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Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest

Comune di Venzone

Progetto Esecutivo

RELAZIONE STORICA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Arch. Ing. Francesco de Cillia 1 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD) Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Premessa L'Amministrazione Comunale di Venzone ritiene opportuno provvedere alla messa in sicurezza della parete residua della ex chiesa di San Giovanni nonché la realizzazione di un camminamento sul barbacane delle mura ovest della cittadina muraria L’intervento in parola riguarderà quindi le opere interne alla cinta muraria (ex chiesa di San Giovanni) che le opere strettamente esterne alla prima cinta muraria e comunque afferenti al cosiddetto barbacane ottenuto mediante una procedura espropriativa a tre ditte.

Arch. Ing. Francesco de Cillia 2 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD) Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest

Immagine 1: Schema degli interventi della facciata di San Giovanni (ROSSO) e del camminamento (VERDE)

Autorizzazioni Il progetto ha ottenuto il parere favorevole della Sovraintendenza per i Beni e le Attività Culturali della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Venezia Giulia come da allegata autorizzazione n° prot. 4123 del 18/01/2016 cls 35.19.04 essendo la stessa cittadella murata di Venzone

Arch. Ing. Francesco de Cillia 3 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD) Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest soggetta a vincolo monumentale, giusto D.M. 30.01.1981 e s.m.i., il progetto esecutivo verrà comunque sottoposto all'esame della Soprintendenza Archeologica e per i Beni A.A.A.S. del Friuli - Venezia Giulia per il parere di competenza.

Studi geologi, idrogeologiche e geotecnici. Per la valutazione delle condizioni geologiche del terreno interessato dagli interventi, ci si è valsi della relazione del geologo dott. Rudi Gubiani di , eseguita recentemente. Lo studio articolato ed approfondito ha permesso al geologo di stabilire le caratteristiche geomorfologiche e geotecniche del terreno che verranno riportate nella relazione geologica, geotecnica, idrologica e idraulica, facente parte integrante del presente progetto Esecutivo. «L'area oggetto di studio è situata nella piana alluvionale del fiume "", pochi chilometri a valle della confluenza con il fiume "Fella" ed a ridosso delle pendici Nord-Occidentali del Monte "Ledis". La struttura profonda dei terreni che affiorano attorno all'abitato di Venzone è costituita da dolomie. I materiali superficiali, che formano la morena, sono ghiaie, ad elementi spigolosi, con ciottoli ed una costante presenza di cemento limo -argilloso, spesso si rinvengono grossi blocchi. Il reticolo idrografico risulta assente in quanto il tipo di materiale costituente i terreni superficiali, garantisce il deflusso per infiltrazione delle acque meteoriche. L'area non risulta interessata da strutture tettoniche rilevabili, di importanza regionale, anche se la morfologia della zona a Sud-Ovest del centro storico di Venzone autorizza a supporre la presenza di numerose faglie che si intersecano.»

Considerazioni tecniche esecutive La tipologia e metodologia operativa da adottarsi per la realizzazione delle opere oggetto del presente intervento, saranno similari a quelle eseguite nei precedenti lotti di restauro utilizzate per la realizzazione dei lavori alla cinta muraria e differenziate a seconda del tipo di intervento. 1. Per i lavori di consolidamento possiamo in prima analisi prevedere il mantenimento e restauro degli elementi superstiti previo consolidamento mediante l'utilizzo di cuciture armate e relative iniezioni cementizie, nella ricomposizione di parti mancanti con il processo di restauro per anastilosi e più dettagliatamente consisteranno in interventi quali : • ponteggio di facciata • realizzazione di micropali e cordolo in c.a. sommitale • consolidamento delle murature in pietra, anche a secco, mattoni e pietre e qualsiasi altro tipo di muratura, • eventuale cernita del materiale lapideo per la ricostruzione dei paramenti murari in conci di pietra sbozzata di recupero ecc.; • spillatura esterna dei giunti lesionati o degradati delle murature superstiti;

Arch. Ing. Francesco de Cillia 4 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD) Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest • fugatura di muratura in conci di recupero sbozzati previa scalpellatura della malta e pulizia a mano delle fughe ecc. 2. Per le parti in cui , dopo un’attenta analisi delle risultante dei sondaggi preliminari previsti anche nel quadro economico, non si possa provvedere ad un semplice consolidamento si dovrà provvedere alla ricostruzione con conseguente realizzazione di un muro ex-novo in conglomerato cementizio opportunamente rivestito secondo la trama e tessitura esistente, opportunamente documentata anche nel presente progetto esecutivo,in modo da ottenere un elemento esteticamente pari a quello preesistente. Tecnicamente i lavori necessari per la realizzazione dell'opera sono così riassumendo: x -scavo in sezione aperta eseguito a macchina; x -recupero ed accatastamento dei sassi presenti in loco; x - cls magro per sottofondazioni; x -esecuzione del rivestimento in pietrame delle murature;

Aspetti tecnici costruttivi di dettaglio La ristrutturazione delle malte e dei paramenti della facciata della ex chiesa San Giovanni sono state descritte meglio nelle tavole grafiche allegate. Il restauro delle murature dovrà avvenire secondo delle indicazioni ben precise volte al mantenimento della tipologia costruttiva esistente e dovranno essere concordate preventivamente con il funzionario della sopraintendenza arch. Stefania Casucci. In tal senso si può riportare a livello indicativo la tessitura delle murature ricostruite cosi come raffigurato nelle immagini seguenti:

Considerazioni economiche Sulla base dei dati sopraccitati e dei dati emersi a seguito di sopralluoghi in situ si è proceduto ad un primo dimensionamento e al conseguente calcolo sommario della spesa necessaria alla realizzazione dell'intervento prospettato. L'intervento prevede una spesa per i lavori a base d'asta e di somme a disposizione dell'Amministrazione per un ammontare complessivo di € 300.000,00.= (diconsi euro trecentomila)

Cronoprogramma e tempi di esecuzione Il cronoprogramma delle fasi attuative viene fissato in giorni 30 (trenta) per approvazione, gara ed affidamento, in giorni 70 (settanta) per esecuzione dei lavori e regolare esecuzione o collaudo.

Arch. Ing. Francesco de Cillia 5 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD) Progetto Esecutivo Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della chiesa di San Giovanni e realizzazione camminamento sul barbacane delle mura di sud-ovest Classificazione delle opere Con riferimento DLGS 50/2016 ( ex Decreto del Presidente della Repubblica 25 febbraio 2000, n. 34 ) Sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori, le opere oggetto del presente progetto esecutivo sono considerate appartenenti alla categoria OG 2 : restauro e manutenzione dei beni immobili sottoposti a tutela ai sensi delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali . Esse riguardano lo svolgimento di un insieme coordinato di lavorazioni specialistiche necessarie a recuperare, conservare, consolidare, trasformare, ripristinare, ristrutturare, sottoporre a manutenzione gli immobili di interesse storico soggetti a tutela a norma delle disposizioni in materia di beni culturali e ambientali. Riguarda altresì la realizzazione negli immobili di impianti elettromeccanici, elettrici, telefonici ed elettronici e finiture di qualsiasi tipo nonché di eventuali opere connesse, complementari e accessorie.

Arch. Ing. Francesco de Cillia 6 Via 1° Maggio 25, 33020 Treppo Carnico (UD)



        

        

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3.1 Interventi di messa in sicurezza La riflessione relativa agli interventi riguarda in primo luogo la messa in sicurezza della facciata della chiesa di San Giovanni, ma al tempo stesso anche la conservazione e l'accettazione dei segni che connotano ed hanno connotato nel tempo il manufatto. Tra gli obiettivi:  la cura del manufatto ed il rispetto per i segni del tempo impressi sulla materia;  la conservazione delle stratificazioni;  il mantenimento della leggibilità, ovvero la comprensione ed il riconoscimento delle trasformazioni subite nel tempo e degli interventi che saranno eseguiti. In particolare il degrado viene accolto come fenomeno intrinseco al processo di invecchiamento, da governare con interventi circoscritti e consapevoli, in alcuni casi fermandosi per non alterare la percezione e l'aspetto ruderizzato, condizione questa ormai assunta nel contesto urbano e propria dei resti della chiesa. L’insieme di tali considerazioni porta a pensare ad interventi di consolidamento, di pulitura dai depositi dannosi e di mirata integrazione delle parti mancanti, cercando di intervenire per "apporto" e di ridurre al minimo la perdita di materiale. Le metodologie ed i materiali più opportuni da adottare saranno stabiliti sulla base di preventive analisi in loco e prove eseguite su mirati prelievi di campione. In linea generale si prevedono: a) interventi di preconsolidamento in particolare per garantire il fissaggio al supporto dei lacerti di affresco delle nicchie rinvenute sulla parete sud o la riadesione di modeste porzioni di intonaco o scaglie di laterizio sollevate; b) interventi di rimozione preliminare rimozione delle erbe, pianticelle, residui di vegetazione morta, malte polverulente o distaccate e/o materiale di deposito da compiersi manualmente con l'uso di piccoli mezzi meccanici; rimozione colature cementizie superficiali e stuccature in malta cementizia effluente, con pulitura dei lembi e rimozione meccanica dei residui polverosi; rimozione di elementi incongrui; c) interventi di pulitura pulitura meccanica da depositi superficiali incoerenti; pulitura da patina biologica, da effettuare in modo differenziato al fine di non rimuovere la patina biologica rappresentata dai muschi che non costituisce problemi di conservazione; ripasso dei coppi e delle superfici di sommità muraria, da eseguirsi con preliminare pulitura e fissaggio/riadesione di eventuali elementi sconnessi; estrazione dei sali solubili mediante applicazione di impacchi di argille assorbenti con acqua deionizzata; pulitura da macchie metalliche di ruggine da percolamento degli ossidi di ferro derivanti dalla corrosione di elementi metallici d) interventi di integrazione integrazione di elementi in laterizio che presentano avanzata erosione/esfoliazione o mancanti (muratura in laterizi ad integrazione della macrolacuna nell'angolo sud-ovest); risarcimento-stilatura giunti di malta nei casi caratterizzati da un degrado del giunto che si configura come mancanza o disgregazione; risarcitura/integrazione di microlacune confinate; e) interventi di consolidamento consolidamento degli intonaci (consolidamento della malta costituente l’intonaco ove decoesa da effettuarsi preliminarmente con silicato di etile ed opportuni trattamenti con acqua di calce satura, eventualmente arricchita con parti di grassello di calce in sospensione; consolidamento delle superfici con tendenza al distacco con maltina fluida di calce idraulica, inerte selezionato ed eventualmente additivata con modeste quantità di dispersioni polimeriche; f) interventi di protezione protezione delle creste murarie con la messa in opera di uno strato di malta che andrà a costituire uno strato omogeneo per agevolare lo scorrimento delle acque piovane (malta con rapporto legante/inerte 1:3); trattamento elementi lignei, qualora siano lasciati in sede i monconi delle travi in facciata e trattamento elementi metallici; applicazione di reti antivolatile in corrispondenza delle superfici di rottura per l'inserimento di travi lignee. Al termine si prevede una fase di controllo dell'efficacia dei trattamenti indicati in fase progettuale, cui si auspica possa seguire un programma di interventi di manutenzione periodica al fine di garantire la conservazione del manufatto nel tempo.

3.2 Interventi sulle superfici della facciata della Chiesa di San Giovanni Per quanto riguarda le superfici intonacate, si assume come giudizio il fatto che la rimozione delle stuccature/colature di malta cementizia superficiali o in alternativa l'attenuazione cromatica di tali elementi di disturbo, garantiscano l'ottenimento di un certo decoro e coerenza d'insieme. A seconda dei casi, si potrà andare dalla stesura di una velatura (composta di calce aerea e sabbia finissima per realizzare una superficie cromaticamente accordata al contesto permettendo la leggibilità del supporto murario in laterizi), alla stesura di intonaci coprenti aventi caratteristiche simili a quelli originali per composizione e colore, stesi in modo tale da mantenere la leggibilità del bordo di contatto – individuazione bordi di unità stratigrafica da preservare. In particolare le prime andranno ad attenuare forme di disturbo visivo creato dalle integrazioni in malta cementizia, specie nelle zone in cui la rimozione risulterebbe dannonsa per la muratura stessa e le zone circostanti, realizzando a distanza un buon equilibrio cromatico ed unitarietà formale. Le simulazioni su base fotografica eseguite a tal senso, portano a preferire la soluzione della velatura sugli interventi di integrazione muraria eseguiti nel 1976 e nel 1977. Questo infatti consentirà la riconoscibilità dell’intervento post sisma e la permanenza dei bordi stratigrafici, una visione unitaria da lontano e l'attenuazione dell'estraneità dell'integrazione in mattoni nel contesto urbano. Tale soluzione viene preferita rispetto alla stesura di uno strato di intonaco (magari grezzo ma omogeneo), in quanto questo finirebbe con il prevalere ed essere portato visivamente in primo piano rispetto alle porzioni salvate. INTERVENTI La riflessione relativa agli interventi riguarda in primo luogo la messa in sicurezza della facciata della chiesa di San Giovanni, ma al tempo stesso anche la conservazione e l'accettazione dei segni che connotano ed hanno connotato nel tempo il manufatto. Tra gli obiettivi:  la cura del manufatto ed il rispetto per i segni del tempo impressi sulla materia;  la conservazione delle stratificazioni;  il mantenimento della leggibilità, ovvero la comprensione ed il riconoscimento delle trasformazioni subite nel tempo e degli interventi che saranno eseguiti. In particolare il degrado viene accolto come fenomeno intrinseco al processo di invecchiamento, da governare con interventi circoscritti e consapevoli, in alcuni casi fermandosi per non alterare la percezione e l'aspetto ruderizzato, condizione questa ormai assunta nel contesto urbano e propria dei resti della chiesa. L’insieme di tali considerazioni porta a pensare ad interventi di consolidamento, di pulitura dai depositi dannosi e di mirata integrazione delle parti mancanti , cercando di intervenire per "apporto" e di ridurre al minimo la perdita di materiale. Le metodologie ed i materiali più opportuni da adottare saranno stabiliti sulla base di preventive analisi in loco e prove eseguite su mirati prelievi di campione.

Interventi suddivisi per tipologia a) PCN (preconsolidamento) PCN1 preliminare verifica della stabilità del supporto e della superficie affrescata (nicchie parete nord). Velinatura con garza di cotone o fogli di carta giapponese fermati con resina acrilica in soluzione o in dispersione per garantire il fissaggio delle parti sollevate della pellicola pittorica PCN2 micro-iniezioni a bassa pressione per la riadesione di modeste porzioni di intonaco o scaglie di laterizio sollevate PCN3 preconsolidamento con resina a base di etilsilicato, applicata per ricostituire la coesione dei cristalli, senza impartire idrorepellenza alla superficie e permettere di eseguire poi la pulitura con soluzioni acquose. La successiva pulitura sarà eseguito dopo la polimerizzazione della resina. b) R (rimozione) R1 rimozione di piante superiori arbustive e rampicanti dal paramento murario e successiva applicazione di specifico prodotto biocida nelle zone radicali, da ripetersi dopo 2/3 mesi. Tale operazione dovrà essere esguita con particolare cura al fine di non danneggiare la muratura, che andrà, se necessario, ricucita parzialmente). Qualora invece l'accurata rimozione degli apparati radicali e delle parti legnose (prevista in alcuni casi) venga considerata invasiva per la muratura, si opterà per mantenere in opera le parti legnose, che potranno essere devitalizzate o opportunamente trattate. R2 rimozione colature cementizie superficiali e stuccature in malta cementizia effluente, con pulitura dei lembi e rimozione meccanica dei residui polverosi. Qualora tale operazione risultasse invasiva, vista la tenacia della malta valutata tramite campionatura, si procederà con una messa in sotto tono della malta cementizia attraverso la stesura di una maltina fluida di colore affine alle zone circostanti per non creare differenziali, cercando di evitare sbavature R3 rimozione elementi incongrui (specchietto e cartelli) R4 rimozione del giunto non efficace e malte disgregate Rimozione accurata delle parti di giunto decoese o inefficaci da compiersi manualmente con bisturi e piccole spatole, cui seguiranno interventi di pulitura (PU2) R5 cauta eliminazione per battitura delle parti instabili (intonaco e/o mattoni scagliati) R6 eventuale rimozione elementi metallici ossidati non congrui quali chiodi o ganci, da eseguire con attento scalzamento della parte infissa e successiva stuccatura di tutte le soluzioni di continuità causate dall’estrazione R7 riapertura del vano che conduceva in sacrestia previa rimozione del tamponamento in laterizi risalente agli interventi di sgombero delle macerie del 1980 e, qualora necessario, inserimento di un telaio metallico R8 rimozione gronda (parete nord) per eliminare la percolazione sulla muratura R9 nella zona della sacresia, rimozione del materiale di riporto e ritorno al livello di capestio con resti della pavimentazione a spina pesce e messa in luce del perimetro murario c) PU (pulitura, trattamenti da modulare in fase di cantiere, manutenzione) PU1 ripasso dei coppi e delle superfici di sommità muraria, da eseguirsi con preliminare pulitura e fissaggio/riadesione di eventuali elementi sconnessi. In caso di mancanza di elementi in cotto, se necessario, si prevede l’integrazione con coppi di recupero. PU2 pulitura da depositi superficiali incoerenti da eseguire mediante pennelli morbidi e/o spazzole di saggina. Tale intervento di pulitura si prevede anche per le superfici lapidee caratterizzate dalla presenza di alveoli, per le quali seguirà il consolidamento-protezione (previa campionatura preliminare) da eseguirsi mediante impregnazione con composti organici tipo resine acril-siliconiche. PU3 pulitura manuale o meccanica da erbe infestanti a seconda del radicamento e del materiale di deposito (guano, residui di vegetazione morta, ecc..) PU4 pulitura manuale selettiva da erbe infestanti con biocidi e/o diserbanti PU5 pulitura della patina biologica dal paramento murario attraverso specifico prodotto biocida in soluzione acquosa, applicato a pennello o a spruzzo previa campionatura. Seguirà la rimozione con apposite spazzole morbide delle patine biologiche, dei licheni, dei muschi, ed un lavaggio della superficie con acqua nebulizzata. Si prevede di rimuovere la patina biologica in modo differenziato, al fine di non rimuovere la patina biologica rappresentata dai muschi, che non costituisce problemi di conservazione PU6 estrazione dei sali solubili mediante applicazione di impacchi di argille assorbenti con acqua deionizzata PU7 pulitura da macchie metalliche di ruggine da percolamento degli ossidi di ferro derivanti dalla corrosione degli elementi metallici soprastanti d) AG (aggiunte, integrazioni) AG1 integrazione di elementi in laterizio che presentano avanzata erosione/esfoliazione, previa asportazione con spazzole di saggina o pennelli di ogni residuo polverulente presente sulla superficie della porzione residua del mattone da integrare, al fine di consentire l’aggrappo della polvere di mattone e grassello di calce aerea di colore e consistenza affine ai mattoni da integrare. L’intervento verrà effettuato con l’ausilio di cazzuoline o piccole spatole evitando di intaccare le superfici non interessate. Con la spatola si dovrà dare forma alla porzione mancante del mattone costipando il materiale sia per eliminare l’acqua in eccesso che per migliorare la compattezza e l’aderenza della parte sana del laterizio oggetto dell’intervento. Prima della stuccatura bisognerà provvedere a un abbondante lavaggio con acqua deionizzata per favorire l’aggrappo dell’impasto. Successivamente verrà effettuata una stilatura dei giunti danneggiati con malta di calce aerea. Prevista anche la compensazione di eventuali mattoni mancanti attraverso l’uso di mattoni con colorazione, dimensione e caratteristiche meccaniche affini (eventuali mattoni di recupero) AG2 risarcimento-stilatura giunti di malta nei casi caratterizzati da un degrado del giunto che si configura come mancanza o disgregazione (con eventuale polverizzazione). La procedura prevede la preliminare rimozione delle parti di malta polverulente o in distacco da compiersi manualmente con strumenti meccanici leggeri, la pulitura dai residui e depositi presenti e la formazione della nuova stilatura con impasto di calce aerea, calce idraulica a basso tenore di sali e sabbie di fiume con eventuale aggiunta di terre colorate, al fine di ottenere una grana ed una colorazione simile alle malte esistenti. La stilatura dovrà essere realizzata utilizzando impasti di inerte e legante aventi caratteristiche di colore, porosità e resistenza meccanica il più possibile vicine a quelle della malta preesistente. L’operazione sarà eseguita in leggero sottosquadro in modo da garantire la leggibilità dell’intervento e mantenere il chiaro-scuro per non alterare la percezione visiva. Si prevede la conservazione in opera dei giunti efficaci. AG3 sigillature mirate a impasto fine nei punti di distacco dei giunti di malta recuperabili AG4 stesura di una maltina fluida di colore affine alle zone circostanti per non creare differenziali, cercando di evitare sbavature, al fine di mettere sotto tono la malta cementizia stesa grezzamente e creare una certa uniformità cromatica AG5 salvabordo lacuna di intonaco (stuccatura con malta compatibile con il supporto con funzione di ristabilire l'adesione tra lo strato di intonaco e la muratura, previa rimozione accurata delle porzioni di intonaco non più coerenti con il supporto stesso) AG6 risarcitura/integrazione di microlacune confinate AG7 stesura di una velatura composta di calce aerea e sabbia finissima per realizzare una superficie cromaticamente accordata al contesto permettendo la leggibilità del supporto murario in laterizi. Tale soluzione consentirà la riconoscibilità dell’intervento e la permanenza dei bordi stratigrafici relativi ai due interventi di integrazione muraria eseguiti nel 1976 e nel 1977, una visione unitaria da lontano e l'attenuazione dell'estraneità dell'integrazione in mattoni. Tale soluzione viene preferita rispetto alla stesura di uno strato di intonaco (ad esempio grezzo ma omogeneo), in quanto questo verrebbe portato visivamente in primo piano rispetto alle porzioni salvate. AG8 malta di calce per integrazioni (mantenimento della riconoscibilità tra malte antiche e quelle di nuovo apporto ad un'osservazione ravvicinata cercando di limitare il differenziale cromatico- materico). Nel caso in cui la rimozione di piante arbustive determini interventi di ricucitura del paramento murario, la ricucitura avverrà con la rimessa in opera con una malta di calce idraulica a basso tenore di sali, sabbia di fiume, con l'aggiunta di eventuali terre colorate per ottenere una colorazione simile alle malte esistenti. Lo strato di malta finale di stilatura dovrà essere realizzato in leggero abbassamento rispetto al piano del paramento murario per garantire la leggibilità dell'intervento); AG9 integrazione con ghiaino previa pulitura del sottofondo delle porzioni mancanti della pavimentazione a quadri ed esagoni dell'aula e del presbiterio, dove sarà differenziata con granulometria diversa. Si prevede la ricollocazione di elementi distaccati o in distacco, qualora presenti in situ e la cui ricollocazione risulterà riconoscibile e) CN (consolidamento) CN1 consolidamento della malta decoesa costituente l’intonaco con silicato di etile ed opportuni trattamenti con acqua di calce satura, eventualmente arricchita con parti di grassello di calce in sospensione CN2 applicazione a più riprese di maltina fluida di calce idraulica, eventualmente additivata con piccole quantità di dispersioni polimeriche, stesa a pennello e risparmiata in superficie da passaggi a spugna e lavaggi ad acqua pulita. Tale intervento sarà eseguito in particolare sugli intonaci che presentano fenomeni di tendenza al distacco e crettatura CN3 consolidamento degli strati di intonaco in distacco mediante iniezioni di composto a base di resina acrilica aggrappante e calce. Qualora possibile, in corrispondenza di fenomeni di rigonfiamento, si applicherà una leggera pressione per far riaderire lo strato al supporto. CN4 consolidamento dei giunti esistenti Consolidamento e protezione dei giunti che si prevede di mantenere in opera mediante stesura di opportuno prodotto consolidante e protettivo previa campionatura. CN5 preliminare consolidamento corticale localizzato sui lembi delle fessurazioni e ricucitura con malta di calce. L'impasto sarà costituito da grassello di calce e sabbia con eventuale aggiunta di additivi polimerici in dispersione (Primal AC33), da applicare con spatolini metallici. CN6 consolidamento di lesioni mediante sigillatura in profondità. Per le fratture degli elementi lapidei l'intervento avverrà mediante l’utilizzo di resina epossidica. Tale operazione dovrà essere eseguita mediante iniezione del prodotto con apposite siringhe tali da permettere una penetrazione completa del prodotto nelle aree di distacco evitando così difetti di adesione. L’iniezione dovrà essere tenuta sotto livello di alcuni millimetri rispetto al filo della pietra e dovrà essere preceduta dalla pulitura della lesione e dalla sigillatura provvisoria dei punti di possibile fuoriuscita del prodotto. Nel caso di elevato spessore dei vuoti si userà il prodotto caricato con inerti molto fini. Si dovranno pulire le eventuali colature o imbrattature dei bordi tramite l’utilizzo di opportune spatole o con diluente. La sigillatura di finitura sarà eseguita con un impasto a base di calce aerea e inerti a granulometria molto fina previa campionatura per stabilire il rapporto legante inerte e il colore. L’impasto dovrà essere a filo della superficie della pietra e rifinito superficialmente CN7 consolidamento con malta di calce e sabbia come tasca e riposa in opera di elementi non più solidali con il supporto per quanto riguarda gli elementi della pavimentazione dell'aula e del presbiterio fratturazione e/o tendenti al distacco, specie in prossimità delle porzioni mancanti (AG9) f) PR (protezione, impermeabilizzazione) PR1 protezione delle creste murarie attraverso la formazione di uno strato di malta PR2 stesura di opportuno prodotto consolidante e protettivo previa campionatura (DA VERIFICARE materiali filmogeni, resine acril-siliconiche su elementi lapidei) PR3 applicazione di antiruggine idoneo a preservare dalla corrosione i metalli ferrosi e bloccarne l'ossidazione e protezione degli elementi metallici (interventi di pulitura con carta abrasiva, lavaggio con acqua deionizzata, applicazione trattamento anticorrosivo e stesura di vernice protettiva finale) PR4 trattamento elementi lignei PR5 applicazione di reti antivolatile PR6 impermeabilizzazione della cresta muraria a protezione dalle infiltrazioni di acqua piovana attraverso l'applicazione di uno strato di vetroresina conformato sul profilo di crollo (DA VERIFICARE)

Progetto Esecutivo Dicembre 2016

ELENCO ELABORATI

Documenti tecnici

emissione revisione Relazione tecnica illustrativa - Relazione Storica ed Elenco AER.01 05/12/2016 emissione elaborati

AER.02 Computo metrico estimativo con quadro economico di spesa 05/12/2016 emissione

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO E SCHEMA DEL AER.03 CONTRATTO D'APPALTO 05/12/2016

AER.04 Elenco dei prezzi unitari 05/12/2016

QUADRO DI INCIDENZA PERCENTUALE DELLA QUANTITÀ AER.05 DI MANODOPERA 05/12/2016

Piano di sicurezza e coordinamento Dlgs 81/2008 con AER.06 05/12/2016 emissione cronoprogramma lavori e stima dei costi della sicurezza

AER.07 Fascicolo dell'opera 05/12/2016 emissione

AER.08 Piano di manutenzione dell'opera 05/12/2016 emissione

AER.09 Rilievo fotografico degli interventi 05/12/2016 emissione

Elaborati grafici

scala 1: emissione revisione

AEG.01 Inquadramento territoriale, estratti CTR, PRGC e catastale. 5.000-2.000-1.000 05/12/2016 emissione

Planimetria dello stato di fatto e di progetto del camminamento AEG.02 50 05/12/2016 emissione sul barbacane

AEG.03 Prospetti della cinta muraria cittadina 1:100 1:10 05/12/2016 emissione

Dettagli costruttivi e sezioni tipologiche del camminamento del AEG.04 1:20 1:50 05/12/2016 emissione barbacane

AEG.05 Degrado pavimentazione 1:100 05/12/2016 emissione

Rilievo stratigrafico fronte nord interno - esterno della parete AEG.06 1:50 05/12/2016 emissione NORD della chiesa di San Giovanni Rilievo stratigrafico fronte nord interno - esterno della parete AEG.07 1:50 05/12/2016 emissione SUD della chiesa di San Giovanni

AEG.08 Stratigrafia della facciata della chiesa di San Giovanni 1:100 05/12/2016 emissione

AEG.09 Intervento sulla facciata della chiesa di San Giovanni 1:100 05/12/2016 emissione

Il tecnico . Arch. Ing. Francesco De Cillia

Messa in sicurezza della parete in elevazione residua della Chiesa di San Giovanni e realizzazione lavori di sistemazione del camminamento sopra le mura