I De Blaas. Una Dinastia Di Pittori Tra Vienna E Venezia

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I De Blaas. Una Dinastia Di Pittori Tra Vienna E Venezia Scuola Dottorale di Ateneo Graduate School Dottorato di ricerca in Storia delle Arti Ciclo XXVII Anno di discussione 2015-2016 I De Blaas. Una dinastia di pittori tra Vienna e Venezia. SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE DI AFFERENZA: L-ART/03 Tesi di Dottorato di Maria Antonella Bellin, matricola 804797 Coordinatore del Dottorato Tutore del Dottorando Prof. Giuseppe Barbieri Prof. Nico Stringa 1 INDICE Introduzione 7 Albero genealogico della famiglia De Blaas 14 1. I Pittori della famiglia De Blaas. Fortuna critica di una famiglia Europea. 15 2. I De Blaas a Venezia. Studenti, insegnanti ed espositori. Esperienze a confronto 43 2.1. L’Imperial Regia Veneta Accademia di Belle Arti durante la seconda dominazione austriaca al centro della politica asburgica di riconciliazione tra Vienna e Venezia. 43 2.2. “Il giovanetto alunno Carlo Blas” 54 2.3. Il ritorno di Carl Blaas in Accademia come docente di pittura. 62 Carl Blaas e Pietro Selvatico. 64 I mosaici della volta dell’Apocalisse della Basilica di S. Marco 73 2.4. Eugenio e Giulio in Accademia sotto l’ala protettrice del padre 81 2.5. Carl, Eugenio e Giulio espositori presso la Società Veneta Promotrice di Belle Arti 90 2.6. Eugenio tra insegnamento ed affermazione artistica 100 2 2.7. Eugenio e Giulio alla Biennale di Venezia 115 2.8. Catalogo ragionato di una selezione di opere realizzate ed esposte dai De Blaas a Venezia 127 3. I De Blaas a Roma. Studi, committenze ed esposizioni. 217 3.1. L’Alunnato di Carl e l’incontro con i Nazareni. La svolta artistica 1837-1842 217 3.2. La vita ad Albano Laziale tra lavoro e famiglia 1842- 1851 239 3.3. Il ritorno di Eugenio e di Giulio a Roma 248 3.4. Catalogo ragionato di una selezione di opere realizzate ed esposte dai De Blaas a Roma 254 4. I De Blaas a Vienna. Gli Asburgo e il fascino della cultura mitteleuropea. 282 4.1. Carl Blaas insegnante di pittura di storia in Accademia 282 Gli affreschi della Chiesa di Fòt (1851-1855) 287 Il libro di preghiere per l’imperatrice Elisabetta 296 Il Messale per Pio IX 302 Gli affreschi della chiesa di Altlerchenfeld 312 4.2. Il ritorno di Carl a Vienna. Antefatto, genesi e descrizione della decorazione della Sala della Fama in Arsenale (1859-1872) 319 Disegni, schizzi e tele per la decorazione della Sala della Fama 321 3 Programma iconografico 323 4.3. Carl, Eugenio e Julius soci ed espositori nella Casa degli artisti di Vienna. 331 4.4. Giulio tra Oriente e Occidente. L’anelito al viaggio 346 Dalle piramidi al Niagara 351 L’impero austro ungarico in parole ed immagini 356 4.5. L’inquietudine della modernità nell’opera tarda di Carl e Julius 367 4.6. Catalogo ragionato di una selezione di opere realizzate ed esposte dai De Blaas a Vienna. 375 5. Appendice documentaria 396 Bibliografia 442 4 Fondi archivistici e abbreviazioni ABAV, Archivio Biblioteca Apostolica vaticana ACS, Archivio Centrale dello Stato Roma ADA, Archivio Storico Diocesano di Albano ADMBA, Archivio Domus Mercatorum Bolzano ADTs, Archivio Diplomatico Trieste ADW Archivio Diocesano Vienna AFMCVe, Archivio Fotografico Fondazione Musei Civici di Venezia AIRE, Archivio Istituto di Ricovero e di Educazione Venezia AIRI, Archivio Istituto del Risorgimento Italiano AIVSLAVe, Archivio Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Venezia AMBV, Archivio Museo Borgogna Vercelli AMCB, Archivio Museo Civico Bolzano APB, Archivio Privato Blaas APE Archivio Primaziale di Esztergom APSC, Archivio Parrocchiale S. Candido ASAB, Archivio Storico Accademia di Belle Arti di Brera Milano ASABAVe, Archivio Storico Accademia di Belle Arti Venezia ASAC, Archivio Storico delle Arti Contemporanee Venezia ASAVVe, Archivio Storico Ateneo Veneto Venezia ASCVe, Archivio Storico del Comune di Venezia ASP, Archivio Stato di Praga ASPd, Archivio di Stato di Padova ASPSM, Archivio Storico Procuratoria di San Marco Venezia ASPMVe, Archivio Soprintendenza Polo Museale Venezia ASPVe, Archivio Seminario Patriarcale Venezia ASVe, Archivio di Stato Venezia ASW, Archivio di Stato Wien 5 AWA, Archivio Albertina Vienna BAUM, Biblioteca Area Umanistica Ca’ Foscari BAVVe, Biblioteca Ateneo Veneto di Venezia BCMTs, Biblioteca Castello di Miramare Trieste BCPd, Biblioteca Civica Padova BCVr, Biblioteca Civica Verona BGIAMVe, Biblioteca della Galleria Internazionale d’Arte Moderna BISAR, Biblioteca Istituto Storico Austriaco di Roma BMCVe, Biblioteca Museo Correr Venezia BNCFi, Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze BNCR, Biblioteca Nazionale Centrale di Roma BSAVe, Biblioteca di Storia dell’architettura BNMVe, Biblioteca Nazionale Marciana Venezia HGMA, Heeresgeschichtliches Museum Wien NGGA, Neue Galerie Graz archiv RMMA, Regional Muzeum Mikulov Archiv SNMA, Slovenské národné múzeum- Múzeum Červený Kameň Archiv ÖGBA, Österreichische Galerie Belvedere Archiv ÖNB, Österreichische Nationalbibliothek TLFIA, Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum Innsbruck Archiv UABKW, Universitätsarchiv der Akademie der bildenden Künste Wien WSA, Wiener Staat Archiv WSOA, Wiener Staatoper Archiv b. busta cat. catalogo f. fascicolo ms./mss. manoscritto/manoscritti reg. registro 6 Introduzione “Concludo questa mia memoria con la consapevolezza di aver realizzato da solo il più bello e il miglior progetto del mondo: la soddisfazione artistica, la fedeltà coniugale, la creazione di una famiglia che ha ereditato il mio nome e la mia inclinazione”1. Con queste parole nel 1876 Carl Blaas, capostipite di tre generazioni di artisti attivi in Europa per tutto l’Ottocento fino agli anni Sessanta del Novecento, concludeva la sua Autobiografia soddisfatto di essere riuscito a tramandare ai figli il suo amore per l’arte. Nell’impossibilità di poterci occupare in modo accurato ed esaustivo di tutti i rappresentanti di questa famiglia, la nostra attenzione si è rivolta verso i pittori appartenenti alle prime due generazioni della famiglia De Blaas, che per la loro provenienza austriaca, per la loro formazione e i luoghi d’attività (l’Italia tra due secoli) costituiscono un importante anello di congiunzione tra la cultura italiana e quella mitteleuropea dell’Ottocento e del primo Novecento. L’obiettivo della ricerca è stato duplice. Da un lato la ricostruzione delle personalità artistiche del capostipite della dinastia dei De Blaas, Carl, e dei suoi figli Eugenio e Giulio, dall’altro una scrupolosa ricognizione delle loro opere presenti in Italia e all’estero, che ha comportato diversi trasferimenti specialmente in territorio ungherese, in modo da poter documentare e definire in modo concreto l’entità, la cronologia e la tipologia della produzione artistica dei componenti di questa famiglia. 1 Selbstbiographie des Malers Karl Blaas, 1815-1876,(d’ora in poi Selbstbiographie) Wien, Carl Gerold’s Sohn, 1976, p. 253. 7 In assenza di uno studio coerente ed organico del portato artistico di questa dinastia di pittori, così diversi tra loro, ma accomunati dalla passione per l’ambiente e la cultura italiana, la ricerca ha cercato di colmare un vuoto nella storiografia artistica sia italiana che di area germanica, che nonostante i numerosi anni vissuti in Italia da questi artisti e il gran numero di opere da loro realizzate a Venezia e a Roma, ha sempre considerato e continua a considerare Carl, Eugenio e Giulio, autorevoli rappresentanti dell’arte austriaca dell’Ottocento. I pochi studi pubblicati su questi artisti, infatti, rivelano una conoscenza pressoché nulla degli anni vissuti in Italia da questi pittori, dei ruoli accademici che hanno ricoperto, della loro partecipazione alle mostre nazionali e internazionali che si sono tenute in Italia a cavallo tra Ottocento e prime decadi del Novecento. Il progetto quindi ha voluto porre l’accento per la prima volta sui forti legami stretti da questi artisti con la cultura artistica italiana e soprattutto veneziana, aprendo una finestra importante sul panorama culturale italiano dell’Ottocento prima e dopo l’Unità d’Italia all’interno del quale i Blaas occupano un ruolo di rilievo. Grazie ai documenti inediti, ad esempio, consultati nell’Archivio dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, relativi al periodo della formazione artistica di tutti e tre i De Blaas e del periodo d’insegnamento di Carl, si è potuto far luce sul sistema didattico vigente all’interno dell’istituzione veneziana durante la seconda e la terza dominazione austriaca. La disamina di questi documenti ha rivelato quali fossero i metodi d’insegnamento impartiti dai professori ai loro alunni, quale fosse il materiale a loro disposizione, quali fossero i generi pittorici più richiesti su cui gli alunni dovevano cimentarsi per essere ammessi ad esporre nelle sale dell’accademia in occasione della consegna annuale dei premi. Sono emersi, soprattutto, i forti contrasti tra Carl e Pietro Selvatico sul metodo più idoneo per istruire gli allievi della Scuola di pittura. 8 Altrettanto interessante si è rivelata la ricostruzione delle esperienze artistiche vissute a Roma soprattutto da Carl ed Eugenio. Carl, nella sua autobiografia, un testo preziosissimo per ricostruire le vicende sia biografiche sia artistiche di tutta la famiglia, racconta in modo dettagliato la sua esperienza nella capitale durante il suo alunnato. Dalla lettura di questo testo veniamo a conoscenza della fitta rete di relazioni intercorse tra Carl e gli artisti tedeschi attivi a Roma negli anni Quaranta dell’Ottocento appartenenti alla corrente nazarena capeggiata da Overbeck. Grazie a loro Carl inizierà un difficile percorso di rinnovamento artistico e spirituale nel tentativo di conciliare la tradizione veneta del colore con la spiritualità propria
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