Eugenio Scomparini

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Eugenio Scomparini Massimo De Grassi Eugenio Scomparini INIZIATIVE CULTURALI spa Fondazione CRTrieste Utilizzo colori Pantone asterisco rosso: Pantone 187 ic: Pantone 443 Fondazione CRTrieste: Pantone 443 Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste Curatore Giuseppe Pavanello MASSIMO DE GRASSI, Eugenio Scomparini Nono volume della collana Prima edizione: dicembre 2007 Volumi pubblicati ANGELA TIZIANA CATALDI, Guido Sambo, 1999 DANIELA MUGITTU, Bruno Croatto, 2000 GIANFRANCO SGUBBI, Adolfo Levier, 2001 NICOLETTA ZAR, Giorgio Carmelich, 2002 CLAUDIA RAGAZZONI, Gino Parin, 2003 GIANFRANCO SGUBBI, Glauco Cambon, 2004 FRANCA MARRI, Vito Timmel, 2005 MATTEO GARDONIO, Giuseppe Barison, 2006 P ROGETTO GRAFICO Portare a termine quest’opera non sarebbe Studio Mark, Trieste stato possibile senza la cortese disponibilità dei proprietari delle opere - molti dei quali F OTOGRAFIE hanno preferito mantenere l’anonimato - Paolo Bonassi e dei responsabili delle istituzioni triestine: S TA M PA Curia Vescovile, Civici Musei di Storia ed Arte, Arti Grafiche Friulane/IMOCO, Feletto Umberto (UD) Civico Museo Revoltella, Biblioteca Civica, per conto di LINT Editoriale, Trieste Archivio Storico del Comune, Dipartimento di Storia e Storia dell’Arte dell’Università degli Studi. Ed inoltre: Musei Provinciali di Gorizia, INAIL sede di Trieste, Assicurazioni Generali, RAS. A tutti, la nostra viva gratitudine. Stampato in Italia / Printed in Italy Il nostro grazie, infine, a quanti hanno È vietata la riproduzione anche parziale dato una mano nelle ricerche: © 2007, Fondazione CRTrieste Marisa Bianco Fiorin, Consuelo Cercenà, Isbn 978-88-901667-8-5 Nicoletta Comar, Franco Firmiani, Matteo Gardonio, Maria Beatrice Giorio, Diego Gomiero, Beatrice Malusà, Furio Princivalli, Laura Safred, In copertina: Melita Sciucca, Serena Skerl Del Conte, E. SCOMPARINI, L’Industria, particolare [cat. 87], 1897 Pamela Volpi, Maria Walcher. Massimo De Grassi Eugenio Scomparini INIZIATIVE CULTURALI spa Fondazione CRTrieste Utilizzo colori Pantone asterisco rosso: Pantone 187 ic: Pantone 443 Fondazione CRTrieste: Pantone 443 Premessa Con questo contributo monografico dedicato a Eugenio Scomparini, artista tra i più noti ed amati del panorama cittadino, la Collana d’Arte della Fondazione CRTrieste giunge al nono volume. Scomparini inizia le sua formazione, come molti pittori triestini, all’Accademia di Belle Arti di Venezia, prosegue in ambiente romano per fare poi ritorno a Trieste alla fine degli anni Settanta dell’Ottocento. Non è difficile riconoscere oggi la mano dell’artista in numerose collezioni, pubbliche e private, cittadine. Mi piace, a questo proposito, segnalare Il Commercio e L’Industria, due opere provenienti dal celebre complesso decorativo del Caffè della Stazione - che comprende anche dipinti di Barison, Lonza e Grimani - nelle quali viene esaltata la tradizione imprenditoriale cittadina. Queste grandi tele fanno ora parte della Collezione d’arte della Fondazione, che di recente ha acquisito le opere di maggiore significato storico e artistico già proprietà della Cassa di Risparmio di Trieste. Tra queste ho il piacere di ricordare la grande allegoria dell’Edilizia, uno degli ultimi lavori di Scomparini, acquisita a seguito di un concorso bandito nel 1912 per la decorazione degli atri della sede della Banca. Massimo Paniccia Presidente della Fondazione CRTrieste 55 Uno specchio per la borghesia triestina Con l’usuale cadenza, viene presentato quest’anno il secondo numero della nuova serie della Collana d’arte della Fondazione CRTrieste. È la volta della monografia su Eugenio Scomparini, nella quale, come nel volume dello scorso anno dedicato a Giuseppe Barison, non si è mancato d’includere il catalogo completo dell’opera dell’artista, al fine di fornire uno strumento, oggi indispensabile, di conoscenza e di lavoro. La ricerca è stata coronata da importanti acquisizioni documen- tarie e critiche, sicché si può gettare ora uno sguardo analitico sull’attività di uno dei nostri più celebrati pittori, che impersona, per tanta parte, le vicende artistiche nella Trieste dei decenni fra Otto e Novecento, la sua committenza d’alto bordo, fatta di grandi borghesi e di grandi istituzioni. Ne scaturiscono tematiche come il ritratto o il nudo femminile da una parte, quindi i soggetti della modernità: la Navigazione e l’Edilizia, il Commercio, l’Industria, il Lavoro, ecc., idonei a esprimere la retorica della nuova imprenditoria: una sorta di attuale Iconologia in cui figuravano pure scoperte recenti come, emblematicamente, l’Invenzione della luce elettrica. Modernità si è detto. E modernità, per Scomparini, era soprat- tutto quel colpeggiare vibrante, sontuoso – unire Tiziano a Tiepolo sembra, in filigrana, l’assunto sotteso –, che ne distingue la stesura pittorica, com’erano sontuosi gli interni in cui vivevano i nostri personaggi, quelli che s’incontravano nei palchi alle prime del teatro d’opera, quelli che, nelle capitali europee, facevano la fila per accedere agli studi di Mariano Fortuny o di Jean-Louis-Ernest Meissonier. Il pittore passa quindi dalle prime esperienze (La confidenza, 1869), alla Pompeo Marino Molmenti, il maestro allora più accreditato nell’Accademia veneziana, al gusto ‘Fortuny’, un nome ricorrente nel nostro volume, e il gruppo in un interno della Famiglia Fabricci (1880) ne è l’espressione più significativa, assieme alla celebre figura di Margherita Gauthier (1890): un’icona di quell’epoca. 7 Ma, noi lo sappiamo, quella ‘modernità’ era intrisa di astuzie e di compromessi, di adescamenti cromatici e di strizzate d’occhi; era fatta per compiacere e compiacere non è mai ricerca o sincerità d’espressione. Il successo che sempre arrise all’artista gli ha di certo nuociuto, rinserrandolo in un’autocoscienza narcisistica (“sono una celebrità”) e impedendogli così di accorgersi che, oltre la soglia del suo atelier, il mondo stava cambiando in fretta. Giuseppe Pavanello La nostra gratitudine alla Fondazione CRTrieste, agli studiosi, ai collezionisti, a quanti ci hanno aiutato a conseguire, anche quest’anno, un esito così alto. Un ringraziamento particolare al fotografo Paolo Bonassi, grazie alla cui bravura il volume, di concerto con lo Studio Mark e l’editore, può presentarsi con tale qualità di risultati. 8 Eugenio Scomparini Sommario Premessa Massimo Paniccia 5 Uno specchio per la borghesia triestina Giuseppe Pavanello 7 EUGENIO SCOMPARINI “Un’illustrazione patria”: il percorso artistico di Eugenio Scomparini 13 La grande decorazione 27 Lo specchio del tempo: ritratti e autoritratti 43 La pittura di genere e la grafica 53 “Una specie di movimento moderno”: appunti sulla fortuna critica di Eugenio Scomparini 67 Tavole 75 Catalogo delle opere Dipinti 181 Disegni e opere grafiche 211 Opere perdute o non rintracciate 221 Appendice critica e documentaria 227 Esposizioni 241 Opere registrate nei cataloghi d’asta 245 Bibliografia 249 12 13 “Un’illustrazione patria”: il percorso artistico di Eugenio Scomparini “Lo Scomparini era un bell’uomo, alto, forte e slanciato. Eugenio Scomparini nel suo studio in un ritratto fotografico dei primi anni del Novecento Si compiaceva di essere il beniamino viziato da tutti: Fino alla costituzione del circolo aveva menato la gran vita con gli eleganti della città. Era di buonissimo carattere e genialissimo. Aveva avuto ottima scuola e disegnava bene. Dal suo temperamento artistico si sentiva portato alla grande decorazione di tipo tiepolesco e ne fece di bellissime: Sentiva una forma d’arte dalla quale non si staccò fin che visse, rimanendo fedele alle sue convinzioni artistiche”1. Così, a oltre vent’anni dalla morte, Carlo Wostry ricordava l’amico e sodale Eugenio Scomparini, inquadrando anche una delle principali peculiarità del suo lavoro, quella vocazione decorativa che ne decreterà l’indiscussa fama cittadina. Eugenio Scomparini era nato a Trieste il primo settembre del 1845, ultimo di quattro fratelli, da Alberto di Chioggia e dalla veneziana Maria Scomparini, da tempo stabilitisi in città2. Della sua giovinezza e della sua primissima formazione si conosce pochissimo, le scarne biografie parlano di una frequentazione della scuola “del buon Moscotto”3, il che rimanda alla Scuola Triestina di disegno di cui l’intagliatore Giovanni Moscotto era direttore4, e che prima della nascita della Scuola industriale era l’unico luogo in città deputato alla formazione dei giovani 1C. WOSTRY, Storia del Circolo Artistico di Trieste, Udine, Edizioni de “La Panarie”, 1934, p. 161. 2Nel certificato di famiglia fornito dall’Ufficio Anagrafe del Comune di Trieste, purtroppo lacunoso, si viene a sapere che la madre (nata a Venezia nel 1802 e morta a Trieste il 28 maggio 1876) risulta vedova da prima del 1857. La sorella maggiore, Adelaide, nasce nel 1832 e il 28 settembre 1864 sposa Pietro Contin, il secondogenito Francesco nasce nel ‘33 e si sposa il 22 settembre 1888, del terzo figlio, Paolo si conosce solo l’anno di nascita, il 1840, e la sua partecipazione alla spedizione garibaldina dei Mille. Non risulta che vi siano altri figli, ma Carlotta e Adelaide, segnalate da Laura Safred (Le opere, in Eugenio Scomparini pittura ed altro da Sedan a Sarajevo, catalogo della mostra di Trieste, Civico Museo Revoltella 26 ottobre 1984- 31 gennaio 1985, Trieste, Comune di Trieste, 1984, p. 129) potrebberero essere morte prima della registrazione anagrafica. 3Eugenio Scomparini è morto, “Il Piccolo”, 18 marzo 1913. 4Su questa scuola e sulla figura di Moscotto: A. CAROLI, Kaiserlich Königliche Staats- gewerbe schule Triest. Arte e tecnica a Trieste 1850-1916, Monfalcone,
Recommended publications
  • DIPINTI ANTICHI Collezi
    PERITO PIERDARIO SANTORO 1 2 1- 2- Bottega di ZUCCARELLI FRANCESCO (1702-1788). Scuola Toscana XVIII secolo. Pendant di “Paesaggi con pastori e armenti in riva a un fiume“. Dipinto ad olio su tela. Misure tela cm. h. 48x60, con cornice 57x70. Nelle due tele sono presenti le caratteristiche paesaggistiche del Zuccarelli, riscontrabili in ambo i paesaggi: il fiume, le alte betulle al vento, e un villaggio in lontananza. I personaggi e gli animali sono vicini al fiume, il tutto in una rappresentazione di piacevole accostamento con la natura. Nel paesaggio la rappresentazione delle betulle dalle fronde alte e mosse dal vento, è una peculiare caratteristica di questo artista toscano. Valore minimo commerciale € 3.000,00 cadauno Valore massimo commerciale € 3.500,00 “ ANALISI TECNICA DEL DIPINTO Via N. Sauro 14, 40121 Bologna. Tel 051260619, cell. 3356635498. E-mail: [email protected] Peritoarte.info PERITO PIERDARIO SANTORO La tela si presenta ben tesa e fissata al telaio ligneo, come pure le biette inserite ai quattro angoli. I due dipinti sono stati puliti, re intelati con la sostituzione del telaio. Cornice antica non coeva. All’esame della luce di Wood, florescenza UV (indagine tesa a rilevare ritocchi pittorici successivi sulla superficie dei dipinti) il dipinto n. 2 presenta alcuni ritocchi sulla mucca. A retro sulla tela, del rintelo porta la scritta ; 47 Zuccarello paesaggio e Zuccarello. BIOGRAFIA Francesco Zuccarelli nacque a Pitigliano, in provincia di Grosseto, nel 1702. Studiò a Firenze nella bottega di Paolo Anesi ed in seguito si trasferì a Roma. Fu inizialmente un pittore di soggetti storici ispirato dalla conoscenza della pittura di Claude Lorrain, pittore francese del Seicento vissuto a Roma che fu maestro di questo genere insieme al connazionale, ma più scenografico, Nicolas Poussin.
    [Show full text]
  • C O N N E C T I V I
    Generali Group Magazine since 1893 Number 6 – Series 13 – March 2017 CONNECTIVITY connectivity CONNECTIVITY Everything is shrouded in a cloud of data and we can be anywhere, anytime. The Internet has upended our lifestyle and our interactions with others, connecting us in real time with remote contexts and faraway cultures. We have torn down physical barriers and obtained access to products and services everywhere, and we have built virtual communities with people we have never met. As individuals, employees and consumers, we have gained access to extraordinary opportunities. All this is possible thanks to the ease and immediacy that enable us to share information. Perhaps now we are just beginning to recognize the huge changes that have happened since the invention of the Internet over 25 years ago. Are we sure we can anticipate where connectivity will lead us to in the near future? —ak. OPENING REMARKS OPENING REMARKS Connectivity 99% of interesting things have“ not yet been invented” by Simone Bemporad —Sebastian Thrun Editor in Chief Connectivity has caught us up in rise of China and India, once among But in the world of complex Some Luddites consider connectivity a revolution that has reshaped the world’s poorest nations. connection systems technology and digitalisation as threats to job everything about how we live, love, is constantly evolving as this special creation. That is not really true. work, play, shop and share – how our There are many countries that are in the issue of il bollettino will show. Value creation doesn’t come from very hearts and minds encounter the course of transforming from a wholly Devoted to the various aspects of routine tasks or monotonous repetition world around us.
    [Show full text]
  • Georg Von Hùtterott, Giapponista E Figura Di Spicco Della Vita Economica E Culturale Triestina E Rovignese
    S. ZANLORENZI, G. von Hutterott, giapponista e figura di spicco, Atti, vol. XXXVII, 2007, p. 331-397 331 GEORG VON HÙTTEROTT, GIAPPONISTA E FIGURA DI SPICCO DELLA VITA ECONOMICA E CULTURALE TRIESTINA E ROVIGNESE SILVIA ZANLORENZI CDU 008+ 33:929(Hutterott)(450.361 +497.5Rovigno )"19/20" Trieste Dicembre 2007 Riassunto- Il presente saggio viene inteso come proseguimento di un precedente testo che mirava ad inscrivere la figura del Barone Georg von Hiitterott (Trieste, 1852-1910) in un fenomeno culturale europeo sviluppatosi nella seconda metà del XIX secolo, conosciuto come "Giapponismo". In questo ambito l'indagine verrà circoscritta al solo contesto locale in cui Hiitterott visse e operò, ossia la città di Trieste e l'area del litorale adriatico, e anche per questo saggio l'interesse si focalizza sulla "parte giapponese" ossia incarichi ufficiali e attività culturali che lo coinvolsero relativamente alla carica ricevuta nel1879, di Console Onorario del Giappone a Trieste per l'Austria-Ungheria. "Nell'antico Giappone (io mi dicevo) son gli stessi viali che ho lasciato là, in Europa ... Due passi, e al luogo amato parmi d'essere. E c'ero infatti. Avevo d'esser !ungi sognato". da Viaggio al Giappone, U. Saba, 1917 Al fine di spiegare i legami non solo istituzionali col Giappone di Georg Hi.itterott, nel saggio precedente erano stati forniti i parametri generali del Giapponismo europeo, e si era cercato di sottolineare come, soprattutto per tramite della carismatica figura "orientalista" del principe Massimiliano, il fenomeno continentale avesse avuto risonanza anche a Trieste. In Europa l'interesse per la lontana nazione asiatica si sviluppò in un periodo compreso tra gli anni Sessanta del XIX secolo, fino al primo decennio del XX, e nel capoluogo giuliano pressappoco i limiti cronologici furono gli stessi.
    [Show full text]
  • Scarica Saggio EGISTO LANCEROTTO
    Lancerotto pare avesse un carattere differente, di certo più dolore accarezza dolcemente la figlia”9 che come “una Biennale veneziana del 1901, tanto che sulla Guida Popo- riservato e chiuso. Il Cavaliere Antonio Rocco, infatti, “lo simpatica veneziana al vero con un bambino in grembo, lare della IV Esposizione Internazionale d’Arte si legge ricorda a Noale, nella villa Prandstraller o nella casa so- seduta in una anticamera; una modella in lutto, né più che con il dipinto Festa di sole “il Lancerotto, staccatosi litaria in Via S. Dono presso gli Scantamburlo, come un né meno”10, l’artista è ora ammirato da critici noti quali interamente dalla sua vecchia maniera, entra in una via uomo appartato, per nulla osservante delle convenienze Achille De Carlo11 o Giovanni Antonio Munaro12 e ora cri- nuova, coll’audacia e colla foga d’un giovane”17. L’artista sociali, dimesso, solo, inzaccherato di colori, tutto assorto ticato da celebri nomi come Ugo Ojetti13 e Vittorio Pica14. non fu pienamente compreso, ricevendo giudizi altalenan- nelle sue visioni, nel suo mondo”8. Al pittore, uomo arguto ma anche permaloso, sarà pro- ti e discordi18, che lo portarono addirittura a distruggere È assai probabile che, da uomo sensibile quale in realtà era, babilmente piaciuta la celebre frase di Matthew Arnold - con rabbia quel quadro, che raffigurava “una delicata e nei suoi ultimi anni avesse assunto un atteggiamento di poeta, critico letterario ed educatore britannico (Laleham vaporosa figurina di signora conducente un grosso cane, ripiegamento interiore e fosse diventato un po’ misantropo 1822-Liverpool 1888) scomparso solo nove anni prima - colpita da fasci di luce bianchissima”19: ci rimane solo a causa dell’amarezza provata per alcuni giudizi di critica che Achille De Carlo scelse per il suo frontespizio de La un frammento, il “robusto e bellissimo, che pare respiri Egisto Lancerotto, Nudo famminile, Noale, Collezione Civica.
    [Show full text]
  • Villa Pisani E Le Mostre Di Arte Contemporanea
    Corso di Laurea in Lettere Tesi di Laurea in Storia dell’Arte Contemporanea Villa Pisani e le mostre di Arte Contemporanea Relatore Ch. Prof. Nico Stringa Laureando Cristina Zara Matricola 741387 Anno Accademico 2012 / 2013 A Paride, Gianluca e Filippo; a mia madre e mio padre; a Chiara e a tutte le mie amiche. INDICE Capitolo 1 ........................................................................................................................................................................................................................... 6 Villa Pisani, la Versailles del Veneto ...................................................................................................................... 7 Capitolo 2 .......................................................................................................................................................................................................................14 Villa e Museo: due mondi a confronto ...........................................................................................................15 Capitolo 3 .......................................................................................................................................................................................................................17 Villa Pisani, il museo che cerca una nuova vita .............................................................................18 3.1 Mostre autonome ...................................................................................................................................................................19
    [Show full text]
  • Otiziario Bibliografico Periodico Della Giunta Regionale Del Veneto 40
    otiziario Bibliografico periodico della Giunta regionale del Veneto 40 a n. 40 - settembre 2002 - sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padov Notiziario Bibliografico n. 40, settembre 2002 I n d i c e periodico quadrimestrale d’informazione bibliografica a cura della Giunta regionale del Veneto Comitato promotore Giancarlo Galan (presidente della Giunta regiona- le), Ermanno Serrajotto (assessore per la Cultura e l’Identità Veneta), Angelo Tabaro (dirigente regio- nale Cultura) Comitato di redazione Claudio Bellinati (direttore dell’Archivio Vescovile Per il quarantesimo numero del “Notiziario Bibliografico” e della Biblioteca Capitolare di Padova), Massimo (Ermanno Serrajotto, Assessore regionale per la Cultura e l’identità veneta) 5 Canella (dirigente Servizio editoria, beni librari e archivistici e musei), Chiara Finesso, Bianca Lan- franchi Strina (già sovrintendente ai Beni archivistici Il Sistema bibliotecario veneto del Veneto), Anelio Pellizzon, † Silvio Tramontin, (Massimo Canella, Direzione regionale Cultura) 6 Marino Zorzi (direttore della Biblioteca Nazionale Marciana) Direttore responsabile Anelio Pellizzon RECENSIONI E SEGNALAZIONI Responsabile di redazione Chiara Finesso Opere generali Segreteria di redazione Giovanna Battiston, Susanna Falchero Gli scolii veronesi a Virgilio, a cura di C. Baschera (Luigi Zusi) 10 Collaboratori alla redazione di questo numero Navigare e descrivere. Isolari e portolani del Museo Correr di Venezia, Beatrice Andretta, Marco Bevilacqua, Marilia Ciampi a cura di C. Tonini e P. Lucchi (Marco Bevilacqua)10 Righetti, Giorgio Cracco, Antonio Fabris, Luisella Ferrarese, Giorgio Fossaluzza, Elio Franzin, Guido Galesso Nadir, Giuseppe Iori, Giorgio Nonveiller, Storia della Chiesa Lina Ossi, Giulio F. Pagallo, Cecilia Passarin, Fer- dinando Perissinotto, Mario Quaranta, Antonio Frate Francesco Sansone “de Brixia”, ministro generale ofm Conv (1414-1499).
    [Show full text]
  • I De Blaas. Una Dinastia Di Pittori Tra Vienna E Venezia
    Scuola Dottorale di Ateneo Graduate School Dottorato di ricerca in Storia delle Arti Ciclo XXVII Anno di discussione 2015-2016 I De Blaas. Una dinastia di pittori tra Vienna e Venezia. SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE DI AFFERENZA: L-ART/03 Tesi di Dottorato di Maria Antonella Bellin, matricola 804797 Coordinatore del Dottorato Tutore del Dottorando Prof. Giuseppe Barbieri Prof. Nico Stringa 1 INDICE Introduzione 7 Albero genealogico della famiglia De Blaas 14 1. I Pittori della famiglia De Blaas. Fortuna critica di una famiglia Europea. 15 2. I De Blaas a Venezia. Studenti, insegnanti ed espositori. Esperienze a confronto 43 2.1. L’Imperial Regia Veneta Accademia di Belle Arti durante la seconda dominazione austriaca al centro della politica asburgica di riconciliazione tra Vienna e Venezia. 43 2.2. “Il giovanetto alunno Carlo Blas” 54 2.3. Il ritorno di Carl Blaas in Accademia come docente di pittura. 62 Carl Blaas e Pietro Selvatico. 64 I mosaici della volta dell’Apocalisse della Basilica di S. Marco 73 2.4. Eugenio e Giulio in Accademia sotto l’ala protettrice del padre 81 2.5. Carl, Eugenio e Giulio espositori presso la Società Veneta Promotrice di Belle Arti 90 2.6. Eugenio tra insegnamento ed affermazione artistica 100 2 2.7. Eugenio e Giulio alla Biennale di Venezia 115 2.8. Catalogo ragionato di una selezione di opere realizzate ed esposte dai De Blaas a Venezia 127 3. I De Blaas a Roma. Studi, committenze ed esposizioni. 217 3.1. L’Alunnato di Carl e l’incontro con i Nazareni. La svolta artistica 1837-1842 217 3.2.
    [Show full text]
  • Figura 1. Giacomo Casa, Allegoria Dell'unità D'italia, 1866-67. Collezione Privata
    Figura 1. Giacomo Casa, Allegoria dell’Unità d’Italia, 1866-67. Collezione privata Venezia 1868: l’anno di Ca’ Foscari a cura di Nico Stringa e Stefania Portinari A partire dal 1868: nota sulla nuova pittura a Venezia Parte prima Nico Stringa (Università Ca’ Foscari Venezia, Italia) Abstract Even 19th century had its ’68, particularly in Venice, where, without sensational episodes but with as much relevance, as regards the artistic situation, as what happened a century later, a series of events, if seen even if only in their apparently casual conse- quential and then overlapping, attests to a total value objectively unusual and rich in subsequent implications, ordered in the direction of a general renewal. Two years after the plebiscite that sanctioned the entry of Venice and Veneto into the Kingdom of Italy, many signs provide the clarification of an overall picture of great momentum due in large part to the contribution of a new generation of Venetians. The establishment of the Royal Higher School of Commerce at Ca’ Foscari, a prelude to the establishment of one of the major university centres of research and higher education, contributed to the rebirth and revival of Venice and its image, in stark contrast with the myth, never extinguished, of a city ‘inevitably’ linked to its never-ending end, to its endless twilight. Keywords Venice. Pietro Selvatico Estense. Fine Art Academy of Venice. Strenna Veneziana. Ermolao Antonio Paoletti. Guglielmo Stella. Tommaso Locatelli. Emanuele Antonio Cicogna. Federico Zandomeneghi. Domenico Bresolin.
    [Show full text]
  • Dott.Ssa Mara Bortolotto Perito D'arte Perito D'arte Iscritta All'albo Dei
    Dott.ssa Mara Bortolotto Perito d’Arte 1 2 1 1- 2- Bottega di ZUCCARELLI FRANCESCO (1702-1788). Scuola Toscana XVIII secolo. Pendant di “Paesaggi con pastori e armenti in riva a un fiume“. Dipinto ad olio su tela. Misure tela cm. h. 48x60, con cornice 57x70. Nelle due tele sono presenti le caratteristiche paesaggistiche del Zuccarelli, riscontrabili in ambo i paesaggi: il fiume, le alte betulle al vento, e un villaggio in lontananza. I personaggi e gli animali sono vicini al fiume, il tutto in una rappresentazione di piacevole accostamento con la natura. Nel paesaggio la rappresentazione delle betulle dalle fronde alte e mosse dal vento, è una peculiare caratteristica di questo artista toscano. Valore minimo commerciale € 3.000,00 cadauno Valore massimo commerciale € 3.500,00 “ Perito d’Arte iscritta all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Bologna e all’elenco Periti della CCIAA di Bologna al n° 746. Via N. Sauro 14 - 40121 Bologna. Tel. 051260619 – cell. 3358495248 www.peritoarte.it [email protected] Dott.ssa Mara Bortolotto Perito d’Arte ANALISI TECNICA DEL DIPINTO La tela si presenta ben tesa e fissata al telaio ligneo, come pure le biette inserite ai quattro angoli. I due dipinti sono stati puliti, re intelati con la sostituzione del telaio. Cornice antica non coeva. All’esame della luce di Wood, florescenza UV (indagine tesa a rilevare ritocchi pittorici successivi sulla superficie dei dipinti) il dipinto n. 2 presenta alcuni ritocchi sulla mucca. A retro sulla tela, del rintelo porta la scritta ; 47 Zuccarello paesaggio e Zuccarello. BIOGRAFIA Francesco Zuccarelli nacque a Pitigliano, in provincia di Grosseto, nel 1702.
    [Show full text]
  • L'armonia Del Vero. Vita E Paesaggi Tra Terre E Acque
    L’armonia del vero. vita e paesaggi tra terre e acque LUIsA TURChI pOpOLANE E DAME , TRA CONTEMpORANEITà E NOsTALgIA DEL sETTECENTO . DALLA FINzIONE AL vERO NELLE sCENE DI gENERE n’incessante, instancabile ricerca del vero . È avendo come «ispirazione e consigliera la natura, nello sforzo costante e con - Utinuo per trovare nell’armonia delle linee e dei colori, quei misteriosi vincoli che legano le anime alla materia dell’Univer - so» 1, come asserisce nel 1901 un pittore quale Beppe Ciardi, proveniente da una famiglia di artisti - si pensi al padre guglielmo e alla sorella Emma -, che si può penetrare nell’essenza dei rapporti fra l’umano e il divino, attraverso il linguaggio visivo dell’arte. Tra Ottocento e Novecento, pur provenendo dalle aule accademiche, i pittori veneti si aprono al realismo studiato non tanto sui libri e sui modelli quanto per le strade e nell’ambiente naturale dove vivono, giorno per giorno. secondo gli ideali propugnati da pietro selvatico Estense, segretario dell’Accademia di Belle Arti di venezia che nel suo di - scorso annuale Sulla convenienza di trattare in pittura soggetti tolti alla vita contemporanea (1850) 2 invita gli allievi a rivolgersi alle rap - presentazioni del vero , sostenendo «argomenti attinti alla vita d’oggigiorno» senza perdere di vista il bello morale che lì si ritrova, si sviluppa così la pittura di genere, che eleva popolani e popolane al rango di personaggi principali dei dipinti. Attori e attrici tra contemporaneità e nostalgia del settecento, che mai cessa nelle sue declinazioni d’ispirazione carnevalesca o di teatro. se già Léopold Robert (1794-1835) aveva dipinto La partenza dei pescatori dell’Adriatico (Neuchâtel, Musée d’Art et d’histoire) 3, un antesignano «studio ideale di un umile costume» che univa il decoro alla fedeltà al vero, tela esposta nel 1834 a palazzo pi - sani di venezia, tesa a mettere in luce esempi di insigne carità, gli artisti enfatizzano nelle loro opere soprattutto piaghe sociali come il vagabondaggio e l’elemosina dei mendicanti, o la rappresentazione di orfani e derelitti.
    [Show full text]
  • Scarica La Rivista
    STUDI DI MEMOFONTE Rivista on-line semestrale 13/2014 FONDAZIONE MEMOFONTE Studio per l’elaborazione informatica delle fonti storico-artistiche www.memofonte.it COMITATO REDAZIONALE Proprietario Fondazione Memofonte onlus Direzione scientifica Paola Barocchi Comitato scientifico Paola Barocchi, Francesco Caglioti, Flavio Fergonzi, Donata Levi, Nicoletta Maraschio, Carmelo Occhipinti Cura scientifica Giorgio Bacci, Davide Lacagnina, Veronica Pesce, Denis Viva Cura redazionale Elena Miraglio, Martina Nastasi Segreteria di redazione Fondazione Memofonte onlus, Lungarno Guicciardini 9r, 50125 Firenze [email protected] ISSN 2038-0488 INDICE Diffondere la cultura visiva: l’arte contemporanea tra riviste, archivi e illustrazioni G. Bacci, D. Lacagnina, V. Pesce, D. Viva, Editoriale p. 1 E. Stead, A Flurry of Images and its Unfurling through the «Revue illustrée» p. 3 V. Pesce, Acquarelli, quadretti, impressioni. «La Riviera Ligure» fra arte p. 29 figurativa e letteratura E. Miraglio, Pubblicità e promozione industriale fra le pagine de «Il p. 49 Risorgimento Grafico» A. Botta, Influenze monacensi nella grafica di Alberto Martini: il caso de La p. 80 bocca de la maschera M.L. Paiato, 1913: Aroldo Bonzagni e i disegni per le riviste milanesi «in p. 101 Tramway giornale per tutti» e «…a quel paese!» G. Bacci, Pinocchio: arte, illustrazione e critica lungo il XX e XXI secolo p. 119 D. Lacagnina, Esercizi di critica fra riviste, libri e archivi. Lettere di p. 144 Vittorio Pica a Giuseppe Pellizza A. Ducci, Il «Bulletin de l’Office International des Instituts d’Archéologie et d’Histoire de l’Art» e il dibattito per una moderna storia dell’arte alla Società p. 156 delle Nazioni T.
    [Show full text]
  • Dipinti E Di Incisioni
    Daniela Mugittu Bruno Croatto Curatore della collana FRANCO FIRMIANI Progetto grafico STUDIO MARK, TRIESTE Selezioni e impianti stampa GRAFICHE BIONDI, TRIESTE Stampa EDITORIALE LLOYD, TRIESTE Ringraziamenti Desidero ringraziare Adriano e Furio Princivalli de “Il Giardino Antiquariato” di Trieste, tutti i collezionisti privati e le istituzioni museali nelle cui raccolte sono conservate opere di Bruno Croatto. Esprimo la mia gratitudine ai nipoti di Bruno Croatto per la disponibilità e la pronta collaborazione con la quale mi hanno permesso di analizzare le opere in loro possesso. Ringrazio: Associazione Culturale “Studio Ottocento”, Roma; Bottegantica, Bologna; Christie’s, Roma; dott. Danilo della Valentina, Cortina d’Ampezzo; Aldo Dente, Bologna; prof. Pier Andrea De Rosa, Roma; Marino Ierman, Trieste; Finarte Milano; Finarte, Roma; dott. Alberto Soldati, Silbernagl, Volker Ervin s.r.l. Galleria d’Arte, Milano - Daverio; Sotheby’s, Milano; Stadion Casa d’aste, Trieste; Studio Grafico Nino Bon, Trieste. Un ringraziamento va al professor Franco Firmiani dell’Università degli Studi di Trieste. Esprimo inoltre un pensiero altrettanto grato al professor Enrico Crispolti, ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Siena, nonché ai professori Amerigo Restucci e Luca Quattrocchi. Un particolare ringraziamento al dott. Fulvio Zennaro per il sostegno dimostratomi. [D.M.] Referenze fotografiche La campagna fotografica è stata curata da Marino Ierman, Trieste, ad eccezione di: cat. 49, Mauro Coen, Roma cat. 97, 90, Lino Gasparri, Imola cat. 25, Cesare Genuzio, Maron di Brugnera (PN) cat. 61, 71, 107, 111, 112, 115, 116, 119, Antonio Guerra, Bologna cat. 4, 5, 10, 12, 13, 40, 66, 86, 89, 91, 2 dis, 7 dis, 1 i, 5 i, 11 i, 2 ao, Giovanni Mugittu, Trieste cat.
    [Show full text]