Archivio Marino Raicich
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Sovrintendenza Archivistica per la Toscana Archivio Marino Raicich Inventario a cura di Daniele Mazzolai Siena 2003 INDICE Introduzione ............................................................................................5 Nota biografica.........................................................................................15 Struttura dell’archivio secondo lo schema elaborato da Marino Raicich nel 1977......................................................................................18 Struttura dell’archivio secondo l’ordinamento attuale ........................ 23 Abbreviazioni ...........................................................................................33 Inventario.................................................................................................35 I. Manoscritti e materiali di studio................................................37 II. Attività politica ................................................................... 79 III. Direzione del Gabinetto G.P. Vieusseux e corrispondenza .................................................................. 255 IV. Documentazione varia....................................................... 343 Indice dei corrispondenti .................................................................. 351 Mittenti................................................................................... 351 Destinatari ............................................................................. 405 2 3 INTRODUZIONE Nel maggio 1996 Marino Raicich decise di donare il proprio archivio personale alla Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena. L’acquisizione ebbe luogo nei mesi successivi alla sua scomparsa, avvenuta il 7 giugno dello stesso anno 1. Tra la documentazione in esso conservata sono presenti materiali inerenti alle ricerche che Raicich condusse sulla storia dell’istruzione in Italia, soprattutto in relazione al periodo compreso tra i decenni conclusivi del secolo XIX e gli anni successivi all’entrata in vigore della riforma Gentile. L’archivio comprende inoltre dirette testimonianze sulla sua attività politica, svolta dal maggio 1968 al giugno 1979 in qualità di deputato comunista alla Camera, e sul periodo trascorso presso il Gabinetto Scientifico-Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, che diresse dal marzo 1980 al gennaio 1985. Riguardo alla prima esperienza, dalle carte dell’archivio Raicich si possono ricavare utili elementi per la ricostruzione della temperie culturale e politica che vide maturare le proposte di riforma della scuola negli anni ’70 in seno al Pci: come capogruppo dei deputati comunisti nell’VIII Commissione permanente Istruzione e Belle Arti, tra la V e la VII legislatura, Raicich fu uno dei protagonisti dell’acceso dibattito per il miglioramento del sistema scolastico nazionale 2. Oltre alle carte personali - oggetto del presente inventario - la donazione comprende la biblioteca privata di circa 12.000 volumi. Altro materiale bibliografico appartenente al fondo è costituito da una miscellanea di estratti ed opuscoli corredati da schedari, attualmente conservati in 223 raccoglitori in attesa di catalogazione 3, e da una consistente raccolta di Atti e pubblicazioni parlamentari relativi alle sedute della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio del decennio successivo. 1 L’archivio era conservato nell’abitazione fiorentina di Marino Raicich e solo alcuni materiali, aggiunti successivamente, provengono dall’abitazione romana. 2 Cfr. M. R AICICH , La riforma della scuola media superiore. Il testo integrale della relazione sulla proposta di legge presentata alla Camera dai deputati comunisti , Roma, Editori Riuniti, 1973; della proposta di riforma egli fu il primo firmatario. 3 Oltre alla miscellanea è presente una raccolta di periodici e riviste ottocentesche: «Cordelia», «La Rassegna settimanale di politica, scienze, lettere ed arti», «Giornale delle giovinette», «Biblioteca italiana», «La Scuola» e altre. Anche questa sezione del fondo è in attesa di catalogazione. 4 Infine, strettamente collegato con l’archivio personale, è pervenuto un piccolo «fondo aggregato» costituito dalle carte di famiglia, in cui si segnala la presenza di documentazione relativa agli interessi culturali e agli studi umanistici svolti dal padre di Marino, suo omonimo. Di particolare interesse sono le raccolte di indicazioni bibliografiche tratte da pubblicazioni scientifiche e cataloghi della prima metà del Novecento, nonché le collezioni di articoli di riviste e quotidiani su argomenti di filologia classica 4. Il fondo familiare, di cui è auspicabile una futura inventariazione, comprende anche materiali riguardanti l’attività pubblica del nonno Sennen, deputato nel governo provvisorio di Fiume del 1921, testimonianze relative al fratello Bruno prematuramente scomparso sul fronte nel dicembre 1942 e altra documentazione di carattere personale della famiglia Raicich, databile tra la fine del sec. XIX e la prima metà del XX. Studioso e uomo politico di origine istriana - era nato a Fiume il 7 marzo 1925 -, Marino Raicich fu definito “intellettuale di frontiera”. La definizione, coniata in occasione dell’incontro di studi in suo onore tenuto al Gabinetto Vieusseux nel novembre 1997, un anno dopo la sua scomparsa 5, prende spunto dal titolo della mostra documentaria tenutasi sempre al Vieusseux nel 1983 - Intellettuali di frontiera. Triestini a Firenze (1900-1950) - di cui egli fu il principale organizzatore 6. L’interesse per i problemi connessi all’integrazione politica, culturale e linguistica dei popoli di confine all’interno delle compagini nazionali di appartenenza è uno degli elementi che caratterizza la sua attività di studioso 7. “Intellettuale di frontiera”, quindi, ma anche “uomo di scuola”, poiché sin dalle sue prime esperienze di insegnamento, che seguirono il periodo degli studi universitari, le questioni relative all’istruzione pubblica furono 4 Con la collezioni di ritagli di giornale, la cui schedatura analitica potrebbe rappresentare un utile strumento per la ricostruzione della storia degli studi classici nei primi decenni dello scorso secolo, sono compresi appunti universitari di Marino senior, che aveva studiato presso le Università di Göttingen e Firenze, e quaderni di amministrazione familiare risalenti agli anni ‘30-‘40. 5 Gli atti della giornata di studio sono pubblicati in Marino Raicich. Intellettuale di frontiera , Firenze, Olschki, 2000 (Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Studi 8) all’interno della collana di pubblicazioni creata dallo stesso Raicich durante il periodo di direzione dell’Istituto fiorentino. Cli atti contengono contributi di vari studiosi e uomini politici con la maggior parte dei quali egli ebbe rapporti di collaborazione scientifica o di lavoro: Simonetta Soldani, Dante Della Terza, Elvio Guagnini, Tullio De Mauro, Luigi Ambrosoli, Giorgio Bini, Giuseppe Talamo, Luigi Tassinari, Gabriele Turi. Sono inoltre presenti un ricordo della moglie Antonietta Pintòr (pp. VII-XI) e una “Bibliografia degli scritti di Marino Raicich” (pp. 129-150) curata da Monica Galfré, comprendente 181 titoli di contributi e saggi pubblicati negli anni 1955-1995. 6 Cfr. Intellettuali di frontiera. Triestini a Firenze (1900-1950) , Atti del Convegno (18-20 marzo 1983), a cura di R. P ERTICI , Firenze, Olschki, 1985 (Gabinetto Scientifico letterario G.P. Vieusseux, Studi 1). Della mostra documentaria Raicich aveva curato la premessa al catalogo poi apparsa nella pubblicazione del 1985 con il titolo Premessa a una mostra , pp. 559-578, ora anche in M. R AICICH , Di grammatica in retorica. Lingua, scuola, editoria nella Terza Italia , Roma, Archivio Guido Izzi, 1996, pp. 279-297, con il titolo Triestini a Firenze . 7 Cfr. E. G UAGNINI , Con Raicich tra gli intellettuali di frontiera , in Marino Raicich , cit., pp. 45-52. 5 sempre al centro dei suoi impegni 8. Tra le ultime volontà egli manifestò il desiderio che le sue carte e i suoi libri fossero messi a disposizione della comunità scientifica per incentivare l’approfondimento di questi temi, come si rileva da una nota del maggio 1994 contenuta nell’ultimo dei 13 “quadernoni”, così da lui stesso definiti e compresi tra i manoscritti e materiali di studio. Qui Raicich auspica la nascita di un centro di studi all’interno dell’istituto destinatario della donazione: “… si potrà organizzare una sala di consultazione di storia dell’istruzione, dove sono raccolti i libri ed opuscoli relativi a questo tema, più altre opere di consultazione (per esempio Clio, la Storia del Parlamento), opere di storia dell’editoria, di storia della lingua ecc. … Siano qui conservati (a disposizione degli studiosi, se riescono a decifrare la mia scrittura) i miei “quadernoni” di appunti, gli estratti e il mio schedario di lavoro (da riordinare). Si può qui collocare il mio tavolo grande di lavoro e disporre sulle pareti la stampa della biblioteca di Göttingen, quella della Normale, il manifesto della Library of Congress …Questa sala di studio potrà informalmente (se ci saranno complicazioni e difficoltà giuridiche a una qualche formalizzazione istituzionale) assumere le caratteristiche di un centro studi di storia dell’istruzione: in tal senso bisognerebbe che l’istituto che riceve la biblioteca potesse nel tempo acquistare nuovo materiale: a questo proposito ricordo alla pigrizia dei nostri bibliotecari