Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” E “Giulio Preti” Per La Filosofia, L’Epistemologia, Le Scienze Cognitive E La Storia Della Scienza E Delle Tecniche»
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Università degli Studi dell’Insubria «Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” per la Filosofia, l’Epistemologia, le Scienze cognitive e la Storia della scienza e delle tecniche» Direttore scientifico: prof. Fabio Minazzi BIBLIOTECA GUIDO BERSELLINI (1920 – 2013) CATALOGAZIONE Università degli Studi dell’Insubria «Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” per la Filosofia, l’Epistemologia, le Scienze cognitive e la Storia della scienza e delle tecniche» Direttore scientifico: prof. Fabio Minazzi Nota Data di acquisizione e consistenza numerica della biblioteca La biblioteca è stata acquisita nell’aprile del 2015 per donazione degli eredi dell’avvocato milanese Guido Bersellini. Nel mese di settembre dello stesso anno un’ulteriore acquisizione di volumi ha arricchito la dotazione. I volumi sono in totale n. 2997 e collocati al II piano del Collegio Carlo Cattaneo, sede del Centro Insubrico Cattaneo-Preti, Via Dunant 5, Varese, Campus Universitario di Bizzozero, tel. 0332218751. I volumi sono catalogati per autore in ordine alfabetico e distribuiti in 11 sezioni in base al contenuto (vedere sotto), cui va aggiunto (n.12), l’Archivio; l’Archivio è, alla data attuale (gennaio 2018), in fase di analisi e studio. Nella catalogazione di un dato volume non c’è indicazione della collana eccetto che per i volumi appartenenti a collane o serie speciali collocate a parte. Le collane non s’intendono complete. Alla catalogazione hanno collaborato studenti del Liceo Statale “A. Manzoni”, (Varese), del Liceo “E. Stein”, Gavirate (Varese), dell’Istituto Superiore “Casula” (Varese) nel quadro dell’attività alternanza scuola-lavoro prevista per legge. I volumi spesso contengono al loro interno ritagli di articoli, generalmente di firme illustri, o singole pagine di quotidiani, di cui si fornisce indicazione nella catalogazione di ciascun volume, va tenuto presente che tale spoglio non è però ancora terminato. La presenza di questi materiali nei volumi merita di essere osservato: rivela innanzitutto la passione di lettore posseduta dal Nostro e poi si tratta di materiali interessanti e pertinenti ai contenuti del dato volume, sono autentiche estensioni, per così dire, del volume in cui si sono stati rinvenuti. Se, nella catalogazione, non è indicato il quotidiano di provenienza di un dato ritaglio o se mancano altri dati s’intende che non è stato possibile desumerli. Note e sottolineature nei libri rivelano l’animo del Nostro, come ad es. l’abitudine (vero metodo di studio!) di annotare, in inizio libro, i numeri delle più interessanti pagine lette indicandone accanto tra parentesi, in sintesi, il contenuto. Sono note, appunti, annotazioni, punti esclamativi, punti interrogativi, etc. che rivelano un lettore attento e sensibile sempre col pensiero rivolto alla libertà, alla giustizia, alla democrazia, questo si esprime e si nota in qualsiasi volume della sua biblioteca. Abitudine, questa di apporre note in margine, che è tipica di Guido Bersellini tanto da essere rilevata dal giudice del Tribunale Fascista che, nel corso del dibattimento che poi sfociò nel 1942 nella condanna inflittagli, ebbe a contestargli, in margine alla frase da lui trovata in un libro: “Mussolini ne sa più di Croce”, la sua annotazione: “Vale un Perù”. Il giudice fascista “scattò furioso e rivolgendosi a tutti gli imputati ruggì, sillabando: ’Tenetelo per voi il Perù e sappiate che Mussolini è una tale mente che può fare a meno di Benedetto Croce e di tutti gli altri’”.1 L’Archivio Bersellini Repetti Necessario è anche ricordare che si deve a Guido Bersellini la donazione dell’Archivio Carlo Cattaneo avvenuta ufficialmente il 12 gennaio 2010 composta da carte e lettere inedite (quest’ultime in numero di cinquanta!) dell’illustre pensatore lombardo, cespite che ha contribuito alla fondazione del Centro Insubrico, essendo Guido discendente di quell’Alessandro Repetti, il suo trisavolo, titolare e proprietario ottocentesco della Tipografia Elvetica di Capolago che stampava i volumi di Carlo Cattaneo e dei Padri della Patria. A questa donazione si aggiunse la serie completa del prestigioso «Il Politecnico», la rivista fondata da Carlo Cattaneo, e opere di Giuseppe Ferrari, Vincenzo Gioberti, Giuseppe Mazzini, buona parte insomma delle circa quattrocento opere che furono pubblicate dalla Tipografia di Capolago tra il 1830 e il 1855 (esse sono esattamente 493), tra cui l’Archivio triennale delle cose d’Italia dall’anniversario di Pio IX all’abbandono di Venezia, edito a Capolago nel 1850, con i suoi 3 voll.: vol. I, Preliminari dell’insurrezione di Milano riferiti al moto generale d’Italia, vol. II, Le cinque giornate di Milano riferite al moto generale d’Italia, vol. III, I sedici giorni tra l’uscita di Radetzky da Milano e il primo combattimento coi Piemontesi. E come non ricordare I Mille scritto da Garibaldi stesso con una prefazione dell’Eroe dei due mondi, che trabocca di polemiche a dir poco infuocate. Proprio questa passione civile che animò Alessandro Repetti, la sua vita (e il suo patrimonio!) è la stessa poi che trapassa di discendente in discendente fino ad Achille, a Mario, a Guido, e quelle sottolineature appassionate di lettore che troviamo nei libri di Guido quando studiava vengono direttamente da quel climax romantico! Vita di Guido Bersellini Qualche nota sintetica sulla biografia di Guido Bersellini. Guido è figlio di Mario, quest’ultimo a sua volta figlio di quell’Achille (suo padre Amadio, nato a Parma, era stato implicato nell’assassinio del Duca di Parma) proprietario dal 1902 di un quotidiano destinato a diventare una delle migliori testate nazionali: «Il Sole». Ricordiamo che è dal 1965 che il quotidiano si chiama «Il Sole-24 Ore». 1 Luigi Santucci-Guido Bersellini-Luciano Bolis, Antifascisti perché? Ricordi e riflessioni di tre giovani degli anni Trenta, Amministrazione Provinciale di Pavia, 1983. Interessante è la presenza di una linea femminile che connette Guido Bersellini al grande animatore appassionato della Tipografia Elvetica di Capolago che è Alessandro Repetti. Ecco come: Alessandro Repetti (1822-1890), prima editore e poi proprietario dal 1830 della Tipografia di Capolago, che si avvarrà della direzione di Gino Daelli e della collaborazione di Luigi Dottesio (poi impiccato dalla polizia austriaca a Venezia l’11 ottobre del 1851) sposa Carolina Zanchi. Dopo la chiusura della Tipografia, Repetti fonda il trentanovesimo reggimento New York arruolando i Garibaldi Guards, nordista, in America combattendo nella Guerra di Secessione, a fianco degli abolizionisti; invita Garibaldi in America ma l’Eroe dei due mondi rifiutò. Repetti incontra successivamente Pietro Bragiola Bellini (1867-1902), amico di Mazzini, Bellini diventerà proprietario de «Il Sole» che era stato fondato nel 1865. Proprio la figlia Maria di Alessandro e Carolina Zanchi Repetti sposa il Bellini, “l’erede spirituale e morale di AlessandoRepetti”2. Il frutto del matrimonio tra Maria Repetti e P.B. Bellini è una femmina: Yole (che diventa proprietaria de «Il Sole») che andrà in sposa nel 1891 ad Achille Bersellini (figlio di Amadio), il loro figlio è quel Mario, padre di Guido. Mario, economista, ingegnere e giornalista. Ricordiamo una sua opera della Biblioteca del CII, scrive: Ritorna Gengis Khan? Del 1959, si tratta di una “fantastoria”, oggi diremmo: “fantapolitica”. Guido nasce a Milano nel 1920, da famiglia liberale, la madre appartiene ad una famiglia di religione ebraica, studia al Liceo “Parini”, poi all’Università di Pavia, dove si laureerà in legge. Amico di Luigi Santucci e Luciano Bolis diventa presto antifascista. Conosce Croce nel 1940, presentato da Mariano Maresca, e nel 1942 è arrestato, e processato a Romas il 24 n ovembre 1942, assieme a Ferruccio Parri e Luciano Bolis. Condannato a tre anni di reclusione dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato (sentenza n. 828), torna in libertà il 25 luglio 1943 alla caduta del fascismo, entrando poi come azionista nelle formazioni di Giustizia e Libertà. È uno dei “giovani” di Parri, con il ruolo di “ufficiale” di collegamento fra il Comando milanese o lombardo e le formazioni partigiane in via di allestimento; una funzione questa che Guido giudicò non meno rischiosa di quelle dei combattenti in montagna. Si muoveva tra Milano e il Ticino fino all’alto Verbano. Tutto questo spiega la straordinaria ricchezza della sezione dedicata alla Resistenza presente nella sua Biblioteca. Dopo la guerra aderisce alla FIAP, è alla direzione de «Il Sole» fino al 1954 passando poi alla professione forense. Si spegne nel 2013. Opere di Guido Bersellini Autore egli stesso, Bersellini ha scritto i seguenti testi (vengono asteriscati quelli non in possesso del CII, Biblioteca Bersellini): - Intervento al Convegno di Milano, 15-16 ottobre 1966 su Le tesi di critica sociale per l’unità e il rinnovamento del socialismo italiano, p. 78-80. - Il fondamento eleatico della filosofia di Piero Martinetti. Le religioni storiche e la fede razionale dell’idealismo trascendente, Il Saggiatore, Milano 1972. - La crisi dello Stato, C.R.D. - Comitato di Resistenza Democratica, suppl. al n.3/4, febbraio-marzo 1972, pp. 20. - Pietro Ceretti filosofo verbanese o la filosofia come realtà morale, Alberti Libraio Editore, Intra 1982. 2Giorgio Cavallotti-Mario Bersellini (a cura di), Cinque generazioni di tipografi-editori 1826-1961, La Stampa Commerciale, Milano 1861, pp. 62 - Antifascisti perché? Ricordi e riflessioni di tre giovani degli Anni Trenta, prefazione di Leo Valiani, Amministrazione Provinciale