15POL01A1504 ZALLCALL 11 23:24:15 04/14/98

LA LOTTA ALLA MAFIA l’Unità 3 Mercoledì 15 aprile 1998

Per alcuni pentiti era l’erede di Riina, per altri il braccio destro di . «Era pronto a uccidere il pm Sabella»

15POL01AF01 1.0 7.0 Arrestato il boss pistolero Vito Vitale catturato in un casolare nel Palermitano

PALERMO. Aveva approfittato di monastero dei Benedettini i quali vuoto un blitz che vedeva schie- LE PRIMULE ROSSE mo all’inizio - fra e Pa- curatore aggiunto di , una situazione delicatissima negli (forse) non potevano sospettare rati 250 uomini. lermo. Ma proprio a Palermo, ne- Guido Lo Forte. equilibri di Cosa Nostra. Mentre quella contiguità tanto imbaraz- Chi è Vito Vitale? Iniziò con gli ultimi tempi stava cercando di «Dall’arresto di Vitale - ha det- nessuno sparava più, era rimasto zante. Non aveva armi con sé. un furto di legumi e guidando entrare facendo il gran balzo. Si to il vice di Caselli - la procura di l’unico e l’ultimo a regolare i suoi Non era in compagnia di guarda- senza patente. Aveva diciassette A «’zu Binnu» sa che il pubblico ministero Al- Palermo, che ha seguito passo per conti a colpi di calibro 38. Pisto- spalle. Aveva trovato una soluzio- anni. Un gradino dietro l’altro, si fonso Sabella era da tempo nel passo un’attività di ricerca diffici- lero, oltre che boss riconosciuto. ne molto spartana: il suo giaci- darà da fare: finirà all’Ucciardone suo mirino: il magistrato, titolare le, pericolosa, ma come nel passa- Delinquente di recentissima no- glio, da qualche settimana, era per l’indispensabile «battesimo il primato di numerose inchieste che aveva- to fruttuosissima, trae grande mina, più che «uomo d’onore» diventato un ovile maleodorante del fuoco» dopo avere ricoperto no portato all’arresto di uomini soddisfazione. L’esperienza degli con la trafila alle spalle che, pri- in quel casolare abbandonato. un ruolo importante nella faida 15POL01AF02 vicini a «Fardazza», secondo ultimi vent’anni fa capire che ma o poi, ti spalanca le porte o Vedendo gli agenti ha detto: «un di e in quella di Partini- 1.0 delle fughe quanto ha rivelato Angelo Siino, non è mai il momento di trionfa- degli alti comandi mafiosi o del sugno io», negando così, dispera- co. 10.0 era infatti considerato un suo ne- lismi. La lotta è ancora lunga». cimitero. tamente, la sua identità. L’arresto Di lui, i pentiti hanno parlato ROMA. Il record lo detiene «zu mico personale. Vito Vitale Gli investigatori hanno spiega- Vito Vitale finisce nella rete è stato applaudito fra gli altri da in abbondanza. Secondo alcuni Binnu», Bernardo Provenza- avrebbe più volte manifestato to: «Le indagini che hanno porta- della squadra mobile di Palermo. una coppia di turisti tedeschi, sarebbe stato l’erede in pectore di no, classe 1933, considerato la l’intenzione di ucciderlo e, se- to alla sua cattura sono durate di- Ci finisce proprio mentre si ap- che si sono fermati davanti al ca- Totò Riina. Secondo altri sarebbe vera «mente» dei corleonesi. condo l’ex «ministro dei lavori versi mesi e si sono avvalse anche prestava a salire nelle gerarchie solare, attirati dal via via di uomi- stata la longa manus di Bernardo Più di Totò Riina, anzi, si dice pubblici» di Totò Riina, voleva di tecniche tradizionali». Il riferi- dell’organizzazione mafiosa. ni e mezzi. Provenzano. C’è chi dice che eb- che «Binnu» non sia del tutto farlo usando armi «pesanti». mento è ai pedinamenti della Il che non significa che fosse ri- Ma gli ultimi mesi di latitanza be addirittura uno screzio con estraneo alla cattura del capo Non era, Vitale, un boss ancora donna che accompagnava Vitale, masto «fardazza», cioè «straccio di Vitale potrebbero essere tra- : voleva essere dei corleonesi. Provenzano, di- al culmine della sua potenza. Un Girolama Barretta, 32 anni, se- vecchio», secondo l’ingiuria che scorsi all’insegna di uno stile di lui ad uccidere, con le sue mani, cono gli esperti, era ormai stan- pistolero feroce, spietato, pronto guita da almeno una settimana. si tirava dietro negli ambienti di vita diverso. Gli uomini della il piccolo Giuseppe Di Matteo di Bernardo Provenzano co della strategia stragista di ad approfittare di frangenti forse I poliziotti si erano accorti che mafia sin da ragazzo: 39 anni, squadra mobile di Palermo lo undici anni. Tante cose - ovvia- Riina e puntava a cambiare «li- irripetibili nella storia di Cosa si recava sempre in prossimità di boss di Partinico, Vitale è stato avevano definitivamente inqua- mente - andranno prese con be- nea politica». È suo il nome Nostra. quel convento dei Benedettini arrestato da solo, in contrada drato il 28 settembre del 1997, in neficio d’inventario. Che non che apre, da oltre trent’anni, la Soddisfazione per l’arresto del- dove incontrava una persona che «Carrubbella», alla periferia di compagnia di una donna. Poi era fosse uno stinco di santo lo dico- lista dei superlatitanti di Cosa l’uomo ritenuto dagli inquirenti non era il latitante, ma che da lì Borgetto, a duecento metri - iro- riuscito a rompere l’accerchia- no le sue essenziali note biografi- nostra. Di Provenzano, Binnu il numero due di Cosa Nostra è prendeva le mosse per raggiunge- nia della sorte - dal settecentesco mento ed era persino andato a che. Si muoveva - come diceva- ’u tratturi (il trattore), esiste stato fra l’altro espressa dal pro- re l’ovile. una sola vecchissima foto in bianco e nero. Il blitz in una costruzione incompleta vicino al cimitero Dopo la cattura di Vito Vita- IL RETROSCENA le, al secondo posto di quella li- sta ci sono adesso i boss Fran- 15POL01AF03 cesco e Matteo Messina Dena- Il rifugio del latitante sulla collina 1.0 ro, padre e figlio, originari di Seguendo la bella Gina Castelvetrano. Francesco, per i 11.50 picciotti Ciccio, è nato nel dove regnò il bandito Giuliano 1928 ed è accusato di essere il la polizia ha trovato Gli agenti hanno fatto irruzione in una palazzina a tre piani non ultimata, di capo del mandamento mafioso almeno settecento metri quadri, dalla quale il mafioso sorvegliava tutta la zona. di . Messina Denaro, natonel1962,èindicatocome il nuovo covo del bandito un killer di fiducia dei corleo- PALERMO. «La stanza dei bottoni» d’entrata. Il primo si apre sul cortile tre vitelli. Dietro altre due enormi nesi ed è indagato per la strage PALERMO. Come nel più classico Sabato pomeriggio, la caccia a del boss Vito Vitale è su una colli- dove sono posteggiate due pale palazzine a tre piani, ancora da degli Uffizi del ‘93. dei copioni, lo ha tradito l’amore «Fardazza» entra nella fase cal- netta, a metà di una strada interpo- meccaniche e 4 camion. Alcuni completare,all’uscitadellastradella Seguono altri tre «imprendi- per una donna. Lei, Girolama Bar- da. Gina viene seguita mentre si derale a cento metri dal cimitero di hanno i finestrini infranti: gli agen- interpoderale il terreno di un im- bili» di tutto rispetto: il boss retta, detta Gina, casalinga di 30 reca, a bordo della sua utilitaria, Borgetto e a 50 metri dall’incrocio ti hanno perquisito gli automezzi. prenditore che si occupa di smalti- Mariano Tullio Troia, nato a anni, viene descritta come una una «Y 10» di colore nero, a Bor- per Partinico e Montelepre, nella Vi sonoenormicumulidifilospina- mento dei rifiuti per conto del Co- Palermo nel 1933, indicato co- donna attraente e procace. Lui, getto dove sparisce all’interno stessa zona dove cinquant’anni fa to. mune. Davanti alla stradella passa- me capofamiglia di San Loren- Vito Vitale, sposato con Maria di una casa seminascosta nella imperversava il bandito Salvatore L’altro cancello si apre sul retro nodiverseautodigrossacilindratae zo; il boss Vincenzo Virga, na- Lo Baido, padre di quattro figli stradina che sbocca sulla via Giuliano. Un rifugio ideale per gli della palazzina, dove c’è una Fiat gli automobilisti guardano verso il to ad nel 1936, titolare di (Giovanni, Leonardo, Mariella e Monastero. L’attesa dura un’ora incontri amorosi, senza dare nel- «Uno» blu conglisportellieilporta- casolare. La notizia dell’arresto si è un impero economico in parte Michele), benché viva braccato e un quarto. La donna esce, l’occhio, e per scegliere le strade da bagaglio spalancati. Non si capisce sparsacomeunfulmine. confiscato; e il boss Benedetto da mesi, non può fare a meno di rientra in macchina si allonta- percorrere senza incontrare pattu- se appartiene ad uno degli arrestati Molti a Borgetto conoscono Pie- Spera,natoaPalermonel incontrarla. Ancora una volta na. La casa diventa un «obietti- glie. Il boss da questa collinetta po- oseèstatautilizzatadallapoliziaper tro Valenza che prima si occupava 1934, capo della di Bel- un superlatitante è stato tradito vo caldo», viene circondata. Per teva anche controllare gli affari ma- l’irruzione. Dietro al cancello c’è un di sbancamento terra, di aratura dei monte Mezzagno. Gli investi- dall’attrazione fatale per una due giorni gli investigatori man- fiosi del suomandamento che com- piccolo giardino di alberi da frutto e campi e poi è cresciuto accaparran- gatori danno infine la caccia ad donna. Era già accaduto qualche tengono l’appostamento. Gina prende il territorio che da Partinico poi una porta con i locali dove Vito dosi una fetta più grande dei lavori 15POL01AF04 Antonino Giuffrè, detto «Ni- anno fa ad alcuni dei boia di non si presenta né la domenica arriva a Balestrate, a Trappeto, a Vitaletrascorrevalalatitanza. edili. Vito Vitale, quindi, trascorre- 1.0 no Manuzza» per la malforma- , che furono di Pasqua, né il lunedì di Pa- Montelepre. La palazzina a tre piani Dentro una gran confusione: ar- va la propria latitanza nel suo «feu- zione di un arto, nato a Cacca- scoperti dalla polizia per effetto squetta. dell’imprenditore Pietro Fioretto madi aperti o gettati a terra, due ta- dò» ad un tiro di schioppo dal suo 10.0 mo nel 1945, ricercato per la delle imprudenze compiute du- Viene individuato, invece, il Valenza, arrestato per favoreggia- voli con qualche vivanda, una cuci- paese, dalla casa dove viveva con la strage di Capaci, considerato rante la clandestinità per via «palo», Giuseppe Giambrone mento, è vuota. Gli agenti sono en- na collegata ad una bombola di gas, moglieedaquellapaterna. uno dei più stretti alleati del delle loro relazioni sentimenta- che si aggira nei pressi della ca- trati, hanno arrestato i tre uomini, una lavatrice, due cassette con bot- Ed in quest’ultima abitazione, un boss Pietro Aglieri, «’u signuri- li. Il copione ora si ripete per sa, con funzioni di «vedetta». Ie- hanno cercato armi e altri elementi tiglie di passata di pomodoro. Negli basso in via Nullo 15, vive ancora la nu» (catturato l’anno scorso a uno che aspirava a prendere il ri, la svolta. Ecco Gina che torna utiliperleindaginiesonoandativia armadi la polizia ha trovato abiti madre. Apre le persiane e si affaccia Palermo), e a Salvatore Di posto dei grandi capi incarcera- nella casa di Borgetto. Entra, si facendo striderelegomme,inseren- stazzonati, da contadino, un giac- circondata da tre ragazzine. «Cosa Gangi, 56 anni, nato a Polizzi ti. La donna che ha «rovinato» ferma per un’ora e un quarto, do le sirene e suonando i clacson in cone di tipo militare, un paio di c’è? - chiede- Cosa è successo?».Poi, Generosa, ex funzionario di la carriera del boss, figlia di un poi esce. A sorpresa, al fianco di segno di gioia per la cattura. Il caso- scarpedatennis. appena capisce che ha di fronte un banca indicato come capofami- cugino del padre di Vitale, è sta- «Gina» compare un uomo sulla lare, ampio almeno 700 metri qua- Le finestre che danno sulla strada giornalista, esclama: «Se ne vada Vincenzo Virga glia di Sciacca. ta individuata dagli investigato- soglia che la abbraccia. È lui, Vi- drati, è ancora da completare. Man- sono chiuse da tavole di legno. Di primachelespaccolafaccia». ri un mese fa e da allora non è to Vitale. La caccia è finita. cano gli infissi. Ha due cancelli fronte alla palazzina una stalla con . stata più mollata.

Il ministro dell’Interno: «Una netta risposta alle forsennate speculazioni che si sono sentite questi giorni» Accolte nella sentenza le richieste del pm E Prodi chiama Napolitano: «Brillante operazione» Quattro condanne a vita Anche i presidenti di Camera e Senato si sono complimentati con le forze dell’ordine. Veltroni: «La lotta alla mafia non conosce soste». per l’omicidio di don Puglisi

ROMA. Mancino e Prodi, Veltroni esercita le funzioni di presidente di Finanza, rivolgendo loro «il più giunto Veltroni - che non conosce resto ha «un valore anche preven- PALERMO. La seconda sezione della glisi, perché la chiesa di Brancaccio e Napolitano: un coro di elogi per della Repubblica, ha espresso le vivo apprezzamento per un suc- e non conoscerà battute d’arresto tivo in considerazione del fatto Corte d’assise di Palermo, presieduta avesse voce e vedesse riconosciuto le forze dell’ordine, a cui si sono sue felicitazioni a Napolitano e a cesso importante nella lotta alla dapartedellostatodemocratico». che gli ultimi omicidi portano la da Vincenzo Oliveri, accogliendo la con un atto di giustizia quel denaro uniti anche esponenti politici e tutti coloro che hanno consentito criminalità che va in difesa dei cit- «È un nuovo colpo - ha sottoli- sua firma», Grasso ha osservato richiesta del pm Lorenzo Matassa, ha utile a continuare l’opera di risana- amministratori. «La catturadiuno lacatturadiVitale. tadini e dell’ordinato sviluppo del neato dal canto suo il sindaco di cheilbossstava«compiendoun’a- condannato all’ergastolo i boss ma- mento pastorale così tragicamente dei maggiori capi e latitanti di Co- Il presidente del Consiglio Ro- Paese». Palermo Leoluca Orlando - inferto scesa criminale che ricordava ciò fiosi Gaspare Spatuzza, Antonino interrotta dalla mafia». La Chiesa pa- sa Nostra, Vito Vitale, costituisce - mano Prodi ha inviato al ministro L’arresto del boss rappresenta alla criminalità organizzata che che in passato era avvenuto tra i Mangano, Luigi Giacalone e Cosimo lermitana aveva replicato alle accuse ha detto il ministro dell’interno - dell’Interno un messaggio in cui «un risultato molto importante conferma la bontà del lavorocom- corleonesi». La strategia di Vitale Lo Nigro per l’omicidio di padre Giu- del pubblico ministero, sostenendo un’importante tappa della lotta piuto dagli investiga- lo portava in sostanza «ad affer- seppePuglisi,ilparroco che non c’erano parti contro la mafia condotta sempre tori e dalle forze del- marsi imponendosi con la violen- di Brancaccio assassi- offese in senso civile e col più tenace impegno, senza so- l’ordine,chenonarre- zaestringendosempredipiùicon- nato il 15 settembre del che le «ragioni del per- luzioni di continuità, dalle forze trano di fronte al ten- tatticonlefamigliepalermitane». 1993. La sentenza è sta- dono» erano più forti. delloStato». tativo di riorganizza- «Ora - ha aggiunto l’onorevole ta pronunciata dopo Padre Puglisi fu assassi- La soddisfazione di Giorgio Na- zione da parte della Giuseppe Lumia, capogruppo De- circa dueore e mezzo di nato la sera del 15 set- politano per l’arresto del “boss in mafia». mocratici di sinistra-L’Ulivo nella camera di consiglio. tembre 1993, giorno del carriera”, si sposa inevitabilmente Per Pietro Folena, Commissione antimafia - dobbia- Nella sua requisitoria il suo compleanno. I pen- alla denuncia delle «forsennate 15POL01AF05 responsabile giustizia mo fare tesoro di questo successo pubblico ministero Lo- titi hanno rivelato che a speculazioni di questi giorni su 2.33 dei Democratici di si- per mirare con precisione il bersa- renzo Matassa, oltre a ordinare il delitto furo- presunti indebolimentidell’impe- nistra, l’arresto è «un glio della cattura dei latitanti». Ne chiedere l’ergastolo per no i fratelli Giuseppe e gno dello Stato e su inesistenti 10.0 ennesimo splendido rimangono infatti in giro di peri- i quattro imputati, ave- Filippo Graviano, boss contrapposizioni tra le forze chelo successo conseguito colosissimi, ha avvertito Lumia, va criticato duramente di Brancaccio. L’aggua- rappresentano». Speculazioni che dalle forze dell’ordine con in testa Provenzano « a cui in l’assenza della Chiesa to fuaffidato aun«com- ricevono così «dai fatti la più netta e dagli inquirenti» e queste ore siamo sicuri va dedicata dal processo e la deci- mando» guidato dal kil- risposta». Il successo dell’opera- dimostra come « la lamassimaattenzione». sione della «gerarchia» ler Salvatore Grigoli, il zione -sono ancora parole di Na- coesione delle istitu- La cattura di Vitale, per Lumia di non costituirsi parte cui nome venne indica- politano- «è una prova della piena zioni nella lotta alla infine rappresenta «uno straordi- civile. «Dov‘ è laChiesa to dal Emanuele unità di intenti e dell’operosa effi- Un agente davanti al covo di Vito Vitale Lannino/Ansa mafia possa produrre nario segnale, che dimostra quan- - si era chiesto il Pm - che ha visto as- Di Filippo. Dopo avere iniziato a col- cace collaborazione tra magistra- nuovi e importanti ri- to si potrebbe fare se si mettessero sassinare uno dei suoi figli migliori? laborareconlagiustiziaGrigolihain- tura e forze dell’ordine, dalla Poli- esprime il suo «più vivo compiaci- nella lotta ai poteri criminali e nel- sultati». da parte le polemiche strumentali La mafia di Brancaccio sarà forse con- dicato anche i nomi dei suoi compli- ziaaiCarabinieri». mento». «Il brillante risultatocon- la difesa della convivenza civile - Lafiguraeimetodidelsuperlati- e ci si mettesse al servizio della lot- dannata, ma il centro Padre Nostro, ci: Gaspare Spatuzza, Cosimo Lo Ni- Toni e concetti che ritornano seguito - ha sottolineato Prodi - te- ha commentato il vicepresidente tante sono stati richiamatidalPro- ta alla mafia e non all’attacco dei la parrocchia, non avranno, da que- gro e Luigi Giacalone, che avrebbero anche in tutte le altre reazioni di stimonia il valore della collabora- del Consiglio Walter Veltroni - Il curatore nazionale aggiunto anti- vari soggetti più capaci del fronte stoprocesso,unsoldopercontinuare svolto funzioni di «appoggio», e Ni- esponenti di istituzioni, governo e zione più stretta fra magistratura e paese e ilgovernosonoancorauna mafiaPietroGrasso. antimafia». afarvivereleideedidonPuglisi».«Sa- no Mangano, che avrebbe organizza- partiti. Il presidente del Senato Ni- forze dell’ordine tutte». Il capo del volta riconoscenti agli organi im- Dopo aver ricordato che Vitale rebbe stato atto laico di carità - aveva to la spedizione di morte. I presunti cola Mancino, che in questi giorni governo ha quindi ringraziato Po- pegnati in prima filanelcontrasta- era ai primi posti nell’elenco dei ri- Giancarlo Perciaccante concluso Matassa - costituirsi parte mandanti e l’esecutore materiale so- di assenza di Scalfaro dall’Italia liziadiStato,CarabinierieGuardia re la mafia». «È un’azione - ha ag- cercatipiùpericolosiecheilsuoar- civile, nella memoria di don Pino Pu- noimputatiinunaltroprocesso.