Cosche D'italia

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Cosche D'italia Settimanale di politica, cultura ed economia realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre” - Onlus. Anno 6 - Numero 21 - Palermo 28 maggio 2012 ISSN 2036-4865 Cosche d’Italia Placido Rizzotto, eroe della Repubblica Vito Lo Monaco l 24 maggio 2012, dopo 64 anni, sono stati celebrati i funerali di stato casuale che tutto ciò sia avvenuto, sempre alla presenza Stato per Placido Rizzotto, alla presenza del Presidente della di Napolitano, dopo la celebrazione del trentennale dell’ucci- IRepubblica, dei rappresentanti della Camera, del Senato, dei sione di La Torre e il ventennale delle stragi di Capaci e via Governi, nazionale e regionale. Nella Chiesa Madre di Corleone D’Amelio. Il messaggio che ricaviamo dall’insieme di queste hanno officiato il Vescovo di Monreale, i parroci e i frati delle chiese manifestazioni, nel momento in cui riprende la strategia della locali, Luigi Ciotti. Solenne riconoscimento per un eroe della Re- tensione, è che per sciogliere i nodi del presente occorre ta- pubblica, proposto qualche mese fa tramite il web da Art21 e da gliare quelli del recente passato condividendo l’analisi storica e L’Unità, rilanciato da uomini politici, associazioni antimafia, sem- politica che mafia, terrorismo, P2, P3, P4, nelle loro diversità plici cittadini e prontamente accolto dal Governo Monti che ne ha strutturali e organizzative, sono tutti frutti avvelenati e illegali di riconosciuto la forte valenza democratica. Ora bisogna estendere quella parte della classe dirigente che non ha mai accettato la il riconoscimento di eroi della Patria a tutti gli altri quarantasei uc- democrazia. cisi dalla mafia nella lotta per la riforma agraria, perché essi come Placido Rizzotto, contadino povero che andato in guerra, di- i partigiani del CentroNord, battendosi contro il latifondo e il suo si- venta partigiano, matura una coscienza di classe che lo porta stema di potere politico e mafioso, hanno contribuito a unire l’Italia a dirigere i suoi compagni contadini verso i diritti, la terra, la de- e a costruire la Repubblica. Con i funerali a Placido, la Repubblica mocrazia, la libertà sociale e politica. Facendo questo percorso fa un grande passo avanti nel superamento delle cause politiche da autodidatta si ricollega al grande alveo democratico dei mai che allora schierarono, invece, gran parte dello Stato contro il mo- dimenticati Fasci Siciliani di fine Ottocento. Il riscatto dal ser- vimento contadino e democratico. Fa un passo avanti anche la vaggio antico del latifondo è una lotta sostenuta dalle masse gerarchia ufficiale della Chiesa che sessantaquattro anni fa sco- socialiste, comuniste e cattoliche, ma osteggiata dalle gerarchie municava i socialisti, i comunisti, cattolici, e della Chiesa, da gran parte dell’apparato quanti li votavano e li frequentavano. E la ria- statale e giudiziario che arriva a giustificare pertura delle indagini decisa dalla Procura Ora bisogna estendere i delitti e la mafia quale guardia bianca. Riz- della Repubblica di Palermo fa sperare che si zotto rappresenta quella sinistra di classe arriverà finalmente alla verità. il riconoscimento di eroi che non si lascia intimidire, pur conoscendo Allora mai fu celebrata una messa in suffragio della Patria a tutti gli i rischi di morte che corre. La Torre che degli uccisi dalla mafia nemmeno del piccolo corre a sostituirlo dopo la sua scomparsa Letizia, dimenticato testimone innocente del- altri quarantasei uccisi alla direzione della Camera del Lavoro di l’uccisione di Placido e a sua volta ucciso dal Corleone è altrettanto consapevole come medico capomafia Navarra. Ieri il vescovo di dalla mafia nella lotta tutti gli altri giovani dirigenti e militanti di Monreale ha riconosciuto pubblicamente che per la riforma agraria, quel tempo dell’impegno titanico necessario Placido, caduto per il suo impegno sindacale per consolidare la giovane Repubblica. In- e politico, è un onore per la sua città. Stato e che hanno contribuito a fatti, La Torre è arrestato un anno dopo Chiesa, dunque, riparano un torto storico unire l’Italia e a co- mentre è alla testa dei contadini che met- verso la democrazia repubblicana che, nata tono a coltura il feudo non coltivato del ba- dalla Resistenza, non è riuscita a difendere i struire la Repubblica rone Inglese. suoi migliori figli, ne ha subito il martirio, co- Sono stati eroi della Patria tutti coloro che si perto gli assassini e i mandanti, accettato i de- batterono per la riforma agraria e per i diritti pistaggi voluti dagli apparati infedeli per destabilizzare il paese. del lavoro e caddero sotto il piombo mafioso come lo furono Le varie strategie della tensione vissute dalla Repubblica, dalla quei politici e funzionari dello Stato i quali, fedeli alla Costitu- strage di Portella della Ginestra del 1947, al terrorismo rosso e zione, hanno creduto nella possibilità di cambiare in meglio il nero alle uccisioni di Moro e Mattarella, di La Torre e Dalla Chiesa, paese con più libertà e giustizia sociale. Nessuno di loro va di- dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio del 1992 a quelle di queste menticato. Tra essi Moro, Mattarella, La Torre, Dalla Chiesa, settimane con gli attentati degli anarchici e la tentata strage di Chinnici, Falcone, Borsellino che da caduti hanno vinto. Senza Brindisi, indicano che opera sempre una volontà destabilizzatrice il loro sacrificio non ci sarebbero stati la prima legge antimafia, in ogni fase critica del Paese. la confisca dei beni ai mafiosi, le condanne all’ergastolo di mi- Non è stato un caso che il Presidente Napolitano dopo Corleone gliaia di mafiosi, giudici schierati contro la mafia a difesa dei si sia soffermato presso il Sasso di Barbato, a Portella della Gine- deboli in nome dell’uguaglianza dei cittadini di fronte la legge. stra, a deporre un corona di fiori sul luogo dell’eccidio compiuto Anche grazie a loro, oggi, i giovani italiani scendono in piazza dalla banda Giuliano, comandato dalla mafia, dai pezzi infedeli a manifestare il loro sdegno contro la mafia e la politica che la dello Stato e della classe dirigente del paese. Così come non è genera e la alimenta impedendo che vincano. Gerenza ASud’Europa settimanale realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre” - Onlus. Anno 6 - Numero 21 - Palermo, 28 maggio 2012 Registrazione presso il tribunale di Palermo 2615/12 - Stampa: in proprio Comitato Editoriale: Mario Azzolini, Mario Centorrino, Gemma Contin, Giovanni Fiandaca, Antonio La Spina, Vito Lo Monaco, Franco Nicastro, Bianca Stan- canelli, Vincenzo Vasile. Direttore responsabile: Angelo Meli - In redazione: Davide Mancuso - Art Director: Davide Martorana Redazione: Via Remo Sandron 61 - 90143 Palermo - tel. 0913482866 - email: [email protected]. II giornale è disponibile anche sul sito internet: www.piolatorre.it; La riproduzione dei testi è possibile solo se viene citata la fonte In questo numero articoli e commenti di: Giuseppe Ardizzone, Gaetano Armao, Matteo Barbero, Daniela Del Boca, Melania Federico, Michele Giuliano, Tano Gullo, Franco La Magna, Salvatore Lo Iacono, Antonella Lombardi, Vito Lo Monaco, Davide Mancuso, Nino Mannino, Gerardo Marrone, Raffaella Milia, Carlo Milani, Angelo Napoli, Giuseppe Nicoletti, Angelo Pizzuto, Francesca Scaglione, Gilda Sciortino, Maria Tuzzo, Alberto Vannucci, Giuseppina Varsalona, Vincenzo Vasile. Il procuratore di Reggio Calabria, Gratteri: “La ‘ndrangheta al Nord è sempre più forte” Antonella Lombardi a 'Ndrangheta che fa affari? Si muove tra Reggio, Mi- lano e il Belgio e parla almeno quattro lingue. Ci è ca- “Lpitato di arrestare uno di questi boss che addirittura parlava il fiammingo, difficilissimo anche per chi è madrelingua". Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, non smette di ripeterlo: per combattere le pervasive infiltrazioni ma- fiose al Nord, occorre liberarsi da ogni stereotipo e ragionare da businessman. "c'è un inspiegabile black out che sembra aver col- pito tutti su quanto avvenuto negli ultimi decenni al Nord - ha detto - ma oggi le mafie al Settentrione sono più forti perché più ricche e chi ha soldi comanda, mentre noi al massimo stiamo pareg- giando, non stiamo vincendo nessuna guerra". Il magistrato pun- tualizza anche quale sia l'incidenza del fenomeno al Nord: "Chi dice che la 'Ndrangheta è arrivata in Lombardia o in Piemonte da un paio d'anni è, nella migliore delle ipotesi, in malafede oppure ignorante - spiega Gratteri - perchè l'omicidio del magistrato Bruno Caccia in Piemonte è del 1983 e perché ci sono stati magistrati ste una cura sulla politica uguale a quella utilizzata per il si- fuoriclasse come Alberto Nobili che già 25 anni fa hanno dimo- stema delle estorsioni". Un'attenzione tale da richiedere ai rap- strato l'esistenza di decine di 'locali' di 'ndrangheta, hanno inda- presentanti oltre alla fedeltà assoluta, la massima discrezione: gato sul loro governo dell'edilizia nel Milanese, ad. Esempio". Una all'esterno non doveva apparire alcun collegamento diretto tra potenza certificata dalla Direzione distrettuale antimafia che nella i politici e i vertici della cosca. sua relazione nota: "In Piemonte la 'Ndrangheta ha una sua con- Un copione simile è stato scoperto in Piemonte, com l'opera- solidata roccaforte che è seconda, dopo la Calabria, solo alla Lom- zione 'Minotauro' che ha smantellato, con 172 indagati, i clan bardia. E' la 'Ndrangheta la protagonista della scena criminale calabresi di stanza a Torino. Un'organizzazione che si articola piemontese, tanto sul versante del traffico di droga, quanto su in un gruppo detto 'crimine' che si occupa di forza armate, nove quello del controllo del territorio, quest'ultimo in fase di sicuro raf- 'locali' ( che devono essere composte da almeno 49 'cristiani'), forzamento". Una mafia così liquida da ridurre al minimo "i con- e una 'bastarda', cioe' una locale che non ha ancora il ricono- trasti interni, risolti raramente con la violenza, che realizza scimento ufficiale dalla casa madre. Cifre che porterebbero a estorsioni più con il condizionamento e l'intimidazione ambientale 500 gli affiliati della 'ndrangheta nel Torinese.
Recommended publications
  • Processo Bagliesi
    CORTE DI ASSISE DI APPELLO PALERMO IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI PALERMO N° 31/2008 Sent. SEZIONE PRIMA N 19/2008 R.G. L’anno duemilaotto il giorno nove del mese di dicembre composta dai Sigg.ri : Notizie di Reato N° 15489/2005 1 Dott. Innocenzo LA MANTIA Presidente Proc. Rep. PA 2 Dott. Alfredo MONTALTO Consigliere Art.___________ Camp. Penale 3 Sig. Gregoria MAURO Giudice Popol. 4 Sig. Vito PAMPALONE “ “ Art.___________ 5 Sig. Pietra MESSINEO “ “ Campione Civile 6 Sig. Giuseppa RE “ “ Compilata scheda 7 Sig. Simone LI MULI “ “ per il Casellario e 8 Sig. Emanuele FANARA “ “ per l’elettorato Addì___________ Con l’intervento del Sost. Procuratore Generale Dott.ssa DANIELA GIGLIO e con l’assistenza del Cancelliere Antonella FOTI Depositata in ha pronunziato la seguente Cancelleria Addì___________ S E N T E N Z A Irrevocabile il ______________ nei confronti di BAGLIESI Salvatore nato a Partinico (PA) il 06.02.1958 ivi res.te in Via delle Capre n.118 (dom. eletto) Arr. il 04.11.2005 scarc. il 18.12.2007 PRESENTE DIFENSORI: Avv. Mario Maggiolo Foro di Pisa Avv. Lucia Indellicati Foro di Termini Imerese con studio in Palermo Via Terrasanta, 93. PARTE CIVILE: LA CORTE Iolanda, nata a Monreale il 02.01.1970 ivi res.te in Via Verdi n.14, in proprio e n.q. di genitore esercente la potestà sui figli minori: PAGE 1 - ROSSELLO Provvidenza, nata a Palermo il 18.08.1990; - ROSSELLO Francesco, nato a Palermo il 18.02.1995; - ROSSELLO Elena, nata a Palermo il 17.07.1999; Tutti rappresentati e difesi dall’avv.
    [Show full text]
  • Processo Lima
    CORTE DI ASSISE - SEZIONE SECONDA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO L’anno millenovecentonovantotto il giorno quindici del mese di luglio, riunita in Camera di Consiglio e così composta: 1. Dott. Giuseppe Nobile Presidente 2. Dott. Mirella Agliastro Giudice a latere 3. Sig. Spinella Giuseppe Giudice Popolare 4. “ Cangialosi Maria “ “ 5. “ Arceri Mimma “ “ 6. “ Vitale Rosa “ “ 7. “ Urso Rosa “ “ 8. “ Rizzo Giuseppe “ “ Con l’intervento del Pubblico Ministero rappresentato dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Gioacchino Natoli, e con l’assisstenza dell’ausiliario Lidia D’Amore ha emesso la seguente SENTENZA nei procedimenti riuniti e iscritti ai N 9/94 R.G.C.A, 21/96 R.G.C.A. 12/96 R.G.C. A. CONTRO 1 1) RIINA Salvatore n. Corleone il 16.11.1930 Arrestato il 18.01.1993 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO- Detenuto per altro - Assente per rinunzia Assistito e difeso Avv. Cristoforo Fileccia Avv. Mario Grillo 2) MADONIA Francesco n. Palermo il 31.03.1924 Arrestato il 21.04.1995 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Giovanni Anania Avv. Nicolò Amato del foro di Roma 3) BRUSCA Bernardo n. San Giuseppe Jato il 09.09.1929 Arrestato il 21.10.1992 - Scarcerato il 05.05.1997 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Ernesto D’Angelo 4) BRUSCA Giovanni n. San Giuseppe Jato il 20.02.1957 Arrestato il 23.05.1996 - Scarcerato il 10.04.1998 LIBERO - Detenuto per altro - Assente per Rinunzia Assistito e difeso Avv. Luigi Li Gotti del foro di Roma Avv.
    [Show full text]
  • 1 Dipartimento Di Scienze Politiche Cattedra Storia Dei Partiti E Dei
    1 Dipartimento di Scienze Politiche Cattedra Storia dei partiti e dei movimenti politici Salvatore Riina: vita criminale e organizzazione mafiosa RELATORE Prof. Andrea Ungari CANDIDATO Priscilla Roscioli Matr. 073562 ANNO ACCADEMICO 2015-2016 2 SOMMARIO Introduzione ......................................................................................................................................... 3 Cosa si intende per il termine “Mafia”? ............................................................................................... 5 ANALISI BIOGRAFICA .................................................................................................................... 8 Infanzia ................................................................................................................................................ 8 Adolescenza: i primi reati .................................................................................................................... 9 Guerra tra Corleonesi ....................................................................................................................... 10 Verso Palermo ................................................................................................................................... 11 Struttura e organizzazione di Cosa Nostra ................................................................................................. 12 Il “sacco di Palermo” ................................................................................................................................
    [Show full text]
  • 18 Settembre 1999
    PRESIDENTE: Buongiorno. Vediamo i presenti. Graviano Giuseppe. è attivato il collegamento audiovisivo con Tolmezzo? ISPETTORE Colella: Buongiorno, signor Presidente, qui è Tolmezzo. Graviano Giuseppe è presente; e attualmente si trova in comunicazione telefonica col proprio avvocato di fiducia. PRESIDENTE: è nella saletta? Non lo vediamo. Non lo vediamo e… ISPETTORE Colella: sì, signor Presidente, perchè è in cabina telefonica. PRESIDENTE: Ah, c’è una cabina che non vediamo, va bene. Allora, intanto ci dà la sua qualità? Lei è ufficiale di Polizia Giudiziaria? ISPETTORE Colella: Sono l’ispettore Colella, Colella Antonio. PRESIDENTE: Bene. Nel caso che non ci sia già un provvedimento, lei è autorizzato a svolgere le funzioni di assistenza nell’udienza, ai sensi dell’articolo 146 disposizioni di attuazione del Codice di procedura penale. Ecco, ci dà atto ora che non sono posti limitazioni, o impedimenti all’esercizio… Prego. ISPETTORE Colella: Do atto che non sono posti impedimenti, o limitazioni, all’esercizio dei diritti e delle facoltà spettanti all’imputato. Che è attivato il collegamento audiovisivo tra l’aula di udienza e il luogo in cui si trova l’imputato, con modalità che assicurano la contestuale, effettiva e reciproca visibilità delle persone presenti nei luoghi collegati e la possibilità di udire quanto vi viene detto. Do atto inoltre che è garantita la possibilità per l’imputato di consultarsi riservatamente con il proprio difensore di fiducia. PRESIDENTE: Grazie. è presente il difensore dell’imputato, l’avvocato Giangualberto Pepi, anche in sostituzione del codifensore, avvocato Salvo. Riina Salvatore. è attivato il collegamento audiovisivo con Ascoli Piceno? VICESOVRINT. Leo: Buongiorno, signor Presidente, da Ascoli.
    [Show full text]
  • Giornale Storico E Letterario Della Liguria
    Conto Corrente con la Posta ANNO XI - 1 55 Ó-XIII Fascicolo I - Gennaio-Marzo GIORNALE STORICO E LETTERARIO DELLA LIGURIA PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE Direttore: ARTURO CODIGNOLA Direzione e Amministrazione G E N O V A - Via Lomellini, 2 1 (Casa Mazzini) Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 FRATELLI PAGANO TIPOGRAFI EDITORI - S. A. V IA M O N T IC E L L I, Jl - GENOVA - TELEFONO 52004 iB«iBMBi>B»f n—«B Il B«fH »**·Μ ·Μ ·~·*.·Μ ·«*»*··*«·»ί e·*·!!·*···*·:!»·«·'··«··"»* *·»··"·*Ι ·Μ·*Ι··· ·«♦·*» »«IBII ·ΙΙ ·ΙΙ·Ι1· II· UBI!· 11*1 Ι·ΙΙ ·ΙΙ·Ι Nostre Edizioni POESIE IN DIALETTO GENOVESE di Martin Piaggio • ò* edizione, curata da Giulio Gatti - Prefazione di L. A. Cervetto . · L. 1 ö .—- LA CUCINIERA GENOVESE di Gio Batta e Giovanni padre e figlio Ratto - 1 S a edizione - Prefazione di Carlo Panseri ...··· L. ö . ANNUARIO GENOVESE FRATELLI PAGANO £ Guida di Genova e Provincia (Lunario del Signor Regina) 1 1 9 ediozione · 3 0 ,« — ; i 1 — SOMMARIO = Arturo Codignola, Il credo di Mazzini - Ferruccio Sassi, E v o lu z io n e delle forme politiche Lunigianesi dal secolo X ll e! X V I - Mario Bat- tietini, Rapporti di Mazzini con democratici del Belgio. - Paola Catel, Ancora sul congresso repubblicano del 30 a p rile 1646. - Renato Giar- delli, Saggio di una bibliografia generale della Corsica. - R A S S E G N A BIBLIOGRAFICA: Arrigo Solini, L'idea dell' unità italiane nell'età napoleonica (Vito Vitale) - Ilario Rinieri, / vesto»'/ della Corsica (Adolfo Bassi) - SPIGOLATURE E NOTIZIE. Giuseppe Bisogni Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012 A n n o XI 1935*XIII F a s c ic o l o 1.° - G e n n a i o -M a r z o GIORNALE STORICO E LETTERARIO DELLA LIGURIA Direttore: A R T U R O CO D IG NO LA Comitato di Redazione : Carlo Bornate - Pietro Nurra - Vito A.
    [Show full text]
  • Il Costume E` Cambiato. Una Parte Rilevante Dei Catanesi Ha Compreso
    Camera dei Deputati —17— Senato della Repubblica XIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Il costume e` cambiato. Una parte rilevante dei catanesi ha compreso che avere rapporti di amicizia con personaggi dell’ambiente malavitoso non era una ragione di forza o di vanto, ma una rinuncia grave al bisogno di legalita`. Una nuova classe politica ha compreso che non e` possibile « gestire » i mafiosi come pacchetti di voti elettorali, perche´e` la mafia che ha la pretesa di gestire la politica, piegandola ai propri fini di lucro e di potere. Ma altri gravi presupposti strutturali permangono e rendono difficile lo sradicamento del sistema di potere mafioso. Sono questi i problemi legati allo sviluppo economico, alla questione minorile, alla endemica disoccupazione, ai modelli culturali di riferimento, alle problematiche di urbanizzazione, alla corruzione, al reinserimento sociale degli emarginati, per i quali qualcosa si e` fatto, ma molto e` ancora da compiersi. E` per questa ragione che tuttora la famiglia di cosa nostra e gli altri gruppi di criminalizzata sono presenti e forti sul territorio nonostante lo sforzo enorme e qualificato che ha contraddistinto la risposta dello Stato negli anni novanta (vd. Infra capitoli5e6). Camera dei Deputati —18— Senato della Repubblica XIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI PARTE SECONDA 1. Attuale situazione della criminalita` catanese. 1.1. Il nuovo assetto della famiglia di « cosa nostra » catanese negli anni novanta. Il nuovo assetto della mafia catanese veniva a determinarsi al- l’indomani della stagione processuale conclusasi con la sentenza del processo ORSA MAGGIORE. Si e` trattato del procedimento che, meglio di ogni altro, ha riassunto le vicende di cosa nostra catanese tra gli anni 70 e gli anni 90, consentendo la condanna di tutti i componenti storici dell’organizzazione e, tra essi, dello stesso Bene- detto Santapaola, di Aldo e Sebastiano Ercolano, Vincenzo Aiello, Eugenio Galea, Natale di Raimondo.
    [Show full text]
  • Il Patto Mafia-Stato Nelle Carte Di Riina
    Il patto mafia-Stato nelle carte di Riina 26 maggio 2003 — pagina 23 sezione: CRONACA PALERMO - Cosa nascondeva Totò Riina nel suo covo? Perché il generale Mario Mori e quegli altri ufficiali del Ros non perquisirono la tana del boss di Corleone e non la sorvegliarono mai? Cosa c' era dentro quella cassaforte scardinata da un muro, aperta con la fiamma ossidrica da una mezza dozzina di mafiosi che entrarono indisturbati nella villa appena qualche giorno dopo la cattura del loro capo? Il sospetto che avanzano alcuni pentiti è che nel covo ci fosse il "papello", quelle richieste che Cosa Nostra inoltrò a pezzi dello Stato a cavallo delle stragi del '92 e del '93 per fermare le bombe mafiose. Pace in cambio di un regime carcerario meno duro, pace in cambio della revisione del maxi processo. Nell' inchiesta giudiziaria sullo "svuotamento" della villa di un boss che era rimasto latitante per un quarto di secolo, tra testimonianze di colonnelli e generali, ci sono infatti anche le confessioni di tre collaboratori di giustizia. Uno è Giovanni Brusca, l' altro è Santino Di Matteo, il terzo è Balduccio Di Maggio. Raccontano dei misteri del covo e delle «carte scottanti» che poteva aver occultato lo «zio Totò», ciascuno di loro però offre una sua verità sui segreti di almeno vent' anni di mafia che custodiva il capo dei capi. Brusca parla del boss di Corleone e subito ricorda «che aveva l' abitudine di conservare i documenti in una cassaforte». Poi aggiunge: «Io stesso, quando Riina abitava alla Molara (è una borgata di Palermo, ndr), l' ho visto varie volte aprire e chiudere una cassaforte a muro, dentro la quale vi erano conservate molte carte».
    [Show full text]
  • IL CACCIATORE Uell’Istinto Innato Da Cacciatore Si Era Già Palesato Durante La Gioventù, Quando Armato Di Fucile Amava Addentrarsi Nei Boschi a Caccia Di Prede
    IL CACCIATORE uell’istinto innato da cacciatore si era già palesato durante la gioventù, quando armato di fucile amava addentrarsi nei boschi a caccia di prede. Saverio Barone adesso è adulto e quel suo raffinato fiuto tra tecnica e istinto ora lo utilizza proficuamente nella sua professione: quella di PM. E’ l’ultimo elemento ad Qessere entrato a far parte del pool antimafia, un gruppo di uomini dello Stato votati alla legge che, a rischio della propria incolumità, hanno fatto della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata una ragione di vita e che per molti, troppi, ha significato trovare la morte. “Il Cacciatore” è una coproduzione Cross Production, Beta Film in collaborazione con Rai Fiction, diretta da Stefano Lodovichi e Davide Marengo, in onda in prima serata e in prima visione su Rai2 da mercoledì 14 marzo. I primi due episodi saranno visibili in anteprima online su RaiPlay da domenica 11 marzo. Liberamente ispirato alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella, raccontata nel libro Cacciatore di Mafiosi , la serie in sei serate è la storia di due mondi, due inferni paralleli: quello degli uomini della giustizia, destinati a vivere sotto scorta in una quotidianità perennemente violata dalla paura di agguati e attentati mafiosi e dall’altra quella dei boss, sempre in fuga, artefici di un presente in cui le uniche regole sono violenza, sangue e morte. Un potere che ha i connotati del male assoluto e che non ha più pietà di nessuno, neppure dei bambini. DA MERCOLEDÌ 14 MARZO SU IN ANTEPRIMA DALL’11 MARZO I PRIMI DUE EPISODI SU PRESENTAZIONE l Cacciatore – liberamente ispirato (Vincenzo Pirrotta), sospettato di collusioni con Leoluca Bagarella (David Coco) e Giovanni Saverio dà la caccia.
    [Show full text]
  • Violence, Gender Dynamics and Mafia Women
    Performance matters more than masculinity: violence, gender dynamics and mafia women Item Type Article Authors Cayli, Baris Citation Cayli, B. (2016) "Performance matters more than masculinity: Violence, gender dynamics and mafia women", Aggression and Violent Behavior, Vo. 29 (July-August) pp. 36-42. 10.1016/ j.avb.2016.06.001 DOI 10.1016/j.avb.2016.06.001 Publisher Elsevier Journal Aggression and Violent Behavior Download date 29/09/2021 16:07:35 Link to Item http://hdl.handle.net/10545/611824 ÔØ ÅÒÙ×Ö ÔØ Performance matters more than masculinity: Violence, gender dynamics and mafia women Baris Cayli PII: S1359-1789(16)30060-X DOI: doi: 10.1016/j.avb.2016.06.001 Reference: AVB 1010 To appear in: Aggression and Violent Behavior Received date: 12 February 2016 Revised date: 25 April 2016 Accepted date: 2 June 2016 Please cite this article as: Cayli, B., Performance matters more than masculinity: Vio- lence, gender dynamics and mafia women, Aggression and Violent Behavior (2016), doi: 10.1016/j.avb.2016.06.001 This is a PDF file of an unedited manuscript that has been accepted for publication. As a service to our customers we are providing this early version of the manuscript. The manuscript will undergo copyediting, typesetting, and review of the resulting proof before it is published in its final form. Please note that during the production process errors may be discovered which could affect the content, and all legal disclaimers that apply to the journal pertain. ACCEPTED MANUSCRIPT Performance matters more than masculinity: Violence, gender dynamics and mafia women Baris Cayli University of Derby, One Friar Gate, DE1 1DZ, Derby 1.
    [Show full text]
  • Vito Vitale Catturato in Un Casolare Nel Palermitano
    15POL01A1504 ZALLCALL 11 23:24:15 04/14/98 LA LOTTA ALLA MAFIA l’Unità 3 Mercoledì 15 aprile 1998 Per alcuni pentiti era l’erede di Riina, per altri il braccio destro di Bernardo Provenzano. «Era pronto a uccidere il pm Sabella» 15POL01AF01 1.0 7.0 Arrestato il boss pistolero Vito Vitale catturato in un casolare nel Palermitano PALERMO. Aveva approfittato di monastero dei Benedettini i quali vuoto un blitz che vedeva schie- LE PRIMULE ROSSE mo all’inizio - fra Partinico e Pa- curatore aggiunto di Palermo, una situazione delicatissima negli (forse) non potevano sospettare rati 250 uomini. lermo. Ma proprio a Palermo, ne- Guido Lo Forte. equilibri di Cosa Nostra. Mentre quella contiguità tanto imbaraz- Chi è Vito Vitale? Iniziò con gli ultimi tempi stava cercando di «Dall’arresto di Vitale - ha det- nessuno sparava più, era rimasto zante. Non aveva armi con sé. un furto di legumi e guidando entrare facendo il gran balzo. Si to il vice di Caselli - la procura di l’unico e l’ultimo a regolare i suoi Non era in compagnia di guarda- senza patente. Aveva diciassette A «’zu Binnu» sa che il pubblico ministero Al- Palermo, che ha seguito passo per conti a colpi di calibro 38. Pisto- spalle. Aveva trovato una soluzio- anni. Un gradino dietro l’altro, si fonso Sabella era da tempo nel passo un’attività di ricerca diffici- lero, oltre che boss riconosciuto. ne molto spartana: il suo giaci- darà da fare: finirà all’Ucciardone suo mirino: il magistrato, titolare le, pericolosa, ma come nel passa- Delinquente di recentissima no- glio, da qualche settimana, era per l’indispensabile «battesimo il primato di numerose inchieste che aveva- to fruttuosissima, trae grande mina, più che «uomo d’onore» diventato un ovile maleodorante del fuoco» dopo avere ricoperto no portato all’arresto di uomini soddisfazione.
    [Show full text]
  • Guilds in Early Modern Sicily
    Gabriella Lombardo Guilds in early modern Sicily. Causes and consequences of their weakness PhD Thesis in Economic History London School of Economics Supervisor: Dr. S.R. Epstein 2001 UMI Number: U146336 All rights reserved INFORMATION TO ALL USERS The quality of this reproduction is dependent upon the quality of the copy submitted. In the unlikely event that the author did not send a complete manuscript and there are missing pages, these will be noted. Also, if material had to be removed, a note will indicate the deletion. Dissertation Publishing UMI U146336 Published by ProQuest LLC 2014. Copyright in the Dissertation held by the Author. Microform Edition © ProQuest LLC. All rights reserved. This work is protected against unauthorized copying under Title 17, United States Code. ProQuest LLC 789 East Eisenhower Parkway P.O. Box 1346 Ann Arbor, Ml 48106-1346 T)-\cSc- S F 78 (S Abstract The thesis investigates the character and actions of craft guilds in early modem Sicily. Sicilian craft guilds emerged only in few towns and compared to most other European regions were less numerous relative to the total population; they also never had a firm political role in urban administration. The thesis investigates the causes and consequences of this weakness in two directions. First, it examines the operation of the guild system through the actions and interests of individual members, focusing in particular on the craftsmen’s incentives to participate in guild activities or alternatively 'free ride’. Second, it analyses the institutional and economic framework within which Sicilian guilds emerged and survived for around four centuries, and discusses the consequences of their weakness.
    [Show full text]
  • Le Donne D'onore E L'onore Delle Donne
    Università degli Studi di Torino FACOLTÀ DI PSICOLOGIA Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Criminale e Investigativa Tesi di Laurea Magistrale Le donne d’onore e l’onore delle donne: Cosa Nostra al femminile tra appartenenza e opposizione Candidato/a Relatore Stella Di Vincenzo Ch.mo Prof. Marco Bertoluzzo Matricola 333591 A. A. 2009/2010 A mio Nonno A Maria Aurora Gueli Ai miei insostituibili genitori A me, Stella… INDICE INTRODUZIONE p.6 CAPITOLO I Cosa Nostra 1.1 Genesi e rappresentazione sociale: tra realtà e apparenza p.10 1.2 L’istituzione della legge Rognoni-La Torre p.16 1.2.1 I contenuti dell’art 416 bis p.20 1.3 La sospensione delle ordinarie regole di trattamento: l’art. 41 bis o.p. p.26 1.3.1 Analisi dei contenuti applicativi del regime di “carcere duro” p.30 CAPITOLO II Donna o Madre 2.1 Il ruolo materno nell’universo mafioso p. 36 2.1.1 Le madri “modello” p.42 2.1.2 Gli angeli vendicatori p.46 2.2 Famiglia e famiglia: un possibile conflitto p.51 2.3 Gli “intoccabili”: donne e bambini uccisi dalla mafia p.59 CAPITOLO III L’altra metà dalla mafia 3.1 La criminologia femminile e lo stereotipo culturale p.68 3 3.1.1Lo stereotipo della donna dentro Cosa Nostra p.73 3.2 L’impunità della donna di mafia: il paternalismo giudiziario p.76 3.3 Le attività criminali della donna di mafia. Droga e prostituzione p.86 3.3.1 Da messaggere a manager p.93 3.3.2 Le funzioni direttive p.99 3.4 La decostruzione dello stereotipo p.105 3.4.1 L’emancipazione femminile all’interno della mafia p.108 CAPITOLO IV Le donne del disonore 4.1 L’emergenza pentiti: supporto delle donne al pentimento p.112 4.1.1 L’opposizione al pentimento p.117 4.2 Le collaboratrici di giustizia p.129 CAPITOLO V L’onore delle donne 5.1 Le testimoni di giustizia p.158 5.1.1 Il modello emancipativo p.166 5.1.2 Le donne si costituiscono parti civili p.174 5.1.3 Commenti conclusivi p.190 5.2 Le Associazioni Antimafia p.194 CAPITOLO VI 6.1.
    [Show full text]