Documento Già Studiato Da Andrea Greco: “Il Monumento Come Sta Nel Daguerrotipo N

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Documento Già Studiato Da Andrea Greco: “Il Monumento Come Sta Nel Daguerrotipo N 1 2 3 Sede Amministrativa: Università degli Studi di Padova Dipartimento di Storia delle Arti visive e della Musica DOTTORATO DI RICERCA IN STORIA E CRITICA DEI BENI ARTISTICI, MUSICALI E DELLO SPETTACOLO CICLO XXIII Pittura e fotografia degli esordi: storia di una relazione complicata. Il caso esemplare di Domenico Bresolin. Coordinatore : Ch.ma Prof. Vittoria Romani Supervisori : Ch.ma Prof. Giuseppina Dal Canton Dottorando : (Carlo Dal Pino) 4 5 Sommario INTRODUZIONE 7 1. PITTURA E FOTOGRAFIA 11 1.1 FRANCIA 13 1.2 ITALIA 37 1.3 GIACOMO CANEVA: FOTOGRAFIA ITALIANA A ROMA 53 1.4 FIRENZE, GLI ALINARI E I MACCHIAIOLI 66 2. VENEZIA TRA ACCADEMIA E REALISMO 87 2.1 DECLINO DELL’ARTE VENEZIANA: CAMPOFORMIDO O ACCADEMIA? 89 2.2 UNA NUOVA COMMITTENZA 108 2.3 COMPARSA E AFFERMAZIONE DELLA FOTOGRAFIA A VENEZIA 127 3. UN PERCORSO ESEMPLARE: DOMENICO BRESOLIN 147 3.1 LA FORMAZIONE 149 3.2 IL VIAGGIO 160 3.3 IL RITORNO A VENEZIA: TRA PITTURA E FOTOGRAFIA 170 3.4 L’INSEGNAMENTO IN ACCADEMIA 201 ANTOLOGIA 217 BIBLIOGRAFIA 298 APPARATO FOTOGRAFICO 322 6 7 Introduzione Mi sono imbattuto nella figura di Domenico Bresolin leggendo un articolo di Italo Zannier uscito nel 1989 su un numero di Fotologia, nel quale in realtà stavo cercando tutt’altro. Ma ricordo di aver pensato fin dalle prime righe che l’argomento meritasse maggior attenzione, soprattutto dal punto di vista della storia della pittura, anche perché le mie competenze sulla fotografia degli esordi all’epoca erano pressoché nulle. In quell’intervento intitolato Domenico Bresolin, un maestro del XIX secolo, comparivano una serie di nomi collegati a questo artista, per me allora sconosciuto, che mi stupirono profondamente: John Ruskin, Leopoldo Alinari, Giacomo Caneva, Pietro Selvatico, Guglielmo Ciardi, Federico Zandomeneghi e così via. Mi parve subito evidente che un pezzo importante della storia mi sfuggiva completamente, e solo in seguito ho scoperto che era ignoto quasi a tutti, visto il dimenticatoio in cui l’artista nato a Padova era caduto. L’argomento era dei più intriganti: ossia quanto, quando e come la nascita della fotografia avesse influenzato non solo il lato tecnico della pittura, ma la stessa ragion d’essere di questa, ossia la rappresentazione del visibile. Da un rapido controllo delle fonti bibliografiche ci si può rendere conto di quanto questo tema sia stato dibattuto e analizzato in Francia e nei paesi anglofoni fin dalla metà del XIX secolo e di quanto invece sia stato ignorato in Italia: questa differenza è dipesa per buona parte dal fatto che, mentre intorno a Parigi si dilettavano con la camera oscura artisti del calibro, e della celebrità, di 8 Gustave Courbet, Camille Corot o Edgar Degas e lungo il Tamigi giocava col nuovo mezzo persino Dante Gabriel Rosetti, in Italia gli anni intorno alla metà dell’Ottocento sono stati per lungo tempo un periodo poco approfondito, schiacciato tra la grandezza di un passato già rimpianto e la delusione per un futuro in cui a farla da padrone sarà la Francia. Per questo motivo ho deciso di iniziare la mia ricerca proprio da Parigi, dove tutto era nato e dove la complessa dinamica del rapporto tra le due arti aveva dato i primi segni di vita: la scelta è stata inevitabile, anche vista la scarsità di studi italiani sull’argomento e la difficoltà di reperire entro i nostri confini informazioni sull’argomento, a cominciare dalle fonti storiche. Appurato ciò ho deciso di inserire a margine del testo una breve antologia contenente alcuni interventi dell’epoca, sia francesi che italiani, che mi sono parsi di particolare interesse, tra cui alcuni inediti assoluti e altri mai pubblicati nel nostro paese. Dopo aver effettuato una rapida sintesi di come pittura e fotografia avessero iniziato a scontrarsi e confrontarsi oltralpe, ho preso in considerazione il versante italiano, dove in realtà la questione non fu meno complessa e interessante: i casi di Bernardo Celentano, Lorenzo Bartolini, Luigi Mussini e quelli, più noti, della Roma di Caneva e della Firenze degli Alinari e dei Macchiaioli, mostrano una varietà di rapporti, di interscambi, di influenze reciproche non seconda a quella sviluppatasi nel paese dove Daguerre aveva annunciato la sua scoperta. Il caso specifico di Venezia, infine, risulta estremamente rilevante, e il ruolo rivestito da Domenico Bresolin un unicum in certo senso eccezionale: se infatti era stata prassi in tutta Europa che numerosi pittori, magari meno baciati dal successo, si volgessero speranzosi alla fotografia, il fatto che uno di questi tornasse sui suoi passi e diventasse addirittura insegnante di paesaggio nella più 9 prestigiosa istituzione artistica dell’epoca, l’Accademia, è un caso assolutamente senza precedenti. Studiando la lacunosa biografia del padovano sono emersi inoltre alcuni aspetti di grandissimo interesse: il nostro infatti, vero e proprio precursore della pittura realista e autore di opere di sconcertante modernità a fianco di realizzazioni decisamente più tradizionali, fu autore di una riforma della didattica sorprendentemente all’avanguardia. Si pensi solo che nel 1863, quando a Parigi i giovani Monet e Bazille passavano le giornate a litigare col loro insegnante Charles Gabriel Gleyre, che cercava di convincerli dell’assoluta predominanza dello “stile” sulla “natura”, Bresolin scriveva un programma in cui rendeva obbligatorio per gli studenti esercitarsi negli studi en plein air e caldeggiava la sovvenzione dell’Accademia perché i suoi allievi potessero passare ben sei settimane all’anno a dipingere in campagna. Tra i giovani veneziani che si formarono presso di lui possiamo ricordare Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto e Luigi Nono, ossia i cantori di una modernità per la cui affermazione furono fondamentali, anche se presto scordate, le lotte e le passioni della generazione precedente. 10 11 1. Pittura e fotografia 12 13 1.1 Francia Il 7 marzo del 1839 Samuel Morse, ideatore dell’omonimo codice e co- fondatore della National Academy of Design di New York, nonché professore di disegno presso l’Università della stessa città statunitense, incontrava a Parigi Joseph-Nicéphore Daguerre1, dando così inizio alla diffusione su scala planetaria dell’invenzione che avrebbe di lì a poco sconvolto il mondo delle arti figurative e della comunicazione. Esattamente vent’anni dopo, nella provincia francese, e per l’esattezza in quella Barbizon tanto celebre nell’ambiente artistico parigino, un matrimonio2 suggellava idealmente l’unione, non priva di contrasti, tra pittura e fotografia, oltre ovviamente a quella tra un uomo e una donna: Eugène Cuvelier e Louise Ganne. Lei era la figlia del proprietario della locanda, ora museo, dove per decenni avevano soggiornato generazioni intere di pittori provenienti dalla capitale e da tutta Europa. Lui era un giovane di ventidue anni, con alle spalle una solida formazione artistica impartitagli da Costant Dutilleux, intimo amico di Jean-Baptiste Camille Corot e di Eugène Delacroix, di cui era anche un fervente ammiratore. Al matrimonio celebrato il 7 marzo del 1859 erano presenti moltissimi artisti, a cominciare proprio da Corot, testimone di nozze del giovane Cuvelier, e da Théodore Rousseau e Jean-François Millet, suoi garçons d’honneur. Ovviamente in questa vicenda potrebbe avere avuto un ruolo anche il legame che i tre artisti avevano con la famiglia Ganne in virtù di una frequentazione più che decennale della loro locanda, ma probabilmente alla scelta dei pittori barbizonniers come coprotagonisti della cerimonia aveva 1 I. Zannier, Storia e tecnica della fotografia, Laterza, Roma, 1982, pp. 32-33. 2 D. Challe, Eugène Cuvelier, photographe en la forêt de Fontainebleau, in D. Challe, B. Marbot, Les photographes de Barbizon. La forêt de Fontainebleau, Hoëbeke, Paris, 1991, p. 20. 14 concorso anche il fecondo rapporto creativo che li univa ai Cuvelier, padre e figlio. Infatti, se Eugène era un pittore in erba e stava per diventare uno dei fotografi più attivi nella celebre foresta di Fontainebleau, suo padre, Adalbert Auguste Cuvelier3 (che di professione era agente di cambio, ma che a sua a volta era stato allievo, da ragazzo, di Théophile Demory) era intimo di Eugène Delacroix4, di Dutilleux e dello stesso Corot e soprattutto era stato tra gli inventori5 della tecnica del cliché-verre, vero e proprio ibrido fotografico- pittorico (antologia, 1). Le matrici di vetro erano delle lastre che venivano ricoperte di un materiale “oscurante”, quale ad esempio l’inchiostro tipografico, su cui il pittore effettuava il proprio disegno utilizzando una punta metallica: i segni così creati si “trasferivano” quindi su una carta, precedentemente preparata con sostanze fotosensibili, grazie all’effetto della luce che passava solo là dove l’inchiostro era stato rimosso. Camille Corot realizzò sessantasei lastre6, di cui alcune tirature sono state esposte nel 2008 a New York7 dopo un lungo oblio, ma 3 Ivi, p. 19. 4 Oltre ai rapporti di Cuvelier padre con gli artisti citati, si segnala la corrispondenza tra Delacroix e Dutilleux, peraltro su un argomento focale per il tema in analisi: “Come mi dispiace che una così meravigliosa invenzione sia arrivata così tardi, voglio dire per quel che riguarda me. La possibilità di studiare tali risultati avrebbe avuto su di me un'influenza che posso solo immaginare basandomi sull'utilità che essi hanno ancora per me, nonostante il poco tempo che ho avuto per studiarli seriamente. Essi sono tangibili manifestazioni del libero disegno della natura, di cui abbiamo finora avuto solo idee molto imperfette”. (T.d.a.) Lettera del 7 marzo 1854 da parte di Delacroix a Dutilleux citata in V. D. Coke, The painter and the photograph from Delacroix to Warhol, Univeristy of New Mexico Press, Albuquerque, 1972, p. 9. Per una panoramica più completa dei rapporti intercorsi tra i barbizonnières e gli artisti di Arras, tra cui appunto Cuvelier e Dutilleux si veda D. Horbez, Corot et les peintres de l’École d’Arras, La Renaissance du livre, Tournai, 2004.
Recommended publications
  • The Impact of Medardo Rosso's Internationalism on His Legacy
    Sharon Hecker Born on a train: the impact of Medardo Rosso’s internationalism on his legacy In 1977 and 2014, the Italian Ministry of Culture (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio) declared numerous sculptures by Medardo Rosso (1858–1928) to be of national cultural interest and therefore not exportable.1 This decree is based on the premise of Rosso’s ties to Italy, his country of birth and death, as well as on the Ministry’s belief in his relevance for Italian art, culture and history. However, Rosso’s national identity has never been secure. Today’s claims for his ‘belonging’ to Italy are complicated by his international career choices, including his emigration to Paris and naturalization as a French citizen, his declared identity as an internationalist, and his art, which defies (national) categorization.2 Italy’s legal and political notifica (literally meaning ‘notification’ or national ‘designation’), as it is termed, of Rosso’s works represents a revisionist effort to settle and claim his loyalties. Such attempts rewrite the narrative of art history, and by framing Rosso according to exclusively Italian criteria, limit the kinds of questions asked about his work. They also shed light on Italy’s complex mediations between laying claim to an emerging modernism and to a national art. This essay assesses the long-term effects of Rosso’s transnational travel upon his national reputation and legacy. I contend that Rosso, by his own design, presented himself as an outsider who did not belong to national schools and nationally defined movements of his time. This was a major factor that contributed to his modernity.
    [Show full text]
  • Impressionism: Masterworks on Paper
    Impressionism: Masterworks on Paper Find below a list of all the resources on this site related to Impressionism: Masterworks on Paper, on view October 14, 2011 January 8, 2012, at the Milwaukee Art Museum. Information for Teachers Background Information Exhibition Walkthrough Technique & Vocabulary Nudity in Art and Your Students Planning Your Visit Classroom Activities Pre-Visit Activity: Playing on Paper Pre-Visit Activity: Parlez-vous Français? Pre-Visit Activity: A Field Trip to Impressionist Europe Post-Visit Activity: Making Marks Part II (see Gallery Activities for Part I) Post-Visit Activity: Répondez S'il Vous Plaît Gallery Activities Making Marks Part I (Eye Spy) Background Information Featuring over 120 works on paper pastels, watercolors, and drawings by some of the most famous artists in the history of Western European art, Impressionism: Masterworks on Paper is an exhibition with a game-changing thesis. Older students can dive into what is fresh in art history as a result of this new scholarship, while younger students can engage with works by Monet, Degas, Van Gogh, Cézanne, and others. Notably, these works on paper are rarely seen because they are extremely delicate and sensitive to light. Works on paper are generally shown for only three months at a time, after which they must go back into storage for at least three years. You probably already know the Impressionists and Post-Impressionists represented in this exhibition but did you know that these artists created art other than painting? Many of their most experimental and groundbreaking techniques and ideas were fleshed out on paper rather than on canvas.
    [Show full text]
  • Elenco Delle Sezioni Con Le Vie Per La Revisione
    SEZIONE N. 1 SEZIONE N. 3 EDIFICIO SCUOLA SECONDARIA I° GRADO EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA STATALE STATALE DINO CAMPANA GIANNI RODARI VIA SALVADOR ALLENDE 23 VIA FILIPPO SASSETTI 1 Largo dei Mille Giardino Iqbal Masih Piazza Luciano Manara Piazza Amedeo Benini Via Agostino Bertani Piazza Don Giulio Cioppi Via Don Giovanni Minzoni Piazza Giacomo Matteotti Via Giuseppe Cesare Abba Piazza Guglielmo Marconi Via Goffredo Mameli Piazza Piave Via Maria Enriques Agnoletti Ponte 28 Febbraio 1921 Via Nino Bixio Via Dante Via Piero Calamandrei Via dei Rossi dal n. 1 al n. 21zz Via Rosolino Pilo Via dei Rossi dal n. 2 al n. 26bz Via Silvio Cicianesi Via Duca d’Aosta Via Ferruccio Mangani SEZIONE N. 4 Via Giuseppe Bessi dal n. 1 al n. 29zz EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA STATALE Via Giuseppe Bessi dal n. 2 al n. 38zz DONATELLO GABBRIELLI Via Mensa Arcivescovile VIA DELLE CORBINAIE 12/1 Via Raffaello Paoli Via Roma dal n. 1 al n. 149zz Largo Antonio Banfi Via Roma dal n. 2 al n. 68zz Piazza Caduti del Lavoro Via Santa Maria a Greve Via Antonio Makarenko Via delle Corbinaie tutta la numerazione dispari SEZIONE N. 2 Via delle Selve EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA STATALE Via di Giogoli dal n. 1 al n. 9zz DINO CAMPANA Via di Scandicci Alto VIA SALVADOR ALLENDE 23 Via Giordano Bruno Via Girolamo Savonarola Largo Fratelli Rosselli Via IV Agosto Largo Volontari del Sangue Via Sant’Antonio Piazza Antonio Gramsci Via XXV Aprile Via 78° RGT Lupi di Toscana Via Bruno Buozzi SEZIONE N. 5 Via dei Rossi dal n.
    [Show full text]
  • Firenze-Prato-Pistoia
    piano paesaggistico scheda d’ambito logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito ambito 06 firenze-prato-pistoia Comuni di: Abetone (PT), Cutigliano (PT), Sambuca Pistoiese (PT), San Marcello Pistoiese (PT), Vernio (PO), Pistoia (PT), Cantagallo (PO), Piteglio (PT), Montale ( PT), Marliana(PT), Vaiano(PO), Montemurlo (PO), Calenzano (FI), Prato (PO), Serravalle Pistoiese (PT), Agliana (PT), Quarrata (PT), Sesto Fiorentino (FI), Fiesole (FI), Campi Bisenzio (FI), Carmignano (PO), Firenze (FI), Poggio a Caiano (PO), Signa (FI), Bagno a Ripoli (FI), Scandicci (FI), Lastra a Signa (FI), Impruneta (FI) profilo dell’ambito 1. descrizione interpretativa 2. invarianti strutturali 3. interpretazione di sintesi 4. disciplina d’uso 5. piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito firenze-prato-pistoia Pistoia Prato Firenze Profilo dell’ambito 1 p. 3 firenze-prato-pistoia Profilo dell’ambito p. 4 piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA livello d’ambito firenze-prato-pistoia La porzione montana (sistema appenninico pistoiese e pratese) dell’ambito Firenze-Prato-Pistoia chiude visivamente l’orizzonte della piana fiorentino-pistoiese sul lato settentrionale e su parte di quello orientale. Un paesaggio, quello montano, segnato da un’estesa e densa copertura forestale, sporadicamente interrotta da isole di coltivi e pascoli e attraversata da importanti ecosistemi fluviali e torrentizi (alto corso del fiume Bisenzio, fiume Reno, torrente Pescia). Tra le componenti di maggior peso del sistema rurale ed inse- diativo montano emerge il ruolo di diversificazione paesaggistica ed ecologica svolto dai prati-pascolo, dai mosaici colturali di assetto tradizionale e da alcuni tessuti a campi chiu- si, il valore storico-testimoniale degli intorni coltivati dei piccoli borghi montani e dei prati-pascolo, oltre al sistema di edifici preindustriali della montagna pistoiese.
    [Show full text]
  • Daxer & M Arschall 20 16
    XXIII Daxer & Marschall 2016 Recent Acquisitions, Catalogue XXIII, 2016 Barer Strasse 44 | 80799 Munich | Germany Tel. +49 89 28 06 40 | Fax +49 89 28 17 57 | Mob. +49 172 890 86 40 [email protected] | www.daxermarschall.com 2 Paintings, Oil Sketches and Sculptures, 1630-1928 My special thanks go to Simone Brenner and Diek Groenewald for their research and their work on the text. I am also grateful to them for so expertly supervising the production of the catalogue. We are much indebted to all those whose scholarship and expertise have helped in the preparation of this catalogue. In particular, our thanks go to: Martina Baumgärtel, John Bergen, Brigitte Brandstetter, Regine Buxtorf, Thomas le Claire, Sue Cubitt, Francesca Dini, Marina Ducrey, Isabel Feder, Sabine Grabner Sibylle Gross, Mechthild Haas, Frode Haverkamp, Kilian Heck, Ursula Härting, Jean-François Heim, Gerhard Kehlenbeck, Michael Koch, Rudolf Koella. Miriam Krohne, Bjørn Li, Philip Mansmann, Marianne von Manstein, Dan Malan, Verena Marschall, Giuliano Matteucci, Hans Mühle, Werner Murrer, Anette Niethammer, Astrid Nielsen, Claudia Nordhoff. Otto Naumann, Susanne Neubauer, Marcel Perse, Max Pinnau, Mara Pricoco, Katrin Rieder, Herbert Rott, Hermann A. Schlögl, Arnika Schmidt, Annegret Schmidt-Philipps, Ines Schwarzer, Atelier Streck, Caspar Svenningsen, Jörg Trempler, Gert-Dieter Ulferts, Gregor J. M. Weber, Gregor Wedekind, Eric Zafran, Wolf Zech, Christiane Zeiller. Our latest catalogue Paintings, Oil Sketches and Unser diesjähriger Katalog Paintings, Oil Sketches and Sculptures erreicht Sculptures appears in good time for TEFAF, The sie pünktlich zur TEFAF, The European Fine Art Fair in Maastricht. European Fine Art Fair in Maastricht. Viele Werke kommen direkt aus privaten Sammlungen und waren seit Jahren, Many of the works being sold come directly from manchmal Jahrzehnten nicht mehr auf dem Markt.
    [Show full text]
  • Iconografia Della Toscana: Viaggio Per Immagini
    piano paesaggistico logo REGIONE TOSCANA iconografia della toscana: viaggio per immagini 3 2 Introduzione di Ambrogio Lorenzetti all’interno del Palazzo Pubblico di sedimentazione di un’idea, magari nuova, di bellezza. Se Siena (Gli effetti del Buon Governo/Gli effetti del Cattivo non ci fosse stato, infatti, l’investimento dei macchiaioli a Governo, 1338-40, Siena, Palazzo Pubblico). In esso, trova lavorare per una vita intera sulla costa e sulla maremma, L’invenzione del paesaggio toscano - quello che espressione figurata la politica agraria comunale, tutta dovuto a particolari e anche complesse congiunture di occhieggia in ogni forma di pubblicità, dalle cartoline tesa all’autosufficienza e incentrata sullo stretto rapporto poetica, sensibilità, urgenze private e sovranazionali, digitalmente modificate alle home page dei siti turistici tra città murata e contado: i colli prossimi all’abitato sono Castiglioncello non sarebbe quel luogo mitico che ancora ai set cinematografici anche nostrani - è un fenomeno ben ricoperti da vigneti, nel fondovalle si coltivano i cereali oggi gli si riconosce di essere. O ancora, se lo sguardo sul studiato: si fonda sull’astrazione dei paesaggi regionali (semina, trebbiatura e battitura con correggiati, trasporto paesaggio non si fosse sganciato dai parametri materiali dalla complessità reale e sulla loro riduzione al modello del raccolto tramite teoria di muli), mentre verso i monti per assumere neoromantiche ed esistenziali valenze, le unico del paesaggio (eccezionale) dei dintorni di Firenze. restano indomiti boschi, dirupi e sterpaglie. Il paesaggio spoglie Crete “senza dolcezza d’alberi” (Mario Luzi) non Lentamente diventando fuori moda, il paesaggio dei promosso è sintetica resa di più lavori stagionali (l’aratura sarebbero oggi quel luogo superbo immancabile persino nei dintorni di Firenze da una decina d’anni lascia la palma e la semina sono illustrati contemporaneamente alla calendari da chiosco.
    [Show full text]
  • Research Article Oltsen Gripshi Introduction This Set of Values And
    July 2017 e-ISSN: 1857-8187 p-ISSN: 1857-8179 Research Article Visual Art The Physiognomy of Nature in the Macchiaioli Keywords: history, analysis, aesthetics, Landscapes of Qamil Grezda anthropology, art, comparisons. Teachers of Art History, The Theory of Esthetic and Colours, Holder of the Art Oltsen Gripshi Department at the “Woodrow Wilson “American College of Tirana, Albania. Abstract ―The Drawing School remains the most important institution, the foundation of all the subsequent activities related to the Albanian painting experience ... it was in that school that the best known artists learned the art of painting, those who today represent the golden generation of the tradition of the Albanian painting and sculpture, mentioning such artists as: Sadik Kaceli, Foto Stamo, Nexhmedin Zajmi, Kel Kodheli, Ibrahim Kodra, Llazar Nikolla, Bukurosh Sejdini, Qamil Grezda, Abdulla Cangonji, Hasan Reçi dhe Sabri Tuçi‖, F. Hudhri.68 It is exactly in this group of artists where the painter Qamil Grezda belonged [...]. A quote on the distant shores of the time, but close to the excitement and energy that accompany the landscapes of this painter, who used to live between the feelings, colors, shapes, volumes, lights and shades of nature... that nature, which would be alienated through a process of alchemy in a relationship of close, intimate - almost a platonic love between the artist and this nature... a relationship which served as food for his sensitivity toward the greatness of nature, raving him on canvas... The relationship of this artist with nature and its dimensions are built on the universal human virtues and foundations, and he shows to be prudent, just, strong and self-control towards it.
    [Show full text]
  • 257-I Macchiaioli
    I Macchiaioli - Il sentimento del vero Scritto da Adriana De Angelis 10 Feb, 2008 at 07:06 PM “E ch'egli sia questo scopritore eminente e fortunato si riconoscerebbe ancora meglio se gli italiani che presiedono ufficialmente alle faccende dell'arte si decidessero una volta a rinunziare a quell'assurdo costume di confinare le opere pregevoli dei contemporanei fra la stomachevole zavorra che ingombra le gallerie cosiddette di arte moderna, e adottando il sistema dei loro colleghi di altre nazioni, permettessero alle creazioni ottime come quelle di questo pittore, di entrare senz'altro a far parte del nostro vero patrimonio di bellezza, accanto ai prodotti della meglio arte dei secoli passati. Posto a confronto con i più grandi della nostra razza e di questa regione, si vedrebbe allora come Giovanni Fattori non sia un loro figlio degenere, ma anzi un degno perpetuatore delle loro virtù e del loro insegnamento. A un dipresso come fanno, nella sala francese del Louvre, un Corot, un Courbet, un Millet; come faranno domani Daumier, Degas, Cézanne e Renoir”. Ardengo Soffici, Giovanni Fattori, in "Valori plastici", 1921. “I macchiaioli, e fra di essi soprattutto Fattori, mostrano con la massima chiarezza quella che è stata la vera vena poetica della pittura italiana dell'Ottocento: questo senso idillico, questa capacità di una immagine raccolta, questo saper cogliere l'impressione d'una natura assorta e tranquilla. L'altra grande corda della pittura europea, quel saper fermare la cosa nell'attimo, traguardarla in un attimo solo della sua vita, in un solo e irrepetibile incontro con la luce, battuta unica, estemporanea, di una commedia di vita gioiosa, questa corda non è stata della pittura italiana del secondo Ottocento, bisogna rassegnarcisi, ma della pittura francese contemporanea”.
    [Show full text]
  • I De Blaas. Una Dinastia Di Pittori Tra Vienna E Venezia
    Scuola Dottorale di Ateneo Graduate School Dottorato di ricerca in Storia delle Arti Ciclo XXVII Anno di discussione 2015-2016 I De Blaas. Una dinastia di pittori tra Vienna e Venezia. SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE DI AFFERENZA: L-ART/03 Tesi di Dottorato di Maria Antonella Bellin, matricola 804797 Coordinatore del Dottorato Tutore del Dottorando Prof. Giuseppe Barbieri Prof. Nico Stringa 1 INDICE Introduzione 7 Albero genealogico della famiglia De Blaas 14 1. I Pittori della famiglia De Blaas. Fortuna critica di una famiglia Europea. 15 2. I De Blaas a Venezia. Studenti, insegnanti ed espositori. Esperienze a confronto 43 2.1. L’Imperial Regia Veneta Accademia di Belle Arti durante la seconda dominazione austriaca al centro della politica asburgica di riconciliazione tra Vienna e Venezia. 43 2.2. “Il giovanetto alunno Carlo Blas” 54 2.3. Il ritorno di Carl Blaas in Accademia come docente di pittura. 62 Carl Blaas e Pietro Selvatico. 64 I mosaici della volta dell’Apocalisse della Basilica di S. Marco 73 2.4. Eugenio e Giulio in Accademia sotto l’ala protettrice del padre 81 2.5. Carl, Eugenio e Giulio espositori presso la Società Veneta Promotrice di Belle Arti 90 2.6. Eugenio tra insegnamento ed affermazione artistica 100 2 2.7. Eugenio e Giulio alla Biennale di Venezia 115 2.8. Catalogo ragionato di una selezione di opere realizzate ed esposte dai De Blaas a Venezia 127 3. I De Blaas a Roma. Studi, committenze ed esposizioni. 217 3.1. L’Alunnato di Carl e l’incontro con i Nazareni. La svolta artistica 1837-1842 217 3.2.
    [Show full text]
  • Bicentenario CS.Indd
    Sommario 01 Comunicato stampa “Canova, Hayez, Cicognara. L’ultima gloria di Venezia” 02 Comunicato stampa bicentenario Gallerie dell’Accademia 03 Scheda tecnica 04 Testi istituzionali 05 Cronologia 06 Testi introduttivi in mostra 07 Progetto ricostruzione virtuale Sala del Capitolo 08 Elenco opere 09 Immagini stampa 10 Scheda catalogo 11 Scheda Regione del Veneto 12 Scheda Michelangelo Foundation for Creativity and Craftmanship 13 Scheda Generali 14 Scheda Fondazione Ado Furlan 15 Scheda Venetian Heritage 16 Scheda Save Venice Inc. 17 Scheda The Venice Peril Found 18 Scheda Venice International Foundation e Friends of Venice Italy 19 Scheda Comité Français pour la Sauvegarde de Venise 20 Scheda Topolino mostra promossa da organizzazione con www.mostrabicentenariogallerie.it Venezia Accademia Comunicato stampa “tutto ciò che concerne Venezia è o fu degno d’ osservazione; il vederla fa l’effetto di un sogno, i suoi annali sono un romanzo” Lord Byron Dal 29 settembre 2017 al 2 aprile 2018 le Gallerie dell’Accademia di Venezia presentano la mostra CANOVA, HAYEZ, CICOGNARA. L’ULTIMA GLORIA DI VENEZIA a cura di Fernando Mazzocca, Paola Marini e Roberto De Feo: nell’anno delle celebrazioni del bicentenario dell’apertura di un museo di qualità internazionale, che divenne il primo risarcimento rispetto alle perdite di tanti capolavori in grande parte sottratti alle chiese e alle Scuole soppresse, l’esposizione costituisce l’occasione per onorare un momento speciale della storia artistica della Serenissima, rievocando quella stagione di rilancio
    [Show full text]
  • San Giorgio Lettera NEW 18 UK
    Lettera da San Giorgio Lettera da San Year X, n° 18. Six-monthly publication. March – August 2008 Spedizione in A.P. Art. 2 Comma 20/C Legge 662/96 DC VE. Tassa pagata / Taxe perçue Contents I Programmes (March – August 2008) 3 Editorial Main Future Activities 4 A series of music films “in four seasons” The Ludwig Van Picture Show. LVPS 5 Exhibition Santomaso and the abstract option 6 The Egida Sartori and Laura Alvini Early Music Seminars Johann Rosenmüller (1617-1684). Music and dissimulation in 17th-century Europe 6 Historical Studies Seminar Far from where: sensations, aspirations, directions, spaces 7 Music from Uganda Master class of xylophones, drums and dances and performance by the Ensemble “Ugandan Beat of Africa” 8 International Workshop Passions and Democracy 9 The Vittore Branca Course on Italian Civilisation Venice and Italian civilisation in the centuries of European modernisation: the 19th Century 10 A summer of music and dance from India 11 Books at San Vio 12 Collections Drawings in the Pozzi, Fissore and Donghi Collections at the Giorgio Cini Foundation 16 Projects and Research The New Exhibition Centre at the Giorgio Cini Foundation 19 Presences on San Giorgio Scepticism, mysticism and memories: the universe of Guido Piovene 21 Publications III – IV Contacts Editorial Thirty years after the death of Vittorio Cini, 2007 may be seen as the year of the symbolic completion of the work, which he began over half a century ago, to redevelop the monumental buildings on the island of San Giorgio Maggiore, now also crowned by the extraordinary “return” of the Wedding at Cana to the Palladian refectory.
    [Show full text]
  • Information to Users
    INFORMATION TO USERS This manuscript has been reproduced from the microfilm master. UMI films the text directly from the original or copy submitted. Thus, some thesis and dissertation copies are in typewriter face, while others may be from any type of computer printer. The quality of this reproduction is dependent upon the quality of the copy submitted. Broken or indistinct print, colored or poor quality illustrations and photographs, print bleedthrough, substandard margins, and improper alignment can adversely affect reproduction. In the unlikely event that the author did not se^d UMI a complete manuscript and there are missing pages, these will be noted. Also, if unauthorized copyright material had to be removed, a note wiU indicate the deletion. Oversize materials (e.g., maps, drawings, charts) are reproduced by sectioning the original, beginning at the upper left-hand comer and continuing from left to right in equal sections with small overlaps. Each original is also photographed in one exposure and is included in reduced form at the back of the book. Photographs included in the original manuscript have been reproduced xerographically in this copy. Higher quality 6" x 9" black and white photographic prints are available for any photographs or illustrations appearing in this co^r for an additional charge. Contact UMI directly to order. UMI University Microfilms International A Bell & Howell Information Com pany 300 North Zeeb Road. Ann Arbor. Ml 48106-1346 USA 313/761-4700 800/521-0600 Order Nimiber 9505207 E v a Gouzalès (1849— 1.883): A n examination of the artist’s style and subject matter.
    [Show full text]