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RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO

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anno XXXIII - numero 1

roma, gennaio/aprile 1973 Ministero dell'interno, direzione generale degli archivi di stato, ufficio studi e pub­ blicazioni, Roma. Direttore responsabile : Giulio Russo, direttore generale degli archivi di stato. Comitato di redazione : Giovanni Antonelli, Pietro Burgarella, Elio Califano, Giorgio Costamagna, Elio Lodolini, Claudio Pavone, Nicola Raponi, Antonio Saladino, Leopoldo Sandri, Isabella Zanni Rosiello. Segretaria di redazione: Maura Piccialuti.

La corrispondenza va indirizzata a Rassegna degli archivi di stato, ministero dell'interno, direzione generale degli archivi di stato, ufficio studi e pubblicazioni, Roma.

I manoscritti anche se non pubblicati non si restituiscono. È vietata la riprodu­ zione, totale o parziale, degli articoli pubblicati, senza citarne la fonte. Gli articoli firmati rispecchiano le opinioni degli autori : la pubblicazione non implica adesione, da parte della rivista, alle tesi sostenute.

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Agenzie di vendita della libreria dello stato : Roma, via del Tritone 61-A, 61-B; Roma, palazzo ministero delle finanze ; Milano, galleria Vittorio Emanuele, 3; Napoli, via Chiaia, 5; Firenze, via Cavour, 46-R. Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 9 " RELAZIONE (F. BoneIIi) : Per la conservazione degli archivi delle imprese. Prime osservazioni e proposte lO INTERVENTI: G. Russo (19), C. Pavone (21), F. Bonelli (22), S. Woolf (24), A. Caracciolo (29), C. Pavone (32), R. M. Borsarelli (33), A. Caruso (34), E. Lodolini (36), G. Mori (40), R. Giuffrida (44), G. Praticò (45), G. Aliberti (47), I. Zanni Rosiello (50), G. L. Osti (53), B. Valente (55), N. Gallerano (56), S. Carbone (59), D. Gioffrè (62), E. Ciocca (63), C. Pavone (64), A. Caracciolo (67), F. Zago (69), F. Bonelli (72).

F. Valenti, Considerazioni sul « Manuel d'archivistique » fr ancese in rapporto all' esperienza archivistica italiana 77 A. Monti, Fonti d'archivio per lo studio delle strutture sociali urbane: un ca- tasto urbano bolognese della fine del '700 105

DEPOSITI, DONI E ACQUISTI (1971) 134

ARCHIVI PRIVATI DICHIARATI DI NOTEVOLE INTERESSE STORICO (1969-1972) 138

SCHEDE DI BIBLIOGRAFIA ARCHIVISTICA ITALIANA

E. Posner, Archives in the Ancient Wo rld (p. 151); V. Rutenburg, Popolo e mo­ vimenti popolari nell'Italia del '300 e '400 (p. 152) ; G. Silvestri, Scipiane Maffe i europeo de l Settecento (p. 153); Italia e Inghilterra un secolo fa . Il nuovo corso delle relazioni economiche. Appendice al catalogo della mostra tenuta in occa­ sione della settimana britannica a Milano (9-17 ottobre 1965), a cura di C. De Cugis (p. 155) ; M. Tedeschi, La politica ecclesiastica di (1859-1862) (p. 156) ; M. Carazzi, La Società geografica italiana e l'esplora­ zione ooloniale in Africa (1867-1900) (p. 159) ; P. Scoppola, La Chiesa e il fa ­ scismo. Documenti e interpretazioni (p. 159) ; L. Valiani, G. Bianohi, E. Ra­ gionieri, Azionisti cattolici e comunisti nella resistenza (p. 160) ; Rivista di storia, arte e archéologia per le province di Alessandria e Asti, LXXX-LXXXI . (1971- 1972) (p. 161); G. Airaldi, Questioni sui diritti di pedaggio in un comune rustico dell'Alto Monferrato (p. 163) ; C. di Cavour, Scritti inediti e rari 1828-1850, a cura di R. Romeo (p. 164) ; M. Diena, Guerriglia e autogoverno. Brigate Ga­ ribaldi nel Piemonte occidentale, 1943-45 (p. 166) ; AA. VV., Studi sulla cul­ tura lombarda in memoria di Mario Apollonia (p. 168); M. Aschieri, Un maestro del 'mos italicus ': Gianfrancesco Sannazari della Ripa (1480 c.-1535) (p. 169) ; " Il Catastico brasciano di Giovanni da Lezze (1609-1610), preceduto dalla Relatione dell 'Ill.mo Sig. Zuanne da Leze ... presentata et letta nell'Ecc.mo Collegio a' 27 Decembre 1610, con prefazione di C. Pasero (p. 170) ; P. Frisi, Scritti di idraulica fluviale e di canalizzazione, a cura di C. Fischer (p. 171); R. John Rath, The Provisio/tal Austrian Regime in Lombardy -Venetia. 1814-1815 (p. 173); P. Sema, La lotta in Is tria 1890-1945 (p. 175) ; R. Monteleone, Il movimento so­ cialista nel Trentina. 1894-1914 (p. 175); G. G. Musso, La proprietà immobiliare nel Medioevo (p. 176); G. Airaldi, La «carta novarum » del J192 nella prass i concedidos a la ciudad de Barcelona (p. 219); G. Parker, Guide to the Archives diplomatica dei trattati intercomunali (p. 177); M. Buongiorno, Stipendi e ricom­ of the Sp anish Institutions in or Concerned with Netherlands (1556-1706) (p. 220) ; pense di fu nzionari della repubblica di Genova nel tardo medioevo (p. 177); P. Archeion. Czasopismo naukowe poswiecone sp rawom archiwalnym [A., Rivista Di Pietro, Lo Studio pubblico di S. Carlo in Modena (1682-1772). No vant'anni scientifica dedicata a questioni archivistiche], LIV, 1970 (p. 220) ; E. C. Papeti­ di storia della università di Modena (p. 177); L. Di Vistarino Giacobazzi, Il tra­ fuse, Preserving the Nation's Heritage through a National Historic Records monto dell'Aquila bianca (p. 178); L. Pucci, Lodovico Ricci. Dall'arte del buon Program (p. 222) ; The American Archivist, 34, n. 4 (ott. 1971) (p. 223) ; F. Bontick, governo alla finanza moderna, 1742-1799 (p. 179); M. Fanti, Gli archivi capito­ Documents américains SUI' la tentative d'enroler Garibaldi dans les armées unìo­ lare e parrocchiale di S. Biagio di Cento. Im ventario (p. 181); M. Martelli, I do­ nistes (1861) (p . 224) ; S. Candido, Giusepp e Garibaldi nel Rio della Plata. 1841- dici secoli di Bagnara di Romagna (secc. IX-X). Un aspetto di vita romagnola 1848. I. Dal ritorno a Montevideo alla sp edizione « suicida » nel Rio Paranà. nella preistoria nella storia nella cronaca. M. Martelli, Fabriago di Lugo di Ro­ 1841-1842. Prefazione di P. Scarano (p. 224) ; G. Papagno, Colonialismo e fe u­ magna in tredici secoli di storia (p. 182) ; A. M. Matteucci, Carlo Francesco Dotti dalesimo. La questione dei Prazos de Coroa nel Mozambico alla fine del XIX se­ e l'architettura bolognese del Settecento (p. 184) ; K. Loach Bramanti, Il gruppo colo (p. 225); Annual Report of the Director of Archives fo r 1970, [Pretoria], . (p. 225). i: grafico (p. 185); L. Mosiici, Le carte del monastero di S. Felicita di Firenze. Fonti di storia toscana, I (p. 186) ; R. De Roover, Il Banco Medici dalle ori­ gini al declino (1397-1494) (p. 188); R. Von Albertini, Firenze dalla repub­ blica al principato. Storia e coscienza politica (p. 189) ; B. CASINI, In ventario dell'archivio storico degli Ospedali riuniti di San Miniato (p. 191); B. Casini, PUBBLICAZIONI ARCHIVISTICHE STRANIERE RICEVUTE DALLA REDAZIONE 227 Inventario dell'archivio del canservatorio di S. Chiara in San Miniato (p. 192) ; B. Casini, In ventario dell'archivio dell'arciconfraternita di Misericordia di San Miniato (p. 192); F. Sinatti D'Amico, Statuto di san Vito all'Incisa (1379) ' (p. 193); V. Marchetti, Basilio Guerrieri, Lelio Sozzini e un ep isodio di contesta­ L ORGANIZZAZIONE DEGLI ARCHIVI DI STATO AL l° GENNAIO 1973 229 zione ecclesiale nel Cinquecento senese (p. 194); M. C. Di Franco Lilli, La bi­ blioteca manoscritta di Celso Cittadini (p. 195); L. Dal Pane-C. Poni, Le anno­ tazioni manoscritte di Belisario Bulgarini alle « Vinti giornate dell' agricoltura et de' piaceri della villa » di Agostino Gallo (p. 195); F. Sassetti, Lettere da vari RÉSUMÉS, SUMMARIES, SUMARIOS, ZUSAMMENFASSUNGEN 234 paesi. 1570-1588 (p. 196); G. Assereto, Leopoldo Galeotti. Biografia politica d'un moderato toscano nel periodo preunitario (p. 197) ; R. Manno, Le bande SIMA R dal settembre 1943 al giugno 1944: aspetti della lotta partigiana nel­ l'Italia centrale (p. 198); L. Fiorani, , un erudito romano del LE PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO ITALIANI 242 Settecento (p. 199); F. Bartoccini, La « Roma dei Romani » (p. 199) ; Cronaca delle. cose occorse ne li anni 1450-1486 per la recostruzione de l'antica città de Senegallia trascritte per me Gio. Francesco Andreano, a cura di S. Anselmi e R. Paci (p. 200) ; F. Del Pozzo, Alle origini del PCI. Le organizzazioni marchi­ giane. 1919-23 (p. 201); R. Pane-L. Cinalli-G. D'Angelo-R. Di Stefano-C. Forte­ S. Casiello-G. Fiengo-L. Santoro, Il centro antico di Napoli, volI. 3 (p. 202) ; G. A. Arena, La rivolta di un abate, Francesco Longano (p. 202) ; Rivista abruz­ zese, Rassegna trimestrale di cultura, XXIV (1971), XXV (1972) (p. 203); A. Falcone, Ortona, fine Cinquecento: Margherita d'Austria e il palazzo J<àrnese (p. 205) ; L. Gorgoni, Le « carte » De Caesaris (P. 205) ; Le nascite a Bari dal­ l'inizio del XVI secolo all'unificazione del regno d'Italia, a cura della cattedra di demografia dell'università di Bari (p. 206) ; A. Mozzillo, Cronache della Ca­ labria in guerra, voli. 3 (p. 207) ; Lettere di Rosalino Pilo, a cura di G. Fal­ zone (p. 208).

NOTIZIARIO ESTERO

La « Presidential Library » di Lyndon B. Johnson (E. Lodolini) 210 Una mostra su Gaspard de Coligny agli archivi nazionali di Parigi (Rosalia Manno) 214

L. Magi, La sede romana nella corrisp ondenza degli imperatori e patriarchi bi­ zantini (VI-VII sec.) (p. 216); R. H. Bautier-J. Sornay, Les sources de l'histoire économique et sociale du Moyen Age. Provence - Comtat Venaissin - Dauphiné - Etats·de la Maison de Savoie, L Archives des principautés territoriales et archives seigneuriales; II. Archives ecclésiastiques, communales et notariales. Archives des marchands et des particuliers (p. 216); A. Petracchi, In tendenti e prefetti. L'Intendente Provinciale nella Francia d'Antico Regime. I. 1551-1648 (p. 217); Historical Manuscripts (p. 217); P. D. G. Thomas, Th e House of Commons in the Eighteenth Century (p. 218); A. M.a Arag6 y M. Costa, Privilegios reales UNA TAVOLA ROTONDA SUGLI ARCHIVI DELLE IMPRESE INDUSTRIALI

La Rassegna degli archivi di stato ha organizzato, il 6 ottobre 1972, una tavola rotonda sui problemi degli archivi delle imprese industriali. Hanno partecipato archivisti di stato, studiosi di storia economica moderna e, sep­ pure in misura molto limitata, rappresentanti di imprese edi banche. I lavori sono stati introdotti da una relazione di Franco Bonelli, distribuita in pre­ cedenza ai partecipanti. Il direttore generale degli archivi di stato ha por­ tato il saluto dell'amministrazione archivistica e ha prospettato l'ipotesi della creazione di archivi regionali dell'industria, del commercio e del­

I l'agricoltura sotto il controllo delle sovrintendenze archivistiche in ogni ca­ / poluogo di regione. È questa una delle proposte op erative emerse dal convegno " un' altra è stata quella di iniziare subito censimenti parziali in zone geograficamente circoscritte, chiamando a parteciparvi archivisti professionisti (in partico­ lare quelli che prestano servizio nelle sovrintendenze), imprenditori e diri­ genti di impresa, enti pubblici e privati, università e ricercatori di storia economica. La necessità di una collaborazione fr a le varie istanze interes­ sate è fo rse l'indicazione più precisa emersa dal convegno, sia dal dialogo riuscito sia da quello appena tentato fr a coloro che vi hanno preso parte. La Rassegna si propone di approfondire il discorso in questa occasione app ena iniziato e di contribuire cosi alla soluzione di un problema che è ormai tempo di affrontare con chiarezza di idee e di programmi. Confidiamo pertanto che nei prossimi numeri sia possibile ospitare nuove indagini sul­ l'argomento e ulteriori proposte.

I II Il ! Ta vola rotonda sugli archivi delle impres'e industriali 11

scarsa sensibilità a questo genere di problemi da parte degli operatori economici ed anche, occorre dirlo, alle limitate sollecitazioni venute dal­

PER LA CONSERVAZIONE DEGLI ARCHIVI DELLE IMPRESE l'ambiente della ricerca storico-economica. PRIME OSSERVAZIONI E PROPOSTE 1 In queste direzioni occorre dunque individuare le ragioni che hanno contribuito a determinare la situazione attuale : si potranno così isolare e approfondire alcuni problemi; si potranno anche ipotizzare soluziolli. 1. UNA SITUAZIONE IRRIMEDIABILE? La sede in cui vengono discussi i problemi che sono oggetto di questa 2. IL PROBLEMA DEL REPERIMENTO nota rende superfluo un qualsiasi benché minimo preambolo circa le ra­ Sarà bene tener conto subito del grosso handicap di cui sarebbe vit­ gioni che consigliano di affrontare l'impegnativo problema della conser­ tima l'archivista di stato nel momento in cui si ponesse seriamente il pro­ vazione del patrimonio archivistico delle imprese, sia di quello superstite blema della individuazione e della localizzazione dell'archivio di un ope­ dopo le vicende che lo possono aver menomato sia di quello che quoti­ ratore economico. dianamente si accumula e che in qualche modo dovrebbe essere selezio­ L'esperienza archivistica attuale ha avuto il suo naturale entroterra nato e messo al riparo da distruzioni e dispersioni. nell'azione diretta alla conservazione degli atti della pubblica ammini­ Sarà invece utile premettere che oggi ci troviamo a dover affrontare strazione, e nell'espletamento di questo suo compito essa è stata agevolata questo problema senza disporre neanche di un'idea approssimativa del dal fatto che il suo intervento si esplicava nell'ambito stesso della ammi­ numero e della consistenza degli archivi ancor oggi esistenti; che non nistrazione statale, di cui l'archivista è - o almeno dovrebbe essere _ sappiamo quante siano e quali siano le imprese che potrebbero ancora in grado di conoscere anche per epoche diverse, gli ordinamenti essenziali svolgere un'azione utile per la conservazione di materiale superstite; e le gerarchie interne, la distribuzione delle competenze. Nella sua inizia� che, a prima vista, l'intervento dell'amministrazione archivistica in questa tiva diretta alla conservazione, alla inventariazione, alla valorizzazione direzione non sembra aver dato nell'ultimo ventennio risultati apprezza­ dell'archi�io di un ufficio pubblico, l'archivista di stato dispone di piste bili, né sembra ancor oggi che esso risulti incisivo in misura almeno pari . SICure e dI elementi atti a pennettergli di giudicare la natura, l'importanza a quella degli interventi esplicati in altre direzioni. e la collocazione stessa presso questo o quell'ufficio dell'archivio che vuoI Le ragioni che possono essere addotte per spiegare come si sia po­ far acquisire dalla amministrazione archivistica. Noi sappiamo benissi­ tuti pervenire a questa situazione sono molteplici, e, di esse, alcune de­ mo che se il patrimonio archivistico delle amministrazioni pubbliche si vono essere ricercate in situazioni di ordine generale inerenti alla orga­ deteriora o viene distrutto ciò è da far risalire ad una mancanza di vo­ nizzazione stessa e al modo di operare dell'amministrazione archivistica; lontà o a carenze tecniche all'interno stesso della pubblica amministrazione. altre sono da individuare nei problemi che insorgono in relazione alla Completamente diversa, ed estranea all'esperienza e alla formazione natura specifica del materiale conservato presso le, imprese. Di fatto sem­ dell'att�ale archivista, è la situazione in cui questi si muove quando voglia bra incontrovertibile che l'azione di conservazione e di valorizzazione de­ . nntracclare le carte di un operatore economico, sia pure di un'impresa, gli archivi delle imprese pone problemi specifici che hanno l'effetto di esal­ ad esempio, che abbia avuto od abbia la forma giuridica di Società per tare taluni limiti dell'amministrazione archivistica italiana. azioni. Va aggiunto, peraltro, che se oggi nel settore degli archivi delle im­ È agevole comprendere che in questo caso per l'archivista non si prese dobbiamo lamentare una situazione decisamente insoddisfacente, tratti più di ricavare elementi di orientamento dal quadro delle istituzioni pregiudicata da dispersioni e distruzioni, e pregiudizievole per la futura amministrative o dalla esperienza di cui il suo ufficio è depositario ma di consistenza del patrimonio culturale di un paese che appartiene all'area individuare i veri e propri protagonisti del processo di sviluppo econo­ mondiale industrializzata, ciò è dovuto in egual misura alla inefficacia mico avutosi o in atto nella zona in cui egli opera. dei modi di operare tradizionali dell'amministrazione pubblica, ad una Tra questi protagonisti, appunto, vanno individuati quegli operatori

nel­ economici che possano aver lasciato testimonianze della loro presenza 1 Relazione introduttiva di Franco Bonelli, professore di storia economica 101'0 l'università di Siena. e delle vicende. 12 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 13

È quasi superfluo aggiungere che il successo dell'iniziativa dell'archi­ con i mutamenti degli organigrammi interni si perde una precisa cogni­ vista finisca per dipendere dalla sua attitudine all'uso delle informazioni zione del contenuto stesso nonché dell'importanza degli archivi, tanto che gli possono essere messe a disposizione dalla storiografia e dalla teoria che quando si addiviene alle loro epurazioni non si conosce neanche più econ0'Uica. In altri termini, a monte di una qualsiasi possibilità operativa che cosa si stia eliminando ; perché la decisione di eliminare un archivio dell'a'cchivista sussiste l'esigenza di una sua specifica fo rmazione culturale per far posto a nuove pratiche viene adottata talvolta all'improvviso, sotto e qualificazione professionale. In assenza di questa, la migliore volontà la spinta di necessità contingenti. dell'interessato ed anche la più decisa sollecitazione ad intervenire prove­ Occorre prendere atto dei fattori che sono all'origine di una· situa­ niente dall'alto sono destinate a vanificarsi. zione che è stata in passato ed è ancora oggi decisamente sfavorevole alla sorte del patrimonio archivistico delle imprese ; e occorre, di conseguenza, chiedersi in qual modo si possa oggi intervenire per raddrizzare la situa­ 3. GLI SCARTI: UN PROBLEMA «AZIENDALE» ED «ARCHIVISTICO» zione e determinare una inversione di tendenza. Di fatto, la natura stessa del materiale conservato nell'archivio di Sarà opportuno cominciare col chiedersi, e con spirito realistico, se un'impresa sembra fatto apposta per rendere difficoltosa la sua conser­ di fronte ad interi metri cubi di carte, di fatture, di conti, di ricevute, di vazione; a prescindere dalla sensibilità che l'amministrazione pubblica o registrazioni, di corrispondenza minuta, di elaborazioni statistiche, di i privati possano avere a tale riguardo. piani preventivi e consuntivi di produzione a livello di reparto o dell'in­ La vita di una moderna impresa industriale comporta la produzione tera azienda, l'archivista sia in gl'ado di discernere l'importanza dell'uno quotidiana di una massa enorme di documenti, di interesse assai vario, o dell'altro tipo di documenti ai fini delle scelte da proporre o da attuare che viene accumulata e conservata per periodi la cui durata è consigliata per la selezione delle carte da conservare o da distruggere. Si dirà, forse, da ragioni di opportunità aziendale o imposta dalle leggi, quasi sempre che questo è un problema di ordine generale che l'archivista si trova a I per scopi fiscali o dettata dalla necessità di tutelare interessi di terzi. \ dover affrontare quasi quotidianamente nel corso delle ben note «ope­ Un quinquennio, o al massimo, un decennio è probabilmente la du­ razioni di scarto». Ma è quasi intuitivo che nel caso in cui si abbia a rata del periodo per il quale, ad abundantiam il capo di un servizio azien­ - che fare con un operatore economico la prontezza e la praticità delle scelte dale è disposto a riconoscere un interesse al materiale archivistico pro­ sono una condizione per il successo dell'intervento dell'amministrazione dotto si negli uffici che sono alle sue dipendenze. A parte un numero esi­ archivistica, la quale deve adeguarsi ai tempi tecnici e alle esigenze del guo di documenti, relativi ad atti dai quali derivano diritti e obblighi de­ privato se vuole legittimare gli inevitabili oneri che tra 1'altro essa im­ stinati a protrarsi nel tempo o che ineriscono alla proprietà o all'uso di pone (si sa che i tempi burocratici sono fatali talvolta per la stessa so­ immobili, concessioni governative, brevetti ecc., la massima parte dei pravvivenza di archivi appartenenti all'amministrazione pubblica). Di fatto documenti che si accumulano negli archivi corre il rischio d'essere presto l'amministrazione archivistica dovrebbe essere in grado di saper proporre o tardi distrutta. E per molteplici ragioni: perché la logica del «breve adeguate soluzioni tecniche per il riordinamento e la conservazione di periodo » e i ritmi che essa impone domina la vita aziendale e gli inte­ un archivio, secondo criteri accessibili alle esigenze operative di una mo­ ressi della stragrande maggioranza dei suoi dirigenti; perché un'azienda derna impresa industriale. I i che volesse conservare integralmente i suoi archivi finirebbe per dover Se la risposta al quesito ora formulato è positiva e non lascia adito sottrarre a questo scopo una parte crescente dei locali che le occorrono a perplessità, il problema che si intende porre con questa osservazione l' per fronteggiare altre esigenze: perché quando viene il momento, magari è risolto; in caso contrario converrà tener ben presenti le implicazioni che dopo anni di attesa, di operare una scelta il dirigente non è in grado di potrebbero derivare dalla impreparazione dell'amministrazione archi­ decidere ciò che è meritevole di custodia e ciò che può essere eliminato vistica. senza danno e procede ad una distruzione più o meno indiscriminata Per il momento la questione può sembrare astratta, perché, di fatto, basata spesso sul solo criterio della diminuzione del volume del mate­ le imprese provvedono pet loro conto alle epurazioni e gli archivi di Stato riale ; perché alla conservazione dell'archivio viene assegnato personale non sembrano correre il rischio di riempire i loro locali con gli archivi emarginato dalle mansioni che «contano » o «che conteranno » ai fini delle imprese. Siccome, però, si auspica che questa situazione abbia a mu­ della carriera inte1'1la ; perché con il ricambio frequente dei dirigenti e tare sarà belle che l'amministrazione archivistica si ponga nella condi- 14 Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 15 zione di saper proporre adeguate soluzioni. Solo a questa condizione essa culturali che si colloca o dovrebbe collocarsi a monte delle scelte program­ potrà evitare che le sue possibilità di intervento siano ancora una volta matiche della pubblica amministrazione una specifica sensibilità per il limitate nel caso in cui vi siano le circostanze favorevoli per far salvo un signifi\.:ato che hanno le testimonianze dell'esperienza industriale di un archivio. paese, intese come parte integrante e qualificante del patrimonio culturale Alla luce di queste considerazioni diventa non solo comprensibile di una società industriale. ma addirittura irrinunciabile che si proponga alla pubblica amministra­ In realtà l'ordine di problemi al quale implicitamente si accenna con zione di attuare una appropriata azione formativa onde permettere al questa prima osservazione investe il modo di concepire la funzione del proprio personale di comprendere la odierna fenomenologia della vita lavoro archivistico nel quadro della ricerca e ai fini della conservazione aziendale in previsione della «domanda » di documenti che verrà da co­ e della valorizzazione dei beni culturali di una collettività. loro che studiano i moderni problemi di una società industriale. Non è questa la sede per allargare il discorso e discutere questi aspetti, Di fatto le « giacenze » di materiale archivistico derivanti dal processo anche perché si finirebbe per toccare questioni che sono già state oggetto di espulsione delle carte dall'archivio «corrente » o «attivo » si confi­ di frequenti discussioni tra gli archivisti. È bene però richiamare l'atten­ gureranno sempre - nel volgere di pochi anni, al massimo di un decen­ zione sull'idea da varie parti condivisa, secondo cui il vero ruolo dell'or­ nio - come una imponente miscellanea, la cui composizione sarà tanto ganizzazione archivistica sia quella di fornire giorno per giorno una più eterogenea e disordinata tanto più frequenti saranno stati i muta­ risposta adeguata - con Ia sua « offerta » di assistenza di servizi e di fonti menti degli organigrammi interni, gli avvicendamenti del personale diri­ - a quella che può dirsi la «domanda » di documenti proveniente dai gente ed esecutivo preposto ai servizi d'archivio e i trasferimenti da un ricercatori. Secondo questa opinione l'archivista assolve infatti ad una de­ locale all'altro. Le dimensioni di queste miscellanee sono spesso proibi­ licata funzione di «intermediario » tra il momento in cui la testimonianza tive ai fini di una selezione oculata del materiale da scartare e da con­ di un evento si sostanzia nel documento e il momento in cui lo studioso servare e oppongono grosse difficoltà a chi intenda inventariarlo analiti­ manifesterà il desiderio di «interrogare » quei documenti che gli per­ camente. (Chiunque abbia preso visione almeno una sola volta dell'ar­ mettano di comprendere i fenomeni da lui presi in osservazione. chivio di un'impresa, di media o grande dimensione, si sarà convinto che Ora, non va taciuto che se vi è un settore in cui l'archivista è meno un archivista non potrà seguire le stesse direttive tecniche che gli pos­ pronto a svolgere questa funzione questo è proprio quello degli studi sono servire per fare l'inventario di un fondo cinque-seicentesco). sulla fenomenologia della moderna civiltà industriale. Questa situazione Occòrre perciò chiedersi a quali condizioni sia possibile pervenire - che può sembrare assurda se si pensa fino a qual punto la civiltà con­ ad una soluzione che concili le imprescindibili esigenze organizzative di temporanea sia impregnata di valori economico-tecnologici - è dovuta una impresa con la legittima esigenza di evitare che il patrimonio archi­ al vistoso distacco esistente tra il contenuto della formazione culturale vistico in formazione venga menomato di apporti di materiale che po­ e professionale e delle tecniche operative dell'archivista da un lato, e del trebbero rivelarsi fondamentali per la sua caratterizzazione e per il pro­ tipo di «servizi » archivistici richiesto dai ricercatori. gresso degli studi. In concreto, l'archivista non può sfuggire all'esigenza di conoscere �� ciò che gli studiosi chiedono o possono chiedere agli archivi che egli cu- ,> stodisce. Quest'esigenza non può essere ignorata 4. LA FORMAZIONE PROFESSIONALE DEGLI ARCHIVISTI E LA FUNZIONE CUL­ senza danno per la ri­ cerca anche nel caso in cui sia stato o sia possibile conservare TURALE DEL SERVIZIO ARCHIVISTICO PUBBLICO «tutto », senza procedere a scarti. Di fatto, si vuoI porre l'accento sulla esigenza, che emerge con tutta La questione, posta in questi termini, rischia di assumere dimensioni evidenza, di una politica archivistica che affronti in termini nuovi il pro­ sproporzionate e spropositate, è deve perciò essere delimitata. Non è blema della formazione culturale e della qualificazione tecnico-profes­ pensabile, ovviamente, che l'amministrazione archivistica si ponga pro­ sionale del personale di ogni grado chiamato ad attuare il delicato com­ blemi che la storiografia economica, la teoria dell'azienda, la sociologia pito di intervenire per la salvaguardia, la conservazione e valorizzazione industriale o altre discipline della scienza sociale stanno appena affron­ degli archivi delle imprese. tando e non senza incoerenze e carenze macroscopiche. È invece pensa­ Sostanzialmente si- chiede che abbia cittadinanza nell'area di interessi bile l'adozione di una politica che abbia le dimensioni necessarie e dispon- 16 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 17 ga di mezzi sufficienti a sensibilizzare le imprese sulle esigenze scientifiche conto della importanza di un certo tipo di documentazione e non ne «fiu­ che i loro archivi possono contribuire a soddisfare; ed a concretamente tano » l'esistenza e l'importanza; gli archivi delle imprese vengono di­ operare per la conservazione del patrimonio archivistico già accumulato strutti e il circolo vizioso porta alla situazione che abbiamo sott' occhio : o in corso di accumulazione. Di una siffatta politica i programmi di for­ nessuna conoscenza anche generica sulla consistenza del patrimonio ar­ mazione professionale degli archivisti costituiscono un momento fonda­ chivistico delle imprese; limitata capacità di iniziativa dell'archivista; mentale ed es senziale. impreparazione ad affrontare i problemi archivistici specifici del settore Si vuoI dire, in altre parole, che alla diversificazione e alla articola- a quasi tutti i livelli. zione sempre più definita della domanda di servizi archivistici deve cor­ Ci si può domandare, a questo punto, come possa attuarsi, e come rispondere una offerta simmetrica. Allora è il caso di chiedersi: data la possa essere programmato, il flusso di informazioni tra la sponda degli entità attuale degli interessi che ispirano la domanda di servizi da parte storici dell'economia e, in genere, dei ricercatori che studiano i probleini degli studiosi, come si può immaginare che l'amministrazione archivi­ della società industriale e la sponda degli archivisti impegnati nella con­ stica rinvii ulteriormente una riforma nella classifica delle mansioni degli servazione e nella valorizzazione degli archivi d'impresa. archivisti? Vi sono davvero ostacoli istituzionali insuperabili alla attua­ Si può rispondere, dopo quanto 's'è detto, che la sede in cui si po­ zione di programmi formativi differenziati per creare archivisti esperti trebbero qualificare professionalmente gli archivisti potrebbe essere un rispettivamente nelle istituzioni dell'«ancien régime », o degli stati ita­ luogo funzionale per permettere a questi di recepire i risultati e la pro­ liani post-settecenteschi e preunitari, o dell'Italia unificata, o pronti ad blematica della ricerca. E non deve escludersi che questa formula non affrontare il problema di inventariazione di un archiviç> nobiliare o co­ dia altri e forse ancor più proficui risultati quando la si voglia usare per munale o di una moderna impresa industriale ? qualificare archivisti esperti nella tutela e nell'uso delle fonti dell'età me­ dievale, del secolo XVIII, o dell'età del Risorgimento. 5. IL «FLUSSO DI INFORMAZIONI » TRA L'ARCHIVISTA E IL RICERCATORE

Il discorso sin qui fatto non sarebbe né coerente né completo se non 6. UN PROGRAMMA UTOPISTICO ? ponesse l'accento sulla necessità che uno sf orzo organizzativo del tipo di quello proposto coinvolga l'ambiente della ricerca, cioè degli utenti A costo di sembrare petulanti converrà perciò mettere ancora una del servizio archivistico, dal quale devono venire le sollecitazioni, le pro­ volta l'accento, per concludere, sui termini più generali del problema ' poste, le indicazioni sulle direzioni in cui deve appunto muoversi l'am­ entro il quale unicamente si devono collocare le esigenze di cui si è ministrazione archivistica. Sarebbe interessante verificare, con una ricerca, discusso. se si possa dire che ogni qualvolta si attenua la «pressione della do­ Nella situazione italiana ma forse non soltanto in Italia, nelle sedi manda » dei ricercatori a proposito di una oerta area di argomenti si in cui si attua la politica diretta alla conservazione e all'accrescimento del determinino entro più o meno breve tempo vuoti, carenze, inadeguatezze patrimonio archivistico, vi è la tendenza a perseverare in esperienze e in di mezzi e di personale nella organizzazione archivistica a quell'area cor­ istanze che ignorano quasi del tutto la problematica della civiltà indu­ rispondente. Non è il caso di allargare questo discorso, che tra l'altro, striale e che in genere possono dirsi ancora saldamente ancorate a schemi porterebbe a verificare se sia mai esistita una autonoma capacità dell'am­ culturali inadeguati alla progressiva integrazione dei diversi rami delle ministrazione archivistica a programmare la realizzazione di inventari e scienze sociali. Energie umane, mezzi finanziari e tecnici, programmi di altri servizi archivistici. Sta di fatto, nel caso che ci interessa, che la sono in grande maggioranza diretti alla conservazione del patrimonio storiografia economica italiana, e non solo italiana, è chiaramente respon­ archivistico che esprime l'esperienza pre-industriale della società italiana. sabile di non aver saputo trasmettere agli archivisti tutte quelle sollecita­ Non sarebbe né possibile, né lecito, né culturalmente valido un giudizio zioni che in qualche modo avrebbero potuto mettere in moto reazioni, che traesse motivazione da una presunta gerarchia dei valori che hanno suscitare interessi e dar luogo forse a qualche iniziativa. Gli storici del­ qualificato rispettivamente le vicende della società italiana prima e dopo l'economia non compiono ricerche basate sulle fonti d'impresa o non la rivoluzione industriale ; ma è indubbio che sembra giunto il momento le compiono con appropriate metodologie; gli archivisti non si rendono di esigere che le testimonianze dell'esperienza industriale del paese siano 2 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 18

e sedi in cui viene elaborata e INTERVENTI equiparate alle altre nei diversi momenti , attuata la politica archivistica. . . . e senz� pre�lUdlzI Il la- Chi frequenta gli archivi e osserva da vicino . GIULIO Russo, direttore generale degli archivi di stato. Porgo il sa­ di pensare cl�e 11 can�o del pro voro degli archivisti sarà quasi tentato : luto ed il benvenuto dell'amministrazione archivistica, della Rassegna da toglIere �pazIO a �UOVI blemi quotidiani dell'amministrazione è tale �l1 degli archivi di stato e mio personale ai professori e docenti delle uni­ Basti pensare a �omples�I proble che e più impegnativi programmi. . � versità estere ed italiane qui convenuti, e �'apprezzamento ed il ringra­ arch1VlstIca pe� Il m��temment� già oggi si pongono alla amministrazione ziamento per la loro pronta adesione al nostro invito; e saluto cordial­ del serv1Zl correntI . di un livello minimo di efficenza nell'espletamento . . � mente sovrindendenti e direttori della nostra àmministrazione che fanno base di formule orgamzzatIve un obiettivo che viene perseguito sulla ad essi corona. un impressionante spr�co dI burocratiche antiquate che comportano . . L'argomento di questo nostro incontro, che potrebbe andare sotto parte del avoro �rch1Vlstlco energie intellettuali a tutto scapito di quella ; la designazione di istituzione ed organizzazione degli archivi industriali, e all accrescImento del che è propriamente diretto alla ,conservazione è ben noto a tutti i presenti; onde vi è fondata speranza che dalle rela­ . ., . patrimonio archivistico. . . . . zioni e dalle discussioni che si svolgeranno in quest'aula possano scatu­ sulle possIbIlItà dI lll1ZlatlVe Ma sarà proprio il caso di essere scettici rire idee e proposte che valgano da un lato a chiarire dubbi ed interro­ inve�'sione di tendenza nel senso che portino nel breve periodo ad una gativi inerenti alla materia e dall'altro ad avviare il problema a soddisfa­ Ile ? desiderato e a qualche risultato apprezzab centi soluzioni sia dal lato amministrativo, sia dal lato tecnico-archivistico. sia una ipotesi info�data ?�rché pur­ C'è da augurarsi che questa . . Nella mia qualità di direttore generale degli archivi di stato ritengo il salvataggIO deglI arclllv� de�le Im troppo i tempi tecnici utili, oggi, per . . : tuttavia di dover sottolineare alcuni punti che riguardano ovviamente tra quellI propn del ntmi prese o di singoli operatori economici rientrano non la tecnica o i problemi della archivistica, per i quali non avrei titolo in gener� e non ��mbra della vita aziendale e dello sviluppo economico di specifica competenza, ma piuttosto quelli dell'organizzazione ammi­ contare - senza IrreparabIlI dan- esservi un margine sufficiente per poter nistrativa del settore, con speciale riguardo ai problemi del personale ni - su ulteriori rinvii. ed a quello del reperimento dei mezzi finanziari. Credo utile intanto premettere che l'amministrazione archivistica ita­ liana già da tempo ha portato la sua attenzione e il suo concreto inter­ vento sulla materia che ne occupa e che ovviamente non riguarda sol­ tanto gli archivi delle grandi industrie, ma si estende anche a quelli delle medie, delle aziende agricole e di quelle commerciali. Come esempio di questo interessamento può essere portato l'incontro che si svolse alcuni anni fa a Terni presso quell'archivio di stato : e fu proprio presso di esso che la società Terni, forse prima in Italia, volle ordinare e sistemare il suo archivio con la collaborazione ed il controllo del nostro personale archivistico. Allo scopo di sensibilizzare altre grandi aziende industriali, commer­ li ciali ed agricole fu richiesto dall'amministrazione archivistica l'inter­ Il vento del ministro dell'Industria e Commercio affinché con apposita cir­ li colare sollecitasse gli operatori economici, le grandi aziende eccetera a prov­ Il 'I vedere all'ordinamento e, all'occorrenza, al deposito presso l'archivio di II,I I I l!I l L'intervento di Antonio Saladino, ispettore generale degli archivi di stato, è pervenu­ I to quando la stampa di questo fascicolo era quasi ultimata. L'intervento sarà pertan­ I l'I! ]i to pubblicato sul prossimo numero della Rassegna. 1\ :1 l 1 '1 l !! ;\ Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 21 20 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali t�lt�a la nazione è suddivisa nei nuovi istituti, io penso che sarebbe pos­ dei loro archivi, richiedendo all'uopo la stato competente per territorio SIbIle avanzare la proposta dell'istituzione in ogni capoluogo di regione archivistici e dei direttori e funzionari , collaborazione dei sovrintendenti di un archivio . regionale dell'industria, del commercio e dell'agricoltura che oggi più che mai appare indispensabile per d'archivio : opera questa ove potrebbero cominciare ad affluire i depositi delle aziende e degli sta­ agli studiosi e cultori di storia economica permettere un proficuo accesso bilimenti di che trattasi sotto il controllo delle sovrintendenze archivistiche e recenti del processo di rivoluzione industriale alle fonti più documentate della nostra amministrazione che hanno appunto, in base alla legge del e mezzo ha caratterizzato la nostra epoca. che da oltre un secolo I '63, competenza regionale. All'uopo le regioni potrebbero fin d'ora esa­ e all'interessamento del ministero competente Purtroppo agli appelli minare la possibilità di avviare alcuni dei propri funzionari alle scuole non ha fatto seguito alcun concreto prov­ e di questa amministrazione di archivistica e paleografia della nostra amministrazione per prepararli quanto mai utile e opportuno che siano risve­ i vedimento : ed è pertanto al servizio dei costituendi archivi regionali. e le proposte che val­ gliate in questo nostro convegno di oggi le istanze ed agri­ Altro punto che sono tenuto a mettere in luce è la ristrettezza dei a sensibilizzare anche nel campo industriale, commerciale gano mezzi finanziari che sono a disposizione dell'amministrazione archivistica'' vistica che possa dare frutti concreti nella effet­ . colo una coscienza archi nstrettezza che insieme con l'anzicitata carenza di personale ne .limita e ssibilità degli archivi. tiva sistemazione e acce ne comprime l'attività. evocare il irabile esempio dell'archivio nella E non posso qui non � Corollario di tale situazione è la necessità che da un lato le regioni, e banchiere Francesco di ser Marco Datini, città di Prato del mercante dall'altro le stesse aziende proprietarie degli archivi si adoperino per organicità, ricchezza ed esattezza di documenta­ che appunto per la sua l'istituzione ed il funzionamento degli anzidetti archivi economici regionali. del Centro internazionale di storia econo­ zione è oggi diventato fulcro Intanto si potrebbe fin da ora istituire presso le nostre scuole di ar­ mondo agli studiosi, e che ogni anno tiene una mica ben noto in tutto il chivistica corsi speciali presso i quali sia gli archivisti entrati da poco incontri per la ricerca e lo studio dei feno­ settimana di organizzatissimi tempo in carriera sia funzionari ed impiegati scelti dalle organjzzazioni nelle loro cause e nel loro evolversi a par- meni economici seguendoli bancarie ed economiche in genere possano essere addestrati nell' ordina­ nostri. tire dal medioevo ai giorni mento, nell'organizzazione e nel funzionamento degli archivi in parola. di dover sottolineare con particolare riguardo Altro punto che ritengo Noi siamo già in gran ritardo rispetto a quanto si è fatto e si va fa­ di nuovi e gravosi compiti da parte dell'ammi­ alla eventuale assunzione cendo in altre nazioni d'Europa quali ad esempio l'Inghilterra e la Francia; quello della fortissima carenza numerica attuale nistrazione archivistica è occorre quindi stringere i tempi e passare a concrete realizzazioni e grado di cui soffre l'amministrazione stessa. del personale di ogni ordine È perciò che formulo voti che da questo nostro convegno scat riscano che fa s1 che non vi sia nemmeno un archivista � Questa situazione - idee e proposte che valgano ad avviare a concrete soluzioni il nostro pro­ ogni istituto oggi esistente - si è fortemente della carriera direttiva per blema e a documentare per i contemporanei e per i posteri uno dei più a causa della legge 26 maggio 1970 a favore aggravata negli ultimi tempi importanti e caratterizzanti fenomeni dell'evoluzione e della storia della ha attribuito loro ì1 benefizio di una maggio­ degli ex-combattenti, che civiltà dell'uomo. effetti del collocamento razione settennale dell'anzianità di servizio àgli e del conferimento della pensione del grado immedia­ a riposo anticipato CLAUDIO PAVONE, capo dell'ufficio studi e pubblicazioni della direzione rivestito. Molti direttori di archivio si sono tamente superiore a quello gener�le degli archivi di stato. Prima di dare la parola al prof. Bonelli, i che comportano altres1 la cancellazione dal ruolo . già avvalsi di tali norme vorrei ncordare brevemente il carattere e la finalità di questa riunione, ogni direttore che si colloca a riposo. Cosicché Il del grado iniziale per progettata come incontro triangolare : da una parte gli studiosi di sto­ sostituire i dimissionari con le nuove leve che non è possibile nemmeno ria economica che nel corso delle loro ricerche hanno avuto la necessità specialmente nell'ultimo concorso che si è po­ \1 bussano alle porte e che, di utilizzare gli archivi delle imprese, e che dovrebbero appunto illustrarci presentate numerose ed agguerrite, dimostrando tuto espletare, si sono le difficoltà e i problemi in cui si sono imbattuti; dall'altra noi archivisti Il culturale e molta capacità e volontà di diventare ottima preparazione . professionisti; dall' altra ancora coloro che detengono gli archivi delle archivisti. ill: buoni imprese, cioè gli imprenditori stessi A dire il vero questa terza rappresen­ alle regioni a statuto . Il In proposito, tenuto conto che oggi in aggiunta II ordinario, e quindi tanza è molto limitata; e questa carenza deriva da una situazione la cui il speciale sono entrate in funzione anche quelle a statuto Il 1\1il ;i ;I 22 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 23 analisi potrebbe già costituire un avvio al discorso che intendiamo con­ sere ·approfonditi. I titoli dei paràgrafi indicano, sostanzialmente, quale durre. Noi abbiamo ad esempio invitato la Confindustria, la quale ci ha sia stato l'iter dei miei ragionamenti. fatto sapere che i suoi competenti organi stavano studiando la possibilità 1. C'è, anzitutto, da considerare la dimensione del problema; un di mandare un rappresentante, che peraltro non è arrivato. Abbiamo in­ argomento sul quale, probabilmente, sia gli archivisti che i ricercatori vitato la Associazione fra le società italiane per azioni, che non ha inviato hanno qualcosa da dire. È inutile che io aggiunga come desidererei che nemmeno una risposta dubitativa. Per quanto riguarda le imprese del venisse smentito il mio giudizio pessimistico sulla ignoranza in cui ver­ settore pubblico abbiamo preso contatti con l'IRI, e il prof. Pasquale siamo circa la consistenza del patrimonio archivistico e il suo stato di Saraceno si è dichiarato interessatissimo alla Ìniziativa, scusandosi di conservazione. non poter essere presente per precedenti impegni e chiedendo di essere 2. Poiché non ritengo, e mi rifiuto di credere, che questa situazione tenuto al corrente dei risultati. Ha assicurato la sua presenza, scusandosi sia dovuta al disinteresse dell'amministrazione archivistica, mi sono chie­ se arriverà con qualche ritardo, il dotto Gian Lupo Osti, direttore gene­ sto, al punto secondo della memoria, quali potevano essere le cause « strut­ rale della Terni, la società che, come ricordava poco fa il direttore gene­ turali » che hanno impedito alla stessa di raggiungere in questa direzione ra�e, ha dato il buon esempio di un deposito, sia pur ancora parziale, risultati almeno pari a quelli che essa ha pur raggiunto negli altri set­ d:l proprio archivio «storico » in un archivio di stato. tori in cui interviene. Ed ho intravisto una spiegazione nelle difficoltà Abbiamo invitato anche la fondazione Einaudi di Torino come isti­ che l'archivista di stato incontra, anzitutto, nella fase in cui è chiamato tuzione particolarmente legata agli studi di storia economica. La fonda­ ad affrontare il problema del «reperimento » dell'archivio di una im­ zione ha inviato la sua adesione, e dato che il prof. Bonelli è anche suo presa, dalla cui soluzione dipendono le possibilità della sua conservazione collaboratore, la fondazione può considerarsi presente. e della sua valorizzazione. Abbiamo invitato la Banca d'Italia, anche se il discorso sugli archi­ 3. L'esame di quest'aspetto introduce direttamente al problema vi degli istituti di credito pensiamo vada fatto a parte. Peraltro la Banca della formazione professionale del personale archivistico, la cui imposta­ d'Italia, per la sua posizione particolare, per il fatto che nel suo archivio zione pratica non può prescindere da un discorso ancor più generale possono essere confluiti archivi delle imprese salvate in varie fasi della circa le funzioni e il ruolo culturale del servizio archivistico pubblico. Credo che saremo tutti d'accordo nel pensare che, in fondo, un problema nostra . storia economica, può sicuramente portare un utile contributo, affidato al capo dei suoi uffici archivistici, dottor Benedetto Valente, che come quello che stiamo esaminando ha il merito di esaltare taluni limiti ringrazio per la sua presenza. Così come ringrazio 1'avvocato Niccolò dell'attuale azione d'intervento che è di competenza dell'amministrazione Pasolini dall'Onda, rappresentante di Italia Nostra, associazione che pubblica. ha preso l'iniziativa di un quaderno dove il problema degli archivi verrà 4. Per essere più concreti, si è accennato, al paragrafo 5, a quella proposto a un più vasto pubblico: in esso si parlerà anche degli archivi che può dirsi l'esigenza di un «flusso d'informazioni » tra i ricercatori economici. e gli archivisti e si è detto chiaramente che il dialogo e lo scambio di espe­ rienze tra gli uni e gli altri deve avvenire nel momento stesso in cui do­ vrebbe essere affrontato il problema della formazione degli archivisti, FRANCO BONELLI. Ad integrazione di quanto ho esposto nella rela­ e che i ricercatori dovrebbero o potrebbero essere utilmente coinvolti zione introduttiva ritengo opportuno ribadire che la funzione ad essa nell'attuazione di iniziative formative per spiegare agli archivisti che assegnata è meramente strumentale, ed è diretta ad avviare un discorso cosa la storiografia economica, la teoria generale dello sviluppo e quella tra le parti interessate; e che questo incontro dovrebbe appunto servire aziendale unitamente agli altri rami della scienza sociale chiedono e con­ a precisare e a dare un contenuto ad alcune ipotesi, considerazioni e dia­ tinueranno probabilmente a chiedere agli archivi delle imprese. gnosi in essa formulate, mediante un primo scambio di vedute tra i ri­ 5. L'iter ' di questi ragionamenti introdurrebbe, a questo punto, cercatori - e cioè gli utenti degli archivi, tra i quali io stesso mi colloco - ,] ; una discussione di carattere storiografico altrettanto impegnativa sul­ gli archivisti e i detentori privati o pubblici degli archivi stessi. l'uso che in genere si è fatto in Italia e all'estero degli archivi delle im­ , Non ripeterò quindi ciò che è esposto nel pro-memoria che è stato prese. Non sembra essere questa la sede per affrontare anche quest'esame. distribuito, e richiamerò invece l'attenzione sui punti che potrebbero es- Ma qualche cosa i ricercatori potrebbero fin da ora cominciare a dire 24 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 25 circa il tipo di documentazione che comunque varrebbe la pena in via Council sarebbe riuscita da sola a raggiungere il suo scopo. Il Council ha prioritaria di salvare e di valorizzare. oggi meno di 300 membri (società industriali, archivi, biblioteche, e una settantina di membri individuali) ed è finanziato esclusivamente dagli ab­ bonamenti. Tuttavia esso è riuscito - soprattutto negli ultimi cinque anni STUART J. WOOLF, professore di storia al «Dep artment of ltalian Stu­ sotto la dies, the Centre fa r the Advanced Study of Italian Society », University presidenza del prof. Peter Mathias - ad assistere varie imprese industriali nella conservazione' dei loro archivi e ad organizzare corsi spe­ of Reading. Il mio compito deve essere quello di tentare di tracciare un ciali per archivisti sull' ordinamento degli archivi aziendali. Inoltre in quadro, almeno schematico, di ciò che si è fatto e che si sta facendo in questo dopoguerra un numero sempre maggiore di storici economici si Inghilterra nel campo degli archivi delle imprese. È evidente che in questo, sono volti allo studio della storia delle imprese, ed è stato questo loro come in tanti altri campi, la diversità di tradizioni culturali, di esperienze, crescente interesse ad imporre all'attenzione del mondo dell'industria, de­ di sistemi amministrativi tra l'Inghilterra e l'Italia ha portato a conclu­ gli archivi pubblici, dei ministeri economici il problema della conserva­ sioni diverse. Tuttavia mi sembra possibile trarre dall'esperienza inglese zione e dell'ordinamento degli archivi. Ciò ha portato a una preziosa delle conclusioni valide anche per l'Italia. collaborazione tra gli storici delle università e gli archivisti, con partico­ Il primo punto da costatare, tanto ovvio da sembrare banale, è che lare successo in Scozia. in Inghilterra già da molti decenni si è cominciato a conservare e a ordi­ Ci sono tre settori di attività in questo campo cui occorre accen­ nare gli archivi delle imprese. Non è qui il luogo dove discutere il signi­ nare. Sul primo settore - quello della conservazione degli archivi delle ficato per l'archivistica della lunga storia industriale inglese : anche sotto imprese - non occorre dire molto. Il Council è riuscito a suscitare l'in­ forma di archivi aziendali la documentazione che si è raccolta è quantita­ teresse ufficiale al punto che riceve regolarmente dal Board of Trade no­ tivamente vasta e cronologicamente di lunga data. È forse più importante tizie sulle imprese di interesse storico che sono in liquidazione, di modo ricordare che il problema della conservazione di questi archivi è stato che possa cercare di salvarne gli archivi dalla dispersione. Nel settore pri­ messo in evidenza particolarmente nel periodo fra le due guerre, quando vato si è arrivati a un alto grado di consapevolezza del problema della ci si accorse che anche i depositi pubblici non conservavano tutto il mate­ conservazione, soprattutto grazie all'attività di studiosi, assistiti dal Bu­ riale che ricevevano: il Public Record Office teneva soltanto una piccola siness Archives Council, e negli ultimi anni anche di funzionari di ar­ percentuale delle relazioni annuali inviate dalle imprese. Forse vale an­ chivi pubblici. In Scozia, dove la sovrintendenza agli archivi è centraliz­ che la pena di notare che i testi di molte informazioni fornite da singole zata nel National Register of Archives (Scotland), storici delle università imprese al Board of Trade o ad altri enti governativi per la compilazione scozzesi e archivisti del National Register collaborano con successo allo di statistiche furono successivamente distrutti, come condizione della com­ scopo di persuadere le imprese a depositare i loro archivi presso gli ar­ pilazione stessa, per garantire il segreto. chivi pubblici: l'esempio più recente è quello delle compagnie riunite Di fronte a questo problema di dispersione o di perdita, nel 1934 nella impl'esa di costruzioni navali dell'Upper Clydeside. In Inghilterra un gruppo di studiosi, aiutati da alcuni dirigenti di impresa - indipen­ ogni anno molte compagnie chiedono al Business Archives Council con­ dentemente quindi dagli archivisti di stato - dècisero di fondare un'asso­ sigli su come conservare o depositare i loro archivi. Nel settore plibblico, ciazione per gli archivi delle imprese, il Business Archives Council. Ini­ si può ricordare che le imprese di stato (carbone, ferrovie, siderurgia zialmente lo scopo precipuo del Council era la conservazione di quegli ecc.) sono obbligate, per legge parlamentare, a conservare gli archivi archivi, che in molti casi risalgono al Settecento. Le difficoltà e i problemi delle imprese passate sotto controllo statale ; anche esse cominciano a affrontati dal Council si possono seguire attraverso le relazioni annuali versare a depositi pubblici i loro archivi: quelli dell'industria carb�ni­ da esso pubblicate (Report of the Business Archives Council, 1934, e anni fera (National Coal Board) e dell'ente per i trasporti di Londra (London seguenti; e, dal 1970, Newsletter of the Business Archives Council) 1. Transport Board), per esempio, sono ora depositati presso archivi pubblici. Era poco probabile che una piccola associazione privata come il Il crescente successo nel salvataggio e nella conservazione di archivi di imprese ha portato all'attenzione di molti storici economici la neces­ 1 Per ulteriori informazioni, anche sulla rivista dell'associazione, Business Ar­ sità di ricerche sistematiche di archivi aziendali. Questo secondo settore chives, ci si può rivolgere a: The Secretary, The Business Archives COllncil, Dominion House, 37/45 Tooley Street, London Bridge, London, S.E. 1. di attività ha preso attualmente grande slancio. Proprio come conseguenza 26 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 27 del deposito di una media annuale di forse cento archivi aziendali presso mulo di documenti da parte di un'impresa - anche solo di misura me­ archivi pubblici (di solito presso il Record Office o l'Università della dia - è tale da richiedere una preparazione nelle tecniche di «ricupero » località o regione dove ha sede l'impresa), ci si è resi conto dell'entità di documenti, tecniche che utilizzano calcolatori. del problema. L'iniziativa di condurre censimenti sistematici è partita Queste esigenze si sono affermate negli ultimi anni in Inghilterra, dagli storici e dal Business Archives Council e non dagli archivi di stato in buona parte per le pressioni del Business Archives Councii. In pra­ ' (tranne che in Scozia, dove, come si è detto, si ha una proficua collabo­ tica si è arrivati a riconoscere la necessità di una preparazione specifica razione). Il finanziamento di tali censimenti si è trovato in due modi, riguardante gli archivi delle imprese nella formazione professionale del­ entrambi fu ori dell'ambito «ufficiale » degli archivi di stato : rivolgendosi l'archivista. Anzi, ormai gli archivisti delle imprese sono riconosciuti alle grandi industrie del settore interessato, o chiedendo l'aiuto del CNR come gruppo distinto da quello degli archivisti più tradizionali. Tre anni britannico e di fo ndazioni private. I censimenti degli archivi aziendali si fa l'Associazione degli Archivisti (Society of Archivists) ha preso atto sono svolti in due direzioni : per settore e per regione. Finora si è riusciti dell'entità del problema, inserendo corsi dedicati agli archivi delle im­ a completare o almeno iniziare censimenti per i seguenti settori: marittimo, prese nel curriculum di studio dell'archivista. Indipendentemente da questi bancario, assicurativo, delle federazioni padronali, dell'industria tessile corsi regolari, il Business Archives Council ha preso l'iniziativa di organiz­ laniera, dèi costruttori di mulini e ingegneri (millwrights and engineers), zare, con l'aiuto dell'ICL (una delle più grosse società di computers in­ della ceramica ; per le seguenti regioni: Scozia occidentale, Scozia orientale, glesi) dei brevi corsi annuali sulle tecniche moderne di archiviazione e Scozia nord-orientale, Birmingham; e inoltre per le imprese industriali, di ricupero di documenti aziendali. Questi corsi sono organizzati a di­ commerciali e finanziarie in rapporti particolari con l'America Latina versi livelli, e cioè non soltanto per gli archivisti di mestiere, ma anche e con il Medio Oriente 1. per gli impiegati non laureati che hanno o avranno responsabilità archi­ È risultata evidente la necessità di coordinare questi censimenti e vistiche nelle imprese o in istituzioni con interessi economici. E qui sta ci si propone, con l'aiuto del Social Science Research Council, di riesami­ forse una delle differenze più spiccate tra la situazione inglese e quella italiana: in Inghilterra si è riconosciuta la possibilità, anzi la necessità nare i censimenti già effettuati, in vista di una serie sistematica di inda­ di preparare nelle tecniche adatte agli archivi delle imprese persone che gini. Si è ottenuta la collaborazione degli archivisti di stato, e la Historical Manllscripts Commission ha acconsentito a conservare una copia di tutti non sono (e spesso non saranno mai) archivisti di mestiere. Questo impegno nella formazione particolare dell'archivista dell'im­ i censimenti. Occorre tuttavia sottolineare che questi censimenti sono con­ siderati soltanto come un primo passo verso il trasferimento agli archivi presa ha avuto, inevitabilmente, conseguenze positive per la conservazione e l'ordinamento degli archivi industriali. Si è "ormai creato un nucleo piut­ pubblici del maggior numero possibile di archivi aziendali. I tosto nutrito di archivisti specializzati; il Business Archives Council è Il terzo settore di attività è quello che riguarda più direttamente in grado di aiutare ogni anno all'incirca una ventina di imprese che si la relazione di Bonelli : l'ordinamento degli archivi delle imprese. In quanto l rivolgono ad esso per la sistemazione dei propri archivi, imprese di ogni studioso, condivido completamente la tesi di Bonelli, e cioè che esistono ', lI grandezza, dalla piccola industria alla Confindustria (Confederation of pro blemi intrinseci all'ordinamento dell' archiviò di un'impresa che ' sono British Industry), che si è rivolta al Council nel 1971. Forse è ancora diversi dai problemi che riguardano l'ordinamento degli archivi dell'am­ più significativo il fatto che alcune imprese hanno fornito il capitale per ministrazione dello stato, ad esempio dei ministeri. Per saper discernere creare una cattedra di storia aziendale presso l'università di Glasgow. quali documenti conservare, per saper distinguere i documenti utili da Mi rendo' conto che il quadro che ho delineato può sembrare troppo quelli inutili per lo studioso, occorre una preparazione e una conoscenza positivo, se non addirittura idillico. La situazione in Inghilterra è lungi dei problemi dell'economia imprenditoriale che non sono previste nella dall'essere tale, come ammetterebbero per primi gli studiosi o gli archi­ formazione abituale dell'archivista di carriera. Inoltre, la rapidità di accu- visti delle imprese. Ciò che si è riusciti a ordinare finora rappresenta sol­ tanto una minima parte degli archivi aziendali, e molti sono gli archivi 1 P. MATHIAS W. Due di questi censimenti sono stati pubblicati finora : e A. H. che tuttora vanno dispersi. Né si può dire che nel settore dell'amministra­ PEARSALL (a cura di), Shipp ing - a survey of hislorical records, Newton Abbot 1972 ; D. C. M. PLATT in P. WALNE (a cura di), Guide lo sou/'ces fo r the histol'y of Latin Ame· zione pubblica tutto sia andato secondo le regole. L'archivio del Ministero rica and Ihe Caribbean in the British Isles, Oxfol'd 1973. della guerra economica (Ministl'Y of Economic Wal'fal'e), per esempio, è 28 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 29 stato distrutto (tranne pochi pezzi) dopo la pubblicazione della storia uf­ un recente censimento internazionale dell'archeologia industriale 1 - l'Ita­ fidale del ministero. Tuttavia, si è ormai arrivati a un tale grado di con­ lia brillerà per la sua assenza. servazione e di ordinamento degli archivi· aziendali, e a una tale consa­ pevolezza della loro importanza per la storia di un paese industriale, da ALBERTO CARACCIOLO, professore di storia moderna nell'Università di permettere agli storici dell'economia di cominciare a scrivere la storia Perugia. Siamo in un argomento nel quale quasi tutto è ancora da fare 1. di aziende singole e da dire: credo che dobbiamo perciò stare bene coi piedi per terra per Per concludere, mi sarà forse concesso di fare qualche osservazione vedere da che parte si può cominciare a sbrogliare questa matassa im­ sulle possibilità che in questo campo si presentino in Italia. In primo portante e aggrovigliata. luogo, mi sembra che la diversità di tradizioni culturali non basti a spie­ Pensavo, ascoltando W oolf, al fatto che forse in Italia più che al­ gare ciò che si è riusciti a fare in Inghilterra e che non si è fatto in Italia. trove esiste un fenomeno che potrebbe avvantaggiarci, il fatto cioè che Anche in Inghilterra ci è voluto molto tempo per arrivare a sensibilizzare le imprese generalmente, da qualche decennio in qua, non si spengono. le imprese sull'importanza di conservare e di ordinare gli archivi. Ma ci Il problema delle grandi ditte e società e imprese che si sono spente e si è arrivati non attraverso i tentativi di singoli studiosi o sovrintendenti perdute in un certo momento della storia industriale inglese, in Italia agli archivi, cui mancavano il personale e i mezzi per un lavoro efficace, è notevolmente più ridotto perché le aziende che non figurano più col bensì attraverso una convergenza di interessi delle varie parti, studiosi, proprio nome le troviamo sotto altre vesti ; o perché sono state «irizzate » archivisti, e anche dipendenti delle imprese, che hanno cercato di agire o perché sono state salvate tramite la Banca d'Italia al tempo del Con­ in modo attivo e coordinato. Solo così si è evitato che le imprese rifiutas­ sorzio sovvenzioni valori industriali, o dopo ancora, o infine, perché si sero di collaborare. In secondo luogo, mi sembra chiaro che occorre offrire sono avuti interventi pubblici per il settore agrario: Opera nazionale agli archivisti di mestiere la possibilità di una preparazione specializzata combattenti, o enti di riforma. Ho l'impressione che spesso carte appar­ per poter affrontare con tecniche moderne i problemi dell'ordinamento tenenti ad imprese oggi non più operanti come tali né sotto la medesima degli archivi delle imprese. Occorre anche - e questo è forse più impor­ sigla di un tempo, si possano ritrovare sotto una nuova veste e quindi in tante, dato che di solito non sono gli archivisti di stato, bensì i dipendenti un archivio tuttora esistente; almeno per ipotesi, noi possiamo muoverci delle imprese che si trovano a dover ordinare tali archivi - organizzare in questa direzione e non pensare che gli archivi siano materialmente dei corsi fuori delle scuole di archivistica. Terzo, occorre organizzare scomparsi con lo scomparire di quella certa ditta dall'elenco delle società censimenti del patrimonio archivistico aziendale, censimenti per cui indub­ o delle imprese. biamente occorrono appoggi ufficiali, ma che di nuovo non devono essere Mi sia consentito di soffermarmi, lungo questa linea di discorso, su chiusi nell'ambito degli archivi statali, che già si trovano ad affrontare pro­ un settore particolare che forse non rientra, a rigore, nel tema del nostro blemi immensi; forse qui gli studiosi di storia economica possono essere convegno, quello cioè delle imprese agrarie. È un settore quantitativamente di aiuto agli archivisti, organizzando, con l'appoggio e l'aiuto finanziario più limitato e anche, col cambiare delle proporzioni fra i settori dell'eco­ del CNR, censimenti esplorativi, per esempio nel settore parastatale. Se non nomia, progressivamente meno importante, tuttavia possiamo menzionarlo si comincia, certo non si conclude niente; e ancora una volta - come per utilmente. C'è in questo campo una tradizione che può dare qualche aiuto, la

1 Fra le varie storie di imprese pubblicate (industrie, banche, negozi al minuto) tradizione di studi sulle proprietà e sulle aziende agl'arie dall'età di mezzo citiamo : C. WILSON, History 01 Un ilever, London 1954; P. MATHIAS, The brewing industry ai giorni nostri. Sono studi, come sappiamo, basati su fondi; ad esempio in England 1700-1830, Cambridge 1959; C. WILSON and W. REEDER, Men and machines. di uno stesso casato, che spesso si conservano abbastanza bene per pe­ A history 01 D. Nap ier and Sons, Eng ineers, Ltd. 1808-1958, London 1958; D. C. Co­ riodi secolari. Su questo terreno l'esperienza degli archivisti e l'esperienza LEMAN, British paper industry 1495-1860, Oxford 1958; D. C. COLEMAN, Courtaulds. degli studiosi è più positiva e più ricca ; e si tratterebbe se mai di indi­ An economie and soelal history, Oxford 1961 ; T. C. BAKER, Pilkington Brothers and the glass industry, London 1960; P. MATHIAS, Retailing revolution. A history 01 multiple viduare il momento in cui queste imprese assumono carattere più capi­ retailing in the lo od trades based upon the Allied Suppliers Group 01 Companies, London talistico, imprenditoriale, industriale, e porsi il problema concreto di 1967; D. M. JOSLIN, A century 01 banking in Latin America to commemorate the cen­ tenary in 1962 of the Bank of London and South America Limited, Oxford 1963. 1 K. HUDSON, Guide to the industriai archaeology 01 Europe, London 1971. 30 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 31

come intervenire per assicurare la conservazione e 1'inventariazione, la proprio un esempio di quella collaborazione triangolare, di cui parlava messa a disposizione degli studiosi dei documenti che testimoniano quel prima Claudio Pavone. passaggio. lo penso a zone di bonifica, quali Torre in Pietra e Maccarese, La seconda proposta riguarda il settore bancario. Ho l'impressione che hanno avuto varie vicende, ricche di agganci con la storia generale che nel settore bancario il punto decisivo resti la Banca d'Italia, per le del Paese; e lo stesso discorso potrebbe valere per il Delta padano o per ragioni che già sono state dette, benché anche la Banca Commerciale alcune zone di rapida trasformazione e ancora da ultimo per le zone di ed altre sarebbero di interesse rilevantissimo, tanto è vero che chi ha po­ riforma agraria e così via. Una facilitazione è data dal fatto che quasi tuto lavorarci ne ha tratto grande frutto. La Banca d'Italia però, proprio sempre si tratta di aziende che hanno ormai un carattere pubblico ; e il per le sue caratteristiche di banca centrale e per tutta la sua storia ha passaggio dal séttore privato a quello pubblico potrebbe a sua volta tro­ tali fondi, suoi e di altri istituti, che sarebbe certo di grande utilità con­ vare una utile documentazione. cordare con i colti funzionari che sono preposti ai servizi di studio della Presso l'Opera nazionale combattenti, inoltre, ricerche da me con­ banca stessa una indagine precisa, che approdasse a una qualche forma dotte sui primi anni del primo dopoguerra, mi dicono che esiste un di presentazione organica dei fondi esistenti come ad esempio una guida. archivio ben conservato ma che ci sono difficoltà per la consulta­ D'altra parte, questi sono due tipi di proposte che vedo possibili zione. a tempi ravvicinati, astenendomi per il momento dall'ipotesi di tipo in­ I Tornando al tema specifico di questo convegno io proporrei alla glese, al versamento cioè di 100-200 archivi aziendali all'anno. Abbiamo vostra attenzione due modi coi quali si potrebbe forse cominciare ad bisogno di alcune fasi intermedie prima di poter ritenere attuabile una arare un territorio così sconfinato, oltre a quelli che venivano suggeriti cosa del genere. dalla relazione di Bonelli e che altri proporranno. A dare un po' di sollievo al nostro generale sconforto sulla situazione Prima proposta: in singole province o regioni, e direi specie in al­ esistente, sulle forze e sulla possibilità di fare tutto quello che dovremmo cune di quelle che siano meno industrializzate, dove quindi il problema e vorremmo fare, credo del resto che giovi sottolineare l'elemento del­ della quantità sia meno imponente, si potrebbe cominciare ad organizzare l'appoggio agli archivisti professionisti ed alle sovrintendenze che· può incontri fra la sovrintendenza archivistica, l'àrchivio o gli archivi di venire dagli studiosi per un verso e dal personale stesso adetto agli ar­ stato territorialmente competenti, le autorità provinciali e regionali in­ chivi e agli uffici studi delle aziende dall'altro verso. Credo che questo teressate, gli studiosi del luogo e darsi un primo modesto compito di in­ sia un punto essenziale. Mi pare che Woolf accennasse proprio a questo dagine, di conoscenza, non dico ancora di inventario, ma semplicemente quando parlava di corsi di preparazione tecnica e di aggiornamento rivolti di prima catalogazione. Dovrebbe trattarsi di una prima esplorazione non solo agli archivisti di stato ma a tutti coloro che in qualche modo ge­ sulla esistenza di archivi industriali, attraverso le informazioni locali sui stiscono gli archivi delle imprese. Se le sovrintendenze prendessero la nuclei industriali rilevanti, delle imprese esistenti o esistite fino a poco direzione di siffatte iniziative, se ne potrebbe con profitto allargare l'area tempo fa, che potrebbero avere maggiore interesse. Individuate cosi in d'azione dagli studiosi di storia economica ai tecnici di discipline azien­ una provincia dieci, venti imprese principali" attraverso le conoscenze dali e alle persone colte e responsabili in questo campo che, come ho dirette che si possono avere, prendere 1'iniziativa di incontri tra l'impren­ già ricordato, esistono talvolta presso 1'impresa medesima. lo credo che ditore - o magari la persona più colta che esiste presso l'impresa, in­ ;: ' questa sia una esperienza da tentare, altrimenti un sovrintendente o un teressata a valorizzare questo aspetto - e gli archivisti della sovrinten­ archivista di stato delegato a fare questi spogli, queste indagini, si smar­ denza competente e ancora gli studiosi interessati alla materia. Mi pare rirà, quali che siano la sua preparazione tecnica, la sua volontà e il tempo che questa sia una maniera con la quale si potrebbe iniziare in qualche di cui dispone. Se poi vediamo come promozionale la funzione del punto a fare dei sondaggi e ad avere tra l'altro un primo quadro rea­ sovrintendente il quale sappia utilizzare le varie persone che possono es­ listico di una situazione, senza pretendere di averlo subito tutto su scala sere interessate a questo tipo di lavoro, io credo che possiamo essere un nazionale e nemmeno per il triangolo industriale, dove il problema è po" meno pessimisti. Si possono, in questa direzione; formare piccoli nu­ imponente quantitativamente, tale che la stessa proposta che facevo adesso clei di persone che via via si ripartiscano i compiti e arrivino in un si potrebbe esaurire solo nel giro di vari anni. Invece penso che in terri­ tempo ragionevole a qualche risultato. tori più limitati e di non grandissimo impegno, questo potrebbe essere Accanto a questo obiettivo della vigilanza, dello scarto attentò e i l' 32 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 33

ROSA MARIA BORSARELLI, sovrintendente archivistico per il Piemonte della inventariazione, si potrebbe certo pensare anche all'altro e più ambi­ e la Valle d'Aosta. Qui io direi prima di tutto che pressp di noi l'interesse zioso dell'acquisizione pura e semplice degli archivi industriali agli ar­ per gli archivi industriali non è solo da oggi. chivi di stato. Credo che questo secondo passo richieda più mezzi e che crei alle sedi archivistiche problemi di tale portata (innanzi tutto di spazio), Infatti fin dal 1960 a Torino abbiamo iniziato la ricognizione degli che sia da considerare si in qualche caso una soluzione ovviamente otti­ archivi delle industrie, incominciando dai più importanti. male - dove si può fare si faccia - ma non generalizzabile. Quello Nel 1960 sono stati visti gli archivi della FIAT e della Olivetti e che preme, quello che possiamo affrontare in un tempo breve è piut­ sono stati chiesti allora consigli alla sottoscritta per l'organizzazione di tosto l'altro tipo di attività: la vigilanza di cui abbiamo sopra discorso questi archivi. È stato visto in quell'anno anche l' archivio dell'ANFIA, e che va attuata anche nei confronti degli archivi privati di personalità ossia dell' Associazione tra gli industriali dell'industria automobilistica. eminenti nel campo dell'attività imprenditoriale. L'importante - va ri­ Nel 1963 è stato visto l'archivio di una società mineraria la Monteponi­ petuto ancora una volta - è poter accedere a questi archivi di aziende Montevecchio, che ha una note vole consistenza e una notevole impor­ e di singoli, inventariarli, aprirli a certe condizioni agli studiosi. lo mi tanza. Purtroppo recentemente è giunta notizia che tale archivio, trasfe­ domando se non sia questo, se ho ben capito, il problema fondamentale rito a Milano verso il 1965 senza darne comunicazione alla sovrintendenza che abbiamo davanti per il momento. E allora, se è questo il punto, penso archivistica per il Piemonte, ha subito danni e dispersioni in occasione che effettivamente qualche passo attraverso le varie proposte che sono del trasferimento. già emerse e che certo emergeranno da questo convegno, qualche passo Si è cercato di fare il possibile per individuare questi archivi, per si possa fare anche senza aspettare il duemila, sebbene il duemila poi conoscerli nella loro consistenza e nel loro contenuto, nelle loro serie. non sia tanto lontano. Qualche misura che almeno fermi il deperimento Si è cercato anche di dare dei saggi consigli per quello che si poteva. Ma fisico degli archivi e cominci ad introdurvi i recercatori anche in sede non è stato molto facile, perché in generale si arriva a entrare negli ar­ di studio, qualche misura di questo tipo credo si possa già realisticamente chivi industriali solo attraverso conoscenze private e personali. Noi non prendere. abbiamo una veste ufficiale per entrare o, almeno, la nostra veste ufficiale non viene presa per buona ... Sì, la legge esiste, però «le leggi son, ma CLAUDIO PAVONE. Ringraziamo anche il prof. Caracciolo ; e credo chi pon mano ad elle ? ». che a questo punto vada aperto un dibattito al quale mi auguro parteci­ Si cerca, ad ogni modo, di fare . quello che si può, compatibilmente pino, nella maniera più larga, i presenti di tutte le parti : gli studiosi cioè con tutti gli altri lavori della sovrintendenza, che sono di dimensioni no­ come gli archivisti professionisti, proprio per cercare di stabilire l'auspi­ tevoli e con poco personale a disposizione. fatta, di un certo tipo di ser­ cato rapporto fra una domanda, che viene D'altra parte si desidererebbe anche la collaborazione di altri enti, a quel servizio incontrano vizio e le difficoltà che coloro che sono addetti di altri uffici. Per esempio, quando un'industria va in fallimento, la ma­ nel soddisfarla. gistratura dovrebbe darne notizia al sovrintendente. Invece a Torino è Vorrei, a questo riguardo, richiamare l'attenzione su uno dei punti successo che l'archivio della manifattura Mazzonis (una industria co­ che sono emersi da quanto è stato detto finora, il rischio cioè che noi toniera abbastanza antica, che risale alla metà del secolo scorso) sa­ archivisti professionisti potremmo correre, in conseguenza delle solleci­ rebbe andato a finire al macero, se la sottoscritta e un suo collega non tazioni di cui noi stessi ci facciamo partecipi, di venire improvvisamente, fossero stati amici del proprietario della ditta, il quale ottenne che le per un risveglio di coscienza culturale da parte degli imprenditori italiani, carte fossero versate all'archivio di stato di Torino. di consulenza e di assistenza tecnica. investiti da una gran massa di richieste Invece la magistratura, nel caso la pretura, di solito manda alla so­ ; però nel momento in cui questo È forse un'ipotesi un po' utopistica vrintendenza l'elenco dei corpi di reato, che è una cosa che non inte­ che avvenga, dovremmo trovarci più avvenisse e noi stessi sollecitiamo ressa affatto, mentre, quando si tratta di . archivi importanti, nessuno si di quanto non siamo oggi, di preparati: culturalmente e tecnicamente, cura di darne notizia. fronte ai problemi degli archivi delle imprese. Noi dobbiamo cercare di raccogliere le nostre informazioni un po' come possiamo, quindi pur con la massima buona volontà non si riesce 3 rF= ' 35 34 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali

A tale riguardo desidero farvi conoscere l'esperienza fatta dalla so­ ad arrivare dappertutto. Da noi è stata fatta anche la ricognizione �iste­ matica, per esempio, in un altro campo, quello degli archivi dei Monti vrintendenza di Napoli allorché una circolare ministeriale del giugno di pietà, ricognizione, che è a buon punto. Sono stati visti pure archivi del 1963 dispose che si eseguissero ricerche per un censimento delle fonti di banche, saltuariamente. Per coordinare tutti questi lavori sarebbe ne­ archivistiche interessanti la storia delle ferrovie italiane. La circolare cessario più personale, sarebbe necessaria anche un'opera di propaganda era diretta anche alle sovrintendenze affinché - era sottinteso - si in­ fra i proprietari di questi archivi, perché lasciassero via libera agli ar­ teressassero delle ferrovie gestite da privati o da enti pubblici : escluse, chivisti e si servissero della loro collaborazione e della loro esperienza. logicamente, quelle che, una volta private, erano poi diventate statali, Noi abbiamo cercato, inoltre, di renderci pratici della tenuta di questi e ciò perché gli archivi di tali imprese, dopo il passaggio allo stato, erano archivi e, anzi, nel corso di archivistica, che tenni presso l'archivio di diventati statali e si sarebbero dovuti trovare presso archivi di stato ,o stato di Torino fino al 1971, alcune lezioni riguardavano proprio l'orga­ uffici statali. Interpretai la circolare nel senso che la ricerca dovesse riguar­ nizzazione e la tenuta degli archivi moderni, la documentazione e la mec­ dare tutte le imprese esercitanti servizio pubblico di trasporto con mezzi canizzazione. Purtroppo mancano tante cose. Nascono poi difficoltà dal muovente si su rotaie : non soltanto quindi le ferrovie, ma anche le tramvie. fatto che i proprietari degli archivi delle industrie, come in genere i pro­ Le aziende ferroviarie e tramviarie con sede in Napoli sono diverse. prietari degli archivi privati, sono molto diffidenti verso l'amministrazione Ci presentammo a tutte, appellandoci agli interessi della cultura e con pubblica. la più grande cortesia. Eppure presso una di esse l'accoglienza non po­ In avvenire se si avranno a disposizione più personale, più mezzi teva essere peggiore. Il fu nzionario della sovrintendenza incaricato di e si realizzerà una maggiore collaborazione un po' da tutte le parti, si tali visite fu rinviato sgarbatamente. «La nostra è una società privata », potrà fare qualcosa di meglio. Tuttavia, anche ora, l'amministrazione gli fu detto. «Non abbiamo alcun obbligo di farvi vedere il nostro ar­ archivistica ha presenti i problemi degli archivi delle industrie, come chivio, né di darvi notizie su di esso ». Ed era verissimo. quelli di tutti gli altri archivi del settore privato e di quello pubblico. L'anno seguente, richiamando la circolare dell'Ufficio centrale degli Abbiamo individuato alcuni archivi di industrie anche in archivi archivi di stato del 26 aprile 1960, con oggetto : «Archivi degli opera­ famigliari. Per esempio a Biella abbiamo l'archivio Sella, per cui si sta tori economici », la sovrintendenza di Napoli chiese di eseguire una vi­ organizzando una fondazione. Nell'archivio Sella vi è l'archivio di un sita, onde acquisirne conoscenza, all'archivio della Navalmeccanica, una lanificio del 1600. Nello stesso, in avvenire, verrà versato anche l'archivio azienda dell'IRI che precedentemente era costituita da vari stabilimenti, della banca Sella, che, invece, è un archivio dei giorni nostri. lo sono ma che nel 1964 gestiva soltanto il cantiere navale di Castellammare di in continuo contatto con uno dei membri della famiglia Sella, persona, Stabia, antico stabilimento già dello stato, sorto nel secolo XVIII. Anche che si interessa molto di queste cose e che ogni tanto si rivolge alla mia questa volta si dovettero superare non poche difficoltà per ottenere il sovrintendenza per consigli in materia archivistica. permesso di visitare l'archivio. Altri archivi economici vengono individuati man mano, archivi ca­ Tutto questo perché tali imprese, sotto l'aspetto giuridico, sono pri­ ratteristici nei vari campi, a cui si arriva poco per volta. vate, anche se appartenenti all'IRI, e sugli archivi delle imprese pri­ Se si potesse fare una ricerca sistematica e si avesse personale a dispo­ vate, come sugli altri archivi privati, le facoltà dei sovrintendenti sono sizione per fare questo, sarebbe una cosa molto utile per tutti, per gli molto limitate. Come bene ha detto la collega sig.na Borsarelli, gli stru­ studiosi in particolare e anche per gli archivi. menti che la legislazione archivistica offre per la tutela di tali archivi sono scarsamente efficaci. Se dei risultati positivi si ottengono, lo si deve so­ ANGELO CARUSO, sovrintendente archivistico per la Campania. Quando prattutto ai rapporti umani che la sovrintendenza sa stabilire con i pos­ ho ricevuto l'invito a, partecipare a questo convegno di studio ne ho sessori di tali archivi. È necessario che tutto questo si tenga presente, e avuto piacere. «Finalmente », mi sono detto. Più volte, infatti, ho do­ sia ricordato qui con molta chiarezza, perché gli oratori ufficiali del con­ vuto sperimentare, riferendop.e poi al ministero, l'insufficienza della le­ vegno, tutti estranei all'amministrazione archivistica, hanno mostrato di gislazione archivistica relativamente alla tutela degli archivi delle im­ averne imperfetta conoscenza, per cui non hanno potuto tenerne il de­ prese economiche e le difficoltà che i sovrintendenti incontrano quando bito conto nelle loro relazioni. cercano di fare qualche cosa in questo campo. Qualche cosa, tuttavia, penso che si possa fare per la migliore tutela 36 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 37 degli archivi delle imprese economiche in aggiunta all'uso dei modesti pubblici e privati, ringrazio la redazione della Rassegna degli archivi di strumenti che la legge offre. Mi riferisco non alle imprese appartenenti stato ed in particolare il collega Claudio Pavone, per aver posto sul tap­ a privati, ma a quelle dell'IRI e, in genere, a tutte quelle sovvenzio­ peto il tema degli archivi industriali e per aver invitato a questa tavola nate dallo stato, le quali, se di nome sono private, in realtà funzionano rotonda i sovrintendenti archivistici cui è demandata la vigilanza sugli con denaro che, in fondo, è dello stato. Permettetemi che, a riguardo, archivi nOll statali. Ringrazio altresi l'amico Franco Bonelli per aver qui vi legga quanto è detto nella relazione da me presentata al convegno impostato, con la sua relazione, lo specifico tema, e ringrazio ancora tutti che gli archivisti di stato della Campania tennero a Positano nel gen­ coloro i quali sono sinol'a intervenuti nel dibattito ed in particolare i naio del 1970 per celebrare il trentennale della istituzione della sovrin­ colleghi sovrintendenti. tendenza archivistica napoletana, relazione dal titolo «L'attività della Va premesso che il problema degli archivi industriali non è un pro­ sovrintendenza archivistica di Napoli nel trentennio 1940-1969 » (in blema particolare a se stante : esso fa parte del problema generale della sostanza è quello che avevo scritto al ministero in una nota ufficiale del vigilanza sugli archivi privati, sia di persone fisiche e di famiglie che di dicembre del 1964 ed avevo poi ripetuto nella relazione annuale per il persone giuridiche di ogni genere, comprese le aziende industriali, commer­ medesimo anno) : ciali, agricole, artigiane, bancarie, · ecc.. Nei precedenti interventi si è «Di sopra si è fatto cenno della eliminazione che si fa presso le altre si accennato al tema delle banche in generale, estendendo cioè il aziende dell'IRI di quasi tutti gli atti dei loro archivi... e si è detto della dibattito anche agli istituti di credito di diritto pubblico. Il tema della necessità che la legislazione archivistica venga modificata nel senso che vigilanza su questi ultimi si inserisce nell'altro dei grandi moni della vi­ sia accolto il principio che tutti gli enti sovvenzionati dallo stato - la gilanza archivistica : quello degli archivi delle persone giuridiche pubbliche, maggior parte non sono enti pubblici - siano soggetti, per la tutela ar­ siano esse comuni, banche di diritto pubblico, enti parastatali, casse chivistica, al regime degli enti pubblici. Ma, poiché una tale modifica di risparmio, ecc. non è cosa che può ottenersi facilmente e presto, si è proposto alla Di­ Per quanto riguarda lo specifico tema della vigilanza sugli archivi rezione generale di agire· nel modo più efficace possibile -- rivolgendosi delle aziende industriali, sino al 1939 esso fu raramente affrontato t, in alla Presidenza del Consiglio o al ministero delle Partecipazioni Statali in quanto non esistevano né strumenti legislativi né uffici che permettes­ o all'IRI direttamente, e scegliendo altra via - per ottenere che, delle sero all'amministrazione archivistica di esercitare la vigilanza in questo aziende in cui il capitale per oltre la metà è dello stato, almeno quelle campo. sovvenzionate tramite l'IRI emanino disposizioni di servizio per la Con la: legge 22 dicembre 1939, n. 2006, come i colleghi archivisti buona conservazione dei loro archivi, dopo avere sentito l'amministra­ ben sanno - e qui mi rivolgo perciò specialmente agli storici presenti, zione degli archivi di stato ». che possono invece non esserne al corrente - furono istituiti appositi Questo è quanto suggerisco. Credo che la cosa sia realizzabile perché uffici per la vigilanza sugli archivi non statali : le sovrintendenze archivisti­ ritengo che l'IRI accoglierebbe la richiesta se venisse presentata dalla che, allora in numero di nove. Furono altresi adottati gli strumenti le­ nostra Direzione generale. gislativi, ma soprattutto per quanto riguarda la vigilanza sia sugli ar­ Su un altro punto vorrei dire qualche cosa: propriamente sul pro­ chivi di persone giuridiche pubbliche sià., fra gli archivi privati, sugli blema degli scarti presso le imprese economiche. Relativamente a tale archivi di persone fisiche e di famiglie. problema nel 1968 la sovrintendenza archivistica di Napoli, la quale La legge, in realtà, parlava di archivi privati senza ulteriori speci­ esercita azione di tutela sul ricchissimo e pregevolissimo archivio del­ ficazioni, ma dal contesto di essa era chiaro che intendeva riferirsi agli l'ente pubblico «Banco di Napoli », presentò al ministero delle proposte archivi familiari. Si parlava difatti di morte del proprietario, di proprietà nuove al fine di venire incontro alle esigenze dell'ente. Tali proposte fu­ dell'archivio che doveva rimanere ai soli coeredi appartenenti alla fami­ rono accolte dal ministero. Anche di questo riferii nella mia relazione glia, e cosi via. Ciononostante, alcune sovrintendenze archivistiche - for­ al convegno di Positano. se forzando un po' l'interpretazione della legge - effettuarono ispezioni e

ELIO LODOLINI, direttore del servlZlO della vigilanza archivistica. 1 Cfr. però A. LODOLINI, Lo Stato e gli archivi delle aziende, Roma [1932] (I qua­ Come responsabile del servizio che si occupa degli archivi non statali, derni delI'Organizzazione, s. II, n. 11). 38 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 39 dichiarazioni di « importante interesse » (cosi si esprimeva allora la leg­ vigilanza, estendendola indistintamente a tutti gli archivi privati di inte­ ge) nei confronti anche di archivi privati non familiari 1: di alcuni di resse storico. essi ricordo di essermi· occupato anche io, quando ero preposto alla so­ La legge, come è noto, fa obbligo ai privati di denunziare gli archivi vrintendenza archivistica di Roma, la cui circoscrizione comprendeva di cui facciano parte documenti anteriori all'ultimo settantennio. Si tratta, allora il Lazio, l'Umbria e le Marche : per esempio l'archivio delle car­ però, di un obbligo sfornito di sanzione e perciò in gran parte puramente tiere Miliani di Fabriano, che fu ispezionato, depositò l'inventario e in­ teorico ed inefficace. fine, dopo la legge del '63, fu dichiarato di notevole interesse storico Un'altra più recente iniziativa ha permesso di entrare a contatto con dalla nuova sovrintendenza archivistica per le Marche, la cui direzione alcuni archivi industriali : alludo alla «Guida delle fonti per la storia mi era stata pure affidata. dell' Africa a sud del Sahara », in base alla quale furono effettuate dalla Altra iniziativa adottata nello stesso periodo dalla sovrintendenza redazione della «Guida » ricerche in .alcuni archivi del settore : positive, di Roma fu quella di porsi in contatto con le camere di Commercio, ad esempio, alla Pirelli di Milano, con la quale allacciò da allora rap­ Industria e Agricoltura delle tre regioni, per chiedere ad esse elenchi di porti la sovrintendenza per la Lombardia. aziende commerciali, industriali ed agricole di più antica fondazione. Le Conle dicevo, la legge del 1963 ha dato nuovi strumenti, nuovi mezzi, risposte delle camere di Commercio furono sostanzialmente negative. anche se non tali da soddisfare del tutto le esigenze della vigilanza in Poiché si è parlato anche di banche - che però rientrano prevalen­ questo settore. Nell? stesso tempo ha raddoppiato il numero delle so­ temente nel settore delle persone giuridiche pubbliche - accenno breve­ vrintendenze, portandolo da 9 a 18 e restringendo pertanto la circoscri­ mente anche a questi istituti. Fui proprio io nel 1954-55 a prendere contatto, zione territoriale assegnata a ciascuna. in sede ministeriaIe, con l'Associazione bancaria italiana, ad illustrare . È stato anche aumentato il personale : dai dieci o dodici archivisti ai suoi più qualificati esponenti le norme sulla vigilanza, a preparare una che erano addetti alla vigilanza in tutta Italia, oggi siamo giunti a 37. circolare sugli archivi che l'Associazione diramò a tutte le banche, con­ Certo se pensiamo' che 37 unità costituiscono tutto il personale archi­ temporaneamente alla pubblicazione di un mio articolo sullo stesso tema vistico della vigilanza, il numero appare tuttora irrisorio, soprattutto se nella rivista dell'Associazione, ed infine a proporre la pubblicazione di teniamo presente anche i pesanti adempimenti amministrativi che gra­ un'opera sugli archivi delle banche da presentare al 3° Congresso inter­ vano su 'quel personale : basta pensare che, su 37 unità, 18 hanno anche nazionale degli archivi poi svolto si in Firenze nel 1956, opera che senza il peso della direzione di un ufficio, la sovrintendenza archivistica. dubbio è ben conosciuta dai presenti e costituisce un fondamentale con­ VOCE : Vorremmo sapere come sono divisi questi 37. tributo in questo settore 2. LODOLINI : Possiamo dirlo facilmente : 6 unità a Napoli, 4 a 'Roma, In tal modo la vigilanza sugli archivi delle banche - che era stata 3 o 2 o una unità (il solo sovrintendente) nelle altre circoscrizioni. esercitata anche in precedenza, ma in forma sporadica - da allora fu Questo personale, per quanto triplicato rispetto alla situazione pre- svolta in maniera organica e ritengo possa d:irsi con soddisfazione che 1963, è certamente insufficiente. Se noi pensiamo soltanto al settore degli questo settore è ben coperto e che gli archivi delle banche sono sufficien­ archivi degli enti pubblici, che fatalmente è quello che viene in primo temente vigilati dalle sovrintendenze archivistiche. piano - e deve venir in primo piano - nella vigilanza, ed al numero Per quanto riguarda gli archivi di aziende industriali e tutti gli ar­ delle persone giuridiche pubbliche esistenti in Italia (sono stati effettuati chivi privati non familiari in generale, solo il DPR 30 settembre 1963, di recente censimenti che hanno dato risultati non dico sorprendenti, n. 1409, ha fornito lo strumento legislativo necessario all'esercizio della perché il numero degli enti pubblici grosso modo si conosceva, ma senza dubbio di una rilevanza quantitativa enorme) 1, possiamo dire che esiste 1 Archivi privati dichiarati di importante interesse (dall'entrata in vigore della legge un sovrintendente od un archivista addetto alla vigilanza ogni 1.500 o 22 dicembre 1939, n. 2006), in Rassegna degli archivi di stato, XIX (1959), pp. 348-355. 2.000 archivi pubblici da vigilare. Vi figurano vari consorzi di bonifica, una partecipanza agraria, enti diversi, la Società elettrica romagnola di RavelU1a, la Società operaia di Lucca, eccetera. 2 ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA, Gli archivi storici delle aziende di credito, 1 In una recente pubblicazione sono stati censiti oltre 58.000 enti pubblici : cfr. Gli voli. 2, Roma 1956. enti pubblici italiani. Anagrafe , legislazione, giurisprudenza dal 1861 al 1970, Milano 1972.

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Se a questa cifra impressionante aggiungiamo quella assai più posta non è certo da scartare. Tutt'altro. Un sondaggio ben riuscito, a vaga ed indeterminata, ma anch'essa altissima - degli archivi privati parte i frutti specifici che ne potrebbero derivare, sarebbe uno stimolo che si sommano ai pubblici : archivi di famiglie, di persone fisiche, di di non indifferente portata per la prosecuzione dell'impresa. L'una cosa aziende, fra i quali vanno compresi anche gli «archivi industriali », pos­ tuttavia non esclude l'altra. B, a fianco del lavoro sperimentale, non do­ siamo avere un'idea dello sforzo immenso cui l'amministrazione archi­ vrebbe mancare lo spazio per mettere in cantiere l'inventario-elenco del vistica e, direi, più che l'amministrazione, ad un certo punto, i singoli quale ho detto e che, nelle occasioni più favorevoli, potrebbe persino archivisti addetti a questo settore, i singoli sovrintendenti ed i loro im­ ambire a diventare una guida descrittiva. Uso questi sostantivi in ma"; mediati collaboratori, si sobbarcano. niera approssimativa ed intercambiabile. Non sono del mestiere e mi Ben vengano le indagini, le inchieste, i contatti di cui si è parlato; scuso delle improprietà di linguaggio, ma credo che, in ogni caso, ci in­ però tutto questo trova dei limiti non solo e non tanto nella legge, quanto tendiamo. Tale inventario-elenco - e laddove è possibile la descrizione nella disponibilità del personale delle sovrintendenze. In questi limiti, del materiale archivistico - dovrebbe, lo si comprende, riguardare l'in­ nei limiti di questa disponibilità, ripeto, ben vengano tutti i suggerimenti tero territorio nazionale ed arrestarsi ad un terminus ad quem il più rav­ e tutte le proposte che in questa tavola rotonda verranno dati, e che cer­ vicinato possibile. D'altronde la legge che è stata testé citata non si li­ tamente saranno utilissimi per lo svolgimento dell'azione di vigilanza. mita ad interessarsi dei documenti relativi al settantennio anteriore ad oggi ma aggiunge pure (art. 37) che «i sovrintendenti archivistici accer­ I GIORGIO MORI, professore di storia economica nell'università di Mo­ tano d'ufficio l'esistenza di archivi o di singoli documenti anche di data I I dena. È mio parere che siamo ormai arrivati ad un momento nel quale più recente di cui siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi ti­ occorre veramente mettere un punto fermo alle ormai «storiche » la­ tolo i privati, e di cui sia presum�bile il notevole interesse storico ». mentele degli storici sul tema che stamani veniamo affrontando. È pas­ Esiste quindi, come dire, persino il sigillo formale, perché l'iniziativa sato più di un quarto di secolo da quando Luigi Einaudi, introducendo da me proposta, e la prospettiva di lavoro che essa comporta, venga il noto libro di Tremelloni sulla storia dell'industria in Italia ne apri la condotta innanzi anche con il richiamo della legge : che, lo si sa, conta serie. Chiuderla, adesso, è davvero il meno che si possa fare. Insieme poco in certe materie, ma esiste e, sorretta da una volontà pur modesta prendendo atto che la realtà è quella che abbiamo dinanzi e che è ben di iniziativa, a qualcosa può pure servire. Naturalmente con un minimo nota. Confrontata con quella inglese che Woolf ci ha or ora illustrato, di struttura organizzativa in condizioni di operare. pare abbastanza pacifico, essa presenta aspetti non di tragedia ma di ri­ L'inventario-elenco del quale ho parlato, l'inventario-elenco degli dicolo. Opportuno pare, anche per questo, prenderne atto e pensare sem­ archivi esistenti, può essere in qualche misura facilitato dal fatto che mai al modo nel quale avviare una inversione di tendenza nei fatti - ed elenchi di imprese attive in varie epoche sono facilmente reperibili. In a ciò mi sembra sia stato finalizzato l'incontro odierno - evitando ste­ tal senso una delle fonti più ovvie è la raccolta di Notizie statistiche sulle rili recriminazioni. Magari inquadrando il problema nelle sue più gene­ società per azioni avviata agli inizi del secolo dal «Credito Italiano » e rali implicazioni ma per puntare, consapevob:nente, alla definizione di passata poi alla «Assonime ». I volumi che la compongono permettono proposte concrete, modeste se si vuole, ma operative. Una linea d'altra di redigere con una certa rapidità elenchi ordinati temporahnente e regio­ parte sulla quale la discussione si è già indirizzata, seguendo positiva­ nalmente (le poche ditte di rilievo operanti in forma non societaria non mente i suggerimenti dei discorsi di Bonelli e di Caracciolo. costituiscono un vero problema). Di qui il lavoro dovrebbe avviarsi per Sottopongo perciò all'attenzione dei presenti l'opinione che, allo stato verificare quante di esse siano ancora in possesso di un archivio e, nel attuale delle cose, l'esigenza più importante da prospettare sia quella di caso che lo siano, la consistenza e le date estreme del materiale. Un

arrivare intanto - a chi spetti l'iniziativa, direzione generale degli ar­ _ impegno non assurdo né improponibile, sempre che sia sostenuto dalla chivi, CNR o altri si potrà vedere - alla redazione di un inventario volontà e dall'impegno di studiosi e di archivisti e dalla serietà e resi­ degli archivi industriali e paraindustriali ancora adesso esistenti nel nostro stenza di tale impegno. paese. Non dovremmo comunque limitarci all'inventario delle imprese in­ Caraccioio, che forse è più realista di me, ha detto : cominciamo dalle dustriali e, dipoi, degli archivi in esse eventualmente esistenti. Vi sono regioni più povere di industrie, lì qualcosa potremo ottenere. La pro- archivi e fondi di singole persone -- già scomparse alcune, in vita diverse

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altre - che non è azzardato ritenere di rilievo non inferiore. Per esem­ limiti temporali ragionevoli - nei confr onti di enti come l'IRI, l'IMI, plificare penso al nome di Giuseppe Cenzato, recentemente scomparso, le banche di interesse nazionale (Commerciale, Credito Italiano, Banco penso ad Arturo Bocciardo, morto diversi anni addietro, penso al feli­ di Roma, Banca Nazionale del Lavoro) o comlmque a maggioranza o cemente vivente Ettore Conti, magna pars di tante iniziative industriali, a direzione pubblica, la Banca d'Italia e, ancora, l'ENEL il quale, con bancarie e finanziarie 10mb arde nella prima metà del nostro secolo. Ma la nazionalizzazione sarà pur venuto in possesso di numerosi archivi delle l'aggettivo 10mb arde riguarda soltanto la loro localizzazione materiale, ex imprese elettriche, rENI ed i grandi Istituti previdenziali (INAIL, che, in effetti, il respiro di esse era nazionale e, in diversi casi, addirittura INPS), la cui politica finanziaria giocò uri ruolo di sommo rilievo nel più ampio. Anche per questo aspetto, come per le imprese, il censimento decennio precedente la seconda guerra mondiale. non dovrebbe essere impresa probitiva e, dopo il censimento, proibitivo Un vincolo del genere dovrebbe di poi costituire la base di partenza non dovrebbe essere verificare l'esistenza o meno di materiali di rilievo per la predisposizione delle guide e, insieme, una indicazione politico­ presso gli interessati, le famiglie o terzi. culturale di non indifferente momento, forse decisiva, ai fini del miglior Volendo procedere con quel realismo che mi è parso di cogliere esito, anche quantitativo, dell'impresa alla quale dovrenmio accinger-i. nell'intervento di Caracciolo potremmo anche dimensionare quantitati­ Su questo terreno mi pare ' dovremmo lavorare, se vogliamo tradurre vamente l'operazione : limitandoci ad alcune centinaia, non moltissime, l'accademia, che ha sinora predominato, in un grado, pur minimo ma ac­ di imprese e di persone essa potrebbe acquistare ulteriore credibilità e cettabile, di operatività. concretezza. Probabilmente dovremo anche considerare l'ipotesi di collegare questa Non sono in grado di valutare adesso se esiste - ma esiste certa­ impresa con un qualcosa che valga a gettare un ponte fra l'ente istitu­ mente - la questione dei finanziamenti. Al riguardo è opportuno pen­ zionale, l'archivio, nel quale sono raccolti documenti, materiali, carte e sare ad una leggina : e se la pressione oltreché tecnica e culturale sarà l'iniziativa storiografica concreta, magari essa stessa istituzionalizzata, al anche politica (e non lo potrà non essere) una tale possibilità non sem­ fine di dare ulteriori doti di attendibilità, di serietà, e dimostrazione di bra da scartare a priori. impegno effettuale, alla richiesta che viene dagli storici ed agli sforzi ra­ La leggina d'altronde, oltre a sistemare l'aspetto finanziario dell'ini­ ramente premiati degli archivisti di poter disporre degli archivi delle ziativa, finirebbe per servire anche alla definizione dei caratteri e dei imprese. La connessione archivio-lavoro storiografico, materiali-lavoro contorni di essa. Inoltre, e per quest'aspetto concordo pienamente con da effettuare, insomma, come garanzia essenziale e reciproca. quanto diceva poco prima il sovrintendente archivistico per la Campania Anni fa, da parte di qualcuno, si parlò di un dizionario degli im­ in merito all'IRI, la leggina potrebbe tornare utile anche per stabilire prenditori italiani. Ebbene, io trovo che nella misura in cui noi riuscissimo un vincolo, un vincolo assai stretto e definito, per le imprese a mag­ a finalizzare la nostra proposta di recupero, di inventariazione, di siste­ gioranza o a partecipazione pubblica, in merito alla conservazione del­ mazione di archivi e di fondi ad una impresa siffatta - o ad altra con­ l'archivio, agli obblighi relativi alla sua vigilanza ed a quelli inerenti alla ; simile - acquisiremmo forza rinnovata nel prospettare le nostre esigenze, sua effettiva apertura e disponibilità per gli studiosi. Dico apertura e quelle esigenze che, anche grazie alla Rassegna ed all'incontro da essa disponibilità perché ascoltando gli interventi di al�uni archivisti intervenuti organizzato, stanno finalmente assumendo il loro reale significato e valore. nel dibattito ho sentito adoperare spesso espressioni come «ho visto », Non dobbiamo affatto ignorare che, diciamocelo in tutta fr anchezza, «ho vigilato » delle quali non riesco ad afferrare il significato e la por­ ci troviamo adesso in una situazione nella quale la nostra storiografia, tata. A me, a tutti noi, storici ed archivisti, l'archivio serve sì in tanto per compiere nuovi passi in avanti, e tutti noi sappiamo quanto ne abbia in quanto è ordinato e realmente consultabile ma serve, in ultimo, allor­ bisogno, ha necessità di strutture, di materiali rinnovati e crescenti 01- ché è disponibile e aperto per tutti. Che sia «visto » e «vigilato » è in­ treché, è ovvio, di un quadro istituzionale della ricerca scientifica ben somma necessario : che sia disponibile, aperto, sfruttabile per vie non altrimenti ordinato. indirette, lo è altrettanto e di più. E allora nella ipo'tetica leggina della Woolf ci rammentava cosa c'è dietro la storia della Imperial Chemical quale ho detto, sarà indispensabile inserire un articolo che preveda non In dustries : c'è quel tipo di assetto, di organizzazione, di forze, di volontà soltanto l'obbligo di conservazione, di ordinamento (e la vigilanza) ma che noi dobbiamo, in qualche misura, sforzarci di costruire. Come ho anche quello della consultabilità e dell'apertura dei loro archivi - in detto agli inizi, dei promotori e dei mezzi potremo parlare in un secondo 44 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 45 momento. Ora' è importante che emerga nettamente e solidalmente l'in­ Sicilia, istituto di credito di diritto pubblico; non ha trovato invece, no­ dicazione d'insieme ed il suo senso. nostante assidue ricerche, l'archivio Florio di cui non si ha nessuna notizia. Termino con una proposta. Riterrei utile che i relatori, e CIO com­ Quindi sono d'accordo con Caracciolo, che si inizi, che si tenti questa porterebbe un motivo, come dire, di popolarizzazione del discorso che azione di individuazione (che ha segnalato anche il prof. Mori), di elen­ abbiamo ripreso ed avviato stamattina su basi sperabilmente concrete, -'::- cazione degli archivi economici là dove si presume che ce ne saranno riterrei utile, dicevo, che i relatori stendessero un documento di un paio pochi. Tuttavia ripeto, non è facile. lo devo dire qui, in questa sede, che di cartelle, non molto di più, che ricapitolasse i tratti salienti delle loro quando, succedendo al Trasselli, ho cercato di vedere che cosa era suc­ introduzioni e della discussione. E che questo documento venisse inviato, cesso degli archivi delle imprese che erano confluite nell'ENEL (compar­ con preghiera di pubblicazione, alle riviste storiche italiane magari chie­ timento di Palermo), mi sono trovato di fronte a un capo compartimento dendo loro qualche commento. E credo sarebbe utile che esso fosse fatto il quale mi oppose che forse il suo ente non rientrava sotto la nostra pervenire anche ad alcune rivIste culturali che, è auspicabile, non dovr.eb­ giurisdizione e pertanto ho dovuto fare un quesito apposito perché fosse bel'O essere insensibili ad un tema di questa rilevanza. In un momento precisato che l'ENEL era un ente pubblico e come tale sottoposto alla nel quale le ricerche di storia contemporanea stanno assumendo, anche nostra vigilanza. Di fronte a tali situazioni occorre, come diceva il prof. nel panorama editoriale italiano, oltreché nelle sedi loro proprie, !'impor­ Mori, predisporre apposite norme di legge e poi operare così come ab­ tanza a tutti nota. biamo cercato di fare in vari anni per il settore degli archivi familiari. Allo stato attuale, non ci resta altro da fare sino a quando non avremo ROMUALDO GIUFFRIDA, sovrintendente archivistico per la Sicilia. Ho mezzi legislativi adeguati. Questa è la situazione : per ora possiamo ap­ ascoltato con notevole interesse quello che ci ha detto il prof. Caracciolo puntare il nostro interesse in prevalenza sugli archivi bancari, da cui ci in merito alle proposte concrete e, con lo stesso sommo interesse, quanto potranno venire le notizie che ci mancano, per esempio, di industrie sorte ì1 ci ha detto prof. Mori. intorno al 1874, in Sicilia e poi clamorosamente fallite come l'impresa Indubbiamente sapevamo già che la situazione nostra è difficile. Genuardi nel settore zolfifero o la famosa società di navigazione La Tri­ Dal punto di vista dell'organizzazione, le nostre sovrintendenze hanno nacria. quel personale di cui ha parlato l'amico Lodolini. D'altra parte, indubbiamente, bisogna tenere presente quanto il GIOVANNI PRATICÒ, sovrintendente archivistico per la Lombardia. prof. Bonelli ha precisato nella sua relazione. Si tratta cioè di sensibi­ Porre un problema è facile; risolverlo è ancora più facile, teoricamente. lizzare gli archivisti verso questi problemi. Non se l'abbiano a male i La legge 22 dicembre 1939, n. 2006, aveva istituito 9 sovrintendenze colleghi se dico questo! Sono convintissimo che tutti gli archivisti hanno una preparazione culturale di base che consente loro di affrontare lo archivistiche per l'esercizio della vigilanza sugli archivi pubblici non sta­ studio di qualsiasi tipo di archivio; comunque credo che, per quanto ri­ tali e privati di enti e persone fisiche, nell'ambito di circoscrizioni regio­ guarda gli archivi economici, occorra acquisire una preparazione spe­ nali e pluriregionali, stabilendo obblighi e penalità a carico degli ina­ cifica in stretto rapporto con le loro caratteristiche peculiari. dempienti. In quanto a ciò che diceva il prof. Caracciolo, e cioè : «cominciamo Il DPR del 30 settembre 1963, n. 1409, raddoppia le sovrintendenze, dalle zone scarsamente industrializzate», invito che mi tocca personal­ ma toglie ad esse lo strumento giuridico delle sanzioni e non fornisce mente perché opero in Sicilia e mi occupo di studi economici, ritengo un adeguato personale. Queste carenze limitano la funzionalità delle so­ che la proposta possa essere presa nella dovuta considerazione. Tuttavia vrintendenze archivistiche, che, oltre a vigilare sugli archivi noti, già nu­ devo dire che ci muoviamo su un terreno minato. Il mio predecessore merosissimi, devono scoprirè quelli perduti quasi nel mistero. Trasselli, che è esperto di storia economica, quando ha cercato di appun­ l. La sovrintendenza di Milano ha due soli impiegati della carriera " •. '.'. tare il suo interesse su questi archivi, ha trovato delle resistenze notevoli. \ direttiva: il sovrintendente e un altro funzionario. L'unica impiegata della Tuttavia è riuscito ad ottenere, dopo vari mesi di pressioni, che uno dei carriera esecutiva è in stato di gravidanza; per questo motivo è prevista discendenti di Ingham consentisse di microfilmare gradualmente il suo una sua assenza che praticamente si potrà prolungare sino ad un anno materiale ; è riuscito ad esercitare la vigilanza sull'archivio del Banco di circa. Pertanto, due soli funzionari devono vigilare su tutti gli archivi 46 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 47 non statali esistenti nella regione. Sorgono in tal modo numerosi pro- gani tecnici di vigilanza, ma agli enti interessati, che devono provvedere blemi che non trovano .mezzi adeguati per la loro soluzione. , ai. loro archivi con personale adeguatamente preparato. Si vuole estendere maggiormente l'interesse storico per gli archivi Le imprese, come organismi viventi, sono costituite di parti preordi­ delle imprese industriali, E sono le sovrintendenze che debbono scovare nate alle specifiche funzioni. L'approfondita conoscenza delle parti or­ questi archivi e farli aprire agli studiosi, ganiche e delle correlative funzioni costituisce la base necessaria per as­ Le imprese industriali ci permettono di ficcare il naso nei loro af­ sicurare l'ordinata buona conservazione degli archivi. Invece, le imprese fari ? No. Hanno delle ragioni, dei motivi che possono anche essere giusti­ non sempre dispongono di personale selezionato per gli archivi, poiché ficati nel campo tecnologico e competitivo, spesso influiscono sull'assunzione le commendatizie. E nessuna considera­ La società Pirelli ha un archivio denominato storico. Questo archivio zione vieta la destinazione di personale incapace per il servizio di archivio. è stato conosciuto in seguito alle indagini per la «Guida delle fonti per Comunque, diciamo agli industriali, agli operatori economici : cercate la storia dell'Af rica ». L'archivio è a disposizione di tutti, anzi fornisce di conservare questi archivi, anche se non li fate vedere, perché sono ar­ spesso i documenti per le mostre ordinate nell'apposito centro di cultura, chivi che interessano la cultura, sono fonti fin da adesso, sono fonti storiche. Però detto archivio storico non è il solo archivio ; esiste anche l'archivio La loro conservazione è un dovere sociale per tutti. Se si arriva a questo commerciale, che comprende documenti tecnologici e d'altra specie di è già qualcosa. carattere riservato. Così l'archivio della società Pirelli si presenta non Non si può poi parlare di tutti gli altri archivi che la sovrintendenza nella sua naturale unità organica, ma in diversi tronconi destinati a de­ deve salvaguardare, con periodici controlli, non sempre possibili. Il di­ terminate categorie di persone. L'archivio storico può essere visitato dai scorso diventerebbe lungo e indurrebbe a perdersi in troppe divagazioni. curiosi e consultato dagli studiosi; l'archivio commerciale è riservato GIOVANNI professore di storia economica nell'università di agli uffici della stessa società Pirelli. AUBERTI, Sale.rTt(J. Come studioso di storia del Mezzogiorno non vorrei unire anche Un motivo di segretezza può essere rappresentato dalla necessità di la mia voce alle critiche mosse dai sovrintendenti delle regioni meri­ impedire la conoscenza di procedimenti tecnologici riservati. Bisognerà dionali allo stato di abbandono e di difficile reperibilità in cui versano rispettarne il segreto, almeno fino a quando non saranno superati. Una le fonti di storia industriale contenute dagli archivi del Sud. Devo tutta­ volta superati, potranno essere resi pubblici i relativi documenti. via dichiararmi d'accordo con i rilievi mossi dal dott. Caruso alla scarsa Fra i numerosi tentativi di giungere agli archivi industriali, non è disposizione dell'IRI a versare negli archivi pubblici il materiale posse­ mancato quello di arrivare all'archivio della società Falele. Ma non si duto e relativo all'attività di non poche aziende meridionali, in partico­ è riusciti nemmeno a stabilire con sicurezza l'esistenza o meno di esso! lare napoletane. Sarebbe già sufficiente poterlo almeno consultare, ma È di grande interesse - forse questo è un punto da non trascurare - anche qùesta possibilità è praticamente negata. Ne ho fatta diretta espe­ conoscere gli archivi degli imprenditori lombardi, perché non è azzar� rienza. Dovendo occuparmi infatti delle vicende dell'economia napole­ dato supporre che presso di loro si possano reperire i documenti di mag­ tana postunitaria, mi son trovato nella necessità di raccogliere elementi giore importanza. L'unico mezzo per vedere qùesti archivi è dichiararli su quelle industrie cittadine che organizzarono e gestirono la maggior « di notevole interesse storico ». La sovrintendenza archivistica può emet­ . parte dei servizi urbani di Napoli. Si tratta di un fatto tra i più rilevanti tere la dichiarazione, ma soltanto in via del tutto presuntiva. Infatti, per della storia economica e sociale della Napoli del tempo. Ora, l'IRI pos­ dichiarare un archivio «di notevole interesse storico », bisognerebbe aver­ siede un'abbondante documentazione in proposito (almeno così pare, lo visto o averne avuto notizie fondate e non semplici indizi. Altrimenti, poiché finora, che io sappia, nessuno è tiuscito a vederla) che non mi se, per esempio, si dice che Falele ha un archivio e questo archivio, senza è stato possibile utilizzare in quanto, così mi è stato detto, tale materiale la certezza della effettiva esistenza, viene dichiarato « di notevole interesse non era agibile a causa di un'alluvione. Non so se sia vero, ma se così storico », si può, se poi non lo si trova, provocare un ricorso fondato fo sse vi sarebbe una ragione in più per indurre l'IRI a versare questi sulla sua inesistenza. fondi ai pubblici archivi. D'altronde, oltre l'IRI, anche la SME possiede Gli archivi delle imprese industriali, in genere, non sono tenuti molto importanti fonti riguardanti la storia dell'industria meridionale dai primi bene. E la colpa va attribuita non alle sovrintendenze archivistiche, 01'- decenni del '900 in poi. Ma, a quanto ne so, non pare che la SME sia 48 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 49 intenzionata a separare l'archivio corrente da quello storico, cedendo valso e verso il quale nutro seri dubbi, poiché è pur sempre una storia quest'ultimo agli organismi preposti per legge alla sua custodia e alla « narrativa », événementielle si dice con termine ormai logoro, quella, sua amministrazione. cui esso dà vita. In tal caso la trouvaille, ossia il sospirato archivio indu­ Accanto agli enti pubblici, anche la «privata iniziativa » collabora striale, è certamente indispensabile e le fonti di cui si diceva sopra sono nel rendere quanto mai difficoltosa la ricerca storica in tale campo. È il senza dubbio « accessorie ». Ma vi è un altro metodo d'indagine storio­ caso, ad esempio, degli eredi Wenner, le cui carte di famiglia, finora ge­ grafica più attento alle realtà quantificabili, alle relazioni intersettoriali, losamente custodite, contengono preziosi elementi di documentazione alle modificazioni strutturali, che non privilegia l'archivio aziendale rispetto sull'attività d'importanti cotonifici meridionali dall'800 in poi. Oggi, non ad altre fonti, ma integra entrambi in un reciproco e indispensabile le­ sappiamo nemmeno con certezza dove queste carte si trovino. Secondo game di completamento e di chiarificazione. In questo caso, le fonti co­ qualcuno, che anni fa ebbe modo di parlarne con Giovanni Wenner, siddette « accessorie » assumono la stessa primaria importanza di quelle sarebbero state trasferite in Svizzera ad opera di quest'ultimo. Il Wenner cosiddette « principali ». Non .è questa la sede per approfondire tale infatti si è sempre rifiutato di farle vedere a chicchessia, rinviando ad un problema che richiederebbe un dibattito particolare, che auspico si suo libretto, L'industria tessile salernitana dal 1824 al 1918, Salerno 1953 faccia quanto prima. Tuttavia già emarginando e organizzando come e ad altri suoi scritti pubblicati su riviste locali. Ed essi sono le uniche corpo autonomo il materiale esistente negli archivi pubblici - si pensi fonti che possediamo su una delle principali attività industriali del Mez­ ad esempio alla documentazione preparatoria dei lavori compiuti tra zogiorno del tempo. È inutile aggiungere poi che questi lavori del Wenner l'Otto e il Novecento dalla direzione generale della Statistica, che non sono del tutto inadeguati alle necessità di un'analisi scientifica, essendo sempre fu usata completamente o correttamente, e che oggi si può ri­ l'autore non uno storico ma un memorialista di vicende familiari. Ma trovare in buona parte nei foùdi dell'archivio centrale o nelle carte di questa è la situazione e da essa non si può prescindere. prefettura degli archivi provinciali - sarebbe possibile disporre di una Si potrebbero citare altri casi in cui una malintesa gelosia del proprio serie anche grezza di dati, di notizie sia su singole industrie, sia su interi retaggio familiare o a volte la semplice incuria e negligenza impediscono comparti industriali, che ora si presenta oltremodo dispersa e quindi non in modo decisivo il buon esito di una ricerca in tale materia. Ma, come valutabile nella sua reale consistenza. ho detto, non desidero aggiungere altre lagnallze a quelle che avete ascoltato. Anche in questo caso non posso evitare di richiamarmi ad una mia Mi sembra più importante soffermarsi sulle relazioni di Bonelli e diretta esperienza, e di ciò vi prego di scusarmi. lo ho studiato in modo di Caracciolo per rilevare come da entrambe' non sia emersa una defi­ particolare l'industria molitoria nei primi decenni postunitari e dirò su­ nizione sia pur generica ed approssimativa di cosa debba intendersi per bito che mi è stato difficilissimo trovare archivi privati. Certo, la mia archivio industriale. Ossia quali fonti, oltre, com'è ovvio, quelle aziendali ricerca riguardava l'Ottocento, ed è chiaro che per quest'epoca ritro­ vere e proprie, possono essere utilmente adoperate. Non è il caso di com­ vamenti del genere sono piuttosto rari. Sicché avrei dovuto rinunziarvi, pilare un inventario che non potrebbe mai essere esaustivo, bensì d'indi­ poiché era praticamente impossibile per la dispersione del materiale dispor­ viduare alcune linee fondamentali dello svihippo della nostra industria, re di serie significative di dati o anche di vicende biografiche, chiamia­ ' dalle quali partire per organizzare intorno ad esse una serie di materiali mole così, di singole imprese molitorie. Sono riuscito invece a condurla disponibili. È ben noto infatti il ruolo essenziale che lo stato ha avuto in porto proprio grazie ad una serie di fonti integrative di vario genere, per lo sviluppo della nostra struttura industriale, non solo come gestore edite e inedite, che mi hanno permesso di tracciare una linea abbastanza o principale cliente di molte imprese, ma anche e soprattutto come or­ indicativa delle vicende di tale industria nel periodo considerato. Direi ganismo amministrativo preposto, nell'ambito ben s'intende dei suoi quindi che all'interno delle generali difficoltà che, come hanno rilevato compiti istituzionali, alla cura e alla tutela del patrimonio industriale Bonelli ed altri, attualmente caratterizzano la situazione degli archivi del paese. Da tale attività derivano serie ricchissime di fonti, che potremmo industriali, il problema di una riorganizzazione delle fonti accessorie, è anche chiamare «accessorie » ma di cui sarebbe erroneo sottovalutare quello forse più facilmente risolvibile. Per queste infatti non si tratta né l'importanza. Certo, è questione di metodo. C'è chi concepisce la storia di tracciare programmi cosi impegnativi e senz'altro auspica bili come dell'industria come una sorta di biografia aziendale, più o meno collegata quello che proponeva Mori, né di convertire alle ragioni della ricerca e con la propria realtà settoriale e territoriale. È il metodo da noi più in- della cultura i famosi imprenditori pubblici e privati che non danno le 4 50 Ta vola rotonda sugli archivi delle impre.l'e industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 51 loro carte, come sosteneva BoneHi. Qui basterebbe, a mio credere, una BoneHi nel discorso introduttivo e ripresi negli interventi che sono poi équipe di archivisti e di docenti interessati, che procedano anche ad un seguiti. Non pretendo con ciò di fare un riepilogo di tutti i problemi via semplice inventario del materiale riguardante la vita delle industrie, at­ via presentati, ma soltanto portare un piccolo contributo al vivace di­ tualmente disperso in numerosi fondi pubblici. battito fin qui svolto si. D'altronde, per noi storici che operiamo in aree di tradizionale sotto­ È emerso il problema del censimento degli archivi delle imprese. sviluppo, le fonti non direttamente prodotte dalle aziende rappresentano, È questo un problema a cui tutti noi, amministratori ed utenti di archivi, sovente, l'unico materiale disponibile. Il che poi altro non è che il riflesso siamo sensibili. Non è facile risolverlo. Il prof. Caracciolo ha detto che in campo archivistico e storiografico della loro storia economica e so­ si può cominciare a risolverlo, operando a livello locale, provinciale o ciale. Cosi, ad esempio, l'indagine sull'industria metalmeccanica meri­ regionale. Comunque fare un primo censimento degli archivi delle im­ dionale dalla metà dell'Ottocento agli ' inzi del Novecento compiuta di prese non è cosa impossibile. Il prof. Mori ha già dato qualche indica­ recente da Luigi De Rosa si è basata, tra l'altro, e direi con risultati ab­ zione, quando ha ricorçlato gli annuari delle società per azioni. Ci pos­ bastanza positivi, su fonti depositate in Inghilterra. Fonti anch'esse ac­ sono essere anche altre vie. Presso le camere di Commercio esistono cessorie, se vogliamo, ma tuttavia essenziali se si tiene presente la par­ schedari di ditte ed elenchi nominativi di ditte si trovano presso le can­ ticolare caratteristica dell'industria metalmeccanica meridionale del tempo, cellerie dei tribunali. Ma dati interessanti si possono reperire anche presso la quale, come industria privata, nacque soprattutto per iniziativa d'im­ gli ispettorati provinciali del Lavoro. Ricordo inoltre di avere visto un prenditori stranieri, in particolare inglesi. Sicché De Rosa ha potuto ri­ ricco schedario di imprese, grandi e piccole, presso un ufficio del nucleo trovare in Inghilterra elementi importanti di documentazione che gli investigativo della Guardia di Finanza. hanno consentito di tracciare un quadro più ricco e articolato delle vi­ Una volta che, superate le inevitabili difficoltà, si riesce ad appron- . cende di questa industria meridionale. In definitiva, è sempre la storia tare questo censimento delle imprese - e sarà all'inizio del tutto lacu­ particolare di singoli settori o di singole aree a determinare in concreto noso - che cosa si fa ? Forse allora nasceranno difficoltà anche mag­ la validità o meno delle fonti non direttamente aziendali. giori. Sono noti i limiti della legge archivistica attuale nei riguardi di una Se poi accettiamo l'interpretazione estensiva che del concetto di adeguata attività di tutela. Qui è stato detto che la legge può essere mi­ « azienda » ci ha dato Caracciolo, dobbiamo dire che le fonti accessorie, gliorata. D'accordo. Si può cercare di giungere ad una legge archivistica integrative, secondarie - chiamiamole come ci pare - sono del tutto in­ migliore dell'attuale. Ma il punctum dolens, a mio parere, consiste nel dispensabili. Ad esempio, una storia delle imprese agrarie nel Mezzogiorno, fatto che non basta fare una legge, bisogna applicarla. Una legge archi­ anche dopo l'eversione della feudalità, non è concepibile senza il ricorso vistica migliore dell'attuale non potrà essere applicata, se non troverà , alle fonti ecclesiastiche. Così dicasi per le aziende comunali che, almeno nel un contesto, un clima culturale e sociale in grado di recepirla adeguata­ Mezzogiorno, non sono imprese nel senso capitalistico del termine, ma mente. È indicativo quello che ha detto il prof. Woolf sulla situazione che assai spesso rappresentano l'unica forma di attività anche manufat­ inglese. In Inghilterra si sono fatte certe cose senza che ci fossero nor­ tùriera, di trasformazione dei 'prodotti (ad es : mulini, forni etc.) esistente me precise che stabilissero di farle. E i risultati ottenuti, espostici dal prof. in loco. Certo, questi possono sembrare problemi secondari rispetto alle Woolf, sono da invidiare. Certo in Inghilterra c'è una diversa tradizione condizioni gravi in cui versano gli archivi industriali nel nostro paese, giuridica, istituzionale, culturale, ma soprattutto c'è una diversa e mag­ come abbiamo ascoltato da Bonelli e da Woolf. Mi sembra valida quindi giore sensibilizzazione per questo tipo di problemi. Tutti noi dovremmo la proposta di Mori e di altri di procedere a un censimento degli archivi cercare cioè di diventare più sensibili nei riguardi del patrimonio docu­ industriali esistenti o addirittura di creare un istituto, magari pubblico mentario in generale e di quello delle imprese in particolare. Dico noi per la storia industriale italiana, che possa disporre di autonomi quadri in quanto amministratori ed utenti. Non è da fare, a mio parere, una operativi, qualificati per il reperimento, la custodia e l'amministrazione distinzione troppo netta tra questi due gruppi. Anche gli utenti degli ar­ di tali archivi. chivi dovrebbero sentirsi corresponsabili della loro conservazione e va­ lorizzazione. In fondo una corresponsabilità comune dovrebbe unire de­ ISABELLA ZANNI ROSIELLO, archivio di stato di Bologna. Toccherò, e tentori di archivi, amministratori di archivi ed utenti di archivi. Certo per di più in modo molto 'rapido, solo alcuni punti, indicati dal prof. quando si parla di sensibilizzazione culturale e di corresponsabilità co- 52 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 53 mune nell'attività di tutela, il discorso tende a farsi un po' vago. Si può pare, della necessità di far specializzare professionalmente gli archivisti. precisare meglio, partendo da più punti di vista. Pensare ad esempio, Ma in che modo ? Se si pensa a dei corsi ad hoc, occorre tener presente come è stato già detto, a riunioni collegiali, a contatti personali, ad ap­ che in occasioni come queste di solito si acquisiscono nozioni generali, positi comitati, ecc. Va tenuto presente però che l'opinione pubblica si spesso anzi generiche. L'impreparazione degli archivisti a valutare ade­ sensibilizza solo se la si informa. Così gli amministratori di archivi hanno guatamente il patrimonio documentario degli archivi delle imprese po­ il dovere di informarla su quello che si è fatto o non si è fatto. La dott. trebbe rivelarsi anche qualora dovessero affrontare problemi di scarti o Borsarelli ha ad esempio ricordato i tentativi fatti dalla sovrintendenza selezioni di carte. Qui secondo il prof. BoneHi gli archivisti incontrereb­ per il Piemonte al fine di approntare un censimento degli archivi delle bero una difficoltà in più rispetto a quelle che incontrano quando com­ imprese e di entrare in contatto con qualcuno di essi. lo, e non credo di piono operazioni di scarto presso uffici statali o enti locali. Devono fare essere la sola, ho sentito per la prima volta parlare qui di queste iniziative i conti cioè con i «tempi tecnici » che caratterizzano l'attività delle im­ prese dalla sovrintendenza per il Piemonte. È un esempio di come certe prese economiche. L'avvertimento del prof. Bonelli suscita qualche per­ attività, anche interessantissime, svolte da organi dello stato rimangono plessità. D'accordo che le lentezze burocratiche ci sono, che i «tempi note all'interno di un ambito molto circoscritto e si 'esauriscono in rap­ buroçratici » debbono fare i conti con quelli «tecnici e manageriali », porti o relazioni burocratiche tra ol'gani periferici ed organi centrali dello ma non fino al punto da esserne condizionati. L'archivista ha bisogno stato. Il circolo rimane chiuso, la comunità dei cittadini non ha in mano . di «tempi culturali »; di tutto il tempo cioè che ci vuole per capire ciò strumenti per allargarlo. Mentre parlava il prof. Woolf ho ripensato ad che è importante o meno ai fini della conservazione di un dato patrimo­ alcune esperienze fatte durante un mio breve soggiorno a Londra. La­ nio documentario. Che poi l'azienda abbia fretta, magari soltanto fretta vorando presso la Historical Manusci'ipts Commission - che è una spe­ di liberare certi locali da ingombri di carte ritenute inutili, è un problema cie di organo ad ambito nazionale preposto alla tutela del materiale do­ che all'archivista non interessa, né deve interessare. cumentario ancora in possesso di privati - la cosa che più mi ha stu­ pita, ed in modo favorevole, è stata questa: tutti i risultati e gli .insuc­ GIAN Lupo OSTI, direttore generale della Terni. Raccoglierò subito cessi ottenuti dall'amministrazione archivistica inglese nel settore di tu­ l'invito di Pavone e sarò molto breve. Soprattutto mi è molto dispia­ tela degli archivi privati vengono resi noti. Si pubblicizza cioè al mas­ ciuto di non essere presente fin dall'inizio e perciò mi richiamo solo alla simo quello che si è riusciti a fare e quello che non si è riusciti a fare e relazione di Bonelli. ciò servendosi di tutti i mezzi possibili : riviste specialistiche e non, pub­ Ritengo che se sono qui fra voi ciò è dovuto al fatto che si intende blicazioni apposite della Historical Manuscripts Commission, comunicati reclamizzare quanto fatto dalla Terni e invitare così altre aziende a fare stampa, ecc. Mi sembra sia una prassi da tenere presente. Rendere noti altrettanto. Devo dire che quando sorse il problema dell'archivio della gli insuccessi e non solo i successi che si ottengono nell'approntare il Terni, del passaggio cioè dell'archivio della società all'archivio di stato, io primo censimento degli archivi delle imprese, P11Ò - almeno me lo au­ credevo che questo potesse essere un primo passo, un avvio ad un'ampia guro - stimolare i responsabili degli insucces�i a non perseverare su apertura da parte delle grandi aziende che hanno avuto una certa impor­ questa strada. Si potrebbe aprire tra i vari çletentori di archivi economici tanza e un ruolo di rilievo nello sviluppo economico e nella storia della una specie di gara a renderli noti, una volta che si diffonda l'opinione industria italiana. Un'apertura in cui da parte delle aziende v'era tutto che la notorietà di essi torna a vantaggio, oltre èhe della comunità dei da guadagnare e ben poco da perdere, perché in realtà spesso questi fondi cittadini, anche dei detentori stessi, sollecitando magari una ricerca di di archivio dal punto di vista strettamente aziendale rappresentano un «illustri antenati » delle rispettive tradizioni economiche. notevole peso e non hanno praticamente alcuna utilità per la vita propria Si presenta poi, successivamente alla compilazione del censimento dell'azienda, tolti alcuni atti di carattere patrimoniale che indubbiamente degli archivi delle imprese, un altro problema, accennato dal prof. Bo­ occorre poter consultare. È comunque indiscutibile che gran parte della nelli e da altri. Sono gli archivisti tecnicamente preparati a valutare ade­ corrispondenza e anche degli atti che si riferiscono alla gestione aziendale guatamente il patrimonio documentario conservato presso tali archivi ? di qualche decennio fa, sostanzialmente non servono veramente a niente Meglio dire chiaramente che non lo sono. Ma non ho capito bene cosa ai fini aziendali. propone il prof. Bonelli per correggere questa impreparazione. Parla, mi È stato quindi con grande meraviglia che mi sono dovuto convin- 55 54 Ta vola rotonda �ugli archivi delle imprese Industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali cere anche parlando con colleghi che avevano responsabilità direzio­ Comunque, senza lasciarci deviare da altri problemi che ci porte­ gli nali in altre aziende - che l'atteggiamento generale invece era estrema­ rebbero in argomentazioni molto più complesse, resta il fatto che rse mente diffidente nell'aprire i propri archivi e nel metterli a disposizione imprenditori non agiscono secondo i principi che professano. Il che fo degli studiosi. In effetti io non riuscivo veramente a comprendere il motivo giustificherebbe il vecchio principio meridionale secondo il quale l'uomo l'uomo di questa diffidenza perché è abbastanza facile togliere dall'archivio d'azione non parla e deve essere estremamente riservato, mentre è eco­ quelle poche pratiche che siano realmente delicate; si tratta difatti di di dottrina e solo lui che è abilitato a parlare. Inoltre in materia di ag­ atti amministrativi che spesso non hanno più alcun riferimento alla gestione nomia le razionalizzazioni sono sempre avvenute ex-post e vengono attuale, che non coinvolgono più assolutamente le persone attualmente giornate soltanto a lunghi intervalli. E poiché l'ultimo vero aggiornamento una no­ responsabili, e quindi in fondo è storia passata! A chi interessa più stru­ è quello fatto da Keynes 40 anni fa, è del tutto logico che vi sia pre­ mentalizzare gli eventuali trascorsi passati ? E, d'altra parte; anche gli tevole differenza tra il comportamento di un imprenditore e quanto eventuali fatti non propriamente encomiabili a distanza di 50 anni as­ visto dai manuali. Fra l'altro il discorso di Keynes veniva svolto parti­ deficit sp ending sùmono tutt'altra veste. Un antenato pirata non guasta nell'albero ge­ colarmente a livello di grande economia e le conseguenze del nealogico della migliore famiglia. nazionale non sembra siano state ancora tratte per intero a livello aziendale. Il motivo va ricercato dunque in altra direzione ; e d'altra parte è Il discorso perciò non diventa solo un discorso di cultura economica indispensabile comprendere le ragioni di q.ueste diffidenze per poterle ma anche di cultura storica e di relazioni fra chi opera nel mondo della superare. A meno che non si tratti del fatto che gli imprenditori, quando produzione e gli uomini di cultura. A questo riguardo indubbiamente una agiscono, si comportano molto pragmaticamente e non tengono più in maggiore comprensione può essere sviluppata dagli storici, in partico­ lare da quelli che incominciano ad interessarsi anche dello sviluppo eco­ gran conto, nella pratica, i . principi mitologici ai quali a parole si pro­ fessano ossequiosi. In effetti anche recentemente ho potuto constatare nomico del nostro paese e non soltanto del colore delle gualdrappe alla l'esistenza di questa antinomia anche in una situazione in cui le aziende battaglia di Campaldino. a su­ avrebbèro avuto tutto l'inter�sse di far apparire una maggiore coerenza Ritengo questa sia la strada attraverso la quale incominciare fra quanto fatto e quanto asserito a livello ideologico. Mi riferisco al­ perare le diffidenze che ancòra sussistono attualmente. Non è una strada ? l'Austria e in particolare alle industrie pubbliche austriache che, a mio molto rapida né agevole, me ne rendo conto, ma ne esiste una migliore giudizio, hanno agito benissimo attenendosi ad una linea di politica in­ archivio sto­ dustriale che, anche se non ha portato sempre a risultati favorevoli i bi­ BENEDETTO VALENTE, uffi cio studi dalla Banca ti'Italia, lanci aziendali, ha dato un deciso contributo all'economia del paese cosÌ rico. Anzitutto ringrazio gli oratori che hanno espresso benevoli apprez­ da realizzare un regime di piena occupazione e standard di vita soddisfa­ zamenti nei riguardi della Banca d'Italia. centi. Peraltro, interrogati sull'argomento, quei dirigenti invece di dire In secondo luogo desidero, se mi è consentito, precisare che, contra­ le ragioni di questa loro linea di politica industriale che in pratica ha dato riamente a quanto è stato affermato, non esistono né possono esistere risultati, come già dicevamo, più . che soddisfacenti, quasi si scusavano negli archivi dell'Istituto di emissione documenti di enti salvati. A parte dicendo di essere stati costretti per ragioni politiche ad agire cosi come il fatto che finora non mi è accaduto di rintracciare corrispondenza rela­ avevano agito, ma che avrebbero preferito, ahimé, agire in modo del tutto tiva a tale tipo di interventi, escludo che degli enti salvati, e quindi in differente; e qui davano inizio al panegirico del profitto e della «libera grado di proseguire la loro attività, abbiano potuto affidare alla Banca concorrenza » secondo il più stretto conformismo aziendale. Lasciando d'Italia o ad altri le proprie carte. quindi deluso e scoraggiato il sottoscritto che sperava di trovare una spie­ Su un altro punto vorrei richiamare l'attenzione dei presenti. Mi gazione razionale e cosciente di una linea di politica economica che, se pur riferisco a quello che mi sembra il tema principale in discussione, cioè aveva portato alcuni bilanci aziendali a risultati poco favorevoli, aveva dato il problema della qualificazione del personale chiamato alla gestione degli risultati estremamente positivi sul piano generale dell'occupazione e del archivi moderni. L'istituzione di corsi di archivistica moderna mi sem­ reddito : in contrasto con quanto era avvenuto all'epoca dell'Anschluss bra urgente e necessaria se non altro perché qualche ente, malgrado la in cui molti bilanci aziendali erano in attivo ma la situazione generale situazione lamentata, è pur sempre disposto a collaborare con le autorità del paese era disastrosa. archivistiche. 56 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 57

Le manchevolezze delle attuali scuole speciali di archivistica e pa­ poguerra. Il ministero dell' Agricoltura, industria e commercio ha ver­ leografia consistono difatti nella loro incapacità di formare personale sato semplicemente una parte del suo archivio, una miscellanea di c1rte addestrato alla gestione di archivi diversi da quelli antichi. Come che rappresenta una parte indubbiamente assai limitata dell'intera con­ è noto gli archivi moderni si caratterizzano, oltre che per i problemi con­ sistenza e che, fra l'altro, si arresta al 1900 : anche rispetto ai termini nessi alla conservazione, all'ordinamento ed allo scarto di enormi quan­ della legge il ritardo è quindi considerevole. Il ministero dell'Industria tità di carte, anche per le trasformazioni subite in concomitanza con l'in­ e Commercio ha effettuato un versamento di carte recenti, che si rife­ troduzione dei supporti magnetici e dei microfilm. Ebbene, nelle scuole riscono al periodo che va dal 1937 ad anni anche successivi alla guerra : in parola sono ignorate le nozioni di elaborazione automatica dei dati e manca cioè tutto il settore - sia pure attraverso le modifiche del nome le proprietà e caratteristiche dei microfilm. Non solo, ma nei piani di del ministero - che copre il periodo del fascismo, il periodo successivo studio non sono previsti neppure corsi di storia economica contemporanea. alla prima guerra mondiale. In sostanza, senza proseguire questa elen­ Le incertezze dell'archivista che affronta per la prima volta un ar­ cazione di fondi che gli studiosi di storia economica che frequentano chivio moderno dipendono a mio avviso dal fatto che manca perfino l'archivio centrale conoscono quanto noi, esistono lacune gravissime, una precisa definizione del ruolo che è stato chiamato a svolgere. In ef­ tanto più gravi in quanto in questi ultimi anni in particolare, la domanda fetti non mi sembra che occorra una specializzazione particolare per custo­ da parte degli studiosi si va sempre più indirizzando verso questi settori, dire dei documenti od anche per consentirne la fruizione da parte degli mentre la possibilità di rispondere a questa domanda è largamente insod­ studiosi. Non mi pare nemmeno che l'archivista possa considerarsi un disfacente. organizzatore dal momento che le carte vengono dislocate ed organizzate È necessario ricorrere a fondi che in qualche modo possano sur­ dalle unità operative in base alle proprie esigenze. Forse il ruolo dell'ar­ rogare la mancanza di questi strumenti ; ci sono qui studiosi, come il chivista potrebbe risultare determinante nella salvaguardia dell'integrità prof. Castronovo, che hanno utilizzato per ricerche di storia economica ed omogeneità delle serie archivistiche altrimenti destinate allo scarto, e materiale contenuto nelle serie della segreteria parti�olare del , car­ senz'altro nella attività di divulgazione di quanto viene posto a disposi­ teggio ordinario, oppure della presidenza del cortsiglio. Fondi senza dub­ zione della ricerca scientifica. bio importanti : ma siamo sempre nel novero delle fo nti che il prof. Ali­ Purtroppo a queste conclusioni l'archivista diplomato presso le at­ berti prima definiva accessorie, non dirette ; mentre invece io penso che tuali scuole di paleogl'afia arriva dopo l'acquisizione di esperienze perso­ compito nostro specifico debba essere esattamente quello di mettere a nali e non perché fornito in anticipo del necessario bagaglio tecnico. disposizione degli studiosi le fonti «dirette ». Prego pertanto coloro che fanno parte della pubblica amministra­ Di fronte a questi problemi, indubbiainente noi scontiamo anche zione di recepire la presente istanza e di sollecitare i necessari provvedi­ alcune carenze della legge : una di esse, a mio giudizio, riguarda il limite menti presso le autorità competenti anche perché non è da escludere di anni che vengono stabiliti come necessari per il versamento. che l'esempio offerto inizialmente da pochi possa in avvenire essere se­ Gli archivi di stato sono infatti un servizio pubblico, che deve es­ gu�to da altri. sere in grado di soddisfare in primo luogo le esigenze della ricerca in senso lato storica. L'efficienza degli archivi contemporanei, in partico­ NICOLA GALLERANO, archivio centrale dello stato. In questa sede è lare, si misura sulla loro capacità di adeguarsi e corrispondere alla do­ stato prevalentemente affrontato il problema degli archivi delle imprese. t· manda che proviene dalle università e dai ricercatori. Sappiamo tutti Ma, per la storia economica, penso che abbiano rilevante interesse anche quale importanza abbia avuto per il progresso degli studi storici sul fa­ gli archivi dei ministeri economici. E, a questo riguardo, potrebbe es­ scismo, per esempio, l'apertura agli studiosi degli archivi di polizia del sere utile fare un bilancio di quello che è disponibile attualmente per gli periodo e, più in generale, degli archivi fascisti. Questa massa documen­ studiosi presso l'archivio centrale dello stato. Devo dire subito che que­ taria è stata però ormai sfruttata e utilizzata in massima parte, non solo; sto bilancio si fa molto rapidamente ed è un bilancio nel complesso ne­ ma gli studi si vanno ormai spostando sui problemi economici e sociali gativo. della società italiana tra le due guerre e non più esclusivamente su quelli Manca l'archivio del ministero delle Corporazioni, probabilmente politici : gli archivi dovrebbero pertanto essere in grado di fornire docu­ smembrato tra i diversi ministeri economici costituiti nel secondo do- menti dei ministeri economici e degli altri ministeri «tecnici ». ';1 ·��7)

58 Ta vola rotaI/da sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle im prese industriali 59

Un primo e prioritario obiettivo dovrebbe essere quello di coprire delle scuole in cui si prepara professionalmente anche l'archivista del­ i vuoti fino a tutta la seconda guerra mondiale, consentendo agli stu­ l'impresa eccetera. diosi di utilizzare le serie archivistiche relative. Un secondo problema Questo è dunque il primo problema, quello della formazione profes­ è quello della fU lizione stessa delle commissioni di sorveglianza presso sionale che giustamente Bonelli ha sollevato nella sua introduzione : noi i ministeri. Ho avuto occasione di discutere con i miei colleghi dell'ar­ crediamo che sia uno dei punti cruciali, a prescindere dalle difficoltà chivio centrale che fanno parte delle commissioni di sorveglianza e tutti obiettive di mezzi , e di personale. mi hanno illustrato le difficoltà in cui si trovano ad operare. Difficoltà La seconda proposta è che si potrebbe prevedere - anche per studiare , che nascono dal fatto che le commissioni di sorveglianza dovrebbero meglio l'articolazione di questi corsi ecc. - una serie di ricognizioni e essere in qualche modo stabilizzate all'interno dei singoli ministeri : non di viaggi di studio che potrebbero essere organizzati presso alcuni paesi possono essere delle commissioni che periodicamente si riuniscono e . dotati di una struttura organizzativa, giuridica e amministrativa abbastanza tentano di fare un certo lavoro, che, una volta fatto, viene ritardato, viene simile alla nostra, per vedere come questi paesi hanno affrontato il pro­ impedito o rispetto al quale spesso ci si scontra con la diffidenza o la re­ blema e, su questa base, stabilire noi certi strumenti specifici. sistenza passiva delle stesse amministrazioni interessate. Stabilizzare il Vorrei dire qualcosa anche sulla proposta fatta dal 1;'rof. Mori, che rapporto degli archivisti con le amministrazioni dello stato potrebbe es­ 110n credo affatto sia una proposta ottimistica. Penso che dovrebbe es­ sere una delle strade possibili. sere una proposta facilmente realizzabile, al livello intendo del semplice Per ottenere questo forse non sarebbe nemmeno necessario modifi­ censimento degli archivi esistenti. care la legge ; ci sono o ci potrebbero essere degli strumenti più semplici Penso che, entro questi limiti, anche dando per scontata la scarsità e rapidi, come il regolamento di esecuzione della legge, che peraltro an­ di personale a disposizione, questo tipo di censimento sia un obiettivo cora non vede la luce. realistico. Ci sarebbero molte altre cose da dire, ma vorrei concludere breve­ Certo, poi sorgol lo altri problemi : non si tratta solo di individuare mente facendo alcune proposte operative che sono il fr utto di discussioni il singolo fo ndo, ma di metterlo a disposizione dello studioso, di or­ e considerazioni svolte con il collega Aldo Ricci, che insieme a me ha dinario, ecc. Ma intanto, come prima fase, potrebbe essere sufficiente cominciato da qualche tempo ad occuparsi del problema delle fonti eco­ una ricognizione iniziale a partire dalla realtà locale, come suggeriva nomiche presso l' archivio centrale dello stato. Caracciolo. C'è in primo luogo il problema della formazione professionale del­ Su questo nucleo di temi che ci sembrano di rilevante interesse, sa­ l'archivista; è questo un tema che è stato già affrontato nella relazione rebbe opportuno - ed è questa la proposta conclusiva - prevedere un introduttiva e ripreso in altri interventi. Secondo noi il problema va numero monografico della Rassegna degli archivi di stato dedicato al posto a due livelli : un primo livello - di natura più generale - è quello problema degli archivi economici. In esso si potrebbero raccogliere le della formazione dell'archivista moderno tout court. In realtà le scuole esperienze fatte dalle varie sovrintendenze, dall'archivio centrale dello che noi abbiamo frequentato sono delle scuole , inadeguate a preparare stato, dalle commissioni di scarto ecc., e inoltre i pareri degli uffici studi un archivista moderno. Noti si tratta soltanto di un problema tecnico : delle aziende, delle camere di commercio, cioè di tutti i vari istituti eco­ riguarda la formazione dell'archivista per quel che concerne tutto il pa­ nomici o imprese economiche interessati. A questo si potrebbe aggiungere norama delle fonti e dei documenti dell'epoca moderna e in particolare un'analisi delle eventuali carenze legislative a partire dagli esempi illustrati contemporanea. L'importanza del problema a nostro giudizio richiede sopra mentre dovrebbe essere offerta l'opportunità agli storici economici provvedimenti orgatiici e urgenti. di esporre .anche i loro problemi. Il secondo livello è invece quello della formazione professionale Penso che anche questo potrebbe programmarsi come un obiettivo specifica, cioè in sos tanza della specializzazione. Penso che questo obiet­ anche a breve scadenza. tivo si pot rebbe realizzare attraverso una serie di corsi suppletivi che però non siano occasionali ma in qualche modo istituzionalizzati. SALVATORE CARBONE, reggente la sovrintendenza dell'archivio centrale E a questo livello sarebbe importante che, naturalmente, queste dello stato. Data la brevità del tempo, è inutile trattare molte questioni ; scuole non fossero aperte solo agli archivi sti di stato ma fossero invece preferisco perciò, anche se in maniera disorganica, rispondere ad alcuni 60 Ta vola ròtonda sugli archivi delle imp rese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 61 interrogativi. Per quanto riguarda i colleghi studiosi di storia economica, disposizione 4 gruppi, non 4 persone. Un gruppo che interviene e si spe­ devo far presente che un po' la responsabilità della situazione gravissima, cializza negli archivi di comuni, provincie e regioni ; uno che si specializza in cui ci troviamo, dipende anche da loro. r negli archivi familiari ; il terzo che si specializza negli archivi di enti pub­ Nel consiglio superiore degli archivi hanno avuto sino a pochi anni blici ed il quarto negli archivi aziendali. fa la preponderanza assoluta i professori universitari di materie storiche I Quando ci troveremo in questa situazione sarà il momento di dire : e fra questi c'è stato sempre un professore di storia economica ; l'ultimo adesso prepariamoci ; non solo, ma facciamo la programmazione ; pro­ che vi si trova da oltre un decennio è il prof. Barbieri. È in sede di consi­ grammazione che deve essere fatta in sede di un consiglio di sovrintendenza glio superiore che si danno i pareri al ministro per quanto riguarda la di cui devono far parte anche rappresentanti degli storici, dei detentori programmazione e per quanto riguarda i provvedimenti legislativi in di archivi familiari, degli enti pubblici e delle aziende. materia archivistica. È in quella sede che possiamo pensare seriamente ad una prepara­ Il personale degli archivi oggi è assolutamente insufficiente ; però zione specifica ; ma fino a quando non ci sarà questo non si potrà fare ammesso e non concesso · che si possa arrivare ad avere in seguito una nulla. situazione di personale diversa, secondo me, ci sono quattro cose che In merito a quanto ha detto il collega Gallerano, io sono perfettamente si possono fare. d'accordo che bisogna intervenire. Però il problema è questo : oggi l'archi­ Per quanto riguarda un punto trattato dal funzionario della Banca vio centrale dello stato ha una sala di studio aperta dalle 8,30 di mattina d'Italia, mi ricordo che tanti anni fa feci presente al prof. Cencetti, al­ ininterrottamente fino alle 19,30. lora direttore della scuola speciale per archivisti e bibliotecari, questa Se io dispongo che Gallerano e Ricci si interessino di questi archivi questione : o la scuola speciale resta così com'è e in questo caso servirà economici e li mando rispettivamente al ministero dell'industria ed al soltanto a poche persone, oppure deve cambiare indirizzo, cioè distin­ I ministero dell'agricoltura, probabilmente fra qualche anno avremo dei ri­ guersi in due sezioni : una per la preparazione tradizionale degli archivisti sultati felici, sempre che ci sia spazio sufficiente per accagliare i nuovi e dei bibliotecari - che in fo ndo avendo scuole proprie non vengono l versamenti e personale per ordinare gli atti ; però la sala di studio si chiude qui ; oppure, una volta che si sono laureati, ci vengono se hanno la si­ perché io non so come sostituire i due predetti funzionari ; perciò o si curezza d'avere poi il posto - e l'altra per l'archivistica e la bibliografia tiene aperta la sala di studio, oppure ci si dedica a fare questo reperi­ moderna, riservata a quelle persone che operano negli archivi e nelle bi­ mento, che in verità oggi non è del tutto trascurato. blioteche di aziende a grosso livello. Sarebbe stato questo un buon si­ Per quanto riguarda l'indagine che si voleva fare sugli archivi azien­ stema per preparare e sensibilizzare questi nostri colleghi, offrendo anche dali, ritengo che questi dati ce li abbiamo ; basta andare alla Camera di una adeguata consulenza per l'organizzazione e l'efficienza degli archi­ commercio. Se poi volete vedere quali sono le industrie e le aziende che vi aziendali. Si trattava di strutturare la scuola in questo senso. Non è si interessano delle fonti di energia c'è la direzione generale delle fonti stato fatto e le conseguenze le conoscono tutti coloro che sono molto di energia del ministero dell'Industria che ha tutti gli elenchi con i dati, sensibili a questi problemi. che le aziende del ramo trasmettono periodicamente. Per quanto riguarda il problema degli archivi della storia economica, Per arrivare alla conclusione, mi sembra che gli imprenditori anche è stato ricordato che nel '51 ci fu un congresso che si interessò degli se spesso sono insensibili alla cultura, certamente sono sempre sensibili archivi privati. In quella occasione feci una comunicazione sul concetto ai quattrini ; lo vediamo da certe tendenze speculative. Ora, tenuto conto di archivio privato in cui mi sono sforzato di chiarire che archivio pri­ che oggi le aziende sono tutte in qualche modo finanziate dallo stato, vato si doveva considerare non solo quello familiare ma anche l'archi­ l se si potesse fare una leggina la quale disponesse che per ottenere contri­ vio di aziende e di imprese, che andava tutelato prima che scomparisse. buti o prestiti a basso tasso di interesse, o fiscalizzazione di oneri sociali, È stato fatto molto poco in 21 anni, appunto per mancanza di mezzi fo sse indispensabile che l'azienda presentasse una dichiarazione del so­ e di persone. vrintendente archivistico, o per la sua delega, del direttore dell'archivio Per quanto riguarda le sovrintendenze archivistiche, prima di par­ di stato competente per territorio, attestante che l'impresa si è impegnata lare di ciò che esse dovrebbero fare, bisognerebbe riorganizzarle in 4 a ordinare il suo archivio, a compilare l'inventario per la parte anteriore gruppi di lavoro ; cioè ogni sovrintendenza archivistica dovrebbe avere a all'ultimo decennio o ventennio (perciò già siamo al di fuori di qualsiasi ',clr, -:�i-

62 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 63 timore che l'archivista di stato agisca come agente del fisco) e a consen­ zabile. Un ausilio non indifferente potrebbero darlo i . vari annuari, le tire l'accesso agli studiosi presentati dalla sovrintendenza archivistica, sa­ camere di commercio, i registri delle imprese presso i tribunali ecçetera. rebbe agevole risolvere il' problema, Ma il censimento non può essere fine a se stesso : non ha valore se Se si facesse una leggina del genere, siccome tutte le imprese che poi non è seguito da altri accertamenti, quali la reale conservazione del­ chiedono contributi allo stato devono presentare per lo meno 15 o 20 l'archivio, la sua qualità, i limiti cronologici, la sua consistenza, ecc. 'documenti, ne presenteranno 21. La relazione del prof. Woolf consente di misurare la rilevante di­ stanza che in materia esiste fra i risultati conseguiti in Inghilterra e quelli Oppure altra cosa che si può fare : che le aziende debbano inserire a cui noi siamo pervenuti. in bilancio le spese per l'ordinamento dell'archivio e per renderlo con­ Si tratta, a voler essere espliciti, eli un problema di strutture e eli sultabile, previo parere di congruità del costo emesso dal sovrintendente. preparazione : senza la loro realizzazione mi sembra inutile fare buoni Nel caso suaccennato il sovrintendente ha la possibilità di accedere propositi, programmare piani, offrirsi alle varie aziende come ordina tori regolarmente all'archivio aziendale, di controllarne l'ordinamento, di del loro archivio, sollecitarne lo scarto o l'eventuale deposito. constatare l'accessibilità per gli studiosi e di sollecitare un maggior im­ Nessuno si nasconde la carenza di preparazione da parte almeno pegno, anche economico, da parte delle imprese per una migliore tenuta degli archivisti di st ato per quanto attiene agli archivi delle moderne dei loro archivi . imprese economiche. Senza contare poi alcune esperienze negative da me fatte in Liguria e che credo possano ripetersi anche altrove : chi vi DOMENICO GIOFFRÈ, sovrintendente archivistico per la Liguria. Sarò parla si è visto rifiutare, a ragion veduta, da parte del direttore dell'ar­ estremamente breve. Ho seguito con vivo interesse il dibattito ; come mo­ chivio di stato la donazione di un prezioso archivio di una istituzione desto cultore di storia economica, inoltre, sono piuttosto vicino ai pro­ genovese, cosi tipica da costituire, nella sua organizzazione, un ciclo eco­ blemi che si pongono per questo tipo di ricerca. Posso esporre, in pro­ nomico quasi completo : non erano disponibili né lo spazio né le poche posito, qllale è stata la mia esperienza in Liguria, in un ambiente - il decine di metri di scaffalature necessarie per accogliere poco meno di mio predecessore dr. Praticò lo sa bene - piuttosto difficile, diffidente, duemila unità. chiuso. Proprio per l'individualismo tipico dei liguri, molti archivi di Mi domando quindi se alla luce di quanto emerso in questa tavola imprese si riportano al capitano stesso dell'industria, intendo dire, per rotonda, non sia opportuno sollecitare un discorso «concreto », sull'as­ esempio, ai Costa, ai Fassio, ai Bocciardo e così via. L' avvicinamento a soluta necessità di precostituire, per raggiungere poi, quanto auspicato questi archivi il più delle volte ha come necessario presupposto la stabilità nel dibattito, le necessarie infrastrutture e l'accostamento dei giovani ar­ di rapporti col proprietario, la realizzazione, cioè, di contatti ed intese, chivisti, con l'ausilio dei docenti universitari, alla problematica della ri­ spesso per vie indirette, sf ruttando la conoscenza di terzi e confidando, cerca nel campo delle moderne imprese. bisogna essere sinceri, nell'aiuto della fortuna. Il disposto della legge e la capacità professionale ' del sovrintendente molto spesso non entrano ERMANNO CIOCCA, direttore dell'archivio di stato di Terni. Da quanto neppure in campo. Come incaricato universitario ho avuto occasione di il dr. Osti ha detto nel suo intervento, mi è sembrato di capire che egli promuovere alcune tesi di laurea utilizzando il materiale documentario di non trova giustificata la diffidenza con cui spesso le industrie conside� alcune imprese economiche, quelle, ad esempio, relative all'industria della rano la possibilità di ap�'ire agli studiosi i propri archivi, o di depositarli carta in Liguria: di grande aiuto, per l'occasione, sono risultate le fonti negli archivi di stato. collaterali o riflesse. Ho trovato più facile accesso a questi archivi come Eppure, l'archivio di stato di Terni ha vissuto nei mesi scorsi una studioso che come sovrintendente. Quando infatti ci si presenta come esperienza non troppo felice proprio con l' archivio della società Terni. funzionario dello stato nell'adempimento di un preciso compito ci tro­ Questa società ha depositato presso l'archivio di stato di Terni 299 fasci­ viamo di fronte alla diffidenza, all'irrigidimento, alle dilazioni a tempo coli di atti del proprio archivio, dal 1884 al 1932. Lavorando alla reda­ indeterminato. zione dell'inventario, stiamo purtroppo constatando che si tratta di ma­ Sono d'accordo sulla proposta del prof. Mori circa il censimento teriale di interesse piuttosto relativo perché troppo scremato, di atti resi degli archivi delle aziende industriali : indubbiamente esso è cosa realiz- anodini o addirittura incomprensibili per eccessive eliminazioni, il più \:.

64 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 65 delle volte ridotti a meri spezzoni. La ricostituzione di serie archivistiche vrintendente. Per fare un altro esempio : il prof. Valerio Castronovo, qui risulta quasi impossibile. Gli studiosi che fino ad ora hanno consultato presente, nei suoi studi sull'industria tessile piemontese ha utilizzato e gli atti hanno manifestato una certa delusione. citato molti archivi di aziende : quanti sono stati dichiarati di notevole Veramente grave è, poi, che non siano stati depositati i verbali dei interesse storico ? lo non vorrei che vi fosse qualche volta· una specie di consigli di amministrazione. Alcuni anni fa, in occasione di una solenne ingiustificato timore reverenziale verso certi potentati della industria e cerimonia per la firma della convenzione con la società per il deposito della finanza. dell'archivio, fu simbolicamente consegnato, in presenza anche del prof. Una seconda considerazione vorrei farla a proposito dell'IRI (cui Romeo oratore ufficiale della manifestazione, il primo volume dei verbali ha già accennato il sovrintendente per la Campania, dottor Caruso). dei consigli di amministrazione. Purtroppo, tale consegna è rimasta ... Opererei innanzi tutto una distinzione fra gli archivi dell'IRI e delle sue meramente simbolica, e dopo la cerimonia il registro è ritornato negli società finanziarie (Finsider, Finmeccanica, Finmare, eccetera) da una parte archivi della società. e gli archivi delle aziende irizzate e, in generale, delle aziende a parteci­ È senz'altro vero che la mancanza di molti documenti è attribuibile pazione statale dall'altra. Il mio discorso si riferisce soltanto ai primi, a dispersioni per cambiamenti di sede e per le vicende belliche. Tuttavia, in quanto enti chiaramente pubblici (per i secondi il discorso andrebbe certamente una ulteriore ed eccessiva selezione è stata fatta, a nostro spostato sulla crescente imprecisione del confine fra pubblico e privato, avviso ingiustificatamente, considerando che si tratta di atti di data piut­ confine che invece la nostra legge del '63 dà ancora per presupposto quanto tosto remota, di interesse esclusivamente storico. mai netto, collocando nell'unica categoria degli archivi privati sia quello Naturalmente, il personale dell'archivio di stato di Terni ha com­ di una famiglia rinascimentale sia quello di un'azienda - s.p.a. - a piuto dei passi presso la società, ma ha trovato molta titubanza e una capitale misto, pubblico e privato, sia quello della FIAT o della Pirelli). certa diffidenza. Ora, man mano che lo stato ha creduto fosse preferibile non affidare più alla amministrazione normale (i ministeri) certe mansioni economiche e CLAUDIO PAVONE. Dopo aver ripetutamente invocato la brevità da­ sociali che lo stato stesso veniva assumendo in misura crescente e ha gli altri, mi limiterò a poche rapide considerazioni. ritenuto indispensabile creare amministrazioni nuove a latere (quelle che La prima è più che altro un quesito, che pongo ai miei colleghi so­ con la vecchia terminologia giuridica si chiamavano parastatali), è in­ vrintendenti, sull'uso dello strumento della notifica di notevole interesse dubbio che gli archivi dei ministeri economici, finanziari e sociali desti­ storico. Mi pare che, nei riguardi degli archivi delle imprese industriali nati a confluire nell'archivio centrale dello stato sono divenuti meno private, quest'uso è stato fatto con estrema parsimonia, e forse non è esaustivi della documentazione relativa a quei settori di intervento pub­ stato nemmeno tentato. C'è indubbiamente il ben noto giro vizioso, pro­ blico. Le lamentele esposte qui da Gallerano derivano non solo dal dis­ prio dell'intera attività di vigilanza : se non vedo le carte non le posso servizio archivistico ma anche dal fatto che mai entrerà negli archivi di giudicare e quindi non le posso dichiarare, ma d'altra parte solo la di­ stato un certo tipo di carte, perché le funzioni nel cui esercizio esse ven­ chiarazione mi dà diritto a vedere. Però vi so.no presunzioni che in certi gono prodotte non sono più esercitate dall'amministrazione diretta dello casi assumono un tale peso che io credo converrebbe emanare la dichia­ stato, l'unica obbligata ai versamenti secondo la vigente legislazione. razione anche senza aver visto materialmente i documenti. Bisognerebbe IRI, IMI, ENEL come INA, INPS, INAM, ENPAS sono dalla nostra naturalmente motivare con argomenti solidi ; e la dichiarazione avrebbe legge considerati alla stregua di qualsiasi altro ente pubblico, territoriale comunque l'effetto di invertire l'onere della prova : i proprietari degli ar­ e non territoriale, nazionale o locale; e i loro archivi sono sottoposti alla chivi dichiarati potranno cioè ricorrere, ma dovranno motivare il loro tradizionale vigilanza delle sovrintendenze, che incontrano nei loro con­ ricorso, contestando le motivazioni del sovrintendente. fronti particolari difficoltà, specie sotto il profilo di garantirne la pubblica Ora, quando la FIAT pubblica I cinquant'anni della FIA T, quando fruizione. lo penso che solo una innovazione legislativa può consentire la Falcle e altre industrie di antica tradizione pubblicano storie aziendali di superare una situazione che tende a escludere dal circuito culturale utilizzando spesso documenti dei propri archivi e ostentandoli talvolta una parte sempre più rilevante della documentazione prodotta dal settore come blasone di nobiltà, mi sembra che ci troviamo di fronte a una pre­ pubblico della nostra economia. sunzione di tal forza che possa giustificare un intervento formale del so- Una legge dovrebbe cioè obbligare le sedi centrali dei più importanti 5 66 Ta vola rotonda sugli archivi delle imp rese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 67

enti nazionali che operano nel settore economico e sociale (quelli sopra ALBERTO CARACCIOLO. Nel prendere ancora la parola, vorrei sotto­ nominati e altri pochi, da elencare tassativamente) a versare i loro docu­ lineare l'esigenza, dopo esserci dette tante cose interessanti, di non tor­ menti, dopo 40 anni, nell'archivio centrale dello stato. È certo una so­ nare completamente a mani vuote, di non fermarci cioè alle denunce e luzione drastica, che si imbatterebbe in ostacoli di varia natura; ma in ai buoni ma vani propositi, e nemmeno a eventuali e unanimi voti affinché definitiva è più realistica dell'illusione che questi enti giganteschi ottempe­ personale e mezzi siano finalmente adeguàti alle necessità poste in luce. rino davvero alla nonna che li obbliga, come tutti gli enti pubblici, a costi­ Mi pare che siano emerse difficoltà che provengono da una dimen­ tuire separate e accessibili sezioni di archivio con i documenti che hanno sione cui ancora a torto ci atteniamo e che non è la dimensione reale compiuto i 40 anni. È vero che l'archivio centrale, nella sua infelice sede né degli studi né della parte che ha il mondo economico in una società attuale, non avrebbe lo spazio sufficiente per accogliere questa nuova come la nostra. Voglio dire che gli archivi non sono più istituzioni fre­ valanga di carte ; ma se tutti i ministeri tenuti al versamento si svegliassero quentate da persone benemerite e chiuse nei propri studi e che il problema di colpo, l'archivio centrale entrerebbe ugualmente in crisi. Il discorso non è quello degli archivi privati di poche famiglie gentilizie ma quello dovrebbe perciò a questo punto spostarsi su un altro piano, quello dei di una sterminata mole di archivi pubblici e privati. Gli utenti a livello locali e delle altre attrezzature archivistiche. di cultura universitaria, di studi, di pubblicazioni ecc., a 101'0 volta, sono diventati una massa. Pertanto tutto il discorso che stiamo facendo va ade­ Vorrei concludere osservando che una delle cose che emergono da guato, mi sembra, a questa diversa dimensione. questa riunione - come anche da altre sedi in cui si discutono problemi Per entrare nel concreto, se di un certo fondo è stata data notizia, analoghi - è che né gli archivisti da soli né gli studiosi da soli sono in nel senso che si è detto di quante buste è composto, in una sede di non grado di assolvere i compiti di cui sono stati qui tratteggiati soltanto grande diffusione, con ciò noi abbiamo veramente buttato una goccia aspetti. È ugualmente necessario che gli studiosi cessino di la­ alcuni in un mare. Quello di cui noi abbiamo bisogno è la circolazione delle in­ le conseguenze del disservizio archivistico senza peraltro con­ mentare formazioni archivistiche. Dico noi pensando a quante persone sono die­ tribuir� in qualche modo a sanarlo, e che gli archivisti a lor volta tro di noi, quanti giovani si laureano, quanti ricercatori frequentano le abbandonino un atteggiamento di troppo pudico patriottismo nei con­ biblioteche e assillano i nostri archivi e creano quindi problemi di sale fr onti dei 101'0 istituti (i colleghi delle antichità e belle arti come delle di studio; ma bisogna pensare proprio a questo perché questa è la con­ biblioteche sono i primi a denunciare le carenze dei loro settori) e as­ dizione reale di oggi. Bene, a tale folla di persone, di studiosi, di uomini sumano con franchezza - non limitandosi cioè a proclamazioni tra l'astratto di cultura, che cosa offriamo come informazione e come possibilità di il diplomatico - il principio della collaborazione fattiva fra studiosi e �l'Uire di questi fondi, di questi materiali, di, questi strumenti di lavoro ? archivisti. Anche volendo limitare il discorso ai soli archivi di stato, e E qui, mi pare, il problema. di ordinare a rendere agibile tutto quello che essi conservano, i! compito Il fatto di presentare una comuntcazione ogni tanto sulla esistenza archivisti di stato non riusciranno ad assolverlo da soli nemmeno nel gli di un certo fondo di tanti pezzi, non cambia niente. Dobbiamo dare una giro di qualche generazione, quali che siano gli aumenti di organici di larga diffusione a queste notizie e a tutte quelle altre che orientino effetti­ cui potranno fruire. vamente gli studiosi. « Conoscere » i fondi non significa soltanto sapere di trovare forme di collegamento Allora, o ci mettiamo sulla strada che una persona, ad esempio un benemerito sovrintendente una volta tipo con le università e gli altri istituti culturali, pianificando ri­ di vario li ha «visti »; significa anche sapere che i fondi sono accessi ili ' a quali contratti di ricerca b cerche comuni, tesi di laurea e di perfezionamento, condizioni, eccetera. che lo stesso ordinamento di un finanziati dal CNR eccetera, di modo . .10 faccio qui per primo una autocritica per quanto riguarda gli stu­ dell'utilità di un com­ archivio - statale o non statale - o l'illustrazione dIOSI: secondo una vecchia tradizione, accade troppo spesso che quando tti in collaborazione con gli archivisti plesso organico di fonti vengano fa �no st�dioso è riuscito a penetrare in un archivio, subito cerca di tagliare credo che archivisti e utenti da persone estranee agli archivi, oppure I pontI perché nessun altro rinnovelli l'impresa a lui miracolosamente le rispettive frustra­ continueranno un po' squallidamente a rinf acciarsi riuscita. È chiaro che questo fa parte di cose che non devono accadere zioni, ma un grosso passo avanti sarà difficile farlo. più. Conoscere un archivio - ripeto - non può significare che un illu­ stre professore sia riuscito una volta ad entrarvi e ne abbia tratto una 68 Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 69 pubblicazione, ma deve significare che tutti gli studiosi siano in grado Posso dire che, per la piccolissima parte che mi compete, per esempio, di servirsene in maniera utile e valida. È necessario cioè porre gli archivi alla Società degli storici - credo che non vi siano altri colleghi qui che ' a disposizione del pubblico e non di una singola persona. Ma se questo siano nel suo consiglio direttivo - porterò alla prossima riunione questa è, per gli studiosi, un problema grave, altrettanto lo è per gli archivi sti idea, e non mi è difficile prevedere che sarà riconosciùta di sicuro inte­ e i sovrintendenti, i quali non debbono assolutamente ritenere esaurito resse. E ci sono certo degli storici che ' potranno dare in questo caso un il loro compito con la comunicazione burocratica dell'avvenuta ispezione� aiuto, muovere delle forze, scoprire energie reali, reperire mezzi eccetera, Si tratta cioè di un problema generale che può essere correttamente ri­ e soprattutto aiutare la formulazione di un piano di questo genere che, solto soltanto con la circolazione delle conoscenze e delle possibilità ripeto, non vedo utopistico. Certamente - l'ho già ricordato - occorre operative. pensare a tempi relativamente lunghi. Prima sarà un'informazione ab­ Lungo questa linea mi sia consentito di rilanciare la proposta, che bastanza sommaria, qualcosa tipo Guida Monaci; poi pian piano diven­ ho abbozzato nel mio precedente intervento, di prendere delle iniziative terà qualcosa di più. Intanto nel primo giro riusciremo già a capire dove su scala locale, limitata, circoscritta. Sono state ricordare le camere di sono i punti più dolenti e dove è il caso di fare subito degli interventi, commercio : io credo che certe gelosie possano essere superate proprio di chiedere, ad esempio, di aprire qualche archivio. Mi pare che la cosa chiedendo fiducia ai nostri interlocutori, e non già fiscalizzando il nostro non sia impossibile. Poi, se del caso, potrà seguire anche una leggina rapporto con loro. La camera di commercio, un ente provinciale o regio­ (anche le leggine sono lente e complesse). Ma intanto - e concludo cosi nale, l'archivio di stato, l'università, e così via, di comune accordo lan­ - potremmo aver la sensazione di non uscire a mani vuote da incontri ciano un'iniziativa, organizzano una riunione, vedono dove si deve in­ come questo. nanzi tutto battere, che cosa si deve cercare, trovano i mezzi per farlo e si mettono al lavoro. FERRUCCIO ZAGO, sovrintendente archivistico per il . Bisogna lo sono stato a lungo in una regione non grande e non molto indu­ anzitutto riconoscere che l'amministrazione archivistica ancora nel 1960 strializzata come le Marche. Sono convinto che se colà ci mettiamo d'ac­ (circ. 11-60 del 26 aprile 1960) richiamava l'attenzione delle sovrintendenze cordo con gli archivisti, col dotto Zenobi che regge la sovrintendenza, archivistiche sulla necessità che l'attività di vigilanza si orientasse pure con la camera di commercio, con la provincia o la regione, si può fare sugli archivi degli operatori economici, pubblici e privati, siano essi per­ qualcosa di valido davanti a tutti e chiedendo l'aiuto di tutti. L'espe­ sone fisiche ovvero persone giuridiche. rienza insegna che anche i mezzi possono saltar fuori davanti a una ini­ A quell'epoca erano trascorsi appena otto anni dal momento in cui ziativa precisa e risoluta. lo non credo che questi siano soltanto buoni il ministero aveva organizza�o sistematiche ispezioni agli archivi degli propositi. enti vigilati; operazioni di complessa ampiezza in relazione alle forze e Direi poi che non è affatto utopistica la proposta che ha fatto Mori ai mezzi messi a disposizione : voglio riferirmi in modo particolare al di un'iniziativa di censimento generale e nazionale, sia pure sommaria, personale e alla limitatezza dei fondi i quali del resto, qualora fossero stati sia pure programmata su tempi non brevissimi..Ma anche in questo caso superiori a quelli allora erogati, non avrebbero risolto in breve termine bisognerebbe partire subito dalla costituzione di un comitato promotore, . tutte le necessità. E poiché parlo come sovrintendente archivistico per il creando una sede in cui tra direzione archivistica e altre istituzioni in­ Veneto, e come tale solo dal 1968, devo rilevare che a quell'epoca (e cioè teressate si comincia a studiare quale può essere un piano di azione di dopo 16 anni dalla circolare) nella circoscrizione eravamo ben lungi dal­ questo genere. l'aver completato almeno le visite agli archivi dei comuni. Motivo ? Di­ Dopo tutto, la Direzione generale degli archivi di stato è beneme­ ciamo pure : anche per carenza di personale. Quindi rimaneva poco mar­ rita per aver promosso una serie di utili iniziative, quali quelle legate gine per interessarsi anche degli archivi di altri enti o persone, il cui nu­ alle ricorrenze centenarie dell'unità d'Italia, del 1866, del 1870 e, ora, mero è notevole. Dopo il non facile lavoro svolto, tendente ad individuare alla Guida generale che sta nascendo negli archivi di stato. Perché la l'esistenza di archivi di famiglia, a corrispondere con i proprietari per prossima iniziativa di carattere e interesse generali non potrebbe essere riuscire o a visitarli, o comunque a indurre il privato a rispondere alle preparata e studiata fin d'ora? L'iniziativa appunto di una ricerca sugli vòci di un questionario (considerato come un mezzo per sanare la man­ archivi economici e sociali, aziendali, dell'Italia èontemporanea. cata denuncia prevista dal DPR 30 settembre 1963, n. 1409) e quindi pro- 70 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Tavola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 71 cedere alla notifica dell'archivio, il margine delle evasioni si è ridotto di archivio non mancherebbe, qualora volesse orientarsi verso lo studio delle molto e le notifiche, nel giro di quattro anni, si può dire che si siano tri­ carte più moderne; ciò costituirebbe quella preparazione « a monte » ne­ plicate rispetto a quelle avvenute dal 1939 al 1968. cessaria per conoscere la meccanica dell'evoluzione storica delle imprese E in ordine alle denuncie dei privati è appena il caso di precisare e per la individuazione di operatori economici, la cui attività si dispiega - contrariamente a quanto è stato detto in un intervento - che solo da un recente passato ai giorni nostri (casi beninteso non numerosi), con in ottemperanza alle disposizioni contenute nella legge archivistica del l'incorporazione magari di ditte minori. Intanto, per citare in esempio, 1939 esse pervennero alle prefetture e quindi alle sovrintendenze, mentre non sarebbe del tutto inutile consultare i fascicoli dei fallimenti - sede nessuna denuncia pervenne alla sovrintendenza per il Veneto dopo la di archivio di organi giudiziari - di ditte, società o banche. legge del 1963. Sensibilità maggiore nel 1939 ? Timore ? Convinzione che Ma ciò che maggiormente interessa è l'orientamento del personale le sanzioni sarebbero state applicate? Il discorso si farebbe lungo. in direzione di determinati settori archivistici in modo che gradualmente Non manca nel Veneto l'interesse per gli archivi degli operatori eco­ possa arrivare a capire sempre più la dinamica della formazione degli ar­ nomici e, tenuto presente che siamo agli inizi e che si deve procedere per chivi moderni ed essere preparato a soddisfare le istanze degli studiosi settori, è stato notificato il notevole interesse storico dell'archivio della con « l'offerta di assistenza, di servizi e di fonti », come dice il prof. Bo­ s.p.a. Lanerossi di Schio, mentre sono in corso contatti epistolari con nelli. Se attualmente molti archivisti sono impreparati nello specificocampo altre industrie laniere fra cui la Marzotto s.p.a. in questione lo si deve anche in parte al distacco col quale alcuni direttori Anche gli archivi dei consorzi agrari - che non sono enti pubblici d'archivio guardano le carte che oltrepassano i limiti cronologici del sec. ma società cooperative a responsabilità limitata - sono stati visitati. XVIII, quando tutto va bene e quando non ci si fe rma al sec. XIV; e Nell'occasione si ebbe a rilevare come la maggior parte della documenta­ questa tradizionale «fissazione » la si può trovare, talvolta, anche nella zione si trasformi in schede perforate, le quali passate negli elaboratori mentalità dei nuovi archivisti i quali a loro volta la trasmettono ai col­ si traducono in scritture meccanografiche. Una volta esaurito il ciclo, leghi che li seguono ; è come una malattia, purtroppo ancora abbastanza ciò che rimane sono i bilanci e i verbali degli organi collegiali, poiché le diffusa in quegli istituti archivistici dove non si osserva l'archivio dal­ schede vengono eliminate. l'alto e nella sua globalità e laddove non ci si sforza di. conoscere nella Ho voluto solo sfiorare l'argomento ma ciò deve far meditare poiché loro pienezza tutti i servizi archivistici - ivi compresi quelli di sovrin­ in questo modo la documentazione tradizionale, il carteggio per intenderci, tendenza - chiudendosi in determinati gusci, spingendosi in conoscenze viene a mancare seguendo la sorte delle schede; e ciò non tanto per la settoriali e a compartimenti stagni, ignari del mondo che ci circonda. scarsa sensibilità storica quanto per il timore di conservare le carte per Si direbbe immobilismo, che può benissimo essere superato a volte un tempo maggiore di quello previsto dall'art. 2220 del codice civile (5 con iniziative personali, anche se ciò può considerarsi contrario a tante o lO anni). E poiché siamo in argomento ho voluto rilevare, per il set­ norme, scritte e non sCritte, che ancora regolano la vita degli archivi. tore, dei dati quantitativi relativi ad enti affini. Nel Veneto si contano Chi scrive, quando prestava servizio presso l'archivio di stato di circa 170 fra enti agricoli, consorzi di bonifica, consorzi di bonifica mon­ Venezia, ebbe ad accorgersi - dopo aver effettuato una meticolosa in­ tana, consorzi di miglioramento fondiario, consorzi di sviluppo che inte­ dagine statistica con l'ausilio delle domande dei frequentatori la sala di ressano la sovrintendenza nei suoi annuali programmi ispettivi. Come af­ consultazione e di richiesta di microfilm - che gli interessi si spostavano frontare una così gl'ossa mole di archivi con un personale (due funzio­ sulle carte di epoche più recenti. Provvide allora - come suo modesto nari) ridottissimo ? contributo - a pubblicare un inventario (di pp. 500) - dell'archivio Non si ritengono difficoltose le operazioni di individuazione e di della camera di commercio (1806-1870). Parimenti per quanto attiene a localizzazione dell'archivio di un operatore economico : le camere di studi geografici, di urbanistica, bonifica ecc., provvide alla sistematica commercio possono fornire i dati necessari ma, per un'utile selezione, riproduzione fotografica (quindi non solo microfilmica) delle carte gia­ sono d'accordo con il prof. Bonelli, è necessario che l'archivista possieda una sufficiente attitudine all'uso delle informazioni ricavabili dalla sto­ centi inesplorate nei fondi archivistici. Questo potrebbe essere un caso o dografia e che acquisti quanto meno una specifica formazione culturale. uno dei casi in cui si può dire - e qui rispondo al dubbio espresso dal E la materia per un archivista in servizio presso un grande o medio Bonelli - che accentuatasi la pressione della domanda dei ricercatori a 72 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 73

proposito di una certa area di argomenti si è cercato di provvedere a sa­ Anzitutto c'è da dire che un riassunto della maggior parte degli in­ nare carenze e inadeguatezze dei mezzi. terventi di stamattina potrebbe essere giustamente intitolato « il dramma Si deve però dire che si tratta di iniziative personali, dovute all'in­ dei sovrintendenti ». Indubbiamente non si può disconoscere che i so­ teressamento di singoli archivisti, mai centralmente o localmente pro­ vrintendenti, o alcuni di essi, abbiano raggiunto qualche risultato, ed an­ grammate. che di rilievo. Ma è altrettanto evidente che in un paese che a livello In ordine alla preparazione del personale si sarebbe dell'avviso che, mondiale viene catalogato tra i paesi « industriali » non ci si può affidare aggiornati i programmi di esame (e non mi soffenno sull'argomento al caso di buoni rapporti. personali tra un sovrintendente e un industriale perché usciremmo dal seminato), si dovrebbe istituire, per gli archivisti o ai buoni uffici di comuni conoscenti per un'azione di salvaguardia deglì di nuova nomina, una scuola speciale di archivistica ed effettuare peri0- archivi delle imprese. Questo stadio decisamente « artigianale » del modo diçi corsi di aggiornamento presso la medesima scuola per il personale di procedere dei sovrintendenti dev'essere superato ; e lo può essere, a in attività. Le attuali scuole presso gli archivi di stato dovrebbero ri­ mio parere, eliminando le situazioni che attualmente fanno dei sovrin­ manere per gli esterni. tendenti non dico dei « re senza corte », ma addirittura « senza regno » Infine, per una migliore riuscita in ordine alla conoscenza di archivi (si tengano presenti le lamentele per mancanza di personale). È evidente di aziende, è giusto poter contare sull'aiuto degli stessi operatori econo­ che il sovrintendente per essere un elemento funzionale dell'organizza­ mici i. quali, come del resto i proprietari di archivi di famiglia, diffidano zione archivistica pubblica deve svolgere una effettiva funzione di coor­ (almeno inizialmente) del funzionario statale. Dopo qualche scambio di dinamento di iniziative a livello regionale, deve essere un vero manager. lettere il sipario incomincia ad alzarsi e, se si arriva al contatto perso­ Non è questa la sede per affrontare questo discorso. Ma è indubbio che nale, quasi sempre ogni diaframma si infrange. Ritengo comunque, nel gli archivisti devono essere i primi a porsi seriamente questo problema caso degli operatori economici, che un utile e non meno apprezzabile proprio in una fase, come quella attuale, in cui si parla di riformare le apporto potrebbe essere offerto dalle confederazioni dei commercianti, pubbliche amministrazioni e di configurare una classe « dirigenziale » industriali, agricoltori, artigiani eccetera. Nel 1955 l'Associazione bancaria nell'ambito della burocrazia statale. italiana indirizzò, con effetti positivi, alle banche associate una circolare Intanto, però, pur con gli strumenti attuali, i sovrintendenti potreb­ illustrante i vari articoli della legge del 1939. Altrettanto potrebbero fare bero cominciare a far qualcosa fin da adesso, perché, ad esempio, esiste le confederazioni sopra indicate. Preparato in tal modo il terreno, sarà una simmetria tra l'area geografica dell'istituto regionale e quella propria più facile l'opera delle sovrintendenze nei loro specifici interventi. Non delle loro competenze. Occorre esaminare attentamente le possibilità che sono d'accordo sulla istituzione di associazioni parastatali e del genere si aprirebbero con l'instaurazione di rapporti tra le sovrintendenze e le di quelle operanti in Inghilterra (relazione Woolf) : ciò creerebbe confu­ regioni. Senza che si sia voluta formulare una contrapposizione fra un sione e disorientamento presso le aziende. Come ripeto, una volta ristrut­ modello organizzativo dell'intervento pubblico che punta su leggi, di­ turati gli organici e le scuole d'archivistica centrali e periferiche, con i vieti, penalità e fiscalismi e un altro modello tutto e direttamente « ope­ relativi programmi, non si scorgono difficoltà perrontare aff e risolvere rativo », conseguente ad impostazioni basate sulla collaborazione dei i problemi sollevati nel corso della discussione. privati e sulla azione di associazioni i cui interessi concordino con quelli pubblici, è tuttavia emersa qualche proposta che consiglia di battere FRANCO BONELLI. Ridurre ad unità i risultati della discussione ora nuove strade, diverse da quelle che si affidano oggi un po' troppo fidei­ conclusa non è impresa facile : perciò mi limiterò a fissare alcuni dei punti sticamente alla funzione delle leggi. - Una di queste strade è quella della che sono ancora da mettere in chiaro o sui quali sono già emerse valuta­ formazione culturale e professionale degli archivisti, e non solo di quelli zioni più conç;rete. Penso, infatti, che noi potremo certamente concludere « di stato », ma anche di altri archivisti, e in particolare di quelli delle questo incontro con una mozione che contribuisca a sensibilizzare sul imprese. Bisogna far qualcosa perché le imprese siano sensibilizzate ad problema discusso stamane un gruppo più vasto di persone ; ma dobbiamo affidare la gestione dei loro archivi a personale che per la sua prepara­ pensare che il séguito più proficuo che si può dare all'incontro di stamat­ zione sia destinato a diventare interlocutore valido dell'archivista pub­ tina può essere quello di prendere consapevolezza dei problemi di fondo blico. E bisogna entrare nell'ordine di idee che archivisti « veri » non sono che sono emersi e di esaminare qualche possibilità concreta di iniziativa. soltanto quelli « di stato ». 74 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali 75 J Un discorso che mi è parso decisamente preoccupante è quello che deluso. Intanto, però, un obiettivo è stato raggiunto : si sono instaurate ··· adombra un approccio particolare al problema degli archivi delle im­ .· 1i procedure all'interno dell'impresa, e in collaborazione con l'archivio di prese «pubbliche » come se questa qualifica possa rendere più agevole, stato, che ci assicurano almeno che una parte cospicua e importante della o più efficace un intervento. È un mito, questo, che vorrei contestare con documentazione degli anni 1930-40-50 non andrà distrutta e verrà pro­ forza. Alla base della piramide della organizzazione delle partecipazioni , \ gressivamente messa a disposizione dell'archivio di stato. L'esempio in statali troviamo in Italia una serie di società per azioni, sottoposte al I questione dimostra che dal momento in cui si instaura un rapporto di regime istituzionale privatistico. In generale i problemi posti dalla sepa­ collaborazione tra l'impresa e l'amministrazione archivistica, e tra l'ar­ razione tra la proprietà del capitale e la gestione industriale non sono chivista di stato e l'archivista di impresa, quest'ultimo dovrebbe porsi nelle imprese pubbliche diversi da quelli che si riscontrano nel caso di in grado di affrontare il problema degli scarti, della selezione e del rior­ imprese definite «private ». Nel caso particolare, gli ostacoli contro i dinamento del materiale nella fase in cui questo passa dall'archivio cor­ quali si scontra l'archivista di stato sono più o meno uguali, indipenden­ rente dell'impresa a quello «storico ». È altrettanto evidente che l'esem­ temente dalla natura «pubblica » o «privata » del capitale di una im­ pio citato ci riconduce alle esigenze formative di cui si è già detto ; e presa. che assai significativamente sono state ribadite in termini più che con­ L'atiuale legislazione archivistica non viene neanche rispettata nel­ creti da parte di chi, archivista presso un ente economico pubblico, ha l'ambito dell'amministrazione pubblica (si pensi alla dispersione e alla richiamato l'attenzione sulla opportunità di innovare i contenuti dei pro­ distruzione presso i tribunali dei preziosi archivi delle società commer­ grammi della scuola di archivistica. ciali). Figuriamoci se l'archivista di stato può attendersi un trattamento Sulla possibilità di qualche iniziativa diretta, fin da oggi, ad affron­ di riguardo quando ha a che fare con la direzione di una impresa pub­ tare i problemi della formazione professionale degli archivisti ritengo blica o privata. Constato che non si riesce a far applicare le leggi nel­ opportuno insistere. Non vedo infatti come alla amministrazione archivi­ l'ambito stesso della pubblica amministrazione, e per questo penso che stica sia preclusa la possibilità di attuare qualche serio corso di specializ­ occorra studiare soluzioni che affrontino il problema molto più alla larga, zazione in occasione del reclutamento che essa periodicamente attua di con iniziative che sensibilizzino e coinvolgano l'archivista e il detentore nuovo personale. d'archivio, pubblico o privato che sia. E il momento in cui ciò può av­ Cosi come non credo che un efficace approccio al problema che di­ venire �, appunto, quello della formazione professionale dell'« archivista », scutiamo possa venire dal ricorso a nuove leggi, destinate, secondo me, destinato ad operare nell'interno dell'amministrazione pubblica o di im­ a restare armi spuntate di una macchina amministrativa che non può prese pubbliche e private. funzionare cosi com'è congegnata, con altrettanta forza dissento da chi Torna a proposito, a questo punto, riflettere sulla vicenda occorsa ripone fiducia nel Consiglio superiore degli Archivi come sede in cui ri­ a quell'archivista di stato il quale si è visto consegnare l'archivio di una cercare soluzioni adeguate alla attuale situazione. grande impresa grazie alla buona disposizione .dei dirigenti della stessa, Una discussione sulla rappresentatività e sul ruolo del Consiglio su­ ma che si è visto consegnare un materiale modesto, eterogeneo e del tutto periore non può che partire dalla serie di insoddisfacenti constatazioni sproporzionato rispetto alla consistenza che egli si attendeva, conside­ che è portato a fare chiunque abbia minimamente pratica del modo di rando la storia e le dimensioni dell'azienda. Il caso denunciato è signi� operare dei vertici stessi della pubblica amministrazione. Anche questo ficativo e serve a confermare la gravità del problema che nella memoria problema rientra, peraltro, nel quadro del più vasto dibattito sui criteri introduttiva ho cercato di delineare al paragrafo 3, che è poi quello dello cui ispirare una riforma della organizzazione amministrativo-pubblica cui, scarto e delle circostanze che determinano di fatto le dispersioni. Nel caso in primo luogo, sono interessati gli stessi archivisti di stato. in questione i dirigenti che assunsero la gestione dell'impresa si mostra­ A chi, invece, sostiene che date le caratteristiche dello sviluppo eco­ rono sensibili al problema della salvaguardia delle parti superstiti del­ nomico italiano si possa utilmente, e quasi in via prioritaria, ricorrere l'archivio storico e decisero di versarle all'archivio di stato, ma, nel frat­ a fonti accessorie e indirette, diverse da quelle di cui oggi discutiamo, tempo, e nel corso di più decenni, i peggiori guasti erano già stati per­ debbo far rilevare che tali fonti sono certo importanti, e che fino ad oggi petrati da eventi bellici, dall'incuria, dagli spostamenti da un locale al­ abbiamo fatto quasi soltanto ricorso ad esse, ma che ci troviamo ora a l'altro, e da altre circostanze. Ha ragione, perciò, l'archivista ad essere discutere degli archivi delle imprese perché riteniamo che solo dalla uti-

I , 76 Ta vola rotonda sugli archivi delle imprese industriali lizzazione di questi ultimi sarà possibile far progredire e dare nuove pro­ spettive alla storiografia economica. Tra le proposte . emerse dalla discussione quella più direttamente CONSIDERAZIONI operativa è senz'altro quella di un censimento delle imprese, preliminare SUL «MANUEL D'ARCHIVISTIQUE » FRANCESE alla impostazione di un'opera di reperimento e valorizzazione degli archivi IN RAPPORTO ALL'ESPERIENZA ARCHIVISTICA ITALIANA superstiti. È questa una proposta, che può trovare pratica attuazione e che può rappresentare un modo per non lasciare cadere alcuni dei discorsi Manuel d'archivistique avviati nel corso della discussione. Un altro modo di proseguire sulla Prima di leggere le 805 pagine 4el realizzato in strada intrapresa può essere quello di approfondire alcune delle con­ équipe dall' Asso.ciation des archivistes français, ed edito nel 1970 a cura clusioni di questo primo incontro. della Direction des Archives de France, ne avevo scorso la breve recen­ sione apparsa su una rivista belga 1, nella quale si esprimevano «quel­ ques doutes SUl' l'impo.rtance qu'il faut attacher à la doctrine, à la théo­ rie, sur lequelles le manuel français insiste un peu trop ». Confesso che ho co.ntinuato fino alla fine a stupirmi di questo apprezzamento, giacché non riuscivo ad immaginare un volume di quella mole in cui si fosse potuto fare meno dottrina e teoria, a tutto vantaggio della pnitica quo­ tidiana e della regolamentazione positiva. Pensavo - come del resto penso ancora -::_che appunto nonostante la mole il titolo di «manuel », inteso come strumento di preparazione e di lavoro per gli archivisti fran­ cesi, fosse il più congruo, più congruo addirittura dello stesso sottotitolo pur cosi preciso. e circostanziato : Théorie et pratique des Archives publi­ ques en France; e ritenevo - come sostanzialmente ancora ritengo - che il pregio maggiore dell'opera fosse proprio quello della costante ade­ renza ai pro.blemi concreti, oltre naturalmente alla capacità di portare e di mantenere una trattazione del genere a un cosi buon livello di im­ pegno espositivo e di approfondimento critico. Senonché, rivedendo me­ glio i singoli capitoli, mi sono reso conto che ciò era vero solo per un certo senso. dei termini «dottrina » e «teoria »: quel senso a cui siamo abituati noi in Italia e in cui mi co.nfermava il confronto, inevitabile, con l'Archivkunde del Brenneke 2. Per un altro senso, più empirico ed opera­ tivo, l'apprezzamento del recensore belga non mancava invero di una certa giustificazione ; non tanto. perché gli autori del Manuel abbiamo deliberatamente abbondato in «réflexion théorique », quanto per una sorta di teoricità (non teoreticità) che sembra intrinseca alla stessa pra­ tica archivistica in Francia, per una certa astrattezza che sembra inscin­ dibile dal suo stesso costante richiamo al concreto.

1 M. R. THIELMANS, À propos du Manuel d'Archivistique fr ançais ecc., in Archives et Bibliothèques de Belgique, 1971, pp. 466 e seguenti. 2 La recensione della traduzione italiana del Brenneke, da me pubblicata su que­ sta stessa Rassegna, XXIX (1969), pp. 441-455, può dare un'idea della radicale diffe­ renza delle problematiche suggerite dalle due opere. 78 Filippo Va lenti Con�iderazioni sul «Manuel d'archivi�tique » 79

Tutto questo, sia ben chiaro, non comporta di per sé una valuta­ S'intende cosi quale possa essere l'impostazione generale del lavoro, . zione negativa del lavoro visto nel suo complesso : vuoI semplicemente il quale (cito sempre dalla presentazione di Dousset) è e vuoI essere «ori­ mettere in luce fin dal principio che sarebbe inutile cercarvi motivi di I ginaI ». Infatti, dopo tanti trattati di archivistica, «il ne s'agissait pas dialogo in ordine a certe problematiche di fondo che andiamo dibattendo de reprendre tout ce qui a été écrit à travers le monde sur le soujet », da decenni, ed alle quali i francesi sembrano essere completamente estra­ I ma nemmeno «de se cantonner dans un esposé purement descriptif des nei. Né la cosa ci meraviglia, dato che - come meglio si vedrà - il fer­ pratiques réglementaires françaises ... : il fallait équilibrer réflexion théo­ reo sistema insieme teorico e pratico dei «cadres de classement » li tiene rique et description pratique »; bisognava dire cioè ciò che si fa in Fran­ necessariamente ancorati a un orizzonte problematico affatto diverso e cia in materia di archivi, precisando al tempo stesso quali siano i cri­ peculiare. A parte ciò, ci sarebbe soltanto da augurarsi che ci provassimo teri più o meno tradizionali di questo fare e, d'altro canto, in quale di­ a nostra volta a mettere in cantiere un'opera collettiva (né poteva non rezione siano da ricercare le soluzioni ai problemi, vecchi e nuovi, che esserlo) così densa e cosi esauriente, cosi poliedrica e pure così organica, sempre più urgentemente ne emergono. «Réflexion théorique » e «des­ corale vorrei dire, e infine così stimolante in vista dei nuovi compiti e cription pratique » restano dunque gli ingredienti, ma ormai sappiamo dei nuovi campi d'azione che si aprono oggi agli archivi. Un'opera so­ bene che non si trattava di equilibrare due poli tra di loro contrastanti : prattutto nella quale, nonostante i limiti che vedremo, sono veramente tra­ da un lato quella teoria altro non è in realtà che un aspetto, una dimen­ sfusi tesori di esperienza professionale; e si tratta qui di centottant'anni sione della pratica (e per di più di una pratica relativa quasi esclusiva­ di esperiènza unitaria - contro i nostri novantotto a voler esser lar­ mente agli archivi moderni) ; e dall'altro lato la «description» non si ghi - lievitata dalla coscienza fin troppo viva di essere, la Francia, il configura quasi mai come fenomenologia veramente concreta di determi­ paese che ha « vu naìtre le principe fondamental de l'archivistique » (quel­ nati archivi o tipi di archivi, ma si risolve il più delle volte in esposizione lo naturalmente del «respect des fonds ») e che ha «ouvert la voie à ! ragionata (quasi mai polemicamente critica) di norme e in elencazione toute la législation des Archives ». �l ed elaborazione di dati, tanto da costituire per alcuni riguardi una sorta Che proprio quel paese non avesse prodotto fino ad oggi nessun di relazione generale sugli archivi francesi alla fine del 1967. lavoro d'insieme paragonabile a quanto si era fatto in tante altre nazio­ Ciò non diminuisce l'interesse del Manuel, anche agli occhi del let­ ni (e il pensiero corre quanto meno ai tre Olandesi, allo Jenkinson, al tore straniero, ma ne fa un libro particolarmente difficile da recensire. Casanova, allo Schellemberg e al Brenneke) è appunto qualcosa «qui Difficile perché i dati di fatto non si prestano per loro natura ad essere semblait paradoxal » e di cui F. Dousset, in sede di Presentation, sente riassunti ; difficile perché d'altra parte, in una trattazione del genere, è il bisogno di dare una spiegazione : che cioè proprio la grande ricchezza proprio da essi che emergono le più interessanti occasioni di meditazione di regolamenti ne abbia fatto sentir meno il bisogno. Personalmente ose­ e di confronto ; e difficile infine perché richiederebbe, oltre ad un'attenta rei obiettare che, se ciò cui si allude è la mancanza di un vero e proprio lettura, una conoscenza diretta e un'esperienza personale di ciò di cui trattato, quella grande ricchezza deve piuttosto averne inibito il progetto, si parla, cose che sono ovviamente presupposte in chi legge e delle quali come ha continuato a fare del resto nei confronti dello stesso Manuel. viceversa mi trovo ad essere completamente digiuno. Per questo, o meglio E ad ogni modo non c'è dubbio che un'affermazione del genere possa fo rse nonostante questo, ho ritenuto che la soluzione migliore fosse di sembrare indicativa di una singolare fiducia in se stessi; al pari a dir offrire agli archivisti italiani che non si trovino in condizioni migliori vero della mancanza pressoché assoluta, in tutto il volume, di ogni rife­ delle mie un succinto sommario del testo, arricchito di alcune conside­ rimento ad esperienze straniere passate o presenti, e dell'assenza di una razioni idonee sia ad individuare quei punti che potrebbero essere oggetto sia pur sommaria bibliografia generale. D'altra parte, come continua il di feconda discussione, ed eventualmente di utili suggerimenti, sia ad Dousset, in un'epoca in cui le barriere nazionali sono sempre più illu­ orientare il singolo studioso all'approfondimento diretto di questo o sorie e in cui esiste un Consiglio internazionale degli archivi, se i trenta­ quell'argomento. sette autori del libro «ont tenu à lui donner un cadre français, c'est pré­ Ai frequenti, e a dir vero spontanei confronti con la situazione di cisément parce qu'ils ont conscience que la théorie et la pratique de casa nostra - tengo a sottolinearlo - si è ricorso appunto come a stru­ notre pays constituent un élément d'un vaste réseau d'échanges où cha­ mento particolarmente efficace per tali fini, e non già per il gusto, in sé cun donne et chacun reçoit ». discutibile, di fare delle valutazioni comparative. 80 Filippo Valenti Considerazioni sul « Manuel d'archivistique » , 81

L'opera inizia con una lunga In troduzione (pp. 21-99) nella quale 395 (in media meno di 4,25 per istituto), pur coadiuvati da personale d'or­ dopo un breve capitolo di R. H. Bautier sulle definizioni generali e dine e di segreteria fornito dalle prefetture, bastano a coprire i novantatré sui problemi giuridici relativi agli atti d'archivio - G. Duboscq, nel darci archivi dipartimentali. un quadro dell'organizzazione, legislazione ed evoluzione degli archivi Un'importante conseguet'lza è che alcuni servizi sono «centrali » in Francia, propone in realtà tutta o quasi la materia che sarà poi mi­ proprio in quanto collegati colle Archives nationales, e che qualcosa del nutamente trattata in seguito. È qui comunque che vanno cercate le no­ genere si può dire della stessa Direction des Archives de France, della tizie più specifiche sugli istituti e sul personale ; e l'impressione generale quale è cosi assicurato il carattere squisitamente tecnico-scientifico : il che se ne ricava è quella di un'evoluzione molto più lenta, graduale, po­ suo titolare infatti, se da un lato è un direttore generale del ministero liedrica e frammentaria, ma anche di una regolamentazione molto più « des affaires culturelles », dall'altro è il responsabile diretto del massimo ricca, capillare ed articolata, seppure meno organica, rispetto alle nostre, istituto di con servazione, e pertanto si configura davvero come il primo in apparente contrasto per un verso con la ben maggiore poliedricità ef­ archivista di Francia, oltre che come il coordinatore e il propulsore di fettiva del panorama archivistico italiano e, per altro verso, con la mas­ tutta la politica archivistica ai vari livelli. siccia uniformità del criterio francese di ordinamento concretantesi nelle Quanto al personale, già abbiam visto che nel complesso è tutt'altro rigide maglie dei già menzionati «cadres de cIassement ». Inutile tentare che numeroso; meno numeroso in assoluto che non in Italia, anche se di esaminare in questa sede i modi e le ragioni di tutto questo, cosi come il rapporto ha tutta l'aria di capolvolgersi radicalmente nella realtà qualora sarebbe fuori luogo tracciare un quadro dell'organizzazione archivistica si tenga conto, da un lato, della pluralità e dell'immensa ricchezza dei in Francia e della sua storia 1. C'è tuttavia un aspetto che non può non nostri grandi Archivi, e dall'altro, del contributo della prefetture poc'anzi essere richiamato, in quanto condiziona ogni considerazione ed ogni va­ accennato. Particolarmente interessante, e di recente realizzazione, la sud­ lutazione che ci potrà capitar di fare. Intendo alludere al caratteristico divisione in due dell'organico dei funzionari che chiameremmo da noi accentramento del patrimonio archivistico francese, che trova nel com­ direttivi (<

1 Non per niente abbiamo largamente disatteso l'art. 68 del regolamento del 1911 fluttuazioni di competenze e di organizzazione proprie delle amministra­ che prescriveva che gli atti versati venissero «ripartiti in tre sezioni, cioè degli atti zioni attive ; e qui - a prescindere dal sapore quasi eretico che ha per giudiziari, degli atti amministrativi, degli atti notarili »; e aggiungeva : «Con gli atti noi un'affermazione del genere - si ha la sensazione di non capire più che non provengono da magistrature, da amministrazioni, da notai sono costituite molto, giacché tutto questo sembrerebbe riguardare l'ordinamento interno sezioni speciali ». di un singolo fondo. Ma ci si rende conto ben presto che ciò che egli 2 Le istruzioni per la l'edazione della Guida in corso di approntamento, pur ri­ badendo il ripudio della partizione di cui alla precedente nota, allo scopo di assicurare vuole escludere in realtà è soltanto un criterio di classificazione esterna un minimo di uniformità alle voci relative ai diversi istituti, non hanno potuto fare che ricalchi le concrete strutture (cioè poi l'organizzazione degli uffici a meno di affrontal'e il problema pel' noi nuovo di uno schema unitario di classifica­ e relative competenze) della pubblica amministrazione considerata nel suo zione in gl'Uppi dei fondi conservati; schema elastico fin che si vuole, e fedele fin che complesso 1, così effimere e mutevoli nel tempo; per cui, «fatalement », si vuole al canone per noi fondamentale ciel «metodo storico », (in quanto di natura non può che auspicare il ricorso a dei « cadres fondés sur des suites logi­ storico-periodizzante anziché sistematico-classificatoria), ma attinente nondimeno - per usare ancora il linguaggio brennekiano - alla «tettonica » dei depositi anziché alla ques de notions », cioè, tradurrei, su delle costellazioni logiche e quindi «struttura » dei fondi : cfr. P. D'ANGIOLINI e C. PAVONE, La Guida generale degli immutabili di concetti. Ma quali ? Non certo le « materie » o i « soggetti » archivi di stato italiani: un'esperienza in corso, in Rassegna degli archivi di stato, XXXII dei vecchi archivisti e dei bibliotecari, che sarebbe davvero un ripudiare (1972), pp. 285-305. 3 Una sintesi acuta e originale del tipo di interessi, di preoccupazioni e di pole­ 1 Ci dev'essere tra l'altro, a monte di questo discorso, e quindi anche dell'equi­ miche teoriche che hanno contraddistinto l'archivistica italiana in questi ultimi decenni voco relativo alla corrispondenza o meno del termine «fonds » col nostro «archivio » si può leggere nel saggio di V. STELLA, La storiografia e l'archivistica, il lavoro d'archi­ in senso stretto (cfr. nota 2 di p. 89), la convinzione implicita e piuttosto nebulosa vio e l'archivista, in Rassegna degli archivi di stato, XXXII (1972), pp. 269·284, e rica­ che tutti gli archivi statali (se non tutti gli archivi pubblici) costituiscano in un certo vare comunque dall'abbondante bibliografia che vi è riportata. senso un unico colossale archivio, quello cioè della pubblica amministrazione in Francia. 88 Filippo Valenti Consideraziolli sul « Manuel d'archivistique » 89 tutto quanto l'archivistica ha pensato in proprio da centocinquant'anni evitare di pormi. Anzi, due 1: prima, è possibile in tali condizioni ot­ a questa parte; quelle che potranno fare al caso saranno piuttosto le « fun­ temperare sempre e davvero al principio del «respect des fonds », di zioni » della pubblica amministrazione considerate in astratto, quasi si cui i francesi vanno tanto orgogliosi 2? seconda, come è possibile che la direbbe fuori del tempo e dello spazio, e come tali presunte sempre e do­ problematica della classificazione esterna assorba quasi del tutto, per essi, vunque valide e necessarie (p. e. la funzione fiscale, quella giudiziaria, quella dell'ordinamento interno dei singoli fondi ? Per rispondere a que­ quella educativa e cosi via). Insomma, al criterio delle reali «structures » st'ultimo interrogativo sembra che non si possano fare se non le due ipo­ si preferisce l'ideale «systematique des fonctions »; ciò che tra l'altro ha tesi seguenti : o i fondi in Francia sono quasi tutti ordinati, oppure i cri­ il vantaggio di essere più legalitario, dato che finisce col ratificare a poste­ teri della loro classificazione hanno condizionato fin dal principio e con­ riori, a livello dottrinale, la sostanza della maggior parte dei «cadres » tinuano nonostante tutto a condizionare più che mai anche il loro ordi- regolamentari. Ora io non intendo impegnarmi in una discussione approfondita di pericolo del resto del quale noi stessi abbiamo cominciato a renderci conto, fino al un simile principio, anche perché, sembrando riferirsi nelle intenzioni punto, come dicevo poco fa, di metterlo parzialmente in crisi. Continuiamo bensi a dell'autore soprattutto agli archivi moderni, sfugge in parte all'obiezione pensare che esso conservi una sua grande intrinseca validità, ma se non vogliamo che s'insterilisca dobbiamo renderlo più duttile, enuclearlo dal particolare clima ideologico più grave cui si esporrebbe qualora pretendesse esplicitamente di siste­ e concettuale in cui è stato fo rmulato, mettendo in luce (magari con una nuova fo r­ mare, con esattezza logica, entro un'unica funzione prestabilita l'archi­ mulazione, come quella che lo Stella, op . cit., ritiene potersi sviluppare da alcuni ri­ vio ad esempio di una magistratura comunale del trecento, o di una can­ lievi di Claudio Pavone e miei sui quali sarebbe interessante tornare) ciò che vi è in celleria signorile del quattrocento o, peggio che mai, di una corte prin­ esso di più vitale ed essenziale, ma esponendolo al tempo stesso ai rischi salutari di cipesca italiana del cinque, sei e settecento ; a non parlare poi di quei uno spregiudicato confronto non solo con le nostre quotidiane esperienze, ma anche con le diverse teorie e metodologie che si praticano e si discutono negli altri paesi, e complessi archivistici che con la pubblica amministrazione non hanno de­ delle quali si può vedere ad es. una vasta panommica nell'interessantissima e profonda liberatamente nulla a che fare. Cosi come, più in general�, non me la sen­ relazione di J. PAPRlTZ, Ne uzeutliche Me tllOden der archivischen Drdnung, al V Con­ tirei di negare tout court che il sistema dei « cadres de classement », i quali gresso internazionale degli archivi (vedila in Archivum, XIV (1964), pp. 13 e seguepti). non sono del resto un'esclusiva francese, possa presentare dei rilevanti 1 In realtà ci sarebbe una terza domanda che verrebbe fatto di porsi, ma alla quale vantaggi : primi tra i quali il costante stimolo al lavoro di ricognizione e il Manuel non offre elementi per tentar di rispondere : quale influenza, cioè, hanno i « cadres » sugli archivi in formaz ione ? Essa riposa evidentemente sull'equivoco tra di smistamento e la possibilità di individuare le singole unità archivistiche ordinamento interno e classificazione esterna dei fondi che, come vedremo, il con­ con una formula breve, convenzionale ed univoca (ma univoca poi dav­ tributo di Perotin non riesce affatto a diradare completamente. vero 7), già idonea tra l'altro di per se stessa ad orientare lo studioso nei 2 A proposito del «respect des fonds » ricordo che Cencetti nutriva forti dubbi complessi meandri della ricerca 1. C'è però una domanda che non posso sulla corrispondenza di questo principio non dico col metodo storico, ma anche col più generico e diffuso «Provenienzprinzip », in quanto (come ad esempio si può leg­ gere in op . cit., p. 63, nota) l'espressione stessa respect des fo nds «rivela da sola come 1 A parte questo criterio della «systematique des fonctions », che davvero mi pare essi (i francesi) continuino a rimanere attaccati alla materialità delle carte, e non siano un letto di Procuste sostanzialmente inaccettabile anche per gli archivi moderni, è fin penetrati nell'interiorità di esse ». È chiaro però che in questo apprezzamento la dif­ troppo ovvio che la nostra tradizione dottl'inale, che tanto deve ai brevi ma pregnanti fidenza dguarda soprattutto l'attitudine del termine « fonds » ad indicare un complesso studi pubblicati da Giorgio Cencetti nello scorcio degli anni trenta, non può non porci intrinsecamente e geneticamente organico di carte (come il nostro « archivio » in senso in un atteggiamento pregiudizialmente critico nei confronti del concetto stesso di «ca­ stretto e 1'« Archivkorper » del Brenneke), attitudine che viceversa sembra pienamente dre de classement » (cfr. quanto ne dice ad es. lo stesso G. CENCETTI, op. cit., p. 35); garantita dalla definizione che ne dà lo stesso Manuel (p. 22). Ora, che nonostante e in tale atteggiamento fondamentale restiamo. Non credo tuttavia di mancare di ri­ ciò la diffidenza di Cencetti avesse le sue buone ragioni, vale a dire che la semantica spetto alla memoria del maestro scomparso esprimendo il parere che non dobbiamo del termine continui dopotutto a mantenere molto del suo significato originario di d'altra parte esagerare coi nostri scrupoli eccessivi e con la nostra diffidenza radicale «unità di concentramento» materialmente ed estrinsecamente intesa, mi pare cosa contro ogni sistema di ordinamento che appaia in contrasto col «metodo storico ». estremamente pl'Obabile; non riten'ei invece accettabile, nemmeno all'interno del lin­ Cencetti (come ho già osservato nella mia recensione della traduzione del Brenneke) guaggio brennekiano, la definizione che ne dà Renato Perrella nel Glossario - per ha detto al momento giusto la parola giusta, ma non va dimenticato che il «metodo altro utilissimo - di cui ha arricchito la sua traduzione dell'Archivkunde: essere cioè storico », cosi come si è venuto dogmatizzando in seguito per inevitabile irrigidimento il « fonds » dei francesi «un fondo archivistico rimalleggiato pCl' fini di studio e tra­ di quella che fu al principio un'intuizione geniale, è molto «nostro », e c'è all'estero scurando la sua originaria costituziome, pur senza essere stato frammischiato con una certa tendenza ad identificarlo con lo pseudo-principio del «quieta non movere »; altri fo ndi ». 90 Filipp o Va lenti Considerazioni sul «Manuel d'archivistique » 91 namento interno. Ebbene, l'ulteriore lettura ci convincerà che entrambe liedrica tipologia dei mezzi di corredo ; certo più poliedrica e rigorosa di le alternative sono parzialmente vere. Se soprattutto il capitolo seguente, quella di cui noi disponiamo 1 . Essa va dal semplice verbale di consegna dedicato ai mezzi di corredo, lascia intendere·· che ben pochi debbono (la cui elaborazione è minutamente disciplinata da apposita circolare) a essere i complessi documentari che non siano stati oggetto di lavori spesso 1'« état sommaire ou par fonds » (elenco dei fondi esistenti in un dato oltremodo minuti di ordinamento, a non dire di semplice ricognizione, Archivio con date estreme e consistenza), al « guide par dépot » (consi­ risulta chiaro d'altra parte che non sempre gli archivisti francesi (Y. Pe­ stente in un « état sommaire » arricchito di dati aggiuntivi e presentato rotin compreso) riescono ancor oggi a non scivolare dall'uno all'altro dei in forma organica e ragionata secondo precise istruzioni emanate di re­ due piani sopra configurati, da quello della « tettonica » cioè a quello cente), al «guide par fonds ou groups de fonds » (limitato a certi fondi della « struttura », e a non fare confusione tra di essi. Del resto basta o «séries » di fondi particolarmente importanti), al «guide par catégo­ un'occhiata ai « cadres de classement » riportati in appendice per ren­ ries de recherche » (che indica allo studioso in quali fondi o parti di fondi dersi conto che la loro applicazione non può non suggerire in molti casi potrà trovare informazioni utili a un determinato filone di ricerca e che, l'attribuzione non solo di questo o quel fondo, ma anche di questa o pur essendo da noi pressoché sconosciuto, costituisce uno strumento di quella serie (in senso nostro) o di questo o quel gruppo di documenti lavoro assai diffuso in molti paesi 2), al «répertoire numerique » (regola­ all'una o all'altra voce di quello che resta, in ultima analisi, un gigan­ mentato nel 1909 e consistente nell'elencazione dei singoli « arti cles », tesco titolario per argomenti. Talché lo stesso « respect des fo nds » ha vale a dire delle singole unità di condizionamento, di una determinata tutta l'aria di essere tanto più frequentemente invocato quanto più fre­ serie, o meglio «sous-série », èon indicazione della «cote » - sempre quenti s'ono i rischi, le tentazioni e, diciamolo pure, le occasioni se non essenziale come abbiam visto negli archivi francesi e tale da designare le necessità di violarlo. Non per nulla emerge da numerose altre fonti con simboli letterali e numerici «série »; fondo, «sous�série » e busta -, che esso è in pratica rigorosamente osservato solo per gli archivi anteriori breve qualificazione del contenuto e date estreme), al « répertoire mnne­ alla Rivoluzione, nei cui confronti i « cadres » presentano maglie abba­ rique détai11é » (derivato dal precedente con aggiunta di precisazioni in stanza larghe per permetterlo ; e che comunque - sia questo un fatto po­ genere molto dettagliate sul contenuto dei singoli fa scicoli, date relative sitivo o negativo non sta a me gi udicarlo - all'interno della maggior parte e consistenza), fino ai veri e propri « inventaires » - per noi però la qua­ almeno degli Archivi francesi le suddivisioni di vertice non coincidono lifica di «inventario » sarebbe cominciata assai prima! - i quali si sud­ in definitiva coi « fonds », ma piuttosto con le categorie o « séries » pre­ dividono a loro volta in due tipi : 1'« inventaire sommaire par échantil­ viste dai « cadres de c1assement ». lonage », forma tradizionale non più ammessa ma più volte regolamen­ Il capitolo quinto, su Les instruments de recherche, ci presenta idee tata nel secolo scorso, consistente in una sorta di «répertoire détai11é » più chiare e sembra documentarci un'apprezzabile efficacia della regola­ con aggiuntivi la descrizione delta natura e dello stato materiale dei sin­ mentazione, anche qui particolarmente ricca e capillare, fino al punto goli documenti e alcuni estratti (campioni, appunto) dei più significativi di dettare nonne uniformi ed obbligatorie per il formato, l'impaginazioni, il tipo di carattere da usarsi nella stampa degli inventari, nonché per le 1. Ai fini della menzionata Guida generale degli Archivi di stato italiani ci si è modalità di compilazione dei medesimi e dei relativi indici, introduzioni limitati, per la classificazione dei mezzi di corredo, a quattro sole categorie (escluse ecc. Altissimo il livello quantitativo della produzione in questo settore 1, ovviamente le « guide ») : « inventario », « inventario sommario », « elenco » e « in­ e degna di essere presa a modello l'iniziativa di pubblicare altresì dei ca­ dice » nel senso di repertorio. Andrebbero però aggiunti quanto meno gli indici-regesti e gli schedari. taloghi, non solo degli inventari a stampa ma ariche di quelli esistenti 2 F. BILJAN, op . cit., pp. 18 ss., distingue addirittura i mezzi di corredo nelle manoscritti presso i vari archivi. Quella però che più interessa è la po- due grandi categorie di quelli redatti « d'après la structure » e di quelli redatti « d'aprés la matière » (cioè inventari di interi singoli fondi riflettenti il relativo ordinamento, e 1 Si vedano ad es. i dati riportati nella relazione di F. BILJAN, Les instruments de inventari di documenti o gruppi di documenti appartenenti eventualmente anche a travail au service de la science al VII Congresso interilazionale degli archivi a Mosca, fo ndi diversi, ma accomunati dal fatto che riguardano il medesimo argomento, concre­ ove (p. 49) la Francia risulta in testa di varie lunghezze a tutte le nazioni che hanno tantesi ovviamente in un determinato « mot indicateur »). Del resto ricordo dalla mia risposto al questionario sul numero di «instruments de travail » pubblicati ; pur te­ personale esperienza in Unione Sovietica nel 1966 che nel linguaggio archivistico cor­ nendo conto che le cifre riportate vanno prese con la massima precauzione, riferen­ rente di quel paese si parlava del pari di due fondamentali tipi di inventario : quelli dosi a parametri tutt'altro che uniformi. « po fonda » (per fondo) e quelli «po tema » (per argomento). 92 Filippo Va lenti Consideraziol/i slii «Manllel d'a/'clzivistique » 93

tra di essi; e l' « inventai re sommaire analytique » (strano bisticcio che si suddivisi in molteplici classi per alcune delle quali sono previsti lassi di comprenderà tra poco), regolamentato esso pure nel 1909 e consistente tempo superiori, secondo criteri in genere assai rigorosi. A questo pro­ in un'analisi-descrizione il più possibile « sommaria » del contenuto dei posito poi, un eloquente sintomo della forte burocratizzazione del ser­ singoli documenti o gruppi di documènti costituenti un unico affare. vizio è rappresentata dalla norma secondo la quale la deroga alle relative Di alcuni di questi mezzi di corredo è dato esempio in appendice al ca­ proibizioni è attribuita caso per caso per le Archives nationales al ministro pitolo. Come si vede, l'interesse in questo settore è orientato in Francia degli Affari culturali, che delega di massima il direttore generale sentito soprattutto verso l'analiticità dell'inventariazione. All'estremo opposto del­ il parere del ministro del dicastero versante, e per gli archivi dipartimen­ la gamma, a livello cioè di presentazioni generali di tutto il patrimonio tali al prefetto o al « Procureur » del dipartimento. Del resto, prove di degli Archivi statali, alla data di pubblicazione del Manuel i francesi àve­ burocratizzazione e di notevole rigore se ne trovano ad ogni passo, anche vano al loro attivo un État sommaire par séries des documents conservés e soprattutto per quanto riguarda le modalità di comunicazione dei docu­ aux Archives nationales del 1891 e un État général par fo nds des Archives menti agli studiosi. Dipende certo dagli scopi eminentemente pratico­ départementales del 1903, senz'altro superiori ai nostri manuali del 1910 · didattici che si propone il Manuel se si insiste tanto pedantescamente su e del 1944 ma ormai invecchiati, più un progetto ancora allo stadio di queste piccole regole di procedura, e sono ricuro che chi abbia fatto di­ semplice studio di Guide général dei soli Archivi dipartimentali 1. rette esperienze avrà visto le cose sotto una luce completamente diversa, Una quantità di norme e di istruzioni non meno particolareggiate, ma non c'è dubbio che, a leggere qui, si ha l'impressione che una ricerca tanto da apparire a un certo punto addirittura eccessive, si ha anche in specie alle Archives nationales - tra fotografte da depositare, rilascio di materia di messa a disposizione del pubblico del patrimonio archivistico, una «carte de lecteur », impianto di un «bulletin de lecteur », compila­ argomento del sesto ed ultimo capitolo della prima parte, che reca il ti­ zione di una «demande de recherche » e infine presentazione di una « de­ tolo Les recherches, communications et délivrances de copies. Senonché mande de communication » in duplice copia - costituisca una piccola qui il risultato non sembra tanto l'uniformità quanto piuttosto la cristal­ impresa. Basti dire che nel 1968 il sistema della « carte de lecteur », diven­ lizzazione di non poche differenze di prassi, non solo tra le Archives na­ tata ora «carte nationaIe de lecteur » e rappresentante una specie di do­ tiona/es e gli Archivi dipartimentali, ma anche tra l'una e l'altra catego­ cumento di riconoscimento necessario per accedere alla sala di studio, ria di atti. Ai fini per esempio dei limiti di consultabilità, gli atti non sono è stato esteso anche agli archivi dipartimentali, per i quali pure il rilascio ripartiti in riservati e non risàvati come da noi, ma, fe rma restando per è demandato alla Direction des Archives de France (!); e che comunque tutti l'esclusione quando non siano trascorsi cinquant'anni 2, risultano per lo studioso straniero è necessaria una lettera di presentazione stilata da un'autorità del mondo diplomatico o quanto meno accademico. A ciò 1 A proposito di pubblicazione d'inventari e di altri mezzi di corredo si possono aggiungasi la proibizione di accettare domande troppo generiche, o di vedere, intimamente legati tra di loro, l'articolo di O. DE SAINT BLANQUAT, Problèmes interesse genealogico, o rivolte a soddisfare « la curiosité ou l'amour-propre d'une politique des publications sCientifiques dal/s les Archives de France, in Rassegna cles particuliers », e ancora l'incomunicabilità dei documenti o fondi en­ VO degli archivi di stato, XXX (1970), pp. 418-426, e la nota di C. PA NE, I probLemi trati in archivio a titolo di deposito senza l'autorizzazione scritta del de­ delle pubblicazioni archivistiche in uil'inchiesta fr ancese, nella stessa rivista, XXIX (1969), pp. 263-264; dai quali appare tra l'altro che la grande uniformità di regolamentazione positante. In verità, l'unico settore nel quale la normativa francese si che risulta dal Manuel non si concreta affatto in un effettivo accentramento in questa rivela più liberale della nostra è quello del temporaneo trasferimento materia : al contrado, per quanto strano possa sembrare, la pianificazione centralizzata della documentazione da archivio ad archivio, che in Francia ha carat­ sembra incontmre in Francia maggiol'i difficoltà che non in Italia, e ciò in forza di tere di quasi normalità (<

1 Sorvolo sulla trattazione del rilascio di copie, dato il suo carattere eminente­ ficanti naturalmente anche i relativi «cadres de classement », e che, ad mente giuridico. Per il rilascio di fotocopie v. la seguente nota 1 di p. 97. esempio, per gli archivi comunali più cospicui (( grandes villes ») la no- 96 Filippo Valenti Considerazioni sul «Manuel d'archivistique » 97

mina dell'archivista è fatta su proposta dello stesso direttore generale cui funzionamento nuoce però, come in Italia, la carenza di personale nella persona di un impiegato in possesso del diploma di « archiviste­ specializzato. Gli scopi del servizio sono chiaramente individuati nei tre paléographe » rilasciato dall'École des Chartes. Altro aspetto positivo è enti « segu : microfilm de sécurité », « microfilm de complement » e « mi­ costituito dall'attenzione che si va rivolgendo da alcuni anni - anche crofilm de substitution » 1. Tutti questi argomenti sono svolti con una con studi puntuali e approfonditi relativi alle loro strutture - agli ar­ competenza e una dovizia di particolari e di approfondimenti problema­ chivi dei grandi operatori economici e a quelli altresì dei vari culti reli­ tici di ogni sorta - da quelli ancora squisitamente archivistici, a quelli giosi.. Sotto quest'ultimo riguardo, infine, non va dimenticato che tutti tecnici, a quelli giuridici - che fanno senz'altro onore ai nostri colleghi gli archivi degli organismi della Chiesa cattolica anteriori al 1790 fanno d'oltralpe, non solo, ma che dimostrano altresi come gran parte della parte in Francia del patrimonio documentario degli archivi pubblici. materia, soprattutto nel settore dei documenti cartografici e dei sigilli, Il secondo capitolo s'intitola Problèmes propres à certaines catégo­ ggetto sia o ormai di una lunga ed effettiva esperienza. Va da sé però .che ries de documents (notare l'assonanza puramente verbale con il titolo del per il presente capitolo, a maggior ragione che per il precedente, altro non capitolo precedente) e, fa tta eccezione per quanto riguarda la pratica del si può fare che rimandare gli interessati alla lettura diretta. microfilm, apre un discorso che per noi è quasi tutto ancora da fare : � o perché si riferisce a tipi di documentazione tradizional dei quali però Quest'ultima considerazione vale, a maggior ragione ancora se fosse non siamo ancora abituati ad occuparci particolarmente, come i sigilli possibile, per tutta la parte terza, che si intitola Conservation materielle (del resto incomparabilmente più numerosi in Francia che non in Italia), des documents e che tratta, ad opera di due autori, di quella che Casanova i documenti cartografici, quelli iconografici e quelli a stampa (compresi avrebbe chiamata archiveconomia. periodici e giornali t) , o perché si riferisce a tipi di documentazione nuovi, Dei capitoli dei quali si compone - Les Mtiments et installations des alcuni dei quali hanno ancora nel nostro ambiente un ingiustificato sa­ Archives e Le traitement et la restauration des documents endommagés -, pore avveiliristico 2, come i cosiddetti documenti audiovisivi e quelli stessi ricchissimi entrambi di utilissime nozioni, di minutissimi precetti e di idee che vengono e sempre più verranno utilizzati o prodotti dalle attrezzature improntate alle tecniche più moderne e al più vivo interessamento per meccanografiche e dagli elaboratori elettronici. Quanto al microfilm e ai questo genere di problemi, il primo soprattutto appare indicativo, oltre Service photographique servizi derivati o connessi, esistono in Francia un che di un apprezzabilissimo impegno teorico 2, anche del raggiungimento des Archives Na tionales, che esercita un po' le funzioni di « atelier » pilota di uno stadio di realizzazione di gran lunga superiore al nostro : lo pro­ affidate da noi al Centro di fotodocmnentazione legatoria e restauro degli vano i 33 edifici per Archivi dipartimentali costruiti ex novo dopo la se­ archivi di stato" e numerosi « ateliers » negli archivi dipartimentali, al conda guerra mondiale, oltre ai 30 altri ampliati e modernizzati, nonché le precise istruzioni impartite in proposito dal « Service technique de la 1 Questa di considerare giornali � periodici alla stregua di materiale archivistico, da depositarsi cioè negli Archivi a sensi di legge, appare una stranezza a noi italiani, Direction des Archives de France » e fissate in un interessantissimo « pro­ abituati per tradizione e per scuola a una ben più dgorosa definizione dell'« archivio » gl'amme type pour la construction d'un dep6t d'archives » riportato in e conseguente qualificazione del suo contenuto in contrapposto a quello di altri isti­ appendice. Non altrettanto sembra potersi dire per quanto attiene al tuti. Per altro un'impressione analoga, seppure in senso contrario, ho avuta in Unione restauro dei documenti, un altro settore nel quale le migliori intenzioni Sovietica, dove mi è parso di intravvedere una certa tendenza a considerare di compe­ paiono scontrarsi fino a un certo punto, anche in Francia, col problema tenza degli archivi tutto ciò che è manoscritto, qualunque ne sia l'origine e il carat­ tere, e di competenza delle biblioteche tutto ciò che è stampato. della scarsità di personale. 2 E ciò a dispetto del fatto che se ne parli e scriva volontieri : cfr. p. e A. Sl'A­ GNUOLO L'archivista e il progresso tecnologico, in Archivi e cultura, IV (1970), pp. Più lungo discorso sollecita e richiede invece la quarta ed ultima 155-180: Non bisogna d'altro canto dimenticare che in Italia ci si è anche interessati, con esperimenti concreti seppure episodici, dell'applicazione delle tecniche elettro­ 1 Le richieste di microfilm e fotocopie da parte di privati studiosi vengono solo niche alla ricerca d'archivio, e, vedi caso, con riferimento quasi esclusivo a fondi an­ eccezionalmente evase direttamente dagli « ateliers » degli Archivi. Per lo più si ri­ tichi: cfr. in proposito E. ORMANNI, Gli archivi e le tecniche automatiche della docu­ corre, previa autorizzazione, a fotografi privati (per le Archives nationales esiste un mentazione, in Rassegna degli archivi di stato, XXXII (1972), pp. 306-314; S. P. P. contratto apposito con la Société française du Microfilm). SCALFATI, Notizie e studi a proposito della edizione delle pergamene pisane (sec. XI­ 2 L'autore è del resto lo stesso M. DUCHEIN cui si deve l'interessante trattatello XII), in Archivi e cultura, cit., pp. 181-195. ciclostilato Les batiments et équipements d'archives, Paris, UNESCO, 1966. 7 98 Filippo Valenti Considerazioni sul «Manuel d'archivistique » 99

parte del libro, dedicata da otto diversi autori al Rale scientifìque, culture l bisogno soltanto di essere constatato, enucleato in tutte le sue implicanze et administratifdes Archives. Essa mi è sembrata infatti non solo la più e condotto in definitiva alle sue logiche conseguenze. Che gli archivi di­ stimolante, ma quella (se non l'unica) nella quale, più che in tutto il re­ ventino sempre cii' più i laboratòri della ricerca storica, ai quali l'univer­ sto dell'opera, il Manuel riesce a dire una parola veramente nuova, incon­ sità, quanto meno al momento della tesi di laurea (ma non dovrebb'es­ dizionatamente valida per gli archivisti di tutto il mondo ; e ciò per la sere questa l'unica occasione, e nemmeno la più frequente), non può chiarezza e la semplicità, per quanto ne so rare volte raggiunte, con le non far ricorso, e che d'altra parte gli studenti alle loro prime armi come quali - specie nel primo capitolo - vi è definita la loro funzione in ter­ ricercatori trovino nell'archivista colui che li consiglia e li guida - in mini di un' ottica non certo inedita, ma comunque profondamente diversa collaborazione esplicita o spesso soltanto implicita col docente - anche e incommensurabilmente più ricca di quella tradizionale 1. per quanto riguarda il taglio da dare alla tesi o la sua stessa scelta, è n merito va soprattutto ad E. Baratier, autore. della prima sezione cosa che tutti quanti andiamo ogni giorno sperimentando e che (anche (la seconda riguarda le biblioteche d'archivio e rientra pertanto nel tono se Baratier non osa chiedere tanto) non ci sarebbe nulla di male se venisse delle parti precedenti) del capitolo primo, Les Archives et la vie scienti­ in qualche modo istituzionalizzata. Ma l'università non è il solo settore fique. n titolo di questa sezione - « Les Archives, centres de recherche della vita scientifica in cui l'archivista agisce o è qualificato ad agire : a historique » - è già di per sé tutto un programma, e meglio ancora lo preséindere dal Consiglio nazionale delle ricerche, o meglio dal suo cor­ configura insieme con quello del primo paragrafo : « L'archiviste, con­ rispondente francese in seno al quale non sembra per altro che gli archi-o seilleur de la recherche ». Ma un programma, sia ben chiaro, che non è visti abbiano una propria rappresentanza, a prescindere dalla ricerca a tanto un astratto progetto quanto il tentativo di definire uno stato di livello internazionale, alla quale egli collabora non di l'ado anche per cor­ cose che in gran parte è già in atto, in Francia come in Italia, e che ha rispondenza) vi è all'estremo opposto il campo della storiografia locale, nei cui confronti il responsabile del competente archivio di stato si trova 1 Bisogna dire per la verità che la letteratura specializzata italiana è assai ricca di spesso, per ragioni professionali, nella posizione migliore per fornire in­ contributi in tal senso, alcuni dei quali più profondi e impegnati di questi capitoli del formazioni, se non per fungere addirittura da coordinatore ufficioso; e Manuel (mi limiterò anche qui a menzionare il già citato saggio di V. Stella e la re­ altrettanto dicasi per i lavori di ricerca in équipe organizzati dagli isti­ lativa bibliografia). Tuttavia ho l'impressione che gravi e continui a gravare su di essa, tuti universitari e dagli altri istituti di studi superiori, alla cui direzione se cosi posso esprimermi, il complesso del confronto. In questo senso: che troppo spesso, invece di prendere atto di una situazione di fatto - la professione dell'archi­ sarebbe oltremodo desiderabile che gli archivisti interessati venissero chia­ vista cosi com'è - per lavorarvi dall'interno nell'intento di chiarirne i compiti e di mati a partecipare in maniera continuativa ed istituzionale. A ciò aggiun­ migliora1'11e lo status e gli strumenti, ci si affanna a cercarle uno spazio vitale in con­ gasi l'opportunità che essi hanno (o avrebbero, per dir meglio, se fossero correnza con altre professioni che appaiono più prestigiose. Pino a che punto l'archi­ in maggior numero ad espletare i compiti di routine) di essere loro stessi vista è anche uno storico ? fino a che punto è anche un diplomatista? fino a che i primi ad utilizzare le risorse dei depositi che si trovano a conservare, punto addirittura è anche un tecnico dell'informazione ? E soltanto in seguito : come 1: e perché si differenzia da tutti costoro ? È un approccio senza dubbio interessante, soprattutto per quanto riguarda la pubblicazione di testi a questo ri­ fecondo magari di virtuosismi teorico-metodologici tra i più sottili ed eleganti : qual­ guardo Baratier cita numerose opere collettive di ampio respiro, relative cosa quindi che fa senz'altro onore alla nostra categoria; ma non è certo il più adatto sia alla storia generale della Francia sia alla storia dei singoli diparti­ per imboccare la strada maestra della chiarezza, della semplicità, del realismo costrut­ menti, nella cui elaborazione il contributo degli archivisti è stato decisivo. tivo. Naturalmente non mancano le eccezioni; e tra queste mi piace ricordare, per la Infine ci parla di un'istituzione per noi di grande interesse ed attualità : corretta collocazione dei compiti dell'archivista in quanto tale nei confronti degli studi storici, gli scritti di Claudio Pavone e, per la solida e pacata individuazione di un quella dei Comités régionaux des Affaires culturelles (come è noto nel terreno di lavoro proprio dell'archivistica, quelli di Leopoldo Sandri, il quale ultimo, 1960 sono state create in Francia ventun « régions de programme »), for- anche quando (come nella relazione L'archivistica, in Rassegna degli archivi di stato, XXVII, 1967, pp. 410-426) rileva, per esempio, che le frontiere dell'archivistica e quelle 1 L'annosa e un po' peregrina questione se la pubblicazione di fonti spetti agli della diplomatica combaciano, fino a potersi far coincidere un certo settore della prima archivisti, o meglio anche agli arch ivisti, o non sia invece prerogativa esclusiva degli con la diplomatica del documento moderno, riesce a farlo appunto dall'interno della « storici » sembra, anche in Italia, ormai superata in via di principio. Il problema an­ quotidiana esperienza professionale degli archivisti, più sottolineando una constata­ drà semmai spostato sulla priorità assoluta da dare alla pubblicazione di inventari, sulla zione di fatto da cui trarre determinate conseguenze che inalberando un generico at­ disponibilità o meno degli archivisti medesimi e, in ultima analisi, sulle modalità e il teggiamento velleitario. livello della loro preparazione. 100 Filippo Valenti Considerazioni sul «Manuel d'archivistique » 101 mati, con compiti di coordinamento, programmazione e pianificazione, in base al concetto che «pédagogie et archivistique sont intimement liées ». dai rappresentanti dei vari settori della gestione e della politica cultu� Strumenti di quest'ultima azione sono i Services éducatifs des Archives rali 1, uno dei quali investito della carica di «correspondant pennanent »; e i recueils de documents pour l'enseignement de l'histoire. I « Services », ebbene, è significativo che tale carica sia stata attribuita in numerosi casi il primo dei quali fu istituito alle Archives nationales nel 1950, sono con­ proprio al rappresentante degli archivi. cepiti sul modello di quelli già preesistenti presso i musei e consistono nel­ Alla vecchia figura dell'archivista conservatore e schedatore si è l'istituzionalizzazione della fruizione, a scopo esemplificativo e fo rmativo, dunque aggiunta, direi rebus ipsis et fa ctis, quella dell'archivista consi­ dei documenti d'archivio da parte degli insegnanti soprattutto delle scuole gliere di ricerca nonché, entro certi limiti, formatore delle nuove leve di medie inferiori e superiori; tale fruizione si attua mediante visite rego­ ricercatori. A quest'ultimo proposito Baratier auspica anzi, come cosa lari e periodiche delle scolaresche agli archivi ed altre concrete iniziative per altro soltanto «possible d'immaginer », ciò che in Italia è da sempre organizzate dagli insegnanti stessi in stretta collaborazione con i direttori già in atto quanto meno per riguardo alle strutture legislative portanti, d'archivio, che mettono a loro disposizione, oltre alla propria esperienza, anche se le nostre scuole di archivistica (in crisi purtroppo, non certo per i locali, i mezzi e l'assistenza tecnica necessari. I «recueils » sono pubbli­ numero di iscritti, ma per le croniche carenze organizzative e per la man­ cazioni di testi documentari e di riproduzioni, a livello deliberatamente canza di un'adeguata configurazione giuridico-funzionale) devono in real- . didattico ed elementare, che gli archivisti curano o dovrebbero curare ad tà la loro esistenza all'inesistenza di qualcosa di corrispondente all'École uso appunto delle scuole medie 1. des Chartes: che cioè presso i più ricchi depositi d'archivio si impartisca Ma dove si tenta, seppur faticosamente, se non di aprire certo di chia­ esplicitamente l'insegnamento di certe materie come la paleografia e la rire agli archivi un orizzonte affatto nuovo è nell'ultimo capitolo, che diplomatica. Ma c'è ancora dell'altro : la seconda sezione dello stesso s'intitola Les Archives et la do cumentation administrative. E dico stavolta capitolo primo, « Les Archives et l'animation culturelle », ci rivela tutto affatto nuovo nel senso che la novità non consiste più soltanto nei modi un ulteriore vastissimo campo di lavoro nel quale i fr ancesi mostrano di e nei livelli di espletamento di una funzione sostanzialmente tradizionale, essere incomparabilmente più attivi di noi. È quello grazie al quale gli ma nella natura stessa della funzione proposta; anche se, in un senso archivi, oltre a contribuire positivamente alla ricerca storico-scientifica più profondo, si tratta al tempo stesso di un ritorno all'antico, «les Ar­ nei modi che si son detti, contribuiscono altresl alla diffusione della cul­ chives », come acutamente osserva H. Chernier, «ayant tenté de repren­ tura in senso lato. E ciò attraverso due principali canali: l'uno rivolto dre le role administratif qui fut le leur à l'origine ». Il concetto fonda­ al pubblico in generale e concretantesi nell'allestimynto sistematico di mentale è che «les archivistes n'ont pas le droit... de se laisser progressi­ mostre e nella tenuta di « musées d'archives » - sui quali argomenti il vement exc1ure de la fonction de memoire collective de l'État, qui est Manuel ancora una volta è ricchissimo di dati, di precetti e di sottili pro­ leur raison d'etre », che «il ne semble plus possible aujourd'hui de sépa­ blematiche -, e l'altro rivolto specificamente alla popolazione scolastica, rer la notion d'archives de la notion de documentation » e che comunque è necessario «mettre l'excellente méthode des archivistes à la disposi­

1 Architecture, FouilIes (scavi), Archives, Cinéma, Création et enseignement ar­ tion de l'administration qui cherche à se documenter »1. In realtà, dopo la tistique, Musées, Théatre et action culturelle. Ho detto per noi di grande interesse ed attualità in quanto, nel quadro dei progetti 1 Può sembrar strano che con simili compiti d'istituto la Dil'ection des Archives che si sono andati (vanamente) formulando e riformulando in questi ultimi anni in de France non abbia nulla di corrispondente al nostro Ufficio studi e pubblicazioni. Italia per un nuovo tipo di gestione dei «beni culturali », si è a più riprese prospettata Non mancano tuttavia presso le Archives nationales servizi che ne tengono in parte l'opportunità di costituire anche da noi dei «Consigli regionali dei beni culturali », il luogo. Del resto non esiste nemmeno un periodico curato in proprio dalla Direction, anche se non fo rmati dalle stesse componenti. Quanto alla partecipazione degli ar­ La Gazette des Archives essendo l'organo ufficialedell' Association des archivistes francais. chivisti all'eventuale nuova gestione, nonostante la loro attuale dipendenza dal mi­ 2 Quest'ultima frase è di Cr-I, BRAIBANT, Archives et do cumentation, in Archivum, nistero dell'Interno, è bene si sappia anche all'estero che, in quanto categoria, essi ne III (1953), p. 15, il quale però, molto probabilmente, non avrebbe sottoscritto le due hanno sempre rivendicato il diritto con estrema chiarezza e determinazione, e che precedenti, orientato com'era (cfr. La Gazette des Archives, n.s., n. 4, 1948, p. 11, non solo questo diritto è ormai ampiamente riconosciuto al di sopra di ogni possibile e 11. lO, 1951, p. 16) a non far confusione tra archivistica e documentazione, in un dubbio, ma l'apporto degli archivisti medesimi all'elaborazione e discussione dei pro­ qu adro nel quale - secondo quanto confessava apertamente come « directeur des getti in parola è stato sovente tra i più vivaci e (purtroppo solo potenzialmente) de­ Archives de France » - la seconda era vista come una funzione complementare, utile terminanti. più che altro a conferire all'amministrazione archivistica e alla professione di archi- 102 Filippo Valenti Considerazioni sul «Manuel d'archivistique » 103 seconda guerra mondiale il termine « documentazione » è venuto di moda, Il libro termina - oltre che con un indice analitico invero piuttosto e l'amministrazione nel senso più lato del termine, sempre più orientata povero - con tre «complements » intitolati rispettivamente Les cadres verso gli strumenti e i parametri della programmazione e della pianifica­ de classement réglementaires des Archives départementales et communales, zione, ha preso coscienza della necessità di documentarsi, non solo nei essai d'adaptation; Réglementations particulières concernant le versements confronti delle esigenze e delle tecniche del presente ma in quelli altresì dans les Archives départementales; Le cadre de classement des Archives delle informazioni e delle suggestioni che può trarre dal passato, anche e départementales et ses problèmes. soprattutto dal suo proprio passato. Naturalmelite non si tratterà più I titoli di queste appendici, così consoni col tono generale di tutto del tipo di documentazione eminentemente giuridica che si richiedeva quanto il Manuel, mi offrono il pretesto per azzardare un giudizio com­ all'archivista in particolare fino a tutto il escolo XVIII, ma di una do­ plessivo finale, che altro non vuoI essere se non l'espressione di un'im­ cumentazione più vasta e complessa, attinente ad esempio alla sfera eco­ pressione soggettiva. Fermi restando gli apprezzamenti positivi che mi è nomico-sociale, a quella storico-ecologica e cosi via; in tutti i casi quel sembrato giusto formulare, non c'è dubbio che il volume abbia, a conti che importa è che gli archivi non restino sordi a questa esigenza, ma fatti, deluso le mie aspettative. Prendendo in mano un testo di quelle tutt'al contrario contribuiscono a renderla e a tenerla più che mai viva, dimensioni, frutto di nove anni di lavoro di quasi una quarantina di spe­ mettendosi al tempo stesso nelle condizioni migliori per farvi fronte. cialisti, credevo francamente di trovarvi, oltre ai menzionati tesori di Ebbene i francesi hanno cercato di rispondere a tali sollecitazioni mediante esperienza professionale, maggiore profondità e vigore di pensiero, più l'istituzione presso ' numerosi Archivi dipartimentali di Centres de docu­ vivaci spunti di costruttiva polemica e validi contributi dottrinari alle mentation, dei quali però non risulta molto perspicua né l'effettiva effi­ problematiche archivistiche a livello internazionale, nonché, in ultima cienza né la specifica funzione, alcuni essendo specializzati nella ricerca istanza, un più ricco apparato di bibliografia, di indici e via discorrendo. amministrativa in senso stretto, i più riferendosi invece alla ricerca in Viceversa, forse per il suo carattere troppo ufficiale, il manuale (che, genere « dans le champ des sciences humaines »; donde la necessità, for­ come si è detto, non si può chiamare un trattato) ha finito con l'assu­ temente sentita in Francia a giudicare dalla bibliografia, di, porre bene mere una fisionomia non ben definibile, intermedia tra quella di un vade­ in luce il concetto stesso di « documentazione » nei suoi limiti e nelle mecum regolamentare, quella di una relazione sulla situazione degli Ar­ sue interferenze rispetto non soltanto a quello tradizionale di ricerca chivi francesi, e quella di una raccolta di utili precetti criticamente e storica o di ricerca sic et simpliciter e a quello altrettanto moderno di « informazione », ma addirittura rispetto all' « archivistica » medesima in­ nuel è, sempre con riferimento agli archivi, l'enucleazione di due piani di lavoro ar­ tesa in senso operativo. A questo argomento Chernier dedica molte pa­ chivistico-documentalistico nel senso Iato dei due termini, da tener ben distinti tra di gine di notevole interesse teorico, anche se non particolarmente lucide, loro anche per riguardo al personale adibitovi : da un lato la «documentation de collecte et de conservation », nella quale prevale la componente archivistica, e i cui e indicative, più assai che del raggiungimento di alcuni punti fermi, di un compiti sarebbero la raccolta e la conservazione degli atti e il loro trattamento in vi­ travaglio di indagine concettuale che può apparire talora fin troppo sot­ sta di una funzione genericamente culturale ; dall'altro la «documentation d'exploi­ tile e incapace di evitare certi circoli viziosi (a non dire certi equivoci di tation ou de prospective », che spetta ai documentalisti e i cui compiti consistereb­ fondo) dei quali mi è risultato difficile scorgere tutta la rilevanza pratica 1. bero nell'elaborazione dei dati, che gli atti conservati sono in gl'ado di fornire, in vi­ sta di richieste d'informazione ben precise e determÌnate, altamente specialistiche o, vista un mordente e un prestigio che la funzione tradizionale tende a negar loro nel nel caso più tipico, direttamente tendenti all'azione amministrativa. mondo moderno. Se cosi è, è ben facile capire perché tntto questo comporti di tener distinto il per­ 1 Dopo aver professata la mia assoluta incompetenza in materia, confesso che sonale addetto alle due funzioni, ma è meno facile vedere come in pratica' esse pos­ non mi è riuscito di capire, leggendo questo capitolo, in 'cosa consista precisamente sano convivere. Se ne rende conto lo stesso M. DUCHEIN, Le pré-archivage ecc., cit., oggi come oggi il nuovo apporto degli archivi francesi alla documentazione della pp. 230-231, il quale, pur essendo orientato in senso documentalista e ammettendo pubblica amministrazione, e che tanto meno mi sono reso conto di come vi si inse­ che sarebbe necessaria «une véritable révolution » nella preparazione degli archivisti ' risca la sezione seconda, « La documentation dans le champ des sciences humaines », in genere, fino «à substituer ... à la méthode charti�'te (ou prétend:ue telle (des métho­ che, riferita agli archivi, finisce col ridursi a un discorso su particolari tipi di mezzi des inspirées des techniques documentaires », constata che la formazione degli ammi­ di corredo. Ben più effettiva e concretamente consacrata dalla prassi quotidiana mi nistratori e quella degli archivisti si situano su «deux plans trop étrangers l'un à è sembrata, per diretta seppur breve esperienza, la collaborazione tra Archivi e ammi­ l'autre » e che l'auspicata rivoluzione non potrà aver luogo né oggi né in un pros- nistrazione attiva nell'Unione Sovietica. Tutto quello che ho potuto ricavare dal Ma- simo domani. 104 Filippo Valenti sapientemente esposti. Il quasi nessun interesse per gli archivi antichi si può probabilmente spiegare come reazione alla «méthode chartiste » che troppo tirannicamente, attraverso l'École des Chartes, condiziona in FONTI D'ARCHIVIO PER LO STUDIO DELLE STRUTTURE senso unico la preparazione dei «conservateurs d'archives », ma nessuna SOCIALI URBANE : UN CATASTO URBANO BOLOGNESE DELLA valida giustificazione mi par d'intravvedere per la mancanza di ogni con­ 'i FINE DEL '700 fronto con le esperienze di altri tempi e di altri paesi. Osservavo in principio che sarebbe augurabile che ci provassimo a nostra volta a mettere in cantiere un'opera collettiva di così ampio respiro. Nel panorama di studi di storia urbana in Italia, scarso, se non ine­ È probabile che troveremmo maggiori difficoltà ad organizzarla e a por­ sistente, è il riferimento alla dimensione economica delle strutture sociali tarla a termine, ma mi rendo conto che, semmai lo facessimo, ne sorti­ urbane, quantificate nelle loro concrete articolazioni. Esiste già una vasta rebbe di certo una tutt'altra cosa; se peggiore o migliore è evidentemente letteratura, incrementata si in questi ultimi tempi, relativa alla storia ozioso chiederselo. della città nei suoi aspetti geografici, architettonici e storico-urbanistici, FILIPPO VALENTI che ha beneficiato di una tradizione di studi stranieri, francesi soprattutto, Archivio di stato di Modella di altissima qualità, che, nelle loro espressioni di punta, hanno posto alla base della ricerca empirica la fondazione di una «scienza urbana », centrata sulle relazioni storicamente intercorrenti fra le istituzioni e la forma della città, cioè fra istituzioni religiose, giuridiche, politiche ed economiche cittadine, tipologie edilizie cui danno luogo e morfologia urbana. In questo quadro concettuale si è venuta costruendo una teoria e storia della città che ha cercato di andare oltre i fondamentali apporti di Fuste! de Coulanges, Max Weber ed Henry Pirenne, centrata sulla storia della città come storia delle sue istituzioni 1; si tratta di una teoria e storia che integra i tradizionali parametri temporali con parametri di ricerca a carattere spaziale, intesi a restituire ai tratti fisici della città in quanto sedimentazioni permanenti nei secoli (complessi monumentali, architettonici e urbanistici) la loro funzione di processi strutturanti la forma della città nei secoli, elementi quindi di dialettica storica rispetto ai quali si è esercitata la costruzione e l'invenzione della città nel tempo 2.

1 N. D. FUSTEL, DE COULANGES, La cité antique, Paris 1900; trad. italiana Firenze 1972; M. WEBER, Wirtschaft und Gesellschaft , Tubingen 1925, trad. italiana Economia e So­ cietà, Milano 1968, val. II, sez. VII, Il potere non legittimo (Tipologia delle città), pp. 530-669; H. PIRENNE, Medieval Cities: their origins and revival of trade, Princeton 1925 (Bruxelles 1927), trad. italiana Bari 1971 ; ID., Les villes et les institutions urbaines, volI. 2, Paris-Bruxelles 1939, dove è ripubblicato anche il suddetto saggio sulle città nel Medioevo, I, pp. 303-431. 2 Per un primo orientamento in proposito si veda M. SCOLARI, Un contributo per la fo ndazione di una scienza urbana, in Controspazio, n. 7-8 (Iu.-ag. 1971), pp. 40-47, con ricca bibliografia, dove viene discussa la più importante letteratura sui problemi di storia della città. Per il concetto di « scienza urbana » si vedano i libri dei due più importanti teorici in Italia: A. ROSSI, L'architettura della città, Padova 1966 e 106 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 107

Manca però ancora in Italia uno studio degli strati sociali urbani quanti­ città, i nomi degli inquilini, la via e il numero civico indicanti gli stabili ficati nelle loro dimensioni economiche secondo le linee metodologiche e la relativa quota d'affitto 1. indicate dalla relazione di E. Labrousse fin dal 1955, Vo ies nouvelles L'idea di una tassazione generale degli stabili urbani prende corpo vers une histoire de la bourgeoisie occidentale aux XVIIe et XIXe siècles nel Senato provvisorio nel dicembre 1796 di fronte alla drammati,ca situa­ (1700-1850), che tanta ricchezza di studi ha prodotto in Francia 1. Com­ zione venutasi a creare per la finanza pubblica della provincia bolognese, pito di queste note è di tracciare la storia di un catasto urbano della fine conseguente alla congiuntura politica nuova, fatta di scelte e di urgenze del Settecento a Bologna e di articolare, su questa base, un -discorso cri­ indilazionabili, determinatasi con l'arrivo delle truppe napoleoniche. tico sulla utilizzazione di tal gener� di fonti nel contesto degli studi di Non intendiamo dilungarci nell'analisi della crisi economica e finan­ storia economica quantitativa 2. ziaria di Bologna nel 1796: altri prima di noi l'ha fatto 2. Dobbiamo, tuttavia, richiamare alcuni fatti generali, all'interno dei quali collocare . 1. Le fonti catastali cui facciamo riferimento consistono in due serie l'istituzione del catasto, ò casatico, e le viéende relative. di dieci registri ciascuna, conservati presso l'archivio di stato di Bologna Entrati i francesi in Bologna il 18 giugno 1796, il 23 uscì il bando e sinora del tutto inesplorati, che portano rispettivamente i titoli : Regi­ che decretò la contribuzione bolognese nella misura di quattro milioni stro originario dei trasporti della città di Bologna 1797 i registri della prima di lire tornesi, due in oro ed argento, due in derrate alimentari e bestia­ serie ; Catasto urbano della città di Bologna quelli della seconda, senza me 3. Ma la contribuzione risultò ancor più gravosa se già alcuni giorni data, ma che da elementi critici contestuali interni, su cui ci soffermeremo prima, il 21 giugno, tre commissari napoleonici avevano sequestrato le più avanti, possiamo datare al 1800. Ambedue le serie contengono gli casse pubbliche, compreso il Monte di Pietà, asportando oro, argento, elenchi di tutti i proprietari di immobili compresi entro le mura della gioielli e merci (sete e canape), per un valore cOmplessivo di oltre due milioni e mezzo di lire tornesi 4• Per far fronte alle contribuzioni e alle G. GRASSI, La costruzione logica della città, Padova 1966. Si veda inolfre, per le ri­ necessità correnti dell'mi11l1inistrazione, che il sequestro delle pubbliche cerche in corso ispirate agli orientamenti metodologici accennati, R. FREGNA - S. Ippo­ casse rendeva alquanto problematiche, il Senato decise di emettere un UTO, Fo nti d'archivio per una storia edilizia di Roma. I libri delle case dal 1550 al '700: prestito volontario, poi trasformato in forzoso, con editto del 25 giugno fo rma ed esperienza della città, in Controspazio, n. 9 (sett. 1971), pp. 2-20 e Fo nti 1796 5. In tale editto, dopo aver richiamato i fatti sopra ricordati, i sena­ d'archivio per una storia edilizia di Roma. Primi dati sull'urbanizzazione nell'area del Tr idente, in Controspazio, 11. 7 (lu. 1972), pp. 2-18. Per una panoramica degli studi tori bolognesi dichiaravano che di storia urbana all'estero, vedi Th e study of urban history, a cura di H. J. DYos, Lon­ «nell'angustia delle circostanze sarà persuaso ognuno, che non sarebbe possibile di don 1968, raccolta di studi, di cui particolarmente la rassegna di studi francesi di F. ripartire nel momento e di giustamente equilibrare le contribuzioni colle forze rispettive BEDARIDA, The growth of urban history in France: some methodological trends, pp. 47-60; de' contribuenti. Questa non può essere opera che del tratto successivo, e delle più infine, si veda il bel saggio di G. SPINI, Architettura e politica nel principato mediceo serie ponderazioni, onde l'aggravio [ ...] non pesi direttamente sopra la elasse indigente. del Cinquecento, in Rivista storica italiana, IV (1971), pp. 792-845, frutto di una ricerca Intanto è forza, che le contribuzioni si prendano dai facoltosi della provincia in via collettiva dell'istituto di storia della facoltà di magistero di Firenze. di sovvenzione allo stato, onde distribuirle in seguito in giusta proporzione fra di loro ... ». 1 Relazioni del X Congresso internazionale di Scienze storiche, IV, Firenze 1955. Per una visione complessiva dei problemi storici di stratificazione sociale, cfr. AA. VV., Histoire sociale. Sources et méthodes, Paris 1967. 1 Ringrazio vivamente la dotto Isabella Zanni Rosiello che mi ha agevolato nella 2 Per la tematica relativa alla storia quantitativa, si vedano : J. MARCZEWSKI, consultazione del catasto. Histoire quantitative. Buts et Méthodes, in Cahiers de l'Institut de Science economique 2 Cfr. U. MARCELLI, La crisi economica e sociale di Bologna nel 1796, Bologna appliquée, n. 115, luglio 1961 ; ID., Buts et méthodes de l'histoire quantitative, in Cahiers 1953. Per tutto il periodo dell'attività del Senato provvisorio si veda anche G. GUIDI­ Vilfredo Pareto, III (1964), pp. 125-164; P. CHAUNU, Histoire quantitative et Histoire CINI, I riformatori dello stato di libertà della città di Bologna dal 1394 al 1797, III, serielle, ibid., pp. 165-175; J. MARCZEWSKI, Quelque� observations sur l'artiele de M. Bologna 1877, pp. 103-162. Chaunu, ibid., pp. 177-180; F. FURET, L'histoire quantitative et la construction du fa it 3 V. FIORINI, Catalogo illustrativo del tempio del Risorgimento italiano, II, parte I, historique, in Annales, Èconomies Sociétés Civilisations, XXVI (1971), pp. 63-75. Per pp. 511. Bologna 1897. una discussione critica dei rapporti fra storia quantitativa e storia sociale si veda P. 4 U. MARCELLI, op . cit., pp. 13-14. VILAR, Pour une meilleure compréhension entre économistes et historiens. «Histoire quan­ 5 Editto del Senato riguardante la contribuzione, 25 giugno 1796, in Raccolta dei titath'e » ou écollomefrie l'étrospective ?, in Revue historique LXXXIX (1965), pp. 293- Bandi, notificazioni, editti ecc. pubblicati in Bologna dopo l'ingresso delle truppe fr ancesi 312, tradotto ora in Svilupp o economico e analisi storica, Bari 1970, pp. 239-254. accaduto li XVIII giugno MD CCXCVI, Bologna, Stamperia Camerale, pp. 52-53. 108 Aldo Monti Un catasto urQano bolognese della fine del '700 109

In tali formulazioni il senato esprimeva una consapevolezza degli una parte, a parziale pagamento della contribuzione, un'offerta a fondo avvenimenti nutrita di molteplici ragioni : il fatto che la finanza di guerra perduto, senza contropartita alcuna in termini di oro e di argento da parte francese avrebbe colpito, non solo per ragioni ideologiche e politiche, degli ecclesiastici; dall'altra, otteneva di ipotecare i loro beni per garan­ ma anche e soprattutto per motivi inerenti alla funzionalità stessa del­ tire il rimborso del prestito ai laici, quindi in primo luogo a se stessa. l'esazione di contribuzioni e requisizioni, i ceti più ricchi, cioè quelli che L'aristqcrazia del Senato, depositaria da secoli e gelosa titolare del po­ con più sicurezza potevano essere suscettibili di prelievo fiscale rapido tere locale, che aveva esemplato il sistema fiscale in modo da garantirsi e immediato ; la volontà politica di non codificare con una catastazione una sostanziale immunità tributaria, tentava di risolvere la intera situa­ stabile le emergenze fiscali di una congiuntura politica, nella convinzione zione in una classica operazione finanziaria di prestito pubblico tipico illusoria che i principi tributari impliciti nelle indicazioni della finanza della finanza «ancien régime », in cui il debito dello stato diventava un rivoluzionaria, che sarebbero poi diventati il supporto del diritto tribu­ lucroso investimento di speculazione per chi deteneva le leve del potere tario borghese moderno, potessero essere solo l'espressione di una con­ locale. Si deve osservare, inoltre, che anche il modo con cui il Senato giuntura che, in seguito, sarebbe rientrata nell'alveo dell'antico sistema �oncepiva il proprio atteggiamento politico nei riguardi dell'ordine eccle­ politico dell'ancien régime; la decisione di tradurre 1'esproprio di ricchezze siastico, si inscriveva in una mentalità politica specifica della logica di dei ceti facoltosi in un' operazione di prestito forzoso, nel tentativo di un'organizzazione sociale basata su ordini giuridici, nella quale l'avver­ sovrapporre un ordine legale a un'operazione di finanza di guerra, facendo sione anticuriale non usciva dall'ambito corporativo tradizionale. Ed era del benestante espropriato il titolare di una sovvenzione allo stato frut­ nell'alveo politico tradizionale che il Senato cercava di mantenere la si­ tifera al 5 %. Inoltre, evento chiave dell'intera vicenda, la classe sena­ tuazione, scaricando sui «curiali » le contraddizioni di una situazione . toria metteva in pratica l'intenzione, già maturata prima dell'arrivo dei politica nuova, non più risolubile nei vecchi quadri sociali ed istituzionali. francesi, di far pagare agli ecclesiastici le spese della maggior parte delle Riservandoci di tornare su questi problemi e restando agli aspetti generali contribuzioni che si annunciavano pesanti. A questo fine il Senato aveva dell'editto del 25 giugno, ci rimangono da segnalare ancora due dispo­ ottenuto da Roma il permesso, pochi giorni prinia dell'uscita del bando sizioni di carattere tecnico : alla contribuzione dovevano partecipare del 25 giugno, di ipotecare i beni della chiesa per far fronte al pagamento tutti, non solo laici ed ecclesiastici, ma corpi morali e comunità, anche delle contribuzioni di guerra 1. Al riguardo, citiamo per esteso le fonnu­ se il complesso delle immunità ed esenzioni, tenacissimi istituti dell'appa­ lazioni essenziali del bando: rato fiscale tradizionale, non veniva ancora ufficialmente abolito ; infine, la sovvenzione al 5 % veniva disciplinata tecnicamente nei termini per cui « Non potrà esser grave agli ecclesiastici, che in corrispettività degli ori e degli ai:­ genti delle chiese e luoghi pii che contribuiranno, non si offra loro dallo stato alcun « si rilascierà tosto in corrispondenza un' Apoca di credito fruttifero all'indicata fr utto. Costituiscono già questi pel clero una proprietà inalienabile e che per natura ragione [... ] munita di bollo pubblico e delle sottoscrizioni [ ...] il qual documento avrà sua non potrebbe divenire fruttifera per lui. Né formerà egli per ciò un credito secco la stessa forza d'un pubblico rogito munito delle più stringenti clausole obbligatorie, accor­ collo stato, il quale ne sarà responsabile, tosto che bilanciate le proprie forze si trovi dandosi ai crediti che cosi verranno formati, i privilegi stessi dei luoghi di monte camerali », in istato di poterlo soddisfare. Non cosi avverrà delle sovvenzioni che facciano le chiese e i luoghi pii in denaro contante. Per questo e per quelle- tutte che in qualunque ma­ niera e cioè in contante o in massa verranno fatte dai cittadini laici, o anche dagli ec­ Nel caso poi che qualcuno violasse le disposizioni del bando, clesiastici a carico de' loro particolari patrimoni, lo stato offre ai sovventori a vieppiù « oltreché verrà immediatamente costretto colle fo rze esecutive alla somministrazione . incoraggirli, l'interesse del cinque per cento, ed anno, pagabile per primo anno in fine o al pagamento della prestazione richiesta, senza sp eranza di rindennizzazione veruna, di esso, in progresso di semestre in semestre, assicurato intanto sulla generalità delle incorrerà [ ...] nella pena del dopp io, ed altre ad arbitrio del Senato », forze della provincia, ed anche in sussidio e fidejussoriamente su tutti i fo ndi del clero secolare regolare, in seguito delle già impetrate . ed ottenute legittime fa coltà, per equi­ librare a. suo tempo e proporzionare la totalità del debito, fr a i possidenti e i fa coltosi Teniamo nota anche di queste disposizioni tecniche, perché ci consen­ tutti, ovvero per estinguerlo mediante un'equa imposta sulla medesimà classe di persone ». tono di poter meglio inquadrare la formazione del catasto urbano. La contribuzione del 23 giugno non risolse la pesante situazione Con queste disposizioni la classe dirigente boLognese otteneva, da della finanza pubblica bolognese, e si continuò nella prassi delle requi­ sizioni. Si passo di conseguenza, il 26 ottobre, alla creazione di una giunta

1 U. MARCELL!, op . cit., p. 13. incaricata dal senato di censire i beni delle comunità religiose in vista 110 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 111 della loro vendita: del dicembre 1796 è la lettera di Bonaparte per il Se­ « la prima si è che tutti gli stabilimenti altre volte ideati, sono stati fatti prima di nato, consegnata ad Antonio Aldini e Antonio Caprara, contenente le avere persona alcuna in capitale che ne assicurasse l'esecuzione [. ..l. La seconda si è istruzioni in tal senso, poi ufficialmente sancite nella notificazione sena­ che il consenso delle autorità che in essi avevano parte (e parlo precisamente degli ecclesiastici) è bensi stato dato, ma solo relativamente alla massima, mai, o quasi alla toria del 27 dicembre 1796 1. Tra le due· date sta l'istituzione del casatico, esecuzione. Dissi quasi mai ; perché nel 1762 pareva veramente concordato il tutto il 19 dicembre 2. '\' rapporto all'una ed all'altra parte; ma il sistema si trovò forse ineseguibile all'atto pratico» 1 . 2. Prima della istituzione del casatico, non mancarono imposizioni sugli immobili urbani, ma si trattava sempre di aggravi parziali ed epi­ Un anonimo estensore di un'altra memoria, probabilmente anch'egli sodici per spese di manutenzione, rifacimenti, ecc. di strade e canali, spese membro dell' Assunteria d'Ornato, riferendosi alle due ragioni invocate che venivano, in quelle circostanze, addossate ai cosiddetti «fronteg­ dal senatore Angelelli, affermava di rincalzo : gianti », cioè i proprietari degli stabili situati in quelle aree della città investite dalle operazioni di ammodernamento. « Sarà vera l'una e l'altra delle due cause: ma a mio giudizio verissima è la seconda, ed a lei sola oserei imputare il rovesciamento di tutte le surriferite provvidenze. Appog­ Il progetto di una generale tassazione degli immobili urbani risale giato il clero al rescritto della Sagra Congregazione dell'Immunità vuole che la coat­ a Bologna agli inizi del Settecento. Il 29 dicembre 1714 il Senato di Bo­ tiva degli ecclesiastici spetti privativamente all'Em.o Arcivescovo, e questo appunto è logna ordina l'esecuzione di un generale campione di tutte le strade, case il mezzo sagacemente studiato per sottrarsi quando loro piaccia al pagamento del de­ e proprietari al fine di imporre una tassa per il rifacimento e la manuten­ bito contributo » 2. zione delle strade 3. Su tale progetto si intrecciano per tutto il '700 le polemiche del Senato contro l'ordine ecclesiastico che, pervicacemente, Come si vede, la sostanza della contesa, che era di carattere squisi­ cerca di sottrarsi al pagamento della propria quota. Non intendiamo tamente fiscale, assumeva le forme dei tradizionali conflitti di compe­ dilungarci su tale questione, non disponendo ancora delle risultanze ca­ tenza in tema di giurisdizione, tipica controversia fra corpi intermedi tastali circa l'incidenza della proprietà immobiliare del clero regolare e nelle società d'antico regime. Per il Senato la facoltà di costringere gli secolare nel quadro della proprietà complessiva; solo una informazione ecclesiastici al pagamento delle loro tangenti era cumulativa e del legato quantitativa ci può dare gli elementi indispensabili per cogliere il senso e dell'Assunteria, mentre per il corpo degli ecclesiastici, che si richiamavano della questione in termini più circostanziati. Ci limitiamo a·fissare alcune alle norme del diritto canonico, essa costituiva una prerogativa esclusiva linee generali atte a comprendere gli sviluppi successivi ; un fascio di do­ dell'autorità ecclesiastica. La controversia, poi, a sua volta, faceva impli­ cumenti, memoriali, relazioni, verbali di sedute del Senato e dell' Assun­ citamente riferimento a una diversa concezione della posizione giuridica teria di Ornato, ci offre una serie di elementi di valutazione al riguardo 4. della legazione di Bologna nell'organizzazione dello Stato pontificio e Il senatore Angelelli in una sua memoria del 1773, dopo aver tratteg­ quindi a una diversa valutazione dell'ambito discrezionale proprio delle giato la storia complessiva della questione fin dal 1714, riassumeva in prerogative e degli attributi del potere locale. L'ordinamento giuridico due, principalmente, le cause della mancata esecuzione del progetto: di Bologna nello Stato pontificio aveva un carattere particolare, che nei capitoli stipulati con papa Nicolò V nel 1443 trovava il suo fondamento 1 [b id., pp. 31-34. istituzionale. In virtù di tali patti, o almeno nell'interpretazione che ne 2 R. ZANGHERI, La proprietà terriera e le origini del Risorgimento nel Bolognese, dava, il Senato della città si considerava semindipendente, in modo che I, 1789-1894, Bologna 1961, pp. 107-108. l'esercizio dei poteri sovrani veniva esercitato insieme dal cardinal legato, 3 Archivio di stato di Bologna (d'ora in avanti ASB), Reggimento, Partiforum, 29 dicembre 1714. Cfr. anche G. B. GUIDICINI, Cose notabili della città di Bologna, rappresentante di Roma, e dal senato. Riguardo all'amministrazione ossia storia cronologica de' suoi stabili pubblici e privati, I, Bologna 1868, pp. 19-20. economica della città e del contado il potere del Senato prevaleva su quello 4 ASB, Reggimento, Assunteria d'Ornato, «Libro delle correzioni da farsi al Cam­ pione della manutenzione delle strade 1770-1796 ». (Le « assunterie » o «congregazioni » svolgevano, nell'ambito dell'organizzazione politico-amministrativa bolognese, funzioni 1 ASB, Progetto per la manutenzione e restaurazione delle strade urbane presentato prevalentemente amministrative. L'Assunteria di ornato in particolare si occupava della dal Maechese Senatore Angelelli alla Eccelsa Assunteria di amato l'anno 1773, in «Li­ manutenzione delle strade e degli edifici, nonché di tutte le pratiche relative a con­ bro delle correzioni... » citato. cessioni di suolo pubblico). 2 ASB, Se/date delle strade urbane, in «Libro delle correzioni... » citato. 112 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 113 del legato 1, ma, nei momenti di maggiore tensione determinati da gravi pagni ; essa si inscriveva infatti nel tradizionale contesto dei conflitti giu­ situazioni finanziarie, il cui costo veniva ad incidere pesantemente sul risdizionalistici tra «corpi intermedi » settecenteschi in quanto tale tassa reddito e a mettere in discussione secolari privilegi ed esenzioni, il con­ veniva già pagata dai proprietari, sia pure episodicamente, limitatamente flitto giurisdizionale scoppiava violento, sia per quanto riguardava la alle occasioni di rinnovamento delle strade a carico dei «fronteggianti ». tradizionale pretesa del corpo degli ecclesiastici di sottrarsi al pagamento Ma, soprattutto, cosa molto più importante, la imposizione generale delle delle tasse in base alle norme del diritto canonico, sia riguardo alla diversa case di cui si parla e polemizza per tutto il '700 era basata su una pro­ interpretazione dello statuto giuridico della legazione di Bologna, che cedura estimativa estremamente semplice e approssimata, dal momento tale pretesa, secondo l'opinione dei senatori bolognesi, avrebbe dovuto che le case erano valutate in proporzione al fronte di strada pubblica disciplinare e limitare. La tassa sugli immobili urbani prima, poi la impo­ che esse venivano ad occupare 1. A tale procedura, di conseguenza, era sizione sulle terre o terratico durante gli anni ottanta, costituirono grosse estranea qualsiasi valutazione intrinseca, basata sulla struttura della casa, occasioni di conflitto, anche se la seconda destò di gran lunga più risonanza. cioè lo stato di conservazione, il numero dei vani, ecc., secondo le regole La battaglia per l'imposizione fondiaria, iniziata e perseguita dal di una metodologia catastale più moderna. La tassa non colpiva, dunque, cardinal legato Boncompagni Ludovisi nel quadro del piano di riforma la rendita o per lo meno la colpiva in misura limitata, ma costituiva il del papa Pio VI, vide l'aristocrazia senatoria attestata su posizioni con­ semplice finanziamento di un'operazione, per così dire, di finanza corrente. servatrici di tenace opposizione a un'operazione riformatrice di assolu­ In questo quadro si capisce perché tale iniziativa potesse partire dal Se­ tismo illuminato che colpiva a un tempo il reddito della nobiltà agraria nato e come la controversia con gli ecclesiastici si mantenesse entro un e il supporto del suo potere locale, l'istituto municipale con le sue pre­ ambito meramente giurisdizionalistico, riguardante, per l'appunto, solo rogative di autonomia e di semindipendenza cui abbiamo accennato 2. la facoltà di procedere contro di loro per il pagamento dell'imposta. Il terratico del Boncompagni si inseriva del resto in un contesto oramai In altri termini, l'imposizione sulle case come era concepita dal Senato, già prerivoluzionario 3. Ed il terratico colpiva una classe che era esente non aveva un carattere dirompente dell'assetto di classe attraverso il da secoli dalla tassa sulle terre, e si trattava di una esenzione già definita prelievo di una parte della rendita - come sarà invece finalità del catasto dalla legislazione cittadina di epoca medioevale, in base alla quale l'imposta Boncompagni nel quadro della riforma generale del sistema finanziario fondiaria non era pagata dei proprietari forniti del diritto di cittadinanza, della legazione bolognese -; non fu oriuscendo dal quadro sociale corpo­ ma solo da quelli che erano forestieri o che abitavano in campagna e, rativo per investire la struttura di classe, il conflitto non raggiungeva come tale, quindi, costituiva una delle più importanti manifestazioni del cioè la dimensione dello scontro sociale e si esauriva nell� tradizionale tipo di rapporti economici che si erano instaurati tra città e campagna contesa di competenze tra corpi medioevali. L'Angelelli, al termine della fin dall'epoca medioevale e signorile 4. sua relazione, riassumeva la situazione in questi termini : La tassa sulle case invece non destò le risonanze del terratico Boncom- « Gli ecclesiastici non rinunzieranno mai al decreto a loro favore della Congre­ gazione dell'Immunità, il Senato e l'Assunteria non pare che debba acconsentirvi, giac­ 1 L. DAL PANE, Lo Stato pvntificio e il movimento riformatore del '700, Bologna ché è lesivo dei suoi diritti e della sua giurisdizione, contrario alla massima dello Statuto 1959, p. 191. Sui Capitoli di Nicolò V, cfr. G. ORLANDELLl, Considerazioni sui Capi­ e ripugnante al sistema del governo » 2. toli di Nicolò V coi bolognesi, in Rendiconti dell 'Accademia nazionale dei Lincei; Classe di scienze morali, storiche e filologiche, s. VIII, IV (1949), p. 454. Vari furono i tentativi per uscire da questa impasse : occasione impor­ R. ZANGHERI, 2 Si veda op . cit., pp. 12-13. tante, o per lo meno significativa per la personalità che vi fu coinvolta, 3 Ibid., p. 15. 4 Documento fondamentale, in materia tributaria dei rapporti fra città e cam­ fu l'ascesa al trono pontificio nel 1740 del cardinal Lambertini, papa Be­ pagna, sono le Provisiones taxarum guardiae et comitatus Bonomiae, del 1475, nelle nedetto XIV, uomo non insensibile ad istanze riformatrici 3, ma troppo quali, fra l'altro, sono dettate le norme per la formazione degli estimi, norme che ri­ . masero a fondamento dei tributi del contado bolognese a tutto il secolo XVIII. Si 1 Tale procedura è fissata fin dal primo momento dell'istituzione della tassa sulle possono leggere in Statuta civilia et criminalia civitatis Bononiae ... edidit comes Philip­ case nella decisione del 29 dicembre 1714, già citata. pus Carolus Saccus ..., parte II, Bononiae 1737, pp. 47-134. In base ad esse i contri­ 2 ASB, Progetto per la manutenzione e restaurazione delle strade urbane ... citato. buti venivano distinti in cittadini, fu manti e fo restieri. I fumanti erano i proprietari 3 Sulla figura di Benedetto XIV, si veda F. VENTURI, Settecento riformatore, To­ • abitanti in campagna. rmo 1969, pp. 98-115. 8 114 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 115 prudente per intervenire nel delicato equilibrio istituzionale dello stato senatoria contro il catasto Boncompagni 1, in cui, dietro le formulazioni ecclesiastico. Sicché accadde, come lamenta l'anonimo estensore dell'As­ demagogiche, si celano gli interessi di classe offesi. Certo, la tassa sugli sunteria d'Ornato, che immobili di città non aveva la medesima incidenza fiscale e la stessa im­ «l'Eminentissimo Arcivescovo Lambertini poscia pontefice di gloriosa memoria, portanza politico-finanziaria di quella sulle terre, come abbiamo già mo­ avendo dato la sua annuenza per il rifacimento di alcune selciate, non solo non volle per­ strato ; tuttavia, evidentemente per il Senato non conveniva più, nel nuovo mettere che fo ssero costretti dalla potestà secolare gli ecclesiastici relmenti al pagamento, contesto politico creato dall'operazione riformatrice del Boncompagni, ma semplicemente fece loro insinuare che pagassero, alla quale insinuazione ubbidirono insistere su una proposta che, per quanto di gran lunga inferiore per qua­ alcuni, ed altri più contumaci, nulla curandola, si fecero lecito di non pagare la propria tangente. Con questo ed altri simili esempii incoraggito il clero, si lusingò sempre di lità politica e per incidenza fiscale · al terratico, si collocava pur sempre rovesciai' su i laici tutto il peso del contributo ; ed al contrario i laici, o chi presiede sullo stesso piano d'indirizzo e di principio. al governo di essi, vedendo che contro degli ecclesiastici non si procedeva che pel mezzo In questo nuovo quadro di riferimento, comunque, si addivenne alla inefficace di semplici insinuazioni, si sono astenuti dall'intraprendere un'opra, benché imposizione della tassa sulle case e alla formazione del relativo campione necessaria, la spesa della quale tutta andrebbe a ricader sopra di essi » 1. con notificazione del 6 febbraio 1785 emessa dal Cardinale legato 2. Con questa : La controversia, trascinatasi per decenni, si risolse ne1 1784, nel quadro «L'Em.a Sua Rev.ma, colla partecipazione e consenso degli [ ...] Signori del Reg­ della battaglia riformatrice condotta dal Boncompagni contro l'aristo­ gimento e Assunti d'Ornato [ ...] ordina e comanda che tutte l� persone ecclesiastiche crazia senatoria bolognese. Tale nuova situazione fece sì che il Senato o secolari di qualsivoglia ordine, grado e condizione, siccome pure tutti i monasteri, raffreddasse �lquanto l'originaria iniziativa di una tassazione generale ospedali e luoghi pii, che possiedono case ed altri quasiasi edifizi di questa città, no­ sugli immobili : si cominciò a pensare di sostituirla con una più innocua nostal1te qualunque esenzione o privilegio che addurre potessero, debbano onninamente imposizione di due baiocchi per ogni carro e di un baiocco per ogni bar­ e senza eccezione alcuna pagare [ ... ] le infrascritte tasse che l'Em.a Sua ha imposte ed impone per l'esecuzione del piano suddetto [ ...] ». roccio che entri o esca dalla città 2, trasferendo sui consumi ciò che ori­ ginariamente colpiva la rendita. Possiamo riassumere questo punto di Il piano consisteva in una serie di provvedimenti per i quali : vista con le parole di un anonimo rappresentante dell' Assunteria di Ornato : «nello spazio di nove anni vengono intieramente a rifarsi le strade più importanti «Le tasse sopra le case, comunque fosse il metodo da tenere nell'imporle, sarà della città e vengono a ridursi tutte e mantenersi dal medesimo in lodevole stato per sempre una gravezza capziosa, disuguale, non consentanea alla mente che il Regnante dodici intieri anni ». Sommo Pontefice Pio VI ha dimostrata nel chirografo del 1780; mercé che sonovi in Bologna povere famiglie che possedendo appartamenti in case sulla strada, queste sa· In tale ristretto quadro di finanziamento di un'operazione corrente, ranno costrette a pagarE;) gravose tasse, mentre che persone doviziose, che non possie­ dono case in città e che lucrano moltissimo in altra sorta di traffici non pagheratUlo la tassa sulle case rimase fino al 1796, allorché, mutati tutti i dati della cosa alcuna. Gli fitti delle case e delle botteghe monteranno a somme vistose: quindi situazione politica e finanziaria, essa si venne configurando come impo­ il povero artigiano, il povero cittadino giornaliere . soffriranno danno gravissimo. Che sizione sulla rendita con il già ricordato decreto del Senato provvisorio se non sarà possibile il costringere gli ecclesiastici a pagare le tasse, tutto il loro peso del 19 dicembre 1796 3• piomberà sui cittadini proprietari di case, li quali poi addosseranno questo stesso enor­ me peso agli cittadini inquilini, che non possiedono case o botteghe: quindi di quale esorbitanza per li poveri, di quali angherie non è suscettibile questa gravezza » 3. 3. Passando all'illustrazione del bando del 19 dicembre, il testo se­ natorio premetteva due osservazioni di carattere generale. Anzitutto il Ritornano qui gli analoghi tipici argomenti dei polemisti di parte richiamo e l'imputazione della grave situazione debitoria dell'azienda pubblica bolognese, che l'invasione francese aveva aggravato, alla respon-

1 ASB, Selciate delle strade urbane, citato. 1 R. ZANGHERI, op . cit., p. 24. ASB, Riflessioni per appoggiare il progetto. di porre un'imposizione di baiocchi 2 2 Biblioteca comuùale di Bologna (d'ora in avanti BCB), Bandi, 1785. due per ogni carro e baiocchi uno per ogni broccio che entra o. sorta a carico dalla città, 3 L'editto imponeva, contemporaneamente, anche una tassa su ogni corba di in «Libro delle correzioni... » citato. semin a. Sul provvedimento del 19 dicembre cfr. P. PANCALDI, Del Catasto pontificio 3 ASB, Riflessioni sui progetti e la rinnovazione delle selciate della città, 7 febbraio in generale ed osservazioni sull'estimo della provincia di Bologna, Bologna 1849, pp. 1784, in «Libro delle correzioni ...» citato. 11-14; G. GUIDICINI, I riformatori. .. cit., p. 135. è.. �. �:-'

: ..' � " A�"-76 ' 116 Aldo Monti ,. Un catasto urbano bolognese della fine del '700 117 '••. ...•..i� . 'l'!-•.. sabilità esclusiva del governo centrale pontificio, con particolare riferi­ situati entro. di essa, li quali tanto unitamente, che disgiuntamente si affittino, di dovere mento polemico al tentativo riformatore del Boncompagni. pagare [. . ] alla scadenza del prossimo Natale, la quarta parte della imminente rata di pensione, che viene ad essere l'ottava parte dell'intera annua rendita de' rispettivi « Ai più antichi debiti incontrati in molta parte a riguardo della Camera di Roma stabili ». contro la legge del Patto X di nostra dedizione, per cui i diritti daziari de' Pontefici sopra di noi dovevano essere ristretti alla sola percezione del dazio del vino, altri molti Di conseguenza si ordina a eransi aggiunti ne' più recenti tempi per replicate penurie e a sostegno dell'incagliato e pericolante commercio, che ne avean rèsa la mole pressoché sproporzionata alle « tutti li proprietari di questa classe di stabili e ai loro rispettivi conduttori ed forze. Fra le cagioni delle precedenti angustie non lasciava certamente di avere una gran inquilini di dovere entro il termine di giorni tre denunciare alla residenza della Giunta parte il debito immenso incontrato per la vasta intrapresa delle bonificazioni, porta­ sulle contribuzioni e requisizioni [... ] l'importo delle corrisposte o pensioni, che ritrag­ ta com'è noto dall'indipendenza e dal dispotismo al di là di ogni limite di spese e gono dalla loro locazione, indicando la strada, il numero della casa, l'appartamento, di arbitri ». e il nome del proprietario e rispettivamente dell'inquilino. Per quelli de' predetti stabili che non sono affittati, ma abitati o goduti da' rispettivi padroni, o comunque ritenuti Vengono riassunti in questo passo i principali rilievi politici fatti ad uso di abitazione padronale, dovranno questi, e rispetto agli esteri i loro agenti o dal Senato : contrasti giurisdizionalistico-fiscali con la corte di Roma, mandatari entro il termine di sopra prefisso esibire alla mentovata residenza, oltre le spese per rifornimenti alimentari, sovvenzioni a un commercio interna­ altre predette indicazioni, un attestato giurato di perito sopra l'annuo affitto che si po­ trebbe ritrarre dai medesimi. Sia di regola, che dovendosi l'abitato considerare nello zionale di sete e canape (semilavorati e manufatti), cui la concorrenza stato in cui trovasi, e non in quello a cui potrebbe con spesa ridursi, e non senza aver internazionale, resa più acuta in seguito alle trasformazioni determinate riguardo alla opportunità degli incontri di affittarlo nella città nostra e conforme alla dalla rivoluzione industriale, aveva chiuso molti sbocchi 1; in più la rie­ equità;. che niuna abitazione si consideri a questo effetto capace di maggiore affitto sumazione di un vecchio espediente polemico, usato dal Senato bolognese di Lir 3200 ». contro il piano di riforma finanziaria del Boncompagni, di cui il terratico era il supporto fondamentale 2, e cioè l'incidenza che le operazioni di Non si accettava, inoltre, alcuna esenzione, e se ne dichiarava la com­ bonifica, che sotto la direzione del Boncompagni ebbero uno sviluppo pleta abolizione a partire dal successivo 1 gennaio 1797. Venivano eccet­ imponente, avrebbero avuto nella formazione del debito pubblico. Elenco tuati, di cause, vecchie polemiche riesumate, nessuna comprensione del «mec­ « dalle requisizioni del quarto le sole canoniche de' parrochi e l'episcopio, quando canismo » nuovo in cui si era entrati, il cui controllo richiedeva una com­ però i primi non ne affittassero una porzione [ ...] Si eccettuano parimenti gli edifizi, pleta ridefinizione della politica economica e della gestione finanziaria, o parte di essi, li quali si giustificasse, non essere presentemente affittati, né ritenuti ad uso padronale ». che il vecchio corpo gentilizio non era in grado di formulare e che non era riuscito a comprendere nemmeno quindici anni prima, allorché tale Prima di arrivare alle formulazioni che definiscono più specificamente ridefinizione prendeva corpo nell'iniziativa del Boncompagni. i caratteri istituzionali del casatico, ci preme notare una delle nonne più La seconda osservazione riguardava la già accennata volontà di non « politiche » sopra citate, e cioè la preoccupazione del Senato a che le codificare in un catasto stabile le misure fiscali del momento : case «ad uso di abitazione padronale » venissero stimate, al fine di accer­ « Non era però questo, come noI fu dapprima, il caso, di pensare a gravezze e im­ tarne la probabile rendita, sulla base delle condizioni effettive in cui si posizioni stabili e ben distribuite. Potrà essere questa l'opera di tempi tranquilli e il trovava lo stabile e non in quello stato « a cui potrebbe con spesa ridursi ». nuovo governo saprà occuparsene opportunamente ». Dove chiaramente ritorna l'antica angosciosa avversione ai criteri esti­ È utile, per quello che si dirà più avanti, citare per esteso il testo mativi del catasto Boncompagni, fondati sull'intrinseca capacità produt­ nelle sue formulazioni normative principali. Si ordinava dunque, a tiva delle terre e non sul loro stato effettivo, sicché i proprietari vennero tassati «per quel che i loro terreni potrebbero rendere, che è sovente «tutti indistintamente tanto nazionali, che esteri proprietari di case, botteghe o molto più di quel che effettivamente rendono. Non si sarebbe potuto altri edifizi atti a locarsi compresi entro le mura della città, non esclusi gli orti o prati immaginare più coercitiva misura contro i proprietari assenteisti, di questo 1 Si veda L. DAL PANE, Economia e società a Bologna nell'età del Risorgimento, vero e proprio obbligo di trasformazione fondiaria ed agraria » 1. Si vo- Bologna 1969. 2 R. ZANGHERI, op. cit., p. 8. 1 Ib id., p. 9. 118 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 119

le��, eviden�emente, sf�ggire ad una tassazione che costringesse i proprie­ «la quale ne rilascierà recapito di credito fruttifero : a regola di tale esazione gli . . tau a fare 111vestl1nentl 111 un momento, per altro, estremamente pesante uffici di Gove1'1lo ed Ornato somministrar dovranno alla detta Giunta il Campione dal punto di vista ec�nomico e finanziario ; in ogni caso non si voleva, delle case ed edifizi di città ». tenendo presente che Il catasto Boncompagni non era ancora stato atti­ Abbiamo voluto citare per esteso le principali disposizioni del bando vato dai france�i, e quindi il Senato poteva pensare che fosse stato sepolto per sempre, �reare un precedente che servisse da riferimento per la cata­ del 19 dicembre, non solo per dare elementi diretti di valutazione dei . stazIOne stabIle, alla quale pure, in prospettiva, si pensava. problemi critici posti dalla utilizzazione del documento, ma per rendere Riguardo alle norme specificamente riguardanti la formazione del più evidenti i suoi caratteri tecnico-istituzionali e « politici ». Nulla è catasto, dobbiamo tener presente le principali, che ci serviranno per una più « politico » di un documento catastale, è stato scritto da uno stu­ valutazione dei margini di validità dei dati numerici, al fine di un'ana­ dioso particolarmente incline alla minuziosa auscultazione archivistica, lisi quantitativa del quadro sociale. Prima di tutto il problema dell'inte­ dei catasti dell'età moderna: dietro le norme finanziarie si disegna una stazione dell'immobile : complessa articolazione sociale, uno scontro di volontà politiche 1. Il verbale della seduta senatoria del 17 dicembre 1796 può gettare qual­ �< S?tt� no�e di propri�tari si comprendono, all'effetto di soggiacere alle rispettive . che luce sull'aspetto politico generale de11a vicenda, da cui le norme più reqUlslzlOm, gh usufruttual'l e generalmente tutti quelli che percepiscono per qual SI._ 2. voglia titolo lucrativo le rendite de' rispettivi fondi ». strettamente tecniche possono acquistare più chiaro significato politico Nel corso di tale seduta, con all'ordine del giorno la proposta di Inoltre una tassa generale sulle case e di abolizione delle esenzioni degli ecclesia­ stici, dopo un iniziale e apparente unanimismo, si passò, in seguito, ad « � mente �el governo ne� far� le presenti requisizioni di colpire la cosa ed il pro­ una più complessa e articolata trattazione della proposta, come appare pn�. �a:lO, o godltor delle remhte di essa. Quindi i coloni, i conduttori a tempo, gli in­ . dal verbale della seduta che riportiamo per esteso : quil1111 non dovranno mat esser partecipi o porzionari nel peso [. ..] ». «Rese grazie ai Citt. Assunti di Magistrati del provvido pensiere e della loro rela­ Riguardo poi al problema dei carichi sugli immobili, si stabiliva che : zione e consentaneo proclama, e non udita cosa in contrario, approvati in tutto e per tutto i provvedimenti immaginati, siccome nelle circostanze i più opportuni, approvato «nel determin�re le quote delIe rispettive rendite di sopra requisite non si avrà pur anche ' il proclama ed ordinato che sia tosto pubblicato. Fu però immediatamente . raglOn� di. tasse, �esl, o aggr�vj di qualunque sorta inerenti ai fondi, ma la quota resterà fatta menzione che trattandosi di gravare eziandio i beni degli ecclesiastici, e toglier determ111ata dali annua corl'lsposta d'affitto, che si ritrae o che si potrebbe da essi ri­ le loro esenzioni, erano necessaria speciali facoltà, senza delle quali il cittadino senatore trarre ». motivante non prestava assolutamente il suo consenso alle proposte imposizioni ed abolizione di esenzioni. Ma venne assicurato che tali facoltà realmente si avevano e Inoltre poteva il Senato rimanere su questo in piena tranquiI1ità. Dietro tale 'assicurazione

« �on potrà l� rispettiva requisizione venir ritardata o impedita per assegni; cessioni, 1 M. BERENGO, A proposito di proprietà fo ndiaria, in Rivista storica italiana, . . . delegazlom, arrestl, Ipoteche o vincoli qualunque esistenti sulle rendite dei fo ndi ma LXXXII (1970), p. 126. tali �ffezioni o vincoli resteranno trasportati sul credito, che con tale contribu�ione 2 Cfr. ASB, Senato provvisorio, Atti, busta 2, 17 dicembre 1796. I membri del verra formato ». vecchio Senato erano di diritto 50, ma di fatto 42, perché cinque posti erano vacanti e tre occupati da membri forestieri. Con l'arrivo delle truppe napoleoniche, e l'istitu­ Da ultimo, zione del Senato provvisorio, ai 42 vecchi senatori furono aggiunti altri 42, di nomina popolare, tutti di estrazione sociale alto-borghese. Alla prima seduta del Senato, cosI «se [.. . ] l'annuo affitto della casa o bottega o altro edificio, o stabile qual�l1lque, rinsanguato, nel novembre 1796, furono presenti 72 senatori ; non vi presero parte . �'Ice:esse au�nento per qualche diritto annesso al medesimo, ed indipendente dal merito due senatori aggiunti e dieci del vecchio Senato. Cfr. G. GUIDICINI, I riformatori... , I?tnnseco, situazione o destinazione del fabbricato, si dovrà a giudizio di perito ridurre cit., pp. 105 e 120. L'elenco dei senatori aggiunti, significativo per la qualificazione l affitto a quel tanto, che corrisponda alI'edificio ». professionale e sociale che vi è segnalata, lo si può vedere a pp. 121-126 dell'opera del Guidicini. Si danno queste notizie per dare una idea approssimativa delIa pre­ senza numerica dei senatori nella seduta del 17 dicembre 1796 e della maggioranza Tutte le quote dovevano essere pagate poi alla Giunta de11e con­ richiesta, in mancanza di informazioni precise nel verbale della seduta senatoria. I tribuzioni presenti dovevano oscillare fra i sessanta-settanta. 120 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 121 il primo cittadino Sen.re motivante si diede per rassegnato, sempre che nel proclama Senato circa l'annosa questione riguardante la possibilità di procedere venisse espressamente accennato il concorso di dette facoltà. Ma richiestosi da altro contro gli ecclesiastici in materia fiscale, tanto più se si pensa alla larga cittadino senatore che la determinazione da prendersi per l'approvazione del suddetto maggioranza di voti che raccolse il « partito » di abolire le esenzioni eccle­ proclama venisse presa per partito : non udita cosa in contrario, si procedette al partito ». siastiche. Il fatto è che si voleva una diminuzione sostanziale della tassa Il progetto, per la cui approvazione occorrevano i due terzi del Se­ sulle case ed è significativo notare che sulla proposta di tassare le case, nato, non fu approvato « per voti 19 contrari ». Si decise allora di sia pure opportunamente emendata al fine di decurtarne l'aliquota, si venne a creare una maggioranza di 8 voti inferiore a quella avutasi sul « riproporre il partito dividendolo secondo i tre diversi oggetti, cui esso riguarda. « partito » dell'abolizione delle esenzioni. Sebbene si trattasse di una L'uno della tassa sulle corbe. L'altro parimenti della tassa sulle pigioni, e il terzo del­ imposizione in forma di prestito forzoso al 5 %, definita in base a criteri l'abolizione delle esenzioni degli ecclesiastici ». catastali approssimativi e col metodo della denuncia, si trattava pur sem­ Il primo « partito », sulle corbe di semina, da ottenersi sempre con pre di un'imposta che colpiva la rendita ed evocava paure antiche e preoc­ i due terzi, messo ai voti con la specificazione « che si hanno le più legit­ cupazioni nuove. Si voleva restare sul sicuro : era preferibile una sostan­ time facoltà rapporto ai beni degli ecclesiastici », venne approvato con ziosa decurtazione della tassa a un ipotetico fu turo rimborso il quale, 43 voti. Il secondo sulle pigioni, formulato con le medesime specificazioni benché garantito dalla ipoteca sui beni ecclesiastici, sulla cui legittimità, a proposito delle cautele nei confronti delle esenzioni ecclesiastiche, fu per altro, rimanevano ancora, in alcuni settori del Senato, incertezze e bocciato per 19 voti contrari. Infine il terzo provvedimento, sull'aboli­ remo re legalitarie, era troppo esposto ai rischi connessi alla congiuntura zione delle esenzioni ecclesiatiche, fu approvato con 48 voti. Si procedette politica e ai processi di svalutazione monetaria 1. allora alla riproposizione del secondo partito. Se le cose stanno in questi termini, per una valutazione complessiva del comportamento politico del senato in quella congiuntura, non ci «L'esito contrario del secondo partito diede occasione a varie altre interessanti sembra di poter condividere i giudizi eccessivamente, a noi pare, favore­ mozioni ; in seguito delle quali fu risoluto di riproporre il partito con una modificazione voli e fu orvianti che ne sono stati dati, basati sulla presunzione che nel medesimo a tenore delle leggi del Senato ; e cioè, col ridurre la quota della tassa sopra le pigioni dalla terza alla quarta parte della prossima rata che viene ad essere l'ottava « il Senato bolognese, alla vigilia della sua scomparsa, aveva indicato una via, che del totale e con legge, che tale ottava parte per qualunque edificio il più ampio non sarebbe stata battuta da tutte le repubbliche d'Italia. È vero che quella via, con assai possa essere mai maggiore di L. 400 ». maggiori titoli, era stata già percorsa e indicata dalla Francia, ed era presentita e discussa in ogni città italiana. Tuttavia il Senato bolognese, organo conservatore erede di tutta Tale partito venne approvato con 40 voti. Si demandò poi a una una particolarissima tradizione, l'aveva già individuata e tentata per suo conto negli commissione ristretta il compito di ultimi tempi del dominio pontificio ed infine per primo l'aveva percorsa all'avvento del nuovo ordine di" cose, prima ancora che sorgessero la Repubblica Cispadana e la « stabilire fino a qual segno possa offendersi l'autorità pubblica rapporto al disporre Cisalpina » 2. dei beni ecclesiastici ». Tali valutazioni non ci sembrano del tutto convincenti. Se per « par­ Non abbiamo alcun elemento utile di informàzione circa gli schiera­ ticolarissima tradizione » si intende una tradizione di sapiente capacità menti all'interno del Senato e la personale posizione di tutti i suoi membri : di mediazione politica acquisita dal senato, « organo conservatore », nel­ cosa che potrebbe darci solo un'analisi di prosopografia storico-politica, l'esercizio secolare delle sue prerogative, con privilegiato riferimento, intesa a definire e a cogliere un quadro politico e sociale, attraverso l'iden­ implicito in tale definizione sottilmente tendenziosa ed elogiativa, ad tificazione dei suoi agenti individuali 1. Da una attenta riflessione sul una sua presunta finissima prassi « trasformistica », esercitatasi nell'affron­ testo di questo verbale, emerge tuttavia, a noi pare, il carattere squisita­ tare ed assorbire le situazioni nuove nel vecchio assetto " istituzionale, mente strumentale della difficoltà messa innanzi da qualche parte del ci sembra più rigoroso inserire tale discorso in uno più ampio. In tale « 1 Su tale impostazione di metodo dell'analisi biografica per cogliere un quadro tradizione » si ritrovano infatti anche ragioni più generali, istituzionali, sociale complessivo, si veda: L. NAMIER, The structure 01 politics at tlle accession 01 George III, London 1961, ed anche F. VENTURI, Un grande storico: SiI' Lewis Namier, 1 U. MARCELLI, op . cit., pp. 9-11. in Il Ponte, XIII (1957), pp. 1046-1055. 2 ID., La vendita dei beni nazionali nella Repubblica Cisalpina, Bologna 1967, p. 82. 122 Aldo MO llti UII ca/asta /lrballo bolognese del/a fine del '700 123 riguardanti cioè il comportamento politico del senato bolognese nella . Sembra, quindi, di potere legittimamente dedurre, che nelle società crisi del 1796 sotto il profilo, più generale e tipico, della logica di compor� ad ordini giuridici, anche se si possono individuare alcuni problemi che tamento specifica dei corpi intermedi nelle società d'antico regime. È hanno storicamente coagulato forze sociali in una dialettica permanente lecito, quindi, chiedersi di quale larghezza di orizzonti programmatici _ dialettica dovuta, in prima istanza, agli aspetti di classe dei conflitti fosse suscettibile il comportamento politico di un organo di potere inter� sociali (proprietà fondiaria, tasse, etc.) - è certo, tuttavia, che il modo medio nelle società prerivoluzionarie, onde offrire il quadro di riferimento come le questioni sociali si traducono sul piano politico dei comporta� interpretativo in cui si inseriva il caso del senato bolognese. menti dei soggetti, rivela che tali comportamenti, modellati in prima Nelle società prerivoluzionarie la dialettica sociale assume un'arti� istanza dalla struttura di potere e dal sistema di valori (<< giurisdizioni » colazione ed una complessità specifiche sconosciute alle moderne società e statuti sociali che ne derivano), si configurano lungo linee molto meno di classe uscite dalla rivoluzione francese e dalla rivoluzione industriale : uniformi di quanto un esame «immediato » della situazione di classe nelle prime la stratificazione sociale, basata sugli ordini giuridici, si con­ non potrebbe far credere e che scarsi sono gli obiettivi generali unificanti figura articolatissima, molteplici i modelli culturali di comportamento di lungo respiro, labili gli orizzonti programmatici nel comportamento in fu nzione dell'agire politico e sociale, l'una e gli altri riposando sul dei soggetti, precari, di conseguenza, gli equilibri sociaJi e politici che supporto storico di una pletorica rete di «giurisdizioni », ossia di centri su di essi si costruiscono. di potere a vario titolo giuridico, sopravvivenza della società feudale ed Il senato bolognese per tlltto il Settecento lottò su posizioni «anti­ espressione, al tempo stesso, della sua disgregazione ad opera della for� curialiste » per potere attuare il progetto di una tassazione generale sulle mazione dello stato moderno 1. case della città ; ammorbidì, in seguito, tale progetto, allorché verso Per quanto riguarda il rapporto tra potere laico e potere ecclesiastico, il 1780, l'idea di una tassazione sulle terre venne portata avanti dal potere è stato già acutamente osservato - a proposito della sua dinamica nel centrale pontificio tramite il Boncompagni, contrastò la formazione del Settecento meridionale, ma l'osservazione ha un valore metodologico terratico e difese le proprie prerogative giurisdizionali, facilitato nella che va oltre l'ambito storico cui si riferisce - che categorie storiografiche . propria azione anticuriale dal fatto che il potere centrale era rappresen� come anticurialismo e giurisdizionalismo, lungi dall'individuare un identico tato da una struttura corrotta come quella papale. Infine, nella crisi del potere laico, in riferimento ad un comune obiettivo antiecclesiastico, 1796, «scaricò » sugli ecclesiastici le nuove difficoltà economiche, senza definiscono, al contrario, due realtà concettualmente diverse, e sono indi� particolare apertura alla comprensione del «meccanismo » sociale e cative di schièramenti sociali storicamente agenti con finalità opposte : finanziario nuovo in cui si era entrati con l'arrivo dei francesi, ma riba­ mentre, infatti, l'anticurialismo articola un arco di forze che dal potere dendo il tentativo di salvarsi come istituzione, cercando, come si è già centrale giunge a comprendere tutta una serie di corpi intermedi laici accennato, di sovrapporre un ordine legale alle vicende della congiuntura unificati dal comune intento di contenere ed abbassare il potere eccle� politica rivoluzionaria. siastico, il giurisdizionalismo, invece, evidenzia l'isolamento dell'esercizio La vecchia aristocrazia senatori a che, coll'allargamento del Senato della sovranità del potere centrale che si volge iudiscriminatamente con­ a elementi dell'alta borghesia mercantile e professionista - con l'elezione tro ogni potere intermedio, anche contro quei corpi laici, in primo luogo di quarantadue senatori aggiunti di cui abbiamo già parlato - aveva il baronaggio tenacemente arroccato nella difesa delle proprie prerogative creato la base sociale conservatrice adatta al tipo di assetto sociale e poli� feudali che, nel quadro della prassi anticuriale, sono solidali col potere tico che Napoleone intendeva costruire in Italia - con la conseguente centrale 2. emarginazione di quei settori piccoli e medioborghesi che più avevano 1 Per questa tematica ci siamo valsi, principalmente, dell'opera di R. MOUSNIER, assimilato i principi dell'89 - si era illusa per un momento di potere Les Hiérarchies sociales de 1450 à nos jours, Paris 1969 (trad. ital. Le gerarchie so­ ciali dal 1450 ai nostri giorni, Milano 1971, introduzione di E. Rotelli), pp. VII-L. perpetuare il proprio potere, cercando di salvare, anche formalmente, la Cfr. anche AA. VV. La fo rmazione dello stato moderno, a cura di A. CARACCIOLO, propria indipendenza politica muniéipale, risuscitando i vecchi istituti Bologna 1970; G. CHITTOLINI, La crisi delle libertà comunali e le origini dello stato dell'antico libero comune bolognese. E con la formulazione di una costi­ territoriale in Rivista storica italiana, I (1970), pp. 99-120. tuzione, votata in S. Petronio il 4 dicembre 1796 da un'assemblea di rap­ 2 Si ;eda L. MARINI, Il Mezzogiorno d'Italia di Fonte a Vie/ma e a Roma e altri studi di storia meridionale, Bologna 1970, pp. 132-134 e 188-189. presentanti del popolo, diede configurazione giuridica a tale anacroni- 124 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 125 stica politica, che il riassetto statale napoleonico poi avrebbe immediata­ braio 1785 dove, oltre la tassa per il rifacimento delle «selciate » per un mente smentito 1. novennio, veniva stabilita anche la tassa di manutenzione per il triennio Se la difesa delle «prerogative » e dei privilegi rappresenta l'asse 1 gennaio 1794 - 31 dicembre 1796, il cardinale faceva le medesime con­ lungo il quale il Senato bolognese si era sempre mosso, è difficile attri­ siderazioni riportate sopra sui gravi difetti d'impianto del campione delle buire al corpo gentilizio municipale una lucidità di orizzonti politici tale case apprestato dal Boncompagni nel 1785; affermava, quindi : da individuare e penetrare per proprio conto quelle medesime soluzioni « come provvida la massima di riformarlo di nuovo, numerando gli edifizi tutti che i rivoluzionari francesi avevano indicato e tradotto in pratica, di­ della città e descrivendoli in esso campione coi rispettivi loro numeri; onde si riguar­ struggendo consapevolmente la vecchia sovrastruttura giuridica degli dino come contribuenti gli edifizi stessi, e non i rispettivi possidenti ». « stati » per fare emergere la moderna società di classe ; attribuirgli, in­ fine, la coscienza e la capacità di indicare quelle nuove soluzioni come Ordinava poi che tutti i cittadini offrissero la dovuta assistenza ai nuova via per tutte le fu ture repubbliche italiane. Vedere nell'azione del­ fu nzionari dell' Assunteria d'Ornato preposti alla numerazione degli edi­ l'aristocrazia senatoriale contro i beni della Chiesa una tale larghezza fici e di farne la descrizione nel campione. Non si è trovato traccia né di respiro politico rappresenta, a noi pare, un'ipotesi piuttosto arrischiata. del campione del 1785, né di quello del 1794, il primo basato sul proprie­ tario come unità fiscale, il secondo sull'edificio. Comunque, nel dicembre 4. Passando alla trattazione degli aspetti descrittivi del catasto ur­ del 1796 si decise di tornare al vecchio metodo, tanto depreca�o dai se­ bano bolognese, cerchiamo ora di farne un esame analitico. natori bolognesi, seguito dal cardinale Boncompagni, il quale, è lecito La prima serie del catasto reca questa denominazione : Registro ori­ pensarlo, poté forse considerare l'istituzione del Casatico non come una ginario dei trasporti della città di Bologna 1797. Con «originario » si semplice operazione contingente per l'imposizione di una tassa atta a vuole intendere, crediamo, «certo », « sicuro »; il riferimento ai «tra­ finanziare esigenze di finanza corrente, ma come uno strumento politico­ sporti » rimanda con tutta probabilità al precedente campione del 1785, finanziario di lungo respiro, per ben più importanti sviluppi, nella pro­ che invece i requisiti della «certezza » e della « sicurezza » non aveva. spettiva di colpire, a tempo debito, anche la rendita delle case, oltre che In una notificazione del 14 marzo 1797 sopra «l'esigenza delle tasse di quella delle terre. E certamente il prendere il proprietario e non l'edificio manutenzione delle strade urbane », il senato ricordava che : come unità fiscale, costituiva l'unico metodo funzionale alla necessità di « siccome nel campione formato l'anno 1785 colla iugulazione e sollecitudine vo­ prelievo della rendita, soprattutto se teniamo conto del fatto che nel ca­ luta dal Cardinale Legato furono descritte le case coll'indicarne i proprietari, il che tasto del 1796 le finalità tributarie e quelle specificamente catastali sono produsse e doveva produrre non pochi errori pelo l'identità dei nomi o cognomi in di­ insieme intrecciate, senza essere metodologicamente e istituzionalmente verse persone, e per i frequenti cambiamenti di dominio ; quindi le correzioni fatte e distinte come nei catasti moderni, anzi le prime prevalgono nettamente rifatte in esso Campione lo avevano reso inservibile; e perciò fu presa la risoluzione di sulle seconde, data la situazione di emergenza finanziaria in cui ci si tro­ rinnovarlo col metodo però più sicuro e più semplice di numerar le case e di descriverle per numero che, non soggetto a que' cambiamenti ed equivoci cui soggiacciono le per­ vava; come tale, dunque, fu adottato dopo l'arrivo dei francesi, nel quadro sone ed i nomi dei proprietari, sarà sempre lo stesso ; e cQsl il fondo numerato sarà il della nuova finanza rivoluzionaria 1. La prima serie del catasto, che va debitor della tassa senza pericolo di sbaglio e di confusione » 2. plemento alle cose notabili di Bologna e alla Miscellanea storico-patria di Giusepp e Gui­ La decisione di apporre i numeri alle case e di riformarne il campione dicfl1i, Bologna 1908, pp. 9-10; G. B. GUIDICINI, Cose notabili ... cit., I, pp. 19-20. su questa base fu presa con una notificazione del cardinale legato Archetti 1 Un catasto moderno consta di quattro parti costitutive : mappa parcellare, tavola del 4 settembre 1794 «sopra le tasse di manutenzione per le strade di censuaria, registro delle partite, matricola dei possessori. Il nostro catasto del 1796 contiene elementi della terza e della quarta parte e cioè, sotto il nominativo di ogni città » 1. Dopo essersi richiamato alla notificazione già citata del 6 fe b- proprietario (ditta proprietaria), specificazioni, sia pure sommarie, riguardanti la na­ tura e la qualità del bene e, inoltre, l'imponibile. I catasti del 1785, 1794 e 1796 non 1 Si veda W. CESARINI-SFORZA, « La Dichiarazione dei diritti » a Bologna, in L'Ar­ offrono apprezzabili differenze dal punto di vista metodologico, poiché contengono i chiginnasio X (1915) n. 3 (mag.-giu.), pp. 101-132; B. DE VERGOTTINI, La Costituzione medesimi dati, acquisiti con il medesimo sistema delle denuncie. La differenza è di della Repubblica Cispadana, Firenze 1946. carattere politico, poiché nei «catasti » del 1785 e 1796 viene evidenziato e accen­

2 Raccolta dei bandi, notificazioni. . . , cit., parte XV, pp. 63-67. tuato il momento politico-tributario di prelievo della rendita. Le differenze tecniche 3 BCB, Bandi. Sulla storia della numerazione cittadina cfr . L. BREVENTANI, Sup- riguardano piuttosto il metodo di rilevazione del ricercatore il quale, mentre con il 126 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 127 sotto l'anzidetta dizione di Registro originario . . . , si compone di due parti. Per la Città di Bologna s'atterrà provvisoriamente al metodo osservato nel Casatico imposto l'anno scorso ». La prima, costituita da tre volumi, rispettiva1ilente segnati con le lettere A, B, C, contiene l'elenco, in ordine approssimativamente alfabetico, Seguono disposizioni per l'accertamento degli affitti delle case nel di tutti i proprietari di case, sotto i cui nominativi viene analiticamente territorio bolognese 1. descritto il patrimonio immobiliare : via e numero civico in cui è situato l'immobile, nome e cognome dell'inquilino con, a volte, qualificazione l registri di questa seconda parte contengono il medesimo elenco di professionale, quota della rendita totale annuale della casa e ottava parte proprietari di case della prima parte ; i loro nominativi sono seguiti dal­ di essa prelevata- dalla Giunta delle contribuzioni. Il nominativo del pro­ l'indirizzo della propria abitazione. La rendita delle case viene indicata prietario è sempre preceduto dalla qualifica di «cittadino », che accom- con una formulazione più semplificata: e cioè si trova registrato soltanto l'ammontare della rendita totale annua complessiva tratta dal proprie­ _ pagna, quando ricorrono, anche i titoli nobiliari ed accademici. Quando l'immobile è adibito a funzioni commerciali o industriali, ciò viene speci­ tario dal proprio patrimonio immobiliare preso nel suo insieme, senza la ficato con una breve descrizione. Nel caso, poi, dell'immobile non affit­ indicazione analitica di tutti i singoli immobili con rispettivi via, numero tato a terzi, ma adibito ad abitazione personale, viene specificata la quota civico, inquilini e quota d'affitto, come nella prima parte. È registrata, di rendita possibile se fosse affittato, stimata dal perito, secondo le dispo­ quindi, la stima del patrimonio immobiliare complessivo, ottenuta capi­ sizioni dell'editto del 19 dicembre. Infine sono registrate le date in cui talizzando la rendita al cinque per cento, giusta la disposizione del già l'ottava parte viene pagata all'autorità statale e altre eventuali annota­ ricordato proclama del 23 ottobre 1797. Su tale stima veniva poi imposta zioni secondarie. Questi tre registri, contrassegnati con le lettere A, B, C, la tassa generale dello scutato. L'entità della rendita totale annuale com­ costituiscono dunque, il casatico istituito dall'editto del 19 dicembre 1796. plessiva risulta così esattamente eguale alla somma indicata nei registri della prima parte, A, B, C, ai quali, per altro, viene fatto esplicito e speci­ La seconda parte di questa prima serie è costituita da sette volumi, fico riferimento. (Il maggior numero di registri, rispetto alla prima parte, contrassegnati dalla numerazione romana, appartenenti a una situazione si giustifica col fatto che la medesima serie di proprietari viene continua­ politica e finanziaria nuova, quella venutasi e creare nella seconda metà mente aggiornata sulla base dei passaggi di proprietà durante tutti gli del 1797, quando il Senato provvisorio è già scomparso e Bologna è en­ anni seguenti, fino al 1800-1801). Sono, infine, annotate le tasse pagate trata nella Repubblica Cisalpina. dal proprietario, a vario titolo : contribuzioni, manutenzione strade, illu­ Il proclama dell'Amministrazione centrale del Dipartimento del Reno minazione, ecc., invero elencate con estremo disordine ; le date relative del 23 ottobre 1797 che notificava il riparto nella provincia di Bologna al loro pagamento arrivano anch'esse al 1800-1801 . Si deve precisare, inol­ della contribuzione generale dello scutato, conteneva le disposizioni tre, che l'aggiornamento viene annotato via via che avvengono cambia­ seguenti : menti nella proprietà di un immobile : accade così che, accanto alla citi'a «Nella legge già pubblicata per il riparto generale della Contribuzione diretta per dell'ammontare totale annuo della rendita complessiva, eguale, come gli ultimi sei mesi del corrente anno fu fissato lo scutato :per la Provincia di Bologna abbiamo già accennato, a quella del 1796, vengono aggiunte o tolte quote in scudi 13.538.055 di Milano [ ... 1 il Riparto sopra il Capitale censibile di scudi mila­ di rendite di singoli immobili, anch'esse eguali a quelle del 1796, con un nesi 13.538.055 si è ragionevolmente fissato per quanto corrisponde a dodici milioni giuoco di rimandi, da un registro all'altro, dei nuovi possessori, estre­ di scudi, al Terratico, e, per quanto corrisponde a scudi 1.538.055, al Casatico. La tassa corrispondente alli dodici: milioni di scudi censibili si riparte sopra il valore de' Terreni mamente complicato e farraginoso, su cui non vale insistere di più. Non risultante dalle stime fatte da periti pel Terratico della Provincia, e la tassa corrispon­ vi ricorre, infine, alcun dato rIguardante il prezzo di acquisto. dente alli residuali scudi censibili 1.538.055 si riparte sopra il valore delle case, dedotto Questi volumi costituiscono, dunque, fino al 1800-1801, il termine al ragguaglio del cinque per cento dagli annui affitti delle medesime. di riferimento per ogni tassazione basata sulla rendita delle case. E in­ fatti la notificazione bolognese del 12 maggio 1798, con riferimento alla catasto del 1796 deve operare la classificazione delle case per strade o quartieri, con legge del 17 Ventoso anno VI (7 marzo 1798) sul riparto della contri- il catasto del 1794 dovrebbe operare un ulteriore raggruppamento, quello per persone . (ditta proprietaria). Per questi problemi si veda J. MERLEY, Propriété batie et proprié­ taires au Puy à la fin du premier tiers du XVIIle siècle, in Actes du quatre-vingt-onzième 1 Raccolta de' bandi, notificazioni... , cit., parte XVII, pp. 71-74. Si veda, per congrès national des sociétés Sa vantes, Tome II, Paris 1969, p. 114 e seguenti. altre notizie, P. PANCALDI, op . cit., pp. 11-14. 128 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 129 buzione diretta dello scutato generale, dichiarava che la contribuzione continuamente aggiornato negli stessi modi che abbiamo descritto sopra del Casatico per quanto riguarda i passaggi di proprietà, restò in vigore dal 1800 al 1835. Questi registri presentano tutti i dati del Casatico del 1796, cioè « si riparte sopra il valore de' medesimi edifizi dedotto al ragguaglio del cinque per cento dagli annui affitti di essi, come fu avvertito col proclama dei 23 ottobre 1797 [ ... ]1, una descrizione analitica, sotto il nominativo di ogni proprietario (accom­ pagnato dalla qualificazione di « cittadino » seguita, come nei casi pre­ seguendo le disposizioni della succitata legge del 17 Ventoso, secondo cui cedenti, dai titoli accademici e no biliari, quando vi ricorrono), del rispet­ tivo patrimonio immobiliare, con i medesimi valori locativi totali annuali « il metodo e le discipline osservate finora nelle diverse parti della Repubblica per per ogni singolo immobile, di cui è annotata la via e il numero civico, la percezione delle contribuzioni prediali continueranno le medesime sino a nuovo generale regolamento » 2. con in più la stima della casa ottenuta capitalizzando la rendita annua all'otto e mezzo per cento. Le stesse norme vengono ripetute per la contribuzione del 1799 con I registri del Casatico bolo�nese descrivono complessivamente la totalità del patrimonio immobiliare cittadino : insignificanti e secondari legge del 16 Brumaio anno VII (6 novembre 1798) 3. i casi sfuggiti alla catastazione 1. Delle aggiunte vi fu rono, comunque, Il Casatico subi un'ulteriore modifica nel periodo dell'occupazione fatte in seguito. Sfuggirono, infatti, originariamente, alla tassazione del austriaca di Bologna (30 giugno 1799-23 giugno 1800), allorché nel qua­ 1796, gli edifici pubblici, laici e soprattutto religiosi (conventi, chiese, dro della definizione della tassa prediale per il 1800 si decise, con bando monasteri, ecc.) çhe, a causa della loro funzione di non produttori di ren­ dell'Imperiale regia Reggenza Provvisoria, di uniformare dita, rimasero esclusi dalla catastazione. In seguito, quando comincia­ «l'aggravio del Casatico in genere a quello dei terreni, riducendo ad una giusta rono a passare molti di essi in mani di privati a seguito della grossa opera­ perequazione il valore catastale del medesimo Casatico [ ... ] », razione di alienazione dei beni ecclesiastici, i 101'0 nuovi proprietari vennero censiti nel Casatico a partire dal 1798 in poi, come dimostrano i volumi stabilendo, pertanto, da noi consultati : ma il valore di questi beni non fe ce a tempo ad entrare « che il valore di catasto degli edifizi, tanto di città che di campagna, sia dedotto nel contingente tributario, sotto la voce Casatico, assegnato alla pro­ sulla base bensi dell'annuo affitto, ma col ragguaglio di Lir. 100 per ogni Lir. 8,10 del­ vincia di Bologna, con la già citata legge del 17 ventoso anno VI (7 marzo l'affitto medesimo, e che provvisoriamente, e finché si dia luogo ad una stima generale 1798), la quale, anzi, diminui la tassa del Casatico da scudi 1.535.055 e regolata sopra elementi più stabili e sicuri, contribuiranno anch'essi, secondo il detto del 1797 a scudi 1.311.855 2• Con la legge del l luglio 1806 si decretò che : valore cosi rifOl'mato, baiocchi venti per cento.:. »: « considerando che negli Stati ex lombardi i locali predetti, posto che cangiando natura cessano dal privilegio di esenzione, sono assoggettati al pagamento dell'estimo; che era la quota per il catasto agrario 4. La capitalizzazione della rendita considerando che alcune provincie hanno in buona fede ritenuto l'estimo apposto ai totale annua di ogni immobile venne portata, dunque, dal cinque all'otto locali sopraindicati in sollievo del loro Dipartimento, anziché in aumento della rispet­ e mezzo per cento. Tale aumento venne poi confermato in seguito, dopo tiva quota d'estimo assegnata dalla medesima 17 Ventoso Anno VI [ ...] l'estimo apposto il ritorno dell'amministrazione francese, col bando del 25 luglio 1800 e da apporsi dopo la legge del 17 Ventoso anno VI ai locali che non erano censiti, verrà portato in aumento dell'estimo generale dello Stato » 1. sull'imposta straordinaria sul censo 5.

1 G. B. Guidicini, nel già citato Cose notabili della città di Bologna, scrive : «Dai A questo nuovo periodo corrisponde la seconda serie della raccolta · catastale, che va sotto la dizione più moderna di Catasto urbano, il quale, libri del Censo si desume che nel 1797 il numero delle case si trovò enu.nciato di es­ sere 7115 in possedimento di 3304 proprietari e denunziato in totale aversi l'annuo affitto di lire 1.143.987.1.4. che dava la rendita ragguagliata di lire 160.10 circa per 1 Raccolta dei bandi, notificazioni.. . , cito parte XVII, p. 72. casa ». Nel 1714 erano 6055, nel 1794, in seguito alla cià citata numerazione dell'As­ 2 Ib id. , parte XIV, pp. 7-11. sunteria d'Ornato, 7354: questa differenza di 1299 è imputabile secondo il G. alla 3 Raccolta delle leggi, editti, proclami, ecc. pubblicati in Bologna dopo la nuova confusa suddivisione delle case nel 1794· ottenuta apponendo «i numeri a tutte le Costituzione presentata dal cittadino Trouvé alla Repubblica Cisalpina, parte VII, porte, portoni ed anche botteghe aperte sulla strada, benché appartenenti ad una sola Bologna, Tipografia comunale, pp. 31-36. casa e ad un solo padrone proprietario » (cfr. pp. 19-20). 4 BCB, Bandi, 7 febbraio 1800. 2 Cfr. P. PANCALDI, op. cit., p. 1.4. S BCB, Bandi. 3 Decreto con cui si dichiara che l'estimo apposto e da apporsi ai locali che non 9 130 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 131

Le operazioni di censimento di questi locali eseguite questa volta e concludeva che avrebbe sottoposto ad opera di periti dell'amministrazione napoleonica, ebbero inizio verso la fine del 1806 e durarono alcuni anni, 'conie abbiamo potuto accertare «sul principio del prossimo anno le occorrenze per tale impianto, desiderato general­ 1. consultando un fondo giacente presso l'archivio di stato di Milano, con­ mente » tenente molto materiale al riguardo 1. È un fitto intreccio di corrispon­ ' Ma il nuovo impianto non si fece : si continuò col vecchio catasto, denze, relazioni, memoriali, stime, elenchi dei locali censiti, che da Bologna E lo stesso capo dell'ufficio del Censo del Dipartimento del Reno, in un sono spediti a Milano : e siccome la maggior parte dei locali, sotto l'ammi­ l'apporto al prefetto del lO aprile 1809, scriveva : nistrazione nepoleonica, venne adibita a sede di pubblici servizi (dema­ nio , finanza, istruzione, carceri, ecc.), vi si trova documentata tutta «Quanto al Catasto del Casatico della Provincia bolognese credo di aver detto una vicenda di polemiche e di contestazioni in ordine ai modi e ai me­ tutto coll'esporle ch'esso è appoggiato alle denunzie state esibite sino all'anno 1796 dai possessori, e ricevuto senza la debita cautela e controlleria : quindi la sua imper­ todi di stima, fra i periti stimatori e i titolari dei vari uffici aventi sede fezione proviene dalla sua origine; ciò nonostante si procura colla maggiore possibile nei predetti locali. Questo materiale costituisce una preziosa fonte di attività di regolarI o nella sua scritturazione e di continuamente avvertire che quello il controllo nei confronti del catasto bolognese. quale non avesse in catasto l'edifizio che possiede sarà sottoposto alla multa prescritta A questo punto, il discorso va allargato per toccare problemi meto­ dal Reale Decreto ... » 2. dologici di fondo sui difetti d'impostazione della raccolta catastale che La stessa valutazione venne espressa in un rapporto del 9 marzo stiamo esaminando e, quindi, sulle possibilità di utilizzazione dei suoi 1810 3• E i procedimenti di «scritturazione » e di aggiornamento conti­ dati. I periti del tempo furono abbastanza severi nel giudicare della cor­ nuarono fino al 1835, pur all'interno dell'estrema farragine e disordine rettezza dei metodi di formazione del Casatico bolognese. Il capo del­ che le successive annotazioni e trasporti da un registro all'altro venivano l'ufficio del Censo di Bologna in un rapporto al prefetto del Dipartimento a costituire. del Reno nella circostanza della compilazione di una «specifica » degli Si pongono, a questo punto, alcuni problemi sulle possibiHà di uti­ edifici pubblici privatizzati di cui sopra, scriveva: lizzazione dei dati del catasto. Anzitutto, la questione dell'att endibilità «Debbo umilmente sottoporle alcuni dei motivi che hanno prodotto la tardanza delle cifre delle rendite, essendo queste espressione delle dichiarazioni della compilazione di detta specifica. Il cosidetto Campione del Casatico, la direzione dei privati. del quale dalla Prefettura mi fu data nell'anno scorso, è per li suoi principi un am­ La difficoltà è stata già affrontata da alcuni studiosi con motivazioni masso di singolarità. Esso è basato sopra denunzie degli affitti, che furono date quanto in parte psicologiche, in parte attinenti all'esistenza di tecniche e fonti alla città di Bologna nell'anno 1796 dai possessori delle case e dagl'inquilini rispetto a quelle affittate, in occasione di una contribuzione straordinaria chiesta dalle Armate di controllo. Cosi J. Bardet scrive che «une critique spontanée fait douter francesi ' e per le case di campagna le denunzie furono date parte dai proprietari de la sincérité des declarations à l'agent fiscal. Cependant il est possible senza aÌcuna regola, parte dalle Municipalità mediante persone del tutto incapaci, e de sauver ces informations », poiché «si tout le monde triche, elles ont quindi tali denunzie, molte delle quali non hanno alCuna firma, non portano la de­ probablement une valeur relative aussi significative que celle des prix scrizione del fondo, né le coerenze tanto necessarie per l'esecuzione dei trasporti : vrais ... »4 e A. Daumard nota che «parfois la somme déclarée à l'enre­ quindi ne é venuto anche l'inesattezza della scritturazione per le variazioni, e perciò quando si deve fare una qualche operazione sul detto Campione è necessario svolgere gistrement peut étre sous-estimée, mais l'erreur ne doit pas etre consi­ tutti li recapiti che si sono ammassati dopo l'impianto, affine di rilevare le cause de­ derable, car, pour le proprietaire, les risque de ne pas recevoir la somme gl'incrementi e decrementi che si sono eseguiti. Esso è talmente imperfetto che non è ' suscettibile di correzione, ed è perciò necessario un nuovo impianto sopra basi rego­ 1 ASM, Censo, Estimo provvisorio, Dipartimento del Reno, Bologna, fascetto n. 4, lari ... » 12 novembre 1806. Tale rapporto è accluso a una lettera del prefetto al direttore ge­ nerale del Censo e delle Imposizioni dirette del Regno d'Italia a Milano del 12 No­ vembre 1806. 2 A 9 erano censiti, debba portarsi in aumento dell'estimo generale, 1 luglio 1806, in Bollet­ SM, Censo, Estimo provvisorio, Dipartimento del Reno, Bologna, fascetto n. . 3 Ibid. tino delle leggi del Regno d'Italia, parte Il, Milano, 1806. 4 J. BARDET-P. CHAUNu-G. DESERT-P. GOUHIER-H. NEvEux, Le bdtiment. Enqu€te 1 Archivio di stato di Milano (d'ora in avanti ASM), Censo, Estimo provvisorio, d'histoire économique XI ve-XIxe siècle. I: Maisons rurales et urbaines dans la France Dipartimento del Reno, Bologna. traditionnelle, Paris 1971, p. 330. 132 Aldo Monti Un catasto urbano bolognese della fine del '700 133 sur laquelle il comptait; aurait été trop grand » 1. Ma in tutti e due i casi, tolari delle proprietà, che avrebbero voluto stime minori. le osservazioni psicologiche possono fondarsi sul supporto di fonti di In ogni caso, volendo muoverci su questo terreno, non possiamo fare riscontro parallele a quelle catastali e sùl fatto che efficienti amministra­ a meno dei dati di cui disponiamo, i quali, usati con le cautele opportune, zioni statali avessero presieduto alla formazione dei catasti esercitando e debitamente elaborati, possono offrirci le premesse quantitative istitu­ un'azione di controllo sulle dichiarazioni dei privati 2. zionali per un discorso storico sociale. È chiaro che, quando ci si muove Nel nostro caso scarse sono le fonti di riscontro. Non è tanto agli fra dati numerici di questo tipo, la valutazione quantitativa dei fenomeni atti notarili che possiamo ricorrere, lavoro immenso e di scarso successo, economici che ci si propone di raggiungere, non può attingere il piano a prescindere dal fatto che anch'essi pongono problemi di attendibilità delle grandezze assolute, bensì di quelle relative ; può esprimere cioè un delle cifre. Vi sono, tuttavia, alcuni elementi critici che permettono di rapporto, un ordine di grandezze, che nella proporzionalità e solidarietà pensare che, se non le rendite delle case nel loro valore quantitativo as­ sincronica di tutti i suoi legami, raggiunge una rappresentazione simbo­ soluto, almeno la gerarchia fra di esse corrisponda approssimativamente lica del fenomeno economico in questione. a quella delle rendite reali. Non solo per le sanzioni gravi che nell'editto Per quanto ci riguarda, siamo impegnati in questo lavoro di elabo­ del 19 dicembre erano previste per le dichiarazioni errate : ma anche per­ razione per l'aggiungere un primo risultato : la struttura della proprietà ché sembra esistere, accanto alla già accennata correlazione fra ordini immobiliare, procedendo ad una serie di classificazioni secondo molte­ di grandezze - convinzione maturata in chi scrive già durante la rile­ plici criteri di riferimento che permettano di istituire gerarchie di proprie­ vazione dei dati - una correlazione fra gruppi di dati del catasto e quelli tari, di case, di strade, prendendo come base della classificazione l'ammon­ di altre fonti. V'è, ad esempio, uno scarto minimo fra l'ammontare an­ tare della rendita totale annua di ogni singolo immobile 1. Una volta nuale complessivo delle rendite delle case di ognuno di venti due istituti operata questa rappresentazione orizzontale della proprietà immobiliare religiosi soppressi e censiti durante le operazioni di alienazione e quello del 1796, ci riserviamo di poter definire altri «spaccati » strutturali fino corrispondente dei medesimi istituti iscritti nel catasto -del 1796 3. Pure al 1835 (il 1804, ad esempio, data individuata anche dallo Zangheri co­ minimo è lo scarto tra la valutazione peritale del 1806 degli edifici pub­ me socialmente significativa, per poter definire le trasformazioni sociali blici che erano sfuggiti originariamente alla catastazione del 1796 e la nelle campagne dopo l'alienazione dei beni ecclesiastici) onde poter ot­ loro quota di rendita e relativa capitalizzazione iscritta nel catasto urbano tenere le premesse quantitative di base per tracciare una dinamica dei nel 1800 4• Del resto, lo stesso perito Giuseppe Cantoni, che aveva già passaggi di proprietà e quindi delle fortune immobiliari sul lungo periodo. illustrato le sue sperimentate capacità durante la formazione del catasto Contemporaneamente, l'identificazione della funzione di alcuni grossi Boncompagni (e prima ancora col censo lombardo), incaricato di pro­ proprietari di case, come di alcune strade o quartieri socialmente tipici cedere alla stima di un complesso di quegli edifici ex pubblici già menzio­ e significativi, può articolare tali spaccati strutturali nel tempo, disegna­ nati, ebbe a scrivere di seguire la regola « di attribuire a detti stabili quote re ed animare un mercato - e qui è indispensabile ricorrere agli atti no­ d'affitto proporzionali alle altre che nell'anno 1797 furono addebitate tarili - offrirci quindi gli elementi essenziali per capire un paesaggio ai privati nel catasto del Casatico » 5, spesso in polemica coi nuovi ti- sociale e urbano dalla fine del '700 alla Restaurazione. Rimandiamo ad altra sede una discussione più analitica e serrata sui 1 A. DAUMARD, Maisons de Paris et propriétaires parisiens au X1Xe siècle 1809· complessi problemi metodologici connessi con il lavoro in corso. Ci siamo 1880, Paris 1965, p. 62. limitati semplicemente a segnalare gli essenziali problemi critici inerenti 2 A. DAUMARD, op . cit., pp. 63-64; J. BARDET, op. cit., p. 331. alle fonti del catasto urbano, nell'ambito di un rendiconto storico-archi­ 3 BCB, Manoscritto Gozzadini nO 58, «Ristretto del valore de' beni stabili ur­ bani di città di ragione de' seguenti monasteri, conventi, collegi, soppressi... ». vistico relativo ad una fonte d'archivio fino ad oggi inesplorata. 4 È il caso, ad es., dell'edificio del soppresso Convento. di S. Bernardino: minimo è lo scarto fra la quota iscritta in catasto sotto il nome di Antonio Aldini e quella ALDO MONTI definita dalla «specifica » peritale del 1806; Quest'ultima, L. 1764,14,1 «valore di ca­ Fo ndazione Luigi Enaudi, Torino tasto a moneta di Bologna » è inferiore alla prima, L. 2941,3.6, poiché nel catasto sono stimati anche i terreni (prati, orti interni), che invece non ricorrono nella stima del 1 Prendiflmo in considerazione solo i dati relativi alle rendite totali annuali degli 1806, e che alzano notevolmente la stima del convento. immobili, perché le capitalizzazioni rappresentano un puro rapporto matematico, che 5 ASM, Censo, Estimo provvisorio, Dipartimento del Reno, Bologna, fa scetto nO 4. non è l'espressione di una stima della struttura di ogni casa. Depositi doni e acquisti: anno 1971 Depositi, doni e acquisti: anno 1971 135

NAPOLI

D epositi Marchesa Carolina Brancia di Apricena di Lignola : archivio privato de' Medici ASCOLI PICENO e Carmignano, secco XVI-XIX, bb. 39 e voli. 45.

SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI FERMO PESCARA

D e pos i t i Acquisti Famiglia Gigliucci di Fermo : archivio della famiglia Gigliucci, secco XIX-XX, Archivio del barone de Sterlich - Aliprandi di Pescara, 1678-1898, bb. 8 pacchi 25 (prosecuzione dei precedenti depositi).

RAVENNA FERRARA Acquisti Depositi Riproduzione fotografica del Cod. Nouv. acq. lat. 2573 (della Biblioteca Nazio­ Conte Guido Magnoni - Trotti : archivio della famiglia Magnoni, 1745-1919, bb. 60. nale di Parigi), contenente 115 pergamene ravennati degli anni 855-1486.

L'AQUILA REGGIO CALABRIA Acquisti Acquisti 19 pergamene della famiglia Dragonetti, 1412-1658. Atti concernenti il « Beneficio » della SS. Trinità di Gioiosa e la famiglia Ajossa, 1600-1895, pezzi 28 di cui uno pergamenaceo. MACERATA

Depositi SIENA Comune di Montefano : archivio storico comunale, 1483-1930, voli., bb. e pacchi 928. Doni Acquisti - Sig.ra Vera Franci : un registro « Libro dei conti tenuto da Giovan Mario Archivio privato Urbani di Monte San Martino, secco XVI-XX, bb. 24 (seconda Petrucci ». parte). - Sig.ra Pallavicino - Rotellini di Monteriggioni : archivio Rotellini : 15 cartelle o buste di documenti attinenti alla escavazione, alla vendita ed alla utilizza­ SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI CAMERINO zione delle terre boiari e gialle del Monte Amiata durante il sec. XIX. Acquisti Depositi Cinque manoscritti dei secco XVI-XIX, relativi alla storia di Siena nonché alle Istituzione di pubblica assistenza e beneficenza di Camerino : archivio storico, memorie della famiglia Bandini. secco XVII-XX, bb., voli. e pacchi 500; 1415 - sec. XVII, pergg. 33 e atti cartacei.

Acquisti TORINO Registro famiglia Varano, con atti in copia dal sec. XIV al XVIII. Doni Sig.na Jeanne Faure di Saint Paul de Vence (Francia) : cimeli (fotografie, appunti MILANO vari, ritagli di giornali ecc.) relativi al battesimo del principe di Napoli, Vittorio Depositi Emanuele di Savoia, avvenuto il 31 maggio 1937. Contessa Luisa Sormani in Castelbarco : archivio Sormani - Andreani - Veri - Gius­ Acquisti sani, 1237-1706, pergamene 600 ; 5 documenti cartacei del sec. XVI. - « Memoriale per il regolamento delle fonzioni spettanti alle tre cariche di Co­ Acquisti rona »: manoscritto cartaceo del 1679 di cc. 103, riguardante le dignità e pre­ Locazione e investitura di beni del monastero delle Umiliate di Gravedona, 14 rogative del gran scudiere, gran ciambellano e primo elemosiniere presso la febbraio 1290 e 2 febbraio 1343, pergamene 2. corte dei Savoia. 136 Depositi, doni e acquisti: anno 1971 Depositi, doni e acquisti: anno 1971 137

- Atti patrimoniali del monastero di San Pietro Vetere di Torino, 1058-1490; Comune di Vigliano Biellese: archivio comunale, 1561-1905, bb. 70, reggo 170 e pergamene 7: atti di compravendita e permuta fra le monache del monastero pacchi 30. di San Pietro di Torino, ora Santa Croce, e la città di Torino, riguardanti le Famiglia Balbò Bertone di Sambuy di Genova: archivio delle famiglie San Martino cascine che le monache possedevano in Pietrafica. Le carte integrano quelle di Baldissero e della Motta-Scaglia di Verrua, 1229-1843, pergamene 292, bb. 79 già possedute dall'archivio di stato di Torino (Torino, Monache di San Pietro). e pacchi 4, con aggregati : archivio Fresia, 1575-1826, bb. 15; eredità Scaglia-Benso­ - Carte varie di argomento militare relative a episodi bellici dell'epoca risorgi­ Robbio, 1585-1747, una pergamena e bb. 12; miscellanea, 1589-1896, bb. 2, reggo mentale, anni 1848-1866, fascc. 5. Vi è compreso il copialettere della Brigata 14 e un pacco. di riserva con la descrizione della battaglia della Cel'11aia, come pure i ricordi del capitano Luigi Bianchi sulla lotta contro il brigantaggio e sulla guerra del A cquisti 1866. Archivio della famiglia Frichignono di Castellengo : 1443-1591, pergamene 11, e atti cartacei, secco XV-XIX, bb. 107. L'archivio ceomprende anche le carte delle TRIESTE famiglie Ugliengo e Mestiatis. Doni VERONA Avv. Edoardo Gasser jr. di Trieste : archivio professionale dell'avv. Edoardo Gasser senior, 1880-1936, pezzi 150. Depositi Sig.ra Clementina Guaineri vedo Malfatti Balladoro e Sig. Francesco Malfatti UDINE Balladoro di Verona : registri dell'azienda commerciale Balladoro, 1650-1768, Depositi pezzi 32 ; processi e carte Balladoro, sec. XVII-1943, pezzi 191. Sigg. Alberto Farina e Teresa Cadotti Farina di Verona : atti patrimoniali della Comune di Udine : archivio storico, 1800-1900, pezzi 1646. famiglia Allegri di Verona, 1390-1904, pezzi 41. Sigg.re Maria Farina Cicogna di Vicenza e Laura Farinl). Manzoni di Verona: VARESE atti patrimoniali della famiglia Giusti di Verona, sec. XV-1860 (con copie dell'anno 905), pezzi 42. Depositi Monte di Credito su Pegno di Verona : atti vari del cessato Monte di Pietà di Ve­ Comune di Varese: archivio dell'ex comune di Bizzozzero, 1760-1927, bb. e pac­ rona, sec. XVI-1898, pezzi 4. chi 58; archivio dell'ex comune di Bobbiate, 1850-1927, bb. 26 ; archivio dell'ex comune di Capolago, 1786-1927, bb. e pacchi 34. Acquisti - lstrumenti no tal'i1i , 1542-1543, 1 pergamena (dal dr. Francesco Scarcella di VERCELLI Verona. - Una carta geografica postale, 1827. D o ni Famiglia de Rege - Thesauro : archivio Avogadro di Quinto, di 96 pergamene e bb. 90 degli anni 1129-1949.

SEZIONE DI ARCHIVIO DI STATO DI BIELLA

Comune di Bioglio : archivio comunale, 1538-1923, bb. 56 e reggo 26. Comune di Castelletto Cervo : archivio comunale, 1603-1923, bb. 20 e reggo 5. Comune di Magnano : archivio comunale, 1562-1930, l pergamena del 1562, bb. 96, reggo 25. Comune di Mezzana Mortigliengo : archivio comunale, 1497-1930, bb. 50, pacchi 15 e reggo 200. Comune di Piatto : archivio comunale, 1625-1923, bb. 56 e reggo 16. Comune di Tavigliano : archivio comunale, 1598-1928, bb. 163. Comune di Tallegno : archivio comunale, 1726-1906, bb. 26 e reggo 125. Comune di Vallanzengo : archivio comunale, 1651-1931, bb. 50. Comune di Valle S. Nicolao : archivio comunale, 1625-1902, bb. 23 e volI. 5. Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico 139 dal 1969 al 1972 CUNEO

Archivio Soleri, con materiale documentario dal 1882 (26 setto 1972).

MONALE (Asti)

In precedenti numeri della Rassegna (XXX, 1970, pp. 719-725 ; XXXI, 1971, pp. Archivio Avogadro, di Casanova, Ranzo e S. Martino di Parella (3 tu. 1971). 200-209 e 752-756) abbiamo pubblicato l'elenco degli archivi privati dichiarati di no­ tevole interesse storico dall'entrata in vigore del DPR 30 settembre 1963, n. 1409, OULX (Torino) sino al 31 dicembre 1968. Pubblichiamo ora un analogo elenco, comprendente le . dichiarazioni di notevole Archivio Odiard des Ambrois de Nevache (14 lu. 1964 e 6 flOV. 1970). interesse storico effettuate nel quadriellnio 1969-1972. La data indicata fra parentesi, in corsivo, è quella della dichiarazione. TORINO Le sovrintendenze archivistiche per il Trentino-Alto Adige, per il Friuli-Venezia Giulia, per l'Abruzzo e il Molise, per la Campania, per la Basilicata, per le PugHe, Archivio dell'Associazione orticola del Piemonte, con materiale dal sec. XIX (25 mago per la Calabria, per la Sicilia e per la Sardegna non hanno emesso dichiarazioni di 1972). notevole interesse storico nel quadriennio 1969-1972. TASSAROLO (Alessandria)

Archivio Spinola, con numerose pergamene e materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco XIII-XIX (26 giu. 1972).

SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL PIEMONTE E LA VALLE D'AOSTA V ALLEMOSSO (Vercelli)

Archivio Sella-Vallemosso, con documenti sulla storia dell'industria laniera e coto­ x ANDEZENO (Torino) niera del Piemonte e sulla storia del Biellese (20 mar. 1969).

Archivio Balbiano di Aramengo, con 9 pergamene e materiale cartaceo dal 1425 al VERCELLI sec. XIX, e Archivio Visca (28 otto 1972). Archivio Lodi Cusani, con circa 60 pergamene e materiale cartaceo a partire dal sec. DIELLA (Vercelli) XIV (31 mar. 1972).

Archivio Sella, con materiale cartaceo dei secco XV-XX, fondo Severino Pozzo, fondo Ormezzano-Stobino : fo ndo Renzo Sella, fondo fo tografico e fondo iconografico (22 giu. 1967, 4 mar. 1969). SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA LOMBARDIA Raccolta Torrione, con circa 35 pergamene dei secco XIII-XVII e materiale cartaceo e membranaceo dei secco XII-XX (23 giu. 1972). ANZANO DEL PARCO (Como)

BURIASCO (Torino) Archivio Carcano, con circa 50 pergamene e materiale cartaceo dal 1441 (18 gel1l1. 1971).

. Archivio di , con materiale cartaceo riguardante il primo trentennio del CALVISANO (Brescia) secolo (25 setto 1964, 16 genn. 1969). Archivio Lechi, con materiale dal periodo napoleonico e risorgimentale (6 fe bbr. 1971). CASALBORGONE (Torino) CAZZAGO S. MARTINO (Brescia) Archivio Broglia, con numerose pergamene e materiale cartaceo dal sec. XII in poi, fondi Villa di Villastellone, Bertini-Montaldo, Lodi-Caveris, Bicheris di Burolo Archivio Secco d'Aragona, con materiale documentario dal 1380 in poi (5 ap ro 1971). e archivio Morozzo della Rocca (20 setto 1972). CERNOBBIO (Como) COLLERETTO GIACOSA (Torino) Archivio Besana, con materiale documentario dal 1856 (10 giu. 1970). Archivio di Giuseppe Giacosa (16 otto 1970). Archivio Villa d'Este s.p.a., con materiale cartaceo dal 1512 (10 giu. 1970). 140 Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico 141

CREMA (Cremona) Archivio delle industrie Pirelli, con materiale documentario a partire dal 1872 (21 apI'. 1971). Archivio Dolfin, con materiale cartaceo dei secco XVI-XX (2 lu. 1970). Archivio Ordogno de Rosales Cigalini, con materiale cartaceo e pergamenaceo dal sec. XIV (10 giu. 1970), ERBA (Como) Archivio Repetti, con materiale dal 1560 al sec. XIX (23 lu. 1970). Archivio Scorza, con materiale sulla storia politica, economica e sociale di Genova Archivio Parravicini, con 262 pergamene e materiale cartaceo dal 1231 (2 tu. 1970). (13 mal'. 1971). Archivio Secco, con materiale dei secco XV-XIX (12 mago 1970). INVERIGO (Como) Promissione ducale del doge Francesco Foscari del 15 aprile 1423, di proprietà del dotto Alberto Falck, costituita da 36 fo gli pergamenacei (6 mago 1972). Archivio Sormani di Missaglia, con 25 pergamene dall'anno 964 e materiale cartaceo dal 1482 (18 genn. 1971). MONTICELLO BRIANZA (Como)

LODI (Milano) Archivio Oppizzoni, con 16 pergamene dal 1331 al sec. XVI e materiale cartaceo dal sec. XVIII (2 lu. 1970), Archivio Bal'11i, con 41 pergamene dal 1438 al 1741 e materiale cartaceo dei secco XVII­ XIX (3 lu. 1971). NEMBRO (Bergamo)

MARIANO COMENSE (Como) Archivio Compostella di Sanguinetto, con materiale cartaceo dal 1512 (2 lu. 1970).

Archivio Ronzoni Calchi Novati, con materiale càrtaceo dal 1450 al sec. XIX (18 RONCO BRIANTINO (Milano) gelln. 1971). Archivio Perego di Cremnago - Alfieri -.De Capitani di Vimercate, con circa 50 per­ MERATE (Como) gamene e materiale cartaceo dal 1429 (18 genn. 1971). Archivio Barbiano di Belgioioso d'Este (10 giu. 1970). S. FIORANO (Milano)

MILANO Archivio Pallavicino Trivulzio, con materiale cartaceo dal 1222 (10 giu. 1970).

Archivio agricolo amministrativo della tenuta di Artimino, con materiale documenta­ S. MARIA DELLA VERSA (Pavia) rio sulla storia economica e agricola della zona di Artimino (18 setto 1969, 27 . apI'. 1970). Archivio Anguissola, con materiale cartaceo dal 1590 (18 genn. 1971). Archivio Barbiano di Belgioioso, con una pergamena del 1429 e materiale cartaceo dei secco XV-XX (10 giu. 1970). VALMOREA (Como) Bolla di papa Gregorio IX del 12 febbraio 1229, di proprietà del sig. Giacomo Urso, relativa al convento di S. Maria del Palladio di Gubbio (12 mago 1970). Archivio Somigliana, con materiale cartaceo dal 1444 al sec. XIX circa (18 genn. 1971). Bolla di papa Martino V del 29 aprile 1421, di proprietà clelia sig. Maria Letizia Al'denna con nòtizie sull'amministrazione dei benefici ecclesiastici nella diocesi di Siguenza in Ispagna (3 tu. 1971). VAPRIO D'ADDA (Milano) Archivio Bondioli Codeferini Osio, con materiale sulla storia militare e politica italian:a Archivio Melzi d'Eril, con pergamene e materiale cartaceo dal sec. XV (18 genn. 1971). del sec. XIX (9 giu. 1970). Archivio Brivio Sforza, con pergamene e materiale cartaceo dal 1272 al sec. XIX (10 giu. 1970). VILLAGUARDIA (Como) Archivio Crivelli, con 160 pergamene e materiale cartaceo dal 1340 al sec. XX, e archivio Archivio Ceriano Sebregondi, con materiale cartaceo dei secco XVII-XIX (18 genn. Giulini (15 apI'. 1971). 1971). Archivio Falcò Pio di Savoia, con materiale pergamenaceo e cartaceo a partire dal sec. VII (lO giu. 1970). VILLIMPENTA (Mantova) Archivio Gallarati Scotti, con circa 80 pergamene e materiale cartaceo dal 1234 al sec. XX, archivio Scotti, archivio Spinola e archivio Ghislieri (6 fe bbr. 1971). Archivio Francioli, con materiale sul Risorgimento (18 genn. 1969). Archivio Greppi, con 8 pergamene e materiale cartaceo e pergamenaceo dal 1497 al sec. XX (2 tu. 1970). 142 Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico 143

GARGAGNAGO S. AMBROGIO DI VALPOLICELLA (Verona) SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL VENETO Archivio Serego Alighieri con 694 pergamene dal 1307 al 1678 e materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (27 otto 1970 ALBIGNASEGO (Padova) ).

Archivio San Bonifacio, con materiale pergamenaceo, cartaceo e cartografico dei se cco LENDINARA (Rovigo) X-XIX (21 setto 1971). Carte Fasiol, riguardanti personaggi del mondo politico e letterario dell'Ottocento ARCUGNANO (Vicenza) (13 /lOV. 1972). Archivio dei conti Canera di Salasco, con carteggio del sec. XIX prevalentemente di MAROCCO DI MOGLIANO VENETO (Treviso) carattere risorgimentale (15 setto 1972). Carte Mastai, comprendenti materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco XVI-XIX (16 giu. 1972). BADIA POLESINE (Rovigo)

Archivio della casa d'Espagnac, con materiale documentario degli anni 1820-1925 (15 MALO (Vicenza) setto 1972). Archivio Muzan, con materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco XIV-XIX (16 giu. BATTAGLIA TERME (Padova) 1972).

Archivio Obizzi (27 otto 1970). MONTEBELLUNA (Treviso) Archivio Bertolini, con carteggio dell'ono Pietro Bertolini, primo titolare del ministero BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) delle Colonie, aa. 1912-1914 (15 glu. 1971).

Archivio Michiel, con materiale cartaceo dei secco XV-XX (lO setto 1971). MONTEVIALE (Vicenza)

CASTELFRANCO VENETO (Treviso) Archivio Zilieri Dal Verme, con materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco X-XVIII (16 glu. 1972). Archivio Azzoni Avogadro, con pergamene e materiale cartaceo dal 1148 al sec. XX, archivio Marcobruni, archivio Villabruna e carte Riccati (27 otto 1970). NOVENTA PADOVANA (Padova)

Archivio Manzoni, con 43 pergamene e materiale cartaceo dal 1618 al sec. XX (27 CEREA (Verona) otto 1970). Archivio Dionisi, con circa 600 pergamene dei secco XIII-XVIII, materiale cartaceo PADOVA a partire dal sec. IX, e archivio Stoppi con circa 180 pergamene dei secco XVI-XVIII (lO setto 1971). Archivio Cittadella Vigodarzere, con varie pergamene e materiale cartaceo dal 1284 al sec. XIX, archivio Vigodarzere e archivio Forzadura (27 otto 1970). COSTABISSARA (Vicenza) Al'chivio Giusti del Giardino (27 otto 1970). Archivio Buzzaccarini (27 otto 1970). Archivio Papafava dei Carraresi (27 otto 1970). Archivio Rasi Caldogno, con 1658 pergamene e materiale cartaceo dei secco XIII-XIX (27 otto 1970). COSTERNANO DI CASTION VERONESE (Verona) Archivio Savonarola-Gusella-Tolomei, con pergamene e materiale cartaceo dal 1470 Archivio Pellegrini (27 otto 1970). circa (25 nov. 1970). Archivio Rizzardi-Becelli, con circa 800 pergamene dei secco XIV-XVIII e materiale Archivio Savorgnan d'Osoppo, con materiale documentario della famiglia e scritture cartaceo dal sec. XVII (27 otto 1971). relative al feudo di Torre di Zuino dei secco XIII-XIX (27 otto 1970).

CUZZANO DI GREZZANA (Verona) PERNUMIA (Padova)

Archivio Arvedi-Allegri, con una pergamena del 1422 e materiale cartaceo dei secc Archivio Maldura, con materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco XIV-XIX (16 XVI-XIX (20 nov. 1971). glu. 1972). 144 Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Archivi privati dichiarati di notel/ole interesse storico 145

PIAZZOLA SUL BRENTA (Padova) VESCOVANA (Padova)

Archivio Camerini-Contarini (21 se tto 1971). Archivio Nani Mocenigo, con materiale cartaceo dei secco XVI-XVII (16 giu. 1972).

VICENZA ROMANO D'EZZELINO (Vicenza) Archivio da Schio (27 otto 1970). Archivio Stecchini, con lO pergamene e materiale cartaceo dei secco XV-XIX (8 setto 1971). SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA LIGURIA ROSÀ (Vicenza)

Archivio Cerio, comprendente anche carte delle famiglie Cocco-Minotto-Martinengo ALBENGA (Genova) (27 ott .. 1970). Documenti di pl'Oprietà del dotto Giacomo Guglierame, riguardanti la storia politica, Archivio Mugna-De Facci Negrati, con materiale documentario dal 1707 (16 giu. 1972). amministrativa ed economica della Liguria occidentale negli anni 1258-1800 (11 [e bbI'. 1970) . S. POLO (Venezia) ALBISSOLA SUPERIORE (Savona) Archivio Donà-Grimani (8 nov. 1971). Archivio Balbi, con materiale documentario dei secco XVII-XIX (21 mal'. 1970).

S. ELENA D'ESTE (Padova) BORDIGHERA (Imperia)

Archivio Miari de Cumani, con materiale cartaceo dei secco XVI-XX (27 otto 1970). Archivio Nomis di Pollone, con materiale documentario sulla politica interna ed estera del regno di Sardegna nel sec. XIX (1 [e bbI'. 1971). S. MARIA DI ZEVIO (Verona) GENOVA Archivio Sagramoso, con materiale cartaceo e pergamenaceo dal 1224 (27 otto 1970). Documenti atltografi di proprietà del Centl'O di ricerca spirituale, riguardanti i mag­ SCHIO (Vicenza) giori esponenti della democrazia mazziniana italiana fra il 1830 e il 1904 (12 nov. 1969). Materiale archivistico-documentario di proprietà del sig. Gianroberto Gori, dei secco Documenti di pl'Oprietà del sig. Domenico De PoI ; 6 lettere scritte da G. Mazzini, G. XIV-XX (11 nov. 1970). Garibaldi, F. Campanella, A. Saffi, e G. Dall'Orso a proposito della massoneria Archivio della Lanel'Ossi s.p.a., materiale documentario dell'azienda laniera dal sec. italiana e austriaca tra il 1860 e il 1883 (2 [e bbI'. 1972). XIX (15 setto 1972). LA SPEZIA SOVIZZO (Vicenza) . Archivio Da Passano, con materiale documentario sui contatti del marchese Manfredo Archivio Caldogno di Vicenza (27 otto 1970). Da Passano con esponenti della vita culturale e politica italiana degli anni 1865- 1915 (2 mal'. 1970). THIENE (Vicenza) SAN REMO (Imperia) Archivio Thiene, con 31 pergamene e materiale cartaceo e pergamenaceo dal 1125 in poi (16 giu. 1972). Archivio della Federazione operaia sanremese, contenente 15 lettere autografe di G. Garibaldi, di G. Ruffini e di Lord Russell degli anni 1861-1876 (24 [e bbI'. 1969). TREVISO

Archivio Di Rovero, con materiale cartaceo e pergamenaceo dei secco XIV-XIX (15 SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'EMILIA-ROMAGNA setto 1972). FORLì VERONA Statuti di Forli, manoscritto pergamenaceo del sec. XV di proprietà della sig.na An­ Archivio Canossa (27 otto 1970). tonia Martini (26 mal'. 1970). 10 Archivi privati dichiarati di notevole 146 interesse storico Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico 147

LUGO (Ravenna) Raccolta Ambrogi-Lorenzini, con materiale documentario dei secco XIX-XX (8 mago 1972). Archivio Manzoni, con materiale documentario sulla storia della famiglia e della città Archivio della Congregazione dei Buonomini di S" Martino, con circa di Lugo (6 mago 1970). 500 pergamene comprese tra il sec. XIII e il 1814 e materiale cartaceo compreso tra il 1473 e il MODENA sec. XX (8 gill. 1972). Archivio Mocenni, con materiale documentario dei secco XIX-XX (21 giu. 1972). Archivio Bagnesi-Bellincini, con pergamene e materiale cartaceo dei secco XII-XIX Raccolta Nigi-Curzio, con materiale documentario sulla storia della cultura in Toscana (30 otto 1970). e in Italia nei secco XIX-XX (8 mago 1972). MONTECCHIO (Reggio Emilia) Raccolta Oj etti, con materiale documentario dei secco XIX-XX (9 mar. 1971).

Archivio Pampari di Montecchio, con materiale cartaceo dei secco XIV-XIX (30 setto FIVIZZANO (Massa Carrara) 1971). Carte Fantoni, con materiale cartaceo dei secco XVIII-XIX (12 mar. 1971). RAVENNA

Raccolta Guerrini, con materiale documentario degli anni 1799-1860, oltre a cimeli, LORO CIUFFENNA (Arezzo) riviste e iconografie del periodo risorgimentale (6 otto 1972). Archivio Dal Pozzo della Cisterna, con 16 pergamene e materiale cartaceo dal 918 al sec. XIX (10 mar. 1969). SAN PIETRO IN CERRO (Piacenza) MONTAIONE (Firenze) Archivio Barattieri, con materiale documentario dei secco XII-XVIII (26 setto 1969 e 8 genn. 1970). Archivio Da Filicaia, con materiale documentario dei secco XVII-XIX (13 fe bbr. 1969).

MONTECATINI TERME (Pistoia)

SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA Archivio Montecatini Terme s.p.a., con materiale documentario sulla storia delle cure termali (4 dico 1972). ANGHIARI (AREZZO) MONTESPERTOLI (Firenze) Archivio Buccelli, con circa 265 pergamene dei secco XIII-XIX e materiale cartaceo Archivio Sonnino, con materiale documentario dal 1830 al sec. XX (26 mago 1969, 27 dei secco XVI-XIX (5 nov. 1970). glu. 1969).

BAGNI DI LUCCA (Lucca) PERIGNANO (Pisa)

Carte Cianelli, con materiale documentario compreso tra il 1799 e il 1910 (22 apro 1970). Archivio Sanminiatelli-Zabardella, con materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (15 glu. 1972).

BARGA (Lucca) PISA

Archivio Mordini, con materiale documentario sulla vita politica toscana e italiana Pianta originale del territorio a sud della città di Pisa, detenuta dalla ditta Augusto del sec. XIX (8 III. 1972). TonceIIi di Pisa, redatta nel 1870 circa (12 nov. 1971). Archivio Salviati, con 492 pergamene del 1097-1605 e materiale cartaceo dei secco XII­ CASTELFIORENTINO (Firenze) XIX (11 . setto 1972).

Archivio Ridolfi, con materiale cartaceo dei secco XVI-XX (20 otto 1972). SAN CASCIANO VAL DI PESA (Firenze)

FIRENZE Raccolta Bandini, con materiale documentario dei secco XIX-XX (17 Ili. 1971).

Raccolta De Marinis, con materiale documentario sulla storia del Rinascimento in Firenze e in Italia (18 dico 1970). S. MARCELLO PISTOIESE (Pistoia) Archivio dell' Accademia degli Immobili, con materiale documentario sulla storia della Archivio Cini, con due pergamene e materiale cartaceo dal 1502 al sec. XIX (15 giu. musica e dello spdtacolo dalla metà del sec. XVII (8 giu. 1972). 1972). 148 Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico 149

SESTO FIORENTINO (Firenze) MONSANO (Ancona)

Carte Passerini, con 162 pergamene dal 1096 al sec. XVIII e materiale cartaceo com­ Archivio Azzolino-Pianetti, con materiale cartaceo a partire dal sec. XVI (28 ap I'. 1969). preso tra gli anni 1586-1650 (29 ap I'. 1970). MONTEGALLO OSIMO (Ancona)

Archivio Buonaccorsi, con una ventina di pergamene dei secco XVI-XIX e 300 tra SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'UMBRIA volumi e buste dal 1584 al sec. XIX (26 uovo 1971).

PERUGIA

Archivio della famiglia Baldeschi-Cennini, con materiale vario a partire dal sec. XVI SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO (18 genn. 1972). ANAGNI (Frosinone)

Archivio Ambrosi De Magistris, con materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (4 giu. SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LE MARCHE 1969). CANTALUPO IN SABINA (Rieti) ANCONA Archivio Camuccini con materiale dei secco XIII-XIX (29 mago 1970). Archivio Fatati, costituito da 32 pergamene dei secco XVI-XVII e da due lettere Cal'­ tacee del 1593 e 1710 (27 mal'. 1972, lO ago 1972). CARPINETO ROMANO (Roma)

Archivio Pecci, con materiale documentario dei secco XVII-XIX (15 otto 1969). APPIGNANO (Macerata)

Archivio Pallotta, con 111 pergamene dal 1519, materiale cartaceo degli anni 1519- CASTELNUOVO DI FARFA (Rieti) - 1951, e archivio Corraducci (16 dico 1969). Archivio Salustri-Galli, con materiale cartaceo dei secco XVII-XX (22 apI'. 1969).

CARPEGNA (Pesaro) CONTIGLIANO (Rieti) Archivio Falconieri Carpegna, con materiale pergamenaceo e cartaceo dal 1238 (8 otto 1971). Archivio Solidati-Tibul'zi, con materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (19 uoVo 1971).

CIVITANOVA ALTA (Macerata) GUARCINO (Frosinone)

49 pergamene dell'archivio Ferrentini di Firenze del 1280-1636 (6 giu. 1969). Archivio Floridi, con materiale cartaceo e membranaceo dal sec. XVI in poi (17 apI'. 1971). CUPRAMONTANA (Ancona) MARANO EQUO (Roma) Archivio Ghisleri con materiale pergamenaceo e cartaceo dal 1324 al sec. XIX (22 giu. 1969). Archivio Mariani, con materiale documentario del sec. XIX (8 geun. 1970).

FABRIANO (Ancona) RIETI famiglia e Archivio Bargagnati, con materiale pergamenaceo relativo alla storia della Archivio Vincenti Mareri (19 giu. 1969). di alcuni enti ecclesiastici locali (6 ago 1971). lIi, con materiale cartaceo dei secco XVIII-XIX (6 mago Archivio Raccamadoro-Rame ROMA 1969). Archivio dell'Accademia filarmonica romana, con materiale documentario a partire LORETO (Macerata) dal sec. XIX (12 apI'. 1969). Archivio del card. Filippo De Angelis con materiale documentario del sec. XIX (14 Archivio dell'Accademia di S. Luca, con materiale documentario dei secco XV-XX dico 1971). (8 mago 1969). 150 Archivi privati dichiarati di notevole interesse storico Schede di bibliografia archivistica italiana

Archivio Altieri Del Drago, con materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (27 giu. F)70). Archivio Altieri Pasolini, con materiale cartaceo dei secco XVII-XVIII (28 apI'. 1969). Archivio di AIceste Antonucci, con materiale documentario dei primi decenni del sec. XX (30 mago 1972). Archivio dell' Arciconfraternita dei Bergamaschi, �on materiale documentario dei secco XVI-XX (9 mago 1969). BRNST POSNER, Archives in the Ancient archivi del mondo antico, ripetono no­ Archivio Coppi della Torre di Gorzano, con circa 500 pergamene e materiale docu­ World, Harvard Univel'sity Pniss, Cam­ tizie e dati frammentari e assai spesso mentario vario dei secco XI-XIX (5 giu. 1970). bridge, Massachusetts, 1972, pp. XVIII- di scarsa attendibilità, anche quando ac" Archivio Ferraris, con materiale cartaceo del sec. XIX (5 mal'. 1969, 15 fe bbr. 1970). 273, tavv. 43. cennano agli archivi dei greci e dei ro­ Archivio della fondazione Olivieri, con materiale documentario dei secco XIX-XX mani. Per non parlare di una certa insof­ (30 apI'. 1969). «È meraviglioso, oh! Ateniesi, è me­ ferenza circa questa storia quasi che la Archivio Fortunato-Giannattasio, con materiale cartaceo dei secco XIX-XX (1 lu. 1969). raviglioso avere archivi che conservano cosi detta archivistica pura non debba Archivio Giustiniani Bandini, con materiale cartaceo dei secco XIII-XIX (15 ap ro 1969). i documenti del popolo per l'eternità ». giovarsi di essa, che è poi la sua stessa Archivio Massimo, con materiale cartaceo dei secco XVI-XIX (21 fe bbr. 1969). A questo passo di Eschine nella Orazione storia. Archivio Moreschi Bonanni, con materiale cartaceo a partire dal 1568 (19 fe bbr. 1970). contro CleJ'ifonte, si rifà l'A. di questo C'è una pagina nella storia della mo­ Archivio Pallavicini, con materiale cartaceo dei secco XVII-XIX (8 ap I'. 1969). libro introducendo il discorso su gli Ar­ derna scoperta degli archivi di quel mondo Archivio Parboni-Arquati, con materiale documentario dei secco XIX-XX (28 giu. 1969). chivi nel mondo antico. che dovrebbe figurare ormai in ogni trat­ Archivio Russo, contenente 27 tra editti e bandi degli anni dal 1587 al 1648 (23 giu. Le citazioni letterarie relative al pen­ tato di archivistica perché grandemente 1971). siero degli antichi sono, però, qui pura­ istruttiva e perché si presta ad essere Archivio Sacchetti, con circa 75 pergamene dei secco XIII-XIX e materiale cartaceo mente occasionali in quanto il discorso scritta con sottile compiacimento. I primi dei secco XVI-XIX (21 fe bbr. 1969). principale è un altro; è cioè strettamente scopritori dei grandi depositi documentari Archivio Tosi, con materiale cartaceo del sec. XVI (13 nov. 1972). archivistico e tecnico, a volte di pura dell' Asia Anteriore e quelli che li segui­ Archivio dell'università dei Marmorari, con materiale documentario dal 1406 (22 mal'. archivieconomia antica. Quelle citazioni rono per molti anni ancora, nel · racco­ 1969). acquistano pertanto un valore di testi­ gliere e catalogare i «pezzi » che a mi­ Archivio dell'università e nobile collegio degli Orafi GioielIieri ed Argentieri dell'al­ monianza e magari di premessa teorica gliaia caddero sotto i loro occhi, lo fe­ ma città di Roma, con materiale documentario a partire dalla metà del sec. XVI alla comprensione di· ciò che in pratica cero, senza tenere minimamente conto (10 lu. 1971). fu rono questi istituti e del perché essi sor­ che trattandosi di archivi, questi dovevano sero e ricevettero l'organizzazione e gli ubbidire alla legge fondamentale di avere S. VITO ROMANO (Roma) ordinamenti che ebbero in piena rispon­ un ordinamento in funzione della facile denza con le finalità assegnate ad essi nel reperibilità ed utilizzazione della docu­ Archivio Theodoli, con materiale cartaceo dei secco XVI-XXI (14 nov. 1970). quadro di quelle ormai remote compagini mentazione conservata (nnità della pra­ statuali. tica). Quei «pezzi » raccolti ed affastel­ VEROLI (Frosinone) Dal punto di vista di un ripensamento lati alla rinfusa una volta decifrati deter­ tecnico archivistico inteso a far conoscere minarono difficoltà e problemi ancor oggi Archivio Bisleti, con materiale documentario dei secco XVIII-XIX (3 mal'. 1969). la strutturazione archivistica dell'immenso insolubili nella comprensione dei fatti materiale emerso dagli scavi e le infor­ storici che si cercava di ricostruire. mazioni di tal genere tratte da ricerche Si è perduto cosi molto tempo, fino a condotte in ogni altra fonte per la cono­ che non si è fatto ricorso alla archivistica scenza di quelle passate civiltà, il volume tradizionale cominciando come fecero al­ del Posner è «nuovo », e, naturalmente cuni archeologi con il prendere il mano per questo, di grande importanza per noi. il noto manuale degli archivisti olandesi. Ma è nuovo anche per avere utilizzato e Quei depositi furono cosi studiati cercan­ ricomposto in unità, meglio in un testo do di cogliere il loro ordinamento ed an­ unico quanto quasi un secolo di ricerche notando attentamente il luogo di ritrova­ e studi avevano rivelato e di cui, forse, mento dei pezzi (se ancora su le scaffa­ per la gran dispersione dei conseguenti lature in pietra e a terra sciolti o legati contributi scientifici, ben poco era en­ insieme o finiti in particolari ricettacoli, trato nei normali testi di archivistica, i triturati non dagli eventi ma dagli antichi quali venendo a parlare di · storia degli conservatori, essendosi potuto accertare, 152 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 153 dopo faticosissimi lavori di ricomposizione trova completamento in illustrazioni, al­ servi da base e da sorgente del Rinasci­ quel periodo, la lotta di classe. Ruten­ e raffronti, che si trattava di minute inu­ cune inedite, in un accurato e ricco indice mento » (p. 19). Nello stesso tempo « lo burg ha ribattuto contro questa tesi tilizzate o materiale di scarto). di nomi ed in una bibliografia che si snoda sfruttamento del lavoro degli operai sa­ (Révoltes Oli révolution en Europe aux Pubblicazioni di grande interesse per per trantaquattro pagine; essa si articola lariati privi di diritti condusse al sorgere XIVe - XVe siècles, in Annales, XXVII, noi cominciarono a comparire, premessa seguendo l'ordine dei capitoli in biblio­ ed aIIo svilupparsi della lotta di classe del 1972, pp. 681-682), offrendo altri stru­ per il successivo lavoro dello storico : cito grafie specialistiche precedute da una par­ proletariato primitivo contro la borghesia menti per capire il suo metodo marxista ad esempio del Goossens, Classement des te generale; I. Gli archivi di tavolette di in via di formazione » (ibid.). Il tema della di fare storia, peraltro già delineato nel archives royales de Mari (in Revue d'As­ argilla; II. L'Egitto per il periodo dei lotta di classe in Italia fra Tre e Quattro­ 1962 (in Archivio storico italiano, art. cit., I>yriologie, XLVI, 1952) e /ntroduction à Faraoni; III. La Grecia; IV. La Persia cento è dominante in questo libro, anche p. 347), quando scriveva : «studiando i l'archivéconomie de l'Asie Antérieure (stes­ da Alessandro il Grande all'Impero Se­ se l'A. dedica la sua attenzione soprat­ problemi deIla evoluzione economica, dob­ sa rivista, stesso anno). leucidico ; V. L'Egitto Tolemaico e Ro­ tutto alla storia del pre-proletariato di tre biamo sempre seguire il legame esistente La letteratura tecnica è ormai assai mano ; VI. Roma repubblica ed impero. città : Firenze, Perugia e Siena. Ruten­ con tutto il complesso di argomenti che vasta e l'utilità dei dettami dell'archivistica Segue un'appendice relativa ai Parti ed burg - che è « dichiaratamente, sincera­ trattano la storia deIla società e la sua è riscontrabile nella edizione di ben de­ all'Impero neo-persiano. mente, ma anche intelligentemente mar­ vita culturale e inteIlettuale. La questione terminati fondi documentari siano essi xista », come nota Raoul Manselli nell'in­ economica in un tale complesso deve oc­ pubblici o privati. La maggiore conoscen­ Leopoldo Sandri troduzione a questa edizione italiana (p. cupare un posto onorevole e ben spesso za che ora abbiamo di questi archivi si XI!) - insiste sulla presa di coscienza di preponderante, ma non esclusivo ». presta ad altre considerazioni in quanto classe, daIla quale poi si passa aIla presa L'insurrezione deIla plebe urbana a Pe­ i depositi documentari che vengono alla VIeTOR RUTENBURG, Popolo e movimel/ti di coscienza politica, cioè aIla conside­ rugia nel maggio 1371, la sommossa se­ luce sono rivelatori del punto di arrivo popolari nell'Italia del '300 e '400, trad. razione deIla necessità di trasformare la nese della « compagnia del Bruco » nel giuridico-amministrativo delle società che di Giampiero Borghini, Bologna, il struttura del potere politico dominante. luglio deIlo stesso anno - aIla quale li produssero, della recezione di tecniche Mulino, 1971, pp. xx-421. Ma quei «predecessori rivoluzionari del l'A. aveva dedicato, qualche tempo fa, già in uso presso archivi di più antiche proletariato moderno », come li chiamò un saggio particolare (La vie et la lutte civiltà o delle sbpravvivenze dell'istituto Volendo dare un sommarissimo cenno Engels, operai salariati spesso alleati con des Ciompi de Sien/le, in Annales, XX, e dei suoi metodi di lavoro dopo cessato del contenuto di quest'opera - la cui la massa dei piccoli artigiani, non pote­ 1965, pp. 95-109, recensito nel primo nu­ il mondo che era stato il suo. pl'Ìma edizione russa è del 1958 e che è vano - allora - costituire una classe mero del 1965 di questa Rassegna, aIle Una indagine di questo genere cui il uscita ora nella bella traduzione italiana capace di creare e mantenere un nuovo pp. 154-153) - e, infine, il tumulto dei Posner accenna, con speciale riferimento di Gianpiero Borghini - si possono usal'e edificio politico : ciò può essere ottenuto Ciompi nel 1378 sono studiati sopl'attutto alle strutture archivistiche greche e ro­ le stesse parole che, proprio a proposito solamente - come insegna Lenin - da attraverso le fonti cronachistiche, ma non mane, può costituire una utile premessa del suo lavoro, l'A. scrisse in una rasse­ una classe «resa esperta da un lungo mancano, naturalmente, i riferimenti a allo studio della continuità e formazione gna di studi pubblicata in Italia ch'ca tirocinio di lotta » e cioè solo daIla classe carte d'archivio : in particolare, degli ar­ degli archivi all'affacciarsi del medioevo. dieci anni fa (Storta del medioevo italiano operaia moderna. Eppure, le sommosse chivi di stato di Firenze (Fondo mano­ Il mondo antico di cui si parla in nelle opere degli scrittori russi e sovietici, cittadine del XIV secolo esercitarono « una scritti), di Prato (Archivio Datini) e di questo libro abbraccia un'area geogra­ in Archivio storico italiano, CXX, 1962, influenza sostanziale sul successivo svi­ Siena (Consiglio generale), deIl'archivio fica assai vasta includendo le civiltà sorte p. 373) : :« Nel libro di Rutenburg sui luppo storico delle città-stato » (p. 150) deIla sezione di Leningrado dell'istituto e tramontate daIla valle del Nilo ai corsi movimenti .popolari è studiato il materiale e su questa base le conclusioni del Ru­ di storia dell'accademia delle scienze del­ del Tigri e dell'Eufrate per giungere ad relativo alla evoluzione economica delle tellburg sono state attentamente valutate l'URSS e dell'archivio centrale del PCUS, oriente sino alle rive del mal' Caspio e arti nelle città italiane e alle diverse cate­ da E. Werner (Der Florentiner Friikopi­ nell'istituto di marxismo-leninismo dove quindi attraverso la Cappadocia e la Tra­ gorie sociali (discepoli, lavoratori, sala­ talismus in morxistichen Sicht, in Studi l'A. ha consultato ed utilizzato alcuni cia ad Atene e Roma. riati), nonché il contenuto economico dei medievali, I, 1960, pp. 684 8S.) ed A. appunti inediti di Marx sulla Storia della L'interesse archivistico prestato alle ci­ programmi delle sollevazioni municipali Lioublinskala (Les travallx et les problè­ repubblica di Firenze del Capponi. viltà di più recente scoperta si è anche (Ciuto Brandini, Ciompi, del Bruco ecc.) ». mes des mèdiévistes soviétiques, ibidem, IV, Giuliano Cafo/li esteso alla greca e romana, che se la pri­ La lotta vittoriosa condotta contro il feu­ 1963, p. 703), mentre altri, come di re­ ma del nostro punto di vista era meglio dalesimo nell'Italia centro-settentrionale cente M. MoIlat e Ph. Wolff (Ongles conosciuta che la seconda, se ne sono e il conseguente consolidamento dell'eco­ bleus. Jacques et Ciompi. LeI>' révolutions GIUSEPPE SILVESTRI, Scipione Ma//e i euro­ peraltro avvantaggiate entrambe. nomia cittadina con lo sfruttamento degli populail'es en El/rape oux X/Ve et XVe peo de! Settecento, Venezia, Neri Pozza, Il carattere di fonte di informazioni ac­ operai salariati, specie nell'industria tes­ siècles, Paris 1970) continuano a giudi­ 1968, pp. xVI-262, tavv. 47. certate e di strumento di lavoro che è sile, rappresenta, per l'A., un fenomeno care « anacronistiche » le classi nel me­ proprio di questa erudita pubblicazione progressivo di sviluppo capitalistico « che dioevo e di conseguenza a negare, per La prima edizione di questo libro, 154 Schede di �ibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 155 scritto per onorare Scipione Maffei nel caso mai, di eccessiva modestia. Bren!cmann : due progetti di collaborazione dice ' i documenti sono suddivisi in cinque secondo centenario della morte, usci nel Il solo appunto che si può fare al libro Intellettuale italo-olandese nel Settecento sezioni fondamentali secondo lo stesso 1954, presso la libreria editrice Canova, (e più a questa seconda edizione che alla (nel Terzo contributo alla storia degli ordine del catalogo : atti normativi (pro­ col titolo Un europeo del Settecento. prima) è di basarsi quasi esclusivamente studi classici, Roma 1966, I, pp. 179-196), getti di trattato e trattati di navigazione Nel ripubblicare l'opera in più bella sui lavori di eruditi veronesi del primo saggio anche questo ignorato dal Silvestri. e di commercio, con relativo carteggio pre­ veste tipografica l'A. ribadisce con onesta Novecento, e in particolare sul volume paratorio, trattati di copyright, tabelle di franchezza i suoi intenti: « Non si tratta miscellaneo di Studi maffeiani pubblicato Maria Augusta TimpaJlaro Mo relli tariffe doganali); testimonianze sui mezzi di un lavoro di erudizione, né di critica. nel 1909 e su vari saggi dello Spagnolo, di informazione a disposizione dei go­ Ben altre ricerche e ben altri studi sareb­ del Gasperoni e del Garibotto : lavori verni e delle categorie imprenditoriali (atti bero stati a ciò necessari [ ...l. Ho voluto tutti preziosi, ma in parte superati e non ufficiali delle esposizioni nazionali e in­ solo rievocare, per il lettore di media privi di qualche nota di ingenuo orgoglio Italia e Inghilterra un secolo fa . Il nuovo ternazionali di commercio e industria, cultura, la figura di un uomo, che voci municipalistico (da cui, del resto, nem­ corso delle relazioni economiche. Ap­ rapporti commerciali dei rappresentanti più autorevoli della mia hanno già rico­ meno il libro del Silvestri è esente, mal· pendice al catalogo della mostra tenuta diplomatici italiani ed inglesi); esempi di nosciuto di statura europea, soffermando­ grado il sottotitolo che insiste, giusta­ in occasione della settimana britannica nuovi o rinnovati strumenti giuridici per mi ad illustrare gli aspetti più salienti e mente, sulla dimensione «europea » e a Milano (9-17 ottobre 1965), a cura le operazioni commerciali e finanziarie significativi della sua poliedrica e ben si non soltanto veronese della personalità di Carlo De Cugis, Milano, Banca Com­ (contratti di assicurazione marittima, con­ può dire enciclopedica attività ». Non, maffeiana). È stato utilizzato dal Silve­ merciale Italiana, 1968, pp. 550. venzioni finanziarie con società inglesi per dunque, un'opera condotta su fonti ma­ stri anche l'Epistolario del Maffei, edito costruzione di ferrovie, canali, opere ci­ noscritte e documentarie, ma su una nel 1955 a cura di C. Garibotto : pub­ Nell'ottobre 1965 si teneva a Milano viche) ; atti sugli accordi per la 'valigia vasta bibliografia (elencata alla fine del blicazione certamente utilissima, ma lon­ una mostra dedicata alle relazioni eco no­ delle Indie '; infine statistiche sul com­ volume, e utile a chi voglia orientarsi tana dalla completezza (il Garibotto non . nomiche e commerciali tra gli stati ita­ mercio anglo-italiano dal 1831 al 1866. I sull'argomento) e su un'attenta lettura ha pubblicato tutte le lettere maffeiane liani e l'Italia unificata e l'Inghilterra, nel documenti della 'appendice ' al catalogo delle principali opere a stampa del grande contenute nei vari archivi e biblioteche periodo 1830-1883, con particolare riguar­ hanno provenienza diversissima: da citare, letterato ed erudito veronese. italiani e stranieri : per es. lettere del do agli anni 1859-1865. Della mostra ve­ tra le altre fonti, l'archivio del ministero Entro questi limiti si tratta, senza alcun M. al grande scienziato Antonio Valli­ niva pubblicato quelche tempo dopo un degli Affari Esteri a Roma, gli archivi di dubbio, di un'opera pienamente riuscita. snieri si trovano, tuttora inedite, nella catalogo analitico, tipograficamente molto stato di Firenze, Napoli, Palermo, Torino, Il Silvestri, che è un garbato scrittore e biblioteca Labronica di Livorno). Nessuno, accurato, provvisto di una intelligente e (ma non quello di Roma, pure ricco illustratore di ambienti e memorie vero­ evidentemente, avrebbe potuto preten­ laboriosa introduzione critica e di un utile di documentazione sul tema) l'archivio nesi, ha scritto un libro ben informato dere dal Silvestri lunghe ricerche di ma­ indice dei personaggi citati, e nel quale civico di Milano, l'archivio civico di e di piacevole lettura, nel quale è narrata teriali inediti : ciò esorbitava dal genere di gli oltre settecento documenti esposti (tra Torino, il Public Record Office di Lon­ con vivacità la vita del Maffei, sono rie­ libro che, come abbiamo detto, egli ha lettere, trattati, statistiche, contratti) ve­ dra, il British Museum di Londra, il vocati i suoi viaggi, i suoi studi, le sue voluto scrivere. Ma sarebbe stato utile nivano elencati e descritti con un piccolo Guildhall Library and Museum di Lon­ esperienze di vita militare, le sue polemi­ che, in questa seconda edizione, egli aves­ esauriente regesto (Italia e Inghilterra un dra,- la biblioteca nazionale Braidense miche culturali e politico-religiose; infine, se tenuto conto di studi maffeiani più secolo fa . Il nuovo corso delle relazioni di Milano, la biblioteca nazionale Mar­ sono posti in particolare risalto « i rap­ recenti di quelli ai quali la sua bibliogra­ economiche. Catalogo della mostra te� ciana di Venezia, il museo del risorgi. porti del Maffei con Verona, e le opere fia si è fermata. Ci riferiamo in particolar nuta in occasione della settimana britan­ mento di Genova, il museo del risorgi­ da lui compiute a vantaggio e in esaltazione modo al saggio di Arnaldo Momigliano nica di Milano, 9-17 ottobre 1965, a mento di Milano, l'archivio segreto Va­ della gloriosa e cara città ». Diciamo di pii! : su Gli studi classici di Scipione Maffe i cura di Carlo De Cugis, Milano, 1967). ticano. dal momento che non esiste ancora, a li­ (edito nel 1956, e poi ripubblicato nel L'edizione di un secondo volume illustra­ Nella introduzione al catalogo edito nel vello «scientifico », un lavoro di insieme Secondo contributo -alla storia degli studi tivo su quella mostra, lilla 'appendice ' 1967 il De Cugis poneva in evidenza co­ su Scipione Maffei, il libro del Silvestri, pur classici, Roma 1960, pp. 255-272), che al catalogo del 1967, viene a soddisfare me nella legislatura inglese 1859-1865 privo com'è di ambizioni erudite, risulta contiene molto di più di qnanto prometta una esigenza certo sentita dagli studiosi : (erano al governo uomini come Palmer­ utile anche agli studiosi del Settecento, il titolo, poiché costituisce, a nostro avviso, sono qui infatti integralmente trascritti o ston, Russell, Gladstone), andò afferman­ perché offre pur sempre una visione il miglior lavoro finora apparso sulla posi­ riprodotti fotograficamente quasi tutti i dosi con decisione un 'nuovo corso " complessiva di una grande personalità zione del Maffei nella storia della cultura documenti inediti o quelli difficilmente re­ nelle relazioni economiqhe e commerciali che finora è stata studiata piuttosto nei settecentesca. A conferma ed illustrazione cuperabili per ulteriori indagini storiche, anglo-italiane : per la contemporaneità del suoi singoli aspetti. In questo senso si della Weltanschauung europea del Maffei oltre a taluni altri particolarmente rappre­ processo unitario italiano e della espan­ può osservare che le parole della prefa­ è da citare inoltre un altro saggio del sentativi (testi ufficiali delle convenzioni sione capitalistica in Gran Bretagna, per zione che abbiamo citato sopra peccano, Momigliano : Scipione Maffe i e Hendri!c di commercio, statistiche). Nella 'appen- la complementarietà tra le urgenti esi� 156 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 157 genze economiche e finanziarie della Italia ricchezze senza ostacoli e in ogni direzione. jr., non può che convenirne. Dopo questi l'ali, popolazione della città e delle cam­ in formazione e una produzione industriale L'appendice al catalogo della mostra studi e la pubblicazione per quanto non pagne; ed è abbastanza singolare consta­ e mineraria inglese in forte espansione e milanese del 1965, oltre a chiarire certi ancora completa, dei Carteggi Ricasoli e tare con quanta attenzione e con quanta alla ricerca di sicuri mercati di sbocco, elementi di dettaglio nella storia dei nip­ dei Documenti diplomatici italiani l'argo­ poca consapevolezza delle possibili com­ oltre che per un contingente convergere porti economici e diplomatici tra Italia e mento sembra offrire solo possibilità mar­ plicazioni internazionali - che avevano di interessi nel gioco politico-diplomatico Inghilterra e ad offrire più di uno spunto ginali di approfondimento. Il proposito invece tanto trattenuto, e giustamente, il europeo. Se nel sistema politico internazio­ per una storia del diritto commerciale in del Tedeschi di volerlo riaffrontare e la Cavour - il Ricasoli aspettasse un moto nale del 1815 l'Inghilterra aveva attribuito • Italia, si presenta anche come organico valutazione elei risultati conseguiti non di ribellione antipapale all'interno dello alla presenza dell' Austria nelle regioni ita­ e sistematico quadi'o di riferimento, di può non tener conto di questo dato di fatto. stato pontificio che gli offrisse il destro liane una precisa funzione di equilibrio facile e immediata utilizzazione, per ri­ I! contributo, la novità del lavoro, va di intervenire. contro la minaccia francese, gradatamente percorrere problemi più generali inerenti a nostro avviso individuato in primo luogo Il nucleo centrale del lavoro del Te­ era venuta accentuando, anche in politica alle scelte politiche ed economiche della nell'analisi dell'esperienza toscana, quan­ deschi è costituito peraltro dall'esame delle estera, certi motivi liberalistici, pur nel classe dirigente piemontese e italiana ed do Ricasoli, a capo del governo provvi­ vicende del 'capitolato ': il piano di ac­ quadro dei propri interessi di grande po­ alle conseguenze che esse ebbero sul pro­ sorio e nella fase d'avvio della unificazione cOl'do con il pontefice era abbastanza si­ tenza, guardando con crescente favore al­ cesso di formazione dell'Italia unita, sul della regione, può tentare una politica mile a quello preparato dal Cavour, ma la politica del Cavour e al successivo for­ rapporto tra industrializzazione e sviluppo ecclesiastica coerente con la sua forma­ ne differiva in due punti non certo tl'ascu­ marsi e svilupparsi dello stato nazionale agricolo, tra economia del nord e mezzo­ zione spirituale e con le sue convinzioni l'abili ; un articolo del capitolato infatti italiano ; il Piemonte per suo conto, al­ giorno. ispirate ai principi della libertà religiosa lasciava aperta la strada ad una riforma meno dal 1850, aveva costantemente cer­ Vi ttorio Biotti e del separatismo : quest'ultimo tuttavia della Chiesa in senso democratico e un cato in Londra uno stabile punto di rife­ non cosi rigorosamente applicato da di­ altro articolo prevedeva una garanzia in­ rimento politico-diplomatico ed econo­ sdegnare all'occorrenza il ricorso all'au­ ternazionale alle concessioni che sarebbero mico. Vi era insomma una situazione ge­ silio dello stato per attuare o avviare una state fatte alla Chiesa e alla Santa sede nerale favorevole che spingeva i due paesi MARIO TEDESCHI, La politica ecclesiastica riforma in senso antitemporalista e puri­ una volta privata del potere temporale. a cercare nuovi e migliori strumenti le­ di Bettino Ricasoli (1859-1862), Milano, ficatrice della Chiesa. Questa analisi, con­ Cavol11' però si era mostrato sempre piut­ gislativi e tecnici atti a far sparire le vec­ Giuffrè, 1971, pp. vru-316. (Università dotta principalmente sulla scorta dei Car­ tosto diffidente verso una internazionaliz­ chie barrriere nello scambio delle merci, di Palermo. Pubblicazioni a cura della teggi e, limitatamente, di documenti an­ zazione clelia questione romana, che avreb­ a far sviluppare al massimo la naviga­ Facoltà di giurisprudenza 31). cora inediti dell'archivio della famiglia be messo a repentaglio la sovranità italiana zione, a facilitare il movimento dei capi­ Ricasoli in Brolio (mentre sono inspie­ su Roma, né d'altra parte aveva mai pen­ tali. Nel 1865 circa un sesto delle impor­ Il progetto di 'Capitolato ' offerto al gabilmente trascurate, ad esempio, due sato - pur senza escludere del tutto tazioni italiane risultava di provenienza pontefice tramite il governo francese nel­ fo nti assai preziose per quei mesi come il una collaborazione dello Stato a finalità inglese (carbone, ferro, manufatti, mac­ l'autunno del 1861, rappresentò, com'è Diario di Marco Tabarrini e quello di riformatrici - che il potere civile potesse chinari, indispensabili per un grande pro-­ noto, l'iniziativa di maggior rilievo presa Leopoldo Galeotti, non solo amici del farsi promotore di riforme alle strutture gramma di investimenti pubblici), e un dal ministero Ricasoli, all'indomani della Ricasoli, ma a lui cosi intimamente vi­ interne della società ecclesiastica. Ma Ri­ decimo delle esportazioni si indirizzava scomparsa di Cavour, per risolvere la cini culturalmente, spiritualmente e poli­ casoli era assai più di Cavour preoccu­ verso la Gran Bretagna (in particolare olio questione romana; questo capitolato (una ticamente) precisa taluni elementi di con­ pato della riforma della Chiesa e della d'oliva, agrumi, zolfo); anche i rapporti proposta di concordato, sebbene di con­ tinuità tra il suo pensiero giovanile e la necessità cii avere, e subito, Roma, sicché consolari dalle regioni e dai porti inglesi cordato il Ricasoli non volesse sentir par­ sua opera di governo e illumina anche ta­ anche lo stile delle trattative con Roma ri­ e italiani confermavano, fino al 1865, un lare) e la lettera a Pio IX che doveva ac­ luni motivi di contrasto con il Cavour fletteva più l'ansia del cattolico riforma­ costante aumento dei traffici nei due sensi. compagnarlo, sono state giudicate non sulla questione romana. tore e le aspettative del patriota liberale Sotto il profilo più strettamente tecnico­ solo l'atto più significativo della politica Altro contributo del lavoro del Tede­ che la misura dell'uomo di governo ; Ste­ giuridico profonda era la differenza tra ecclesiastica del Ricasoli, ma anche l'e­ schi è rappresentato dalla ampiezza e fano Jacini ha definito la lettera a Pio i trattati di navigazione e di commercio spressione più conseguente del pensiero dalla analiticità con cui sono documentate IX con la quale Ricasoli accompagnava anglo-sardo del 1841 e. anglo-toscano del religioso e di tutta la fisionomia etico-poli­ (anche qui con largo ricorso a fonti ine­ il progetto di 'Capitolato ', « più degna 1847, ed i trattati anglo-sardo del 1851 tica del successore di Cavour: chi abbia dite dell'archivio Ricasoli) sia le condi­ d'un mistico del tredicesimo secolo che e anglo-italiano del 1863, strumenti or­ presenti le lucide e puntuali pagine di zioni interne dello Stato pontificio, sia d'un diplomatico del secolo diciannove­ mai di una perfetta politica liberoscam­ Jemolo (Chiesa e stato in Italia negli ul­ l'orientamento dell'opinione pubblica a simo ». bista intesa a regolamentare gli scambi timi cento anni, Torino 1972, pp. ·195- Roma durante il primo ministero Rica­ La proposta di 'capitolato ' doveva es­ commerciali con criteri uniformi, a fa­ 209) e gli scritti precedenti del Valle, del soli : ambienti ecclesiastici non ufficiali, sere inviata tramite il governo francese, vorire la circolazione delle merci e delle Gentile, del Gismondi, di circoli legittimisti borbonici, gruppi libe- ma i contatti avviati in questa circostanza 158 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 159 rivelarono, insieme con le aspettative un «senza tener conto dei propri interessi nella seconda altri documenti non in forma trascurando argomenti di carattere gene­ po' utopistiche del Ricasoli, l'assoluta indi­ politici e sacrificando opinioni personali » di lettera, le une e gli altri riferentisi al rale, quali l'apporto della S.G.I. alla cul­ sponibilità di Napoleone III a lasciare (p. 4) : dove può essere accettabile l'allu­ periodo del governo provvisorio in Tosca­ tura italiana ovvero l'azione della Società Roma. Questi contatti avvenuti attraverso sione al rischio cui esponeva la politica na e del primo ministero Ricasoli. Per in altri continenti. i normali canali diplomatici, come pure - e in definitiva la durata - del Mi­ la verità la trascrizione dei documenti La C. fornisce ampie notizie sulla vita certi interventi non ufficiali e una missione nistero da lui presieduto portando avanti suscita talora qualche perplessità e in della Società e sulle spedizioni da essa del Rattazzi a Parigi troppo scopertamente iniziative come quelle del Capitolato: im­ qualche caso l'indicazione del destinatario organizzate in Africa, ponendo però l'ac­ avversa a Ricasoli, sono ben documentati proponibile per il pontefice, non soste­ delle lettere non è convincente. Le lettere cento soprattutto sugli aspetti negativi, nel volume del Tedeschi; manca invece nuto dalla Francia e non gradito da Vit­ del Passaglia in data 2 luglio e 16 luglio quali i contrasti fra gli esponenti della inspiegabilmente ogni accenno ai rapporti torio Emanuele II che preferiva rivolgersi da Roma, ad esempio, non sono sicura­ Società e fra gli stessi esploratori e le cri­ tra ministero e parlamento, e in modo par­ innanzitutto al Veneto ; ma non può mente dirette al Ricasoli, come vorrebbe tiche rivolte alla S.G.I. in Parlamento e ticolare alla discussione sulla politica ec­ dirsi che questo fosse falto con sacrificio ilTedeschi, per evidenti motivi di testo e di sulla stampa, e facendo passare in se­ clesiastica del gabinetto svoltasi alla Ca­ delle opinioni personali del Ricasoli che 'contesto, ma al Minghetti, come si evince conda linea i positivi risultati ottenuti mera ai primi di dicembre del '61, con tutte invece convergevano a un tanto uto­ del resto dalla lettera del 2 settembre '61 dalle spedizioni di esplorazione e penetra­ gli interventi, molto interessanti, di Brof­ pistico quanto convinto e tenace program­ dello stesso Passaglia. zione in Africa. ferio e di Petruccelli della Gattina, ostili ma di conciliazione o di accordo con il Questi rilievi ci inducono a fare qualche È utilizzata specialmente documentazio­ al Ricasoli e alle concessioni che era papato. Ancora più equivoco ci pare osservazione sugli aspetti fo rmali del la­ ne del museo del Risorgimento di Milano, disposto a fare al pontefice; di Mancini, scrivere che «ancor oggi sono vivi i re­ voro ; il saggio appare infatti condotto un carte Correnti (dalle quali sono pubbli­ sorprendentemente favorevole, e di Bon­ taggi dell'anticlericalismo liberale sorto in po' troppo affrettatamente, e senza quella cate altresì in appendice dieci lettere di compagni, disposto a sostenere il Rica­ quell'epoca che condusse all'attuazione dei maggiore attenzione che avrebbe permesso Cristoforo Negri, primo presidente della soli anche sul terreno della riforma della principi separatistici che caratterizzarono di evitare le improprietà di linguaggio, le Società, al Correnti che gli succedette Chiesa con l'intervento dello Stato. quasi un secolo della nostra politica ec­ imprecisioni, i refusi che si notano qua nella presidenza, delle 137 che costituiscono Se il proposito dell'A. era quello di di­ clesiastica » (p. 5) : se con questa espres­ e là con una certa frequenza; sarebbe trop­ il carteggio Negri-Correnti per gli anni mostrare che la politica ecclesiastica del sione - che peraltro non sembra coerente po lungo ,e noioso esemplificare. Purtroppo 1859-1884) ed in minor misura dell'ar­ Ricasoli non può essere valutata solo dal con l'impostazione generale del saggio - è inevitabile che queste mende e, se vo­ chivio storico del ministero dell' Africa , capitolato ' o dalla lettera a Pio IX, egli si vuoI fare riferimento a qualche aspetto gliamo, questa sciatteria finiscano per su­ Italiana. L'A. dichiara, senza precisarne ha in effetti portato qualche elemento nuo­ della più recente legislazione italiana, non scitare qualche perplessità sul grado di i motivi, che non le è stato consentito vo, almeno sul piano dei fatti, ma appare si possono per converso ignorare certi impegno con il quale il lavoro è stato l'accesso all'archivio della Società (p. 180). difficile trarre dalla lettura del volume la episodi di integralismo confessionale (e 'condotto anche per quanto riguarda iI La circostanza sembra strana, trattandosi convinzione che questa nuova documen­ soprattutto l'arretramento di buona parte contenuto. di archivio dichiarato « di notevole inte­ tazione sia stata utilizzata adeguatamente; del maggior partito cattolico dalle posi­ Nicola Raponi resse storico » dalla sovrintendenza archi­ inoltre nonostante la simpatia con la zioni autonomistiche e laiche del partito vistica di Roma e dotato di un dettagliato quale la figura e la politica del Ricasoli popolare di don Sturzo) che hanno assai inventario per lo meno per la documenta­ sono esaminate, e nonostante i tentativi più marcatamente caratterizzato certi mo­ zione concernente l'Africa a sud del Saha­ di una riconsiderazione critica dei motivi menti della storia d'Italia più recente, MARIA CARAZZI, La Società geografica l'a, redatto alcuni anni or sono dal prof. conduttori dell'azione politica dello sta­ come pure , certi riconoscimenti, anche italiana e l'esplorazione coloniale in Africa Enrico de Leone per incarico della Com­ tista toscano, non pare che possano es­ autorevolissimi, della necessità di un tipo (1867-1900). Firenze, La Nuova Italia, missione nazionale italiana della «Guida sere accettati certi giudizi espressi proprio nuovo o più chiaro di rapporti tra stato 1972, pp. xI-199 (Pubblicazioni della delle fonti per la storia delle Nazioni » laddove si anticipano o si riassumono i e Chiesa - e, se vogliamo, tra coscienza Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Uni­ ed attualmente in corso di stampa nel risultati della ricerca. Cosi non si capisce religiosa e impegno civico - che è stato versità di Milano, LX. Sezione a cura voI. VI (Italia, voI. 2°) della Guida delle con quanto fondamento l'A. contrapponga indicato anche con l'espressione o'l'auspi­ dell'Istituto di ' Geografia umana, 2). fonti per la storia dell'Africa pubblicata (pp. 78-79) la continuità delle concezioni cio di un «Tevere più largo ». dall'UNESCO e dal Consiglio internazio­ del Ricasoli in tema di rapporti Stato­ Il volume del Tedeschi è corredato di L'A. esamina le vicende della Società nale degli Archivi. Chiesa, a una pretesa incoerenza in campo una copiosa appendice documentaria nella geografica italiana dalla fondazione, av­ Elio Lodolini politico, ove sarebbe «passato da posi­ quale sono pubblicati 67 documenti ine­ venuta in Firenze capitale nel 1867, alla zioni legittimiste al più acceso libera­ diti tratti dall'archivio Ricasoli in Brolio; fine del sec. XIX, dando particolare ri­ lismo ». Né più convincente è quel passo l'appendice è divisa in due sezioni: nella salto all'attività africanistica che costitui ove l'A. scrive che il Ricasoli affrontò prima sono raccolte un bel manipolo di in quel periodo il settore cui si volse in PIETRO SCOPPOLA, La Chiesa e ilfa scismo. subito e decisamente la questione romana lettere, dirette per lo più al Ricasoli, e maniera preponderante la Società, ma non Documenti e interpretazioni, Bari, La- .1 60 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 161

terza, 1971, pp. xLIv-41 5. (Universale validità la formula adottata dall'autore, (di cui abbiamo avuto occasione di occu­ mento in cui esso voleva divenire - nel­ Laterza). il quale, nel presentare la selezione di parci nelle pagine di questa rivista : cfr. la prospettiva politica dell'unità nazio­ documenti, testimonianze, articoli o in­ XXIX, 1969, pp. 479-488) viene pubbli­ nale - il partito di massa. Si tratta di una nuova edizione del pre­ terviste, fa riferimento agli avvenimenti cata una parte delle relazioni presentate : Diversa è, nella sua sostanza ideologica cedente volume Chiesa e Stato nella sto­ più importanti del mondo cattolico e alla mancano quella di Artom sul partito li­ e storiografica, l'impostazione degli altri ria d'Italia, edito da Laterza nel 1967, posizione delle altre forze politiche, fa­ berale, di Arfé sul partito socialista e di due saggi, anch'essi ricchissimi di notizie (segnalato in questa Rassegna, XXVIII, cendo altresi riferimento ad altri studi e Lotti sul partito repubblicano. e di riferimenti documentali. Inoltre - e 1968, p. 448) nella quale è stata ampliata ad eventuali discordanze tra le diverse Dal contesto delle relazioni che a suo ci riferiamo in particolare al lavoro di e arricchita di nuovi documenti la parte re- . interpretazioni. tempo circolarono stampate a ciclostile, Leo Valiani - l'utilizzazione di altro tipo lativa al periodo tra la prima e la seconda Tra i molti temi affrontati assume par­ e dalla linea «esterna » dei saggi che di fonti, quali le testimonianze (sia orali, guerra mondiale. In particolare sono stati ticolare interesse il proposito di promuo­ compaiono in questa pubblicazione, emer­ come le interviste, sia scritte in una let­ inseriti alcuni documenti conservati presso vere un meditato ripensamento dei re­ ge innanzi tutto una tematica di fondo, tera inviata all'autore) costituisce uno l'archivio centrale dello stato : alcuni rap­ centi avvenimenti, tanto più necessario non riduci bile ad un discorso esclusiva­ spunto interessante all'apertura di un di­ porti inviati a Mussolini da un «noto ora che il regime concordatario si pone mente filologico o archivistico, ma che scorso, non nuovo, ma non ancora da informatore vaticano » per gli anni pre­ al centro di due distinti e gravi problemi. coinvolge una prospettiva storiografica tutti recepito e che potrebbe essere ripre­ cedenti al '29 di cui già aveva fatto cenno L'uno di natura giuridica, relativo alla più nuova ed articolata. La possibilità di so dalle pagine di questa rivista - sulla Fausto Fonzi in Documenti per la storia compatibilità o meno del concordato con conoscere, consultare, sfruttare gli archi­ necessità di superare la concezione stati­ dei patti Lateranel1si, e una serie di rela­ articoli precisi e in generale con lo spi­ vi storici dei partiti politici italiani - o ca di fonte documentaria, arricchendo la zioni sulla situazione politic.a delle pro­ rito della costituzione repubblicana. L'al­ altra documentazione a questi connessa - ricerca di altri elementi di analisi e di vince proveniente dalla direzione · generale tro, che investe più in particolare la co­ comporta non solo un arricchimento do­ indagine (registrazioni, interviste, testimo­ della pubblica sicurezza, successive alla scienza dei cattolici, connesso al fatto cumentario, ma anche la possibilità di nianze etc.), che vanno considerati an­ costituzione dei patti, dalle quali si può che «alla luce degli orientamenti della verificare - attraverso una severa ana­ ch'essi una fonte. avere un quadro orientativo delle reazio­ nuova ecclesiologia, tal uni cattolici rifiu­ lisi filologica - le linee interpretative Elvira Gencarelli ni dei cattolici all'accordo concluso tra tano ormai l'idea stessa di concordato della storiografia sull'Italia contempo­ il papa e M ussolini. Della parte anteriore - destinato per sua natura a legare al ranea. al primo conflitto europeo è stata data vertice una Chiesa e uno Stato gerarchi­ Tranne lo scritto di Ragionieri - che opportunamente una sintesi nel saggio camente ordinati - incompatibile, a loro ripubblica fedelmente la relazione pre­ Rivista di storia, arte archeologia per le introduttivo. E infatti, il saggio introdut­ avviso, con la definizione di 'popolo di sentata al convegno, - quelli di Bianchi province di Alessandria e Asti, LXXX: tivo, che prende le mosse dalla celebre Dio ' che, con un rilievo ben maggiore e di Valiani si presentano in una veste LXXXI (1971-72). formula di Cavour (<

In piena atmosfera risorgimentale si riguardanti la storia acquese per un pe­ dore articolo di G. Pistarino, Sulla tra­ GABRIELLA AIRALDI, Questioni sui diritti colloca invece la figura di Michele Gabri, riodo compreso tra il X e il XVII secolo, dizio/le testuale dei trattati fr a Genova e di pedaggio in un comune rustico del­ patriota piemontese, che combatté, fra 62 dei quali erano stati per l'appunto No vi del 1135 e del 1157 (pp. 195-205), l'Alto Monferrato, in Rivista di storia l'altro, in Crimea e del quale G. Cordie' riprodotti anche dal Moriondo nei suoi puntuale indagine della tradizione te­ dell 'agricoltura. Atti del Congresso na­ Il Dott. Michele Gabri a Vigliano d'Asti Monumenta Aquensia. stuale dei trattati stipulati, rispettivamente zionale di storia dell' agricoltura. Mi­ (pp. 31-51), che a tale personaggio aveva Una documentata ricostruzione, a par­ nel 1135 e nel 1157, fra Genova e Novi, lano, 7-9 maggio 1971, I, genn.-giu. già dedicato tre suoi precedenti articoli, tire dai primo l'di per giungere fino ricostruita sulla base dei rapporti di di­ 1972, pp. 149-165. completa il profilo biografico, presentan­ ai tempi più recenti, dello sviluppo sto­ pendenza e di interdipendenza esistenti doci gli ultimi anni della sua vita sulla rico della zona urbana tortonese e del fra i più antichi codici dei Libri iurium Si tratta di quattro brevi ma compen­ base di documenti inediti posseduti dalla territorio che la circonda, sulla base della repubblica di Genova, che ci hanno diosi documenti - di cui uno noto per famiglia Colombo-Gabri di Vigliano d'Asti anche di documenti inediti desunti so­ per l'appunto tramandato le copie di inserto - concernenti una controversia da lui pubblicati integralmente o parzial­ prattutto dall'archivio comunale e dal­ tali trattati, e attraverso il ricorso al­ sorta nel 1386 e riguardante certi proventi mente nel corso del lavoro. l'archivio della curia vescovile di Tor­ l'esame sia dei testi manoscritti che delle legati alle multe inflitte ai trasgressori di Parimenti inedite erano le carte relative. tona, ci è presentata da M. C. Giu­ edizioni a stampa di entrambi i documenti un pedaggio. La controversia fu promossa alla famiglia tortonese dei Frascaroli, liani, Città e campagna nel To rtonese, in questione : del primo, anzi, l'A. for­ dagli uomini di Rivalta Bormida - o che ebbe un notevole rilievo, fin dal pe­ (pp. 113-137): da questo breve profilo nisce in appendice una nuova edizione, forse dalle sole famiglie direttamente in­ riodo medievale, nella storia della sua emerge la funzione sempre più consi­ condotta sulla base dell' originale in per­ teressate al pedaggio (la documentazione città, carte appartenenti ad uno degli stente di tale centro come valido tra­ gamena conservato presso l'archivio di è lacunosa) - contro il marchese di Mon­ esponenti più interessanti della stessa, mite di smistamento tra Genova, Mi­ stato di Genova (fondo Materie politi­ ferrato, signore di Rivalta dal 1331. cioè i\ sacerdote don Luigi Melchiorre lano, Torino e Piacenza, e la coesistenza, che, mazzo I). L'A., per introdurre il discorso sulle Frascaroli, vissuto fra la fine del XVIII nelle zone rurali, di colture intensive Il fascicolo si chiude con un articolo caratteristiche precipue della controversia, e l'inizio del XIX secolo, e che U. Rozzo, altamente specializzate, che hanno radi­ di G. Airaldi, Un diploma di Gianga­ puntualizza i numerosi obblighi assunti Le carte di Luigi Melchiorre Frascaroli cato le famiglie rurali alla terra, e di col­ leazzo Ma ria Sfo rza per Cassine (1492) dai rivaltesi all'atto della sottomissione, (pp. 53-89), esamina e descrive con estre­ ture estensive tradizionali scarsamente red­ (pp. 207-213), la quale pubblica integral­ tipici, per quei tempi, di ogni assoggetta­ ma precisione ; si tratta di tre volumi ditizie, che hanno favorito e stanno favo­ mente il testo di un ' privilegio concesso mento integrale: tra questi risalta come manoscritti, vergati direttamente dallo rendo l'esodo degli abitanti verso la città. alla comunità di Cassine il 9 gennaio in realtà il marchese - grazie ad una stesso Luigi Melchiorre e composti sulla Nel fascicolo del 1967 della Rivista di 1492 da Giangaleazzo Maria Sforza e clausola su alcuni diritti che passavano al base di vari manoscritti o di testi a stampa. storia arte archeologia per le province conservato nell'archivio comunale di Cas­ nuovo signore solo se liberi da vincolo -, I tre volumi manoscritti sono oggi in di Alessandria e Asti era già apparso un sine, documento che, seùza ulteriori in­ malgrado avesse ricevuto in perpetuo il possesso del marchese Ferdinando Fra­ articolo di Fausto Bima sulle Rimem­ dicazioni, era già stato ricordato come merum et mixtum imperium su Rivalta, scaroli-Calvini. branze del mio viaggio a Parigi nel il « privilegio del sale e del frumento » fosse dalla clausola stessa fortemente li­ R. Pavoni, No te sui «Monumenta 1813-14 del Civalieri, contenente anche da Vincenzo Persoglio nei suoi «Cenni mitato nei suoi poteri, che non potevano Aquensia » (pp. 101-112), che da alcuni una breve biografia del conte Pietro Ci­ storici del paese di Cassine », opera ap­ intaccare i preesistenti benefici di tre fa­ anni sta attendendo, presso l'Istituto di valieri di Masio, le cui «Memorie Sto­ parsa nel 1882. Viene, inoltre, proposta miglie del borgo sui locali pedaggi, mu­ paleografia e storia medievale dell'uni­ riche », che vanno dal 1810 al 1867, re­ un'interpretazione del diploma, visto ed lini ed opere terriere ad essi connesse. versità di Genova, all'edizione critica delle datte in \ma serie di quaderni che egli inteso come un perfezionat�ento ammini­ Questa delimitazione de fa cto, « tipica principali fonti della storia medievale chiama cartolari, conservati oggi dal ni­ strativo dei « capitula » stipulati nel 1491 della logica del diritto feudale » (p. 154), . acquese, richiama l'attenzione sui limiti pote generale Alberto, vengono ora par­ tra il duca di Milano e la comunità cas­ camuffata attraverso i cavilli legali, ed il della nota silloge documentaria di Gian zialmente edite ed illustrate da F. Bima, sinese per quanto riguarda la conces­ sistema misto, per cui un gettito fiscale Battista Moriondo, come appare evi­ Alessandria dalla restaurazione alle guerre sione della libera esportazione del grano apparteneva contemporaneamente a grup­ dente dal confronto che egli opera e pro­ di indipendenza nelle memorie inedite di e della libera importazione del sale, i cui pi privati ed allo stato, furono le compo­ pone fra il testo di tre documenti ripor­ Pietro Civalieri di Masio (pp. 139-193), precedenti erano a sua volta ricondu­ nenti che portarono alla controversia, con tati, nella sua raccolta, dal Moriondo e con riferimento, in questo primo articolo, cibili al capitolo quarto delle conven­ la quale gli interessati si prefiggevano d'ot­ quello derivante da una più esatta tra­ al cartolare G, relativo al periodo com­ zioni stipulate dai Cassinesi il 5 dicembre tenere anche dalle multe la stessa percen­ scrizione degli stessi curata sulla basI:: . 1447 coi Capitani e difensori della libertà preso fra il 1833 e il 1836. tuale di guadagno che ricavavano dal pe­ del testo di un codice conservato nella della Repubblica ambrosiana. daggio vero e proprio. Al primo contributo dello stesso autore biblioteca apostolica Vaticana (si tratta La vertenza, discussa dalla Camera mar­ apparso in queste stesso fascicolo della del codice Vat. Lat. 13488), comprendente, chionale - non si sa bene da quando fra l'altro, un gruppo di 198 documenti rivista (cfr. pp. 1-29) si richian1a l'ulte- Francesco Surdich competente in materia -, segui la nor- 164 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 165 male prassi giuridica, e diede ragione ai monumentale biografia cavouriana, di cui Londra o ripercOl'i'erne gli itinerari (vi­ sull'economia piemontese. Con Il riso ber­ rivaltesi solo se le pene fo ssero state san­ è apparso di recente il primo volume sita a Coppet, ecc.). tone (1836) Cavour mirava a far cono­ cite dal castellano e dai partecipanti agli (Cavour e il suo tempo, I, Bari 1969), Negli Scritti inediti e l'ari troviamo in­ scere, con la precisione del dotto e del­ introiti del pedaggio; in caso contrario Rosario Romeo ha raccolto una parte vece solo saggi o studi o analisi di carat­ l'uomo d'affari, e sulla scorta dell'espe­ - cioè se la multa fosse stata sancita dal considerevole degli scritti inediti composti tere teorico, per alcuni dei quali Cavour rienza fatta a Leri (la tenuta paterna nel marchese (e doveva trattarsi della mag­ dal Cavour tra il 1828 e il 1850: due date pensò anche alla pubblicazione; saggi co­ Vercellese che da qualche tempo egli cu­ gioranza dei casi) - era a quest'ultimo significative, queste : la prima, che segna munque compiuti, che nella presente rac­ rava), i vantaggi di alternare, in date cir­ che l'introito doveva essere per intero la fine dell'adolescenza, la liberazione dal­ colta mostrano sufficientemente l'ampiezza costanze, al riso « nostrano » la varietà devoluto. Ia servitù dell'accademia militare e l'av­ dei suoi interessi culturali e l'originalità del « bertone », introdotta in Piemonte Si avverte subito, come giustamente sot­ vio alla difficile ricerca del proprio ruolo del suo atteggiamento verso la cultura: nel 1829. Un vero trattatello sulla risi­ tolinea l'A., un accumulo di oneri fiscali nella società torinese della restaurazione; nulla di libresco, nessun gusto per la ci­ coltura è rappresentato invece dal Mé­ ai danni della vita di campagna in conse­ la seconda, che coincide con la sua ascesa tazione fine a se stessa, ma sempre l'acre moire SUI' la culture du riz en Piémont. guenza del trapasso di poteri; oneri che al governo ; entro quel lungo periodo si desiderio di confrontare le sue forze, di I Caratteri dell' agricoltura piemontese trac­ si assommavano gli uni agli altri nella svolge la sua maturazione intellettuale, nei leggere criticamente, di valersi della sag­ ciano lo schema di una più vasta tratta­ ricerca disperata e continua, da parte dei modi complessi e contraddittori analizzati gistica francese e inglese per meglio com­ zione della materia, poi abbandonata. signori, di sempre nuove necessarissime dal Romeo, fino a cristallizzarsi in una prendere il suo Paese. Ma un panorama ricchissimo in materia fonti di reddito. ideologia - il suo liberalismo - tanto Sono, in tutto, 19 saggi, di cui 5 scrit­ è contenuto nella No te SUI' les productions Questi, per sommi capi, minuziosamente originale quanto inestricabilmente con­ ti in italiano per la pubblicazione e gli agricoles des Etats de Te rreferme de S.M. analizzati e soppesati, i prodromi e lo nessa alla cultura del tempo. altri nel più spontaneo francese; due sol­ le roi de Sardaigne, scritta per il rappre­ sviluppo della controversia, che rimane Fatta eccezione per il Journal de la tanto hanno carattere propriamente po­ sentante britannico a Torino, Abercrom­ per alcuni punti oscura nei suoi partico­ révolution piémontaise, già noto nella tra­ litico : il Jo urnal già accennato, che uti­ by, e utilizzata dal governo di Londra. lari più squisitamente giuridici e per la duzione ottocentesca di Domenico Berti, lizza l'opera del Santarosa e la replica Essa risale al 1841 ; il Cavour faceva già perdita degli statuti di Rivalta e per non sono tutti scritti sostanzialmente inediti; del Beauchamp ; e una recensione alla parte della commissione superiore di sta­ esserci pervenuto il documento contenente gli stessi studiosi cavouriani ignoravano Storia del Piemollte del Brofferio, apparsa tistica, e in tale qualità poté certo reperire le richieste dei rivaltesi. l'esistenza di molti di essi. Eppure si trat­ nel Risorgimento e ora attribuita, sulla molti dati. L'esposizione industriale del L'A., oltre all'interessante saggio intro­ ta solo di una scelta. Restano fuori in­ scorta della minuta autografa, al Cavour. 1844 e la meccanica agraria ha invece in­ duttivo (che permette di penetrare l'es­ fatti dalla raccolta i « diari » propriamente Gli altri saggi si muovono nel più conge­ tenti didattici, mirando a informare i pro­ senza dei documenti editi e coglierne tut­ detti (una dozzina di quaderni, finora noti niale campo delle scienze economiche e prietari e i fittavoli delle grandi aziende te le caratteristiche precipue), ha il me­ solo in parte e in modo poco felice nel­ sociali, e comprendono tentativi di riela­ agrarie sui notevoli vantaggi della mecca­ rito di avere reso nota una serie di atti, l'edizione del Berti), di cui dovrebbe pre­ borare ardui concetti dell'economia poli­ nizzazione dell'agricoltura; si trattava, in strettamente connessi l'un l'altro, non fa­ sto apparire l'edizione critica a cura della tica, analisi di aspetti dell'economia pie­ fondo, di macchine ancora rudimentali : cilmente reperibili : sono infatti contenuti Commissione nazionale; e quelli che po­ montese, impegnativi saggi sul grande te­ ma con lo slancio dello speculatore e in­ in una pergamena di proprietà privata. trebbero definirsi gli « studi », un'altra ma del pauperismo, note di politica eco­ sieme dell'organizzatore, in cui era già A ciò si aggiunga l'inserirsi dei documenti dozzina almeno di quaderni utilizzati fi­ nomica, e persino un singolare studio che l'uomo politico, -il Cavour vedeva quale nelle più ampie prospettive offerte dalla nora solo dal Romeo nella sua citata riguarda gli archivi. poderosa trasformazione esse avrebbero nota raccolta del Moriondo per Acqui biografia;' diari e studi sono certamente Tra i primi rientrano gli scritti De la portato nelle campagne piemontesi; e (centro, questo, d'interessi rurali fra i più indispensabili, come e più dell'epistolario valeur, in cui il ventenne Cavour esamina scendeva a illustrare l'esperienza fatta a notevoli per il settentrione italiano, data (ormai in corso di pubblicazione nell'edi­ criticamente e cerca di conciliare le teorie Leri in quello stesso anno con la macchina l'abbondanza e l'articolazione dei docu­ zione critica), per una comprensione pre­ di A. Smith, Ricardo e J.-B. Say; Des per battere il riso, dando precise dimo­ menti pervenuti). cisa del processo attraverso cui il giovane imp6ts SUI' les salaires, volto a confutare strazioni sulla convenienza finanziaria di Ma rio Buongiorno cadetto, intrigato nell'oziosa vita dellao Ricardo con argomentazioni che reste­ sostituire la macchina all'antico procedi­ pigra capitale subalpina, seppe formarsi l'alIDO poi costanti nel pensiero cavouria- mento -della battitura con i cavalli. 110 ; e una cultura socio-politica che non ha ri­ Della ricchezza, che sviluppa un Al tema del pauperismo, drammatico tema di Mc CAMILLO DI CAVOUR, Scritti inediti e rari scontro nel suo tempo e vivere intellettual­ Culloch. in quegli anni non solo nell'arretrato Pie­ Ma la speculazione pura in definitiva 1828-1850, a cura di Rosario Romeo, mente in dialettico colloquio e confronto monte ma anche nella Francia più pro­ Santena, Fondazione C. Cavour, 1971, con i maestri (Constilllt, Guizot, gli eco­ interessava solo marginalmente Cavour, gredita e soprattutto in Inghilterra, dove pp. 215 (Studi e documenti, V). nomisti, ecc.) dell'epoca, prima ancora di teso sempre a cercare, nella scienza, il la rivoluzione industriale aveva ingigan­ potere, nei suoi tumultuosi viaggi (dal concreto legame con la realtà economica; tito il fenomeno, si riferiscono tre studi : Quasi per integrare la sua vastissima e 1835), avvicinarli nei salotti di Parigi e molto più originali sono infatti gli scritti Etat de la mendicité et des pauvres dans 166 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 167

'es Etats Sardes, composto nel 1834 per versioni del saggio Sul pauperismo è sta­ rie degli archivi dell'Istituto di storia del­ gli attentati, dei colpi di mano, delle im­ l'inviato inglese a Torino e pubblicato ta trovata dal Romeo nelle carte Patetta la resistenza piemontese (diari storici delle boscate, delle rappresaglie. negli atti della commissione parlamentare della biblioteca Apostolica Vaticana; una brigate garibaldine, ordini del giorno, re­ La seconda parte (Nascita dell 'esercito britannica d'inchiesta sulle poor laws ; Notice sur les décurions de la ville de Tu­ lazioni, verbali di riunioni, circolari, regi­ popolare) abbraccia il periodo dal lO gen­ Il regime di fa bbrica e la condizione op e­ rin è conservata nell'archivio Loriol di stri di caduti e feriti) ; comprendono poi naio al lO aprile 1944, che vide l'assesta­ raia, che è una sorta di inchiesta svolta Allaman; tutti gli altri scritti sono con­ alcuni diari (di due parroci, di due par­ mento delle brigate, il loro irradiamento nel viaggio a Parigi del 1835 : solo le 14 servati nell'archivio cavouriano di Santena. tigiani, di un vecchio contadino), lettere neIle vicine vaIlate, la loro crescita nu­ questioni sono del Cavour, e mostrano in possesso di privati, i quaderni conta­ merica con l'inserimento dei renitenti aIla quanto profondamente egli avesse stu­ Giovanni Silel1go bili di una divisione garibaldina conser­ leva della R.S.L, i primi contrasti con le diato il fenomeno e come ne intuisse tutte vati presso l'estensore, una serie di ordini formazioni di diverso orientamento poli­ le implicazioni; Sul pauperismo, destinato del giorno raccolta da privati; è pure uti­ tico (specie per i rifornimenti alleati), la in un primo tempo alla ginevrina Bi­ lizzato un fitto manipolo di opuscoli com­ lotta contro i fenomeni di banditismo, la bliothèque utdverselle, e poi lasciato in­ MARISA DIENA, Guerriglia e auto governo. memorativi e di giornali partigiani. Ma creazione dei .servizi tipici di un vero compiuto per l'insoddisfazione dei ri­ Brigate Garibaldi nel Piemonte occiden­ l'originalità sta nell'uso delle interviste, esercito (ad es., quello deIle informazioni, sultati raggiunti ; e una recensione, Obser­ tale, 1943-45, Parma, Guanda, 1970, delle testimonianze orali rese da decine e curato dalla stessa Diena), il progressivo vations sur l'ouvrage de Mr. Buret intitulé pp. xVIII-258 (Istituto storico della l'e­ decine di partigiani e di abitanti dei paesi definirsi della tattica e della strategia par­ Des classes labourieuses en France et en sistenza in Piemonte, Studi e docu­ che fUl'ono teatro della guerriglia; le te­ tigiana (soprattutto con i massicci attac­ Angleterre. menti, 5). stimonianze di più persone, che furono chi tedeschi di marzo e aprile, per cui le AI 1843 risale una No te, probabilmente spettatrici o protagoniste dei fatti narrati, bande partigiane si rifugiarono sull'alta una memoria per il ministero degli Esteri, L'opera mira a costruire un diario col­ vengono condensate nelle sobrie e im­ montagna, tornando poi a riassestarsi con cui l'economista ormai affermato, lettivo della guerra di liberazione nel Pie­ personali pagine della Diena. sulle vecchie posizioni). che era anche un grande proprietario monte occidentale (valli Po e Varaita); Poche sono le figure che emergono ; La terza parte (Dilaga la guerriglia e si terriero, suggeriva una serie di argomen­ la narrazione procede a piccoli blocchi l'A. tende a vedere nella guerriglia una affe rma l'autogoverno), la più ampia, che tazioni, acute seppure interessate, per far cronologici, a mo' di paragrafi, nei quali lotta di popolo, fatta da tanti oscuri pro­ comprende gran parte del 1944, ha come modificare le alte tariffe doganali poste sono riportate anche le notizie più mi­ tagonisti; resta così un po' sullo sfondo punti salienti l'estensione del movimento dalla Francia per l'importazione di Tiso nute della vita che condussero, in quei l'azione che il partito comunista, di cui aIle Langhe, la creazione di distaccamenti piemontese; in quegli anni Cavour ven­ 20 mesi, le formazioni garibaldine e le po­ le brigate Garibaldi erano emanazione, in pianura, un nuovo assetto gerarchico deva grandi quantità di riso a Lione e polazioni vaIIigiane. Per accrescere l'ef­ dispiegò nell'organizzare il movimento. deIle formazioni (tre brigate in una divi­ Marsiglia; ma il regime doganale francese fetto di contemporaneità, l'A. impiega il Partito da Torino lo stesso IO settem­ sione), un'azione più profonda sulla po­ favoriva gli agricoltori della Carolina; tempo presente. L'impressione che ne ri­ bre 1943, giorno dell'occupazione da parte polazione (creazione di un corpo di po­ eccolo allora adoprarsi, per sé e per gli sulta è non tanto di un'opera di storia, delle truppe corazzate tedesche, il piccolo lizia, censimento del bestiame, revisione altri coltivatori vercellesi, per indurre il quanto appunto di un diario, di una cro­ gruppo dirigente fece capo alla casa di tributaria, l'organizzazione deIle prime governo piemontese a discutere la questio­ naca un po' grigia, minuta, di un micro­ L. Geymonat a Barge, un piccolo centro libere elezioni neIle Langhe, ecc.), nuo­ ne con Parigi. cosmo isolato quale fu la vita nelle vaIIi rurale ai piedi del Monviso. presso Sa­ ve forme di opposizione militare (smi­ Le Fo nti statistiche negli archivi piemon­ del Saluzzese durante la resistenza. Il luzzo ; le vicine pendici del monte Bracco namento di ponti e centrali idroelettriche, tesi, del 1836, ci offrono indirettamente pregio più notevole, in sede storiografica, furono sede del primo accampamento sabotaggio aIle linee di comunicazione), una preziosa testimonianza sulla condi­ consiste forse nell'avere l'A. raccolto qui partigiano in Piemonte. In questa prima la difficile esperienza deII'incontro con i zione degli archivi delle intendenze: l'in­ ogni notizia utile per successive elabora­ parte del diario (Iniziativa e sp ontaneismo), partigiani goIlisti (in agosto, quando, per curia e l'abbandono e il disordine non sono zioni. che giunge fino al IO gennaio 1944, è sfuggire aII'accerchiamento delle divisioni un privilegio del nostro tempo: presso L'altro aspetto originale dell'opera è rievocata la prima fase di organizzazione tedesche, sconfinarono in Francia), la le intendenze lo stato degli archivi era nell'uso delle fonti. l movimenti di guer­ (armi, vettovagliamento, basi operative, distruzione tedesca di Barge; in autunno, «veramente lamentevole ». riglia offrono sempre, della propria atti­ ecc.), che ebbe come artefice Pompeo Co­ poi, le brigate Garibaldi cominciarono a operare su Ile colline astigiane, dettero vita Alla questione della tassa sul pane si vità, una testimonianza scritta assai fram­ lajanni (Barbato), un ufficiale della scuola riferiscono una circolare del Cavour mi­ mentaria, episodica ; la Diena non ha tro­ di cavalleria di Cavour che divenne per a un loro giornale, intensificarono gli nistro ai sindaci (19 ottobre 1850) e una vato o forse non ha neppure cercato le le sue doti il comandante militare della esperimenti di autogoverno fondati su basi relazione sua -del 1851, stilata come con­ fonti diverse da quelle del movimento par­ guerriglia; sono ricordati i delicati rap­ di riforma sociale ed economica. sigliere comunale di Torino. tigiano; e del resto è noto come si tratti porti con le residue autorità esistenti, con L'ultima parte (Difensiva nell' inverno e La circolare è ripresa dalla Gazzetta di fonti difficilmente accessibili. I docu­ gli industriali, i parroci, i notabili; e ap­ contrattacco finale, dal novembre 1944 piemontese di quell'anno ; una delle due menti utilizzati consistono in alcune se- pare, giorno dopo giorno, l'intessersi de- alla liberazione) si inizia rievocando lo 168 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 169 stato di disorientamento prodotto dal tina di saggi che toccano molteplici aspetti austriaco di stanza in Lombardia e poi nell'archivio privato Cuka a Susak (Fiu­ proclama Alexander e dall'azione delle gella storia e della cultura lombarda dal­ prigioniero in Francia. me) e ora con tutta la biblioteca Cedo­ spie, che riuscirono ad arrecare pesanti l'alto medioevo ai nostri giorni, anche se Tra i molti saggi dedicati al Manzoni mil nella biblioteca comunale di Zara - perdite ai partigiani, frazionati durante la storia letteraria e il Manzoni in parti­ ricordiamo quello di Angelo Paredi, Sto­ di Anna Zucconi Madius, la scrittrice l'inverno in nuclei troppo sparsi. Col di­ colare vi occupano uno spazio privile­ ricità del 'Federico ' manzoniano (I 282- milanese ,nota appunto con lo speudonimo sgelo e la ripresa delle ostilità, tuttavia, giato. E poiché sarebbe impossibile ci­ 292) e soprattutto quello di Enrico Cat­ di Neera e apprezzata da scrittori e critici le brigate Garibaldi si trovarono a domi­ tarli tutti, ricorderemo qui quei contri­ taneo, Le fO llti storiche di pagine manzo­ come Capuana e Croce, con lo scrittore nare un vastissimo territorio, che dalle buti che per l'utilizzazione e la citazione n/ane. L'assalto ai prestini (I 267-281) ove croato Jakov Cuka (Zaglava 1868 - Roma Langhe, all' Astigiano e al Saluzzese strin­ di fonti letterarie e documentarie inedite si sostiene la non infondata congettura 1929), che ebbe il merito di far conoscere geva in una morsa Torino : intanto era o poco note rivestono pure un interesse che la fonte storica del XII capitolo dei in Italia la letteratura serbo-croata e russa stato raggiunto il collegamento con le documentario e archivistico di particolare Promessi sp osi siano certe relazioni del e in particolare l'opera di Tolstoj. altre formazioni partigiane (giellisti, auto­ rilievo. Ai primi testi della letteratura ita­ Tribunale di provvisione sul cattivo l'ac­ Segnaliamo infine il saggio di Gianan­ nomi, socialisti) ; cosi l'ultima fase di liana delle origini si riferisce il saggio di colto dei gl'ani e sui tumulti avvenuti a drea e Donella Piccioli, Il gruppo de guerriglia, fino alla liberazione di Torino, Ezio Franceschini, UI! maestro milanese Milano nel 1628, conservate tuttora nel­ , L'uomo ' nella temperie post-resistenziale poté svolgersi con estrema rapidità. del Duecento : Bonvesin de la Riva e la l'archivio storico civico (Dicasteri : or­ (II 314-328) che è una partecipata testi­ Alle prime tre parti la Diena fa seguire sua « Vita scholastica » (I 43-53) e quello dinazioni, cart. 38) al castello Sforzesco monianza oltre che un esame critico delle dei capitoli di riflessione complessiva, di Alfredo Bosisio In margine al « De di Milano. esperienze del gruppo politico culturale quasi una rimeditazione, con cui cerca di Magnalibus Mediolani » di Bonvesin de la Spigolando fra gli inesplorati fondi ar­ milanese de L'uomo (dal giornale che per delineare i temi fondamentali della guer­ Riva (I 54-58). Alle origini dell'umane­ chivistici della biblioteca Ambrosiana, qualche tempo esso pubblicò) uno dei riglia. simo milanese e alle influenze della cul­ Carlo Marcora in Alcuni letterati corri­ primi « gruppi spontanei », si direbbe Nell'ampia Prefazione Franco Antoni­ tura italiana su quella francese riconduce sp ondenti di Giulio Carcano (II 85-107) oggi, di laici e sacerdoti nati in Italia celli inquadra l'opera nella storiografia il saggio di Giuseppe Antonio Brunelli, pubblica cinque lettere di Giacomo Za­ negli anni della i'esistenza e la cui col­ della resistenza. Un du ca di Milano alquanto dimenticato nella, dieci lettere di Augusto Conti e locazione potrebbe individuarsi tra il par­ Giovanni Silellgo (I 59-75), in cui l'esame di certe fresche altrettante di Angelo De Gubernatis al tito della sinistra cristiana e la democra­ e spontanee poesie del duca Carlo d'Or­ Carcano, conservate nel carteggio dello zia cristiana, ma con una sostanziale au­ leans, figlio di Valentina Visconti, offre ' scrittore e letterato milanese amico del tonomia sia dagli schieramenti confes­ l'occasione all'A. di ricordare i preziosi Manzoni e del Bonghi, pervenute nel sionali che da quelli partitici; a questo AA. VV., Studi sulla cultura lombarda il! manoscritti da questa portati in dote al 1922 alla biblioteca Ambrosiana (mano­ gruppo Apollonio portò il contributo della memoria di Mario Apollonio Milano, marito, fratello di Carlo VT, e di sotto­ scritto M 98 sup); del saggio di Marcora sua spiritualità e un impegno morale di voli. 2, Vita e Pensiero, 1972, pp. 432, lineare ancora una volta l'importanza della interessa anche l'elenco completo dei cor­ prim'ordine ch'egli continuò per tanti 370 (Pubblicazioni della Università biblioteca dei Visconti divenuta nel Quat­ rispondenti - con il numero delle lettere anni, sino alla sua scomparsa, sulla cat­ Cattolica del Sacro Cuore). trocento il primo nucleo di quella che rispettive - del Carcano, fra i quali se­ tedra universitaria. chiamata prima Bibliothèque du Roi, fu gnaliamo Aleardo Aleardi, Michele Ama­ Nicola Rapolli Per il settantesimo compleanno di Ma­ poi la 'Nazionale ' di Parigi. ri, Cesare Cantù, , Tullio rio Apollonio - storico del teatrp, let­ Robert Perroud, con Les «leçons de Dandolo, Andrea Maffei, Terenzio Ma­ terato e critico fra i più fini e geniali che Belles Lettres » de Giuseppe Parini (I 162- miani, Tullo Massarani, Achille Mauri, avesse ancora il mondo delle lettere in 174) esegue ' un'accurata recensione dei Carlo Tenca, Vincenzo Vela, Giuseppe MARIO ASCHERI, Un maestro del 'mos Italia - colleghi, discepoli ed amici ave­ manoscritti e delle edizioni delle Lezioni Verdi : nomi celebri, come si vede, il che italiclls ': Gianfrancesco Sannazari della vano raccolto una serie di saggi che vo­ di Belle lettere del Parini mettendoli a fa fo ndatamente sospettare che molte di Ripa (1480 c. - 1535), Milano, Giuffré, leva sottolineare, insieme con il vasto confronto con un manoscritto, mai prima queste lettere siano già edite. 1970, pp. XI-! 99 (Quaderni di « Studi respiro europeo della sua cultura il pro­ d'ora utilizzato, posseduto dallo studioso Interessante è anche il saggio di An­ senesi », 22). fondo attaccamento alla sua terra lom­ e bibliofilo lombardo Emilio Sioli Le­ tonio di Pietro, Discepoli lombardi del barda, alla sua tradizione culturare. L'im­ gnani. Una cronaca pressoché ignorata De Sanctis (II 108-123) che offre preziose Il vicepriore e i consiglieri dell'università provvisa, scomparsa di lui, quello stesso degli inizi del triennio repubblicano in indicazioni sulle influenze del critico me­ di Avignone, d'accordo con gli studenti, anno 1971, in cui aveva chiuso la lunga Italia è presentata da Paolo Ruzicska ridionale sulla 'scapigliatura democra­ redassero nel gennaio del 1522, uno sta­ carriera accademica ha fatto di questi con il saggio Lombardia 1796 nel diario tica ' milanese. Sante Graciotti, Neel'a tuto particolare, che doveva assicurare la contributi un malinconico affettuoso tri­ del poeta ungherese Sandor Kisfa ludy (I /Iella corrispondenza inedita con Jaksa Ce­ stabile permanenza nella città d'un giu­ buto alla sua memoria. 175,203), vissuto tra il 1772 e il 1844, do mi! (II 172-185) presenta interessanti rista pavese, assai esperto lettore « more I due volumi raccolgono una cinquan- in quegli anni ufficiale in un reggimento stralci di una corrispondenza inedita - già italico »: Gianfrancesco Sannazari della 170 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 171

Ripa. Costui era stato chiamato ad A vi­ completato dall'illustrazione di due mss. Per necessità d'ordine tipografico, il vo­ della fonte pubblicata che, per la ric­ gnone nel 1518, insieme col giovanissimo della bibliothèque Inguimbertine di Car­ lume abbraccia soltanto la parte riguar­ chezza dell'apparato bibliografico e della A1ciato, a seguito della reputazione acqui­ pentras con opere del giurista pavese, e dante la città; le parti che seguono, ri­ documentazione citata, prende il carat­ stata nell'ateneo di Pavia, dove era stato da un excursus genealogico sui Sannazari, guardanti la pianura, le valli, la riviera tere di un saggio sulle condizioni del Bre­ anche allievo di Filippo Decio e di Gia­ dove l'A. si è servito, fra gli altri, anche di Salò, i confini e le acque del territorio, sciano alla fine del '500. Da questa base son del Maino. Il suo insegnamento «cum di documenti provenienti dall'archivio del­ saranno pubblicate iri altri due volumi, si potrà proficuamente iniziare l'esame del apparatu italico » era stato espressamente l'Ospedale Maggiore di Milano. certamente di non minore interesse, anche copioso materiale riguardante la storia di richiesto dagli avignonesi, molto legati se i dati relativi alla città sono, come si Brescia nei secoli XVII e XVIII ancora Giuliano Ca toni alle tradizioni culturali italiane ed evi­ può facilmente comprendere, di gran lunga inedito negli archivi locali e nell'archivio dentemente indifferenti al movimento già più abbondanti. di stato di Venezia. potente in Francia, e in certo modo Tracciato un brevissimo sommario della « progressista », che tendeva alla creazione Il Ca tastico bresciano di Giovanni da Lezze storia di Brescia, il Da Lezze dedicò un Leonardo Mazzoldi di un diritto nazionale. Il Ripa dimostrerà (1609-1610), preceduto dalla Relatione capitolo alla descrizione del Castello, for­ profonda riconoscenza ai suoi ospiti, fra dell 'Ill.mo Sig. Zuanne da Leze, ritor­ midabile fortezza alla cui efficienza la Se­ i quali si trovava pienamente a suo agio, nato di Podestaria di Brescia, presentata renissima provvide sempre con partico­ dedicando loro quel Tractatus de peste et letta nell'Ecc.mo Collegio a' 27 De­ laré cura, per passare poi a trattare del­ PAOLO FRISI, Scritti di id raulica fluviale che negli ottanta anni seguiti alla sua pub­ cembre 1610, con prefazione di Carlo l'organizzazione ecclesiastica, fornendo e di canalizzazione, a cura di Cristiana blicazione (1522) vide ben quattordici Pasero, Brescia, Apollonio, 1969, pp. precisi cenni di carattere storico, artistico Fischer, Firenze, C. E. Giunti · G. Bar­ ristampe. La fortuna di questo trattato 99-554 (Studi Queriniani, a cura e demografico su tutte le parrocchie cit­ bera, 1970, pp. 100. - scritto dal Ripa durante il suo soggiorno della civica biblioteca Queriniana di tadine; seguono capitoli sull'organizza­ in un paese della campagna avignonese, Brescia, III; riproduzione anastatica zione sanitaria ed assistenziale, con no­ Nel quadro delle iniziative editoriali dove si era rifugiato per sfuggire alla della copia conservata presso la detta tizie sugli ospedali e sulle opere pie esisten­ dell'Istituto italiano per la storia della pestilenza che ammorbava la città - è biblioteca, corredata delle illustrazioni ti, su quella amministrativa, con un quadro tecnica (da segnalare una edizione de La dovuta non solo ai problemi giuridici in che adornano l'originale esistente nel­ delle magistrature locali, ed infine su quel­ praticha di gieometria di Francesco di esso dibattuti, ma anche alle considera­ l'archivio di stato di Venezia). la economica, fatta oggetto di un'ampia Giorgio Martini, e la pubblicazione di zioni di carattere moralistico, igienico­ esposizione, con particolare riguardo alle una raccolta di scritti scientifici e tecnici sanitario e politico-religioso che confusa­ Il volume, indicato per le sue caratte­ attività produttive del territorio bresciano di Carlo Cattaneo per il periodo 1823- mente vi si intrecciano, rendendolo inte­ ristiche con il termine di «catastico », che rivestivano per la Serenissima straor­ 1848), vengono qui editi cinque studi di ressante ai cultori delle piu varie disci­ che il podestà veneto Giovanni da Lezze, dinaria importanza, quelle cioè del ferro Paolo Frisi su problemi di canalizzazione pline. giunto a Brescia alla metà di dicembre e delle armi. Questa parte si chiude con e idraulica fluviale: Della maniera di ap ri­ Attraverso l'esame di questo trattato e del 1608, presentò al termine del suo una serie di brevi capitoli su diversi ar­ re la navigazione del tronco superiore del­ delle altre opere del Ripa, Ascheri offre mandato quale appendice alla propria re­ gomenti, capitoli che il Da Lezze non l'Adda (marzo 1773), Considerazioni so­ il completo itinerario intellettuale del giu­ lazione, costituisce, per la sua ampiezza Ì11quadrò, come sarebbe stato meglio per pra i disegni proposti per la navigazione rista pavese, mettendone particolarmente e per l'abbondanza dei dati in esso conte­ una più organica esposizione, nei capitoli dell' Adda (agosto 1773), Sopra la regola­ in luce le convinzioni religiose e l'atteggia­ nuti, il più' importante documento sulle precedenti : abbiamo così ancora preziose rità dei lavori intrapresi per la navigazione mento assai critico verso la corruttela condizioni della città e del suo territorio notizie sulle truppe stanziate in Brescia, dell'Adda (aprile 1774), Descrizione del della curia romana e ricordandone ami­ agli inizi del secolo XVII; esso illustra, sulle munizioni custodite nella . città e fiume Tresa (febbraio 1773), Della ma­ cizie - come quelle dell'Amerbach e del infatti, tutti gli aspetti della vita ammi­ particolarmente nel Castello, sui corsi di niera di tenere sp urgato il Na viglio inte­ Sadoleto - delusioni e speranze. La bio­ nistrativa, ecclesiastica, sociale ed eco­ acqua attraversanti il centro abitato e sulle riore della città (aprile 1773). Gli scritti grafia, che utilizza anche documenti degli nomica del Bresciano, con copiose infor­ fo ntane in esso ' esistenti, sulle piazze, sui (i primi tre sono tratti dal fondo Acque archivi di stato di Pavia (Rogiti Palto­ mazioni sulle sue vicende storico-politiche, mulini, sulle fosse che circondavano le dell'archivio di stato di Milano, gli altri neri, Ms .Ticin.) e di Milano (archivio civili, religiose e culturali. Non sarà mai mura e sulla spianata che si estendeva al dalla Collezione fr isiana della biblioteca visèonteo-sfo rzesco, Autografi, Araldica) e abbastanza lodata, pertanto, l'iniziativa di là di quelle, sui monti e sui colIi vi­ del Politecnico di Milano) traggono occa­ delle Archives départementales de Vau­ della presente pubblicazione, che porta a cini, sulle pietre pregiate da costruzione sione da progettazioni e studi effettuati eluse di Avignone, si segnala per il me­ conoscenza diretta di studiosi e studenti ed ol'11amentaIi che si estraevano nel Bre­ dal Frisi, su incarico del governo della todo rigoroso con cui è condotta e di un testo cosi significativo (scritto, inoltre, sciano e sui due sobborghi delle Pile e Lombardia austriaca, per una più spe­ cui. son prova anche le appendici al vo­ in una elegante e chiarissima «cancelle­ di San Giovanni. dita navigabiIità e un più diretto colle­ lume, contenenti, oltre ai documenti, un resca », di facile lettura anche per chi L'ampia prefazione del Pasero a tutta gamento con iI mare dei fiumi lombardi. accurato indice bibliografico del Ripa, . non abbia nozioni paleografiche). l'opera costituisce un'illustrazione storica Paolo Frisi nasce nel 1728 a Milano e 172 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 173 compie gli studi fondamentali presso i gionamento sopra la podestà temporale de ' dei documenti che lo riguardano (carteggi, Op inion, in !ournal of CentraI European Af­ padri barnabiti ; le prime ricerche e pub­ principi e l'autorità sp irituale della Chiesa, progetti tecnici, opere filosofiche, studi di fa irs, October 1963, pp. 267-281. Questo blicazioni di fisica e matematica, aperte la cui tesi centrale è la separazione tra fisica, di astronomia, di matematica) ri­ nuovo libro può sostanzialmente dividersi alle teorie newtoniane, lo pongono presto lo Stato e la Chiesa, tra sfera spirituale mangono ancora da studiare e pubbli­ in due parti : una prima ricostruisce i mu­ in contrasto con le autorità religiose. Dal e sfera temporale, e l'attribuzione al so­ care; e basta far cenno alle ricche colle­ tamenti istituzionali e la prassi ammini­ 1755 al 1764 insegna etica, metafisica e vrano di una superiore autorità rispetto zioni frisiane della biblioteca Ambrosiana strativa dei due governi provvisori austria­ matematica presso l'Università di Pisa; al potere religioso). Nel 1768, abolita in di Milano, della biblioteca Nazionale di ci, il veneto e il lombardo, dedicando nel durante il lungo soggiorno toscano entra Lombardia la censura ecclesiastica, Frisi Firenze, della biblioteca del Politecnico contempo particolarissima attenzione alle in contatto con gli uomini più significa­ ottiene l'incarico di censore statale delle di Milano, alle carte del fondo Egerton reali condizioni di vita ed alle reazioni di tivi dell'illuminismo italiano ed europeo, pubblicazioni scientifiche. Ma negli ultimi del British Museum di Londra e della consenso e di dissenso politico delle varie portando avanti una attività scientifica anni (muore nel 1784) vede cadere molte biblioteca della Università di Berkeley classi sociali ; una seconda, certo meno intensissima e varia. Il primo importante delle iniziali illusioni sulla totale genuinità in California, e, per quanto concerne nuova e originale, tenta di definire il incarico di ingegneria fluviale (affidatogli e disponibilità dell'appoggio dei governi l'attività pubblica del Frisi, ai documenti quadro delle associazioni segrete operanti da Clemente XIII) riguarda la secolare illuminati agli intellettuali progressisti ; e dell'archivio di stato di Milano (fondi nelle due regioni, e segue la congiura mi­ controversa questione della inalveazione proprio nel campo della ingegneria flu­ Autografi, Studi, Acque). È indubbio che lanese-bresciana dell'autunno 1814 e la del Reno e dei suoi affluenti (e da tale viale subisce le delusioni più cocenti. Di­ la discussione storiografica sul settecento campagna di Gioachino Murat. esperienza hanno origine i trattati : Piano retto erede di una tradizione italiana può trarre sicura concretezza e più am­ Una indagine archivistica vasta e appro­ dei lavori da fa rsi per liberare e assicurare di ricerca idraulica non esclusivamen­ pio sviluppo dialettico anche da un tal fondita, anche se condotta con angola­ dalle acque le provincie di Bologna, di te teorica ma in funzione della con­ genere di ricerche e pubblicazioni, assai zione abbastanza tradizionale, sta alla Fe rrara, di Ravenna, Roma 1760; Del creta risoluzione di problemi specifici, specifiche e circoscritte, ma rigorose e base del lavoro del Rath; vengono uti­ modo di regolare i fiumi e i torrenti, prin­ impegnato a realizzare anzitutto, con le condotte su documentazione inedita, che lizzati quasi esclusivamente i carteggi delle cipalmente del Bolognese, e della Roma­ opere progettate, l'utilità e il vantaggio tendono a ricostruire aspetti significativi autorità politiche centrali, i rapporti " gna, Lucca 1762). Nel 1764 ottiene un sociale, vede più volte respingersi dal dell'attività scientifica e politica degli uo­ i bollettini delle prefetture provvisorie e incarico di insegnamento nelle Scuole governo della Lombardia proposte e mini dell'illuminismo italiano, individuan­ della polizia, oltre a fondi giudiziari, tratti Palatine di Milano : entra a far parte della studi elaborati ed originali, cui vengono done i legami con le concrete situazioni dagli archivi viennesi (Haus-Hof und redazione del Caffè pubblicando, tra l'al­ magari preferiti progetti di semplici ap­ economico-politiche dei diversi Stati in Staatsarchiv, in particolare i fo ndi Con­ tro, un Elogio di Galileo nel quale la di­ paltatori, a volte più abili e meno scrupo­ cui si trovarono ad agire. fe renz Akten, Kabinets Akten, Ka iser Franz fesa, con argomentazioni scientifiche, del­ polosi di lui, o soltanto in gl'ado di offrire Akten; Hofkammer Archiv; Kriegs Ar­ l'eliocentrismo, è al contempo difesa po­ più consistenti garanzie finanziarie. Vittorio Biotti chiv), dagli archivi di stato di Milano li tica e culturale di «una ragionata li­ Ci sembra incontestabile l'utilità di (fondi Presidenza di governo, atti secr eti; beltà di pensare, di disputare e di scrivere questa iniziativa editoriale dell'Istituto Commissione plenipotenziaria Bellegarde ; nelle materie puramente filosofiche e non italiano per la storia della tecnica, non Uffici e Tr ibunali Regi) e di Venezia (fondi riguardanti la religione » (nei 1775 ne soltanto come contributo specifico alla R. JOl-IN RATH, The Provisional Austrian Governo Veneto e Presidenza di governo), sarà edita una versione più elaborata). storia della scienza idraulica in Italia, ma Regime in Lombardy-Venetia. 1814-1815, dalle biblioteche Ambrosiana e Braidense Intraprende nel 1766 lunghi viaggi in come momento di riflessione sui temi Austin-London, University of Texas di Milano, dal museo del risorgimento di Francia, Olanda, Inghilterra; stringe vin­ più generali .del riformismo settecentesco. Press, 1969, pp. 412. Venezia, dal museo del risorgimento di coli di amicizia e di studio con uomini Manca una monografia esauriente su Paolo Milano. Parti consistenti di alcuni fondi di scienza e filosofi eminenti (Hume, Frisi, certo una delle personalità più Gli interessi di studio di R. John Rath consultati a suo tempo dal Rath presso D'Alembert, D'Holbach), divenendo in eclettiche e originali del settecento italiano, si sono diretti prevalentemente alle vicende gli archivi viennesi e presso l'archivio di certo senso un tramite tra la cultura in grado di unire ai prevalenti interessi italiane, e in particolare della Lombar­ stato di Milano (ad esempio gli atti pro­ europea dei lumi e il riformismo ita­ tecnico-scientifici, profonde cognizioni fi­ dia e del Veneto, nella delicata e complessa cessuali relativi alla cospirazione militare gli liano e lombardo. Tornato a Milano, losofiche, letterarie e politiche (tra fase di transizione successiva al crollo del dell'autunno 1814) andarono distrutti nel­ collabora direttamente con il governo studi particolari apparsi negli ultimi anni : regime napoleonico. Da ricordare, tra i l'ultima guerra. della Lombardia, appoggiandone la po­ G. Costa, Il rapporto Frisi-Boscovich alla numerosi scritti : The FaI!of the Nap oleonic L'atteggiamento dell'intera società ve­ litica rifonnista, sia sul piano tecnico . luce di le ttere inedite di Fr isi, Boscoviclt, Kingdom of (1814), New York 1941 ; neta verso i nuovi govel'11anti appare al (con la progettazione di strade e canali, Mo zzi, La/ande e Pietro Ve rri, in Rivista L'amministrazione austriaca nel Lombardo­ Rath di sostanziale benevolenza (sulla l'approntamento di vasti piani di boni­ storica italiana, LXXIX,. 1967, pp. 819- Ve neto (1814-1821), Roma 1959; ECO/lO­ base delle rilevazioni dei funzionari di fica) che sul piano ideologico (nel 1768, 876; S. Tomani, I manoscritti filosofici mic Conditions in Lombardy and Venetia, prefettura e di polizia), nonostante la su richiesta del Kaunitz, scrive un Ra- di Paolo Fr isi, Firenze 1968). Buona parte 1813-1815, and their Effe cts on Public negazione di ogni istanza di autogoverno, 174 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 175 l'accentuata durezza fiscale e condizioni ge­ fonte privilegiata per una valutazione dello del grado di consenso al regime politico del problema nazionale e delle difficoltà nerali di ristagno economico e di crisi agri­ spirito pubblico e delle reali condizioni delle varie classi sociali durante gli ultimi connesse all'incertezza delle frontiere sem­ cola. Ma nella borghesia milanese e lom­ di vita nel Lombardo-Veneto durante il difficili anni del Regno d'Italia (senza pre contestate, l'A. rievoca i momenti barda, che pur godeva dei generali van­ governo provvisorio austriaco, stante se tale 'aggancio ' ogni valutazione sul pe­ essenziali del movimento socialista c del­ taggi di una preesistente collaudata strut­ non altro la grande difficoltà per organismi riodo successivo appare costruita sulla l'organizzazione operaia, quindi del par­ tura amministrativa centrale e di un mi­ di governo non perfettamente stabilizzati sabbia), e non sembrano ancora a pieno tito comunista (in particolare le vicende glior governo oltre che di una condizione e non integrati nella popolazione (a con­ valutabili gli effetti che già certi primi della sezione di Pirano, ove operò il pa­ economica sufficientemente prospera, già tatto semmai con piccole frange di opi­ provvedimenti austriaci di politica eco­ dre dell'A. Antonio Sema), utilizzando nel corso del 1814 andò coagulandosi, in nione pubblica assai qualificata) di rece­ nomico-fiscale produssero sulla attività documenti dell'archivio del partito comu­ parallelo al formularsi dei primi progetti pire a- pieno gli umori e verificare i gradi manifatturiera, sul commercio, sulla pro­ nista, dell'archivio centrale dello stato, politici di indipendenza e di governo costi­ di consenso al nuovo regime politico delle duzione agricola, sulla rendita fondiaria (Ministero dell'Interno, divisione generale tuzionale, un forte malcontento verso i classi lavoratrici di città e delle grandi nel regno Lombardo-Veneto. Ogni re­ della Pubblica sicurezza, Casellario politi­ governanti austriaci. L'origine di tale de­ masse contadine. In secondo luogo, la ciso giudizio storico, ad un tale livello del­ co centrale) testimonianze e giornali. A ciso atteggiamento critico (in netta con­ insensibilità del governo provvisorio verso le conoscenze, sul grado di consenso che chiusura del volume è pubblicata una se­ traddizione del resto con una apparente le tradizioni culturali, sociali e politiche il gove1'llo provvisorio austriaco riusci lezione di documenti. ottimistica accettazione del nuovo regime della borghesia lombarda, attribuita dal ad organizzare attorno a sé può apparire, Nato nel clima della celebrazione del da parte delle masse popolari) dovrebbe Rath a non meglio definita « mancanza di a dir poco, frettoloso e inconcludente, o cinquantesimo anniversario del pci, lo ricercarsi in quelli che l'A. definisce, con saggezza », appare più realisticamente ri­ fr utto di fuorvianti pregiudizi. studio, ficco di dati e di avvenimenti, indeterminatezza di linguaggio, «ideolo­ conducibile ad una cosciente logica di 110n si pone problemi di analisi critica ed gical, psychological, sociological factors » : potere, ad un già delineato programma po­ Vittorio Biotti è pervaso da un'insistente intonazione re­ Milano aveva perduto il ruolo privilegiato litico-economico di fondo, espressione de­ torica. di «center of a brilliant court life », e il gli interessi di classi sociali ora di nuovo Paola Carucci potere economico, i privilegi sociali di in posizione di forza e in grado di rimet­ una «newly risen middle class » si tro­ tere in discussione l'eredità pur contro­ PAOLO SEMA, La lotta in btria 1890-1945, vavano ormai gravemente minacciati dal versa di innovazioni del periodo napo­ Trieste, Cooperativa libraria universita­ nuovo clima politico. Per il Rath, in Iconico ; programma che spingeva inevi­ ria editrice Tergeste, 1971, pp. 365. RENATO MONTELEONE, 11 movimento socia­ conclusione, il governo provvisorio austria­ tabilmente, verso un chiuso accentra­ lista nel Tr entino. 1894-1914, Roma, Edi­ co nel LOl11bardo-Veneto non apparve mento politico e amministrativo e la li­ Questo studio si propone di costituire tori Riuniti, 1971, p. 388. agli occhi dei contemporanei cosi tiran­ quidazione di ogni tradizione di autogo­ un « contributo alla ricerca e all'appro­ nico e illiberale come certi �( l1ationalist verno, verso un regime di polizia para­ fo ndimento » della storia dell'Istria, di Fin dalle origini il socialismo trenti­ historians » sono venuti sostenendo; fu noicamente sospettoso e oppressivo. una zona cioè, la cui caratteristica pecu­ no assunse una propria caratteristica per in fondo un governo saggio e benevo­ Il lavoro del Rath, nonostante alcune liare è data dalla presenza di tre nazio­ l'influsso che su di esso esercitarono il lo, intelligentemente empirico, cui può discutibili premesse e qualche fragile con­ nalità diverse, croati, sloveni, italiani. socialismo austriaco e quello italiano. Dal venire semmai rimproverato di non aver clusione, si fa ammirare per la novità L'indagine si riferisce agli anni 1890-1945 primo ..-:-. di cui era parte - mutuò schemi saputo adeguatamente tener conto del­ del materiale archivistico edito e per la ed è circoscritta all'area più propria­ organizzativi e tematica politica, del se­ le alte tradizioni politiche e culturali nitidezza con cui vengono ricostruiti mente istriana, escludendo la parte che condo risenti profondamente l'ihflusso cul­ lombarde, e di una struttura sociale i successivi mutamenti istituzionali di storicamente gravitava verso Trieste e la turale ed ideologico. Due infatti furono in cui la classe borghese aveva or­ un breve convulso periodo la cui tradi­ zona di Fiume. Partendo dall'intento di le iniziative parallele che portarono alla mai raggiunto posizioni di prestigio eco­ zione storiografica è certamente debole e contestare la « semplicistica affermazione costituzione dei partito : quella del gruppo nomico e di ferma consapevolezza poli­ frammentaria. È però fuor di dubbio come che l'Istria era fascista e che gli istriani operaio interessato alla lotta economica tica. uno studio sugli anni 1813-1815 nel Lom­ sono fascisti », l'A, cerca di individuare condotta sui modelli del movimento ope­ lIna corrente rivoluzionaria presente nei Almeno due ci sembrano i rilievi da bardo-Veneto e sul significato che essi raio centro-europeo e quella del gruppo fare a queste argomentazioni. Alcune con­ assunsero per il successivo sviluppo del croati come negli sloveni e negli italiani d'estrazione borghese e cittadina, cioè dei che si concretizzò durante il ventennio clusioni vengono anzitutto fondate su processo risorgimentale italiano, necessiti socialisti « intellettuali » d'origine maz­ in una lotta sostanzialmente comune con­ elementi non perfettamente verificati e ormai di più originali ricerche a livello ziniana e positivista. Di questa frazione, dotta non verificabili, con i soli strumenti di regionale e locale, e di nuovi strumenti di da tutti gli antifascisti militanti. destinata ad assumere la leadership del indagine utilizzati dall'A, : si sembra che indagine storiografica. Manca infatti an­ Dopo una descrizione della società ar­ movimento, gli esponenti maggiori fu­ i rapporti delle prefetture provvisorie e zitutto un quadro esauriente, -regione per retrata e della situazione economica del­ rono Augusto Avancini, Antonio Piscel e, della polizia nOI1 possano considerarsi regione, delle reali condizioni di vita e l'Istria nei secolo scorso, dell'incidenza su tutti, Cesare Battisti. Le loro scelte ideo- 176 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 177 logiche, di tipo riformista e legalitario, si (Ministero dell'Interno, Direzione generale Genova, sia perché la fa cies cittadina ha quale venivano ulteriormente rinsaldati i concretizzarono in alleanze elettorali con Pubblica sicurezza, Atti sp eciali, 1898- una ·sua conformazione particolare, che legami tra Novi e Tortona. nte si rivela le forze borghesi del locale partito libe­ 1940; Id. , id. , Affari generali e riservati, non facilme anche ad un Tale trattato, di cui l'Airaldi riproduce rale. La motivazione d'ordine tattico era 1903-1949) e nell'archivio del ministero esame analitico. in appendice il testo secondo l'edizione che il partito socialista aveva scarso se­ degli esteri. La profonda esperienza archivistica di di E. Gabotto, esplicata però, nella pun­ guito fra le masse per la prevalenza nelle Giangiacomo Musso e la sua cognizione teggiatura e nei capoversi, secondo la sua Francesco Ma nconi strutture sociali del Trentino della piccola delle cose genovesi gli hanno consentito personale interpretazione, presenta un cer­ proprietà contadina e per !'inconsistenza ancora una volta di poterci presentare to interesse anche dal punto di vista di­ del proletariato industriale. La coesione in anteprima il quadro delle possibilità plomatico, per quanto riguarda il pro­ ideologica scaturiva dalla comune posi­ d'informazione, che offre il massimo ar­ blema della formulazione scritta dei trat­ zione nazionalistica ed irredentistica e dal­ GIAN GIACOMO Musso, La proprietà im­ chivio genovese a chi debba affrontare tati interconiunali. la necessità di creare un fronte contro il mobiliare nel Medioevo, in La proprie­ questi temi. Dai registri dei «Terrarul11 partito clericale filoasbul'gico che tanto tà edilizia figure, VI, 1972, pp. 291- sive embolorum », da quelli della «Ga­ Francesco SI/rdich seguito aveva nelle campagne. Ma l'im­ 298. bella Possessionum », dalle carte dei postazione riformistica non trovava con­ « Primi Cancellieri » del Banco di San senziente l'ala sindacalista attestata su po­ Nell'ambito della tematica storica, as­ Giorgio e da quelle - sempre e in ogni sizioni d'intransigenza classista. Su questo sunta ed elaborata oggi con grande varie­ caso utilizzabili - della serie dei notai MARIO BUONGIORNO, Stipendi e ricom­ terreno avveniva lo scontro all'interno del tà d'impostazione, un importante spazio emerge un'imponente serie di dati, di cui pense di fu nzionari della repubblica di movimento di classe tanto che mai - o è occupato dagli studi dedicati all'am­ il Musso ci offre interessanti notizie (sti­ Genova nel tardo medioevo, in Bol­ quasi mai - organizzazione sindacale, biente ed alla compagine socio-ambientale me pecuniarie, localizzazione di edifici, · lettino storico - bibliografico subalpino, gestita dai militanti operai, e organizza­ in cui l'uomo ebbe a vivere nelle sue varie loro misure e loro vicende), che, ampliate LXVIII, 1970, pp. 602-635. zione di partito, sulla quale l'egemonia di età. Un particolare settore di queste ri­ e sintetizzate, potranno forse presentarci Battisti fu pressoché ininterrotta, trovarono cerche si occupa della storia urbana, in­ un giorno come vivo il volto dell'antica L'A., che sta attendendo ad un interes­ saldi punti d'incontro. tesa naturalmente non come pura e sem­ Repubblica. sante lavoro sul bilancio ordinario della Ma il tema fondamentale dell'azione plice elaborazione di dati tecnici, bensl Gabriella Airaldi repubblica di Genova, presenta in questa politica del socialismo trentino, di cui Bat­ come analisi approfondita della documen­ sede alcuni elementi di contorno della sua tisti fu il principale ispiratore, fu senz'altro tazione conservata nel tempo e come sin­ ricerca, ma non per questo meno impor­ quello della lotta per la conquista dell'au­ tesi dell'informazione acquisita in un più tanti per la lacuna che colmano in un tonomia nazionale della regione che sfo­ ampio discorso. Come giustamente osser­ GABRIELLA AIRALDI, La « carta No varum » settore di studi solitamente piuttosto tra­ ciò poi nell'irredentismo. Questa lunga e va il Musso, in realtà gli esiti di queste del 1l92 nella prassi diplomatica de i trat­ scurato : mettendo a frutto la sua lode­ coerente battaglia ebbe come logico sbocco ricerche saranno il punto d'incontro dei tati intercomunali, in Bollettino storico­ vole conoscenza dei fondi tardo-medievali l'abbandono delle posizioni pacifiste ed diversi risultati conseguiti in campi e con bibliografico subalpino, LXX (1972), pp. dell'archivio di stato di Genova (nel caso inte1'l1azionaliste del socialismo italiano e strumenti diversi. Esiste, com'è noto, da 205-216. specifico si è servito principalmente dei l'adesione sentita all'interventismo in una tempo un centro internazionale di storia fondi Antico comune e Archivio segreto) visione della guerra come lotta democratica urbana, che si propone il fine di valo­ Analisi ed intel'pretazione dell'accordo egli ci offre, infatti, una lunga serie di e liberatrice delle nazionalità oppresse, che rizzare quanto fino ad oggi ci è pervenuto stipulato il 29 maggio 1192 fra i rappre­ dati estremamente dettagliati e precisi avrebbe risolto i conflitti nazionali, prin­ sulla storia Cittadina dei centri abitati. sentanti del comune di Novi e quelli del sulle ricompense dei cancellieri della re­ cipale ostacolo all'affratellàmento dt:i po­ Quest'anno (indice appunto dell'interesse comune di Tortona, ulteriore conferma pubblica di Genova, nonché dei vicari e poli. che il tema riveste nella nostra storiogra­ della formazione, nell'Oltregiogo ligure, dei podestà dogali per tutto il periodo Per la sua ricerca l'A. ha utilizzato fia) il Congresso spoletino sull'Alto me­ nel corso della seconda metà del XII che va dalla metà circa del XIV secolo principalmente la ricca documentazione dioevo ha per titolo : «Topografia ur­ secolo, di due blocchi più o meno aperta­ alla fine del secolo successivo. dell'archivio privato Battisti ed i due gior­ bana e vita cittadina nell'Alto Medioevo mente in contrasto tra di loro ; uno, nali L'avvenire del lavoratore e Il po­ in Occidente ». Per Genova, come si sa, nella valle Scrivia, formato da Novi e Francesco Surdich polo. L'indispensabile complemento di que­ il discorso, anche se eccellentemente af­ Tortona, l'altro, nella valle Bormida, for­ ste fonti sono il materiale documentario frontato da uno specialista quale il· Po­ mato da Genova ed Alessandria, che reperito negli archivi di stato di Trento leggi (che il Musso appunto ricorda), si avevano sottoscritto un accordo nel 1181, (Atti presidiati; Capitanato distrettuale; rivela di notevole complessità, sia per la non a caso rinnovato nel marzo del 1192, PERICLE DI PIETRO, Lo Studio pubblico di Polizia, riservato) e Trieste, (Polizia, ri­ vastità della documentazione utilizzabile, pochi mesi prima, quindi, della «carta S. Carlo in Modena (1682-1772). No­ servato), nell'archivio centrale dello stato e finora inedita, dell'archivio di stato di Novarum » dello stesso anno, con la vant'anni di storia della università di 12 178 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 179

Modena, Modena, STEM Mucchi, 1970, Pietro si sofferma particolarmente), sui menico Maria Giacobazzi, avo dell'A., europeo vede estendersi la potenza bor­ p. 200. « rotuli » (cartelli o manifesti, in cui, al­ un trentennio (1732-1763) tra i più tra­ bonica ed asburgica in Italia, mentre il l'inizio di ogni anno accademico, si spe­ vagliati della storia europea, durante il duca di Modena Francesco III riesce a ma­ L'A. raccoglie in questo volume i frutti cificavano le materie d'insegnamento ed i quale si crearono tra l'altro le premesse lapena ad essere reintegrato nel possesso di lunghi ed accurati lavori di ricerca con­ rispettivi docenti) e sul «repertorio dei dell'estinguersi del ceppo originario di casa degli Stati aviti.' È apputito negli anni che dotti soprattutto sulle fonti documentarie. professori » (gli insegnanti delle diverse d'Este. Di qui il titolo del voluri1e. ' seguono che viene maturando la situa­ Sebbene la trattazione vera e propria discipline sono elencati a chiusura del ca­ In precedenza l'A., sempre valendosi del­ zione che porterà all'estinzione di casa prenda le mosse dell'anno 1682, un primo pitolo V), nonché sulle varie materie trat­ le Memorie dell'avo, aveva dato alle stam­ d'Este, situazione alla quale non è estra­ capitolo di carattere introduttivo rievoca tate di anno in anno e sulla procedura pe : Enrichetta d'Este duchessa di Parma, nea la relazione del Principe ereditario gli eventi che segnarono la nascita dello per il conferimento delle lauree, l'Autore Novara 1941, e Capricci, scandali e intri­ Ercole Rinaldo con la cantante Chiara Studio modenese, nella seconda metà del l'Ìporta, a conclusione del volume, un lun­ ghi alla corte d'Este e nel primo Sette­ Marini. Il principe non si preoccupò in­ XII secolo, e le alterne vicende che ne go elenco di studenti laureatisi in « diritto cento romano, Milano 1959. fatti di assicurare un erede (maschio) al accompagnarono la travagliata esistenza civile e canonico » ed in «filosofia e me­ Il presente volume prende le mosse dal trono, dopo la . morte dei primi tre figli per lunghi secoli. dicina », ed alcuni documenti di partico­ momento in cui, morto senza eredi An­ avuti dalla legittima consorte (Maria Te­ Fu soltanto nel 1682, appunto, che l'isti­ lare interesse conservati presso l'archivio tonio Farnese (1731), la giovane vedova resa Cybo Malaspina), e la figlia superstite, tuto dell'insegnamento universitario in Mo­ di stato di Modena, presso l'archivio Enrichetta d'Este, figlia terzogenita del Maria Beatrice, andrà poi sposa all'arci­ dena venne ufficialmente ristabilito, col storico comunale e presso la biblioteca duca Rinaldo, si trova a reggere il du­ duca austriaco Ferdinando di Asburgo­ nome di « Studio pubblico di S. Carlo », Estense di Modena. cato di Parma che, secondo i trattati, spetta Lorena. e prese a funzionare con carattere di sta­ Per la stesura dell'opera, corredata di ormai ai Borboni di Spagna. I tentativi Per quanto concerne le fonti, si ricorda bilità e continuità. Lo Studio, eretto bensì .numerose illustrazioni, specialmente rile­ di Enrichetta di conservare il governo che, oltre quelle documentarie di cui si col consenso e sotto il patrocinio degli vante è stato, come si è detto, il contri­ del ducato, la susseguente assunzione del è detto (archivio privato Giacobazzi), l'A. Estensi, ma col concorso degli sforzi (fi­ buto dei documenti d'archivio : innanzi­ titolo ducale da parte di don Carlos (il si è valsa di numerose indagini bibliogra­ nanziari soprattutto) dei sacerdoti di S. tutto dell'archivio di stato di Modena futuro Carlo III di Napoli), i maneggi fiche. Carlo, della comunità e segnatamente di (archivio notarile, archivio per materie, diplomatici che accompagnano il suo inse­ Corrado Corradini un privato, don Cristoforo Borghi, pren­ patrimonio degli studi, giurisdizione eccle­ diamento in Panna, gli intrighi intesi a deva poi ufficialmente il nome di « Uni­ siastica, corporazioni soppresse, carteggi regolare certe questioni finanziarie, la dif­ versità », con l'approvazione ducale degli di referendari, consiglieri e segretari); poi ficile situazione politica e strategica nella Statua Universitatis, il 9 giugno 1685. dell'archivio storico comunale, dell'archi­ quale viene a trovarsi il ducato di Modena, LUIGI PUCCI, Lodovico Ricci, Dall'arte del Esso aveva, in origine, facoltà di con­ vio del Collegio di S. Carlo in Modena, con i Borboni a Parma ed i Lorena, che sa­ buon governo alla finanza moderna, 1742- ferire lauree, valide anche fuori dei do­ dell'archivio capitolare dì Modena, della rebbero di li a poco succeduti ai Medici, 1799, Milano, Giuffré, 1971, pp. 266. mini estensi, in « sacra teologia », in « di­ biblioteca Estense, della biblioteca Mu­ in Toscana ; tutto ciò scorre rapidamente (Istituto di storia economica e sociale ritto civile e canonico », in « filosofia e nicipale di Reggio Emilia, dell'archivio dinanzi agli occhi del lettore, attraverso dell'Università di Bologna. Fonti, ri­ medicina »; in prosieguo di tempo però, dell'opera pia Fontana de' Studenti. No­ le vive testimonianze dell'abate mini­ cerche, testi. Collana diretta da Luigi venne avvertita l'opportunità di elevare il tevole pure la bibliografia. stro, inviato da Rinaldo presso la figlia Dal Pane). numero delle materie d'insegnamento, e si al fine di assisterla in quei dolorosi fran­ ebbero cosi corsi di matematica, di diritto Corrado Corradini genti. Il lavoro del Pucci, fondato quasi esclu­ pubblico, di diritto criminale, di lingue Le pagine che seguono, nel narrare sivamente su fonti manoscritte inedite, ar­ greca ed ebraica, ecc. L'organizzazione delle mene diplomatiche, degli interessi reca un contributo prezioso alla conoscenza dei corsi e la nomina dei docenti, durante dei grandi potentati, delle contese dinasti­ della storia italiana, e non soltanto mode­ tutto questo periodo, spettarono, nonò­ LEONTINA DI VISTARINO GIACODAZZI, Il che, che sfociarono poi nella guerra di nese, nel secolo dei lumi. L'esperienza po­ stante le interferenze dei duchi, ai sacer­ tramonto dell 'Aquila bianca, Roma, Pa­ successione polacca, seguita a pochi anni litica e di governo di Lodovico Ricci, la doti di S. Carlo, sino a quando, nel 1722, lombi, 1969, p. 399, tavv. 14. di distanza 'dal conflitto accesosi per la sua figuramorale, i suoi convincimenti mo­ Francesco III promosse la definitiva sta­ successione austriaca, mostrano i contrap­ derati e le sue innovatrici teorie economi­ tizzazione dell'università e lo « Studio Edita sotto gli auspici della Deputa­ posti eserciti nemici, imperiali, francesi, che e finanziarie, i limiti stessi infine della di S. Carlo » cessò ufficialmente ogni at­ zione modenese di storia patria, l'opera, spagnoli, sardi, invadere i territori dei sua personalità, in bilico, quando i tempi tività. uscita postuma e curata dalla figlia la Ducati, seminando ovunque distruzione, stringeranno, tra riformismo e rivoluzio­ Dopo essersi diffuso sulla vita e l'orga­ contessa Rosanna Caccia Dominioni di morte, desolazione. ne - e pur tuttavia incapace di superare nizzazione interna dello « Studio », sulla Vistarino, rievoca, principalmente attra­ Con la pace di Aquisgrana, che chiude le remore dell'educazione e della classe, in sede dello stesso (argomento su cui il Di verso le Memorie dell'abate ministro Do- quest'epoca tormentata, il nuovo assetto una parola dell'ambiente nel quale' si era 180 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 181 venuta formando, tutto ciò si può in­ costantemente (anche attraverso pubblica­ principi giacobini. Incaricato della forma­ dall' Autore. Ricordiamo innanzitutto i do­ fatti riscontrare in un'intera generazio­ zioni, quali il « Progetto di riforma fiscale » zione del piano amministrativo e burocra­ cumenti conservati presso l'Archivio di ne di intellettuali italiani. Quella gene­ del 1776 ed il saggio « De' Tributi » del tico della Repubblica, nonché della no­ stato di Modena : Archivio «Ricci », Ar­ razione per altro, che, pur nel preciso 1783, rimasto incompiuto) e tentò di at­ mina dei ministri del Direttorio presso le chivio giudiziario, Cancelleria Ducale, Car­ impegno politico, pur nella fede nella tuare, con altrettanta coerenza e tenacia, Potenze estere, egli appariva via via sem­ teggi di re/erari consigliere e segretari, Ta­ ragione e nell'umano progresso, non sep­ le proprie idee in materia di finanza, volte pre più preoccupato del clima che si era vola di Stato, Giuristlzione sovrana, Gri­ pe, o non volle, nel momento in cui a riformare seriamente un arcaico, ingiusto venuto creando e in particolare dell'or­ dario, Catasto ed estimo, Ministero del­ forze nuove apparvero alla ribalta della sistema d'imposizione fondato sul privi­ dine pubblico, turbato dai «fanatici » gia­ /' Interno austro-estense, archivio Napoleo­ storia, inserirsi attivamente sino in fondo legio. cobini, mentre i suoi entusiasmi repubbli­ nico, archivi «Valdrighi », «Pedretti», in una diversa realtà, dimostrandosi in­ Nuovo impulso alle riforme venne, dopo cani si andavano progressivamente raf­ «Lochi », archivio per materia, Archivio capace di comprendere, o di accettare, i l'ascesa al trono di Ercole III, dalla no­ freddando ; al che contribui non poco la antico dell'Università. Non mancano poi termini nuovi della lotta che si era ac­ mina del Munarini a presidente del Con­ politica di spoliazione e di estremo fisca­ fonti tratte dagli archivi di stato di Reggio cesa. siglio di Conferenza nel 1786: fu di questi lismo condotta dai francesi. Emilia, di Bologna, di Milano; e ancora Il volume abbraccia un cinquantennio anni la realizzazione del nuovo catasto Creata la Cisalpina, comunque, Bona­ dall'archivio S. Carlo in Modena, dal­ di storia : dal 1749, l'indomani della pace (1788), cui il Ricci, quale ministro d'Eco­ parte chiamò il Ricci a Milano, a presie­ l'archivio storico comunale di Modena, di Aquisgrana, al 1799, anno della morte nomia, diede un contributo fondamentale. dere il Comitato di Finanza: invano il dalle Archives Nationales di Parigi. Vanno del Ricci, la trattazione percorre tutta Al tempo stesso si lavol'ava attivamente modenese tentò di dimettersi, non inten­ menzionati infine il manoscritti della bi­ l'evoluzione intellettuale e politica di alla riforma di tutto l'apparato assisten­ dendo piegarsi alle imposizioni di colui blioteca Estense di Modena, dell'Archi­ questi, inserendola via via nel contesto ziale, che era ancora quello medievale (si che egli ormai considerava soltanto un ginnasio di Bologna, della biblioteca mu­ sociale, culturale, economico degli Stati ricordi la « Riforma degli istituti pii della despOta militare ed un freddo esecutore nicipale di Reggio Emilia, della Biblio­ estensi, mano a mano che esso veniva città di Modena » pubblicato dal Ricci nel della politica di conquista e di depreda­ theque Nationale di Parigi. mutando e trasformando la propria fisio­ 1787) e, soprattutto, alla progettazione di zione del Direttorio di Parigi. Soltanto nomia, spesso sotto l'influsso di eventi un nuovo estimo generale più moderno l' 11 giugno 1798 poté essere licenziato dal Corrado Corradini stranieri; ma non mancano mai gli ac­ e più efficiente, che per altro verrà ap­ Ministero ; e, anche se nominato com­ cenni alla generale situaziòne italiana ed prontato soltanto nel 1792 (e, anche se missario del Censo provvisorio, poté la­ europea: sono sempre presenti in parti­ formalmente in vigore da quell'anno, non sciare Milano e rientrare in Modena. La troverà praticamente applicazione). A tal colare i riferimenti alle teorie ed al pen­ malattia che doveva condurlo alla tomba MARIO F ANTr, Gli archivi capitolare e par­ proposito, non va dimenticato che il siero dei più noti autori, economisti so­ lo colse a Ferrara, ove si era recato a rocchiale di S. Biagio di Cento. Inventa­ Ricci lavorò parecchi anni ad una « In­ prattutto, dell'intellettualità contempora­ sbrigare certi affari per ordine del Diretto­ rio, Bologna, 1972, pp. 225 e tavv. 12 troduzione alla coreografia generale degli nea. rio, il 17 agosto dello stesso anno; mori (Deputazione di storia patria per le Stati Estensi » che, rimasta per allora Nato nel 1742 a Pavullo, nel Frignano a Modena pochi mesi dopo, il 25 gennaio province di Romagna, Documenti e stu­ inedita, verrà poi pubblicata postuma ed estense, da antica famiglia di proprietari 1799. di, IX). terrieri appartenenti a quella « nobiltà di incompleta dal Soliani nel 1805. Il saggio del Pucci non soltanto costi­ toga » che aveva dato i funzionari e gli Gli avvenimenti del 1796 (l'avvicinarsi tuisce lo sforzo più vigoroso fatto sinora Sino ad alcuni anni or sono, presso la amministratori all'assolutismo, Lodovico delle truppe del Bonaparte, la fuga di al fine di creare un quadro panoramico chiesa collegiata di San Biagio di Cento Ricci, dopo un primo periodo di studi Ercole IU, i moti rivoluzionari che ne della generale situazione economico-finan­ (Ferrara) esistevano i due notevoli ar­ trascorso presso i Gesuiti di Modena, seguirono, ia costituzione della Repubblica ziaria dei Domini estensi nel periodo illu­ chivi del capitolo e della parrocchia in durante il quale dimostrò tra l'altro una Cispadana prima e Cisalpina poi) con­ ministico e dei problemi .che da essa sca­ uno stato pressoché caotico, tale in ogni particolare attitudine alle discipline natu­ cludevano nei domini estensi l'epoca dei turivano ; ma, attraverso l'analisi storica caso da precludere ogni possibilità di ri­ l'alistiche, intraprese, nella capitale stessa lumi. Ma già dal 1792, sotto l'incalzare di un personaggio come il Ricci, getta cerca, in una città come Cento che vanta del Ducato, gli studi di diritto, che portò degli eventi francesi, il riformismo illu­ uno sguardo d'insieme sulla crisi di fondo una notevole storia ed antichità, e ove a termine nel 1763, laureandosi « in ambo minato pareva aver esaurito il suo com­ che investi tutta la società italiana in un sono conservati altri due importanti ar­ le leggi ». Il suo « cursus honorum » presso pito ed il dispotismo si era di nuovo fatto momento di forti tensioni sociali, di grandi chivi, quello del comune ed il notarile. sentire. la Corte ducale incominciava da questo speranze e di profonde dèlusioni. Nel 1964 si iniziava il lavoro di riordi­ momento. Funzionario del Magistrato de­ Lodovico Ricci, eletto al Consiglio dei L'opera è il risultato di un vasto la­ namento dei due archivi della collegiata, gli Alloggi nel 1771, priore del Comune Sessanta 1'8 aprile 1797 e nominato pochi voro di ricerca, condotta sia su numerose il cui frutto è raccolto oggi nel presente nel 1776, ispettore del Buon Governo nel giorni dopo membro del Direttorio ese­ fonti bibliografiche, sia, soprattutto, su inventario del Fanti, che la Deputazione 1777, presidente qel supremo Consiglio cutivo per gli affari economici, aderiva fonti documentarie. Assai ingente è la di storia patria per le province di Ro­ di Economia nel 1788, egli propugnò alla rivoluzione, pur senza indulgere ai mole di materiale archivistico utilizzata magna ha voluto inserire tra le proprie 182 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 183 pubblicazioni a simbolo ed incitamento dal 1575; matrimoni, dal 1565 ; morti, dal Romagna in tredici secoli di storia, della storia romagnola nel suo insieme, per quanto ancora c'è da fare e per come 1596; stati d'anime, dal 1702), e accanto Imola, Galeati, 1971, pp. 181, tavv. 32. che consente all'autore di ritessere analiti­ deve essere fatto. Sintomo d'altra parte ad essi diversi altri fondi: l'amministra­ camente le vicende di un luogo particolare consolante che qualcosa si muove anche zione parrocchiale (con documenti in co­ Si segnalano insieme queste due ultime in intima connessione con il contesto gene­ nel campo degli archivi ecclesiastici mi­ pia dal 137 6) ; il beneficio parrocchiale opere del Martelli (uscite rispettivamente rale. A sostegno di ogni avvenimento o pe­ nori, componente fondamentale del pa­ (1524-sec. XX) ; carte di privati e di enti nell'agosto e nel dicembre dello stesso riodo o momento è un'attentissima lettura trimonio archivistico nazionale, ma a tut­ diversi centesi (1521-sec. XX) ; chiese ed anno) perché sono venute a collocarsi, dei documenti, la cui acuta interpretazione t'oggi troppo spesso negletti e chiusi alla oratori in Cento (secc. XVII-XX) ; con­ nell'ampio e approfondito quadro di sto­ comparativa gli consente di rettificare con ricerca storica. Per gli archivi della chiesa fraternite, pie unioni e associazioni cat­ ria della Romagna che l'autore va intes­ semplicità ed evidenza gli errori in cui altri collegiata di Cento possediamo invece toliche (secc. XVII-XX) ; plebanato e vi­ sendo, integrativamente l'una all'altra ed sia incappato in precedenza. Nessun dato, ' ora una guida completa e sicura che, nella cariato di Cento (secc. XVIII-XX; la entrambe a quelle già pubblicate (Sto­ per quanto irrilevante possa apparire, è esauriente introduzione, è anche un av­ chiesa di San Biagio divenne plebana ria del Mo nte di Pietà di Lugo di Ro­ trascurato dal Martelli, che si impegna - e viamento agli studi storici centesi. Il dopo la separazione della comunità di magna, Firenze 1969 ; Quando sorse in nella massima parte dei casi riesce - ad av­ Fanti infatti ci informa sulle vicende sto­ Cento da quella della Pieve nel 1376); Lugo la prima chiesa di S. Francesco, valersene per rilevare quanti più aspetti riche del capitolo e della parrocchia di memorie storiche e artistiche centesi (sec. Castelbolognese 1969) o non ancora ap­ possibili delle situazioni storiche e delle San Biagio, per passare poi ai rispettivi XX). Insieme con l'archivio parrocchiale parse (Francescanesimo e Collegiata in condizioni di vita. archivi illustrandone la storia, i prece­ si trova inoltre quello della cappella mu­ Lugo di Romagna, Storia di Casola Va l­ La storia di Bagnara ha avuto come denti ordinamenti, il metodo seguito per sicale, fondata nel 1589 : su di essa dà senio, Storia di Lugo di Romagna, Storia motivo occasionale l'incarico, affidato al il recente riordinamento, e via via non una breve informazione, alle pp. 41-43 della diocesi di Imola). Ma l'abbinamento Martelli dall'arciprete di quella chiesa, manca di offrire preziosi spunti e sugge­ dell'introduzione, Oscar Mischiati. nella segnalazione è stato consigliato an­ mons. A. Mongardi, di presentare in rimenti sul valore intrinseco di alcune Completano il volume due appendici· che dal fatto che sarebbe fuori luogo veste moderna il racconto, redatto nel serie e sulla loro utilizzazione per ,gli La prima reca l'elenco dei fondi archivistici descrivere separatamente per ciascuna Settecento dall'arciprete G. Berti Ceroni, studi, anche là dove essa può non appa­ di Cento e della Pieve conservati nella se­ alcuni caratteri, che sono comuni ad sull'immagine e il santuario della Madon­ rire subitamente evidente. zione demaniale dell'archivio di stato, ambedue, na del Soccorso per le celebrazioni del se­ Il Capitolo di Cento fu eretto nel 1586 presso l'archivio arcivescovile e la biblio­ Anzitutto l'atteggiamento dell'autore condo centenario. Ma il tentativo, con­ dall'arcivescovo di Bologna cardò Gabriele teca comunale dell'Archiginnasio di Bo­ verso l'oggetto del suo studio, condotto dotto in tal senso a termine, non soddisfe­ Paleotti (Cento è in provincia di Ferrara, logna. La seconda è la cronotassi dei ret­ con l'appassionata partecipazione, che gli ce l'autore, che si accinse a una minu­ sui confini con quella di Bologna, ed ap­ tori ed arcipreti di San Biagio dal 1045 è suggerita dal grande amore per la sua ziosa ricerca negli archivi : parrocchiale e partiene ab antiquo alla diocesi bolo­ ad oggi; e non è inutile ricordare che terra di Romagna; amore che si estrin­ comllllaie di Bagnara; della mensa vesco­ gnese), ma il suo archivio contiene in 51 arcipreti furono dal 1729 al 1755 l'eru­ seca appunto nell'approfondimento della vile, del vescovato, del capitolo e della cartoni atti dal 1488, ed è articolato nelle dito Girolamo Baruffaldi, autore dell'iscri­ conoscenza e nell'esposizione ricostrut­ chiesa del Suffragio di Imola; di stato e serie degli statuti, bolle e brevi, eredità zione apocrifa del 1135 del duomo di Fer­ tiva degli avvenimenti regionali, seguiti della provincia cappuccina di Bologna, ac­ varie, visite pastorali, atti capitolari, pun­ rara, e, dal 1777 al 1783, Giovanni Fran­ attraverso la considerazione di singoli cen­ compagnandola con un'altrettanto accu­ tature, rendiconti, corrispondenza, ver­ cesco Erri, del quale, per una felice coin­ tri. Inoltre l'impostazione accentrata sui rata ricerca tra i manoscritti !!Ielle biblio­ tenze, libri contabili e qualche altra serie cidenza, èdi recente comparsa, in ristam­ nuclei religiosi, (intorno a cui sono venuti teche comunali di Imola, di Faenza e di minore. Esistono in archivio anche 9 pa anastastica, Dell'origine di Cento e di formandosi i paesi di Bagnara e di Fabria­ Lugo. Nella prima parte la trattazione si cartoni di libri di carattere sacro e litur­ sua Pieve (Bologna 1769), la maggior ope­ go dovuta non tanto al fatto che Mino stende dalla preistoria al 1222; nella se­ gico ed altri 319 libri a stampa e mano­ ra storica su Cento. Martelli è sacerdote ed è stato insegnante conda, da questa data al secolo XVII ; scritti dal secolo XVI al 1930, avanzo di di storia ecclesiastica (oltre che civile) al nella terza comprende gli ultimi tre se­ una più cospicua biblioteca capitolare, Giuseppe Rabotti semin;:trio maggiore di Imola, quanto piut­ coli. In appendice sono riportati trenta­ che vengono qui tutti accuratamente elen­ tosto alla constatazione storicamente obiet­ due documenti dall'855 al 1970. Seguono cati, trovandosi tra di essi anche alcune tiva che in realtà le antiche pievi come le sette elenchi : a) dei vescovi di Imola, opere rare. successive parrocchie per secoli e secoli b) dei rettori dell'arcipretale e dei cappel­ Assai più complesso l'archivio parroc­ MINO MARTELLI, I dodici secoli di Ba­ sono state il perno urbanistico e il fulcro lani-curati di S. Giovanni, c) dei sacer­ chiale « che non ha molti riscontri in gnara di Romagna (secc. IX-X). Un propulsore della vita socialmente organiz­ doti nati a Bagnara, d) dei sindaci, po­ analoghi archivi della diocesi di Bologna » aspetto di vita romagnola nella preistoria zata e attiva. destà, commissari prefettizi nel secolo XX, annota il Fanti. Nei suoi 322 cartoni sono nella storia nella cronaca, Faenza, Fra­ Infine le due opere hanno in comune e) dei bagnaresi illustri, f) dei caduti di contenuti i registri parrocchiali veri e telli Lega, 1971, pp. 172, tavv. 34. il procedimento costruttivo ed espositivo. Bagnara nelle due guerre mondiali, g) del­ propri (battesimi, dal 1534; cresimati, MINO MARTELLI, Fabriago di Lugo di A fondamento sta la profonda conoscenza le vie, h) delle attività industriali. Chiu- 184 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 185

dono il volume una bibliografia di ben Molti meriti si devono perciò riconoscere di cui sono riportati degli « estratti », p. opere realizzate o soltanto pragettate dal­ ottantatré numeri ; gli indici delle illustra­ alla Matteucci che ha indagato con grande 163 ss.). Non ebbe infatti, lungo i qua­ l'architetto bolognese (e sono schede spes­ zioni, onomotoponomastico e generale. competenza non solo sull'attività di un ranta anni in cui ricopri la carica di ar­ so molto analitiche, corredate da una ricca Alla storia di Fabriago è premessa una architetto, ma su un intero capitolo chitetto del Senato, occasioni per uscire dacumentazione bibliografica ed archivi­ presentazione del cardinale Dino Staffa, -quello barocco - di storia dell'architet­ dalla rOl/tine ; e ciò perché nella prima stica, pp. 67-159). Attenta è l'esposizione fa briagese, cui l'opera è dedicata. La do­ tura bolognese. La verginità del s'?ttore metà del Settecento, al contrario di quanto delle opere a stampa del Dotti, pubblicate cumentazione, su cui è stata condotta, è ha indotto l'A. a fare un discorso che è era accaduto nel Seicento e soprattutto dopo il 1710 (pp. 171-174). Una app en­ tratta dagli archivi: parrocchiale di Fa­ ad un tempo connesso alla critica d'arte nel Cinquecento, non si registrano ini­ dice di do cumenti (pp. 177-197), che è briago ; storico comunale e Baldini di e filologicamente documentato. Soprat­ ziative edilizie nuove ed interessanti (p. 7). una specie di illustrazione antologica di Lugo; della mensa vescovile, del vesco­ tutto tre sono i tipi di fonti su cui il Tra le opere maggiori del Dotti (al cui alcuni momenti della vita e delle opere vato, del capitolo, dell'Osservanza e del discorso si basa: opere architettoniche esame è dedicato il cap. L'attività archi­ del Dotti, appartenenti a manascritti della comune di Imola; di stato di Bologna; (realizzate o progettate), opere a stampa tettonica), una delle più riuscite è l'arco Raccolta Gozzadini, conservata presso la dell'arcivescovato di Ravenna; delle bi­ di Dotti e di altri architetti coevi, docu­ del Meloncello che, assieme al piazzale bibliateca Comunale di Balogna e a vari blioteche comunali di Lugo, di Imola e menti inediti riguardanti l'artista bologne­ antistante la chiesa di San Luca, è un fondi del locale archivio di stato (Senato, di Faenza. se ed il relativo contesto politico-culturale. raro esempio di « spazio antibarocco » Assul1teria di Is tituto, Mapp e di fa bbriche La trattazione storica, preceduta da una Forse perché ha scelto tali fonti - ed è (p. 26). Si tratta, è vero, di opere impron­ ed altro, archivio della jàmiglia Monti) puntualizzazione toponomastica, si arti­ una scelta che deriva da altre, frutto a tate ad un « classicismo scenografico », completa infine il volume. cola in tre momenti : quello della primi­ loro volta di meditate letture, e non solo date le suggestioni esercitate dai Bibbiena, tiva pieve di Santa Maria in Centumla­ specifiche al proprio settore di indagine - ma è anche vero che nella tradizione ar­ Isabella Zanni Rosiello cinia (secoli VIII-XI), quello del castello l'A. è riuscita a darci una « monografia chitettonica bolognese, al contrario di e della seconda pieve di S. Maria in Fa­ tipicamente moderna » (p. VII). La pèr­ quanto avviene in quella pittorica, non briago (secoli XI-XVI), quello della terza sonalità del Dotti non è cioè vista in si verifica u n taglio netta tra classicismo chiesa di S. Maria in Fabriago o Campa­ modo autonomo rispetto alla tradizione e manierismo. La convivenza nell'attività KATHLEEN LOACH BRAMANTI, Il gruppo nile (secoli XVI-XX), che comprende an­ architettonica bolognese - essa acquista del Dotti di varie camponenti della tra­ grafico, in AI/nali della Scuola normale che notizie di carattere economico, in­ anzi le sue peculiari dimensioni proprio dizione architettonica non significa che superiore di Pisa, s. III, val. 1, (1971), dustriale, sociale, urbanistico, invero più perché messa a contatto con quella dei essa sia improntata ad un «deteriore pp. 125-160. giustapposte che fuse omogeneamente nel­ Magenta, dei Barelli, dei Monti, dei Tor­ eclettismo » (p. 30), significa piuttosto che, l'esposizione storica. In appendice sono reggiani - e non è « ritagliata » rispetto a seconda della prevalenza dell'una o del­ Il gruppo grafico consiste in un numero riportati tl'entatré documenti, dal 743 al al coevo milieu politico, economico, so­ l'altra, alcune fasi della sua attività pre­ variabile di elementi (come minimo due 1969 e sette elenchi : a) dei vescovi di ciale. sentano « il rigore e la chiarezza del ra­ e raramente più di cinque) accostati gra­ Imola, b) dei rettori di S. Maria in Fa­ Morto all'età di 89 anni, Dotti ne ha gionamento matematico, approdando ad ficamente. L'A. approfondisce la questione briago, c) dei cappellani, d) dei sacerdoti dedicati circa 50 all'attività architettonica una sorta di esclusivo razionalismo »; al­ di esso nel volgare del Duecento, dapo che ivi nati, e) delle personalità laichè, f) dei (e l'architettura era per lui « un dinamico tre invece vedono «nascere la storia e la sua curiasità verso l'argomento «era caduti fabriagesi nelle due guerre mon­ rapporto tra progettazione ed esecuzione », l'antica companente classicistica, tempe­ stata suscitata soltanto dagli articoli e diali, g) delle vie. p. 19)� Nonostante la sua lunga vita, po­ rata via via da scenografiche ricerche ba­ dalle preposizioni articolate che si uni­ Giuseppe Plessi che sono però le opere di rilievo realiz­ rocche » (p. 22). vano. o mena all'elemento successivo », zate e compiute (l'arco del Meloncello, Si diceva sopra dell'attenzione dedicata accertandosi poi, in seguito, che « l'unione la chiesa di San Luca, lo scalone di pa­ dalla Matteucci alle fonti. Che la ricerca grafica poteva avvenire in tutti i tipi di lazzo Davia-BargelIini, il rifacimento di e l'esame di esse abbiano costituito gran scrittura allara in uso, e che non si li­ ANNA MARIA MATTEUCCI, Carlo Francesco San Domenico, la Biblioteca e la Specola parte della sua fatica è dimastrato anche mitava geograficamente alla Toscana » (p. Dotti e l'architettura bolognese del Set­ dell'Istituto delle Scienze) perché la du­ dalla rilevanza e dallo spazio che esse 132). Dopo aver considerato i fenomeni tecento, Bologna, Alfa, 19692, pp. XIII- plice carica di architetto del senato bolo­ assumono nell'èconomia dell'opera. Nu­ fonetici, sintattici e paleografici dell'unione 236, tavv. 144 gnese e dell'Istituto delle Scienze lo assor­ merose sono le tavole fuori testo in cui di parole attraverso. l'esame di testi editi biva nello svolgimento di mansioni spesso vengono riprodotte in visione d'assieme conservati in originale negli archivi di La tradizione che dette a Bologna la modeste, ma sempre numerose (si veda o in particolare le opere del Dotti e di stato di Siena (Diplomatico, Particolari), consolidata fama di Felsina Pittrice ha per esempio le varie perizie espletate, co­ altri architetti coevi (in modo che il Iet­ Firenze (Carte di San Gimignano, Carte pesato negativamente sull'impostazione di me risulta dal volume di indice degli atti tare possa fare i debiti canfronti). Esau­ Del Belle, Diplomatico), Pistoia (l'erg. Ba­

ricerche di storia dell'architettura. Questa della Assunteria d'Ornato -- conservato rienti sono le schede storico-descrittive dia di Fontana a Taolla), Lucca (No/arile, ultima è ancora in gran parte da fare. presso l'archivio di stato di Bologna - (accompagnate dalle relative figure) delle Raccolta G. B. Orsucci), Pisa (Diploma- 186 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 187 tico) e in altri archivi e biblioteche italiane, vecchio ») portava alla via romana; e posito della natura dei negozi giuridici nuove concessioni di decime, la dona­ nonché di un documento dugentesco fi­ . della necropoli fu, forse, la cappella. Il posti in essere mediante i testi pubblicati, zione di una casa e l'assegnazione di obla­ nora inedito, ora pubblicato in appendice, cimitero scomparve ben presto, a causa e le informazioni circa le scritture e le zioni. Con altra bolla del 1078 il ponte­ proveniente dall'archivio capitolare di dello sviluppo urbanistico di Firenze caratteristiche diplomatistiche delle per­ fice Gregorio VII, a petizione del vescovo Pistoia (filza C 155), l'A. tratta del gruppo lungo le grandi strade che partivano dalle gamene. Più diffusa è la parte dedicata Ranieri, riconferma i privilegi precedenti grafico nel Cinquecento, epoca in cui mura; rovinò col tempo, mal curata come allo studio della tradizione archivistica del e concede alle monache il diritto di eleg­ non si nota nessuna sensibile diminuzione fu dai patroni, anche la chiesa. Essa era fondo, che attualmente è conservato nel­ gere la badessa, che solo una sentenza dei tipi di unione, mentre diminul il nu­ stata probabilmente dedicata ai Mac­ l'archivio di stato di Firenze, e che emanata dall'ordinario fiorentino può de­ mero delle unioni ed entrarono a prendere cabei, ma mutò poi, nel corso del secolo venne a più riprese depauperato, smem­ porre, e che è abilitata ad interporre ap­ il posto di esse i 'segni d'interpunzione nella X, quell'intitolazione con l'altra di santa brato, ordinato con criteri discontinui da pello alla Sede apostolica; privilegio, que­ forma in cui li conosciamo oggi. Felicita, la madre dei sette fratelli malti­ eruditi fiorentini operanti tra il XVI e i! sto, che papa Callisto II conferma il rizzati sotto l'imperatore Adriano, il culto XVIII secolo. L'attenzione dell'A. è volta 20 novembre 1124, prendendo chiesa e Giuliano Catoni dei quali era venuto identificandosi nella anche alla ricostruzione degli studi com­ monastero sotto tutela pontificia e con­ consuetudine popolare con quello dei piuti dagli eruditi · sulle pergamene, par­ cedendo alla comunità claustrale il di­ sette eroi dell'Antico Testamento. Risorse ticolarmente allo scopo di cercare nei ritto di opporsi all'edificazione di nuove più tardi, riedificata come fu circa il manoscritti e nelle opere a stampa il chiese o oratori nel territorio della par­ LUCIANA MOSIlCI, Le carte del monastero primo quarto del secolo X dal pontefice testo di pergamene già appartenenti al rocchia, e, indirettamente, in altra bolla di S. Felicita di Firenze. Fonti di sto­ Nicc€llò II, a cui è dovuta anche la costru­ fo ndo e tramandateci da copie, regesti, di pari data, con la quale vieta al vescovo ria toscana. I, Firenze, Olschki, 1969, zione del monastero, ben presto divenuto estratti. fiorentino Gottifredo ed ai parrocchiani pp. 214 (Accademia toscana di scienze sede di una grossa comunità femminile La seconda e più ampia parte del vo­ di Santa Felicita di costruire un edificio e lettere «La Colombaria ». Studi di regola benedettina, poco dopo l'anno lume (pp. 29-172) è dedicata all'edizione sacro contro la dichiarata volontà delle XV). 1050. Verso' quelle monache i fiorentini di cinquantanove carte,. datate tra il set­ monache. L'anno seguente il pontefice furono larghi di donazioni e di lasciti, tembre 972 e il maggio 1198 (ma solo Onorio II (13 gennaio 1125) rinnova Questo volume si inserisce degnamente tanto che il patrimonio fondiario gel una è del secolo X, e la serie cronologica quell'ordine, concedendo alle Benedettine nella collana degli Studi promossa fin monastero si estese progressivamente in vera e propria ha inizio con l'anno 1050), il diritto di vietare anche la celebrazione dal 1952 dalla · celebre accademia fioren­ zone immediatamente vicine alla chiesa trascritte e dotate di apparato critico se­ degli uffizi religiosi «preter consensum tina. Ne inaugura, anzi, una serie dedi­ e nel territorio compreso tra l'Arno, la guendo le nonne dettate in proposito abbatisse et sanctimonialium ». cata particolarmente all'edizione di fonti Greve e la Pesa, nei dintorni di Firenze. dall'Istituto storico italiano per il Me­ Insieme a questi «privilegia » papali della storia toscana, con un'iniziativa che Un privilegio di Ranieri, vescovo della dioevo, in certa parte adattate secondo e vescovili - che sono eloquente testi­ idealmente si ricollega ad un programma diocesi, datato del 20 febbraio 1078 (il l'esempio di altre autorevoli pubblica­ monianza dell'influenza goduta sul piano concepito da Luigi Schiaparelli, ma che n. 15 della raccolta) elenca i beni posse­ zioni consimili. spirituale e temporale nell'Oltrarno fio­ venne posto in atto solo in minima parte, duti fino a quel momento, consistenti in La raccolta comprende numerosi do­ rentino dalle monache di quel monastero, con la pubblicazione delle carte del mo­ dodici «mansiones cum terris in quibus cumenti solenni emanati da pontefici e influenza la cui continuità meriterebbe nastero di Badia - primo ed ultimo vo­ site sunt », in pezzi di terra posti nei pressi da presuli della diocesi fiorentina, dalla studiare anche nelle manifestazioni pro­ lume della serie -, e fu ripreso alcuni del monastero, e in altri appezzamenti «charta ordinationis » con cui il vescovo prie dei secoli seguenti unitamente al­ decenni più tardi da Renato Piattoli, situati attorno a Legnaia, Settimo, Signa, Sichelmo conferma la chiesa e gran parte l'alterna vicenda del cospicuo patrimonio editore delle carte della Canonica fioren­ Giogoli, Pozzolatico, Ema, non lontano dei beni annessi ad un prete Domenico del quale essa favori e tutelò la formazione tina. dalle mura di Firenze ; terreni in massima (24-30 settembre 972) ; alla bolla del papa e la crescita -, la raccolta comprende Nell'introduzione, l'A. ricostruisce cri­ parte coltivati a orto, a vigneto, a oliveto, Niccolò II, che 1'8 gennaio 1060 restitui­ documenti di natura diversa, in massima ticamente le vicende della chiesa e del o tenuti a bosco: sce alla chiesa ed al monastero i possessi parte «chartae » e «instrumenta » «ven­ monastero di Santa Felicita sotto il pro­ Premesse queste notizie, l'A. esamina di loro pertinenza, ponendoli sotto la ditionis », «offersionis,» «libelli », «do­ filo religioso e storico-economico, soffer­ con maggiore ampiezza di discorso i dati diretta giurisdizione dell' ordinario fioren­ nationis », che tra l'XI e il XII secolo mandosi prevalentemente sui secoli più rilevabili dalle carte pubblicate, relativi tino ; alla «notitia indicati » del 26 feb­ documentano il lento ma sicuro processo antichi; quelli, appunto, che le fonti pub­ alla formazione ed alla consistenza di braio 1073, con cui Beatrice di Toscana di formazione della compagine patri­ blicate contribuiscono meglio ad illustrare. questo notevole patrimonio, soffermandosi pone il banno regio sull'edificio sacro, moniale, e costituiscono al tempo me­ Una prima chiesa venne edificata in età solo fuggevolmente sulle vicende attraver­ sulla comunità religiosa benedettina e sul desimo una fonte di notevole interesse remota quanto incerta, accanto ad un ci­ sate dal monastero nei secoli successivI loro patrimonio; al « privilegio » del vesco­ ai fini di una ricerca sulla vita economica, mitero cristiano sito presso una delle a quelli documentati dalle carte prese in vo Ranieri (20 febbraio 1078), che con­ sulle condizioni dell'agricoltura, sulla to­ strade che dal ponte sull'Arno (i! « ponte esame. Concise sono anche le note a pro- ferma i possessi già detenuti ed aggiunge ponomastica di quel territorio posto non 188 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 189

molto lontano dalla città, e per conse­ economico europeo per quasi cento anni. strazione sarebbe valsa a salvare il banco (banchi di pegno o banchi a pannello) guenza strettamente coinvolto nello svi­ Nel 1397, anno di nascita del banco, e de Roover, pur con alcune riserve, ac­ erano regolate direttamente dal governo -, luppo dell'economia e della vita sociale Giovanni di Bicci de' Medici, già in cetta questa conclusione, aggiungendo che il catasto fiorentino, i cui documenti fiorentina. affari in quel di Roma, si trasferi a Firenze, « la struttura finanziaria del banco Me­ « gettano molta luce sulla distribuzione L'accuratezza con cui l'edizione è stata dove il padre, Vieri di Cambio, gli aveva dici era diventata molto sensibile alle della ricchezza e sulla posizione sociale condotta vien confermata dalla ricchezza preparato la strada (cfr. R. de Roover, congiunture economiche sfavorevoli dal e finanziaria delle famiglie, tanto quelle dei tre indici che chiudono il volume : Gli antecedenti del Banco mediceo e l'azien­ 1464 al 1490 » (p. 538). legate ai Medici negli affari o nella poli­ dei notai e dei giudici che rogarono o da bancaria di messer Vieri di Cambio tica, quanto quelle che rivaleggiavano con La congiura dei Pazzi e le rappresa­ loro negli stessi campi » (p. 41), i sistemi sottoscrissero i documenti; dei nomi pro­ de ' Medici, in Archivio storico italia­ glie ad essa seguite, le difficoltà di alcune monetari usati nei documenti medicl:;i e pri e delle cose notevoli; dei documenti no, CXXIII, 1965, pp. 3-13, recensito filiali, come quella di Lione, il cui di­ editi. su questa Rassegna, XXVII, 1967, pp. rettore viene arrestato appena arrivato a le operazioni di cambio. Chi conosce quanto siano desiderati 204-205). Il MachiaveIli lodò Giovan­ Firenze nel giugno 1485, e infine la morte I! ricorso ai documenti, in mi lavoro lavori di questo tipo per la promozione ni per la sua carità e la sua libera­ di Lorenzo il Magnifico e l'invasione del­ come questo, è, ovviamente, fondamentale: di studi sulla più antica storia fiorentina lità, ma il fatto è che, morendo, egli l'Italia da parte di Carlo VIII, con la la maggior parte di essi sono stati tratti non può non augurarsi che l'impegno lasciò un patrimonio di quasi 180.000 susseguente confisca di tutti i beni dei dall'archivio di stato di Firenze (Mediceo dell'A. sia per continuare, e che esso su­ fiorini, che furono abilmente fatti frut­ Medici, cacciati da Firenze, fa nno defini­ avanti il Principato, Catasto, Carte stroz­ sciti altre iniziative del genere, altrettanto tare dal maggiore dei suoi figli, quel Co­ tivamente chiudere l'attività del banco ; ziane, No tari/e antecosimiano, /ipedale di S. feconde di risultati. simo che, aiutato da una favorevole con­ d'altra parte esso era già sull'orlo del Maria Nuo va, Arte del cambio, Arte della giuntura economica, fiusei a portare il fallimento e « se il governo mediceo non lana, Arte della seta, Calimala, Diplo­ Maria Vittoria d'Adda/'io l'alli banco « al massimo di estensione e di fo sse stato rovesciato nel 1494 a causa matico, Provvisioni e Carte Medici) e prosperità » (p. 109). dell'inettitudine politica di Piero e del­ poi dagli archivi di stato di Roma (Man­ Abile negli affari cosi come in politica, l'invasione fr ancese, sarebbe caduto in da ti camerali) e di Prato (Datini), dagli Cosimo riorganizzò l'azienda secondo maniera anche più vergognosa in un dis­ archivi delIo Spedale degli Innocenti e RAYMOND DE ROOVER, 11 Banco ]VIedici schemi da holding company e istituì nuove sest� finanziario di prim'ordine » (p. 537). Guicciardini di Firenze, dall'archivio Va­ dalle origini al declino (1397-1494), trad. filiali in Italia e nel resto d'Europa, con A questa storia, che si può chiamare ticano, dalle archi ves gènèrales du Royaume di Gino Corti, Firenze, La Nuova Italia, un complesso di circa sessanta dipen­ « istituzionale·», del banco, il de Roover di Bruxelles e dalle biblioteche nazionali 1970, pp. xlv-646, tavv. 29 (I! pen­ denti. De Roover lo disegna come un aggiunge un'accurata e sapiente descri­ e Riccardiana di Firenze e Baker Library siero storico, 58). padrone duro e intransigente, ma non zione del suo funzionamento interno, della Hal'vard University. Il de Roover privo di sensibilità (p. 110) : alcune fa­ indagandone la struttura giuridica ed eco­ fa storia sempre col loro soccorso, ma Per buona parte del XIII secolo Siena, miglie, come i Benci, i Martelli, i Taddei nomica, sia in relazione all'amministra­ facendoli parlare - anche i documenti « oggi assopita città della Toscana » e i Berlinghieri fecero la loro fortuna pro­ zione centrale, che a quel!a delle filiali, più difficili e più «tecnici » - con un lin­ (p. 3), fu il principale centro bancario prio al servizio di Cosimo e non tutte, alla corrispondenza e all'organizzazione guaggio semplice, accessibile, attuale. Tale d'Europa, insieme con Piacenza, ma dopo quando il banco cominciò la sua fase di­ contabile, al suo « corpo » (cioè il capitale) merito gli era già stato abbondantemente il fallimento della compagnia dei Bonsi­ scendente, dopo la morte del direttore e al suo « sopraccorpo » (ovvero gli riconosciuto dopo l'uscita del volume gnori il suo posto fu preso da Firenze, generale Giovanni Benci nel 1455, det­ utili 110n distribuiti, il denaro investito in lingua inglese (The Rise and Decline con le potenti compagnie mercantili e tero una l11anO per salvarlo dalla l'ovina. dai soci oltre le quote di capitale e i de­ oj the Medici Bank (1397-1494), Cam­ bancarie dei Bardi, dei Peruzzi e degli La repubblica fiorentina compensò Cosimo positi vincolati), 110n tralasciando di stu­ bridge, Mass., 1963). Ora, per l'esemplare Acciaiuoli. Tali compagnie - società a attribuendogli l'appellativo di « padre della diare i Medici come mercanti e mono­ chiarezza e scorrevolezza di questa edi­ responsabilità illimitata e solidale, che patria », ma la sua morte segnò l'inizio polisti dell'allume e del ferro dell'isola zione italiana, bisogna essere riconoscenti controllavano una serie di filiali fuori della vera, seria crisi del banco, che né d'Elba, come imprenditori industriali e a Gino Corti, il trad\.lttore che, a suo dello Stato - scomparvero poco prima il figlio Piero, ammalato di gotta e, in come agenti fiscali del papato. E tutto tempo, collaborò anche alle ricerche ar­ della metà del Trecento a seguito dell'ec­ un certo senso, tradito dal suo «mini­ ciò dopo avere introdotto il lettore nel chivistiche di Raymond e de cessivo allargarsi del credito e solo molti stro » Francesco Sassetti, né 11 nipote mondo degli affari del tempo, attraverso Roover. anni dopo la terribile pestilenza del 1348 Lorenzo, brillante uomo di stato ma de­ l'illustrazione di alcuni temi fondamen­ Giuliano Ca toni un altro banco, quello dei Medici, riusei bole banchiere, seppero salvare dalla l'O­ tali, come la dottrina della Chiesa sul­ a costituire un organismo commerciale vina. R. S. Lopez (Hard Times and ln­ l'usura, l'arte del cambio - che a Fi­ che, senza poter essere paragonato a vestment in Culture, in The Renaissance, renze controllava gli istituti di credito quello dei Bardi o dei Peruzzi, ebbe Medieval or Modern?, Boston 1959, p. 16) chiamati banchi a minuto e banchi grossi, RUDOLF VON ALBERTINI, Firenze dalla re­ un'importanza assai rilevante nel mondo ha scritto che neppure una buona ammini- mentre le agenzie di prestiti su pegno pubblica al principato. Storia e coscienza 190 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 191

politica. Traduz. ital. di Cesare Cristo­ dei primi decelUli del XVI secolo a Fi­ volontà e accetta infine la perdita della varie tendenze apparse in una situazione ' folini, Torino, Einaudi, 1970, pp. XIX- renze », scrive l'A., «non sono stati mai libertà e l'istituzione del principato ». In in cui il pensiero politico italiano, traendo 478. trattati nel loro insieme. Per quanto strano questo , processo hanno un peso prepon­ alimento dai contrasti di un'epoca ricca ciò possa appàrire, la ricerca, sia italiana derante, da un Iato gli avvenimenti di come poche altre di fermenti creativi e La traduzione italiana di questa nota che straniera, si è occupata soltanto degli politica estera che danno aiuti efficaci di eventi drammatici, trovò uno dei suoi opera sulle idee e il pensiero politico che avvenimenti politico-dilplomatici, oppure ai Medici, e dall'altro le lotte fra la fa­ momenti più significativi e più fe condi. E si svilupparono nell'ambiente fiorentino si è interessata in modo troppo unilaterale zione « popolare » e quella degli aristo­ di quei contrasti e delle molteplici voci, fra la fine del sec. XV e il 1560 è stata del Machiavelli e del Guicciardini ». Egli cratici moderati che raggiungono il 101'0 maggiori e minori, che vi intervennero, fatta, senza modifiche o aggiunte, sull'ori­ ha voluto invece fare una sintesi che se­ culmine negli anni fra il 1527 e il 1530 riesce a dare una penetrante descrizione. ginale tedesco apparso nel 1955 con il guisse l'insieme degli avvenimenti, con e che portano alla alleanza di fatto fra Il valore dell'opera è accresciuto da una titolo Das florentinische Staatsbewusstsein l'occhio attento soprattutto al pensiero la nobiIità ed i fautori del principato. ricca appendice, nella quale sono pubbli­ im Ubergang von del' Republik zum Prin­ politico, che di quegli avvenimenti dà, in Gli eventi di politica estera sono decisivi, cati alcuni scritti politici e alcuni docu­ zipat. Nonostante che sia un lavoro molto certo senso, il significato più profondo. ma è anche importante il fatto che l'estre­ menti inediti o poco noti fra i quali me­ conosciuto dagli studiosi, non sarà inop­ E per arrivare a questo risultato ha esa­ mismo dei «popolari » pone le premesse ritano di essere in particolare r�cordate portuno parlarne qui, in considerazione minato una vasta serie di carteggi, istru­ per la scelta che gli aristocratici fanno le lettere scambiate negli anni 1527-1533 della sua importanza per la storia fioren­ zioni, discorsi e documenti in cui si ri­ dopo il 1530 a favore dei Medici, rinun­ fra Francesco Vettori e Bartolomeo Lan­ tina e italiana di quell'epoca. flettono le idee degli uomÌ1ù e dei gruppi ciando ai loro ideali repubblicani ispirati fredini e i cui originali si conservano alla all'esempio dello Stato veneziano .. Biblioteca nazionale di Firenze con la se­ L'A. ha voluto seguire l'evolversi delle politici fiorentini, completando poi la ri­ gnatura II. IV. 23. tendenze, dei programmi e del pensiero cerca con l'esame delle opere degli scrit-, Al centro della lotta contro i Medici tori politici e degli storici, che in forma e l'assolutismo, l'A. vede appunto � e politico in stretta connessione con gli Renzo Ristori avvenimenti del tempo, in modo da far più elaborata esprimono le linee di pen­ ci sembra interessante notarlo - l'idea risaltare il legame esistente fra le aspi­ siero e le interpretazioni maturate in una della renovatio religiosa e politica. Giu­ razioni e le teorie politiche e le condi­ visione critica delle vicende del tempo. dicando gli avvenimenti del 1527-1530, zioni politico-sociali nelle quali si svolse Nel corso del lavoro ha potuto allargare egli sottolinea che «l'ultima repubblica BRUNO CASINI, In ventario dell'archivio sto­ l'ambito della ricerca con alcune felici esprime però anche un'ultima volta la il lungo contrasto che portò alla defini­ rico degli OYpedali riuniti di San Mi­ tiva affermazione del principato mediceo. scoperte archivistiche � come quella del profonda esigenza di renovatio. E ciò in niato, in Bollettino della accademia de­ Come scrisse acutamente Chabod nella Discorso di Lodovico Alamanni del 1516, un duplice senso : quello politico-religioso gli Euteleti della Città di San Miniato, dall'autografo dell'archivio privato Guic­ del Savonarola e quello politico-umanistico prefazione all'edizione originale di questa n. 39, pp. 103-119. opera, l'A. «ha impostato la trattazione ciardini, e quella dei Ricordi di Paolo del Machiavelli ». Ma questo desiderio di nell'unico modo che consenta di cogliere Vettori del 1512, dal testo, anch'esso rinnovamento è collegato ad un sistema L'Autore ha provveduto a ordinal'e veramente il pensiero politico nella sua autografo" dell'archivio di stato di Fi­ politico incapace di sopravvivere nelle dif­ l'archivio storico degli Ospedali di San pienezza e concretezza, e vale a dire col­ renze, Carte Strozziane, II, 86. ficili condizioni dell'Italia di allora e che Miniato e quindi a redigerne un inven­ legandolo strettamente e continuamente infatti scompare definitivamente dopo il , Nello studio del pensiero politico l'A. tario; lavoro che ha compiuto anche per con le condizioni politiche ed economico­ 1530. «La repubblica fiorentina si è di­ coglie bene lo sviluppo delle tendenze altri fondi archivistici di quella città. sociali dell'età in cui esso pensiero sboccia, che animarono la vita fiorentina del pe­ strutta da sé. La sua base era troppo Gli Ospedali di San Miniato derivano tenendo strettissima la correlazione fra riodo da ll!i esaminato e che variamente ristretta; ma forse non poteva essere più dalla fusione, ordinata dal granduca Pietro i problemi pratici che di volta in volta si si contrastarono fino alla completa vittoria ampia se si voleva conservare il tradizio­ Leopoldo nel 1786, del monastero di S. presentano e le discussioni teoriche ». Con dei Medici. Nelle vicende che portarono nale carattere comunale. I grandi rivol­ Caterina dei frati Agostiniani e di di­ questo spirito viene qui studiato nel suo a questo risultato, egli vede all'inizio gimenti economici, politici e sociali ave­ versi ospedaletti e ospizi fra i quali quello complesso, in un esame che parte dalla l'affermazione di una grande idea di rin­ vano aggravato costantemente i contrasti, di S. Maria della Scala e quello degli In­ considerazione degli avvenimenti interni novamento che rivive nella « formulazione che forse non potevano più essere sanati fermi di S. Niccolò di Bari. ed esterni, lo svolgersi delle idee e del religiosa del Savonarola e in quella poli- ' nell'ambito del comune ». Dopo il 1530, pensiero politico nel momento in cui, in tica del Machiavelli », e poi un succe­ con la stabile alleanza fra l'aristocrazia Gli atti del convento di S. Caterina un centro politico italiano di grande dersi di circostanze nelle quali quell'idea e i Medici, si determina una nuova si­ vanno in originale dal 1346 al 1807 e, importanza, si determina un confronto sbiadisce lentamente, «sotto la pressione tuazione che vede, come si è detto, il in copia, dal 1275. Si tratta di delibera­ zioni del convento, contratti, campioni decisivo per l'avvento dell'assolutismo. E degli eventi », per dal' luogo «a un at­ 'progressivo esaurirsi dei motivi politici la ricerca è condotta con acuta sensibi­ teggiamento scettico e dubbioso, spesso caratteristici del periodo precedente. di beni, entrate e uscite, debitori e cre­ lità storica e con grandi capacità di sin­ anzi disperato e fatalistico, che rinuncia Nel quadro di questa interpretazione, ditori, stime di bestiame, obblighi del tesi. «La coscienza e il pensiero politico man mano all'affermazione della propria l'A. coordina felicemente l'analisi delle convento etc. Gli atti dell'ospedale di S. 192 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 193

conservatorio per l'educazione e istruzion Maria della Scala vanno dal 1638 al e il titolo di regia. Dopo l'unità d'Italia, 1970, pp. 140, tav. 1 (Fonti sui comuni 1787, e sono costituiti da venticinque pezzi delle ragazze per ordine del grandu ca nel 1862, fu assoggettata alla disciplina rurali toscani raccolte a cura della Leopoldo. All'epoca del governo fran­ relativi' a saldi, giornali, pigioni e affitti, delle opere pie e, con decreti ministeriali deputazione di storia patria per la To­ cese non fu soppresso da Napoleone debitori e creditori, stime di bestiame, 4 aprile 1869 e 29 maggio 1881 ne fu­ scana, collana diretta da Niccolò Ro­ a seguito di una istanza rivoltagli da registri di lavoratori, ricevute, decimali. rono approvati i nuovi statuti. Fra le dolico, VII). Gli atti dell'ospedale di S. Niccolò di un operaio che ricordava all'imperato­ opere di carità svolte dall'arciconfrater­ Bari infine sono costituiti da sei pezzi re le sue lontane origini sanminiatesi. nita sono da ricordare in modo parti­ Alla pubblicazione di questo statuto, (anni 1762-1789). Si tratta di entrate e Con regio decreto 6 ottobre 1867 il con­ colare gli aiuti dati in occasione del tratto dal fondo Statuti delle comunità uscite, debitori, giornali, inventari dei servatorio passò alle dipendenze del mi­ colera (1854-1855) e l'epertura di un autonome e soggette dell'archivio di stato mobili e ' della biancheria. Il fondo rela­ nistero della Pubblica Istruzione e, con le per feriti e malati durante la ospeda di Firenze, l'A. ha premesso una lunga tivo agli ospedali veri e propri comprende regio decreto 29 giugno 1883, divenne un pl'ima guerra mondiale. introduzione nella quale non soltanto si 323 pezzi degli anni 1774-1910. Gli atti istituto pubblico ed educativo a carattere serie principali (698 degli anni 1718- Le espongono i criteri seguiti per la trascri­ riguardano regolamenti e deliberazioni, laicale. Gli atti del monastero di S .Chiara 1955) di questo archivio comprendono : zione del documento, si descrive il codice copialettere, lettere, contratti e sentenze, sono costituiti da trentasette pezzi degli li, statuti e deliberazioni, bilanci capito che lo contiene e si illustra .sommaria­ affrancazioni livellari, divisione del pa­ anni 1465-1896 e sono relativi a contratti, preventivi e consuntivi, registri e bollet­ mente il suo contenuto, ma si intende trimonio, bilanci, mandati, campioni di entrate e uscite del monastero, debitori tari, dazzaioli, pagamenti, entrate e uscite, anche ricostruire la storia delle comunità beni e di livelli, entrate e uscite, debitori e creditori ecc., mentre quelli del con­ libri cassa. Inoltre fanno parte dell'ar­ che si regolarono con quelle norme. Pro­ e creditori, censuari, giornali, stime. Una servatorio di S. Chiara in totale compren­ chivio i documenti (67 relativi agli anni prio quest'ultimo tentativo desta le mag­ parte degli atti riguarda l'amministra­ dono 803 pezzi degli anni 1690-1959, e 1778-1934) dell'eredità Roffia e concer­ giori perplessità per l'impostazione che zione interna dell'ospedale, cioè quella riguardano deliberazioni,. contratti, lettere, nenti testamenti, lettere, saldi di fattorie, alla ricerca è stata data, sfuggendo tal­ relativa ai malati. Seguono gli atti rela­ entrate e uscite, libri mastri, registri, bi­ entrate e uscite. volta ai limiti rigorosamente imposti dal­ tivi alle due eredità ricevute : Maccan ti lanci, giornali, assegnazioni eccetera. È auspicabile che quanto prima ven­ l'argomento della pubblicazione per af­ (aa. 1686-1808) e Franciosini (aa. 1749- gano inventariati anche gli altri fondi ar­ frontare problemi di più vasta portata o 1765). Infine, abbastanza nutrito il nu- Emma Fa laschi chivistici che attualmente si trovano con­ esaminare fatti troppo lontani nel tempo. . mero degli atti (84 pezzi) del fondo del­ servati nei Loggiati di S. Domenico e Sembra, intanto, sovrabbondante lo spa­ l'ospedale dei Gettatelli (aa. 1703-1880). che riguardano le amministrazioni del zio dedicato alla narrazione delle vicende Si tratta di campioni e affrancazioni di vicariato, del catasto, del comune, della del «plebato » di San Vito all'Incisa e livelli, bilanci e documenti di corredo, congregazione di carità eccetera. Su questi del territorio dell'Incisa nei secoli ante­ entrate e uscite, dazzaioli ecc. Gli atti BRUNO CASINI, Inventario dell 'archivio del­ atti potrebbero essere realizzati lavori con­ cedenti al loro passaggio sotto la giuri­ relativi all'amministrazione interna al­ l'arciconfra ternita di Misericordia di cernenti le amministrazioni dei beni, le sdizione della repubblica fiorentina ed l'ospedale riguardano attestati, fedi di San Miniato, in Bollettino della Acca­ amministrazioni puramente interne dei anche in seguito, sino alla emanazione battesimo ; ruoli dei Gettatelli e dei ba­ demia degli Euteleti della Città di San malati o degli assistiti, e soprattutto la dello statuto del 1379. Ma proprio questa liatici, adozioni, morti. Chiude l'inven­ Miniato, n. 42, pp. 27-52. storia dell'agricoltura e delle aziende agri­ ricostruzione è ritenuta indispensabile dal­ tario un registro relativo alla Badia di cole. Proprio nel fondo della arciconfra­ l'A. per attribuire tale testo, con una Cigoli (sec. XVIII-XIX) e un altro del L'arciconfraternita ha le sue antiche ternita della Misericordia esiste per esem­ « scelta » (p. 29) invero discutibile, al 1812 per le spese fatte alla chiesa della origini ' in una compagnia denominata pio una eredità Roffia comprendente « plebato » di san Vito nel suo complesso, Madonna delle Querce. di Maria SS. Addolorata e di S. Filippo - come si è detto - oltre a testamenti, quando, invece, dalle parole premesse Benizzi. Il vescovo di S. Miniato, Fran­ lettere e memorie varie, anche una serie Emma Fa laschi o dagli statutari alla loro opera si ricava cesco Maria Poggi, con decreto del 1619 c ntinua di saldi delle fattorie di San che quelle norme vincolavano solo gli trasformò la compagnia in confraternita Romano e San Miniato, che vanno dal abitanti di cinque dei «populi » compo­ della Misericordia, con il compito di soc­ 1798 e che potrebbero costituire una fo nte nenti l'antico «plebato » (p. 27, nota correre i poveri e gli infermi. In seguito preziosa per chi volesse analizzare BRUNO CASINI, Inventario dell 'archivio del minu­ 37) ossia i popoli «de extra communis la confraternita subi varie riforme, la tamente l'andamento aziendale e agricolo conservatorio di S. Chiara in San Mi­ Ancise » (p. 26, 120). A favore di questa principale delle quali fu quella del 20 di quelle zone. niato, in Bollettino della accademia degli attribuzione peserebbe, infatti, 1'« impor­ dicembre 1833 con cui monsignor To­ Eu teleli della Città di San Miniato, n. Emma Fa laschi tanza » dell'« organizzazione originaria del rello Pierazzi la elevò ad arciconfrater­ 40, pp. 107-138. territorio in plebatus Sanctl Viti » (p. 29) nita e le dette una sede autonoma, trasfe­ da cui «nacque una comunità rurale della lendola dalla cattadrale all'Oratorio della Il convento di S. Chiara, sorto nel ' FRANCA SINATTI D'AMICO, Statuto di san quale lo statuto del 1379 attesta l'autono­ SS. Trinità. Leopoldo II le assegnò poi 1226, fu trasformato il 21 marzo 1785 in Vito all'Incisa (1379), Firenze, Olschki, mia e l'efficienza » (p. 30). In realtà, come 13 194 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 195 poi dimostra l'A., « plebato » e comune l'arcivescovo. In un fascicolo conservato delle « verità » evangeliche con pratiche Benvoglienti ed ora utilmente pubblicato sono entità strutturalmente diverse dai tra le cause criminali dell'archivio arci­ nicodemitiche. in appendice a questo volume (pp. 102- popoli che si dettero lo statuto del 1379, vescovile di Siena, l'A. ha trovato gli Giuliano Catoni 105). Gli altri settantanove mss. qui accu­ sebbene quest'ultimi facessero parte dei atti del processo inquisitorio contro quel ratamente illustrati sono stati reperiti nei primi. Piuttosto imprecisa ci sembra dun­ giovane, un certo Pietro Antonio, figlio fondi Barberini, Chigi, Patetta, Vaticano­ que l'attribuzione e forse sproporzionata di un orefice, ed è riuscito a ricavare da MARIA CLARA DI FRANCO LILLI, La bi­ Latino e Rossiano della biblioteca Aposto­ la trattazione dedicata ai rapporti tra essi molte informazioni sui gruppi ereticali blioteca manoscritta di Celso Cittadini, lica Vaticana, nella biblioteca Universitaria « plebato » di san Vito e comune del­ che operavano a Siena intorno alla metà Città del Vaticano, Biblioteca aposto­ di Bologna, nel fondo latino della Biblio­ l'Incisa, che viene successivamente con­ del secolo XVI, ànche grazie alla profonda lica vaticana, 1970, pp. xxn-117, tavv. thèque Na tionale di Parigi, nella Bodleian dotta per chiarire-i termini di un problema conoscenza che egli ha ormai acquistato XL (Studi e testi, 259). Library di Oxford, nella biblioteca Mar­ che non appare molto pertinente. su questo tema (cfr., infatti, alcuni suoi Nato a Roma da padre senese il Io gen­ ciana di Venezia e, a Siena, nella biblio­ Il lavoro presenta comunque una ricca studi come Sull 'origine e la dispersione naio 1553, Celso Cittadini ebbe in età teca Comunale e nell'archivio di stato documentazione archivistica, tratta preva­ del gruppo ereticale dei Sozzini a Siena ' ra la carica di primo archivista per­ (Cronaca [1315-1416] di Bindino da Tra­ lentemente dai fondi del Diplomatico fio­ (1557-1560), in Rivista storica italiana, matu petuo degli archivi di Siena, finché, nel vale, ms. D 153). rentino, ed è opportunamente corredato LXXXI, 1969, pp. 133-173, Notizie sulla 1598, non fu chiamato dal granduca Fer­ da un utile glossario (p. 129) e da un esau­ giovinezza di Fa usto Sozzini da un copia­ L'attenta lettura che questo libro im­ dinando I ad occupare la cattedra di lingua riente apparato di indici (p. 63, 123) che lettere di Girolamo Bargagli, in Biblio­ pone, per il suo interesse e per la cura con toscana nell'ateneo della stes sa città. La ne rendono agevole la consultazione. Di thèque d'humanisme et renaissance, XXXI, cui è stato redatto, ha fatto rilevare tre sua attività di erudito, e soprattutto di piccole mende: a p. 74, nt. 3, la segn tura qualche interesse si rivela, infine, il testo 1969, pp. 67-91 e Ultime fa si della repres­ � ­ linguista, gli dettero una certa fama, dello statuto sotto il profilo storico-giu­ sione dell ' eresia a Siena nel tardo , Cin­ Chigi H IV 91 va corretta con Chigi rinverdita ora dalla Di Franco con questo ridico per la speciale disciplina che detta quecento, in Rassegna degli archivi di G II 55; l'autore del ms. P IV 14 della volume che ricostruisce la sua biblioteca in materia penale e processuale, mentre stato, XXX, 1970, pp. 58-87). biblioteca comunale di Siena è Scipione manoscritta, finora conosciuta solo in dal punto di vista storico-politico ed eco­ Dagli interrogatori di Pietro Antonio, Bichi Borghesi (1811-1877) e non Dio­ parte e data per dispersa. Il carattere or­ nomico esso fornisce alcune indicazioni gli inquisitori riuscirono a sapere i nomi mede Borghesi (1550c.-1598c.), come è ganico della raccolta, che « partendo dai sui caratteri istituzionali dei « populi » che di coloro che condividevano le sue opi­ scritto alle pp. 76 e 88; la biblioteca pri­ testi migliori dei classici, si estende alle lo emanarono, sui rapporti di questi con nioni eterodosse e soprattutto riuscirono vata citata a p. 90 è, infine, quella dei testimonianze della tarda latinità, fino a il comune di Firenze e sulle condizioni ad individuare il personaggio che aveva Piccolomini Cinughi. quelle in volgare del Duecento e del Tre­ economiche delle popolazioni, esclusiva­ ispirato la contestazione e che esercitava, cento e agli autori del tardo Umane- ­ Giuliano Catoni mente dedite, in verità, ali 'esercizio del­ nell'ambito della compagnia, la funzione simo » (pp. 6-7), chiarisce gli interessi l'agricoltura e dell'artigianato. di maestro dei novizi. Costui si chiamava culturali del Cittadini e la personalità Basilio Guerrieri e « funzionava - anche di un bibliofilo sui generis, oltre ad illu­ Paolo Nardi se contradditoriamente - da tramite LUIGI DAL PANE - CARLO PONI, Le anno­ minarci, anche attraverso le postille da tra le aspettative innovatrici maturatesi tazioni manoscritte di Belisario Bulgarini lui fatte sui codici, sul suo metodo di nei conventi e nei monasteri senesi [ ...]; la alle " Vinti giornate dell' agricoltura et de' studio, fondato soprattutto sulla funzione volontà di 'sovversione ' espressa ripe­ piaceri della villa " di Agostino Gallo, in filologica del testo manoscritto. tutamente dalle classi popolari attraverso Ricerche storiche ed economiche in me­ V ALERIO MARCI-IETTI, Basilio Guerrieri, La ricostruzione della raccolta cittadi­ i 'suoi ' p �edicatori [... ]; le esigenze degli moria di Corrado Barbagallo, a cura di Lelio Sozzini e un ep isodio di contesta­ lliana ha preso l'avvio dal ritrovamento, studenti - anche stranieri - dello Stu­ Luigi De Rosa, II, Napoli 1970, pp. zione ecclesiale nel Cinquecento senese, effettuato dall'A., di trentun codici com­ dio, che, migrando continuamente all'in­ 349-376. in Rivista di storia della Chiesa in presi nel fondo San Pantaleo della biblio­ terno del mondo universitario italiano, Italia, XXIV (1970), pp. 489-503. teca nazionale di Roma. Valendosi anche contribuivano massicciamente alla diffu­ Belisario Bulgal'Ìni, noto letterato se­ di documenti dell'archivio di stato di nese della seconda metà del '500, cognato La sera della vigilia d'Ognissanti del sione delle 'novità '» (pp. 498-499). Roma (Cartari-Febei e Università della di Fausto Sozzini, fondatore dell'acca­ 1544 un giovane senese appartenente alla Fra coloro che « consentivano » con Sapienza), la Di Franco fa luce sull'iti­ demia degli Accesi e oppositore di Jacopo congregazione laicale della santa Trinità Pietro Antonio c'era anche Lelio Sozzini, nerario percorso da questo gruppo di Mazzoni nella polemica dantesca, che lo recitò ai suoi compagni, nella stessa sede che, appena diciannovenne, già sembra mss., che, più largamente dei nuclei con­ vide, in nome dell'aristotelismo, aspra­ della congregazione, un sermone contro guidare un piccolo gruppo eterodosso di fluiti in altre biblioteche, «rappresentano mente critico nei confronti dell'autore della il culto dei santi, che gli costò prima giovani nobili, collegato con qualche ar­ i testi volgari che il Cittadini aveva avuto Commedia, doveva avere una biblioteca l'espulsione dalla società e poi la cita­ tigiano, e già dimostra d'essere avviato cura di raccogliere » (p. 42) e di cui aveva ben fornita, come ha dimostrato un son­ zione davanti al tribunale del vicario del- a risolvere il problena della divulgazione fatto un elenco, poi copiato da Uberto daggio fatto recentemente da Dennis E. 196 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 197

Rhodes (Per la biblioteca di Belisario Bul­ denti : quello della raccolta di lettere, . feratura italiana, CXLIII, 1966, pp. 390- zione; molto più decisivo fu l'influsso garini e per la !itoria del mercato librario scritte proprio per essere pubblicate. An­ 406). esercitato su di lui da Francesco Forti, in Siena lui vivente (1539-1620), in Studi che queste 126 del Sassetti - ora pre­ Col presente lavoro, il Bramanti ha appartenente a quella tradizione culturale bibliografici. Atti del convegno de dicato sentate in bellissima veste tipografica dal identificato con esattezza le fonti, spesso toscana « che dai pubblicisti leopoldini alla storia del libro italiano nel V centenario Bramanti, che ne aggiunge sette inedite - non citate dal Marcucci, ed ha ulterior­ giunge senza soluzione di continuità sino dell'introduzione dell' arte tipografica in Ita­ fu rono stese, per la maggior parte, tenen­ mente incrementato, come ho già detto, ai liberali moderati, che favorirono le ri­ lia. Bolzano, 7-8 ottobre 1965, Firenze 1967, do presente non il solo destinatario uffi­ la raccolta. forme del secondo Leopoldo » (p. 80) : pp. 159-168). Anche una copia del libro ciale, ma una schiera ben più vasta di Il curatore ha condotto l'edizione di tradizione « permeata di profondo senso dell'agronomo bresciano Agostino Gallo, eventuali lettori. D'altra parte il fioren­ queste lettere con ottimi criteri, affron­ storico e giuridico tutta tesa all'esame dei ' ora conservata nella biblioteca dell'istituto tino Sassetti aveva tutte le qualità per tando anche l'arduo problema del loro problemi concreti della propria terra, dif­ di storia economica e sociale dell'univer­ attuare un simile disegno : aveva, infatti, inquadramento cronologico ; ha, inoltre, fidente verso le 'teorie astratte ' e la sità di Bologna, faceva parte della rac­ studiato all'università di Pisa, era in con­ opportunamente segnalato le lettere che 'filosofia trascendente ' ». sono conservate, in originale o copia, colta del Bulgarini, che l'annotò con circa tatto con filosofi e letterati, si era occu­ Un altro influsso determinante per la presso l'archivio di stato (Strozziane, Me­ un migliaio di chiose. Su di esse si è ri­ pato da specialista della Poetica di Ari­ propria formazione il Galeotti subl le­ diceo, Cerchi), la biblioteca nazionale e volto l'interesse di Dal Pane e Poni, che stotele, fa ceva parte dell'accademia fio­ gandosi a Gino Capponi quando si trasferl la Riccardiana di Firenze, la Marciana dimostrano quanto una siffatta analisi rentina degli Alterati e, pur nel clima della a Firenze per esercitarvi la professione di di Venezia, la Bayrische Staatsbibliothek contribuisca alla conoscenza della cultura sua spregiudicata esperienza di viaggia­ avvocato. Qui egli si affermò ben presto di Monaco e il British Museum di Londra. agronomica e delle tecniche agricole. Le tore, riusci a non esaurire «nel giro fa­ come uno dei migliori avvocati della città annotazioni del Bulgarini - uomo, come scinoso dell'avventura » (p. 21) il non co­ Giuliano Catoni e come studioso di storia e di dottrine si è detto, di larga informazione e lettore mune talento letterario. giuridico-politiche. In questo campo egli ben aggiornato - sono variamente rag­ Partito alla volta della penisola iberica pubblicò alla fine del 1846 il suo primo GIOVANNI ASSERETO, Leopoldo Galeotti. gruppate: vi sono quelle che indicano i all'inizio del 1578, per curare gli interessi lavoro impegnativo : Della sovranità e del Biogmfia politica d'un moderato toscano termini toscani, e in particolare senesi, commerciali dei Capponi in Spagna e in governo temporale dei papi. L'A. analizza nel periodo preunitario, in Annali della corrispondenti a voci bresciane o padane Portogallo, il Sassetti invia ad alcuni ami­ a lungo quest'opera mettendone in rilievo Fo ndazione Luigi Eiimudi, V, Torino usate dal Gallo; quelle che rilevano le ci fiorentini, come Baccio e Francesco le basi dottrinarie e la costante preoccu­ 1971, pp. 77-189. differenze fra gli strumenti agricoli toscani Valori o il filologo Pier Vettori, i reso­ pazione di avviare un concreto discorso e bresciani e, infine, quelle che commen­ conti dei suoi viaggi, secondo l'illustre Basandosi su una vasta bibliografia e riformista all'interno dello stato pontifi­ tano le pratiche della campagna, alcune archetipo costituito dai tre volumi Delle su fonti Ì11edite (quali il carteggio Ga­ cio. Tale discorso moderato-conservatore delle quali assai curiose. navigationi et viaggi del veneto Raml1sio. leotti nella biblioteca Riccardiana, le (( fermo restando il dominio temporale, è Una delle annotazioni, qui messa giusta­ Dopo qualche anno, trafficante di pepe Carte Tabarrini nell'archivio di stato, la possibile ottenere un reggimento giusto mente in rilievo (p. 355), ha un contenuto sulla costa del Malabar, Sassetti giunge Raccolta Capp oni nella biblioteca Nazio­ ed umano, eliminando in tal modo i fer­ economico e vi appare una dura critica a Cochin, in India, e nel dicembre 1583, nale di Firenze, nonché la Corrispondenza menti di rivolta », p. 93), i cui punti più ai rapporti di produzione allora esistenti, scrive alla sorella narrandogli il dram­ fa miliare Galeotti nella biblioteca comu­ vistosi e più legati a quel determinato mo­ ponendo il Bulgarini in contrasto col matico e lunghissimo viaggio : «Va' va', nale di Pescia), l'A. ha ricostruito in que­ mento storico consistevano «nella nega­ Gallo, fautore invece d'una agricoltura ca­ alla fine è si arriva [... 1 siamo stati sette sto pregevolissimo saggio la vita e l'at­ zione del regime parlamentare e nell'af­ pitalistica e propugnatore della condu­ mesi in mare e non siamo diventati pe­ tività politica di Leopoldo Galeotti, fermazione della necessità dello Stato pon­ zione a salariati. sci : vedete 'un poco se questa è stata una personaggio « minore » e assai poco tificio » (p. 105), implicava concessioni alla Giuliano Catoni cosa da valenti uomini » (p. 384). studiato del gruppo liberale toscano, Chiesa che non si esaurirono «nell'epi­ Stabilitosi a Cochin d'estate e d'inver­ limitando la sua indagine al « pe­ sodio particolare della Sovranità », ma . no a Goa, il Sassetti vi moril'à nel 1588. riodo preullitario, quello cioè in cui si tradussero «in un atteggiamento ge­ FILIPPO SASSETTI, Lettere da vari paesi. La vicenda editoriale delle lettere del Galeotti fu un elemento attivo della po­ nerale più volte riscontrabile nel corso 1570-1588, introduzione, testo e note a Sassetti è iniziata nella prima metà del litica toscana e una figura rappresenta­ della sua vita » (p. 106) : egli fu, infatti, cura di Vanni Bramanti, Milano, Lon­ secolo XVIII (Raccolta di prose fiorentine, tiva dell'itel' ideologico percorso dall'am­ « cattolico più pe� conservatorismo che ganesi, 1970, pp. 569, tavv. 22 (I cento parte IV, voI. III, Firenze 1716-1745) ed biente moderato nel quale egli operò » per religione personale », e «per non ri­ viaggi, lO). è poi continuata attraverso l'edizione del (p. 78). Nato a Pescia da una famiglia di nunciare al cemento sociale rappresen­ Marcucci (F. S., Lettere, a cura di E. piccola nobiltà, legata alla proprietà ter­ tato dalla Chiesa, egli verrà assai spesso Un nuovo genere letterario si sviluppò, Marcucci, Firenze 1855) fino al 1966, riera, il Galeotti si laureò in giurisprudenza a patti con la propria coscienza liberale, verso la metà del Cinquecento, ad opera quando il Bramanti pubblicò nove let­ a Pisa nel 1835. Gli studi universitari non rischiando di scivolare nella palude cle­ di alcuni poligrafi e stampatori intrapren- tere inedite (in Giornale storico della let- ebbero un grande peso nella sua forma- ricale ». 198 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 199

La posizione sostanzialmente conserva­ vrebbe voluto essere quella del Galeotti, comandante - Silvio Marenco - ser­ nato in Roma. nel 1742, studiò nel col­ trice del Galeotti trova conferma nei due era destinata all'insuccesso nella situazione vii'ono a contraddistinguere la formazione, legio Nazareno noto per le sue tradizioni Discorsi apparsi nel 1847, quando ferve­ politica italiana ed europea creatasi dopo che giunse a raggruppare più di cinque­ antigesuitiche e filo gianseniste, si laureò vano all'interno del granducato le discus­ il '49. I moderati, e tra loro il Galeotti, cento uomini. La loro storia per dieci in utroque nel 1764, divenne referendario sioni e le proposte sulle riforme : Delle furono costretti a cercare «al di fuori mesi è narrata dall' A. sulla scorta dei dell'una e dell'altra Segnatura nel 1765, leggi e dell'amministrazione della Toscana della Toscana un nuovo punto di equi­ documenti dell'archivio conservato dal non progredi nella carriera ecclesiastica (dove egli «non pone minimamente in librio, a dispetto delle loro esigenze auto­ colonnello Marenco, con frequenti veri­ probabilmente a causa del rifiuto di con­ discussione la struttura assolutistica del nomistiche » (p. 160). fiche nelle carte della Direzione generale seguire il presbiterato, delle amicizie COn granducato ... Anziché sulla struttura, dun­ della pubblica sicurezza, ora all'archivio molti giansenisti, e della scarsa salute. que, le critiche si accentuarono sulle fo rme Maria Augusta Timpanaro Morelli centrale dello stato, e nelle testimonianze Mori nel 1797. dell'esercizio del potere », p. 112), Della raccolte presso molti ex partigiani. Ebbe molteplici, ma superficiali, inte­ consulta di Siato (i membri della quale La prospettiva monarchico-badogliana ressi per ogni ramo dello scibile, riflet­ proponeva che fossero nominati dal so­ del comandante e la sua tattica attendista tendo le scelte . tipiche del secolo. Si oc­ vrano). Inoltre, nello scritto sulla Riforma ROSALIA MANNO, Le bande SIMA R dal fecero spesso trovare il Marenco in con- cupò di storia, di letteratura, di fisica; : municipale (1 847), seppure auspicava un settembre 1943 al giugno 1944: aspetti • trasto con i suoi uomini, che agirono a non trascurò l'astlonomia e allesti con il ampliamento della base sociale dei con­ della lotta partigiana nell'Italia ' cen­ volte di propria iniziativa, ma che non fratello Francesco, sulla sommità del pa­ sigli comunali, manteneva « nel contempo, trale, in Il movimento di liberazione ebbero mai la forza di contrapporgli lazzo Caetani a via delle Botteghe Oscure, come garanzia conservatrice, la suprema­ in Italia, XXII (1970), pp. 68-110 e un'alternativa politica. Ciò era dovuto un . osservatorio astronomico. Ebbe cor­ zia dei proprietari » (p. 121). Le sue preoc­ XXIII (1971), pp. 45 -81. al loro isolamento dai comitati di libe­ rispondenza con Pietro Verri, con Fortu­ cupazioni erano, insomma, quelle del ceto razione nazionale di Siena, Arezzo e nato B. de Felice, col Buffon, con L. dei proprietari terrieri, che, « stretto da È la storia di una formazione parti­ Firenze e dalle altre formazioni partigia­ Spallanzani, col Lalande e altri. preoccupazioni conservatrici, continuava giana, che operò nella parte meridionale ne, specie dalla «Spartaco Lavagnini », L'A., lavorando principalmente sui do­ a cullarsi nel mito settecentesco delle ri­ della provincia ' senese e che ebbe come che operava sul monte Amiata e che era cumenti dell'archivio Caetani, fonte essen­ forme illuminate e si accontentava, come centri propulsori Cetona, Chiusi e Sar­ guidata da Fortunato Avanzati, giovane ziale per la storia di Roma e della società rimedio alI 'assolutismo soffocante, delle teano. Proprio in quest'ultima località, comunista con alle spalle una intensa romana, di notevole pregio anche per il autonomie locali, della buona ammini­ il 24 settembre 1943, si riunirono dieci esperienza di lotta clandestina contro il secolo XVIII, narra la vita del Caetani strazione, dei diritti civili » (pp. 123-124). giovani « per cercare insieme in che modo fa scismo e di confino. e pubblica il suo carteggio. L'A. passa poi a trattare della questione si potesse organizzare la difesa della po­ Trentasei documenti in appendice com­ Ne vien fuori una figura di secondo della Lunigiana, e rileva che il Galeotti, polazione di cui interpretavano gli ango­ mentano tutta la storia della SIMAR, piano, che giustamente l'A. definisce di fronte agli sviluppi di tale controversia, sciosi interrogativi » (p. 8), derivanti so­ fatta di azioni di sabotaggio, çli combatti­ « mo'desta ». prende coscienza del problema nazionale, prattutto dal fatto che la 3a Panzergre­ menti, di compromessi, di episodi « gialli », Paolo To urnon venendo a contatto con una realtà � con nadiere tedesca aveva occupato, tra 1'8 come quello di un sedicente polacco, pro­ avvenimenti che scossero la sua fiducia e il 9 settembre, tutta la zona dal monte motore di un gruppo dissidente e poi « che il Risorgimento italiano potesse av­ Amiata ad Orvieto. I dieci giovani (uno giustiziato dagli stessi uomini di Marenco venire quietamente, attraverso una serie · studente in medicina, un sottufficiale, un e, infine, di partigiani caduti, fino a quei FIORELLA BARTOCCINI, La «Roma dei di riforme indolori » (p. 129). Esamina fabbro, due impiegati, un falegname, un sette, che il 14 giugno del 1944 morirono Romani » Roma 1971, pp. XII-553 (Isti­ quindi il movimentato periodo preco­ commesso, 'un operaio, un calzolaio e per liberare Orvieto dagli ultimi tedeschi. tuto per la storia del Risorgimento. stituzionale e costituzionale della Toscana, un fornaio) decisero di formare un gruppo Memorie XXVI). nel quale il Galeotti svolse una funzione antifascista e antinazista, organizzato mi­ Giuliano Catoni di primo piano sia come uomo politico, lital'mente. Ne affidarono il comando ad Con un stile felice, limpido, spesso av� sia come giornalista. Analizza, ancora,' la un colonnello in pensione, d'origine pie­ vincente, l'A. approfondisce in modo posizione del Galeotti e del Conciliatore montese ma residente a Sarteano, il quale esauriente il principio della « Roma dei nei confronti del ministero MontaneIli e, non aveva mai mostrato simpatia per il LUIGI FIORANI, Onorato Caetani, un eru­ Romani » - cioè del diritto dei romani, quindi, l'appoggio che egli dette alla restau­ regime fascista; « la sua fede monarchica dito romano del Settecento, Roma, spesso inteso come dovere, di compiere razione del governo granducale, nel vano - non condivisa dai giovani e dalla grande Istituto di studi romani, Fondazione la loro scelta di libertà e di italianità - tentativo di evitare l'invasione austriaca maggioranza della popolazione - non Camillo Caetani [1969], pp. 178. nella visione che ne ebbero i principali della Toscana e 'di salvare il regime costi­ apparve motivo pregiudiziale all'incarico artefici del nostro Risorgimento e nel sus­ tuzionale. Ma la posizione moderata e che doveva essergli affidato » (p. 9). Le Onorato Caetani, figlio ultrogenito del seguirsi delle vicende sino al tragico 1867, intelligentemente conservatrice, quale a- lettere iniziali del nome e cognome del duca di Sermoneta Michelangelo Caetani, che dimostrò, con l'inerzia dei sudditi 200 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 201 pontifici, il tramonto delle speranze in flUOVO langelo Caetani, nell'archivio privato Cae­ ed è qui per la prima volta edita integral­ Gramsci, L'ordine 1919-1920, To­ essi riposte, ed al successivo vittorioso tani in Roma, le carte Leoni, in parte mente. rino 19552, p. 402). Pochi giorni prima affermarsi dell'altra idea, del «diritto presso la famiglia Giglioli, in parte al Giuseppina Giuliodori Gatel/a della rivolta di Ancona, la federazione degli Italiani » alla unificazione della pe­ Museo di Roma. Per l'opera di statisti, giovanile socialista, 1'Ìunita in un con­ nisola e a Roma capitale, il 20 settembre le carte Minghetti nell'Archiginnasio di gresso regionale ad lesi, aveva riaffermato 1870. Bologna, le carte Peruzzi nella biblioteca la propria fedeltà ai deliberati dell'Inter­ Il cammino è ripercorso, via via, sulla Nazionale di Firenze, l'archivio Ricasoli FRANCA DEL Pozzo, Alle origini del PC!. nazionale di Mosca, riconoscendosi or­ base della già ricca bibliografia sulla a Brolio, ora in corso di pubblicazione. Le organizzazioni marchigiane. 1919-23, mai nella frazione comunista. E rapide questione romana, della documentazione Lo studio dell'attività della sinistra si è Urbino, Argalia, 1971, pp. 219 (Serie e massicce furono le adesioni al partito co­ diplomatica in gran parte edita, degli atti basato, oltre che sulle ricordate carte di documenti, ricerche e memorie pro­ munista d'Italia, nella fe derazione giova­ parlamentari e la ricerca è approfondita Bruzzesi, sulle carte Pianelani dell'archi­ mossa dall'Istituto regionale per la sto­ nile socialista pesarese. Più difficile in­ grazie ad un accurato studio dei giornali vio di stato di Roma; di quest'ultimo isti­ ria del movimento di liberazione nelle vece fu la penetrazione del nuovo partito e della pubblicistica in genere e delle tuto sono stati studiati anche gli archivi Marche, 3). nelle province di Macerata e Ascoli Pi­ testimonianze dei contemporanei (diari, pontifici, "Ministero dell'interno, Direzione ceno, caratterizzate da una struttura eco­ memorie, carteggi) ed allo spoglio di un generale di polizia, Tr ibunale della S. Con­ Lo studio di Franca Del Pozzo analizza nomica prevalentemente agricola, fertile ricco patrimonio archivistico, in gran sulta, oltre alla sempre consultata Miscel­ le complesse e contraddittorie vicende del terreno per schieramenti politici moderati parte per la prima volta acutamente ana­ lanea di carte politiche e riservate. Del­ movimento operaio marchigiano, in un e liberali. Fu soprattutto nel periodo elet­ lizzato. Ed è proprio dalla documenta­ l'archivio segreto Vaticano è più volte arco di tempo segnato da due episodi torale della primavera 1921 che il fascismo zione finora sconosciuta che sono sca­ citato il fondo della Segreteria di Stato per molti aspetti emblematici : le agita­ cominciò a farsi sentire nelle Marche, per turite le pagine più interessanti, sia per lo e dell'archivio Storico del Ministero zioni per il carovita dell'estate 1919 e il esplodere poi con tutta violenza nell'estate studio del movimento liberale e nazio­ degli affari esteri i Rapporti regio consolato primO processo contro l'attività clande­ 1922. Il movimento operaio marchigiano, nale che per quello di una attività se­ in Roma e Archivi di gabinetto. Questione stina dei comunisti italiani, svolto si a costretto ormai ad una lotta difensiva, greta condotta nella capitale pontificia da romana. Ricordato anche il fondo Rica­ Fermo nel settembre 1923 contro 53 an­ vide consumarsi gli ultimi episodi di re­ alcuni governi italiani. Particolarmente soli Bianchi dell'archivio centrale dello tifascisti di quella città. sistenza al fascismo in una serie di ini­ felice poi il risultato della ricerca nel qua­ stato. I singoli episodi attraverso i quali si ziative «spontanee », che non trovarono dro sereno, obiettivo, acuto e spesso af­ Carla Lodolini Tupp uti snodano e maturano i fatti narrati sono un momento direzionale unificante nep­ fascinante, che l'A. sa trarre da molte­ ben inquadrati nella dinamica politica ita­ pure nel partito comunista d'Italia, chiuso plici elementi, della vita di Roma, una liana di quegli anni e colti nel differen­ in un isolante settarismo. Roma capita e sentita nei suoi problen1i, Cronaca delle cose occorse ne li al1ni ziato substrato economico-sociale della re­ Il saggio di Franca Del Pozzo è pre­ nelle sue aspirazioni, nella sua indifferenza 1450-1486 per la recostruzione de l'an­ gione, tenendo conto delle implicazioni ceduto da un'introduzione di Enzo San­ e apatia. tica città de Senegallia trascritte per me nascenti dal permanere di residui vitali tarelli e completato da un'ampia appen­ Di particolare importanza per questo lo. Francesco Andreano, a cura di di tradizioni politiche diverse. Dall'inca­ dice documentaria, costituita dai testi di ponderoso lavoro, le carte del Comitato SERGIO ANSELMI e RENZO PACI, Se­ pacità del partito socialista di porsi come articoli comparsi su giornali socialisti e nazionale romano conservate nel museo nigallia, Tip. Marchigiana, 1972, pp. forza egemone e generalizzante delle lotte comunisti marchigiani e da manifesti di centrale del Risorgimento di Roma, «un 37, tavv. 4. sociali del primo dopoguerra nacquero federazioni e sezioni socialiste e comlllliste fondo che si è formato con successivi anche nelle M arche i primi nuclei della della regione. L'opera si chiude con le versamenti, comprendenti le carte sia dei Come è stato sottolineato dagli stessi sinistra terzinternazionalista, che avrebbe­ biografie di undici esponenti del PCd'I dirigenti ùlterni del partito (Bompiani, curatori, non si tratta di un'edizione ro aderito alla scissione comunista di Li­ nelle Marche. De Dominicis, Frediani, Ricci), sia di critica; tuttavia, l'opuscolo merita di es­ vorno del gennaio 1921. Momento di acuta L'autrice ha condotto il proprio studio quelli esterni (Lorenzini, Checchetelli, Si!­ sere segnalato, non fosse che per il tenta­ tensione rivoluzionaria, rivelatore dell'in­ fondandosi soprattutto sulla stampa pe­ vestrelli), che agivano in stretto contatto tivo, - in sé lodevole anche se forse sufficienza e fragilità delle organizzazioni riodica socialista e comunista della re­ con i governi italiani » (p. x). Ancora aval'O di frutti, - di accostare il grande del movimento operaio, furono i moti gione, integrata da giornali di altre ten­ del museo centrale del Risorgimento, pubblico direttamente alle fonti della di Ancona del giugno 1920. In quell'occa­ denze politiche. Si è valsa inoltre di do­ sono state consultate le carte Bellazzi, storia. sione Gramsci scrisse che la Confedera­ cumenti dell'archivio della federazione an­ Bruzzesi, Dvidi, Solidati Tiburzi, oltre ad La cronaca, in cui si narra "la ricostru­ zione generale del lavoro aveva agito conetana del PCI - soprattutto testimo­ un manoscritto di particolare interesse, zione della città nel periodo che va dai secondo una concezione del controllo nianze e relazioni ivi depositate - e del­ la Cronaca Roncalli, del quale è auspi­ Malatesta ai Della Rovere (signori della operaio « da giardiniere inglese », «un l'archivio privato di Mario Zingaretti che, cabile una nuova, completa edizione. città), è conservata manoscritta nell'ar­ controllo operaio ben educato, che rispetti a partire dalla sua adesiòne al partito Ugualmente studiate le carte di Miche- chivio storico comunale di Senigallia, la libertà, l'ordine e la democrazia » (A. socialista del 1909, svolse un ruolo di 202 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia arclu'vistica italiana 203 primo piano nella storia del movimento Per questa parte, oltre alla bibliografia, mocratiche spinsero il Longano a coin­ diare ogni forma di rendita parassitaria, operaio marchigiano. è stato costantemente consultato il prezio­ volgere nella riflessione economica an­ ma doveva accompagnarsi ad altri prov­ so fondo archivistico Monasteri soppressi che il purgatorio e il paradiso, indu­ . vedimenti, quali : trasformazione dell'agri­ Rosalia Manna dell'archivio di stato di Napoli. cendolo a proporre che gli uomini do­ coltura da estensiva in intensiva, introdu­ Seguono nel terzo volume le proposte, vessero offrire per il riscatto dei loro zione di macchinari e tecniche più eyolute, a cura di Lucio Cinalli, per impianti di defunti i propri «quotidiani sudori »; costruzione di opere per la sistemazione RODERTO PANE - LUCIO CINALLI - GUIDO parcheggio e quelle, a cura di Giuseppe ciò almeno per quel che si può dedurre, idrogeologica del terreno e di case colo­ D'ANGELO - RODERTO DI STEFANO - Fiengo e Stella Casiello, per nuove at­ i! tl'attatello non essendoci pervenuto, niche nei luoghi lontani dagli abitati, trezzature scolastiche e potenziamento di CARLO FORTE - STELLA CASIELLO - GIU­ dalle Lettere critiche contro l'autore di creazione di vivai per il rimboschimento, SEPPI FIENGO - LUCIO SANTORO, Il centro quelle già esistenti: concludono il volume certo Purgatorio politico, pubblicate a incremento del patrimonio zootecn ico. antico di Napoli, voli. 3, Napoli, ESI, la parte riguardante la normativa vigente Siena nel 1779 dall'editore Francesco Uno degli aspetti del problema agra­ 1971, pp. xVI-257, 439, 470. e le proposte di riforma, a cura di Guido Rossi, nelle quali il polemista (forse rio era costituito dalle scelte politiche, a d'Angelo, e quella sul piano economico F. A. Zaccaria) riportò, confutandole proposito delle quali il Longano sostenne I risultati di un ampio studio sul centro del rinnovamento ambientale, a cura di aspramente, le linee essenziali del pensiero la necessità, oltreché dell'eleggibilità e antico di Napoli sono stati recentemente Carlo Forte. del Longano sull'argomento. della rotazione dei funzionari civili ed presentati in tre volumi nella collana di Imponente, interessantissima e dettaglia­ Quanto alla dottrina genovesiana, essa ecclesiastici, di una vera e propria ege­ storia dell'architettura, ambiente, urba­ tissima la bibliografia su tutti gli argomenti ebbe, secondo una diffusa opinione degli monia della classe contadina sulle altre, nistica ed arti figurative diretta da Roberto esaminati. studiosi, una grande influenza sull'opera concedendo alla stessa la preferenza nella Pane. Dora Musto del Longano, il quale però, come giusta­ gestione delle cariche pubbliche, ed esclu­ Coordinatore della ricerca è stato Ro­ mente avverte l'A., se ne differenziò in dendone i privilegiati e i ricchi. berto di Stefano che, premessa la distin­ alcuni punti, e cioè mostrando una mag­ Queste sono naturalmente solo alcune zione tra centro stòrico e centro antico GIUSEPPE ANTONIO ARENA, La rivolta di giore apertura verso le idee cosmopo­ delle conclusioni alle quali pervenne il e definita la difesa dei valori ambientali un abate, Francesco Longano, Napoli, litiche e utopistiche dell'illuminismo eu­ Longano. L'A., ripercorrendone gli iti­ come difesa dell'uomo, si addentra, col Liguori editore, 1971, pp. 200, tavv. 4. ropeo, e recependo con più larga sensi­ nerari spirituali e culturali, ha cura di saggio sulla metodologia della ricerca, bilità l'esigenza di rinnovamento politico evidenziare gli aspetti salienti di una nell'esame dettagliato dell'odierna topo­ Nato (o meglio battezzato) il 5 febbraio e sociale. Coerentemente con questa for­ speculazione che nel complesso non fu grafia della città, sottolineando le delimi­ del 1728 a Ripalimosani nel Molise da mazione intellettuale il Longano, abban­ né originale né profonda, e di ampliare tazioni ancora visibili del centro antico os­ modesta ma stimata famiglia, Francesco donate le secche del moderatismo e della o di ristabilire alcuni punti toccanti la servate da diversi angoli visuali, con am­ Longano annoverò, tra i casi più signifi­ prudenza nelle quali era caduto l'illumi­ biografia del filosofo ed economista mo­ pio corredo di grafici, spaccati, vedute cativi di sua vita; quello di essere stato nismo italiano e quello napoletano in lisano (come la data di nascita). Le fonti dall'alto, l'affronti ed analisi. allievo del Genovesi, del quale fu sosti­ particolare, e partendo dal problema cen­ manoscritte consultate si serbano negli Ancora a cura del di Stefano sono i tuto alla cattedra di commercio dal 1760 trale della proprietà agricola, dimostrò archivi di stato di Napoli (catasti onciari; Lineamenti di storia urbanistica, di inte­ fino alla morte del maestro (1769), e l'al­ la necessità di rompere il nionopolio della real camera di S. Chiara: bozze di con­ resse notevolissimo, che dall'epoca greco­ tro, piuttosto curioso, di avere intrapreso terra, di eliminare la condizione precaria sulte; scrivania di Razione; cappellano romana studiano lo sviluppo della città, la pubblicàzione di un trattato sull' esisten­ del contadino, di dare in una parola la maggiore : relazioni, dispacci; segreteria e attraverso tracciati, prospettive e piante za del Purgatorio, limitato ai lumi della terra a chi la lavora. Infatti la eversione ministero del!'E cclesiastico : dispacci) e di topografiche ormai classiche e attraverso ragione, la cui stampa fu sospesa d'autorità della feudalità andava attuandosi nell'am­ Palermo (real Segreteria), nell'archivio par­ quelle pubblicate recentemente da Mario del cappellano maggiore. Il trattato gli era bito della società agricola meridionale a rocchiale della chiesa arcipretale S. M. V. Napoli nel primo volume della Storia di stato proposto da un ricco libraio di vantaggio della sola classe dei « galan­ Assunta di Ripalimosani, e nelle biblio­ Napoli. Vienna - il cui nome è rimasto ignoto ­ tuomini », mentre la grande massa dei teche provinciali di Campobasso e nazio­ Sui valori ambientali ed i criteri d'in­ col fine di combattere una falsa dottrina contadini poveri rimaneva esclusa non nale di Napoli. tervento si sofferma successivamente Ro­ sul purgatorio diffusa in molte zone della solo dalla proprietà ma anche da alcuni Biagio Ferrante berto Pane, trattando del restauro del­ Germania, e procurò al suo autore non diritti (erbatico, legnatico e simili) che l'inestimabile patrimonio artistico sacro e poche noie, che il Longano medesimo de­ vantava sulla terra da tempo immemo­ profano, dei monumenti archeologici da scrisse nella sua Autobiografia. Episodio rabile. Sicché il Longano propugnò una Rivista abruzzese, Rassegna trimestrale sistemare e scoprire, passando finalmente curioso si diceva perché, come già avverti più radicale riforma la quale, per quel di cultura, XXIV (1971), pp. 228 ; ad analisi e proposte dettagliate per la il Venturi (F. Venturi, Riformatori napo­ che concerne l'agricoltura e nell'intento XXV (1972), pp. 244. definitiva e decorosa sistemazione del cen­ letani, Milano-Napoli 1962, pp. 340-341), di apportare un mutamento qualitativo de- tro antico napoletano. l'utilitarismo filosofico e le concezioni nelle campagne, non solo doveva ripu- L'annata 1971 si apre, per quel che si 204 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 205 riferisce a ricerche condotte in archivi, Città, conservati nella locale biblioteca si soffenlla sulla loro attività valendosi duchessa (1586) la realizzazione dell'edi· con un articolo di Corrado Marciani, Comunale, e sui superstiti registri parroc­ in misura preponderante di protocolli ficio fu sospesa e poi definitivamente Un nobile sulmonese corsaro del secolo chiali. llotarili esistenti nella sezione di archivio abbandonata dalla famiglia Farnese. Il XVI (pp. 9-15). L'A. ripercorre il tentativo In Briganti e manutengoli in provincia di stato di Lanciano e dei relativi regesti, completamento dell'opera si deve alIa esperito presso il Residente veneto a di Ch ieti dopo l'unità d'Italia (pp. 124- da lui redatti ed ora conservati presso la famiglia De Berardis cui alIa fine del Napoli da Giuseppe de Canibus, cavaliere 131 e 200-216) Bruno Paolo Amicarelli, moglie, ma utilizzando anche documenti Settecento passò la proprietà del palazzo. di Santo Stefano, diretto ad ottenere attraverso l'esame di un incartamento cittadini, reperiti nella locale biblioteca Attraverso l'esame dei pochi documeriti l'appoggio della repubblica alle imprese processuale conservato nel pacco 341 comunale, e parrocchiali, appartenenti rimasti e l'osservazione diretta delIe at­ che si accingeva a compiere nel Levante, dell'archivio del tribunale di Lanciano alle chiese di S. Maria Maggiore e S. tuali strutture dell'edificio, l'A. pone in con ostentati pretesti religiosi, ma con (fondo di cui non è lontano il versamento Nicola. luce le modifiche apportate, durante l'ese­ manifesti intenti predatori. Mal gliene alla locale sezione di archivio di stato), Carmine Vigg iani cuzione dei lavori, ai disegni originari incolse però perché, spentasi l'eco della integra le notizie f01'l1ite dal Molfese e in dell'architetto Giacomo della Porta. battaglia di Lepanto, migliorati i rapporti particolare dal Costantini sul brigantag­ Il volul11etto è corredato di scelte illu­ della Serenissima con i Turchi, peggio­ gio post-unitario nell'Abruzzo Chietino. strazioni, tra le quali interessanti fo to­ grafie. rate per converso le relazioni di quella L'A. in particolare si sofferma sul feno­ ANTONIO FALCONE, ·Ortona, fine Cinque­ con il viceregno, l'ambasciatore Giulio meno dei «manutengoli », appartenenti cento: Ma rgherita d'Austria e il Pa­ Pasquale Damiani Gerardo non tardò a smascherare il de alla borghesia cittadina ed al clero più lazzo Fa rnese, Ortona 1972, pp. 61 Canibus, che aveva tra l'altro vantata retrivo, i quali sostennero i briganti ma (Centro studi sociali G. Toniolo). una inesistente protezione del vicerè Juan 110n risentirono, come questi, della succes­ de Zuniga, e quest'ultimo si affrettò a siva repressione. La cosa viene spiegata Il breve saggio illustra un periodo della LUCIA GORGONI, Le « carte » De Caesaris, disporre il fermo ad Otranto della fregata dall'A. con la cura che i manutengoli storia di Ortona particolarmente ricco di in Ra.rsegna storica del Risorgimento con a bordo i ventotto turchi ed il bottino «avevano di celare le tracce della loro vitalità. LIX (1972), pp. 254-279. già predati. Incarcerato, il de Canibus ribalderia » e con il proposito della ma­ L'A. ha utilizzato documenti conservati tenterà poi nuovamente di riprendere gistratura di non usare « metodi sbriga­ soprattutto nelIa biblioteca e nell'archivio Continuano a succedersi le ricerche l'attività marinara, ma finirà nuovamente tivi contro persone che apparivano - e storico del comune di Ortona. La ricer­ dirette a cogliere, a monte del moto risor­ in carcere per una imputazione di omi­ talvolta erano - vittime di private, cal­ ca è divisa in tre momenti : la situazione gimentale, l'humus sociale su cui esso cidio. lide animosità ». Sicché, aggiunge l'A., della città alla fine del Cinquecento, fiorì e gli scopi più o meno nobili, più Le ricerche sono state condotte dall'A. «ne venne una grande ingiustizia : chi Margherita d'Austria, il palazzo Far­ o meno distaccati da obiettivi pratici, dei sui Dispacci ambasciatori a Napoli del­ si muoveva: fucilato senza processo; chi nese che avrebbe dovuto essere l'ultima suoi protagonisti. Una delle ultime è l'archivio di stato di Venezia nell'ambito muoveva : processi lunghi ed accurati dimora della figlia di Carlo V. quella affrontata dalla G., la cui indagine dei triennio 1581-1583. spesso terminanti in assoluzioni, certo La ricostruzione della vita in Ortona trova il suo riferimento territoriale in una Destinato a far parte di un pill ampio mai in condanne capitali ». Segue una nel periodo compreso tra il 1583 e il regione quale quella abruzzese, in cui, fo rse studio, come annunciava l'A., La popola­ minuta ricostruzione dell'accennato pro­ 1586, in cui la città fu gove1'l1ata dalIa piil che altrove, è talora avvertibile una zione di Lanciano dal 1447 al 1860 (pp. cesso, istruito fra il 1861 e il 1863 a carico duchessa Margherita d'Austria, è basata frattura tra mitologie codificate e con­ 75-81) dello stesso Marciani si caratterizza di una· grossa banda formatasi sul finire su documenti quasi tutti inediti (verbali creti interessi o personali ambizioni che per la nutrita messe di notizie che contiene del 1860. in Arielli e Villa Arielli, i cui dei decurioni e carteggi vari) dei quali animarono gli uomini del risorgimento. sugli incrementi e decrementi demografici fomentatori, a differenza dei briganti, l'A. riporta i brani più salienti. Le carte esaminate sono quelle, inedite, . non patirono appunto pene di sorta. Della duchessa imperiale il F. rievoca provenienti dalla famiglia De Caesaris registratisi a Lanciano nell'arco di oltre ' quattro secoli. Pur indulgendo, come è L'annata 1972, per quel che interessa brevemente la vita travagliata da dispia­ di Penne, ora presso l'avvocato Enrico comprensibile in lavori di estensione così in questa sede, presenta soltanto un saggio ceri familiari e coniugali, le vicende che Totoro di Pescara, relative al periodo ridotta, più alla sintesi che all'analisi, ii del già citato Marciani, Antichi organari la condussero in Abruzzo dopo la lunga 1814-1880. Si delinea attraverso esse, Marciani raggiunge il suo intento di far abruzzesi (pp. 113-126), curiosa spigo­ e difficile attività di gove1'l1O nelle Fian­ (la G. ha provveduto ad ordinarIe in luce sulle cause (le famose fiere, le ricor­ latura sulla nascita nel secolo XVI del­ dre, suo paese di' nascita, il soggiorno undici « cartelline ») il panorama di una renti guerre, il terremoto del 1456, le l'arte organaria in Lanciano e sulla sua nella cittadina adriatica ove rimase fino tipica famiglia borghese che cerca di pestilenze del 1526 e del 1656, i succes­ difftÌsione all'intero Abruzzo, ove si man­ al termine dei suoi gio1'l1i. consolidare la sua posizione economica sivi insediamenti di ebrei, albanesi, bor­ tenne in vita sino alla fine dell'800. Co­ Il palazzo Farnese, legato al nome della attraverso la partecipazione alla lotta politica. bonici) che influirono sul descritto mo­ struttori di scuola napoletana e organari duchessa Margherita che ne volle la co­ vimento di popolazione, fondando le sue di derivazione veneto-lancianese si alter­ struzione, viene accuratamente descritto. Ecco i fratelli Domenico, Nicola e Antonio fondare, a seguito di successivi affermazioni anche sui Consigli della nano nella rievocazione del M., il quale · Il F. ricorda anche che alla morte della 206 Schede di bibliografia archivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italial/a 207 matrimoni con tre sorelle, una collabo­ Le nascite a Bari dall 'inizio del XVI secolo fante tutto l'arco di tempo - pill di tre Croce (Storia del Regno di Napoli, Bari, razione nella quale l'elemento economico all'unificazione del regno d'Italia, a cura secoli e mezzo - che va dal 1498 al 1860 19531, p. 247), espressione della barbarie appare essenziale, mentre in ombra resta della cattedra di demografia dell'uni­ allo studio delle variazioni delle nascite di quel popolo. Mozzillo, evidentemente iI raggiungimento di un chiaro, comune versità di Bari, Bari, Cacucci, 1971, �el corso dell'anno, del rapporto dei sessi dall'esperienza contemporanea che vede obiettivo politico. pp. 90. alla nascita e delle nascite in rapporto alla la guerra popolare esprimersi con la La G. non intende svalutare iI contri­ filiazione. Il lavoro è corredato da tavole guerriglia in terre come quelle ex-coloniali buto dato dalla famiglia al Risorgimento Il Comitato italiano per lo studio dei statistiche e da un'appendice in cui sono e semicoloniali, riconosce nel cosiddetto abruzzese, particolarmente l'opera di Cle­ problemi della popolazione (CISP) ha pro­ riportati, mese per mese, i numeri dei brigantaggio calabrese del Decennio una mente, figlio di Nicola e autore, nel '60, mosso una serie di studi di demografia battezzati a Bari dal 1498 al 1860. vera e propria guerriglia di popolo, dove della caduta del forte borbonico di Pe­ storica riguardanti diversi centri italiani. «la sollevazione popolare... non si brucia scara, ma nello stesso tempo insiste più È in questo filone che si colloca la presente Giuseppe Dibenedetto in poche giornate di furore, ma... si dà volte sulle motivazioni di quell'apporto, ricerca condotta dall' équipe costituita da il minimo di organizzazione e sceglie i che, carenti sul piano politico-ideale, erano G. Chiassino, direttore della cattedra di suoi capi » (p. 184). Nel 'brigantaggio ' soprattutto da farsi risalire al proposito calabrese del Decennio trova la matrice demografia, e da L. Di Conte e S. Distaso, ATANASIO MOZZILLO, Cronache della Ca­ dei De Caesaris di strumentalizzare ai dell'esperienza risorgimentale democratica O. Papa, C. Capozza e A. Dell'Atti. Le labria in guerra, volI. 3, Napoli, ESI propri fini la lotta politica, nella prospet­ della guerra per bande, che ebbe il suo ri­ fonti che hanno costituito i dati di base 1972, pp. 1350. tiva che un mutamento istituzionale di questa ricerca sono costituite dai registri conoscimento in Spagna e i suoi teorizza­ avrebbe favorito l'elevazione economico­ conservati nell'archivio del capitolo me­ Dalla mitologia denigratoria di un po­ tori in Carlo Bianco, in Pisacane e in altri. sociale della famiglia. La tesi ridimen­ tropolitano presso la cattedrale di Bari, polo barbaro e dalla realtà geografica di Il richiamo alle esperienze calabresi del siona notevolmente dunque certa storio­ che iniziano dal 1498, cioè molti anni una terra povera Mozzillo prende con periodo napoleonico, oltre a quelle spa­ grafia locale che, soprattutto col Polac­ prima che il concilio di Trento obbligasse foga le mosse per il discorso introduttivo gnole, in verità era già nello stesso Bianco chi, ha indulto a discutibili tendenze i parroci a tenere i registri per i battezzati (pp. 3-194) ad una gran mole di docu­ e in Guglielmo Pepe (L'Italia militare e la agiografiche. e per i matrimoni. Gli AA. si sono inoltre menti. guerra di sollevazione, Parigi 1836), come N otevoli si rilevano la minuzia e l'acu­ serviti degli studi di A. Beatillo (Historia Il male della Calabria era tutto addos­ ricorda l'A. (p. 81). Ma in questi no­ tezza con cui la G. si sofferma sull'atti­ di Bari, principal città della Puglia, ristam­ sato agli uomini, alla loro accidia, mentre stri scrittori di cose militari mancava vità della famiglia quale emerge dalle pa Bologna 1965) e di G. Petroni, (Della «ci si ostinava a scorgere un giardino la consapevolezza delle istanze sociali carte. Accanto a documenti di non gran­ storia di Bari, voI. II, ristampa Bologna dove sole e luce mediterranea bastavano che sono alla base delle insurrezioni po­ de interesse, perché legati .a situazioni 1971), per trarre alcune notizie di ca­ a far crescere rigogliosi frutti di ogni polari, le quali nulla hanno a che ve­ contingenti, molti altri ve ne sono, come rattere storico, importanti ai fini del­ sorta ... » (p. 22). Immagine stereotipata, dere con gli ideali nazionali di quelli : lettere ufficiali e private dirette ai singoli !'interpretazione dell'andamento delle na­ « radicata nell'inconscio » perfino in uo­ sono i democratici come Mazzini e Pisa­ componenti o da questi scritte, le quali scite lungo tutto il periodo considerato. mini come Galiani, Galanti, Grimaldi, cane a comprendere l'importanza della illuminano il quadro della famiglia, rap­ A tal proposito la ricerca corregge la ciechi alla realtà, non meno dei viaggia­ componente sociale nella guerra di popolo. presentativa dell'evoluzione, delle ambi­ notizia, riguardante il numero dei �ecessi tori stranieri. In una relazione del 1807 al Ma non staremo a seguire l'A. nel zioni e dei limiti di un ceto sociale quale a Bari causati dalla famosa peste del 1656, ministro dell'inte1'1lo (archivio di stato di suo discorso ricchissimo di richiami e di quello borghese d'Abruzzo dell'800, ben riportata dal Petroni, in cui si afferma Napoli, Ministero dell'Interno II, 2245) un accostamenti, dalla 'Calabria del Cin­ lontano da nobili ispirazioni ideali e da che la peste «in pochi giorni spense più signore di Rossano suggerisce che i coilta­ quecento ' di Galasso alla Calabria di precisi obiettivi politici. di dodicimila de' nostri concittadini » e dini di Calabria 'barbari ' e 'feroci ' do­ oggi; il discorso rapido, e pur denso e Notevoli spunti offre inoltre una «Li­ ridusse «quasi al terzo la popolazione ». vrebbero gradualmente sostituirsi con co­ incisivo, è tutto intessuto di citazioni sta degli individui più distinti de' Circon­ Ciò vorrebbe significare che prima della loni provenienti da altre regioni d'Italia, e di spunti che sembrano divagazioni, dari di Catignano e Torre de' Passeri », peste Bari contava circa 18.000 abitanti perché incapaci anche di solo raccogliere e tali non sono perché sempre pertinenti compilata negli ultimi mesi del '60, at­ e, subito dopo, appena 6.000; mentre i doni spontanei di quella terra ferace per efficaci agganci, e dimostrano quanto traverso la quale è possibile accertare, per dai calcoli effettuati e riportati nella ri­ (p. 24, nota). Bisognava giungere a Giu­ Mozzillo abbia letto e studiato documenti singoli comuni, ideologia e impegno dei cerca risulta che Bari contava prima della stino Fortunato perché l'intellettualità me­ e testi, e come domini la materia. La possibili aspiranti a cariche pubbliche. peste circa 13.000 e dopo circa 10.000 ridionale si rendesse conto del contrario ricca bibliografia finale ci mostra quale Risultano utilizzati anche documenti con­ abitanti : perciò, a cagione della peste, di tutto questo. è l'humus storiografico, sul quale ha servati negli archivi di stato di Teramo si ebbe un numero di decessi di circa Il libro è tutta una polemica contro la cos truito M ozzill o. (Intendenza borbonica) e Napoli (non è 3.000 pari solo alla quarta parte deIla tesi che l'opposizione indigena ai francesi Soltanto la conoscenza puntuale di indicato il fondo). cifra riportata dal Petroni. Si passa poi non fu che un lungo episodio di «sem­ quanto finora è stato scritto sulla Calabria Carmine Viggiani all'analisi del fenomeno delle nascite du plice brigantaggio », come ebbe a dire del Decennio, e non soltanto su quella, 208 Schede di bibliografia arcllivistica italiana Schede di bibliografia archivistica italiana 209 ha pot.uto permettere a Mozzillo di appro­ vita noi recepiamo una conoscenza a Il carteggio del Pilo, già in parte edito, l'aristocrazia filoborbonica. Anche il Set­ fondire le ricerche archivistiche, di muo­ più dimensioni : manoscritta e visiva, uf­ viene raccolto in questo volume con in­ timo non è risparmiato dalle critiche so­ versi sicuro nel grande mare dei docu­ ficiale e privata, in alcuni convenzionale tento organico e sistematico. Si tratta di prattutto per avere optato in favore della menti, di reperire ancora inediti illllti­ secondo un dato modulo di cultura, in 386 lettere, con l'aggiunta in appendice di resa per paura di una « guerra civile », Iizzati, dopo i tanti scavi compiuti dai altri spontanea. altre 17 carte relative alla vertenza con formula sotto la quale - nota il F. - suoi predecessori. Dopo questi tre volumi La documentazione maggiore, natural­ Agostino Barnaba Quartara, marito di si nascondeva la preoccupazione di non di Mozzillo credo che sappiamo tutto su mente, - quella di base -, è tratta dai Rosetta Borlasca. Di tutte, salvo ovvia­ poter garentire il controllo dei ceti po­ i briganti e il brigantaggio calabrese nel fondi dell'archivio di stato di Napoli : mente che di quelle irreperite, si dà la polari. L'atteggiamento democratico e 01- tempo della loro più significativa pre­ ancora ricchissima, specialmente nel fo ndo coIIocazione archivistica, essendo i do­ tranzista, tenuto dal Pilo in questa occa­ senza storica. Mozzillo con una costanza del Ministero dell 'Intel'l1o per quanto ri­ cumenti conservati in varie sedi (archivio sione e tale da creare attorno a lui il ed un impegno esemplari, dal '68 al guarda il Decennio francese. Qui si trova la centrale dello stato, museo centrale del sospetto di una coloritura giacobina, non '72, ha ricercato documenti, anche presso migliore documentazione ufficiale, assie­ Risorgimento, società siciliana di storia sarà smentito dagli eventi successivi, anzi la Biblioteca nazionale di Parigi e gli me a quella che fornisce l'Archivio Bor­ patria - Palermo). I testi sono arricchiti appare confermato dal compiacimento archivi militari francesi ; ma soprattutto bone. Quest'ultima permette di vedere fa tti da note che contengono vere e proprie che della sua morte violenta ebbero certi ha girato in lungo e in largo la Cala­ e sentire giudizi dall'altro punto di vista : schede biografiche dei molti personaggi ambienti palermitani. bria, ha visto luoghi e frugato archivi dall'osservatorio siciliano di là dal Faro. che figurano nell'epistolario. Le lettere, che sono datate per la mag­ e biblioteche calabresi, specialmente pri­ Ancora un altro fondo napoletano è Un saggio di G. Falzone presenta la . gior parte dai luoghi dell'esilio (Marsi­ vati, per trarre carte e documenti. È stato particolaremente importante per il compilazione, offrendo al lettore, (attra­ glia, Parigi, Malta, Londra ma sopratut­ benemerito anche di questo. Noi ar­ tema di Mozzillo, quello della Segreteria verso la rassegna di alcuni temi storio­ to da Genova), illustrano il ruolo svolto chivisti ben sappiamo quanta ritrosa ge­ di guerra e marina. Accanto a questa do­ grafici del risorgimento siciliano, quali dal Pilo nel fermento della trama orga­ losia circonda questi archivi conservati cumentazione di base, il libro si arrice l'introduzione della propaganda mazzi­ nizzativa degli esuli, divisi in democra­ e per lo più nascosti dalle fa miglie ; chisce di quella proveniente dall'archivio niana, gli avvenimenti siciliani dal 1848 tici e moderati, spesso dilaniati da con­ quanto i possessori siano avari nel mo­ di ..ìltato di Catanzaro, da quello di Co­ al 1849, l'organizzazione e le correnti po­ trasti, ma documentano anche la vita strare questi loro tesori, quanto siano senza (Sentenze della Commissione militare litiche degli esuli) dei punti di vista pri­ privata dell'esule, le sue amicizie, le dif­ timorosi che lo Stato glieli porti via; fr ancese) dai manoscritti della Società na­ vilegiati per poter meglio apprezzare il ficoltà finanziarie, i tentativi di intraprese ed è soltanto con tenacia e fatica paziente poletana di storia patria, dai fondi fran­ contributo che la pubblicazione delle let­ commerciali, le cure prodigate in favore che si riesce a vedel'Ii. Mozzillo c'è riu­ cesi, ai quali ho accennato, dalle carte tere del Pilo può recare alla conoscenza del giovane nipote emigrato con lui, la scito e ha avuto anche il permesso di degli archivi privati calabresi, special­ di fatti e di persone che agirono dalla ri­ tormento sa passione per Rosetta Borlasca. pubblicarli in gran numero, salvandoli mente di quello della famiglia Cavallo­ voluzione quarantottesca fino all'impresa Preziose, in particolare, per ricostruire, dall'oblio e permettendo ai fu turi storici Marincola di Amantea. dei Mille. l'attività di persone e di gruppi, non solo di usufruil'l1e con lui. La consultazione dei documenti nei Di recente ristampati (in Il Risorgi­ della diaspora siciliana, né solo della cor­ Fondamentalmente questa opera è una tre volumi è facile ed agile, grazie ai mento in Sicilia, IV, 1968, pp. 237-289), rente mazziniana; le polemiche con i mu­ grande antologia: è una panoramica com­ ricchissimi indici di luoghi, di persone, tre altri documenti redatti nel 1852 dallo rattiani, le iniziative del Kossuth tramite pleta sul mondo di quella Calabria napo­ degli autori citati, delle illustrazioni, stesso Pilo - fra i quali una « Esatta cro­ il TLirr, e specialmente i rapporti del Pilo leonica vista al microscopio (nei docu­ Questa è un'opera utile a tutti : agli sto­ naca dei fatti avvenuti in Sicilia prima del con Nicola Fabrizi ; e ancora, l'influsso, rici di mestiere per la copiosa documen­ gennaio .1848 » e « Cenni sopra gli ultimi menti) e giudicata nell'insieme (nell'in­ ' subito dal Pilo, dell'idea pisacaniana di troduzione). Per documentazione, poi, tazione, agli altri lettori ' per la visione giorni d'aprile 1849 in Sicilia » - chia­ un mazzinianesimo meridionale, come ini­ non intendo soltanto quella scritta, ma avvincente di una regione emblematica riscono in quale modo egli avesse inter­ ziativa e primato del mezzogiorno da con­ anche quella iconografica ricchissima e dell'Italia meridionale in un momento pretato il fallimento della rivoluzione. Le trapporre al Nord, l'attività svolta du­ ugualmente importante in una dimen­ significativo della sua storia. accuse rivolte ai moderati sono di disfat­ rante il soggiorno londinese, il rientro a sione storiografica, nella quale il paesag­ tismo militare e politico, laddove egli si Genova e i contatti con Crispi e con gli Antonio Al/oci/ti gio e i costumi, presi dal vero con la era prodigato per il rafforzamento del­ altri che prepararono lo sbarco in Sici­ fotografia o rivissuti dai contemporanei l'esercito siciliano, essendo stato tra i lia e, infine, la sua partenza in avan­ con le incisioni e le pitture, hanno un fau tori dell'incarico dato al Mieroslawski, scoperta e la collaborazione col Corrao loro valore di documentazione comple­ Lettere di Rosalino Pilo, a cura di GAE­ ben visto dai mazziniani, e avendo avan­ nella organizzazione dei volontari. mentare: diretta dai luoghi o mediata TANO FALZONE, Roma, Istituto per la zato la proposta, non esaudita, di tassare attraverso la sensibilità e la particolare storia del Risorgimento, 1972, ' pp. di ingenti somme alcuni esponenti del- Giovanni Mo rana visione ambientale che i contemporanei LXXIX-585 (Biblioteca scientifica, se­ avevano. Cosl di quel tempo e di quella rie II, fonti, LXIII). 14 Notiziario estero No tiziario estero 211

esposti fra gli altri i doni del presidente della Repubblica italiana Segni e dei presidenti del consiglio Fanfani e Moro) alla ricostl'Uzione della «sala ovale » della Casa Bianca di Washington, nella quale Johnson aveva il proprio studio ; da cimeli delle imprese spaziali all'abito da sposa indossato della figlia del presidente. La «Presidential Library » di Lyndon B. Johnson La biblioteca, piuttosto modesta, comprende circa diecimila volumi, tutti dupli­ cati della biblioteca del Congresso. Si tratta di atti parlamentari, testi ufficiali, opere di politica, ecc., a sussidio della documentazione archivistica. Quest'ultima costituisce il materiale indiscutibilmente pil! copioso e più interes­ Una istituzione singolare dell'organizzazione archivistica federale statunitense è sante della Library. La quantità delle carte è cospicua: si tratta di 43.000 scatole (equi­ costituita dalle Presidential Libraries, le quali, nonostante il nome, non sono biblioteche, valenti alle nostre buste, filze o fasci) che contengono le carte di L. B. Johnson, dal­ ma i veri e propri archivi dei presidenti degli Stati Uniti d'America. Le Presidential Li­ l'inizio della sua carriera politica, e quale deputato durante la presidenza di Roosevelt braries non hanno sede - come si potrebbe supporre - nella capitale federale, ma nelle ' senatore durante quella di Tniman, capo della maggioranza al senato con Eisenhower località più diverse : di solito, quelle di origine dei presidenti. ' vicepresidente con Kennedy e infine presidente degli Stati Uniti. Esse dipendono dall'Archivio nazionale, il quale in tal modo ha una duplice or­ Oltre alle carte di Johnson, il materiale documentario è costituito da quelle di ganizzazione periferica : da un lato i Fe deraI Record Centers; dei quali abbiamo già avuto personalità politiche che a lui furono vicine durante il mandato presidenziale membri occasione di occupal'ci l e che - secondo una facile previsione che allora formulam­ del suo gabinetto e della sua segreteria. La Library svolge una politica di re;erimento mo 2 _, negli ultimi anni si sono trasformati da «prearchivi » in «archivi i), o meglio ed acq uisizione di questi fondi, e ne ha già ottenuti un centinaio, che costituiscono hanno aggiunto questa nuova funzione alla prima, per la quale erano stati creati in ormai una percentuale notevole della documentazione « johnsoniana ». origine 3; dall'altro, appunto, le Presidential Libraries. Di queste ultime esistono attual­ · La maggior parte dei documenti non è ancora consultabile; ma già nel 1972 il mente cinque : la Herbert Ho over Library a West Branch, nello Iowa, la Franklin D. presidente Nixon ·ha aperto alla consultazione le. carte del settore «educazione » - Roosevelt Library in Hyde Park a New York, la Harry S. Truman Library ad Indepen­ delle quali pubblichiamo l'elenco in appendice, a titolo esemplificativo - mentre si dence nel Missouri, la Dwight D. Eisenhower Library ad Abilene nel Kansas e, infine, prevedeva come imminente una analoga apertura per la documentazione �oncernente quella di Johnson, cui dedichiamo questa nota. Una sesta, la John F. Kennedy Library, i diritti civili. è tuttora in corso di fo rmazione a Cambridge nel Massachussetts. Le scatole contenenti i documenti sono di color l'OSSO e recano sul bordo un me­ Come è facile rilevare, le Libraries sono state spesso costituite mentre l'ex presi­ daglione dorato con l'effigie di Johnson. Sono disposte su una scaffalatura metallica dente era ancora in vita : è il caso di quelle di Truman, Eisenhower, Johnson. Le spese di vari piani, in numero di sette per ciascun plachetto. Il fianco della prima fila di scaf­ per la formazione di esse - fra le quali sono particolarmente rilevanti quelle per la fa li di ciascun piano è alla vista del pubblico, in un corpo centrale dell'edificio al di sede e per le attrezzature - sono sostenute da fo ndazioni, da enti e persino da privati, sopra dell'atrio posteriore. La sistemazione della scaffalatura metallica e la sceÌta dei oltre che dal governo fe derale e dal singolo stato. colori delle scatole sono state effettuate dagli architetti che hanno progettato l'edi­ La Lyndon Baines Johnson Library si trova ad Austin, capitale del Texas, nel campus ficio, e costituiscono un motivo ornamentale che ci è sembrato valido oltre che senza dell'università statale, in un edificio costruito ad hoc a spese dell'università medesima ' dubbio insolito. ed inaugurato nel maggio 1971. Si tratta di un archivio-biblioteca-museo-mostra, nel Il pe�'sonale �ella Lyndon B. Johnson Library è formato da una quindicina di im­ quale sono riuniti sia documenti, sia oggetti di ogni genere relativi a Johnson, al pe­ . . pIegati, dIpendenti dal National Archives and Records Service fra cui tre archivisti pro- riodo della sua presidenza, alla sua attività politica e alla vita privata sua e della fa­ ' . fessionisti. miglia. Si va cosi dall'esposizione di oggetti inviati in dono da capi di stato, uomini Tre impiegati provengono da altre Presidential Libraries : il sistema di tenuta e di politici e privati (il 10 agosto 1972, giorno in cui abbÙllllo visitato la Library, erano classificazione delle carte alla Casa Bianca è permanente e non varia con il variare dei ' pre�identi, cosi come permanente è il personale addetto a questo servizio, e l'organiz­ l E. LODOLINI, Problemi archivistici negli Stati Uniti d'America, in Rassegna degli zaZIOne delle carte �he dalla Casa Bianca giungono alle singole Libraries è quindi sempre archivi di stato, XXX (1970), pp. 120-144. . sostanzialmente Ulllca. Il personale non trova quindi difficoltà nel passare dall'una 2 Ib id. , pp. 127- 128. all'altra Library. 3 Presso undici Fe deraI record centers sono state istituite Regional archives branches, Infine, il materiale documentario riceve nella Presidential Library un ordinamento a Boston, New York, Filadelfia, Atlanta, Chicago, Kansas City, Fort Worth, Denver, second� i criteri della biblioteca del Congresso : le carte sono cioè considerate una San Francisco, Los Angeles, Seattle, ciascuna delle quali per un gruppo di stati, cioè «colleZIOne » e non un «archivio ». Non è pertanto in uso il sistema del records group per una « regione ». Fanno eccezione le due branches della California, delle quali quella adottato nell' Archivio nazionale : altra singolarità di questi istituti. di San Francisco ha competenza sulla parte settentrionale dello stato ed inoltre su quasi tutto il Nevada, sulle Hawaii e sul Pacifico, e quella di Los Angeles sulla residua Elio Lodolini parte della California e del Nevada e sull'Arizona. Le branches svolgono attività archi­ vistica ed hanno una sala di studio aperta al pubblico, il quale, .oltre alle carte federali della « regione », può consultarvi anche i microfilm dei fondi conservati nell'Archivio · nazionale. 212 No tiziario estero No tiziario estero 213

APPENDICE 3. Busby, Horace 13. Nimetz, Matthew 4. Califano, Joseph 14. Panzer, Fred MATERIALS IN THE LYNDON BAINES JOHNSON LIBRARY AVAILABLE FOR RESEARCH USE 5. Cater, Douglass 15. Pierson, DeVier 6. Duggan, El'vin 16. Roche, Charles (June 1972) 7. Gaither, James 17. SparIes, WiIl 8. Goodwin, Richard 18. Sprague, Irvine EDUCATION 9. McPherson, Harry 19. Wattenberg, Ben Pre-Presidential Papers of Lyndon B. Johnson. lO. Maguire, Charles 20. Wilson, Henry H., Jr.

A. House oj' Representatives, 1943-1948. C. White Ho use Centra! Flles. Reports on Pending Legislation, 1963-1968. 16 boxes Correspondence and case files related to education, primarily material WeeJcly status reports on the President's legislative program from the agencies and on the ROTC programs in Texas. 2 boxes departments concernecl with the proposecl legislation. Legislative reports which describe action on education bills are available for research. B. Senate, 1949-1960. Wh ite Ho use Central Files. Task Fo rce Reports, 1964-1968. 5 boxes Legislative and subject files 011 school cOl1struction, student loan insur­ D. ance, NDEA, scholarship recommendations, education grants, Federai Interage11cy TasIe Forces : 1965 TasIe Force on EducatiotI ; 1966 Task Force on Security Agency (which inc1uded the Office of Eclucation), East-West Eclucation; 1967 TasJc Forces on Child Development, EducatiotI, Manpower, Acl­ Cultural Center and case files for private consideration of schools ancl ministration of Academic Science; and 1968 Task Force 011 Education. school districts. 9 boxcs Outside Task Forces : 1964 Task Force on Education; 1965 Task Force on In­ ternationaI Educatioll; 1966 Task Forces on Early Childhoocl Developme11t, Man­ C. Vice-President, 1961-1963. power for State ancl Local Governements, Career Advancement, Eclucation, and Subject files on education, the East-West Cultural Center, fecleral aid, Urban Employment Opportunity; and 1967 Tasle Forces on Giftecl Persons (30 scholarships, and the University of Texas. 2 boxes boxes) and Urban Education Opportunites.

E. Records Office oj' the Wh ite HouSe. Reports on Enrolled Legislation, Presidenti al Papers of Lyndol1 B. Johnson. 1963-1969. 6 boxes

A. White House Centra! Files. By Subject, 1963-1969. Bureau of the Budget reports 011 eclucation Iegislation. forwarded to the President for his signature. Materials from the following categories which relate to education are available for research : F. Administrative Histories. 1. Eclucation 25 boxes Agency prepared narratives of their activities during the Johnson Administration. 2. Federai Aid (to education) 13 boxes Histories prepared by the Office of Eclucation (DHEW) and the Office of Eco­ 3. Federai Government - Organizations (those departments and agen- nomic Opportunity are avaiIable for research. cies, commissions and committees with education related programs) 23 boxes 4. Finance (Joans to schools, students, and teachers) 4 boxes 5. Foreign Affairs (educational exchange activities) 3 boxes S t a t e m e n t s o f L y n cl o 11 B. J o h n s o n , 1 9 3 7 - 1 9 6 9. 37 boxes 6. Labor (vocational education, JOBS, National Alliance of Busi- Addresses, remarks and messages of Lyndon B. Johnson which relate to educa­ nessmen, manpower development and training) 9 boxes tion, illcluding the State of the U nion messages. 7. Legislation (education laws, proposed ancl enacted) lO boxes 8. Peace (Peace Corps) 1 box 9. Speeches - Messages (remarIes on education, eclucation messages, Oral History Interviews. Oral History Project of The State of the Union messages, and budget messages) 43 boxes University of Texas at Austin. lO. Veterans Affairs (eclucation programs) box 11 Welfare (Job Corps, Vista, Neighborhood Youth Corps, Head 1. S. Douglass, Cater, Special Assistant to the President, 1964-1968. Start, vocational rehabilitation and other Great Society education 2. Anthony Celebrezze, Secretary of Health, EducatiOlI and Welfare, 1962-1965. programs) 25 boxes 3. Wilbur Cohen, Uncler Secretary of Health, Eclucation and Welfare, 1965- 1968 ; Secretary, 1968-1969. (permission of Dr. Cohen is required) B. Wh ite House Centra! Files. By Name oj' Aide, 1963-1969. 97 boxes 4. James Gaither, Staff Assistal1t to the President, 1966-1969. 1. Benchley, Peter 11. Manatos, MiJce 5. Francis Keppel, U. S. Commissioner of EducatiOlI, 1962-1965 ; Assistant 2. Bohen, Fred 12. Moyers, Bill Secretary for Education, Health, EducatiOlI ancl Welfare, 1965.

I Notiziario estero 215

si parla, tra l'altr?, di una serie ciiconcessioni che il Coligny sem­ 1571 1. Nel dispaccio accettare, e che avrebbero segnato un riavvicinamento clegli ugo­ bl'ava sul punto cii della chiesa cattolica. IlOtti alla dottrina Una mostra su Gaspard De Coligny agli archivi nazionali di- Parigi una lettera del granduca di Toscana a Carlo Tra i documenti esposti figura anche Medici esprime «ogni fe licita et contentezza » per di Francia, in cui Cosimo I de' IX Francia 2. Le Bartolomeo, da lui definita «purgatione » del regno di la strage di San giunsero molto gradite alla famiglia reale francese, come Dal 25 ottobre 1972 alla fine del gennaio 1973 gli archivi nazionali di Parigi han­ congratulazioni del grancluca il 15 e 16 settembre 1572, a Cosimo I da Carlo IX, Ca­ no ospitato una mostra dedicata all'ammiraglio Gaspard de Coligny ed alle tumul­ testimoniano le lettere scritte, di Valois, il futuro Enrico 111 3• In quelle lettere si espri­ tuose vicende che accompagnarono il diffondersi delle idee della Riforma nella Francia terina de' Medici ecl Enrico comprensione dimostrata e la soddisfazione per la giustezza del XVI secolo (Coligny. Protestants et catholiques en J?rance au XVle siècle). meva la gratitucline per la in nome della «gioire de dieu, le restablissement de son service, La mostra, organizzata dalla Direction des archives de France e curata da Jean­ dell'impresa compiuta l'epos et tranquillité » 4 del regno cii Francia. Pierre Ba?elon, si è aperta nel quarto centenario della morte del Coligny, avvenuta et le fa­ scritta dalla vedova di Gaspard cle Coligny in un cliario di nella tragica notte di San Bartolomeo (24 agosto 1572). Sottolinea a questo proposito Un'annotazione, solidale compiacimento di quei 5, ci riporta clai toni aulici e cancellereschi ciel Guy Duboscq - direttore generale degli archivi di Francia - in una breve nota in­ miglia «Le dimessa e desolata del dolore di Jacqueline d'Entremonts: troduttiva al catalogo della mostra, «il n'est pas question de célébrer, aujourd'hui sovrani all'espressione mari Gaspard de Chatillon, ad­ d'aoust 1572 a este mis a mort feu monseigneur et le ' quatr!ème �entenaire ' de la Saint-Barthélemy mais, à l'occasion de ce tragiqu� 24 lessé sa . avec beaucoup de la noblesse francaise et du peuple, aiant alllllversa!re, pUlsque notre mémoire est fidèle à ces rappels périodiques, de tenter de mirai de Fransse, de 5 mois ». comprendre nos compatriotes du XVIe siècle et non d'excuser leur fureur sanguinaire desolee famme grosse relativi alle vicencle politico-religiose del periodo illustrato et leur intolérance religieuse ». La serie dei documenti dell'Institution chrétienne di Calvino, si chiude in moclo emblematico con un esemplare Una copiosa e rara documentazione è stata l'accolta dagli archivi nazionali, dal­ cle Béthune, duca cii Sully, il in cui figurano annotazioni manoscritte di Maximilien l'archivio del Ministère des affa ires étrangères, da archivi dipartimentali e comunali 6 . Sully de ce livre - leggiamo nel ben noto ministro di Enrico ÌV «La lecture par francesi, dalla biblioteca nazionale di Parigi e da altre biblioteche tra cui quella della notre imagination selon deux commento ri portato nel catalogo della mostra - parle à Société de l'histoire du protestantisme français 1, da archivi e biblioteche di Berna, Fi­ à la fin du seizième perspectives : celle cle la structure morale et politique clù royaume renze, Ginevra, Londra, Simancas, -Zurigo, dall'archivio privato della regina d'Olan­ recoupent de façon directe, et siècle 'où la pensée de Calvin et la politique cle Sully se da, discendente dei Coligny, e da raccolte private. par les conceptions étatistes celle de l'essor économique cle la société française facilité légenclairement, attaché ». A re!�dere più vivo ed evidente il quadro dell'epoca tracciato dai documenti esposti, et mercantilistes de Calvin auquel le nom de Sully reste, quasi . interventi intro­ sono stati saplentemente scelti numerosi dipinti - tra cui molti i ritratti - arazzi Il catalogo clelia mostra, compilato con estrema cura, reca brevi Duboscq. - mobili, armature, oggetti di oreficeria, raccolti da musei di Francia e di Olanda e d� duttivi cii Fernancl Braudel, Pierre Chaunu, Jean Delumeau e Guy collezioni private. I documenti concernenti Gaspard de Coligny e la sua famiglia sono stati inseriti Rosalia Manno in un'ampia panoramica della storia politica e religiosa della Francia del Cinquecento. dall'archivio Me­ Possono essere indicativi i titoli delle sezioni in cui la mostra è stata organizzata: «l' Ami­ 1 Anche questo documento - n. 290 del catalogo - proviene l'al au service de François Ier, et d'Renri II (1519-1557) », «de la persécution à la re­ diceo, b. 4600, cc. 270-274. porta 2 dipartimentale del Norcl, B 19. 276, e cherche d'un compromis (1557-1562) », « Coligny au temps. des ' troubles ' (1562-1570) », La lettera si conserva nell'archivio «de la Saint-Barthélemy à l'Edit de Nantes ». nel catalogo il n. 328. presso Gli archivi di stato italiani hanno contribuito allà. mostra con clue documenti del­ 3 Le lettere - che non sono state esposte alla mostra - si conservano 5) e sono state l'archivio di Firenze : una lettera scritta il 28 settembre 1546 2 da Caterina de' Medici l'archivio cii stato cii Firenze (Mediceo 4726 c. 336, e 4727 cc. 154, 15 Documents re­ al granduca Cosimo I per l'accomandargli i fratelli Coligny, che si accingevano a parzialmente pubblicate in Négociations de la France avec la Toscane. 1865, pp. 839 visitare l'Italia ed in particolare Firenze, ed un dispaccio dell'ambasciatore toscano alla cueillis par Giuseppe Canestrini et publiés par Abel Desjardins, III, Paris corte francese, Giovanni Maria Petrucci, a Cosimo I, scritto cla Blois il 19 settembre e 840. 4 Dalla lettera' di Carlo IX (Mediceo 4727, c. 155). 5 Il n. 17 ciel catalogo della mostra, conservato nell'archivio privato della regina 1 Sulle iniziative prese cla questa associazione in oceasione del quarto centenario d!.OJanda. clelia morte ciel Coligny cfr. J. ALLIBR, L'année Coligny, in Bulletin de la Société cle la 6 Il n. 362 ciel catalogo, proveniente dalla collezione privata di Pierre Berès. histoire du protestantisme français, CXVII (1971), pp. 521-526, e CXVIII (1972), pp. 439-444; cfr. inoltre (ibid., pp. 557-649) Commémoration de «1'Amiral de Coligny et son temps », chronique par Frank Delteil. 2 La lettera, che porta il n. 76 nel catalogo clelia mostra, si conserva nell'archivio Mediceo, b. 4726, c. 54. 216 Notiziario estero Notiziario estero 217

LUIGI MAGI, La sede romana nella cor­ a disposizione. Essi hanno, cioè, compilato nel secondo volume è più diffi�iIe Cl com­ fu nzioni, esse sono in un primo momento , rispondenza degli imperatori e patriarchi una guida di fondi archivistici per materia. l'lesso di quello effettuato nel p1'lmo. L ete­ caratterizzate dalla straordinarietà ; diven­ bizantini (VI- VII sec.), Roma, Pontifi­ Il primo volume è diviso in due parti : rogeneità delle fonti e delle materie stu­ gono poi, col tempo, sempre più ordinarie. cia facoltà teologica « Marianum » - la prima - fornisce le fonti relative aIle diate impedisce talvolta la ricerca capil­ Nel 1637, cioè in un periodo parti­ Louvain, Bureau de la Revue d'Histoire signorie territoriali, mentre la seconda ri­ lare. Ciò si riscontra, in particolare, per colare di sviluppo, l'istituto fu ufficial­ ecclésiastique, 1972, pp. xXI-320 (Pu­ guarda gli archivi delle baronie e deIle gli archivi comunali piemontesi, per i mente denominato « Intendente di giusti­ blications universitaires de Louvain. signorie feudali e terriere. AIl'interno di quali gli autori sono stati purtroppo tal­ zia, polizia e finanza ». Bibliothèque de la Revue d'Histoire queste due grandi partizioni vengono col­ volta costretti ad effettuare un semplice Con la seconda metà del XVII secolo ecclésiastique. Fascicule 57). locate le serie documentarie relative alle cenno, magari sulle basi di fonti biblio­ l'Intendente provinciale acquista una sem­ quattro regioni studiate. grafiche della fine del XIX secolo, quindi pre più spiccata funzione politica : di­ Di questo lavoro, di elevato livello Per quanto concerne gli Stati sabaudi, in parte superate. Ciò vale però per gli venta l'organo di controllo nei confronti scientifico, segnaliamo, per il settore che che ovviamente possono maggiormente archivi di piccoli comuni, poiché per della periferia e mantiene costantemente interessa particolarmente i lettori della interessare' gli studiosi italiani, vengono quelli di importanti centri si effettua una veste di «aiutante politico del Go­ Rassegna, le notizie iniziali sulla cancelle­ prese in considerazione le terre che fino spesso un'elencazione assai dettagliata del verno». È \111 portavoce di chi detiene il ria dell'impero e sulla forma diplomatica al XVI secolo costituirono il Ducato, con materiale archivistico conservato. potere e, in considerazione di tale posizio­ dei documenti imperiali, e quelle analo­ esclusione di quelle località piemontesi I volumi, in specie il primo, contengono ne, non diventerà un «burocrate ». ghe - ma assai piil sommarie, per man­ che solo più tardi confluirono in esso. un'ampia bibliografia per ogni regione Basandosi su siffatte conclusioni, l'A, canza di specifici studi - sulla cancel­ Viene cosi dato un elenco del materiale esaminata, redatta anche per materia. esclude la creazione, attraverso la figUl'a leria dei patriarchi bizantini, presieduta conservato in Italia, in Svizzera ed in dell'Intendente, di una «amministrazione dall'archivista, e sulla diplomatica dei Francia, a partire daIle magistrature cen­ Isidoro Soffietti periferica »; quando questa nacque, fu documenti da essa prodotti (pp. 11-21). trali dello Stato, fino alle istituzioni lo­ casuale. La documentazione utilizzata è costi­ cali, come le castellanie. Le notizie pub­ L'opera è condotta su fo nti bibliogra­ tuita esclusivamente da copie, delle quali blicate scendono fino al dettaglio dell'enu­ ADRIANA PETRACCl-II, In /el/del/ti e prefetti. fiche ed archivistiche; pur riservandosi di il M. indica la tradizione (pp. 21-26), merazione dei singoli registri e dell'elen­ L'II/tel/dente provinciale nella Fr ancia effettuarne «l'esame critico » nel II vo­ essendo andati perduti tutti gli originali. cazione -degli estremi cronologici di- essi. d'Antico Regime. I. 1551-1648, Milano, lume, l'A. cita molte serie documentarie Si ha, in tal modo, un quadro generale, Qiuffrè j 1971, pp. xv-185. (Archivio conservate sia presso la Biblioteca Nazio­ Elio Lodolini di massima, validissimo per quanti in­ della FISA, 13). nale di Parigi, sia presso archivi diparti­ tendano affrontare ricerche relative al mentali. periodo preso in considerazione dagli L' argomento affrontato dall'A. non è Is idoro Soffietti Autori. certo di poco conto : la ricostruzione delle R. H. BAUTIER - J. SORNAY, Les sources Il secondo volume è dedicato alla pre­ vicende storiche dell'istituto degli « Inten­ de l'histoire économique et sociale du sentazione delle fonti conservate negli ar­ denti provinciali » in Francia. Historical Mal/uscripts, in Bulletin of tlle Moyen Age. Provellce - Comtat Ve­ chivi ecclesiastici, divisi allo scopo tra L'origine degli Intendenti è analoga a II/stitute of Historical Research, XL V, naissin - Dauphiné - Etats de la Maison archivi del clero secolare e regolare e ar­ quella di molti altri organi statuaIi: essi no. 111 (May 1972), pp. 151-153, XLV, de Savoie, l. Archives des principautés chivi degli ordini militari e ospedalieri, nascono poco alla volta col decorso del no. 112 (November 1972), pp. 336-338. territoriales et archives seigneuriales, Pa­ degli ospedali e confraternite, delle uni· tempo attraverso l'evoluzione e la mo­ ris 1968 ; II. Archives ecclésiastiques, versità e èoIlegi. dificazione di istituti preesistenti. Le «ca­ Da parecchi anni ormai escono in questa communales et notariales. Archives des Vengono poi gli archivi comunali, quelli valcate » dei «Maitres des Requetes » e rivista brevi rubriche dedicate ai mano­ marchands et des particuliers, Paris 1971, notarili e, infine, gli archivi dei mercanti le «Commissioni » date dai sovrani ad scritti e documenti messi in vendita da pp. xVI-1461. e dei privati. essi o ad altri « Officiali » fanno sorgere librerie antiquarie o in aste pubbliche. Per le terre sabaude particolarmente in­ la figura dell'Intendente. Queste rubriche hanno un duplice scopo : Gli Autori hanno inteso fornire agli teressanti si presentano le notizie fornite In un primo momento le competenze quello di informare gli studiosi del mate­ studiosi una guida relativa ai fondi ar­ sulla consistenza dei fondi ecclesiastici, sono di carattere giudiziario ; a poco a riale documentario via via acquisito da chivistici delle regioni esaminate, ponendo vescovili in specie, e dei fondi notarili. poco si estendono al settore della finanza istituti culturali quali il Department of come termine « ad quem » la metà del Lo studioso può cosi rendersi conto deIla dello stato, soprattutto a quello fiscale Manus-cripts' del British Museum (ma si 1500, con un duplice fine : di compilare grande importanza di fondi siffatti in ed a quello di «polizia »; quest'ultima vd. anche in proposito gli Annual Reports un elenco delle « sources d'archives de città come VercelIi, Ivrea e, entro centri competenza è strettamente connessa con of t!le Keeper of Recordy 011 tlle WO l'k l'histoire mediévale » e di « orienter l'histo­ limiti, Aosta e Torino. quella finanziaria. of the Public Record Office ...), lo Scottish rien » nella consultazione del materiale Certamente il tipo di indagine condotto Per quanto concerne la durata delle Record Office (ma si vd. anche gli Annual 218 Notiziario estero Notiziario estero 219

ReportJ' 01 the Keep er 01 Records 01 mente consolidatesi nell'età vittoriana al­ dale, 1770-1774 (Bristol University tenuti, offre materia interessante per l'ap­ Scotland), i County Counci! Record Offices l'insegna del sistema bipartitico. I primi Brick ); Parliamentary Diary of John profondimento della storia della capitale e altre istituzioni similari (ma si vd. an­ tre capitoli sono dedicati alle tre funzioni Libl'al'Y entson, 1770-1804 (House of Lords dello stato aragonese, dei suoi ordina­ che le Lists 01 Accessions to Repositaries fondamentali in cui si può riassumere Clem Office) ; Parliamentary Diary of menti civili, della sua composizione so­ edite dal Register 01 Archives dell'Histor­ l'attività dei Comuni : controllo generale Record Narcissus Luttrell, 1691-1693 (Codrington ciale e della sua economia. Infatti molti . ical Manuscripts Commission), e quello di sull'azione dell'esecutivo e sull'intero an­ ary, AlI Souls College, Oxford) ; The dei documenti investono l'attività dei par­ stimolare tali istituti ad acquistare, sot­ damento della cosa pubblica ; legislazione; Libr iamentary Diary (1761-1780) and pol­ lamenti, le imposizioni ed esenzioni fi­ traendoli con ciò ai collezionisti privati, finanza. Il Thomas passa quindi ad esa­ Parl l memoranda of James Harris (in scali, l'esercizio della giustizia, i lavori documenti reperibili sul mercato antiqua­ minare in dettaglio i vari aspetti del fun­ itica possesso de� conte di �almesbu!'y). Fra pubblici, il corso della moneta e le rela­ rio. Questi ultimi, per quanto riguarda zionamento della Camera bassa: ordine . . le altre fonti d'archiVIO citate dalI A. van­ zioni commerciali che si irradiavano dal l'Inghilterra vengono elencati in ordine dei lavori ; frequenza dei membri ; mo­ no inoltre segnalate le carte Warren porto della città. Tra l'altro ci piace se­ cronologico all'interno di una più vasta zioni; dibattito ; votazioni ; comitati spe­ Hastings, John Wilkes, Newcastle e gnalare quanto alcuni documenti ci di­ periodizzazione tra prima e dopo il 1603 ; ciali; ruolo dello Sp eaker. Particolar­ Liverpool, conservate al British Museum, cono in merito a due aspetti fondamentali per quanto riguarda la storia locale per mente interessanti sono i due ultimi capi­ le carte Dashwood, conservate alla Bo­ della storia della città, come pure è stato ordine alfabetico delle contee; per quanto toli, riguardanti appunto quest'ultimo, la dleian Library di Oxford, e le carte di .opportunamente notato dall'Udina Mar­ riguarda infine l'area europea, americana cui importanza nello svolgimento dei la­ SiI' Roger Newdigate, conservate presso torell, autore della informata introdu­ e di altri paesi, essi vengono notati in vori dei Comuni era nel XVIII secolo il Warwickshire County Record Office. zione. Alludiamo a quanto da essi è dato ordine cronologico. Tra quelli dell'area assai maggiore che non oggi. In parti­ di desumere sulla organizzazione della di­ europea, all'Italia, posti in ven­ Alberto Aquaro/te riferentisi colare, dalla descrizione del Thomas plomazia, sulla competenza dei tribunali - emerge la progressiva evoluzione del ruolo dita dalla Sotheby et C. nel 1971, (alcuni di commercio, sull'ordinamento interno dei quali acquistati dall'amministrazione dello Sp eaker da una prevalente funzione delle città, anche per l'utilità che ne può ANTONIO M.A ARAo6 Y MERCEDES COSTA, archivistica italiana e destinati ai singoli di tu tela dei diritti della Camera nei derivare alla conoscenza degli analoghi Privitegios reales concedidos a la ciudad archivi di stato cui si riferiscono) ricor­ confronti della Corona ad una di tutela aspetti dello stato aragonese di Napoli. de Barcelona, edici6n preparada por diamo i documenti riguardanti la riforma dei diritti dèlla minoranza e degli indi-o Si vedano, per esempio, il privilegio del bajo la direci6n de Federico U dina fiscale a Genova negli anni 1489-90 e pendenti dalle eventuàli prevaricazioni 1443 (n. 390) con il quale il re Alfonso Martorell, Barcelona 1971, pp. XXII- quelli attinenti alla famiglia fiorentina della maggioranza. Più in generale, si il Magnanimo definisce le competenze dei (Collecci6n de documentos ineditos Peruzzi per gli anni 1694-1724; tra i do­ può dire che l'importanza del periodo qui 325 consoli in materia civile e mercantile, e studiato, per quanto del Archivo de la Corona de Arag6n, cumenti posti in vendita, sempre dalla riguarda la storia il privilegio (n. 278) concesso da Pietro voI. XLIII). Sotheby et C., nel 1972, ricordiamo alcune costituzionale britannica, sta nel fa tto il Cerimonioso nel 1380 per regolare la cronache su Venezia ed il Veneto dei secoli che nel suo corso ebbe luogo il passaggio La pubblicazione di serie di documenti procedura da seguire negli appelli contro XIV-XVIII, i dispacci diretti a Francesco del processo parlamentare da un con­ inediti de l'Archivo de la Corona de Ara­ sentenze emesse su affari propri del Con­ Vettori durante la sua ambasciata presso fronto fra Corona e Parlamento ad un g6n, iniziata nel 1847 da Prospero Bofa­ sulado de mal'. Il gruppo più nutrito dei l'imperatore Massimiliano nel 1507-1508, confronto, all'interno di quest'ultimo e rull y Mascaro, ' fu interrotta nel 1910 documenti riportati è quello che si rife­ dispacci e lettere ricevute da Pierfrancesco della Camera dei Comuni in particolare, al voI. XLI ; nel 1958, Jesus-Ernesto Mal'­ risce al govel'1lO della città, alla composi­ Portinari quando era ambasciatore fioren­ fra maggioranza e opposizione. tinez allora direttore dell'archivio bar­ zione del suo consiglio, ai suoi uffici. Il tino in Inghilterra nel 1527-1528. L'A. ha utilizzato per la sua ricerca, cellonese, ritenendo conclusa la collana, documento n. 12, tra gli altri, riguarda la che s'inserisce nel filone di studi pro­ Isabella Zanni Rosiello diede l'avvio alla preparazione di un in­ concessione alla città della facoltà di de­ mosso a suo tempo da Sir Lewis Namier, dice cronologico di tutta la documenta­ signare 4 consiglieri del «baite » e del numerose fonti manoscritte conservate al zione contenuta nei 41 volumi. Solo più « veguer », e la creazione del consiglio British Museum, presso altre istituzioni P. D. G. TI-IOMAS, The Ho use 01 Commons tardi fu possibile riprendere la riuscita dei cento giurati o Consell de cento Attra­ pubbliche e presso privati. Fra queste in the Eighteenth Century, Oxford, iniziativa editoriale del Bofarull con la verso altri privilegi del sec. XIV si può fonti, acquista naturalmente particolare ri­ seguire l'evoluzione dell'organizzazione Clarendon Press, 1971, pp. Ix-382. pubblicazione del voliJme qui segnalato, lievo quel «genere letterario » tipica­ nel quale sono raccolti i privilegi con­ municipale da Pietro il Cerimonioso e mente inglese costituito dai L'A. analizza minutamente la prassi e Parliamentary cessi dai sovrani aragonesi al consiglio Juan I a Ferdinando il Cattolico. Diaries di non pochi uomini politici. le procedure della Camera dei Comuni dei cento dal 1225 al 1707, complessiva­ Tutto questo a prescindere dall'interes­ Quelli consultati e utilizzati dal Thomas nel secolo in cui, dopo le due rivoluzioni mente in numero di 488, alcuni dei quali se diplomatico dei documenti editi, i sono i seguenti : Parliamentary Diary ' of del Seicent o, questa andò assumendo, riportati integralmente, altri, invece, per quali, abbracciando un larghissimo arco I-Ienry Cavendish, 1768-1774 (British Mu­ 'sotto la nuova dinastia degli Hannover, regesto. La silloge, considerata la diversa di tempo, ci offrono la possibilità di co­ seum) ; Parliamentary Diary of Matthew la fisionomia e le funzioni poi definitiva- natura dei documenti e la varietà dei con- gliere la lenta evoluzione delle forme can- No tiziario estero 221 220 No tiziario estero

vili; infine, nuovamente dai parroci, ma celleresche e aprono nuove prospettive seguenza che partivano da Bruxelles ad esperienze di lavoro di archivio : A. Szta­ con fu nzioni di pubblici ufficiali). K. alla diplomatica comunale spagnola. ogni cambiamento nella carica, acquista­ chelska (pp. 7-18) riferisce della conser­ Chojnacka si occupa degli archivi delle L'edizione, curata secondo le norme del rono via via maggiormente il carattere di vazione di archivi vari del voivodato di città nobiliari della Grande Polonia (fu, CSIC (Consejo Superior de Investigaciones archivi dell'ufficio e rimasero, almeno in Bialystok, nalla Polonia nord orientale, e rono, queste città, fondate da privati a Cientificas), è corredata da un nutrito indi­ parte, in Belgio. Ciò non ha comunque del loro versamento nel competente ar­ considerate loro proprietà, secondo il co­ ce analitico topo no mastico e per materia. evitato la loro dispersione in tutta l'Eu­ chivio di stato ; K. Bielecki, riprendendo siddetto « diritto tedesco »). A. Kamifiski ropa. Così le carte (quelle sopravvissute) una questione già altre voltre dibattuta Sll traccia una biografia di Teodor (Bogdan) Giuseppina Salvati di Emanuele Filiberto di Savoia, si tro­ Archeiol1, si sofferma sulla situazione Luszczyfiski (181 1-1896), direttore dello vano parte al British Museum di Londra degli atti di uffici periferici del territorio archivio di stato di Cracovia ai tempi e parte all'archivio di stato di Torino ' di poznafi, il cui archivio di stato con­ circa 60 mila unità, quasi tutte or­ della dominazione austriaca, studioso di GEOFFREY PARKER, Guide to the Archives le carte di Margherita Farnese sono an� serva dinate e catalogate, il che permette al per­ storia e soprattutto di genealogia, ìl1ustran­ of tlle Sp anish 1nstitutions in or Con­ date in gran parte perdute nell'incendio le di quell'archivio di dedicarsi anche do le carte da lui lasciate, in particolare cm/ed with Netherlands (1556-1706), in che distrusse preziosi fondi dell'archivio sona a un'intensa attività scientifica (cosa non un diario autobiografico (pp. 93-114). Il Archives et Bibliothèques de Be/gique, di stato di Napoli nel 1943, ad opera dei possibile in archivi di altre ripartizioni tema delle attività scientifiche presso l'ar­ 1971, numero speciale 3, pp: 120. tedeschi; una parte è conservata nell'ar­ chivio di stato di Poznafi è ripreso da chivio di stato di Parma. territoriali) (pp. 19-34) ; infine, L. Gobiow­ ska espone e ìllustra i metodi adottati I. Radtke (pp. 113-133), ma questa volta Il lavoro ha per scopo di indicare agIi Il terzo gruppo di fondi è costituito nell'ordinamento di atti sciolti nell'archi­ sotto un profilo storico, in occasione del studiosi i fondi che in qualche modo ri­ dalla documentazione degli ufficifinanziari vio centrale degli atti moderni di Varsavia centenario della fondazione dell'istituto guardino la dominazione spagnola dei presso l'esercito delle Fiandre (Contador (pp. 25-34). La sezione si chiude con una (1869) : posto nella parte del territorio Paesi Bassi, conservati in Spagna o in del Sue/do, Pagador General, Veedor Ge­ memoria di I. Ihnatowicz (pp. 35-39), soggetto alla Germania, fino al 1919 quel­ altri paesi europei. La ricerca parte dal­ nerai) che si trovano in gran parte a Si­ con proposte di modifiche nell'impagina­ l'archivio fu uno degli strumenti di ger­ l'anno 1556, data del ritorno di Filippo mancas, o presso l'archivio generale del zione di Archeion, e sulle quali sollecita manizzazione della cultura polacca, e vi II in Spagna, ed arriva fino all'instaurarsi regno a Bruxelles. Vi sono inoltre docu­ la discussione da parte dei lettori. potevano accedere solo studiosi tedeschi della dominazione austriaca. menti dello stesso genere appartenenti i quali, con rare eccezioni, si giovarono L'A. distingue i fondi in base all'Ql:­ ad organi di controllo finanziari, quali Segue la sezione dedicata all'archivistica dei materiali in esso conservati per l'edi­ ganizzazione amministrativa spagnola. la Contaduria Mayor de Quentas (a Si­ storica; un articolo di I. Sulkowska­ zione di lavori tendenziosamentr antipo­ Vengono prima i fondi di quelle istitu­ mancas in massima parte) in cui sono Kurasiowa (pp. 41-57), sui registri detti lacchi; solo dopo la ricostituzione della zioni che facevano capo direttamente alla affluite le carte di altri uffici quali il Tr i­ « Sigillata » della «Metryka » della Co­ Polonia indipendente, l'istituto poté tor­ Corona: la via ordiI/aria, con i vari con­ bunal de las Quentas de Flandes e il Tr i­ rona; con tale nome fu designato l'ar­ nare a svolgere una funzione nazionale, sejos che direttamente o indirettamente bunal de la Visita de Flandes. La docu­ chivio della cancelleria regia, nel quale divenendo uno dei centri più attivi di si occupavano degli affari dei Paesi Bassi mentazione della Sala de Quentas è an­ la serie «Sigìl1ata » comprende registri vita culturale del Paese. (Consejo de Estado, Conse jo de Flandes, data per la massima parte perduta. Vi con trascrizione in forma compendiosa di Consejo de Guerra, Consejo de Ha cienda) ; sono infine notizie anche di altri archivi atti riguardanti privilegi, conferme di pro­ Nella sezione per la storia delle ma­ si dànno le serie e la collocazione presso di uffici minori spagnoli nei Paesi Bassi, prietà terriere, rescritti; questi registri gistrature, troviamo innanzi tutto in sag­ i vari archivi in cui sono conservati, primo conservati presso vari musei e bibliote­ emigrarono in Russia dopo la partizione gio di S. Poprawska e E. Dlugajczyk, in fra tutti naturalmente l'Archivo generai che d'Europa. della Polonia del 1795 e fu rono restituiti Gli uffici del bacino minerario di Zagleb de Simancas. Successivamente vengono L'A., per ogni fondo considerato, for­ con la riconquista dell'indipendenza na­ Dabrowski negli anni 1919-1945 (pp. 135- elencati i fo ndi della via extraordinaria, nisce la bibliografia archivistica essenziale. zionale, nel 1921 ; oggi ammontano a 24 154) : descrizione delle vicende del bacino, o fu nzione di coordinamento, e quelli unità, per gli anni dal 1658 al 1794. C. posto nella parte del territorio detta « Re­ che facevano capo alle juntas. Questi Vi/ma Sp arl'o!i Hruszkowa si occupa (pp. 59-78) dei re­ gno di Polonia » soggetto fino alla prima fondi hanno sublto più facilmente perdite gistri di stato civile custoditi presso l'ar­ guerra mondiale alla Russia, che si sof­ e si trovano dispersi presso molti archivi chivio di stato di Poznafi, esaminandone ferma sui caratteri della relativa ammini­ le vicende e lo stato attuale, premessevi strazione e della sua cancelleria. W. Ma­ e biblioteche, non solo in Spagna e Belgio, Archeion. Czasopismo naukowe poswiecolle alcune notizie sul funzionamento dello ciejewska si occupa dei « Polonica » nel­ ma anche in vari altri paesi europei. sp ralVom archiwalnym [A., Rivista scien­ stato civile nella Polonia occidentale (dalle l'archivio di stato di Firenze (pp. 155- Il secondo gruppo di fondi è costituito tifica dedicata a questioni archivistiche], quali apprendiamo come tali atti, dal se­ 163), informandoci che i documenti di dalla documentazione dei capitani gene­ UV (1970), pp. 302. interesse polacco si ritrovano soprattutto rali e governatori generali. Questi archivi, colo XVI al 1808, furono tenuti presso le parroc nell'archivio mediceo, e sono costituiti dapprima archivi privati del nobile che La prima sezione, riservata ai problemi chie ; indi, per l'introduzione del codice civile napoleonico, da ufficiali ci- di corrispondenza di sovrani e autorità ricopriva l'altissima carica, con la con- al'chivistici, contiene tl'e rendiconti di 222 Notiziario estero Notiziario. estero 223

polacche, nonché di rapporti di inviati Legal History, la Drganization of Ameri­ e amministrazione dei fondi governativi. utilità dei mezzi di corredo di cui il ma­ dei granduchi di Toscana, nel complesso ean Historians e la Society of American Un consiglio consultivo, simile nella sua teriale è dotato. una documentazione finora in prevalenza Archivists. Rendendosi interpreti delle composizione alla commissione nazionale, RICHARD C. BERNER, Manuscript Cata­ sconosciuta. Sul tema dei «Polonica », vive preoccupazioni suscitate dalle pre­ dovrebbe essere nominato in ogni stato !ogs and Dther Finding Aids : What Are ma stavolta presso archivi slovacchi, tor­ senti deficienze nel settore degli archivi per collaborare con la commissione na­ Their Relationships ? pp. 367-371. L'A. ha nano anche R. Barczak, A. Ptasnikowa pubblici, soprattutto a livello locale (mu­ zionale stessa relativamente ai programmi diffuso un questionario avente per og­ e K. Balon (pp. 165-178), dando conto nicipale e di contea), i rappresentanti del­ riguardanti lo stato in questione. La com­ getto i rapporti tra diversi sussidi di ri­ delle attività finora svolte in esecuzione le cinque associazioni suddette, appro­ missione sarebbe autorizzata ad estendere cerca, quali da una parte gli schedari e di un accordo culturale rivolto alla ri­ fittando della circostanza, apparentemente la sua collaborazione a gruppi nazionali dall'altra tutti gli altri di carattere più cerca di atti interessanti la Polonia custo­ almeno favorevole, rappresentata dall'or­ e regionali indipendenti dagli stati; fra descrittivo (repertori, inventari, guide, ec­ diti in archivi della repubblica slovacca, e mai imminente bicentenario dell'indipen­ i compiti . di sua pertinenza vi sarebbe cetera). Dall'elaborazione dei dati con­ viceversa. denza americana, hanno presentato al­ pure quello della conservazione di film, tenuti nelle risposte, l'A. deduce che la m Seguono le sezioni : cronaca degli ar­ l'A erican Revolution Bicentennial Com­ registrazioni su nastro e altro materiale generalità non vede nessun rapporto tra chivi polacchi (pp. 179-209), recensioni mission un programma per la conserva­ in possesso di organizzazioni nazionali e gli schedari e gli altri mezzi di corredo : e note bibliografiche (pp. 211-238), ras­ zione dei documenti storici (Natlona! regionali. Infine, la commissione sarebbe solo i primi appaiono indispensabili per segna dei periodici stranieri (pp. 239-288, Historie Reeords Program), da attuarsi autorizzata ad accettare donazioni da ogni fondo, mentre gli altri sono riservati della Rassegna degli archivi di stato trat­ con il finanziamento congiunto del go­ privati, senza peraltro aver la facoltà di ai fondi più importanti. Questo punto di ta W. Kolak alle pp. 283-285), e in­ verno fe derale da un lato, e degli stati finanziare la costruzione di edifici. vista influisce sulla natura e sulla quantità fine i necrologi (pp. 289-292) : di Janusz e delle altre autorità locali dall'altro. Tale La necessità e la portata di un pro­ di dati da inserire nello schedario. Nel Wolifiski (1894-1970), Aleksander Mar­ programma, di cui dà circostanziata no­ gramma del tipo di quello cosi delineato complesso l'A. ritiene che nella compila­ kiewicz (1886-1970), Tadeusz Manteuffel tizia l'A., prevede innanzi tutto l'istitu­ appaiono evidenti una volta che si con­ zione degli schedari si abbondi troppo (1902-1970). zione di un'apposita commissione (Natio­ sideri che il numero degli archivi pubblici in particolari descrittivi. Per questo pro­ nal Historie Records Commission), inca­ esistenti negli Stati Uniti supera la cifra blema l'A. rinvia all'esperienza del Na­ Ettore Fa lconi ricata appunto di presiedere alla sua at­ di 1.300. tional Union Catalog of Manuscript Col­ tuazione. Bssa dovrebbe essere presieduta Alberto Aquarone lections il cui indioe è redatto il maniera dall'archivista degli Stati Uniti e composta da fornire le. sole chiavi di ricerca costi­ BDWARD C. PAPENFUSE, Preserving the inoltre: dal direttore della biblioteca del tuite dai nomi e dai soggetti, rinviando Nation's heritage through a national Congresso (o da un suo sostituto da lui Th e American Arehivist, 34, n. 4 (ott. per notizie più descrittive ai mezzi di ri­ historie reeords program, in «ARA stesso designato); da due membri del Se­ 1971), pp. 359-441. cerca esistenti presso i singoli depositi. Newsletter », voI. 11, n. 1, febbraio nato e due della Camera dei rappresen­ Altra esperienza da tener presente è il 1973, pp. 19-23. tanti ; da un membro di ciascuna delle RODERT SCHNARE AND HERDERT JANICK, programma «Spindex II », di microfil­ cinque associazioni promotrici, sopra Buried Treasure : Th e Dffcia! Correspon­ matura e memorizzazione, e le chiavi di Il problema di una efficiente e razionale menzionate; da cinque persone non appar­ denee of the Connecticut Governors, pp. ricerca che esso utilizza. conservazione della documentazione archi­ tenenti all'amministrazione federale, tre 359-365. Premesso che finora gli studi SHERROD BAST, St. Albans Archives, pp. vistica, pubblica e privata, non ha certo delle quali scelte fra il personale direttivo sulla storia del Connecticut sono stati 373-376. La St. Albans Schools for Boys carattere esclusivamente nazionale, bensi degli archivi dei singoli stati; e infine da rivolti per la' massima parte al periodo (Washington, D. C.) fu fondata nel 1904 generale, e si pone talora in modo abba­ cinque perso�'le scelte per i loro meriti coloniale o immediatamente successivo, gli e cominciò a funzionare nel 1909. Nel stanza drammatico anche in paesi nei scientifici, e con mandato quadriennale, AA. mostrano l'importanza delle carte dei 1969 fu dato il via ad un programma di quali la situazione degli archivi costituisce, dagli altri membri della commissione. governatori dello stato per le ricerche riordinamento ed inventariazione dell'ar­ per lo meno sul piano comparativo, og­ Quest'ultima dovrebbe provvedere alla sulla storia degli ultimi cento anni. La chivio di questa importante istituzione getto d'invidia da parte degli studiosi nomina di un direttore esecutivo e del biblioteca statale pone ora a disposizione scolastica. italiani. Un grido d'allarme in questo suo staff, con il compito di stabilire dei degli studiosi la corrispondenza ufficiale J. FRANK COOK, The Archivist: Link senso, per quanto riguarda gli Stati Uniti, criteri d'azione uniformi a livello nazio­ di diciannove governatori, dal 1907 al between Scientist and Historian, pp. 377- ­ è stato lanciato di recente da cinque as­ nale, sulla base di uno studio approfon 1961. Gli AA. fanno qualche esempio 381. L'A. sostiene la necessità che l'ar­ sociazioni scientifiche e professionali di­ dito delle esigenze e delle disponibilità dei settori per i quali si può sfruttare chivista, migliorate le sue conoscenze in rettamente interessate alla questione, e regionali e statali; di approntare e con­ tale tipo di documentazione, che defi­ materia scientifica, serva «as a bridge cioè: la Ameriean Historical Association, servare un registro o inventario nazionale niscono buried treasure, per il fatto che between the scientist and the historian ». la American Association fo r State and degli archivi e delle collezioni manoscritte; finora se ne è ignorata quasi l'esistenza. Egli si trova nelle migliori condizioni per Local History, la Amerlcan Society fo r e infine di sovraintendere alla destinazione Qualche riserva è avanzata sull'effettiva far ciò: può rendere lo scienziato più 224 No tiziario estero Notiziario estero 225 conscio delle necessità della società, e « suicida » ileI Rio Paranà. 1841-1842. 101'0 sede naturale incontra ostacoli in La lettura dell'opera può aiutare a può convincere lo storico che lo studio Prefazione di Paolo Scarano, Firenze, molti paesi. comprendere la natura dell'itnperialismo degli archivi della scienza e della tecnica Valmartina, 1972, pp. (6), 311 (Consi­ Fra i documenti pubblicati dal C., ci portoghese. E desta sempre meraviglia gli è necessario per meglio comprendere glio nazionale delle ricerche. Centro sembrano particolarmente interessanti un che il piccolo paese iberico sia riuscito a molti avvenimenti · del nostro tempo. di ricerche per l'America latina. Ri­ gruppo di atti del tribunale delle prede costruire un'immenso impero coloniale cerche storiche, diretto da Paolo Sca­ di Corrientes, conservati nella Coleccion in Africa, in India e nell' America lati­ Vi/ma Sp arvoli l'ano, 1). de manuscritos Alberto Palomeque del na senza saper trarre da esso - a cau­ museo nazionale di Montevideo, e non sa della corruzione e arretratezza della

li C., autore di altri studi su Garibaldi _ come sembrerebbe logico - nell'al'­ sua classe dirigente - quelle risorse F. BONTINCK, Documents Américains SUI' e sugli italiani nell'America latina, talu­ chivio storico della provincia argentina che lo avrebbero aiutato a procedere la tentative d'enroler Garibaldi dans les no dei quali già segnalato in questa Ras­ di COl'l'ientes. nel10 sviluppo economico. armées unionistes (1861), in Risorgi­ segna (XXIX, 1969, p. 833), ha il parti­ Le vicende dei Prazos, negli ultimi de­ mento, Bulletin semestl'iel publié par le Il volume è corredato da una serie di colare merito di aver svolto lunghe ri­ cenni del secolo scorso, sono fondamentali Comité beige de l'Istituto per la storia schede-recensioni (pp. 261-304) di pub­ cerche della documentazione d'interesse per la comprensione del comportamento del Risorgimento italiano, XIII (1970), blicazioni relative all'attività di Gari­ italiano in vari archivi dell'America la­ della classe politica portoghese e della (n. 2) pp. 110-128. baldi in Sud America. tina, e di aver reperito materiale preceden­ situazione determinatasi nell'Africa meri­ temente non noto agli studiosi di questi Nel 1861, allo scoppio della guerra di Elio Lodolini dionale dove la guerra popolare, che da temi. secessione americana, il governo di Lin­ anni travaglia Angola e Mozambico, po­ Come è indicato nel sottotitolo, questo coln offri a Garibaldi un comando nel­ trebbe, in tutta l'Africa meridionale, dare primo volume della nuova opera del C. l'esercito unionista. La cosa non andò il via alla rivolta delle popolazioni indi­ - già direttore dell'istituto italiano di in porto per vari motivi, principalmente gene ancora soggette e rinchiuse nei ghetti cultura di Montevideo - si riferisce ad GIUSEPPE PAPAGNO, Colonialismo e fe uda­ per il fatto che Garibaldi ambiva al co­ dell' « apartheid ». un periodo cruciale della lotta dell'Uru­ lesimo. La questione dei Prazos de Co­ mando supremo delle armate nordiste, e Il libro, corredato da una ricca biblio­ guay per la propria sopravvivenza e del­ /'oa nel Mo zambico alla fine del XIX che poneva come condizione che il go­ grafia, si avvale della documentazione la partecipazione a quella lotta di gran secolo, Torino, Einaudi, 1972, pp. 277. verno unionista proclamasse preliminar­ tratta dagli archivi portoghesi (Arquivo numero di italiani, fra i quali Garibal­ mente l'emancipazione degli schiavi negri. hist6rico ultramarino, Papeis Avulsos, di, reduce dalla guerra della Repubbli­ L'analisi di un particolare istituto giu­ La trattativa fu condotta, da parte del Moçambique la Repartiçào). ca del Rio Grande del Sud contro il ridico, nato nella regione dello Zambesi governo americano, da I-Ienry Shelton Brasile. nel Mozambico : i Prazos de Coroa, per­ Roberto Navarrini Sanford, ministro degli Stati Uniti a L'uso di documenti da lui reperiti so­ mette all'A. di sviluppare un preciso pro­ Bruxelles, ma in essa si insinuò, con ef­ prattutto a Montevideo consente all'A. filo storico del fenomeno coloniale por­ fetti negativi, il console americano ad di portare un contributo determinante toghese. Anversa, l'ambizioso James W. Quiggle. alla soluzione di problemi controversi, I Prazos de Coroa, assimilabili per Le linee principali della vicenda sono ri­ Annual Report of the Director of Archives anche su temi particolari e sulla crono­ molti aspetti all'enfiteusi europea, sono costruite sulla scorta di documenti con­ fo r 1970, [Pretoria], Department of logia gar�baldina. delle concessioni di diritti reali su terri­ tenuti nel fondo Sanford Papers, conser­ National Education, [1972], pp. 59 (off­ tori della corona portoghese protraentisi vato presso la Generai Sanford Memorial In apPtlndice (pp. 191-260) l'A. pub­ set). blica 46 documenti ,di cui 35 inediti, per tre generazioni e trasmissibiIi per via Library, di Sanford, Florida; nonché di do­ tratti per lo più dall'Archivo Generai de femminile. L'Istituto di origine feudale, cumenti dei National Archives di Washing­ Il capitolo generale riporta la notizia la Naci6n introdotto nel Mozambico all'epoca delle ton, fondi Despatches from U. S. Consuls (Ministerio de Guerra y Marina delle dimissioni del Dr. A. Kieser, Di­ e Ministerio de Gobierno) di Montevideo scoperte e affermatosi nei primi decenni iII Antwerp, Diplomatic Is tructions of the rector of Archives. Nel capitolo dedicato e del Museo Hist6rico Nacional (Archivo del secolo XVII, è studiato dal Papagno State Department, Belgium e Despatches al personale si rileva ancora una volta del Coronel J. G. Palomeque) pure della in rapporto ai mutamenti della politica U. S. Ministers, Belgium. che, nonostante l'ingresso in carriera di capitale uruguaiana. Come si rileva da africana portoghese sino alla sua defini­ nuovi archivisti, permangono scoperti nu­ Vi/ma Sp arvoli questa indicazione, materiale archivistico tiva estinzione avvenuta nei primi de­ merosi posti, per l'alto numero di dimis­ pregevole è conservato dal museo nazio­ cenni del secolo XIX. Ne risulta un pa­ sioni. Per il personale di recente nomina nale, nonostante che - aggiungiamo � norama che non si limita a questo parti­ sono stati organizzati corsi di addestra­ SALVATORE CANDIDO, i fondi più antichi siano stati ceduti dallo colare aspetto del colonialismo portoghe­ mento professionale presso i vari archivi. nel Rio della Plata, 1841-1848. I: Dal stesso museo all'archivio nazionale : pur­ se, ma che investe problemi, oggi più che Nel campo dell'ordinamento e dell'in­ ritorno a Montevideo al/a sp edizione troppo la destinazione degli archivi alla mai attuali, di tutta l'Africa meridionale. ventariazione, l'ufficio del Director of 15 226 Notiziario estero pubblicazioni archivistiche straniere ricevute dalla redazione

Archives ha approvato per l'uso ventitré scarti relativamente ad altri dieci archivi nuovi inventari dei diversi archivi locali. amministrativi. Tutti gli archivi hanno ap­ Il Cape Archives Depot ha tre inventari prestato vari tipi di mezzi di corredo (indici, schedari, ecc.) per molti fondi pronti per l'approvazione e quattordici F rancia gierungsarchivrat Dr. E. FRANZ, Marburg in corso di preparazione ; Il Natal Archives conservati ed hanno preparato parecchie 1967, pp. 88. ARCHIVES DÉPARTEMENTALES n'EURE-ET­ Depot ha sei fondi in corso di ordinanento serie per la riproduzione in microfì1m. ed inventariazione ; il Free State Archives Nel Report si dà inoltre conto delle ri­ LOTR, Répel'toire numérique de la série B Bestand 9 a: Kurhessisches Ministerium Depot ha inventariato un fondo, mentre cerche compiute per conto di uffici pub­ (juridictions de l'ancien régime). Bailliages del' auswiirtigen Angelegenheitf!n und des par Jacques LA per altri venticinque è in corso l'ordina­ blici e dei fondi maggiormente consul­ l'oyaux B 3316 à 5717, ­ Hauses (1813) 1821-1867, Band 2, bear­ COUR, Directeur des Services d'Archives. mento; il Transvaal Archives Depot ha tati dagli studiosi, distinguendoli a se­ beitet von Archivdirektor Dr. E. G. Franz Publié sous les auspices du Conseil Général dodici fondi già ordinati e diciassette in conda del tipo di ricerca cui hanno fatto unter Mitwirkung des 7. wiss. Lehrgan­ d'Eure-et-Loir, Chartres, Archives d'Eme­ corso di ordinamento; il CentraI Archives capo. Si riferisce anche sulle varie atti­ ges del' Archivschule Marburg, Mal'burg 1972, 91. Depot ha sei fondi già ordinati ed otto vità relative al records management ed et-Loir, pp. 1972, pp. III e da 507 a 1021. in corso di ordinamento; l'Intermediate alla pubblicazione di fonti documentarie. J. BURIAS, Directeur des Services d'Ar­ Bestand 94: Reiclzsabtei Fulda. Amter­ Archives Depot ha ricevuto versamenti da chives de Lot-et-Garonne, Guide des Ar­ repositur, bearbeitet von Oberarchivrat parte di sedici uffici ed ha proceduto a Vi/ma Sp arvoli chives de Lot-et-Garonne, Agen, Imprime­ Dr. HANS PHILIPPI, Marburg 1972, pp. rie de la Préfecture de Lot-et-Garonne, Ix-459. 1972, pp. 272. Bestand 180 "Landratsiimter: Franken­ Bundesrepublik berg 1821-1945 (1952). Anhang: Gericht Viermunden (16.-20. Jlzdt.), bearbeitet von Deutschland Archivamtmann Armin SIEBURG, Marburg Veroffentlichungen del' Archivschule Mar­ 1969, pp. xXI-481. burg, 1nstitut fu I' Archivwissenchaft , hrsg. Bestand 330 - Stadtarchive: Stadt Gla­ von Prof. Dr. Kurt Di1lfe r, Direktor del' denbach, bearbeitet von Anwartern des Archivschule Marburg (in ciclostile) : Staatsarchivs Marburg unter Leitung von 3. JOHANNES PAPRITZ, Die Kartentitel­ Regierunsarchivrat Dr. E. FRANZ, Mar­ aufnahme im Archiv, Marburg 1967, pp. burg 1967, pp. Ix-105. Iv-54 e 2 illustrazioni allegate. Bestand 330 - Stadtarchive: Stadt Wolf­ 4. JOHANNES PAPRITZ, Die al'chivische hagen (mi! Urkundenbestand XI: Stadt Titelaufnahme bei Sachakten, Marburg Wo lfhagen), unter Beteiligung von An­ 1967, pp. n-50. wartern del' Al'chivschule Marburg be­ arbeitet von Regierungsarchivrat Dr. E. Repertorien des Hessischen Staatsar­ FRANZ und Regierungsarchivrat Dr. W. A. clzivs Marburg. Begrundet von Dr. Johan­ ECKHARDT, Marburg 1968, pp. xv-205. nes Papritz. Herausgegeben von Dr. K. Dulfer, Direk tor des Staatsarchivs. Mit Das Schriftgut der landgriifliche hessi­ Un terstutzung del' Historischen Kommission schen Kanzlei im Miltelalter (vor 1517). fil I' Hessen und Waldeck (ciclostile) : Verzeichnis del' Bestiinde. Teil 3, Kopiare Bestand 4: Politische Akten nach Plzi­ (K) und Lehnsbucher (L). Band 1, bear­ lipp dell1 Grossmutigen 1567-1821. Abtei­ beitet von Karl E. DEMANDT, Marburg {ung f.' Staatenabteilung. Band 23, Grup­ 1973, pp. n-286. pen: Treffurt (Ende) bis Waldeck, bear­ beitet von Regierungsarchivrat Professor Sp agna Dr. DULFER, Marburg 1973, pp. III-623. DIRECCI6N GENERAL DE ARCHIVOS Y Bestand 8: Kurhessisches Gesall1t-Staats­ BIBLIOTECAS, ESPANA - ISTITUTO DI STO­ ministerium 1821-1866, bearbeitet von Re- RIA MEDIOEVALE, MILANO, Catalogo XX1I1 228 Pubblicazioni archivistiche straniere L'organizzazione degli archivi di stato al ]D gennaio 1973 del Archivo de Simancas. Papeles de Es tado cci6n GeneraI de Archivos y Bibliotecas, Milan y Saboya (siglos XVI y XVII). Por 1972, pp. 1061. D. Ricardo MAGDALENO, Director del ARCHIVO GENERAL DE INDIAS, Catalogo Archivo. C. de la Real Academia de la de las consultas del Consejo de Indias. DIREZIONE GENERALE DEGLI ARCHIVI DI STATO Historia. Pr61ogo de D. Antonio RUMEU Por Antonia HEREDIA-HERRERA, Tomo I DE ARMAS, Catedràtico de la Universidad y tomo II (1529-1591), Madrid, Direcci6n de Madrid y Director de la Escuela de GeneraI de Archivos y Bibliotecas, 1972, DIRETTORE GENERALE : dr. Giulio Russo, prefetto di 1a classe. pp. 761 e 643. Historia Moderna (C.S.LC.), 1961, pp. SERVIZIO DEGLI AFFARI GENERALI E COORDINAMENTO. Direttore: dr. Vincenzo Masella, xVI- . 730 DIRECCION GENERAL DE ARCHIVOS Y vice prefetto. BIBLIOTECAS, Catalogo-inventario de los SERVIZIO DEL PERSONALE. Direttore : dr. Umberto Prosperi, vice prefetto. INSPECCI6N GENERAL DE ARCHIVOS, documentos del monasterio de Guadalupe. SERVIZIO DELLA GESTIONE IMMOBILI CONTRATTI E ATTREZZATURE. Direttore : dr. Renato Censo-Gufa de Archivos espanoles, I, Ala­ Autor : Luis de la CUADRA, Madrid, Ser­ Ricci, vice prefetto. va-Jaen, II, Leon-Zaragoza, Madrid, Mi­ vicio de Publicaciones del Ministerio de SERVIZIO DEGLI AFFARI TECNICI ARCHIVISTICI. Direttore : dr. Giovanni Antonelli, sovrin­ nisterio de Educaci6n y Ciencia, Dire- Educaci6n y Ciencia, 1973, pp. 407. tendente-direttore capo di 1a classe. SERVIZIO DELLA VIGILANZA ARCHIVISTICA. Direttore: prof. Elio Lodolini, sovrintendente­ direttore capo di 1a classe. SERVIZIO FOTODOCUMENTAZIONE E RESTAURO. Direttore: prof. Elio Califano, so vrinten­ dente-direttore capo di 1a classe. UFFICIO STUDI E PUBBLICAZIONI. Direttore: dr. Claudio Pavone, sovrintendente direttore capo di la classe. ISPETTORATO GENERALE ARCHIVISTICO : prof. Antonino Lombardo, ispettore generale : dr. Girolamo Giuliani, ispettore generale ; Prof. Antonio Saladino, ispettore generale.

CONSIGLIO SUPERIORE DEGLI ARCHIVI

Il ministro per l'Interno, o, per sua delega, un sottosegretario di stato per l'Interno : presidente. Prof. Alberto Maria Ghisalberti, vice preSidente. Il direttore generale degli archivi di stato, membro di diritto. Prof. Guido Astuti; prof. Gino Barbieri ; prof. Elio Califano ; prof. Giovanni Italo Cassandro ; prof. Giuseppe Ermini ; prof. Francesco Giunta; prof. Antonino Lom­ bardo ; prof. Gianfranco Merli; prof. Raffaello Morghen ; prof. Ruggero Moscati; prof. Luigi Prosdocimi ; prof. Antonio Saladino ; prof. Filippo Valenti. Dr. Giovanni Antonelli, segretario.

GIUNTA DEL CONSIGLIO SUPERIORE

Il ministro per l'Interno, o, per sua delega, un sottosegretario di stato per l'Interno : presidente. Prof. Alberto Maria Ghisalberti, vice preSidente. Il direttore generale degli archivi di stato, membro di diritto. Prof. Francesco Giunta, prof. Ruggero Moscati, prof. Antonio Saladino. (Quali rappresentanti del personale fanno inoltre parte della giunta in veste di con­ siglio di amministrazione la dr. Adelaide Baviera Albanese e il sig. Ciro Tarantino, designati dal sindacato nazionale dei dipendenti degli archivi di stato). Dr. Giovanni Antonelli, segretario. 230 L'organizzazione degli archivi di stato L'organizzazione degli archivi di stato 231

COMITATO PER LE PUBBLICAZIONI BARI (e sezione di Trani) : dr. Pasquale di Bari. BENEVENTO : dr. Antonio Gianfrotta. Prof. Alberto Maria Ghisalberti, presidente. BERGAMO : p1'o[; Nicola Raponi. Il direttore generale degli archivi di stato ; prof. Antonino Lombardo; prof. Raffaello BOLOGNA Ce sezione di Imola) : prof. Benedetto Nicolini. Morghen; prof. Filippo Valenti; il capo dell'ufficio studi e pubblicazioni della BOLZANO : dr. Salvatore Ortolani. direzione generale degli archivi di stato, che esercita anche le funzioni di segretario. BRESCIA : dr. Leonardo Mazzoldi. BRINDISI : dr. Ottavio Guida. COMMISSIONE PER LA FOTORIPRODUZIONE DEI DOCUMENTI CAGLIARI Ce sezione di Oristano) : dr. Gabriella Repetto OlIa. CALTANISSETTA : dr. Virgilio Giordano. Prof. Alberto Maria Ghisalberti, presidente. CAMPOBASSO : dr. Renata Pasquale De Benedictis. Il direttore generale degli archivi di stato; prof. Elio Califano ; prof. Giovanni Italo CASERTA : prof. Mario Buonajuto. Cassandro ; prof. Luigi Prosdocimi ; il direttore della divisione foto-documenta­ CATANIA (e sezione di Caltagirone) : dr. Gino Nigro. zione e restauro della direzione generale degli archivi di stato, predetto, che eser­ CATANZARO Ce sezioni di Lamezia Terme e Vibo Valentia) : dr. Italo Montoro. cita anche le funzioni di segretario. CHIETI Ce sezione di Lanciano) : dr. Carmine Viggiani. COMO : dr. Gabriella Cagliari Poli. COSENZA (e sezione di Castrovillari) : dr. Michelangelo Baldassarre. COMMISSIONE PER LA PUBBLICAZIONE DEI CARTEGGI DEL CONTE DI CREMONA : dr. Maria Luisa Corsi. CAVOUR CUNEO : prof. Giovanni FOl'11aseri. ENNA : sig. Giuseppe Di Natale. Prof. Alberto Maria Ghisalberti, presidente. FERRARA : dr. Giovanni Spedale. prof. Francesco Cognasso, prof. Franco Valsecchi; vice presidenti. FIRENZE : prof. Guido Pampaloni. Prof. Gian Carlo Buraggi; prof. Alessandro Galante GatTOne ; prof. Antonino Lombardo ; Sezione di Prato : dr. Maria Augusta Timpanaro Morelli. prof. Emilia Morelli; prof. Rllggero Moscati; prof. Ettore Passerin d'Entreves ; FOGGIA Ce sezione di Lucera) : dr. Pasquale di Cicco. prof. Giacomo Perticone; prof. Carlo Pischedda; prof. Rosario Romeo ; prof. FORLi Ce sezioni di Cesena e Rimini) : dr. Giordano Pedrazzini. Luigi Salvatorelli; prof. Giuseppe Talamo ; il direttore generale degli archivi di FROSINONE : dr. Francesco Nuzzo. stato; il direttore dell'archivio di stato di Torino. GENOVA : prof. " Danilo Veneruso. Dr. Claudio Pavone, segretario. GORIZIA : prof. Mario Stanisci. GROSSETO : dr. Vittorio Petroni. IMPERIA Ce sezioni di San Remo e Ventimiglia) : dr. Enrico Berio. ISERNIA : prof. Antonio Allocati. CENTRO DI FOTORIPRODUZIONE, LEGATORIA E RESTAURO L'AQUILA Ce sezione di Sulmona) : dr. Maria Rosaria Cellio LA SPEZIA : dr. Bonaventura Piccioli. Direttore: dr. Enrica Ormanni. LATINA : dr. Lucia Mione Ployer. LECCE : dr. Michela Doria Pastore. LIVORNO : dr. Sandro De Colli. ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO LUCCA : prof. Vito Tirelli. MACERATA Ce sezione di Camerino) : dr. Pio Cartechini. Prof. Salvatore Carbone, so vrintendente reggente. MANTOVA : dr. Giovanni Battista Pascucci. MASSA Ce sezione di Pontremoli) : dr. Giuseppe Antonio Arsento. MATERA : dr. Pasquale di Bari. ARCHIVI DI STATO MESSINA : dr. Maria Alibrandi Intersimone. MILANO : prof. Alfio Rosario Natale. AGRIGENTO (e sezione di Sciacca) : dr. Virgilio Giordano. MODENA : prof. Filippo Valenti. ALESSANDRIA : dr. Guido Malandra. NAPOLI : prof. Jole Mazzoleni. ANCONA: prof. Giuseppina Giuliodori Gatella. NOVARA Ce sezione di Verbania) : dr. Giovanni Silengo. AREZZO : prof. Luigi Borgia. NUORO : dr. Giovanni Todde. ASCOLI PICENO (e sezione di Fermo) : "dr. Giuseppe Morichetti. PADOVA Ce sezione di Este) : dr. Rita Collavo Baggio. ASTI: dr. Gian Giacomo Fissore. PALERMO : dr. Adelaide Albanese Baviera. AVELLINO : dr. Alfredo Mastrangelo. Sezione di Termini Imerese : dr. Pietro Burgarella. 232 L'organizzazione degli archivi di stato L'organizzazione degli archivi di stato 233

PARMA: dr. Maria Parente. Genova (per la LIGURIA) : prof. Domenico Gioffrè. PAVIA : dr. Carlo Paganini. Milano (per la LOMBARDIA) : dr. Giovanni Praticò. PERUGIA (e sezioni di Foligno, Gubbio e Spoleto) : prof. Roberto Abbondanza. Napoli (per la CAMPANIA) : dr. Angelo Caruso. PESARO (e sezioni di Fano e Urbino) : dr. Gian Galeazzo Scorza. Palermo (per la SICILIA) : prof. Romualdo Giuffrida. PESCARA : dr. Pasquale Damiani. Perugia (per l'UMBRIA) : dr. Gaetano Contini. PIACENZA : dr. Pietro Castignoli. Pescara (per gli ABRUZZI e il MOLISE) : dr. Giovanni Antonio Fiorilli. PISA : prof. Bruno Casini. Potenza (per la BASILICATA) : dr. Mario Nenni. PISTOIA (e sezione di Pescia) : dr. Ezelinda Magliozzi Altieri. Reggio Calabria (per la CALABRIA) : dr. Domenico Coppola. PORDENONE : dr. Tullio Perfetti. Roma (per il LAZIO) : dr. Renato Perrella. POTENZA: dr. Mario Nenni. Torino (per il PIEMONTE e la VALLE D'AoSTA) : prof. Rosa Maria Borsarelli. RAGUSA (e sezione di Modica) : dr. Giovanni Morana. Trento (per il TRENTINO-ALTO ADIGE) : dr. Albino Casetti. RAVENNA (e sezione di' Faenza) : dr. Giuseppe Rabotti. Trieste (per il FRIULI VENEZIA GIULIA) : prof. Ugo Tucci. REGGIO CALABRIA (e sezioni di Locri e Palmi) : dr. Domenico Coppola. Venezia (per il VENETO) : dr. Ferruccio Zago. REGGIO EMILIA: dr. Giovanna Cerretti Calloni. RIETI : dr. Mario Vinicio Biondi. ROMA : dr. Marcello Del Piazzo. ROVIGO : dr. Alberto Mario Rossi. SALERNO : dr. Rosario Pannuto. SASSARI : dr. Anna Lucia Tilocca Segreti. SAVONA : dr. Guido Malandra. SIENA : dr. Ubaldo Morandi. SIRACUSA : dr. Giuseppe Leonardi. SONDRIO : dr. Giuseppe Scarazzini. TARANTO : dr. Ottavio Guida. TERAMO : dr. Giovanni Antonio Fiorilli. TERNI : dr. Ermanno Ciocca. Sezione di Orvieto : dr. Crispino Ferri. TORINO : dr. Gaetano Garretti di Ferrere. TRAPANI: dr. Angelo Corso. TRENTO : dr. Salvatore Ortolani. TREVISO : dr. Ferruccio Zago. TRIESTE: dr. Maria Laura Iona. UDINE: dr. Ivonlle Zenarola Pastore. VARESE : dr. Giuseppe Scarazzini. VENEZIA : dr. Luigi Lanfranchi. . VERCELLI (e sezione di Biella) : dr. Maurizio Cassetti. . VERONA : dr. Giulio Sancassani. VICENZA : dr. Antonio Ciano VITERBO : dr. Alberto Porretti.

SOVRINTENDENZE ARCHIVISTICHE

Ancona (per le MARCHE) : praf. Balldino Giacomo Zenobi. Bari (per le PUGLIE) : dr. Giuseppe Di Benedetto. Bologna (per l'EMILIA-RoMAGNA) : prof. Giuseppe Plessi. Cagliari (per la SARDEGNA) : dr. Giovanni Todde. Firenze (per la TOSCANA) : dr. Rcnzo Ristori. Résumés Résumés 235

SOURCES D'ARCHIVES POUR L'ÉTUDE DES STRUCTURES SOCIALES URBAINES : UN CA­ DASTRE URBAIN BOLONAIS DE LA FIN DU XVIIIe SIÈCLE. Après avoir noté la rareté des études d'histoire sociale urbaine dans la recherche italienne, l'A. illustre un cadastre ur­ bain de 1796; il en étudie la genèse à partir du contexte politique bolonais au XVIlIe TABLE RONDE SUR LES ARCHIVES DES ENTREPRISES INDUSTRIELLES. En introduction siècle, l'action du Sénat et les affrontements politiques et sociaux SUl' le problème de le professeur Franco Bonelli constate que l'on se trouve actuellement de vant un pro­ la fiscalité; il envisage ensuite la politique financlère du Sénat provisoire ap rès l'elltrée blème.' repérer les entreprises auprès desquelles existent des archives et individualiser des trol/pes" napoléoniellnes lÌ Bologne le 18 juin 1796. Une fo is mis en relief que le celles qui pourraient mener une actiotl utile pour la conServation du matériel Subifistant. cadastre urbain institué par décret du 19 décembre 1796 fu t la première expression Le caractère particulier de ['administ ration des archives italiennes don t le but était jus­ organique d'un projet de recensement général des maisons de Bologne, l'A. fa it une mi­ qu'à ce jour la cOl1servation des actes de l'administration publique, et, en conséquence nutieùse description de ses caractères archivistiques et institutionnels, en analysant ses le manque de fo rmation professionnelle des archivistes dans les disciplines historiques et critères de fo rmation et les intérets opposés, économiques et sociaux qui s'y rapportent. économique.r sont pOllI' B. à l'origine de cet état de choses. L'une des premières ralsons L'A. signale en olltre que le but du travai! en cours" es't d'atteindre Ull premier l'ésultat.' de la situation défectueuse de ces archives se trouve dans l'irrationnalité des critères de la COlll1aissance des structures de la propriété iml110bilière urbaine. tri auquel se livrent normalement ces entreprises. Les « tempi tecnici », particuliers à ce secteur, sont le premier noeud à trancher pour établir une collaboration profitable entre l'administration des archives et les entreprises, et parve/tir ainsl à une meilleure gestioll et utilisation des archives d'entreprise. Ceci dit, B. s'arrete SUI' la fo rmation professioll­ nelle de l'archiviste qui devrait stimuler une sensibilité sp écifique à la signification qu' onl les témoignages de l'expérience industrielle d'un pays, partie intégrante du patrimoine culturel d'une société industrielle. A cette sensibilité de vrait correspondre SUI' le pian de la politiq"ue archivistique celle des entreprises aux exigences scientifiques que leurs archives peuvent contribuer à satisfaire, tandis que les historiens de l'économie devraient s'intéresser da vantage aux sources d'entreprises. B. conclut en observant que les « tempi tecnici » utiles aujourd' hui pOUI' le sauvetage des archives des entreprises ou de celles des techniciens insoléif sont propres à la vie de l'entrep rise ou au développement économique en général. Le rapport de B. a été suivi des interventions de fo nctionnaires de l'adminis­ tration des archives (à remarquer celles des Surintendants qui dans l'actuelle législation ont la tutelle des archi ves privées et celles des fo nctionnaires des Archives centrales de l'état), de fo nctionnaires de la Banque d'Italie, de l'IRI et de professeurs d'université italiens et étrangers.

CONSIDÉRATIONS SUR LE « MANUEL D'ARCHIVISTIQUE » FRANçAIS. Après avoir pré­ senté le Manuel dans son ensemble, son esprit et ses caractères spécifiques; l'auteul' passe en revue l'introduction et les divers chapitres en les accompagnant d'un résumé sommaire et de nombreuses considérations suggérées par la comparaison avec les ar­ chi ves italieunes. Il eli ressort une impression de notable et stimulante dfférence d' OI'ien­ tation entre les deux traditions, tant SUl' le pIan des illstitutions et de la réglementation que SUI' celui des méthodes et de l'organisation, mais plus encore SUI' celui de la pro­ blématique et de la réflexion théorique. Le commentaire critique du chapitre quatre, « le classement et la cotation », met en relief cette différence, avec l'intention d'appro­ fo ndir le problème des rapports entre la pratique des « cadres de classement» et le prin­ cipe du «respect des fo nds ». Dans ce travail des archivistes fr ançais qui malgré cer­ faines limites doctrinales, met à profit presque deux siècles d'exp"érience professionnelle unifiée, Or! appréciera les parties olÌ sont envisagés avec clarté et lucidité les nouveaux de voirs qui s'imposent al/x archi ves et les nouvel/es perspectives de travail qui s'ouvrent à el/es. Grcìce /lU très riche appareil de notes l'article va au delà d'un simple compte rendu pour pass'er el1 revue différents thèmes de discu.l'sion SUI' les archives. Summaries Summaries 237

an urban real estate register /rom 1796. He deals with its ol'igin within tllefr amework of Bolognese senatorial policy in the 18th centllry and the political and so elal disagreements on fhe problem of taxation, and he also vielVS it against the background of the finanelalpo­ licies of the provisorial senate after the arrival of the Napoleonic troops in Bologna on ROUND TABLE ON TRE ARCHIVES OF INDUSTRIAL COMPANIES. In his intl'oductol'Y lune 18, 1796. Tlle author emphasizes the fa ct that the lIrban real estate register, il/sti­ report, Pro/. Franco Bonelli remarks that there is a problem discovering existing company tufed by proclamafion 0/1 December 19, 1976, was tlle first real pian fo r a generaI registl'Cl­ al'clzives and singling out the firms which can do something to preserve the sllrviving material. tio/1 01 11 0uses in Bologna; and he describes in detail its· instUutional and archivistic fe a­ Th e sp ecial nature of Italian archive adminisfration, which has all1;ays been concerned pri­ fures iII an anlysis of the criteria used i/1 drawing it IIp and of tlle contrasting social and mari/y with t!te conservation of state documents, and t!te conseqllent lack of professional economic interests referred to in it. In addUion, the authors makes it clear thal fhe main economic-!tistorical training fo r t!te archivists. are, says. B., the basic reasons fo r this. prob­ object of t!te l'esearch being done is to define the sfruclure of /lrban real estate. [em. Usually one of the main reasons or the llnsatisfactory state of company archives is that they have no rational crUeria fo r eliminàtion. Therefore, this area and tllat of « re­ qllired time » are tlle first in which the arch/ve administration and companies should colla­ borate fd r better administration and utilization of company archives. Next B. deals with tlle professional training of tlle archivist wllicll, he says, ShOllld create a sensibility to tlle importance of documents pertaining to the industriaI de velopment of a country, fo r tllese do cuments are an integraI and qualifying part of tlle cultural patrimony 01 an industriaI society. On the le vel of archive policy, the companies should Ilave a corl'esp onding sen­ sibility to the scientific needs tllelr al'cllives can serve wllile the histol'i'ans s!tould take greate/' interest in the « company sourees ». B. coneludes by observing that the « required time » fo r rescuing tlle archives of large alld smal! companies is pertinent to the life of tlle company alld to enomic de velopment iII generalo B's report was fo llo wed by statements by executives of tlle al'chive administration (in particular, of the archive supel'intendents, who.ve job it is, under t!le present legislation, to proteet non-governement archives, and 01 the executives of the centraI state archive), by executive.

CONSIDERATIONS ABOUT TI-IE FRENCR « MANUEL D'ARCHIVISTIQUE ». After present­ ing an over-al! view of the Manuel and making reference to its sp ecial nature, the re­ viewer examines the introduction and individuai c!tapfers. He aceompanies tlle succinct summaries of them with considerations that are often comparisons witl! t!te archive sitùa­ tion in Italy. His impression is t!tat there is a very great and disturbing difference · in direction between the two on tlle level of institutes and positive norms, on tlle level 01 organizational methods and tools, and, above all, on fhe le vel of doctrinal problems and tlleoretical considerations. Particular attention is given · to the criticaI comment of the fo urth chap ter, Le classement et la cotation, where this difference is more obvious, in order to dell'e more deeply into the problem of tlle relat/onship between tlle practice of «cadres de classement » and the principle of «respect des fo nds ». Th ougll Fr el1ch ar­ chivists have been bound by certain do ctrinal llÌnitations, they have managed to make use of the treasures of almost two cel1turies of unitary profe ssional experience; and particular praise is given to tllose parts of their work which elearly indicate the new tasks and areas 01 work o])enil1g u]) to the arcllives. The artiele goes beyond t!te limits of a simple revielV. It contains a wealth of notes and tOllches Olt many topics related to archives.

ARCHIVE SOURCES l'OR TFIE STUDY OF URBAN SOCIAL STRUCTURE: A REAL ESTATE REG­ ISTER FROM BOLOGNA FROM TRE END OF TRE 18TH CENTURY. Ha ving dr awl1 attention to the scarcifY of l'esearch on llrban soelal history in Ifaly, tlle al/thor goes on to discuss Sumarios Sumarios 239

dad principalmente se manffiesta, merced al in­ sement et la eotation, donde dicha diversi de las relaciones entre la praxis de los «cadres de tento de profu ndizar en el problema espect des fo nds ». classement » el principio del «r si bien 110 ha sobrepasado ciertm' limites En la obra de los archiveros fr anceses, que DEBATE ACERCA DE LOS ARCHIVOS DE LAS EMPRESAS INDUSTRIALES. En su relaciOl a ap rovechar el tesoro de casi dos siglos de expe­ desde un plano docrtrinal ha acertado iI:trod�ctoria el profesor Franco Bonelli pone de relieve que en primer fugar, y dada I� sp ecialmente aquellos aspectos que anticipan con rienda profe sional unitaria, se aprecian sltuacI6n presente, nos hallamos ante el problema de investigacion en los archivos que exi­ y fu nciones de los archivos. singular claridad los nuevos objectivos sten en las empresas y de de scubrir cuales de éstas pueden desarrollar una « obra util para rebasa los limites de una simple El artfculo, sobre todo merced a la riqueza de notas, asegurar la conservacion del material archivero existente ». Considera el profe sor Bo­ en materia archivera. resei'ia y estudia rapidamente distintos temas de debate nelli que el origen de tal estado de cosas debe buscarse en la naturaleza especial de la ad­ ministracion archi vera italiana, dedicada hasta hoy a conservar los documentos proce­ dentes de las instituciones estatales y a la conslguiente fa lta de preparacion profesional FUENTES ARCHIVERAS PARA EL ESTUDIO DE LAS ESTRUCTURAS SOCIALES URBANAS : . de los archiveros en el campo de las disciplinas historico-economicas. UN CATASTRO URBANO BOLONÉS DE FINES DEL SIGLO XVIII. Tras haber puesto de relieve El primer problema a resolver para que se establezca una colaboracion proficua entre el A. la escasez de trabajos de historia social urbana en el ambito de la investigacion ita­ fa administracion archivera y las empresas, con objeto de que se consiga una gestion mas liana, centra Su atencion en un catastro urbano de 1796 trazando, por una parte, su gé­ efi caz de los archivos empresariales, consiste en la «seleccion » que, por el modo irracio­ /lesis desde el punto de vista de la politica seguida por el Senado boloiiés en el siglo de ci­ nal con el que Se efechia en la empresa, es una de las causas primarias de la situacion insa­ moctavo y las correspondientes pugnas de indole politica y social acerca del problema de tisfactoria de tales archivos; y también, el periodo de « tiempo técnico » qlle para realizar la distribucion de las tasas fiscales; y por otra, desde el punto de vista de la politica finan­ dicha �peracion se requiere en e ste particular sector. Sentada esta premisa, el profesor ciera del Senado provisonial, des pués de la elegada a Bolonia de las tropas napoleoniéas Bonelh comenta la fo rmacion profesional del archivero, en la cual es menester estimular al 18 de junio de 1796. Despuésde haber recalcado que el catastro urbano - creado merced « una concreta sensibilidad por la importancia de los testimonios de la experiencia indu­ llIl bando fe chado el 19 de diciembre de 1796 - fu e la primera expresiOn organica de un striaI de un pals, entendida como parte integrante del patrimonio de cultura de una sociedad disei'io que se propofifa compilar el catastro generaI de las fincas urbanas de la ciudad de industriaI ». Desde el punto de vista dela técnica archivera, a esta nueva sensibilidad debiera Bolonia, el A. describe minuciosamente sus caracterfsticas archiveras e instituciollales, cor:esponder la de las empresas por las exigencias cientfficas que con sus archivos podrla/! . analizando los criterios con los que se compilo asi como los intereses contrapuestos de sa tlsfacer, mzentras que por parte de loso historiadores de la economia deciera existir un in dole economica y social que a éstos se refiereno. Manffiesta ademas el A. que el obje­ mayor interés hacia las «fuentes de las empresas ». tivo del trabajo que esta en vias" de realizacion consiste en el logro de un resultado pre­ Conc!l�ye observando el profe sor Bonelli que los perlodos de «tiempo técnico » que liminar: la estructura de la propiedad inmobiliaria ciudadana. hoy son utlles «para preservar los archivos de las empresas o de los empresarios indivi­ duales » son los que corresponden «idoneamente a la activi. dad de la empresa y al desar- l'olio economico en generai ». A la relacion del profesor Bonelli siguieron intervenciones de fu ncionarios de la ad­ ministracion de archivos (siendo dignas de poner de relieve las de los sobreintendentes de archivos, a quienes la legislacion Vigente encomienda la responsabilidad de tutelar la con­ servacion de los archivos no estatales, y de los funcionarios del archivo centrai del Estado) de fimcionarios del Banco de Italia, del IRI y de docentes universitarios extranjeros ; italianos.

CONSIDERACIONES SOBRE EL «MANUEL D'ARCHIVISTIQUE » FRANCÉS. El autor de la resei'ia, después de haber presentado en su conjunto el Manuel, tratando de captar el enfoque generai de la obra y también sus caracteres peculiares, estudia la introduc­ cion y los distintos capitulos, y al sucinto resumen que del contenido de cada uno de ellos da acompaiian numerosas consideraciones hechas con fr ecuencia tomando en cuenta la situacion archivera italiana. En consecuencia, se deriva una impresiOn de que existe una diversi dad notable y estimulante en la orientacion seguida por las dos di stintas tra­ diciones, ya sea en lo ref erente al campo de los institutos y de las normas positivas, o al de los métodos y estructura organizativa, o sobre todo al de la problematica doctrinal y de la inda gacion teorica. Se concede especial importancia a los comentarios criticos del Capftulo IV, Le elas- Zusammenfa ssungen Zusammellfa ssungen 241

de classement» uncl clem Prillzip cles « respect cles fo nds » zu vertiefell. In cler Arbeit de l' fr anzosischen Archivare, clie trotz gewisser Grenzen auf doktrinaler Ebene clie Schiitze von fa st zwei Jahrhunclerten einheitlicher beruflicher Erfahrung zu nutzen vermochte, sincl jene Te ile ganz besonders zu schiitzen, in clenen mft seltener Klarheit und Deutlich­ ROUND-TABLE-KoNFERENZ DER INDUSTRIE-UNTERNEHMEN. Pro! Franco Bonelli stellt keit dle neuen Aufgaben uncl clie neuen op erativen Ho rizonte dargestellt werden, die sich iII seinem einleitenden Referat in erster Lillie fe st, dass mali sich in del' gegellwartigell den Arcltiven ojfnen. Der Artikel geht clank seines reichhaltigen Anmerkungsapparats Situatioll mit dem Problem kOllfrolltiert sieht, wie man die bei den Betriebell bestehen­ )l'elt fiber die Grenzen einer einfachen Rezension ltinaus uncl untersucht in rasclter Fo lge den Archive ausfindlg machen und dle Unternehmell erfassell Idjnne, dle im Stande waren, verschiedene Dfskussionsthemen auf clem Gebiet des Archivwesens. « elnell fi ir die Konservierung des noch erhaltenen Materials Iliitzliclten Beitrag zu lei­ stell ». Der besondere Cltarakter del' italienischen Arcltivverwaltullg, dle bis Iteute zur Konservierullg nur del' Aktell del' staatlichell VerwaltulIg telldierte ulld dle daraus sich ARCHIVQUELLEN ZUM STUDIUM DER STADTISCHEN SOZIALSTRUKTUREN : EIN STAD­ ergebende mangelnde berufliche Ausbildung del' Arcltivare in geschichtlich-wirtscltaft li­ TlSCHES KATASTER VON BOLOGNA AUS DEM ENDE DES 18. JAHRHUNDERTS. Der Autor legt cltell Fiichern sind fii r Pro! Bonelli die Ursaclte dieses Zustallds. Zwei Probleme miissten zuniichst clar, wie wenig Stuclien es iiber die stiicltische Sozialgeschichte im Rahmen cler VOI' allem gelost werdell, und zwar die « Aussonderung », derell normale Abwicklung in " italienlschen Fo rschung gibt. Dann erliiutert er ein stiidtisches Ka taster aus dem Jahre den Betrleben auf Grund del' angewandten unrationellen Kriterien elne del' ersten Ursa- 1796, indem er clessen En tstehung so wohl in clen Zusammenhang cler Politik des Senats chen del' unbefr ledigenden Situafion diesel' Archive ist, sowie auch die «techllischen VOli Bologna im 18. Jahrhulldert uncl cler cliesbeziiglichen politlschen und sozialell Kontraste Termine », die auf diesem sp eziellen Gebiet dafiir gefordert werden. Nur so konnte eine fiber das Problem del' Steuerabteilung stellt als auch in clen Bereich del' Finanzpolitik cles nutzbringende Zusammenarbeit zwischen del' Archivverwaltung und den Untel'l1ehmen provisorlschen Senats nach dem Einzug del' Truppen Napoleons in Bologna am 18. JlInl hergestellt werden mit dem Ziel einer besseren Verwaltung und Nutzung der Betriebsar­ 1796. Na chdem del' Autor hervorgehoben ha t, dass das durch Verordnllng vom 19. De­ chive. Nach diesel' Einleitung geht Pro! Bonelli auf die Berufs ausbildung des Archivars zember 1796 eingerichtete Ka taster cler erste organische Ausdruck eines Entwurfs fii r ein, in del' « eine sp ezifische Feinfiihligkeit stimuliert werden miisste fii r die Bedeutung, eine generelle Eintragung aller Hiiuser cler Stadt Bologlla illS Grunclbllch war, gibt er eine die die Zeugnisse del' industriellen Erfahrung eines Landes haben, verstanden als inte­ genaue Beschreibung se ines archivistisclten und institutionellell Charakters im Bereich grierenden und qualifizierenden Te il des kulturellen Besitzes einer industrielles Gesell­ einer Analyse der bei del' Aufstellung verfolgten Kriterien uncl cler sich darin widerspie­ schaft ». Dieser Anregung zur Feinfiihligkeit miisste auf del' Ebene del' Archlvpolitile jene gelndell entgegengesetzten wirtschaft liclten und sozialen In teress"l!n. Der Autor macht ojfenheit von Seiten del' Unternehmen fii r dle wissenscltaft lichen Anforderungen entspre­ weiterhin Idar, dass das Ziel cler noch nicht abgschlossenen Arbeit darin besteht, zu eillem chen, ZII deren Erfiillung die Archive einen Beitrag leisten konnen, wiihrend von Seiten ersten Ergebnis zu gelangen, niimlich zu einer Darstellung cler Struktur des stiidtischen del' Wirtschaft shlstorileer grosseres" In teresse fiir die « Quellen del' Un terneltmen » beste­ Im mobilien-Besitzes. hen miisste. Pro! Bonelli bemerlet abschliessend, dass die « technisc�en Te rmine », die « heute zur Rettung del' Archive del' Unternehmen oder einzelner Unternehmen niitzlich slnd » jenen « des Betriebslebens und del' wirtschaft lichen En twlclelung im allgemelnen ent­ sp rechen ». Auf das Rejèrat fo lgten dle Beitriige von Beamten del' Archivverwaltung (hervor­ zuheben sind die del' 'Sovrintendenti archivistici', dle durch die gegenwiirtige Gesetzgebung dazu verpflichtet sind, die Konservierung del' nicht staatlichen Archive zu schiitzen, sowie die von Beamten des zentralen Staatsarchivs), von Beamten del' Banca d'Italia, del' IRI-Gruppe und von italienischen und ausliindischen Universitiitsdozenten.

BETRACHTUNGEN VBER DEN FRANZOSISCHEN « MANUEL D'ARCI-IIVISTIQUE ». Der Rezensent stellt den MANUEL zuniichst als Ganzes VOI', indem er versucht, dessen generelle Konzeptlon und besonderen Charakter zu erfassen; dann erhellt er die Einleitung und die einzelnen Kapitel, wobei er die kurze Zusammenfassung ihres Inhalts mit zahlreichen Uberlegungen begleitet, oft in Fo rm eines Vergleichs mit del' italienischen Archiv-Si­ tuation. El' erhiilt so den Eindruck einer beachtlichen und anregenden Verschiedenhelt in del' Orientierung del' beiden Traditionen, sowohl auf der Ebene von Instituten und po­ sitiven Normen als auch auf der von Methoden und orgallisatorischell MUteln und VOI' allem auf der Ebene del' doktrillalell Problematile und theoretischell Reflexion. Beson­ ders hervorgehoben w/rd del' kritlsche Kommentar zum 4. Kapitel Le classement et le cotation, in dem diese Verschieclenheit am stiirlestell zum Ausdmcle leommt, mit del' Absicht, ullter anclerem, das Problem der Beziehung zwischen der Praxis del' « cadres 16 Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani 243

sociale italiana, la seconda ai prefetti delle province annesse dall'Italia nel corso della seconda guerra mondiale (Cattaro, Lubiana e Spalato). Tutte le date di nomina, dimissioni, trasferimenti, collocamenti a riposo ecc., sono state tratte esclusivamente dai relativi decreti reali, conservati in copia autentica A cura dell 'amministrazione degli archivi di stato sono di recente apparsi i volumi: presso l'archivio centrale dello stato, serie Corte dei conti, atti e decreti registrati. Per i ministri, sottosegretari e segretari generali è indicata la carica parlamen­ tare ricoperta all'atto della nomina o nel corso dell'incarico; per i non parlamen­ tari, ma dipendenti statali, stata invece indicata la qualifica o la carica ricoperta L'archivio di Aldobrando Medici Tornaquinci. Inventario a cura di ROSALIA MANNO, è nell'amministrazione. Per le alte cariche dello stato e per i prefetti, invece, anche se Roma 1973, pp. 180, L. 2.500 (Pubblicazioni degli archivi di stato, LXXX). parlamentari, è stata sempre riportata la carica ricoperta nell'amministrazione all'atto della nomina, nonché la nuova destinazione al termine dell'incarico. Per tutti, infine, Maria Concetta Medici Tornaqùinci donò nel 1961 all'istit\lto storico della resi­ sono stati riportati gli eventuali titoli nobiliari e accademici e, per i militari, il grado. stenza in Toscana l'archivio del marito Aldobrando. . Il volume corredato di ùn indice dei nomi. In quel fondo si conservano i documenti nati dall'intensa attività pubblica svolta è dal Medici Tornaquinci negli anni 1944-1946, fatta eccezione per il suo impegno in seno al comitato toscano di liberazione nazionale, di cui non restò presso di lui docu­ mentazione alcuna. Dopo la liberazione di Firenze, Aldobrando Medici Tornaquinci fu presidente della sezione fiorentina, del comitato organizzativo centrale e del comi­ PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO* tato regionale toscano del partito liberale e membro della giunta esecutiva e del co­ mitato nazionale di quel partito; egli fu, inoltre, sottosegretario di stato al ministero I. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio mediceo del Principato. In ventario dell'Italia occupata, membro della commissione della difesa nella consulta nazionale, sommario, Roma 1951, pp. xxxm-290 (ristampa xerografica, 1966), L. 5.000. ispettore onorario per la Toscana del ministero dell'assistenza post-bellica, presidente del patronato nazionale di assistenza ai grandi invalidi di guerra. II. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio mediceo avanti il Principato, In L'inventario descrive analiticamente i documenti, ordinati in cinque sezioni : ventario, I, Roma 1951, pp. xXIx-413 (ristampa xerografica, 1966), L. 5.000. la segreteria particolare del sottosegretario di stato al ministero dell'Italia occupata III. ARCHIVIO DI STATO DI PALERMO, R. Cancelleria di Sicilia. Inventario som­ (di particolare rilievo, in questa sezione, le carte relative alla «missione al Nord » mario (sec. XIII-XIX), Roma 1950, pp. Lxxxm-76, L. 1.500. del marzo 1945), la consulta nazionale, il partito liberale, il patronato nazionale di as­ sistenza ai grandi invalidi di guerra, una raccolta di discorsi e scritti politici, ed un grup­ IV. ARCHIVIO DI STATO DI TRENTO, Archivio del Principato vescovi/e. In venta­ po di carte non riconducibili alle serie precedenti; l'archivio si chiude con un'appendice rio, Roma 1951, pp. xxxm-305, L. 1.500 (esaurito). contenente le lettere di cordoglio giunte alla famiglia di Aldobrando Medici Tornaquinci dopo la sua morte, avvenuta il 2 agosto 1947. V. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Guida-inventario del/'archivio di stato, I, Ro­ Nell'introduzione all'inventario l'A. traccia un profilo biografico di Aldobrando ma 1951, pp. xXIII-308, L. 1.500 (esaurito). Medici Tornaquinci soffermandosi sui momenti salienti della sua esperienza politica, VI. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Guida-inventario del/'archivio di stato, II, e spiega i criteri seguiti nel riordinamento e nell'inventariazione dell'archivio. Roma 1951, p. 298, L. 1.500 (esaurito).

VII. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Regesto della Cancelleria Aragonese di Na­ poli, Napoli 1951, pp. xxn-343, L. 2.500 (esaurito). MARIO MISSORI, Governi, alte cariche dello stato e prefetti del regno d'Italia, Roma 1973, pp. xn-579 (Fonti e sussidi, III). VIII. ARCHIVIO DI STATO DI MASSA, Inventario sommario del/'archivio. di stato, Roma 1952, pp. xn-131, L. 1.000 (esaurito). In questo volume sono elencati con corredo di varie notizie, per il periodo 17 marzo 1861 - 2 giugno 1946, i componenti dei governi, i prefetti di tutte le province IX. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Consiglio generate del comune e i titolari di alcune fra le più alte cariche dello stato : segretari generali dei mini­ di Siena. In ventario, Roma 1952, pp. xxm-156, L. 1.500 (esaurito). steri, primi presidenti e procuratori generali delle corti di cassazione di Firenze, Na­ X. · ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio del Concistoro del comune di Siena. poli, Palermo, Roma, Torino e della corte suprema di cassazione, presidenti e pro­ In ventario, Roma 1952, pp. xxvIII-526, L. 2.000 (esaurito). curatori generali del tribunale supremo militare, presidenti del consiglio di stato, pre­ sidenti della corte dei conti, avvocati generali dello stato, capi di stato maggiore ge­ nerale e delle tre armi, comandanti generali dell'arma dei carabinieri, capi della poli­ zia, comandanti generali della guardia di finanza, ragionieri generali dello stato. Il * Notizie più dettagliate sul contenuto delle opere pubblicate si possono leggere tepertorio termina con due appendici : la prima dedicata al governo della repubblica nel catalogo Le pubblicazioni degli archivi di stato, 1951-1971, Roma 1972. 244 Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani 245

XI. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Archivi privati. In ventario sommario, I, XXVII. ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, 'a cura di GIOVANNI Archivio Sanseverino di Bisignano. Archivio Giudice Caracciolo, Roma MONGELLI O.S.B., II (1220-1249), Roma 1957, pp. 298, tavv. lO. L. 4.000. 1953, pp. xv-307, II edizione, Roma 1967, L. 4.000. XXVIII. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio mediceo avanti il Principato. In­ XII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio della Biccherna del comune di Siena. ventario, III, Roma 1957, pp. 558, L. 3.000. In ventario, Roma 1953, pp. xxx-234, L. 1.500 (esaurito). . ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, a cura di GIOVANNI XIII. ARCHIVIO DI STATO DI MODENA, Archivio segreto estense. Sezione « Casa XXIX MONGELLI O.S.B., III (1250-1299), Roma 1957, pp. x-299, tavv. 15, L. 4.000. e Stato ». Inventario, Roma 1953, pp. LI-318, L. 2.500.

XIV. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Archivi privati. inventario sommario, II, XXX. SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO, L'UMBRIA E LE MARCHE, Gli Archivio Caracciolo di Santo Bono. Archivio Cm'acciolo di Brienza. Archi­ archivi dell'Umbria, Roma 1957, pp. 202, tavv. 27, L. 2.500. vio Masola di Trentola. Archivio Serra di Gerace. Archivio Carafa di Ca­ XXXI. ARCHIVIO DI STATO DI VENEZIA, Dispacci degli Ambasciatori al Senato. stel S. Lorenzo, Roma 1954, pp. xI-295, II edizione, Roma 1967, L. 4.000. bidice, Roma 1959, pp. 408, L. 5.000 (esaurito). XV. ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA, Gli uffici economici e finanziari del co­ mune dal XII al XV secolo. I, Procuratori del comune. Difensori dell'Avere, XXXII. ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, a cura di GIOVANNI Tesoreria e Controllatore di tesoreria. In ventario, Roma 1954, pp. XLvm- MONGELLI O.S.B., IV (sec. XI V), Roma 1958, pp. 607, tavv. 20, L. 5.000. 202, L. 2.000 (esaurito). XXXIII. ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, a cura di GIOVANNI XVI. ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA, Le Insignia degli Anziani del comune dal MONGELLI O.S.B., V (secc. XV-XV!), Roma 1958, pp. 617, tavv. 24, L. 1530 al 1796. Catalogo-inventario. Roma 1954, pp. xXIv-327, tavv. 16, 5.000. L. 4.000 (esaurito). XXXIV. ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, a cura di GIOVANNI XVII. ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, Serie di Nizza e della Savoia. In ventario, MONGELLI O.S.B., VI (secc. XVII-XX), Roma 1958, pp. 439, tavv. 19, I, Roma 1954, pp. xvm-578, L. 3.500. L. 5.000. XVIII. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio mediceo avanti il Principato. In­ XXXV. JOSEPH ALEXANDER VON HUBNER, La Monarchia austriaca dopo Villafranca ventario, II, Roma 1955, pp. vIII-547, L. 3.000. (Résumé de l'an 1859 dal « Journal », voI. XIV), a cura di MARIA CESSI XIX. ANTONIO PANELLA, Scritti archivistici, Roma 1955, pp. xxxI-321. L. 2.200. DRUDI, Roma 1959, pp. vm-184, L. 2.000 (esaurito).

XX. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, L'archivio della S. Congrègazione del Buon XXXVI. ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA, Le insignia degli Anziani del Comune dal Governo (1592-1847). Inventario, Roma 1956, pp. CLXXVI-471, L. 5.000. 1530 al 1796. Appendice araldica, Roma 1960, pp. xlI-281, L. 4.000.

XXI. ARCHIVIO DI STATO DI PERUGIA, Archivio storico del comune di Perugia. XXXVII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio dell'Ospedale di Santa Maria della In ventario, Roma 1956, pp. xLu-474, tavv. 20, L. 4.000. Scala. Inventario, I, Roma 1960, pp. Lxxx-319, L. 5.000 (esaurito).

XXII. ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA, Cartolari notarili genovesi (1-149). Inven­ XXXVIII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio dell 'Ospedale di Santa Maria della 1 tario, I, parte I, Roma 1956, pp. xxxm-25 , L. 2.000. Scala. In ventario, II, Roma 1962, pp. xI-199, tavv. 3, L. 5.000.

XXIII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Le sale della mostra e il museo delle tavolette XXXIX. ARCHIVIO DI STATO DI LIVORNO, Guida-inventario dell'archivio di stato, I, dipinte. Catalogo, Roma 1956, pp. xvm-163, tavv. 42, L. 4.000. Roma 1961, pp. 277, L. 3.000. XXIV. UFFICIO CENTRALE DEGLI ARCHIVI DI STATO, Vita mercantile italiana. Ras­ segna di documenti degli archivi di stato d'Italia (in occasione del III Con­ XL. ARCHIVIO DI STATO DI TORINO, Serie di Nizza e della Savoia. Inventario, gresso internazionale degli archivi : Firenze, 25-29 settembre 1956), pp. II, Roma 1962, pp. XCIx-511, L. 5.000. XIx-Il 7, tavv. 32, L. 2.000 (esaurito). XLI. ARCHIVIO DI STATO DI GENOVA, Cartolari notarili genovesi (1-149). Inven­ XXV. ABBAZIA DI MONTEVERGINE, Regesto delle pergamene, a cura di GIOVANNI tario, I, parte II, Roma 1961, pp. 254, L. 3.000. MONGELLI O.S.B., I (secc. X-XII), Roma 1956, pp. 352, tavv. 11, L. 4.000. XLII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Libri dell'entrata e dell 'uscita del Comune XXVI. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivio di Balia. In ventario, Roma 1957, di Siena detti della Biccherna. Reg. 26° (1257, secondo �'emestre), a cura pp. LXXXI-471, L. 5.000 (esaurito). di SANDRO DE' COLLI, Roma 1961, pp. XLIx-232, L. 4.000 (esaurito). 246 Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani 247

XLIII. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Archivio Borbone. In ventario sommario, l' LlX. ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA. Copialettere e corrisp ondenza gonzaghe­ Roma 1961, pp. LVI-303, tavv. 22, L. 5.000. sca da Mantova e Paesi (28 novembre 1340-24 dicembre 1401). In dice, Ro­ ma 1969, pp. 303, L. 3.000. XLIV. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Archivio Borbone. In ventario sommario, II, a cura di AMELIA GENTILE, Roma 1972, pp. xm-377, L. 5.000. LX. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'archivio, IV (aula II: capsule VIII-XII). Fo ndo di S. Sp irito del Morrone (parte II: sec. XVI), a cura di XLV. Gli archivi dei Governi provvisori e straordinari, 1859-1861, I, Lombardia, TOMMASO LECCISOTTI, Roma 1968, pp. xII-382, L. 6.000. Province parmensi, Province modenesi. In ventario, Roma 1961, pp. XXVII- 390, L. 4.000. LXI. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Ragguagli borrominiani. Mostra documen­ taria. Catalogo a cura di MARCELLO DEL PIAZZO, Roma 1968, pp. 386, XLVI. Gli archivi dei Governi provvisori e straordinari, 1859-1861, II, Romagna, tavv. 48, L. 5.000 (esaurito). Province dell 'Emilia. Inventario, Roma 1961, pp. xru-377, L. 4.000. LXII. Gli archivi dei regi commissari nelle province del Veneto e di Mantova, 1866, XLVII. Gli archivi dei Governi provvisori e straordinari, 1859-1861, III, To scana, I, Inventari. Roma 1968, pp. xXIv-405, L. 4.000. Umbria e Marche. Inventario, Roma 1962, pp. XII-481, L. 4.000. LXIII. Gli archivi dei regi commissari nelle province del Veneto e di Ma ntova, 1866, II, Documenti, Roma 1968, pp. 436, L. 3.400. XLVIII. ARCHIVIO DI STATO DI BOLOGNA, Riformagioni e provvigioni del Comune di Bologna dal 1248 al 1400. Inventario, Roma 1961, pp. XLVI-383, L. 5.000. LXIV. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'archivio, V (aula II: capsula XIII­ XVII). Fondo di S. Sp irito del Morrone (parte III: secco XVII-XVIII - Sche­ ABBAZIA DI MONTEVERGINE, a cura di GIOVANNI XLIX. Regesto delle pergamene, de di professione : secco XV-XVII), a cura di TOMMASO LECCISOTTI, Roma MONGELLI O.S.B., Roma 1962, pp. 387, 5.000. VII, Indice generale, L. 1969, pp. xn-l03, L. 3.700.

L. ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE, Archivio mediceo avanti il Principato. In­ LXV. SOVRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER L'EMILIA-ROMAGNA, L'archivio storico ventario, IV, Roma 1963, pp. 498, L. 5.000. del comune di Santarcangelo di Romagna. Inventario, a cura di GIUSEPPE RABOTTI, Roma 1969, pp. 265, L. 2.300. LI. ARCHIVIO DI STATO DI LIVORNO, Guida-inventario dell 'archivio di stato, II, Roma 1963, pp. 185, L. 3.000. LXVI. ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, Regia camera della Sommaria. I conti delle Un iversità (1524-1807). In ventario, a cura di DORA MUSTO, Roma 1969, ARCHIVIO DI STATO DI LUCCA, \ LII. Regesto del carteggio privato dei principi pp. 248, L. 1.500. Elisa e Felice Baciocchi (1803-1814), Roma 1963, pp. 302, L. 5.000. LXVII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Libri dell'entrata e dell 'uscita del comune di LIII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Libri dell'entrata e dell'uscita del Comune Siena detti della Biccherna. Reg. 29 (1259, primo semestre), a cura di So­ di Siena detti della Biccherna, Reg. 27° (1258, primo semestre), a cura di NIA FINESCHI, Roma 1969, pp. xxxvu-144, L. 1.400. UBALDO MORANDI, Roma 1963, pp. xLvm-237, L. 4.000. LXVIII. Archivi di «Giustizia e Libertà » (1915-1945). Inventario, a cura di Co­ LIV. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'archivio, I (aula III : capsule I-VII), STANZO CASUCCI, Roma 1969, pp. xIx-259, L. 3.400. a cura di TOMMASO LECCISOTTI, Roma 1964, pp. Lxvu-312, L. 5.000. LXIX. RICCARDO FILANGIERI, Scritti di paleografia e di diplomatica, di archivi­ LV. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Aspetti della f?iforma cattolica e del Conci­ stica e di erudizione, Roma 1970, pp. xxxu-460, L. 3.000. lio di Trento. Mostra documentaria. Catalogo a cura di EDVIGE ALEANDRI LXX. L'archivio arcivescovile di Siena. Inventario, a cura di GIULIANO CATONI BARLETTA, Roma 1964, pp. 278, tavv. 32, L. 2.000. e SONIA FINESCHI, Roma 1970, pp. xxx-404, tavv. 4, L. 1.600.

LVI. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'archivio, II (aula III : capsule LXXI. ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO, Gli archivi del IV corpo d'esercito e di a cura di TOMMASO LECCISOTTI, Roma 1965, pp. LXVI-352, VIII-XXIII), Roma capitale. Inventario, a cura di RAOUL GUÈZE e ANTONIO PAPA, Ro- L. 5.000. � ma 1970, pp. xXIv-277, L. 1.700.

LVII. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Libri dell 'entrata e dell 'uscita del Comune LXXII. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Gli archivi delle Giunte provvisorie di governo di Siena detti della Biccherna, Reg. 28° (1258, secondo semestre), a cura e della Luogotenenza del re per Roma e le province romane. Inventario, a di SANDRO DE' COLLI, Roma 1965, pp. xLu-179, L. 4.000. cura di CARLA LODOLINI TUPPUTI, Roma 1972, pp. xvm-438, L. 2.500.

LVIII. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell 'archivio, III (aula II: capsule LXXIII. ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA, L'archivio del Ta voliere di Puglia. Inven­ I- VII). Fondo di S. Sp irito del Morrone (parte I: sec. XI-XV), a cura di tario, a cura di PASQUALE DI CICCO e DORA MUSTO, I, Roma 1970, pp. TOMMASO LECCISOTTI, Roma 1966, pp. xxm-453, L. 6.000. 669, tavv. 4, L. 5.400. 248 Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani 249

LXXIV. ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'archivio, VI (aula II: capsula NDENZA ARCHIVISTICA PER IL LAZIO, L'UMBRIA E LE MARCHE, 6. SOVRINTE Gli archivi TOMMASO LECCISOTII, 1971, LIx-393 INI, 1960, 129, XVI/I-XXVII), a cura di Roma pp. , storici dei comuni delle Marche, a cura di ELIO LODOL Roma pp. L. 4.000. L. 500 (esaurito). LXXV. FAUSTO NICOLINI, Scritti di archivistica e di ricerca storica, raccolti da Be­ 7. G. COSTAMAGNA-M. MAIRA-L. SAGINATI, Saggi di manuali e car!olari notarili ge­ nedetto Nicolini, Roma 1971, pp. xx-383, L. 3.000. novesi (secoli XIII e XI V), Roma 1960, pp. 107, L. 400 (esaurIto).

LXXVI. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Archivi del governo fr ancese nel dipartimento 8. LEONARDO MAZZOLDI, L'archivio dei Gonzaga di Castiglione delle Stiviere, Roma dell'Ombrone. Inventario a cura di GIULIANO CATONI, Roma 1971, pp. 227, 1961, pp. 103, L. 500 (esaurito). tav. 1, L. 1.500. 9. ARMANDO LODOLINI, Il cinquantenario del regolamento 2 ottobre 1911, n. 1163, . LXXVII. ARNALDO D'ADDARIO, Aspetti della Controriforma a Firenze, Roma 1972, per gli archivi di Stato, Roma 1961, pp. 81, L. 500 (esaunto). pp. xn-669, tavv. 25, L. 7000. lO. ANTONINO LOMBARDO, Guida delle fo nti relative alla Sicilia esistenti negli archivi LXXVIII. ABBAZIA DI MONTECASSINO, VII (aula II: capsule XX VIII-XL I) a cura di . di stato per il periodo 1816-1860, Roma 1961, pp. 53, L. 500 (esaunto). TOMMASO LECCISOTTI, Roma 1972, pp. XXVI-492, tavv. 11, L. 3500.

LXXIX, ABBAZIA DI MONTECASSINO, I regesti dell'Archivio, VIU (aula II: capsule 11. BRUNO CASINI, L'archivio del Dipartimento del Mediterraneo Ilel/'archivio di stato XL I/-LVI), a cura di TOMMASO LECCISOTII, Roma 1973, pp. Lxxxv-376, di Livorno, Roma 1961, pp. 98, L. 500 (esaurito). tavv. lO, L. 3700. 12. BRUNO CASINI, L'archivio del Govematore ed Auditore di Livorno (1550-1838), Ro­ ma 1962, pp. 182, L. 500 (esaurito).

13. VIRGILIO GIORDANO, Il diritto archivistico preunitario in Sicilia e nel Me ridione FONTI E SUSSIDI d'Italia, Roma 1962, pp. 219, L. 500 (esaurito).

14. CATELLO SALVATI, L'Azienda e le altre Segreterie di stato durante il primo periodo I. ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, La depositeria del Concilio di Tr ento, I, Il registro borbonico (1734-1806), Roma 1962, pp. 125, L. 500 (esaurito). di Antonio Manelli, 1545-1549, a cura di EDVIGE ALEANDRI BARLETTA, Roma 1970, pp. xxn-426, L. 5.500. 15. GIUSEPPE PLESSI, Lo stemmario Alidosi nell 'archivio di stato di Bologna. In dice In ­ ventario, Roma 1962, pp. 71, L. 500 (esaurito). II. ARCHIVIO DI STATO DI SIENA, Libri dell'entrata e dell'uscita del comune di Siena detti della Biccherna. Reg. 30° (1259, secondo semestre), a cura di GIULIANO CA­ 16. GIOVANNI MONGELLI, L'archivio dell 'Abbazia di Montevergine, Roma 1962, pp. 182, TONI, Roma 1970, pp. xL-169, L. 4.000. L. 1.000.

17. UBALDO MORANDI, I giusdicenti dell 'antico stato senese, Roma 1962, pp. 78, L. 1.000.

18. RAFFAELE DE FELICE, Guida per il servizio amministrativo contabile negli archivi QUADERNI DELLA « RASSEGNA DEGLI ARCHIVI DI STATO » di stato, Roma 1962, pp. 106, L. 1.000.

19. BENEDETTO BENEDINI, Il carteggio della Signoria di Firenze e dei Medici coi Gon­ 1. Signoria, Dieci di Balia, Otto di Pratica, Legazioni e Commissarie, missive e l'espan­ zaga, Roma 1962, pp. 43, L. 1.000. sive. In ventario sommario, a cura di MARCELLO DEL PIAZZO, Roma 1960, pp. 83, L. 500 (esaurito). 20. GIUSEPPE RASPINI, L'archivio l'esco vile di Fiesole, Roma 1962, pp. 191, L. 1.000.

2. L'archivio del Dipartimento della Stura nell'archivio di stato di Cuneo (1799-1814). 21. SALVATORE CARBONE, Provveditori e Sopravveditori alla Sanità della Repubblica di In ventario, a cura di GIOVANNI FORNASERI, Roma 1960, pp. 133, L. 500 (esaurito). Ve nezia. Carteggio coi rappresentanti diplomatici e consolari veneti all' estero e con uffici di sanità esteri corrispondenti, Roma 1962, pp. 92, L. 1.000. 3. SALVATORE CARBONE, Gli archivi fr ancesi, Roma 1960, pp. 127, L. 500 (esaurito).

4. ARNALDO D'ADDARIO, L'organizzazione archivistica italiana al 1960, Roma 1960, 22. SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA PER LA TOSCANA, Gli archivi storici dei comuni della pp. 79, L. 500. Toscana, a cura di GIULIO PRUNAI, Roma 1963, pp. 389, L. 1.000.

5. ELIO CALIFANO, La fo toriproduzione dei documenti e il servizio microfilm negli ar­ 23. DANILO VENERUSO, L'archivio storico del comune di Portovenere. In ventario, Ro­ chivi di stato italiani, Roma 1960, pp. 80, L. 500 (esaurito). ma 1962, pp. 41 , L. 1.000. 250 Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani Le pubblicazioni degli archivi di stato italiani 251

24. RENATO PERRELLA, Bibliografia delle pubblicazioni italiane relative all' archivistica. Rassegna descrittiva e guida, Roma 1963, pp. 207. L. 1.000. ALTRE PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO

25. FRANCESCO PERICOLI, Titoli nobiliari pontifici riconosciuti in Italia, Roma 1963, MINISTERO DELL'INTERNO, DIREZIONE GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE CIVILE, UF­ pp. 76, L. 1.000. FICIO CENTRALE DEGLI ARCHIVI DI STATO, Gli archivi di stato al 1952, 2a ediz., Roma, 26. FAUSTO MANCINI, Le carte di Andrea Costa conservate nella biblioteca comunale 1954, pp. VII-750, L. 2.000 (esaurito). di Imola, Roma 1964, pp. 267, L. 1.000. MINISTERO DELL'INTERNO, DIREZIONE GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE CIVILE, UF­ FICIO CENTRALE DEGLI ARCHIVI DI STATO, 27. ANNA MARIA CORBO, L'archivio della Congregazione dell 'Oratorio di Roma e l'ar­ La legislazione sugli archivi di stato, 1954, pp. 133, 450. chivio dell'Abbazia di S. Giovanni in Ve1ll3re. Inventario, Roma 1964, pp. LXXIV- Roma L. 234, L. 1.000. MINISTERO DELL'INTERNO, DIREZIONE GENERALE DEGLI ARCHIVI DI STATO, La legge sugli archivi, Roma 1963, pp. 415, L. 3.000. 28. DORA MUSTo, La Regia Dogana della mena delle pecore di Puglia, Roma 1964, pp. 115, tavv. 8, L. 1.000.

29. BRUNO CASINI, Archivio della Comunità di Livorno, Roma 1964, pp. 89, L. 1.000.

30. ORAZIO CURCURUTO, Archivio deli'Intendenza di Catania (1818-1860). In ventario, Roma 1964, pp. 86, L. 1.000.

31. PIETRO D'ANGIOLINI, Ministero dell'Interno. Biografie (1861-1869), Roma 1964, pp. 249, L. 1.000.

32. PASQUALE DI CICCO, Censuazione ed affrancazione del Ta voliere di Puglia (1789- 1865), Roma 1964, pp. 128, tavv. 8, L. 1.000.

33. CATELLO SALVATI, L'Archivio notarile di Benevento, 1401-1860 (Origini - fo rma­ zione - consistenza), Roma 1964, pp. 137, L. 1.000.

34. MARCELLO DEL PIAZZO, Il carteggio « Medici-/!'ste » dal secolo XV al 1531, Re­ gesti delle lettere conservate negli archivi di stato di Firenze e Modena, Roma 1964, pp. 156, L. 1.000.

35. DANILO VENERUSO, L'archivio storico del comune di Monterosso a Mare, Roma 1967, pp. 86, L. 1.500.

36. ELIO LODOLINI, Problemi e soluzioni per la creazione di un archivio di stato (An­ cona), Roma 1968, pp. 117, tavv. 9, L. 2.000.

37. ARNALDO D'ADDARIO, Gli archivi del Regno de i Paesi 'Bassi, Roma 1968, pp. 139, tavv. 4, L. 2.000.

38. ETTORE FALCONI, Documenti di interesse italiano nella Repubblica popolare polacca. Premessa per una ricerca e Wl censimento archivistico, Roma 1969, pp. 140, L. 1.750.

39. MARCELLO DEL PIAZZO, Il protocollo del carteggio della Signoria di Firenze (1459- 1468), Roma 1969, pp. 273, L. 1.300.

40. GIOVANNI ZARRILLI, La serie « Ndpoles » delle « Secretarias provinciales » nel­ l'archivio di Simancas. Documenti miscellanei, Roma 1969, pp. 167, L. 2.100.

41. RAOUL GUÈZE, No te sugli archivi di stato della Grecia, Roma 1970, pp. 96, L. 2.700. Dr. GIULIO Russo, direttore responsabile Registrato presso il Tribunale di Roma con decreto n. 5895 del 23 luglio 1957.