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Si riparte. “Come alla corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza” inizia il suo terzo anno di vita. Oggi il primo incontro. La conferenza d’apertura, dal titolo ”La Torre di . Ritorno al futuro” è affidata a Carlo Viggiani. Studioso di fama internazionale e di raffinata cultura, parlerà dell’intervento statico che ha salvato la Torre di Pisa. E così siamo arrivati al terzo ciclo. Ricordiamo l’obiettivo dell’iniziativa. Parlare e riparlare di scienza. Farlo ricorrendo ad illustri scienziati. Tenendo,però, formule e tecnicismi fuori dalla sala. Provando a trattare grandi temi scientifici per il grande pubblico. L’iniziativa, lo abbiamo detto mille volte, è diretta alla città e non agli specialisti. Per questi ultimi esistono già fiumi di convegni, workshop, riviste cartacee ed on line. Diffondere, insomma, con rigore metodologico, idee fondamentali. Senza porre tra la gente e la conoscenza l’ostacolo insormontabile del linguaggio specialistico. Sia chiaro non sempre è facile spiegare senza formule. Ed è certamente faticoso. Occorre, però, provarci. Affascinati dalla tesi di Einstein secondo il quale “ha capito veramente un’idea solo chi è capace di spiegarla a sua nonna”. I risultati ci confortano al di là delle più ottimistiche aspettative. Lo prova il fatto che agli incontri del secondo ciclo sono state presenti circa 3500 persone. Di cui il cinquanta per cento non accademici. E molti giovani. Lo prova ancor di più il fatto che siamo sommersi da proposte su argomenti da trattare. Su personaggi da invitare. E siamo stati costretti a dire vari (talvolta) dolorosi no. A rinviare appuntamenti intriganti. Pur avendo aumentato il numero degli appuntamenti. Varie le novità del nuovo ciclo. La prima. Si affianca a noi l’Università Orientale. Quando Pasquale Ciriello ha manifestato l’interesse del suo glorioso Ateneo all’iniziativa ne siamo stati orgogliosi e felici. A Napoli sempre di più le Università fanno sistema. A vantaggio della città e dei suoi giovani. Altro che farsi concorrenza per accaparrarsi “i clienti”. Le conferenze organizzate insieme all’Orientale daranno vita ad un ciclo nel ciclo dal titolo “Messaggerie Orientali”. La prima messaggeria sarà ospitata a gennaio 2006. E sarà una relazione di Franco Mazzei dal titolo “Confucio, l'occidente ed il mercato”. Altra novità. Fa capolino “Alla corte di Federico II” l’Economia. Con l’intervento di Marco Pagano “La finanza può aiutare la crescita”. Si andrà poi dal tema “Alimenti, salute, ed evoluzione dell’uomo” sviluppato da Salvatore Auricchio alla “Genetica delle popolazioni” di cui parlerà il maggiore esperto, Luigi Cavalli Sforza. Dal “Rapporto tra arte e molecole “ affrontato da Vincenzo Pavone al tema di grande attualità “Le cellule staminali: miniere di salute” curato da Franco Salvatore .“Quando le vecchie tecnologie erano nuove: la nascita delle telecomunicazioni” è invece l’affascinante titolo della conferenza di Ovidio Bucci e “Platone mondato di ogni imperfezione”, quella del grande fisico Giorgio Parisi . Due importanti fuori programma “acchiappati a volo” grazie a Luciano De Menna ed a Giancarlo Vesce. La conferenza di Bruno Coppi del MIT di Boston dal titolo “Energia ed ambiente”. E quella di Allan J.Hobson professore di Psichiatria all'Harvard Medical School “Dagli angeli ai neuroni: l’arte e la scienza dei sogni.” Un programma, in definitiva, di straordinario interesse per i problemi trattati e per il valore assoluto dei conferenzieri. I testi delle conferenze e tutti gli interventi apparsi sulle pagine del Corriere nel 2004 sono stati raccolti in un bel volumetto. (Che ha avuto un gran successo). Così faremo per il 2005. Un’ultima novità, rivolta ai giovani. Un concorso per i migliori articoli divulgativi su argomenti scientifici. Riservato a studenti, dottorandi e specializzandi della Federico II al di sotto dei trentacinque anni. I temi scelti per la prima edizione sono “La teoria della relatività” ed il “Genoma umano”. Ci aspettiamo una partecipazione entusiastica.

Guido Trombetti

Concorso “Diffusione della cultura scientifica -FEDERICO II”

Regolamento

Articolo 1

Il Concorso “Diffusione della cultura scientifica -Federico II” è una competizione a cadenza annuale , promossa dal Centro COINOR dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, per la diffusione della cultura scientifica attraverso la composizione di un breve articolo su due temi individuati di anno in anno. I temi scelti per la prima edizione sono:

• “La teoria della relatività”

• “Il genoma umano”

Articolo 2

Obiettivo del Concorso è sostenere la diffusione e la divulgazione di temi scientifici. Il Concorso è rivolto esclusivamente a studenti, dottorandi e specializzandi dell’Ateneo Federico II. La partecipazione è consentita a coloro che alla data di scadenza del bando sono regolarmente iscritti ad un corso di Laurea, di Dottorato o ad una Scuola di Specializzazione della Federico II e non abbiano superato il 35mo anno di età. I primi due classificati, per ognuno dei temi, riceveranno un attestato ed un premio di:

• 1.000,00 euro per il primo classificato. • 500,00 euro per il secondo classificato.

Articolo 3

La giuria è composta da cinque membri. Il Magnifico Rettore, o persona da lui delegata, che la presiede e quattro componenti designati dal Comitato Direttivo del Centro COINOR.

Articolo 4

Il Concorso vuole sviluppare e sollecitare la riflessione su argomenti di carattere scientifico. La giuria valuterà in particolare la capacità dei concorrenti di coniugare il rigore scientifico e metodologico con l’accessibilità degli scritti ad un pubblico di non specialisti. Gli elaborati dovranno essere inediti e originali. Le determinazioni della Giuria, e la graduatoria finale sono insindacabili.

Articolo 5

Il concorso ha inizio alla data della pubblicazione del presente regolamento sul sito Web della Federico II (14 ottobre 2005) e scade alla mezzanotte del 10 febbraio 2006. Coloro che intendono partecipare al concorso devono innanzitutto registrarsi all’indirizzo www.concorsodcs.unina.it, compilando la maschera presente nella sezione apposita e compilando tutti i campi previsti. A seguito della registrazione al candidato verrà inviata una e- mail di avvenuta iscrizione contenente anche una Login ed una Password. Grazie a tali Login e Password egli potrà accedere all’area riservata dove troverà il modulo per l’inserimento dello scritto. Ogni concorrente può partecipare con un solo elaborato per ognuno dei due temi individuati. L’elaborato non potrà superare le 8000 battute spazi inclusi e potrà contenere immagini per un massimo di 400 kbyte. Il concorso avviene esclusivamente per via telematica. Non si accettano elaborati inviati per altra via. Gli elaborati dovranno essere inviati, entro la mezzanotte del 10 febbraio 2006 .

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Articolo 6

Eventuali diritti d'autore sul lavoro inviato rimangono dell’autore. Gli elaborati dovranno essere inediti e originali. L’Università degli Studi di Napoli Federico II si riserva il diritto a pubblicarli solo sulle pagine Web del sito di Ateneo.

Articolo 7

L’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Giuria non assumono alcuna responsabilità per eventuali smarrimenti, utilizzi illeciti o eventuali danni agli elaborati inviati. A tal fine si invitano i partecipanti a conservare sempre copia del materiale inviato. Per ogni controversia è competente il Foro di Napoli.

Prof. Carlo Viggiani

Carlo Viggiani si è laureato in Ingegneria Civile a Napoli nel 1960. Ha insegnato nelle Università di Pavia, della Calabria a Cosenza, della Basilicata a Potenza; dal 1974 è ordinario di “Fondazioni” nell’Università di Napoli Federico II. Ha insegnato e tenuto Conferenze e Seminari in molte prestigiose Università Europee, Americane, Australiane, Giapponesi. E’ stato Direttore della Rivista Italiana di Geotecnica; membro del Comitato Editoriale del Journal of Numerical and Analytical Methods in Geomechanics; è Direttore Scientifico della collana “Argomenti di Geotecnica” dell’Editore Hevelius. E’ Autore o co-Autore di 4 libri e oltre 170 lavori scientifici su vari argomenti di Meccanica dei Terreni e Ingegneria Geotecnica. E’ stato insignito della Bishop Gold Medal for Geotechnical Research dalla Institution of Civil Engineers di Inghilterra. E’ stato Chairman dello European Committee for Geotechnical Aspects of Earthquake Engineering. I suoi interessi di ricerca vanno dalla teoria della consolidazione alle fondazioni su pali, ed includono le applicazioni dell’Ingegneria Geotecnica alla conservazione dei monumenti e dei siti storici. Presiede il Comitato dell’Associazione Internazionale di Geotecnica che si occupa di “Preservation of Monuments and Historic Sites”. Dal 1990 al 2002 è stato Componente del Comitato Internazionale per la Salvaguardia della Torre di Pisa, della quale si era interessato a vario titolo a partire dal 1963; attualmente è membro del Gruppo di Sorveglianza e Monitoraggio della Torre.

COME ALLA CORTE DI FEDERICO II la torre di pisa: ritorno al futuro

LA TORRE DI PISA E’ TORNATA AL stabilizzazione. A differenza delle molte FUTURO Commissioni che lo avevano preceduto, questo Comitato aveva il compito non solo Carlo Viggiani di studiare il problema, ma anche di attuare i provvedimenti necessari. Professore di “Fondazioni” La stabilizzazione è stata una sfida difficile Università degli Studi di Napoli Federico II per l’Ingegneria Geotecnica. Ogni disturbo al terreno di fondazione poteva essere molto pericoloso; pertanto le tecniche La Torre di Pisa, assieme alla cattedrale, al convenzionali, come iniezioni o battistero e al cimitero monumentale, fu sottofondazioni con pali, comportavano un eretta nel Medio Evo, nel periodo di rischio inaccettabile. Inoltre il valore di un massima potenza e splendore della monumento viene conservato Repubblica Pisana. La Piazza dei Miracoli è salvaguardandone non solo l’immagine, ma la stupenda manifestazione dell’unità ideale anche i materiali, lo schema strutturale e i che si ebbe allora fra i poteri religiosi, segni lasciati dal tempo e dalle vicende spirituali e politici; nei monumenti che la trascorse. L’intreccio fra questa adornano si intrecciano storia artistica e problematica e quella più propriamente storia civile, conferendo loro uno tecnica ha reso il caso assai difficile e straordinario carattere di segno e simbolo stimolante. della città. Gli studi condotti dal Comitato, la graduale La Torre è fondata però su terreni scadenti e laboriosa comprensione dei mali della e molto deformabili e la sua inclinazione, Torre, la concezione e la definizione degli iniziata già durante la costruzione, è andata interventi provvisori e definitivi di crescendo nei secoli fino a raggiungere la stabilizzazione ed infine la loro attuazione soglia dell’instabilità. Nel 1800 e 1900, hanno richiesto ben dodici anni. Come come spesso accade, tentativi di ormai tutti sanno, il Comitato ha ridotto correggerne i mali hanno portato ad un l’inclinazione della Torre di circa mezzo loro aggravamento. grado (lo strapiombo, di oltre cinque metri, Nel 1990, anche a seguito del crollo della è stato ridotto di circa 44 cm) Torre Civica di Pavia, la Torre di Pisa fu semplicemente inducendo un cedimento chiusa ai visitatori e venne insediato un differenziale della fondazione con Comitato Internazionale per la sua l’asportazione di piccole quantità di terreno

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al di sotto della Torre, dalla parte sopra Il 16 giugno 2002, festa di S. Ranieri, santo pendenza. La Torre è così tornata nella protettore della città di Pisa, la Torre ormai configurazione che aveva all’inizio del 1800. resa sicura è stata restituita alla città.

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10 COME ALLA CORTE DI FEDERICO II la torre di pisa: ritorno al futuro

LA TORRE DI PISA “DOPO LA CURA” accurate): ma vale la pena di mettere in

risalto alcuni aspetti generalmente

Salvatore Settis trascurati, che sono invece (credo) proprio i

Professore di Storia dell’arte e dell’archeologia classica più importanti. Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa Prima di tutto, un po' di storia. La

Torre di Pisa non è un campanile qualsiasi, e anche se non pendesse sarebbe la torre campanaria più complessa e interessante del medioevo europeo. La pendenza naturalmente non era nelle intenzioni dei Dopo oltre dieci anni di chiusura (per primi architetti, ma fu una conseguenza ragioni di sicurezza) e di "lavori in corso", in della natura del suolo, e anzi durante la cui la Torre Pendente fu inaccessibile e costruzione si cercò in vario modo di circondata dalle macchine di un complesso contrastarla, per esempio spostando la cella cantiere, da qualche anno è possibile di campanaria verso il lato nord in modo da nuovo visitarla come un tempo, salendo compensare almeno in parte l’inclinazione fino in cima. Sparite le impalcature (sono dal lato opposto. Ma è anche grazie alla rimaste solo quelle per il restauro delle pendenza che la Torre è diventata uno dei superfici), spariti i macchinari, la Torre monumenti più famosi del mondo, simbolo sorge di nuovo dal verde prato di Piazza dei e sintesi dell’Italia non meno del Colosseo. Miracoli. Di nuovo, e più "giovane": perché Perciò è ancor più importante ricordarsi che "dopo la cura" la Torre pende il dieci per (lo ha dimostrato uno studioso svizzero) cento meno di prima. La pendenza, che era quegli antichi architetti pisani ne di 19.995 arcosecondi (o, detto altrimenti, svilupparono il progetto sulla base di di circa 4,50 metri) è stata ora ridotta di cognizioni matematiche e geometriche 1830 arcosecondi (o, detto altrimenti di elaborate dai Greci antichi, ma note nel circa 44 centimetri). In altri termini, la medioevo solo agli studiosi arabi. Perciò Torre è tornata alla pendenza che aveva uno dei maggiori simboli dell’Occidente agli inizi dell'Ottocento, dopo un lungo europeo e della sua civiltà cristiana non periodo di relativa stabilità che, c'è ragione potrebbe esistere senza la mediazione della di credere, dovrebbe ripetersi da ora in poi. scienza araba, in quell’età assai più avanti Della riduzione di pendenza e della di quella europea e assai più attenta alla riapertura i media hanno ampiamente parlato (con informazioni non sempre

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tradizione scientifica e filosofica della Grecia Salvaguardia della Torre considerò questa classica. metodologia, fin dal principio, come una delle possibili soluzioni per salvare la Torre. Ma a chi è venuta l'idea vincente che La "sottoescavazione" ha fatto dunque un ha portato al salvataggio della Torre? La bel viaggio: da Pisa a Pisa, via Città del soluzione adottata per ridurne la pendenza Messico. è la "sottoescavazione controllata", che consisteva in sostanza nell'estrarre Ma dall'esporre il concetto della delicatamente e gradualmente dal terreno, sottoescavazione a predisporre ed attuare sul lato nord (opposto a quello verso cui la un vero e proprio progetto, la strada è Torre pende) piccole quantità di terreno. Si lunga. Il Comitato preposto alla sono create in tal modo minuscole cavità salvaguardia della Torre ha accuratamente che la Torre, col suo stesso peso, ha considerato varie soluzioni alternative gradualmente "chiuso", tornando (all'inizio qualcuno aveva persino suggerito leggermente verso nord e con ciò riducendo anche di smontare la Torre, in tutto o in la propria inclinazione. Questa soluzione è parte!), e ha scelto la sottoescavazione solo stata immaginata per la prima volta per la dopo elaboratissimi calcoli, e dopo aver Torre da un ingegnere italiano, Ferdinando predisposto sulla stessa Piazza, nei pressi Terracina, che la espose in un brevissimo del Battistero, un campo sperimentale. Fu articolo sulla rivista Géotechnique del allora costruito un cilindro di cemento 1962. Era un articolo concettuale e teorico, armato, e se ne modificò l'inclinazione con perché in quel momento la Torre non la sottoescavazione: solo dopo il positivo correva imminenti pericoli, né Terracina esito di questo esperimento su un suolo di aveva incarico di occuparsene. Ma fra i composizione identica a quello su cui sorge lettori di quell'articolo vi fu un giovane la Torre fu possibile mettere a punto il messicano che studiava ingegneria a Roma, progetto finale, e quindi eseguirlo con pieno e che se ne ricordò trent'anni dopo, quando successo. dovette occuparsi della cattedrale di città Ma perchè il Comitato ha scelto, fra del Messico, i cui muri tendono a le tante metodologie possibili e consolidate, sprofondare nel terreno (l'estrazione di proprio la sottoescavazione che aveva un terreno cominciò nel 1993). L'esperimento carattere così sperimentale? E' ovvio che messicano rilanciò l'idea di Terracina: e fu quando si è deciso in quel senso il risultato anche per questo che il Comitato per la finale era considerato garantito; ma la vera

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ragione della scelta, quella che potremmo l'inclinazione, e con ciò assicurare ancora al chiamare la "filosofia dell'intervento", è monumento una lunga vita. un'altra (e non è stata sufficientemente Questa "filosofia d'intervento", col intesa e sottolineata). Molto presto, nelle suo finale successo, è tanto più notevole se sue riunioni che si tenevano a Pisa ogni si pensa alla composizione del Comitato che uno-due mesi con ritmo implacabile, il ha messo a punto e portato a termine il Comitato giunse alla determinazione di progetto. Nominato dall'ultimo governo optare, a parità di sicurezza del risultato Andreotti, il Comitato (a carattere tecnico e finale, per la soluzione che consentisse di non politico) è passato attraverso tutti i rispettare al massimo l'integrità della Torre cambiamenti politici di dieci, travagliati anni come monumento storico; che non ne di storia italiana, e ha portato a conclusione compromettesse neppure in minima parte i lavori, grazie a una legge speciale (più la natura di edificio medievale. Per volte rinnovata) che riconosceva le ragioni intenderci: la soluzione brutale di smontare di urgenza dell'intervento e assicurava la Torre e ricostruirla, magari con un'anima finanziamenti e procedure straordinarie di cemento armato rivestita degli antichi (questo progetto è stato interamente marmi, avrebbe sì ricreato l'apparenza della finanziato dallo Stato). Ed è stato, questo, Torre, ma ne avrebbe distrutto la sostanza, un comitato costruito all'insegna cancellando per sempre ogni traccia delle dell'interdisciplinarietà. Presieduto da un tecniche costruttive di quegli antichi famoso geotecnico polacco che insegna da maestri. Altre soluzioni sarebbero state molti anni in Italia, Michele Jamiolkowski, il comunque invasive, anche se meno dello Comitato ha avuto nel corso del tempo poco smontaggio. La sottoescavazione invece ha meno di venti membri di cinque diversi permesso di salvare la Torre senza Paesi oltre l'Italia. Ingegneri geotecnici, nemmeno toccarla, agendo non sull'edificio ingegneri strutturisti, esperti di restauro ma sul suolo composito ed "elastico" col architettonico e materico e di litologia, quale esso interagisce da secoli. Questa storici dell'arte, archeologi. E' stata, per soluzione è stata dunque rispettosa non tutti i membri di un Comitato tanto solo dell'integrità della Torre, ma anche del composito, un'esperienza professionale suo "codice genetico": lo stesso suolo che straordinariamente interessante lavorare ne ha provocato l'inclinazione è stato fianco a fianco, confrontando i diversi saperi opportunamente trattato per ridurre e giungendo, dopo discussioni lunghe e appassionate, a una soluzione che accoppia

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il massimo della tecnologia contemporanea diverse competenze, e i poteri necessari per col massimo del rispetto per la storia del agire poi subito e senza mediazioni sul monumento e per la filosofia del restauro. monumento stesso. Si capisce come mai un esperto Questa è dunque la lezione del progetto francese, Jean-Louis Taupin, abbia definito Torre: la nostra cultura della conservazione, il lavoro del Comitato "una rivoluzione fra le più avanzate del mondo grazie anche culturale": perché tale è stata l'idea di all'esperienza dell'Istituto Centrale per il convocare intorno a un insigne monumento Restauro (che in tutto il progetto ha avuto esperti di discipline, culture, linguaggi un ruolo essenziale), ha saputo combinarsi diversi, che hanno elaborato una strategia in perfetto equilibrio, in un intenso dialogo comune, mirata non solo a studi astratti ma transdisciplinare, coi saperi tecnologici, per a un concreto intervento, altamente consegnare alle generazioni future uno dei specialistico e sofisticato, unico al mondo monumenti più famosi del mondo. E' una per metodologia e per esiti. Il problema lezione di cui dovremmo essere tutti più della Torre, per la stretta connessione fra consapevoli, che dovremmo saper rischio di collasso strutturale, pendenza e "esportare". degrado dei materiali, richiedeva un tale approccio unitario: non solo confronto, ma sintesi e integrazione fra i risultati delle

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CAMPO DEI MIRACOLI A PISA vertice del suo prestigio politico, le

consente di tenere per un secolo l'egemonia Renato De Fusco del Mediterraneo occidentale e ravviva il Professore di Storia dell’Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II civico orgoglio della discendenza diretta da Roma. Il duomo, iniziato poco dopo, ne è

l'espressione più rappresentativa. Gli

ingenti profitti ricavati dalla vittorie

marinare permisero alla città di realizzare Com'è , la città di Pisa, pur un gruppo di edifici monumentali tra i più essendo oggi distante circa 13 km dal famosi del mondo, quelli del Campo dei mare, nell'alto Medioevo sorgeva assai più Miracoli - uno spazio erboso nel quale si vicino ad esso dal quale si è elevano la Cattedrale (1063), il Battistero progressivamente allontanata a causa dello (1153), il Campanile (1173) e il spostamento della linea costiera dovuto Camposanto (1278) . all'azione sedimentaria dell'Arno. Pertanto, nonostante la sua attuale ubicazione Secondo alcuni storici, il maggiore interna, la città faceva parte delle contributo italiano all'architettura e Repubbliche marinare - Amalfi, Genova, all'urbanistica medievali non va visto in Pisa e Venezia - che, nel massimo fiorire questi edifici, pur di grande valore ed della civiltà comunale medievale, anche originalità, bensì nella piazza che li contiene conservando sostanzialmente la forma con vari significati; astrologico: le fabbriche istituzionale degli altri Comuni italiani, si sono ubicate secondo la disposizione degli distinsero per il fatto che la loro attività astri dell'Ariete; classico: tale era infatti il economica era basata quasi essenzialmente raggruppamento degli edifici monumentali sugli scambi commerciali marittimi. greci e romani; cristiano: l'intento simbolico

di esprimere con essi l'intero ciclo Dopo le dominazioni ostrogota, dell'esistenza, dalla nascita alla morte. bizantina, longobarda, Pisa ha una rinascita Altamente apprezzato dalla storiografia è il « carolingia ». Già nel X secolo è un centro fatto che, come il duomo di Spira e alcune di cultura classica, specialmente giuridica. cattedrali inglesi, il Campo dei Miracoli non Città marinara, è in contatto con è al centro della città, ma in una zona Costantinopoli e con l'Islam. La lotta sul periferica presso le due strade che mare contro i Saraceni, vittoriosamente conclusa a nel 1063, che segna il

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conducevano, rispettivamente, a Lucca e alla marina. Accanto alla Cattedrale e vicino al suo abside sorge il Campanile, opera E veniamo alle opere d'architettura. dell'architetto-scultore Bonanno, una torre La «figura» di pianta della Cattedrale, la più circolare del diametro di m. 15,80, alta otto grande delle chiese romaniche toscane, si piani di arcatelle che la circondano tutta. presenta come l'unione di tre basiliche: una Questa torre pendente, famosa nel mondo, corrispondente al corpo longitudinale della aveva una inclinazione in continuo aumento chiesa a cinque navate culminante in dovuta al cedimento delle fondazioni, un'abside, le altre due corrispondenti alle ali rettificata e consolidata da recenti restauri. del transetto a tre navate, anch'esse In asse con la Cattedrale e distante dalla culminanti in un'abside. L'incontro fra la facciata di questa è il Battistero, disegnato basilica maggiore e le basiliche-transetto, dal su pianta circolare, con uno ovvero corpi di fabbrica di diversa spazio centrale del diametro di m. 18,24 e ampiezza, dà luogo ad un rettangolo un ambulacro che porta l'edificio a circa sormontato da una cupola ogivale a pianta quaranta metri di diametro. La struttura è ellittica. La volumetria esterna riflette coronata da un tetto emisferico all'esterno l'articolazione degli spazi interni, a meno attraverso il quale penetra un cono tronco della facciata che, al di sopra del primo coperto da una piccola cupola che copre lo ordine, ne presenta altri quattro spazio centrale. contrassegnati dalle famose loggette in cui i classici archetti pensili lombardi sono qui Completa il complesso delle sostenuti da colonnine. Questo fabbriche monumentali il Camposanto, caratteristico motivo, presente anche grande chiostro rettangolare costruito nell'ultimo ordine dell'abside principale, intorno al prato dell'antico cimitero, nel ripreso nel Battistero e nei piani della Torre quale si aprono eleganti quadrifore ad archi inclinata, è, per la maggioranza degli intrecciati, con all'interno preziosi affreschi autori, di origine orientale. Due architetti si dell'Orcagna e di . Sintesi di ricordano per la cattedrale di Pisa: Buscheto motivi classici, siriaci, anatolici, armeni, che la iniziò e Rainaldo che intervenne nel islamici, siculo- normanni, ecc. le opere del 1100, allungando la chiesa di tre campate e Campo dei Miracoli sono, accanto al ideando il significativo elemento delle paradigma del S. Ambrogio di Milano, il loggette pensili.

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maggiore contributo italiano allo stile romanico.

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PISA, FEDERICO II E LA duomo. Tra essi il famoso campanile, meglio MATEMATICA noto come Torre pendente, i cui lavori,

iniziati nell’agosto del 1173 e rimasti ben Giovanni Vitolo presto interrotti per il cedimento del

Professore di Storia Medievale terreno, furono ripresi solo un secolo dopo, Università degli Studi di Napoli Federico II nel 1275.

Un ruolo importante nella storia di

Pisa di quei decenni ebbe il rapporto assai La spedizione di Pisani e Genovesi stretto con gli imperatori svevi, che portò la contro al-Mahdia (Tunisia) nel 1087 e la città a configurarsi come un punto di forza sconfitta nel 1284 dei Pisani da parte dei dello schieramento ghibellino in Italia. Gli Genovesi nella battaglia della Meloria sono anni di regno di Federico II, in particolare, due eventi di non trascurabile importanza dalla sua incoronazione imperiale nel 1220 sul piano militare, ma certamente di grande alla morte nel 1250, furono quelli nei quali rilevanza su quello ideologico e Pisa visse l’ultima fase del suo dell’immaginario collettivo. Il primo si protagonismo in Toscana e nel colloca nella fase iniziale di uno Mediterraneo, giungendo il 4 maggio del straordinario sviluppo di Pisa, che la portò a 1241 a sconfiggere presso l’isola del Giglio giocare un ruolo di protagonista in un la flotta genovese, che trasportava i vescovi Mediterraneo ormai non più egemonizzato diretti a Roma per il concilio convocato da dal mondo islamico, ma sotto il crescente Gregorio IX dopo la seconda scomunica controllo delle repubbliche marinare italiane dell’imperatore. e di altri organismi politici dell’Occidente In città soggiornò lo stesso Federico cristiano. Il secondo sancì invece per Pisa II in uno dei suoi frenetici spostamenti l’inizio di un declino irreversibile, che la attraverso l’Italia, in compagnia del filosofo, rese, prima, subalterna a Genova e poi astronomo e matematico Michele Scoto. direttamente dipendente da Firenze (1406). Insieme a lui si intrattenne con il grande Tra l’uno e l’altro evento bellico una storia matematico Leonardo Fibonacci, al quale si esaltante di realizzazioni sul piano sia delle deve l’introduzione nella cultura latina del istituzioni politiche e sociali sia della sistema numerale arabo-indiano e dello codificazione del diritto e della costruzione zero. L’incontro è rievocato dallo stesso dello spazio urbano, in cui si colloca anche il Fibonacci nel suo Liber quadratorum, nel complesso degli edifici della piazza del

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quale ricorda di aver discusso con il sovrano Corradino nel suo estremo tentativo di della possibilità di «trovare un numero recuperare il trono di Sicilia. Insieme a lui il quadrato che, aumentato o diminuito di 29 ottobre del 1268 a Napoli, nella piazza cinque, fa nascere sempre un numero del Mercato, fu decapitato, oltre al duca quadrato». d’, anche il conte Gherardo di La fedeltà alla causa imperiale, ma anche il Donoratico, capo di uno dei più potenti tentativo di spezzare l’accerchiamento da casati pisani. parte delle città guelfe della Toscana furono all’origine del sostegno militare dato a

L'antico stemma di Pisa in un bassorilievo romanico.

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PISA E LA TORRE, UNA STORIA campanaria, ed anche questa seconda e INSCINDIBILE lunga interruzione contribuì ad evitare il crollo della torre per cedimento dei terreni Carlo Greco di fondazione, consolidatisi nel tempo sotto il graduale aumento delle pressioni indotte Professore di Tecnica delle Costruzioni dall’incremento dei carichi. Università degli Studi di Napoli Federico II Durante il lungo periodo dell’edificazione

l’inclinazione della struttura rispetto all’asse

verticale aumentò sensibilmente, tanto che La vicenda “statica” della Torre di prima della costruzione della cella Pisa comincia dalla sua costruzione, iniziata campanaria essa superò il valore di un nell’anno 1173, ed è collegata in qualche grado e, con il lento e progressivo modo alla storia della città. Dopo un cedimento del terreno di sedime, raggiunse periodo di circa cinque anni, infatti, la all’inizio del secolo XIX i cinque gradi. costruzione fu sospesa, quando la sua Si configuravano in tal modo due aspetti elevazione aveva raggiunto il quarto ordine, estremamente pericolosi per la ossia 28 m, per motivazioni determinate conservazione della torre: da un lato, con dalle vicende politiche ed economiche della l’aumentare dello strapiombo si profilava il Repubblica ed a questa sospensione, durata rischio di una perdita di stabilità sia in quasi un secolo, la torre deve la sua attuale quanto il suo baricentro, posto a circa 23 m esistenza: in questo periodo i terreni della dalla fondazione, si avvicinava sua fondazione, costituiti da strati gradualmente al perimetro della caratterizzati da elevata deformabilità, fondazione, sia con il conseguente ebbero modo di consolidarsi sì da evitare aggravamento delle tensioni di una loro inevitabile rottura ed il crollo della compressione sul terreno di fondazione, struttura. Nel 1278, ripresi i lavori otto anni dall’altro la struttura muraria della prima, si raggiunse un’altezza di circa 50 costruzione veniva ad essere sempre più m, ma i lavori furono di nuovo interrotti, sollecitata e poteva verificarsi un suo probabilmente per la crisi della Repubblica cedimento improvviso. pisana dopo la sconfitta da parte della flotta Gli studi eseguiti sul fenomeno nel secolo genovese nella battaglia della Meloria. scorso dimostravano che il movimento di Solamente nel 1370, dopo due secoli rotazione della costruzione aveva un dall’inizio della costruzione, l’opera fu andamento accelerato, nonostante gli completata con l’edificazione della cella

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interventi effettuati, taluni dei quali costruzione di circa mezzo grado certamente non avevano giovato a sessagesimale, corrispondente ad uno migliorare le condizioni di sicurezza spostamento verso Nord della settima dell’opera, tanto che nel 1988 si venne alla cornice (a quota di circa 50 metri) di 43 determinazione di inibire l’ingresso dei centimetri, riconducendo la pendenza a visitatori alla torre, per il rischio della quella di duecento anni addietro, con rottura della struttura muraria. l’amplificazione del grado di sicurezza della Gli interventi progettati ed i lavori che ne torre al ribaltamento e la significativa seguirono, negli anni fra il 1990 ed il 2001, riduzione delle pressioni sul terreno. hanno portato ad un raddrizzamento della

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L’ANTICA ALLEANZA L’arte, secondo l’opinione di Goethe, può Arte e Matematica in Piazza dei salvare il mondo dal caos. Nel disordine Miracoli minaccioso essa crea dei principi di ordine e rasserena. Ritrova ad esempio forme Luciano Carbone costanti e ripetizioni regolari. Può allora allearsi con quella scienza che più tende a Professore di Analisi Matematica creare e contemplare simboli: la Università degli Studi di Napoli Federico II matematica.

E Piazza dei Miracoli viene eretta in

un’abbondanza di armonie matematiche. Immaginate di far parte di un Eccone alcuni esempi: forme geometriche gruppo di turisti in giro per l’Italia. Siete pure, simmetrie, sezioni auree…. alla fine delle vostre peregrinazioni: poco o La torre è un cilindro e allora ogni nulla vi emoziona. Da Firenze la vostra piano diametrale perpendicolare alla base è guida vi conduce a Pisa in Piazza dei di simmetria; il battistero è un cilindro Miracoli. Il cielo è limpido e azzurro; concluso da una semisfera e ha gli stessi macchie umane in movimento punteggiano piani di simmetria; la cattedrale, a croce il verde vivo del prato e il bianco splendente latina come il corpo umano, è simmetrica dei monumenti. Certo non potete resistere rispetto al piano mediano del braccio lungo alla tentazione di farvi fotografare mentre della croce; la sua facciata si inserisce in un sostenete, sorridendo, la torre che pende. quadrato; grosso modo il diametro del Immaginate ora di far parte di un battistero è la sezione aurea dell’altezza, il gruppo di studiosi riuniti a Pisa per lato corto della cattedrale è la sezione discutere qualche tema scientifico. La aurea del lato lungo; l’asse minore della giornata è finita, siete stanchi. Dopo cena cupola ellittica è la sezione aurea dell’asse passeggiate in Piazza dei Miracoli; è maggiore….. deserta: la luce lunare riflessa dalle trine Ma qualcosa minaccia l’ordine ritrovato, dei marmi penetra nell’erba. Vi un ricordo del caos da cui emerge e una tranquillizzate, ma una lieve inquietudine promessa di un ritorno ad esso: l’asse della penetra in voi: è la torre che pende. torre non è perpendicolare al piano di Si possono chiarire queste emozioni appoggio. estetiche? Domanda dalle mille risposte. Ma non è solo quest’ordine, l’ordine Scegliamone una. geometrico, che lega il mondo. Speculazioni

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esoteriche e numerologia si intrecciano in forse la casa di Dio (il Padre)? La torre Piazza dei Miracoli e le interpretazioni sono campanaria la Sua voce (il Figlio)? Il tante. Battistero il luogo ove Egli continuamente si In principio vi è la monade pitagorica; la manifesta (lo Spirito Santo)? Ecco l’Haghia riflessione su di essa in quanto tale produce Triada, la Santa Trinità. la diade e la contemplazione di essa a sua Ma questa è un’altra storia e un’altra (?) volta produce la triade. La cattedrale non è matematica.

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GALILEO E LA TORRE PENDENTE semplicemente di una esperienza dimostrativa della non correttezza della tesi Marco Napolitano di Aristotele, poiché Galileo già sapeva quale sarebbe stato il risultato. Professore di Istituzioni di Fisica nucleare e Molti hanno successivamente raccontato di subnucleare Università degli Studi di Napoli Federico II questa esperienza introducendo elementi

inventati, taluni palesemente falsi, che hanno acceso un dibattito sul fatto che essa Dovrebbe essere il 1590 o il 1591. sia mai stata realizzata. Stillman Drake, Possiamo immaginare la scena: Galileo in uno dei maggiori studiosi di Galileo e delle cima alla torre pendente che sta per lasciar sue opere, nella sua biografia scientifica di cadere simultaneamente due sfere dello Galileo, si mostra propenso a credere che stesso materiale ma di peso diverso – l’esperienza sia stata realmente eseguita e diciamo l’uno il doppio dell’altro -, studenti fornisce una serie di argomentazioni e colleghi professori ai piedi della torre in piuttosto convincenti a proposito. attesa di controllare l’ordine di arrivo a Che sia stata fatta o no è, però, poco terra dei due gravi. O, se preferiamo: importante; resta il fatto che sarà proprio Galileo, studenti e colleghi professori a Galileo a dedurre, con una serie di terra e un discepolo sulla torre pronto a esperimenti, che corpi in caduta libera nella lasciar cadere le due sfere appena Galileo lo gravità terrestre (nel vuoto) sono soggetti ordini. Ed ecco le sfere che arrivano quasi ad accelerazione costante indipen- contemporaneamente a terra! Aristotele è dentemente dalla loro forma, dalla loro servito! Le due sfere in moto “naturale” massa e dal tipo di materiale del quale sono attraverso lo stesso mezzo non costituiti. Questa legge è una pietra miliare mantengono un rapporto di velocità pari al nella storia della scienza; essa e, ancor più, rapporto dei pesi ma, piuttosto, (fatto salvi la legge di inerzia costituiscono l’origine gli effetti dovuti alla presenza dell’aria) si della fisica moderna. muovono con la stessa velocità! Personalmente voglio credere che la E’ veramente accaduto? Galileo non lo dice dimostrazione dalla torre sia stata nei suoi scritti; lo racconta Vincenzo Viviani, realmente fatta; oltre al suo significato suo allievo e biografo; glielo avrebbe detto scientifico mi piace molto la sua teatralità: lo stesso Galileo in tarda età ad Arcetri. E la bellissima piazza dei Miracoli, studenti, non si trattava di un “esperimento” ma

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professori e curiosi in attesa e lei, la Torre, che sembra fatta apposta per facilitare a dominare la scena con la sua pendenza l’esperimento.

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Incontri straordinari 1 dicembre 2005: ENERGIA ED AMBIENTE - Prof. Bruno Coppi (MIT, Boston) 23 marzo 2006: DAGLI ANGELI AI NEURONI: L’ARTE E LA SCIENZA DEI SOGNI – Allan J. Hobson (Harvard Medical School, Boston)