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Lo schwa del francese nella zona di Toulouse: validità fonetica dei fondamenti teorici analisi acustica delle produzioni di un campione di parlanti Lucrezia Zunino LFSAG, Università di Torino, Dip. di Lingue e Lett. Str. e Cult. Mod.

Introduzione ma PFC (Phonologie du Français Contempo- In Francia, da ormai più di un seco- rain): intrapreso alla fine degli anni ’90 lo, molti dibattiti di ambito linguistico e attualmente coordinato da Jacques vedono come protagonista il suono Durand, Bernard Laks e Chantal Ly- schwa per la sua caratteristica di esse- , è considerato uno dei primi grandi re realizzato non realizzato in molti progetti basati su dati empirici (Durand contesti. Accanto ad altri fenome- et alii 2002, Durand & Lyche 2003, Du- ni come la liaison, il suo trattamento rand & Eychenne 2004). sembra infatti rappresentare uno degli aspetti più complessi e osservati della . Modalità d’indagine lingua francese. Oltre alle condizioni Dopo aver delineato tappe, finalità e di realizzazione, anche lo statuto fo- aspettative di questo lavoro di ricerca nologico e le qualità acustiche di que- concepito nell’ambito di un laboratorio sto suono «instabile e fugace» (Ver- di fonetica sperimentale, si è aperta la luyten 1988) costituiscono questioni fase di analisi dei fondamenti teorici di rimaste ancora oggi controverse: la riferimento. Per quanto riguarda il trat- sua pronuncia è fortemente soggetta tamento della «e caduca» è impossibi- a variabilità in tutte le varietà linguisti- le non fare riferimento al grammatico che in cui si registra. francese Maurice Grammont (Dam- Sebbene la maggior parte degli studi prichard 1866 – Montpellier 1946) e, in materia si basi su esempi isolati e su in particolare, al suo Traité pratique dati perlopiù ereditati dalla tradizione prononciation française. prescrittiva, sembra ormai saldamente Allo stesso tempo, si è provveduto alla riconosciuta l’importanza della costru- registrazione di dati su cui svolgere le zione di un corpus (Durand & Lyche verifiche acustiche: la scelta della zona 2003, Durand & Eychenne 2004) nel- di Toulouse (Haute-Garonne) come la conduzione di ricerche incentrate area geografica entro cui circoscrivere sull’uso effettivo della lingua. Degno di nota è, a tal proposito, il program- 1. Grammont (1914). 27 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino le ricerche è stata motivata dall’alto gra- un breve questionario, ci si è potuti in- do di disparità (tra gli altri: Laks 2002) terrogare su quali ragioni abbiano in- tra le realizzazioni dei locali rispetto dirizzato i parlanti verso determinate allo standard parigino. produzioni verbali. Grazie alla collaborazione di una Fonte d’ispirazione sono state, infine, ventina di parlanti è stato possibile re- alcune attività svolte grazie alla colla- gistrare le produzioni vocali derivanti borazione degli informatori che hanno dalla lettura di un breve testo e di un consentito di analizzare alcuni com- centinaio di parole e brevi enunciati portamenti locutorii slegati dalle analisi appositamente ideati. Tali registrazioni di Grammont. Come si vedrà, queste sonore sono conservate in un formato hanno offerto la possibilità di soffer- informatico standard (wav) in versione marsi sulla configurazione di nuovi mono; le trascrizioni ortografiche alli- principii derivanti da un approccio spe- neate al segnale acustico sono invece rimentale che trova nel corredo empi- state salvate in un formato standard rico a esso annesso uno dei maggiori di tipo textgrid. L’idea di analizzare punti di forza. acusticamente, con l’aiuto dello spet- trogramma, un suono che spesso ri- II. Il suono schwa [ə] sulta assente e che, ove presente, può Il trattamento della e non accentata stupire per le proprie caratteristiche, (un suono generalmente di tipo [œ]) nasce dalla volontà di scoprire fino a è responsabile della maggior parte dei che punto il comportamento dei locu- cambiamenti che avvengono a livello di tori si può allontanare da quello che sillaba o di parola in lingua francese3. comunemente viene considerato il L’etichetta di «e muta» che tradizional- parlato «standard». Importante è, in- mente le viene attribuita sembra in re- fatti, sottolineare che la fase di analisi altà appropriata solo nei casi in cui non ha rappresentato il momento più inte- viene pronunciata. Di conseguenza, è ressante del percorso: tramite l’utilizzo preferibile sostituirla con la dicitura «e del software PRAAT2 è stato possibile caduca» cioè, appunto, «suscettibile a analizzare con precisione le immagi- ni spettrografiche e oscillografiche 3. Le regole definite da Grammont e presentate relative alle realizzazioni dei parlanti. in questo articolo non riguardano ovviamente Inoltre, grazie ad alcune dichiarazioni le altre vocali francesi che nello scritto si pre- rilasciate dagli informatori in forma sentano come e accentate. 4. scritta attraverso la compilazione di Nonostante questo lavoro rientri in un preci- so contesto di analisi acustica, fonetica e fono- logica, si è scelto di abbracciare le scelte termi- 2. Boersma & Weenink (2007). nologiche di Grammont: si parlerà, pertanto, 28 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:...

Fig. 1 – Rappresentazione delle vocali orali del francese standard. Da: Romano (2008: 145). caduta»4. Nei casi di non realizzazio- III. La legge delle tre consonanti ne, infatti, tale e non risulta diminuita Il principio di base cui si fa riferi- e ridotta, ma soppressa completamente mento per il trattamento dei casi di (Malécot & Chollet (1977). e non accentata è la loi des trois con- Quando sussiste, invece, la sua pro- sonnes («legge delle tre consonanti», nuncia è come quella di un qualsiasi L3C) presentata per la prima volta altro vocoide non accentato le cui ca- da Grammont nell’articolo Le patois ratteristiche qualitative, però, non sono de Franche-Montagne et particulier de sempre facili da definire. Nella sua re- Damprichard (Franche-Comté) del 1894: alizzazione ipotetica corrisponde a un suono vocalico centrale, con un grado «La règle générale est qu’il [l’e di apertura intermedio. Internazio- caduc] se prononce seulement nalmente riconosciuto come schwa (o lorsqu’il est nécessaire pour scevà), ha simbolo [ə] e nel trapezio vo- éviter la rencontre de trois con- calico IPA occupa una posizione cen- sonnes. C’est la loi des trois con- trale. Le sue realizzazioni in francese sonnes. Son maintien ou sa chute risentono però di una certa variazione di luogo (articolazioni più anteriori) e, 5. In francese “[l]o schwa rappresenta prevalen- soprattutto, della presenza di una con- temente un’entità di tipo fonologico. Le sue siderevole labialità5. realizzazioni fonetiche restano affidate prati- camente in tutti i casi a un fono (di tipo ø o œ) la cui principale caratteristica, oltre a quella di «e caduca» per indicare un suono vocalico di di essere ridotto (breve e debole), è quella di tipo schwa suscettibile a caduta. essere labializzato” (Romano 2008: 146).

29 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino

dépend essentiellement de ce Una e che è caduta in quanto prece- qui précède.6» duta da una sola consonante non ha più alcun valore all’interno del gruppo Secondo tale legge, in francese viene ritmico e deve quindi essere conside- introdotta o cancellata una e in fun- rata assente a tutti gli effetti. Pertanto, zione dei gruppi consonantici presen- l’eventuale successiva e caduca sarà da ti nelle parole e della loro posizione considerarsi preceduta da più di una all’interno delle frasi: la e caduca, quin- consonante, anche se graficamente di, tende a cadere quando separata una e si interpone: dalla vocale che la precede da una sola consonante: un(e) petite8 un(e) fenêtre la p(e)tite il tomb(e) de temps en temps tout l(e) monde rapp(e)ler7 Tale regola vale «all’infinito»: al man- tenimento di una prima e, questa as- Quando è separata dalla vocale che la sume il valore di una qualunque altra precede da due consonanti, la e caduca vocale; di conseguenza, le successive e invece permane al fine di evitare l’in- caduche verranno realizzate a interval- contro fra tre consonanti: li di due consonanti9. In altre parole, l’andamento descrit- exactement to da Grammont prevede che dato il un os de poulet mantenimento di una prima e caduca quelquefois seguita dalla successione CONS + (ə) + CONS, una seconda e caduca è pre- vista, e così via:

6. Grammont (1914: 115). «La regola generale è qu’est-c(e) que j(e) disais? che [la e caduca] si pronuncia solo quando è ne- vous n(e) le d(e)venez pas, vous l’êtes. cessaria per evitare l’incontro di tre consonanti. ell(e) ne m(e) le redemande pas. È la legge delle tre consonanti. Il suo mantenimento o la sua caduta dipendono essenzialmente da ciò che precede» (Trad. nostra). 8. Ma: la p(e)tite. 7. Siccome in lingua francese la geminazione 9. È bene precisare che tali regole hanno valore non è funzionale: la grafia di doppia consonante assoluto quando le consonanti coinvolte sono non corrisponde a una doppia fonologica (cfr. occlusive e si trovano a interno frase. Le sillabe Romano 2008: 124). Nel caso di rapp(e)ler, ad d’inizio e fine frase sono da considerarsi casi esempio, la e è soggetta a caduta nonostante sia particolari; ai suoni relativi alle consonanti s e r graficamente preceduta da doppia consonante. è riservato un trattamento speciale. 30 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:...

IV. Casi di studio nascita è Boulogne-Billancourt (Île-de- 4.1. «La petite ville» France) e quella della madre è Le Havre Le realizzazioni di «La petite ville» (Normandie), nel nord della Francia. sono state analizzate perché interes- Per quanto riguarda la seconda e ca- santi da vari punti di vista. Nella ta- duca di «petite», si sono registrati esiti bella seguente si riporta il numero di non univoci: se i due terzi dei locutori casi in cui sono stati realizzati gli schwa non hanno realizzato alcun suono vo- segnalati dalle trascrizioni: calico, la restante parte ha prodotto uno schwa che permettesse di mediare [lapətitəvilə] 6 su 18 l’incontro fra i due suoni consonantici. [lapətitvilə] 8 su 18 Anche per la realizzazione di «ville» si sono registrati esiti differenti: soltanto [laptitvilə] 1 su 18 in 3 casi su 18 i locutori non hanno [lapətitvil] 3 su 18. prodotto alcun suono vocalico a fine di parola pronunciando [vil], in linea Solo un parlante, Anne-Sophie, sem- con l’idea di Grammont (1914: 122) brerebbe attenersi alla L3C pronun- secondo cui, per quanto possibile, si ciando [laptit(ə)], forse per ragioni cercherebbe di evitare la pronuncia di legate alla provenienza: la sua città di una e caduca in queste condizioni.

Fig. 2 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazio- ne di «La petite ville» [lapətitəvilə] da parte di un parlante tolosano. Si possono distinguere le tre realizzazioni di schwa [ə] corrispondenti ai tre i casi di e caduca presenti nell’enunciato.. 31 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino

4.2. La e caduca a inizio frase di suono» (1914: 120); qualora ci siano Il trattamento della e caduca a ini- due o più e caduche, il mantenimen- zio frase rappresenta una questione to dipende dalla natura della seconda piuttosto complessa. La presenza del consonante: se la seconda consonante suono schwa, secondo Grammont ha suono occlusivo, solo la seconda e (1914: 120), risulta legata al nume- è mantenuta; se anche la seconda con- ro e alla natura, fricativa o occlusiva, sonante ha suono fricativo, solo la pri- delle consonanti coinvolte: quando la ma e è mantenuta. prima consonante dell’enunciato ha Per analizzare il caso in cui la prima suono occlusivo, la prima e caduca è consonante dell’enunciato ha suono sempre mantenuta, indipendentemen- fricativo e la e caduca coinvolta è sol- te dalla quantità di e presenti; quando tanto una, si sono scelti gli enunciati la prima consonante dell’enunciato «Ce papillon est orange», « donne ha suono fricativo, il mantenimento lecture de la justification», «Je sais par- della e caduca dipende dal numero di ler allemand», «Ne faites pas semblant e che seguono: qualora ci sia una sola de comprendre». Come detto, nel caso e caduca, essa tende a cadere indipen- in cui ci sia una sola e, essa tendereb- dentemente dalla natura della seconda a cadere indipendentemente dalla consonante, perché la fricativa «con- natura della seconda consonante. Per tiene in sé già una sufficiente quantità tutti e quattro gli enunciati conside-

Fig. 3 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazio- ne di «Ce papillon est orange». Si possono notare i due schwa [ə] posti dopo il suono fricativo [s] e a fine enunciato. 32 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:...

Fig. 4 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizza- zione di «Je sais parler allemand». Si possono notare i due schwa [ə] relativi a je (in rosso) e allemand (in giallo). rati, tuttavia, la scelta compiuta dai Anche in questo caso le rilevazioni parlanti non rispecchia tali previsioni: sul campo hanno evidenziato produ- nella totalità delle immagini spettro- zioni distanti dalle previsioni: un terzo grafiche relative ai casi registrati, in- dei parlanti registrati ha infatti prodot- fatti, compare uno schwa in posizione to uno schwa che ha mediato l’incontro iniziale. dei suoni consonantici: [aləmɑ̃]. L’enunciato «Je sais parler allemand» è interessante non solo per l’analisi del- 4.3. La e caduca nelle coppie di monosillabi lo schwa del pronome «je», ma anche di Gli enunciati «Quand je me suis ha- quello interno al termine «allemand». billé, il était déjà parti», «Est-ce que je Analogamente al caso precedente, lo le craignais?», «Il a dit que je ne suis pas schwa di [ʒə] è stato realizzato da tutti fort en maths» sono stati scelti per ana- i locutori esaminati, non in linea con lizzare il trattamento di e caduca nelle quanto previsto da Grammont per il coppie di monosillabi, il cui esito risulta trattamento di e caduca a inizio frase spesso divergente dall’estensione della (1914: 117). Per quanto riguarda il ter- L3C che prevede la caduta della pri- mine «allemand», invece, bisogna far ma e il mantenimento della seconda e riferimento alla L3C secondo cui, in caduca in posizione interna al gruppo tale contesto, la e caduca non avrebbe ritmico. Alcune coppie di monosillabi, ragione di permanere. infatti, comparendo spesso a inizio fra- 33 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino

Fig. 5 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazione di «Quand je me suis habillé […]». Si possono notare chiaramente i due schwa relativi ai due mono- sillabi je (in rosso) e me (in giallo). se, si sono affermate con la forma che Particolarmente interessante è stato assumono in tale posizione, nella quale confermare empiricamente la validità è prevista la realizzazione di solo il pri- dell’affermazione di Grammont (1914: mo dei due schwa ([ʒəm], [ʒən], [ʒət]). 120) secondo cui la coppia di monosillabi Dalle immagini spettrografiche je ne sarebbe «la più forte di tutti»10: essa, emerge ancora una volta la forte pro- cioè, si è fissata come [ʒən] con più tena- pensione dei parlanti alla realizzazione cia rispetto alle altre coppie di monosillabi di tutti gli schwa, anche laddove se ne presi in considerazione. Nel caso dei dati prevedrebbe la caduta. Nella seguen- raccolti, sebbene si siano verificati perlo- te tabella si riportano le produzioni di più casi di mantenimento di entrambi gli alcune coppie di monosillabi accom- schwa, la produzione [ʒən] è risultata effet- pagnate dal numero delle realizzazioni tivamente più frequente rispetto a [ʒəl] e registrate relativamente ai contesti se- [ʒəm], con una proporzione di 3:1. gnalati nella prima colonna: [ʒəm] [ʒəmə] 4.4. La caduca finale preceduta da un […] je me […] e 1 16 gruppo di consonanti [ʒəl] [ʒələ] […] je le […] Quando la e finale è preceduta da un 1 16 gruppo di consonanti, si possono ave- [ʒən] [ʒənə] […] je ne […] 3 14 10. Grammont (1914: 120). 34 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:...

Fig. 6 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazione di «Est-ce que je le craignais?». Si possono notare chiaramente i due schwa relativi ai due mono- sillabi je (in rosso) e le (in giallo). re diversi esiti vocalici. In particolare, lante produca quest’ultima spirantiz- se il gruppo termina con una liquida zandola o vocalizzandola a secon- (soprattutto r), è possibile che il par- da dei suoni precedenti. Nel parlato

Fig. 7 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizza- zione di «[…] que je ne suis pas fort […]». Si possono notare chiaramente i due schwa [ə] relativi ai due monosillabi je (in giallo) e ne (in blu), oltre a quello relativo a que (in rosso). 35 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino spontaneo e soprattutto nelle regioni gruppo consonantico risulta alterato settentrionali, si registrano casi di can- acusticamente e caratterizzato da pro- cellazione. prietà locutorie particolari. La compo- Queste soluzioni riguardano unica- nente fricativa della consonante denta- mente i casi in cui il gruppo consonan- le risulta molto più vigorosa di quanto tico risulta seguito da una consonante. non lo sarebbe in altri contesti e così Qualora seguito da una vocale (o da persistente da coinvolgere anche la r un’h muta), infatti, il gruppo conso- seguente. La e caduca, in tal caso, non nantico dovrebbe essere pronunciato è stata mantenuta. normalmente, con possibile soppres- sione di e caduca. 4.5. La e caduca nei sostantivi derivati Gli esiti derivanti dalla pronuncia di Il trattamento della e caduca nei so- «quatre femmes» hanno però eviden- stantivi derivati rappresenta un punto ziato un generale allontanamento da altamente problematico e confusiona- queste considerazioni: quasi tutti i par- le. In vocaboli come pelletterie, paneterie lanti hanno prodotto la r e mantenuto e graineterie, la L3C è contrastata dal lo schwa a essa seguente. sovrapporsi di due situazioni: se la ca- Un solo parlante ha optato per una duta della prima e caduca è regolare, la soluzione simile a quella descritta da seconda dovrebbe permanere in quan- Grammont (1914: 123), in cui cioè il to preceduta da due consonanti. La ca-

Fig. 8 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazio- ne di «Quatre femmes». Si può notare la presenza dello schwa [ə] finale in quatre. 36 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:... duta di quest’ultima, tuttavia, è moti- Presenza Assenza [ə] vata dal legame che questi vocaboli in- di [ə] di giuntura trattengono con i loro rispettivi nomi di giuntura d’agente (pelletier, panetier e grainetier). Garde-meuble 16 0 La terminazione finale in –TERIE, Porte-plume 16 0 inoltre, ha seguito i nomi d’agente in Portemanteau 11 5 CONS+IER/ che hanno dato vita Porte-crayon 11 5 Porte-monnaie 10 6 a derivati terminanti in CONS+ERIE (boulanger – boulang(e)rie). Per queste pa- Come si può notare, i soli esiti role, afferma Grammont (1914: 126), univoci derivano dalla pronuncia di la lotta tra l’applicazione della L3C e garde-meuble e porte-plume. Nella produ- l’eccezione dettata dalla produzione zione di queste due parole la totalità comune non si esaurisce. dei parlanti ha realizzato lo schwa fi- Effettivamente, dall’analisi dei dati nale del primo termine evitando così raccolti, non sempre si riscontra coe- l’incontro fra, rispettivamente, tre e renza tra le varie produzioni. Tuttavia, quattro consonanti. Potrebbe tuttavia la propensione al mantenimento di sembrare contraddittorio il fatto che tutti gli schwa sembra, anche in questo tra le realizzazioni degli altri compo- caso, piuttosto evidente. sti si siano verificati casi di caduta di schwa che hanno causato lo stesso V. Altri particolari casi di schwa tipo d’incontro. Si potrebbe allora Nell’ultima fase della ricerca sono sta- presumere che, nel caso delle parole ti analizzati alcuni comportamenti lo- composte, le ragioni celate dietro al cutorii su cui non sembra esserci molta processo di caduta e mantenimento letteratura. Si tratta, in particolare, dei di schwa siano da cercare al di fuori casi di schwa epentetico nelle parole della L3C. composte e negli avverbi in -MENT. È probabile, ad esempio, che il nu- In francese il primo termine di molte mero di sillabe del secondo elemento parole composte contiene una e finale riesca a influenzare il trattamento della di derivazione verbale soggetta a cadu- e di giuntura. Siccome tra i composti ta. Per scoprire se anche nella zona di presi in esame solo il secondo termine Toulouse tale e tenda effettivamente a di garde-meuble [ɡaʀdəmœbl] e porte-plu- cadere, si è scelto di analizzare le cinque me [pɔʀtəplym] è costituito da una sola parole composte della seguente tabella sillaba orale, sarebbe infatti lecito sup- (con indicazione del numero di casi di porre che lo schwa di giuntura compaia presenza/assenza di schwa): se seguito da una sola sillaba orale; in

37 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino caso contrario, lo schwa tenderebbe a a tutte le e caduche presenti a livello non essere realizzato. grafico da parte del restante numero Quando, però, uno schwa finale è di parlanti prendenti parte alla ricerca, mantenuto (in plume e meuble), tale ipo- permette di evidenziare un’omogenei- tesi non è più valida perché il secondo tà quantitativa a livello ritmico, seppu- elemento del composto acquisirebbe, re ottenuta in maniera diversa rispetto contando lo schwa, una seconda silla- al meccanismo appena analizzato. In ba orale. Interessante risulta a questo questo secondo caso, con il manteni- punto notare che i locutori che non mento degli schwa di giuntura, le sillabe mantengono lo schwa di giuntura in orali diventano quattro in tutti i com- portemanteau [pɔʀtmɑ̃to], porte-monnaie posti, con prominenza sulla terza o [pɔʀtmɔnɛ] e porte-crayon [pɔʀtkʀɛjɔ̃] sulla quarta sillaba: sono gli stessi che tendono a far cade- re lo schwa finale del secondo elemento [pɔʀ tə ply mə] in porte-plume [pɔʀtəplym] e garde-meuble [ɡaʀ də mœ blə] [ɡaʀdəmœbl], favorendo così una sor- [pɔʀ tə mɔ nɛ] [pɔʀ tə mɑ to] ta di omogeneità quantitativa a livel- ̃ [pɔʀ tə kʀɛ jɔ̃] lo ritmico11. In altre parole, tramite il meccanismo di mantenimento e cadu- Si tratta, in sintesi, di due diverse vie ta di schwa, i parlanti riescono a fare in scelte per il raggiungimento dell’omo- modo che le cinque parole composte geneità quantitativa a livello ritmico. considerate abbiano lo stesso numero In conclusione, si può dedurre che di sillabe orali (tre), con la massima la maggior parte dei parlanti tende a prominenza associata sempre all’ulti- mantenere lo schwa di giuntura e, qua- ma sillaba: lora presente, anche lo schwa finale del secondo termine del composto per [pɔʀ tə plym] [ɡaʀ də mœbl] ottenere l’omogeneità quantitativa di [pɔʀt mɔ nɛ] quattro sillabe. In un numero ristretto [pɔʀt mɑ̃ to] di casi, invece, la caduta dello schwa di [pɔʀt kʀɛ jɔ̃] giuntura (nei composti il cui secondo elemento ha più di una sillaba orale) Al contrario, invece, la propensione e il mantenimento del solo schwa di al mantenimento degli schwa relativi giuntura (nei composti il cui secon- do elemento ha una sola sillaba ora- le) permette di ottenere l’omogeneità 11. Per una considerazione sugli schemi ritmici di alcune varietà di francese si veda la rassegna quantitativa di tre sillabe. bibliografica di Baretta (2018). 38 Lo schwa del francese nella zona di Toulouse:...

Fig. 9 – Rappresentazione oscillografica (in alto) e spettrografica (in basso) della realizzazio- ne di «Porte-plume». Si può notare la presenza dello schwa [ə] di giuntura del composto (in rosso), oltre allo schwa [ə] finale del secondo termine (in giallo).

VI. Osservazioni conclusive inoltre, si è registrata la forte persi- Doveroso risulta, a questo punto, stenza dello schwa a fine di parola o di tirare le somme. Lo studio delle pro- frase: un’abitudine che condurrebbe i duzioni ha confermato la forte pro- locutori della zona considerata a giudi- pensione alla realizzazione degli schwa care la parlata parigina come addirittu- corrispondenti a tutte le e caduche ra «mancante» delle sillabe finali. presenti a livello grafico, e non solo, da parte di un campione di parlanti della Riferimenti bibliografici zona considerata: un comportamento Baretta M. (2018). «Le français ampiamente riscontrato da numerosi québécois dans les médias: étude ricercatori (tra gli altri: Bürki Foschini prosodique d’un corpus d’émissions et alii 2008, Eychenne 2012, Coveney télévisées et radiophoniques». Bollettino 2001, Verluyten 1988, Durand et alii LFSAG, 1, 31-55. 1987). Boersma P., Weenink D. (2007). Se secondo la L3C l’incontro fra tre «Praat: doing phonetics by computer» suoni consonantici è in qualche modo (www.praat.org). sempre mediato dalla realizzazione Bürki Foschini A.D., Racine I., An- di schwa, dall’analisi dei dati registrati dreassen H.N., Fougeron C., Frauen- è emersa la tendenza a evitare anche felder . H. (2008). «Timbre du schwa l’incontro tra due soli suoni consonan- en français et variation régionale. Une tici in determinate condizioni. Spesso, étude comparative». Actes des 27mes 39 Bollettino LFSAG 2020, n. 5 L. Zunino

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