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TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio

A cura di Mario Canevascini con la collaborazione di Stefano Vassere

Comune di Tenero-Contra e Archivio di Stato del Cantone Saluto del Municipio di Tenero-Contra e del Patriziato di Contra

Contra, 10 novembre 2012

L’inventario toponomastico di Tenero-Contra giunge a pubblicazione due anni dopo il libro Tenero-Contra. Un Comune dai vigneti alle sponde del Verbano e, per certi versi, ne costituisce un approfondimento. Infatti, già nella premessa a quel volume ponevamo l’accento sulla sua importanza territoriale. Non si tratta di raccontare la storia di un Comune solo ai !ni della conservazione del patrimonio del passato, ma quale presupposto indispensabile per permettere alle prossime generazioni di capire e amare il nostro territorio.

Il lavoro di Mario Canevascini ha comportato uno studio approfondito, con inter- viste a chi ancora conosce, utilizza e sa spiegare il signi!cato di queste deno- minazioni locali. Il risultato è una lettura tutt’altro che noiosa. Alcuni toponimi richiamano la realtà contadina quasi del tutto scomparsa (el Rónch, Campèi); altri testimoniano la sana ironia e l’umorismo popolari (el Mamalücch, la Ca del Mágo); in!ne, non mancano quelli che ci ricordano i periodi tristi, durante i quali cercare lavoro signi!cava emigrare (la Bássa Califòrnia). e del Patriziato di Contra e del Patriziato

Ringraziamo Mario Canevascini per il suo lavoro, tutti coloro che con le informa- La presente pubblicazione è stata resa possibile grazie al contributo !nanziario del Comune di Tenero-Contra, del Patriziato di Contra, zioni fornite lo hanno reso possibile e il dottor Stefano Vassere, direttore del della «Banca Raiffeisen di » «Repertorio toponomastico ticinese». e dello Studio «3G architetti SA» Tenero.

Si ringraziano per la loro consulenza: El! Rüsch, Claudio Bozzini, Gianni Cima, Marco Imperadore e Tarcisio Pellanda.

© 2012 Mario Canevascini, CH - 6646 Contra Saluto del Municipio di Tenero-Contra Diritti di riproduzione riservati in tutti i paesi.

Foto copertina: Gianni Cima Paolo Galliciotti Danilo Storni Stampa-progetto gra!co: Tipogra!a Cavalli, CH - 6598 Tenero Sindaco di Tenero-Contra Presidente del Patriziato di Contra schizzo del30aprile 1686(ACom Tenero-Contra). [ilGabbionedella Brera] (63), co della raccolta con la pubblicazione la con raccolta della scienti!co !ne il conciliare di necessità La Criteri diedizione Questo discorso varrà in particolar modo per opere come la nostra, le cui caratte formato nella sua totalità da specialisti della disciplina o in generale da linguisti. sia non pubblicoche un a datipropri accessibilirenderefondamentale i dima pubblicazionicarattereLe dialettologicoproblea frontetrovanoal spessodisi Gra!a semplicata sottodivisioni deltoponimo. te le La informazioni. stessa soluzione è adottata talvolta per rendere esplicite rimando (sotto forma un di freccia) da alla denominazione sostituita principale, essere che contiene può tut descrizione la caso questo In principale. come lemma scelto toponimo il direttamente seguono e ecc. .2 .1, numerazione di sistema il con segnalate vengono documentarie, forme le come parlanti, dai razione. Ulteriori denominazioni dello stesso luogo, anche quelle non più usate rendere di esplicite determinate situazioni riguardanti compito alcuni dei toponimi il presi in conside hanno che soluzioni adottate state sono casi alcuni In Soluzioni particolari all’indicealfabetico deitoponimiallestitoalla!nedell’elenco. farà ricorso si denominazioni singole di ricerca la per geogra!co; ordine un quindi segue toponimi dei lista La avanti). più confronti si espansioni ulteriori (per punto un da separati essa di all’interno progressivo numero dal e appartiene cui a zona della cifra dalla formato è toponimo ogni a attribuito numero Il verosimile). (e ipotetico itinerario un seguendo progressivamente numerati sono rilevati nimi topo zone,i queste di all’interno ecc.; abitato,campagna,boschi estensione: piccola-media di omogenee zone in suddiviso venire può comunale territorio Il Numerazione scritte edescrizionedeltoponimo. indicazioni: trascrizione in gra!a !cata,sempli numerazione, localizzazione, fonti in forma di schede successive, ognuna delle quali riporta nell’ordine le seguenti la scelta deicriteridipresentazionedelmaterialetoponomastico.Essoèredatto determinato ha fonte alla è ne che comunità alla accessibile vuole si che

- - - - - Criteri di edizione 8 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 9 ristiche non sono (esclusivamente) linguistiche. Per quanto ci riguarda i problemi tra a ed e, si trascrive e per la intermedia tra e ed o. La a molto ‘scura’ (cioè maggiori sono concentrati soprattutto in aspetti connessi con la gra!a dell’elenco velarizzata, tendente verso o), presente in alcuni dialetti della valle di Blenio, dei nomi. Abbiamo quindi deciso di operare una scelta, in un certo senso obbliga- si indica con â. ta e del resto piuttosto diffusa tra le pubblicazioni a sfondo dialettologico: quella di fornire un sistema di trascrizione sempli!cato a uso dei non specialisti. Semivocali La base di questo sistema di trascrizione è il sistema gra!co dell’italiano, che è stato completato con alcune soluzioni particolari atte soprattutto a rendere i, ü ed u sono da considerare semivocali quando formano sillaba con la vocale alcuni suoni del dialetto non presenti nel sistema di opposizioni della lingua precedente o seguente (Biögn, Quint). La situazione di i completamente vocali- e a segnalare le vocali accentate. Una gra!a del dialetto che fa riferimento ca in una posizione che si presterebbe anche a una sua interpretazione semi- al sistema dell’italiano dovrà necessariamente rinunciare alla resa di alcune vocalica, viene disambiguata con l’uso della dieresi (Mïiöia, Formïiéi). particolarità fonetiche che una trascrizione fonetica rigorosa riuscirebbe invece a rappresentare: gli scopi principali di questo sistema non sono quelli di fornire Consonanti tratti e opposizioni fonetiche rigidamente de!niti. Si usano le consonanti dell’italiano con fondamentalmente le stesse funzioni. Un tratto di fondo del sistema gra!co sempli!cato è il carattere normativo (in oppo- Vanno osservate però alcune precisazioni. sizione al carattere meramente percettivo e soggettivo di una trascrizione fonetica). L’opposizione tra la s sorda (italiano sera) e la rispettiva sonora (italiano rosa) In sostanza la tendenza è quella di rendere i suoni non come il parlante nativo li in posizione intervocalica si rende con ss per la sorda e s per la sonora (Pre- riproduce effettivamente, ma come si presume che il parlante creda di riprodurli, o gassóna, Robassácch, Casíma). Una soluzione analoga è stata scelta per la z meglio, come si presume creda che sia norma riprodurli. (sorda) dell’italiano azione, resa con zz, e quella (sonora) dell’italiano zona, Accenti resa con z (Novazzán, Gaziròla). Le palatali corrispondenti, seguite da i oppure e e in !ne di parola, sono rese rispettivamente con sc (italiano sciame) e sg Si accentano unicamente le sillabe toniche delle singole unità lessicali. L’accen- (francese jour). to acuto (´) viene usato per tutte le vocali toniche, escluse le e e le o aperte per A proposito di queste ultime soluzioni va rilevato il fatto che di solito nei dialetti cui si utilizza l’accento grave (`). Non si accentano i monosillabi, fatta eccezione della Svizzera italiana s diventa sc (o sg) davanti a un’altra consonante (con per quelli con e ed o (di cui si indicano apertura o chiusura secondo le regole l’eccezione di alcuni dialetti della valle Capriasca e della parte alta della valle di accentazione viste), per gli avverbi monosillabici, per gli in!niti monosillabici del Cassarate). Abbiamo deciso di non segnalare gra!camente questo fenome- e per alcune forme particolari (dí ‘giorno’). Il criterio di base per queste ultime no. Si adotteranno peraltro alcune soluzioni particolari: categorie è quello che vale grosso modo anche per l’italiano: si sceglie di met- tere l’accento là dove nel sistema lessicale due unità vengono ad avere una for- ma fonetica coincidente, differenziabile gra!camente con l’uso dell’accento (si sc-r bösc-ru sc-c s-ciòp pensi all’italiano si/sì, da/dà ecc.). Un secondo criterio fondamentale è quello sg-r böisg-ra sg-g s-giaff dell’analogia con l’italiano: quando c’è corrispondenza si sceglie di mettere l’ac- cento sulla forma accentata in italiano: ciò vale anche per i casi in cui non si ren- Queste soluzioni sono applicate anche alla posizione !nale di parola (Guas-c). da necessaria una distinzione gra!ca (italiano già, più ecc.). Non si accentano Per la resa di due suoni particolarmente diffusi in alcune varietà locali di dialetti nemmeno le preposizioni articolate (anche se plurisillabiche), le congiunzioni, i ticinesi della fascia alpina e avvicinabili alle pronunce di chi- nell’italiano chiave pronomi personali (le ultime due categorie sono oltremodo rare nel materiale da (sordo) e di ghi- nell’italiano ghianda (sonoro), anche se con carattere più spic- noi preso in considerazione). Per quanto riguarda le parole terminanti per due vo- catamente palatale, abbiamo scelto le soluzioni c’ e g’. cali identiche, equivalenti a una vocale lunga, si è deciso di porre l’accento sulla L’uso di q si giusti!ca nelle situazioni in cui questo grafema ricorre in italiano prima delle due unicamente se si tratta di e oppure o. ö e ü (v. qui sotto) vanno (Quint); si eviterà per contro l’impiego di cq (Aqua Frésca), riferibile al raddoppia- considerate toniche se l’accento non è indicato altrove nell’unità lessicale. mento della consonante, fenomeno non presente nei dialetti ticinesi. Per quanto riguarda le consonanti !nali dopo vocale tonica il sistema da noi Vocali adottato è quello che utilizza la consonante !nale semplice con una vocale Si usano tutte le vocali dell’italiano. I segni ä, ö, ü indicano rispettivamente una accentata lunga e la consonante !nale raddoppiata con una vocale accenta- e molto aperta, la vocale del francese peu, quella del francese plus. Per quanto ta breve, con l’eccezione delle fricative palatali che presentano una soluzione concerne le vocali (atone) indistinte si trascrive a per rendere la intermedia particolare: 10 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 11 voc. tonica breve + -cch Neròcch Nonostante il suo particolare status di nome proprio, il toponimo si riconnette lunga + -gh/-ch Brisságh agli altri elementi della catena parlata attraverso gli accorgimenti morfosintat- breve + -tt Ligurnétt tici del sistema linguistico. Sono quindi riportate anche le preposizioni che si lunga + -d/-t Arbéd accompagnano al nome raccolto. breve + -ff al Bóff lunga + -v/-f Röv Forme scritte breve + -ss Caráss Accanto al materiale orale, direttamente attestato dalla comunità parlante, lunga + -s Füs esistono testimonianze scritte che non di rado risultano di grande interesse breve + -cc Montécc storico ed etimologico. lunga + -g/-c al Colég Per il repertorio dei toponimi si è tenuto conto del seguente materiale documen- breve + -sc Besásc tario: forme dialettali raccolte dai corrispondenti sui quaderni toponomastici an- lunga + -sg Canésg nessi ai questionari del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana (ora Centro breve + -cc’ Stráda di Vacc’ di dialettologia e di etnogra!a); forme dialettali o italianizzate contenute in pub- lunga + -g’/-c’ Piègn di Furmíg’ blicazioni a carattere locale; forme cartogra!che riportate da mappe comunali e patriziali, carte nazionali, piani catastali; forme riportate da libri d’estimo, breve + -ll Viganèll sommarioni, elenchi catastali, solitamente conservati negli archivi locali; forme lunga + -l Rïál toponomastiche contenute in documenti e pergamene (secondo un intervento ‘per incursioni’ e, per evidenti ragioni, non esaustivo). Questa soluzione è adottata anche in casi di consonanti !nali che non presen- tano opposizione: -m, -p, -z (vocale tonica precedente sempre breve) e -r (vocale tonica precedente sempre lunga), mentre il raddoppiamento di -n in posizione Localizzazione !nale indica l’articolazione dentale (Aránn) in opposizione a quella velare (Ca- Il riferimento alla carta nazionale è alla scala metrica delle coordinate. Su appo- morín) della nasale. Nel caso di -l la soluzione proposta non è utilizzata per site cartine del territorio comunale annesse al fascicolo si riportano i toponimi articoli e preposizioni articolate. secondo la loro numerazione nell’elenco, indicandone l’esatta ubicazione. Nelle forme uscenti per consonante preceduta da vocale non accentata si adot- Quando è data dalla carta nazionale (scala 1:25’000), l’altitudine della località terà la consonante sorda o quella sonora, determinando di volta in volta (senza rilevata viene indicata esplicitamente. un criterio preciso, ma in base a considerazioni riguardanti l’etimo del termine, la famiglia lessicale a cui appartiene e l’analogia con il lessema corrispondente italiano) quale delle due sia la più adeguata (Birònich). Lo stesso discorso vale Descrizione per i nessi formati da n-, m-, l- e r- più consonante (Nuránch, Mairénc’, Mürált, Una lettura del territorio subordinata alla ricerca toponomastica deve appog- Quint, Camp Lungh, Dòss Grand, San Giòrg, Bórgh, Ca di Rináld) e per i dittonghi giarsi su un rilievo quanto più possibile oggettivo dei principali elementi del discendenti (Béit). paesaggio. Le forme derivate da fenomeni fonosintattici saranno di regola ricondotte all’e- All’interno dell’insieme paesaggistico, la gamma dei dati da rilevare si articola sito originale fuori contesto (Pizz Séla e non Pizzéla, Alp du Pián e non Aldupián). dagli elementi di pura topogra!a ai modi di sfruttamento semplice del territorio, Analogamente all’uso dell’italiano si impiega l’apostrofo al posto di una vocale !no ai più complessi interventi umani. caduta (per esempio negli articoli e nelle preposizioni articolate), evitando però In un primo momento della descrizione, per ogni toponimo raccolto si fornisco- di estendere questa regola ai casi delle parole che iniziano per vocale seguita no indicazioni minime essenziali sul territorio designato dal nome. Si tratta da consonante (l’Aqua, l Arbru da el Arbru). evidentemente di un atto di sempli!cazione di una realtà complessa e spesso La sempre più diffusa eterogeneità dei livelli linguistici e culturali, che si ri- eterogenea; non di rado un nome designa un territorio variato nella sua strut- scontra pressoché ovunque in Ticino, si ri"ette in particolare nella frequenza di tura e nei modi di sfruttamento; altrove, la realtà designata ha subito in tempi varianti fonetiche signi!cative nella pronuncia di un toponimo; alla forma tradi- recenti profondi mutamenti. Sono situazioni di cui è indispensabile tener conto. zionalmente locale, se ancora oralmente attestata, viene qui tendenzialmente In un secondo momento la descrizione viene ripresa in modo dettagliato e più dato il primato, anche quando varianti di koinè o di lingua avessero ormai preso adeguato alla realtà della comunità parlante, che tende a interpretare e rappre- il sopravvento. sentare il territorio non nella sua realtà empirica, ma piuttosto attraverso un 12 TENERO-CONTRA proprio universo simbolico, che traspare dalle osservazioni in merito all’oggetto Tenero-Contra. Dati e fonti considerato: osservazioni che vanno per quanto possibile riportate fedelmente, assieme ad altri dati di carattere etnogra!co, culturale, storico, a supplementi di localizzazione, a notazioni sull’uso e sulla diffusione del nome all’interno della comunità, e così via. Di conseguenza, la descrizione del toponimo si concentra su due punti essen- ziali: da una parte l’oggetto designato dal nome, per cui le principali caratteri- Denominazioni locali stiche della zona rilevata vanno individuate sulla scorta di informazioni orali e Tenero-Contra è il nome uf!ciale dell’abitato e del comune dal 13 maggio 1914; scritte (una bibliogra!a locale precede l’elenco dei toponimi); dall’altra il nome stesso, spesso ancora carico di signi!cato e trasparente per una parte almeno !no a quella data la denominazione era Municipalità di Contra. Le forme dialet- della comunità: a monte del toponimo sta quindi una particolare attenzione al tali sono Téndro, Téner e Cóntra. Gli abitanti di Tenero sono detti Tendrítt, quelli repertorio lessicale locale. Chiudono la scheda osservazioni sull’origine del di Contra Contrítt e sono soprannominati Zücch, termine che richiama lo stem- nome, là dove si disponga di dati suf!cienti a tracciare un’ipotesi verosimile e ma patriziale, raf!gurante appunto una zucca, a cui è legata una leggenda. Tanti documentabile. anni fa un mulo, un asino e un becco, quest’ultimo carico di tre grosse zucche, partirono da . Giunta a , la comitiva salutò l’asino, che decise di fermarsi in pianura, mentre gli altri animali salirono verso la collina. A , colpito dall’aria fresca e dall’ottima erba, il mulo si accomiatò dal becco, che proseguì il cammino verso Contra. Deciso a salire più in alto, il becco si liberò tuttavia delle pesanti zucche e si incamminò verso . Le zucche abbandonate dal becco divennero così l’emblema dei Contrítt; gli altri animali assursero invece a simbolo degli abitanti degli altri tre villaggi1.

Sul territorio è ancora attivo il Patriziato; le famiglie patrizie tradizionali di Con- tra sono Bacciarini, Cajocca, Canevascini, Dadami, Galliciotti, Maggini, Mazzoni, Storni, mentre le famiglie Piantoni, Rossini e Zanola (o Zanolla), citate nel Regi- stro delle famiglie patrizie del 1895, sono estinte.

Popolazione e tipo di insediamento Dati e fonti Tenero-Contra. Il comune fa parte del circolo della Navegna nel distretto di . Alla !ne del Cinquecento, in base ai rilievi effettuati in occasione della visita pastorale del 1597, Tenero e Gordola comprendevano 400 abitanti, mentre Contra ne contava 228. Il primo censimento del 1850 registrava 198 abitanti, per cui possiamo dedurre che, nel periodo tra il 1500 e il 1800, il numero di abitanti si aggirava attorno alle 200 unità. Dalla metà dell’Ottocento la popolazione è au- mentata raddoppiando all’incirca ogni 50 anni, per raggiungere i 2751 abitanti alla !ne del 20112. L’altitudine del territorio si estende dai 193 metri sul livello del mare del Lago Maggiore, ai 1050 metri sul livello del mare di Sótt Crèsta (326), poco sotto i Monti di Lego (325).

Ténero con il fiume Verzasca in primo piano. Si noti l’assenza della Centrál (80), 1 inaugurata nel 1908. È la più antica immagine fotografica di Ténero finora conosciuta, Canevascini (2010, 290). 1903-1908. 2 Venturelli (2010, 107). 14 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 15

Nel 2000 i monolingui dialettofoni in famiglia nel comune di Tenero-Contra era- (1930), Gabriele Brughelli (1955), Gabriele Calastri (1957), Ennio Canevascini no il 12,8% della popolazione (contro una media cantonale del 14,7%). Usava (1927), Eros Canevascini (1929), Franca Canevascini (1935), Giulio Caneva- (anche) il dialetto, insieme ad altri codici, compreso l’italiano, il 28,2% della scini (1931-2012), Luigi Canevascini (1926-1997), Primo Canevascini (1900- popolazione (contro il 33,9% della media cantonale). 2001), Regina Canevascini (1935), Renato Canevascini (1926), Silvio Cane- Nella situazione comunicativa al lavoro (o a scuola, secondo la formulazione vascini (1961), Paolo Cugini (1939), Nani (Giovanni) Dagani (1944), Carmen della domanda relativa nel modulo del Censimento federale), i monolingui dia- Donati (1930), Rodolfo Feitknecht (1932), Carlo Galliciotti (1928-2008), Dionigi lettofoni corrispondevano al 3,6% della popolazione (4,1% è il dato medio can- Galliciotti (1931), Livio Galliciotti (1929-2002), Paolo Galliciotti (1968), Silvia tonale), mentre il 22,9% della popolazione parlava (anche) il dialetto (24,7% Galliciotti (1927), Silvio Galliciotti (1901-1984), Guglielmina Garbani-Canevasci- nel Cantone)3. ni (1940), Myriam Gayer-Canevascini (1932), Renzo Ghiggia (1942), Gabriella Lanini (1928), Peppo (Giuseppe) Lanini (1905-1989), Sergio Maggioni (1943), Dati sul territorio e con!ni Leo Marcollo (1935), Alfredo Mariotta (1939), Gianetto Martinetti (1938), Santi- no Martinetti (1912), Lino Matasci (1927), Vivia Mignami (1929), Angelo Omini La super!cie del territorio comunale è di 369 ettari, di cui 168 occupati da su- (1932), Alfonso Pedroia (1924-2012), Gabriella Pirlo-Storni (1948), Elvio Sala per!ci boschive, 106 da super!ci di insediamento, 54 da super!ci agricole, 27 (1927), Agnese Sala-Dagani (1933), Gemma Savi-Dadami (1933), Danilo Storni da super!ci del traf!co e 14 da super!ci improduttive4. Il comune con!na a nord (1943), Valerio Storni (1945), Ernesto Suter (1926), Peppino (Giuseppe) To- con Mergoscia, a ovest con Brione sopra Minusio e Minusio, a est con Gordola gnetti (1928), Marta Winistörfer (1927). e a sud con il Lago Maggiore. Il comune presenta due zone geogra!camente ben distinte: la collina su cui sorge Contra, sovrastata dalla zona boschiva che Parallelamente si è proceduto a una ricerca d’archivio e bibliogra!ca. Le fonti sale verso Lego e il piano, un vasto territorio alluvionale, su cui si è sviluppato scritte con le relative sigle impiegate nelle schede del corpus toponomastico l’abitato di Tenero, il cui nucleo antico è accostato ai piedi del pendio. sono indicate qui di seguito.

Caratteristiche del rilievo e fonti Cartogra!a Una prima raccolta di dati toponomastici fu effettuata nel 1970 su iniziativa CN25 Carta nazionale della Svizzera, ff. 1312 (Locarno), 1313 (Bellinzo- del «Rilievo Toponomastico Ticinese», diretto dal Prof. Vittorio F. Raschèr (1931- na); scala 1:25’000; Uf!cio federale di topogra!a, Wabern 2011. 2012). In quell’occasione furono intervistati Peppo (Giuseppe) Lanini (1905- CN50 Carta nazionale della Svizzera, f. 276 (Val Verzasca); scala 1989) per Tenero e Silvio Galliciotti (1901-1984) per Contra. Questa prima 1:50’000; Uf!cio federale di topogra!a, Wabern 2004. indagine permise di inventariare un centinaio di toponimi. Questo elenco fu ripreso nel 1996 da Patrik Stedry che si avvalse della collaborazione di Lui- CN100 Carta nazionale della Svizzera, f. 43 (Sopra Ceneri); scala gi Canevascini (1926-1997) per Tenero e di Livio Galliciotti (1929-2002) per 1:100’000; Uf!cio federale di topogra!a, Wabern 2008. Contra. Al precedente elenco se ne aggiunsero una decina e i toponimi furono CN1845 Carta Dufour, Carta topogra!ca della Svizzera, Tavola XIX cartografati. Chiavenna; scala 1:100’000, 1845-1865; Uf!cio federale di topo- La presente ricerca, curata da Mario Canevascini, è iniziata nel 2007 ed è gra!a, Wabern. stata parzialmente pubblicata nel 2010 (Canevascini 2010). Per l’allestimento del presente inventario si è fatto capo alle testimonianze orali delle seguenti CN1939 Carta Siegfried, Carta topogra!ca della Svizzera, Tavole 514 Locar- persone: no, 515 Bellinzona; scala 1:25’000, Berna 1939; Uf!cio federale di topogra!a, Wabern. Giorgio Balemi (1931), Livia Balemi (1928), Sira Balemi (1912), Erico Barlocchi (1930), Epifanio Bovolenta (1942), Wanda Bovolenta (1942), Marino Brughelli CC Misurazione catastale svizzera. Piano corogra!co Ticino, ff. 76d (), 77a (Mergoscia), 77c (Tenero-Contra), 84a (Tenero-Con- tra); scala 1:5’000; Uf!cio cantonale delle boni!che e del catasto, Bellinzona 1990-1991. 3 Percentuali calcolate sul totale delle risposte valide. Dati del censimento federale della popolazione del 2000, elaborazione di Matteo Borioli, Uf!cio cantonale di statistica. C1847 Mappa del comune di Contra = Distretto di Locarno – Cantone Ti- 4 Uf!cio cantonale di statistica, Super!cie, secondo il genere di utilizzazione, rilevazione cino, eseguita dal geometra Ambrogio Caccia negli anni 1847-1848; 1992/1997, www3.ti.ch/DFE/DR/USTAT scala 1:1’000; Archivio di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona. 16 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 17

C1900 Mappa comunale, precedente la costruzione della Centrale idroelet- «Archivio Storico Ticinese» da Padre Rocco da Bedano sotto il titolo Il «Corpus» trica (1908); scala 1:1’000; Archivio comunale Tenero-Contra. pergamenaceo dell’antico comune di Locarno (AST, 59-60, 1974); C1950 Mappa comunale, precedente il Raggruppamento Terreni (1950); «Archivio Storico Ticinese» da Padre Rocco da Bedano – M. Bernasconi sotto il scala 1:1’000; Archivio comunale Tenero-Contra. titolo Le pergamene di Vogorno (AST, 102-104, 1985). C1996 Mappa toponomastica elaborata da Patrik Stedry sulla base delle testimonianze, raccolte nel 1970, di Peppo Lanini (1905-1989) e Sono stati inoltre consultati i seguenti archivi o documenti: Silvio Galliciotti (1901-1984), rielaborate nel 1996 con l’aiuto di Lu- ACom Brione Archivio comunale Brione sopra Minusio, Brione so- igi Canevascini (1926-1997) e Livio Galliciotti (1929-2002); Archivio pra Minusio. di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona. ACom Minusio Archivio comunale Minusio, Minusio. Documenti ACom Tenero-Contra Archivio comunale Tenero-Contra, Tenero-Contra. Per le forme antiche, a partire dal Duecento, si è fatto ricorso ai documenti editi ACom Tenero-Contra VA Archivio comunale Tenero-Contra, Verbali Assem- nelle seguenti fonti: blea Comunale, Tenero-Contra.

«Bollettino Storico della Svizzera Italiana» da Ferdinando Kientz sotto il titolo Le ACom Tenero-Contra VM Archivio comunale Tenero-Contra, Verbali Municipa- pergamene di Gordola (BSSI, 1942, n. 1; 1945, n. 3-4); li, Tenero-Contra. «Archivio Storico Ticinese» da Virgilio Gilardoni sotto il titolo Il codice ballarinia- AParr Contra Archivio parrocchiale Contra, Contra. no del «Liber scripturarum ecclesiae Sancti Victoris de Locarno» (AST, 21, 1965; AST, 22, 1965; AST, 24, 1965; AST, 26, 1966; AST, 27, 1966; AST, 33-34, AParr Gordola Archivio parrocchiale Gordola, Gordola. 1968; AST, 37, 1969); AParr Tenero Archivio parrocchiale Tenero, Tenero. «Archivio Storico Ticinese» da Padre Rocco da Bedano sotto il titolo Regesti del- le pergamene dell’Archivio Capitolare di Locarno non comprese nel «Liber scrip- APatr Contra Archivio patriziale Contra, Contra. turarum» ballariniano (AST, 43-44, 1970); APatr Contra PA Archivio patriziale Contra, Protocolli Assembleari, Contra.

APatr Contra PM Archivio patriziale Contra, Protocolli Municipali, Con- tra.

APatr Minusio Archivio patriziale Minusio, Minusio.

APriv Calastri Tenero Archivio privato Gabriele Calastri, Tenero.

APriv Canevascini Contra Archivio privato Eredi fu Primo Canevascini, Contra.

ASTi Archivio di Stato del Cantone Ticino, Bellinzona.

AVesc Archivio vescovile, Lugano.

RTT 1970 [Primo rilievo toponomastico (v. qui «Caratteristiche del rilievo e fonti»)].

RTT 1996 [Ricerca e cartografazione a cura di Patrik Stedry (v. qui «Caratteristiche del rilievo e fonti»)].

Somm 1901 [Sommarione delle mappe catastali del XIX secolo], Ténero: panoramica con la Ca Comünáll (9) in costruzione, 1910-1912. 1901-1902. Bibliogra!a

Comprende i testi consultati e citati nelle pagine introduttive, in quanto fonti di informazione su aspetti collegati alla toponomastica locale, oltre a lavori pret- tamente linguistici e dialettologici, pubblicazioni a carattere storico, culturale, geogra!co speci!ci per Tenero-Contra e di ambito più ampio. (AST) «Archivio storico ticinese», 1960- [citato per fascicolo].

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Due zone geogra!camente e storicamente distinte Il territorio comunale si suddivide in due zone geogra!camente e storicamente distinte: Contra, nella parte superiore, sede dell’antico comune, che ha regi- strato un maggiore insediamento abitativo !no alla metà dell’Ottocento, e Te- nero nella parte inferiore, alla foce della Verzasca, con ampie zone a carattere alluvionale, più dif!cili da colonizzare. L’antica presenza umana più capillare a Contra, strettamente associata a uno sfruttamento intensivo del territorio Introduzione agricolo, si ri"ette in una maggiore ricchezza toponomastica, mentre lo sviluppo demogra!co recente di Tenero si traduce in una bassa frequenza di toponimi.

I toponimi hanno molteplici origini e signi!cati e possono essere ricondotti ad alcune categorie: – la conformazione del luogo: el Mött, el Piágn, el Böcc, i Sasséi; – i corsi d’acqua: la Vall Téndra, el Rïaa dela Piòda, el Rongión, el Rïaa del Rïazzöö; – le peculiarità agricole: el Rónch, el Pastürón, i Prée, el Stalón; – la presenza di determinate attività produttive: el Pózz, i Rèssigh, el Murín, la Gra; – il tipo di vegetazione: el Nisciorèe, ai Sáres, in Oríva, la Broghèra; – il riferimento ad animali: i Cávri Vécc, la Stála di Orücch, la Rondinèla, la Stála di Cavái; – il nome del proprietario: el Rónch del Rafèll, la Ca del Mágo, el Camp del Giüli, el Sass del Spíni; – il riferimento religioso: el San Giüsèpp, el San Martín, el Camp di Patèr, la Capèla del Motón.

In molti altri casi, come ad esempio i Ghèsper, a Cazzái, a Tròvro, il signi!cato sfugge, difettando, per il momento, di testimonianze orali, fonti d’archivio o stru- menti linguistici convincenti. Altri toponimi sono associati a signi!cati apparente- mente estranei al luogo: el Cantonvó, la Grantèr, el Vaticáno, la Bássa Califòrnia. Un’analisi più approfondita svela a volte la chiave di interpretazione e così la Bássa Califòrnia rimanda a lontane vicissitudini migratorie, mentre el Vaticáno trae origine dall’aspetto architettonico e cromatico (bianco-giallo) dell’edi!cio. Nella maggior parte dei casi alla base del toponimo vi è un vocabolo dialettale, El Lavatòio (251), 1950-1960. spesso di origine latina. A titolo di esempio si possono citare: camp da campus, 24 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 25 vall da vallis, fümm da fumus, gròtt da cripta. Nel caso di Civiágh si può ipotizza- 1631, è visibile a Morès (122), poco sotto el Ròcol (118), nei pressi di un’a- re addirittura un’etimologia risalente ai Celti per la presenza del suf!sso –ago bitazione; un altro, non datato, si trova a Campèi nel giardino di quella che un (-acus) (Marcato 2009, 144). tempo fu la Stála di Rossítt (174). Vi è in!ne un piccolo gruppo di nuovi toponimi originati da insediamenti abitativi o manufatti recenti: el Campofelíce, la Tiventün, la Procása, la Díga, entrati in Il frantoio modo de!nitivo nel linguaggio corrente. Il tenue bagliore delle lampade a olio rischiarava la notte. Sulla piazza di Contra si può osservare un frantoio del 1653, in precedenza situato nello scantinato L’inventario comprende anche alcuni toponimi situati nel territorio giurisdizio- della Ca Comünáll (170). Sul bordo della vasca si legge pure l’iscrizione: «TRA- nale dei comuni limitro! di Mergoscia, Brione sopra Minusio e Minusio. La loro SP 1870», che suggerisce un’ubicazione originaria diversa. La tradizione ne inclusione è giusti!cata dal fatto che erano e sono ancora oggi strettamente indica l’impiego per la produzione di olio di noci, usato come combustibile per legati al nostro territorio comunale, basti ricordare, ad esempio, che la frazio- le lampade e come alimento (Franscini 1837, 226). La coltivazione dei noci era ne della Còsta è un’enclave circondata dai comuni di Minusio e Brione sopra ben presente nel villaggio, come attesta il Lavizzari che segnala la presenza Minusio. di «maestosi noci» (Lavizzari 1863, 377). È ipotizzabile l’impiego anche per la produzione di olio d’oliva, vista la presenza dei toponimi: in Oríva (253), el Strutture pertinenti con la toponomastica Mónte Olivéto (111); inoltre si ricorda la presenza di ulivi sul versante sud del Mátro (296). I forni Il pane quotidiano veniva cotto nei forni, manufatti che la toponomastica pun- Le gra tualmente registra. A Tenero si ricorda un forno all’estremità dell’omonimo vico- Le castagne, «il pan di legno» come le de!niva una bella espressione popolare, lo e, poco lontano, un altro a nord est della Piazza Guglielmo Canevascini (84) costituivano un’altra componente importante dell’alimentazione; si calcola che a lato della Cantonáll (85). una persona adulta ne consumasse da 100 a 150 kg l’anno (Ferrini Giordano A Contra sono stati individuati sette forni. Due ancora in buono stato alla Còsta 2001, 22). Vista la rapida deperibilità del frutto, si ricorreva all’essiccazione (282): uno del 1891 incluso nella Gra (187) e l’altro del 1868 di fronte alla Ca in appositi impianti: le gra, in italiano ‘metato o essiccatoio’. Questo metodo del Melvíll (279). A Cóntra Sótt (133) esiste ancora un forno nei pressi della consentiva di conservarle !no all’inverno, quando venivano poi consumate. In casa della famiglia Bacciarini, poco sopra la fontana. Di altri due forni si con- genere era una costruzione isolata: a pianterreno vi era un focolare che produ- servano ancora gli architravi datati: uno a Réngia (203) del 1892 e un altro a ceva il calore necessario per scaldare le castagne, al piano superiore vi erano Campèi (176) del 1871, annesso alla Gra (280). Un altro forno alla Còsta e uno dei graticci, su cui si ponevano le castagne. L’operazione richiedeva una quindi- a Cóntra Sótt vennero purtroppo demoliti nella seconda metà del secolo scorso. cina di giorni di lavoro, durante i quali la fonte di calore doveva essere costan- temente alimentata. Le castagne, chiuse in un sacco, venivano poi sgusciate I mulini battendole energicamente (Bianconi 1971, 45). A Contra sono stati inventariati Per macinare i cereali, segale e mais in particolare, servivano dei mulini. A quattro edi!ci: due Gra (280, 291) alla Còsta (282), di cui una con annesso Tenero la mappa comunale del 1847-1848 riporta, nella zona dove sorgerà la forno datato «DC 1891». Una terza si trovava al Padroíd (228), dove sorge la Ca Cartéra (29), un mulino con due canali di adduzione, probabilmente con più ala Gra (227) e l’ultima a Campèi (176), anche questa con incorporato un forno macine o altre funzioni produttive (follatoio, maglio?). Esso era alimentato dal risalente al «1871». Rongión (62), un canale arti!ciale che prelevava l’acqua dal !ume Verzasca, in zona Centrál (80), e che, dopo aver mosso le ruote del mulino, passava per i Gli apiari Rèssigh (41), dove l’acqua forniva l’energia idraulica a una segheria, giungendo Prima della diffusione dello zucchero di canna o di barbabietola, si dolci!cavano in!ne al lago. gli alimenti utilizzando il miele. L’apicoltura, oltre al miele, produceva inoltre A Contra è accertata la presenza di un mulino a Cóntra Sótt (133), ubicato nei preziosa cera impiegata per la fabbricazione delle candele, usate in particolare pressi della con"uenza del Rïaa del Rïazzöö (154) con la Vall Téndra (313), dove, in chiesa. Nei documenti relativi alla visita pastorale di Monsignor Bonesana all’esterno dell’attuale costruzione, sono ancora visibili le macine. (1709) troviamo tracce di questa attività: «Nota di quelli che hanno le Appi della Accanto ai mulini sono da segnalare i mortai di pietra pure impiegati per ridurre Chiesa Pio Codighino» (ADioc Lugano Visita Mons Bonesana, Inventario de Beni le granaglie in farina e per la lavorazione della canapa. Un esemplare, datato immobili della Ven. Chiesa di S.to Bernardo eretta nel Comm.e di Contra). 26 TENERO-CONTRA Nomi di luogo tra storia e territorio 27

Tre toponimi portano la denominazione Vigèra (119, 302, 308) ‘apiario’ e sono voro e costituì inoltre un elemento di socializzazione. Contra aveva un lavatoio situati, nell’ordine: a Morès (122), al Pòss dal Mócch (302) e a Tròvro (306). In pubblico edi!cato dal Patriziato nel 1912 e demolito nel 1963, al momento del- quest’ultima località esiste una costruzione incompiuta in pietra di pregevole la costruzione del Chinderáim (250). In precedenza si usufruiva dei numerosi fattura, che la tradizione orale attribuisce all’opera di Berto (Alberto) Dadami, corsi d’acqua, noto era quello in località Mondèll (258) dove si dice che l’acqua destinata a diventare un apiario. del Rïaa dela Fontanína (260) era tiepida anche nella stagione invernale. A Tenero si ricorda che per lavare i panni si utilizzavano el Rongión (62), in zona I pozzi (e le pozze) Rèssigh (41), una sorgente nei pressi del Navíli (47) e sicuramente si faceva La disponibilità di acqua potabile ha sempre costituito un elemento essenziale capo al !ume Verzasca. nella localizzazione degli insediamenti abitativi. A Tenero è ancora visibile e accessibile un pozzo all’interno del cortile del Castèll (87). Se ne ricordano Le carbonaie diversi a Mapp (19) e, vista la presenza di una falda freatica, è molto probabile Lo sfruttamento dei boschi, allo scopo di produrre combustibile, comprendeva che ve ne fossero altri. anche la produzione di carbone di legna. Nei boschi circostanti l’abitato di Con- A Contra l’approvvigionamento di acqua potabile, prima della costruzione delle tra sono ancora visibili diverse carbonèr, spiazzi utilizzati per la produzione del fontane (1865), avveniva facendo capo ai numerosi corsi d’acqua e sorgenti, carbone. Con questo metodo, basato sulla combustione imperfetta del legno, non essendoci le premesse idrogeologiche per lo scavo di pozzi. si valorizzava la produzione della legna da ardere diminuendone il peso e fa- Vi erano poi diverse pozze utilizzate per la macerazione della canapa (coltivata vorendo così il trasporto anche su lunghe distanze; parte della produzione era per la produzione della tela): el Pózz di Prèe (233), i Mondèi (123), la Pózza dal infatti destinata al mercato italiano (Franscini 1837, 118). Le ultime carbonaie Cánov (141), el Pózz di Orücch (300) e un pozzo nei pressi del Pontín di Pastürón furono attive ancora durante la prima guerra mondiale. Lungo il Sentée di Tecítt (262). Dopo la macerazione la !bra veniva resa più morbida e "essibile, batten- (311) sono riconoscibili almeno quattro spiazzi. V. Piána di Carbonèr (312), altri dola in un mortaio (Bianconi 1966, 45). V. Mulini. Le pezze di tela di canapa ve- nivano poi esposte al sole perché divenissero bianche. Per questa operazione ve n’erano in di Áro (193) e sui monti. spesso i Contresi occupavano le rive del lago a Minusio, generando situazioni con"ittuali (Mondada 1988, 72). La Sovénda Trasportare il legname dai versanti in quota verso il piano costituiva una fatica Le fontane non indifferente; per farvi fronte si ricorreva alla sovénda, un apposito canalone La costruzione delle fontane permise di portare l’acqua all’interno dei nuclei utilizzato per il trasporto dei tronchi (Franscini 1837, 265). Durante l’inverno si abitati e di arricchire il paesaggio di un elemento architettonico a volte di pre- faceva scorrere dell’acqua che ghiacciando favoriva lo scorrimento dei tronchi gio. A Tenero è ricordato el Fontanón (77), poco sopra la Centrál (80), alimen- !no a valle. Questo metodo precede l’introduzione dei !li a sbalzo (bordión), tato da una sorgente che proveniva da Gordola, zona Scalate, e sembra che la avvenuta alla !ne dell’Ottocento (Binda 1983, 75). A Contra sono ancora rico- temperatura dell’acqua fosse gradevole anche in inverno. noscibili le tracce di una Sovénda (243), scavata sul crinale che si inerpica a A Contra vi sono quattro fontane pubbliche, ancora in funzione, in corrispon- monte del Mataröcch (261) verso Tròvro (306). denza dei quattro nuclei: Réngia (203), Campèi (176), Còsta (282) e Cóntra Sótt (133). Tutte portano la data del 1865 e furono edi!cate dal Patriziato conforme- I roccoli mente alle disposizioni cantonali del 1860 che stabilivano che «il provvedere Cacciare gli uccelli di passo permetteva di integrare l’alimentazione con sapo- al servizio dell’acqua potabile nelle frazioni è dovere del Comune» (Mondada rite carni e di praticare un passatempo non accessibile probabilmente a tutti. 1970, 35). Esse facevano capo a varie sorgenti: quelle del Gasgiöö (223) per Si faceva ricorso ai roccoli, piccoli edi!ci a più piani in cui stazionavano gli Réngia e Campèi, quella della Vall Téndra (313) per la Còsta e quella che sgor- uccellatori (i cacciatori). Costruiti in un luogo dominante, erano circondati da gava in zona Töcch de Páia (142) per la fontana di Cóntra Sótt. Le tubature alberi, tra i cui rami si tendevano delle reti. Con opportuni richiami (uccelli da originali, in parte ritrovate nel corso di scavi, erano di cemento. richiamo in gabbia, zufoli) si attiravano gli uccelli e, con una repentina manovra tesa a spaventarli, venivano poi spinti inesorabilmente verso le reti (Bianconi I lavatoi 1935, 13-14). Lavare i panni sporchi rappresentava una delle tante fatiche svolte umilmente Si segnalano due ròcol (118, 297): il primo a Morès (122) e il secondo in zona dalle donne. La costruzione dei lavatoi migliorò lievemente le condizioni di la- Mátro (296), di quest’ultimo sono ancora visibili i muri perimetrali. Corpus toponomastico

Le terre al piano lielmus de Tendaro f.q. Anselmi de Como»; a Téndro Kientz (1945, 130) 8 marzo 1365 Istro- a Téner mento di livello en!teutico c.s. chiesto a Ténero alla Vicinanza c.s. [...] «de Gordora [...] CN25, CN50, CN100, CC, CN1845, Martinus Gregorii de Tendero»; C1847, CN1939 Tenero Ballarini (1619, 151) [Investitura livel- Kientz (1945, 128) 11 dicembre 1235 laria] 11 novembre 1440 Nominative Istromento di livello en!teutico a per- de petia una terrae vineatae et arative petuità chiesto alla Vicinanza di Gor- iacente in territorio de Gordula ubi di- dola, adunata «in ripa de Cordora» e

citur ad Tendrum ad mottam #uminis; toponomastico composta da «Lorentius de Tendero Kientz (1945, 136) 25 aprile 1455 - Manfredus de Tendero [...] Jacobus Istromento c.s., chiesto dalla Vicinanza f.q. Cassi de Tendero» a favore di «Lo- c.s. [...] e composta da «Zaninus dictus rentius f.q. Tarulli de Contra» e fratel- Malzeugius f.q. Jacobi Ferrarii de Con- li per l’investitura «de petia una terre scilio Mezano, hab. in loco de Tendro»; insilvate et nemorive [...] in terratorio Kientz (1945, 171) 15 marzo 1471 de Gordora, ubi dicitur ad Salvaticam subtus Alpedum Ganee [Ganne?]» e di Istromento di vendita [...] «Antonius f.q. Corpus una «curte vecchia» di abituale locazio- Jacobini del Cantono, habitans loci de ne, per il canone annuo di soldi 3 nuovi Tendero»; per la terra e di soldi 18 nuovi per la Kientz (1945, 170) 30 ottobre 1479 «curte». A rogito del notaio «Guido de Istromento di procura della Vicinanza Locarno f. Guidonis de Travalia.»; c.s. «Antonius f.q. Jacobini del Cantono, Ballarini (1619, 98) Venditio cum re- habitator loce de Tendro de Gordora»; gressu 23 settembre 1261 et plano à Ballarini (1619, 124-125) Venditio Ponte de Tendallo; cum onere solvendi !ctum unum ecc. Ballarini (1619, 98) Retrovenditio 14 ae S.ti Victoris sive Praebendae Archi- giugno 1271 et in plano, a ponte de pb.li. Spectat Praebendae Archiprae- Tenello sive Tenero in intus; sbyterali 15 aprile 1530 Item de petia Kientz (1945, 128-129) 2 dicembre una terrae arativae, et vinetae [sic!] et 1308 Istromento di livello en!teutico prativae iacente in loco de Tendero ubi a perpetuità chiesto dalla Vicinanza dicitur ad Zerbionum; c.s. adunata in «in ripa de Gordora Padre Rocco da Bedano – M. Bernasco- subtus castrum de Gordora [...] Guil- ni (1985, 230-231) [Contratto d’af!tto]

Ténero con in primo piano la Centrál (80), 1908-1912. Ténero, panoramica attorno al 1940. Appendice Indice

Quando i lavori di redazione erano ormai quasi ultimati, ci è giunta inaspettata la Indice segnalazione di una serie di toponimi della frazione della Còsta, non contemplati Saluto del Municipio di Tenero-Contra e del Patriziato di Contra 5 nella presente ricerca. Allo scopo di documentare a futura memoria le preziose Criteri di edizione 7 informazioni, alleghiamo questa appendice. Tenero-Contra. Dati e fonti 13

Appendice el Mött la Ca del Bonifázi Bibliogra!a 19 A1; 707913/115866 A6; 707972/115926 Introduzione 23 Motto situato al margine meridionale Casa adiacente alla Ca dela Délia Corpus toponomastico 29 del pianoro di Costezóra (286), dove (277), situata all’angolo del caseggia- sorge la «Casa Ella». to che dà sulla piazzetta in cui si trova Toponimi non localizzati tratti da fonti documentarie 139 la fontana. Qui abitava la famiglia di Indice alfabetico 149 i Boos Bonifacio Canevascini (1864-1946). Appendice 158 A2; 707933/115859 Zona di prato a ovest della Gra (280). la Ca di Magítt A7; 707955/115930 la Ca dela Verònica Bella costruzione al centro della A3; 707964/115888 frazione, a sud della Ca dell’Isolína Casa posta sul lato meridionale del- (281), appartenuta alla famiglia Mag- la frazione, a est della Gra (280), in gini e poi a quella dei Mazzoni. cui abitava Veronica Mazzoni-Dadami la Campèa (1868-1959), ultima di 19 !gli! A8; 707940/115930 Zona di prato leggermente pianeg- la Ca di Serafítt giante situata dietro la Ca del Lüisígn A4; 707980/115887 Cartine Le terre al piano [Mappa catastale comunale] (A9) e la Ca di Magítt (A7). Abitazione contigua alla Ca dela La collina [Mappa catastale comunale] I monti [base CN25] Verónica (A3), dove abitava la famiglia la Ca del Lüisígn di Sera!no Canevascini (1862-1936). A9; 707942/115940 Abitazione della famiglia di Luigi Da- la Ca dela Tósa del Pedrantòni dami (1883-1964), situata dietro la la Ca del Pedrantòni Ca dell’Isolína (281). I toponimi sono riportati sulle cartine seguendo la numerazione del corpus. Per A5; 707972/115913 i toponimi citati in Appendice si è seguito una numerazione separata. Costruzione a più piani risalente al el Sass Piátt Seicento, come lo testimoniano i por- A10; 707900/115957 Si ringraziano tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione di que- tali litici a pianterreno datati «1620» Sasso di forma tondeggiante situa- sta pubblicazione fornendo testimonianze, documenti d’archivio, fotogra!e. Un e «1653», contigua alla Ca dela Délia to in cima alla scalinata che porta a pensiero di riconoscenza va in!ne a Bea, Simona e Silvio Canevascini per il loro (277), sul lato meridionale del caseg- Costezóra (286), eliminato per fare generoso aiuto. giato, ove abitava probabilmente una posto alla strada comunale. Serviva famiglia Canevascini. All’interno dello per giocarci sopra e da appoggio per Le carte sono riprodotte con l’autorizzazione comunale e dell’Uf!cio federale di stabile troviamo la Füga (276). coredaa l’üga. topogra!a (PK25 ! 2010 swisstopo DV503).