Tv E Industria Culturale in Italia Elementi Di Storia: Gli Anni ’80 Prof
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Corso di Industria culturale e media studies – Laboratorio di analisi dei prodotti culturali Anno accademico 2016/2017 Tv e industria culturale in Italia Elementi di storia: gli anni ’80 Prof. Giovanni Ciofalo Parte III La tv degli anni ’80 Tv, sorrisi e consumi. La televisione degli anni Ottanta 1. Un nuovo sistema 2. Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali 3. L'epopea della Fininvest: da Telemilano alla “Guerra dei Puffi” 4. Palinsesti e format(i) 5. Contenitori e contenuti: Pronto, Raffaella?, Drive In, Il pranzo è servito 6. Quelli della notte: da Arbore a “Colpo grosso” 7. Storie di tutti i sogni: i telefilm degli anni '80 8. Bim Boom Bam: l'esplosione della tv dei ragazzi) 9. E adesso la pubblicità: spot, telepromozioni e tormentoni Tv, sorrisi e consumi. La televisione degli anni Ottanta Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo 1974 Più di 30 milioni di italiani si recano alle urne per esprimere la loro opinione in merito alla legge n. 898 del 1970 (Fortuna-Baslini) Quasi il 60% dei votanti si dichiara contrario all’abrogazione della legge, sancendo di fatto l’introduzione del divorzio La famiglia, istituzione fondamentale della vita degli italiani, veicolo della tradizione popolare e cattolica, è uno dei primi contesti colpiti dalla metamorfosi sociale e culturale che, avviata negli anni Settanta, troverà un suo più decisivo compimento nel decennio successivo Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo “Difficile negare però che nella difesa della legge sul divorzio, così come nella battaglia contro la piaga dell’aborto clandestino, agissero con forza robuste ragioni etiche e civili. In quel grande confronto pubblico, inoltre, alcuni principi sostanziali e alcune decisive chiavi di lettura della società contemporanea cessarono di essere patrimonio di esigui gruppi intellettuali e si imposero all’attenzione più larga del paese, avviando modificazioni profonde nelle culture e nei comportamenti, nelle pratiche quotidiane e nei quadri mentali” G. Crainz “Non è vero che ogni paese ha la classe politica che si merita. Con i risultati del referendum sul divorzio, gli italiani dimostrano di meritarsi una classe di governo diversa, culturalmente meno sorda, meno legata ai miti e alle suggestioni di un passato che ha fatto il suo tempo, più attenta ai problemi reali con i quali la gente è alle prese e alle condizioni di fatto in cui versa” F. Ferrarotti Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo Richiesta di modernizzazione dovuta a: • più alto livello di sviluppo tecnologico • accelerazione delle innovazioni tecnologiche • alfabetizzazione mediale • più avvertito bisogno di informazione e comunicazione Reazione a catena nel sistema televisivo Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo 9 e il 10 luglio del 1974 La Corte Costituzionale promulga rispettivamente la sentenza n. 225 e la n. 226, che segnano l’inizio della fine del monopolio radiotelevisivo statale. Qualsiasi precedente tentativo di scalfire il controllo pubblico di radio e televisione si era imbattuto negli ostacoli rappresentati dalla limitatezza dei canali disponibili e dai costi di trasmissione. 1959: Il Tempo Tv 1966: Telediffusione Italiana, poi Telenapoli 1972: Telebiella Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo Le due sentenze del 1974: • aprono alle emittenti straniere e alla possibilità di concedere autorizzazioni a privati che usufruiscano di trasmissioni via cavo • pongono le basi per la legge n. 103 del 14 aprile del 1975, Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva, che determina una ridefinizione degli assetti della Rai Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo 1975 – Nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva passaggio della gestione della televisione pubblica dal Governo al Parlamento istituzione di un’apposita Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi fine dell’era Bernabei e lottizzazione su base politica (spartizione di cariche tra i partiti più importanti dell’epoca: DC, PC, PSI, PRI, PSDI, PLI) moltiplicazione dei centri operativi e produttivi istituzione del Dipartimento Scuola Educazione Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo Nuova stagione di creatività e innovazione Avvento del colore (1977) Cambiamenti nell’informazione: Tg1 (cattolico) vs Tg2 (laico) “Il Tg2 è il notiziario tutto nuovo, nato dal niente. Apre per primo alle 19.30. E il grande ‘2’ che irrompe contro il fondo nero moltiplicandosi, la nota ripetuta in tre colpi secchi che sfuma nel ritmo martellante quasi ossessivo e il planisfero ruotante scarnificato all’osso, annunciano immediatamente un notiziario moderno e aggressivo [...] il Tg1 che va in onda sull’ex Primo Canale è la novità che si innesta nella tradizione, rappresenta la continuità rispetto al prima” M.G. Bruzzone, L’avventurosa storia del Tg in Italia. Dall’avvento della televisione ad oggi, RCS Libri, Milano, 2002, pp. 200-201. Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo “La riforma del 1975 aveva infatti rappresentato il tipico prodotto di una cultura della comunicazione paleoindustriale e anticapitalistica, frutto di un compromesso politico tra ideologie spesso addirittura contrapposte che consisteva nel fare proprie le istanze della sinistra mantenendo inalterate le premesse culturali della tradizione cattolica. Il risultato fu un rilancio difficile della programmazione e la perdita di competitività tecnologica (tra cui l’abbandono di qualsiasi strategia nell’utilizzazione del cavo)” F. Monteleone, Storia della radio e della televisione in Italia. Costume, società e politica, Marsilio, Venezia, 1995, p. 398. Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo 1976 – sentenza n. 202 della Corte Costituzionale Ulteriore passo lungo il percorso di metamorfosi del panorama televisivo italiano. La presunta inattaccabilità giuridica del sistema monopolistico si sgretola quando migliorano le condizioni tecnologiche e inizia a diffondersi una nuova sensibilità culturale. L’ingresso dei privati è visto come il requisito fondamentale per il rispetto dei valori democratici e della libera circolazione del pensiero. Un nuovo sistema: alle origini del Big Bang televisivo La giungla di antenne “Lo spiraglio lasciato dalla Corte costituzionale a trasmissioni messe in onda da emittenti private in ambito locale apre rapidamente la strada ad una diffusione nazionale delle stesse. Comincia così l’epoca delle ‘mille antenne’, che approderà dieci anni dopo al ‘duopolio’ Rai-Fininvest. Prima della legge n. 223 del 6 agosto 1990, la cosiddetta ‘legge Mammì’ che ha ridisegnato il sistema radiotelevisivo pubblico e privato, in Italia operavano, secondo fonti Rai, almeno 4.000 emittenti radiofoniche private, quasi tutte in Fm (modulazione di frequenza), 515 emittenti Tv private indipendenti, 182 emittenti Tv private consorziate in circuiti, 12 network televisivi nazionali, oltre alle tre reti Rai. Venivano anche diffusi in Italia i programmi di 4 emittenti estere: Antenne Deux, Tv svizzera italiana, Telemontecarlo e Capodistria” A. Chimenti, Informazione e televisione. La libertà vigilata, Laterza, Roma-Bari, 2000, p. 37-38 Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali La proliferazione indiscriminata di antenne rappresenta una caratteristica peculiare della nostra industria culturale Nel 1978 le emittenti private superano le 250 unità, per toccare quota 600 nel 1980 La deregolamentazione avrà termine soltanto con la promulgazione della legge n. 223 del 6 agosto del 1990 (legge Mammì) A. Grasso (a cura di), Enciclopedia della Televisione, Garzanti, Milano, 2003, p. 782 Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali Telebiella “Il 20 aprile del 1971 erano partite le trasmissioni sperimentali di Telebiella. [...] Cacciato dalla Rai, Peppo Sacchi si era dato al vagabondaggio costruttivo. Torna folgorato dagli Stati Uniti dove aveva scoperto l’esistenza delle televisioni via cavo. Dal Giappone arrivano novità sbalorditive. Peppo smania. Acquistato un piccolo videoregistratore Akai da un quarto di pollice, comincia a filmare tutto quello che gli passa sotto gli occhi. La sera tutti insieme, nel bar della piazza sotto gli archi a sbirciare quelle cronache familiari. Si sparge la voce. Il bar scoppia. La gente protesta. Peppo si ingegna stende tremila metri di cavo, quanto basta per collegare qualche condominio e negozi adiacenti. La prima tana del pirata è in via XX settembre, uno scantinato per topi, ma per lui è come il teatro delle Vittorie. Uno studio per dibattiti e spettacoli, si fa per dire, uno sgabuzzino claustrofobico per il tigì, con una tovaglia a quadri da cucina, una regia per le riprese e una per la messa in onda” G. Dotto, S. Piccinini, Il mucchio selvaggio. La strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia, Mondadori, Milano, 2006, p. 15. Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali Telebiella viene indicata quasi unanimemente come la prima televisione privata italiana, seppure via cavo. Le sue trasmissioni vengono però interrotte nel 1973, a seguito del decreto del 9 maggio voluto dall’allora ministro delle Poste e Telecomunicazioni Giovanni Gioia. Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali Dal 1974 che ha luogo un vero e proprio big bang televisivo Telemontecarlo Firenze libera Telemilanocavo Elefante Tv Teleromacavo Il tempo delle Tele: breve storia delle tv locali Le singole emittenti tendono a consociarsi, dando