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DIZIONARIO

TASCABILE delle voci e frasi particolari

DEL DIALETTO VENEZIANO preceduto da Gemi sulle desomisaziosi' di molli luoghi della città e delle astiche Tesete Magislratare ' '.' ' .

COMPILATO DA PIETRO COHTARINI

EDIZIONE SECONDA HOTABltMEHTE AI/MESTATA.

VENEZIA

CO* TIPI DI GIO. CECCHINI EDITORE

1850. . - AVVERTIMENTO fi' . *

In questo Dizionario sono ommesse lutte quelle voci che poco o nutla differiscono dal pretlo ilaliano. Cosi busia, ero se, colóro differiscono ben poco da bugia, croce, coliare, nè hanno uopo di spiegazioni. Per attro andar, far, star eco., figureranno al lor poslo, siccome da queste voci scatu riscono alcune locuzioni tutte proprie esclusivamente del ve neziano dialetlo. Nessuno vi cerchi dunque le parole libro, rana, rogna ecc., che sono le medesime in lingua scritta. « t'" 2 V - 2 3 AL NOBILE SIGNOR

LUIGI PARRAVICINI

L R. Direttore dette Stuoto Tecniche in Venezia.

A niuno con più ragione che a Voi, Nobil Signore, potrebbe venir dedicato un lavoro desti nato alla publica utilità j a Voi che, preside dì un regio importante istituto dì publica istruzio ne, prodigaste le nobili cure e i virtuosi scritti a diffondere la istruzione nel popolo. Accogliete questo tenue tributo sotto gli au spica Vostri, e questo libretto verrà accettato con Q qualche stima dall' universale, che comprenderà { non essere già esso pe'forastieri soltanto ma pe £ nazionali utilissimo j poiché i termini più volgari L che ad arte o mestiere si riferiscano non vi sono . dimenticati, ne la corrispondente espressione itaha- na a qualsiasi locuzione popolare, purche di appar tenenza municipale del nostro dialettoj sì che ri stretto nei propri suoi limiti il libro addiviene di poca mole e di tenue spesa, da potersi anche dai meno ricchi acquistare. Ho I onore 'di segnarmi

Di f^oi, Nob. Signore

D. o. s. PIETRO CONTARIW. PREFAZIONE

È opinione di Voltaice, che si conosca un po polo naturalmente più ingegnoso di un altro dai no mi proprii che assegna ad ogni cosa; e quindi nota segnatamente come i Francesi ad una senza uscita dato abbiano il nome di cul-de-sac, cui pun to non assomiglia. Se di sterilità accusare non si può l'italiana lingua, molto meno poi un dialetto il quale gode, sotto di un tale aspetto, non pochi vantaggi in confronto della lingua scritta : meo regolare e gram maticale di questa, esso riesce quindi più disinvolto, più libero, più ricco di espressioni originali atte a spiegare il proprio concepimento ; ma a questi van taggi, comuni agli altri dialetti d" Italia , il venezia no aggiunge quello di essere il meglio inteso ; e ciò dicasi per confessione di tulii i foreslieri, uno dei t; quali ricordava in proposito, che andato a Genova, la guida lo condusse ad una casa, ove suonato il campanello dimandava Gken? Ghenì (ci sono in casa ? ) .— A cui fu risposto : Ghin, Ghin (ci sono). Mi pareva allora, soggiunse quel forastiere, di es sere nella China. Noi abbiamo per es. sbrisso sostantivo, e di cendo eh* è sbrisso s'intende che la via è umida, e si potrebbe scivolare; noi diciamo in senton, e con ciò s' intende che uno sta seduto sul letto colla schie na appoggiata ai guanciali e colle gambe stese. Que ste ed altre espressioni mostrano la ricchezza de! dia letto nostro ; ricchezza che la lingua scritta potrebbe invidiare. E fra tutti i dialetti d'Italia, il veneziano fece fin qui maggior fortuna: (i) oltre ad es-

(i) II Cesarotti nel Saggio sulia Filosofia delie Lingue, parlando del dialettu veneziano, dice ch' esso è il migliore di tutti. Aliicii nelia sua l'ita è del parere medesimo; ed il Napione nelia belia ed erudita sua opera dei Pregi delia Lingua ilaliana scrive: w Più in teso è in Italia il dialettu veneziano di quelio che sia il ftorentino popolare, sia per una colai grazia e natura lezza che gli è propria; sia per essere stati durante tempo i carnovali di Venezia il ridotto di tutta la Dobittà italiana facoltosa che voleva sollazzarsi, sia sere divenuto comune a tutte le provincie dello Sta to , si diffuse esso per fino nell'Albania; sic come lo stesso spirito che portò un tempo tanti popoli a sommettersi volonterosi al governo dei Vene ziani, port0lli altresì a parlare il loro seducente dia letto. « D'indole greca (i), sdegna esso le doppie con sonanti, le rauche gutturali, le desinenze aspre e fischianti, ma vi trovi dolci e aperti suoni e vocaboli vezzosissimi. Parlato dal minuto popolo, perde alcun poco del proprio decoro, ma anche il bell'idioma la tino parlato dai servi, nella colta Roma, diventava un vernacolo. » Con questo piccolo e semplice Dizionario non intendo io già di far conoscere tutti i vocaboli del nostro dialetto, nè tampoco fermarmi sulla etimolo gia dei medesimi: mi basta soltanto di giovare a quelli che volessero più agevolmente intendere il ve ro senso delle nostre locuzioni ; essendo ben difficile di trasportarle nella lingua scritta coli' identico loro

per essere di colà principalmente uscila la commedia colie maschere. n (i) L'ab. Bettinelii nel suo Entusiasmo dice che si ritrovano accenti e pronunzie greche nel parlar ve neziano più espresse cbe in alcun attro d'Italia. 8 valore, sì che stieno in un giusto equilibrio ; è ciò per la ragione accennata di sopra, cioè d'essere questo dialetto più ricco di originali espressioni. Quanto a me, povero razzolatore di vocaboli, non meriterò certamente la taccia di copista, e d' altra parte pre go non mi si apponga quella di pedante, s'io mi so no adoprato, per quanto lo scarso ingegno potea concedermelo, di servire alio studio filologico più che alla curiosità del municipalismo ; nè per questo la mia opera sarà men cittadina. Se attinsi bene spesso a quella ricca miniera dell'illustre Boerio, mi lusingo di aver ciò fatto con buono discernimento ; e laddove credetti diversifica re alquanto da quello, mi sono consigliato con uomini più di me istrutti, affinchè non mi venisse poi dato il rimprovero di avere per lo meno scambiato l'oro in argento. Il rapido spaccio della mia prima edizione confortommi alquanto a credere che più de'forastieri ne abbiano approfittalo i nazionali, conosciutane la utilità. Avvertito poi da questi ultimi come venisse generalmente accusata quella prima edizione di so verchia povertà di vocaboli, io divisai di aumentar- nela più che del , sempre però attenendomi g al preso sistema di ammettere soltanto que' vocaboli e que'modi che non sieno affatto comuni colla lin gua scritta. Così per es.far l'amar; far e desfar, non corrispondono essi da sè medesimi alle voci italiane far ali' amore; far e disfarei Non già questo piccolo Dizionario ma quello eziandio assai grande del Boerio è capace di venir aumentato, in quanto che il nostro dialetto, ancor vivo, è capace d'inventare nuovi vocaboli e nuovi modi in relazione ai nuovi rapporti commerciali e politici. Il popolo, che creò la lingua, crea nuovi vocaboli, come ne lascia morire alcuni altri i quali più non significano ciò cbe dovrebbono significare, o ciò che un tempo hanno significato. ( i ) Una lingua, quando si abbia un numero di buoni autori, è fissa ta: un dialetto non mai. (i) Ghc voi i cinque sesti significava presso il po polo la difficoltà di un'impresa, quando sa pc vasi che presso il governo significava esigersi fino i 'cinque sesti de'voti per deliberare su qualche grave argomento. — — Far consulta negra si usò dire per hcherzo quando al cuni stringevansi segretamente per qualche affare; e si diceva per la veste nera che indossavano que' patrizii che venivano aggiunti alla consutta ordinaria quando trattavasi di grave affare. Questi modi, or poco noti, so no figlinoli che han perduto il loro padre ; sono gli ul timi superstiti di una famiglia.

AVVERTENZE

sulla nostra pronunzia e ortografìa.

i . Mai non si raddoppiano te consonanti se non in quanto sia necessario netta espressione det termine, come spesso, sasso, cassa ec., non però bater, butar, corer ec. Così netta pronunzia non si fanno sentire te consonanti doppie. Anche netta tingua francese assai di rado si fanno sentire te doppie ; e ciò per addotcire it tinguaggio. a. Ha (verbo) spesse votte mutasi in ga : quindi go invece di ho ; gaveva invece di aveva, ec. 3. Usano i veneziani atquanti troncamenti di pa rote, come pan, vin, cuor, partar ec. Quest'uso sarebbe da sfuggirsi netta tingua scritta, giacchè, come osserva iì Gherardini, i troncamenti troppo spesseggiati totgono atta nostra tingua uno de' suoi pregi speciati, cioè ta dotcezza, ta pastosità, ta rotondità. 4- La tettera c pronunziasi uguatmente che dai francesi; così cera, certo, cieto ec. pronunciansi come se scritto fosse sera, serto, sìeto ec. Posta però davanti atte vocati a o u, ta c acquista it suono forte, come ca ro, costa, cuor ec. , uguatmente che presso i toscani. ti Veramente ogn'italìano direbbe difetto il pronunziare che si fa cera ugualmente che sera, oppure cesso deI pari che fesso. Il dialetto è proprietà nostra ; una mo neta che ha il corso sottanto fra noi ; sarebbe nondimeno bello il levarle la poca ruggine, sì come si è già fatto prima di questo tempo ; giacchè se un veneziano dei secoli X e XI risuscitasse, noi avremmo bisogno di un dizionario per comprendere il significato delie frasi da lui usate. 5. Chi si pronunzia con certa forza come i toscani pronunziano i due ce; così acido come scritto fosse ac cio; tschia come feccia, ec. E ciò anche nel principio delle parole; così chiave, chiodo pronunziansi clave, ciodo. Escludasi il pronome chi e le voci chincaglie, drizza e chichirìclà. 6. Sce si pronuncia come due ss, così pesce pro nunziasi pessc ; fasce si pronunciatale; ed ugual mente si scrive in dialetto. 7. Gì, che nelie voci moglie,figlia, pastiglia pro nunciasi dai toscani, ed altresì dai lombardi, quasi che scritto fosse malie, Jìlia, pastilia: usasi dai venezia ni pronunziare invece come se scritto fosse molgie,Jil- gia, pastilgia. E siccome così non si scrive neppure nel dialetto nostro, vuoisi da molti che ciò sia idiotismo, e lo stesso nostro Goldoni sembra voler farne motteggio nella sua commedia la Cameriera brillante, atto III, scena II, ove eziandio ci mostra difettosa la pro nunzia del e. i3 8. Usavano già i veneziani pronunziare andao, tor- nao ec., e ciò ad imitazione dell'idioma ionio, che pur aveva uguali desinenze; ma ora dicono tatti anda, torna ec.; non usandosi più le desinenze in no fuorchè da una parte del popolo, che probabilmente cesserà pre sto anch'essa. E siccome anche quando parlavasi in ao da tutto il basso popolo si volle far eccezione al nome Ermolao, che qui pronunziossi sempre Almorò, vi fa chi disse :

E fin colà dove sì parla in ao Sento dir Àlmorò per Ermolao.

9. La lettera x, dai Latini portata nel nostro dia letto per farvi l'ufficio di s dolce, non adoprasi ora fuorchè in alcuni tempi del verbo essere, come el xe belo, el xe bon ec. Anticamente adoperavasi anche nel mezzo delie parole, trovandosi scritto glcxia, caxu e simili. i0. La lettera Y si chiamava ugualmente ipsilon- ne ejìo. Siccome anticamente eravi l'uso di premettere in certe scritture l'iscrizione delie iniziali greche r T A , che esprimevano la Santissima Trinità, il r indicando il Padre, T il Figliuolo, A lo Spirito Santo ; così la se conda, che aliudeva al Figlio, fu detta dai veneziani Fio, e quindi l'ipsilonne ebbe il medesimo nome. Ma dopo tutte queste avvertenze mi piace dirige re, sull' esempio di un nostro poeta, i seguenti versi AL PROTO DE STAMPERIA.

Se avisa el proto de la stamperia, Che dovendo stampar in venesian, No se deve osservar f orlografia, Come ricerca el bel parlar loscan. Do f, do T, do R mal sloria In Bepo, fruto, guera, al dir nastran; Le s' à da radopiar in uzzo e in azzo, Come luzzo, nastruzzo, giozza e brano.

Anca per no se unir col toscanismo, Ma seguitar la nostra antica usanza, Quel che sarìa in le scole un barbarismo, Plural e singolar sta in consonanza: Nel parlar venezian no è sconcordanza Quei ride, senza far un solecismo j Quei ridono dirave un da Fiorenza; Qua la pratica e l'uso fa sentenza.

La parola cussi con altre tante, Per levar ogni equivoco ai lelori, Chiama do ss; un solo no è bastante j El dirave cusì per i sarlori j Cucile scriverave un bon cruscante j Onde, perchè no fè miera a' erori. Un aviso ve daga per scur tarla : •Se scrive in venezian come se parto. DE111Z10M POPOWRI

ALCUNI LUOGHI DI VENEZIA

Anconeta. Questo nome è diminutivo di Ancona^ vocabolo greco icon, che significa immagine. Chiamasi questo luogo V Anconeta per una immagine di Maria, la quale veneravasi nelia piccola chiesetta quivi posta. S. A panai. Sant'Apoliinare: chiesa di recente ria perta nella parrocchia di S. Silvestre. Barbarla de le Tale. Strada nelia parrocchia di Santi Giovanni e Paolo, dove i mercatanti tenevano i magazzini del legname (iole) che in gran copia traeva no dalie provincie vicine e dai boschi alpini, e che de stinavano pc' paesi barbareschi (Barbarla) : da ciò il nome Barbarla de le Tale (delle tavole). A conferma di tale commercio antichissimo, troviamo una legge del 97i, in cui il doge Pier Candiano IV permetteva sol tanto di poter caricare pel paesi saraceni tavole di fras sino, di pioppo bianco o di albera, di una tale dimen iG sione, vietando quelle di olmo, faggio ed altre adatte a lubricare vascelli. Bari. Strada posta nelia parrocchia di S. Simeone. Anticamente dicevasi Baro ad un terreno paludoso ed incolto, come ora chiamasi Barena. Bersaglio (S. Marziale). Negli antichi tempi della republica i Bersagli erano frequentissimi, trovando sene ricordati a S. Francesco, a' SS. Giovanni e Paolo, a S. Vitale, a S. Paolo ed altrove. Questi bersagli s' iu- stituirono prima della invenzione della polvere fulmi nante per esercitare la gioventù nel tirar di balestra. Kiri. Varie calli nella parrocchia di S. Cianciano, abitate per la maggior parte da persone miserabili. Non si trova la derivazione di tal nome; ma forse da un canale detto Berla e poi Jliria. che divideva in due parti quella contrada. In Birì trovasi il Campo Timano ora denominato, per essersi scoperto aver avuto colà dimora il celebre Tiziano; ivi pur morto sul -finire del secolo XVI. S. Baldo. Sani' Ubaldo. Campo di tal nome, ove eravi una chiesa, ora soppressa. Borgoloco. Cioè Borgo a loco. Abbiamo due stra de di tal nome ; credesi per esservi state colà varie lo cande. Bragola. Denominazione data alia parrocchia di S. Giovanni Battista; forse dal mercato che ivi settimanal mente tenevasi, siccome anticamente bragolar dicevasi il mercanteggiare. Forse anche dalia natura del terre '7 no, perchè brago significava fango e melma : Che qui staranno come porci in brago, Dante. Brogio. Chiamavasi Brogio sotto la republica tutto quelio stradale delia Piazzetta di s. Marco ch' è Terso il Palazzo Ducale, dove concorrevano i patrizi in vesta a brogliare per ottener cariche. Alcuni fanno in vece derivare tal nome da Brolo, giacchè anticamente era un brolo, o campo con verdura. Cale. Calie, strada. Calcia che no ga cao: Calle che non ha uscita. Cale de la Testa (a SS. Gio. e Paolo). _ Proba bilmente avrà dato il nome a questa via la smisurata testa umana, ch'è un lavoro assai goffo de'secoli trapas sati, innestata nel muro esterno di una casa. de la Fraterna (a S. Gio. in Bragora). Deriva tal tiome da un pio istituto, che qui aveva la sede, denominato la Fraterna Grande, il quale colia rendita di annui ducati 5o,ooo occupavasi a soccorrere i pove ri vergognosi delia città. del Rimedio (a S. M. Formosa). Deriva tale appella/ione dalia cosi detta garba medicata, di cui grandissimo uso si faceva un tempo dal basso popolo per la colezione delia mattina. del Mondo Nova (a S. M. Formosa). Questa località conservaci la memoria di una civile famiglia donde il nome le venne, e donde ebbe moglie il celebre Apostolo Zeno; nome alia patria e alia republi- ca delie lettere. iS Cale del Paradiso. Prese pur questa il nome da una famiglia patrizia, che trovasi nominata frequente mente neli'anno i579. Rombiasi (a S. M. Zobenigo). Dovrebbesi dire Rompiasi, avendo esistito di questo nome una civile famiglia, cui appartenne quel Giulio che coprendo il carico di avvocato fiscale deli'antico collegio e magi strato delie Àque raccolse e publicò le leggi del magi strato medesimo, le quali tornar possono ancora utilis- sime agi' ingegneri cui è affidata la conservazione di queste lagune. de la Posta (a S. Gio. Grisostomo). Trae il nome dali' officio delia posta di Firenze, che aveva in questa località la sua residenza. dei Proverbi, detta anche Cale larga (a SS. Apostoli). Leggesi presso ai nostri scrittori che nelia Calle de'Proverbi fuvvi un teatro, nel quale si fecero rappresentazioni i lai 1(187 ''no "' I7o7- Ora essendoli carattere delle antiche commedie il proverbiare ed uscir eoa sentenze, potrebbe da ciò derivare tal nome. Altri però lo attribuiscono ad alcuni motti scritturali posti sugli architravi di alcune case ivi situate. — — dei Cinque (aS. Silvestro). Prese il nome dai cinqu Savj alia Mercanzia, che qui avevano l'officio loro. de la lincitela (in SS. Apostoli). Deriva pro babilmente dal giuoco delia Racchetta che nei passati tempi si usava per esercitarsi a fortezza, e che consisteva nel gettare in. alto alcune palle di piombo , dando alie '9 medesime quelia tale direzione che i giuocatori si prefig gevano. Esercilavansi in questo le compagnie delia Cal za radunate per prendersi spasso nel tempo singolar mente di carnovale. Cale de la Cà Doro (a S. Felice). Si disse prendere il nome da un palazzo di architettura greco-barbara mista ali'arabica, denominata Casa d'oro per l'esterne dora ture che aveva ; ma veramente deriva dalia famiglia Doro. de la Pergola (a S. Marziale). Nome che de riva da un'arte affatto perduta, la quale consisteva nel lavorare per ornamento delle vesti certi cordoni forma ti di seta ravvolti sopra sottilissimi rotoli di carta. — de le Oche (a S. Giacomo). Trasse il nome da alcune oche rappresentate in pietra ed innestate nei muri, forse come stemma di qualche famiglia che aves se case in questo sito di sua ragione. del Teatro òcchio (a S. Cassiano). Prende 1' appeliazione da nn teatro, denominato vecchio in ri guardo ad altro eretto posteriormente nelia stessa par rocchia. Nel detto teatro vecchio si rappresentò nel i (!;>7 un dramma in musica, che fu il primo che si udis se in Venezia. Questo teatro esisteva ancora nel i663. de la Stua (a S. Cassiano). Così detta dagli Stuerl che in essa abitavano, ossia da quei chirurghi che si esercitano in risecare le unghie dei piedi ed i calii, e che Stuerì si dicevano per l'aqua calda che te nevano presso di se, onde poter prontamente eseguire 20 Cale de la Regina. Caterina Corner, che nel i468 andò sposa a Jacopo Lusignano re di Cipro, e che avendo rinunzintn dopo la morte del marito il regno alia republica, morì in Venezia nel i 4 89, diede il nome alia via, sulia cui estremità giaceva il palazzo Corner, ove Caterina trasse i natali; palazzo rifabbricato nel i724. • del Perdon (a S. Silvestre). Così denominata da un'indulgenza concessa a chi avesse visitata un'im magine qui venerata dal pontefice Alessandro III quan do pertossi in Venezia per porsi in salvo da'suoi nemi ci, e si trattenne (però secondo il volgo) una notte su questa via. de la Sicurtà (a Rialto). Quivi avevano il can cello e lo studio queglino tra i mercatanti che si esponevano a rintegrare i loro colieghi i cui generi spediti per mare perissero o fossero depredati, e che perciò dicevansi Assicuratori. de la Bissa. Qui avevano bottega i negozianti del bisso, pannolino finissimo, preziosissimo e molie degli antichi. de le Razze. Dovrebbesi dire degli arazzi; panno tessuto a figure per uso di addobbare, detto così dal farsi in Aras. Campazzi. Si diede questo nome ad alcuni piazzali fuori di mano, abbandonati, ingombri di rottami ecc. Ora questi Campazzi sono pochissimi. Campielo de i Fiori. Nome derivato da un orto ai che sappiamo aver esistito in questa località , e eh' era unito al palazzo di un certo Filippo Corner. Campielo dei Squelini. E incerta l' orìgine di questo nome; forse deriva da una fabrica che qui vi era di piatti e scodelie. — de' Trevisani ( S. Marziale ). Cosi nomi nato da un ospitale che oravi in esso, e che fino dal tempo de' peliegrini serviva ad accogliere i poveri cit tadini di T reviso che qui arrivavano. — — de la Cason : perchè ivi il doge Partecipazio teneva il foro e la prigione, detta aliora Cason. Campo. Ogni tratto di terreno t!' una qualche estensione, o dappresso alie chiese, od altrove pur silua to, piuttosto che piazza, come dovrebbesi, viene tra noi chiamato Campo. Sappiamo da'nostri scrittori che fuv- vi ue'primi tempi costume di qui nutrire il piccolo be stiame. del quale pel proprio mantenimento la città ab bisognava, e che per poternelo nelia occorrente quan tità pascolare lasciar solevansi erbosi i luoghi vuoti d'abitazioni. Campi denominati a que'giorni, perchè ai campi rassomigliavansi, questo nome ritennero ancora allorquando i padri nostri acquistarono dominio sul continente. Prendevano sempre il nome delia chiesa; onde Campo di S. Stefano, di S. Maurizio, di S. Luca ec., si denominarono. Attri Campi però abbiamo con differenti nomi, e sono i seguenti : de le Gale: così dettu per idiotismo, men tre avrebbesi dovuto dire Campo dei Legati, perchè ivi stavano i legati del papa o nunzii apostulici. l2 Campo dei Mori: perchè eran\i alloggiamenti pei mercanti mori o saraceni. Rasoio. Rasoio è corruzione diOrseolo, per chè ivi trasportossi uno spedale, eretto prima a S. Marco dal doge san Pietro Orseolo. Venne dappoi chiamato Canova. perchè in una casa di quel campo morì l'im mortale scultore. de le Becarie : ivi era anticamente il macello publico, impropriamente detto Beccaria. Troviamo però anche in Dante : Figliuolfui d'un beccaio di Parigi. Il vocabolo beccheria ci viene da tempi più antichi, quando le bestie grosse erano destinate tutte agli usi deli'agricoltura, e non si ammazzavano d'ordinario che animali caprini. Canalazzo. Così viene denominato il gran canale che passa per Venezia e la divide in due parti, serpeg giando a guisa di una t/j rovesciata. Canaregio. Parte delia città. Tal nome deriva da Canneto, perchè era anticamente luogo palu doso, e vi si raccoglievano canne. Anzi l'antichissimo suo nome era Paluelo. Carampane. Silo remoto delia città, i cui stabili ap partenevano ali' antica famiglia Ramponi estinta. Nel i4^i venne poi assegnatu dal governo alle publiche meretrici, siccome sito remoto dalie chiese e meno scan daloso. 25 Caseria. Strada a Rialto destinata ai venditori di formaggio : probabilmente deriva dal latino Cascn- rìut. Cassélarìa. Strada in parrocchia di S. Maria For mosa, dov'erano varie botteghe di cassettai (Casscìeri). i quali oltre le casse di legno facevano catini, scodelle, tazze, vasi od altri lavori di legno, di cui trovarono grande spaccio nel Levante; oltre che aveasi costume di riporre in casse le dunora delle spose. Castelo. Castelio, parte grandiosa delia città: Oli- volo forse anticamente dicevasi perchè avcavi colà un orto d'olivi. Quando l' Italia, debole e senza difese, era il tea tro delia guerra di Guido e di Berengario, e gli Unni, penetrati anche nel Friuli e dilatatisi fino a Trevi- so, minacciavano le spiaggie delle nostre lagune, il sag gio doge Pietro Tribuno ordinò grandiosi lavori per la publica sicurezza, e fece pur costruire in Olivolo un castello che servisse di difesa al porto di s. Nicolò, os sia del Lido, il quale gli sta dirimpetto. Per questo an che il luogo in seguito cangiò nome, e fu detto Castello invece che Olivolo, e il sestiere stesso ne fu così intito lato 3 e più tardi (i091) anche il vescovo assunse la de nominazione di castellano in luogo di olivolese. Costei Cìmesin nelia Calie larga presso S. Mar co. Di alcuni forti o torri eretti probabilmente alf epo ca stessa del castelio di Olivolo ci lasciarono confuse memorie le antiche cronache ; basti il dire che 24 Castcl/òrte a S. Rocco pretendesi anteriore di mol to ali' epoca veneziana. Celestia. Bravi una chiesa ed un monastero, in cui abitavano religiose deli'ordine cisterciense. Trasse il no me di Celestia da una delie prime religiose, che qui si fecero venire da Piacenza, e che nominatasi Maria Ce leste, divenuta poi celebre per la santità delia sua vita. Chiovere. Dette. latinamente Claudierae. Campi chiusi nelia città, che servivano per uso de' pascoli ed anche per distendervi i pannilani. Corte de l'Albero. E probabile che tal nome derivi dali'antica famiglia di questo nome, la quale Magadisia trovasi anche appeliata, e di cui sappiamo esservi stato un paroco di S. Cassiano, che nel 938 fu assunto al vescovato di Olivolo. del Cavalo (S. Marziale). Prese il nome dal soggiorno che ivi ebbe Alessandro Leopardo, celebre fonditore, che Alessandro dal Cavalio fu nominato quando eseguì il monumento del generai Coleoni in campo a' SS. Gio. e Paolo. Crosera. Crocicchio. Quadrivio, dove rispondono quattro strade; trivio. dove fan capo tre strade. Dorsoduro. Uno dei sestieri della città (V.. Sestie ri). Era una delie isole nostre maggiori, che estendevasi da S. Agnese fino a S. Marta. Pretendesi che venisse artifizialmente formata calcando e battendo il terreno onde divenisse duro ; dal che fosse poi chiamata Dorso- duro. *f Fava. Circondario presso la chiesa dei Padri del l'Oratorio. Conservò la denominazione di Fava per la semplice circostanza che appiè di quel ponte trovava» un antico negozio di pasticche, il quale aveva rinoman za per la preparazione delie così delle Jìwe. Quel ponte fu quindi denominato Ponte de le Fave; e più tardi si disse Fava a tutto quel circuito. Fondamente. Così vengono chiamate le strade marginali che incassano i canali delia nostra città, dette dagli antichi junctoria. Tennero dapprima formate di legname. Chiamarousi Fondamente forse dali'esser con giunte ai fondamenti delie abitazioni, al cui piede si trovano situate. Fondamente Nove (Nuove). Per decreto a a febra- io i 589 fu adottato di erigere in quelia località una nuova fondamenta di pietra istriana ; la costruzione fu incominciata nel i595. Prima non 'v'era che un mar gine di terreno molie. Frarl. Parrocchia di S. Maria de'Frari. Appartene va una votta quella chiesa al monastero poi soppresso dei frati Minori Conventuali. Originò tal nome proba bilmente du^/rar, voce antiquata significante frate. J''rezzeria. Strada a S. Marco, così denominala dalle freccia che ivi vendevansi. L'armi soprattutto veni vano avidamente ricercate dai ricchi mussulmani del la Soria, Egitto e Barbarla, e i veneziani in quantità ne portavano loro. Gl'imperatori greci ebbero a farne gravi doglianze pel legname da costruzione, per l'armi e il ferro che i veneziani portavano ne'paesi dei sara ceni. Rimangono ancora alcune strade coi nomi di Frezzeria, Spaderìa ec. Gafaro. Sito nella parrocchia di S. Pantaleone. I capi degli arabi al Cairo si chiamano Gafer ; con que sti i veneziani, come gli altri mercanti europei, soleva no far contratto per essere garantiti. Si suppone che un qualche Gafer venuto qui ad alioggiare vi abbia lascia ta la denominazione di Gafaro. Attra opinione vuole che derivi dal nome di un'antica famiglia. Galion (a S. Simeone ). Nessuno sa assegnare l'origine a tale denominazione. Forse Gallione si chia mò per una tal quale somiglianza alla galera, cui con- dannavansi i malfattori ; tanto egli è tetro e meschino. Gemali. Eravi un convento di frati del Buon Ge sù o Gesuati, soppresso nel i668. Tennero sostituiti dai Domenicani Osservanti, che mutarono il detto titolo in quelio di S. Maria del Rosario; ma rimase a quel luogo l'antica denominazione di Gesuati. S. Giacomo da Lorio o dall'Orlo. Parrocchia di S. Giacomo ap., sita neli' isola anticamente denominata Luprio. Giardini e Giardineti. Per Giardini s'intende i Publici Giardini siluati presso Castelio; opera decretata da Napoleone nel i807 e compiuta nel i 809, che costò 4oo,000 franchi. — Per Giardineti intendesi il Giar dino nel Palazzo Reale, il quale occupa quelio 'spazio denominato anticamente Tcrarwva, ore i dogi tenevano a7 un serraglio, in cui nel i5i8 una leonessa partoriva. Nel i 34o edificavansi vastissimi granai publici. Nel i808 abbattevansi questi per formarvi il Giardinetto. S. Giopo o Sani' Agiopo. Chiesa in Cannaregio dedicata a S. Giobbe ; succursale della parrocchiale di S. Geremia. Ghelo. Sa ognuno che il Ghetto di Venezia è il luogo dove dali'anno i5i6 sino al i797 abitavano tutti gli ebrei sotto gravissime ristrettezze , e dove mol tissimi seguono tuttavia ad abitare. Il vocabolo Ghetto deriva, secondo alcuni, da getto, e. vogliono che così siasi appeliato tal luogo da una fonderia nella quale lavora- vansi le bombarde. Essendo stata per avventura Venezia la prima a voler chiusi gli ebrei, il nome divenne sì celebre che di qui è passato a tutti gli altri luoghi del la terra-ferma. Gradisca. Località che troviamo così nominata in varie parrocchie, forse un tempo abilate da lavoratori venuti specialmente dalla città di Gradisca nel secolo XIV affine di esercitare l'arte del lanifizio, che contri buì ad arricchire questa nostra città. S. Lio. Chiesa dedicata a s. Leone, nella parroc chia di S. Maria Formosa. Liston. Stradone quasi nel mezzo delia Piazza, dalia parte delie Procuratie Vecchie, pel quale special mente si passeggia. Malcanton. Sito nelia parrocchia di S. Pantaleone, così denominato pel seguente avvenimentu. Sul finire 2» del XIII secolo Ramparto Polo vescovo di Castello pre tendeva dal paroco di S. Pantaleone la decima sui mor ti di parrocchia, come gliela tributavano le attre chiese. 11 paroco, per dispensa goduta dali'antecessore, si rifiu tava. Mentre il vescovo recavasi sforzosamente per esi gere la decima cui pretendeva, giuntu al Malcanton, fu dali'ammutinato popolo malconcio e mortu. Da ciò na sceva guerra fra Casteliani e Nicolotti ; e fin dali'epoca di tale infelice avvenimento rimase a quel sito il nome di Malcanton. Marco e Todero. Il leone alato ( insegna di S. Marco) e san Teodoro sono due statue poste sull'apice delle due grandi colonne delia Piazzetta di S. Marco, fra le quali una votta si giustiziava, ed ove sul vespro di un giorno delia primavera dell'anno i4^2 venne troncata la testa del famoso Carmagnola. S. Marcuola. Parrocchia di Santi Ermagora e For tunato. S. Maria Zobenigo. Parrocchia, poi detta di S. Ma ria del Giglio. Venne chiamata Zobenigo per l'antica famiglia Jubanico, ora estinta, che fu la principale fon- datrice di questa chiesa. Mendicanti. I poveri mendicanti venivano colio cati nel luogo che ora fa parte del civico spedale pei malati. Miracoli (i). Questo nome deriva dalle grazie che ricevettero i fedeli per intercessione delia Vergine, una cui immagine qui veneravasi , e donde è succeduto che 29 si edificasse la beliissima chiesa col nome di Santa Ma ria dei Miracoli, ora oratorio succursale di S. Caima no, ed un tempo ad uso di monache francescane. Molo. Chiamasi da noi impropriamente quel trat to in fondo alla Piazzetta, che comincia dal Giardinetto Reale e va fino al Ponte delia Paglia. In questo sito suoi passeggiare il bel mondo nelie sere di estate. Morion. Sito così denominato a S. Francesco delia Vigna, forse dal fabbricatisi i mommi, cioè un' antica armatura difensiva del capo, usala già dai soldati, e che ora vedesi sulie armi gentilizie. Murazzi. Muraglioni di macigni fatti erigere dalia republica luugo una gran parte del litorale per difen dere la laguna dagl' insulti del mare; opera immensa, cominciata nel i774 e compiuta nel i783 ; ha tre mi glia circa di lunghezza, e costò dieci milioni di ducati. 5. Nicolé de' Mendicali. — Mendigola chiama vasi anticamente l' isola di S. Nicolò , delio poscia S. Nicolò dai Meudicoli, perchè abitata per lo più da poveri pe scatori. In quest'isola aveva residenza, prima delia crea zione dei dogi, un tribuno, e un altro ve n'era neli'iso la opposta di Olivolo (V. Gas telo), già istituiti neli'anno 804. Cessò il tribuno di Olivolo, per la sede episcopale ivi coliocata, ma quelio di Mendigola continuava, e quando finirono i tribuni assunse il titulo di Gastaldo de' Mendicoli e poi quelio di Doge de' Nicolotti. Dagli abilanti delie delie due isole Mendigola e Olivolo sor sero poscia le amiche fazioni di Castelani e Nicoloti. So Quivi presso trovasi 1' 'Ardere de S. Nicolé, alzato sul finir del secolo XIII, quando l' implacabile nemico de'Veneziani, il Carrarese, tentava di rovinare il nostro estuario, facendo scorrere rapidamente il fiume Brenta verso quella parte, ove fu necessario alzarvi ua argine. Ospealelo. Era vi un piccolo ospizio pe' poveri e pegl' infermi, eretto dal governo veneto per insinua zione di san Girolamo Miani nel i5'2j sopra uu fondo che anticamente serviva a' militari esercizii, e perciò detto il Bersaglio. Venne poscia ampliato in varii tem pi, e nel i 808 si trasportarono i malati ali' Ospedale Ci vile. Convcrtilo quel luogo in Casa di Ricovero pe' vec chi poveri, conserva il nome di Ospealelo. Fanalerìa. Strada a Rialto con varie botteghe, ove una votta vendevasi non attro che pane. Parangon. Sito in Riatto ov' eravi un edilìzio di pannilini e drappi di seta, detti dalia loro finezza panni e stoffe di paragone. Pasina (S. Silvestre). Il Gallicciolii arguisce che questo nome sia una corruzione di Piscina. Pissina. Varii luoghi conservano questo nome. co me Pissina de S. Moisè, de S. Fantin, de S. Zulian, ec., perchè erano nei secoli X, XI e XII effettivamente pi scine o piccoli laghi con molino. Quantità di leggi si trovano nel Codice del Piovego risguardanti l' interri mentu di piscine e rialzo tli paludi in Venezia. 5. Polo. Chiesa dedicata a s. Paolo, nelia parrocchia di S. Maria Gloriosa dei Frari. 3 i Ponti. Molti sono in Venezia i ponti, i quali pri ma del secolo XIII erano tutti di legno, siccome girasi per città cavalcando, secondo il costume d' aliora, colle mussette. de Rialto. Il 9 giugno i 588 vi fu posta la prima pietra di marmo dalia parte'di Rialto. E Punico sul Gran Canale , macchina immensa terminata nello spazio di soli tre anni. da la Pagia. Fu denominato delia Paglia, perchè ivi approdavano le barche cariche di paglia per uso delia città, e vi facevano stazio. Fu il primo che nel i36o si erigesse di pietra viva. — — dei Dai. Quivi il doge Gradenigo nel i 5 giugno i3io assalì co' suoi i congiurati condotti da Mar co Quirini suocero di Baiamente Tiepolo. Nuli' incon tro degli armati, si esclamò dal popolo Dai Dai! — Al tri fa derivare dei talPugni. nome Varii dalia ponti famiglia esistevano fà Dadi di da tal Dio. no me ; due ne restano, uno a S. Barnaba e l'altro a S. Mar ziale, ove stanno ancora scolpite sul pianerottolo quat tro impressioni a forma de' piedi, per memoria del com battimento a pugni che anticamente facevasi su questi ponti fra Casteliani e Nicolotti. dei Sospiri. È questo un cavalcavia costruito per unire le prigioni al palazzo, affinchè i carcerati con dotti venissero al tribunale senza essere veduti dal pu- blico. de le Peste. I sartori di Venezia al tempo antico divedevansi in tre arti o scuole , sotto i nomi di Sartori da veste, Sartori da riponi (giubbe) e Sartori da calze (calzettai). Tutti comunemente i veneziani porta vano come abito nazionale la sopraveste ali' uso greco , usata negli uttimi tempi da' patrizii ed altri funziona vi ; quindi motte erano anticamente le botteghe (\u~ Sar tori da veste, a grado ch' era un' arte distinta, di cui era capo un gastaldo , dettu Castaido da veste. Colle mode successivamente introdottesi, ressate le vesti anti che e riservale ni soli publici funzionarii, non eravi ne gli ultimi anni delia republica che un solo sarto da ve ste, la cui bottega era a S. Fantino. Ponti del Sepolcro. Ponte presso la chiesa, ora ca serma di tal nome. Era un ospizio , fondato nel secolo XV da Beatrice Veuier a ricovero delie peliegrine che qui si fermavano ad attendere imbarco per Terra-San ta. Dappoi l'ospizio fu convcrtitu in un monastero di Francescane, le quali vi costruirono una chiesa, entro cui un Sepolcro sul modelio di quelio di Gerusalemme. de la Pietà. Ponte presso l'ospizio destinato ad accogliere, nutrire ed educare i figli Esposti, perciò chiamato delia Pietà. Questo pio luogo, fondato nel i.7i/|o, era in origine a San Francesco delia Vigna. de le Bande. Così detto perchè fu il primo a cui si applicarono i parapetti laterali o bande, essen dochè una votta i nostri ponti ne mancavano affattu, come si vede in alcuno sussistente tuttora nelia origi naria sua forma. 33 Ponte de te Maravegie (a' SS. Gervasio e Protasio). Forse dalla famiglia Maraveggia, di cui trovasi un cer to Paolo che nel i379 fece imprestiti alia republica, e trovasi pure Belisaria moglie di Pietro Alpino gran cancelliere di Cipro, la quale presa da M usta fa quando s' impadronì di Famagosta, e destinata schiava del gran signore, appiccò fuoco al bastimento. del Cavalo (a' SS. Gio. e Paolo). Così detto perchè nel montarlo presentasi tosto alio sguardo il mo numento del generale Coleoni, raffigurato in bronzo a cavallo per opera di Alessandro Leopardo. — — de la Guera (a S. Marco). Alcuni pretendono che abbiano fatto fronte i congiurati di Baiamente nel ritirarsi, e sostenuto un combattimento ; altri dalla fa miglia Guerra fanno derivare tale denominazione. del Lavo (a S. Salvatore). Forse da qualche casa appartenente a certo Leremo Lavi, il quale trova tasi nel i379 in parrocchia di S. Felice, ove diede ugual nome ad una Corte. — •— de Noal (a S. Felice). Il nome dato a questo ponte è forse una corruzione di Agonale , nome di pa trizia famiglia che troviamo avere abitato in Santa Fosca. — — dei Squartili. E una denominazione affatto singolare, e vuoisi che derivi dali'essere in questo man cato di vita uno di quegl'infelici che condannavansinei vecchi tempi ad essere tratti pe' gravi delitti commessi a coda di cavallo per la città ; e potrebbe derivare ezian 54 dio dall'avervi abitato persone dissipale e viziose, che squartai si sogliono da noi chiamare. Ponte de la Late. Tra i parrocchiani di S. Simeon Profeta che contribuirono imprestiti alia republica per la guerra di Genova nel i379 trovasi un certo fiutine dalla , e sembra non doversi dubitare che da esso abbia preso l'appellazione quel ponte, eh' esiste ai confini di questa parrocchia. — — de l'Anatomia. Così detto, perchè del fa- bricato posto a' piedi del ponte stesso facevasi uso per l'anatomia de' cadaveri ; e qui aveva sede il collegio de' medici, cui nel i464 conferiti vennero i privilegi tutti delle università da Pietro Barbo veneto quando assunsi al pontificato col nome di Pio II. — — del Parucheta. Denominazione moderna as suntasi pel ridicolo che prese a sparger la plebe sopra la strana parrucca usata da un venditore di biade che tenea quivi la sua bottega. de Dona Onesta. Il nome deriva da un fatto che vuoisi essere qui avvenuto, somigliante a quelio di Lucrezia Romana. de la Frescada (ai Frari). Si può credere thefrescada sia una corruzione di frascate, e che que sto nome sia originato dalle frasche o frondi che qui ri trovare dovevansi per esservi stata una vigna (come leg- gesi negli antichi cronisti) presso la chiesa di S. Toiu- maso;ma più credibile opinione si è che derivi dalla fa miglia Frescada. 35 Ponte de le Tele (a S. Cassiano). Così denominato fin da allora che il governo, onde togliere la rea prati ca dei sodomiti maschili, decretava che le publiche meretrici dovessero mettersi alla finestra col seno sco perto; e ciò per distorre i malvagi dal rio costume che si è detto, e procurare un male minore; e dedicava in pari tempo un altare alia Vergine sotto il titolo Ma donna dei Masculi (o maschi) nelia chiesa di S. Marco. dei Ormesini: per una fabrica di certo drappo di seta detto ormesino. — — dei Sospiri. Ponte elevato, che dal palazzo ducale, accavalcando il rivo, conduce alle Prigioni; ope ra insigne del Da Ponte. È tutto di marmi, diviso nel l'interno da due corridori, con duplice ingresso, e co perto da ogni Iato per rispetto al colpevole, che lo pas sava senz'essere veduto. Ora n'è chiusa la comunicazio ne colle carceri. Porta de la Carla. Fu così detta, perchè vi erano ai lali alcuni banchi di scrivani per uso del popolo. Que sto ingresso fu sempre il principale del palazzo ducale. Poste Pechie (a S; Cassiano). Qui venne nel n6o instituito l'uffizio della Posta, che negli ultimi anni delia rep. fu trasferito a S. Moisè in Corte Barozzi, e sotto il governo italico nel palazzo Grimani a S. Luca. Poni e Piombi. Erano i così detti Pozzi in ori gine i magazeni del palazzo ducale. Convertiti a carceri, aveano i 8 segrete: nove nel primo corridoio e nove nel secondo, prive bensì di luce, atte però, lunghe e larghe, 36 tutte di panconi di lavice sodamente intavolate e al li vello medesimo del prossimo canale e della contigua corte del palazzo. Non erano quindi quelie profonde buche sott'aqua, sì come alcuni falsamente narrarono. Crescendo più sempre il comune del mare, non si' fece più uso di tali prigioni, e si passarono i prigionieri nei Piombi sino alia fabbrica delie Prigioni. I Piombi al tro non erano che una vasta soffitta con quattro sole segrete: denomina vaiisi i Piombi per essere a tetto del palazzo ducale, ch'è coperto di lamine di piombo ; ep pure da questo luogo così elevato riusciva a' 26 di lu glio i755 con maraviglioso modo Jacopo Gasamia (do po esservi stato parecchi mesi rinchiuso qual turbatore della pubblica quiete per aver fischiato in teatro, come partigiano del Goldoni, le commedie del Chiari) a fug gire dalla prigione, e poco dopo dal veneto stato. Procuraiie. Chiamansi così le abitazioni che ser virono ai nove Procuratori di S. Marco, le quali esisto no lungo la gran piazza, distinte in Procuratie Pecchie e Nuove. Le Pecchie furono edificate dopo il i3i9, vendute poi per le urgenze delia republica quando nel secolo XTI era in guerra col Turco, ed ora sono possedute da privati. Finita la guerra di Candia, e ri storato l'erario publico, vennero erette al medesimo og getto le Procuratie dette quindi Nuove, cominciatesi nel i58o e finite nel i59o. Quintavaìe. Sito remoto a Castello. Vuoisi che la famiglia Quintavalle nobile padovana abbia abitato un 37 tal luogo, a cui forse avrà lasciato il nome; ma trovia mo però fra le voci antiche italiane quinavalie signifi care un luogo basso e remoto, sì come appunto è questo. Rialto. Così detto naturalmente dali'altezza delie sue rive. Quivi ebbe la sua prima sede il governo delia republica neli'Sio, quando vi fi trasportò da Malamoc- co onde meglio impedire gl'interni dissidii tra isola ed isola, e le straniere invasioni. Negli atti publici l'isola di Rialto fu chiamata città distintamente da Venezia fi no al i290. Si conserva nelia piazza di s. Giocamelo un'antica colonna di granito egiziano, sostenuta da un uomo curvato sotto il peso, detto per ciò solo il Gobo de Rialto : quivi montava il banditore a publicare le leggi. Rialto vecchio dicesi dalla parte di S. Giacomo, e Riallo Nova dalia parte di S. Giovanni, forse per es sere stato più tardi abitato. Rio Marin. Notano i nostri scrittori essere stato il medesimo scavato a mano per segnare e distinguere per mezzo di esso i confini delia parrocchia di s. Giacomo doli' Orlo dai confini delie altre vicine ; aggiungono poi che gli si da questo nome, perchè da Maria Dando lo fu questa tale operazione ordinata. Riva. Noi diciamo riva alie scalinate per uso di montare in barca e di smontare. JLìva. anche ad un tratto di alcune Fondamente ove approdano barche grosse da carico. Così Riva del Pin, de V Ogio , del Carbon, del Pero ec. ec. presero il nome dalie mercan zie di tal genere che in questi luoghi sarannosi sca^ 58 ricate. La principale e più ampia è la Riva dei Schia- voni, che prese la denominazione dai Dalmati, volgar mente chiamati Scbiavoni, i quali lungo la stessa tene vano una volta e in terra ed in acqua gli stazii per la vendita delie carni affumicate e salate che recavano dai loro paesi. Neli'anno i386 deliberò il Senato, che non avendo la Riva medesima larghezza maggiore, del Ponte della Paglia, aliargare si dovesse com'è al presente. La Riva de Biasio fu così appellata per cagione di un cer to Biagio che ivi soggiornava, e che per fatti atroci da lui commessi fu condannato a morte, e ne fu schiantata l'abitazione. Ruga. Questo nome adottarono i Veneziani (dal francese me) per dinotare una strada fiancheggiala da botteghe. Ruga Giuffa (in luogo di Julfa) per esservisi stabiliti mercanti armeni fuggiti dalla distrutta Julfa. Saca de la Misericordia ec. Questo nome di sacca significa presso di noi un luogo in cui l'acqua della la guna s'insinua, e forma come una rada. Così Saca del canai : largo del canale. Salizada. Ogni parrocchia ha la sua Saliiada, che conserva tal nome fin da aliora che nel i260 circa si cominciarono a selciare le vie. Ogni parrocchia si diè cura di selciare la via più frequentata, e così ognuna volle avere la sua Salizada. Da principio si selciarono esse di cotto, e solo nel i767 si prese a lastricamele di macigni. Salute. Dicesi la contrada presso il magnifico lem- 39 prò votivo intitolato a S. Maria della Salute, eretto nel i 63 i per la liberazione dal contagio che durò sedici mesi, ond' erano perite in Venezia 46,536 persone, e, coir presi Murano, Malamocco e Cbioggia, 82,i75. Scala del Ziganti. Scala scoperta nel palazzo du cale, :osì detta per le due statue colossali di marmo, raffiguranti Marte e Nettuno, simboli della potenza di terra e di mare della republica ; opera del Sansovino. • Nella sommità di questa scala seguì l'incoronazione di 67 dcgi. Scoazzere. Siti chiusi di muri ed aperti da un lalo, ore anticamente solevansi portare le scopature, e da co'à si toglievano tratto tratto per trasportarle su barcte. Ora tali luoghi, benchè non più in uso, con servato l'antica denominazione. Sestieri. Con decreto del Maggior Consiglio i.o agosto ii71 fu divisa la città in sei parti, dette latina mente Sexlerìum. Questi Sestieri si chiamano : S. Mar co, Caf.elo e Canaregio di qua del Canale; S. Poto, Santa (rose e Dorsoduro di là del Canale medesimo. S. Simon Grando, e S. Simon picolo. Al nome di S. Simeoie aggiunge questa parrocchia l'epiteto di gran de, forse perchè la medesima aveva in passato maggior estensione della parrocchia vicina, la cui chiesa ha per titolare S. Simeone l'apostolo, volgarmente chiamatu S. Simon picolo; chiesa ora succursale deli'altra S. Simeo ne Profeta. Spaderia. V. Freiierlcr. 4o S. Stìn. Circondario della soppressa chiesa già i i- titolata a S. Stefano prete. S. Slae. Chiesa di S. Eastachio, posta nella parroc chia di San Cassiano. Staimi. Era questo un palazzo dei Querini, che la repnblina confiscò per la congiura Querini-Tiepob ; e per infamia ordinò che il publico macelio si riducesse nel pian terreno di questo palazzo. Y. Campo de le Secarle. — Ora è l'emporeo delie pollerie, ma coiserva il titolo di stalione. Streto de Garìpolì. Chiamasi la strettissimi! im boccatura di una calie presso la chiesa dei Frari. Pre tende il Galiicciolii che si dovesse dire Stretto d Cà Lipoli, dal cognome di una famiglia, ma non ne iddu- ce ragione alcuna. Forse tale appeliativo è corrizione di Stretto di Gallipoli, scherzosamente detto dal popolo avvezzo nei tempi di gran commercio a sentire ntmina- re spesso lo Stretto di Galiipoli, ch'è lo Stretto dji Dar- danelli, per cui andavano le nostre navi a spuigen; le ricche merci deli' Asia anche a Costantinopoi e nel Mar Nero. Tana. Edifizio assai lungo per fabricare icordag- gi ad uso delia marina. Pensa l'Algarotti che icquistas- se tal nome da Tana, porto antico del Tonai, dove i Veneziani andavano a caricare la pece ed il canape ne cessario per fabricare i cordaggi. Tolentlnl. Chiesa cui una volta era annesso il mo nastero de'Tealini chierici regolari deli'ordine di lan Gaetaoo; così detta da Gio: Pietro Caraffa, uno dei . so ci' di detto santo, che fu il primo vescovo Teatino e poi sommo pontefice col nome di Paolo HI. Ora la detta chiesa, dopo la soppressione dei monaci seguita nel i Si i, è divenata parrocchiale, dedicata a s. Nicola da Tolentino. S. Trovaso. Chiesa e parrocchia di SS. Gervasio e Protasio. 5. Zan Degolà. Chiesa di S. Gio. Decoliato, nelia parrocchia di S. Giacomo. S. Zanipólo. Chiesa e parrocchia di SS. Gio. e Paolo. Zatere. Lunga spiaggia o Fondamenta nel sestiere di Dorsoduro, posta a mezzodì, dirimpetto all'isola della (limisera. Chiamasi le Zalere, perchè vi arrivavano le zatte o foderi carichi di carbone, come vi approdano in parte presentemente. S. Zorid. Isoletta presso Venezia, detta anticamen te Isola dei Cipressi, e poi Memmia, perchè apparte neva alia famiglia Memmo; più tardi nominata S. Gior gio. Nel i 8(111 quivi incoronavasi a pontefice Pio VII. Zucca. Altra isola presso Venezia, anticamente detta Spinalunga per la sua t'orma, essendo lunga passi veneti io5o circa, e la maggior larghezza è di soli passi i90. Si denominò Giudecca forse pel gran numero di Giudei ivi stabilitisi nel i3oo. — Michelangelo Buo narroti abbandonava nel i5a9 Firenze, e si fuggiva a Venezia, ove per vivere solilario si rilirò alia Giudecca.

DELLE ANTICHE VENETE

MAGISTRATURE E CARICHE.

La Republica Venda contava più di settanta ma gistrature in Venezia, composte tutte di patrizii. Gì' in dividui patrizii non si chiamavano magistrali, ma giu dici del magistrato, qualunque si fosse la loro attribu zione, anche amministrativa. Altre magistrature chia- mavansi Collegi, altre Consigli. Nel i3i5 fu instituito il Libro d'Oro, in cni scri- veansi quanti aveano diritto alla nobiltà veneziana e ali'ingresso nel Maggior Consiglio. Tale ingresso nel Maggior Consiglio era determinato dapprima da tre Elettori} ma ciò avendo dato luogo a varii abusi, si è decretato che chiunque giungesse all'età di 25 anni fosse abilitato di entrarvi, dietro l'esame de' suoi titoli fatto dagli Avogadorl. Talvolta erano ammessi anche i patrizii non giunti ancora a quell'età ; anzi per un tal fine ogni anno nel giorno di S. Barbara ne venivano estratti trenta a sorte dal doge. Però entrar non pote vano nel M. C. i nati avanti il matrimonio, ancorchè per nozze posteriori legittimati; in quel caso prima era 44 mestieri di un processo fatto dagli Avogadori, sul quale deliberava il Coliegio. Ma i figli nati da padre nobile e da donna plebea in massima non erano ammessi, sal va però qualche eccezione. Nel secolo XV pensò il governo di separare dagli altri abitanti della dominante un corpo di civili perso ne le quali avessero il titylo di Cittadini originarii , e questi aspirar potessero agli impieghi della Ducale Cancelieria., che comprendeva i Segretari e i Notai Ducali. Cittadini veneziani dovevano pur essere i Ra gionati, raccotti in un collegio che fu instituito nel i58i. (Vedi Baliottino).

Ambasciatori e Residenti.

La republica spediva quattro ordinarii amba sciatori alie corti di , Parigi, Madrid, Roma, dal le quali riceveva corrispondenti ambascerie ordinarie. Altro ambasciadore ordinario aveva residenza presso la Porta Ottomana col tilolo di Ballo. Alie corti di Napo li, Torino, Londra e Milano spediti erano Residenti or dinarii, tutti deli'ordine de' segretarii, per cui di con formilà avevano quelie corti un residente ordinario in Venezia. Il sotto-abito degli ambasciatori ordinarii nei mo derni tempi era quello così detto corto nero. Portavano poi gran sopravesta nera, che slacciata e collo strascico era altresì ricoperta dall'alto al basso di motte liste di merli ; le scarpe loro avevano in cima un nastro rosso. L'onore delle ambascerie era bilanciato dalla spesa, non ricevendo dal publico se non un donativo di i000 zecchini nel triennio della carica, e tutto il resto sta va a loro aggravio. Talvolta era ricca la comparsa. Sil- vestro Valier eletto a solenne ambasciata nel i666, nel passaggio per i veneti stati di Margherita-Teresa d'Austria, figlia di Filippo IV re di Spagna, sostenne per 20 giorni la rappresentanza della republica con indicibile generosità e magnificenza. Era accompagnato da 70 cavalieri patrizii , avea cento livree scarlatto, guarnite d'oro, che mutava in altre di veliuto cremisi no, pur di oro. Egli apparve in abito nero di punto in aria, foderato di soprariccio d'oro, con bottoni e l'elsa stessa della spada di grossi diamanti. Fu perciò in se gnatura il suo nome per le occasioni che si aprissero in futuro di far risplendere la veneta magnificenza nelle reali corti di Europa.

Ammiraglio dell' Arsenal.

Questo ministro sopraintendea alia costruzione de'bastimenti nell'arsenale ed al lavoro delle gomene. Nel giorno deli' Ascensione non partiva il Bucintoro senza l'assenso di quest'ammiraglio, che era di quel- l'aureo legno il piloto; e nel banchetto, che seguiva al ritorno delia Signoria, in una sala preparata, sedeva an- ch'egli tra cento de'suoi operai. — Nel giorno di sua elezione . distribuiva egli cento zecchini a ciascuno dei tre nobili Patroni dell'Arsenali come quelli che aveva no contribuito alla sua scelta. Portava il titolo di Ma gnìfico, ed era di suo diritto il bacile d' argenta, nel quale erano stati i denari dispensati dal doge novelio. perciocchè toccava ali'Ammiraglio lo stare col doge nel Pozzetto, e sostenere la publica bandiera.

Auditori.

Erano tre magistrature civili: i.a Auditor vedilo-. cui erano devolute alcune appellazioni; a.a Auditor nova, cui si appeliavano le sentenze della terraferma ; 5.a Auditor novissimo per ascoltare le appellazioni dal le sentenze delie cause dette de minori, e per otto mesi dell'anno anche quelie de majori. — L' Auditor nova ed il novissimo alternavano fra loro, cioè passavano i giudici da una magistratura all'altra. (V. Giudici).

Avvocati.

L'uffizio dell'avvocazione in Venezia era in origi ne appoggiato a patrizii a tal uopo nominati metodica mente dal Maggior Consiglio in numero di trentadue, non obbligati però a studii legali nè ad esami. Sei era no detti Avvocati ai Consigli ; diciotto Avvocati per le Corti, cioè per le magistrature di giudicatura civile ; sei per gli VJfizii di Rialto, e due Avvocati dei prigioni: 47 Quindi gli avvocati patrizii si dicevano ordinarii per distinguerli dagli estraordinarii, ch'erano i non patri- zii, detti anzi solamente Avvocali. Eranvi poi due Avvocali Fiscali della Signoria, e così pure un Fiscale per ogni magistrato, ai quali in- cumbcva difendere le ragioni del Fisco, avendo voto consultivo, non però nelle cause civili.

.Ivo gadori di Comun.

Magistrato quasi coevo alla republica, e della cui an tica istituzione non si hanno sicure memorie. Era compo sto di tre patrizii col titolo di ^vogadori de Comun, ch'è quanto a dire giudici del fisco. Furono più o meno di tre, ma poscia a tre soli vennero fissati. Avevano gran de autorità e molte distinte attribuzioni ; come anche il diritto di pronunciare il Peto per sospendere le risolu zioni delle diverse autorità e quelle persine del 01. C. quando fossero state contrarie alia legislazione. In questa magistratura si è sempre mantenuto l'uso fino agli ultimi tempi di scrivere gli atti pili.ilici in latino.

Bailo.

Titolo che da vasi ali'ambasciatore delia republica veneta residente presso la Porta Ottomana. Era a lui prescritto il numero de'servi, de'cavalii e del corteggio. Era però dispensalo dalia resa di conto per le spese della sua missione, ed era pingue il suo appannaggio, poichè oltre ai molti diritti che traeva dal suo ufficio, portava una grossa borsa per donativi alla Porta, a' vi siri, a'pascià ; e di ciò egli solo sapeva i conti.

Ballottino.

Rimonta l'origine di questo ali'anno i268, in cui si riordinò la forma dell'elezione del doge, e si decretò che il più giovine de'consiglieri scendesse nella basilica ad orare, e poi conducesse seco quel primo fanciullo in cui si fosse per caso abbattuto. A questi si commetteva di prestarsi nelle moltiplici operazioni delia baliottazio ne: da ciò il nome di Baliottino. Il suo vestito, confor me sempre a quello del doge, consisteva in una soprav- vesta di color rosso col giubbone foderato di pelii, cal zette e scarpe rosse con fibbia. Infinite precauzioni e riserve venivano usate nelie ballottazioni; giacchè perfi no le palle, usate di cera fino al i283, si vollero poi co strutte di tela. Dovevano assumere cura speciale del Bal lottino quei dogi per la cui elezione era stato chiamato. E saviamente, secondo lo spirito aristocratico, si è imma ginato dappoi di provvedere alia sorte di quegli inno centi, che, nati da inegual matrimonio, non potevano esibire le prove di nobiltà ali'A vogarla per l'ammissione al Consiglio. E si faceano, dopo l'anno della carica di Bal lottino, istituire nelie scuole, poichè era di poca età quel 49 fanciullo, e sedeva sugli scalini del trono: indi entravano nel primo luogo disponibile delia ducale cancelleria, e gl'istradavano a divenir segretarii, ove avessero dato sag gio de' necessarii talenti ; senza di che ogni aspirante confinavasi nelie Segrete, che così denominavasi l'archi vio ducale.

Camera fiscale. Camerlenghi.

Uffizio ove si custodivano i denari del publico te soro in cadauna provincia, al quale presiedevano tre patrizii col titolo di Camerlenghi. Questi volavano nel Senato, benchè non fossero senatori. Queli'ufficiale che teneva il ruolo de'soldati e li pagava dicevasi Concini! o collaterale. (V. Provedilori sopra le Camere).

Cancellier Grande e Cancellieri.

Il Cancellier grande era dell'ordine de'cittadini originarii, o per dir meglio de'segretarii, nominato a vi ta dal senato, ed era una delie prime dignità delia repu- blica. Egli era dichiarato cavaliere, e portava per di stinzione gli sproni d'oro; il governo gli dava nelle publiche carte il titolo di magnifico, ma nel privato aveva comunemente quelio di eccelienza. Indossava la veste ducale colla stola di veliuto fioratu; sempre ac compagnava il doge nelie publiche solennilà, standogli dinanzi coperto egli solo della berretta nera, a differen So za de'senatori, che dovevano tenerla in mano. Fu in- stituita questa carica nel i266 sotto il doge Lorenzo Tiepolo. Il nome di Canceliiere deriva dal carico di canceliare e correggere le publiche scritture, dove ne avessero bisogno. Era fissata la rendita del Cancellier grande a 2000 ducati, oltre gli emolumenti del sigilio, assai ragguardevoli. — Egli aveva ingresso in tutti i con sigli, e, divenuto dalia sua istituzione il capo di tutti i segretarii ed il sottoscrittore di tutti gli atti publici, si firmava Capo-Notaio, Canceliiere delia Corte Ducale. Veniva eletto dal maggior consiglio , ed aveva precedenza sopra tutti i senatori ed i magi strati, eccettuati i procuratori ed i consiglieri. Nelie publiche comparse precedeva gli stessi figliuoli e fra telii del doge. Quando nel maggior consiglio si stri- dava la elezione fatta del Canceliier grande , gli si dava il titolo di Domino, dandosi quelio di Domino- Domino al doge, intanto che agli stessi procurato ri non era dato più di quelio di Messere. Nei "pu blici banchetti veniva il Cancellier grande servito prima dei consiglieri. Annualmente veniva regalato di quadri, candelotti ec., a modo del doge, dai cor pi publini della città, cioè dalie scuole grandi e corporazioni delle arti. Veniva eletto alia guisa dei procuratori di s. Marco: faceva il trionfale ingresso, e seguivano le publiche feste sciolte al pari delle ducali da ogni legge suntuaria, i segretarii in quel giorno coliocandosi a destra dei patrizi], anzichè in 5i •violaceo, con vestimento di porpora, e aveva in mor te la pompa funebre coli' intervento del principe e della signoria. Sapientissinta istituzione, che mentre da va levatura in massima ali'ordine dei benemeriti mini stri, li premiava in particolare, col farli presiedere a quelia cancelleria, da cui mossero i primi passi, recan do l'utilità al servizio di ben tutelare e dirigere il cor po ad essi affidato per aver tutta percorsa la loro stessa carriera. V'erano pure in Venezia due così detti Canceliieri inferiori, deli'ordine de' segretarii, eletti dal doge, che erano custodi delia Cancelieria detta pur Inferiore per distingnerla dalla Ducale, dove si custodivano i testa menti ed altre carte private. I Cancellieri de' Reggimenti di terrtiferma e di ma re venivano nominati dai respettivi publici rappresen tanti, e giurati dinanzi al tribunale de'capi del consi glio de' X ; esercitavano il loro nobilissimo ufficio come ministri, trattando le materie giudiziarie crimina li, le amministrative ed anche le militari delie pro- vincie.

Capitani, Prefetti, /lettori e Rappresentanti o Governatori.

Chiamavansi più comunemente Rettori i publici rappresentanti delie città e terre delio stalo, ai quali davasi poi il tilolo specifico di Podestà e Capilanio o 5a Provveditore, secondo il costume de'luoghi. Era sempre un patrizio, la cui giurisdizione estendevasi special mun- ' te sul militare. I reggimenti delie città di terrtiferma erano di se dici mesi, e di tre anni per le città marittime. Fornito il reggimento, il successore andava con Lettere Ducali scritte al Rettore che dovesse cedergli il governo, le quali intese, col dargli publicamente lo scettro in mano, gli rinunciava il luogo, e senza dimora se ne tornava a Venezia, dove nel collegio in voce ed in iscritta™ face va quella relazione e dava que' ricordi al principe in proposito della città che aveva retta, che a lui pel pu- blico servigio parevano bisognevoli. Così anche per questa via restava il principe di tutto lo stato suo bene informato. — I due governaturi del Friul i e delia Dal- mazia chiama vansi anche Generali.

Capilan generale. Questa carica non si conferiva che in guerra marit tima ad un senatore di sperimentata condotta. Riceveva lo stendardo delia republica nella chiesa di s. Marco con cerimonia pomposa. Unito al Capitan Generale andava il Proveditor generale di mare, carica' non mai vacante, ma che du rava tre anni nel soggetto che n'era rivestito. Aveva il maneggio delle casse per la Sotta, comandava in man canza del Generalissimo, e potea punire gli ufficiali che avessero mancato al loro dovere. 53 In tempo di pace aveva autorità suprema su tutto il Levante, e perciò anche dicevasi Capitano del Levan te. Risiedeva a Curfù. Vestiva alla foggia del genera lissimo. Il posto di Capitan Generale di terra non si con feriva dalia republica che ad un iliustre estero guer riero, dietro il giuramento di fedettà prestato nelia chiesa di s. Marco a similitudine del capitan generale marittimo. Aveva il titolo di eccellenza, ed emolumenti considerevoli.

Capitan Grande.

Capo-bargelio, detto anche Missier Grande. Que sto ministro doveva comandare agli altri capitani mi nori, e presiedeva perchè l'ordine e la tranquiliità delia plebe fosse mantenuta. Godeva di alcune distinzioni, come quella di portare un abito lungo rosso guercito di fiocchi e di accompagnare il doge nelle publiche comparse, standogli davanti e tenendosi alia destra del Cavaliere delio stesso doge. Teneva casa in piazza, asse gnatagli con legge del consiglio de' X nel i669. Non moriva mai l'individuo, perchè non credendo la repu blica decoroso il rendergli onori funerali, mentre mori va, gli si eleggeva il successore. i . 54 Calmieri o Cala-averi.

Magistratura composta di tre patrizii, alla quale incumbeva la scoperta dei tesori nascosti, che si reputa vano averi publici, o delie eredità giacenti, non meno che l'argomento degli ebrei.

Cavalieri.

Cavalieri della Stola tP Oro. Questo cavalierato, che ebbe origine neli'ottavo secolo, secondo alcuni, cosi si appellava perchè l'insegna de' cavalieri era appunto una stola d'oro portata sopra la spalia sinistra, (i) e che per moderazione' era ridotta ad una stola di panno ne ro, somigliante a quelia degli attri nobili, ma orlata di ricco galione con frangia d'oro, fuorché nelie comparse publiche, nelie quali era inferamente d'oro, e così lar ga che spesso recava incomodo al cavaliere. In tre maniere ascendeano i patrizii a tal onore : o per diritto di discendenza, o per essere stati dichiarati tali da qualche testa coronata, o per decreto del senato e del maggior consiglio. Cavalieri di s. Marco. Oltre i cavalieri della stola d'oro vi arcano in Venezia quelli di s. Marco. Uà tal

(i) I Trevisani che avevano il palazzo in Canonica, di poi a. cquistato da Bianca Cappello, ora Seriman, portavano la itola al la destra, per privilegio, avendo un Helchior Trevisan l'anno i4?9 portato da Costantinopoli l'ampolla del Sangue Prezioso, che GÌ venera ai Frari. 55 ordine veniva conferito ai sudditi benemeriti delia re- publica. La divisa di quest'ordine era una medaglia d'oro avente nel mezzo il leone di s. Marco. Non erano tenuti questi cavalieri alie prove delia nobittà, e come fossero stati insigniti deli'ordine venivano condotti nel senato, ove genuflessi a'piè del doge lo supplicavano a crearli cavalieri. Il doge dopo averli esortati a prose guire nelie vie del dovere, faceva prestar al nuovo ca valiere il giuramento, gli batteva il dorso con una spa da nuda dicendo: Esta mìles Jìilelis ; indi gli erano at taccati gli speroni d' oro ai piedi, e dal doge gli era mes sa al colio una coliana, da cui pendeva una medaglia. N Come principe, il doge conferiva di sua autorità un altro ordine, appellato perciò Cavalierato del Doge. Divisa di questi cavalieri era una croce aia punte, a somiglianza di quelia de'cavalieri di Malta, contornata d'oro ed avente nel mezzo il leone di s. Marco. (Vedi Cavaliere del doge all'articolo Doge.) Censorì. Magistratura gravissima che principalmente veglia va suli'ambito vizioso onde impedirlo. Era formata da due senatori, per ciò decorati di toga più ampia e di co- lor violaceo; 'sor veglia vano la convocazione del Maggior Consiglio. Aveano aggiunta la materia de'salarii de' ser vituri, non che quella deli'arte vetraria. Cinque a la Fase. V. Magistrato. Cinque a la Mercanzia. Id. 56 '

Collegio.

Titolo di alcuni consessi o magistrature delia re- publica. l'ien Collegio o Collegio assolutamente chiama- vasi un corpo composto del doge, de' sei consiglieri, dei tre capi superiori delia quarantia criminale, de'sei sa- vii del consiglio, detti volgarmente Savii Grandi, dei cinque savii di terrtiferma e dc'cinque savii agli ordi ni : fra tutti al numero di ventisei. Mancando il doge, suppliva il consigliere di maggior età, mettendosi la berretta nera in capo. Questo collegio aveva la inizia tiva di tutti gli: affari amministrativi e politici che. do vevano discutersi nel senato, o anche decideva definiti vamente sopra alcune materie al senatu appartenenti. Collegio dei XX Savii, presi dal corpo del senato. Da questo si eleggevano tre presidenti che mutavansi ogni due mesi, ed aveano la giudicatura sugli statuti delle città, tasse ec. ' dei XXP e dei XP dell'ordine delle qua- rantie, Tribunale o consesso giudiziario. Quelio dei XXV (che una volta era de'XX) giudicava in appello le sentenze di prima istanza sorpassanti la somma di due. 4oo fino agli 800. E quelio dei XV (che una vol ta era dei XII) giudicava in appello le vertenze sino alia somma di ducati /joo. — — dei Signori di Notte al Civil, composto di sei giudici. Egli suppliva in via civile per tutte le cosi dette Corti di s. Marco di prima istanza nei tempi del le ferie, e giudicava nelle materie di truffe, di affitti, di pegni ec. . . del Signori di Notte al Crimìnal, composto di sei giudici. Magistratura di pura ispezione criminale nelie materie de'fnrti, ed anche degli omicidii commessi in Venezia; ed era di prima istanza, le cai sentenze si devolvevano in appellazione alia Quarantia Criminale. —— della Milizia da Mar. Era composto di tre giudici, e di un quarto distinto col tilolo di Aggiunto ; tutti deli'ordine senatorio ; ed aveva ispezione sulie cor porazioni o fraglie degli artisti. — — Collegio de'X Savii sopra le Decime. Aveva ispezione sulla imposizione delle decime o del censo so pra i beni stabili. Coliegi Criminali. Erano dne; uno eletto dal consiglio dei X, l'altro da quello dei XL al crimi nale. La loro ispezione consisteva nelio star presenti al- . la formazione della parte difensiva dei processi crimina li, i quali venivano poi respettivamente giudicati o dal consiglio de'X o dalla quarantia criminale, secondo la loro competenza. . Consigli.

Erano varii i Consìgli: Maggior Consiglio ; composto di tutti in distintamente i patrizii che avevano indossata la veste, era il corpo sovrano delia republica. Ordinariamen 58 te si radunava ogni giorno .festivo. A' i 2 maggio i797 si radunò per 1' ultima volta. La elezione delie ca riche si faceva nel seguente modo: — A' piedi della Signoria vi erano tre vasi, detti volgarmente cap pelli, (i) due lateralmente e uno nel mezzo. Nei due vasi laterali vi erano moltissime paliottoline di metallo bianco che superavano il numero degli adunati votan ti, ascendendo in circa a i600 i gentiluomini di esso consiglio. In detti (lue vasi o cappelli erano frammi schiate alle bianche trenta pallottoline dorate per cadau no; in quelio di mezzo 36 dorate e 24 bianche, che cor rispondevano al numero delle 60 dorate dei due cap pelli laterali. Ogni gentiluomo (meno quelli che avevano impe dimento di votare, come per non aver fornito la contu macia di un altro magistrato, .o per esser debilori del Comune o per qualche loro mancamento) veniva chia mato ad estrarre una paliottola da'due primi cappelli ; se la estraeva bianca, dice vasi fallito e tornava al suo posto; se d'oro, passava a levarne un'altra dal cappello di mez zo. La palia bianca lo escludeva da ogni diritto; la pal la d'oro lo faceva divenir elettore, detto volgarmente legionario. In questo caso egli passava in altro luogo contiguo alia sala, dove gli si consegnava una palia di tela colorita. 1 colori erano bianco, rosso, verde e tur-

(i) Quindi chiamar a capelo significava chiamarti i votanti nel M. C. alla estrazione delle patte iT oro per poter proporre alle ca riche. 59 chino : nove per sorte. Tutti gli elettori, in numero di 36, ricevevano dunque una palia colorita; essi si divi devano in quattro camere separate, nove per cadauna, e vi si chiudevano con un segretario. Ogni camera proce deva con questo metodo; cioè, poste in un'urna nove palle numerate da I a IX, gli elettori per ordine di età le estraevano, e nominavano quindi a quegli uffici che erano proposti e indicati per numero progressivo. I candidati erano prima approvati dai voti degli elettori ; ìndi proposti alia votazione del maggior consiglio. Ogni magistrato per esser eletto abbisognava che un gentiluo mo (detto pietà) guarentisse per la sua idoneità, pei suoi mezzi ec. Nel ! 5j4 Enrico HI re di Francia, vena to a Venezia, si portò una sera a vedere il modo con cui si teneva il consiglio e si faceva la ballottazione dei magistrati e dei reggimenti. Un segretario gli presentò il cappello aperto, ed il re trasse balia d'oro, e nominò a'Pregadi il chiarissimo Giacomo Contarmi. Consiglio «Ze'X. Era composto di dieci senatori e de'sei consiglieri sotto la presidenza del doge. Spenta la congiura di Boemondo Tiepolo, formavasi una commis sione dì dieci giudici incaricati di procedere e di far indagini sulle cause tutte che aveano dato origine alia trama stessa. Fasseggiera esser doveva la commissione, ma sì vantaggiosi ne furono i suoi effetti, che stabilivasi di tenerla permanente. Venne per ciò da essa il famoso Consiglio de' Dieci e l'antica frottola veneziana : 6o Del mile trasento e diese A meta el mese de le ceriese Baiamente passò el ponte, E per essojò fato el Consegno dei Diese.

I Dieci non solamente dovevano essere di famiglie diffe renti, ma non potevano essere neppur parenti; si rino mavano ogni anno, scegliendosi sempre gli uomini i più illuminati e più severi. Questo tribunale, di cui il doge e i suoi sei consiglieri eziandio formavano parte, elegge va tre de'suoi membri per comporre un altro tribunale, detto degli Inquisitoli' di Stato. A questo venivano dele gate tutte le materie di stato ed i casi criminali gravissi mi. Al solo consiglio de'X era devoluto il titolo di Ec celso: quindi se dicevasi soltanto Decreto dell' Eccelso, intendevasi del Consiglio de'X. Consiglio de'Pregadi. V. Pregadi. Consiglio de' Quaranta. V. Quarantia.

Consiglieri e Pice- Doge.

Erano sei, che formavano col doge il Consiglio Minore. Vennero istituiti nel secolo XI a regolare i sei sestieri delia città, e vacante la sede ducale si chiama vano Rettori di Penezia e dimoravano nel publico pa lazzo. — Si dicevano però disopra, affine di distinguerli da quelii detti da basso, che presiedevano alia Quaran ti/i Criminale invece dei capi delia medesima, quasi 6 ii sempre impiegati nel collegio. —Si chiamavano consi glieri della Signoria, perchè col doge rappresentavano il corpo sovrano delia republica. — Duravano un an no intero, cioè 8 mesi in coliegio e 4 nelia quarantia criminale invece del doge, che fino al i 365 vi assiste va in persona. I loro ordinarii uffici erano : esaminare gli affari da proporsi al maggior consiglio ; adunarlo anche fuori del consueto, e quai presidenti del consiglio sedere presso il doge. Vestivano sempre con berretta nera, in toga rossa a grandi maniche aperte ; ed il più vecchio tra essi faceva nelle assenze gli uffici del doge, e perciò appellavasi Pice-Doge. Consiglio minore. V. Doge.

Conservatori delle Leggi.

Magistrato instituito l'anno i 555, 39 ottobre, con decreto del M. C., acciocchè invigilassero per l'esecuzio ne delie leggi. Erano tre deli'ordine de' senatori, e du ravano un anno.

Consoli de'mercanti.

Magistratura civile di prima istanza, composta di tre patrizii, a cui spettavano alcuni aflari mercantili, trattati però in via giudiziaria. Anticamente i Veneziani avevano in diverse scale 62 mercantili una magistratura di un Console e di due Assessori deli'ordine patrizio per proteggere il loro commercio. Gli ultimi consoli di Londra, Damasco e Alessandri;! furono soppressi nel secolo XVII, dopo cioè la guerra di Candia ; ma si volle nondimeno in dennizzare quella parte de' poveri patrizii che restava pregiudicata dalla detta soppressione, e "quindi si so stituirono tre specie di magistrature annuali sotto il titolo di Proveditori al Cottimo di Londra, di Da masco e di Alessandriti, ch' erano come benefizii sem plici, nei quali si percepiva il salario mensuale di ducati trenta d'argento, ma senz' alcuna attribuzione d'affari.

Consultore delia Republica.

Carica introdotta per deliberare sopra qualche dif ficoltà di giurisdizione o di materia contenziosa. Veniva scelto dai Riformatori allo studio di Padova. Fu cele bre in tal carica Paolo Sarpi.

Correttori alla Promìssion Ducale.

Magistratura di cinque patrizii, che nominavasi ad ogni morte di doge, o in altri tempi straordinarii, per la correzione degli abusi interni di governo. Co minciò nel i 268. 63' Doge e sua Corte. (i)

Principe o capo supremo della republica. Veni va nominato a vita, aveva il titolo di Serenissimo ; la sua reste era magnifica e principesca, e non usciva in publi- co che col corteggio de'senatori, tutti ricoperti delia ve ste ducale. — - II Consiglio Minore del doge cbiamavasi la Signorìa. L'autorita del doge anticamente era grande e qua si dispotica, ma fu in seguito moderata con tante corre zioni, a segno che gli ultimi dogi non avevano influen za decisiva nel governo, salva però tutta l'apparenza e gli onori di principe; non poteva il doge aprire i di spacci, se non iu presenza dei consiglieri, mentre pote vano essi aprirli senza di lui. Àvea però tante preroga tive, che un doge fornito di capacità e di opinione po teva dare alla republica queli' indirizzo che più gli piaceva. Per il che soleva dirsi che il doge era in kabi- tu princeps, in senatu senator, in foro civis. Dtcevasi il Serenissimo Principe in tutti gli editti publici di ogni magistratura, ad eccezione però dei decreti o leggi del

(i) II Castaido della Comunità di S. Nicolo portava il titolo di Dose dei fficololi: era in sostanza un capo.popolo, e godeva di alcu ni privilegi ; come quello di seguitare il doge con una barchetta legata alla pappa del Bucintoro nel giorno solenne dell'Ascensione, e quello di esigere una tassa suile barche pescareccie della sua parrocchia. Il suo abito publico di formalità consisteva in una veste lunga rossa di dama sco a maniche larghe, e negli uitimi tempi portava la parrucca corta e la di dietro inanellata . senato. Il doge quando arringava in Maggior Consiglio, stando in piedi col capo scoperto, cominciava dicendo; Serenissimo Mawr Consegio paron de la republica e paron nostro. L' elezione del doge si faceva anticamente dal po polo senza ordine nè legge alcuna; ma dopo l'ordina mento del Maggior Consiglio si statuirono varie regole, e nel i268 finalmente s'immaginò quella complicata forma di ballotazione (V. pag. 5y) che durò fino agli ultimi tempi. Ebbero i veneti dogi parecchi appellativi d'onore loro largiti dalia grandezza degl' imperatori d' Oriente, come Sfiato imperiale, Spalano, Patrizio imperiale ec. Nelle scritture si trova glorioso, gloriosissimo, magni fico ed altri; e finalmente nel io95 s' introdusse il se renissimo, che durò fino al cadere delia republica. Chiamavansi ducali le lettere del Maggior Consi glio, del senato e del consiglio de' X dirette ai publici rappresentanti delio stato, le quali erano scrìtte in fo glio aperto di carta pergamena. Portavano intestato il nome del doge. ed era vi firmato sottantu un segretario. Ali' Officio de la Bolla incumbeva di suggeliare con piombo dette lettere, cioè di apporvi il bollo ducale. I dogi antichi s' imbalsamavano al pari degli im peratori. Marin Sannilo registra che non potè imbalsa marsi Gio. Mocenigo, morto di peste nel i 4 85, perchè il cadavere si era avanti il tempo corrotto. Poi si seppel liva il doge appena morto, e si esponeva un fantoccio colia sua larva. 65 Cappeliano e Chierico. Tra gli onori impartii! da Alessandro HI al doge e' era il cappeliano ducale, man tenuto dal doge, e che lo corteggiava nelie funzioni con veste di colore roseo a maniche larghe, e portante una candela sopra prezioso candelabro. Si sceglieva esso an ticamente tre soggetti distinti. In seguito si decretò che il tempio di s. Marco fosse ufficiato da 24 cappeliani eletti dal doge, e che del cappeliano proprio si servisse il doge, sì per la celebrazione della messa nel ducale palazzo, come per benedire coli'aqua santa il corpo delia Signoria e del Collegio prima delle conferenze. Non solamente veniva ingiunto al doge il mante nimento di un cappellano, ma quelio eziandio di un Chierico, il quale pure sedeva nel bucintoro e nei pu- blici banchetti. Cavaliere del Doge. Era scello fra i benemeriti fa- migliari del doge. Varie erano le sue incumbenze. Spet tava a lui l'introdurre gli ambasciatori nel senato e l'in vitare i senatori a raccogliersi nei giorni solenni. Un tempo credesi che fossero due questi ministri di ceri monie. Comandatori del Doge. Il doge veniva preceduto da un drappelio di otto stendardi di seta lavorati ad oro; due di questi erano bianchi, due rossi, due turchini e due paonazzi. — Seguivano alcuni Trombettieri, più o meno, a seconda dei tempi. In principio aveauo trombe corte, le quali effettivamente venivano suonate oude an nunciare al popolo la imminente comparsa del princi or, pe; in seguilo le trombe furono falie d'argento, e ridotte così lunghe che divennero oggetto d'apparenza, ma do- veano~venir sostenute al dinanzi da un fanciullo. — Ai trombettieri univansi i Pifferi^ i quali suonavano armo nicamente e nelie publiche comparse del doge ed ezian dio nei publici banchetti. Negli uttimi tempi, a regolar ne l'armonia, furono accoppiati ai pifferi alcuni Trom boni. L'ultimo Comandator della republica, che morì in Mestre, fu Gio. Domenico Baggietti. A lui toccò di porgere il bicchier d'acqua ad Andrea Spada, quando svenne nell'accingersi all'impresa di entrare negli ap partamenti del doge Lodovico Manin, per sorprenderlo colia bugiarda parlata, di cui toccan le storie delia de mocrazia del i797. Scalco. Subito che si erano ordinati i solenni banchetti che dar doveva il doge al corpo diplomatico, fu stabilito un publico Scalco, il quale assumesse la di rezione dei banchetti medesimi. Egli era vestito di color l'orso. e portava in mano uo lungo bastone rosso, quasi a dimostrazione delia sua autorità. Scudieri. Di pochi passi precedevano la perso na del doge nelle publiche andate due scudieri por tanti la sedia ed il guanciale a comodo del doge stesso. Tali onori vennero conceduti da papa Alessandro III al doge Ziani, acciocchè non fosse da meno dell'imperato re Barbarossa, al quale dovea andar accanto. Un altro scudiero portava 1' ombrella , ed il più anziano fra gli scudieri portava in un bacino il corno ducale. Vesti 67 vano tatti questi scudieri dì velluto nero, coi mantelii corti alia spagnuola, e coi cappelli aventi la falda ripie gata. Fanti dei Cai.

Bassi ministri che servivano alla grave magistratu ra dei tre Capi del Consiglio de' Dieci in tutto ciò che occorreva. Erano sei, uno de' quali serviva particolar mente agl'inquisituri di stato. Vestivano toga nera a ma niche larghe, e portavano parrucca. L' ultimo fu il fa moso Cristofolo dei Cristofoli.

Gaslaldi Ducali.

Erano anticamente gli esecutori delle sentenze a no me del doge, prima che s'instituisse nel i^jTt la ma gistratura de' Sopra- Gastaidi. Erano eletti dal doge. Quando si eseguiva qualche sentenza di morte in Vene zia, il gastaldo ducale dava il segno al carnefice per l'e secuzione. V. Proveditori ai Sopra-Castaidi.

General del Golfo.

Comandava la squadra delia republica, destinata a tener nel golfo lontani i corsari. 68

Giudici.

Giudici di prima istanza ordinarii erano le magi strature civili che formavano anticamente la così detta corte del doge, cioè il Forestier, il Mobile, il Petizion, il Procuralor, il Propio e i Consoli de' Mercanti. •—— di prima istanza straordinarii divenivano li magistrati amministrativi che giudicavano le cause ci vili negli argomenti di loro competenza. di appelio ordinarii erano i consigli e col legi che giudicavano quasi tutte le cause civili. Tali era no ancora gli Auditori Novissimi, che decidevano sulle sentenze delia terraferma non eccedenti l'estimabilità di ducati 200. di appelio straordinarii erano i coliegi dei XX savii del corpo del senato, li savii sopra le decime a Rialto e sulle sentenze decise dai magistrati delie Ca- ziulu, sopra Conti e sopra Camere. intermediarii erano gli Auditori Novi , che mediante intromissione portavano ai consigli e coliegi le sentenze della terraferma eccedenti li ducati aoo. misti erano gli Audilori vecchi, che nelie cause decise in Venezia da giudici di prima istanza ordi narii univano i poteri (rispetto a quelie di terraferma) che avevano gli Auditori Novi e Novissimi, giudicando in seconda istanza le sentenze non eccedenti il valore di due. aoo ; come (in parità degli Auditori ì\'ovi nelie cau se di terrtiferma eccedenti li due. 200) intromettevano le sentenze di Venezia eccedenti la somma stessa. Giudici confidenti si chiamavano quelli che dove- vano eleggersi per la decisionn di cause tra congiunte persone. arbilri o compromìssari: si distinguevano da' giudici confidenti, perchè le cause fra congiunti do vevano, e quelle fra'non congiunti potevano venir com promesse. delegati : di regola erano quelii che la si gnoria destinava a giudicare senza spesa una causa com petente ad attro tribunale. — Nelie cause fra neofiti e i loro congiunti ebrei gli Avogadori del Comune erano giudici delegati. al Propio. Magistratura civile di prima istan za, istituita nel io94 col titolo di Giudici del Palazzo, composta di tre patrizii. Ad essa appartenevano i paga menti di dote, le successioni intestate, le divisioni di fraterne ec. ed anche la nomina del carnefice ; ed era una delle magistrature dette anticamente Zadegadi.

Giustizia Pecchia e Giustizia Nuova.

Due magistrature elette dal Maggior Consiglio ; u- x na di quattro ufficiali alla cosi detta Giustizia Pecchia, e l'altra di quattro Provveditori alia Giustizia Nuova. Alla prima appartenevano le corporazioni di tutte le ar ti ad eccezione del lanificio, alia seconda le taverne e i 7o magazeni del vino. Sopra esse erano giudici di appelia zione due altre magistrature elette annualmente dal se nato, una di cinque Provveditori alla Giustìzia Pec chia, e l' altra di cinque Provveditori alla Giustizia Nuova.

Governatore. \. Capitani, Prefetti ec.

Inquisitori.

di Stato. Magistratura di tre patrizii eletti dal Consiglio de' Dieci ; due de' quali erano scelti dal suo corpo. Dali'abito che portavano dicevansi negri; e il terzo, ch'era uno de'sei consiglieri, dicevasi rosso per la sottoveste rossa, usata dai consiglieri ducali. A questo tribunale supremo apparteneva la inquisizione ed anche il giudizio secreto sui delitti di stato. Potevano far arre stare, inquisire, impor pene correzionali e bandi privati, non però bandi publici, nè pene gravi; neppure pote vano far torturare alcuno senza licenza dei Dieci. In quanto ali'accusata tirannide del magistrato do gi' inquisituri di stato , basti il sapere che stava in po tere del Gran Consiglio il deporre repentinamente l'in quisito tacciato d'abuso di autorità o d'altro, e assai vol te il depose. Falsamente al certo il sig. Darù(/7ùl. de la Rep.de Penise,Tom. VI,pag. 80) cita l'articolo a 5 del Capitolare degl'inquisituri di stato dei a5 giugno i45/j. così : «. Al generai nostro di Candia e di Ci 7' pro sia per il Magistrato nostro data facottà, che occor rendo che in regno vi fosse qualche nobile nostro o al tro personaggio capo di [iurte. quale per li suoi porta menti stesse ben morto, i ghe possa far levar la vita se. cretamente. n La republica non si è impadronita di Cipro che nel i4$9: ciò prova apocrifo quel Capito lare del i454. Inquisituri ai Ruoli. Era un magistrato deli'ordine senatorio, il quale aveva la incumbenza di tenere i ruoli di tutti i reggimenti militari ed altre ispezioni relative. sopra gli Ebrei. Magistratura di tre senatori che soprantendevano alle università di tutti gli ebrei dello statu, e in conseguenza a tutte le leggi disciplinari emanate nel proposito.

Intrude. Uffizio de le Intrude.

Magistratura composta di tre senatori, a cui spetta va 1' esazione della decima imposta su tutti i beni stabili. LerianariL \. Maggior Consiglio.

Magistrati.

Magistrato del Petimon. Magistrato cui compute- vano generalmente tutte le materie civili in prima istanza. Esso fu instituito Tanno i2i4 perchè dovesse amministrare la giustizia sopra le dimande proposte fra Veneto e venelo, ovvero fra veneto e forestiero. Era com posto di tre giudici scelti dal M. C. e duravano mesi i6. Questo magistrato terminò colia republica. Magistrato sopra Atti. Magistratura di prima istan za civile, composta di tre senatori, cui competevano le cause ad essa delegate dalia Signoria. a le Aque. Componessi di tre patrizii sena tori col titolo di Savi a le Aque, e di altri tre col titolo di Esecutori a le Aque. — :— a l'Armar. Questo magistrato soprautendeva ali'armamento de' publici legni. de le Caltide. Ufficio amministrativo econo mico. Era composto di tre patrizii col titolo di Officiali, e vi apparteneva la esazione dei debiti caduti in pena. dell' Esaminador. lustituitu l'anno i204 sotto il doge Enr. Dandolo ali' oggetto di rilevare i te stamenti fatti a voce : il che diceasi per breviario. Era no tre giudici scelti dal M. C. e duravano mesi sedici. — — ^. del Superìor. Magistratura civile, cui erano appellate le sentenze di prima istanza del magistrato detto dei Proveditori Sopra- Gas (aldo. del Forestier. Questo magistrato veniva an che alia latina appeliato de Forinseco; era uno de'tri- bunali civili di prima istanza che giudicava delie pro prietà forestiere; ed era una di quelie magistrature che componevano a' tempi antichi la così detta Corte del Uoge.Doge. Mobile. Antica magistratura di primiì 75 istanza civile, ch'era composta di tre patrizii, e giudica va delle proprietà mobili e dei crediti di poca somma. Magistrato dei Cinque Savi alla Mercanzia. Com- poncvasi di cinque senatori; soprantendeva al commer cio, rilasciava le patenti mercantili, giudicava special mente le qnistioni che interessavano li sudditi ottoma ni, ed univasi al Collegio per votare nelia nomina dei consoli veneti. dei Cinque a la Pose. Magistrato instituito nel iao5 per ricevere le denunzie dei casi criminali, che prima erano portate al doge e al magistrato del Propio. Negli ultimi tempi della repnblica questa magi stratura non era che un benefizio semplice di puro ti tolo, senza verun' attribuzione. dei Scansadori.\. Scansadori. a le Pompe. Magistrato composto di tre patri zii col titolo di Provedilori, nominati dal Maggior Con siglio, e di tre Sopra-Proveditori eletti del senato. I Veneziani nei primi secoli usarono abiti semplici come i loro costumi. Ma quando incominciò a spargersi il gusto d' imilare le costumanze di nazioni straniere, il lusso non ebbe più limiti, sì che il senato prudentemente emanava decreti in diverse epoche onde impedire le soverchie spese. Fu quindi crealo il Magistrato sopra pompe per l'osservanza delle leggi suntuarie, cioè proi bitive o limilative del lusso. ' • :•••••• 74 Messeleria.

Magistratura sopra i dazii imposti alle merci, non che sui contratti, e sui sensali, chiamati allora Messeti.

Missier Grande. V. Capitati Grande.

Notari.

La cancelleria ducale, guidata dal canceliier gran de e da due canceliieri inferiori, era formata dai No tai Ducali. Questi si dividevano in due classi. Erano 24 gli ordinarii, e degli straordinarii il numero era in determinato. Iniziavano con tal carico la carriera de" se gretarii del senato, avendo poi aspiro fino al posto di cancellier grande. Vestivano pur essi alla maniera dei nobili. — Quattro di essi erano addetti al servizio del tribunale de' capi del consiglio de' X nella formazione de'processi criminali, con metodi per lo più sommarii ; e questi appeliavansi Nodari ai Camerini. E parlando de' Notai, sino al sec. XVI l'officio esercitavasi del pari da chierici e da laici. Nel detto secolo, esclusi i chierici da tal ufficio, si ridussero a sessanta sei i notai, e si estrassero dal corpo loro tre priori. — II nome di notajo deriva perchè anticamente scrivevano negli atti alcune note. 75 Nunij delle Comunità.

Ministri di ciascuna città o comune principale del veneto dominio, residenti in Venezia, ed incaricati di sollecitare gli affari del proprio paese. Ordinariamente erano nobili del paese medesimo.

Patroni a V Arsenal.

Era una magistratura di tre patrizii, i quali alter nativamente rimanevano giorno e notte di guardia al l'Arsenale, e mutavansi di mese in mese. Questa carica dava titolo per aspirare al senatorato. • • .

Piovego.

Magistratura di prima istanza, composta di tre pa trizii. Fu instituita nel i282: invigilava alia conserva zione del diritto sopra i terreni, la aque e le paludi del lo stato, alla conservazione dei canali e delle strade del la città ; per cui aveva un Capitolare o codice assai famoso e stimato intitolato Codex Publicorum; ottre ciò giudicava nelie materie di usura e dei contratti lesivi. I giudici di tal ufficio nella loro antica isti tuzione furono detti Judices publicorum, che in seguito col corrotto vernacolo si cangiò in quelio di Giudici al Piovego. 76 Podestà.

Titolo dei pretori patrizii in alcune città e paesi delio stato veneto, distinti dai prefetti, ossia da'capitani.

Pregadi.

Così chiamavasi il senato venuto, dali' antico uso che il doge mandasse a pregare o richiedere alcuni pa trizii a sua scelta di convocarsi presso di lui per consul tare negli all'ari di stato, quanti' egli aveva granitissi ma autorità. Modificata l'autorità del doge nel sec. XIII, venne instituito un senato per simili consultazioni, che conservò il nome di Pregadi, colla presidenza del doge. Le sedute del senato si facevano nelie ore pomeridiane e nei giorni di giovedì e di sabato. I decreti del senato (detti Senato- Consulto) erano sovrani, non soggetti alla sanzione di alcun'altra autori tà, se non che alia intromissione avogaresca. — II Sere nissimo Prìncipe dicevasi in tutti gli editti publici di ogni magistratura, ad eccezione però dei decreti o leggi del senato. La ìialotaùon alie cariche facevasi dal Maggior Con siglio. E dal senato facevasi 1' altra elezione per scruli nio; e questa dava diritto di proporre con una schedo- la o polizetta segreta, che veniva posta in un'urna, quel cittadino che più gli paresse, e tutti i proposti si sotto ponevano ai voti del consiglio. — L'autorità del senato 77 era grande, ma la somma potenza era del Maggior Con siglio. Primicerio.

Con questo nome la chiesa antica appellava il pri mo notato in cera o in tavola. Presedendo adunque il primicerio alia Basilica era immune da qualunque sog gezione vescovile e patriarcale, avendo perciò la parti colare sua curia. e a similitudine dei prelati godendo il privilegio delia mitra, dell'anelio e del pastorale basto ne. — Da questo dipendevano i cappellani, i quali, ol tre 1' obbligo delia officiatura, seguir dovevano il doge alla guerra , e in quelia occasione erano mantenuti e vestiti onorificamente dal doge stesso ; come per meto do da quelii pure erano chiamati a convito nelle prin cipali feste. — Particolare poi era il rito di questa fa mosa basilica, detto rito patrìarchino, cioè del patriar cato di Aquileja, e misto era di alcuni grecismi e di spe ciali usi differenti da quelii delle altre chiese; il quale rito costantemente si mantenne fino a questi ultimi dì, cioè fino a tanto che fu trasportata nelia basilica la se dia patriarcale. Procuratori di S. Marco. Prima dignità delia republica veneta dopo il do ge. — Nove erano li procuratori; tre detti de supra, os sia delia chiesa di S. Marco ; tre da ciira, cioè di qua del Canai Grande : e tre de ultra, cioè oltre il Canai 78 Grande. Ognuno di essi godeva, vita sua durante, una publica decorosa abitazione in una delle così dette Pro- curatie Nuove sulia piazza, poi convellile a palazzo rea le, costituenti per ciò appunto nove palazzi distinti nel la reale lor fabrica. Non potevano intervenire, senza licenza, al M. Consiglio; ed avevano il dovere, fra le lo ro attribuzioni, di far la guardia per turno mentre du rava la riduzione delio stesso consiglio, stando due di essi nelia Loggetta sotto il Campanile di S. Marco, onde presiedevano alie guardie degli arsenalotti, delie qua li il palazzo publico era guarnito. — Entravano nel senato e nel consiglio de'X, e potevano esser eletti Sa vi grandi, ambasciatori ec. — Nel i040 comincia la serie dei procuratori, instituiti allora per attendere al la fabrica delia chiesa di S. Marco. Nel i5otj per la moltiplicità degli oggetti si ridussero a nove, di tre che erano, gli effettivi, e si dovette separare le mansioni lo ro. Il patrocinatore del fisco aveva il titolo di Procu- ralor Fiscale. (i)

Proveditori .

Magistrato in varii luoghi esercitato da'patrizii. In Venezia era vi la magistratura de' Proveditori di Comu

(i) Procuralori chiamatami anche li due agenti delle monache di S. Zaccaria e di S. Lorenzo, i quali arevano diriuo, per una mag giore distinzione, di portare la Teste patrizia quando fungeraoo il loro uffiiio. 79 ne, composta di tre giudici, instiluita per soprantende- i0 la polizia materiale della dominante, e corrisponde va alle incombenze che avevano gli edili a Roma. Proveditori Sopra-denari: magistratura composta di tre patrizii, ai quali spettava 1' esazione della decima che tutti gli esercenti uffizii ministeriali dovevano pa gare alia cassa publica sui loro proventi certi ed incerti. Sopra-daj.il: magistratura composta di tre giudici patrizii, ai quali si aspettava la giudicatura in prima istanza sui contruvventori nella materia daziale. al Sopra- Castaido: magistratura giudiziaria civile di prima istanza, composta di tre patrizii i quali presiedevano a tutto ciò ch' era di diritto dei gastaldi ducali. V. Gastaldi Ducali. Sopra-Olìi: magistratura senatoria, compo sta di tre patrizii, ai quali era attribuito tutto ciò che di amministrativo, civile e criminale aveva relazione alia materia dell'olio e del suo dazio. — — Sopra la ragion degli uffici: magistratura composta di tre patrizii, cui spettava l'esazione delie de cime imposte agli uffizii o cariche ministeriali. alie fritillarie : erano quelii che formavano la magistratura municipale, la quale soprantendeva la materia de'viveri. generali di mare. V. Capitan Generale. agli Ori ed èrgenti in Zecca: magistrato che presiedeva alia custodia dei deposili d' oro e d' ar gento fatti da'particolari nelia venela zecca. 8.0 Proveditori ai Pro in Zecca : magistrato destinato a pagare gl'interessi annui a tutti i capitalisti che tene vano denaro nelia zecca, prestatu al governo, o deposi tato volontariamente per averne interesse. al Coliimo di Londra. V. Coasoli de' Mer canti. a le Artiglierie : magistratura composta di tre senatori che soprantendevano al fondersi dei cannoni, alia fabrica delle polveri, al corpo de' bom bardieri ec. ec. sopra Banchi. Al Banco del giro ( Banco mercantile che cessò col finire delia republica) presie deva una magistratura deli'ordine senatorio. Venne in- stituito nel i 584 i e prima "i questo tempo erano aper ti motti Banchi in Venezia anche privatamente (i) pel giro dei cambj, e vi si deputarono tre nobili con prov visoria vigilanza: durarono essi sino alla erezione del Banco-tiro. Il ducato di banco valeva lire 9 e soldi 12. sopra Beni comunali: magistratura senato ria composta di tre patrizj , l' ispezione de' quali era principalmente diretta a mantenere i beni comunali immuni da pregiudizi e da usurpi. sopra Beni inculfi. Erano cinque : a questi spettavano le investiture delle acque publiche richieste con supplica da particolari per render fertili i loro be ni inculti.

(i) I Pisani s'intitolavano perciò: dal Banco. 8i Provedilori a le Biave. Magistratura composta di cinque senatori, tre col titolo di Provedilori tlcUi dal Maggior Consiglio, e due con quello di Sopra.Prove- dilori eletti dal senato. A qivslo consesso gravissimo era infioramele commessa la materia dall'annona por Venezia e per 'ulto lo stato; sì che a Venezia correva il proverbio : Comi .idè, che sema a le biatie. ; ~pra le Camere : magistratura di tre patri- zj, che sopravegliava le Camere Fiiculi delio stato, ed aveva l' incumbenza di esigere certe pubìiche gravezze e di conservare il denaro publico elio veniva raccotto nel le camere fiscali delie città delio staio. alla Camera de' Confini: soprantenderano ai confini delio stalo, e in conseguenza ali' uffizio dui Proveditori a'Confmi istiluito in ogni città di provin cia confinante, come erano Beliuno, Udine, Vicenza , Verona, Brescia, Bergamo, Crema e Rovino. sopra Feudi: magistratu ili tre patrizii se natori, i quali investivano a nome publi^o i nuovi pos sessori di feudi, e vegliavano sulia materia feudale. Vedi attri Provedilori al titolo deli' officio : Sani tà, Giustizia vecchia e nuova ec. ec.

Quarantie.

Con tal nome chiamavansi li tre supremi giudi ziarii consigli delia rep. veneta , che giudicavano in ultima istanza le cause tanto civili che criminali; così Si detti dal numero di 40 giudici . di cui era cadauno composto; e quindi con altro nome erano chiamati Con sigli di Quaranta; uno detto Criminale, 1' altro Civìl vecchio, e il ter/o Civìl Nuovo. La Quarantia Crirnina- le era talvolta delegala dal senato a giudicare cause ci vili ; la Cimi Pecchia decideva le cause di Venezia ec cedenti li duo. iSoo, la Civìl Nuova quelle di terra- ferma, del Levante, della Dalmazia, Albania, Istria e Friuli eccedenti la detta somma.

Rason Pechie e Rason Nove.

Due magistrature differenti, che avevano ispezione suli'economia e discipline del pubblico erario; così dette appunto perchèil primo obbietto delia lor istituzione fa quelio di far render conto o ragione ai reggimenti del lo stalo ed agli ufficiali di Venezia del maneggio del denaro publico.

Residenti: V. Ambasciatori. Rettori: V. Capitani, Prefetti ec.

Revisori.

Revisori e Regolatori alia Scrittura ; Revisori e Regolatori deli' entrade publìche in zecca : Revisori e Regolatori de' dazii. Erano tre differenti magistrature, la prima delle quali aveva l' incumbenza di rivedere 85 l'amministrazione economica di alcuni magistrati e dei Rettori dello stato ; la seconda quella di soprantendere a'dazii e alle publiche gravezze delio stato; la terza sui dazii delia dominante, specialmente per impedire i con trabbandi.

Riformatori dello Studio di Padova.

Magistratura senatoria instituita nel i6i7. compo sta di tre patrizii dell'ordine de' Savi, la quale sopran- tendeva all'università degli studii di Padova, ed aveva inoltre la facoltà di licenziare le opere per la stampa dopo avute le attestazioni dei Revisori.

Sanità.

Magistratura composta di cinque giudici deli' or dine patrizio, due de' quali senatori. A questo tribu nale erano esclusivamente riserbate tutte le materie ine renti alla publica salute. Si chiamavano Provedilori e Sopra-Provedilori alla Sanilà. Questo magistrato, secon do il Sansovino (nel 1. i3 della di lui Peneria), fu eret to l'an. i484 per rimediare alla peste che grassava in quel tempo, e che fece cessar di godere delia ducale di gnità Giovanni Mocenigo. 84 Savii.

Era titolo di gravissima magistratura. — Vi ermi» sei Savii del Consiglio, detti comunemente Savii Gran- dì, i quali duravano sei soli mesi, ed avevano nel sena to facottà proponente, non deliberativa. Nel tempo del le vacanze però questi Savii riunili provvedevano a tutti gli affari di governo devoluti al senato ; e le loro de liberazioni o decisioni cominciavano dalle parole Man- dantibus Saptentibui, VI erano poi cinque Savii di Terra/èrma, uno dei quali appeliavasi Savio Cassiere , che presiede va al publico tesoro. Un secondo, detto Savio alla Scriltura, presiedeva alla milizia regolare. Un terzo, detto Savio alle Ordinanze, soprantendeva alie cernide. Il quarto era detto Savio ai Brevi, ed aveva P incum- benza di rivedere i Brevi Papali per farli ammettere o no dal governo. 11 quinto dicevasi Savio ai Damò, ed aveva il dovere di dar pronta spedizione ai decreti del senato presi per urgenza. Finalmente vi erano sei Savii agli Ordini, stati da principio istituili col titolo di Savii agli ordini della navigazione, per la visita deli' arsenale, e per so- prantendere all'armamento dei legni ; ma ultimamente non aveano speciali attribuzioni oltre a quella d'inter venire a comporre il Pien Coliegio, ch' era la rappre sentanza politica del governo, e dare il loro voto deli- herntivn. _ Tn nnestn nnetn ci plpocrpvnnn npp In r\i,\ 85 de'patrizii giovani, perchè s' istruissero come appren denti degl'interni metodi di governo, onde farsi strada al grado di Savio di Terraferma, indi a quelio di Sa vio del Consiglio. Chiamavasi la Consulta quelia che facevasi alia mattina di ogni giorno feriale nel palazzo ducale, com posta de'Savii del Consiglio, de'Savii di Terraferma e de'Savii agli Ordini (benchè talvolta anche senza que sti ultimi) per le proposizioni da farsi al senato. — E quando per la discussione di qualche affare importante si univano alla consutta ordinaria altri patrizii stati al tra volta nella carica de'Savii, dovevano questi interve nirvi in veste nera : dal che la consulta straordinaria soleva chiamarsi anche Consulta Negro. V. anche Col legio. Scansadori.

Magistratura di tre senatori, detta in origine Pro- veditori e Regolatori sopra la scansatone e regolazio ne delle spese superflue, ma che volgarmente chiamava- si Magistrato dei Scansadori: al quale era attribuita singolarmente la soprantendenza ai monti di pietà del lo stato. Segrete.

Così denominavasi l'archivio ducale. 86 Segr etari.

Varii erano i segretarii, come varie pur erano le loro attribuzioni. Si eleggevano dalia classe dei cittadi ni originarii, ed avevano aspiro fino alia carieti di Can- celiier Grande. Segretario alle Voci veniva detto que gli che teneva conto degl'impieghi vacanti, cioè del co minciare e del finire di tutte le magistrature per pro porre a suo tempo le nuove elezioni; la quale proposi zione si bociava, cioè publicavasi anticipatamente nel M.C.

'Venato: V. Pregadi.

Signoria .

Consiglio minore dei dogi instituito noli' anno i179. V. Consiglieri.

Signori di notte: V. Collegio.

Tavola de l'intrada e Tavola de Vlnsida.

Due differenti magistrature, che soprantendevano ali'importazione ed esportazione delie merci da Venezia, esigendone il dazio. La prima era 'composta di sei patri- zii la seconda di tre. Ternaria.

Due erano le magistrature di tal nome: Ternaria vecchia e Ternaria Nuova, coperte da patrizii che por tavano il tilolo di Vice-domini (Pisdomini). Alia pri ma competeva 1' esazione del dazio deli' olio e la vigi lanza sulie misure deli'olio stesso ; ali'attra la sopran- tendenza alie materie della grascia ; ed erano basse ma gistrature aggiunte a quella deli' olio, ch'era senatoria istituita nel i 1 74; onde fu ad esse dato il titolo di Vice- domini, per indicare la loro dipendenza dal magistrato principale, cioè dai Sopra-Provedltori all'Olio.

Tribunale .

Dai Veneti dicevasi propriamente Tribunale a quello dei tre Capi del consiglio de'X e degl' Inquisi- tori di Statu. Gli altri consessi giudicanti avevano il ti tolo rispettivo di consiglio o di magistrato. Nelie città di terrtiferma i consessi criminali , formati dai publici rappresentanti e dagli assessori, dicevansi Corte. Ufficio de la Bolla: V. Doge. Vice-doge: V. Consiglieri.

Pisdomini a la Tana. Erano presidi di una magistratura, cui demanda- ...„,.; iloll' arenale. non meno che 88 il fare, occorrendo. le veci de'Patroni a V Arsenal, ri spetto a' quali avevano appunto il titolo di Fisdomìni. V. anche Ternaria.

Zonta. (Giunta)

Era raggiunta di sessanta senatori, che rinnvavasi ogni anno al senato, e si chiamavano comunemente i Sessanta de la Zonta, perchè aggiungevansi agli attri sessanta ordinarii detti Sessanta del Pregadi. Con que sti sessanta aggiunti si volle rendere i! senato più nu meroso. Zudegado. ( Giudicatura)

Col termine vernacolo di Zudegado intendevansi le magistrature civili- V. Giudici. NOMI PROPRII

Che nell' uso del dialetto veneziano portano qualche variazione.

Adeodato Diodato. Agnese Gnese. Alessandro Lissandro. Alfonso Fonso. Anna Nana. Ambrogio Ambroso. Anastasia Nastasia. Angiola Anwla, Anzolofa e Zan-

Angelo Anzolo. Antonio Toni, Tonin e Togno. Apoliinare Apolionia Polonia. Bariolomeo Sortolo. Baldassare Baldissera. Basilio Baseglo. Bernardo Nardo. Benedetto Bendo. Biagio Biasio. 9o Caterina Colina e Cale. Cristoforo Tcfolo.

Domenico Menego e Menegheto.

Elena Nene. Elisabetta Beta e Belira. Ermolao dimorò. Enrico Erica. Eufemia UJemia. Eustachio Stae e Ustachio.

Ferdinando Nando e Nano. Federico Ferigo. Filippo Pipo. Francesco Checo.

Giacomo Bapi. Giorgio Zoni. Giovanni Nane, Zuane e Zaiieto. Giovambattista Tita. Giovanni-Maria Zamarìa e Zàmara. Girolamo Momoìo. Giuseppe Isepo e Bepo. Guglielmo Gelmo.

Leonardo Lunardo e Nardo. Leone Lio e Lion. Leopoldo Poldo. Lodovico Fico. Luigi Gigi.

Matteo Matito. Melchiore Marchiò. Natale Nadal.

Osvaldo Sgualdo. Orsola Orsela.

Paolo Polo. Pietro Piero e Pierìn. Procolo Provola. Protasio Travaso. Prudenzia Prudenza.

Sebastiano Bastlan. Servilio Servalo. Spiridione Spiro.

Teresa Gegia. Tommaso Tomio e Toma.

Ubaldo Baldo.

DIZIONARIO

DEL DIALETTO VENEZIANO.

AG AI

Abtoco. Biocco. Usasi net cante. Ve n'ha di 158 spe diatetto anche per asse cie. Dicesi maschio quetto dio; ma biocco propria it cui butbo non è anco mente non è che un as ra formato. Agtietto (aje- sedio atta targa per im to), se fresco e non ancor pedire t'arrivo di viveri capitato. o di sotdati. Assedio fu Ago dapomoto. Spitto, spu quetto di Venezia nett'an tcito. no 1814 e quetto pure det — da cuzer. Da cucire. 1849. — da peto. Chiavacuore , Acanar. Accanire, usare ac punta-petto. canimento; stancare, op — da testa. Infltacappto. primere di fatica. — da rede o tengueta. A- sicurtà. Assiduo; oppresso da gocchia, ago da reti; strum. fatiche. biforcuto. Acusar (term. di giuoco.). — da saco. Ago da bastieri. Chiamar i punti detta par Agratnan. Ornamento di ve tita. stito, od anche detto spi Adese. Adige (fiume). rito: come aver Y agra Agiada. Agtiata; pane pre tnan dei canto, detta voce, parato con agtio, otio ed ec. , aceto. Agro. Acido. Anche annoia -i Agiere (voce poetica). Aria. to, infastidito. Agio. Agtio, ortaggio di o- Aguazzo. Rugiada, guazza. * dor forte e di sapore pic Aidat Va tai A M Ajular la barca. Sovvent Atturio: cigar atturio . re aUruI in un affare Railare , lamentarsi allo concorrere ali' opera. per dolore, per collera, Alii, ale del pesce. Branchie schiamazzare. — del capelo. Tesa del'cap dizana. Alzaia; fune per ti- -Y pello. rar le barche pe' fiumì •* Albeo. Abete bianco. contro I' aqua. nostre lagune sono ricchis tóarognolo, amariccio. simo di tali eleganti pian Amazzao ! Esclamazione di ticelle. disprezzo ; ma usasi tal — la xe un* a lega. Dicci i votta anche per vezzo. di cosa assai leggiera. Ambizà, (term. di giuoco). Megro. Brillo, dicesi di co Giuoco per ambo. lui cui il vino cominci ad Ambra zala. Ambra gialla ; -V' infondere una straordina soslanza trasparente, elet ria allegria. trica, e d'origine non an A l'imparo. Di pari, in pa cora chiarila. Ve n' ba di rilà. gialla e di grigia. jtlozar. Alloggiare; dare o Amia. Zia. Suole anche ap ricevere alloggio. pellarsi amia dalle fan Alluna. Loggia quadrala di ciuile la maestra; e nel tavole sopra un edilìzio; grandi istiluti si chiamano serve per asciugare i amie le sorveglianti e ca panni lini, o per prende po-lavori, come tilolo di re il fresco. onore. A S A N 97 + Amoter. Susina; atbero che Ancuzene. Incudine; ferro dà ta susina. grosso a due punte coni ,p Amoto. Susina. che, su cui i magnani bat — aqwirotc. Susina aqua- tono it ferro. iuota. r — ester fra t'ancuzene e'I — de Franzo. Mirabetta. mar teto. V. Esser. — satvaiiego. Prugnota. Anda. Andamento, tratto , — che amo to! Esctamazione maniera. per significare: che pezzo! — cognosser a t'anda. Co Amoredei (tatinismo). Ami- noscere att'andamento. ehevotmente , amorevot — esser in anda de far mente. eco. Esser disposto a fare Ampiamente. Apertamele, ecc. ingenuamente. — star su t'anda. Star sut Amunano. (voce anttq.). Un t'andare. anno fa. Andar (verbo). Andare. Anara. Anitra. Indie, pres. Mi vago o — Hatvadega. V. Mazorin. vado, io vado o vo. Ti va, Anareta. Anitretta. Dicesi ' tu vai. V astuì vai tu? anche di certa forma di Vaiai va tei? A'afo? va pane o d'attro, che somi egti ? Et va, egti va. An- gti atcun poco a quett'ani dèmo o attémo, andiamo. . Ande , andate. Andeu ? Anaroto. Anitrino; it putci andate ? 1 va, essi vanno. no dett'anitra. Vatil vanno essi ? Anca. Anche; attresì. Imperi. Mi andava, io — sì! (minaccia) Che sii che] andava, l'i andavi o an- sii dèvi, tu andavi. Andavi- Ancin. Ancino. Auche appi', stu't andavi tu? JLu an gtio, pretesto. — Arpione dava, egti andava. Anda- chiamasi quet ferro unci veto) andava egti? Anda- nato, in cui entra t' anetto oimo o andevimo, anda dette bandette, e su cui gi vamo. Andèvi, andavate. rano te imposte. . 1 andava, essi andavano. Ancrogia. V. Incrocia. Andaveti? andavano essi? Ancuo ( dat guasto tatino Passato. Son andò, an hana hodic). Quest'oggi. dai, o sono andato, ecc. — ancuo-oto, ancuo-quin- Futuro. Andarò, andrò, dete ec.,Oggi a otto,» quin ecc. dici giorni ec. , . Soggiuut. pres. Che mi 98 AN AN vada o vaga, che io va ria. Mettersi in forte col da, ecc. lera. Condiz. pres. Mi anda Andar al muso. V. Afuso. rla o andarave, Io an — su Pasena. Incorrere in drei. Ti andaressi, tu an disgrazia. dresti. ^HdaressisfM? an — a fola. Andare a mensa, dresti tu ? Andanelo o a tavola. andaravelo ? andrebb' e — a orbon. Andar a caso. gli ? Andaressimo , an — per stralzo. V. Stralzo. deremmo. Andaressi, an — al de là. Eccedere, pas dreste. / andarave, essi sare i limili. andrebbono. sindaraveli — de snoi. Dicesi di cosa che o andarìeli? andrebbe per troppo tempo ba per ro essi ? dulo la sua condizione. Imperativo. Va ti, va Guastarsi, infracidare di tu. La vada ela, vada lei. cesi delle carni. Le vada, vadano. — del corpo. Cacare. Parile. Andà, andato. — per ecesso. Per secesso. Andai, andati. — de viola. V. Viola. Andar de oeo. Aver la ca- — de traslo in sentino.Sal- cajuola. lare di palo in frasca. (Ma — a pulini (modo fanciui niera figurala.) lesco). Andar a sollazzo. — a l'orza. V. Orza. — in amo/'. Andar in amo — sbusa. Andar fallila. re o in caldo; dicesi degli — in sentenza. Fare il tallo; animali ; de'pesci propria messa dell'erbe quando mente dicesi in fregola, vogliono semenzire. perchè fregando ne' sassi — per el traghelo dci ca depongono le uova. ni. Cioè pel ponte di Riatto. — zo, al basso, al de solo. — in sanse o sansarele. Scadere di fortuna, Impo Andar in pozzetti. V. San verire. se. — coi pie de piombo. — V. — a baronon, a rondon, a Piombo. sbrindolon, a torzio e — in fochi. Cadere in mise a (orzion. Andar vagan ria. do. — in oca; in orlo. Confon — a patrasso. Andar a finir dersi; smarrirsi in favel male. lando. — a bruo longo. Andar de' — zo dei bazar i ; in a- suoi piedi, agevolmente. AN AN 99 Andar co le colende gre Andar a pino. A picco ; il che. Ali' infinilo, al mai; sommergersi che fa una perchè i Greci non aveva barca. no calende. — a la ramba. V. Rambar. — o dar. A colpire. — zocol brentonj zo come — de cariera aoerla. Di Chiara mata. Dir ingiurie tutta carriera ; mollo velo senza riguardo ; montar cemente. suile furie. — fo.ro del vada. Uscir dei — a roda lauada. Procedere termini. spedilamente. — fora per oc/ito. Spargere — zo de i calcagni. Perder il seme; polluzione nata la stima. da soverchio riempimento, — tassar andar. Trasanda da forza d' immaginazione re o negligere. o di sogno. — e che la vagai Avanti - - co la luna. Esser varia pure! bile. V. Luna. — vaga o vada. Dicono i — stagno. Andar caulo, con giuocatori invece di pc* riserbo. sta. — da la grela a le branze. — se la va, la va j se no, Passar d'uno in ailro peri burlava. Se coglie, colga, colo. o guaslo fatto; dicesi di — in. bocaal lavo. Cader nel- cosa a repentaglio. l' attrui rete. — no me ne va e no me ne — persora.Traboccare; quel vien. Non è cosa che mi crescimenlo che formano i appartenga o che m' inte fluidi bollendo. ressi. — de vita. Piacere assai una — ehi voi vaga, e chi no cosa. voi manda. Non è più bel — in erodo. Provar un gran messo che sè stesso. Chi fa piacere. per sè fa per tre. — per le scoazze. Essere in — vana co la sa andar. Sia abbondanza. come si voglia. j ; — ai tibia. Andare al la — andarghene fora. Spc* '. voro. dirsene o liberarsene.' •* • • — via co i so anzoleti. Ad — andemo bel che i risi e dormentarsi senza volerto. coli (maniera ironica).An- — co la piva in saco. Col diamo avanti pure! le trombe nel sacco; sen Andar (nome). Andatura, za aver ottenuto, riuscito. Anche modo di procedere. ioo A N AO Andar: sul vostro andar. Anguria. Cocomero ; torse Sutla vostra taglia. dal greco Agurion. Chia Andin. Andilo; androne se masi dai Francesi mellone luogo a terreno. Chiamasti (l'aqua. I suoi semi hanno impropriamente ami in an luogo tra i semi freddi che il ripiano, cioè quel maggiori. nuovo piano che s'incontra Angusitjola. Aguglia o a- a capo di una scala. gomarino; pesce di ma Anema. Anima. re notissimo, buono a man — «o 'possa uncoia nata. giarsi. Non passa anima viva. Ani-Anomm. Molli anni. — de bolon. Fondello. — xe ani-anorum che no lo Auenal. Animale. vedo. Sono anni domini che — un par de anemai. Un non io vedo. paio di bovi. Anemai det — aver i ani de la mata to ad uomo; vale bestia, scufla. Aver gli anni di screanzato. Noè. Anente. Vampiri ; spirili cre — l'ano del diese (man. fa duti venir dall'attro man miliare). Ab antico. do. Ansa. Anelilo, ansietà, in AncMeta. Dicesi per vezzoa quietudine. Dicesi anche fanciutlo, come creaturi delP avidilà o desiderio na. Chiamasi anche così il grande. fabricatore tl' anime, bot — dar anso. Dar tempo, toni d'osso e fondelli. lasciar che uno si abusi. Attesi. Anici; pianta la cui Ansar. Respirare con affan pannocchia è simile a quel no. la del {inocchio. Antian. Tegame ; vaso piat Aneson. Anisello; aqnavilc to di terra con orti atti e stillata con infusione di manico per uso di cuocer anici. vivande. Angonia. Agonia. Anzoleti. Pesce di mare col Angpssa. Angoscia, trava- dorso di colore rosso. Di- glip. Da noi dicesi anche cesi Anzolelo de la Matlo ' per ispavenlo, terrore. na attro pesce che i Ro Angnèla. Spillancola; pesce mani dicono Pesce forca, argentino minutissimo. A- e che pigliandosi di rado i therina: V'.neli vulgo pescalori loappendono per .•' ""eliant appelia/il . divozione alla Madonna. (Benun.) Aqv.u de limon. Limonèa; A Q A Q ioi bevanda fatta con aqua, entra P aqua netta barra zucchero e agro di timone, per quatche apertura. Aqua meschizza. Aqua sat Aqua, trar aqua. Attigner mastra; cioè dotce mc- aqua. schtata cotia satsa. — tirar t'aqua at so motin. — e aseo. Posca; bevanda Far tutto a suo pro. d'aqua mista ad aceto. — spander aqua. Orinare. — rasa. Essenza di tremen — tassar andar t'aqua per tina; otio essenziate. et so motin. Lasciare an — "(/nanfa. Aqua nanfa; di dar t'aqua atta china ; ta fior d'arancio. sciar che te cose cammi — reat. Aqua regia ; acido nino naturatmente, senza idroctoro nitrico. impedirte. — de vita. Aquavite; tiquo — tassarse vegnir t' aqua re spiritoso che si estrae adosso. Ridursi agti uttimi; dat vino ec. non prevatersi det tempo. — ita partir o aqua-forte. E mate per chi ha tempo e Aqua forte, che si dice an tempo aspetta; che men che acido nitrico. tre piscia it can, ta tepre — tenta. Aqua avvinata; pi- sbietta. sciatetto; vino motto ade — taorarsoto aqua. V. Lao- quato e debote. rar. — de sete cote. Aquarzen- — vegnir t'aqua in boca. te, aquavite. raffinata. Venir t'aquotina atta boc — satsa. Aqua di mare. A- ca; ta góta gti fa tappe qua marina poi è una tappe. pietra marina, ta quate ha • vogio veder in quanti ta sua cristattizzazione; it pie d'aqua che stogo. Vò suo cotore è verdastro. vedere in quant' aqua io — da barba. Ranno; aqua peschi; cioè vogtio esami con cui s' insapona ta bar nar bene. ba. — far un buso ne t'aqua — andar o esser tufo in V. Far. V un'aqua. Sudar assai , Aquaizza. Empi-fondo; atza grondar di sudore. mento straordinario det — esser fra do aque.Fra due t'' aqua det mare, che suot opposte difficottà; esser in precedere it soffiar dei dubbio. venti. — far ar/ua. (term, marin.) Aquariot. Aquaiuoto ; che Dicesi da^ma rinari quando porta o vende aqua. loa A R AR Ara. Aja; spazio di terra ove mino, acciocchè la Befana si batte il grano. la empia (li roba o buo Ara e Arè (voci basse). V na o cattiva, secondo che Variar. essi si sono in quell'anno Arboradura. Alberatura ; bene o mal comportati. nome collettivo ch'espri Arente. Appresso. me tutti gli alberi di una — a queslo. In aggiunta, di nave: i.» albero di mai- soprappiù. strajì.0 trinchete j Arfiar. Fiatare, rifiatare. bompressoj 4.o albero di Argalifl. Intrichi, superflui contro -mezzana. Questi tà. Forse da arcalifo, ti alberi poi sono divisi in tolo di signore saraceno, tanti pezzi, che portano al il quale esige sempre va trettante vele; nell'albero ne cerimonie. di maislni i pennoni dì Argnne. Argani, macchine papaflgo e di nabla.: nel da levar pesi. trinchilo i pennoni di pa — ghe voi le argano. Si pa figo e ài parochelo^iwi dura fatica. bompresso il bus Con del Ari. Voce per incilare le be fioco j e parimente ogni stie da sòma. particella porta una divnr — senza dir nè ari nè sla isa denominazione. ri. Ali' insaputa, senza Arcaza. Chiurto; uccello pa preavviso. lustre. Un'ala. Ariaccia,aria cattiva. •?• Ardir. Consumare in Ariazza. Venlo freddo. 4. momenlo. Arlevarj arlevà. Allevare, — Ardiu. Consumalo, ingo allevalo. ialo. — bel arlèvo ! la bella edu Arcipresso (idiotismo). Ci cazione! presso. Armadura. Bertesca; soste Arcova. Alcova; luogo di u- gno o palco su cui stanno na stanza da riporvi un i muralori a murare. Ori/- letto. lo chiamasi il ponte, o ar- Aredodese (voce antiq.). Be madura volante. — Arma- fana. Quella larva che di dura o sostegno dicesi an cono le donne calar giù che a que'legnami che si dal cammino delle case la mettono a sostegno di una notte dell' Epifania, onde fabrica. fanno che i ragazzi appic Armar iol. Armaiuolo. chino la calzetta al caiu- Armelin. Albicocco, meliaca. " AR Ermellino è un piccolo qua Arti: impara farie e me- drupede la cui pelle è pre tila da parie. Ad ogni ziosa. arte, sia pur ella meschi Armer. Armadio. na, tutio il mondo ricetto Armerete. Armadino. da e farina. Armizar. Ormeggiare un ba — senz'arte nè parte. Per stimenlo, cioè rilenerto con , ozioso e senza cavi fermali a punti stabili beni di fortuna. in terra, o ad ancore in Artesan. Artigiano chi eser mare. Anche equipaggiare cila arte meccanica. Ar un bastimenlo, cioè armar tista è quegli eh' esercila lo di quanto è necessario. infurin. liberale. .'i muso. Vaso, lina o botte. Artichioco. Carciofo. » . Aromatico. Tanfo ; mal odo — de cima. Carciofo vetta re proprio de'Iuoghi chiu iuolo, che nasce in vetta. si. — salvadcgo. V. Erba re~ Arnese. Spranga di ferro. chiela. Arpia. tlostro favoloso. Di Arzere. Argine; rialzo di ter cesi anche a vecchia brut ra posticcio fatlo sopra le ta e ad avarncelo. rive de' fiumi per tener Arpiar. Veder appena un l'aqua a segno. bartume. Asegio. Pungolo; stimolo per Arsar. Arsicciare. far camminare i buoi. — Arsà o orso. Arsiccialo, Asèo. Aceto. arsiccio. — fisco .' (esclamazione). Can Arsenalotti. Artefice qualun chero ! que dell'arsenale. Asforo. Nome passato in com Arsin. Arsiccio. mercio; zafferano selvati Arsinico. Arsenico; metallo co, i cui fiori si adoperano venclico e corrosivo. nella tintura pel color di Arsirà. Arsiccialo e scottato. rosa. Anche silibondo, che baia Asià. Pesce cane; pesce di gola arida per sete o per mare del gen. degli squali. febbre. Asin. Formaggio asino, eh' è Arsura. Ardura; eccessivo composlo in parte di latte caldo. Detto ud uomo, vale d'asina. spiantalo. Asme. Azimelle; pane usalo Arti. Gl'idioti nostri fanno dagli ebrei nella Pasqua. arte di gen. mascolino, e Anno. Asma; difficottà di re dicono el mio arte, i arti. spiro. i<4 A V A V Asota. Ucchietto, fermagtio. Avanzaura. Avanzugtio ; fa Asperge. Aspersorio con cui peggior parte di quet Ghe si asperge nette chiese Pa- avanza. Cutaccino dicesi qua benedetta. 1 t'avanzo det vino che oc Aspreto. Asprigno; che ha cupa it fondo det bicchie dett'aspro. re. Assae. Assai. Aoemarie. Migtio at sote; na — assae-assae. Mottissimo. sce nei tuoghi incotti e Asseta. Satita. tungo te strade. Le radi Asso. Net giuoco deite carte ci di questa pianta ci som è nome di un soto punto. ministrano una beita tinta, — rei taf in asso.W Restar. rossa. Astemio. Vate astinente dat Aver. Avere. vino ; ma net diatetto no Indicai, pres. Mi go e stro intendesi da quatsi ho, io ho. Go}o? ho to? Ti vogtia attra cosa. ga, tu hai . Gastu ? bai Astese. Astaco; granchio mar tu? Et ga, egti ha. Gaio? riuo a coda tunga. ha egti ? Gavèmo, abbia Asloso (voce antiq.). Fasti mo. Gavemio? abbiamo? dioso, importuno. Gaoè, avete. Gaveu? ave Ato. Adatto. te voi ? / ga, essi hanno. — tuti temo ati a fatar. Chi Gati ? hanno egtino? fa fatta, e chi non fa non Pass, imperf. Mi gaoe- fatta. va, io aveva. Gaoevio mi, — che ati! Che gesti! che aveva io ? Ti gavevi, ave maniere ! vi, tu. Gavevistu? avevi Atomo, in V un atomo. In tu ? Et gaoeva, egti ave un attimo, in un momen va. Gaveveto? aveva egti? to. Gavevimo, avevamo. Ga- Aut-aut. 0 sì o no; o t'uno vevi, avevate. I gaveva, o t'attro; o dentro o fuori. avevano essi. Gaveveti? Ava. Ape, pecchia. avevano essi ? A vantar. V. Pantar. Pass, perfetto. Go buo, Avantarse. Vantarsi; darsi^ o avuo, ho avuto, ecc. vanto, gtoriarsi. Futuro. Gavarò, avrò. Acantazo. Vantaggio; queir Gavarojo ? avrò io ? Ti aste su cui it compositore gavarà,avrai.Gavarastu? di stamperia assetta te ti avrai tu ? Et gavarò, egti nee dopo composte. avrà. Gavarato? avrà e- Avanzar. V. Vanzar. gti? Gavaremo, avremo. A V io5 Gavaremio? avremo noi? bi tu. Lu gabia, abbia e- Gavarè, avrete. Gavareu? gti. Abiemo nu, abbia avrete voi? / gavarà, es mo noi. Abiè vu, abbiate si avranno. Gavarati ? voi. I gabia, abbiano avranno egtino? quetti. Soggiuntivo pres. Che Partic. Avuo o buo, a- mi gabia, cif io abbia. vuto. Che ti gobi, che tu ab Aver caro. Avere a grado, bia. Ch? et gabia, eh' e- tenere in pregio. Go ca gti abbia. Che nu abie- ro : ci ho gusto. mo, che noi abbiamo. Che — te man sbuse. V. Sbuse. vu abiè, che voi abbiate. — sut so bon tibro. Aver Che i gabia, eh' essi ab in tattaia. biano. — i ochi fodrai de persuto. Iinperf. Se mi gavesse, V. Ochi. s' io avessi. Se ti gaves- — ta smara. Aver ta patur- si, se tu avessi. Se et ga nia; anche ta cottera. vesse, s' egti avesse. Se — ochio. Stare in guardia. nu gavessimo, se noi a- — boca che vustu. Avertut- vessimo. .Se vu gavessi, to ciò che si brama. se voi aveste. Se i ga — i corni per tresso. Esser vesse, s'essi avessero. indispettito. Passato peri. Che mi a- — un batin in testa. Aver bia buo oavuo,che io ab atcun timore. bia avuto, ec. ec. — muso da far ec. V. Mu Condiz. Mi gavaria, o so. gavarave , io avrei. Ti — aver man. Aver mezzo. gavaressi, tu avresti. Ga- — «el torototò, cioè in cu varessistu ? avresti tu ? to. Et gavarave o gavaria, — uno a carte 48. Non a- egti avrebbe. Gavarieto? verto in grazia. avrebb' egti? Nu gaca- — Tego — ve go — to go! ressimo , noi avremmo. Maniera bassa , signifloa Fu gavaressi, voi avre tasciami in pace;, ;ch' io ste. / gavaria o gavara t'ho sotto to zoccptoA.; ve, essi avrebbono. Ca — chi ha buo ha bufi* -la varteti o gavaraveti? a- cosa è fatta. * vrebbono essi? Avertaura. Apertura. Imperativo. Abi ti, ab _ davanti de ta camisa. io6 A V AZ Sparato , se da uomo ; A verter se. Sbrailare ; far scollo, se da donna. gran rumore gridando. Averzer o Avrir. Aprire. Avisà. Avvertilo. Indie. Pres. Averto, a- — omo aoisà, xe mezo ar pro. Averzi, apri. Aver- mà. Uomo avvertilo, mez xistul apri tu? Averze, zo munilo apre. Averzelo! apre e- /vo/so. Avorio; dente d' e- gli ? Averzimo, apriamo. lefante. Averzi, aprile. Averziut Ivornin Orno ; albero bel aprile voi? 1 averze, essi lissimo, da cui nei climi aprono. Averzeli? aprono meridionali cola la così essi? detta manna a tutli noia. Pass. imperi. Averziva, ivrli. Aprile. apriva, ecc/ Averzivimo, — avil no te scovrir, ma aprivamo, ecc. gio va adagio, zugno oo- Passato perf. Go aver vete el codegugno. Quan to, apersi. Ti ga averto, do il giuggiolo si veste lu apristi ecc. li spoglia, e quand'egli si Futuro. Averzerò, a- spoglia tu ti vesti ; e ciò prirò. Ti averzerà, apri perchè l'albero giuggiolo rai, ecc. Averzeremo a- è l'uttimo a germogliare e priremo, ecc. il primo a svestirsi di fo Soggiunt. pres. Che mi glie. averza, ch'io apra, ecc. — marzo iula e avril ba Imperativo. Averti, a- gnà, beato el contadini pri. sverzi, aprile, ecc. che ha sememi. Aprile pio Condizionale. Mi avcr- voso, maggio ventoso, an zerìa o averzeravc, io a no fruticoso. prirei. Ti averzeressi, tu Azià. Aziado; uccello selva apriresti. L' averzerave tico, che cresce dal chioz- egli aprirebbe. A vene zo, da cui diversifica pel rassimo , apriremmo. A piedi di color piombino. verzereisi, aprireste. . Azze. Accie, refe. averterla, aprirebbero. — eurte le atte. Alla bre •_Pdrtic.t Averto, aperto ve. Av&xér' 'una botiglia. Stu Azzai. Acciaio; ferro raffi rare una bottiglia. nato. i07 B

Babai (voce fanciuilesca). Pi tunar uno, infastidirto, Im docchi. barazzarto. — a {a bubali'i. A babbaccìo nacilolo.vì cervello mal fer a caso, trascuratamente. mo. Huhao. Nome di demonio. Badinar. Scherzare, burtare. — Babaol Canchero! Baderne (lerm. mariu.). Pa Babio (gergo). Viso. terne; specie di trincile, Baduin. Detlo ad uomo, le quali servono per ri vale mancator di parola. parar la gomona nell'oc Hacagiar. Chiacchierare slo- chio della nave. lidamente. Boga.. Otre. Anche uomo . Strepilo, schiamazzo. grasso e beone. rincara. Gozzoviglia; il man 'Bagagiar. Lavoracchiare; far giare in brigata fuori di piccoli lavori. famiglia. tiagagion. Facchino di stam Bacarana. Zurto, allegria peria. smoderata. Bagarin. Fanciuilino grazio Bacega. Bazzica; giucco di so. carte. Bagalele. Crepunde. — Ogni carta ghe fa ba- Bugatin. Vice. moneta anti cega. Tutto a lui serve. ca : era la dodicesima par Bacheta — Comandar a btt- te di un soldo. chcta. Comandare dispo. Bagatina. V. Erba da pori. ticamente. Baghelo. Otricello ; piccolo — dar zo la bacheta. De otre. cidersi, risolversi. — duro come baghelo. Co — tegnir a bacheta. Tener me un otricello. al dovere, con grande sog Bagia: dar la bagia. V. gezione. Dar. — tegnir uno tu le bache Bug ini. Mandorte di ter te. Tenerto sutle incertez ra; cippero commestibile ; ze. pianta annuale onde na Bachiro. Popone vernino. scono sotterra dei picco Racilar. Farneticare. li butbi. — far tacitar uno. Impor liagnada. Bagnatura. io8 B A B A Bagnadin. Molliccio. Balanzin. Bilancino; quella Bagnarci. Bagnajuolo; co parte del calesse a cui si lui che tiene il bagno. attaccano le tirelle del ca Bagolar. Tremolare. Anche vallo di fuor delle stan il sattellare dei fanciutli. ghe. Bagolino. Verghella, scuri- •Balanzioi ( term. de'tessi- scio. lori). Staffe; quelle funi Bagolo; far bagolo de nno. celle che reggono la lic- Pigliarsi trastuilo. ciata e le calcele. Baicoli. Cantucci; a Salanzon. Staderone. fette di fior di farina e zuc Salar su la corda. Esser chero. Questi sono di fa- periclilante; star per fal bricazione particolare dei lire, o per perdere l'im Veneziani, che ne fanno piego. grosse spedizioni per ma Balarin. Ballerino. Significa re, anche uomo dubbioso del ' Baicolo. Pesce; varietà della la sua sorte. specie del cefalo. •Balconae. Sportelli, imposte. ' nuli. Badile. Baldoria. Faslo, millanteria. Dalle. Pesce balestra, del Balena. Ossi de balena. genere dei cant. Stecchi di una cartilagine Bala. Palla, pallotlola. An comunemente detta asside che «ubriacatura. balena. — del vovo. Tuorto, o rosso Balengo. Ubriacone. d'uovo. Balin o Dao. Lecco, grillo; — de saon. Saponette. quella prima pallotlola che — da bigliardo. Biglia. si getta giuocando alle pal — esser de baia. V. Esser. le o alle burelle. — pair la baia. V. Pair. Salini da schiopo. Pallini; Balador da corda. Funam i minuti, migliarole. bolo. Balise. Branchie; fauci del Balanza. Bilancia. pesce. — piali de la balanza. Cop — de la lengua. (term. dei pe della bilancia. macellai). Animellata; car — lenguelade la balanza. ne che nel taglio resta at Ago o bilico. taccata alla lingua degli — star in balanza. Starso- animali da macello. speso, in bilico. Balirerna. Casolaraccio . Italanzer. Staderajo. stamberga ; stanza grande B A B A tog ridotta in sì cattivo stato Bampa. Vampa det da non poterta abitare. fiamma detta tucerna. Baio- tondo. Girimèo; battet Bampada. Vampaccia. to in giro. Ovvero ridda; , chiapar una bampada. batto di motte persone Darsi una scatdata. fatto in giro, accompagna Banca, t'anni ; arnese di te- to da canto. > gno, sut quate possono se Baton. Pattone. Anche ernia dere più persone insie o idroceie. m,'. — da vento. Uomo vano, gon — roba de soto banca. V. fio più d'un paitone. Soto-banca. — far baton de uno. V Bancazza. ( term. marin. ) Far. Quazzagtia; attrezzo marin. — aspettar et baton sut spettante a sartiame. br azzai. Aspettare ta pat Banco. Panca; arnese di te ta at batzo. gno. Batoner. Ernioso. Anche uo • no Vé banco per tu. Non mo pottrone. è posto, ufficio che possa Batosso. Pusittanime; buono convenirgti. a nutta. Banco-ziro. Banco det giro; Batotae. V. Far. banco mercantite anlieam. Batzan. Batzano, cavatto cat in Venezia. zato; cavatto di cotore, e Banda.tMa; tamiera di ferro che ha atcun piede o tutti sottite coperta di stagno. segnati di bianco. Dicono — de fiori. Intrecciatura di i nostri cocchieri: batzan fiori. da do, cavai per mi no. *f- det ponte. Parapetto. Batzan da tre, cavai da — in banda. Per banda, in re. Batzan da quatrO, iscorcio. cavai da moto. — saver una cosso da bona Batzane. Manopote, parama banda. Cioè saperta da ni. buona parte. Bambinèio. Bambotino. \iBander. Lattaio; artefice che Bambozzagine. Bamboccia tavora manifatture di tat ta ; atto da bambino. ta. Bambac. Bambou o bambù; Bandiera. Donna sconside canna nativa dett'India, da rata. una pianta detta Arundo Bandierezzo. V. Cavatez- Bombo». zo. 1i0 B A B A Bando (de). Per niente. Barba. Zio. — star de bando.Sl&r ozioso. — farse la barba. Radersi Baocar. Girare sbadatamen la barba. te. — in barba o a la barba Baosset e.Rimpiattino; far bau de uno. A suo dispetlo. bau; scherzo da far ride — sta nova ga tanto de re i fanciutli, nascondendo barba. Esser cosa vecchia. il viso e dicendo bau-bau, — Dio me varda da l'omo poi scoprendolo improvvi de poca barba. Poca bar samente e gridandosene.' ba e men colore, sotto il fìaosa. Pesce del gen. delle' ciel non è il peggiore. razze,coperlo da una quan — no ghe xe barba de o- tilà di muco. «10 che possa ec. Non v' fiora. Tilolo marinaresco che ha uomo al mondo che si da agli anziani; cosi ba possa ec. ra Toni, bara Piero, ec. — servir de barba e de pa tlaralmo. V. Babao. nica. Acconciar per le fe Varava. Gozzoviglia. ste. Baracar. Gozzovigliare. Barba-cosaeo. Colore liona Baràcela. Ferraccia, giovi to scuro. ne razza; pesce buono. Barbarinelo. Sorta d'agru- Baràson. Tripudione. ' me ch'è insieme in parte v Barasocelo. Albicocco; spe cedralo e in parte aran cie di frutta giallognola. cio. Barafùsola. Buffa; parapi Barbaro. Barbaresco. glia, in cui per lo più si — cavai barbaro. Barbero; viene alle mani. chesi fa correre nella cor Earambùgole.Grimc; carne sa de'barberi. floscia che pende dal men Barbastelo. Pipistrello. to. '— de mar. Muggine alato o Raraónda. Sconvolgimenlo pesce volante. di cose o di persone. An Barbin. V. Can. che vicenda, avversilà. Barbisi. V. Santiglioni. Barar. Mariuolare, far frau Barbala. Pendone; striscia di nel giuoco. pendente. Baratar parole. Contendere Barbale. Bargiglioni; quella fra due. carne rossa che pende sot — le parole. Negare ciò che to al becco de'polll. prima si è detlo. Barbon. Triglia comune. B A fi A in Bar ho lar. Borbottare o bron guna, sparso di piante er tolare; si borbotta per di bacee, che non va coperto fetlo di pronuncia; si bron dal!' aqua marina se non tola per lamentarsi a voce nel tempo dei grandi col sommessa. mi, e dove si va anche a Rarbuzzal. Barbazzale ; ca caccia. tenella che va attaccata al- Bar eta. Berretto. l'occhio drilto del morso — a bigoli. A lucignoletti; della briglia. berretta di bambagia , da Barbuzzo. Menlo. cui sortono motte fila gros — scafà. Mento sporto, ap se. puntato. — de lesca. Berretta fettra Barca. Dove va la barca ta, fatta a panno di fettro. poi andar anca el batelo. Dicesi di lesca per essere Dove ne va il più, può ir* comunemente di color gial ne il meno. lognolo, come Pesca da fo — tegnir drita la barca. cile. Aver buona regola. — a erose. A spicchi o a cro — capitar in te la barca ce; quelia dei preti. dci cai. Dar nel bargello; — o merda o bareta rossa. capilar nelle mani attrui. O tutto o niente ; o Cesare Barcariol. Barcaiuolo. In o Nicolé. Venezia si chiamano bar- Baretin. Color cenerogno carioli quelli che vogano lo. nelle gondole, e si distin Barnaboto. Povero gentiluo guono da essi i Batelanti, mo , cosi detto dalla con Peateri e Burchieri. Bar- trada di S. Barnaba, abi caro chiamasi per lo più tata un tempo da povera colui che naviga pe'flumi. glia. . Barchessa. Porticato, tettoia. Baro d'erbe. Cespuglio. Bar colame. Quantilà di bar — far baro. Far mucchio. che. Barocada. Cosa qualunque Bardassame. Ragazzaglia ; male composta o brutta. mottiludine di ragazzi. Baron. Cattivo, briccone. Bardèla. Parolaio, linguac Raronada. Furfanteria. ciuto. Baronugia. Canaglia, ribal Barèla. Carretta per traspor digli.!. tar robe. Baronato de campo. Baran :< Barèna. Basso-fondo di la- do; dicesi dei ragazzi su uà B A BA dici che si vedono bir I rigalo; trapunto d'Inghil boneggiare per la ciltà. terra. Baroncèlo. Cattivello. Baseto. Baciucchio. Baronezzo. Vezzo ; dicesi d. Basilisco. Piccolo animale donna ohe cerchi d'inna anfibio ; ma presso gli an morare, tichi serpente favoloso; Baronzolo. Quel pezzo di per cui, dello ad uomo, va camicia che pendola ai fan le feroce, bestiale. ciuili dietro ai calzoni. Basin. V. Baselo. Baronzolo, esser el baron- Baso. Bacio. zolo de tuli. Servir di — da morto. Succio; rosa trastutlo a tutti. in pelle; quel sangue che Baricèla. V. Berloèla. viene in pelle e rosseggia Baru lè. Dal frane. bas-rou lè. a guisa di rosa, tiratovi da Calzette avvotte all'estre bacio o simile. milà sopra il ginocchio ; Basalo. Bazzotlo ; ovo tra foggia antica di calzare. duro e tenero. tf Barusola. eccello palustre, Bassamente de un abilo. che frequenta le nostre ba Balza. rene umide e salse. Basseta. Giuoco nolo di car • Busadmia. Cartamo lanato; te violento e di rischio. pianta annuale, che nasce — far una basse la. Far un fra le biade ed in luoghi soprammano. asciutti: è creduta febrifu- — zogà a la bassela. Dice ga, e può essere sostiluila si scherzosamente di chi è al cardo santo. ridotlo al basso. Basar, basà. Baciare, bacia — l'è un ponto a la basset to. lo. È cosa di rischio. — a la fiorentina. Baciar Basta. Bastu o bardella; sel alla francese, cioè pren la per cavalcare sai muti dendo colle dila amendue o sugli asini. le'guancie, e baciando il Bastardar. Imbastardire. viso. Bastazo. Bastagio ; facchino — basarse le man. Leccarsi di dogana. le dila ; contentarsi di una "astion. grande per cosa. minuta vendila di vino. Basegò. Basilicò; pianta o- Raslon de fioco. (term. ma- dorosa. rin.) Alberello che appar Vasèn. Basino; basino liscio tiene al bompresso. B A B A n3 Baston de cicalala. Bater nel conio. Diffalcare. o pane di cioccolatte. — i stramazzi, cassini ec. — de cassia. Baccello. V. Sbater. Basloni (term. marin.). Co — in poco. Esservi poca dif stoni; .lunghi pezzi di le ferenza. gno che si adattano agli — le cusìure (figurai.). Ba alberi delle navi. slonare. Batagion. Battaglione. — le piere. Picchiettare le — a batagion. A bizzeffe. pietre sutle quali si cam •' Balaor. Battente; martello mina, onde renderte ispi della porta. de e non isdrucciolare. — porta gronda, balaor — sa/do. lasi sture, perseve grando.'Grande il palazzo, rare. grandi le spese. — ghe la balo. Gliela esclu naturala. Dar la batarèla. do. Dar le beffe. — no bater beco. Non far Caler, huiuo. Battere, bat nè mollo nè atto. tuto. — senza bater beco. Senza — bater uno. Insistere, per oppor parola. severare. — no gK'è gnente da bater. — la birba. Far l'accatlone; Non c'è a contraddire. andar garabutlando , in — baterghela.DAT la freccia gannando. per denari. — la luna. Pensar a multiti- Bali-ale. Piglia-mosche; uc conie. cello chiamalo in Toscana — {a inissa. Andare a scroc sattinsecco moro, e nel Ve co. ronese negrisolaj da noi — le brachete. Cioè i denti bali-ale, perchè resta alle pel freddo. volle sospeso e quasi im — la lana. Divettare, sca mobile nell'aria. matare; batter la lana per Batibugio. Trambusto, tu trame la polvere. mutlo' — l'uzzalin. Fare il mezza Batiaanafio. Ruffiano. no. Bali-capo. Balconcello nelle •— el formento. Trebbiare. gondole, alla parte dere -- el taco. Fuggire. tana del copertine, per far — i drapi. Scamatare i ve vi entrar l'aria, che bat stili per cavarne la pol te la coppa di quelli che vere. stanno seduti sut trasto. a 1 1 4 BE B E Bati-cuto. Giubba con brevi matica o di tingua dicon- fatde. si da noi Becanoti. y Bati-pato. Batti-pato ; mac Becar. Beccare, bezzicare; china con magtio da bat ferire cot becco. tere I pati che si vogtiono — de te mosche. Pugnerc. affondare. Chiamasi bati- — becarse insieme. Dicesi pato anche t'artefice che di due che garriscono e pianta te patizzate, su cui si offendono. s'ergono tutte te fahriche — natcossa. Guadagnare. di Venezia. — go becà tre tire, eioè Batitura. Travagtio, disav gtiete cavai con furberia. ventura. Becaùra. Bezzicatura o pun Batochio. Battagtio dette tura. campane. Becazzo-fotuo. Birbone, mo Batoto. Loquacità. netto. Batotar. Ciartare. Becker. Beccaio, macettaio. Batotona. Ciartona. Béco. (cotT e targa). Becco Batosta. Danno, pregiudizio. degti uccetti. Batua. Battuta, frecciata. — s torto o Beco in ero Bauta. Mantettina di veto se. Crociere; uccetto gros con cappuccio a uso di so, detto da Linneo Lo- maschera. xia curvirostra. Bava de vento. Poco vento. — far et beco a t' oca. V. — butar te bave. V. Botar. Far. — far te bave. Aver gran — bagnar et béco. Bere. gusto. — dar et beco a te stete. Bavaro. Soggóto; veto che V. Dar. portano te monache sotto Béco (cotta e stretta). Capro; ta goia. montone dicesi it maschio Barn. Buon . detta pecora, che serve Bazari. V. Andar. per far razza. Bazarioto. Rivendugtioto. — cornuo. Becco cornuto; Bazàro. Contratto att'impaz dicesi a cotui cui ta mogtie zata; da bazarrare. fa fatto. Becaneta. Beccaccino mino — e bastona. Ottre to scor re ; uccetto patustre no no avere it danno. tissimo. — fotù, becofotristo. Catti Becanoto. Beccaccino reate. vetto, tristaretto. Anche gti errori di gram- — «o V efe. V. Becofotò. BE 1 1 5. Béco aver et becofotn pien. de: Se votete così, attri Aver ben pappato. menti nutta. Becotar. Spicciotare. Anche Benintrada. Buon ingresso; far quatche piccoto gua tassa che suote pagarsi at dagno. primo entrare in una so Beconcto. Fanciutto insoten cietà. te. Beretin. V. Baretin. Beduin (idiotismo). V. Ba- Bergamina. V. Carta. buin. Bergamo: saver et berga- Bega. Briga, contesa. mo. Sapere it segreto o < Begiora. Rigogoto comune; ta tresca. ucceito che net Padovano Bergamoto. Bergamotta; ci- si chiama brusota, net Vi d'US medica. centino rependoto , net Bero (voce di gergo). Cuto. Friuti tori, e in attri tuo Bersò (dat frane, bcrceau). ghi Compare Piero. Net Pergota e pergotato. ia stagione dei fichi è Berta. V. Meter. buonissimo. Bertoète. Gangheri, cernie- Segoto. Frugoto ; dicesi dei v re; due pezzi di metatto fanciutti che non istanno forati da un capo e fer mai fermi. mati da un pernio che si Betbeto, betbetcto. Adagio, fa passare nei fori per adagino. aprire, serrare ce. Beto in candeta, (gergo) Berton. Drudo di meretrice; Franco, ardito, impertur bertone, bagascio. babite. Beta. Cazza Beta! Maniera — dat vin. V. Ategro. d' ammirazione. — Dicesi anche beto per — mi son Beta da ta ìen- stravagante : sè beto tu I gua schieta. Io ho sutta siete curioso voi! tingua quet che ho net — farse betoo beta. Rasset cuore. tarsi, attindirsi. Betonegà. Bettonica; erba. — far ìe bete betine. Lusin Questa pianta era una vot gare, adutare. ta cottivàtissima in Vene — bet sangue. Dicesi in ge zia ; quindi it dettato: più nerate di betta gioven cognossuo de ta hetone- tù. ga j più noto che ta detta Benequide. Dat tatino cor pianta, a'di cui fiori si at rotto. Se votè, benequi tribuivano virtù motte. BE B I o. Beone, trincone. Bezzi: nè bezzo nè bagatin. Bevanda. Intendesi da noi Neppure un quattrino. comunemente per vino an- — saver (in in tun bezzo. naquato. Cioè minutamente. Bcvaor. Abbeveraloio per gli — «o ghe credo un bezzo j uccelli nelle gabbie. noi vai un bezzo. Cioè Bevarin. Liquore avvelena niente. to. Talvolla intendesi per — omo da bezzi. Uomo dispiacere forte. danaroso. Bever. Darla da bever. Dar Biavarol. Biadaiuolo. ad intendere una cosa che Biavelo. Sbiadato; di colore non è. azzurro. — te garba. V. Garba. Bibia. Tentennone, posa-pia — no far bon bever. Non no. dar piacere; cosa che non Bibiar. Indugiare ; andar garba. lento. — bisogna beveria: o be Bibiezzo. Indugio, rilardo. veria in brodo o beveria Bibioio. Tardo, lenlo. in grani. Bisogna bere o Bichignòlo. Luminello; a- affogare; dicesi di chi si nelletto dove s'infila il lu trova in angustia. cignolo della lucerna. Revua. Bevuta, bevimento. — de le ampo line da mes Bezzazzi. Motti denari. sa. Beccuccio. Bezzi. Intendesi denari in Bicoca. Stamberga; edilizio generale. II bezzo era la o stanza ridotta in pessi metà di un soldo, così det mo stalo. Se di casa in to forse dal bis de' Lati campagna, dicesi catapec ni. chia. — bezzi e fede manco che Bidè. (dal frane. bidet.) Ar se crede. Denari, senno e nese di cui si servono spe fede, ce n'è men che non cialmente le donne per la si crede. varsi o rinfrescarsi. — chi no varda el bezzo, Bigolante. Porta-aqua. no vai un bezzo. Chi non Bigoli. Vermicelli, chiama isti ma un quattrino, non lo ti attresì ; fila di vale. da mangiare .in mi — star sui so tre bezzi. nestra. Dicesi anche scher Star sut proprio decoro, zosamente bigoli di baie benchè povero. o sproposili. BI BI ii7 Rigali in salsa. Cogli alici. l'estate, e che ha del gial — Xe tufo del bigolo. lo sut ventre. Tutlo l'utile è di un solo. Biscar. Cruciarsi interna Bigòlo. Spranga arcuata; ar mente; sbuffare. nese di legno arcuato da Biseolo. Attalena; sorta di porsi in ispalla per portar giuoco. Biciancole dicesi due secchie. quando si fa con una tra Biganzo de vin. Misura di ve. due mastelli. ISiscHlci. Castagne secche a- Bittri. Un niente. Detto ad venti il guscio. uomo, significa vile, dap Bisegar. Andare smuovendo, poco. cercando o stuzzicando. Bimbìn. Membro virile dei - nel cuor. Commuovere. fanciutletti. Biseghin. Procaccino. Bina. Piccia, cioè più pani Bisèra. Pisellaio ; luogo do attaccati insieme. ve germogliano i piselli. Bindolar uno. Agguindola- Bisi. Piselli. re, ingannare. — intrigar i bisi. Metter Biondo. Biondo ; colore tra torbidi, confusioni. giallo e bianco. Bisiegolo. Bolletlone, o bise — a I' uttimo biondo. Al golo; strum. di bosso de' l'uttima galanteria; col più calzolai per congegnare i buon guslo. talloni. Biribis. Biribisso; certo Bisinela. Bagattella; p. es.: giuoco di fortuna che si sta bisinela de libro. fa sutla tavola, cavando a un libro si grande t ec. sorte uno dei numeri o Bislaco. Scomposlo. Anche delle figure. bisbetico, stravagante, in Bisarin. Àgnelletto. considerato. /Usatu. Anguilla. Da noi di Utlmcmo. Bisnonno, bisavo cesi anguilia quando pe lo. sa almeno due libre. Biso. Bigio, cenerognolo. — femenal, cioè fiumenal. Bisognar j bisognà e biso- Anguilla fluviale. General gnesto. Abbisognare, ab mente tra noi dicesi feme bisognalo. Usasi bassa nal quando ha il dorso ne mente bia per sincope di riccio e il ventre bianco. bisogna: bia che vada, che — marin. Quello eh' è va vegno, ecc. gante per le lagune ncl- Bissa. Biscia. n8 B O li O Rissa: a bissa. A sghimbe sturansi vacche, e dove si scio, lortuosamente. fa burro e cacio. -— meterse la bissa in sen. Boazza. Buina, lime o ster Allevarsi la serpe in seno. eo di bue. —- de cacci. Anelli de' ca Robu. Marciume. pelli; ricci. — (term. de' pescatori). Bo Rissabum. Turbine, buffera; ga; pesce di mare del ge aggiramenlo di venti. nere degli spari; ha gli Bissèla. Bisciuola ; piccola occhi assai grandi, per cui biscia. lo chiamano anche Ochio- Bissona. Lungo battello leg- ni. giero a otto remi. Boba (voce fanciutlesca). An R isti. (dal francese bijou.). dar a bobù: andar a ca Cosa galante, ricca. valluccio, o a cavallo di un Blaterar. Cbiaccherare, cin legno. guettare. Bocci de lavo. Bocca di leo- Blitri. V. Bittri. ne ; pianta che viene col Blo o blu. Turchino o az tivata per ornamenlo in zurro. quasi tutti gli orti. — sangue blu. Sangue di — da dama. Pasta dilicata stirpe nobile. di mandorte, zucchero e Ro. Bue ; toro castrato e da uova. giogo. — in cao. Pesce di mare; — andar dren lo per e! bo uranoscopo , che nell' I- e vegnir fora per la va stria dicesi chiachia j il ca. Si dice di chi esce suo corpo è di stravagan dallo studio più ignorante te figura. di prima. La univ. di Pa Bacai da pisso. Orinale. dova si chiama anche il Detlo ad uomo, vale bab Bo per essere stalo quel beo, minchione. luogo anticamente un pn- Bocalona. Ciartiera. blico macello. Bocarole. Mercorella, mer — co xe scampà i bo se- curiale. Quest' erba ha un rar la stala. A usanza di sapore spiacevole, e fu già villtm matto, dopo il dan usata in decozione come no fa patto. Prender pre un forte purgante. cauzioni troppo tardi. Bocassin . Gonnella usata Boaria. Stalla da buoi ; ca dalle donne volgari per scina, ove l(ingonsi e pa- coprirsi il capo. HO BO n9 ftocheù. Bocca svivagnata. rabina; pesce d'aqua dol Bachela de tn camita. Frap ce simigliente alla sardel pa, gala ; ornamento che la; a noi perviene salato mettasi allo sparalo del e fumalo dall'Albania, ove le camicie da uomo. si piglia nel fiume Boja- Bochie. Bocce, o palle da na. giuocare. Bogier, bogìo. Bollire, bol Bochin del tumo. Beccuc lilo. cio. Anche il canaletlo a- — la bogie. Fa caldo. dunco ond'esee l'aqua da — la me bogie. Non posso un vaso. contenermi. focolo. Bocciuolo ; fiore non — luli sa quel che bogie ancora aperlo. ne la so pignata. Ognu Bacon. Boccone. no sa dove la scarpa lo — un bon bacon. Un buon stringe. affare. Bogiessa o bogiesso. Perso — curà o da strupiai. Boc na crudele. cone squisilo. Bogio. Bollimento; bollilura — a boconi. Cioè straccialo. Bogior. Bollore; gran caldo. — lor el bocon fora del Bogìr. V. Bogier. pialo. Involare ciò che un Boqnon. Bubbone. attro stava prossimo a go Boia. Chiosa; macchia gran dere. de sut vestilo. Boconada. Boccata; tanta Botar uno. Gabbare alcuno. materia che si possa in Boldona. V. Dar. una votta tenere in bocca. Boldon. Sanguinaccio; spe — far una boconada. Man cie di salame fatto col san giarsi tutlo in una votta. gue di porco, infnsovi del Badai. Trippone, panciuto. lattt: e qualche droga. Unitin. Vivanda dilicata e co Botai (term. di campagna). mune; dail' inglese puti- Uovoli ; specie di fungo ding. Alcuni dissero ilalia- che somiglia all'uovo. namente puddinga. Bolèta: esser in boleto. Es Badalo. Uomo corto e gros sere indebilalo. so. — de la camisa. Sporcheria, Boàriè. Cintura da cui pen o segno di merda al di de la spada. dentro della camicia. Bogiaizza. Bollimento. Bolini da letere. Detti dai tioijiana o Scoranza. sca Lombardi obiadini; cialda, lao BO BO pasta sottile in piccole for Bora (co\Vo larga). Borea ; me rilonde. venlo forte di tramontana. Bombaso. Bambagia. — ( coli' o stretta). Tronco — star o viver nel bam- secco per uso di abbru baso. Viver quielo, senza ciare. fastidii o pensieri. Borachia. V. liurachia. Bombe j dir bombe. Dir co Borada. Colpo dalo col cal se lontane dal vero. cio del fucile. Bambina. Sorta di rete da Bordar. Abbordare, acco pescare, composta di fi starsi. Anche cruciarsi in nissimo refe di , con ternamente; sbuffare. doppie maglie per farvi — andar de primo bordo. entrare il pesce. Di primo tratto; senza Bompresso. V. Arboradura pensarvi. Bon. Buono. Anche quilan Bordelo. Chiasso. za per ricevimento di ge — andar in bordelo. In neri. pericolo. Bonalo. Donacelo; persona Bordir, bordìo. Abortire creduta, di buona pasta. abortilo. Bonazza. Bonaccia; tempo Bordizar (term. marin.).Bor- tranquillo. deggiare; girar la nave or Bondamùr ( lumi. dei ma d'una or d'attra parte per cellai ). Mela di cutaccio; prender venlo. uno de' diversi tagli del Bordo. Frangia o lista ; orto la coscia. di qualunque lavoro. Sondante (gorgo). Fogna, — andar a bordo ( term. fossa delle immondizie : maria.). Andar sopra la quindi mandar sul fion nave. dante. Bordù (voce antiq.). V. Bor Bondiola. Mortadelia. do. Bonelo. Buonino. Borezzo. Allegria. fluuinolo. Umbilico. Borida. Avanzumi, robe di Boniman. V. Dar e Tor. verse di poco prezzo. Di Bonorivo. Precoce, prima cesi scherzosamente an ticcio. che nel significato di mer — levarse bonoriva. DI buo- da. ir ora. Roridon. V. .Imitalo. Bon-paston. Buon pastric Barin. Venlo leggiero set ciano. tentrionale. B O tai Boro. Un sotdo. Bota de bota satda. Di cot Boro, (dat frane, bureau)- po, di posta. Specie di armadio con ri- — in bota. Tostamente. ' batta, che può servire di — bota da rider. Riboboto; scrivanìa. cetia, motto. Borondoto. Rototo; pezzo Bo targa. Buttagra; ovaia det rotondo. pesce seccata at fumo. Borsa dei testicoti. Scroto. Botano. Teta di cotone. Borsin. Borsettino. Botega : esser a botega. Borio. Aborto. Esser a segno di un af Bosega. Cefato di due anni. fare. Bosema. Boztma; intriso di — far botega de desegna- cruschetto e di aqua, con dor. Far bottega sopra u- cui fregasi ta teta quando na cosa; cercarne astu si tesse, per rammorbidar- tamente guadagno. ta. — tegnir a botega. Attet Bosso. Bosso e bossoto; ar tare te persone per te boscetto notissimo. nerte vincotate. Boia (cott'o stretta). Bot — meter a botega. Ingan te. nare. — esser in una boia de fe Boti de campana. Tocchi, ro. At sicuro. rintocchi. — no se poi aver ta bota — un boto, do boti. Un'o piena e ta massera im- ra, due ec. briaga. Non si può aver Botizar. Suonar a tocchi. gran comodo senza verun Bototo. Cefatetto. Anche tor incomodo. so di formentone. Bota bo to (cott'o targa). Cot Botonada. Motto pungente. po, percossa. Anche mas Bovoto; bovoteto. Lumaca ; sa o mucchio di roba. v tumachetta. — far (uto un boto o una — de Vaqua. Ghirigoro, vor- bota. Fare un tacio, una > tice. vendita senza regota. — scata a bovoto. V. Scata. — aver bota. Aver boria o — , fato a b voto. A spira. pretensione. Bozzar. Abbozzare. — bota e risposta. Risposta Bozzoto. Circoto, adunanza pronta. di persone. — no chiapar bota. Non ri — far bozzoto. Radunar it sentirsi. popoto per to schiamazzo. IO ia2 B R B R Bozzon. Boccia grande di Brazzaeòto: a brazzacòìo. vetro. Strignersi abbraccioni. Braga. Legno che si pone Brazzat. Bracciate. ad unire te commessure. Brazzateto. Armitta, giretto; Anche attacciatura, ripa cerchietto in ornamento ro di pannotino che usa det braccio. no te donne. — da muro. Ventota, brac- — de te porte o fenestre. ciuoto; arnese che si ap Controforte ; arnese di pende atte pareti per uso ferro per serrare più for di sostener candete. temente te porte e te fi Brazzar. Abbracciare. nestre. Brazzera. Barca che porta Braghesse. Catzoni, braches- due atberi con vete qua se. dre , e va anche a remi. — portar te braghesse. Di Brazzo. Braccio. cesi di donna che padro — cagar a brazzi, Cacare neggia. • att'aria. — a braghesse catae. Som Brazzoter. Canna da misu messamente. rare. Braghier .Brachiere, sospen — misurar futi suì so braz sorio. Anche faccenda, im zoter. Giudicar gti attri si piccio. miti a sè. Brama et toco. V. Toco. Brena. Brigtia o freno. Brancada. Manata. Brentana. Fiumana; aqua Brancae. Pugni pieni di mo grossa. neta o attro. Brentèta. Cora; canatetto Brandii. Pesce di mare. d'irrigazione per te cam Quando è piccoto i pesca pagne. tori to dicono baìcoto. Brespa (idiotismo). Vespa. Branda. Letto pensite ad Bricòta : de brieòta. Obti uso de' marinari. quamente. Aver una cosa Brasa. Bragia; fuoco senza de bricòta. Averta indi- fiamma che resta nette te rettamente,o per modi ina gna abbruciate. spettati. — esser su te brase. Spa Brincar. Afferrare, ghermi simare d'impazienza. re, prender con forza. — vegnir te brase sut mu Brisiota. Bragiuota. so. Vergognarsi, arrossi — vottar ta brisiota. Vot re. tare it discorso. BR B R ni Brisiola vcanir le brisiolc talo d'alberi fruttiferi vi sul viso. Arrossire. cino all'abilazione. /Irilola. Collellino. Brombola. Salsiccione fatlo Brivacta. (lenn. marinare a palloncino che mangiasi sco). Abrivo. cotlo. Anche bolla che fa — chiavar una brivada. l'aqua quando piove; Partire impetuosamente. B rombalo. Suffumigio; stu j Braca. Piccolo chiodo. An fa che si fa alle botti per che vaso col beccuccio per purgarte. versar acqua. Bronza. Brace; carbone ac — do careghe. Borchia. ceso. Da noi dicesi bron — de mastelo da vin. Broc za anche il fungo della co 'o segno. lucerna: moccolaia. — de gara fola. Butletta di — coverta. Aqua-cheta, sop garofano; fiori in boccia piatlone. seccati di una pianta aro Bronzin. Penlolino di bron matica chiamata dai bo zo.. tanici Caryophylius aro- Brasa (coiro larga). Brina; maticus. rugiada congelala. — soro la braca. Ottre — (coil'e stretta). Bolla; e- misura. scara. Srocitela. Builettina. Dicesi Brava. Cenerata, ranno. da noi Brachila anche Bravar. Scottare coll'aqua al chiodaiuolo. bollente. Bracalo. Cavolo nero; tallo — restar bravà. Restar con del cavolo quando accen fuso, mortificato. na di Borire. Brufolo. Bollico! la, puslo- — romano. Varietà del det letta. to cavolo. Brugna. Prugna, susina. .Brodo «irò. Brodo stillato. Brula. Canna delle sabbie; — tango. Lungheria. è perenne nelle spiagge Broente. Bollente. arenose dei nostri lidi. Broelin. Brodetlo; vivanda Viene impiegata per far di uova dibattute con bro funi. Nulla Casa d'Indu do o con aqua. stria in Venezia si lavo Broeto. Guazzetto. rano con questa delle • — dor Mn broelo. Bastonar stuoie tortissime. uno. Bruni un bianco e un Brolo. Parco; luogo pian- brun, un tanlo per ■ 24 B R B U un. Ognuno paghi to scot Brustotar i oseteti. Abbru- to. stiare. ' Brunbrun (voce fanciutte Brustotin. Tamburino; stru sca). Bombo; bevanda. mento per abbrustire it Bruo. Brodo. caffè. — andar in bruo. V. An — saver da brustotin. Sen dar. tir di teppo ; det fumo Brusar , brusà. Abbrucia che esce da materie ac re, abbruciato. cese untuose. — la me brusa.Ciò mi duoie. Brustotini. Sementi di zuc — ci pagion . Abbandonar ca abbrustiate. t'affare; attontanarsi sut Bruta copia. Minuta^ punto di dover pagare. Bua. (voce fanciutiesca) Ma Brusarot ( terni, di botani te picciotissimo, o picco- ca ). Cresta di gatto. Io segno di mate. — vender brusà. Vender Buba (voce fanciuttesca). It presto, con facitità; come: tume acceso. sia roba ta se vende bru- Bubana. Magona , abbon sada. danza. Bruscandoti. Luppoti. Le Bucote. Boccote; sorta di tenere cime di quest'erba orecchini. sono buone a mangiarsi; Bucato. Riccio, ricciotino. i frutti hanno un sapore Bude tà: sia budetà! Sia . matedetto I Bruscar te vide. Potare te Budetada ! V. Buzarada. viti; farta potagione, cioè Buèto. Budetio. tagtiare i rami inutiti e — zentit. Intestino det vi dannosi. tetto. — i pani. Rimondare i panni. — esser buèt tigà.V. Esser. Bruschin. Scopetta di seto Bufi. Sgonfletti ; ornamenti te. donneschi che hanno t'ap Brusco. Pustotetta. parenza di cose gonfie. Bruseghin. Invidiuzza, ran Bufonada. Buffoneria. core. Bufoto. V. Con. Brusor. Bruciore, pizzicore. Bufonars far bufonae. Cor Brustotar, brustota. Ab bettare; mancar di pa brustotire, abbrustotiio. rota. — et cafè. Tostare , ab Bugada. Bucato, tiscivia. brustotire. Buganza. Pedignone, se ai BU BU i25 piedi ; gelone, se in attra Busacola. Apertura nel ve parie. stilo. Buià. (voce puerile) V. Buz- Busegalolo. Bugigatlolo. zolà. Buseta dci abili. Occhiel Eulada. Bravata, soperchio- lo, aflìbialura. ria. llusta. Bugia — Strumenlo — in credenza. Affettazio per adattare una cande ne di coraggio. la. Bussa noi chiamiamo Bulegamenlo. Bruiichìo. quel filamenlo cutaneo Bulegar. Bruticare, muo che si stacca presso l'un versi leggermele. ghia delle dila: pipila. Bui uzzo. Aria franca, da Busiaro. Bugiardo. buio. Busichio. Ginepro; frutice Bulgaro. Vacchetta; cuoio , odoroso,le cui coccole han di Buigaria. no un guslo aromatico. Buio. Vagheggino, bellim- Busilis: qua sta el busi- busto. Anche bravaccio. li*. Qui sta il difficile. Burachia. Borraccia; Ca Businar. Bucinare; andar sco di cuojo che usano i dicendo riservatamente. viandanti. Businè lo (terca. mar.). Bon Burachioto. Bariletlo ; pic cinelli ; alcuni pezzetti di colo vaso a foggia di ba legno impiombati all'e rile. st remila degli stroppoli Z?ura

G

Cà. (voce anttq.) Casata ; Caenazzo. Catenaccio. An per es. cà Corner, cà che beccaccia marina; uc Mocenigo. Dicesi in ger cetto patustre poco sti go de cà Giovanetti per mato. significare persona giovi Caeto. Canestrino di pesce ne ; de cà Grimani per od attro. vecchia; de cà Durazzo Cagadonao. (voce antiq. ). per avaro. Cattivo soggetto. — det diavoto. L'inferno. Cagae. Cacherie, affettazioni. — un cà det diavoto. Un \Cagaor. Cacatojo. gran tumutto, un rovi Cagar, cagà. Cacare, caca nìo. to. — cà de dia, de diana. Per — a brazzi. V. Brazzo^ diana! esctamazione. — i ghe cago: non ci penso. Cabuton. Bugiardo, raggi — sut muso. Mancar di ri nitore. guardo. Cacofonìa. Cacofonia; mai- — iti mastcta. Esser in pri suono nette parote o net gione. te voci. — cagarse a dosso. Far fia Cacassèno. V. Cagon. sco o impaurirsi. Caco. Sempticiotto. — sut cagar dei potastri. Cacomiro. Omicciatoto; uo Atto spuntare det di. mo di poco spirito a di — cagà e spuà. V. Spuà. poca fortuna. , far cagar et seo. Far Cade : che cade ? (man. an- cacare te tische, o paga tiq.) Che importa? re it fio. Caena. Catena. — far cagar i aseni per — det retogio. Catenetta. forza. Confortare i cani Caenazzeto . Bandetto ; att'erta ; spingere uno a spranga di tama di ferro fare una cosa eh' è di sua da conficcare nette impo matavogtia. ste d'usci o finestre, fini Cagariota. Dissenteria. ta in anetto che si mette Caghete. Saccentino. Anche nett'arpione. cacazibetto, ganimeduzzo. l2g C A C A Ca(lìtì. Quagliato, coaguta Calabraghe. Concina; giuò- to; dicesi del latte. co di carte detlo anche Cagnara. Cosa cattiva o calabraghe da Calabria, sconveniente. Anche cor dond'è venulo il giuoco. belleria. Calada. Scesa ; strada in Cannelo. Cagnolino; picco t pendio. lo cane. Caiaiin. Farfalla. Anche gio Cagnìa. Lamia, o squalo vine elegantamente vesti cane ; pesce buono. to: forse dal greco calos Cognin. Cuiiiho. (bello). — Carezze connine. Carez Calumar. Calamajo. Anche ze crudeli. pesce di mare. V. Se- Cailnoi da calze. Catmo- pa. . netta, bacchetta. Calamari solo i ochi. Oc Cagnolelo. Pesce di mare ; chi sbattuti. il più piccolo del genere Calamier. Tariffa pei com dei cani. mestibili. Cagnon. Cagnaccio. Calanttria. Calandrella ; det Cagole. Cacole. ta anche allòdola di pra — dci ochi. Cispa; umor pi- to minore ; canta soave tuiloso che cola dagli oc mente. chi. Calunitro. Archipenzolo j — far le cagole magre. •stniru. col quale i mura- Mangiar poco. ' tori aggiustano il piano Cagono.(voce plebea). Ubria- de' loro lavori. catura. Anche paura. Calandron. Omaccio, uomo Cagon. Cacacciann ; uomo ti lungo e grosso. mido, vigliacchissimo. Calar e crescer da l'agna. Caia. Spilorcio. Marèa ; flusso e riflusso — andar in caia. Andar del mare. mancando. Calar le ale. Sbaldanzire, Caichia. Caviglia; la parte umiliarsi. sotlo il malleolo o la no — le braghe. Darsi per ce del piede. vinlo. Caichio. Caicco, schiffo. Calchera. Calcara; forno Cailelo. Calatelo. calcinatone. Catti. Calino o catinella. Caldarer. Calderaio , ra- — cifrar c.ain. Guaire, la micre. mentarsi. Caldariola. Calderuola. C A C A i29 Cntdiera. Caldaja. sottanto alla metà dello Calcgher. Calzolaio. ' stinco. Colende greche' V. /ìndar. Calzo a campanula. A pen Calera. Donna vile.ciartiera. zoloni. Caloscia. Strada stretta, vi- Calzila. Calzettajo. coletlo. Calzinazzo. Calcinaccio ; — delislo. Stretta de! letto. pezzo di calcina stato in Calicò. Tela bambagina fi- opera nella muraglia e nissiiua, vergata o colo risecchilo dal tempo. An rala a maniere diverse, che malattia. ch'era in moda trentan Camarolo. (term. marto.) ni fa per uso di abili don Garzone di bordo. neschi. Cambelotu. Ciambellotlo; te Caligo. Nebbia. la fatta di ptl di capta — filar caligo. V. Fttar. o dì cammello. Calisson de polastro. Pol Cantnrie. Porcàio; tela di pa di pollo. " • cotone Una. Calizene. Fuiigine. Camin. Fumaiuolo; torret Calo. Callo; pelle indurila. ta del camino. — far el calo. Far sopr'os- — eosse da contar solo e t so. Assuefarsi. camin. Vane e senza so Calorna (lena. marin.) Car- stanza. nara ; fune che serve per Camisa. Camicia. alzar la vela. — aver la eamisa sporca. Calala. V. Galota. Essere in difetlo. Callo A' armer. Casella ; — aver la eamisa neta. Scompartimento di un ar Aver netta la coscienza. madio. — forbirse co la camisa Ca2umar.Allumare,g(jatare. del altri. Cavar la casta — ( term. marin. ). Allen gna colia zampa attrui. tare adagio adagio. — nasser co la camiseta. — calumarse arto a uno. Nascer coiremmo, secon Calarsi dietro. do gli analomici; creduto Calzador. Calzatoja; quel dalle fumine un segno di la striscia di cuoio con cui fortuna. i calzolai calzano attrui — strenze più la eamisa le scarpe. del zipon. Più vicino è Calze. Calzette. Chiamasi cal il dente che nessun pa zino (i uelio che giungo rente ; vale, che s'Iia più il i3o C A C A riguardo al proprio che Can da cazza. Cane cac- all'interesse attrui. ciante. Camisua brusa camita. Im — da toro. Mastino, alano. provvisamente. — da vita. .Molosso. — nteza-camisa. Messeri- — levrier. Brachetto. nc; povero gentiluomo. — dapagiaro. Guarda-pa- Canìisela. Baverina; quella gliajo ; cane da contadini. che alla donna riesce dal — negro o con da denti. collo e si rovescia sutl'a Pesce di mare del gene bilo, fatta di velo, mus re degli squali. solina o simili. — star da can. Star male. Camisiola. Sotlo-veste. — esser al ean. Esser ar Camita. Colmo di un cari so o povero in canna. co di merci. — roba da can. Cosa cat Campagnole. Navoni, rape. tiva. .:.• '. Campagnolo. Specie di fun — far da can barbin. Far go; campignuolo. il portalore. Campanaio. Assai sordo. — far el can da burchio. Campanale de la banda. Far l'innamoralo, lo spa Padiglione chinese; stru simante. mento musicale da per — can che sbraja no mor- cossa. Campanaccio; quel sega. Can che latra poco la campana che mettesi al morde; e figuratamente: collo degli animali da fa Chi fa motte parole fa po tica. chi fatti. Campelo. Cauopicello. — can no magna de can. Campieleto. Piccolo campo. Il lupo mangia ogni car — camp ie to-camp ie le to,ec. ne e lecca la sua : non Sorta di divertimento u- danneggiarsi fra interes sato per baloccare i fan- sati. ciutletti, movendo loro le — luti i cani mena la eoa, dila delle mani. e tuli cagioni voi dir Camùzzon(gergo).Prigione. la soa. Chi fa la casa in Con barbin. Cane barbo piazza, o ella è atta o el ne o cane romano. la è bassa. — bolognin o bufolo. Mof- Cana da stuar le lampa folino, mascherino. de. Soffione. • . — da borida. Can frugu- — da strologhi. Cerbotta lore. na; specie dj canna fat C A C A i3i la di latta, con cui gli a- giorno si benedicono le strologhi partano agli o- candele. reechi. Candia. V. Esser. Cuna de la gola. Canale, Candioto. ( gorgo ) Povero strozza. in canna. — de organo. Tromba di or ('ancia de la regina. Can gano. nella regina; cinnamomo. — del condoto. Doccione da Usasi talvotta per escla cesso. mazione: A vu Cane la I — del formenlon. Stelo o Canelai. Spezierie ; mescu- fuslo. glio d'aromati in polvere — del camin. Gola del ca per condimenlo de'cibi. mino. — dar un canelao. Dare — de zucnro. Cannamele. un panciccio; sporco at — aliusa. Uomo vuolo di teggiamenlo che si fa al senno. lungando il braccio sini Canabuco. Calambuco; le stro, e battendovi sopra gno che viene dalla Chi al mezzo con forza la mau na. destra. Canachion. Stramonio da Canèa. Canneto; luogo ove tre corde suonalo da' vil crescono le canne palu lani. stri. Canninolo. Signorino ridi — ficarse in canèa. An colo. . > darsi a nascondere. Canar. Incannucciare ; fa Canestrel. Ligustro; fruti sciar checchessia in modo ce che nasce fra le siepi; che stia dirilto come una ha bacche nere, molli, a- canna. Quindi ubilo ca marissime,che danno una nti, cioè troppo stretto. tinta turchina, e col sol Canarona. Canaerone; rosi fato di ferro danno un ot gnelo di padute. timo inchiostro; i rami ser Cattatin. Canutiglia; cioè vono a far gabbife d'uccel argenlo o oro lavorato da li, ecc. ricamare. Canestre to-Pìccolo canestro. Canaton. V. Vermiglion. Anche sorta di conchiglia: Cancrena. Gangrena. ostrica-pettine. Ve n' ha Candelòra. Candellara o can- de palao e de mar; la dellaja; festa della Puri prima è migliore a man ficazione di M. V., nel qua I giarsi. I 52 C A C A Canata. Cannuccia; piccola rcndonolecosefessequan- canna. . do vengono percosse. Caneva. Cantina ; cellajo do Contar in falsalo. Cantare ve si tiene per Io più il in voce falsa, cantare in vino. > quilio ; il cantare in acuto Conci'orzo. Canevaccio; te- che fanno gli uomini imi lacria di canape. lando la voce feminile. — d'oro e d'arzente. Broc — el Tasso a Pilalo. Esser cato^ drappo tessulo d'o morlo. ro o d'argenlo. — la nana. Cantar la lalen- Canove la. Canapina: tela di tnlla cuilando i bambini. canape. — tassar che i canta. la Canever. Cantiniere. sciar dire e tener fermo. Cimavo tu. Salvaflaschi ; cu Dicesi in. gergo cantar slodia di legno per le boc- de' rei che confessano i lo cie. ro delilti...... Canevina. V. Cancvcla. Con tarar. Cantuzzare ; can Canevo. Canapa dicesi la ticchiare. - pianta ; canape la corda. Canlarela. Pesce di mare (Gharardini). che assomiglia all'orata. Cancehiti. Cannocchia; picc. Cantaro. Pilale, cantero; granchio marino a coda vaso da riporvi gli escre lunga articolata. E detto menti del ventre. ad uomo, vale lanterna- Can lincia. Asse sottile, da to, secco. y coprirsi le impalcature. Co/noi. V. Cagnol. Can lanà. Angolare. Canata. Cannella della bot Can lonai. Armadietto fatlo te. a triangolo, posto in un — zipolo. Quel legnetlo con canlo di stanza. Canlo cui si tura la cannella. niera. 'i Canon, andar de canon. Canloncin. Cantuccio. Evacuare rapidamente. Canno. Canulo. . .. Canonada. (metaforicamen Coti. Capo. Anche cavo di te) Spampanata.. corda. .<• .. : Cantafèra. Cantilena nojo- — de In massa. Pandolo; sa ; lantafèra, ragionare capo. : della* matassa, che lungo e nojoso. si lega per trovarto. Cantar da leco. Crocchia — tresso e rolo. Tristo, re; dicesi del suono che guidone. C A C A 1 53 Cuo de lale. Fior di latte. laccio: tiolcn vagina. Di — de pesse. Canestro di cesi anche da deo, perche pesce. scavala colle mani dalia — in eoo. Da lungi. subbia. — in eoo de tanlo. Dopo Capa londa. Tellina a cuo , lan lo tempo. ; re; attra conchiglia scana — fi0n cao. tallivo sog lata. getlo. — santa. Conchiglia sca — tegnir a cao. Suppura nalata; da pellegrini. re, venir alla Gue. Culiaruzzoli. Specie di tel — dar et cao in man. Dar line liscie. appiglio, dar occasione. Capar j far le cape. Cinci- n. (term. maria.) Ca schiare le estremilà dello vo piano o viradore ; fu vesti donnesche, e ridar ne che serve a salpar l'an le a figura di capa o con cora. chiglia bivalve. Caorìo. Capilombolo; l'an Capegiar. (turm. marin.) dar nuotando per qual Mettersi alla cappa ; chiu che tratto soli' aqua. dere tutte le vele, eccetto Caorlina. Piccola barca, di la maestra, e fermarsi col costruzione originaria di bastimento. Caorte. Capeler. Cappellaio. Caorìo. Cavolo ; erbaggio Capetèti. Cappelletti si di mangereccio. Ve n'ha di cevano alcune milizie ve- più specie, cioè : cappuc nelc a cavallo. • cio, fiore, rapa, romano, Capèlo a la bulivar. Cap bastardo, broccoluto, la- pelline con ali distese u- sagnino, nero, vcrzetto ec. sato anni fa dalle donne; Caostùlo. Cefalo di un an cosi detto perchè Imilava no, di scaglie minute. quello che soleva portare Caoslorlo. Beccaformiche o il generale Bolivar , do slorlocollo ; uccello gros minature dell'America set so come l'allodola. Nel tentrionale. Friuii è detlo Fonnigher. — i o tre veniali, a tre Capa. Conchiglia di varie tempi. A tre pieghe; cap sorta. pello col pippio. — tonga marina. Canno- — do ioto-brazzo. Schiac- licchio. bolen siliqua. cina; cappello schiaccia — lonija nastrano. Colici- to, che usavasi porì--. 1 34 C A C A sotto l'ascella sinistra por Caponeto. Capponccllo; pic galanteria. colo cappone. Capèiti de stèle. Cappello di Caposoldo. Capisoldo ; ciò brucioli ; cioè di quelle che si aggiunge al soldato falde sottili che trae la benemerilo sopra la paga. pialla nel riputire il legna Da noi intendesi anco una me. pensione alle vedove o ft- Cuba del capelo. Cocuzzolo glie di mililari. del cappello. Capotin. Specie di mantel — far de capelo anno. Mo lina usato dalle donne, che strargli rispetlo. cuopre loro le spalle. — a chi ga testa no man Capolo. Mantello da mari ca capelo. Chi ha cer naro. vello in capo si sa ap- — de capolo. Affatlo, inte procacciare. ramente. — portar el capelo atto. — dar capoto. Mancare al Chi ha la coscienza pura l'impegno. non teme. Culmrinn. Capo, fautore, Caperi in salsa. Capperi ; guida. pianta erbacea. Il botto Capuzzo. V. Caorlo. ne o la boccia del fiore non Caraguol. Chiocciola, così è buono che confettato in della dallo spagnuolo Co- acelo e sale. racol. Distinguesi Cara- Capilèr. Capelvenere. guol tango de laguna ; Cairimenlo. Intendimento. Caraguol longo de mar: Capitèlo. Attarino, taber Caraguol londo de lagu nacolo. na j Caraguol tondo de — zogar al capitèlo. Fare mar. Quest'uttimo non è l'ailnrino ; passatempo de' buono a mangiarsi. Ca- fanciutli. raguol chiamasi anche Capoìi. (lerm. marin.) Co una specie di flore, cioè il pione. Dicesi di certi pez fagiuolo d'India; fiore di zi di legno che formano una pianta del genere dei una parte del castello di fagiuoli. poppa o di prua. Caramal. V. Calamar. Capouèra. Capponaja, stia ; Corame/. Candilo ; frutta gabbia grande ove si ten poste nello zucchero* chia gono. i polli per ingras rilo e all'uttimo grado di sarti. cuocilura. C A C A i 35 Cammelar. Candire. Comoda. Ilota]:»; quel se- Carampia. Grima, brutta y gno che lascia la ruota vecchia. nelle vie. Carantan. La sessantesima — fora de carezada. Cioè parte di un fiorino ; la te fuori dell'ordinario. desco dicesi kreiitzer Cargadura. Affettazione. Curatelo. Vaso cerchiato di Cariega. (idiotismo) V. Co- ferro o di legno per tener rega. vino. Carigolo. Che vende a caro — saver da caratelo. Sa prezzo. per di secco; dicesi del Carioi. Tarto. Caròlo è una vino quando sa del legno ' malattia del riso in erba. della botte. Da noi e i»! amasi Carici o- Carovana. Carovana. gni sorta di earie. — aver fato le tio carovane. Carsola. Carmola. Averne fatte di belle. — esser in cariala. Star Carbonazzo. Saetlone; sor sutle cinghie, dicesi di uo ta di serpente di color mo malaticcio. verde. Carsola. Intartalo. Carhonela o Carbonina. Carmin. Carminio; polvere Polvere di carbone, o car di un rosso bellissimo per boni minuti. miniare. Corega. Seggiola da curo; Carname. Carnaggio; ogni ' carice, di cui si tessono le sorta di carne da mangiare. seggiole. Carne. Dicesi anche Carne — dapozo. Sedia a brac- per carnagione. ciuoli. — mata. Morta, ammortila. — do parto. Predella. — sloposa. Tigliosa. Caregheta. V. Conza-care- — verzelada. Vergata di ghe. grasso. V. Verzelà. — far care fi he la. Tratte — de /ampezzo.Carne^d'Am- nersi a lungo conversando. pezzo ; carne di manzo sa Carer. Carrajo, che fa car lata e condila, che porta ri. si dalla terra d'Ampezzo. Varesina. Carice delle rive; •- vech'M fa bon brodo. nasce lungo i fossi. Con Carne tirante fa buona questo carice i villani for fante. mano seggiole . e stuoje, — co la rarne vien fru vestono Baschi, ecc. ita, fonema vicn giusta- i56 C A C A Quando ano invecchia, si non si fanno le seguenti da al bacchetlonismo. distinzioni: geografica di- Carnesin. Carnicino; color cesi quella in cui è de di carne. lineata gran parte del glo Carnizza. Traliccio; sorta bo; corografica descrive ' di tela rada di lino. una provincia; lopogra Carnuzzo. Carniccio; scarni- fica un paese o un dato turaj quella carne che si luogo. Carta marina di scarntsce dalle pelli con cesi la carta mariltima. ciate. Carta, carta canta e-vilan Caro: un caro de legna. dorme. le scrilture e non Una carrata ; quanta roba le parole assicurano i di è in una votta portata da rilti. t un carro. Cartabon. (term. de' fale — venezian. Misura per fie gnami) Quartabuono;stru- no e legna da fuoco; con menlo che serve per la tiene cinque piedi vene- vorare di quadro. li quadrati. Carte da zogo. Cartine da Carohti. Carruba. giuoco : i segni che le di Carobera. Cosa antica in stinguono sono : picche, pessimo stato. J, fiori, quadri, cuori; o ba Carognezzo. Miseria, sudi sloni, spade, coppe e de ciume. nari. . • Carote. V. Pestenagia. — far le carte. Mescolarte Carozzer. Carrozzaio; chi e dispensarte nel giunco. fa carrozze. Carter. Cnrtajo chi fa car Carpano. Carpino ; albero ta; cartolaio chi la vende. d'atto fusto, che serve a Carlin. Carticino; due pa far spalliere ne'giardini. gine di un libro che si ri Carpita. Gonnella. stampano per uluiarvi Carla corna(ila. V. Cerna- qualche cosa. gia. Cartoline de dolci. Cartuc- — lagrinada. Carta lavo cie con pastiglie dolci. rata ad imilazione del Casa senza sol. Casa posta sagrin, * a tramontana. — sughera. Carta sugante. — • mula. Famiglia ricca sen — bergamino. Pergamena, z'apparenza. carta pecora. •— apepiuu. A pian terreno. — geografica. Nel dialetto — in soler. la solajo. C A C A i37 Cosatiti. Casalingo, casarec j dov'è posta e legata la cio. gemma. Casatela. (incielino , ra Cassa de fochlo. Occhiaja. veggiuolo; piccolo cacio — de relogio da muro. schiaccialo in forma tonda. Guarda-corde. Cascar, cascà. Cadere, ca — Has- in cosso. Tener il duto. cervello a bottega. — cassa ve casca? Cosa vi Cassola. Cassetta. accade? od anche: cosa vi Casselon. Tramoggia; la cas occorre? setta quadrangolare in — elghe casca ben. Gli con forma di aguglia rovescia viene ; o gli va appun ta, che versa a poco a tino. poco il grano nel moli — in pena. Cadere in mutta. no. — le ale o i brazzi. Av Cassia in cana. Cassia ne' vilirsi. boccinoli; cassialignea. — da la paèla su le iro — fior de cassia. Cassia se. Schifando un male, in mondata. correre in uno maggiore. Castagna. Castagnino; color Cuscinate. Ricevilore del castagno. lotto. Caitagner. Castagna, se Case io. Riceviloria del lotlo. l'albero. Castagnuolo se Casier. Chi fa gran caso di legno de castagner. ogni menomo che. Castagnòle. Castagnette ; Caino. Voce turchesca, che strumento simile alle nac vale cassa, e da noi s'in chere. tende denari. Castagnòlo. (term. marìn.) Casolisi. Probabilmente da Coccinelle; pezzi di legno Casearius, vendilore di fornili, a cui si raccoman dano i cavi lungo i fian Cason. Tugurio , capanna chi della nave. contadinesca. Castrà. Castrone; agnelio Caspita/ Capperi! castralo. Detlo ad uomo, Cassabanco. Cassa-panca ; eviralo. cassa fatta a foggia di — libro castrà. Libro moz panca, su cui anche si zalo. siede. Castracan. Tarassaco> ed Jossa de l'anelo. Caslone ; anche piscialetlo; erba quella parte dell'anello , medicinale. Nasce appres ti i38 C A C A so i fossi e sutle sponde Caiochio. (voce furbesca). dei fiumi. Prigione ; forse da cator Castrar uno (metaforicam.) cio. Cavargli denari, o sce Calorigole. V. Galorigole. margli l'utile; od anche C(itramonacAta.Parola gre torgli il comodo di ope ca, che vale malìa, fat rare. tucchieria. — i maroni. Intaccarti; Cavafango. Curaporti. fenderti perchè non (scop Cavalaiìa. Gran furia. piuo cuocendo. Cavalela. Inganno, frode Clistron. Becco; il maschio coperta: quindi far una della capra domestica. cavale la. Detlo ad uomo, vale sto- Cavalè lo. Trespolo ; arnese lido. Anche pottiniccio, di legno in cui so» fitte cucilura mal fatta. Ire mazze da sostener ta — ala de capon e colo de vole, deschi ecc. castron. Chi si parte dal Cavalezzo. Sguajataggine. castrone si parte dalla ra Cavai da monta. Stallone. gione: per significare che — da vegia. Bidelio; caval quella carne è buona e lo piccolo dell'isola di salubre. Veglia. Castronar. Acciabattare, fa — inglese. Berlone; caval re un piastriccio. lo colle orecchie tagliate. Catabèghe. Accattabrighe. — balzan. V. Balzan. Calapan. Accattapane, pez — del Contila; aver più ma- zente. toni che el cavai del Co Calar, calà. Rilrovare, ri ncia. Concafessa, amma trovalo. lazzalo; dicesi di chi ab — no ghe la caio. Non ca bia motte mascalzie e do pisco; od anche non ci glie. trovo l'utile. — chìapar el cafato. An — valela a cala. Indovina dar in collera. la tu grillo. — esser a cavalo. V. Esser. Cataradeghi. Liligioso. — star a cavai del fosso. t'atastien. Cataslo e cata- Tener il piede in due stro; libro in cui si regi- staffe. ' strano i beni de' partico — chi no poi oaler el cavai lari per assoggettarti alle baie la seta. Chi non può publiche imposizioni. dare all'asino da al ba C A C A i39 slo : chi non può vendi cavarsi dal capo una co carsi con chi ei vorreb sa, un'opinione. be, si vendica con chi Cavatina. Spirilosa inven può. zione. Caoalier del dente. Scroc Gavazzai. Capezzale. cone. — ridurse al cavazzal. Ri- — da sci fu. Baco da seta. dursi ali' estremo della Cavalolo de le bragheise. vila. Fondo dei calzoni. Caiazzua o limitalola. Uc Cartina. Ricovero per le cello che somiglia alla barche. passera. Cavartela: la cavartela. Cioè Cavel. Capegli. cavar denari. — lineanti. Capelli della Cavar baia d'oro. Far la nuca. propria fortuna ; averta — tir io la eopa. Capelli del indovinata. la collotlola. Cavar : cavarghela. Trar Cavezza. Scampolo; avan profitlo. zo della pezza di panno — ci golo. Dire o fare co o di tela. sa di genio. Caviaro. Caviale; uova del — coitrulo. Cioè profillo. lo slorione o d'attri pesci — sangue dal muro. Vo salale ed accomodate per ler cavare dalla rapa san cibo. gue. — de le ongie. Sudiciume. — i celegati de boca. Far — de le reehie. Cerume. astutamente palesare il CuKÌelo. Capezzolo. segrelo. Cavìoni. Alari; quei ferri — le pene maistre. Torre •. che sostengono la legna attrui la miglior parte del sut fuoco. l'avere. Covra. Capra. Dello ad uo — no covar un ragno dal mo, vale cacacciano, vile. muro. Non saper cavare Cuoria. (term. marin.) Cla- un ragno da un buco; non vio; macchina per albera saper cavare alcun pro re, composta di tre stili e fitto. drizzata sutla coverta di Cavarse dai freschi. Trar- un vascello, per poter so si d'impaccio. spendere gli alberi prima — (a pavana. Prendersi sod rii e collocarti al loro po disfazione, scapricciarsi; sto, oppur per levarti. I/I" C A C E Cacromun. Stuffalo; carne Un niente, niente affat di castralo o di capretto to. cotta in umido. Cazzo de mar. Pincio o Cantar, caulà. Cautelare, priàpo marino ; animale cautelato. marino del genere degli Cazza. Caccia. ololurii. >• — de legno o faro. Mestola. Cazzonelo. Conchiglia trila- — da schiumar. Scuaia- tera/ comune, ma di nes ruola. sun uso. Cazza! Capperi 1 Cazzopa. Rozza; buono a Cazzada: gran cazzada.Co- nutla; arnese inservibile. sa da poco. Cegiaura. Nuvolaglia. An Cazzador. Caccialoja; pez che gravezza, mal di ca zo di legno con cui gli po. stampalori aprono e ser Cedrera. Cedronìcra; serba rano o stringono le for toio per le piante degli me. agrumi nell'inverno. Cazzafati. Ser Faccenda. Cegle. Le ciglia. Cazzar. Cacciare, tineare. — far le cegie. Far cipiglio, — cazzarghela a uno. Fic cattivo viso. cargliela. — - da la nave (lenn. marm.) Cazzarse. Ficcarsi, intru Atrebici ; i due lali del dersi. • davanti di un vascello , Cazza scòta. (term. mariu.) dalle spalle sino alla ruota Cazza-scotta; puieggia in di prua. cassala nel bordo, nella Celega. Passera; uccello co- quale si passano le scotte munissimo. delle vele. Nelle barche Celegalo. Passerotto ; picco piccole è un legno traver la passera. so ove si lega la scotta. — cavar celegati. V. Ca Cazzc-scnlicri. Vendilore var. di manifatture di legno ad Celeghela megiaròla.Pa.sse- uso di cucina, come me ra montanina ; uccello in slole, cucchiai ecc. solente che guasta i se Cazziola. Cazzuola o mesto minati. la; strmu. da muratori. Celante. '(voce' antiq.) Me- Cazzo. Membro; cotale. dico della nave. — mato. Capo sventalo. : colar celeste. Ce — un cazzo. (voce plebea) ruteo. GÈ CH .:i Cenarin. Cenerognolo di Cere. (in gergo) Mani. colore. — ;o le cere. Giù le mani. Cendà. V. Zendà. Cerer. Ceraiuolo. Cèndena. (term. de'caliolai) Cariota. V. Candelora. Tramezza; striscia di cuo Cernagia. Cornuta, cioè se io tra la suola ed il to parata; carta magagnata. maio della scarpa. Cernidor. Spelazzino; colui Cengia. V. Gingia. che spelazza la lana, cioè Cengion. Cigna grande de' la trasceglie quasi pelan cavalli ecc. dola dalla trista. Cenise. Cinigia; cenere cal Cernir, cernìo. Cernere, da in mezzo la quale si cornulo. trovano faville di fuoco. Cercalo. Cerviatlo. Cenon. Cenata grande. — legno de cervalo. Le- Gens intenlo. (term. de' le gne forti nate nei boschi gali) Censo; misura de' dell'Istria e della Dalma- terreni per riparto delle zia. imposte. Cenelà. Cervellata; sorta Cen tener. Centinaio. dì salsiccia di carne e di Centralizar. Centreggiare. cervello di porco. Centuron. Cintura grande. Cerusico. (voce antiq.) Chi — de le tirache. Posola o rurgo. posolina ; quel sovalio che Cesara. Cicerchia; legume. infilalo nei buchi sostie Cesarèla. Robiglia e pisel ne lo straccale. lo minore ; pianta legu ' Ceole. Cipolle. minosa , sut Trivigiano — itupio come le ceole. detta Bisola. Finlone, doppio. Cesendelo. Lampanino ; e — ceole ne le tele. V. Se di cristallo a foggia di dale. cono. — strucar ceole in tciochi. Cester. Cesiamolo, cofa- V. Strucar. naio. Cepo. Zeppo, pieno intera Celala. Facciuola o quarti mente. no; ottava parte del fo Cercantin. Accatlone. glio di carta. Cercar Maria per Ravena. Che non è. Dal vedere e non vedere. Cercar le cose dove non Cheba. Gabbia da tenere sono. — el pel nel vovo. V. Pelo. gli uccelli; uccellera. B i4a G H C H composta di tegotetti di Chiaparse: me son chiapà. tegno detti staggi, e di Mi sono troppo impegna fiti di ferro. to. Chete. V. Ghete. — chiaparseta con uno. Chiacotar. Ciartare, cian Attaccar briga con esso. ciare. Chiapo de piegore o attro. Chiacote. Ciarte. Branco di pecore ; stor Chiacoteta. Chiaccherino , mo di uccetti. parotaio. Chiara det vovo. V. Vovo. Chiaco tezzo o Chiacotó. Chiare votte. Di rado. Chiaccherìo, cicateccio. Chiassano. Chiassata. Chiapa-chiapa. Parapigtia. Chiassar. Far chiasso. Chiapa. Natica. Chiassoso. Festoso, sottazze Chiapar. Pigtiare. Anche vote. cogtiere, fermare, cotpi Chiavada. Coito; atto ve re, impadronirsi di atcu nereo. na cosa. Chiavar. Usare it coito. — pie. assodarsi, fortifi Chiave a boton. Chiave ma- carsi. y schio. — ta man. Farsi abite, pra co ta cana. Femmina. tico. — da segati. Licciaiuota. — ta fota. Imbronciarsi, — dei muri. Catena; spran- pigtiar it broncio. y. ga di ferro per tener cot — et toto. Vincere, guada tegate te muragtie. gnare at totto. Chiàvega. Cateratta; aper- — un rombo. Sbagtiare e j tura fatta per pigtiar t'a- aver un danno. qua e per mandarta via. — sii quatro. Cioè non ri Chiavète de spago. V. Gia- cavar atcun utite. vete. — a straco uno. Cogtiere Chicara. Chicchera. uno atta sprovveduta. — meterse in chicara.Met- — fogo. Attaccar fuoco. tersi in gata. — per et coto. Aggavigna- Chichirichì. (si fa sentire re; indur uno per neces it eh.) Capriccioso ador sità a fare atcuna cosa. namento sut capo. — et cavato. V. Cavato. a Chico. A capetto, a pun Chiaparse. Ingannarsi in un tino, appena appena. contratto. Chicona. Gozzovigtiata. — in parota. Impegnarsi. Chiepa. Cheppia ; taccia j ci 145 pesce di mare, che di Chioca soto ìa chioca. Sotto primavera passa in aqua ta mamma. dotce. Chioco. (da chioccio, rauco) Chiesta-. Frequentare te Briaco. chiese. Chiocotatini. Giretti di cioc Chiestota. Chiesuota. Co cotate che si mangiano. sì chiamasi speciatmente Cioccotata devesi chiama quetta ove stanno gti ut re ta bevanda ; cioccotate timi tre giorni i condan ta pasta. ( Gherardini). nati at patiboto. Chiompo. Di corte braccia. — esser in chiestota. Esser Chiopa de pan. Coppietta di incerto sut prossimo de pane; dne pani uniti. stino. Chior. (idiotismo) V. Tior. — (tenu, marin.) Chiesota; Chiozzo. Anatra penetope ; gran ripostigtio di rame specie di anatra satvatiea o di tegno per ta bussota. meno grande det mazo- Chieson. Baciapite; ipocri rin, da cui si distingue ta che ostenta di frequen pe' piedi di cotor ceteste; tar ta chiesa. ta femina, detta da noi Chiesura. Poderetto, chiu chiozzetta, ha i piedi di sura ; poca terra con ca cotor piombino. sotare. Chiroti. Di corta vista. Chietin. Bacchettone. Chie- Chi tara. Imbottatoio; stru Un deriva forse da Chieti, mento di rame, per cui ov'ebbero origine i reii v. si fa passare it vino da giosi teatini. una botte att'attra. Chietineria o chietinezzo. Chiuchiar. Bere o succiare. Santocchieria. Chiuchio (gergo). Vino. Chito: far et chito. Chitifl- Chiuchion. Succiatole. care; operazione natura Chiambar. Bombare, sbe te dei cibi netto stomaco. vazzare. Detto in attro senso, vate Chiumbon. Succiabeone , far un piccoto sonno do gran bevitore. po aver mangiato. Chiurto. Zurlo; uomo da Chinchiarse. Attittarsi, raf nutta. fazzonarsi. Chizza. (si fa sentire it eh) Chiù. Toh! pigtia. Cagnuotina. Chioca. Lumiera. Anche Ciato. Migtiarino di padu- gattina che cova. te; uccettetto chiamato d« .44 CI C I Linneo Emberiza Scoe- chio col fondo di carta nielus. pecora a guisa di tambu Cicar. Masticare il tabacco, ro inlornialo di sonagli, come usano taluni. e si suona picchiandolo. Ciesa. Siepe. Cimeghin. V. Oc/no. Cievolo. Cefalo o muggine; Cimesera. Cimiciaio; semen pesce di mare notissimo, zaio di cimici. che vive anche nell'a(itia Cimolar. Spelazzare la lana. dolce . detlo da Linneo Cimozza. Cimasa, canlonata. mugli cephalus. — tini lianti. Cinlolo, viva — de co magna. Perchè si gno. piglia quando è in pa — delvin. Spuma del vino. stura. C Inapro. Cinabro; materia — da bon o da rio. Di buo dura, rossiccia, composta no o di cattivo budello. di mercurio e solfo subli — (per gergo de' barcaiuo mali per l'azione del fuo li). li remo. co. Ve n'ha anche di na Cigaló. Cicaleccio. turale. Cigar,cigà. Gridare, grida Cingia. Cintura. to. Cigar de'bambini di Cinquantar. Cinguettare ; cesi vagire. far discorsi e pensieri — cassa che ciga. Che scon inutili. viene. Cinquanttn. V. Formen- Cighignola. Carrucola. lon. Ciila. Grido, strillo. Cinque in vin. Per capo Cigor. Gridìo, stridio. principale; prima di tutlo. Gitele dci spezieri. Girel- Cinque dci. Una spanna. lette; medicamenti a fog Cio. V. Cialo. gia di girelle. Circassiè (voce antiq.). A- Cima de omo. Uomo di gran bilo di lusso usalo dalle senno. donne nello scorso se — esser in cima de far, de colo. dir, ec. Essere al punto Circoncirca. Allo incirca. di fare, di dire, ecc. t'.irin. Cero, cero pasquale. Cimar. Spuntare, levar la Cirmolo. Tiglio ; albero cima, smozzicare. . nolo, detlo da Linneo — portarla cimada. V. Tilia alba, che ha le fo Cariar. glie cuoriformi dentale e Cimbano. Cembanello ; cur- di sotlo tomentose. co CO i45 Civada. (term. rnarin.) Civa I Coarossa. Codirosso; uccel ia; vela dell'albero di lo ; specie di beccafico. bompresso, cirè sopra la Coazza. Gran coda. prua della nave. — (term. de' beccai) pez Ciue(a.(lerm. de'beccai)Vac- zo di fianco. ca giovine; giovenca. . Sciocco, balordo. An Civicra. Barella. che conno, la parie natu Clavicembalo. Gravicem- rale delle donne. balo. Cacai. Gabbiano; uccelio di Cizzin. (voce fanciutlesca) mare, Larus canus. Del Ciccia, carne. lo ad uomo, vale balordo. Co. ( dal cum dei Latini ) — restar un cacai. Re- Quando, allorchè. Co ti star uno stivale. parli, co te vedo: quando Cocaleta. Starna cenerina; parti, quando li vedo. — Larus minor cinereus. Vale anche per come: Co Cochieta. Lettiera. fa guelo : come quello. Cochio. Cocchiere. Dirò co dise quelo. o co Coca. ( voce fanciutlesca ) me dice quello. Usasi an Uovo. che ammirativo: Co belo! Cocodè. Bisbiglio, cicaleccio co grazialo! tra donne. Coa. Coda. Cocognelo. Voce famigl. dis — de le corazze. Sollopie- prezzativa, con cui s'in de; la parie dietro le dica un bruilo modo di carrozze , suila quale i capegli. servilori tengonsi rilti. Cocolar. Accarezzare. — alzar la eoa. Pigliar Coeolezzi. Moine; carezze baldanza. di femine e di bambini. — me ter la eoa fra le Cocolo. Bimbo. gambe. Perder l'ardire. Cocolon. Piacevolone. Coada. Covala; quella quan Cocon de la bota. Cocchiu tilà d'uova che in una vol me. ta cova l'uccello. — de slopa. Stoppacciolo. Coar, eoà. Covare, covato. — de cavei. Mazzocchio, II- — l'è qua cK'el eoa. (man. gnone; parie derelana dei ironica) Eccolo qui pron capelli delle donne. to. — tegnir strelo per la spi Coar òla. Covaticcia. Detto a na e ipander per el co- donna prolifica. con. Dicesi di chi rispar il 146 C O CO mia da un canto e pro Cogiombaro. Batordo. diga datt' attro. Cogion. Cogtione. Coeonar. Tartagtiare, sci — cagioni de gaio. V. Ua. tinguare. — aver i cagioni duri. A- Codega. Cotica ; cotenna. ver denari, buona borsa. Anche guida notturna cot — xe megio aver do sotdi tame. de cogion in scarseta. Codeghin. Cotichino; spe Megtio è esser asino vi cie di satsicciotto fatto di vo che dottor morto; fug cotenna di porco. gir te disgrazie a costo di Codegugno. Cuticugno; spe parer vite. cie di gabbano con ma Cogionar. Corbettare. niche , che ora chiamasi Cogionador. Motteggiatore. patetot. Cogionarie. Bazzicature , Codogno. Cotogna it frutto; cose di poco pregio. cotogno t'atbero: det ge Cogionèto. Betfa, derisione. nere de' peri. Cogioni. Cogtioni, testicoti. Coe. Codetta; farina ordi Cognito. ( term. forense ) naria, ta peggiore che ca Commiato ; atto tegate di schi dat fruttone. ' congedo. — de votpe. Metampiro ; Cognossanza (Idiotismo). Co pianta che nasce fra te noscenza. biade, i cui semi mesco Cogo. Cuoco. tati at frumento rendono Cogtto. Sasso, ciottoto. it pane un poco più bi Cogoto. Cogotaria ; rete di gio, ma non sono noce- canapa assai forte, con voti. cui si pescano te anguitte. Coe fa. Fteo prataiuoto; na Cogoma. Vaso di terra o di sce nei prati umidi, e ser rame; dat tatino Cucuma. ve di buon foraggio pei Atcuni autori ta chiama bestiami. no cocoma. — de foghi artifiziati. — da caffè. Bricco, o caf Razzo matto. fettiera. Cofa. Cesta; paniere. Anche — da Giocotata. Ciocotat- gabbia sutt'atbero dette tiera. navi. Cogumero. Citriuoto; pian- Cofà. (co-fa) A modo, a gui ta annuate. sa : Onorato co fa una Coìrt, Codetta; piccota coda. per fa: onorato come t'oro. Cota de fortnagio. Mastice co CO .47 Oi cacio, fatta con cacio, gocciolino, un menomo aqua e calcina viva. che; un colo de agio, cioè Cola de farina. Panicela; una goccia d'olio. farina bollila con aqua. Colombin. Piccioncellp; co — da biancheria. Salda; lombo di tenera età. aqua in cui sia stata sciol Colombo. (lenn. de'pesca- ta gomma, amido, ecc. tori) Pesce aquila, chia — de retar/i. Carniccio ; malo da Limino rata a- rilagli di pelle fatti bol quila. lire e con veri il i in colla. Colonaj sant'Alipio a la — de pcsse. Ittiocolla. colona. Dicesi ad uno che — caruvela. Mastice ; ragia sta incantalo senza muo- che ci vien di Levante in versualludendosi allasta- pezzetti secchi. tua di s. Alipio posta so Chiarina. Insaldatura e sti pra una colonna della ratrice. chiesa di s. Marco. Colo.ro. Bavero, collare del Cottra. Cottre ; coperta del l'abito. letlo. Colegar$e. Coricarsi. Coltrino. Cortina o bandi Colma de aqua. Marea atta nella. Bonagrazia dicesi o piena; attezza massima il feslone, ed anche quel1' dell'aqua marina. A pro asse corniciata da cui posilo della marea (ri pende la cortina. flusso), dicono i nostri 'ma Comandaizza. Grido usato rinai : 7,8 e 9 Tag ua no dai barcaiuoli nel girare i se movej so, ai e 22 fu- rivi della ciltà, onde schi (ina no va nè su nè zo vare lo scontro di attre Dettalo dall'osservazione barche. che i flussi e riflussi so Comare. Chiamano coma no massimi nei pleniluni re i genilori di un bam e nei noviluni, e minimi bino colei che lo tenne nelle quadrature, cioè nel ul sacro fonte o a cresi la maggiore distanza del ma. E tra noi anche la la luna dal sole, còme ap mammana o levatrice. punto ne' detti sei giorni Comarezzo e comare. Cica lunari succede. leccio di donne adunate Colmegna. Comignolo ; la insieme. Ove son temine parte più atta del tetlo. ed oche non vi son pa Colo. (coli' o stretta) Un role poche. i4« CO CO Combinar un afar. Con Compagno. Partando di co cludere un negozio. se inanimate, intendiamo — le diferenze. Pacificare, simile, uguale. convenire. Companadego. Companati — le parole. Compilare. co; tutto cic che mangia Comesso. Farsetlo, cami- si col pane. ciuola. Companizar. Far a mic Comiada. Gomilata, colpo cino, risparmiare. di gomilo. Compare de i. Zuane. Del Comin. Cumino; pianta so battesimo. migliante al lInocchio. U- — de l'anelo. Degli spon savasi pome nel pane, sali. dello perciò ancora Co- Compariamo. Comparatico; min. Pesser compare. Comio. V. Oomio. Compienazzo. Replezione. Comiisura. Com messn ra,iu- Compieta. Batlola, tabella; castratura. strum. di legno, di suo — calarghe la comissura. no strepiloso, di cai sor Trovar il bandolo, il mo votisi i catlolici invece di do di concludere una cosa. campane nella settimana Comò. Armadio. santa. Comoda. Cassetta, cesso. Componer. Comporre. — comode tu da Mo. Pre Composidor. Composilojo , della. arnese per gli stampalo Comodar. Accomodare. ri; composilore l'artista. Comodine servir de como- Composta. V. Conserva. din. Servire per lucer Comprila. Compera. niere; servire al comodo Comunè la. V. Far. attrui senz'utile proprio. Con e Ron. La sostanza, Camodin. Nel giuoco di car l'intiero. te, matto ; carta determi — ve so dir «l con e'J ron. nata, la quale a certi giuc Dar libro e carta; dar e- chi, come a quello di baz satta notizia. zica, si fa contare quanlo Conchèla. V. fessola. si vuole. Concino. Calabrache; giuo- Comodo. Latrina, fogna. co di carte. Comodo. (voce anttq.) Co Concisloro; far concistoro. me? in qua1 modo? dal Dicesi per derisione di chi latino qnomodo. fa lunga conversazione. co CO '49 Concola del pan. V. Pana- Con ter è lo. Conticino; picco rial. lo conlo. Còndilo. Candilo, con fal Contentin. Aggiunta, ri tatu. picco. Condoto. Fogna ; pozzo Contista. Computista. smattiloio. Con /ra-rossa. Custodia d'ar Confusi. Uufliano. genlo o d'oro, in cui rac- Condii tor. Appallalore e cbiudesi l'orologio da ta affiltuario. sca, e cirè quasi un'attra Confo lana. Dicesi per ischer- cassa. 10 di donna assai grassa. — colomba. (term. marin.) Con far : e I me confa. Mi Controchiglia ; que' lega conferisce, mi giova. mi che servono di rinforzo Confessada. Confessione. alla carena. Confelurier. Confettiere. Contrafazion. Contrabban Confesso. Confessionale. do ; cosa proibila. Confluir. Cooperare. Controstagiar ( term. ma- Confusionar. Confondere. rin.). Imbarbare ; fissar Confusionario e confusio- con un cavo l'antenna di ner. Avviluppatore, iiu- maestra ed il trinchetto brogliatore. in occasione di mar gros Conglomerar. Riunire, am so. massare. Conza-careghe. Seggiuola* y Conio. Coniglio. io ; colui che ratloppa le Conomìa. (idiotismo). Eco seggiole rotte. nomia. — lavezzi. Che aggiusta i Conserva. Conserva di frat vasi di cucina. ti, ecc. — pele. Pelacane. — andar de conserva. An — teste. Crestaja. dar in compagnia. — fenestre. Vetraio quegli Contadinata. Contadina fre che accomoda i vetri rot sca e leggiadra. ti delle finestre; finestraio Contar. Raccontare. quegli che accomoda il Contaria. Conteria; Deflette legname. di cristallo rosstgne e al Cornar, conzà. Acconciare, tri globelli di vetro di condire ; acconcialo, con vari colori, detti marghe dilo. riline, ad uso di collane, Consegnar. Commettere , corone, ecc. congiungere. ì5o CO CO Conzier. Conciatura e con Capi,dai uopi in su. Dal let dimenlo. to in su; ottre l'intelligen Conzo. Concio, condilo. za umana. Centralo; passar centrato. — dai copi in za. Secondo Dicevasi a' tempi veneti l'umana intelligenza. quando un patrizio am Copìn. ; specie di mogliandosi con donna vivanda porcina fatta col non nobile dovea chiede la coppa del porco. re al governo l'approva Coraèla. Corata ; fegalo e zione del contratlo nuzia cuore e polmone unili le, attrimenti i suoi figli insieme; partando di a- non erano considerali del nimali piccoli. l'ordine patrizio. Corata. Corsa, commento. Capa. Collotlola. Corbame. Ossatura del veri- Capar, capà. Accoppare, ac . tre de' polli od uccelli. coppalo. Garbalo. Corbello, cofano. — l'ochio. Far. un brevis Corèo e corbe io. Corvo; pe simo sonno. sce di mare. — son restà copii. Cioè Corbola. Sorta di granchio sorpreso, sopraffatlo. marino a coda lunga. Copao t copagnaol Bricco Cordariol. Cordaio, funaio. ne t detlo amichevolmen Corde le la. Cordellina. te. Cordon. Cordoncello, cor Capè la. V. Star. doncino. Capèse. Colpesce, o pesce — legnir cordon. V. Te- colla. Queslo crescendo di gnìr. peso acquista il nome di Col'din. Cuoricino. storione; e se ne piglia — cot'esin de latuga, de no nelle aque di Caorte verza ecc. Garzuolo o gru persine del peso di cen molo. to libre. — de carne. Pezzette di Copelon. Coppetta, . venlo carne senz'osso. . . . sa; vasetto di vetro che — ghe cresce el coresin. s'appicca alla persona, fa Dicono le feminuccie di cendo pigliar venlo, af un fanciutlo quando ba il finchè tiri il sangue alla singhiozzo. pelle, richiamandolo da Coresiol. Crogiuolo, ed an attra parte. che colatoio per fonder* Capi. Tegole, embrici. i metalli. co CO tSt Coresiol, melèlo in care- tavola aperta che faccia siol. Cioè riformatelo. nn ricco per tutti i con Coridor. Corrklojo, andilo. correnti. Corgnòla. Corniola; sorta Corte: farse la corte un di pietra dura di color per l'altro. Aduiarsi,piag- sanguigno. giarsi. Corisponsion. Pagamenlo , Cortelazzo (term. marin.). ricompensa. Cottellaccio; piccola vela Coriandolo. Coriandro;pian- che si aggiunge alle vele ta erbacea. quadre. Corivo. Uomo facile. Cortelelo. Cottellino. Corlo. Arcolaio , bindolo. Cortesan e cortesanon. Uo Detto a persona , vale mo cortese, franco, libe matlo e volubile. rale. Cormèlo. Pilastro. — magro. Mollo fumo e po Corneli. Fagiuoletti a bac co arroslo. celli verdi. — a'albeo. Uomo di legno, — de mar. Cannelletti ^spe minchione. cie di conchiglie marine — da Coorte. Pesce che si univalvi. pesca per Io più nei con Cornoler. Corniolo maschio; lorni di Caorte, e che dal arboscello che produce un dotlor Nardo fu chiamato frutlo simile alla giug holocentruti citami. giola. Corugolo. Cavalocchio; in Corona de coca. Cannacoro. sello volante. Corone la. Coronalo, facilor Cospc lonar. Bestemmiare. di corone. Cosso. Cosa. Usasi anche per Corossolon. Codirosso mag quanlo : cosso vario i giore; uccello del gen. de' (inanlo vale? tordi. . Coscia. Carolo. Abilo da lutlo. Cossazze. Cose grandi (iro Corpetto. Corpicello. An nicamente). che corpetto o farsetlo, Cossediè (voce antiq.). Come vestilo di donna. si deve, coi debili modi. Corpo e tana. Affè di Dio. Cosselo o cossela. Vale pie- — a corpo morlo. Stramaz colino, minghertino. zone. — de castrà ecc. Cosciot Corte. Cortile. to di castrato, tagliato per — banditi. Corte bandila; vendere. " •' ' co CR Cossiniglia. Cocciniglia; in Colorno. Coturnice; starna setlo della figura di una maggiore. cimice; che ha quattr'ali. Calure. Macchie alla pelle. Della polvere di questo Covèrchio. Coperchio. animaletlo seccalo si fa il Covèrta. (term. uiarin.) Co colore scartatlo. perta , ponte superiore Cosso: sipra cassa, o sto»' della nave. cosso. bicesi di quel tale Coverta imbotta. Propinila di cui non si sa il nome. da letto. Usasi anche per disprez Coverlor da leloecc. Coper zo. toio ; celone dicesi quel Cos'esina. Costarella, picco panno tessulo e vergato la costa. da coprire i lelli, le ta Castrai. Tavole del pi vole ecc. glinolo delle piccole bar Coverzer. Coprire. E quan che. V. Pagiol. to alla coniugazione di — lonlun dai mii castrai. questo verbo. V. Aver- Alla larga. zer. Cola (gergo). Cocilura e im- Covertèla. Coperehiella; fro briacalura. Anche forte de. innamoramelo. Covieloj capitan Covielo. Caicchio. Rovescino, vinci Maschera che fingeva un perdi; giuoco di carte in bravo e sciocco. cui vince chi fa meno Craclti. Ciacche ; calzari di punti. cuoio per l'aqua e') fango. Colego. Trappola. Detto ad Cragna. Untume; sudiciume uomo, vale rustico, che sui collare di un abilo. ama la soliludine. Cragnizzo. Specie di Une* Colo. Dicesi di uomo bria di mare. i co od innamoralo. Crauli. Cavoli salati. — lavori de colo. Lavori Crea. Creta. di pietra colia; anche di Creanle. Creanzalo ; che ha frammenti di lerra colia. creanza. Colala. Sottana; veste don Cr ecola. Cerceduta o gar- nesca. ganello; uccello del ge Colale ta. Gonnellina. nere delle anilre salva- Cololele. (dal frane. colèle- tiche. tes) Cosloline di animai Credenza. Armadio da te giovane cotte io umido. nere il pane, gli avan ca CR i55 zi delia mensa ed attre Crocanle. Bertingozzo; ci cose di famiglia. bo di farina al di fuori Cremeie. Chermisino; colo invetrialo colla chiara re rosso nobile che si fa d'uovo. col chermes. Crolla. Boccia, balza. Cren. Barbaforte; rafano ru Crolar. Cader giù. Inclina sticano; radice di sapor re, cascar nelle vecchie, acre, la quale grattugia dicesi di chi per età si la e rinforzala confacelo abbandona colla persona, si mangia per salsa. e mostra una certa las Creua. Criniera del cavallo. sezza. Crepar. Crcpare e screpo Crompar (idiotismo). Com lare; fendersi. prare. — puutu crcpar ! Ti ca Crose (term. marin.). Tri- schi il fiato. gante;.. uttima trave che Crepatura. Crepatura, spac serve a tener salda la catura. poppa. Crspe. Frammenti di.. vasi — corni contro erose. Due rotti. cose contrarie l'una al Crcssiman. Nome di certo l'attra, giuoco di carte. Crosète (term. marhi.). Le Cressila. Crescimento, aa- gni in croce suil'albero, menlo. dove si va alla vedetta. Cresta. Cresta dei polli. In — (term. di agric.) Crosete attro significalo, condilo de [armenlo. L'unione di ma o escrescenza carno '.molle gregne sut campo; sa prodotta da morbo ve ' detlo così dell'accavallare nereo. Per eresie vuoisi un covone o gregna sopra anche indicare cose da l'attro. nuila o fuor di ragione. Croson. Grossa croce. An Cresloso. V. Buio. che crocione, sorta di mo Grelo. Degno di fede. neta d'argenlo. Criar. Gridare, si riilare. — far un erosoli. V. Far. Crica. Gara, dissidio. Croste : dar le croste. Dar Criélu. Vaglia, crivello per le busse, percuotere. uso di nettar biade e si Crottinar. S^ranocchure ; mili. mangiar cose che nu.ii- Crior.' Gridore e conlcsa. cati lo sgretolio;i. Crisse. (Idiotismo) Ecclissi. Crostali. Crespelli, lucchc 1 54 cu CU rial; cioè pasta distesa in • detto dal suo canlo, ed è foglio e poi frilta. grosso quanto un piccio Crollalo. Crosta; dicesi quel ne. Detlo ad uomo, vale la specie di crosta che inesperlo. prendono alcune vivande Cuchiarse. Accovacciarsi. in forza di troppo fuoco. Cufarse o cufolarse. Ran Gravala. Cravatta ; fazzolet nicchiarsi; accucciolnrsi. to ripiegalo che si porta Cn foluu: star a eufolon. al collo. Seduto suile calcagna. Crovetta. Corvetta; picco Cuqmi. Cognalo. la nave che va a vela ed Cugnar. Coniare. a remi. Cugnelo. Boccettina usata Crozzola. Gruccia, stampel pel rosolio. la. Cagno. Cuneo; strumenlo — de la sala. Crociata. da fendere e improntare. Cruo. Crudo ; anche imma- Cugumero. Cilviolo; sorta . turo. di ortaggio della classe cu — andar el coto el eruu. curbile, detlo dai botani Andar la roba e le carni; ci Cucumis salivus. dissipare ogni cosa. Culana (voce scherzosa). Cuìia. Cupola, volla. Cutaccio. — del eapelo. Forma del Culata. Natica e chiappa; cappello. quella parie carnosa e de Cubalola. Cubicolo; picco retana del corpo, su cui lissima stanza da letto. si siede. Anca, dicesi l'os Cubia. Coppia, pajo di ani so cirè tra'l fianco e la mali. coscia. Cubiar. Accoppiare alcuno; Culatier. Pederaste. appajare un cavallo ad al Culo. Detlo ad uomo, va tro che lo somiglia. le balordo. Cubiarse. Appollaiarsi. — go in culo el bifi co tu Cubala (idiotismo).V. Cuba. te le so scalole. (manie Cuca (gergo). Debilo. ra bassa) Non m'importa, Cucar. Cogliere all'improv non mi cale di checches viso. sia. Cutlheli. Billeri rossi; spec — trar de culo. Agilarsi, chio di Venere. Nascono risentirsi. fra le biade. — averla al culo. Avere Cuco. Cùcùlo; uccello così il fuoco al cuto; vedersi c u CD i55 at pericoto. Dicesi cuto Cusidura. Cucitura. anche .it fondo di varie — macar te cusidure. Tro cose: cuto det fiasco ecc var te costure ; percuo Cutìa, cutù. cotei, cotui. tere. — caro cutù ! Espressio Cusìnar, cusinà. Cuocere, ne di affetto, e tatvotta cotto. ironica. Cussi. Così. Cunar. Cuttare, ninnare. Cussin da aghi. Guanciati — ce dirta de chi v'à cu no da spitte; torsetto. na. Vi canterei ta zotfa — da tavoro. Cucino; arne Cuorazzo. Cuor betto, ge se su cui cuciscono e ta neroso. vorano te donne. Cura, una cura. Un pez Cussinetto. Piumaccioto. zetto di che che sia. Cussita. Così bene. Voce Curadenti. Stuzzicadenti. usata atta campagna, e Curame. Cojame, cuoio. scherzosamente in città. Cordovani chiamansi que' Custion. Questione, contesa. cuoi di pette di capra at Cuzzar. Accovacciare. t'uso di Cordova. Cuzzarse. Accosciarsi, ri Curameta. Buccio; striscia stringersi nette coscie ab di pette per assottigtiare bassandosi; ma propria it fiio a' rasoi. mente it mettersi a cuc Curar i bisi ecc. Sbaccet cia che fanno i cani. tare i pisetti ecc. Cuzzotarse. V. Cufarse. — i risi. Mondare i risi. Cuzzo. (daI frane, cuche) — i vovi. Mondare o di Cuccia; tetto cattivo. sgusciare te uova. — da bestie. Covaccioto. Curaura. Mondigtia, mon — da cani. Canite. datura. Cuzzon. Covacenere , pot Cuser, custo. Cucire, cuci trone. to. i 56

Da bori. Davvero, in verilà. Dao; dar al dao. Dar nel < 1 .ndia. (voce antiq.) Sorta di brocco. aggravio imposlo dall'an — trar al dao. Tirare a tico governo vcucln sui indovinare; interrogare raccolli. assolutamente. Daèlo. Dadicciuolo ; piccolo — zogar ai dai. A sbara • dado. glino. Dai! dai! Dalli! dalli! — dao era poi l.t voce anzi — e dai e daij e dai e re- il grido generale degli ar dai j oppure dai una, dai senalotti per indicare la do, dai tre. Dalli, dalle ; campana dell'Arsenale che per dinotare un' azione suona l'ora della parten ' continuala. za; ed è come dalo o con — dai al can che l'è ra- cedulo il permesso di an bioso. Dagli, chc e' è can darsene. guasto. Davtin. Pezzo da 23 cente — dai, tira, para, marte simi, corrispondente nl- la. Bàgli, locca, picchia. Pincirca alla moneta di 8 Domàni. Solini ; lavoro che soldi venetl. si fa alle maniche della Daolo. Moneta antica dui va camicia verso la mano. lore di otlo soldi. Damigiana. Fiasca vestila — (in gergn). Cuio. di vimini. Dar. (verbo) Dare. Daga , — senza colo. (cioè collo) dò ec. Pel reslo reggasi a Vale uomo grasso e pic pag. 97 il verbo Jndai: colo. — e daghe, e daghela. E Damò (voce antiq.). D'ora locca e rilocca. lo avanti, da questu mo — damene un che me n'è menlo. morto do. Fra mille oimè Dao. Dado con cui si giuo- sei soldi, e doglien'ora. ca; picciol cubo d'osso, Dicesi per burtare chi tal sur ogni faccia segnato di votta si duole o fu siuor- numeri. fle senza ragione. — de le sbochie. V. Baiin. — chi da e pò tiol ghe visn DA D A i57 la bissa al cuar. Chi da e Dar tele. Allattare. poi loglie, il diavol lo rac — el quondam. Dar grazia coglie. alla cosa, o renderta per Var la corda. Martella fezionata. re, ridar uno alla neces — l'onta e la pon'ta. V. On- silà. zer. so/o. Regger la celia; — el segno. Dar Panello per dicesi di chi ajuta a bur promessa di nozze. lare. — una salata. V. Salata. — de menle, de naso. Sfar — fogo al pezzo. Venir a osservando, spiando i fat risoluzione. ti allrui. — in costa a uno. Avve — chi ga da dar ga da aver. nirsi in uno. Chi ha lorto pretende di — in lel muso. Rinfacciare. aver ragione. — el baio de l'impianlon. — lazo. Porgere occasione V. impiantan. vantaggiosa. — votta al ccrvelo. Impaz — a tagio. A saggio. zare. — su la ose. Contraddire, — • forzo. Ballere alcuno. sgridare. — de schcna. Lavorare a — bada. Dar retta. tutta possa. — bonlman. Facililare, dar — sM le strazze. Danneg baldanza. giare. — a respiro. Vendere non — vna stafilada. V. Sta- a pronti. fllada. — da dir. Dar occasione di — una feia. Annojare con dire. lungo discorso. — drio a uno. Tenergli die — fi0/0 per zocolada. Dar tro. percossa per percòssa ; — da far. Dar lavoro, oc render pan per . cupare. — do bever. Dar ad inten — el beco a le stele. Dicosi dere di vivanda assai buona. — la baja. Beffare. — condro. Opporst. — ci so reslo. Soddisfare — ci cao in mnn. Sommi pienamente. nistrare occasione. — la boldona. Dar la bal — l'aqua. Annaffiare. ta, beffare. — el cogionelo. Minchie. ; — lastnnfiu. V. Stanga. nare. — la so/o. Adutare beffando. i58 D E Dar nnfraco de pugni, ec. te detta sapienza; t'utti V. Fraco. mo dente che spunta at — de denti. pir viiianie. t'età d'anni so circa. — una Invada de testa. Una Dente de can. Catcagnuoto; riprensione. /, scatpetto per tavorare in Darecao. V. Hecao. marmo. Darse. Avvedersi. Denti davanti. Denti inci — et se Vha dada. Se ne sori. avvide. — massetari. Mascettari o — ta zapa sui pie. Opera motari. re in proprio svantaggio. — eagnini, cioè posti fra et santo. Darsi convegno, gt'incisori e i mascettari. restar d'accordo. — chiari. Denti radi. — te man atomo. Ingegnar — marzi. Denti cariati , si, adoprarsi. guasti. — de denti. Ingiuriarsi a vi — de una roda. Piuoti. cenda. Deo, dei. Dito, te dita. Datoti. Datteri, frutta. — cime dei dei. Potpastret — datoto de mar. Dattito to dicesi ta carne detia marino; specie di conchi parie di dentro det dito, gtia. datt' uttima giuntura in — datoti fa mandatoti. Chi su. non dà niente, niente ot — de mezo. Dito medio. tiene. — grosso. V. Po tese. Davantin. Ornamento don — secondo. Indice. nesco. — sposatin. Anutare. Deazzo. Dito grande e mat — menueto. Mignoto, auri- fatto. cutare. Deboto. Fra poco; fra mo — osseti dei dei. Fatangi menti. diconsi te piccote ossa che Decervetarse. Stittarsi it formano to schetetro det cervetto. te dita. Decipar. V. Dissipar. — a scota deo. Assai catdo; Demoniezzo. Rovinio, gran a strappa becco. de strepito. — farseta sui dei.V.Far. Dentai. Dentice; pesce. Deograzia. Latinismo rima Dentei. Lavoro dentettato, stoci; vate: Chi è di casa? simite a piccoti denti. chi è qua di grazia ? Dente det giudizio. Den Dcotin. Piccoto dito. DE D E i5g Deponer. Deporre. ve o delle cautele, strug Dereliuo. DifOlalo. gersi, squagliarsi ; e par Pesastt*. Disagio; anche di lando del piombo, lique sgrazia. farsi. — morir de desasio. Morir Descomparir. Scomparire. di stento. Anche sfigurare , scredi Desbafarà. V. Sbafarà. tarsi. Desbarcar. Sbarcare, smon Desconio. Smunto, consu tare in terra dal legno. malo. Desbolar. Dissigillare. Desconirse. Struggersi, con Desbonigolà. Mal composto. sumarsi. Desbonigolarse. Sbellicarsi; Dcscdnzà. Guaslo, scompo affaticarsi troppo colla per slo. E partandosi di vi sona in una cosa. vande. non condilo. Desbolir, desbotìo. Sdruci Descordà. Scordalo, dicesi re. sdruscilo. di uno strumento ; vale Desbrocada. Sfogo, gridata. anche dimenticalo. Descaenar, descaenà. Scate Descoverzer, descovrir. ?. nare, scatenato. Scouerzer. Descalzo. Scalzo. Descozzar. tot via l'unta- Descantar. Svegliare, scuo mi!. tere. Anche smaliziare. Descrostar. Scrostare; dlcesi Descantà. Giovine sveglia di un inlonico o incalcina to, accorlo. tura. Descargar. Scaricare. De- Desculà. V. Sculà. scargar dicono i lavan Dcscuser, descusìo. Scucire, dai del tuffare i panni scucilo. nell'aqua avanti di porii Dentar. Aprire, schiavare. nel bucalo; propr. dimo Desdita. Disdetta, mala sor jare. te. Descarognar. Smorbare , Desena. Decina. nettare. Desen tana. Dissenteria. Descarlar. Svolgere dalla Decantar. Sciogliersi, sgon carta. fiarsi. Dcscoconar. Sturare la bolle. Desfar un volo. Soddisfare Ed attrimenti, dare una al volo. buona corpacciata. — un gemo. Sgomilolare. Descolar. Scollare, distac Detifarse. Distruggersi, con care. Partando della ne- sumarsi. i6o DE Vesfarse da prete o da fra Desgrendenà. V. Sgrende- te. Spretare e strafare. nà. — et giazzo. Dighiacciare. Desgrezar. Dirozzare, dis — un gropo. Sciogtiere un grossare, assottigtiare un nodo. tavoro. Desfazzar. Sfasciare ; scio Desgropar. Sciogtiere; an gtiere datte fascie. che sfogarsi. Desfato. Disfatto, rotto, gua Destigar. V. Dessotar. stato. Anche tiquefatto. Destubiar. Divorare ; man- Desfitar. Sfitacciare; far te giar.motto e ingordamente. fitaccia. Desmentegar. Dimenticare. Desfiubar. Sfibbiare, stac Desmissiar. Svegtiare. ciare. Desmotar. Scignere, diac Desfodrar. Sfoderare. ciare. Desfogar, (idiotismo) Sfo Desniar. Snidare. gare. Desnombotarse. V. Snom- Desfortunà. Sfortunato. botarse. — più desfortunà dei cani Desparar. Disimparare. in chiesa. Essere it capo Desparechiar. Sparecchiare. degti sfortunati. Despatarse. Accomodarsi ; •— a chi nasse desfortunai aggiustarsi fra due. piove anca sui cui a star Despegnar. Disimpegnare; tentai. Atio sgraziato tem tevar di pegno. pesta it pan net forno. Desperder. Abortire, scon Desfregotar. Sbriciotare , ciare. ridurre in briccioti. — cosso d esperso. Magrino, Desfrizer, desfrìto. Soffrig sottiiino. gere; soffritto, fritto teg Despetar. Discottare. germente. Despetatar. Svituppare. — desfrizerse net so gras Despirar. Sfitare, stacciare. so. Patire senza tagnarsi; Despirarse ta corona. Stac cuocersi net suo brodo. ciarsi it busto per inquie Desgategiar. V. Destrigar. tezza. Z)es{7i'a2zar.Didiacciarc,scio- Despogiar. Spogtiare. gtiersi che fa it ghiaccio. Despupitar. Smungere at Desgozzar. Sgozzare, vuo trui, impoverirto. tare it gozzo. Dessavio. Insipido, mancan — i condoti. Sturare gti te di saie. scotatoi. Dessotar. Stacciare, stegare. Eri I> I 1 C 1 Bestabararse. Sferrajuoiar- Dituviar. Divorare, man si. giar a guisa di tupo. Destacar. Staccare. Dituvion. Divoratore. Gor- Destacar se da Vosso. Farsi gione chi beve smodera vivo, pigtiar ardire. tamente. Destagiar. Intagtiare, tagtia Z)im/ssorta.Paraferna; quet re intorno con forbici. to che ta donna possede Destender ta biancheria. ottre ta soa dote. Sciorinare , spiegare ta Dindieta. Tacchina; se gio biancheria. vine, pottanca; ta femi- Destirar. Distendere. na det potto d'India. — ta fioca. V. Fioca. Dindio. Potto d'India, gat — te gambe. V. Gamba. tinaccio. Destorzer. Storcere te funi Dindotar. Dimenare, oscit od attro. tare. Destracarse. Riposarsi. Dio-tibera! Dio-vardat Dìo Destrigar. Sbrigare, sbrat mi guardi; totga Iddio. tare. Destrighemose ode- — a sto dio, a che dio. A strighessimo: sbrighiamo tat segno 1 c come! net ci ; destrighete, destri- significato di motto , per ghève : sbrigati , sbriga corruzione dett' avverbio tevi, ecc. iatine din. Destropar, destropà. Stura — no averghene un dio. re, sturato. Non averne un quattrino. Destuar. V. Stuar. — o Dio de eia! Detto iro Desvotzer. Svotgere. nico. Monna Teresina '. ta — et fito. Scannettare, svot mosca ta guarda e ta tat gere it fito sut cannetto. tuga ta punge. Detragan. Letragano 5 cefa Dir. (verbo) Dire. to grande. Indie, pres. Mi digo , Dezunar. Digiunare. io dico; ti disi, tu dici ; Diambarne! (esctamazione) et dise, egti dice. Nu Diamine! disemo, noi diciamo; vu Diaotoni. Diavotini; zucche disè, voi dite; i dise, rini di sapore acutissimo. essi dicono. Diavoto-forte. Grossagrana, tmperf. Mi diseva, io sfotta di seta. diceva, ec. Dibater , dibatuo. Diffat Passato. Ho dito, io ttis care, diffatcato. si, «• i6a DI Sogg. pres. Che mi di za, o ta fa atta o ta fa ga; che ti dighi, ch'et bassa. diga, ecc. Dirindèta: star in dirin- Cond. pres. Mi dirìa o dèta. Star in farsetto, cioè diravej ti diressij et di- in vestiti troppo teggieri. rave o diria. Nu dirèssi- Disdoto. Diciotto. mo, vu diressi, i dirave, Disisete. Diciasctte. o i diria. Disnada. Desinata. Imp. Disème, ditemi. Disnar. Pranzo. Digando. (idiot. ) Dicen Disnarato o Disnarazzo. do. Cossa distu ? cosa di Pranzo cattivo, o di cibi ci? Cossa diseu? cosa dite? troppo grossoiani. Dir roba. V. Boba. Disnareto. Piccoio desina — ta soa. Dire it proprio re. parere. Disnaron. Gran pranzo. — de so nona a uno; dir Disnove. Dicianove. ben mio a uno. Ripren Dissipar. Guastare, sciupa derto, rampognarto. re. — ptagas de uno. Dir cose Dissipon. Dissipatore, scia- da fuoco di atcuno. Ione. — da bon. Dir da vero. Dita: bona dita, dita can — se dise per dir. Si parta tante. Ironicamente dice a caso ; ovvero si dice per si di atcun soggetto di (ri supposto. sta fama. — i me to diseva, sì ! Scher Diziat. Ditate. zo ironico per significare Do. Due. essere già nota a tutti ta Dogatina. Veste antica e cosa di cai si parta. che usavasi ancora net — senza dir nè ire nè qua- teoo. Iro. Senza dir nè motto Dogaressa. La mogtie det nè totto. doge ; duchessa. — far dir. V. Far. Dogieta. Dogtiuzza, piccota — catar da dir. Questio dogtia. nare. Dogizar. Principiare te do — xe da dir. É da sup- gtie det parto. porsi. Dotce. Dotcia; sangue di por — ogni con mena ta eoa e co raccotto insieme. ogni cogion voi dir ta \ Dotci. Treggea; confetti di soa. Chi fa ta casa i'p piaz ' varie guise. DO DU i65 Dolcigno. Dolciume ; inten Dopion. L'intestino retto de dasi per un dolce uni le gli animali, così chiamalo si». da' beccai per distinguer Dol/in. Pollino, pesce. Det lo dalle trippe. In Tosca to ad uomo, vale gobbo. na si chiama cordone. Dolfinera. (temi. marin.) So — de la camisa. Solino da stegno del baslon del (lo mano e da collo. co ; appartiene al bom f iosa : che dosa ! Che buo presso. na dosa d'ingredienti! Ha Dolo. V. Esser in dolo. pailicolarmente chiamasi Domar la pasta. Mantrug- dosa quella falla di mele giare, rimenar la pasta. cotte ; melata. Domandon. Chiedilo™ im Dozena. Dozzina. portuno. — roba da dozena. Di po- Dona da grosso. GuaHerar' •cp valore. eia. Dragoncci. Stranguglioni ; — da parlo. Puerpera. n'alatila nella gola. — esser dona. Esser giun lirritai. Uomo scattro. ta alla pubertà. Dretura. Furberia. — de casa soa. Donna ehe Orezzo. Treccia di capelli. bene attende alla casa e Drezzagno. V. Dreton. alla famiglia. Dr(an. Susseguente. — de le muneghe. Seni' Drio. Dietro. •• • giana. Droga: bona droga. 'Buoni l>on' AIM. (in gergo) La fame. lana ; cullivo soggetlo; Donca. Dunque. Duculo. Moneta della re- Donèla. Donnicciuola. publica. Il linealone di Donzelon. (lenn. de'Chiog- argenlo valeva lire 8 gioll i) Dicono che una fan venete. Il corrente lire ciutla è in donzel'in quan 6. 4. Il ducalo di fianco do è in età da marilo, e era moneta ideale, e va si veste allora con qual leva lire o. t a. Il ducalo che differenza dalle gio di olio lire e. 19. vani minori. Durelo. Cipolla; il ventri Donzena (idiotismo) V. Do- colo carnoso dei polli, uc zena. celli e simili. i64

E

Ecriste. Ecctissi; oscurazio giante; nasce copiosamen ne det sote o detta tuna. te nei prati. Efeti sierici. Affezioni iste Erba da citnesi. Sambuco riche. setvatico. EX. It ; articoto. Dicesi an — spagna. V. Strafogio. che per egti ; p. e. et cer — da pori. Verrucaria. ca, et trova, egti cerca , — da peoahi. Stafisagra. egti trova. — do cati. Semprevivo mag Eia, etoj eie, eti. Essa, es giore. Nasce sui tetti e sui so ; esse, egtino. muri vecchi ed umidi. Le Etese. Etice, teccio ; atbero fogiie poste sui catti de* sempre verde, it cui te piedi ti -ammoitiscono. gno è assai duro. — fava. Favagetto ; nasce Endego. Indico, cotore. presso atte siepi. Endegoto (voce antiq.) Tro — ree hie ta. \.ErOa da cati. vatetto, pretesto, scusa, — grasson. V. Nastruzzo. cavitto. — corde ta. Fitande ; fami Enóta enòia enìo. Voci cor gtia dette gramignacec. rotte dat greco antico, te — da incanti. Circea; erba quati cantansi nei batti che mangiasi con avidità datte nostre donne votga datte pecore. ri at suono di un cemba — de i« mare. Matricate , to. Questi batti vengono amareggioia. Ha un sa interrotti da una specie di pore amaro atquanto in intermezzo ebe sempre ri grato. comincia dat versetto eno — imbriaga. Logtio ine ia enoia enìo. briante; nasce frequente Entrar. No tam'entra, no mente tra te biade. ii to ta me poi entrar. Non gtio soto o mescotato cot mi va, non mi catza, non pane produce inebriamen mi può persuadere. to, vertigini, ansietà. Erba che taca. Panicastretta. — da piaghe. Giusquiamo. — mora. Centaurea nereg margarita. Bettidc. «ti ES i65 'tempi antichi fu creduta Sem io'ì siamo noi? Vuse, ottima a guarire ta tisi ed voi siete. Sen vu't siete attre matattie che ta sota voi ? / xe, essi sono. Xe- -forza detta natura o det ti tori ? Son egtino? Creatore può guarire. At Passato imperf. Mi ge presente serve di pascoto ra, io era. Gerio mi? era ai piccoti armenti. io? Ti geri, tu eri. Ge- Erbamc. Erbaggi. ristul eri tu? Et gera, Erbario. Mercato deit'erbe. egti era. Gèreto? era egti? Erbariot. Erbaiuoto; trecco Nu gerimo, noi eravamo. ne, o rivendugtioto di er Vu geri, voi eravate. 1 baggi. gera, essi erano. Gereti Erbete. Bietote ; ortaggio tori? erari essi? noto. Passato. Mi so stà , io — rave. Barbabietote. sono stato ecc. Erta. Stipito (non stipite) Futuro. Sarò, ti sarà, deii'uscio, che posa suiia et sarà ecc. sogtia a reggere Parchi- Soggiunt. pres. Che mi trave. sia, che ti sii, ch'et sia; Esatarse. Sfogare con paro che nu siemo, chevu siè, te it proprio cordogtio. che i sia, ecc. Esiger, esigetto. Esigere, Passato imperf. Che mi esigito. fosse o fusse, ecc. Esoso. Schifoso, odioso, spi Condiz. pres. Mi saria, iorcio. ti saressi, et saria o sa- Espresso. Messo straordina rave. Nu saressimo , vu rio. saressi , i saria o sara- Essera. Pruzza, porpora ; ve. macchia atta pette. Imper. Sii tuj ed anche Esosità. Sordidezza, sporci (idiot. dat Iatino esto) èssi zia. Anche avarizia estre ti ecc. ma. Participio. Stà, stato; Esser. Essere. stai, stati. Indicativo pres. Mison — siestu benedìo ! Che tu ( so per sincope) io sono. sia benedetto ! Songio? son io? Ti xe, tu — ghe semioì Ci siamo ? sei. Estu, o xestul sei tu? siamo giunti ? siamo at Et xe, egti è. Xetoì È punto ? ecc. egti? À'm semo, noi siamo. — fra Marco e Toitero. 166 ES E V Cioè fra le due colonne , Esser in florts. In florido ove si giustiziava. stalo. Esser fra Tor e no fra Dar. — in lon. Stare in carne. Colui che piglia e mai non — in candla. Povero in can da. na ; senza un soldo. — sl'ora Beta de la lengua — ora da vovi ora da late. schteta. Esser sincero, li Volubile. bero. • luel ligà. Esser carne ed — in dolo co uno. In col ugna ; congiunti d'interes pa verso alcuno. se e d'amicizia. — fra l'ancuzene e' I mar — sempre solo-sora. Cagio telo. Fra l'uscio e 'I mu nevole di salute. ro; aver mal fare per lutlo. — in (ilo. In buono stato. — al con. Senza denari. — in bordelo. In perico — don da far ecc. Capace lo. di fare ecc. — in bona. In buona dispo — al de solo. In discapilo. sizione. — al punlo. Alla disposi Estenuirse. Estenuarsi, in zione. debolirsi ecc. — de baia. Di convegno, di Eitrazer. ( voce antiq. ) fi' segrelo accordo. sbarre. — in oca. Distratlo, immer Estroso. Umorista, lunatico. so in pensieri. Eie. Elie; quella cifra chn — el pozzo de s. Patrizio. indica l'è i latino t. Non empirsi mai ; dicesi di — noi vai un ete. Non va- grande mangialore. i le nutla. — in baio. Alla ventura , — nessun poi dir un ete de degli attri in un affare. qualo. Non v'è che dire — o cavalo. Essersi assicu di quello. ralo di che che sia. Etisìa. Elica ; lenta febre — in rota o in ruzza co che consuma. uno. In disguslo. Evacuato. Evacuazione. i67

Facendin. V. Sbezzotin. Pativa. Favitta, scintiita. Fachinar. Facchineggiare ; — butar fatine. Scintittare, far fatiche da facchino. sfavittare. Facendon. Faccendoso. Ser Fatopa. Bugia spiritosa. Faccenda. Faminchioni. V. Facogo- Facogioni. Fagnone, che ni. finge it minchione. Fanetta. Frenetta; specie di Faganeto. Montanetto mag pannotano bianco fino e giore: specie di fringuetto. morbido. Fagher. Faggio ; atbero at — da portar soto. Cami- pestre. ciuota. Fagoto. Fagotto e fardetto. Faneton. Guarnacca ; veste — far fagoti. Affai-dettare ; tunga ed agiata. far una cosa in fretta e Fanfaron. V. Lasagnon. mate. Anche net significa Fanghera. Fangaccio; tuo to di andarsene o morire. go pien di fango. — a fagoCi. A bizzeffe. Fante. Cursore ; messo di Fatar: tre tre fata dana curia. ri. Vaie metaforicamente Fantotin. Bambinetto. povero spiantaIo. Fapète. Ingaggiatore. — chi fata de pie paga de Far. (verbo) Fare. borsa, (prov.) Chi cade e Indicativo pres. Mi faz- si fa mate deve poi paga zo, ti fa, et fa. Nu fe- re it chirurgo. mo, cu fè, i fa. — fatbatà. Fatpatà, fregio imperi. Mi fava, ti fe- goffo, a pieghe increspa vi, et fava. Nu fevimo. te e gonfie. vu fevi, i fava. Fatcheto. Sparviere ; uc Soggiunt. imperi. Mi cetto di rapina. fosse, ti fessi, et fasse. Fatda. Sparatembo ; grem Nu fessimo, vu fessi, i biate degti artigiani. fastv. Fatitotèta. Fataietta; canti Condiz. pres. Mi farìa, tena sciocca det votgo. ti faressi, et farìa o fa i<38 F A F A rave. Nu faressimo, vu Far t'impossibite (idiot.) faressi, i farave o farla. Far it suo maggiore. Far, un bet far. Un bet con — fazion. V. Fazion. tegno, un bet garbo- — ta tira. Spiare, stare in — farseta. Darseta a gam agguato. be. — spico. Risattare ; far bet — farta a unoj fargheta. ta vista. Ficcarta ad uno;, ingan — un sancassan. V. Sancas- narto con destrezza. san. — sut far de mia mare, ec. — ta manca. Defezionare, Sut fare o sutt'aria di mia ritirarsi da un affare qua madre, ec. tunque. — no se fa gnente per gnen- — vogar uno. Cruciario. te. Pette che tu non . puoi — un buso in aqua. Ope vendere, non ta scorticare. rare senza profitto. — far fora quatcossa. Ru — una basseta. V. Bassèta. bare. — un conio sui dei. Con — te rechie de mercante. teggiar di poco. Fingere di non aver udi — stomego. V. Stomego. to per non fare ciò che — da bon. Far da vero, sut da attri si vuote. serio. — figura. Far betta com — pète per uno. Procurare parsa. per attri. — gropo e-machia. Far ogni — zoghi de testa. Trovare cosa a un traito. In. origi accorti ripieghi. ne far gropo e magia. — te carte. V. Carte. — ta sguaita. Far ta spia; — baton de uno. Girarto a far ta guardia : dat bar sua vogiia. barico gaita, (excubiae). — i corni. Le fusa torte ; — caco uno. Gabbare atcu romper ta-fede coniugate. no; farto it messère. — un santo vechio. Guasta — muso duro. Far viso arci re ogni cosa. gno, cioè a ino' di coiui — • beta gamba. V. Gamba. che mangia frutta acerbe. — bona una cassa. Condo — et teto. Rassettare it tetto. narta ; ed anche ammet — su e su. Fare un taccio, terta. un agguagiio, od anche un — passar ini. V. Passarini. computo atta grossa. — botega da dìsegnador. — i pi* a te mosche. V. Pie. Cercar con astuzia di trar FA F A i69 un guadagno inconve premere it piede per atto niente. d'intettigenza, d'amore ec. Far vende ta. (gergo) Ven Far pignote to. Far pepe; ac dere. cozzare insieme tutte cin — Vindian o et foresto. Fin que te sommità dette dita. ger di non saper di ciò che — monca fatsa per una. V partasi ; fare it Nescio. Monea. — fargheti spender a uno. — rota (voce marin.). Navi V. Spender. gare verso ta tate dire» ,— da zane e da buratin. V. zione. Zane. — sera o far zorno. Consu — fufù. Fare in fretta, senza mare it tempo Uno atta porvi riflessione. sera o viceversa. — de te soe. Far dette sotite. — furori. Far furia grande. — , spezie. Far maravigtia, o — te batotae. Far atta neve; ribrezzo. tirarsi vicendevotmente ta — dir. Farsi criticare. neve in pattottote. — scene. Far contrasti. — et béco a t'oca. Condur a — et cato, et sora-osso. Av fine t'opera. vezzarsi. V. Cato. — baossète. Far capotino, — bon bever. V. Bever. avanzarsi di soppiatto. — «n croson. Disfarsi di un — daposta. Fare per iscuer- affare. zo, o per attro motivo di — tunari. Batter ta tuna. fingere. — et baio de t'impianton. — erosete. Non aver da man V. Impianton. giare. Far erosete da ce- — et betin. It gatante. na : far ta cena di Satvino, — de ochio. V. Ochio. andare a tetto e far pisci — ta erose a una cosa. Ab no. bandonarta. — et diavoìo. Usare ogni — matnò, v. Momò. sforzo. — forte uno. Ajutarto. — et muso roto. V. Muso. — piazza. Accovacciarsi. — tabaro. V. Tabaro. — tera da bocai. Morire. — zornada.V. Zornada. — saca. Far saccaja ; dicesi — ta scafa. Far greppo ; rag quando una piaga si ri grinzare ta bocca; proprio sarcisce di fuora, e di den de1 bambini quando vo tro fa marcia. gtiono cominciar a pian — de penin. Far pedino ; gere. 16 i7o F A F A Far ta tasca. V. Tasca. Far: farseta su i dei. Cre —• sguazzo V. Sguazzar. der facitissima una cosa. — consutta negra. Veggasi — farse star. Farsi sover ciò che si è detto netta no chiare. ta atta pag. 9. — in braghe. Esser preso — pìo~pìo. Far tappe tappe ; di gran paura. tremare. Farabuto. Cattivo soggetto. — insensae. V. Insertar. Forato. Cattivo fare; mata — chiamar uno. Fano citar maniera. in giudizio. Farinaio. Farinaiuoto ; chi — tnaresèi. V. Maresèto. vendu farina. — massarta. V. Massari a. Farmeta. Tritetto, cruschet — te scondariote. V. Scon- to ; crusca più minuta che dariote. esce per ta seconda stac — potvere. V. Potvere ciata. — una pedina a uno. Impe Farsìdo(da\ tatino farcimen, dirgti, torgti cosa ch'era satsiccia). Riempiuto, con vicino a conseguire. dito. Dicesi dei potti che — pecà uno. Aver compas disossati si riempiono di sione di uno. condimento. — una . Schiaccia Fas : per fas o per nefas. re o stritotare checchessia. Ad ogni modo. — una cosa a scossi. A più Fasan. Fagiano comune ; uc riprese. cetto setvatico. — senso. Far sensazione. Fasanar. Affagianare ; cuo — zoso uno. Sedurto, tirar cere a guisa di fagiano. to at proprio partito. Fasoi. Fagiuoti; tegume no — tm' esse. Far uno strappo to. sut vestito. da Vochieto. Nostrati. — «no fitada. V. Fitada. — negri. Grigiotati. . — bagoto de uno. V. Bago — tavarini. Brizzotati. to. Fasoteti. Piccoti fagiuoti. — sagra. V. Sagra. — risai. Fagiuotini gentiti. — comunèta. Accomunarsi, Fasoton. Detto ad uomo: mettere a comune it pro gazzotone, ciartone inu prio; usare famitiarmente tite. con atcuno. Fassa. Fascia. — farse sfregotar. Farsi Fosso de tegne. Fascio. pregare e ripregare. — de pagia, ec. Fastetto. F E F E '71 . Passo: andar in fosso. Scio Femenat. V. Bisato. gtiersi. Femenèta. Donnaiuoto ; chi Fato. Fatto, perfezionato. In- votentieri tratta cotte don tendesi anche maturo, sta ne. gionato. Femenon. Feminaccia, (emi — Nadat, fato Pasqua, ecc. na grande e grossa. Dopo Natate, dopo Pasqua.*^»- Fieno- Fatuchià. Fatturato par- — mazenge. Maggese; fieno tando di vino. detta prima segatura. Faturoso. Laborioso, diffi- — agostan o secondo. Gru ciie. mereccio; fieno serotino , Fava tuina. Lupino. ed è ta seconda raccotta. Faveto. Faveretta. — de stubia. Grumereccio Favàio. V. Crecota. anche quet fieno che si se Favreto. Sattimpato; uccet ga cotte stoppie ne' campi tetto più piccoto det bec stati seminati a frumento. cafico. — marzo. Fieno fracido. Fazion; roba da fazion Fenestrer. Finestraio e ve Che riesce bene, che dura; traio. ovvero, partando di man' Fenochieto. l'inocchino. Fi giare, roba che sazia. nocchi si dicono ti grani e Fazzada. Facciata. semeDti det finocchio. — de fogio o de tibro. Fac Fenoehio. Finocchio. cia, pagina. — coresinide fenoehio. Fi- Fazzadina. Facciuota. nocchini; quet primo ger Fazziot. Accappatojo; man mogtio che spunta datte ra to di pannotino, già usato dici. datte nostre artigiane fi — fenochi eo ta mandota, no at 1814 circa. gridano i venditori ; cioè Fazzotetada. Quanto può ca di potpa bianca come una pire net fazzotetto. mandorta fresca. Fedetini. Capettini; specie di Ferat. Fanate. Detto ad uo vermicetti di pasta per mi mo , vate attampanato , nestra. smunto, secchissimo. Fetzada. Carpita; coperta da Fermo. Arresto ; propria tetto a peto tungo. mente it pigtiare che fan Fetze, (terra, de' barcaiuoti) no i sergenti. Copertino dette barche e Fernabueo. Fernambucco ; gondote. verzino vero ; tegno che 172 F I PI viene dat Brasite in pez Fiaca: destirar ìa fiaca. zi secchi, e serve a tinge Star in ozio. re e per tavori. Fiamante : novo fiamante. Fero: feri da catze. Aghi da Nuovissimo, appena fatto. catzette. Fianconar. Dar fiancate ; — da prova (term, de' bar percuotere di fianco. caiuoti ). Sprone ; punta Fiapar: pesca a fiapar. Pe detta prua de' navigti da sca a braccio. II pescatore remo. ignudo se ne sta nette pa — da cottrine. Da bandi tudi, ove si pigtiano i neite. go, ecc. — da fogher. Para-cenere. Fiapo. Ftoscio. Vizzo dicesi — da rizzar i cavei. Cata di tessuto animate 0 ve mistro; usato dai parruc getate. chieri. — tete fiape. Poppe vizze. — da sopressar. Liscia, sat- Fiastro. Figtiastro. datora; ferro da spianare Ffofin ; un fiatin. Va po- dicesi a quetto dei sarti cotino. Fersa. Rosotìa. Fica. Starna minore; uccet Fersora. Padetta da frigge to aquatico non buono a re. mangiare. Fervorin. Breve sermone Ficagna. Lingua di vacca ; spirituate fatto in chiesa. strum. ad uso de' catde Fetina. Fettotina di meta, pera ecc. Ficon: de ficon. Diffidato, di — de pan de spagna. Fetto^ punta. tina di pasta reate. Fifar. Piagnucotare ; pia Fia. Figtiuota. gnere atquanto. Fià. Fiato. Fifon. Piagnotoso. — za un fià. Poco fa. Figa. Conno; parte vergo — in fià. Sottovoce. gnosa detta femina. — un fià, un fiatin. Un po- Figa. Fegato. cotino. — ata det figa. Lobo; par — mercante da fià (gergo) ticetta det fegato. Spia. Figadei. Rigagtie diconsite Fiabon. Tavotone, parabo interiora de' potti. tano. — sotoiochi.V.Caramati. Fiaca. Stanchezza; anche-j Figher. Fico o flcaja. ftemma. Figo. Fico. Anche pesce di FI FI .73 mare , che somiglia al Filo. Refe o accia. molo. — de perle. Vezzo di perte. Figo: far un figo a la grega. — de la sehena. Spina dor Far le fiche o le castagne; sale. quell'atto che colle mani — esser in filo. Esser ben si fa in dispregio attrui, munilo. messo il dilo grosso tra — metterse in filo. Metter l' indice e'1 medio. si in arnese. Filà. Pallido, smorlo. — star in filo. Star in or Fi Inda. Rabbuffo, ramman- dine. zina. — tirar a filo. Provocare. Filigrana. Filigrana; lavo — de filo. Per forza; od an ro fino in oro o in argen che senza intermissione. to, imilante l'arabesco. — un filo. Va tantino. Filaòro. Filatore; quegli che Filosomìa. (idiotismo) Fiso- riduce l'oro e l'argenlo in nomia. fila. Filò. Veglie rustiche al fuo Fttar: filar el lazzo. Non co. correggere gli errori, e FU perdente. Cencio molle; cooperare 'indirettamente di debole complessione. all'attrui rovina. Fi Izc la. Sessilura a'pie' del — caligo. Sofisticare o scru' le vesti; rilreppio. poleggiare. Fimera. Febre di un gior — i feri. Raffilare; dare il no ; effimera. filo a rasoio, cottello ecc. — cassa limera. Effimera, Filèlo. Filello nervoso sotlo transiloria. la lingua. Finamai. Fino a tanto che. . Filiselo. Filugello; filalo di Finco. Fringuello. Dello ad seta stracciata, ciré la bor v uomo, vale balusante, di ra della seta. corta vista. Fili. Filaccica,fila logore che Finto. Finilo. Anche rifini spicciano da panno rotto. to, trafelato. — del chirurghi. Faldelia; Finimento. Fine, termine. fila di vecchio pannolino Finlon. Soppiattone. che si metlono sutle pia Fio, fiat. Figliuolo. ghe. — solo. Unigenilo. — far fili. Sfilacciare. — de anema. Adottivo. — a do, a tre fili ecc. A — de «wa quinta in cope. un capo, a due capi ecc. Baroncello. 1 74 FI FO Fio de una negro. Birbone Fiorir i pani, la seda, ec. _ no aver nè poi nè ca Quando si scolorano per gnoi. Esser libero, senza l'umido; imporrare o im famiglia. porrire. — fiali de a. Marco di- Fioron. Fiorone, moneta di cevansi anticamente i sud Francia. dili veneti. — malo a fioroni. Mattis — fio de l'oca bianca. Pre simo. diletto. Fiozzo. Figlioccio. — fio. La lettera y. VegL Fiscar. Confiscare. si quanto si' è detto alla Pisolera. Piccola barca usa pag. 13. ta per la cacciagione. Fiutar. Figliare, far figliuoli. Fisolo de mar. Colimbo mi Fiolazzo. Figliolaccio. nore; uccello aquatico. Fionazzo. Mascagno; astu — de aqua dolce. Colimbo to e malvagio. flumatico. Fiori fogie del fior. Pe — come un fisolo. Polilo, tali. raffazzonalo. — manego del fior. Pedun Fissela. Cartuccia; carta in colo. cui si mette la polvere del — fior da morlo. Fiorrancio. la carica. — de l'olivo. Mignpli. Fisso. Fillo, denso. — de pomo ingranà. Ba Fiston. Pispola di padute; lausta. uccello che frequenta i — de calcina. Calce viva. luoghi paludosi. — de figo. Fico flore. Filual. Filiamolo. — del c«n. Vino fiorilo; Fiuba. Fibbia. specie di muffa che ge Flalolenza. Flatutenza, fla nera il vino quando è tuosilà; venlosilà che si alla fine della botte. genera nel corpo dell'a Fiorentina. Sorte di lucer nimale. na, detta fiorentina per Flossar. Affloscire, snerva chè le prime di tal foggia re, fiaccare. vennero di Firenze. Fodra. Fodera ; fodera quel fiorer. Fioralo, che vende la dei guanciali. fiori ; fiorista, cottivatore Fofano, detlo anche Pala di fiori. lo. Mestelone; specie di a- Fiore fon. Fioretto ; cosa natra selvatica, abbondan scetta. tissima nelle nostre valli. FO FO i75 È minore del chiozzo; ha nelle piume, con becco il rostro largo formato a aguzzo e bianco. palletta. Detlo ad uomo, Fola (coli' o larga). Manti- vale goffo, malfatlo. ./ chetto; piccolo mantice . Fogher. Focolare. — uncma de falo. Uomo Faghera. Braciere ; vaso perfido. dove si accende' la brace — (coll'o stretta). Gualchie per {scaldarsi. ra; macchina mossa per Fogheron. Focolare grande. forza d'aqua. Anche focone, gran fuoco. Folpo. Polpo; senza squa Fogheto. Focherello. me e con motte granchie. Fogia. Foglia. Anche escrescenza carno — magnar la fogia. Com sa che vien dentro il naso. prendere il gergo; sape Fondachio. Fondiglielo ; re il segreto. feccia del fondo. Fogo. Fuoco. Fondar. Affondare. Anche — de lera. Tregenda. dar fondamenlo. — de santelmo. V. San- Fondci. Gheroni; pezzi che lelmo. si metlono alle vesti per — de Sant'Anlonio. Tumo supplimento o giunta. ri infiammalorii; malattia Fondta. Piatto fondo per uso delle pecore. della minestra. — salvadego. Fiamma salsa; Fondo: in fondo. Alla fin malore ch'esce alla cute. fine ; tutto insieme ; alle Fogoler. V. Fogher. corte. Fogon. (term. marin.) La cu — de bota. Feccia del vino. cina del bastimento. — da Mo. Lettiera; il le Fogonadura. (terni. marin.) gname su cui stanno il Mastra ; apertura ne'pon- saccone e i materassi. ti per cui passa un albe — de artiehioco. Girello dì ro o l'argano per arriva carcioffo. re alla sua scassa. La fo- — piato fondo. Tondo a cap gonadura del timon, lo pa; qualunque fondo con sca. cavo di un vaso o simile. Folar l'ua. Pigiar l'uva. Fango. Fungo; bolelo e uo — co le rlambe. Scalpicciare. vo Io. — i pani. Fettrare i panni. — de mar. Fungo marino, Folega. Folaga; sì il maschio pianta animale marina. che la feraina sono neri Fonlego. Fondaco. i76 FO PO Fora: de fora via. Per terza Foresto. Forestiere. mano; fuori della bottega. Foralo. Forellino, piccolo — del vada. V. jindar. foro. — de earezada. V. Care- Forfada. Forficiata ; colpo goda. di forbice. — far fora una coso. Far Forfe. Forbici. Le sue par reputisti; mangiar tutta ti son le coste, la imper- cosa. Anche rubare. nalura, il chiodo, le aste, — far fora uno. Uccidere gli anelli. Detlo ad uomo, uno. vale maldicente. — portarla fora. Campar — aver el pano e le forfe. la; andarne fuori. V. Pano. — se la porto forai Se Formagièla. Caciuola, ra- campo di questa I se n'e vigfuolo, forma schiaccia sco in breve 1 ta di cacio fresco per lo — vegnirghene fora. Venir più. di latte di capra, che a fine (li, che che sia. si fa nell'autunno. .Forarne. Farraggine; quan — formagiele de ia Zue- tilà grande di cose. ca. Si dicono la vallonea e la Forassi lo. Fuoruscilo, ban corteccia di rovere che do dilo. Vale anche sfrena po aver servilo alla con to, temerario. cia delle pelli si riduco Forbiculo. Forbilolo; stru no in formelle, e si ven mento da forbire. dono ad uso di combusti Forbir. Forbire, putire. bile. — me ne forbo. Me ne ri Formagio piasentin. For do; non mi curo. maggio parmigiano, o me Forca. Detlo ad uomo, va glio lodigiano. le mascagno, astulo; e di — coi vermi. Formaggio bu cesi anche forca veehia. cato. Forcada. Forca; strumenlo — co {a tara. Tartalo. campereccio. Anche legno — magro. Sburrato. biforculo. — senza ochi. Serrato. Forche ta. Forcella; specie di — forma de formagio. Ca spilla che adoprano le don scino; forma o cerchio di ne nelle loro acconcia legno da mettervi il ca ture. cio. Forcola. Forcella del remo; — trovar quel dal forma rampone. gio. Trovar cuto al suo na F O F R 177 so. Tanto va ta gatta at Fortezzar. Intetucciare. Ar tardo, che vi tascia ta mare dicono i sarti di zampa. quatche parte det vesti Fortnentina. Biada setvati to ; to che può dirsi an ca. I mitanesi ta chiama che soppannare. no Venon. Fortin. Fortore; puzzo che Formento. Frumento. ha dett'acre. — carbonà. Frumento vot — chiapà et fortin. Dicesi pato. di vino inacidito. — inscnetio. Rachitico; gra Fossa dei motini. Gora. no poco nutrito. Fossina. Tiocina; strumen — marzadego. Muraioto; di to da prender te anguitte. marzo. Fosso. Fossa, fossato. — missià no ta segata. Me Fossota. Pozzetta; avvatta tetto. mento che si fa ad atcu — muto. frumento gentite. no nette gote nett'atto det Formenton. Grano turco; ridere. grano sicitiano. Fotiehia. Cerbonea; vino — cinquantin. Grano tur v- cattivo. co serotino. Foton: a foton. A bizzeffe. Formigota. Formica. Foza. Foggia, forma. Formigotamento. Formico Fra. Frate. tio; sentimento come te — esser fra ehiò e no fra formiche, te quati cammi dar. Uno scroccone. nassero dentro te membra. Fraca. Catca, fotta. Forner. Fornajo. Fracada. Catcata, compres Fornidor. Addobbatore, tap sione. pezziere. V. anche Con- Fracar. Catcare, premere, zador. comprimere. Foroncoto. Furuncuto; tu — fracarta a uno. Ficcar more prodotto da ammas ta ad atcuno. samento di sangue fetido. Fraco de pugni , de te- Fortagia. Frittata; vivanda gnae ecc. Carpiceto di d'uova fritte. busse ecc. — rognosa. In zoccoti ; zoc Fradetastro. Fratetto ute coti si chiamano i pezzetti rino. di carne secca. Fragia. Compagnia. — far ta fortagia. Rovinar Fragiar. Gozzovigtiare. t'affare. Fragioto. Gozzovigtiantc. 17 178 F R F R Fragioto a ta fragiota. Atta, schin. Saper di fracido; buona, con poca spesa. dicesi det pesce. Frodèto bon. Fratetto con Fresco. Dicesi dai venezia sanguineo. ni ad un corso di barche Fragion. Buon compagnone. sut Gran Canate, Fragnocota. Buffetto ; coi Frescuzene. Lattime ; escre po di un dito che scoc mento dei bambini atta chi sotto un attro dito. superficie det capo. Frambota. Framboè, iam Freve. Febre. pone; specie di, mora ru Fricandó. Carne ammaniti biconda; frutice notissi ta iq umido. mo che si trova in qua Frignocota. V. Fragnoco si tulli i nostri orti. ta. Francon. Sfrontato, ardito. Frison. Frosone ; uccetto Frantumar. V. Sfrantu somigtiante at fringuetto. mar. Fritota. Frittetia. Fraicon. Giovinastro. Frìtotin. Friggitore. Fratada. Frateria ; cosa da Frizada. Frittura di pesce. frate. Se di menuagia, dicesi Franzeta. Maestro di far frugagtia. frangie. Frizer. Friggere. Significa Fratin. Fraticetto. anche patire e rammari — i fratini. Dicono i fan carsi. ciutti atte punte dette di — semo friti. Siamo rovi ta eh' escono dat toro nati. guanto aperto. Frontar uno. Prenderto di Fravo. Fabro. fronte per chiedergti ra Fredoteso. Freddotoso, che gione. patisce freddo. Frontarse. Adontarsi, te Fregota. Briciota, briciotet- nersi per offeso. ta di che che sia. Fruada. Logoramento, con — in fregote. In minutis sumazione. sime parti. Fruar. Consumare, frustare. — esserper ta fregota. Es Frugnar. Rovistare. ser per ta pagnotta. Fruo. Consumo. — andar in fregote. Andar — dar o tor a fruo. Pren in rovina. dere ad uso o a cato, co Fregotin. Pocotino, miccino. me cera presa a cato. Fresehin : taver de fre- Frusta ! Tira via ! passa FU FU ,79 - via! Modo di cacciar via es. t m'ha fuma et ta it gatto. taro, cioè rubato. Et te Frustao. Birbone; questo ta fuma: se ne va. Abi e pochi attri vocaboti, u- to fumò: abito atquanto sati per to più da scher vecchio. zo , conservano ta desi Fumar et con. Schippire; nenza in ao. scappare con astuzia, in Fruston: andar a fruston. gegno. Andare a zonzo. Fumegar , fumegà. Affa Fufa. Paura. mare, prosciugare cot fu Fufigna. Pincianetta; specie mo; affumato e affumicato. di frode fatta insciente it Furatota. Botteguccia da padrone. commestibiti. Fufignar. Rovistare ; scon Furbazzo. Chi fa o cerca di votgere, manomettere. fare inganno. Fufignà. Sconvotto, mano^ Furbità. Furberia. messo. Furegar. Frugare. Fufignezzo. V. Fufigna. Fureghin. Frugotino, pro Fufignon. Scipatorè. Anche caccino; chi ingegnasi di guastamestieri. guadagnare. Fugazza. Focaccia. Da noi Furegoto. V. Fraco. chiamasi fugazza attresi Furo. Ghiottone, gotoso. quetia piccota schiacciata Fuseto. Fusettino, piccoto che si fa nette famigtie it fuso. dì det pan fresco, e che in Fusotà. Fusaio, fatto a gui buona tingua direbbesi sa di fuso. quaccino. Fusla. Gatera frusta pet de Fuina. Faina; animate sai- posito provvigionate dei vatico detta grandezza di condannati at remo, che un gatto. giaceva di [-impetto ta piaz Fumana de testa. Fummèa. zetta di S. Marco. Fumaréa. Fumacchio ; va Fustagno. Frustagno; teta pore che si atza da atcu bambagina che da una ni tuoghi maremmani. parte appare spinata. Fumar. Pipare. Anche ru Futignar. Frngnare, tra- bare e scomparire; per gacchiare i8o

Gabun. Palandrane, specie Galete. Bozzoli, gomiloli del di mantello con maniche. filugello. Anche biscotto Gabia. (lena. muriti.) Quel ad uso de' marinari. lo strumenlo che mettesi Guido megiarolo. Upupa e sutle antenne, sut quale galletto di montagna. sta l'uomo che fa l'ascotta. Caliu. Centogambe; insetto Gabier. Gabbiere; quello che che ha motte gambe. nella nave è deputato al (ialina farcèla. Il piccolo la guardia in coffa. teiraone; uccello che so Gabioto. Stanzino angusto. miglia alla gallina, e si pi Dicesi gabiolo in vocabo glia nelle montagne. lo di gergo anche alla (ìalinaxza. Beccaccia. prigione. Galluele. Gallinelle, erba Gag intuira. Tartaruga. riccia; specie di ortaggio Gagio. (in lingua furbesca) ad uso d'insalata. Ha cre Gonzo. dilo di anti-icorbutica e Gagiofa. Tasca, scarsella. .pettorale. Gagioso. Allegro, lieto. Galiner. l'oliamolo ; merca Galan. Nastro o cappio di tante di polli. nastro. Anche crespello di Golia tada. Furfanteria. pasta che cuocendo si rac- Gallalo. Galeotlo; era que crespa...... • . ,. gli che serviva, anche vo Galano: esser de galano. lontario, nelle galere. Ora Far una cosa di gusto intendasi il forzalo o con grande. dannalo alla pena del re Gaianlcginr. Far il galante. mo. Dello per ingiuria, va Gatnnlomenon. Gran galan le guidone, mariuolo. Det tuomo. • lo per (scherzo, vale fur Galanlomiinto. Probilà, le bo, astuto. allà. — la va da galiolo a mari- Galunlorhu. (voce scherze ner. Ella è tra il rotte e vole) Galantuomo. lo straccialo, o Ira il bar Calder. (voce antiq.) Gode caiuolo e marinaio. re, usare di una cosa. Galiolon. Furfantacelo. GA G A i8i Gaio de montagna. Gallo be. Far da lepre vecchia; alpestre. dar addietro nel pericolo. — de dona Checa. Uomo so — lar solo gamba. Farsi fa verchiamente libidinoso. cile una cosa; pigliarsi in Galon. Fianco. giuoco una cosa o una per Galenà. Listato ; guernilo sona. di galloni. — tagiar le gambe. Tron Galola. Calotta. Il camàuro care l'avviamenlo di che è proprio del papa. che sia. Anche disanima Gaiezze. Galoscie; specie di re, scornare. zoccoli. Galloccia è anche — no aver gamba per far arnese di marina a varii una cassa. Non avere l'a usi. bililà. Galozzo. Gallione; cappone Gambariola. Dare il gambet mal capponato. to o Io sgambetlo. Galla. (voce antiq.) Guan Gambelo. Pelo di cammelio, cia. usato da' cappellai. Galiale. (term. mavin.) Ma- Gambi lo. (term. marin.) Cap stietti ; pezzi di rovere puccino dello sprone ; è larghi e piatti che si ap un bracciuolo che con una pongono agli alberi bassi gamba è inchiodato nella a livello delia loro incap- ruota di prua e coll'attra pellatura. giace in parte sut taglia Galume. Dicesi ogni sorta di mare e in parte sut ma conchiglie marine comme schio. stibili; forse derivata dal Ganassa. Ganascia, guancia. la scabbia (gale) che pro Ganfo. Granchio, inlormen duce l'uso frequente del timento. loro cibo. Gannn. Ironia ; maniera sar Camiia : far bela gamba. donica. Far il bello in piazza; star Ganzante. Cangiante; colo in ozio o a diporto. re pavonazzo e rosso. — destirar le gambe. Fare Ganzariol. Sgombero picco- un po' di moto. Io ; pesce di mare. — le gambe me fa giacomo. Ganzega. /urlo o zurro; al Esser male In gambe. legrezza smodata. — meterse le gambe in spa Ganzo. (colla z aspra) Unci la. Metter l'ali al piede. no; raffio di ferro per af — me ter la eoa fra le gam ferrare che che sia. I 82 G A G A Ganzo de la balanza. Anel Carnalo. Gorgozzuolo. lo scorsojo, che sostiene Garitulo. Carretlo; quella il peso. parte a piè della polpa — (colla z dolce). Broccalo; della gamba che si con drappo grave tessulo d'oro giunge al calcagno. o (T argento. Corizze. Sorla di pesce. V. Gaon. (term. marin.) Cavo Menala. ne; luogo di abilazione Gara fola. Garofano. sotlo il cassero nella par — de cinque fogie. (gergo) te posteriore di una ga Schiaffo. lera. — brache de garofolo. Dro Garanghelo. Merenduzza. ga, fruilo aromatico; o il Garatu li. Carati; semi di car fiore diseccalo del garo ruba. fano, che a noi viene dal Garba. Malvagia brusca, ora l'Asia. non più usata. Garza. Sorta di velo, una — bever la garba. Adirarsi, votta detlo velo della re sbuffare. gina. Garbelo. Brusco, agretlo. — bianca. Uccello aquati Garbin. Libeccio, venlo. co, simile per grandezza Garbo. Agro, brusco, acer al cappone; ha le piume bo. tutte bianche. — viso garbo. viso mezzo •arzador- Scardassiere. sdegnalo. arzi.tr. Cardare , dare il Garbo-e-dolce. Agro-dolce; cardo. uuzzo dicesi di mezzo sa arzignoi. V. Pero. pore. •orzo. Cardo ; strumenlo Gardclin o Gardalo. Car per cavare il pelo ai pan dellino. ni. Gareta. Guardiola; luogo do •astnldona. Maccianghera ; ve sia la guardia. donna grossolana. Gargame. Incassatura , pa Gti la. Sorta di squalo; pe lettatura; l' unione nella sce di mare del genere costruzione di due tavole de' cani, della cui pelle si o attri legnami, con fare fa il sagrì. incastri reciproci nell' e- Galapiala. Soppiattone; che strcmità dell'una e dell'al fa il dormiglioso. tra per maggiore stabi Cialo; tregati e uncan. Ri lilà. bobolo per significare H GÈ Gì i83 poco numero di perso Gena. Iena, bestia feroce. ne. Gendene. Lendini; uova del Gaio: agalognao. Carpone, pidocchio. colle mani a terra. Genoèsi. Ciambelle i fette di Galolo. Smattiloio; luogo per pasta biscottate. dar scolo alle immondizie. csu : in fun Gesù. In un Galorigole. Solletico ; stuz attimo. zicare in alcune parti per Getaria. Fonderia. muovere il riso. Gile. Ci, ce, ne; avverbi lo Galorùsola. Grattoruggine ,• cali. Anche pronomi. pesce di mare poco stima Esempi: No ghe vedo. to. Non ci vedo. Guzabiu. Ser faccenda, traf- Ghe ne so poco. Ne so furello, sottile aggiralore. poco. Gazaburlin. Guazzabuglio. No ghe ne xe. Non ce Gazane la. Tordella, o lordo n'è. maggiore. Ghebo. Rivolo e rigagnolo. Gazata. Moneta antica del Ghele: far ghele (voce bas valore di due soldi vene sa) Unirsi in brigata , in ti; ch'era il costu ordina comunella; farsi di stret rio del giornale oggi pur ta amicizia. detlo gazzetta. Ghenghezzì. V. Gnegnez- Gazza. Gaggia ; pianta che zi. produce un fiorellino. Gheta. Gambiera. Gazo. Impuntura; cucilura a Ghia. (lenn. marin.) Canapa punti mollo Otti che si fa con girella. nelle parti del vestilo più Ghigna. (voce di gergo) Fi esposte. sionomia. Gegomar. (lem. mar.) Ton Giacheta. Giubba corta n neggiare; tirare una nave senza falde. col mezzo di un cavo lil. Giacodin. (voce di scherzo) lo in terra. Ebreo ; dicesi per disprez Gelosìa. V. Zelosìa zò o motteggio. Gemo, gemelo. Gomilolo, go- Giogo. Gran rondine maril milolello. tima; non comparisce nel — far su un gemo. Aggo le nostre aque che alla li milolare. ne di marzo, e dopo aver — desfar zo un gemo. 8; nidificalo sparisce. milolare. Gialapa. Sciala ppa; pianta i84 Gì GN medicinale che viene dal Giorgiolina. Giuggiolena ; le Indie occidentali. seme piccolissimo di due Gianda. Ghianda. piante: se ne cava olio. Glande. Glandute ; corpo Giostro. Chiostro ; loggia in molle, per lo più bianco, lorno al cortile de' con che trovasi nel corpo del venti. l'animale. Giozza. ' Goccia. Giandussa. Pestilenza avve — una g lozza, un g tozzo. nuta in Venezia nel seco Un zinzino di che che sia, lo XIV. un ghiozzo. Giara. Ghiaia e ghiara. — un giozzelo. Goccioli Giavete de spago. Gavette no ; un tantino, un po- di spago. colino. Giaziola. Graziola; erbaggio. Giozzohì. Mensola ; specie La graziola officinale vie di tavolino. ne adoperata in medicina. Girardina. V. Quagina. Giazzao. (gergo) Uomo che Giro. Ghiro ; animale che ha non ha quattrini. del topo. Giazzera. Ghiacciaja. nello Girala. V. Scaro. ad uomo, vale freddoloso. Giramela. Canzonetta anti Giazzo. Ghiaccio. ca in lode del vestire di — esser al giazzo e a la certa donna chiamata la fresca. Esser ridotlo al bella Girometta. verde, miserabile. Giullar. Aggiustare, asse — romper el giazzo. Rom stare : rabberciare per ag per la malia ; incomincia giunger pezzi a cose rot re una cosa che non si te ; racconciare per rat poteva cominciare. toppare i panni vecchi. Gilè. (dal francese) Panciot — sema giustai ! Detlo iro to ; sottoveste corta sen nico : l'affare è fatto ; sia za falde. Anche giuteone; mo d'accordo. tre carte eguali nel giun Giustina. Antica moneta co detto gilè a la grega. d'argento. Gingè. Tabacco geringè; va Giullo, giusto pulilo. Ap rietà dell'erba nicoliana. punlo; opportunemente. Gìngin. Frinflno; vanerello — oh giuslo ! Oh zucche ! che sta su le mode. usato a maniera di nega Giopo. Assai paziente, come zione ironica. Giobbe. Gnacara. Nacchera ; stru G N . 60 i85 mento fanciuttesco fatto di Gnognota. Fanciutta ama tegno o d'ossi, che posto bite. fra te dita si batte. Gnognoto. Ubriaco atquan Gnache e pache. V. Star. to ; britto. Gnaga: ose da gnaga. Vo Gnuea. Tatento, acume. ce di strigoto, o di gatto Go. Cobio : specie di pe scorticato. sce che non ha tische: Go- Gnagna. Voce fanciuttesca , bius niger. Chiamasi dai che vate amia, zia. pescatori goata ta feraina Gnagnara. Piccota febre pas- det cobio quand'essa getta saggiera. te uova. Gnanca. Neppure,nemmeno, Gobo. Gobbo, gibboso. nè anche. — pien de gobe. [tonchioso. — gnanca per quanto t A — andar gobo. Andare sca nessun patto. pitato in un affare. — xeto gnanca bianco, be — chi ve dite gobo? Chi to ecc. Ve' quanto è bian vi accusa? chi vi rimpro co, betto ecc. vera? i — no ghe xe gnanca mat. Godi: un godi. Va godi Non c'è poi mate. mento. Gnancora. Non per anco. Goi. Voce di gergo degti e- Gnao. Miao, iniau; voce det brei, che vate cristiano. gatto. — aver in cuto et goi (ma Gnaùn. (voce di scherzo) niera antiq.) Non aver bi Neppur uno. sogno di atcuno. Gnegnezzo. Leziosaggine, af Gotosezzo. Ghiottornia, Iec- fettazione; smorfia sciocca. cheria. Gnente. Niente. Gotzarina. Giogaia ; pette — fu e gnente sia. Come pendente dat cotto de' nutta fosse avvenuto. buoi. no saver gnente de gnen Gotziera. Cottare di cane. te. Non saper punto di Gombio o gomio. Gomito. niente. — gomiada. Gomitata ; per Gnissun. (idiot.) Nessuno. cossa che si fa cot gomito. Gnocagine. Sempticità. — aver o tor in gomio. Gnocheto. Bernoccotetto ; Ricever discapito. piccota enfiatura. — aìzar et gomio. V. At Gnoco. Bernoccoto. Detto ad zar. uomo, vate batordo. Gomena. Gomona; it cana 18 .80 GR GR pe più grosso delle navi; ticolalo fatlo di piccoli le quello attaccalo a! Trmconi. gni. (iomicr. (term. d'agric.) Vo Gradelar. Tirar la rete; di mere; ferro fatlo a lancia cesi dai piltori quando ti che s'incastra nell'aratro rano alcuni quadrati per per fendere il terreno. copiare un quadro dal pic Gomitar. Vomilare. colo al grande. — far da gomitar. Provo Grufa. ; segno usa car a fastidio o a vomilo. to nella stampa e nella Gomituuru. Decilicelo. scrii tura per accennare Gomilorio. Vomilivo, eme l'unione di due o più ar tico. ticoli. Gongolar. Zimbellare, lusin Gramozzo. Poveraccio. gare ; tirar uno con astu Gramegnon. V. Sorgheto. zia alle sue voglie. Gramola. Maciuila ; stru Gonfiadin. Enflanticcio, tu mento per domare il pa Diidetto. ne. Anche le mandibute Gongolar. Gongolacchlare. della bocca diconsi gra — gongolarse. Godersi nel. mole. la sua quiete senza far Gran. G canaglie; termine nuila. generico. Anche la tsyu.a Gonja. Gorgia, accenlo, mo pari» dell'onda. do di proferire. — vestio. Grano lopposo. Gorna. Grondaja, doccia, ca Grancèola. V. Grane'io. naletto. Granaio. Granchio. Uno dei (iornison. Cornicione; mem granchi più grandi del no bro principale di archilet stro mare è il maschio tura, che si pone' sopra il della granceola , detlo fregio. da Linneo Cancer Mala. Golesin. Bicchierino. Ma per granclo comune Goln. Bicchiere. mente da noi s'intende il — no i xegoti da supiar. Cancer Moenasf la cui fu Non son cose da farsi sì mimi dicesi inasaneta. Ol presto. tre al servire di cibo, — cavar e t golo. V. Cavar. in alcune stagioni cangia Governar. Accomodare, as no di scorza, e allora si settare. chiamano moicane. . Gradeladi.(lKrm. marin.) Ca — chiamar un granaio. Pi rabottino ; specie di gra- gliar errore. GR G R i87 Grancipòro. Specie di gran dura ridotta in granellin! chio marino a coda corta. per minestra. Cancer Pagurus; la fe- Gralon. Ciccioli del sevo. itiina da noi dicesi Po- Gralosa. ( voce di gergo ) ressa. Scabbia, rogna. Grondo. Grande. Grazio : bonagrazia. V. — fradelo grondo o pico- Cottrino. lo. Maggiore o minore. Grebani. Greppi, balze. Granèio de ua. Vinacciuo Greg«gwa.(cattivo greco) Di lo sodo che si trova en sprezzativo di greco. tro l'acino dell'uva, ed è Greto. Graticola. Anche gra seme della vile. della, arnese de' pescalori Graner. Granaio. falio di cannucce ingrati Granilo. Gragnolata; sorta colate, in cui racchiudono di sorbetto. i pesci. Granzio: roba granzia. Co Grelada. V. Grisiole. sa rancida. Gremir. Raccapricciare. Granziol. La parte più gros Grespe. Rughe. sa della farina di grano- Gresla. Agresto, uva acer turco; cruschello. ba ; anche il liquore che se Grapegia. Lappola; erba i ne cava. cui frutli si attaccano al Gravar. Rincrescere; attri trui alle vesti. menti incomodare. Graspe. Grappoli senz'acini. Grezo. Rozzo: robo greza, Vinazze si dicono le buc non raffinata. ce dell'uva uscilone il vi Griglia. (dal frane. grilie). no. Noi però sotto la voce Persiana; specie di gelo» Graspe comprendiamo gli sia a riparo di finestre. uni e le attre insieme con Grimo, grimo. Vecchia, vec fuse. chio. Graspo. Grappolo. Crinita. Allegria. Grassa. Concime. Grinta. Collera, stizza. Grattino. V. Porcino. Griniorse. Adirarsi, stiz Grasson. V. Erba. zirsi. Gratacasa. Grattugia (gra- Grintoso. Iracondo, bilioso. taeasa, da grata-cacio). Gripia. Greppia, mangiatola. Gratuito. Grattamento. Gripola. Greppola ; crosta Grotor le reehie. Adutare. che si attacca alle botti. Graturiol. Semolella ; pasta Grisiole. Graticci di vimini. i88 GR GU Grissolo. Brivido. Anche ca pelene. Venire il nodo al priccio. pettine. Grongo. Congo; pesce di Gropo loso. Gropposo, nodoso. mare somigliante all' an Grosso. Mone la antica: quat guilla. tro soldi. Gropa. Groppa ; la parte Gralo. Agretto ; specie di dell'animale quadrupede uccello. appiè delia schiena. Grua. Unir uccello grosso di — aver o tor in gropa. passaggio che va a schie Avere o prendersi carico re, e vola dormendo. sopra di sè. — (term. marin.) Legni che Gropelo: zogar al grope- sporgono In fuori della na to. Fare al cappio. ve per attaccarvi il caicco. Gropo. Gruppo e nodo. Grugno. V. Sgrugno. — a la tessèra. Nodo in sut Grumo. Mucchio. dilo; maniera usata dai Gita. Arrotino, aguzzalore. tessilori di annodare i ca Guativo. Agguagliato. pi de' fili. Guantiera. Bacino. — del legname. Nocchio, Guar. Aguzzare. nodo ; parte più dura del Guardolo* (term. de' calzo fusto dell'albero, indurila lai) Guardione; pezzo di e gonfiata per la putluta suola che va in giro del zione dei rami. calcagno. — far gropo e machia. V. Guchia. Maglia, lavoro fat Far. to cogli aghi da aguc — fuli i gropi vien al chiare. i89

/ (dal latino i Iti). Essi, egli Imbaterse. Avvenirsi, in no. I va, i vien : essi van contrarsi. no, essi vengono. Usasi — /a imbaie in poco. Si attresì per l'articolo plura riduce a poco. le di eIo: 7 eedo: li vedo. Imbauearse. Incantarsi, slo- llunarse. Accigliarsi. lidirsi. Imaltar. Incalcinare, into Imbilada. Arrabbiamento. nacare. Imbilarse. Arrabbiarsi. /monetar. Ammanettare. Imbtrir. Abbrividire; per Imntir. Ammattire. der per poco l' uso di imulonw. Confuso, sbalor qualche membro per fred dilo. do. Imbaiar. Abballare; legare Imbogio. Viluppo. in balle le merci. Imboconar. Abbocconare, Imitalà. Ubriaco. imboccare. Imbaio. Finzione. < uno. Mettergli in bocca Jmbnlucar. Gabbare, trap le parole. polare. Imbombarse. Imbeversi, in Imbarbolarse. Barbugliare; zupparsi. partare con parole inter Imbonir, imbonìo. Interra rotte. re, interrato. Anche ade Imbaronar. (term. marin.) scare e lusingare alcuno. Fasciare le gomene per Imbarazzar. V. Borezzo. preservarte dal logora Imbotsa. Prepunta ; coperta mento. da letto. Imbàstio. Ambascia, fasti Imbolami):* Abbottonare ; dio. affibbiare coi botloni. Imbastir, imbaulo. Appun Imbavalà. Inanellato, fatto a tare, appuntato. Prepara anelli; ricciulo dicesi dei re un lavoro dai sarti. capelli. Toscanamente imbastire Imbriago: Ubriaco. vale principiare. Imbracar. Imberciare; dar Imbusitura. Imbastilura ; nel segno. cucilura abbozzata. /mbrogiar una vela (terni . 19o I M marin.) Chiuderta co' suoi Impetotar. Invescare , im imbrogti, cioè bugne. brogtiare. Imbrunir. Brunire; dare it Impetrìo. Getato, intirizzito. tustro ai metatti. Impiantador. Soppiantato- Imbusar. Imbucare, incan re, imbrogtione. tucciare; perdere 0 na Impiantar. Abbandonare . scondere quatche cosa. Anche dir bugie o im Imbustò. Impettato; diritto pianti. cotta persona. Impianto. V. Imbaio. Imbuzerarse. Farsi beffe, o Impianton; dar et baio de non prendersi cura. t'impianton. Abbandonar — me ne imbuzero. Me ne uno; piantar uno come rido ; me ne fo beffe. un cavoto. ImUerio. Impigrito,infingar- Impirar. Infitare, infitzare. dito. — uno. Gabbare atcuno. Itnonar . Catettare; commet 7»tptu(ìo.Dormtcchiato,teg- tere it tegname. germente addormentato. Impacar. Affardettare. Impisotirse. Appisotarsi; ad Impachiugar. , Imbrattare , dormentarsi teggermente. impacciucare.' Impizzar. Accendere. Impato. Caporovescio; giuo Impamo tà. Capocchiuto; di co di fanciutti. cesi di bastone o simite Impanzuo. Panciuto. che abbia t' estremità su Impar: a Vimparo. A pari; periore cot capo o pomo. a patti uguati. Impongane. Gonfiarsi, in Impastrochiar. Impiastric vanirsi. ciare. Impontane. Ostinarsi. Impatar. Andar det pari. Impontìo. Accuminato, pun Impè, in pè. In vece, in tuto. tuogo. Imposte. Dicesi it tegname Impegotar. Impeciare. dett'uscio e dette finestre. Impegotane, (gergo) Ap Impotà. Invasato; impaz pestarsi ; impeciarsi di zato di una donna. morbo gattico. Impotachiar. Imbrattare. lmpetumarse. Insudiciarsi Impotifarse. V. Impotà. di petume. Imurar. Otturare; dicest di Impenir. Empiere. una porta 0 finestra. Impestar. Appestare, infet Imusonarse. Ingrognarsi. tare, Imusonà. Ingrognato. 1 N IN «9I Imusià. Ostinato. tncinganar. Infinocchiare ; Imussarse. Intestarsi , osti sedurre. narsi. Inrocà o incocatio. Incan Inanzotàj sic sdì inanzo- tato, sbatordito, stupidito. tà ! Che tu sia benedetto ! Incoconar. Ingottare. Inasenio. Inasinito, inuzzo — incoconar uno. V. Itn- tito; entrato in gran de boconar. siderio; incapponito. Incordamene. Incordatura; Jncaenà. Incatenato. raggi icchiamentode'nervt. 1ncagar. Disgradare; non Incordetà. Listato. saper grado. Incorzerse , incorto. Ac Ineatmar. Innestare. corgersi, accorto. Incantiìo. Arso, socco, ar Incossar. Accosciare ; ri rostito. Anche senza de stringere nette coscie ; o- naro. perazione che si fa ai pot Incan tonar se. Accantucciar- ti per prepararti atta cot si. tura. Incào. Lontano. Incotto. (voce antiq.) Attri Incaparar. Caparrare. stito. Incassamento de peto. Ag Incozzà. Cozzato, urtato. An gravamento di petto ; in che insozzito, incrojato ; freddatura. dicesi dei panni sporchi. Incastronar. Acciabattare , Ed anche incagtiato, se acciapinare. partasi di un affare. Incatigiarse. Intratciarsi , Increante. Incivite, senza avvitupparsi. creanza. Incazzirse. (voce bassa) Im- Incrogia. Sempre ammata bertonarsi; esser cotto o to ; o di cattiva apparen briaco, pazzo o perduto di za, simite at crojO, cioè una. cuojo bagnato e poi risec Incender. Amarire; aver co. Ancroja dicesi di vec dett'amaro. chia deforme. Incendoso. Ruvido, aspro. Incrosarse co uno. Inimi — catino che t'incende. carsi. Che attosica, che ammor — incrosar te cegie. Ag ba. grottare te cigtia. Inchiò. Acciughe satate. Incrozzotà. Stretto di petto. Incoiar ta biancherìa. Dar Incrosta. Incrosticato ; che ta satda ecc. ha fatto ta crosta. i92 IN IN Inaurarse. Affrettarsi, darsi silo, avvizzilo ; dicesi dei premura o pensiero, p. es tessuti animali e vegeta- Inaurile. Affrettati. bili che han perduto la De le colende no me ne lor naturale consistenza. incuro Infiar. Enfiare. Purchè San Paolo no In fi arse. Riscaldarsi per una vegna a scuro. cosa; prendersi soverchia Proverbio de' nostri agri premura. collori che traggono pre — «o la se inpa. Non si sagio del ricollo dal gior riscaldi. no di S. Paolo. In fina, in finamente. Per Indafarà. V. Infacendà. fino. Indivia. Endivia , lattuga Infissìr, infissìo. Spessire, selvatica. condensare, infittire; far Indolentrà. Indolenzilo, ad' sodo un corpo liquido. doloralo. Infolponà. Impellicciato, fa Indopinnar. Ortare. sciato, carico di panni. Indormenzarse. Addormen Informigolà. Aggranchiato, tarsi. intormentilo. — un Arazzo, una man. Infolerse. Non far conto di Intormentilo. che che sia. Indormia. Alloppio ; sonni Infradelarse. Affratellarsi. fero dell'oppio. Infrancarse. Impratichirsi. Indonnirse: me ne indor Infralir, infrolio. Frollare, mo. Non me ne curo. frollato. Indretura. Sagacilà, accor Infugarse. Darsi fretta. tezza. Ingavonarse. Ammanteliar Indrìo. Indietro. si. — esser indrìo co le seri- Ingagio. Gaggio, che vale ture. Non aver cognizio pegno; dicesi della prov ne di ciò che si tratta; vigione che si da al sol esser alquanlo ignorante. dalo quando si obbliga a Infacendà. Affaccendato. servire. Infassar. Fasciare. Ingalà. Innamorato. Infemenirse. Ingrossare.im- Ingalbanà. Acceso, infiam personare; per idiotismo malo di premura. suoi dirsi anche ad uomo Ingalonar. Listare. infemento. Ingahtzzà. Innamoralo, in Infiapir, infiapio. Appas- fiammato di desiderio. 1 N I N i93 Ingambarar. Intrigare, im no datta parte det sub- pacciare. bietto, a' quati si racco Ingambararse. Mate impac manda t'ordito per avvia ciarsi. re ta teta. Ingarbugiar. Ingarbugtiare, Ingroparse. Commuoversi, a. ingarabuttare, confondere. non poter partare. Ingarbugion. Imbrogtione, Ingrossar. Ingravidare, di aggiratore. ventar gravida. Inguaiar. Cucire a spina. Ingrotio. Mortificato. Anche Ingìavetar. Inchiavardare ; intirizzito dat freddo. fermar che che sia con Ingrugnà. Indispettito. chiavarda. Ingrumar. Aggrumare, ran Ingiostro. Inchiostro. nare insieme a poco a Ingotfar. Caricare , oppri poco. mere. Ingurar. Fare o pigtiare au Ingotosir. Attcttare, tusin gurio. gare. Inocarse. Incantarsi. ^ . Ingranarse. Intendersi fra In pè. Invece. due segretamente. Inquerir. Inquisire, proces Ingranata. Granata ; pietra sar uno ; ma famitiarmen preziosa di cotor rosso- te investigare, ricercare. scuro trasparente. Inrodotar. Arrototare, rav Ingrata: no ta are ingra votgere, ridurre a forma dì ta. È beiiina. rototo. Ingremirse. Rattristarsi. Insacar. Rinsaccare, andar a — far ingremir. Far rac batzettoni, a scosse. . ~. capricciare. — i satai, detti anche ro lngrignotio. Intristito, in ta insacada. Imbudettare, catorzotito. imbusecchiare. Ingrtntarse. Accendersi dì Insangnenar. Affaticar mot ira. to, o spendere in un af Ingrinzar, ingrinzà. Ag fare. grinzare, aggrinzato. — me son insanguenà. So Ingritotirse , ingritotìo. no già entrato nette spe Raggricciarsi, raggricciato. se pet tat affare. Ingropar. Aggruppare. — vn pover omo che in Ingropadura. (term. de'tes- sanguena Un meschino sitori) Incorsatura ; pezzi che si affatica a sangue. di flio torto che rimango- Insear. Ungere di sego. 10 • 94 IN I N Insembrd. Mescotato. Intender per te rechie del /memento. Sbatordito. matteto. Intender mata Insempià. Stupido. mente. Jnsempiarse. Stotidire. An Intento. Tinto, tordato. che annoiarsi. In temerte. Tingersi, brut Inscnetto. V. Scachio. tarsi cot carbone, cotTin- Intentar. Lettare ; andar chiostro ecc. tento net risotvere e net Intepidir. Tiepidare. t'opera re. Interquerir. V. Inquerir. Intentae. Taccote, ciarte, co Intima. Federa; teta per se da nutta. coperta ai materassi. lntìr. ( term. antiq. ) Usci Intimèta. Federa; sopra-co ta. No ghe xe nè entrar perta di pannotino pei nè intir. Non c'è nè en guanciati. trata nè uscita. E per me Intivar. Imbroccare, cogtie tafora : nè dritto nè ro re at segno. vescio. Intoparte. Incontrarsi in Intoazar. Incorniciare. persona o' cosa. intonò. Sonnacchioso; son- In topo. Incontro spiacevo notoso, batordo dat sonno. te. Intoniar. Sognare., Intorcotar. Attorcigtiare. Insorirse. Annojarsi, quasi Intorzer. Torcere, avvotge addormentarsi. re te fita addoppiate. Intutitio. Assottigtiato. Intrada. Ingresso. Anche ta infoco de catta. Pecutato. derrata o ta rendita. — de potmon. Aver t'etisia. — più ta tpesa che Fin- Jntagià. Intagtiato. trada. V. Spesa. /ntag iurse. Addarsi, accor Intradeta. Rendituzza. gersi, insospettirsi. Me ne Infrante -. omo intrante. so intagià: quando uno Uomo che sa introdursi accorgesi di quatche cosa con bei modi. come per Ispirazione. Intrar. V. Entrar. Intardiganza. Tardanza. Intrégo. (tdiot.) Iutiero. Intardigar. infardare. Intrestar. Attraversare. In tei, in te ta. Net, net Intrettà. Dicesi di uomo ta; per esempio : in tei ben formato. muso, in te ta testa ecc. ìntrigabitt. Importuno; che Intemerata. Riprensione. s'intromette in un affare Intemperar. Temperare. con mat animo. IN IS .9S intrigato. Difficile, malage Inzacotà. Zaccherato, mac vote. chiato di fango. Intra: de primo intra. A Inzerlnin. Procaccino. An prima vista ; di primo lan che ingegnoso di lavori. cio. Inzochìo. Assopilo, preio Intronar. Slordire, sbalor da sonno. dire. Inziicà. Imbevuto, impres introna la testa. Aver la sionalo, riscaldalo. Anclu testa grave, ottusa. sbalordilo, col capo gra Inumidir. Umettare; asper ve. gere leggermente a poco /rabiò. Arrabbiato. a poco. Ironldo. Afflocalo, rauco. Inve tenarse. Adirarsi, cor- Iruvidio. Arruvidato. rucciarsi. Isadela: colar isabela. Fal Inverià. Invetrialo, Inver bo ; dicest del mantel del nicialo. cavallo. Inoerigolar. Succhiellare , /scaturio. V. Sealurio. bucare. Dicesi anche di Ischenà. V. Schenà. atloreigliare. Ismer dar. Sconcacare, brut Investia. Sorta di salame; tare di merda. carne Insaccata. Ispear, ispeà. Infilzare ; In Investir. Rinvestire; impie filzalo. go di capilali. /sfa. Estate. Invià. Avvialo, incammina — is lode la de San Mar to. tin. /mutamento. Avviamento. Piccola state di S. Marti Invischiar. Impaniare. no; cioè 11 dieci giorni Invodarse. Volarsi, far vo che seguono quello di to. detta festa. i96

Là: da là a là. Indi a poco. Lai: verlnir a lai. Abborda — al de là. All'eccesso. re una barca. — esser più de là che de — lassar per lai. Lasciar qua. Esser vicino a mo di vista. rire. Latnarin. Lamierino; lamie Ladin. Como facile e scor ra ordinaria per tubi da revole. stufe e simili. Ladrarìa. Ladroneria, ru Lambico. Limbicco. Delio ad beria. uomo, vale importuno. Ladrelo. Ladroncelio. Lamentazion. Lagnanza , Ladro per la vita. Ladro rammarichio. nato, ladro di mestiere. Lampido. Limpido. — i fa come i ladri de fà Lampizar. Balenare. Pero. Frase ch'ebbe origi Lampo. Lampo, baleno. An ne da due servilori della che lembo, estremilà, fal nobile famiglia Ferro, che da del vestilo. nel giorno Ungevano ini- Lampreda. Piccolo pesce di niicizinj e di notte anda lago o di fiume. vano assieme a rubare. Lanchin. Nanchina ; tela co Lagrema. Lacrima. tonina di color gialla — una lagrema. Un mic stro. cino. Lancuzene (idiot.) V. An- Lai drelo, lai zanca. La cuzene. to destro, lalo manco. Languiisan. (dal francese) — lai de pope. (lena. de' Cascamorlo, spasimato. barcaiuoli) La parte di Lanternon. Delio ad uomo, poppa. vale laternuto, secco e ma — de fora e de drento. (ter gro. min. de' macellai) La parte Lanzardo. tacerto ; pesce di interna ed esterna; ilice- mare, più grande ma me si specialmente del coscio- no ricercato dello sgom ne di manzo, di cui si bro comune, con cui pe fanno più tagli. rò vien talora confuso. — sulil. Taglio di coscia. Da l'occhio motto maggio- L A 197 re, e it cotor det dorso stra; pappardette, se cot più verdeggiante. te net brodo. Laorar. Lavorare. Lasagnon. Mittantatore, bu — soto aqua o toto man giardo. . via. Lavorare di nascosto, Lascar. Scorrere, trascorre copertamente; fare a che- re, sorpassare. tichettt. — ta gomena, (term. ma •— de gnuca. Beccarsi it rin.) atteggiare ta gomo- cervetto. na. — a scossi. Interrottamente, Lasco. Debote, ftoscio. a satti. ... Lassar, tassà. Lasciare, ta Laoratar. Lavoracchiare, ta sciato. vorar tentamente. — no tassar de . V. Laorente. Lavoratore. Pesto. Laorier. Lavoro, tavorìo. . — tà uno. Cotpirto a morte. Lapazze, (term, marin.) Stru — per oehio. Lasciare in menti di tegno per rinfor obtio. zar atberi. — per pope. Lasciare in Lapio. Seccatura, stucche dietro, abbandonare. vote. — in seco. Abbandonare Lapistazaro . Lapistazzoti ; uno netta necessità. pietra fina fra te preziose, Lassarse portar via. La e ta più tenera dei dia sciarsi vincere, adescare. spri. — vegnir i'aqua adosso. Larese. Larice o pino-tarice; Lasciarsi sorprendere da atbero di grande attezza. quatche disavventura; a- Dat suo tronco cota un spettare it momento estre sugo, chiamato trementi mo; na di Venezia. — da t'osso. Fare più che Larogio. (idiotismo) V. Re- non si suote. tog io. Lasso. Lascito; tegato per Lasagnada. Bravata ; anche testamento. invenzione sciocca. Lastotina. (term. depura Lasagna. Fandonia. Anche tori) Panchina; coperta di esagerazione. pietra d'uri parapetto. Lasagner. Lasagnajo ed an Latar, tata. Attattare, at che farinaiuoto. tattato. te. Tagtia tetti; pa — et tata. Egti gode, si bea, sta tagtiata per far mine ne sente compiacenza. ig8 LA L A loto-ioì o erba dapori. Eu poslo di rame purissimo forbia marittima. Nasce ab mescolato colla zelamina. bondevole nelle spiagge Laloner. Ottonajo; orafo di arenose mariltime. Il latte ottone. ebe da essa geme è acre Laudemio. (voce antiq.) Gra «i salato, e da alcuni vien vezza o contribuzione che posto sopra i porri onde pagava un feudatario al consumarti. caso della investilura di Latariol. Lattajuolo; dente suo feudo. dei primi che incomincia Laulo. Liulo; strumento mu no a mettere. sicale di corde ora disu Late. Latte vaccino, peco sato. rino e caprino. — magro come un lauto. — de galina. Il ben di Dio; Munto, lanternaio. tutto ciò che si vuole. Lavada. Lavamenlo. — del peise. Sostanza bian — de lesta. Rabbuffo di pa ca che trovasi nei pesci role. maschi al tempo della fre — a roda {afoda. V. An gola, e colla quale essi dar. fecondano le nova gettate Lavanda. Lavanduta. dalle temine: così aren- Laeaor. Lavalojo. ghe da late ecc. Lavapiati. Cimilero di cu — monta. Vivanda fatta di cina. cavo di latte dibattuto col Lavèlo. Aquajo delie sagre lo zucchero e col roso stie. lio. Lavèzi. Vasi da cucina. — de luna. Agarico: specie /.olirono. Lauro o alloro; di fungo medicinale. albero sempre verde. Le — eoo de lale. V. Cao. foglie sono aromatiche , — far vegnir el lale ai cal quasi acri. Gli antichi ro cagni. Produr noia. mani coronavano gl'impe Latesìn. Color sceruteo. ratori ed i poeti, e più Lalesìni. Animelle, Uccelii. modernamente si corona Anche vivande di latte. rono i dotlori, dal che Latesiol. Cicerbila, erba lat- derivò il nome di lau ticinosa da insalata. Vedi reati. anche Passarin. Lavro. Labbro. Lalola. Pianlone o pertica. Lazarioi. V. Pomo. talon. Ottone; metallo com- Lazo. Aggio ; vantaggio eh* LE LE '99 si da o si riceve in qua Lesca. Esca; bolèlo-esca; lunque compra o vendila; fungo sovero&o. Nasce so agiotaggio è il traffico u- pra i tronchi della quer surario che si fa delle ce cia ; tagliato la fette e im dole di prestilo publico. bevuto di una soluzione Lazzo. Laccio, capestro. di nilro, serve a far esca — meter el lazzo al col sottile, ottima da applica lo. Violentare alcuno. re sopra le ferile, ed usa tea. Fango, pantano. ta anche per batter fuo Leamer. Letamaio. co. Leandro. Oleandro; arbo Lessa. Succiola ; castagna scello naturalmente in ce cotta noli' aqua. Dicesi spuglio. Serve per ador anche di persona fredda, namenlo de' giardini. svogliata, insuisa. Leeo. Eco; voce ripercossa. Lessar. Allessare. Legneti da chebe. V. Cheba. Lctesin. Lelluccio. Legno quassia. Quassia ; le Letorin. Leggio. gno amarissimo usalo in Levà. Lievilo; pasta infor medicina. zata colla fermentazione Lento. Lamenlo. per lievilare il pane. Lenaego. (idiotismo) T. En- Levantèra. Venlo che spira dego. da levante, detto anche Lengua de bo. Aro; pianta; euro. perenne che nasce tra le Levantin. Così chiamasi an siepi ed Io luoghi om cora In Venezia un Euro* brosi. peo di qualsiasi nazione Lenguela. Linguetta; stru che dimori in tutti gli menlo a vari usi, somi scali del Levante, dove gliante a una linguetta. si parta quell'ilaliano-bar- Lente. Lenticchie. Anche baro che ha motto del ve lentiggine, macchia suile neziano. I turchi li chiama carni. Attrimenti vetro o no franchi, perchè frenk cristallo concavo per in in turco ed arabo signi grandire gli oggetti alla fica ilaliano. vista. Levantina. Stoffa di seta li Leniizenc. Lentiggine; mac scia. chiette sut viso. ' Levar el pan. Lievilare; ri Lenza. Tempo umido, pio gonfiare che fa la pasta voso. Anche flemma. mediante il lievilo. 2oo L I LI Levaressaj comare levarsi- Detto figuratamente, vaia sa. Levatrice. maldicente. Alludesi an Lezer. Leggere. che ad una piccola spesa Lezier. Leggiero. ma continua che attera Libar (lena. maria.). Alli l'economia. bare. Limèla. Slomachino; specie Ltear. Leccare. di animella molle e spu Licarse i dci. Trovar ab gnosa. bondante il guadagno. Limèla. Limuzza; piccola li — la mescola. V. Mescola. ma. Licurtia. Ghiotta; strumen Limonada. V. Jqua de li- to da cucina. mon. Licardin. Zerbino, vagheg Lindo. Dicesi del panno al gino. quanlo consumalo; fruslo. Licitelo. Lacchezzo, alletta Ho. Lido. menlo. Anche maluso o Liogo. (idiotismo) V. Lorjo. malvezzo. ' Lipa. Giuoco puerile. Liuc.ro. Lepre. — amie a zogar a la tipa. Ligambo. Legaccio; dicesi Andale a giuocare a'noc- di quello delle calzette. ciuoli. Ltgar, ligà. Legare, legalo. Lira. Libra di peso. Anche — i denti. Inturmentire i moneta. denti; dicesi anco di co Lispio. Mucido ; dicesi del sa difficile a pronunciarsi. la carne. — r «setto dove rat el pu- f.issa. Lisciare, lustrare. ron. Ubbidire ciecamente Lissia. Hanno, lisciva, il bu a chi comanda. calo. — Urlarsela a un dea. Ri — far lissia. Far bucalo. cordarsi dell' ingiuria con E dello figuratamente, far intenzione di vendicarse reputisti, dar fine ad ogni ne. cosa. Lili zali. Cigli turchi; fio — perder lissla e saon. Get ri che durano aperti un tare inutilmente la fatica solo giorno. e la spesa. Lima a schemi. Lima piatta. Liss iazzo. Rannata ; il più — da pulir. Lima bastarda. torbido della lisciva. — sordina. Lima sorda ; di Lissiera. Lavatolo ; luogo cesi dai fabri quella che terreno dove si fa il bu limando non fa rumore. calo. LO 20 1 Lissieta. Ratino teggiero, Longagne. Lungherie. poco carico di cenere. Longo. Lungo. Lissin. Lisciapante ; stru — come t'ano de ta fame. mento de' catzotai per ti V. Bibia. sciar suote. — de man. Ladro. lisso. Liscio, terso. — andar de tongo. Di se _ vestir tisso, partar tis guito. so, disnar tisso. Cioè sem — brodo tongo. V. Brodo. ptice, ordinario. Lontan-via, 0 a ta tontana lite: a tite. Appena appena. via. Per via obbtiqua; ac Litighin. Litigioso; che fa cortamente. ciimente viene a contesa. Lonza de vedèto, ec. Lombo Litarizia. Itterizia ; matat di vitetto, ec. tia che procede da spar Loro (coiro targo). Lunghez gimento di fiete o di bi za det vascetto. te in tutto it corpo. Lcrar (idiot.). Lavorare. Lizza. Leccia ; pesce di Lorda (cott'o targo) Gran mare. fame. Lizzo. Liccio ; ordigno de' Lore, tori. Esse, egtino. tessitori. Losco. Bircio, guercio. Lodar : chi se toda se sbro Lotregan. V. Detregan. da. Chi sè toda, sè torda. Lovèto. Lupattp ; piccoto Lodra. Lontra; animate qua tupo. drupede. Lovo. Lupo. Anche mertuz Lodre e todrine. Lontre zo o tupo marino; pesce marine; pesce non buono che a noi viene satato e a mangiare. seccato, e che si chiama Logar. Attogare a casa, a stoefis. tuogo, ed anche ad im Lovo manaro. Aggiunto da piego. to a tupo immaginario per Logia. Attogtiato; dicesi det' spauracchio de' fanciutti. frumento mescotato a to Lucamara. Dutcamara;pian- gtio. ta fruticosa, i cui steti ed Logo. Luogo. i tratci sono di un sapo — topico. Luogo segreto, re amaro-dotce, e furono — dar tago. Andar via, par dagti antichi tempi sem tire. pre in credito come ape- Londrina. Londrino ; sorta rienti, antiscorbutici ecc. di panno teggiero. Lucarizia. Regotizia, tique- 20 302 LU LU rizia; pianta perenne, che Lume de rosa. Allume; sai- nasce più comunemente falo d'iillumina. nelle vicinanze di Chiog- Lumero. (idiot.) Numero. gia. La radice di liqueri- Lunula. Lumicino. zia si adopera in polvere, Lumin de agio. Lumetti- in decozione, in infuso ed no. in estratlo. Essa è zucche — de cera. Spirino ; cande rina e dissetante. II suo la grossa e cortissima fat estratto, detlo sugo di tt- ta di getto ad uso di te querizia, viene prepara ner lume la notte nelle lo colle radici fresche. stanze. ludro. Panello ; viluppo di — da note. Lucciola; arne cenci impeciati che si ac se di latta traforato da cende per far luminaria mettervi la bambagia per nelle feste. Detlo ad uo lumini da notte. mo, ha varii significati, Luminal. Abbaino, o fine Ma più comunemente quel stra sopra tetlo. lo di piluccone, che volen Luminaria. Offerta per la tieri e vilmente pigila quel illuminazioni! degli attari. d'attri. — curlo de luminaria. A- Luganega. Salsiccia. ver corta vista. — gh'è più dì che tuga Lumino lo. Luminello; quel nega. Abbiamo più tempo l'arnese di ilio di ferro con che denari. Ricordati che pezzetti di sughero per l'anno è lungo. mettere a galla nell'olio Luganegher. Pizzicagnolo ; delle lampane. chi vende roba che pizzi Luna nova. Novilunio. ca, come salame, salu- — piena. Plenilunio. me ecc. — luna sentada e marina. Lugarin. Lucherino ; uccel in piej ovvero luna in letto di penne verdi e gial pie e mariner senià. l'ro- le, con macchiette nere, • verbio marinaresco : Al usato nella gabbia. fare in mare, al tondo in l.uitia. Scrofa, troia. terra; perchè nel londo Lugiadega. V. Ua. della luna avvengono facil Lvisas erba luisa. Verbe mente tempeste. na ; pianta odorifera. — botta o caliva luna. Es Lumada. Occhiala. ser di buono o cattivo /.untar. Osservare, spiare. umore. L U L U so5 Luna, aver ta tuna. Esser Luseta. Lumicino. di matumore. Lusor. Sptendore. — esser de tuna. Esser di — de tuna. Lampaneggio. boon umore. Lustrini. Bizantini, tustri — andar a tune. Esser paz ni ; minute rotette d'oro o zo a quarti di tuna. d'orpetto per uso di ri .— far veder ta tuna in cami. pozzo. Mostrare attrui una Lustrissimo. Appettativo che cosa per un'attra. davasi at mezz'ordine po Lunatico. Stravagante, che sto fra ta ptebe ed i patrizj, vana come ta tuna. come i medici, avvoca Luni. Lunedì. ti ecc. Lupaj aver ìa tupa. Esser Luzzo. Luccio; pesce d'a- gran divoratore. qua dotce. Lusariota. Lucciota; inset — de mar. Luccio mari to votante che di notte no. risptende. — xe megio esser testa de Luser. Ritucere, risptendere. tuzzo che eoa desturion. Inserta. Lucertota ; serpen Ovvero, megtio è esser pri tetto oviparo che ha quat mo fra gt'infimi, che infi tro gambe. mo fra i primi. 2o4

M

M : tuti ga et so eme. 0- Machion. Macchione, cespu gnuno o poco o motto par gtio. tecipa di tre m; cioè di me — star soto et machion. dico, di musico e di matto. Stare atta sicura, vivere Maca: a maca. A scrocchio; a spese attrui. gratis. Macuta, (idiot.) Macchia. Macaco. Detto ad uomo, va Madatena. Boccate di terra te babbaccio, di poco spi cotta, di bocca targhissi rito. ma, di varia misura, usa Macada. V. Macaùra. to per tener vino. Macaizzoj tempo macaìz- Made (voce antiq. ). Detto 20. Tempo nuvotoso. assotutamente vuot dire — civra macaìzza. Faccia No. Made sì. Si davvero. smorta. Modi. V. Zogar. — pan macaìzzo. V. Pan Madona. Suocera. — oc hi macaizzi. V. Ca- Madregat. Matricaria ; erba ramati. efficace a sedare te mate Macar , macà. Ammaccare, affezioni detta matrice net ammaccato. te puerpere. Macar te cusiure. V. Cu- Maga (gergo). Magazeno, siure. cioè bettota. Macaron da Pugia. Mocci Magari. Voce non più usa cone, uomo dappoco, tem- ta dagti scrittori itatiani, pettone chi si tascia so ma rimastaci net diatetto, praffare. Corrisponde att' utinam. Macaroncin. Beccafico di Dio votesse! Serve pure ad padute rossiccio. attri significati ; per es. Macaroni. Gnocchi ; specie che i vegna magari in di pastume grossotano di trenta: vengano, a un bi figura rotonda, da noi im sogno , anche in trenta. propriamente detti maca Vegniròmagari anca mi. roni. anch'io ci verrò, se oc Macaùra. Ammaccatura,con- corre. tusione. Magasso. Mittuina; uccetto M A. M A. 2OÓ .selvatico che assomiglia al Magnar: come la magne- chiozzo ; lia i piedi come mio? A che giuoco giac la piuma di color piombi chiatuo? no; il solo maschio ha il — magnar uno. Sopraffar collo rossiccio. lo con parole o minacele. Magazen da o in. Taverna — i ooht a uno. Rimpro io cui si vende il vino al verare, serpentare alcuno. minulo. — l'agio. Crucciarsi, pren Maguzcnier. Taverniere. der bile. Màgia. Maglia. — la f ogia. Intendere, ca Manieri. Madieri; que'pez- pire il segrelo. zi di legname che sono in — le parole. Mozzicare le chiodati in eguai distanza parole. sutla carena di una gros • l'astn tclcsto'! magna sa nave. de questo. Tuo danno. Magto. Maglio e mazzuolo. — ci pan pentìo. Mangia Magiol. Cerino; lunga can re il pane del dolore. deletta di cera aggomilola — el magnarla le sgalma- ta da tener accesa in ma re de Pilalo. Mangiereb- no. be un diavolo cotlo. Magiolera. Arnese di me • questu xe un attro ma tallo per tenervi il Ma gnar de pasta. Quest' è giol; sloppiniera. un'attra minestra, un'al Magna-carta. Scrivano, im- tra cosa. piastra-fogll. • co la testa in saco. Sen Magnamaroni. (gergo) Ruf- za pensieri. fiano. — el remo. (term. de' bar Magnamente. Rodimento. caiuoli) Impedire l'azione Magnaóra. Mangialoja. del remo. Magnapan. Uomo disutile. — da ctrupiat. Mangiar Magnar. Mangiare. Indica ghiotlo. tivo pres. Mi magno, ti — a strangolai. Troppo in inagni, ci magna. Nu fretta. magnemo , vu magnè , i —i- a scola-deo. A strappa- magna. E veggasi per con beeco ; con furia fino ch't' stmili desinenze il verbo caldo il cibo. stmlar a pag. 97. — da strupiai. Di gusto — la me magna. La mi ca stravagante, ma buono as pisce. sai. ao6 91 A Magnar de tason. DI stagio Matagrazia. Sgarbatezza . ne; cioè te vivande catde, — Detto a persona, vate sgua appena cotte. , jato. Magnartzzo. Pranzo trivia Mat de santa Maria. Emor te. ragia uterina. Magnane i oehi. Conten — de ponta. Pteurisia. der sempre. — de mare. Mate uterino. — i dei. Pentirsi. — de piera. Renetta^' pie- Marinerìa. Ladroneria. truzza che si genera net Magnotezo. Appetitoso, gu te reni. stevote. Roba magnoteza: — de san Vatentin. Epi di facite spaccio. Iessia. Magnon. Gran mangiatore. — det cartron. Infreddatu In attro senso, mangiapo- ra, tosse ecc. poto, che cava danari a — matigno, Matina. spatte attrui. — det motton. Gattone. Magóga. Vecchiaccia, decre — francese. Mat cettico o . Attrimenti uccetto a- mat venereo. , quatico det gen. dei Co- — de orina. Dissuria o stran- cati. guria. Magona. Abbondanza so — de ta tupa. Fame cani- verchia. , taa ; matattia che produce Magonar. Stomacare, anno gran fame. jare. — Massuco. Detirio, frene Magra de aqua. Basso fon sia. do, magrezza d'aqua. — dei do figai (gergo). Gra Magona. V. Smagami. vidanza. Mai: et di de san mai. Mai — andar de mat. Guastarsi. più ; motto scherzóso. — butar mat. Riuscir mate. Mainar. Ammainare te ve Matandò. Mat in ordine. te, raccogtierte. M atano. Errore, disordine. Maistra. (terni, marin.) At Matanoso. Facimate ; fan bero di maistra: è it più ciutto insotente. grosso e tungo detta na Matata. Mataticcio , cagio- ve. V. Arboradura e Ve I nevote. te. Mategnazo! sia Mategnazo1. Mais Iro. (term. marin.) Mae Matedetto it diavoto ! strate ; vento che spira tra Mate-spese. Spese accesso occidente e settentrione. ! rie. M A M A 307 Mateto. Matuzzo; indisposi- Mamara, marno. Goccioto zioncetta. ne, scimunito. Matguativo. Disuguate, o Manatote. Giuoco fanciutte broccoso. sco: a scatdamani; giuo - — seda matguativa. Seta co che fanno i fanciutti broccosa. mettendo te mani una so Matinconir. Rattristare. pra t'attra, e battendo quet Matistente (voce antiq.) A ta che rimane sopra con mata pena. quetta che a vicenda è Matizia (gergo). Merda. tratta di sotto. Matmesso. Matvestito o mat- Manazzar. (voce antiq.) Mi coitocafo. nacciare. Matmontà. Stuonato, svo- Mancipar. Emancipare. * gtiato. Manco, Manco, meno. Matorcega. In maiorciu, in — andar at manco. Scade matora. re ; andare in basso stato. Matoto. V. Mateto. — ridur fai manco. Miai- Matsestà. Scomposto. Anche mare. matazzato, indisposto. — far de manco. Far a me Miti-star. Svogtiataggine, in no, astenersi. disposizione. — manco che manco. Tan Matta. Catcina mescotata to meno. cott'arena per murare. — far ta manca. V. Far. Mat-tapà. Matvestito. Mandar ta roba a studiar. Mattempo. Tempo burrasco (gergo) Metterta in pegno. so. — de tà de Stra o mandar Matusar. Inviziare. sut Bondante. Mandar via Matvasia. Antica denomina uno in cottera. zione di magazzeni, ove — dat pero at pomo. Da sottanto vendevasi it vino Erode a Pitato. di matvasia ed attri navi Mandota. Mandorta. gati. — dei fruii. Anima; seme Matzabatà. Matconcio, ma racchiuso dentro i noccio te ammanato, matfatto. ti dei fruiti. Mamatueo. Stotido; ma pro — fato a mandota. Cose priamente schiavo cristia fatte a figura di rombo. no presso gti egizii. — chiapar o dar ta man Mamào. (voce fanciuttesca) dota. Pigtiare o dare ta Mucino; vate gatto. mancia. 2o8 M A MA Mandatalo. Mandortato. Manegheti. Manichini; estre — dar el mandatalo. Adu milà delle maniche della lare beffando. camicia , che penda sui Mandoler. Mandorto; albe polsi delle mani per orna ro che produce le man menlo. dorte dolci. Anche vendi — eoli, gridano gli erba lore di mandorte. iuoli che vendono cotti i Mandaloti. Castagne di pa picciuoli delle foglie del lude ; trigoli ; pianta an le barbabielole, buoni a nua che nasce nelle aque mangiare in insalata. stagnanti. Questi fruili si Manc,jo. Manico. mangiano crudi in alcuni — de ceriesa. Picciuolo. paesi, in altri cotti alles — 'tular el manego drio si od arrostili come le ca la numèra. Sprezzar il me stagne. no, perdulo il più. Mandrachio. Darsena; la Manèra. Scure o accetta. parte più interna del por Manerada. Colpo di scure. lo. Manescon. Manesco; pron Mandria. Detlo a persona, to a percuotere. vale asino, villano. Mancstra. Minestra. Manega. Manica. Così chia — resealdada. Amico ricon masi anche il cenlopelle, ciliato, affare rinnovalo, e intestino dei vilelli ridot simili. lo in vivanda ; molletta. Manestrar. Minestrare, sco — in mansghe de camisa. dellare. Sbraccialo. Manestro. Meslolino. — una manega de aseni Monèta. (giuoco) Ripiglino; ecc. Una mano d'asini ecc., giucco fanciutlesco, che sia vale una compagnia. nel ripigliare sutla parte — queslo xe un attro par opposta della palaia del de manegìie. Queslo è la mano una moneta get fuor di questione. tala in aria. — larga. Di poco dllicata Manevole. Maneggevole, fles coscienza; che non guar sibile, arrendevole. da pel sottile. Manfrina. Sorta di ballo ; — quel che no va in bu monferrina. slo va in manega. Quel Manganèlo. Martinello; stru che non va nelle maniche menlo meccanico. Bastone va nei gheroni. grosso. M A M A 209 Manfrodìlo. Ermafrodilo ; Marangona. (voce disusala) persona dj due sessi. Cosi chiamavasi una delle Manierala, o ma.niero.zzn. campane di s. Marco, che Maniera incivile. ogni mallina suonava l'av Manini. Smanigli; allaccia viso ai lavoranti dell'ar tura preziosa, che le don senale di recarsi al do ne usano al collo ed alle vere. braccia. Marangon. Falegname. Manizmla. Quantilà di co — da grosso. Carpentiere. se, ed anche di persone , — da sulilo. Stipettajo. come masnada: una ma- Marangonar. Lavoracchia nizatiudc baroni ec.: una re da falegname; inge branca di scellerati ecc. gnarsi in piccoli lavori. Manizar. Maneggiare. Marantega. V. Aredodese. Manizo. Maneggio, ammini Marasca. Amarasca; sorta strazione. di ciliegia dolce-aspra. Manizza. Manicotlo ; arnese Maravegia. Gelsomino del tatlo foderalo di pelle , la notte. nel quale al verno si ten Marchese. Mestruo. gono le mani per riparar Marcilesela. Marcassila ; mi le dal freddo. nerale. — del bauli, eassoni, ar Marchelo. (voce disusala) mar] ecc. Maniglia, sia d Nome di una piccola mo legno o di ferro. neta di rame, ch'ebbe cor Manti t. Tovaglia da tavola so prima del soldo. Anche asciugatoio. Mare. Madre. Mansion. Soprascrilta; in — secar la mare. V. Se- dirizzo di lettera, plico ecc. car. Mantegnir , mantegnuo . — lamarexesegura,e'lpa- Mantenere, mantenulo. re de ventura. La madre Munterlnua. Donna matenu- lo sa e 'i padre lo crede. ta ; concubina. — de le (ione. La matrice Mannelti. Basloncelli; sor delle femine. ta di ciambelle. — micoderma del vino; pel Munnala. Leva; stanga di licola rosseggiatile che cre- legno o di ferro a varj sce sopra la superflcie del usi. vino. Attrimenti fondigtiuo- Manzelo. Giovenco ; bue lo. giovine. — ite melon, de zuea. la aio MA (priori de' poponi e dette Marina. Pesce condito con zucche. Mare de meton aceto. dicesi di madre che non Marinèta. Ainarina ; specie sa educare i Agti. di citiegia. Maregna. Matrigna. Mario. Marito. Marèta. (term. de' beccai) Màrmaro. Marmo. Così viene chiamata ta spi Mormoro. Martignone; gof na dorsate: quindi brisio- fo contadinone. ta senza mar e ta, cioè non Marmetata. Cotognato e me congiunta cott'osso. tata; conserva notissima. Maresèto. Maretta; piccota Marmèo. Voce di scherno conturbazione di mare. usata per negativa di ri — far maresei. Mareggia sposta. re; dondotare una bar — marmèo squaquarà ! chetta per far ondeggia Qua-qua-riquà; voce onde mento. canta ta quagtia. Margarota. Battetto teggie Marmiton. Ranciere ; quet- ro a sei remi. to fra'sotdati che deve ap- Margarite. Margaritine; gto- parecchiarL e scodettare it betti di vetro, de' quati si rancio. fanno vezzi ed attri orna Marmorin. Marmorato; in menti feminiti. tonaco fatto con marmo Marginar. Ammarginare, ci potverizzato e catcina di catrizzare te ferite. ciottoti. Margnuca, margnuco. Uo Marobotan. Mirabetta; susi mo o donna dappoco, o na di ottimo sapore. Mi poco scattra. rabotano, se di maggior Maridar. Maritare. grandezza. — do cosse insieme. Con Maroca. Spia, marachetta. fondere, mescotare. Maron. Marrone, castagna. Maria orba. Mosca cieca; Detto figuratamente, fat giuoco che consiste net to, errore. dar ta caccia con occhi — trovar et maron. Sco bendati a chi t'abbia teg prire it mate. germente percosso. — cotor maron. Cotor mo Maritiozzo. (voce antiq.) Ma nachino. ritaggio. Marostegana. Citiegia mar Marizà. V. Amarizà. chiana. Mariegota. Matricota. Marota. Vivaio per conser- M A M A 31! vare le anguille ricli' a- Marzo. Marcio. qua. — palavo. Guasto, corrotlo. Mansioni. Pesce piccolissi Marzoeo. DI poco spirilo. mo, appartenente al gene Marzoco dicevasi qualun re gobiui. que figura di leone scolpi Mortetèlo : a tnartelcto. to o dipinto. Pieno, follo. Marzumera. Dicesi per di Marti. Martedì. sprezzo di persona malsa Martin. (gergo) Deretano. na. — far san Martin. Cioè la Mammola V. Orando. festa in onore di s. Mar Mascarete. Galosce; sorta di tino, in cui d'ordinario si soprascarpa ad uso di man fa gozzoviglia; uso deri tenere asciutto il piede vato forse dalle antiche nell'estremilà. feste in onore di Bacco, Mascarin. V. Con. che ricorrevano agli 1 1, Mascaron da prova. Bruttis 12 e is nov.; e forse dal simo uomo, come la figu digiuno di Avvenlo, che ra di legno che mettesi incominciavano anticamen per insegna suila prora de' te i cristiani subilo dopo navigli. la festa di san Martino. Mascarpon. Mascherponc ; Martinazzo. Grigiastro; uc specie di mollo in cello aquatico, della razza uso nella , don de' gabbiani. de si porta anche a Vene Marlorclo. Donnola o mar zia nell'inverno. ture. Mascolo. Mastio; tubo em Martufo. Babbaccio , min piulo di polvere per fare chione. scarica nelle sagre. Attri Marnino. Uomo burbero, au menti strumenlo da tener stero. congiunte insieme le par — vien su marubio. Fa ti di checchessia. tempo cattivo. — involtarse a la Madona Marza. Marcia, marciume. dci muscoli. Cioè dei ma Marzer. Mcrciaiuolo. schi ; attare eretlo dalla Marzemina. V. Ua. pietà della veneta reputili- Marzadego. Marzolino; ag ca nella chiesa di s. Mar giunto di lutti que' grani co contro i sodomili ma che si seminano nel mese schili. di marzo. Masegno. Macigno. 2 12 MA M A Masenada. V. Manizada. genere dette razze , detto Maseriin. Macinetto. da Linneo Ha ia Pastinaca . Masiota. Lucerna o pedone ; Motar, (term. mano.) Am pesce buono di mare, di matare; atberare una na cotore rossastro, cotta ti ve; munirta d'atberi. nea taterate senza spine , Matarana. Gioviatone; uo divittentesi in due atta mo aitegro, faceto. pinna caudate. Matarèta. Civcttuota, pazze Massa. Troppo, c ioè a masse. retto. — de perte. Vezzo di perte. Matetota: vestio a ta tna- — de fito. Matassa. tetot'i. Atta marinesca (dat — mossa bona. Meno maie. frane, matetot); cioè giac Masssaria : far mussarìa. chetta e catzoni iarghi. Sgomberare; portar via ta Materiaton. Materiataccio , masserizia per mutar do uomo zotico. micitio. Matezzo. Matteria. Massarin. V. Pan. Matimet,to. Impazzimento ; Mossera. Massaia; serva di impiccio. casa; fregona quetta che Matir. Ammattire, impazien rigoverna te stovigtie. tare. Mosseta. Matassimi. Matizar. Matteggiare, im Massizzo. Massiccio, sotido , pazzare. forte. Matori. Quadretto, mattone; Mastcgar. Masticare. pietra di forma quadran — te parote. Biasciare te gotare per uso di murare. parote. Detto ad uomo, vate mat tac Mastego. L'atto det mangia cinone, che ama it chiasso. re, pappatecco. Maturto. Pazzeretto. — cavarta dat mastego. Mato. Pazzo. Mato diciamo Incorrere in danno. anche at mazzacavatto, stru Mastèta o mastèto. Secchia, mento che serve ad attin Se piccoto vaso di iegno, ger aqua nei pozzi. dicesi hugiioto. — coi mati ghe \>ot boston. — da bagni. Tinozza. A popot pazzo, prete spi Mastruzzar. Fracassare. An ritato; cioè merita casti che matmenare. go chi sei cerca. Matada. Matteria, capriccio. Màuco. Rè buono nè catti Matana. Pesc« di mare di vo; come p. e. tempo cotor verde-giatticcio, det mauco, coste tnauthe ec. M E ME ai3 Mauro. Maturo. mecaniìo. Che va cotte Mazengo. Stagionato. For- tunghe, come cotui che an magio mazengo, cioè mag dasse atta Stecca. giatico, fatto in maggio. Mèco. (voce di gergo) II pa Mazorana satvadega. Origa drone. no. Quest'erba ha un odo Megiarina. Migtiarota ; pat re fragrante ed un sapo tetta piccotissima di piom re aromatico. Si mescota bo per caricare gti archi- atta birra per impedire busi e uccidere gti uccetti. che inacetisca. Megiaròta. Stritozzo e bra- Mazorarse. Ammazzerà rsi, viere ; uccetto di patude. assodarsi. Megio. (coire targa) Megtio, Mazorin. Cottoverde ii ma più bene. schio; anitra setvatica ta Megio. (cott'e stretta) Mi (emina, t it più grande giio. degti uccetti patustri: da Mèta. (cottV iarga) Quetta cui forse it nome di mag- stecca di tegno che usa gioringo.La femina dat ma t'artecchino. Anche stru schio si riconosce perchè mento per giuoeare atta manca det verde sutta testa, patia; racchetta. e perchè it soto maschio Me tampa. Doniia inciampa ba netta coda tre piume ta, imbarazzata. riccie. Metanzana. Petronciana ; Mazzar, mazza. Ammazza pianta ortense, che dà un re, ammazzato. frutto ovate pavonazzo. I — mazzao o amazzao. V. sistematici ta chiamano So- Copao. tanum metongena. — mazza t e strupia ti. Mctifa. Donna diticata, schi Spaccone,(agtiainonti, bra- fiitosa. vazzo . Meton. Popone. Detto ad uo Mazzoca. Mazzuoia, mazzoc mo, vate minchione, vi so chio. ' no tre varietà: metone mo Atea. Meta. scateito, che ba i poponi — vegnir a mèo. Venire at densamente sotcati at di punto che si desidera; vou- fuori ; it metone vernino venire. detto votgarmente baciri, — tirar a mea. Tirare a sè, che hai. poponi tisci at di at proprio desiderio. fuori; it rampeghin? ctre Meca: che meca! che va ha to steto rampicante e 214 M E M E i poponi sotcati e retieo- Meota. Midotta. ' iati. Mereore. Mercordi. Meminì: un metnirti. Per Merda: una merda. Va bet cossa ; ricordo di mano ; niente. tientammente. — merde cot crostoto. Bra Menadeo : cognosser una vate; strepiti. Anche trop cossa a menadeo. Averne pe ceriinonie- cognizione pratica di una — far merde. Gridare, stre cosa; conoscerta per espe pitare. Anche far cose fuor rienza. di proposito. Menar a scuota uno. Aggi — no ta xe merda, ma et rare atcuno; saperne più can t'à cagada. Tanto è di tui. zuppa che pan motte. •— a torzio. Confondere, in Merdacai. Detto scherzosa gannare con parote. mente, tafanario. Mendar. Rimendare i panni. Merenda. Propriamente di- Mendaressa. Che rimenda o rebbesi t'anticena ; ma dai ricuce ta rottura dei pan veneziani intendesi ta co ni, sì chVnon si scorga it tazione o it primo cibarsi mancamento. detta mattina. L'attra chia Meneghèta ( net giuoco ). It masi merendata. due di spade. Merti de ponto. Mertetti a Menicoto. Amminicoto, aju- punta d'ago ; to stesso che to accessorio. mertetti di Fiandra o di Mènota. Pesce di mare, det Burano. genere Sparus. — venditor de merti. Bi- Menuagia. Minutagtia; quan g Iterato. tità di cose minute. Ma Mesa. Paccotigtia ; provvi partando di pesce minuto gione di commestibiti per cotto dicasi frugagiia. circa un mese ad uso de' Menuei. V. Bigoti. bastimenti. Menueto: deo menueto. Di Meschizza, meschizzo. Me- to mignoto detta mano. schiata, ineschiato. Menuo. Minuto. — cotor meschizzo. Coto —andar per rio menno. re tra bianco e bronzi Andare stretto e timitatis no. simo in ogni cosa. — aqua meschizza. Aqua Menzonar. Nominare. Anche ! satmastra, o aqua dotce motivare e ricordare. meschiata cotta satsa. M E M I ai5 Meschizza : zornada me- Melcr una spina a man. In schizza. Giornata torbi trodurre una usanza. da. — la piva in saco. V. Pi Mescola. Meslola. va. — da lasagne. Spianatojo. — un halin in lesta. Dire — da polenta. Matterello. attrui una cosa'che lo ten — licar la mescola. Lee- ga in pensiero. cheggiare ; trarre alcun Metti-massere. Accatta ser proBttu di un affare in ve ; sensale. cui attri gode il maggior Melùa. Mettilura; modo di vantaggio. mettersi o di abbigliarsi. Mescolan o meslolon. Pa- Mczà. Mezzanino ; studio, letlone o beccariale ; sor scrillojo. Sono Je stanze ta di anilra salvatica, di nel primo piano dei pa versa dal fofano. lazzi ad uso degli agenti Mestranza. Maestro lavora e fatlori. lore. Mezana. V. Vele. Mn tudla: Mezzadria; metà Mezaria. Mezzo ; punlo di del prodotlo di un terre mezzo, ugualmente distan no dalo a lavorare. te da' suoi estremi. Meter su uno. Mettere uno Mezo-e-mezo. A mezzo ; a al puntiglio ; aizzarto con metà per sorte. tro un attro. — mezo de mezo. Mezzo — el culo al muro. Osti medialo. narsi. Mezolera. Vassojo; arnese — '2a inan davanti. Appro di legno piatto un po' ca priarsi l'attrui dirilto. vo. — uno in erose. Pregarto Mi. Io e me; pronome. instantemente. Mia: un mia ecc. Un mi — la vesta. Gabbare in un glio; misura ilineraria per contratlo. lo più di sooo passi, ma — uno al muro. Violentar che ha una lunghezza dif uno a risolversi. ferente ne' diversi paesi. — in berla. Intascare. Meglio dicesi minio, secon — a pelo. Confrontare. do Gherardini. — in loia. Esporre un fat Mica : una mica. Pochissi to con ordine. mo, un minimo. — in sai una cosso. Riser Mier: un mier. Un mi varta a tempo remolo. gliaio. ai6 MI M O Mieto. ( coti' e stretta) Un scugtio di cose imbrogtia migtio scarso. te. Mfgnognoìe. Gesti o paro Mistra. Maestra. te tusinghevoii. Mistrà. Aquavite raffinata Mite-fiori. Mittefogtio mi con anici ed attro ; ani- nore; pianta erbacea. cetlo. Minèta. Mancia. Anche pro Mistro. Maestro, artiere. tenda, misura di biada. Mistronzoto. Maestrino. Minga. Mica. Misurin. Piccoiissimo vaso Minuo. V. Menuo. di tatta, con cui si misu Mio. V. Mia. ra ta potvere det caffè da Miseria. Accidia , infingar porsi netta caffettiera. daggine. Miticoìoso. Meticutoso. — aver tm poca di mise- Mo. Particetta riempitiva ria. Cioè quatche brivido,' dat tatino modo. Usasi net sintomo di fcbrc. significato di ma e pure ; Miseron. Pottrone, dormat- p. e. mo no va ben : ma fUOCD. non va bene; ve t'aveva ' Mismàs. Guazzabugtio, mi mo dito: ve t'aveva pur scugiio. detto. Mìstiado,mtstiamento. Me M oc agio e Mocaor. (gergo) scotamento. Moccichino; fazzotetto da — missiamento de sangue. naso. Senso di (errore, di com Moear. Smoccotare. passione ecc. Mocarseta. Andar via. M issianza. Mescotanza, pia- Macaroìa. Spegnitelo. siri ccio. Mocegoto. Scamuzzoto, rima — far missianze. Mescugtia- sugtio. re, infruscare. Moche ta. Sino ccotatoio, moc Missiar. missià. Mescotare, cotaia ; mottette per can mescotato. dete. — et te to. Sprimacciarto. Mocina. Dicesi per disprez — ci pagiazzo. Rimenare it zo ; vate fraschetta. saccone. Mocoto. Moccoto; rimasugtio Missiarse. Agitarsi , con di candeta. Detto a per* torcersi per cose spiace sona, strangotino; ragazzo voti. piccotissimo. Missier. Suocero. — tirar dei macoti. Be Mintoto. Piastriccio ; mi stemmiare. M O MO 217 Moccio: tacar macoli a Molarghela a uno. Accoc uno. Apporgli laccie; ca carta ad uno, dirgli l'ani lunniarto. mo suo. Attrimenti vale Modegat. (lerai. de' macel lasciargli facilmente o per lai) Taglio di carne tratta 1toco prezzo una caia. dal collo dell' animale. — molarse da la riva. Far — duro de moderai. Du più che non si suole. ro, testardo, diffìcile ad ! Uloleca. (forse da mollic accordare. cia) Granchiella; piccolo Modion. (lerm. degli archi granchio molliccio. Quau- tetti) modiglione, menso do il granchio si spoglia la, sostegno. della vecchia crosta, e si Mogano. Legno di un albe presenta vestilo invece di ro americano detto Muu- una molle membrana, al gani di color rosso, ca lora prende il nome di pace di gran lucido e as mollecca. ( Oliai Zool. sai pregiato per lavori. Gli Adriat.) artefici lo imilano col no Molegalo. Mollicchioso, flo stro acero , e lo imilano scio. con grande illusione. Molena. Mollica. Detlo ad Mogiar , mogià. Bagnare, uomo, vale tentennone , ammollare ; bagnalo, am alocco. mollalo. Molenoso. V. Molegalo. Mogio. Bagnatu, molle. Moleiin. Soffice, Uscio, mor Molar. Slegare, sciogliere. bido. Anche rallentare; ed an — co te molesinc. Piacevol che lasciar cadere una co mente. sa tenuta in mano. Molala. Arruolino. Anche le — peae, pugni ecc. Sciori molle per attizzare il fuo Mar calci ecc. co. Pincette quelle che — i feri. Affilare i ferri. servono a prendere o col- — un ua. (terna. muriti.) Tur locare alcuna cosa in luo aqua; quando nella nave go dove non si potrebbe per qualche apertura en colle dila. tra l'aqua. Molèlo. MoIliecUo; alquan — molurtjke un punlo. Ce to tenero. dere. Molinaio. Filaloio; strumen — se ga molà le stupe. (ger' to di legno da filar Ima , go) Ha In cacajuola. lino, seta e simili. 99 2t8 M O M O Molinèlo: esser un mo Valore monetario, che va linèio. Esser troppo lo riava secondo 1 paesi; p. quace. e. il tallero veneziano, che — far tria a molinelo. Di- qui valeva dieci lire, ne' ciamo nel giuoco della luoghi ottremare ne va tavola a molino quando leva undici; quindi com le pedine o tavolette di putato. il tallero al valo uno de' due giuocalori so re di Venezia, dicevasi no impostate in modo che moneta corta e al valor ad ogni mossa si compo di ottremare moneta lun ne la tria, onde l'avver ga. sario perde senza riparo. Monea mata. Moneta falsa. Moline lo. Molinello; picco — picola. Spiccioli. lo molino. — scarsa. Moneta calante. Molo. Debole o floscio. An — far moneti falsa per che pesce di mare; n& uno. Far qualunque cosa sello. pel grande affetto verso Molimi. Monlone; il maschio uno. della pecora. — spazzar la monca per Montò. Minaccia, sgridamen- quel che la care. Piglia to. re il mondo come viene; Mamala : zogar a mamo la. tagliare secondo il pan Far il ponte; giuoco fan no; far di ogni cosa il cal ciuilesco, in cui uno si po colo merilato. ne a guisa di ponte in Monifa. Bielolone, pigolo curvandosi, e gli attri vi ne, che sempre pigola o sattano sopra. piagnucola. Mona. Natura della l'emi Montada de l'agua. Innal na. Detlo ad uomo, vale zamento delP aqua. balordo. — del pesse. Montata; dice — far el mona V. Far. si quando da primavera Dicesi dal volgo una mo le valli s'aprono, e v'en na per disprezzo' di chec tra dal mare il pesce no chè si traili. vello. Monuda. Bessaggine, scioc- Montadura. Corredo, forni chezza, sproposilo. Attri menlo. menti un niente, uno zero. Montapiè. ( term. marin.) Monca. Moneta. Marciapiede; nome gene — curia e monca longa. rale che si da a certe cor M O M O de, sopra le quali i mari di legno ; il legno più nari posano il piede quan grosso dei tascio. do prendono il riccio del Morelo de luganega. Sal- le vele, e vogliono met sicciuolo. tere o levare i basloni di — de bisalo. Rocchio d'an cottellacci. guilla. Montarse. Mettersi in ar — de mezo. Si riferisce a nese. statura nè grande nè pic — la g he monta a uno. cola. Cioè va in collera. Morer. Moro, gelso; albero Monzcr , monto. Mugnere, di due specie, cioè bian munto. co e nero. La foglia del Mora. Mo r.ij noia; frutto del bianco serve ad alimenta moro e gelso. re i bachi da seta; ed il — de spin. Mora prugnola. nero produce un frutlo — salvadega. Mora agresto.1 nero ripieno d'un sugo co — • siropo de more. Diamo- me di sangue, detto mora. ron. Mar ata. Ster pignola; uccel — cara mora, caro mo lo come il beccafico. ro, ecc. Voce carezzevo Morga. Morchia ; feccia del le. l'olio. — zogar a la mora. Giuc Morgnon. Sornione ; chi sta co che si fa in due, al sempre serio e imbron zando le dila di una delle ciato. mani, e cercando di ap- Morir. Morire. porsi che numero sieno Indie. pres. Mi moro per alzare tra tutti e due; ( coil'o stretta ), ti mar, onde in latino m icore di- el mar. Nu inorìmo, vu gitis. morì, i mar. Morachiolo. Brunetlo; dice Pass. imperf. Morivi- si del colore della pelle mo, morivi per moriva del votto. mo e morivate, ecc. Maral. Travicello quadran Condiz. pres. Morirla golare. e moriraue, io morrei. inurbin e morbinezzo. Biz Moriressi, morresti. Et zarria, buon tempo. morirave o mori ria, egli More. (term. maria. ). Gar morrebbe, ec. zone di barca. — de vogia. Struggersi di Morelo de fasso. Rocchio desiderio. 220 M O MO Morir co l'erba in baca. Pe Morto: mi reslo morto. io rire per dappocaggine. rimango slordilo. — dal eanoaro odala gian — brazio, gamba morta, ec. duii a xe l' istesio. Alla Mortificato dicesi di un fin per Io gregge è poi lo membro del corpo in cui stesso — esser preso dal sia lotalmente estinto il lupo o dal cuslode. senso. Moro. Bruno. — dopo marlo et se capè. — de morsa. (idiot.) Ghez- Cosa fuori di tempo. Prov. zo; moro di Barberia. ch'ebbe origine dal caso — pesce di mare del gene avvenuto Del i 7S o al nob. re delle razze; è uno de' TommasoMorosinijil quale più grandi nel suo gene portalo come morto nella re. chiesa di S. Maria Formo Mprofde. Emorroide. sa, e deposto sut catafal- Morosa, moroso. Amante. ce, ri nvenne, ma compre Morsegada. V. Morsegon. so d'orrore rovesciò ca Morsegar, morscgà. Morde dendo in terra e trasci re, morso. nando seco la bara, onde — ci ga morssgà te tele rimase accoppato. a so mare. Dicevi dj ore- Moscardin, moscardo. Gio potente fortunale. vine vago di far comparai. Morsegarse. Bisticciare. con Montilo. Moscadeilo; vino trastare , pertialicetiiente fallo di moscadella. proverbiandosi. Moschète de la barba. Mo — i dci. Pentirsi. sche ; que' due pezzetti di Morsegon. Morso, morsica burba ehe lasciansi sut lab tura. bro supcriore alle due e- Morso a eoa de gaza. (term. stremilà. de' falegnami) Calettatura Mossalo. Zanzara ; insetlo a coda di rondine. volatile. Morte: rè la mia morte. Mossolini. Moscherini di- Cioè il mio castigo, il mio consi propriamente quelli tormenlo. dell'aria ; quelli del vino — Fa la so moria. Partan moscioni. dosi di cibi appropriata Mostalevria. Sapa, defril mente condili: egli è il lo; moslo cotlo e alquan suo vero gusto. to condensalo nel bollire, Morlèr. Mortaio. che serve per condimento. M O MU 2n i Mostarda. La voce mostar- moggiata; spazio di terra da indica vivanda fatta' in cui si può seminare un principatmente di mosto; moggio. ma non così quetta di Ve Mozza (cotTo stretta). Sorta nezia, di un gusto pre di batteiio scoperto, zioso, (atto essenziatmente Mozza-fadighe. Pottrone. di mete cotogne condite di Mozzo. Moccio; escremento senapa e miete. — Mostar-] viscoso ch'esce dat naso. da dicesi scherzevotmente — partar mozzo. Scitingua per merda. re. Maiiose, (gergo) Le poppe. Muanza. Cambiamento. Mostra: far mostra, "tinge Muar, muà. Mutare , cam re ; simuiare. biare ; mutato , cambiato. — de te boteghe. Bachèca; Mucegoto. V. Musegoto. cassetta cot coperchio di Muchi. Zitti, quieti. vetro, ove sono esposte te Muchiachia. Amica, damuz- merci. zaccia; peggiorativo di — det retogio. Quadrante. dama. — de vin ecc. Saggio. Muchiar, muchià. Ammuc Mostrar, mostra. Mostrare, chiare, ammucchiato. mostrato; vate na Difesta Muchio. Pastinaca maschio; re ed anche figurare. pesce di mare det genere — et muso. V. Muso. dette razze. — et fianco. Arrischiare una Mudande. Sotto-catzoni. domanda. Mufadin. Muffaticcio. Mostrichio. Bruitaceio; ed Mufo. Grutto ; matinconico. usasi per ingiuria in va Mugier. Mogtie. ni sensi. — , dotor de gomio, dotor Mostron. Mostra; rassegna de mugier. Dogtia di mo di sotdati in ordinanza. gtie morta, dura uno atta Mota. Monticetto, atturetta. porta. Motesin. Vezzo, garbo, scher Mugnt. Muci ; voce onde si zetto. chiama it gatto. Moto da rider. Ghigno. Mutatro. Mutazzo ; uomo — at moto. ( modo avver generato da un europeo biate) Ait'apparenza ; per e da una mora; ovvero quanto pare. da un moro e da una Mòzo. Moggio, Diodio; mi bianca. sura de' grani. Anche Mute. Pianette, scarpe da 222 M U M U casa, piane. senza il cai Muner. Mugnaio, molinaro. cagno. Muodo. (voce antiq.) Modo. Mulezza. Muiaggine, osti Murar le vele. V. Vele. natezza. Murèlo V. Morèlo. Mulo. Animale nalo di ca Murer. Muralore. vallo e d'asina. Dicesi di Muro de meza piera. Rife figlio bastardo. Vale an rilo ad uomo, vale di po che per ostinato. ca salute. Mulato. Zoccolo, che ha il A/usano. Brutta faccia. tomaio di pelle, e tutto il Musariol. Musoliera; quel rimanente di legno. la che adattasi al muso de' Munari de polenta. Bolle, cavalli, de'cani, ecc. grumi, bernoccoli. Muschielo. Monello, mali Munega. Monaca. zialo. — do leto. Prete, trabicco Muschio. Sorta d' erbetta lo; arnese di legni cur notissima. Anche materia vati in arco, in cui mei odorifera, ch'è l'escremen tesi un caldanino fra le to della capra gazzella, coperte del letlo per iscal- che Io produce come uno darto. apostema intorno al be- — la va munega a Sanfl- lico: se ne servono i pro sepo, dove i dorme do per fumieri. Detlo ad uomo, lelo. (dettalo l'ami!.) Pren vale austero, esigente as de marilo. sai di rispetlo. Muneghèle. Iacea ; Gore Musegar, musegà. Mozzica detlo da' botanici l'iota re. Anche mangiucchiare, tricolor. cioè mangiar poco e a Munegheta. Monachetlo ; stenlo. smergo domenicano; uccel Musegoto. Mozzicone, sca- lo di mare, non buono a muzzolo ; quel che rimane mangiare. di cosa mozza, troncata, Muneghin. Monachino; uc arsiccia, ecc. cello grosso come la pas Musino. Salva-danaio. sera comune. Muso. Propriamente testa Muneghin. (lurm. antico ) del cane ; dicesi però bel Monachino; reo di colpa unisciti. bel muso anche carnale con una monaca; partando di persona. disordine ch'ora frequente — mostrar e I muso. Op- in Venezia nel secolo XV. porsi ardilamente. M U 220 Muso da do musi. Tecome- Musso. Asino, somaro. co; uomo doppio. Mussota. Mussotino; teta di — storto. V. Far. cotone così detta datta — da rovere. Faccia tosta. città di Mossut, donde ven — andar at muso. Farsi ne portata in Europa. avanti minacciando. Mussotini. V. Mossotini. — roto. Sfrontato , ardito, Musso/o.Muscoto o pidocchio senza vergogna. di mare ; specie di conchi — da processi sbregai. Di gtia : Mytitus barbatusj cesi scherzosamente di chi Linneo. vorrebbe far viso truce, — Neit' Istria vi sono bar e non può. che apposite per ta tor — restar a muso seco. Sen pesca, dette Mussotère. za niente, cioè at secco. Mustachio. Basette; barba — aver muso de far, de ch'è sotto it tabbro. dir, ecc. Aver ardire di Mustazzada. Rinfacciamen- fare ecc. to, rimbrotto. Musoni: far musoni. Viso Mutir o mutotir. Ammuto ingrugnato. tire. Mussèta. Asinetta. Mutria. Faccia brutta. 224

Ifatba. Matva; erba medici Napamondo. (idiotismo) Map naie. I romani se ne ser pamondo. vivano per commestibi Napotitano. (term, di giuo te. co) Verzicota ; ie prime tre Natboni. Matvaccioni ed at carte di maggior vatore, tea; pianta erbacea medi cioè t'asso, it due e it Ire cinate che trovasi ne'fos- di atcuno dei semi, che st. In terra-ferma dicesi trovansi riunite in mano tnatvischio. d'uno de' giuocatorì at tre- Nanarar. Camminare da a- sette. natra; maniera di cammi Naranza. Arancia. nare di quatche persona — garba. Meiangota; aran che pare sciancata. cia forte. Naneto. Nanerctto; nanino. — de mar. Arancia marina; Nani o noni. Pesciatetti ma produzione marina det ge rini, non buoni a mangia nere degti atcionii. re. Di recente introdotti Naranzer. Cedratajo; it ven netie nostre iagune, it na ditore di aranci, timoni ec. turatista dott. Nardo ii ri Naranzeta. Arancina, picco guardò COU1C appartenen ta arancia. ti ad un nuovo genere che Naranzon* «andato; cotor egti intitotò ytphanius. detia metarancia matura. Nanir, nanìo. Cantar ta nin Naroncoto. Ranuncoto, fiore. na-nanna. Nasada. Fiuto. — ve dirìa chi v'ha nanio; Nasar, nasà. Odorare , odo cioè: meritcreste ch'io v'in rato. giuriassi. — farse nasar, o snasar. Naòn, Navone o napo; specie Farsi beffare, farsi scorge di rapa bistunga. re. Napa e napara. Nasaccio, Naso: busi det naso. Narici. nasone. — scagneto det naso. Spi — det camin. Cappa det na det naso. camino; principio detta go — naso che pissa in boca. ta di un camino. Arcato, adunco. N A N A 225 Naso da pifaro. Naso lungo. to bastardo di motte va — impontio. Aquilino. rietà, che nasce dalla pian — rcbccà. Rincagnato. ta meliaco innestala col — largo. Sfregiato, che ha pesco. Anticamente Nux larghe falde. psrsica. — schizzo. Camoscio , o Naspo. Aspo; strumenlo di schiacciato. legno su cui si ravvoglie — da maschera. Guardana- filo, facendone delle ma so; arnese che cuopre il tasse. naso. — naspi deli'argano. (term. — del eaenazzo. Boncinel marin.) Aspi dell'argano ; lo. lunghi e forti pezzi di le — del tnchalo. Arco del luc gno che si mettono nei fori chetlo ; quel ferro curva del cappello dell'argano , to con che si chiude. e su ili cui fanno forza i — del sattarelo. Monachet marinari per tirare quan to; quel ferro nel quale do si salpa. entra il saliscendo per ser Nassa quel che sa nasser. rar l'uscio. Checché ne avvenga. . — aver el naso stropà. A- Nassua. Rilrovato ; inven ver il naso intasalo. zione maliziosa. — dar de ««so a uno. Im Naisuo. (idiotismo) Nato. portunare, molestar uno. Nastruzzo. Nasturzio; erba — dar in lel naso. Per e- di sa por acre. sempio: questa gius dà in — aquatico , detlo più co- tel naso : questa gli di munem. Grasson o Cres- spiace. son. Sisembro o crescione. — restar co tanlo de na Nasce nei rivi delle aque, so. V. Restar. e si mangia in insalata. — de/ bastimenlo. Chia — colar de nastruzzo. Ran masi nella marina la pri cio. ma parte del bastimenlo Natole: solo le nalole. Sot che termina in punta. to le tegole; geometrica- Pfasopia. (voce scherzevole) mente dicesi sotlonorma- Naseca; naso malfatlo. le ; cioè parte dell'asse di Naspar. Annaspare; scioglie una curva tra i due pun re il fuso dal lilo e ridur ti, ove l'ordinata e la per la matassa suli'aspo. pendicolare di essa incon JVaspersego. Pescanoce; frut- trano l'asse. SS 226 "\ K H O Nacegar, navegà. Navigare, Nevèra. Tempo di - neve. navigato. Nevodo. Nipote maschio. — omo navegà. Como esper Nezza. Nipote featina. to, scattro. Niada. Nidiata; nido di uc Navesète. Lunette; sorta di cetii. orecchini. Niàro. Guardanidio , uovo Neche. (avv. dat tat.nec.) Ne vano; uovo che si tascia che bezzo neche bugatin. per segno net nido dette Niente affatto. gaitine. Negar. Annegare. Anche ri Ntarse. Covarsi in casa at cusare. trui. — nu se neghevimo. Ci ne — de vermenezzi. Impc- gavamo. *- Neghite. An docchirsi. negati. — Neghèu forsi? Nichiar. Annicchiare, cotto Negate forse? care. — negar Cristo su ta ero Nicototo. Abitante dì s. Ni se. Negar t'evidenza. cotò e vicine parrocchie. — negar una fia. Maritar Anticamente i Nicototi ta mate. formavano una fazione ri Negrofumo. Nero di fumo vate a quetti di Castetto, traito da tegni resinosi detti quindi Castetani. arsi. Nìcto. Niduzzo; piccoto ni Nembaizza. Nembo immi do. nente. Nina-nana. Dindotamento. Nena. (coire stretta) Batia , Ninotar. Barcottare. Matvez nutrice. zo di atcuni net cammi Nespoteta. NespOtina ; pic nare. cota nespota. Ntnzioì. V. Nizioì. Nè ti nè mi: no aver nè ti Nio. Nido. nè mi. Non aver nè drit Nìota. Nuvota. to nè rovescio. Niora. Nuora. Netizia. Nettezza, mondez Niziot. Lenzuoto. za. Nog f,era. Noce; atbero. In ita — far netizia. Sparecchia tiano dicesi uguatmente it re. Anche consumare tut noce t'atbero ed it frutto. to. Notesin. V. f'eturin. Neiarin. Nevischio; it ne Noma o nome. Appena, so vicare in poca quantità. tamente. Neve. V. Pana. — nome nato. Appena nato. NO N U 227 Noma do. Sottanlo due. e fibuia eh' è nella parte — nomadesso, noma in slo inferiore della gamba. punlo. Adesso sottanlo. Nostromo. Nocchiero; mae Nombolo. (term. de' macel stro dell'equipaggio. lai) Lombo. Notar le casse. Osservare Nona. Campana del mezio- gli andamenti attrui; co di, la quinta delle 7 ore me chi registra in un ne canoniche. gozio le casse ch'entrano — far la nona. (gorgo) Far e sorlono, la spia. Notevèdo. I nostri pescalori Nonau In. Novanta. così chiamano alcuni mol Noni. Specie di scarpe. luschi di mare, che quan Nonzalo. Nunzio di chiesa. do si trovano al sole ri Anche becchino, che a Pa flettono un cangiamento dova dicono Menitelo , di azzurro verde e dora corrotlo da mena ali' a to. vello. Notiziar. Notificare. Nopo. Mica; non già. Nololada. Nottata; Andar di Nosa, noie. Noce, noci. notte a diporlo. — Pan e nose, magnar da Novizia, novìzzo. Fidanza dose : nose e pan, magnar la, fidanzalo. da vilan. Per significare — esser novizzo. Esser nuo che le noci vanno vo in che che sia. giale parcamente. No-vogiando. V. Voler. — zogar o le nose. Truc Nu, nuattri. Noi. Ne' bassi cino; giuoco fanciutlesco secoli dicevasi nus : don Nosèla. Nocciuola ; fruii de il nostro mi. dell'albero nocciuolo ; Nuar. Nuotare. s'è verde, dicesi nocchia Nunziata. Annunciazione ; Le nocciuole sono comlm festivilà di M. V. stibili. Il legno del noe Nuo. Mudo. ciuolo essendo pieghev( — «MO per nuo. (locuz. la- le adoprasi por cerchi d mil.) Ignudo nato. botte, archetti ecc. — nuo e cruo. Povero in Nascila del brazzo. Noce canna, miserabilissimo. congiuntura del braccio Nutrìa. Nutrilo, rimpolpalo, — del pie. Malleolo; que cresciulo in carne. la esuberanza della tib Nuvolà. Cielo nuvoloso. O

Oca. Esser in oca. Vagel mare che assomiglia all'o lare; non badare a eiò rala. che uno dice. Ochialer. Occhialista; arte — andar in oca. Dimen fice che fabrica gli oc ticarsi di che che sia. chiali. — zoijur a l'oca. Giunco Ochialeto. Occhialino. che si fa con due dadi Oeltiar. Adocchiare. sopra una tavola dipinta Oehtelo. Oggetto; compen in 65 caselle, in alcune dio del contenuto di una delle quali sono dipinte carta o supplica. certe ligure. SI fa con di Ochio I Bada bene. verse leggi e pagamenti. — costar un ochio de la — aver la pele d'oca. Es testa. Costar salato, caro. ser arruvidalo, in signi — vegnir fora per i ocAi. ficato del soverchio fred Essere nauseato di che che do delle carni. sia. — passar t' oca. V. Pas — rochio voi la so parte. sar. Devesi tener conlo del — vegnir el pelo d'oca. l'apparenza. V. Pelo. — trar l'echio. Occhiare. — questa parla l'oca al — andar per oeAio. Smar paron. Punlo che assicu rire, sparire. ra il guadagno. — far de ochio. Far l'oc — far el beco a foca. V. chiolino, per voler dare Far. attrui alcun segreto av Oeagine. Sbadataggine. viso. Ocar: andar osando. Incan — baie de l' ochio. Globi tarsi, o andare sbadata dell'occhio. mente. — pulina de l'ochio. Pa Ocasion: co l'ocasion ! Cer pilla. tamente, senza dubbio. — bianco de l' ochio. Al Ocfiiadazza. Sguardo ghiot bugine. to. — negro de i'ocAio. Cor Ochial. Occhione; pesce di nea lucida. oc O M 229 Ochio : cassa de l'ochio. Oc venire ai polli negli oc chia ja. chi. — del grasso o del bro Oca. Castronaccio, stupido. do. Scandella. — • andar de oca. V. An — del caenazzo. Anello. dar. — andar per ocAio. Spari Odorazzo. Cattivo odore. re che che sia. Odoralo. Odorino, odoruzzo, — lor i oc/ti. Abbagliare. piccolo odore. — aver i ochi fodrai de Oe! ola! Olà! Se interroga persalo. Occhi da non di tivo : Ola ? Vedete ? stinguere le cose nel ve Orlio. Olio. derte. — agio pevere e sai. V. — baroni. Occhi loccanti. Pensimonio. — sgar belai. Occhi scer- — voler stardesora come pellali, sbalestrali. l'agio. Voler sempre so — macai. Occhi sbattuti. vrastare. —* esser l'ochio drelo de — andar come un agio. uno. Essere il prediletto. Andar senza ostacolo. — ocAi cimeghini. Occhi Oladega. Volatica. sbirciali; si dice del soc Oliva: colar d' oliva mar- chiudere gli occhi per os . za. Ulivigno; colore ohe servare meglio le cose mi tiene del livido. nute. Olivèr. Olivo; albero che — ocAt'o de fero. Bocinel- produce le . lo; ferro bucato da un Omazzo. Omaccione. lato , messo nel mani Ombrclin. Parasole. co del catenaccio, o affis Ombrìa. Pilota; pesco di so in checchessia per ri mare che segue i vascelli. cevere la stanga del ca Omenalo. Omaccio. tenaccio stesso. Omeneti. Felle di pasta bi — ocAio èoaro. (gergo) II scottate; bastoncelli. cuto. Omento. V. Omclo. — ochio-de-bo. Codibugno Ometo. Uomaccino , uomo lo terrestre , uccelletto di piccolo; omiccialolo, uomo becco" gentile. Anche pian di pochissimo conto. ta detta an temide tinto Omo de la lege. Compagno ria, usata nella tintura. ne, buontempone. — ocAio pulin. Lupinelle; — de mondo. Uomo pru sorta di malattia che suoi dente e scattro. a3o ON OR Omo a la tnan. Uomo affa Onlizzo. Untuoso. bile. Onlada e ontuditta. Unzione, — omo in pie. Franco, de unzioncella. stro. Onta. Vaio; e metaforica — de legno. Appiccalolo pei mente, baslonalo. vestili. Onza. Oncia; la 12. a parte — de le mvneghe. Spendi- della libra. Attrimenti mi tore ne' monasteri; celle- sura, ch'è quanlo la lun rajo. ghezza deil'uttima falange Orno/i. Como grande e gros del dilo grosso della mano. so. — andar a onza a onza. Omo-nuo. (term. de' pese.) Andar a passo a passo. Pesce ignudo. Piccolissimo Onzer. Ungere. pesce del genere de' go- — la roda. Animare allrui bii, dal naturalista dotlor con regali e denari. Nardo chiamalo Goltius — le spale. Dar le busse. peliucidus. — la man. Corrompere con Onèr . Olno, ontano, onizzo; danari. sorta d'albero, che cresce — dar un'onta e una pon nel luoghi ujuidi fino a to. Dar una pera e una so piedi. sassaia ; darne una buo Onfegar. (voce corrotta dal na e una cattiva. latino nìictu foedare) In Onzerse. Toccare, prender sudiciare. si confidenza con femina. Ongèla. Cesellino, strumen Oliane r. Opporre, contraria to degli oriuolai. re. Ongèla. Ugnelie; specie di Ora. Ampolietta ; oriuolo a scalpello d'acciaio usalo polvere. dagli scutlori e dai get — esser per le ore. Esser tatori de' metalli. vicinissima al parlo. Ontiia. Unghia. — • saver che ora che xe. — bianco de t' augia. Lu Saper come va l'affare ; netta dicesi dell'umana,! dar nel segno. tunìlo di quella delle be Orada. Orata; pesce di ma stie. ; re. — Ofsr le ongie lunghe. : — de la corona. Orata vec Pronto a rubare. | chia e ben grassa. Onoranza. Rigalia; regali Orbar. Acciecare e ablia- d'obbligo di un miliario. ; O R OH 23. Orbariola. Traveggole; of Orno. Orniello comune; al fuscamenlo della vista. bero da cui si raccoglie Orbisigolo. Balusante, di la manna. corta vista. Oro (coli' o stretta) Lembo, Orbo. Cieco, orbo. orto. — cfliro». V. Chiroli. — in oro. Sutl'orto. — afar orbo. Negozio u- — a oro -via. Lunghesso lile. l'orto. — - quel che cerea l'orbo. Oro (coil'o larga) andar in Quel che si desidera. oro. Nello stereo. — senza ioidi l'orbo no — de cale de la bisia. Oro canta. Prov. Per nuila falso ; così detto dal silo non s'Iia nutla. dei vendilori. — o l'orba, a orbon. A ca — cantarin. Orpello, can so, a tenlone. terello. — in leni de orbi, bealo | — fiosso. Oro bianco; oro ehi ga un ochio solo. legato in gran parte col- Tra' minori non occorre l'argento. x esser grandissimo. — in lastra. Oro battalo. Orco. Orco; bestia immagi Orsar. Levigare i pavimen naria. ti del terrazzo col mezzo — l'ha vislo l'orco. Si di dello strumenlo detto or ce quando uuo è afflo- so. cato. Orse lo. Orsacchino; piccolo Ordimenti!. Ordilo; il filo orso. messo insieme suil'ordilo Ortagia. Ortale ; orto gran jo per farne la tela. de. Ordine de tempo. Turbine, Ortolan zalo. Zivolo giallo; temporale. uccelletlo che ha la test;ì Orese. Orefice, argentiere. e il di sotto del corpo di Orfana. V. T'era. un bel giallo, i fianchi e Orire. (term. de' Chioggiot il dorso mischiati di ros ti ) Attinger aqua ( dal sastro e di bruno, e la lai. haurire). coda e te ali nerastre. Orisma. Aneurisma. Orza. (term. maria.) Corda Ormesin. Ermellino; picco che si lega nel capo del- lo animale quadrupede, Ir l'untenna della nave da cui pelli si usavano a li man sinistra. Contrario di stare lu veste patrizia. poggia, a destra. OS O S Orza: andar a forzn. Sban Oseta. Vocina, piccola voce. dare a sinistra colla bar Osmarin. Ramerino. ca. Anche traballare per Osso?-. Osare ; arrischiare. ubriachezza. No me osso: non mi ar Orzar. (colla z dolce) V. rischio. £>ar l'orzo. Osseti dci fruii. Nocciolitii. Osada. Grido, gridata. — ondar a osseti. Andar Osar. Baciare; dar una vo in rovina. ce ad alcuno per chia Osso de balena. V. Balene. marto. — de la gamba. Fusolo, fo Osarzo. Vociacela. cile. Tibia dicesi il mag Ose. Voce. giore, fibuia il minore. — stilante. Striduta o stri — de la spala. Scapula. dente. — dei brazzo. Focile del — sfesa. Chioccia. braccio; il maggiore di — o ose populo. (modo ple cesi ulna, e il minore ra beo) A grido pnblico. dio. — far sempre una ose. La — del colo. Catena del col gnarsi di continuo. lo, nodo del collo. — o»e de aseno no va in — del fianco. Ischio e scio; ciclo. Raglio d'asino non osso con cui l'osso della co arrivò mai in ciclo. scia nella sua estremilà — ' aver le ose e no aver superiore fa l' articolazio le nose. Uno leva la le ne. pre, e un attro la piglia; — lassar» da l' osso. V. aver le cose in parole e Lassar. non in falii. — luti i ossi lorna a so Oièla. Medaglia d'argento lorlo. (oro v.) In ceni' anni che coniavasi ogn'anno e cento m<'M torna l'aqua pel giorno di s. Barbara, a' suoi paesi. e regalavasi dal doge ai — del peto. Clavicoh; ; patrizii. quelle due ossa lunghe e Oselar. Andar alla caccia. rilorte nella parte supe Oselo, oset. Uccello, uccel riore del petlo, che si li. Detto scherzosamente, estende fino alla spalla. membro virile. Ossocelo. Capocollo ; carne — come i oset su la fra porcina salata, traila dui sca. Suil'ali, senza stabi collo dell'animale. lilà o durata. •• Osson. Ossaccio, osso grande. o s O V a35 risia.. Ostessa. chetta, chiamata da Linneo Ostariante. Ubriacone; fre Cansa Gryphoides. Essa quentalore di osterie, gran ha per carattere la figura bevilore. rolondata con punte, e una Ostinr. Bestemmiare. valva più piana deil' attra. iJstinadìn. Ostinatello. Ostreghini. Termine collet Oslo. Oste ; Ostiere taverna tivo con cui i nostri pe jo. I scalori intendono Unlo le — dimcmdiyhti a l'oslo *e'f piccole ostriche della spe ga bon vin. Dettalo co cie Ostroa edu/i* che mune per significare che stanno aderenti ai sassi a certa dimanda un tale ed ai legni, quanti; attre risponderà ciò chc a lui specie di forma diversa e giova. di colore. Ostrega. Ostrica, conchiglia Ostro. Austro, vento che bivalve di motte specie; soffia da mezzogiorno. ma da noi s'intende quel OtitKin. Flautino. la sollanto detta da Linneo Otazìon. Avanzamenlo a gra Oitrea eduli*. do maggiore d'impiego per — de mar. Ostrica marina la mancanza di un anzia- — de sasso. Varietà dell no. Veggasi il Dizion. delle Ostrea edulis, che si tro voci barbartene del Du- va aderente alle pietre, s Cange alla voce Optari. nel mare che nel lilorale Olenudo: san otvnmlo. Le delle lagune. sono grato. i— (gorgo) Scaracchio, spu Oliino. Maggiorenne. to catarroso. Ooato. Imbottilo. Ostregher. Ostricajo. Ovattar. Imbottire un abi Ostrsgheta del duro. Ostri to ecc.

21 Paca. .Percossa, colpo. Pachiugo. Mollume, potti — aver paca. Aver orgo glia, mescolanza sporca. glio, vanagloria. l'acitingon. Guastalarte. ac — dar o ricever pache. ciarpalore , che lavora Dare o ricevere busse. male. — (or su de le pache. Far Poèto. Arnese da cucina. delle perdile. — da pomi. •Teglia di fer — tra clnuche e pache. V. ro. Star. — cascar da la paèla su Pachèa. Calma di mare. An le hrasc. V. Cascar. che fintimti. — la paela che cria a la Pachiada. Pacchiamento , ferzora. La padella che mangiata. grida al paiuolo: fatti in Pachiar. Mangiare di gran là che tu mi tingi; rim guslo. proverare attrui dei difet l'arhiaru. Pacchiarina, fan ti proprii. go, mota. Puf. latte ; espressione di — pachiarse. Godersi, deli un allo che si fa preslo e ziarsi, p. es. me la pachio, con forza. mi godo. Purlanulo. Pesce di mare del Pachiefa. Dicesi ad uomo genere de'gobii.con qual grasso. che varietà. Pachio. Gozzoviglia. Pagar sara la braca. Pagare Pachion. Pappolone, ghiot ottre il dovere. tone. — no (o tiro e no lo pago. Pachiolo. Paffuto, grassot Non lo curo. to. — pagarse da muner. Pa Paehiugada. Castroneria, co garsi iti suil'aja ; pigliar sa mal fatta. congiuntura sicura di far Pachiugar. Far miscuglio si pagare. cattivo. Anche lavorar Pagia. Paglia. male. — da capel. Cascola ; grano P A P A a35 che si semina per Io più Sparalembo ; specie di a cagion della paglia da grembiale. far cappelli. Palamagio. Palla a ma l'uilia da impagiar. Carice; glio. specie di paglia che nasce — testa depnlamagio. Cer nei luoghi bassi, usala pei vello d'oca. fiaschi e per le seggiole. Palandola. Pancone ; legno l'a1jì(: i o. Pagliajo ; massa segalo per lo lungo dell'al grande di paglia, falla per bero. lo più a guisa di cupola Palandra. (termine marin.) con uno itilo nel mezzo, Specie di bastimenlo. — che chiamasi slollo. Paglle- Buccino di una fetta di ra chiamasi poi la stanza anguria o di popone, che ove si conserva la paglia. mostra la figura di una Paglinolo dicesi di quella barchetta. parte di paglia battuta. ratamiruii. Cestone di vin che essendone truilo il chi. frutlo resta in sutl'aja. Palar. Spuiare, o spurgare Pagiazzo. V. Pagion. il frumenlo dalla puta. Pagiesco. Paglialo, del co- Palaziola. Specie di sar lor della paglia. Agg. di della. qualche pietra preziosa. Palerno. (ìrmi. marin.) Pa Pagielo. (lerai. niarin.) Pa- lano ; si rum. di cui sor glii'llo: riparo che si fa volisi i marinari per imbar con vele vecchie, corda care o sbarcare i colli pe mi ecc. santi. Pagiolo.. Forforaggine; escre Palèia de la spiia. Osso menti secchi de'capegli. della spalla, delio anche Pagiolo. Tavolalo. •capnla. Pagion. Pagliariccio ; sacco Palicario. Singolare, parti ne da letto. colare. — brusar ci pagion. Mari Palmar: la xe palmar. Co nare la paga o la man sa palpabile, chiara. evi cia. dente, che si tocca con Pair. Pagare il fio. mano. l'alti da aitar. Tavola da Palo. Detlo ad uomo, va'? allare. scimunilo. Palac: a palae. A bizzeffe. — star al lialo. Dicesi del Palarlremo o paragremo. le fanciutle che non trc. P A P A vano da collocarsi ; star cioè di farina con cru putcelloni. schello. Palosso. Paloscio ; specie di — de lemolci. V. Semolei. spada corta e larga. 'an macaizzo o muco. Maz Palòstrega. Nacchera; con zero o mal lievilo. chiglia bivalve. — da gali. Zuppa di pane Paiòlo. (term. marin.) Go- ammollilo coll'aqua bol tazza, pezzo di legno lun lente, olio e sale. go incavalo per cotitene — e nose. V. Noie. re Paqua ad uso di ba — vechio. Pane raffermo; gnare la banda della na pane collo da più giorni. ve. — bogìo. Pan-bollilo; pa Falpada. Palpeggiata. Voi ne collo nell'aqua o nel tor Palpadina scherzosa brodo. mente dicesi ad un liber — onta. Cosa da leccar tino palpeggialoli di don sene le dila; cosa oppor- ne. tunissima. — a palpan. A tenlone. — sufo. Pane scusso, cioè Palpicra. Palpebra. L'orto solo pane. della palpebra dicesi ne- — de zucaro. Zucchero in pilello. pane; zucchero raffinato. Palpugnar.ìl&nugsinre, pai — andar a pan. Andar ad peggiare. •impiego, od anche in sen Pnlpugnon. Brancicone; co. so contrario. lui che locca e tasta. — aver pan in forno. Ave Pattan. Pantano, mollume. re il bisognevole. Palito. Estensione di terre. — l'è un pan che se s'im no basso, dove stagna e presta. Rendersi la pari si ferma l'aqua. glia. Pampalugo. Scimunilo. — magnar pan e spuazza. Pompano. Pampino della Mangiare il pane asciut vile. Detto ad uomo, va to. le gran minchione. — poco pan e poco san- Pan hufclo. Pane mollo fi t\'lnlnulo. Qual ballata, no e spugnoso. tal sonala. Vi— de spagna. Pasta reale — e I pan dci minchioni — de cosa. pane casalingo xe 't primo magnà. 1 — tuia un pan, o mas mertotti vengono pelali. sarin. Pane inferigno Pana. Laliemele; vivanda P A P A estratto dal fior di lallc. dalla ruota di puppa sino Quando non sìa battuta alla ruota di prua. <; gonfiata dicesi neve per — (term. de' pescalori) Pan la imilazione delia sua nello, rete grossa usata bianchezza. per avviare le anguille al Panaria. Panata, pappa; mi la cogolaria. nestra fatta di pane. Panimbnto e brodo. — noi crostalo. Panata ro Pane a molle nel brodo. solata. Panimbrodo dicesi ad uo Panario!. Tavola spianata, mo che manca in qual su cui si porta il pane a che punlo di religione, cuocere. ad un eretico ecc. Panarizzo. Panereccio; pu- I'anfil. Giuoco di carte, cosi st eiua che nasce alle ra dello per distinzione al dici delle unghie. fante di spade, eh' è la Panatica. Assegno per ali carta predominante. menti. Panizzo. Panico; sorta di J'annttura. Bacino, bacile. grano minutissimo, che si ì'ancUiana. Panzana, caro da per cibo agli uccelli. ta, bugia. — Attrimenti panello, la /'finilolo. Giunco fanciutle spoglia delle sementi da sco, eoo palla di legno di cui si è estratto folio. piccolo maglio. Antica. Pano; aver e t pano e le monte dicevasi lippa. Det forfe. Avere il pieno po to ad uomo, vale minchio tere di fare una cosa. ne. — tagiar i pani adosso. .Pane (da appannare). Lentig Detrarre, dir male d'al gini giallastre che vengo cuno. no alla pelle. Panocttia. Tincone ; puste- l'anèla. Penerata; quella par ma nell'anguinaja per mal liceli.'ì dell'ordilo che ri venereo. mane senz'essere tessuta. Pantalon. Pantalone; ma Ponesèlo. Pannicello, pez- schera da teatro. Detto ad zuolo di panno lino o la uomo, vale stolido. Pan no. taloni furono chiamati gli — (lenn. maria.) Torelli antichi veneziani, da pian- chiamatisi quei madieri ta-leoni, perchè in tutte ch'entrano nella battuta le terre di nuovo acqui della chiglia d'una nave slo mettevano in marmo a58 PA. P A lo stemma Veneto del leo- più atta delle tre parti che ne alato. formano l'attezza dell'al Pantalonaia. Pippionala ; beratura di una nave. qualunque cosa riesca Pap'i. Babbo. Anche i fran sciocca o scipila. cesi dicono papa. Pantaloni. Calzoni lunghi e Papà-grego. Papasso; prete larghi. greco od anche russo. Puntazza. Ventraja; pancia Papagà. Papagallo. de;; li animali, dove sia la — de mar. Pesce a schele feccia. Uicesi pantazzo al tro rissoso, chiamalo dal la stessa feccia. naturalista dotlor Nardo Pantcgan. Ratto d'aqua. Holocentrus hians. Dicesi anche ad uomo Papalina. Pesciatello di ma grasso che a stenlo cam re notissimo, somigliante mina. alla sardella, e che si pe Punza. Pancia. sca per lo più nel lilorale — co la ponza in su. Su di Itomagnu. pino. Paparèle. V. lasagnete. — in zo. Boccone. Papatasl. Soppiatlone, gal — andar co la panza a- lone , uomo simutalore. vanti. Fidatamente, libe rapin. CeCfalella, guanciali ramente. ni! ; piccolo colpo di ma — aver la panza. Esser gra no suila guancia. vida. Popolar o spopolar. Pap — far panza o goba. Im- pare. • biecare, ingombrare : di- Popolo. Paffulo, grassotlo. cesi di qualunque opera Papuzze. Pianelle. dell'arte. Par e dispar. Giuoco a pa Panzela de lon. Sorta. Quan ri e caffo. do è posta in salamoia di Parabolon. Gonfianuvoli ; cesi tarantella. uomo vano, ampolloso' Panzon. Buzzone ; che ha Paracàro. Pilastrino di pie- gran ventre. I''ti per difendere il mar Paoli : esserghene per i ciapiede dal passaggio de' beati paoli. Esservene a carri. bizzeffe. Parar/unnlo. (voce antiqua I'uoncina. Paoncella, fifa ; ta) Mancia che si dava en uccello palustre. [ tro un paio di guanti, ;>- Papaflgo. (lena. marin.) tal venti in ogni dilo uno o P A P A due zecchini; e questo po Pare o paregno. Padre o pa- lilamente per fini indiret drigno. ti ; quindi il Dotti : Far Parè. Tavolalo ; tramezzo paraguanli per scoprir d'asse commesse insieme gli attari. fatlo alle stanze in luogo Paramar .(term. mtirm).Sc;ir- di muro. pa, pezzo di legno conca Parechiar. Apparecchiare, vo in cui si pone l'estre allestire. milà della 'zampa dell'an Parentè. Parenteria, molli cora per impedire che non parenti. si attacchi nella prima in Parlar in gola. Barbuglia cinta quando si lascia piom re. bar giù. — coli'ère V. R. Paramosche . Scacciamo — da seno. Sut sodo. sche. — in fià. Sotlovoce. Paranco. Pancone; palo che da orno. Saggiamente. si pone a riparo o a for — sgnanfo. Nel naso. mar divisione. Parlaruzzo. Partare disone _ gite voi mile paranchi. sto. Vi s'incontrano mille im Parochèto. (lerai. maiiti.) pedimenti o difficottà. Albero minore di una na Paraor. Termine, meta. ve. — star su i paraori. Al Parole de colegio. Parole l'uttimo termine , star per cortigianesche , dubbie. le ore. (Dalle prudenti risposte Parapet(>. Dossale; la parie che usavano dare i patri davanti della mensa del zi componenti il Collegio l'attare. qualora venivano richie Parar, parà. Spingere, spin sti su qualche affare pu- to. blico. ) — parar via. Discacciare. — parole slorte. Ingiuriose. —para-nìa-lmraUn. (modo Paroncin. Padroncino, il fi fami).) Niente attro. glio del padrone. — parar via caeai. Guidar Parpagnaco.Vunccon ingre cavalli. dienti. Detlo ad uomo, va Parcenevole. (term. marin.) le minchione. Parzionarto , comproprie Parsamolo. V. Persemelo. tario di nave mercantile Partidor. Regolalore; mac o del suo e arico. china di muro o di pie a$o P A P A tra colla sponda perpen fior d'acqua ; far un ec dicolare, per cui scorre cidio. Paqua da misurarsi. — dar un posser in. V. Ca- Partidura. Spartilo musi nelao. cale. Passerin del schiopo. Gril l'arilo. Partilo, via, modo, letlo. guisa. Anche appallo, im Passatutlo. Giacinlo doppio, presa. fiore di varia specie. — meter el cervèlo a par- Passeio. Fioretto; spada col fio. Metter il cervello a bottone in cima per non segno. ferire, ad uso delie scuole Pannante. Partigiano. di scherma. — Attrimenti, Paruisola. Cingallegra mag misura di legno su cui giore; uccello. sono segnale le' varie di Pasqua-rosa. Pentecoste. visioni del palmo. Pasquota. L'Epifania. Passito. Pasciulo, salollo. Passamaner. Tessilore di Pasta frola. Pasta reale, con galioni d'oro e di seta. farina, zucchero e uova, Passatiin. Appassilo. Anche senza lievilo. attempato. • aucr le man in pasta. Passadora. Stamigna ,• per Aver maneggio nell'affare. uso di colare liquori od Pastieri ( term. di commer attro. cio). Corna. Ridotte dopo Paisalizio. Passalizio, an il lavoro in minutissimi dilo. pezzi, servendo ad ingras Patsar /'oca. Solievarsi un so, diconsi riccia. poco; divertirsi l'ozio. Pas tizzo. Pasticcio; piasi ric Passerini. Pesce noto. Di cio dicesi di un miscu cesi Passera, che non ab glio di cose, ed anche di bia le uova. Ma 1 pesca affar mal rondotlo. tori gli danno tre diffe Pastoco. V. Patatiico. renti nomi, secondo la sua Pastrochio. Empiastro. An diversa grandezza: passe che Imbroglio. ra qnand'è grande, pai- Pala. Parilà. scrin quando è mediocre, — paia-pagai. Palla e cac e latesiol allor eh' è pic cia; siamo del pari. colo. Fallica : una pataca. Un — far passerini neli'aqua. niente. Era moneta di ra Far passar le piastrelle a me antica. P A PE 94i l'atachùo. Vivanda che si Palo: palo de la scala. Pia prepara a Durano con fa nerotlolo, riposo. rina, mele e mandorte. Patóca, patòco. Dicesi di co Patacon. Dicesi di moneta sa patente, manifesta. grossa di rame. Anche Patrasso. V. Andar. macchia d'olio o di gras Pavana. V. Cavarse. so. Pavegia. Farfalla. Patan. Bussetto; strumento Pavegiola del fermento. li- di legno duro, col quale gnuola. i calzolai bussan la forma Pavèra. Tifa; spurgamo ra quando voglion farta en moso , pianta perenne che trar nella scarpa. nasce nei puduii, di cui le Palanflana. Frollo)ti, favola, foglie servono per far le faudonia grossa. stuoie ecc. La peluria, o Pataraeltia. Palanecehia; pe sia la lanugine attaccata sce di mare, che ha il cor ai semi, serviva a' tempi po stiaccialo più delle so romani per materassi. gliole: per la sua magrez Pavèra. Sloppino, lucignolo. za è cibo triviale. Dal latino papyrusj pian Paterazzo. ( term. marin. ) ta di cui gii antichi si ser Quinale; fune che si mette vivano a vari usi, e del sopra vento per tener l'al la parte più tenera della bero forte. radice per lucignoli nelle Pataluco. Babbaccione, al lorcie de' funerali. locco. Pazienza. Scapolare. t'alale de scorsele. Finte. Pé: in pè. In luogo, in ve — patele davanti. Rivotte, ce. bradoni; falde del vestilo — de so pè. Naturalmente. che pendono dalla con Pea. Uinoco fanciutlesco ac giuntura della spalla. compagnalo da certa can Palelon de le braghe.'tuppn. tilena; usavasi dagl'idioti. Pa terno.* tr i. Pallotloline Peada. Calcio. maggiori della corona del Peagno o piagno. Pedagno Rosario. lo, cavalca - fosso ; legno Palio e patièlo. Trislo, tri- posto a traverso di un fos sterello. so a guisa di ponticello Pali: no me pasio dara pa per passarvi. ti. Non posso crederta, non Peata. Barcaccia piatta di posso digerirta. carico. H 242 P E P E Peata da tibo. Accone, barca Petar uno. Cavargti astuta piatta ad uso di scarica mente i danari. re te merci datte navi. — te castagne. Scardarte. Peazzo. Gran piede ; piedac- — e no scortegar. Leccare cio. e non mordere. JPecà. Peccato. Dicesi anco — un potastro. Spennare un ra per compassione : p. e. potto. ci fa pecà : fa compas — cara eia no ìa se peta. sione. (Maniera, famit. scherzosa) — W un pccàdeDio far ecc. Non si adiri, non vada io Essere un danno, un di cottera. sordine it fare ecc. Petarin. Che peta, che cava — noi vai i so pccui. Non denari. vate un fico. Petatier. Cuoiajo, con eia pet ii. Pecher. Tonfano; vaso da Petaton. Putedrotto; cavatto bere di gran tenuta. giovine non ancora usa Pècoto. Picciuoto, gambo. to. Pecosso det porco. Ginoc Pete de tamburo. Uomo fa chietto. cinoroso. Pedan. Ugnette-; specie di — de dante. V. Dante. scatpetto usato dagti inta — {'è una petei Cioè un gtiatori. cattivo soggetto. Pegio (cott'e stretta). Cipi — far pete. V. Far. gtio, guardatura brusca. — tevar ta pete a uno. Cor Pegnariot. Pignoratario. reggerto aspramente. Pegnorazion. Pignoramen- Petegata. Pettaccia. • to. Petesina. Petticota; membra Pegota. Pece. Detto figura na estremamente -sottite. tamente, vate morbo gat Peti mati. Bordoni; peti tico. vani che spuntano sutta — «pagina. Cotofonia. faccia. — de sta pegotaj de che pe Petizza. Manicotto; arnese gota! Di questa fatta; di per Io più di petti, e fo che portata I derato di pette, a foggia di Pegorin. (voce di gergo) La sacco aperto da due ban dro. de per riparare le mani Petar. Spetare. dat freddo. — i vovi. Digusciarc te uo Peto: a peto d'aqua. Agat va. ta, sutta superficie. P E PE 245 Pelo, mancar un pelo. Ap Pencmi: a penoni. A piedi pena appena. scalzi. — pelo d'oca. Raccapriccio, f'ensimonio. Pinzimonio; sal tremore. sa per condimento di se — cercar el pelo nel vovo. dani crudi. Sofisticare ; esser minu Penzer. (idiot.) Dipingere. ziosissimo tiell'osservare. l'eoe Ilio. Pidocchio. — no averghene un pel de — refalo. Miserabile rive sula. Aver torlo in tutti stilo. i versi. — de arsenali Specie di con f'elon. Sorta di panno col chiglia bivalve che sta sot pelo luogo; calmucco. to il fondo delle navi nel- Pettri. Pialli di pettro, cioè l'aqua dell'arsenal di Ve di stagno raffinalo con ar nezia. genlo vivo. — imlin. Pidocchio pollino, Pelumin. Peluria; pelo che de' volatili. rimane suila carne degli l'eoe ltinsu. Dicesi ad uomo uccelli pelali. estremamente avaro. Pena da lapis. Matila, toc Peata. Barca coperta. ca-lapis. Pepa, santa pepa. Tenten Penada. Chiudenda ; riparo none, Unione. con siepe o legnami. Pepa ( voce fanciutlesca). Penariol. Agoraio; bocciuo- Scarpe. lo in cui si tengono gli Pepian. Pian terreno. aghi. Pennajuolo quello in Pepala. Piccina, nana; put- cui si tengono le penne cina, pollastra. da scrivere. Per o par. Pajo. Pendolin. Codibugnolo di Percolar. Pillottare; far goc padute; uccelletlo diverso ciolare lardo od attro so dal terrestre. pra l'arrosto mentre si gi Fendon. Pendaglio. ra. Anche mattrattare. Penèlo: a penalo. A pelo ; Perder l'ere. Perdere la sti ad unguem. ma ad una persona; ov — de le scole e compagnie. vero la buona volontà, il Pennone , paliotlo, inse genio di fare una cosa. gna. Perèr. Pero; albero che pro Penin. Pedino, pedicello. duce le pere. Penala. Bietta, zeppa; pez Perèlo. Peruzza; piccola pe zetta di legno o di ferro. ra. '44 PE PE Pergola. Pogginolo. Persego. Persico, pesca; frut Peri lar. Far perizia. lo. Anche pesce persico ; t'ertin. Periato; color del pesce di fiume con fasce la perta. bleu e rosse. Permalin o permaloso. Sde- — che se tien. Pesca du gnosetto, adonloso, che fa racine. cilmente si adonta. — che se lassa. Pesca spic- Pero : pero gnoco. Pera bu cacciola. giarda; così detlo, perchè Persemelo. Prezzemolo. pare acerbo ed è matu — mi so el persemelo. Io mi ro. adatlo ad ogni cosa. — spada. Pera spintona; spe Persulo. Prosciutlo; coscia cie di pera estiva. del porco insalata e secca. — spinacarpo. Pericarpia. Per legar. Misurare con per — pereto de s. Piero. Pera tica. giugnola; che matura di Pernconi. Cosi chiamanst giugno. ora da noi gli antichi pa- — boneristian. Pera ver trizii. nina. Pesariol. Incubo ; spirile — del duca. Pera costma. che anticamente si crede — moscalo. Pera mosca- va pigliasse forma d'uo delia. mo per giacer colle don — vergoloso. Pera vergot- ne. Ora dinota quella op tata. pressione tra veglia e son — mauro. Pera che non si no, per cui non possiamo mangia se non maturo. muoverci. Perali e pentoli. Foggia Pescada. Quantilà di pesce di orecchini. Anche cion vario. doli o perette; quelle goc Pescar. Pescare. Anche per ciole di vetro che si pongo cercare; per es. vatela- no per ornamenlo alle lu pesca. Indovinala tu grillo. miere. Pescaor. Pescatore chi pi J'ersegada. Persicata; con glia i pesci; pescivendolo serva di pesche per lo più chi li vende. stiacciate e prosciugate ; Pescar in. Mergo ; oca mino ima noi intendiamo coto re; uccello aquatico. gnata, cioè confettura di Peso del relogio. Pendolo; pere cotogne condita con peso pendente da filo per lucchero. pigliare il perpendicolo. PE PE 245 Peso da carte. Gravatogli; Importunar uno, tempe formella di marmo da met starto. tere sut fogli. Pestrin. LatUjo ; colui che Pesóco. Pesante. vende latte e cose analo l'esse populo. Minutaglia , ghe. pesce minuto. Pèla. (colpe stretta) Trec Pestachio. Pistacchio; frut cia; capelli di donna t'av to ch'i: una specie di noc- votti e puntati. ciuola, ed è di color verde. Pèla: dar la pela a uno. Pestafèro. Pesce di mare di V. Pelar. colore castagno scuro. PC lucìtia: de pelachio. Ap Pestar. Battere , calpesta puntino. re. Petaizzo. Attaccaticcio; vi — l'aijfua nel morter. Inu scoso. tili cure. Palamento. Attaccamenlo. Pestariol. Pestalojo o pe Pelar, pelà. Attaccare, at stello. taccato. Peste. Peste ; anche lue ve — pctcvelii. Tenetelo per nerea o sifilide. Dicesi da voi; modo di sprezzo. noi anche per significare — da pelarselo. Da non sa gran puzzo, felore. perne che fare. l'estenuata. Pastinaca; ra — pelarghele. Dar ad ano dice gialla di aculo sapo le busse. re. Cosi chiamansi da noi — dar la pela. Dar la col le fette di carota impa- pa, incolpar uno. stellutc e frilte nell'olio. Pelazza. Sguaiata , pette Peslo. Battuto; trilume, ag gola. gregato di cose trile, cioè Petechie. Puslole maligne. di lardo, rosmarino, aglio Pelegolar. Pettegoleggiare. ecc. Pelegolezzo. Chiacchierata. — darghene un pesto. Da Anche imbarazzo , intri re un rifruslo di busse , go- od anche abbattere al Pelenada. Pettinatura. Scar giuoco. dassata dicesi della lana. — fio averghene de pesto Dicesi attresì dar una nè da pestar. Non aver pelenada per una forte un becco (T un quattri» riprensione od anche per no. bastonate, percosse. — no lassar uno de pesto. Petener. Pettioagnolo. 246 PE P E Petenar la lana. Scardas Pelolar. V. Petegotar. sare la lana. Petalo. Bambinello, bamba- Petene chiaro. Pettine rado. rottolo. Detlo ad uomo — fisso. Filto o doppio. piccolo scherzosamente , — da stramazza'. Scardas vale sottilino, scricciolo. so; strmn. con denti d Pelalon. Ciartiere, rappor ferro uncinati, con cui s talore. Anche un grande raffina la lana. intrico o imbroglio. Peteneti. Bardana minore : Pelufar. Percuotere , dar lappola minore. Nasce fre busse. quentemente nei luoghi er Peoerada. Pevero ; sorta di bosi , asciutti , lungo le salsa che si mangia colla strade e sui calcinacci. carne specialmente a Ve il'c tenicino. Pettignone, pu rona. be. — (in gergo) Sbirraglia, Petesin. Piccolo petto. Noi compagnia di bicri. intendiamo tanto quello Pevere. Pepe; droga pic di un fanciutlo, come la cante aromatica delle Mo- polpa del petlo di un uc lucche. cello o di un pollo. — e sai. Di color mislo. Petezzi. Scioccherie; cose — l'è un pevere, un pe- da nutla. verin. Un furbo o un ga- Petizar. Spetezzare. glioffone. Anche fanciuilo Peto. (coil'e stretta) Coreg Insolente. gia. Peveroni. Poveracci; pian — pelo-putto. Gelsomino ta annuale, la cui bacca affettato ; povero riavuto. acconcia in aceto si man — (ardi la mun al cui gia per aguzzare Tappe co '/ peto è fora. Serrar tilo. la stalla, perduti i buoi. — peveron de mar. Con — peto de do I fin. Riccio chiglia di mare, delta an spatàgo ; anim. marino del che dalolo de mar. genere degli echini. Pezo. (coll'e larga) Peggio, Petalo (coil'e stretta). Ca peggiore. cherello, pillacela. — el manco pezo. Il mi- — resfar in te le pelale. nor male, il meno cat Rimaner nelHntrico. tivo. — tirarse fora de le pe Pezza. Pezzuola, pannolino. lale. Uscir d'intrico. — da marchese. Panno me- PI P I a47 struato; panno usato datte | Pianin : a pian-pianin. Pia- donne quando hanno it netto, a bett'agio. mestruo. Pianta. Ramoscetto da tra Pezzeta. Cencio, pezzotina. piantare. — meter ta pezze ta. Met — det pie. Tarso; parte di ter ta tingua. sotto det piede. — t'ago e ta pezzeta man- — de pianta. Di nuovo. tien ta povere ta. Prov. Piantar. V. Impiantar. Anche ta donna povera Piantoni. Sotdati di potizia può mantenersi decente appostati per invigitare quand'abbia ingegno di sutta pubtica quiete. racconciarsi. Pianzer. Piagnere. Pezzon. Un buon pezzo. — et morto. Queretarsi di — (term. de'pescatori) Can aver poco , possedendo niccio; arnese tessuto di già it bastante. cannuccie patustri. Pianzoto. Piagnotoso; che Pezzato; un pezzoto. At sempre piange e si ta quanto tempo. menta. Piadena. Concota, catinet Piar, pià. Pigtiare, pigtiato. ta, bacitetta. Piase'ì (voce antiq.) Che vo — de tegno. Arnese a fog tete ? che cosa vi piace ? gia di piatto per monda Piasentin. V. P'ormagio. re it riso. Piaser. (pronunc. breve) Piaga de Piero Pinzon. Piacere. Piasso, piasesto, Piaga sanabite cotto spu piasuo. Piaciuto. to ; sanabite senza me Piatota. Piattone ; specie dico. d'insetto schifoso, che a* Piagesso. Seccatura, impor ma ricoverarsi tra'peti. tunità, noja. — Detto ad uomo, vate pi Piagio. Tardo, tungo, no gro, -tento. joso. Piatotar. Lettare, andar ten Piagno. V. Peagno. to, stiracchiare. Piana. Piatta ; strumento Piatotezzo. Tentennamento; de' tegnajuoti. indugio seccante. Pianar. Putir cotta piatta. Piatotoso. V. Piatota. Pianaure. Trucioti o bru- Piavota. Poppatota ; fantoc cioti; quette sottiti striscie cio di cenci che fanno te che it tegnaiuoto cava dat fanciuttette per toro pas tegno cotta piatta. satempo. a48 PI PI Piovalo. Pupazzo. Detlo ad Pie d'oca. Animale marino uomo, vale minchione. fatlo a guisa di stella. Piazzaj far piazza. Acco — pie de vedalo. Gichero; vacciarsi; dicesi delle gal lingua di serpe; erba saet line che mansuetamente si ta; pianta perenne che accovacciano allargandole trovasi fiorila in primave ale quando attri le vuoi ra da per tutto. La sua prendere. radice ha un sapore bru- Piazzatiti. Piazzata, pippio- ciantissimo, ma che si per nala; cosa sciocca, sci de con la cocilura, e si pila. rende mangiabile. Piazzarci. Gaglioffo, monel — far i pie a le mosche. lo. Anche rivendugliolo. Far gli occhi alle puici ; Pie de la randa. (lenn. mu far le cose difflcilissime. rbi.). Quel pennone che — melerse nci pie d'uno. tiene la vela della randa. Vestire i panni d'alcuno, Pica. Gara, impegno, ed an o mettersi nelle di lui cir che puntiglio. costanze. Picagio de ua. Penzolo ; di — tegnir el pie in do sta~ cesi di più grappoli d'uva fe. V. Tegnir. unili insieme e pendenti Piegora. Pecora. da qualche luogo. Pian. Ripieno; presso i cuo Picagnao o pieno. Detto chi significa ingredienti scherzosamente vale paz trilati minuta-nenie per zerello. Attrimenti vale riempiere uccelli, ecc. briccone. Piera. Pietra. Picandolo. Dondolo, pen — cola. Pietra da fabriche. dolo. da azzalin. Focaja. Picar. Appiccare. — da calcina. Calcarea. Pichelo. Drappello di sol — da fabriche. Pietra ru dati. spa; pietra di grana gros Pichiada : una pichiada. sa o renosa con poca ter Una buona pigliata. ra frammischiata. Picolar. Penzolare. — da filar ferì. Pietra co Pico Imi. Penzoloni. le; frassinella. Picolà. Picchiettalo; di più — da lastre. Lavagna, det colori a guisa d'uccello. ta dai naturalisti arde Pie. Piede. Anche misura sia. di 12 pollici. — da molar. Mola. PI PI =49 l'icra da sepoltura. Lapi . Pinocchiate; con de sepolcrale. fettura di zucchero e pi — del foco (coll'o stretta) nocchi. Pietra del paragone; pietra Pignol. Pinocchio ; seme del cornea dura e nerastra, pino. su cui si stropiccia il me Pignola. Ridenna o cicalona; tallo per saperne la qua uccello sai valico; somiglia lilà. al chiozzo. — da brunir. Pietra da do Pìgnolelo: o far pignolelo. rare, con cui si brunisce Far pepe o pizzo; accoz dai battilori la verga do zar insieme lulte le som rata. milà delle dila. — viva. Macigno. Pigozzo. Picchio verde va — pomega. Pietra pomice; rio; uccello nolo, cosi del pietra spugnosa per pu lo dal picchiare ch'egli fa lire. col becco negli alberi per — infernal. Pietra inferna farne uscir fuora le for le; pietra artiflziale, del miche' e mangiarte. ta dui chimici nitralo Pila. Pilao; sorta di mine d'argenlo fuso. stra di riso condilo eoa — turchina. Vetriuolo tur olio, uva passa e pinoc chino; specie di sale. chi. — del baleon. Davanzale. Pilar. Brillare; spogliar del Pierada. Pietrata. guscio e mondar il riso, Pieta. Piega. il miglio, l'orzo ec. Quindi — pieta del lelo. Rimboc riso brilialo, e non pi- catura; la parte del len lalo. zuolo che si arrovescia so Pilèla del pozzo. Pila del pra la coperta. pozzo. — falo a fiele. Piegneg- Pimpinelia. Giuoco usalo giato. verso i bambini. Pielina. Orto; punlo che si Pindolar. V. Pieolar. fa sopra una tela che si Pinza. fluii; pane schiac ripiega. cialo. Pigna. Pino ; frutlo del pi Pinzo. Lembo. no, che contiene il pinoc Pinzalo. Damerino, galante chio. L'albero pino è ap caricalo. prezzato per varii lavori. Piala. Bandolo; il capo del Pignata. V. Scopazzon. la matassa. M a5o PI PI Piala :trovar la piota. Tro che del cruciarsi o sbuf var il capo, la congiuntu far di rabbia. ra, il rimedio, 11 modo. Pipì. Billo; voce fanciutle Piotar e andar piotando. sca, vale uccello. Andar per le lunghe. — scampa. Dicesi per i- Piomba. Imbracatura. scherzo di giovine ma- Piombe. Ribèba ; goccio, tisicuzzo. pensieri; strumento d'ac Piria. Imbulo e infundibu- ciaio che applicalo alle lab lo per versare il liquore bra e percosso nella lin nei vasi. guetta manda un suo — da baie. Pevera e imbot no. taloio dicesi Io strumen Piombin. Alcione; uccello to di legno fatlo a guisa aquatico della classe delle di conca per imbottare gazzere. vino, olio ecc. Piombo: a piombo. A per Piriar. Scommettere. pendicolo. Pirieta. Bandaro, luttajo. — andar coi pie de piombo. Pirlon. Pertone, scioperato, Andar consideralo. bellimbuslo. Pio-pio. V. Far. Pirata. Pillola medicinale. Piova. Pioggia. Piroleta. Girivotta; piroèt — salsa. Melume e spruz- ta; giro della persona zaglia ; pioggia velenosa che si fa sut calcagno o e adusta ne* tempi caldi, suila. punta di un sol pie che assai nuoce alle vili. de. — la prima piova de ago- Piron. Forchetta o forcina; ito rinfresca el bosco. strumentu per infilzare le Dettalo familiare indicante vivande. che la prima pioggia d'a Pironada. Forcinata. goslo fa cessare il gran Pironcin. Forchettina. caldo. Pisolar. Dormicchiare o dor- Piovada. Scossa di pioggia. mig tiare. Piovan. Paroco. Pisolo. Sonno breve e leg- Piover : in piover. Declive, giero. pendìo. l'issar. Pisciare, orinare. — a sechi roversi. Piovere — pissarse adosso. Detto fi strabocchevolmente. guratamente , vale aver l'iovesinar. Piovegginare. paura, od anche non riu Pipar. Fumare. Dicesi an- scire nelle sue operazio PI PI a5i ni ; anche scompisciarsi che resta coperta dall'al dalle risa. tra addosso agli uccelli. l'issar: li te ne accorzerà Piva. Tibia, strumento da in tel p issar. Te ne ac fiato. corgerai alla prova. — mcter la piva in saco. — poder p issar in telo e Acquetarsi. dir che l'usuà. Poter pi- Pivaro o pioier. Gran pi pisciare a letto e dire io viere; uccello palustre. son sudalo; dicesi di uo Pive. Canne di vetro di più mo ricco e fortunalo. colori, di cui si fanno le Pissartela. Prurilo di pi margariline. sciare spesso. Pivia. Pipila. Pissolar. Cader aqua o vi . Pizzicore, prudore, no a goccia a goccia. prurilo. Pissolo. Piscioso; dicesi a — cacar la pizza. Cavar fanciuilo per dispregio o la voglia, la smania. < per ischerzo. Pizzagù. V. Pescarin. Vissuta. Pesce di mare che Pizzar. Prurire, prudere; somiglia all'orata, chiama quel mordicare che fa la to dal naturalista dotlor rogna. Nardo Sparus Oxyrin- — me pizza o spizzo le chus. man. Esser in procinto di Pistagna. Coliaretto; falda dar busse. di veste. Pizzegar. Pizzicare ; punge Pision de polastro. Stinco re dicesi di cose il cui sa di pollo. pore è piccante. — da vin. Fiascone. Pizzego : un pizzego. Alcun Pistar . Panattiere e pillo poco; quella quantilà di re. Colui che fa e vende cose che si piglia con pane. tutte e cinque le punte l'itèr. Vaso di fiori. delle dila congiunte in Pi lima. Epilema; medica sieme, come si fa del sa mento esterno. Detto ad le ecc. uomo, vale stucchevole. — a pizzego magnìfico. A Pilochezzo. Piloccheria. poco per votta; a spilluz Piton. V Dindio. zico. Pi turar. Dipingere. Pizzegon. Pizzicon; lo strin l'iumin. Piuma o penna gere in un tratto la car matta ; la piuma più fina ne allrui con due dita. 25a PO PO Placa. Piastra. . un omo che poi. Un uo P luche ta. Borchia ; scudetlo mo facolloso. rilondo di metallo per or Pagiana. Nibbio, uccello di namenlo. rapina del genere dei fal Placitar. Diffamare, Infa chi. mare alcuno. Pogiar. (term. marin.) Pog — far un placilo. Far cla giare, cedere al venlo. more di una cosa. — in vela. Afforcare alla Plus. (dal frane. 'feluche) vela, dicesi quando si ca Peluzzo; sorta di panno la una secouda ancora in leggiero notissimo, col pelo maniera che venga a far più lungo della felpa, a colla prima quasi una for cui somiglia. ca. Po. Poi, dipoi. Polaco. Uomo di poca espe Pocalisie. Apocalisse; uno rienza. dei libri sacri, che contie — xe capità el polaco. È ne le rivelazioni di s. Gio capilalo il minchione. vanni ncll' isola di Pat- — trovar el polaco. Man mos. giar co' ciechi il cavolo. t'oelialo. Detlo ad uomo, va Polastro. Pollo. le debole, dappoco. Polegana. Flemma, lentezza; Pochiar. Impiastricciare, im dicesi per lo più nel sen brattare. so di artificiosa. Pochio. Fanghiglia. Polegia. (term. marin.) Pute- — far dci pochi. (pronun na; quella figura umana cia pocci) Guazzabugliare, o di bestia, che si mette ' intrigare negli affari. scolpila sopra il taglia Poder. Potere. Ti poi, el mare. poi, tu puoi, egli puote. Polegio: andar a palei/io. Fiutui puoi tu? Parlo? Andar a pollajo, a dor può egli? Potien ? potete? mire. .Poderat>e,potrei e potreb Palese. Ganghero, arpione. be. Poderessi , potreste. Pollice è il primo, più for Poderesiistu'l potresti tu? te, più grosso dilo della Podesto., potulo. mano e del piede. Anche — che te pusilli Che ti Diisura corrispondente al venga la rabbia. la lunghezza dell' uttima — la me poi. Mi piace, mi falange del pollice. va a sangue. Polican. (lerm. marin.) Un PO PO a55 cino da calafato, detto an Pomo ingranà. Melagrana. che becco corvino. — de san Zuane. Mela giu- Polmonia. Peripneumonia ; gnola, perchè matura nel infiammazione de'polmoni. mese di giugno. Poliro: andar o star a pol — d'oro. Pomidoro; frutta tro. Andar o star a pol di un bel colore arancia tro. Cioè a pottrire. to, che serve di condi Pottrona. Seggiolone ; seg menlo a varie vivande. giola grande a bracciuoli. •— ruzene. Mela roggia. Pottronizar. Pottrire; gia — da ta rosa. Mela rosa. cersi ozioso nel letlo od — lazariol. Lazzcruola. attrove. — apio. Mela appiola. Polvere : dar la polvere. — un pomo sparlio. Due Superar attri in bravura. goccie ; due di perfetta — dar la polvere in te i somiglianza. oehi. Incinganare. — pomoquintu. Colloquin- — no far polvere. Andar tida ; pianta simile al co piano;- non far tanlo il comero salvatico. bravo. Pomolo. Pomo della spada, — da candelieri. Tripolo; del baslone ecc. sorta di terra giallognola — de le spale. Capo del friabile, con cui nettasi l'omero. l'otlone. — del mantigti de cortelo. — da capuclni. Stafisagra; Raperella; specie di bot erba polverizzata che uc tone che mettesi in capo cìde i pidocchi. al manico dei cottelli. Polvereta. Polveruzza, poi- — de le cassèle. Pallino; viglio. quel pomello di ottone Pomegar. Impomiciare; pu che serve a tirare le cas lire con la pietra pomice. sette fuor della nicchia. Pamèla. Bacca, coccola di Pompar. Trombare; attigner una pianta che Ira noi ab aqua colla tromba o pom bonda. pa. Pomo-. Melo ; albero che Ponàro. Pollaio. Mùtilo chia produce le mele. masi il legno per riposo Pomè lo. Molazza , piccola delle galline. mela. Ponchio. Punch; bevanda Pomo: pomo de Adamo. No inglese. do della gola i laringe. — a /a barcarola. Altra a 54 PO PO bevanda propria de' vene- colla punta del remo sut ziani, chetassi d'acqua con- fondo del canale. dila con anisetlo e zuc- Vantar i piati . Rab- chero. i berciare i vasi, riunirti Ponga. Gozzo, ripostiglio ap- i con filo di ferro. piè del collo degli uccelli. ' — i stramazzi. Impuntire — farse la ponga. Fare 11 i materazzi. gruzzolo; arricchirsi, co- — pantarse. Ostinarsi, inca- me i polli s'empiono il punirsi. Anche offendersi. gozzo. Ponte (term. marin). Tolda, Ponsò. Colore come di fuo tavolalo nelle navi sut co. quale è piantata la batte Ponto. Punta. ria. — del membro. Glande , Ponlusina. Punterella, pic parte del pene ricoperta cola punta. dal prepuzio. Pon ti I. Montalolo ; tavola — del candelier. Ago su lunga e grossa che serve cui s'infiia la candela. per montare in barca. — de le scarpe. Cappellet Pontina. Bighero; sorta di to; pezzo di cuoio posto fornilura di mertetti. in fondo della scarpa per Pontìo. Appuntalo. sostenere il lomajo. Pontizar. Spunticchiare , se — de pelo. (lena. de'macel gnar di punti. lai) Spicchio del petlo. — a caenèla. Punto allac — che finisse in ponto. cialo. Acuminalo. — a cavulalo. Sopraggilto. Ponlal. Puntale; fornimen — a erose. Punto incrocialo. to appuntalo chi; si mette — a filzcta. Punto aperto. all'estremilà di alcune co — indr io o drio ponlo. Pun se. to addietro, o punto a co Pontui da baston. Gorbia. stura. Ponto-peto. Fermaglio. Ponto. Cucilura. POH tur. Puntare, appuntare. — meterse in ponlo e vir Un mercante direbbe pun gola. Acconciarsi, abbi tar per fallire. Una don gliarsi. na pontar per attaccare — de ponto in bianco. Ap col cucilo. Un barcaiuolo puntino, pontar per mandar avan Fanlolar. Puntellare , ap ti una barca, spingendo poggiare. PO PO a55 Ponzer. Pungere. Anche of Forchete: chiapar e t por- fendere con parole. chela. Esser l'uttimo, e il Ponzua. Puntura. più da poco. In Venezia l'ape. Poppa; parte dereta nei corso della Regala na della barca. l'uttimo premio è un por- — eoi vento in pope. Pro cellino ; dal che fu intro speramente. dotta tal frase. — saldi in pope. Resisti al — porlar via el porche- la scossa. Io. Aver la peggio. l'arcarla. Cosa malfatta. An Porchisia e forchilà. Por che un'azione vile. cheria, lordume. Por cela o Buio grondo da Porco de mar. Pesce por mar. Morione, specie di co; dello anche centrimi. conchiglia univalve mari Porcole. Busse, baslonate. na. Porcon e porcona. Dicesi Poreelana. Porcellana; ter di persona infingarda. ra composta, della quale Porcospin. Istrice. si fanno sloviglie di mol Por essa V. Grane iporo. to pregio. Gì' idioti chia Porezzolo. Cicerbila ; pian mano così anche la poz ta lattiginosa, che man zolana, la quale è una giasi ancora in insalata. sostanza minerale terrosa, Poriiiol. V. Purasene. che si adopera nelle fa- Porofigo. Condiloma ; escre briche in vece di calce. scenza carnosa sut pene Poreeleta de mar. Si da da per morbo gallico. noi questo nome al piccolo Por la-bozze le. Panicronci- storione, che non giunge no da ampolle, detto an a due piedi di lunghezza. che sor/ti. Forcatela. Porcellino terre — bozzoni, goti ecc. Ton stre; piccolo insetto. dino. Porcàio. Porcellino ; porco — cain. Lavamani; arnese piccolo. Detlo ad uomo, su cui posasi la catinella vaie succido, impudico ed per lavarsi le mani. anche vile. — pene. Pennajuolo ; stru — far el porsalo. Fare il menlo da tenervi le pen pottrone. ne da scrivere. Porchèrà. Dicesi per ingiu Por lar: por lar uno in pal ria a persona assai gras ma de man. Proteggere, sa e succida. ' favorir uno. a56 PO PR Portar, farla portar a uno. Polachio. Cosa succida ; an Farta tener a uno. che mal composta. — elsa portar. Usasi par Polachìon. Guasta-mestieri, lando di una sposa: le cattivo artefice ; ed an donera, cioè quegli arne che imbrattalore. si che si danno alla spo Pota marina. Polla marina. sa quando passa alla ca Col nome nostro volgare sa del marilo. vengono intese diverse — «o portar in /azza anis- specie di questo genere sua. Non aver riguardo a di animali, che fino ad ora chi che sia. non servono a verun uso. — portarla cimada. Proce- Potama : andar al paiamo. cedere con superbia. Morire. Potamò è una vo Portèla de la corazza. Spor ce greca che significa fiu tello. me: forse avrà significa Por tiera.Dovrebbe dirsi por to andar all'Acheronte. tiera sottanto se di tenda. Polifa. Scimunilo. Usciale quello d' ordina' Potrida. (dal frane. pòi rio guarnilo di vetri che pourri) Vivanda fatta di si pone a capo le scale, o un miscuglio di varie cose. all'entrare delle stanze. Poziol. Pogginolo , balau Possada. Posata. strata. — bona possada. Mangione. Pozo. (coll'o largo) Appog Posta: da so polla. Da se gialoio, sostegno. — Brac- solo. cluolo dicesi quello delle — de posta salda. Imman scale. tinente. Prue tu. Praticello, piccolo i- e de che postai E di pralo. che portala 1 Predica a brazzi. Sciabica; — in posta de sol. All'oc predica non istudiata. chio del sole. Premer (term. marin.). Vol — far da posta. V. Far. ger la barca a sinistra. Postar. Appostare. Preminir. Pagare il fio. Postiema. Apostema ; enfia Prencisbec. Metallo detto tura putrefatla. del principe Roberto, com Pota. V. Figa. posto di rame e di zela- Potachiar. imbrattare, soz mina. zare. Anche far male un Preposside. Proboscide del lavoro. l'elefante. P R P U a57 Presentin. Guardia di finan conoscere ta quatità det- za, che si presenta ad o- t'aquavite. gni passeggiero. Provin da potvere. Provet Pressa: in pressa. Presta to. mente. — far un provin. Tentare. — da mata pressa. Da so Provisionar. Provvedere. verchia fretta. Prubico (idiotismo). Pubti- Prindese. Brindisi. co. Proferir. Usato uguatmente Pua. V. Piavota. per pronunciare ed offeri ! — Detto di persona : et xe re. Proferire vaie pronun una pua, vate buono, man ziare ; profferire per offe sueto. rire. (Gbeiardini). ,Pugtie. BrincoU; segni di Proioga (idiotismo).. Proro cui si servono i giuoca- ga- tori. Propinquo (idiotismo). Pro Pugnoto. Pugnetto; quet tan- penso. | to che può contenere ta Proschinò. Inchino profon mano serrata in un pu do; daita voce greca signi gno. ficante io adoro. i Pugnar. Dar de' pugni, caz Prosopopea. Arroganza, fa zottare. sto. 'Puina. Ricotta; fior di siero Prosperi (idiotismo). Fosfo rappreso cot fuoco. Detta ri ; steccheti muniti di fo ; da' nostri padri pruina, sforo netta cima per arren dat cotore suo bianco. der fuoro. Putcra. Giacinto doppio. Provenza. Nebbia. Putesi. Putci. Protier. Prodiero; chi rema — me ter putesi in testa. in proda. Metter dubii o Umori. Provèse (terni, marin.). A- ' — intriga come i putesi inarra; fune per fermare in te ta stopa. Immerso it bastimento a terra. in affari intricatissimi. Provin. Piccoto esperimento. — far i putesi. Riveder te — de aquavita. Areòmetro; cuciture; cercare it pet piccoto strumento gradua nett'uovo. to, it quate immerso in un Putesin. Putcino. ftuido serve a denotarne Putier. Putedro ; cavatto, a- In specifica gravità. Se ne sino o inuta nou ancor do servono i distittatori per mato. il 258 P U PU Putitin. Attittatuzzo , at Putana vechia. Detto ad uo quanto attittato ; ed av mo, vate scattrito, assai verbiatmente, vate benino. furbo, che sa fingere. Puniarse. Ostinarsi, inca Putetada e putetezzo. Ra ponirsi. gazzata, fanciuttaggine. Punion (idiotismo). Opinio Putanczzo.Putf aneggio; pro ne, sentimento. cedere da puttana. Pupota. Potpaccio; ta parte Putetaio. Pupazzo, bamboc più carnosa detia gamba. cio, ragazzo. Furasene. Borraggine; erba Puteto. Ragazzo, fanciutto. nota che si mescota cotta — vivo. Svegtio, ardito. insatata in primavera. Puteton. Baccettone. Purassè. Avverbio usato net Putina. Bambina. vicino continente, ed an — de t'ochio. Pupitta, che a scherzo in Venezia: Putini : andar aputìni. V. assai, motto. Andar. Purgada. Purgamento, pur Putrido. Matattia gastrica gazione. che procede da cibi indi .PurfcAinefa.Putcinetta; ma gesti. schera usata dai napoteta Puza-pie. Suppedaneo, pre ni netta commedia. detia. Purmassa. Pur troppo. Puzar. Appoggiare; puzà: Pustota. Maggese; campo ta appoggiato. sciato sodo per seminarvi — et cuto at muro. Tener Tanno vegnente. duro, tener fermo. Puta. Putcetta, donzetta. — puzarghete. Dar te busse. Qua. Usasi familiarmente per sei pure curioso, strava così, in lai guisa; per es. gante. fin falo gua: ho fallo in Quadro, oh cke quadro! Oh lai guisa. Il geslo poi che che pazzo! Ed anche: oh accompagna l'espressione che accidente curioso ! iodica la qualilà delP atlo. — de la puppa. (term. ma- — qua i se dà. Qui sta il rin.) .schiocca; parte su nodo; in ciò consiste la periore esterna della pup difficottà. pa, dov'è la scuttura. Quachiarse. Acquetarsi; chi Oiiaiiin. Qungliu. Ed anche narsi a terra il più che si j (in gergo) mancia. può senza però porsi a Quaflina detta anche Girar- giacere. dina. Gallinella palustre : Quachio. AquacchiatO,dasè. uccello che frequenta le — quachio-quachio. Quat risaje ; ha il rostro aguz lo quatlo, cheto chelo; sen zo come quello della Fo- za dir parola. lega. Quachiarse. Aquelarsl. Quagiolo. Coturnice comu Quadrali. (torm. degli stam- ne e quaglia maschio. palori ) Que' quadrettini Quala e qwilo. Quale. Usa con cui gli stampalori se si in senso interrogativo : parano le parole. quala rcìa? partando di Quadriglià o falo a qua- femina ; guaio xelo i par- (Irci i. Scaccheggiato, fat l.'Hido di maschio. to a scacchi. — per la qual. Voce usata Quadrar. Persuadere. dagli idioti nelle seguenti Quadrarse. Metter cervello, maniere: far senno. No la rrc cosso per la Quadrizar. Riquadrare. qual. Non è una gran co Quadro. Quadrangola!», qua sa. drilatero. Ifol ga bezzi per la — un bnl quadro. Un bel qual. Non è mollo facol caso. Detto ad uomo: (i toso. xe un bel quadro, vale Non Té l'omo per la QU ou 7ua{. Non è I' nomo che Quarlo, andar a quarti. capace sia di quella tale Andare in rovina, in pre azione di cui si parta. cipizio. Qualcosseta. Qualche picco Qnnrtuzzo. Misura di liqui la cosa. do; la quarta parie di un Qualifica. Requisilo. boccale. Quarantena: esser in qua Qual ro: (largitene qua Ini. rantena. Esser nel puer Dar le busse. perio . o di contumacia. — dirghene qnatro. Fare Quarantena è lo spazio di un bel rabbuffo. 4O giorni; quarantina una — guadagnar sti quatro. serie di 40 cose. (Gherar- Non guadagnar niente. dini). — no dir quatto se no l'è Quaresima: far quaresima. in saco. Non far capilale di Dello scherzosamente: far una cosa, se non fimi in astinenza da che che sia. tua balia. — longo come la quaresi Quatro quarti de nobittà. ma. Suoi dirsi di uomo as Così dicono gli arislocra sai tardo. tici per significare la no — esser o vani i co le qua- bittà perfetta; ogni (piar reseme. Essere innanzi lo indica la nobillà della cogli anni. famiglia del p.uiiv, della Quarta de la man. Un pal madre, dell' avolo e del mo ; quanlo si possono l'avola. stender a parti opposte le Quatrochi. Buia o rana oc dila indice e pollice. chiata ; pesce di mare, il Quarlin. Pezzo da as cen quale fu dello quattroc tesimi, cirè un quarlo di chi per avere ciascun'uia lira attuale. vicino al dorso marcala Quarlnriol. Misura perbia da una macchia nera ro de. tonda a guisa (l'occhio. Q«artese.Decima;quelIa par Queta: esser a quela. Es te dei prodotti che pagasi sere a quel caso. annualmente alla chiesa. — in quela, in quelo. In '.'narlcsin. Quarticello. quel mentre, in quel pun Quarlo da drio de marno. lo. Coscionc. — star su quela. Star sut — de polastro. Le coscio. 1 l'avviso. quarti davanti, le ale. Quel de sora. L'Attissimo. Q D 261 Quet da te poi t e. Postato. to ; che tiene pagtia per — dat chiodi. Chiodaiuoto. vendere. — da te strazze. Cencia- Quia: vegnir at quia. Ve juoto. nire atte strette, venire — da t'ogio. Venditore d'o at punto. tiò. Quintcto. Era una tassa pro — dai goti. Vetrajo. porzionaie che si pagava — dai ferati. Lanternajo. at pubtico datte succes — dai foti. Manticiaro. sioni aiie eredità. Signi — dai piati. Stovigtiajo. ficava it quinto detta quin — dota tate. Lattajo, se uo ta parie , cioè it 4 per mo; tattivendota, se fc- cento. mtna. Quinterneto. Quadernetto; — dat botiro. Burrajo. cinque fogti di carta mes — dai maroni. Bruciatajo, si t'uno neti'attro. chi vende castagne arro Quinterno. Quaderno di fo stite. gii o quinterno; dicesi di — dai zoti 0 braghieri. a ss fogti messi t'uno net Norcino. t'attro. — da ta pagia. Pagtiajuo Quondam. V. Dar. £t parlar co l'ere. Boia timana santa invoco di cismo chiamano i greci il campanello difetlo che hanno alcuni Racola ite sta racola. Di di non poter esprimere la questa .posta; tanlo fatlo; lettera R; difetlo comu per es. sta racola de pio ne agli ebrei delle nostre va ecc., pioggia dirot- provincie. . ta ecc. tinìiiadn. Arrabbiamenlo. liacatela. Specie d'uccello Babiezzo. Inquietudine,rab (ti valle. V. Crecola. biosa smania. facotta. Ricotta ; ricotto è /mòni. Rabbioso, stizzo.o. il tempo della ricotta. — vedilo rabin. Vecchio Radada. Radilura; il rade arabico, strano. re. flabìo. Troppo salalo. Radar, radà. Radere, ra Rahiosa. ( gergo ) Aquavi so. le. Radegar. Sbagliare, fallare, Mabioiitù. Pnirigine, pb./.i ingannarsi. core. fladego. Differenza, divario, Racente. V. Vin. controversia. .flacA. Aracca, dello dai fran Radegoso. Cavillatore. cesi aruk, che nelle In fin fa: andar a la rafa. Fa die Orientali, donde ci vie re a ruffa-raffa, pigliare ne, suona liquore spiri con violenta prestezza. toso; distillazione estrat — bularse a la rafa. Dar ta da un sugo vcgclabile si al ladroneccio. che si fa scorrere per in Rafar. Arraffare ; strappare cisione dell'albero cacao. di mano. Gli inglesi ne fanno grun- Rtifn...an. Rabbattuto ; per d'uso nel punchio. sona chu lieii di conlo o- fiacnla. Ranella degli albe gni minuzia, che detrae, ri. Detlo a persona, vale dibatte il quattrino dove ciartiere. Attrimenti cre lo può. pilacolo ;strum. che fa ru Rapoli. Agnellotti; pozzetti more, e si usa nella set di pasta ripieni U'ingrv R A 263 dienti da cuocere in mi Rameto. Ramoscetto. nestra. Anche tortetti det Rampada. Satita, erta. ti raviuoii. Rampegarse. Arrampicarsi ; Raganèto. V. Crecota . satire attaccandosi cotte Ragia : su ta ragia. Con mani e co' piedi. prontezza, sottecitudine. — su i spechi. Studiar ca Rugiada. Ragghio è ta vo vitti. ce propria dett'asino. Rampeghin. Rampichino ; Ragiar. Ragtiare. nome di piante che cre Ragion. Gridatore ; uomo scendo arrampicano. V. che grida. Meton. Anche cerzia co Ragionarta (idiotismo). V. mune ; uccettetto che sta Rognonada. tra gti atberi. Ragneto. Ragnatcto, ragno- Rampegon. Rampone. E par tino. tandosi di scrittura mat Ragno cotboton. Ragno ne fatta, scarabocchio. ro. Rampignà. Frappato dice — ragno de mar. Spigota^ si det vestito; e partan ragno marino; specie di dosi di persona, intendesi granchio di mare. detta pette aggrinzata. — no catar un ragno dat Rampignar. Pottinicciare , muro. Non ottenere at acciabattare. cun effetto. Rampin. Uncino. Anche ap Rama. Reina; pesce d'aqua picco, pretesto. doice. Ramponzoto. Raperonzoto ; Raise. Radice. erba che si mangia in in — care te mie raise. Det satata. Nasce nei prati e to per vezzo ai fanciuiii, nette vigne. vate mia vita ecc. Rana: se ta rana gavesse — de sant'Apotania.. Pire i denti. 1 granchi vogtion tro di Levante ; radice mordere te batene; dice che si usa tener in boc si attorchè un debote vuot ca per mitigare it dotore attaccare un forte. de' denti. j — aver de te rane. V. Ra- Ramada. Graticciata ; reti | ner. cetta di ferro o di ra Ranabòtoto. Girino; anima me. tetto che si vede nuotan Rombar: andar a ta ram- te nette aque patustri, it ba. Aggraffare , rapire. quate non è attro che rem 3<)*4 R A K.k brione nato dait'uovo dei Raschiamento de gota. Ir ta rana. ritamento di fauci. fiancar. Ringoiare ; tavora Raschiane. Scaracchiare ; re con affannosa sottecitu far forza cotte fauci di dini'. trar fuori it catarro dat Rancignar. Guatcire, pie petto. gar matamente. Raso: co.tmo.raso. Pien cot — ta pete. Raggrinzare. mo. — et muso- Far viso arci — a raso. Rasente; a toc gno. ca e non tocca. — rancignarse . Rannic — bastimento raso. Quet chiarsi. che non c aguzzo o ter Rancurar. Raccorre, racco minante in punta. Anche gtiere. quetto che non ha opera — rancurarse. Affrettarsi; moria , cioè i castetti di così per es. rancurèvene, prua e di puppa. datevi fretta. Rasoio. Razuoto ; curson- Randa (term. marin.). Sor cetfo; quet' capo di vite ta di veta. che si tascia atta tunghez Raner. Ipocondriaco , ap za di tre a quattro oc prensivo. chi. Rantego. Rantoto; ansamen- Raspaj esser in raspa. Es to frequente con risonan sere in difetto o in cot te stridore det petto. pa. Rapa. Grinza, ruga. — buso de ta rechia. Mea Rapar. Aggrinzare. to uditorio. — viso rapà. Rugoso. — det mastcto , det se fiapeghera. Erpice; strum. chio ecc. Orecchi si chia di agricottura. mano quei, fori dette sec Rara. Arara; specie di pap chie ne' quati si pone it pagatio. Avvi Tarara ver manico. de, ta rossa, ta turchina, — de te scarpe. Becchetti. ta giatia. Raspador. V. Raschiador. Rasa. Resina, gomma di pi iiaspamenf o.Scatpicc io, stro no. picciamento dei piedi io Rasadot: Rasoio. camminando. Rasar. Radere ; anche ra Raspar. Rastiare, raschiare. sentare. Rasà : raso. Razzoiare dicesi it raspar Ratchiador. Rasliatoio. dei putii, che ban per uso R A RE *65 di scavar coi piedi la ter Ravizzon. Navone silvestre, ra. rapaccione; pianta annua Raspar io In. Radimadia; stru le , da' cui semi cavasi mento di ferro col quale olio. si raschia la pasta. Raspa- lìazu. Raia o razza ; pesce tojo quello per raschiar di marer a scheletro car il terreno lavoralo. tilaginoso. Raspin. Raschialojo ad uso Realdìr. Riudire una cau di raschiare la scriltura sa, riassumere ua pro suile carte. cesso. nassa. Rascia; panno di la — realdirse. Redimersi, ri na grossolano, da noi u- scattarsi. ' .•„ salo per coprire le gon Realelo. Gallinella palustre; dole. uccello di valle. Iìusaudii. V. Bumauciwi. Realizar. Effettuare. — de pugni. Carico di pu Reattà. Ingenuilà, verilà. gni. — in realtà. Effettivamen /lussar, rossà. Raschiare, ra te. .'.., schialo. Realiìna. Campana che suo Rassaura. Raschiatura ; a- nasi per un quarto (fora vanzaliccio. a Riallo dal i. otlobre li — de l'albuol. Dicesi per no al ntercordì santo, per ischerzo all'ullimo de' fi avviso agli artisti di ces gli nati in mollo numero. sar dal lavoro. Antica con- Rastvlatia. Schidionata. An sueludine che ancora con che quantila di cose po servasi. ste in lila. Reatin. Scricciolo; uccello Ratafià. Amarasco; specie di piccolissimo, dettu dai ve rosolio. ronesi imperalore e nel Baiino. Panno accolonalo, Friuti sur ii. . . . o saie rovesce; dicesi quel Rebatta. Botula ; buca onde pannolano che ha il pelo si passa da un piano del arricciatu con ricciolini la casa ad un attro. la quasi staccali l' uno dal quale poi si chiude con l'attro. cateratte o simili. Rauctt. Roco. Rebattar. Rovesciare ; ed Rava. Rapa. anche rololare all'ingiù. /tafano. Rafano , ramolac Rebattèla. Toppa delle bra cio. che. M a66 RE RE lleballon. Rimprovero, ro Reehia del mastelo, del se- vescio. ehio, ecc. Orecchi si chia Hebatiùra. Ribattimento. mano quel fori delle sec — de le camise. Costura; chie ne'quali si pone il la rianione di due mar manico. gini ripiegati. • star co le reehie a pe Rebecà. V. Naso. ne li. Ascoliare attenta Rebègolo. Diavoleliino, na- mente. bisso; dicesi dei fanciui — ruzar le reehie. Dice li che non istanno mai si dal volgo quando cre fermi. de che alcuna persona lon Rebocar. «inzaffare, intasa tana parti di lui. re le fessure con diligen — portar faqua co le re za. ehie. Fare ad uno tutti i — i muri. Arricciare i mu servigi possibili. ri; dare il secondo into — far le reehie da mer naco. cante. V. Far. JKebus: no ghe n'è più re- — star a la reehia de uno. bui. Non ve n'è più un Slare alie ceslole di al minuzzolo o un gocciolo. cuno. Bcbùto. Ramo nuovo rimes — de mar. Orecchiale; spe so su fuslo vecchio. cie di conchiglia. — d'erba. Guaime; l'erba — de lievro. Violina dt tenera che rinasce nei macchia ; pianta i cui fiori prati e ne' campi dopo la esalano un gralo odore in prima segatura. tempo di notte. Rebulon. Sterpone, sterpo Sechiamo. Lagnanza contro grande. di un lale. Becamada: dar una rcca- Rechiela de l'ago. Cruna. mada. Dare una spellic- — de le scarpe. Becchetti. ciatura; dar biasimo. Vale Rcchin. Orecchino, penden anche rabbuffo, rimpro te. vero. . rechini. Dicesi figura iìiicao: da recao ( dal fran tamente : co sii rechini cese de rechef). Da capo, a le ree Aie, cioè: con que di nuovo. sti tali individui a mio Reehia. Orecchio. carico 1 ticchio: buso de la reehia Rechio. Grappolino d'uva. Meato udilorio. IiecMoto. Ripicco, vanUg RE R E 267 gino; ovvero residuo di al l'ho re filà: gile l'ho da-. cuna cosa. lo, lasciato. Jìechizar. Sorrecchiare. Itefolac, refoli. Buffate; mo Reelpiglia. Risipola ; tumo ti improvvisi. re superficiale che si span Befolo de venlo. Raffica ; de sutla pelle con calore soffio impetuoso di vento, abbrucianle ed un rosso che cessa poco dopo. re chiaro. Refossar. Propagginare; co Redecima. La decima par ricare 1 rami delle piante te della decima; predia e i tralci delle vili , ac- le Imposta dal senalo ve- ciocchè facciano pianta o neto sui beni posseduti germoglio. dalle mani-morte. Regretario. Refrattario, ri Redenzio : no gì? è reden- troso, che non si accomo zio. Non vi è verso; non da agli attri. vi è modo. Refudagia. Rimasuglio di Redeslola e resestola. Ve mercanzie. lia grossa; uccello della Refudagio. Rimasuglio di grandezza di un tordo che che sia. sassella. Hefndar. Rifiutare. Redezèlo. Strigolo ; rete Refunura. Indennizzazione , grassa appiccata alle bu compensazione. della degli animali. Regalia. Regalia; il di più Redina. Reticella. che si guadagna ottre il Redonda. Antichissima mo pattuilo. , neta d'oro veneziana del Regalizar. Legalizzare, au valore di lire 1 : 7tt un' tenticare una scriltura. striache. Regata. Gara di barche. li e far. Risarcire la perdila. Registrante. Registratore. Refarse. Risarcirsi. Anche Relogier. Orivolajo. vendicarsi. lielogio. Orologio. Refilada. Raffilatura. Dicesi licmenar. Dimenare, maneg anche per quantilà gran giare, malmenare. de di che che sia. Remengon. Uomo vagante, Re filar. Raffilare; tagliare di cattiva vila. i margini. Remer. Remaio, che fa re — un pugno. Appiccare un mi. pugno. Remesser. Falegname per — Vale anche lasciare: ghe lavori più nobili del ma 268 RE RE rangon. Anticamente era Requia. Polvere dei semi il lavoro d'intarsiatore. del papavero adoperata llemesso. Tarsia, lavoro di per addormentare i bam legno. bini; .abuso frequente nel Remo: magnar el remo. V. popolo. Magnar. Resealdazion. Scalmana. Remontada. Racconcia, ri Resche. Lische. parazione; dicesi de' ve Resentàr. Risciacquare. stili ecc. lInula de cecie, de agio ecc. — remontar i stivali. Rì- Resta; treccia d'agli uni scappinarti. ti insieme. Render, rendeste. Restilui Restar de asso o in asso. re, reso. Anche recere, Restar. solo come il nu vomilare. • mero uno, ovvero come Renegar (idiotismo). V. Re Arianna in Nasso (da un ve lar. prov. greco). Renga. Aringa; pesce. — per oc A io. Rimaner ne — funtada. Dicesi di per gletlo. sona smunta e magra. — dicesi pure in attro sen Renso. Rensa ; tela lina a so : Mi restu. io stupisco, opera, così detta dalla cil non so comprendere. tà di Reims in Francia. Restara. Ristala; luogo ove fico».. Nassa ; cestella bislun lungo i fiumi si fermano ga fatta di vinchi, che ha i cavalli e gli uomini' de il rilroso, onde i pesci stinati a tirare le barche entrativi non sanno uscire. contr'aqua. Anche il gius Repetarse. Rimpannucciarsi, di attiraglio presso noi rimettersi, riaversi, uscir vien delio restara. Je' cenci. Restelada. V. Rasteladai Repelon. Profondo inchino; Restelin. Strumenta d'agri dicesi per {scherzo. cottura per ispianare la .Bepezzaiìa. Rappezzatura , terra o coprire le semen rabberciamento. ti. bequadro. Sfondo ; spazio Restelo. Rastrello; uscio fat lasciato in una parele'per lo di stecconi. Cancello poi dipingervi. chiamasi quel portello di Requagio. Ortigometra; gal legno che si incile a qual linella terrestre; specie di che porta, scala od aper coturnice. tura. HI RT 269 Jìestesin. Rimasugtio' di ette Ribes. Uva de1 frati; Ribes che ;sta. . • . ; . i i rubrum, fruito acido-doV. Iietagìo. Ritagtio e scampo- ce notissimo, (aito a grap* tetto; piccoiissima parie potetti come i'uva. avanzata detia pezza di Ribòia, (coti'o stretto) Bar panno o di teta. ra det timone-, serve per Retentiva. Ratientiva. maneggiare it timone net Retenzion d'orina. Disco te bacche. 5 ; . ; . ; iia e- iscuria. t , • > Ribombo. Rimbombo- . .. Retrazer. Dipingere o scot Ricever, riceveito. Riceve pire at- naturate. re, ricevuto. AnChe acco Retrè. Retrocamera ; stan? gtiere. ! v zino ritirato. . ' • — me ricevetal Mi capi Revegnir. Dar votta , dar sce? m'intend'etta'V . indietro. Dicesi di un ar Ricovra. V. Arcova. . rosto e simiti, Revegnùo; Ridachiar. Rider per poco vincido, diventato motte o per niuna cagione. per umidità. Ridachion. Ridone chi ride Rcvetar. Ammorbare. senza ragione; roditore è — et spuzza ch'et reveta. queiio che si ride e si fa Puzza che ammorba, che beffe d'attrui. .• s V. pare un avetto; : ; Rider e ridesta. Ridere, ri- Revendigoto. Rivendugtioto; . SOW ..• », .1 ' ', chi rivende cose minute. — gnente che rido ! Bagat Revottante. Ributtante. tette ! dicesi per ironia di Revottar. Rivottare. . : . cosa ritevante. — cot cuto in su. Rove — rider che no passa te sciare, i ; . perte. Cioè che non: pas — in tei fango. Rivottotare. sa dat gozzo in giù; ri — net tabaro ecc. Ravvi dere sforzato. , i. tuppare. . . ! ' ' . — a quattro ganasse. Sga s-a te maneghe. Rimboc nasciar per te risa. care te [Danieiie. Ridoto. Raddotto ; tuogo o- — et stomego. Stomacare. ve si . riuniscono insieme Revottotar. Voigere intorno. più persone per intratte Revotton. Sconvotgimento, nersi. disordine. . Ridototo. Ridente, gaio. Riatzo. Rincarimento, au m» far viso ridicoto. Far mento de' prezzi. viso benigno, piacevote. 27o R I R O Hièto. Rivetto, canatino. 0 senz'essere sperata, e per Rifa: de rifa. Per forza. Io più da godersi in bri Biga. Linea. gata. — de prima riga. Di pri Risegar. Arrischiare. mo ordine. — chi no risega no rose- Rigadin. Drappo rigato. ga. V. Rosegar. Righe ta. ( term. de' fabri ) Risegoj a risego. A perico Reggetta; sorta di tami to. na di (erro. — «00 risego (ironicamen Rigor : a rigor. Atto incir te) chyet paga! Non pa ca, appena. gherà certamente. Ritasso. Ritassazione, inde Risegoso. Rischioso , arri- botimento, snervamento. schievote. s Rimaneteto. Grimatdetto ; Risèra. Risaia. strumento di ferro ritor Riso sardonico. Riso finto. to, che serve ad aprire Ritentiva. Rattentiva. senza chiave te serrature. Rivar. (idiot.) Arrivare, per Rimando. Rimbatzo. venire at tuogo. Rimarcar. Osservare , no Rizzagno. Giacchio ; rete tare. sottite e flita, ta quate git Ringhiera. Battatoio. tata ne' (tumi dat pescato — de ta scata. Bataustrata. re, s'apre, e avvicinando Riobarbaro. Rabarbaro; ra si at fondo si riserra e vi dice medicinate. rinchiude i pesci. Riodo. Tamburo marino; pe Rizzeto. Riciutetto; un bam sce non commestibite. bino ricciuto che pare Riode. V. Roda. un angiotino. Rio. Rivo, canatetto. Rizzo. Ricciuto, crespo. Riz — ficarse in rio. Nascon zi, ricciotini. dersi. — de mar. Riccio marino; — andar per rio menno. animate marino dett'ordi Vivere assai parco e stret ne degii echinodermi. to. Rizzotirse. Raggricchiarsi , Riporti. Rapporti; pezzi che raggruzzotarsi. si adattano per ornamen Roa o russa. Rugo frutico to a un tavoro. so ; pianta prunosa, i cui Risbogo : de risbogo. Dice frutti detti more sono si di cosa che viene da mangiati con avidità da via obtiqua, senza sapere gti uccetti e dai ragazzi. RO RO 27i Roba: roba da cani. Ro dialetto anche la carruco baccia. Detlo ad uomo, la o girella. vale malcreato , abbietto. Roda da tirar ar/ua. Timpa — roba flapa. Cencio mol no ; cilindro di legno, at le; dicesi a persona di torno a cui avvolgesi e poco spirilo. svolgesi la fune. — roto magnatila. Com — a roda Invada. V. Andar. mestibili. — la pezo roda del caro — insacuda. Salsiccia. sempre ruza. La più cat — lovagiada. Lingeria da tiva carrucola, sempre ci tavola. gola ; dicesi metaforica — dir rooo. Sgridare. mente, e vale : Chi ne sa Iioìiata. Robaccia ; roba cat meno, parta più. tiva. — Anche sbricchi; giuoco — una rabula. Una perso che fanno i fanciuili chiu na di mal fare. dendo in un pugno qual Roba: un cerlo roba. Una che moneta, e poi movendo certa cosa. in giro le mani chiedono Rochela, niehalon. Gran agli attri : Roda, roda, razzo. roda, quala piena e quo nocltctu. Rocchetto; strum. ta vada? piccolo di legno foralo Rodala del zenochio. Rotu per lo lungo, a uso per lo la ; osso che serve all'ar più d'incannare. ticolazione del ginocchio. Hocliuta. Piccolo mantello ; Rodo lar. Arruololare ; ri sarrocchino. nociutilo è durre in forma di rololo. veste clericale di tela bian Itognnn. Arnione ; parte ca, diversa da cola. Por carnosa delP animale du tano il rochcllo prelati e ra e massiccia posta nel canonici nelle sacre fun le reni. zioni. Rognonada o graiso de ro Ilochìo. V. Irochio. ti non. Sugnaccio. Roelò. (sembra voce fran Rolina. Giuoco di sorte, in cese, ma non trovasi ne' segnaloci dai francesi, ed dizionarii) Ferrajuolo ch'è ora proscrillo. un terzo più stretlo del liolò. (dal frane. rnulcau) l'ordinario. Rololetto cilindrico di bam Ròeolo. Giuoco delle ombre. bagia o simile, coll'anima Itoda. Ruota. Intendesl nel di filo di ferro, su cui si 272 B O KO avvolgono i capelli per Rosario. (tcroi. maria.) Troz farti arricciar». ze; piccole palle infilzate Romancina. Rummanzina , facienti come un rosario, riprensione. cbe pongonsi atlorno al Romalico. V. Aromatico. l'albero verso il mezzo del Rombo. V. Chiapar. l'antenna. Roma: prometer roma e Roseano. Riscolo ; specie di lama (forse da Roma et erbn, da cui viene quella omnia ). Promettere di cenere chiamata soda, che grandi cose, cose stupen serve per comporre il ve de. tro ed il sapone. Romalizar&e. Divenire reu Roscarola. Scopa di rusco, matico. usala dagli spazza-camini. Romper el giazzo. Dar prin Rosegar. Rosicare, rodere. cipio. — un osso duro. Porsi a — el ceslo. Importunare. impegno difficile. — el colo a una pula. Ma — el cuor. Rimbrottare di rilarta male. continuo. — dove che no se crede — • chi no risega no rose- Faqua rompe. Ove meno ga. Chi non arrischia non si crede l'aqua rompe ; acquista; proverbio. proverbio. Rosegolo. Torsolo; quello che Ronchizar. Russare, ron- rimane dalle frutta do fare. po averne inlorno levata Rondar. Gironzare. la polpii. Rondolin o ntillala. Lampu — de pan ec. Rosume, tozzo. ga; pesce di mare che so Roselo. V. Realin. miglia all'orala. Roselon. Rosetta ; sorta di Rondon. Rondine nero. anello, così dello per es Rondegolo. Vestimenlo da servi i diamanti disposti uomo, come il soprabbilo. in giro a foggia di rosa. Ropegar. (lerm. agric.) Er Rosolin. (gergo) Brezza ; picarc ; spianare e trilar venticello freddo. la terra coll'crpice, dopo Rospo. Delio ad uomo , va aver seminalo. le ruvido, impraticabile. Rosada. Rugiada. — de mar. Rana pescatri- — de lale. Giuncata; lorta ce, detta a Roma diavo di latte nel tegame con lo marino ; pesce marino ova e zucchero. del genere delle loffie. Il U R U Rosila, roilo (gergo). Frode, Rumar. Raspare che fanno trufferia. t porci. Anche frugare. Rostir , rosilo. Arrostire , Bumegar. Ruminare. Anche arrostilo. Anche rubare il masticare di chi non ha nel conlo. denti. Rota: dar la rota. Scher Rusota. Bruco che rode il nire. Anche rimproverare. tenerume delle vili. — far rota. (lena. maria.) Ruspio. Ruvido, scabro. Di Far vela verso una dire cesi anche (in gergo) del zione. lo zecchino, che appena Rolura. Ernia. conialo è ruspio, e quindi Roverso. Rovescio. di giusto peso. — far a roverso de la me- Russa. Contesa, contraslo, dagia. Mangiare il porro disgustu. dalla coda. Russar. Strofinare. Rovinazzi. Calcinazzi ; rot — russami co uno. Stargli tami di calcina e pietre. a lato per raccomandarsi. Rubo. Rubbio; sorta di mi liuti mi. (dui frane. rouline) sura del peso di dieci li Voce introdottasi ne'pu- bre metriche. blici uffici, e vale uso, me .lineala. Ruchetta ; erba di lodo, ordine negli affari. sapore aculo che mangia Ruzamenlo. Ronzamcnlo , si in insalala. Detlo a don bucinamento. na, vale ruffiana. Ruzar. Bucinare, romoreg- Rufa. Roccia e catarzo; suc- giare. Anche rimprove cidume che si genera su rare. qualsiast cosa. — le buele. Bruire, il ro- Rufe: de rufe o de rafe. Di moreggiare delle budelle. ruffa-raffa ; o a dirilto o •— et tempo. Rumoreggiare a lorlo; in ogni modo o al sollevarsi della tem lecilo o illecilo. pesta. Rufianezzi. Moine, smance Ruzene. Ruggine. rie, urtili/di per farsi ama Ruziol. Orzajuolo; bollicina re. Anche talvotta per ab che viene tra i nepilelli bellimenti, raffazzonamen degli occhi. ti. Ruzor. Sibilo del venlo, o llugnur. Dicesi ringhiare mugghiamelo del mare; particolarmente dei cani; ronzìo dicesi delle zanza nilrire dei cavalli. re o vespe. a» 274

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Sabadà: mal sa/>at;ù.Male ac lafor. ). Uno che mangia, concialo o apparecchialo. e mai si vede sazio. Sabaiiina. Sabbalina; goz Saco : svodur el saco. Dir zoviglia dopo la mezzanot lutlo quel che si sa. te del sabbaio per poter — meter la piva in saco. mangiare di grasso. V. Piva. tìatiiun. Sabbia, arena mi Sacra. Dicesi familiarmente sta con terra. Renella, re per cerlo, sicuro : p. es. na minuta di mare. Oh sacra ! oh egli è cer — • dolce. Renischio dicesi la to. Sacrosanta, cosa più rena minnla di fiume. che vera. — (in gergo) Denari. Sagiaor. Saliscendi dell'u Snito. Sabbato. scio. Saca: far saca. V. Far. Sagoma. Modello, forma. Sacagnar. Dibattere, agila — de bota (cioè botte). Lo re un corpo. Sncaijuii. staglio; la giusta misura Vale anche guastalo, ma che dee avere. nomesso. — dar una sagomada. Una Sachctar. Rinsaccare ; quel scandagliata. lo scuotimenlo che si sof Sagrà. Cimilero; luogo sa fre andando su cavallo gralo presso la chiesa, ove che cammina male. una votta si godeva l'im Sachelo. Pesce di mare a munilà. scheletro ossoso, neH'Istria tinti ra. Festa, solennilà re delio Sarèco. ligiosa. Saco : «jco da bète. Uomo — pagar la sagra. Dar re vigliacco che si lascia ba galo nel giorno onoma slonare. stico, od attro. — de ossi. Fascio d'ossa; — far una sagra. Far uno dicesi per ischerno di per schiamazzo. sona soverchiamente ma Sagrin. Zigrino; sorta di gra. cuojo ruvido, e seminalo — saco senza fondi (me- di minuti granellini. S A S A a75 Sai de Canai. Solfalo di ma Salgher: i salgheri no fa gnesia. mai peri garzinoli. H — fossile. Sai gemoia ; sa lupo non caca agnelli. Da le minerale lucido. persona calliva, nutla di Salà. Salame ; salsiccia le • buono può attendersi. gata in una porzione dì Salì. (voce antiq.) Scialle. budello di porco. Salinpian ( de ). Inaspet — stilai* , salame. Dicesi tatamente. per ingiuria a persona, co .lai issimi. Scaraboide; di me melone, stivale, ecc. versa specie di animali — pagar o costar salutiti. marini collocali nell'ordi Costar carissima. ne dei testacei. Sdiamon. Salmone ; pesce fini i.-o. Selcialo; pavimenlo di mare, che a noi per di strada. viene salalo in barili. Salmastre. (term. marin.) V. Salamora. Salamoja; aqua Trinale. insalata per conservarvi Salmistrar. Misattare ; far fungili, olive o simili cose. misalla, o acconciare le balam/in. Sguajuia,sgraziala. carni a modo di misalla, Salala. Insalala. ch'è la carne di porco in — capucina. Lattuga ca salala prima che si asciu pilala. Distinguesi dalla ghi. lattuga a palla, da noi det Salpicon. Salsa piccante. ta semplicemente laluga, Sadamartin. Sallamindos- e dalla crespa, rizza. so; vestimenlo misero e — dar una salala. Dar una scarso. Anche specie di rauimanzina. trastutlo da fanciutli ti Salèti. Piccoli gamberi, che foggia di figurina che sal servono per uso di esca ta : missirizio. da prendere gli attri pe Sattar su. Rispondere arili- sci. to. Salgher. Salicone. Salcio — dar un salion. Andar bianco; si adopra per so suile furie; far un molo stegno alle vili. improvviso di collera. — da strope. Salcio-giallo; — sattar i grili. Venir s'impiega per far stroppe qualche capriccio. o vimini. — un refolo. V. Vegnir. — Dello ad uomo, vale in — saltar la mosca al na collo, villano. so. Montare in collera. 176 SA S A Saliarèlo. Saliscendi; stan Drappo di seta tessuto con ghetta di ferro imperna- oro o con argenlo. ta per serrar l'uscio. Sampiero. Pesce di S. Pie — de lenuo. Nottolino. tro; pesce di mare che — citinnita del sattarelo. assomiglia all'orata. Nasello; ferro fitlo nel — far s. Piero in care* saliscendi, che l' alza ed ghela. Andare O portare abbassa. a prcdellucce. Giuoco in Satterio da pulci. Sorta di cui due si pigliano pe' abbecedario che usavasi polsi d'ambe le mani, uno IH:' fanciuili. coll'altro in croce, forman Salion. Impelo. do come una seggiola, e — andar a sallon. Andare un terzo vi siede sopra. a sbalzi; interrottamen- Sanaloria. Ripiego, tempe te. ramenlo. Salumier. Salumaio; ven Sancassun: far un sancai- dilore di . Salsa san. Rovinare, guastare mentario, chi vende ca che che sin; come san Cas- cio, salame ecc. siano vescovo, che fu uc Saluadeghin. Sapore di sel- ciso in loiola da'suoi sco lari cogli stiletti, co'quali Salvadego. Selvaggina , la a que' tempi scrivcvasi. carne di animale selvatico. Sandalo. Battello assai leg- Selvaggiume, tutte le spe giero pe' bassi fondi. cie d'animali che si pi Sandonà xe morlo. Non a- gliano in caccia. (Oherar - spettare, non lsperar do dini). ni. Salvar la covra e le ver- — a Sandonà no se nardo, ze. Salvare una cosa sen in /azza. Si accetta il re za nuocere all'uttra ; sal galo senza esaminarne il var la capra e i cavoli. valore. Samarco. Così denomina Sangiotar. Singhiozzare ; vansi le taverne, suila cui piangere dirottamente e porta ì ruevasi l'emblema singhiozzando. di S. Marco. Sangiolo. Singhiozzo, sin Sarnbèco. Sciabecco; nave guilo. bistunga, che porta da 14 Sango salvadego. Erba can a 3 a cannoni. nella; nasce nei luoghi Samis d'oro o d'arzenlo. aquosi e nei fossi. S A S A 277 San-Gorgon: Co piove de le navi nell'estate, in tem San Gorgon sete bren la po di tempesta, ed è man ne e un brentanon. Det dalo dalle lucciole terrestri to contadinesco onde si volanti colà trasportate dal presagisce che se il 9 set venlo. tembre, festa di san Gor- Santificctui: Gralfiasanti , gonio, è tempo cattivo, il ipocrila. prossimo autunno sarà Sanliglioni. I favorili ; peli pessimo. che si lasciano crescere Sanguenonl (vocebassa)San- alle guancie. gue di Bacco ! Sanlo: dar el sanlo. V. Sangueta. Sanguisuga, mi Dar. gnatta. Detlo ad uomo. — far un santo vechio. vale seccature importuno. Manomettere, guastare. Vale anche Pelarin. — per che santal Per qual — de mar. Sanguisuga ma tilolo o motivo ? rina, che si attacca ai dui' Santulo. Padrino al battesi lini e ad attri pesci suc mo o alla cresima. chiandone il sangue. — Dicono le donne ai fan Sanse. Ulive infrante, trat ciuili per distrarti quan lone l'olio. Quindi andar do tussiscono nel bere. in sanse, cioè in frantu Sanzuane. V. Compare. mi. Saon. Sapone. Sanser. Sensale. Saoner. Saponajo ; quegli Sansuga. V. Sangueta. che fabrica o vende sa- Santa Barbara. Luogo do pone. ve si tiene la polvere da Suor. Savore. Così chiamasi fuoco, e fu postu sotlo la da noi certa salsa fatta al protezione di s. Barbara, pesce con acelo ed attri forse per quel fuimine ingredienti. che colpì l'empio suo pa — de mezo saor. Muzzo; dre, aulore del di lei dicesi delle frutta, tra '1 martirio. dolce e l'acetuso. Sanlalèna. Specie di con Saorìo, saoroso. Saporoso, chiglie univalvi nel gene saporilo. re delle palelle. Saorna. (term. marin.) Sa- Sanlelmo: fogo de Santel- vorra; arena che si met mo. Quel fuoco che par te nel fondo del naviglio di vedere sugli alberi del- per farto affondare eco. 278 SA SA Saponata. Saponaja ; erba y asonar. Cuocere perfetta la quale pestata ed agila- mente. Assaisoner dico la nell'aqua la rende spu no i Francesi il perfezio mosa, e serve per lavare nare co' condimenti. i panni senz' atterarvi il — magnar de sason. V. Ma colore. gnar. Saponeta. Specie di orolo Sassetu. (giuoco) Sussi; giuo- gio da lasca, così dettu co fanciuilesco che si fa dalla cassa che cuopre tirando con una piastrel tantu il castello quanlo il la ad un sasso, sut qua quadrante. le sono alcune monete. Sarm:n. Salacca; pesce di Sassin. Assassino. mare, poco dissimile dal Sasso: trnr el sasso e scen l'aringa ma più piccolo. der ci brazzo. Tirai la — tirar sarache. Bestem pietra e nascondere la ma miare. no; fare il male e mostra Saraval: vien zo Saraval re di non esserne l'autore. co le so mussa. E piove Sacer. Sapere. dirottamente. — Savevi: sapevate. Saveul Sarcegna. V. Zarcegna. sapete? Sastu'l sai tu? SorcAie. (term. mar.) Sarte. Sala '! sa ella? No lo so- Sardèla. Sardella ; pesce ginì non lo so io forse ? notu. Quando è piccolis Cosso sogio mi? che so simo si dice sardelina, e io? Saoaraoe: saprei. Sa- quando è un po' più gran vestu : sapulo. de, palaziola. — saver dove el diavolo — del lago. Sardena ; pe lien la eoa. Essere astutu. sce d'aqua dolce che so — saver una cassa per za- miglia alla sardella, ma rabalana. V. Zarabotana. n'è assai più grande. — tantu che no so. Tanlo Sardèle. (gorgo) Slamiate che non saprei dirvi. che danno alcuni maestri Saver ( nel senso di senti a' ragazzi per castigo sut re ) saver da bon o da la palma della mano. cativo. Aver buono odo Sardon. Acciuga ; pesce di re o sapore ; od attrimen mare. V. Inchiò. ti cali ivo ecc. Sarpe. Vinaccie; acini del — da bruslolin. Brustuliti. l'uva, uscilone ii vino. — da bon. Aver buon odo Sar forar. Lavorare da sarto. re, sapore ecc. S B S B 379 Saver da tispio. Di mucido; Sbatzo: de sbatzo. Di pri esser presso a putrefarsi. mo tancio ; quasi subito. — do tegno. Sapere di secco. Sbampir, sbampio. V. Vin. — da rio. Di tezzo. Sbampotar. Lo sbattere di — do vechin. V. Vechin. una fiammeiia. — do rumatico. V. Roma' Sbampoto. Asoto, respiro, tico. sottievo. — do caratèto. V. Cara- Sbandierona. Spiritessa ; tèto. donna di troppa vivacità. Savoiardo. Pasta reate; ter ,96aroda. Sparata; mittante mine de' ciambeitai. ria. Sazar. Saggiare o assaggia Sbaragia:a ta sbaragia. A re. cieio scoperto. Sazo. Assaggio. Sbarar. Sparare, scaricare — dar^et sazo. Far ta pro un'arma da fuoco. va. — bombe. Raccontare cian- — un sazo de seda ecc. cie, fandonie. Esagio, cioè ta sesta par Sbarteft. Sberieffi ; bocche te dett' oncia. contraffatte; atto da scher Sbabazzarse. Smammotarsi, nire attrui. godersi. Sbasto. Basito, morto. An Sbadagio. Bavagtio ; fazzo che sparuto e meschino. tetto che gti scherani ser Sbasir. Languire, morire. ran sutia bocca per im Sbassar. Abbassare. pedire te grida. — te ate. Infiacchire, abbas Sbadagiota. Sbadigtiamento. sare t'orgogtio. Sbafarà. Spettorato, scottac Sbasuchiar. Baciucchiare. ciato. Sbasuchion. Gran baciato- Sbagiada. Gridata; affottata re. di parote.. Sbataizza. Risacca; maret Sbagiar. Abbajare, tatrare. ta teggiera, ma incomoda. Sbagiarota. V. Sbadagiota. Sbater. Dibattere. Sbaiar, sbatà. Desistere, ces — cuscini, stramazzi, ecc. sare ; desistito, cessato. Spiumacciare. Sbatà. Detto ad uomo, vate — j pani. Scossare i pan spattato, spiantato. ni; to scuoterti con mano; Sbatonarse. Ditombarsi. scudisciarti it batterii cotto Sbatotar. Riputsare, esctu scudiscio. Sbater dicono dere. Anche sbatacchiare. attresi te nostre tavanda 28(> S B S B je to sciaguattare una co Sbianzar. Sprazzare; bagna sa per tavarta. re spargendo minutissime Sbater : ta me sbaie. Ho gocciote ; è più che spruz fame. zare. — aver.et so bet da sba Sbìanzo. Indizio, sentore. ter. Aver it suo bet che — de sbìanzo. Per isghem- fare. bo, a schiancio. Sbatochiar. Scampanare. — aver un sbianzo. Aver Sbatuo. Sbattuto, scotorito, un indizio. di maia vogtia. Sbiavìo. Sbiadito, smorto. Sbauchiar. Scombavare, im Sbichia. Vinetto. brattare di bava. Sbiego : per sbiego. Stor Sbaviso. (term. degti stam tamente. patori) Doppieggiatura ; Sbignar. Svignare; partirsi difetto d'impressione. presto e nascostamente. Sbazzegar. Vacittare, smc- Sbocaìon. Sboccato ; sover morare. chiamente tibero net par Sbecar, sbecà. Smozzicare, tare. smozzicato. Sbochiar. Trucciare ; tevar 5&ecaùra. Scatfittura, tesione cotta sua patta (net giuo in pette. co) ta patta dett'avversario Sbetetarse. Imbettettarsi. dat tuogo dov'etta era. Sbergnifo. Uomo assai scat Sbochie. V. Burete. tro. Sbofio. Tangoccio, goffo per Sberta, sbertoto. Schiaffo. soverchia grassezza. Sbertà. matfatto, matcompo- Sbotzonera. (voce antiq.) sto. Monamerda ; donna da Sbevachiar. Sbevazzare, trin poco. care. Sbonigotà. V. Desbonigotà. Sbevachion. Beone. Sbonigotarse. Sbetticarsi. Sbezzota. (gergo) V. Sca- 'Sboraoi (voce bassissima). fon. V. Cagao. Sbezzotar. Utitizzare, far pic Sborar. Corrompersi, spar coti guadagni. gere it seme. Sbezzotin. Buon procacci Sboraura. Sperma dett'ani no. mate. Detto ad uomo, per Sbianchesin. Imbianchino ; ingiuria vite. V. Sborao. imbiancatore di muragtie. Sborgna. Imbriacatura. Sbianchizar. Imbianchire. Sborgnar. Vedere a stento. SB SB agi Sborgno. Bornio, di corta SI»' issar. Sdrucciolare, sci vista. volavo. Anche trascorrera Sbo legar. Aver lossirne nlo. in qualche fallo. Sguizza SbolegMn. Cannajo, specie re dicesi lo scappare che di pesca. fanno i pesci. Sbolegon. Catarroso. Sbrigan. L'atto di sdruccio Sbraghessona. Donna petu lare; scivolata. lante. — de sbrisson. alla sfuggi Sbragiar. Sbrailare, grida ta. re. Sbracati(i. Scoppiata, sfogo, Sbrazzolar i pulel. Portar rabbuffo. li in collo. Sbracar. Scoppiare. Sbrega. Schiappa ; ceppo ta Sbrochelar. Sbutlettare; get glialo per lo Inngo da ar tar fuori le builette. dere. Anche ciambella lun Sbrodachio. V. Sbrodichio. ga aperta nel mezzo. Sbrodegar. Imbrodolare; la Sbrega-mandat i. Spilla-sen var male, ed anche lavo tenze. rar male. Sbregur. Squarciare, strap Sbrodego. Guadero, lavascu- pare, lacerare. delle. Sbrego. Squarcio, sdrucilu Sbrodichio. Broda, imbrat ra. Dicesi anche per dan lo ; cosa troppo liquida. no, discapilo. Sbrodolosa. Brodolosa; vec — far un sbrego. Far uno chia sporca. strappo sut vestilo. Attri Sbrogiar. Scalfire, intacca menti : rompere ogni ri re la pelle. guardo. Sbrogiaura. Graffiatura. Sbregon. Squarcio grande. Sbrufada. Spruzzaglia ; di Sbrenà. Sfrenato, licenzioso, cesi per l'atlo di spruz impetuoso. zare, ed anche di quel Sbr indolo. Rimbrenciolo ; colpo che danno talvotta pezzuole di carta, di strac i liquori uscendo con fu cio, di carne, o di chec ria dal vaso. chessia attro. Detto per — de odor. Zaffata. vezzo, vale fanciutlino. — da rider. Scroscio di Sbrindolon. Vagabondo; an risa. che cencioso. Sbrufar. Spruzzare, asper Sbrino. Sbricio, misero, mal gere. vestilo. — de rabia. Sbuffare. a8a S C S C Sbrufa ( voce antiq. ). Così Scafada da prova. ( term. chlamavansi una votta i maria.) Cassa da cubie; portinai de'nostri teatri. specie di riparo dalla par Sbrufa-risi. Mutto ingiurio te di prua per ricevere so, vale bravaccio, buffo le ondate eh' entrano per ne. le cubie. Sbrufon. V. Sbrufada. Scafeta de la Pietà. Nicchia Sbu fonar. Sghignare, bef presso lo spedale della fare, minchionare. Pietà, ove si portano i Sbusar. Forare, bucare. bambini esposti od abban — sbusarla. Riuscirne, u- donati. scirne a bene. — del violin. Ponticello ; Sbuso. Forato, perforalo. quello che sostiene le cor — aver le man sbuse. Es de. ser prodigo, troppo facile — da pie. Predellino. a spendere, donare ecc. Scafon. Balzante; col men Scahc li. Buffetti; que'due lo acuto. armadini che tcngonsi uno Scacazzera. Termine d'in per parte del letlo. giuria che si dice a gio Scabio. (gergo) Vino. vinetta; corrisponde qua Scabiozzo. Luogo anguslo; si a pisciacchiera. anche arnese che non cor Scagazzo. Paura grande. risponda ali' uso da far Scagio. Ascella; concavo del • sene. l'appiccatura del braccio Scachio. Scommentalo ; dis con la spalla. seccato dal sole e dai ven Scagiolo. Specie di gobio; ti ; dicesi de' legnami e pesce minuto di mare. delle barche fuor d'aqua. Scagnelo del naso. Gobba — - Detto ad uomo, vale min de] naso. ghertino, magrino. .Ve t«/HO. Scanno. Scaco: dar scaco a tino. — co la merda mania in Superare attri in qualsia* scagno o la spuzza o la fa si cosa. (lauo. Al mal % illano non Scacomalo. Dare o ricevere gii dar bacchetta in mano. gran perdila. Scagolo. V. Scagazzo. Scafa. Pila dell'aquaio delle Scala: scala a bovolo. Scala case per ricevere le aque a chiocciola, a lumaca. immonde. — o man. A piuoli, porta — far la scafa. V. Far. l tile. se se a83 Scaln : ghe voi le scale de Scalinada. Gradinata. seo. Ci vogliono mille ce Scalmana. Scarmana. rimonie o difficollà. Sculwantirse. Infiammarsi. - — su per scala e zo per Scattrir. Catterire, scalfire, corda. Cioè impiccalo; mo penetrar nel vivo. do scherzevole. Scalzacan. Mascalzone. Scaldar i scaldar i scagni. Scalzada. Calcio, percossa Far visile fuori di conve che si da col piede. " nienza. Stiamo (le, scamo fiezzi.Siaaa • — le rechie a uno. Sgri cerie, smorfie. darto, rimproverarto. Scamo/iosa. Lezioso, smor — scaldarse ifolijp. e., no fioso. la se scalda i foli. Cioè Scampar. Scappare, fuggire. non la s'inquieti, non si ri — do cagar, da p issar ecc. scaldi il polmone. Aver bisogno o stimolo di Scaldin. Caldanino, laveg- cacare, pisciare ecc. gio; vaso da metter fuo • co xe scampà i bo se- co per riscaldarsi le ma rar la stala. V. Bo. ni. Scampo. Sorta di granchio {inalala: pro a scalcia. In marina a coda lunga. teresse a scalare. Scampon : de scampon. Al Scale ter. Offelliere, ciambel la sfuggila. Anche a schian- laio ; perchè scalete si cio, obliquamente. chiamavano anticamente le Scanafosso. Scolalojo o scolo paste dolci, le quali avran d'aque in campagna. no forse avuta la forma Scartar. Accannare ; pren di scalette. der per la gola. Scale. Specie di caicco di Scanà: abilo scanà. Saila- lusso per Parrivo di prin mimlosso; vestimento mi cipi. sero. Seal far oto. Scarferone ; scar Scanaruzzo (voce scherz.). pa di feltrelli. Anche cal Strozza, canna della gola. zerotlo, cioè quella breve Scancanìco e scancarialo- calza che cuopre appena Sparutino, tristanzuolo. la noce del piede. Scancèlo. Dicesi impropria Scalfo. ( gergo ) Boccale di mente da noi ad un ban vino. co da scrivere ed anche Scalfuro. (voce antiq.) V. allo stanzino dello scriva' Scatùra. no; scrillojo. a84 SC SC Ssansia. Scanalalo e stria li; giuoco fanciutlesco che to; lavoro intagliato a ca si fa in due col porsi schie naletti. na contro schiena, ed in Scansa- fadig he. Scansardo, trecciate le braccia, alzar fuggifatica. si scambievolmente da Scansar. Causare, schivare. terra. Scantinar. Tentennare, va Scarga-barili. (ed in ger- cillare. Anche tilubare, non go ) Finzione , falsilà, in isliir fermo in un propo venzione. silo. Scarmir. Scarnire, impiccio Scantona. Angolare. lire, assottigliare. Scansìa. Scanceria; palchet Scarno. Scarno, magro. to d'assi, ove si pongono Scarmolin. Scarzo; di mem i piatti nella cucina. Al bra leggiadre ed agili. trimenti scaffale da por Scaro. Sargo ; pesce di ma libri carte od attro. re. Quando è salalo in ba Scapin. Scarpino, scarpa sot rili si chiama saraca. tile. Scarpaj una scarpa e un — de le calze. Peduie. zocolo. Persona o cosa in — lag io de scapin. (turiti. mal ordine. de' beccai ) Sfaldatura di — scarpa grossa paga ogni polso; quella paletta che cassa. (ìli stracci vanno resta attaccata alle spalle all'aria. dell' animale. Scarpelon. Piccone; stru Scapinante. Cursore, galop menlo di ferro, col quale po. si scavano i macigni. Scnliinnr. Rifare il peduie Scorpèna. Scorpena; pesce alle calzette. di mare. Scapuzzar. Inciampare; an Scarpeta. Soletta, pedute ; che sbagliare. parte della calzetta, che Scarcavalo. Satterello ; pez si mette sotto il piede. zo di carta ripiegalo e le — slo mondo xe fato a gato stretlo, con entro pol scarpetej chi se le cava vere d'archibugio. e chi se le mete ( pro Scardola. Scardine; pesce verbio). Questo mondo è vilissimo d'aqua dolce. Di fatlo a scale ; chi le scen cesi anche per disprezzo de e chi le sale. di uomo piccolissimo. Scarpia. Ragnatela ; tela di Scarga-bartte. Scarica-bari- ragno. SC a85 Scarpiar. Levare dat muro Scatotin. Scatotiere; fabri- te ragnatete. catorc di scatote, fumisi, Scarpion. Scorpioue. trapote e di attri minuti Scarpotaro. Beccostorto; uc ta\ ori di tegno. cetto aquatico. Scatari, (term. uiarin.) Ani Scorseta. Saccoccia. ma deti' atbero ; quet pez — finta. Pistagnino; ripor zo prinoipate dett' atbero, to di una toppa nette ve cui si adattano tutti gti sti per coprir te tasche. attri. Searsetar. Intascare. Scaturii. Stretta, battisoffla. Scarsizar. Scarseggiare. Scaturar o scaturir. Im Scartini. (term. di giuoco) paurire. Cariacete; quette che non — scaturir fora. Trovare, [anno giuoco, o non con dar fuori. tano. Scavatcar. Stravasare ; pas Scartozzar. Accartocciare, sar di sopra con un pie avvotgere. atta votta. Scartozzeti. Aquitegia; pian Scavezzar. Spezzare. ta erbacea. — ta bevua. Guastar t'in- Scartozzeto. Cartoccino. canto; troncare ad attri Scartozzi. Gtuma ; fogtie un'azione di piacere. seccate detta pannocchia. Scavezzon. Rompicotto; per Scartozzo. Cartoccio. Anche sona di poco buon affare. ciaidone; ciatda avvotta a Schechè. Scitinguato. guisa di cartoccio per man Schetetrio. Scheietrizzato , giare ta pana. V. ridotto a schetetro. — de pevere mat tigà. Ci Schena. Schiena, dorso. cisbeo da quattro at sotdo. — fit de ta schena. Spina. Scassar. Cancettare. Anche — dei cor teto. Costota; ta cuttare, ninnare. parte det cottetto che non Scossota. Uccettetto grande tagtia. come it fringuetto. — in drio schena. Atio in Scatà. Voce greca, che va dietro. te sterco. — star in schena in teto o Scatarachio o scataron. in tera. Giacere in su te Sornacchio,catarro grande. reni; contrario di boccone. Scatota da petini. Petti- — dar de schena. Spinge niera. re it tavoro. — da tabaco. Tabacchiera. — fondo de schena. (term. 2&D S C SC de' beccai) Soppelo; taglio Schiarele. V. Schjaranza- di carne, cli'c quella pun na. ta che sta attaccata alla Schiaussar .Cinguettare; par spalla. lare in lingua ignota. Schenà. Impettilo, dirilto Schiavazcne. Angelica sal- colla persona. valica ; erba eho nasce Schernii. Spalliera e appog spontanea. gialoio. Schiavina. Panno grosso da — de manzo. (term. de' bec schiavi. cai) Spinai midolla, che si — cuor contento e schia cava dal bove macellalo, vina in spala. Chi si con e si vende per friltura. tenta. gode. Scheo. Appellativo dalo dal Schia(to. Blatta, ma più pro volgo alla moneta di un priamente piatlola; specie centesimo di lira austriaca. di scarafaggio nero che Schiafa. Schiaffo, guanciata. sta nei luoghi immondi Schianta. Squamala. della casa. — futa a schiame. Lamel Schienza. Sverza; scheggia lato. annicchiatasi nella pelle. Schiamar. Diliscare, levar Schicnze ! Esclamazione, co le lische al pesce. me : bagattelle ! Schianta: una schianta. Un Schieson. Lunario con poe colai pocolino. sie vernacole. Schiao. Schiavo, addio; sa — Detlo ad uomo, vale uo lulo di confidenza. mo brutlo, cioè simile a Schiaonèla. V. Schionèla. quella ridicola figura che Schiapa, schiapa - zuche e si vede incisa sut nostro schiapìn. Sbercia; male- schieson. Quindi anche il sperlo in qualunque cosa termine m:hcsionà. che imprenda a fare. Schila. Squilla; specie di Schiapinada. Balorderia , gambero. Detlo ad uomo, gofferia. vale magro, sottile. Schiapo. V. Chiapo. Schinnapene. Frustapenne', Schiaranzana. Radore; di scrii lorcli(i. fetlo de* panni quando Schinear. Spuntare; gua non sono ben filti. Dicesi stare la punta della pen chiarore quando appare in na. mezzo al fosco un po' di Schinco. Stinco; osso della chiaro. gamba. s c S C 287 Schineta. Schienetta, acciac Schizzar. Schiacciare. co; quatsisia matore. — i roti. (term. uritmei.) Schiocar. Scoppiettare e Schisare ; ridurre it nume crepitare; chioccare, fare ro rotto ad' attro minore, strepito cotta frusta scuo ma di vator eguate. tendota. — schizzarta. Ficcarta a Schiocarta. Diria schietta. uno. Schioco. Scoppio e chiocco. Schizzeto. Schizzatojo. Schionèta. Cerchietto di fer Scoa. Scopa, granata. ro. Scoa-cassero. (term. marin.) Schiopao. V. Copao. Spazza-coverta; sorta di Schiopar. Scoppiare, veta. Schiopaura. Crepatura. Scoa-mar ( term. marin. ). Schiopazene. Evonimo o fu- Sorta di veta. Scopama saggine; arbusto sempre re. verde, it cui tegno ò giat Scoazzera. Cassetta di tegno to, simite at bosso, ma da riporvi ie spazzature. più tenero, e si adopera Scoazze. Spazzature, immon per diversi tavori. dizie. Schiopizar. Crepitare, scop Scoazzer. Spazzaturaio, che piettare; dicesi dette te- va raccogtiendo spazzatu gne che fanno tat effetto re e te vende. abbruciando. Scoca. Cavattuccio, potedro. Schìribizzo. Ghiribizzo, ca Schochia. (in gergo) Tabac priccio. Se sutta carta, co cattivo e vino cattivo. ghirigoro. Scoco. Sfrenato, ardito, sen Schitar. Scacazzare. Detto za riftessione. metaforicamente , rove Scoconar. Sturare ta botte. sciare, svesciare, ed an Scoconarse. Sfogarsi ; dicesi che it riferire quetto si net senso di ridere. dovrebbe tacere. Scoder. Riscuotere. Dicesi Schìto. Sterco di potti, ca anche scherzosamente net cheretto. senso di ricevere busse. Schiton. Ciarliere, che tut Scodibite. Riscotibite. to patesa. Scoeti de te camise. Ghero Schizza. Camuso ; che ha it ni; pezzi di teta che si ri naso schiacciato. Nasèca pongono atte camicie sot dicesi scherzevotmente di to atte braccia per attar naso assai piccoto. garte. 288 SC SC Scolaor. Aquaio, gocciolatoio dato sut capo a mano a- di cucina ; luogo pendente perta ; scapezzone. per Io quale scolano le co Scopelolo. Scappellotlo. Va- se liquide. le anche per danno, di Scalcia. Bordello; luogo dis scapilo. oneslo di donne. Scopelon. Agone; pesce sen Scolo. Scotta ; aqua di latte; za uova e senza latte, con il siero non rappreso che ciato in sahunoja. avanza alla ricotta. Scapola. V. Scopazzon. Scombro. Sgombero ; pesce Scorabiar. Scorrazzare, sca di mare. vallare. Scombussnlar. Scombuiare, Scoranza. V. Bojana. disordinare, disperdere. Scoreza. Peto, venlosilà. Scomenzar. Incominciare. — sofegada. Vescia, loffia. Seomenzera. Dicevasi quel Buffare, vale far venlo sen canale ch'era appena co za che si senta il suono. minciato dall'arte, e che Scorezar. Scoreggiare, spe lasciava;i poi ali' azione tezzare. dell'aqua col flusso lo sca Scorezon. Detlo ad uomo', varto e profondarto. vale petardo. Dettu a don Sconcò lar. Infamare , diffa na, vale cacatessa. mare. Scorlada. Scossa, scrollo, Scondagna. Aggualello, na scuotimento. scondiglio. Scorlar: Scrollare. Dicesi — far scondagne. Operare anche scorlar la freve : di nascosto. soffrire la febre. Scondariole. Fare a capo-na- — scorlar tula. Dicesi mc- scondere; giunco fanciut taf. di chi non si risen lesco. te di nuila. Scender, sconto. Nasconde Scorlon. Scossa. re, nascoslo. — co le man a scorion. A Scondon : in scondon. Di mani vuote. soppiatto. Scorsizar. Corseggiare, an Seonir. V. Desconir. dare in corso. Scontraura. Malincontro , Scorlegada. Scorticarta; spe contrattempo. cie di rete da pescare. Scontrln. Bullonino, poliz- Scorlegar. Scorticare. zetta. — el peochio. Esser avido Scopazzon. Colpo ili mano. di guadagno. S C 289 Scortegar: tanto fa quet Sco tà: uno o do scotai. Es che tien, quanto quet sere uno o due tapini. che scortega. Tanto va a Scotadèo. V. Magnar. chi ruba, quanto a chi tien Scotar. Scottare. Anche dar it sacco. it primo grado di cottu Scorzer. Cojajo, petacane ; ra. quetto che concia te petii Scoiente Rovente. degti animati. Scoto. Sajetta ; drappo spi Scorzeria. Concia o petato nato di staine, cosi detto lo; tuogo dove si conciano perchè da principio veni te petii. va di Scozia. , Scorzo de pomo, pero, ecc. Scototar: andar scototan Buccia. Guscio dicasi quet do. Dipesi di t'emina che to dette castagne; sitiqua it vada gironi. baccetto de' tegumi ; mat Scotor. Ardore. to, ta scorza verde deite Scoverzer. Scoprire. mandorte; roccia ta secon — i attari. Svetare i segre da scorza di esse e dette ti attrui. nocciote; toppa e gtuma Scototar. Scope-Itare, netta it guscio de' grani; buccia re i panni. quetta de'frutti cui serve Scovateta. Scopetta da pan quasi di . pette. ni; spazzota formata di fi Scorzon. (term. de'tegnaiuo- ti di saggina o d'aitro te ti) Sciavero ; ii piattaccio è gati in mezzo per putire quetto che ritorna sotto ta i panni. sega, ma non to sciavero. Scovoto. Granatina ; spaz Scossai. Grembiatino da ca zota fatta di sementi di tesse ; ribatta di cuoio che biade mimite, e che. ser s'atza e si abbassa per ri ve agti usi più bassi det parare te gambe di chi è ta casa. iu catesse. Scravazzar. Scrosciare e di Scota, (term. marin.) Scotta; tuviare. fune principaie attaccata Scravazzo. Scroscio di piog atta veia, ta quate atten gia; aquazzone. tata o tirata secondo i ven Screpota. Screpoto; ciò che ti, regota it cammino det risutta datto screpotare. ta nave. Scricotar. Scricciotare. Sgri Scotà; son scota. Fui gab giotare dicesi det rumore bato ; ho avuto it danno. che fanno te scarpe nuo- 31 ago S É S E ve iu andando. Scroscia Sè: cacane ta sé co ì'aqua re dicesi det pan fresco. satada. Cavarsi un capric Scrimia. Acume, acutezza. cio con proprio danno. Scrizzar. Scrosciare, scric Se. (usato come pronome) chiare. Corrisponde att'itatiano ci; Scrizzotatnento. Tricche- per es. sentemose, sedia tracche; quet rumore die moci, se vcderemO, ci ve fa chi cammina con cat dremo ; se troveremo ecc. zari di cuojo risecco e si Sea. Seta. Oiiti. Secada. Noja, importunità. Scrofa. Scrofa, troia. Detto a Seca-batote e teca - min donna, vate puttana. Detto chioni. Rompi - capo, fa ad uomo, vate poitrone. stidioso. Scrovada. Cosa assai cattiva Secaginoso. Nojoso, stucche O mat fatta. vote. Scroveria. Sporchizia. Secantin. Fastidiosetto. Scuriti. Scodetta. Secar: secar ta mare. Infa Scuetoto. Bacinetta. stidire. Scufia. Cuffia. Ed in gergo, Sechier. Aquajo, scotatojo. ubriacatura. Sechieta. Seggetta, predet Scutà. Sciancato, ditombato. ta, cesso. Scutier. Cucchiaio. Secotin. Magricciuoto. Scuote. Cosi chiamavansi an Seconda. Animo, ptacenta; ticamente te confraternite interna membrana che in o corpi di artefici in Ve votge it feto nett'utero. nezia. Sedenò. Attrimenti, in diver Scurèta. Tavota sottite di so modo. abete usata per tavori mi Sedia. V. Sediot. nuti di fategname. Sediar. Noiare, importunare. Seuriar. Scudisciare; per Sediot. Catessino; sedia a cuotere di scudiscio. due ruote e ad un ca Seuriar. Accorciare. Scur- vatto. tà; accorciato. Sedate. Setote o fenditure Scurzo. (term, di pittura) atte mammette presso at Scorcio; quetio che netta capezzoto. prospettiva fa apparire te Segatar. Scannare. Sgozza figure di più quantità che re; diecsi det modo di uc ette non sono. cidere gti animati usate Sé. (cott'e stretta) Sete. dagti ebrei. S E SK 291 Segnati: farghene de mite Semicupi. Far it semicupio; segnati. Far di tutto; vi sedersi net bagno, in eui vere atia scapestrata. t'aqua giunga Uno at Tom - Seteno. Sedano e appio. bitico. — gambe de seteno (detto Semota. Crusca. TriteIto ta scherzosam.). Gambe spot crusca più minuta ch'esce pate. per ta seconda stacciatu. Setèr. Seitaio. — • zogar a ta semota. Sor Setcia. Seggetta forata pe' ta di giuoco, semboii no 0 bambini. cruscheretio , consistente Setmo. Specie di asteria o net ritrovare denari na stetta marina. scosti in atcuni monacet — de te granceote. Specie ti di crusca etetti a sor di granchio marino, non te. buono. Semotà-semotei. ( voce di Sema e seme (cott'e stretta) gergo) C'è poco divario ; Sementi di vegetati, co siamo iì tì. me dei poponi, dei coco Semotei: pan de scmotei. meri ecc. Pane di cruschetto. Semada. Orzata ; bibita di Semotin. Cruscaio, vendi semi di popone stempe tore di cruscheito. rati con aqua e zucche Sempio e sempiotdo. Sem ro, sotto forma di emut pticione , scimunito. sione. Seneca svenata. Lanterna Sembrar. (idiotismo) Mesce io ; secco più che più. re, unire insieme cose che Sensa. La festa dett'Ascen si assomigtiano. sione. Semenzina.Piccotn semente. — andar a ta sensa. Im — o seme santo. Semi di barbogire. fiori potverizzati per uso — tante sanse. Tante su di medicina. perfluità 0 ripetizioni. — (term, de' confettieri) Piz — . più se vioc più se pen zicata ; confezione minu sa, ma de zioba vien ta tissima. sensa. Prdv. meiaforico Semete da manestra. Se significante che t'ingegno mini ; paste minute simi umano non può sovverti ti a' semi di popone, da re t'ordine naturate dette mangiarsi cotte in mine cose, come che non si può stra. impedire che ta festa det SE 2Q2 S E l' Ascensione non venga Sepa. Seppia; il maschio del di giovedì. ia quale chiamasi Cala Senser. Sensale. maro.: mollusco carnoso, Sensereto. Sensaluzzo. che cuocendo manda ua Sentarse. Sedersi. Me sen umor nero a guisa tP in to : siedo; la se senta: sì chiostro. sieda; me sentarave : mi Sepolina. Seppiola. sederei; ve senlaressi : Serar la stala dopo scam vi siedereste ; sentà : se pà i bo. Prestar o cercar dulo, ecc. rimedio dopo seguilo il — star sentà su do sca danno. gni. Tenere il pie su due Sera - sera. Parapiglia ; ed staffe. anche improvviso avveni — dar una senlada. Dice menlo. si de' mercanti quando Serola. Uccello del genere falliscono. dei merghi. Sentina (lerm, mar.). Care Serolon. Mergo-oca; uccel na ; la parte di sotlo del lo marino che frequenta naviglio. pure i fiumi e le paludi. — sentina chiamano i nostri Serpa de la corazza. Ser gondolieri la parte della pe ; cassetta della carroz gondola deretana al co- za, suila quale siede il pertino. Centina chiame cocchiere. rebbero gli archiletti quel Sassola. Votazzuola; specie legno arcualo onde si so di pala picciola di legno, stengono le votte. che serve a cavar l'aqua — andar de fraslo in sen dal fondo delle barche. tina. Passare da uno in — da bo te. Schifetta; arne attro argomenlo. se che si tiene sotlo le Senton: in senlon del telo. botti per raccorrà il vino Starti a bioscio o a biotlo, che gocciola dalla can cioè mezzo a giacere; star nella. assiso in sut letlo. — a barca rota no ghe Seo. Sego. voi sessola. A barca af — ghe farò cagar el seo. fondata non vai sifone o Cacar le lische dopo aver .pala. mangialo i pesci ; ossia lo Sestar. Assettare, aggiusta farò penare per quanto ha re e metter in ordine. godulo. Sestin. Geslo, smorfia. Sesto: omo de sesto. Uomo Sfesa: serar in sfesa. Soc di garbo. chiudere. — varè che sesti! Vedete Sfiamegar. Risptendere. che 6ei modi ! Sfibrada. Snervamento, in — senza sesto e senza mo deboiimento di iibre. rteto. Senza contegno. Sfiiazzi. Fitaccica. — ghe voi i cinque sesti Sfioccarte. Sciorinarte bet per farta partar, scriver te e tonde. . ecc. ( modo antiq. ) Vegg. Sfodrar. Sfoderare. ciò che si è detto atta Sfogiada. Sfogtiata; specie pag. 9. di torta fatta di sfogtie di Sciar. Assettare, acconcia paita. re, mettere in bett'ordine. Sfogiadin. Piccota sfogtiata. — et stomego. Corroborar Sfogiazzo. Scartafaccio. si. Sfogio. Sogtiota; sorta di Séte; far un 7. Far uno pesce assai buono. squarcio. — de carta ecc. Fogtio di Setemìn. Di sette mesi par carta ecc. torito. — (term. de' cacciatori) Ci Sfaceto. Dissotuzione, disfa mandolo o potto suttano; cimento. ucceito aquatico che so Sf achinar. Affacchinare; fac- migtia atta Sforzano. chineggiare. — et ga un par de sfogi. Sfadigar. Affaticare. Diciamo scherzevotmente Sfadigon. Laborioso , ope di chi ha grandi piedi : roso. egti ha i piedi a pianta Sfadighentc. Che affaticate di pattona. braccia o t'ingegno. Sfogonà. Sfoconato; che ha Sfatsar. Fatsare, fatsificare. guastato it focone. Vate Sfantar. V. Desfantar. anche fortunatissimo. Sfegatò. Appassionato per Sfogor. Ardore. una cosa. Sfondar. Sfondare, rompere Sfendaura. Spaccatura o it fondo. crepatura. Sfondradon. Scorrettaccio. S fender ta testa. Rompere Sfondro. Sfondo, apertura. it capo con ctamori. Sforzano. Gaiiinetta aquati Sfera. Stito o indice degti ca; uccetto patustre no orotogi. tissimo ; ha it rostro tungo Sfesa. Fessura. come quetto detta fotaga. SG SG Sframpugnar.' Mantrugiare; Sgambe lar. Sgambare, strac aggrovigliare; conciar ma care le gambe. le che che sia. Sgambìrla. Merto aquatico; Sfrantumar. Strilolare , uccello che frequenta i li schiacciare. di del mare. Sfraselar. Sfracellare. Sganassarse. Sbelicarsi dal Sfrasèls : in sfrasèle. In le risa. i briccioli o minuzzoli. Sgangolir. Agognare, mo Sfredìo. Raffreddalo, colpi rir di voglia. lo d'infreddatura. Anche Sgarafon. StraJiere, scara- rallentatu e disanimalo. falUone, guardia che in Sfredir. Raffreddarsi. vigila sui contrabbandi. Sfredoloso. V. Fredo leso. Forse sgara/bnderiva dal Sfredor. Infreddatura, costi l'arpagone con cui soleva pazlone. no aggrappare le barche Sfregolar. Stropicciare; fre per visilarte. gare con mano, con pan Sgarbelar. Scerpellare; ti no o con attro. rar le palpebre colle dila. — sfrigolar uno. Pregar Sgarbelà: ochìn sgarbelà. lo, ripregarto. Sccrpellino ; occhio che Sfregoloso. Friabile ; e se abbia rovesciate le palpe partasi del pane, sgrelo bre. loso. Sgargarizarse. Gargarizzar Sfrisar. Sfregiare, guastare. si ; far che un liquido gor Sfrognar. V. Fufignar. gogli e come ribolla in Sfronlon. Sfaccialaccio. gola. Sfrosar. Frodare; il celar Sgarofolar. Abborracciare ; mercanzie per non pagar mangiare senza riguardi. gabelle. Sgarugiar. Smallare; leva Sfrogno. V. Zavalada.. re il mallo, cioè la prima Sgalembro: a sgalembro. A scorza tenera dalla noce, sghembo, obbliquamente. dalla mandorta ccc. Sgalmara. boccolo; scarpa — fora una cassa. Scoprire da villano. ove giace una cosa. •?ga»ifier{on.Spiluncone,che Sgansgio. Roncola; cottelli ha gambe lunghe. no arcualo per uso del Sgambetada. Sgambala, spe- l'agricoli uni. dalura, affaticamenlo de' Sgarzar. Scardassare; raffi piedi. nare cogli scardassi. S G S G 295 Sgherte: tirar te sgherte. che pappare , mangiare Itati ri:; tirar te recate che avidamente. precedono ta morte, cioè Sgranflgnar. Arraffare, ag raccotte di flato tardo e graffare. sottite. Sgrendenà , sgrendenon. Sgianzar. V. Sbìanzar. Scarmigtiato. Sgionfarse. Gonfiarsi. Anche Sgrignar. Sogghignare. insuperbirsi. Sgrigno. Sorriso ironico. Sgionfo. Gonfio. Sgonfio di Sgrignan. Ghignatore e ri- cesi deiie vesti, ed è quet done. ta gonfiezza che ta moda Sgrinfar. V. Sgranflgnar. vuote ora atte maniche, Sgrinfe. Unghie, inani ra ora attrove. paci. Sgionfon. Uomo grosso e — scampar da te sgrinfe. sformato. Uscir datt'ugue o dat po Sgiozzar esgiozzisar. Sgoc tere attrui. ciotare. Sgrisar. Stropicciare atcun Sgnacaroto. Moccicagtia; ma corpo duro si che ne ven teria mocciosa. ga un suono acuto. Sgnanfezzo. V. Sgnanfo. Sgrisotir. Abbrividire. Sgnanfo. Nasitoquo; che par Sgrizzotar. V. Scrizzar. ta in naso. Non ha ta iin Sgrongada. Croscio d' a- gua itatiana un unico vo qua. caboto per esprimere ii Sgrongotar. Bottire a scro vatore di sgnanfo, come scio. it nasittard de'francesi. Sgrugnar. Grugnare; to stri Sgnaotamento. Mugotio; it dere dei porci. miagotare dei gatti. Sgrugno. Summomoto; cot Sgnaotar. miagotare ; it man po dato sotto it mento. dar fuori ta voce che fa Sgrugnon. Soppiattone, uo it gatto. mo ruvido. Sgnesota : sta sgnesota. Di Sguaita. V. Far. cesi per ironia a cosa Sguatdrina. Zambracca; put grande. tana vite. Sgnocotar. Morflre , man Sguaratar. V. Sgùatarar. giare. Sguardo. Vermigtio , rubi SgrafaUa. Graffiamento. condo. Sgrafar. Graffiare. Sguardotin, Verinigtiuzzo , Sgranar. Sgranettare. An- rossiccio. ay6 SI S L Sguarzeto. Gancetto, unci dicinate, te cui fogtie so netto. . no atquanto purgative. Sguatarar. Sciaguattarei di Siestu che te pustu\ (man. guazzare. anttq.) Ma usasi ancora it Sguatararse. Attuffarsi net- dire siestu copà, squar t'aqua. ta, ecc. Che ti venga it Sguatera e sguate.ro. Guat- canchero ! tero, tavascodeite. Simioto. Patombaro; uomo Sguazzada. Scossa, pioggia che va sott'aqua. di poca durata. Simiton. Impeto inconsi Sguazzar. Guazzare, spruz derato. zare. Anche trattarsi sen Sinamai, binamente, tuti za risparmio. no, pedino. Sguazzeto. Guazzetto; spe Siota. Suota dette scarpe. cie di manicaretto bro Siuto. Suoto di tavote ; ta doso. votato. Sguazzo. Guazzo ;, tuogo pie Sion. Scioitala : cotpo di no d'aqua. vento. Anche sifone; quet ;— a sguazzo. In abbon canate di tatta o di attra danza. materia con cui si attrae Sguerzo. Guercio; che ha gti raqua dai secchi. occhi torti. Sior, siora. Signore, signo Sguitzar. Guizzare; proprio ra. dei pesci. — una siora. Una meretri .— trar un sguitzo. Lan ce. ciarsi. Storia. Modo famitiare di sa Sguotar (idiot.). Votare. tuto: addio. Sìar. Farseìa dei remi; vo — Sona note siorìa. A bab- gando a ritroso. boriveggoti ; indica una Sidiù. Assetato. cosa di cui non si veda Sic. Sei ; numero. it fine. Sicga. Sega; stromento no Sipo. Sì, appunto, giusto. to. Sisita. Rondinetta; uccetto Siegar. Segare. notissimo. — i dei o i zenochi. Rise Staca. Anca, coscia. gare; quetlo strignere che Stacà. Sbiienco , storto di fan soverchiamente i te gambe. gacci. Stambrichio. Pendagtio, co Siena. Cassia sena; erba mc- sa che pende; e dicesi io S L S M 297 significato di disprezxo.Dt- Stofio. Ftoscio. cesi ad una striscia mat Stofona. Loffaccia; donna tagiiata di carne. eccessivamente grassa. Stancane. V. Snombotarse. Stogà. Sconvotto, travotto. Stancò. Sciancato, stomba Stondrona. Sudiciona. to; guastato i tombi. Stongar. Attungare. Anche Stanegarse. Ritassarsi, atito- dituire, o render più ftui 1 tarsi. do. Stangorir. Ittanguidire per Stovar e stubiar. V. Stu- faine. „ - jirarse. Stapu. Fota, fandonia. Stubinn. Dituvione , man Stapar. Pappare. gione. Stàparo. Luterano, accatto- Studrarse. Empiersi it ven tieo, o cattivo cristiano. tre di soverchio ; mangiar Starnar. Attargare. senza discrezione. — stare/arte da ta riva Stuser. Ritucere. Prendersi più tibertà det Stusor. Lucentezza. dovere. Smacada. Smacco. Sìavachiar. Ditavare. Smacar. Smaccare, svergo Stenguazzon. Linguacciuto. gnare attrui. " Stcpa. Guanciata, schiaffo. Smafarar. Searaffarc , 'truf — de carne, de formagio, fare. ecc. Gran pezzo di carne, Smafaron. Truffone, tadro. di formaggio ecc. Smagnazzar. Strippare , Stezierirse. Atieggerirsi. mangiare smoderatamente. S/iwief/ar.Masticchiare; man Smagnazzon. Mangione. giare a stento, senza vo Smagonù. Noiato, stomaca gtia. to. Stimego. Motticcio,- atquan Smaniar. Cercare con isma- to motte. nia, con ansietà. Stipe-stape. Sorta di giuo Smanioto. Ansioso, affan co di carte, che fassi in none. motte persone. Smara. Metanconia. Anche Stissar. Sdrucciotare, scivo cottera. iare. Smariassada. Sinargiasseria. Stisso. Liscio. Smariasso. Mittantatore, di Stodro. Sucido, sporco. voramenti, smargiasso. Stofa. Loffa ; vescia ; cor- Smarigio. Smerigtio; sorta * reggia senza strepito. di minerate, che in potve ag8 S 11 s o re serve a segare e pu gtiare atcun pezzo di chc tire te pietre dure. che sia ; smussare. Smarir. Smontare di cotore. Snaro , snarochio. Intasa Smasserar. Far da massaia, mento det naso. tavorare. Snasar: farse snasar. Far Smatar; farse smatar. Far si scorgere; farsi deride si beffare , svergognare. re. Smegiazza. Torta di farina Snombotarse. Stombarsi, di giatta con varii ingredien tombarsi; affaticarsi di so ti. Migiiaccio. verchio camminando o fa Smerdoco. Merdocco e de cendo attra cosa. pitatorio; specie d'unguen Soa, soe. Sua, sue. to per tevar via i peti. — tuti ga te soe. Ognuno Smitza. Mitza. ha i suoi difetti. Smitzo. Mezzo ; dicesi di — far de te soe. V. Far. frutta eccessivamente ma Soato. Sovatto; cuojo teg- tura. Smingoto. Mingotino, debo Soaza. Cornice. te di comptessione. — quadri senza soaza. Paz Smocagio. Moccio ; escre zie, cose seuz'ordine. mento det naso. Soazo. Pesce di mare, con Smogie. Rannata; aqua trat fuso matamente cot rom ta datta conca piena di bo. panni suicidi. V. Lissiazzo. Sobogir. Subbottire, bottire Smotachià. Sbonzotato, stac copertamente. Sobogiu : ciato. subbottito. Smonà. Svogtiato, accapac- Soda. Assodato, corretto, e- ciaio. mcudato. Smonarse. Stuccarsi, anno Sodo : sut sodo. Seriamente. iarsi. Soeta. Pesciotino d'aqua dot Smorbar. Ammorbare. ce; specie di ciprino o Smorbò. Nauseato. carpio. Smorgnon. V. Morgnon. Sofadin. Piccoto sofà. Smorosar. Amoreggiare. Sofegar. Soffocare. Smoroseta. Rubacuori, ac- Sofegazzo. Catdo affannoso. cattamori. Sogier. Sogiia detta porta; Smorto. Languido; partan timite, architrave. do di fiori, appassito. Soja. Caiastra ; sedite o so Smozzar. Smozzicare ; ta- stegno detta botte. S O 299 Soja : dar ta soja. Motteg .fonar ta tromba. Manifesta giare. re, pùbticare te cose. Sotana. Sotatu ; impressione — cinquant' ani sonai. Cin vioienta che fa.it sote. quantanni passati. Sotar. V. Zotar. Sonachiar. Strimpettare ; Sotazier . Sotazzante. Noi suonar mate uno stru intendiamo quegti che va mento. a soiazzarsi vogando in Sonagio. Sonagtiera ; fascia barchetta. di cuoio piena di sonagti, Sotdini e sotdoni. Soidi; che si mette at cotto de monete di rame. gti animati. — butarta in sotdoni. Spie Sonèto. Campanetto; ma noi gar una cosa apertamen intendiamo it segno che te o minutamente. chiama ad udire ta mes Soter. Sotaio, pavimento, ta- sa. voiato. Suìiica. Tiritera ; storia tun — casa in soter. Con pia ga intricata. Anche tunga no superiore. quereta. — soter da procession. Ba Sono, (cott'o targo) Le tem retia; dicesi a quet vei pie ; ma veramente siitii i - coio con cui si portano te de, ossicetto prossimo at sacre immagini in proces te ossa dette tempie, det sione. to cosi datta sua sottigtiez Soteta. V. S::arpeta. za. Sotforo. Zotfo. Detto ad uo Sonza. Sugnaccio; grasso. mo, vate impetuoso. .Suo, soi. Suo, suoi. Sotfarin Sotfanetto. Detto a — i soi. Intendesi i geni fanciutio, vate assai vivace. tori, i parenti. Sot iman, (idiotismo) Stima — aver det soo. Aver be to ; subtimato corrosivo. ni, possessioni. Sotito. Sito battuto dat so Sopa. Zuppa. te, sotatìo. — dar una sopa. Dar noia. Soto. V. Braghicr. — far una sopa. Scapitare Somaco. Cuoio concio; som- netta merce. macco. Sopressada. Sorta di satame Somegie. Somigtianza. che si mangia in fette. Son. (cott'o serrato) Suono. Sopressar ta biancheria. Sotìar, sona. Suonare, suo Stirare, distendere cot fer nato. ro ta biancheria. 3oo S 0 Sora. Sopra. Sorar co ta testa. Distrarsi, — mercà. Sopra mercato ; dimenticarsi. ottre it pattuito. Sorataco. Suota det catca — ta broca. Ottre ta misu gno. ra ordinaria. Soratùto. V. Cetadon. — ondar per sora. Traboc Soravento. Sopravento; van care, riboccare. taggio di vento. — quet de sora. L'Attissimo. — tor et soraeento. Av Sorada. Sbadataggine, spen vantaggiarsi. sieratezza. Sortota. Sorba; frutto. E in Soraman. Barretta o piatto gergo : bastonate. ne; piatta grande usata Sorbeto. (metaforicamente) dai fategnami con ferro di Riprensione, rabbuffo. An tagtio ingordo. che danno e disturbo. Soramanego: catino sora- Sorbir uno. Superarto, av manego. Ciarpiere, che fa vitirto. mate un tavoro. — Vho sorbìo come un — xe tuta causa det so vovo fresco. L'ho conqui ramanego. Pror. Accagio so come una putce. na i suoi ferri it tristo Sordina; tima sordina. V. fabro. Lima. Soran: esser soran. Essere Sorgiteto. Sagginetia setva at vantaggio. tica; sovescio e sciover- — voter star soran. Voter no si dicono te biade che maggioreggiare. non producono spica. Soraneto. Sopranno; vitetto Sorgo. Saggina, metica ros dat primo at secondo an sa. no, che non sia stato an Sorgo-turco. Grano turco, cora posto at giogo. formentone. — aver dei soraneì. Aver Sorsar. Sorseggiare, ceset dei sopraccarichi. tare ; bere sorseggiando. Soraosso. V. Cuto e Far. Sortù. (dat francese) Arne Soraponto. Punto a soprag se che si pone in tavoia gitto; tavoro d'ago. co' recipienti d'otio, ace Sorar. Raffreddare, intie to, pepe e sate ; in To pidire. Anche sottevarsi, scana dicesi, impropria divertirsi un poco. Cosi mente ogtiera. sorare dicesi toscanamen Sorze. Sorcio, ratto, topo. te it votare a giuoco. — co ta gata dorme i sor- S P 3oi zi bagota. Quando ta don Sotopie. Soppediano, scan na fotteggia, ta fante dan netto. - neggia. — scarpe soto-piè. Scarpe Sorze de mar. Pesce topo ; a cianta. somigiia at topo terrestre, Sotra. (coiro targa). Sottra ed è commestibite vite. zione, detrazione. Sorzera. Topaja; nido di Soirativo. Ctistere, tavati topi. vo. Soto: soto-cozzo-mezzo-via. Sozzato. Sozzume, sozzura. Di soppiatto. Sozzo toso. Sudicio, sucido., — cossa. Coscia det poiio; Spaca. Spaccone , spacca- quarto di dietro. monti. — specie. Sotto cotore. Spacato. Chiaro, manifesto. — ci tataro o soto man Spada : esser una spada. via. Sotto mano, di nasco Metaforicamente attudesi sto. a persona brava, cetere, — banca: roba de soto ban che tavora. ca. Roba distinta, riserva — a spada tratta. A dirit ta. tura. — squarn. Sottosquadro; in Spagheto. Paura. cavo profondo fatto in Spago forzin. Sferzino, cor quatsiasi tavoro. dicetta. — gota. Soggòia ; sostanza Spatari de te tivree. Spat carnosa che riesce sotto tacci. at mtmto. — dei mititari. Spattini. — ponto. Soppunto chiama Spatazzon. Soprammano ; no i «arti un punto andan cotpo dato a mano aper te. ta sutte spatte. — scagio. Sotto t'ascetia. Spateta. Spattino, ornamen — soto vento. Con vento to da spatte. contrario. — detto a persona difetto — natote. V. Natote. sa di spatte. Spattato, gob- — sora. Sossopra. Anche biccio. att' incirca : per es. soto- Spatier. Sparviere ; assicet sora tre tire Cuna, ecc. ta quadrata con manico — farse soto. Scancacarsi , sotto per tenervi sopra cat bruttarsi di merda. E me cina da arricciare i muri. taforicamente ; insinuarsi Spatmadura. Acconciatura , presso atcuno. incatramatura di una nave. SP SP Spalmar. Rimpalmare, im- Spurii- lana. Spelazziuo ; p(ciare le navi. • quegli fra' lanai che spi Spampanada. Suiargiasse- lacchera la lana e trasce ria. glie la buona dalla cat Spanir, spanto. Sbocciare; tiva. sboccialo il fiore. Spasimarse . Spaventarsi , Spanlo-morlo. Innamoralo Impani i'rsi. morlo. — aver fpaiemo. Essere im .ipanzatia. Scorpncciala . paurilo. grande mangiata. — una CO.MI che fa spu- Sparagnar, sparaqnà. Hi semo. Cosa eccessiva. spnrmiare, risparmiatu. À'patselo. Solazzo, pa'salem- — chi sparagna la gala po.' magna. Chi per sè ragu- Spassizadi (lenn. luarin.). na, per attri sparpaglia. Passavanti; que' due mez Sparagnin. Economo. zi ponti clie s'interpongo — sparisele. Sparlighene ; no nelle navi tra i due asparago salvatico. castelli di poppa e di pro Spareso. Asparago. ra, e servono d' interno Spargirico. Empirico; di stretlo passaggio per da cesi di medico che si ser re comunicazione dall'uno ve della sola notizia del all'auro. l'esperienza. Spassizar. Passeggiare. Sparnachiù. Sparnicciato , Spassizier. Passeggiero e scapiglialo ; sparpagliare, viandante. sparpaglialo. Spassizo. Passeggio. Sporte: a sparle. Separa Sposso ; per spasso. Per tamente. giuoco, a gabbo. Sparli-aqua. Chiamasi quel — esser a spasso. SiMt/.J punlo della laguna ove impiego. s'incontrano con direzio — Ione spasso de uno. ne opposta le aque del Gabbarsi d'alcuno. mare ch'entrano col flus Spulala da polenta. Schiap so da due diversi por pa; arnese di logtio ad u- ti. so di raggiustare e rolon Spartidura dci cacci. Scri dare la puici/la. . minatura ; quel solco in — da • Un. Scolola ; stru sut cranio. onde in due mentu di ferro col quale parti dividono i capelli. si scuole il lino e ''i bui S P Ti03 te innanzi di pettinarto Spetumoso. Petosetto. per farne cader ta tisca. Spendachion . Spenditore Spauroso: Pauroso ; dicesi smisurato. ubbioso per quatunque Spender et cruo e H coto. paura fondata sut pregiu Spendere it cuore e gti dizio. occhi ; profondere it de Spaziar. (term. .degIi stam naro. patori) Spazieggiare; por — vogio fargheti spender. re gti spazii a tor tuogo. Farta costar satata ; vo Spazza-cusina. Retro -cuci giio fario rodere di rab na per riporvi te stovi bia.. gtie che ingombrano ta — et proverbio dei Ire S: cucina. spender, spander e spa Spazzar; spazzar ta mo ragnar . Spendere in nca per quet che ta co viaggio, spandere netta re- Non offendersi d'in matattia e sparmiarc in giuria da persona vite. casa. Spenda. Schidionaia; quetta Spenta. Spinta, urto. quantità di uccetti che può — meza spenta. V. Scanca- contenere uno spiedo. riato. Spear. Schidionare ; infit Spenton. Spinta grande. zare nriio spieito. Spentonar. Spingere, cac Speciitera, Grande specchio ciare a spinte. eh' è composto di più! Spenzer. Spingere, sospin pezzi riuniti. | gere. Dicesi ponzare it Spegazzar, spegazzà. Can far forza per mandar fuo cettare, scassare. Anche ri gti escrementi dat cor sgorbiare, imbrattar con po. inchiostro. Ed attresì di — spenzer sù una porta. pingere atta buona. Socchiuderta. Spegazzin. Cattivo dipinto Speo. Spiedo. re, impiastratore. Spcrga. Tinca di mare. Spegazzo. Sgorbio, macchia Spergota. Scirpo tagustre ; d'inchiostro. pianta perenne. Nasce tun — far un spegazzo. Com go it Brenta ; viene im- mettere un fatto, un dis piegata per fare dette ordine. stuoie ; e in varii tuoghi Spetumar. Spetacchiare, te si cuoprono con essa te var via ta peiuria. capanne. SP SP Spergola. Dette ad' uomo Spfco. V. Far. vale mal fallo. Spienza. Milza. Speron: de speron batti. V|ii>;'d. Impannata, quella Immantinente. chiusura di tela o d'attro Speiazza e spesano. Spesa che si fa alle finestre. Spi grande. raglio, fessura per la qua Spesela. Speserplla; piccola le il lume trapeli. spesa. — una spiera' Dicesi di Spesseqhin. Sollecilo e dili qualsiasi cosa trasparente. gente nel lavoro. Anche di persona magris- Spessegar. Affrettare un la sima. voro, fare in fretta. — spiera de sol. Spera del f.petacolo. Dk'esi por dis sole; raggio di sole rbe preizo di rlualsiasi cosa o entra per una fessura. persona. E da noi usa?i — (term. marinaresco) Spe pure un spelasolo rie ra; pezzi di gomena av zente, de roba ec., 'ctoè votti in cerchio, gettati gran q'.ianlih'i. in mare, nel caso di for Spetacolaso. Sorprendente tunale, per difendere la Detlo ad uomo, vale de nave dai colpi dell'onde. forme. Guardalài, quando anco Spelar. Aspettare. rali presso allri bastimen — spela cavalo che ferbo. ti, a ripararsi dagli urti. si crossa. Cavai deh non gettano fascine nel porto. morire, che l'erba ha da Spierar. Sperare; opporre venire. al lume una cosa per ve Spelorazion. Escreato; e der se traspare. spurgazione del r. itami Spieialo. (idiol.). Usasi per per bocca. troppo grande . fuor di Spezie. Miscuglio di aroma- misura, di convenienza.ee. li in polvere per uso di Spiferar. Dichiarare aper medicina o per condimen tamente; schiccherarta. to de' cibi. Spigheta. Spinella, cordel i. .. — far spezie. V. far. lina. Spumatiti. Spianaloia; ba Spigo. Spicchio ; particella slone grosso e rilondo d'aglio o simile. con cui si spiana la pasla. Appicco , pretesto ; Spicolir. Rappicciolire; ren forse da espilare, rubare der piccolo. con inganno. S P S P 3o5 Spirt: a spi» de pene. KvSpotoerar. Spotverizzare. spina-pesBe»obbUqu» men Spotverin. Potvere da scrit te...... I ; _ . r to. Anche vaso dove ta si Spina o spineto. Zipoto; te- tiene, sia. bucherettato o gnetto cot quate si tura a ciottota. ... ., .' ta cannetta detia botte. Sponda de ta borea. Bor Spinacariio. V. t'ero. do; i tati detta barca. Spinadin. Sorta di teta bam — far sponda a uno. Fa bagina. re spaita ad uno; assi Spinudon. Spinone ; sorta sterto. di stoiia di seta. Spanita. Spottigtia ; potve Spinar una bota. Spittare, re da orefici. ,. svinare una. botte. , Spontier. ( term. murin. ) Spinazzi. Spinace ; -pianta Spuntiera', nome che si dà cottivata negti orti per a due pati situati da pop aiimenta}. . pa e da prua dei trabac- Spini. Pruni ; rovistico ; coti, a quati è raccoman pianta setvatica che fa daio it bragotto. per ie siepi. Spontignar. Punzecchiare, Spionar. Spiare. tentennare, stimotare. Sfiritezzo. Vivacità, atte Spontignoni. Bordoni; cioè gria smoderala. ie penne dei votatiti quan Spirito macabeo. Giovine do inV'nmincianO a spun di fiera vivacità. tar fuori. Spironèta. Sprone di cava Spontun. Puntone; gran bat tiere r ,o fior - cappuccio ; tetto piatto di sotto, coi sorta di tìore die si cot fianchi diritti, che serve tiva ne' giardini. a gettar ponti quando re — satvadega. Kasce copio sercito è in cammino. samente fra te biade. Sport tonar. Spingere, so Spisimn, Magro, mat nutri spingere. to. -, Spontoni. V. Spontigno Spissutar. Penzotare, ed an ni. che sgorgare» . ; . Sponzar. Asciugare cotta Spìzzar. Pizzicare,, nrurire. spugna. Ovv.uietaforicam. Spizza. Pizzicore, prurigine. raccorre i bioccoti; ascot Sy tenditi*)-. -vino, sptendido. tare te attrui parote per Generoso, tiberaio, di gran riferirte. cuore, .uij ,rn,i, , . Sponzeta. Stracci da tener 33 3o6 S P SQ net catamaio inzuppati di] Spuarota. Sputacchiera; va inchiostro. ro da sputarvi dentro. Sponziot. Spugnòto; trip- Spu.azza. Sputo. — petto ; specie di fungo — tacà co ta spuazza. At che può mangiarsi con si taccato cotia sativa. curezza; — magnar pan e spuazza. Sporcar. Lordare, insucida- Viver mendicamente. re.- Sputesar. Sputciare ; torvia Sporcato. Sporco ; aggiunto di dosso te putci. ad uomo. Spumitia. Spumino ; pasta Sporchezzo. Sporcizia, im di zucchero. mondezza. Spuo. Sputo. Sportei. (termine marin.) Spupitarse. Spotparsi, sner Cantarette; quette piccote varsi, cavarsi it buono e aperture rotonde a poppa it megiio. in mezzo a cui è incassato Spuzza. Puzza. Detto figu it timone. ratamente, sciocca super Sporteta. Piccota sporta. bia. Spor tetoni. (gergo) Occhiati. Spuzzar. Puzzare, putire ; Sportata. Manciù. avere e spirare mat odore. Sporzer. Porgere. — a Dento. Ammorbare. Sprotar. Far it dottoretto ; — et fui. Detto figurata entrare ne' fatti attrui. mente: costar caro. Sprotezzo. Saccenteria, sfac Spuzzeta. Zerbino, vane ciatezza. retto: Sproto, sproton. Saccente Spuzzotenza. Puzza. e petuiante. Spuzzotir. Scompuzzare ; Spuachiar. Imbavare. empiere di puzzo. Spuachio. Sputo atquanto Squaena, o pesce-viotin. grosso. Squaiina ; pesce det ge Spuar, spuà. Sputare, spu nere degti squati. tato. Anche dire, patesa Squagiar. Conoscere, disco re ecc. prire, patesare. — caga e spuà. Vivo e ve Squaquachiò. Intingoto; mi ro; puro e pretto: cioè scugtio di cose da man somigtiantissimo. giare. — spuar ne ta seueta che Squaquara . Squacchera ; se magna. Disprezzare it cosa troppo tiquida. proprio interesse. Squaquarà. Quaquaricà ; SQ S T 3o7 verso che (a ta quagiia Stabitir un muro. Intona quando canta, ed è it ma care un muro. schio. Stufa de ta tarozzo. Mon Squaquarar. Svetare, pro tatoio. patare, spiattetiare. Stafe. (tcrm. marin.) Picco Squaquarina. Femina di te corde intratciate insie mondo, ma dette più viti. me che servono a far scor Squaquaron. Ciartiere, di rere atcuna cosa netta sveiatore. sommita degti atberi. Squara: a squara. A squa Stafttada. Rabbuffo, ripren dra ; ad angoto retto. sione. — fora de squara. Fuori Stagiuzzar. In tagtiuzzare. di tuogo; e fuor di ra Stagnada. Vaso di rame sta gione. gnaio at di dentro. Squartaton. Assai spiantato. Stagnar et sangue da na- Squartao. Detto per ingiu . so. Far stare a dovere ; ria, vaie spiantato e di fiaccar t'ardire. mata vita. Dicesi anche Stagnìn. Ramaiuoto; cotui per vezzo: siesta squar che ristagna secchie, pa tao! come: pazzeretto che dette ecc. sei ! É una dette, pochis Stagno: andar stagno. V. sime voci che conservi ta Andar. desinenza in ao. Stataizzo. Mezzo guasto, Squartar. Quartare, divide stanzio. Stantio dicesi di re in quarti. carne, pesce, butirro ecc. Squarzo. Squarcio; perio che ha perduta ta prima do di una scrittura. Det freschezza. to in attro significato, va Statar. Tratasciare. te sfarzo, profusione. Stai fin. Puzza; odor di mu Squasi. Quasi. cido. — queta signora ga et so Statfo, statfon. Piedaccio , squasi. Ha t'amico o t'a gran piede. mante. Statiera. Stadera. Squeta. (idiot.) V. Scuòìa. Stai ir. Girar ta barca a man Squero. Piccoto cantiere. destra ; it contrario di Squitibrar. Uscire d'equi premer. Quindi da' bar tibrio. caiuoti dicesi a stogando, Squincia e squtncio. Per a premando; cioè a de sona affettata. stra, a sinistra.,, . ,', 5o8 ST S T Stanga: dar ta stanga. .Star a ta vita. Incatzar Stancare, arrecare stento ; uno, insistere di continuo ovvero costringer uno ad verso di tui. accettare ii proprio danno. «-S star si* queta. Star ac Stanghirton. Spitungone ; corto, sutt'avviso. uomo iungo e magro. star in dirindeta. ta Stantio. V. Statatzza. farsetto. Statia. Statiia dircbbest ia — ttar su te me. Star in dimora che si fa in un contegno ; non dare at porto. Ma tra noi quet trui confidenza. tempo in cui gti artieri — star sut punto. Stare ai mancano di tavoro. to scrupoto. Attrim. atar Star, (verbo) Stare. in prossima disposizione. — Stogo: sto, sic : state, — sfar in senton. V. Sen- stevimo o stasimo: sta tarse. -' vamo. Stevi o stavi ' sta — star tra gnache e i>a- vate. / stava (mai steoa) che. Tra 'I bene e it ma stavano. Còme stastuì te ; o tra it sì e it no. come stai? Come steu't — star in schena. Giacer come siaie ? Come stato? supino: . ' come sta egti ? Ch'et ghe — star in Cristo o in stro- staga: che egti ci stia. pe. Dover contenersi. Starave : starei. Sta e da — star a cavai det fosso. atcuni stao : siato. Ghe Pronto a più partiti. staghi» ? ci sto io ? Ghe — no star gnente at ver starieto o ghe starateto ì so. Non sentirsi bene in ci starebb' egti ? satute. — Stè co sedie i (maniera Star. Usasi anche per an antiq.) cioè state come si j dare; per es. so sta a deve. ! Padova j so sta a ta pre- — et ghe sta. Ci sta bene. | dica, at teatro ecc. — e stasseta tì! E cosi ba- Stato; far stato de una cos- stasse ! sa. Fondare sopra che chi.' — no farse star. Non ta sia. sciarsi sopraffare. Staza. Staggio; bastone, che ' •— far star uno. Far te sostiene un tetajo, ec. ner Fotio ad aicuno. Stazar. Misurare ta capaci — star a copèta. Stare a tà di un bastimento. competenza. Steca. Riga o regoto; stro S T S T 3og mento di tegno o di me StizSar. Attizzare it fuoco; tatto, cot quate tirare te o fomentare atcuno. tinee rette. Stizzarse. Incotterirsi. Stèto (cott'e aperta) Scheg Stizzo. Tizzo; pezzo di te gia. Anche'fuscptto, di pa gno me/.zo abbruciato. gtia. '. • : Stocar. Dar ta satda ai pan- — chi ga zochi poi far niiini fini con aqua in cui (te te stete. Chi ha dei sia stato disfatto i'amido. ceppi può far dette scheg- — dar stocae. Frecciare per gie. danari. Anche dare una Steìaro. (tenri. do* fioristi) zaffaia o un rimprovero. Anemone purpureo. Stochefis. Sioccoflzzo; spe Stetin. Regoto eoi ciuffo; cie di barcata. ucei'tteito. Stochizante. Usuraio. Stetète. Stettine ; paste pie- Stochizur. Scrocchiare; far ->',' cote a modo di steiia, che cattivi negozi. si fauno in minestra. Stoco. Usura sconvenevote. .Stentogo. Difficite, taborioso Stomegana. Nausea, scon Ster v sfera. Staio, staia ; votgimento di stomaco. quantità misurata di bia Stometjhezzo. Smorfie. An de, che corrisponde at che scintiita, ritrosia. -; pesò di Hb. ts« grosse Stomegoso. Stomachevote. venete.. Anche smorfioso. Stcrmiriio: un sterminio. Stomego. Stomaco. Un subbissa, gran quan — far stomego. Infastidire ; tità. muovere a sdegno. Anche Slicarta. Far te spese con it nauseare di vivanda. moito risparmio. Stonada. Stuono ; dicesi — tegnir a slieo. Trattar d,tta musica. > magramente : a crusca e ò'topazzi de Un o de cane- cavoti. 1 vo. , Capecchio ; materia — , siicarta putito. Dicesi grossa e tiscosa che si attrimenti to sfoggiare trae datta pettinatura det Stiora. Stuoia; tessuto di tino o detta canape. giunchi. — cavar i stopazzi. Sca Stiva. Stipa; mucchio di co pecchiare; nettare it tino -•" se ben unite. dat capecchio. Stivar. Accatastare; dicesi Stope. Stuetto ; si dice a più di tegna. Diacci avvotti insieme in 5ro ST ST forma tunga e rotonda chc Straca: roba straea. Dice si ponga a forite. si dette carni di animati Stopèta. Stoppettina, stop morti attorchè cominciano pa fina ; materia più sot a putire; ner es. peste fiie «Ietta stoppa che si straco, che ha perduto trae in una seconda pet ta sua freschezza; ora tinatura det tino. straca: ora tarda. Stpposa. V. Carne. — chiapnr a straco. Co Storèta. 'Fatchetto di torre giier uno aita sprovve e gheppio ; uccetto di ra duta. pina. Stracaganasse. .Confetti di Storno. Stordito. montagna, cioè castagne Stornèto. Manietto di -cavat secche e mondate. to, misto di. bianco e nero. Stracagnoto. Cucitura mat Anche uccetta nericcio. fatta. Sfornir, stornìo. Stordire, S tracavata. Ritrovato sotti stordito. ie, ingegnoso. Storti. Ciatdoni ; pasta con Strachin. Raveggiuoto; spe fetta con zucchero, che si cie di cacio schiacciato, siringe in forma di ferro, fatto nett'autunno , e per cuocesi sutia forma, e si to più di tatte di capra. attorce e riduce a guisa Stracotarse. Sconciarsi, di di cartoccio. stocarsi un piede , una Storto. Torto, obbtiquo. Det mano ecc. to ad uomo; storto o stor Straoòto. Sconciatura, stor- to det Doto, vate furbo, . cimento. astuto. Stradito (term. de' beccai) Storzer. Torcere. Groppa di cutaccio. — et muso. Torcere it gri Strafanichi. V. Striqhezzi. fo ; far viso arcigno. Strafarezzo. Modo caricato, Storzurse. Adattarsi , pie sconcio. garsi. Strafngio. Trifogiio; erba. Stra: stra-coto, stra-beto, Straforo. V. Traforo. ttra-matedeto. Vate co Stra-intender Frantendcrc; me it très de' francesi: ingannarsi nett'in tendere. più che cotto, motto bet Strajo. (term, marin.) Cros to, ecc. so cavo che serve a te - — at de tà de Stra. V. nere satdi gti atberi deita Mandar. . nave, e riceve diversi no S T 5. ! mi: stragio de maìstras Strangotino. Squinanzia ; de gabia, ecc. , , matattia che attacca ii ca Stratassar. Tratasciare. vatto, it bue e ta pecora. Strateca. Turbine, tempora Strangotonra strangoton. te; Con troppa Fretta; dicesi Stratochio. Bircio, sbircio. det mangiare- e di fare Stratunò. Torvo, di mat aitra cosa. umore. Stranuar. Starnutire. Stratzo. Stratcio. Straniar. Stranieggiare , — andar per stratzo. Strat trattare con- troppo rigo ciare, disseccare un ne re. gozio* vendendolo a par Stran ut- ta. Starmi iigiia, zap- tite. parigtia ; mistura con ta Stramanà e Stramanon. bacco, che fa starnutare. Sciamannato, inconsidera Stranito. Sternuto. to. — no vaìer rtn -stranito. Stramazzer. Materassajo. Non vatere una stringa. Stramazzeto . Materassuc- Stranzirse , stronzio. V. cio. Stracotarse. Stramazzo. Materasso, Strapazzan. Dissipatore. — desbotio. Materassa spun Strapegar. Strappecchiare ; tata. strappare a poco per vot Strambata. Strampatato. ta. Strambaria. Cosa fuor di Strapè, s trapéto : u stra- ragione. pè, ecc. V. Tior. Strambera, Inconsiderato, Strasara. Ora moito tarda, precipitoso. Strassinar: abito da strat- Strambezzo. V. Stramba sinar. Abito usuate. ria. Strassinarse te gambe drio . Strambo. Inconsiderato e Esser debote, spossato. bestiate. Stranino. Strascico detia — muso strambo. Viso non veste; coda. betto, ina piacevote e vi Stravacà. Sdrajato ; posto u vace. - giacere, protungando scon Sfromboto. Errore net par- venientemente ta persona. — tare o netto scrivere. S traviar. Distrarre, sottevar Stramuson. Manrovescio. i'animo. . Strangota-preti. Abosino ; S traviane. Distrarsi atquan torta di susino. to; divertirsi. S T S T S travia. Sbadato, disatten Strazzeta : aver ta to, spensierato. strazzeta. Aver ta Straveder. Travedere. Painante. Sirazza: tuta strazza. Uh Struzzo. Stracciatogti ; qua cencio, una miseria ; per derno per notare a sem ej. una strazza de casa, piice ricordo. de impieno ecc. Detto iro Slrazzon. Straccione, pat nicamente vate at contra toniere, pitocco. rie; per es. una strazza' Strcmìrse. Intremire, riscuo de pazienza, una straz ] tersi. za de catdo ecc. cioè moi-! Strenzer. Stringere. ta pazienza, moito caido. — et cuto. Sbigottirsi. ir tirar fura de te straz — et corpo. Indurre stiti ze. Fuor di pericoio, di chezza, i miseria *<'tv — t denti. Arrabbiarsi. — esser fora de te straz — i pani adusto. Prendere ze. Essere arrivato att'età atte strette. di non più usare te bi — at strenzer de te stro sce. fe. Atta fine, atta resa de' — dar su te strazze. Dan conti. neggiare atcuno. Streta: streta ite mat. As Strazza-cuor. Passione, tra- ' satto. vagtio. Stretor. Strettoja ; fascia o Strazadin. Mate in arne attra tegatura per uso di se; atquanto frusto.. < stringere. Strazzarìot. Rigattiere e Sirica. Striscia. . stracciamoio; stracciamoto — de tegno. Sverza, rego dicesi it rivenditore di ve to. sti motto usate. Strigeria. Stregoneria. . Strazze de Parigi. Brittan- Strìghezzo. Fron/.oto ; gata tini. . ,.. caricata ed eccessiva net Strazzeferù. .Cenci-aiuoto , vestire. ferro-vecchio, che da noi Strigion. Pesce d'aqua dot suot gridare strazze-fer ce, che rassomigtia atto rut. squato. Strazzeria. Bagattetta, chiup- Strigonà. Arruffato; dicesi poieria. de' capegti. • - Strazzeta. Cenceretto, cen Siringa. Laccetta, striscia di ctajuoto. cuoio. . 1 , S T S T 3 1 5 Stringa det (rototo. Sferza. con cui si spremono i ti — tre trototi e una strin moni. ga. Riboboto che si dice Struear. Spremere, strug per significare ta poca gere. quantità di cose. — et cuor. Movere a com Strotegar. Astrotogare e- passione, strignere it cuo fantasticare. re. Strotego. Astrotogo. — Vochio. Strizzare t'oc Stronzo : stronzo de chioca. chio. Stronzoto di gattina. Det — t* ceote in te i ochi. to ud uomo, vate picco Far travedere; ingannare. iissimo. S truca- struca. In conctu Stropa. Sproco; tegatura di sione, tutto catcotato. fastetto di tegne. Struco. Merito, sostanza det — star in strope. Avere ta cosa. pazienza, stare nei ter Strucotar. Stringere affet mini. tuosamente. — strenzer de te strope. Strufigno. V. Stropoto. V. Strenzer. Strupiar, strupià. Storpia Stropabuso : servir de stro- re, storpiato. Dicesi an pabuao. Servir di ripie che in senso di stronzare, go- o diminuire soverchiamen Stropagio. Turaccioio o zaf te. . fo. — te parote. Pronunciare Stropar. Turare. mate. — stropar ta boea a uno. — magnar da strupiai. V. Farto tacere. Magnar. Stropoto. Turaccioto. Detio Strupia-scototi. Lava sco ad uomo , vaie bazzac- detie. chiuto, assai piccoto e mat — ut rupia 1 e mazza it. fatto. Gradasso , spacca-monta- Strozzao. Gatuppo , uomo gne. vite. Aiiche miserabite. Strupio. Storpio ; che ha Strozzo. Stagiio, computo rotta o guasta t'anca; di aita grossa. verso da zoppo. — far unacossa a strozzo. Struso. Catarzo ; ta seta fto Far una cosa atta buona, scia non tavorata , che negtigentemente. non si può nè Atare nè Struca-timoni. Sfrettojo , torcere. 34 3.4 S T S U Strussia. Fatica, stento. Stufo. Annoiato. Strussiar. Faticare, stan — de tuti i stufi. Di ogni cheggiare. specie. Strussion. Sciatacquatore , Sturiot. Stoino; piccota stuo sciupatore. ja• Struzion. Ostruzioni ; serra Sturion. Storione ; pesce di mento de' canati det san mare squisito, che rimon gue. ta it Po e ta Brenta. Stua. Stufa. Su e su. A un di presso. — da scatdar drapi. Scat- — far su e su. V. Far. da-panoi, tamburtano, tra — dar su o suno. Sbuccare, biccoto. venir fuori. Stuar,stuà. Smorzare, smor — andar su. Cominciare ia zato. commedia o attro. E par Stuarota. Spegnitojo ; arne tando di debito, aumentare. se per (spegner tumi. — star su cot tempo. Sta Stuear. Intasare, rinzafTare, re in tuono. ristoppare, riturare te fes Suor, sua. Sudare, sudato. sure. Subia. Lesina ; ferro appun Stucegar. Stuzzicare. tito per forare it cuoio; se Stuchio. Astuccio ; cassetti- per attri usi, succhietto. na adattata atta figura det Subiar. Fischiare, zufotare. ta cosa che si vuot custo Subio. Fischio. dire. Subioter. Satice di targa fo Stuèto. V. Stuarota. gtia. Stuér. Cattista; così detto Subioti. Cannoncini; sorta datte stufe per t'aqua cat di pasta a foggia di can da, che tiene sempre pron noncini da cuocere in mi ta per te sue operazioni. nestra. Stufà. Stufato ; carne per io Subioto. Zufoto. Quetto de' più di bue, cotta a fuoco marinari, fraschetto. tento in un tegame ben Subissar uno. Atterrirto; coperto. non dargti tempo di ri Stufaìzzo. Incostante, votu spondere. bite. ,Subisso. Nabisso; fanciutto Stufar. Annojare, infastidi insotente. re. Subito in bota. Inconta- Stufin: saver da stufin. In- nente.. tufare; saper di tufo. Subtimò. Sotimato; argen S U 3i5 to vivo subtimato con at Supin. Zuppetta. tri ingredienti. Supio: in Vun supio. to Suftè: dar un suftè. Un ro un soffio. vescio, un carico di te Supion. Soffione ; canna tra gnate ecc. forata da soffiar net fuo Sugaman. Sciugatoio, cane co. vaccio, pannotino per ra — de vero. Gozzo, matrac sciugarsi. cio ; vasetto di vetro, u- Sugar, sugà o wto. Asciu sato dagti speziati, di cot gare, asciutto. io tungo e stretto , e it Sugo : che sugo ! Quat uti corpo tondo a guisa di te ! quat profitto ! gozzo. Sugoti: sugati de mosto. Suptantar. Soppiantar uno, Mosto cotto. ingannarto. — de potenti!. Putmento , Suporto. Interesse; aggio det naniccia ; vivanda fatta denaro. d'aqua e farina. Surian. Soriano, cotor bi Suista. Egoista. gio ; e si dice dei gatti, Sunanza. Reptezione di forse perchè i primi gat stomaco. ti di tat cotore vennero a Sunar. Ammassare, racco noi di Soria. giiere. •SwrO.Sovero, sughero; atbe Supeditar. Soperchiare. ro di cui ta grossa cor- Snpcgar. Succiare. teccia, che si dis tacca e — supegà da te strighe. si rinnova ogni 7o 8 an Magro arrabbiato. ni, viene adoperata per Superazion. Superazione; turaccioto da bottigtie ecc. maturazione di tumore. Anche pesce di mare, su Supiada. Soffiamento. garetto. Supiar. Soffiare. Susini. Susina, frutta; su — co ta boca. Buffettare ; sino Patbero. geitar vento per bocca. Susio. Bisbigtio, pissi-pissi. — in te te rechie o supiar Si dice anche per contra soto. Istigare attri conti sto. nuamente. Sussidio: gnanca un sussi- — no i xe goti da supiar. dio. Niente affatto. Non è cosa facite. Sustar. Dotersi , sospirare , Supiera. Zuppiera ; piatto arrangotare, brontotar ta da zuppa. menti. 5 iG S V Susto. Sospiro. perino -, uccettetto det ge Sustvso. Queruto, affannoso nere dei fringuetti. c trafetoue. Svento tadina. Satasso. Sufi tir. Assottigiiare. Suti- Sventrar. Sparare; fende tìo. Assottigtiato. re it venire deti'anrmate .Sntito. Magro. Anetii: furbo per cavarne gti interiori. e caviitoso. Svod'ar. Vuotare. Suzza. Suzzato, smunto. — ci saeo. Dir senza rite Svelteta/-. Figtiare ; far fi gno quanto si sa o se ne giiuoii. può dire. Svefiiar.i Svegiiare, desiare. Svoda*sangote o svuda-fos-

Tabacar. Prender tabacco. Tachizà. Brizzotato ; mesco Tabucon. Tabaochista; che tato di due cotori. usa prendere motto tabac Taco. Catcagnino deIte scar co. pe. Tubar O: boti tabaro! Buo — bater et taco. V. Bater. na tana ! bet soggetto ! Tucut a. Magagna. — far tabaro. Far gheppio, Tacomaco. Cerotto di taca- esser presso a morire. maca. Taca. Tacca', macchia ; di Tacon. Toppa. fetto piccoio. — pezo et tacon det buso. — dar ta taca. ( termine Rimedio peggior det mate. marin.) Dar ta cata ; sor Taconar. Rappezzare, rat ta «ti gastigo che si usa toppare. dare sopra i vascetii pu — taconarta. Aggiustar t'af btic! ai marinari, e consi fare. ste net iegarti in capo ad fanta. (term. marin.) Giret un'antenna, e così tegati ta da passare it cavo. tuffarti più voite nett' a- Tagiadete. Tagtiateti!, pap qua. pardette; patte (agtiate Tacaizzo. Attaccaticcio, te per uso di minestra. nace. Tagiador. Banchiere; que Tacar, tacà. Attaccare, at gti che tiene banco at taccato. giuoco. — foto. Incominciare a por 7'agìapiera. Scarpcitino e mano. > squadratore. — beqtie. Attacca contese Tagiar, ragià. Tagtiare, ta — macoti Urto de uno. gtiaio. Attaccar sonagti ; infama- — una sentenza. Annutta . re. re una sentenza. — no ta toca. Non persa» — eI fien. Segare it fieno. . de. N — ci fermento. Mietere. Tachir. Uscir «ti cenci, di — i cavai. Tosare i ca Usfcumc; migiiorare stato. petti. 3 «.8 T A Tagtar te aìe. Tarpare Pa mento per giuocare atta ti ai potti ecc. paiia. — i pani adotso. Biasimare, Tamburin. (in maria.) In censurare. gresso sotto ta poppa o — ta testa at toro. Sciogtie sotto ta prora. re ta quistionc. Tamburtan. (gergo) Cuto. — tagiarte et naso e in- Tamburon de ta banda mi tanguinarse ta baca. He- titar. Catuba. car danno a se stesso per Tamisador. Sceveratone; co una imprudenza. tui che staccia ia farina. — tagià ben et ftieto (cioè Tamisar. Stacciare. ii frenetto deita tingua), Tamisar uno. esaminarto, ,Che parta tibero ; che non ricavare it di tui sen ti men è scitinguagneto. to. — omo tagià eo ta tuone Tamiso (dat frane, tamis). rà. Uomo grossotano. Staccio; strumento noto Tagier. Tagtiere ; arnese da stacciare ta farina. tondo di tegno su cui si Tampagno. Perno di una tagtiano te vivande in cu ruota, dett' argano ecc. cina. Anche ninfea, erba Tanica; in tanàca. Corru patustre, ritenuta come zione .dai tatino inter deprimente e diuretica. hanc -et /tane. In bivio ; Tate. Taico ; veto di tana tra t'uscio e 'I muro, in quadrato che usano I sa atternativa. cerdoti ebrei. Tanagiur. Tormentare, tra Tambascar. Trambustare , vagtiare. travagiiare. Tananai. Strepito ; tafferu Tatian (-idiotismo ). Itatia gtio ; questione di motte no. persone in confuso. l'ambuehiar. Tambussare, Tandan. Uomo rozzo, spen percuotere bene. sierato. Tambucato. Arnese di tre Tanta. Tassa, imposizione. stacci, uno più sottite det Tatuar, l'ansare. Anche tac t'attro, per istacciar ta fa ciare, incotpare. rina, fatto a guisa di tam Tantèruto. Voce aita Iatina, buro. probabiimente storpiata da Tambuta (idiotismo). Cam Tantittus, che vaie si mina, va via! piccioto, si poco. Tatn b ur in. Racchetta; stru Tanto de naso, de baca ecc. T A TI 3 i-Q Dicesi a guisa di taman- matattia che fa- sattare e 1o usato dai Toscani, cioè danzare. tanto grande, (unto fat Tarde to. Tardino ; fuor di to ecc. tempo per soverchio in Tantin, un- tnntin. Atcun dugio. poeo; fantotino, piccotis Tardosa: su ta tardosa. A sima parte di checches ora (arda. sia. Tarizà. Tariaio, cariato. — aspeta un tantin! Si Tartison. Traticcio; teta as dice minacciando. sai grossa. Tanton. Contrariò di tnn Tarma. Intartato. tin. Un tantin gtie par Tarma. Tarmatura; rodi un tanton: un bruscoto mento detta tarma. gti pare una trave. — do rossignoti. Baco di Tantunque. Porzione, tan crusca. gente. — det tegno. Tarto. TaoHizzo. Tavotazzo e ber — det pan. Tignuota. sagiio. E metaforicamente — dei ossi. Carie. ii cuto. — sut muso. Butteri. Tapa, tapeto. Taccheretta, Tarocar. Attercare, adirar puntetto. si gridando. Ttìpà. Coperto, vestito. 7'arocon. Brontotone; — mat tapà, ben tap'à. In Tarozzi. (tern». de' funajuo- buono o cattivo arnese. ti) SOIarze; Bia dei- cavi o Taparse. Rimpannucciarsi , canapi vecchi che si di uscir di miseria. sfanno per farie nuo Tapeo. Tappeto, cetone da vamente Atare ad attri coprire ie tavote. usi. — bastonar come un ta Tartagia. Tartagtione; che peo. Dar come in terra. ripete più votte una sit Tapinar. Scatpitare. taba per difetto di pro Tarabara. Tartagtione ; che nuncia. ciarta ciarta senza conctu Tartaruga. È animate di tre sione. specie, cioè terrestre, ma Taragnòta. Chiurto; uccet rino e ftuviate. Tartaru to aquatico. ga dicesi ancora certa so Taranteta. Pancia det ton stanza ossea cavata per no in satamoia. via di fuoco dai gusci det Tarantota. Tarantotismo ; te testuggini. Tartaruga 3ao T A T E i detto ad uomo, vate tar Tavanà. Bersagtiato , quasi do, tento. motestato dai tafani. Tartufata. ; specie JTàvara, tavaron. Cocciuo- di pianta senza radice e ia; piccota enfiatura. senza fogtie, che nasce e Inceta. Mezzana ; pietra cot sta sempre sotio terra, ed ta di Usura quadritunga. è ricercatissima. Techia. Tegghia, tegame. Tasca: dar ta tasca. Asse Tega. Baccetto; guscio di at gnare attrui una data cuni tegumi. quantità di tavoro. l'equa. Tigna. Detto a per — far ta tasca. Fare it cout sona, vaie avarissiuio. fitto. Tegnaria. Spiiorceria. Tascr, tascsto. Tacere, ta Tegnir: tegnuo e tegnisto. ciuto. Tenere, tenuto. Tasséto. Toppa di tegno o — su te bachete. Tenere di ferro. incerto. — de piera. RapereiTa ; pie- — et pie in do stafe. Star I ruzza da turar fori. preparato a due o più par — de ta camisa. Quadret- titi. tetto. — a stìco. V. Sticarta. Tas tadina. Toccatina. — et muso. Tenere it bron Tastar. Tasteggiare". Anche cio, esser adirato. assaggiare. — » man. Risparmiare. Tasto: tocar et tasto. En — et candetier, et maco trare in quatche proposi ta. Far it ruffiano. to. — da uno o per uno. Es — carne de tasto. Det bas sere det suo partito. so ventre. — te man a casa. .Non met Tasti de ta spineta. Taste- ter te mani addosso at retti. trui. Tastoni a taston. V. A pai- — in Cristo uno. Farto ,pan. star cheto per timore. Tatarar. Lavorar -poco e — morto. Tener denari in imperfettamente. deposito. Tatezzo. Vezzo, fanciuttag — de terzo, tegnir cordon. gine. Aiutare a far mate. Tato. Bambino. — noi voi nè tegnir nè — partar da tato. Partare I scortegar. E' non vuoi nè scitiuguatetto. I dormire nè far ta guardia. T E 3ai Tegnirse in bon. Invanirsi, ! Terazza. Loggia , terrazzo. gtoriarsi. . : Terazzo. Sorta di pavimen Tegnoio. Che ha ta Ugna, to dette case, usato spe atopesia. Anche spitorcio, ciatmente in Venezia. avaro. Teren novat. Terreno mag Tegotine. Cagtinoti; i bac gese, ridotto novettamen cetti teneri de'fagiuoti. te a cuttura. Teta: far teta co uno. Far — r vegro. Duro, incotto. tega, addimesticarsi. Usa Terina. Vaso di terra da si per es. co mi no't fa porvi ta minestra. teta : con me non si ad Terza. Segno dette campa dimestica. ne, che suonasi atte nove — de remo. V. Renzo. di ogni mattina, avviso Teter. Tetaio. at pubtico dett' ora giu — un bon teter. Detto a ridica. persona, vate di grossa Terzariot (term. marin.). comptessione. Terzeruoto ; ta minor ve Tempori. Le quattro Tem ta detia nave. pora; i digiuni di tre gior — far i terzarioi : abbre ni che si fanno nette quat viare te vete. tro stagioni dett'anno, una Terzarot. Terzo fieno; quet voita per istagione. to che si raccogtie datta Tender. Attendere. Anche terza segatura dett' anno. usare attenzione. Terzigtio. Catabresetta;spe- Tentignar. Tentennare, an cie di giuoco det Ire-set dar tento nett' operare e te fatto in tre sote per net risotvere. sone. Tenzer. Tingere.Anche spor T<.'i'2iitt\ rosso. Specie di care, insucidare. anatra setvatica. Tera: tera da machie. Ter Tesorar. Tesoreggtare. ra umbrica. T'esser e testar. Tessitore. — Oriana. Oriana ; pianta Testa: testa bistaca. Capo americana, dat cui fratto sventato. si cava quetta materia det — de cazzo. Capo di bua, ta da noi tera ariana. babbaccio, cogtione. — da botai. V. Far. — de ota o de patamagio. — da garzaria. Terra da .Capo grosso, capo duro. purgo. -s tetta sbusa. Cervetto bu — rotta. Sinopia. cato. ss Sa* TE TI Testa : andar co la testa Telar de mazo. Importu I rota. Rimaner perdente, nare, infastidire. restar danneggiato. — in tci ceslo. Provocare, — pien fin sara de la te stuzzicare. sta. Esser in gran trava — co una cassa sta ben glio. cioè pieno di de quanlo che basta — .•/ ' I bili. tetarghe in tci ceslo la — da balcon e culo da se guasta. Chi ha buono baron. Bella al di fuori e in mano, non rimescoli cenciosa di sotlo; si allu fenile. de a bella ma povera Telavache. Succiacapre o giovine che stia alla fi boccalone ; uccello che si nestra per farsi vagheg ciba d'inselii notturni; ra giare. ro fra noi. — testa in t'un saco. V. Tetazze. Poppacele; poppe Viver. a dindoloni. — de moro. Morello ; sor Telè. Voce fanciutlesca per ta di colore bigio, che si chiamare il cane. avvicina al nero. Telina. Mummcllinn; picco — gnente in testa e mol la poppa. to in lesta, zocoli, braco' Telami. Pecciosa ; donna che li e manestrtì. Prov. il ha gran poppe. quale ci avverte che per Teza. (coil' e larga) Tetlo- star bene bisogna non a- ja; perticale presso al fe ver pensieri lrisli pel capo; nile. che la testa sia riparala e TI (pronome). Tu. coperta ; che i piedi sieno Ti: senza ti nè mi. Det- all'asciutlo; cba sLUn^^ . lo a persona: senza via so di erbaggi per tener lu nè verso; non aver nè brico il corpo; e che si garbo nè milidio. Detlo a mangi Minestra per nu cosa, vale senz'ordine. trirsi. Tibìar. Stribbiare; disgra- Testada. Capata ; percossa miliare le biade. data sut capo. Tibidoi. Baccanella; stre Testardagine. Ostinazione. pilo di persone. Teslon. Babbaccio. Anche Tibia: andar al (ilio. v. il gobbio d'aqua dolce. Andar. Tela. Poppa, mammella. Tichignar. Frugare. Anohe Telar. Poppare. stimolare, incilare. TI T I 3a3 Tiemo. Coperchio di atcu togti ; et tot, egti togtie. ne barche, propr. de'bur- Nu totèmo,vu totè, i tot. chi. ..; i i ci Noi togtiamo, voi togtiete, Tientimbon. Fantoccio, bet essi totgono. Tiò prendi ; timbusto, vaneretto. I tiotè prendete ; tioteto, Timbàto: Strumento u eoa- . prenditeto.; tiotèveto , cavo di rame per cucina. prendeteveto ; tiorave , Timistufi. Schinchimurra; prenderei e prenderebbe; nome finto per burta. ta tioga, etta prenda; to Timo satvadego. Serpiito, tosin V to pigii tu ? to pianta perenne, che nasce torto ? to prendagti ? pei siti, steriti ed aridi. Tior: totè suso ! tocuz. fami Quest'erba ba un odore tiare : ecco, vedete? vo fragrante, aromatico. stro danno. — « no aver ne timo nè to — tior i ochi. Abbagiia mo. Non avere atcun gar re. bo. — in gomio, in gropa, in Timonèta. Specie di vettu berta. Scapitare, metter ra. det proprio. Tina. Tinozza ; vaso di te — via uno. Burtare uno. gno fatto a guisa di tino, — a strapéto. Guardar di ma più piccoto. matocchio. Anche prende . Tinazzo. Vaso fatto a doghe; re in cattivo senso. dogtio. — in urta quatcun. Per Tinche - tanche: Quet che seguitare atcuno, dispor vien da tinche tanche se si mate verso uno, aver ne va de ninche nane Ite. gti matanimo addosso. i*rov. Quet che vien di — ta man a uno. Torgti ta ruffa in raffa se ne va di padronanza , o torgti it buffa in baffa. mezzo di fare ecc. Tingoto. Intingoto; specie — per man, per et cesto. di manicarono, net quate Far tima tima, scherni- si può intingere. : re,, .,. Tintiminia. Donna smor — suso quatcun. Prender fiosa, affettata. to in mata vista...... Tintinar. Titittare, stuzzi — , ta votta a quatcun. Gua care. dagnargti ta strada.. a . Tior e (or. Togtiere. Mi — ta perdonanza. Far una togq, io totgo; ti tot, tu visita, breve atta chiesa. TI TI Dello scherzosamente: Al nellMperare ; o meglio far l'osteria. " • •i "• i anche la parte degli attri Tìorse bon in man. Pi in un lavoro. gliarsi troppo di licenza. Tirar (ressa. Cancellare la — gali a pelar. Pigliarsi partila. brighe che non ci tocca — zo uno. Indurto con a- no. stuzia a dire o fare qual — solo gamba una cassa. che cosa. Pigliarta per cosa da nien — zo a campane dopie. te. E se partasi di perso Bestemmiare. na, vale non averne il mi — o. cimenlo. Provocare. nimo riguardo. — le sgherle. V. Sgher Tiraboszon. Rampinello , le. sturandolo, cavaluraccio- — de longo. Andar difila lo ; strumentu di metallo to. Anche dilazionare, ri fatlo a spire. tardare. Tiràca. Straccale; clgnetta, — aqua. Maniera di usare striscia, con cui si sosten il remo per girare la bar gono i calzoni. V. Cen- ca e avvicinarsi alla riva. tvron. — aqua al so molin. V. Tirafòli. Colui che mena i Aqua. mentici dell'organo. — tirar suso. Sospirare. 'I'intuii lo. Sattamindosso ; — tirar su el relogio. Re vestimenlo misero e scar gistrarto. so. — fonema co i denti. Tra- Tiramèla. Allenta e lira ; felare, trangosciare dalla giucco puerile. fatica. Tirapte. Tirapiedi vien del' — tirarlo co i denti. Far to propriamente l'assisten qualche cosa rabbiosamen te del carnefice; ma di te e con ogni sforzo. cesi impropriamente al- — (ira paga e va con Dio. l'aluiantc di chi che sia. Non far debili. Tirar ; tirar in ut'oca. — dai-tirorpara. Alla fi Dar nel punlo. ne, dopo varii contrasti. — in (era. Cessare da una — (ira tu. (partando del abiludine qualunque; co l'uomo) Aggiustalo , ab me una barca tirata a ter bellilo. ra cessa dal navigare. Tiro; che (srii Che trat — (a care (a. Esser assiduo ti I che scherzi ! T O T O 3a5 TironJ Strappata, strappa- Toco, temo tuti in Vun to co. Siamo tutti uniti. 7'ifior, Intiepidire , rtepifl- — brama et toco. (voce di care. •. , ", ,, -. , scherzo) Dicesi di chi mo Tivio. Tepido. stra continuo desiderio di Toaro. Bifotco, screanzato. mangiare. Tocar. Toccare. Dicesi anche Tbcoto. Tozzotto. per appartenere — bon tocoto. Buon bocco — tempre quet cantin. Toc ne, betta giovine. car sempre uno stesso Tofototo. Tonfaehiotto ; pic proposito. ' •• i' ;' coto e grasso. , — de queto. A simfgtianza, Togo. (cott'o targa) Buono, e secondo Tuso di quetto. ' di buona quatità. Tocheto. Tozzetto. Togna. Lenza; canna da — un bet tocheto. Una beì pescare con amo. ta giovine. Tota. Tavota, asse. Anche Tochiar. Intignere; toccar ia mensa. teggermente in cosa U- — bianca. Pospas|o; t'utti- •., tubisi » i' '<•, ,, '•' • ' 'ino 'servito che si mette Tochio. Unto, grasso ; ta neiia mensa. i .' parte umida dette vivan ,— -tVatbeo. Panconcetto ; de. asse sottite. Toco. (cott'o stretto) Tocco, — -do tovar. Vassoio; tavo- toccani en to. Pa ria nd o d ' uo i ia dui panni da tavare. mo, vate tisico. Partando Totà. Tavotato. ' di un negozio, ci toco va Totèto. Tavotettat-'-. i . te to spaccio. Totin. (idiot.) Tavoiino. — trar et toco. Fare at toc Tombada (term. mar in.) V. co. retc. — piera det toco. V. Piera. Tombuton. Traboccone, a Toco (coiVo aperto) Tocco, capo chino. tozzo. — andar a tomboton. An — bet toco de dona. Betta dar in conquasso, a gam tacca di donna. be tevate. — toco de baron, de ose- Tombototo. V. Tofototo. no ecc. Pezzo di birbone, Tornerà. Tomaja; parte su d'asino ecc. periore detta scarpa. — andar in tochi. Andar Tomio : fior tomio tuto in rovina. guaito. Dicesi per ischer- TO TO zo di donna magra, cui Tonfo. Pugno, cazzotto. non appariscano le mam Tonino. Salame fatlo dal melle. • . ', 'MM • 1 .. la schiena del tonno. Tomo: che lomo! Dicesi di Toni: toni culo mar Un xe uomo stravagante : che po tu lo uno. Dile il cuto, pazzo ! Usasi anche per il civile, il deretano: in caso stravagante: ho go- tutte avrete V espressimi desto un bel lomo; ho go dell'ano. dulo un bel lazzo, un ac Tonizar. Tuonare. cidente: curioso'. . i •' Ton tonar. Rammaricarsi di Ton. Tuono. Anche il tonno, continuo sutlo stesso ar pesce. gomenlo. — esser in ton. Essere in Topar uno. Coglierto a tem buono :stalo. .••••'i po opportuno. — risponder a ton. In pro. — se lo topo I Sa Io colgo posilo. i' all'istante 1 — darse tropo ton. Impor Topasso. Topazio ; pietra la troppo atta. . . preziosa lucentissima: ve — ton in agio. Tonno bol n'ha di due colori, una di lilo nella salamoia, e che : coler d'oro, l'attra di co- li cuopre : d'olio perchè si lor d'aria. .. . • . conservi. ; ...t Topico. Agg. di rimedio, e Tonda. Specie di veste e vale locale. abbigliamento delle don — lago tupico. V. Logo. ne nostre volgari, e spe Tapinera. Talpa ; animale cialmente delle chioggiot simile al lopo, cirè senza te. occhi e sta sempre sotlo T'ondar. Torreggiare , far terra. londo, Topo. (coil'o largo) Sorta di Tondini. (gergo) I testicoli barca pescarecci» : battel Tondo. Goffo, sempliciotlo lo falcalo. Tondo lo. Contorno, circolo Tor. V. Tior. — de la comoda. Carello Torbielo. Torbidiecio; al turacciolo con cui si cuo quanlo torbido. pre la bocca del cesso. Tor co lar. Attortigliare. Tonfada. Gran mangiata. Torcalo. Torchio. Anche il Tonfar. Zombare, dar le punteruolo baco ; insetlo busse. alalo che reca danno alle Tonfarse. V. Sbarazzarse. viti. T O TR 3a7 'Sordina. Pigotone o tòr- Torzio: menar a torzio ti dino; uccetto det genere no. Aggirare, abbindota dette atiodote. re uno. Tordo de mar. Pesce tor Torzo. Torcia. do, ta cui grandezza non — da vento. Facetta; pezzo ecoede un piede. di tegno raggioso o d'at Toresan: cotombo toresan. tro materie atte ad ab Cotombo terraiuoto. bruciare per far tume. Toreto. Giovenco; (oro gio — ora torzi da vento, ora vine sino at quarto anno. candetete da bezzo. Ora Tornaconto. Vantaggio, u- gran trattamento, ora po tiie. chissimo. Torobuso. Tarabuso ; uc Tosar. Stremare. cetto patustre che fa un — ta testa. Zucconare. rumore simiie at muggi — te piegore. Tondere. to di un toro. Toso, tose to. Ragazzo, ra Torototèta. Suonatore di gazzino. certo stromento a corde, Tossego. Sotatro ; nasce vi di forma particotare, it cino ai muri e nei catci quate gira per te strade nacci. Questa pianta <è improvvisando versi o sa narcotica e vetenosa. tirici o di encomio diretti Tosse pagana. Coccotina. agti astanti, da cui busca Tosso; fossesto. Tossire , quatche moneta, e termina tossito. , sempre con ta cantitena Totani. Testicoti, torototéta-torototà. — secar i totani. -Annoia Torototò : aver net toroto- re, infastidire. tè. V. Aver. Totano. Torsoio di formen Torse gati a petar. Pi tone. Anche specie di mot gtiarsi te brighe che non tusco. V. Catamaro. ci toccano. Totanon. Regino di mare; Tortiera. Tegghta o tegtia. uccetto patustre. Tortion. Tortone , torta Tovagiada. Gremignòta; tes grande. suto di teta da tovagtie. Torzer. Torcere. Trabaca. Trabiccoto; qua Torziar. Andare a zonzo ; tunque macchina strava andar qua e tà, e non fis gante di tegno. sar punto. Trabochèto. Trabocchetto. Tonio. V. Andar. Tracagnoto. V. Tofototo. 3a8 T R TR Trachegiar. Temporeggia . I raggiamo, traete, re, destreggiare. no. Tracòta da satdai. Bando Pass, imperi. Trava, tiera; traversa di cuoio traeva, ec. cui è appesa ta giberna Soggiunt. Pass, imperf. de' sotdati. Che mi trasse, ch'io traes Traero. Moneta antica det si, ec. vatore di cinque sotdi. Condiz. Traria o tra- Trafegar. Trafficare. Anche race, trarrei, ec. sciatacquare. Trar et toco. V. Toeo. Trafeghin. Uomo destro • andar a trar. Andare a d'ingegno per trafficare. caccia. Tragante . a - trar at scuro, aì negro, schioppo. ecc. Pendere at bigio, at Trambatar. Trabattare. nero, ecc. Tramessier Procaccio j co — de cuto. Ricatcitrare. tui che porta tettere, in Trarse via, fora de togo. votti e simiti da una cit Mostrarsi generoso fuori tà ait'aura, viaggiando a dett'ordinario. giornate. - zoso. Accorarsi, perder Tramontana. Poto artico. si d'animo. •— perder ta tramontana. Traro. V. Traero. Smarrire ta direzione. Trasto. Traversino ; quet — vento de tramontana. t'asse che neiie piccote Vento boreate. barche, inchiodato sui ta Tramontarteta. Ucceito di ti, serve a tenerte satde padute; detta grandezza e per sedervi sopra. di un'attodota. Tra ta da pescar. Sciabica, Tram-pani. Trampoti. o rezzòta ; rete motto iun- Trapanar. Penetrare e tra . ga da pescare. petare. Trativo. Attrattivo, di ma Trapetar. Subodorare, tra niere- cortesi. spirare una cosa. Trato: chiapar et trato Trar. Trarre, scagtiare e avanti. Pigtiar t'avvantag sparare. gio, prevenire. Ind. prcs. Mi trago, ti Traversa, detta dai Lomb. tra, et tra: traggo, tu scossate. Grembiatino, tra traggt, egti trae o trag- versino da donna. ge. Tremo, tré, i tra: Traversi. Finte dei i T R T R 3a9 Tremarteta. Tremore, tre quette detta portutaca; te maretta. sue ritieniie se ne vanno Tremazzo. Tremore. An per terra. che batticuore, paura. Trigoto de aqua. Triboto Tremota o sgranfo. Torpe aquatico; frutto di pianta dine, torpigtia ; pesce di aquatica che regna fra noi mare det genere dette netie vatti d'aqua satma razze. stra ; somigtia atta casta Trentacoste. Sgarza; uccet gna, e racchiude una spe to aquatico. cie di mandorta. Se ne rac Trentasie. Trentasei. cogiie in quantità dai chiog — aver un trentasie. Aver giotti, che ti chiamano una gran paura. mandoto'ti. Trepo. Compagnia, unione; Trinca: de trinca. Intiera pigtiasi per to più in ma mente. ta parte. — novo de trinca. Nuovo Tressa. V. Tirar. affatto. Tresso. Traverso, stanghet — meterse a ta trinca, (ter ta. mine marinaresco) Prueg- — cao tresso. Giovine scor giare; andar voigendo ta retto, vizioso. prua, maneggiandota, on — vardar tresso. Guardar de schermirsi con essa da di mat occhio. contrario vento. — andar per tresso. Per Trinchcto. (terni, marin.) traverso ta gota. Trinchetta; sorta di veia — corni per tresso. V. A- triangotare. V. Arboradu- ver. ra e Veta. Treziòta. Patamite ; stru Trinète (term. marin.) Fu mento da pescare. nicette fatte a guisa di Tria. Trigtia; pesce di ma- treccia per tegare, fasciar re,muttu$ barbatus. An cavi sutte navi. che sorta di giuoco. Trinzar. Trinciare. — zogar a tria motinèio'. Triòta. Piccota trigtia. Raggiro, macchinazione. Tripe-penini. Venditore di Tribia. Gattone, voipone. zampe e trippe cotte di Trigoto de fera. Triboto castrati e pecore. terrestre; sorta di pianta TV/per. Trippaiuoto. che produce frutto spino-] Tripéte. Sorta d'insatata det so e te frondi simiti a genere dette tattuche. 5G 35o T R T R Trombon. Miitantatore. An te, vate rigiro, finzione, che uomo vantaggioso. negozio coperto. — a ta trombona. Vantag Trufon. Truffatore. giosamente. Anche atta Trussa: bater ta truna. buona. V. Bater. Tronco. (voce di gergo) Trussante. Accattone, che Briaco. va frecciando. Trossa. (term. marin.) Troz Truta. Trotta; pesce noto. za ; pezzo di cavo che cir Tubercotoso. Tubercotuto ; conda t'aibero detta nave; sparso di tubercoti. serve a tener fermi I pen Tufo. Cattivo odore. noni. aver cativo tufo. Aver Trototar. Menar te seste; ii cattiva fama. correre forzato di chi non Tuga. (term. marin.) Casse- può zampettare : si dice retto verso ta puppa di dei bambini quando co una fregata per attoggiare minciano a camminare. it capitano. Troiaio. Trottoia; strumen Tuga. Uomo inetto ; min to di tegno di figura co chione, stupido. nica, cot quate giuocano i Turbante de mar o testa fanciuiti, facendoto girare de mar. Specie di atcio con una sferza. nio ; produzione marina — tre trototi e una strin detta forma di una gran ga. Maniera scherzevote testa umana. di significare un pochis •Turcheto. Pesce organo; simo. V. Stringa. specie di trigtia. Trovar et verso. V. Verso Turtutà. Babbaccione. — quet dat formagio. Tro Tuto queto. Maniera ironi vare un di o t'attro que ca di significare un nut gti che si vendicherà. ta. Trozo. Sentieruoio, tramite. Tronfeto. Trionfetti o frion- Truca. Sorta di giuoco di tini; sorta di giuoco di patte. Detto figuratamen- carte. 35.

u

Ua. Uva. netta; pianta comune che — de mar. Sargasso gat produce atcune bacche teggiante: detta famigtia piene di sugo, che serve deite atghe. a tingere in rosso. — Catabria. V. Zibibo. Ugnoto. Scempio ; contra — candiota. Uva d'Egitto, rio di doppio. uva bianca, probabitmen Unattri ( idiotismo ). V. te portataci datt'isota di Nuallri. Candia. Undese onze. Bastardo, spu — in composta. Uva ac rio; non di peso. concia con aquavite. Urtàda. Gridata. — marzemina. Mammina. Urtar ne ta barca dei cai. — grespina. Uva spina, o Capitar mate, far cattivo ribes. incontro. — tugiadega. Lugtiatica , Urtarse. Inasprirsi V un primiticcia; ta prima uva t'attro. che viene di tugtio. — tor in urta uno. V. — moscata. Moscadetta. Tor. — passa. Passota. Usma. Usta; quett'odore ta — pergota. Pergotese; spe sciato datie bestie dove cie d'uva grossa che fa passano. in pergota. Usmada. L'atto det fiutare. — cogioni de gaio. Gattet Significa anche una oc ta; che ha gti acini atta chiata, una osservazione foggia dei reni det gatto. momentanea. — «pineta. Otivetta; ar Ute o uti. La voce ut ta boscetto fruticoso; pian tina rimastaci net diatet ta utite per arrestare gti to : ute mi, o n te tu ; sfondamenti dette sabbie. cioè: come io, come tui ; — beta vigna e poca ua. o megtio: quanto a me, Bett'apparenza e poca so quanto a tui, ecc. stanza. Uzzar. Provocare, istigare. Veta. Uva turca o sangui Czzorse.Garrire, offendersi. 33a

Vacada e Vacarla. Cosa Vonzar fora. Soprabbon- lorda e disonesta. (larr, sporgere in fuori. Vachèla. Cuoio del bestia — qnalcossa. Civanzare, ri me vaccino. sparmiarsi qualche cosa. Vadal Detlo in modo impe — l' aqua da lavarse le rativo : scommettiamo ! man. Avanzare i pie' fuo Valèr. Valere. ri del lello ; diccst di chi — quanlo variai Quanlo non ha guadagnalo nutla. vale? qual e il suo prezzo? — tempo. Anticipare, pre Valesin. Porta-valigie. venire. Valàropo. Gualdrappa. Vanzaura. Rimasuglio. Valisa. Valigia. E melaf. la Varar. (term. marin.) Ti gobba. rar di terra in aqua la — dci saldai. Zaino; tasca nave. di pelle col pelo vollo al Varador. Varalolo ; macchi di fuori. na per trasportare un na Volonia. Vallonea ; ghian viglio dal cantiere la de del cerro portate dal mare. l'Arcipelago per conciare Varagno. Ragàna o drago le pelli. ne di mare; pesce di ma Valnta intesa. Concerlo, re che nell'Istria dicesi collusione fra due o più ragno. persone. Vardabasso. Soppiattone , Vmiì'-ii. Aiuola ; quello gallone. spazio di terra ne' campi Vardar, vardà. Guardare, ch'è tra solco e solco. guardalo. Vunitia. Vainiglia; baccel — per su lilo. Essere rigo lo odoroso di frutlo in roso, minuzioso, sofistica diano. re. Vantar. Agguantare ; fer — el pelo nel vovo. V. mare colla mano una cosa Pelo. che scappi. — per traverso. Guardar Vonzar. Essere credilore. bircio. V A V E 333 Vardar stratochio.Strahoi- eia bianca ; e dicesi vajo zare, stravotgere gti occhi. anche atta pette di que — co ta eoa de t'ochio. sto animate usata nei ve Birciare ; guardare di ban stiti di tusso. V. Dossi. da per non esser vedu Paròte. Vaiuoto. It vaccino to. è una matattia cutanea — varie! Guardati/ pustotosa, che viene net — Dio varda ! Toiga it te mammette dette vac cieto! E net partar fami che, ta quate si comuni tiare , se Dio varda : se ca air uomo per preser per avventura; come p. e. varto dat vaiuoio. se Dio varda noi zoga- — mate o satvadeghe. Mor- va cope, mi no chia vigiioni. mava. — segni de te varate. But — vare - vare I Guardate ! teri. per bacco! — marza de ìe varate. Mia — vara ! vara chió eh ! sma. Maniera bassissima di me Varoter. Petticciaio; così ravigtia : potfarbacco ! detto da' vaj. V. Varo. Varèa. Avarìa; danno che Vasìna. Dicesi datte sarte accade ad un vascetto o ad un tavoro o specie di atte merci di cui è cari canate fatto in un abito co. cot panno stesso, per pas — (terni, marin.) Catcese ; sarvi un cordone ed un ta cima daH' atbero, ove nastro per entro, tirando satgono i marinari per it quaie dai due capi si fare scoperte. viene a strignere t' abi Varenta. Dat verbo gua to. rentire. Dicesi comune Vaso da ogio. Orcio. mente; varenta mi, va — un bet vaso de botega, renta vu ecc. Così Dio de sata ecc. Un bet cor mi satvi, sopra di me, so po di bottega, di sata, pra di voi ecc. ecc. Mariòto. (term, de' pescato Voteta cata! Va a trovar ri) Chiamasi it brancino teta; indovinata tu gritto. quando è giovine. Vechiada. Cosa vecchia , Varo. Vajo; animate simite rancidume. atto scoiattoto, cot dorso Vechin: saver da vechin. — di cotor bigio e ta pan- Saper di vieto, di rancido. 334 VE V E Vedetelo. Vilellello, ma in. Vegnir sul soo. Ricupe tendesi ben nutrilo. rare il proprio. fedè/o. Vilello. Latlonzolo -— a meo. Convenire. si dice la bestia bovina. — al quia. V. Quia. che ba meno di un anno'. ' — a superazion. V. Supe- ì Vedalo intendesi tra noi; razzon. anche per cuoio o pelle | — a tagio. A proposilo. di vilello. — i refoli. Venire uno smo Vèder. Vedere. Vedeu ?' dalo desiderio improvvi vedele? Vedistul vedi] so. tu ? Vcdelaì vede ella?; — la pizza. La voglia, il — le stele. Veder le luc capriccio. ciole ; quando per colpo — da la vila. Mostrar' di ! ricevulo appariscono cer venire dal mondo nuovo. t ' "'• ti bagliori. Vegnùa. (term. de' pesca — de sbianzo. Alla sfuggila. tori). Quel canalettu che — no vèder l'ora de far, fassi nelle paludi per ap ecc. Desiderare ardente prodar col battello a ter- mente. ren sodo. — fnrghela vèder a uno. Vegro.V. Teren. Rimaner al di sopra nella Vela a tagio. Vela latina , contesa. o triangolare. — valo là o valo qua. — quadra. Quadrangolare. (coll'e larga) Vedilo là, o — trinchetìna. Dalla cima vedilo qui. del bompresso fin quasi Vedoèle. Vedovine; fiorel alla cima dell'albero di lino notissimo. parrucchetlo si alzano due Vegia. Vigilia, veglia. vele: quella più vicina — far la vegia. Vegliare. all'albero di trinchetto di — tra la vegia e '< sono. cesi trinchettina, l'attra al Sonnacchioni. di fuori, flocco. Veglian. Festino. — de le lancine o vela a Vegnir. venire. sacolèva. Tarchia; vela — vegno, vengo. Vienstu? delle lancie e d'altri ba vieni tu? vegnht? ve stimenti sottili come le nile voi? Vienlol viene dughe: ella è di Ugura egli? Vegnerave, verrei. quadrala. Vegneressistu ? verresti — de far luna. Cecarola; tu? Vegnuo, venutu. vela di cui si fa uso al V E V E 335 torchè it vento diviene Veìudini. Amaranto Vettu eccessivo. tato, o fior-vettuto ; flore' Vetada. Abito da uomo, noto che si cottiva nei detto dai Lombardi mar giardini. sina; ma più propriamen Vetudo. Vettuto; tessuto di te giubba tunga o con seta e anche di cotone. faide, a differenza di gia- Vena. Avena ; specie dr cheta, che dicesi giubba biada. corta o senza fatde. — satvadega. Quetia eh' è Vetadin. Giubberetto. pitosa e oscura, ta cui re Vetadon. Soprabito. sta secca è un igrometro. Vetachio. Piccota veta. Venarse. Uscire spontaneo; Vete. Le vete attre sono dicesi det tatte eh' esce quadre, attre triangotari datte mammette per so o tatine, ma queste utti vrabbondanza. me ora poco usate. Le Vender: vender a ochio. quadre prendono it no Senza pesare o misura me datt'atbero o penno re. ne che te sostiene. — a respiro. Dare pe' tem — mainar te vete. V. Mai pi. nar. — cot fior in rechia. Ven — imbrogiar te vete. V. der caro. Imbrogiar. — gati in saco. Senza mo — murar te vete. Tirare strare; dire o dare una e fermar da prua ta bu cosa per t'attra. gna, perchè ta veta sia — brusìi. V. Brttsà. megtio coipita dat vento. Venderigoto. (idiot.) V. Re- — tombada de una veta. vendignto. La sua aitezza. Vendi-storie. Storiajo; co Veter. Treviere; cotui che tui che vende atmanac tavora intorno atie veie. chi, teggende e tibretti di Veteta. Detta anche erba poco vaiore. da passarini;, pianta er Ventre. Venerdì. bacea che si trova ne' Venezianazzo. Veneziano bassi fondi marini. ptebeo. Veteton. Gran veio; abbi Ventada. V. Refoto de ven gtiamento donnesco. to. Vetina. Metma; fango pan- Ventaseto. Venteretto. ■ tanoso. Ventitada. Ventitazione. 536 V E V E Venlo da levante. Venlo Venlolè la. Ventagliaio, il d'est. fabricalore di ventagli; — da mezo-zorno. Venlo acconcia - ventagli colui del sud. che li acconcia. — da ponente. Venlo d'o Ventola. Veniamola. vest. — ondar sui ventali. An »— da tramontana. Setten dar in canzone. trionale o aquilonare. — farse meter sui venta — venti de mar. Sono li. Farsi ridicolo. questi: greco -levante , — figura da ventali. Per levante-scilocco, scilocco- sona ridicola. levante. Venturina. Pietra traspa — venti de lera. Diconsi rente gialliccia. i venti chc provengono — zogo de la venlurìna. dalla plaga di garbino fi Giuoco popolare di sorte, no a maestro. ricordalo dal Goldoni nel — venti su e venti zo. la sua commedia ci ('ani- Venti prossimi a tramon pie lo. tana, ovvero all'ostro. Venzer, venzo. Vincere , — mezo-venlo. Vento di vinto. Da noi usasi anche media forza , collaterale per guadagnare. primario, come sud-est, Vera. Anello, cerchietto. sud-ovest, nord-est, nord- — da matrimonio. Anello ovest. nuziale, chiamalo in To — quarlo de venlo. Vento scana la fede. intermedio ai principali — del pozzo. Pietra del ed ai collaterali, come pozzo. nord-est-nord, est-nord- Verduzzi. Susine vcrdac- est, ec. chie o susine claudic. — scarso. [ ; quel Verde aria. Verde azzurro. che da talvotta ad un — esser verde. Essere in tratlo nelle vele dalla collerilo. parte contraria , facen — esser al verde. Essere do vela con venlo steso, al verde di danari. per cui si deve poggiare. Verdolin. Verdognolo. — pezo venlo no vcgna Verdon. Verde bruno. in vela. (Locuz. famil.) Verendigolo. (idiotismo) V. Niente di meglio. Heveudiclolti. Venlola. Ventaglio. Vcrela. Animino. V E V E 337 Verghesin. ( voce antiq. ) . tissima come Ato di seta, Scamatino, battitore di ta indi attortigtiata. na. Vernisar. Inverniciare. Vergogne. Pudende; te par Vero. Vetro. Anche vetra ti vergognose det corpo ta, chiusura di vetro at umano. t'apertura dette finestre. Vergota. Veggasi ciò che si Verso : trovar verso. Tro è detto atta voce Cate var modo, ta via di fare de ta Vergota pag. 19. una cosa. Vergognin. Verecondo, ti — no star gnente at ver mido. so. Non sentirsi gran fat Veriada. Invetriata, chiu to bene. sura di vetri. — andar in te i versi. Verigota. Trivettino, suc Dappresso ad atcuno. chio. Versar. (term. d'agric.) A- Verini. Vetriota, sorta d'er ratro; strumento cot qua ba. (Parietaria officina- te si ara ta terra. ,tis, Lino.) Nasce comu Verta: sia verta. Prima nemente nette muragtie, vera. e si adopera per putire Vertaura. Apertura. i vasi di vetro. Verza. Sverza o cavoto-ver Vermenezzo. Succidume ; o zotto. V. Caorto. quantità di pidocchi. — satvar ìa cavra e te Vermeto. Vermiceito. verze. Satvar ta capra e Vermi. Vermi e vermini. i cavoti; prov. noto. — de ta carne. Cacchioni; Verzetà. Vergato, variato. uova generate datte mo — carne verzetada. Carne sche netta carne fresca e vergata di grasso. net pesce. Verzer. (idiot.)V. Averzer. — dei grani. Tonchio dei ferze-raue.Cavoto-rapa; or grani. Punteruoto è quet taggio tra noi cottivatis- verme che rode it grano. si ino. — de tera. Lombrichi. Ver zeta. Cavoto novetto. — de te satate e dei fiori. Verzin. V. Fernabuco. Bruchi. Vesta: meter ta vesta. Pe — de te gate te. Crisatide. tare o scorticare atcuno Vermìgtion. Granone; spe in un negozio. cie di taminetta d'oro o Vestagia. Vestaccia, guar- d'argento, ridotta sotti- nacca. 37 358 VI V I Vestidine, e ves lieto. Kiui- Kia: a do vie. Per amore e pannuccialo. per forza. Vestina. Vesticciuola ; pic Vida. Vigna e vile. Anche cola veste donnesca. vile di ferro o legno la Vela de l'ilo. Gugliata ; vorata a spire. quantilà di filo infilata — cao de la vida. Tralcio; nell'ago per cucire. ramo di vile mentr' egli Vetesina. Piccola gugliata. è verde. Velala. Pantana; uccello Vìi'! Grida popolare, come grande cbe pigliasi nelle viva! e guarda quanto! valli maremmane. presso a poco come in Vetriol. Vetriuolo; solfalo buona lingula usasi vie metallico, cioè un sale più, vie meglio ecc. formato dalla combina figliatura. (idiot.) Villeg zione dell'acido solforico giatura. con alcuni metalli. Vignoroi. Vignaiuolo. Veturin. Vetturale. Vigógna. Animale della Vezza. Veccia; sorta di le grandezza della pecora, gume, da cui si trae ti la cui lana finissima si na povera farina, con cui adopera dai cappella». facevasi anche il pane nel — de meza vigogna. Di blocco del 1849. mezza qualilà. Vezzon. Veggiolo; rubiglia Vilanada, vilanezzo. Vil e moco salvatico ; pianta lania. leguminosa simile al pi Vilanon. Villanzone; villa sello. no zotico. Via: a quela via. A quel f i lazza. Villata; piccolissi la foggia. mo villaggio. — da (luela via. Certamen Vilota. ViHanella; canzone te. Anche con quell'occa del contado. sione. Vin ficoio e temperà. Da — a io maledeta vìa. Di noi comunemente pervin mala maniera, pessima •incoio intendasi annaqua- mente. lo. — via de mi , via de lu, — .molesin. Abboccato. ecc. Fuorchè, ad eccezio — razzente. Piccante; sor ne di me, di lui ecc. ta di vino piccante. — per via de uno. Per — raboso. Vino agro o bru mezzo di uno. sco. V I V I 339 Vin sbampìo. -Svaporato. fansi panieri, cesti e si — santo. Vino che suot miti. farsi ta settimana santa Vintidò. Ventidue. cott'uva appassita. Vintisie. Ventisei. — torchia. Torchiatico; vi Viote zote. Viotaciocche ; no tratto da uve giri fer viote or bianche, or giat mentate e torchiate. te, or citestri, or rosse. — coto. Sapa; mosto con — andar per te viote. Per dito con droghe e conden te tunghe. sato at fuoco. — cotor viota. Viotaceo. — sforza. Vergine; quetto Virar de bordo, (iena. che non' ha bottito net niarin. ). Navigare con tino. vento scarso. — tagià. Che ha una vena Vischiada. Fischiata. di dotce e di piccante. Fischiar. Fischiare. — che ha dà ta votta. Vin Vischioso. Viscido, ^appic- guasto. caticcio. cot cagnon. Vino cer Viscoto. Discoto. cone. — bateto viscoto. Battetto — friutaro. Denominazio teggerissimo. ne data ad un vino scet Visdecazzagine. Zotichez tissimo, che si fa net vit za. taggio di Bagnoti netPado- Visdecazzo e* visdequatro. vano,probabitmente da vi Minchione ; viso di scioc ti portate in origine dat co. Friuti; vino che diede mo Visdemèta. V. Visdecazzo. tivo at cetebre ditirambo Vissere care. Cuor mio, det Pasto. caro amico. — garbo. Brusco o crudo. — no se femo in vissere. — grosso. Puro , pretto , Locuzione di rimprovero : schietto. non fate it pazzo; bada — bogio. Vino riuscito dat te a me, e simiti. mosto bottito cott'aqua. Vissigante . Vescicatorio . — secondo vin. Vinetto; Dicesi anche di persona se t'aqua è passata sutte importuna, che rechi mo vinacce di prima mano. testia. .— , molo. Vino svigorito. Fissota. Visciota, visciotina; Vinchìo. Vinco; specie di sorta di ciriegia di gusto satcio, dette cui vermene dotce-agro. 34o V I V O Vissoler. visciolo; albero e lassar viver. Lec che produce le visciole. care e non mordere. Vista. Dimostrazione , se — nel humbaso. V. Bom- gno, apparenza. baso. — far vista. Infingere. Vivèr. Vivajo ; arnese tessu Vistóso. Avvistalo, che lira to di vinchi, e serve a a se l'alimi .islu; ili bel mantener vive nell'aqua l'aspetlo. le anguille. Vita: bela vita. Bella ta V (mirine. Granchi di mare glia. a coda corta. — imbringo per la vita, Vodo. Vuoto. ladro per la vita, ecc. Vagada. Remata. Abilualo, avvezzo ad u- Vogar. Remare. E metaf. briacarsi, a rubare, ecc. cruciarsi, sbuffare. — star a la vita de uno. — vogar sul remo. Compe- Star a' Banchi di alcuno; tere con uno ; essergli ri non Io lasciare. vale. — far cativa vita a uno. Vogia. Voglia, volontà. An Usare stranezze ad alcu che macchia sut corpo. no. — pien de vogie. Vogliolo — andar de vita. Piacere so. assai una cosa; per es. Vogieta. Vogliuzza. rodo de vita per la ua. Volante. Volano ; gluoco mi piace assai l'uva. che si fa con una pallot /•'itazza. Schiena o vila lar tolina leggerissirna con ga- fitte in giro alcune pen Vilesina. Snella in cinlo ne, e che a lungo si so la. stiene in aria battendolo Vivatar e vivatolar. Gua e ribattendolo colle rac dagnare meschinamente o chette. vivere alla meglio. Volatin. Friscello o fu Vivazza. È un accrescilivo scello; fior di farina che di viva, che usasi confi vola nel macinare, il qua denzialmente. le è amaro dallo stare ap Viver, vtvesto. Vivere, vis piccalo alle muraglie del sulo. molino sempre umide. — co la testa in un saco Voler. (verbo) Volere. Senza darsene pensiero — Vogio : voglio . / voi • briga. vogliono. Volsilo : vo- V o VO 34 1 tuto. Vustu? vuoi tu ? Votta: tor ta votta. Furare t'orto e vorta ? vuote? o rubar te mosse; preve Se ta voi : se così cre nire it compagno. Attrim. de. Morave: vorrei e vor andar con cauteta; ed an rebbe. No vorta 1 Ci s'in che far ta girata, o pigtiare tende. ta strada più tunga. Voter: nstu votesto? magna Vottàda. Vottamento, vot de questo; dicesi ad uno gimento. Anche cangia che abbia votuto it pro mento d'avviso o d'opi prio mate ; cioè: chi cau nione. sa è det suo mat, pianga Vottar: vottarta. Cambiar sè stesso. discorso. — vorave ma no posso ; di — cot cuto in su. Votger cesi di chi mostra di nu sossopra, o travotgere. trire vani desideri!. — ta barita. Mutar opi — no-vogtando. Usato in nione o pensiero. modo avverbiate : senza — ta brisiota. V. Brisio- votete. ta. — se votèmO, no jrA'è mat. — vottèta, missièta. (man. Per quanto sembra, non famit.) Dateta ad intende v'è mate. re come votete. Votgoto. Votvuto; rigetto Votto. (cott'o stretto) Ma deite feccie per bocca ; schera. mate det miserere. Vatzer. Avvotgere. Votpera, Gabbione ; mac Vovàda. Gritto , capriccio china intessuta di vinchi, stravagante. ripiena di sassi e di terra, Vovèra. Ovaja. per riparo degti argini Vovèto. Uovicino. nei Dumi. Vovèti. Uovoti; specie dt Votpina. Muggine votpino; funghi. varietà det cefato, cre Vovo o vovi. Ovo, ova. La sciuto dopo it terzo an chiara dicesi bianco, quan no. Ha ta testa assai gros do t'uovo è cotto ; it ros sa; pesce di ottimo gusto. so dicesi tuorto. Volta: dar votta. Ritornare. — bazoti. Uova bazzotte. <— dar votta ci vin. Inccr — da eoar. Da porre. conire; andar a mate. — da sorbir. Da bere. — ghe xe quatcossa per — duri. Sode. votta. C'è det torbido. I — in ferzora. Affrittettate. 542 v

•I Vori strapazzai. In tegame. i: xe nsegio un vovo un- — pelai. liovii mondate. cuo che una qalina do- — despersi. Sperduti. man. Meglio è fringuello — lessi. Ova affogate. in man, che tordo in fra — galiar el vovo. Venire sca. il capriccio. — de mar. Uovo murino; — saver da vovo. Nidóre ; animale marino dell'ordi odore simile a quello del ne dei molluschi. le uova corrotte. Fu. Voi. Non è tra noi usa — esser ora da vovi ora lo che verso le persone da lale. Aver uova e di confidenza, e general puicini ; esser di natura mente verso tutle le per bisbetica. sone del volgo ed i ser — cardar el pelo nel vo vi, ma quando si vuoi I vo. V. Pelo. mostrar loro affezione si — par che 'I zapa sui vo usa il li (la). Vu usiamo vi. Dicesi di colui che nel singolare ; ma nel cammina adagio per ca- plurale vu attri. i ricatura. X Questa lettera, che nel Ichese : go tre ichese, t/uu- l'alfabelo ilaliano non ha tro ichese, ec. Per deno luogo, si adopera da noi tare l'età; secondo che si spesso nel verbo «ssere. usa nelle iscrizioni lapi V. Esser. dane.

Leggasi quanto si è det da noi chiamata anche fio, to intorno a questa lettera, a pagina 13. 343

Za. Già. Zateto. Pane fatto con fa — za un poco. Poco fa. rina giatta. Anche uccet — za tempo, za zorni ecc. to, specie di beccafico. Tempo fa, giorni sono ecc. Zattron. Mascatzone, ciat — za un fià. Un momen trone. to fa. Zamarugote. Strombi; sor Zabagion. Zabagtione; be ta di conchigtie univatvi vanda con vino, uova e di mare. zucchero. Zambertuco. Soprabito tun Zachè. ( cotta z dotce e Ve go. aperta). Ragazzo servito Zambon. (dat francese jam le. bon ). Specie di manica Zacota. Zacchera ; pittac retto fatto cot chera o schizzo teggiero e assai gustoso. di fango sut vestito. Zamòro. Cimurro ; moccio Zar.oteta. Zaccheruzza; pic- contagioso; matattia de' * cota zacchera. cavatti. Zacoìon. Zaccheroso, pieno Zampa de gaio. Pie d'uc di zacchere. cettino: così chiamansi te Zacoìona. -Vagabonda; fe- grinze che si fanno intor mina che è sempre in no agti occhi quando uno giro. invecchia. Zafo. Birro, satettite. Zampèta. . Zugo. Chierico. Zampìn. Zampetto; ta pet — et prete che procuraper te detta zampa det por etzago. Da bere at prete, co riempiuta di satsiccia; che it cherico ha sete. ed è cibo pregiato. Zuma. È proprio misura di Zanca de fero. Contraffor tiquido; ma net diatetto te. nostro vate gran recipien — de ta barca. Specie di te pieno di roba da man timone. giare. far zanca. Far angoto. Zatastro. Giattognoto. Zanco. Ambidestro ; manci 344 ZA 'L A a i no-manrillo ; che si vale Zapon. Zampata. egualmente delP una e — dar un zapon. Calpesta dell'attra mano. re l'attrui piede col pro Zane: far da zane e da prio. Imratin. Servir di cap Zara. Orcio di terra per pa e di mantello ; fare o- olio od attro. gni servigio. /Airubo tana. Cerbottana ', Zangola. Fogna ; fossa pie strumenlo di latta usalo na di escrementi. dagli astrologhi per par Zanuco. V. Zenic.o. lare attrui all'orecchio. Zambèco. Sciambecco; ba — saver una cassa per za- stimento a vela e a re rabolana. Indirettamen mi. te; per terza persona. Zanse. (colla z aspra) V. Zaranlo. Verdone; uccello Sanse. grande quanlo una pas Zanzerale. Minestra d'uo- sera. va; brodetlo. Zarcegna. Arzagola, (Anas andar in zanserele. Greca, Lino.). Verceduia Rappigliarsi, coaguiarsi, maggiore; specie di anilra Zanzataro. Specie di gran salvuiica. La sua gran chio marino a coda corta. dezza è simile a quella Zapada. Calpestamento, pe di un colombo. stata. Anche orma, im Zardin. Giardino. pressione del piede. Zareta. Orciuolo. Zapa-flor. Zampa di bue. Zarpe. V. Sarpe. Zapa-pian. Posa-piano. Zata. Zampa; piede di ani Zapa-pie. Suppedaneo. male quadrupede. Zapar , zapà. Calpestare, — dci scarpioni, granzi ec. calpestalo. Forbici. Zapar sui pie. Recar of — dci /o/pi. Tentacoli. fesa. Zalada. Unghiata. — sul colo. Tener uno op Zaler. Foderalore ; colui presso, avvililo. che guida pe' fiumi i fo — el formenlon. Sarchia deri , cioè le travate di re, riputire il grano turco legnami congiunti insieme. o attro da erbe salvati- Zàtera. Fodero, zatta; travi che. collegali insieme che si Zapegar. Calpestare, pestar conducono pe' fiumi a se co' piedi. conda. Z E Z E 345 Zatina. Zampino ; piccota Zendà. Zendado; drappo di zampa. seta. Zavagiar. Far baratti, pic Zenero. Genero; marito di coti contratti ecc. Anche figtia. imbrogtiare. Zenìa. Genìa. Zavagio. Baratto, bazzarro. — de barca. Specie di Anche impiccio. tappeto che si mette netta Zavagion. Cianfrugiione ; gondota datta prora at chi non fa nutia bene. • trasto, e sut quate si Zavariamento. Farnetica s posano i piedi. mento. Zenìco. Atgore ; freddo Zavarinr. Farneticare. grande. Zavatada, Ciompefia; ope Zenochio. Ginocchio. ra mat fatta. — far de zenochio. Giuocar Zavutar. Acciabattare, ac di ginocchio; urtar cot ciarpare ; operare atta ginocchio quetio det vi grossa. cino. Zaxo-te. Scarpe a cianta; Zensata. Zanzara. quando mandata giù ta Zentatiera . Zanzariera : parte di dietro, si ridu arnese per to più di veto cono a foggia di pianet che attornia e cuopre it te. tetto per difenderto datte Zaoatin. Ciabattino. zanzare. Zavaton. Ciarpiere; cattivo Zensamin. Getsomino. artefice, che tavora mate. — de mar. Mittepora 0 Zebetin. Zibetiino; animaie madrepora ; piantanimate di petame finissimo. marina di sostanza catca — it par un zebetin. Cioè rea; prodotto da potipi bene acconciato. dei genere dette mittepo- Zetatiti,. Getatina ; brodo re. rappreso. Zenso. Omonimo ; che ha to Zetoùa. Getosia. stesso nome. — de un batcon. Grata ; Zentaja. Gentaccia. ingraticoiato di iegno. Zenzetiera. V. Zensatiera. Zena. ( term. de' bottai. ) Zenzero. Zenzevero; aio- Capruggine ; intaccatura uato di sapore simiie ai detta doghe, dentro cui pepe. si commettono i fondi Zenzìva. Gengiva. dette botti. Zergo. Gergo; pariare oscu 346 ZI ZI ro, inteso solo da persone Zinepro j baelie dezinepro. tra loro convenute. Le coccole del ginepro. Zergon. Giargone ; specie inzin. Cichino; piccolissi di diamante gialliccio. Da ma porzione. noi s'intende una pietra Zioba. Giovedì. falsa o cristallo artefatto. — grasso. Bertingaccio; ul. Zsrman. Cugino. timo giovedì di carnova Zerla. Zana o gerta ; cesta le. ovata che serve a portar Zìogar. (idiotismo) V. Zo- roba dietro le spalle. gar. Zerpir. Scapezzare, scoro Ziparin. Fischietlo da tor nare ; tagliare i rami agli di; zufoletlo d'osso. alberi insino al tronco. Zipon. Giubba d' uso an Zessa. Specie di tela coto tico. nina, più o meno fine. Zirandola. Girandola; ruo Zesso. Gesso; specie di sale, ta composta di fuochi la che i chimici chiamano vorati, ed appiccalovi il solfalo di calce, e che fuoco gira. Muiinello quel ridotlo in polvere è pro la canna su cui i ragazzi prio ad opere di scol per trastuilo impernano tura. due ale di carta. Girella — da sarlori. Usalo da quella banderuola che si sarlori per disegnare aliacca agli alberi delle conlorni de' vestiment navi per mostrare da qual che devono tagliare. parte soffia il vento. — da presa. Cioè da for Zirandolar. Gironzare. mar modelli per gli scut Zirandoton. Girovago, va tori. gabondo. Zelala. V. Celala. — andar a 2 iran dolon. Zibibo. Uva appassila ti Andar a girone, a zonzo. Levante. Zirnar. (idiotismo) V. Di- — par che ahiamo magn snar. el zibibo in barela. S Ziton. Cantainolo; dicesi a dice a chi vuoi prender quel lordo giovine che si si Iroppa confidenza. tiene nelle gabbie per ri Zighe-zaghe. Zig-zag; vp chiamare gli attri tordi. ce che dinota lortuosilà Zizolada. V. Bulada. serpeggiamenlo. Zizolo. Giuggiola; frutla Zinepro. Ginepro. nota del giuggiolo. z o ZO 347 Zizototo. Zerbino, cacazi Zogar; va a zogar a te co- betto. Ione. Cioè atte due coton Zo: vegnir zo. Scadere. ne netta piazzetta, dove Anche scotorire , dima una votta giuocava ta vite grare. ptebagtia. — andar zo cot brenton. — a scargabaritc. Gittarsi Non aver più riguardo o tra .due ta cotpa t'uno ritegno. sutt'attro. — andar zo come Chiara Zogatotar. Bamboteggiare. mata. Andar in furore. Zogatoti. Trastutti, ciancia- — andar zo dei catcagni. fruscote; batocchi da dar Venir a noja una cosa. si in mano ai fanciutti per — far zo uno. Sedurre, ti trastuttarsi. rare uno at proprio par Zogatoton. Fraschetta, te tito. zioso, giovine teggiero. — zo de man. Fuori di Zogia. Gioja, giojetto. mano. — (terni, de' beccai). Zogia Zoba. V. Zioba. chiamano i beccai una Zoco. Ciocco ; ceppo da ar parte det petto dett'ani dere. mate macettato. — da becher. Desco o top — de morto. Ghirtanda di po; tavotone su cui i fiori che si metteva in beccai tagtiano ta carne. testa de' fanciutti o de' Detto ad uomo, vate sto cetibi morti quando i ca tido, batordo. daveri erano portati a vi — dormir come un zoco. sta det popoto ; ed ora si Dormire come un tasso. mette sopra ta cassa in Zocoti. : andar sui zoco- segno detta toro inno ti. Montar sutte furie. cenza. — andar una cosxa sui Zogie. (term. marin.) Ghir zocoti. Impegnarsi t'affa tande ; grossi pezzi di te re; farsi serio. gname curvi o centinati, Zogar. Giuocare. che si dispongono a squa •— at modi. V. Sassetto. dra sutta ruota di prua, — ai schiavi. V. le Ag sopra e sotto te cubie, per giunte. tegare insieme te parti — a marco - madone, id. davanti detta nave e con NB. Per attri giuochi nettere i madieri e tor vegg. ta voce retativa. neai. 34» 7, 0 zu Zogo. Giuoco. Zonlura. Congiungimento. — carte da zogo V. Carte. — del corpo. Nodello di — de testa. V. Far. cesi della congiuntura Zogolo. Zimbello; uno o che attacca le gambe al più uccelli legati che si piede e il braccio alle espongono per allettare mani. Nocca quella delle gli uccelli che si vogliano dila. prendere. Zornada. Giornata. — de la cottrina, de la — far zornada. Far un campanela, ecc. Giuoco buon affare. della cortina, ec. Zornadazza. Cattiva gior Zolar. Allacciare, stringer nata. con laccio. '/Min. Zoppaggine. — me {' ho zolada a un Zolignar. Zoppicare. dea. Me Pho legala a un Zotin. Zoppotto. dilo. Zolo. Zoppo. — «o esser degno de zo- — (mititu. Zoppo brachie- larghe le scarpe. Esser rajo. gli di gran lunga inferiore. — andar zolo int'unafar. Zolo. Cappio; annodamenlo Aver discapilo. che tirato l'un de' capi Zotolo. Mollusco carnoso che si scioglie. V. attrimenti vive in mare, posto da Braghicr. taluno nel genere dello Zompo. Monco. seppie. Detto a persona^ Zonchiada. Giuncata; latte vale succido. rappreso sopra giunchi. Zolon. Zoppacelo , assai '/.uni. Ruili; giuoco che si zoppo. fa con pezzi di legno po Zovenolo. Giovinastro. sti dirilti, e che si fan Zuca. Zucca, cocuzza. Det cadere con una palla get to ad uomo vale testa tata coni r' essi. dura. Zonla. Aggiunta. — mestrina. Zucca a ce — più la zonta che la dralo. Non può conservar carne. L'aggiunta supera si perchè questa marcisce il principale. internamente. Zontadìna . Genterella ; — baruca. Zucca turca ; piccola o breve giunta. /urea a turbante; si man Zonlar, zonlà. Aggiungere, gia colla in varie guise. aggiunlo. — santa. Zucca lunga, zuc z u z u 349 ca a viotino. Atcuni pre gt'insetti, che stanzia per tendono che it nome di to più sotto terra. zucca santa derivi dat Zac he te imperiati. Susine t'essere originaria di Ge imperiati. rusatemme, ossia de' tuo Zucheto. Sorta di granchio ghi santi; attri che derivi marino a coda corta. datta sua satubrità in con Zucotoda. Capata; percos fronto detie attre zucche. sa di capo. Zuca de mar. (term, de'pe- — dar boia per zucotoda. scatori) Sorta di produ Render pan per focaccia. zione di mare. Zucòto. Zucchettina; picco — da vin, da iabaco. Zuc ta zucca che si mangia ca orciuoto. Quando it cotta in insatata. fruito è maturo, è secco, Zucon. Testa dura. Anche tegnoso, teggiero: quindi dormigtioso. adoprasi dai vittani per Zudese. (voce antiq.) Giu fiasche da vino, oiio, ec.ed dice. anche da potvere e da ta Zudio. Giudeo, ebreo. bacco. Zueta. Uvetta. Zucada. Capata , percossa Zuf - zaf - cerve to. Metter net capo. tutta ta mente a una cosa; Zucaro Zascabà. Zucchero pensarta in tutte te ma rosso. niere. — d'orzo. Pennito; pasta Zufeto. Ciuffetto. di farina d'orzo e zucche Zufo. Ciuffo; capetti detta ro per ta tosse. fronte. — punnn. Zucchero in pa Zugno. Giugno. ni; raffinato e riunito in Zunar. Digiunare. pezzi a forma di cono o Zupegar. V. Supegar. campanone. Zurar. Giurare. — tuto zucaro su te fra Zurtar. Detirare, battere gote. Questi son tutti ta tuna. panniceiti catdi, rimedii — far zurtar uno. Mote inefficaci. starto, inquietarto. Zucarota. Gritto-tatpa; ani Zurto. Capo sventato, uo maietto detta ctasse de-' mo inconsiderato. i',.

GIUNTA DI VOCI

DIMENTICATE NEL PRESENTE DIZIONARIO.

Avanzadin. Attempatenei ; Essesso : andar per essesso atquanto attempato. (idiot.) Scaricar per se Betòtoto. Bettino. cesso; andare det corpo. Biondin. Biondetto; atquan Fosfori. Fiammiferi. to biondo. Game ta. (term. marin.) Ca Bonagrazia. V. Cottrino. tino di tegno, in cui si Borinada. Bufera di vento pone ta minestra ec. de settentrionate. stinata ati' equipaggio. Bragozzo. Baragozzo ; sorta Garùsoto. Conchìgtia di ma di navigtio mercantite. re univatve somigtia at Brusaochi. V. Camamita. Caraguot. Butèghin. Trugotino; dice Gomier . (term. d'agric.) si di fanciutte che non Vomere; strum. di ferro, istà mai fermo. cot quate si fende ta terra. Burtòto . Cocuzzoto detta Guardatài. (term. marin.) cuffia ec. V. Spiera. Bustéta. Guainajo ; cotui che Lesèna, (term. de' fategn.). fa guaine, foderi ec. Aggetto; tavoro d'aggetto, Cotèto. Cottaretto. o che aggetta ; tavoro che Corponizar. Bestemmiare. abbia quatche risatto dat Catarina ; sea cusarina ec. ta dirittura a piombo. Seta da cucire, ec. Liagò. (voce antiq.) Loggia Dorè : cotor dorè . Cotor di tavote, sporgente da ca rancio; cotor detta meta sa ; ora non più usata. rancia matura; più acceso lUatagraziato. Sgarbato. di quetto dett'oro, ma as Matatièta. Maiattiuccia; pic sai confacentc con esso. cota matattia. Erba de ta Madòna. Pie Marco-Madòne : zogar a corvino; ranuncutui a- marco-madone. (voce an cris, Linu. tiq.) Giuocare a patta e 352 santi; cioè a quel giuoco alla votta, direm quasi a che si fa giltando in allo pizzico. una moneta, ed apporsi a Pontichiò. Giuoco del pari dire da qual parte reste e caffo. Occuttano dentro rà vottata. Il soldo vene- al pugno alcuni noccioli, to aveva da una parte la ed invilano attri ad indo impronta di s. Marco e vinare se il numero è pari dall'attra la Madonna. Ora, o caffo. in causa della nuova mo Regolèta. Pranzo o merenda neta, dicesi zogar a Te fatti in brigata. sta e Corona. Schiavi : zogar ai schiavi. Nodola V. Zondolin. Giuncare ai birri e ladri. Noseler. Avellano; albero Quelli scorrono da un luo che produce le nocciuole. go all'altro, e questi pro Oquestra . (idiot . ) Orche curano di pigliarti dovun stra. que, tranne un luogo im Padoanada. Maniera o co mune, da ciascuno prima stume padovano. Deriva prescetto,chiamalo in ver forse dail' idiotismo del nacolo mea, e in toscano linguaggio padovano di cui bomba. E si guadagna o fu censuralo Tilo Livio. si perde il premio stabi Pagalo. Abilante della Pieve lilo, secondo che son con d'Alpago, nella provincia venuti di esser presi o di Bulinuo. non presi in tante gile. Pilegò: a pilego. Appunti 'Ser. (voce antiq.) Signore. no j appena appena. j Anticamente tra noi chia- Pizzeghln. Sorta di giuoco; mavansi messer i procura specie di tru-sette, che tori di s. Marco e ser tassi in due, nel quale tutti gli attri nobili. dopo essersi distribuile a Sgranfo. V. Tremola. ciascuno 12 carte, le al Tiramòla. Irresolutezza in tre se che restano nel un affare. monte vengono prese una

FINE.