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/ P8 INTERVISTA n. 2 | febbraio 2013 pagine ebraiche Claudio Magris: “I perseguitati hanno salvato la libertà del mondo” Il grande scrittore racconta la sua passione per la cultura ebraica, tra i maestri del passato e lo sguardo al presente

ú–– Guido Vitale Claudio Magris nasce a nel 1939. Si ra le tante parole importate laurea all’Università di Torino con una tesi via terra o via mare o depo- dal titolo Il mito asburgico nella letteratu- sitate dal vento in quel dia- F ra austriaca moderna: è tra i letto che si ostinano a parlare tutti, dai portuali agli scienziati, primi a riscoprire il filone di la parola “divorzio”, che dà no- matrice ebraica nell’ambito dei me a un intero trattato di Tal- capolavori mitteleuropei. Tra mud, non poteva che venire le sue opere, oggi raccolte nel- dalle antiche terminologie ebraiche. E' cosa naturale che la prestigiosa collana dei Meri- alle porte di Trieste, nello sta- diani Mondadori, “Lontano da bilimento balneare più demo- dove” (1971) e “Danubio” cratico del mondo, dove lungo (1986). Nel 1997, con il roman- le scogliere di Barcola che guar- zo “Microcosmi” vince il Pre- dano a Miramare si mischia mio Strega. I suoi interventi appaiono re- l'umanità più disparata, voli in tutta naturalezza sulle labbra delle casa- golarmente su Il . Vive e linghe e degli impiegati in pausa di lavora a Trieste, dove è facile incontrarlo

metà giornata, l'espressione “darghe ai tavolini del Caffè San Marco. ALBERTINI GIORGIO el 'ghet”. In mezzo a loro, per uno di quei mitici bagni cui non vuole rinunciare caschi il mondo, pare ne risposta e in tempi brevi, prima negli E lui? Eppure nei suoi primi saggi che han- Come è entrato nel mondo culturale debba prendere un centinaio l'anno, Stati Uniti, poi durante le sue vacan- Wittgenstein disse che esistono due no acceso anche in Italia la passione ebraico europeo che poi avrebbe fi- c'era anche il professore. Mischiato ze estive a Wengen, in Svizzera, ab- categorie di scrittori, quelli che scri- per il patrimonio letterario della Mit- nito per raccontare e insegnare? alla folla che si contende un lembo biamo cominciato a incontrarci. vono con il cervello e quelli che scri- teleuropa, nel “Mito asburgico” e so- A casa del mio maestro, il germani- di cemento per stendere l'asciuga- vono con la mano, in virtù di un do- prattutto in “Lontano da dove”, la sta torinese Leonello Vincenti. Sua mano al sole, un grande germanista Cosa cercava in Singer? no naturale, di un istinto formidabile. chiave di lettura è Joseph Roth. moglie Frederike Guttman era in costume da bagno lascia solo un All'inizio forse solo l'occasione di Singer evidentemente scriveva Roth è stato solo un pretesto, il tema un'ebrea tedesca che mi ha molto segno che lo distingua dalla folla po- capire e di conoscere un grandissimo d'istinto, scriveva con la mano, e mi di una grande riscoperta letteraria aiutato a comprendere lo stretto le- polare: quello che si è portato da scrittore, ma forse anche la possibi- rispose ridendo che lui non si do- di quegli anni, la figura ideale del- game fra gli ebrei e i tedeschi. Lì ho leggere. Isaac Bashevis Singer atten- lità di comprendere quella cultura mandava mai il perché del suo la- l'ebreo sradicato, in fuga. Ma in re- cominciato a capire che l'antisemi- deva ancora il riconoscimento del ebraica che ogni triestino ha in un voro, scriveva quello che gli veniva altà era Singer che avevo in mente tismo tedesco, con quello che ne è Nobel e i suoi racconti, dove scorre modo o nell'altro l'occasione di in- e basta. più di altri come modello letterario. seguito, è stato molto più di una be- in piena il fiume della grande lette- contrare. ratura classica, erano nelle mani di pochi intenditori. Sotto il sole di Trieste capitale delle minoranze. E' Trieste gli occhi di Claudio Magris la particolarissima composizione so- si lasciarono incantare da uno di quei ciale della città a favorire la cono- Un maestro lontano da dove racconti “Colui che non era visto”, scenza, o il suo immenso patrimonio la storia di un ghet sbalorditivo, dove culturale e letterario? ú–– Alberto Cavaglion con lungimiranza comprendeva quan- Trieste ebbero da studiosi di lettera- alla separazione seguirà l'impossibile Nella mia esperienza in gioventù ha to sarebbe accaduto (penso alle cose tura mitteleuropea un rapporto pri- e questa volta peccaminoso ritorno. contato molto la conoscenza diretta, Lo scacchiere del Medio Oriente, dopo eccellenti che scrissero nel 1982 un vilegiato (penso a Cusatelli, a Freschi, L'emozione travolgente di un adul- le amicizie, le persone incontrate al la guerra del Libano (1982), ha modi- , un e allo stesso Cases). terio da vivere con la propria con- caffè. La cultura è venuta molto più ficato il dibattito culturale italiano naturalmente Anna Rossi Doria). Resta comunque memorabile, come sorte. Nel raccontare queste pagine, tardi. Già da giovane sono stato un sulla questione ebraica. Alcuni recenti Il caso più clamoroso di anticipazione un evento, anzi l’evento capace di nel ripercorrere l'intersecarsi delle lettore appassionato. Ma come molti studi, ricostruendo il clima politico e di ipersensibilità rispetto ai tempi scuotere i gusti del pubblico italiano sue strade di germanista e di lette- giovani triestini mi ero accuratamen- nei mesi che legano invasione del Li- rato con le vie ebraiche della lette- te tenuto a distanza dalla letteratura bano e attentato alla Sinagoga di Ro- ratura e della vita, Magris svela infine della mia città. Quando sono andato ma, hanno fatto maggiore luce. Quel l'inizio di una importante amicizia a studiare e insegnare a Torino mi microperiodo, osservato con una len- con il grande scrittore yiddish. occupavo della grande letteratura te d’ingrandimento scientifica, ha “Dopo la folgorazione di quelle pa- europea, ma lì ho preso in mano messo in evidenza come le cose in Ita- gine – racconta – non ho aspettato Svevo e Saba per la prima volta. lia, dopo il 1982 fossero destinate a nemmeno di rivestirmi e tornare a mutare proprio in conseguenza dei casa. Ho attraversato la strada Co- Perché solo allora? fatti drammatici di quelle settimane. stiera per raggiungere la tabaccheria Per la sofferenza di essere distante In verità, come sempre accade ovun- più vicina e comprare una cartolina dalla mia città. Per il desiderio di que, in Italia più che altrove, segnali e un francobollo, poi al tavolino di comprenderla, ora che me ne ero di cambiamento vi erano già stati, an- u Joseph Roth e Isaac Bashevis Singer un caffè ho scritto a Singer indiriz- distaccato. che quando erano marcate le diffe- zando all'editore newyorkese Farrar renze fra chi era prigioniero del pas- venne dalla critica letteraria, in par- il libro di Claudio Magris, Lontano da Strauss, che più tardi sarebbe diven- Torniamo all'amicizia con Singer. Co- sato (gli stessi intellettuali ebrei che ticolare dalla germanistica. Il caso Ma- dove, soprattutto se si pensa all’anno tato il mio editore negli Usa”. sa vi siete detti? spingono al cambiamento il PCI e i lea- gris è il più clamoroso, ma andrebbe- della prima edizione (1971). Credo che Ho avuto l'impudenza di chiedergli co- der del PCI non sono consapevoli della ro ricordati altri docenti di letteratu- un lettore giovane oggi non riesca Singer rispose? E' nata così la vostra me facesse a scrivere pagine indimen- più ampia crisi che di lì a pochi anni ra tedesca che da Ladislao Mittner in nemmeno a immaginare in quale con- amicizia? ticabili, altissime, e altre, soprattutto in travolgerà l’Unione Sovietica) e chi giù si mossero in area triestina o con testo venne a cadere quel libro. L’in- Certo, in pochi giorni ho avuto la alcuni romanzi, talvolta noiose.

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sta come me potrebbe consolarsi di- cendo che Hitler è durato in defini- tiva meno del mio scaldabagno. Ma la verità è che l'Europa rischia di perdere il suo bene più prezioso, un sano senso di ipocrisia.

Professore, proprio lei che l'Italia pensante vede come una delle rare guide morali rimaste, vuole fare qui l'elogio dell'ipocrisia? Certo. Vede, un mondo dove gli an- tisemiti tacciono le loro opinioni de- menziali per il timore della riprova- zione sociale è un mondo dove al- cuni individui valgono davvero poco, ma la società nel suo complesso vale molto. Un mondo dove non sono portati a tacere è una società che non promette nulla di buono.

Gli ebrei italiani sono presenti con- tinuamente sui giornali, ma quanti in effetti comprendono i loro valori e la loro cultura? Gli ebrei italiani dovrebbero cercare amicizie certo in quella ristrettissima fascia della popolazione che conosce bene la loro storia e la loro identità e contemporaneamente nella grande componente dell'Italia che non li co- nosce per nulla. Il pregiudizio attec- chisce dove aleggia la conoscenza superficiale, la nozione vaga, quello

GIORGIO ALBERTINI GIORGIO che si crede di sapere e che in realtà non si sa. stialità. E' stato un suicidio, la più vità dell'Occidente e forse anche del- riere confinarie e monetarie, sembra l'autore bavarese Karl Valentin, è che profonda manifestazione di odio nei l'appoggio degli ebrei reazionari. E un luogo più tranquillizzante? “Il futuro non è più quello di una Presto sarà il Giorno della Memoria. confronti di tutto quanto nel mondo sarebbero rimasti lì per chissà quanto Abbiamo compiuto grandi conqui- volta” e i giovani che possono go- Il suo recente intervento al Quirinale di lingua tedesca rappresentasse un tempo. Insomma, per queste vie ho ste, ma anche fatto molti passi in- dere di tanti progressi corrono il ri- su questo argomento fu considerato valore. E ho capito che attraverso il imparato ad amare l'ironia e la li- dietro. I propagandisti dell'odio rial- schio di perdere il bene più prezioso, da molti memorabile. Ma da allora loro immenso sacrificio gli ebrei han- bertà e a tenermi alla larga dall'ido- zano la testa. I localismi strumentali il gusto della speranza e degli ideali, su questo argomento lei ha preferi- no salvato la libertà del mondo. Se latria. sono strumentalizzati solo per ali- l'idea che il mondo va cambiato e to tacere. Perché? il nazismo e il fascismo si fossero li- mentare le divisioni, mai le ricchezze non solo amministrato. E' vero che ho declinato molti inviti mitate ad essere una dittatura di de- Trieste è forse una delle città d'Euro- culturali. “Una cosa è essere napo- a intervenire ancora. Quello che ave- stra, come per esempio il regime di pa che più hanno sofferto delle lace- letano, una cosa è fare il napoletano”, L'Europa non può guarire dalle pro- vo da dire l'ho detto allora. Non vo- Franco in Spagna, avrebbero proba- razioni del Novecento. L'Europa in cui mi ha detto una volta il mio amico prie ferite? glio diventare l'oratore della Memo- bilmente potuto godere della passi- viviamo oggi, con la caduta delle bar- . La verità, cito Una persona scarsamente consumi- ria che ogni anno va in giro a ripe- tere se stesso. Se posso dare un suggerimento alle teresse verso gli ost juden inaugurato meno avrebbe iniziato il scaffali delle librerie, oggi colme di nerale, la sua contro-relazione mano- organizzazioni che si occupano di dagli studi di Magris produsse non suo viaggio à rebours, culminato pro- libri di judaica, erano scandalosamen- scritta: tre pagine che conservo come questi argomenti: siate selettivi, pren- soltanto per fecondazione interna il prio nel 1982, in piena emergenza Bei- te vuoti. In quelle lezioni Magris illu- uno dei doni più preziosi ricevuti da dete poche iniziative e realizzatele rinnovamento della politica editoriale rut, con il romanzo Se non ora, quan- strava i romanzi maggiori di Roth e studente). Tenendo in mano la cor- con grande cura. di Adelphi, il rilancio di Joseph Roth, do? svelava i miscugli narrativi del misti- netta conversava in tedesco con i suoi ma la riscoperta della letteratura yid- Per chi, come chi scrive, era studente cismo di Singer. Erano mirabili narra- assistenti e in triestino dialogava con Lei è entrato in Senato nel 1994 elet- dish che ne conseguì creò anche una all’Università di Torino negli anni che zioni orali (l’epos della oralità, un ca- qualche collega esule come lui a To- to dalla coalizione triestina laica e specie di effetto domino. La lettera- immediatamente seguirono la pubbli- vallo di battaglia ripetuto fino ai li- rino. Poi i dolori e le ferite della vita progressista che cercò di contribuire tura assolse in quei mesi un compito cazione di Lontano da do- miti dell’ossessività). Tutto svanì orrida vera, spiegata così bene da all'opposizione al primo governo di rottura di schemi consolidati. Ma- ve?, scorrere il Meridiano in tempi brevi, come Svevo, allontanaano da quelle aule Berlusconi. La politica le manca? Ha gris si muoveva in una direzione op- dedicato a Magris è fon- breve fu il suo sog- proprio lui che aveva teorizzato la pensato a ricandidarsi? posta rispetto a quella derisa da Be- te di molti ricordi: alla giorno nello sgan- “lontananza da dove”. Accettare quell'incarico e vivere gin, spietato avversario del mondo memoria ritorna l’emo- gheratissimo Palazzo L’Italia cambiò, ma è cambiato anche qualche tempo in quel mondo che “perdente” degli ebrei centro-europei zione di quei corsi fre- Nuovo, sede delle fa- lui. La vena di scrittore, già visibile non è il mio per me non è stato fa- (Magris fece in tempo a conoscere e quentatissimi, l’incon- coltà umanistiche, do- nella sua scrittura saggistica, alla fine cile. Mi ci sono accostato da bravo a incontrare quel Singer che, a Geru- fondibile accento “stra- ve riceveva gli studen- ha prevalso. Sono venuti i romanzi, il scrittore triestino, con il complesso salemme, Begin aveva costretto ad niero”, cioè triestino, di ti. Come il Napoleone Senato, l’opinionista che non disde- di Guglielmo Oberdan, che non vo- una lunga anticamera e infine aveva quel giovane e affasci- sveviano faceva sem- gna la televisione. Mi ha fatto impres- leva uccidere, ma morire. Sono co- accolto con parole di scherno). Si può nante professore che pre tre cose contempo- sione vederlo così cambiato nelle tra- me un omosessuale che per dare un dire che l’onda lunga di Lontano da trascinava un pubblico raneamente: in quella smissioni di Fazio, spavaldo nel leg- suo contributo alla società fa violen- dove precorra ciò che avverrà una di studenti. La coda sua inconfondibile gra- gere banalità ad alta voce davanti a za a se stesso e si sposa. Se poi per ventina di anni dopo, con la rinascita fuori dell’aula, la di- fia preparava lettere di un leggio, lui che nelle lezioni univer- le circostanze della vita resta vedovo, di attenzione per la legislazione raz- gnità restituita al- presentazione per borse sitarie tradiva una timidezza oserei non gli si può chiedere di risposarsi zista nel 1988; la stessa genesi del ca- l’ebraismo e alla sua storia in un pe- di studio, dispensava consigli di let- dire slataperiana. Sarà la nostalgia una seconda volta. so Yehoshua e l’inizio della fortuna riodo in cui parlare di storia ebraica tura (ebbi la fortuna di averlo con- del tempo perduto che rende sempre italiana della letteratura israeliana era un tabù (oltre al resto Magris ap- tro-relatore: poiché all’ultimo mo- colpevoli i padri; tanto più rabbiosa Che cosa teme? s’insedieranno in un terreno bene ara- parteneva alla scuola alquanto catto- mento dovette ripartire per Trieste diventa la nostalgia se la figura dei Che il dilagare della chiacchiera, il to dalle ricerche di Magris. Non credo lica di Giovanni Getto). Shoah era pa- mi lasciò al portiere dell’albergo Bo- nostri rimpianti è la stessa che ci ave- proliferare dei messaggi, il disperato di dire un’eresia, infine, se qui azzar- rola sconosciuta ai più, la musica klez- logna, davanti alla stazione di Porta va aiutato a riscoprire un mondo accalcarsi di chi cerca visibilità, fini- do l’ipotesi che senza quel libro nem- mer non era ascoltata da nessuno, gli Nuova, dove aveva il suo quartier ge- scomparso. sca per spegnere il valore della Pa- rola.

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