Giambattista Tiepolo, I Disegni Con Alberi Della Collezione Sartorio: Datazioni, Fonti Visive E Confronti

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Giambattista Tiepolo, I Disegni Con Alberi Della Collezione Sartorio: Datazioni, Fonti Visive E Confronti Giambattista Tiepolo, i disegni con alberi della collezione Sartorio: datazioni, fonti visive e confronti Giulia Bigazzi Università degli Studi di Firenze Fra le testimonianze realizzate da Tiepo- tando una prassi scultorea motivata dalla lo su carta1, undici fogli del Civico Museo statica in funzione compositiva. Sartorio di Trieste costituiscono un nucleo La raccolta di disegni Sartorio3 deve davvero singolare, al quale il maestro at- il proprio valore al fatto di esemplificare tinse nel corso degli anni per animare di fasi diverse della carriera di Giambatti- fervide notazioni naturalistiche numerose sta. Consta di duecentosettantanove opere opere dipinte. In quelle, dal ruolo di quinte grafiche4 (incluse venticinque sul verso dei prospettiche o semplici comparse, gli alberi fogli), risultando una delle più cospicue ac- acquisiscono posizione di coprotagonisti e canto al gruppo del Victoria and Albert di sono talvolta investiti del ruolo di guidare Londra, del Kupferstichkabinett di Stoc- l’occhio dell’osservatore ad una più agevole carda, del Metropolitan Museum e del- comprensione dei soggetti. la Pierpont Morgan Library di New York. Si tratta di querce rigogliose, salici sel- Detlev von Hadeln la ricondusse a quella vatici, pini e abeti sviluppati lungo l’intera del conte Bernardino Algarotti Corniani5, altezza dei supporti, a cornice di panorami discendente del più famoso conoscitore boschivi lambiti da torrenti o scorci paesi- Francesco6 e, in ragione della varietà te- stici riflessi in acque lacustri (fig. 1). Simi- matica che la distingue (figure, teste, pul- li a questi se ne incontrano pochi altri, un cinella, caricature, paesaggi), Giuseppe paio pubblicati da George Knox assieme a Pavanello ha ritenuto corretto relazionarne delle assolate raffigurazioni di ville, cortili la formazione allo smembramento degli e case coloniche2. album creati da Giandomenico alla mor- Eccezion fatta per tali meditazioni in te del padre7: ‘sole figure vestite’, ‘sole figure cui la figura umana è assente, nel ripercor- per soffitti’, ‘vari studi e pensieri’, ‘tomo terzo rere il corpus dell’artista ci accorgeremo di di caricature’ 8. Grazie alla mediazione del un frequente ricorso all’elemento arboreo, pittore Carlo Wostry9, negli anni novanta quasi intendesse porlo non solo a contorno dell’Ottocento, il barone Sartorio poté evi- dei personaggi bensì a loro sostegno, adot- tarne una parziale dispersione10. AFAT 35 (2016), 95-109 ISSN 1827-269X DOI: 10.13137/2499-6750/16262 95 1 – Giambattista Tiepolo, Paesaggio con salici e altri alberi sulle sponde di un torrente, disegno. Trieste, Civico Museo Sartorio AFAT 35 (2016), 95-109 96 ISSN 1827-269X Credo non esista a riguardo miglior per il ’35, avendo riconosciuto il tempio e commento delle parole di Antonio Moras- la torre di un foglio con salici13 negli edifici si: “Delle tante constatazioni che si posso- presenti nella Trinità del duomo di Udine14. no fare studiando codesti fogli triestini così Permettono di assegnarli a quel momento pieni di emozione pittorica, una ha da essere l’affinità stilistica con gli studi preparatori posta in particolare rilievo: la funzione che agli affreschi di villa Loschi (1734, Vicenza, nei disegni del Maestro assolve la luce. Al Biron di Monteviale)15 e le tipologie di ve- paragone con quelli del Seicento e del primo getazione strettamente somiglianti a certi Settecento, e diciamo dei più significativi nostri esercizi (fig. 2)16. d’allora, cioè d’un Guercino, d’un Pietro da Si era agli albori di una nuova stagione: Cortona, d’un Luca Giordano, Castiglioni, “Un fare più equilibrato, senza più resi- Piazzetta e giù sino a Sebastiano Ricci […] dui ‘barocchi’ e contorcimenti strani, una i disegni del Tiepolo sono di una luminosi- volontà di chiarezza e di semplicità figu- tà tutta nuova. Dalle osservazioni che i suoi rativa” 17. D’altronde, il letterato veronese predecessori avevano fatto sulla potenza Scipione Maffei aveva preannunciato la evocatrice del chiaroscuro e sulle sue infi- vena classica che attraversa, caratterizzan- nite risorse il Tiepolo trae il partito più atto dola, molta produzione del veneziano: “O di ai suoi fini: quello della massima intensità quanti valenti pittori abbiam fatto noi espe- del lume unito alla più solare trasparenza. rimento prima di trovare chi nella perfetta L’ombra egli la condensa nei pochi ingorghi correzione, nella franchezza, nella espres- delle pieghe, la riduce agli scarsi sbattimenti sion delle sembianze e sopra tutto nel gusto ‘portati’; alleggerisce i mezzi toni, lascia am- antico ci soddisfacesse” 18 e seppure l’elogio pie zone incandescenti nel nudo bianco del- si riferiva a disegni che Giambattista aveva la carta. I contorni delle cose, che nei suoi approntato per le incisioni di statue, bas- primi tempi erano piuttosto marcati, nella sorilievi e medaglie a corredo della Vero- maturità egli li sfiora appena, lasciandoli na illustrata (1732), altrettanto bene vale a intuire attraverso le fluide velature dell’ac- descrivere i lavori di villa Loschi, perché la querello. Così egli ottiene quegli effetti di maniera austera di presentare gli argomenti chiarezza brillante e diafana che nessuno lì trattati richiama direttamente la consue- prima di lui raggiunse: e fu normativa per il tudine rappresentativa romana. divenire dell’arte moderna” 11. Narratore di episodi storici, fine cantore La datazione di questi panorami, ipoteti- dei miti e degli amori letterari, Tiepolo co- camente tratteggiati dal vero, risale al perio- niuga una sorprendente verosimiglianza ad do della prima maturità dell’artista; un arco un modo di percepire la natura intimamen- di tempo compreso tra il 1735 e il 1740 sug- te settecentesco – sarebbe a dire nel segno geriva Giorgio Vigni, rimandando alle altis- della decorazione – e se in principio dipin- sime piante che uniscono creature terrene e ge ceppi e cipressi isolati dal resto delle sce- celesti nelle grandi tele per Verolanuova12. ne19 – si consideri Diana scoperta da Atteone In accordo con Anna Pallucchini e George o La gara musicale fra Apollo e Marsia (1719 c., Knox, che li collocavano rispettivamente al due delle quattro telette mitologiche all’Ac- 1733-34 e poco oltre, Aldo Rizzi propendeva cademia di Venezia) – vedremo via via la ve- Giulia Bigazzi, Giambattista Tiepolo, i disegni con alberi della collezione Sartorio 97 2 – Giambattista Tiepolo, Studio di paesaggio alberato con intersezione di fusti, disegno. Trieste, Civico Museo Sartorio AFAT 35 (2016), 95-109 98 ISSN 1827-269X getazione amalgamarvisi fin quando, nella alle volte reclinate. Osserveremo il proto- tarda maturità, ogni cosa appare permeata tipo di un abete dalle fronde pendenti pas- della stessa sostanza diamantina. – Si pensi sare dalla xilografia raffigurante Venere e Cu- alla grisaglia con la Lotta di Giacobbe e l’ange- pido di Niccolò Boldrini, incisore di Tiziano lo (post 1726-27, Udine, Palazzo Patriarcale, (fig. 3)22, alla calcografia con Pastorello in un Galleria) o all’Apollo e Dafne (1744-45, Pari- paesaggio dell’Opera Selectiora di Valentin gi, Louvre) ed ecco gli alberi assecondare le Lefèvre (fig. 4)23, infine rinnovarsi nelle ac- forme dei riquadri, conferire miglior senso queforti riproducenti opere di Marco Ricci. di profondità e bilanciare con le chiome le Formatosi sotto la guida del Lazzarini volumetrie dei figuranti. – Tanto nei dise- e alla scuola di nudo di Piazzetta24, Tiepolo gni quanto negli oli, nelle tempere e negli rimase tutta la vita un figurista nutrito del- affreschi, amplifica il clima, ora lieve ora le immagini di Ugo da Carpi, Parmigiani- tragico, delle vicende a mezzo di pochi trat- no, Callot, Rembrandt e Castiglione, avuta ti e avvalendosi di accesi luminismi; qual- l’opportunità di studiarle nelle collezioni di che volta seguendo l’esempio del Veronese, Anton Maria Zanetti25. Quanto a ispirazione cioè irrorando il fogliame dei toni dell’oro botanica, preferì guardare ad un contempo- – come nel Ritrovamento di Mosé (1736 c., raneo: Ricci, appunto. diviso fra la National Gallery di Edimburgo Persino i pini marittimi, che con fusto e l’Armigero in collezione Agnelli al Lingot- estremamente sottile crescono in diagona- to di Torino, mentre il dipinto del Caliari, le, sembrano derivare dai profili d’albero 1570-75, è al Kunsthistorisches Museum di del collega – ricordo quello affrescato ne Vienna) – , oppure riproponendo gli effet- Il ricevimento di Enrico III in Villa (1745-50, ti di controluce dei quali già Tiziano si era Parigi, Museé Jaquemart André, insieme servito. – Basterà avvicinare Le tentazioni di strappato da Villa Contarini poi Pisani a sant’Antonio (1726 c., Milano, Brera) e il San Mira sul Brenta) e nell’Investitura del ve- Francesco d’Assisi riceve le stigmate (1768-69, scovo Aroldo al ducato di Franconia (1752, Madrid, Prado)20 al San Girolamo penitente Würzburg, Residenz, Keisersaal). Una loro del Vecellio (1531 c., Louvre), alle allegorie precoce apparizione è individuabile nella veronesiane londinesi (1570 c., National tavola dell’Angelo custode (1737, Udine, per Gallery), o al paolesco Ratto d’Europa (1578 la demolita chiesetta di Santa Maria Mad- c., Venezia, sala dell’Anticollegio in Palazzo dalena dei Filippini, oggi al Museo Civico Ducale) per rendersene conto21. - del Castello). – Avrebbe potuto vederne di I precedenti riportano dunque al Cinque- siffatti durante i soggiorni lombardi26 o, più cento, quando, confluite in laguna le lezioni facilmente, a Venezia e nelle stampe cui di di Antonello, Dürer e gli influssi di Leonar- seguito si accennerà. do,
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