Roberto Bazlen Editore Nascosto
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Fondazione Adriano Olivetti ROBERTO BAZLEN EDITORE NASCOSTO di Valeria Riboli (prefazione di) Giulia de Savorgnani Tesi Collana Intangibili Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro gli steccati di tavole, i ripari di tela di sacco, le impalcature metalliche, i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci. Alla domanda: - Perché la costruzione di Tecla continua così a lungo? - gli abitanti senza smettere di issare secchi, di calare fili a piombo, di muovere in su e in giù lunghi pennelli, - Perché non cominci la distruzione, - rispondono. E richiesti se temono che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi, sog- giungono in fretta, sottovoce: - Non soltanto la città. Se, insoddisfatto delle risposte, qualcuno applica l’occhio alla fessura d’una staccionata, vede gru che tirano su altre gru, incastellature che rivestono altre incastellature, travi che puntellano altre travi. - Che senso ha il vostro costruire? - domanda. - Qual è il fine d’una città in costruzione se non una città? Dov’è il piano che seguite, il progetto? - Te lo mostreremo appena terminata la giornata; ora non possiamo interrompere, - rispondono. Il lavoro cessa al tramonto. Scende la notte sul cantiere. È una notte stellata. - Ecco il progetto, - dicono. Italo Calvino, Le Città Invisibili, Einaudi, 1972. Collana IntangibiliTesi 22 Roberto Bazlen editore nascosto di Valeria Riboli Collana Intangibili, Fondazione Adriano Olivetti, n. 22, 2013 ISBN 978 88 967 7020 7 La Collana Intangibili è un progetto della: Fondazione Adriano Olivetti Direzione editoriale Francesca Limana Redazione Beniamino de’ Liguori Carino, Viviana Renzetti, Matilde Trevisani Fondazione Adriano Olivetti Sede di Roma Via Giuseppe Zanardelli, 34 - 00186 Roma tel. 06 6877054 fax 06 6896193 Sede di Ivrea Strada Bidasio, 2 - 10015 Ivrea (TO) tel./fax 0125 627547 www.fondazioneadrianolivetti.it Tutto il materiale edito in questa pubblicazione, ad esclusione delle appendici docu- mentali per le quali si prega di fare riferimento alle fonti citate nel testo, è disponi- bile sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 3.0 Italia. Significa che può essere riprodotto a patto di citare la fonte, di non usarlo per fini commerciali e di condividerlo con la stessa licenza. La Serie Tesi della Collana Intangibili è nata nel 2011 con l’obiettivo di diffondere i risultati dei lavori migliori svolti in ambito universitario che hanno per oggetto l’opera di Adriano Olivetti e le aree di studio che caratterizzano l’attività della Fondazione a lui intitolata. Un modo per premiare quegli studenti che, grazie al rigore scientifico della ricerca e a una metodologia di studio innovativa e sperimentale, hanno con- tribuito con il lavoro di tesi allo sforzo della Fondazione di consolidare le relazioni con le Università per diffondere la conoscenza della storia olivettiana e dei suoi numerosi rivoli storici e analitici. La scadenza per la candidatura dei lavori è il 30 giugno e il 30 dicembre di ogni anno. Per ulteriori infor- mazoni www.fondazioneadrianolivetti.it Roberto Bazlen editore nascosto di Valeria Riboli Indice Premessa pag. XI Prefazione di Giulia de Savorgnani pag. XV Introduzione pag. 1 1 La formazione e il pensiero di Bazlen pag. 7 1.1 Gli anni della formazione pag. 7 1.1.1 Trieste pag. 7 1.1.2 I rapporti di Bazlen con Trieste pag. 12 1.1.3 Il sodalizio con Montale pag. 18 1.1.4 Il “caso Svevo” pag. 22 1.1.5 La collaborazione con «Solaria» pag. 28 1.2 Il pensiero di Bazlen pag. 33 1.2.1 Gli Scritti: le Note senza testo pag. 33 1.2.2 Gli Scritti: Il capitano di lungo corso pag. 40 2 La collaborazione con le Nuove Edizioni Ivrea e l’Agenzia Letteraria Internazionale pag. 53 2.1 Bazlen a Milano: conoscenze e collaborazioni pag. 53 2.2 Il progetto delle Nuove Edizioni Ivrea pag. 56 2.2.1 Le collane delle Nuove Edizioni Ivrea pag. 61 2.2.2 La collana «Mondi e destini» pag. 70 2.2.3 La «Collana Letteraria» pag. 81 2.3 I rapporti di Bazlen con l’Agenzia Letteraria Internazionale pag. 88 2.3.1 Il carteggio con Luciano Foà: 1946-1949 pag. 88 2.3.2 La pubblicazione di Freud e Jung in Italia e la collaborazione con Astrolabio pag. 89 2.3.3 L’attività di Bazlen alla fine degli anni Quaranta pag. 96 2.3.3 1948-1949: l’inizio delle consulenze editoriali per Einaudi pag. 106 3 La collaborazione con Einaudi: lettere editoriali e traduzioni pag. 113 3.1 La collaborazione con Einaudi e il carteggio con Erich Linder: caratteri generali pag. 113 3.2 La collaborazione con Einaudi: temi principali pag. 120 3.2.1 Il rapporto con le letterature straniere: la Mitteleuropa pag. 120 3.2.2 La letteratura del «giro di secolo» pag. 133 3.2.3 Lo «sguardo di Orfeo» pag. 138 3.2.3 Lo «sguardo di Orfeo» nelle lettere editoriali pag. 146 3.2.4 Gli autori italiani pag. 153 3.3 Le traduzioni per Einaudi pag. 163 3.3.1 Le traduzioni di opere di saggistica pag. 163 3.3.2 Le traduzioni di opere letterarie pag. 177 4 Le proposte di collane per Einaudi e Bocca pag. 189 4.1 I «I libri piccoli» da Einaudi a Bocca pag. 189 4.1.1 Il fallimento dei rapporti con la Fratelli Bocca Editori pag. 217 4.2 Dalle collezioni «grande» e «piccola» alla «Collezione dell’io» pag. 222 4.3 La «Collezione dell’io» pag. 245 5 La collaborazione con Boringhieri e la nascita di Adelphi pag. 273 5.1 La casa editrice Boringhieri pag. 273 5.1.1 Le opere psicologiche e psicanalitiche presso Boringhieri pag. 275 5.1.2 Il contributo alla «collana viola» pag. 282 5.1.3 La ripresa dei progetti di collane pag. 288 5.2 Adelphi pag. 303 5.2.1 La nascita di Adelphi e i rapporti con Einaudi pag. 303 5.2.2 Il lavoro di Bazlen presso Adelphi pag. 308 5.2.3 La Biblioteca Adelphi e l’“eredità” delle precedenti collaborazioni pag. 321 Conclusioni pag. 333 Bibliografia pag. 339 Indice dei Nomi pag. 353 Indice degli Editori, delle Collane e delle Riviste pag. 367 Premessa L’idea di una tesi su Roberto Bazlen è nata, nella primavera del 2010, dal desiderio di analizzare un frammento della storia culturale dell’Italia novecentesca attraverso lo spaccato del mondo editoriale: a ricerca conclusa, penso che lo studio di questa figura offra in effetti in modo unico l’opportunità di indagare trasversalmente le vicende di più editori nel corso di più decenni. Tramite le sue consulenze, mai sconta- te e spesso problematiche, egli sfiorò la storia, fra gli anni Venti e i Sessanta, di editori e personalità di spicco quali, tra gli altri, Adriano Olivetti e le sue Nuove Edizioni Ivrea, Luciano Foà e la casa editrice Einaudi, l’Adelphi, Eugenio Montale, Erich Linder; e lo fece, refratta- rio ad attirare l’attenzione su di sé, in modo volutamente nascosto. I segni lasciati da questo enigmatico personaggio si sono dunque dovuti cercare nella sua biografia, nelle sue relazioni, e soprattutto nella gran- de quantità di carteggi editoriali che egli intrattenne, dei quali resta ancora considerevole traccia negli archivi: da qui ho iniziato la mia ricer- ca, cercando poi di far dialogare i dati che sono riuscita a raccogliere, apparentemente slegati fra loro, con le idee letterarie di Bazlen, sem- pre espresse in maniera frammentaria, quasi criptica. Nondimeno ciò che infine è emerso, o almeno così mi auguro, è un percorso culturale coerente, un’idea di letteratura, e ancor più di editoria, portata avanti con caparbietà nella collaborazione con i più diversi interlocutori. XI Desidero ringraziare con particolare calore il Professor Alberto Cadioli, che ha seguito la mia tesi con cura e presenza sorprendenti. Ascolto, lucidi consigli e la rinfrancante fiducia nel mio lavoro non mi sono mai venuti a mancare. La mia gratitudine, inoltre, va alle persone e agli enti che hanno supportato la mia ricerca con materiali e infor- mazioni preziose: Roberto Calasso, che generosamente mi ha offerto attenzione e disponibilità; Roberto Cerati, che con la sua esperienza mi ha guidata nella ricerca presso gli archivi Einaudi; Gianni Antonini, che mi ha fornito la sua testimonianza; il centro Apice; la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori; la casa editrice Bollati Boringhieri; la casa editrice Astrolabio; non ultimi, Francesca Limana e la Fondazione Adriano Olivetti, grazie al cui lavoro la mia tesi giunge infine alla pub- blicazione. Un ultimo ringraziamento va ai miei familiari, sempre pre- senti, e a Guglielmo. A lui questo libro è dedicato. Valeria Riboli XII Nella foto, da sinistra, Bobi Bazlen, Angela Zucconi e Adriano Olivetti nel 1950 circa. (Archivio Fondazione Adriano Olivetti). XIII Prefazione «La città di Bobi c’è, esiste, concreta, reale, pur non essendo segnata sulle carte geografiche. Abitata da creature che vivono qua e là, in Italia e nel mondo»1 . Ho sempre pensato che le ‹creature› cui Anita Pittoni alludeva fossero esseri umani, ma anche libri. I libri di cui Bobi Bazlen nutrì la propria esistenza, i libri che consigliò agli amici, i libri che propose alle case editrici per cui operò, i libri che ancora oggi troviamo nei cataloghi di editori come Adelphi, frutti a volte tardivi di un’attività svolta per una vita intera. E ho sempre pensato che si trattasse - e si tratti tuttora - di «creature che vivono» perché, secondo Bazlen, così come la letteratu- ra “vera” e valida può sbocciare solo dalla vita («Un tizio vive e fa bei versi. Ma se un tizio non vive per fare bei versi, come sono brutti i bei versi del tizio che non vive per fare bei versi.»2), allo stesso modo l’edi- toria vive di idee ‘pulsanti’ e di progetti in continua evoluzione.