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PITTORI A TREVISO E NELLA MARCA TRA OTTO E NOVECENTO con sguardi a Venezia 2 PITTORI A TREVISO E NELLA MARCA TRA OTTO E NOVECENTO con sguardi a Venezia Progetto espositivo L’autore ringrazia: Mirca Da Riva, Biblioteca Stefano Pagliantini, Biblioteca e curatela Comunale di Montebelluna Civica, Bassano del Grappa Elisabetta Albrigi, Biblioteca Giorgio Fossaluzza “Luigi Ambrosoli”, Dipartimento Cristina Da Roit, Archivio Giulio Alessandri, e inoltre Culture e Civiltà, Università Fotografico MUVE “Ca’ Pesaro” Stefania Galluccio, Aureliano Redazione dei testi degli Studi di Verona Mostini, Piero Santin, Biblioteca Michele Faustini Bruno Fantinato dell’Accademia di Belle Arti, Venezia Gianluca Berardi, Roma Collaborazione alle Michele Faustini Francesco Padovani, Biblioteca Monica Berzacola, Biblioteca ricerche inventariali, Civica di Pedavena Centrale Arturo Frinzi, Università Daniele Ferrara, Museo Nazionale Pittori a Treviso e nella Marca d’archivio e bibliografiche degli Studi di Verona Collezione Salce, Treviso Giuseppe Pagotto, Biblioteca del Andrea Turcato Seminario Vescovile di Treviso Antonio Bigolin Daniele Formaggio, Museo di Arte Progetto grafico Contemporanea “Dino Formaggio“, Adriana Piotto Bonaldo tra Otto e Novecento Elena Boaga, Biblioteca di Teolo Stefano Pizziolo San Francesco della Vigna, Stefano Pizziolo Venezia M. Elisabetta Gerhardinger, Fotografie Museo Civico Bailo, Treviso Carla Pomarici Tutte le tavole sono di Stefano Borciani Giovanni Porcellato Gianluca Garbisi con sguardi a Venezia Giovanni Porcellato, Monia Bottaro, Biblioteca Elisa Prete Ramon di Loria, Treviso Comunaledi Borgo Cavour, Treviso Fabrizio Gazzarri, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Valeria Privato Paola Bottegal Venezia Silvio Ruffert Veronese, Archive, Carla Bresolin, Biblioteca Library, Museum Records and Imaging Comunale di Villorba Fondazione Gianni Ambrogio, Services Peggy Guggenheim Collection Comune di Mareno di Piave Simona Brumori, Galleria Maria Cristina Scalet, Comune di Catalogo sommario dell’esposizione permanente d’Arte moderna, Genova Antonio Giarola, Arianna Vittorio Veneto Pianeri, Centro Educativo di di Ca’ Spineda con annotazioni di Simona Brunetti, Università Documentazione delle arti Circensi, Valerio Terraroli, Università degli degli Studi di Verona Verona Studi di Verona Antonio Bruno, Archivio di Luca Majoli, Soprintendenza Antonio Trevisan GIORGIO FOSSALUZZA Stato di Treviso Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Alessandra Zamperini, Università per l’area metropolitana di Venezia Archivio degli Studi di Verona Michela Campagnolo, e le province di Belluno, Padova e Storico della Biennale di Venezia, Treviso. Fondazione La Biennale di Venezia Davide Zan, Biblioteca Comunale di Spresiano Paolo Campopiano Antonella Mastropietro, Biblioteca Fondazione Centro Lara Zilli, Centro di Ricerca e Enza Carbonere, Biblioteca Conservazione e Restauro Archiviazione della Fotografia, Comunale di Roncade “La Venaria Reale” Spilimbergo Laura Carrattieri, Biblioteca Manuela Momentè, Biblioteca Aste Dolomia, Rovereto Civica “Bernardino Partenio” della Biennale della Biennale di Bozner Kustauktionen, Branzoll/ di Spilimbergo Venezia, Fondazione La Biennale Bronzolo Ettore Caruso, Archivio di Venezia Giulio Turcato, Roma Gregory’s Casa d’Aste, Bologna Elena Necchi, Università degli Ignazio Crobu Studi di Pavia Stadion Casa d’Aste, Trieste FONDAZIONE CASSAMARCA Piazza San Leonardo, 1 - Treviso - www.fondazionecassamarca.it Non richiede parole introduttive questo splendido volume, di cui è artefice il professor Giorgio Fossaluzza: se non di gratitudine per l’impegno che egli ha voluto generosamente profondere nella redazione di un catalogo dall’alto valore iconografico e, prima ancora, nell’allestimento del percorso espositivo che vi è documentato, collocato all’interno di Ca’ Spineda, in uno spazio al cui riadattamento hanno felicemente contribuito gli architetti Gianfranco Trabucco e Guido Iaccarino. Una parte significativa delle collezioni di Fondazione Cassamarca diventa dunque visibile al pubblico, in grado di godere della bellezza delle opere in mostra guidato dalla mano sapiente di uno storico dell’arte capace altresì di ricreare il contesto storico in cui esse sono nate. Nel rinnovare il ringraziamento al professor Giorgio Fossaluzza, esprimo l’auspicio di una quotidiana fruizione collettiva del patrimonio ora alle pareti di un’ala della prestigiosa sede della nostra Fondazione. Luigi Garofalo GIORGIO FOSSALUZZA Un nuovo percorso espositivo in Ca’ Spineda: Pittori a Treviso e nella Marca tra Otto e Novecento, con sguardi a Venezia In ricordo di Gian Alberto Dell’Acqua per l’insegnamento e l’esempio a essere, nella chiamata al servizio, umili esploratori non solo nell’arte moderna ma, senza confini, anche nell’Otto e Novecento, e oltre Treviso, città d’arte, si arricchisce, in questa sua identità, di una nuova mèta con l’esposizione dei di- pinti di Otto e Novecento di Fondazione Cassamarca. Nella cornice di un apposito allestimento in Ca’ Spineda, sua storica sede di rappresentanza, sono disposti per la prima volta in un percorso ragionato. Gli spazi loro riservati sono quelli del mezzanino del palazzo di origini cinquecentesche dal quale, men- tre li si osserva, ci si può concedere la pausa di un affaccio sul nodo dei traffici urbani tra i più vivaci, su quella sorta di carròbbio che è Piazza San Leonardo, in vista dell’antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti, ora sede universitaria, e della Loggia dei Cavalieri, celebre e impareggiabile segno medioevale di aggregazione civile. Questo dialogo fra arte, ossia interpretazione pittorica della realtà, e l’interioriz- zazione che essa richiede all’avveduto osservatore odierno si attua nel contesto sociale che vive ancora in un ambiente cittadino segnato dall’antichità. Tutto questo può essere visto come emblematico e indirizzare alle ragioni per le quali la raccolta esordisce al pubblico. La nuova pagina che integra una volta in più, ma sotto un’ottica particolare, la tradizione artistica trevigiana fra i due secoli recenti, offre l’occasione di accedere a Ca’ Spineda. Fra le dimore nobiliari della città, diventate poi pubbliche o comunque sedi istituzionali, sono poche quelle che possono van- tare ancora la forte caratterizzazione architettonica e decorativa originaria. Ca’ Spineda, al riguardo, consente un’esperienza estetica in vista di un’altra: quella dell’accesso allo scalone monumentale, rag- giungibile dal portico in stile ionico, commissionato da Marcantonio Spineda all’illuminato architetto, matematico e teorico della musica Giordano Riccati di Castelfranco, il cui progetto di rinnovamento si completa con la paludata e ad un tempo festosa decorazione rocaille ad affresco del bellunese Gaspare Diziani del 1748. Grazie a lui, ad accogliere il visitatore odierno vengono incontro le ben note Storie di Alessandro Magno, le Virtù Cardinali e altre Figure allegoriche, nonché i ritratti di chi ci avrebbe ospitati allora: Marcantonio Spineda e la consorte. Sono ancora loro, pertanto, a esibire al visitatore quegli epi- sodi dell’antichità. Rappresentati nel dischiudere un tendaggio, si affacciano nello spazio dello scalone come per richiamarci a una magnanimità esemplare, a essere idealmente coronati di virtù che indicano valori sempre attuali, meglio ancora se Cardinali: Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Negli spazi ai quali si accede dallo scalone monumentale compaiono un centinaio di opere, in gran parte inedite - soprattutto dipinti, ma anche disegni e acqueforti- ordinate in cinque salette e un corri- doio, un tratto del quale funge anche da atrio alla prima di esse, e a parte in uno spazio a doppio corpo 9 destinato a Biblioteca d’Arte. sull’esempio di Paolo VI, ma più in generale in un’accoglienza aperta ai molti linguaggi artistici Il visitatore ritrova opere per lo più “da stanza”, come quelle di cui si può vantare di possedere un del momento. La rete di relazioni che in quelle circostanze gli fu possibile intessere con intensità, fortunato collezionista e “dilettante” d’arte trevigiana che voglia specializzarsi mirando ai maestri anche con appartenenti a mondi lontani dalla sfera di vita ecclesiale, è alla base della sua collezione di quei secoli. Questo preminente carattere tipologico delle opere, che sono in piccolo e medio for- personale che si fonda su rapporti di amicizia e sulla stima di cui poté godere. Per inciso, piacerebbe mato, sgombera subito il rischio di un ennesimo allestimento al solito modo “di stampo museale”. a proposito chiarire anche solo le circostanze di acquisizione del cospicuo e importante gruppo di Semmai, il “mezzanino pittorico” trevigiano in Ca’ Spineda può ricordare la dimensione della casa disegni degli esordi e di dipinti di Tancredi Parmeggiani, una autentica scoperta di cui si dà conto, museo. Ma, nella fattispecie, in una attuazione che si presenta in sobrietà, libera da cimeli di una alcuni di essi certificati dall’amico e collega del pittore Bruno Milano, operante a Feltre. storia individuale, da ricordi e arredi, che sono indice sempre di un contesto datato, da elaborare Risulta evidente come, attingendo al Fondo Bortolan, lo “sguardo pittorico” da Treviso e dalla a sua volta da parte del visitatore. Vi sono unicamente allineate, invece, le opere finora conservate Marca si volga a Venezia. L’integrazione con i dipinti di Fondazione Cassamarca, una volta com- negli spazi riservati alle attività dell’istituzione, destinate al loro decoro senza esservi per questo piuta, si è dimostrata necessaria e fruttuosa, ricca