TestimoniSettembre 2020 9

MENSILE DI INFORMAZIONE SPIRITUALITÀ E VITA CONSACRATA

IN QUESTO NUMERO 6 VITA CONSACRATA Intervista a sr. Véronique Margron 9 QUESTIONI SOCIALI Dopo l’esplosione a Beirut la difficile rinascita del Libano 12 VITA DELLA CHIESA Denunce e sospetti ombre sui fondatori 15 VITA DEGLI ISTITUTI Discepole del Vangelo diocesane per la missione 18 PROFILI E TESTIMONI Dom Pedro Casaldáliga Poeta, profeta e testimone 21 SPIRITUALITÀ La Vergine Maria, CONVERSAZIONE PER I PRETI DEL PRADO celeste abbadessa dei monasteri 25 MONACHESIMO Lettera alle clarisse Impatto umano, in tempo di Covid-19 27 PROFILI E TESTIMONI Marella beato, un padre spirituale con il cappello in mano 30 FORMAZIONE La profezia dell’anzianità e sociale del Covid-19 nella vita consacrata La crisi della pandemia ha avuto anzitutto aspetti 33 VITA CONSACRATA Lettura della vita consacrata positivi, ossia dei benefici sia a livello sociale che da uno sguardo “esterno” personale; ma anche aspetti negativi, alcuni di tipo più 35 PASTORALE personale. Che cosa concludere: ne usciremo migliorati o Carcere: misure straordinarie, disperderemo il bene che questo periodo ci ha insegnato? ordinarie, alternative 38 BREVI DAL MONDO

a crisi pandemica ha avuto un triplice livello di vissuto e di impatto: biologico (il fatto clinico, demografico del contagio), economico (brusca 40 VOCE DELLO SPIRITO interruzione della produttività) e culturale (blocco della mobilità e Uno sguardo in alto L che cambia la vita confinamento con le sue conseguenze psicologiche e materiali). È stata un’esperienza umana molto dura, qualcuno l’ha paragonata alla seconda 41 SPECIALE guerra mondiale. Chi è stato ammalato di coronavirus lo sa bene quanto è Dove abita il Dio della Bibbia? stata dura. Tutti abbiamo sofferto per il lungo confinamento (lockdown), per l’impossibilità di muoversi, per la sospensione del lavoro con gli inter-

Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB ” 9 788810 051498 ATTUALITÀ rogativi che l’accompagnavano, chi La pandemia a livello sociale rare e apprezzare il valore della vita ha dovuto sospendere il lavoro con è stata … che spesso diamo per scontata, che il rischio di perderlo, chi ha atteso e nella pandemia è stata spesso mes- magari ancora attende invano i sol- Un brusco ritorno alla realtà che sa a grave rischio. La vita è il valore di della cassa integrazione …espe- ha shoccato le persone costringen- supremo da salvare a tutti i costi rienza dura soprattutto per la ma- do a rimettere i piedi per terra, a ri- prima dei soldi e degli interessi lattia e spesso per la perdita di per- prendersi in mano e a riflettere su umani! sone care decedute senza che si po- di sé e sulla propria maniera di es- Un tempo per ritrovare la bellez- tessero accompagnare… neppure da sere e vivere: cosa non scontata, an- za e il bisogno della comunità e delle morte! zi, cosa che diventa sempre più rara relazioni sia familiari che sociali; nel tempo dello smartphone che un tempo per i genitori per stare Gli aspetti positivi, ossia privilegia l’immagine di ciò che con e ascoltare i figli e per i figli per i benefici della crisi… serve, il futile e l’effimero. È stato conoscere i loro genitori e parlare quindi un salutare scossone che ci con loro, dopo tempi della fretta e Come ogni esperienza ha avuto ha richiamati alla realtà. “La realtà della assenza forzata per lavoro. anche aspetti o impatti positivi è più importante delle idee”, ricor- Un tempo per riconoscere la pre- Qualcuno la considera una “grace in da Papa Francesco (Evangelii gau- senza e il valore dell’«altro» che disguise” … Infatti possiamo dire dium 231-233). spesso ci passa accanto senza che lo che i benefici sono molti e di vario Un tempo per convincerci che la sentiamo (perché vogliamo fare da tipo, personali, familiari, civili ed scienza pur necessaria, è insufficien- soli) o che sentiamo solo quando ne ecclesiali o religiosi. te; che non basta sapere, program- abbiamo bisogno. mare e avere i mezzi tecnici o scien- È stato anche un tempo in cui Settembre 2020 – anno XLIII (74) tifici per poter fare quello che vo- molti hanno ricuperato il senso del- DIRETTORE RESPONSABILE: p. Lorenzo Prezzi gliamo: non siamo onnipotenti! An- la presenza dell’«Altro», di Dio cioè.

CO-DIRETTORE: p. Antonio Dall’Osto zi, basta un virus, un essere invisibi- Molti si sono ritrovati a pregare, a

REDAZIONE: le, a metterci tutti a piedi. Tutta la seguire le trasmissioni religiose del- p. Enzo Brena, p. Marcello Matté, nostra tecnologia così potente non la TV, ad ascoltare papa Francesco. sr. Anna Maria Gellini, sr. Elsa Antoniazzi, ci ha salvato. Chi ci salva e dà pie- Hanno così ritrovato la dimensione Mario Chiaro nezza alla nostra esistenza è altro e religiosa della vita dopo tempi di DIREZIONE E REDAZIONE: Centro Editoriale Dehoniano un Altro! Questa è stata una buona amnesia religiosa: quando tutto va via Scipione Dal Ferro, 4 – 40138 Bologna scoperta di questa pandemia! bene ci si dimentica di Dio, cosa tut- Tel. 051 3941511 – Fax 051 3941399 – Un’occasione per misurare, ve- to sommato normale anche se in- e-mail: [email protected] rificare e (al meglio) che “o ci si sal- giusta. ABBONAMENTI: Tel. 051 3941255 – Fax 051 3941299 – va insieme o non si salva nessuno” La religione non può essere fi- www.dehoniane.it perché siamo “soli, ma uniti!”, uniti glia della paura, ma in tempi di e-mail: [email protected] dal bisogno, dalla speranza e anche paura quando altre risorse vengo- Per la pubblicità sulla rivista contattare dalla paura, ma …soli, ma solidali! no meno, quando cresce la paura … Ufficio commerciale CED – EDB e-mail: [email protected] Questo a livello nazionale e conti- si torna più facilmente a pensare a Tel. 051 3941206 – Fax 051 3941299 nentale. È stata lo stimolo a metter Dio e ad affidarsi a Lui nella pre- Quota abbonamento 2020: in piedi un Recovery Fund europeo. ghiera. Italia ...... € 42,00 Il coronavirus ha fatto fare all’Euro- Non potendo andare in chiesa, si Europa ...... € 65,50 Resto del mondo ...... € 73,00 pa un importante passo avanti…! è sviluppata una nuova maniera di Una copia ...... € 5,00 Un tempo per tornare a sentire la pregare a casa, in famiglia e di pre- € On-line ...... 33,00 sofferenza altrui e ricuperare quei gare insieme, che in tempi normali c.c.p. 264408 oppure bonifico bancario su sentimenti di semplice umanità, di non avveniva. Così la catechesi si è IBAN IT90A0200802485000001655997 intestato a: Centro Editoriale Dehoniano benevolenza, compassione e solida- ricostruita attorno ai genitori e al Stampa: - Ferrara rietà che si sono perduti nell’euforia tavolo di casa… ritrovando la sua ve- Reg. Trib. Bologna n. 3379 del 19-12-68 scientifica e tecnologica del nostro rità, non delegabile ai catechisti e Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. – Sped. in A.P. tempo che produce - purtroppo - la alla parrocchia! D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) “cultura dello scarto”. La pandemia ha fatto scoprire la art. 1, comma 1, DCB Bologna” Il nostro Paese si è reso conto di solidarietà vicina e lontana fino Con approvazione ecclesiastica aver bisogno della manodopera all’abnegazione di quelli che si associato straniera e ha deciso di rivedere il spendono per gli altri, volontari, all’unione stampa periodica italiana decreto sicurezza e di dare la citta- protezione civile, medici e operatori L’editore è a disposizione degli aventi diritto che dinanza ai lavoratori stranieri fino- sanitari, ma anche dei vicini di ca- non è stato possibile contattare, nonché per eventuali e involontarie inesattezze e/o omis- ra non considerati. sa, ignorati nei tempi normali. sioni nella citazione delle fonti iconografiche ri- Ha detto bene Edgar Morin che prodotte nella rivista. A livello personale e spirituale questa è una “salutare crisi esisten- Questo numero è stato consegnato alle poste è stata… ziale” che aiuta l’uomo a “ritrovare il 7-9-2020 Un tempo per ripensare, ricupe- se stesso” (Avvenire 15 aprile 2020).

2 • Testimoni 9/2020 ATTUALITÀ

Gli aspetti negativi emersi Sono molti e parecchi di essi sono “ambivalenti”, perché sono anche appelli a una nuova maniera di vi- vere; potrebbero essere positivi per- ché portano in sé un invito ad ap- profondirli per raggiungere il posi- tivo che è nascosto in essi.

Gli aspetti sociali macroscopici A causa del Covid-19 è stato decre- tato il confinamento (lockdown) e quindi il blocco della produzione e insieme dell’occupazione che ha messo in crisi il sistema industriale sanità e della scuola, fatte seguen- cimitero, ripetutamente passata al- ed economico del Paese (parlo del- do il principio dell’aziendalizzazio- la TV nazionale. l’Italia, ma vale per tanti altri paesi ne e della privatizzazione che ora la La pandemia ha inquinato le re- e per la rete mondiale!), con una se- pandemia ha fatto emergere in tut- lazioni interpersonali con una sorta rie di conseguenze che sono sotto gli ta la loro fragilità e insufficienza. di sfiducia, di diffidenza nei con- occhi di tutti e che saranno ancora Le incertezze nell’analisi della fronti dell’altro ritenuto o almeno più visibili nel prossimo autunno pandemia e dei suoi numeri ha sospettato di essere portatore di alla ripresa. Chi paventa una possi- messo in vista l’incompetenza dei contagio: “Sarà infettato? Potrebbe bile “rivoluzione sociale”, con mani- politici insieme all’imbarazzo e al- infettarmi …”. Per questa paura festazioni della rabbia popolare, l’incertezza dei tecnici e dei virologi molti non escono di casa dopo che non si sbaglia. Si parla di 400.000 che hanno detto tutto e il contrario il lockdown è stato tolto, neppure posti di lavoro andati perduti; nes- di tutto, aggiungendo alla sofferen- per andare in chiesa o per andare a suno sa quanti precari sono rimasti za dei cittadini anche il panico. far visita agli amici in momenti im- senza impiego, quanto indotto coin- L’insieme di questi aspetti nega- portanti della vita sociale. Questo volto nella crisi delle grandi impre- tivi ha prodotto o almeno fatto cre- atteggiamento di diffidenza mette se. Lo si vedrà alla ripresa in autun- scere la povertà del ceto medio, dei in pericolo e blocca la convivenza e no. Sarà un duro risveglio. precari: ne sono segno le richieste la vita sociale. Di fiducia nel mondo Da questa situazione trarranno alle Caritas e l’improvviso afflusso politico non ce n’era molta prima… profitto la mafia e la camorra: chi alle mense dei poveri frequentate oggi non ce n’è più. non può pagare i debiti, le bollette, non più solo dai senzatetto e dai le tratte, chi ha bisogno di denaro li- migranti ma anche dagli italiani. Da questi due fenomeni quido che non gli viene dalle ban- La dimenticanza e/o la negligen- nascono altri che …è vittima designata dei poteri za (frutto di narcisismo collettivo) mafiosi che intervengono subito ad da parte dei cittadini, dei poveri e comportamenti “aiutare”. Lo afferma senza giri di dei migranti abbandonati a se stessi parole la Direzione investigativa a causa della paura e della preoccu- Anche in piena pandemia abbia- antimafia. pazione per il nostro benessere mes- mo assistito a forme di rancorosità, La crisi del Covid-19 ha mostrato so in pericolo dalla pandemia. “Li di razzismo e di irresponsabilità nei la fragilità del sistema sociale eco- abbiamo dimenticati in mare …” confronti dei «diversi», ad es. nei nomico-finanziario (un “castello di confronti di Silvia Ahisha Romano, carta”, è stato definito) e dello stato Due fenomeni forme di bullismo e di irresponsabi- sociale già precario. Questo si riper- di tipo più personale lità nei giovani, ad es. il riprendere cuote non solo sul settore industria- particolarmente negativi immediato della movida, fino a but- le e amministrativo, ma sulle fami- Oggi a comandare e determinare tare in acqua un povero bengalese glie con i loro progetti ormai avviati comportamenti e decisioni perso- che vendeva rose. Si sperava che che rimangono senza supporto fi- nali e soprattutto collettivi è la pau- queste forme si fossero attenuate e nanziario, con i mutui da pagare, ra, causata dalla consapevolezza - invece sono state solo ritardate … con gli studi dei figli programmati dolorosa e paralizzante - della vul- sono invece di nuovo molto vive. e ora non finanziabili, con cure sa- nerabilità personale fino a quella Si è fatta evidente la fatica di “vi- nitarie particolari non prorogabili della morte diventata così prossima vere con se stessi”, in un mondo in ecc. e frequente; pensiamo all’impatto cui le cose hanno preso il soprav- La crisi ha evidenziato la non so- sulla popolazione di quella scena vento sulla persona, il fare sul sen- stenibilità di certe riforme neocapi- dei camion militari nella notte con tire e sul pensare. taliste e liberiste, come quella della le bare da portare al crematorio o al La violenza nelle famiglie, i fem-

Testimoni 9/2020 • 3 ATTUALITÀ minicidi che sono stati esacerbati programma pastorale sarà di rifare perché forse c’è qualche cosa da dal confinamento. una catechesi su Dio e la sua presen- cambiare, dice Don Roberto Filippi- Il traffico e il commercio della za nella storia superando l’idea di ni, vescovo di Pescia (cf. fuoritesto p. droga che ha continuato a circolare un Dio dei miracoli (idea pagana) 5). Non diamoci in fretta una “tran- insieme al virus … che interviene a cambiare la storia quilla, quanto superficiale assoluzio- Le crisi di fede e il rimprovero ri- per toglierci dai problemi. Sarà ne- ne generale per uscire dalla quaran- volto a Dio: “Perché non interviene? cessaria una catechesi improntata tena e tornare a fare tutto come pri- Dov’è Dio?”. Crisi e dubbi di fede che alla teologia della storia, al princi- ma, come se migliaia di morti, mi- in qualche caso hanno potuto esse- pio dell’Incarnazione, al senso della lioni di contagiati e sofferenti, mi- re provvidenziali per purificare una comunione ecclesiale che rinforzi il liardi di persone esposte agli effetti religione miracolistica e un’imma- senso di responsabilità personale economico-sociali della pandemia, gine di Dio che non è quella di Gesù (“che cosa faccio io per superare le fossero le vittime di un fatale ura- Cristo, ma che in altri casi hanno disgrazie della storia?”) e sociale, gano primaverile, di cui scordarci portato all’abbandono della fede: l’impegno di tutti per una società presto e per tornare a considerare la “Non so che farmene di un Dio che sicura, attenta e solidale; è necessa- nostra moderna società occidenta- non interviene”. rio far riflettere sul mistero della le, capitalista, neoliberista, tecno- La perdita del senso della comu- sofferenza (rompicapo di tutti i filo- scientifica, come la migliore delle nità e dei sacramenti facilitati dalle sofi …) per aiutare la gente a com- civiltà passate e future. Siamo sicuri Messe in streaming con la conclu- prendere che non si può sognare un che non ci sia niente da ripensare e sione: è più facile guardare la Messa mondo perfetto, senza il male, dato rettificare, niente da cui prendere le in modo virtuale invece di parteci- che il male è parte della realtà uma- distanze, niente da cui convertirci? parvi di presenza; quindi… conti- na; non l’ha prodotto e neppure Non si tratta di colpevolizzarci, ma nuiamo a restare a casa. Già le chie- permesso Dio, è insito nella struttu- di riflettere e scegliere modi di vivere se erano vuote prima, ma non si ra creaturale. Tocca a noi curarlo o più sostenibili, imparando dalla cri- stanno certamente riempiendo ora. sopportarlo. È una realtà nostra. si in corso le lezioni giuste…. Penso al consumismo insensato, alle disu- Che cosa Domandiamoci guaglianze sociali, all’indifferenza dobbiamo concludere? verso l’inquinamento e verso i cam- Non sentiamo nessuna respon- biamenti climatici, e all’assolutizza- Ne usciremo migliorati? Che sabilità in questa pandemia? È frut- zione del sistema economico-finan- dobbiamo fare per non disperdere to solo del caso o … dei cinesi? ziario fondato sul mercato, alle cui il bene che questo periodo ci ha in- Questa pandemia non l’abbiamo regole intere popolazioni devono segnato? voluta noi. Questo è vero, ma basta sottostare, spesso rinunciando ai a tranquillizzare la nostra coscien- propri diritti fondamentali” (pub- Una nuova catechesi za? Ricordiamo la severa parola di blicato da Settimana News 24 aprile sulle virtù umane ed ecclesiali Gesù che ci chiede di saper leggere i 2020). È urgente ricostruire e rinforzare segni della storia (Lc 12,55-56: “Quan- il tessuto comunitario delle nostre do soffia lo scirocco, dite: “Farà cal- GABRIELE FERRARI comunità umane ed ecclesiali fa- do”, e così accade. Ipo- cendo leva sul principio che il Papa criti! Sapete valutare ci ha ripetuto: “Siamo tutti nella l’aspetto della terra e AMBROGIO SPREAFICO stessa barca” e sul principio della del cielo; come mai solidarietà della salvezza cristiana. questo tempo non sa- Si vede oggi necessario rieducare pete valutarlo?”) e che    la persona umana alla relazione e invita a “far peniten- alle relazioni per non perdere quel- za”, a convertirci cioè lo che nella pandemia abbiamo im- come disse a chi riflet-  parato in questo bisogno fonda- teva sulle disgrazie al-  mentale della persona umana e del- trui: “Gesù disse loro: la nostra famiglia umana. «Credete che quei Gali- Bisogna anche puntare al mante- lei fossero più peccato- Il creato nimento e all’incremento di quelle ri di tutti i Galilei, per pratiche di solidarietà apprese nel aver subìto tale sorte? tra meraviglia tempo del lockdown attraverso il No, io vi dico, ma se volontariato e il desiderio e la bel- non vi convertite, peri- e problema lezza del mettersi al servizio degli rete tutti allo stesso pp. 168 - € 16,50 «altri», perché sarebbe un peccato modo”. ritornare all’indifferenza del tempo Non scarichiamo prima della pandemia. troppo in fretta la no- EDB Un punto delicato e decisivo del stra responsabilità

4 • Testimoni 9/2020 ATTUALITÀ

Dalla lettera di mons. Roberto Filippini

uò essere (ma di questo sono meno convinto) che l’at- pria salute, tra chi aspetta che finisca la quarantena per Ptuale crisi sanitaria e sociale mondiale non sia l’effetto riprendere le proprie attività e chi vive nell’invisibilità di diretto delle nostre scelte o delle nostre omissioni in rap- un lavoro irregolare o, come gli stranieri senza permesso porto al pianeta. Né dobbiamo pensarla come la nemesi di soggiorno, può sperare di essere “regolarizzato” solo a di una natura in rivolta.1 condizione che sia “utile” alla nostra società. Facciamo però attenzione a evitare una tranquilla, Penso all’indifferenza verso l’inquinamento e verso i quanto superficiale assoluzione generale, che ci permetta cambiamenti climatici, di cui adesso iniziamo a compren- di uscire dall’arca di Noè dopo la quarantena, per tornare dere i nessi con la propagazione del virus. a fare tutto come prima, come se niente Penso, infine, all’assolutizzazione del fosse accaduto. Come se migliaia di sistema economico-finanziario fonda- morti, milioni di contagiati e sofferen- to sul mercato, alle cui regole intere ti, miliardi di persone esposte agli ef- popolazioni devono sottostare, spes- fetti economico-sociali (ancora diffi- so rinunciando ai propri diritti fonda- cilmente calcolabili) della pandemia, mentali. fossero le vittime di un fatale uragano primaverile, di cui scordarci presto. Per L’apocalisse-rivelazione del Corona- tornare a considerare la nostra mo- virus manifesta, però, anche elementi derna società occidentale – capitali- positivi insospettabili, spesso trascu- sta, neoliberista, tecno-scientifica – rati. Si è a volte sostenuto che il mo- come la migliore delle civiltà che la tore ultimo del sistema economico- storia umana ha conosciuto e potrà politico e sociale sia l’egoismo, che conoscere in futuro. l’avidità, la sete di potere, la competi- Certo, sono d’accordo: possiamo e zione siano, alla fine, la principale moti- dobbiamo essere orgogliosi degli importanti traguardi vazione dell’agire umano: homo homini lupus. In queste raggiunti in tanti settori della conoscenza, della società e settimane, invece, è emersa una straordinaria energia so- della politica, così come di tante meravigliose conquiste ciale guidata dalla solidarietà, dalla coscienza di condivi- della scienza e della tecnologia, frutto dell’ingegno dell’- dere una medesima vulnerabilità e dalla necessità di farvi homo sapiens e della sua intraprendenza. Non vorrei af- fronte collettivamente. In tanti luoghi è risorto, come un fatto tornare indietro nel tempo, rinunciando a molti di- sole splendente, l’amore per l’altro, senza interesse e cal- ritti, libertà e opportunità faticosamente conquistati. colo, senza ritorno e vantaggio. L’amore che si esprime nel- Ma siamo sicuri che non ci sia niente da ripensare e ret- la logica sublime del dono, che ha contraddistinto il sacri- tificare, niente da cui prendere le distanze, niente da cui ficio di tante e tanti, fino al dono della stessa vita nella convertirci? E che non ci siano aspetti del vivere umano, speranza di salvare la vita degli altri. Si è sperimentato spesso silenziati o marginalizzati, che vadano al contrario concretamente che la tecnologia può e deve avere un sen- riscoperti e promossi, da qui in avanti, e proposti come al- so e un uso orientato a garantire la vita di tutte e tutti. E trettanti ideali e mete a cui tendere? Gesù, di fronte al cie- che la scienza può guidare la politica e gli stessi cittadini co nato, risponde ai suoi discepoli che gli chiedono chi ha nel compiere le scelte giuste, avendo di mira il benessere peccato: “né lui, né i suoi genitori ma è perché in lui siano collettivo. manifestate le opere di Dio” (Gv 9,1). Non si tratta dunque Si è riacceso un dibattito sul rinnovamento della demo- di colpevolizzarci, ma di riflettere e scegliere modi di vive- crazia, delle istituzioni, delle relazioni tra gli Stati e le na- re più sostenibili, imparando dalla crisi in corso le lezioni zioni, che spinge a superare la logica della competizione giuste. e dell’autosufficienza, per valorizzare la cooperazione e la La situazione che l’umanità sta vivendo in questi mesi condivisione. è stata più volte definita apocalittica. E in un certo senso Sono convinto che la crisi in corso sia l’occasione per ri- lo è davvero, se si richiama il significato letterale del ter- flettere, con analisi e strumenti scientifici adeguati, con mine Apocalisse: siamo in una situazione rivelatrice. Tanti un approccio etico-filosofico e una visione sociopolitica nostri mali, tante nostre contraddizioni vengono messe orientata alla giustizia, sul nostro sistema di vita. Serve in piena luce dall’epidemia. Tante piaghe, a cui ci si era un confronto ampio e interdisciplinare, se vogliamo intra- adattati, ora danno maggior dolore. Tante storture, in que- prendere nuove vie per la vita umana sul nostro pianeta. ste peggiorate condizioni, diventano più difficilmente ᮀ sopportabili. Penso al consumismo insensato, che ci ha re- so incapaci di distinguere l’essenziale dal superfluo, dal- 1. La riflessione di mons. Roberto Filippini, vescovo di Pescia, è stata pub- l’inutile, dal dannoso. blicata in risposta a un editoriale di Pierluigi Battista, apparso il 3 aprile Penso alle disuguaglianze sociali, che emergono ora più 2020 sul Corriere della Sera. La questione centrale, intorno a cui si ac- chiaramente nelle differenze tra chi ha un reddito garan- cende il confronto, riguarda le cause della pandemia in corso e le sue implicazioni più profonde, rispetto alla sostenibilità del nostro sistema tito e chi ne è privo, tra chi può lavorare da casa e chi è co- di vita e alla necessità di ripensarlo, a partire dalle azioni di solidarietà stretto a guadagnarsi da vivere mettendo a rischio la pro- sollecitate dalla crisi.

Testimoni 9/2020 • 5 VITA CONSACRATA

N. HAUSMAN – V. MARGRON Il “segno” dei consacrati/e Sr. Noëlle Hausman, responsabile della rivista Vies consacrées (il sito: www.vies- consacrees.be), intervista sr. Véronique Margron, presidente della Conferenza dei religiosi/e di Francia. Note di famiglie, appunti di Chiesa e sguardo al futuro.

uor Véronique,1 vuole léans. Marie parlarci anzitutto della Poussepin dà – Ssua congregazione, isti- forma a una tuto di diritto pontificio nell’ambito comunità fra- del terz’ordine domenicano? terna domeni- «Nel XVII secolo che ha visto fon- cana, a partire dersi le istituzioni spirituali e le dalla Parola di fondazioni caritative, Marie Pousse- Dio con una vi- pin, nata a Dourdan (Essonne, Fran- sione apostoli- cia) nel 1653, diventa, alla morte di ca precisa e su suo padre nel 1683, una imprendi- “solide basi”. trice geniale. Abbandona il lavoro Una comunità artigiano, ormai obsoleto, per una dove “quello azienda tessile. Recluta nei ceti po- che riguarda tutti, sia discusso da bero solo cembali squillanti. Sono polari apprendisti e apprendiste fra tutti”, e dove l’annuncio della Paro- un bene indispensabile ma dentro i 15 e i 18 anni a cui assicura con sen- la nell’insegnamento domenicale questa conversazione costante con sibilità sociale la formazione e la alla gente del villaggio è costitutivo la Parola come ciò che ci afferra, ci promozione, e allo stesso tempo fa- della vita comune». disloca da noi stessi e ci conduce vorisce lo sviluppo economico della sulle orme di Cristo». città. Sviluppa contemporanea- – Quale spazio ha la Parola di Dio mente una intensa vita spirituale, nella vostra spiritualità oggi? La sua Lo “svuotamento” nutrita dall’azione educativa e dalla trasmissione passa soltanto per il ca- pasquale spiritualità del terz’ordine di san nale della formazione intellettuale? Domenico. Nel 1696 avendo cono- «Si diventa “predicatori” (secon- – Avete legami organici con i lai- sciuto l’ignoranza e la miseria del do il carisma di Domenico) anzitut- ci? E con i due ordini domenicani? villaggio di Sainville, a 17 km da to ascoltando la Parola di Dio. «Si tratta anzitutto di pensare Dourdan, decide di abbandonare L’ascolto comune durante l’Ufficio. l’Ordine in quanto tale. E di viverne tutto per dare vita a «una comunità Poi nel contatto personale con la il carisma. L’Ordine è composto da del terz’ordine di san Domenico per Scrittura nella Lectio divina. Si trat- circa 6.000 fratelli, monache, laici e l’ “istruzione della gioventù e il ser- ta di comprendere per ciascuna e suore. È questa la “famiglia dome- vizio ai malati poveri”». ciascuno l’appello evangelico: “Ec- nicana” o “fraternità domenicana” co, io faccio nuove tutte le cose” (Ap che è sorta dalla santa predicazione Abitare la Parola 21,5). La Bibbia è compagna delle no- inaugurata da san Domenico nell’ stre giornate. La leggiamo, la rumi- “incontro di Montpellier” nel 1206. – È stata la prima comunità do- niamo, l’amiamo. La beata Jourdain Mentre i legati papali – inviati per menicana femminile di vita aposto- de Saxe (nel 1225) consigliava: “È ne- contrastare l’eresia catara – voglio- lica, non contemplativa: una scelta cessario rileggere il Verbo nel tuo no rinunciare davanti al fallimento o una coincidenza? cuore, riproporlo al tuo spirito; è la della loro missione, Diego, vescovo «Marie Poussepin non ha voluto dolcezza da avere sulla tua bocca di Osma in Castiglia, accompagnato per le sue sorelle né clausura, né vo- come quella del miele. È questo Ver- dal suo “socio”, Domenico di Cala- ti solenni: “Andranno là dove ven- bo che bisogna meditare senza ruega, provoca una rottura rivolu- gono richieste” per offrire un servi- stancarsi, senza che Esso smetta di zionaria: rinvia i bagagli, i servitori zio di carità. In coerenza con questa agire nel tuo intimo; ch’Egli abbia e i soldati che accompagnano la intuizione, nel 1697, invia due suore dimora in te e abiti presso di te”. Ec- missione di predicazione dei vesco- a una città a 30 km da Sainville per co il ruolo che desideriamo dare alla vi e dei legati pontifici. Così è nata prendersi cura dell’ospedale di Jan- Parola. Senza questo, il lavoro teolo- la “santa predicazione”, entrando in ville, su domanda del vescovo di Or- gico e la formazione biblica sareb- collisione con la ricchezza e i poteri

6 • Testimoni 9/2020 VITA CONSACRATA ostensivi del clero e il disprezzo dei del Cristo, ciascuno secondo i propri “nuovo racconto”; parlava piuttosto laici, per lasciare spazio alla povertà talenti. La stessa cordialità ci lega di rendere possibile una esperienza mendicante e alla semplicità del- agli amici laici. Non sono anzitutto di Dio, di attraversare uno “svuota- l’Evangelo. relazioni istituzionali. Esse sono un mento” pasquale. Lo pensa ancora? È la stessa intuizione, in tutt’altro segno permanente che senza gli al- «Sì. Assolutamente. La nostra contesto, di Marie Poussepin e delle tri siamo amputati. È necessaria storia va accolta. In altri termini sue prime compagne. Un Vangelo l’alterità, una comunione differen- non abbiamo nulla da rifondare. annunciato nella semplicità della ziata per testimoniare con maggio- Sappiamo del resto come conside- vita comune e del lavoro in favore re fedeltà il Vangelo, alla maniera di rarsi fondatori possa rivelarsi pro- dei poveri del suo tempo. Un Vange- Domenico». blematico, se non pericoloso. Si trat- lo offerto. Non c’è alcun legame di ta di ascoltare ciò che l’intuizione, subordinazione fra le suore di vita – Lei ha già scritto su Vies consa- vissuta da decine e centinaia di ge- apostolica e i fratelli. Bensì una for- crées (n. 73, 2001, pp. 90-98) che, a nerazioni, può aprire e impegnare te amicizia che ricorda come solo suo avviso, non si trattava di rifon- per l’oggi. La creatività non parte da assieme, gli uni con le altre, possia- dare la vita religiosa, nel senso di ri- zero ed è questo che ci obbliga. Sì, mo annunciare la buona Novella chiedere ai fondatori una sorta di credo ancora che al centro ci sia il

FRAGMENTA Pandemia dantesca

Il coronavirus è arrivato in un momento in cui si stava lanciando l’anno dedicato a Dante Alighieri, ricorrendo nel 2021 il settimo centenario della morte del Sommo Poeta. E così anch’io ho ripreso in mano il vecchio Dante, scoprendolo, questa volta, come maestro di vita spirituale, anche per l’oggi, compreso l’oggi della vita religiosa. Un maestro attendibile, per la sua sofferta autobiografia, un maestro realista per la sua conoscenza del mondo e dei suoi drammi, delle sue miserie e delle sue potenzialità, un maestro affascinante per l’inarrivabile bellezza della sua poesia. Dante dedica ampio spazio alla vita religiosa, ai suoi problemi (vedi i canti IV e V del Paradiso dove affronta la questione dei voti e della loro serietà (Non prendan li mortali il voto a ciancia. Par. V,65). Presenta grandi figure di santi religiosi, come sostegni della Chiesa (Francesco e Domenico furono inviati “a mantener la barca di Pietro in alto mar per dritto segno” Par. XI,18-19). Senza non ricordare, con terzine sferzanti, che non basta appartenere alle loro famiglie religiose per essere santi ( ‘U’ ben s’impingua se non si vaneggia Par. XI,139). Da qui sorge un’idea che può essere una proposta: perché non fare entrare Dante nel programma di formazione permanente, negli incontri e nei ritiri del prossimo anno? Il programma potrebbe comprendere una rivisitazione del tradizionale percorso delle tre età della vita spirituale, attraverso i tre regni, partendo dalla “selva oscura”, ove si è bloccati dalle tre fiere della lussuria, dell’orgoglio e dell’avidità, passando attraverso la purificazione del desiderio che permette di unirsi a Dio nella partecipazione alla sua gloria. Il percorso comprenderebbe la ripresentazione dei vizi, e l’acquisto delle virtù, oltre alla considerazione dei grandi santi (Benedetto, Pier Damiani, Bernardo e altri) che hanno permesso alla vita religiosa di essere, in tempi tumultuosi, di sostegno alla Sposa di Cristo. C’è poi il tema della preghiera ecclesiale, splendidamente rivisitata sia in Purgatorio che in Paradiso. A questo proposito basta l’inizio del XXVII Canto del Paradiso: “Al Padre, al Figlio, a lo Spirito Santo /cominciò ‘gloria’ tutto il paradiso/,sì che mi inebriava il dolce canto. / Ciò ch’io vedeva mi sembrava un riso/de l’universo; per che mia ebbrezza /entrava per l’udire e per lo viso./ Oh gioia, oh ineffabile allegrezza!/Oh vita integra d’amore e di pace!/ Oh sanza brama sicura ricchezza! Oltre la proposta, viene una sfida: la necessità di preparare uno strumento che aiuti le comunità ad arricchirsi della sapienza e della bellezza profuse a piene mani dal Sommo Poeta della cristianità. Chi ha forze, competenza e passione, si rimbocchi le maniche! Sarebbe un buon servizio a concretizzare quella via pulchritudinis, che permette al vero e al bello di camminare assieme. Senza un tocco di poesia la vita religiosa rischia di inaridirsi…e perdersi dietro alle favole mondane. Buon lavoro! PIERGIORDANO CABRA

Testimoni 9/2020 • 7 VITA CONSACRATA mistero pasquale: far perce- di comprendere diversamen- pire, seppur nei nostri limiti, te le questioni del potere di che la nostra esistenza uma- governo come le questioni so- na trova la sua gioia in un ciali. Niente è già raggiunto e dono in favore di altri, della niente è facile. Ma sono testi- loro crescita, dignità e verità. mone di una vera fraternità Un dono pericoloso che pre- nei nostri incontri istituzio- vede delle perdite e passa da nali. Testimone anche che la un consenso di fondo alla parità nelle nostre strutture condizione umana-carnale, di rappresentanza come la all’incarnazione. Una vita di CORREF (Conferenza delle re- cui attestiamo, nella morte e ligiose e religiosi in Francia), risurrezione di Cristo, che funziona molto bene ed è una non è affidata al fato, che vera forza in numerose que- può sempre rinnovarsi. stioni da affrontare. Lo sap- Niente e definitivamente piamo, molto cammino resta chiuso. La vita religiosa non ancora da fare nella nostra ha in se stessa la sua finalità. Chiesa rispetto alle relazioni C’è per traghettare la genero- donne-uomini. La vita religio- sità originaria della passione per ci interroghiamo su come sia stato sa è oggi modesta per numeri e per gli umani del Dio di Gesù Cristo. È possibile. Tradimenti che ci obbli- età. Ma questo non impedisce che il necessario che ci preoccupiamo del gano a riprendere il nostro fonda- suo ruolo discreto possa diventare nostro futuro, non per abbarbicar- mento e a discernere come una con- un segno, senza ostentazione e sen- visi e ritenersi indispensabili, ma in cezione nefasta dell’obbedienza, ad za pretendere di dare lezioni. Un se- ragione dell’impegno con sorelle e esempio, o della castità può aver gno semplice, con limiti e fragilità, fratelli e verso tutti quelli di cui ab- condotto agli abusi. verso relazioni più equilibrate e giu- biamo in qualche maniera una re- Infine con speranza. Perché vedo ste. Perché il Vangelo ci pretende in- sponsabilità». oggi una autentica presa di coscien- sieme e ha bisogno delle sensibilità za di molti su questi fatti dolorosi e e delle competenze di tutte e tutti Gli abissi e lo splendore una reale volontà di lottare contro per offrirsi a questo tempo come ogni pratica deviante e di formarsi buona notizia per quanti si credono – Domenicana e teologa morale: adeguatamente. Vedo anche un im- lontani». come vede la situazione attuale del- pegno di fondo per sostenere le vit- la vita consacrata (e non solo religio- time. Credo che la vita consacrata NOËLLE HAUSMAN sa) nella Chiesa francese, attraversa- dal cuore di questa tempesta possa ta da molte tempeste? diventare semplicemente più evan- 1. Sr. Véronique Margron o.p., è provinciale del- «Anzitutto rendendo grazie per gelica. Se la nostra Chiesa non va le Suore della carità Domenicane della Pre- tante vite magnifiche, travolgenti troppo bene – come ignorarlo – cre- sentazione della santa Vergine, presidente di prossimità con il Signore, in rela- do tuttavia che il Vangelo vada mol- della Conferenza dei religiosi e religiose di Francia. È teologa morale e ha studiato con zione a donne e uomini che cono- to bene». X. Thévenot e C. Geffré, e poi con B. Cadoré. scono il soffrire. Vite che non cerca- no un rilievo sociale ma che vanno Donne e uomini: al cuore. È davvero magnifico: una un cammino di Chiesa ANGELO ROMEO folla di testimoni di oggi che parte- cipano a tenere in piedi il mondo da fare nonostante tutto, a dargli un volto Non umano al di là delle brutalità. – Vuole aggiungere qualche cosa, Con realismo. Non tanto per la in particolare sul rapporto uomo- chiamateci continua decrescita sul piano socia- donna nella Chiesa? le e numerico, quanto per ciò che «La vita religiosa ha una grande scopriamo in relazione agli scanda- opportunità. Essa è mista da sempre barboni li e abusi. Aggressioni sessuali, cer- perché donne e uomini hanno scelto to, ma anche abusi di potere, di con- di seguire il Cristo in questa forma. IL VANGELO fidenza, di coscienza. Toccano molte Nella nostra Chiesa, tale alterità co- forme della vita consacrata oggi. stitutiva è una forza perché essa ci TRA I POVERI Come non farsi interrogare in pro- rende più sensibili alle donne e agli pp. 152 - € 10,00 fondità? Non solo per l’immenso uomini del nostro tempo e in parti- dolore che essi hanno provocato su colare alla crescita del ruolo delle vite devastate e sbriciolate, ma an- donne nelle nostre società. Essa per- dehoniane.it che per noi che li scopriamo oggi e mette anche, e in ogni caso lo spero,

8 • Testimoni 9/2020 QUESTIONI SOCIALI

DOPO L’ESPLOSIONE AL PORTO DI BEIRUT La difficile rinascita del Libano Il paese oggi ha bisogno di rigenerarsi e di reinventarsi. Il vecchio sistema è ormai in frantumi. La speranza viene dai giovani. Ma niente sarà possibile senza un ingente aiuto internazionale e senza la liberazione dalle interferenze dei paesi vicini.

esplosione che ha devastato il porto di Beirut il 4 luglio scor- L’ so è avvenuta in un momento in cui il Libano si trovava già da tempo sull’orlo dell’abisso: il paese con il suo gigantesco debito statale, una crisi economica tra le più gran- di della sua storia e la dilagante cor- ruzione, con un governo che si è di- messo e un sistema politico implo- so e non più riproponibile ha da- vanti a sé un avvenire denso di in- cognite. Potrà da questa crisi nasce- re qualcosa di nuovo? È quanto mol- ti si domandano e tutti sperano. Ma a quali condizioni?

Un sistema politico che oggi è la Siria. Ciò comportò una prevalenza sunniti, mentre gli sciiti decrepito e insostenibile guerra civile con i drusi. Verso la si sono stabiliti nel sud e nella peri- metà del sec. 19°, in seguito all’inter- feria sud di Beirut. Un po’ di storia può aiutare a vento della Francia, il Libano diven- Fino ad oggi è rimasto in vigore comprendere la portata dei proble- ne una specie di “isola cristiana in nel governo e nella pubblica ammi- mi. In Libano ci sono 18 comunità mezzo ad un mare musulmano”. nistrazione il sistema proporziona- religiose riconosciute dallo Stato. I In Libano, le comunità religiose le; un sistema introdotto dall’ex po- nuclei principali sono costituiti da hanno una grande influenza sulla tenza coloniale francese circa 100 cristiani, musulmani sunniti e scii- vita privata della gente. Gli eventi anni fa, dopo la prima guerra mon- ti. La maggiore comunità cristiana più importanti della vita, come il diale del 1914-18. è formata dai maroniti, nome che matrimonio, il divorzio o i problemi La convinzione che aveva guida- deriva dall’eremita siriaco Marone riguardanti l’eredità ricadono sotto to i legislatori di allora era che una vissuto tra il IV- V secolo. È venerato la loro responsabilità. Molte coppie partecipazione ben definita e pro- come santo dalla Chiesa cattolica e interreligiose vanno a sposarsi al- porzionale dei gruppi religiosi al- anche da quella ortodossa. I Maro- l’estero, per esempio a Cipro, poiché l’organizzazione del Paese sarebbe niti riconoscono il Papa come loro in Libano il matrimonio civile è stata in grado di assicurare la coe- capo supremo. Oltre ai cristiani e ai proibito. sistenza pacifica. Dopo il ritiro del- musulmani ci sono i drusi, nati da I libanesi riconoscono subito chi la Francia tale partecipazione pro- una scissione dagli ismailiti siriaci appartiene a questa o quella comu- porzionale fu accolta e sancita nel- musulmani. Abitano nelle monta- nità: dagli idiomi, dal dialetto, dagli la Costituzione nel 1947. La riparti- gne dello Shuf a sud di Beirut e rap- ornamenti, dai tatuaggi, dai giorna- zione prevedeva che il presidente presentano il cinque per cento della li che leggono o dal luogo in cui vi- dello stato fosse sempre un cristia- popolazione. Temuti guerrieri e abi- vono. no maronita, il primo ministro un li strateghi sono stati finora coin- I quartieri delle città e le zone del musulmano sunnita, il presidente volti e rappresentati nel governo. paese sono state divise dopo la del parlamento un musulmano I cristiani nel Libano si sono af- guerra civile (1975- 1990) in base sciita. fermati nel paese nel secolo 7° lot- all’appartenenza religiosa. Molti La ripartizione dei poteri si basa- tando contro l’espansione musul- cristiani vivono a Beirut est e sulle va su un censimento del 1932. A mana. Nel sec. 19° un nucleo sempre montagne a nord della città. Beirut quell’epoca i maroniti erano poco maggiore di essi si stabilì in quella ovest, Sidone, Tripoli sono invece in meno del 30%, i musulmani sunniti

Testimoni 9/2020 • 9 QUESTIONI SOCIALI circa il 22% e gli sciiti quasi il 20%. commesse. E fino ad oggi, le mede- grava anche una catastrofica situa- Ma da allora, la popolazione musul- sime famiglie il cui potere si basa zione finanziaria ed economica, or- mana è cresciuta più rapidamente sulla legalità delle rispettive comu- mai fuori di ogni controllo, da cui di quella cristiana. Non ci fu più tut- nità continuano ad avere voce in ca- non potrà rialzarsi senza un ingen- tavia alcun censimento. pitolo, approfittando del vecchio si- te massiccio aiuto internazionale. Dal 1975 al 1990 il paese fu teatro stema, ora crollato. Come se non bastasse, ora si è ag- della guerra civile. Una delle cause Dopo la catastrofe appena acca- giunta nel paese anche la crisi del furono i conflitti religiosi. Tuttavia duta. è ben difficile che questo si- coronavirus. rimase confermato il sistema go- stema sia riconfermato. Tanto più Dallo scorso mese di marzo il Li- vernativo proporzionale. che, indipendentemente dai fatti bano è ormai insolvente. Con 1,5 Dopo le vicende belliche, i signori attuali, già da circa undici mesi nel milioni di profughi siriani, il 40% della guerra, come li chiama spre- paese hanno continuato a susse- della gente senza lavoro e una mo- giativamente la gente – come scrive guirsi manifestazioni contro la cor- neta in libera caduta, con un’infla- Mey Dudin nell’agenzia di stampa ruzione e il malgoverno. zione dell’80%, l’esplosione di Bei- evangelica tedesca epd – si vestiro- rut non ha fatto altro che accelera- no di giacca e cravatta, si trasferiro- Una catastrofica re il collasso. no in parlamento. Una legge sul- crisi economica A un debito nazionale di oltre 90 l’amnistia garantiva che nessuno di miliardi, occorrerà ora aggiunger- questi signori dovesse essere rite- Oltre al sistema governativo da ne almeno altri 15 per la ricostru- nuto responsabile delle atrocità reinventare e rifondare, sul paese zione del porto di Beirut. Il porto

Cosa succede in America Latina?

on è facile capire l’America nera, rivierasca, montanara, indigena, meticcia… NLatina dal di fuori o in base È per questo che, nella coscienza del popolo latinoa- a una razionalità unica che ha mericano, continua ad essere viva l’idea di una liberazio- dominato finora. Le culture do- ne dalle oppressioni, di un’indipendenza non ancora rag- minanti devono accettare che giunta e del rispetto per la sua dignità. Non è casuale nel mondo ci siano altri modi di tutta l’enfasi presente nella celebrazione degli eroi della vedere, di conoscere, di espri- patria o del giorno dell’indipendenza dei paesi di questa mersi, di pregare e di vivere la vi- regione. Queste celebrazioni sono accompagnate da una ta di tutti i giorni. certa nostalgia di raggiungere un giorno l’agognata li- Per comprendere cosa sta bertà. Il desiderio di liberazione non è uno slogan ideo- succedendo nel contesto politi- logico e non è un caso che questa aspirazione sia stata co e sociale dell’America Latina, prenderò in prestito una percepita anche da Ratzinger quand’era prefetto della parola che appare in alcuni passaggi dell’esortazione po- Congregazione per la dottrina della fede, come testimo- stsinodale di papa Francesco Querida Amazonia. A mio nia l’istruzione apostolica Libertatis nuntius. modo di vedere, questo termine dice molto del modo di Il desiderio di superare i colonialismi non costituisce sentire latinoamericano e certamente dice molto allo un aspetto insignificante nella configurazione delle lea- stesso papa Francesco. Si tratta del termine “colonizza- dership politiche del continente. Non è casuale il fre- zione” che, nell’esortazione, ricorre sia come verbo sia quente ritorno di partiti di sinistra al potere dopo brevi come sostantivo. Nel documento appare undici volte e parentesi di governi di destra. L’ideologia delle sinistre ciò dimostra la sua importanza nel testo e nel contesto. tende ad avere maggiori attrattive rispetto alla destra, tuttavia, anche l’ideologia delle sinistre si trova in crisi Il colonialismo resiste e stiamo forse nel preludio di qualcosa di nuovo che è Le colonie, intese come forma politica territoriale e di difficile descrivere per la novità che comporta. Non so governo, non sono qualcosa che riguarda il passato, né quanto tempo ci vorrà per dare alla luce qualcosa di nuo- sono scomparse con le vicende legate alle lotte per l’in- vo, ma è certo che siamo nel momento critico del parto. dipendenza. Di fatto, il contesto della storia politica dei Le ideologie di sinistra hanno esaurito il discorso dei po- paesi dell’America Latina oggi continua ad essere colo- veri, poiché il povero di cui parlano i politici è un concet- niale. to puramente ideale e non ha nulla a che vedere con Dire questo significa accettare che il paradigma poli- quel povero concreto che ha un suo modo di vivere la vi- tico-sociale del nostro continente non riflette la diversità ta, di conoscere, di affrontare i problemi e di pregare Dio. delle etnie e delle culture presenti al suo interno, ma è il riflesso di un modo di essere che ha più di europeo-spa- Un desiderio da non ignorare gnolo che di meticcio, indio, nero o mulatto. Questo I piani politici ed economici, per quanto possano es- aspetto non è insignificante, poiché la maggioranza del sere promettenti, se non si tiene conto di questo deside- nostro popolo è meno europea-spagnola che caraibica, rio di liberazione dai colonialismi dominanti, sembrano

10 • Testimoni 9/2020 QUESTIONI SOCIALI

costituiva una linfa vitale per il chieste di riforme al centro di tante Libano e 40 dopo il trattato di pace paese e una fonte cospicua di in- manifestazioni. di Taif, il paese è chiamato ancora a troiti. Con l’esplosione è stato di- Le riforme sono necessarie se il reinventarsi. strutto anche il più grande granaio paese vuole ottenere aiuti finanzia- La speranza – scrive Andrea del paese. Adesso, mancano i soldi ri internazionali. “In Libano abbia- Krogman (KNA 13 agosto) – viene per gli acquisti e il paese è minac- mo bisogno di un nuovo sistema” dal fatto che attualmente ampi set- ciato anche da una crisi alimenta- ha dichiarato il presidente francese, tori della nuova generazione e del- re. Anche il sistema sanitario non Emmanuel Macron durante una vi- l’esercito non si definiscono più in è in grado di far fronte alla crisi. sita a Beirut dopo l’esplosione al base alla loro appartenenza religio- Già prima del disastro, gli ospedali porto di Beirut. Ma ha fatto capire sa; vogliono essere semplicemente erano saturi e avevano raggiunto i chiaramente che gli aiuti di emer- libanesi. Ciò che manca però è un limiti massimi di capacità di accet- genza non andranno “in mani cor- leader capace e rispettato, oltre le tazione. rotte”. barriere confessionali. Ma sarà ne- La gente ormai da tempo ha per- Se ci saranno nuove elezioni, c’è cessario anche un nuovo accordo so ogni fiducia nei suoi governanti da auspicare che nasca un nuovo ti- internazionale che stabilisca i limiti e ne invocava le dimissioni. L’appel- po di governo non più confessiona- di influenza delle comunità religio- lo a dimettersi era stato sostenuto le, ma democratico, affidato a per- se e argini le interferenze dei loro anche dal patriarca maronita, il car- sonalità politiche capaci, integre e potenti vicini. dinale Bechara Rai e le chiese han- di prestigio. Cent’anni dopo la pro- no appoggiato con decisione le ri- clamazione dello Stato del Grande A.D.

Un continente ancora impregnato di colonialismo

destinati al fallimento. Forse è questa la ragione per cui sociale. Come conseguenza, né agli indigeni, né ai neri, il governo di Maduro non è caduto di fronte alla spinta né ai meticci, né a quelli che vengono da fuori è suffi- di un politico come Guaidó che ha avuto l’appoggio in- ciente essere rappresentati in parlamento o in qualsiasi ternazionale di oltre 60 paesi. Forse questa è anche la altra istanza di governo. ragione per cui il partito dell’ex presidente Evo Morales Attualmente i diversi gruppi etnici e culturali che vi- è in testa ai sondaggi, nelle intenzioni di voto in Bolivia. vono nel continente chiedono che la loro voce sia ascol- Forse questo è stato il motivo per cui gli indigeni ecua- tata, che la loro cultura e il loro modo di conoscere siano doriani sono scesi in piazza per protestare contro misure tenuti in considerazione, che la loro sapienza sia consi- «salutari per l’economia» dettate dal loro presidente derata uguale ai principi filosofici che sostengono il si- Moreno, o forse è la ragione per cui il partito di Cristina stema dominante, che si tenga conto della loro organiz- Kirchner ha riconquistato il potere politico in Argentina. zazione, che non ci siano ripartizioni discriminatorie dei I latinoamericani non sono dei politici ignoranti, e territori e che le loro espressioni religiose non siano con- nemmeno sono degli opportunisti, sono una popolazio- siderate sprezzantemente come superstizione. ne con molti modi di vivere sconosciuti ad un modo uni- Questo, ovviamente, sta cambiando lo scacchiere nel co di vivere e di vedere il mondo, e che cerca di reinven- campo politico e sociale; tutto sembra caotico e l’Ameri- tarsi. ca Latina sembra diventata una moderna torre di Babele. Dobbiamo ricordare, tuttavia, che il racconto della Torre Una consapevolezza nuova di Babele (cf. Gen 11) narra il primo intervento di Dio a fa- Perché solo ora si verificano fenomeni di instabilità vore della liberazione dei popoli che erano sottoposti al politica? Credo che sia perché c’è un maggior grado di comando di un popolo che imponeva il proprio unico lin- consapevolezza e di protagonismo politico da parte delle guaggio. diverse etnie e culture dei nostri paesi. Sicuramente dopo Babele regnò il caos politico, socia- Inoltre, occorre tener presente che alcuni movimenti le e territoriale e i popoli dovettero imparare a ristruttu- politici, più o meno consapevolmente, hanno contribuito rarsi e a costruirsi. Così è l’America Latina di oggi: som- a far maturare questa coscienza. In questo senso è op- mersa in una specie di caos politico e sociale. portuno sottolineare l’introduzione dell’espressione Questa fase richiede che i latinoamericani imparino «democrazia partecipativa e protagonista» nella Costi- ad ascoltarsi e a rispettarsi per poter reinventarsi. Siamo tuzione del Venezuela che, al di là delle derive del chavi- in un momento di resistenze, di violenze, di dialogo tra smo, ha avuto un impatto nella coscienza politica del cit- sordi, ma anche di opportunità, di nuove visioni e di ric- tadino venezuelano. Questa espressione ha sostituito chezze culturali inedite. quella di “democrazia rappresentativa”. È il momento di imparare, di avere pazienza e di scom- L’effetto prodotto dall’espressione ha provocato il ca- mettere su un dialogo nel quale tutte le voci possano os, poiché l’ordine e l’equilibrio politico raggiunti fino ad farsi sentire. allora sono andati in crisi a causa della pluralità delle vo- ci e dei punti di vista che sono sorti nell’ambito politico- ANTONIO TEIXEIRA

Testimoni 9/2020 • 11 VITA DELLA CHIESA

FOYERS DE CHARITÉ – OPERA DI SCHÖNSTATT Ombre sui fondatori Una inchiesta interna e un saggio storico denunciano comportamenti impropri di due fondatori: p. Georges Finet (Foyers de charité) e p. Josef Kentenich (Opera di Schönstatt). Interrogarsi senza avvilirsi.

ue fondatori e due ombre. De- Dnunce e sospetti di comportamenti im- propri hanno investito la figura di p. Georges Finet (1898-1990), co- fondatore assieme alla mistica Marthe Robin (1902-1981) dei Foyers de charité, e di p. Josef Kentenich (1885-1968) fondatore dell’Opera di Schönstatt. ni intrusive a carattere sessuale av- Francia uno straordinario punto di Il 7 maggio è stata resa pubblica venuti durante le confessioni che le riferimento. Senza alcuna alimen- una sintesi di 24 pagine dello studio ragazze della scuola, attiva nella se- tazione se non l’eucaristia, la misti- di una commissione di indagine av- de di fondazione dei Foyers a Châte- ca riviveva la passione del Signore viata dall’attuale presidenza dei Fo- auneuf-de-Galaure (Drôme – Fran- ogni venerdì con il fenomeno delle yers de charité che si espone in un cia), erano invitate a fare nella ca- stigmate. I suoi visitatori sono stati giudizio esplicito: «Condanniamo mera del fondatore. circa 100.000 e fra di essi quasi tutti senza riserve i maneggi gravemen- i “nuovi fondatori”, moltissimi ve- te devianti di p. Finet, che sotto tutti La mistica e il fondatore scovi, teologi e uomini di spicco nel i punti di vista sono contrari al di- cristianesimo francese. ritto, al rispetto delle persone e agli Padre George Finet nasce a Lione P. Finet diventa il suo padre spiri- insegnamenti del Vangelo. Queste nel 1898, diventa prete nel 1923, è di- tuale e colui che ne interpreta i pen- rivelazioni rappresentano un dolo- rettore delle scuole cattoliche della sieri e le indicazioni. È lui che tra- re per tutte le persone che sono sta- diocesi di Lione nel 1933. Incontra smette ai Foyers le intuizioni fonda- te vittime, per tutti i membri dei Fo- Marthe Robin nel 1936 e, su sua tive e le interpreta con una spiccata yers de charité e risultano sorpren- ispirazione, fonda i Foyers de chari- centralità della figura sacerdotale denti per quanti hanno apprezzato té. Muore nel 1990. I Foyers nascono nel contesto delle comunità. Circon- il padre Finet come fondatore, pre- come luoghi di ritiro spirituale, ma dato da una grande stima e da at- dicatore ed educatore». Gli abusi in esercitano anche altri servizi, come teggiamenti adulatori, ha dato questione sono stati testimoniati scuole, dispensari e case di ferie. Il un’impronta fortemente devozio- da 26 donne che, da adolescenti, cuore del loro servizio è la predica- nale alla spiritualità dell’associa- hanno subito varie forme di aggres- zione degli esercizi spirituali con zione, una relazione non sempre sioni sessuali da parte di p. Finet l’intuizione di affidarli non solo ai cordiale con le Chiese locali di ap- dentro la celebrazione della confes- preti, ma a una comunità prevalen- partenenza delle varie comunità sione, nel periodo che va dal 1945 al temente di laici (uomini e donne). che nel frattempo crescevano e una 1983. La commissione di indagine, La spinta all’evangelizzazione e gestione “monarchica” della funzio- indipendente rispetto all’Associa- all’annuncio cherigmatico in un ne di animazione. Il successo dei zione ecclesiale, ha raccolto in sei contesto di crescente scristianizza- numeri e dei consensi ha concesso mesi (a partire dal settembre 2019) zione ha trovato significative con- al fondatore un’aura che non ha fa- 143 testimonianze, 116 delle quali ferme. L’intuizione originaria è del- vorito lo spirito critico. Fortemente sono state orali e scritte. Fra di esse la mistica Marthe Robin, dichiarata portato e dotato nell’azione educa- 26 affermano comportamenti irre- venerabile nel 2014. Segnata dal- tiva, p. Finet incrocia e interpreta le golari di p. Finet attraverso tocca- l’encefalite e totalmente paralizza- prime attenzioni della Chiesa alle menti impropri del corpo e questio- ta, Marthe ha rappresentato in ricerche sull’affettività e sulla ses-

12 • Testimoni 9/2020 VITA DELLA CHIESA sualità. Un impegno che la commis- to dell’associazione. I risultati circa di santità costruita attorno a lui era sione di indagine indica come «in- alcuni comportamenti inappropria- un terreno di coltura per indebite genuo e abborracciato». L’associa- ti di p. Finet sono già stati ricordati. dipendenze e subalternità interio- zione laicale dei Foyers cresce in Il testo ricorda la sua appartenenza rizzate. La storica, sulla base del rap- maniera vistosa. Oggi vi sono 78 co- a una generazione di preti che eser- porto di p. Tromp, cita in particolare munità con 970 membri che ani- citavano la pratica della confessio- l’obbligo per le suore di confessarsi mano altrettanti luoghi di ritiro e di ne e di guida spirituale esagerata- col fondatore almeno in alcune cir- esercizi, attive in 4 continenti. Si mente focalizzata sul tema della costanze e il sistema di dialogo con- calcola che ogni anno passano da morale sessuale. Sottolineando, pe- fessore-penitente con pretese tota- loro circa 50.000 credenti alla ricer- rò, che le pratiche delle confessioni lizzanti e domande intrusive. Sem- ca di momenti di riflessione e pre- di p. Finet non rispettavano affatto pre p. Tromp ricorda una lettera di ghiera. Dal 1986 ha ricevuto dal le norme canoniche e le indicazioni una suora tedesca che nel 1948 de- Consiglio pontificio per i laici il ri- pastorali allora proposte e suggeri- nuncia un abuso sessuale da parte conoscimento di Associazione in- te. Fra i suggerimenti che la com- del fondatore. La sua denuncia non ternazionale di fedeli di diritto pon- missione indirizza all’istituto vi è ha conseguenze. La stessa persona tificio. In Italia vi sono tre comuni- l’invito a una rinnovata concezione conferma il racconto in un successi- tà: a La Salera (Aosta), a Ronciglione della paternità spirituale, una con- vo incontro con p. Tromp. Interro- (Viterbo) e ad Altamura (Bari). ferma dell’intuizione originaria cir- gando la superiora generale circa ca l’importanza dei laici e una più denunce similari da parte delle suo- Conclusioni discusse attenta formazione, iniziale e per- re, si sente rispondere: sei-otto. Nel manente. Fra i suggerimenti anche 1951 un decreto del Santo’Ufficio al- La prima generazione ha vissuto la richiesta di un visitatore vatica- lontana p. Kentenich dalla sua fon- lo stato nascente di un carisma ori- no. Su quest’ultima domanda si in- dazione, inviandolo a Milwaukee ginale nella convinzione di un ser- nesta la reazione vigorosa dei fami- (Stati Uniti) in una comunità di Pa- vizio nuovo, necessario e richiesto. liari di p. Finet e di una parte di co- lottini (a cui il padre apparteneva). Il clima cambia con l’elezione del loro che l’hanno conosciuto. Hanno Solo 14 anni dopo, nell’ottobre 1965 nuovo moderatore (Moïse Ndione), scritto al Vaticano, alla nunziatura, – a un anno dal riconoscimento del- eletto, assieme al nuovo consiglio al dicastero dei laici e al presidente la piena autonomia dell’Opera - po- internazionale nel 2016. Si avvia un della Conferenza episcopale france- té tornare in Germania e riprendere movimento di riforma nella strut- se per chiedere un riesame del dos- le sue attività, dove è morto il 15 set- tura interna: moderatore, consiglio, sier da parte di una autorità total- tembre 1968. segretariato. L’assemblea generale mente autonoma. Essi lamentano del 2016 vota i nuovi statuti, opera che p. Finet sia di fatto considerato Non temere la verità la distinzione di responsabilità tra colpevole senza alcuna possibilità foro interno e foro esterno e si im- di potersi difendere. Un gruppo di La prima reazione di Schönstatt è pegna ad approfondire la nozione collegiali degli anni ’50-‘60 annota molto dura. Il superiore generale J. di paternità spirituale. Nel 2018- come la “condanna” sia irrispettosa P. Catoggio, a nome della presidenza 2019 si infittiscono le voci circa del diritto: «essa trasforma la pre- scrive: «Respingiamo fermamente comportamenti reprensibili del sunzione di innocenza in presun- l’accusa che J. Kentenich sia colpe- fondatore con la diffusione di dolo- zione di colpevolezza e diffama la vole di abusi sessuali verso membri rose testimonianze attraverso radio memoria di un morto che non può dell’istituto, fra le Sorelle di Maria». e internet. Nel settembre del 2019 il difendersi». Si vedranno gli sviluppi consiglio e il moderatore decidono futuri. l’avvio della commissione di inda- GGeoeo WWidengrenidengren gine chiamata a fare luce sul passa- La visita e la censura to, a valutare l’efficacia delle strut- ture attuali in ordine alla lotta con- Il 1 di luglio esce su un giornale FENOMENOLOGIAFENOMENOLOGGIA tro la pedofilia e gli abusi e a indi- tedesco (Tagespost) e sul blog di care alcune tracce di riforma per il Sandro Magister il saggio di una DELLA futuro. Affidata a Françoise Gaus- storica: Alexandra von Teuffenbach sen e composta da otto persone con che ricostruisce la visita canonica di RELIGIONE diverse specializzazioni, essa pren- p. Tromp (1889-1975) all’Opera di de indirizzi e contatti delle persone Schönstatt fra il 1951 e il 1953. Oltre Con prefazioneprefazione all’edizioneall’edizione italiana disposte a dare testimonianza per- alle questioni del carisma, della di GIOVANNIIOVVAANNI FIILORAMOLORAMO sonale sugli atteggiamenti di p. Fi- struttura dell’opera e della maturità net, garantendo rispetto, confiden- dei suoi membri, il visitatore evi- pp. 960 - € 45,00 za e attenzione. Non è un’indagine denzia nei suoi rapporti l’abuso di giuridica e giudiziaria, ma una potere del fondatore nei confronti commissione di carattere storico- delle suore. Il suo potere pieno, il informativo e di accompagnamen- suo essere “equiparato” a Dio, l’aura dehoniane.it

Testimoni 9/2020 • 13 VITA DELLA CHIESA

Al contrario, il suo comporta- «commissione d’inchiesta mento «è sempre stato carat- per trattare in modo oggetti- terizzato da una spiccata ri- vo quanto accaduto nella vi- verenza e stima», special- sita canonica e le motivazio- mente «nei confronti delle ni del decreto disciplinare donne». L’intera vicenda del del Sant’Ufficio». suo allontanamento fa parte Il dibattito successivo sul- dei documenti presentati in la stampa si è molto arricchi- ordine alla beatificazione e to. La storica A. von Teuffen- le opinioni espresse da p. bach pubblica una lettera (2 Tromp erano marginali. Tan- aprile 1982) del card. J. Rat- to più che la memoria del zinger, allora prefetto della suo passaggio nell’Opera era Congregazione della dottri- molto discussa per il caratte- na della fede in cui si affer- re e il tradizionalismo. Non si ma che la Congregazione può ignorare la buona prova non aveva annullato nessu- di p. Kentenich nei 14 anni di na delle precedenti decisioni esilio. Del resto fa parte del del sant’Ufficio. Appare una processo romano il nihil ob- lettera del card. F. S. Errázu- stat rispetto ai materiali riz, allora presidente del- d’archivio prodotti. Alla pri- l’Opera di Schönstatt che ma reazione ne sono subito succe- Barata, superiore in Spagna, am- chiede a Ratzinger di correggere il dute altre, molto più guardinghe e mette che nuovi documenti possa- tiro. Il Prefetto risponde con una let- possibiliste. Mons. Francesco Pistil- no meglio illuminare il tempo del- tera di elogio all’Opera, ma senza li, appartenente all’Opera e vescovo l’esilio del fondatore, ma già oggi accennare alle disposizioni censorie di Encarnación (Paraguay) scrive: «dobbiamo chiedere scusa per non nei suoi confronti. Il movimento «Penso che ci sarà richiesta molta aver trasmesso a tutto il movimen- pubblica una lettera del card. Jo- obiettività. Il nostro fondatore è to tutto ciò che sapevamo. Ci è man- seph Höffner, allora vescovo di messo a dura prova. Confidiamo cato il coraggio». «In questo dolore Münster, del 1965 in cui si afferma che superi la prova, ma deve essere condiviso siamo convinti del fatto che la Santa Sede ha abrogato le in grado di mostrarsi in questo mo- che accedere a tutta la verità ci per- norme restrittive di p. Kentenich e do, con imparzialità. Sono convinto metterà di avere una conoscenza che tutti i materiali resi pubblici fi- che, per parte nostra, non si tratta più profonda del carisma del nostro nora sono contenuti nella di metterci sulla difensiva, ma solo fondatore». E I. Serrano del Pozo dal depositata in ordine al processo di di essere incoraggiati nella luce … È Cile sottolinea che la visitazione va- canonizzazione. tempo di capire e di cercare risposte ticana e i successivi provvedimenti L’Opera di Schönstatt, poco nota senza paura, e senza bisogno di di- sono sempre stati imputati a una in Italia, è considerata un movi- segnare un fondatore perfetto». P. D. mancata comprensione ecclesiale mento ecclesiale che coinvolge oltre del carisma di Schön- 140.000 membri in 42 paesi del statt in particolare del mondo (soprattutto Nord-Europa, PAOLO CATTORINI principio di paternità e Africa e America Latina). L’Opera è della normatività dei una confederazione di una dozzina vincoli, senza chiarire di varie comunità e associazioni dai il senso degli «abusi» preti ai laici, da chi ha vita comune  che non appaiono mai e chi no, da leghe apostoliche (come come il fattore scate- quelle delle famiglie) a istituti seco- nante l’esilio. E conti- lari e gruppi giovanili. Tutti legati    nua annotando la fun- dal carisma di un fondatore, da un zione positiva di un ri- particolare legame con un santua- conoscimento recente rio mariano, quello di Schönstatt Immagini rivelate, della nascita di Kente- (replicato oltre 200 volte in 33 paesi nich da una donna del mondo), da una spiritualità co- narrazioni incarnate, (Katharina Kentenich) mune e dall’obiettivo condiviso non sposata (a otto an- dell’evangelizzazione. etica della visione ni Josef fu portato in orfanatrofio). Anche pp. 136 - € 15,00 La bellezza del Vangelo nuove ricerche potreb- bero rivelarsi positive. Il senso di smarrimento che que- EDB E in proposito suggeri- ste rivelazioni possono indurre va sce di istituire una tematizzato e relativizzato. È di aiu-

14 • Testimoni 9/2020 VITA DELLA CHIESA to la risposta che sr. Margron, presi- continua decrescita sul piano socia- esempio, o della castità può aver dente della Conferenza dei religiosi le e numerico, quanto per ciò che condotto agli abusi. Infine, con spe- e religiose francesi ha dato nella in- scopriamo in relazione agli scanda- ranza. Perché vedo oggi un’autenti- tervista (a p. 8) alla domanda su co- li e abusi. Aggressioni sessuali, cer- ca presa di coscienza di molti su me valutare oggi la situazione della to, ma anche abusi di potere, di con- questi fatti dolorosi e una reale vo- vita consacrata: «Anzitutto renden- fidenza, di coscienza. Toccano molte lontà di lottare contro ogni pratica do grazie per tante vite magnifiche, forme della vita consacrata oggi. deviante e di formarsi adeguata- travolgenti di prossimità con il Si- Come non farsi interrogare in pro- mente. Vedo anche un impegno di gnore, in relazione a donne e uomi- fondità? Non solo per l’immenso fondo per sostenere le vittime. Cre- ni che conoscono il soffrire. Vite che dolore che essi hanno provocato su do che la vita consacrata dal cuore non cercano un rilievo sociale ma vite devastate e sbriciolate, ma an- di questa tempesta possa diventare che vanno al cuore. È davvero ma- che per noi che li scopriamo oggi e semplicemente più evangelica. Se gnifico: una folla di testimoni di og- ci interroghiamo su come sia stato la nostra Chiesa non va troppo bene gi che partecipano a tenere in piedi possibile. Tradimenti che ci obbli- – come ignorarlo – credo tuttavia il mondo nonostante tutto, a dargli gano a riprendere il nostro fonda- che il Vangelo vada molto bene». un volto umano al di là delle bruta- mento e a discernere come una con- lità. Con realismo. Non tanto per la cezione nefasta dell’obbedienza, ad LORENZO PREZZI

VITA DEGLI ISTITUTI

UN CARISMA NATO NEL CUORE DEL VATICANO II Discepole del Vangelo diocesane per la missione Come Discepole del Vangelo ci siamo sentite interpellate dall’importanza di annunciare il Vangelo quando, nel 1973, le prime sorelle hanno raccolto le loro prime intuizioni, in ascolto del Concilio Vaticano II.

el desiderio di vivere una vi- ta religiosa radicata nella Npreghiera, nella Parola di Dio e con i poveri ci siamo, a poco a poco, ritrovate nell’esperienza spiri- tuale di Charles de Foucauld: “ritro- vate”, poiché prima ancora di aver scelto di seguire le sue orme, ricono- sciamo di essere state, in qualche modo, scelte da lui. Fin dalla fonda- zione del nostro Istituto ci è stato, infatti, suggerito di andare a Spello, per condividere alcuni giorni con i Piccoli fratelli del Vangelo. In que- sto luogo siamo entrate a contatto con l’esperienza di Charles de Fou- cauld e ci siamo confrontate con gli di Charles de Foucauld, figura a noi, ri, abbiamo scelto di vivere con ra- aspetti della sua spiritualità, me- appunto, quasi sconosciuta: un uo- dicalità la vita religiosa ispirandoci diati dalla ricca esperienza spiritua- mo alla continua ricerca della veri- a questa spiritualità, che era coe- le di Carlo Carretto e da quella dei tà, innamorato di Vangelo, di deser- rente con le attitudini spirituali e suoi fratelli. to e di cura della vita spirituale, ap- comunitarie che già vivevamo. Ab- Ci siamo trovate in sintonia con i passionato dei piccoli e dei poveri. biamo fatto nostre tre caratteristi- principi ispiratori della spiritualità Affascinate dalle proposte concilia- che della via seguita da frère Char-

Testimoni 9/2020 • 15 VITA DEGLI ISTITUTI les: la preghiera e la contemplazio- ne; l’accoglienza e la condivisione; l’evangelizzazione secondo lo stile ordinario e semplice della vita di Nazareth. Dimensioni che viviamo in piccole fraternità e in comunione con la diocesi. La nostra dimensione diocesana È stato nostro desiderio, fin dalle origini, vivere inserite nella vita parrocchiale e diocesana. La lettura dei documenti conciliari e postcon- ciliari ci hanno condotto a fare no- stra la dimensione della Chiesa par- ticolare, per il fatto che la vita reli- giosa nasce nel cuore della Chiesa mo, infatti, chiamate a vivere con la della lingua tuareg».3 ed è da essa custodita: «Spetta ai ve- Chiesa, per la Chiesa e nella Chiesa, Il nome che abbiamo scelto, “Di- scovi, quali maestri autentici e gui- con specifico riferimento alla Chie- scepole del Vangelo”, connota lo spi- de di perfezione per tutti i membri sa particolare in cui siamo inserite. rito e la finalità delle nostre frater- della diocesi, essere i custodi anche Così come siamo, vogliamo essere nità: rimanere alla sequela di Gesù della fedeltà alla vocazione religio- un segno di speranza per le donne e “gridare il Vangelo” con la vita, in sa nello spirito di ciascun istituto» e gli uomini di oggi. Con l’aiuto del- uno stile semplice e umile, nasco- (MR 28). lo Spirito, in comunione con i pasto- sto, in totale adesione alla volontà Scegliamo di mantenere viva la ri, cerchiamo di essere sorelle di del Padre. Charles stesso scriveva: comunione ecclesiale accogliendo contemplazione e di ascolto, facen- «Tutta la nostra esistenza, tutto il la speciale cura del vescovo della doci carico delle esigenze profonde nostro essere deve gridare il Vange- diocesi di Treviso in cui siamo state della persona umana. lo sui tetti, tutta la nostra persona fondate e ci impegniamo a vivere deve respirare Gesù; tutti i nostri at- questa comunione con i vescovi La dimensione ti, tutta la nostra vita devono grida- delle sedi nelle quali sono presenti missionaria re che noi apparteniamo a Gesù, de- le nostre fraternità. Attualmente vono presentare l’immagine della siamo presenti nelle diocesi di Tre- La progressiva conoscenza di vita evangelica».4 Nella consapevo- viso, Belluno, Milano, Torino, Vi- Charles de Foucauld ci ha introdotte lezza che la missione di portare il viers, Marsiglia, Tirana e a breve nell’esperienza missionaria di que- Vangelo è la grazia e la vocazione anche ad Algeri. Il dialogo con i Pa- sto santo dal cuore universale, il propria della Chiesa (cfr. EN 14), c’è stori di queste diocesi è aperto e quale giunto nel Sahara scriveva: in noi sorelle il desiderio di annun- collaborativo, nella disponibilità ad «Voglio abituare tutti gli abitanti, ciare a tutti l’amore di Dio, testimo- accogliere le esigenze pastorali del- cristiani, musulmani ed ebrei e ido- niando la Buona Notizia a ciascun le Chiese nelle quali siamo inserite, latri, a considerarmi come loro fra- uomo e donna, con la vita e con la conformemente alle caratteristiche tello, il fratello universale… Comin- parola, secondo lo stile ordinario e del nostro carisma e nell’impegno ciano a chiamare la casa ‘la frater- semplice di Gesù a Nazareth. cordiale a proporre esperienze di nità’ (la khaoua in arabo), e questo L’esperienza missionaria di frère accoglienza e di annuncio del Van- mi è caro». Voleva essere «il fratello Charles è cresciuta nella nostra Fra- gelo, secondo lo spirito di frère di tutti gli uomini senza eccezione ternità anche grazie alla condivisio- Charles. Cerchiamo di fare nostre le né distinzione».2 In una lettera en- ne fraterna con diverse famiglie re- linee guida della porzione del po- ciclica di Paolo VI, Charles è ricorda- ligiose che in varie parti del mondo polo di Dio in cui siamo inserite e to per la sua opera missionaria, ap- si ispirano a frère Charles. È sor- di approfondire il contesto sociale, punto, come “fratello universale”: prendente la sintonia e la comunio- culturale e religioso in cui ci trovia- «In parecchie regioni, essi [i missio- ne con questi Piccoli fratelli e Picco- mo. Frère Charles diceva: «La tua vi- nari, n.d.r.] sono stati i pionieri del le sorelle, laici e sacerdoti che spes- ta di Nazareth puoi viverla ovun- progresso materiale come dello svi- so vivono nelle periferie esistenzia- que: vivila nel luogo più utile al luppo culturale. Basti ricordare li, in attenta contemplazione della prossimo».1 l’esempio di Carlo de Foucauld, che storia. L’essere diocesane è, dunque, una fu giudicato degno d’esser chiama- Nate in un contesto ricco di risor- nostra specificità ecclesiale e spiri- to, per la sua carità, il “Fratello uni- se, abbiamo avvertito l’esigenza di tuale, prima che essere una nostra versale”, e al quale si deve la compi- vivere più profondamente lo spirito condizione giuridica. Ci riconoscia- lazione di un prezioso dizionario di frère Charles aprendo fraternità

16 • Testimoni 9/2020 VITA DEGLI ISTITUTI in contesti più poveri materialmen- cordi loro tutto ciò che chiedono, ESERCIZI SPIRITUALI te e spiritualmente. Dopo aver aper- che si vada incontro ai loro bisogni PER RELIGIOSE E CONSACRATE to alcune fraternità nel Nord Italia, […]. Volete veder regnare tra tutti lo- abbiamo così fondato a Viviers ro, che prediligete come un padre i Ⅲ 1-10 ott: p. Pino Piva, sj “C’erano (Francia), a Marsiglia nei quartieri suoi figli, una pace, una carità, una con Lui i dodici e alcune donne …” nord, in periferia di Tirana e a breve tenerezza celeste, […] assicurare il (Lc 8,1-2) ad Algeri. regno di questa pace, di questo SEDE: Villa San Giuseppe, Via di San Si fa sempre più presente in noi amore universale nella Vostra fami- Luca, 24 – 40135 Bologna (BO) tel. 5 051.614 2341; e-mail: l’invito rivolto ai discepoli: «Andate glia umana». [email protected] in tutto il mondo e proclamate il Vivere il Vangelo significa, allo- Vangelo a ogni creatura» (Mc 16,15). ra, cercare di voler bene ad ogni Ⅲ 4-11 ott: p. Elia Citterio “La porta di L’annuncio del Vangelo con la vita persona con l’amore universale di accesso al segreto della preghiera: la seconda beatitudine” (Mt 5,4) richiede grande contemplazione Gesù, con il suo Cuore che ama tutti SEDE: Centro di Spiritualità “Barbara della storia e in contesti di missione perché ama ciascuno. È l’esperienza Micarelli”, Via Patrono d’Italia, 5/E – arricchisce e rende fecondo anche che facciamo nel lavoro, in parroc- 06081 Assisi – Santa Maria degli lo spirito missionario delle fraterni- chia o nell’accoglienza di donne bi- Angeli (PG); tel. 075.8043976; e-mail: tà in Italia. sognose nelle nostre fraternità. So- [email protected] Inserite in realtà anche piena- lo nella personale cura delle rela- Ⅲ 7-15 ott: p. Antonio Orazzo, sj mente musulmane o in cui vivono zioni possiamo essere sorelle uni- “Sono con voi tutti i giorni sino alla persone di diverse culture e religio- versali. Charles richiamando «l’u- fine del mondo” (Mt 28,20) ni, vogliamo essere donne di dialo- niversale carità»6 di Gesù scriveva: SEDE: “Casa di Esercizi Sacro Costato”, go fraterno. E poiché la missione è «Sei venuto “ad accendere un fuoco Via Alberto Vaccari, 9 – 00135 Roma (RM); tel. 06.30815004; e-mail: nella natura della Chiesa e intrinse- sulla terra” [cfr. Lc 12,49], il fuoco [email protected] ca ad ogni forma di vita consacrata, dell’amore degli uomini per Dio, e è nostro desiderio essere anche là poi il fuoco dell’amore degli uomi- Ⅲ 11-17 ott: p. Roberto Raschetti, CGS dove il Vangelo non è conosciuto, ni tra di loro... “Accendere questo “Il tema della gioia nella Bibbia” (Sal 30,6) convinte che la ricchezza del dialo- fuoco”, è la tua opera, come dici tu SEDE: Casa “Maris Stella”, Via go coinvolge i diversi piani dell’esi- stesso, è l’opera di tutta la tua vita, Montorso, 1 – 60025 Loreto (AN); tel. stenza umana, individuale e socia- è l’opera che lasci fare dopo di te al- 071.970232; cell. 333 8827790; e-mail: le, e si concretizza nella condivisio- la tua Chiesa...».7 [email protected] ne della vita, della comune ricerca Ciò che ci proponiamo nelle no- Ⅲ 11-17 ott: mons. Luigi Vari della giustizia e della pace, nel dia- stre giornate, è di essere sorelle che “Camminiamo secondo lo Spirito. logo dell’esperienza religiosa. Sul- cercano con umiltà di nutrirsi ogni Chiamati alla santità nel mondo l’esempio di Charles de Foucauld, giorno di Vangelo, di confronto ec- contemporaneo” appassionato del dialogo con cre- clesiale, di sincera fraternità, facen- SEDE: Casa Gesù Maestro, Via S.Rocco, denti e non credenti, abbiamo a doci carico dell’accoglienza fraterna 2 – 36030 Centrale di Zugliano (VI); tel. e fax 0445.362256; e-mail: cuore la costruzione del Regno, di tutti e di ciascuno, di quanti han- [email protected] nell’edificazione della casa comune no bisogni materiali o spirituali, in in compagnia di altre persone, per particolare dei fratelli e sorelle che, Ⅲ 12-21 ott: don Dino Capra e affrontare insieme le sfide comuni, come diceva Charles, non conosco- Dorotee di Cemmo “Dio mise alla prova Abramo: Genesi 12-25” attraverso legami di fiducia e di no Gesù e il suo Vangelo, per testi- SEDE: Eremo di Montecastello, amicizia. moniare loro l’infinita bontà di Dio Località Montecastello – 25080 con la nostra stessa vita. Tignale s/Garda (BS); tel. Dal particolare 0365.760255; e-mail: all’universale sorella ANTONELLA FRACCARO [email protected] Discepole del Vangelo Ⅲ 18-25 ott: p. Carlo Lanza, sj “Il La partecipazione alla vita par- volto umano di Cristo per una rocchiale e diocesana ci ha condot- umanità più autentica” 1. C. DE FOUCAULD, Carnets de Tamanrasset 1905- to, in questi ultimi anni, a maturare SEDE: Centro Mater Divinae Gratiae, 1916, Nouvelle Cité, Paris 1986, 46-47. sempre più la convinzione che Via S.Emiliano, 30 – 25127 Brescia 2. P. S OURISSEAU, Charles de Foucauld 1858-1916. (BS); tel. 030.3847212; e-mail: Biografia, Effatà, Cantalupa (TO) 2018, 358- l’universalità dell’annuncio evan- [email protected] gelico è tale se vissuta nella relazio- 359. 3. AOLO Populorum Progressio P VI, lett. enc. , 26 Ⅲ 25-31 ott: p. Maurizio Cino, C.P. “La ne personale di ogni giorno con marzo 1967, 12: EV II, 1057. vita consacrata: una chiamata a quanti incontriamo. Non si tratta di 4. M/314, C. DE FOUCAULD, La bonté de Dieu, Nou- custodire e ravvivare il dono che Dio una fraternità teorica, ma total- velle Cité, Montrouge 1996, 285. 5. M/304, in ivi, 270-271. ha affidato alla Chiesa” (2 Tm 1,14) mente immersa nelle situazioni 6. Lettera a padre Jérôme, 17 luglio 1901, in C. DE SEDE: Casa di Esercizi dei Ss. Giovanni belle e tristi di ogni giorno, come FOUCAULD, «Cette chère dernière place». Lettres e Paolo, Piazza Ss. Giovanni e Paolo, scriveva Charles: «Mio Dio, come à mes frères de la Trappe, ed. A. Robert – P. 13 – 00184 Roma (RM); tel. 06.772711; Sourisseau, Cerf, Paris 1991,240. e-mail: [email protected] siete buono! […] Amate talmente gli 7. M/426, C. DE FOUCAULD, L’imitation du Bien- uomini, volete talmente che si ac- Aimé, Nouvelle Cité, Montrouge 1997, 141.

Testimoni 9/2020 • 17 PROFILI E TESTIMONI

LA SCOMPARSA DI DOM PEDRO CASALDÁLIGA Poeta, profeta e testimone Si é spento l’8 agosto 2020. Frei Betto, autore di questo articolo, amico di Casaldáliga, ha scritto di lui: “Ora mi accorgo di aver conosciuto un santo e un profeta. Santo per la sua fedeltà radicale al Vangelo e profeta per i rischi di vita affrontati e le avversità sofferte.

di Parkinson, che chiamava Pedro nominato vescovo “Fratello Parkinson”, Pedro a 92 anni, ha avuto un peggio- São Félix è un municipio amazzo- ramento nel suo stato di sa- nico del Mato Grosso, situato di lute la prima settimana di fronte all’isola del Bananal, in agosto. Le risorse a São Félix un’area di 36.643 km2. Nel decennio sono precarie, e l’indigenza è del 1970, la dittatura militare (1964- aggravata dalla pandemia 1985) ampliò a ferro e fuoco le fron- del nuovo coronavirus. La tiere agrozootecniche del Brasile, congregazione claretiana a devastando parte dell’Amazzonia e cui Pedro apparteneva, deci- attirando fattorie latifondiste im- se di trasferirlo a Batatais pegnate a disboscare per creare pa- (SP), dove sarebbe stato me- scoli ai bovini. glio accudito. Sabato, 8 ago- Casaldáliga, pastore di un popolo sto – festa di S. Domenico, sbandato e minacciato dal lavoro spagnolo come Pedro – spirò da schiavi, ne prese la difesa scon- poco dopo le 9.00 del matti- trandosi con i grandi proprietari no. I suoi confratelli esaudi- agricoli; con le imprese agrozootec- rono il suo desiderio di ripo- niche, minerarie o del legname; po- sare nel cimitero di Karajá. litici che in cambio del sostegno fi- Pedro era giunto in Brasile, nanziario e di voti, coprivano il de- come missionario, nel 1968, grado dell’ambiente e legalizzava- in piena dittatura militare. no l’espansione fondiaria senza al- om Pedro era solito celebrare Era venuto per avviare i Cursillos di cun rispetto delle leggi del lavoro. il Giorno dei defunti nel ci- Cristianità. Ma, imbattendosi nello Il 13 maggio 1969, Paolo VI creò la Dmitero più povero di São Fé- sfruttamento dei braccianti nelle prelatura di São Félix do Araguaia. lix do Araguaia (MT). In quel luogo fattorie dell’Amazzonia, fece un’op- L’amministrazione fu affidata alla giacciono i resti mortali di indigeni zione radicale per i poveri. Lavora- congregazione dei claretiani e, dal e lavoratori attirati in Amazzonia tori disoccupati e senza istruzione 1970 al 1971, padre Pedro Casaldáli- dal sogno di una vita migliore. Mol- si inoltravano nelle foreste in cerca ga fu il primo amministratore apo- ti di essi, oltre a vedere le loro aspet- di migliori condizioni di vita, attrat- stolico. Poco dopo fu nominato ve- tative frustrate, furono uccisi con ti dall’espansione del latifondo nel- scovo. Adottò come principi che armi da fuoco. la regione amazzonica. Letteral- avrebbero dovuto guidare letteral- Il vescovo disse alla gente e agli mente ammassati nelle città, cade- mente la sua attività pastorale: agenti pastorali della prelatura: vano nella trappola del lavoro “Niente possedere, niente imporre, “Ascoltatemi bene. Vi dico una cosa schiavizzato. Non avevano altra niente chiedere, niente tacere e, so- molto seria. È qui che desidero esse- scelta che acquistare provviste e ve- prattutto, niente uccidere”. Al dito, re sepolto”. stiario nei magazzini della fattoria come insegna episcopale, un anello “Per riposare, voglio solo questa a prezzi esorbitanti che li irretivano di tucum (legno di una specie di croce di legno / come pioggia e sole; nelle maglie di debiti impagabili. palma dell’Amazzonia, ndtr.) che di- / la sepoltura e la risurrezione” (Poe- Se cercavano di fuggire, venivano venne simbolo della spiritualità dei ma “Cemiterio do Sertão”, di Dom inseguiti dai capisquadra, assassi- seguaci della teologia della libera- Pedro). nati o ripresi, frustati, e molte volte zione. Malato da alcuni anni del morbo mutilati, mozzati di un orecchio. Nella Lettera pastorale del 1971,

18 • Testimoni 9/2020 PROFILI E TESTIMONI

“Una chiesa in Amazzonia in con- to un pranzo diverso”. La piccola Eva Pedro osservò con la sua sottile flitto con il latifondo e l’emargina- reagì dicendo: “Ma il vescovo non è ironia: “Per la destra, è meglio avere zione sociale”, Pedro situò accanto migliore di noi”: egli custodì nel il Papa contrario alla Teologia della ai più poveri la prelatura appena cuore questa lezione, e la mise sem- Liberazione che non Fidel a favore”. creata: “Noi - vescovo, sacerdoti, pre in pratica, evitando privilegi e La stessa sera intervenne all’aper- suore, laici impegnati - siamo qui, vantaggi. tura di un congresso mondiale gio- tra l’Araguaia e il Xingu, in questo Quando i karajá andavano in cit- vanile sul debito estero: “Non è solo mondo, reale e concreto, emargina- tà, provenendo dall’isola di Bana- immorale riscuotere il debito este- to e accusatorio, che ho appena pre- nal, l’ancoraggio era sempre alla ca- ro, è anche immorale pagarlo, per- sentato in sintesi. sa di Pedro. Là mangiavano, beveva- ché inevitabilmente significherà O rendiamo possibile l’incarna- no acqua, si riposavano dopo i giri indebitare progressivamente i no- zione salvifica di Cristo in questo compiuti a São Félix. stri popoli”. Chomy Miyar, la segre- ambiente, al quale siamo stati in- Fondatore della Commissione taria di Fidel, quando si accorse che viati, oppure neghiamo la nostra pastorale della Terra (CPT) e del le scarpe del prelato erano in pessi- Fede, ci vergogniamo del Vangelo e tradiamo i diritti e la speranza an- gosciosa di un popolo che è anch’es- so popolo di Dio: gli abitanti delle zone interne, i posseiros (piccoli agricoltori), i braccianti, questo pez- zo brasiliano dell’Amazzonia. Poi- ché siamo qui, è qui che dobbiamo impegnarci. Chiaramente. Fino alla fine”. Poeta e profeta

Cinque volte imputato nei pro- cessi di espulsione dal Brasile, Ca- saldáliga viveva in una semplice abitazione, senza alcun sistema di sicurezza se non quello che gli assi- curavano tre persone: il Padre, il Fi- glio e lo Spirito Santo. Calzando dei semplici sandali infradito e indos- Consiglio Indigenista Missionario mo stato, gli offrì un paio nuovo di sando un vestito comune come (Cimi), Casaldáliga affermava che la stivali. “Lascio le mie scarpe al Mu- quello dei braccianti che circolava- saggezza popolare era la sua grande seo della Rivoluzione”, disse scher- no per la città, ampliò la sua irradia- maestra. Chiese a un posseiro cosa zando Dom Pedro. Ci recammo in- zione apostolica mediante un’in- si aspettava dai suoi figli. L’uomo ri- sieme in Nicaragua il 13 settembre tensa attività letteraria. Poeta rino- spose: “Più o meno voglio bene a 1985. Qui prese parte a numerose mato, portava l’anima a sintoniz- tutti. Pedro accolse la lezione lot- iniziative contro l’aggressione del zarsi con le grandi conquiste popo- tando per un mondo in cui tutti governo degli Stati Uniti ad opera lari nella Grande Patria latino-ame- avessero “più o meno gli stessi dirit- dei sandinisti e battezzò il quarto fi- ricana. Levò la sua penna e la sua ti. Né più né di meno”. glio di Daniel Ortega, Maurice Fa- voce nelle proteste contro il FMI, cundo. l’ingerenza della Casa Bianca nei Pedro a Cuba Nel suo secondo viaggio a Cuba, paesi del continente, la difesa della nel febbraio 1999, Casaldáliga di- rivoluzione cubana, la solidarietà Nel settembre 1985 mi recai a Cu- chiarò pubblicamente, a Pinar del con la rivoluzione sandinista o per ba con i fratelli e teologi Leonardo e Río: “Il capitalismo è un peccato ca- denunciare i crimini dei militari del Clodovis Boff. Abbiamo informato pitale. Il socialismo può essere una Salvador e del Guatemala. Fidel Castro che Dom Pedro si trova- virtù cardinale: siamo fratelli e so- In un’occasione compì un lungo va a Managua , per partecipare alla relle, la terra è di tutti e, come ripe- viaggio a cavallo per visitare la fa- Giornata di preghiera per la pace. Il teva Gesù di Nazaret, non si posso- miglia di un posseiro che era in pri- leader cubano insistette affinché lo no servire due padroni, e l’altro pa- gione. Giunse senza preavviso. Da- conducessimo all’Avana. Appena drone è proprio il capitale. Quando vanti a un piatto di riso bianco e un sbarcato nella capitale di Cuba , l’11 il capitale è neoliberale, di lucro ad altro di banane, la figlia maggiore settembre, fui introdotto diretta- ogni costo, di mercato totale, di chiese scusa imbarazzata all’ora di mente nell’ufficio di Fidel, in quel- esclusione di immense maggioran- pranzo: “Se avessimo saputo che ve- l’epoca interessato alla letteratura ze, allora il peccato è chiaramente niva un vescovo, avremmo prepara- della teologia della liberazione. mortale”.

Testimoni 9/2020 • 19 PROFILI E TESTIMONI

E sottolineò: “Non ci sarà pace nuovo prelato. Dom Pedro non gra- la sua forma preferita di espressio- sulla terra, non ci sarà democrazia dì l’invito e coerente con il suo sfor- ne e di preghiera. Ci ha lasciato vari che meriti questo nome profanato, zo di rendere più democratico e tra- libri con sue poesie, veri salmi per se non ci sarà una socializzazione sparente il processo della scelta dei l’oggi. della terra in campagna e del suolo vescovi, si rifiutò di ascoltarlo. Il Una delle sue composizioni mu- in città, della salute e istruzione, del- nuovo vescovo, fra Leonardo Ulrich sicali preferite era questa versione la comunicazione e della scienza. Steiner, mise fine all’impasse di- di Chico Buarque e Ruy Guerra dello Conversando con don Pedro, in chiarando che Dom Pedro era ben- spettacolo musicale “L’ uomo della una circostanza mi disse: venuto a São Félix. Mancha: “Sognare un altro sogno – Penso alla frase di Gesù: “Ci sa- impossibile/ lottare quando è facile rà ancora fede sulla terra quando Minacce cedere/ vincere il nemico invincibile tornerò?” Ci sarà, ma non nella sua /negare quando la regola è vende- parola. Fede nel mercato, il grande Dom Pedro fu oggetto di varie re”. Chiese all’avvocata e agente pa- demiurgo. Basti pensare che dei tre minacce di morte. La più grave nel storale Zezé di cantarla in cappella. economisti vincitori del Premio No- 1976, a Ribeirão Cascalheira, il 12 ot- Pedro è nato in una povera fami- bel negli ultimi trent’anni del XX tobre - festa della patrona del Brasi- glia di piccoli agricoltori in Catalo- secolo, due provenivano dalla Scuo- le, Nossa Senhora Aparecida. Giun- gna. Nel 1940, all’età di 12 anni, con- la di Chicago ... Perciò, l’Accademia gendo in quella località assieme al dotto da suo padre, entrò in semi- svedese ha dato credito a dei mo- missionario gesuita e indigenista nario per diventare missionario. Nel delli matematici creati per favorire João Bosco Penido Burnier seppero maggio 1952, a 24 anni fu ordinato la speculazione finanziaria e tesi a che nella stazione della polizia due sacerdote. Nell’ultimo anno di for- considerare l’umanità come la som- donne venivano torturate . Andaro- mazione pastorale, in Galizia, man- ma di individui motivati solo da in- no lì ed ebbero una drastica discus- tenne contatti con lavoratori e mi- teressi personali e coinvolti nella sione con la polizia militare. Quan- granti, molti operai nelle fabbriche più litigiosa competizione con i loro do padre Burnier minacciò di riferi- di tessuti. Si guadagnò il sopranno- simili. Oggi, vanno in chiesa solo co- re alle autorità ciò che stava avve- me di “prete dei furfanti” o “prete loro che non hanno risorse per re- nendo, uno dei soldati lo schiaffeg- dei diseredati”. carsi nelle cattedrali del consumo. Il giò, lo colpì col calcio della rivoltella Dopo un passaggio per la città in- nuovo luogo di culto è il centro e poi gli sparò alla testa. In poche dustriale, la tappa successiva fu commerciale, lo Shopping Center ore il martire di Ribeirão Cascalhei- Barcellona. A 32 anni, si recò in Gui- considerato la porta del Paradiso, ra morì. Nove giorni dopo, la gente nea Equatoriale, allora colonia spa- perché lì non ci sono mendicanti, invase la stazione di polizia, liberò i gnola per avviare i Cursillos di cri- immondizia, bambini di strada, mi- prigionieri, infranse tutto, abbatté stianità. Lì si rese conto che il mo- nacce; tutto rifulge di uno splendo- le pareti e appiccò il fuoco. Sul luogo dello europeo di Chiesa non avreb- re paradisiaco. Siamo tutti fedeli se- oggi sorge una chiesa, l’unica al be dovuto essere esportato nelle na- guaci del catechismo pubblicitario. mondo dedicata ai martiri. zioni periferiche. Ci infonde la convinzione che la sal- Per le sue posizioni evangeliche, Come vescovo in Brasile, Pedro vezza individuale passa attraverso Pedro era accusato di essere un “ve- non ha mai usato alcun distintivo il consumo. Escluso non è chi ha scovo del partito dei lavoratori”. che lo differenziasse dalle altre per- peccato; è chi non ha denaro. Ereti- Non si è mai preoccupato delle ac- sone e lo identificasse come prela- co non è chi è in disaccordo con i cuse di cui era oggetto. Sapeva che to. dogmi della Chiesa, ma chi si oppo- era il prezzo da pagare per non di- Mi chiameranno sovversivo. / E ne ai dogmi del capitalismo. Apo- fendere i privilegi dei latifondisti. dirò loro: lo sono. / Per il mio popolo stata non è chi abiura la fede cri- Nella campagna presidenziale del in lotta, io vivo. / Con il mio popolo stiana, ma uno che professa un’al- 2018, il giorno precedente il primo in cammino, vado / Ho una fede da tra fede nella convinzione che fuori turno delle elezioni, una manifesta- guerrigliero / E amore per la rivolu- dal mercato non c’è salvezza. zione pro-Bolsonaro sfilò per la città zione. “ (Canção da foice e o feixe – e lo strombazzare dei clacson si in- Canzone della falce e del covone). Successione tensificò passando davanti alla mo- desta abitazione del vescovo. * * * Nel 2003, all’età di 75 anni, Casal- Nessuno incarna e simboleggia dáliga presentò la sua domanda di tanto la Teologia della liberazione Ora mi accorgo di aver conosciu- rinuncia alla prelatura, come richie- quanto Dom Pedro. Egli divenne un to un santo e un profeta. Pedro Ca- sto dal Vaticano a tutti i vescovi, ec- riferimento mondiale di questa saldáliga. Santo per la sua fedeltà cetto a quello di Roma, il Papa. Nel teologia incentrata sui diritti dei radicale (in senso etimologico di 2005 il Vaticano nominò il suo suc- poveri. andare alle radici) al Vangelo e pro- cessore. Prima però gli fu inviato un feta per i rischi di vita affrontati e vescovo che, in nome di Roma, gli Militante dell’utopia le avversità sofferte. chiedeva di allontanarsi dalla pre- latura, in modo da non intralciare il Pedro era un poeta. La poesia era FREI BETTO

20 • Testimoni 9/2020 SPIRITUALITÀ

MECTILDE DE BAR E LE BENEDETTINE DEL SS. SACRAMENTO La Vergine Maria, celeste abbadessa e superiora di monasteri e conventi La Madre di Dio ci è donata quale modello da imitare, è la via che ci porta a Gesù, la Madre che ci è sempre vicina, è la “donna eucaristica”, secondo la felice espressione di san Giovanni Paolo II, che ci introduce nel Tabernacolo. A lei sono affidate le chiavi del monastero e di tutti i cuori.

cuore verginale di Maria e suppli- chiamo ardentemente questa Ma- dre di bontà di renderci partecipi della sua purezza e umiltà, per po- ter anche noi partecipare alle grazie singolari che lei ha ricevuto. In vir- tù del sacro titolo di Madre di Dio, ella diviene il rifugio dei peccatori e la forza di tutte le anime che si de- dicano alla virtù».2 Nel solco dell’antica tradizione monastica Non doveva certamente essere estranea a madre Mectilde la noti- zia che nel monastero di Marcigny, nella provincia di Lione, quando nel ra le intuizioni più belle della Quello che più stupisce di madre 1061 vi si instaurò la vita monastica nostra Fondatrice, madre Mec- Mectilde è la freschezza del pensie- secondo le nuove direzioni date dal- Ttilde de Bar (1614-1698), vi è ro e l’andare direttamente al cuore la riforma di Cluny, vi erano 99 mo- quella di aver affidato alla Vergine della spiritualità mariana senza or- nache, mentre il centesimo posto Maria le chiavi del monastero e di pelli, smancerie e deviazioni devo- del coro era riservato alla Madonna. tutti i cuori. La Madonna è, pertanto, zionistiche. Si tratta di una riflessio- San Paolo VI, nel Discorso alle madri abbadessa delle Benedettine del SS. ne biblica e teologica, ma anche li- Abbadesse e Priore delle congrega- Sacramento; è Colei a cui viene con- turgica, ancorata a quella che è la zioni benedettine d’Italia (28 otto- segnata l’intera vita monastica, per- vera interpretazione del ruolo della bre 1966), ha fatto riferimento a ché sappia imprimerle il vero amore Vergine Maria nella storia della sal- questa antica tradizione monastica a Cristo e all’umanità. «Questa san- vezza. La Madre di Dio ci è donata augurando infine: «che la Madonna ta Madre del Verbo adorabile è an- quale modello da imitare, quale presieda alle vostre rispettive co- che la vostra Madre, la vostra Abba- mediatrice potente, quale canale di munità: le protegga, le edifichi, le dessa, la vostra unica e legittima Su- grazie perché Ella è, in quanto ci riempia della presenza del suo Fi- periora. Quelle che lo sono, non sono conduce al Figlio suo, centro e signi- glio divino, Gesù Cristo».3 che al suo posto. Indirizziamoci alla ficato di tutta la nostra esistenza. Una tradizione dunque risalente sua materna bontà, presentandole Maria è la via che ci porta a Gesù, la già all’XI secolo e che ha trovato poi tutti i nostri bisogni spirituali, tem- Madre che ci è sempre vicina, è la riscontro in diversi monasteri bene- porali e corporali. Ah, mie sorelle, “donna eucaristica”, secondo la feli- dettini anche maschili; il noto stu- preghiamola di prenderci sotto la ce espressione di san Giovanni Pao- dioso dom Jean Leclercq osb, narra sua santa protezione! Supplichia- lo II, che ci introduce nel Tabernaco- di un abate che affidava tutto alle mola tutte per la sua grande santità, lo, quale camera nuziale dove lo mani della Vergine Maria: “Ella re- di avere pietà delle nostre debolezze Sposo crocifisso e risorto ci riabilita stava alla testa del monastero”. e delle nostre miserie».1 e santifica. «Andiamo a Gesù nel Era consequenziale che nella

Testimoni 9/2020 • 21 SPIRITUALITÀ nuova fondazione, ispirata all’ado- tino, ma anche in altri ordini, quale possiamo essere, nella preghiera e razione del SS. Sacramento e voluta ad esempio il Carmelo riformato. nell’offerta della nostra vita, grem- fortemente dalla Vergine Santissi- Vogliamo attenzionarne qualcuno bo che accoglie, spiraglio di luce sul ma, Mectilde de Bar riservasse il partendo proprio da santa Teresa buio di tanti cuori. Appartenere alla ruolo ed il posto di abbadessa a così d’Avila. Madonna è diventare noi stesse grande Superiora, prendendo per sé una epifania mariana della bontà, e per le altre superiori il nome di “Non sono io la priora, della tenerezza, della misericordia priora. Rimandiamo all’approfondi- ma la Vergine santissima” di Dio. Non c’è senso di appartenen- to studio fatto da una nostra conso- za che non porti con sé il desiderio rella4 che contestualizza il carisma Quando fu eletta abbadessa del di uniformarsi, di imitare nell’ade- mectildiano nel solco della tradizio- monastero dell’Incarnazione nella sione al volere divino che si fa stra- ne patristica e monastica e nel con- sua città natale, la fervorosa rifor- da nella carità fraterna; un cuore testo della spiritualità del suo tem- matrice fu accolta con astio da alcu- unificato e unificante in continua po, soprattutto quella di Pierre de ne consorelle, ma ad «un tratto la comunione con il Signore e con i Bérulle, Giovanni Eudes, Charles de battaglia era vinta. Un gruppo si fratelli. Condren, Jean-Jacques Olier. Tra staccò, e andò a prendere Teresa, Di santa Veronica Giuliani (1660- l’altro, nel periodo in cui visse ma- l’accompagnò fino a dentro al mo- 1727), clarissa cappuccina, è detto dre Mectilde, il ‘600 francese noto nastero, verso il coro: e Teresa fu pari che «il periodo poi del suo badessa- come il grand siècle, era fervida la a se stessa: prese un’immagine della to nel monastero di Città di Castello devozione mariana e la consuetudi- Madonna, scolpita in legno, la portò è un vero servizio reso alle consorel- ne della schiavitù, una sorta di par- al seggio della priora in coro, dove lei le e non una dimostrazione di auto- ticolare consacrazione attuata dai stessa avrebbe dovuto prendere po- rità. La sua umiltà e la sua devozio- cosiddetti “spirituali” quali Luigi sto, e le mise nelle mani le chiavi del ne la spingono addirittura a nomi- Maria de Montfort, Giovanni de monastero. E poi andò a sedersi ai nare la Vergine Addolorata, badessa Bernières, Enrico Maria Boudon e piedi della Madonna. Quel gesto eb- della comunità».8 altri ancora. be un effetto prodigioso: con esso Imitare Maria nella nostra vita Andando ancora a ritroso, richia- Teresa aveva significato molte cose monastica umile, silenziosa, labo- miamo inoltre la visione interiore alle monache riottose: “Non sono io riosa, obbediente, essere come Ma- di santa Gertrude (1256-1302), mo- la vostra priora – aveva detto – ma è ria, pur nella povertà e nei limiti naca cistercense del monastero te- la Vergine santissima; io sono sol- che ci sono propri, è compiere il sal- desco di Helfta, la quale nel Terzo tanto la sua serva umile”».6 to della fede, quel lancio, non sem- esercizio di sposalizio e consacrazio- Così racconta lei stessa un episo- pre facile, che ci fa oltrepassare la ne, rivolge a se stessa questo invito: dio accaduto in seguito: il 19 genna- nostra opacità per renderci traspa- «Ora prega che il Signore, nella sua io 1572, «la vigilia di San Sebastiano renza luminosa dell’amore divino. bontà, ti affidi a sua Madre, la Ver- del primo anno del mio priorato al- Imitare Maria è capovolgere il no- gine Maria, pura come un giglio, co- l’Incarnazione, mentre stavo per co- stro sguardo, proiettarlo al di fuori me se fosse lei l’abbadessa, perché minciare la Salve Regina, vidi la Ma- di noi per scrutare il mondo e la sto- ti custodisca ed egli possa riceverti dre di Dio scendere dal cielo fra una ria, quella universale e quella per- un giorno dalla mano di lei».5 Maria grande moltitudine di Angeli e col- sonale, sotto i riflettori di Dio: allora viene inoltre designata come Supe- locarsi al posto della priora, là dove vedremo ogni cosa e noi stessi sotto riora non solo nel mondo benedet- si trova la statua della Madonna. La tutt’altra luce. Maria diventa il no- statua mi parve che sparisse dinan- me nuovo della nostra anima che, zi ai miei occhi per lasciare posto a continuamente, è chiamata a vivere questa eccelsa Signora. Ebbi appena al cospetto di Dio “santa e immaco- Alberto Valentini il tempo di osservarla con precisio- lata”. Questo passaggio decisivo ne […]. Stette là finché durò la Salve nella dinamica della nostra consa- Regina e mi disse: “Hai fatto bene a crazione viene enormemente favo- mettermi qui. Io sarò presente alle rito dal rapporto personale con Ma- lodi che s’innalzeranno verso mio ria: la nostra vita assume così i ca- Teologia Figlio e le presenterò a Lui”».7 ratteri dolci e delicati di una relazio- Riconoscere Maria come nostra ne di fiducia e di affetto con una legittima Superiora, oltre che a met- Persona concreta, una Madre amo- mariana tersi sotto la sua speciale protezio- revolissima che ci assorbe, illumi- ne, è continua memoria dell’indis- nandoci e guidandoci, nel suo stato solubile unione con Lei che si tradu- di “piena di grazia”. pp. 368 - € 32,00 ce in una radicale scelta di vita, quella di fare sempre ciò che suo Fi- “Qui governa mia Madre” glio ci dirà. Come Lei siamo costitui- dehoniane.it te “madri e sorelle” per i tanti figli e In una sua lettera alle claustrali, fratelli che il Padre ci affida perché mons. Vincenzo Fagiolo, accennan-

22 • Testimoni 9/2020 SPIRITUALITÀ

catanesi, ma an- periori” e che può promettere elar- che a tanti della gizioni di grazia. provincia, è ben Dai documenti dell’archivio sto- noto il barocco rico diocesano abbiamo appreso complesso che un che l’abbadessa in carica in quel- tempo costituiva l’anno era suor Maria Rosaria Sta- il monastero be- tella. Sicuramente, a seguito della nedettino femmi- ricostruzione del complesso mona- nile di San Placido stico dopo il terribile terremoto del attualmente de- 1693, ella pensò bene di mettere il nominato Palazzo monastero di San Placido sotto la della cultura. Eb- tutela speciale della Madonna de- bene, proprio vici- putandola addirittura quale supe- no agli uffici riora. Costituiva una novità, oppure do al crocifisso bizantino custodito dell’assessorato alla cultura prospi- suor Maria Rosaria Statella aveva nel santuario mariano di Gibilman- cienti in quello che era l’antico chio- avuto sentore di pratiche simili in na, si commuove nel riportare la stro, in un pianerottolo ben visibile, altri monasteri? Fatto sta che dal frase attribuita al Cristo che, nella una nostra suora che si stava recan- 1716 il pastorale è passato alla Ma- seconda metà del ‘500, parlò al fran- do proprio in quegli uffici, ha potu- donna e da allora nessuno l’ha po- cescano Ivone da Messina, dicendo- to ammirare un grande affresco de- tuta “sopprimere”. gli: «Qui governa mia Madre, a Lei limitato da una cornice in stucco Da notare che il carisma bene- rivolgi le tue preghiere». E rifletten- riccamente lavorata. Vi è raffigura- dettino-eucaristico approda in Ita- do su questo governo mariano, l’al- ta la Madonna del Rosario nella lia solo nel 1880 e a Catania nel 1910 lora segretario della Congregazione classica iconografia che la vede se- quando il nostro monastero di San per i Religiosi e gli Istituti Secolari duta con il bambino Gesù in braccio Benedetto – unico sopravvissuto al- conclude: «È molto significativo che e con ai lati san Domenico e santa la soppressione – ha ripreso slancio in alcuni monasteri è lasciato libero Caterina, mentre sullo sfondo ange- e vitalità proprio grazie all’aggrega- il posto centrale del coro e che l’ab- li e santi la incoronano. Il tutto è de- zione all’Istituto delle Benedettine badessa non vi sieda mai, ma vi si limitato dalla raffigurazione, in pic- dell’adorazione perpetua. Da allora, metta accanto, perché – spiegano – colo, delle 15 scene dei misteri (gau- Maria governa la nostra casa e diri- quel posto abbaziale è della Madon- diosi-dolorosi-gloriosi) del rosario. ge i nostri cuori. Per questo voglia- na: vi sta Lei; Lei che “governa” la In basso, quasi fosse una firma e co- mo concludere con l’invocazione casa: la Regina Monachorum. Anni- me in diversi altri casi del passato, del Prefazio della messa votiva del bale di Francia, fondatore delle Suo- è raffigurata, in ginocchio e in atto Santo nome di Maria: «Nella tua re del Divino Zelo, volle che Maria di offrire un cuore, l’abbadessa che provvidenza, o Dio, hai voluto che fosse proclamata la “Madre Supe- commissionò l’affresco. Vi è poi una risuoni nella bocca dei fedeli anche riora” della casa religiosa che aveva scritta che è la chiave di lettura di il nome di Maria; il popolo cristiano eretta. tutto il dipinto. Vi si legge infatti: guarda a lei come fulgida stella, la Sì, care claustrali, abbiamo una «Ego sum abatissa istius monasterij, invoca come Madre e nei pericoli ri- Madre che ci governa; è la Madre di Ego isti monasterio promitto meam corre a lei come a sicuro rifugio». Gesù; è la Madre della Chiesa; sen- protetionem, Ego sum quae inspiro titela Madre di ciascuna, della vo- corda superiorum vestrorum, Ego suor MARIA CECILIA LA MELA OSB AP stra casa, e lasciatevi governare da isti monasterio specialiter gratiam 9 Lei, sempre, filialmente». meam superabundabor, 3 luglio 1. C. M. DE BAR, Conferenza sullo sposalizio della Infine accenniamo ad una nostra 1716». (Io sono l’abbadessa di questo Santissima Vergine, 22 ottobre 1694 in Anno esperienza vissuta nel 2010 quando monastero, io prometto la mia pro- liturgico e santità, Milano 2005, 264. 2. EAD, Conferenza per il giorno dell’Annuncia- ci è stato donato quasi per caso di tezione a questo monastero, io sono zione in Anno liturgico e santità, 145. riascoltare, di sotto la coltre del- colei che ispira i cuori dei vostri su- 3. PAOLO VI, L’uomo recuperato a se stesso. Discor- l’oblio, il racconto a noi sconosciuto periori, io a questo monastero elar- si ai monaci, Edizioni Scritti Monastici Abba- zia di Praglia 2010, 183. di una storia viva che, a dispetto girò con particolare abbondanza la 4. MARIE-CÉCILE MININ, La spiritualità mariana di delle leggi di soppressione di metà mia grazia). Una lettura che si fermi Catherine Mectilde de Bar, Edizioni La Scala- ‘800 e del più moderno laicismo, ha soltanto all’inizio potrebbe far pen- Noci, aprile 2019. 5. GERTRUDE DI HELFTA, Esercizi spirituali, Glossa, lasciato una traccia visibile nella sare, anche perché la scritta è posta Milano 2017, 35. nostra città di Catania e che atten- quasi sul medesimo piano della pic- 6. G. PAPÀSOGLI, Fuoco in Castiglia. Santa Teresa deva di essere scoperta. cola figura in basso, che la frase sia D’Avila, Editrice Áncora, Milano, 1973, 380. 7. Cit. in: ID., Fuoco in Castiglia. Santa Teresa È mai possibile che l’ex-monaste- pronunciata dalla stessa commit- D’Avila, 409-410. ro di San Placido, silente testimone tente, ma a rifletterci meglio non ci 8. VERONICA GIULIANI, L’amore si è lasciato trovare, ormai di un tempo che fu, impo- sono dubbi che quelle parole sono a cura di Nicola Gori, Cantagalli, Siena 2010, 14. nente reliquia di antichi splendori, messe in bocca alla Vergine Maria 9. V. FAGIOLO, Lettere alle Claustrali, Rusconi, Mi- abbia ancora la sua abbadessa? Ai che è colei che “ispira i cuori dei su- lano 1989, 140.

Testimoni 9/2020 • 23 SPIRITUALITÀ

Il Signore ogni giorno sulla nostra strada L’adorazione eucaristica

sempre lui che viene a noi. Dio si fa nostro prossi- quiete. Lo sappiamo bene che come allarghiamo, per così «Èmo. A queste pecore senza pastore, a questi malati dire, la tela compatta del nostro agire, emergono le dif- senza medico, a questi uomini spogliati delle loro spe- ficoltà, si presentano immediatamente le prove grandi o ranze ma ancora abitati dal suo ricordo e che lo cercano piccole. Si fanno presenti le preoccupazioni che abbiamo. anche là dove sanno bene di non trovarlo; proprio in que- Un passaggio dunque necessario per entrare in preghie- sto povero tesoro dei sogni perduti, Gesù si avvicina. Essi ra è il quietare l’anima, facendo riferimento alla bella im- lo rimpiangono ed egli è là che cammina con loro. “Lui” magine del Salmo 131: «Io invece resto quieto e sereno: e “loro”: Luca inquadra la sua frase in queste due parole come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come che riassumono la storia, ogni storia. Lui con noi». (Mi- un bimbo svezzato è in me l’anima mia». chele de Certeau) L’adorazione al Santissimo Sacramento ci pone davan- Rinnovare il discorso con questo compagno di viaggio, ti alla umanità del Signore; Egli che ha vissuto in pienez- con il pellegrino che non riconosciamo e che ci cammina za le verità umane, in tutte le forme; è la sua grazia che accanto ogni giorno anche quando ci aiuta a riconoscere la verità au- i nostri occhi spenti non lo vedo- tentica che si cela in ogni singolo no, è il dono che chiediamo al Si- comportamento, in ogni verità gnore scegliendo il gesto di devo- umana. Così ci è dato far scorrere zione che chiamiamo ‘adorazione tutta la nostra storia, recente o eucaristica’. lontana, ed esplorare quello che Gesù che condivide con noi la siamo in verità quando, nel silen- mensa quando spezza il pane, ri- zio e con spirito di adorazione, ci mane presente e vivo nella custo- poniamo di fronte a noi stessi, al- dia eucaristica. Egli rinnova den- la luce del Dio immolato per tro di noi, che ci cibiamo di Lui, il amore. mistero della sua morte, che è vi- Il Pane consacrato, dinanzi al ta. Quando ci poniamo di fronte a quale ci soffermiamo in preghie- Lui in adorazione, noi contemplia- ra, vive in noi che ci siamo nutriti mo il Signore vivo, presente in alla mensa della Parola quando, carne e sangue, in corpo e anima, con il sacerdote e l’intera comuni- con l’umanità e la divinità. tà, è stato spezzato il pane. L’ado- Ci viene spontaneo adorare, razione eucaristica è il momento benedire, ringraziare. Il pane con- in cui chiediamo con tutto il cuore sacrato ci unisce al Padre, parlia- di poter trovare risposta a quella mo con il Figlio, Parola eterna del inquietudine che ci spinge a desi- Padre. Ci siamo cibati di un pane derare tutta quanta la verità. È in che condanna il nostro egoismo, e questo spazio di silenzio, di ado- ascoltiamo il Signore che ci nutre razione, di domanda che ci viene della forza dell’amore. È il voler bene che rende liberi e dato di attingere alla verità più alta che è presente in raccoglie tutti in unità. Ci viene spontaneo confrontare ogni verità umana, e in ogni comportamento dei fratelli il vissuto quotidiano con il mistero davanti al quale sia- e delle sorelle. Non l’esercizio della critica o del giudizio mo in preghiera: ci siamo cibati di un medesimo alimen- prevale in noi, ma l’accoglienza delle diversità di caratteri to spirituale, e con realismo riconosciamo anzitutto le di- o di giudizi e comportamenti. stanze, tanto faticose da scoprire e eliminare, tra le per- L’esporci alla luce misteriosa che irradia dal Santissimo sone che si sono cibate alla stessa mensa e che addirit- Sacramento ci dona la grazia di porre nella nostra vita tura fanno parte della medesima comunità cristiana. quei segni che consentano il rivelarsi dell’Amore reden- È dunque importante la preghiera di adorazione del- tore a coloro che vivono con noi, o che incontriamo nella l’Eucaristia; fa parte di quei mezzi posti dal Signore a pre- nostra quotidianità. La dimensione missionaria di ogni sidio della novità di Vita a cui Egli ci ha introdotti me- vita cristiana è presente nella preghiera di adorazione. diante la fede. All’inizio dunque sta la memoria della no- Il Santissimo Sacramento ci accompagni sulle strade stra condizione di credenti risanati dallo Spirito del Si- di questo mondo, rinnovi in noi lo stupore dei due disce- gnore; siamo persuasi che il battesimo e la santa cena ci poli che alla tavola di Emmaus riconobbero che il Signore hanno strappati a noi stessi, ci hanno consentito un pas- era stato con loro lungo la via. E il dialogo frequente con saggio per vivere nella invisibile fiamma dello Spirito che il pane consacrato nel sacrificio della Messa, aiuti a rav- conserva il mondo, lo santifica e lo redime in Dio. visare il Volto del Signore nei nostri incontri quotidiani. Entriamo nell’esercizio della adorazione e per prima cosa dobbiamo fare in modo che il nostro spirito trovi GIOVANNI GIUDICI

24 • Testimoni 9/2020 MONACHESIMO

IL MINISTRO GENERALE FR.PERRY ALLE CLARISSE Il Signore non ci salva dalla storia ma nella storia Con il richiamo ad episodi della vita di s. Chiara d’Assisi, fr. Perry intende incoraggiare le sorelle clarisse, illuminando i fatti avvenuti in diversi monasteri nei mesi del lockdown a causa del Coronavirus.

ie care Povere Signore di Santa Chiara, il Signore vi Mdia pace! “O Signore Dio, ecco che so’ lassa- ta sola ad te in questo loco”. Proba- bilmente riconoscete che questo profondo grido di desolazione fu pronunciato dalla nostra Madre Santa Chiara nella vigilia di Natale del 12521 quando, costretta all’im- mobilità per la sua grave malattia, non poté unirsi alle sue sorelle per celebrare la Natività del Signore. Come possiamo non vedere in esso il lamento di Gesù durante la sua agonia nel Giardino degli Ulivi? E quello di tanti nostri fratelli e sorel- le che, minacciati dal Covid-19, sof- frono di un isolamento così ango- “Verrà l’ora […] in cui vi disperde- alla morte del Crocifisso Povero che, sciante per il cuore umano? Quella rete ciascuno per conto proprio e mi asfissiato, emise il suo spirito nelle notte, Chiara provò una profonda lascerete solo; ma io non sono solo, mani del Padre! Se il coronavirus ci solitudine: Francesco, che con Dio perché il Padre è con me”. (Gv 16,32) scuote così tanto, è perché tocca il era la sua unica consolazione, era respiro vitale dentro di noi e lo di- 2 morto ; i frati erano in conflitto; e Il Signore strugge ... Paura anche della separa- lei stessa era sola e portava il peso salva dentro la storia zione e dell’abbandono che alcune delle sue infermità. È questa solitu- di voi hanno sperimentato, quando dine che presenta al Signore e Dio Sì, il Signore non ci salva dalla avete dovuto affidare una vostra so- le dà la consolazione di ascoltare gli storia ma dentro la storia,3 non ci rella alle cure ospedaliere, quando inni cantati dai frati nella Basilica salva dal Covid-19, ma nel Covid-19, l’avete vista andare senza poter sta- di San Francesco. non ci salva dalla solitudine, ma re con lei nel momento del grande A causa del Covid-19, una comu- nella solitudine, non ci salva dalla passaggio. nità di Clarisse è stata costretta ad paura, ma nelle nostre paure. Ciò che colpisce è che la morte di adottare massime misure di isola- E la paura non è diventata il no- Santa Chiara sembra aver avuto luo- mento. Ogni sorella ha dovuto ri- stro destino quotidiano e nostro go in un clima di sorprendente pre- manere nella sua cella per facilitare compagno dall’inizio di questa pan- senza celeste: Chiara vide arrivare a il recupero ed evitare il contagio; è demia? Paura dell’altro da cui dob- lei il Re della Gloria,4 una sorella vi- stato, inoltre, impossibile riunirsi in biamo proteggerci, paura del lupo de una moltitudine di vergini avvi- coro e in refettorio. Doloroso e an- che è entrato nell’ovile, paura del cinarsi in processione al letto della gosciante! Queste sorelle mi hanno male al lavoro dentro di noi, paura santa e la Vergine delle vergini chi- condiviso quanto sia stato conso- di trasmettere la morte all’altro, nò il viso maternamente verso quel- lante per loro seguire con piccole ra- paura che diventa panico quando il lo di Chiara.5. Parlando alla sua ani- dio le liturgie presiedute da papa virus fa il suo lavoro mortale sui no- ma, Chiara sussurrò: “Va’ in pace, Francesco, ascoltare le sue omelie stri cari e quando i nostri sintomi perché averai bona scorta”. 6 Quando divenute base di una forma di vita improvvisamente danno segnali al- è aperta la porta alla Comunione dei ridotta ai suoi elementi essenziali. larmanti. Come tremiamo davanti Santi, si può morire da soli?

Testimoni 9/2020 • 25 MONACHESIMO

“Sorelle e figliole mie, non voglia- ta a una crisi economica, che pur- della vostra testimonianza: la clau- te temere, però che, se Iddio sarà con troppo può portare a una crisi so- sura è un piccolo campo di battaglia noi, li inimici non ce potranno of- ciale. In effetti, molti di voi condivi- nel cuore del pianeta, dove non ci fendere. Confidateve nel Signore no- dono questa preoccupazione per il insegnate tanto la fuga mundi stro Iesu Cristo, però che esso ce libe- domani, con i propri cari colpiti dal- quanto a fuggire dal mondo,10 dove rarà”. 7 Dopo diverse settimane nel la disoccupazione. Più che mai, sia- ci insegnate a vivere nelle profon- lungo tunnel del Covid, le sorelle mo invitati a confidare nella Prov- dità dello spazio, ad entrare nel co- mi hanno detto che il Buon Pastore videnza, perché finora il Signore lore delle diverse ore del giorno e aveva mantenuto la sua promessa: non ci ha abbandonato, né ci ab- nel kairos di Dio, alternando parole “Nessuno rapirà le mie pecore dalla bandonerà. Vivere nella semplicità, e silenzio per costruire relazioni di mia mano”.8 Sono grate per tutta la evitando ogni spreco; vivere in soli- comunione con l’aiuto dello Spirito. solidarietà che hanno ricevuto, per darietà, fare del nostro meglio per È commovente che alcune di voi, le cure mediche attente e compe- fare il bene che possiamo fare. avendo purtroppo perso la celebra- tenti ricevute, per l’intensa pre- Forse questo evento sarà anche zione eucaristica, il centro della ghiera arrivata da tutte le parti, di l’occasione per costruire un nuovo giornata, abbiano accettato questa giovani e di anziani, che le ha solle- mondo basato non più sul paradig- situazione come un appello a vivere vate al cielo liberate dalla malattia. ma della globalizzazione, a livello e rafforzare il “sacramento della so- Raramente risulta un piacere commerciale o culturale, ma su un rella”. prendere il posto del lebbroso, quel- ritorno al locale, alla famiglia, al re- Il sacramento della sorella, non lo da cui gli altri fuggono. Ma quan- gionale.9 Non possiamo sognare solo rende presente nostro fratello do ci si lascia amare in quella situa- una nuova visione del lavoro, degli Gesù, ma è anche portatore di sal- zione, che dolcezza nasce, che spa- affari e dell’economia più inclusiva vezza e salute, perché abbiamo spe- zio di accoglienza, comunione e ca- e basata sulla solidarietà, dove rimentato che prendendoci cura di rità si apre! l’anima e la vulnerabilità sono le noi stessi ci siamo presi cura di no- Ancora, un’altra comunità ha ge- sue fertili fondamenta? stra sorella. Allo stesso modo, no- nerosamente risposto agli appelli stra sorella, prendendosi cura di se dei poveri alla loro porta, pur essen- Opportunità stessa, si è anche presa cura degli do preoccupate per le difficoltà fi- di cambiamento altri. nanziarie che hanno dovuto affron- I vostri monasteri sono riserve di tare a causa del confinamento. Con Contiamo su di voi e sulla sa- pace, serenità, speranza e compas- loro stupore, anche i benefattori pienza del vostro stile di vita per sione per coloro che sono in prima hanno bussato alla porta del mona- aiutarci a osare ad essere nuovi do- linea nella battaglia. Nell’impoten- stero per offrire il loro contributo. po questa crisi. Inaspettatamente e za che abbiamo sperimentato con Nella sua grande e secolare espe- bruscamente, durante le fasi della voi, perché non siamo stati in grado rienza, la Chiesa giustamente im- quarantena, siamo stati costretti, di uscire per aiutare i malati e i bi- plora il Signore di liberare l’umani- come voi, ad avere a che fare con sognosi, abbiamo osato pregare con tà “dalla peste, dalla carestia e dalla spazi ristretti e rimanerci a lungo. voi la preghiera d’intercessione. guerra”. Sa che la crisi sanitaria por- Questo è stato in totale contrasto Pregare non solo per noi stessi o per con il normale modo di quelli che sono nella loro solitudine FRANCESCO GONZAGA vivere della nostra so- o malattia, ma anche per coloro che cietà, caratterizzata da rischiano la salute e la vita pren- spazi ampi (viaggi, so- dendosi cura degli altri. cial network, ecc.) e rit- Con la nostra Madre Santa Chia- Il ragazzino di mi frenetici (“tutto e ra, tenete lo sguardo fisso sul Croci- subito”, velocità sem- fisso Povero, ascoltatelo gridare: “O San Colombano pre maggiore, ecc.). Al- voi tutti che passate per via, ferma- cuni, di questa espe- tevi e guardate se c’è un dolore si- rienza, ricorderanno mile al mio dolore; rispondiamo solo la limitazione del- con una sola voce, con un solo spiri- Vita di la libertà che compor- to, a lui che grida e si lamenta: Non tava, la sfida di trovarsi mi abbandonerà mai il ricordo di te Primo di fronte alle proprie e si struggerà in me l’anima mia”.11 dinamiche mortali, la Possa la compassione, che voi pote- Mazzolari violenza relazionale te mostrare come dal cuore di una dovuta a mancanza di madre, diventare profumo fragran- 12 pp. 200 - € 13,00 comunicazione, man- te capace di consolare così tante canza di perdono, persone afflitte e malate, sostenere mancanza di accetta- il personale sanitario così generoso EDB zione dell’altro. E per- e devoto, incoraggiare le famiglie e cepiamo la ricchezza infiammare il cuore dei giovani che

26 • Testimoni 9/2020 MONACHESIMO il Signore sta chiamando a seguirlo. che Dio ci ha dato quali promotori “passione della pazienza”?15 En- Compassione significa “soffrire di dignità e custodi della comunità trambi sono fruttuosi: se Tertulliano insieme con”. Questo piccolo virus ci umana e dell’ambiente, Laudato Si’. può dire che il sangue dei martiri è ha insegnato che siamo tutti nella Quest’anno commemoriamo la seme di nuovi cristiani, non vale lo stessa barca; attacca indiscrimina- testimonianza dei primi martiri stesso per la fatica della pazienza? tamente ricchi e poveri, potenti e francescani uccisi nel 1220: vissero il (Mie carissime Povere Signore, piccoli, giusti e peccatori. In solida- martirio del sangue. Non è dato an- Buona Festa di Santa Chiara!) rietà con l’umanità sofferente, aiu- che a noi, come a Santa Chiara, di vi- tateci a perseverare nella preghiera vere il martirio della pazienza,14 la fr. ANTHONY PERRY, OFM per sperare contro ogni speranza: “Il nostro aiuto è nel Nome del Signo- 1. Proc III, 30. 10. Cf. Brother d’Hamonville, Abbot of En 13 re!”. Questa solidarietà trasforma i 2. Test C 38. Calcat, La Règle, La communauté et la règle limiti dei confini umani per inclu- 3. Cf. Giovanni Paolo II, omelia 8 Dicembre bénédictine, Vivre ensemble longtemps, KTO dere ogni persona umana, ogni es- 2004. broadcast. 4. Proc IV,19. 11. 4LAg 25-26. sere vivente, permettendoci di ab- 5. Proc XI,4. 12. Cf. Gv 12,1-8. bracciare la nostra vera identità di 6. Proc XI,3. 13. Sal 124,8. esseri interconnessi che vivono in 7. Proc III, 18. 14. Cf. M. B. Umiker and F. Sedda, Santi per at- 8. Cf. Gv 10,28. trazione, Edizioni Terra Santa, Milano 2020. una casa comune. Questa consape- 9 Cf. Giuseppe Buffon, Il futuro sotto la mat- 15. Cf. Madeleine Delbrel, La joie de croire. Edi- volezza ci aiuta ad assumere il ruolo tonella – Osservatore Romano 24 April 2020. zioni Terra Santa, Milano 2020.

PROFILI E TESTIMONI

P. OLINTO MARELLA BEATO Un padre con il cappello in mano Esempio silenzioso e mite di un’esistenza spesa per gli altri, con umiltà straordinaria ha lasciato un’eredità di carità e di fede che continua a portare frutti abbondanti attraverso la cura di centri di accoglienza, case-famiglia e comunità terapeutiche.

l 4 ottobre prossimo Bologna ac- dato a proseguire gli coglierà il suo nuovo beato: pa- studi al seminario Idre Olinto Marella, di cui il card. Apollinare di Roma, Giacomo Biffi disse nel 1994, all’ini- Istituto superiore di zio del processo per la causa di bea- studi ecclesiastici, tificazione: «Qui c’è qualcosa di dove ha come com- grosso. Se è stata una persona santa pagno di corso Ange- salterà fuori, se fu un uomo eccezio- lo Roncalli, futuro nale, verrà a galla». Papa e santo Giovan- Ma il progetto di santità era già ni XXIII e dove con- stato avviato dalla benevolenza di segue la laurea in Dio con la nascita di Giuseppe Olin- Teologia e Filosofia. to Marella, avvenuta il 14 giugno Il 17 dicembre 1904 1882 a Pellestrina (provincia di Ve- Olinto è ordinato sa- nezia e diocesi di Chioggia):il padre cerdote da mons. Luigi è medico condotto dell’isola e Aristide Cavallari, la madre Carolina De Bei insegnan- prete veneziano for- te. È lo zio, l’arcivescovo Giuseppe matosi alla scuola Marella, a prendersi cura dell’edu- del Curato d’Ars, suc- cazione di Olinto. Terminate le cessore di Pio X al scuole, il giovane Olinto viene man- Patriarcato di Vene-

Testimoni 9/2020 • 27 PROFILI E TESTIMONI zia e creato cardinale dallo stesso A noi dedicava lezioni stupen- Papa Pio X nel 1907. de che finivano sempre con Don Olinto celebra la sua prima questo ammonimento: “Quan- Messa a Chioggia dove poi gli viene do avrete capito tutto, avrete affidato l’incarico di insegnante nel capito ben poco. L’intelligenza seminario di quella diocesi. Nel umana non è che un fiammi- 1909, con l’aiuto del fratello Tullio, fero acceso in un mare di tene- terziario francescano e studente in bre; non ne rischiara che una ingegneria, progetta il “Ricreatorio minima frangia, il resto è un popolare” di Pellestrina e fa costrui- mistero che si chiama Dio”. Il re la scuola per l’infanzia “Vittorino poco che gli avanzava dal da Feltre”. Gli inizi del suo ministe- mantenimento della sua vec- ro sacerdotale sono brillanti e crea- chia mamma, di cui era al tre- tivi, già particolarmente attenti ai pido servizio, già allora lo dava bisogni concreti, specialmente di ai poveri». bambini e ragazzi. Purtroppo il 25 Marella cura anche la tradu- settembre 1909, don Olinto Marella zione di vari libri di pedagogia viene sospeso “a divinis” con il di- e in particolare del libro di G. B. vieto di accostarsi all’Eucarestia in Vico: “De nostri temporis stu- diocesi; la grave decisione arriva in diorum ratione” sui metodi seguito all’ospitalità data a don Ro- nuovi di insegnamento, orien- molo Murri, suo amico fin dal semi- tati alla formazione integrale del- ni alla periferia di Bologna. In que- nario. In forte polemica con le ge- l’educando. Fa anche parte della gli anni trasforma in piccole cappel- rarchie ecclesiastiche, Murri era sta- Commissione Centrale per la revi- le alcune cantine dei palazzoni ap- to sospeso a divinis nel 1907; e dopo sione dei libri di testo. Nel 1924 pena costruiti e le chiama “catte- essersi candidato alle elezioni del giunge a Bologna dove insegna sto- drali degli umili”. Negli stessi anni 1909, nelle liste della Lega Demo- ria e filosofia nei Licei Galvani e ospita nel suo appartamento di via cratica nazionale, essendo eletto al- Minghetti, fino al 1948. S. Mamolo 23, dieci bambini orfani la Camera dei deputati, viene sco- In un primo momento nessuno e contemporaneamente dà rifugio municato (la scomunica verrà revo- sa del suo passato di prete, ma tutti anche a perseguitati politici. Nel cata nel 1943 da papa Pio XII). si accorgono della sua onestà intel- periodo bellico compie innumere- lettuale, della sua carità, della sua voli gesti di coraggio e di altruismo; Insegnante fedeltà alla Chiesa malgrado le tan- accoglie nelle sue case- rifugio un in diverse città te incomprensioni. Il 2 febbraio grandissimo numero di orfani, di 1925, festa della “Presentazione al sbandati, di poveri di ogni genere. Con molta amarezza ma con stra- Tempio”, il card. Nasalli Rocca toglie Dà ospitalità, salvandone la vita, a ordinaria umiltà, don Marella è co- a don Marella la sospensione “a di- un gruppo di ebrei, poi rischia la fu- stretto a lasciare la sua terra e come vinis” e lo accoglie nella diocesi di cilazione per aver nascosto in casa insegnante comincia a viaggiare in Bologna, dove può finalmente vive- una trentina di militari destinati al- varie città italiane dove riesce a ot- re il suo sacerdozio diventando in la deportazione, salva la vita ad un tenere le cattedre di insegnamento. breve tempo esempio luminoso di padre di famiglia già davanti al plo- Nel 1916, anno in cui è chiamato carità, di servizio, soprattutto nella tone di esecuzione, salva suor Cate- sotto le armi nella IV Compagnia periferia della città tra i poveri e i rina Elkan, ebrea convertita, dalla Sanità del Distretto militare di Tori- più emarginati. deportazione nazista. no con il grado di sergente, conse- Nell’immediato dopoguerra la gue la laurea in Storia e Filosofia e Mendicante di Dio sua opera diventa più delineata ed il diploma di Magistero in Filosofia organizzata, con la creazione della a Padova. Nel 1919 viene incaricato Dal 1932, don Olinto fa parte del prima Città dei Ragazzi; per dar da come docente di Filosofia nel Liceo Consiglio della Società di San Vin- mangiare ai suoi piccoli ospiti si Canova di Treviso. Insegna poi a cenzo de Paoli, che ha come scopo trasforma in mendicante in un an- Messina, Pola, Rieti e Padova. principale quello di aiutare le per- golo di strada, sistemato su uno Tra i suoi alunni c’è anche Indro sone più sfortunate: i poveri, gli am- sgabello a chiedere la carità, davan- Montanelli che scriverà di lui: «Co- malati, gli stranieri, gli ex carcerati, ti ai luoghi di spettacolo e in alcuni nobbi Padre Marella a Rieti, dove lo gli anziani soli, sia dal punto di vi- punti strategici della città, sempre ebbi per tre anni professore di filo- sta materiale che da quello morale- controllato “a vista”, anche dai con- sofia. Era già un santo, e come tale culturale. In seguito, dopo la costru- fratelli sacerdoti, perché “troppo noi studenti lo sentivamo. Come zione delle case popolari di via Vez- evangelico”. Tanto è vero che fino a aveva potuto la Chiesa non capire za, Piana, Pier Crescenzi, Mascarella, quando è stato funzionante a Roma ciò che avevo capito io, laico e mi- Scipione dal Ferro, dirige l’assisten- il Sant’Uffizio, incaricato di pro- scredente: che quello era un santo. za religiosa degli agglomerati urba- muovere e tutelare la dottrina della

28 • Testimoni 9/2020 PROFILI E TESTIMONI

Chiesa cattolica, veniva richiesta ragazzi”. Gli anni successivi vedono alla più profonda – e troppe volte annualmente una relazione scritta p. Marella protagonista di diversi ri- più sommersa e occultata – vocazio- al vescovo di Bologna, sul compor- conoscimenti come i due “Premi ne cristiana, cioè la vocazione della tamento di questo sacerdote troppo della Bontà” da parte della Regione carità. In questo sacerdote forestie- originale e innovatore. e della Provincia; il premio “Notte di ro, Bologna ha visto ridestarsi e rin- Don Olinto si fa mendicante per Natale” Angelo Motta. giovanirsi la sua anima più antica e condividere e capire meglio la con- La sua fama di santità cresce a di- più vera, di città generosa e tradi- dizione dei poveri, ma soprattutto, smisura davanti agli occhi del po- zionalmente sensibile di fronte alle ispirato da Dio, sceglie questa for- polo. Tra le testimonianze raccolte sventure umane».1 ma umile di testimonianza per dare per il processo per la causa di beati- la possibilità a tante persone fretto- ficazione, alcune sono particolar- «Vicino ai miei ragazzi» lose, distratte e indifferenti, di ri- mente significative. «Quando pas- flettere, arrestare la loro corsa e sava per le vie cittadine pigiando La “Città dei Ragazzi”, dal 1948 mettere in moto il processo interio- sui pedali della sua gloriosa bici- presto si ingrandisce trasferendosi re della solidarietà. cletta carica di pacchi, sporte e bor- a San Lazzaro. Il miracolo che viene Don Marella, che ben presto di- se di ogni genere, ormai tutti lo co- attribuito a p. Marella riguarda pro- venta per tutti Padre Marella, è l’uo- noscevano e lo salutavano con ampi prio uno dei “suoi” ex ragazzi. Si mo mandato da Dio che, dopo aver gesti, con parole cortesi e benaugu- tratta infatti della guarigione im- peregrinato e sofferto per sedici ranti: “Buon giorno Padre! Buona provvisa di Piero Nobilini che nel lunghi anni, si è lasciato morire co- questua”. Non era sempre stato così. 1985, gravemente malato e ormai me un chicco di grano per rinascere Quando si mise per la prima volta prossimo alla morte dopo un’inar- come una rigogliosa spiga e portare in Via Orefici, con il cappello in ma- restabile emorragia, si rivolse a lui frutti abbondanti nella ricca e “go- no, in atto di chiedere l’elemosina, con la preghiera. Padre Marella gli dereccia” Bologna, città famosa per le frasi che gli lanciavano i passanti apparve sul muro di fronte al letto la sua cultura e gastronomia, ma erano di ben altro tenore. Poteva in- e in pochi istanti si ritrovò guarito. non altrettanto famosa – in quegli fatti essere scambiato per un barbo- Nel 1960 Papa Giovanni XXIII anni - per la sua carità e testimo- ne, ma lui sfidò quegli insulti, rima- scrive una lettera al card. Giacomo nianza di fede. se immobile come una statua: capo Lercaro a favore dell’“Opera assi- Ma p. Marella con la sua presen- chino e cappello in mano. Tanto che stenziale del mio carissimo amico e za silenziosa e forte, con la sua fede ancora oggi l’immagine che molti Padre Marella”, inviando l’offerta di impregnata di carità, con la sua hanno di lui è ancora così: pensoso, un milione. L’8 ottobre 1968 don concretezza ed immediatezza nel con il cappello rivolto ai passanti in Olinto detta il suo Testamento Spi- porgere aiuto a chiunque, tocca il atteggiamento di chi chiede l’ele- rituale e nomina suo successore Pa- cuore di tutti. Nessuno riesce a pas- mosina». dre Alessandro Mercuriali. sargli accanto senza essere colpito Disse di lui, il card. Biffi: «Padre Il 6 settembre 1969, dopo aver ri- dalla sua carità e dal suo spirito di Marella ci ha costretti tutti a riflet- cevuto l’Unzione degli infermi, cir- sacrificio. Padre Marella diventa co- tere, ad alzare gli occhi, a contem- condato dai suoi ragazzi, muore sì la coscienza di Bologna, un faro di plare orizzonti più vasti. Egli non all’età di 87 anni, lasciando un’ere- luce che illumina tutta la città. rimproverava nessuno; ma la sua dità di amore e carità che a 51 anni testimonianza e il suo esempio so- dalla sua scomparsa porta ancora Una cattedra di umiltà no più efficaci di ogni invettiva. Egli frutti abbondanti. L’intuizione ori- si offre come un testimone inconte- ginaria di p. Marella si è trasforma- Sceglie una cattedra di umiltà stabile di valori più alti di quelli pu- ta oggi in oltre 260.000 pasti all’an- senza precedenti: da quell’angolo di ramente edonistici; si propone co- no, 200 posti letto a disposizione strada, nella zona del vecchio mer- me un esempio silenzioso e mite di 365 giorni all’anno, 11 comunità, 16 cato, arroccato su quell’umile sga- un’esistenza spesa per tutti, perché progetti sociali, 90 dipendenti e più bello, lancia un silenzioso e forte tutti siamo poveri o di soldi o di af- di 200 volontari, oltre a tanti amici messaggio a tutti i passanti: “non si fetti o di certezze salutari, e tutti ab- sostenitori e benefattori che con- può restare indifferenti di fronte a biamo bisogno di essere rianimati e sentono di continuare tutte le atti- chi soffre”. consolati. È un testimone che non si vità. Si consuma giorno e notte alla può disattendere, un esempio che La salma di p. Marella dal 1980 ri- questua davanti ai luoghi di spetta- non si può ignorare: così riesce a posa nella Chiesa della Sacra Fami- colo ed in alcuni punti strategici spingere tutti – chi più chi meno, a glia in San Lazzaro come da suo de- della città, e riesce anche ad ottene- seconda della nostra capacità di ri- siderio: “Vicino ai miei ragazzi”. re dalla nettezza urbana un vecchio sposta – sulla strada salvifica del- magazzino, che nel 1948 sarà tra- l’amore. P. Olinto è vivo più che mai ANNA MARIA GELLINI sformato nella prima rudimentale nella coscienza dei bolognesi. Il suo “Città dei Ragazzi” in via Piana. Lo nome tra noi è un richiamo che non 1. Introd. a “Padre Marella – Un combattente stesso anno lascia l’insegnamento ha mai cessato di risuonare, una lu- per tempi diversi”, di Elia Facchini e R. Ram- per dedicarsi a tempo pieno ai “suoi ce che non si è spenta, un appello baldi, EMI, 1994.

Testimoni 9/2020 • 29 FORMAZIONE

L’ANZIANITÀ NELLA VITA RELIGIOSA Un possibile ambito di profezia Come elaborare un’immagine non svalutata «della condizione di fragilità che possa aprire la strada a una interpretazione della anzianità, non solo in termini di declino e di degrado ma come un diverso modo di essere dell’umanità»?

er rispondere a questa do- perdendo di at- manda1 serve un discorso che tenzione e inte- Pprenda le distanze dalla men- resse da parte talità corrente portata a considera- degli altri, per il re la vecchiaia come prodotto difet- fatto che l’abili- toso della società tanto da giustifi- tà, diversamente carne il confinamento, per farne da un tempo, piuttosto un ambito di possibile non è data dal- profezia, contrastando la costruzio- l’accumulo di ne di una società che attribuisce esperienze ma l’umanità a certi gruppi, negandola da quanti adat- ad altri. tamenti uno è Per la trattazione del tema pren- capace; dunque do lo spunto da varie domande (via dalla duttilità e mail) di religiosi e religiose, giovani flessibilità che e anziani, ai quali rispondo con ad un certo momento della vita non cennale sono diventate una sorta di queste riflessioni che partono dal sono più connaturali, per la tenden- “super-io”. Questo tipo di certezze li fatto che oggi il sentirsi apparte- za a ricorrere piuttosto a conoscen- ha resi incapaci di comprendere e di nenti non proviene in ultima anali- ze accumulate in precedenza, anzi- adattarsi ai rapidi cambiamenti, si da argomentazioni teologiche ma ché ad approcci innovativi. portandoli a rifugiarsi in una qual- piuttosto da esperienze concrete di Ne consegue che il non essere ri- che figura identitaria del passato, vita evangelica buona e bella. conosciuti e valorizzati nelle com- per la quale fedeltà significava “ri- Si tratta, di fronte all’attuale pro- petenze acquisite fa passare a una calcare” piuttosto che reinventare. trarsi della vita, di prendere atto condizione di identità indefinita, Cosa comprensibile per l’istituzione che le età da vivere si stanno molti- dovuta alla perdita del ruolo pro- religiosa, avendo forte come riferi- plicando: se si considera che a ses- duttivo nel quale spesso ci si identi- mento il momento culturale (antro- santacinque anni, ancora se ne po- ficava totalmente, non avvedendosi pologico, teologico, sociologico) del trebbero avere da vivere una venti- che questa nuova condizione po- momento di maggior enfasi – quel- na e più, si può parlare di «vecchi trebbe invece trasformarsi in un lo delle origini – riferimento oggi giovani» per i quali rimangono in- ambito di profezia, con l’elaborare e accentuato dal fatto che l’età media tegre le capacità di apprendimento praticare una cultura, dentro e fuori di questo corpo sociale è sul versan- se motivati ad apprendere. casa, che consideri la fragilità, come te della memoria, che significa dif- Per papa Francesco - scrive pa- un aspetto costitutivo della dignità ficoltà a liberarsi da quelle storiciz- dre.O.V - «la società oggi non si divi- umana. zazioni che condizionano la fedeltà de in oppressi e oppressori, ma tra all’oggi. Dunque un certo numero inclusi ed esclusi, e i primi di questi Come è vista dai giovani di anziani sono visti come figli di sono gli anziani».2 e meno giovani una cultura che non c’è più, adegua- ti a convenzionalismi esterni, inca- Cosa si intende per In buona parte, i meno giovani paci di reagire di fronte all’inaspet- anzianità? sono visti come eredi di una forma- tato e di liberarsi dai meccanismi zione succeduta al tempo della cre- abituali e di routine. Per anzianità si intende quel pe- scita lineare all’interno di un mon- Stante questo – chiede fratel E.S - riodo della vita che inizia con l’ac- do culturale fatto di verità e di «che cosa si attendono i giovani, dai corgersi che le conoscenze e le capa- usanze credute intangibili e che at- più anziani?» cità accumulate nel passato stanno traverso l’interiorizzazione pluride- Si attendono che non si chiudano

30 • Testimoni 9/2020 FORMAZIONE in «una certa melanconia collettiva anziani finché i rimpianti non (essendo maggioranza) che si mani- prendono il posto dei sogni. Soltan- festa con sintomi di insoddisfazione, to così è possibile rimanere espres- di stanchezza esistenziale, di delu- sivi anche dopo il mezzogiorno. sione e disincanto nei riguardi del futuro».3 Sfide Che cosa fare per combattere diventate opportunità tutto ciò? Potrebbe essere utile pas- sare dalla sofferenza all’umorismo «La seconda parte della vita ha che non è soltanto un meccanismo proprie sfide che possono diventare di fuga, un correre via, ma spesso altrettante opportunità per una più indica che si riconosce l’imperfe- profonda crescita spirituale, etica, zione, e si cerca di integrarla positi- culturale e soprattutto profetica» vamente nella vita con un sorriso. (fr.M.C.) In verità colui che possiede la diffi- È l’età in cui non è sufficiente re, per portarsi così ad essere il tem- cile virtù di saper ridere di se stesso chiedersi «che cosa non possiamo po più prezioso per sé e per gli altri. e degli altri guadagna in libertà in- più fare», ma piuttosto «che cosa Per cui se la profezia di cui oggi c’è teriore. Quella libertà che consiste possiamo fare oggi» a partire da ciò maggiormente bisogno è vivere e nel lasciare che le cose esistano, che gli occhi vedono scrutando in annunciare la misericordia e la te- partendo dal chiedersi: puoi cam- simultanea l’orologio della storia, nerezza di Dio, da questo non pos- biare qualcosa? cambiala! Non della Chiesa e del mondo. È un tem- sono essere esclusi coloro che non puoi cambiarla? lascia che esista! po in cui si presenta anche un nuo- solo per «grazia» ma, data l’età, an- Infatti si soffre molto perché si re- vo modo di vedere la vita, di ripen- che per «natura» sono esseri di dol- siste molto. Libertà inoltre come via sare i concetti di attività e di passi- cezza e di misericordia, simboli del- al perdono: perdonare non è di- vità, di sforzo e di accettazione, di la compassione e del perdono. Cer- menticare ma slegarsi, accettare forza e di debolezza, di dignità e di to, perdite da subire ce ne sono, an- tranquillamente il fatto di non es- umiltà, di energia e di quiete. che se non uguali per tutti; ma ciò sere graditi a tutti. Gli anni in cui si è avuta una fun- che conta è non portare il lutto di Tuttavia credo che anche tra i zione sono stati integrati alla pro- sé, sprecando il dono di vivere con giovani non siano pochi coloro che pria persona e possono ormai esi- il rimpiangere ciò che non si è più, come fratel F.M. potrebbero ammet- stere senza attaccarsi a un potere. a partire dal fatto che la seconda tere che «ci siano anche molti anzia- La loro libertà di cuore e il loro mo- parte della vita ha proprie sfide che ni con cuore di giovani». Anziani do di accogliere limiti e debolezze possono diventare altrettante op- che si ritrovano nel dire di R. Garau- fanno sì che risplendano in quanto portunità per una più profonda cre- dy il quale ribadiva che imparare ad persone, anche se con vari cerotti scita culturale, spirituale ed etica. essere giovani è un lunghissimo ti- incollati sulle proprie fragilità ma Papa Francesco con l’abbattere rocinio. Lo diceva probabilmente consapevoli che ogni ferita – come tanta parte dell’universo ideologico avendo in mente il dire di J.H. Lacor- scriveva Seneca – è stata una chia- del passato e indicando diverse pro- daire: «non sono invecchiato, ho so- mata a uscire dall’illusione di onni- spettive di futuro sta mettendo in lo conosciuto molte giovinezze suc- potenza annidata nell’inconscio fin risalto che l’età avanzata è privile- cessive». Sulla stessa linea era J. dall’infanzia, quando bastava gri- giata nell’essere generatrice di nuo- Guitton, il quale diceva: «suppongo dare perché venisse la mamma con va coscienza così da poter afferma- che si chiami vecchiaia l’ultima for- il latte.4 re che l’anzianità è dove si presenta ma di giovinezza». un nuovo modo di vedere la vita. Che non si invecchi solo per il Un tempo prezioso Altrettanto vengono a dire le vite passare degli anni, ma soprattutto per sé e per gli altri di religiosi quali, ad esempio, C.M. perché si disertano i propri ideali, si Martini, K. Kasper, K. Rahner, J.R. intravede nel dire di chi dichiara: Questa parte della vita è anche Tillard ed ancora D. Turoldo, C. Car- «ho ancora cose da fare, conoscenza un tempo «rivelante», in cui assu- retto, attraverso i quali non è solo il di me e del mondo da arricchire, me grande risalto quanto c’è di mi- passato che viene alla luce ancora sentimenti e affetti da esprimere gliore (e di peggiore) in noi. Potreb- oggi, ma la possibilità di un modo nel presente», perché ricambiare af- be essere una cattedra, la più vera nuovo, più vero di vivere il futuro. fetto non costa fatica, anzi dà riposo per sapere che cosa è stato vivere Persone la cui visibilità convincente e beatitudine. nella vita religiosa e che cosa ne ab- oltre ad essere stata prima di tutto Dunque l’anzianità non è neces- biamo tratto; aspetti che per porta- la potente umile testimonianza di sariamente un periodo alienato, ma re frutto hanno necessità che le per- vite che parlano di Dio all’uomo può essere un tempo di espressività sone si ritrovino in un contesto di d’oggi, sono state persone che sono diversa avendo proprie sfide che vita – una comunità – che non cal- riuscite a penetrare nel profondo di possono diventare delle opportuni- coli soltanto tutto ciò che l’anziani- ciò che le circondava creando un tà, le quali fanno sì che non si sia tà toglie, ma quanto può ancora da- contatto tra realtà e sogni, arrivan-

Testimoni 9/2020 • 31 FORMAZIONE do a comprendere il significato di Da tutto ciò nasce una domanda: ESERCIZI SPIRITUALI qualche aspetto inedito della realtà, come progettare delle comunità PER SACERDOTI, RELIGIOSI offrendoci le lenti giuste per mette- che siano un’immagine non svalu- DIACONI re a fuoco uno dei volti invisibili di tata «della condizione di fragilità; essa. comunità che possano aprire la Ⅲ 5-9 ott: don Ugo Ughi “Il più strada a una interpretazione della piccolo è il più grande nel Regno Il privilegio di essere vecchiaia, non solo in termini di de- dei cieli” (Mt 18) clino e di degrado ma come un di- SEDE: Casa “Maris Stella”, Via l’età più libera Montorso, 1 – 60025 Loreto (AN); tel. verso modo di essere dell’umani- e fax 071.970232; cell. 333 8827790; L’anzianità infine ha il privilegio tà»? e-mail: di essere l’età più libera in cui il «fa- A questo fine servono comunità [email protected] re per obbligo» può mutarsi nel gu- ove si trovino persone con cui stabi- sto di attività culturali, artigiane, lire un dialogo, intrattenere rappor- Ⅲ 11-16 ott: p. Gianni Sgreva, CP “Il talvolta artistiche. Una libertà che ti positivi, una comunicazione fran- ministero apostolico sacerdotale, un le permette di parlare di sé magari ca, una dimensione familiare den- tesoro in vasi di creta” (2 Cor 4,7) con ironia, a partire dal fatto che la tro e fuori casa. Per cui se la conqui- SEDE: Casa di Esercizi dei Ss. Giovanni giovinezza non è solo un periodo sta dell’umanità di ciascun religio- e Paolo, Piazza Ss. Giovanni e Paolo, 13 – 00184 Roma (RM); tel. 06.772711- della vita, ma è anche una forma so/a è avvenuta nelle relazioni e 06.77271416 – fax 06.77271367; e-mail: mentale, una qualità dell’immagi- grazie alle relazioni con gli altri, [email protected] nazione. quando questa umanità viene mes- Se questo si avverasse sarebbe sa in discussione dal decadimento Ⅲ 11-16 ott: mons. Marco Frisina anche possibile trovarsi con perso- fisico e dalla malattia, è solo in am- “Eccomi: i fondamentali della vita ne che liberate dalle funzioni e dal- bienti a buona sensibilità relazio- sacerdotale” le responsabilità, ritrovano «la li- nale che essa può essere tutelata. È SEDE: Monastero S.Croce, Via S.Croce, bertà del cuore e il modo di accoglie- allora comprensibile quanto possa 30 – 19030 Bocca di Magra (SP); tel. 0187.60911; e-mail: re limiti e debolezze portandole a ri- risultare destabilizzante sul piano [email protected] splendere nella comunità in quanto dell’identità della persona un’espe- esseri di dolcezza e di misericordia, rienza di estraniamento vissuta in Ⅲ 18-25 ott: p. Carlo Lanza, sj “Il simboli della compassione e del per- un contesto sociale (la comunità) volto umano di Cristo per una dono». che fortifica questo sentimento di umanità più autentica” diversità. SEDE: Centro Mater Divinae Gratiae, Due domande Nella vita religiosa le attuali ri- Via S.Emiliano, 30 – 25127 Brescia sposte di tipo sanitario, abitativo e (BS); tel. 030.3847212; e-mail: «Una vita religiosa assorbita dal alimentare sono certamente quasi [email protected] prestare servizi, è preparata a farsi ovunque adeguate al bisogno della carico di quella porzione sempre più persona anziana; minore è invece Ⅲ 25-30 ott: mons. Calogero Peri ofm in crescita di religiosi che non ri- l’impegno a fare spazio alle «bio- cap “Esercizi spirituali” spondono più ai criteri di utilità grafie», erroneamente ritenute me- SEDE: Centro di Spiritualità “Domus Laetitiae”, Viale Giovanni XXIII, 2 – «aziendali»?» (fr. A. N.) no importanti della biologia. Ma è 06081 Assisi (PG); tel. 075.812792; A questa domanda ne associo solo attraverso la restituzione della e-mail: [email protected] un’altra che può aiutare a compren- persona alla «sua storia» che è pos- dere meglio la precedente: «Le co- sibile rispettare il carattere irrepe- Ⅲ 26-31 ott: p. Raniero Cantalamessa, munità unificate (o accorpate) a cui tibilmente individuale di ogni espe- ofm cap “Ne costituì dodici che sempre più la vita religiosa ricorre, rienza soggettiva, diversamente si chiamò apostoli, perché stessero sono in risposta al bisogno delle per- finisce con l’alimentare meccani- con lui e mandarli a predicare” (Mc sone oppure a esigenze di un siste- smi di annullamento e negazione 3,14) Vita spirituale e missione ma funzionale?» (sr. I.N.) attraverso i quali si attua la segre- pastorale del sacerdote In questo dire traspare il dubbio gazione. Si tratta di ricercare le con- SEDE: Casa di Esercizi “S.Giuseppe”, Via Santa Barbara, 6 – 71013 S. che tra coloro che considerano la dizioni che possano soddisfare Giovanni Rotondo (FG); tel. vecchiaia come prodotto difettoso l’aspettativa di ognuno di continua- 0882.454177; e-mail: della società, ci sia anche la vita re- re ad essere considerato la persona [email protected] ligiosa. È questo il sentire di un nu- che è sempre stata. mero crescente di religiosi/e i quali Ⅲ 29 ott-6 nov: p. Gilberto Freire temono che anche negli Istituti, nel RINO COZZA CSJ Yànez, sj Esercizi in lingua spagnola: ridefinire le comunità ci possa esse- “Buscar y hallar la voluntad de Dios” re un approccio fondato su una con- SEDE: “Casa di Esercizi Sacro Costato”, 1. A.Censi Animaz. Soc n.12/09 Via Alberto Vaccari, 9 – 00135 Roma dizione deficitaria dell’invecchia- 2. J.M. Bergoglio-A Skorka, Il cielo e la terra, Mi- (RM); tel. 06.30815004 – 06.30813624; mento che finisce per rafforzare lano, Mondadori 2013, 93. e-mail: 3. Maria Pilar Wirtz -Testimoni n.14/ 02 pag.26 [email protected] nell’anziano il sentimento di estra- 4. Emmanuelle-Marie, ed. Messaggero, Padova, niamento da sé e dagli altri. 2008, p.33

32 • Testimoni 9/2020 VITA CONSACRATA

IL CASO “VITA RELIGIOSA” È quel che (non) è Convegni, analisi e studi si sono succeduti negli anni, ma non hanno risolto il «caso vita religiosa». L’intenzione qui è di muoverci da una prospettiva piuttosto disattesa, quella ecclesiologico-fondamentale.

sopra della comune via dei precetti. Si potrebbe dire che all’interno della tradizionale scansione teolo- gica di fides et mores, la vita religio- sa si configurava come elemento verticistico moralmente esemplare, speculare e al tempo stesso funzio- nalmente strutturale a una forma di Chiesa a forte impianto gerarchi- co-dottrinale. Non è quindi affatto scontato che nel momento in cui il Concilio procedette ad una riconfi- gurazione comunionale della forma ecclesiae, la vita religiosa ritrovasse d’emblèe una netta collocazione. ridicolo dice l’orgoglio; è avven- prospettiva piuttosto disattesa, L’acceso dibattito che vide i padri tato dice la prudenza; è impos- quella ecclesiologico-fondamentale, conciliari contrapporsi su posizioni Èsibile dice l’esperienza; è quel mettendo in luce la indefinizione spesso distanti condusse in effetti che è, dice l’amore (Eric Fried). teologica della vita religiosa, un ad esiti piuttosto incerti. Numerosi Giovanni Paolo II, invitando la aspetto facilmente mal-inteso. i tentativi di far quadrare il cerchio barca della Chiesa a spingersi al lar- o, come direbbe Papa Francesco, di go del nuovo millennio, indicava il Di corto respiro arrotondare il poliedro ecclesiale Concilio Vaticano II come «sicura o col fiato sospeso? (cf. Evangelii Gaudium 236). Nella bussola» (cf. Novo Millennio Ineun- prospettiva della comune vocazio- te 1, 57). Senza qui poterci addentra- La vicenda conciliare della vita ne battesimale si allargarono inclu- re nel vasto tema della ricezione religiosa è insieme un fatto noto e sivamente le maglie dei consigli conciliare, dobbiamo rilevare come un contesto remoto. La vita religio- evangelici, svincolandoli dai precet- per la vita religiosa il Vaticano II ab- sa, presentatasi al Vaticano II in ti e non riservandoli più ai soli reli- bia piuttosto comportato un diso- qualità di status perfectionis adqui- giosi (cf. LG 42). In tal modo si inten- rientamento se non un vero e pro- rendae, ovvero forte di una certa deva ribadire l’universalizzazione prio «scombussolamento»: da un prerogativa sulla santità – ma an- della santità, ma al contempo si ri- lato il post-Concilio è stato certa- che di procura da parte del popolo correva ad elementi che di fatto re- mente tempo di generoso impegno di Dio –, nell’aula conciliare è stata stavano quelli tipici della forma di e aggiornamento, dall’altro ha visto messa in discussione nel suo pluri- vita religiosa. crescere in modo inarrestabile una secolare fondamento. Il suo inedito Oppure si definirono i religiosi e crisi sia numerica che identitaria, inserimento nel De Ecclesia – per la le religiose adottando l’uso di com- benché accompagnata da una ine- prima volta infatti un Concilio con- parativi – «per poter raccogliere un dita e preoccupata proliferazione di sidera la vita religiosa sul piano frutto più copioso… consacrati più interventi magisteriali. dogmatico-ecclesiologico e non me- intimamente… imitando più fedel- Convegni, analisi e studi tanto ac- ramente disciplinare – ha indiscu- mente» (cf. LG 44) – ma, se è vero corati quanto accurati si sono succe- tibilmente contribuito a portare al- che per evitare una nuova esclusivi- duti negli anni, ma non hanno risol- la ribalta il tema della santità, tut- tà non si introduceva mai il secon- to il «caso vita religiosa» (certamen- tavia riconoscendo successivamen- do termine di paragone – mai è te non l’unico nella Chiesa!). Senza te l’universalità di tale chiamata. esplicitato rispetto a chi i religiosi alcuna presunzione, ma pur senza Essa è dono e responsabilità di ogni sono/fanno qualcosa di più –, tutta- rassegnata soggezione, per un ap- battezzato, non più grazia riservata via parlando di un plus si ricadeva profondimento della questione è a coloro che intraprendono la spe- inevitabilmente in quel modello nostra intenzione muovere da una ciale via dei consigli evangelici al di gerarchizzante che il Concilio in re-

Testimoni 9/2020 • 33 VITA CONSACRATA altà faticava ad abbandonare del mento) della vita religiosa. Adot- tutto perché potentemente radi- tando un approccio fenomenolo- cato nella storia del secondo mil- gico, che non aspira a circoscrive- lennio della Chiesa. re il contenuto della vita religio- Anche sul versante dell’affer- sa, viene piuttosto istituito un mazione di una specificità della appassionato processo di rifor- vita religiosa, timoroso di un suo ma che non sarà solamente un implicito svilimento, le soluzioni ritorno alle fonti e neppure un sono di corto respiro. Ad esempio mero adattamento alle mutate si ricorse ad un «rincalzo» essen- condizioni dei tempi (cf. PC 2): né zialista attraverso la categoria di l’uno né l’altro, ma una forma consacrazione a speciale titolo imprevedibile che prenderà cor- (cf. LG 44). La pressante istanza di po storico in un terzo capace di garantire uno status ontologico unire allo stesso tempo (simul) i alla vita religiosa condusse a re- due movimenti. L’aggiornamen- lativizzare la più promettente ca- to non è pertanto un intento ma tegoria di segno escatologico, ri- un méthodos, un segnavia che si tenuta invece debole e insuffi- avvale di un doppio principio: ri- ciente a dar ragione del valore di torno allo spirito primitivo e ade- santificazione e redenzione in sé guamento alla contemporaneità della vita religiosa. avviano il processo di vita religio- Dall’elaborazione di Lumen gen- sa senza più collocarla in uno spa- tium, al cui sesto capitolo i padri af- ligiosa? La formulazione negativa zio gerarchico (cf. EG 223). fidarono la qualificazione teologi- dell’innesto ecclesiale della vita re- Difficile, si penserà, tanto a dirsi ca della vita religiosa, risulta dun- ligiosa non apre piuttosto ad uno e quanto più a farsi. Sì, difficile abi- que una sostanziale indefinizione spazio di indagine della relazione tare una tensione piuttosto che se- della stessa, tanto che le due affer- senza confusione e senza separazio- guire una risoluzione. La storia mazioni ecclesiologicamente più ne (sempre due negativi!) tra vita dell’attuazione post-conciliare incisive (e decisive!) sono espresse religiosa e popolo di Dio? Anziché il dell’aggiornamento lo testimonia, in negativo: per quanto la vita reli- sogno infranto di una rilevanza ec- esposta come è stata alla sottile giosa appartenga alla vita e alla clesiale per la vita religiosa, non si tentazione di una interpretazione santità della Chiesa, essa non ri- tratta di una vera e propria frattura unilaterale e in fondo “eretica” del guarda la sua struttura gerarchica instauratrice? principio. Per dare un nome a que- (cf. LG 44), lo stato religioso non è Per il futuro della vita religiosa ste lectiones faciliores possiamo in- intermedio tra quello dei chierici e vale forse la pena – ma anche la gio- fatti richiamarci alle due sottili ere- dei laici (cf. LG 43). ia! –, di imparare ad abitare una do- sie contemporanee denunciate da Nel post-Concilio si è cercato in manda sospesa. papa Francesco: gnosticismo e pela- diversi modi di risolvere contenuti- gianesimo (cf. Gaudete et Exsultate, sticamente questa imprecisione: in- Un aggiornamento 35-62). Nella prima sembra esser ca- sistendo in senso identitario sul te- eretico o escatologico? duto un tentativo di rinnovamento ma della consacrazione; introdu- che ha insistito in modo ideologico cendo la categoria di carisma; prov- L’improbabilità di isolare un nu- vedendo a che la redazione delle cleo incandescente da cui scaturisce nuove Costituzioni «distillasse» un la vita religiosa non l’abbandona MARCOARCO ZAANONCELLINONCELLI proprio contenuto spirituale da «in- alla deriva. Una direzione viene stillare» nella vita attraverso dei di- tracciata da Perfectae caritatis che, rettòri applicativi; producendo una per quanto spesso ritenuto un “fi- LaLi vita teologia più della/sulla vita religio- glio minore” del Concilio, si dimo- sa che non una teologia dalla vita stra ben più di un semplice decreto religiosa. attuativo. Infatti mentre i suoi a colori Sembra a questo punto pertinen- estensori assumono coscientemen- STORIESTORIE DADA UN ININSOLITOSOLITO BLOGBLOG te provare a percorre un’altra via, te l’indisposizione di una condivisa ovvero assumere teologicamente definizione dogmatica, spostano la PREFAZIONE DI proprio quel dato di inevasa inde- riflessione sulla vita religiosa in un GIOVANNI CESARE PAGAZZI terminazione contro cui ci si è scon- terreno più consono e a lei familia- trati fino allo sfinimento. Non è re, quello della ragione pratica. pp. 176 - € 13,00 possibile prendere positivamente Particolarmente orientativo per atto che la costituzione sulla Chiesa il nostro discorso è il paragrafo del non sia riuscita a precisare sul pia- decreto in cui è messa a tema l’ac- dehoniane.it no dottrinale l’essenza della vita re- commodata renovatio (aggiorna-

34 • Testimoni 9/2020 VITA CONSACRATA e archeologico su un ritorno alle sia essa gnostica o pelagiana, prefe- sorvola la storia, ma lo spazio, o me- fonti garante di una rassicurante rendo cioè una scelta divergente glio ancora il tempo (cf. EG 222) di ascendenza spirituale. nota invece che convergere in for- una perseveranza/hypomonè (cf.LG Una versione «neoreligiosa» me di vita altre, simul nova et vetera 46) che abita l’elementarietà della dell’eresia pelagiana affiora invece (cf. Mt 13,51). vita in uno status tensionis escato- nell’affaccendato adeguamento ai Con l’ecclesiologica indefinizione logico. tempi, non esente da un approccio e il metodologico aggiornamento «Escatologia in che senso, o me- opportunista e idealista: vita reli- della vita religiosa il Concilio ha in- glio, di che segno?», si chiederà (cf. giosa ricca di spirito ma senza car- dicato, e per quanto possibile deli- LG 46). Ma qui si aprirebbe un altro ne, la prima; vita religiosa piena di mitato, quello spazio aperto di na- “disorientante” discorso, per non fa- buona volontà ma senza umiltà, la vigazione in cui soffia l’imprevedi- re rientrare dalla “finestra escatolo- seconda (cf. GE 37, 49). L’una e l’altra bile vento dello Spirito che non si sa gica” quella superiorità della vita opzione eliminano di fatto la ten- da dove viene né dove va, ma a cui religiosa uscita dalla “porta santa” sione generativa dell’aggiornamen- si può issare la vela (cf. Gv 3,8). del Concilio! to, instaurando, come è proprio Quindi non uno spazio etereo e ga- dell’eresia, una «perfetta» fissità, rantito di uno status essenziale che fr. FILIPPO GRIDELLI OFMCAP

PASTORALE

CARCERE – RAPPORTO ANTIGONE Misure straordinarie, ordinarie, alternative La Fase 1 della “chiusura” precauzionale introdotta a livello nazionale l’8 marzo ha provocato un effetto contundente sull’esecuzione penale in genere e sul “sistema carcere” in particolare, accendendo l’innesco di un processo potenzialmente virtuoso, ma non ancora implementato.

l Rapporto Antigone di metà an- no Il carcere alla prova della Fase 2. Salute, tecnologie, spazi, vita in- I 1 terna, pubblicato il 10 agosto scor- so, esamina con la consueta metico- losa documentazione, aggiornata al 7 luglio, le condizioni di vita duran- te il periodo della “chiusura”. In un capitolo successivo indaga le condi- zioni di vita post-Covid19 in 30 isti- tuti tra i più grandi d’Italia alla ri- cerca di possibili percorsi virtuosi da incoraggiare. Pandemia Fase 1 carceri. L’indagine ha rilevato una se non ridurre la popolazione dete- Bisognerà considerare in pre- correlazione tra l’esplosione delle nuta per contrastare la diffusione messa che la prima fase della chiu- rivolte e il numero di ore trascorse del virus agevolata dagli ambienti sura ha visto la drammatica coinci- ordinariamente al chiuso delle chiusi e affollati. denza temporale (tra il 7 e il 10 mar- “stanze di pernottamento” (che tali Al 31 luglio si registra un apprez- zo) delle rivolte che hanno danneg- dovrebbero essere). zabile calo delle presenze in carcere, giato – a volte devastato – le strut- Il DPCM “Cura Italia” prevedeva iniziato prima della chiusura, con- ture e le condizioni di vita in alcune alcune misure rivolte a contenere solidato a fine aprile (53.904) e sta-

Testimoni 9/2020 • 35 PASTORALE bilizzatosi in seguito (fine luglio: te dalla possibilità di un 53.619). reale e pieno rientro in Il tasso di affollamento resta nel- società alla fine della pe- la media superiore alla capienza na. Il concetto di reclusio- (106,1%; 119,4% un anno fa); in 24 ne in sé e per sé non im- istituti si supera il 140% e in 3 addi- plica in alcun modo una rittura il 170%. Va però tenuto conto limitazione nell’accesso che l’affollamento reale è più alto alle nuove tecnologie». perché, in seguito alle rivolte e alla Le misure deflattive pandemia, sono stati chiusi interi introdotte il 17 marzo reparti rendendo inutilizzabile un 2020 hanno avuto un ef- certo numero di posti. Per un’osser- fetto modesto, soprattut- vanza almeno formale delle norme to a causa dell’intricato sul distanziamento è necessario iter burocratico ignorato scendere almeno sotto le 50.000 dalla volontà del legislatore. Il qua- mentano le persone in custodia presenze totali. le prevedeva, tra l’altro, il ricorso a cautelare, segno che sono tornati ad In termini assoluti, le cifre della 5.000 braccialetti elettronici, quan- aumentare gli ingressi in carcere». pandemia in carcere non suscitano do, secondo il Garante nazionale, di- Secondo indice: la durata della allarme (287 positivi in totale al 7 sponibili ve ne erano soltanto 975. pena detentiva. Il DPCM “Cura Ita- luglio). Hanno perso la vita per cau- Al 20 maggio le persone che hanno lia” agevolava la scarcerazione di sa diretta del Covid19 4 detenuti, 2 effettivamente avuto accesso alla condannati in via definitiva a pene agenti di polizia penitenziaria e due detenzione domiciliare risultano brevi. Così che tra marzo e maggio medici operanti in carcere. In termi- essere 3.379; i semiliberi ai quali è scorsi è cresciuta in percentuale la ni relativi, il tasso di contagio tra la stata concessa la licenza straordina- presenza di condannati per reati popolazione detenuta supera di po- ria sono stati 561. Uso il passato per- gravi. Ciononostante, a fine luglio co quello nazionale. ché queste misure di eccezione han- «il 19,1% dei detenuti ha un residuo A suscitare un allarme maggiore no terminato il loro effetto il 30 giu- pena inferiore ad un anno, il 52,6% è l’effetto indiretto sul tasso di sui- gno. deve ancora scontare meno di tre cidi, cresciuto nel periodo della Uno sguardo alla composizione anni... Queste percentuali salgono chiusura. «Sono 34 i suicidi che han- della popolazione detenuta mostra molto per i detenuti stranieri, arri- no avuto luogo dall’inizio del 2020 che gli effetti delle misure deflatti- vando rispettivamente al 26,3% ed fino al primo agosto (l’anno scorso ve previste (ma poco applicate) dal al 66,6%». I detenuti stranieri sono in questo periodo erano stati 26, DPCM “Cura Italia” sono state epi- in media più giovani degli italiani, quando la popolazione reclusa era sodiche e non hanno innescato un sono imputati di reati meno gravi di varie migliaia di unità in più)». Si processo virtuoso in grado di sana- «e per loro la custodia cautelare è deve aggiungere che il tasso di sui- re strutturalmente alcune situazio- più frequente». cidi nelle carceri italiane è stato, nel ni e dinamiche che conservano al 2019, di 8,7 su 10.000 detenuti, men- carcere un profilo afflittivo anziché Misure alternative tre nel Paese l’indice è di 0,65 su risocializzante, come vogliono la 10.000 abitanti. Costituzione e l’Ordinamento peni- Il dato indica che, a prescindere tenziario. dalle agevolazioni previste in occa- Insufficienza delle misure Primo indice: cresce il numero di sione della pandemia, una buona in emergenza persone in custodia cautelare. Nono- parte dei condannati definitivi si stante la necessità – accresciuta trova nei termini di legge per chie- Tra le misure più efficaci intro- dalla pandemia – di evitare il so- dere l’esecuzione penale fuori dal dotte o amplificate durante il perio- vraffollamento nel carcere, conti- carcere (le cosiddette “misure alter- do di chiusura vi è la possibilità del- nua e anzi aumenta leggermente il native”). le video-chiamate, concesse in al- ricorso alla custodia cautelare.2 Le Non esistono automatismi. Per- ternativa ai colloqui familiari ini- percentuali sollevano più di un in- ché un detenuto possa chiedere zialmente esclusi e comunque resi terrogativo. A fine aprile 2020, i de- l’applicazione di una misura alter- difficili dalle norme prudenziali. Il tenuti non ancora “definitivi” (con- nativa (detenzione domiciliare, af- Rapporto insiste sull’opportunità di dannati con sentenza passata in fidamento in prova ai servizi socia- rendere permanente l’utilizzo delle giudicato) costituivano ancora il li) devono ricorrere alcune condizio- tecnologie informatiche, sia per i 31,2% (più dell’anno precedente) ni necessarie, come la durata della colloqui familiari, sia per i percorsi benché le misure deflattive del Cu- pena residua, ma non sufficienti. scolastici. La familiarità con le risor- ra Italia potessero esser adottate La concessione di misure alterna- se informatiche ha peraltro una soltanto a favore dei definitivi. A fi- tive è sempre l’esito di una valuta- considerevole valenza in ordine alla ne luglio la percentuale saliva al zione sul comportamento del con- risocializzazione. «L’analfabetismo 33,2%. «In pochi mesi dunque ... con- dannato, sia dal punto di vista di- informatico è quanto di più distan- tinuano a calare i definitivi ma au- sciplinare (la cosiddetta “buona

36 • Testimoni 9/2020 PASTORALE condotta”), sia quanto alla revisio- vissuto il tempo del carcere e, più ESERCIZI SPIRITUALI ne del proprio passato criminale, ampiamente, dell’esecuzione pena- PER TUTTI sia dalla partecipazione effettiva al- le, che non coincide in tutta la sua le attività orientate alla formazio- estensione con la reclusione in car- Ⅲ 25-30 sett: p. Mario Alfarano, O.C.C. ne, al ravvedimento e alla risocializ- cere. “Gesù e i discepoli” zazione. Questa valutazione è con- SEDE: Casa di Esercizi “S.Giuseppe”, dotta dall’équipe degli “educatori” Un’organizzazione Via Santa Barbara, 6 – 71013 S. dell’istituto, dalla Direzione e suc- Giovanni Rotondo (FG); tel. diversa 0882.454177; e-mail: cessivamente dal magistrato di sor- [email protected] veglianza al quale spetta la decisio- della vita detentiva ne ultima. È un processo dalla dura- Ⅲ 25 sett-1 ott: p. Antonio Baronio,sj ta variabile, allungato, durante la Il Rapporto integra una proposta “Chiamati a vivere in armonia” chiusura, dalle condizioni operative di Antigone «per un carcere costitu- SEDE: Pozzo di Sichar, Via dei Ginepri, particolarmente onerose. zionale», rispettoso del principio 32 – 09046 - Flumini di Quartu S. Elena (CA) tel. 070.805236; e-mail: inalienabile della dignità umana. [email protected] Risposta alla pandemia, «La pena detentiva deve essere risposta al crimine riempita di senso e di opportunità Ⅲ 4-9 ott: don Marco Gallo “La allo scopo di dare corpo alle pro- preghiera liturgica come sorgente Le misure alternative restano la spettive di risocializzazione previ- spirituale” modalità più efficace e ordinaria sia ste nella Costituzione e nelle Carte SEDE: Casa di ospitalità per ridurre il sovraffollamento sia internazionali ... ma anche al fine di Fatebenefratelli, L.go Fatebenefratelli – 17019 Varazze (SV); tel. 019.93511; per migliorare le condizioni di de- garantire la sicurezza collettiva». e-mail: tenzione. Secondo la valutazione «Il miglior modo per valorizzare [email protected] del Rapporto Antigone, «posto che il difficile, faticoso e importante la- un detenuto costa in media 150 eu- voro di coloro che hanno compiti di Ⅲ 5-11 ott: fr. Luca Fallica “Conoscere ro al giorno circa (costi che com- sorveglianza nelle carceri consiste il cuore di Davide per conoscere il prendono la retribuzione dello nell’affrancarli da una logica mera- cuore di Dio” staff), mentre una persona in misu- mente custodiale e costruire pro- SEDE: “Mericianum”, Località Brodazzo,1- 25015 Desenzano del ra alternativa costa dieci volte di fessionalità integrate». Il personale Garda (BS); tel. 030.9120356; e-mail: meno, si potrebbero risparmiare al- sarebbe il primo ad esserne gratifi- [email protected] meno 500 milioni di euro» con un cato. ricorso più frequente – restando nei «La giornata detentiva va riempi- Ⅲ 12-20 ott: p. Mario Danieli, sj “Le termini di legge – alle misure alter- ta di relazioni e di attività significa- vocazioni ineludibili del credente” native. tive», prima di tutte il lavoro. «Co- SEDE: Casa Betania, Via Portuense, Ma vi sono considerazioni ulte- me sappiamo nei nostri istituti non 741 – 00148 Roma; tel. 06.6568678; e-mail: [email protected] riori, di profilo più alto, anche re- è così. I detenuti che lavorano stando nei termini stretti di una va- (25,8% dei presenti alla fine del Ⅲ 18-23 ott: don Cristiano Passoni lutazione opportunistica. È noto 2019) lo fanno in gran parte per “Una comunità che impara ad che, diversamente dall’opinione dif- l’Amministrazione penitenziaria, amare” La 1° Lettera ai Corinti. fusa, le misure alternative al carce- svolgendo prevalentemente attività SEDE: “Villa Cagnola”, Via Cagnola, 17 re garantiscono un esito di gran assai poco professionalizzanti. Solo – 21045 Gazzada (VA); tel. lunga più efficace all’esecuzione pe- l’1,5% dei detenuti lavora in carcere 0332.461304; cell. 333.5257526; e-mail: [email protected] nale, certamente quanto alla sicu- per datori di lavoro esterni». rezza. È opinione diffusa che il car- Apertura, conoscenza, inclusio- Ⅲ 18-25 ott: sr. Gabriella Mian e cere sia la risposta al crimine più ef- ne, attività e non-violenza sono, se- coniugi Zivoli “Il linguaggio dei ficiente in ordine alla sicurezza so- condo il Rapporto, le piste da per- Salmi per imparare a parlare con ciale. I dati, per contro, riportano un correre oltre e a prescindere dalle Dio” tasso di recidiva (ritorno a un com- emergenze della pandemia. SEDE: Casa Incontri cristiani, Via portamento criminale) tre volte in- Faleggia, 6 – 22070 Capiago MARCELLO MATTÉ Intimiano (CO); tel.031.460484; feriore (16-19%) per chi torna in li- e-mail: [email protected] bertà dalla misura alternativa anzi- ché dal carcere (63-67%). Questa 1. https://www.antigone.it/news/antigone- Ⅲ 2-6 nov: p. Hayden Williams, ofm opinione “incontrollata” si intreccia news/3314-il-carcere-alla-prova-della-fase-2- cap Esercizi spirituali in lingua e si assomma alla “ideologia” del il-nostro-rapporto-di-meta-anno inglese: “Jesus himself drew near “buttare la chiave” che giustifica il 2. Il giudice per le indagini preliminari (GIP) ri- and went with them” (Lc 24,15) ” tiene sia necessario che un imputato – pre- SEDE: “Domus Laetitiae”, Viale carcere come strumento punitivo, sunto innocente fino al giudizio definitivo – Giovanni XXIII, 2 – 06081 Assisi (PG); retributivo, afflittivo, cioè vendica- venga trattenuto “agli arresti” (prevalente- tel. 075.812792; e-mail: tivo. Il carcere non produce per se mente in carcere) per uno o più dei tre moti- vi: possibilità di fuga, possibilità di reitera- [email protected] stesso più sicurezza. Dipende so- zione del reato, possibilità di inquinamento prattutto da come viene gestito e delle prove.

Testimoni 9/2020 • 37 BREVI DAL MONDO

TAIZÉ so che questo problema sia oggi ancora molto presente. Bisogna quindi vedere come riuscirci proprio oggi con le A 15 anni dalla morte di Roger Schutz risonanze che ci sono e con le persone che hanno una Il 16 agosto 2005, fratel Roger diversa veduta in modo da camminare insieme, e non Schutz, fondatore e priore della co- contrapporsi sul modo di essere cristiani, anche se si ca- munità di Taizé venne ucciso con piscono a malapena le opzioni e le decisioni dell’altro.”. un colpo di coltello da una donna squilibrata durante la preghiera E per quanto riguarda i progetti? Verso la fine dell’an- vespertina nella grande “chiesa no: la comunità ha annunciato che i tradizionali incontri della riconciliazione”. “Scompare giovanili saranno rinviati al capodanno del 2021. Ma non così un profeta della pace e del- sarà per caso cancellato? l’unità tra i cristiani”, commentò la stampa. “Abbiamo tramandato di un anno l’incontro di Torino Sono passati 15 anni da quel tragico evento. Cos’è av- perché gli imponderabili sono semplicemente troppo venuto a Taizé durante questo tempo? grandi in questo momento e non si sapeva nemmeno Ne parla fratel Timothée, membro della comunità di come prepararlo in una città e mentre si era ospitati nel- Taizé, in un’intervista, rilasciata a Carsten Döpp, e messa le chiese. Così abbiamo detto: l’incontro dei giovani di in onda il 16 agosto scorso da Dom Radio. quest’anno sarà comunque in qualche modo un incon- tro europeo. Si svolgerà a Taizé. Non abbiamo idea quale Quando frère Roger nell’agosto 2005 morì, molti te- forma assumerà”. mevano che anche la comunità si disintegrasse. Perché in- vece le cose sono andate del tutto diversamente? Perché EUROPA la comunità è cresciuta rimanendo ancora più unita? “Io non so spiegare il perché, ma si può forse vedere I Gesuiti accorpano le Province mitteleuropee anche l’opera di Dio o del suo Spirito presente. Era certo In tempi di declino numerico, i gesuiti compiono un che fr. Roger aveva cercato per tutta la vita di far capire taglio radicale: a partire dal 2021 le Province di Germa- chiaramente che a Taizé non si trattava di lui. Per quanto nia, Austria, Svizzera e Lituania-Lettonia verranno accor- egli fosse importante per il cammino comune e per pate così da formare una sola Provincia costituita da 443 quanto abbia plasmato e dato un’impronta ad ogni co- membri. P. Bernhard Bürgler è stato nominato provincia- sa, spesso ha anche detto che non si trattava della co- le di questa provincia. In un’intervista rilasciata a Renar- munità: la comunità ha una funzione un po’ come Gio- do Schlegenmilch, per la trasmittente Dom Radio di Co- vanni Battista che consiste nell’indicare il Cristo. È im- lonia, spiega di cosa si tratta e le ragioni per cui è stata portante che i giovani negli incontri tengano presente presa questa decisione. Il retroscena, ha dichiarato p. questa funzione, indicare il cammino verso Dio e le pos- Bürgler, è naturalmente la diminuzione del numero dei sibilità che in esso si trovano per la loro vita”. membri in diverse regioni del mondo, e in varie Province. Lo scopo, inoltre, è anche di creare una struttura che ser- Negli ultimi 15 anni: come si è evoluta la comunità? va alla nostra missione. Questo attualmente in alcune Cosa è cambiato? regioni e province non è più il caso. Si poneva allora l’in- “In questi ultimi 15 anni ci siamo sforzati di capire co- terrogativo: come potrebbe configurarsi ciò in Europa me rimanere sulla linea da lui aperta, cercando nella fi- centrale. Ci furono vari incontri tra le province per discu- ducia in Dio e in quella reciproca di superare le divisioni tere quali e con quali di esse si poteva costituire un’unità di ogni genere. in vista del futuro. Si è così giunti alla determinazione di Ma cosa significa oggi? Non sarebbe stato conforme unificarsi. Le province tedesca, austriaca, svizzera e litua- al pensiero di Roger se ci fossimo fermati semplicemen- na-lettone hanno così deciso di iniziare insieme questo te dove eravamo 15 anni fa. Egli ha sempre sottolineato cammino e alla fine il risultato è la nuova provincia mit- quanto sia importante in ogni momento storico discer- teleuropea. Più una provincia si fa piccola, più difficile di- nere cosa è importante oggi”. venta anche la missione. È certo che anche la collabora- zione internazionale ha un ruolo più grande in un’epoca Come vede il futuro della comunità oggi? Come anda- in cui le tendenze nazionaliste si stanno rafforzando. Co- re avanti? me gestire questo conflitto, questa sfida? “Penso che oggi a muoverci siano le stesse domande. Oggi lo spirito del tempo tende alla nazionalità. Il ca- Particolarmente il problema delle divisioni che è cam- risma del nostro Ordine va fin dall’inizio in direzione op- biato col mutare dei tempi; è importante superare le di- posta. I primi compagni del nostro fondatore Ignazio di visioni tra le confessioni cristiane. Bisogna anche fare at- Loyola provenivano da diverse nazioni. Ignazio non ha tenzione che non si verifichino divisioni tra le generazio- mai pensato in termini nazionali, ma in senso universale. ni e che ci si interessi dei giovani che già negli anni ’70 Sia per quanto riguardava le regioni dove ha inviato o vo- si sono presentati con le loro richieste. Inoltre, è impor- leva inviare le persone, sia anche da dove provenivano. tante cercare di superare le divisioni tra i continenti. Pen- Strettamente parlando, noi non entriamo in una provin-

38 • Testimoni 9/2020 BREVI DAL MONDO

cia, ma nella Compagnia di Gesù. Con tutto il rispetto per de São Paulo (“I militari e il genocidio indigeno” - 21 lu- la nazionalità, la cultura, le condizioni del luogo, ciò che glio) e confermati dall’Articolazione delle Popolazioni in- è importante per Ignazio, e anche per noi. Penso che pro- digene del Brasile (APIB). A causa della risaputa vulne- prio per i nostri giorni possa essere un segnale se andia- rabilità delle popolazioni indigene, lo Stato avrebbe do- mo oltre i confini nazionali, se facciamo vedere dando vuto evitare che il virus raggiungesse i villaggi, invece l’esempio che una visione più ampia ha dei vantaggi e non ha adottato nessuna misura per impedire che i cer- corrisponde meglio anche a quella cristiana. catori d’oro, i taglialegna e gli accaparratori di terre in- “Come si prospetta la vostra visione dell’Ordine e del- vadessero i territori indigeni, diffondendo il contagio. In la Chiesa per il futuro?” – ha chiesto Renardo Schlegen- questo contesto, è ancora più grave il comportamento milch al p. Bürgler. genocida del presidente Bolsonaro che ha posto il veto “Noi – ha risposto – ci muoviamo su tre aree collega- sulla fornitura di acqua potabile, il cibo e i letti d’ospe- te tra di loro: spiritualità, istruzione e ambito sociale. Se dale alle popolazioni tradizionali. Lo stesso Papa France- in queste aree riusciremo a darci un profilo ancora mag- sco ricorda che l’acqua “è un diritto umano essenziale, giore, allora credo che potremo offrire un contributo alla fondamentale e universale, perché determina la soprav- gente, ma anche nella Chiesa e per la Chiesa”. vivenza delle persone e, per questo, è condizione per l’esercizio di altri diritti umani” (Laudato Si’, n. 30). BRASILE La situazione è talmente grave che la Commissione Interamericana dei Diritti umani dell’OEA (Organizzazio- Religiose/i brasiliani contro il governo ne degli Stati Americani), il 20 luglio, ha comunicato al Tredici istituti religiosi femminili e maschili brasiliani governo brasiliano misure cautelari per proteggere gli dell’associazione Vivat Brasil a cui fanno capo oltre 1200 indigeni Yanomami e Ye’kwana a Roraima. aderenti hanno firmato la seguente “Nota di rifiuto” del- • Omissione del governo brasiliano che, di fronte alla la politica del governo brasiliano nei riguardi delle po- pandemia, lascia il Ministero della Salute da oltre 60 polazioni indigene e delle comunità tradizionali durante giorni senza un ministro che si occupi della lotta contro la pandemia Covid – 19 e criticano il suo malgoverno sul il coronavirus nel paese. piano sociale, politico ed economico ed ecologico. • Mancanza di rispetto delle culture indigene per Noi, Vivat Brasil con oltre 1.200 membri delle 13 con- quanto riguarda la veglia mortuaria e il funerale delle gregazioni religiose associate (Società del Verbo Divino, vittime di Covid-19. Molti indigeni vengono sepolti senza Missionarie Serve dello Spirito Santo, Congregazione del- notifica ai loro parenti e, in molti casi, non viene registra- lo Spirito Santo, Suore Missionarie dello Spirito Santo - to nel certificato di morte che sono indigeni. Inoltre, è Spiritane, Congregazione delle Suore della Santa Croce, negato il diritto di portare il corpo nei loro villaggi con Missionarie Comboniane del Cuore di Gesù, Suore Mis- l’obbligo di obbedire alle linee guida sanitarie. sionarie Comboniane, Suore Missionarie di San Carlo • Mancanza di controllo da parte degli organi federali Borromeo - Scalabriniane, Missionari oblati di Maria Im- dell’accaparramento delle terre, dell’invasione da parte macolata, Congregazione delle Piccole Sorelle dell’Assun- dei cercatori d’oro, del disboscamento provocato dai zione, Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, Congrega- commercianti di legname, dagli allevatori di bestiame e zione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani) dal business agroalimentare di soia. Secondo l’INPE, e Suore Missionarie del Sacro Cuore Santo Rosario), espri- dall’agosto 2019 al 10 luglio 2020, il degrado nell’Amaz- miamo la nostra solidarietà alle popolazioni indigene e zonia legale è aumentato del 64%, raggiungendo un to- alle comunità tradizionali, in particolare nell’Amazzonia tale di 7.540 km2 di area disboscata. brasiliana, per la lotta persistente e la costante resisten- Di fronte all’urgenza di difendere la vita delle popo- za in difesa della vita e dell’ecologia integrale, di fronte lazioni indigene e delle comunità tradizionali in Amaz- all’attuale situazione di malgoverno, sia sul piano socia- zonia, comprese le donazioni di qualsiasi genere, siamo le, politico , economico e ambientale. Ci uniamo alla voce disposti a recarci nei luoghi più colpiti. Perciò, alziamo le della CNBB, (Conferenza nazionale dei vescovi del Brasi- nostre voci in un grido di protesta per l’omissione del go- le) che il 13 luglio ha lanciato una lettera aperta, chieden- verno di Bolsonaro ed esprimiamo la nostra solidarietà do “l’approvazione da parte del Congresso Nazionale del a tutte e tutti i difensori del popolo, che lottano e danno Piano di emergenza (PL 1142/2020), rovesciando i 16 veti il loro contributo per alleviare tanta sofferenza. Per que- del Presidente nella lotta al Covid-19 nei territori indige- sta ragione, commemoriamo i martiri come P. Ezequiel ni, nelle comunità quilombole e in quelle tradizionali ”. Ramin (35 anni) e sr. Dorothy Stang (15 anni) a nome di Con profonda indignazione, ripudiamo l’attuale politica tutti coloro che hanno dato le loro vite per la Vita, Vita del governo nei seguenti aspetti: per il regno e Vita per l’Amazzonia. Perciò, Vivat Brasil si • Mancanza di attenzione verso le popolazioni indi- unisce a tutte le persone e alle loro organizzazioni sociali gene in Amazzonia di fronte all’attuale situazione di ca- e pastorali in difesa della vita e dell’ecologia integrale lamità pubblica. In Brasile, il Covid 19 ha già raggiunto per vivere bene nella nostra casa comune. (Vivat Brasil, 143 gruppi etnici, contagiando 16.656 indigeni, 542 dei 24 luglio 2020). quali sono già morti, secondo i dati pubblicati su Folha a cura di ANTONIO DALL’OSTO

Testimoni 9/2020 • 39 VOCE DELLO SPIRITO Uno sguardo in alto che cambia la vita

Il cammino nel deserto fa sperimentare aveva colpevolmente interrotto. Dio sa trarre il continuamente incognite e difficoltà. (Libro dei beneficio anche da elementi apparentemente Numeri 21,4-9) Il popolo sa reagire solo con un capaci solo di causare danni. La strana scena del piagnucoloso lamento. Più che naturale sfogo, o un serpente innalzato come causa di guarigione sta a istintivo scaricamento di tensione, indicare che non è proprio il serpente che può l’atteggiamento denota una relazione malata con guarire. È lo sguardo fiducioso che dà ancora pieno Dio, di cui ci si fida poco o nulla. La fatica del credito alla parola di Dio e produce l’effetto momento e l’incognita del viaggio favoriscono un positivo di restituire la salute. Diversamente da distacco psicologico e affettivo da colui che in tanti altri interventi straordinari, quello del ripetute occasioni aveva assicurato una amorosa serpente esigeva una condizione da parte degli presenza protettrice. La meta non sta più davanti ebrei che volevano vivere: essi dovevano fissare lo agli occhi come polo attrattivo, perché l’angustia sguardo sull’emblema che sarebbe stato per loro del presente occupa tutto l’orizzonte, oscurando sorgente di vita. Nulla di magico, dunque, ma il ogni speranza. La memoria non rende più il ristabilimento di un’alleanza che lega servizio di ricordare gli interventi divini. Il popolo amorosamente il popolo al suo Dio è l’elemento si lamenta della mancanza di acqua (v. 5), sebbene determinante del brano. Il serpente innalzato è avesse goduto poco prima di acqua abbondante, una specie di ‘sacramento’ della volontà salvifica sgorgata miracolosamente dalla roccia (Nm 21,11). di Dio. Tale interpretazione trova eco nel libro della Interrotto il rapporto tra Dio e il suo popolo, Sapienza che parla del serpente come di «pegno di ognuno va per la propria strada. Il popolo si trova salvezza» (Sap 16,6) e continua con la solo, senza protezione. Il testo dice che Dio mandò i chiarificazione teologica del versetto successivo: serpenti velenosi (v. 6), come se fosse un castigo. Si «Chi si volgeva a guardarlo era salvato non da potrebbe leggere come l’ostilità che minaccia il quello che vedeva, ma solo da te, Salvatore di popolo che cammina da solo, senza la protezione di tutti». Un’altra eco sembra risuonare nel passo del Dio. L’uomo che si sgancia da Dio, percorre i profeta Zaccaria, riportato dal Vangelo di sentieri della vita da solo, esposto a tutti i rischi e Giovanni: «Volgeranno lo sguardo a colui che senza nessun aiuto. Il riconoscimento del proprio hanno trafitto» (Zc 12,10; Gv 19,37). L’uso liturgico peccato e la domanda a Mosè di continuare a che vuole la croce presso l’altare, quando si celebra restare l’intercessore, documentano che il popolo la Messa, trova una sua plausibile ragione: se già accetta di riallacciare un rapporto con Dio, che gli ebrei erano guariti innalzando lo sguardo al serpente di bronzo, a maggior ragione lo sguardo a Gesù crocifisso sarà motivo di salvezza. Il simbolo della croce fa volgere lo sguardo a tutti i ‘crocifissi’ di sempre: poveri, malati, emarginati, sfruttati. Guardando al Cristo crocifisso, ci accorgeremo di più di loro, e guardando a loro, sentiremo viva la presenza di Cristo.

MAURO ORSATTI da “Obbedienti alla Parola” Editrice Queriniana, Brescia 2007

40 • Testimoni 9/2020 SPECIALE

DAL GIARDINO ALLA CITTÀ Dove abita il Dio della Bibbia?

Un excursus attraverso la Bibbia ci rivela che Dio abita là dov’è l’uomo. L’accompagna nelle sue vicende umane, soffre con lui e gli prepara una dimora eterna in cielo.

ove abita Dio? È la domanda che da sempre abita il cuore degli uomini e delle donne. Certo è un Dmodo molto umano di pensare Dio! Forse non è nemmeno una domanda da porci. Eppure, noi abbiamo bisogno di chiederci dove abita Dio, perché dalla risposta a questa domanda, magari apparentemente ingenua, emerge un volto di Dio. Per Dio potremmo dire: «dimmi dove abiti e ti dirò chi sei!». Allora dove abita il Dio della questo cammino di Dio per comprendere qual è la casa Bibbia? Vive in un tempio, raffigurato da una immagine, che egli sogna, la dimora nella quale egli desidera abi- da un idolo, come gli dei degli antichi greci e romani? Vi- tare. ve sopra un monte sacro, come l’Olimpo? Un Dio così è cosificabile. Lo puoi possedere, te ne puoi appropriare, Passeggia nel giardino perché sai dove abita: non può scappare. La prima tappa di questo cammino è un giardino. Dio «pianta» un giardino in Eden e vi pone l’essere umano Dio in cerca di casa da lui creato: «il Signore Dio piantò un giardino in Eden, Il Dio della tradizione ebraico-cristiana, il Dio della a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato» (Gn Bibbia, è molto diverso. Egli non abita in un solo posto: 2,8). È un’immagine molto bella con la quale inizia il è un Dio senza fissa dimora, che cambia abitazione. È un cammino di Dio con l’umanità: un Dio agricoltore, che Dio che ha un sogno, che sogna una casa e che, per poter pianta un giardino non per sé, ma per la vita dell’uomo costruirsi quella casa, è disposto a compiere un lungo e della donna. cammino. Proviamo a ripercorrere le tappe principali di Ma in quel giardino, dove vivono l’uomo e la donna,

Testimoni 9/2020 • 41 SPECIALE abita anche Dio. Alla brezza del giorno Dio passeggia nel storie dei patriarchi. Giacobbe sta fuggendo da suo fra- giardino. Lo scopriamo sempre dal racconto della Genesi. tello Esaù su consiglio della madre (Gn 27,42-46), che ha Subito dopo aver mangiato del frutto dell’albero proibi- promesso di ucciderlo. Durante questa fuga disperata to, Adamo ed Eva «udirono il rumore dei passi del Signo- che lo porta lontano dalla sua terra e dalla sua famiglia re Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del gior- – il contrario della promessa fatta ad Abramo – Giacobbe no, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza fa un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la del Signore Dio, in mezzo agli alberi sua cima raggiungeva il cielo; ed ec- del giardino» (Gn 3,8). Dio abita nel co, gli angeli di Dio salivano e scen- giardino dove abitano l’uomo e la Nel momento in cui tutto devano su di essa» (Gn 28,12). In quel donna. Egli abita e passeggia alla sogno, mentre Giacobbe vive il dram- brezza del giorno proprio in quel sembra infrangersi e ma della negazione delle promesse giardino che egli ha piantato per far- svanire, la Parola di Dio di Dio ad Abramo – la terra e la di- vi vivere l’essere umano. invece annuncia che la scendenza – il Signore interviene per Ma l’uomo e la donna si nascon- rinnovare la sua promessa: «A te e al- sua promessa non viene dono da Dio ed egli è costretto a cer- la tua discendenza darò la terra sulla carli: «Adamo, dove sei?» (Gn 3,9). E meno quale sei coricato. La tua discenden- l’uomo risponde a questa domanda, za sarà innumerevole come la polve- dicendo di essersi nascosto avendo re della terra; perciò ti espanderai a udito il passo di Dio, perché era nudo. Dio crea il giardino occidente e a oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E per vivere la comunione con la sua creatura, e l’uomo e si diranno benedette, in te e nella tua discendenza, tutte la donna si nascondono da lui. Qui inizia il cammino di le famiglie della terra» (Gn 28,13-14). È proprio la riaffer- Dio alla ricerca di una «casa comune» nella quale vivere mazione della promessa fatta ad Abramo. Nel momento nella comunione con l’umanità. in cui tutto sembra infrangersi e svanire, la Parola di Dio invece annuncia che la sua promessa non viene meno e Una scala verso il cielo che la sua realizzazione avviene anche per vie inaspet- Un luogo nella Bibbia nel quale si parla proprio di «ca- tate, per sentieri sconosciuti. sa di Dio» lo troviamo sempre nel libro della Genesi, nelle Al termine di questo sogno, quando Giacobbe si sve- glia, il Patriarca afferma: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo… Quanto è terribile questo luo- go! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del BATTISTA BORSATO cielo» (Gn 28,16-17). Si parla esplicitamente di «casa di Dio»: Dio abita nel luogo in cui un uomo disperato e im- paurito fugge dalla sua famiglia. È come se il testo ci di- cesse che Dio «abita» le nostre angosce, le nostre paure. Dio è E il segno che fa percepire la presenza di Dio a Giacobbe è una scala sulla quale degli angeli salgono e scendono. Immagine molto bella della comunione e della comuni- cazione tra il cielo e la terra. La «casa di Dio» è nel luogo onnipotente? dove cielo e terra si toccano, dove gli angeli salgono e scendono, dove si vive la comunione. Giacobbe chiamerà quel luogo nel quale ha fatto un sogno, «Betel», che si- gnifica casa di Dio (Gn 28,19). Una riflessione Parla in un roveto Dio nella Bibbia poi ha abitato un roveto ardente. È teologica l’immagine di una presenza divina che non consuma, non annulla, non distrugge (Es 3,1-6). Si tratta del raccon- e pastorale to della vocazione di Mosè. Per noi «occupare un posto» significa escludere altri: «o io o tu». Per Dio non è così. PREFAZIONE Dio abita il roveto senza consumarlo. Forse una immagi- ne della vita di Mosè e della sua vocazione, di ogni voca- DI PAOLO RICCA zione: Dio abita la nostra vita senza consumarla, senza svuotarla. pp. 136 - € 12,00 Il roveto è un luogo «altro», un luogo santo. Per que- sto Mosè deve togliersi i sandali dai piedi (Es 3,5). La terra         dove abita Dio è un luogo «altro» che non corrisponde          al nostro modo di vivere lo spazio. Noi viviamo lo spazio EDB   come possesso, come conquista escludente. Dio no! Egli abita senza possedere, fa ardere senza consumare, chia-

42 • Testimoni 9/2020 SPECIALE ma ad una missione senza annullare la vita e la perso- vide a costruire una casa per Dio, ma sarà il Signore a co- nalità del chiamato. struire una casa per Davide e a rendere il suo trono sta- bile per sempre. Vive sotto una tenda Il Tempio di Gerusalemme è una costruzione impo- nente – quasi un quarto della città – che però non indica Dopo l’uscita di Israele dall’Egitto, Dio ha abitato so- un cambiamento di stile da parte di Dio. Dio sceglie quel prattutto una tenda. È una concezione molto particolare luogo per farvi abitare il suo Nome, perché lì il popolo si della abitazione di Dio che caratterizza la religione di è stabilito, ha costruito città e case. Allora anche Dio si è Israele. Per il Primo Testamento il Dio di Israele abita una scelto un luogo dove abitare. È importante questa sot- casa mobile, che può spostarsi insieme al suo popolo. Dio tolineatura: non c’è altro motivo per la presenza di Dio quindi abita lì dove abita il popolo e, se il popolo è pere- nel Tempio di Gerusalemme se non quello che lo ha scel- grinante nel deserto, anche Dio ha una abitazione non to Dio stesso e lo ha scelto perché ora è lì che abita il suo fissa, ma si fa nomade e pellegrino per essere in grado di popolo: «Perché invidiate, montagne dalle alte cime, la seguire il cammino del suo popolo verso la Terra della Pro- montagna che Dio ha desiderato per sua dimora? Il Si- messa. Riguardo alla tenda Dio dice: «Abiterò in mezzo gnore l’abiterà per sempre» (Sal 68,17). agli Israeliti e sarò il loro Dio» (Es 29,45). È esplicito quindi Nel Tempio di Gerusalemme abita «il Nome» di Dio. il desiderio di Dio di abitare in mezzo al suo popolo. Nel Una espressione per sottolineare la sua trascendenza. deserto del Negev c’è un suggestivo ritrovamento ar- Per Dio abitare un luogo non significa rinunciare alla sua cheologico. Nei pressi di Timna, nel deserto del Negev, è trascendenza, alla sua inafferrabilità. Dio abita in mezzo stato ritrovato un antico tempio madianita, costituito al suo popolo, perché il popolo possa incontrarsi con lui, proprio da una tenda sorretta da pali e addossata alla roc- ma rimane allo stesso tempo inafferrabile. Dio non lo si cia (Pilastri di Salomone), che fa pensare ad una struttura può possedere, non lo si può dare per scontato: la sua simile a quella di cui ci parla il libro dell’Esodo (Es 33,7-11). non è una presenza magica, automatica e scontata. Isaia, Sono stati ritrovati anche i resti di rotoli di stoffe pesanti, nella sua visione, afferma che il Tempio è pieno dei lembi che costituivano la copertura del santuario. del mantello di Dio. Dio abita il cielo, il suo trono non è Una casa mobile quindi. Non una dimora robusta e in una abitazione sulla terra, ma il suo manto regale resistente alle intemperie e agli assalti. Ma una abitazio- scende fino a riempiere la dimora di Gerusalemme (cf. Is ne fragile, fatta per essere facilmente spostata. Dalle tempeste e dai forti venti del deserto la tenda può essere divelta e gettata lontano, come recita Isaia (Is 38,12). Una abitazione che si chiama «tenda del convegno» (cf. Es FABRIZIO MASTROFINI 27,21): fatta per incontrarsi, non per separarsi. Dio abita in una tenda per poter incontrare il suo popolo, per con- NICOLA VALENTI dividere la sua stessa condizione. È un Dio che vuole «in- contrare» il suo popolo, quello che vive sotto una tenda; un Dio che cerca la solidarietà: è solidale con tutti coloro che vivono la precarietà di una vita da nomadi e che sono in cammino verso la loro terra. 

Abita nel Tempio Quando però il popolo entra nella Terra e abita la Cit-  tà di Gerusalemme, allora anche il Signore si sceglie una dimora stabile. È il Tempio di Gerusalemme, progettato da Davide, seguendo le indicazioni del Signore, e costrui- to dal figlio Salmone. La Bibbia sottolinea con forza che il luogo nel quale Dio abita tra le case del suo popolo non Etica e è qualcosa di fatto dagli uomini per Dio. Dio sceglie il luo- go della sua dimora e dà indicazioni su come costruirla. tecnologie A Davide che coltiva il proposito di costruire a Dio una dimora il profeta Nathan riferisce da parte del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una pp. 112 - € 12,00 tenda, in un padiglione. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai         detto ad alcuno dei giudici d’Israele, a cui avevo coman-          dato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi avete EDB edificato una casa di cedro?”» (2 Sam 7,5-7). Non sarà Da-  

Testimoni 9/2020 • 43 SPECIALE

6,1). Nel Santo dei Santi poi non abita Dio, non c’è nem- sarò per loro per poco tempo un santuario» (Ez 11,16). Dio meno una sua raffigurazione. Prima dell’esilio c’è l’Arca stesso sarà «un santuario» durante il tempo definito dell’Alleanza; dopo l’esilio una stanza assolutamente dell’esilio per Israele. Dio dice «sarò per loro». È lui che si vuota, che sottolinea in modo estremamente potente la fa incontro e presente al suo popolo anche durante trascendenza e l’inafferrabilità di Dio. l’esperienza dura dell’esilio. Perché ci sia un santuario, ancora una volta provvisorio, là dove il popolo è stato de- Va in esilio portato, la Gloria del Signore lascia la dimora di Gerusa- lemme. Ma la storia di Dio «in cerca di casa» non termina con Ancora una volta Dio pone la sua tenda là dove abita la costruzione del Tempio di Gerusalemme. Tutto si ri- il popolo. Il Dio della Bibbia non si lega ad un luogo, ad mette in movimento con l’esperienza tragica e trauma- un edificio, ma ad un popolo. Il suo desiderio non è quello tica dell’esilio a Babilonia. Quando il popolo andrà in esi- di vivere nella solitudine di un Tempio sontuoso, ma nella lio a Babilonia, allora anche la Gloria di Dio abbandonerà comunione e nella solidarietà con il suo popolo. la Città santa, invasa dall’esercito straniero, si alzerà e si sposterà verso oriente, cioè verso il luogo nel quale Giu- Pone la sua tenda tra di noi da è andato in esilio. A volte l’immagine della Gloria del Signore che si alza Quando si giunge al Nuovo Testamento, la storia del dal Tempio per spostarsi verso oriente è stata interpre- Dio in «cerca di casa» conosce un’ulteriore tappa: Dio po- tata come un segno di abbandono, di allontanamento. ne la sua dimora nel tempio che è il corpo di Gesù. Il pro- Ma non è assolutamente così. È proprio il contrario: il po- logo del Vangelo di Giovanni fa ancora riferimento alla polo va in esilio, è costretto ad abbandonare le proprie tenda, quando afferma che il Verbo fatto carne «ha posto case, le sue proprietà. Ebbene Dio continua nella sua ri- la sua tenda in mezzo a noi» (Gv 1,14). Sì, perché nel corpo cerca di «solidarietà», di coabitazione con il suo popolo. di Gesù, ancora una volta Dio ha scelto di abitare lì dove Anche lui diventa esule. abita l’umanità. Nel corpo di Gesù Dio si è edificato un Le intenzioni di Dio vengono espresse dal profeta Eze- tempio che ha realizzato il sogno portato avanti nella chiele, il profeta dell’esilio: «Di’ loro dunque: Dice il Si- storia, di abitare lì dove abitano gli uomini e le donne. gnore Dio: Se li ho mandati lontano fra le nazioni, se li L’uomo è e abita il proprio corpo e Dio «si è preparato un ho dispersi in terre straniere, nelle terre dove sono andati corpo» (Eb 10,5) come sua dimora. È come se dalla crea- zione in poi il cammino di Dio nell’incontro con l’umanità avesse la sua pienezza nell’assunzione di un corpo, come sua dimora. GIORGIO GONELLA Quando parliamo di corpo di Gesù, come luogo in cui Dio abita con l’umanità, non dobbiamo pensare unica- mente al suo corpo fisico. Dobbiamo invece pensare an- Nel deserto che alla sua vita umana: nella vita di Gesù, nel suo pas- sare «facendo del bene» (cf. At 10,38) Dio ha posto la sua il profumo casa in mezzo a noi. Abita nelle nostre sofferenze Nel Nuovo Testamento poi c’è un passo di Paolo mol- to bello nel quale, utilizzando un verbo che ha ancora la del vento radice del termine tenda, si afferma che Dio, in Gesù, abi- ta anche nelle nostre sofferenze, nelle sofferenze del- l’umanità. Afferma Paolo: «Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente Sulle tracce nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle di Dio, mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo» (2Cor 12,9). Qui compare il linguaggio del dono nel ter- tra solitudine mine «grazia» (charis). La grazia, potremmo dire sempli- ficando molto, è qui l’elezione gratuita di Dio, che sceglie e prossimità Paolo come apostolo nonostante i suoi limiti. Anzi, po- tremmo dire, «con» i suoi limiti. Infatti, continua la rispo- PREFAZIONE sta alla insistente supplica di Paolo, il Signore afferma: DI ARTURO PAOLI «la forza si manifesta pienamente nella debolezza pp. 200 - € 18,50 (astheneia)». La debolezza, il limite è il luogo nel quale la forza di Dio si manifesta nella vita dell’apostolo. Nella medesima prospettiva Paolo conclude il suo discorso ri- tornando al tema del «vanto». Se c’è qualcosa di cui EDB l’apostolo si può vantare è proprio la sua debolezza. Egli afferma: «Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie de-

44 • Testimoni 9/2020 SPECIALE bolezze, perché dimori (episk no ) in me la potenza di innumerevoli esili del suo popolo, fino a giungere al ter- Cristo» (2Cor 12,9). Nel limite, nelle debolezze che l’apo- ribile esilio della Shoah. E anche là era Dio con il suo po- stolo sperimenta nella sua carne può prendere dimorare polo. Nel prefazio, la preghiera con la quale inizia la Pre- la potenza di Cristo. Qui Paolo utilizza una immagine ghiera eucaristica, della Messa per la dedicazione di una molto bella e molto forte, quella della tenda, attraverso chiesa, si dice: «Nel tuo amore per l’umanità hai voluto l’uso del verbo episk no (cfr. DTNT I, 1329). L’apostolo ri- abitare là dove è raccolto il tuo popolo in preghiera per prende l’immagine dell’Esodo dove il Dio di Israele abi- fare di noi il tempio dello Spirito Santo». Anche la sina- tava sotto una tenda e camminava insieme al popolo goga nella tradizione ebraica non è la casa di Dio, ma la (cfr. Es 40,34) nel deserto. Il Dio di Israele è un Dio che casa dell’assemblea. Così è per i cristiani: le chiese non abita sotto una tenda, un Dio in cam- sono la casa di Dio, ma la casa del- mino con il popolo anche quando l’assemblea, della comunità. E pro- Israele è costretto all’esilio (cfr. Ez Dio ancora una volta prio perché casa del popolo raduna- 11,22-25). Paolo, rispetto a Giovanni verrà in esilio con noi e to, sia la sinagoga che la chiesa sono (cf. Gv 1,14) fa un passo ulteriore farà di ogni nostra casa, anche «casa di Dio». Ma se anche og- usando la medesima immagine della gi siamo chiamati a vivere i nostri tenda. Egli afferma che la potenza di di ogni nostra famiglia la esili, magari anche lontano dalle no- Cristo pone la sua tenda nelle nostre sua abitazione, la sua stre chiese, Dio ancora una volta ver- debolezze, nei nostri limiti, nel dolore tenda per abitare con noi. rà in esilio con noi e farà di ogni no- dell’umanità. Potremmo dire che stra casa, di ogni nostra famiglia la Paolo giunge a dire come il mistero sua abitazione, la sua tenda per abi- dell’incarnazione, del desiderio di Dio di porre la sua ten- tare con noi. Egli veglia sui suoi sogni, sulle sue promes- da in mezzo a noi, continua nell’esistenza dei discepoli se, per realizzarli (Ger 1,12). Dio non abbandona il suo so- di Gesù dopo la sua risurrezione e in particolare nelle lo- gno di «abitare con noi» e lo realizza ogni volta che sia- ro debolezze e sofferenze. Ora è «il corpo» dei credenti mo «in due o tre» riuniti nel suo nome (cf. Mt 18,2), fino ad essere la tenda nella quale ha preso dimora la poten- al giorno in cui potremo abitare con lui eternamente, za di Cristo. nella Gerusalemme del cielo.

Per giungere MATTEO FERRARI alla Gerusalemme del Cielo monaco di Camaldoli Nella Bibbia cristiana l’ultima tappa del Dio in cerca di casa la troviamo nell’Apocalisse. Lì troviamo la visione della Gerusalemme celeste che scende dal cielo, da Dio, come una sposa adorna per il suo sposo: «e vidi anche la Un salmo per concludere: città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, Salmo 122 (121) da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo» CANTO DELLE SALITE. DI DAVIDE. (Ap 21,2). Nella città del cielo, non fatta da mani d’uomo, ma donata da Dio, non c’è un tempio, perché il tempio Quale gioia, quando mi dissero: sono il Signore e l’Agnello (cf. Ap 21,22). «Andremo alla casa del Signore!». 2 Di questa città si dice: «Ecco la tenda di Dio con gli Già sono fermi i nostri piedi uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli alle tue porte, Gerusalemme! ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio. E asciugherà ogni 3 lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto Gerusalemme è costruita né lamento né affanno, perché le cose di prima sono pas- come città unita e compatta. sate» (Ap 21,3-4). Ritorna il tema della «tenda». Alla fine 4 della storia ritorna una tenda nella quale abitano insie- È là che salgono le tribù, me Dio e gli uomini, in una abitazione comune, che è il le tribù del Signore, sogno di Dio fin dall’eternità. Una città nella quale verrà secondo la legge d’Israele, asciugata ogni lacrima: le nostre città, le nostre case per lodare il nome del Signore. spesso sono teatro di lacrime, di violenza. La città nella 5 Là sono posti i troni del giudizio, quale l’umanità coabiterà con Dio non sarà così, ma sarà i troni della casa di Davide. un luogo nel quale le lacrime non saranno prodotte, ma 6 asciugate. Che bella immagine del fine della storia: una Chiedete pace per Gerusalemme: carezza sul volto, che asciuga le lacrime. È una città nuo- vivano sicuri quelli che ti amano; 7 va, totalmente nuova, quella che Dio dona all’umanità sia pace nelle tue mura, per realizzare il suo sogno di abitare con lei. sicurezza nei tuoi palazzi. 8 Per i miei fratelli e i miei amici Ma allora dove abita Dio? io dirò: «Su te sia pace!». 9 Ma allora, dove abita Dio? Il pellegrinaggio di Dio non Per la casa del Signore nostro Dio, si è concluso con l’esilio babilonese, è proseguito negli chiederò per te il bene.

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UN POEMA PASQUALE

FRANCESCA COCCHINI EDB, Bologna 2020, pp. 88, € 10,00

Autrice, docente di Gesù, per portargli tutto ciò che nell’uomo e intorno L’ Storia del Cristia- all’uomo, nella storia, ha ancora bisogno di essere as- nesimo alla Sapienza sunto per essere perdonato e trasformato, viene spon- di Roma e all’Istituto taneo chiedergli: «attirami». Questa è l’azione che Dio Patristico Augustinia- esercita sull’umanità, un’azione che mette in movi- num propone di leg- mento e al tempo stesso affascina. E subito — come è gere il Cantico dei can- costante nel poema — dal rapporto individuale si passa tici secondo il metodo al rapporto comunitario: «attirami dietro a te, corria- interpretativo della mo». Non è possibile sentire che Dio attrae, senza sen- tradizione ebraica e delle comunità cristiane dei primi tire il desiderio di non essere soli nel rispondere. secoli. Questo testo biblico dell’AT veniva letto nella fe- sta di Pasqua e proposto ai catecumeni che nella notte Stupore e combattimento di Pasqua sarebbero stati battezzati. Che cos’è che sale dal deserto come una colonna di fu- Le coordinate interpretative del Cantico dei Cantici mo, esalando mirra e incenso e ogni polvere aromatica? attingono alle risonanze del testo biblico in passi del- (Ct 3,6) l’AT e del NT che contengono le stesse parole e hanno «Che cos’è»? è un’espressione di sorpresa, perché Dio in Cristo Gesù la chiave di lettura principale. L’interpre- sorprende sempre. Ciò che appare salire dal deserto co- tazione diventa così cristologica, pasquale, liturgica. I me «colonna di fuoco», esala anche «mirra e incenso», contesti nei quali parole uguali si trovano, vanno acco- quei doni che i magi portano al bambino Gesù (cf. Mt stati per far sì che la rivelazione diventi più luminosa. I 2,11), quasi a indicare che ogni volta che si ricerca e si ri- maestri ebrei dicono che quando una parola della Scrit- scopre il Signore, si ricerca e si riscopre il Dio dell’Esodo, tura si incontra con un’altra parola della Scrittura, na- il Dio del Sinai, il Dio che libera dalla schiavitù, il Dio sce una scintilla di luce. La rivelazione di Dio è una ri- dell’incarnazione. velazione che continua nella storia, Dio parla sempre Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta uomini prodi le per far capire sempre di più la sua parola. Cristo Gesù è stanno intorno, tra i più valorosi d’Israele. Tutti sanno la Parola definitiva del Padre, ma è Parola viva, capace maneggiare la spada, esperti nella guerra (Ct 3,7-8). di parlare continuamente. Ed è per questo che la com- L’amato viene ed è armato. prensione del suo mistero, Persona e Scrittura, cresce Come torre di David il tuo collo, costruita in fortezza, con chi lo accosta, ne fa esperienza, ne ricerca il senso mille scudi pendono da lei. (Ct 4,4). Anche l’amata è ar- nella lettura del testo scritto. Tutto questo, applicato in mata. C’è una guerra da fare ed è necessaria la «spada», modo straordinario da Francesca Cocchini, rende affa- quella «spada» che è «la parola di Dio, viva, efficace e scinanti tutte le 81 pagine del suo libro, che lascio al let- più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra tore di scoprire e gustare. Ne propongo soltanto due fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito» (Eb brevi “assaggi”. 4, 12). C’è dunque una guerra da combattere, rivesten- dosi “dell’armatura di Dio” (Ef 6,11-17) e se ne dichiara Attirami anche l’esito: il re è presentato nel momento della sua Come in ogni libro della Scrittura, anche in questo glorificazione più alta: ha una corona. Lo stesso termine poema eminentemente pasquale, Dio rivela qualcosa si trova in Eb 2,9: «quel Gesù, che fu fatto di poco infe- di sé e sempre, nel rivelare se stesso, rivela qualcosa del- riore agli angeli, lo vediamo ora coronato di gloria e di le sue creature. Attraverso la vicenda di amore di cui onore a causa della morte che ha sofferto». Allora il re, tratta, si può leggere il rapporto che unisce Dio al suo Salomone, il Pacifico, l’amato, Cristo, arriva armato con popolo. un corteo di armati, su un trono solenne, pronto per «Attirami dietro a te, corriamo. Mi introduca il re nelle combattere una guerra e vincerla nel modo che gli si sue stanze, gioiremo e ci rallegreremo in te, faremo me- addice come leggiamo nel libro del profeta Zaccaria moriale dei tuoi amori più del vino, è con ragione che ti (9,9-10): «Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, fi- si ama»! (Ct 1,4) glia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giu- La prima richiesta è: «Attirami». L’attrazione è attivi- sto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro fi- tà propria del Padre (cf. Ger 31,3) e dal Padre diventa pro- glio d’asina. […] L’arco di guerra sarà spezzato, annun- pria anche del Figlio: «Nessuno può venire a me se non zierà la pace alle genti e il suo dominio sarà da mare a lo attira il Padre che mi ha mandato» (Gv 6,44) e: mare e dal fiume ai confini della terra». «Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Gv 12,20). Se si è compreso che è necessario andare da ANNA MARIA GELLINI

46 • Testimoni 9/2020 NOVITÀ LIBRARIE

STELLA MORRA –LUIGINA MORTARI LUIGINO BRUNI Umiltà Più grandi della colpa EDB, Bologna 2020, pp. 64, € 8,00 EDB, Bologna 2020, pp. 256, € 18,50 Le virtù non godono di buona fama. E, fra loro, Bruni, pro- l’umiltà è associata a tempi e stili lontani, quando si fessore ordina- credeva di dare gloria a Dio umiliando se stessi o più rio di Economia spesso gli altri. Questa virtù impopolare potrebbe in- politica all’Uni- vece essere di grande utilità per i nostri tempi. Ci ri- versità Lumsa corda che siamo di terra, che non siamo Dio, che fra i di Roma, propo- nostri desideri, i nostri propositi e la realtà si frappon- ne i due Libri di gono ostacoli, difficoltà, fallimenti. La teologa Stella Samuele, nel Morra e la pedagogista Luigina Mortari, estraendo contesto di una spunti e prospettive dalla grande tradizione occiden- lettura origina- tale, filosofica, teologica, si confrontano sul tema di le, affascinante, questa virtù fuori moda, specie nella sua qualità di sviluppando le virtù civile e ormai esausta dentro le «regole» della de- sue riflessioni mocrazia e della legge. Il libretto si conclude con un in 31 capitoli. Insieme a una grande co- invito e un incoraggiamento perché l’umiltà sia «ri- noscenza e fedeltà al testo biblico, l’A. cerca dell’essenziale che fa vivere con leggerezza e le- mostra una grande apertura e libertà di tizia», di cui oggi abbiamo particolarmente bisogno. sguardo sulle realtà umane, e tutte le illumina con la Parola. Attraverso la CHIARA D’URBANO narrazione biblica, presentata «senza Percorsi vocazionali e omosessualità temere le impurità, i meticciati, le con- Città Nuova, 2020, pp. 176, € 17,00 taminazioni, i peccati; senza paura di guardare in faccia i delitti che spesso Il tema dell’orientamento sessuale è delicato e tut- accadono nelle zone di confine e in tora controverso, soprattutto in rapporto ai percorsi vo- quei luoghi insicuri e bui che sono i cazionali. L’A. psicologa e psicoterapeuta, offre uno stru- crocicchi delle strade, le loro croci, i loro mento consistente ed efficace, utile a rettori, formatori, crocifissi», permette di capire in pro- seminaristi, sacerdoti, consacrati e consacrate, di tutte fondità le dinamiche umane. Tutti i le età, per avere strumenti psicologici fondati, ma nello personaggi sono coinvolti nella storia stesso tempo semplici e di utilizzo concreto, di cui po- umana e divina, e «nell’epoca delle tersi avvalere nei percorsi formativi e di accompagna- continue smentite, di tutti i patti tra- mento. Ogni capitolo affronta aspetti monografici: sformati in contratti e delle fake news, l’inizio vocazionale, le dinamiche comunitarie, la spe- continuano a ricordarci l’importanza e cificità della vocazione presbiterale e, infine, l’abuso; la dignità delle parole nella vita. La Bib- ciascuno in relazione all’orientamento omosessuale. bia non è un trattato di etica, non è un Vari i contributi, tra cui la stimolante e originale sintesi manuale di virtù civili. È il libro della dell’avv. Canzani, membro della Commissione Etica vita, è un canto all’uomo vivente e alla all’interno del Movimento dei Focolari, che ha condotto terra che è la prima casa degli angeli di per oltre cinque anni uno studio ecumenico sul tema Elohim, che non vengono a visitarci dell’omosessualità. perché siamo buoni e religiosamente GIACOMO RUGGERI perfetti ma perché sono attratti dalla Coronavirus ….. nostra imperfezione quando è accom- pagnata da un cuore buono». Per que- € Il Pozzo di Giacobbe, 2020 (in uscita), 15,00 sto, tutti siamo più grandi della nostra Ruggeri, prete della diocesi di Concordia-Pordenone, colpa, perché continuiamo ad essere fi- intraprende un viaggio lungo i sentieri dolorosi del co- gli cercati, attesi, amati. ronavirus: un viaggio straordinario nei suoi contenuti, Nei due libri di Samuele sono evi- nei suoi sconfinamenti, nelle sue sospensioni, nelle sue denziate storie di forti vincitori e deboli ricostruzioni tematiche, nelle sue prospettive e nei suoi e poveri che soccombono. Ma si incon- orizzonti. La storia del coronavirus è analizzata sulla trano anche pagine diverse, dove l’ordi- scia di alcune parole tematiche: gli aspetti del virus, il ne naturale si ribalta, gli umili sono in- contagio, la distanza, il buio, le regole, l’immunità, nalzati, i superbi sconfitti. Sono pagine l’oscillazione continua fra positivo e negativo, l’isola- che fanno la differenza: la loro luce il- mento vissuto come prigionia, come perdita di contatti, lumina l’intero libro. Così come illumi- come disperazione, o anche come solitudine che con- nano il cammino, il Magnificat di Anna senta di discendere lungo i sentieri che portano alla no- e di Maria, la profezia dell’Emmanuele, stra interiorità. L’A. delinea poi i problemi che accom- della pietra scartata, del servo sofferen- pagneranno il nostro viaggio verso il recupero di una te-glorificato, del crocifisso-risorto. Fin- normalità, che non sarà più quella di prima, facendoci ché troviamo energie del cuore e della riflettere sulle nuove possibili prospettive, e sulla ne- mente per cantare questi magnificat, e cessità di una matura consapevolezza che la vita non è finché restiamo abbastanza poveri per programmabile razionalmente, ma è esposta all’impre- cantarli con verità e dignità, possiamo vedibile e all’inconoscibile, che dovremmo accogliere sempre sperare che la notte abbia fine, nel segno della speranza che non muore, e del mistero. e che l’aurora ci sorprenda.

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