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6 NOVEMBRE - DICEMBRE 2009 RIVISTA MILITARE PERIODICO DELL’ESERCITO FONDATO NEL 1856 letlteera talt deirerttoare al direttore

Un elemento imprescindibile per le Forze Armate è la partecipazione e il concorso dei cittadini. In quest’ottica pubblichiamo volentieri questa proposta che coinvolge le Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

AL Sig. Direttore di: RIVISTA MILITARE ROMA

. Stimat.mo Sig. Direttore, Leggendo il Suo Editoriale in Rivista Militare n. 3 Maggio-Giugno 09, che condivido pienamente, mi è sembrata particolarmente efficace e lungimirante la frase ove si dice: «in ogni situazione l’Esercito non vive di per sé, ma tra la gente e per la gente, da cui trae legittimità, forza e sostegno». A tale proposito, mi permetto di sottoporre alla cortese attenzione della S.V. una proposta a me cara, che può inserirsi a mio parere, nella Sua autorevole riflessione al fine di contribuire a vivificarla. Spero di fare cosa gradita e colgo l’occasione per ringraziare Lei e la Sua prestigiosa rivista. PROPOSTA: UNA RISERVA DI VOLONTARI TRA I CITTADINI ITALIANI.

Il legame esistente oggi tra le Forze Armate della Repubblica Italiana ed i cittadini, è mantenuto, in generale, da vari organi di in- formazione e comunicazione, da eventi particolari, da molte iniziative e ricorrenze specifiche. Oggi però non esistendo più la Leva obbligatoria, acquista una maggiore importanza per rinsaldare tale legame, anche il ruolo svolto dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, che pure organizzano e partecipano a Cerimonie commemorative, promuovono in- contri di studio, convegni, pubblicazioni. Sarebbe tuttavia assai utile che qualche rappresentante di esse, che ne faccia specifica richiesta, possa partecipare alle attività con- crete svolte attualmente dai vari Corpi e Reggimenti, che abbiano dei riferimenti storici o attuali con le relative Associazioni. In esse infatti vi sono iscritte persone qualificate e con specifiche competenze e attitudini professionali che potrebbero essere util- mente messe a disposizione. Tali rappresentanti delle Associazioni, potrebbero essere impegnati per brevi periodi, se utili, in qualità di Volontari, a loro totale ri- schio, naturalmente senza alcun compenso, se non quello di una minima sistemazione logistica vitto e alloggio, firmando ovviamente tutte le necessarie liberatorie legali ed assicurative, assumendosi ogni personale responsabilità verso l’Istituzione Militare. In questa forma e non gravando sui costi, si avrebbero almeno tre vantaggi: 1) Rafforzamento del legame tra Forze Armate, cittadini, Associazioni Combattentistiche e d’Arma. 2) Utile collaborazione e sostegno tecnico-operativo con specifiche professionalità. 3) Attualizzazione e potenziamento dell’opera delle Associazioni stesse.

Carissimi Saluti Dr. F. Pellegrini Settembre 09. SOMMARIO 6/2009 novembre-dicembre PERIODICO DELL’ESERCITO

La SETAF come componente terrestre del Comando AFRICOM di Willian B. Garrett Gas naturale: e Stephen Mariano pag. 42 Il recupero delle salme storia, dinamiche, dei caduti italiani della evoluzione dei mercati Operazione Campagna di Grecia e prospettive future «Strade Sicure» di Roberto Di Rosa pag. 98 di Daniele Cellamare pag. 4 di Luigi Masiello pag. 54

Le Nazioni Unite incrementano le proprie capacità strategico-militari di Gianluca Carai pag. 62

La formazione del L’imboscata soccorritore militare di Teutoburgo Sicurezza energetica di Saverio Pirro di Umberto Bardini pag. 108 di Giorgio Spagnol pag. 20 e Alessandro Colaiacomo pag. 70 RUBRICHE

L’Italian Aviation e Battalion in Afghanistan: Information Operations pag. 116 una nuova forza di Marco Stoccuto pag. 78 di manovra di Loreto Bolla pag. 30 pag. 128

pag. 133

La fortificazione: uno strumento ancora valido? Indice 2009 di Luca Schiavina pag. 88 pag. 140 Si avvisano i lettori che il nostro nuovo in copertina indirizzo e-mail è il seguente: Un plotone del reggimento «Lancieri di Montebel- lo» (8°) durante una cerimonia. [email protected] Il binomio uomo cavallo, che un tempo fu l’ele- mento di supremazia sul campo di battaglia, è og- gi relegato a mera rappresentanza, grazie alla evo- luzione tecnologica. «Rivista Militare» ha lo scopo di estendere e aggiornare la preparazione tecnica e professionale del personale dell’Esercito e di far conoscere, alla pubblica opinione, i temi della difesa e della sicurezza. A tal fine, costituisce organo di diffusione del pensiero militare e palestra di studio e di dibattito. «Rivista Militare» è quindi un giornale che si prefigge di informare, comunicare e fare cultura.

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La traduzione dei testi della rubrica “Sommario varie lingue” è curata da Nicola Petrucci, Livia Pettinau, Carla Tavares e Christel Galatzer

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GAS NATURALE: STORIA, DINAMICHE, EVOLUZIONE DEI MERCATI E PROSPETTIVE FUTURE GAS NATURALE: STORIA, DINAMICHE, EVOLUZIONE DEI MERCATI E PROSPETTIVE FUTURE

Il consumo mondiale di gas naturale è in costante aumento. In particolare, la forte richiesta dell’area asiati- ca e la continua evoluzione del mercato europeo incidono in maniera considerevole sulle politiche dei Paesi produttori e sulla formulazione dei nuovi progetti. Inoltre, i problemi legati all’estrazione e al trasporto del gas producono un consistente impatto ambientale e la disponibilità delle scorte accende il dibattito sulle re- ti di gestione e la loro indipendenza strutturale.

Prodotto dalla decomposizione anaerobica di Sopra. materiale organico, il gas naturale si trova, in na- Il seep è una manifestazione sulla superficie terrestre della fuoriuscita naturale di idrocarburi, gas o petrolio. tura, allo stato fossile, insieme al petrolio e al car- bone, o da solo in giacimenti esclusivi. Viene an- In apertura. che prodotto dai processi di decomposizione cor- Una nave per il trasporto di gas. renti (paludi, discariche) e durante la digestione negli animali. Infine, viene liberato nell’atmosfera anche dall’attività vulcanica. energia ha evidenziato negli ultimi decenni l’im- È formato da una miscela di idrocarburi gassosi, portanza di questo combustibile. il cui componente principale è il metano. Oltre che Le prime notizie del suo impiego risalgono al III del gas naturale, gli idrocarburi (formati da carbo- secolo D.C. in Cina. Nell’industria moderna, la sua nio e idrogeno) sono i principali componenti del comparsa avviene nel 1820, con la perforazione di petrolio. Il più generale crescente fabbisogno di un pozzo presso la città di New York. Nel 1925 vie-

OIKOS - 6 Rivista Militare n. 6/2009 ne realizzato il primo gasdotto saldato in acciaio (dalla Louisiana trasportava il gas in Texas), decre- tando la sua commercializzazione su larga scala. Estratto anche da giacimenti misti (petrolio e gas) o da giacimenti di solo gas naturale, quelli più estesi conosciuti si trovano nel Golfo Persico (Qa- tar, Iran), anche se la Russia possiede le maggiori riserve al mondo. Una percentuale ridotta viene anche estratta dalle miniere di carbone (CBM, Co- al Bed Methane). L’estrazione avviene mediante pozzi che devono essere disposti secondo opportune precauzioni. Una formula di estrazione massiccia e concentrata in pochi punti comporta lo sconvolgimento delle caratteristiche dell’intero giacimento. Alla testa dei pozzi sono sempre presenti anche sostanze li- quide (in genere vapore acqueo) e materiali solidi (particelle di roccia) che è necessario eliminare con separatori meccanici centrifughi. Una volta estratto dai giacimenti, che possono trovarsi sotto la terra ferma o i fondali marini, vie- ne immesso in grandi condutture che si diramano in strutture sempre più ridotte (reti di distribuzio- ne) per raggiungere gli utenti finali. Spinto inizial- mente dalla sua stessa pressione, deve però esse- re costantemente sospinto da stazioni di pompag- gio inserite lungo la rete. In molti casi (Arabia Saudita), il gas naturale vie- ne anche recuperato durante l’estrazione del pe- trolio e, non potendo essere venduto con profitto adeguato, viene bruciato direttamente sul posto. In questo caso, l’operazione (illegale in molti Sta- Un impianto per la produzione di energia eolica. ti) produce gas serra che viene rilasciato in manie- ra massiccia nell’atmosfera terrestre. In altri casi, il gas viene reintrodotto nel giacimento petrolifero sere immesso nelle condutture urbane viene deli- per mantenerne alta la pressione, consentendo beratamente miscelato con sostante («odorizzan- così una più completa estrazione di tutto il petro- ti») appartenenti a due tipologie di composti chi- lio contenuto nel pozzo. mici, il TBM o terziar-butilmercaptano, o il THT o Interessanti progetti di sfruttamento sono at- tetraidrotiofene, al fine di rendere all’olfatto una tualmente in corso in Ontario e sensazione di cattivo odore, in- in Danimarca (estrazione di me- dispensabile per evitare sacche tano dal letame prodotto da L’estrazione di gas, anche di gas esplosivo. Pur non es- animali, in particolare maiali e “se in maniera non dissimile sendo tossico, in alcuni giaci- bovini) per la produzione di dal petrolio, comporta una menti, nel gas naturale si trova energia elettrica. Tali sperimen- diminuzione della pressione disciolta una certa quantità di tazioni hanno attestato che un solfuro di idrogeno, un gas al- impianto a biogas è sufficiente nella riserva sotterranea, tamente tossico anche a bas- per produrre corrente elettrica causando una subsidenza sissime concentrazioni. per una città di ridotte dimen- del terreno in grado di dan- In merito agli impatti ambien- sioni (250 MW) e ulteriori studi neggiare l’ecosistema e i tali, alcuni ricercatori hanno hanno dimostrato che la portata corsi d’acqua evidenziato che la combustione può essere aumentata con l’ag- di gas naturale genera gas ser- giunta di ulteriore materiale or- ” ra che contribuisce al surriscal- ganico (rifiuti domestici). Inoltre, altri progetti ri- damento del pianeta, anche se in misura minore guardano la possibilità di utilizzare le discariche rispetto agli altri combustibili fossili. L’estrazione (decomposizione dei rifiuti) per fornire agli agglo- di gas, anche se in maniera non dissimile dal pe- merati urbani elettricità e riscaldamento. trolio, comporta una diminuzione della pressione Il gas, in natura inodore e incolore, prima di es- nella riserva sotterranea, causando una subsiden-

7 - OIKOS Secondo i dati forniti dall’ENI, nel 2004 sono stati consumati, in tutto il globo terrestre, quasi 3 000 miliardi di m3 di gas naturale (2 760 mi- liardi di consumo e 177 572 miliardi di riserve). Assumendo i consumi costanti nel tempo, la di- sponibilità delle scorte avrebbe la durata media di 60 anni. Ma la dinamica dei consumi ha fatto registrare una crescita media annua pari al 2,7 per cento, facendo sorgere le prime difficoltà per i Paesi occidentali. I Paesi Bassi (produzione di 74,20 miliardi di m3) nel 2004 avevano riserve per 1 492 miliardi di m3, con una vita residua di 20 anni. Il Regno Unito (produzione di 103,65 miliardi di

Principali produttori di gas naturali e vita media delle riserve espressa in anni (miliardi di m3 nel 2004, fonte ENI)

Produttore Riserve Produzione annua Vita media riserva

Russia 48 000 607,67 79 Iran 26 500 81,99 323 Qatar 25 783 40,39 638 Arabia Saudita 6 654 63,99 104 Emirati Arabi Uniti 6 047 45,22 134 Stati Uniti 5 353 526,51 10 Nigeria 5 055 20,81 243 Algeria 4 545 95,12 48 Venezuela 4 223 29,39 144 Norvegia 3 188 84,96 38 Iraq 3 080 – – Turkmenistan 2 900 57,31 51 Indonesia 2 557 82,76 31 Australia 2 548 40,07 64 Malesia 2 464 52,69 47 Kazakistan 1 900 21,87 87 Uzbekistan 1 860 58,01 32 Impianti di un gasdotto. Cina 1 823 51,19 36 Egitto 1 756 30,81 57 Canada 1 603 178,35 9 za del terreno in grado di danneggiare l’ecosiste- ma e i corsi d’acqua. Inoltre, potrebbe essere an- m3) nel 2004 aveva riserve per 905 miliardi di m3, che causa di cedimenti nelle fondamenta degli con una vita residua di 9 anni. edifici. In considerazione dei prevedibili aumenti L’Italia, al quarto posto tra i principali importa- di consumo di gas naturale nei tori di gas naturale (dopo Stati prossimi anni (richiesta cre- Uniti, Germania e Giappone), ha scente di fonti alternative al pe- Pur essendo la costruzio- importato, nel 2005, 73,49 mi- trolio), alcuni esperti ritengono “ne dei gasdotti un investi- liardi di m3. In particolare, da che si potrebbero raggiungere mento relativamente conte- Russia (23,33) e da Algeria pericolosi livelli di inquinamento (27,73), ma anche da Norvegia a causa dell’anidride carbonica, nuto, essi non permettono (6,90) e Paesi Bassi (8,00). Gli del monossido di carbonio, del- l’attraversamento dei mari e accordi stipulati nel 2006 con l’ozono e degli ossidi di azoto. ulteriori complicazioni pos- le compagnie straniere - Gaz- Oltre al largo impiego nella di- sono nascere, nel caso di prom per la Russia e Sonatrach stribuzione cittadina (usi dome- strutture internazionali, du- per l’Algeria - hanno comun- stici) il gas naturale viene utiliz- rante la collocazione e la que spinto il Governo italiano a zato anche in centrali termoe- porre il problema di eventuali lettriche che lo utilizzano come gestione sotto il suolo di tensioni sul livello dei prezzi combustibile (in Italia è presen- Paesi diversi anche in sede comunitaria. te una centrale di questo tipo a La principale difficoltà sino Leri, in provincia di Vercelli). ” ad oggi riscontrata per l’utiliz- Inoltre, viene utilizzato nell’industria come com- zo del gas naturale consiste nel trasporto. Pur es- bustibile nei forni per la fusione del vetro, per la sendo la costruzione dei gasdotti un investimento produzione della ceramica e del cemento. relativamente contenuto, essi non permettono

OIKOS - 8 Rivista Militare n. 6/2009

Il tracciato del gasdotto Nabucco. cipali fonti utilizzate per la produzione elettrica ri- mane il gas naturale. Nelle centrali termoelettriche e in quelle a ciclo combinato (quelle considerate l’attraversamento dei mari e ulteriori complicazio- oggi le più ecologiche), viene utilizzato attraverso ni possono nascere, nel caso di strutture interna- turbine a vapore o a gas, in quest’ultimo caso con zionali, durante la collocazione e la gestione sotto un rendimento più elevato. Sperimentazioni in il suolo di Paesi diversi. I metanodotti sono costi- corso attestano che il calore residuo può essere tuiti da tubazioni in acciaio per garantire la prote- sempre riutilizzato sia per il riscaldamento che per zione contro la corrosione. Per il trasporto del gas il condizionamento dell’aria. In ogni caso, alcuni a distanza sono necessari anche gruppi di com- studiosi hanno già sollevato polemiche sull’utiliz- pressione per compensare le perdite di carico. zo di gas naturale per la produzione di energia L’utilizzo di navi per il trasporto di gas naturale elettrica. Considerata una risorsa particolarmente liquefatto (metaniere) è soggetto a costi produtti- pregiata, e destinata a un rapido esaurimento, vi e di gestione molto più alti e attualmente non questa tesi ritiene che il suo sfruttamento in ma- sono a disposizione efficaci sistemi di sicurezza. niera così massiccia sia una sorta di spreco, po- La distribuzione e la vendita sono state recente- tendo l’energia elettrica essere raggiunta con altre mente oggetto di una completa revisione norma- sostanze meno pregiate (come il carbone o l’olio), tiva nell’ambito del più ampio processo di libera- ovvero con fonti rinnovabili oppure attraverso il lizzazione del mercato del gas naturale. A causa nucleare. del costo sempre più elevato del petrolio, il pro- cesso di trasformazione del gas naturale in car- buranti liquidi (nafta e gasolio) ha destato un più L’INDUSTRIA E LE SUE ATTIVITÀ marcato interesse da parte degli operatori del settore energetico. Il processo (denominato «GTL, L’industria del gas naturale, per la maggior par- Gas to Liquids»), è organizzato secondo la tecno- te del XX secolo, è stata sottoposta a controllo logia chiamata «Fischer-Tropsch», utilizzata dai pubblico diretto, o quantomeno sottoposta a re- tedeschi durante il Secondo conflitto mondiale golamentazione. A partire dalla fine degli anni (attraverso la gassificazione del carbone e la sua Settanta negli Stati Uniti, e in altri Paesi nei decen- conversione in carburante liquido, per sopperire ni successivi, sono state introdotte diverse forme alla mancanza di giacimenti petroliferi). di controllo che hanno prodotto profondi cambia- In molteplici tipologie di centrali, una delle prin- menti nel funzionamento e nella regolamentazio-

9 - OIKOS imprese in unico mercato. Esiste, comunque, una sorta di barriera all’entrata di questa attività, co- stituita da azioni legislative, ovvero da particolari autorizzazioni o concessioni governative rilasciate per l’attività produttiva. La questione diventa più complessa nelle fasi di trasporto e di distribuzio- ne. Queste fasi sono tradizionalmente considerate monopoli naturali, rispettivamente su scala nazio- nale e locale, a causa della compartecipazione dei costi di costruzione della rete. Anche se i costi operativi sono considerati rela- tivamente bassi, quelli fissi risentono della limita- zione di usi alternativi dei gasdotti. Secondo que-

Impianti di un gasdotto. ne dei diversi segmenti di questa industria, carat- terizzata dalle complesse fasi di produzione, tra- sporto, stoccaggio, distribuzione e commercializ- zazione. La produzione consiste in una serie di attività necessarie a rendere disponibile il gas naturale per l’immissione in rete (esplorazione, trivellazione, produzione in senso stretto e raccolta). La raccol- ta è il trasporto del gas naturale, estratto da poz- zi diversi, nel luogo (terminale) dove verrà immes- so in un gasdotto. La fase del trasporto compren- de un insieme di operazioni elaborate per trasferi- re il gas dal produttore al mercato dei consumato- ri, attraverso gasdotti che lavorano in alta pressio- ne. Lo stoccaggio è l’attività che consiste nel bi- lanciare i consumi (soggetti a grande variabilità) e la produzione in ogni periodo. Inoltre, questa fase assicura la copertura del rischio di interruzione della fornitura di gas naturale, che può essere soggetta alla sospensione della produzione o a problemi tecnici relativi alla rete di trasporto. La distribuzione permette di far pervenire il gas agli utenti finali, siano essi civili o industriali, at- sta disamina, il mercato potrebbe accettare l’ipo- traverso il trasporto in gasdotti a bassa pressione. tesi di affidarne l’operatività ad una sola impresa, Infine, la fase di commercializzazione riferisce al- ma l’evoluzione delle dinamiche interne - per cer- l’attività di acquisto di gas naturale dal produttore ti aspetti repentine - hanno favorito soluzioni più e alla successiva vendita al consumatore finale. È complesse. importante sottolineare che, in termini concettua- In teoria, l’impresa monopolistica sarebbe, infat- li, si tratta di un’attività diversa da quella del tra- ti, in grado di gestire al meglio le cosiddette ester- sporto e della distribuzione. In questo caso, le im- nalità di rete, ovvero di raggiungere il coordina- prese che operano nella fase della commercializ- mento necessario per una gestione efficiente del- zazione assumono il rischio delle variazioni del la rete, obiettivo che solo con difficoltà potrebbe prezzo di acquisto a fronte del pagamento di una essere raggiunto da più imprese in concorrenza determinata tariffa da parte dei consumatori fina- che possono controllare solo singole parti dell’ap- li. Inoltre, sono costrette ad agire costantemente parato. In ogni caso, l’industria del gas naturale ha anche per assicurare l’affidabilità completa del nel tempo assunto, almeno in senso tradizionale, servizio. una struttura caratterizzata da integrazione verti- La produzione, rispetto alle specifiche attività, è cale in cui la produzione, il trasporto, lo stoccag- caratterizzata da economie di scala che però non gio la distribuzione e la commercializzazione so- precludono un certo grado di concorrenza. In que- no sino ad oggi forniti da un’unica impresa. sta fase, è in genere compatibile la presenza di più Sulla scia dei cambiamenti economici e delle

OIKOS - 10 Rivista Militare n. 6/2009 nuove regole che in tempi recenti hanno trasfor- mato le aziende del settore del gas naturale, ma anche elettrico e dell’acqua potabile, i nuovi ope- ratori devono affrontare le sfide imposte da setto- ri in rapida espansione e in fase di liberalizzazio- ne. In particolare, la maggiore attenzione viene ri- posta nelle operations - investimenti, riduzione dei costi, miglioramento delle performance, ge- stione delle infrastrutture di rete e logistica - e nella strategia, ambito nel quale calcolare le ven- dite, la crescita di lungo periodo, gli acquisti e i ri- sultati economici. La differenza principale tra gas naturale e petro-

Sopra. Una piattaforma navigante per la posa di condutture sottomarine. A sinistra. La posa di un gasdotto.

dei produttori e dei distributori mantenere la por- tata sui livelli massimi, al fine di ridurre i costi uni- tari. Si tratta, quindi, di dinamiche diverse da quel- le del petrolio, che risente delle oscillazioni di mercato e di una rendita con un peso considere- volmente superiore. Questo tipo di rendita, anche se sempre presente, incide in maniera minore: gli enormi investimenti, che sono ammortizzabili nel giro di venti o trent’anni, sono i veri elementi con- lio è sostanzialmente la forma fisica. A parità di dizionanti. volume, a pressione e temperatura ambientali, il In effetti, si può ricondurre alla specifica natura gas contiene mille volte meno calorie rispetto al del gas naturale la richiesta di pianificazione di petrolio. Mentre il greggio può essere trasportato lungo periodo come la componente principale di alle condizioni ambientali, il gas naturale deve es- valutazione dell’investimento. Sia essa elaborata sere liquefatto, al fine di consentire il trasporto su da grandi compagnie energetiche o da entità sta- navi e camion. L’estrazione e l’utilizzo di questa tali, non varia il contenuto di fondo dell’operazio- risorsa ha bassi costi, ma quello del trasporto è ne, anche se cambiano le forme giuridiche della pari all’80 percento del costo finale del gas. Inol- proprietà fisica. Il gas è un prodotto che non rie- tre, è necessario costruire impianti di liquefazione sce a seguire l’andamento del libero mercato, ma vicino ai giacimenti, rigassificatori nelle regioni di trova la sua più esatta collocazione negli accordi e consumo ed eventuali gasdotti e stazioni di pom- nelle relazioni stabili (ventennali o trentennali) tra paggio. produttori e consumatori. In linea di massima, il gas naturale non risente Il consumo di gas naturale è oggi concentrato in delle oscillazioni del mercato di breve e medio pe- Europa e Nord America, grazie a reti di distribu- riodo. Inoltre, il costo delle infrastrutture per il zione urbane costruite agli inizi del secolo scorso trasporto non dipende dalla quantità di gas in (quando il carbone veniva trasformato in gas). At- transito, ma sostiene un costo fisso. Una volta ef- tualmente questo gas viene utilizzato sia per il ri- fettuato l’investimento, rimane esclusivo interesse scaldamento che per la produzione di elettricità,

11 - OIKOS (-148 MPTE), durante la terza guerra del Golfo, tra Russia, Francia e Germania.

LA REGOLAMENTAZIONE COMUNITARIA E NA- ZIONALE

Il settore del gas naturale è stato oggetto di una rilevante regolamentazione sia a livello comunita- rio che nazionale. In particolare, il processo di re- golamentazione è stato avviato a livello europeo dalla Direttiva Gas (Direttiva 98/30/CE del Parla- mento e del Consiglio Europeo del 22 giugno 1998) che reca le norme comuni per il trasporto, la distribuzione, la fornitura e lo stoccaggio di que- sta risorsa. La Direttiva Gas è stata recepita in Ita- lia nel 2000, con il decreto legislativo del 23 mag-

Sopra. La guerra del gas tra Russia e Ucraina ha danneggiato principalmente la popolazione. A destra. Operai intenti alla posa di un gasdotto. così come materia prima nell’industria chimica. Mentre negli Stati Uniti il commercio del gas natu- gio, conosciuto come decreto Letta. Questo decre- rale inizia in piena Seconda guerra mondiale - con to, nel dare attuazione alla direttiva, ha introdotto stabilimenti in Texas, Lousiana e Oklahoma e gia- nel mercato del gas italiano una normativa finaliz- cimenti nel Golfo del Messico - in Europa questa zata a una più ampia liberalizzazione del mercato. fonte di energia si afferma negli anni Cinquanta e Individuando i segmenti più importanti del pro- incrementa sostanzialmente il proprio utilizzo do- cesso, questo decreto prevede: po lo shock petrolifero del 1973. • la liberalizzazione e lo sviluppo della concorren- Se dagli anni Sessanta viene registrato un calo za nelle attività di importazione, produzione e mondiale, sempre maggiore, relativo alla percen- vendita del gas naturale; tuale di consumo petrolifero (secondo i dati della • la regolamentazione delle attività di trasporto, International Energy Agency, il peso del greggio stoccaggio e distribuzione, in modo che tali ser- rispetto al totale delle fonti primarie varia dal 42,9 vizi siano resi ai terzi a parità di condizioni e a per cento nel 1971 al 34,8 per cento nel 2000, tariffe regolamentate; quindi con un calo di 8,1 punti) il gas naturale in- • la separazione societaria delle attività di traspor- crementa il suo trend e aumenta di 4,7 punti, pas- to del gas naturale da tutte le altre attività del sando dal 16,4 per cento al 21,1 per cento nello settore, ad eccezione dell’attività di stoccaggio, stesso arco di tempo. che rimane comunque oggetto di separazione Infine, è interessante notare che il surplus pro- contabile e gestionale dalle altre attività; duttivo del gas naturale russo (+114 MTPE, mi- • la separazione societaria dell’attività di distribu- lioni di tonnellate di petrolio equivalente) ha sto- zione di gas naturale da tutte le altre attività; ricamente favorito i forti legami con l’Europa • l’accesso alle reti di trasporto e distribuzione,

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agli stoccaggi di rigassificazione e agli stoccag- Lavori su un tratto del gasdotto Dzuarikau-Tskhinval. gi, a condizioni trasparenti e non discriminato- rie, a favore dei clienti che ne facciano richiesta nel rispetto delle condizioni stabilite dal decreto. tra Russia e Paesi confinanti sino alle oscillazioni Il decreto attribuisce anche ruoli e responsabili- del prezzo del petrolio), la dipendenza dell’Italia, tà rilevanti al Ministero dell’Industria (oggi dello la scarsità di infrastrutture adeguate, gli ingenti Sviluppo Economico) e all’Autorità per l’Energia investimenti richiesti e i tempi lunghi di realizza- Elettrica e il Gas. Il Ministero ha il compito di sta- zione, impongono la necessità di effettuare scelte bilire le linee guida strategiche e di garantire la si- vincenti. In particolare, si tratta di conoscere gli curezza e lo sviluppo economico del settore. scenari di sviluppo del mercato del gas naturale L’Autorità è, invece, un organo governativo indi- (disponibilità delle risorse nel breve, medio e lun- pendente e operativo dal 1997, appositamente go termine), di individuare la prospettiva e l’evo- preposto per la regolamentazione dei mercati na- luzione delle infrastrutture (il ruolo dell’Italia nella zionali dell’energia elettrica e del gas naturale. Tra nuova politica energetica europea) e di identifica- le sue funzioni vi sono la determinazione e l’ag- re i fattori che possono incidere sulla variabilità giornamento delle tariffe, così come la predisposi- dei prezzi (dalle prospettive di Borsa alle aperture zione delle regole per l’accesso alle infrastrutture dei nuovi mercati, sino all’elaborazione di allean- e per l’erogazione dei servizi relativi alle attività di ze strategiche). trasporto, di rigassificazione e di stoccaggio. Ma quali sono le prospettive per l’apertura e l’in- In ambito europeo, nel 2003 è stata emanata una tegrazione dei mercati del gas naturale in Europa? nuova direttiva sul mercato interno del gas natu- Gli analisti che hanno studiato l’evoluzione globa- rale, la direttiva 2003/55/CE del Parlamento Euro- le della domanda e della tecnologia, così come lo peo e del Consiglio del 26 giugno 2003, che ha stato dell’arte del processo di liberalizzazione, abrogato la precedente 98/30/CE. La legge italia- concordano che la diffusione del gas naturale li- na n° 239 del 23 agosto 2004 ne ha recepito alcu- quefatto potrebbe contribuire alla sua «globaliz- ne disposizioni (legge sul «Riordino del settore zazione», ovvero allo scambio fuori dai mercati re- energetico, nonché delega al Governo per il rias- gionali. In questa ipotesi, l’Europa rischia però di setto delle disposizioni vigenti in materia di ener- trovarsi impreparata di fronte a questi nuovi svi- gia», la cosiddetta legge Marzano). luppi a causa dei monopoli pubblici, verticalmente La continua evoluzione del mercato (dalle crisi integrati e dominatori assoluti della scena. Anche

13 - OIKOS quello del petrolio. Di conseguenza, anche se è il prezzo dell’energia a registrare nel suo insieme un considerevole aumento, quello del gas naturale si avvia verso una sua evoluzione. Le ragioni dell’au- mento non devono quindi essere ricercate nelle giustificazioni congiunturali a breve scadenza (cri- si politiche, situazioni economiche) bensì nelle modifiche strutturali a lungo termine, come l’au- mento costante della domanda e il ribasso delle scoperte relative alle fonti (sembra, infatti, avviato il processo di carenza del gas naturale, così come è in corso quello del carbone, del petrolio e del- l’uranio). Questi processi lasciano ipotizzare il co- stante ma inesorabile movimento rialzista nei

Sopra. Una Centrale a gas a ciclo combinato. A destra. Un operaio effettua una saldatura durante la posa di un gasdotto. se le politiche comunitarie hanno innescato un de- ciso miglioramento, non sono ancora stati affron- tati gli snodi critici di un’autentica liberalizzazio- ne, a partire dalla separazione proprietaria di reti e stoccaggi, la base di un’efficace piattaforma commerciale europea.

IL CASO DEGLI STATI UNITI E DEL CANADA

Le riserve conosciute di gas naturale del Canada si sono recentemente abbassate nonostante gli in- vestimenti record effettuati nel 2003. Questo Pae- se è tra i primi produttori e il secondo esportatore mondiale. La produzione di gas rappresenta il 7,3 prezzi a lungo termine, quindi anche nel settore per cento della produzione mondiale. È il primo del gas naturale, pur nella più complessa catego- esportatore verso gli Stati Uniti. Attualmente, le ria merceologica dell’energia. società di esplorazione scavano sempre più pozzi Al momento, le quotazioni sono oggetto di e registrano sempre meno scoperte. Parallelamen- grande interesse da parte degli operatori e di at- te, il prezzo del gas naturale si adegua alla libera- tente analisi da parte degli istituti specializzati. lizzazione del mercato. Si tratta di un mercato a A differenza del petrolio, il gas naturale non è lungo termine, ma una veloce globalizzazione po- riuscito a superare i vecchi massimi storici segna- trebbe generare gravi variazioni nel prezzo, anche ti nel 2005, ovvero a 15,35 dollari, e la ripresa at- a breve scadenza. Di conseguenza, le società del tuale delle sue quotazioni non tiene il passo con il settore tendono a liberarsi sempre di più delle resto del comparto energetico. Rispetto all’inizio vendite a lungo termine, contribuendo a rendere il dell’anno in corso, il petrolio ha guadagnato circa prezzo del gas naturale molto più volatile. Inoltre, il 100 per cento, mentre il gas naturale ha recupe- in questa regione sono stati analizzati con atten- rato soltanto il 18 per cento. I motivi di questa zione i costi degli investimenti per il trasporto del bassa performance rispetto al resto del comparto gas naturale, con particolare riguardo alle condut- energetico sono legati - secondo alcuni analisti - ture necessarie per trasportarlo dal luogo di pro- alla natura regionale del gas naturale (la sua di- duzione alla stazione di liquefazione (il gas viene stribuzione dipende in gran parte solo dalla pre- liquefatto ad una temperatura di -82° con una senza di gasdotti). Anche per questo motivo, la pressione di 47 atmosfere). maggior parte dei fattori che influiscono sull’an- Questo tipo di trasporto - all’unità di gassifica- damento dei future quotati presso la Borsa NYMEX zione - risulta essere da 6 a 10 volte più caro di sono relativi al mercato domestico americano. In

OIKOS - 14 Rivista Militare n. 6/2009 quest’ultimo periodo, il mercato risente non solo del calo della domanda, ma anche dell’aumento della produzione, che rappresenta il risultato di una frenetica attività di trivellazione svolta sino al- la fine della scorsa estate. Dal lato della domanda, occorre però evidenzia- re che il periodo appena precedente l’inizio del- l’estate è quello della richiesta più debole, in quanto il calo dei consumi per il riscaldamento non viene ancora compensato dall’aumento della domanda di elettricità che accompagna l’utilizzo dell’aria condizionata. La «Energy Information Ad- ministration», una divisione del Dipartimento di Energia degli Stati Uniti che analizza gli scenari per l’energia, ha indicato («Short-Term Energy Outlo- ok», pubblicato nel mese di maggio del 2009) che la domanda totale di gas naturale nel 2009 do- vrebbe calare dell’1,9 per cento rispetto allo scor- so anno, mentre la produzione è destinata a ridur- si dell’1 per cento. Non dovrebbe quindi sorprendere un aumento notevole delle scorte, che nel mese di maggio era- no state segnalate a 2,213 trilioni di piedi cubi (1 piede cubo corrisponde a 0,02832 metri cubi), con un aumento del 31 per cento rispetto al livello del- lo scorso anno e un aumento del 21,6 rispetto al- la media degli ultimi cinque anni. Secondo gli ana- listi della «Energy Information Administration», è probabile che le scorte continuino ad aumentare in linea con i trend storici sino alla metà dell’autun- no, raggiungendo il record assoluto di 3,635 tri- Condutture di un gasdotto. lioni di piedi cubi. L’accumulo delle scorte è favo- rito in questo periodo anche dal crescente peso del mercato del gas naturale liquefatto (LNG), che tre fonti. Ma secondo Matthew Simmons, una tra i permette di spostare questa materia prima anche maggiori esponenti del mercato del petrolio, nei in navi cisterna. prossimi due anni si registrerà un forte calo della A questo proposito è necessario segnalare che la produzione americana di gas naturale. In ogni caso, maggior parte dei Paesi asiatici che importano LNG il miglioramento delle prospettive del mercato, a non possiede una grande capacità di stoccaggio, partire dal prossimo anno, è stato già scontato dal lasciando al mercato americano e canadese la de- mercato dei future, dove la scadenza di agosto 2010 stinazione naturale per il gas non consumato in quota con un premio del 55 per cento rispetto alla Asia, anche qui per via della registrazione di un scadenza di agosto 2009. calo della domanda nell’intera regione. Gli analisti consigliano, quindi, di prestare atten- Benché la situazione per il gas naturale possa zione prima di acquisire posizioni di lungo termi- sembrare piuttosto drammatica nel prossimo perio- ne, perché il contango (le scadenze più lunghe che do, non è da escludere che i prezzi si riprendano nel quotano a premio rispetto a quelle a breve che au- corso del 2010, ovvero quando la «Energy Informa- mentano il costo di una più prolungata posizione) tion Administration» prevede un leggero aumento è sempre molto acuto nel mercato del gas natura- della domanda a fronte di un calo della produzione le. È invece possibile giocare su piccoli rimbalzi nel pari al 2,8 per cento rispetto al 2009. Questo calo breve termine, specialmente se il mercato - così della produzione dovrebbe essere causato dalla di- come sembra presentarsi - dovesse registrare minuzione delle attività di trivellazione, dove gli im- un’ulteriore fase di debolezza. pianti presenti nelle zone di esplorazione hanno re- gistrato un calo del 54 per cento rispetto ai livelli della scorsa estate. Nel breve periodo, sembra altre- IN ITALIA? sì possibile prevedere una leggera ripresa delle quo- tazioni, spinta dalla convenienza del gas naturale Secondo gli studi effettuati dall’Autorità per per la produzione di energia elettrica rispetto ad al- l’Energia e dal Ministero delle Attività Produttive, la

15 - OIKOS operatori e modificare l’assetto della titolarità dei contratti già stipulati da ENI per aumentare la fles- sibilità e la diversificazione dell’approvvigiona- mento dall’estero di gas naturale. Le previsioni indicano che nel 2015, a fronte di una previsione di domanda di 102 miliardi di mc all’anno, il volume di gas complessivamente «con- trattato» non sarebbe sufficiente a coprire il fabbi- sogno di importazione. Sarebbero, infatti, neces- sarie importazioni per circa 100 miliardi, anche in considerazione del modesto apporto previsto dal- la produzione nazionale. Se poi lo scenario alter- nativo di domanda si prospetta al 2020, le inizia- tive per gli approvvigionamenti assumono caratte- re di necessità. La domanda di gas crescerà in tut- ti i comparti e il prossimo decennio sarà caratte- rizzato da un’intensa attività commerciale al fine di assicurare una maggiore capacità di trasporto

Un impianto per la raffinazione del gas. soluzione al problema è quella di utilizzare il no- stro Paese come un centro di smistamento del gas naturale eccedente il fabbisogno nazionale verso altri mercati continentali. Si tratterebbe di una grande opportunità perché, dopo il 2010, una par- te delle infrastrutture che verranno realizzate po- trebbero mantenere un elevato livello di utilizza- zione, in virtù del fatto che la loro capacità potreb- be essere destinata al mercato europeo. Si tratta, quindi, di operare delle scelte basate su valutazioni di convenienza economica e di politica industriale. Ferma restando la necessità di realiz- zare un considerevole aumento di capacità di im- portazione e di infrastrutture entro il 2015, è ne- cessario assicurare sicurezza e flessibilità nel si- stema gas naturale. In uno scenario di domanda tendenziale, sarà necessario incrementare la capa- sulle infrastrutture e relativi volumi contrattuali di cità infra-strutturale (dal 2010 al 2015) nell’ordine importazione (e questa potrebbe essere la fase di 10 miliardi di mc. Nell’ipotesi invece di uno sce- della competizione tra gli operatori, sempre che nario di domanda alternativa, vengano rimossi gli ostacoli al- nello stesso arco di tempo la ne- l’importazione). cessità viene stimata in 20 mi- Si aprirebbero di fatto In sintesi, rimane sempre più liardi di mc. “nuovi spazi per trasformare fondamentale considerare il Per quanto attiene il quadro il nostro Paese da un impor- mercato del gas naturale in complessivo dei contratti d’im- tatore (netto) di gas ad uno un’ottica europea anziché so- portazione sino ad oggi stipula- lamente nazionale. In un con- ti, disponibili al 2010 (compreso di transito e, quindi, ri- testo (auspicabile) in cui venis- il recente contratto relativo al esportatore verso l’Europa sero realizzate tutte o quasi le terminale di rigassificazione del- continentale infrastrutture di ricezione del la Edison-Exon-Qatar di Rovigo), gas (gasdotti e terminali) pre- il totale ammonta a oltre 88 mi- ” viste in Italia, la capacità po- liardi di metri cubi. Anche se non si prospetta al trebbe essere molto superiore al fabbisogno na- momento un deficit contrattuale, gli analisti riten- zionale. In questo caso, sarebbe opportuno valu- gono opportuno avviare nuovi contratti per nuovi tare con attenzione le possibilità che possono es-

OIKOS - 16 Rivista Militare n. 6/2009 sere generate dalle dinamiche della «domanda- offerta» di gas a livello europeo. Si aprirebbero di fatto nuovi spazi per trasfor- mare il nostro Paese da un importatore (netto) di gas ad uno di transito e, quindi, ri-esportatore verso l’Europa continentale. In questa regione, di fatto, secondo le previsioni di Eurogas, si prospet- ta un deficit di offerta dell’ordine di 50 miliardi di metri cubi nel 2010 e di 125 miliardi nel 2015. Si prospetterebbero, quindi, ottime possibilità per l’Italia di diventare un hub di rilievo, ovvero un’area di transito del gas naturale che, venendo dal Sud e dall’Est (Africa e Balcani), potrebbe esse- re rivenduto in Europa continentale. Interessante alternativa potrebbe essere la realizzazione di contratti di swap da parte dei nostri operatori, che renderebbero più economico l’intero sistema eu- ropeo, lasciando i maggiori quantitativi possibili di

Sopra. Un gasdotto in Siberia. A sinistra. Il corridoio 8.

come quello analizzato, è invece sicuramente ipotiz- zabile l’utilizzo di margini di capacità infra-struttu- rali del sistema italiano per l’esportazione di gas na- turale verso altri Paesi europei confinanti con l’Italia.

BRUXELLES E IL GAS NATURALE

Nel luglio del 2008, l’Europarlamento si è pro- nunciato favorevolmente alla possibilità che la re- gas vicino alle aeree di consumo. te del gas venga affidata a un gestore di trasmis- In questo caso, si potrebbe ipotizzare che la sione indipendente, interno all’impresa ma total- produzione del Mare del Nord finisca nei Paesi del mente separato a livello contabile e societario, in Nord-Centro Europa e le importazioni da Nord alternativa alla separazione proprietaria (579 voti Africa e Medio Oriente vadano in quelli dell’Euro- favorevoli, 80 contrari e 52 astensioni). Il Parla- pa centrale e mediterranea (ovviamente con con- mento si è espresso sulla direttiva relativa a nor- tratti di back-up in caso di interruzione di fornitu- me comuni per il mercato interno del gas natura- ra e contratti di lungo periodo tra gli operatori). le, chiedendo innanzitutto che le norme stabilite Secondo questi studi, si rende quindi necessario per il gas si applichino «in modo non discrimina- realizzare un importante aumento della capacità di torio» anche al biogas e al gas derivante dalla bio- importazione nel 2015, e negli anni successivi, al massa o ad altri tipi di gas, purchè «tali gas pos- fine di garantire sicurezza e flessibilità al sistema sano essere iniettati nel sistema del gas naturale e del gas naturale, che si va prospettando come il trasportati attraverso tale sistema senza porre combustibile fondamentale per lo sviluppo del problemi di ordine tecnico o di sicurezza». settore elettrico italiano, oltre al ruolo importante Quindi, la separazione proprietaria tra i campio- che già esercita nel settore civile e industriale. ni nazionali del gas e le rispettive reti di distribu- In definitiva, se non è possibile programmare in- zione (ENI non sarà più costretta a vendere Snam frastrutture importanti in un’ottica di breve periodo, Rete Gas). Anche se la relazione italiana (Romano

17 - OIKOS Sopra. Misuratori di gas. A destra. Posa a mare di un gasdotto.

La Russa) prevedeva la separazione proprietaria tra produzione e distribuzione del gas, un emen- damento votato a grande maggioranza (trasversa- le) ha previsto la possibilità che la separazione sia solo societaria. ENI di conseguenza manterrà la proprietà del 50,03 per cento di Snam e il 100 per cento di Stogit Stoccaggi Gas Italia, la società che gestisce le scorte di gas, fondamentali per garan- tire qualità e uniformità del servizio. Non potrà però influire sulle decisioni del Consiglio di Ammi- nistrazione, che dovrà essere nominato autono- mamente dall’azienda di distribuzione del gas. Secondo Alessandro Ortis, garante per l’energia, la separazione proprietaria «resta la soluzione mi- gliore per assicurare più concorrenza, maggiore sicurezza degli approvvigionamenti e un adeguato dichiarazione al «Financial Times» sostenendo che sviluppo delle infrastrutture», aggiungendo che il «la vera minaccia per i grandi gruppi europei non mercato nazionale del gas naturale è ancora forte- è la Russia ma Bruxelles, che vuole imporre la ces- mente dominato e controllato dall’Eni «in ogni sione della proprietà delle reti». parte della filiera». Infine, un altro significativo emendamento (an- In realtà, concorrenza, sicurezza delle forniture e ch’esso trasversale) chiede alla Commissione di infrastrutture sono proprio le carenze europee. presentare, entro cinque anni, una relazione Anche se si concorda sul raggiungimento di que- dettagliata sull’eventuale possibilità di mettere sto obiettivo, le strade sono diverse. Rimangono in piedi un unico gestore della rete europea. Ma, contrari alla separazione completa sia la Francia alla luce dell’ultimo pronunciamento dell’Euro- che la Germania. In particolare, il responsabile parlamento, questa ipotesi sembra poco perse- della società tedesca di gestione ha rilasciato una guibile. In effetti, nella relazione La Russa si in-

OIKOS - 18 Rivista Militare n. 6/2009 vita la Commissione a porre un argine alla pos- sibilità che soggetti terzi all’Unione Europea prendano il possesso di un gestore nazionale di rete. Ma anche in questo caso è approvata la possibilità che le società nazionali europee pos- sano accordarsi (quindi in deroga) con i giganti extra europei dell’energia per un ingresso reci- proco nei rispettivi mercati del gas. Con questa ipotesi, l’Europa non porrà il veto. Una deroga, quindi, in caso di accordi industriali con Paesi terzi finalizzati a «instaurare un quadro comune per gli investimenti nel settore energetico e ad aprire il mercato di uno Stato terzo alle imprese comunitarie». In definitiva, quella dinamica del nuovo mercato che già vede le compagnie (ENI, Total) corteggiare Gazprom con la promessa di quote di mercato nazionale in cambio di metri cubi da vendere in Russia. A complicare il quadro geopolitico della regione, la notizia che l’Europarlamento ha approvato una petizione (del polacco Marcin Libicki) in cui si chiede alla Commissione di valutare con attenzio- Impianti industriali. ne i risvolti ambientali ed economici del progetto «North Stream», il gasdotto del Baltico che colle- gherà Russia e Germania tramite la posa di oltre voto in più al Consiglio dei Ministri europei) han- 1000 chilometri di tubi sottomarini. Tale struttura no rivolto il loro interesse al Mediterraneo, dove potrebbe alterare l’ecosistema del fondo del Mar già è suggellata la collaborazione con l’algerina Baltico, riducendone drasticamente la biodiversità. Sonatrech e dove potranno prendere possesso di In realtà, questo gasdotto è il più «geopolitico» di alcuni giacimenti ceduti dall’ENI. Ma dopo Algeri, tutti i progetti. Anche se la posa dei tubi nel sot- probabilmente anche Tripoli. L’amministratore tosuolo di Bielorussia, Ucraina e delegato di Gazprom (Alexi Polonia avrebbe costi tre volti Miller, successore dell’attuale inferiori a quelli previsti sul fon- Attualmente la Libia, pur Presidente russo Medvedev) ha do del mare, questa struttura è “non essendo «pesante» co- proposto a Gheddafi di «pren- stata progettata proprio per ma l’Algeria, è sicuramente dere in gestione» tutto l’export escludere dal tragitto questi determinante per la politica di petrolio e gas naturale verso Stati, considerati poco «affida- l’Europa. Se i termini fossero bili». Inoltre, alla guida del con- energetica italiana effettivamente quelli trapelati sorzio di gestione è stato nomi- ” sulla stampa (agenzia «Itar- nato l’ex Cancelliere tedesco Tass»), il segnalato pericolo di Gerard Shroeder e gli analisti ritengono che sarà un accerchiamento troverebbe un suo fondamen- molto difficile che il tragitto venga modificato. to. Attualmente la Libia, pur non essendo «pesan- La Russia ha recentemente deciso di affidare l’ap- te» coma l’Algeria, è sicuramente determinante palto della stesura dei tubi del «North Stream» alla per la politica energetica italiana. Nella proposta Saipem, il reparto di ingegneria avanzata dell’ENI. E russa entrerebbe anche la costruzione di un nuo- l’incaricata per gli Affari Europei del consorzio, Ma- vo gasdotto che dovrebbe collegare la Libia all’Eu- artje von Putten, ha dichiarato che «il voto con cui ropa (in questo caso, il terminale europeo potreb- l’Europarlamento ha sollecitato una valutazione più be essere in Sicilia). approfondita dell’impatto ambientale non provo- Infine, altre critiche vengono poste sull’operato cherà ritardi nel piano di lavoro per la costruzione di Bruxelles. Secondo alcuni parlamentari comuni- dell’impianto. I contratti per le parti più importanti tari, l’Unione Europea sponsorizza qualunque pro- sono stati già firmati e tutto procede secondo getto in tema di energia, dagli impianti eolici off- quanto previsto in base al processo decisionale del- shore al largo dell’Inghilterra, sino ai due gasdotti le autorità nazionali dei Paesi interessati». «Nabucco» e «South Stream», palesemente in con- Per alcuni analisti, la manovra a tenaglia del ma- correnza tra di loro. nagement del Cremlino è già iniziata. In effetti, i funzionari di Gazprom, dopo aver incassato la Daniele Cellamare partecipazione italiana al progetto del Baltico (e un Libero Docente di Relazioni Internazionali

19 - OIKOS

SICUREZZA ENERGETICA SICUREZZA ENERGETICA

La complessità dell’attuale sistema energetico mondiale, la necessità di incrementarne la sicurezza e la plu- ralità di attori interessati richiedono uno sforzo congiunto di NATO, UE e Stati Uniti per individuare una ido- nea politica in grado di prevenire gli attriti futuri. Fondamentale a tal fine una visione comune e la necessi- tà di promuovere il dialogo e la cooperazione internazionali.

loro ascesa contribuirà ineludibilmente a plasmare un nuovo ordine mondiale attraverso alleanze fo- riere di interessi diversi da quelli che oggi caratte- rizzano il panorama politico internazionale. L’attitudine a gestire e la capacità di indirizzare una tale trasformazione globale avranno conse- guenze dirette sul sistema internazionale di offer- ta e domanda dei combustibili fossili. Sino a pochi anni addietro, le esportazioni di gas e petrolio ca- ratterizzavano prevalentemente il Medio Oriente e venivano veicolate verso l’area transatlantica: al giorno d’oggi domanda e offerta sono molto più diversificate. Russia, Repubbliche Centroasiatiche, Africa Occidentale e America Latina sono divenute importanti fornitrici di idrocarburi, mentre l’asce- sa economica di nuovi attori in Asia, «in primis» Cina e India, ha diversificato la struttura della do- manda energetica internazionale. Tale trasformazione globale avrà sicuramente pesanti ripercussioni sull’equazione algebrica in cui figurano domanda e offerta, accrescendo il po- tere contrattuale dei fornitori (specie in presenza di clienti «famelici») ma, nel contempo, offrendo l’op- portunità ai consumatori di negoziare accordi van- taggiosi con una vasta gamma di fornitori che ope- Sopra. rano anche al di fuori del meccanismo OPEC. Lo sfruttamento dell’energia eolica avviene anche sul mare. In apertura. SFIDE ENERGETICHE Celle solari per lo sfruttamento dell’energia solare. Appurata la complessità dell’attuale sistema energetico mondiale, appare evidente come il fu- Lo scenario geostrategico ha subito una profon- turo benessere dell’umanità dipenda dalla capaci- da evoluzione negli ultimi 20 anni, con gli Stati tà di risolvere una duplice sfida: assicurare ap- Uniti che mantengono, per il momento, la loro su- provvigionamenti energetici congrui e finanziaria- periorità economica e militare. Vanno comunque mente sostenibili, addivenendo nel contempo ad registrati indizi che fanno presagire un riassetto un sistema di gestione energetica efficiente ed degli attuali equilibri di potere, in virtù dell’emer- ecologicamente sostenibile. gere prepotente di nuovi attori, sostenuti e moti- Petrolio, carbone e gas resteranno, comunque, vati da impressionanti performance economiche, nel breve-medio termine, le fonti energetiche pri- quali il Brasile, la Russia, l’India e la Cina (BRIC): la marie: basti considerare che, attualmente, l’86%

OIKOS - 22 Rivista Militare n. 6/2009

della produzione energetica mondiale deriva dalla Il Polo Nord è oggi un’area geografica tutta da sfruttare. combustione di materie fossili! Da ciò l’esigenza di evitare danni irreparabili all’ambiente e al clima, ri- ducendo drasticamente i livelli oramai inaccettabi- ne/rigassificazione per GNL; raffinerie; depositi; li di anidride carbonica presente nell’atmosfera. La magazzini; centrali; linee di trasmissione e siste- Conferenza di Copenaghen del 2012 (prima sca- mi di distribuzione. Le relative strutture indu- denza del Protocollo di Kyoto) striali, logistiche e operative richiede infatti l’assunzione ur- sono quindi progettate e rea- gente di meccanismi oculati e Affrontare compiutamen- lizzate in funzione della pecu- vincolanti tesi a stabilizzare la “te le attuali minacce energe- liarità delle singole componen- presenza nell’atmosfera dei gas tiche richiede, ineludibil- ti: il risultato opinabile è la «effetto serra». Il settore ener- mente, analisi critica e ca- creazione di nuove responsa- getico, in siffatto contesto, do- bilità per l’industria e i Gover- vrà giocare un ruolo primario sia pacità di interpretare le di- ni, che devono necessariamen- nella riduzione delle emissioni namiche locali, regionali e te dialogare e cooperare per industriali, mediante innovazioni internazionali che hanno far fronte con successo ad e miglioramenti tecnologici originato, favorito o mera- emergenze energetiche e cli- energetici (Energy Efficiency) te- mente contestualizzato le matiche ricercando, nel con- si a ridurre consumi e conse- citate minacce tempo, il più ampio ricorso al- guenti tassi di anidride carboni- le nuove tecnologie e a una più ca, sia nel promuovere tecnolo- ” diversificata e oculata differen- gie alternative all’uso di prodotti fossili: ma è chia- ziazione di «fornitori e forniture». ro che tutto ciò richiede il convinto e deciso inter- A questo punto possiamo azzardarci a fornire vento da parte dei Governi nazionali! una definizione consequenziale di sicurezza ener- getica, concetto assimilabile a ciò che in inglese viene definito «umbrella term» trattandosi, in ulti- DEFINIZIONE DI SICUREZZA ENERGETICA ma analisi, di un concetto comprensivo di aspetti energetici, economici e politici. Constatato che le fonti energetiche preminenti sono attualmente petrolio, gas e elettricità, il con- seguente sistema di approvvigionamento energe- MINACCE ALLA SICUREZZA ENERGETICA tico consta attualmente di: pozzi petroliferi e di metano; piattaforme off-shore; oleodotti; gasdot- Affrontare compiutamente le attuali minacce ti; petroliere; motonavi e impianti di liquefazio- energetiche richiede, ineludibilmente, analisi cri-

23 - OIKOS Ma come l’Europa ha bisogno della Russia, pari- menti la Russia non può rinunciare ai cospicui in- troiti europei, che le hanno consentito di rivitaliz- zare e rilanciare l’economia: gestire e sfruttare questa interdipendenza risulterà vitale per l’Euro- pa, che per far fronte più efficacemente alle mi- nacce energetiche del futuro e aver più peso nelle sue interazioni esterne può e deve avvalersi del- l’appoggio che gli Stati Uniti sono determinati a fornirle.

Sopra. Le strutture di un gasdotto. A destra Un pozzo di petrolio. tica e capacità di interpretare le dinamiche loca- li, regionali e internazionali che hanno originato, favorito o meramente contestualizzato le citate minacce. La prima minaccia è l’esplosione demografica: la popolazione mondiale crescerà dai 6,5 miliardi at- tuali a 7,7 miliardi nel 2020. La seconda minaccia è rappresentata dal cam- biamento climatico e dal degrado ambientale, che avranno serie conseguenze su acqua, cibo e con- L’incremento della sicurezza energetica è peral- dizioni di salute. tro considerato, nei Paesi scandinavi, strettamente La terza minaccia è relativa al terrorismo e alla correlato all’affrancamento dalla dipendenza dei proliferazione di armi di distruzione di massa, con combustibili fossili: la Svezia, in virtù del più am- incognite e rischi all’ennesima potenza provenien- pio ricorso alle energie rinnovabili, entro il 2020 ti non tanto da Stati eccessivamente «forti o pro- non importerà più petrolio e gas, imitata dall’Is- positivi» quanto piuttosto da realtà statuali in cui landa nel 2050. il potere centrale è debole o inesistente. Un’ulteriore minaccia è l’aumento ingiustifica- to dei costi energetici e la sospensio- MODALITÀ D’INTERVENTO ne/risoluzione degli approvvigionamenti ener- getici (come già attuato dalla Russia durante le Un primo intervento potrebbe consistere nell’in- crisi energetiche con la Bielorussia e l’Ucraina e tegrare il petrolio con gas e carbone (le cui riserve dall’OPEC a seguito della Guer- paiono essere più consistenti): ra dello Yom Kippur). differenziando e calibrando il La sicurezza energetica è L’Europa, in particolare, ricorso ai tre citati combustibi- dunque strettamente correlata a “sta tentando di espandere e li fossili, destinati comunque ad tali minacce e figura quale ele- potenziare le sue relazioni esaurirsi, si eviterebbe il peri- mento chiave negli accordi con energetiche con i Paesi del colo che «l’era del petrolio» Paesi terzi, fornitori, consuma- possa terminare repentina- tori e Paesi di transito. L’Europa, Mar Caspio, dell’Asia Cen- mente e inopinatamente, con in particolare, sta tentando di trale, del Mediterraneo e del conseguenze drammatiche. espandere e potenziare le sue Medio Oriente. La Russia ri- Ma petrolio, gas e carbone relazioni energetiche con i Paesi marrà comunque un partner costituiscono una soluzione del Mar Caspio, dell’Asia Cen- essenziale temporanea, specialmente se trale, del Mediterraneo e del consideriamo che i combustibili Medio Oriente. La Russia rimar- ” fossili sono potenziali pertur- rà comunque un partner essenziale per l’Europa, batori dell’equilibrio mondiale, fondato non tanto che assorbe 2/3 delle esportazioni del gas russo. su chi detiene la maggior parte delle risorse fossi-

OIKOS - 24 Rivista Militare n. 6/2009 li, quanto piuttosto su chi dipende forzatamente da tali risorse: una Cina o un’India affamate di pe- trolio costituirebbero un pericolo difficilmente scongiurabile. Un secondo intervento potrebbe riguardare il ri- corso sempre più consistente a combustibili non fossili: energia nucleare ed energie alternative (so- lare, eolica, ecc.) che diverranno sicuramente più convenienti con l’aumento del prezzo del petrolio. Per il momento il mercato mondiale relativo alle centrali solari, a quelle eoliche e allo sfruttamento dell’idrogeno, è dominato dall’Europa e dal Giap- pone: compito dei Governi è e resta, comunque, di intervenire in prima persona laddove se ne ravvisi la necessità e/o allorquando il settore privato ri- sulti restìo o si dimostri incapace di agire. Ciò, del resto, è già avvenuto su scala mondiale e nel no- me del progresso per ferrovie, autostrade, compu- ter, internet e tecnologia spaziale. Ulteriori sforzi potrebbero inoltre essere com- piuti al fine di integrare le energie alternative con etanolo, biomassa, energia marina e geotermica: in definitiva, la parola magica è diversificazione! Un gasdotto in costruzione.

EUROPA E SICUREZZA ENERGETICA zare, bypassando l’Ucraina e in stretta coopera- zione con la russa Gazprom, North Stream e South Con un trend che prevede un incremento pari al Stream. 60% della domanda energetica nei prossimi 20 an- North Stream, il più avanzato dei due progetti, ni, gli Stati Uniti stanno valutando come meglio far attraversa il Mare del Nord collegando direttamen- fronte alle future esigenze energetiche. L’Unione te Russia e Germania, mentre South Stream attra- Europea, dal canto suo, importa il 50% del suo versa il Mar Nero e giunge in Italia. fabbisogno energetico, destinato ad attestarsi al Escludendo Polonia, Lituania, Estonia e altri Paesi 65% nel 2030. Circa 50% del gas e 30% del petro- dell’Europa centro-orientale, North Stream risulta un lio importati provengono dalla Russia. progetto particolarmente controverso e viene dai più Il blocco dei rifornimenti di gennaio 2009 a se- considerato un tentativo russo di spaccare l’Europa. guito della diatriba tra Russia (Paese fornitore) e La terza LL è che l’Europa risulta vulnerabile a Ucraina (Paese di transito) ci riporta tristemente pressioni politiche finché i suoi mercati nazionali all’analogo evento del 2006 quando l’Europa si era del gas risultano inadeguatamente interconnessi. ripromessa di sviluppare e implementare una stra- Quanto maggiore sarà invece la connessione, tan- tegia di diversificazione. Ma ai buoni propositi non to minore sarò il rischio di interruzione di fornitu- sono seguite azioni concrete, essenzialmente a re, perché i Paesi viciniori potrebbero, in caso di causa delle posizioni contrastanti dei vari Paesi interruzioni, intervenire in aiuto con immediatez- europei, poco propensi a trarre giovamento dalle za. Un unico e competitivo mercato europeo ser- varie lezioni apprese (Lessons Learned - LL). virebbe, quindi, a depoliticizzare il gas. La prima LL consiglia all’Europa di ridurre la sua Ma, nonostante i 27 Stati Membri (SM) dell’UE dipendenza dalla Russia, abile a sfruttare l’energia abbiano parzialmente delegato la propria sovrani- come arma politica sia per riconquistare influenza tà nazionale alle Istituzioni europee in materia nei Paesi confinanti, sia per limitare l’influenza economica e monetaria, la politica energetica resta politica europea. Una possibile soluzione è la rea- una prerogativa nazionale degli SM, indipendente- lizzazione di Nabucco, un gasdotto che evita la mente dagli sforzi della Commissione Europea te- Russia e partendo dalla Turchia raggiunge l’Au- si a aprire i loro mercati nazionali: per il momen- stria attraverso Bulgaria, Romania e Ungheria. to, una politica europea energetica comune è ben La seconda LL non prende in considerazione il lungi dal potersi realizzare. Paese di origine ma quelli di transito: la soluzione La quarta LL è relativa alla diversificazione delle ri- individuata è quindi di evitare l’attraversamento di sorse energetiche. La creazione di una rete di forni- Paesi «problematici», nella fattispecie l’Ucraina. Da tori di energia affidabili è divenuta una esigenza in- ciò deriva il progetto di Germania e Italia di realiz- derogabile per i vari Paesi europei. Da un lato, l’Eu-

25 - OIKOS qualora non si intervenga massicciamente sulla ri- duzione dei gas a effetto serra e venga garantito all’UE l’accesso a risorse energetiche «sicure». Il «pacchetto» delle misure climatiche ed ener- getiche approvato nel dicembre 2008 dall’UE (da attuarsi entro il 2011) dirige e coordina gli sfor- zi degli SM nel ridurre le emissioni nocive attra- verso un complesso di misure in linea con il Pro- tocollo di Kyoto. Il futuro energetico dell’UE dipende, quindi, da- gli SM che devono identificare e attuare una poli- tica efficace rispondente ai requisiti della sicurez- za energetica collettiva. Quale miglior opzione della Cooperazione Rinforzata? Nata negli anni 90, essa prevedeva la creazione di un’avanguardia Una centrale nucleare. istituzionale (o gruppo di pionieri) costituita da Germania, Francia, Italia e altri Paesi, in grado di promuovere l’approccio integrato di più SM qualo- ropa è favorita dall’avere disponibile, in un’area ra la complessità o le dimensioni di una problema- geografica circoscritta e relativamente vicina, una tica rendessero difficoltoso o inopportuno l’inter- vasta gamma di risorse energetiche. D’altro canto, vento da parte dell’intera UE. Il fatto è che, nono- l’Europa corre il rischio di doversi confrontare in fu- stante tale possibilità sia stata sancita nel trattato turo con Paesi produttori caratterizzati da instabilità di Nizza e successivamente confermata nel Tratta- politica o animati da mire politiche inconfessate e to di Lisbona, l’UE non l’ha mai opportunamente comunque non in linea con gli interessi europei. utilizzata. Da tenere in debita considerazione è, infine, Il Trattato di Lisbona prevede infatti che gli SM, l’importanza dell’efficienza energetica consegui- nel contesto di un piano collettivo di sicurezza bile attraverso la Information & Communication energetica, possano dichiarare l’intenzione di Technology (ICT). Un esempio su come risparmia- creare un gruppo di pionieri richiedendo l’appro- re carburante e tutelare l’ambiente grazie alla vazione del Consiglio Europeo. Il Trattato di Lisbo- «guida intelligente» proviene dall’Agenzia Spazia- na, nella fattispecie, sancisce che: «Tutti gli SM le Europea (ASE): il 16 febbraio 2009 il Technolo- possono partecipare alle delibere del gruppo di gy Transfer Program dell’ASE ha cooperazione rinforzata, ma assegnato il primo premio del solo gli SM che partecipano al- Concorso Europeo di Navigazio- ...il cambiamento climati- l’iniziativa hanno diritto di vo- ne Satellitare a un nuovo siste- “co rischia di produrre effetti to». Potendo contare sul sup- ma che utilizza la navigazione catastrofici in Europa qualora porto degli altri SM e consape- satellitare nell’aiutare gli auto- non si intervenga massiccia- voli della forza intrinseca del- mobilisti a sviluppare tecniche l’accordo di cooperazione rin- di guida intelligenti in grado di mente sulla riduzione dei gas forzata, gli SM interessati po- ridurre i consumi del 15-20%, a effetto serra e venga ga- trebbero così evitare di trattare contribuendo nel contempo alla rantito all’UE l’accesso a ri- bilateralmente con Mosca e di tutela dell’ambiente. sorse energetiche «sicure» venir meno a impegni già as- I due inventori, provenienti da sunti in ambito UE. Un tale Svezia e Israele, hanno realizzato ” espediente darebbe inoltre la un sistema intelligente chiamato «Green-Drive» che possibilità sia di meglio coordinare la costruzione coniuga informazioni su localizzazione del veicolo, delle infrastrutture fisiche necessarie a integrare il condizioni stradali, caratteristiche dell’autovettura e mercato energetico dell’UE, sia di diversificare le condizioni atmosferiche in modo tale da consiglia- opzioni di importazione. re all’autista lo stile di guida più consono ed econo- In base al Trattato di Lisbona, quindi, almeno 9 mico, indicando quando accelerare, quando frenare SM devono dichiarare l’intenzione di voler interve- e quando mantenere la velocità costante. nire, tramite un accordo di cooperazione di sicu- rezza energetica, ricorrendo allo strumento della cooperazione rinforzata. I candidati naturali po- COOPERAZIONE RINFORZATA trebbero essere gli SM maggiormente danneggiati dalle interruzioni delle forniture russe: Bulgaria, Come già evidenziato, il cambiamento climatico Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Polonia, Slo- rischia di produrre effetti catastrofici in Europa vacchia, Slovenia, Romania e Ungheria. Ad essi po-

OIKOS - 26 Rivista Militare n. 6/2009 trebbero aggiungersi Austria, Grecia, Finlandia e Olanda (SM fortemente dipendenti dalle importa- zioni russe o produttori, essi stessi, di gas) così da aumentare l’influenza del gruppo in ambito UE.

RELAZIONI UE - STATI UNITI

Gli Stati Uniti vedono con favore iniziative da parte dell’UE tendenti a svincolare gli SM dall’ab- braccio soffocante dell’orso russo. Gli Stati Uniti, peraltro, si propongono quali partner privilegiati dell’UE nell’identificazione e attuazione di una po- litica di sicurezza energetica in Europa: durante il Summit USA-UE del 2008 ambo le parti hanno di- chiarato, peraltro, di impegnarsi a rinforzare la Una petroliera in fase di costruzione. partnership transatlantica nel settore energetico. Nel contesto specifico della sicurezza energetica, Stati Uniti e UE hanno esplicitamente asserito il Il Segretario di Stato (Ministro degli Esteri) Hilla- desiderio congiunto di «aumentare la competitivi- ry Clinton ha già evidenziato il desiderio degli Sta- tà del mercato energetico, promuovendo soluzio- ti Uniti di coinvolgere l’Europa in materia di sicu- ni realistiche allo scopo di potenziare e diversifi- rezza energetica. In un recente discorso al Senato care su scala mondiale lo sviluppo della rete infra- Americano, ha asserito: «Auspico che gli Stati Uni- strutturale delle risorse energetiche». ti possano compiere progressi significativi con i nostri amici della NATO e dell’UE, nella convinzio- ne che noi tutti necessitiamo del più ampio conte- sto in cui discutere di problematiche relative alla sicurezza energetica. Potrà trattarsi di ricorrere o meno all’ Articolo 5 della NATO, ma non possiamo comunque ignorare la sfida della sicurezza ener- getica, a meno di accettarne le pesanti conseguen- ze». In siffatto contesto, un accordo collettivo eu- ropeo sulla sicurezza energetica costituirebbe l’opportunità per Stati Uniti ed Europa di porre le basi per una concreta ed efficace cooperazione in ambito internazionale.

IL RUOLO DELLA NATO

La crescente richiesta di energia su scala mon- diale comporta il rischio di creare seri contrasti nel controllo dei Paesi produttori di fonti energetiche. La NATO ritiene che, per scongiurare situazioni di crisi, sia necessario addivenire a un sistema di cooperazione internazionale deputato a effettuare un’equa ripartizione di risorse tra i procacciatori Una centrale nucleare in Europa orientale. d’energia. La NATO è, comunque, ben conscia del- la difficoltà di convincere i nuovi giganti economi- ci della necessità di considerare l’energia un bene In una prospettiva a breve-medio termine, gli collettivo e, conseguentemente, da condividere. Stati Uniti hanno lo specifico interesse ad aiutare Un ulteriore problema è rappresentato dal fatto gli SM dell’UE a diversificare le opzioni di importa- che le scorte energetiche del mondo occidentale si zione, a limitare/annullare l’influenza corrosiva di stanno progressivamente esaurendo, provocando pratiche/affari non trasparenti, a prevenire che l’incremento massiccio delle importazioni le cui partenariati energetici con fornitori «esterni» pos- consistenti ricadute finanziarie significano non sano influenzare in modo inopportuno la libertà solo maggior potere economico per i Paesi pro- d’azione politica. duttori, ma anche una loro accresciuta influenza

27 - OIKOS un sistema idoneo a intervenire al verificarsi di si- tuazioni d’emergenza, disastri ambientali o attac- chi terroristici. Un ulteriore aspetto critico è peraltro rappresen- tato dalle rivendicazioni territoriali collegate alla possibilità di poter procedere all’estrazione di ri- sorse minerarie e fossili: ne è testimonianza la dif- ferenza d’opinioni già esistente tra i 5 Stati inte- ressati (Stati Uniti, Canada, Norvegia, Danimarca e Russia) in merito sia alla delimitazione delle 200 miglia nautiche della Zona Economica Esclusiva, sia all’estensione della piattaforma continentale. La NATO, nella fattispecie, potrebbe costituire il forum più idoneo per conseguire un accordo tra i 4 membri appartenenti all’Alleanza Atlantica: Stati Uniti, Canada, Norvegia e Danimarca. La NATO, inoltre, coinvolgendo il Consiglio Artico e l’UE po- trebbe favorire un approccio ancor più completo a siffatta impellente problematica. La NATO non potrà certamente essere il «reme- dium universale» o la panacea di tutti questi pro- blemi ma è sicuramente in grado di ricoprire effi- cacemente 3 ruoli. Il primo ruolo è la perlustrazione e la protezione in alto mare: in definitiva, mantenere le linee di comunicazione marittima (Sea Lanes Of Commu- nications - SLOC) aperte e sicure. Dal 2001 l’ope- razione navale «Active Endeavour» nel Mediterra- neo ha di fatto contribuito a proteggere l’Europa da attacchi terroristici e, ove si consideri che l’80% dei rifornimenti per l’Afghanistan (ISAF) viene tra- sportato via mare, appare chiaro il motivo per cui Pozzi di petrolio. è interesse precipuo della NATO mantenere «ordi- ne» negli oceani. Essa è quindi in grado di fungere da forza di sta- politica nella possibilità di plasmare il nuovo ordi- bilizzazione in alto mare in modo analogo a quan- ne mondiale. to già avvenuto con successo sulla terra ferma! Come già evidenziato, la soluzione per ridurre La NATO ha, peraltro, adottato recentemente un tali vulnerabilità consiste nell’individuare modalità progetto ambizioso denominato «Maritime Securi- di utilizzo efficiente dei combustibili fossili, ricor- ty Awareness» (MSA) al fine di monitorare ciò che rendo, nel contempo, a energie avviene negli oceani analoga- alternative e alla diversificazio- mente a quanto attuato nei cieli ne delle fonti energetiche. La NATO ha già iniziato a dai controllori aerei. Le infor- Il cambiamento climatico sta, “interagire in tale ottica con i mazioni acquisite verranno peraltro, producendo effetti si- suoi membri, i partner e sva- successivamente condivise con gnificativi sul futuro dello sfrut- riate organizzazioni interna- l’«International Maritime Orga- tamento di risorse energetiche zionali.... Ma esiste tuttora un nization» (IMO). Il futuro delle ritenute sinora irraggiungibili operazioni navali consisterà, e/o economicamente non con- elemento assente nella sua quindi, non solo nelle attività venienti. La Norvegia, nel 2008, rete di collegamento: il dialo- navali classiche, ma anche nel ha messo nell’agenda della NA- go con il settore privato... creare e utilizzare un siffatto TO la questione del Polo Nord. «information & intelligence Con il progressivo scioglimento ” network» in grado di assicurare della calotta polare e la prossima utilizzazione del efficacemente il controllo del dominio marittimo. «Passaggio di Nord Ovest» si assisterà, infatti, al Il secondo ruolo della NATO è la promozione di progressivo incremento della navigazione attra- partenariati. Negli ultimi anni l’Alleanza ha svilup- verso una tra le parti più remote e inospitali del pato una fitta rete di accordi di sicurezza a livello globo terracqueo, con la necessità di predisporre mondiale: Partnership for Peace, Mediterranean

OIKOS - 28 Rivista Militare n. 6/2009

tutti gli operatori «legali» possano trarne il mas- simo giovamento.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Vale forse la pena, a questo punto, di raffronta- re le attitudini dei 3 protagonisti sin qui conside- rati: UE, NATO e Stati Uniti. Nella fattispecie, po- tremmo azzardare che l’UE paia molto più preoc- cupata di liberalizzare i mercati che di assicurarsi concretamente gli approvvigionamenti energetici. Di fatto, per soddisfare i requisiti del libero mer- cato, l’UE si sta prodigando a separare i fornitori dai distributori, non preoccupandosi invece del fatto che le sue politiche si sovrappongano spesso

Sopra e a destra. Lavori per la posa di un gasdotto.

Dialogue, Istanbul Cooperation Initiative, NATO- Russia Council, NATO-Ukraine Commission, NA- TO-Georgia Commission. Tale vasta rete di rela- zioni con Paesi di tutto il mondo (alcuni, peraltro, produttori di petrolio) può facilitare la trattazione e la risoluzione di problematiche relative alla sicu- rezza energetica, promuovendo l’immagine della NATO quale organizzazione trasparente, capace di prevedere i trend futuri e degna di riscuotere fidu- cia e stima da parte di tutte le parti in causa, in mo- do tale da poter avviare un dialogo franco e since- ro tra Paesi produttori, di transito e consumatori. L’ultimo ruolo è il supporto che l’Alleanza può fornire agli Stati Membri nel far fronte alle sfide energetiche. La sicurezza energetica è già stata identificata quale sfida nel Concetto Strategico della NATO del 1999 (Summit di Washington) ed con quelle degli Stati Uniti e della NATO, senza pe- è stata riconfermata tale nel più recente Summit raltro integrarsi. di Strasburgo-Kehl (2009): gli alleati della NATO È invece inderogabile conseguire un approccio dovrebbero pertanto consultarsi regolarmente comune e concordato in ambito europeo, evitan- sui trend energetici e sforzarsi di identificare un do l’attuale scollamento tra la politica talvolta ec- punto di vista comune in merito alle vulnerabili- cessivamente ambiziosa della Commissione Eu- tà dell’Alleanza. In definitiva, la NATO potrebbe ropea e l’egoismo degli Stati Membri che reputa- agire quale elemento catalizzatore nel persua- no l’interesse nazionale più attraente del bene dere i suoi membri ad avere una visione mag- comunitario. giormente strategica sulla sicurezza energetica, Una volta acquisita tale visione comune, l’Europa promuovendo un efficace approccio collettivo dovrebbe identificare, congiuntamente alla NATO alla problematica. e agli Stati Uniti, una idonea politica di sicurezza La NATO ha già iniziato a interagire in tale ot- energetica in grado di prevenire possibili frizioni tica con i suoi membri, i partner e svariate orga- future, promuovendo nel contempo il dialogo e la nizzazioni internazionali improntando il suo cooperazione internazionali. operato alla massima apertura e disponibilità. Ma esiste tuttora un elemento assente nella sua Giorgio Spagnol rete di collegamento: il dialogo con il settore Generale di Brigata, privato, dialogo che deve essere avviato, finaliz- Vice Direttore del Centro Studi zato, ottimizzato e alimentato in modo tale che Post Conflict Operations

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LOGOS

L’ITALIAN AVIATION BATTALION IN AFGHANISTAN: UNA NUOVA FORZA DI MANOVRA L’ITALIAN AVIATION BATTALION IN AFGHANISTAN: UNA NUOVA FORZA DI MANOVRA

Dopo quattro mesi di impiego nel teatro afghano, l’Italian Aviation Battalion ha dato una valida prova di sé, configurandosi come un concreto strumento di manovra. Modularità, flessibilità, aderenza e sostenibilità sono i principi alla base di questa unità di proiezione.

Alle 05.58, un’alba di inizio settembre colse in Af- Sopra. ghanistan gli uomini della TF «Fenice» e della TF Elicotteri «Mangusta» scortano i Mi-17 dell’Aviazione afghana nelle operazioni di ritiro delle schede elettorali «North» già in volo verso nord. Il dispositivo era im- dalle zone remote del Paese. ponente: appena visibili nella loro vernice a bassa segnatura IR, due pattuglie di elicotteri AW-129 In apertura. Un CH-47 in atterraggio alla FOB «Columbus». «Mangusta» in funzione di scorta aerea, ravvicinata e a distanza, si scambiavano rapidi messaggi di coor- dinamento; su uno di questi l’Air Mission Comman- der riceveva continui aggiornamenti di situazione era il pensiero principale dei mitraglieri di bordo, le dall’UAV «Predator» dell’Aeronautica Militare che da mani ben salde sui sistemi M-23 e sul trigger per le ore osservava la zona dell’obiettivo. Sui due AB-412, flare. I tre «Chinook» seguivano all’apparenza sor- che di lì a poco sarebbero atterrati per primi in nioni, spinti dai motori Lycoming T55, ma in realtà un’area occupata dalle forze ostili, equipaggi di volo erano carichi di paracadutisti dotati di una potenza di e passeggeri armati, sdraiati sul kevlar ruvido delle fuoco impressionante, compresi i Panzerfaust-3 da corazzature, anticipavano mentalmente le azioni fu- 110 mm che infondevano una certa sicurezza. ture. La bassa temperatura esterna a 9 500 piedi non L’odore di JP8 combusto sembrava persino piacevo-

LOGOS - 32 Rivista Militare n. 6/2009 LOGOS

Un CH-47 in fase di decollo. veniva concepita un’operazione aeromobile di ampia portata denominata «Fury». le. Per le truppe in Afghanistan significa «casa»! L’End State dell’operazione «Fury» era di ripren- LA TF «FENICE» dere il controllo di un Check Point vicino al confi- ne turkmeno, al fine di reinsediarvi l’Afghan Border Il 30 maggio 2009 in Camp «Arena» (Herat - Police (ABP), che aveva dovuto abbandonare la po- Afghanistan), alla presenza del Capo di Stato sizione a seguito di un attacco degli insorgenti, in Maggiore della Difesa, Generale Camporini, la cui avevano perso la vita 4 poliziotti e 8 erano sta- cerimonia dell’alzabandiera è stata l’atto forma- ti rapiti. Subito dopo quell’attacco, un complesso le che ha sancito la nascita dell’Italian Aviation minore aeromobile costituito da un CH-47 e un Battalion - Task Force «Fenice», la nuova «Expe- AW-129, rinforzato da un plotone di fanteria para- ditionary Army Aviation Task Force» dell’Aviazio- cadutisti, era stato dirottato sull’obiettivo con il ne dell’Esercito, inquadrata nel Regional Com- compito di chiarificare la situazione a seguito del- mand-West (RCW) dell’International Security As- l’attacco. Il compito, affidato al Comandante della sistance Force (ISAF). TF «Fenice», era stato assolto in due tempi, con L’Aviation Battalion ingloba il già presente Task un’iniziale ricognizione aerea seguita dallo sbarco Group «Fenice» e si arricchisce dei nuovi moduli nel Check Point del plotone, per una ricognizione operativi che elevano a livello reggimentale la pre- dettagliata. Accertata l’assenza di elementi ostili senza in Afghanistan dell’AVES. Modularità, flessi- all’interno, durante il reimbarco il dispositivo era bilità, aderenza, e sostenibilità, sono i principi che stato attaccato e aveva risposto al fuoco con l’eli- hanno ispirato la costituzione di questa nuova cottero d’attacco e le armi di bordo del CH, neutra- unità di proiezione. lizzando la minaccia. Il monitoraggio continuo dei «Predator» sul- l’obiettivo nei giorni seguenti, aveva confermato la L’ITALIAN AVIATION BATTALION presenza di insurgent intenti a smantellarne la struttura e a preparare delle postazioni difensive. Costituito su tre diverse linee di elicotteri - AW L’obiettivo assumeva, quindi, un’alta valenza tat- 129 «Mangusta», AB 412 «Griffon» e CH 47 «Chino- tica ma anche simbolica e operativa. Definito, ok» e una componente terrestre - un plotone di fan- dunque, che il Check Point doveva essere ripreso, teria aeromobile, al fine di ottenere un dispositivo

33 - LOGOS Sopra. AW-129 «Mangusta» in volo tattico in Afghanistan. A destra. Un CH-47 solleva un veicolo tattico al gancio baricentrico. flessibile, bilanciato e dalle potenzialità inedite, l’Italian Aviation Battalion soddisfa i requisiti di «Ex- peditionary & Combat Capabilities» in ambiente non permissivo/ostile: funzioni operative C2 e Attività Informativa attivate; capacità di pianificazione ade- rente alla complessità della minaccia e delle Rules of Engagement (ROE), possibilità di schieramento di una forza mobile, deterrente e sostenibile, fino a medio raggio, in tempi ridotti; ampio spettro di im- piego, senza soluzione di continuità, dalla funzione Combat alla funzione supporto al combattimento, a quella sostegno logistico. In sintesi, le capacità ap- pena descritte, basate anche sulla forte componen- te manutentiva e sulla capacità di schierare un Jump ai reparti dell’Afghan National Army (ANA) e del- FARP (Forward Arming and Refuelling Point eliporta- l’Afghan National Police (ANP), ha partecipato a to precostituito), conferiscono all’Aviation Battalion una complessa operazione tesa alla stabilizzazio- un’elevata autonomia e flessibilità di impiego che gli ne e alla ripresa del controllo delle Main Supply consente di sviluppare missioni diversificate, dal Routes del settore nord dell’Area of Responsibility supporto logistico alla pianificazione e condotta di (AOR), per garantire a ISAF e alle Afghan National Operazioni Aeromobili e Aeromeccanizzate. Security Forces (ANSF), la libertà di movimento a scapito delle forze ostili e degli insorgenti. L’obiettivo era di posizionare due Check Point IL BATTESIMO DEL FUOCO dell’ANA/ABP su due Key Terrain (posizioni chia- ve) a cavallo della Ring Road (1). L’End State del- Alla prova dei fatti, l’unicità di comando sulle di- l’operazione era stato individuato nel ripristino del verse componenti ha consentito alla neo-Task For- controllo e della libertà di movimento (Freedom of ce di integrarsi rapidamente e ricevere il battesimo Movement - FOM) nella valle del Mourghab, già del fuoco a pochi giorni dalla sua costituzione. presidiata da una Forward Operating Base (FOB) L’Aviation Battalion, in coordinazione con i para- italiana e punto di confluenza della Ring Road con cadutisti della TF «North», impegnati in supporto altre due vie di comunicazione rilevanti. Il centro

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Fig. 1 LOGOS

di gravità avversario da inibire, di converso, era poi occultarsi in Holding Area predeterminate (figu- rappresentato dalla FOM delle opponent forces; ra 1). La continuità della manovra è stata ottenuta quest’area, infatti, è nota per la proliferazione di con l’elaborazione di una «synchromatrix» di detta- numerose attività illegali, quali il traffico di droga glio e con l’impiego combinato di due configurazio- e di armi, e costituisce un «santuario» per alcuni ni differenti dei «Mangusta» (Light, con una maggio- gruppi di insorgenti tra i più pericolosi del Paese. re autonomia, e Heavy, con maggiore potenza di Inoltre, contrariamente ai territori limitrofi, l’etnia fuoco). In questo modo, si sono costantemente al- principale del distretto è quella ternate sull’area due pattuglie da Pashtun, nota per la sua affinità due AW-129 «Mangusta», che ideologica ai talebani e ai grup- Fino alla costituzione del- nel complesso hanno garantito pi irregolari che si oppongono al “l’Aviation Battalion, gli in- 10 ore di copertura e supporto processo di sviluppo e demo- terventi degli elicotteri nel- di fuoco continui. Le nuove po- cratizzazione dell’Afghanistan. tenzialità espresse dall’Aviation Fino alla costituzione dell’Avia- l’area erano stati discontinui Battalion hanno consentito di tion Battalion, gli interventi degli e comunque sempre a se- costituire un FARP a sole 30 mi- elicotteri nell’area erano stati di- guito di iniziative ostili o per glia dalla valle, sfruttando la ca- scontinui e comunque sempre a assicurare i rifornimenti alla pacità di carico del CH-47 che seguito di iniziative ostili o per FOB italiana ha permesso di schierare il di- assicurare i rifornimenti alla FOB spositivo in breve tempo, trasfe- italiana. In particolare gli AW-129 ” rendo nell’area designata uomi- erano impiegati per missioni isolate di «Armed Rec- ni, materiali antincendio, munizioni e persino una ce», Close Air Support (CAS) in caso di Troops in componente manutentiva in grado di intervenire in Contact (TIC), oppure come scorta ai CH-47 che ga- caso di inconvenienti tecnici in aderenza alla mano- rantivano il trasporto di materiali e/o personale. vra sviluppata. L’applicazione del principio della sorpresa in piani- L’utilizzo dei «Mangusta», a supporto delle ficazione e condotta è stata materializzata dal rag- unità impegnate in combattimento ravvicinato in giungimento dell’Engagement Area da direzioni ambiente urbano, ha determinato la necessità di sempre diverse per l’intervento sull’obiettivo, per nuove procedure e metodologie d’impiego. In-

35 - LOGOS principale della valle e degli itinerari ISAF, nel corso di tre fasi consecutive culminate in azioni di combattimento.

UNO STRUMENTO AFFIDABILE PER LA CONDOTTA DELLE OPERAZIONI AEROMOBILI

Pochi giorni dopo, l’Aviation Battalion è stato impiegato nell’operazione «Jawand». La missione, questa volta, consisteva nel trasporto di una dele- gazione afghana da un aeroporto a nord dell’AOR a una cittadina della zona. Il compito all’apparen- za semplice si è rivelato in realtà piuttosto artico- lato, non solo per i warning sulla minaccia, ma an- che per la conformazione del terreno (una valle stretta e profonda) e la necessità di mettere in si- curezza l’area di atterraggio. Da questi fattori è scaturito un dispositivo comprendente 4 AW-129,

Sopra. AW-129 «Mangusta» in volo nella gola di Jawand. A destra. Una pattuglia di AB-412 in formazione di volo nel cie- lo afghano. fatti, gli equipaggi si sono trovati di fronte alla scelta tra rimanere fuori dal raggio d’azione del- le armi avversarie, restando Stand Off, rischiare 2 AB-412, 2 CH-47 e un plotone di fanteria para- di colpire forze amiche o civili (con il rischio di cadutisti (il 1°/20^/183°, ricevuto in rinforzo in Civilian Casualties - CIVCAS - o Friendly Fire) luogo del plotone aeromobile non ancora immes- oppure assumere rischi maggiori avvicinandosi so in teatro). agli obiettivi, in modo da garantire l’efficacia Le due pattuglie di «Mangusta» hanno ricevuto il della propria azione senza provocare danni col- compito di scortare e proteggere la formazione laterali. È stata conseguentemente adottata una durante le fasi critiche del movimento nella gola, tecnica che, puntando sulla velocità e sulla ma- dell’atterraggio e del decollo degli aeromobili. La novrabilità del 129, ha portato a ridurre la di- componente multiruolo e trasporto, invece, ha stanza d’impiego. Ciononostante, alcuni elicot- avuto il compito di mettere in sicurezza l’HLZ (He- teri sono stati colpiti da fuoco di armi leggere, licopter Landing Zone) e sbarcare la delegazione ma grazie al supporto manutentivo e all’intrin- afghana. seca robustezza del «Mangusta» (progettato co- In particolare, i due AB-412 hanno sbarcato dal- me elicottero da combattimento), tutti gli asset- l’hovering un primo nucleo di C2 e sicurezza ini- ti coinvolti sono tornati in linea di combattimen- ziale per garantire la protezione iniziale dell’HLZ e, to in poche ore. in successione, un nucleo MINEX per la bonifica del Pianificazione, sistema di C2 e logistica ade- punto di atterraggio. Dei due CH-47, atterrati in rente hanno dato vita al primo risultato di rilie- rapida successione, il primo, a completamento del vo, permettendo alle truppe a terra di riprende- dispositivo di sicurezza, ha sbarcato il plotone di re il controllo di una buona parte dell’abitato paracadutisti, il secondo, dopo aver sbarcato la

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Fig. 2 LOGOS

delegazione, ha reimbarcato il nucleo MINEX e gli In RCW, i compiti assegnati a ISAF sono stati as- stessi parà. solti dalla TF «Fenice» (tranne la MEDEVAC). In L’operazione, pianificata, coordinata e provata al particolare, impiegando tutti gli assetti disponibi- suolo nell’aeroporto di Herat, dove si è svolta una li e utilizzando come basi operative le tre FOB del- Full Force Rehearsal (simulazione realistica con l’AOR, l’Aviation Battalion ha condotto l’operazio- tutte le forze partecipanti), è stata condotta in mo- ne «Tier 3 Air Over Watching», coprendo l’intera do efficace e tempestivo, se si considera che dal Area di Operazioni (figura 2), e la QRF del Tier 4. momento dello sbarco del nucleo sicurezza al re- In merito alla prima, dopo aver acquisito la di- cupero dell’intero dispositivo sono intercorsi me- slocazione dei seggi sull’intera AOR, in fase di no di 18 minuti. pianificazione, è stato sviluppato un sistema di Queste operazioni, di fatto, hanno gettato le ba- rotte capaci di coniugare il sorvolo degli stessi si per l’impiego dell’Italian Aviation Battalion qua- con le esigenze di volo in merito all’orografia e le forza di manovra a disposizione del Comandan- all’autonomia. Tali rotte sono state inserite in te di RCW per il totalizzante impegno delle elezio- una synchromatrix e, sotto il controllo dell’AV- ni afghane 2009. TOC (Aviation Battalion Tactical Operation Cen- ter), sono state attivate e coordinate, assicuran- do la copertura dell’intera AOR per tutto il perio- LE ELEZIONI PRESIDENZIALI AFGHANE DEL 2009 do delle elezioni. Contemporaneamente, l’Avia- tion Battalion è stato protagonista nell’assicura- Data la complessità della missione, il dispositivo re sia la distribuzione sia il ritiro delle schede di sicurezza per le elezioni 2009 era stato artico- elettorali nelle aree più critiche e a rischio del lato su quattro «Tier» o «strati», affidati, rispetti- territorio, integrando i Mi-17 dell’Aviazione af- vamente, il primo e il secondo alle forze di sicu- ghana nella propria manovra. Per la QRF, invece, rezza nazionali, il terzo e il quarto a quelle ISAF: è stato schierato un dispositivo composto da due • Tier 1, sicurezza e sorveglianza presso i Polling CH-47 e una compagnia spagnola, pronti a Center (seggi elettorali), a cura delle forze ANP muovere in un’ora, con un raggio d’azione che e ABP; comprendeva l’intera AOR. • Tier 2, sicurezza e sorveglianza areale sul terri- torio diviso in 12 District, a cura delle forze ANA; • Tier 3, Air Over Watching e Tier 4, Quick Reac- L’OPERAZIONE AEROMOBILE «FURY» tion Force (QRF) e Medical Evacuation (MEDE- VAC), a cura ISAF. È stata un’operazione aeromobile condotta su

37 - LOGOS Fig. 3

due obiettivi in sistema, «Bromine» e «Kripton», al Nella valle intorno a «Bromine», il silenzio mat- fine di riconquistare il controllo del Check Point tutino è stato rotto dal rumore improvviso di eli- perso ai confini col Turkmenistan per riconsegnar- cotteri in rapida discesa dalle colline orientali. lo all’ABP e acquisirne un altro 6 km a sud (figura 3). Due pattuglie di «Mangusta» hanno preceduto il Sul primo, l’azione è stata condotta da una com- resto del dispositivo, nel cannone da 20 mm una pagnia del 183° reggimento paracadutisti «Nem- serie di opzioni, dai «warning shot» all’interven- bo», guidata dal Comandante della TF «North», e to diretto sugli elementi ostili. In pochi secondi, dalla TF «Fenice», con il Coman- ricevuto il «green» (2), una dante della «Fenice» in qualità coppia di AB-412 è giunta in Air Mission Commander. Suc- Queste operazioni, di fat- volo tra gli ostacoli, sotto i 25 cessivamente ha agito una se- “to, hanno gettato le basi per piedi di altezza (7 m), tra gli conda ondata missione affidata l’impiego dell’Italian Avia- sguardi increduli di famiglie alla TF «Fenice» rinforzata da tion Battalion quale forza di afghane già sedute all’aperto elementi del 183°, che ha acqui- fuori dalle case. Sotto la co- sito l’obiettivo «Kripton», met- manovra a disposizione del pertura degli elicotteri d’at- tendolo in sicurezza e permet- Comandante di RCW per il tacco, dell’armamento di bor- tendo alle forze dell’ABP di in- totalizzante impegno delle do e del brown-out (3) non sediarvisi, e ha sbarcato in un elezioni afghane 2009 certo inaspettato, la coppia di secondo tempo su quello più a aeromobili ha sbarcato le nord, «Bromine», un’altra unità ” squadre di sicurezza diretta- della Border Police. Entrambe le fasi hanno visto mente all’interno dell’obiettivo, a pochi metri l’alternarsi delle pattuglie di AW-129 con funzio- dalla fortificazione caduta nelle mani degli in- ne di scorta e sorveglianza. surgent. Le finestre del fortino, fissate da troppi Il dispositivo comprendeva 6 AW-129, 2 AB-412 occhi e Sight Unit (4), canne da 7,62 e 20 mm, e 3 CH-47. sono rimaste vuote. Decollati i 412, dopo pochi

LOGOS - 38 Rivista Militare n. 6/2009 secondi concessi alle squadre a terra per pren- dere posizione, due CH-47, preceduti da un ura- gano di polvere, hanno sbarcato la compagnia della TF «North» che ha assunto il controllo del- l’obiettivo dopo le verifiche del Nucleo MINEX. Rapidi, precisi, visibilmente letali, i paracadutisti hanno occupato l’area e presidiato i varchi nel terrapieno esterno. A quel punto, è apparso chiaro a chiunque avesse voluto opporsi a que- sta azione, che era troppo tardi: la fase d’assal- to aereo, effettuata con il sole basso alle spalle, aveva richiesto 9 minuti; i «Mangusta», rimasti a nel cielo per ore, rafforzavano questa convinzione. Il giorno successivo, fortificate le postazioni, la compagnia italiana è stata esfiltrata dai «Chino- Un CH-47 in Brow-out. ok». Le opponent forces, probabilmente a causa della deterrenza intrinseca del dispositivo, non si sono materializzate, nonostante nel fortino fosse- parazione; studio dell’obiettivo in pianificazione ro rinvenute postazioni attivate; la popolazione lo- con assetti ISTAR; cale, a seguito dell’azione, si è apertamente schie- • tempo: sincronizzazione degli interventi delle LOGOS rata a favore di ISAF e dell’ABP, completando il componenti (figura 4), al fine di garantire con- successo, come confermato in seguito dalla visita centrazione e continuità (ottenuta anche grazie in loco di DCOMISAF. alla costituzione di un Jump FARP a 20 miglia La manovra è stata impostata sfruttando tutti i dagli obiettivi, tramite il sistema PRONAL); suoi 4 fattori: • momento (5): intervento di una forza aeromobi- • spazio: utilizzo del massimo dell’autonomia de- le imponente significa un alto momento; gli assetti per amplificare la sorpresa; misure di • ritmo: il dispositivo è riuscito a «sovramanovrare» coordinamento attentamente studiate per la se- l’avversario, costringendolo a subire l’iniziativa.

Fig. 4

39 - LOGOS Gli assetti della TF «Fenice» in fase di riordino, tra la pri- to la necessità dello sviluppo di unità operative di ma e la seconda ondata, durante l’operazione «Fury». proiezione ad alta prontezza, ovvero dotate di ca- pacità «expeditionary». Il concetto di «expeditionary» è strettamente le- L’ITALIAN AVIATION BATTALION - TASK FORCE gato alla trasformazione della NATO, lungo il per- «FENICE» COME FORZA DI MANOVRA corso iniziato con il Summit di Praga nel 2002, ma ancora in piena fase di sviluppo sotto la responsa- L’impiego degli elicotteri in maniera congiunta bilità del «Supreme Allied Command Transforma- alla manovra terrestre ha dimostrato che il pas- tion» (ACT) (7). In sintesi, si tratta di costituire un saggio da Task Group a Task Force è stato ben più pacchetto di forze e dei relativi supporti, rischie- che una semplice trasformazione sul piano orga- rarlo in teatri distanti e renderlo pronto all’impie- nico: l’unità si è evoluta da componente Air a una go operativo secondo le linee guida del mandato Aviation, trasformandosi da «Forza di Supporto al politico, sostenendolo per tutta la durata delle Combattimento» in una vera e propria «Forza di operazioni, fino al rientro a termine esigenza. Il manovra» ovvero Combat. L’Italian Aviation Batta- teatro afghano, in cui il supporto logistico dipen- lion, infatti, rientra in tre categorie previste dal- de in larga misura dal trasporto aereo (8), ha di l’ATP-35(B) per le forze di manovra: fatto ribadito, anticipando gli scenari futuri, che • le forze che utilizzano il fuoco e il movimento una missione «di spedizione» non può essere pen- per ingaggiare il nemico con sistemi d’arma a ti- sata come semplice dispiegamento ed entrata in ro diretto; un teatro né come logistica aderente. Una forza • gli elicotteri d’attacco che nella manovra posso- «expeditionary» che sia basata su approcci «Mis- no condurre operazioni ravvicinate, in profondi- sion tailored» o «Capability based», deve essere tà e nelle retrovie, con l’attribuzione di una pro- caratterizzata non solo dalla capacità di proietta- pria area di operazioni e missioni di manovra per re, anche a grande distanza e in tempi ristretti, conto proprio o in concerto con forze terrestri; unità organizzate per pacchetti completi, ma an- • le Forze aeromobili, di cui l’Aviation Battalion fa che da quella di sostenerle in teatro per il tempo parte, condividendone il concetto di operazione (6), necessario, assicurando la rotazione del persona- le caratteristiche (velocità, raggio d’azione, fles- le, l’efficienza degli assetti e il necessario suppor- sibilità, mobilità, sorpresa, concentrazione, so- to in termini di C4I, di logistica e di mobilità. stenibilità) e i requisiti (economia, sincronizza- Il concetto di Expeditionary Army Aviation Task zione, addestramento ed equipaggiamento). È Force, che trova applicabilità in qualsiasi teatro indubbio, infatti, che la TF «Fenice», impieghi i operativo, è quello su cui si potrebbe basare l’ad- suoi assetti secondo il concetto di aeromobilità, destramento avanzato degli equipaggi di volo e di per schierare forze terrestri di manovra diretta- tutte le componenti fondamentali che ruotano at- mente a contatto, utilizzando una struttura C2 torno ad essi, a partire dalle unità di fanteria aero- ad hoc. mobile, per raggiungere un pieno, efficiente ed ef- ficace livello di approntamento delle unità. Impie- gando i poligoni presenti in Sardegna, ad esempio, LA CAPACITÀ «EXPEDITIONARY» si potrebbe creare un teatro operativo simulato aderente a quelli reali o ipotetici, arrivando a repli- Il «nuovo» scenario internazionale, caratterizza- care il sistema di vita quotidiano, il livello di stress to da complessità e incertezza, e i teatri d’opera- psico-fisico indotto dalla situazione ambientale, zione ad esso collegati hanno da tempo evidenzia- consentendo di effettuare un addestramento ade-

LOGOS - 40 Rivista Militare n. 6/2009 rente alle reali esigenze, creando unità di manovra spendibili in qualsiasi teatro. Dopo quattro mesi di impiego in teatro afgha- no, l’Italian Aviation Battalion (per il quale la de- nominazione Combat Aviation Battalion parreb- be più appropriata), ha dato prova di configurar- si come un concreto strumento di manovra, che fonda la sua efficienza sulla motivazione e la preparazione professionale del proprio persona- le e sull’altissima valenza operativa dei propri assetti, contribuendo concretamente alla mis- sione di ISAF.

Loreto Bolla Capitano, Comandante dello squadrone di volo ESC B-12, in servizio presso la TF «Fenice»

NOTE LOGOS (1) La principale via di comunicazione dell’Afghanistan. (2) Area sicura, autorizzato all’atterraggio. (3) Brown-out o Brownout: temporanea restrizione della visibilità dovuta a polvere o sabbia in sospensio- ne. A causa di questo fenomeno, il pilota perde il con- tatto visivo con l’ambiente circostante, ovvero i riferi- menti necessari per il controllo dell’aeromobile in vi- cinanza del suolo. Questo può causare disorienta- mento spaziale e perdita di situational awareness, fi- no a provocare un incidente di volo, soprattutto in fa- se di atterraggio. È causato dal flusso rotore dell’eli- L’Ordine del giorno con cui si sancisce la costituzione cottero stesso, ed è influenzato da fattori quali il pas- dell’Italian Aviation Battalion. so collettivo (potenza) applicato, la conformazione del rotore, la composizione del terreno, la direzione e l’intensità del vento, la velocità e l’angolo di avvicina- (6) ATP-41(A) p.1-1. «Airmobility involves the use of mento. Il brown-out è la prima causa di incidenti di helicopters in task groupings to deploy ground combat volo in ambienti sabbiosi e polverosi. L’Army Aviation forces to where they may be committed directly in bat- statunitense ha riportato dal 2001 al 2007 oltre 50 tle. An Airmobile Operation requires the organization of casi di incidenti da brown-out, di cui l’80 percento in forces under specific command and control arrange- atterraggio. Il Dipartimento della Difesa USA quantifi- ments to constitute an airmobile force». ca i danni per i soli teatri iracheno e afghano, nei qua- (7) Lt. Gen. Jim Soligan, USAF, Deputy Chief of - li tre incidenti su quattro sono dovuti a questo feno- Transformation Defence Transformation to Enable Ex- meno, in 100 milioni di dollari annui. peditionary Operations, briefing 2 June 2009: «to con- (4) Unità ottica di tiro. duct and support Multinational joint expeditionary (5) «Note dottrinali relative all’evoluzione della mano- operations requires: Fully deployable, sustainable and vra», Stato Maggiore dell’Esercito, Reparto Impiego del- interoperable forces... the means to deploy them... le Forze, Ufficio Dottrina, Addestramento e Regolamen- high readiness... capability to analyze the environ- ti, ed. 1998. «Il momento misura gli effetti prodotti da ment... adaptable force postures... public diplomacy... un’unità in movimento. Matematicamente esso può es- information fusion and sharing... protect critical in- sere assimilato alla quantità di moto, cioè alla massa per frastructure... energy security... multinational logi- la velocità (quantità di moto = mv). A titolo d’esempio, stics... deployable medical... operate in demanding ciò significa che, in sede di pianificazione, la scelta di environments... no host nation support... identify ho- conquistare un obiettivo potrebbe essere affidata, in al- stile elements in urban environments... intra- ternativa, ad una piccola forza lanciata in profondità a airlift... minimize unintended damage... comprehensi- grande velocità (operazione aeromobile) o ad una forza ve approach...». più consistente in termini numerici e di equipaggiamen- (8) Albanese A. «Quale futuro per le missioni internazio- to, ma che muove ad una velocità minore». nali?», 7 gennaio 2009.

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LOGOS

LA SETAF COME COMPONENTE TERRESTRE DEL COMANDO AFRICOM LA SETAF COME COMPONENTE TERRESTRE DEL COMANDO AFRICOM Un nuovo traguardo, le stesse sfide

La SETAF, come è già accaduto anche in passato, saprà raccogliere questa nuova sfida con la serietà, la pro- fessionalità e l’impegno che da sempre ne caratterizzano l’operato. Allargare, quindi, il suo ambito di azione al Continente africano, come componente terrestre di AFRICOM, avrà degli indubbi risultati positivi i cui effetti benefici ricadranno su tutta la comunità internazionale.

Mentre gran parte del mondo era assorta nel se- Frattini, annunciò ufficialmente che la Forza Tatti- guire le operazioni militari statunitensi e quelle ca dell’Esercito degli Stati Uniti del Sud d’Europa sotto egida NATO condotte in Iraq e in Afghani- (SETAF) era stata designata quale Componente stan, gli Stati Uniti misero a punto una decisione Terrestre del Comando AFRICOM. La SETAF, di strategica dai risvolti significativi in termini di pa- stanza e con sede a Vicenza dal 1955, ha una lun- ce e sicurezza internazionale. Dopo anni di atten- ga storia costellata di iniziative portate a termine te valutazioni, il 6 febbraio 2007, il Presidente nel continente africano, nonché di rapporti di col- Bush annunciò la nascita del laborazione con le nazioni del- Comando US Africa (USAFRICOM l’Africa. Negli ultimi 15 anni, è o AFRICOM). Il 1° ottobre 2008, ...il 6 febbraio 2007, il Pre- intervenuta sul suolo africano AFRICOM divenne operativo a “sidente Bush annunciò la in numerose occasioni: dalle tutti gli effetti. La sua struttura nascita del Comando US operazioni di risposta a situa- prevede cinque diverse compo- zioni di crisi, alle operazioni di nenti, corrispondenti alle cinque Africa (USAFRICOM o AFRI- assistenza umanitaria, a quelle Forze Armate, ciascuna con il COM). Il 1° ottobre 2008, di soccorso in occasione di ca- proprio Comando: Esercito, Ae- AFRICOM divenne operativo lamità naturali. ronautica, Marina, Corpo dei a tutti gli effetti Il Comando dell’Esercito sta- Marines e Forze Speciali. tunitense nella regione Veneto L’Esercito degli Stati Uniti in- ” non è però nuovo a cambia- traprese una stretta collaborazione con il Diparti- menti di assetto strategico di questo tipo. Dalla mento alla Difesa al fine di accrescere e meglio fine della Seconda guerra mondiale, Stati Uniti e definire l’organizzazione della componente terre- Italia hanno concordato altre quattro importanti stre di AFRICOM. Il 5 dicembre 2008, l’Ambascia- trasformazioni operative. La prima: le forze com- tore americano in Italia, Roland P. Spogli, di con- battenti della Seconda guerra mondiale di stanza certo con il Ministro degli Esteri italiano, Franco in Italia vennero raggruppate assieme a quelle di stanza in Austria e, successivamente, vennero trasformate in unità di tipo logistico, operative in altre località come Livorno, Verona e Vicenza. La

A sinistra. Un’unità di paracadutisti dell’US Army del 5th Southern Europe Task Allied Force SETAF si imbarca su un UH-60 «Black Hawk». In apertura. Uno specialista dell’U.S. Army effettua una prova di co- municazione dalla cima di una collina sovrastante il po- ligono di Godoria, nel Gibuti.

LOGOS - 44 Rivista Militare n. 6/2009 seconda: il 25 ottobre 1955, al Comando venne assegnato il compito di assistere il Comandante delle Forze Armate del sud d’Europa sotto egida NATO nel difendere l’Italia da eventuali attacchi comunisti ed in quell’occasione nacque la SETAF. Questo nuovo compito comportava responsabili- tà di Comando e Controllo dei siti nucleari del- l’intera area del Mediterraneo meridionale. La terza: come conseguenza del nuovo assetto stra- tegico del 1973, Vicenza venne designata quale sede del 1° battaglione della 509a Brigata Avio- trasportata Combattente, il cui compito era quel- lo di supportare la NATO mediante una forza convenzionale di reazione rapida di ridotte di- mensioni. La quarta: nel mezzo del fermento po- litico internazionale del 1989-1991, la SETAF su- bì un’ulteriore trasformazione, che si concretizzò con un miglior livello di preparazione, un incre- mento numerico del battaglione e maggiori re- sponsabilità legate al suo nuovo assetto di forza tattica congiunta di intervento rapido sullo scac- LOGOS chiere internazionale. In passato, la SETAF condusse o partecipò a ope- razioni militari in Africa, come di seguito riporta- to. Nel 1994 dispiegò un contingente a Entebbe, Etiopia, in supporto all’operazione «Support Ho- pe». Nel marzo del 1997, durante l’operazione «Guardian Retrieval», guidò la Joint Task Force (Forza Tattica Congiunta) in missione in Congo in preparazione all’eventuale evacuazione dei non- combattenti dallo Zaire. A partire dall’11 settem- Sopra. bre 2001, la SETAF ha preso parte alle due mag- Marines preparano un carico logistico per il gancio ba- ricentrico di un CH-47 «Chinook» a Kitgum, in Uganda. giori operazioni in Iraq e Afghanistan. A causa di tutto ciò, il futuro della SETAF, nel riflettere il nuo- Sotto a sinistra. vo assetto strategico e incentrare la propria atten- Un Tenente statunitense intrattiene dei bambini in atte- sa di una visita medica a Dammerjog, nel Gibuti. zione principalmente sull’Africa, non sarà altro che la necessaria conseguenza di mezzo secolo di tra- sformazioni. Come per tutte le decisioni prese in passato, anche quella di allargare le sue compe- PERCHÉ L’AFRICA? tenze al continente africano avrà dei risvolti che ri- guarderanno entrambe le comunità militari, ame- L’Africa si trova di fronte a problematiche in te- ricana e italiana, in Italia. ma di sicurezza che potrebbero essere senza pre- cedenti in termini di complessità e portata. Pre- senta incertezze che vanno ben oltre il semplice discernere tra uso della forza e diplomazia. L’Afri- ca è la terra dove sono in atto due delle più san- guinose guerre del mondo, in Sudan e nella Re- pubblica Democratica del Congo, mentre un terzo conflitto sta esplodendo in Somalia. Nel resto del continente, Nazioni di fragile costituzione come lo Zimbabwe, sono sull’orlo della crisi a causa del- l’incapacità dei rispettivi governi di soddisfare an- che solo i bisogni primari della popolazione, tra cui quello della sicurezza. Questo quadro fa pre- sagire che l’Africa rimarrà un continente in preda a continue tensioni alimentate da povertà, malat- tie, miseria, siccità, mancanza di cibo, in aggiunta a tutte le conseguenze del cambiamento climatico

45 - LOGOS e della crescita demografica. La decisione del Di- soria in qualsiasi circostanza, e tale stato di indi- partimento alla Difesa statunitense di dar vita ad genza tende a portare con sé ogni sorta di proble- un’organizzazione dedita a invertire queste ten- mi in termini di ordine e sicurezza. La regolazione denze sul suolo africano si basa su numerosi fat- e la gestione dei flussi migratori non è di stretta tori, che possono essere raggruppati in quattro competenza del settore militare statunitense; tut- categorie principali: efficienza, assistenza umani- tavia, la storia ci insegna che - particolarmente in taria, economia e sicurezza. Africa - in numerose occasioni la domanda di as- Efficienza: in passato, le attività militari statuni- sistenza umanitaria supera le capacità messe a di- tensi nel continente africano erano strutturate e sposizione dall’ONU e dalle organizzazioni non controllate dal Dipartimento alla Difesa mediante governative. L’intervento militare in operazioni tre distinti Comandi: il Comando Centrale, il Co- umanitarie è ormai diventato un dato di fatto. Uno mando del Pacifico e il Comando Europeo. Il rag- degli aspetti più significativi delle iniziative milita- gruppamento di queste tre aree geografiche virtuali ri statunitensi in Africa è proprio quello di collabo- sotto un unico Comando permette al Presidente rare con le organizzazioni internazionali e non go- degli Stati Uniti e al Segretario alla Difesa di agire vernative come partner affidabile e trasparente. Gli con maggiore efficienza nel gestire le attività a fa- Stati Uniti sono fermamente convinti che median- vore della sicurezza e le risorse militari sul conti- te una nuova organizzazione civile-militare, i 250 nente. Dal 1960 ad oggi, gli Stati Uniti hanno spe- milioni di dollari spesi all’anno per l’assistenza so qualcosa come 107 miliardi di dollari in aiuti fi- militare possano raggiungere i 9 miliardi e possa- no essere spesi annualmente in maniera più effi- ciente a favore della tutela della salute, del buon governo e della promozione del commercio. Un’infermiera operante con lo Special Functioning Team Economia: l’Africa contribuisce in maniera signi- della Combined Joint Task Force - Horn of Africa appar- tenente alla 354th Civil Affairs Brigade, si prende cura di ficativa all’economia mondiale. Il PIL dell’intero un neonato a Goubetto, nel Gibuti. continente rasenta i 2,35 trilioni di dollari, poco più di quello della Germania. Se guardiamo al lato positivo, l’Africa è ricca di risorse naturali che so- no destinate al commercio estero a prezzi di mer- cato. L’impegno statunitense ed europeo è, tra gli altri, quello di garantire che tali prodotti abbiano sbocco nell’economia globale. Purtroppo, le risor- se e i prodotti africani non sempre giungono sul mercato mondiale a causa di percorsi di transito poco sicuri, sia per mare che per terra. Sicurezza: l’immaturità delle Istituzioni per l’ordine e la sicurezza di numerose Nazioni afri- cane involontariamente equivale a un invito al- l’instabilità. La mancanza di una direzione isti- tuzionale e di infrastrutture nei vari Ministeri, dalla difesa, all’interno, all’ordine e sicurezza, crea frequentemente un terreno fertile per atti- nanziari diretti all’Africa, senza tuttavia ottenere vità terroristiche e di narcotraffico. Con sempre grandi progressi visibili o effetti duraturi nel tem- maggiore incidenza, il mal governo di molte zo- po. Pertanto, la presenza di una sola organizzazio- ne dell’Africa fa sì che queste si trasformino in ne per la sicurezza permette al Dipartimento alla porti sicuri per le organizzazioni terroristiche e Difesa statunitense di gestire meglio le proprie ri- per chi le protegge. Le attività bilaterali statuni- sorse e di offrire alle Nazioni ed alle diverse Istitu- tensi in collaborazione con le controparti africa- zioni africane una controparte affidabile nel tratta- ne mirano abitualmente ad aiutare le istituzioni re le questioni politiche inerenti e programmi a fa- africane per la sicurezza ad assumere piena le- vore della sicurezza degli Stati Uniti. gittimità, efficacia e professionalità. Tutti questi Assistenza umanitaria: oltre 3 milioni di africani intenti abbracciati dagli Stati Uniti potranno es- muoiono ogni anno a causa di malattie e virus co- sere senza dubbio maggiormente efficaci se sa- me l’HIV/AIDS, la tubercolosi, la malaria e il cole- ranno accompagnati simultaneamente da inizia- ra. Il settore militare degli Stati Uniti è all’avan- tive multilaterali europee e africane. Altresì, gli guardia nella ricerca sulle malattie contagiose e Stati Uniti puntano a rafforzare la sicurezza in opera periodicamente sul territorio africano ormai Africa operando in stretta collaborazione con le da decenni. Quasi 330 milioni di africani vivono organizzazioni in loco, regionali e sub-regiona- con meno di un dollaro al giorno, una somma irri- li. A questo fine, AFRICOM e le sue componenti

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Un operatore statunitense delle trasmissioni programma Comando e/o personale in operazioni atte a ri- una stazione satellitare in Uganda. spondere a situazioni impreviste di crisi. Il cambiamento più evidente relativo agli obiet- tivi della SETAF riguarda la sua attenzione, che auspicano di poter lavorare mano nella mano ora è dedicata interamente all’Africa. Ciò signifi- con l’Unione degli Stati Africani e le relative for- ca che la SETAF lavora direttamente e risponde ze di sicurezza locali. direttamente al Comando AFRICOM. Tra i suoi nuovi compiti principali vi è quello di sviluppare il potenziale africano in termini di rapporti tra e UN NUOVO TRAGUARDO: COS’È CAMBIATO con le istituzioni per la sicurezza, le organizza- zioni regionali e quelle sub-regionali. Questo Sulla base del rinnovato impegno degli Stati nuovo impegno si concretizza con un aumento Uniti a favore dell’Africa, della creazione di delle attività di cooperazione in termini di sicu- AFRICOM e della ristrutturazione delle Forze Ar- rezza, come, ad esempio, nel settore dell’adde- mate statunitensi in Italia, la SETAF necessitava stramento e della formazione delle forze terrestri di un nuovo intendimento e di un nuovo traguar- africane per molteplici compiti militari. Le di- do. In altre parole, la SETAF rappresenta una mensioni del nucleo Comando della SETAF ver- squadra - una squadra senza paragoni nell’am- ranno pressappoco raddoppiate rispetto allo sta- bito del settore militare statunitense - il primo to attuale; altresì subiranno conseguenti modifi- contingente in seno alle Forze Terrestri degli che anche i profili professionali del personale im- Stati Uniti dedito a operare in Africa per cam- piegato al Quartier Generale, che comporteranno biarne in meglio il futuro. Il nuovo traguardo da l’introduzione di nuovi parametri minimi richie- raggiungere vede la SETAF, di concerto con i suoi sti. Un’altra importante trasformazione è data dal partner nazionali e internazionali, impegnata nel fatto che la SETAF non disporrà di un contingen- lungo termine a operare a fianco delle forze ter- te militare proprio; ciò non significa che taglierà restri africane, al fine di creare le condizioni per tutti i ponti con la 173a Brigata di fanteria Avio- la pace, la stabilità e la sicurezza in Africa. Ove trasportata Combattente, con la quale condivide necessario, è in grado di decentrare il nucleo la Caserma Ederle; significa però che il Coman-

47 - LOGOS creatasi, la collaborazione tra la SETAF e gli Uffi- ciali e Sottufficiali italiani rimarrà immutata. Tan- t’è vero che i vertici del settore difesa italiano e della SETAF, sulla base di questa solida amicizia, hanno concordato nuove possibilità di impiego per Ufficiali e Sottufficiali con particolare esperienza nelle questioni africane. Altresì, le Forze Terresti statunitensi di stanza in Italia sono ancora impegnate nell’adempiere tutti gli accordi vigenti con la NATO, sebbene, sotto il nuovo assetto, la SETAF verrebbe utilizzata ideal- mente per integrare gli interventi NATO attual- mente in essere in Africa. A questo proposito, la SETAF manterrà la sua ben nota e ben comprovata capacità di reazione Sottufficiali statunitensi addestrano personale delle For- rapida. Continuerà, inoltre, a collaborare con le ze Armate della Liberia. controparti italiane nell’addestrare il proprio personale in preparazione di una Forza Tattica Congiunta pronta a intervenire nelle diverse si- dante della SETAF non potrà ordinare unilateral- tuazioni di crisi. mente ai reparti della 173a di partire per una Malgrado tutte queste trasformazioni, la co- missione in Africa. Infine, la SETAF è ora respon- stante che non cambierà mai sarà l’attenzione da sabile dell’assistenza e della supervisione di tut- parte dell’Esercito degli Stati Uniti verso i propri to il personale dell’Esercito degli Stati Uniti di militari, le loro famiglie e il personale civile, sia stanza nel continente africano. Tale responsabi- americano che italiano. I valori su cui si fonda lità richiede un’operatività continua e costante 24 l’Esercito statunitense, fedeltà, senso del dove- ore al giorno, sette giorni su sette. re, rispetto, altruismo, onore, integrità e corag- gio, sono valori universali. Valori che sono stati parte integrante di tutte le attività condotte dal- LE STESSE PREMESSE: CIÒ CHE NON È CAMBIATO la SETAF in questi ultimi 50 anni, e valori che non sono negoziabili. La SETAF continuerà a es- Malgrado alcune necessarie trasformazioni che sere responsabile della salute e del benessere coinvolgono la comunità militare di Vicenza, il della comunità militare di Vicenza e dimostrerà forte rapporto di collaborazione con le forze fermezza nel portare a termine tutti i progetti dell’ordine italiane rimane immutato. Il Coman- infrastrutturali attualmente in via di esecuzione. dante della SETAF rimane il co-Presidente della Coloro i quali hanno fatto visita alla Ederle in Commissione Militare Congiunta e mantiene uno questi ultimi due anni potranno comprendere la stretto rapporto con i rappresentanti della Dife- portata delle opere edilizie e di rinnovamento in sa italiana. Non subirà modifiche la costante in- atto o realizzate. Come da tradizione, le Forze terrelazione tra i reparti dell’Esercito degli Stati Terrestri statunitensi di stanza in Italia sono Uniti di stanza in Italia e il Comando delle Forze sempre aperte a progetti futuri che apportino Terrestri Statunitensi in Europa (USAEUR), il qua- vantaggi all’intera comunità militare. le rimarrà sempre il punto di riferimento per qualsiasi supporto militare di tipo istituzionale, logistico e relativo alle comunicazioni. Le Forze Personale statunitense della 304th MP Company a collo- Terrestri di stanza in Italia continueranno, inol- quio con un MP ugandese. tre, a essere parte del tessuto sociale del territo- rio condividendo le strutture militari italiane con orgoglio, trasparenza e gratitudine. Il progetto «Dal Molin», centro di innumerevoli polemiche, sarà portato avanti con il chiaro obiettivo di sfruttare al meglio il territorio concordato con il Governo italiano e offrire al personale italiano e americano strutture lavorative essenziali ma al- tamente efficienti. Per quanto la natura evolutiva dei rapporti in se- no al Comando interno degli Stati Uniti sia neces- saria e costante, grazie alla particolare intesa

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RAGGIUNGERE UN NUOVO TRAGUARDO MANTE- diverse componenti dell’Esercito e i governi, le in- NENDO FEDE ALLE SOLIDE PREMESSE dustrie, le istituzioni, oppure i popoli di altre Na- zioni, organizzazioni ufficiali internazionali e or- Il 2009 è l’anno in cui la SETAF si prefigge il nuo- ganizzazioni non governative. Questi programmi vo traguardo da raggiungere, mantenendo fede di interazione includono, tra l’altro: addestramen- alle premesse stabilite. Potenziare la capacità del- to, formazione, esercitazioni, conferenze, semina- le forze terrestri africane e delle rispettive Istitu- ri, simposi, vendite di attrezzature, tecnologie in- zioni in modo che possano prevenire conflitti e formatiche, orientamento e familiarizzazione. Tra contribuire al mantenimento della pace richiede i nuovi compiti della SETAF ci sarà quello cruciale una piena comprensione delle prospettive africane di condurre queste attività con una svariata cerchia e dei programmi per far sì che questi non rispon- di alleati africani e organizzazioni regionali e sub- dano soltanto ai bisogni del continente, ma che regionali. Per integrare operatività militare con in- siano complementari alla politica strategica per la terazione civile sarà necessario stabilire rapporti sicurezza di AFRICOM. Ciò che ne consegue sarà, duraturi con le organizzazioni che operano nel ri- quindi, un utilizzo ad hoc del personale militare in spetto delle differenze culturali, e altresì sarà ne- molteplici situazioni; tale personale dovrà acquisi- cessario aderire a tutte le regole e ai principi con- re una preparazione sufficiente nel breve periodo venuti a livello internazionale. e raggiungere totale autonomia nel lungo periodo. Terzo: la Componente Terrestre di AFRICOM de- Conformemente, con la trasformazione della SE- ve dare supporto alle operazioni e alle attività già TAF in Componente Terreste di AFRICOM, il Co- avviate in Africa. L’operazione, denominata «Forza mandante di AFRICOM ha stabilito per la stessa LOGOS quattro requisiti vincolanti. Primo: la Componente Terrestre di AFRICOM de- ve porre in essere i criteri legali citati nell’Articolo X relativamente all’invio di soldati in missione in Africa. Tale articolo del Codice degli Stati Uniti è il testo legislativo che regola la disciplina all’interno degli Stati Uniti. Il Paragrafo B, Parte I, Capitolo 305, § 3032 del Codice degli Stati Uniti sancisce che il personale dell’Esercito debba: • [...] prepararsi per l’impiego dell’Esercito, per il reclutamento, l’organizzazione, gli approvvigio- namenti, l’equipaggiamento (includendo quegli aspetti della ricerca e sviluppo assegnati dal Se- gretario all’Esercito), l’addestramento, la manu- tenzione, la mobilitazione, la smobilitazione, la gestione e il mantenimento dell’Esercito; altresì Acquisizione dei dati personali prima di una visita me- assistere nell’adempimento di tutti i compiti, do- dica a Dammerjog, nel Gibuti. veri e funzioni del Segretario o del Capo di Stato Maggiore; • rilevare e fare rapporto circa l’efficienza del- Tattica Congiunta-Corno d’Africa», con sede ope- l’Esercito e la sua preparazione relativa al sup- rativa a Camp Lemonier, nello Stato del Gibuti, è la porto in operazioni militari condotte da Coman- più grande sul suolo africano, sebbene l’operazio- di combattenti; ne «Enduring Freedom Trans-Sahara» sia coinvol- • stilare direttive dettagliate per l’attuazione di ta periodicamente in attività sparse su tutto il con- progetti pianificati e sovrintendere l’ottempe- tinente. I rapporti tra la SETAF e le due missioni ranza alle stesse. sopracitate subiranno certamente un’evoluzione Conformemente, la SETAF deve garantire la ne- con il passare del tempo. Tuttavia, per ora, il com- cessaria preparazione tecnica, formazione perso- pito della SETAF è quello di supporto alle stesse e nale ed equipaggiamento dei soldati inviati in mis- al personale delle forze terrestri statunitensi ad sione in Africa, affinché siano in grado di adem- esse assegnato. piere fino in fondo i propri doveri in qualsivoglia Quarto: la Componente Terrestre di AFRICOM attività militare a loro assegnata, sia in tempi di deve essere in grado di svolgere tutti e tre i com- guerra che di pace. piti di cui abbiamo parlato e, allo stesso tempo, Secondo: la Componente Terrestre di AFRICOM deve mantenere la sua specifica peculiarità di for- deve programmare e compiere attività di coopera- za di reazione rapida, in grado di impiegare il zione per la sicurezza. Ciò consiste in un proces- proprio personale in operazioni congiunte sul so di interazione di tipo non-combattente tra le suolo africano, di assistenza umanitaria e di pro-

49 - LOGOS grammazione e attuazione di sistemi di evacua- Uniti dedito a operare in Africa per cambiarne in zione dei non combattenti. La SETAF dovrà man- meglio il futuro: una squadra senza paragoni. tenere la sua funzione di sede operativa di rispo- Crescita: i prossimi due anni, ma in particolar sta a situazioni di crisi nel caso in cui il Comando modo il 2009, vedranno la SETAF impegnata nello AFRICOM la elegga per guidare operazioni inter- sviluppo dell’organizzazione, del suo personale, nazionali/congiunte e condurre attività di intera- delle sue attività e risorse. L’attuale assetto, com- zione tra distinti centri operativi. Il raggiungi- posto da 151 unità militari e 51 civili, verrà au- mento degli obiettivi stabiliti, nel complesso mentato nel prossimo futuro. Altresì, il Comando mondo della sicurezza africana, richiede un ap- incrementerà il numero di soldati assegnati a or- proccio militare diverso, il passaggio da opera- ganizzazioni umanitarie civili o militari operanti in zioni strettamente militari ad attività portate a Africa, includendo anche i partenariati tra Nazioni compimento mediante il settore militare. In que- che non operano direttamente sotto l’egida delle sto modo, si sfrutteranno tutti i punti di forza del Ambasciate Americane. Sarà importante, inoltre, potenziale nazionale e si utilizzeranno al meglio costruire una «Comunità di Interesse» per i fun- le risorse disponibili. zionari delle Forze Terrestri statunitensi dell’area La SETAF iniziò a trasformare il suo assetto esterna, in modo che possano utilizzare il proprio strutturale e raggiunse una prima fase di operati- bagaglio di esperienza in supporto alle attività vità relativa a questi nuovi compiti verso la fine del statunitensi sul continente. Per sviluppare un nuovo Comando, è necessario un programma di formazione e conoscenza che rappresenti un quadro di riferimento per operare sul territorio africano. Il Programma di Formazione e Conoscenza della SETAF (STEP) contribuirà a far comprendere a tutti i collaboratori dell’organizza- zione gli obiettivi degli Stati Uniti, a determinare or- dine di grandezza e gerarchia delle decisioni e del- le azioni ... nonché ad imparare il significato della parola pazienza. Non sarà facile accogliere le abitu- dini, la cultura, la lingua, le procedure negoziali e le caratteristiche politiche, militari, economiche, so- ciali, informatiche e infrastrutturali di 54 diverse Nazioni africane; tuttavia, non sarà nemmeno una missione impossibile. Recentemente, l’Esercito de- gli Stati Uniti ha reso disponibili, per tutti i suoi di- pendenti, corsi di lingua online, mentre si prepara a introdurre nel programma STEP l’approfondimento delle lingue straniere. Oltre a questi obiettivi, ve ne sono altri due: sviluppare corsi di formazione di Un lancio addestrativo di pararescue del 131st Rescue leadership development maggiormente dinamici e Squadron durante l’impiego con la Combined Task For- accogliere letture magistrali da parte di personalità ce-Horn of Africa. africane di grande fama. Infine, la SETAF si sta ado- perando nel potenziamento del processo formativo e accademico per disporre di personale coadiutore, 2008. In futuro, il Comando verrà ampliato, assu- interdisciplinare e multinazionale. merà maggiore forza gestionale e svilupperà nuo- Intraprendere questa nuova strada comporterà vi modi di operare, con l’obiettivo di raggiungere certo degli oneri. Considerato che ora la SETAF la piena operatività entro la fine del 2009. opera per il Comando AFRICOM, i suoi investimen- La struttura del Comando rimarrà organizzata ti nello sviluppo riflettono quelli del nuovo Co- secondo il denominato ordine «Napoleonico», ossia mando, piuttosto che quelli del Comando USAEUR in direttorati che vanno dal G1 al G9, con l’aggiun- o del Comando Europeo. Altresì, il personale asse- ta di nuove aree funzionali come il centro per gli gnato non sta solo verificando come trasferire in affari militari-civili e l’area di interazione tra diver- maniera efficiente le risorse esistenti dalle altre se organizzazioni. L’interattività tra i vari direttora- componenti terrestri (come il Comando USAREUR o ti sarà gestita da gruppi di lavoro che incarnano i il Comando Centrale dell’Esercito USA), ma sta va- quattro punti di interesse della SETAF: Crescita, lutando anche come incanalare quelle nuove risor- Collaborazione, Impegno e Intervento. Questi se economiche che una volta erano negate alla SE- gruppi di lavoro contribuiranno a fare della SETAF TAF. Nel prossimo futuro, il Comando assumerà il primo contingente in seno all’Esercito degli Stati nuove responsabilità circa l’organizzazione, la

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Sottufficiali statunitensi addestrano personale liberiano. sincronizzare e contribuire agli interventi di svi- luppo del potenziale locale. Complessivamente, questo partenariato coinvolgerà un’ampia gamma programmazione e la gestione del proprio budget. di Ufficiali di collegamento, interscambi di risorse La squadra di lavoro dedita alla Crescita sostiene umane, tavole rotonde interne. Il Gruppo di Lavo- che saranno le decisioni di oggi riguardanti strut- ro dedito alla Collaborazione non solo vaglierà il ture, attrezzature, risorse umane, formazione e fi- flusso di inviti all’associazione, ma approfondirà nanziamenti a determinare il successo futuro del- l’utilità di collaborazioni future. la SETAF. Impegno: l’obiettivo dell’area Impegno è quello Collaborazione: è impegno della SETAF diventa- di contribuire a trasformare le forze di sicurezza re un partner affidabile e sicuro per le controparti degli Stati alleati in operatori attivi nei processi di militari africane, le forze di sicurezza locali, i no- pace, sviluppando le capacità necessarie per por- stri alleati, tutte le componenti di AFRICOM, non- tare a termine gli obiettivi prestabiliti in piena le- ché per tutte le altre organizzazioni governative gittimità. Sviluppare il potenziale delle istituzioni statunitensi e organizzazioni internazionali ope- africane operanti nel settore della sicurezza si- ranti in Africa. Sebbene la SETAF goda di una lun- gnifica intervenire con attività di diversa natura, ga esperienza di collaborazione con gli alleati ita- da quelle di tipo tattico, come la formazione liani, la sua dimestichezza con organizzazioni strettamente militare per migliorare l’interazione quali le Nazioni Unite, l’Unione degli Stati Africani tra diversi organismi; a quelle di tipo operativo, o altre organizzazioni non governative o non-pro- come il potenziamento della logistica militare fit è invece solo relativa. Il Centro di Eccellenza per nazionale e dei trasporti; per finire con quelle le Stability Police Units (CoESPU), sancito dal G8 e strategiche, come la cooperazione con i vari Mi- fondato dall’Italia, rappresenta un esempio em- nisteri nello sviluppo di politiche di sicurezza na- blematico di un nuovo partenariato basato su so- zionale o concernenti le forze terrestri. La coope- lide fondamenta. Ha sede anch’esso a Vicenza, e razione potrà avvenire su base bilaterale, multi- ricade all’interno del più ampio spettro di proget- laterale o regionale, a seconda del desiderio ti della Comunità Internazionale atti a portare as- espresso dalle Nazioni e dalle organizzazioni sistenza tecnica e finanziaria alle forze dell’ordine africane. Con l’obiettivo di mettere insieme una delle Nazioni in via di sviluppo, al fine di sviluppa- squadra di esperti sulle questioni africane, la SE- re il proprio potenziale per supportare operazioni TAF è intenzionata a definire un programma di di mantenimento della pace. L’attenzione princi- analisi strategiche per l’Africa: ossia una confe- pale del CoESPU è rivolta all’Africa, e l’obiettivo derazione di organizzazioni che produrranno della SETAF è quello di andare oltre la semplice ri- programmi di ricerca, conferenze, seminari e soluzione dei conflitti o semplici operazioni di co- simposi. L’Esercito degli Stati Uniti sarà operante ordinamento; l’obiettivo finale è invece quello di in Africa, ma è bene tener presente che non è

51 - LOGOS Un membro dell’equipaggio di un CH-47 «Chinook» statunitense a Kitgum, in Uganda.

L’area Intervento, inoltre, mette l’accento sulla necessità di mantenere gli alti livelli di prepara- zione a una risposta rapida e, allo stesso tempo, di monitorare costantemente le centinaia di sol- dati statunitensi impiegati ogni giorno nel conti- nente africano. Qualsiasi intervento da parte della Componente Terrestre di AFRICOM nel continente africano sarà in supporto agli obiettivi strategici dettati dal Co- mando AFRICOM. La squadra dedita all’Intervento garantirà l’ottemperanza a questo principio. Sulla base della complessità del continente nero, la pe- culiarità delle sue Nazioni e organizzazioni, la SE- TAF è tenuta a riesaminare il suo modo di operare in Africa.

SARÀ IL MODO DI OPERARE A DETERMINARE IL SUCCESSO DELLA SETAF IN AFRICA

La SETAF non è certo nuova ad operare in stret- ta collaborazione con gli alleati. Ciononostante, la cooperazione con partner civili e militari interna- zionali, sia europei che africani, nell’intento co- mune di sviluppare il potenziale delle istituzioni africane operanti nel settore della sicurezza, non è mai stata all’ordine del giorno. L’evoluzione della SETAF in Componente Terrestre di AFRICOM è det- sempre necessario operare con un ampio contin- tata da sei principi guida. Le componenti del Co- gente per portare assistenza ai nostri partner mando dovranno: africani. Infatti, gli strumenti maggiormente effi- • favorire ovunque un atteggiamento positivo ver- caci negli interventi in Africa sono soldati alta- so gli Stati Uniti. Gli effettivi delle SETAF dovran- mente qualificati, piccole squadre di consiglieri, e no dimostrare disciplina professionale e atten- unità tecniche selezionate all’interno di tutto zione a combattere la percezione del «cattivo l’organico dell’Esercito - militari in servizio atti- americano»; vo e riservisti. Il Gruppo di Lavoro dedito all’Im- pegno contribuisce a impiegare preziose risorse delle forze terrestri statunitensi per soddisfare i Un Sottufficiale statunitense durante un’attività adde- bisogni degli alleati africani. strativa con personale dell’Uganda People's Defense Intervento: il Nucleo Comando della SETAF è Force (UPDF). l’organismo che stabilisce, integra e impiega ca- pacità e risorse militari per prevenire o gestire gli effetti dei conflitti, o per rispondere a situa- zioni di crisi in Africa. Quest’area di interesse ri- sponde al bisogno di creare un equilibrio tra le condizioni immutabili che stanno alla base dei programmi di cooperazione allo sviluppo e le condizioni impreviste che sorgono con la rispo- sta a situazioni di crisi. La SETAF sarà chiamata a dotare i programmi di formazione e addestra- mento, la pianificazione e il settore operativo, di una maggiore interoperabilità tra i diversi enti, migliorando, allo stesso tempo, le proprie capa- cità nel guidare una forza tattica congiunta.

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La savana ugandese vista da un CH-47 «Chinook» sta- tunitense.

• fare gioco di squadra - operare con lo spirito di collaborazione a tutti i livelli e costruire rap- porti duraturi. Combattere la tendenza ameri- cana del «faccio da solo», controproducente nel lavorare a favore e a fianco delle popola- zioni africane; • rappresentare un valore aggiunto; cercare di contribuire ai progetti americani, internazionali e non governativi già in essere in Africa, senza provocare confusione o sconvolgimento degli stessi. Vi sono moltissime altre organizzazioni che operano in Africa a fin di bene; l’ultima cosa che l’Esercito statunitense vuole vedere è buone intenzioni mal utilizzate che rischiano di buttare all’aria quanto sinora raggiunto; • incarnare i valori dell’Esercito e l’etica del solda- to in ogni nostro intervento. La SETAF è, dopo LOGOS tutto, un organismo militare e, sebbene i nostri nuovi obiettivi presentino premesse «non-tradi- zionali», i nostri valori fondanti non saranno mai negoziabili. La loro compromissione comporte- rebbe la messa in dubbio della credibilità della stessa organizzazione; • mantenere buoni rapporti con l’Italia, quale no- stro alleato e Nazione ospitante. La SETAF esiste grazie al consenso del Governo italiano e al- l’ospitalità dei vicentini. Questo rapporto maturo e produttivo non verrà in alcun modo minato da nale. Il buon inizio della Componente Terrestre di qualsivoglia attività militare statunitense. AFRICOM - una squadra senza paragoni - è il ri- • essere un’organizzazione aperta a sempre nuo- sultato diretto di assetti strategici, dedizione e ve conoscenze - in continua evoluzione. La co- cooperazione multilaterale. L’impegno che stia- stante in questo nostro per- mo intraprendendo in Africa è corso sarà il cambiamento. un impegno giusto e le Forze Come delineato in preceden- La Componente Terrestre Armate statunitensi sono pro- za, la SETAF non è più la stes- “di AFRICOM deve essere fles- fessionisti paladini del bene. E, sa organizzazione di 50 anni sibile e in grado di adattarsi messi alla prova, dimostreran- fa. Allo stesso modo, il conti- a tutti i cambiamenti neces- no di essere i portatori di un nente africano ha attraversato cambiamento positivo, non significative trasformazioni in sari...mantenere fede a que- solo per il bene della popola- quest’ultimo mezzo secolo. La sti principi sarà il fattore de- zione africana, ma anche del- Componente Terrestre di terminante per il successo in l’Italia e degli Stati Uniti. Come AFRICOM, pertanto, deve es- Africa e con gli alleati inter- tutti gli organismi che nei de- sere flessibile e in grado di nazionali ed europei cenni passati hanno attraver- adattarsi a tutti i cambiamenti sato simili cambiamenti so- necessari. ” stanziali, l’Esercito degli Stati La capacità del Comando di mantenere fede a que- Uniti in Italia punta a compiere questo nuovo sti principi sarà il fattore determinante per il succes- passo partendo da solide premesse. so in Africa e con gli alleati internazionali ed europei. La convergenza di un processo evolutivo, nel- Willian B. Garrett l’ambito della sicurezza africana, con gli obietti- Generale di Divisione, vi stabiliti dagli Stati Uniti per l’Africa, comporta- III Comandante USASETAF (US Army AFRICA) no grandi aspettative relative ai progetti del- l’Esercito statunitense nel continente africano e Stephen Mariano alla collaborazione con la Comunità Internazio- Colonnello, USASETAF (US Army AFRICA) G5

53 - LOGOS

LOGOS

OPERAZIONE «STRADE SICURE» OPERAZIONE «STRADE SICURE»

L’impiego delle Forze Armate, in concorso con le Forze di Polizia, aumenta la percezione di «sicurezza» del cittadino. I risultati raggiunti, sia nella lotta alla criminalità organizzata che alla micro-criminalità, giustifi- cano ampiamente questo ulteriore sforzo che i nostri soldati stanno compiendo al servizio del Paese.

La sensazione più diffusa nell’uomo della strada, militari ma anche addestrati e abituati a stabiliz- riguardo all’Operazione «Strade Sicure», cioè l’im- zare i territori dopo i conflitti e a mantenere in piego del personale delle Forze Armate in concor- questi l’ordine e la pace. D’altronde i notevoli so con Forze di Polizia per dare più «sicurezza» ai successi ottenuti ultimamente dalle Forze dell’Or- cittadini sul territorio nazionale, è che, appunto, dine nella cattura di numerosi latitanti, apparte- questa «sicurezza» sia aumentata, non fosse altro nenti alla malavita organizzata, sono dovuti anche perché si vedono i soldati a pie- al maggior numero di persona- di o sui loro mezzi, insieme ai le impiegato in compiti investi- poliziotti, ai carabinieri e ai fi- L’Operazione «Strade Si- gativi, in quanto sollevato da nanzieri, per le strade di tutta “cure» parte in ottemperanza servizi di vigilanza e controllo Italia. al D. L. 23 maggio, n. 92 art. del territorio. Anche lo scetticismo mostrato 7 bis, convertito, con modi- L’Operazione «Strade Sicure» inizialmente da molti, e tra que- parte in ottemperanza al D. L. sti da alcuni «addetti ai lavori», ficazioni, dalla legge 24 lu- 23 maggio, n. 92 art. 7 bis, va scemando, grazie al silenzio- glio 2008, n. 125 recante convertito, con modificazioni, so e fattivo contributo che gli «Misure urgenti in materia dalla legge 24 luglio 2008, n. uomini e le donne «con le stel- di sicurezza pubblica»... 125 recante «Misure urgenti in lette» stanno assicurando nella materia di sicurezza pubblica», quotidiana lotta al crimine, nel- ” decreto emanato anche sotto le sue più varie estrinsecazioni. la spinta emotiva dell’opinione pubblica a segui- Gli attuali componenti delle Forze Armate sono, to dei crimini avvenuti a Roma e in varie altre lo- infatti, professionisti specializzati sì in attività calità del Paese. Da tale decreto discende il «Pia- no di impiego del personale delle Forze Armate» nel controllo del territorio, realizzato appunto per far fronte alla straordinaria necessità di con- trastare i fenomeni di illegalità diffusa collegati sia all’immigrazione clandestina e alla piccola criminalità, sia alla più pericolosa criminalità or- ganizzata, particolarmente sentiti in alcune aree del Paese. Il Piano in argomento ha previsto l’impiego in un primo momento e per la durata di sei mesi, dal 4 agosto 2008, di complessive 3 000 unità appartenenti all’Esercito, alla Marina Militare, al- l’Aeronautica Militare e all’Arma dei Carabinieri con compiti militari, che devono operare in con- corso e congiuntamente alle Forze di Polizia. Al personale delle Forze Armate non appartenente

A sinistra. Un posto di controllo a Secondigliano. In apertura. Un posto fisso a Torre Annunziata.

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all’Arma dei Carabinieri è attribuita la qualifica di in provincia di Caserta. Il clan aveva trucidato sei Agente di Pubblica Sicurezza. Ha quindi la possi- immigrati clandestini, in quanto tra di loro poteva bilità di identificare e perquisire le persone e gli nascondersi uno che aveva osato intralciare i loro automezzi, mentre eventuali arresti devono es- lucrosi traffici di droga. Il Governo decise di invia- sere convalidati da poliziotti, carabinieri o finan- re anche in questa provincia una Task Force com- zieri che detengono le funzioni di polizia giudi- posta da circa 200 uomini e donne del 186° reggi- ziaria. Il contingente militare delle Forze Armate è posto a disposizione dei Prefetti delle Province interessate, per essere impiegato in aree metro- Un posto fisso a Torre Annunziata. politane, e comunque densamente popolate, per lo svolgimento di servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili nonché per la costituzione di pattuglie di perlustrazione, allo scopo di preveni- re la criminalità e incrementare, in tal modo, la percezione di sicurezza da parte della popolazio- ne. In un primo momento sono stati costituiti 12 Comandi di Piazza, a Comando EI, che hanno as- sicurato il pattugliamento in 9 città considerate a forte rischio, il presidio di 72 obiettivi sensibili e la vigilanza esterna a 15 centri di accoglienza, in tutta Italia. L’aggressività delle organizzazioni criminose al- l’epoca era arrivata al culmine con la strage del 18 settembre 2008, compiuta da un gruppo di fuoco del clan dei Casalesi, nella zona di Castelvolturno,

57 - LOGOS ai C.P.A. (Centro Prima Accoglienza) e ai C.S.P.A. (Centro Soccorso Prima Accoglienza), e ai punti sensibili siti inizialmente a Torino, Milano, Bolo- gna, Roma, Napoli, Palermo e, con «Strade Sicu- re 2», anche a Vercelli, Treviso, Firenze, Catania; • 1 000 unità per la costituzione di pattuglie mo- bili in concorso con le Forze dell’Ordine nelle città di Roma, Milano, Torino, Padova, Verona, Napoli, Bari, Catania, Caserta e, dopo il Sisma in Abruzzo, anche nella città de L’Aquila. Con «Strade Sicure 2», si sono aggiunte Gorizia, Bo- logna, Vercelli, Genova, Treviso, Venezia, Por- denone, Piacenza, Rimini, Bergamo, Modena, Fi- renze, Prato, Cagliari, Foggia, Brindisi, Crotone, Catanzaro, Messina, Palermo, Trapani, Caltanis- setta, Agrigento.... Alla verifica, al monitoraggio e all’attuazione del piano d’impiego citato, nonché alla definizione di eventuali adeguamenti operativi, provvede un Co- mitato Tecnico all’uopo istituito. Il Comando dell’Operazione è stato affidato dal Ministero della Difesa al C.O.I. (Comando Operati- vo Interforze) di Roma, al vertice del quale si tro- vava, all’epoca in cui è iniziata l’Operazione, il Ge- nerale di Corpo d’Armata Giuseppe Valotto, attua- le Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, mentre sul terreno, alle dipendenze dei due Comandi Inter- medi 1° e 2° F.O.D (Forze Operative Difesa) di Vit- torio Veneto (TV) e di San Giorgio a Cremano (NA), posti alle dirette dipendenze del C.O.I., operano a turno i Reggimenti delle Brigate dell’Esercito, Ca- rabinieri, personale della Marina Militare e dell’Ae- Un pattugliamento a «Le Vele», Scampia. ronautica Militare. Allo scadere del primo mandato già citato, con- siderato il perdurare della necessità di continua- mento paracadutisti della Brigata «Folgore», che re l’opera di prevenzione della criminalità, con iniziò, dal 4 ottobre 2008, a dare man forte al per- specifico riferimento alla opportunità di intensifi- sonale dei Corpi Armati dello Stato, già rinforzato e operante in zona. Al 186° reggimento paracadutisti ha dato il cam- Un pattugliamento misto Esercito-Carabinieri a Torre bio, nel gennaio 2009, il 66° reggimento «Trieste» Annunziata. della Brigata Aeromobile «Friuli» e, nell’aprile 2009, l’8° reggimento bersaglieri della Brigata bersaglieri «Garibaldi», (tuttora operante), vale a dire il fior fiore dei reggimenti dell’Esercito Italia- no, vista la particolare delicatezza della situazione nell’Agro Aversano e sul litorale Domitio. A seguito di riunioni di coordinamento tra i Mi- nisteri dell’Interno e della Difesa sono stati poi fis- sati in dettaglio i compiti utilizzando: • 2 000 unità circa per la vigilanza presso i Centri di Accoglienza di Torino, Milano, Gorizia Bolo- gna, Modena, Roma, Cagliari, Bari, Brindisi, Fog- gia, Crotone, Caltanissetta, Trapani Lampedusa e, con «Strade Sicure 2», anche Messina. In tale quadro, viene svolto un servizio di vigilanza ai C.I.E. (Centro Identificazione Espulsione), ai C.A.R.A. (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo),

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59 - LOGOS Un posto fisso al Consolato americano a Napoli. lità ed esperienza, sia negli episodi di lotta alla cri- minalità organizzata, dove il sapiente impiego fatto dai Prefetti di questa ulteriore risorsa ha contribui- care il controllo del territorio, il Ministero degli to all’arresto di pericolosi latitanti e al successivo ri- Interni, di concerto con il Ministero della Difesa, dimensionamento di storiche famiglie malavitose. ha decretato il rinnovo del piano di impiego del In particolare, rilevante è stato il contributo che contingente di 3 000 unità per ulteriori sei mesi e gli uomini e le donne delle Forze Armate hanno al termine di questi, con ulteriore decreto con- garantito specialmente: giunto dei due Ministeri già citati, in data 4 ago- • con cinturazioni, sia a breve che a vasto raggio, sto 2009, è stato prorogato, per una durata di ul- di zone perimetrali che racchiudevano aree inte- teriori due semestri, il piano d’impiego di un con- ressate a delicati interventi operativi delle forze tingente di 4 250 appartenenti all’Esercito, alla dell’Ordine (per esempio: cattura di malavitosi, Marina Militare, all’Aeronautica Militare, nonché sequestro di armi, droga ecc.); all’Arma dei Carabinieri impiegati in compiti mi- • con partecipazione diretta a perquisizioni, utiliz- litari, con la denominazione di «Strade Sicure 2». zando anche personale femminile quando erano Tale incremento è dovuto all’aumento di: coinvolte donne; • città sottoposte a pattugliamento e perlustrazio- • con vigilanza dinamica a più obiettivi sensibili ne, dalle iniziali 9 alle attuali 17; presenti in un’area delimitata (assi viari conside- • centri di accoglienza per immigrati vigila- rati di particolare rilevanza in quanto crocevia di ti/sorvegliati, da 15 a 16; notevoli traffici illeciti); • città sedi di obiettivi fissi sensibili presidiati, da • con utilizzo, per l’acquisizione della I.O.C. (Initial 6 a 10. Operational Capability), di binomi soldato-cane; Notevole è stata la eco mediatica dell’Operazione • con la vigilanza fissa di obiettivi sensibili (sedi di- «Strade Sicure» e giornalmente l’opinione pubblica plomatiche, luoghi di culto, sedimi per costruzio- è stata resa edotta delle battaglie vinte sia nel con- ne, come nel caso dell’Isola della Maddalena in un trastare comportamenti di piccola criminalità, dove primo momento interessata per l’esigenza G8); lo slancio e la generosità dei militari molte volte ha • con la vigilanza ai Centri di Accoglienza per im- fatto premio in confronto ad una piena professiona- migrati;

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Un pattugliamento misto Esercito-Carabinieri sul Molo Beverello, a Napoli.

• con la cinturazione e il controllo alle vie d’ac- cesso del centro storico de L’Aquila, a seguito del sisma. Molti sono stati gli episodi che hanno tangibil- mente mostrato il gradimento della gente comu- ne nel vedere per le strade pattuglie miste di soldati con carabinieri, poliziotti e finanzieri sia nel centro delle grandi città sia nelle periferie più degradate. Dal fermarsi della gente ai posti di blocco dei soldati per stringere loro la mano e offrire il caffè, alla scritta inneggiante ai paraca- dutisti della Brigata «Folgore», sul muro di cinta dello stadio di calcio di Casal di Principe nel Ca- sertano, e il successivo legame di un’associazio- ne locale di giovani prima con i paracadutisti, mamma, dopo aver constatato come i soldati scrivendo una lettera di ringraziamento per il lo- presidiassero anche di notte queste zone, li ha ro operato, e poi con i fanti della Brigata «Friu- benedetti in quanto i suoi figli avrebbero potuto, li», concretizzatosi con incontri e partecipazioni con più sicurezza, percorrere le strade che attra- LOGOS dei militari a spettacoli teatrali versano «le Vele, le Case Cele- dell’associazione in Casal di sti, le Case dei Puffi, Il Buon Principe e dei giovani casalesi, I numeri che quantificano Pastore» o, nella limitrofa Se- con visite e momenti conviviali “i risultati raggiunti ... giusti- condigliano, il famigerato nelle infrastrutture, sedi dei ficano sicuramente questo «Terzo Mondo», teatro princi- Reparti. E ancora la frase pro- pale della lotta tra le famiglie nunciata da un’abitante nei ulteriore sforzo che le Forze camorristiche dei Di Lauro e «bassi» di Torre Annunziata, in Armate stanno compiendo al degli Scissionisti. provincia di Napoli, che ringra- servizio del Paese, nell’inte- D’altronde, è un dato di fatto ziava per la presenza dei sol- resse ultimo del cittadino che in questi ultimi tempi in dati che le permettevano di queste zone l’attività di spaccio poter uscire la sera. Inoltre a ” e di consumo di droga è diven- Scampia, località periferica della città di Napoli, tata più difficile e ha costretto a continue riorga- tristemente famosa per essere il più grosso su- nizzazioni sia il dispositivo criminale a livello loca- permarket della droga a livello europeo, una le, sia il famoso «sistema» più in generale. Il contributo dato dall’Operazione «Strade Sicu- re», in queste sfortunate realtà sociali, per instau- Una pattuglia mista a Torre Annunziata. rare una cultura della legalità è stato notevole e si è concretizzato con una serie di incontri nelle scuole. Gli Ufficiali dell’Esercito hanno, infatti, spiegato ai ragazzi, che vivono in ambiti territo- riali che vedono presenti al 95% organizzazioni della malavita organizzata, le ragioni della loro presenza e il vantaggio di schierarsi dalla parte dello Stato. I numeri che quantificano i risultati operativi raggiunti, giorno dopo giorno, in termini di arre- sti, denunce, fermi, controlli a persone e a mezzi, sequestri di armi, droga, automezzi e motocicli, fino agli articoli contraffatti, giustificano sicura- mente questo ulteriore sforzo che le Forze Arma- te stanno compiendo al servizio del Paese, nell’in- teresse ultimo del cittadino.

Luigi Masiello Colonnello, Capo Ufficio PI del 2° FOD

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LOGOS

LE NAZIONI UNITE INCREMENTANO LE PROPRIE CAPACITÀ STRATEGICO-MILITARI LE NAZIONI UNITE INCREMENTANO LE PROPRIE CAPACITÀ STRATEGICO-MILITARI

Assicurare il supporto strategico-operativo, sia a livello di pianificazione che di spiegamento delle forze, e le conoscenze tecnico-militari idonee a far fronte alle possibili situazioni critiche. Con queste premesse l’ONU potrà contrastare le minacce future e avviare un processo di rinnovamento che rappresenterebbe an- che una concreta opportunità per accrescere e valorizzare il ruolo italiano nella organizzazione.

Il processo di riforma dell’Organizzazione socie- sistenza umanitaria e dell’ambiente. Le racco- taria e delle sue principali attività al fine di miglio- mandazioni di un panel di esperti per rendere più rarne il funzionamento e aumentarne l’efficacia efficaci e coerenti gli interventi dei Fondi, Pro- d’azione è stato fortemente rilanciato dal Vertice grammi e Agenzie delle Nazioni Unite nei Paesi in ONU del 2005. Da allora risultati concreti si sono via di sviluppo, tardano a tradursi in indicazioni raggiunti nel campo delle attivi- operative per la perdurante di- tà di peace-building e dei diritti vergenza di posizioni tra Paesi umani, ma alcuni importanti ca- ...la consistenza delle unità donatori e Paesi beneficiari. pitoli della riforma rimangono “militari che agiscono per Anche su questo dossier è ancora aperti. conto dell’ONU è paragona- pressante la richiesta dei prin- Un filone è quello della rivita- bile a quella di una superpo- cipali Paesi contributori di un lizzazione dell’Assemblea Ge- tenza, senza però disporre di esercizio di razionalizzazione nerale che finora ha registrato e coordinamento che porti le progressi limitati a causa della una struttura di Comando e diverse componenti delle Na- ritrosia dei membri permanenti Controllo dedicata ed atta- zioni Unite, che spesso si tro- del Consiglio di Sicurezza (CdS) gliata all’esigenza vano ad operare contempora- verso un esercizio volto ad am- neamente nel medesimo Pae- pliare e rendere più sostanziali ” se, a evitare duplicazioni e a le prerogative dell’Assemblea Generale. migliorare l’efficacia degli interventi. Uno spazio rilevante assume il tema della UN Si dovrà, inoltre, proseguire nella riforma del Di- System-Wide Coherence relativo all’azione delle partimento per le operazioni di mantenimento Nazioni Unite nel campo dello sviluppo, dell’as- della pace (DPKO) per far meglio fronte al forte in- cremento nel numero e nella complessità delle operazioni di pace ONU. È in corso al momento la ristrutturazione dell’Ufficio per gli Affari Militari (OMA) del DPKO. Recentemente, il Segretario Generale ha presen- tato proposte per riorganizzare anche il Diparti- mento per gli Affari Politici (DPA), rafforzandone le capacità di mediazione, buoni uffici e prevenzione dei conflitti e per una ristrutturazione del settore

A sinistra. Un AAV-7 dei Lagunari prende terra in Libano. In apertura. Il Palazzo delle Nazioni Unite a New York.

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sviluppo a partire dal Dipartimento per gli affari te in ambienti caratterizzati da un elevato livello di economici e sociali (DESA). conflittualità, dove gli accordi di pace/cessate il fuoco appaiono sempre più labili e volatili. Conse- guentemente l’ONU si è vista costretta ad adotta- LE OPERAZIONI DI PEACE KEEPING OGGI re un approccio più pragmatico per far fronte, in maniera adeguata, alle «nuove esigenze». Tale de- Nel corso della decade passata il numero delle cisione ha portato, nonostante le difficoltà incon- operazioni di peace keeping condotte dalle Nazio- trate, ad un radicale incremento sia delle «capaci- ni Unite ha subito un notevole incremento. In par- tà militari» dei contingenti sia dell’efficacia delle ticolare, nel corso del 2008, il Dipartimento per le attività di pianificazione e gestione delle missioni Peace Keeping Operations e il Dipartimento per il all’interno dello stesso Palazzo di Vetro. In sostan- Field Support hanno condotto e sostenuto circa 20 za, il dispiegamento di truppe in un determinato operazioni di peace keeping nel mondo. Di queste, Teatro operativo non deve più essere affrontato 11 hanno subito importanti sviluppi nel corso de- come se si trattasse di una mera problematica am- gli ultimi 4 anni e 2 sono state avviate nel corso ministrativa, ma dovrà essere analizzato e condot- degli ultimi mesi. In questo periodo circa 95 000 to con le adeguate capacità di pianificazione mili- militari sono impegnati in operazioni ONU. Inoltre, tare per poter far fronte, qualora necessario, alle nell’ambito del DPKO, l’Ufficio per gli Affari Milita- minacce a cui il contingente potrebbe essere ri deve dare supporto ad ulteriori 8 missioni non- esposto. ché fornire una serie di esperti militari all’Unione Gli aspetti sopra menzionati evidenziano la ne- dei Paesi Africani per incrementarne la capacità di cessità di disporre non solo d’adeguate capacità di gestione autonoma delle operazioni di peace kee- pianificazione delle missioni e di un maggior co- ping. In effetti, la consistenza delle unità militari ordinamento tra il DPKO, il DFS ed i Troops Con- che agiscono per conto dell’ONU è paragonabile a tributing Countries (TCC), ma anche di dotarsi di quella di una superpotenza, senza però disporre di un’adeguata guida strategico-militare in grado di una struttura di Comando e Controllo dedicata ed operare nei diversi contesti operativi che caratte- attagliata all’esigenza. Inoltre, le operazioni di rizzano le operazioni. Infatti, le aree di crisi richie- peace keeping si svolgono sempre più di frequen- dono un costante monitoraggio da parte del Se-

65 - LOGOS In effetti, l’improrogabilità di disporre di ade- guate conoscenze tecnico-militari si è avuta, ad esempio, quando nel 2006 è stata costituita, per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, in am- bito UNIFIL una Maritime Task Force (MTF) che ha richiesto la disponibilità di esperti per definire i compiti, la struttura e le regole d’ingaggio della forza in questione. Infine, nonostante gli sforzi dell’ONU, rimane ancora irrisolto l’annoso problema di dotarsi del- le capacità necessarie ad avviare e sviluppare una determinata missione nell’ambito della tempistica indicata dal Consiglio di Sicurezza. Infatti, l’espe- rienza fin qui maturata dimostra che per la men- zionata esigenza le Nazioni Unite non possono Un addestramento antisommossa. fare esclusivo affidamento sugli Stati Membri. Ta- le short fall, che potrebbe causare gravi conse- guenze politiche, per esempio per il consegui- gretariato Generale per predisporre e, se necessa- mento di un «cessate il fuoco» tra le parti, deve rio, implementare eventuali piani di contingenza. essere risolto dall’ONU dotandosi della capacità di Inoltre, le TCC devono essere costantemente in- dispiegare sul terreno, con un minimo di preavvi- formate sull’evolversi della situazione nell’area di so, un primo nucleo di personale di staff in grado crisi e sulle eventuali azioni che le Nazioni Unite di garantire l’avvio della missione almeno nella intendono adottare. Per poter assolvere a questi sua fase iniziale e permettere, nel frattempo, la delicati compiti è necessario disporre di adeguate ratifica dei relativi arrangements che consentono capacità di intelligence, specialmente per quanto agli Stati Membri di fornire un adeguato contribu- concerne la raccolta e l’analisi delle informazioni, to di truppe. per poter pervenire ad accurati assessment, per redigere eventuali piani di contingenza volti a pro- teggere le forze ONU ed i civili in pericolo, e ga- UN «NUOVO MODELLO» DI DPKO rantire, al contempo, una pronta ed adeguata ri- sposta al sorgere di nuove situazioni di crisi. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la Le «nuove operazioni di pace» si stanno svilup- risoluzione 61/279 del giugno 2007, ha deciso il pando in Paesi caratterizzati da linee di comunica- rafforzamento delle capacità dell’ONU volte alla zione e rifornimento molto estese ed inadeguate, gestione ed al sostegno delle operazioni di pace. nonché dalla quasi totale assenza di infrastrutture Contemporaneamente, ha chiesto al Segretario Ge- logistiche idonee a garantire il supporto alle forze nerale di effettuare uno studio volto alla rimodula- dispiegate sul terreno. Inoltre, la possibilità di uti- zione dell’Ufficio per gli affari militari, in modo ta- lizzare un adeguato supporto logistico locale può le da incrementare le capacità militari espresse dal essere limitata dall’elevato livello di conflittualità menzionato Ufficio. In precedenza, l’Assemblea presente nell’area. Pertanto, il dispiegamento di Generale, con la risoluzione 61/250B del 2 aprile una forza di pace in questo tipo di situazioni ri- 2007, aveva inizialmente chiesto al Segretario Ge- chiede un approccio tipicamente expeditionary nerale di sviluppare una revisione della Cellula che prevede il progressivo inserimento in Teatro di Strategico Militare (MSC) responsabile della con- tutte le componenti umane, logistiche ed infra- dotta strategica dell’operazione UNIFIL, contempe- strutturali necessarie a garantire l’implementazio- rando anche il rafforzamento delle capacità della ne e la gestione della missione. Un esempio in tal Military Division del Dipartimento per le Peace Kee- senso è rappresentato dalle operazioni avviate ping Operations (DPKO). In seguito, con la risolu- nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan, zione 61/250C del 29 giugno 2007, l’Assemblea nella Repubblica Centro Africana ed in Ciad. Per- ha deciso, rendendosi conto della necessità di inci- tanto, tenuto conto che le future operazioni ve- dere profondamente nell’organizzazione militare dranno sempre più coinvolte, sicuramente nelle delle Nazioni Unite, di potenziare tali capacità per fasi iniziali, unità militari incaricate di fornire un disporre, utilizzando il modello adottato per la adeguato sostegno logistico all’intero contingen- missione UNIFIL, dell’expertise militare adeguata te, il menzionato Department of Field Support do- per gestire situazioni alle volte complesse. vrà disporre di un’idonea expertise militare in gra- In sintesi, l’analisi effettuata ha portato ad una do di coadiuvare la pianificazione e la gestione sul completa revisione della struttura di alcuni Uffici campo di tale supporto. del DPKO, per dotarli delle necessarie capacità di

LOGOS - 66 Rivista Militare n. 5/2009 analisi e pianificazione prima inesistenti o sottodi- In sintesi, le menzionate lezioni identificate ed il mensionate. Inoltre, la logistica delle operazioni di relativo incremento delle operazioni di pace, so- pace è stata separata dal DPKO con la costituzio- prattutto quelle svolte nell’ambito del Capitolo VII ne del Department of Field Support (DFS) specifi- della Carta delle Nazioni Unite nonché la coopera- catamente incaricato di occuparsi delle menziona- zione con altre organizzazioni regionali, hanno ul- te attività necessarie per il corretto avvio, gestione teriormente evidenziato la necessità di disporre, e sviluppo delle missioni delle Nazioni Unite. Tale nell’ambito del Segretariato, di un «headquarters» decisione risulta particolarmente importante per in grado di compiere le attività inerenti la pianifica- l’Italia in quanto dal DFS dipende la Base Logistica zione strategica. In base a quanto sopra esposto, le ONU di Brindisi. Nazioni Unite hanno deciso di affrontare le proble- In particolare, l’evoluzione del DPKO si è avuta matiche irrisolte e le criticità individuate attraverso per momenti successivi. Inizialmente, le Nazioni un adeguamento sia della struttura sia delle capaci- Unite provvidero alla creazione dell’Ufficio per gli tà umane presenti nell’ambito dell’OMA. Affari Militari mantenendo nel contempo inaltera- ta la struttura della preesistente Military Division, basata su un Current Military Operations Service, L’EVOLUZIONE DELL’OMA un Military Planning Service ed un Force Genera- tion Service, ma incrementando il personale di cir- L’Ufficio per gli Affari Militari del DPKO deve es- ca 11 unità. Inoltre, l’Assemblea Generale approvò sere in grado, secondo quanto deciso dall’ONU, di la creazione, nell’ambito dell’Office of Operations, fornire tre funzioni militari fondamentali in sup- di un Integrated Operational Team, costituito da porto alle operazioni di pace. Innanzitutto, deve LOGOS Ufficiali di vari Paesi, incaricato di gestire in ma- garantire, per conoscenze ed adeguato livello di niera omogenea e coordinata eventuali problema- rappresentatività, il necessario supporto militare tiche che vedessero interessati più Dipartimen- sia al Segretario Generale sia ai Sottosegretari Ge- ti/Uffici del Segretariato. Nonostante ciò, ulteriori sviluppi, come la specificità del supporto logistico richiesto, l’elevato livello di conflittualità presente nei nuovi contesti operativi nonché un incremento di circa il 20% delle forze operanti sul terreno, hanno reso praticamente vani i menzionati «ag- giustamenti». Quanto sopra esposto è stato ulteriormente raf- forzato dalle analisi effettuate dall’OMA sulle lezio- ni identificate dalla Military Strategic Cell (MSC), co- stituita nel 2006 per fornire un adeguato supporto tecnico-militare alla missione UNIFIL in Libano. In- fatti, le menzionate analisi hanno posto in evidenza la necessità di disporre, nell’ambito del Segretaria- to, della capacità di fornire un adeguato livello as- sessment specialmente in quei casi in cui le azioni militari possono avere delle rilevanti conseguenze politiche e relative ricadute strategiche, e dove il li- Lagunari in addestramento. vello di minaccia nei confronti del personale delle Nazioni Unite è elevato. In particolare, le menziona- te capacità richiedono la disponibilità di Ufficiali in nerali del DPKO e del DFS, e, se necessario, anche grado di monitorare costantemente le operazioni ad altri organismi facenti parte delle Nazioni Unite. militari correnti e procedere ad una adeguata anali- Inoltre, deve sviluppare le attività di pianificazione si della minaccia, così come un idoneo livello di lea- sia strategica sia operativa, ivi incluse le relative dership che consenta di interfacciarsi adeguata- valutazioni afferenti alle operazioni correnti e a mente nell’ambito del Palazzo di Vetro e fornire il quelle di sviluppo futuro nonché essere in grado di necessario supporto strategico-militare. Infine, non avviare il processo di force generation bilanciando, si può fare a meno di disporre di Ufficiali specialisti dispiegando e garantendo le rotazioni delle unità nei diversi campi per poter sviluppare e condurre militari necessarie per assolvere il compito affida- tutti i tipi di operazioni militari, anche le più com- to. Infine, deve redigere le direttive e gli ordini, in- plesse. Ciò include la pianificazione, gestione e su- cluse le regole di ingaggio (RoE), per dirigere tutte pervisione sia delle operazioni marittime sia aeree, le componenti militari presenti nel Teatro operati- nonché il necessario supporto al DFS per quanto vo e sviluppare una vision in grado di soddisfare le concerne le operazioni logistiche. esigenze delle future operazioni di pace.

67 - LOGOS L’OMA deve quindi monitorare, supportare e per fornire le adeguate capacità di gestione delle guidare le operazioni militari in Teatro. In un con- attività effettuate dallo staff. Infine, sarà completa- testo ambientale favorevole tale guida sarà affi- mente rivista la struttura dell’Ufficio, rendendola data e delegata al Force Commander. Invece, in più simile a quella di un Comando di livello strate- contesti fortemente degradati e complessi, saran- gico, e incrementato notevolmente il numero delle no necessari elevati standard di direzione strate- risorse umane disponibili nell’ambito dello staff. gica e tecnica delle operazioni. In molte Nazioni, Questi cambiamenti permetteranno un sostanzia- tali funzioni sono sviluppate e condotte da Quar- le miglioramento del livello e della qualità delle ca- tier Generali ad hoc, normalmente composti da pacità di pianificazione, gestione e condotta delle circa 300/400 Ufficiali. L’OMA attualmente cerca missioni, senza tuttavia modificare l’attuale catena di fornire tale supporto con circa 67 Ufficiali e 5 di Comando e Controllo. Inoltre, sarà garantita impiegati civili, supportati da uno staff logistico di l’unitarietà di Comando ed agevolate le relazioni tra 18 persone. Inoltre, a differenza dei menzionati gli Alti Vertici del Segretariato e i responsabili civi- headquarters nazionali, deve mantenere i rappor- li/militari delle missioni, permettendo di addivenire ti con più di 119 TCC e gestire le relative relazio- a decisioni condivise, basate su valutazioni comuni ni bilaterali. Pertanto, la sua ristrutturazione, te- della situazione. Tutto ciò permetterà di far fronte nendo conto del contesto evolutivo delle opera- in maniera più adeguata a situazioni di crisi me- zioni di pace dell’ONU, ha dovuto necessariamen- diante la predisposizione di una pianificazione di te prendere atto che l’Ufficio in questione, fino ad contingenza. I menzionati cambiamenti, oltre a rap- oggi, non è stato dotato delle necessarie capacità presentare una risposta importante ai gap indivi- per svolgere concretamente le funzioni richieste duati, permetteranno il rafforzamento della fiducia ad un Comando di livello strategico sia in situa- dei Paesi Membri nelle qualità di leadership e ge- zioni di routine sia, a maggior ragione, di crisi. stione degli aspetti tecnico-militari relativi alle ope- Pertanto, la «nuova» struttura dell’OMA sarà raf- razioni di pace a guida ONU. forzata mediante l’inserimento delle capacità mili- tari normalmente presenti nei citati Quartier Gene- rali. Inoltre, sarà adeguato, rafforzandolo, il livello I MILITARI ITALIANI NEL DPKO di rappresentatività della leadership. Infatti, il gap sarà colmato attraverso l’inserimento di tre posi- In generale, il nostro contributo all’ONU in cin- zioni per Generale di Brigata per migliorare l’inte- quant’anni è cresciuto costantemente e si è esteso razione con i rappresentanti degli Stati Membri e a tutte le aree d’attività delle Nazioni Unite. Oggi,

LOGOS - 68 Rivista Militare n. 6/2009 l’Italia è il sesto contributore al bilancio ordinario operazioni di assistenza in aree postconflittuali e a quello del peace-keeping ONU, nonché fra i tenuto conto delle accresciute difficoltà e com- primissimi Paesi fornitori di truppe alle operazioni plessità. In effetti, le operazioni di sostegno alla di pace sotto la sua egida, il primo tra i Paesi del pace, gli aiuti umanitari e la ricostruzione richie- G8 e della UE. La presenza delle Nazioni Unite in dono un’adeguata cornice di sicurezza, tale da Italia si è considerevolmente rafforzata nel tempo, consentire l’adempimento del mandato della mis- facendo del nostro Paese uno dei principali centri sione. L’aspetto pianificazione, invece, include ora dell’ONU dopo New York e Ginevra e al pari di tutte le fasi di una missione dall’inizio delle ope- Vienna e Parigi. Basti pensare che, oltre al Polo razioni, alla maggiore integrazione con i partner, agro-alimentare di Roma (FAO - IFAD - PAM), le anche al di fuori del sistema ONU, fino alla predi- Nazioni Unite hanno a Brindisi la loro unica base sposizione di una transizione dalla fase di emer- logistica al mondo, essenziale per la conduzione genza a quella di peace-building. Il concetto di delle operazioni di pace e la distribuzione di aiuti unitarietà di Comando viene enfatizzato anche per umanitari nelle varie aree di crisi, e a Torino il le strutture civili. In questo caso si prende atto principale centro di formazione (United Nations delle lezioni del passato recente, in particolare System Staff College). delle disfunzioni gestionali ed operative che han- Nonostante ciò, nell’ambito del DPKO la presen- no sovente compromesso le missioni stesse. za di militari italiani risulta essere non pienamente Pertanto, le azioni intraprese dall’ONU rappresen- commisurata al livello del contributo sia economi- tano non solo una significativa trasformazione nel co sia umano che il nostro Paese sta fornendo nel- modo in cui il DPKO e l’OMA sono strutturati per l’ambito delle missioni delle Nazioni Unite, con la garantire un adeguato supporto a tutte le operazio- LOGOS dovuta «assegnazione» di inca- ni di pace delle Nazioni Unite, richi superiori, al pari livello di ma anche un’importante evolu- altre Nazioni europee. Oggi, l’Italia è il sesto con- zione dell’idea con cui le opera- L’eventuale incremento di “tributore al bilancio ordinario zioni di peace keeping devono rappresentatività permetterebbe e a quello del peace-keeping essere pianificate e condotte. alla nostra Forza Armata: ONU, nonché fra i primissimi Infatti, visto che il solo fatto di • di disporre di personale alta- far parte di contingenti ONU non mente qualificato sia dal pun- Paesi fornitori di truppe alle garantisce la sicurezza del per- to di vista linguistico che pro- operazioni di pace sotto la sonale militare e non, la dispo- fessionale, in quanto il poter sua egida, il primo tra i Paesi nibilità dell’expertise militare a agire e lavorare a stretto con- del G8 e della UE tutti i livelli - strategico, opera- tatto con i civili aiuta i futuri tivo e tattico - risulta fonda- Comandanti a meglio com- ” mentale soprattutto quando i prenderne le dinamiche per potersi poi relazio- Force Commander si trovano ad agire con contin- nare costruttivamente con gli stessi; genti estremamente eterogenei per formazione, ad- • di inviare, pressoché a costo zero in quanto tut- destramento, capacità militari e back ground cultu- to il personale è contrattualizzato e pagato dal- rale/religioso. Pertanto, sebbene tutto ciò richiede- l’ONU, degli Ufficiali a lavorare presso un’orga- rà un incremento degli investimenti da parte dei nizzazione con cui spesso, attraverso anche le Paesi Membri, i benefit conseguiti nella gestione e più disparate Agenzie di cui è composta, ci si in- sostegno delle peace keeping operations saranno terfaccia nei vari Teatri operativi. sicuramente notevoli e tangibili. L’Organizzazione In sostanza, l’attesa riforma ONU nell’ambito del sarà posta nelle condizioni di fornire un supporto di peace-keeping costituisce una concreta opportu- livello strategico ed operativo sia nelle fasi di piani- nità per accrescere e valorizzare il ruolo italiano ficazione sia di dispiegamento dei contingenti ONU, nella componente militare del Segretariato e quin- ma anche di disporre di quelle conoscenze tecnico- di, attraverso un deciso incremento di funzionari militari necessarie per la gestione di situazioni che di livello, nella preparazione e gestione delle mis- potrebbero rivelarsi critiche. Tutte queste capacità sioni di pace. combinate tra loro permetteranno alle Nazioni Uni- te di prepararsi ed adattarsi alle sfide del futuro, so- prattutto alla luce dei cambiamenti epocali che CONCLUSIONI stanno interessando il XXI secolo.

In sintesi, il concetto di integrazione, sia in fase Gianluca Carai di pianificazione che in quella operativa, è indica- Tenente Colonnello, to come priorità strategica nella riforma del DPKO. in servizio presso Si preconizza, fra l’altro, una sostanziale, fattiva la Cellula Strategica Operazione UNIFIL collaborazione fra civili e militari partecipanti alle delle Nazioni Unite

69 - LOGOS

LOGOS

LA FORMAZIONE DEL SOCCORRITORE MILITARE LA FORMAZIONE DEL SOCCORRITORE MILITARE

Nasce una nuova figura professionale: quella del «soccorritore militare». Oggi la Forza Armata può disporre di personale specializzato da impiegare nelle operazioni fuori area, qualificato a prestare il primo soccorso in caso di incidenti o ferimenti. Una ulteriore dimostrazione della sensibilità della Forza Armata per la sal- vaguardia della sua risorsa più preziosa e insostituibile: l’uomo.

L’Esercito Italiano dispone dei primi 90 soccorri- tori militari. È questo il numero, ancora esiguo ri- spetto alle esigenze operative dell’Esercito, di uo- mini e donne, appartenenti alle Unità di previsto impiego all’estero, recentemente formati presso la Scuola di Sanità e Veterinaria dell’Esercito, a con- clusione dei 3 corsi di qualificazione per «soccor- ritore militare» finora tenuti. L’attività formativa, svolta da personale medico altamente specializza- to, in possesso di pregresse esperienze operative maturate «sul campo» ed appositamente prepara- to sul metodo didattico e tecniche di comunicazio- ne, ha condotto i frequentatori in un difficile quanto stimolante percorso finalizzato all’acquisi- zione delle tecniche di intervento da applicare in caso di necessità, in tutti i contesti operativi al- l’estero, nei quali la Forza Armata è chiamata ad operare. Ciò ha consentito di raggiungere, nello Sopra, sotto e nella pagina a fianco. specifico settore, livelli di avanguardia in linea con Sequenza fotografica delle modalità da attuare per l’estrazione da un VCC-2 di un pilota ferito. le professionalità e competenze sviluppate dai più importanti Eserciti alleati/amici. In apertura. È solo un primo passo in avanti, a cui ne segui- Simulazione del trasporto di un ferito. ranno degli altri, nell’ottica di realizzare nel tem-

po un auspicabile «completamento dei ranghi» e una più capillare disponibilità da parte della Forza Armata, di personale, specificamente formato, che possa assicurare l’assistenza sanitaria necessaria al ferito sul campo di battaglia, in attesa di un in- tervento da parte di personale sanitario in grado di prestare cure più appropriate, in relazione alla gravità dell’evento. Tali corsi costituiscono, di fatto, da un lato il pri- mo tassello di un più ampio progetto volto a ga- rantire ai nostri militari la massima cornice di si- curezza anche nei contesti operativi a più elevata intensità, dall’altro la riprova della sensibilità e della considerazione che la Forza Armata nutre per le sorti e per la salvaguardia della propria risorsa più importante: l’uomo.

LOGOS - 72 Rivista Militare n. 6/2009

EVOLUZIONE DI UN PROGETTO

A cosa si deve l’istituzione della figura del soc- corritore militare in ambito Esercito? Quali i modelli di riferimento? Come attuarlo? Sono solo alcuni de- gli interrogativi che hanno animato il lungo ed ar- ticolato percorso che ha portato al battesimo (al- meno per l’Esercito Italiano) di questa nuova figura professionale. Anzitutto, è opportuno specificare che l’osservazione della realtà, unita ad una spic- LOGOS

zioni presuppone anche il raggiungimento dei se- guenti, imprescindibili obiettivi: • attivazione immediata dell’assistenza, a ridosso del trauma/ferimento, quindi già sulla linea del fuoco od in sua prossimità, ad opera del perso- cata intuizione e ad una puntuale attività di rileva- nale operativo specificatamente addestrato allo zione e analisi dei dati statistici di interesse, rap- scopo, in attesa che sopraggiungano i sanitari presenta, inscindibilmente, il punto di partenza del per le cure più appropriate; progetto. Si pensi infatti che oltre il 90% delle mor- • continuità dell’assistenza, dal momento del feri- ti sul campo di battaglia avvengono prima che i fe- mento fino al ricovero nella struttura sanitaria, riti raggiungano una struttura sanitaria: la maggior nella quale vengono attuati i trattamenti sanitari parte di queste morti sono inevitabili (traumi mas- più aderenti alla tipologia ed alla gravità della fe- sivi, lesioni estese della testa, rita o del trauma riporta- ecc.). Tuttavia, l’esperienza ci in- ta/sofferto. segna che, in casi similari, una Si pensi infatti che oltre il Tutto ciò è stato determina- pronta e mirata assistenza sani- “90% delle morti sul campo to dai notevoli cambiamenti taria del personale ferito, anche di battaglia avvengono pri- intervenuti nelle modalità di senza dover necessariamente ri- impiego delle nostre Unità correre ad operazio- ma che i feriti raggiungano nell’ambito degli attuali sce- ni/trattamenti terapeutici che una struttura sanitaria... nari operativi: in tali contesti, necessitano di spiccate specia- infatti, si è progressivamente lizzazioni in campo medico, è ” accentuata la sproporzione tra idonea a salvare molte vite umane. Proprio questa la scarsa disponibilità di personale sanitario e le è la considerazione che ha dato impulso al proget- accresciute esigenze nello specifico settore, atte- to: salvare vite umane. Si pensi, ad esempio, che il so che laddove l’impiego delle unità combattenti sanguinamento di una ferita delle estremità (gam- è parcellizzato, gli assetti sanitari non possono ba o braccio), potenzialmente mortale in pochi mi- essere immediatamente disponibili ovunque ve ne nuti, potrebbe essere efficacemente trattata con sia la necessità. immediatezza. Si è stimato, infatti, che la corretta Da ciò deriva che, oggi più che mai, è indispen- e rapida applicazione delle procedure di primo sabile conferire alle Unità in operazioni soccorso sia in grado di ridurre di circa il 15% le un’«autonomia sanitaria» sia in termini di equipag- morti sul campo di battaglia. giamento, che di capacità tecniche nel campo del- Di conseguenza, appare evidente che la realizza- la medicina d’urgenza pre-ospedaliera, per garan- zione di un efficace supporto sanitario alle opera- tire l’immediatezza dell’intervento di soccorso, su-

73 - LOGOS avanzato delle funzioni vitali e per il supporto di base ed avanzato nella fase di pre-ospedalizza- zione del traumatizzato.

LA SOLUZIONE ITALIANA

Il riconoscimento giuridico di una nuova figura professionale denominata «soccorritore militare», non risponde a mere esigenze formalistiche ma costituisce, nella sostanza, il punto di arrivo, l’anello di giunzione di una catena che, nel tempo, è stata attagliata alle mutevoli esigenze operative. L’ordinamento giuridico nazionale, infatti, prevede che le «manovre sanitarie» salvavita possano esse- re effettuate esclusivamente da personale medico,

A sinistra, sotto e a destra. Esercizi di primo soccorso ad un ferito.

bito dopo il ferimento, e la continuità dell’assisten- za dei feriti, fino all’arrivo del personale medico o paramedico o allo sgombero in una struttura sani- taria. In tale contesto, quindi, è nato il progetto forma- tivo della Forza Armata, valorizzato dalle attività tecnico-organizzative condotte dall’Ufficio Gene- rale della Sanità Militare, condotte nell’ambito del Gruppo di Lavoro interforze all’uopo costituito, che si è concluso con l’avvenuta firma del Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Difesa ed il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali (17 novembre 2008) che regolamenta i compiti ed il percorso for- mativo della nuova figura professionale del «soc- corritore militare». A coronamento di questo sfor- zo sinergico, il recente D.L. 209 in data 30 dicem- bre 2008 in materia di «Proroga della partecipazio- ne italiana alle missioni internazionali di pace», convertito in Legge 24 febbraio 2009, n. 12, ha de- terminato, con una specifica previsione contenuta nelle disposizioni sul personale, la legittimazione a pena di violazione dell’art. 348 c.p. in materia di della figura professionale in argomento e delle re- «esercizio abusivo di una professione». I risultati lative possibilità di intervento nelle aree operative raggiunti in sede di tavolo tecnico con il Ministero in cui si svolgono le missioni internazionali, nonché del Lavoro, Salute e Politiche Sociali costituiscono su mezzi aerei e unità navali impegnati in attività al la pietra miliare da cui è stato tratto l’impulso pro- di fuori dei confini nazionali, fornendo ai militari positivo per il prosieguo del progetto. Il suddetto all’uopo qualificati la possibilità di avvalersi, nel- Dicastero, infatti, in deroga alla normativa vigente, l’esercizio delle specifiche funzioni, di una definita si è espresso - con la sigla del citato Protocollo cornice di protezione giuridica. d’Intesa - in maniera favorevole alla risoluzione In ragione dei contenuti del disposto normativo della problematica sollevata dal Ministero della Di- in parola, il soccorritore militare - previa frequen- fesa, tenuto conto sia della straordinarietà ed ec- za di mirati percorsi formativi - potrà, in assenza cezionalità dell’impiego del personale in questio- di personale medico e in situazioni di urgenza ed ne durante operazioni militari all’estero, sia della emergenza, intervenire per il sostegno di base ed preclusione, per i soggetti interessati, di poter

LOGOS - 74 Rivista Militare n. 6/2009 LOGOS

vantare la formazione acquisita quale titolo abili- • le azioni del personale in questione debbono li- tante all’esercizio di una professione sanitaria nel mitarsi all’applicazione standardizzata di tecni- territorio nazionale ovvero ad acquisire crediti for- che di primo soccorso, che non richiedono in al- mativi. Tuttavia, il suddetto Dicastero ha precisato cun modo una diagnosi medica, da effettuare l’inderogabilità dei seguenti principi: secondo precisi protocolli operativi e unicamen- • il «soccorritore militare» deve essere un soldato te di fronte a situazioni di chiare azioni lesive autorizzato ad eseguire determinate procedure (traumi, ferite da arma da fuoco, incidenti stra- esclusivamente in caso di incidenti che coinvol- dali, ecc.) che, attesa la loro gravità e la non im- gano unità combattenti operanti in contesti in mediata disponibilità di personale sanitario, po- cui non esiste l’immediata disponibilità di perso- trebbero determinare la perdita della vita da par- nale sanitario, introducendo di fatto, a favore te del personale ferito/traumatizzato. delle Forza Armata, una sorta di principio di sus- sidiarietà che non trova precedenti nell’ambito della vigente legislazione; IL PROGETTO FORMATIVO • le azioni poste in essere da tale personale deb- bono essere effettuate solo in caso di manifesta Per poter disporre, nell’ambito delle Unità di ma- necessità ed esclusivamente nel corso di opera- novra, di «first responder», cioè di elementi in gra- zioni militari in Teatri Operativi all’estero. A ta- do di intervenire immediatamente nel luogo del li operatori è preclusa, quindi, la possibilità di ferimento in attesa dell’arrivo del personale sani- intervento sul territorio nazionale; tario, è stato predisposto un progetto di formazio- • la formazione cui è sottoposto il soccorritore mi- ne e qualificazione per il personale «operativo» litare non attribuisce il diritto al conseguimento omogeneo, standardizzato e strutturato sostan- di alcun titolo abilitante all’esercizio di una pro- zialmente su tre livelli di istruzione: fessione sanitaria sia all’interno delle Forze Ar- • il primo livello, «base», riguarda le tecniche di soc- mate sia nella vita civile, ovvero al riconoscimen- corso ed autosoccorso ed è diretto a tutto il per- to di crediti formativi; sonale non sanitario. L’attività è svolta presso le

75 - LOGOS Unità a cura dei rispettivi Ufficiali medici, che pre- ventivamente acquisiscono, mediante la frequenza di uno specifico corso svolto presso la Scuola di Sanità dell’Esercito, le tecniche necessarie per tra- vasare al meglio le conoscenze nel settore e mo- dalità/protocolli/tecniche di formazione dei soc- corritori. L’obiettivo finale dello Stato Maggiore dell’Esercito è quello di disporre di almeno un Uf- ficiale medico qualificato per ciascun reggimento dell’Area Operativa. In tal modo, gli stessi avranno il compito di organizzare, presso le unità di appar- tenenza (alla presenza di tutti i militari), un semi- nario informativo sulle tematiche di interesse, nel quadro più generale della già prevista formazione sanitaria di base, svolto alla luce dei contenuti di- dattici del percorso formativo concluso, per am-

Sopra e a sinistra. Esercizi di estrazione di feriti da un VBL.

tutto rendersi conto di cosa è successo, di quante persone sono state coinvolte, valutare il luogo dove ci si trova e la sua eventuale perico- losità. Ciò, unitamente alle valutazioni relative alla posizione/condizione dei feriti, consente di prendere una decisione - che deve essere il più rapida possibile - relativamente all’eventuale spostamento dei feriti e del personale che ha prestato i soccorsi dal luogo dell’incidente. Lo svolgimento del corso presso un unico polo formativo è la soluzione adottata per garantire omogeneità didattica ed il raggiungimento di pliarne quanto più possibile le conoscenze setto- un elevato livello di standardizzazione. Ciò as- riali, e stimolarne l’approfondimento. Tali istrutto- sicura infatti che, indipendentemente dal re- ri assolvono anche ad una importante funzione che parto di appartenenza, le procedure di inter- è quella della selezione del personale - tra quelli vento eseguite dal personale siano le medesi- che si sono volontariamente candidati - da avviare me, migliorando altresì l’efficacia e la facilità di alla frequenza del corso «soccorritore militare». coordinamento nei contesti operativi in cui Infatti, le attitudini del personale che opera nel opera personale qualificato appartenente a di- settore hanno una importanza rilevante ed attra- verse unità. Per altro, lo svolgimento dei corsi verso una attenta selezione è possibile individuare presso un unico Ente comporta l’indubbio van- quei militari che, in situazioni di crisi, siano effet- taggio di accentrare sia le attrezzature didatti- tivamente in grado di svolgere l’attività in favore che sia il personale istruttore in possesso di dei commilitoni; elevata expertise, con conseguente accresci- • il secondo livello di istruzione prevede il conse- mento del livello qualitativo dell’offerta forma- guimento della qualifica di «soccorritore milita- tiva. Il corso è orientato al «saper fare» e viene re» mediante la frequenza di un corso presso la data particolare rilevanza alla parte pratica ed Scuola di Sanità, finalizzato a far acquisire le alla simulazione dei casi reali. In tale contesto, misure salvavita e le tecniche per la gestione di in ragione dell’elevata expertise maturata in base del ferito e del contesto (la cosiddetta materia dall’Esercito, che per primo ha sentito il scena dell’incidente) che incrementano la «spe- bisogno di investire sulla formazione nel setto- ranza di sopravvivenza» di eventuali feriti. Va- re sanitario per le motivazioni di natura opera- lutare la scena dell’incidente, attività estrema- tiva su esposte, la Scuola di Sanità dell’Esercito mente complessa e delicata, significa innanzi- è stata anche offerta in ambito interforze quale

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Un ulteriore elemento fondante del progetto è costituito: dall’approvvigionamento, su base plu- riennale, di specifici kit sanitari la cui composi- zione finale è il frutto di un’intensa attività di studio interforze, pilotata dall’Ufficio Generale della Sanità Militare. L’attività sarà perfezionata dal IV Reparto Logistico dello Stato Maggiore del- l’Esercito, sulla base del personale di volta in vol- ta qualificato. Sono inoltre fondamentali i mo- menti formativi di perfezionamento che saranno organizzati in favore del personale già qualifica-

Sopra e a destra. Il personale si esercita alle prime cure ed eveventuale rianimazione del ferito. LOGOS polo formativo nazionale per lo svolgimento dei corsi «soccorritore militare» a favore di tutte le altre Forze Armate/Comando Generale CC; • il terzo livello costituisce un refreshment delle capacità acquisite nella seconda fase di istru- zione e comprende una serie di attività formati- ve di aggiornamento/validazione della qualifica ottenuta che vengono svolte, con cadenza se- to, che si sostanziano nella frequenza dei corsi mestrale, a cura dei relativi Ufficiali medici al- organizzati in materia a cura dell’International l’uopo formati e presso la Scuola di Sanità e Ve- Special Training Center di Pfullendorf e/o altri terinaria ogni due anni ovvero Istituti leader in campo na- a premessa dell’impiego in zionale/internazionale nello Teatro Operativo. Lo svolgi- La strada da percorrere è specifico settore, previo con- mento di tali corsi verrà certi- “ancora lunga, in relazione seguimento della necessaria ficato sul libretto individuale qualificazione linguistica me- che la Scuola di Sanità e Vete- all’elevato numero di perso- diante corsi ad hoc svolti dal- rinaria consegna ai militari che nale ancora da qualificare, la Scuola Lingue Estere di Pe- hanno superato con successo il ma i riscontri positivi del rugia ovvero nelle sedi di ser- relativo corso di qualificazione. progetto, a tutt’oggi perve- vizio degli interessati. Tuttavia, al fine di confrontare nuti, lasciano intendere che La strada da percorrere è tecniche/metodiche utilizzate la direzione intrapresa è ancora lunga, in relazione al- dalla Scuola SANVET e di perfe- l’elevato numero di personale zionare la preparazione di alcu- quella giusta ancora da qualificare, ma i ri- ni militari già qualificati, tratti scontri positivi del progetto, a da quelli in servizio presso le ” tutt’oggi pervenuti, lasciano unità di prevista immissione in Teatro Operativo, intendere che la direzione intrapresa è quella recentemente il Dipartimento Impiego del Perso- giusta. nale ha fatto intervenire presso il suddetto Istitu- to formativo un Mobile Training Team (MTT) del- Saverio Pirro l’International Special Training Centre (ISTC) di Colonnello, Pfullendorf (Germania), che svolge corsi nel set- Comandante del 10° reggimento trasporti tore combat medic in favore di Eserciti di Paesi alleati/amici, per svolgere una specifica attività Alessandro Colaiacomo addestrativa, tesa alla stratificazione delle com- Tenente Colonnello, petenze, nell’ottica di acquisire standard profes- in servizio presso sionali che garantiscano a tali risorse la massima lo Stato Maggiore dell’Esercito - DIPE -Ufficio interoperabilità Joint e Combined in operazioni. Formazione e Politica di Impiego

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TECHNE IRREGULAR WARFARE E INFORMATION OPERATIONS IRREGULAR WARFARE E INFORMATION OPERATIONS

Negli ultimi conflitti si è manifestato un particolare modus di guerra che non può considerarsi convenziona- le ma neppur non-convenzionale. Questo tipo di guerra, definita dagli statunitensi «Irregular Warfare», ha come punto critico nella condotta delle operazioni il controllo e l’influenza nei confronti della popolazione, che ne diventa l’obiettivo. Assumono, quindi, importanza rilevante le Information Operations.

I concetti espressi in questo articolo non costituisco- Interazione dei militari con la popolazione locale. no pensiero dottrinale nazionale, ma sono stati ela- borati attraverso l’esperienza acquisita dall’autore nel In apertura. settore delle Info Ops. Elementi di una pattuglia in sosta.

I recenti conflitti in Iraq e Afghanistan hanno po- In particolare la Dottrina statunitense la defini- sto in evidenza un diverso concetto di guerra non sce come: «quella forma di guerra che coinvolge chiaramente definibile come non-convenzionale e guerriglia e controguerriglia (COIN) (2), terrorismo sicuramente non annoverabile nel quadro delle e controterrorismo». Seppure molti dei principi guerre convenzionali. della controguerriglia possano applicarsi all’Irre- La complessità delle parti coinvolte, che vanno gular Warfare, quest’ultima si focalizza non tanto dal terrorismo, agli insorti, alla criminalità fino a sul controllo fisico del territorio da parte delle elementi transnazionali, richiede alla componente forze avversarie, ma sul controllo e sull’influenza militare di confrontarsi con strutture a connota- nei confronti della popolazione. zione politica, economica e sociale che, anche a In tale quadro emerge come elemento di criticità livello tattico, risultano comunque fortemente la consapevolezza che tutti i citati attori, sia sta- complementari alle operazioni militari. Tale tipo- tuali sia non, siano in competizione tra loro per il logia di guerra può essere definita come «Irregu- controllo dello stesso obiettivo: la popolazione. La lar Warfare» (1). chiave di lettura sposta il baricentro sulla capacità

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Fig. 1 di influenzare e legittimare le proprie azioni agli comunque diversi e spesso in competizione tra occhi di questa componente. Nel confronto, può loro. Possiamo trovare nazionalisti, estremisti, determinare, acclamare o rinnegare una parte piut- terroristi, così come semplici gruppi criminali. tosto che l’altra. La comprensione dell’ambiente Questa loro incoerenza è il punto di vulnerabilità informativo deve focalizzarsi sul rilevante ruolo dove le Information Operations possono agire per della popolazione come massa, e sulle sue leve in- scavare delle fratture e affrontare separatamente i terne rappresentate dai Key De- singoli gruppi d’interesse. cision Makers (KDM) di ogni li- Analogamente alla compo- vello, capaci di orientarne la La complessità delle parti nente genericamente identifi- percezione. cata come avversaria, anche la “coinvolte, che vanno dal TECHNE Il quadro di riferimento in cui, terrorismo, agli insorti, alla popolazione non rappresenta quindi, questa forma di conflit- criminalità fino a elementi un «unicum» monolitico. Essa to opera, vede la funzione ope- sostanzialmente si suddivide in rativa Information Operations transnazionali, richiede alla tre gruppi: (IO) assurgere a elemento pre- componente militare di • coloro che supportano il Go- ponderante nella valutazione confrontarsi con strutture a verno legittimo; degli effetti indotti da ogni connotazione politica, eco- • coloro che lo osteggiano azione o inazione e della loro nomica e sociale che, anche apertamente; gerarchia nel contestuale am- a livello tattico, risultano • coloro che «alla finestra» an- biente informativo, al fine di cora non hanno una posizione determinarne l’impatto nel- comunque fortemente ben definita, ma che comunque l’area d’operazioni e soprattut- complementari alle opera- rappresentano la maggioranza. to nell’area d’influenza di una zioni militari Questi ultimi rappresentano il singola unità. campo di battaglia dell’Irregular Le esperienze nei citati teatri ” Warfare (figura 1). Siano essi gli operativi hanno posto in evidenza come la com- strati meno colti e più poveri della popolazione ponente avversaria non sia una struttura organi- ovvero artigiani e professionisti, sono coloro che camente coesa ma costituita bensì da differenti prima di schierarsi attendono i progressi di una gruppi disaggregati che condividono stesse mo- parte piuttosto che dell’altra, preoccupati princi- dalità operative per il conseguimento di obiettivi palmente dal problema più generale della propria

81 - TECHNE ne si adeguerà alle volontà dei propri governanti accettandone le scelte politiche» (3). Tuttavia nei conflitti in corso gli attori non-statuali perseguo- no il modello clausewitziano secondo un ordine inverso. Affrontano e coinvolgono per prima la popolazione al fine di influenzarne il Governo, evitando in tal modo un confronto diretto con la componente militare. Ecco quindi la conferma di come l’elemento critico di successo comune sia rappresentato dalla popolazione, il cui controllo diviene centrale nel contesto di forme di crisi a carattere marcatamente socio-politico; mentre l’azione fisica perseguita attraverso una soluzione puramente militare diviene complementare. In tale quadro la funzione operativa Information Addestramento dell’Esercito nazionale afghano. Operations orientata all’influenza dei Key Decision Makers, deve sviluppare la propria azione orientan- dosi anche alla popolazione, soprattutto laddove sicurezza. Essi sono in una situazione di equilibrio l’accessibilità alla leadership avversaria risulta diffi- instabile tra le promesse di speranza del Governo coltosa. Le modalità con le quali quest’audience legittimo e le minacce di violenza degli insorti. reagisce ai messaggi proposti hanno quindi un di- Proiettando tale concetto nel quadro più dottri- retto impatto sul come, e soprattutto sul quando, nalmente conosciuto della guerra convenzionale, verranno conseguiti gli obiettivi della campagna. È le nostre forze dovrebbero limitarsi a fissare la necessario pensare sempre in termini temporali componente più dura e ostile limitandone gli spa- ampi. Si tratta di modificare percezioni e atteggia- zi di manovra, per concentrarsi sulla componente menti intervenendo sull’ambiente informativo. Non ben più consistente e rilevante degli indecisi, ha alcun senso controbattere punto per punto le quella in grado di spostare specifiche azioni avversarie. Ta- l’ago della bilancia. le compito, per quanto coordi- Dal punto di vista culturale si Sarebbe più opportuno nato, rimane una responsabilità indica spesso tale azione come “pensare di «conquistare i del Public Affairs (PA). orientata a «vincere i cuori e le cuori e aiutare le menti», fa- Le Information Operations de- menti». Nella realtà tale inter- vono rivolgersi alla strategia av- pretazione si esplicita poi nel cendo leva sulle strutture versaria concentrando gli sforzi cercare di orientare la popola- politiche e sociali già esi- e l’attenzione del Comandante zione a essere e pensare come stenti, creando una forma di sull’ambiente informativo (IE - noi, senza tener conto del sviluppo al loro interno at- Information Environment) quale background emotivo che deriva traverso la costruzione di in- parte integrante dell’area dall’ambiente cognitivo così frastrutture, il supporto alla d’operazioni, tenendo presente come di quello culturale calato che esso è costituito da tre di- nello specifico ambiente infor- democratizzazione del Paese mensioni (figura 2): mativo. mediante libere elezioni e la • dimensione fisica: rappre- Sarebbe più opportuno pen- creazione di posti di lavoro sentata dai sistemi comunica- sare di «conquistare i cuori e tivi, compresi quelli umani, e aiutare le menti», facendo leva ” dalle relative reti; sulle strutture politiche e sociali già esistenti, cre- • dimensione informativa: rappresentata dal con- ando una forma di sviluppo al loro interno attra- tenuto dei flussi informativi che corrono lungo i verso la costruzione di infrastrutture, il supporto citati sistemi comunicativi; alla democratizzazione del Paese mediante libere • dimensione cognitiva: rappresentata dall’ambien- elezioni e la creazione di posti di lavoro. In so- te socio-culturale in cui i Decision Makers e i se- stanza focalizzare gli sforzi su quelle attività che, lezionati target audiences pensano, percepiscono, ponendo l’accento sugli aspetti essenziali di una visualizzano e formano le proprie decisioni. percepita sicurezza, possano separare la popola- Le Information Operations, pur orientate alla zione dagli insorti. leadership avversa, non possono non tener conto Secondo Clausewitz «le operazioni militari de- dell’intrinseca necessità di costruire efficaci rela- vono concentrare i propri sforzi contro le Forze zioni con la popolazione al fine di perseguire gli Armate di uno stato avversario quale mezzo per obiettivi tattici. È necessario peraltro fare atten- controllarne il Governo; in tal modo la popolazio- zione a non confrontarsi con essa come un tut-

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Fig. 2

t’uno, ma tentare piuttosto di identificare specifi- cui ingaggia un avversario deve tenere conto di che relazioni di causa ed effetto tra le sue com- come tale attività si ripercuota dal dominio fisico ponenti in funzione dell’atteggiamento che esse attraverso quello informativo per essere percepita hanno nei confronti delle parti in contrapposizio- poi diversamente a livello cognitivo e come ciò lo ne. Non può esistere, infatti, una soluzione o un esponga dal livello locale e regionale fino a quello TECHNE messaggio comune per tutti gli approcci. I mes- internazionale. Un impatto diretto o indiretto, po- saggi diretti a coloro che sono già schierati da sitivo o negativo nel dominio cognitivo può far una delle due parti sono necessariamente diversi sentire i propri effetti al di fuori della propria Area e, come già accennato, è prioritario orientare gli di responsabilità, in tutto il Teatro Operativo. sforzi per attrarre gli indecisi. Il concetto di Information Superiority (4), nono- Occorre poi mantenere il supporto di coloro che stante l’indiscussa superiorità tecnologica della sono favorevoli o che apertamente non ritengono componente militare rispetto all’avversario, potrà opportuno opporsi; mentre per quel nocciolo duro verificarsi solo nel tempo e nello spazio, non po- che non si riesce a riconciliare o persuadere, di- tendo prevenire con continuità assoluta la disse- viene necessario ricorrere alle operazioni militari minazione di messaggi e informazioni. Quello che più propriamente dette, al fine di sconfiggerne la si può e si deve tentare di perseguire sono le con- capacità operativa residua. dizioni per le quali tali messaggi, una volta emes- Tuttavia, durante l’attività di pianificazione lo si, non trovino terreno fertile per essere amplifi- specialista Information Operations deve prendere cati presso gli audience selezionati. in considerazione non solo le azioni a supporto In tale contesto, per l’avversario l’obiettivo è delle operazioni di livello tattico, ma anche quegli spesso quello di sfruttare il proprio ridotto ciclo effetti che nell’ambiente informativo possano im- decisionale per essere il primo a emettere il mes- pattare nell’area d’operazioni del livello operativo. saggio, con elevata immediatezza, alle volte quasi Un Comandante di livello tattico nel momento in in tempo reale. Tale azione in una società dove

83 - TECHNE scoops e breaking news attraggono curiosità e in- che si stanno conseguendo anche dei successi teresse, potrebbe dare nel brevissimo termine ri- (aperture di nuove scuole, inaugurazione di ponti o sultati paganti. Tuttavia, non necessariamente es- pozzi d’acqua). Questo approccio è tuttavia più fo- sere i primi nel comunicare una notizia è sinoni- calizzato agli audience domestici. La popolazione mo di affidabilità, così come essere i secondi non locale, in realtà, ha come priorità la propria sicurez- significa giocare di rimessa. Il nostro obiettivo è za che è data da una somma di fattori quali la sta- di essere i primi a porre in evidenza, e sotto gli bilità di Governo, l’assistenza sanitaria, il lavoro, la occhi dell’audience selezionata, la verità fattuale. giustizia e la pace duratura. Ciò che è rilevante è il livello di risonanza e am- È chiaro che presentare piccoli progressi di li- plificazione che un messaggio ha presso l’audien- vello tattico proiettandoli su un panorama di tea- ce e come nel tempo esso sedimenti. tro può ricevere solo una tiepida accoglienza, so- Nel mondo dell’informazione globale, dove molta prattutto se presentato fuori dal contesto di un gente è portata a credere a chi per primo propone miglioramento generale o peggio ancora in un un’informazione o una notizia, non bisogna cadere quadro di incidenti diffusi, indice di degenerazio- nella tentazione di adottare una strategia di risposta ne dell’agognata sicurezza. colpo su colpo, che ci porterebbe a giocare quasi Al di là degli sforzi fatti dai Comandanti, anche di sempre reagendo senza poter imporre la nostra ini- livello tattico, sul terreno, è compito del PAO (Pu- ziativa. È, invece, necessario definire e sviluppare blic Affairs Officer) relazionare eventi e storie al fi- una strategia di lungo termine che porti al verificarsi ne di dare una panoramica di più ampio respiro al di mutamenti e condizioni durature e pertanto pa- fine di contribuire alla costruzione progressiva di ganti sotto il profilo della credibilità. quell’atmosfera di fiducia e miglioramento derivan- te dalla somma dei singoli eventi, ad esempio cor- relando elementi di successo discreti nel tempo in un contesto spazio-temporale più ampio che dia la percezione di stabile e duraturo cambiamento. Ad esempio «l’inaugurazione di lavori di costru- zione di un ospedale nella regione X di per sé rappresenta un evento locale discreto, per quanto importante, ma contestualmente può essere col- legato: ai vantaggi derivanti alla popolazione gra- zie a posti di lavoro per la costruzione stessa; al coinvolgimento di aziende nazionali che possano così iniziare a gettare le basi per un’economia lo- cale, togliendo inoltre mano d’opera ed aree di reclutamento agli insorti. Inoltre è possibile met- tere in sistema i legami di cooperazione con le Organizzazioni Non-Governative (NGO) nella for- Attività di controllo del territorio. mazione e futuro impiego di personale medico e paramedico locale con conseguente maggior visi- bilità istituzionale governativa». Poiché abbiamo detto che le informazioni sono Da cosa deriva questa necessità di contrastare essenziali al fine di preparare il campo di batta- l’information domain avversario con una strategia glia, è evidente che una sinergia di intenti e sforzi di ampio respiro che consenta di mantenere sem- sia vitale al conseguimento degli obiettivi, in tale pre e comunque l’iniziativa, sottraendosi al cam- quadro rappresentato dalla popolazione locale, po delle schermaglie locali di livello tattico? nelle sue molteplici sfaccettature e sottogruppi; Innanzitutto vediamo quali sono le caratteristiche così com’è altrettanto vero che non possiamo tra- di questo avversario. Con valori etici profondamen- scurare nella nostra strategia il ruolo della popo- te diversi dai nostri, egli è consapevole di un incol- lazione dei Paesi d’appartenenza delle truppe mabile gap militare ma, non vincolato da legami di (l’opinione pubblica nazionale). veridicità dell’informazione, è oggi rappresentato In questo quadro troviamo, invece, con maggior tutt’altro che da semplici combattenti ignoranti o frequenza la discrepanza tra Information Opera- primitivi. Ha compreso che ciò che non è consegui- tions e Pubblic Affairs. bile con le armi, può essere fatto con una tastiera. La connaturata attenzione della seconda compo- L’information technology rappresenta quell’area in nente all’opinione pubblica interna la porta a cerca- cui il gap tecnologico maggiormente si assottiglia. re di bilanciare le inevitabili brutte notizie (scontri a L’avversario si è evoluto, cosciente che internet può volte con caduti purtroppo frequenti nell’area essere non solo uno strumento di Comando e Con- d’operazioni) con notizie tendenti a provare invece trollo, ma l’accesso al mondo del ciberspazio dove

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è possibile sensazionalizzare ogni evento, esage- Abbiamo detto che soprattutto a livello locale è randone la portata e gli effetti, omettendo o distor- essenziale per i Comandanti di reggimento di Bri- cendone i significati e raggiungendo in tempi in- gata avere degli strumenti per influenzare e infor- credibilmente brevi quei media capaci poi di dare mare i Key Audiences. Le piattaforme utilizzabili ampio eco e risalto alle notizie qui postate, nella per conseguire i risultati nel campo cognitivo e certezza che l’evento farà sensazione mentre le informativo variano da situazione a situazione e smentite saranno subito adombrate da altro sensa- possono essere adeguate e integrate secondo le zionalismo (figura 3). modalità più appropriate. In tale contesto vale la pena valutare come con- Ad oggi tale attività è perseguita attraverso i trastare questa tipologia di operazioni avversarie. Face-to-Face (F2F), laddove i Comandanti del li- Le chat rooms, i forums, stanno rimpiazzando vello tattico debbano influenzare i Key Leader sempre più le moschee e le aree di reclutamento e locali, ovvero attraverso i media locali per rag- radicalizzazione. Le Information Operations, oltre giungere in senso più ampio la popolazione lo- a funzione dedicata alla diffusione dei messaggi cale. Tuttavia, tali strumenti hanno un effetto li- propri, è chiamata ad analizzare le modalità per mitato sulla massa degli indecisi, su quella parte negare, contrastare e degradare l’analoga capaci- della popolazione locale che non si è ancora tà avversaria; ed è in tale quadro che sempre più schierata. Analogamente anche i media, a livello vanno considerate le aree di ingaggio virtuali in teatro, non possono impattare su questi con Internet, terreno di facile proliferazione e di diffi- sufficiente efficacia. Questa attività può invece cile controllo dove l’avversario è riuscito a portare essere perseguita con un utilizzo mirato degli lo scontro quasi su un livello di parità. assetti Psycological Operations. Poiché la guerriglia e il contrasto agli insorti sono una lotta di idee per il controllo della popolazione Fig. 3 più che del territorio, le Information Operations so- no lo strumento necessario a dimostrare l’illegitti- mità e minare la volontà dei movimenti guerriglieri. Esse con le loro core, related e supporting capabi- lities devono integrarsi dalla fase di pianificazione a quella esecutiva affinché non rappresentino un in- sieme di capacità che operano nell’ambiente infor- mativo ma un insieme di capacità in grado di in- fluenzare l’ambiente informativo. Le Information Operations, poiché operano con le stesse dinami- che, sono inseparabilmente collegate alle operazio- ni cinetiche, e pertanto devono essere prese in con- siderazione fino al livello tattico, così come già po- sto in essere per la componente Public Affairs. Tuttavia, è essenziale aver presente che nell’In- formation Warfare l’unità degli sforzi è essenzia- TECHNE le. Ad esempio l’idea che Public Affairs e Psyco- Un altro strumento fortemente sottostimato e logical Operations possano operare indipenden- sottoimpiegato sono le Combat Camera. Tale temente una dall’altra rischia di creare una di- assetto, ad oggi prevalentemente ad appannag- screpanza di messaggi paragonabile al blu-on- gio della componente Public Affairs, nella realtà blue fire. È bene aver chiaro in mente che le Psy- può e deve essere usato per documentare gli cological Operations, e per estensione le Info eventi e le operazioni. Gli insorti e i terroristi Ops, sono altrettanto oggettive quanto le Public hanno imparato ad attuare da tempo tale tecni- Affairs Ops. Tuttavia, nell’uso di mezzi similari ca, facendo leva sull’impatto emozionale che le (veridicità dei messaggi trasmessi a specifici Au- immagini da sole senza necessità di commento dience), le prime hanno il fine di influenzare, alcuno possono avere. La pronta disponibilità di mentre le seconde di informare. È, comunque, registrazioni e riprese attraverso questi assetti chiaro che uno sforzo coordinato può solo mas- consente non solo di sfruttare i successi, ma simizzare i risultati. Addirittura le Psycological anche di mitigare accuse e fallaci interpretazioni Operations possono supportare in alcuni aspetti indotte dalla propaganda avversaria. Spesso gli le Public Affairs Ops nel rafforzare e ridare «mo- assetti Psycological Operations hanno tale capa- mentum» a una notizia che ha raggiunto il pro- cità ed è opportuno valutarne un loro impiego prio punto culmine, fisiologicamente perdendo pianificato in tale ottica. poi di attrattività, e rilanciarla nuovamente nel ci- Infine, sempre per rimanere a livello tattico è clo con un nuovo interesse. fondamentale mettere in sistema la componente

85 - TECHNE Fig. 4 ed effetto in uno spazio temporale di più ampio re- spiro. In tale settore subentrano la capacità e l’esperien- za dei pianificatori dell’area Information Operations, dove anche a livello tattico è essenziale fornire ai Comandanti i possibili rischi connaturati con ogni azione intrapresa nel quadro generale dell’ambiente Informativo. Possiamo parlare di effetti nel campo fisico, informativo e cognitivo. Ogni azione nel campo fisico, prevalente area d’intervento delle forze di manovra, avrà uno svi- luppo indiretto nel campo informativo e cognitivo. Compito dello specialista Information Operations è cercare di individuare tali eventualità e identificare a priori le adeguate azioni mitigatrici (figura 5). Ecco perché la comprensione di tali risvolti nel CIMIC (Civil Military Cooperation). Tale funzione quadro generale dell’ambiente informativo, diviene può facilitare significativi cambiamenti nelle comu- essenziale per pianificare e conseguire gli obiettivi nità locali con un impatto socio-politico, attraverso Information Operations. Ed ecco perché sostanzial- lavori infrastrutturali e servizi sociali capaci di ave- mente tali obiettivi Information Operations saranno re un impatto nel dominio cognitivo della popola- sempre effect-based. La difficoltà in tale contesto è zione. Perché seppure sia corretto affermare che il che le modalità di reazione della popolazione non CIMIC non è un assetto della funzione operativa In- possono essere inequivocabilmente identificate a formation Operations, esso rappresenta, tuttavia, priori tramite la sola raccolta di informazioni da un più che rilevante strumento d’influenza nelle parte dell’intelligence con i suoi «Humint» team. La mani dei Comandanti del livello tattico. La filantro- misura della reazione richiede una sensibilità am- pia va lasciata alle Organizza- bientale dell’area d’operazioni, zioni Non-Governative. non esprimibile attraverso cifre e Sebbene da quanto sopra ci- Il ruolo giocato nel conte- grafici e spesso legata a fattori tato possa emergere la sensa- “sto sociale dalla popolazio- quali permissività dell’ambiente zione che Public Affairs, Psyco- ne attraverso il proprio at- operativo, accessibilità agli au- logical Operations, CIMIC siano teggiamento verso i Gover- diences identificati, livello di tutti assetti in grado di operare cooperazione fornito alle rileva- in linea con le direttive dei Co- ni, verso la componente mi- zioni statistiche. mandanti, prescindendo dalla litare e verso gli insorti deve Nonostante le perplessità che presenza o meno della funzio- rappresentare il focus della le effect-based operations ne operativa Information Ope- nostra attenzione hanno sollevato nella loro ap- rations, è necessario identifica- plicabilità a livello tattico, tale re come conseguire il sinergico ” metodologia rimane essenziale coordinamento di sforzi in grado di massimizzare laddove ci si trovi ad affrontare una situazione di gli effetti e contestualmente di mitigare i risvolti Irregular Warfare e laddove agli specialisti Infor- indesiderati o inattesi che le nostre azioni posso- mation Operations sia richiesto di valutare gli ef- no indurre (figura 4). fetti collaterali sia indesiderati sia inattesi e piani- Certo rimane il problema di misurare l’efficacia ficare le necessarie misure mitigatrici o di sfrutta- delle azioni proposte in un settore dove i dati sono mento del successo, al di là dell’immediatezza di estremamente empirici. Le attuali Measures of Ef- risultati della singola azione. fectiveness (MoE) (5) si basano sulla misurazione di Nel quadro indicato dell’Irregular Warfare, le In- dati oggettivi, evidenziando che quanto ciò che è formation Operations assumono così una funzione stato intrapreso sia efficace. Nella realtà è forse più significativamente maggiore di quello che avrebbe- corretto dire quanto la sua applicazione sia in linea ro nell’ambito di operazioni convenzionali. Il ruolo con i risultati attesi. Tuttavia, in molti nasce la pre- giocato nel contesto sociale dalla popolazione at- plessità di quanto queste MoE nella realtà rappre- traverso il proprio atteggiamento verso i Governi, sentino dei pari dati oggettivi di successo. Come verso la componente militare e verso gli insorti de- detto, l’applicazione nel campo dell’Irregular Warfa- ve rappresentare il focus della nostra attenzione. re, dove il confronto è con un nemico invisibile o Le Information Operations sono qualcosa di ben difficilmente collocabile in un certo ambito sociale, diverso dal semplice supporto dato alla missione così come nel tempo e nello spazio, può richiedere dalle Psycological Operations e dal Public Affairs, un sistema di valutazione capace di correlare causa attraverso comunicati e messaggi. Sebbene sia

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Fig. 5

vero che le modalità d’ingaggio assumono un valore aggiunto necessario a far pendere il piat- ruolo essenziale, è altrettanto vero che l’avversa- to della bilancia a nostro favore, sottraendo ter- rio una volta sottostimato si è dimostrato sicura- reno e consenso agli insorti. mente efficace nello sfruttamento del cyberspazio e di quelle tecnologie disponibili «on the shelf» Marco Stoccuto che gli consentono non solo di porsi su un livello Tenente Colonnello, di parità, ma addirittura di sopravanzarci grazie ai Capo Sezione Operazioni dell’Informazione minori obblighi morali e a un processo decisiona- presso il Comando NRDC-ITA le svincolato dal contestuale giudizio dell’opinio- ne pubblica. Concludendo, le Information Operations, pur non NOTE essendo la soluzione per il contrasto della propa- TECHNE ganda avversaria nell’immediatezza dell’azione, (1) Per si intende quel confronto ovvero per una modifica dell’atteggiamento e della tra belligeranti le cui capacità militari, le cui tattiche e percezione della popolazione in tempi brevi, sono la cui strategia, differiscono significativamente. lo strumento che deve supportare i Comandanti nel (2) COIN (): spettro di azioni intra- prevenire che tale propaganda si amplifichi presso prese da un Governo legittimo per sconfigge- specifici target audiences. re/debellare ogni forma di insorgenza ovvero di illegit- Tuttavia, il coordinamento condotto dalla fun- tima azione armata e violenta diretta alla propria stabi- zione Information Operations deve essere finaliz- lità. zato a fornire ai Comandanti, anche, o forse so- (3) La resa del Giappone nella Seconda guerra mondiale prattutto, del livello tattico, una valutazione sui rappresenta l’applicazione di tale teoria. rischi che le azioni condotte nel dominio fisico (4) Definito come «vantaggio operativo derivante dal- possono comportare, in termini di effetti collate- l’abilità di raccogliere, processare e disseminare un flus- rali, indesiderati o inaspettati, negli altri domini so ininterrotto di informazioni, sfruttando o negando (informativo e cognitivo), identificando e propo- contemporaneamente all’avversario la stessa capacità». nendo possibili azioni mitigatrici od opzioni per (5) MoE: Measure of Effectiveness (misura d’efficacia del- sfruttare un successo nel campo comunicativo. le azioni condotte). Quanto è l’azione intrapresa a con- In tal modo diviene possibile allargare la base seguire il risultato; MoP: Measure of Performance (misura d’influenza verso quella porzione di audience della prestazione). Quanto l’azione è stata condotta nel indecisa che rappresenta il centro di gravità, il modo prefissato per conseguire H risultato atteso.

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TECHNE

LA FORTIFICAZIONE: UNO STRUMENTO ANCORA VALIDO? LA FORTIFICAZIONE: UNO STRUMENTO ANCORA VALIDO?

Pur non garantendo la totale sicurezza da minacce esterne, concorre alla protezione delle infrastrutture indispensabili alle attività operative sul terreno, in modo da ridurre la capacità offensiva avversaria e aumentare le possibilità operative proprie: una vera e propria base di manovra per le forze che ne han- no il possesso.

La storia dell’architettura militare ha sempre coinciso con gli avvenimenti bellici e con le ope- razioni militari. Le tracce di tale storia sono tante e occupano spazi che hanno visto figure umane fronteggiarsi con tenace determinazione per la conquista di obiettivi o per la difesa dell’esistenza.

Ruderi di una Fortezza.

no faticosamente, tra i solchi incerti dei mattoni o delle forme di cemento, nella difesa strenua del territorio o delle loro idee. Le soluzioni architettoniche utilizzate nella rea- lizzazione delle molteplici opere, attraverso ob- bligati sistemi tecnici, si sono adattate alle pre- ponderanti richieste avanzate dall’uomo e dal si- stema sociale ripetendo nel corso della storia la Sopra. meccanica degli eventi. Rovine di Barbacane. Ogni qualvolta un’opera di fortificazione ha esaurito la sua funzione, venendo meno il suo In apertura. Una postazione d’artiglieria, in casamatta, del Vallo uso, sono indirettamente scaturite, in realtà, nuo- Atlantico. ve consapevolezze utili a mettere in cantiere nuo- ve opere, più complesse e funzionali. Le fortificazioni sono principalmente opere con- È sufficiente la visione anche di un lontano ru- nesse al terreno circostante, risultato delle risorse dere per evocare un’appassionata geometria di e dei problemi del periodo storico che le produce: antichi volumi e spazi, fusi nella morfologia del esse si attivano solo nel momento in cui vengono circostante terreno, le cui evanescenti forme ri- aggredite e la loro reazione termina non appena calcano le memorabili immagini di un’energica l’avversario abbandona il contatto, costituendo un opera di fortificazione. elemento «passivo» per definizione. Il volume essenziale, il contrasto deciso e l’im- Nel passato, le manovre dell’attaccan- ponenza delle opere di fortificazione nei loro te hanno subito marcate trasformazioni sia nel- schemi rigidi e marcati creano suggestioni psico- l’impiego della tattica ma soprattutto nei fini ulti- logiche in cui le ombre dei predecessori arranca- mi strategici. Si è passati dall’iniziale obiettivo di

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tengono, solo se costituisce cardine di una suc- cessiva attività condotta con dominio e controllo degli spazi e delle operazioni rappresenta, per gli utilizzatori, un rifugio nel senso completo del ter- mine; diversamente, se chi occupa la fortificazio- ne subisce continuamente l’iniziativa avversaria, percepirà la fortificazione stessa come elemento di imprigionamento. In termini rigorosi, la fortificazione è uno «stru- mento» atto a garantire la sicurezza delle infra- strutture e degli apprestamenti difensivi indi- spensabili per le attività operative su un territorio. Anche Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 - Arcetri, 8 gennaio 1642) si occupò, nel suo pe- riodo giovanile, dello studio delle opere di fortifi- cazione, nel «Trattato di fortificazione» dove, nel-

Sopra. Galileo Galilei. A destra. Galileo Galilei: una tavola illustrativa del «Trattato di Fortificazione». ottenere la resa del centro difeso - il classico ca- stello medioevale - ad una più efficace azione la parte in cui descrive le ragioni poste a base volta ad annientare nel minor tempo possibile le della necessità dell’uomo di realizzare fortifica- forze del difensore e di conseguenza la sua eco- zioni, scrive testualmente: «...Adunque bisogna nomia totale. La fortificazione, che inizialmente che quelli della fortezza s’ingegnino di poter con- aveva rappresentato un necessario e decisivo ele- trastare al nimico co’l vantaggio del sito. Bisogna, mento di passiva potenza, è stata rimessa in di- oltre a ciò, sapere a quali sorte d’offese si deve TECHNE scussione perdendo il ruolo primario nell’equili- resistere; se vogliamo potere talmente ordinare la brio degli schieramenti e divenendo, viceversa, fortezza, che possa a dette offese contrastare». opera integrativa delle attività operative sul terri- Per poter procedere utilmente nella storia delle torio. Pur continuamente adattandosi alle nuove tecni- che ed ai mezzi di offesa, le opere di fortificazio- Resti delle opere fortificate erette per la difesa di Verdun. ne rimangono innegabilmente poco elastiche e poco adattabili a fronteggiare pienamente un at- taccante con possibilità di movimento nello spa- zio e nel tempo. Il fattore tempo rimane un elemento preponde- rante nel contesto globale degli elementi decisivi di uno scontro: una rapida operazione è presup- posto per conseguire utili e proficue economie relativamente alle risorse umane, alle risorse logi- stiche e non ultimo per evitare, alla lunga, il logo- ramento del morale degli individui coinvolti. La fortificazione, elemento utile a garantire pro- tezione e base di manovra per le forze che la de-

91 - TECHNE Un Fortino della Linea Maginot. di organizzazione degli intervalli; la fanteria riac- quista valore rimanendo l’arma capace di costitui- re elemento mobile all’interno degli intervalli per fortificazioni e quindi nella storia della difese oc- effettuare reazioni dinamiche, preludio di succes- corre, necessariamente, conoscere prima gli stru- siva ripresa dell’iniziativa, arretrando l’avversario menti di offesa; solamente affrontando questi si o annientandolo definitivamente. potrà conoscerli e, quindi, poi provvedere a rea- Nonostante gli studi sul tipo di organizzazione lizzare delle opere utili a renderli inefficaci. degli intervalli che presenti maggiori vantaggi Nella storia della architettura militare due sono siano numerosi e approfonditi, rimangono co- in particolare gli eventi che hanno inciso in modo munque dei limiti che pregiudicano l’efficacia de- significativo nell’evoluzione gli sforzi concettuali e realiz- della fortificazione nell’epoca zativi applicati; tutte queste contemporanea. La storia dell’architettura varianti si basano comunque Nell’assedio di Gaeta del 1861 “militare ha sempre coinciso su delle premesse che hanno il si assiste, in Italia, all’impiego con gli avvenimenti bellici e presupposto della staticità del primo cannone rigato a re- con le operazioni militari dell’opera fortificata mentre gli trocarica la cui gittata risulta tri- armamenti e la dottrina milita- plicata e con effetti dirompenti ” re sono in continuo movimen- molto più efficaci rispetto ai cannoni tradizionali to sia nelle teorie sia nello sviluppo pratico delle lisci sino ad allora usati. Da questo momento le azioni. Le fortificazioni semipermanenti attrezzate cinta murate ed i bastioni perdono il ruolo di «at- nella difesa di Verdun nel 1916, pur consentendo tori principali» nello scenario delle postazioni di- il raggiungimento degli obiettivi di battaglia pre- fensive. fissati, non vennero completamente utilizzate per Nel 1885 fa il suo ingresso il primo proiettile a gli scopi di protezione per le quali erano state co- scoppio. Amplificando, in modo significativo, l’ef- struite ma impiegate come fortuite e favorevoli fetto degli strumenti d’offesa, viene definitiva- postazioni utili a soddisfare sopraggiunte neces- mente superato il concetto di cinta di difesa con- sità campali. tinua, imponendosi invece la necessità di tenere La Grande Guerra vede inoltre l’impiego mas- sempre più a distanza le armi di offesa avversarie, siccio dell’artiglieria che diventa un’arma con cercando di proteggere con corazze e calotte di capacità di precisione e potenza capace di far la protezione - in acciaio o in cemento - le proprie differenza sul campo di battaglia; nel Secondo opere di fortificazione. conflitto mondiale, i cannoni contendono all’Ae- Da questo momento l’architettura difensiva si ronautica il dominio dell’attacco agli obiettivi da combina con l’impiego dei campi trincerati, in si- colpire situati nelle retrovie. Nella capitolazione stema con opere corazzate, con svariate modalità di alcune città nemiche verranno utilizzate in

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veri e propri fronti lineari di notevole profondità, paralleli alle linee di confine. Le poderose opere in cemento armato, per la lo- gica militare del periodo, rappresentano la solu- zione temporale utile a contendere al possibile invasore la striscia di confine, in attesa venga at- tuata e avviata la mobilitazione con l’invio di truppe a rinforzo della guarnigione a presidio delle linee fortificate medesime. La Linea Maginot correva lungo il confine franco-tedesco per un tracciato originario quasi continuo di circa 460 km, dalla Svizzera fino al Belgio; in territorio belga la striscia diminuiva per profondità in quanto si pensava, allora, di ricorrere all’allagamento del territorio per impe- dire il passaggio dell’invasore, mentre in terri- torio francese era realizzata su tre linee difensi- ve parallele. Le blindature di cemento raggiun- gevano in vari punti anche i quattro metri di spessore, mentre quello delle cupole d’acciaio arrivava fino a 50 cm. Le varie costruzioni erano collegate da gallerie sotterranee percorse da linee ferroviarie, situate

Linea Maginot: la linea ferroviaria sotterranea. modo massivo e risolutivo le artiglierie in luogo delle incursioni aeree. Nonostante le negative esperienze del Primo conflitto mondiale si assiste, tra il 1930 ed il 1940, ad un dilagare di imponenti linee fortificate continue permanenti con vari nomi secondo i Paesi: Maginot, Sigfrido, Vallo Atlantico, Stalin, Cecoslovacca. Con l’impiego di tutte le risorse tecniche che l’epoca mette a disposizione, vengono realizzati TECHNE

Linea Maginot: una rappresentazione dei collegamenti sotterranei tra le opere.

Linea Sigfrido: un particolare dell’ostacolo, i «Denti di Drago».

anche fino a 100 m di profondità. Ascensori, gruppi elettrogeni, impianti di condi- zionamento, sale operatorie erano presenti per fronteggiare ogni emergenza. La Linea Sigfrido fu realizzata in circa 18 mesi di tempo e lungo i suoi 500 km aveva una profondità variabile tra i 10 e i 20 km. Il complesso tedesco, sempre su tre linee come quello costruito sul con- fine francese, risultava rispetto a questo più leg-

93 - TECHNE de politiche che di fatto consegnarono le opere integre nella mani dell’avversario. Il risultato dell’ultimo conflitto mondiale, nel cui dramma hanno trovato scenario le opere di fortificazioni precedentemente esposte, ha ri- proposto i limiti della fortificazione nata, nei tempi antichi, per stabilire una superiorità di di- fesa ma soprattutto come strumento per simbo- leggiare autorità. Gli odierni scenari di crisi ridimensionano o ri- propongono la capacità delle opere di fortifica- zione?

Vallo Atlantico: una postazione di artiglieria. gero e più diluito sul terreno, ideato per resistere a una pressione avversaria limitata. Vallo Atlantico: un . ll Vallo Atlantico, 3 500 Km di difesa continua dal confine franco-spagnolo alla Danimarca, era impostato solo sulla sola linea costiera. Grosse In un quadro di continuità col passato, le opere artiglierie mimetizzate distribuite su 1 200 ope- di sicurezza e protezione passiva rimangono ele- re permanenti in cemento armato - con spessore menti indispensabili per garantire la sicurezza fino a 4 m - erano opportuna- delle infrastrutture create a mente integrate da robusti supporto delle attività operative ostacoli anticarro e campi mi- L’opera di fortificazione sul territorio. nati. “non dovrà mai essere intesa Rimangono altrettanto validi i La Linea Stalin, realizzata come una convenzione as- presupposti maturati nell’espe- molto probabilmente sul- sicurativa contro le minacce rienze passate, utili a definire il l’esempio del complesso Magi- livello di efficacia delle medesi- not, correva complessivamente esterne ma solo come uno me opere che, di fatto, si riassu- per 1 700 Km, consentendo la strumento utile a ridurre la mono nel mero concetto che so- protezione di tratti staccati e capacità offensiva avversa- lo conoscendo ciò da cui dob- zone di particolare importanza ria e ad aumentare le possi- biamo proteggerci si può ade- strategica sulle possibili diret- bilità operative proprie guatamente studiare come farlo. trici d’attacco avversarie verso i L’attuale dottrina riassume centri nevralgici sovietici. La Li- ” nei seguenti fattori gli elementi nea Cecoslovacca fu un’opera che non trovò veri- da analizzare per addivenire ad un corretta pro- fica bellica in quanto i 350 Km di linea di difesa, gettazione e realizzazione di un’opera di prote- realizzati sullo stile Maginot, ma con minore pro- zione: fondità, furono sconfitti dall’evolversi delle vicen- • individuazione della possibili minacce;

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Il proteggersi è insito nella natura umana. Così come nella preistoria si è cercato rifugio e pro- tezione nelle caverne, anche con il passare dei secoli nell’uomo è sempre rimasto l’istinto di proteggersi dal pericolo dietro un muro o sotto un riparo. L’opera di fortificazione non dovrà mai essere

Sopra. Vallo Atlantico: una casamatta. A destra. Vallo Atlantico - Ostacoli per lo sbarramento antisbarco.

• organizzazione delle opere in relazione all’or- ganizzazione tipologica e funzionale dell’infra- intesa come una convenzione assicurativa contro struttura che asservono; le minacce esterne ma solo come uno strumento • studio del terreno su cui realizzarle. utile a ridurre la capacità offensiva avversaria e ad Siffatto criterio non deve però costituire garan- aumentare le possibilità operative proprie. zia di risultato se non oggetto di periodica attività di verifica, in quanto mutano nel tempo i fattori Luca Schiavina da analizzare. Tenente Colonnello, in servizio presso l’Ufficio Demanio e Servitù Militari Linea Stalin: una casamatta. del 6° Reparto Infrastrutture TECHNE

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IL RECUPERO DELLE SALME DEI CADUTI ITALIANI DELLA CAMPAGNA DI GRECIA ANTHROPOS IL RECUPERO DELLE SALME DEI CADUTI ITALIANI DELLA CAMPAGNA DI GRECIA

Ingenti furono le perdite subite dal Regio Esercito Italiano durante la campagna di Grecia. Le conseguenti operazioni di recupero dei corpi dei caduti hanno riscontrato non poche difficoltà e ostacoli, ma sono state condotte con impegno e devozione per dare un’onorata sepoltura agli eroi di quelle battaglie.

La campagna di Grecia fu per l’impiego di uo- re sanitarie, 12 368 congelati. Considerando i mini e mezzi la prova maggiore sostenuta dal- decessi negli ospedali e i 21 153 militari italiani l’Esercito Italiano nella Seconda guerra mondiale, che rientrarono dalla prigionia, i morti quindi fu- superata solo da quella di Russia per il numero rono circa 18 000. In totale, le perdite assom- di morti. Le operazioni contro la Grecia, iniziate marono ad oltre 154 000 uomini in meno di set- con un dispositivo largamente insufficiente, ri- te mesi di cruenti combattimenti. Fra i caduti vi chiesero un impegno crescente che portò a furono anche ben 10 Colonnelli Comandanti di schierare nella primavera del 1941 in Albania reggimento di fanteria sui 59 schierati al fronte. due intere Armate (la 9a e l’11a) con otto Corpi Da parte greca, secondo documenti nel Ministero d’Armata. A confronto, in Russia operò al massi- della Guerra consultati durante il periodo di oc- mo un’Armata (l’8a) su tre Corpi d’Armata, men- cupazione, le perdite sull’intero fronte greco-al- tre il massimo spiegamento di forze raggiunto banese sarebbero state di 14 420 morti, 61 600 contro gli inglesi in Africa settentrionale alla fine feriti e 4 253 dispersi. Mancano dati precisi sul del 1940 non superò i tre Cor- numero dei congelati che fu pi d’Armata riuniti nella 10a stimato sicuramente superiore Armata. Sui campi di battaglia ri- ai 10 000. Terminato il con- I combattimenti furono molto “masti tutti in mano italiana, il flitto grazie all’intervento del- sanguinosi anche per la fiera Comando dell’11a Armata la Germania con l’appoggio resistenza opposta dalle trup- poté quindi iniziare la pieto- della Bulgaria, che costrinse in pe greche all’invasione. A loro breve tempo alla resa le forze volta, gli italiani dovettero op- sa opera di recupero delle greche sostenute dal Corpo di porsi con tutte le loro forze al- salme dei caduti spedizione britannico, le trup- la controffensiva ellenica del pe italiane poterono prima re- novembre 1940-febbraio 1941, ” cuperare le zone di confine al- che, invasa l’Albania, rischiava di buttare a mare banesi che erano state invase dai greci e poi oc- i presidi del Regio Esercito. L’inclemenza delle cupare ampie zone del territorio ellenico. Sui condizioni atmosferiche e il terreno di lotta im- campi di battaglia rimasti tutti in mano italiana, pervio, caratterizzato da rilievi anche elevati e il Comando dell’11a Armata poté quindi iniziare zone boscose quasi prive di vie di comunicazio- la pietosa opera di recupero delle salme dei ca- ne e di importanti centri abitati, ebbero un’ele- duti. Le cerimonie svoltesi nel giugno 1941 a vata incidenza nelle perdite fra i combattenti per Berat e a Sinanaj per l’inaugurazione dei cimiteri cause di malattia, di congelamenti agli arti e ri- monumentali di guerra, lì costruiti, hanno se- tardo di ospedalizzazione. Le perdite subite dal- gnato il termine dell’opera svolta dall’11a Arma- l’Esercito Italiano nel corso della campagna di ta per il risanamento dei campi di battaglia e per Grecia-Albania furono pertanto molto elevate: la sistemazione provvisoria dei cimiteri di guer- 13 755 morti, 50 874 feriti, 25 067 dispersi in ra. Il lavoro, svolto da circa 3 500 uomini in un gran parte catturati, 52 108 ricoverati in struttu- tempo relativamente breve, fu enorme come te-

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stimoniano gli oltre diecimila corpi di caduti re- Sopra. cuperati spesso in avanzato stato di decomposi- Il recupero di una salma. zione per il progredire della stagione calda e re- In apertura. so difficoltoso dal terreno aspro, montagnoso e Una Cerimonia di sepoltura di alcune salme. scarsamente dotato di rotabili e mulattiere. I ci- miteri provvisoriamente organizzati furono 162, di cui 73 di nuova costituzione, i quali furono loso, relativa alle complesse operazioni di recupe- abbelliti, nel prosieguo della presenza italiana in ro delle salme dei caduti in terra albanese e greca, Albania e Grecia, con vari monumenti e steli, svoltesi immediatamente dopo la conclusione del eretti dai compagni d’arme delle unità che ave- ciclo operativo contro la Grecia. vano combattuto in quei luoghi in ricordo dei lo- «Le direttive: in data 17 aprile 1941 la Direzione ro caduti. Il recupero delle salme fu esteso natu- di sanità della Intendenza Superiore Forze Armate ralmente anche a quelle dei caduti greci, a 1 300 Albania emanava le disposizioni per il risanamen- dei quali fu data degna sepoltura in appositi ci- to dei campi di battaglia. In effetti, fin dal marzo miteri distinti da quelli italiani. avevo provveduto ad impartire direttive per rego- Lo sforzo sostenuto per il recupero delle sal- lare la sistemazione dei cimiteri di guerra, per il me dei caduti comportò l’impiego di 73 Ufficiali riconoscimento ed inumazione dei Caduti, affi- medici, 40 Cappellani, 27 Ufficiali di altre Armi dando ai Comandi di Corpo d’Armata dipendenti e 3 426 Sottufficiali e militari di truppa di sanità il compito di organizzare ed effettuare i lavori. e varie Armi. I mezzi ed equipaggiamenti utiliz- Pertanto l’opera di bonifica era già stata iniziata zati furono: 32 automezzi, 250 muli, 200 quin- nei vari settori dell’Armata e proseguita con ala- tali di calce, 200 quintali di disinfettanti, 3 500 crità da parte del Personale addetto. Iniziatasi casse da morto, 5 000 croci, 550 paia di guanti l’offensiva finale, la celere avanzata delle nostre da reticolati e antipritici, 20 quintali di sapone. truppe ci portava rapidamente in quelle zone che Le salme italiane recuperate furono 2 976 e nei mesi precedenti erano state teatro di aspri e quelle greche 1 301. In totale le salme sepolte sanguinosi combattimenti e dove numerose erano in tutti i cimiteri dell’Armata furono 9 842. le salme rimaste insepolte. Ragioni di carattere Si riportano di seguito alcuni stralci della rela- morale e di doveroso omaggio verso i nostri glo- zione «Risanamento dei campi di battaglia e si- riosi Caduti, oltre a quelle di carattere igienico, stemazione cimiteri di guerra dell’11a Armata» a imponevano di provvedere con tutta urgenza alla firma del suo Comandante, il Generale Carlo Ge- tumulazione delle salme. L’opera di risanamento ANTHROPOS

101 - ANTHROPOS rale e fisico; • tumulare le salme possibilmente nei cimiteri preesistenti e dove ciò non fosse attuabile, raggrupparle in pochi cimiteri in vicinanza del- le rotabili, di facile accesso, di conveniente ubicazione; • adottare ogni cura e ogni accorgimento per il riconoscimento delle salme, con la diligente raccolta di tutti i documenti ed oggetti persona- li, consci del valore che esso ha, oltre che agli effetti statistici di un’esatta determinazione nu- merica delle perdite e quale doveroso tributo di riconoscenza verso coloro che hanno sacrificato la vita per la Patria, anche perché le tombe por- tassero indicazioni sufficienti e indelebili per l’individuazione dei Caduti; • inumare in distinti cimiteri le salme dei Caduti italiani e greci; • dare ai cimiteri una degna sistemazione, com- pletandoli con recinzioni, croci, targhette indi- cative; • costruire due grandi cimiteri presso i due prin- cipali Centri ospedalieri dell’Armata - di Berat e Sinanaj - dove di preferenza dovevano essere inumate le salme dei Caduti rispettivamente dell’VIII e del XXV Corpo d’Armata. Qualora ciò non fosse stato possibile, le salme avrebbero dovuto essere raccolte nei cimiteri di guerra già istituiti a Rehova, Vocopol, Turan, Glava, Arza di sotto ed altrove. Vietavo che, per comodità del momento, le salme recuperate fossero sepolte Costruzione di un piccolo Sacrario. isolatamente e senza cassa; • sistemare i cimiteri avanzati di guerra, dotan- doli di tutte quelle indicazioni atte a facilitare il già intrapresa doveva pertanto essere intensifica- ritrovamento e riconoscimento delle singole ta; necessitava particolarmente che venissero re- fosse, in collaborazione col Partito Fascista Al- cuperate le salme dei Caduti rimaste insepolte. In banese già esplicante una lodevole attività in conseguenza, provvedevo ad emanare, nel quadro proposito; degli intendimenti dell’autorità superiore, nuove e • effettuare una pronta e sollecita ricognizione di più precise direttive che, completando ed inte- tutto il fronte di battaglia per il rinvenimento grando quanto fino allora era stato disposto, for- delle salme. Inoltre, per la costituzione di nuovi nissero a tutti una guida e un orientamento sicuri cimiteri, predisporre con tempestivi accerta- per l’opera che si doveva svolgere. menti la scelta di località che, oltre a rispondere I criteri principali a cui si ispiravano tali direttive ai requisiti di idonea ubicazione e di natura fa- erano i seguenti: vorevole del terreno, fossero di facile accesso e • bonificare in maniera integrale e definitiva tutti i visibili ai passanti che, nel culto dei morti, po- campi di battaglia dei Corpi d’Armata IV-VIII- tessero rinnovare il tributo di omaggio ai glorio- XXV-Speciale, affidando a ciascuno di questi il si Caduti; risanamento della zona in cui aveva operato; • utilizzare, in caso di necessità, i cimiteri civili • assegnare ai lavori personale e mezzi, ricavan- locali, costituendovi settori militari, tenendo pe- doli dalle Sezioni di disinfezione, dagli ospedali rò sempre distinti i Caduti di guerra dai tumuli da campo e integrandoli con nuclei di militari dei civili e separate le salme dei militari dei vari dei reparti che avevano partecipato alle vari Eserciti, sia alleati che nemici; azioni di guerra e perciò pratici dei luoghi che • riunire in documenti grafici e descrittivi le notizie ne erano stati teatri. Particolare cura prescrive- relative ai cimiteri e alle salme dei Caduti in essi vo per la scelta di tale Personale, le cui caratte- inumate, con tutte le indicazioni atte a precisare ristiche precipue dovevano essere: energia, at- l’ubicazione dei tumuli, nome, grado, unità di ap- tività, spirito di sacrificio, alto rendimento mo- partenenza, epoca della morte dei singoli Caduti.

ANTHROPOS - 102 Stato Maggiore dell’Intendenza e la Direzione di Direzione la e dell’Intendenza Maggiore Stato sanità d’Armata provvedevano ad impartire ordi- impartire ad provvedevano d’Armata sanità ni esecutivi alle Direzioni di sanità dei Corpi dei sanità di Direzioni alle esecutivi ni L d’Armata IV-VIII-XXV-Speciale e a emanare le emanare a e IV-VIII-XXV-Speciale d’Armata norme tecniche per l’organizzazione del com- del l’organizzazione per tecniche norme ’ plesso lavoro che si doveva iniziare. La vasta e vasta La iniziare. doveva si che lavoro plesso o difficile organizzazione e la natura stessa delle stessa natura la e organizzazione difficile finalità da raggiungere, d’ordine morale e igieni- e morale d’ordine raggiungere, da finalità co, imponevano un sollecito inizio dei lavori. Allo lavori. dei inizio sollecito un imponevano co, r scopo di ottenere unità di indirizzo e imprimere e indirizzo di unità ottenere di scopo g ai lavori il desiderato grado di celerità, affidavo celerità, di grado desiderato il lavori ai al Colonnello medico Prof. Federico Bocchetti, già Bocchetti, Federico Prof. medico Colonnello al Direttore del Centro ospedaliero di Berat, il com- il Berat, di ospedaliero Centro del Direttore a pito di svolgere azione ispettiva e coordinatrice e ispettiva azione svolgere di pito di lavori. E la direzione di questi veniva affidata a affidata veniva questi di direzione la E lavori. di n una Commissione centrale presieduta dal Diret- dal presieduta centrale Commissione una tore di sanità di Armata e costituita dal Colon- dal costituita e Armata di sanità di tore i nello Bocchetti, dai quattro Direttori di sanità dei sanità di Direttori quattro dai Bocchetti, nello Corpi d’Armata e da alcuni Ufficiali medici del- medici Ufficiali alcuni da e d’Armata Corpi z l’Intendenza. Il Colonnello Bocchetti, sentito il sentito Bocchetti, Colonnello Il l’Intendenza. Direttore di sanità di Armata, impartiva per la per impartiva Armata, di sanità di Direttore z parte esecutiva, accentrava i mezzi concessi dal- concessi mezzi i accentrava esecutiva, parte l’Intendenza Superiore Albania e dall’Intendenza e Albania Superiore l’Intendenza a d’Armata e costituiva presso il Centro ospedalie- Centro il presso costituiva e d’Armata ro di Berat un Ufficio centrale a cui dovevano far dovevano cui a centrale Ufficio un Berat di ro z capo tutte le richieste e comunicazioni dei Diret- dei comunicazioni e richieste le tutte capo tori di sanità dei vari Corpi d’Armata. L’intero d’Armata. Corpi vari dei sanità di tori campo di battaglia dell’Armata fu suddiviso fra i fra suddiviso fu dell’Armata battaglia di campo i quattro Corpi d’Armata col già citato criterio di criterio citato già col d’Armata Corpi quattro o assegnare a ciascuno il tratto su cui aveva ope- aveva cui su tratto il ciascuno a assegnare rato; ogni zona di Corpo d’Armata, venne, a sua a venne, d’Armata, Corpo di zona ogni rato; n volta, suddivisa in un numero vario di sottozone di vario numero un in suddivisa volta, assegnate alle Divisioni secondo le caratteristi- le secondo Divisioni alle assegnate che topografiche del terreno. Ogni sottozona Ogni terreno. del topografiche che e venne affidata ad uno o più drappelli, secondo drappelli, più o uno ad affidata venne l’ampiezza e l’entità del lavoro da compiere, cia- compiere, da lavoro del l’entità e l’ampiezza : scuno di circa quaranta uomini al comando di un di comando al uomini quaranta circa di scuno Ufficiale di Arma combattente e diretto da un Uf- un da diretto e combattente Arma di Ufficiale ficiale di amministrazione e, in taluni casi, di Uf- di casi, taluni in e, amministrazione di ficiale sulla base di tali direttive, lo direttive, tali di base sulla ficiali di Arma combattente conoscitori della zo- della conoscitori combattente Arma di ficiali na e di guide. di e na servizio, vennero organizzate per ogni zona di zona ogni per organizzate vennero servizio, Corpo d’Armata: Corpo • Basi logistiche lungo le rotabili (una per Corpo per (una rotabili le lungo logistiche Basi • Per poter rapidamente e bene disimpegnare il disimpegnare bene e rapidamente poter Per • Centri logistici (in genere uno per Divisione); per uno genere (in logistici Centri • • Centri raccolta dislocati nelle zone da bonificare. da zone nelle dislocati raccolta Centri • d’Armata); sinfezione, opportunamente rinforzata e dotata di dotata e rinforzata opportunamente sinfezione, congrui quantitativi di mezzi; a ogni Centro logi- Centro ogni a mezzi; di quantitativi congrui stico, una Sezione sanità, con salmerie e materiali e salmerie con sanità, Sezione una stico, A ogni centro raccolta fu adibita una Sezione di- Sezione una adibita fu raccolta centro ogni A idonei; a ogni base logistica uno o due ospedali due o uno logistica base ogni a idonei; da campo, con automezzi, elementi vari dei servi- dei vari elementi automezzi, con campo, da zi, depositi di materiale sanitario, di falegnameria di sanitario, materiale di depositi zi, ed attrezzi. Tale organizzazione, mobile col pro- col mobile organizzazione, Tale attrezzi. ed cedere dei lavori di risanamento, ebbe attuazione ebbe risanamento, di lavori dei cedere La tomba di un caduto. un di tomba La più o meno estesa a seconda delle caratteristiche delle seconda a estesa meno o più gazzino fu Centro rifornitore di tutti i Corpi d’Ar- Corpi i tutti di rifornitore Centro fu gazzino particolari del terreno e dell’ampiezza delle varie delle dell’ampiezza e terreno del particolari mata per le necessità inerenti ai lavori di risana- di lavori ai inerenti necessità le per mata zone da bonificare. Presso il centro ospedaliero di ospedaliero centro il Presso bonificare. da zone mento. Sinanaj venne costituito un magazzino centrale magazzino un costituito venne Sinanaj con cementeria e falegnameria, e furono ivi ac- ivi furono e falegnameria, e cementeria con della inumazione delle salme rimaste insepolte ri- insepolte rimaste salme delle inumazione della centrati i materiali forniti dall’Intendenza Superio- dall’Intendenza forniti materiali i centrati velò subito che le sole Sezioni di disinfezione non disinfezione di Sezioni sole le che subito velò re Albania e da quella dell’11 quella da e Albania re erano assolutamente sufficienti. Prescrissi perciò Prescrissi sufficienti. assolutamente erano I che vi fosse adibito anche il Personale delle Se- delle Personale il anche adibito fosse vi che l zioni di sanità ripiegate e quello disponibile delle disponibile quello e ripiegate sanità di zioni

p e r s o n a l e : l’imponente compito del recupero e recupero del compito l’imponente Sezioni di sanità in esercizio, con un’organizza- con esercizio, in sanità di Sezioni zione idonea all’inquadramento dei vari drappelli vari dei all’inquadramento idonea zione e con l’ausilio di guide tratte dai reparti che ave- che reparti dai tratte guide di l’ausilio con e vano combattuto nei luoghi da risanare. Come ho Come risanare. da luoghi nei combattuto vano già detto, vennero costituiti per ogni Corpo d’Ar- Corpo ogni per costituiti vennero detto, già mata, vari drappelli al comando di Ufficiali di Ar- di Ufficiali di comando al drappelli vari mata, ma combattente, formati ciascuno da una quaran- una da ciascuno formati combattente, ma tina di militari di sanità, un Ufficiale medico, un medico, Ufficiale un sanità, di militari di tina Ufficiale di amministrazione, un Cappellano mili- Cappellano un amministrazione, di Ufficiale tare, aliquote di personale tratto dai reparti di reparti dai tratto personale di aliquote tare, truppa delle Divisioni di ciascun Corpo d’Armata. Corpo ciascun di Divisioni delle truppa Il personale venne accuratamente scelto tra quello tra scelto accuratamente venne personale Il che dava maggiore affidamento di possedere ele- possedere di affidamento maggiore dava che vate qualità di rendimento, di vigoria fisica e di e fisica vigoria di rendimento, di qualità vate alto senso del dovere, indispensabili per l’assolvi- per indispensabili dovere, del senso alto mento di un compito gravoso e di altissimo signi- altissimo di e gravoso compito un di mento 103 a Armata. Detto ma- Detto Armata. - ANTHROPOS Rivista Militare n. 6/2009 n. Militare Rivista

ANTHROPOS Cimitero di Caduti a Klisura (Grecia). que, che hanno provocato qualche incidente tra il Personale addetto all’opera di risanamento. La ri- cerca delle salme fu preceduta da un’accuratissi- ficato morale. Ufficiali, Sottufficiali, graduati, sol- ma perlustrazione del terreno. Furono di grande dati di tutte le Armi e Specialità sono stati ammi- utilità in questa opera la guida di Ufficiali com- revoli per lo slancio, il cameratismo, l’abnegazio- battenti conoscitori delle zone e l’attività, ispirata ne dimostrati nell’adempimento della difficile e ad alto senso di cristiana pietà, dei Cappellani mi- pietosa missione svoltasi in zone impervie, in litari. Rinvenute le salme si provvedeva al loro ri- condizioni ambientali difficili per l’altitudine e conoscimento. Con l’uso di guanti antipritici o da stato atmosferico avverso, con il pericolo sempre reticolato, di pinze e di forbici, fu possibile un’ac- imminente di gravi infezioni. Desidero in questa curatissima ricerca non soltanto del piastrino di sede ricordare in particolare modo l’attività, piena riconoscimento, ma anche di documenti contenuti di entusiasmo e di nobile abnegazione, svolta dal nelle tasche e non di rado cuciti nelle fodere degli Colonnello medico Prof. Virgilio De Bernardinis, indumenti. Tale opera di identificazione ha pre- Direttore di sanità di Armata e del Colonnello me- sentato sovente difficoltà non lievi per lo stato di dico Prof. Federico Bocchetti, citato, Direttore del avanzata decomposizione dei cadaveri e per la Centro ospedaliero di Berat. L’opera di questi due mancanza, in molti casi, del piastrino o di altri valenti Ufficiali, sanitari di chiara fama e uomini di documenti. Riconosciuta la salma, veniva steso il alto sentire, ha reso possibile il compimento, in verbale e l’atto di morte che era successivamente un tempo relativamente breve, di un’opera il cui perfezionato dall’Ufficiale di amministrazione. significato trascende i ristretti limiti materiali per Contemporaneamente, si eseguiva il trattamento assurgere a quello di sacra missione. a terra del cadavere con disinfettanti e deodoranti L’attuazione: le zone in cui si è svolta la com- e veniva poi adagiato in barella a cassettone e plessa opera di risanamento e di inumazione delle trasportato al Centro raccolta ove si trovavano le salme sono ben note; la loro configurazione to- casse giunte, scomposte, a dorso di mulo; casse pografica dice chiaramente quali siano stati i di- di legno foderato di cartone catramato con uno sagi, le fatiche a cui è stato sottoposto il persona- strato di calce e sabbia per assorbire il liquame. le. Le forti distanze, le lunghe disagevoli mulat- Sulla cassa veniva inchiodata una croce già prepa- tiere hanno, nella maggior parte dei casi, reso as- rata su cui erano apposti a vernice cognome, no- sai difficile e gravosa la traslazione delle salme. me e ove possibile, altri dati (reparto di apparte- Alle cause di disagio e di difficoltà già ricordate, nenza, data della morte, ecc.) atti a permettere la si devono aggiungere quelle rappresentate dal pronta ed esatta individuazione del Caduto. La pericolo dei proietti inesplosi, disseminati ovun- salma veniva infine trasportata al cimitero che

ANTHROPOS - 104 Rivista Militare n. 6/2009 doveva accogliere i Caduti di un dato settore ed nanaj, di fronte al settore del Golico, racchiude le ivi inumata. Le varie fasi dei lavori cui ho accen- salme dei Caduti del XXV Corpo d’Armata, mentre nato erano distintamente disimpegnate da appo- quelli di Derhmi e del Logorà accolgono le spoglie site squadre di ricercatori, incassatori, trasporta- dei Caduti del Corpo d’Armata Speciale. Ad essi si tori, zappatori. Non furono risparmiate le precau- affiancano altri 73 cimiteri di guerra di nuova co- zioni più rigorose sia per l’igiene e la salvaguardia stituzione che, con gli 89 preesistenti e sistemati, del Personale addetto ai lavori, sia per evitare er- custodiscono le salme dei 10 000 gloriosi Caduti rori nell’individuazione dei Caduti. Di solito, per dell’11a Armata. Ad esse vanno aggiunte le spo- agevolare i lavori, questi venivano iniziati nelle glie di 1 300 Caduti greci a cui la cavalleresca ge- prime ore del mattino, sospesi nelle ore più calde nerosità e l’alto spirito umanitario delle nostra e continuati a sera fino al limite di visibilità. In gente hanno dato onorata sepoltura in appositi considerazione del lavoro particolarmente gravo- cimiteri, doveroso riconoscimento del vincitore so e del disagio che ne conseguiva, ordinai che si verso un avversario che ha duramente e valorosa- largheggiasse nella distribuzione di generi di mente contrastato l’impeto irresistibile delle no- conforto al personale, dimostrando con questo, stre truppe. col tributo di parole di elogio e con la concessione Conclusione: in meno di due mesi di incessante, di premi in denaro ai più meritevoli, l’interessa- dura fatica, l’opera, nobile e pietosa, di dare ono- mento con cui il Comando dell’Armata seguiva gli rata sepoltura ai gloriosi Caduti dell’11a Armata sviluppi dell’opera intrapresa. Nella maggior parte ha avuto degno compimento. Ancora una volta la dei casi fu constatato che le salme dei nazionali morte ha dato, nella sua tragica realtà, la più elo- che si trovavano vicino alle linee nemiche ed entro di esse, in zone cioè facilmente accessibili per l’avversario, erano state private delle scarpe, Un Ufficiale alla tomba del figlio caduto. gambali, fasce gambiere, portafogli e oggetti per- sonali. Accanto ad esse non erano sparsi sul ter- reno portafogli aperti, documenti o altro che po- tesse far sospettare recenti rapine; era chiara in- vece la constatazione della sistematica spoliazio- ne delle salme da parte del nemico. Molti i cada- veri orribilmente mutilati da bombe di mortaio, specialmente agli arti inferiori; molti sventrati per ferite addominali; molti ancora con mortali ferite craniche. Non furono constatate, con assoluta certezza, sui cadaveri segni di sevizie o di mutila- zioni scientemente prodotte. Non sempre è stato possibile trasportare e sistemare in un unico cari- co le salme vicine; l’avanzato stato di putrefazio- ne e i conseguenti fortissimi miasmi da esse ema- nanti, la disseminazione di vermi che si produce- va durante il trasporto in barella, il numero non lieve di salme giacenti in zone impervie, specie sul Golico, per il recupero delle quali si dovette ri- correre all’impiego di un plotone rocciatori fornito dall’8° Alpini, hanno consigliato di adottare in ta- luni casi il sistema di riunire le salme in piccoli ci- quente e gloriosa testimonianza dell’eroismo del miteri separati, che venivano poi conveniente- soldato italiano: sulle quote più alte, sulle balze mente abbelliti, circondati di grossi sassi e recin- più impervie, nelle valli più anguste, ove la lotta tati con paletti di ferro e filo spinato. Ogni tumulo ha infuriato in tutta la sua epica grandezza. Dal ha la sua croce, e a tutti sovrasta in ogni cimitero numero e dalla posizione delle salme insepolte, una grande croce in legno. Sui tumuli dei Caduti scaturisce, chiara e incontrovertibile, la constata- identificati è stata apposta una targhetta metallica zione che i morti dell’Armata hanno inchiodato con il nome del Caduto e il reparto di apparte- inesorabilmente sulle montagne albanesi, in una nenza. Il cimitero di Berat accoglie nel suo sacro lotta aspra e violenta, un avversario agguerrito, monumentale recinto le salme dei Caduti del IV e potentemente armato e a tutto deciso pur di rag- VIII Corpo d’Armata. Questo cimitero, che è il più giungere gli agognati obiettivi. I nomi gloriosi del grande dell’Albania, offrirà a oltre 700 famiglie il Golico, del Trebescines, dello Scindeli, di Mona- conforto di versare una lacrima sulla terra che ri- stero, di quota 731, del Logorà, sono già conse- copre le spoglie dei loro Eroi. Il camposanto di Si- gnati alla storia, e si affiancano a quelli immortali ANTHROPOS

105 - ANTHROPOS del Carso, dell’Isonzo, del Grappa, del Montello e ultimata entro la metà di novembre del 1959, del Piave». consentì di concentrare a Durazzo le salme di 2186 Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che caduti italiani che affluirono a Bari nel gennaio del segnò la fine dell’occupazione italiana di Grecia e 1960. L’attività di recupero risultò particolarmen- Albania, e soprattutto dopo la fine della Seconda te difficile sia per la distruzione di molti dei cimi- guerra mondiale numerosi di questi cimiteri an- teri di guerra italiani operata dagli albanesi dopo darono distrutti e dispersi, così come tutti i segni l’8 settembre 1943, sia per le difficoltà logistiche della presenza militare dell’Italia in quei luoghi. di trasferimento nelle zone più interne del Paese, Solo nel maggio 1959 il Commissariato Generale raggiungibili molto spesso solo attraverso mulat- per le Onoranze dei Caduti in Guerra poté tornare tiere. A causa della mancanza di alberghi, il Ge- in Albania per il recupero delle salme dei caduti nerale Bandini dovette ricorrere sovente a una italiani che furono in seguito traslate nel Sacrario tenda da campo, mentre dopo il nolo di autovet- dei Caduti d’Oltremare di Bari, dove oggi riposa- tura locale, fu richiesta in Italia una camionetta no. A seguito dell’accordo diplomatico italo-alba- campagnola per migliorare le possibilità di trasfe- nese del 30 dicembre 1958, dopo lunghe e peno- rimento sulle disagevoli e sconnesse strade alba- se trattative preliminari, un rappresentante di nesi. Per molte delle salme recuperate in Albania Onorcaduti, il Generale Domenico Bandini, fu au- non fu possibile l’identificazione a causa della de- torizzato per un periodo massimo di due anni al vastazione dei cimiteri. Scrive a proposito Bandini recupero delle salme dei caduti italiani dai cimite- in una sua relazione: ri di Tirana, Scutari, Elbasan, Durazzo e Sinanaj. «Giorni fa, nel viaggio di ritorno da Sinanaj-Te- Le autorità albanesi avevano valutato la presenza peleni, mi sono fermato a lungo fra Ponte Dragoti di circa 27 000 salme, mentre secondo le stime e Klisura, a 10 km da quest’ultima per un’attenta italiane la cifra doveva essere ridotta a 20 000. Da ricognizione del cimitero militare di quella locali- questo numero doveva essere dedotto quello del- tà. Purtroppo, tutto distrutto, tutto raso al suolo e le salme del cimitero militare di Tirana ritirate e terreno ritornato a pascolo come un tempo; esi- trasferite in Italia alcuni anni stono solo i ruderi dell’altare e addietro, a cura del Partito Co- vasta piattaforma dell’altere e munista Italiano, perché di ex Ancora una volta la morte dell’ampia scalinata di accesso partigiani. Ai caduti del conflitto “ha dato, nella sua tragica re- alla stessa. Il, caratteristico italo-greco dell’ottobre 1940- abbassamento del terreno nei aprile 1941 si dovevano ag- altà, la più eloquente e glo- singoli punti, consentirà, per giungere, infatti, le perdite su- riosa testimonianza dell’eroi- circa 200 tombe, di poter ini- bite durante le operazioni di smo del soldato italiano ziare lo scavo, alla ricerca delle controguerriglia condotte dagli salme, con la quasi sicurezza italiani contro i patrioti albanesi ” di trovarle senz’altro; per le ri- soprattutto tra la fine del 1942 ed il 1943 e la manenti tombe, nessun segno di sorta». successiva fase di resistenza italiana all’aggres- A Tirana era andata anche peggio con le salme sione tedesca dopo la dichiarazione dell’armisti- di circa 800 caduti italiani esumate e ammassate zio con gli anglo-americani. Alcuni reparti italiani in una fossa comune per lasciare spazio al cimite- proseguirono la lotta contro i tedeschi unendosi ro musulmano. Scrive ancora Bandini: alle file partigiane albanesi, mentre pochi altri, «Penso evidentemente con infinita, profonda tri- che non erano fuggiti in Italia o internati in Ger- stezza alla disperazione delle madri e delle fami- mania, scelsero di passare ai tedeschi. Se dei ca- glie tutte dei caduti, quando apprenderanno lo duti italiani prima dell’8 settembre 1943 era noto scempio perpetrato qui a Tirana, in dispregio di il luogo di sepoltura e si disponeva in Italia della ogni legge umana e civile, dei resti mortali dei loro mappa precisa dei cimiteri di guerra, per quelli valorosi congiunti. Osservando per tanti giorni, col uccisi dai tedeschi e dai partigiani dopo l’armisti- cuore sanguinante di italiano e di vecchio soldato, zio nella gran parte dei casi non si era a cono- quell’ammasso enorme ed informe di povere ossa, scenza della sorte delle salme, che erano state mi è venuto sovente spontanea, nella mia fede di seppellite in fosse comuni o peggio lasciate inse- cattolico, un’umile, quanto ardente preghiera al- polte. Il Generale Bandini, esperto dell’Albania per l’Altissimo per la pace eterna delle anime benedet- avervi operato quale Capo Ufficio Informazioni te dei gloriosi caduti e, se possibile, di pentimento dell’11a Armata, sbarcò a Tirana il 5 maggio 1959 e di perdono, per i tristi autori di tanto misfatto». e accompagnato da un delegato albanese della I poveri resti dei caduti, dopo il lavaggio con ac- Direzione Generale dell’Economia Comunale, tale qua e alcool svolto presso il deposito di Durazzo e Sig. Petrit Ciacheri, iniziò la propria attività il 15 la loro benedizione ad opera dell’unico sacerdote dello stesso mese, ricorrendo a manodopera loca- cattolico di quella città, furono riposti prima in sac- le per i lavori di scavo. La prima fase dei lavori, chetti di nylon e in seguito in cassette piombate

ANTHROPOS - 106 Rivista Militare n. 6/2009

Cerimonia di sepoltura di un Caduto. gio presso la popolazione per sottrarsi alla cattura tedesca. Da una situazione dell’11a Armata del- l’aprile 1942 risultavano ben 24 cimiteri in territo- della capacità di cinque salme. Al termine di ogni rio greco con 1 085 salme. Al 31 agosto 1942 i ci- attività di scavo, il delegato di Onorcaduti provve- miteri di guerra italiani erano saliti a 38 con esclu- deva a stilare un «verbale di esumazione» e a rac- sione di quelli presenti nelle isole del Dodecaneso. cogliere in singole «buste ricordo» gli oggetti per- Le operazioni di esumazione condotte negli anni sonali eventualmente rinvenuti sulle salme. ’50 furono portate a termine col contributo di gui- In Grecia il recupero delle salme e la loro trasla- de dell’Esercito greco e di operai e tecnici di due zione in Italia iniziò prima, già a partire dal dicem- ditte italiane ingaggiate da Onorcaduti. I cimiteri in bre 1952, ad opera del Capo Delegazione di Onor- Grecia risultarono in condizioni migliori di quelli in caduti Colonnello Eraldo Pallotta con la collabora- Albania e ciò accrebbe la percentuale dei corpi zione di alcuni Cappellani: padre Giovanni Raso, identificati. Ad esempio, nelle esumazioni presso il padre Raffaele Bassi, Don Duilio Capozzi e Don cimitero di Corinto, ben 85 su 87 salme furono Luigi Ghilardini. Gran parte dei resti dei caduti fu- identificate grazie anche al rinvenimento di alcuni rono tratti dai cimiteri di guerra allestiti dalle trup- piastrini di riconoscimento e di fogli contenenti le pe italiane nel corso dell’occupazione della Grecia. generalità del Caduto, racchiusi in bottiglie sigilla- Tali cimiteri, sparsi un po’ su tutto il territorio el- te. Nel 1952 le esumazioni iniziarono dall’isola di lenico, raccolsero i prigionieri italiani deceduti in Cefalonia per estendersi l’anno successivo al terri- mano greca e i corpi dei Caduti negli scontri con la torio continentale greco. Nel 1954 le esumazioni guerriglia greca e quelli dei morti per cause diver- interessarono anche le altre isole (Creta, Lero, se (malattia, incidenti) nel periodo compreso tra Coo, Scarpanto) e la parte orientale della Grecia in l’aprile 1941 e il settembre 1943. In fosse comuni zone particolarmente impervie raggiungibili spes- furono invece raccolti i caduti nelle operazioni so solo con i muli e in parte ancora inaccessibili contro i tedeschi condotte soprattutto da reparti perché estesamente minate durante la guerra civi- della Divisione «Pinerolo» a fianco dei partigiani le del 1947-1949. dopo l’8 settembre 1943 e i morti della stessa Grande Unità nel successivo periodo di prigionia in Roberto Di Rosa mano degli insorti greci. Anche i cimiteri civili gre- Tenente Colonnello, ci contenevano numerose salme di militari italiani in servizio presso l’Ufficio Storico sbandatisi dopo l’armistizio e che trovarono rifu- dello Stato Maggiore dell’Esercito ANTHROPOS

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L’IMBOSCATA DI TEUTOBURGO ANTHROPOS L’IMBOSCATA DI TEUTOBURGO Considerazioni sull’attualità di uno scontro di duemila anni fa

Le errate valutazioni di Augusto e dei suoi consiglieri, le scelte avventate di Varo, la mancanza di un’ade- guata attività di ricognizione ed esplorazione e le carenze in ambito di Comando, Controllo e Comunicazio- ne determinarono una delle più clamorose sconfitte subite dall’esercito romano. L’analisi di una battaglia di duemila anni fa può essere di grande insegnamento oggi soprattutto quando si opera su terreni difficili, lontano dalla Madrepatria, a contatto con culture diverse.

Con la vittoria del 30 a. C. su Antonio e Cleopa- sidio dell’Italia e un numero di unità ausiliarie tale tra, Ottaviano era diventato l’incontrastato padro- che gli effettivi eguagliassero il totale dei legiona- ne del mondo romano. Il 13 gennaio del 27 a. C. ri. L’Imperatore utilizzò ben presto l’Esercito per il Senato gli riconobbe legalmente la preminenza eliminare i territori che facevano da soluzione di politica e il cognomen di Augusto, a riconosci- continuità con i possedimenti dell’Impero in Euro- mento della sua capacità di agire per il bene dello pa, come l’attuale Valle d’Aosta o la Spagna set- Stato con il favore degli dèi. Tra le varie iniziative tentrionale. Nel 17 a. C. i guerrieri della tribù ger- intraprese, Ottaviano ridusse il numero delle Le- manica dei Sigambri entrarono in Gallia, dove gioni da 50 a 28, creò nove Coorti pretorie a pre- sorpresero e sconfissero il legato Marco Lollio al Comando della V Legione Alaudae. A causa di questo episodio, Augusto si trasferì l’anno suc- cessivo sul Reno e decise di passare da una stra- tegia difensiva a una offensiva ai danni dei Ger- mani. Innanzitutto vennero edificate quattro basi legionarie per controllare il basso e medio corso del fiume (Vectio, Vetera, Novaesium e Mogontiacum); in seguito volle rendere sicura la zona tra il versante settentrionale delle Alpi e i territori intorno al corso superiore del Danubio. Gli eserciti romani, abilmente guidati da Tiberio e Druso, figliastri dell’Imperatore, sconfissero e as- soggettarono i popoli degli attuali Alto Adige, Svizzera, Austria e Baviera meridionale. Poi fu la volta della Germania: tra il 12 e il 9 a. C. Druso condusse una serie di campagne vittoriose contro le tribù germaniche e costruì più di cinquan- ta forti nel territorio dei barbari, raggiungendo il fiume Elba. Alla sua morte per una caduta da caval- lo, il fratello Tiberio assunse per i successivi due anni il Comando del fronte renano e sconfisse nu- merose popolazioni nemiche. In seguito, nacquero

A sinistra. I Germani, condotti da Arminio, travolgono le legioni romane di Varo. In apertura. I Germani della tribù di Cherusci attaccano i soldati ro- mani nella selva di Teutoburgo.

ANTHROPOS - 110 Rivista Militare n. 6/2009

dei dissapori tra l’Imperatore e il suo figliastro, ziarono a introdurre leggi e costumi civili; vennero quindi il Generale se ne andò in volontario esilio a costruite anche nuclei di città, come risulta da re- Rodi. Nel frattempo le operazioni militari prosegui- centi scoperte archeologiche a Waldgirmes, presso rono: nel 3 a. C. Domizio Enobarbo (nonno del fu- Giessen. Tuttavia, per rendere sicura definitivamen- turo Imperatore Nerone) raggiunse nuovamente te la Germania, occorreva abbattere il regno dei l’Elba e stipulò dei trattati con le genti che abitava- Marcomanni, che Maroboduo aveva creato in Boe- no oltre il fiume; inoltre, costruì i mia, da dove controllava il corso pontes longi, strade di tronchi superiore dell’Elba e la valle del che servivano ad agevolare il ...per rendere sicura defi- Meno. Nel 6 d. C. dodici Legioni, passaggio delle truppe nelle zo- “nitivamente la Germania, divise in due colonne conver- ne paludose tra l’Ems e il Weser, occorreva abbattere il regno genti, agli ordini di Tiberio e proprio nella regione dove abita- dei Marcomanni, che Maro- Senzio Saturnino, iniziarono una va la tribù dei Cherusci, che sarà manovra a tenaglia con obiettivo la protagonista della disfatta di boduo aveva creato in Boe- la Boemia; ma ad appena cinque Teutoburgo. Nel 4 d. C. Tiberio, mia, da dove controllava il giorni dal congiungimento dei dopo essersi riconciliato con il corso superiore dell’Elba e due contingenti, giunse la noti- patrigno, riprese il Comando la valle del Meno zia di una violenta rivolta in Illi- delle Legioni renane e in due an- ria e Pannonia. Poiché la stessa ni di campagne sottomise i bar- ” Italia poteva essere minacciata bari della Germania nord-occidentale; è proprio a dagli insorti, i Romani stipularono una frettolosa questo periodo che risale l’arruolamento di un con- pace con Maroboduo e Tiberio assunse il Comando tingente di Cherusci nell’Esercito romano. L’intera delle operazioni contro i ribelli, in una guerra che lo regione sembrava ormai pacificata e i Romani ini- avrebbe tenuto impegnato per tre anni. Nel 7 d. C. ANTHROPOS

111 - ANTHROPOS venne nominato Legato della Germania il nobile Pu- sguardo». Arminio, il cui vero nome era probabil- blio Quintilio Varo. Questi era imparentato alla lon- mente Segifreduz, aveva forse partecipato alla parte tana con Augusto e aveva ricoperto importanti inca- iniziale della guerra in Illiria, dove aveva imparato le richi politici; in particolare, mentre era Governatore tecniche di battaglia romane, e non è escluso che della Siria, aveva soffocato energicamente un’insur- sia stato proprio in quelle circostanze che abbia rezione degli ebrei in Giudea, distruggendo anche la concepito il piano per sconfiggere le Legioni: infatti, città di Emmaus. Tuttavia, era più un esperto di presso Belgrado, una parte dell’Esercito imperiale questioni giuridiche che un Comandante militare, e era stata intrappolata in una zona di rilievi boscosi e lo storico romano Velleio Patercolo, che lo aveva aveva rischiato l’annientamento. Nell’8 d. C. Armi- conosciuto, lo descrisse come un uomo «di indole nio, a causa della morte del padre, tornò presso il mite, di carattere tranquillo, piuttosto tardo nel cor- suo popolo per reclamare il ruolo che gli spettava. po come nella mente, avvezzo più alla vita tranquil- Però non era sufficiente l’appartenenza alla stirpe la del campo che alle campagne di guerra». Varo reale per ottenere la supremazia in una tribù ger- seguì probabilmente le istruzioni di Augusto, quan- manica, occorreva anche l’appoggio della maggio- do cercò di creare un clima di collaborazione e di fi- ranza dei guerrieri. Proprio per conquistarne il con- ducia con i Germani, specialmente con i Cherusci, senso, il giovane Principe doveva raggiungere un per mantenere tranquillo il territorio tra Reno ed El- grande prestigio e così iniziò a complottare per ba. Ma molti Capi dei barbari non tolleravano la cacciare i Romani dalla Germania. Tuttavia tra i bar- sottomissione a Roma, perché volevano ripristinare bari esisteva anche un partito filo-romano che, la loro precedente supremazia presso le tribù. Il più presso i Cherusci, era capeggiato dal nobile e an- insofferente di tutti era Arminio, un giovane Princi- ziano Segeste. Questi provava anche una forte av- pe dei Cherusci, che aveva militato con i suoi guer- versione verso Arminio, perché gli aveva rapito e rieri agli ordini di Tiberio. Grazie alle sue imprese, poi sposato la figlia Tusnelda, promessa ad un altro aveva ottenuto la cittadinanza romana e la dignità uomo. Però il giovane Principe, grazie ai suoi tra- equestre e Velleio Patercolo, che lo aveva conosciu- scorsi di ausiliario e alla cittadinanza romana, entrò to bene, lo descrisse come «un giovane di nobile astutamente nelle grazie di Varo, che si abituò a fi- stirpe, valoroso, sveglio di mente, pronto d’intelli- darsi ciecamente di lui. Ormai ottenuta confidenza genza più di quanto possa esserlo un barbaro (...), con l’anziano Governatore, Arminio lo convinse che, che mostrava fierezza d’animo nel volto e nello per il ritorno negli accampamenti invernali sul Reno,

ANTHROPOS - 112 XIX Legione,seiCoortiausiliarieetre quando ilGovernatore,allatestadellaXVII,XVIIIe bilmente unamattinadimetàsettembredel9d.C. giura, ilRomanononvolleconvincersi.Eraproba- quando SegestesvelòaVaroiparticolaridellacon- «rimproverò loro persino il fatto di creare inutil- creare di fatto il persino loro «rimproverò re, maquesti,secondolostoricoDioneCassio, nio ecercaronodimettereinguardiailGovernato- Ufficiali romaninonmostraronofiduciaversoArmi- di numerosepopolazionigermaniche.Alcunialti ne controRoma,stringendoalleanzeconvariCapi pe barbaroavevaorganizzatodamesil’insurrezio- bù dellaGermaniasettentrionale.Inrealtà,ilprinci- itinerario, perreprimerelarivoltadiunapiccolatri- fosse necessariofareunadeviazionedalconsueto da operedideforestazione.L’Esercitoiniziòaper- tro dellecampagnediguerraenonerastatatoccata era unaregioneboscosachenonmaistatatea- margini inferioridellapianacentroeuropea;questa catena dialturedispostainsensolatitudinaleai lambirono ilWiehngerbige,una dal Capocherusco.IRomani fantomatica ribellioneannunciata di Teutoburgo,persoffocarela però anord-ovest,versolaselva giorni dimarcialacolonnapiegò destra delReno;dopocinque verso laLippe,unaffluentedi zialmente iRomanisidiressero e damoltiCapigermanici.Ini- perché eraaffiancatodaArminio la colonnaordinatacomeintempodipace,anche deva diattraversareunterritorioamico,mantenne rendevano lamarciapiùfaticosa.PoichéVarocre- schiavi eschiave,prostitute,tutticondeiveicoliche soldati conifigli,mercantilelorofamiglie, gevano peròmigliaiadicivili:eranoledonnedei era fortedicirca18000uomini,aiqualisiaggiun- città diHamelnperdirigersiversoilReno.L’Esercito leria, lasciòl’accampamentoestivopressol’attuale mente scompiglio e di calunniare i germani» i calunniare di e scompiglio mente Armi romane rinvenute presso la selva di Teutoburgo. di selva la presso rinvenute romane Armi “ t t R q p e a u e o Alae r c r m e r P d c e s a o a i n t di caval- t r a n

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i a e c di, ibarbaririprendevano gliattacchi;mentrequan- Quando iRomanisiaddentravano fraboschiepalu- i Germaniimpegnatisaranno staticirca30000. dalla speranzadifarebottino; allafinedegliscontri, correre nellesueschierenumerosiguerrieri,spinti avanzava inordinedibattaglia,Arminiovedevaac- Mentre l’Esercito,ancoraflagellatodallapioggia, abbandonare ebruciareicarripiùingombranti. marcia nellastessadirezione,ancheseprimafece di Arminioeperquestoilgiornodopocontinuò la Governatore credevaancoradicontaresullafedeltà fece erigerel’accampamento.Presumibilmente il nuarono adarrancarenelfangofinchè,asera,Varo battente eunostillicidiodiattacchi,iRomaniconti- presso, protettidallaboscaglia.Sottounapioggia taccanti siritiravano,perpoiseguireilnemicoda quando incontravanounafermaresistenza,gliat- nerabili, dovec’eranomolticivilieilcarriaggio; del terreno,iniziaronoadattaccareisettoripiùvul- profittando delleproibitivecondizionideltempoe paese diSchwagstorfiprimigruppibarbari,ap- perdere coesioneeasfilacciarsi.Pressol’attuale villaggi, diederoinizioallosterminiodeipiccolipre- di andarearadunareiloroguerrierima,giuntiai nato lacolonnaprimadelladeviazione,conscusa procedere. ICapidellacongiuraavevanoabbando- cespugli ecolmarebucheperpermettereaicarridi dovettero attardarsiadabbatterealberi,sradicare correre unsentierostrettoeirregolareisoldati Teutoburgo. di dell’imboscata momento Un ” s e r

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n n - e i colonna inmarciacheiniziòa e itronchichecadevanosulla ro diventatounpantano,irami dalle alturecircostanti,ilsentie- renti difangochescendevano iniziarono alottarecontrotor- sarono. IRomani,rimastisoli, il qualeleguidediVarosieclis- serie difortitemporali,durante tempo scoppiòilprimodiuna sidi romanilàdislocati.Nelfrat- 113 - ANTHROPOS Rivista Militare n. 6/2009 n. Militare Rivista

ANTHROPOS do avanzavano su terreno aperto, i Germani si limi- tavano a seguire la colonna senza fare nulla. Giunto in una località sgombra da alberi, Varo fece schiera- re i reparti per offrire battaglia, ma Arminio non volle accettarla. Partiti da quel luogo, i Romani si ri- trovarono su un terreno difficile e sotto l’attacco del nemico, e fu in questa fase che subirono le perdite maggiori. Presso l’altura di Kalkriese, non molto lontana dall’attuale borgo di Bramsche, Arminio aveva fatto erigere un vallo parallelo al sentiero percorso dal nemico; dietro di esso i Germani pote- rono bersagliare gli avversari da posizioni relativa- mente sicure; inoltre, i soldati romani si trovarono stretti tra il bosco e una grossa palude e non riusci- rono a reagire adeguatamente. Sul far della sera i superstiti costruirono un simulacro di accampa- mento, dove trascorsero una notte insonne. Il gior- no dopo, mentre i resti dell’Esercito stavano avan- zando, si abbatterono su di loro una pioggia violen- ta e un forte vento. I barbari iniziarono l’attacco fi- nale e i soldati non furono più in grado di opporre una resistenza organizzata. Le singole frazioni della colonna, impacciate dai civili terrorizzati e flagellate dal maltempo, vennero circondate e annientate in sequenza; per non cadere prigioniero, Varo si suici- dò, imitato da molti Ufficiali e soldati romani. Men- tre alcuni reparti continuavano a battersi con la for- za della disperazione, il Comandante della cavalleria Vala Numonio fuggì con i cavalieri superstiti, ma Monumento ad Arminio eretto a Detmold, nella foresta cadde in un’altra imboscata e morì con quasi tutti i di Teutoburgo. suoi uomini. I soldati caduti furono circa 15 000, mentre i prigionieri oltre 2 000 e i fuggitivi poche centinaia; le perdite degli assalitori non sono quan- e la sua testa tagliata fu portata ad Arminio, il quale tificabili, ma certamente molto inferiori a quelle ro- la esibì davanti ai guerrieri esultanti e poi la spedì a mane. I barbari uccisero subito i bambini e le donne Maraboduo come prova della sua vittoria. Nei giorni anziane e poi scelsero gli Ufficiali e i legionari da seguenti quasi tutte le fortezze romane a oriente sacrificare ai loro dèi. Il cadavere semicarbonizzato del Reno vennero conquistate; solo Aliso (Haltern) di Varo venne rinvenuto in una fossa poco profonda sulla Lippe respinse gli assalitori, ma venne in se- guito evacuata dal suo Comandante Claudio Cedi- cio. La notizia della disfatta di Teutoburgo giunse a Arminio incita le sue tribù all’attacco. Roma cinque giorni dopo che Augusto aveva rice- vuto la comunicazione della vittoria sui ribelli della Pannonia e dell’Illiria. Lo storico Svetonio narra che l’Imperatore prese il lutto e che talvolta batteva la testa contro le porte gridando: «Varo, rendimi le mie Legioni!». In seguito Augusto bandì una leva straordinaria, arruolò anche i liberti, richiamò i ve- terani e inviò Tiberio sul Reno per rafforzarne le di- fese, ma morì cinque anni dopo senza aver potuto vendicare la sconfitta. Fu proprio allora che Germa- nico, nipote del nuovo Imperatore Tiberio, entrò in Germania con otto Legioni e condusse tre anni di campagne sanguinose contro Arminio. Il giovane Generale devastò i territori del nemico, recuperò due delle Aquile legionarie perdute, catturò Tusnel- da con il figlio Tumelico e sconfisse la coalizione di tribù guidate dal principe cherusco a Idistaviso; tut- tavia, lo zio gli ordinò di cessare la guerra, perché la

ANTHROPOS - 114 Rivista Militare n. 6/2009

Monogramma di Quintilio Varo rinvenuto su una mone- ta a Teutoburgo.

barbara Germania non valeva le spese effettuate per assoggettarla. Così il Reno divenne la frontiera defi- nitiva tra il mondo latino e quello germanico, con conseguenze che si ripercuotono ancora oggi. Ar- minio, che venne assassinato pochi anni dopo in una congiura di famiglia, avrebbe voluto costruire una Germania unita; riuscì solo a creare un’Europa divisa. Anche in una battaglia di duemila anni fa e che portò a conseguenze che si sono ripercosse nei secoli, è possibile trarre insegnamenti utili per i no- stri giorni. Benché non si conoscano le cause del di- sastro nei minimi dettagli, soprattutto per la scom- parsa dell’opera di Plinio il Vecchio sulle guerre germaniche, si è in grado di analizzare le ragioni avrebbe dovuto suggerirgli di prendere qualche della disfatta. Innanzitutto i principali responsabili precauzione. Alcuni dei militari di professione cer- sono Augusto e i suoi consiglieri: stava a loro com- carono di indurlo ad agire con circospezione, ma prendere il grado di sottomissione delle popolazioni probabilmente furono pochi, perché è presumibile germaniche e agire di conse- che la maggioranza preferisse guenza; il fatto che avessero conformarsi alle decisioni di Va- scelto un giurista e non un mili- La fiducia nella rapida ro- ro, per non mettere a repenta- tare per governare i territori tra “manizzazione dei Germani glio la propria carriera inimican- Reno ed Elba dimostra che ave- rivela che a Roma non ave- dosi un uomo influente. Anche vano commesso un grave errore vano capito la vera indole e durante l’avanzata nella selva di di valutazione. La fiducia nella Teutoburgo furono commessi rapida romanizzazione dei Ger- la mentalità dei barbari. errori che potevano essere evi- mani rivela che a Roma non ave- Malgrado questo, non è tati con un po’ di avvedutezza: vano capito la vera indole e la possibile nascondere che le migliaia di civili e buona parte mentalità dei barbari. Malgrado Varo sia stato colpevole di delle salmerie potevano essere questo, non è possibile nascon- avventatezza e negligenza indirizzate verso il Reno prima dere che Varo sia stato colpevole della fatale deviazione, magari di avventatezza e negligenza. ” accompagnate da una scorta; Balza agli occhi l’inadeguatezza del servizio di in- l’avanzata in una regione sconosciuta non venne formazioni del Governatore, il quale poneva fiducia preceduta da un’adeguata attività di ricognizione ed esclusivamente negli informatori autoctoni; eppure esplorazione; una volta subiti i primi attacchi e in non volle ascoltare Segeste, mentre la prudenza considerazione delle avverse condizioni atmosferi- che, al Governatore non venne in mente di effettua- re una ritirata o, in alternativa, di innalzare un ac- La selva di Teutoburgo, dove furono massacrate le tre campamento fortificato, nel quale riorganizzarsi e legioni di Varo. poter respingere in sicurezza gli assalti del nemico, secondo una consolidata tradizione militare roma- na. Le carenze nell’ambito del Comando, Controllo, Comunicazione e Informazione, trasformarono quello che, almeno nel primo giorno di scontri, po- teva essere giudicato un rovescio locale in una sconfitta strategica con ripercussioni di portata sto- rica. Sicuramente l’analisi della clades variana può insegnare a tutti come non si deve agire quando si è al Comando di reparti impegnati in territori lontani dalla madrepatria, operanti su un terreno difficile e presso popolazioni dalla mentalità molto diversa da quella propria.

Umberto Bardini Cultore di Storia Militare ANTHROPOS

115 - ANTHROPOS LA SEZIONE MOTONAUTICA DEL CENTRO SPORTIVO DELL’ESERCITO

La Motonautica agonistica dell’Esercito è nata sti nella classifica del girone Nord. Da segnalare, dall’entusiasmo di due «pontieri», il Maggiore in quell’occasione, la vittoria del Maggiore Giorgio Merli e il Maresciallo Ordinario Troglio del 2° reg- Merli, che trionfò nella categoria DU (700 cc) del gimento genio pontieri di Piacenza. Assecondati Raid laureandosi campione italiano di categoria. anche dal Colonnello Mario Correale Santacroce, Gli anni ’50, dunque, costituirono gli albori di allora Comandante di reggimento, i due piloti si questo sport di «nicchia», che connota tradizio- iscrissero alla Motonautica Associazione Piacenza nalmente il 2° reggimento, i cui «pontieri» vantano a cui diedero il primo titolo tricolore (Merli, 1960) una profonda esperienza di navigazione fluviale e e con cui stabilirono quel legame bellissimo di lagunare: sono gli anni dell’entusiasmo e delle amicizia e collaborazione che il passaggio al Cen- iniziative portate avanti da pochi appassionati tro Sportivo Esercito (C.S.E.), come «Sezione Mo- che, pur non disponendo di finanziamenti ade- tonautica», non solo non limitò, ma strinse con il guati, cercarono di inserirsi nell’attività motonau- passare degli anni. La Sezione Motonautica C.S.E. tica agonistica nazionale e successivamente anche si costituì nel 1961, assumendo via via una for- internazionale. mazione più consistente e organizzata, pur man- Nel 1957, il Campionato Italiano Motonautico fu tenendo quell’aspetto prettamente dilettantistico articolato in due gironi, di dieci gare ciascuno, che l’ha sempre distinta. uno al Sud e uno al Nord. I concorrenti dovevano partecipare, per essere ammessi alla classifica ge- nerale, ad almeno sei gare nel girone di apparte- I PILOTI CON LE «STELLETTE» nenza e ad almeno due nell’altro. La squadra del reggimento si classificò al 2° e 3° Per la prima volta, nel 1957 il 2° Reggimento posto del Campionato Nazionale. I due equipaggi genio pontieri prese parte al Campionato Italiano disponevano di due scafi fuoribordo della classe Motonautico, a seguito dell’ottimo piazzamento al DU (sino a 700 cc di cilindrata), acquistati con as- Raid Motonautico Pavia-Venezia dei due scafi del segnazioni ottenute dallo Stato Maggiore del- reggimento, il 29 maggio 1957, ai primissimi po- l’Esercito e immatricolati e stazzati dalla Federa- zione Italiana Motonautica (F.I.M.). La competizione di Como del 6 ottobre 1957 fu Scafi da competizione classe DU 700. Hanno partecipa- la più dura della serie: le acque del lago e la lun- to ai raids Pavia-Venezia durante gli anni '60-'70. ghezza del percorso misero a durissima prova pi- loti e scafi; dei 60 equipaggi partiti, delle catego- rie fuoribordo sport, solo 8 giunsero al traguardo e, tra essi, quelli del reggimento che si piazzaro- no al 3° e 4° posto. Alla consegna dei premi, i presenti applaudirono con calore, dimostrando un sincero affetto agli equipaggi militari. Non di rado poi, prima delle gare, una folla si radunava vicino agli scafi, attira- ta dal Tricolore e dal nominativo del reggimento dipinti sugli scafi stessi. Si trattava di militari in congedo, che avevano piacere di rivedere ex com- militoni o si avvicinavano per pura curiosità. Nel 1959, il regolamento prevedeva, a modifica di quanto stabilito negli anni precedenti, che i due gironi Nord e Sud fossero articolati ciascuno su 6

RUBRICHE - 116 Rivista Militare n. 6/2009

LA MOTONAUTICA

Le origini della Motonautica risalgono alla fine del secolo XIX; gia nel 1889 viene presentato, all’Esposizione Univer- sale di Parigi, il primo modello di imbarcazione dotato di motore Daimler. Qualche anno dopo, nel 1892, l’americano Newman compie la prima traversata dell’Oceano Atlantico con un’imbarcazione di 11 metri dotata di motore a benzi- na. Nel 1903, Lord Harmsworth crea la prima competizione di Motonautica, denominata British International Trophy (detta anche Harmsworth Trophy). L’anno successivo, in America, nasce l’American Power Boat Association Challenge Cup (Gold Cap). Tra gli altri avvenimenti importanti, ricordiamo il Campionato Mondiale Entrobordo Corsa da 12 litri (1938) e il campionato mondiale Off-shore Classe I (1966). La Federazione italiana Motonautica nasce invece a Milano nel 1923 ed ebbe come primo Presidente Ferdinando di Savoia Principe di Udine. Re, Principi, poeti, personaggi di spicco della politica e dell’economia hanno praticato e dato lustro a tale disciplina. Le foto del Principe Umberto di Savoia, del poeta d’Annunzio, del Marchese Dal Pozzo, del Conte de Sangro, di Guglielmo Marconi, persino del Duce Benito Mussolini, sono lì, negli archivi, a testimoniare il pre- stigio di questo sport. Tra i Presidenti designati alla guida della Federazione nomi come il Duca di Spoleto, il Conte Borromeo, il grande costruttore di elicotteri Mario Agusta, e poi più recentemente l’indimenticato Angelo Moratti e il figlio Massimo. Ot- tantacinque anni di storia di personaggi e di grandissimi successi che hanno proiettato il movimento italiano ai vertici internazionali. Nel 1929 nacque il Raid Pavia-Venezia, la gara motonautica più lunga al mondo. Nel 1930 Gabriele D’Annunzio, il vate pescarese, mise in palio, per le gare di Gardone, la Coppa dell’Oltranza. Nel 1932 iniziò l’attività istituzionale vera e propria della federazione con l’istituzione dei Campionati nazionali. Gli anni successivi sono quelli che registrano i primi grandi successi internazionali dei nostri piloti. Memorabili i primi ti- toli mondiali conquistati nel ’38 da Theo Rossi di Montelera, tra i racer, e da Augusto Moranti tra gli entrobordo cor- sa. Altro momento storico per la nostra motonautica è la conquista del primato mondiale assoluto di velocità per fuori- bordo datata 1953, presso l’Idroscalo di Milano, con Massimo Leto di Priolo che toccò i 134 Km/h, velocità notevole per l’epoca. Indimenticabili sono i nomi di piloti che hanno fatto la storia di questo sport, come Ezio Selva o Mario Verga. Tra i più grandi della motonautica italiana è certamente Renato Molinari, pilota dalle doti eccezionali, pluricampione mon- diale in Formula 1 e in molte altre categorie internazionali. Il più recente campione sfornato dalla motonautica azzur- ra è Guido Cappellini che nella classe internazionale più importante, la Formula 1, ha vinto più mondiali di chiunque altro nella storia. L’Offshore, quella che diventerà la specialità motonautica d’elite, nasce in America negli anni 50 e in Italia arriva il 14 Luglio 1962 con la Viareggio-Bastia-Viareggio. Fu l’inizio di un’avventura che nel corso degli anni ha visto in azione grandi nomi, come quello di Francesco Casentino che, oltre ad essere un campione, era un personaggio di spicco della vita nazionale: Deputato e Consigliere politico del Presidente della Repubblica. Gli anni d’oro dell’Offshore coincisero anche con l’inizio dell’attività di un personaggio molto conosciuto, Stefano Casiraghi, Principe consorte di Carolina di Monaco, che diede alla motonautica una visibilità incredibile. gare. Solo i concorrenti classificati nei primi cin- Vittoria di Gualtieri, Paviglio, Pieve Saliceto, Boret- que posti di ogni girone potevano partecipare alle to) e la provincia di Modena per lo straripamento finali, da disputarsi in due gare: a Como, il 4 ot- del fiume Panaro. In quelle tremende circostanze, tobre; a Sabaudia, il 4 novembre. Dei quattro l’opera encomiabile dei «pontieri» consentì di equipaggi del reggimento, che parteciparono alle mettere in salvo migliaia di persone, centinaia di selezioni del girone Nord, tre si classificarono per capi di bestiame, masserizie, macchine agricole e le finali. quantità rilevanti di granaglie e vino; mentre furo- Gli anni ’50 che, come abbiamo detto, segnaro- no ripristinati e/o allestiti e tenuti in esercizio, sul no l’inizio della Motonautica del reggimento, fu- fiume Po, ponti e traghetti. rono caratterizzati da un’attività operativa molto Ma la più grande sfida fu l’intervento, dal 15 intensa, dopo la fase della ricostruzione che ebbe novembre al 9 dicembre, nella zona alluvionata inizio il 1° maggio 1948. Infatti, nel corso del del Polesine, dove i «pontieri», agendo spesso 1951, il reggimento intervenne più volte in opera- d’iniziativa e spostandosi rapidamente nelle loca- zioni di soccorso per pubbliche calamità: nei mesi lità ove maggiore era il rischio, scrissero una delle di febbraio e marzo, la zona di Poggio Renatico più belle pagine della loro storia. (FE) venne allagata dall’improvvisa piena del fiume Gli anni ’50 segnarono anche l’inizio di un’altra Reno; nei mesi di novembre e dicembre, l’ecce- attività operativa, divenuta poi un evento di «nic- zionale piena del fiume Po allagò completamente chia», destinato a durare per mezzo secolo. Infat- il paese di San Rocco al Porto (LO), di Colorno ti, nel luglio 1950 il reggimento gittò, per la pri- (PR), la provincia di Reggio Emilia (Guastalla, San ma volta, a Venezia, il «Ponte del Redentore».

117 - RUBRICHE GLI ANNI DELLA FAMA Scafo O-125 del Sergente Maggiore Chiuri.

Il 3 giugno 1962, nel XXII Raid Pavia-Venezia, i piloti della Sezione Motonautica del reggimento si Sezione Motonautica si confermarono campioni classificarono ai primi quattro posti su 121 con- nella classe DU, conseguendo un titolo europeo e correnti. Un successo che si ripeté il 29 luglio uno mondiale nella classe runabouts e vincendo il nella competizione di Taranto. Alla fine della sta- campionato del mondo delle 10 miglia. Un milita- gione, nella classifica finale nazionale per fuori- re di truppa del reggimento conquistò, inoltre, bordo classe DU (700 cc), i piloti militari si classi- per la Sezione, nella classe B (350 cc), il titolo ficarono ai primi tre posti. Campione Italiano fu il mondiale della categoria. I risultati ottenuti con- Maresciallo Carlo Troglio. fermarono la meritata fama di «piloti di classe», Con l’ultima gara sul lago di Como si concluse conquistata nelle competizioni disputate nelle la stagione Motonautica 1963, durante la quale i precedenti stagioni. quattro piloti della sezione parteciparono con- Quegli anni ’60 furono caratterizzati, non solo temporaneamente a due distinti campionati, nella dai successi nel campo della Motonautica, ma an- classe DS e nella classe DU. I risultati furono an- che da numerosi interventi a favore delle popola- cora una volta notevoli con il conseguimento del zioni locali, oltre che da attività di carattere pro- 3° posto assoluto nel Campionato Italiano nella priamente addestrativo. Da ricordare l’impiego, classe DU e nella classe DS. dal 20 al 27 aprile 1960, di due plotoni pontieri Nel 1964, la Sezione Motonautica del reggimen- nelle zone di San Prospero e Carpi (Modena), in- to continuò a competere, con i suoi piloti, in que- vase dalle acque per lo straripamento del fiume sti due distinti Campionati Italiani. I risultati, no- Secchia. Il 5 maggio, due nuclei di salvataggio nostante una serie di prove sfortunate, caratteriz- raggiunsero di notte la zona alluvionata di S. Mar- zate da rovesciamenti o da avarie, furono brillanti. tino (Modena). Un terzo nucleo venne inviato nella I piloti Troglio e Carlini furono convocati nella zona del Polesine, invaso ancora una volta dalle rappresentativa azzurra per i Campionati Europei, acque del Po. classe DS e DU, svoltisi rispettivamente ad Auron- Nel novembre-dicembre 1966, il reggimento zo e a Grein (Austria), conquistando anche in quel prestò più volte la sua opera di soccorso in favore caso piazzamenti d’onore. delle popolazioni colpite dalle alluvioni. In conclusione, durante gli anni ’60, i piloti della Il 19 dicembre, il reggimento gittò un ponte

RUBRICHE - 118 Rivista Militare n. 6/2009

Bailey, su galleggianti, sul fiume Arno in località rando famiglie e provvedendo alla distribuzione di Empoli, in sostituzione di un ponte civile danneg- viveri e medicinali. giato dalle alluvioni del precedente mese di no- vembre. LA SEZIONE MOTONAUTICA OGGI

GLI ANNI SUCCESSIVI Il personale della sezione è selezionato tra i Quadri del 2° reggimento genio pontieri. Durante gli anni ’70, tra i piloti della Sezione Hanno poi fatto parte della Sezione, gareggian- Motonautica, fecero il loro ingresso altri sportivi do con i colori del reggimento, alcuni militari di appassionati come il Sergente Maggiore Alberto truppa, scelti per la loro precedente esperienza Mammuccari che, insieme al Maresciallo Maggiore agonistica. Carlo Troglio, partecipò al Campionato Italiano Dal 1996 al 2001 la sezione non ha preso parte classe DS (categoria «corsa» da 700 cc). ad alcuna competizione. Con la gara di Sacca di Colorno, si concluse an- L’attività sportiva è ripresa nel 2002 con la par- che la stagione Motonautica 1971, durante la tecipazione alle competizioni nazionali, europee quale i nuovi piloti della Sezione ottennero ottimi e mondiali nella classe O/250. Dal 2003, invece, risultati. è stata intensificata la partecipazione alle com- Durante gli anni ’80 e ’90, anch’essi d’oro, fu- petizioni europee e mondiali e si è avuto l’avvio rono numerosissimi i trofei e i riconoscimenti. dell’attività agonistica per un nuovo pilota nel Per quanto riguarda l’attività strettamente ope- rativa, nel 1976, in occasione del tragico terremo- to del Friuli, il reggimento si distinse di nuovo in- tervenendo con personale specializzato, mezzi e materiali. Dal 3 al 10 ottobre 1976, in occasione della piena del fiume Chiesa, in località Acquane- gra sul Chiesa, una compagnia del I battaglione pontieri venne impegnata nella costruzione di un soprassoglio di circa 5 Km e nell’arginatura dei fiumi Chiesa ed Oglio. Il I battaglione pontieri, il 13 gennaio 1978, intervenne nella zona di S. Bo- nifacio (VR) per lo straripamento dei torrenti Al- pone, Chiampo ed Albega. Nel mese di maggio, il III battaglione costruì un ponte D/S di 24 m sul torrente Nure. Il manufatto venne smontato e recuperato 5 mesi dopo. A settembre dell’anno successivo gittò un ponte Bailey su galleggianti Uno Scafo O-125 durante una competizione. sul Fiume Tevere nei pressi di Monterotondo (Ro- ma), in sostituzione temporanea di un ponte stra- dale non transitabile. Campionato Nazionale ed Europeo, nella classe In occasione del terremoto che colpì l’Italia me- OSY 400. ridionale, nel novembre 1980, il reggimento inviò Attualmente, sono in dotazione alla Sezione personale specializzato, materiali e mezzi specia- Motonautica due furgoni Ducato, tre rimorchi per li. Dal 24 febbraio al 1° marzo 1982, il I battaglio- il trasporto degli scafi da competizione, quattro ne pontieri montò un ponte Bailey D/S su due pile scafi da competizione. intermedie, della lunghezza di 54 m, sul fiume Inoltre, quale «memoria storica», è stato realiz- Lamone a Villanova di Bagnocavallo (RA), in sosti- zato un museo delle imbarcazioni, con lo scopo di tuzione di un ponte stradale pericolante. Nel no- mettere insieme e custodire la maggior parte de- vembre successivo intervenne, altresì, nel par- gli scafi che hanno scritto pagine di storia glorio- mense, per lo straripamento del fiume Taro; a Fi- sa della tradizione sportiva del reggimento. nale Emilia (MO), allagata dalla rottura dell’argine Questa attività sportiva di «nicchia», che contrad- sinistro del fiume Panaro; a Borgo Val di Taro per distingue il 2° reggimento pontieri, da ormai più di lo straripamento del torrente Tarodine, sgombe- 50 anni, è stata in qualche modo il «fiore all’oc-

119 - RUBRICHE chiello» anche dell’Esercito, che ha conseguito una • Campionato Mondiale O/250: il Campionato fama indiscussa, sebbene circoscritta a un settore Mondiale si è svolto in una prova unica, suddivi- riservato a pochi eletti. I successi ottenuti hanno sa in 4 manche, a Jedovnice nella Repubblica portato i colori italiani oltreconfine, aggiungendo Ceca, dal 5 al 10 settembre 2002. In quella oc- così altra fama a quella di altri campioni dell’Eserci- casione, il Maresciallo Zuddas si è aggiudicato la to, che in discipline sportive diverse nel corso del gara diventando così per la prima volta Campio- 2008 hanno partecipato alle Olimpiadi di Pechino. ne del Mondo della classe O/250. Al tempo stesso, l’attività Motonautica costituisce un banco di prova per le doti e le capacità del per- Anno 2003 sonale, quali coraggio, perseveranza, equilibrio, resistenza fisica e spirito di sacrificio. Qualità che Nel corso del 2003, il Sergente Chiuri Salvatore è ben si addicono a un militare e che, dimostrate su entrato a far parte della Sezione Motonautica come un campo di gara di grande visibilità, come quello nuovo pilota, nella classe OSY 400. Benché si trat- tasse del suo debutto nelle gare, ha fin da subito dimostrato di possedere del talento. Il Campionato Italiano O/250 si è articolato su 4 prove, svoltesi su vari circuiti, e il Maresciallo Zuddas, con i piazzamenti ottenuti, è diventato Campione Italiano 2002.

Anno 2004

Le competizioni agonistiche nel 2004 sono state caratterizzate da eventi sfortunati che non hanno permesso alle imbarcazioni di aggiudicarsi dei ti- toli assoluti. Tuttavia, gli equipaggi hanno dato dimostrazione di ottima competitività, che ha permesso loro di essere sempre in lotta con i mi- gliori piloti nazionali per i primi posti. I risultati così ottenuti sono stati: Museo storico delle imbarcazioni da competizione del 2° • Medaglia d’Argento, nel Campionato Europeo Reggimento Genio Pontieri. classe O/350, col Maresciallo Zuddas; • Medaglia d’Argento, nel Campionato Italiano, classe OSY 400, col Sergente Chiuri (risultato motonautico, non possono che esercitare un posi- ottimo se si considera che il pilota era al secon- tivo impatto sull’immagine dell’Esercito e delle do anno di attività agonistica e nel precedente Forze Armate, spronando all’arruolamento. Campionato si era classificato al decimo posto).

Anno 2005 STORIA RECENTE Medaglia di Bronzo, al Campionato Mondiale, Anno 2002 classe OSY 400, con il Sergente Maggiore Chiuri.

• Campionato Italiano O/250: il Campionato Anno 2006 Italiano si è articolato su 4 prove svoltesi su vari circuiti del Nord Italia tra i quali Piacenza, Nell’anno 2006, il Sergente Maggiore Chiuri è San Nazzaro, Milano Idroscalo. Con due vitto- stato coinvolto in un grave incidente, procuran- rie e altri piazzamenti, il Maresciallo Zuddas si dosi la frattura del braccio destro, interrompendo è aggiudicato la medaglia d’Argento; così anticipatamente le competizioni. • Campionato Europeo O/250: il Campionato Eu- ropeo si è articolato su tre prove, i cui piazza- Anno 2007 menti hanno consentito al Maresciallo Zuddas di aggiudicarsi la medaglia d’Argento; Nel corso del 2007, ristabilita l’idoneità fisica, il

RUBRICHE - 120 Rivista Militare n. 6/2009

Sergente Maggiore Chiuri ha ottenuto risultati ragguardevoli: • Medaglia d’Oro nel Campionato Europeo classe O/125; • Medaglia d’Argento nel Campionato Mondiale classe O/250; • Medaglia di Bronzo nel Campionato Italiano classe O/250.

Anno 2008

Dopo la già splendida stagione di gare a livello nazionale ed europeo, i magnifici piloti con le «stellette» hanno rappresentato al meglio l’Italia nel mondiale per nazione, svoltosi il 25 e il 26 ottobre 2008, in Florida (Stati Uniti). Tre i titoli in palio, in altrettante categorie. I portacolori Scafo da competizione catamarano classe F1000 moto- dell’Esercito Italiano hanno superato le aspetta- rizzato Selva 4 Cilindri 1000 cc. tive, a conferma di una tradizione davvero ine- guagliabile. Il più festeggiato dei nostri due campioni è stato senza dubbio il Caporal Mag- Campionato Europeo classe O/125, con il Capo- giore Marsala, protagonista di una stagione in- ral Maggiore Marsala; dimenticabile conclusasi come meglio non si • Medaglia d’Argento nel Campionato Europeo poteva. La medaglia d’Oro, conquistata negli classe O/250, con il Sergente Maggiore Chiuri; Stati Uniti, nella classe O/125, si aggiunge a • Medaglia di Bronzo nel Campionato Mondiale quella del Campionato Europeo, nella stessa classe O/350, con il Sergente Maggiore Chiuri. classe. Davvero una stagione memorabile, nella quale si sono rincorse tantissime emozioni per Anno 2009 entrambi i piloti e per l’altrettanto caparbia squadra di tecnici e assistenti, diretti e coordi- Nel corso della stagione agonistica 2009 sono nati dal 1° Maresciallo Striano Matteo. stati conseguiti i seguenti risultati: In definitiva, il 2008, l’anno forse più iridato • primo posto nel Campionato Mondiale classe della storia del Reggimento, si può così sinte- O/350, con il Sergente Maggiore Salvatore tizzare: Chiuri; • Medaglia d’Oro nel Campionato Mondiale e nel • primo posto nel Campionato Europeo classe O/350, con il Sergente Maggiore Salvatore Chiuri; Scafi da competizione modello DS 700, motorizzati • secondo posto nel Campionato Mondiale classe Mercury da 700 cc, utilizzati nei primi anni '60. O/250, con il Sergente Maggiore Salvatore Chiuri; • primo posto nel Campionato Italiano classe O/250, con il Sergente Maggiore Salvatore Chiuri; • terzo posto nel Campionato Italiano classe O/250, con il 1° Caporal Maggiore (VFB) France- sco Marsala; • terzo posto nel Campionato Italiano classe O/125, con il 1° Caporal Maggiore (VFB) France- sco Marsala.

Mario Tarantino Colonnello, Comandante del 2° Reggimento Genio Pontieri

121 - RUBRICHE NAPOLEONE ALL’ISOLA D’ELBA

Dopo la disastrosa ritirata di Russia, Governi e popoli di Russia, Prussia e Austria si sollevano contro Napoleone Bonaparte. Non saranno più sufficienti né le offensive riprese in Sassonia, né le trattative con i coalizzati. La sconfitta di Lipsia lo costringe ad abbandonare la Germania e a di- fendersi anche sul suolo francese. Il 31 marzo del 1814 gli Alleati occupano Parigi e il 6 aprile, dopo dieci anni di Impero, Napoleone abdica senza condizioni. Il Trattato di Fontainbleau dell’11 aprile gli assegna il minuscolo dominio (Principa- to) dell’isola d’Elba e una pensione annua di due milioni di franchi. A bordo della fregata «Undaunted», Napoleone sbarca sull’isola il 3 maggio del 1814. Non sicuro del tipo di accoglienza della popolazione, decide di farsi precedere da un proclama. Invia anche una nuova bandiera, progettata personalmente e ispi- rata alla bandiera mercantile Granducale. Sopra la banda rossa, su campo bianco, sono state aggiun- te tre api dorate, in omaggio alla laboriosa attività degli abitanti. Anche la storica coccarda francese verrà sostituita con i nuovi colori. Sbarca sul molo di fronte alla Porta a Mare e gli abitanti lo accolgono a braccia aperte. All’entu- siasmo della popolazione si uniscono le autorità locali e gli vengono consegnate le chiavi della cit- tà. Viene accompagnato alla Pieve e il Vicario ge- nerale dell’isola, Monsignor Arrighi, celebra il Te L’insegna araldica di Napoleone con l’aquila imperiale. Deum in suo onore.

Napoleone alloggia, solo per qualche giorno, La nuova bandiera progettata personalmente da negli scomodi locali della sede amministrativa, ma Napoleone. ha già individuato alcuni edifici da ristrutturare, tra il forte Stella e il forte Falcone, l’attuale com- plesso di Villa dei Mulini. Visita l’isola in lungo e in largo e nel piccolo teatro, vicino alla sua abitazione, trascorre molte ore a giocare a carte. La sera si uniscono i rappre- sentanti della borghesia locale e una piccola or- chestra con due cantanti allieta gli ospiti. Spesso si organizzano vere e proprie feste, come quella del 16 agosto del 1814, che includono una corsa di cavalli, un ballo pubblico e imponenti fuochi d’artificio. Le giornate dell’Imperatore trascorrono tutte uguali. Al mattino si sveglia molto presto, ma do- po un’abbondante colazione torna a letto. Nella

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tarda mattinata fa una lunga passeggiata a cavallo nelle vicinanze di Val Carene, ma a causa del cli- e al suo ritorno concede udienza a quei visitatori ma troppo caldo i soggiorni vengono molto ridot- che i suoi più fidati consiglieri, Drouot e Bertrand, ti. Si trova invece in una zona più protetta, sia dai hanno ritenuto opportuno far giungere sino al suo venti che dalle perturbazioni, il deposito delle cospetto. A mezzogiorno consuma un pasto leg- munizioni necessarie alla guarnigione. Ubicato gero, in genere a base di verdure, e subito dopo lungo la valle del torrente Carene, è strategica- si ritira nella sua stanza per la lettura. Nella bi- mente lontano dal porto e dai tiri di cannone di blioteca personale abbondano i trattati di agricol- eventuali flotte ostili. tura e gli studi sullo sfruttamento delle miniere. La pensione promessa non arriva e Napoleone Nel pomeriggio, ha preso l’abitudine di tra- può fare affidamento solo sulle entrate, piuttosto magre, che l’isola gli mette a disposizione. Inol- tre, il progetto di creare altiforni si rivelerà impra- ticabile e dovrà accontentarsi solo del ricavato delle miniere, appannaggio della Legion d’Onore. Anche i sudditi sono restii a versare le imposte e la loro riscossione diventa un compito sempre più difficile. Nel comune di Capoliveri è necessario l’intervento dei militari per sedare la rivolta. Le ri- serve personali diminuiscono paurosamente (la- scerà molti debiti) e i ritardi, se non addirittura i mancati pagamenti, sono la causa di disordini e diserzioni tra i soldati. Molti di loro vengono pu-

Sopra e a destra. I preziosi interni di Villa dei Mulini. scorrere molto tempo nella vasca da bagno. Pri- ma di sera effettua altri giri sull’isola e non di- mentica di ricambiare visite e cortesie. La cena, in genere, è consumata in compagnia di mada- me Mére e di Pauline. La sera la trascorre gio- cando a carte con la madre e con il Colonnello Campbell, il Commissario inglese incaricato di sorvegliarlo. Gli inglesi, come è noto, avevano costituito sull’isola un presidio per tenere l’Im- niti con il confino a Pianosa. Il mantenimento del peratore sotto controllo. piccolo esercito è molto oneroso, ma indiscutibil- La popolazione sembra affascinata dal nuovo mente necessario. sovrano e apprezza in modo particolare l’interes- Ai granatieri della Guardia e ai lancieri polacchi, se che dimostra nei confronti dell’isola. Si occupa si è aggiunto un battaglione francese, reclutato di agricoltura, di acqua potabile, di cani randagi e sul posto, e un battaglione di fedeli corsi. Vengo- di igiene pubblica. In particolare, progetta la co- no quindi raccolti poco più di mille uomini che, struzione di nuove strade per il passaggio più anche se non perfettamente disciplinati, sono ben agevole delle carrozze (nelle sue scuderie ci sono armati ed equipaggiati. Il costo complessivo su- 10 cavalli da sella, 48 da traino e 27 vetture). pera il milione di franchi. Quando lascia l’abitazione, Napoleone è accom- A queste spese bisogna aggiungere il costo di pagnato da cinque uomini armati a cavallo. alcuni Ufficiali che, un po’ per nostalgia e un po’ Per la residenza estiva viene riadattata una per necessità, vengono a sollecitare un impiego splendida abitazione nella vallata di San Martino, presso la Corte. Il Generale Boinod, che le crona-

123 - RUBRICHE Una veduta dall’interno di Villa dei Mulini. vigionamento in acquavite e l’altra metà in vino, e acqua per 120 uomini per tre settimane. Quanto alla carne salata, se ne imbarcherà per 15 giorni. che ci tramandano completamente sordo, viene Avrete cura che vi sia legna e infine non manchi nominato Ispettore Generale delle Riviste. Lo Stato assolutamente niente. Desidero che dal 24 al 25 Maggiore è composto da Bertand, Ministro del- di questo mese sia in rada e pronto come ho det- l’Interno e degli Affari Civili, da Drouot, Governa- to». tore dell’isola, e da Cambronne, Comandante del- Eludendo il controllo degli inglesi, Napoleone la Guardia (anche se ogni decisione viene presa lascia segretamente l’isola d’Elba la mattina del personalmente dall’Imperatore). 26 febbraio del 1815, dopo il ballo di carnevale Il porto di Portoferraio conosce un’insolita ani- tenuto nel Teatro dei Vigilanti, ricavato dalla mazione. Oltre alla presenza di numerosi fore- Chiesa sconsacrata del Carmine. stieri che arrivano solo per la curiosità di cono- Il Colonnello Campbell si trova a Livorno e la vi- scere Napoleone, un grande afflusso di mercanzie gilanza degli Inglesi si è allentata. Il Brigantino (dai viveri ai beni di vestiario per la Corte e i mili- «Incostant», al Comando del Capitano Chautard, tari) anima l’attività portuale. In un primo tempo prende il largo con facilità. È armato con 18 can- sembra che la permanenza sia destinata a durare noni. A bordo sono previsti 64 uomini di equi- nel tempo, ma dopo il Congresso di Vienna la paggio, ma date le circostanze il numero è molto possibilità di un confino in una zona più remota più ridotto. La piccola flotta comprende anche diventa sempre più crescente. Napoleone matura due Golette e una Bombarda francese. I Granatieri l’idea di fuggire dall’isola e di riprendere il Co- imbarcati sull’«Incostant» sono 400 e altri 200 mando dell’Esercito che gli è rimasto fedele. sull’«Etoile». Anche 300 Cacciatori corsi e 40 Arti- Il 16 febbraio del 1815 scrive al Generale Dro- glieri scortano l’Imperatore a bordo di altre im- uot: «Date ordine che il Brigantino entri in darse- barcazioni. La destinazione, per precauzione, vie- na e sia voltato sulla chiglia, lucidato, le sue vie ne mantenuta segreta. In maniera separata, per d’acqua ben tappate, che si rifaccia il carenaggio non destare sospetti e per non apparire come un e tutto ciò che è necessario perché possa tenere il vero e proprio convoglio, i vascelli si dirigono mare. Sarà dipinto come un brigantino inglese. Si verso ovest. Campbell, uscito il giorno dopo con farà di tutto ciò un preventivo che mi presenterete la sua Fregata dal porto di Livorno e diretto all’El- domani. Si riarmerà il brigantino, si fornirà di bi- ba, non ha alcun sospetto. scotti, riso, legumi, formaggio, metà dell’approv- Napoleone sbarca presso Cannes il 1° marzo del

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1815 e riconquista, senza colpo ferire, il potere a adeguata istruzione tecnica nell’arte della guerra. Parigi. Il tentativo dura soltanto cento giorni e Inoltre, gli Ufficiali dovevano costituire l’esempio tutte le speranze si frantumano a Waterloo, il 18 necessario per assicurare il buon comportamento giugno del 1815. Napoleone si rifugia a bordo di della truppa, oltre all’ordine e alla disciplina. Infi- una nave inglese. Considerato prigioniero, viene ne, il Corpo Ufficiali assicurava il superamento confinato nell’isola di S. Elena con pochi seguaci delle divisioni ereditate dal passato, tra aristocra- volontari. A Longwood, sotto la dura sorveglianza zia e borghesia così come tra vecchi e nuovi sud- di Hudson Lowe, trascorre gli ultimi anni di vita, diti della Francia. dettando le sue memorie e lentamente minato Oltre al valore dimostrato e agli anni di servizio dalla malattia. Le spoglie saranno riportate a Pari- effettuati, l’istruzione divenne un’ottima leva per gi nel 1840, sotto la cupola degli Invalides. la promozione. Non era raro trovare gruppi di Uf- Nei dieci mesi di permanenza sull’isola, Napo- ficiali che si riunivano per pagare lezioni di mate- leone ha ripristinato vari punti di difesa di Porto- matica, topografia e lingue straniere, sempre im- ferraio. Queste postazioni conservavano le scorte partite da insegnanti militari. In effetti, la promo- di munizionamento e le dotazioni di armamento zione nei Corpi di artiglieria e del genio avveniva di riserva. dopo il superamento di alcuni esami veri e propri. La polveriera di Val Carene si estende per circa L’importanza delle capacità tecniche era ampia- 18 ettari sulle pendici di un terreno collinare mente sentita anche in Italia. L’Accademia militare compreso tra la valle e le pendici del Colle Reciso, di Modena possedeva tradizioni di lunga data in partendo da una quota +60 m sino a +190 m sul questo senso e a Napoli venne istituita una Scuola livello del mare. di Ingegneria. In Piemonte, anche se la Scuola di Artiglieria era stata soppressa al momento del- l’annessione, il personale continuò a collaborare NAPOLEONE E GLI ESERCITI nelle Scuole Militari francesi. L’Università di Pavia venne trasformata in Accademia Militare. Nel Re- Secondo il Ministro Mathieu-Louis Molè, i mo- gno d’Italia e in quello di Napoli si introdussero, menti più felici di Napoleone sono stati quelli che sul modello francese, i Corpi delle Guardie trascorreva con i suoi soldati: «L’Esercito era l’og- d’Onore, riservati ai nobili e ai benestanti, ma in getto primo delle cure e delle sue attenzioni più grado di attirare molti volontari per via dell’esclu- tenere [...] quando le truppe si erano radunate, sività sociale. egli scendeva da cavallo e percorreva a piedi tutte In Francia, così come nelle regioni annesse, la le file: si fermava davanti ad ogni soldato, esami- società civile si allontanò dagli atteggiamenti il- nava la sua tenuta, chiamava per nome quelli che luministici di critica verso l’Esercito e venne sem- riconosceva [...] in nessun posto, secondo me, pre più sentito il richiamo della carriera militare, egli si dimostrava più semplice e più grande, o specialmente da parte delle famiglie dei notabili. più profondo nell’arte di guidare gli uomini». Nonostante l’ostilità verso la coscrizione, questo Anche se i soldati rimanevano spesso senza pa- tipo di carriera era diventata un simbolo di pre- ga, senza cibo o vestiario, Napoleone rimase stigio anche per gli italiani (e al tempo stesso ga- sempre convinto che la misura della bontà degli ranzia per le aspirazioni nazionalistiche). Per Uf- Eserciti era data dalla qualità dei loro soldati. ficiali e soldati l’Esercito era anche una struttura I veterani venivano onorati e alloggiati agli Inva- che - attraverso la prolungata socializzazione - lides, esattamente come prima della Rivoluzione. permetteva di spezzare le barriere linguistiche e Le vedove e gli orfani dei soldati caduti in batta- geografiche. glia potevano usufruire dell’assistenza e chi aveva La necessità di Napoleone di avere a disposizio- riportato ferite riceveva una pensione. Il ricono- ne sempre più numerose forze militari ebbe come scimento dell’opinione pubblica francese verso i conseguenza l’aumento dei contingenti di soldati militari non aveva confronti in Europa. forniti dagli Stati occupati. Servire in questi Eser- L’importanza degli Ufficiali era testimoniata dal- citi procura prestigio e maggiori possibilità di la particolare attenzione che Napoleone riservava carriera, specialmente nella Grande Armée, l’Eser- loro, seguendo personalmente le promozioni sin cito sotto il Comando diretto di Napoleone. Tra i dal grado di Tenente. Per Bonaparte la vittoria in generali «francesi» erano compresi 70 italiani, 32 guerra dipendeva in buona misura dal talento de- polacchi, 15 svizzeri, 18 olandesi, 10 belgi, 20 gli Ufficiali - più che dal valore - inteso come tedeschi e 19 tra inglesi e irlandesi.

125 - RUBRICHE Gli Eserciti francesi comprendevano coscritti l’inizio della professionalità militare. Alcuni storici provenienti dai dipartimenti annessi, ma non è indicano i punti chiave di questa trasformazione: stato mai possibile conoscere con precisione la la creazione di Eserciti di massa attraverso la co- loro incidenza, in termini percentuali, sul totale scrizione, la centralizzazione del Comando Supre- delle forze. Tra il 1802 e il 1814, i sei dipartimen- mo (con deleghe a Unità autonome) e la fine del ti piemontesi fornirono circa 95 000 soldati. La sistema di casta per il reclutamento degli Ufficiali. proposta piemontese di costituire una Guardia Nazionale venne però bocciata (Napoleone incor- porava questi nuovi soldati in reggimenti e batta- NAPOLEONE E I GENERALI glioni già esistenti per impedire la formazione di grandi Armate «nazionali»). Nonostante le sue indiscusse capacità di «am- I costi di questi Eserciti erano spaventosi. Per ministratore e costruttore di pace», Napoleone ha sostenerli, Bonaparte contava sulle risorse di sempre considerato l’Esercito come lo strumento guerra, ovvero esigendo enormi indennità dai ne- fondamentale e necessario alla Francia per il con- mici sconfitti, e facendo pagare agli alleati i pe- trollo sul vecchio continente. La capacità di con- santi costi di mantenimento. Per i Paesi satelliti il solidare il regime - e la sua durata - è sempre costo degli Eserciti era ancora più elevato perché stata affidata alla forza militare. Il mantenimento, riguardava sia le forze francesi che le truppe dei la gestione e i problemi logistici dell’Esercito co- singoli Stati. L’Esercito francese di occupazione stituivano l’aspetto militare dei meccanismi am- nel Regno di Napoli nel 1806 contava 40 000 uo- ministrativi di occupazione e per questo motivo il mini, una gran parte dei quali proveniva dal Re- reclutamento dell’Esercito, questione di impor- gno d’Italia. tanza capitale, era stato affidato ai prefetti, nono- In ogni caso, gli anni napoleonici costituirono stante la dipendenza gerarchica ai ministeri della Guerra. Napoleone intendeva, infatti, escludere la possi- Poltrona appartenuta a Napoleone. bilità di un’amministrazione centralizzata del- l’Esercito a causa degli improvvisi e rapidi movi- menti di truppe - spesso su enormi distanze - per convergere sul nemico di sorpresa e favorire l’at- tacco di massa. Dopo gli scarsi risultati raggiunti dagli inten- denti generali durante il periodo del Direttorio, Napoleone così scriveva nel 1807: «I nostri Eserci- ti saranno organizzati solo quando non ci sarà più nemmeno un amministratore, quando tutto sarà militare...». Nel 1810 costituiva un Ispettorato di Ufficiali, accuratamente selezionati, per la responsabilità e lo sviluppo dell’artiglieria (non dimentica le sue origini di Sottotenente di artiglieria) e successiva- mente un Corpo scelto di Ispettori per effettuare un regolare riscontro tra il numero dei soldati ef- fettivamente presenti e quello dichiarato dai loro ufficiali. Infine, organizzava un altro Corpo di Uf- ficiali pagatori - nominati dal Ministro del Tesoro e non da quello della Guerra - sotto l’osservanza di un dettagliato regolamento che assicurava la loro indipendenza dalle gerarchie militari. Nell’elenco dei valori di Napoleone, i Capi mi- litari ricoprivano posizioni preminenti. In parti- colare, il valore militare nella sua coazione più ampia e con spiccate connotazioni individuali. Dei 2 248 Generali delle guerre rivoluzionario-

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napoleoniche, ne rimasero uccisi 230. Sei Co- mandanti dell’Esercito caddero sul campo di battaglia e 1 235 riportarono un totale di 4 055 ferite (il Generale Oudinot partecipò a tutte le campagne, ad eccezione di quella spagnola, e venne ferito 23 volte). Anche se la promozione a Generale non era più così facile come nei primi anni della Rivoluzione - la maggior parte otteneva il grado prima dei tren- t’anni - l’Esercito offriva ancora grandi possibilità. Il contatto personale con Bonaparte costituiva co- munque un elemento importante per la carriera, così come i casi di Messéna, Sébastiani e Berna- dotte in Italia. Parimenti, altri Generali caddero in disgrazia per via di atteggiamenti giudicati inac- cettabili dalla cerchia di Napoleone. In ogni caso, sembra che l’Imperatore oscillasse continuamente nella scelta tra capacità militari e pregiudizi poli- tici o personali (il Generale Miollis venne esonera- to dal servizio attivo dopo aver votato contro la nomina di Bonaparte a Console a vita). Gli Ufficiali che avevano contrasti con Napoleone, o con i suoi più stretti collaboratori, ricevevano spesso incari- Val Carene oggi. chi negli Stati vassalli. La grande maggioranza dei Generali beneficiò, in linea di massima, di una carriera regolare, anche se costanze di guerra offrivano la possibilità di tra- non lasciò tracce importanti nella memoria storica sformare l’occupazione militare in una più com- di quel periodo. I più abili di loro vennero scelti per plessa e articolata struttura amministrativa. capacità diverse da quelle militari e svolsero incari- Con l’espandersi dei territori della Francia, chi di Comandanti dei territori occupati, di ammini- Napoleone sfruttò nel migliore dei modi l’espe- stratori e di diplomatici. Questi incarichi non si rienza dei suoi Generali. Bertrand venne inviato escludevano a vicenda e non sono pochi i casi di in Baviera per istruire l’Esercito e Wirion, Co- Generali che nel corso della carriera ne ricoprirono mandante della Gendarmeria, venne incaricato due, se non addirittura tutti e tre (Generale Brune). di istituirla prima in Belgio, poi in Renania e in- I principi generali dell’occupazione francese si fine in Piemonte e nella Repubblica Cisalpina potevano riassumere nel mantenimento dell’ordi- (1801). Il suo collega, il Generale Radet, che ne pubblico, nell’esazione delle tasse e nel con- riorganizzò la Gendarmeria in tutta la Francia trollo sul comportamento dei soldati, al fine di nel 1804, venne nominato Ispettore di quel Cor- evitare il ripetersi dei casi di indisciplina così nu- po per il Piemonte e Genova. A Napoli, in To- merosi durante le occupazioni rivoluzionarie. scana e a Roma istituì quella locale. Al Generale Così scriveva Napoleone al Generale Oudinot in Chasseloup-Laubat, Comandante del Corpo Ge- merito all’occupazione di Neuchatel: «Date ordine nieri dell’Esercito d’Italia, vennero affidate le che tutti i tributi siano riscossi come di regola. fortificazioni dell’Italia settentrionale. Abbiate cura di non cambiare nulla alla dogana. Il Generale Jourdan venne nominato Amministra- Confermate tutte le autorità [...] badate di mante- tore Generale in Piemonte (1801) e Menov, suo suc- nere una disciplina perfetta. Sistemate le vostre cessore, divenne in seguito Comandante dei Dipar- truppe in modo che stiano bene e si possano ri- timenti italiani (1805), Governatore Generale della posare, [assicurate alla popolazione] che le truppe Toscana prima (1808) e di Venezia poi (1809). osserveranno una severa disciplina e in cambio dovranno essere accolte dagli abitanti con senti- Marcello Seremedi menti che ad esse competono». Tenente Colonnello, Anche se i Generali nominati Governatori consi- Comandante della Base deravano il loro incarico solo temporaneo, le cir- Logistico-Amministrativa di Cecina

127 - RUBRICHE Paolo Scandaletti: «Galileo privato», Gaspari Edito- gionare con la propria testa sulle questioni non ca- re, Udine, 2009, pp. 235, euro 14,80. noniche.

L’opera di Paolo Scandaletti sulla vita e l’opera di Ga- Marco Morelli lileo Galilei, con la prestigiosa prefazione della scien- ziata Margherita Hack che ne conferma l’autorevolezza, ritrae questo astronomo nelle sue più varie e scono- Paolo Matucci: «Badoglio Capo di Stato Maggiore sciute (a molti dei lettori) «sfaccettature» con l’evidente Generale (1925-1940)», Pagnini Editore, Firenze, intenzione di rimuovere idee e opinioni non legittime 2008, pp. 183, euro 15,00. su questo grande scienziato che, con i suoi studi, dette un deciso imprimatur alle nuove teorie sul movimento È un quadro a tinte fosche, anzi foschissime, quello dei pianeti nella nostra galassia. tracciato da Paolo Matucci in «Badoglio Capo di Stato Scandaletti ci dà sempre una panoramica sui pre- Maggiore Generale», edito da Pagnini Editore. gressi e contemporanei avvenimenti del periodo in cui Paolo Matucci, Maggior Generale dell’Esercito in visse Galileo fornendoci gli elementi di comprensione congedo, già autore di opere come «La campagna in del come e del perché egli dovette agire in maniera Africa Orientale Italiana», «L’Esercito nel secondo do- equilibrata e non rivoluzionaria, pena la condanna ad poguerra. Il Generale Canino Capo di S.M.E.» e delle eresia della Chiesa. «Biografie» di Baistrocchi, Di Giorgio, Cavallero e La sua lotta in quell’ambiente scientifico, forte- Messe, dà alle stampe un libro che, con prosa linea- mente in favore re, ci offre un inquadramento molto particolareggiato delle tesi catto- del personaggio in questione. liche causate Nel periodo tra il 1925 e il 1940, possiamo consta- dal potere della tare un’irresistibile ascesa del personaggio trattato curia e dalla agli alti gradi dell’Esercito ma di contro a tante luci, violenza che quelle delle pro- poteva scaturi- mozioni e degli re, ci danno la onori pubblici, dimensione del- l’Autore ci lascia le notevoli diffi- intravedere an- coltà in cui Ga- che moltissime lileo operò e del ombre. suo straordina- Il protagonista, rio modo di secondo Matuc- «viaggiare e di ci, sarebbe stato cercare un mo- massone arrivi- dus di incontro sta e senza con le tesi cat- scrupoli, che toliche». proprio grazie Inoltre l’Auto- all’appoggio re, con la storia della loggia poté della vita di Ga- ottenere una co- lileo, dalla nascita alla morte, inclusi gli eventi storici, sì sfolgorante le scoperte geografiche e scientifiche, porta il lettore carriera nono- a capire le problematiche e le capacità intellettuali di stante i tanti er- Galileo, presentandolo sempre come un esempio di rori strategici e l’abbandono sistematico di luoghi e so- coerenza e coraggio scientifico. dalizi che gli avrebbero procurato più oneri che onori. Nella sua lunga vita, sicuramente trascurò l’osser- In un continuo rimando alle opere biografiche prece- vanza, soprattutto negli anni giovanili, di qualche co- denti sullo stesso personaggio, Badoglio viene dipinto mandamento, ma senza dubbio il suo spirito è stato nel testo come un uomo «non privo di qualità (...) che quello di un uomo di fede, con la strenua volontà di apprese bene il mestiere dell’artiglieria ... dimostrando far emergere la verità scientifica. Anticipando i tem- di essere un ottimo cavallerizzo, con un carattere duro, pi, avrebbe voluto vedere l’autorità ecclesiastica ap- chiuso, a volte meditabondo» ma, anche accostandosi ai plicata solo negli ambiti dei suoi princìpi e i laici ra- giudizi di Montanari, «non perspicace, senza validità

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strategica, dominato da inerzia mentale, prono ai voleri mento il Generale si dimostrò contrario, solo per riusci- di Mussolini». Del lavoro biografico del 1974 scritto da re a strapparne, dopo due anni di insistenze, il Coman- Pieri e Rochat, che definivano il protagonista «figura do a De Bono; della successiva campagna in Etiopia (per certamente di grande rilievo.... Che salì senza alcun ap- conquistare l’Amba Aradam, «un monticello», il Bado- poggio nepotistico ai più alti fastigi del potere», l’Autore glio sprecò 80 milioni di lire in proiettili), dalla quale ve- afferma che «il libro ha una vastissima bibliografia; trat- nivano diramati comunicati esaltanti di grandi vittorie e ta gli argomenti a favore di Badoglio, ma anche quelli gesta alquanto scenografiche (come l’ingresso ad Addis contro: sono talmente tanti che sarebbe impossibile ta- Abeba), operazioni alle quali in realtà si contrapponeva cerli. Tuttavia si ha l’impressione che gli Autori si siano una tenace resistenza degli indigeni, di fronte alla quale assunti il compito immane di difendere Badoglio nel- il nostro chiese di tornare in Italia, per poter godere ap- l’unico modo possibile e cioè farlo uscire in un alone un pieno degli onori della proclamazione dell’Impero. Ma- po’ confuso di parità tra bene e male con tocchi qualifi- tucci non si esime dal ricordare inoltre che fu proprio canti, o presunti tali, accentuati. Nell’azione di difesa è Badoglio il responsabile del mancato rinnovamento tec- però importante evitare l’accusa di reticenza». Reticenza nologico dell’Esercito, rinnovamento che il Generale di cui è scevro il libro di cui parliamo. I due Autori sud- giudicò non necessario. detti inoltre non ebbero accesso al carteggio dell’ufficio Dei 14 allegati che troviamo in conclusione d’opera del CSMG sull’attività di coordinamento delle tre forze ne segnaliamo due meritevoli di maggiore attenzione: armate svolta da Badoglio, che invece Matucci ha potuto le 13 pagine stralciate, per ordine di Vittorio Emanuele consultare insieme alla relazione USSME. Ciò gli ha con- Orlando, dalla relazione della Commissione d’inchiesta sentito di affermare con franchezza nel testo che «forse su Caporetto redatta nel 1919 che addebitavano a Ba- ci si aspettava una mole maggiore di documenti che in doglio le responsabilità nel crollo del fronte nella XII effetti non esiste proprio per la inconsistente azione di battaglia dell’Isonzo (allegato 2) e l’allegato 4 che ri- Badoglio.... Il carteggio è disponibile per effetto di un porta un telegramma «lascivo» inviato da Badoglio a decreto del Ministro della Difesa Spadolini già dal 1990. Mussolini direttamente dal suo «esilio», perpetrato dal- Gli atti sono relativi a tutto il periodo che va dal 1925 fi- le alte cariche dell’Esercito, a Rio de Janeiro. no al 1947 quando l’Ufficio del CSMG fu sostituito dallo Stato Maggiore Difesa. Vi sono alcuni atti relativi al pe- Giuseppina Cerbino riodo iniziale 1925-1927 quando Badoglio era anche capo di SME. Con il contraccolpo dovuto al ridimensio- namento delle sue attribuzioni, anche gli atti del CSMG Adriano Bolzoni: «I dannati di Vlassov, Il dramma dei diminuiscono. L’attività si annulla poi durante il Gover- russi antisovietici nella Seconda guerra mondiale», natorato della Libia (1929-’33) e durante il periodo del- Mursia, Milano, 2009, pp. 269, euro 18,00. la guerra in Etiopia». È posto l’accento, nella prima parte del testo, sul L’Autore del volume, Alessandro Bolzoni, scomparso pregresso di colui che nel 1927 sarebbe diventato nel 2005, ha voluto dare un contributo alla ricostruzio- Capo di Stato Maggiore Generale, funestato in primis ne degli avvenimenti che hanno portato, durante la Se- dalla sconfitta a Caporetto, al comando del XXVII conda guerra mondiale, molti russi a schierarsi contro il Corpo, «impresa» che tuttavia gli portò onori e pro- potere sovietico appoggiando e combattendo a fianco mozioni. Badoglio, secondo la ricostruzione, grazie dell’invasore hitleriano. Non si trattò di pochi uomini, all’appoggio massonico, riuscì ad avere una rapida ma di milioni di persone che avrebbero preferito la loro ascesa, «macchiando» le altrui carriere e abbando- Patria in mano ad uno spietato invasore piuttosto che nando luoghi e personaggi insidiosi sempre nei mo- sotto il giogo di Stalin. Bolzoni, citando una frase di menti cruciali. Solženicyn, sottolinea che lo avrebbero fatto «a fianco di Così fece sul campo a Caporetto e in egual modo si chiunque pur di finirla con l’oppressione». Questi subi- comportò con il Generale Capello, sul quale fu scaricata rono, in seguito, la terribile vendetta della Patria tradita. la totale responsabilità della disfatta. Sicuramente la Furono consegnati, dagli anglo-americani, contro la lo- parte dedicata alla XII battaglia dell’Isonzo si rivela la ro volontà, all’Armata Rossa. Ma gli Alleati non conse- più appassionante dell’intera opera. gnarono solo gli uomini che avevano combattuto a fian- Tra le responsabilità negative, Matucci attribuisce a co di Hitler, ma anche i profughi, i fuggiaschi civili e gli Badoglio quelle di un eccessivo asservimento a Mussoli- esuli. Con questo comportamento tradirono, sopratutto, ni, precedentemente avversato («quanto a quel sifilitico la fiducia di quelli che si erano spontaneamente arresi di Mussolini ci penserò io», diceva il Maresciallo nel agli anglo-americani prestando fede a promesse e ga- 1922); dell’intervento in Libia, al quale in un primo mo- ranzie. Verso la fine del 1946 gli Alleati avevano conse-

129 - RUBRICHE gnato al Paese guidato da Stalin 3 milioni di russi. sangue e che gli uomini innocenti e illuminati sono dav- «Questo violando le Convenzioni di Ginevra ed ogni vero pochi. legge dell’umanità. Gli Alleati, pur conoscendo la sorte a loro destinata, trasferirono nell’URSS o nelle zone occu- Laura Ester Ruffino pate dall’Armata Rossa una moltitudine di vittime con- dannate all’estinzione». L’analisi dell’Autore parte dal 1914 e si snoda attraverso decenni di dolorosa storia. Il Giovanni Ingrosso: «I volti del Dio della guerra dalla 30 giugno del 1975, Aleksandr Solženicyn prese la pa- Falange ad Internet. Natura ed evoluzione della guer- rola davanti all’assemblea dei delegati dell’AFL-CIO, a ra nel XXI secolo», Giovanni Iuculano Editore, Pavia, Washington. «Vi dirò cos’è il sistema sovietico. È il si- 2008, pp. 487, euro 27,00. stema che prima di Hitler, molto prima di Hitler, attuò lo sterminio di massa. Poiché da noi non c’erano le camere Fenomeno antico nato dalla paura dell’altro, dall’in- a gas e si impiegavano le chiatte: venivano stipate di sicurezza e da interessi contrastanti, la guerra, nono- centinaia e migliaia di persone e colate a picco. Era il si- stante venga spesso definita come la sintesi di tutte le stema che aveva eliminato tutti gli altri partiti. E vi prego sofferenze umane, continua tutt’oggi ad essere un di capire come: elemento centrale nella vita di milioni di individui. annientandone Giovanni Ingrosso, laureato in Scienze Politiche e fisicamente tutti in Scienze Strategiche, appassionato da anni di i membri. Era il questioni politico militari e di politica internaziona- sistema che ave- le, in quest’opera, che nasce dalle riflessioni sul te- va organizzato il ma della guerra genocidio dei maturate nel contadini: quin- corso del suo dici milioni di personalissimo contadini erano percorso for- stati mandati allo mativo, vuole sterminio. È il si- dimostrare stema che con il l’inutilità della cosiddetto regi- guerra stessa. me del passa- L’Autore ana- porto interno lizza come que- aveva reintro- sto fenomeno dotto la servitù sia cambiato nel della gleba. È il corso del tempo, sistema che, in non soltanto da tempo di pace, aveva provocato in Ucraina una terribile un punto di vista carestia: tra 1932 e il 1933 morirono di fame milioni di economico e persone; e l’Europa non se ne accorse, e il mondo non culturale, ma se ne accorse. Potrei continuare questo elenco, ma mi anche storico, devo fermare perché siamo arrivati al 1933. È questo psicologico, sociologico ed evoluzionistico. l’anno in cui il vostro presidente Roosvelt ed il vostro Scorrendo le pagine del libro emerge un approccio Congresso, quasi tirando le somme di tutti i fatti che ho multidisciplinare che risente dell’influsso e si avvale esposto, ritennero questo sistema meritevole di ricono- del contributo di pensatori del calibro di Hillman, scimento diplomatico, di amicizia e di assistenza!». È Fromm, Sun Tzu, William S. Lind, esaminando non sol- fondamentale sottolineare che la prima edizione del li- tanto le forme passate della guerra, ma anche le pro- bro risale al 1991, quando il muro di Berlino era caduto blematiche legate all’influsso della globalizzazione, da pochi anni, e l’argomento trattato era, dal punto di della Rivoluzione negli Affari Militari fino ad arrivare vista storico e ideologico, alquanto spinoso. Oggi, pro- alla teoria della Guerra di Quarta Generazione. babilmente, è più semplice avere un atteggiamento cri- Economia e cultura vengono utilizzati da Ingrosso tico nei confronti di tutti i protagonisti della Seconda per fornirci quegli schemi concettuali entro i quali pos- guerra mondiale e il volume offre molti spunti per ap- siamo suddividere i fenomeni bellici, evidenziando i profondimenti e riflessioni su un tragico periodo stori- mutamenti intercorsi ed i percorsi seguiti nel tempo. co. Per chi sa che la storia è un susseguirsi di drammi e Come afferma l’Autore nella Premessa, l’obiettivo di

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questo libro è dimostrare che «... la guerra non è un foto d’epoca anche di personaggi famosi che con- male necessario, ma che essa ha origine e spiegazione traddistinsero i vari eventi storici. A beneficio dei nei rapporti (economici, politici, sociali, culturali) delle vecchi e nuovi lettori l’Autore ricorda, con vari pas- società, che sono ormai superati. Essa si esprime poi saggi, la fortunata storia editoriale del volume con nelle forme che la società dell’epoca le impone, quindi recenti aggiornamenti, ampliata da una ininterrotta certe forme e comportamenti che si manifestano nella ricerca storico-documentale effettuata nel tempo. Se guerra sono certamente il portato di tutti quegli ele- dal titolo originale dell’87 si è arrivati a perdere la menti che formano una cultura; anche il modo di gestire precisazione «militare», questa edizione non ne ha i conflitti è il portato delle culture. Una cultura globaliz- comunque perso il contenuto; le armi bianche militari zata può consentire una diversa interpretazione del italiane dal 1814 ad oggi ci sono tutte, sono aumen- conflitto ed una diversa modalità di soluzione di esso». tate invece quelle degli Stati preunitari. In un mondo globalizzato nel quale emergono sem- Il tutto è suddiviso in veri e propri capitoli, ad ini- pre nuovi soggetti che raggiungono livelli di sviluppo ziare dalle parti riguardanti gli Ordini cavallereschi economico elevati e dove si assiste ad uno spostamen- (compresi quelli pontifici, all’interno del capitolo de- to dell’asse del potere mondiale da Europa e America dicato allo Stato della Chiesa), al materiale risorgi- all’Asia, la guerra diventa un pericoloso ed inutile me- mentale dei Volontari, alle Guardie Civiche, ai Pom- todo per gestire le controversie tra gruppi d’interesse. pieri ecc.; un’ampia varietà di paragrafi dedicati alle Giovanni Ingrosso suggerisce quindi ai lettori di do- armi per diplomatici, funzionari, accademici, guarda- mandarsi se, al giorno d’oggi, vogliano davvero conti- portone, scudieri, armi per bambini e da teatro. nuare a sprecare le loro energie in conflitti inutili invece Un altro capitolo è dedicato alla lancia della cavalle- di ricorrere al dialogo ed alla discussione pacifica prima ria, un altro alle armi in uso dal 1945 al 2000. Sono in- di utilizzare le armi. L’Autore, seppur fermamente con- vece stati intera- vinto della possibilità di eliminare la guerra, prende tri- mente rielaborati stemente atto del fatto che, nel corso della Storia ed rispetto alla pri- ancor più in quella recente, le motivazioni della stessa ma edizione i cambiano, cambiano gli scenari e le tecnologie ma re- capitoli riservati stano immutate le sue tragiche conseguenze. all’Aeronautica, Il mondo, infatti, continua ad essere attraversato alle Scuole e alle da conflitti e l’uomo, nonostante i suoi sforzi, Accademie, co- sembra non riuscire a trovare un modo pacifico di me pure la se- convivere. zione riguardate i pugnali militari Erica Filippi del P.N.F. e le baionette. Dalla seconda Cesare Calamandrei: «Storia dell’arma bianca italia- edizione ad oggi na - da Waterloo al nuovo millennio», Editoriale l’avvenuto ritro- Olimpia, Sesto Fiorentino (Firenze), edizione 2008, vamento d’altri pp. 551, euro 82,00. documenti ri- guardanti le armi Con la terza edizione aggiornata di un’opera pubbli- e le uniformi ha cata per la prima volta nel 1987 con il titolo «Armi permesso di datare e identificare nuovo materiale. Un bianche militari italiane, 1814-1950» e successiva- altro forte apporto al completamento di questa opera è mente ampliata con la seconda edizione nel 1999, ora, stato dato anche dagli innumerevoli ritrovamenti di ca- ancora grazie al contributo offerto da parte di nume- taloghi d’epoca di armi rare (talvolta anche sconosciu- rosi appassionati e collezionisti italiani e stranieri, te) venuti alla luce grazie alle vendite delle case d’asta l’Autore Cesare Calamandrei ha realizzato una vera e da dove sono emersi dei veri e propri tesori sia di ma- propria enciclopedia, forte anche del suo formato teriali che di documenti, arrivati a noi in perfetta inte- 21x30 cm, titolata «Storia dell’arma bianca italiana - grità. È dunque legittimo accettare la definizione data a da Waterloo al nuovo millennio». questo volume dai suoi numerosi estimatori, di «enci- Una miniera di informazioni distribuite in oltre 500 clopedia delle armi bianche italiane». pagine, ricche di un numero considerevole di imma- gini inedite e di dettagliate informazioni, correlate da Ubaldo Russo

131 - RUBRICHE Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico

Il catalogo completo delle opere, le informazioni sulle modalità di vendita delle stesse e l’elenco delle librerie convenzionate si possono richiedere all’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, Via Etruria, 23 - 00183 Roma (Tel. 0647358671 - Fax 0647357284, E- mail: [email protected]) o, in alternativa, consultare: http://www.esercito.difesa.it/root/Storico/prod_catalogo.asp. Le pubblicazioni sono disponibili anche presso lo stesso Ufficio Storico (previ contatti telefonici ed in base alla disponibilità di copie) dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 11:00. L’acquisto per posta è curato dall’Ufficio Pubblicazioni Militari, Via Guido Reni, 22 - 00196 Roma (Tel. 0647357665 - Fax 063613354).

6765 - Andrea Viotti UNIFORMI E DISTINTIVI DELL’ESERCITO ITALIANO FRA LE DUE GUERRE (1918-1935) (DUE TOMI) Questa opera sintetizza le varianti dell’uniforme grigioverde nel lasso di tempo che va dal 1918 al 1935. Tale periodo anche se da un lato rappresentò un lungo momento di pace e di stabilità, per lo meno sul continente europeo, non lo fu però per quanto concerneva il «vestiario militare». Infatti, in quasi tutti gli Eserciti europei, compreso quello Italiano, fu un susseguirsi di modifiche tese a migliorare le tenute nate sui campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale. Formato 31 x 22, 1 313 pagine, 650 foto in b/n e colori. Prezzo € 70,00.

6774 - Flavio Russo SOTTO L’INSEGNA DELL’AQUILA. STORIA DELL’ESERCITO ROMANO DALLA REPUBBLICA ALL’IMPERO Con questo libro in doppia lingua (italiano e inglese) viene scritto un nuovo capitolo sulla storia e sulle tradizioni dell’Esercito Italiano che va ben oltre la data del 4 maggio 1861, sua costituzione ufficiale, per giungere alle origini del primo Esercito che ha difeso il territorio italiano. L’opera è anche un viaggio nell’evoluzione tecnologica. Fedeli riproduzioni di macchine e meccanismi sono evidenziate dai reperti rinvenuti in occasione di campagne archeologiche e sono il frutto di una pluriennale, entusiastica e laboriosa opera di ricerca da parte dell’autore. Formato 29,5 x 21, 491 pagine, 110 foto a colori. Prezzo € 30,00. Rivista Militare n. 6/2009

Le Nazioni Unite incrementano le proprie capacità strategico-militari, di Gianluca Carai (pag. 62). Assicurare il supporto strategico-operativo, sia a li- vello di pianificazione che di spiegamento delle forze, e le conoscenze tecnico-militari idonee a far fronte alle possibili situazioni critiche. Con queste premesse l’ONU potrà contrastare le minacce future e avviare un processo di rinnovamento che rappresenterebbe an- che una concreta opportunità per accrescere e valo- Gas naturale: storia, dinamiche, evoluzione dei rizzare il ruolo italiano nella organizzazione. mercati e prospettive future, di Daniele Cellamare (pag. 4). La formazione del soccorritore militare, di Saverio Il consumo mondiale di gas naturale è in costante Pirro e Alessandro Colaiacomo (pag. 70). aumento. In particolare, la forte richiesta dell’area Nasce una nuova figura professionale: quella del asiatica e la continua evoluzione del mercato euro- «soccorritore militare». Oggi la Forza Armata può peo incidono in maniera considerevole sulle politi- disporre di personale specializzato da impiegare che dei Paesi produttori e sulla formulazione dei nelle operazioni fuori area, qualificato a prestare il nuovi progetti. Inoltre, i problemi legati all’estra- primo soccorso in caso di incidenti o ferimenti. Una zione e al trasporto del gas producono un consi- ulteriore dimostrazione della sensibilità della Forza stente impatto ambientale e la disponibilità delle Armata per la salvaguardia della sua risorsa più scorte accende il dibattito sulle reti di gestione e la preziosa e insostituibile: l’uomo. loro indipendenza strutturale. Irregular Warfare e Information Operations, di Mar- Sicurezza energetica, di Giorgio Spagnol (pag. 20). co Stoccuto (pag. 78). La complessità dell’attuale sistema energetico Negli ultimi conflitti si è manifestato un particolare mondiale, la necessità di incrementarne la sicurez- modus di guerra che non può considerarsi convenzio- za e la pluralità di attori interessati richiedono uno nale ma neppure non-convenzionale. Questo tipo di sforzo congiunto di NATO, UE e Stati Uniti per indi- guerra, definito dagli statunitensi «Irregular Warfare», viduare una idonea politica in grado di prevenire gli ha come punto critico nella condotta delle operazioni attriti futuri. Fondamentale a tal fine una visione il controllo e l’influenza nei confronti della popolazio- comune e la necessità di promuovere il dialogo e la ne, che ne diventa l’obiettivo. Assumono, quindi, im- cooperazione internazionali. portanza rilevante le Information Operations.

L’Italian Aviation Battalion in Afghanistan: una nuo- La fortificazione: uno strumento ancora valido?, di va forza di manovra, di Loreto Bolla (pag. 30). Luca Schiavina (pag. 88). Dopo quattro mesi di impiego nel teatro afghano, Pur non garantendo la totale sicurezza da minacce l’Italian Aviation Battalion ha dato una valida prova esterne, concorre alla protezione delle infrastruttu- di sé, configurandosi come un concreto strumento re indispensabili alle attività operative sul terreno, di manovra. in modo da ridurre la capacità offensiva avversaria Modularità, flessibilità, aderenza e sostenibilità sono e aumentare le possibilità operative proprie: una i principi alla base di questa unità di proiezione. vera e propria base di manovra per le forze che ne hanno il possesso. La SETAF come componente terrestre del Comando AFRICOM, di Willian B. Garrett e Stephen Mariano Il recupero delle salme dei caduti italiani della cam- (pag. 42). pagna di Grecia, di Roberto Di Rosa (pag. 98). La SETAF, come è già accaduto anche in passato, Ingenti furono le perdite subite dal Regio Esercito ita- saprà raccogliere questa nuova sfida con la serietà, liano durante la campagna di Grecia. Le conseguenti la professionalità e l’impegno che da sempre ne ca- operazioni di recupero dei corpi dei caduti hanno ri- ratterizzano l’operato. scontrato non poche difficoltà e ostacoli, ma sono sta- Allargare, quindi, il suo ambito di azione al Conti- te condotte con impegno e devozione per dare nente africano, come componente terrestre di un’onorata sepoltura agli eroi di quelle battaglie. AFRICOM, avrà degli indubbi risultati positivi i cui effetti benefici ricadranno su tutta la comunità in- L’imboscata di Teutoburgo, di Umberto Bardini ternazionale. (pag. 108). Le errate valutazioni di Augusto e dei suoi consiglie- Operazione «Strade Sicure», di Luigi Masiello ri, le scelte avventate di Varo, la mancanza di un’ade- (pag. 54). guata attività di ricognizione ed esplorazione e le ca- L’impiego delle Forze Armate, in concorso con le renze in ambito di Comando, Controllo e Comunica- Forze di Polizia, aumenta la percezione di «sicurez- zione determinarono una delle più clamorose sconfit- za» del cittadino. I risultati raggiunti, sia nella lotta te subite dall’Esercito romano. L’analisi di una batta- alla criminalità organizzata che alla micro-crimina- glia di duemila anni fa può essere di grande insegna- lità, giustificano ampiamente questo ulteriore sfor- mento oggi, e soprattutto quando si opera su terreni zo che i nostri soldati stanno compiendo al servizio difficili, lontano dalla Madrepatria, a contatto con cul- del Paese. ture diverse.

133 - RUBRICHE Military Capabilities, by Gianluca Carai (p. 62). Providing operational-strategic support, both in planning and deploying the forces, and the te- chnical-military knowledge suitable for dealing with all possible critical situations. With these premises, the UN will be able to oppose future threats and initiate a process of renewal that would also represent a concrete opportunity to increase and enhance the Italian role in the Or- ganization. Natural Gas: History, Dynamics, Market Trends and Future Prospects, by Daniele Cellamare (p. 4). Training of the Military Rescuer, by Saverio Pirro The world consumption of natural gas is steadily and Alessandro Colaiacomo (p. 70). increasing. Particularly the strong demand in the A new professional figure is born: the «military re- Asian region and the continued evolution of the scuer». Today the Service can avail itself of specia- European market are having a great influence on lized personnel to be employed in out-of-area the policies of the producing Countries and on the operations, qualified to provide first aid in case of formulation of new projects. Moreover, the envi- accidents or injuries. A further proof of our Servi- ronment and the availability of the supplies ignites ce’s sensitivity for the safeguard of its most pre- the debate on the management networks and their cious and irreplaceable asset: man. structural independence. Irregular Warfare and Information Operations, by Energy Security, by Giorgio Spagnol (p. 20). Marco Stoccuto (p. 78). The complexity of the current world energy sy- In recent conflicts a new modus has emerged, stem and the need to increase the security and which can be considered neither conventional nor plurality of the actors concerned, require the non-conventional. This kind of war, defined by the combined efforts of NATO, EU and the United Sta- Americans «Irregular Warfare», has as its critical tes to find a suitable policy to prevent future fric- point, in the conduct of the operations, the control tion. Crucial to this end are a common vision and and the influence on the population, who becomes the need to promote dialogue and international its target. Therefore the Information Operations cooperation. are gaining considerable importance. The Italian Aviation Battalion in Afghanistan: A : A Still Valid Instrument?, by Luca New Manoeuvre Force, by Loreto Bolla (p. 30). Schiavina (p. 88). After four months of employment in the Afghan While it does not guarantee total security from ex- theatre, the Italian Aviation Battalion gave a valid ternal threats, it helps to protect the structures in- proof of itself by taking shape as a concrete ma- dispensable for the operational on-ground activi- noeuvre instrument. ties, by reducing the offensive capability of the Modularity, flexibility, adherence and sustainabili- enemy and increasing one’s own operational pos- ty are the principles supporting this projection sibilities: A genuine basis of manoeuvre for the unit. forces that possess it. SETAF as a Land Component of the AFRICOM The Recovery of the Remains of the Italian Fallen in Command, by Willian B. Garrett and Stephen Ma- the Greek Campaign, by Roberto Di Rosa (p. 98). riano (p. 42). The losses suffered by the Royal Italian Army du- SETAF, as has already happened in the past, will be ring the Greek campaign were enormous. Therefo- able to meet this new challenge with the reliabili- re the ensuing operations for the recovery of the ty, professionalism and commitment that have al- bodies found considerable difficulties and obsta- ways characterised its conduct. cles. Nevertheless, the operations have been car- The enlargement of its scope of action to the Afri- ried out with commitment and devotion, in order can Continent, as land component of AFRICOM, to give an honourable burial to the heroes of tho- will certainly achieve positive results, whose bene- se . fits will fall on the entire international community. The Teutoburg Ambush, by Umberto Bardini (p. 108). Operation «Safe Streets», by Luigi Masiello (p. 54). The wrong evaluations made by Augustus and his The employment of the Armed Forces, together advisers, Varus’ inconsiderate choices, lack of an with the Police Forces, increases the citizen’s per- adequate scouting and reconnaissance activity, ception of «security». and the shortcomings in Command, Control and The results achieved, in fighting both organized Communication, produced one of the most re- crime and micro-criminality, amply justify this ad- sounding defeats suffered by the Roman army. ditional effort that our soldiers are making in the The analysis of a of two thousand years ago service of the Country. can be a great lesson today, especially when ope- rating on difficult ground, far from home, and in The United Nations Are Increasing Their Strategic- contact with different cultures.

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que-opérationnel, aussi bien au niveau de la planifi- cation que du déploiement des forces, mais aussi les connaissances technico-militaires appropriées pour faire face aux situations critiques possibles, que l’ONU pourra contrecarrer les menaces du futur et engager un processus de renouvellement, lequel permettrait, entre autres, d’accroître et de mettre en valeur le rôle de l’Italie au sein de l’Organisation.

La formation du secoureur militaire, par Saverio Pir- Gaz naturel: histoire, dynamique, évolution des marchés ro et Alessandro Colaiacomo (p. 70). et perspectives futures, par Daniele Cellamare (p. 4). Une nouvelle figure professionnelle est née: le «se- La consommation mondiale de gaz naturel est sans coureur militaire». Aujourd’hui, dans le cadre des cesse croissante. Aussi, la forte demande de la part opérations hors zone, les Forces armées peuvent de l’Asie et l’évolution continue du marché europé- compter sur la présence de personnel spécialisé et en ne vont pas sans influencer les politiques des qualifié pour prêter les premiers secours en cas pays producteurs et la définition de nouveaux pro- d’accident ou de blessure. C’est dire la sensibilité jets. En outre, les problèmes liés à l’extraction et au des Forces armées et l’importance qu’elles attri- transport du gaz ont un impact considérable sur buent à la sauvegarde de leur ressource la plus pré- l’environnement et la disponibilité des réserves fait cieuse: l’être humain. l’objet de vifs débats sur les réseaux de gestion et leur indépendance structurelle. Irregular Warfare et Information Operations, par Marco Stoccuto (p. 78). Sécurité énergétique, par Giorgio Spagnol (p. 20). Lors des derniers conflits une forme particulière de Face à la complexité qui caractérise aujourd’hui le guerre a vu le jour qu’on ne saurait considérer ni système énergétique mondial et au besoin d’accroî- comme conventionnelle ni comme non convention- tre la sécurité et la pluralité des acteurs impliqués, nelle. Dans le cadre de la conduite des opérations, le un effort conjoint de la part de l’OTAN et de Etats- point critique de ce genre de guerre, que les améri- Unis s’avère nécessaire pour trouver une politique cains qualifient de «Irregular Warfare», réside en le appropriée visant à prévenir les frictions futures. contrôle et en l’influence vis-à-vis de la population D’où l’importance d’adopter une approche commu- qui en devient l’objectif. D’où l’importance primor- ne et de promouvoir le dialogue et la coopération in- diale des Information Operations. ternationale. La fortification est-elle encore un instrument vala- L’Italian Aviation Battalion en Afghanistan: une nou- ble?, par Luca Schiavina (p. 88). velle force de manœuvre, par Loreto Bolla (p. 30). Bien qu’elle ne garantisse pas la sécurité absolue con- Dans les quatre années d’activité sur le théâtre af- tre les menaces externes, la fortification permet de ghan, l’Italian Aviation Battalion a fait preuve d’une protéger les infrastructures indispensables aux activi- grande validité en se configurant comme une force tés opérationnelles sur le terrain, d’autant qu’elle ré- de manœuvre concrète. duit la capacité offensive de l’adversaire tout en aug- Modularité, flexibilité, viabilité sont les principes de mentant nos possibilités opérationnelles: une véritable base de cette unité de projection. base de manœuvre pour les forces qui en dispose.

La SETAF comme composante terrestre du Comman- Le recouvrement des morts à la campagne de Grèce, dement AFRICOM, par Willian B. Garrett et Stephen par Roberto Di Rosa (p. 98). Mariano (p. 42). Les pertes subies par l’Armée Royale italienne lors de La SETAF, saura encore une fois relever ce nouveau la campagne de Grèce furent considérables. Malgré les défi avec le sérieux, le professionnalisme et l’enga- innombrables difficultés, les opérations visant à récu- gement dont elle a toujours fait preuve. Ainsi, l’élar- pérer les corps furent menées avec un courage et un gissement de son champ d’action au Continent afri- dévouement remarquables pour donner une sépulture cain en tant que composante terrestre de AFRICOM honorable et digne aux héros de ces batailles. ne manquera pas d’avoir des effets positifs sur l’en- semble de la communauté internationale. L’embuscade de Teutoburg, par Umberto Bardini (p. 108). Opération «Sécurité routière», par Luigi Masiello (p. 54). Les estimations erronées d’Auguste et de ses conseil- L’emploi conjoint des Forces armées et des Forces lers, l’inefficacité des opérations de reconnaissance et de Police renforcent la perception de «Sécurité» du d’exploration et le manque de capacités de Comman- citoyen. Les résultats obtenus dans le cadre de la dement, Contrôle et Communication. Tels sont les fac- lutte contre le crime organisé mais aussi contre la teurs qui ont déterminé l’une des défaites les plus micro-criminalité, justifient largement l’effort sup- éclatantes qui soit pour l’armée romaine. plémentaire de nos soldats au service du pays. L’analyse d’une bataille qui a eu lieu il y a deux mille ans peut s’avérer utile aujourd’hui surtout lorsqu’il Les Nations Unies accroissent leurs capacités straté- s’agit d’engager des opérations dans des théâtres dif- giques et militaires, par Gianluca Carai (p. 62). ficiles, éloignés de la mère patrie et dans des contex- C’est en assurant non seulement le support stratégi- tes culturels différents.

135 - RUBRICHE Eine strategisch-operative Unterstützung sei es in der Planung wie auch im Einsatz zu gewährleisten, sowie das technisch-militärische Wissen zu vermitteln um auf eventuelle kritische Situationen reagieren zu können: mit diesen Voraussetzungen werden die Vereinten Na- tionen zukünftige Bedrohungen abwehren und einen Erneuerungsprozess einleiten können, der auch eine konkrete Gelegenheit böte, die Rolle Italiens innerhalb der Organisation auszubauen und hervorzuheben. Erdgas: Geschichte, Marktentwicklung und Zukun- ftsperspektiven, von Daniele Cellamare (S. 4). Die Ausbildung des «militärischen Helfers», von Sa- In der ganzen Welt wird immer mehr Erdgas verwendet. verio Pirro und Alessandro Colaiacomo (S. 70). Insbesondere die ständig wachsende Nachfrage des Ein neuer Beruf ist entstanden: der des «militärischen asiatischen Raumes sowie die ständige Evolution des Helfers». Heute verfügen die Streitkräfte über hochqua- europäischen Marktes wirken sich in nicht unbedeu- lifizierte Fachkräfte, die bei Aktionen außerhalb des tender Weise auf die Politiken der Herstellerländer aus Einsatzgebietes zum Einsatz kommen; sie können bei und auf die Gestaltung neuer Projekte. Die mit der Ge- Unfällen und Verletzungen Erste Hilfe leisten. Ein wei- winnung und dem Transport von Erdgas verbundenen terer Beweis für die Sensibilität der Streitkräfte zu Gun- Schwierigkeiten verursachen beachtliche Auswirkungen sten ihrer wertvollsten und unersetzlichen Ressource: auf die Umwelt und der Zugriff auf die Reserven verur- dem Menschen. sacht Debatten über die Vertriebsnetze und ihre struk- turelle Unabhängigkeit. Irregular Warfare und Information Operations, von Marco Stoccuto (S. 78). Energiesicherheit, von Giorgio Spagnol (S. 20). Im Laufe der letzten Konflikte kam es zu einer beson- Die Komplexität des heutigen, weltweiten Energiesy- deren Form der Kriegsführung, die weder als konven- stems, die Notwendigkeit dessen Sicherheit zu verbes- tionell noch als «nicht-konventionell» bezeichnet wer- sern und die Pluralität an interessierten Akteuren, er- den kann. Kritischer Punkt dieser Art der Kriegsfü- fordern einen gemeinsamen Einsatz von NATO, EU und hrung, die von den USA «Irregualr Warfare» genannt USA, zur Definition einer angemessenen Vorbeugun- wird, ist die Ausführung der Überwachungsmaßnah- gspolitik gegen eventuell sich ergebende, zukünftige men und die Beeinflussung der Bevölkerung, die zu de- Auseinandersetzungen. Grundlegend ist diesbezüglich ren Ziel wird. Umso mehr Bedeutung kommt dadurch eine gemeinsame Stellungnahme und die Notwendig- den Information Operations zu. keit, den Dialog und die internationale Zusammenar- beit zu fördern. Die Befestigung: ein immer noch gültiges Mittel?, von Luca Schiavina (S. 88). Das «Italian Aviation Battalion» in Afghanistan: ein Obwohl der absolute Schutz vor externen Bedrohungen neues Manöverelement, von Loreto Bolla (S. 30). nicht gewährt werden kann, trägt sie doch zum Schutz Vier Monate nach dem Einsatz im afghanischen der zu unerlässlichen operativen Aktivitäten im Territo- Schauplatz hat das Italian Aviation Battalion seine rium vorgesehenen Infrastrukturen bei, so dass die ge- Einsatzfähigkeiten bewiesen, und sich als konkretes gnerische Offensivkraft vermindert wird und die eige- Mittel im Manöver konsolidiert. Modularität, Flexibili- nen operativen Möglichkeiten verbessert werden: eine tät, Adhärenz und Nachhaltigkeit sind die Grundprinzi- echte Manöver-Grundlage für jene Kräfte di sie zur pien dieser Projektionseinheit. Verfügung haben. SETAF als terrestrische Komponente des AFRICOM- Die Bergung der Leichname der in Griechenland ge- Kommandos, von Willian B. Garrett und Stephen Ma- fallenen Italiener, von Roberto Di Rosa (S. 98). riano (S. 42). Groß waren die Verluste, die das königliche Heer im Wie bereits in der Vergangenheit, wird SETAF auch die- Laufe der Griechenland-Kampagne einbüssen mus- se neue Herausforderung mit der Ernsthaftigkeit, der ste. Die anschließenden Maßnahmen zur Bergung der Professionalität und dem Einsatz angehen, die seit je- Leichname der Gefallenen gingen mit nicht wenigen her ihre Arbeit kennzeichnen. Ihren Aktionsbereich Schwierigkeiten und Hindernissen einher. Doch auch auf den afrikanischen Kontinent auszudehnen, als durch Einsatz und Hingabe konnten sie überwunden terrestrische Komponente von AFRICOM, wird sicher- werden, um den Helden jener Schlachten ehrenhafte lich zu positiven Ergebnissen führen, mit Auswirkungen Bestattung zu ermöglichen. zu Gunsten der ganzen internationalen Gemeinschaft. Die Schlacht im Teutoburger Wald, von Umberto Bar- Operation «sichere Strassen», von Luigi Masiello (S. 54). dini (S. 108). Der Einsatz der Streitkräfte gemeinsam mit den Poli- Die falsche Einschätzung des Augustus und seiner Rat- zeikräften verbessert das «Sicherheitsgefühl» der geber, die voreiligen Entscheidungen Varus’, das Fe- Bürger. Die sei es im Kampf gegen die Organisierte hlen angemessener Späh- und Erkundungsmaßnah- Kriminalität wie im Kampf gegen die Mikrokriminali- men sowie die Mängel in den Bereichen Kommando, tät erzielten Ergebnisse rechtfertigen voll und ganz Kontrolle und Kommunikation, führten zu einer der diesen zusätzlichen Einsatz, den unsere Soldaten im eklatantesten Niederlagen des römischen Heeres. Die Dienste des Landes durchführen. Analyse einer Schlacht vor zweitausend Jahren kann für heutige Einsätze eine große Lehre sein, vor allem wenn Die Vereinten Nationen bauen ihre strategisch-militäri- man in schwierigen Zusammenhängen im Einsatz ist, schen Fähigkeiten aus, von Gianluca Carai (S. 62). fern der Heimat, konfrontiert mit fremden Kulturen.

RUBRICHE -136 Rivista Militare n. 6/2009

nal, tanto a nivel de la planificación como del de- spliegue de las fuerzas, sino también el conocimien- to técnico-militar apropiado para encarar eventuales situaciones críticas, la OTAN podrá hacer frente a las amenazas del futuro y entablar un proceso de reno- vación, el cual representaría además una concreta oportunidad para acrecentar y valorizar el papel de Italia en la organización. La formación del socorrista militar, Saverio Pirro y Gas natural: historia, dinámica, evolución de los Alessandro Colaiacomo (pág. 70). mercados y perspectivas futuras, Daniele Cellamare Existe una nueva figura profesional: el «socorrista (pág. 4). militar». Hoy día en las operaciones fuera de zona, El consumo mundial de gas natural está experimen- las Fuerzas armadas pueden contar con personal tando un aumento constante. En particular, la acre- especializado en prestar los primeros auxilios en ca- centada demanda de Asia y la evolución continua del so de accidentes o herimientos. Con que, una vez mercado europeo influencian marcadamente no sólo más, las Fuerzas armadas dan pruebas de su sensi- las políticas de los países productores sino también bilidad respecto a la salvaguardia de su recurso más el planteamiento de nuevos proyectos. Además, la valioso: el ser humano. extracción y el transporte del gas tienen un fuerte impacto en el medio ambiente y la disponibilidad de Irregular Warfare e Information Operations, Marco las reservas se ha vuelto objeto de encendidos deba- Stoccuto (pág. 78). tes sobre las redes de gestión y su independencia En los últimos conflictos ha salido a luz una forma estructural. de guerra particular que no puede calificarse como convencional pero tampoco como no convencional. Seguridad energética, Giorgio Spagnol (pág. 20). En el ámbito de la dirección de las operaciones, el Ante la complejidad del sistema energetico mundial punto crítico de este tipo de guerra, a la que los actual y la necesidad de incrementar la seguridad y la estadounidenses denominan «Irregular Warfare», pluralidad de los actores involucrados, resulta indi- radica en el control y en la influencia con respecto spensable el esfuerzo conjunto de la OTAN y de los a la población, la cual se vuelve su objetivo. De ahí EEUU para definir una política apropiada encaminada la importancia que cobran las Information Opera- a prevenir tensiones futuras. De ahí la necesidad de tions. adoptar un enfoque común y de promover el diálogo y la cooperación internacional. ¿La fortificación sigue siendo una herramienta váli- da?, Luca Schiavina (pág. 88). El Italian Aviation Battalion en Afganistán: una nueva Aunque no garantiza la seguridad total contra las fuerza de maniobra, Loreto Bolla (pág. 30). amenazas externas, la fortificación contribuye a pro- Al cabo de 4 meses de actividad en el teatro afgani, teger aquellas infraestructuras que resultan indi- el Italian Aviation Battalion dio pruebas de su validez, spensables para las operaciones en el terreno, au- configurándose como una herramienta concreta de mentando la posibilidad operativa de nuestras fuer- maniobra. zas y reduciendo la capacidad ofensiva del adversa- Modularidad, flexibilidad, sostenibilidad son los rio: una base de maniobra propiamente dicha para principios en los que se basa esta unidad de pro- las fuerzas que cuentan con ella. yección. El rescate de los despojos de los caídos italianos de la La SETAF como componente terrestre del Mando AFRI- campaña de Grecia, Roberto Di Rosa (pág. 98). COM, Willian B. Garrett y Stephen Mariano (pág. 42). Fue ingente el número de las bajas sufridas por el La SETAF, como ya ocurrió por el pasado, sabrá acep- Ejército Real Italiano durante la campaña de Grecia. A tar el nuevo reto con la seriedad, el profesionalismo pesar de las dificultades y obstáculos con que topa- y el empeño de siempre. Por lo tanto, al extender su ron, las operaciones de rescate de los despojos de ámbito de acción al continente africano como com- los caídos fueron llevadas a cabo con devoción y em- ponente terrestre de AFRICOM, no cabe duda que se peño para darles digna y honorada sepultura a los obtendrán resultados positivos cuyos efectos benefi- héroes de aquellas batallas. ciarán a toda la comunidad internacional. La emboscada de Teutoburgo, Umberto Bardini Operación «rutas seguras», Luigi Masiello (pág. 54). (pág. 108). El empleo conjunto de la Fuerzas armadas y de las Las estimaciones erradas de Augusto y de sus conse- Fuerzas de Policía, aumenta la percepción de «segu- jeros, las decisiones imprudentes de Varo, la falta de ridad» del ciudadano. una adecuada actividad de reconocimiento y explo- Los logros obtenidos, tanto en la lucha contra la cri- ración y la escasa capacidad en cuanto a Mando, minalidad organizada como contra la micro crimina- Control y Comunicación: he aquí las causas que de- lidad, justifican ampliamente el esfuerzo adicional de terminaron una de las derrotas más clamorosas su- nuestros soldados al servicio del país. fridas por el ejército romano. Hoy día, el análisis de una batalla de hace más de dos Las Naciones Unidas acrecientan sus capacidades mil años puede ser aleccionador a la hora de realizar estratégico-militares, Gianluca Carai (pág. 62). operaciones en teatros difíciles, lejos de la Madre pa- Asegurando no sólo el apoyo estratégico-operacio- tria, y en ámbitos culturales diferentes.

137 - RUBRICHE cidades estratégico-militares, de Gianluca Carai (pág. 62). Assegurar o suporte estratégico-operativo, seja a nível de planificação que de formação das tropas, e os conhecimentos técnico-militares aptos a fazer frente às possíveis situações críticas. Com estas premissas, a ONU poderá contrastar as ameaças fu- turas e encaminhar um processo de renovação que poderia também representar uma concreta oportu- nidade para engrandecer e valorizar o papel italiano Gás natural: história, dinâmicas, evolução dos mer- na organização. cados e perspectivas futuras, de Daniele Cellamare (pág. 4). A formação do socorrista militar, de Saverio Pirro e O crescimento do consumo mundial de gás natural Alessandro Colaiacomo (pág. 70). está num constante aumento. Em particular, a forte Nasce uma nova figura profissional: a do «socorrista procura da área asiática e a contínua evolução do mer- militar». Hoje a Força Armada pode dispôr de pes- cado europeu incidem de um modo considerável sobre soal especializado a empregar nas operações fora as políticas dos países produtores e sobre a formula- de área, qualificado a prestar os primeiros socorros ção dos novos projectos. Para além disso, os proble- em caso de acidente ou ferimentos. Uma ulterior mas ligados à extracção e ao transporte do gás produ- demonstração da sensibilidade da Força Armada zem um consistente impacto ambiental e a disponibi- para a salvaguarda do seu recurso mais precioso e lidade das reservas acende o debate sobre as redes de insubstituível: o homem. gestão e a sua independência estrutural. Irregular Warfare e Information Operations, de Mar- Segurança energética, de Giorgio Spagnol (pág. 20). co Stoccuto (pág. 78). A complexidade do actual sistema energético mun- Nos últimos conflitos manifestou-se um particular dial, a necessidade de incrementar a segurança e a modo de guerra que não se pode considerar nem con- pluralidade de actores interessados requerem um vencional e nem não-convencional. Este tipo de guer- esforço conjunto da NATO, UE e Estados Unidos pa- ra, definida pelos americanos «Irregular Warfare», tem ra identificar uma política apta capaz de prevenir como ponto crítico na condução das operações, o con- atrictos futuros. Fundamental para tal fim é uma vi- trole e a influência em relação à população, o que se são comum e a necessidade de promover o diálogo torna um objectivo. Assumem, portanto, importância e a cooperação internacional. relevante, as Information Operations. O Italian Aviation Battalion no Afeganistão: uma no- O forte: um instrumento ainda válido?, de Luca va força de manobra, de Loreto Bolla (pág. 30). Schiavina (pág. 88). Após quatro meses de emprego no teatro afegão, o Mesmo não garantindo a segurança total das amea- Italian Aviation Battalion deu uma válida prova de si ças externas, concorre à protecção das infrastrutu- mesmo, configurando-se como um concreto instru- ras indispensáveis às actividades operativas no ter- mento de manobra. Capacidade de modulação, flexi- reno, de modo a reduzir a capacidade ofensiva ad- bilidade, aderência e sustentabilidade são os princí- versária e aumentar as possibilidades operativas pios da base desta unidade de projecção. próprias; uma verdadeira base de manobra para as forças que detêm a sua posse. A SETAF como componente terrestre do Comando AFRICOM, de Willian B. Garrett e Stephen Mariano A recuperação das urnas dos caídos italianos na (pág. 42). campanha da Grécia, de Roberto Di Rosa (pág. 98). A SETAF, como já aconteceu no passado, saberá Ingentes foram as perdas sofridas pelo Régio Exér- colher este novo desafio com a seriedade, o profis- cito Italiano durante a campanha da Grécia. As con- sionalismo e o empenho que desde sempre caracte- sequentes operações de recuperação dos corpos rizam a obra. Alargar, portanto, o seu âmbito de ac- dos caídos depararam-se com não poucas dificul- ção ao Continente Africano, como componente ter- dades e obstáculos, mas foram conduzidas com restre do AFRICOM, terá indubitáveis resultados po- empenho e devoção para atribuir uma honrada se- sitivos cujos efeitos benéficos recairão sobre toda a pultura aos heróis daquelas batalhas. comunidade internacional. A emboscada de Teutoburgo, de Umberto Bardini Operação «estradas seguras», de Luigi Masiello (pág. 108). (pág. 54). As erradas avaliações de Augusto e dos seus consel- O emprego das Forças Armadas, em concurso com heiros, as escolhas arrojadas de Varo, a falta de uma as Forças de Polícia, aumenta a percepção de «se- adequada actividade de reconhecimento e de explora- gurança» do cidadão. ção e as carências em âmbito de Comando, Controle Os resultados atingidos, seja na luta contra o crime e Comunicação determinaram umas das mais clamo- organizado como contra o micro-crime, justificam rosas derrotas sofridas pelo exército romano. amplamente este ulterior esforço que os nossos sol- A análise de uma batalha de há dois mil anos atrás dados estão a cumprir ao serviço do país. pode servir hoje como grande ensino, sobretudo quando se opera em terrenos difíceis, longe da Pá- As Nações Unidas incrementam as próprias capa- tria Mãe, em contacto com culturas diferentes.

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A C

AQUILINO ANTONIO CAIMMI RICCARDO • Il vettovagliamento operativo nelle Forze Armate • Attualità della storia militare dell’età moderna, n. 1, della NATO, n. 2, pag. 58. pag. 106.

ARMENTANI GIOVANNI CAPILLO FRANCESCO • Kosovo: un costante impegno per la pace, n. 2, pag. 24. • L’evoluzione della logistica di proiezione, n. 2, pag. 38.

CARAI GIANLUCA • Le Nazioni Unite incrementano le proprie capacità B strategico-militari, n. 6, pag. 62. CASTAGNETTI FABRIZIO BAI LIDIA • Ordine del giorno all’Esercito, n. 5, pag. 4. •Esercito e incontro con le comunità territoriali, n. 5, pag. 112. CELLAMARE DANIELE • Russia, Ucraina ed Europa: il braccio di ferro del gas, BARDINI UMBERTO n. 2, pag. 14. • L’imboscata di Teutoburgo, n. 6, pag. 108. • Il Polo Nord: una ricchezza da spartire, n. 5, pag. 6. • Gas naturale: storia, dinamiche, evoluzione dei mer- BATACCHI PIETRO cati e prospettive future, n. 6, pag. 4. • Soldati del futuro: esperienze a confronto, n. 1, pag. 88. • Le nuove tendenze nel campo degli MBT occidentali, CERBINO GIUSEPPINA n. 2, pag. 78. • Recensione: «Badoglio Capo di Stato Maggiore Generale • I blindati 8x8 in Europa, n. 4, pag. 98. (1925-1940)», n. 6, pag. 128.

BELLINI GIANMARCO CHILLÈ STEFANO • La NATO Response Force, n. 4, pag. 44. • La Divisione «Acqui»: un Comando Operativo per l’Europa, n. 2, pag. 46. BERTOLINI MARCO • Afghanistan: una opportunità strategica per l’Italia, CIABATTINI LEONARDI ANTONIO n. 3, pag. 44. • L’America di Obama, n. 1, pag. 12. • La proliferazione nucleare, n. 3, pag. 24. BLORA MAURO • Recensione: «Diario della mia vita. Guerra Libica 1911- • Gli ordigni esplosivi improvvisati: la strategia della 1912», n. 1, pag. 136. NATO, n. 4, pag. 52. BOLLA LORETO CIAMPINI MARCO • L’Italian Aviation Battalion in Afghanistan: una nuova • Editoriale, n. 1, pag. 3. forza di manovra, n. 6, pag. 30. • Editoriale, n. 2, pag. 3. • Editoriale, n. 3, pag. 3. BONCI GIANLUCA • Editoriale, n. 4, pag. 3. • La simulazione integrata, n. 4, pag. 74. • Editoriale, n. 5, pag. 3. • Esercito e incontro con le comunità territoriali, n. 5, BONELLI ERNESTO pag. 112. • La cultura militare, n. 2, pag. 108. • Lo slancio vitale e la forza delle tradizioni, n. 5, pag. 88. CIANARDI LEO • Lo sminamento: un contributo italiano di eccellenza, BRESSAN MATTEO n. 3, pag. 76. • La Force Protection e la risposta agli IED, n. 1, pag. 98. CIRIMINNA MARCELLO BUCCIOL GIOVANNI • Recensione: «Il sepolcro inaccessibile (la cosiddetta • Giulio II: un protagonista del Rinascimento, n. 3, pag. 100. tomba di Stesicoro)», n. 3, pag. 137.

BUDDE HANS-OTTO COLAIACOMO ALESSANDRO • Le capacità necessarie per il successo nelle operazioni • La formazione del soccorritore militare, n. 6, pag. 70. militari, n. 3, pag. 34. COLLINA FEDERICO BUSCEMI MARIO • Uno sguardo al futuro, n. 1, pag. 130. • Esercito e incontro con le comunità territoriali, n. 5, pag. 112. BUSETTO TIZIANO • Il conflitto di Crimea e la Guerra Civile Americana: CORNACCHIA FABIO tradizione e modernità, n. 2, pag. 122. • Il centro di gravità come elemento guida nelle operazio-

141 - INDICE 2009 ni militari, n. 1, pag. 50. «caso» Bolzano, n. 2, pag. 66. CUOMO VINCENZO • Il Regno di Napoli verso il Risorgimento, n. 2, pag. 116. J

D JEAN CARLO • L’Europa della difesa. Problemi e prospettive, n. 2, pag. 4. DA FRÈ GIULIANO • Scenari geopolitici, n. 3, pag. 14. • L’ultima falange, n. 3, pag. 110. • Afghanistan: alla ricerca di una strategia, n. 4, pag. 10. DI DOMENICO GENNARO • Trasformazione di un Paese: la Turchia, n. 3, pag. 128. DI MARZIO FORTUNATO MARIO TEODORO K • Forza NEC: inizia la sperimentazione, n. 5, pag. 20. DI ROSA ROBERTO KARABOUE MICHELE • Il recupero delle salme dei caduti italiani della cam- • I valori etico-militari e la condizione giovanile, n. 4, pagna di Grecia, n. 6, pag. 98. pag. 132. DI SANTO FRANCO • Raimondo Montecuccoli: un modello ancora attuale, n. 4, pag. 108. L

LA BELLA LUCA F • Recenti sviluppi nelle aree tribali pakistane, n. 4, pag. 22. FILIPPI ERICA LAURENZI ANNARITA • Recensione: «I volti del Dio della guerra dalla Falange • Recensione: «La Grande Guerra nelle retrovie», n. 1, ad Internet. Natura ed evoluzione della guerra nel XXI pag. 137. secolo», n. 6, pag. 130. • Recensione: «Da Crispiano a Kabul. In memoria di Giovanni Bruno, Primo Caporal Maggiore», n. 2, FRATINI FRANCO pag. 137. • L’evoluzione della logistica di proiezione, n. 2, pag. 38. LIOTTI BIAGIO • Missione «Leonte»: la pubblica informazione nel teatro libanese, n. 4, pag. 58. G • Gorizia riabbraccia i «Cavalieri» della «Pozzuolo», n. 4, pag. 124. GAMBA IGNAZIO LOPREIATO ANDREA • L’Operational Mentoring Liaison Team in Afghanistan, • La proiezione strategica dei CH-47 dell’AVES, n. 2, n. 5, pag. 28. pag. 100. GARRETT WILLIAM • La SETAF come componente terrestre del Comando AFRICOM, n. 6, pag. 42. M GRAMMATICO NICOLA • Il Frequency Management in teatro operativo, n. 4, pag. 92. MARIANO STEPHEN • La SETAF come componente terrestre del Comando GREGGI SARA AFRICOM, n. 6, pag. 42. • Poesia e guerra, n. 4, pag. 114. • Ricostruire l’Afghanistan, n. 5, pag. 42. MASCOLI SALVATORE • Recensione: «Clausewitz sulla Linea Gotica», n. 2, • Observer Group Lebanon, n. 4, pag. 128. pag. 136. MASIELLO LUIGI GRELAUR • Operazione Strade Sicure, n. 6, pag. 54. • Giulio Cesare. L’Uomo, le imprese, il mito, n. 1, pag. 120. MIZZA DEVIS • Azienda ed Esercito: un confronto oggi plausibile, n. 5, pag. 54. MONGELLI MARIO I • Amedeo Guillet: un modello per ieri, oggi e domani, n. 3, pag. 82. IANNOTTI PASQUALINO MORELLI MARCO • Razionalizzazione delle infrastrutture dell’Esercito: il • Gli Ufficiali italiani nel Kashmir, n. 3, pag. 56.

INDICE 2009 - 142 • Recensione: «Cesare Battisti», n. 3, pag. 137. PREMI FRANCESCO • Recensione: «Galileo privato», n. 6, pag. 128. • Il Collegio Militare di Verona, n. 5, pag. 106.

N R

NUCIARI MARINA RENNA MARIO • La famiglia militare è una famiglia come le altre, n. 5, • Base operativa avanzata «Sterzing»: con gli alpini a sud pag. 94. di Kabul, n. 4, pag. 66. • Esercito e incontro con le comunità territoriali, n. 5, pag. 112. ROSIELLO PIER VINCENZO • Recensione: «La lista di carbone», n. 3, pag. 136. RUFFINO LAURA ESTER • Recensione: «La stretta finale, 14-17 novembre 1917 O - la battaglia di Monte Cornella e la conquista di Quero», n. 3, pag. 138. • Recensione: «Il mistero di Scapa Flow l’incredibile OCCHINEGRO DOMENICO impresa dell’U-47», n. 5, pag. 138. • La Brigata «Pinerolo» rientra dal Kosovo, n. 1, pag. 126. • Recensione: «I dannati di Vlassov, il dramma dei russi antisovietici nella Seconda guerra mondiale», n. 6, ORTOLANI ALESSANDRO pag. 129. • Gli ordigni esplosivi improvvisati: la strategia della NATO, n. 4, pag. 52. RUSSO UBALDO • Recensione: «Storia dell’arma bianca italiana - da Waterloo al nuovo millennio», n. 6, pag. 131. P S PAGOTO ANTONINO • Il ruolo del NATO Advisory Team in Bosnia-Herzegovina, n. 1, pag. 36. SAMBATI LUCA • Il 31° Carri sperimenta la digitalizzazione, n. 4, pag. 84. PALMAS FRANCESCO • Pianeta UAV: mercato, attori e macchine, n. 2, SCHIAVINA LUCA pag. 88. • Immobili militari: un progetto di recupero di una caser- ma dismessa, n. 1, pag. 76. PERGETTI MATTEO • La fortificazione: uno strumento ancora valido?, n. 6, • Kosovo: un costante impegno per la pace, n. 2, pag. 24. pag. 88.

PERSICHETTI FRANCESCO SCOLLO LUIGI PAOLO • Observer Group Lebanon, n. 4, pag. 128. • «Eagle Tour 08». Insegnamenti da uno studio di storia militare, n. 1, pag. 24. PIANTONI MARCO • La simulazione integrata, n. 4, pag. 74. SCOPIGNO MANLIO • Globalizzazione e missioni militari, n. 4, pag. 136. PICASSO ANTONIO • Nilo: la ricchezza di un fiume, n. 5, pag. 12. SEPE CARMINE • L’Esercito Italiano in Homeland Security, n. 4, pag. 32. PICCIRILLI PIETRO • Kosovo: un costante impegno per la pace, n. 2, pag. 24. SEREMEDI MARCELLO • Napoleone all’isola d’Elba, n. 6, pag. 122. PIETRANTONI LUCA • La leadership trasformazionale, n. 1, pag. 82. SERRA NICOLA • La Repubblica Romana del 1849, n. 3, pag. 88. PIGNATO NICOLA • L’artiglieria del XXI secolo, n. 5, pag. 66. SERTORIO GUIDO • La famiglia militare è una famiglia come le altre, n. 5, pag. 94. PIRASTRU ENRICO • L’Esercito Italiano in Homeland Security, n. 4, pag. 32. SOLASTRI MANUEL • La cooperazione civile-militare italiana in Afghanistan, PIRRO SAVERIO n. 3, pag. 66. • La formazione del soccorritore militare, n. 6, pag. 70. • L’evoluzione del PRT italiano di Herat, n. 5, pag. 36. PIZZO MARIANO SPAGNOL GIORGIO • Il disturbo post traumatico da stress: prevenzione e • Quale futuro per ONU, OSCE, NATO e UE, n. 1, pag. 4. cura, n. 5, pag. 78. • Sicurezza energetica, n. 6, pag. 20. PODDI MARCO STOCCUTO MARCO • Regional Command West: il racconto di un’esperienza, • Irregular Warfare e Information Operations, n. 6, n. 1, pag. 66. pag. 78.

143 -INDICE 2009 T REDAZIONALI

TARANTINO ANNA MARIA • Lettere al Direttore, n. 6, 2ª di copertina. • Recensione: «Lascio il comando perché muoio - Albania: il diario di guerra di un alpino del «Feltre» e le lettere alla • Sommario varie lingue, n. 1, pag. 139. famiglia», n. 2, pag. 136. • Sommario varie lingue, n. 2, pag. 139. • Sommario varie lingue, n. 3, pag. 139. TARANTINO MARIO • Sommario varie lingue, n. 4, pag. 139. • La Sezione Motonautica del Centro Sportivo dell’Esercito, • Sommario varie lingue, n. 5, pag. 139. n. 6, pag. 116. • Sommario varie lingue, n. 6, pag. 133. TIRINO FRANCESCO • La Brigata «Garibaldi» rientra dal Libano, n. 2, pag. • Il recupero di un semovente da 75/18 su scafo M 41 e 132. inaugurazione della sala museale dell’Ufficio Storico, n. 1, pag. 135. • La festa dell’Esercito, n. 3, pag. 4. • 2 giugno 2009. Celebrata la Festa della Repubblica, n. 4, pag. 4. V • Recensione: «Heinz Wilhelm Guderian, Panzer General. Memorie di un Soldato», n. 1, pag. 136. • Recensione: «Gela. Le operazioni dei reparti italiani VALOTTO GIUSEPPE nella battaglia del 10-11 luglio 1943», n. 3, pag. 136. • Ordine del giorno all’Esercito, n. 5, pag. 5. • Recensione: «Libano - missione italiana Leonte 3», n. 5, pag. 138. VILLA ENRICO • Il ruolo del NATO Advisory Team in Bosnia-Herzegovina, n. 1, pag. 36.

• L’acqua “Una risorsa strategica. Una minaccia alla • Rapporto Esercito 2008. stabilità”. • Raimondo Montecuccoli. Uomo, soldato, letterato • Techne “Il ruolo trainante della cultura militare europeo. nell’evoluzione tecnologica”. • Operazione «Strade Pulite». • Amedeo Guillet. A timeless Italian gentleman.

INDICE 2009 - 144