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120 anni

Medaglia d’oro di benemerenza del Comune di Milano, della Provincia, della Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano Associazione al servizio degli anziani che vivono nella povertà e nella solitudine notiziario sociale trimestrale anno LXV 1° trimestre 2013 Milano - via Marcona 34 (ang. via Mameli) - tel. 02.761.133.07 - fax 02.710.928.39 - www.tazzinettabeneficaonlus.it Tutto è compiuto! Castel Gandolfo... ore 20 il portone si chiude. Inizia la pensosa solitudine di Joseph Ratzinger.

Con tre rintocchi della Patarina, la storica campana del campanile di Palazzo Senatorio, Roma Capitale ha salutato Benedetto XVI che ha smesso i panni e le funzioni di Papa per ritirarsi a vita privata a Castel Gandolfo dove, allo scoc- care delle ore 20 di giovedì 28 febbraio, dopo il suo ingresso, le Guardie sviz- zere, prima di smontare dal servizio, hanno chiuso alle sue spalle il portone del Palazzo apostolico per far ritorno in Vaticano -essendo Ratzinger non più Papa- Benedetto XVI resterà ospite a Castel Gandolfo -residenza estiva dei Papi- fin quando non sarà pronto il suo alloggio nel convento all’interno del Vaticano. Intanto il Collegio dei Cardinali, insediato in Conclave, è impegnato per l’ele- zione del nuovo Pontefice. Tazzinetta cover:Layout 1 8-03-2013 16:42 Pagina 2

SOMMARIO VITA SOCIALE 03 120 ANNI DELLA TAZZINETTA L’EDITORIALE 04 IL VIAGGIO DI SAKINA Medaglia d’oro DIMISSIONI DEL PAPA di benemerenza del Comune di Milano, 05 ALCUNE RIFLESSIONI della Provincia, VITA SOCIALE della Regione Lombardia e della Camera di 06 LETTERA A PISAPIA E BATTAGLIE DELLA TAZZINETTA Commercio di Milano

SOLIDARIETA’ Medaglia della Presidenza della Repubblica 14 COLLANA DELLA BONTA’ 2013 2005 - 2006 - 2007 - 2008 - 2009 - 2010 - 2011 - 2012 VITA SOCIALE 17 TESSERAMENTO 2013 VITA SOCIALE Capo Redattore 18 PRANZO PASQUALE Presidente Matteo F. Gildone Gariella Arnaud (detto Zio Teo) Redazione CONOSCIAMO MILANO Consiglio Direttivo Paolo Foglia 20 VIA MERCANTI, PIAZZA E PALAZZI Vicepresidente: Dr. Paolo Foglia Maria Dicorato Tesoriere: Rag. Domenico Bosoni Fabiola B. Gildone Segretario: Sig. Vittorio Teruzzi Stefania De Lillo IL CONTROSENSO Consiglieri: Prof. Maria Dicorato, Dott. Giorgio Gerevini Sig.ra Rosanna Di Blasio Don Paolo Zago 22 AMIAMO GLI ANIMALI Sig. Goran Soce MA NON UMANIZZIAMOLI Studio Grafico Revisore dei conti Tipografia F.lli Verderio Presidente: Dott. Giorgio Cavalca INCENDIO ALLA CASCINA Stampa 24 SEDE DEL MUSEO PERMANENTE Membri Effettivi Tipografia F.lli Verderio IL “MONDO DEL PRESEPE” Dott.ssa Rossella Spagnoli Rag. Stefania De Lillo

MEDICINA Probiviri ORGANO UFFICIALE DELLA Presidente: Rag. Aldo Stenico TAZZINETTA BENEFICA 25 LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA sede: Via Marcona, 34 RENALE CRONICA Membri Effettivi 20129 Milano Dr. Enrico Antinozzi tel. 02.76113307 - Fax 02.71092839 Sig. Giuseppe Zemiti [email protected] LA CASTA TV www.tazzinettabeneficaonlus.it 26 C’È CHI SCIALA Direttore Responsabile www.tazzinettabeneficaonlus.com E CHI STRINGE SEMPRE LA CINGHIA Giuseppe A. R. Gildone Autorizz. Trib. di Milano n° 547 IL CITTADINO INDIFESO del 29/07/1987 27 STRAFOTTENZA E ARROGANZA DELLE AZIENDE PUBBLICHE Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 3 Vita Sociale TAZZINETTA BENEFICA ONLUS IL 14 GIUGNO COMPIE 120120 ANNIANNI

Centoventi anni, ci vogliono tre parole per completare la cifra, tre parole, tante lettere, tante sillabe e lo stesso quando si scrive il numero 120, sempre tre segni sulla carta. Lettere o numeri significano comunque tanto tempo, direi un tempo infinito se rapportato alla vita media di un essere umano. Il 14 giugno questo tempo infinito diventa reale per la Tazzinetta Benefica: è infatti il suo “compleanno”, sì questa meravigliosa istituzione che allevia le sofferenze dei più indigenti è viva e operante da ben 120 anni! Passiamo un po’ in rassegna questo secolo abbondante di storia, ci sono state due guerre e grandi cambiamenti sociali, siamo passati dagli esperimenti di Meucci ai tablets e agli iPhone, dalle vaporiere ai treni computerizzati, dalla penna intinta nell’inchiostro ai pc più sofisticati, la nostra vita ha attraversato rivoluzioni di ogni genere, abbiamo avuto momenti di crisi e di euforia dei mercati finanziari e dall’anno 2000 perfino la nostra valuta è cam- biata, dalla lira all’euro. Tanti avvenimenti che noi abbiamo accolto e recepito in quel continuo fieri che dall’inizio del secolo scorso sem- bra non fermarsi mai. Ricordiamo che nell’anno 1000 si credeva che il mondo finisse: ”1000 e non più 1000” dicevano e ci furono sui- cidi in massa. Le credenze medievali non erano però morte del tutto e qualche deriva l’abbiamo avuta nel 2000, quando un bug misterioso avrebbe dovuto ”bruciare” tutti i computer e poi il 21 dicembre 2012 il calendario Maya aveva predetto che, proprio quel giorno, il mondo dovesse finire un’altra volta e invece siamo ancora tutti qui a combattere i nostri quotidiani problemi esistenziali. Quanta storia e quanta vita in 120 anni! Eppure durante tutto questo tempo Tazzinetta Benefica ha svolto, paziente e infaticabile, il suo meraviglioso lavoro di assistenza, aiuto e conforto verso chi si trovava chiuso in un mondo di solitudine, povertà e malattia. Ha superato con incredibile coraggio e abnegazione le difficoltà di due guerre san- guinose con il loro retaggio di lutti e sventure, soccorrendo le vedove e gli orfani, i vecchi abbandonati e tutti colo- ro che erano rimasti senza più niente. Le difficoltà, comunque, ci sono sempre state, i soldi che non bastavano mai, la folla di anziani indigenti che aumentava con l’invecchiamento della popolazione, la necessità di incremen- tare il numero dei volontari quando la parola volontario sembrava sconosciuta e così via, anno dopo anno senza mai arrendersi, senza mai dire basta, continuando caparbiamente a credere negli altri, nella loro bontà, nella loro coscienza. Si sono avvicendati tanti Presidenti in questi 120 anni e tutti hanno dato, ma ora che il Presidente attua- le sta dando più di quanto sia umanamente possibile, la Tazzinetta si trova dinanzi lo spettro di una fine senza appello se non troverà gli aiuti economici di cui ha assoluto e immediato bisogno. Crediamo che nessuno voglia che questa antica e gloriosa opera filantropica milanese debba chiudere i battenti per mancanza di fondi, i soldi che girano oggi sono pochi, è vero, la crisi flagella un po’ tutti, ma se guardiamo bene in fondo al nostro cuore e....al nostro portafoglio, la possibilità di aiutare la Tazzinetta si trova. I grandi come i piccoli, le istituzioni pubbliche e i privati, basta poco per salvare un’Associazione che a sua volta salva tante vite da 120 anni. Segnatevi la data del 14 giugno... Noi ci contiamo.

Sosteneteci non permettete che la più longeva Associazione di volontariato cessi la sua opera filantropica a favore di chi vive nella peggiore inopia. Non facciamoci vincere dall’indifferenza. Aiutateci ad aiutarli!

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L’editoriale (a cura di Gabriella Arnaud)

IL VIAGGIO DI SAKINA

Stiamo vivendo tempi assolutamente incerti che spaventano per la nebbia che sembra avvolgere il nostro futuro. Le dimissioni del Pontefice che turbano sia la Chiesa sia tutta la comunità credente è il risultato delle elezioni politiche che rende il quadro di un paese stanco e senza idee, ci gettano in uno stato di confusione che da anni non si registrava. Politicamente ed economicamente ci sentiamo allo sbaraglio e in mano a personaggi la cui poca esperienza o il persistere in vecchi e usurati sistemi, rischiano di riportarci ad un passato caotico e pericoloso che speravamo di non vivere mai più. Manca il lavoro, mancano i soldi, i giovani sono sfiduciati e il rinnovamento tanto sbandierato ci vede spet- tatori di assurde proposte senza un programma serio e un senso comune. Assistiamo alle solite dia- tribe, cui si vuole dare un volto nuovo con l’emergere di forze politiche che di nuovo hanno solo il modo telematico di approcciare i problemi. Non ha vinto nessuno ma ha vinto Internet e se il domani sarà questo è bene che prima di tutto si aprano scuole informatiche gratuite e si diano in dotazione compu- ter a tutti, ma proprio a tutti! E’ giusto che sia così, ma ci siamo arrivati troppo rapidamente e molti non sono ancora pronti. Comunque staremo a vedere. purtroppo non possiamo fare altro.

Per aprire un po’ di azzurro in uno scenario tanto buio voglio parlare di un episodio che ci ricorda come nell’animo umano la bontà e il desiderio di aiutare gli altri sia per fortuna sempre presente e illumini anche i momenti più disastrati del nostro Paese. L’antefatto si svolge l’estate scorsa, più esattamente in luglio, quando Annalisa Fioretti, medico pneumo- logo in forza al Policlinico San Marco di Zingonia e appassionata quanto esperta alpinista, arriva ai piedi delle cime hima- layane del Gasherbrun per affrontare una scalata di ottomila metri. Siamo in Pakistan e la povertà dei villaggi si tocca con mano, ma Annalisa non sa ancora che il suo viaggio avventuroso di scalatrice finirà lì e dovrà affrontarne un altro molto più faticoso e inaspettato, che avrà come meta la vita di una bambina di cinque anni: Sakina. La piccola vive o meglio sopravvive nel poverissimo villaggio di Korphe e una cooperante di cui non si sa il nome la fa incontrare con la pneumologa arrivata lì per caso o per destino. Shakira è nata con un buco tra i ventricoli, un difetto con- genito cui si può rimediare solo con un intervento chirurgico, Annalisa Fioretti la visita e si rende conto immediatamen- te che le condizioni della bimba sono gravissime e che per salvarla è necessario portarla in Italia. I problemi sembrano insormontabili, occorrono molti soldi per organizzare il viaggio, bisogna ottenere i visti e trovare un’equipe di cardiochirurghi pronta ad eseguire l’intervento in tempi rapidi. Annalisa non si perde d’animo, torna in Italia e fa partire una cordata di solidarietà, contatta amici e sconosciuti, si serve di Facebook per avere una più ampia rete di sostenitori e con il coraggio di chi crede nel prossimo riesce nel suo intento. La “Associazione bambini cardiopatici nel mondo”, conosciuto il problema le dà una mano, grazie al suo aiuto e a quel- lo di tante persone di buona volontà i soldi per il trasferimento di Sakina in Italia arrivano e così anche i visti necessari, il viaggio è assicurato, ma l’intervento? Il tam tam della solidarietà non rimane inascoltato e i cardiochirurghi dell’Irccs Policlinico di San Donato, guidati da Alessandro Frigiola, si dicono subito disponibili ad operare la bambina appena giunge in Italia. Il 10 febbraio Sakina arriva finalmente a Milano, da luglio i tempi possono sembrare lunghi e lo sono stati certo per la piccola che aspettava in un lontano villaggio ai piedi dell’Himalaya, ma in realtà tutto si è svolto il più brevemente possibile se si pensa alle difficoltà superate e alle tante persone coinvolte in questo “lavoro” per salvare una vita umana. Sakina oggi è guarita, l’operazione è riuscita perfettamente e la piccola ai primi di marzo è ripartita per il Pakistan, per le sue montagne dove potrà affrontare la vita da persona sana, con le armi per difendersi dalle insidie di un’ esistenza non certo facile.Annalisa Fioretti ha ottenuto il suo scopo, ha vinto la sua sfida per salvare la vita di Sakina e con lei hanno vinto tutti gli sconosciuti che l’hanno aiutata, a cominciare dalla cooperante che l’ha portata nel piccolo vil- laggio di Korphe ai piedi dell’Himalaya. Questa è la storia di Sakina e forse ce ne saranno altre nel mondo, l’ho voluta raccontare perché non si dimentichi mai che la solidarietà è un bene prezioso e che bisogna sempre aiutare chi la pratica. In qualunque momento e sotto qualun- que cielo sia necessario farlo.

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Alcune riflessioni in merito alle dimissioni del papa

Mi è stato chiesto di dire qualcosa sulla rinuncia del Papa. Immagino che al riguardo avrete letto anche voi molti testi illuminanti (e non) in questi giorni, forse anche queste mie semplici parole potranno aiutare qualcuno. Chiaramente sono le riflessioni di un semplice prete, meglio: di un credente. E dentro un orizzonte di fede si muovono. La notizia della rinuncia del Papa al ministero di vescovo di Roma mi ha molto colpito. Mi è sembrata una particolare visita di Dio, che come sempre giunge all’improvviso, sorprende e riempie di timore. Don Paolo Zago Ho sentito quindi un forte bisogno di pregare e la coincidenza con la mia presenza a Gerusalemme in quel giorno mi è stata di grande aiuto. Quanto alle interpretazioni, tra le tante cose che ho letto e pensato in queste ore, custodisco tre idee semplici che riten- go molto vere, al di là delle “dietrologie” giornalistiche che lasciano il tempo che trovano e sono fuorvianti. 1. Una signora commentava dicendo: è un affare tra il Papa e lo Spirito Santo. Un amico che ha incontrato il Papa perso- nalmente qualche settimana fa mi diceva: è un uomo immerso in Dio. Penso che occorra guardare lì per tentare di capi- re qualcosa. Sappiamo che il Papa come successore di Pietro ha un rapporto specialissimo con Gesù e in Benedetto XVI, così totalmente dedito alla causa del Vangelo e al bene della Chiesa, lo si vede. Penso che un gesto così forte sia nato all'interno della sua straordinaria amicizia con Gesù. Mi sembra che come Giovanni Paolo II aveva compreso di non dover scendere dalla croce, ora Benedetto XVI abbia capito di dover lasciare. Questo mi persuade ancor più che anche a ciascuno di noi occorre ascoltare e rimanere sempre fedeli a ciò che Gesù ci chiede, perché Lui vuole tracciare con cia- scuno una storia, un capolavoro tutto nuovo. Per questa ragione non c’è contraddizione tra la scelta di Benedetto e quel- la di Giovanni Paolo: sono due modi differenti per vivere la stessa volontà di Dio, la stessa vocazione. 2. La causa di questa decisione non andrei a cercarla lontano. Basta ascoltare il Papa, che l’ha espressa con semplicità e chiarezza. “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato”. Si è accorto che questo vigore oggi è più che mai necessario. E lui ritie- ne di non averlo più. Quindi con umiltà e libertà, dopo essersi speso interamente, lascia il compito ad altri. La Chiesa è di Gesù, non è sua. Lui l’ha servita con tutte le sue forze. In questo modo Benedetto ha dimostrato di come vive il ministero petrino: non come un potere, ma come un servizio alla Chiesa; e quindi a questo servizio si rimette nel momento in cui si accorge di non riuscire più a svolgerlo come, secondo lui, dovrebbe. Ho saputo di una persona che è tornata a Dio dopo questo gesto del Papa. Dio sa cosa fa, è sempre per il bene, è sempre Amore. 3. Se il Papa fa questo passo è perché ritiene che la Chiesa “sta bene”! Mai, infatti, avrebbe lasciato una barca che sta per affondare: non si chiama di cognome Schettino, ma Ratzinger! Per questo il gesto da lui compiuto è un gesto che indica che la barca della Chiesa è in salute: non sta assolutamente affondando, e tanti osservatori laicisti, che preten- dono di saperne di più dello Spirito Santo e si sentono in dovere di insegnare al Padre eterno a fare il suo mestiere (!), è bene che si mettano l’animo in pace! Un’ultima osservazione. Sarà opportuno, dopo questo gesto ed alla luce di esso, riprendere l’insegnamento di questo Papa senza pregiudizi e pre- comprensioni: ci si accorgerà che è stato molto diverso da come la stampa laica ha voluto presentarcelo. Oserei dire, per usare un modo di parlare estraneo alla dimensione della fede ma molto in voga di questi tempi, che è stato non un “con- servatore” ma un “progressista”, anche in questa uscita di scena mediaticamente ad effetto! E’ riuscito in questi anni, in modo unico, a tradurre il Vangelo di sempre nel linguaggio della cultura attuale, sottraendosi ai luoghi comuni del “poli- ticamente corretto” ed aiutando a smascherare gli inganni di una mentalità che, anziché esprimere la vera logica evange- lica, ad essa si opponeva in modo “dittatoriale”. Le sue parole restano pertanto come una rotta da seguire per chi vuol far sì che il Vangelo sia ancora annunciato con fedeltà e coerenza agli uomini del nostro tempo. Don Paolo Zago 5 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 6

I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Giugno 2012, LETTERA AL SINDACO PISAPIA Per rispondere alle centinaia di telefonate che continuano a pervenirci dai cittadini milanesi inerente le tradizionali manifestazioni che l’associazione non riesce più a proporre, abbiamo deciso, come suggeritoci dagli stessi cit- tadini, di scrivere queste due righe al nostro Sindaco Pisapia sperando, nel caso non riuscisse ancora a trovare 10 minuti per riceverci, di risponderci epistolarmente, con l’impegno da parte nostra di pubblicare la risposta.

ILLUSTRISSIMO SIGNOR SINDACO PISAPIA, NON RIUSCENDO AD ESSERE RICEVUTI, NONOSTANTE LE RIPETUTE RICHIESTE SIN DAL SUO INSEDIAMENTO DEL MAGGIO 2011, LE CHIEDIAMO, CON QUESTE POCHE RIGHE, SE I MILANESI POTRANNO RITORNARE A VIVERE ALMENO LA TRADIZIONALE MOSTRA PRESEPI DI TAZZINETTA BENEFICA IN PIAZZA DUOMO?

CON OSSERVANZA

Matteo F. Gildone (Presidente dell’Associazione)

TUTTI RICORDERANNO LE POCHE RIGHE DI QUESTA LETTERA APERTA AL SINDACO PISAPIA PUBBLICATA ANCHE SUL NOSTRO PERIODICO DEL MESE DI GIUGNO DELLO SCORSO ANNO

...Ebbene, non ricevemmo risposta alcuna, anzi dopo Vaghi impegni da parte di impor- tanti membri della sua Amministrazione lo scorso Natale abbiamo assistito alla esibi- zione in piazza Duomo di bancarelle ambulanti di ben poca attrattiva, ma forse con tanto ritorno in denaro, mentre è rimasta completamente libera l’area dove durante il corso dell’anno vengono solitamente allestite strutture varie. Sarebbe stato proprio un Il Presidente errore concederla alla Tazzinetta? Matteo F. Gildone Forse non avrebbe portato liquidi in cassa ma tanto bene alla Milano natalizia sì. Per la cronaca teniamo precisare che la città di Milano - fatta eccezione dei due quinquenni amministrati da ed il successivo da - storicamente è sempre stata governata da Amministrazioni di sinistra o al massimo di centrosinistra, le quali hanno sempre ritenuto una vera istituzione la Mostra Presepi di Tazzinetta Benefica e anzi la consideravano quasi un vanto per la città.

Dobbiamo quindi pensare che la giunta di sinistra di una volta stava veramente dalla parte dei più deboli e di chi si prendeva cura di loro.

Infatti, tutti i Sindaci che si sono succeduti nella storia milanese da , , e ad Aldo Agnasi, , , Gianpiero Borghini, Marco Formentini e lo stesso Albertini ci onoravano con la loro presenza nel venire ad inaugurare, assieme a Vescovi ed alti prelati della Diocesi milanese, la “Mostra presepi” che Tazzinetta Benefica erigeva sul Sagrato di piazza Duomo. 6 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 7

I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Tutti questi Sindaci e quattro Presidenti della Repubblica da Einaudi a Gronchi, da Ciampi a Napolitano hanno sem- pre apprezzato l’operato della nostra storica ultracentenaria Associazione, riconoscendone i meriti con attestati e medaglie e persino dedicandole una via. L’ Amministrazione attuale ha invece deciso di ignorarci e in questo modo ci “aiuterà” a chiudere i battenti e noi non riusciamo a capirne le ragioni, a nostro avviso assolutamente inesistenti. Facciamo solo del bene, aiutiamo il prossimo in difficoltà e la Mostra Presepi è un grande veicolo per portare “san- gue” alla nostra cassa sempre più anemica e vuota. E’ un male tutto ciò? Dobbiamo esserne puniti? Se esistono delle ragioni probanti, che ce ne sia dato atto per favore, in maniera chiara ed esplicita senza nascondersi come sempre dietro false promesse e colpevoli silenzi. Non chiediamo altro che di continuare una tradizione meneghina per affron- tare con il ricavato dei biglietti e delle offerte una situazione di grande emergenza che con il tempo può diventare drammatica. E nessuno può negare di conoscere lo stato dell’arte. Soprattutto chi sta oggi amministrando una città complessa e problematica come Milano in cui ogni mano “volontaria” è benedetta e benvenuta - almeno così dico- no i giornali - allora perché negare l’occasione di esprimere al meglio sostegno e disponibilità a chi dal 1893 ne ha fatto una missione? Non pensiamo e non vogliamo credere che anche qui c’entrino beghe politiche e di colore, Tazzinetta è un’ Associazione laica per statuto ed è aperta a tutti, nessuno escluso e il fatto di essere diretta da per- sone di credo cattolico non ha mai inficiato il suo principio di laicità. Anzi proprio seguendo gli insegnamenti della Chiesa che sono fondamentalmente insegnamenti di carità umana, essa aiuta e aiuterà sempre i bisognosi ( per ora circa 900 persone) qualunque sia il colore della pelle e le tendenze politiche e religiose. Cosa dobbiamo dire di più? Da troppo tempo la nostra pazienza, di ciceroniana memoria, si è stancata di attendere, noi continuiamo a pregare e, incredibilmente, a difenderci e giustificarci per avere un briciolo di considerazione da chi di dovere a fronte della possibilità di regalare qualche speranza, un po’ di calore e molto, anzi moltissimo aiuto pratico a tutti coloro che da lungo tempo o improvvisamente si trovano in condizioni di indigenza per varie e dolo- rose ragioni. Non può il Signor Sindaco far finta di non sentire e di non vedere, noi chiediamo solo un pezzetto di suolo nei giorni cosiddetti della Bontà e della Gioia. Chiediamo di ridare a Milano i suoi Presepi che tanto erano amati non solo come simbolo religioso ma anche come opere d’arte, perché tali sono. Chiediamo veramente l’im- possibile? E’ inutile parlare tanto di valori umani e chiedere ai privati di donare il loro tempo e il loro cuore – cosa degnissima peraltro – se non si aiutano le associazioni di volontariato già esistenti e attraverso le quali i privati pos- sono essere veicolati in modo efficiente, ma per tutto questo occorre il vile denaro e per “fare” denaro senza mendi- care occorre anche dare qualcosa. La Mostra Presepi, appunto. Per dimostrare che non parliamo a vanvera e come si può constatare dalle foto, il primo spazio di piazza Duomo richiesto da Tazzinetta Benefica per la Mostra Presepi è stato concesso ad un’associazione di ambulanti, ma il Comune tramite “l’Ufficio Concessione Suolo Pubblico”, ci ha negato anche il secondo spazio e cioè la location di piazza Duomo (quella dietro il monumento di Vittorio Emanuele) che, come abbiamo detto sopra, durante l’anno è spesso occupata da tendoni e strutture e che invece è rimasta inspiegabilmente vuota. Forse si è voluto evita- re tanto “mercato” vicino al Duomo, ma allora perché le bancarelle e non la Tazzinetta? Urge una spiegazione logica.

Complimenti signor Sindaco, Lei è veramente commovente!

Vorremmo che il Sindaco ci dicesse cosa la Tazzinetta Benefica deve fare per concedere quanto i suoi predecessori hanno sempre concesso, riconoscendo i meriti e l’operato della più vecchia Associazione di volontariato meneghina.

Sappia, però, che vogliamo continuare ad essere soprattutto ligi al nostro “credo filantropico” ed operare come sem- pre è stato fatto, senza confonderci con quella miriade di associazioni che ogni giorno vanno ad arricchire il Registro delle onlus.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

La ex via Camposanto (retro del Duomo) concessa alle bancarelle degli ambulanti è una delle aree negate a Tazzinetta Benefica per la realizzazione della “Mostra Presepi” in quanto inviola- bile onde non inficiare la bellezza dell’Abside e non disturbare la tranquillità dell’Arcivescovado.

La sera di S. Ambrogio ogni anno gli Zampognari di Miradolo si esibiscono con nenie natalizie davanti al ten- done della “Mostra prese- pi”di Tazzinetta Benefica.

Mons. Manganini -Arciprete del Capitolo del Duomo- inaugura la Mostra presepi assieme al Presidente dell’Associazione Teo Gildone, ai rappresentanti delle Istituzioni, ai Maestri presepisti, la stampa e le televisioni.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Area fianco Cattedrale -fronte Portici settentrionali- prevalentemente concessa (anche se con una miriade di condizionamenti urbanistici, ambientali ed assicurativi) a“Tazzinetta Benefica” da circa mezzo secolo per la “Mostra presepi”. Quest’anno si è preferito concederla alle bancarelle del “Mercato degli ambulanti”

In questa area dove per circa 50 anni Tazzinetta Benefica ha realizzato la “Mostra presepi”, dopo il veto del 2011, lo scorso anno, l’Amministrazione comunale ha giustamente preferito far cassa concedendo alle bancarelle del “Mercato degli ambulanti” tutta l’area circostante il Duomo -da piazza Fontana e via dell’Arcivescovato alla ex via Camposanto (retro del Duomo), al marciapiede dell’Abside della Cattedrale nonché l’area fronte Portici settentrionali- quest’ulti- ma istituzionalmente concessa a “Tazzinetta Benefica” da mezzo secolo per la “Mostra presepi”.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Ecco alcuni degli eventi che durante tutto l’anno vengono realizzati in piazza Duomo -per concessione dell’Amministrazione comunale- nella 2^ area (dietro il monumento di V. Emanuele) negata a Tazzinetta Benefica per la “Mostra presepi”

Ecco l’area concessa tutto l’anno per lo svolgimento ogni tipologia di evento, purtroppo, anch’essa, negata per la 2^ volta a Tazzinetta Benefica per la realizzazione della “48^ Mostra presepi di Milano”.

L’Amministrazione comunale ha preferito lasciarla vuota! 10 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 11

I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

AL FINE DI RINFRESCARE LA MEMORIA A CHI FA FATICA A TENERE IMMAGAZZINATO LE COSE BUONE CHE GLI UOMINI SANNO FARE RIPORTIAMO NELLE PAGINE SUCCESSIVE UN ARTICOLO PUBBLICATO A PAG. 10-11-12 DEL 1° NUMERO 2012 DEL PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE A FIRMA DEL DIRETTORE. Il Direttore risponde

Ma chi sono i vostri assistiti? Tazzinetta Benefica è nata nel 1893 (119 anni fa) ma a chi è venuta questa felice idea? Non sono troppe le Associazioni onlus nate negli ultimi anni e, soprattutto, sono veramente tutte oneste ed affidabili? Siete sicuri che chi si rivolge alle Associazioni per chie- dere aiuto abbia vera-mente bisogno, ...come fate a selezionarli?

Queste sono le domande che più soventemente ci vengono poste, specialmente da chi si avvicina per la prima volta all’Associazione o da chi, pur conoscendoci da decenni, ci ricorda o ci conosce solo per la storica Mostra presepe che Tazzinetta faceva in piazza Duomo, o per le tante manifestazioni (spettacoli, mostre di pittura), seminari e convegni, pranzi natalizi e pasquali per poveri, mercatini solidali, distribuzione di pacchi mensili di derrate alimentari, di vestia- rio, di farmaci da banco, pagamento di piccole utenze, gite o scampagnate per i più diseredati ma non tutti sanno tutto. Comunque, sono tutte domande sane e sacrosante, specialmente in un periodo così confuso come quello che stia- mo vivendo ovverosia un periodo in cui la povertà sembra essere diventata la catastrofe primaria che imperversa in questa nostra Italia, anche se, personalmente, metterei al primo posto la precarietà giovanile, la disoccupazione, e non solo quella giovanile ma anche quella degli ultra quarantenni, dei padri di famiglia che nonostante le promes- se o meglio le chiacchiere che continuano a raccontarci da oltre un decennio, sono in continuo crescendo provo- cando, così, un disastro che apre le porte a disastri peggiori che non possono identificarsi solo nella povertà ma in tutte le conseguenze che da essa ne derivano, come la perdita di valori, l’eclisse totale della dignità, la disperazione con tutti gli altri guai che da questa ne derivano...,e potrei continuare all’infinito. Con questa apertura penso di aver risposto alla 1^ domanda. Ed ora, restando in tema, vediamo chi si rivolge a noi: - gli anziani indigenti e spesso soli od abbandonati, - le famiglie cadute in povertà a causa della perdita del posto di lavoro del capo famiglia, molti giovani senza lavo- ro convinti che un’Associazione come la nostra possa aiutarli a trovare un lavoro -a dire il vero fino ad un po’ di anni fa, lo facevamo in quanto qualche possibilità c’era, ora, però significherebbe illuderli e prenderli in giro-, - i padri separati che a causa delle spregiudicate leggi del nostro Paese, finiscono a vivere nelle macchine od a rifugiarsi presso gli anziani genitori o presso amici finiti anch’essi in disgrazia unendo così le forze per affittarsi un appartamentino e dividere le spese di vitto e alloggio, - gli stranieri senza lavoro, - gli ex detenuti che dopo aver scontato la pena non sono più accettati dalle famiglie e fanno più fatica degli altri a trovare un’occupazione.

Come è nata Tazzinetta Benefica? La storia è stata pubblicata centinaia di volte. Nell’ultimo ventennio del 1800 gli operai milanesi avevano l’usanza, a fine settimana, quando prendevano la paga, prima di rientrare a casa, si fermavano all’osteria per una partitina a carte giocandosi qualche tazza di vino -già il vino allora ma anche fino agli anni sessanta del secolo scorso, si ordinava in tazza-. Ovviamente, il rientro a casa era piuttosto dondolante perché si era esagerato con qualche tazza più e, quindi, le discussioni in famiglia erano piuttosto accese, e, siccome le donne vincono sempre, si arrivò ad un sano compromesso ovverosia, invece di bersi tutte le vincite, depositarne una parte in una tazza da vino il ricavato, lasciato, poi, in custodia all’oste; così, lo svago che si provava con la partita a carte rimase, le liti con le mogli diminuirono e nello stesso tempo, grazie alla sapien- te iniziativa dei frequentatori dell’osteria “I tri scagn” -al Carrobbio- in zona Ticinese, i soldi delle vincite di tutto l’an- no depositate nelle tazze venivano adoperati per fare un pacco dono nel periodo natalizio ai poveri del quartiere.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Il 14 giugno del 1893 questi operai ex dondina (dondina è un termine appioppato nella seconda metà del secolo scorso, ai vigili privilegiati dell’epoca incaricati a sorvegliare vigilare i locali pubblici -la anunaria di oggi- i quali a forza di chiudere un occhio in cambio di un tazza di vino spesso andavano dondolando) decisero di fondare una Associazione e, prendendo spunto dalla tazza dove depositavano i ricavati delle vincite, la denominarono “Tazzinetta Benefica”. Poi, con il passare degli anni, quel pacco venne esteso a tutte le famiglie povere milane- si, e, dopo ancora, si incominciò a darlo non solo a Natale ma durante tutto l’anno, fino ad arrivare, grazie al buon cuore di tanti soci e benefattori, a garantire una distribuzione mensile. Successivamente, nel periodo post bellico (1915-1918), i servizi per gli indigenti si ampliarono e, ancora, dopo la 2^ guerra mondiale, la forbice assistenziale si allargò agli sfollati, alle vedove fino a garantire le colonie estive ed invernali agli orfani ed ai bambini poveri in stato di salute precaria. Successivamente, grazie allo sviluppo economico, i poveri diminuirono ma oggi sembra essere ritornati a quei periodi anche se, purtroppo, a causa del proliferare di Associazioni onlus ed al dilagare della povertà sono diminui- ti maledettamente le offerte dei benefattori, sono spariti -almeno per noi- i già miseri contributi istituzionali e sono diminuiti anche i soci. E, pensare che per i milanesi doc, una volta essere Socio di Tazzinetta Benefica significava mettersi un fiore all’oc- chiello, infatti, fino ai primi anni del 2000, oltre ai cittadini comuni ed ai dirigenti di aziende, politici, giornalisti, reporter ed artisti sgomitavano per presenziare ai nostri Eventi ed ai nostri Convivi.

A prova dell’alta ed impareggiabile opera filantropica di Tazzinetta Benefica parlano i molteplici riconoscimenti, ne cito solo alcuni:

- L’Ambrogino d’Oro con Medaglia e diploma del Comune di Milano nel 1948, - la Medaglia d’Oro e diploma della Provincia di Milano nel 1970, - nel 1976 il Comune di Milano ha intitolato una via ad un Presidente di Tazzinetta Benefica -via Achille Feraboli- - nel 1976 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia di Milano, - nel 1999 ha ricevuto la Rosa Camuna dalla Regione Lombardia, - lo stesso anno il nostro attuale Presidente è stato premiato con la Benemerenza Civica del Comune di Milano per aver proposto l’iniziativa “Adozione del 5° nonno” sperimentata con grande successo dallo stesso Comune di Milano, - nel 2000, nella bellissima cornice della Teatro alla Scala, la Camera di Commercio Industria e Artigianato di Milano ci ha conferito il Diploma con Medaglia d’Oro “per esserci distinti nella divulgazione dell’alto valore del volontariato e per l’attività che Tazzinetta Benefica svolge quotidianamente, - riconoscimento analogo con un “contributo in denaro”” ci è stato conferito nel dicembre del 2008 dall’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, tra l’altro, ogni anno, da ben 6 anni ci conferisce la Medaglia d’Oro della Presidenza della Repubblica per i Concorsi letterari regionali che indiciamo per gli studenti delle Scuole superiori della Lombardia. - La prima Medaglia ci fu conferita dal suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. - Va detto che anche in passato altri Presidenti della Repubblica come Gronchi, Einaudi nel 1951, ed altri hanno conferito riconoscimenti all’Associazione. - Non sono mancati riconoscimenti da parte di alcuni Pontefici ed altre importanti Istituzioni.

Maggiori dettagli su “Chi siamo e Cosa facciamo” si possono leggere nelle ultime 2 pagine del nostro periodico.

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I vecchi motti sempre attuali nei Palazzi milanesi: “Il sazio se ne frega di chi è a digiuno” “ Non c’è sordo peggiore di chi non vuol sentire”

Rispondo alla 3^ domanda: Non sono troppe le Associazioni onlus nate negli ultimi anni e...

E’ vero! A tal proposito, non posso che confermare una realtà alquanto perversa che imperversa nel nostro Paese: non si contano più le Associazione che nascono ogni giorno e che puntualmente vengono iscritte nel “Registro delle onlus”. Non saprei dire quante sono quelle serie e con buoni propositi ma, certamente, va detto che, a prescindere dalla serietà /o veridicità filantropica, esse distraggono contributi a quelle serie ed operose. Ritornando alla nostra associazione, infatti, posso dire, senza ombra di smentite, che fino ai primi anni del 2000, moltissimi politici sia locali sia provinciali o regionali ma anche nazionali e molti artisti sgomitavano per partecipa- re ai nostri Eventi ed ai nostri convivi, poi, tanti hanno pensato bene di creare delle Associazioni proprie, ovviamen- te, Associazioni onlus oppure diventare testimonial di altre Associazioni, non solo per motivi umanitari ma, soprattutto, per mettersi in mostra e farsi pubblicità, chiedendo contributi ai cittadini, e, grazie alla loro notorie- tà ed alla sfrenata pubblicità su tutti i mezzi di comunicazione, spesso anche costosi (dove vanno a prendere i soldi solo Dio lo sa), distraggono la beneficenza dalle Associazioni serie come la nostra e molte altre verso le loro. Alla faccia di chi opera quotidianamente senza ostentazioni ed in silenzio, oserei dire, francescano. Purtroppo, cari lettori, questa realtà ci obbliga a rispondere anche ad una domanda intrinseca che ci viene posta non solo dai cittadini o dagli ormai pochi benefattori ma anche dagli stessi Assistiti o dai candidati ad entrare in detta lista; già, perché non tutti sanno che ci sono centinaia di poveri in lista d’attesa di assistenza ma che non possiamo soddisfare in quanto le richieste, parallelamente alla dilagante crisi occupazionale, aumentano sempre più, per cui, nonostante la buona volontà, noi non abbiamo i mezzi economici sufficienti per offrirgli assistenza. E, proprio per questo, da sempre, cerchiamo di creare eventi e manifestazioni, proprio per raccogliere fondi ma, anche in questo caso, i primi ad ostacolarci e fare mobing sono le Istituzioni e la sporca burocrazia nella quale alcu- ni personaggi arroganti e presuntuosi si dondolano, e siccome, lor signori, economicamente, stanno tutti bene e, come tanti impiegatucci di posti chiave, per rifarsi della pochezza della vita privata, appena occupano una poltron- cina si divertono a mortificare con arroganza il prossimo e le persone per bene. Infine rispondo all’ultima domanda:

“Siete sicuri che chi si rivolge alle Associazioni per chiedere aiuto abbia veramente bisogno e... come fate a selezionarli”? Quale sia la metodica selettiva delle altre Associazioni non lo so, comunque, è sempre molto oculata. Noi, dal canto nostro, ogni 18 mesi facciamo un censimento per verificare se persistono ancora le condizioni per offrile l’assistenza che solitamente diamo: - ad anziani indigenti (con pensione minima), - a famiglie in grave stato di povertà a causa della mancanza del posto di lavoro, specialmente del capo famiglia che, tra l’altro, ha impegni onerosi contratti prima della perdita del posto di lavoro, - alle ragazze madri e padri separati con scarsi mezzi economici, - ad ex detenuti che scontato la pena non vengono più accettati dai parenti e fanno fatica a trovare un posto di lavoro, - ed altri casi pietosi che analizziamo di volta in volta. Ovviamente, ad ogni assistito chiediamo una serie di documenti anche se, quasi sempre, ci vengono inviati dagli Assistenti sociali. DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’ AIUTARCI COSTA SOLO UNA FIRMA! 5 PER MILLE È SUFFICIENTE SCRIVERE E FIRMARE NELL'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE: "SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE” IL COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

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Solidarietà FORZA... SII ANCHE TU PROTAGONISTA della “Collana della Bontà e della Solidarietà Permanente 2013” Coraggio Amici, Abbiamo bisogno di voi! Lo sappiamo che il nostro è un “tormentone”, ma ci perdonerete e continuerete a leggerci, ne siamo sicuri. Abbiamo sempre molte cose da fare, dateci una mano per favore. Non ci abbandonate e collaborate scrivendo il vostro nome in questa preziosa e meravigliosa “Collana della Bontà e della Solidarietà permanente del 2013” Coraggio amici e grazie, Dio ve ne renderà merito. ADAMOLI GIAN BATTISTA CERNUSCHI LUIGI LONGO MARIA RAMPINI PAOLO ADELASCO TIZIANO CERUTI GUSTAVO LONGONI DOMENICO RAY ADRIANA AGUIARI CLAUDIO CERUTTI NATALIA LUALDI ANGELO RICCA SALVATORE ALBASINI ETTORE CHIAPPINELLI FRANCESCO PAOLO LUZZU PIETRO RIMOLDI REALI CARLA ALBINI ROSALBA CHIERICHETTI PASQUALE MALGARINI LUCIANO ROSSI GUIDO MARIA ANCILLOTTI MARINA CIANCI GIOVANNA MALNATI LUCA ROSSI PIERFRANCESCO ANDOLFI FRANCESCO CIANFANELLI FIORENZA MANNA ANBRETTA ROSSI PIERLUIGI ANTINOZZI ENRICO CIVIDINI FEDERICA & FOSSI LEANDRO ROTONDI MARIA GIOVANNA ANTONELLI GIANFILIPPO CLERICI NINO MARCASSOLI EUGENIO SABBADINI SERGIO ARCHENTI ENRICO CODOLINI MARCO & ARTIFONI MARCHESI LIDIA SALVI UGO & RADAELLI SUSANNA ARMENI MARIA ROBERTA LAURA MARFORIO ADRIANA in memoria SANTAMBROGIO - CHIOZZATTO BACOCCOLI ANTONIO COLLI LANZI CLAUDIO della sorella MARIANGELA SANTARELLI EVA & FANNY BAGAROTTI VALERIO COLOMBI LAURA MARIA MARIANI GIOVANBATTISTA SAPORETTII STEFANO BAI VITTORIA COLOMBO REMO MARINONI FRANCO SARTORELLI SERGIO BALESTRI GIANCARLO COZZI NICOLETTA MAURI FERRUCCIO SBROZZI ROSANGELA BALOSSI GABRIELE CRIPPA MASSIMO MAZZIERI STEFANO SCHIAVO ILARIA BANDINI DAVIDE CURTI ANNALISA MELLI MARIA GRAZIA SCOA LUIGI BARBESTA GUGLIELMO D'AGOSTINO VINCENZO MERLI VALENTINO SCOTTI MARIA ved. CHIESA BARBIERI ERMINIO DA RIN JOLE MICHELINI ARTURO SECONDI PEDRAZZINI LUIGIA BASILE GIULIO DALLA BONA PROSERPIO MARIA- MICHELINI CRISTINA SEMENZA DARIO BASSI GIOVANNI TERESA MILESI ROMANO SERRA EGIDIO BASTIANI ADORNA DE BELLIS CORRADO MILONE VITTORIO SESINO ADELE BATTISTEL EZIO DELLA CERRA ERRICO MONDINI ALDO SESSA CRESPI ADELAIDE BELLEMO TIZIANO CARLO in DELLA ROLE FRANCA MORANI VANDA SILVA ROSALINDA TREVISAN memoria di Don FRANCO CAMAGNI DIBLASIO ROSANNA MOTTA LIDIA SOLDO CARLO BELLEMO TIZIANO CARLO DI FONZO CECILIA MOZZANA MARIATERESA SOTTOVIA PONCINO MARIA BELLETICH ALDO DI FRANCO FRANCESCO MURA DANIELA STAGNI GOFFREDO BERTEL ENRICA DI GIROLAMO SILVIA MULTINEDDU LUCIA STELLA S.p.A. BERTINELLI GABRIELLA DONDENA MARCO MUTTONI GIULIO STENICO ALDO BERTOGLIO ANNA ECOLOGICA 3000 srl NOBILE PIERINO STERZA ROBERTO BIDOJA CLAUDIO FEAL PROGETTI OLDRINI NICOLETTA STRACUZZI SILVESTRO BOEZIO GIACOMO FIGINI GUELFO ORLANDI PIETRO TARTARA GIOVANNI BONADONNA FRANCO FIGINI VIRGILIO OSCULATI GABRIELLA TARTARI BRUNA BONASSINA GIORGIO FINETTI LILIANA OTTINO GIANFRANCO TENAN ADELE BORNANCIN RIGGIO GISELLA DIPENDENTI FILP S.p.A PACCES MASSIMO TERUZZI BORTOLOTTI UGO in mem. di EUGENIO MARCASSOLI PAGANI GIUSEPPE TIMEUS FABIO & PACOZZI CARLA BOTTARO DARIA FIORUCCI LUCIANO PAGANI LEONARDO in mem. della mamma Nella BRAGA ANGELO FLEBA ANGELA PANICHI ALDO TIRABOSCHI ERNESTO BRAMATI ELIANA in mem. del FOGLIA PAOLO PANIZZI PIETRO TRANCOSSI ROMANA marito EUGENIO FONDAZIONE FRANCO PASETTI MARCO TREFOLONI GIUSEPPE BRICHETTI LETIZIA TERESA E MARIA GOY PASQUALIGO CLAUDIA UGLIANO SALVATORE BRUNO UMBERTO FORMIGONI FRANCO PEDRAZZINI LORENZO & PACOZZI FRANCA BUCCARELLA FRANCO FOSSI LEANDRO & MANNA & LIBE' DANIELA UGONI MARGHERITA BURATTI ANGELO AMBRETTA PEDRAZZINI MARIA ANGELA VALSECCHI GIANLUIGI BUSATTI CLAUDIO FRANZOLINI VIRGINIA PELLANDA FERNANDO & ORNELLA VANONI GIOVANNA & PERVERSI ANGELA FRANZOSI MARCELLA PEREGO FRANCO & ROSY VARISCO MARIA PIA BUSCAINI GIUSEPPE CARLO GALLETTI ENZO PERNI OLIVIERO VECCHIO GIANRICO BUSSOLATI MICHELE GALLI GIUSEPPE PETTINAROLI ROBERTO VEDANI ALDO BUZIO GIOVANNI & TOSCA GALBUSERA PIERLUIGI PIAZZA ROSANGELA VEDANI PAOLA CAFFI LIDIA GENNARI PAOLO PINCHETTI MAURO VERNOCCHI GIOVANNI CALTAGIRONE Rag SERGIO c/o GOBBI ANTONIO PIRANI ALBERTO VERTEMATI MARISA Omnia Impianti GOBBO EMMA PIRAS GIUSEPPE VILLA LINO CALZI MARCO & LATTUATI NADIA GRIGNANI ENRICO PIZZI GIUSEPPE VOLPATO PIRAS ANTONELLA CAMPI ANDREA GRUNANGHER PAOLO & ZELASCHI GIANNA ZAMAGNI ANTONIETTA CANDINO MELCHIORRE INZAGHI NATALINA POZZI ANTONIETTA ZANGRANDI MARISA CANOVA MILENA INVERNIZZI GIADA POZZI CESARE & BOSSI LAURA ZAPPA FEDERICA CAPPETTI MARTINA MARIA IPSIA CREMONA CLASSE 1° F PREMOLI ALBERTO ZECCHINI MAURIZIO CARBONI GIUSEPPE LAINATI ENRICO PRESTI FIORELLA ZUNTINI GIAN PIERO CARPENTIERI VITTORIO LANDONI MADDALENA PREZIOSI ORESTE CASELLA CARLO LEONE AMELIA PUCCIO GIUSEPPE CAZZULANI LUIGI LEONE ENRICA RAMELLA GIOVANNA 14 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 15

Solidarietà

COMUNE DI MILANO MARIANI MANAGERITALIA ZONA 3 GIOVANBATTISTA MILANO

BANCA BANCA POPOLARE BANCA INTESA SANPAOLO DI MILANO D’ITALIA

FONDAZIONE FRANCO FONDAZIONE CARIPLO E MARIA GOY onlus

STUDIO ITALGESTIONI DR. GIORGIO GEREVINI DR. FAVINO DR. PAOLO FOGLIA

OGNI MESE DIAMO UN PACCO DI ALIMENTI A CIRCA 900 BISOGNOSI

OGNI ANNO DIAMO CIRCA 11.000 PACCHI DI ALIMENTI

OGNI ANNO DIAMO CESTI NATALIZI E PASQUALI A 900 BISOGNOSI UNO POTREBBE ESSERE OFFERTO DA TE!

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OGNI MESE DISTRIBUIAMO FARMACI DA BANCO E VESTIARIO, E QUANDO POSSIAMO, DIAMO ANCHE UN CONTRIBUTO PER LE PICCOLE UTENZE

Invia il tuo contributo tramite Bonifi co bancario intestato a: Tazzinetta Benefi ca onlus IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257 presso Banca Prossima oppure tramite c/c postale n° 51025203 intestato a: Tazzinetta Benefi ca onlus - via Marcona n° 34 - 20129 Milano TAZZINETTA BENEFICA ONLUS CERCA TECNICO DISPONIBILE AD OFFRIRSI PERIODICAMENTE PER AGGIORNARE IL SITO WEB 16 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:48 Pagina 17 Vita Sociale Lettera del Presidente TESSERAMENTO 2013 Care Amiche ed Amici, come ogni anno, sono felice di augurare a tutti voi un nuovo anno migliore di quello passato, foriero di cose belle e, soprattutto, di buona salute. Non posso esimermi, però, dallo sperare in un anno economicamente migliore, un anno in cui l’economia possa intravedere spiragli di ripresa specialmente per l’occupazione che ormai sta toccando il fondo, e che non riguarda più solo quella giovanile, bensì tanti lavoratori cassintegrati, esodati od, addirittura, senza più il posto di lavoro sul quale avevano fondato le proprie speranze di vita e delle proprie famiglie. Purtroppo, come ho già avuto modo di scrivere più volte, in tempi non sospetti, le Associazioni di volontariato - spesso abbandonate dalle Istituzioni- oltre a prodigarsi per la vecchia povertà ovverosia i poveri di sempre, le per- sone anziane abbandonate e con la pensione minima, stanno da tempo affrontando la “nuova povertà” che non consiste solo nell’aiutare gli extracomunitari che hanno già il conforto di una miriade di Associazioni, bensì le tante famiglie che, ahimè, dall’oggi al domani -a causa della perdita del posto di lavoro del capofami- glia- cadono nel baratro della povertà.

Noi di Tazzinetta Benefica,

pur non volendo perdere le speranze e l’illusione che le Istituzioni possano convertirsi, concretamente e non solo a parole, all’interessamento dei ceti deboli ed alle associazioni di volontariato che si prodigano al reale ma sempre insufficiente sostentamento, in rispetto all’impegno assunto sin dal 1893 continueremo ad essere il punto di riferimento per coloro che vivono nella povertà e nella solitudine e che sperano di poter ricevere conforto e amore. Come vedete, care amiche ed amici, noi continuiamo ad impegnarci con tutte le nostre forze e senza concederci un momento di sosta per far sì che questa macchina continui a macinare amore e solidarietà per chi vive nella pover- tà, quella vera, e spesso nella solitudine che senza ombra di dubbio è più brutta della stessa povertà. Per questo, noi dobbiamo poter contare sul sostegno di tanti amici benefattori disposti a soste- nerci con l’adesione a Socio, o con un contributo libero. Dagli iscritti ci aspettiamo il rinnovo del- l’adesione mentre ai nostri amici Soci Vitalizi chiediamo un contributo a sostegno dell’operato nel quale essi credono da tanti anni.

Certo che questo appello troverà la benevolenza di tanti, colgo l’occasione per augurare tanto bene ed inviare i più cordiali saluti. Matteo F. Gildone

CAMPAGNA ADOZIONE 5° NONNO A DISTANZA Adotta un nonno meno fortunato del tuo con un contributo che tu stesso potrai decidere liberamente. Come fare? Decidi l’importo e la frequenza in base alle tue disponibilità e dai l’ordine di Bonifico bancario permanente alla tua banca Sul c/c bancario intestato Tazzinetta Benefica onlus IBAN: IT 27 K033 5901 6001 0000000 8257 presso BANCA PROSSIMA - Agenzia di Milano ...e Dio te ne renderà merito!

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Vita Sociale (a cura di Maria Longo) A PASQUA COME A NATALE, A PRANZO CON GLI AMICI MENO FORTUNATI La tradizione sarà rispettata. Sì, care amiche ed amici, grazie alla generosità di chi crede nella “missione” che Tazzinetta Benefica onlus ha abbrac- ciato da 120 anni, sabato delle Palme (il 23 marzo) festeggeremo la Resurrezione assieme ad centinaio dei nostri fratelli sfortunati cui diamo assistenza durante tutto l’anno. Festeggeremo con loro come abbiamo fatto a Natale dello scorso anno e di tutti gli anni passati con un altro gruppo altrettanto nutrito. Come sapete, in queste ricorrenze non riusciamo a condividere la gioia con tutti i nostri Assistiti, “sono tanti” e, oltre alle difficoltà logistiche c’è un’al- tra realtà più seria che ci impedisce di poterlo fare, sto parlando della carenza di fondi. Purtroppo, i bisognosi sono in continuo crescendo mentre le offerte che, assieme al 5x1000, sono le uniche entrate sulle quali può con- tare Tazzinetta Benefica per il sostentamento dei suoi circa 900 Assistiti, sono in decrescendo.

A dire il vero, a Natale, il Consiglio di Zona 3 del Comune di Milano che ringraziamo di vero cuore a nome, soprattutto, dei nostri Assistiti, ha deliberato un contributo a sostegno del nostro progetto “E’ Natale anche per loro”.

Sarà colpa della crisi, sarà colpa della continua proliferazione di associazioni onlus, sarà per il fatto che le Istituzioni dicono di non avere mai fondi da devolvere alle associazioni che assolvono agli obblighi cui esse si sottraggono, Tazzinetta Benefica che dal 1893 si prodiga senza sosta quotidianamente all’assistenza dei bisognosi, ogni anno rischia seriamente di dover chiudere i battenti e abbandonare al proprio destino tanta povera gente. Comunque, al di là di queste tristi considerazioni, io sono convinta, come tutti i volontari di questa nobile storica Associazione, che la fortuna di poter guardare negli occhi quella gente che almeno per un giorno può lasciarsi alle spalle le tristezze della povertà e dell’abbandono cui è costretto a vivere ci carica, e ci infonde la convinzione che Qualcuno da lassù ci darà tanta forza e lunga vita per continuare questa missione. A Natale, le cattive condizioni meteorologiche ci avevano scoraggiati, ci preoccupavamo per tutti quegli anziani che a causa del freddo e dai cumuli di neve gelati sui marciapiedi ed agli angoli delle strade avrebbero costretti tanti di loro a rinunciare ma, grazie a Dio, non è andata così; a prescindere qualche defezione che abbiamo subito provve- duto a rimpiazzare con quelli precedentemente esclusi per mancanza di posti siamo riusciti, con pullman e mezzi privati dei volontari, a far sì che la festa fosse degna di tutte le altre. Una giornata in allegria con menu a scelta di carne e di pesce, panettone e spumante per tutti, il consueto cestino contenente il pranzo per il giorno successivo, un regalino per ognuno di loro, tanto cioccolato e l’immancabile pieno di baci che il nostro Presidente ha incassato assieme agli amici Paolo Foglia, Vittorio Teruzzi, Domenico Bosoni e Maria Dicorato del Consiglio Direttivo e ai Volontari. A Pasqua, statene certi, la musica non cambierà anzi, in rispetto alla tradizione, la festa sarà ancora più grande e, siamo certi che anche Voi, care Amiche ed Amici, non ci farete mancare il vostro sostegno e, come sempre, ci aiu- terete a TRASFIGURARE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE IN SPERANZA, AMORE E CARITA’

18 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 19 Vita Sociale Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 20

Conosciamo Milano (a cura di Vittorio Teruzzi) VIAVIA MERCANTI,MERCANTI, PIAZZAPIAZZA EE PALAZZIPALAZZI

Da piazza della Scala a sinistra in Via S. canti i quali, assecondati dai banchieri Strozzi di Margherita, a destra in Via Mengoni poi via dei Firenze, ebbero pure la forza di finanziare quella Mercanti. Non va pensato che le vie percorse non storica impresa d’Arrigo IV d’Inghilterra che gli sono senza storia bensì per scelta, sono state sor- diede più tardi, la facoltà d’imporre i suoi voleri volate. alla Francia, così posta definitivamente sotto la sua reggenza con seguente vittoria d’Azincourt Mercanti: piazza e via che sono di certo tra le più nel 1415. Nel 1385 ed a seguito di un altro incen- interessanti ed attraenti di Milano, non solo per la dio scoppiato nel Palazzo Comunale, si diede rinomanza derivatagli dall’incessante svolgersi di mano a nuovi rifacimenti ripresi in seguito nel tutti quegli eventi politici e culturali che accadde- 1560, anno in cui si ampliò la piazza fino a com- ro in pieno Medio Evo, ma più ancora per ricordi prendervi il lato del palazzo dei Giureconsulti, artistici che le conferiscono ancora oggi un aspet- sorto per volere del papa Pio IV. Terminiamo con to poco dissimile dall’antico, da quando in pratica l’evidenziare che la piazza comunicava con le vie nel 1228, il podestà Oldrado da Tresseno vi fece adiacenti per mezzo di quattro archivolti aperti costruire il Palazzo della Ragione, seguito poi da verso Via Orefici. quello del comune nel 1285. Peccato che dieci anni dopo, quel fabbricato, ove la casa di Matteo PALAZZO DELLA RAGIONE Visconti venne distrutta da un incendio che bruciò quasi tutti i documenti in esso contenuti. Nel 1228, come già accennammo, iniziò la costru- Il nome “Mercanti” è derivato dal mercanteggiare di zione per volere del podestà Oldrado da Tresseno persone danarose e trafficanti oltre che in oggetti che nel 1234 venne ultimato da autore ignoto. preziosi, anche come cambia valute, cassieri Questo fabbricato dalle linee armoniche, da prin- sovenzionatori contro pegno, non escludendo cipio chiamato la Casa dei Novecento (da tanti che l’usura al tempo ammessa per legge dal duca Gian erano allora i consiglieri milanesi che in esso Galeazzo Visconti. Tali mercanti, col tempo, arric- risiedevano) comprende un porticato, aperto chitisi al punto d’accentrare nelle loro mani i mede- secondo antica usanza, da tutti i lati come pubbli- simi affari della finanza milanese, diventando così i co ritrovo. Si accedeva al piano superiore per veri arbitri delle fortune politiche della stessa città. mezzo di una scala a rampa (in legno massiccio) E’ bene ricordare che questi signori, già dal 1350 imboccante una robusta porta, varcata la quale si in seguito a privilegi loro concessi dall’antico entrava in un ballatoio che a sua volta immetteva Statuto milanese, si fecero costruire una loro sede in una vastissima sala mattonata a spina di pesce chiamata Casa dei Banchieri dove, raggiunta la illuminata da trifore, finestre artisticamente deco- massima potenza finanziaria, ebbero poi la possi- rate in terracotta, secondo l’usanza del tempo. Dal bilità d’estendere i loro affari sino a trattare con popolo essa era chiamata sala nera a causa del stati esteri ove, talvolta, per comodità dei propri terrore che incuteva ai convenuti per cause pena- affari si trasferivano con le loro famiglie. Tanto è li: era qui che con tratti di corda pendente dalla vero che a Madrid ancora esiste la via “DE LOS finestra centrale dell’edificio, i giudici spingevano MILANES” dove quei banchieri fecero affari persi- gli accusati a tradirsi a vicenda con confessioni no con la Corte di Spagna, e ancora nella medesi- che, talvolta, terminava con il supplizio capitale ma Londra esiste la via “ LOMBARD STREET” eseguito nella piazza stessa, se i rei erano nobili, Questo vuole documentare la presenza di tali mer- ed in quella della Vetra se popolani.

20 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 21 Conosciamo Milano

Lugubre era quanto mai la triste scena resa ancor dell’area stessa. Per volere di Matteo Visconti. Nel più tetra da una tremolante luce d’un lumicino ad 1316 con la collaborazione di Scoto di San olio pendente dal soffitto che illuminava quei giu- Geminiano, iniziò la costruzione sotto la direzione dici che, a testa curva con le loro delibere teneva- del celebre architetto Balduccio che, tanto influiva no sospese le travagliate anime dei giudicati, men- sull’arte lombarda. L’edificio, decorato con statue tre il popolo, impaziente e curioso, commentava di santi raffiguranti i patroni della città visibili nelle rumorosamente nella sottostante piazza. Nel 1770 nicchie sovrastanti le trifore, conserva nella linea necessitava per Milano una nuova sede per archi- geniale ed armonica le primitive mensole soste- vi notarili, l’allora imperante Maria Teresa d’Austria nenti il balcone che Azzone Visconti vi fece usufruì di quest’edificio aggiungendovi un antie- aggiungere a maggior comodità del podestà, per stetico sopralzo in modo da potervi accatastare le sue comunicazioni al pubblico appositamente tutti i numerosi documenti dell’archivio. Privato convocato a suon di trombe. Per tale motivo detto così delle artistiche modanature, ornati, rilievi in balcone, aveva preso il nome coniato dal popolo terracotta e dell’indovinata ed ampia fascia del cor- di parlera. Va osservata pure l’originale fascia che, nicione, perdeva quasi tutta la sua importanza arti- cingendo il fabbricato, snoda tutti gli antichi stem- stica. Al suo centro e verso la piazza, vi è il basso- mi dei quartieri milanesi. Nell’interno vi sono alcu- rilievo con statua equestre del podestà Orlando, ni affreschi ripristinati per ordine della famiglia dai milanesi dedicatogli nel 1230. Osio, al principio di questo secolo volendo così onorare il Generale Conte Osio, già precettore di LOGGIA DEGLI OSII Vittorio Emanuele II. In fianco ed in stile rinasci- mentale è il cosiddètto Museo Commerciale All’angolo della piazza c’è la graziosa palazzina dell’Architetto Sormani, adattato nel 1808 in altro conosciuta col nome di Palazzina degli Osii, così palazzo sorto in luogo di un porticato con cancel- chiamata perché sorta vicino alla dimora degli letto ove, per secoli, furono esposte all’incanto le Osii, famiglia patrizia milanese concessionaria masserizie dei falliti.

21 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 22

Il Controsenso (a cura di Fabiola B.G.)

Spesso, anche dalle pagine di questo periodico dell’Associazione per la quale collaboro assieme a tanti che ho avuto modo di conoscere in questa grande famiglia, mi sono occupata del problema della confusione che si fa tra il volontariato per gli essere umani ed il giusto amore che ognuno di noi deve avere per gli animali e che, a mio avviso, non può essere confuso e messo sullo stesso piano.

Premesso l’indubbio amore che provo per gli animali e la stima per chiunque ne adotti uno, mi vedo costretta a fare delle considerazioni che potrebbero non essere capite da chi è in malafede o da chi con- fonde l’amore per gli amici a quattro zampe con l’egoismo. Prendersi cura di un animale, infatti, non è come possedere un giocattolo che in un primo momento riempie un vuoto e poi si abbandona quando non ne sente più il bisogno. Comunque, sento il dovere di fare, con molta franchezza, una considerazione: “stiamo attenti a non colmare il vuoto e la solitudi- ne sociale che sta imperversando nel nostro Paese con l’umanizzazione degli animali. Ultimamente, sono rimasta colpita dalla proposta dell’on. Michela Vittoria Brambilla presentata alla Camera dei Deputati che prevede la detrazione delle spese veterinarie e farmaceutiche che, oltre ad entrare nel redditometro -a mio avviso- hanno dei costi assurdi, con una franchigia inferiore a quella prevista per le spese sanitarie delle persone.

Il Presidente della Lega degli animali e dell’Ambiente fa notare che nella politica non c’è traccia alcu- na che riconosca la funzione sociale degli animali da compagnia e che contribuisca alla prevenzione dell’abbandono ignorando, tra l’altro, il fenomeno di convivenza e sostegno psicologico che gli anima- li domestici svolgono a favore degli anziani soli, dei malati e dei bambini nelle varie fasi della crescita.

Ribadendo ancora una volta il mio amore per gli animali, io credo che, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo è destinato a non finire domani o dopo, queste nobili battaglie degli anima- listi e della stessa Brambilla, in parte sono apprezzabilissime specialmente per quanto riguarda la pre- venzione dell’abbandono, il fenomeno di convivenza di cui sopra, la lotta alla importazione clandestina dai paesi dell’est europeo ed il conseguente sfruttamento e maltrattamento, mentre mi sembrano un tantino fuori luogo le altre richieste come quelle inerenti le spese veterinarie e tutto quanto ho ripor- tato all’inizio.

Io credo che l’on. Brambilla e tutti gli amici del suo Movimento dovrebbero fare una visitina alle Associazioni costrette ad elemosinare offerte ed aiuti dai cittadini per il sostentamento quotidiano degli anziani soli ed abbandonati, di milioni di cittadini italiani disoccupati, di esodati che da mesi non per- cepiscono un centesimo, dei cassintegrati che non riescono a pagare l’affitto e che già a metà mese non hanno più soldi neppure per comprare il minimo indispensabile per la sopravvivenza delle proprie famiglie, dei giovani disoccupati che hanno perso il mordente, l’orgoglio e persino la voglia di studia- re perché, pur volendo, i loro genitori non hanno le possibilità di mantenerli agli studi.

Ed è proprio qui il controsenso, infatti: • E’ alquanto scandaloso preoccuparsi esageratamente degli animali fino a chiedere la detraibilità delle spese sanitarie che si sostengono per loro mentre aumentano i ticket dei farmaci, delle visite sani- tarie e degli esami clinici per le persone, mentre lo Stato e tutte le Istituzioni anche a livello locale negano sostegno ai cittadini sopra citati ed alle Associazioni di volontariato che si occupano di essi.

22 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 23 Il Controsenso

• E’ altrettanto scandaloso assistere a questo processo di umanizzazione degli animali da parte dei loro padroni di questa Italia piena di cani e gatti cui non mancano giocattoli e vestitini che tanti bambini si sognano di poter avere e per i quali si organizzano persino feste di compleanno mentre vediamo famiglie intere -e non parlo dei cosiddetti barboni o senza tetto- venire a chiedere alle Associazioni di volontariato abiti dismessi che una volta si mandavano solo nei paesi del terzo mondo o venire a chiedere una stecca di cioccolato o qualche pacco di biscotti per festeggiare il compleanno o l’ono- mastico di un figlio. Il mese scorso, durante la distribuzione dei pacchi di alimenti ai nostri Assistiti, abbiamo assistito ad una scena da fantascienza ma ormai consolidata: una signora prima di uscire dal suo suv (macchinone di lusso), dopo aver messo una sciarpetta di cachemire alla sua bestiola che aveva in braccio, le ha fatto indossare un cappottino di montone con il colletto e le manichine bordate di pelliccia. A prescindere l’esagerazione della stravagante signora ci siamo chiesti cosa avrebbe detto quella dolce bestiola se avesse avuto il dono della parola.

Cara onorevole Brambilla, personalmente ammiro e condivido tante delle Sue battaglie per gli animali e condivido, soprattutto l’amorevole dono di affetto che si deve ad un cane o ad un gatto ma, forse per ossessione di realtà, non posso esimermi dal chiedere a tutti gli amici che, come me, amano gli ani- mali, di serbare qualche risorsa economica per i bambini abbandonati o del terzo mondo o per un nonno solo e povero o per un fratello che vive in indicibile indigenza con il cuore straziato dalla digni- tà perduta per non essere più in grado di mantenere la propria famiglia, quella famiglia che ha creato con tanto amore e per la quale ora si vede costretto alle peggiori umiliazioni perché oltre alla perdita del lavoro si vede scaricato dalle Istituzioni, si sente un fallito senza dignità costretto a bussare alle porte di tante Associazioni e delle parrocchie per racimolare qualche pacco di pasta o di riso da porta- re a casa dove, poi, fingendo di non aver fame per non sottrarre neppure una forchettata di quel pacco di pasta, va a mettersi in coda alle mense pubbliche assieme a tanti altri poveri cristi.

Che Dio mi perdoni per la franchezza ma io, cara onorevole Brambilla, volontaria di questa ultracente- naria e storica Associazione milanese nonché impiegata in un Ente che si occupa di persone disagiate e povere che cercano casa, vivo tutti i giorni queste realtà, per cui mi permetto di chiedere e di sugge- rire a Lei ed al Suo movimento nonché a tutti i padroni di animali domestici di guardare con più obiet- tività ed onestà intellettuale le reali esigenze di questo società.

Con affetto Fabiola

DATECI UNA MANO PER FAR SI CHE LA SOFFERENZA, LA POVERTA’ E LA SOLITUDINE POSSANO TRASFIGURARSI IN SPERANZA, AMORE E CARITA’

AIUTARCI COSTA SOLO UNA FIRMA! 5 PER MILLE È SUFFICIENTE SCRIVERE E FIRMARE NELL'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE:

"SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE” IL COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

23 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 24

INCENDIOINCENDIO ALLAALLA CASCINACASCINA VISTARINAVISTARINA DELLADELLA FAMIGLIAFAMIGLIA CAZZULANICAZZULANI LA CASCINA E’ FAMOSA PER OSPITARE IL MUSEO PERMANTE “IL MONDO DEL PRESEPE”

Domenica 3 febbraio, nelle prime ore del mattino un micidiale incendio si è sviluppato nella Cascina Vistarina di Salerano al Lambro (Lodi) di proprietà della famiglia Cazzulani -grande amica dell’Associazione Tazzinetta Benefica- nota in tutta Italia persino negli ambienti del Vaticano per il famo- so museo permanente “Il mondo del Presepio” realizzato in un ala del fienile, e che ospita oltre 400 presepi provenienti da tutte le parti del mondo, meta di tante scolaresche non solo del lodigiano bensì di tutta la Lombardia. Nel rogo, purtroppo, hanno perso la vita quattro persone, infatti sono rimasti uccisi una madre sotto le macerie ed i suoi tre figli di venti, sedici e dodici anni. Secondo Rainews Enrico Porrovecchio - comandante dei Vigili del fuoco di Lodi- le fiamme si sarebbero sviluppate dal camino per poi arrivare al tetto. In un primo momento, hanno riferito i Vigili del fuoco, la madre era stata data per dispersa ma poi il suo corpo è stato ricuperato sotto un solaio. Un quarto figlio diciottenne si è salvato. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, l’impianto di riscaldamento a metano, nella cascina era a norma. La stufa a legna avrebbe causato l’incendio, poi propagatosi velocemente al piano superiore della casa, così, dalla canna fumaria le fiamme si sono propagate verso il solaio in un attimo, forse per il forte vento, intaccando tutta la struttura in legno del soffitto. Per Adel e i suoi 3 figli non c’è stato nulla da fare. Sempre secondo i Vigili del fuoco, intervenuti verso le 6 del mattino, nel momento in cui si è svi- luppato l’incendio, nell’abitazione c’erano la madre egiziana di 43 anni con i suoi 4 figli mentre il mari- to Asraf Abdel Rahman -cittadino saudita di 49 anni- era già uscito, come tutte le mattine, per andare a mungere le mucche. L’unico ragazzo sfuggito alle fiamme, il figlio Islam 18enne ch’ è riuscito a scap- pare mentre i suoi fratelli, purtroppo, non ce l’hanno fatta e sono deceduti insieme alla mamma. Asraf Abdel Rahman, originario dell’Arabia Saudita ma con cittadinanza egiziana e italiana, sotto l’effetto del dolore ha detto che tornerà in patria in quanto, ormai, qui non gli è rimasto più nulla, anche s’è certo che potrà continuare a contare sulla sensibilità di Tino Cazzulani e la sua famiglia timorata di Dio con un figlio sacerdote e sempre pronto a fare del bene disinteressatamente; basti pensare ch’egli devolve tutti gli incassi derivanti dalle offerte dei visitatori del “Mondo del presepe” alle suore missionarie. Noi di Tazzinetta Benefica, oltre a unirci al dolore di Asraf Abdel Rahman e suo figlio Islam, esprimiamo tanta solidarietà a Tino Cazzulani e la sua splendida famiglia.

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24 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:49 Pagina 25 La pagina della Medicina LA PREVENZIONE DELLA MALATTIA RENALE CRONICA Per insufficienza renale cronica si intende la condizione in cui, in conseguenza di varie pato- logie, i reni perdono la loro funzione depurante il sangue ad essi afferente dalle arterie renali. I parametri che vengono presi in considerazione sono i livelli serici di creatinina e Dott. G. Gerevini il cosiddetto tasso di filtrazione glomerulare (GFR) che rappresenta la quantità di sangue fil- Endocrinologo trato nell’unita’ di tempo (ml/ minuto) dalle strutture funzionali dei reni (glomeruli).

L’insufficienza renale cronica viene definita dalla presenza di Per altro abitudini voluttuarie come il fumo o l’eccessi- un GFR a 60 ml/minuto o alla presenza di danno rena- vo introito di alcool aumentano sensibilmente e siner- le(presenza di proteine nelle urine, glomerulonefrite, rene gicamente il rischio di nefropatia cronica. policistico ecc.) per un periodo superiore ai tre mesi. Una cura adeguata della condizione di ipertensione Questa patologia colpisce in Italia il 19% della popolazione arteriosa rappresenta un obiettivo ineludibile nella pre- tra 1 65 e i 75 anni ed il 97% dei soggetti oltre gli 85 anni. venzione dell’IRC: opinioni diverse sono costantemente Le cause principali dell’IRC sono in ordine: il diabete a confronto nella indicazione dei farmaci di prima scel- mellito,l’ipertensione arteriosa,lo scompenso cardiocir- ta e negli obiettivi da conseguire in termine di valori di colatorio e la stenosi delle arterie renali, quasi sempre pressione diastolica e sistolica. dovuta a condizioni di aterosclerosi. Rispetto a tali con- Tra i fattori di rischio va senz’altro ricordata anche l’iper- dizioni predisponenti si possono attuare efficaci misure colesterolemia, da correggere con misure opportune di di prevenzione. natura nutrizionale e comportamentale oltre La riduzione dell’introito di proteine nella dieta ha in più che con farmaci specifici. studi dimostrato la riduzione della mortalità per malattie Va infine sottolineato il rischio legato all’assunzione renali croniche, così come l ‘incremento anche minimo cronica di alcuni farmaci ampiamente utilizzati nella (10gr./die) della loro assunzione quotidiana e’ in grado popolazione adulta quali gli antinfiammatori ed antido- di accelerare sensibilmente il declino della funzione lorifici o gli inibitori della pompa protonica prescritti renale in soggetti con deficit minimi ed iniziali. L’obesità per la cura di gastriti,ulcere o malattie da reflusso raddoppia il rischio di danno renale. Nei paesi a più alta gastroesofageo. Anche l’uso inappropriato di vitami- industrializzazione l’obesità causa il 26% di IRC nelle ne(ad es. del gruppo B) può in taluni paziente aumenta- donne ed il 16% negli uomini. re il rischio di nefropatia. Una giusta ed equilibrata restrizione calorica e soprat- In sintesi il messaggio che deve passare e che la pre- tutto un’attività fisica costante e moderata (ad esempio venzione primaria,basta su una corretta alimentazione e un’ora al giorno di cammino, possibilmente A passo su adeguate abitudini di vita e’ in grado di prevenire spedito) e’ in grado di prevenire in modo significativo il gran parte delle malattie degenerative a fronte di un declino della funzione renale. basso costo per la comunità.

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La “Casta TV” che critica la “Casta” Purtroppo, il mondo gira così: “C’è chi sciala e chi stringe sempre la cinghia” LA CASTA TV

Il titolo, “La casta TV”, necessita di un chiarimento filologico. Infatti, la parola “casta” quando è uti- lizzata come aggettivo significa: morigerata; rispettosa della morale; non scandalosa;” quando, inve- ce, è utilizzata come sostantivo significa: “gruppo di privilegiati; gruppo sociale che gode di diritti particolari ”. In questo caso la parola “casta” è utilizzata come sostantivo. Pertanto, il contenuto di questo scritto non esprime apprezzamento per una “TV casta”, ossia per quei programmi televisivi nei quali non c’è presenza di sgallettate, sgambettanti e succintamente vestite donnine o dai quali volgarità e turpiloquio sono banditi. Tutt’altro, invece. Infatti, questo volantino punta il dito su un’ingiustizia sociale spesso sottaciuta: l’esistenza di una “casta nella TV”, ossia la scandalosa condizione di privilegio, con riferimento alle loro ingenti remunerazioni, di cui godono nume- rosi personaggi della TV, i quali spesso fanno anche la morale agli altri. A tal fine, qui di seguito, di alcuni dei più popolari personaggi televisivi sono riportati i lauti appannaggi e sono con- frontati con i modesti vitalizi -(mediamente 600 euro al mese)- che l’INPS eroga ai pensionati titolari della cosiddet- ta “minima”.

F. Fazio 2.600.000 euro pari a 333 annualità di un pensionato “minimo” A. Clerici 1.500.000 euro pari a 192 annualità di un pensionato “minimo” C. Conti 1.400.000 euro pari a 179 annualità di un pensionato “minimo” G.Floris 550.000 euro pari a 70 annualità di un pensionato “minimo” M. Venier 500.000 euro pari a 64 annualità di un pensionato “minimo” L. Littizzetto 350.000 euro pari a 44 annualità di un pensionato “minimo”

Pertanto, con quel vitalizio che gli passa l’INPS, un pensionato “minimo”:

• per raggranellare i 2.600.000 euro -(emolumento annuo + cachet per San Remo)- di Fazio -(primo in classifica)- dovrà vivere, dopo essere andato in pensione a 65 anni, altri 333 anni, meno di Matusalemme che visse fino a 969 anni, e comunque fino alla veneranda età di 398 anni;

• se, invece, vorrà accontentarsi dei 350.000 euro -(il cachet per San Remo)- della Littizzetto -(ultima in classifica)- dovrà tirare la sua grama vita per altri 44 anni, dopo il sessantacinquesimo, per poi tirare definitivamente le cuoia alla giovane età -(giovane rispetto a quella di Matusalemme)-...di appena 109 anni.

Purtroppo, il mondo gira così: c’è chi sciala e chi stringe sempre la cinghia. Scandalose situazioni di disparità che bene riassume questo nostro arguto motto popolare che recita così:

A chi tanto tanto.. e a chi niente di niente!

Un italiano incazzato (questo documento è regolarmente firmato dall’autore e diffusore)

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Il Cittadino sempre più debole ed indifeso CI SCRIVE... E NOI RIPORTIAMO “A2A” LA STRAFOTTENZA E L’ARROGANZA DELLE AZIENDE PUBBLICHE

Tanto per citare uno dei tanti casi di malaffare del nostro Paese che ci riferiscono molti dei nostri assistiti ed amici... riportiamo di seguito una lettera di un utente inviata alla Direzione “A2A” (l’Azienda milanese distributrice di energia elettrica e gas) a seguito di un sinistro subito ad opera degli operai di una ditta escavatrice appaltata per dei lavori da una Società di Brescia a sua volta appaltata dall’A2A. Nel giugno dello scorso anno -ci riferisce l’utente- gli operai di una ditta escavatrice che operava per conto dell’A2A ha provocato dei danni ad un ufficio a piano terra di una via milanese. Il danno ammonterebbe alla modesta cifra di Euro 266,20. Dopo ripetute denunce alla A2A, la direzione milanese dell’Azienda scrive alla Società da essa appal- tata per sollecitare la risoluzione del sinistro ma quest’ultima, approfittando del fatto che la propria Sede legale è ubi- cata a Brescia (stessa città nella quale è ubicata la Sede legale dell’A2A) ha pensato bene di ignorare la denuncia in quanto se lo sfortunato utente decidesse di far valere i propri diritti per vie legali, dovrebbe sobbarcarsi le spese legali di un professionista milanese e quelle di uno bresciano presso il quale appoggiarsi. In poche parole il recu- pero di una cifra sì modesta verrebbe a costare al malcapitato oltre 2.000 o 3.000 Euro. Da qui l’arrogante gioco stra- fottente dell’ A2A, della Società appaltata e di quella sub-appaltata. A questo punto l’utente consapevole dell’impo- tenza -specialmente in un periodo ci crisi amara cui stiamo vivendo- si è dovuto limitare ad inviare una sprezzante ma doverosa lettera di risentimento all’A2A, ovviamente, ignorata in nome dello strapotere delle Aziende potenti, che possono inveire contro l’utente insolvente consapevoli di non dover mai essere ripagati con la stessa moneta quan- do gli insolventi sono loro. Il coraggio di mettere nero su bianco... per quello che vale: Spettabile A2A, con riferimento alla corposa corrispondenza inerente il sinistro in oggetto subito in data 26.06.2012 ad opera dell’Impresa escavatrice “Mistr...” a sua volta appaltata da “Aener... srl” di Brescia alla quale avete affidato i lavori, mi vedo costretto ad esprimere tutto il mio rammarico per il deplorevole comportamento della suddetta S.r.l che nonostante i Vostri solleciti e le comunicazioni mie, di mia moglie e del nostro legale, con fare che, per buon gusto, non oso dire delinquenziale ma..., non si è mai degnata di rispondere. L’arroganza ed il menefreghismo di detta Società da Voi appaltata, come giustamente sostiene il nostro avvocato, è dovuta, sicuramente, al fatto che trattandosi di una cifra le cui spese legali-giudiziarie non giustificherebbero l’im- porto del danno subito, la suddetta -com’è costume di alcuni Enti parassitari italiani- si permette un atteggiamento tipico delle peggiori cricche. A questo punto, costretto a subire tale scandaloso comportamento che in certi ambienti definirebbero infame, mi permetto di asserire con forza che non si addice ad una società come la A2A affidare lavori ad altre società come la "Aener... srl" che a loro volta subappaltano ad improvvisate o piccole imprese come la escavatrice "Mistr..." (probabilmente non assicurate) che ha procurato il danno all’ufficio di mia moglie in via (..). - Milano. Tanto Vi dovevo.

P.S. Ai Vostri utenti che non pagano la bolletta tagliate la corrente, gli utenti cui non pagate i danni cosa possono tagliare alla A2A? In Italia i deboli pagano sempre!

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€ 1.000 al 1° classificato € 500,00 al 2° classificato - € 300,00 al 3° classificato

A tutti gli studenti che si saranno distinti, saranno assegnati: Certificati di crediti scolastici - Attestati di merito - Attestati con menzione

28 Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:50 Pagina 29

Chi siamo

Denominazione/Ragione Sociale: Associazione di Volontariato - Tazzinetta Benefica-onlus Indirizzo: Via Marcona n° 34 > via Mameli 20129 Milano - www.tazzinettabeneficaonlus.it Telefono 02 - 76113307 - Fax 02 - 71092839 E-mail: [email protected] Presidente: Matteo Fernando Gildone Segretario: Vittorio Teruzzi Natura Giuridica: Associazione iscritta nel registro Generale Regionale del Volontariato Sezione Sociale - all’Ufficio del Volontariato della Provincia di Milano Settore Sociale Elenco Associazioni O.N.L.U.S del Comune di Milano Area d’Intervento: Anziani indigenti che vivono nella povertà e nella solitudine (circa 900) Riconoscimenti e Benemerenze: • Associazione nata il 14 giugno 1893 con il nobile scopo di assi- stere i poveri della nostra città; • Si è distinta nei due periodi bellici per l’aiuto morale e materiale nei confronti degli sfollati, delle vedove e degli orfani di guerra; • Dal dopo guerra a tutti gli anni 60 ha organizzato colonie mari- ne per i bambini di famiglie bisognose e contribuito con il Comune per mandare i più biso- gnosi alle cure termali. • Nel 1948 è stata insignita del diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dal Comune di Milano; • Nel 1970 è stata insignita del Diploma di Benemerenza con Medaglia d’Oro dalla Provincia di Milano; • Nel 1976 il Comune di Milano ha dedicato una via della città ad uno dei Presidenti dell’Associazione “Via Achille Feraboli”; • Negli anni 80 ha devoluto un fondo all’Associazione Nazionale Spastici –Sezione di Milano- contribuendo così alla costruzio- ne di un Centro ambulatoriale a cui è stato dato il nome del Presidente della Tazzinetta Benefica “Achille Feraboli”; • Nel 1996 è stata insignita del Premio Isimbardi dalla Provincia di Milano; • Nel 1999 ha ricevuto il riconoscimento di Benemerenza con la Rosa Camuna dalla Regione Lombardia; • Nel 2000 è stata insignita di Diploma con Medaglia d’Oro dalla C.C.I.A.A. di Milano per essersi distinta nella divulgazione del- l’alto valore del volontariato e per l’attività che svolge quotidia- namente; • Nel 1997 ha proposto per prima “L’Adozione del 5° Nonno” a Milano, sperimentata con successo dal Comune del capoluogo lombardo che, anche per questo, nel 1999 ha conferito la Benemerenza Civica al suo Presidente Matteo Gildone.

Ha ricevuto riconoscimenti oltre che dai Prefetti di Milano, dall’Arcivescovo di Milano, nel 1964 dal Santo Padre Paolo VI°, dai Presidenti della Repubblica EINAUDI (1951) e successivamente da GRONCHI le cui mogli erano molto legate all’Associazione, nonché da CIAMPI (2005) e successivamente (2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012) da NAPOLITANO la Medaglia della Presidenza della Repubblica per il 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8° e 9° Concorso letterario riservato agli studenti delle scuole superiori patrocinati dal Comune di Milano. Inoltre, nel 2008, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha conferito un encomio per il prezioso impegno che l’associazione svolge. Tazzinetta interno:Layout 1 8-03-2013 16:50 Pagina 30

Cosa facciamo a) Tutti i mesi (anche quelli estivi) distribuiamo pacchi di viveri di prima necessità: olio, pasta, riso, zucchero, biscotti, latte, pastina, dadi per brodo, pelati, carne in scatola, pesce in sca- tola, oltre ad altri alimenti di vario genere che pervengono dalla CEE tramite il Banco Alimentare; b) Distribuiamo vestiari nuovi e usati (puliti e stirati); c) Aiutiamo a pagare le utenze (luce, gas, telefono, canone di locazione) in base alle disponibilità economiche; d) Forniamo, previa prescrizione medica, farmaci da banco (non mutuabili); e) I nostri volontari fanno visite domiciliari ai propri assistiti: oltre 1500 ogni anno; f) Nelle prossimità del S. Natale, offriamo il pranzo di Natale a circa 200 assistiti (a coloro che accettano l’invito e non hanno grossi problemi di deambulazione) in un noto ristorante milane- se accompagnandoli con pullman. Al termine consegniamo loro un cestino contenente il pranzo anche per il giorno successivo da consumare a casa; g) La stessa cosa facciamo in prossimità della Santa Pasqua; h) In occasione della Santa Pasqua e del Santo Natale, offriamo un cesto con prodotti e leccornie inerenti la festività; i) Una o due volte all’anno (in base alle disponibilità) organizzia- mo una gita/scampagnata per tutti gli assistiti che non hanno grossi problemi di salute.

SINTESI ATTIVITA’ DI PROSELITISMO E DI RICERCA FONDI a) Dal 1950 (ufficiosamente), dal 1963 (ufficialmente) organiz- ziamo in piazza Duomo a Milano la Tradizionale Mostra Presepi, provenienti da molte regioni d’Italia. La Mostra conta solitamente un’affluenza di 40/50 mila visitatori; b) Organizziamo rappresentazioni teatrali; c) Organizziamo Mostre di pittura; d) Indiciamo Concorsi letterari con Borsa di Studio; e) Organizziamo feste danzanti; f) Organizziamo il Convivio Natalizio e quello di Primavera per i Soci, per i Benefattori, per gli Amici e per i Simpatizzanti dell’Associazione ai quali spesso partecipano personaggi delle Istituzioni (dal Presidente della Regione, alle massime cariche del Comune e della Provincia, a Ministri, al Prefetto, Assessori e personaggi del mondo politico ed ecclesiale), del mondo della stampa scritta e parlata nonché dello spettacolo e della cultura; g) Organizziamo manifestazioni nelle più importanti vie milanesi per la vendita di fiori e/o frutta in occasione della Festa dei Nonni ed in altre ricorrenze e periodi dell’anno; h) Nel mese di novembre facciamo celebrare nel Duomo di Milano e/o in altre note Chiese milanesi, la Santa Messa di suffragio per i defunti dell’Associazione; i) Organizziamo (nel mese di ottobre) la Festa dei Nonni; j) Organizziamo i Mercati della Solidarietà; k) Organizziamo Maratone ed eventi sportivi e culturali.

Come sostenere la storica Associazione di Volontariato O.N.L.U.S. Tazzinetta Benefica Bonifico Bancario Intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” IBAN IT 27 K033 5901 6001 0000 0008257 presso BANCA PROSSIMA - Milano Conto Corrente postale intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” - Via Marcona n° 34 - 20129 Milano C/C 51025203 Invio Assegno Bancario o Circolare intestato a: “TAZZINETTA BENEFICA” Devolvere il 5 per mille delle imposte Ogni anno quando compilate la dichiarazione dei redditi Modello 730 - Unico - CudDovrete firmare nella casella: Sostegno del volontariato, delle associazioni non lucrative... Riportando sotto la firma il nostro CODICE FISCALE 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8 Con lasciti ed elargizioni di denaro, di beni mobili ed immobili Tazzinetta cover:Layout 1 8-03-2013 16:42 Pagina 3

PRIMAVERA IN VIAGG di Luigi Cazzetta

De mês e mês de inverno, caregaa, el se scorliva el platen, al primm sô e i ramm ancamò biott masaraa, TAZZINETTA BENEFICA tentaven de trass foeura intanta on poo.

L’è staa on barlumm de Sô de stagion noeuva, ONLUS che no l’è restaa in pee che ona giornada, perché gh’è tornaa indree ancamò la pioeuva, avanz d’ona stagion gnanmò passada.

Febrar el comenciava a cuntà i or Ma no el se decideva a dervì el pass, CERCA TECNICO e i dì, longh ‘me la famm, d’accord anlor, pareva che godessen a intardiass.

Però no gh’era tant de fa garbùj; perché giamò quell platen lù dedent, DISPONIBILE cuntaa i so Lunn, el s’era miss a bùj coi butt a fior de scorza in moviment… AD OFFRIRSI …che i passer dopo tanto tribulà, stringeven sù content cont i sciampitt, PERIODICAMENTE in moeud che i scimm di ramm, tra el cipettà, tremaven cont i âl de quii uselitt. PER AGGIORNARE Pioveva e la vegneva inscì pesanta, tutt’alter che de nivol de passagg; ma quell che succedeva in quella pianta, IL SITO WEB voleva dì: La primavera in viagg!

SALUMIFICIO Via Milano, 96 Pandino (CR) Si ringrazia il Salumificio Casali e la famiglia Taddei per i prodotti genuini della loro produzione che ogni mese ci portano personalmente in sede per rendere CASALI più consistenti i pacchi che distribuiamo ai nostri assistiti.

RISO E ASPARAGI Ingredienti per 4 persone 400gr di asparagi, 200gr di riso vialone, 1,5 l di brodo di carne, Parmigiano grattugiato, Burro

Acquistate gli asparagi più sottili e freschi. Usate la parte verde (la più tenera) e tagliatela a tocchetti di circa 3 cm. Portate a ebollizione il brodo indi immergete gli asparagi. A fiamma vivace lasciate riprendere il bollore, quindi aggiungete il riso. Terminata la cottura, a recipiente lontano dal fuoco, in corporate alla minestra una grossa noce di burro. Servite in tavola con abbondante formaggio grattugiato. Vino Consigliato: un bicchiere di Resling e... buon appetito! LA RICETTA Tazzinetta cover:Layout 1 8-03-2013 16:42 Pagina 4

SABATOSABATO 2323 MARZOMARZO (Sabato delle Palme) presso il ristorante “AL MERCATO DEL PESCE” Via Lombroso 54 PRANZO DI PASQUA CON LORO, CON CHI HA TROVATO IN NOI LA FAMIGLIA CHE SPESSO MANCA Il raduno per l’imbarco sui pullman è previsto alle ore 11:00 davanti alla Parrocchia S.Maria del Suffragio in C.so XXII Marzo a Milano NON LASCIATELI SOLI... AIUTARCI TI COSTA SOLO UNA FIRMA! 5 PER MILLE È SUFFICIENTE SPECIFICARE IL CODICE FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE ONLUS TAZZINETTA BENEFICA E FIRMARE L'APPOSITO RIQUADRO DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI (CUD, UNICO, 730) ALLA VOCE: “SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO DELLE ORGANIZZAZIONI NON LUCRATIVE DI UTILITÀ SOCIALE” COD. FISCALE DELL'ASSOCIAZIONE: 1 2 2 7 6 1 0 0 1 5 8

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