otiziario Bibliografico periodico della Giunta regionale del Veneto 44

n. 44 - dicembre 2003 - sped. in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padova Notiziario Bibliografico n. 44, dicembre 2003 I n d i c e periodico quadrimestrale d’informazione bibliografica a cura della Giunta regionale del Veneto

Comitato promotore Giancarlo Galan (presidente della Giunta regiona- le), Ermanno Serrajotto (assessore per la Cultura e l’Identità Veneta), Angelo Tabaro (dirigente regio- nale Cultura) Comitato di redazione Claudio Bellinati (direttore dell’Archivio Vescovile e della Biblioteca Capitolare di Padova), Massimo Canella (dirigente Servizio editoria, beni librari e archivistici e musei), Chiara Finesso, Bianca Lan- La mediateca regionale 1983-2003: vent’anni di attività franchi Strina (già sovrintendente ai Beni archivistici Giancarlo Galan, Presidente della Giunta Regionale del Veneto), Anelio Pellizzon, † Silvio Tramontin, Marino Zorzi (direttore della Biblioteca Nazionale Ermanno Serrajotto, Assessore regionale alle Politiche per la Cultura, Marciana) l’Identità Veneta e l’Istruzione 7 Direttore responsabile Anelio Pellizzon Il patrimonio audiovisivo della Regione Veneto Responsabile di redazione Chiara Finesso Angelo Tabaro, Direzione regionale Cultura 8 Segreteria di redazione Giovanna Battiston, Sandra Bortolazzo, Susanna Falchero

Collaboratori alla redazione di questo numero RECENSIONI E SEGNALAZIONI Cinzia Agostini, Giovanna Battiston, Sandra Bor- tolazzo, Ilaria Busetto, Marilia Ciampi Righetti, Barbara Da Forno, Giuseppe De Meo, Susanna Fal- chero, Guido Galesso Nadir, Andrea Gallo, Giusep- Storia della chiesa pe Iori, Paola Martini, Antonio Marchiori, Giorgio Nonveiller, Lina Ossi, Cecilia Passarin, Ferdinando Perissinotto, Silvia Piacentini, Franco Posocco, Ma- M. Rossi, Gli “uomini” del vescovo. rio Quaranta, Ruggero Rugolo, Angelo Tabaro, Ro- Familiae vescovili a Verona (1259-1350) (Cecilia Passarin)13 mano Tonin, Franco Tonon, Ilenio Trevisan, Enrico Zaninotto, Piero Zanotto, Luca Zuliani Predicazione e società nel Medioevo: riflessione etica, valori e modelli Collaboratori alla rassegna bibliografica Giovanna Battiston, Sandra Bortolazzo, Laura di comportamento, a cura di L. Gaffuri e R. Quinto (Cecilia Passarin)13 Bozzo, Barbara Da Forno, Susanna Falchero B. Bertoli, La soppressione dei monasteri e conventi a Venezia dal 1797 al 1810 Direzione e Redazione (Franco Tonon)13 Giunta regionale del Veneto Centro Culturale di Villa Settembrini 30171 Mestre Venezia - via Carducci 32 Per André Vauchez. I miracoli di Antonio il Pellegrino da Padova (1267-1270), tel. 041 980447 - fax 041 5056245 a cura di D. Gallo (Cecilia Passarin)14 Giunta regionale del Veneto - Direzione Cultura 30121 Venezia - Palazzo Sceriman A.I. Bassani, Profezia caritativa e pastoralità in Giovanni Antonio Farina (1803-1888) Cannaregio Lista di Spagna, 168 tel. 041 2792619 - fax 041 2792617 (Cecilia Passarin)14

Recapito della Redazione G. Bernardi - B. Bertoli - L.F. Capovilla, Il Patriarca Roncalli e le sue fonti: “Notiziario Bibliografico” Bibbia, Padri della Chiesa, Storia, a cura di B. Bertoli (Enrico Zaninotto)15 presso Il Poligrafo casa editrice 35121 Padova | via Cassan 34 (piazza Eremitani) tel. 049 8360887 | fax 049 8360864 L. Lea, L’Alpago in pellegrinaggio alla Madonna di Follina. (tutti i materiali per la rivista Otto secoli di religiosità popolare (Giuseppe Iori)15 vanno inviati a questo indirizzo)

Periodicità: quadrimestrale Tiratura: 15.000 copie Scienze sociali Editore: Il Poligrafo, Padova Autoriz. del Trib. di Padova n. 1291 del 21-6-1991 Spedizione in abb. post. art. 2 comma 20/c Legge Modelli e metodi per l’analisi di rischi sociali e sanitari, 662/96 - taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padova a cura di G. Puggioni (Susanna Falchero)15 Stampa: Arti Grafiche Padovane Progetti di etica. Dieci anni di attività della Fondazione Lanza IL P OLIGRAFO (Cinzia Agostini)16

2 A. Casellato - L. Vanzetto, United Colors of Noaltri. Architettura - Urbanistica - Paesaggio Localismi e globalizzazione nel Veneto contemporaneo (Sandra Bortolazzo)16R. Cecchi, La basilica di San Marco. La costruzione bizantina del IX secolo. Permanenze e trasformazioni (Barbara Da Forno)23 Abbattere i muri costruire incontri. Contributi all’educazione in ambito sociale e interculturale, a cura di G. Milan S. Ferrari, I chiostri canonicali veronesi (Ilaria Busetto)23 (Susanna Falchero)16 G. Guidarelli, Una giogia ligada in piombo. La Fabbrica Divenire Donna. Conoscenza e contemplazione, della Scuola Grande di San Rocco in Venezia, 1517-1560 a cura di E. Guidolin e A. Santin (Giovanna Battiston)17(Franco Posocco)23

Architettura e magisteri murari nel ’700 padano, Arte a cura di U. Soragni (Mario Quaranta)24

De lapidibus sententiae. Scritti di storia dell’arte M. Savorra, Charles Garnier in Italia. per Giovanni Lorenzoni, a cura di T. Franco e G. Valenzano Un viaggio attraverso le arti 1848-1854 (Ilaria Busetto)24 (Guido Galesso Nadir)17 Mura da salvare. Catalogo delle città murate d’Italia, Cultura, arte e committenza nella Basilica di S. Antonio Albania, Malta, San Marino e Vaticano, a cura di F. Posocco di Padova nel Trecento, a cura di L. Baggio e M. Benetazzo (Lina Ossi)25 (Silvia Piacentini)17 G. Mazzi - A. Verdi - V. Dal Piaz, Le mura di Padova. E. Karet, I disegni di Stefano da Verona e della sua cerchia Percorso storico-architettonico (Lina Ossi)25 e le origini del collezionismo in Italia. Catalogo ragionato (Lina Ossi)18Giuseppe e Alberto Samonà 1923-1993. Inventario analitico dei fondi documentari conservati presso l’Archivio Progetti, C. Bellinati, Nuovi studi sulla Cappella di Giotto a cura di G. Cortese, T. Corvino e I. Kim (Ilaria Busetto)26 all’Arena di Padova (25 marzo 1303-2003) (Giuseppe Iori)18 A. Costa, Giardini nella Provincia di Belluno. P.V. Begni Redona - P. Bonfadini - M. Ibsen - A. Massardi, Arte Storia Letteratura (Marilia Ciampi Righetti)26 Tavolette lignee a Salò. Percorsi nella pittura, 1475-1513 (Ilaria Busetto)19 Letteratura - Memorialistica L’identità delle arti a Venezia nel Novecento, a cura di C. Beltrami (Lina Ossi)19E. Lippi, Contributi di filologia veneta (Luca Zuliani)27

La Collezione Mattioli. Capolavori dell’avanguardia italiana, A. Gallo, Le venti giornate dell’Agricoltura e dei diletti catalogo scientifico di F. Fergonzi (Lina Ossi)20del vivere in villa, a cura di L. Crosato Larcher (Marilia Ciampi Righetti)27 A. Viani, I Cartoni. Officina di segni e disegni, a cura di E. Bordignon Favero e M. Piantoni Girolamo Brusoni. Avventure di penna e di vita nel Seicento (Giorgio Nonvellier)20veneto, a cura di G. Benzoni (Mario Quaranta)27

F. Luser, Ugo Valeri. Un inquieto sentimentale A. Bianchi, Il filosofo veneziano, a cura di A.M. Mutterle (Piero Zanotto)21A. Bianchi, Le satire veneziane e toscane, a cura di M. Rusi (Marilia Ciampi Righetti)28 Nader Khaleghpour. Gli occhi del cuore e dei sensi, catalogo ideato da M. De Micheli, a cura di G. Seveso Ricordo di Giorgio Padoan, a cura di G. Belloni (Susanna Falchero)21(Sandra Bortolazzo)28

M. De Vicenzi, Giovanni Battista De Lotto “Minotto” (1841-1924) U. Fortis, La “bella ebrea” Sara Copio Sullam, poetessa M. De Grassi, Annibale De Lotto (1877-1932) nel ghetto di Venezia del ’600 (Sandra Bortolazzo)29 Itinerari fra arte e cultura in Cadore, Zoldo e Longarone (Piero Zanotto)21G. Bigolino, Urania, a cura di V. Finucci (Andrea Gallo)29

G. Trevisan, Belli e dannati. Sei artisti veronesi L’opera di Paolo Barbaro, a cura di B. Bartolomeo negli anni ’30 e ’40 (Silvia Piacentini)22e S. Chemotti (Sandra Bortolazzo)30

Ugo Sissa. Catalogo generale dei dipinti, R. Pascutto, Nostro tempo contato e altre poesie a cura di M.A. Tiozzi (Ilaria Busetto)22edite e inedite, a cura di A. Daniele (Sandra Bortolazzo)30

3 Profili veneziani del Novecento n. 7. Un collezionista dell’Ottocento. Vincenzo Stefano Breda Cesco Baseggio, Elena Bassi, Bruno Saetti, Mario Stefani, (1825-1903), a cura di F. Autizi e M.B. Rigobello Autizi a cura di G. Distefano e L. Pietragnoli (Piero Zanotto)30(Susanna Falchero)41

Profili veneziani del Novecento n. 8. Giuseppe Cipriani, Emma Ciardi, pittrice veneziana tra ’800 e ’900. Manlio Torquato Dazzi, Teresa Foscari Foscolo, Paesaggi tra ombra e sole, a cura di M. Zerbi e M. Esposito Luigi Russolo, a cura di G. Distefano e L. Pietragnoli (Marilia Ciampi Righetti)41 (Piero Zanotto)31 Adriano Pavan. Il fiume ritrovato. Opere 1987-2002, testi di P. Frasson, A. Pavan, P. Rizzi Musica - Teatro - Cinema (Paola Martini)42

C. Raso, Guida musicale della città di Venezia Cesco Magnolato. Opere 1948/2002, (Giuseppe De Meo)31testi di P. Rizzi ed E. Di Martino (Paola Martini)42

L. Cima - F. Liguori - P. Randi, Eugenio Brancaleon Le Venezie di Vanni Scheiwiller. Immagini e documenti, e l’Orchestra Filarmonica d’Archi. Mezzo secolo di vita musicale a cura di A. Scarsella (Sandra Bortolazzo)43 a Padova (1920-1970) (Giuseppe De Meo)31 Carlo Scarpa. I disegni di Carlo Scarpa per la Biennale Antonio Vivaldi. Una biografia a fumetti (Piero Zanotto)32di Venezia. Architetture e progetti (1948-1968), a cura di M. Guccione, E. Terenzoni, A. Vittorini, E. Valente F. Rossi, Venezia 1795-1802. La cronologia degli spettacoli (Sandra Bortolazzo)43 e il “Giornale dei Teatri” (Giuseppe De Meo)32 Il colore della misoginia, a cura di V. Surian (Paola Martini)44 P. Zanotto, Veneto in Film. Il censimento del cinema ambientato nel territorio. 1895-2002 (Ilenio Trevisan)32Il respiro del colore. Gastone Breddo, a cura di A. Possamai Vita, G. Segato e A. Tramarin (Giorgio Nonveiller)44 Luci sulla città. Verona e il cinema, a cura di P. Romano e G. Beltrame (Barbara Da Forno)33Maria Ines Aguirre. Giro di vita, a cura di G. Villani Claudia Fabris: la via lattea, a cura di E. Gusella (Susanna Falchero)45

CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

DITORIA NEL ENETO Perché una sezione dedicata ai Cataloghi L’E V di Mostre e Musei Romano Tonin, Direzione regionale Cultura - Ufficio Editoria 34 Via Claudia: la direttrice per un progetto. La vita nei libri. Edizioni illustrate a stampa del Quattro Note a margine di un caso editoriale (Antonio Marchiori) 46 e Cinquecento dalla Fondazione Giorgio Cini, a cura di M. Zorzi A. Alpago Novello, Da Altino a Maia: sulla Via Claudia Augusta (Mario Quaranta)36quam Drusus Pater Alpibus Bello Patefactis derexerat La Via Claudia Augusta Altinate, ristampa anastatica dell’opera “AKEO”. I tempi della scrittura. Veneti antichi. edita nel 1938, con una postfazione di G. Rosada Alfabeti e documenti, a cura di E. Gilli, A. Guidone, P. Manessi, con R. Mangiameli (Lina Ossi)38Via Claudia Augusta. Un’arteria alle origini dell'Europa: ipotesi, problemi, prospettive, a cura di V. Galliazzo Ezzelini. Signori della Marca nel cuore dell’Impero di Federico II, Lungo la Via Claudia Augusta: a cura di C. Bertelli e G. Marcadella (Piero Zanotto)38Feltre e il Feltrino, luoghi e opportunità

Dall’Adige alle Alpi. Tesori ritrovati della Chiesa di Padova, a cura di A. Nante (Ilaria Busetto)39Studi di arte veneta. Una nuova collana dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti Capricci Gobbi Amore Guerra e Bellezza. (Ruggero Rugolo) 51 Incisioni di Jaques Callot dalle raccolte del Museo d’Arte Antonio Canova e il suo ambiente artistico fra Venezia, di Padova, a cura di F. Pellegrini (Sandra Bortolazzo)40Roma e Parigi, a cura di G. Pavanello F. Montecuccoli degli Erri, Canaletto incisore Per Homeni d’Arme Stradioti e Cerne. La collezione d’armi antiche del Museo Bottacin, a cura di B. Callegher M. Gaier, Facciate sacre a scopo profano. Venezia e la politica (Cinzia Agostini)40dei monumenti dal Quattrocento al Settecento 4 Profili novecenteschi. Percorsi di un reciproco Progetto Restauro 68 riconoscimento (Ferdinando Perissinotto) 54 Rassegna veneta di studi musicali 68 V. Zaghi, Giacomo Matteotti Saggi e Memorie di storia dell’arte 68 Studi tizianeschi 68 D. Ceschin, Giuseppe Corazzin Studi vivaldiani 69 L. Urettini, Andrea Giacinto Longhin. Il vescovo di Pio X Subsidia Musica Veneta 69 G. Albanese, Pietro Marsich Venezia Arti 69 Venezia Cinquecento 70 Verona illustrata 70 Altre riviste segnalate 71

RIVISTERIA VENETA Spoglio dei periodici di lettere e filosofia (2002-2003) 72 Annali di Ca’ Foscari 72 Anterem. Rivista di ricerca letteraria 72 Spoglio dei periodici di arte e architettura (2002-2003) 57 Archivio di filosofia 73 Alumina. Pagine miniate 57 Con-tratto. Rivista di filosofia tomista Anfione Zeto. Rivista di architettura e arti 57 e di filosofia contemporanea 74 Annali di architettura 58 I castelli di Yale. Quaderni di filosofia 74 Archint - Architettura Intersezioni 58 Filologia veneta. Lingua, letteratura, tradizioni 74 Arte Documento 59 Italia medioevale e umanistica 74 Arte veneta 61 Janus. Quaderni del Circolo glossematico 74 Beni culturali e ambientali in Polesine 61 Lettere italiane 75 Bianco & Nero 62 Lingua e letteratura 76 Bollettino dei Civici Musei veneziani d’arte e di storia 62 Medioevo. Rivista di storia della filosofia medievale 76 Bollettino della Soprintendenza per i Beni Ambientali Paradosso. Annuario di filosofia 77 e Architettonici di Venezia 62 Quaderni di lingue e letterature 77 Bollettino du - IUAV 62 Quaderni Veneti 77 Ciemme. Ricerca studio e informazione Simplegadi. Rivista di filosofia orientale comparata 78 sulla comunicazione di massa 63 Studi Buzzatiani 78 Diastema. Rivista di cultura e informazione musicale 64 Studi duemilleschi. Rivista annuale di storia della letteratura Filoforme. Storia arte e restauro dei tessuti 64 italiana contemporanea 78 Fotostorica. Gli archivi della fotografia 64 Studi novecenteschi. Rivista di storia della letteratura Il legno nell’arte. Tarsie e intagli d’Italia 67 italiana contemporanea 79 Musica e Storia 67 Studi Petrarcheschi 79 Problemi di critica goldoniana 68 Altre riviste segnalate 79

5 6 LA MEDIATECA REGIONALE 1983-2003: vent’anni di attività

È per me motivo di soddisfazione presentare la Mediateca regionale, che conserva il vasto patrimonio audiovisivo sul territorio e la civiltà del Veneto, che la Regione ha con lungimiranza raccolto nel corso di un ventennio. L’istituzione della Mediateca regionale, di cui è ricorso nel 2003 il ventesimo anniversario, rappresenta infatti il concreto impegno assunto dall’Amministrazione a conservare un gran numero di testimonianze sulla storia, la cultura, l’arte, l’economia, la società e i valori della nostra regione, e ciò non solo come mezzo per tenere viva la memoria del nostro passato, ma anche come presupposto necessario allo sviluppo della comunità in cui viviamo. Si tratta di un’iniziativa che, col tempo, sarà sempre più rafforzata da un’ampia divulgazione dei suoi contenuti mediante l’impiego di supporti tecnologici avanzati e in grado di raggiungere e coinvolgere un pubblico sempre più vasto.

ON. DOTT. GIANCARLO GALAN Presidente della Giunta Regionale

La raccolta di documenti audiovisivi che l’Amministrazione regionale ha creato e continuamente ampliato nel tempo è oggi un prezioso strumento per la conservazione delle testimonianze e insieme per la trasmissione della memoria, un mezzo di particolare efficacia nell’ambito dell’attività didattica e di divulgazione culturale. A vent’anni dalla sua istituzione, la Mediateca regionale rappresenta ora anche un grande potenziale di sviluppo, non soltanto come struttura destinata alla conservazione e alla diffusione della conoscenza, sede di numerose iniziative tese a coinvolgere la cittadinanza, ma anche come possibile punto di riferimento per il mondo della comunicazione audiovisiva nel Veneto. La Mediateca conferma anche la particolare sensibilità e l’impegno che la Regione dedica a ottimizzare il livello qualitativo dei suoi servizi culturali.

PROF. ERMANNO SERRAJOTTO Assessore alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione

7 distribuzione e alla circuitazione attraverso il Sistema Bibliote- cario Veneto e degli Enti Locali; un nucleo d’archivio storico di IL PATRIMONIO AUDIOVISIVO particolare interesse culturale. Vi sono poi: un gruppo di docu- DELLA REGIONE VENETO mentari prodotti dalla RAI; una serie di audiovisivi provenienti da varie emittenti televisive del territorio veneto; un’ampia Angelo Tabaro categoria di audiovisivi di vario argomento, acquisiti come omaggi di Enti e Istituzioni; una sezione CD-ROM multimediali Direzione regionale Cultura interattivi; una sezione fototeca; una sezione manifestoteca; una sezione dedicata a pubblicazioni – in prevalenza periodici – sul mondo della produzione cinematografica e audiovisiva. Nell’ambito dell’organizzazione e della descrizione cata- lografica del patrimonio nella sua complessità, si è giunti a creare una base dati informatizzata, uniformata agli attuali Per la Mediateca regionale, istituita con L.R. n. 30 del standard, di recente immessa on-line nel sito web della Regio- 6 giugno 1983, il ventesimo anniversario ha rappresentato una ne, al fine di consentire l’accesso diretto da parte del pubblico ricorrenza particolarmente significativa, un momento di bilanci alle informazioni sui materiali conservati presso la Mediateca. e di riflessioni su quanto è stato finora compiuto, ma soprattutto È stato inoltre avviato un sistematico lavoro di catalogazione un’occasione per considerare le opportunità di ulteriori sviluppi dei materiali conservati nella sezione fototeca, che comprende nell’immediato futuro di questa struttura, che con il suo ricco immagini a stampa su supporto cartaceo e diapositive (fotogra- patrimonio documentario audiovisivo, in continuo incremento, fie storiche di vario soggetto, che ritraggono personaggi, luo- si configura come un importante mezzo di conoscenza e di ghi, città, monumenti, paesaggi, ambienti, attività, tradizioni valorizzazione delle complesse realtà del Veneto, sia sul piano del Veneto), per le quali si sta procedendo anche a scansione ad storico, artistico, culturale, sia sotto il profilo del territorio e alta risoluzione e a trasferimento su supporto digitale, a favorire dell’ambiente, sia in rapporto a più am- la conservazione degli originali e ad age- pie tematiche di carattere socio-economi- volare anche la consultazione dei docu- co, connesse alla popolazione, alle risorse menti stessi. umane e tecniche, allo sviluppo delle at- Radicalmente rinnovata si presenta oggi, tività produttive. rispetto ad alcuni anni or sono, la circo- L’impegno dell’Amministrazione regio- lazione del patrimonio documentario nale nella gestione della Mediateca ha della Mediateca regionale, in origine negli anni perseguito il fine di mettere a basata su un sistema “gerarchico” di frutto tutte le potenzialità di questo patri- centri provinciali e sub-centri, con sedi monio documentario, concentrandosi presso Istituti di istruzione, dipendenti sulla conservazione e sull’incremento dei dai Distretti Scolastici. Per estendere la fondi, sulla circolazione del materiale circuitazione e raggiungere un più am- audiovisivo e, soprattutto negli ultimi pio bacino d’utenza, si è proceduto a tempi, anche sull’aspetto della promo- un’organica revisione del sistema distri- zione, della diffusione della conoscenza butivo, sopprimendo progressivamente i dei materiali presso la cittadinanza, in vari Centri scolastici e coinvolgendo in tutto il territorio veneto. loro vece le Biblioteche del Sistema Bi- Un importante progresso per la valo- bliotecario Veneto e degli Enti Locali, rizzazione del patrimonio mediatecale che possono garantire una più ampia, ha coinciso con il trasferimento della capillare e omogenea presenza nel terri- Mediateca nella sua attuale sede, presso torio, nonché un’effettiva continuità del Villa Settembrini a Mestre, dove i mate- servizio all’utenza. riali hanno potuto trovare collocazione Sono al momento operativi circa settanta e organica articolazione, secondo la loro soggetti, in prevalenza Biblioteche di natura. Enti Locali del territorio, distribuiti in I materiali conservati presso la Mediateca, tutte le Province del Veneto, ma molti per un totale di circa 800 titoli, si possono altri Comuni vengono annualmente in- idealmente suddividere in diverse tipo- seriti nella programmazione, secondo un logie. Innanzitutto un patrimonio docu- piano che mira a creare una rete a maglie mentario prodotto o co-prodotto dalla sempre più fitte, privilegiando via via le Regione del Veneto, che a sua volta si aree geografiche raggiunte in misura mi- suddivide in: un lotto di 126 documenta- nore da questo servizio. Il sistema distri- ri, selezionati in base ai contenuti e alla butivo della Mediateca è dettagliatamente qualità della realizzazione, destinati alla illustrato nel sito web della Regione, con

8 ogni informazione utile per accedere alla consultazione dei distribuzione degli audiovisivi. Le mutate esigenze di un pub- materiali presso le varie sedi nel territorio. blico sempre più vasto e articolato hanno indotto ad approntare Per la circuitazione sono stati appositamente selezionati 126 una nuova edizione della guida (2003), riveduta e corretta nei film documentari, che rispondono insieme a criteri di elevata contenuti descrittivi, ampliata con i necessari aggiornamenti e qualità della realizzazione e di rappresentatività sul piano dei organizzata secondo criteri che ne permettano la più immediata contenuti, in modo da offrire un significativo campione del e agevole consultazione. La realizzazione di questo strumento patrimonio documentario conservato presso la Mediateca re- di consultazione aggiornato può costituire il punto di partenza gionale. Il lotto di 126 film documentari destinati alla distribu- per una fase di ulteriore sviluppo della Mediateca regionale, zione e alla circuitazione presso le Biblioteche di Enti Locali è contribuendo a rendere sempre più viva questa nuova realtà stato inoltre oggetto di un lavoro di digitalizzazione e conver- culturale e a farla crescere in un costante dialogo con tutta la sione in formato Digital Video Disk, al fine di preservare l’inte- cittadinanza. grità degli originali e insieme ottenere esemplari non facilmente deteriorabili; è ora in atto la fase di sperimentazione del nuovo formato per la circolazione dei documentari della Mediateca. Mediateca regionale. Guida alla consultazione del patrimonio audiovisi- Oltre ad ottimizzare la distribuzione nel territorio, l’attività vo, a cura di Giulio Bodon, con la collaborazione di Daniele Corò, Elena nel corso del 2003 si è rivolta anche a predisporre l’apertura al Masiero, Cristina Zampieri, Barbara Zara, Venezia, Regione del Veneto - Padova, Il Poligrafo, 2003, 8°, pp. 256, ill., s.i.p. pubblico della sede centrale di Villa Settembrini a Mestre, allestendo una sala di consultazione appositamente attrezzata Il volume si articola in sezioni iconograficamente ben distinte e per i documenti audiovisivi, così da permettere per la prima distinguibili, all’interno delle quali vengono presentate le schede dettaglia- volta alla cittadinanza di usufruire non soltanto di un limitato te dei filmati: titolo del documento, produzione, regia, realizzazione, durata, breve commento. Queste le sezioni tematiche: numero di documentari, ma di tutto il patrimonio della Mediateca regionale. L’apertura al pubblico, insieme ad una serie di Ambiente e territorio: descrizione, promozione e tutela iniziative promozionali che già da qualche tempo vengono Città e centri minori del Veneto proposte nella sede della Mediateca (cine- Monumenti forum, conferenze, incontri), concorro- Musei del Veneto no a identificare Villa Settembrini come Storia naturale fulcro delle varie attività legate Libri e cultura letteraria alla sfera dell’audiovisivo. Teatro, cinema e spettacolo In questo senso acquisisce un significato Musica Archeologia particolare la recente collocazione della Arte Veneto Film Commission – organismo Artigianato artistico e “arti minori” regionale di collegamento con il mondo Tradizioni popolari e folclore della produzione cinematografica e au- Religione e spiritualità diovisiva – nell’ambito della Mediateca; Attività economiche così pure l’avvio di un monitoraggio Formazione e orientamento professionale, promozione e tutela delle realtà operative nel territorio veneto, Scienze sociali e geografia umana nonché un lavoro di ricerca sulla filmo- Educazione civica grafia veneta, intrapreso per approfondi- Igiene e sanità re le conoscenze su questo aspetto cultu- Sport rale, anche al fine di acquisire alcune Scienze e tecniche significative produzioni, che possano rap- Documentari del Centro Studi e Ricerche presentare un’ulteriore risorsa per il fu- Ligabue di Venezia turo incremento del patrimonio media- tecale. Tutto questo prelude allo svilup- po di un centro regionale che si configuri come polo di riferimento nel territorio Mediateca regionale veneto per quanto concerne la documen- Direzione regionale Cultura tazione audiovisiva. Palazzo Sceriman, Cannaregio 168 Considerato il nuovo ruolo che la Media- 30121 Venezia teca è venuta ad assumere in tempi recen- tel. 041 2792689 ti, si è inoltre avvertita la necessità di fax 041 2792685 rinnovare quello che per molto tempo ha [email protected] rappresentato l’unico strumento rivolto Centro di Villa Settembrini all’utenza esterna, una guida la cui ulti- via Carducci 32 ma edizione risaliva al 1997, fortemente 30170 Mestre Venezia orientata verso il mondo della scuola, nel tel. 041 980499 quale praticamente si esauriva allora la fax 041 5056245 . 9 Biblioteche in cui sono consultabili ROVIGO E PROVINCIA Biblioteca Comunale i materiali audiovisivi Città di Motta di Livenza della Mediateca regionale Accademia dei Concordi piazza Luzzati, 1 piazza Vittorio Emanuele II, 14 31021 Motta di Livenza (TV) 45100 Rovigo Istituto “Brandolini Rota” Biblioteca Civica “G.G. Bronziero” viale Brandolini, 6 BELLUNO E PROVINCIA via Carducci, 6 31046 Oderzo (TV) 45021 Badia Polesine (RO) Biblioteca Civica Biblioteca Comunale via Ripa, 3 Biblioteca Comunale Comune di Pederobba 32100 Belluno piazza della Repubblica, 23 piazza Case Rosse, 14 45014 Porto Viro (RO) 31050 Onigo (TV) Biblioteca “E. De Lotto” piazza IV Novembre, 12 Associazione Culturale Minelliana Biblioteca Comunale 32042 Calalzo di Cadore (BL) piazza San Bortolo, 18 piazza Vittorio Emanuele II, 9 45100 Rovigo 31053 Pieve di Soligo (TV) Biblioteca Comunale piazzetta delle Biade, 1 Biblioteca Civica Biblioteca Comunale 32032 Feltre (BL) piazza IV Novembre, 1 via Canova, 84 Biblioteca Civica 45019 Taglio Di Po (RO) 31084 Possagno (TV) via Venezia, 15 32045 Santo Stefano di Cadore (BL) Servizio Biblioteca q del Comune di Roncade via Roma, 53 q 31056 Roncade (TV) TREVISO E PROVINCIA Biblioteca Comunale PADOVA E PROVINCIA Biblioteca dell’Ufficio Cultura piazza Marconi, 2 del Comune di Asolo 31020 San Fior (TV) Biblioteca Civica Pubblica Centro Culturale piazza D’Annunzio, 1 via Matteotti, 71 31011 Asolo (TV) Museo dell'Uomo 35031 Abano Terme (PD) via Barriera, 35 Biblioteca Comunale 31058 Susegana (TV) Biblioteca Comunale piazza Marconi, 10 via Marconi, 1 31030 Borso del Grappa (TV) Settore Biblioteche 35010 Carmignano di Brenta (PD) del Comune di Treviso Biblioteca dei Servizi Culturali Biblioteca Civica borgo Cavour, 20 del Comune di Breda di Piave 31100 Treviso Villa Rina - BorgoTreviso piazza Olivi, 16 35013 Cittadella (PD) 31030 Breda di Piave (TV) U.O. Biblioteche-Musei Città di Vittorio Veneto Biblioteca Comunale Fondazione Villa Benzi Zecchini piazza Giovanni Paolo I, 1 via Garibaldi, 41 Via Montello, 61 35020 Correzzola (PD) 31029 Vittorio Veneto (TV) 31031 Caerano San Marco (TV) Biblioteca Civica Centro Giovani piazza San Marco, 1 q Città di Conegliano 35043 Monselice (PD) piazza Cima, 8 Istituto Tecnico Commerciale 31015 Conegliano (TV) VENEZIA E PROVINCIA “Antonio Gramsci” via Canestrini, 78/1 Biblioteca Civica Accademia di Belle Arti di Venezia 35127 Padova via IV Novembre, 31 Dorsoduro Campo della Carità, 1050 31017 Crespano del Grappa (TV) 30123 Venezia Biblioteca Civica largo Europa, 5 Biblioteca Comunale Biblioteca Civica 35018 San Martino di Lupari (PD) via Roma, 2 Settore Servizi Sociali del Comune di Caorle 31030 Dosson (TV) via del Passarin, 15 Biblioteca 30021 Caorle (VE) via Principe di Piemonte, 12 Biblioteca Settore Servizi alla Persona Biblioteca Civica “C. Sabbadino” 35010 Trebaseleghe (PD) Città di Mogliano Veneto Città di Chioggia piazza Caduti, 8 campo Marconi, 108 31021 Mogliano Veneto (TV) q 30015 Chioggia (VE) 10 Area Socio Culturale VERONA E PROVINCIA Biblioteca Comunale Comune di Cinto Caomaggiore viale della Stazione, 4 piazza Donatori di sangue, 1 Biblioteca Civica “Mario Donadoni” 36031 Dueville (VI) 30020 Cinto Caomaggiore (VE) Città di Bovolone via Vescovado 7 Biblioteca Civica Biblioteca Comunale 37051 Bovolone (VR) via Roma, 2 via Cairoli, 39 36032 Gallio (VI) 30031 Dolo (VE) Biblioteca Comunale via Dante Alighieri, 52 Biblioteca Comunale Servizio Istruzione e Cultura Consiglio di Quartiere n. 8 37043 Castagnaro (VR) del Comune di Malo Favaro Veneto - Comune di Venezia Biblioteca del IV Settore via San Bernardino, 19 piazza Patrello 1 del Comune di Cerea 36034 Malo (VI) 30030 Favaro Veneto (VE) via XXV Aprile, 52 37053 Cerea (VR) Biblioteca Civica Biblioteca Comunale via Roma, 86 piazza Risorgimento, 9 Biblioteca 36060 Molvena (VI) 30025 Fossalta di Portogruaro (VE) via XX Settembre, 29 37045 Legnago (VR) Biblioteca Civica Ufficio Cultura via Tempesta 17 del Comune di Jesolo Biblioteca Comunale 36063 Marostica (VI) via S. Antonio, 1 via Porta, 1 30016 Jesolo (VE) 37020 Marano di Valpolicella (VR) Biblioteca Comunale via Garibaldi, 14 Cinit Cineforum Italiano Biblioteca Civica 36020 Mossano (VI) via Manin, 33 via Madonna, 49 30174 Mestre (VE) 37029 Pescantina (VR) Biblioteca piazza Risorgimento 1 Settore Cultura e Informazione Biblioteca Comunale 36060 Schiavon (VI) Comune di Mira piazza Costituzione Biblioteca del Servizio Cultura piazza IX Martiri, 3 37047 San Bonifacio (VR) del Comune di Schio 30034 Mira (VE) Biblioteca via Pasini, 33 via Radisi 36015 Schio (VI) Servizio Biblioteca 37036 San Martino Buon Albergo (VR) del Comune di Mirano Biblioteca Civica piazza Martiri, 1 Settore Cultura via 1° Maggio, 14 30035 Mirano (VE) del Comune di Verona 36016 Thiene (VI) Servizio Audiovisivi Biblioteca Comunale via San Giovanni in Valle, 13/b Biblioteca Civica Bertoliana piazza della Repubblica, 1 37129 Verona Contrà Riale, 5/13 30026 Portogruaro (VE) 36100 Vicenza Biblioteca Comunale Servizio Biblioteca via O. Fontana, 1 Biblioteca Civica del Comune di Pramaggiore 37040 Veronella (VR) via Mazzini, 21 piazza Libertà, 1 36010 Zanè (VI) 30020 Pramaggiore (VE) q Biblioteca Civica Città di San Donà di Piave VICENZA E PROVINCIA piazza Indipendenza, 13 30027 San Donà di Piave (VE) Biblioteca Comunale piazza Roma, 35 Biblioteca Comunale 36021 Barbarano Vicentino (VR) piazza Aldo Moro, 1 30029 San Stino di Livenza (VE) Biblioteca Archivio Museo Città di Bassano del Grappa Biblioteca Comunale via Museo, 12 via Roma, 179 36061 Bassano del Grappa (VI) 30038 Spinea (VE) Biblioteca Civica piazza Mazzini, 49 q 36042 Breganze (VI)

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patristica: aspetti etici nella predicazione di Gregorio magno; Donald A. Bullough, Alcuin RECENSIONI and Lay Virtue; Martine De Reu, Versus chrétiennes et vices démoniques aux Xe et XIe siécles; Joseph Goering, Literal and Spiritual Morality in E SEGNALAZIONI the Scholastic Sermon: an Old Distinction Re- covered). Le relazioni raggruppate nella seconda parte degli atti, invece, coprono i secoli successivi, dal XIII al XV, e cercano di mettere in luce come Un grosso gruppo di familiares era costituito l’accesso alla cultura di un sempre maggior nu- dai cappellani del vescovo che erano investiti, mero di persone abbia aperto a diverse interpre- STORIA DELLA CHIESA sembra direttamente dal vescovo, di limitati e tazioni e differenti stili anche di predicazione specifici settori d’intervento. L’ultimo gruppo (Nicoletta Giovè Marchioli, Circolazione libra- analizzato è proprio quello dei familiares in ria e cultura francescana nella Padova del Due senso stretto, e su cui le fonti sono particolar- e Trecento; Athanasius Sulavik, The Preaching MARIACLARA ROSSI, Gli “uomini” del vescovo. mente parche di nomi e di informazioni. of William of Luxi, OP, at the schools Familiae vescovili a Verona (1259-1350), Vene- Man mano che la diocesi si è strutturata e between 1267 and 1275; Cecilia Iannella, Predi- zia, Deputazione di storia patria per le Venezie, ampliata, il vescovo ha dovuto ricorrere alla cazione domenicana ed etica urbana tra Due e 2001, 8°, pp. 116, s.i.p. collaborazione di persone, in maggioranza reli- Trecento; Debby Nirit Ben-Aryeh, Cultural Pro- giosi, ma non solo, cui affidare compiti talora paganda in the Sermons of Giovanni Domicini In età medioevale il vescovo, nell’esercizio molto delicati. Nell’esercizio del potere legisla- 1356-1419; Letizia Pellegrini, Diversità e dis- delle sue funzioni, era supportato da un numero tivo (diritto canonico) il vescovo è ricorso a senso nella Societas christiana: predicazione e variabile di collaboratori con incarichi di caratte- “specialisti” di diritto in grado di calare le norme politica al tempo del Savonarola; Marina Bene- re amministrativo, giudiziario, diplomatico, li- nella realtà diocesana. Da questa ricerca emerge detti, Sulla predicazione dei Valdesi di fine turgico e religioso, ma anche personale e dome- in modo chiaro la genesi della familia episcopi e Quattrocento: fonti letterarie e documentazione stico. Tutti gli studi condotti in varie diocesi sulla come da questa, ristretta e allargata, con il passa- inquisitoriale). familia episcopi hanno spesso evidenziato una re degli anni, si siano strutturati gli “uffici” Chiudono il volume un cospicuo numero di grande abbondanza di informazioni e di docu- successivamente sempre più burocratizzati, ne- Comunicazioni, a testimonianza di come la menti, purtroppo non organizzati in modo siste- cessari al governo della diocesi. predicazione e il sermone possano costituire una matico dalle stesse cancellerie vescovili. Così Cecilia Passarin fonte sicura di indagine storica (J. Désiré anche in questa ricerca non è sempre stato possi- Rosolofoarimanana, Luc de Bitonto, Omin, et ses bile distinguere dalle fonti la “curia” in senso sermons; Alessandra Saccon, Il predicatore e la stretto – ovvero ufficiali e funzionari –, dall’en- parola. Analisi retorico letteraria della predica tourage domestico. La frammentarietà di questa I di Meister Eckhart - DW I, 4-20; Francesco Mo- documentazione, quindi, non sempre ha permes- setti Casaretto, Il sermone rappresentato: i so di tracciare dei dossier biografici; nondimeno, Predicazione e società nel Medioevo: riflessione “Versus de Unibove”; Cristina Legimi, Il tema riunendo i vari frammenti, si è cercato di far etica, valori e modelli di comportamento - della danza nei commenti biblici e nella predi- emergere, quando possibile, l’identità, le rela- Preaching and Society in the Middle Ages: ethics, cazione medievale). zioni e i problemi all’interno di questo gruppo di values and social behaviour, Atti / Proceedings Una breve segnalazione merita infine la pre- ecclesiastici e laici. La convinzione di fondo è of the XII Medieval sermons studies symposium sentazione di un progetto europeo, chiamato che questo gruppo di persone non si limitasse a (Padova, 14-18 luglio 2000), a cura di Laura SERMO, per il censimento dei testi omiletici in supportare il vescovo, ma contribuisse a indiriz- Gaffuri e Riccardo Quinto, Padova, Centro Studi volgare prodotti nelle diverse aree linguistiche. zare l’attività e la gestione, anche pastorale, della Antoniani, 2002, 8°, pp. XIV-454, e 35,00. L’obiettivo, una volta standardizzata anche a diocesi. Infatti, la ricostruzione delle carriere ha livello internazionale la modalità di descrizione evidenziato che non vi è stata soluzione di con- e individuato un software unico, è quello di tinuità quando a un vescovo ne subentrava un Il volume raccoglie gli atti del simposio tenu- elaborare delle schede descrittive del sermone in altro. tosi a Padova nell’estate del 2000 sulla predi- un database interrogabile utilizzando diverse La ricerca prende avvio dalla precisa defini- cazione medioevale, organizzato dalla Interna- chiavi di ricerca (titolo, argomento del sermone, zione di familia. Dopo un veloce excursus nel tional Medieval Sermon Studies Society (IMSS). citazioni, studi ecc.). diritto romano, l’autrice arriva a delinearne la Obiettivo dell’incontro internazionale, oltre allo Cecilia Passarin struttura così come deve essere intesa per l’am- scambio e all’incontro fra studiosi del settore, è bito della diocesi veronese nei secoli XI e XII: un stato l’analisi della predicazione medioevale la- insieme di persone, incaricate dell’organizza- tina e volgare considerata nel suo contesto socia- zione della vita pubblica e privata del vescovo, le, letterario, religioso, intellettuale, teologico, che avevano con lui un rapporto di subordinazione catechetico, politico e storico, senza tralasciare e sottomissione in cambio di protezione, vitto e l’aspetto più propriamente tecnico delle artes BRUNO B ERTOLI, La soppressione dei monasteri e alloggio, secondo una sorta di “rapporto giuridi- praedicandi e il vasto mondo degli strumenti di conventi a Venezia dal 1797 al 1810, Venezia, co”. Così delienata, la “familia veronese” non lavoro redatti per i predicatori. Deputazione di storia patria per le Venezie, 2002, comprende gli addetti agli uffici del governo e L’organizzazione del volume segue il percor- 8°, pp. 102, s.i.p. della gestione della diocesi (cappellani, notai so del simposio ed è divisa in tre aree. La prima della curia, giudici, vicari, amministratori ecc.). parte ha come titolo Predicazione e società nella Uno degli atti più significativi compiuto dai Tuttavia la diversità risulta legata più allo stato tarda Antichità e nell’Alto Medioevo: messaggio governi che, dopo la caduta della Repubblica, si della documentazione che a una reale e sostan- morale ed esegesi biblica; i contributi in essa insediarono alla guida di Venezia fu certamente ziale differenza di organizzazione; ci si trovereb- raggruppati sono dedicati all’interazione tra l’avocazione allo Stato di molti degli edifici be, in ultima analisi, di fronte a due famialiae: predicazione e società fra IV e XII secolo (A. Mona- religiosi (monasteri e conventi), o comunque una “ristretta”, formata dalle persone più espres- ci Castagno, Predicazione e società in Giovanni ispirati alla religione (“Scuole” e Confraternite), samente difinibili familiares, e una “allargata”, Grisostomo; Giovanni Catapano, Moral Themes che nel corso dei secoli erano stati costruiti nella comprendente anche tutti gli addetti agli organi- in Augustine’s Sermones Dolbeau; Francesca città. Per la verità, l’operazione era stata comin- smi amministrativi. Cocchini, Temi morali e modelli nell’omiletica ciata già nel corso del Settecento, ma fu la 13 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

dominazione francese a darle le dimensioni di direttore dell’École Française di Roma, in occasione cui si vedono tuttora gli effetti. del suo pensionamento, ma soprattutto in segno Lo studio di Bertoli, fondato su pazienti e di gratitudine per il suo esempio di studioso e meticolose ricerche d’archivio, si sofferma solo maestro. di sfuggita sulle motivazioni prossime e remote Cecilia Passarin di queste secolarizzazioni. L’attenzione del sag- gio è invece rivolta essenzialmente a lumeggiare nei dettagli il tradursi in atto di questo ampio programma di riduzione dei conventi negli anni indicati dal titolo: i singoli provvedimenti, le ripercussioni che essi potevano avere – e che poi ALBAROSA INES BASSANI, Profezia caritativa e in effetti ebbero – sui religiosi che ne venivano pastoralità in Giovanni Antonio Farina (1803 toccati, ed infine l’esecuzione vera e propria delle -1888), Vicenza, Istituto per le ricerche di storia “concentrazioni” e “soppressioni” deliberate. sociale e religiosa, 2000, 8°, pp. 418, ill., s.i.p. Sono soprattutto questi ultimi aspetti l’ogget- to principale dello studio di Bertoli. Che cosa in L’autrice ha dedicato parecchio tempo alla realtà poteva significare per una comunità di ricerca e allo studio della vita e dell’attività religiosi o religiose, da sempre acclimatata nel pastorale di Giovanni Antonio Farina. Fin dalle proprio edificio, l’ordine di sgomberare i locali e prime pagine, subito dopo il sommario, un lungo trasferirsi altrove? I dati raccolti da Bertoli rico- elenco di archivi da solo offre solo una vaga idea struiscono le comprensibili reazioni umane con della quantità di carte, atti, documenti, lettere e cui gli interessati rispondevano alle deliberazioni altro materiale esplorato. Il tutto ha dovuto stare, decise a freddo sulla carta dalle autorità. Reazio- a fatica, all’interno di questo volume che descri- ni che normalmente non traspaiono dall’arido ve l’attività episcopale del Farina. All’origine linguaggio burocratico dei documenti (soppressi del lavoro si trova l’incarico conferito a un grup- n conventi, trasferite n religiose dal monastero a po di esperti, fra cui la Bassani, di raccogliere il al monastero b), ma che costituiscono un aspetto materiale possibile per valutare la consistenza e fondamentale del problema. le eventuali difficoltà in una causa di santi- Perplessità, dubbi, timori, accanto ai quali i Per André Vauchez. I miracoli di Antonio il ficazione. Una sintesi dei 66 tomi che riuniscono documenti raccolti da Bertoli registrano timidi Pellegrino da Padova (1267-1270), a cura di le 20.000 pagine raccolte dai ricercatori si trova tentativi, da parte di alcuni istituti, di darsi in Donato Gallo, trascrizioni di Marco Dorigo, con ora in questo volume, che rende conto di quella extremis una qualche destinazione sociale fra una nota di Antonio Rigon, Padova, Università che è conosciuta come l’“intelligenza della cari- quelle richieste dai tempi (soprattutto l’educa- degli Studi di Padova, Dipartimento di Storia - Il tà” che animò l’attività pastorale del Farina. zione della gioventù) per sottrarsi al trasferimen- Poligrafo, 2003, 8°, pp. 204, ill., e 23,00. Il volume è diviso in aree; la prima descrive la to: era necessario infatti evitare di rimanere nella formazione del Farina, l’ambiente familiare in pericolosa categoria di ente solo contemplativo, Alla fine di gennaio del 1267, a Padova, cui crebbe, gli studi iniziali, il seminario vicentino invisa alle nuove mode culturali. esattamente nel monastero di Santa Maria di e i primi incarichi come sacerdote. Fu in questi Nasce la curiosità di sapere quale riscontro Porciglia, moriva Antonio. Ma non quell’An- anni, antecedenti la nomina episcopale, che il avessero questi problemi all’altra estremità, cioè tonio, il Santo, bensì l’altro, il beato, quello che Farina iniziò a dedicarsi alla cura e all’educazio- nelle alte sfere, dove i provvedimenti venivano i suoi contemporanei chiamarono il Pellegrino ne delle ragazze povere e abbandonate, fondan- decisi. Dallo scritto di Bertoli si trae l’impressio- perché aveva girato i santuari d’Europa. Subito do (questo aspetto è trattato nella seconda parte ne che i potenti del momento, anche se non dopo la sua morte, cominciarono a verificarsi del volume) quello che in seguito divenne l’Isti- ignoravano sistematicamente le esigenze della sulla sua tomba delle guarigioni miracolose: se tuto delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie popolazione, per lo più procedevano senza tanti ne contarono 38 nei primi due mesi e 11 nei 3 anni dei Sacri Cuori (approvato da papa Gregorio XVI scrupoli e senza curarsi dei disagi provocati dai seguenti. Queste guarigioni furono prontamente nel 1839). L’idea di fondo era quella di dare vita loro atti. Se poi si guarda ai risultati che questi atti raccolte dal notaio Tealdo, figlio di Soligo, forse a una congregazione religiosa femminile dedica- governativi riuscirono ad ottenere, anche se l’au- chiamato proprio dalla comunità di Porciglia ta alla formazione, che il Farina volle orientare, tore del saggio procede con circospezione e da affinché registrasse in forma indubitabile gli innovativamente per l’epoca, non solo all’istru- storico imparziale si vieta ogni giudizio, limitan- eventi prodigiosi dovuti all’intercessione del zione teorica ma anche a una formazione pratico- dosi alla nuda registrazione dei fatti, alla fine del beato. E il notaio fece il suo lavoro: registrò le professionale, in modo che il lavoro fornisse saggio troviamo un’osservazione che ha tutti i generalità di quanti si dichiararono sanati da possibilità di riscatto e di guadagno materiale a titoli per richiamare l’attenzione del lettore: “la Antonio, i nomi dei testimoni e la natura della una fascia di popolazione debole e particolar- soppressione dei conventi provocò anche un’eclissi malattia guarita. mente poco considerata come quella femminile. culturale e un impoverimento spirituale”. È Questi 38 miracoli costituirono la base della Tanta “intelligenza” gli aprì la strada all’epi- un’ipotesi qui solo accennata, perché la docu- redazione di una prima legenda sul beato di cui scopato trevigiano: la nomina avvenne per mano mentazione dell’asserto porterebbe fuori dei li- non si conosce l’autore, ma che probabilmente fu di Francesco Giuseppe e successivamente fu miti cronologici entro cui Bertoli si è proposto di elaborata proprio in questo periodo: infatti gli 11 ratificata da Pio IX. Il Farina fece il suo ingresso indagare, ma che invita a riconsiderare il proble- miracoli registrati nei tre anni successivi alla a Treviso nel febbraio del 1851 e vi rimase dieci ma del significato complessivo che il dominio morte del beato non vi compaiono. Il tutto è anni, improntando il suo episcopato alla carità e napoleonico ha avuto per Venezia. raccolto in un manoscritto conservato presso e alle iniziative di carattere socio-educativo (for- Franco Tonon l’Archivio di Stato di Padova (Corporazioni sop- mazione dottrinale del clero e dei fedeli, istruzio- presse, monasteri padovani, B. Pellegrino, busta ne della gioventù). Questo suo impegno, anche 105). In questo volume sono pubblicati, secondo in difesa della giurisdizione vescovile, andò a canoni rigorosamente scientifici, i 49 miracoli di scontrarsi con alcuni gruppi più conservatori del attestazione notarile, completati da una Nota clero trevigiano, poco propenso a cedere antichi sull’iconografia del beato Pellegrino e da una sul privilegi. Il contrasto con il capitolo trevigiano monastero di Santa Maria di Porciglia. gli costò il trasferimento a Vicenza, dove il L’intero volume è offerto dai medievisti Farina visse e operò fino alla morte. Durante i 38 dell’Università di Padova ad André Vauchez, anni del suo episcopato vicentino, il Farina portò storico del Medioevo e della santità medievale, avanti in modo sempre più convinto il suo impe-

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gno in ambito educativo-caritativo, anche a ri- ispirazioni” del Signore, accolte simpliciter et “pellegrinaggio”, analizza con precisione il susse- schio di polemiche da parte di chi lo accusava di confidenter, sono richiamate dalle pagine finali guirsi di congregazioni religiose che sono vissute interessarsi più alla politica che alla Chiesa. dei diario quando, riassumendo le “grandi grazie nel Santuario: dapprima i Benedettini, poi i Cecilia Passarin fatte a chi ha poca stima di se stesso, ma riceve le Cistercensi, tra il Quattrocento e il Cinquecento buone ispirazioni e le applica in umiltà e fidu- gli Abati Commendatari (religiosi che, pur cia”, Roncalli scrive: “Senza averci pensato pri- risiedendo altrove, ne amministravano i beni, ma, metter fuori in un primo colloquio col mio godendo dei relativi redditi e diritti), i Camaldolesi, Segretario di Stato il 20 gennaio 1959, la parola e infine, a partire dal 1914, dopo quasi due secoli di Concilio Ecumenico, di Sinodo diocesano e di di abbandono, i Servi di Maria, che tuttora lo GIANNI BERNARDI - BRUNO BERTOLI - LORIS FRAN- ricomposizione del Codice di Diritto Canonico, gestiscono anche come parrocchia. CESCO CAPOVILLA, Il Patriarca Roncalli e le sue e contrariamente ad ogni mia supposizione o Licinio Lea ripropone la storia della celebre fonti: Bibbia, Padri della Chiesa, Storia, a cura immaginazione su questo punto”. statua, che, secondo devote tradizioni e leggende, di Bruno Bertoli, Venezia, Edizioni Studium Enrico Zaninotto sarebbe apparsa improvvisamente tra l’Alto e il Cattolico Veneziano, 2002, 8°, pp. 192, e 12,50. Basso Medioevo. Grazie a documentate ricerche e comparazioni iconografiche e artistiche, Luca Più di cinquant’anni sono trascorsi dall’in- Tomio stabilisce che l’effigie della Madonna e gresso a Venezia di Angelo Giuseppe Roncalli: del Bambino proviene dalla Nubia e risale al VI era infatti il 15 marzo 1953. In coincidenza con secolo d.C.; da lì sarebbe stata trasferita come il cinquantesimo anniversario appare il volume LICINIO LEA, L’Alpago in pellegrinaggio alla tante altre opere a Venezia e da qui, tramite la Il Patriarca Roncalli e le sue fonti: Bibbia, Padri Madonna di Follina. Otto secoli di religiosità sopra ricordata strada Claudia Augusta Altinate, della Chiesa, Storia, nel quale sono raccolti popolare, Belluno, Istituto Bellunese di Ricerche sarebbe giunta nell’attuale territorio, dove, pro- alcuni saggi, frutto delle iniziative volute dalla Sociali e Culturali, 2002, 8°, pp. 216, ill., babilmente nell’epoca delle lotte iconoclaste (tra comunità ecclesiale veneziana in occasione della e 13,00. il 725 e il 785, e tra l’813 e l’842) sarebbe stata beatificazione di papa Giovanni XXIII. Nel leg- occultata fino al suo tardo ritrovamento: la storia gere questi saggi è difficile sottrarsi alla tentazio- Il Santuario della Madonna di Follina è posto darebbe così un senso logico e compiuto alle ne di pensare, oltre che al Patriarca di Venezia, al ai piedi del versante meridionale delle Prealpi leggende. futuro pontefice e all’evento fondamentale da lui bellunesi, di fronte all’ampia valle del fiume Interessante è anche la decifrazione della promosso: il Concilio Vaticano II. Infatti il Con- Soligo, a 200 metri di altitudine, in provincia di simbologia della statua, che collegherebbe antichi cilio, riconsiderando i rapporti tra la Chiesa e, da Treviso e nella diocesi di Vittorio Veneto (l’antica culti egiziani con quelli cristiani: “la Madonna una parte, il mondo moderno, dall’altra, le sue Ceneda), a metà circa della strada che collega che regge il calice va messa in relazione con la fonti originarie – la Sacra Scrittura e la medita- Valdobbiadene a Vittorio Veneto, dove in epoca dea Iside che nutre il figlio Horus”; inoltre si zione dei Padri della Chiesa – riporta con prepo- romana passava la strada Claudia Augusta rileva “una coerente raffigurazione sia del dogma tenza a quelle stesse fonti delle quali il volume Altinate (che, partendo da Altino nei pressi della della Theothokos, della Vergine come Madre di rintraccia la presenza nella predicazione vene- laguna veneziana, risaliva la riva sinistra del Dio, sancito dal Concilio di Efeso nell’anno 431, ziana di Roncalli. Piave fino al fiume Soligo, per raggiungere poi il sia di quello attinente alla natura ipostatica (divina I saggi di Gianni Bernardi e Bruno Bertoli bellunese e arrivare fino al vallo romano del e umana) del Cristo, sancito dal Concilio di pongono più di qualche interrogativo, almeno a Danubio). Calcedonia del 451”. chi si immagini un Angelo Roncalli capace, pure Queste notizie di carattere geografico sono Altri capitoli (il terzo, il quarto e il quinto) nella sua mitezza e umiltà, di comprendere i strettamente collegate alla storia della statua sono dedicati alla storia della processione, con grandi movimenti della storia alla luce della della Madonna di Follina, oggetto di particolare particolare riguardo alle popolazioni dell’Alpago; fede, e di trovare da questa comprensione pro- culto per le popolazioni delle zone circostanti, in completa l’opera il sesto capitolo con la cronaca, fonda, arricchita dalla lunga esperienza diplo- particolare di quelle dei cinque paesi dell’Alpago, ricavata dagli archivi parrocchiali, delle proces- matica, la forza e l’illuminazione per indire il oggetto, appunto, di questo libro. L’autore, dopo sioni mariane del XX secolo, con la parte finale Concilio. L’immagine che si trae da questo volu- aver delineato i concetti di “processione” e di dedicata a una ricca appendice dove l’autore ha me è in parte diversa e offre spunto a nuovi trascritto i documenti più significativi riguardanti interrogativi e riflessioni. Per Angelo Roncalli, questa antica manifestazione di pietà popolare. Bibbia, Padri e Storia sono fonti, ma fonti di Giuseppe Iori ispirazione pastorale. La riflessione sul papa del Concilio, dunque, si apre a una nuova luce. Pare evidente che è difficile rintracciare l’ispirazione del Concilio direttamente in una riflessione det- tata da quelle stesse fonti di cui era intessuta la predicazione di Angelo Roncalli: né le riflessio- ni sulla storia, né quelle sulla Bibbia o sui Padri SCIENZE SOCIALI sembrano costituire la premessa per l’avvio di un confronto del cristiano con il mondo moderno. Semmai, è l’attenzione al fratello, all’uomo di buona volontà, ossia la sensibilità pastorale di Modelli e metodi per l’analisi di rischi sociali e Roncalli, che apre la via al Concilio. Il rapporto sanitari, a cura di Giuseppe Puggioni, Atti del con le fonti, probabilmente, esiste, ma è mediato workshop organizzato dall’Università degli Stu- dall’attenzione alla “voce dei popoli e delle fa- di di Cagliari - Dipartimento di Scienze Econo- miglie”: quella stessa voce di cui Roncalli, in miche e Sociali, Padova, Cleup, 2002, 8°, occasione della crisi cubana, chiedeva l’ascolto pp. 270, s.i.p. a Krushev e a Kennedy. Il Concilio appare il frutto di una disponibilità Modelli e metodi per l’analisi di rischi sociali ad assecondare “le buone ispirazioni della grazia e sanitari raccoglie gli atti del workshop a cui di Gesù, che presiede al governo del mondo, e lo hanno partecipato gruppi di ricerca delle Univer- conduce alle più alte finalità della creazione, sità di Bari, Cagliari, Milano Bicocca, Siena e della redenzione, della glorificazione finale ed Padova. Per quanto riguarda i gruppi patavini, i eterna delle anime e dei popoli”. Le “buone lavori presentati hanno preso in considerazione

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degli specifici approcci metodologici, i problemi Questi concetti, tratti dall’Introduzione scritta a connessi ai tempi di permanenza nell’università quattro mani dagli storici Alessandro Casellato e e di ingresso nel mondo del lavoro, i fattori di Livio Vanzetto, spiegano molto chiaramente rischio di inoccupazione dopo la laurea, oltre ad l’ambito della ricerca propositiva di questo alcuni aspetti del rischio in ambito socio-sanita- volume, che raccoglie quattro saggi, presentati rio. Di particolare interesse anche per un pubbli- come doppi interventi, rispettivamente ai Con- co “non specialistico” appare la ricerca dedicata vegni Quale identità? Regionalismi, etnicismi, a Il rischio di disagio nelle famiglie di Padova, nuove forme di razzismo fra il Nordest italiano e dal quale emerge che, come fonte di disagio le repubbliche alpine orientali (Trieste, maggio percepito, le famiglie padovane indicano: la pre- 2001) e Insegnare le storie locali nell’età della senza in casa di invalidi o malati, la mancanza di globalizzazione (Treviso, settembre 2002). autonomia di un membro del gruppo, la disoccu- Il problema della nascita dell’identità locale è pazione/inoccupazione, la dimensione familiare affrontato da Casellato nel saggio “Identità vene- ridotta, l’assenza di un genitore, gli anziani che ta”. Appunti per una genealogia, che di questa vivono soli. In questo senso, il 26% delle fami- identità ricostruisce le tappe, a partire dalle glie intervistate (residenti nel comune di Pado- intuizioni del politico Gavino Sabadin, inerenti il va) avverte una condizione di disagio, che coin- disagio reale del Veneto nel contesto italiano del volge tutti i membri del nucleo familiare, e che dopoguerra, passando per le analisi del sociologo viene fronteggiata ricorrendo innanzitutto alla plesso, adatto a lettori “pratichi” di filosofia, in Ulderico Bernardi – che mette a fuoco il pericolo rete relazionale delle amicizie e della famiglia cui intervengono per ciascun progetto i rispettivi prima, poi l’avvenuta estinzione della tradizione allargata. coordinatori, che tracciano un compendio delle contadina – e per la “controstoria” della “nazione” Susanna Falchero ricerche e del loro operato negli anni, e illustri veneta proposta da Federico Bozzini (entrambe esperti di fama internazionale, che propongono degli anni Settanta-Ottanta), fino alla nascita di riflessioni sulle tematiche, aprendo interrogativi una storiografia venetista, inaugurata negli anni e talora lanciando nuove prospettive. Ecco quin- Ottanta da Franco Rocchetta; e mettendo in luce, di il capitolo di Lorenzo Biagi, coordinatore del infine, la ricomposizione, avvenuta sotto l’egida PHILIPP S CHMITZ - L ORENZO B IAGI - E NRICO C HIAVAC- progetto “Etica, Filosofia e Teologia”, seguito della politica, degli anni Novanta. Partendo dallo CI - CORRADO VIAFORA - DIEGO GRACIA - MATTEO dall’articolo di Enrico Chiavacci sul futuro del- stesso nucleo tematico, Vanzetto avvalla e MASCIA - ALBERTO BONFOLDI - GIOVANNI PONCHIO - l’etica; la prospettiva di Corrado Viafora, coor- accentua teoricamente, nel suo saggio Localismi PIERLUIGI SACCO - STEFANO ZAMAGNI, Progetti di dinatore del progetto “Etica e Medicina”, e il e omologazione, le conclusioni di Casellato: se le etica. Dieci anni di attività della Fondazione “Dialogo sui principi e sul metodo della Bioetica” identità collettive sono “costruzioni culturali in Lanza, Padova, Fondazione Lanza - Gregoriana di Diego Gracia; il pensiero di Matteo Mascia, continuo divenire, databili e mutevoli nel tempo”, Libreria Editrice, 2002, 8°, pp. 348, e 25,00. coordinatore del progetto “Etica e Politiche am- secondo lo studioso la perdita del senso del bientali”, e l’apporto di Alberto Bondolfi sul luogo, avvenuta con la traumatica frattura degli A partire dagli anni Sessanta e Settanta, di diritto per l’ambiente; la presentazione del pro- anni Settanta, la concomitante frantumazione fronte all’incalzare del progresso con l’aumento getto “Etica ed Economia” da parte del coordina- dell’identità unica delle comunità locali e la di conoscenze scientifiche e di saperi tecnologici tore Giovanni Ponchio, e la dissertazione sul rottura del legame con la memoria renderebbero che, particolarmente in contesti come quello tema di Pierluigi Sacco e Stefano Zamagni. ormai impossibile ripristinare i vecchi localismi biomedico ed economico, favoriscono le possi- I contenuti vengono introdotti da Philipp così com’erano. Nonostante queste conclusioni, bilità di intervento sul singolo individuo, con Schmitz, docente di Teologia morale presso l’Uni- tuttavia, gli autori non lasciano di proporre effetti che giungono poi ad interessare e coinvol- versità Gregoriana di Roma, che propone, se- qualche ipotesi di soluzione. In Contro la “vene- gere tutta la collettività e l’ecosistema intero, la guendo l’evolversi di ciascun progetto, un’anali- tizzazione” della storia locale, Casellato legge il filosofia e la teologia hanno dato vita a un nuovo si di ampio respiro sull’etica applicata. pericolo di un’ambiguità nazionalista del concetto sviluppo della riflessione etica, con il fine di Cinzia Agostini di venetismo, per cui anche nella didattica è aiutare le scienze a prendere decisioni, raffinan- necessario capire cosa significhi storia locale done l’elaborazione di norme e criteri, e facili- nell’età della globalizzazione; e Vanzetto, tando il dialogo interdisciplinare. ripercorrendo L’insegnamento dell’identità nei Anche in Italia la ripresa di iniziative di studio, Programmi di storia (1861-2002), propone come ricerca e confronto sull’etica pratica ha portato ALESSANDRO C ASELLATO - L IVIO V ANZETTO, United nuove funzioni dell’insegnamento della storia alla nascita di esperienze di valore, tra le quali Colors of Noaltri. Localismi e globalizzazione “mostrare ai giovani come la storia è stata emerge in ambito veneto il ruolo assunto nel nel Veneto contemporaneo, Treviso, Istresco - utilizzata nel corso dei secoli” e “mettere ciascuno tempo dalla Fondazione Lanza. Il centro, sorto Caselle di Sommacampagna (VR), Cierre, 2003, in condizione di servirsi del passato per costruirsi nel 1988 a Padova in seguito al lascito dell’avvo- 8°, pp. 96, e 10,00. una propria identità”. cato Carlo Lanza, si pone, già nello statuto, come Sandra Bortolazzo strumento di aiuto e sostegno, al servizio della “Il Veneto [...] vive lo straordinario paradosso realtà sociale, nella ricerca comune dei “cardini di essere uno dei maggiori produttori mondiali etici e di una gerarchia di valori, che possono contemporaneamente di globalizzazione reale e essere riconosciuti come necessari referenti nel- di localismo ideologico, di modernità e di la condotta privata e pubblica, garantendo sia la tradizionalismo. [...] Si dice che sia proprio la tutela della vita e della dignità di ogni persona, ‘grande trasformazione’, rapida, incisiva, scon- Abbattere i muri costruire incontri. Contributi sia la libertà e la giustizia del vivere sociale”. volgente, ad aver indotto un bisogno di rassi- all’educazione in ambito sociale e interculturale, Esso si è strutturato in quattro progetti di ricerca, curazione collettiva che si esprime nel richiamo a cura di Giuseppe Milan, con i contributi di di cui oggi, a più di dieci anni dai suoi esordi, alle culture e alle identità locali. Eppure questa Giovanni Avogadri, Michele De Beni, Gianluca vuole rendere conto alla società civile, rimetten- ricerca di fondamenti in un passato remoto e Falconi, Fiorella Monteduro, Donato Salfi, Pa- dosi in gioco di fronte ai nuovi cambiamenti incontaminato convive con un rapidissimo con- dova, Cleup, 2002, 8°, pp. 180, e 15,00. culturali e sociali e rilanciando la sfida per il sumo di memorie artificiali, fabbricate a tavolino raggiungimento del bene comune. [...]. Gli storici [...] possono collaborare con gli Attraverso i contributi presentati in Abbattere In quest’ottica è da inquadrare la pubblicazio- ingegneri delle identità collettive a costruire miti, i muri costruire incontri viene offerto un percor- ne del volume Progetti di etica. Dieci anni di oppure mostrare come questi miti sono stati so di “educazione all’alterità”, affrontato sotto attività della Fondazione Lanza, un testo com- creati, come funzionano e quali fini servono”. prospettive diverse ma tutte ugualmente impor-

16 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

tanti, in vista di un tessuto sociale sempre più presente in palazzo Salom, d’altronde si inscrive “interculturale”. Non a caso le maggiori ansie in questa considerazione sull’uso funzionale del che accomunano uomini e donne nell’Occidente ARTE Medioevo in prospettiva contemporanea. I ri- contemporaneo riguardano “l’altro”, inteso come chiami di Wolfgang Wolters sollecitano invece colui che è “diverso - straniero - estraneo”. In una più prudente e corretta considerazione dei questo senso, nella dinamica delle relazioni inter- palinsesti architettonici nell’opera di restauro, personali si corre quotidianamente il rischio di De lapidibus sententiae. Scritti di storia dell’arte ovvero nella loro comprensione contemporanea. vivere situazioni di disagio che possono facil- per Giovanni Lorenzoni, a cura di Tiziana Franco Allo stesso tempo emerge nel volume l’atten- mente sfociare in forme più o meno perniciose di e Giovanna Valenzano, Padova, Il Poligrafo, zione per opere, autori, problemi di confine (a aggressività, di pregiudizio, di razzismo. 2002, 8°, pp. 640, ill., e 42,00. livello geografico, cronologico e culturale), così Appare pertanto auspicabile – come è negli cari a Lorenzoni. In questa direzione si muovono intenti del curatore, Giuseppe Milan (docente di Il volume miscellaneo, nato per iniziativa dei forse tutti i contributi, ma in forma più esplici- Pedagogia Interculturale e Pedagogia Sociale più stretti collaboratori di Lorenzoni nel Diparti- ta quelli di Igor Fiskovic, Francesco Gandolfo presso la Facoltà di Scienze della Formazione mento di Storia delle Arti visive e della Musica – che offre una esemplare lettura di una stele dell’Università di Padova, e direttore del Master dell’Università di Padova, raccoglie i saggi of- georgiana – Antonio Iacobini, Miljenko Jurkovic, per Pedagogista in ambito sociale, penale e ferti allo studioso in occasione del suo settan- Caterina Limentani Virdis, Sergio Marinelli, di prevenzione della devianza) – proporre stimo- tesimo compleanno e del suo congedo dall’inse- Giuliana Mazzi. Gli snodi problematici, croce- li per una didattica “prosociale e altruista” che gnamento, dopo cinquant’anni di presenza nelle via delle scelte stilistiche e iconografiche, sono sostenga la costruzione di “un tessuto di rela- aule dell’Università di Padova. In realtà vi con- posti all’attenzione in particolare da Giulia zioni umane positive e capaci di promuovere a fluiscono anche numerosi contributi di studiosi, Orofino e Tiziana Franco. L’attenzione ai mo- tutti i livelli i valori della convivialità e della non solo medievisti, esterni allo studio padova- menti generatori delle opere, comprese in ogni fraternità”. no, ma vicini per interessi e affetti a Lorenzoni. loro aspetto, tecnico, materiale e ideologico e nel Susanna Falchero Se il centro geografico di questi saggi è facil- loro singolare intreccio, contraddistingue invece mente distinguibile perlopiù tra Padova e Vene- i contributi di Giordana Mariani Canova, Fede- zia, non altrettanto è l’ambito temporale, come rica Toniolo e Giuseppina Z. Zanichelli. esemplifica il brillante lavoro di Adriano Mariuz, Guido Galesso Nadir che guarda agli affreschi di Tiepolo nel Palazzo Patriarcale di Udine vedendone però le radici nei Divenire Donna. Conoscenza e contemplazione, mosaici marciani. Alcuni saggi, infatti, vanno a cura di Ermenegildo Guidolin e Alessandra oltre l’ambito medievale, pur mostrandosi atten- Santin, con scritti di Piero Bordignon, Massimo ti al confronto con l’età cara a Lorenzoni, e sem- Chieregato, Susanna Falchero, Rita Farneti, brano riaffermare la centralità del Medioevo Cultura, arte e committenza nella Basilica di Gianna Maria Filippi, Ermenegildo Guidolin, nella produzione artistica moderna e contempo- S. Antonio di Padova nel Trecento, Atti del Giampiero Piccoli, Giovanni Salviati, Alessan- ranea. In questa direzione il saggio di Franco Convegno internazionale di studi (Padova, dra Santin, Padova, Imprimitur, 2003, 8°, pp. 270, Bernabei, persuaso “che la valutazione del Me- 24-26 maggio 2001), a cura di Luca Baggio e ill., e 16,00. dioevo abbia costituito un momento determinan- Michela Benetazzo, Padova, Centro Studi An- te nella consapevolezza storica della modernità, toniani, 2003, 8°, pp. XXIV-464, ill., e 39,00. Divenire Donna è la nona uscita dei Quaderni nella sua piena auto-definizione, nonché nel- di Cultura della Formazione, e si pone come l’elaborazione di un metodo storico e critico”. A Il volume raccoglie gli interventi del Convegno, seguito ideale di Sguardi sulla donna (2000), molte pagine di distanza Jolanda Nigro Covre svoltosi nella Basilica di Sant’Antonio a Padova quinto volume della collana, curata da Ermenegildo avvalora questo indirizzo proponendo “il gotico e incentrato sul secolo XIV, che aveva come Guidolin, docente di Pedagogia Generale e di come categoria ideologica nella Germania del obiettivo il lasciar spazio a riflessioni critiche sui Educazione degli adulti e Formazione continua, primo dopoguerra” del Novecento; mentre Giu- capolavori artistici restaurati in occasione presso le Facoltà di Psicologia e di Scienze della liana Tommasella, da una prospettiva ormai at- dell’anno centenario antoniano del 1995 e del Formazione dell’Università di Padova. tuale, traccia uno spaccato della disciplina agli Giubileo del 2000. Contemporaneamente si pro- Il volume, dopo una Presentazione e introdu- inizi del secolo scorso attraverso la figura di pone di far luce sulla storia della Basilica nel zione tematica del curatore, e un fecondo dialogo Giuseppe Fiocco, nel momento della sua nomina corso del Trecento, ripercorrendo le vicissitudini con l’arte al femminile, proposto da Alessandra alla prima cattedra di Storia dell’Arte medievale dell’intero complesso e della sua bottega con la Santin attraverso l’incontro con artiste friulane e moderna a Padova. L’indagine proposta da sua configurazione articolata e complessa quale contemporanee, è diviso in tre sezioni. Nella Giovanna Poli, rivolta a un episodio di pittura centro di culto, di pellegrinaggi e luogo di studio. prima, di ambito storico, viene tracciata la storia padovana ottocentesca di soggetto medievale, Sulla base di due “relazioni guida”, rispettiva- delle donne fra ’700 e ’900 (Filippi); nella secon- mente di Silvana Collodo e di Donato Gallo, da, dedicata alla ricerca psicopedagogica, ven- viene indagata questa complessa realtà dalla du- gono proposti il “pensiero al femminile” (Bordi- plice identità – il “blocco francescano” e il “blocco gnon), una riflessione su “femminilità”, “mater- padovano” – e si arriva ad affrontare la comples- nità” e “paternità” (Piccoli), e uno sguardo sui sità delle committenze artistiche. Entrambi gli “vissuti della menopausa” (Farneti). Con la terza studiosi hanno sottolineato la complessità che sezione, di ambito poetico-letterario, viene of- caratterizza l’identità e le funzioni svolte dalla ferto uno spaccato sulla “conoscenza di sé”, Basilica in un secolo come il Trecento, in cui si attraverso le vicende di tre donne illustri: la attuarono profonde trasformazioni in tutti gli poesia di Amelia Rosselli (Salviati), la filosofia ambiti della vita. L’insieme delle relazioni pone di Iris Murdoch (Falchero) e il cammino artistico l’accento sull’importanza dei rapporti della co- di Milva (Chieregato). munità di Sant’Antonio con altri centri religiosi La miscellanea ribadisce – specialmente nel- locali e il rapporto con l’ambiente religioso bri- l’ottica della formazione continua – “l’importan- tannico, nonché il rapporto della comunità za di un rivolgersi costante alla cultura per con- francescana di Padova con la città e con le seguire una pienezza di umanità”, non solo come famiglie dei committenti. donne, ma come esseri umani. I segnali di una disponibilità alle influenze Giovanna Battiston vengono testimoniate dal fatto che l’intero com- plesso basilicale si presenta come un cantiere

17 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

EVELYN KARET, I disegni di Stefano da Verona e poi sulla base di molti altri fattori: qualità, della sua cerchia e le origini del collezionismo in datazione, tecnica, stile, iconografia, collocazione Italia. Catalogo ragionato - The drawings of originaria, contesto culturale, formazione gio- Stefano da Verona and his circle, Philadelphia, vanile. La produzione pittorica (affreschi e American Philosophical Society - Verona, Acca- tavole), pur non essendo qui oggetto di indagine demia di Agricoltura Scienze e Lettere, 2003, 4°, particolare, viene ugualmente introdotta nella pp. 210, in lingua inglese, ill., s.i.p. prima parte del volume per evidenziare il punto di riferimento utilizzato per ordinare l’opera Conosciuto anche col nome di Stefano di grafica. Spicca tra i dipinti l’incantevole tempera Francia e spesso confuso con Stefano da Zevio, raffigurante L’Adorazione dei Magi, conservata in realtà Stefano da Verona è uno dei più raffinati alla Galleria Nazionale di Brera, l’unica firmata rappresentanti del Gotico Internazionale in Italia. e datata. L’esito di una ricerca così condotta è Di origine francese, ma educato in Lombardia, sorprendente: dei 63 disegni da sempre attribuiti attivo a Mantova, Padova, Treviso, Verona e in a Stefano, Evelyn Karet ritiene che solo 19 di varie località del Trentino, il pittore è veronese di essi, più una sinopia, gli appartengano con adozione solo a partire dal 1418. Ciononostante, sicurezza, mentre gli altri potrebbero essere di quasi tutte le sue opere superstiti o ricordate sono autori della sua cerchia, oppure opere di collegabili in qualche modo alla città veneta, imitazione. Peraltro, nel giro degli allievi e dei nella quale la sua influenza è stata determinante collaboratori vengono individuate personalità per tutto il Quattrocento: nelle botteghe di Pi- eminenti, come quella del cosiddetto Maestro di sanello e di Giovanni Badile e, più in là nel Illasi o di Giovanni di Francesco. Il percorso, tempo, anche nell’opera di Liberale da Verona e caratterizzato dall’espunzione delle opere estranee di Francesco Morone vi è traccia evidente della ed eterogenee, conferisce maggiore risalto a un aperto per tutto il Trecento, secolo durante il sua personalità. L’artista è stato al centro di tratto particolare dei disegni: più che esercitazioni quale furono attuati importanti interventi sulla molte ricerche storiche e critiche, a partire dalla accademiche, essi mostrano di essere degli Basilica, quali il completamento delle strutture fine dell’Ottocento, ma è mancata finora la appunti visivi, degli schizzi liberi, la cui auto- architettoniche e l’allestimento di nuovi altari, e completezza e la sistematicità che caratterizzano nomia si manifesta come un segnale di apertura con la presenza di Giotto che segna il rinnova- questo catalogo ragionato, pubblicato contem- verso il Rinascimento. mento del linguaggio figurativo nell’Italia Set- poraneamente a Filadelfia e a Verona in lingua Lina Ossi tentrionale. Elemento quest’ultimo che ha fatto inglese. Evelyn Karet vi raduna il frutto di molti riflettere la studiosa Enrica Cozzi sulle raf- anni di studio appassionato e caparbio, rivolto a figurazioni dell’Albero della Vita e dell’Albero definire con precisione il profilo di una grande Francescano presenti in due affreschi, recente- personalità artistica che appariva ancora confusa mente ricollocati tra chiostro del Capitolo e chio- e dalle molte attribuzioni improprie. A questo CLAUDIO BELLINATI, Nuovi studi sulla Cappella stro del Noviziato. scopo, il percorso di ricerca si è sviluppato di Giotto all’Arena di Padova (25 marzo 1303 attraverso la verifica delle opere più sicure, la -2003), Padova, Il Poligrafo, 2003, 4°, pp. 62, Lo studio di Luca Baggio su un affresco vene- e ziano dimenticato del primo Trecento, situato messa in discussione di quelle probabili, la defi- ill., 12,00. nell’altare di San Canziano, una ricerca su alcuni nitiva esclusione delle altre. L’autrice stessa aspetti iconografici degli affreschi della cappella afferma di aver posto la maggior cura nell’evitare In occasione del VII centenario dell’inaugu- di San Giacomo, di Alessandra Sibilia, e una le attribuzioni concatenate, che finiscono con razione dedicatoria della Cappella degli Scro- riflessione sulla “fortuna dei Primitivi” nella l’ascrivere opere che divergono profondamente vegni (25 marzo 1303) esce questo studio di critica artistica della prima metà del Novecento, dallo spirito e dalla tecnica di produzione di Claudio Bellinati, che si inserisce nel lungo e di Giuliana Tomasella, s’inseriscono all’interno Stefano. La selezione cui la studiosa è pervenuta fecondo rapporto tra l’autore e Giotto, e che si un tema molto più ampio che è lo studio del- è stata raggiunta raffrontando ogni singolo foglio colloca come la seconda opera della collana l’identità della comunità antoniana, che ha por- con le pitture e i disegni sicuramente autografi, e “Quaderni dell’Archivio Vescovile e della Biblio- tato Valeria de Fraja a scartare la presenza di una per questo usati come pietra di paragone. A teca Capitolare di Padova”. Il volume, diviso in corrente spirituale “gioachimista” nel comples- partire dagli elementi sicuramente acquisiti, il quattro capitoli, si apre con l’introduzione del so di Sant’Antonio. giudizio critico definitivo si è andato formando Presidente del Capitolo della Cattedrale di Pa- Sono stati anche indagati gli aspetti dell’atti- dova, mons. Giuseppe Padovan. vità intellettuale e di ricerca teologica svoltasi Il primo capitolo, Una pietra miliare: il testa- nello Studium della Basilica, ma anche la ricadu- mento di Enrico Scrovegni (Murano, 12 marzo ta di tali riflessioni dotte sul quotidiano rapporto 1336), dimostra la chiara volontà del nobile di con i fedeli, in modo particolare con la famiglia eleggere come luogo della sua sepoltura proprio Carraresi, o con i committenti, quali la famiglia l’interno della chiesa di S. Maria della Carità Lupo. Da ultima viene affrontata la questione del dell’Arena di Padova, precisando che tanto il ruolo dei frati come committenti e consulenti. sarcofago quanto la chiesa erano stati costruiti Le conclusioni, affidate ad Antonio Rigon, “per grazia di Dio e con i miei beni o denari ripercorrono i tratti salienti delle giornate di personali”, quindi senza ricorrere a nessuna forma studio, partendo dalla scelta dell’anno 1300 come di usura, ma solo “per il bene dei Padovani e dei anno di crisi, nel senso di trasformazione e non di Veneziani”. decadenza per la città di Padova. La seconda parte, L’acquisizione dell’Arena Silvia Piacentini (6 febbraio 1300) e il canonico Altegrado de’ Cattanei, spiega che Enrico Scrovegni aveva fortemente voluto l’acquisto dell’Arena e la co- struzione di una chiesa in quel luogo, proprio per continuare l’esempio del padre Rinaldo, che si era fatto costruire nella Cattedrale una cappella per sé e per la consorte. Un altro motivo va colto nell’atmosfera di fervore religioso provocata dal grande Giubileo del 1300.

18 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

nufatti abbastanza diffusi nella zona bresciana che si sono dipanate sulla scena veneziana nel – ma non solo –, è stato pubblicato in occasione Novecento. L’impegno comune è di tracciare i del restauro delle tavolette. I contributi che caratteri della produzione artistica e critica del compongono il libro ricostruiscono tutta la secolo appena trascorso e tuttavia i punti di vista, vicenda delle tavolette inserendole nel loro i metodi, le tematiche e gli interessi diversi dei contesto storico, architettonico e artistico: i palazzi partecipanti conferiscono alla ricognizione un della Comunità a Salò, la pittura artigiana del carattere sfaccettato e una vivacità insolita. Rinascimento, la tipologia delle tavolette lignee. Stefano Franzo descrive i cambiamenti del Si scopre così che i soffitti di legno decorati con costume a Venezia e nel Veneto al principio del eleganti tavolette dipinte non erano una pre- Novecento, attraverso l’analisi della documen- rogativa della pittura artigiana lombarda, e non tazione iconografica proposta dai ritratti: am- sono da ricondurre in toto al periodo rina- bienti, modi di vita, abbigliamento, comporta- scimentale: fin dal Trecento si riscontrano, infatti, menti e prescrizioni sociali permangono sostan- esempi simili in Piemonte, Veneto, Friuli Venezia zialmente immutati dall’Ottocento fino alla fine Giulia e anche in alcune zone del centro Italia. del Primo conflitto mondiale. I personaggi indos- Pier Virgilio Begni Redona dedica il suo saggio sano redingote, gilet, cilindri, gioielli, molto si- alla lettura stilistica delle tavolette della Sala dei mili a quelli diffusi mezzo secolo prima, ora ri- Provveditori, da egli intese come un vero e proprio spondenti invece al bisogno di ben apparire e di ciclo pittorico. Le tavolette ancora leggibili sono uniformarsi alle regole sociali. quarantotto; cinque sono dedicate alla politica, Anna Mazzanti illustra un esempio veneziano con la raffigurazione del Leone di San Marco, di simbolismo architettonico, realizzato nella simbolo della Serenissima Repubblica, e le Casa dei Tre oci, sul fronte della Giudecca; allegorie della Giustizia; nove rappresentano descrive le vicende contrastate della progettazione Strettamente collegato a tali motivi è il terzo stemmi araldici nobiliari; sette raffigurano animali e della realizzazione e gli esiti formali accen- capitolo, Altegrado de’ Cattanei: la sua cultura e, infine, ventiquattro presentano dei ritratti, tuatamente espressionisti. e il suo influsso nel programma teologico della maschili e femminili. Mentre le figure di animali Giovanni Bianchi traccia la storia turbolenta Cappella di Giotto. L’autore dimostra che l’opera risentono ancora dei bestiari di tipo medioevale, del Circolo Artistico di Venezia, dalla fondazione, del pittore fiorentino a Padova, oltre all’ormai nel 1919, all’insediamento nella sede storica al classico rapporto con Dante, si basa su tre specifici palazzo delle Prigioni. Le difficoltà dell’as- riferimenti: “i vangeli apocrifi, la vita di Gesù sociazione riflettono specularmente quelle della tratta dai vangeli canonici, la sequenza delle città lagunare, che cercava faticosamente di Virtù e dei Vizi con la grande conclusione del riappropriarsi della propria identità culturale e Giudizio Universale”. Giotto fu anche chiaramente sociale dopo il conflitto. influenzato dal pensiero teologico di un illustre e Lucia Gava registra il dibattito critico che ha dotto studioso della materia, il canonico Altegrado caratterizzato la Biennale del 1924 , in particolare de’ Cattanei, che non per niente compare in una sul tema dell’anti-impressionismo e dei caratteri miniatura degli Statuti del Capitolo padovano, della nuova arte italiana. raffigurato come il religioso che sostiene il mo- Cristina Beltrami scrive la storia della mostra dello della Cappella di Giotto. promossa nel 1956 dal Ministero degli Esteri, Il capitolo finale, La celebre lapide della prima intitolata Dieci anni di pittura italiana e spostata dedicazione: 25 marzo 1303, oltre alla fedele in Sud America attraverso varie tappe: Caracas, ricostruzione delle cerimonie attuate per la dedi- Bogotà, Lima, Santiago, Buenos Aires, Monte- cazione, riporta il testo della lapide celebrativa, carichi di simbologie, molto interessante appare video, Rio de Janeiro. Curata da Rodolfo Pal- conservato nell’Archivio della Curia Vescovile la ritrattistica, con busti profilati che raffigurano lucchini, l’esposizione venne introdotta, nel cata- di Padova, Fondo Cappella Scrovegni, Giuspa- volti di età molto diverse fra loro; notevole è la logo, da Umbro Appollonio, che ricostruiva il tronati, f. 96 – lapide che un tempo era fissata sul grande fantasia di caratterizzazioni fisiche, percorso storico dell’arte italiana e ne segnalava lato destro della facciata della Cappella stessa. acconciature, copricapi. i protagonisti maggiori, non sempre coincidenti Il volume è completato da un’Appendice Il volume si conclude con la descrizione del con i partecipanti alla mostra. La cronaca delle difficoltà della selezione degli autori e delle Documentaria, tratta dal volume X del Fondo restauro delle tavolette, documentato in tutte le Diversa della Biblioteca Capitolare di Padova, sue fasi, e con un contributo dedicato a un altro opere, delle esclusioni incrociate, dei prestiti dal titolo Specimen expensarum et reddituum, tesoro di Salò, il soffitto dipinto del salone ostacolati, dei successi di critica e di mercato, è che illustra ulteriormente la feconda atmosfera rinascimentale della canonica del Duomo (primo un significativo indicatore del clima particolare del tempo. decennio del XVI secolo). di quegli anni. Giuseppe Iori Ilaria Busetto Francesca Dolzani presenta la figura e l’opera di Ferruccio Leiss, fotografo d’arte e di architettura, amico di Carlo Scarpa, di Arturo Martini, di Mario De Luigi, attivo tra il 1931 e il 1958. Alessia Castellani propone una ricognizione PIER VIRGILIO BEGNI REDONA - PAOLA BONFADINI L’identità delle arti a Venezia nel Novecento, a dell’attività espositiva nei primi anni Sessanta, - MONICA IBSEN - ANNA MASSARDI, Tavolette cura di Cristina Beltrami, introduzione di Giu- focalizzando l’attenzione sul fronte dell’iniziativa lignee a Salò. Percorsi nella pittura, 1475-1513, seppina Dal Canton e Nico Stringa, con uno privata svolta dalle gallerie d’arte, in relazione Salò (BS), Comune di Salò, 2002, 8°, pp. 90, ill., scritto di Marisa Michieli, Venezia, Marsilio, 8°, con le scelte espositive delle grandi istituzioni s.i.p. 2002, pp. 120, e 14,50. pubbliche. Paolo Steila introduce l’opera di Fulvio Roiter, Negli anni Sessanta, durante i lavori di I giovani studiosi del Dipartimento di Storia il fotografo che più di ogni altro appare legato demolizione di una tramezza nella Sala dei delle Arti e Conservazione dei Beni artistici indissolubilmente al capoluogo veneto, che per Provveditori veneti del Palazzo Comunale di “G. Mazzariol”, e in particolare i dottorandi in mezzo secolo ha scandagliato la città più Salò furono inaspettatamente scoperte alcune Storia dell’arte dell’Università Ca’ Foscari di fotografata del mondo con una curiosità sempre tavolette lignee risalenti alla seconda metà del Venezia, presentano le proprie ricerche in una rinnovata. Quattrocento. Il volume, dedicato a questi ma- Giornata di studio dedicata alle vicende artistiche Lina Ossi

19 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Santomaso, Corpora, Pizzinato, Guttuso, Vedova, Elio Franzini osserva giustamente che “I Cartoni Viani) ecc. Mattioli non compare ancora come ‘servono’ a suggerirci che l’arte non vive in prestatore, ma l’anno successivo conclude la un’astratta autonomia, e che il suo risultato [...] trattativa per l’acquisto di 87 pezzi della raccolta è il frutto di una strada, di un ‘metodo’ [...], che Feroldi, deciso con l’intento di entrare in possesso richiede non solo il brogliaccio, lo scarabocchio, di pezzi unici e fondamentali del periodo il tentativo, ma ha anche la forza di imporre metafisico e degli anni precedenti la guerra. questi gesti ‘impuri’ con il loro valore, la loro Nella Biennale successiva si fronteggiarono paradossale autonomia”. aspramente i due maggiori critici del momento, Nel suo contributo Elia Bordignon Favero, Roberto Longhi e Lionello Venturi. A questa interpretando i Cartoni come “un’opera aperta” edizione Mattioli prestò opere di Medardo Rosso, di Viani, si riallaccia alla forte ascendenza Severini, Rousseau; in questa occasione nacque surrealista, ricordando i cadavres exquis, attra- l’amicizia lo legò a Giorgio Morandi. La con- verso cui i surrealisti elaboravano figurazioni sacrazione ufficiale di Mattioli avvenne però nel sorprendenti e inattese, connettendole alla loro 1953, con la mostra Arte moderna in una raccolta origine “casuale”, non lontana dagli scarabocchi italiana, allestita a Palazzo Strozzi, a cura di occasionali tracciati in momenti di distrazione e Carlo Ludovico Ragghianti. di noia, che gli inglesi chiamano doodles. Ciò Il catalogo delle opere occupa la parte centrale può spiegare in parte gli automatismi grafici di del volume. Ciascuna di esse è presentata Viani e l’emergere di immagini preconscie, che attraverso un saggio critico e un esemplare ap- possono farsi strada nell’intrico dei segni, atti a parato di schedatura che si apre con una ripro- sollecitare la creazione di morfemi sia grafici che duzione a colori, corredata dai dati tecnici e plastici; ma queste elaborazioni dell’artista pro- biografici, dalla storia collezionistica ed espo- vano anche la costante ricerca di linee e profili, La Collezione Mattioli. Capolavori dell’avan- sitiva, dalla bibliografia particolare. di punti di misura, di convessità e concavità guardia italiana, catalogo scientifico di Flavio Lina Ossi scultoree, spie di vere e proprie architetture di Fergonzi, Venezia, Giunta Regionale del Veneto forme e di volumi. - Ginevra-Milano, Skira, 2003, pp. 448, ill., s.i.p. Tutto ciò indizia in maniera straordinaria e dell’immaginario plastico di Viani e del suo Oggetto di questo catalogo scientifico sono le metodo di lavoro, con maggiore ampiezza rispet- ventisei opere d’arte della Collezione Mattioli, to a certi inchiostri su fogli di giornale, già esposte alla Peggy Guggenheim Collection; ALBERTO VIANI, I Cartoni. Officina di segni e pubblicati da Pier Carlo Santini, e salvati dalla notificate come “collezione” dal decreto del 1973 disegni, a cura di Elia Bordignon Favero e Mario distruzione cui l’artista avrebbe potuto sottopor- del Ministero alla Pubblica Istruzione, in base al Piantoni (con il patrocinio dei Musei Civici di li, con altre opere. quale le opere costituiscono un insieme inscindibile, Udine, Galleria d’Arte Moderna), con scritti di Il volume contiene inoltre una documentazio- un “complesso di eccezionale interesse artistico Giuseppe Maria Pilo, Elio Franzini, Elia Bordi- ne curata da Mario Piantoni, tra cui un regesto e storico per l’altissima qualità estetica e come gnon Favero, Eva Viani, Giancarlo Franco degli otto Quaderni elaborati da Viani a partire insostituibile testimonianza di momenti capitali Tramontin e Mario Piantoni, Mariano del Friuli dal biennio 1968-69, costituiti da disegni su della pittura italiana di questo secolo tra il 1910 (GO), Edizioni della Laguna, 2002, 4°, pp. 158, veline, da ritagli di articoli da giornali e da libri, e il 1920, essenzialmente per il Futurismo e la ill., e 25,00. incollati e integrati da citazioni di poeti, di filo- Metafisica”. sofi (per lo più estetologi), di artisti, di storici e La figlia del collezionista, Laura Mattioli Rossi, Nel volume, graficamente e tipograficamente critici d’arte, di mitologi e psicoanalisti, spesso introducendo il prezioso lavoro di analisi storica molto accurato, si pubblica a colori una serie di organizzati per argomenti, che costituiscono una e critica, esprime la consapevolezza del valore 34 Cartoni di Alberto Viani, i cui disegni sono sorta di sintesi personale sulle riflessioni suscita- della raccolta: “Gianni Mattioli decise di formare stati eseguiti con varie tecniche sul recto e sul te dalle ampie letture dello scultore. una collezione privata di arte moderna e contem- verso, già riprodotti in buona parte nel volume Nell’ultima parte del volume si documentano poranea il più possibile accessibile al pubblico, del figlio Simone (Decorazioni, Monfalcone 7 degli oltre 50 Tabelloni didattici che Alberto capace di testimoniare in ambito internazionale 1998), e qui integrati da parecchi pezzi inediti. Viani è andato elaborando nel biennio 1955-56 l’importanza e la vitalità dell’arte italiana della nel suo insegnamento di Scultura all’Accademia prima metà del XX secolo [...]”. di Belle Arti di Venezia, i quali attestano una Gianni Mattioli coltivò fin dall’adolescenza riflessione molto avvertita sulla più viva contem- un forte interesse per l’arte contemporanea, per poraneità artistica, anche quando era meno pros- la letteratura e per il teatro aderendo, nel 1921, al sima agli interessi dell’artista. Sono tabelloni gruppo futurista che si stava riorganizzando in anch’essi tematici, costituiti di ritagli da giorna- quell’anno sotto la guida di Marinetti. L’adesione li, riviste, manifesti, cataloghi, incollati su gran- alle poetiche delle Avanguardie lo resero estraneo di fogli e accompagnati da citazioni pertinenti alle vicende di “Novecento”, ma fin dagli anni scelte dallo scultore, che hanno costituito ele- Trenta i suoi interessi si ampliarono e si rivolsero menti di stimolo nel dialogo di Viani con i propri verso l’arte africana, la pittura giapponese e gli allievi. Questi tabelloni sono stati donati alla artisti francesi, dall’Impressionismo in poi. In Galleria d’Arte Moderna di Udine, dove saranno quegli anni cominciò ad acquistare opere di De esposti e diverranno oggetto di studi e ricerche Chirico e di Funi, aggiungendole a quelle di ulteriori. Depero. Il 1948 fu l’anno della prima Biennale di Giorgio Nonveiller Venezia del dopoguerra, nella quale alla mostra degli Impressionisti, presenti con un centinaio di opere, furono affiancate le personali di Chagall, Kokoschka e Picasso, una retrospettiva di Klee, la collezione di Peggy Guggenheim, la rassegna intitolata Tre pittori italiani dal 1910 al 1920 (Carrà, De Chirico e Morandi) e quella del movimento Il fronte nuovo delle arti (con Turcato,

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un’impaginazione che accompagna al testo ri- breve parentesi a Teheran, però, decide di torna- produzioni di opere di Ugo, l’evolversi degli re nuovamente a Padova. interessi non solo pittorici dell’artista – sconcer- Come sottolinea Mario De Micheli, ideatore tanti per la varietà di segno e colore, e per l’uso del presente catalogo, le opere di Khaleghpour, materico degli strumenti via via scelti per espri- prevalentemente prodotte lontano dalla terra mere la sua visione di persone, luoghi, atmosfe- natale, “sono segnate da una profonda inquietu- re. Il catalogo delle opere, che occupa la seconda dine come se, nella serena felicità, fosse di colpo parte del volume, è la dimostrazione lampante di penetrato un vento nemico che rompe e turba tutto ciò. Si va dalle matite e sanguigne ai l’armonia della pace [...] la sua visione è quella carboncini e chine, quindi alle tecniche miste, di un esule, la visione cioè di una sospirata libertà all’uso di biacca, acquarello, tempera; si passa per la sua patria”. agli olii per concludere con gli affiches, le illu- Scorrendo le pagine del catalogo non si può strazioni di periodici, romanzi, racconti. Un in- non restare impressionati, oltre che dalla bellez- sieme straordinario che si conclude con l’elenco za delle forme prodotte dall’artista, dalla assolu- delle esposizioni dal 1898 al 2002 e una biblio- ta libertà con la quale egli padroneggia le tecni- grafia essenziale. che più differenti. Ecco pertanto un susseguirsi Nico Stringa ricorda come il rinnovato Museo di dipinti a olio o in acrilico, su tela o su carta; di della veneziana Ca’ Pesaro abbia riservato a Ugo acquerelli, tempera e pastelli su carta; di tecniche Valeri una parete intera della Sala V, in un miste; di acqueforti e puntesecche; dipinti a olio percorso museale a cavallo tra Otto e Novecento. o acrilico e pigmenti su tavola, su cartone e tela, Opere, le sue, in bilico tra passato e presente, o su cassetto; di incisioni acquerellate; di chine e “percorse da una tensione che recupera in chiave pastelli su carta, e via dicendo. moderna la ‘macchia’, non più nella direzione Vale la pena di concludere citando le parole di FEDERICA LUSER, Ugo Valeri. Un inquieto senti- del verismo ma con toni e accenti visionari”. Giorgio Seveso, curatore del catalogo: “ecco mentale, Venezia, Regione del Veneto - Trait, Piero Zanotto dunque la suggestione, la seduzione e il dilemma 2002, 4°, pp. 184, ill., s.i.p. dell’arte di Nader. Ecco il fascino di un artista unico [...] capace, senza tradire in alcun modo i Questo bel volume che Federica Luser dedica sentimenti della sua cultura originaria, di parlare a Ugo Valeri (Piove di Sacco, 1873), pittore, una lingua universale in cui il valore del pittorico illustratore, cartellonista, disegnatore fecondo si combina attualissimamente con il pensiero, per periodici e riviste, attivo fra Ottocento e Nader Khaleghpour. Gli occhi del cuore e dei con l’emozione del sentire, con la verità della Novecento, “che dimostrò il proprio talento in sensi / The eyes of the heart and the senses, natura e delle cose”. quelle esposizioni che allora contavano davvero: catalogo ideato da Mario De Micheli, a cura di Susanna Falchero la Biennale di Venezia e le mostre di Ca’ Pesaro” Giorgio Seveso, con una testimonianza di Gior- – citando dalla premessa dell’assessore regiona- gio Trentin, Padova, Il Prato, 2001, 4°, pp. 94, le Ermanno Serrajotto –, consacra attraverso una ill., e 18,00. visione totale il talento creativo, febbrilmente volto all’innovazione, di questo artista, la cui Nader Khaleghpour è un artista iraniano tra- personalità viene ben tratteggiata dal titolo del sferitosi trent’anni fa a Padova per frequentare MONICA DE VICENZI, Giovanni Battista De Lotto libro: “un inquieto sentimentale”. l’Accademia di Venezia e conseguire il Diploma “Minotto” (1841-1924), Monfalcone (GO), Ribelle e scapestrato – lo definisce dal canto in Pittura. Dopo le sue prime esposizioni in Edizioni della Laguna, 2002, 8°, pp. 142, ill., suo Giancarlo Galan, Presidente della Regione Veneto, egli suscita l’ammirazione di Ettore e 20,00. del Veneto, introducendo con una nota le pagine Luccini e diviene amico di Tono Zancanaro, MASSIMO DE GRASSI, Annibale De Lotto (1877- di studio –, Ugo Valeri era il fratello maggiore oltre a crearsi una meritata fama. Nel 1979, a 1932), Monfalcone (GO), Edizioni della Laguna, del poeta Diego, al quale lo legava “una sentitis- seguito degli eventi politici nel suo Paese, rientra 2003, 8°, pp. 206, ill., e 25,00. sima venezianità d’istinto, ancor prima che di in Iran per insegnare, proseguire l’attività artisti- radici, non chiusa quindi entro stretti limiti terri- ca e creare un sindacato degli artisti. Dopo una Itinerari fra arte e cultura in Cadore, Zoldo e toriali ma proiettata all’esterno, al mondo, alle Longarone, Belluno, Provincia di Belluno, 8°, relazioni internazionali, ai confronti con le altre pp. 64, ill., prezzo simbolico e 1,00. culture”. Un percorso, quello tracciato dall’autrice Si tratta di tre belle iniziative editoriali, una – aperto nel libro dal testo critico di Nico Strin- legata necessariamente all’altra, poiché unica è ga – che è la storia dell’affermarsi via via del la materia in esse trattata: l’opera e la vita degli giovane artista, la cui consacrazione avvenne nel scultori cadorini Giovanni Battista De Lotto 1909 con la mostra d’autunno a Ca’ Pesaro, “Minotto”, detto Tita Minotto, e Annibale De dislocata in tre salette “completamente coperte Lotto – padre e figlio. Le prime due monografie di schizzi, disegni, acquarelli, pastelli, olii”. È illustrano ampiamente, con eccellenti fotografie una storia che faticosamente ricostruisce la in bianco e nero del maestro autodidatta Vito “fisicità” di Valeri, poiché del suo privato si Vecellio (fotografo con all’attivo una cinquantina conosce poco, e quel poco lo si deve al racconto di mostre in tutto il mondo), il lavoro scultoreo Il paese dei miei vecchi del fratello Diego, che dei due artisti veneti; la terza è una giuda alla avanza e si compone fluidamente insieme alla diretta conoscenza di queste opere nel territorio. storia della nascita della Biennale d’Arte. Minotto fu maestro dell’intaglio, formatosi La Biennale fu un’occasione importantissima alla scuola di Valentino Panciera Basarel, nativo per il giovane Ugo e i suoi coetanei artisti. La di Val di Zoldo (1829-1902), che egli seguì a storia artistica di Valeri procede comunque per Venezia, assieme ad Annibale, quando questi piccole tappe, a partire dal suo apprendistato con aprì una Bottega in laguna. Va sicuramente , all’Accademia di Belle Arti. Sono ricordata di questo artista la bella statua della intensi e insieme svelti capitoli quelli che si Madonna con Bambino, eseguita nel 1874, che mostrano nel volume, con l’aiuto anche di si trova attualmente sul lato sinistro dell’altare

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della chiesetta della Beata Vergine del Cara- dei sei non viene considerata soltanto secondo la vaggio, di proprietà della famiglia Lucia “Petito”, scansione cronologica, bensì mediante un per- in San Vito di Cadore (Località Costa), alla quale corso che porta anche dentro la Verona di quegli si affianca la casa dove nacque lo scultore stesso. anni, aprendo lo sguardo a una visione più ampia La guida, curata con dovizia da Alessandra Cason, sulla vita culturale della città stessa. informa che lo scultore “la donò al suo paese Silvia Piacentini natale quando da Venezia vi fece ritorno per un lungo periodo”. Dedito dapprima alla scultura lignea orna- mentale, De Lotto padre si dedicò in seguito a soggetti sacri, destinati soprattutto alle chiese del Cadore e dello Zoldano. Si respira, ammirando Ugo Sissa. Catalogo generale dei dipinti, a cura queste sculture, un’aurea di edificante dolcezza. di Maria Angela Tiozzi, Treviso, Vianello, 2003, La monografia a lui dedicata non tralascia, infine, 4°, pp. 262, ill., s.i.p. di soffermarsi sulle controverse vicende del- l’accusa di plagio rivoltagli dal figlio di Panciera, Il catalogo, presentato in occasione della mostra dopo che il De Lotto si era aperta una propria itinerante Ombre nel labirinto (Fondazione Bottega – vicende dalle quali egli venne in seguito Querini Stampalia di Venezia, Galleria d’Arte totalmente e onorevolmente assolto, ma che Moderna di Udine, Palazzo Te di Mantova, Museo continuarono a pesargli negli anni successivi. Civico di Ascoli Piceno e Museo Civico di Di tutt’altro respiro la vicenda creativa del Pordenone), è il primo testo importante a occuparsi figlio Annibale, che dopo l’apprendistato a fianco in maniera critica e completa della figura e del genitore, si iscrisse all’Accademia di Belle visa in episodi non omogenei, e presentare, con- dell’opera pittorica di Ugo Sissa (1913-1980), Arti di Venezia, dove divenne anche titolare temporaneamente, anche riproduzioni di alcune artista poliedrico mantovano d’origine e ve- della cattedra di Scultura, con un proprio atelier opere significative degli artisti trattati, nonché di neziano d’elezione. nei pressi dell’Istituto d’Arte, in San Vio. La sua loro compagni ed “avversari” che comunque li Apre il volume un testo inedito di Giuseppe fu una strada lastricata di soddisfazioni pro- influenzarono. Mazzariol, già presentazione dell’antologica di fessionali, dedita alla scultura in bronzo e in La città di Verona fece da sfondo alle vicende Sissa a Venezia, nel 1984. Mazzariol insiste pietra, iniziata con il monumento a Umberto I di questi artisti, accomunati dal fatto di non sull’apporto culturale di Sissa architetto, sulle eseguito per il municipio di Belluno, dopo aver essersi mai spostati dalla loro città natale. Essi sue esperienze all’interno del clima “europeo” vinto il relativo concorso. I suoi soggetti erano non riuscirono mai a staccarsi dalle loro abitudi- della Olivetti e sul suo lungo soggiorno in Iraq, esclusivamente laici, come i monumenti ai caduti ni quotidiane, magari anche avvertendo tutti i così determinante nel recupero di un linguaggio realizzati dopo la Grande Guerra. Gli arrivarono limiti del provincialismo della loro città e senten- espressivo, ispirato all’arcaismo e alla Meso- anche commissioni dall’estero, come quella per dosi “rinchiusi” in una prigione, dalla quale non potamia, fonte degli strepitosi lavori degli anni il Monumento al soldato serbo, nel cimitero vollero comunque evadere per scelta. Sessanta. monumentale di Belgrado. Dal 1903 fino al 1924 Partiti dalla loro formazione artistica avvenu- Di Sissa Maria Angela Tiozzi insegue le Tracce partecipò alle edizioni della Biennale. La sua fu ta tra le mura dell’Accademia delle Belle Arti di un universo formale, ripercorrendone l’avventura una notorietà mondiale, con accensioni creative Cignaroli, in un clima di profonda amicizia e pittorica come esigenza creativa mai disgiunta soprattutto in area tedesca. De Grassi sottolinea sperimentazione espressiva, questi artisti non da quella multidisciplinarietà espressiva che lo con lusinghiere motivazioni le suggestioni “seces- furono conosciuti prima della loro partecipazio- caratterizza come artista. La maturità pittorica di sionistiche” intrinseche alla sua opera, interrotta ne alle Biennali veronesi e alle mostre Sindacali Sissa si delinea a partire dagli anni Sessanta, bruscamente dalla morte, avvenuta nel 1932, dei primi anni Cinquanta e successivamente se- parallelamente all’abbandono della professione quando l’artista aveva solo cinquantacinque anni. guiti dalla critica locale per due decenni. Il loro di architetto e al suo trasferimento a Venezia Piero Zanotto operato fu principalmente indirizzato a mettere (1961); sono gli anni delle serie pittoriche prin- in secondo piano la figura dell’epoca più impor- cipali, caratterizzate dalla ripresa incessante di tante di tutta la pittura veronese, Angelo Dal- motivi e tematiche: Fiori, Sete, Trasformazioni, l’Oca Bianca, combattendo l’arretratezza e il Arianna, Ibernazioni. Qui confluiscono le infinite passatismo che regnavano nell’ambiente acca- suggestioni e ricerche degli anni precedenti: il GIORGIO TREVISAN, Belli e dannati. Sei artisti demico del tempo. realismo, l’archeologia, l’Oriente, il Surrealismo, veronesi negli anni ’30 e ’40, Caselle di Som- Le ricerche di Giorgio Trevisan si fermano al il cromatismo fauve, la mitologia ecc. Gli anni macampagna (VR), Cierre, 2002, 8°, pp. 72, ill., 1945, anno in cui i sei imboccarono strade diffe- Settanta vedono, invece, un recupero di forme e 12,00. renti andando incontro a destini diversi, ponendo archetipe: sono gli anni dell’“attrazione cosmica” così fine al felice sodalizio. delle Nova, le Genesi, le Quasar, fino alla svolta Il libro di Giorgio Trevisan racconta la storia Le ricerche critiche espresse in Belli e dannati inaspettata delle intersezioni segniche dei Gruppi di alcuni artisti veronesi, pittori e scultori (Vit- mirano a raccontare i tratti salienti della carriera Locali, in cui Sissa sembra spogliarsi del suo torino Bagattini, Nino Gottardi, Alberto Colo- dei sei artisti veronesi attraverso le recensioni dei ingombrante bagaglio empirico ed evocativo, gnato detto il Biondo, Mario Manzini, Vincenzo giornali di quegli anni, i racconti delle serate ai per abbandonarsi al puro processo formale Puglielli e Berto Zampieri), che vissero nella caffè, le partecipazioni alle mostre e le notti di dell’astrazione. Verona degli anni ’30 e ’40 del Novecento. festa, non tralasciando importanti avvenimenti Il testo di Marisa Vescovo chiude la parte Questi artisti, non inseriti nei circuiti ufficiali come l’arrivo di artisti lontani dall’ambiente critica con una riflessione sull’espressione di dell’arte, risultano essere non facilmente cataloga- veronese: ad esempio Veronesi o Birolli, anima- Sissa: uomo e pittore inquieto, seppur consapevole, bili. La loro storia è difficile da raccontare, in tori del gruppo di questi “gaudenti” dediti all’ar- il suo gesto è forma libera ricondotta però sempre quanto essi si presentarono come personalità te senza incertezze. La ricostruzione dei percorsi alla struttura compositiva, individuata dalla artistiche sfuggenti, insolite, sconcertanti o entu- artistici ed esistenziali del gruppo è stata arric- Vescovo come elemento unificante della sua siasmanti, storicamente sfortunate, certamente chita anche dai racconti di familiari ed amici, in produzione. sempre orgogliose del loro difficile mestiere che particolar modo di Flavio Simonetti e Mario Il catalogo generale dei dipinti riunisce gli comportò spesso molti sforzi, umiliazioni e ri- Boldrini, nonché attraverso la consultazione dei oltre mille dipinti di Sissa – 1234 tra olii, tempere nunce. Per questo motivo l’autore ha preferito cataloghi delle mostre alle quali parteciparono. e acrilici – sulla base della documentazione ricostruire il loro percorso attraverso episodi di Il risultato di tale operazione è una visione dell’Archivio Ugo Sissa. Il catalogo è ordinato cronaca, fatti di vita quotidiana o artistica suddi- integrata con la realtà circostante: la vita artistica cronologicamente (dai primi anni ’30 al 1980) in

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chiare schede, ciascuna corredata di immagine. nuova prospettiva anche le successive fasi Negli Apparati, spicca la biografia di Sissa, costruttive: consolidamento strutturale e riasset- curata dalla Tiozzi, che qui sceglie di far emergere to delle architetture. dell’artista gli interessi e le attività non pittoriche Interessante è anche la natura dello studio: un – architettura, fotografia, archeologia – in modo lavoro complesso fatto di rigorose analisi tecni- da completarne il ritratto, umano professionale co-architettoniche, ma anche di sapienti inter- ed artistico. Le Esposizioni e la Bibliografia, pretazioni dei materiali d’archivio di storia poli- infine, ripercorrono le tappe dell’attività espositiva tica e sociale, condizione sentita dall’autore come e della fortuna artistica di Sissa. necessaria per una corretta analisi del manufatto. Il volume, bilingue (italiano-inglese), è corre- Alla luce di questa rigorosa coscienza scienti- dato da un ricco e selezionato apparato di fica il volume di Roberto Cecchi vuole essere un immagini. passaggio intermedio, e non un punto d’arrivo, Ilaria Busetto per una corretta interpretazione della Basilica di San Marco e per una più profonda conoscenza dell’intera cultura costruttiva medievale e alto medievale veneziana. Barbara Da Forno

ARCHITETTURA URBANISTICA - PAESAGGIO SALVATORE F ERRARI, I chiostri canonicali veronesi, Verona, Accademia di Agricoltura, Scienze e tipologia veronese delle colonnine binate. L’autore Lettere, 2002, 8°, pp. 216, ill., s.i.p. dedica particolare attenzione allo studio degli elementi architettonici e di quelli decorativi, illu- ROBERTO CECCHI, La basilica di San Marco. La La storia dei chiostri medioevali (XI e XII strando in maniera dettagliata gli affreschi e i costruzione bizantina del IX secolo. Permanenze secolo) è un argomento poco noto e trattato in cicli pittorici che arricchirono il chiostro nel cor- e trasformazioni, contributi di Mirella Baldan e Italia, a differenza delle tendenze della storio- so del XII e del XIII secolo, fino alla realizzazione, Nicoletta Martinelli, Venezia, Marsilio, 2003, grafia europea e di quella americana che, al nel Trecento, del ciclo dei Vizi e delle Virtù. 8°, pp. 166, ill., s.i.p. contrario, hanno sempre dedicato molta atten- Proseguendo la ricerca con la trattazione dei zione ai chiostri, alla loro origine, alla tipologia chiostri canonici che si trovano nel territorio Più d’una le ragioni di Roberto Cecchi per e alla loro funzione, con un interesse particolare veronese – Santi Apostoli, San Giovanni in Valle avventurarsi in una nuova lettura della storia verso quelli romanici. Il volume di Ferrari si e San Giorgio in Valpolicella – l’autore conferma della costruzione marciana: prima di tutto la presenta quindi come un contributo originale, che l’origine dei chiostri canonicali del XII secolo volontà di recuperare le fonti che furono alla base che si inserisce in un filone ancora estremamente è da ricercare nell’adesione del clero secolare ad della fondazione della Basilica, sulle quali, se- scarno, per quanto riguarda la realtà italiana, di alcune regole di vita comunitaria e conclude che condo l’autore, è ancora doveroso soffermarsi, studi e ricerche. la primaria, nonché unica, funzione dei chiostri ma anche perché, e in questo è il contributo L’autore si confronta con la storia del chiostro fu prettamente architettonica: il modello bene- originale dello studio, alla luce di una lunga serie canonicale della cattedrale di Verona e di altri dettino si dimostrò ideale per disporre in maniera di indagini condotte all’inizio degli anni ’90 del chiostri del territorio scaligero. La scelta del ordinata attorno a uno spazio a corte le case secolo scorso, un nuovo strumento si offre oggi territorio veronese non è casuale: a Verona, canonicali e gli ambienti comuni. allo studioso: il documento materiale. infatti, sussistono dei chiostri – o almeno una Ilaria Busetto L’ipotesi al centro dello studio è che la Basi- parte di essi – oltre che nella cattedrale, presso lica marciana sia pienamente calata all’interno alcune pievi urbane (Santi Apostoli, San Giovanni della tradizione costruttiva bizantina del IX seco- in Valle) e presso una pieve rurale (San Giorgio lo, il che porterebbe a leggere alla luce di una in Valpolicella). Sulla base di fonti documentarie, Ferrari traccia GIANMARIO GUIDARELLI, Una giogia ligada in tutta la storia del Claustrum Canonicorum di piombo. La Fabbrica della Scuola Grande di Verona, dalla sua realizzazione, fissata al XII San Rocco in Venezia, 1517-1560, Venezia, Scuo- secolo, fino al Novecento. Innanzitutto, egli prova la Grande Arciconfraternita di S. Rocco, 2002, che il chiostro della cattedrale veronese fu 8°, pp. 128, ill., s.i.p. costruito a seguito delle trasformazioni del clero cattedrale che aggiornò le sue consuetudini In tutta l’Italia il passaggio tra il Quattrocento liturgiche adeguandosi ai canoni della vita in e il Cinquecento è segnato nella vita pubblica e comune promossa dalla Riforma gregoriana. nelle singole coscienze dal confronto tra la nuo- Durante l’XI secolo la vita e le attività del Capitolo va concezione culturale, essenzialmente laica, e dei canonici si stabilizzarono secondo regole l’esigenza di un maggior rigore, cioè di un ritor- precise e una rigida divisione degli incarichi: no all’autenticità evangelica. Anche a Venezia si scriptorium, schola, cartulario necessitarono avvertono i segni di questa crisi, che si manifesta allora di nuovi spazi comunitari, mentre le celle particolarmente nelle “Scuole”, dove la ragion di restarono individuali. Fu quindi la necessità di Stato e la tendenza all’autocelebrazione devono nuovi luoghi comuni, insieme alla presenza della fare i conti con il messaggio spirituale della forte personalità del vescovo Bernardo, a spin- vocazione originaria. La guerra di Cambrai e gere, verso il 1119, alla creazione di una domus l’iniziativa di rifondazione che lo Stato marciano canonicorum intorno a un recinto claustrale. avviò dopo la pace di Noyon costituirono il Derivato dallo schema claustrale di derivazione momento di svolta per le Confraternite. cluniacense e realizzato con colonnine binate, in Le maggiori tra queste – come quella di San marmo bianco e rosso, che sostengono archi a Rocco – ormai integrate nella funzione pubblica tutto sesto, il chiostro fu preso a modello per altre dell’assistenza e del soccorso, divennero parte- strutture simili della città, dando luogo a una vera cipi del rinnovamento istituzionale e della riaf-

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Architettura e magisteri murari nel ’700 pada- dinastia di professionisti che ha dato, tra il XVII e no. L’attività dei “maestri” Santini tra Ferrarese il XVIII secolo, contributi rilevanti nella moder- e Polesine, a cura di Ugo Soragni, prefazione di nizzazione delle città e dei centri “minori” del Vittorio Sgarbi, Rovigo, Minelliana, 2002, 4°, Polesine, che ancora oggi caratterizzano il pano- pp. 340, ill., e 27,00. rama urbanistico. Mario Quaranta I Santini costituiscono una dinastia di grandi professionisti, maestri muratori che per oltre un secolo hanno operato tra il Polesine e l’Emilia, soprattutto nel campo dell’edilizia religiosa: di essi Luigi Contegiacomo ci fornisce l’ampio albero genealogico. L’opera dei Santini è sotto- MASSIMILIANO S AVORRA, Charles Garnier in Italia. posta a un’ampia, rigorosa indagine da quindici Un viaggio attraverso le arti 1848-1854, Padova, fermazione politica di Venezia. Ciò spiega il studiosi, e da “schede repertoriali delle opere” Il Poligrafo, 2003, 8°, pp. 288, ill., e 23,50. mutamento architettonico e artistico delle “Scuo- con gli apparati dei disegni, che ci danno un le”, il cui messaggio visivo è proprio l’espressio- Charles Garnier (1825-1898) è ricordato so- ne di questo sodalizio. La struttura architettonica prattutto per aver realizzato l’Opéra di Parigi, della “Scuola” di San Rocco si evolve infatti dal uno degli emblemi dell’architettura eclettica del primo edificio, la “Scoletta”, modesta e dimessa secondo Ottocento. Formatosi in Francia, presso come qualsiasi altra fabbrica civile, al secondo, l’École de Dessin prima e l’École des Beaux- la “Chiesa” di Bartolomeo Bon, già più dotata di Arts poi, nel 1848 Charles Garnier vince il lineamenti e di decorazioni, per giungere infine prestigioso Prix de , un premio che al complesso della “Scuola”, dove in un crescen- permetteva ai giovani allievi di ottenere una do di interventi e di integrazioni si raggiunge borsa di studio di cinque anni per studiare l’arte l’apice della sontuosità e della magnificenza. antica a Roma, mettendoli nella condizione di Proprio questa vicenda edilizia dell’edificio compiere il “mitico” Grand Tour. maggiore, “la Scuola”, è l’oggetto della ricerca Il volume di Massimiliano Savorra, dopo una di Gianmario Guidarelli, che in questo quaderno rapida introduzione sulla formazione francese di riassume una tesi di laurea assai più corposa e Garnier, ne segue le peregrinazioni lungo l’Italia, analitica (relatore Manuela Morresi, allieva di per analizzare in che modo i monumenti italiani Manfredo Tafuri). Come in un romanzo si viene da lui copiati abbiano influenzato e condizionato a sapere attraverso quali contrasti e travagli ma- la sua opera futura. Garnier si lascia affascinare turò il progetto dell’edificio e come ad esso non solo dalla classicità, ma anche dalla varietà contribuirono diversi “proti”: il citato Bon, Sante e dalla mescolanza degli stili che scopre in Italia, Lombardo, Antonio Scarpagnino e Giangiacomo dall’ibrido capolavoro di Palazzo Ducale a de’ Grigi, omettendo gli apporti minori. Appare Venezia alle grottesche di Pompei, fino al evidente la causa del licenziamento di Bartolomeo medioevo napoletano. Riguardo al rapporto Bon, tecnico onesto e competente, ma impari di dell’architetto francese con Venezia – ma va fronte alla domanda di “lusso” e di esibizione che ricordato che Garnier visitò anche Verona, veniva espressa dalla esigente Cancelleria scola- rimanendone colpito –, egli ne verifica da un stica, così come emerge palese il compromesso lato, per così dire, il primato dell’architettura che portò all’incarico dato a Sante Lombardo, un gotica, proprio allora consacrato da varie giovanotto il cui merito principale era quello di quadro esauriente dell’operosità di questo pubblicazioni, e dall’altro quell’immagine pre- essere figlio di Tullio e nipote di Pietro, cioè di “casato”. romantica che i vedustisti del Settecento avevano due tra i protagonisti del Quattrocento architet- Siamo di fronte a un recupero critico di contribuito a costruire. Va rilevato comunque tonico veneziano. Dalla lettura dei documenti di “maestri” che “hanno mostrato nel tempo – pre- archivio risalta poi la figura di Antonio Abbondi, cisa Sgarbi – le esigenze architettoniche, urba- detto “Scarpagnino”, progettista di ben diversa nistiche, estetiche, di una determinata società pa- levatura, cui si deve l’invenzione delle colonne dana che richiedeva loro non capolavori, ma trionfali applicate al prospetto principale e edifici efficienti, funzionali e decorosi”. Nell’am- l’ideazione del magnifico scalone “a tribunale”. bito del loro lavoro, essi hanno dimostrato una Fu lui quindi a realizzare un percorso e uno certa originalità e ingegno creativo, come sotto- spazio degni della pittura di Jacopo Tintoretto. lineano alcuni autori nella lettura delle opere. Proprio da questa continua contaminazione di Originari del padovano, i Santini sono inseriti apporti, peraltro corretta dal decisivo “riassun- stabilmente nel Seicento a Ferrara; ma la loro to” operato dallo Scarpagnino, deriva il fascino attività si è svolta anche nel rodigino: a Molinella, sottile di un “capolavoro” che però si avverte Guarda Ferrarese, Bondeno, Melara, Trecenta, ricco di trasgressioni stilistiche e di una difficile Lendinara, Badia Polesine. Il curatore afferma coerenza. Emerge anche l’immagine di una so- che i Santini sono stati attenti alle novità e alle cietà vivace ed attiva, che riesce a conciliare le nuove tendenze, elaborando “originali tipologie divergenze interne attraverso continue media- di modelli architettonici”, inserendole poi feli- zioni e complesse sintesi, nelle quali si impegna- cemente nel tessuto urbano e rurale. I Santini no da protagonisti, notevoli figure di “guardian sono riusciti così a ritagliarsi spazi di autonomia grando” (ad esempio Francesco di Giovanni del- e professionali, che hanno consentito loro di la Seta, Alvise da Noale, Marcantonio Rizzo essere richiesti sia dalla Legazione pontificia, sia ecc.) assieme ad artisti di rilievo, spesso contrap- da privati e istituzioni. posti tra loro perché rappresentanti di fazioni in In conclusione, con quest’opera si è scritta competizione per il potere economico, la supre- una nuova pagina della storia architettonica mazia politica, l’egemonia culturale. e urbanistica veneta ed emiliana, e si è resa Franco Posocco un’adeguata valorizzazione dell’attività di una

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che, oltre ai raffinati scorci della città lagunare operativi, la distribuzione dei ruoli e delle ge- che Garnier produsse durante il suo soggiorno, rarchie, l’organizzazione dei cantieri. La nuova egli eseguì prima di tutto dettagliati rilievi e macchina difensiva, in realtà, ebbe solo funzione misurazioni di svariati monumenti, quali la Scuola deterrente e non fu mai usata in combattimento. Grande di San Marco, la Scuola Grande di San Già nella seconda metà del Cinquecento gli spazi Rocco, piazza San Marco e la basilica marciana. del terrapieno intorno alla cinta vennero occupati Una parte sostanziale del libro in esame è da orti e coltivazioni che si sono espansi pro- dedicata alla riproduzione completa dei disegni gressivamente nei secoli successivi. e degli acquerelli realizzati da Garnier in Italia, Adriano Verdi guida un percorso di lettura oggi conservati presso la Biblioteca dell’École delle mura padovane suddividendo la cinta in sei Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. tratti, di ciascuno dei quali descrive porte, bastioni Il volume si conclude con la traduzione (a cura e cortine. L’analisi ravvicinata delle fortificazioni di Massimiliano Savorra) del manoscritto inedito dimostra che esse non servivano solo a garantire di Charles Garnier, Itinéraire d’un voyage de la difesa, ma che rappresentavano una struttura Paris à Rome, dédié aux pensionnaires de l’Aca- essenziale a sancire l’identità e la riconoscibilità démie de France (1869). della città. Ilaria Busetto Vittorio Dal Piaz si sofferma sulla storia della cinta muraria nel periodo tra Ottocento e Novecento, e correda il suo contributo con un importante apparato di foto storiche. La caduta della Sere- nissima segna l’inizio del processo di ob- solescenza delle mura padovane. Negli anni del Mura da salvare. Catalogo delle città murate continuo e tumultuoso alternarsi della presenza d’Italia, Albania, Malta, San Marino e Vaticano, militare francese e di quella austriaca, la calata a cura di Franco Posocco, Milano, Rotary delle truppe napoleoniche segna l’evento che ha International - District 2060 Italia Nord-Est, pochi anni la nuova poderosa cinta circondò tut- interessato direttamente le fortificazioni pado- 2003, 4°, pp. 204, ill., s.i.p. te le più importanti città. vane. Sono infatti i francesi che nel 1801 minano Leon Battista Alberti, Filarete, Francesco di il lato ovest della cinta, minacciando la distruzione Attraente nella veste editoriale, ricco di Giorgio Martini, Fra’ Giocondo da Verona, delle stesse porte Savonarola e San Giovanni. planimetrie, di documenti antichi, di rare foto- Leonardo e Michelangelo inventarono un modello Per quanto riguarda l’estensione urbana, fino grafie aeree, il volume articola la vasta materia in di cerchia fortificata e di impianti urbani che alla fine dell’Ottocento l’area comunale di Padova tre parti. La prima introduce le ragioni e i metodi servirono alla fortificazione delle città durante le coincide con quella fortificata e quindi con il suo del censimento, sottolinea il significato comu- guerre del Cinquecento. I costi delle nuove perimetro daziario. Lo Stato rimane proprietario nitario e simbolico delle mura urbane, presenta le fortificazioni produssero nuove gerarchie urbane, delle mura fino al 1882, anno in cui il Comune vicende storiche del tracciato difensivo. La con la città capoluogo attorniata da una rete di acquista la quasi totalità del sistema bastionato, seconda parte illustra i casi esemplari raggrup- fortezze che la difendevano, mentre gli altri che viene considerato, nel suo complesso, un pandoli in insiemi regionali. La terza ordina in insediamenti regredivano a ruolo complementare. bene patrimoniale di carattere fondiario destinato catalogo l’intero patrimonio individuato – 1155 Le campagne di Napoleone furono all’origine a ospitare servizi pubblici o ad essere alienato per casi – segnalandone la tipologia (città fortificata di altri repentini cambiamenti: la guerra di movi- parti, che compromettono in vario modo l’inte- antica, medievale, moderna, stratificata), la mento non ebbe più la città, ma l’intero territorio grità delle mura. consistenza (integro, parzialmente integro, come campo di operazione. Le fortezze urbane A partire dai primi anni del Novecento la città rudere, traccia storica) lo stato della manutenzione vennero integrate da linee difensive esterne che si espande rapidamente e sulle mura vengono (valorizza, ferma il degrado, consente il degrado, costituiscono un fronte di appoggio e di difesa realizzate alcune barriere daziarie aggiuntive, pericolo di perdita). Nella parte centrale del del centro abitato e del territorio. Invece, nelle aprendo nuove brecce. Agli inizi degli anni Venti volume sono segnalati, nell’ambito di ciascuna città prive di rilevanza militare le mura non viene spostato all’esterno il confine amministra- regione, i casi scelti per esemplificare il lungo e ebbero più alcun interesse e vennero percepite affascinante percorso evolutivo. progressivamente come un ostacolo materiale La quantità delle cinte murarie che ancora all’evoluzione del capoluogo, come accadde, per sopravvivono nel tessuto urbano e territoriale esempio, in maniera diversa, per cinte murarie di delle nostre regioni è sorprendentemente elevata. Padova e Mestre. Le fortificazioni sono spesso opera di artisti Lina Ossi famosi, esprimono una grande varietà di forme, di invenzioni architettoniche e militari, docu- mentano un incessante adeguamento alle mutevoli condizioni politiche e la frequente contaminazione con culture europee e mediterranee. In Italia le GIULIANA MAZZI - ADRIANO VERDI - VITTORIO DAL città e i borghi urbani dotati di cinta muraria sono PIAZ, Le mura di Padova. Percorso storico- circa un migliaio. architettonico, Il Poligrafo, Padova, 2002, 4°, Flavio Conti e Franco Posocco sottolineano pp. 252, ill., e 26,00. come l’idea stessa di città sia legata alla realtà e all’immagine delle sue mura fin dalla nascita dei Il volume documenta la storia di una città primi centri urbani, 8000 anni fa, anche se furono segnata profondamente dalla vicinanza a Venezia, i Romani ad essere eccezionali e sistematici in particolare in tema di strutture difensive, ma costruttori di cinte murarie cittadine. che conserva un’identità autonoma, cui le mura Col tempo, le fortificazioni si differenziarono: e le porte urbane conferiscono il carattere di una gli architetti militari italiani, infatti, furono i robusta cordialità. primi a trovare le soluzioni adatte al problema Giuliana Mazzi descrive l’evoluzione dalla posto dall’avvento delle armi da fuoco. Nel giro cinta muraria del Medioevo al fronte bastionato di pochi decenni i bastioni a forma di freccia del Cinquecento, e documenta la program- sostituirono le vecchie torri quadrate e tonde e in mazione degli interventi indicando i responsabili

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tivo-fiscale che, pur non finalizzato alla salva- funzionali alle esigenze dei proprietari di terre. guardia del monumento, aveva garantito, fino a Esse mantengono elementi di architettura rustica quella data, una seppur minima manutenzione. Il locale e li intrecciano a quelli provenienti dalle complesso fortificato perde così il connotato di dimore signorili di pianura, come nella villa netto limite tra centro storico e periferia. E benché Tonello ad Artèn. Solo alla fine del ’500 le ville oggi non siano in atto particolari processi di diventano luoghi di brevi permanenze estive, trasformazione peggiorativa, il degrado interessa con geometrici giardini all’italiana abbelliti da la quasi totalità del sistema e rende urgente l’in- erme e cariatidi, boschetti e piccole costruzioni tervento di manutenzione. affrescate destinate alla lettura, come si vede Lina Ossi nelle pitture di Cesare Vecellio e si legge nella descrizione del giardino ideale di G.B. Barpo. Tra ’600 e ’700 l’assetto dei giardini si modi- fica, secondo i dettami dell’Arcadia: ne sono chiari esempi villa Pasole di Pedavena e villa Pagani di Socchieva, con i loro giardini che Giuseppe e Alberto Samonà 1923-1993. Inven- segnano il passaggio dal giardino all’italiana a tario analitico dei fondi documentari conservati quello barocco di origine francese. Le dimore presso l’Archivio Progetti, a cura di Guido urbane ed extraurbane acquistano una nuova Cortese, Tania Corvino e Ilhyun Kim, Padova, Il grandiosità scenografica, come la villa Belvede- Poligrafo, 8°, 2003, pp. 502, ill., e 32,00. re del vescovo Giovan Francesco Bembo, in posizione panoramica, preceduta da un giardino Il volume è il risultato dell’inventariazione del a terrazze erbose raccordate da una scala, o villa fondo Giuseppe e Alberto Samonà, depositato Sandi di Moldoi. presso l’Archivio Progetti dell’Istituto di Archi- Nel ’700 la passione per l’archeologia alimen- tettura di Venezia. L’organizzazione del fondo, Roma, Palermo, Napoli. La collaborazione tra i ta pregevoli collezioni d’arte e di antichità, come molto ricco per la quantità e la varietà dei materiali, due sfocia in progetti considerati fondamentali quella di villa Tauro alle Centenere di Cesio- riflette la molteplicità di interessi e di attività dei per la storia dell’architettura contemporanea maggiore, esposta anche nel giardino e nella due architetti, rispettivamente padre e figlio: italiana: primi fra tutti, il progetto di concorso corte. Alla fine del secolo il gusto inglese sugge- progetti, fotografie, concorsi universitari, attività per il Centro direzionale di Torino (1962), quello risce soluzioni romantiche, pittoresche e irrego- didattica e di ricerca, nonché i regesti e la bi- per l’Università di Cagliari e quello per gli uffici lari, apparentemente spontanee, come nel parco bliografia dei loro numerosi contributi scritti. della Camera a Montecitorio (1967). Non meno di villa Miari a Landris. L’inventario, corredato di apparato grafico e notevoli, poi, i progetti di piani regolatori (Sciac- Nell’800 si moltiplicano gli interventi di nobi- dell’ampia introduzione dei curatori Guido ca, Volterra, Orvieto, Cadoneghe ecc.) che di- li e ricchi imprenditori: G.B de Manzoni si rivol- Cortese e Tania Corvino, è preceduto dai saggi di mostrano una sensibilità eccezionale nel rispetto ge a G. Jappelli e a G. Segusini per la villa a Patt Francesco Tentori, Ilhyum Kim e Tania Corvino della morfologia del territorio, della continuità di Sedico e per il palazzo di Agordo; la famiglia che si soffermano sulla formazione, l’opera e storico-culturale e della pubblica utilità. Alla Lazzaris a Perarolo incarica l’architetto A. Care- l’attività didattica di Giuseppe e Alberto Samonà. base di tutti questi lavori vi è una concezione garo Negrin di ideare il giardino del palazzo in Giuseppe Samonà (1898-1983) ha condiviso nuova del progettare, secondo una visione “inte- forme adeguate alla natura accidentata del luo- per quasi trent’anni la storia dell’IUAV, sia come grata” che non prevede distinzioni tra centro go; l’inglese Alexander Malcom realizza un par- docente, a partire dal 1937, sia, in seguito, come storico, periferia e territorio aperto, in un tentativo co monumentale e fastoso a Longarone. direttore, fino alle dimissioni del 1972. Paler- di conciliazione tra crescita urbana e preserva- Dopo l’annessione all’Italia, tornano a fiorire mitano di nascita, ha alternato per tutta la sua zione paesaggistica, tra architettura e urbanistica, invece i giardini pubblici, come già nel periodo lunga carriera l’attività accademica a quella passato e presente, preesistenze e innovazioni. napoleonico. Ai primi del ’900 risalgono alcune progettuale. Non secondaria la sua vocazione di Ilaria Busetto importanti realizzazioni, come il restauro e l’am- teorico ed editorialista, a partire dalle prime pliamento del giardino della villa Gaggia a ricerche sulla storia dell’architettura, letta se- Socchieva con il contributo di A. Alpago Novel- condo una visione che lega la filosofia (estetica) lo. Dopo gli anni Trenta prevale la tendenza a alla storia, l’arte all’architettura, fino alle opere conservare e l’unico intervento significativo è il critiche e alle definizioni di tipologia, morfologia teatro verde nel parco della birreria Pedavena. e urbanistica. ANTONELLA COSTA, Giardini nella Provincia di Marilia Ciampi Righetti Sin dagli esordi della sua carriera, Giuseppe Belluno. Arte Storia Letteratura, Belluno, Istitu- Samonà ha svolto un’intensa attività progettuale to Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, in numerosi concorsi nazionali, con esiti spesso 2002, 4°, pp. 192, ill., e 20,00. soddisfacenti. Dopo un periodo di docenza a Napoli, nel 1937 approda all’Istituto di Archi- Belluno è una provincia in gran parte impervia, tettura di Venezia. Insostituibile qui il suo approccio spesso trascurata dagli studiosi dei giardini del didattico, secondo il quale il rilievo e il disegno, Veneto; è quindi particolarmente opportuna que- ossia lo studio e la comprensione della storia sta ricerca di Antonella Costa sui giardini delle dell’architettura, sono strumenti indispensabili e ville nel Bellunese, alla ricerca di significati propedeutici al momento progettuale. Dopo il urbanistici, storici e culturali, corredata da una Secondo conflitto il suo lavoro subisce una svolta serie di immagini interessanti e talvolta inedite. importante: approfondisce la ricerca sperimentale La lunga tradizione del giardino nelle ville e rinnova completamente la sua opera legandosi romane ispira nel Medioevo la sistemazione del- al Movimento Moderno. lo spazio monastico racchiuso dal chiostro, Dal 1958 (anno della sua laurea) Alberto l’hortus conclusus, destinato all’incontro con la Samonà (1932-1993) inizia a collaborare con il natura. Nell’età successiva gli umanisti indivi- padre, da cui eredita la vocazione alla ricerca e duano nel giardino il luogo ideale per la riflessio- alla didattica: come lui, infatti, alterna l’attività ne e lo studio degli amati autori classici. di architetto progettista – nel loro studio romano – Le ville del XVI secolo, cantate da Cornelio a quella di teorico e insegnante negli Istituti di Castaldi, sono soprattutto residenze stabili,

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dell’opera La cultura umanistica a Treviso nel donare il fascino di terre lontane, il rischio, secolo decimoquinto di Augusto Serena, pietra l’avventura e le rapide ricchezze. Questa deci- LETTERATURA miliare degli studi sull’umanesimo nella Marca, sione, imposta dalle circostanze, offriva però MEMORIALISTICA e infine l’amicizia che legò Giovanni Comisso al anche numerosi vantaggi: lunghe ore da dedicare conservatore del museo trevigiano, l’abate Luigi agli studi e agli amici, guadagni sicuri, anche se Bailo, che divenne suo interlocutore e corri- contenuti, soddisfazione di praticare un’arte no- spondente quando Comisso, reduce dall’impresa bile e antica come l’agricoltura in ambienti di sma- fiumana, dovette tornare, di malavoglia, a risie- gliante bellezza per il concorso di natura e arte. EMILIO LIPPI, Contributi di filologia veneta, Treviso, Antilia, 2003, 8°, pp. 460, e 28,00. dere a Treviso. Di nuovo il fulcro del saggio è Il lettore di oggi, anche se disposto ad accogliere l’edizione di brani e lettere in buona parte inediti, tali insegnamenti, non potrebbe attingerli dal Il volume di Emilio Lippi – direttore della così da combinare l’analisi critica e la ricostru- testo originale senza una guida esperta e sicura. Biblioteca Comunale di Treviso – contiene zione storica con la pratica della filologia nel La studiosa Luciana Crosato Larcher ha quindi quattordici contributi suddivisi in tre sezioni: la senso più proprio, ossia con il ritrovamento, la operato una scelta tra le giornate, anticipando le prima medievale, la seconda cinquecentesca, la costituzione e la pubblicazione dei testi. ultime tre che illustrano i motivi della decisione terza otto-novecentesca. I saggi sono riportati Luca Zuliani di abbandonare la città per la “costumata” vita in nella forma in cui apparvero in differenti sedi a campagna e i piaceri che l’accompagnano. Se- partire dagli anni Ottanta, ma l’autore ha posto in guono le prime sette giornate e la decima, ri- chiusura ai più antichi fitte postille che illustrano guardanti le diverse funzioni della villa, che è le eventuali integrazioni e gli aggiornamenti non solo residenza patrizia, luogo di studio e di bibliografici. civile convivenza, ma anche azienda agricola La parte medievale contiene un saggio di composta da numerose fabbriche: cantine, stalle, ampio respiro, La letteratura in volgare di sì a granai, fienili, colombare, peschiere. La cir- Treviso nel Due e Trecento, che si basa su una condano limonaie, giardini, orti, frutteti, vigneti profonda conoscenza delle locali testimonianze e campi coltivati: un paesaggio domestico e manoscritte, e due interventi focalizzati su singole benevolo, plasmato dal lavoro intelligente del- opere: Un nuovo frammento del poemetto veneto l’uomo. L’architettura si inserisce armoniosamente duecentesco sulla “bona çilosia”, di cui sono nell’ambiente e ne sottolinea il significato, le dati trascrizione e commento, e Tra Dante, Petrar- pareti si aprono ad accogliere luminose allegorie, ca e i trovatori: la “Leandreide” di Giovanni scene mitologiche e storiche o eventi di vita Girolamo Nadal, che fornisce una visione di quotidiana: cacce, danze, giochi, banchetti ecc. insieme di tale poema tardo-trecentesco, dalle I dotti committenti, spesso anche ideatori del fonti classiche o volgari alla lingua e ai problemi ciclo di affreschi, come Daniele Barbaro alla di attribuzione. Villa di Maser, trovano interpreti geniali come La parte rinascimentale inizia con una rico- Paolo Veronese, Benedetto Caliari, Giovan gnizione su un singolare e misterioso ritro- Battista Zelotti, Giovanni Antonio Fasolo, vamento: un ampio poema in ottave dedicato alle Lamberto Sustris, Ludovico Pozzoserrato, mentre imprese del sultano turco Selim I in un’inedita Andrea Palladio offre modelli inimitabili prospettiva encomiastica. Segue Un inedito inter- d’architettura. mezzo cinquecentesco alla bulesca, testo e com- Le venti giornate, nella versione curata da mento di uno dei rari superstiti del giocoso filone Luciana Crosato Larcher, offrono dunque “bulesco” (ossia caratterizzato come proprio dei un’esperienza intellettuale, etica ed estetica di “buli” o “bulli”), forse frammento di un più AGOSTINO GALLO, Le venti giornate dell’Agri- alto livello, quale raramente è dato concedersi. ampio testo teatrale. Poi il campo torna ad coltura e dei diletti del vivere in villa, a cura di Marilia Ciampi Righetti allargarsi con tre panoramiche su Ruzante ed i Luciana Crosato Larcher, Treviso, Canova, 2003, testi pavani: una ricostruzione della tradizione 8°, pp. 160, ill. , e 42,00. manoscritta delle opere ruzantiane, una rassegna dei contributi critici a lui dedicati fra il 1966 e il Baldesar Castiglione, nel Cortegiano (1518), 1986 e una visione d’insieme dei Testi pavani indica nella “sprezzatura” la caratteristica del- dalla Marca Trevigiana, anche attraverso la l’aristocratico che con naturalezza e semplicità Girolamo Brusoni. Avventure di penna e di vita trascrizione di alcuni inediti. Infine, un saggio compie ogni atto della sua vita pubblica e privata. nel Seicento veneto, a cura di Gino Benzoni, dedicato all’edizione e al commento di un piccolo Il giudizio era condiviso da una cerchia ideale di Rovigo, Minelliana, 2001, 8°, pp. 336, e 13,00. testo finora sconosciuto: “Che la laguna non si persone di cultura e di rango, che sognavano un possi perpetuamente conservare”. Una lettera mondo perfetto nelle forme e nello spirito e si Nel corso del Seicento vi fu in Italia un notevole di Alvise Cornaro al Fracastoro, uno dei tasselli proponevano un modello di vita in armonia con sviluppo del romanzo, specie a Venezia, forte della disputa che nel ’500 si svolse a Venezia la natura e la società. centro editoriale, ma anche a Genova e Bologna. sulle modalità d’intervento nella già difficile Le venti giornate dell’Agricoltura e dei diletti È una produzione di largo consumo, che incontra situazione della laguna. del vivere in villa del nobile bresciano Agostino il favore dei lettori; si affermano i romanzi li- L’ultima parte si apre sulla figura di Ugo Gallo furono pubblicate a Venezia nel 1567 e bertini, i quali esprimono una certa opposizione Angelo Canello, iniziatore della Filologia Roman- ristampate più volte fino alla metà del ’700. ai modelli della Controriforma. A Rovigo (Bru- za presso l’Università di Padova: il primo saggio L’opera, scritta in forma di dialogo, come Gli soni trascorse anni a Badia Polesine, dove il è l’edizione e l’analisi di un suo contributo sul Asolani di Pietro Bembo (1505), alterna consigli padre era cancelliere dell’Abbazia) è stato de- dialetto trevigiano, apparso in rivista nel 1874, a spirituali a insegnamenti pratici e rappresenta un dicato un convegno a uno di questi scrittori, forse cui segue quella del suo carteggio con lo storico utile manuale per i mercanti veneziani costretti a il maggiore, certo il più letto: Girolamo Brusoni veronese Carlo Cipolla riguardo al sirventese di trasformarsi in agricoltori, dopo la guerra di (1610-1686). Peire de la Cavarana. Poi, con Una raccolta poco Cambrai e la minacciosa avanzata dei Turchi. I L’opera narrativa di Brusoni viene definita da nota di proverbi veneti, si passa a un raro opu- consigli di Messer Giovanni Battista Avogadro Francesco Franchi come “un corpus impres- scoletto, senza indicazione d’autore, che raccoglie si rivolgevano a una classe che stava nascendo e sionante” di romanzi, cronache di vita, racconti, detti “troiani”, ossia di tema erotico o scatologico. doveva apprendere la pratica dell’agricoltura. I epistolari, novelle, poesie, memorie accademiche, La conclusione del volume torna a focalizzarsi Veneziani, protagonisti per secoli dell’epopea fra personaggi che si ripresentano con nomi specificamente su Treviso, trattando le vicende mercantesca, erano ormai costretti ad abban- diversi, e in cui campeggia la figura di Urbano 27 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

ANTONIO BIANCHI, Il filosofo veneziano, a cura di Il pungente spirito satirico che anima le invet- Anco Marzio Mutterle, Padova, Studio Editoria- tive di Antonio Bianchi nel romanzo trova più le Programma, 2000, 16°, pp. 206, e 10,33. larga espressione nelle Satire veneziane e toscane, della fine degli anni Sessanta del XVIII secolo, ANTONIO BIANCHI, Le satire veneziane e toscane, pubblicate per la prima volta dalla studiosa Mi- edizione, introduzione e commento di Michela chela Rusi con un puntuale commento. L’autore, Rusi, Padova, Studio Editoriale Programma, e che ama proporsi come uomo semplice e sincero, 2002, 16°, pp. 158, 11,36. “impastato dalla natura”, ma appassionato di studi, conferma la sua identità di letterato irrego- Il filosofo veneziano, romanzo di formazione lare, di polemista sanguigno e intemperante, di e di costume, secondo la definizione del curatore moralista cattolico. Anco Marzio Mutterle, fu pubblicato anonimo Nell’introduzione il Bianchi espone una sua nel 1770 da Antonio Bianchi, una singolare personale teoria sulla satira, che può essere di tre figura di gondoliere, poeta e filosofo, protetto dai tipi: quella che prende di mira una singola perso- nobili e dal doge, disprezzato e combattuto dai na, infamatoria e ingiusta; quella che si compiace letterati di professione. di cose oscene, “sozza e laida”; quella che vuol Il libro si inserisce nella moda dei romanzi colpire i vizi, “nobile plausibile e documentale”; filosofici, nata con La filosofessa italiana del traccia quindi un accenno di storia piuttosto Chiari, e risponde alle esigenze moralistiche di arbitraria dagli autori classici ai contemporanei, una società degradata e contraddittoria, già tra i quali si colloca autorevolmente. Nelle satire presaga della propria fine. L’opera, dedicata al – “sei tra grandi e piccole con quelle in aggiunta mercante Niccolò Gherro, denuncia la licenza e che farò di nuove” – Antonio Bianchi rappresen- gli eccessi dei costumi del tempo, contrapposti ta la società veneziana come metafora del mondo alla modestia e sobrietà di quelli antichi, e ritrae meschino e corrotto, incapace di riscatto. Il lin- un’umanità schiava del denaro e dei sensi, dove guaggio, che alterna e talvolta mescola dialetto e la donna è l’immagine stessa del male. toscano in un’ampia gamma di registri (polemi- Protagonista del romanzo è Venanzio, che co, scurrile, erudito, riflessivo, malinconico), con Glisomiro, alias Brusoni, il modello di cavaliere, narra la sua storia esemplare di giovane combat- la sua carica espressionistica costituisce un ri- letterato e seduttore in un tempo di cavalieri, tuto tra la passione e la ragione, in una Venezia tratto significativo della società veneziana ormai letterati e seduttori. Fra questa fluviale produzione rappresentata con graffiante precisione e amore. al tramonto. si stacca la trilogia formata da La Gondola a Tre Segue invece gli schemi del romanzo classico Marilia Ciampi Righetti remi (1657), Il Carrozzini alla moda (1658) e la d’avventura la vicenda parallela di Giovanni, il Peota Smarrita (1662): i tre romanzi formano fratello saggio, vittima della malvagia matrigna, una fitta cronaca del tempo, delle feste, cerimonie, condannato all’esilio in terre lontane, descritte in duelli, viaggi, amori del ceto nobiliare e intel- modo assai convenzionale. lettuale di Venezia. Franchi individua la struttura La storia segue in generale gli schemi della Ricordo di Giorgio Padoan, Atti dell’Incontro di narrativa, semplice ed efficace, delle opere commedia, ricalca modelli teatrali un po’ logori, studi veneziano (Ca’ Dolfin, 12-13 novembre brusoniane, dove un amore tenace e contrastato ma di sicuro effetto, usa stili e registri diversi, 2001), a cura di Gino Belloni, Padova, Il Poligrafo, alla fine s’impone. Luigi Contegiacomo dice alterna arcaismi a neologismi, espressioni ricer- 2003, 8º, pp.112, e 12,00. tutto ciò che c’è da dire su Genealogie e documenti cate ad altre trasandate. Questa spregiudicatezza brusoniani in archivi veneti ed emiliani, mentre nell’uso della lingua non trova corrispondenza Il volume raccoglie gli interventi di numerosi Marco Fantuzzi inquadra l’opera di Brusoni nell’ideologia dell’autore, fortemente reaziona- studiosi e amici, italiani e stranieri, di Giorgio nell’ambito della narrativa barocca italiana, una rio e conservatore. Padoan, in occasione dell’Incontro veneziano lettura d’intrattenimento ma che ha avuto un dedicato alla figura del noto studioso, scomparso gran successo. Si sofferma sui meccanismi nar- prematuramente nel 1999, titolare prima della rativi che rendono sontuosa la “macchina” dei cattedra di Letteratura Umanistica e poi di Let- romanzi barocchi, ma con precise invarianti, ove teratura Italiana all’Università di Venezia, ivi l’eroe principale è il “perno e motore di tutte le fondatore negli anni Settanta dell’Istituto di vicende anche minori”. Letteratura Italiana, in seguito del Dipartimento Un intrigante intervento è quello di Federica di Italianistica e Filologia Romanza. Padoan fu Ambrosini che rintraccia, al di sotto del “vitalismo promotore negli anni ’80 del Dottorato di ricerca frenetico” della scrittura brusoniana, nei “mille in Italianistica tra Venezia e Padova e acceso so- personaggi, mille vorticose avventure” con al centro stenitore di collaborazioni con Università stra- l’amore, la “disperazione” di Laureta, la compagna niere (avendo egli stesso studiato a Parigi con il di Glisomiro, l’unica figura “forse pianamente grande dantista Pézard, come ricorda qui Christian umana, fra le donne della trilogia”. E nello stesso Bec), fondatore e Direttore del Centro di Studi personaggio centrale vede un “che di spento”. Veneti – poi diventato Centro interuniversitario Altri studiosi hanno approfondito sia gli “sfondi di Studi Veneti –, delle riviste “Quaderni Veneti” libertini” di quel periodo, sia “suoni e scenari e “Quaderni di critica goldoniana”. veneto-rodigini”. L’opera di Brusoni ha ricevuto A questi dati si intreccia la vasta e variegata un’indubbia rivalutazione da questi venti saggi; produzione bibliografica di Padoan, concentrata egli è stato emarginato da classificazioni conso- soprattutto tra i secoli XIV e XVI – con fondamenta lidate della storiografia tradizionale, e da questo nel Medioevo latino – che, come fa notare convegno risulta un’immagine in parte confermata Francesco Bruni, sono poco frequentati dagli da precedenti lavori critici, in parte nuova, attuali italianisti di mezza età. Ogni studioso nel collocata in un Seicento inteso come “crocevia volume esplicita e commenta un’opera della nella formazione della modernità”; una modernità vasta produzione scientifica di Padoan. Bodo in cui si colloca pienamente la narrativa Guthmüller si sofferma su Il lungo cammino del brusoniana. “Poema sacro”. Studi danteschi (1993), im- Mario Quaranta portante per la definizione del metodo filologico

28 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

di Padoan (“Spiegare Dante con Dante”); Franco GIULIA B IGOLINO, Urania, a cura di Valeria Finuc- Suitner analizza Il pio Enea, l’empio Ulisse ci, Roma, Bulzoni, 2002, 8°, pp. 196, e 20,00. (1977), dove i rapporti con Virgilio spiegano la sostanziale estraneità di Dante all’incipiente Valeria Finucci, docente di Letteratura italia- Umanesimo; Lucia Battaglia Ricci, Aldo Maria na presso la Duke University di Durham (North Costantini e Stefano Carrai focalizzano il grande Carolina), propone la rilettura critica di un testo amore dell’autore per Boccaccio (rispettivamente dimenticato di una scrittrice padovana del ’500: in Il Boccaccio, le Muse, il Parnaso e l’Arno; Giulia Bigolino, autrice di Urania nella quale si Ultimi studi di filologia dantesca e boccacciana; contiene l’amore d’una giovine di tal nome, Padoan editore di Boccaccio); infine Gino l’unico romanzo in prosa scritto nel Rinascimen- Belloni (Momenti del Rinascimento veneto, to da una donna. La pubblicazione fa luce su una 1978), Antonio Staüble (La commedia rina- figura tutt’altro che secondaria, amica di Tiziano scimentale veneta), Pietro Gibellini (Il “Rina- e dell’Aretino, vicina ai circoli culturali e filoso- scimento in controluce” e la filologia storicistica fici di Padova. Giulia apparteneva alla nobile di Giorgio Padoan) e Marziano Guglielminetti casata dei Bigolini, famiglia nota già dal 1297 ed (“Putte, Zanni, Rusteghi”. Scena e testo nella iscritta nella “lista dei nobili” della città a partire commedia goldoniana) si soffermano su Goldoni, dal 1420. Le proprietà della famiglia si trovava- il teatro e la pittura nel Rinascimento veneto. no a Camposampiero e a Santa Croce, presso Dagli interventi emerge anche un ritratto Cittadella, dove sorse, per opera loro, un conven- umano dello studioso. È specialmente il suo pri- to francescano attivo dal 1460 al 1769. Un’altra mo maestro, Vittore Branca, a disegnare i contorni proprietà era costituita da una villa presso della sua umanità, segnata da un’instancabile Selvazzano (Villa Bigolino), già della famiglia ricerca della “verità”, anche se intellettualmente Soncin e portata in dote a Gerolamo Bigolin dalla laica. Branca parte dagli esordi padovani del moglie Alvisa Soncin. Giulia nacque proprio da nostro, avvenuti con una tesi di laurea su Boc- questo matrimonio. Si ignora la sua data di na- caccio, per proseguire nell’affresco di un cin- scita, ma è noto che nel 1543 sposò Bartolomeo quantennio di attività con il suo antico allievo, Vicomercato; ipotizzando che si sia sposata al- ormai diventato “maestro”, proprio sotto l’egida nalità fisica e sociale, si trova ad essere nei primi l’età consueta per le giovani del suo tempo, la dell’autore del Decameron: tappe che attraver- anni del ’600 un’importante fucina di ingegni e Finucci colloca la sua nascita intorno al 1518-19. sano la collaborazione agli “Studi sul Boccaccio”, di opere: i poemi e i sonetti del rabbino Leon Infine, da altri documenti notarili, si deduce che la realizzazione della prima edizione nazionale Modena, cui si affiancano i trattati filosofici di Giulia morì dopo il 1569. di tutte le opere del Boccaccio in undici volumi Simone Luzzato e i drammi pastorali di Bene- La Bigolino fu autrice prolifica, nota ed ap- (1963-1999) e giungono alla documentazione detto Luzzato, ne sono un valido esempio. In prezzata tra i letterati dell’epoca, e la sua fama dei rapporti dell’autore con l’arte figurativa e al questo contesto, la Sullam, inviata agli studi dal non declinò neppure in seguito. Sembra sia stata problema della diversa redazione delle opere di padre Simone Copio, si trova a giocare un ruolo anche poetessa pregevole, tuttavia, ad eccezione Boccaccio. fondamentale, grazie specialmente alla sua produ- d’un sonetto, contenuto nell’unica novella che ci Sandra Bortolazzo zione letteraria, seppur non vasta (quattordici sia giunta, non ci è noto alcun testo poetico. Oltre sonetti, due lettere e un Manifesto, tutti presenti al citato romanzo scrisse numerose novelle, oggi nel volume), e attraverso il suo “salotto letterario”, perdute: possediamo soltanto il testo di Giulia rinomato anche al di fuori dei confini della città. Camposampiero e Tesibaldo Vitaliani, che dove- L’immagine edulcorata che la critica ha tra- va far parte di un lavoro più ampio. UMBERTO FORTIS, La “bella ebrea” Sara Copio mandato nel corso dei secoli di questa poetessa Urania fu scritto probabilmente tra il 1556 e il Sullam, poetessa nel ghetto di Venezia del ’600, – che nemmeno Primo Levi sembra contraddi- 1558, ed è rimasto inedito sino ad oggi. Valeria Torino, Silvio Zamorani, 2003, 8°, pp. 168, ill., re, quando scrive “[...] Colta e bellissima, [...] ap- Finucci così definisce questo testo: “Urania è un e 20,00. prendiamo con struggimento la vicenda del lungo romanzo psicologico di 309 pagine manoscritte, idillio epistolare col gentiluomo genovese che più una lunga introduzione dedicatoria di 41 La poesia scritta da donne comincia ad avere s’innamorò del suo ingegno e tentò invano di pagine”. Come il romanzo rinascimentale, anche un rilievo nel panorama culturale italiano a partire convertirla al cristianesimo” –, non rende giusti- quest’opera trae la sua origine dal genere no- dalla metà del XVI secolo; a Venezia, rappre- zia della determinazione intellettuale con cui la vellistico. È in realtà un testo profondamente sentanti di questa “rinascenza” sono le poetesse Sullam ha dovuto in realtà difendersi in un mondo legato alla tradizione umanistica neoplatonica e Veronica Franco e Gaspara Stampa, celebrate culturale misogino, che finì per isolarla. Se è all’ambiente filosofico-culturale padovano. Co- petrarchiste, ma anche le poetesse ebree Deborà vero che, in seguito alla lettura del poema di me nelle commedie, i personaggi ricorrono al Ascarelli e Moderata Fonte, quest’ultima attiva Ansaldo Cebà La Reina Esther (1615), la Sullam travestimento; allo stesso modo della trattatistica, anche all’inizio del ’600 assieme a Lucrezia si innamora platonicamente del poeta genovese Urania esamina i rapporti conflittuali tra uomo e Marinelli. Il destino critico delle poetesse ebree ed inizia con lui una lunga corrispondenza donna in società, e, alla maniera dei romanzi ha avuto meno fortuna delle due maggiori, e “amorosa”, che vede anche reciproci scambi di cavallereschi, si concentra sui motivi dell’onore questo rispecchia pienamente la difficoltà che sonetti; e che, nelle iniziali frequentazioni del suo e della ricerca d’identità. esse incontrarono in vita ad imporsi come intel- circolo, la stessa Sullam fa una buona impressione Urania non pare un’opera scritta per il diletto lettuali, proprio in quanto donne ed ebree. La al cremonese Baldassare Bonifacio; tutto questo di pochi amici o per far sfoggio di un’abilità battaglia per la libertà culturale, prima che si capovolge nel momento in cui essa a più tecnica inconsueta in una donna dell’epoca, e religiosa, iniziata da queste donne, trova nella riprese verrà attaccata intellettualmente ed invitata contiene invece un messaggio rivoluzionario: poetessa Sara Copio Sullam (Venezia, 1592? a convertirsi da entrambi – e dal secondo addirittu- mira ad affermare l’uguaglianza tra uomo e don- - 1641) l’esempio intellettuale più importante di ra accusata di eresia. Così, pur mantenendo una na fondata sul merito individuale e sull’educa- tutto il XVII secolo. costante attenzione formale e una notevole pro- zione, ancora interdetta alle donne. Alla luce di La situazione in cui la Sullam svolge la sua fondità di pensiero, la sua poesia sfocia nell’esa- quello che la Bigolino fa nel suo romanzo, biso- parabola intellettuale è particolare, per non dire sperazione difensiva, la stessa che attraversa la gna far risalire l’invenzione del trattato femmini- difficile, come spiega l’autore del libro nella sua comunque lucida argomentazione filosofico- sta a quaranta anni indietro e motivarlo non come minuziosa ricostruzione storico-letteraria. Il letteraria del Manifesto, testo scritto in difesa il risultato di rigurgiti misogini, ma di una preci- ghetto ebraico di Venezia (il più antico ghetto al della sua ortodossia (1621). sa agenda intellettuale e filosofica. mondo), pur nella ristrettezza della sua margi- Sandra Bortolazzo Andrea Gallo

29 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

L’opera di Paolo Barbaro, Atti della Giornata di opera capitale del Pascutto in lingua, in quanto Studi (Padova, 25 gennaio 2000), a cura di Bea- rappresenta la sintesi del suo lavorio di selezione trice Bartolomeo e Saveria Chemotti, introd. di e riscrittura di testi tratti da altre raccolte in Cesare De Michelis, Pisa-Roma, Istituti Editoriali lingua precedenti: ne emerge, infatti, un ritratto e Poligrafici Internazionali, 2003, 8°, pp. 136, s.i.p. a tutto tondo del poeta, incentrato sulla sua peculiare via espressiva, capace di coniugare Lo scrittore Paolo Barbaro, alias Ennio Gallo, ricerche stilistiche e impegno sociale, suggestioni rappresenta, come Carlo Emilio Gadda, un caso liriche ed espressionismo civile, simbolismo e di “sdoppiamento” umano-letterario, nel senso politica. Lo stesso ritratto nitido emerge anche che, come il grande scrittore lombardo, Barbaro- dalla riedizione integrale di altre due opere, il Gallo è di professione ingegnere – e, come Primo poemetto L’angelo di ferro (1975) – interessante Levi, è uno “scrittore-uomo” (Giorgio De Rien- apologo contro il “superuomo nietzschiano” – e zo), cui è riuscito il racconto del mondo dalla la raccolta inedita Poeta sotto la dialisi (1981- prospettiva della vita e della tecnica. Di questa 1982): tutto ciò per confermare l’urgenza della sua peculiarità la Giornata di Studi dedicatagli rivalutazione critica di Pascutto nel panorama recentemente a Padova, promossa all’interno delle del nostro secondo Novecento poetico. inizitive congiunte del Dipartimento di Italiani- Sandra Bortolazzo stica dell’Università di Padova e della Direzione Cultura della Giunta Regionale del Veneto, ri- conosce in pieno la valenza nel panorama della letteratura veneta (e nazionale); non a caso Fer- dinando Camon, nel suo intervento, affianca al Profili veneziani del Novecento n. 7. Cesco ruolo svolto dallo scrittore per Venezia, quello Baseggio, Elena Bassi, Bruno Saetti, Mario Ste- ricoperto per la Sicilia da Sciascia: la “metafisica fani, a cura di Giovanni Distefano e Leopoldo concreta” di Paolo Barbaro ha per oggetto la fa- Pietragnoli, Venezia, Supernova, 2003, 16°, mosissima isola reale-fantasmagorica – oltre che la pp. 110, e 10,00. tecnica –, e l’amore “cosmico”. del Veneto, ha dedicato al poeta, romanziere e I contributi scientifici presenti nel volume drammaturgo liventino che, seppur definito da L’agile collana editoriale ideata da Giovanni sono di studiosi, traduttori, scrittori e poeti italiani Zanzotto tra i maggiori poeti dialettali del secondo Distefano e Leopoldo Pietragnoli per fermare la e stranieri. Margherita Pieracci Harwell analizza dopoguerra, stenta ancor oggi a trovare un giusto memoria su figure rappresentative della cultura l’esordio narrativo di Barbaro, avvenuto negli riconoscimento storico-letterario; e, questo, no- e dell’arte esplicata a Venezia lungo il secolo anni ’60 con i romanzi Giornale dei lavori (1966) nostante la duplice importante pubblicazione scorso, in una formula capace di riassumere e Libretto di campagna (1972), opere dove già si degli anni scorsi – rispettivamente il volume di insieme alle attività anche la personalità nel suo trova ben sviluppata la tematica della tecnica, nel poesie in dialetto L’acqua, la piera, la tera e altre sfaccettato essere d’ogni protagonista, è ora al suo rapporto con la natura e con l’uomo, dialettica poesie, curato sempre da Antonio Daniele (1990), settimo volume, incentrato su due veneziani questa affrontata materialmente ogni giorno nel apprezzato tra gli altri da Franco Loi; e il volume “doc”, Cesco Baseggio (che riteneva un inciden- lavoro in cantiere; Giorgio di Rienzo, partendo contenente i tre maggiori romanzi, Il pretore te di percorso l’essere venuto alla luce a Treviso da Le pietre, l’amore (1976), mette in parallelo il delle baracche, La lodola mattiniera, Il viaggio, anziché sulle rive della laguna) e Mario Stefani romanzo Passi d’uomo (1978) con il quasi coevo curato da Saveria Chemotti (1996). – uomo di teatro il primo, poeta il secondo – e La chiave a stella (1977) di Primo Levi, testi Il fatto che questa prima importante divul- due veneziani d’adozione, Elena Bassi di Mantova uniti dalla tematica del rapporto tecnica-persona gazione nazionale dell’opera letteraria di Pascutto e Bruno Saetti di Bologna: forti personalità che – laddove però per Barbaro l’uomo è “costruttore”, abbia raggiunto la conclusione non sta a signi- hanno dato moltissimo alla cultura e all’arte, invece che “montatore”; Giorgio Pullini, ne La ficare, però, che sia stata proposta, o riproposta, lavorando per lunghi anni nella città d’acqua. dialettica dei contrari: “Diario a due” e “La tutta l’opera dell’artista: rimangono ancora Un ritratto soprattutto umano quello che in casa con le luci”, sonda l’avvicinarsi, solo appa- esclusi, come avverte nella sua Introduzione apertura di volume fa Daniela Saetti, con una rentemente fallito, di mondi incomunicabili, (seguita da un articolato apparato critico ai testi) scrittura dotata di esemplare scorrevolezza, di mediante l’amore e l’amicizia; il saggio di Maria Antonio Daniele, molti testi inediti, sia poetici Cesco Baseggio, frutto d’una conoscenza ravvi- Luisa Altieri Biagi è un’analisi dettagliata della (poemetti, epigrammi in dialetto e in lingua) che cinata che le consente di inquadrare l’attore ru- lingua di Barbaro, accostata per limpidezza a narrativi (teatro, scritti memorialistici e diaristici); zantiano e goldoniano per eccellenza nella lunga quella di un certo Calvino; René De Ceccatty, e, tra quelli già editi con piccoli editori, molti non luminosa e insieme tormentata sua stagione sce- traduttore francese dello scrittore, evidenzia come sono stati ripubblicati in queste sedi. nica, innestando successi e fatiche all’irruenza la scrittura di Barbaro sia, per la sua libertà Il principio editoriale che ha conformato parte del carattere. La Saetti segue passo passo le tappe sintattica, di non facile traduzione. Chiudono della presente edizione è stato l’estrapolazione teatrali vissute dall’attore e capocomico (l’ulti- il ricco volume i saggi di Ilaria Crotti e di Paolo dai maggiori libri di poesia, editi dal poeta come mo veramente di razza), con esperienze anche Leoncini, e un contributo critico dello stesso unicum di poesie in dialetto e italiano già a partire coraggiose nell’ambito drammatico; è memora- Barbaro. dagli anni ’50, dei testi poetici in lingua, senza i bile, ad esempio, la sua interpretazione dello Sandra Bortolazzo quali anche il poeta in dialetto (riedito come shakespeariano Shylock in dialetto. Così come accennato nel 1990) rimane incompleto. La egli ha lasciato una traccia di spessore in tanti “composizione” delle seconde tre sezioni del film, uno solo dei quali goldoniano: Paese senza volume – tratte da selezioni del curatore dagli pace del 1944, girato a Chioggia, che racconta la omonimi libri, come Cammino e canto con loro saga corale delle Baruffe chiozzotte. Si rileva in ROMANO PASCUTTO, Nostro tempo contato e altre (1953), con poesie a sfondo fortemente politico; Baseggio, nei confronti di Venezia, quella sorta poesie edite e inedite, a cura di Antonio Daniele, La crosera de i zingari (1974), con la sezione di di odio-amore che gli fece manifestare in più Venezia, Marsilio, 2003, 8°, pp. LXXIV-266, s.i.p. liriche italiane dedicate alla morte della madre; occasioni il desiderio d’essere sepolto altrove. Foie de tilio (1981), dove il poeta ammalato Non sarà così, in mancanza d’una volontà scritta. Giunge a termine, con questo terzo volume di intavola un lungo dialogo con la macchina che lo Nel secondo e terzo “profilo” si dispiegano le poesie in lingua, l’edizione delle opere maggiori dializza – risponde a questo criterio. presenze di Elena Bassi, visitata da Letizia Lanza di Romano Pascutto (S. Stino di Livenza, 1909 - Il volume si apre, invece, con un’ampia sezione con severo rispetto per una statura culturale che Treviso, 1982), che l’Associazione Culturale omo- dedicata alla riproposizione integrale di un libro cresceva in grazia di un attivismo di studio co- nima, con il patrocinio tra gli altri della Regione intenso quale è Nostro tempo contato (1972), stante e instancabile nei confronti dell’arte, e del

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pittore Bruno Saetti, del quale Enzo Di Martino salvaguardia del patrimonio artistico, storico e gondolieri alle orchestrine dei caffè, dalle feste traccia un profilo “intimo” (ebbe modo di fre- ambientale veneziano e italiano, aderendo nei palazzi nobiliari alle cerimonie e parate del quentarne da giornalista e critico, in più occasio- all’Associazione fondata da Umberto Zanotti passato, non c’è quasi pietra veneziana che non ni, l’atelier situato all’Accademia e di conoscere Bianco con questo intento precipuo. Da allora, risuoni qualche melodia, legata com’è a funzioni quindi l’artista anche vivendone le private scrive Prandin, la vita di Teresa Foscari coincide e circostanze in cui la musica si manifesta, in esternazioni). con le battaglie di salvaguardia per Venezia e per vesti splendide o dimesse. Il visitatore-lettore ha Il volume si chiude con il profilo che Paolo l’intero patrimonio culturale italiano. così a portata di mano una ricca fonte di informa- Balboni fa di Mario Stefani: un ritratto che sareb- L’ultimo ritratto, di Diego Collovini, è quello zioni sulla presenza storica, a Venezia, di que- be giusto definire “ravvicinato”. Saranno in molti, di un pittore futurista, Luigi Russolo, di Porto- st’arte magica ed evanescente, negli spazi ad tra coloro che hanno frequentato il poeta non gruaro. Figura battagliera, complessa, inquieta, essa consacrati come in quelli minori o addirittu- occasionalmente, a ritrovarsi e a condividere Russolo avrebbe firmato, nel 1910, assieme ai ra occasionali. Senza la pretesa di sostituirsi a quanto Balboni scrive, con affettuosa stima, che più famosi colleghi Balla, Boccioni e Carrà, il studi specialistici, l’accurato volumetto, provvi- comunque non nasconde quelle ch’erano le zone Manifesto dei pittori futuristi. La creatività di sto di indici e cartina, racconterà al viaggiatore (a d’ombra del carattere di Stefani, immerso nelle Russolo si riversò anche nel campo musicale: la piedi o in poltrona) la storia dei teatri del Sei- diverse stagioni della sua attività creativa. Gli sua macchina Intonarumori suscitò l’interesse Settecento, consentendogli “soste” nei pressi incontri al bar e all’osteria, e così in strada e in nientemeno che di Stravinskij. Egli fu inoltre delle vestigia dei più importanti, come il San vaporetto, vivacizzati con irruente cordialissimo presente alla XV Biennale d’Arte di Venezia, Cassiano, il San Moisè, il San Benedetto; dedi- protagonismo, nascondevano il tarlo di una nel 1926. cherà un intero itinerario al Gran Teatro La solitutine sofferta, che forse ha scavato nel suo Piero Zanotto Fenice, ma segnalerà anche i piccoli teatri privati animo, fino a portare il poeta al suicidio. di cui non si conserva traccia; lo inviterà a Piero Zanotto visitare con le orecchie, oltre che con gli occhi, le maggiori chiese veneziane, come pure le più appartate, custodi di preziose reliquie. Il “cicero- ne musicale” messo felicemente assieme da Raso non è mai a corto di osservazioni e citazioni; gli Profili veneziani del Novecento n. 8. Giuseppe MUSICA - TEATRO basta dar voce alle memorie e ai racconti degli Cipriani, Manlio Torquato Dazzi, Teresa Foscari straordinari viaggiatori affascinati anche dalle Foscolo, Luigi Russolo, a cura di Giovanni Di- CINEMA bellezze musicali di Venezia: Rousseau, Goethe, stefano e Leopoldo Pietragnoli, Venezia, Su- Burney, Stendhal, fra i principali; e alle parole o pernova, 2003, 16°, pp. 114, e 10,00. al ricordo dei grandi musicisti che ebbero con Venezia un rapporto fecondo, come Monteverdi, Anche in questo ottavo libro i profili di CARLO R ASO, Guida musicale della città di Vene- Rossini, Verdi, Wagner, Stravinskij e tanti altri, Veneziani (o attivi culturalmente a Venezia, ma zia, Napoli, Colonnese Editore, 2001, 16°, per tacere dei nativi: Alessandro e Benedetto nati altrove) sono quattro, affidati alla descrizione pp. 364, ill., e 16,53. Marcello, Vivaldi, Galuppi, Malipiero, Wolff- di altrettanti autori. Il primo ritratto è quello di Ferrari, Nono. Giuseppe Cipriani, un ristoratore di fama in- A metà fra un agile baedeker e una composita Giuseppe De Meo ternazionale, ricco di grandi intuizioni, come raccolta di memorie musicali, con momenti di quella di trasformare un vecchio magazzino di storia della musica e di storia dei teatri veneziani cordami nel celeberrimo locale “Harry’s Bar”, ed altro ancora, l’inusuale Guida realizzata da aperto il 13 maggio 1931, che ebbe tra i suoi Carlo Raso, supplendo alle comuni guide turisti- assidui clienti personaggi come Ernst Hemingway che praticamente inconsistenti sotto il profilo L. CIMA - F. LIGUORI - P. RANDI, Eugenio Bran- e Orson Welles, ma anche teste coronate e musicale, ripartendo Venezia in venti itinerari, caleon e l’Orchestra Filarmonica d’Archi. Mez- innumerevoli “vip”. Il “medaglione” tratteggiato propone percorsi che si snodano fra i (pochissi- zo secolo di vita musicale a Padova (1920 da Danilo Reato sulla figura di Cipriani offre una mi) teatri storici sopravvissuti e i tanti, scomparsi -1970), Padova, Libreria Draghi Editrice, 2003, lettura istruttiva e piacevole insieme: un’av- da lungo tempo, che hanno fatto la gloria del 8°, pp. 136, ill., e 12,00. ventura ammirevole, quella di questo veronese, teatro in musica, si sofferma sui centri di prima- che scelse Venezia come le città in cui operare. ria importanza (quali Scuole e Conservatori), ma Personalità di rilievo del mondo musicale pa- È la figlia, Nulla Romandini, a ricordare nel valorizza anche ponti, campi e campielli, caffè e dovano per oltre un cinquantennio, Eugenio secondo profilo il padre Manlio Torquato Dazzi, botteghe (luoghi inconsueti quanto insostituibili Brancaleon, viene affettuosamente ricordato, a altro “non veneziano” illustre (era parmigiano), per la diffusione della musica nella vita di tutti i ventisei anni dalla morte, in questo omaggio, che che a Venezia operò a lungo in ambito letterario giorni, in quella città-teatro che è stata, e in parte ne rievoca la figura sullo sfondo dell’ambiente e poetico, e del cui stile il critico Giulio Alessi resta, Venezia). Dal canto a voce spiegata dei artistico in cui svolse la sua prolifica attività. La scrisse nel 1970 che “ricorda il ventaglio delle prima parte del libro si basa su documenti d’ar- vecchie signore della nostra infanzia, le gondole chivio e sul materiale messo a disposizione dal veneziane, i platani di pianura, la tristezza leggera figlio Renzo, mentre la seconda raccoglie le di una parola simile alle perline e alle rose del testimonianze di amici, allievi, estimatori. Gli deserto”. Alla vastissima opera letteraria l’autore autori ricostruiscono, decennio dopo decennio, affiancò anche l’attività di direttore della Biblio- la carriera artistica e professionale di Brancaleon, teca Querini Stampalia, a Santa Maria Formosa. ricordandone le non comuni doti di interprete, di Il terzo profilo è quello che di Teresa Foscari didatta, di animatore di eventi musicali e diretto- Foscolo traccia con sensibilità Ivo Prandin, re di formazioni strumentali. iniziando col citare una dichiarazione della Nato a Padova nel 1896, Brancaleon si avvici- medesima, rilasciata appena un anno fa: “Salva- na precocemente allo studio del violino, sospen- guardare Venezia è un dovere perpetuo”. Ve- dendolo per la chiamata alle armi nel primo neziana (nata nella casa di famiglia, a San Beneto, conflitto mondiale (dove scampa miracolosa- nel febbraio 1916), impegnata costantemente mente al massacro del 13° Cavalleggeri “Mon- per la libertà della donna (nel dopogruerra fece ferrato”), al termine del quale si diploma, all’Isti- parte dell’Ande, l’Associazione Nazionale Donne tuto Musicale “Cesare Pollini”, con il massimo Elettrici), dal 1955 si accollò con entusiasmo e dei voti e medaglia d’oro. Negli anni Venti si passione un impegno ulteriore: quello della dedica all’insegnamento e raccoglie le prime

31 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

soddisfazioni professionali: fa parte tra l’altro Le Balze; Paolo Barcucci ha invece coordinato il risultato di questa approfondita ricerca di Rossi dell’orchestra diretta da Toscanini a Padova nel lavoro vero e proprio. si offre come il più aggiornato e attendibile 1920 e dirige, in apprezzati concerti, formazioni La biografia di Antonio Vivaldi (Venezia, studio esistente sull’argomento, basato soprat- da camera composte dai suoi allievi. A quel 1678-1742) è stata suddivisa in cinque capitoli: tutto sui dati ricavati dal “Giornale dei Teatri”, tempo risalgono le nozze con Tilde (Clotilde) dall’infanzia, quando il padre violinista e barbiere passati al vaglio di un ampio confronto fra tutte Ferraro, brillante pianista, compagna di tutta la accompagnò il piccolo Antonio, già ospite studente le fonti disponibili, grazie a un rigoroso lavoro vita e preziosa collaboratrice. Gli anni Trenta al Seminario veneziano, ad esibirsi per la prima d’archivio. L’Introduzione dà conto delle diffi- sono fitti di eventi legati al nome del giovane volta con il proprio violino all’interno della coltà e incertezze incontrate, e spiega la finalità violinista e direttore: fonda e dirige l’Orchestra Basilica di San Marco, fino alla morte, avvenuta del lavoro: aiutare a comprendere meglio “la d’Archi, e, sul finire del decennio, anche il Grup- a Vienna – intercalando i capitoli disegnati con struttura e la specificità” di ciascuno degli otto po d’Archi, con i quali presenta un vasto reper- testi di rigorosa valenza musicale. Viene subito teatri veneziani, considerati nel periodo preso in torio, raccogliendo vivissimi consensi. messo in evidenza il malanno fisico, l’asma esame, attraverso il confronto delle loro attività, Dopo le vicissitudini della guerra e il difficile bronchiale, detta all’epoca “strettezza di petto”, previa “la ricostruzione di una cronologia com- dopoguerra, gli anni Cinquanta vedono il rifiori- che accompagnerà Vivaldi per l’intera esistenza, parata”. re e il pieno espandersi della molteplice attività procurandogli non pochi affanni e sofferenza, Fonte principale della cronologia ora pubbli- del maestro: con la sua “instancabile bacchetta” tanto da venire esonerato dal celebrare messa. cata è appunto il “Giornale dei Teatri”, sorta di alla guida della neonata Orchestra Filarmonica Esonero che, però, gli procurerà non poche complemento informativo apparso all’interno di d’Archi promuove numerose manifestazioni critiche in seguito, quando invece il musicista quasi tutti i sessanta tomi del Teatro moderno concertistiche, che divulgano a Padova e in pro- trovò le forze sia di dedicarsi all’“amicizia” con applaudito, la collana editoriale di testi teatrali vincia la conoscenza della musica e indirizzano la cantante di origine francese Anna Girò, sia di pubblicata mensilmente fra il 1795 e il 1801, ben il gusto delle nuove generazioni. In Brancaleon intraprendere lunghi e frequenti viaggi all’estero, nota agli studiosi del settore. Nelle pagine del la passione concertistica continua a unirsi alla certamente faticosi. “Giornale” si trovano elencati “sera per sera gli vocazione didattica e all’impegno promoziona- Lo sfondo lagunare in cui Vivaldi muove in spettacoli presenti nei teatri veneziani, siano essi le, vissuti con generoso spirito di abnegazione, successione i suoi passi è reso graficamente in operistici o di prosa”. Un punto di forza del anche nel portare avanti i diversi incarichi: di modo accattivante da tutti i disegnatori. Il primo lavoro di Rossi, rispetto a pubblicazioni prece- docente di violino all’Istituto Magistrale di Pa- capitolo, disegnato da Maurizio Ribichini, si denti, è pertanto la completezza circa gli spetta- dova, di direttore artistico del Dopolavoro Enal intitola Una giornata particolare, quella appun- coli rappresentati negli otto teatri di Venezia (per (per il quale istituisce, fra l’altro, corsi gratuiti di to dell’esordio concertistico del piccolo Anto- la precisione quattro dediti esclusivamente al teoria e solfeggio), di violino di spalla in diverse nio. Segue Le ragazze dell’Ospedale, di Lorenzo teatro in musica, quattro alla prosa: La Fenice, orchestre, e altri ancora. Sartori, capitolo che vede il musicista diventare S. Benedetto e S. Moisè, S. Samuele, da un lato, Gli anni Sessanta sanciscono il successo del- maestro all’Ospedale della Pietà, uno dei quattro S. Giovanni Grisostomo, S. Angelo, S. Cassiano, l’Orchestra d’Archi e l’affermazione personale orfanatrofi-conservatori per fanciulli che Vene- S. Luca dall’altro). Tale “bipartizione dei teatri di suoi allievi, quali Lorenzo Cima e Vittorio zia contava al tempo. Il terzo capitolo, Il teatro veneziani: metà per l’opera e la rimanente metà Cacciatori, quest’ultimo destinato a un’impor- alla moda, di Giancarlo Alessandrini, riguarda le destinata alla prosa” è una delle prime realtà tante carriera di solista. Sono di questo periodo esperienze operistiche di Vivaldi. Alarico Gattia, appurabili grazie alla cronologia sinottica; la anche le onorificenze e benemerenze con le quali nel quarto capitolo, affronta l’approccio di Vivaldi quale permette di accertare, fra le varie cose, la le istituzioni rendono omaggio a un maestro che con l’opera di Carlo Goldoni, del quale musicherà frequenza delle rappresentazioni, o le medie di ha fatto moltissimo per la crescita musicale di i testi tratti dalla Griselda. Il quinto e ultimo permanenza in cartellone degli spettacoli in rap- Padova e del suo territorio in tempi ardui, ponen- capitolo, Tramonto, realizzato con segno severo porto al genere, così come vi si possono riscon- do premesse di cui ancora si raccolgono i frutti. da Sergio Toppi, è di respiro drammatico perché trare, per fare un altro esempio, i riflessi dei I numerosi scritti di allievi ed amici, che comple- racconta la morte a Vienna del musicista e l’eco cambiamenti di regime politico, nell’agitata tano il volume, restituiscono con affetto e grati- della notizia che arriva a Venezia, accolta da temperie napoleonica, sulle stagioni teatrali. tudine le immagini più personali, perfino dome- incredulità e dolore. Molto utili le tre Appendici, ricavate dal Tea- stiche, di Eugenio Brancaleon, scomparso nel Al volume, che inaugura una collana editoriale tro moderno applaudito (con l’elenco di tutti i 1977, conducendo il lettore quasi nell’intimità denominata “La musica illustrata”, è allegato un lavori in prosa in esso contenuti) e dall’annesso della sua cerchia di affetti, ma soprattutto testi- CD-ROM di musiche vivaldiane, eseguite dalla “Giornale dei Teatri”. Lo studioso e il cultore hanno moniano di uno stile, uno slancio, un’etica che Baroque Orchestra. Le quaranta tavole che inoltre a disposizione quattro Indici: dei titoli, potrebbero fare scuola anche oggi. compongono il libro, tutte rigorosamente in dei personaggi, delle ambientazioni e dei nomi. Giuseppe De Meo bianco e nero, sono la riproduzione dei lavori Giuseppe De Meo grafici originali esposti nella mostra di Villa Farsetti, tenutasi nel settembre 2003 a Santa Maria di Sala (Venezia). Piero Zanotto

Antonio Vivaldi. Una biografia a fumetti, Mon- PIERO Z ANOTTO, Veneto in Film. Il censimento del tepulciano (SI), Le Balze, 2003, 8°, pp. 64, ill., cinema ambientato nel territorio. 1895-2002, e 20,00. Venezia, Regione del Veneto - Marsilio, 2002, 8°, pp. 336, ill., e 25,00. Il libro concretizza un’idea certamente ori- FRANCO ROSSI, Venezia 1795-1802. La cronolo- ginale, ancorché ardita: quella di raccontare la gia degli spettacoli e il “Giornale dei Teatri”, Quale volto ha il Veneto nel cinema? Con vita di Antonio Vivaldi, detto “il prete rosso” a Venezia, Edizioni Fondazione Levi, 2002, 8°, quale ottica i cineasti hanno ambientato le loro causa del colore della chioma, con il linguaggio pp. 524, s.i.p. storie nel Veneto? Sono le domande che Piero dei fumetti. Cinque cartoonist di talento si sono Zanotto si è posto nell’accingersi alla stesura di impeganti sulla sceneggiatura di Silvano Mez- Mancava a tutt’oggi una cronologia completa questo libro che rinnova totalmente e amplia il zavilla, attento ai risvolti psicologici di una della degli spettacoli succedutisi sulle scene degli otto precedente volume che lo stesso Zanotto, sempre più insigni figure del canone musicale occi- teatri pubblici operanti a Venezia a cavallo tra per la Regione del Veneto, aveva dato alle stam- dentale, ammirata persino da Bach, e icona stessa Sette e Ottocento, cronologia di indubbia utilità pe nel 1991. La schedatura ragionata, oltre ai dati della musica barocca europea. L’idea è nata dalla ai fini di una conoscenza sempre più precisa della essenzialmente tecnici, fornisce il sunto del con- “Logo Comunicazione” di Marghera, ed è stata storia teatrale veneziana nel periodo di transizio- tenuto e della lavorazione di ogni film, adden- subito accolta con entusiasmo dall’editore toscano ne dalla Repubblica ai regimi di occupazione. Il trandosi nei luoghi visitati volta per volta dalla

32 RECENSIONI E SEGNALAZIONI

curatezza, con in appendice, oltre a una succosa basati proprio su riletture audaci di classici della bibliografia, la suddivisione per zone geografi- letteratura. che di tutti i film schedati, compresi quelli d’ani- Prezioso anche il contributo di Patrizia Adami, mazione, e un corposo dossier illustrativo com- che rende merito alle numerose associazioni posto di fotogrammi in nero e di manifesti, culturali veronesi attivamente impegnate nella locandine, fotobuste a colori. tutela del complesso patrimonio del cinema “d’au- Ilenio Trevisan tore”: dal primo cineforum, il “Cineclub di Vero- na”, nato nel 1935, al più recente, il “Cineclub Lumière”, fondato nel 1977; dallo storico “Cir- colo del cinema” ai sofisticati “Centro Maz- ziano” e “Cinema Alba”. Il raro equilibrio tra affezionata memoria e Luci sulla città. Verona e il cinema, a cura di scientifica ricostruzione caratterizza anche la Paolo Romano e Giancarlo Beltrame, Verona, sezione dedicata ai Personaggi, rappresentanti Comune di Verona - Venezia, Regione del Veneto illustri di ogni settore: il tenore Nino Martini, - Marsilio, 2002, 8°, pp. 240, ill., s.i.p. negli anni Trenta una fra le star più pagate di Hollywood; i sei fratelli Donato, che a Milano Primo di una serie dedicata alla città e al fondarono un avanguardistico Cinestabilimento cinema, il catalogo su Verona, curato da Paolo con teatri di posa, impianti di sviluppo e stampa, Romano e Giancarlo Beltrame, si colloca all’in- sale di registrazione; il critico Stefano Reggiani; terno del progetto “Il Veneto e il cinema”, pro- il regista Augusto Tretti, per cui Fellini ebbe mosso dalla Giunta regionale, teso ad esplorare parole toccanti; gli attori Walter Chiari, Gastone i rapporti che con il cinema hanno avuto le più Moschin, Giulio Brogi, Fabio Testi, Gerry Calà. importanti città venete. Notevoli per completezza gli Strumenti forniti macchina da presa o dalla “camera” elettronica, Luci sulla città. Verona e il cinema colma una al lettore: il Dizionario dei protagonisti curato da partendo dalla nascita del cinema (1895), quan- lacuna importante poiché costituisce il primo Fausto Pavesi e Giancarlo Beltrame, che non do i fratelli Lumière cominciarono a sguinza- studio organico sulla storia del cinema veronese, solo racconta di veronesi, come sarebbe facile gliare per il mondo i loro operatori perché “cat- e lo fa da un inusuale punto di vista, rivolto, cioè, aspettarsi, ma si spinge anche fino a chi a Verona turassero” immagini delle realtà più curiose. Una non solo all’esame, peraltro importantissimo, semplicemente vive o ha vissuto, come Angelo di queste immagini, la prima, fu proprio Venezia. della filmografia locale, ma anche alla ricostru- Infanti o Bruno Maderna e Milo Manara, e la E a Venezia – racconta l’autore – nacque quasi zione di un intero clima culturale attraverso la Filmografia, curata da Piero Zanotto e Giancarlo per caso la “carrellata”, cioè la ripresa con la puntuale descrizione dei “luoghi” del cinema: le Beltrame, che descrive film girati o ambientati macchina in movimento di cose immobili, che sale e le associazioni che lo hanno reso possibile. nella città scaligera. Un ultimo capitolo si sof- aggiunse prodigiose possibilità di linguaggio Scopriamo allora che solo nove mesi dopo la ferma su due particolari film: la scena della narrativo al racconto fissato sul nastro di foto- mitica proiezione dei fratelli Lumière, il 30 set- battaglia di Custoza, nel viscontiano Senso, e grammi. tembre 1896, nelle sale dello sperimentale Tea- Villafranca, su soggetto di Mussolini. In ordine alfabetico per titolo, le schede regi- tro Ristori nasceva il cinema anche a Verona, Si tratta di un lavoro ponderoso, inserito nel- strano capillarmente tutto il cinema ambientato incontrando un inaspettato successo di pubblico; l’ambito del “Verona Film Festival Schermi nelle realtà venete, da Belluno a Padova, Rovigo, o che nella primavera dell’anno successivo si d’amore”, che contribuisce, con le parole del- Treviso, Verona, Venezia, Vicenza e le rispetti- potevano già vedere i primi film girati e ambien- l’Assessore regionale alla Cultura e all’Identità ve province: un lavoro di ricerca straordinario tati a Verona; oppure che, modificando la pro- veneta Ermanno Serrajotto, “a riscoprire piccoli e spiegato nelle pagine introduttive. È lo specchio spettiva della ricerca, nel 1912, per la regia del- grandi protagonisti della storia del cinema nella d’una realtà composita, non soltanto geografica- l’americano Laurence Trimble, le vicende degli nostra regione”. mente, ma anche culturalmente, in quanto testi- “innamorati di Verona” venivano ambientate nel Barbara Da Forno mone di “personaggi e miti letterari partoriti da Far West in un insolito Indian Romeo and Juliet, grandi scrittori e commediografi del passato e precursore di tanti recenti successi hollywoodiani contemporanei” (Giancarlo Galan), da Shakespeare, tanto per riassumere, al Novecento, passando per Goldoni. E gli fa eco Ermanno Serrajotto, affer- mando che la “meritevole iniziativa editoriale si inserisce nel più ampio contesto dell’impegno dell’amministrazione regionale verso il mondo della produzione cinematografica che ha visto, tra l’altro, la nascita e lo sviluppo della Veneto Film Commission”. Complessivamente si tratta del censimento di milleduecento film, dei quali ben settecento- cinquanta si richiamano a Venezia – anche speculativamente, talora, sia pure in netta mino- ranza. Cineasti d’ogni lingua hanno sentito il bisogno di raccontare il Veneto, “aggiungendo” anche, o trasformando in scenari veneziani e veneti, realtà geografiche che, poniamo, nei testi letterari di origine (è capitato più volte con Moravia, ma anche col Pirandello del Fu Mattia e non solo) o si collocavano altrove, o addirittura non esistevano. Opera meritevole, Veneto in film, perché col- ma una lacuna nel panorama dell’editoria, pur generosa, cinematografica, e importante per l’ac- 33 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

Perché una sezione dedicata ai Cataloghi di Mostre e Musei

Il crescente interesse di un pubblico sempre più vasto per il patrimonio culturale e artistico e per le istituzioni che tale patrimonio custodiscono ha favorito negli ultimi anni uno straordinario aumento dell’attività dei musei, delle gallerie e, in generale, delle istituzioni che si pongono come finalità la diffusione della cultura. Basta sfogliare qualche rivista specializzata per rendersi conto della consistenza numerica delle mostre che ogni anno si aprono negli spazi espositivi sia delle grandi città sia dei piccoli centri, in Italia, in Europa e nel mondo. Sono mostre dedicate, in genere, ai grandi maestri del passato e del presente per celebrare momenti significativi della loro vita o che si inaugurano in occasioni particolari come la fine di un restauro e la restituzione dell’opera d’arte. Ma se l’arte pittorica per il suo senso intrinseco della bellezza e per le emozioni che offre è la grande protagonista di queste manifestazioni, non devono certo essere dimenticate altre forme espositive dedicate alla presentazione di testi e libri antichi oppure ai tesori dell’arte e dell’oreficeria sacra, o ai capolavori della scultura o magari della fotografia, la quale, at- traverso l’immagine, è in grado di restituire alla memoria momenti e figure del mondo contemporaneo: tutte iniziative che arricchiscono il bagaglio culturale di ognuno di noi e trovano sempre più largo consenso di partecipazione. Non si tratta solo di consistenza numerica. La qualità delle esposizioni e degli allestimenti ha raggiunto oggi livelli ragguardevoli soprattutto in considerazione della particolarità degli studi e delle indagini che ogni manifestazione porta con sé. Queste mostre offrono, oltre alla presentazione di opere artistiche, anche occasioni di convegni, incontri e dibattiti e stimolano nuovi orizzonti di ricerca riguardo agli artisti che hanno scritto la storia dell’arte, portando, a volte, alla riscoperta di personaggi “minori”, ma non meno importanti, della realtà culturale. A volte sono i Musei stessi a presentarsi e a far mostra di sé, magari in occasione di qualche evento particolarmente significativo o al termine di un intervento di risistemazione. Questi spazi, per loro natura destinati alla conservazione e alla promozione della conoscenza dei beni culturali e artistici, svolgono anche un ruolo primario di educazione e di formazione e si aprono sempre più spesso al mondo della scuola. L’allestimento di laboratori didattici che animano le sedi museali è infatti la testimonianza concreta di questa nuova vitalità, che offre l’opportunità di guidare le giovani generazioni alla co- noscenza del passato, stimolandone il gusto per la ricerca e lo studio.

34 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

A tale proficua e vivace offerta culturale si accompagna una sempre più intensa e nuova attività editoriale per presentare al grande pubblico, attraverso la pubblicazione di Cataloghi tematici, il significato delle esposizioni o la rivisitazione di un Museo anche nel chiuso di una biblioteca o fra le pareti domestiche, testimoniando così l’importanza che il libro riveste nel processo di diffusione della conoscenza. Senza entrare nel merito della diatriba che vede a volte la contrapposizione del mondo della cultura a quello dell’imprenditoria editoriale, legato alle ferree leggi di mercato che possono condizio- nare le scelte di questa o quella casa editrice, ci sembra di poter affermare come il proliferare di queste iniziative editoriali, ma soprattutto il loro grado di scientificità accompagnato da una ricca veste editoriale e iconografica, possano costituire un momento di riflessione anche per coniugare attività culturali ed esigenze commerciali. Le Fiere internazionali del libro dedicano sempre più spazio all’editoria d’arte, com’è accaduto alla recente Buchmesse di Francoforte, dove un’intera sezione è stata a lei riservata. Si stanno, inoltre, moltiplicando le iniziative per incoraggiare e stimolare gli editori del settore a produrre cataloghi di qualità; fra queste, si distingue quella promossa dall’Axa Art Insurance UK, per ora limitata entro i confini della Gran Bretagna e Irlanda, di dare vita ad un premio in denaro da assegnare al miglior catalogo pubblicato nell’anno e che, per onor di cronaca, nel 2003 è stato assegnato al volume Albrecht Dürer and his Legacy, pubblicato dal British Museum, al quale i giudici hanno riconosciuto la superba presenta- zione dell’attuale stato degli studi su Dürer e l’intelligenza della sua stesura. A questa tematica, e allo sviluppo quantitativo e qualitativo che i cataloghi di mostre e musei hanno raggiunto in questi anni, non poteva rimanere indifferente il “Notiziario Bibliografico”, che da quindici anni, con crescente efficacia, si è imposto come valido strumento di ricerca e di informazione bi- bliografica circa la società e la cultura venete. La redazione del periodico ha ritenuto opportuno, pertanto, dedicare una sezione particolare a questa forma di editoria che si sta imponendo con forza nel panorama librario nazionale e internazionale, presentando innanzitutto le pubblicazioni che hanno per oggetto i Musei e le Mostre che trovano sede nella nostra regione, senza dimenticare quelle dedicate ad artisti veneti ma che vengono ospitate in luoghi anche lontani dal nostro territorio. Ci auguriamo che questo nuovo sforzo venga accolto come ulteriore iniziativa di miglioramento per una lettura sempre più attenta della realtà veneta e interpretato come volontà di contribuire alla promozione e alla crescita della cultura nei suoi variegati e molteplici aspetti.

ROMANO TONIN Direzione regionale Cultura Ufficio Editoria

35 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

nel 1467 il primo libro illustrato a stampa), che rende più leggibile e “godibile” il libro. CATALOGHI Venezia diventa in breve il centro dello sviluppo dell’attività editoriale, per una serie di motivi che l’autore enumera dettaglia- DI MOSTRE E MUSEI tamente. A Venezia, dunque, “si trovano libri per tutte le borse, per tutti i gusti, per ogni classe sociale, per ogni momento della vita”. Lo sviluppo della stampa raggiunse il suo apice tra la fine del Quattrocento e il primo La vita nei libri. Edizioni illustrate a stampa Cinquecento; subì una drastica riduzione del Quattro e Cinquecento dalla Fondazione quando nel 1559 Venezia accettò l’Index Giorgio Cini, catalogo della mostra (Venezia, librorum prohibitorum di papa Pio IV. Una Biblioteca Nazionale Marciana - Libreria crisi che fu superata alla fine del Seicento, Sansoviniana, 13 giugno - 7 settembre 2003), quando si diffonde l’interesse collezionistica; a cura di Marino Zorzi, Mariano del Friuli (GO), ma l’invasione del 1797 determinò un crollo Edizioni della Laguna, 2003, 4°, pp. 326, ill., economico e la conseguente dispersione di e 35,00. moltissime raccolte religiose e private. Maurizio Rippa Bonati si sofferma sulla Nel 2003 è stata allestita nella Biblioteca medicina rinascimentale nei libri della Fon- Nazionale Marciana una ricca mostra in cui dazione Cini, da cui emerge, accanto alla sono state esposte 42 opere a stampa, come medicina “ufficiale”, codificata dai “medici unica copia superstite di un’edizione, con altri phisici” dell’Università, la medicina che oggi 23 testi stampati, che rappresentano invece chiamiamo “alternativa”, praticata da un vario l’unica copia esistente in Italia. La mostra, universo costituito da barbieri, comari e come il presente catalogo, è stata suddivisa in praticoni, che provvedevano alla cura della dieci settori, corrispondenti ai diversi aspetti salute di gran parte della popolazione. Il più della vita dell’uomo e della donna dell’epoca, noto e prezioso è un testo medico-chirurgico ognuno curato da uno studioso: l’educazione, edito a Venezia nel 1494: il Fasciculo de la religione, l’amore, il divertimento, la guerra, medicina; si tratta di una raccolta di testi la medicina, e così via. Nell’introduzione del tardomedievali attribuiti a Johannes de Ke- volume Marino Zorzi traccia un profilo storico tham, ed è una vera e proria summa delle del libro a stampa, dalla Bibbia di Guttenberg conoscenze dell’epoca, che ci dà un’immagine del 1455, alla successiva diffusione della attendibile dello stato dell’insegnamento e stampa in altre città, complice le guerre e le Johannes Ketham, Fasciculus medicinae, della pratica medica all’inizio della modernità. conseguenti migrazioni di tipografi. La Chiesa Venezia, Giovanni e Gregorio de’ Gregori, 1493-1494 Nella Fondazione ci sono esemplari del comprese subito l’utilità della stampa per Deficio di recepte, della prima metà del Cin- diffondere opere sacre ed edificanti; è sin- quecento; sono consigli e ricette per rafforzare tomatico che il primo libro stampato in Italia la memoria, far crescere i capelli, per sbiancare (ne è rimasto un frammento), anche se sono i denti o profumare l’alito. Oggi apprezziamo, contestati luogo e data, sia un’operetta sulla se non il valore di questi “secreti medicinali”, Passione di Cristo, impressa verso il 1463 a senz’altro l’obiettivo che si pose la medicina Bondeno, vicino a Ferrara. rinascimentale: mantenere sano il corpo Il curatore disegna una mappa del libro a attraverso la prevenzione delle malattie, prima stampa, a partire da Roma nel 1467, dove la ancora che mediante la loro cura. stampa ha un notevole sviluppo, con al centro il Piero Del Negro analizza gli sviluppi del- più dotto dei cardinali, il greco Bessarione, il l’arte della guerra tra Medioevo ed età moderna. quale usa questo eccezionale strumento sia per Egli riprende due testi di arte militare, il De re stabilire una conciliabilità “tra la grande tra- militari di Roberto Valturio (1472) e l’Opera dizione classica e il cristianesimo”, sia per sen- bellissima dell’arte militare di Antonio Cor- sibilizzare le classi dirigenti sul pericolo turco. nazzano (1493), che hanno goduto una note- A Venezia patrizi colti ottengono nel 1469 vole fortuna editoriale, e che costituiscono la un privilegio per lo stampatore Giovanni da “punta di un iceberg quanto mai massiccio”. Spira, e l’anno successivo giungono dalla Queste opere ci forniscono l’immagine del Francia i primi tre stampatori tedeschi. In- Rinascimento militare “quale si presentava somma, cardinali e patrizi umanisti sono i all’azimut delle sue fortune”, ossia quando primi ad avviare la stampa del libro, incre- l’Italia non era stata ancora invasa dagli eserciti mentata da una società dove nuove funzioni stranieri. economiche e amministrative richiedevano Ottavia Niccoli si sofferma su libri di pro- un aumento dell’acculturazione di ceti sociali fezie, pronostici, divinazione pubblicati nel emergenti in attività professionali essenziali. primo Cinquecento; un periodo di prolunga- Zorzi sottolinea, poi, l’importanza che ha Bernardo Granollachs, Summario de la luna, te guerre, che facilita la diffusione di una pro- assunto l’illustrazione libraria (a Roma esce Venezia, Georgio di Rusconi Milanese, 1514 duzione profetico-divinatoria, cui la nuova 36 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

arte della stampa assicura una rapida dif- fusione. Sono molti i testi in prosa e in versi, in volgare o in latino, opuscoli o fogli volanti; “una produzione diversificata per un pubblico composito: artigiani, notai, frati, mercanti”, ma anche “donazole e poltronaglia”, come assicura un commentatore dell’epoca. Michele P. Ghezzo si sofferma sull’ars moriendi fra Trecento e Cinquecento, il periodo in cui i testi ebbero la massima diffusione, e in cui si stabilisce un rapporto diretto tra le scienze del ben vivere alla luce del ben morire. Il primo testo è quello di Gerson, del 1416, De scientia mortis, che insieme alla Dispositio moriendi di Nidin rivela una particolare attenzione della Chiesa verso i moribondi e i malati, e un nuovo senso della morte, più profondo dei secoli precedenti. Si tratta di una partita che concerne lo stile di vita dell’uomo: colui che per definizione è godereccio si trova a temere la morte, mentre, secondo il libro, l’uomo spitituale non la teme, ma la considera Luca Pulci, Cyriffo Calvaneo, il passaggio alla felicità etena. “Nessun’epoca”, Ars Moriendi, Venezia, Manfredo Bonelli, 1492 ca. afferma l’autore, “ha coltivato l’idea della Mondovì, Vincenzo Berruerio, 1510 morte con tanta regolarità e con tanta insistenza quanto il XV secolo”. Si è dato qui appena un saggio di alcuni dei sedici saggi che approfondiscono i singoli campi dell’attività umana e del sapere. Ma forse il centro di questo catalogo è rappre- sentato dalle schede, cronologie e introduzioni che otto studiosi hanno scritto sui singoli libri. Sono testi che rivelano una competenza di primo piano e una passione per il libro come depositario di una storia e di una “fortuna”, come prodotto raffinato di un’epoca, segno di una cultura e d’interventi plurimi di tecnici, studiosi, proprietari, e così via. Sono note precise e ricche di dati, che ci consentono di vedere i percorsi complessi o strani o fortunosi attraversati dal libro e giunto, a volte casual- mente, fino a noi. In conclusione, dopo questa lettura affascinante, abbiamo un’idea nuova e chiara di cosa ha rappresentato il libro a stampa nella cultura e nella vita civile dell’Europa all’origine della modernità, di cui esso ha co- Aesopus, Fabule de Esopo hystoriate, stituito il sigillo. Girolamo Savonarola, Triumpho della croce di Christo, Venezia, Augustinum de Zannis, 1528 Venezia, Bernardino Benalio, 1518

INDICE: Marino Zorzi, Presentazione - Giovanni Bazoli, Presentazione - Marino Zorzi, Introduzione alla mostra - Vittore Branca, Parola scritta e parola figurata. Il Boccaccio miniatore e le edizioni illu- strate delle sue opere - Gino Benzoni, A margine e sulla soglia della mostra: qualche appunto con qualche digressione - Edoardo Barbieri, Collezio- nismo librario ed editoria religiosa popolare: uno sguardo alla raccolta Cini - Susy Marcon, Figure, tra pennelli e legni - Tiziana Plebani, Crescere e ap- prendere alla fine del Quattrocento - Gabriella Zarri, Testi e immagini di amore e matrimonio: 1443-1530 - Andrea Canova, Il romanzo cavalle- resco e la tipografia delle origini alla Fondazione Leonardo Giustinian, Sonetti, Cini - Francesco Zampieri, Abbigliamento e società La morte di Buono di Antona..., Venezia?, 15–? nell’autunno del Medioevo - Giovanni Morelli, La Firenze, 1568

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stampa musicale - Maurizio Rippa Bonati, Note Margherita Tirelli indaga il patrimonio di sulla medicina rinascimentale nei libri della forme, di tipologie, di dimensioni dei mo- Fondazione Cini - Piero del Negro, L’Italia e gli numenti funerari di età romana in area veneta sviluppi dell’arte della guerra tra Medioevo ed Età nella quale, com’è noto, è conservata una vi- moderna - Ennio Concina, ‘In vera pictura’: Venezia, stosa concentrazione di attestazioni a partire le città del Dominio, il mondo. 1459 ‘more veneto’ - Massimo Donattini, Dal centro ai margini. Perce- dalla prima età augustea fino a tutta l’età zioni dello spazio tra Medioevo ed Età Moderna - giulio-claudia. Angela Dillon Bussi, Possibili rapporti fra Liberale Patrizia Manessi descrive la ceramica con da Verona e Leonardo da Vinci. A proposito delle iscrizioni presente nel Veneto protostorico, e Antiquarie prospettiche Romane - Ottavia Niccoli, mette in luce le funzioni ed i significati diversi Guardare il futuro. Libri di profezie, di pronostici, che i reperti assumono a seconda della di divinazione - Michele Pietro Ghezzo, L’ars mo- collocazione nei santuari, nelle stipi votive, riendi tra Trecento e Cinquecento - Catalogo, con nelle necropoli, negli abitati. una nota di Dennis E. Rhodes - Cronologie - Opere Il catalogo illustra circa 150 reperti pre- a stampa citate in forma abbreviata nelle schede di sentando ciascuno di essi con un accurato ap- Catalogo - Elenco delle opere presenti nelle schede di Catalogo. parato di documentazione. Completa il volume un vasto apparato bibliografico che segnala Mario Quaranta agli studiosi gli esiti più importanti di un secolo di studi sui temi della scrittura antica.

Stele funeraria, seconda metà I sec. a.C. INDICE: La scrittura: Aldo Luigi Prosdocimi, Tra- Padova, Musei Civici smissioni alfabetiche e insegnamento della scrittu- ra - Anna Marinetti, Caratteri e diffusione dell’alfa- “AKEO”. I tempi della scrittura. Veneti antichi. della trasmissione del sapere, sottolineando il beto venetico - Adriano Maggiani, L’alfabeto etrusco Alfabeti e documenti, catalogo della mostra carattere di convenzione che è proprio della nel Veneto - Luigi Malnati, I Veneti nell’Italia pre- (Montebelluna, Museo di Storia Naturale e scrittura dal quale deriva il fatto che essa deve romana - Ezio Buchi, La romanizzazione della Ve- Archeologia, 3 dicembre 2001 - 26 maggio essere appresa e quindi, necessariamente, netia - I documenti: Angela Ruta Serafini, Gli stru- 2002), a cura di Emanuela Gilli, Alessandra insegnata. L’idea di “scuola” e di “maestro” è menti per scrivere: stili e lamine alfabetiche - Gio- Guidone, Patrizia Manessi, con Rita Man- implicita nella comunicazione scritta e non vanna Gambacurta, Le lamine - Daniela Locatelli, Bronzi votivi e pubblici - Giovanna Gambacurta, giameli, Montebelluna (TV), Museo di Storia basta una situazione di contatto commerciale Manufatti iscritti in osso o corno - Luigi Malnati, Naturale e Archeologia di Montebelluna - per importare una scrittura. Monumenti e stele in pietra preromani - Margherita Cornuda (TV), Tipoteca Italiana Fondazione, Anna Marinetti presenta l’alfabeto venetico, Tirelli, Lente viator ave... Immagine e messaggio 2002, 8°, pp. 302, ill., s.i.p. con le sue varietà dovute al fatto che esso è nei monumenti funerari romani - Patrizia Manessi, attinto da fonti etrusche in due momenti distinti. Ceramica preromana iscritta - Catalogo. La mostra, dedicata alle origini e allo Puntualmente, Adriano Maggiani documenta Lina Ossi sviluppo della scrittura nel Veneto antico, è il la distribuzione e i caratteri peculiari della frutto della collaborazione tra la Soprin- presenza delle due tradizioni alfabetiche etru- tendenza ai Beni Archeologici del Veneto e il sche, mentre Ezio Buchi tratta della romaniz- Museo Civico di Montebelluna, con l’apporto zazione della Venetia. della Regione Veneto. Il tema dell’esposizione, Luigi Malnati traccia prima la storia dei l’importanza storica e la varietà tipologica Veneti nell’Italia preromana e, in un secondo Ezzelini. Signori della Marca nel cuore del- degli oggetti in mostra hanno suscitato un contributo, illustra la storia dei monumenti, l’Impero di Federico II, catalogo della mostra grande interesse. A questo si è aggiunto un dei cippi, delle stele in pietra, vale a dire (Bassano del Grappa, Palazzo Bonaguro, esteso lavoro di ricerca specialistica che ha dell’insieme dei documenti che hanno assolto 16 settembre 2001 - 6 gennaio 2002), a cura di accompagnato il momento espositivo e una l’intenzione di far durare nel tempo il messag- Carlo Bertelli e Giovanni Marcadella, Bassano speciale attenzione didattica. Dedicato a gio trasmesso. del Grappa (VI), Comune di Bassano del Grap- Giovanna Luisa Ravagnan, il catalogo traccia Nella sezione intitolata Documenti, Angela pa, 2001, 4°, pp. 324, ill., s.i.p. la storia della scrittura nell’antichità, ne Ruta Serafini illustra il complesso di strumenti descrive i supporti, le occasioni e le forme per scrivere che sono riprodotti negli ex-voto Il volume in questione è il ricchissimo cata- d’uso, infine presenta gli oggetti esposti con ritrovati ad Este, nel santuario di Reitia: un logo della mostra allestita a Palazzo Bonagura un’accurata scheda di documentazione. unicum non solo nel territorio dei Veneti, ma di Bassano del Grappa dal 16 settembre 2001 Le testimonianze scritte che ci sono per- nell’intero mondo italico preromano. Giovanna al 6 gennaio 2002: un evento importante, sul venute dimostrano che la varietà e la ricchezza Gambacurta mette in luce la complessità delle piano storico e scientifico, supportato da un culturale dell’antico Veneto dev’essere at- manifestazioni cultuali venetiche quale tra- comitato di esperti di grande impegno e attua- tribuita all’esistenza di popolazioni diverse spare dall’analisi degli ex-voto su lamina di to grazie all’aiuto di istituzioni e contributi – Veneti anzitutto, ma anche Reti, Cenomani, bronzo, su osso e su corno. privati – il compendio di un progetto di studio Etruschi, Greci, Romani – che si sono con- Daniela Locatelli si occupa di Bronzi votivi le cui radici risalgono al 1989, quando ebbe frontate, sono convissute o si sono scontrate, e pubblici: la presenza di iscrizioni appare luogo il convegno internazionale “I da Roma- ma comunque hanno alimentato un patrimonio circoscritta quasi ai soli rinvenimenti del no e la Marca Gioiosa”, nel ricordo d’un altro di civiltà che il mondo romano, da ultimo, ha santuario di Lagole, che hanno la particolarità convegno, ideato da Gina Fasoli nel 1960 per assimilato e fatto proprio. di riprodurre non il fedele nell’atto di compiere ricordare il centenario della morte di Ezzelino. In apertura alla prima sezione del volume, azioni rituali quali la preghiera e l’offerta, ma “Ora – scrive Giovanni Marcadella nell’intro- Aldo L. Prosdocimi approfondisce il tema il guerriero in armi. duzione – il cerchio finalmente si chiude. Con

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la mostra che si è riusciti a realizzare sulla cittadine - 2. Le strutture del potere civile - 3. La spinta delle celebrazioni del millenario della decorazione lapidea - 4. Le istituzioni cittadine e gli Città di Bassano. Quando cioè nel 1998 si Ezzelini - 5. Le strutture della fede - 6. Bacili in potè, sia pure faticosamente data la comples- bronzo - 7. Iscrizioni di epigrafia - 8. Le nuove strut- sità di ciò che si andava ad affrontare (biso- ture monastiche - 9. Le dimore cittadine - 10. Testi- monianze di area alpina - IV. Federico ed Ezzelino: gnava costruire un bagaglio di informazioni 1. Federico, l’immagine del potere - 2. L’incontro con che toccasse ogni tipologia di testimonianza la Marca e con Ezzelino - 3. La cultura meridio- culturale: archivistica, architettonica, artisti- nale nei tessuti - 4. Il sapere - 5. L’arte di corte - 6. La ca, archeologica, scientifica), costituire un cultura materiale - V. Bassano: 1. Organizzazione Comitato di esperti dei vari settori, capaci di civile e struttura urbana - 2. Il Crocifisso della pieve coagulare il frutto delle loro conoscenze in un di Santa Maria - 3. Gli affreschi di San Bar- quadro generale compatto ed esaustivo”. tolomeo - 4. Campese, il monastero degli Ezzelini - È uno spaccato significativo dell’età degli VI. Cultura scientifica nella Marca Ezzeliniana: Ezzelini, dunque, la mostra che questo catalo- 1. Astrologia, alchimia e altre scienze - 2. I ma- noscritti universitari padovani - 3. Astrolabi ed go documenta – come scrive nella nota di La moda aristocratica femminile. Le Vergini stolte, affresco, 1205 ca., dettaglio esplorazione del cielo - VII. Cultura laica e mece- apertura l’Assessore regionale Ermanno Ser- Appiano (Bolzano), Cappella di Castel Appiano natismo nell’età degli Ezzelini: 1. Cultura laica e rajotto: “Se dopo tanto tempo questa famiglia mecenatismo nell’età degli Ezzelini - 2. Cunizza e interessa ancora ciò significa che non ha solo Sordello - VIII. Uomini e scritture intorno agli alimentato la leggenda, attraverso un mito ne- Ezzelini: 1. Gli uomini di Ezzelino - 2. Sigilli - 3. I gativo, soprattutto nei riguardi del suo espo- beni dei da Romano - IX. Castelli e cultura militare: nente più rappresentativo: Ezzelino III, tiranno 1. Il sito fortificato di Monselice - 2. Il falsario di malvagio, efferato e cinico oppressore di ogni Durlo - 3. Cavalieri, berrovieri e fanti - 4. Le armi e libertà popolare egli si colloca fra i personaggi la guerra - X. Il mito: 1. Le prime condanne - 2. La congiura finale - 3. Quel che rimane - 4. Agiogra- della storia che hanno eretto la violenza a sim- fia - 5. La memoria immediata, le cronache - bolo di potere. Di Ezzelino oggi si dice che vale 6. Profetismo - 7. Il mito in letteratura - 8. L’ico- certamente la sua fama di condottiero, di politi- nografia ezzeliniana - 9. Il mito in musica - 10. La co accorto, di strenuo difensore delle idee impe- persistenza del mito. riali e se si vuole anche di tiranno. Ma si ag- giunge che i Signori della Marca e soprattutto Piero Zanotto Ezzelino III vanno collocati nel loro tempo, che li vide protagonisti spesso indomabili, opposti però ad altri tiranni non meno spietati di loro”. Il volume è arricchito da una splendida quanto necessaria documentazione icono- grafica che trova approfondimento attraverso Dall’Adige alle Alpi. Tesori ritrovati della Miniatura di Sordello da Goito, Chiesa di Padova, catalogo della mostra un lavoro di schedatura, ampiamente articola- epoca imprecisata, pergamena to. Ecco i titoli d’apertura di ogni sezione: La Mantova, Museo di Palazzo d’Arco (Padova, Museo Diocesano, 15 marzo - 1 giu- Marca trevigiana e gli Ezzelini, Incontri di gno 2003), a cura di Andrea Nante, Padova, cultura nella rappresentazione del sacro, Sce- Museo Diocesano di Padova, 2003, 8°, nari urbani, Federico ed Ezzelino, Bassano, pp. 143, ill., s.i.p. Cultura scientifica nella Marca Ezzeliniana, Cultura laica e mecenatismo nell’età degli Il volume è il catalogo della mostra omonima Ezzelini, Uomini e scritture intorno agli Ez- tenutasi presso il Museo Diocesano di Padova, zelini, Castelli e cultura militare, Il mito. ma si colloca in un progetto ben più ampio, Segue una folta elencazione bibliografica, a che prevede la catalogazione e l’inventaria- dimostrazione dell’interesse degli studiosi, zione dei beni culturali ecclesiastici che si non soltanto italiani, per i Signori della Marca trovano disseminati nel territorio della Diocesi e per il loro territorio abitativo, con intensifi- di Padova. cazione nella ricerca storica fin dalla seconda Il contributo di Bruno Cogo traccia la storia metà dell’Ottocento. giuridica dei beni ecclesiastici, definizione che abbraccia un’ampia tipologia di opere,

INDICE: I. La Marca trevigiana e gli Ezzelini: 1. Il che nel corso degli ultimi quattro secoli hanno Medioevo al centro del mondo - 2. “In quella parte subito continue variazioni di pertinenza e della terra prava...” (Dante, Purg. IX). Il Castello proprietà che hanno spesso compromesso la di Romano - 3. I primi documenti sugli Ezzelini - loro conservazione. 4. L’immagine di Ezzelino - 5. Una regione nel Andrea Nante illustra invece nei dettagli il cuore dell’Impero. Tra impero e papato - 6. Per progetto “Dall’Adige alle Alpi”, nato allo vicini: i patriarchi di Aquileia e i vescovi di Bres- scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio sanone - 7. La circolazione monetaria nella Marca storico ed ecclesiastico della Diocesi di Padova, Trevigiana - II. Incontri di cultura nella rappre- sentazione del sacro: 1. Le legature - 2. Il tesoro - e introduce al catalogo vero e proprio dei 3. Le croci - 4. Codici liturgici - 5. Le grandi rappre- “tesori ritrovati”: “tesori”, avverte Nante, non sentazioni - 6. Rex Regum - 7. La Madre di Dio - Cariatidi reggilastra, 1220-1230 nel senso di un valore inestimabile in denaro, 8. I codici musicali - III. Scenati urbani: 1. Le mura Verona, Museo Civico di Castelvecchio ma nel senso di testimonianza di fede; “ritro-

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rappresentazioni amava rispecchiarsi e ce- di corte, ma ebbe anche modo di apprendere lebrarsi. L’opera calcografica di Jaques Callot dal Tempesta la tecnica a lui più congeniale (Nancy 1592-1635) rappresenta in questo – l’acquaforte – di cui divenne di fatto il mas- senso l’esito più alto raggiunto dalla calcografia simo rappresentante dell’epoca, e di cui un nella prima metà del Seicento, sia per qualità capolavoro come l’imponente foglio della artistiche che per ricchezza documentativo- Fiera dell’Impruneta (incisione pubblicata per iconografica e per diffusione – e la mostra la prima volta nel 1620, ma intagliata anche padovana, di cui il volume rende conto, ne ha successivamente) è l’esempio eclatante in dato ampiamente conferma. Infatti, nonostante quanto a tecnica (dosaggio dei chiaroscuri, che – nell’ambito del costante riordino delle profondità di campo, ricchezza dei particolari, collezioni calcografiche del Civico Museo articolazione scenica) e capacità rappre- d’Arte Medievale e Moderna di Padova, sentativa. Certo, nei primi lavori ad acquaforte finalizzato all’attività espositiva (si ricordino Callot è ancora lontano la morbidezza di segno le precedenti mostre dedicate a Dürer, Rubens tipica di questa tecnica, essendo ancora legato e ai Fiamminghi, a Sadeler, alle incisioni al segno rigido tipico del bulino – si pensi ai venete del Settecento) – Alessia Castellani cicli, pur magnifici nella loro teatralità e con- (autrice insieme a Flavia Pesci delle schede cetto dello spazio, de La pompa funebre della del catalogo) abbia riscontrato essere di Callot regina di Spagna (1611-1612), o a quello solo un centinaio di fogli stampati, esposti poi della Vita di Ferdinando I dei Medici (1614), nella mostra, rispetto agli oltre quattrocento o alle varie rappresentazioni delle feste dei precedentemente attribuiti, questi risultano Medici (Guerra d’Amore, Guerra di Bellezza, essere per vari motivi di estrema importanza, Intermezzi) –; ma già nella serie dei quarantotto vati”, invece, in riferimento alla storia e alle anche perché vanno a coprire quasi per intero Capricci (1617 e 1621) si fa avanti quella vicissitudini delle opere, recuperate dopo un la feconda produzione dell’incisore francese. commistione tra segno (del tutto nuovo, visto furto, uno smarrimento, salvate da un incendio Jaques Callot si formò nell’ambiente ma- che egli utilizzava una speciale punta tronco- o, più semplicemente, riportate alla loro forma nieristico di Bellange e imparò la tecnica del conica), gesto e impostazione teatrale tanto originaria grazie a un intervento di restauro. bulino alla scuola del Crocq. Ben presto, però, tipica dell’arte di Callot, e per il quale egli è Le opere – per lo più dipinti ma anche egli fu attratto dall’arte e dalle corti italiane, principalmente celebrato. sculture lignee e affreschi – sono numerose e stabilendosi ancora giovane prima a Roma, Sandra Bortolazzo molto diverse fra loro per tecnica, supporto, dove perfezionò il bulino, sotto la guida del datazione, collocazione. Accanto ai manufatti Thomassin, nella copia di dipinti italiani e di artisti sconosciuti – notevole il polittico fiamminghi, e dove collaborò con le più Madonna con il Bambino, Santa Chiara, importanti stamperie d’arte; poi a Firenze, alla San Giacomo, San Martino, San Tommaso, corte dei Medici, dove nel 1614 entrò a servizio di Cosimo II. Il periodo fiorentino fu fonda- Sant’Orsola, San Francesco del XIV secolo, Per Homeni d’Arme Stradioti e Cerne. La col- vicino per stile all’opera di Guariento – com- mentale per l’arte di Callot: non solo egli divenne il principale e più dotato “iconografo” lezione d’armi antiche del Museo Bottacin, paiono i nomi di artisti veneti attivi fra XVI e catalogo della mostra (Padova, Musei Civici XVIII secolo, tra i quali spiccano Bartolomeo agli Eremitani, 19 ottobre 2002 - 2 marzo Montagna e Giambattista Tiepolo. 2003), a cura di Bruno Callegher, Padova, Ilaria Busetto Il Poligrafo, 2002, 8°, pp. 132, ill., e 20,00.

Una recente campagna di restauro finanzia- ta dalla Regione Veneto ha interessato la col- lezione di armi antiche del museo padovano Bottacin, dando il via all’opera di ricognizio- Capricci Gobbi Amore Guerra e Bellezza. ne completa dei materiali pertinenti a questa Incisioni di Jaques Callot dalle raccolte del classe conservati nella sede civica. La rico- Museo d’Arte di Padova, catalogo della mostra struzione cronologica dei processi di acqui- (Padova, Musei Civici agli Eremitani, 19 ot- sizione della raccolta, che ne è derivata, ha tobre 2002 - 2 marzo 2003), a cura di Franca facilitato i ricercatori nelle loro indagini scien- Pellegrini, Padova, Il Poligrafo, 2002, 8°, tifiche, giunte spesso a stabilire l’epoca di pp. 176, ill., e 23,00. produzione, l’area di provenienza e l’impiego dei manufatti. Il catalogo e l’esposizione tem- Prima dell’invenzione della fotografia, il poranea dei reperti, generalmente custoditi compito della circolazione dell’immagine su nei depositi museali per carenza strutturale, “vasta scala” era ricoperto principalmente che ne sono ulteriormente seguiti, sono stati dall’arte calcografia (specialmente bulino e ideati con l’intento di distogliere dalle armi la acquaforte, su rame), che in virtù della sua qualifica di “cimeli” e sospingere lo sguardo caratteristica di riproducibilità permetteva non degli osservatori sugli aspetti artistici e tecno- solo di diffondere immagini di opere d’arte o logici degli oggetti, con attenzione particolare creazioni, ma anche di documentare usi e alla cultura materiale e al contesto storico costumi di una data società, che in quelle della loro epoca di produzione e di utilizzo.

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La collezione, formatasi nel corso dell’Ot- ne, con l’apertura della proprietà ai visitatori, tocento e nei primi anni del Novecento, offre per offrire a tutti la possibilità di godere e un quadro significativo delle tipologie produt- ammirare le opere contenute. Ecco, dunque, tive veneziane tra il Seicento e il Settecento, che la “Mostra del centenario” e le iniziative presentando inoltre dei pezzi di notevole inte- della Fondazione ben si prestano a far rivivere resse. Tra questi si segnalano una coppia di lo spirito di questo illustre personaggio veneto. pistoletti opera dell’armaiolo bresciano An- Susanna Falchero drea Pizzi, una pistola da fonda del 1680 con canna di Pietro Zambonetto e batteria di Paolo Spalense, un fucile da fanciullo con una canna sassone del Cinquecento e una batteria firma- ta da Andrea Hauer di Würzburg su una calciatura di manifattura bavarese della metà Emma Ciardi, pittrice veneziana tra ’800 e del Settecento; nella categoria delle armi bian- ’900. Paesaggi tra ombra e sole, catalogo che, Bruno Callegher sottolinea la presenza della mostra (Mirano, Barchessa di Villa Mo- della schiavona con pomo a testa di gatto, rosini, 12 aprile - 22 giugno 2003), a cura di motivo derivante dai prototipi della bottega di Myriam Zerbi e Mario Esposito, contributo Giuseppe de Levis, attivo alla fine del XVI scientifico di Isabella Reale, Treviso, Canova, secolo. 2003, 4°, pp. 168, ill., s.i.p. Il catalogo, che correda le schede descritti- ve con le foto dei singoli oggetti, è suddiviso Emma Ciardi (1879-1933) conclude la lunga in sezioni. Dalle armi in asta, definite “il e gloriosa esperienza della pittura veneziana, principale strumento bellico della fanteria a e in tale prospettiva si può meglio valutare il partire dagli opliti dell’VIII secolo a.C., e dun- materiale, ben rappresentata – per citare solo alcuni esempi – dall’asilo infantile dedicato suo contributo all’arte del primo Novecento: que della tradizione militare occidentale sino così acutamente scrive nel suo saggio Isabella alle invasioni barbariche” – con una ventina di alla madre Angela, alla Casa di soggiorno per anziani dedicata alla moglie Rosa Zanini, al- Reale. Emma Ciardi non si accosta a nessuna reperti tra picche, brandistocchi, alabarde, delle avanguardie, ignora le vicende della ronconi e spiedi del XV-XVII secolo –, si passa l’ippodromo e alle scuderie, alla magnifica Villa di Ponte di Brenta (già di proprietà dei storia contemporanea, ma rielabora con innu- alle armi bianche, comprendenti armi corte merevoli variazioni i motivi del passato. come pugnali, coltelli, baselardi, e armi lun- Contarini di Venezia), con annessa biblioteca e collezione d’arte, alla struttura “Casa Breda” La Ciardi comincia presto a dipingere (la ghe tra cui spade, sciabole e daghe; un capito- sua è una famiglia di artisti), ed è il padre lo a parte è dedicato alle schiavone, che pren- per la cura della sclerosi multipla – tutte con- fluite nella “Pia Opera Fondazione Vincenzo Guglielmo, insegnante all’Accademia di Belle dono il nome da quel settore dell’esercito Arti, che la inizia alla raffigurazione del reale della Serenissima composto di mercenari del Stefano Breda”. In occasione del centenario della scompar- e la esorta a “piturar, col vero davanti, la man vicino Est europeo, che combattevano sia a pronta, l’ocio sicuro e un pocheto di cuore piedi sia a cavallo. La rassegna si conclude sa di Vincenzo Stefano Breda, il consiglio di amministrazione della Fondazione omonima drento”. con le armi da fuoco, ovvero archibugi, pistole La scelta di Emma è però diversa e già nel e fucili coprenti un arco temporale che si ha deciso di onorare la memoria di questo personaggio illustre (e di incredibile moderni- 1900 espone a Torino La casa del Tintoretto, estende dal XVII al XIX secolo. omaggio al grande maestro, e nel 1903 parte- Il testo nella sua parte finale si avvale di un tà) presentando al pubblico la collezione d’ar- te proprio all’interno della Villa di Ponte di cipa alla Biennale di Venezia con Tra ombra più ampio contributo di Paola Andrean Sera- e sole, la prima di molte scene arcadiche per fini, che analizza il rapporto tra le armi e l’arte, Brenta, dove era inizialmente collocata. Il soffermandosi sull’importanza, anche per tale tutto – come sottolinea Alberto Longo, attuale produzione, delle mode e il loro evolversi nel presidente della Fondazione – con un “signi- corso dei secoli. ficato ben preciso e voluto, in quanto da questa Cinzia Agostini bellissima struttura si articoleranno le nume- rose mostre ed iniziative culturali e museali che il Consiglio ha messo in atto per ridare alla comunità padovana e veneta un’ulteriore e prestigiosa possibilità di svago, di contatto Un collezionista dell’Ottocento. Vincenzo Ste- con la natura e di approfondimento artistico”. fano Breda (1825-1903), catalogo della mo- Una collezione di quadri, bronzi, cerami- stra del centenario (Padova Ponte di Brenta, che, cristalli, orologi e argenti, che ben rappre- Villa Breda, 10 maggio - 8 giugno 2003), a sentano il tipico gusto ottocentesco del cultore cura di Francesco Autizi e Maria Beatrice d’arte, “amante del bello” a tutto campo. Una Rigobello Autizi, Padova, Il Poligrafo - Fon- passione, quella per l’arte, che molto presto lo dazione V.S. Breda, 2003, 4°, pp. 109, ill., rende consapevole che gli oggetti d’arte devo- e 16,00. no trovare collocazione in una struttura ade- guata (da qui i lavori di ristrutturazione della Straordinaria figura di imprenditore, ma Villa), in un secondo tempo, che l’architettura anche politico e uomo di indubbia cultura, di un palazzo trova il suo prosieguo naturale Vincenzo Stefano Breda ha lasciato ai cittadi- nell’esterno (donde i lavori di risistemazione ni padovani una cospicua eredità, morale e del giardino e del parco), e che culmina, infi-

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cui diventerà famosa. Dipinge parchi, ville, tano le nostre speranze di vita. Ci avviciniamo giardini e fontane dal vero, sotto un ombrello fino a sfiorare con i polpastrelli i filamenti e spesso usa la macchina fotografica, cercando della vegetazione; ci immergiamo nei baglio- tagli e inquadrature originali che poi riporta ri; quasi percepiamo l’alito di vento. [...] Qui, sulla tela con la tecnica della quadrettatura. In intorno a San Donà, la terra cova l’humus che questo scenario inserisce figure di fantasia, esce dai quadri di Pavan”. Completano il addobbate con maschere, parrucche e preziosi volume la biografia del pittore, brani critici e abiti settecenteschi, semplici manichini di apparati. legno convenzionali e rigidi in scene di feste, Paola Martini danze, ritrovi galanti. A volte esce in barca a cogliere scorci di Venezia che cattura con immediatezza e rende con pennellate brevi e leggere, in una tavolozza ricca di colori brillanti. Il successo la induce a viaggiare e ritrae Cesco Magnolato. Opere 1948/2002, catalo- paesaggi naturali e urbani di Francia, In- di San Donà, il volume raccoglie le immagini go della mostra (San Donà di Piave, Galleria ghilterra, Olanda sempre nel suo linguaggio a colori degli oltre 60 quadri esposti. Le opere Civica d’Arte Moderna e Contemporanea - brioso e vivace, luminoso ed evanescente, che in catalogo, e già in mostra, coprono il periodo Centro Culturale Leonardo da Vinci, 28 set- dalla pennellata a macchia passa a un tocco che va dal 1987 al 2002, che in Pavan corri- tembre - 10 novembre 2002), testi di Paolo più minuto con effetti tonali. sponde con la riscoperta della bellezza della Rizzi ed Enzo Di Martino, Venezia, Cicero, Nel suo studio, prima a S. Barnaba e poi a natura e del Piave: il magico fiume della 2002, 4°, pp. 118, ill., s.i.p. S. Polo, quindi nella residenza di Refrontolo giovinezza che popolava le sue prime tele. Un presso Treviso, lavora a ritmo incessante per fiume oggi ritrovato, che gioca tutte le sfuma- In occasione della mostra a San Donà, nel- soddisfare le richieste che le vengono sempre ture di verde, blu e bianco delle sue acque, più l’ottobre 2002, del maestro sandonatese Cesco più numerose anche dall’America. nella memoria e nel sogno che non nella realtà. Magnolato, è stato pubblicato l’omonimo ca- I soggetti sono sovente gli stessi e così i È per questo che le sue sponde sono popolate talogo: Cesco Magnolato. Opere 1948/2002. titoli: Scena settecentesca, Scena in giardino, da ninfe: liquide creature trasfuse di luce o Due sono le notazioni da fare in premessa: con Luce di ponente, Crepuscolo, Armonie verdi, perdute Dafne in mimesi con la vegetazione. la mostra del maestro San Donà ha anche Accordi d’autunno, Nubi e luci, Marmi e acque; Un mondo mitico, dove la natura ha per Pavan inaugurato la nuovissima Galleria civica d’Arte ma così li vuole il pubblico ed Emma Ciardi un preciso significato: “In un mondo così Moderna e Contemporanea, ricavata all’inter- resta fedele ai temi e al linguaggio che la brutto e invivibile, solo nella natura si può no del Centro culturale L. Da Vinci; per que- rendono riconoscibile e amata. Dedica tutte le trovare la bellezza. Solo la natura racchiude la st’occasione, attesa a San Donà sin dai primi sue energie al lavoro e alla famiglia e, nono- verità della vita; le altre verità, spacciate e anni Sessanta, Cesco Magnolato ha regalato stante la sua avvenenza e i riconoscimenti, propagandate dai mass media, sono solo falsi- alla città la sua prima antologica di pittura. Se resta timida e riservata, schiva di adulazioni e tà. Ammirare un bel paesaggio dà un senso di Magnolato è famoso, in Italia ed all’estero, amante della solitudine. benessere; dovremmo vivere immersi nella per la sua eccellente produzione grafica, ciò Il catalogo della mostra offre un’immagine natura: creature di essa”. non significa che la pittura sia per lui, tanto per articolata delle opere, della vita e della fortuna Il catalogo è aperto da uno scritto del poeta importanza come per impegno ed esiti, infe- critica di Emma Ciardi e conferma il fascino di sandonatese Paolo Frasson, In limine, seguito riore alla grafica. Questo fa dire a Paolo Rizzi, un’artista che ha saputo evocare un mondo di da Luci e riflessi. Un’autobiografia, ad opera nel saggio che accompagna il catalogo: “Chi bellezza e fantasia in gran parte fittizio, ma dello stesso Adriano Pavan. Scrive Paolo ammira (e chi non la ammira?) la straordinaria consolatorio, una sorta di rifugio dalla cruda Frasson: “Perché, invece di un nuovo inter- abilità calcografica di Magnolato forse non si realtà. vento critico, non lasciare che il pittore rac- rende conto che altrettanta è l’abilità che Marilia Ciampi Righetti conti la sua storia, parli dei momenti cruciali sottende alla pittura [...]. Basterebbe far nota- della sua esperienza, richiami il mondo di re la qualità delle velature che rendono omo- immagini e di idee che l’hanno accompagnato genee le strisciate di colore [...], osservare la nel suo operare? Ecco perché, per una volta, si qualità strutturale, cioè la tensione delle mas- è voluto dare la parola al pittore”. Risponde se, la congruenza degli effetti, l’armonia (ma- Adriano Pavan: “È una lunga storia. Penso che Adriano Pavan. Il fiume ritrovato. Opere 1987- ognuno di noi abbia dentro uno scrigno dove 2002, catalogo della mostra (San Donà di sono celate le più recondite aspirazioni: c’è Piave, Galleria Civica d’Arte Moderna e Con- chi lo apre appena ha la coscienza di esistere, temporanea, 30 novembre 2002 - 6 gennaio c’è chi lo scopre quando è già grande e ci sono 2003), testi di Paolo Frasson, Adriano Pavan, quelli che non ne conoscono l’esistenza. Io Paolo Rizzi, San Donà di Piave (VE), Comune l’ho scoperto in questo modo: quand’ero bam- di San Donà di Piave - Galleria Civica d’Arte bino, appena uscito dalla scuola, correvo lun- Moderna e Contemporanea - Mazzanti Edito- go l’argine del Piave...”. ri, 2002, 4°, pp. 106, e 20,00. Paolo Rizzi aggiunge a questi interventi un’acuta constatazione critica: “Guardiamo i Catalogo dell’omonima mostra del pittore quadri e, improvvisamente, ci accorgiamo che sandonatese, Adriano Pavan, aperta dal 30 essi sono l’identikit di noi stessi. Quei verdi novembre 2002 al 6 gennaio 2003 alla Galle- smeraldi o cerulei che si espandono sulla ria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea superficie in uno schiarirsi di luci, rappresen-

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gari timbrica) dei colori”. Le opere esposte e – che lo avrebbe spinto poi a pubblicare testi riprodotte, a colori, in catalogo, sono circa di poesia cinese, araba e giapponese –, ma an- sessanta. Scelte dal maestro stesso, coprono che la sua insaziabile curiosità per il sapere, che un arco temporale che va dal 1948 al 2002, e si concretizzerà nell’importante serie storica sono tra le più significative di questi cin- “Antica Madre”, che raggiunge i venti volumi. quant’anni. I temi creativi sono quelli propri Sandra Bortolazzo di Magnolato: le problematiche sociali legate alla condizione contadina, agli esodi e a quelle immagini (girasoli, cartocci, foglie al vento, volti etc.) che rappresentano il paesaggio e la realtà della sua terra, il sandonatese. Scrive Enzo Di Martino: “Le sue fonti ispirative Carlo Scarpa. I disegni di Carlo Scarpa per la risiedono dunque nella storia e nella memoria, Biennale di Venezia. Architetture e progetti quella personale e quella collettiva [...]. L’ar- (1948-1968) / Drawings by Carlo Scarpa for tista avverte e dichiara, così, una sorta di the Biennale Architecture and projects ‘responsabilità morale’ nei confronti degli (1948-1968), catalogo bilingue della mostra eventi grandi e piccoli – vale a dire storici e (Venezia, Giardini di Castello, 8 settembre - quotidiani – che riguardano l’uomo e la sua 3 novembre 2002; Roma, Centro Nazionale partita esistenziale”. Il catalogo è corredato da per le Arti contemporanee, 13 dicembre 2002 - una biografia, fotografie dell’artista da giova- Alessandro Spina, da Pietro Gibellini a Ric- 8 febbraio 2003), a cura di Margherita Guc- ne e attuali, elenco delle esposizioni e dei ciarda Ricorda, Filippo Secchieri, Lucio Felici, cione, Erilde Terenzoni, Alessandra Vittorini, premi, antologia critica e bibliografia. Apre il Edda Serra, Dino Casagrande, Giuseppe Ap- Esmeralda Valente, Roma, Gangemi Editore, catalogo la presentazione del sindaco Vasco pella, Alessandro Scarsella e Andrea Zan- 2000, 8º, pp. 64, ill., s.i.p. Magnolato e dell’Assessore alla Cultura, Gior- zotto (tanto per citare alcuni nomi), mettono gio Baldo. qui in risalto, da diverse angolature, il rapporto La duplice mostra dedicata a Carlo Scarpa, Paola Martini con la cultura poetica ed artistica del Triveneto, e il relativo catalogo, sono nati dalla colla- che è stato per Vanni Scheiwiller uno dei borazione con la Regione del Veneto da parte momenti privilegiati della sua instancabile del Ministero per i Beni e le Attività culturali, attività intellettuale di vero editore-mecenate. il quale, nell’intento di promuovere la cono- Ne risulta un affresco di sconcertante vastità, scenza e la conservazione dell’opera del grande tanto che davvero sembra non essere sfuggito architetto veneziano, ha acquistato, renden- Le Venezie di Vanni Scheiwiller. Immagini e al catalogo cinquantennale dei “Libri Schei- dolo pubblico, parte dell’imponente Archivio documenti, Atti del Convegno e catalogo della willer” nessuno dei poeti o artisti del ricco Scarpa, nella fattispecie quello inerente ai mostra (Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana Novecento triveneto, recepito probabilmente molti progetti realizzati per la Biennale di - Libreria Sansoviniana, 16-17 ottobre 2002; dall’editore come un territorio culturalmente Venezia, nel ventennio tra il 1948 e il 1968. San Donà di Piave, Centro culturale Leonardo omogeneo. Come scrivono, in uno degli interventi del da Vinci, 18-25 ottobre 2002), a cura di Alcuni titoli desunti dalla bibliografia, con libro, Margherita Guccione ed Erilde Teren- Alessandro Scarsella, Milano, Libri Schei- schede, dei “Libri d’artista”, in Appendice al zoni, l’Archivio di Carlo Scarpa comprende e willer, 2002, 8º, ill., pp. 168, 18,00. volume, bastano da soli a esemplificare la ben 230 progetti, che vanno dal 1927 al 1978, portata delle edizioni: il Calzavara curatore de che si compongono di disegni e schizzi (in “Innanzi tutto questo editore, l’ultimo dei El pianto de la Verzene Maria di Fra Enselmino bianco e nero e a colori), fotografie e dia- Don Chisciotte, indifferente come quel model- (sec. XV), apripista nel 1950; i volumetti illu- positive, negativi, promemoria, appunti di lo ai valori prestabiliti, pubblicava quel che strati del Pound di A lume Spento 1908-1958 aveva colpito la sua immaginazione, non ciò (1958), di Me felice, felice notte (1972), e dei che suggeriva il mercato, e quindi era spes- Cantos LXXII and LXXIII (1983) con xilografia sissimo in bolletta”. Questa definizione di in copertina; e poi i più volte editi Biagio Alessandro Spina meglio di mille altre parole Marin, Giacomo Noventa, Amedeo Giacomini, traccia il ritratto di questo grande “poeta Sandro Zanotto, fino ai celeberrimi Zanzotto editore” (Gibellini), protagonista di spicco di A che valse? Versi 1938-1942 (1970, con dell’editoria e della cultura del secondo litografia di Piero Dorazio in copertina) e Novecento, che il Convegno di studi tenutosi Mìstieroi / Mistirùs (1984, con testi dialettali a Venezia e la Mostra di “Libri d’artista” di Giacomini e incisioni di Zigaina). E allestita a San Donà di Piave – organizzati allargando la visione al complesso dei “Libri dall’Università Ca’ Foscari, dalla Biblioteca Scheiwiller”, di cui il testo fornisce un’esau- Marciana, dalla Società Dante Alighieri e riente catalogazione, si aggiungono altri nomi dalla Città di San Donà di Piave, e di cui illustri, come Diego Valeri, Elio Bartolini, questo prezioso volume, ricchissimo di do- Luciano Cecchinel, Antonio Chiarelotto, cumenti fotografici e illustrazioni, raccoglie Giovanni Comisso, Carlo Della Corte, Gillo gli esisti – hanno voluto tempestivamente ce- Dorfles, Gian Francesco Malipiero, Arturo lebrare, a pochi anni dalla morte, avvenuta Martini, Tancredi. improvvisamente nell’ottobre 1999. La presenza di nomi di artisti e musicisti I vari studiosi, poeti e amici intervenuti alle esprime il constante interesse di Scheiwiller giornate di studio, da Giovanni Raboni ad per l’espressione artistica nella sua totalità 43 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

lavoro, videocassette, audiovisivi, schedari, Il colore della misoginia, catalogo della mo- capitolo presenta un’artista, secondo l’ordine per un totale di 31.400 unità; finalità prossima stra (San Donà di Piave, Galleria d’Arte Moder- espositivo. Carol Rama apre il catalogo con Le dell’Archivio è quella di rendere digitale il na e Contemporanea, 15 febbraio - 16 marzo Parche, opere realizzate dal 1944 al 1947; vi materiale a disposizione, sia per impedirne 2003), a cura di Vittoria Surian, Mirano (VE), segue l’insistito Sguardo anomico di Cloti il danneggiamento, sia per facilitarne la Eidos, 2003, 8°, pp. 74, s.i.p. Ricciadi. Sara Campesan con Burka denuncia consultazione. la violenza che ancora si perpetra sulle donne. Uno dei problemi fondamentali, infatti, oltre Si tratta del libro/catalogo che correda la Maria Lai con Magia nera esalta la creatività alla conoscenza filologica delle opere realiz- mostra Il colore della misoginia, allestita dal femminile. Elisa Montessori risponde alla ste- zate da Scarpa, riguarda la loro effettiva con- 15 febbraio al 16 marzo 2003 alla Galleria rilità della misoginia con i suoi sensuali Fiori servazione: Giorgio Rossini evidenzia che i d’Arte Moderna e Contemporanea di San Donà rossi. Riccarda Pagnozzato veste in modo materiali stessi di queste opere architettoniche di Piave e curata, come il volume, da Vittoria sfarzoso manichini di madonne logorati dal necessitino già ora di un intervento, per pre- Surian, per conto del Comune di San Donà. tempo. Maria Pia Fanna Roncoroni, con i suoi venire un futuro ed invasivo restauro. Di alcuni “Un’idea intorno alla misoginia – scrive Vit- Libri muti testimonia la violenza simbolica dei progetti realizzati, inoltre, non esiste altra toria Surian nell’introduzione – mi si è presen- sulle donne. Da uovo a zero, del 1984, è documentazione che quella delle immagini. È tata durante la guerra di Bosnia. Non è forse l’opera di Mirella Bentivoglio. Le opere delle il caso della maggior parte degli interventi di misoginia lo stupro sulle donne dei vinti? tre giovani under 35: Gobbo, Piovesan, Scarpa all’interno della Biennale, essendo Dopo mille e mille anni, l’odio si scatena Marega, dialogano con quelle delle maestre. questi o progetti effimeri, come nel caso delle ancora sul corpo delle donne. Forse uomini e Le artiste Riccarda Pagnozzato e Sara Cam- esposizioni, o piccoli edifici successivamente donne vivono in pace in questo angolo del pesan, e per adozione, Maria Pia Fanna Ron- danneggiati e distrutti, o interventi localizzati. mondo; ma nel resto del mondo qual è la coroni, sono venete; come pure le giovani Questo catalogo si presenta, dunque, come condizione femminile? Mi sono chiesta spes- Piovesan e Gobbo. Il volume raccoglie le im- la prima completa ricostruzione e documen- so come le artiste che incontro, con le quali magini delle opere esposte in mostra, ma tazione di questi interventi scarpiani, mo- lavoro e parlo, vivano le sofferenze delle anche le idee delle artiste sulla misoginia e sul strando schizzi e disegni del maestro unita- donne”. Il libro e la mostra nascono da questo rapporto della loro arte con le sofferenze delle mente a fotografie dell’epoca, integrati da interrogativo, purtroppo sempre attuale, che donne. Queste idee, infatti, sono state svilup- testi, note esplicative e dalla bibliografia già ha trovato ascolto nell’amministrazione co- pate in colloqui con scrittrici quali Barbara esistente sui singoli progetti: si va dal progetto munale di San Donà, e in particolare nell’as- Lanati, Carla Vasio, Simonetta Gorreri, Lidia di Padiglione provvisorio al Lido di Venezia, sessorato alla cultura, che ha incoraggiato e Panzeri, Myriam Zerbi, Giuliana Carbi, che le mai realizzato (1948), alla modifica del sostenuto Vittoria Surian nel trovare risposta hanno poi trasformate in testo. Biografie e Padiglione provvisorio sempre al Lido (rea- visiva e concettuale alle sue domande. Ne è apparati completano il volume. lizzato nel 1948), al bellissimo Padiglione del uscito un insieme particolarmente interessan- Paola Martini Libro all’interno dei Giardini della Biennale, te: “a merito della città e dei suoi amministra- ora distrutto (1950), alla consulenza per il tori – come ha detto la scrittrice Carla Vasio in Padiglione dell’Ungheria (1951), al progetto occasione dell’apertura della mostra – che del Padiglione del Venezuela (realizzato nel hanno accolto e sostenuto un lavoro di ricerca; 1953), al Nuovo ingresso e biglietteria della caso raro nel panorama italiano dove preval- Biennale (1951-52), alla ristrutturazione del gono le mostre già confezionate, comprate a Il respiro del colore. Gastone Breddo, catalo- Cortile interno del Padiglione Italia (1952), pacchetto chiuso”. In Galleria Civica hanno go della mostra (Padova, Galleria Civica di alle progettate modifiche (alcune realizzate) esposto otto artiste che con la loro arte hanno Piazza Cavour, 12 giugno - 20 luglio 2003), a allo stesso Padiglione (dal 1962 al 1968). attraversato la seconda metà del ’900, e tre cura di Alessandra Possamai Vita, Giorgio Sia dagli interventi effimeri, come da quelli giovani under 35. La composizione del volu- Segato e Achille Tramarin, Padova, Imprimen- duraturi, emerge di Carlo Scarpa quella che me segue il percorso stesso della mostra e ogni da, 2003, 8o, pp. 64, ill., e 6,00. Roberto Sordina definisce come “il rovello della ridefinizione di un personale, unico, Gastone Breddo (Padova 1915 - Calenzano irraggiungibile modello di palpabile perfezione 1991) fu un noto pittore, critico d’arte e ani- figurativa, spaziale, cromatica, materiale”; matore di molte iniziative culturali, docente di caratteristica che non a torto ha spinto Guido Pittura nelle Accademie di Venezia e di Firen- Beltramini ad accostare l’architetto veneto al ze (nonché direttore di quest’ultima), ma è grande conterraneo Andrea Palladio, tra l’altro oggi un artista quasi del tutto dimenticato, ugualmente attivo per lo più in regione, e forse per la sua posizione un po’ appartata e in parimenti influenzato dalla precedente archi- qualche modo “difficile”, ma da sempre con tettura regionale. una vocazione per le proposizioni artistiche Sandra Bortolazzo autentiche, con una propria fisionomia entro il complesso contesto della pittura italiana del dopoguerra. Sicuramente cruciali per la sua maturazione – dopo il promettente esordio giovanile saet- tiano – sono stati gli anni tra il 1938 e il 1958, e poco oltre, purtroppo nell’esposizione e nel catalogo non molto rappresentati. Di questa fase figurano nel catalogo Vaso con rami del 1948, una Marina di San Giorgio del 1950, Composizione del 1953 (del Museo Civico 44 CATALOGHI DI MOSTRE E MUSEI

Eremitani di Padova), Autoritratto con Cristi- dia Fabris: artista eclettica, impegnata non na del 1956 e altri quattro dipinti del biennio solo nella fotografia d’arte, ma anche nel 1956-57, non sufficienti per documentare il teatro (sia come interprete, che come costu- fitto intreccio di dare e ricevere tra Breddo e mista di scena) e nella moda (notevoli le sue gli altri artisti dell’ambiente veneziano, in creazioni originali in seta pura), alla costante anni che anche per lui furono fondativi. Ad ricerca di un’interazione tra le varie modalità esempio, le numerose versioni delle Marine espressive. I “corpi femminili” presentati in d’inverno (esposte anche alle Biennali degli occasione dell’allestimento padovano La Via anni ’50) indiziano di vari rapporti incrociati, Lattea sono immersi nel latte, in altri liquidi o dapprima legati all’alunnato con Virgilio Gui- nel raso rosso – una scelta che ne fa risaltare i di e Giorgio Morandi all’Accademia di Bolo- dettagli, in senso estetico e fortemente emoti- gna, e quindi con i compagni di corso, Luciano vo. Di particolare interesse la scelta operata Gaspari e Gino Morandis, o per certi interessi dall’artista per l’inaugurazione della mostra: collaterali col più anziano Mario Deluigi. una sontuosa tavola imbandita con budini al Vanno ricordati altresì i rapporti di Breddo latte, al riso, alle mandorle, yogourt, panna con gli artisti del Fronte Nuovo delle Arti montata, latte di mandorle, di avena, di riso, di (forse è stato più vicino a Vedova che ad altri). soia, fragoline rosse e salsa di lamponi (La Via In questo intreccio di confronti assumono Lattea del gusto), da godere durante la visione notevole significato gli scritti critici di Breddo, delle opere, all’interno di un percorso visivo- che valutavano tempestivamente certi risulta- gustativo-olfattivo, dominato dalla morbidezza ti dei propri colleghi. delle forme e dall’intensità delle varie sfuma- La stagione pittorica successiva alla sua ture di bianco e rosso. partecipazione alla Biennale del 1958 (con il Susanna Falchero dipinto Memoria del tempo), all’inizio è in bilico tra proposizioni di un materismo quasi Maria Ines Aguirre. Giro di vita, catalogo informale – in linea con le più avanzate ricer- della Mostra (Padova, Galleria La Rinascente, che degli anni ’50 – con una vena che può 14 marzo - 16 aprile 2003), a cura di Gabriella sfociare in un filtratissimo naturalismo che Villani, Padova, Comune di Padova - Asses- rammenta certi De Pisis, entro una rilettura sorato alla Cultura - Commissione Pari Op- fauve e un aspetto memoriale e quasi larico portunità, 2003, 8°, pp. 47, ill., s.i.p. degli oggetti. Si tratta però di simulacri più che di una sensuosità in “presa diretta”, giac- Claudia Fabris: la via lattea, catalogo della ché il processo compositivo del Breddo mi- Mostra (Padova, Galleria Sottopasso della gliore è decostruttivo di ogni forma oggettuale, Stua, 9 maggio - 14 giugno 2003), a cura di liminare alla stessa paventata sparizione del- Enrico Gusella, Padova, Comune di Padova - l’oggetto; di qui, il senso di turbamento che ci Assessorato alla Cultura - Centro Nazionale di trasmettono le opere migliori, sempre caratte- Fotografia, 2003, 8°, pp. 63, ill., s.i.p. rizzate da un certo sperimentalismo, senza che ciò escluda veri e propri momenti felici. Inve- Due cataloghi di mostre promosse dall’As- ce una vena più facile e corriva, per quanto sessorato alla Cultura del Comune di Padova persuasiva possa apparire, permea forse i di- nel 2003, e dedicate a due esponenti dell’arte pinti più tardi di Breddo. al femminile: Claudia Fabris e Maria Ines Oltre ad alcuni scritti già noti, ripresi in Aguirre. catalogo, si segnalano l’acuta testimonianza Maria Ines Aguirre – in arte Mia – è artista di Toni Toniato e gli utili spunti del testo di cosmopolita, nata in Argentina da famiglia Giorgio Segato sul Respiro del colore. Si padovana, tornata in Italia per approfondire auspica che questa mostra e il suo catalogo gli studi a Venezia, poi trasferitasi a lavorare siano una primizia che, dopo i testi critici in Inghilterra, pur continuando ad attraversare anche ottimi che Gastone Breddo ebbe in vita, i continenti per esposizioni e per produrre apra una nuova fase – e non la occluda – per un nuove opere. Anche il titolo della mostra discorso storico e critico più approfondito padovana, Giro di vita, è emblematico, sia del circa l’opera di questo pittore notevole, come “girovagare” alla ricerca di nuove modalità condizione indispensabile per restituirgli il espressive, sia della “svolta” che – come sot- posto che gli spetta nella pittura italiana del tolinea la curatrice del catalogo, Gabriella Novecento. Villani – la vita di Mia sta attraversando. Le Giorgio Nonveiller opere qui proposte sono accomunate da “un uso sapiente del colore-luce che si materializza in forme sempre nuove [...], un colore sontuo- so, pieno di bagliori, riflessi, cangiantismi”, ottenuto utilizzando pigmenti originari da lei stessa sapientemente elaborati. Alquanto differente, invece, l’iter profes- sionale della giovane fotografa padovana Clau-

45 L’EDITORIA NEL VENETO

a Padova nel 1997 (II edizione del testo pubbli- cato nel 1991, a sua volta riedizione dell’or- L’EDITORIA mai esaurito Itinerari e strade della Venetia romana, Padova 1970) e, soprattutto, con la conclusione della redazione della Carta NEL VENETO Archeologica del Veneto2, che proprio Lucia- no Bosio aveva avviato e in sostanza coordi- nato, questo fenomeno culturale ha comincia- to a rendere evidenti i suoi attori, a mostrare si connettevano, da una parte, con il carattere con chiarezza l’obiettivo che vi era sotteso e fortemente dinamico che apparteneva inevita- ad evidenziare il percorso progettuale che VIA CLAUDIA: bilmente a tali infrastrutture, con la loro fun- cominciava a delinearsi per perseguirlo. LA DIRETTRICE zione di connettori di flusso, di strumenti di Gli attori erano, da una parte, gli enti di penetrazione militare ed economica e di conta- ricerca, in particolar modo Topografia del- PER UN PROGETTO minazione culturale, attraverso l’incontro di l’Italia antica dell’Università di Padova, in- “varii gusti et diverse fantasie d’huomini”; d’al- sieme a quelli di salvaguardia dei beni cultu- Note a margine tra parte, invece, con il fatto che le strade rali, Soprintendenza Archeologica per il Veneto di un caso editoriale vedono accompagnati e assecondati i propri e Soprintendenza per i Beni Architettonici e flussi anche da elementi statici, quei luoghi di Ambientali del Veneto Orientale, e, dall’altra, Antonio Marchiori sosta, quelle mutationes e quelle mansiones l’amministrazione regionale del Veneto che, Università di Padova che, come “l’hosteria” del Niccolò fiorentino, come evidenziato dalla legge regionale 17 del possono certo proporsi come luoghi in cui“inga- 19863, si era ormai assunta un ruolo di primo glioffirsi”, ma, nel contempo, attraverso l’in- piano nell’incentivazione di una serie di inizia- contro e il confronto anche acceso con i propri tive organiche, di cui i volumi citati sopra risul- simili, permettono agli uomini di “trarre el tavano essere il segno forte. cervello di muffa”, di sprovincializzarsi, po- L’obiettivo chiaro e lungimirante era quello tremmo dire oggi. di assumere i beni culturali della nostra regio- “[...] Partitomi del bosco, io me ne vo a una Ora, il richiamo all’argomento delle anti- ne finalmente come una vera e propria risorsa fonte, et di quivi in un mio uccellare. Ho un che strade e l’ineludibile riferimento allo stu- da valorizzare e da promuovere, sia in funzio- libro sotto, o Dante o Petrarca, o un di questi dioso che tale argomento ha in qualche modo ne di un recupero cosciente delle tradizioni e poeti minori, come Tibullo, Ovvidio et simili: incarnato negli ultimi decenni del Novecento, della storia della nostra terra, sia per cercare di leggo quelle loro amorose passioni et quelli almeno nell’ambito del Nord-Est d’Italia, non porre termine all’alterazione selvaggia delle loro amori, ricordomi de’ mia, godimi un deve essere per nulla ascritto al novero degli caratteristiche dei nostri paesaggi, che minac- pezzo in questo pensiero. Transferiscomi poi omaggi, ancorché doverosi, alla memoria, ciava di diventare irreversibile perdita delle in sulla strada nell’hosteria, parlo con quelli perché proprio nel nome di Luciano Bosio può loro intrinseche e preziose qualità. che passono, dimando delle nuove de’ paesi essere fatto iniziare un fenomeno culturale Un obiettivo che proponeva finalmente la loro, intendo varie cose, et noto varii gusti et che, inizialmente circoscritto, sta conoscendo nostra regione non solo come esempio di diverse fantasie d’huomini. Viene in questo in questo scorcio iniziale del nuovo millennio laboriosità e di sorprendente sviluppo econo- mentre l’hora del desinare, dove con la mia una risonanza e un coinvolgimento di dimen- mico, originale nelle soluzioni e tuttavia rite- brigata mi mangio di quelli cibi che questa sioni internazionali. nuto spesso di corto respiro e un po’ ottuso, ma povera villa et paululo patrimonio comporta. Con la pubblicazione del suo libro Le strade anche come laboratorio di soluzioni culturali Mangiato che ho, ritorno nell’hosteria: quivi è romane della Venetia e dell’Histria, avvenuta nuove e interessanti: il percorso scelto per dar l’hoste, per l’ordinario, un beccaio, un mugna- corpo al progetto culturale volto a conseguire io, dua fornaciai. Con questi io m’ingaglioffo questo obiettivo nobile si è venuto a poco a per tutto dì giuocando a cricca, a triche-trach, poco focalizzando ulteriormente in questo et poi dove nascono mille contese et infiniti scorcio iniziale del nuovo millennio, concen- dispetti di parola ingiuriose, et il più delle trandosi in molta parte sull’analisi e lo studio volte si combatte un quattrino et siamo sentiti delle antiche infrastrutture viarie, forse per- nondimanco gridare da San Casciano. Così ché proprio le strade costituiscono uno dei più rinvolto entra questi pidocchi traggo el cervel- grossi problemi di organizzazione territoriale, lo di muffa, et sfogo questa malignità di questa e su di esse e sulla loro efficienza si giocano mia sorta, sendo contento mi calpesti per que- molte delle ulteriori potenzialità di sviluppo e sta via, per vedere se la se ne vergognassi”1. di crescita del Veneto e di tutto il Nord-Est È questa una citazione che piaceva molto a d’Italia. Luciano Bosio perché permetteva di offrire in Non solo, l’approccio generale al sistema sintesi e chiarezza, virtù che del resto gli stradale antico nella X Regio Venetia et Histria, appartenevano tutte come studioso e come che in Luciano Bosio aveva appunto trovato docente di Topografia Antica, gli aspetti fonda- un riferimento ineludibile, è andato progressi- mentali di un argomento di indagine che gli vamente circoscrivendosi e concretizzandosi era particolarmente caro e a cui si avvicinava nello studio di una strada ben precisa, caratte- sempre con entusiasmo: quello delle antiche rizzata da una spiccata vocazione transna- strade e della loro incidenza storica sui luoghi zionale, figlia della volontà di superare osta- che segnavano col loro percorso. Aspetti che coli geografici, etnici e politici, una struttura- 46 L’EDITORIA NEL VENETO

simbolo che ha permesso a questo progetto di liazzo (Feltre 2002), e, nello stesso anno, armonizzarsi con quelle nuove prospettive di dell’agile testo a più mani Lungo la Via Clau- interrelazione e di integrazione tra popoli che dia Augusta: Feltre e il Feltrino, luoghi e l’Europa unita sta attualmente proponendo. Si opportunità (Treviso 2002), che in una sorta tratta della via Claudia Augusta, tracciata di evidente complementarietà rispetto al pri- probabilmente da Druso nel 12 a.C., per pro- mo, rafforza l’idea di continuità e di organicità cedere alla conquista della Raetia e Vindelicia, che tale fenomeno culturale ha assunto nella e definitivamente attrezzata da Claudio tra il nostra regione in questo ultimo decennio. 46 e il 47 d.C.; strada che, partendo con buona Per aver chiari i termini e il respiro del probabilità da Altino (quindi dalla costa adria- progetto culturale che va prendendo corpo tica), si dirigeva verso Nord e, dopo aver se- attorno a questa grande arteria stradale, baste- guito la valle dell’Adige, superava le Alpi Re- rebbe una scorsa agli interventi istituzionali tiche per raggiungere Augsburg (Augusta che confluiscono in introduzione al volume Vindelicum) e il Danubio, aprendo un canale Via Claudia Augusta e pertinenti alla Regione stabile e duraturo di rapporti tra Adriatico e Po Veneto, al Trentino-Alto Adige, al Tirolo, alla con l’Europa centrale. Baviera, per giungere alla Svevia – entità Nel 2001, infatti, sono ben due le edizioni amministrative che vengono tutte ad essere librarie che fanno riferimento a questa grande coinvolte dal passaggio della strada e che si via imperiale: la prima è l’opera di Alberto ritrovano quindi a condividerne l’interesse Alpago Novello, Da Altino a Maia: sulla Via per la conservazione e per la valorizzazione; Claudia Augusta quam Drusus Pater Alpibus così come è sufficiente passare in rassegna le Bello Patefactis derexerat (Caerano San Marco diverse sezioni che vanno a comporre lo stes- 2001), ripresa dell’edizione anastatica datata so volume, ricordando che esso raccoglie gli Feltre 1997 (la stessa data della riedizione del Atti del Convegno Internazionale tenutosi a testo di Bosio citato sopra, se servono ancora Feltre (centro particolarmente attivo nel so- coincidenze probanti)4; la seconda pubblica- stenere tale movimento progettuale) tra il zione è la riproposizione di un vero e proprio 24 e il 25 settembre 1999, per potersi render classico degli studi di topografia antica, il conto di come attorno alla ricostruzione di un volume La Via Claudia Augusta Altinate, antico percorso viario venga a coagularsi un ristampa anastatica datata Venezia 2001 del- vero universo di stimoli di riflessione e di idee l’opera edita nel 1938 5. progettuali: Due pubblicazioni che, fuori contesto, po- I. ipotesi e problemi generali; trebbero autorizzare la convinzione che si sia II. contesto storico, testimonianze epigrafiche; compiuta un’operazione di puro sapore evo- III. via Claudia Augusta. Ricerche settoriali cativo antiquario6 o, al più, che si siano sem- del suo tracciato; plicemente sintetizzati, seppur in modo esem- IV. ponti, monumenti, stazioni; plare, due diversi approcci ad un medesimo V. via Claudia Augusta: diramazioni, vie oggetto di studio: quello determinato dall’amo- collaterali. Confronti in territorio ispanico e re per i propri luoghi della memoria e dalla britannico; passione per far rinverdire le proprie radici, VI. problemi linguistici e storico-culturali. Pro- come nel caso di Alpago Novello; e quello, spettive di valorizzazione. frutto di impegno accademico, volto a soste- A questi interventi si debbono aggiungere nere un tema di ricerca di ampio respiro, come le riflessioni conclusive di Raymond Cheval- era accaduto nella creazione della Commis- lier e un nutrito apparato bibliografico organiz- sione di indagine promossa dall’Istituto Veneto zato in ordine cronologico (a cura di Vittorio di Scienze, Lettere ed Arti. Galliazzo). Invece, l’incalzare degli eventi editoriali Queste tematiche scaturiscono numerose, induce più correttamente a collocarli all’inter- infatti, già dalle prime sezioni, quelle che più no della direttrice progettuale che nella Via miratamene fanno riferimento alla strada nei Claudia Augusta trova il vero e proprio “luo- suoi aspetti topografici e tecnici, e non avreb- go della memoria condivisa”, un oggetto di be potuto essere altrimenti, vista la moltepli- indagine che diventa strumento attraverso il cità e la varietà dei paesaggi che questa via quale riscoprire diversità e condividere aspet- andava a segnare col suo passaggio, e l’altret- tative, rinsaldare rapporti e intensificare scambi tanto ricca varietà di soluzioni ingegneristiche che un nuovo contesto storico politico sta poste in atto per renderne agevole e fluido il proponendo come praticabili, restituendoli ad percorso. una unità che, dal crollo dell’impero romano Le “levate” nelle aree di bassa pianura, i sino alle vicende belliche del Novecento, si ponti, i guadi e i traghetti in prossimità dei era ritenuta non più ricomponibile. numerosi corsi d’acqua attraversati, le tagliate Ecco allora la pubblicazione, nel 2002, del su roccia e le semigallerie “aperte” nei punti più ponderoso volume Via Claudia Augusta, aerei del passaggio alpino – così come ci vengo- un’arteria alle origini dell’Europa: ipotesi, no descritte dai contributi di Stefano Di Stefano, problemi, prospettive, a cura di Vittorio Gal- La via Claudia Augusta attraverso le Alpi: 47 L’EDITORIA NEL VENETO

pegnate nell’impresa, decisamente importan- Silem: la Claudia Augusta all’uscita da ti, e, insieme, adeguata durata di funzionalità Altinum) quando afferma che i dati archeo- all’infrastruttura; ne dà dimostrazione Patri- logici provenienti dalle aree urbane e periur- zia Basso, nel contributo La direttrice lungo le bane di Altino non hanno offerto alcun ulte- valli dell’Adige e dell’Isarco: dalla strada riore contributo di conoscenza, in merito al romana all’autostrada, dove il titolo suggeri- rapporto struttura urbana-via Claudia Augusta, sce durata e persistenza di queste vie alterna- rispetto a quanto già individuato negli anni tive e, quindi, la validità della antica scelta, Trenta dal De Bon; ora, tale ammissione indu- pur a fronte di una continua oscillazione nel ce a ritenere quanto mai opportuno un proget- valico di elezione per il superamento dello to di lavoro che si ponga l’obiettivo di fornire, spartiacque italo-austriaco, con il definitivo finalmente, una conoscenza più adeguata del- subordine del Passo Resia, l’originario valico la consistenza e della qualità urbana di Altino, della via Claudia Augusta, rispetto al più a tutt’oggi deludente se la si rapporta all’im- ricostruzione degli itinerari attraverso l’Alto diretto Passo del Brennero, anch’esso comun- portanza economico-logistica rivestita da que- Adige e il Tirolo sulla base delle evidenze ar- que già inserito a pieno titolo e precocemente sta città in età romana e se si pensa a quanto cheologiche; Elisabeth Walde, Gerald Grabherr, nella viabilità romana. avviene in termini di valorizzazione nel non Neue Forschungen an der via Claudia Augusta; È probabilmente questa capacità di lettura lontano sito di Aquileia; non solo, calibrato Wolfgang Czysz, Via Claudia Augusta: der del paesaggio da parte degli antichi a eviden- secondo i parametri metodologicamente esem- bayerische Streckenabschnitt zwischen Foetibus- ziare come una strada possa dettare scelte, a plari del progetto messo in atto presso la Füssen und Submuntorium an der Donau. Neue volte razionali, a volte propagandistiche, di vicina Ca’ Tron9, in un tratto significativo Entdeckungen, Ausgrabungen, Forschungen; sviluppo urbano, confermando una volta di della via Annia, l’intervento dovrebbe anche Vittorio Galliazzo, Guadi, traghetti, pontes longi più la multiforme incidenza sul territorio di esser finalizzato a offrire coordinate più affi- e ponti lungo la via Claudia Augusta. Presunta tali infrastrutture (si veda la presentazione dei dabili circa il possibile tracciato di partenza romanità del ponte di tipo “alpino” – provano casi di Altino, Feltre, Trento, Augsburg)8, e della Claudia Augusta da Altino stessa. che la strada costituisce, nel momento della possa addirittura sublimarsi in idea e sugge- Questo potrebbe in qualche modo permet- sua attuazione, un coinvolgente evento collet- tere una seria verifica di quanto proposto da tivo e, insieme, un intervento di grande impat- Guido Rosada, nel suo ...viam Claudiam to ambientale: le modifiche che essa costringe Augustam quam Drusus pater... derexerat..., ad apportare al paesaggio diventano, almeno il quale avanza l’ipotesi che la cosiddetta via per lunghi tratti, irreversibili e, per quanto del Lagozzo, da tutti indicata come il tratto calibrata risulti la scelta costruttiva, essa di- altinate immediatamente extraurbano della viene tanto più invasiva quanto più spiccate strada in base ad una falsa etimologia che risultano essere le caratteristiche degli am- vorrebbe il toponimo derivato da Augusto bienti incontrati7. (mentre ci dicono i linguisti che deriva da Tuttavia, talune delle soluzioni tecniche lacus-palude), possa essere una via aggerata rilevabili lungo il percorso della via Claudia con funzione tratturale, per permettere gli Augusta dimostrano che, accanto al pragma- spostamenti di greggi e pastori che dovevano tismo e ai supporti tecnologici, occorrono alimentare l’allevamento e l’industria laniera sensibilità e fantasia per poter rendere compa- altinati, e/o di difesa in territori a instabilità tibili e condivisi interventi anche di forte im- stione, in un percorso mentale attraverso il idrografica, come è possibile verificare in altri patto: lo si rileva facilmente in uno dei tratti quale giungere ad assegnare un luogo e casi nella pianura veneta (Arzeron della Regi- costruttivamente più spettacolari di questa un’identità a qualcosa che ancora non riesce na e Terraglione, entrambi a nord di Padova, strada, quello che si snoda lungo il territorio ad averli: è il caso della vexata quaestio dei in rapporto al corso del Brenta), mentre la via paludoso di Lermoos, in Tirolo, e che offre la Beruenses, gli abitanti di un oppidum che, Claudia Augusta andrebbe individuata nella mirabile applicazione della architettura stra- assieme a quelli dei Feltrini e dei Tridentini, strada che univa certamente Altino con Treviso. dale che va sotto il nome di pontes longi. Una viene indicato da Plinio il Vecchio come ap- Una proposta che potrebbe sciogliere alcu- soluzione tecnica che, evidentemente facendo partenente alla koiné retica tra Veneto e Trenti- ne grosse incognite che accompagnano pro- proprie e glorificando le esperienze indigene no, ma che, a tutt’oggi, non si riesce a ubicare prio il primo tratto della via, quello cioè tra e le risorse locali, supera gli ostacoli di attra- con precisione; tutto ciò è suggestivamente Altino e Feltre, attualmente ancora piuttosto versamento propri di luoghi particolarmente raccontato dal contributo di Stefania Pesavento ondivago nella definizione sul territorio o, se difficili dal punto di vista logistico con opzio- Mattioli, I Raetica oppida di Plinio e la via ni “leggere” in termini di materiali: costruzio- Claudia Augusta, che offre una ricostruzione ni in palificata lignea, carreggiata in ghiaia e del mosaico antropico attraversato dalla Clau- argilla per un tratto viario flottante, perfetta- dia Augusta cercando di trovar un sito anche mente integrato con l’ambiente umido attra- per i Beruenses e arrivando a proporre una versato (cfr. il disegno della sezione dei pontes soluzione probabilisticamente ineccepibile, longi e della ricca sequenza di interventi di ancorché inevitabilmente non conclusiva. manutenzione alla fig. 2 dell’articolo di Czysz). In tale campo di riflessione, se qualcosa in Non solo, le scelte di direttrice di una simile termini di specifici interventi di carattere grande strada appaiono essere il frutto di una topografico-archeologico deve esser suggeri- approfondita analisi del territorio e di una sua to da questo bel libro, esso ci sembra vada, conseguente esemplare procedura applicativa, innanzi tutto, cercato nell’ammissione di assicurando la massima resa delle risorse im- Margherita Tirelli (Ab Altino usque ad flumen 48 L’EDITORIA NEL VENETO

si vuole, fin troppo conteso da certezze lo- quali ritornano, favorendo la circolazione di so che, ovviamente con i raccordi del caso, calistiche (si veda la carta con la sintesi di tutte idee e recuperando modi nuovi di lettura degli riconosciamo già in parte tracciato dalla Clau- le ipotesi di tracciato da Altino a Feltre, nella ambienti noti, rigenerando passioni e resti- dia Augusta e che è facilmente percepibile fig. 4 in Rosada). tuendo dignità a ciò che minacciava di scivo- anche nella sua proiezione settentrionale, quan- Suggerimenti operativi, questi, che assu- lare nella dimenticanza. do ci viene citata la presenza nel Feltrino di mono respiro nuovamente ampio non appena Piace qui ricordare il percorso formativo di pictores vagabundi come i pittori trentini si ricolloca la via Claudia Augusta all’interno Lorenzo Luzzo che Giuliana Ericani12 ha iden- Nasocchi, il Moretto da , Giovanni di di una progettualità che a tutt’oggi dà signifi- tificato con quel Morto da Feltre, citato dal Francia, il boemo Giovanni quondam Alterius cato e motiva ulteriormente la specificità fun- Vasari, il quale, partito dalla sua città natale, si o, infine, quegli ignoti maestri “di nascita zionale del Nord-Est in rapporto agli interscam- recò a lavorare a Roma nella Bottega di Ber- alemanna” che hanno lasciato traccia di sé bi tra Pianura Padana e Danubio, tra Adriatico nardo Pinturicchio; qui svolgeva l’attività di nella chiesa di Ognissanti a Feltre. e Mitteleuropea, sia in termini commerciali copista di pitture e decori antichi, sia nella Non solo, come ci dice Daniela Perco nel che turistici. Villa Adriana, sia nella Domus Aurea ancora suo contributo Vita rurale e tradizioni nel Lo ribadisce il testo là dove si parla della interrata, dove i ragazzi si calavano dai fori Feltrino, sulla direttrice della Claudia Augusta nascita del “Progetto Via Claudia Augusta”: praticati nelle volte e, stesi nei riempimenti di si sono messe in cammino le speranze di “la rivitalizzazione di quest’antica e favolosa terra, copiavano in modo compendiario le tantissimi migranti feltrini: pastori transumanti, via storica deve perseguire il duplice obiettivo partizioni delle pitture imperiali romane. Da “ciòde” e “ciodéti” (ragazzi e bambini) che di riunire popolazioni [...] e di creare le condi- qui, dopo soggiorni a Pozzuoli e a Baia, si andavano a svolgere lavori agricoli stagionali zioni per la realizzazione di un corridoio vir- diresse a Firenze per raggiungere poi a Vene- in Trentino, donne che andavano ad allattare i tuoso tra centro Europa e Venezia con la zia il Giorgione che, in quel mentre, stava bambini (le famose “balie feltrine”) nelle ric- riscoperta e la riqualificazione delle tradizioni, lavorando al fondaco dei Tedeschi; ritornato a che città della pianura, uomini che trovavano dei costumi e delle peculiarità dei prodotti Feltre attorno al 1511, venne infine a morire a lavoro nelle miniere in Germania o venivano tipici delle genti venete, tirolesi, bavaresi e Venezia nel 1526; Feltre-Roma, Roma-Napo- impiegati nella costruzione delle ferrovie del- sveve in un comune sforzo transnazionale [...]”, li, Roma-Venezia-Feltre-Venezia; un percor- l’impero austro-ungarico. Viaggi, spesso sta- puntando sulla nuova frontiera del turismo gionali, che non procuravano soltanto impor- culturale; lo ricorda anche Rainer Weissen- tantissime rimesse in danaro, ma che permet- gruber che, nel suo Le vie romane tra l’Italia tevano anche di alleviare la miseria con sim- settentrionale e l’Austria come arterie di mi- boliche promesse di rinnovata fecondità, ma- grazione culturale, linguistica e delle tradi- gari incarnata da una nuova qualità di mele zioni popolari, viene a ribadire come “la rete quali i Pòn Prussiani del Sovramonte, impor- viaria che copre il Nord-Est d’Italia e lo unisce tati da un emigrante stagionale di Faller che in all’Europa Centrale è un network di espressio- Prussia era andato per lavorare nelle ferrovie. ni culturali che testimonia il fatto, quasi incre- Orbene, tutto questo ci sembra aiuti a spie- dibile, ma vero, che proprio ogni epoca ha gare perché lungo la via Claudia Augusta lasciato nei rispettivi territori testimonianze abbia potuto prender corpo un progetto così artistiche di prima qualità”10. articolato e ambizioso: la strada è il luogo E la conferma di tutto questo ci arriva pun- ideale per far incontrare uomini, per permette- tuale e convincente dal secondo volume citato re loro di confrontarsi, di trovare soluzioni più sopra: Lungo la Via Claudia Augusta: efficaci ai loro problemi e, in una parola, per Feltre e il Feltrino, luoghi e opportunità (Trevi- annullare distanze. È qui che, probabilmente, so 2002), con contributi di Silvio Guarnieri, viene a trovare motivazione forte l’intervento Giuseppe Mazzotti, Maria Teresa Lachin, della Regione Veneto: il sostegno organico ad Guido Rosada, Marisa Rigoni, Michele Zanet- una simile progettualità, infatti, sembra essere ti, Giuliana Ericali, Marilla Ciampi Rigetti, il viatico migliore per offrire qualche risposta, Daniela Perco, Fabrizio Lanza, Angelo Pau- in termini culturali, a quel deficit di infrastrut- letti, Corrado Bosco. In questo libro viene ture che attualmente sta frenando lo sviluppo esemplificato l’universo di tutte le possibili del nostro Nord-Est: recuperare memoria e suggestioni che si apre quando l’analisi di una conoscenza del proprio territorio, infatti, po- strada non si snoda più lungo il suo intero trebbe finalmente invertire la tendenza, ancor tracciato, ma indugia e si sofferma su di un suo oggi fortissima, che vede tutti gareggiare per tratto particolarmente significativo, in questo cercar di far passare una strada antica attraver- caso il tratto di arrivo nella conca feltrina, e da so i propri luoghi, anche contro qualsivoglia qui allarga lo spettro delle possibili fonti di buon senso, mentre non vede proprio alcuno conoscenza, da quella archeologico topo- accettare volontariamente il passaggio attra- grafica, certo, a quella storico-antiquaria, a verso gli stessi di una decongestionante “bre- quella naturalistica, artistica, architettonica e, tella” o di una efficiente “pedemontana”, an- perché no, gastronomica11. che contro qualsivoglia buon senso, quasi Pur tra qualche piccola imperfezione edito- l’infrastruttura moderna, se ben ponderata e riale, infatti, questo volume dà concretezza a ben inserita nel paesaggio, non potesse assu- quanto era stato espresso, in termini di inten- mere valenze e funzioni altrettanto nobili di zioni e di obiettivi, nel contributo citato appe- quelle dimostrate dalle infrastrutture antiche. na sopra di Weissengruber: una strada unisce luoghi, luoghi dai quali uomini partono e ai 49 L’EDITORIA NEL VENETO

ALBERTO ALPAGO NOVELLO, Da Altino a Maia: di prestigio per quel che riguarda la storia degli studi di sulla Via Claudia Augusta quam Drusus Pater antichità nella nostra regione: Raffaello Battaglia, Bru- Alpibus Bello Patefactis derexerat, Caerano na Forlati Tamaro, Alessio De Bon, Tommaso Berlese. San Marco (TV), 2001. 6 Sull’onda di una riflessione generale sulla storia degli studi di topografia antica sintetizzata nel volume La Via Claudia Augusta Altinate, ristampa La topografia dell’antica Italia settentrionale da Alessio anastatica dell’opera edita nel 1938 con una De Bon ad oggi, metodi e scoperte, Atti del Convegno postfazione di Guido Rosada, Venezia, Istituto (Calalzo di Cadore, 17 ottobre 1998), a cura di R. Fiori, Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2001, 4°, pp. Pieve di Cadore (BL) 2000. 102-XXXII, ill., e 24,78. 7 Per la varietà delle soluzioni tecniche messe in Via Claudia Augusta. Un’arteria alle origini atto in fase di costruzione delle strade si può avere una sintesi in Strade romane: percorsi e infrastrutture, dell’Europa: ipotesi, problemi, prospettive / Eine “ATTA (Atlante tematico di topografia antica)”, 2, 1993. Strasse am Ursprung Europas: Hypotesen, 8 Probleme, Perspektiven, Atti del Convegno In- Sui sistemi monumentali arco-porta in ingresso della strada all’interno della città si veda la riflessione ternazionale (Feltre, 24-25 settembre 1999), a di ANDREA TREVISANATO, Disposizioni, allineamenti e cura di Vittorio Galliazzo, Feltre (BL), Comune rapporti di interdipendenza tra città, porte urbiche e di Feltre - Venezia, Regione del Veneto, 2002, viae publicae: Altino, Trento e la via Claudia Augusta; 4°, pp. 490, ill., plurilingue, s.i.p. per Feltre: MARISA RIGONI, Feltria e la via Claudia Lungo la Via Claudia Augusta: Feltre e il Feltrino, Augusta; per Trento: GIANNI CIURLETTI, Una realtà luoghi e opportunità, Treviso, Canova, 2002. urbana sulla via Claudia Augusta: Tridentum. Recenti scavi e scoperte; per Augsburg, ancora l’articolo di Csysz (fig. 10). 9 La tenuta di Ca’ Tron: ambiente e storia nella terra dei dogi, a cura di Francesca Ghedini, Aldino Bondesan e Maria Stella Busana, Verona 2002. 4 NOTE Con appendici dello stesso autore: Contributi del 10 Nella ricchissima serie di siti in cui compare Catasto Napoleonico alle ricerche di Archeologia stra- citata la Via Claudia Augusta, 2600 ricorrenze nel web 1 NICCOLÒ MACHIAVELLI, Lettera a Vettori, 10 di- dale; Aggiornamenti a un libro sulla Via Claudia italiano e ben 7600 in quello internazionale, si possono cembre 1513, in Tutte le opere, Firenze 1971. Augusta da Altino; Prolegomeni al riconoscimento citare a mo’ di esempio i seguenti indirizzi più di- 2 Carta Archeologica del Veneto, I, 1988; II, 1990; della via militare Claudia Augusta a Flumine Pado, rettamente collegati al progetto Claudia Augusta: III, 1992; IV, 1994, Modena. Questa Carta Archeologica trascritti dal frontespizio; ed. anast. della II edizione, www.claudiaugusta.com/, www.comune.feltre.bl.it/ potrà ricevere nuovo impulso e sicura efficacia qualora Feltre 1997 (I ed. Milano 1972). claudia-augusta/index.html, www.tangram.it/biblio/ar- si proceda alla sua geo-referenziazione sulla base 5 Con una Postfazione di Guido Rosada, per inizia- chivio/agosto2001.htm, www.valsugana.info/via_clau- cartografica costituita dalla Carta Tecnica Regionale tiva dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti. Nel dia_augusta.htm, www.claudia-augusta.net/It/ Numerica che, ancora una volta con grande merito e 1935 l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti co- index.html. lungimiranza, l’Amministrazione Regionale sta por- stituisce una commissione allo scopo di risolvere l’iti- 11 Come ci dice in modo assolutamente convincente tando a termine su tutto il territorio di sua competenza. nerario della via Claudia Augusta; nel 1938 venne data Corrado Bosco ne La cucina e i prodotti tipici. 3 L.R. 8 aprile 1986 n. 17: “Disciplina degli inter- alle stampe l’edizione dei risultati (La via Claudia 12 Vicende artistiche feltrine: tra la Germania e venti regionali nel settore archeologico”. Augusta Altinate, appunto). I nomi degli studiosi sono Venezia, in part. pp. 79-88.

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Nel primo, Montecuccoli degli Erri riversa la fatica di una ricerca originale e caparbia. STUDI DI ARTE VENETA Antonio Canal, detto il Canaletto, nella sua produzione incisoria (prima del 1746 o, come Una nuova collana propone adesso l’autore, intorno al 1752), non dell’Istituto Veneto privilegiò come soggetto la città di Venezia, che invece era stata prediletta nella sua attività di Scienze Lettere ed Arti di pittore e nelle stampe, da questa tratte, incise da Antonio Visentini e raccolte in un volume Ruggero Rugolo nel 1735 (Prospectus Magni Canalis...). Que- ste ultime furono poi riedite nel 1742 con probabili ritocchi dello stesso Canaletto. Perché allora nei rami, impressi all’incirca nel 1752 (Vedute Altre prese da Luoghi altre ideate...), hanno grande spicco località asso- Nell’anno 2000 l’Istituto Veneto di Scien- lutamente periferiche, quali Mestre, Marghera, ze, Lettere ed Arti di Venezia ha inaugurato Padova, Dolo e la riviera del Brenta, che per una nuova collana, che si preannuncia fortu- certo avrebbero dovuto allettare di meno la nata, intitolata “Studi di Arte Veneta”. Nello clientela straniera, inglese, nella fattispecie, specifico, essa dovrà coprire argomenti di sua pressoché unica fonte di guadagno? Per- storia dell’arte dell’area delle Tre Venezie e ché l’artista morì in condizioni di apparente dei territori della ex-Repubblica di Venezia. miseria, possedendo solo pochi effetti, oltre a Al suo avvio, l’impresa ha riservato alla una consistente somma investita in Zecca, figura di Canova l’onore di fare da “apripista” guadagnata durante il suo soggiorno londinese, della serie. Antonio Canova e il suo ambiente se risulta essere stato uno dei pittori più ricer- artistico fra Venezia, Roma e Parigi è un cati e pagati in vita? Dove erano finiti tutti gli volume curato da Giuseppe Pavanello e com- zecchini guadagnati prima della trasferta in prende saggi di numerosi autori, italiani e Inghilterra? Seguendo il filo rosso che lo stu- stranieri, raccolti negli Atti del Seminario di disparati punti di vista: la storia, il contesto dioso dipana con sapiente rigore, è nel tanto Specializzazione in Storia dell’arte promosso culturale e artistico, il collezionismo, la museo- celebrato sodalizio instaurato tra Canaletto e dall’Istituto Veneto e dall’École du Louvre, logia, l’archeologia, l’architettura del suo tem- il console Smith che va allora ricercata la svoltosi tra l’aprile e il settembre del 1997. po; accantonando, per una volta e di proposi- risposta a tali quesiti. Smith fu innanzi tutto un Purtroppo, non tutti i relatori presenti in quel- to, la pura filologia. E dal momento che non è uomo d’affari, bisogna riconoscerlo, prima l’occasione sono riusciti alla fine a stendere e possibile soffermarsi su tutti i contributi, è ancora che il tanto celebrato mecenate-colle- consegnare un testo per le stampe, e di ciò lo almeno doveroso accennare che nella prima zionista che da Londra si impiantava in laguna stesso curatore rende noto con rammarico sezione si è trattato di Canova e Venezia, con nell’Introduzione. Illustrazioni in bianco e uno sguardo agli atelier degli artisti coevi, al nero arricchiscono quasi tutti i contributi. Fin problema dell’antico, al mercato dell’arte, alle dal titolo s’intuisce l’intenzione degli orga- famiglie patrizie committenti dell’artista. Nella nizzatori di ricostruire un itinerario fisico e seconda sezione vengono illustrati i rapporti ideale dell’artista, tragitto che si snodò princi- dello scultore con Roma: la città a lui contem- palmente tra Venezia, Roma e Parigi, anche se poranea, Piranesi architetto, Winckelmann altri e non meno trascurabili sono i luoghi nell’Urbe, villa Albani, il monumento funebre attinti da Canova: almeno Londra, Vienna, papale da Bernini al Canova, Jacques-Louis Napoli, Milano e Firenze. E dove non fu pre- David nel suo primo soggiorno romano, sente di persona, come a San Pietroburgo, co- l’Ercole e Lica e altre sculture provenienti da munque vi aveva inviato sue opere. Si staglia, palazzo Torlonia, Canova collezionista, i pa- a questo punto, la figura di un artista veramen- esaggi romani di François-Marius Granet. te europeo, riconosciuto e riconoscibile non Nella terza e ultima parte sono stati trattati i solo in tutto il vecchio continente, ma anche momenti e le ragioni del contatto di Canova nel nuovo; e più di ogni altro suo contempora- con Parigi e la Francia: l’architettura francese neo o precedente artista, che pure, come nel del XVIII secolo e l’antico, Quatremère de caso di Tiepolo, era già stato abbondantemen- Quincy e i Beni Culturali, Canova e le spolia- te richiesto e apprezzato all’estero. “Solo nel zioni, la nascita del Museo del Louvre, il nome di Canova,” sostiene ancora Pavanello collezionismo italiano in epoca napoleonica. “per la prima volta, e forse anche per l’ultima, Il bilancio che si può trarre è senz’altro più che l’Europa si era riconosciuta unita negli ideali esaustivo: dalla ricerca è scaturito un volume dell’arte”. Il Neoclassicismo fu veramente ricco di informazioni e di spunti gravidi anche “l’Età di Canova”, come ebbe a definirla Leo- di sviluppi futuri. poldo Cicognara sul frontespizio della sua Più recentemente, nel 2002, sono usciti, in Storia della Scultura. contemporanea, altri due volumi: uno dedica- Nel volume edito dall’Istituto Veneto la to al Canaletto incisore, l’altro al tema delle vicenda di Canova viene analizzata dai più facciate chiesastiche celebrative veneziane. 51 L’EDITORIA NEL VENETO

alla fine del terzo decennio del Settecento: Allegato allo stesso volume è un fascicolo che “Tutto, assolutamente tutto”, scrive Monte- riproduce “i fogli completi dell’album cui è cuccoli, “quello che l’inglese faceva era fina- stato fatto spesso riferimento”, ovvero della lizzato agli affari e al lucro”. Un’approfondita suite che appartiene alla “prima edizione lettura della documentazione nota ed inedita coeva” (1752-1754/55). ha potuto stabilire come probabilmente i qua- Nel secondo volume invece Martin Gaier dri non venissero venduti direttamente e per il tratta della lunga e fertile stagione delle fac- tramite del console Smith ai singoli illustri ciate di chiese adibite alla celebrazione o al “turisti” che passavano per Venezia: invece, semplice ricordo di un privato cittadino, fiori- finora si era sempre ipotizzato che il suddetto ta a Venezia tra il XV e il XVIII secolo. avesse la funzione di procacciatore di cliente- La facciata chiesastica celebrativa è feno- la, oltre che di sensibile committente egli meno squisitamente veneziano e consiste, nel stesso dell’ambitissimo vedutista, alla fortuna caso più estremo – la chiesa barocca di Santa del quale aveva contribuito non poco. Maria del Giglio – nell’esproprio totale del “Credo proprio”, sostiene infatti Montecuc- sacro, della religione da quello spazio, che coli, “che Canaletto non vendesse ai signori viene così totalmente “profanato” dalla figura inglesi. Probabilmente non li incontrava nep- del committente. Sono ben ventisette, di cui pure. Egli vendeva allo Smith”. E, per il perio- dieci rimasti solo al livello progettuale, gli do più produttivo della sua esistenza, solo allo esempi che si possono contare. Smith, che in questo modo si era assicurato la L’arco cronologico del processo inizia col pressoché totale esclusiva, con opportuno con- monumento dedicato al capitano generale da tratto, a partire almeno dalla metà degli anni Mar Vettor Cappello, collocato nella lunetta Trenta (ma da prima sicuramente). Questi poi del portale della chiesa di Sant’Elena, databile smerciava in proprio, tramite terzi, le tele in al 1468 circa, dove il celebrato si presenta Inghilterra, accollandosi tutte le spese e il inginocchiato di fronte alla santa titolare della rischio dell’impresa (dalla spedizione, al peri- fabbrica. colo di furto o danneggiamento, allo sdogana- Da questo inizio – che richiama, per la mento, alla vendita effettiva), ma anche i postura, il gruppo col doge Francesco Foscari successivi lauti guadagni. Cosa ricevesse come inginocchiato davanti al leone di San Marco compenso invece chi produceva le opere d’ar- nella porta della Carta in palazzo Ducale, di te, non è facile da stabilire; per certo non le qualche decennio prima – si giunge agli “ec- cifre esorbitanti di cui parlano e favoleggiano cessi” del Seicento, passando attraverso esempi le fonti. Probabilmente il compenso per Canal cinquecenteschi insigni, quali il monumento doveva coprire i costi o poco più, “un prezzo al Capitano generale da Mar Vincenzo Cap- molto basso”, secondo la testimonianza di pello, datato al 1542 circa, la cui statua si erge alcuni contemporanei – un terzo circa del solitaria e proterva nella sua armatura, bran- ricavo, ipotizza l’autore. dendo il bastone del comando nella mano E perché allora Canal, per ritornare alla destra, al centro della facciata della chiesa di domanda iniziale, nella sua produzione inci- Santa Maria Formosa; ovvero la facciata trion- soria degli anni Cinquanta privilegiava locali- fale – perché esemplata sulla tipologia del- tà periferiche della terraferma veneta? Proba- l’antico arco di trionfo romano – della chiesa bilmente perché ormai il mercato inglese in- di San Zulian, che accoglie, tra il 1554 e il torno al 1740 si stava saturando di vedute 1559, la scultura bronzea autocelebrativa che veneziane. Questo fatto è da leggere come un Tommaso Rangone, medico ed erudito di gran- invito, ancora una volta di Smith, a rinnovare de fama, commissionava, ancora vivente, ad la tematica dei suoi dipinti, approntando in- Alessandro Vittoria. Da questo momento il nanzi tutto una serie di acqueforti da presenta- salto di qualità sembra oramai compiuto: non re al pubblico inglese quale catalogo-campio- si attende più necessariamente la scomparsa nario di soggetti da scegliere per la “trascri- del celebrando per erigergli una personale zione” sulla tela, un prontuario che doveva “memoria”, ma questa può anche precederne servire per pubblicizzare le novità offerte dal la morte (Rangone morì soltanto nel 1577). La pittore, così come già era accaduto per l’im- strada verso le “intemperanze” del Barocco è presa comandata ad Antonio Visentini, il brevissima, per arrivare ad esiti dove il sacro Prospectus Magni Canalis del 1735, ove però viene parzialmente (San Moisè) o totalmente fin dal 1730 le prime incisioni erano state (Santa Maria del Giglio) scalzato dalla faccia- inviate allo scopo a Londra. ta, che diventa il teatro dell’egotistica esalta- Lo studio di Montecuccoli degli Erri prose- zione del sé a scapito di divinità, santi e altri gue con capitoli estremamente rigorosi sulle simboli religiosi. Nemmeno una piccola croce tirature pre-editoriali dell’edizione del 1752, ha diritto di cittadinanza sul fronte di Santa su quelle editoriali e sugli “stati”. Segue un Maria Zobenigo, dove l’imparruccato e inci- capitolo di grande interesse sulle carte e sulle priato Capitano da Mar Antonio Barbaro cam- filigrane usate da Canaletto. Conclude il testo peggia, insieme ai suoi fratelli, come l’eroe di la guida al catalogo con le schede scientifiche. una nuova confessione laica. 52 L’EDITORIA NEL VENETO

Molti progetti non furono mai realizzati, “Studi di Arte Veneta” per le più varie ragioni. Venezia era una Re- collana diretta da Francesco Valcanover pubblica governata da un’oligarchia aristo- e Giuseppe Pavanello cratica, un sistema basato su un delicato, ma tenacemente controllato e difeso equilibrio volumi editi: che impediva il prevalere dell’uno sui molti. La regola, in politica come in architettura, si 1. Antonio Canova e il suo ambiente artistico fra informava all’aurea mediocritas di oraziana Venezia, Roma e Parigi, a cura di Giuseppe memoria. Perché allora concedere ad alcuni la Pavanello, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2000, 8°, pp. XII-573, ill., possibilità di essere ricordati per sempre, in e 44,00. forma così ostentata, sul prospetto degli edifi- ci di culto? Perché, all’evidenza, non si tratta- 2. FEDERICO M ONTECUCCOLI DEGLI E RRI, Canaletto va di personaggi veramente potenti, tali da incisore, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, rappresentare un concreto “pericolo” per l’or- Lettere ed Arti, 2002, 8°, pp. XII-298, ill., album e dine costituito. A figure di assodato potere, allegato con XVII tavole, 65,00. come Francesco Morosini (protagonista glo- 3. MARTIN GAIER, Facciate sacre a scopo profa- rioso della riscossa contro i Turchi negli ulti- no. Venezia e la politica dei monumenti dal mi decenni del Seicento, per cui sarà chiamato Quattrocento al Settecento, Venezia, Istituto il Peloponnesiaco, e al quale fu eccezional- Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2002, 8°, pp. e mente concesso di cumulare le cariche di 610, ill., 37,00. Doge e Capitano generale da Mar), non verrà volumi in corso di stampa: invece concesso di erigersi una personale memoria sul fronte di una chiesa. I progetti per La scultura veneta del Seicento e del Settecento. San Vidal, elaborati tra il 1690 e il 1694 Nuovi studi, Atti della giornata di studio (Vene- dall’architetto Antonio Gaspari per Morosini, zia, 30 novembre 2001), a cura di Massimo De non vedranno mai la concreta realizzazione. Grassi. Su questi temi si dilunga Gaier nel suo ALBERTA P ETTOELLO, Libri illustrati veneziani nel meditato saggio, articolato in tre consistenti Settecento: gli opuscoli d’occasione. capitoli nei quali tratta, a partire dalle premes- Da Bellini a Tiziano, Miscellanea delle relazioni se storiche, dei principali monumenti nella presentate nell’ambito dei seminari di spe- loro evoluzione e tipologia. In una successiva cializzazione tenuti dall’Istituto Veneto di Scien- sezione, intitolata Documentazione, l’autore ze, Lettere ed Arti in collaborazione con l’École appronta ventisette accurate schede tecniche du Louvre (settembre 1998-2000), a cura di corredate di regesto o trascrizione integrale Francesco Valcanover e Gennaro Toscano. dei documenti, che riescono così a coprire ed esaurire l’argomento. Un’aggiornata bibliogra- fia finale e un indice dei nomi e dei luoghi completano la lettura. Alberta Pettoello, giovane studiosa laureata Una gran mole di materiale d’archivio, di presso l’Università degli Studi di Trieste cui molto inedito, e di fonti, viene così scrupo- (relatore Giuseppe Pavanello), offrirà invece losamente analizzata per fornire a tutt’oggi il uno studio assolutamente originale sui Libri lavoro più completo ed esauriente sulle fac- illustrati veneziani nel Settecento: gli opusco- ciate celebrative veneziane. li d’occasione. Altri volumi sono in preparazione o in corso Da Bellini a Tiziano costituisce infine un’im- di stampa. Uno di questi, La scultura veneta del presa di largo respiro e di più lunga gestazio- Seicento e del Settecento, è di prossima uscita ne, perché raccoglierà, sotto la cura di France- e sarà a cura di Massimo De Grassi. Esso sco Valcanover e Gennaro Toscano, le rela- raccoglierà i contributi di alcuni tra i più validi zioni presentate nell’ambito di ben tre Semi- studiosi in materia, una miscellanea, dunque, nari di Specializzazione tenuti dall’Istituto costituita dagli Atti della giornata di studio, Veneto in collaborazione con l’École du organizzata dall’Istituto Veneto a Venezia il Louvre (rispettivemente nel settembre 1998, 30 novembre 2001. 1999 e 2000).

53 L’EDITORIA NEL VENETO

illustrati nei volumi della collana rappresente- rebbero i centri, le città, i piccoli paesi, gli PROFILI snodi inaggirabili posti al vertice di diverse e NOVECENTESCHI convergenti linee di comunicazione e i borghi decentrati che proprio per questo preservano il Percorsi di un reciproco fascino della marginalità spaziale e della riconoscimento inattualità temporale. Qualsiasi punto sulla mappa è però comunicante, attraverso il deda- Ferdinando Perissinotto lo delle vie, con gli altri, ciascuno entra in rapporto con tutti anche se la ramificazione delle connessioni privilegia certe aree, dise- gna distretti, suggerisce le vie più dirette. Se questo è il progetto d’assieme, bisogna dire che la lettura dei primi volumi della collana, quelli scritti da Valentino Zaghi, Da- Qual è l’angolo di prospettiva migliore per niele Ceschin, Luigi Urettini e dedicati rispet- ricostruire lo scenario mobile e composito di tivamente alle figure di Giacomo Matteotti, a un’epoca di grandi e laceranti trasformazioni Giuseppe Corazzin ed Andrea Giacinto Lon- per le nostre terre venete come quello del ghin, risponde appieno alle aspettative. secolo appena trascorso? La collana si apre con lo studio di Valentino La scommessa giocata dalla nuova collana Zaghi su una figura di grande rilevanza come di “Profili novecenteschi”, diretta da Mario quella di Giacomo Matteotti, un personaggio Isnenghi per i “Quaderni di Venetica” (Cierre che segna con la propria tragica vicenda una Edizioni), è di scegliere il punto di vista decen- pagina decisiva della storia del nostro Paese. trato della biografia individuale, delineando, La scelta è significativa ed esemplare di quel- in un lavoro che si sta articolando già da più di l’intreccio tra “piccola patria e l’Italia, il no- un anno con grande interesse e precisione, una ialtri e il mondo” che è, come ben specifica galleria variegata di personaggi: sindaci, ve- Isnenghi nelle note di presentazione della col- scovi, personalità politiche, ma anche profes- lana, una delle linee di indagine preferenziali sori, attori, uomini di piazza, uomini e donne dei testi. Se l’immagine di Matteotti, impressa legati all’area geografica e culturale delle indelebilmente nella memoria storica italiana, Venezie che hanno lasciato impresso il loro è quella del fiero oppositore del nascente segno nelle vicende contrastate del secolo regime fascista massacrato dai suoi sicari, passato. Scelta apparentemente in controten- Zaghi, pur ricostruendo in modo minuzioso le denza rispetto ad alcuni orientamenti afferma- fasi del delitto, delle successive indagini e dei ti della ricerca storiografica locale, più attenta processi celebrati, dedica la parte più consi- ai movimenti d’assieme, alla microfisica delle stente della sua ricerca alla formazione politi- vicende anonime e senza volto su cui si sedi- ca e umana del parlamentare socialista, alla menta la storia delle mentalità, alle dinamiche sua esperienza di lotta nelle amministrazioni strutturali di lungo periodo. Scelta in parte locali, alla sua rigorosa scelta antimilitarista e azzardata perché esposta al rischio della di- pacifista, alla sua assidua e instancabile opera spersione, al pericolo di frantumare la lettura di denuncia, in veste di parlamentare, delle complessiva nella singolarità autonoma dei violenze e dei soprusi fascisti. La figura di punti prospettici individuali perdendo, nell’ac- Matteotti assume così un ben più consistente curata ricostruzione delle vicende biografiche spessore umano e politico, che rischiava altri- di questo o quel personaggio, la visione sinte- menti di risultare schiacciato nell’icona del tica del contesto, ogni volta ridisegnato come martire, cristallizzata dal mito. Illuminante è, sfondo amorfo di contorno della storia di a questo riguardo, la rivisitazione del Matteotti un’esperienza particolare. Si tratta in realtà di antimilitarista a cui Zaghi dedica un capitolo una scelta felicemente azzardata, perché risul- centrale della ricerca. Siamo nel cuore di una ta evidente che l’intenzione di fondo di questa svolta epocale della storia italiana, negli anni collana non è quella di offrire una serie di che separano l’avventura coloniale in Libia bozzetti, per se stessi coinvolgenti e brillanti, dall’intervento nel conflitto mondiale. La po- ma sostanzialmente scollegati l’uno dall’al- sizione di Matteotti in questo frangente è tro, quanto quella di ricostruire, a partire da chiara e brilla per la sua coerenza. Di fronte tasselli ben caratterizzati nella loro individua- agli sbandamenti di un socialismo in mezzo al lità, un quadro d’assieme coeso e denso di guado tra il filantropismo positivistico e posi- significato. Più che il puzzle, una metafora che zioni ben più radicalizzate e militanti, Matteotti può ben rendere le finalità della collana curata rivendica la scelta internazionalista, capace di da Isnenghi è forse quella della costruzione di prendere le parti degli stessi arabo-turchi di una mappa, a patto di immaginare la sua fronte all’aggressione italiana nel 1911-12 o estensione posta nell’intreccio fra spazio e di teorizzare, contro l’intervento nella guerra tempo. In questa immagine i vari personaggi mondiale, l’insurrezione rivoluzionaria come 54 L’EDITORIA NEL VENETO

extrema ratio nei confronti della follia inter- chiesa, che prevedeva un rapporto di coopera- ventista. Nel 1916 poi, quando Matteotti, no- zione fra lavoratori e datori di lavoro, Corazzin nostante fosse stato in precedenza posto in riteneva realisticamente che si dovesse però congedo illimitato, viene richiamato alle armi forzare l’egoistica ritrosia dei ceti agrari, e trasferito a un reparto punitivo in provincia arroccati nella difesa ottusa dei propri interes- di Messina, poiché il comando supremo del- si: “una pacificazione sociale fra le classi, l’esercito lo considera “pervicace, violento significava per Corazzin passare attraverso agitatore, capace di nuocere in ogni momento una compiuta riforma agraria che garantisse ai agli interessi nazionali”, il futuro parlamenta- lavoratori delle campagne il diritto alla pro- re si ingegna per organizzare una scuola per i prietà della terra, alla sicurezza di un salario, suoi commilitoni analfabeti, provando nella alla facoltà di essere rappresentati sindacal- concretezza di una difficile ed avvilente espe- mente”. Per raggiungere questo fine Corazzin rienza quotidiana, quell’impegno militante che non esitò a mettersi a capo della più vasta gli costerà, otto anni più tardi, la vita. agitazione contadina che le campagne venete La guerra e l’impegno infaticabile per la avessero conosciuto, mobilitando nelle leghe promozione delle condizioni di vita delle masse bianche dell’Unione del Lavoro oltre 110.000 subalterne e diseredate delle campagne venete lavoratori rurali nei soli mandati di Asolo, sta, su posizioni ideologiche radicalmente di- Castelfranco, Montebelluna, Treviso, Oderzo verse, anche alla base dell’esperienza di Giu- e Motta, inseguendo i socialisti sul loro stesso seppe Corazzin, il carismatico sindacalista di terreno, sbandierando le rivendicazioni delle Arcade che fu il promotore, nel primo dopo- otto ore lavorative, del minimo salariale, del guerra, del “biennio bianco” di lotta dei con- sabato inglese, favorendo indirettamente azioni tadini trevigiani per il rinnovo dei patti agrari. più estreme, come l’invasione di Treviso del A lui è dedicato il secondo saggio della colla- 7 giugno 1920 ad opera degli arditi bianchi e le na, scritto da Daniele Ceschin, che inquadra la occupazioni dei fondi e gli assalti alle ville figura di Corazzin all’interno dello scenario padronali, in un crescendo di violenza figurata del movimento cattolico trevigiano: un am- contro le persone e reale contro le proprietà che biente dominato, verso la fine del primo de- andava assumendo i contorni di una jaquerie cennio del secolo, dalla solenne figura del contadina. vescovo Longhin, esponente dell’integralismo L’apparente successo ottenuto da Corazzin, cattolico, ma attraversato anche da tensioni e con la stesura dei patti agrari l’11 giugno 1920 turbamenti come quelli ispirati da personaggi – accordi che ratificavano molti degli obiettivi quali l’avvocato Corradino Cappellotto, gui- per cui si era scatenata la lotta contadina –, da del sindacato dei contadini, visceralmente doveva però essere pagato a duro prezzo. avversato dagli agrari e dalle frange più tradi- Mentre le autorità ecclesiastiche imponevano zionaliste. Partecipe di una generazione che un imperativo richiamo all’ordine, gli agrari stava volgendo le spalle al sovversivismo cat- sceglievano di giocare, di fronte al “bolsce- tolico post Porta Pia, Corazzin partecipa, sul- vismo bianco”, la carta dello squadrismo fa- l’onda di un patriottismo fondato sul trinomio scista. L’occupazione fascista di Treviso del “Dio, patria, famiglia”, con entusiasmo sia luglio del 1921, con la devastazione della sede alle operazioni in Libia che al conflitto mon- dell’Unione del Lavoro, indicava chiaramen- diale, quando viene ferito nel 1915 sul Sabo- te il ribaltamento dei rapporti di forza a cui tino. Congedato, riprende il suo posto di diret- l’organizzazione di Corazzin, chiusa nel set- tore della “Vita del popolo”, settimanale tarismo antisocialista che le impediva di strin- diocesiano alla cui guida era stato chiamato da gere un fronte comune antifascista con le Longhin nel 1914, e matura il progetto della sinistre, non seppe reagire. Indice del clima costituzione di un “sindacato nazionale di cambiato era anche la posizione delle gerar- ispirazione cristiana basato su un antisocia- chie ecclesiastiche. Nella lettera pastorale della lismo ideologico e programmatico”. Tale obiet- quaresima del 1922 il vescovo trevigiano tivo sarà raggiunto qualche anno più tardi, sul Longhin, ripresentando il pensiero sociale della finire del Primo conflitto mondiale, con la Chiesa fondato sul corporativismo, stigma- creazione della Confederazione Italiana dei tizzava le intemperanze delle leghe bianche e Lavoratori di cui Corazzin sarà uno dei pro- invocava un ritorno all’ordine proponendo motori e dei più lucidi ideologi. Secondo il alle classi lavoratrici di improntare il proprio sindacalista veneto era necessario impostare comportamento all’“etica del sacrificio, del le lotte economiche per le giuste rivendicazioni risparmio, del sottoconsumo propria del cat- delle masse rurali secondo i metodi moderni tolicesimo più tradizionalista”. della mobilitazione e dell’agitazione, nella Andrea Giacinto Longhin, un altro nodo consapevolezza che la lotta di classe non do- importante della trama di relazioni che i testi vesse essere, come per gli avversari socialisti, della collana “Profili veneti” sta tessendo: se il fine dell’azione, ma “un fatale mezzo di Corazzin rappresenta infatti l’anima riformista, transizione” verso una collaborazione delle attiva, popolare del movimento cattolico classi. Sullo sfondo della teoria sociale della veneto, il vescovo Longhin, a cui è dedicato il 55 L’EDITORIA NEL VENETO

terzo saggio della collana, redatto da Luigi verso questi profili, un album di famiglia di il merito di sottolineare il profondo legame Urettini, incarna lo spirito più tradizionalista, quella “entità non immobile, ma storicamente che si strinse fra Marsich e D’Annunzio: mentre militante, integralista della chiesa veneta. Lo in cammino che chiamiamo Veneto”. La ri- promuoveva la fondazione del fascio di com- scritto di Urettini ripercorre tutta la lunga sposta che i primi testi ci suggeriscono è sicu- battimento di Venezia nel primo dopoguerra, parabola dell’episcopato di Longhin, dalle ramente sì, a patto che le immagini di questo l’avvocato veneziano guardava con trepidante fasi iniziali, quando il frate cappuccino, no- album conservino, come quella del vescovo ammirazione all’impresa di Fiume che sem- vello vescovo, guidava la diocesi trevigiana cappuccino felicemente ritratta da Urettini, brava realizzare, sia negli obiettivi politici sia sotto la meticolosa supervisione del papa di nello stesso tempo l’estraneità stridente di un nelle modalità movimentiste, i suoi disegni. Riese, Pio X, alle drammatiche vicende della passato che si avverte ormai remoto e la fami- D’altra parte, sarà proprio l’intransigenza con guerra, alle contrastate fasi delle lotte sociali liarità spaesante che, più o meno cosciente- cui Marsich difese e promosse l’impresa del del primo dopoguerra fino all’avvento e al mente, percepiamo nei confronti delle nostre poeta-vate e l’idea di un movimentismo anti- consolidarsi del regime fascista. Minimo insopprimibili radici. politico e radicale, tipico dell’esperienza ori- comun denominatore dell’opera di Longhin, L’analisi delle origini del movimento fa- ginaria del fascismo, che segneranno la sua pur nella diversità delle situazioni e degli scista negli studi fondamentali di Emilio sconfitta politica. Mussolini stava infatti pi- scenari che si succedono vorticosamente, è il Gentile ha messo in luce il contributo decisivo, lotando il fascismo verso quel progressivo programma contenuto nel suo motto: Istaurare nella formazione dei primi fasci di com- accordo con i poteri tradizionali che sancirà la omnia in Christo, la volontà cioè di restaura- battimento, di una componente di estrazione sua definitiva affermazione in una linea di zione cattolica di tutta la società civile, o medio borghese e di matrice democratica, che, apparente frattura, ma sostanziale continuità meglio “comunità dei fedeli” su cui la chiesa dopo essersi schierata su posizioni interventiste con il passato, così come la borghesia vene- doveva continuare a mantenere il suo ruolo nel 1915, aveva radicalizzato, nel primo dopo- ziana, approvando nella persona di Volpi il egemone fungendo da intermediaria con il guerra, la sua fede nazionalista, individuando trattato di Rapallo che sanciva la chiusura potere politico, forza estranea ed esterna, qua- contemporaneamente nella scarsa determi- ingloriosa dell’esperienza fiumana, dimostrava lunque colore ideologico rappresentasse. An- nazione delle forze liberali tradizionali e nelle un maggior e più realistico interesse verso i cora una volta il passaggio della Prima Guerra velleità rivoluzionarie del movimento operaio benefici concreti di una stabilizzazione in mondiale costituisce un momento cruciale per i nemici politici principali, opposti, ma politica estera piuttosto che il richiamo a vel- comprendere l’evoluzione del nostro perso- complementari, che era necessario sconfiggere leitari destini imperiali. Lo spazio politico per naggio. Quando ancora nel gennaio del 1915 per poter avviare un progetto di coerente mo- il radicalismo di Marsich era definitivamente le gerarchie ecclesiastiche si schierano su po- dernizzazione del paese e di rafforzamento del chiuso. sizioni neutraliste, Longhin giustifica la posi- ruolo internazionale dell’Italia. zione della Chiesa con argomenti che più che Il saggio di Giulia Albanese – quarto dei ispirati dal pacifismo tolstoiano, che pur ani- “profili novecenteschi” – punta l’obiettivo, in mava certi settori del movimento cattolico, questa prospettiva, su una figura cruciale di “Profili novecenteschi” sembrano essere tratti da De Maistre: “causa questo iter politico, Pietro Marsich, personali- collana diretta da Mario Isnenghi del conflitto è stato ‘l’insano orgoglio’ dei tà di spicco del fascismo veneto, capace ad- laici che si illudevano di poter sostituire dio e dirittura di rivaleggiare con lo stesso Mus- 1. VALENTINO Z AGHI, Giacomo Matteotti, Caselle la chiesa con la loro ‘scienza emancipata dal solini nel 1921 per la leadership dell’intero di Sommacampagna (VR), Cierre, 2001, 8°, pp. dogma e dalla morale cristiana’”. movimento. 144, e 11,36. In quest’ottica di incipiente restaurazione Tipico rappresentante della classe dirigente 2. DANIELE CESCHIN, Giuseppe Corazzin, caselle l’avvento al potere di Mussolini e la politica democratica, Marsich iniziò la sua militanza di Sommacampagna (VR), Cierre, 2001, 8°, pp. concordataria vengono lette come la reinte- politica nel 1911 tra le fila del movimento 132, e 11,36. grazione “dell’antico binomio Trono-Altare radicale, ma sarà durante gli infuocati dibattiti che, spezzato dai ‘liberal-massoni’ a Porta fra interventisti e neutralisti, nel 1914-15, che 3. LUIGI URETTINI, Andrea Giacinto Longhin. Pia, viene ora restaurato grazie al fascismo”, si preciserà la visione politica del giovane Il vescovo di Pio X, Sommacampagna (VR), Cierre, 2002, 8°, pp. 136, e 11,50. anche se non si deve pensare che la chiesa di avvocato. Se la guerra appariva a Marsich Longhin accettasse una posizione subordina- inevitabile, sia reclamata da profonde 4. GIULIA ALBANESE, Pietro Marsich, Caselle di ta. Come fa notare Urettini, prima ancora motivazioni ideali di matrice irredentista, sia Sommacampagna (VR), Cierre, 2003, 8°, pp. degli aperti contrasti degli anni Trenta sul imposta dalla difesa di vitali interessi nazionali, 116, e 11,50. tema del controllo delle associazioni giovani- la necessità dell’intervento era coniugata, nei li, già nelle settimane immediatamente suc- suoi scritti, con l’affermazione di quella che cessive alla firma del Concordato si erano Mario Isnenghi ha definito “ideologia della manifestati attriti fra il prefetto di Treviso venezianità”. Negli interventi di Marsich era Spadavecchia e la Curia trevigiana sulla que- infatti delineata una visione politica complessa stione delle bandiere pontificie che venivano che auspicava e giustificava, sulla base di una esposte nei circoli dell’Associazione Cattoli- retorica della Serenissima, mire imperialistiche ca e delle sedi vescovili. sia in campo politico che economico-finan- Per concludere, si raggiunge proprio in que- ziario sull’area dell’Adriatico. In questo senso, sto libro il significato e il valore più profondo le rivendicazioni di Marsich si allineavano del lavoro compiuto dagli autori della collana con i progetti di modernizzazione ed espan- curata da Isnenghi, un lavoro che ha a che fare sione economica e finanziaria che facevano con la memoria collettiva, la sua cura e la sua capo a diversi gruppi della borghesia veneziana salvaguardia. In modo problematico e discre- e in primo luogo a Giuseppe Volpi, demiurgo to Isnenghi si chiede infatti, nella presentazio- della industrializzazione della città lagunare. ne alla collana, se sia possibile costruire, attra- In quest’ottica lo studio di Giulia Albanese ha 56 RIVISTERIA VENETA

Ugo Gelli, Gaia Giulia Giacomelli, Franco La Cecla, Gabriele Mastrigli, Donatella Maz- RIVISTERIA zoleni, Riccardo Montesello, Guglielmo Mon- ti, Patrizia Montini Zimolo, Dina Nencini, Barbara Pastor, Leonardo Rampazzi, Lorenzo VENETA Romito, Giovanna Santinolli, Bernardo Sec- chi, Alberto Torsello, Massimo Trevisan, Paolo Valesio, Massimo Vedovato, Giovanni Vio periodicità: semestrale coperte del signore • DANIELA SAVOIA, Il dono sede della redazione: piazza Mazzini, 18 - SPOGLIO DEI PERIODICI di un principe umanista • GIANFRANCO MA- 35043 Monselice (PD) - tel. 0429/72477 - DI ARTE E ARCHITETTURA LAFRINA, L’evangelario di Lindisfarne • CAR- fax 0429/781411 (2002-2003) LO FEDERICI, Le erbe risanate • MAURO BINI, Viaggiare nel tempo • MAURIZIA TAZARTES, n. 15, 2003 Splendori Fiamminghi • Diario in miniatura • Rafael Moneo: Sede municipale a Murcia - Abstract. Spagna 1991-1998 Tema: Contaminazioni a. I, n. 3, ottobre-dicembre 2003 MARGHERITA PETRANZAN, Contaminazioni ne- Il precedente spoglio dei periodici del setto- MARTA LENZI, A tavola nel Medioevo • GIUSI cessarie: la Torre di Babele • FRANCESCA re “arte” era stato presentato sul “Notiziario ZANICHELLI, Francesco Marmitta • GABRIELE GELLI, “O guardi o giochi” • A LBERTO G IORGIO Bibliografico” n. 40 e prendeva in considera- FATTORINI, Conti coperti • MIRNA BONAZZA, Il CASSANI, Contaminiamoci • MARGHERITA zione gli anni 2000-2002. Il presente aggior- paradiso in miniatura • FRANCISCO M. GIMENO PETRANZAN - J OHNNY A SOLARI - S TEFANO D EBIASI namento si riferisce pertanto alle riviste uscite BLAY, Pregare con il re prudente • G IANFRANCO (a cura di), Opera: Biografia di Rafael Moneo nel periodo 2002-2003, a partire dall’ultimo MALAFRINA, Creare l’impossibile • GIUSEPPE • RAFAEL MONEO, Nuova sede municipale a fascicolo segnalato sul “Notiziario Biblio- TAMBURRINO, La clinica dei libri • PIERO Murcia • FRANCO PURINI, Il dittico e la Testa di grafico” n. 40. Delle riviste nuove si dà lo FALCHETTA, Imago Mundi • Diario in miniatu- Giano • GUGLIELMO MONTI, Contaminazioni • spoglio, dove possibile, dal primo numero ra • Abstract. Genesi del progetto • B ERNARDO S ECCHI (a cura uscito. di), Campo Neutrale: MARCO B ORSOTTI, Consi- stenza Durata Contaminazione • DAVIDE RUZZON, Una tettonica destabilizzata • SIMO- NETTA BEDIN - MASSIMO TREVISAN (a cura di), Alumina Anfione e Zeto Dietro le parole: MASSIMO TREVISAN, Parole Pagine miniate LDO ERESSA EONARDO Rivista di architettura e arti per l’architettura • A P - L RAMPAZZI (a cura di), Soglie: ALDO PERESSA - direttore editoriale: Vittoria de Buzzaccarini EONARDO AMPAZZI LDO direttore resp.: Margherita Petranzan L R , Contaminazioni • A direttore resp.: Gianfranco Malafarina ERESSA ASSIMO ONÀ comitato di coordinamento redazionale: Mar- P , Casa a Treviso • M D (a comitato scientifico: Leonardo Farinelli, Gior- ASSIMO ONÀ co Biraghi, Maria Luisa Cannarsa, Alberto cura di), Theorein: M D , Contami- dana Mariani Canova, Ernesto Milano, Pier- NDREA MO Giorgio Cassani, Francesca Gelli, Aldo Pe- nazioni • A E , Prisca contaminatio • luigi Petrobelli, Ennio Sandal, Marino Zorzi OMANO ASPAROTTI ressa, Margherita Petranzan, Sergio Ventura R G , Sull’origine delle con- segreteria del comitato: Alessandro Scarsella ARCO IRAGHI ARIA UISA redazione: Johnny Asolari, Simonetta Bedin, taminazioni • M B - M L redazione: Paola Gaudioso, Eleonora Menadeo ANNARSA LBERTO IORGIO ASSANI Giuseppe Bovo, Marco Bressanin, Barbara C - A G C - segreteria di redazione: Stefania Zambon RUNETTO E ATTÈ RANCESCA ELLI Canal, Pier Luigi Copat, Brunetto De Battè, B D B , Varietà: F G periodicità: trimestrale ARGHERITA ETRANZAN Stefano Debiasi, Bruno Dolcetta, Massimo - M P (a cura di), City • editore: Nova Charta - via Olanda, 17 - 37135 LENA OSA Donà, Antonio Draghi, Ernesto Luciano Fran- E R , “Tra” l’opera dell’uomo e l’ope- Verona RUNETTO E ATTÈ calanci, Paolo Frizzarin, Romano Gasparotti, ra della natura • B D B , Mauso- sede della redazione: Giudecca 671 - 30133 lei • Contaminazioni e connessioni urbane • Il Venezia - tel. 041/5211204 - fax 041/5208538 Workshop internazionale di architettura. Cit- e-mail: [email protected] tà di Padova • G IOVANNI V IO, Venezia e Pechi- no • PIER LUIGI COPAT - GABRIELE MASTRIGLI - a. I, n. 1, aprile-giugno 2003 MARGHERITA PETRANZAN (a cura di), Opere SUSY M ARCON, Effetto natura • GIORDANA MA- prime Opere inedite: BARBARA PASTOR - ALDO RIANI CANOVA, Guglielmo Giraldi • MARIANNE VALENTE, Il Pavejon (loggia dei grani) • PAULO ROZSONDAI, Sotto l’ala del corvo • VITO SA- PROVIDÊNCIA, Bagni pubblici e lavatoi a San LIERNO, Le case della sapienza • E RNESTO M ILA- Nicolau, Porto • GIOVANNI VIO, Nuovi uffici NO - MAURO BINI, Devozione Ducale • SIMO- per Elctric Ladyland a kloof, Durban • GIO- NETTA IANNUCCELLI, Il sapere brucia • GUAL- VANNI VIO, Intutukho Junction a Cato Manor, TIERO MALASPINA, Voglia di fedeltà • FRANCE- Durban • P ATRIZIA M ONTINI Z IMOLO (a cura di), SCA M ANZARI, Il trionfo della memoria • Diario Mostre, Premi, Concorsi e tesi di laurea: PA- in miniatura. TRIZIA MONTINI ZIMOLO, La mia Africa • BAR- BARA BORGINI, Centro culturale per la danza e a. I, n. 2, luglio-settembre 2003 le arti applicate a Ouidah, Benin • Mostra JULIA SCHEWSKY, Piccolo Cesare • SUSY MAR- “Dal Futurismo al futuro possibile” presen- CON, Benedetto Bordon • GIUSI ZANICHELLI, Le tazione di RENATA BIZZOTTO • Mostra “La 57 RIVISTERIA VENETA

misura italiana” presentazione di GIORGIO Edificio bifamiliare sui Colli Berici • P ATRIZIA Pontelli a Gerolamo Genga • RENATA SAMPERI, MURATORE e FRANCO PURINI • Mostra “Giu- MONTINI ZIMOLO (a cura di), Mostre, Premi, La fabbrica di Santa Maria dell’Anima e la seppe e Alberto Samonà: lezioni di architettu- Concorsi e Tesi di laurea • Mostra “Anni ’60. sua facciata • VALERIA CAFÀ, I disegni di ra” presentazione di MARINO FOLIN • Tre- La grande sfida” presentazione di ROBERTO architettura del taccuino KP668 all’Ashmolean dicesima edizione del premio internazionale MASIERO • Mostra “Muri abitati” presenta- Museum di Oxford • RENATO CEVESE, Contri- Carlo Scarpa per il giardino • TOMA2, Unità zione di MARCO BIRAGHI • Mostra “Periferie e buti palladiani • CHARLES DAVIS, Architecture periurbane • MARCO BRESSANIN - STERFANO nuove urbanità. Progetti e ricerche” presen- and Light: Vincenzo Scamozzi’s Statuary PELUSO - ALBERTO TENTI, (Para)sites • Oltre tazione di MARCO B ORSOTTI • Quattordicesima Installation in the Chiesetta of the Palazzo l’immagine: ALBERTO TOSELLO, Geometrie edizione del premio internazionale Carlo Scar- Ducale in Venice • BRANKO MITROVIC - VITTO- contaminate • M ARCO B IRAGHI - A LBERTO G IOR- pa per il giardino. Motivazione della giuria • RIA S ENES, Vincenzo Scamozzi’s Annotations to GIO CASSANI (a cura di), Recensioni • Supervi- GREGOTTI ASSOCIATI, Concorso internazionale Daniele Barbaro’s Commentary on Vitruvius’ sioni: ERNESTO LUCIANO FRANCALANCI, Conta- per il nuovo teatro di Aix-en-Provence • Tesi di De Architectura • JÖRG STABENOW, La chiesa minazioni in guerra e pace • Architetture laurea di SAVERIO PISANIELLO, Esistenza mini- di Sant’Alessandro a Milano: riflessione li- musicali: CARLO DE PIRRO, Palcoscenici e riti ma, presentazione di FRANCO RELLA • Tesi di turgica e ricerca spaziale intorno al 1600 • del suono • Codex Atlanticus: PAOLO V ALESIO, laurea di SUSANNA CALIMANI, La cittadella GIULIA CERIANI SEBREGONDI, Un doge e il suo Codex Atlanticus, 4. della musica a Pesaro, presentazione di GIANNI manifesto: il palazzo di Leonardo Donà (1536- FABBRI • Oltre l’immagine: ALBERTO T ORSELLO, 1612) alle Fondamenta Nuove a Venezia • n. 16, 2003 Punto di vista • MARCO BIRAGHI - ALBERTO JOAQUÍN BÉRCHEZ - FERNANDO MARÍAS, Fra Livio Vacchini: Centro servizi - Centrale di GIORGIO CASSANI (a cura di), Recensioni • Arti Juan Andrés Ricci de Guevara e la sua archi- cogenerazione. Locarno - Svizzera 1989-1998, visive e design: ENRICO LAIN, Enantiodromie. tettura teologica • Notiziario del Centro • 1996-1997. Tema: Armonia. Opere di Gerhard Merz • PAOLO VALESIO, Il Recensioni • Riassunti • Profili. MARGHERITA PETRANZAN, Il paradosso del- quarto Re Mago. Opere di Pier Giovanni l’armonia • ALDO PERESSA, La donna virtuale Bubani • Architetture sonore: CARLO D E P IRRO, • MARCO BIRAGHI, Problematiche armonie • Memoria e proporzioni • Codex Atlanticus: ALBERTO GIORGIO CASSANI, Difficili armonie • PAOLO VALESIO, Codex Atlanticus, 5. MARGHERITA PETRANZAN - ROBERTO MASIERO - JOHNNY ASOLARI - STEFANO DEBIASI (a cura di), Archint - Architettura Intersezioni Opera: Biografia di Livio Vacchini • LIVIO Rivista di architettura VACCHINI, Il mio cliente • Immagini Centro e progettazione urbana servizi e Centrale di cogenerazione Morettina • LIVIO VACCHINI, Centro servizi a Locarno • Annali di architettura dell’Istituto Universitario di Architettura di LIVIO VACCHINI, Centrale di cogenerazione a Rivista del Centro internazionale di studi Venezia - Dipartimento di Progettazione ar- Locarno • ROBERTO MASIERO, Vacchini e/o di architettura “Andrea Palladio” chitettonica Gehry • R OBERTO M ASIERO, Armonia, armonie direttore: Renato Bocchi • ENRICO L AIN, Questa non è un’uscita • A DOLFO direttore: Fernando Marías comitato: Eleonora Mantese (caporedattore), NATALINI, Per Livio Vacchini. Una lettera • vicedirettore: Guido Beltramini Adriano Cornoldi, Armando Dal Fabbro, Clau- Genesi del progetto • B ERNARDO S ECCHI (a cura comitato di redazione: James S. Ackerman, dio Lamanna, Serena Maffioletti, Claudio Pa- di), Campo Neutrale: MARCO BORSOTTI, A col- Guido Beltramini, Arnaldo Bruschi, Howard nerari, Vittorio Spigai, Luciano Testa loquio con Livio Vacchini • Soglie: ALDO Burns, Christoph L. Frommel, Jean Guillaume, periodicità: semestrale PERESSA - LEONARDO RAMPAZZI, Tre domande Fernando Marías, Christoph Thoenes editore: Dreossi, Pordenone per i sigg. Architetti a proposito dell’Armonia redazione: Silvia Moretti sede della redazione: IUAV - Dipartimento di • MASSIMO DONÀ (a cura di), Theorein: MASSI- periodicità: annuale Progettazione architettonica - Dorsoduro 2196 - MO DONÀ, Armonia • SALVATORE NATOLI, Pen- editore: Centro internazionale di studi di ar- 30123 Venezia - tel. 041/2571007 - 2571990 - sieri sull’armonia • ROMANO GASPAROTTI, La chitettura “Andrea Palladio”, Vicenza fax 041/5246296 più bella delle armonie • MARCO BIRAGHI - sede della redazione: Centro internazionale MARIA LUISA CANNARSA - ALBERTO GIORGIO di studi di architettura “Andrea Palladio” - L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il CASSANI - BRUNETTO DE BATTÈ (a cura di), Basilica Palladiana - Piazza dei Signori - n. 8, 2000, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 Varietà: FRANCESCA GELLI - MARGHERITA PE- 36100 Vicenza - tel. 0444/323014 - e-mail: del “Notiziario Bibliografico”. TRANZAN, City • BRUNETTO DE BATTÈ, Armonie [email protected] • PAOLA LAZZERI, Armonia del particolare: consonare o congiungere? • ALESSANDRO P IZZO- n. 14, 2002 LATO, L’arte del mostrare • A LFONSO C ARIOLATO, SILVIA FOSCHI, Santa Sofia di Costantinopoli: Il presentarsi dell’architettura • MARCELLO immagini dall’Occidente • FRANCESCO P. DI CONGIU, Parti a contatto • PIER LUIGI COPAT - TEODORO, Vitruvio, Piero della Francesca, Raf- GABRIELE M ASTRIGLI - M ARGHERITA P ETRANZAN faello: note sulla teoria del disegno di archi- (a cura di), Opere prime Opere inedite: NICLO tettura nel Rinascimento • CAMMY BROTHERS, PALMIERI, Il mercatino. Progetto di Salvatore Reconstruction as Design: Giuliano da San- Bisogni e Anna Buonaiuto • FRANCO PURINI, gallo and the “palazo di mecenate” on the Teatro a Siderno in Calabria. La grande om- Quirinal Hill • MATTEO CERIANA, Il santuario bra • GREGOTTI ASSOCIATI, Parco scientifico e civico della Beata Vergine dei Miracoli a Bre- tecnologico della Sardegna • TX ARCHITETTI scia • FRANCESCO BENELLI, La storia della co- ASSOCIATI, Progetto per il mercatino di Natale struzione del convento e della chiesa di Santa di Asiago • G IOVANNI T RAVERSO - P AOLA V IGHY, Maria delle Grazie a Senigallia, da Baccio 58 RIVISTERIA VENETA

Arte Documento identitaria comune di un’unica grande civiltà Rivista di storia e tutela • VITO D’AMBROSIO, Uno studioso capace e dei Beni Culturali appassionato dell’arte e della cultura mar- chigiana • PAOLO C OSTA, Pietro Zampetti, una direttore: Giuseppe Maria Pilo forte battaglia di testimonianza e di informa- comitato di redazione: Benedetto Aschero, zione per Venezia • FABIO STURANI - ANTONIO Elia Bordignon Favero, Paola Cavan, Marino LUCCARINI, Zampetti per due volte, attraverso De Grassi, Salvatore Italia, Ernesto Liesch, l’arte, ridiede animo alla sua Ancona • GIAN- Emilia Mirmina, Mario Piantoni, Gaetano CARLO GENTILINI, Zampetti, un uomo innamo- Platania, Fabio Sartor, Filippo Todini, Anto- rato del sapere, capace di trasmettere il ritmo nio Zappalà dell’esistere • E RMANNO S ERRAJOTTO, Un contri- editore: Edizioni della Laguna, Monfalcone (GO) buto rilevantissimo alla conoscenza delle scuo- sede della redazione: Facoltà di Lettere e le artistiche venete • PIER FRANCESCO GHETTI, Filosofia - San Sebastiano 1687 - 30123 Ve- Ca’ Foscari in onore di Pietro Zampetti • nezia - tel. 041/5268635 - fax 041/5269063 MAURIZIO RISPOLI, Pietro Zampetti: un docen- te di multiforme impegno • G IOVANNI B OGLIOLO, n. 16, 2002 Zampetti: un ruolo importante nello straordi- Tiepolo Salvato Aggiornamento per Antonio Zanchi • MARIO nario processo di crescita e di qualificazione GIUSEPPE MARIA PILO, Editoriale • Per una SARTOR, Iconografia trinitaria eterodossa in dell’Università di Urbino • A LFREDO B IANCHINI, politica dei Beni Culturali. “Restituzioni America Latina. I • GEORGE KNOX, Sebastiano Una lunga, feconda vita e vitalità sempre 2002” - Tiepolo salvato • M ARIO S ERIO, “Resti- Ricci: The Greek & Roman Histories of Don dedicata a impegni nobili e alti • G IANDOMENICO tuzioni 2002”: un rapporto esemplare tra Carlo Panizza • MARTA NADALI, Del disegno ROMANELLI, Zampetti e la “questione museale” pubblico e privato • GIORGIO BONSANTI, Le di Marco Ricci • L ANFRANCO R AVELLI, Precisa- • LORIS F RANCESCO C APOVILLA, “Nella vecchiaia scelte nel restauro • CARLO BERTELLI, Un im- zioni su una pala di Bortolo Litterini • LAURA daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigo- pegno programmatico di salvataggio protrat- DE ROSSI, La Crocifissione di Francesco Po- gliosi” • VITTORE B RANCA, Zampetti, una gran- to nel tempo • M ARISA R IGONI, I restauri archeo- lazzo nella chiesa di Santa Caterina in Berga- de ampiezza di interessi culturali • MARIO logici • ANNA MARIA SPIAZZI, Restauri in Ve- mo: alcuni documenti e la sua vera data • U GO LUZI, Un pensiero augurale a Zampetti • EN- neto • CATERINA BON VALSASSINA, Restauro + RUGGERI, Rivelazione di Nicola Grassi • RIC- RICO CHIARI, Un magistero determinante per valorizzazione = Restituzioni. Una formula di CARDO LATTUADA, Sei dipinti inediti di Nicola lo sviluppo delle Associazioni culturali • F RAN- successo • GIULIANA ALGERI, Il veronesiano Grassi • ANDREA PIAI, Sottrazioni e addizioni CESCO SISINNI, Lustri densi di indimenticabili Martirio di sant’Afra nella chiesa di Sant’Afra al catalogo di Nicola Grassi; un’ipotesi per incontri • PAOLO RIZZI, Un intransigente in Sant’Eufemia a Brescia • GIOVANNA NEPI Giovanni Battista Grassi • EGIDIO MARTINI, defensor di Venezia • MARIO DE BIASI, SCIRÈ, Una ricchissima edizione di “Resti- Paesaggi con scene di brigantaggio di Gaspare Zampetti, direttore delle Belle Arti • GIULIO tuzioni” e un raggio di azione ampliato • e Antonio Diziani • ISABELLA PENZO, Jacopo GHIRARDI, Il Golfo degli Angeli... • LAURA DE ANNALISA PERISSA TORRINI, Intervento conser- Marieschi, pittore figurista e “accademico” ROSSI (a cura di), Bibliografia di Pietro vativo alla decorazione pittorica di Giovan veneziano del Settecento (con una restituzio- Zampetti (1983-2003) • Per una politica dei Battista Tiepolo del soffitto della Scuola dei ne per Giovan Battista Canal) • FILIPPO P EDROC- Beni Culturali. “Restituzioni” • GIAMBERTO Carmini • Storia dell’arte: EFTHALIA R ENTETZI, CO, Qualche ipotesi per Antonio Visentini pit- PETOELLO, La Torre di Piazza di Bassano: Mosaici del monastero di Hósios Lúkas in tore e architetto • LUIGI SQUARZINA, Immagini macchina da guerra o luogo di vedetta civile? Focide e della basilica marciana: parentele di guerra in Carlo Goldoni. II • ELISABETTA • MARIO GUDERZO, La Torre Civica, una pre- stilistiche • ENRICO MARIA DAL POZZOLO, Dal PICCOLO, Evelina van Millingen e la creazione senza inalterata nell’immagine urbana di nome all’invenzione: la “riscoperta” clande- del parco di villa Pisani a Vescovana: un Bassano • LUIGI LUNARDON, L’intervento di stina di Marco Veglia • GIUSEPPE CONFORTI, esempio di felice eclettismo • FRANCO TAGLIA- restauro • P AOLA B ASSANI, Il cortile d’onore di Michelangelo. Il Tondo Doni • YOSHINORI PIETRA, Amedeo Modigliani a Venezia. 1903- villa Della Porta-Bozzolo a Casalzuigno re- KYOTANI, Un fraintendimento raffaellesco di 1905 • Letteratura artistica: PAOLA CAVAN, staurato • ANNALISA ZANNI, Il Gabinetto dan- Vitruvio. Nota per Villa Madama • CATERINA Louise Colet e la cappella degli Scrovegni: tesco del Museo Poldi Pezzoli restaurato • GISLON, Ipotesi per quattro dipinti della chie- dal viaggio in Italia di una musa del Secondo sa di Sant’Alvise a Venezia • GIUSEPPE MARIA Impero • Museografia: LICIA ASQUINI, L’alle- PILO, Jacopo Bassano e la “pastorale biblica”: stimento del Museo Archeologico Nazionale invenzione e conseguenze nel tempo. II • PIE- di Aquileia: un progetto dello Studio Albini- TRO ZAMPETTI, Una scheda per Palma il Gio- Helg-Piva di Milano • In memoriam: GIUSEPPE vane • MAURIZIO ROMANENGO, Riflessioni per MARIA PILO, Angiola Maria Romanini. Antoon van Dyck a Genova: a proposito della stesura pittorica, della cronologia, delle attri- n. 17-18-19, 2003 buzioni • VINCENZO FONTANA, Baldassarre Venezia, le Marche e la civiltà adriatica per Longhena e la Scuola Grande di Santa Maria festeggiare i 90 anni di PietroZampetti dei Carmini • TIZIANA BOTTECCHIA, Precisa- GIUSEPPE MARIA PILO, Editoriale • GIUSEPPE zioni sul palazzo Labia a Venezia • LUCIA MARIA PILO - ILEANA CHIAPPINI DI SORIO - COLLAVO, Per Domenico Falce. Alcuni inediti LAURA DE ROSSI, Pietro Zampetti, un perso- e qualche considerazione intorno agli anni naggio amato • Testimonianze: GIULIANO UR- Settanta del Seicento feltrino • FELICE GAMBA- BANI, Pietro Zampetti: il suo impegno per la RIN, Un dipinto inedito di Antonio Zanchi: salvaguardia e la valorizzazione della cultura l’Assunta nel duomo di Este • P AOLA B ATTISTEL, • GIANCARLO GALAN, Il nostro Adriatico, base 59 RIVISTERIA VENETA

LAVINIA M. GALLI MICHERO, I danni bellici e il Perugino: dipendenze e alterità • CECIL H. periodo romano (1622-1623) • LAURA MUTI, restauro integrativo postbellico • PAOLA CLOUGH, A quest for identity: Carpaccio’s Una tela di Pietro da Cortona a Venezia, nella ZANOLINI, Il Gabinetto dantesco “restituito” • bethrothal portrait of Francesco Maria I della chiesa di Santa Maria del Giglio • DENIS Per una politica dei Beni Culturali. Percorsi Rovere • AUGUSTO GENTILI, Documenti e con- MAHON, Un San Francesco inedito del Guer- del sacro: HELMUT BUSCHAUSEN - CHARY testi per la committenza dell’ultimo Carpaccio cino • GIUSEPPE BERGAMINI, Qualche conside- CHOTZAKOGH, La pittura albanese nell’arte • GIUSEPPE MARIA PILO, “Raphael Urbinas razione sulla Pithoca del Carneo • MARINA bizantina e postbizantina. Un aspetto meno pinxit 1512”: la Madonna del diadema • VITO MAGRINI, Gli inventari di Antonio e Silvestro frequentato della cultura adriatica • M USTAFA PUNZI, Pietro di Giovanni, pittore veneziano a Zanchi • GASTONE VIO, Il ritratto di Giovanni ARAPI - KAROLINE CZERWENKA-PAPADOPOULOS, Ragusa • A NGELO A NTONELLI, Giovanni Girola- Rovetta nella sacrestia di San Fantin a Vene- Le scuole e i secoli • LAURA DE ROSSI, La mo Savoldo e le Marche • C REIGHTON GILBERT, zia • PAOLA ROSSI, Sulle prime opere venezia- Galleria del Rinascimento veneziano del- Savoldo’s Death of Peter Martyr • GIOVANNA ne di Michele Fabris • ANNALIA DELNERI - l’Ermitage “restituita” a San Pietroburgo da NEPI SCIRÈ, La “Sacra Famiglia con santa DARIO S UCCI, Itinerario nella pittura veneta di Banca Intesa • Venezia, le Marche e la civiltà Caterina e san Govanni Battista” di Palma il paesaggio del Settecento • ANNALISA SCARPA, adriatica: ANTONIO NIERO, Marciana minora: Vecchio e Tiziano • WILLIAM ROGER REARICK, Note per Sebastiano e Marco Ricci • LAURA l’iscrizione del Pantocrator • IRENE F AVARETTO, Lorenzo Lotto or Lucano Gazio da Imola? DE R OSSI, Due paesaggi con figure di Alessan- Le “meraviglie” di San Marco: l’Artemision The problem of Lottesque Drawnings • GIU- dro Magnasco e Antonio Francesco Peruzzini di Efeso nei mosaici della cupola di San Gio- SEPPE E LLERO, “Ho voltato l’animo a poveri de • MATTHIAS B LEYL, Considerazioni sul “rococò vanni • RENATO POLACCO, Altre note sulle Jesu Christo”. Lorenzo Lotto all’Ospedale veneziano” sull’esempio dei soffitti al sud e al quattro colonne del ciborio di San Marco a dei Derelitti • TUDY SAMMARTINI, Luce e pae- nord delle Alpi • U GO R UGGERI, Nuove opere di Venezia • JO∫KO BELAMARIC, La fondazione saggio in Lorenzo Lotto, un viaggio nella mia Carlo Innocenzo Carloni • A NNA M ARIA N EROZ- della città di Curzola (Korπula) e il ruolo di memoria • ANTONIO FOSCARI, Diego de Siloe e ZI, La chiesa delle Eremite in contrà di San Marsilio Zorzi • M ADDALENA T RIONFI H ONORATI, la definizione del modello per la Sacra Capilla Trovaso a Venezia • PAOLO GOI, Due sculture Tipologia e uso delle cassettine lignee in epo- de El Salvador in Ubeda. (Una eco spagnola di Giuseppe Torretti • GIUSEPPE PAVANELLO, ca medievale • GIAMPIERO DONNINI, Lorenzo del modello di Leon Battista Alberti per il Le statue della chiesetta di villa Baglioni a Salimbeni a Panicali • MARTA PARAVENTI, Il Tempio Malatestiano) • RICCARDO GRESTA, La Massanzago • PETER O. KRÜCKMANN, Jacopo ciclo di affreschi nella chiesa di Sant’Agostino produzione pesarese cinquecentesca a “tro- Amigoni ritrae Joseph Effner. Due artisti al di Recanati: vicende critiche e analisi icono- fei” in mezzatinta gialla • EGIDIO MARTINI, servizio dell’arte in una corte assolutistica • grafica • S TEFANO P APETTI, Un’immagine voti- Due opere giovanili di Jacopo Tintoretto • FABRIZIO LEMME - FIAMMETTA LULY LEMME, va di Giacomo di Nicola da Recanati • E DMOND MARIA DA VILLA URBANI, Basilica di San Ricchi e poveri a confronto in due scene di RADAR, Le siècle de Van Eyck • PAOLO DAL Marco: due pale di mosaico ritrovate • F ILIPPO conversazione del Settecento • BERNARDINA POGGETTO, Di alcune opere camerinesi del PEDROCCO, Una novità per Paris Bordone • SANI, Note sulle cerchie artistiche e intellet- Quattrocento nella Galleria Nazionale delle COSTANZA COSTANZI, Presenze venete nelle tuali intorno a Rosalba Carriera: l’allieva Marche • ENNIO CONCINA, San Atanasio, lo Marche: alcune considerazioni su un dipinto Felicita Sartori • ILEANA CHIAPPINI DI SORIO, Xerolophos e la Giudecca (1454-1455) Note di Girolamo di Tiziano ad Ancona • CATERINA Quattro vedute inedite di Antonio Joli • su Venezia quasi alterum Byzantium • FABIO FURLAN, Il Pordenone e Federico Zuccari • ARNAULD BREJON DE LAVERGNÉE, Un tableau MARIANO, La Loggia dei Mercanti in Ancona. DANIELE DE SARNO PRIGNANO, Tre ritratti di de Giambattista Crosato au Musée de Kiev • Un monumento del tardogotico adriatico di Giovan Battista Moroni • STEFANIA MASON, ANNA PAOLA ZUGNI - TAURO, Riflessioni su tre Giorgio di Matteo Dalmata, tra storia e re- Un ciclo inedito con storie di Mosè di Palma quadri di storia sacra di Gaspare Diziani • stauro • GIANNI CARLO SCIOLLA, Un’esercita- il Giovane e il suo possibile committente • LUIGI M ENEGAZZI, Il Tempo tarpa le ali a Cupi- zione “adriatica” • BERNARD AIKEMA, Il gusto ANNA FORLANI TEMPESTI, Nuovi disegni di do di Pompeo Girolamo Batoni • GIUSEPPE del paradiso e la persona del pittore. Frutti, Andrea Lilio • GIUSEPPE BARBIERI, Impossibi- MARIA PILO, Postilla a Il Tempo tarpa le ali a firme e altri particolari di Carlo Crivelli • le, verisimile, universale. Tre approcci della Cupido di Pompeo Girolamo Batoni • MASSI- MARIA GRAZIA CIARDI DUPRÈ DAL POGGETTO, trattatistica di architettura alla realtà • C LAU- MO PULINI, Due “fughe” di Giannandrea Laz- Sulla probabile attività di Michelozzo e della DIO PIZZORUSSO, Camillo Mariani a Pesaro • zarini • VITTORIO CAPRARA, Nicola Bertuzzi e sua cerchia per le Marche • A DRIANA A UGUSTI, GRAZIA PEZZINI BERNINI, Simboli rovereschi in Carlo Lodi a Sesto San Giovanni • LOREDANA Appunti lombardeschi • MARINA MASSA, Il disegni per argenterie • CLAUDIO DESIDERI, Il OLIVATO, Francesco Lorenzi a Mozzecane • monumentale sepolcro del beato Gabriele porto di Ancona. Storia di una città • ANDREA PIERRE ROSEMBERG, Caterina Foschi dessina- Ferretti e alcune testimonianze settecente- PIAI, Alcuni disegni veneti del Seicento • GIU- trice • G EORGE K NOX, An Italian Harpsichord: sche • IVO PETRICOLI, L’opera di Giovanni da SEPPE SANTARELLI, Pietro Gaia pittore veneto and the Search for Nicolò Guardi • GIULIANA Curzola intagliatore attivo a Zara dal 1483 al in Ascoli, primo ritrattista di San Serafino • ERICANI, Canova e il leone • URSULA VOGT, 1496 • V INCENZO F ONTANA, Architetture adria- LIONELLO PUPPI, Due dipinti inediti tra Urbino Viaggio nella Urbino di Raffaello • G IANLOREN- tiche del Rinascimento. Ravenna e Venezia • e Venezia (con una notarella iconografica) • ZO MELLINI, Addenda per Francesco Podesti • PAOLO SANVITO, Dipinti per meditare. L’ Imi- ALBERTO RIZZI, Una pala di Leandro Bassano ROSSANA BOSSAGLIA, Un inedito di Pompeo tatio Christi nel Quattrocento veneziano • in Valsabbia • IVANA PRIJATELJ PAVIπIC, Sul Mariani • BRUNO POLESE, Le stampe giappo- LINA URBAN, Venezia e Loreto: una “zanza” ritratto di Marc’Antonio de Dominis da nesi e il mondo fluttuante • MARIA GIULIA annotata da Marin Sanudo, i voti pubblici e Chatsworth • M AURIZIO M ARINI - S ANDRO C OR- AURIGEMMA, Prima della Biennale • LUIGINA una festa sull’acqua • FRANCESCA CORTESI RADINI, Carlo Saraceni e la Spagna, una com- BORTOLATTO, Classico moderno, imitazione e BOSCO, Il simbolismo ermetico del vetro nel missione per Tarragona nel 1608: una pala originalità • G IUSEPPINA D AL CANTON, Gigi De “Fra Luca Pacioli e un discepolo” • BONITA da ritrovare • MAURIZIO CALVESI, Uno Scar- Giudici 1910: precisazioni e aggiunte • NICO CLERI, Un Cristo - lignum vitae di Dionisio sellino inedito • ERICH SCHLEIER, Aggiunte STRINGA, Le Vergini del Fuoco di Vittorio Nardini • BENEDETTA MONTEVECCHI, Il niello all’Orbetto • RODOLFO BATTISTINI, Una lettera Zecchin • CORRADO BALISTRERI TRINCANATO, nell’oreficeria marchigiana tra XV e XVI seco- a Guido Reni sulle tele di Fano • DIDIER Guido Cirilli architetto alla Santa Casa di lo • RANIERI VARESE, Giovanni Santi e Pietro BODART, Van Dyck e l’Italia. Dipinti sacri del Loreto • GIORGIO NONVEILLER, Alcuni dipinti 60 RIVISTERIA VENETA

Ca’ Zulian • Segnalazioni: ENRICO M ARIA D AL In memoriam: G. MARIANI CANOVA, Ricordo POZZOLO, Un asterisco per la “Madonna di Camillo Semenzato • Restauri: Soprinten- Mariotti” del Maestro di San Nicolò (e per denza per il Patrimonio Storico, Archivistico alcuni veneti del Cinquecento nella collezione e Demoetnoantropologico di Venezia. Restauri Bloudoff a Pietroburgo) • MASSIMO DE GRAS- anno 2001 • CLAUDIA CROSCIA (a cura di), SI, Una “Madonna con il Bambino” di Jacopo Bibliografie dell’arte veneta 2000. da Valenza ritrovata • ENRICO NOÈ, Sul busto d’incognito a New York, firmato “Alexander Victoria” • HEINER B ORGGREFE, Una “Giuditta” sconosciuta di Palma il Giovane • PHILIPPE MALGOUYRES, Due medaglioni di Giovanni Bonazza ad Avignone • RENZO MANGILI, Due Beni culturali e ambientali modelletti a incremento di Sebastiano Ricci e in Polesine Antonio Bellucci • Carte d’archivio: IAN HOLGATE, Due pale d’altare di Antonio Vivarini direttore resp.: Pier Luigi Bagatin e Giovanni d’Alemagna: le commissioni per comitato di redazione: Mara Barison, Luigi San Moisè e San Pantalon • Restauri: RENZA Contegiacomo, Livio Crepaldi, Raffaele Peret- CLOCHIATTI G ARLA - PAOLO C ASADIO, Una pala to, Carlo Piatto, Chiara Tosini dimenticati di Filippo de Pisis del periodo di Andrea Vicentino a Stevenà di Caneva • periodicità: bimestrale veneziano • FLAVIA CASAGRANDA, Interpreta- SIMONE GUERRIERO (a cura di), Bibliografia editore: Provincia di Rovigo zioni per Eugenio Da Venezia • GIANCARLO dell’arte veneta 1999. sede della redazione: Biblioteca Comunale FRANCO TRAMONTIN, Un “papier découpé” “G. Baccari” - via G.B. Conti 30 - 45026 Len- per Pietro Zampetti • Manutenzione / Salva- n. 58 dinara (RO) - tel. e fax 0425/63173 guardia / Valorizzazione: DANTE BERNINI, Re- I. MORETTI, Due note carpaccesche. Il “Gio- stauro 1870 • EMILIANO BALISTRERI, Le schede vane guerriero” Thyssen e la “Madonna dei n. 6, novembre 2002 o della collezione d’arte di Vittorio Cini al Tesseri da panni di lana” • W.R. REARICK, Le Numero speciale in occasione del 50 anniver- Castello di Monselice redatte da Egle Renata “Maddalene penitenti” di Tiziano • A. BRISTOI, sario dell’alluvione del Po (14 novembre 1951) Trincanato • SILVIA LUNARDON, Il museo vir- Dedicato all’amore per l’antico: il camerino GIOIA BELTRAME, Il cinquantesimo anniversa- tuale della Carità veneziana • In memoriam: di Apollo nel Palazzo Grimani • A. CRAIEVICH, rio della Grande Alluvione • F ONDAZIONE C AS- Renato Polacco. Una proposta per la “Psiche” di Francesco SA DI R ISPARMIO DI P ADOVA E R OVIGO, Un ricor- Salviati a Palazzo Grimani • E. LUCCHESE, Un do che conforti lo sviluppo avviato • P IER L UIGI soffitto di Giuseppe Porta nel palazzo Grimani BAGATIN, Meminisse iuvabit • CARLO LEVI, La al Musèe Jacquemart-André • R. PANCHERI, tragedia del Polesine • G IAN A NTONIO C IBOTTO, “Accademie” di Pietro Vecchia • F. FRANCE- “El mar de le acque no l’è mai morto” • SCUTTI, Maffeo Verona nella chiesa delle Zi- SERGIO ZAVOLI, Il giorno della memoria • Arte veneta telle di Udine • F. MONTECUCCOLI DEGLI ERRI, CORRADO CAGLI, La rotta del Po • GIUSEPPE Rivista di storia dell’arte Indagine sull’apprendistato del pittore France- BRUSASCA, “Senza di voi sarebbe stato impos- sco Casanova • G. PAVANELLO, Novità sulla sibile domare il fiume” • CARLO LEVI, Ritorno direttore: Alessandro Bettagno collezione di Antonio Canova • Segnalazioni: in Polesine • ROMANO MAINARDI, Il Polesine e redazione: Alessandro Bettagno, Adriano C. GUARNIERI, Un’aggiunta al catalogo di Lo- la sicurezza idraulica: influenze esercitate Mariuz, Stefania Mason, Giuseppe Pavanello, renzo Veneziano: la “Madonna della rosa” dagli interventi dopo il 1951 • L AURA GAVIOLI, Paola Rossi, Chiara Ceschi Massari • S. CLAUT, “Nuda membra et Sati- Il Po in controluce. Un itinerario padano in periodicità: semestrale rorum salaces gestus” sulle case dipinte da buona compagnia • CHIARA TOSINI, Il fiume editore: Electa, Milano Lorenzo Luzzo • J. GARTON, La lancia perduta della vita di Fabrizio Plessi • Concorso na- sede della redazione: Istituto di Storia dell’ar- di Tiziano • P. ROSSI, La decorazione sculto- zionale di scultura • Iniziative espositive ed te - Fondazione Giorgio Cini - Isola di San rea del Monumento al doge Alvise Mocenigo editoriali. Giorgio Maggiore - 30124 Venezia - tel. 041/ della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo: l’ul- 5289900 tima fase dei lavori • E. ARTEMIEVA, Una proposta per il ciclo dei “Pianeti” di Pietro Indici, vol. II: 1961-1968 della Vecchia • R. RADASSAO, La decorazione Nota esplicativa • Artisti • Artisti e luoghi • pittorica della biblioteca dei Padri Somaschi Luoghi e opere • Mostre recensite • Libri recen- a Venezia • E. MALACHIN, Alcune precisazioni siti • Autori e articoli • Scritti “In memoriam” su Mattia Bortoloni • L. MATTIELLO, Inediti di • Sommari delle annate 1961-1968. Giorgio Massari: attribuzione e ipotesi intor- no a sette disegni del Museo Correr di Venezia n. 57 • V. MARKOVA, Un capolavoro di Giuseppe PIA PALLADINO, Ancora sui corali di San Gior- Angeli considerato perduto • N. Z ANOLLI G EMI, gio Maggiore, con qualche appunto su Belbello Giambettino Cignaroli: due disegni per la e Stefano da Verona • BERNARD AIKEMA, La pala di Sant’Eufemia • Carte d’Archivio: L. Cappella d’oro di San Zaccaria: arte, religio- CELLAURO, La biblioteca di un architetto del ne e politica nella Venezia del doge Foscari • Rinascimento: la raccolta di libri di Giovanni ROBERTO P ANCHERI, Paolo Piazza pittore rudol- Antonio Rusconi • G. TOMEN, La collezione di fino • GIUSEPPE PAVANELLO, Antonio Guardi a disegni e incisioni di Tommaso degli Obizzi • 61 RIVISTERIA VENETA

fia. Il caso di Giovanni Papini • Soggettive: DANIELE CIPRÌ - FRANCO MARESCO, Il ritorno di Cagliostro. Schema del progetto • Dossier: ALBERTO FARASSINO (a cura di), Giuseppe de Sanctis: esplorazioni d’archivio • Le carte di Peppe • I film non realizzati: soggetti e altri materiali • ANDREA MARTINI, Quando scrive un regista • MARCO GROSSI, Legami di terra. Ingrao, de Libero, Purificato e gli altri • Frammenti di un epistolario • Documenti: DAVIDE BRUNI, “4 passi” fra le carte di Aldo De Benedetti • “Quattro passi nelle nuvole” • La polemica De Benedetti-Zavattini • I dolori di un vecchio sceneggiatore .

a. LXIII, n. 5, settembre-ottobre 2002 n. 7, novembre 2003 ADRIANO APRÀ - LUCA MAZZEI (a cura di), Bollettino dei Civici Musei veneziani Lucio d’Ambra.Iil cinema PIER LUIGI BAGATIN, Il dovere della memoria, d’arte e di storia Il regista-sceneggiatore: ADRIANO A PRÀ, Lucio la fedeltà dell’impegno • MARIO ZAMBON, Sal- d’Ambra ritrovato. “Le mogli e le arance” e vaguardia del Delta del Po • LINO TOSINI, Il direttore resp.: Giandomenico Romanelli Polesine nell’estate del 2003. Situazione irri- “L’illustre Attrice Cicala Formica” • “Le redazione: Attilia Dorigato gua e proposte progettuali per fronteggiare mogli e le arance”. Sceneggiatura del primo periodicità: trimestrale l’emergenza siccità • Cantieri della cultura in atto • VITTORIO MARTINELLI, Profilo di Luigi editore: Stamperia di Venezia, Venezia Polesine. Tavola rotonda del 3 maggio 2003 Serventi • R ICCARDO R EDI, “Scene e costumi di sede della redazione: Museo Correr - San Caramba” • Testi per film • Il critico e il • MARCO DE POLI, Informatica ed archivi nel Marco, 52 - 30124 Venezia - tel. 041/5225625 teorico: LUCA MAZZEI, Al cinema col monoco- Polesine • MARCO MARAN, Le prime luci della lo • Scritti di Lucio d’Ambra • Biofilmografia stampa in Polesine • PIER LUIGI BAGATIN, Il L’ultimo fascicolo uscito è il n. 1-4, 1991, meriggio di una biblioteca ecclesiastica. Un • Bibliografia cinematografica. segnalato sul “Notiziario Bibliografico” n. 14. passo indietro della cattolicità polesana • RE- a. LXIII, n. 6, novembre-dicembre 2002 NATA B ROGGINI, Il concittadino ritrovato: Euge- LINO MICCICHÈ, Congedo • ORIO CALDIRON - nio Balzan • FRANCESCO SPROCATI, Il mio Po- lesine • Segnalazioni bibliografiche 2001-2002. STEFANIA PARIGI (a cura di), Cesare Zavattini: parliamo dell’attore • Corpi e pensieri: STEFA- Bollettino NIA PARIGI, Dal cinema-varietà al cinema- della Soprintendenza per i Beni verità • CESARE ZAVATTINI, La conferenza • Il Ambientali e Architettonici di Venezia film delle confessioni: la genesi di “Siamo donne” nella corrispondenza con Nino Frank redazione: Emanuela Zucchetta Bianco & Nero • CESARE ZAVATTINI, 8 storie non utilizzate • La sede della redazione: Soprintendenza per i Rivista bimestrale sceneggiatura di “Concorso 4 Attrici 1 Speran- Beni Ambientali e Architettonici di Venezia - della Scuola Nazionale di Cinema za” • Inchiesta su un divo: ORIO CALDIRON, Lo S. Marco 1 - 30124 Venezia - tel. 041/5204077 specchio capovolto • CESARE ZAVATTINI, “La direttore: Lino Micciché cavia” • Fotoritratto di Maurizio Arena. Il L’ultimo fascicolo uscito è il n. 2, 1995 di cui comitato scientifico: Lino Micciché, Gianni povero, il principe, il santone • Appendice: si è dato lo spoglio sul n. 34 del “Notiziario Amelio, Adriano Aprà, Francesco Casetti, MARIO F USCO, Tra Montmartre e Montparnasse. Bibliografico”. Lorenzo Cuccu, Caterina d’Amico Ricordo di Nino Frank • Dialogo col tradutto- redazione: Stefania Parigi re. Frank domanda, Zavattini risponde. periodicità: bimestrale editore: Fondazione Scuola Nazionale di Ci- nema, Roma Bollettino du amministrazione, abbonamenti, promozione: IUAV - Dipartimento di Urbanistica Marsilio Editori, Venezia (fino al n. 6, 2002) sede della redazione: Fondazione Scuola Na- direttore resp.: Giorgio Piccinato zionale di Cinema - via Tuscolana, 1524 - direttore: Franco Berlanda 00173 Roma - tel. 06/72294289-249 - tel. redazione: Giulio Ernesti, Alberto Cecchetto, e fax 06/7222369 Enrico Fontanari, Daniela Mazzotta periodicità: annuale a. LXIII, n. 3-4, maggio-agosto 2002 editore: Cluva, Venezia Saggi: ALBERTO P EZZOTTA, L’ironia di Edward sede della redazione: IUAV - Dipartimento di Yang • GABRIELA JACOMELLA, La produzione Urbanistica - S. Croce, 1957 - 30125 Venezia - documentaria di Phil Jutzi nella tarda Repub- tel. 041/2572215 blica di Weimar • LUIGI COLAGRECO, Il cinema negli spettacoli di Leopoldo Fregoli • LUCA L’ultimo fascicolo uscito è il n. 10, giugno MAZZEI, Quando il cinema incontrò la filoso- 1999, e supplemento. 62 RIVISTERIA VENETA

Ciemme RELLI, “La bellezza del diavolo” • “Prima Ricerca studio e informazione Comunione” di Alessandro Blasetti: G.L., “Pri- sulla comunicazione di massa ma comunione” • GIORGIO SANTARELLI, “Pri- ma comunione” • Giudizio estetico e morale direttore resp.: Fiorenzo Viscidi del C.C.C. • “I corti”: “La madre degli emi- redattore capo: Neda Furlan granti” e “La gemma orientale dei Papi” • redazione: Giuseppe Barbanti, Camillo Bas- M.V.,“Bianchi Pascoli” e “Romantici a Vene- sotto, Marco Cavalleri, Antonio Garbisa, Fe- zia” • PIERO REGNOLI, All’VIII Mostra Interna- derico Pierotti, Renato Rizzo, Michele Serra, zionale del cinema a Venezia • Documentari Andrea Tosi di “piesse” • Orbis-Universalia/Salvo D’An- periodicità: trimestrale gelo i progetti e le coproduzioni: GIAN PAOLO editore: Cinit - Cineforum Italiano, Venezia - CALLEGARI, Il passo del canguro del cinema Mestre italiano • Dalle lettere di Zavattini • Testimo- sede della redazione: Cinit - Via Manin 33/1 - nianza di Piero Regnoli • MARCEL CARNÉ, C.P. 274 - 30174 Mestre - Venezia - tel. e fax “Eurydice” (Progetto) • SALVO D’ANGELO, 041/962225 L’unione degli sforzi francesi e italiani deve “Chi è Dio?” di : dal “Diario essere feconda • Intervista a Suso Cecchi a. 31-32, n. 138-139 cinematografico” di Cesare Zavattini • “Chi D’Amico • Orbis-Universalia/Verso l’anno dicembre 2001 - marzo 2002 è Dio? Dio è un puro spirito”, frammento di santo: la fine di un’esperienza: MARCELLO Editoriale: MARCO VANELLI, Orbis-Univer- sceneggiatura • S.G. BIAMONTE, Panorama BALDI, Cinematografia dell’anno santo. In- salia, perché? • Il Convegno di Europacinema del festival del Passo Ridotto a Salerno • S.G. tervista con Alessandro Blasetti • ALBINO G AL- & TV: Intervento di Turi Vasile • Intervento di BIAMONTE, Il Terzo Festival di Salerno • ANTO- LETTO, Il cinema ha paura di Cristo? • S. D. M., Nazareno Taddei • La storia: GIUSEPPE C EREDA, NIO COVI, Cinema e catechismo • Orbis- I cattolici e il cinema. Materiali per un discorso autocritico • S ERGIO Universalia/ “La scelta dei soggetti”. Si lavo- GRMEK GERMANI, La produzione del neorea- ra alla produzione cattolica: PAOLO S ALVINUC- a. 32, n. 140, giugno 2002 lismo • Cronologia (alcune tappe del rappor- CI, Bilancio di casa nostra. Da “Frate sole” a MARCO VANELLI, Quattro tempi di una fami- to della Chiesa Cattolica col cinema in Italia) “Guerra alla guerra” • FERDINANDO P ROSPERI- glia al cinema • Cento anni Za: MARIA CARLA • Orbis-Universalia/Cautamente verso una NI, Bilancio morale • DIEGO FABBRI, La scelta CASSARINI, Zavattini 2002. Dall’Italia a Cuba produzione cattolica: ANDREA LAZZARINI, Ci- dei soggetti cinematografici • Dal “Diario e ritorno • MARIA CARLA CASSARINI, “Darò un nema e cattolici • LUIGI GEDDA, Conclusione • cinematografico” di Cesare Zavattini • TURI milione”. Dal soggetto “Buoni per un gior- REMO BRANCA, Cinema contro cinema • Ono- VASILE, L’apporto culturale della critica • no” di Cesare Zavattini e Giaci Mondaini al rificenza pontificia al prof. Luigi Gedda • DIEGO FABBRI, Neorealismo italiano segno di film di Mario Camerini • 70 anni della Mostra Pareri su una futura produzione cattolica • contraddizione • DIEGO FABBRI, I valori spiri- di Venezia: Falce, martello e fascio (1932- Cautamente verso una produzione cattolica • tuali nella professione cinematografica • Orbis- 1942): MASSIMO T RIA, Falce, martello e fascio Istruzioni allo spettatore (a cura del C.C.C.) • Universalia/La Film Universalia: “Daniele • Pareri contrastanti su “Tutto il mondo ride” Orbis-Universalia/Il precursore. “Pastor Cortis” di Mario Soldati • PIERO REGNOLI, sulla stampa italiana del 1936 • Rubriche: Angelicus”: “Pastor Angelicus” • Un’auto- Spettacoli cinematografici. Prime visioni • Te- Libri • Cineforum: “L’ora di religione”. revole giudizio di “Pastor Angelicus” • REMO stimonianza di Mario Soldati • Giudizio este- BRANCA, “Pastor Angelicus”. L’opinione de- tico e morale del C.C.C. • “La terra trema” di a. 32, n. 141-142, III-IV/2002 gli altri • L UIGI C IAVARDI, Il “Pastor Angelicus” Luchino Visconti • FRANCO ZEFFIRELLI, I finan- Editoriale: MARCO VANELLI, Il cinema vero • e i cattolici • Il “Pastor Angelicus” in America ziamenti • Giudizio estetico e morale del C.C.C. Laboratorio: Oliveira e il Sacro • MARCO • Il “Pastor Angelicus” a Parigi • Orbis- • Dal diario di lavorazione de “La terra trema” VANELLI (a cura di), Un regista, Cristo e la Universalia/La Orbis Film: “Il testimone” di redatto da Francesco Rosi • GABRIELE SERRA, Vergine • VIRGILIO FANTUZZI, “Acto de Prima- Pietro Germi: ENRICO GIACOVELLI, Nero su Un ammonimento dei Vescovi • “Guarany” di vera”: a colloquio con Manuel de Oliveira • giallo • Giudizio estetico e morale del C.C.C. • Riccardo Freda • PIERO REGNOLI, Guarany • “O Pão”. Sinossi del film, a cura di M.V. • Dal “Diario cinematografico” di Cesare STEFANO DELLA CASA, Dalla serie A alla serie Oliveira su “O Pão” • VIRGILIO FANTUZZI, “O Zavattini • “La porta del cielo” di Vittorio de B • Giudizio estetico e morale del C.C.C. • Dal Sica: ENNIO FLAIANO, “La porta del cielo” • Brasile al salotto della Contessa Maffei • Giudizio estetico e morale del C.C.C. • FERNANDO “Fabiola” di Alessandro Blasetti: Giudizio MARCHIORI, Paolini e De Sica: un incontro estetico e morale del C.C.C. • ALBINO G ALLETTO, sulla “Porta del cielo”, intervista a Marco “Fabiola” nel giudizio del C.C.C. • R.P. Paolini • “Un giorno nella vita” di Alessan- MORLION O.P., “Fabiola” • Dai ricordi di Suso dro Blasetti: TURI VASILE, Ho intervistato Cecchi D’Amico • Dai ricordi di Alessandro Blasetti • Giudizio estetico e morale del C.C.C. Blasetti • Dal “Diario Cinematografico” di • Dal “Diario cinematografico” di Cesare Cesare Zavattini • ALESSANDRO BLASETTI, Zavattini • PAOLO SALVINUCCI, “Un giorno Fabiola. Perché? • DOMENICO MECCOLI, nella vita” • “Guerra alla guerra” di Romolo Blasetti e i “pregiudizi” • “Gli ultimi giorni di Marcellini e G.C. Simonelli: TURI VASILE, Pompei” di Paolo Moffa: Giudizio estetico e “Guerra alla guerra” • Giudizio estetico e morale del C.C.C. • Sulle orme di “Fabiola” • morale del C.C.C. • “Guerra alla guerra” Testimonianza di Lucio Fulci • “La bellezza presentata dal Comitato Civico Nazionale • del diavolo” di René Clair: dal “Diario Cine- GEORG G ERSTER, Impegno dei cattolici. Festival matografico” di Cesare Zavattini • Giudizio internazionale del film religioso a Vienna • estetico e morale del C.C.C. • GIORGIO SANTA- 63 RIVISTERIA VENETA

Pão”: uno sguardo sul film • F AUSTO C RUCINHO, Filoforme Spirito e materia in Oliveira • Appendice. Un Storia arte e restauro dei tessuti articolo di Manuel de Oliveira dimenticato dal 1956 • MANUEL DE OLIVEIRA, Cinema porto- direttore resp.: Luca Parisato ghese, oggi • Incontri: MARIA CARLA CASSA- responsabile di redazione: Anna Pietropolli RINI, Brunella Bovo, un’attrice ritrovata • Ru- comitato scientifico: Maria Beatrice Bertone, briche: Libri • Cineforum: Magdalene • EMA- Isabella Campagnol Fabretti, Giovanni Cura- NUELE PASQUINI, Magdalene: una storia, tante tola, Lucia Meoni, Annamaria Morassutti, storie • EMANUELE PASQUINI, “Sex in a Cold Stefanella Sposito Climate” • MAURIZIO GIOMETTI, “Le campane periodicità: quadrimestrale di Santa Maria” • Indici generali 121-140. editore: Il Prato, Padova sede della redazione: via Turazza, 19 - 35128 a. 33, n. 143, I/2003 Padova - tel. 049/8078534 - fax 049/772523 ROBERTO PUGLIESE, Una conversazione con email: [email protected] Pino Donaggio • Biografia • R OBERTO P UGLIESE, Pino Donaggio musicista del cinema • La L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il parola ai registi • RANDALL LARSON, Lirismo e n. 3, 2002, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 paura • A UGUSTINUS O NG, “Vestito per uccide- del “Notiziario Bibliografico”. sere di parte • ADRIANO FAVARO, Notizie dal- re”, omicidio all’ultima moda • E VA S ALVIATO l’Archivio Fotografico Storico della Provin- (a cura di), Filmografia • Web-bibliografia cia di Treviso. essenziale • ROBERTO PUGLIESE (a cura di), Discografia selettiva • M ASSIMILIANO C ORTIVO, n.s., n. 2, marzo 1999 Una canzone in cima al mondo. ITALO ZANNIER, Una scala di valori. Note per Fotostorica il collezionismo • PAOLO MORELLO, Verismo e Gli archivi della fotografia rappresentazione del vero. Capuana e Verga fotografi • LIA BERETTA, Felice Beato nelle cura scientifica: Italo Zannier vignette del “Japan Punch” • FRANCESCO direttore responsabile: Adriano Favaro TURIO, A Venezia il grande archivio di Osvaldo Diastema comitato scientifico: Franco Giacometti, Sil- Bohm • G IANFRANCO E LLERO, L’Archivio Pellis Rivista di cultura via Berselli, Anne Cartier-Bresson, Laura della Società Filologica • RICCARDO DOMENI- e informazione musicale Corti, Charles-Henri Favrod, Michael Gray CHINI - R OSA M ARIA C AMOZZO, L’archivio foto- periodicità: trimestrale grafico di Giorgio Casali • BRUNO AVON, Gli direttore resp.: Paolo Troncon editore: coedizione S.V.E.-Amministrazione archivi delle radiografie: problematiche • comitato scientifico: Paolo Troncon, Mario Provinciale di Treviso ADRIANO FAVARO, L’archivio Fini • PAOLA Baroni, Rossana Dalmonte, Carlo De Pirro, sede della redazione: S.V.E. Società Veneta PALLOTTINO, Qualche riflessione sulla conser- Guido Salvetti, Marcello Conati, Teresa Editrice - via Pio X, 6 - 31040 Volpago del vazione delle immagini riprodotte • Come Camellini, Gianni Ruffin, Mara Zia, Stefano Montello (TV) - tel. e fax 0423/870207 - conservano i fotografi contemporanei: GUIDO Mazzoleni www.fotostorica.it - e-mail: [email protected] GUIDI - MARIO GIACOMELLI - NINO MIGLIORI - periodicità: semestrale GIANNI BERENGO GARDIN - FRANCO FONTANA • editore: Istituti Internazionali e Poligrafici n.s., n. 1, settembre 1998 ADRIANO FAVARO, Notizie dall’Archivio Foto- Internazionali, Pisa - Roma ITALO ZANNIER, Gli archivi della fotografia: grafico Storico della Provincia di Treviso. sede della redazione: Associazione Musicale problematiche • CHARLES-HENRI FAVROD, Des Ensemble 900 - piazza ex Convento Cap- archives pour savoir ou nous allons • ITALO n.s., n. 3-4, aprile 1999 puccine, 24 - 31100 Treviso ZANNIER, La meravigliosa invenzione di ITALO ZANNIER, Materiali della fotografia • Daguerre • PAOLO MORELLO, La collezione di PAOLO BARBARO, Raccogliere, conservare il L’ultimo fascicolo uscito è il n. 12, maggio fotografie al Museo Etnografico Siciliano di tempo • PAOLA CAMPOLUCCI, Un viaggio nel 2000, di cui si è dato lo spoglio sul n. 34 del Palermo • ADRIANO FAVARO, Un archivio: il viaggio • LAURA CORTI, Appunti su alcune “Notiziario Bibliografico”. Fondo Mazzotti • DANIELA TARTAGLIA, Intervi- fototeche d’arte • FLORIANO MENAPACE, L’Ar- sta a Ferruccio Malandrini • SILVIA BERSELLI, chivio fotografico storico della Provincia Immagini digitali: la conservazione invisibile Autonoma di Trento • MARINA RAMPIN, Il Ga- • PAOLO GIOLI, Esperienze Polaroid • MONICA binetto fotografico del Museo Civico di Pado- MAFFIOLI, Il laboratorio di restauro del Museo va • MARINA RAMPIN, Un museo di “Magiche di Storia della Fotografia Fratelli Alinari • visioni” • CLAUDIA CAVATORTA, Un archivio a EMANUELA SESTI, Alinari e la scheda di catalo- Cesena per la storia del cinema • ANGELO gazione del consorzio “Alinari 2000 - Save MAGGI, Daguerre e le suggestioni della Rosslyn Our Memory” • MARINA RAMPIN, Intervista a Chapel • ITALO ZANNIER, Darwin e l’espres- Françoise Heilbrun • FRANÇOISE HEILBRUN, sione dei sentimenti • Come conservano i Paolo Costantini (1959-1997) • I TALO Z ANNIER, fotografi contemporanei: LUCA P ATELLA - F RAN- Intervista a Davide Faccioli di “Photology” • CO V ACCARI - M ARCO Z ANTA - R ENATO B EGNONI ITALO ZANNIER, La fotografia nella scuola: - LUCA CAMPIGOTTO • ITALO ZANNIER (a cura appunti • ITALO ZANNIER, Chi è l’autore della di), Incunaboli: “Il daguerrotipo nell’harem” prima fotografia di Sant’Ambrogio • ITALO • ADRIANO FAVARO, Bepi Fini, fotografo di ZANNIER, Oggi assenti • S ERGIO F REGOSO, L’es- Treviso • FLORIANO MENAPACE, Massimo Sco- 64 RIVISTERIA VENETA

JACOB, Costruirsi un archivio • CRISTINA PRO- Una riflessione • BEPPE MORA, Un disegno • CACCIOLI, Tino da Udine (1927-1996) • MARIO FRANCO VACCARI, La via Emilia è un aeropor- CRESCI, Il mio archivio “fantasma” • ANTONIO to • ITALO ZANNIER, Un pioniere della fotogra- MASOTTI, Il mio archivio a Bologna • GRAZIA- fia nel Veneto: Carlo Cerato farmacista a NO A RICI, Lui è di la • C ESARE G EROLIMETTO, Un Padova • ITALO ZANNIER, L’albero di Byron archivio per il Veneto • T IZIANA S ERENA, Un’in- all’isola degli Armeni • FIORENZA CONTI, Giu- dagine sperimentale sulle raccolte fotografi- seppe Bruno fotografo veneziano del Veneto • che alla Scuola Normale di Pisa • EMANUELE LISA PISCIELLA, Ritrovamento di una lettera di BELLÒ, La collezione Cornuda-Busato • TUDY Carlo Ponti • PAOLO GIOLI, Del formato • SAMMARTINI, Appendice a “La vita di Ugo Rubriche: I contemporanei conservano: PIER- Sissa” • ADRIANO FAVARO, La villa veneta GIORGIO B RANZI - R ENATO M ENEGHETTI - M ARCO Pasole-Berton di Pedavena rivive in un album MIRÈ - LA GONDOLA • La fotografia all’Uni- fotografico di fine Ottocento • ADRIANO versità: FRANCESCA DELLA TOFFOLA, Sulla so- FAVARO, Cenni sulla fotografia a Pedavena e glia dell’immagine: fotografo • Feltre tra ’800 e ’900 • ADRIANO FAVARO, Segnalazioni Libri • ADRIANO FAVARO (a cura Notizie dall’Archivio Fotografico Storico della di), F.A.S.T. Notizie. Provincia di Treviso. lari e Robert Capa. È morto Federico Vender n.s., n. 13-14, luglio 2001 • ADRIANO FAVARO, Notizie dall’Archivio Fo- n.s., n. 7-8, giugno 2000 Dossier: Moda & fotografia, testi di ITALO tografico Storico della Provincia di Treviso. ITALO ZANNIER, Eleonora Duse in un grande ZANNIER archivio alla Fondazione Cini di Venezia • Editoriali: EMANUELE CANDIAGO - MARZIO FA- n.s., n. 5, settembre 1999 CARMELO ALBERTI, Entro la cornice di una VERO - ITALO ZANNIER • Rubriche: I contempo- ITALO ZANNIER, Per un centro regionale della aristocratica solitudine • ISABELLA GALLI, La ranei conservano: ALFREDO CAMISA - ANTONIO fotografia veneta • P AOLO M ORELLO, La fototeca collezione fotografica del Victoria and Albert BIASUCCI • La fotografia all’Università: Proie- dell’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda Museum di Londra • ITALO ZANNIER, L’inven- zioni fisse per la didattica. Il Fondo Ricca- a Milano • ELISABETTA PAPONE, Una storia zione degli occhiali a Firenze, e la fotografia ti del F.A.S.T. di Treviso • ADRIANO FAVARO scritta sul vetro. L’archivio fotografico del • FULVIO ROITER, Conservazione delle foto- (a cura di), F.A.S.T. Notizie. Quale futuro per la Comune di Genova • P AOLA C AMPOLUCCI, L’ar- grafie • ELISABETTA CATALANO, Un archivio è fotografia storica del Veneto? • Il ritratto di chivio della FARM Security Administration a una memoria del lavoro, o lo sembra. In realtà Ada Negri in una fotografia di G.B. Ganzini • Washington • TUDY SAMMARTINI, La vita di è un magazzino o una miniera • MAURO La donna in ritratto • Due vedute di Riese Pio Ugo Sissa letta dall’obiettivo della sua Rol- PAVIOTTI, Conservare le fotografie • GIUSEPPE X • Giulio Marino fotografo veneto (1890- leiflex • NICOLA LEONE, “L’Italie monumen- VANZELLA, Una collezione senza archivio • 1962) • Una importante donazione arricchisce tale” di Fugine Piot (1812-1890) • GABRIELE GIANANTONIO BATTISTELLA, Il fotografo è un il F.A.S.T.: il Fondo Ettore Bragaggia • ITALO BASILICO, Come conservare i negativi • FRAN- collezionista di frammenti • T UDY S AMMARTINI, ZANNIER, Luigi Barzini, “inviato speciale” • CESCO BARASCIUTTI, Un archivio di famiglia • Gli scialli del nonno • F ERRUCCIO M ALANDRINI, ITALO ZANNIER, Il teleautografo • TIZIANA RA- ENZO E RAFFAELE BASSOTTO, L’archivio foto- Un album inedito: Treviso 1940 • ADRIANO GUSA, Le autocromie di Nino Springolo • B EPPE grafico • MARIO DE BIASI, La sofferenza del- FAVARO, Notizie dall’Archivio Fotografico MORA, Un disegno • Il ritorno di Giorgio Gia- l’archivio • ORIO FRASSETTO, Ordinare in cd-r Storico della Provincia di Treviso. cobbi • GIULIA BERIZZI, Un esercizio di visua- il disordinato ordine del’archivio • CARLO lizzazione • Fotografia futurista - 1932. GALANI, Riflessioni sull’archivizione del ma- n.s., n. 9-10, dicembre 2000 teriale fotografico • MARIACHIARA MARZARI, Dossier: L’emigrazione trevigiana e veneta n.s., n. 15-16, ottobre 2001 A Venezia, il primo Salone della Fotografia • nel mondo Dossier: Fotografia e design e design della ITALO ZANNIER (a cura di), La fine dell’“ar- Editoriali: ITALO Z ANNIER - L UCA Z AIA - M ARZIO fotografia, testi di ITALO ZANNIER chivio fotografico” (1889-1891) • ADRIANO FAVERO - EMANUELE CANDIAGO • Dibattito: Editoriali: EMANUELE CANDIAGO - MARZIO FAVARO, L’archiviazione delle immagini digi- OLIVIERO T OSCANI • Altri contenuti: ITALO Z AN- FAVERO • Rubriche: I contemporanei conser- tali al F.A.S.T. • ADRIANO FAVARO, Notizie dal- NIER, Sir Humphry Davy, inventore della foto- vano: GIULIANO BORGHESAN - ELIO CIOL • La l’Archivio Fotografico Storico della Provin- grafia, pioniere rassegnato • ITALO ZANNIER, fotografia all’Università: MICHELA ORBANI, Il cia di Treviso. Archeologia della fotografia • A DRIANO F AVA- RO, Un album: “Il battaglione studenti univer- n.s., n. 6, gennaio 2000 sitari di Medicina a Padova” • ITALO Z ANNIER, ITALO Z ANNIER, Collezionare fotografia • I TALO Sociologia, un grande tema nella storia della ZANNIER, “Photographs - Sotheby’s” New fotografia • P AOLO G IOLI, Del formato • Rubri- York, wednesday, october 6, 1999 • MARCO che: I contemporanei conservano: ROMANO ANTONETTO, La conservazione ed il restauro CAGNONI - MARCO ANELLI - EURO ROTELLI - delle apparecchiature fotografiche • ANGELA BRUNA GINAMMI • La fotografia all’Universi- TROMELLINI, Dalla fototeca (1964) all’archi- tà: CRISTINA ZANONATO • Segnalazioni Libri • vio fotografico dell’istituzione cineteca (1999) ADRIANO FAVARO (a cura di), F.A.S.T. Notizie. • DARIO RETEUNA, Per una storia fotografica del cinema italiano. Considerazioni, ipotesi n.s., n. 11-12, marzo 2001 metodologiche e proposte di risarcimento • Dossier: Struggenti bellezze ELISABETTA CANTELLI, Una città tra mare e ITALO ZANNIER, Struggenti bellezze • ADRIANO marina militare. L’archivio storico fotografi- FAVARO, Giovanni Comisso e le ultime foto- co del Comune della Spezia • MICHAEL G. grafie del casino di Treviso • CARLA CORSO, 65 RIVISTERIA VENETA

design nell’“Archivio Casali” • Mercato e Monti • BENEDETTA BONICHI. Trasparenti om- collezionismo: ELISABETTA P ASQUETTIN (a cura bre • Segnalazione libri • Fabrica: Nessun di), Camera Chiara, il grandangolo del letto- milite è ignoto • Dossier: Per una tutela del re • Segnalazioni Libri e mostre: Mostra foto- patrimonio fotografico sulla Grande Guerra • grafica “Fotografare la Grande Guerra” • Rubriche: I contemporanei conservano: GINO ADRIANO FAVARO (a cura di), F.A.S.T. Notizie. TURRINA - GIANLUCA BARONCHIELLI • ELISABET- Tre fotografie inedite di Giovanni Ferretto • TA PASQUETTIN (a cura di), Camera chiara. Il La conservazione e la catalogazione dei ma- grandangolo del lettore • E LISABETTA P ASQUET- teriali fotografici. Il Fondo Badoglio del F.A.S.T. TIN (a cura di), Le mostre • GIUSEPPE VANZELLA • Il Fondo Dal Secco • Campagna di documen- (a cura di), Mercato e collezionismo. tazione fotografica del territorio trevigiano denominata “La Marca del 2000” • ITALO n.s., n. 23-24, giugno 2003 ZANNIER, Fotografie di fantasmi e fate • ITALO Editoriali • L OUIS O LATIZ, Il “Cylindrographe” ZANNIER, L’“autovelox” del 1901 • EMANUELA di Moëssard • SARA FILIPPIN, L’ultima buona SESTI, Alinari on-line. Il Progetto Educational azione della fotografia • Un libro, un fotogra- • ADRIANO FAVARO, Comisso fotoreporter • fo Pietro Betetto • PAOLO ZOVATTO, Don Fran- MANLIO B RUSATIN, Il colore come impressione cesco Pascotto fotografo • Un premio in memo- • FRANCO VACCARI, Qualche aggiustamento di storica” • ITALO Z ANNIER, Mario Finazzi 1896- ria di Paolo Costantini • Un inedito per “Foto- opinione • BEPPE MORA, Un disegno • La 2002 • ROBERTO SALBITANI, Una scuola di storica” • ITALO ZANNIER, Olatiz al Metropo- pittura per i dilettanti fotografi • Auto-ritratti fotografi nella natura • BEPPE MORA, Un dise- litan di New York • ALFREDO CAMISA, Piccolo • MARCO LAMPREDA, Meneghetti, designer. gno • ADRIANO FAVARO, Giuseppe Mazzotti, giallo nel mio archivio • MARIO TREVISAN, fotografo ed alpinista. Come volevasi dimostrare • ADRIANA SCALISE, n.s., n. 17-18, aprile 2002 Ugo Mulas, un anniversario • Rubriche: La Dossier: La sublime montagna dei fotografi, n.s., n. 19-20, agosto 2002 fotografia all’università: FEDERICA VIO, Breve testi di ITALO ZANNIER Editoriali: ITALO ZANNIER, Fotografi francesi storia di internet e del WEB • FILIPPO LEONARDI, Editoriali: EMANUELE CANDIAGO • ITALO ZAN- in Italia • ITALO ZANNIER, Archeologia della L’immagine di Venezia nell’editoria fotogra- NIER, Sono un don Chisciotte • Rubriche: fotografia: il dagherrotipo di carta • FABIO fica • I contemporanei conservano • Libri • I contemporanei conservano: MARIO L ASALAN- GIGLI, Dagherrotipi del 2000 • I TALO Z ANNIER, Dossier: MASSIMO C ANELLA - A DRIANO F AVARO DRA - ROBERTO SALBITANI - SERGIO SCABAR - Chi ha “scoperto” i paparazzi? • ADRIANA - ITALO ZANNIER, Gli archivi fotografici del SERGIO SUTTO - STEFANO TUBARO • DIEGO SCALISE, La grande fototeca dell’A.S.A.C. - Bien- Veneto • F.A.S.T. Notizie: FIAMMETTA DE SAL- CINELLO • LUCA MARIA PATELLA, Protagonisti nale di Venezia • MARIO TREVISAN, Fotografie VO, Il fondo Ettore Bragaggia • M ICHELE R IGO, della fotografa italiana • La fotografia al- all’asta • ITALO ZANNIER, Gli Alinari hanno Archivi ed emigrazione in Canada • Il Premio l’Università: FRANCESCA DOLZANI, Mario Pic- 150 anni • Dossier: ITALO ZANNIER, Vacanze Aldo Nascimben • GIUSEPPE VANZELLA (a cura colo Sillani Djerrahian. La scomoda posizio- fotografiche: un’antologia • FURIE, Fabrica • di), Mercato e collezionismo. ne di stare a cavallo sull’orizzonte • MARIA- Un disegno di Beppe Mora • A DRIANO F AVARO, CHIARA MAZZARIOL, Ferdinando Ongania edi- Per terme e laghi: la villeggiatura del primo n.s., n. 25-26, novembre 2003 tore-libraio a Venezia (1842-1911) • PAOLO Novecento • Rubriche: Protagonisti della fo- Editoriali • ITALO ZANNIER, Gli archivi della STEILA, Una tesi di laurea per Fulvio Roiter • tografia italiana: PAOLO GIOLI, “Volti attra- fotografia hanno una storia • LOUIS OLATIZ, I libri • Le mostre • ELISABETTA PASQUETTIN verso” • ALBERTO P AVESI, Esperienze digitopi- Marey prima di Marey: dal disegno animato (a cura di), Camera chiara, il grandangolo del che nel paesaggio contemporaneo • I contem- alla strobofotografia • SARA FILIPPIN, La foto- lettore • GIUSEPPE VANZELLA (a cura di), Mer- poranei conservano: FEDERICO GAROLLA - AL- grafia in classe • A LESSANDRO F ACCIOLI, Fanta- cato e collezionismo • C.R.A.F. / news seconda BERTO MORETTI - RENZO BERTASI - MASSIMO stiche visioni al museo della lanterna magica parte • ADRIANO FAVARO (a cura di), F.A.S.T. SPADA • CESARE BOSSI, Plezography • Un • ANGELO MAGGI, Memoria e immagine: San Notizie. Il catalogo della Mostra fotografica réprint: “Le Vérascope” • TUDY SAMMARTINI, Pietroburgo nella storia della fotografia fino “Fotografare la Grande Guerra” • Una storia La battaglia della Sernaglia: un album • Libri alla Rivoluzione sovietica • ADRIANO FAVARO, per immagini delle osterie trevigiane • T IZIANA • ADRIANO FAVARO (a cura di), F.A.S.T. Notizie • Vincenzo Febo: un veneziano con Garibaldi • RAGUSA, Preziosi ricordi di viaggio: la Ravenna ELISABETTA PASQUETTIN (a cura di), Le mostre di Luigi Ricci • R OBERTO ROS, Antonia Verocai • ELISABETTA PASQUETTIN (a cura di), Camera in Zardini (1876-1951) • FEDERICO BURBELLO, chiara. Il grandangolo del lettore • GIUSEPPE Un importante documento fotografico inedito VANZELLA (a cura di), Mercato e collezioni- del complesso abbaziale cistercense di Follina smo • La vignetta di “Fotostorica”. • La collezione Antonio Brescacin acquisita dalla Fondazione Italiana per la fotografia • n.s., n. 21-22, dicembre 2002 Gli archivi fotografici fra mercato e cultura • Editoriale • LOUIS OLATIZ, Prodromi della ITALO Z ANNIER, La fotografia al Crystal Palace, fotografia di guerra • ITALO ZANNIER, Piccioni nel 1851 • SARA FILIPPIN, I vetri divulgativi del viaggiatori in guerra • M AURO R OMBI, Edouard Fondo Sello di Udine • Anche la storia della Delessert e il calotipo • ITALO ZANNIER, Zavat- fotografia nel sito www.italicon.it, dell’Uni- tini cento anni • SARA FILIPPIN, Fondi fotogra- versità di Pisa • PIERGIORGIO BRANZI, Dalla fici scolastici • B EATRICE R OSSETTO, Fotografia fotografia all’“estasi della comunicazione” • di atelier nell’Alpe Adria fin de siècle • MARIO SABRINA ZANNIER, La fotografia nell’arte con- TREVISAN, Aste di fotografie • A DRIANA S CALISE, temporanea • ITALO ZANNIER, Un capolavoro Dal fondo artistico della Biennale di Venezia inedito per “Fotostorica” • Un jolly di “Foto- • MANFREDO MANFROI. Una lapide per Paolo 66 RIVISTERIA VENETA

Rubriche: Libri • La fotografia all’Università: • DAMIEN C OLAS, I critici francesi e le strutture CARLO ALBERTO ZOTTI MINICI, L’immagine del dell’opera italiana dell’Ottocento: problemi Veneto nella fotografia e nel cinema • I con- di terminologia • M ARCO B EGHELLI, “Con ven- temporanei conservano: GIOVANNI CAPPELLO - ti etcetera”: la ricchezza melodrammatica di CLAUDIA PROVENZANO - GUIDO SARTORELLI • uno stereotipo linguistico • Il Novecento: ANNA Mario Carbone un fotografo da riscoprire • QUARANTA, Il lessico musicale dei Futuristi MARIO TREVISAN, La stagione autunnale; le fra innovazioni e provocazioni • PAOLO SOMI- aste in programma • Dossier: ERMANNO S ERRA- GLI, “Atonalità” e “dodecafonia” in Italia JOTTO - M ARIO F AVERO - I TALO Z ANNIER - A DRIA- nella prima metà del Novecento • DIETRICH NO FAVARO, La scuola nel Veneto. Storia per KÄMPER, “Struttura”: un concetto chiave nel- immagini • La casa della scuola • Le aule • la discussione estetica del Novecento. Teatri, refettori, dormitori, palestre • Gli alun- ni • I maestri • La giornata scolastica • Dopo a. X, n. 2, dicembre 2002 la scuola... la colonia • La Scuola Enologica di ANNE STONE, The “Ars Subtilior” in Paris • Conegliano • GIUSEPPE VANZELLA (a cura di), LUCIANO CHESSA, “La scienza sommersa”: i Mercato e collezionismo • Le Grafiche Zoppelli. due canoni di Johannes Ciconia • PAOLO CEC- Centocinquant’anni molto ben portati. CHI, “Ov’è condotto il mio amoroso stile?”. sede della redazione: Fondazione Ugo e Olga Poetica e committenza nei madrigali di Maren- Levi - S. Vidal 2893 - 30124 Venezia - tel. zio dedicati a Mario Bevilaqua • PAOLO RUS- 041/786777 - fax 041/786751 SO, Giuditta Pasta: cantante pantomimica • Dai seminari della Fondazione Levi: Tenden- a. X, n. 1, giugno 2002 ze e processi nella musica contemporanea del Il legno nell’arte La musica fra suono e parola: ricerche sul Mediterraneo, 14-16 giugno 2001: BRUNO Tarsie e intagli d’Italia lessico musicale in Europa, XXV Seminario di NETTL, Ethnomusicology of the Nineties • G AIL studio, 26-28 ottobre 2000 HOLST-WARHAFT, Reorienting the Rbetika • direzione: Pier Luigi Bagatin Visioni d’insieme: MICHELE A. CORTELLAZZO, GABRIELE M ARRANCI, Sounds Moving Around: redazione: Elisabetta Baesso, Marisa Caprara, La lessicografia italiana odierna tra vocabo- Algerian Raï and Rap • MARTIN STOKES, Giovanna Baldissin, Clara Santini, Alessan- lari tradizionali, vocabolari elettronici e Sentimentalism and Its Futures: The Vocal dro Fiorentino “corpora” elettronici • JEAN CLAUDE CHEVA- Art of Zeki Müren and Abd Al-Halim Hafiz • periodicità: trimestrale LIER - MARIE FRANCE DELPORT, De la citation à PHILIP V. BOHLMAN, In Time and Out of Place. editore: Antilia, Treviso la définiton. “Tañer” et “tocar”: ou “jouer The Music History and Historiography of sede della redazione: c/o Edizioni Antilia - n’est pas souffler” • DANIELLE PISTONE, Mu- Today’s Mediterranean • Cronache: ANTONIO Piazza San Francesco 1/11 - 31100 Treviso - sique et néologie. Aspects et tendances dans la LOVATO, Musica e liturgia a San Marco. Dieci tel. 0422/55336 - fax. 0422/579544 France contemporaine • ALBRECHT VON anni di studi della Fondazione Levi • SUSAN MASSOW, “Melodia”. Per una critica dello RANKIN, Dieci anni di ricerca della Fondazio- a. 1, n. 2, settembre 2002 storicismo nella lessicologia musicale • F IAM- ne Levi: il Medioevo. Un omaggio letto il Bibliografia Generale • Gotico - Rinascimen- MA NICOLODI - PAOLO TROVATO, La terminolo- 4 dicembre 2000. to - Manierismo • Seicento - Settecento • Otto- gia musicale italiana, il LESMU e l’Europa. cento - Novecento • Restauro & Restauri • Con qualche appunto su “barbaro” e “goti- a. XI, n. 1, aprile 2003 Autori. co” • Tra Parole e musica: MATTEO NANNI, ANGELO R USCONI, La polifonia semplice: alcu- Suono - Parola - Concetto. Sul rapporto fra ne osservazioni • A USILIA M AGAUDDA - D ANILO a. 1, n. 3, dicembre 2002 musica, linguaggio e terminologia • M AURIZIO COSTANTINI, L’arciconfraternita napoletana PIERLUIGI BAGATIN, La struttura dello studiolo GIANNI, Musica e sessualità. A proposito di un dei Sette Dolori (1602-1778). Notizie musica- • Le tarsie della parete nord • Le tarsie della doppio vincolo metaforico • FABIO ROSSI, Tra li inedite da un archivio inesplorato • ANNA parete est • Le tarsie della parete sud • Le musica e non musica: le metafore nel lessico TEDESCO, Il grand opéra e i teatri italiani: tarsie della parete ovest • L’olimpo degli musicale italiano • SERGIO DURANTE, “Dal un caso emblematico. “Il Profeta” a Parma spiriti magni • “Uno istudio lavorato con dire al fare...” ossia osservazioni sull’esecu- tanto mirabile artificio” • Le porte intarsiate zione musicale in rapporto al “Lessico italia- del palazzo • Spunti bibliografici recenti. no del canto” • Dal Rinascimento all’Otto- cento: LUIS ROBLEDO, El léxico musical en el contexto humanista español: la prosa didàctica y la preceptiva retórica • LOUIS JAMBOU - ALEXANDRE D UTRA-CANÇADO, Les genres grecs dans la théorie musicale de la Renaissance en Musica e Storia langue vernaculaire: l’exemple de l’espagnol • CECILIA LUZZI, “Armonia” e sinonimi nella direzione: Lorenzo Bianconi, Giulio Cattin, trattatistica musicale del XVI secolo • L EONELLA F. Alberto Gallo, Giovanni Morelli GRASSO C APRIOLI, Il patetico fra teoria e prassi redazione: Licia Cavasin, Patrizia Dalla Vec- nel secolo XVIII • ANNE P ANESCO, Quattro seco- chia, Paolo Russo li di variazioni lessicali sul virtuosismo periodicità: semestrale (dal 1998) violinistico (1600-2000) • THOMAS SEEDORF, editore: Il Mulino, Bologna - Fondazione Ugo Die italienische Gesangslehre und ihre e Olga Levi, Venezia deutsche Rezeption im 17. und 18. Jahrhundert 67 RIVISTERIA VENETA

(28 dicembre 1853) • VITALE FANO, Come far Problemi di critica goldoniana Rassegna veneta di studi musicali uscire la fanciulla dal pozzo. Vicissitudini di un’opera: “Juturna” di Guido Alberto Fano direttore responsabile: Gilberto Pizzamiglio comitato di direzione e redazione: Anna Lau- ed Ettore Tolomei. redattori: Anna Laura Bellina, Ilaria Crotti, ra Bellina, Bruno Brizi, Giulio Cattin, Fran- Maria Grazia Pensa, Anna Scannapieco, co Colussi, Sergio Durante, Elisa Grossato, a. XI, n. 2, agosto 2003 Piermario Vescovo Adriana Guarnieri Corazzol, Antonio Lovato, LEANDRA SCAPPATICCI - RODOBALDO TIBALDI, editore: Longo, Ravenna Giovanni Morelli, Paolo Pinamonti, Silvia Una nuova fonte per lo studio della sequenza sede della redazione: Centro Interuniversitario Urbani, Luca Zoppelli e della polifonia liturgica “arcaica”. Acqui di Studi Veneti - S. Stefano 2945 - 30124 periodicità: annuale Terme, Biblioteca del Seminario, Ms. 1 • L UIGI Venezia editore: Cleup, Padova LERA, Polifonia delle origini: saggio di meto- sede della redazione: Dipartimento di Storia do su un’ipotesi di interpretazione ritmica. n. VIII, 2001 delle arti visive e della musica dell’Università “Noster cetus” e “Omnis curet homo” • LUCIA ARNALDO MOMO, Considerazioni intorno a di Padova - Piazza Capitaniato, 7 - 35139 BOSCOLO, “Son passaro solitario tornato...”: qualche “lieto fine” goldoniano tra testo e Padova / Dipartimento di storia e critica delle post scriptum al “ciclo dell’uccello” • LUISA scena • MICHELE BORDIN, Retorica della nega- arti dell’Università di Venezia - Dorsoduro BASSETTO, Pierre Boulez e André Schaeffner: zione e morale della rinuncia: altre postille 3199 - 30123 Venezia storia di un’influenza reciproca • Cronache: alla “sinderesi” di Giacinta (Goldoni, “Avven- GABRIELLA ASARO, La musica nelle antiche ture della villeggiatura”, III, 4) • GIANNI C ICALI, L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il civiltà mediterranee. V Incontro italo-croato. Strategie drammaturgiche di un contempora- n. XIII-XIV, 1997/98, di cui si è dato lo spoglio “Nazionalismo e cosmopolitismo: la questio- neo di Goldoni. Pietro Trinchera (1702-1755) sul n. 40 del “Notiziario Bibliografico”. ne adriatica”. • ANDREA FABIANO, Metastasio, Voltaire, Di- derot, Marmontel e l’opera francese • S USANNE Quaderni di “Musica e Storia”, 4, s.a. WINTER, Tra ragione e passione. “Turandot” L’orizzonte filosofico del comporre. Atti del di Carlo Gozzi e di Friedrich Schiller. seminario, Venezia 4 - 6 maggio 2000, a cura Saggi e Memorie di storia dell’arte di Gianmario Borio n. IX, 2002 GIANMARIO BORIO, Il pensiero musicale della Materiali: PAOLA RANZINI, I canovacci goldo- direttore resp.: Alessandro Bettagno modernità nel triangolo di estetica, poetica e niani per il Théâtre Italien secondo la testimo- redazione: Chiara Ceschi, Silvano De Tuoni, tecnica compositiva • JEAN-JACQUES NATTIEZ, nianza di un “Catalogo delle robbe” inedito • Giorgio Fossaluzza, Francesca Flores D’Ar- Structure, structuralisme et création musicale Saggi: ILARIA CROTTI, I chiasmi teatrali della cais, Simone Guerriero, Bozena Anna Ko- au XXème siècle • HERMAN SABBE, “Musique “Locandiera” • LUISA GIARI, Le peripezie walczyk, Gianni Lorenzoni, Marina Magrini, nouvelle”: plus c’est structuré, moins c’est delle prime traduzioni del “Tom Jones” tra Franca Zava structural • ALESSANDRO ARBO, Il problema Francia e Italia • ANNA SCANNAPIECO, Un periodicità: annuale della struttura nella semiologia della musica sindaco a teatro. Per una riconsiderazione editore: Leo Olschki, Firenze di Jean-Jacques Nattiez • PASCAL DECROUPET, storico-critica del teatro di Riccardo Selvati- sede della redazione: Istituto di Storia del- Omnia Tempus Habent. Quelques réflexions co. Con appendice di documenti inediti. l’arte - Fondazione Giorgio Cini - Isola di sur la longévité demesurée de certains S. Giorgio Maggiore - 30124 Venezia - tel. stéréotypes au sujet de la musique sérielle • 041/5289900 MICHELA GARDA, Lo strutturalismo musicale tra arte e scienza • HERMANN DANUSER, Form- L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il Formation-Transformation • DAVID L EWIN, The n. 25, 2001, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 Form of rhythm, the rhythm of Form • G IOVAN- Progetto Restauro del “Notiziario Bibliografico”. NI GUANTI, Forma fluens e forme ininfluenti • ULRICH MOSCH, Musikalische Form im 20. direttore: Renzo Fontana Jahrundert-Eine Formtheoretische Annä- direttore resp.: Luca Parisato herung • ALAN STREET, Form and Transfor- vicedirettore: Anna Pietropolli mation: (re)locating Formalism • CARLO SINI, redazione: Loredana Borgato, Michela Car- Studi tizianeschi La musica e le pratiche • ALBRECHT WELLMER, raro, Paolo Cremonesi, Maria Sole Crespi, Annuario della Fondazione Centro studi Sprache - (Neue) Musik - Kommunikation • Renzo Ravagnan Tiziano e Cadore TALIA PECKER BERIO, ...What is the Word... • periodicità: trimestrale SIMONE M AHRENHOLZ, What Makes (new) Music editore: Il Prato, Padova direttore: W.R. Rearick a “Language”? The Metaphor of Speech sede della redazione: via Turazza, 19 - 35128 comitato di redazione: Bernard Aikema, Resemblance and its Relation to Musical Padova - tel. 049/8078534 - fax 049/772523 Augusto Gentili, Giovanna Coletti Thinking • ANNA MARIA MORAZZONI, Tracce email: [email protected] periodicità: annuale musicali nella filosofia contemporanea • GIO- editore: Silvana editoriale, Milano VANNI MORELLI, Espressioni e costruzioni di L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il sede della redazione: Fondazione Centro Stu- antitesi • ANNE BOISSIÈRE, Des Manières de n. 23, 2002, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 di Tiziano e Cadore - Palazzo Tiziano Oratore Construire: individuation et Expression chez del “Notiziario Bibliografico”. - 32044 Pieve di Cadore (BL) - tel. e fax 0435/ Adorno • T ONI GERACI, Espressione, costruzio- 501674 ne: una ricognizione su poetiche ed estetiche • GIANFRANCO VINAY, Costruzione - espressio- n. 1, primavera 2003 ne: tangenze fra musica e arti visive nel vente- VITTORIO TABACCHI, Presentazione • BERNARD simo secolo • Indice dei nomi. AIKEMA - AUGUSTO GENTILI - W.R. REARICK, Il 68 RIVISTERIA VENETA

Centro Studi Tiziano e Cadore, programma di DELLI, Un nuovo ritratto di Antonio Vivaldi • n. 14, 2000 studio e ricerca • Presentazione del primo MICHAEL T ALBOT, Miscellanea • R OGER C LAUDE Contributi: MICHELE PICCIRILLO, I santuari vi- numero • A UGUSTO G ENTILI, La pittura religio- TRAVERS, Discographie Vivaldi 2001. sitati dai pellegrini medioevali in Transgior- sa dell’ultimo Tiziano • Recensioni - libri: dania • SERGIO MARINELLI, Di Cinquecento Paul Joannides, Titian to 1518. The Assumption n. 3, 2003 veronese • PAOLA ROSSI, L’altare maggiore of Genius (Enrico Maria Dal Pozzolo)• Valeska LIVIA P ANCINO, Le opere di Vivaldi nel raffron- della chiesa di San Giuliano a Venezia, la sua von Rosen, Mimesis und Selbstbezüglichkeit in to fra libretti e partiture. VIII: “Catone in decorazione scultorea e altri lavori del pre- Werken Tizians. Studien zum venezianischen Utica”; “Rosmira (fedele)” • FAUN T ENENBAUM sbiterio (nei secoli XVII e XVIII) • ROBERTO Malereidiskurs (Bernard Aikema) • Daniela TIEDGE - M ICHAEL T ALBOT, The Berkeley Castle CUPPONE, “In questo” il teatro. Gli scenari Bohde, Haut, Fleisch und Farbe. Körperlichkeit Manuscript: Arias and Cantatas by Vivaldi della commedia dell’arte • F RANCESCO C ESARI, und Materialität in den Gemälden Tizians and his Italian Contemporaries • P ETER R YOM, L’idillio di due tortorelle. Marion Delorme di (Bernard Aikema) • Filippo Pedrocco, Tiziano La “Große Ausgabe” et “Ercole sul Termo- Ponchielli: un’eredità rimossa • PIERPAOLO (W.R. Rearick) • Rona Goffen, Renaissance donte”. Problèmes concernant le catalogage LUDERIN, Charles Cottet e i “paesi del mare” Rivals. Michelangelo, Leonardo, Rafhael and d’un opéra perdu • BELLA BROVER LUBOVSKY, dalla Bretagna a Venezia • F RANCESCA B ONAL- Titian (W.R. Rearick)• Linda Borean - Stefania “Die schwarze Gredel”, or the Parallel Mi- DI, Sospesi fra due culture: i pittori andini di Mason, Figure di collezionisti a Venezia tra nor Key in Vivaldi’s Instrumental Music • Tigua • LEONARDO BOSELLO, Cinema: arte Cinque e Seicento (Bernard Aikema) • Recen- JASMIN C AMERON, Vivaldi’s “Crucifixus” in its sonora. Impressioni sulla narrazione cinema- sioni - articoli • Recensioni - mostre: W.R. descriptive and Rhetorical Context • M. TALBOT tografica sonora • PAOLO PUPPA, Il teatro del REARICK, Tiziano alla National Gallery di (a cura di), Miscellanea • F. DELAMÉA (a cura racconto: il caso Paolini • F ABRIZIO C OLAMAR- Londra • B ERNARD A IKEMA, Il secolo di Tiziano. di), Actualités de l’opéra vivaldien 2002-2003 TINO - MARCO DALLA GASSA, Il corpo e i corpi Stampe veneziane del Rinascimento a Maa- • R.C. TRAVERS (a cura di), Discographie Vi- sociali nei primi tre film di • stricht • W.R. REARICK, Da Tiziano a Cara- valdi 2002-2003. LAURA MADDALENA, Mario Martone: l’arte vaggio a Tiepolo a Stupinigi • Restauri: AN- come forma di salvezza • Mostre - Spettacoli DREA R OTHE, Titian’s Penitent Magdalen in the - Convegni: LIONELLO PUPPI, Venezia e la J. Paul Getty Musem • W.R. REARICK, La Ma- Serbia. Riflessioni attorno e dentro ad una donna delle rose e il Ritratto di Sisto IV degli mostra • MANLIO BRUSATIN, La mostra di Gio- Uffizi • Recenti acquisti dei musei • Segna- vanni Bellini alle Gallerie dell’Accademia. Il lazioni di eventi futuri. Subsidia Musica Veneta colore ritrovato, forse • LIONELLO PUPPI, Arte ed economia. In margine ad un convegno direttore resp.: Ivano Cavallini dell’Istituto Datini di Prato • F ABRIZIO M AGANI, redazione: Marina Calore, Elena Salvi, Giu- Alessandro Vittoria: una mostra, un conve- seppe Vecchi gno • M ARIA I DA B IGGI, I Bibiena, una famiglia periodicità: annuale europea • CRISTINA BELTRAMI, Il primato della Studi vivaldiani editore: Antiquae Musicae Italicae Studia scultura: fortuna dell’antico, fortuna di Rivista annuale dell’Istituto Antonio (Bologna), Sezione diVerona Canova • MASSIMILIANO SAVORRA, Camillo Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini sede della redazione: A.M.I.S., Centro “A. Sal- Boito • C RISTINA B ELTRAMI, Arturo Martini. La vi” - via Catullo, 4 - 37121 Verona collezione della Banca Popolare di Vicenza • (sostituisce “Informazioni e studi vivaldiani”. FRANCESCO LOMBARDI, La storia del candore e Bollettino annuale dell’Istituto Italiano Anto- L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il l’archivio Nino Rota della Fondazione G. Ci- nio Vivaldi) vol. XIII, 1998, di cui si è dato lo spoglio sul n. ni di Venezia • ROBERTO CALABRETTO, Buñuel direttore: Francesco Fanna 40 del “Notiziario Bibliografico”. a Pordenone • Restauri - Recuperi - Inventari: condirettore: Michael Talbot GIORDANA TROVABENE, Frammenti di un comitato scientifico: Paul Everett, Karl Heller, ambone altomedievale nella chiesa di San Federico Maria Sardelli, Eleanor Selfridge- Sebastiano a Venezia • MARCO BORTOLETTO, Field, Roger-Claude Travers Venezia: sviluppo urbano dell’area a sud-est periodicità: annuale Venezia Arti di Campo San Fantin • DORETTA DAVANZO editore: S.P.E.S. - Studio Per Edizione Scelte, Bollettino del Dipartimento di Storia POLI, Reperti tessili del Museo Provinciale di Firenze delle arti e conservazione dei beni Torcello • MARIA E LISABETTA P ICCOLO, La cap- sede della redazione: Istituto Italiano Antonio architettonici “Giuseppe Mazzariol” pella Pisani a Vescovana di Pietro Selvatico Vivaldi - Fondazione Giorgio Cini - Isola di dell’Università Ca’ Foscari di Venezia Estense • CARLO CAVALLI, Oreficeria sacra S. Giorgio Maggiore - 30124 Venezia - tel. ottocentesca: due esempi nella chiesa di San 041/5289900 - e mail: [email protected] direttore resp.: Wladimiro Dorigo Cassiano a Venezia • SABRINA CASARIN, Alcu- comitato di redazione: Franca Bizzotto, Fa- ni aspetti del dibattito sulla tutela a Venezia n. 2, 2002 brizio Borin, Manlio Brusatin, Paolo Pina- tra Otto e Novecento • NICOLA GUGLIELMO, LIVIA P ANCINO, Le opere di Vivaldi nel raffron- monti, Lionello Puppi Monumenti ai caduti del primo dopoguerra to fra libretti e partiture. VII: “Bajazet”; “La periodicità: annuale nelle Province di Padova, Verona e Vicenza • Griselda” • F RÉDÉRIC D ELAMÉA, Acrtualités de editore: Viella, Roma GIUSEPPE MAZZARIOL, Sculture di Giuseppe l’opéra vivaldien (1997-2002) • ENRICO C ARERI, sede della redazione: Dipartimento di Storia e Romanelli • N ICO S TRINGA, Giuseppe Mazzariol Sulla ripresa moderna del melodramma ita- critica delle arti “Giuseppe Mazzariol” - Uni- sulla scultura: un testo dimenticato del 1945- liano del primo ’700. Il caso de “La verità in versità Cà Foscari di Venezia - Palazzo Querini 46 • L IONELLO P UPPI, Ricardo Pascale scultore cimento” di Antonio Vivaldi • F EDERICO M ARIA - Dorsoduro 2691 - 30123 Venezia - tel. 041/ “uruguayo” a Ca’ Foscari • S ELENA F AVOTTO, SARDELLI, Vivaldi e Ulm negli acquisti di 5205317 - 5203204 - fax 041/5204911 Mirco Casaril • Recensioni. Johann Kleinknecht • FEDERICO MARIA SAR- 69 RIVISTERIA VENETA

1520: un cardinale in villa. Domenico Grimani Verona illustrata acquista il “palazzo” quattrocentesco a Spes- Rivista del Museo di Castelvecchio sa di Carmignano • GIUSEPPE CONFORTI, Pa- lazzo Canossa e il modello umanistico. Ludo- direzione: Sergio Marinelli, Paola Marini vico di Canossa, il Cortegiano e l’etica alber- comitato di redazione: Gino Castiglioni, Ales- tiana • PAOLO CARPEGGIANI, “Più tosto da sandro Corubolo, Sergio Marinelli, Giorgio nominarsi terra murata che forte”. Vicende di Marini, Paola Marini Asola, fortezza veneziana di confine • D ONATA periodicità: annuale BATTILOTTI, I “balanzoni” dell’estimo vicen- editore: Museo di Castelvecchio, Verona tino come fonti per le ville palladiane • STEFA- sede della redazione: Museo - c.so Castel- NO MAZZONI, Fonti e metodi per la storia del vecchio, 2 - 37121 Verona Teatro Olimpico di Vicenza e dello “Stanzone n. 15, 2002 delle Commedie” di Livorno • BERNARD GINO CASTIGLIONI, Sulle labili orme di Matteo AIKEMA, “Stravaganze e bizarie de chimere, de’ Pasti • MARIOLINA OLIVARI, Novità docu- de mostri, e d’animali”: Hieronymus Bosch mentarie intorno alla pala di Pesaro di Gio- nella cultura italiana del Rinascimento • W. Venezia Cinquecento vanni Gerolamo Savoldo • M ARCO T ANZI, Una ROGER REARICK, The Portraits of Orlando Studi di storia dell’arte e della cultura proposta per il giovane Paolo Veronese • Flacco • MARGHERITA AZZI VISENTINI, Dal- ROBERTO PANCHERI, Per Louis Dorigny: un l’hortus conclusus al giardino di villa aperto elogio e un nuovo rapimento d’amore • AN- direttore/coordinatore: Augusto Gentili sul paesaggio: riflessioni in margine ad alcu- DREI BLIZNUKOV, Un dipinto di Louis Dorigny comitato scientifico: Bernard Aikema, Daniel ni dipinti e disegni di area veneta tra Quattro Arasse, Corrado Bologna, Fernndo Checa, • SERGIO MARINELLI, Dorigny e Marchesini • e Cinquecento • BARBARA MAZZA BOCCAZZI, CRISTINA GAMBILLARA, Pietro Edwards teori- Sylvia Ferino, Giulio Ferroni, Rona Goffen, Ut pictura poesis: Domenico Tintoretto per co e critico d’arte • FEDERICA MILLOZZZI, “El Peter Humprey, Lionello Puppi, David Rosand, Celio Magno. Erasmus Weddigen difeto xe nel manego” • ELENA C ASOTTO, “Caro periodicità: semestrale Vittore”: lettere inedite di Angelo Dall’Oca editore: Bulzoni, Roma Bianca a Vittore Grubicy de Dragon • GIANNI sede della redazione: Università di Roma La PERETTI (a cura di), Indice 2002. Sapienza - Facoltà di Lettere - Istituto di Storia dell’arte - piazzale Aldo Moro, 5 - 00185 Roma n. 16, 2003 DEVIS VALENTI, Tre frammenti scultorei alto- medioevali inediti dai depositi del Museo di a. XI, n. 21, 2001 Omaggio a Lionello Puppi I Castelvecchio • SHIGETOSHI OSANO, Nuove opere di Giovanni Badile a Verona • A LESSAN- MONICA MOLTENI, Serie iconografiche: Giro- lamo Dai Libri e il tema del Cristo risorto • DRA ZAMPERINI, Miti familiari: commissioni veronesi per il giovane Francesco Bonsignori ELENA F ILIPPI, Dal rispecchiamento alla rifles- sione. Cusano e Venezia nell’evoluzione della • ARABELLA CIFANI - FRANCO MONETTI, L’ab- braccio di san Giovannino e Gesù fanciullo teoria artistica di Albrecht Dürer • LUCIA con la Vergine: un inedito di Giovanni Fran- COLLAVO, Per la vicenda quattro-cinquecen- tesca del Trono di Saturno del Museo Archeo- cesco Caroto • CRISTINA BRAGAGLIA VENUTI, Nuove considerazioni sull’attività di Angelo logico di Venezia • M ARIO S ARTOR, La “veridi- ca historia” de Zuane Corazo, scultore a. XII, n. 23, 2002 Falconetto come incisore • FRANCESCA ROSSI, Alla riscoperta di Antonio Nobili, paesaggista zaratino • MATTEO CASINI - RUGGERO RUGOLO, ROBERTO VENTURELLI, Pordenone a Cremona. “La casa del zogo et de li desviati”: il palazzo Iconografie, contesti, significati • I segni di un veronese • MASSIMO FAVILLA - RUGGERO RUG- degli Este a Venezia, le compagnie della Cal- conflitto. I Profeti e il Giudizio di Pilato • Il GERO, Tre mecenati, tre pittori • GINO CASTI- GLIONI, Arcadia e sentimento. Novità per Pie- za e Biagio Rossetti • ENRICO MARIA DAL contesto: Cremona e gli ebrei • Duorum popu- tro Antonio Rotari • FEDERICO SPOLAORE, La POZZOLO, Cani in grembo e uccelli in gabbia: lorum divisio: il significato politico della Cro- collezione Marchesini (1811) • Indice 2003, a il tormento dell’amante • RENZO FONTANA, cifissione • L’Andata al Calvario e l’Inchio- L’“instoria del samaritan” di Jacopo Bassano, dazione • Il Compianto e il Nuovo Tempio • Il cura di Gianni Peretti. un phisico di Treviso e un evaso recidivo • congedo del Pordenone dal Duomo di Cre- HANS H. AURENHAMMER, “Et ne ho fatto una in mona: la pala del canonico Giacomo Schizzi Padoa ai Padri della Maddalena”: una Cena • Appendice. Il nome del Tempio. La Circon- perduta (e quasi dimenticata) del Veronese • cisione del Boccaccino e la controversia cri- GIORGIO TAGLIAFERRO, Quattro Jacopo per stiano-giudaica sull’Incarnazione • Biblio- Montemezzano • A UGUSTO G ENTILI, Tre palle e grafia. un soldo • GUERRINO LOVATO, Tre Prudenze. a. XII, n. 24, 2002 a. XI, n. 22, 2001 PAOLA RANIERI, La chiesa di San Sebastiano a Omaggio a Lionello Puppi II Venezia: la rifondazione cinquecentesca e la ANTONIO FOSCARI, Un altro “gran quadro di cappella di Marcantonio Grimani • GUERRINO basso rilievo” di Jacopo Sansovino • ELENA LOVATO, Due santi per un Marcantonio • Re- SCANTAMBURLO, Nuovi documenti per la bio- censioni • Referenze fotografiche, anno XII, grafia di Jacopo Sansovino • F ERNANDO R IGON, numeri 23 e 24. 70 RIVISTERIA VENETA

ALTRE RIVISTE SEGNALATE Charta Rivista della stazione Antiquariato Collezionismo Mercati sperimentale del vetro

direttore resp.: Francesco Rapazzini direttore resp.: Fabiano Nicoletti redazione: Paola Gaudioso, Eleonora Me- comitato di redazione: Rosa Barovier Mentasti, Arte in nadeo, Andrea De Porti Giovanni Bonetti, Giuseppe Clinanti, Piero bimestrale di critica e d’informazione periodicità: bimestrale Ercole, Anna Maria Marabini, Gaetano Nico- delle arti visive editore: Nova Charta, Verona losi, Piero Pennacino, Sergio Pregliasco, sede della redazione: Giudecca 671 - 30133 Oreste Scaglioni, Giovanni Scarinci, France- direttore resp.: Giancarlo Calcagni Venezia - tel 041/5211204 - fax 041/5208538 - sco Sebastiano, Antonio Tucci condirettore: Lorella Pagnucco Salvemini e-mail [email protected] redazione: Clementina Albano, Mirella Pel- redazione: Roberto Mori, Manuela Gianni legrini periodicità: bimestrale periodicità: bimetrale editore: Edizioni d’Arte Europee, Milano editore: Stazione Sperimentale del Vetro, sede della redazione: viale Stazione, 20 - Circuito Cinema Murano (VE) 30171 Venezia-Mestre - tel. 041/935078 - fax sede della redazione: via Briati, 10 - 30141 041/5388799 - e-mail: [email protected] direttore: Roberto Ellero Murano (VE) - tel. 041/739422 periodicità: mensile editore: Comune di Venezia sede della redazione: Ufficio Attività Cine- Bollettino prefilatelico matografiche del Comune di Venezia - Palaz- Segno Cinema e storico-postale zo Carminati - Santa Croce 1882 - 30125 rivista di studi e ricerche prefilateliche Venezia - tel. 041/5241320 direttore responsabile: Paolo Cherchi Usai e storico-postali comitato di redazione: Mario Calderale, Flavio De Bernardinis, Marcello Garofalo direttore resp.: Adriano Cattani redattori: Marcello Walter Bruno, Vincenzo periodicità: bimestrale Buccheri, Gianni Canova, Roy Menarini, Orio editore: Editrice Elzeviro by Tipografia B.G.M., Menoni, Mario Molinari, Alberto Pezzotta, Padova Alberto Pezzotta, Adelina Preziosi, Roberto sede della redazione: C.P. 325 - 35100 Padova Pugliese, Enrico Terrone periodicità: bimestrale editore: Cineforum di Vicenza sede della redazione: via G. Prati, 34 - 36100 Ceramica veneta Vicenza - tel. 0444/923856 - fax 0444/300947 direttore resp.: Giandomenico Cortese redazione: Carlo Vedù, Riccardo Bonato, Giuseppe Bucco, Angelo Pennella, Pompeo Pianezzola, Angela Rigoni periodicità: trimestrale editore: Consorzio Ceramiche Artistiche del Il Curioso Veneto, Nove (VI) sede della redazione: via E. Fermi, 134 - direttore editoriale: Vittoria de Buzzaccarini 36100 Vicenza. direttore resp.: Mauro Chiabrando redazione: Paola Gaudioso, Eleonora Menadeo, Andrea De Porti periodicità: bimestrale editore: Nova Charta, Verona sede della redazione: Giudecca 671 - 30133 Venezia - tel. 041/5211204 - fax 041/5208538 - [email protected]

Musica Insieme

direttore resp.: Dino Bridda coordinatore di redazione: Gianni Colussi editore: A.S.A.C. sede della redazione: via Castellana, 44 - 30174 Mestre - tel. 041/958918 - fax 041/ 950074

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Adriano Marchetti) • VINCENZO V ITIELLO, Rilke: SPOGLIO DEI PERIODICI angelo e marionetta • GIANCARLO LACCHIN, DI LETTERE E FILOSOFIA Espressione del perturbante • CRISTOPH (2002-2003) WILHELM AIGNER, Poesie (trad. di Riccarda Novello) • NANNI CAGNONE, Poesie • ROSA PIERNO, Macchine • MARINA SBISÀ, Superfici • DAVIDE CAMPI, Incidenti • BIRGITTA TROTZIG, Il precedente spoglio dei periodici di “Let- [ur ansiktet] (trad. di Daniela Marcheschi) • tere e filosofia” era stato presentato sul “No- MARA CINI, Canzoni per la casa • MARICA tiziario Bibliografico” n. 40 e prendeva in LAROCCHI, Cera persa • GIANLUCA GIACHERY, considerazione gli anni 2000-2002. Il presen- Il disperso • RAFAEL ARGULLOL, La linea del te aggiornamento si riferisce quindi alle nuo- fuoco (trad. di Barbara Cavallero) • JOSÉ Á NGEL ve uscite a partire dall’ultimo fascicolo segna- VALENTE, De: No amanece el cantor (trad. di lato sul “Notiziario Bibliografico” n. 40. Del- Alessandro Ghignoli) • JOSÉ LEZAMA LIMA, El le riviste nuove, si è cercato di dare lo spoglio, pabellon del vacío (trad. di Nicola Licciardello) dove possibile, dal primo numero uscito. Anterem • LOU REED, The Murder Mystery (trad. di Rivista di ricerca letteraria Luigi Ballerini e Beppe Cavatorta) • GOTTFRIED ECKER, Disegni • Gli autori di “Segni del direttore: Flavio Ermini perturbante” • Premio di poesia Lorenzo Mon- Annali di Ca’ Foscari redattori: Paolo Badini, Giacomo Bergamini, tano. Esito della diciasettesima edizione. Giorgio Bonacini, Davide Campi, Mara Cini, rivista della Facoltà di Lingue e Letterature Marco Furia, Marica Larocchi, Madison a. XXVIII, n. 67, dicembre 2003 straniere dell’Università di Venezia Morrison, Rosa Pierno, Ranieri Teti, Ida Travi Lo Straniero direttore resp.: Giuliano Tamani periodicità: semestrale FERDINANDO T ARTAGLIA, Poesie (riflessione cri- comitato di redazione: editore: Edizioni Anterem, Verona tica di Adriano Marchetti) • M ICHELE R ANCHETTI, Serie occidentale: Eugenio Bernardi, Maria sede della redazione: via San Giovanni in Poesie • FRIEDERIKE MAYRÖCHER, Poesie (trad. Teresa Biason, Costantino Di Paola, Mario Valle, 2 - 37121 Verona di Sara Barni) • UMBERTO CURI, L’abitazione Eusebi, Anco Marzio Mutterle, Lucia Omacini, dello straniero • MAURO MALDONATO, Chi è lo Eloisa Paganelli, Giannantonio Paladini, Ser- a. XXXVII, n. 65, dicembre 2002 straniero? • MARIE-THÉRÈSE KERSCHBAUMER, gio Perosa, Carlos Romero Editoriale • HENRY MICHAUX, Coups d’arrêt La dame à la licorne (trad. di Riccarda Novel- Serie orientale: Adriana Boscaro, Giovanni (trad. di Fidelio Bonaguro) • TIZIANO SALARI, lo) • IDA T RAVI, Casa, casa • A NDREA Z ANZOTTO, Canova, Mariola Offredi, Maurizio Scarpari, Percorsi del perturbante • P AUL W ÜHR, Unter, Poesie • SHOSHANA RAPPAPORT-JACCOTTET, Giuliano Tamani, Boghos L. Zekiyan Hier, Wie, Halt, Überdies, Wer (trad. di Nouvelle brève sans titre (trad. di Marica periodicità: quadrimestrale Riccarda Novello) • YVES B ONNEFOY, Les noms Larocchi) • ROGER LAPORTE, L’autoritratto di editore: Editoriale Programma, Padova divins (trad. di Feliciano Paoli) • MASSIMO Rembrandt (trad. di Federico Nicolao) • TIZIANO sede della redazione: Dipartimento di Studi DONÀ, Rimozione e verità • RENÉ CHAR, SALARI, Poesia, gioia e lutto dell’abitare? • Eurasiatici - Università degli Studi di Venezia - Comment te trouves-tu là?... (trad. di Adriano MASSIMO DONÀ, L’impossibile filosofico • San Polo 2035 - 30125 Venezia - tel. 041/ Marchetti) • ROBERTO DIODATO, L’origine del- GUSTAVE ROUD, Semeur d’avril (trad. di Jean 5287687 - 5287220 la sapienza • ANTOINE EMAZ, Là, Briques, Robaey) • CHARLES RACINE, Poesie (trad. di Viande (trad. di Fabio Pusterla) • DOMENICO Gilberto Isella) • FIORANGELO ONEROSO, Il ri- L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è CARA, Da Cardini macerie flumina • F EDERICO torno dello straniero • GIORGIO BONACINI, Po- il n. 3, 2001 (serie orientale, 32), di cui si è CONDELLO, Vigilie delle serpi • MARCO FURIA, esie • S TEFANO G UGLIELMIN, Espropriato, dere- dato lo spoglio sul n. 40 del “Notiziario Non si tratta qui d’onda • R ANIERI T ETI, Poesie litto, inafferrabile • MAURO CASELLI, Impossi- Bibliografico”. • ALDO MASULLO, L’ambivalente trama della bile paraggio • ALFRED KOLLERITSCH, Poesie differenza • PAOLO BADINI, Luci • PHILIPPE (trad. di Riccarda Novello) • YANG LIAN, Poe- LACOUE-LABARTHE, Phrase XI (trad. di Federi- sie (trad. di Claudia Pozzana) • NANNI BALE- co Nicolao) • JEAN-MICHEL MAULPOIX, Le ciel d’en-bas (trad. di Marica Larocchi) • MADISON MORRISON, Da Happening (trad. di Giulia Niccolai) • DARIO MAGGI, Das Unheimliche e il suono • H ENRI M ICHAUX, Mouvements (chine su carta, 1950-51) • Gli autori de “Il pertur- bante” • Premio di poesia Lorenzo Montano. Bando della diciasettesima edizione.

a. XXVIII, n. 66, giugno 2003 Editoriale • GINEVRA BOMPIANI, La notte • YVES B ONNEFOY, Ur-Anti-Platon (trad. di Feli- ciano Paoli) • JEAN-LUC NANCY, Sull’orlo del malessere (trad. di Fabio Pusterla) • PHILIPPE JACCOTTET, Poesie (trad. di Antonella Anedda) • RENÉ CHAR, Tous partis! (trad. e nota di

72 RIVISTERIA VENETA

STRINI, Esilio • B RUNO M ORONCINI, Tu • Disegni gia. Edith Stein sulla Teologia Mistica dello di Marco Gastini • Autori di questo numero • Pseudo-Dionigi • ANGELA A LES B ELLO, Teolo- Premio di Poesia Lorenzo Montano • Bando gia negativa, mistica, hyletica fenomenolo- della XVIII edizione. gica: a proposito di Edith Stein • FRANCESCO VALERIO TOMMASI, Prima e al di là di ogni intenzione: teologia negativa e eccedenza feno- menologica tra Edith Stein e Emmanuel Levinas • THEO DE BOER, Levinas and Nega- tive Theology • JOHN D. CAPUTO, Shedding Archivio di filosofia Tears Beyond Being: Derrida’s Experience of Prayer. direttore: Marco M. Olivetti periodicità: quadrimestrale a. LXXI, n. 1-2-3, 2003 editore: Cedam, Padova Unità della coscienza e unicità di Dio sede della redazione: c/o Marco M. Olivetti - in Hermann Cohen via Zara, 13 - 00198 Roma GIANNA GIGLIOTTI - IRENE KAJON - ANDREA Philosophy • LLUIS OVIEDO, Segnali di nega- POMA, Presentazione • IRENE KAJON, The unity a. LXX, n. 1-2-3, 2002 tività nella teologia contemporanea. Un orien- of consciousness and the uniqueness of God in Teologia negativa tamento • JAN ANDRZEJ KLOCZOWSKI, Anthro- Hermann Cohen’s philosophy. Introductory MARCO M. OLIVETTI, Avant-propos • I: FRANCIS pologie négative • II: JANET MARTIN SOSCKICE, remarks • DIETER ADELMANN, Ursprüngliche JACQUES, Le statut de la pensée apophatique. Philo and Negative Theology • BOUDEWIJn Differenz. Zwischen Einzigkeit und Einheit im Dire, dédire, redire • MAUITS VAN OVERBEKE, DEHANDSCHUTTER, Théologie négative: la Denken von Hermann Cohen • W ERNER F LACH, Ce que nier veut dire • JEAN-LUC MARION, Ce contribution des textes gnostiques et hermé- Hermann Cohens Grundlegungskonzept und qui ne se dit pas. Remarques sur l’apophase tiques • H ENRIK V ASE F RANDSEN, Sur l’ontologie sein monotheistischer Gottesbegriff. Ein dans le discours amoreux • ADRIAAN T. de la théologie négative. Individu et univers Argumentationsprofil • HELMUT HOLZHEY, PEPERZAK, La référence érotique des négations chez Denys l’Aréopagite • SIMO KNUUTTILA, Gott: die Zukunft einer Illusion. Religionskritik théocentriques • BERNHARD CASPER, Negative Emotions and Negative Theology in Egyptian bei Freud und Cohen • ROLAND GOETSCHEL, Theologie der Diachronie • DEWI Z. PHILLIPS, fathers • EMMANUEL FALQUE, Théologie né- Hermann Cohen et son rapport à l’Histoire • Negative Theology and Post-metaphysical gative et théophanie chez Jean Scot Érigène • ANDRÉS ANCONA, Monotheistische und Thought • INGOLF U. DALFERTH, Ganz Anders. PAUL B. FENTON, Le thème de la docte igno- Trinitärische Erfahrung der Philosophie • Zur Hermeneutik Negativer Theologie • JEAN rance dans la pensée musumlane et juive BERNHARD C ASPER, Der Löwenruf “ER Einer”. GREISCH, Du “Non-Autre au “Tout-Autre”. Le médiévale • ELEONORE STUMP, Aquinas’s Die “Einzigkeit Gottes” bei Cohen und spectre de la théologie négative • BRUNO FOR- Account of Divine Simplicity • ROLF KÜHN, Rosenzweig • R IVKA H ORWITZ, Hermann Cohen TE, “Verbum e Silentio”: l’analogia della Pa- Negative Theologie und Offenbarungsgrund. and Franz Rosenzweig on Creation and rola e del Silenzio • THEO KOBUSCH, Negative Ein Beitrag zu Meister Eckhart • F RANS M AAS, Revelation • W OLFDIETRICH S CHMIED-KOWARZIK, Theologie als praktische Metaphysik • The Reach of Not-knowing in Nicholas of Vernunft und Offenbarung. Zum Gespräch HANSJÜRGEN VERWEYEN, Negative Theologie: Cusa • ROBERT THEIS, La théologie négative von Cohen und Rosenzweig • X AVIER T ILLIETTE, Welflucht oder Weltdienst? • SERGIO GIVONE. Il dans les limites de la simple raison • IRENE La morale di Herman Cohen e l’etica di nulla, il male e la trascendenza • DENYS T URNER, KAJON, Teologia negativa e nascondimento di Emmanuel Lévinas • Z E’EV L EVY, The concepts Atheism, Apophaticism and “Différance” • Dio nell’interpretazione kantiana del libro di of God and man in the Philosophies of Hermann NATALIE D EPRAZ, Phénoménologie de la kénôse: Giobbe • JEAN-LOUIS VEILLARD BARON, Le Cohen and Emmanuel Lévinas • M ICHAEL Z ANK, l’expérience de l’affaissement de soi • GABRIEL négatif en Dieu et la douleur infinie dans la Jüdische Religionsphilosophie als Apologie VAHANIAN, Iconoclasme et déconstruction. pensée de Hegel à Iéna • PETER KOSLOWSKI, des Mosaismus • FRANCESCA ALBERTINI, The L’apophatisme de la par(ab)ole • MARIE-ANNE Der Übergang von der negativen zur positiven Influences of Saadya Gaon and Bachya Ibn LESCOURRET, L’indescriptible • RUBINA G IORGI, Philosophie in der Spätphilosophie Schellings Paquda on the Cohenian Concept of God’s “E donna mi chiamò beata e bella” • WALTER • STEFANO SEMPLICI, Le “fantasticherie” del uniqueness • GIAN PAOLO CAMMAROTA, Her- JAESCHKE, Negative Theologie und mistico come quelle del metafisico. Ferdinand philosophische Theologie • ARMANDO R IGOBEL- Ebner dalla teologia negativa al dialogo della LO, Immanenza metodica e trascendenza rivelazione • ANGEL E. GARRIDO-MATURANO, regolativa • REINHARD HUTTER, Est and Esse: Die Erfüllung der Kunst im Schweigen. The Affirmative and the Negative in Bemerkungen zu Franz Rosenzweigs Theorie Theological Discourse • MAURICE BOUTIN, der Kunst • HENDRIK JOHAN ADRIAANSE, “Wir Finitude et trascendance. Conditions d’un stehen tiefer im Nein als im Ja”. Figuren der changement de paradigme • ANDRÉS TORRES Negativität in K. Barths dialektischer QUEIRUGA, La théologie négative: entre la Theologie • P HILIPPE C APELLE, Les méditations richesse du signifié et l’ndigence du concept • du Divin dans la pensée de Jean Nabert • JOSEPH S. O’LEARY, “Where all the ladders REINER WIMMER, Simone Weils Begriff des start”: Apophasis as Awareness • PIETRO DE negativen Glaubens • BEN VEDDER, The VITIIS, La teologia negativa fra mistica e sto- Possibility of an A-theological Ontology. ria • ILSE N. BULHOF, Negative Theology as Heidegger’s Changing Position • HENT DE Spirituality: Deep Openness • LIEVEN BOEVE, VRIES, “The Other Theology”: Theodor W. The Rediscovery of Negative Theology Today. Adorno on Conceptual Idolatry • ROBERTA DE The Narrow Gulf Between Theology and MONTICELLI, Il fiume e il cerchio della teolo- 73 RIVISTERIA VENETA

mann Cohen: unicità e unità nella correla- I castelli di Yale antichi volgari e nei moderni dialetti setten- zione tra Dio e uomo • ROBERT GIBBS, Seeing Quaderni di filosofia trionali • ALFREDO STUSSI, Una frottola tra the Unique God: Humor and the Sublime in carte d’archivio padovane del Trecento • E LE- Jewish Aesthetics • PIERFRANCESCO FIORATO, direttore resp.: Giancarlo Carabelli NA MARIA DUSO, Echi stilnovistici e classici Der Blickpunkt der Ewigkeit. Zur Optik des redazione: Marco Bertozzi, Sandro Cardinali, nelle rime di Giovanni Quirini • ALVISE Messianismus bei Hermann Cohen • IRENE Paolo Pullega, Silvana Vecchio, Paola Zanardi ANDREOSE, Fra Veneto e Toscana: vicende di ABIGAIL P ICCININI Beyond Tolerance, more than editore: Il Poligrafo casa editrice srl, Padova un volgarizzamento trecentesco dell’Itinera- Tolerance: the Concept of “Nähstenliebe” in (dal n. 5) rium di Odorico da Pordenone • AULO Hermann Cohen’s Philosophy of Religion • sede della redazione: Dipartimento di Scienze DONADELLO, Note sulla lingua del Lucidario REINER WIEHL, Die Vielheit der Tigenden und Umane - Facoltà di Lettere e Filosofia - Via veneto Laur. Gadd. 115 • RENZO RABONI, Sul das Problem der Einheit in Hermann Cohens Savonarola 28 - 44100 Ferrara - tel. 0532/ canzoniere di Giovanni Nogarola • ROBERTO Ethik und Religionsphilosophie • CHIARA 293518 - 293520 fax 0532/202689 BENEDETTI - FURIO BRUGNOLO, Tra Lombardia ADORISIO, Hermann Cohen su Spinosa: dal e Veneto: uno zibaldone trentino del Quattro- “panteismo monoteistico” all’antipanteismo a. VI, n. 6, 2003 cento • CLAUDIO GRIGGIO - ANDREA ROMANO, • REINER MUNK, Origin, Continuity, and Il tema: Biblioteche nella storia. Libri e letture Per il testo del Vago Filogeo di Sabello Michiel Anticipation in Cohen’s Opus • Saggi e Ricer- di Cicerone, Riccardo di Bury, Newton, • LORENZO RENZI - ALVARO BARBIERI, Com- che: FRANCESCO VALERIO TOMMASI, Ludovicus Galvani, Cavallo mento al cap. LV del Milione Veneto (ms. CM Carbo, Vermittler zwischen Thomas von Aquin CLAUDIA PANDOLFI, La biblioteca di Cicerone 211 della Biblioteca Civica di Padova) • I VANO und Christian Wolff • FRANCESCO VALERIO • SILVANA VECCHIO, La biblioteca di Riccardo PACCAGNELLA, Egloga interlocutori un berga- TOMMASI, Franz Albert Aepinus, l’aristote- di Bury • MAURIZIO MAMIANI, Autori italiani masco e un zentil Homo venician dananti de lismo tedesco e Kant. Un contributo per la nella biblioteca di Newton • MARCO BRE- monsignor Papa Menestra • ANTONIO DANIE- storia e il senso della filosofia trascendentale SADOLA, Luigi Galvani • PAOLA BERTUCCI, La LE, Note lessicali ruzzantiane • Indice delle tra metafisica ed epistemologia • EMANUELA biblioteca di Tiberio Cavallo (1749-1809) • illustrazioni. PISTILLI, Su “Über Belohnung und Strafe nach I saggi: FABIO FINOTELLO, La riflessione sul türkischen Gesezen” di Karl Ferdinand corpo nell’opera di Guglielmo di Saint-Thierry Hommel • ALBERTO IACOVACCI, Friedrich • ANTONELLA CAGNOLATI, Echi platonici in The Heinrich Jacobi. Fonti, traduzioni e studi Defence of Good Women di sir Thomas Elyot recenti • GIOVANNI COGLIANDRO, La Vita Divi- • VERONICA ZANIRATO, Le astuzie del filosofo Italia medioevale e umanistica na e il compimento della filosofia trascenden- detective • L’inedito. David Hume e l’iscrizio- tale. I diari filosofici di J.H. Fichte e la ne all’indice. Il verbale di Bartolomeo Fosca- direttore resp.: Giovanni Berti “Staatslehre” • SALVATORE PATRIARCA, Dio e rini: BARTOLOMEO FOSCARINI, Censura Operis, periodicità: annuale la libertà di essere altrimenti. Riflessioni sul cui titulus Essai Philosophiques sur editore: Antenore, Roma - Padova System der Weltalter schellinghiano • ANNA- l’Entendement Humain par Mr Hume • PAOLA sede della redazione: c/o Antenore - via RITA MEOLI, La corrispondenza Castelli- ZANARDI, Hume e la censura cattolica: un Valadier, 52 - 00193 Roma Blondel e la traduzione del “Principe nuovo documento • BARTOLOMEO FOSCARINI, élémentaire” (1924) • GIACOMO C ARLO D I G AE- Censura dell’opera intitolata Essai Philo- L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è TANO, La giustificazione epistemica, “questo sophiques sur L’Entendement Humain di Mr. il n. XLII, 2001, di cui si è dato lo spoglio sul felice stato di fatto”. L’ottimismo di William Hume, trascrizione e traduzione a cura di n. 40 del “Notiziario Bibliografico”. Alston e il dissenso di Alvin Plantiga. GABRIELLA PIZZO MALAGÒ • Le recensioni: Luca Zucchi - Mario Quaranta.

Janus Quaderni del Circolo glossematico Con-tratto rivista di filosofia tomista Filologia veneta direttore resp.: Romeo Galassi e di filosofia contemporanea Lingua, letteratura, tradizioni comitato scientifico: Cosimo Caputo, Romeo Galassi, Massimo Prampolini direzione: Emmanuele Morandi, Riccardo direttore: Gianfranco Folena † comitato di redazione: Romeo Galassi, Bea- Panattoni comitato di redazione: Antonio Daniele, Ivano trice Morandina, Oleg Rajnovic comitato di redazione: Giovanni Catellani, Paccagnella periodicità: annuale Diana Mancini, Enrica Manfredotti, Rita periodicità: annuale editore: Il Poligrafo - piazza Eremitani - via Messori, Marco Prati, Claudio Testi editore: Esedra, Padova Cassan, 34 - Padova (dal n. 3) periodicità: annuale sede della redazione: c/o Esedra - via Palestro, sede della redazione: c/o Il Poligrafo - piazza editore: Il Poligrafo, Padova 8 - 35138 Padova - tel. e fax 049/8725445 Eremitani - via Cassan, 34 - 35121 Padova - sede della redazione: piazza Eremitani - via tel. 049/8360887 - fax 049/8360864 - e-mail: Cassan, 34 - 35121 Padova - tel. 049/8360887 n. VI, 2000 [email protected] Antichi testi veneti L’ultimo fascicolo uscito è il n. VII, 1998 [ma CARLA MARCATO, Grammatica storica e testi n. 1, 1995 2000], di cui si è dato lo spoglio sul “Notizia- antichi volgari: sugli elementi onomastici • ROMEO G ALASSI, Presentazione • Parte prima • rio Bibliografico” n. 34. MANLIO CORTELLAZZO, Lessico marinaresco LOUIS H JELMSLEV, La struttura delle opposizion nel veneziano antico • VITTORIO FORMENTIN, nella lingua • LOUIS HJELMSLEV, Studi sulla Un caso di germinazione fonosintattica negli nozione di parentela linguistica • LOUIS 74 RIVISTERIA VENETA

HJELMSLEV, Analisi della frase e sintassi • PAUL Il grado dell’analisi in glossematica • PIE- DIDERICHSEN, Considerazioni sull’analisi del- TRO MORETTO, Louis Hjelmslev e la grafe- la frase e sulla posizione dei membri di frase • matica. Per un’interpretazione del saggio LOUIS HJELMSLEV, Il ruolo strutturale dell’or- Introduction à la discussion générale des dine delle parole • MASSIMILIANO PICCIARELLI, problèmes relatifs à la phonologie des langues Alcune considerazioni su Il ruolo strutturale mortes, en l’espèce du grec et du latin (1954) dell’ordine delle parole di Hjelmslev • LOUIS • OLEG RAJNOVIC, Appunti sulle funzioni in HJELMSLEV, Linguistica comparata • LOUIS glossematica • VITTORIO RICCI, La norma in HJELMSLEV, Saggio critico sul metodo glotto- Hjelmslev. Evoluzione teorica di un concetto cronologico • FABRIZIO IACONA - MASSIMILIANO glossematico • Studi semiotici: COSIMO CAPU- PICCIARELLI, Osservazioni sul metodo glotto- TO, Glossematica e semiotica • EMANUELE cronologico: il saggio di Hjelmslev • LOUIS FADDA, L’aggettivo “semiotico”. Note sulla HJELMSLEV, Alcune riflessioni sulla pratica e lettura di Hjelmslev da parte di Luís Prieto • sulla teoria semantica strutturale • MONICA ROMEO GALASSI, Semantica e semiotica nella CAVALLIN - URSULA DITTADI, Metodo, natura e Logica ingredientibus di Pietro Abelardo • teoria glossematica • Parte seconda • COSIMO BEATRICE MORANDINA, Convenientia analogi- CAPUTO, La “forma” nella glossematica di ca inter res et signa: l’Ars Signorum di George Hjelmslev • ROMEO GALASSI, Materia signanda Dalgarno (1661). BIANCHI, Il dolore che uccide e la femminilità (est) • MASSIMILIANO PICCIARELLI, Lo statuto pericolosa nell’“Adelonda di Frigia” di Fe- delle unità minime in glossematica • MASSIMI- derico Della Valle • VALTER BOGGIONE, “Ei si LIANO PICCIARELLI, Note sul rapporto tra cate- nomò”: Napoleone, Adamo e l’Anticristo. Per goria dei casi e teoria delle catastrofi • STE- una lettura biblica del “Cinque Maggio” • FANO M ANO, La deduzione come forma del testo ARNALDO DI BENEDETTO, Guglielmo Alberti • Parte terza • MARCO MAZZEO, Johannes Lettere italiane letterato • Recensioni • Notiziario • I Libri: Hjelmslev e Ludwig Wittgenstein: geometria “Lettere Italiane” tra le novità suggerisce • naturale e filosofia del linguaggio • JOHANNES direttori: Vittore Branca, Carlo Ossola Libri ricevuti. HJELMSLEV, La geometria naturale • FRANCE- direzione: Giorgio Bárberi Squarotti, Vittore SCO F AMÀ, La critica dell’immanesimo hjelmsle- Branca, Carlo Delcorno, Maria Luisa Doglio, a. LIV, n. 3, luglio-settembre 2002 viano in Significato ed esperienza di Patrizia Cesare Galimberti, Carlo Ossola, Giorgio Articoli: GINETTA AUZZAS, Dalla predica al Violi e Kant e l’ornitorinco di Umberto Eco. Pullini trattato: lo Specchio della vera penitenzia di redattore capo: Gilberto Pizzamiglio Jacopo Passavanti • V ALERIA G IANNETTI, Nievo n. 2 redazione: Attilio Bettinzoli, Bianca Maria e la “religione dantesca” • GIORGIO FICARA, Louis Hjelmslev a cent’anni dalla nascita Da Rif, Fabio Finotti, Nella Giannetto, Clau- L’eternità infranta. Illusionismi dannunziani Atti del Convegno internazionale (Padova, dio Griggio, Francesco Spera • Note e rassegne, Notizie di manoscritti: 4-6 ottobre 1999), a cura di Romeo Galassi periodicità: trimestrale CARLO D ELCORNO - R OSA M ARIA D ESSÌ - O RIANA e Margherita De Michiel editore: Olschki, Firenze VISANI, Inventario dei manoscritti di prediche Nota della redazione • ROMEO GALASSI, Prefa- sede della redazione: c/o Istituto di Letteratu- volgari inedite (Roma, Napoli, Città del Vati- zione • P. HARDER, Form, substance and ra Italiana - Università degli Studi di Padova cano, Francia, Inghilterra) • GIOVANNA R IZZA- function: the importance of structure in a - via Beato Pellegrino, 1 - 35137 Padova RELLI, La favola della Regina delle Isole For- functionale linguistics • ROMEO GALASSI, tunate negli Asolani di Pietro Bembo • ROMA- Valeur linguistique et valeur sémiotique a. LIV, n. 2, aprile-giugno 2002 NA B ROVIA, Il Petrarca di Madeleine de Scudéry du principe “Grund/Folge” • COSIMO CAPU- Articoli: ENRICO F ENZI, L’ermeneutica petrar- • ELENA A SCHIERI, Il modulo manzoniano nella TO, Semiologia e semiotica in Hjelmslev • chesca tra libertà e verità • CLARA LERI, “Al- traduzione poetica dell’Ottocento: Pietro C. ZILBERBERG, Forme, fonction, affect • P.A. l’orlo della vita”. Il tempo nelle Rime di Bernabò Silorata traduce Lamartine • Recen- BRANDT, Le motif analytique des Prolégomènes Vittorio Alfieri • Note e rassegne: ALESSANDRO sioni • Notiziario • I Libri: “Lettere Italiane” (Omkring sprogteoriens grundlæggelse). Une tra le novità suggerisce • Libri ricevuti. critique et une reconstruction • A. PERRI, Hjelmslev e l’operazione dimenticata: dalla a. LIV, n. 4, ottobre-dcembre 2002 catalisi all’interpretazione in semiotica • MAR- Articoli: CARLO DELCORNO, Eremo e solitudi- CO MAZZEO, “Esprit de langue et esprit de ne nella predicazione dei Francescani • CAR- géometrie”: Ludwig Wittgenstein legge LO OSSOLA, “Ah! vivre libre ou mourir” • Johannes Hjelmslev • S. BADIR, La théorie GUIDO BALDI, Il caso e l’inconscio. Sulla co- d’apres Hjelmslev • F. RASTIER, Du signe aux struzione narrativa del Rubè di Borgese • plans du language - ou de Saussure à Hjelmslev Note e rassegne: GUGLIELMO G ORNI, Sulla nuo- • M. PRAMPOLINI, La sostanza immediata tra va edizione delle Rime di Dante • FAUSTO certezza e paradossi • A. HERREMAN, La LINCIO, Un capitolo della fortuna della novel- glossématique et les systèmes de symboles • la di Nastagio degli Onesti (Decameron V, 8): U. CANGER, Le rôle de Francis Whitfield • l’Innamoramento di Calisto e Giulia di Fran- A. ZINNA, Il concetto di “forma” in Hjelmslev. cesco Lancilotti • SIMONETTA RANDINO, Leo- pardi e la teoria del tradurre • Recensioni • n. 3, 2003 Notiziario • I Libri: “Lettere Italiane” tra le Presentazione • Testi: LOUIS HJELMSLEV, Nu- novità suggerisce • Libri ricevuti • Indice merus et genus • Studi teorici: FEDERICO G HEGIN, dell’annata (2002). 75 RIVISTERIA VENETA

GIO B ARBERI S QUAROTTI, Il “Novecento” di Getto Medioevo • CLAUDIO MAGRIS, Giovanni Getto, un anno Rivista di storia della filosofia medievale dopo • Note e rassegne: MARCO MAGGI, “Scon- certati concerti”: Tesauro, la “suposition” e direttore resp.: Antonio Tognolo l’“arte nuevo” • GIAN PAOLO MARCHI, Tra direzione: Francesco Bottin, Gregorio Piaia, cavalli e lettere. Nota sul terzo viaggio in Ilario Tolomio Inghilterra di Vittorio Alfieri • Recensioni • comitato scientifico: Marta Cristiani, Gian- Notiziario • I Libri: “Lettere Italiane” tra le franco Fioravanti, Mariateresa Fumagalli, Eu- novità suggerisce • Libri ricevuti. genio Garin, Alessandro Ghisalberti, Tullio Gregory, Alfonso Maierú, Mario Mignucci, a. LV, n. 4, ottobre-dicembre 2003 Giovanni Santinello, Cesare Vasoli, Graziella Articoli: JEAN S TAROBINSKI, Les figures du don Federici Vescovini • STEFANO PRANDI, Letteratura e pietà (secc. redazione: Giovanni Catapano, Annarita Dal XIII-XVI) • CLAUDIO MAGRIS, Identità ovvero Bosco, Cristina D’Ancona, Roberto Plevano, incertezza • GINETTA AUZZAS, Interessi filolo- Riccardo Quinto, Fabio Zanin gici di Marco Pecoraro • Note e rassegne: periodicità: annuale a. LV, n. 1, gennaio-marzo 2003 RENZO RABBONI, Per l’edizione dei cantari • editore: Il Poligrafo, Padova Articoli: DANIELA DELCORNO BRANCA, Un LORIS PETRIS, Vita contemplativa ed apologia sede della redazione: c/o Centro per Ricerche camaldolese alla festa di S. Giovanni. La della poesia nella prima parte delle Disputa- di Filosofia Medioevale “Carlo Giacon” - processione del Battista descritta da Agostino tiones camaldulenses di Cristoforo Landino • Università degli Studi di Padova - Piazza di Portico • LINA BOLZONI, Le tecniche della CHIARA AVIDANO, Il Genio del Cristianesimo Capitaniato, 3 - 35139 Padova - tel. 049/ memoria e la costruzione degli spazi interiori dello Châteaubriand: un’ipotesi di lettura del 8274716 - fax 049/8274701 fra Medioevo e Rinascimento • A NDREA CELLI, primissimo Leopardi • ERMINIA ARDISSINO, Il Lingue sacre. Leo Spitzer sulle fonti arabe pensiero e la cultura religiosa di Torquato XXVII, 2002 delle letterature europee • Note e rassegne: Tasso. Rassegna e discussione su un quin- SILVIA DONATI, Presentazione • JOZEF BRAMS, MICHELA FANTATO, Momenti della critica pe- quennio di studi (1998-2002) • Recensioni • Between Translation and Interpretation: The trarchesca nella prima metà dell’Ottocento: Notiziario • I Libri: “Lettere Italiane” tra le Concept of Contingency in the Aristotelian Luigi Carrer • CHIARA FENOGLIO, Il servo gal- novità suggerisce • Libri ricevuti. Tradition • PAUL LETTINCK, Aristotle’s lonato: da Proust a Montale • ANDREA BATTI- “Physical” Works in the Arab World • C HARLES STINI, Eloquenza e civiltà in Marc Fumaroli • BURNETT, Physics before the Physics: Early CLAUDIA B ERRA, Per una lettura delle Lecturae Translations from Arabic of Texts concerning Petrarce di Padova • Recensioni • Notiziario • Nature in MSS British Library, Additional I Libri: “Lettere Italiane” tra le novità sugge- 22719 and Cotton Galba E IV • OLIVER G UTMAN, risce • Libri ricevuti. James of Venice’s Prolegomenon to Aristotle’s Physics: De intelligentia • HENRI H UGOONNARD- a. LV, n. 2, aprile-giugno 2003 ROCHE, Logique et physique: la théorie Articoli: FRANCESCO FERRETTI, “Quasi in un aristotélicienne de la science interprétée par picciolo mondo” dantesco: allegoria e finzio- Averroès • E LIZABETH K ARGER, Richard Rufus’s ne nella Liberata • ANDREA BATTISTINI, Il “tor- Account of Substantial Transmutation • G RIET rente d’eloquenza” di un predicatore dell’in- GALLE, The Authorship of One of the Sets of telletto • F RANCESCO B AUSI, Il giardino incanta- Questions on De Caelo attributed to Peter of to. lettore di Thomas Mann • Auvergne (MSS Cremona, Bibl. Governativa, Note e rassegne: CONCETTO DEL POPOLO, “O 80 [7.5.15], fols. 98ra-136ra, Erlangen, donna di virtù” (Inf. II, 76) • DARIO BRANCATO, Lingua e letteratura Universitätsbibl., 213, fols. 1ra-28rb, and “O facitor de gli stellanti chiostri”: un’inedita traduzione di Benedetto Varchi di De consol. direttore: Philosophiae, Lib. I m. 5 • ANDREA CRISTIANI, direttore resp.: Sergio Pautasso Una pagina poco nota di storia letteraria del comitato di direzione: Leonardo Capano, Raul Settecento: il “Colpo d’occhio sullo stato pre- O. Crisafio, Mario Negri, Patrizia Nerozzi, sente della letteratura” di Giovanni Ristori • Sergio Pautasso, Aurelio Principato, Giovan- Recensioni • Notiziario • I Libri: “Lettere Ita- ni Puglisi, Emanuele Ronchetti, Gabriella liane” tra le novità suggerisce • Libri ricevuti. Schiaffino, Giovanni Scimonello periodicità: semestrale a. LV, n. 3, luglio-settembre 2003 editore: I.U.L.M. - Istituto Universitario di Lin- VITTORE BRANCA, La vigilia normalistica di gue Moderne - Facoltà di Lingue e Letterature Giovanni Getto, studente-maestro • EDOARDO Straniere, Milano - Feltre SANGUINETTI, Getto lettore di Dante • CARLO sede della redazione: Biblioteca I.U.L.M. - via DELCORNO, Gli studi di Giovanni Getto sulla Filippo da Liscate, 3 - 20143 Milano - tel. 02/ letteratura religiosa degli Ordini Mendicanti • 89141 int. 216 MARIA LUISA DOGLIO, Getto e Tasso • CARLO OSSOLA, Degli “affetti intellettuali”. Il Baroc- L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il co “de lohn” di Giovanni Getto • GIORGIO n. 32/33, 1999, di cui si è dato lo spoglio sul n. FICARA, Getto, Manzoni e l’aria di casa • GIOR- 40 del “Notiziario Bibliografico”. 76 RIVISTERIA VENETA

Kassel, Stadt-und Landesbibl., Phys. 2o 11, Quaderni di lingue e letterature sciatori veneti (note su alcuni materiali inedi- fols. 35va-55rb) • RICHARD CROSS, Absolute ti) • SERENA FORNASIERO, Struzzeria “falco- Time: Peter John Olivi and the Bonaventurean rivista della Facoltà di Lingue e Letterature neria” in un lessico trilingue pubblicato a Tradition • EDITH DUDLEY SYLLA, Walter straniere dell’Università degli Studi di Verona Venezia • MICHELA RUSI, Abusi “gaddiani” Burley’s Practice as a Commentator on comitato di redazione: Gian Paolo Marchi, nella Venezia del Settecento (Antonio Bian- Aristotle’s Physics • STEFANO C AROTI, Generatio Bianca Cetti Marinoni, Elio Mosele, Giulia chi) • GILBERTO PIZZAMIGLIO, Due rimandi /generare: Ontological Problems in John Poggi, Bianca Tarozzi ariosteschi nel “Raggiratore” di Goldoni? • Buridan’s Natural Phiosophy • JOËL BIARD, periodicità: annuale PAOLO P UPPA, Goldoni, per voci sole e qualche L’être et la mesure dans l’intension et la editore: Università degli Studi di Verona regia • PIERMARIO VESCOVO, Goldoni teorico • rémission des formes (Jean Buridan, Blaise de sede della redazione: Università degli Studi di ANNA-VERA SULLAM CALIMANI, Ippolito Pin- Parme) • JÜRGEN SARNOWSKY, Ein Albert von Verona - Istituto di Lingue straniere - vicolo demonte e la lingua inglese • DARIA PEROCCO, Sachsen zugeschriebener Physikkommentar dietro S. Francesco - 37129 Verona - tel. e fax Non Foscolo ma... aus der Mitte des 14. Jahrhunderts • Indice dei 045/8028461 nomi • Indice dei manoscritti. n. 35, giugno 2002 L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il MARIELLA VIANELLO BONIFACIO, Venezia e il n.s., XXVIII, 2003 n. 25, 2000, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 tempo sospeso in “Corinne ou l’Italie” • GOULVEN MADEC, Philosophia: secundum del “Notiziario Bibliografico”. MARINELLA C OLUMMI C AMERINO, Vivere il tem- Ambrosium - secundum Augustinum • MAR- po, guardare il mondo: tragitti spaziali e CO Z AMBON, “Aristotelis Platonisque sententias temporali nelle “Confessioni” di Nievo • T IZIA- in unam revocare concordiam”. Il progetto NO ZANATO, Su e per un’edizione critica delle filosofico boeziano e le sue fonti • STEVEN “Confessioni d’un Italiano” • P IETRO G IBELLINI, HARVEY, Did Alfarabi Read Plato’s Laws? • Un autografo veneziano di D’Annunzio e i CECILIA MARTINI BONADEO, Un commento ad “Sogni di terre lontane” • ILARIA CROTTI, La Alpha Elatton “sicut litterae sonant” nella “memoria terribile”: Comisso interprete del Ba«d¡d del X secolo • CARLO GABBANI, Le Settecento • P AOLO L EONCINI, Immagine e pen- proprietà trascendentali dell’essere nel Super siero nel linguaggio di Noventa saggista • Sententiarum di Alberto Magno • GABRIELE ROLANDO DAMIANI, Sommario novecentesco DE A NNA, Aquinas on the Priority of Substances di letteratura del Nord-est • S ILVANA T AMIOZZO • ANTONIO DONATO, Il ruolo dell’analogia di GOLDMANN, Il canto della buranella. Note attribuzione e di proporzionalità nella dottri- sulla poesia di Bianca Tarozzi. na dell’essere di Tommaso d’Aquino • FABIO ZANIN, Possibilità e probabilità nella scientia n. 36, dicembre 2002 naturalis secondo Buridano e Oresme • ANGE- ZENO LORENZO VERLATO, L’inedita redazione LA GUIDI, Platonismo e neoplatonismo nei veronese di un “Contrasto tra Cristo e il diavo- Dialoghi d’amore di Leone Ebreo. Maimonide, lo” (XIV secolo) • MIRKO VISENTIN, Un cantore Ficino e la definizione della materia • Note e veneziano del XVII secolo: Paolo Briti il “Cieco documenti: LOUIS-JACQUES B ATAILLON, Il com- Quaderni Veneti da Venezia” • MONICA G IACHINO, La collabora- mento di Stefano Langton al libro di Giona • zione di Tommaseo al “Giornale” di Treviso. MASSIMILIANO C ARRARA - V ITTORIO MORATO, Di edito sotto gli auspici del Centro Interuni- Contributo bibliografico • ALESSANDRO cosa parlano i filosofi analitici quando parla- versitario di Studi Veneti di Venezia CINQUEGRANI, Certificazione negativa e vocativa no di haecceitas? • Indice dei nomi • Indice dei direttore: Francesco Bruni ne “Il mio Carso” di Scipio Slataper • SILVANA manoscritti. comitato di redazione: Tiziana Agostini, Mi- TAMIOZZO GOLDMANN, La poesia interrotta di chele Bordin, Eugenio Burgio (segretario), Giocondo Pillonetto: “Penultima fiaba. Poe- Emilio Lippi, Ricciarda Ricorda, Pier Mario sie” (1935-1981) • PAOLA B ARATTER, Una real- Vescovo tà editoriale a Venezia: Marsilio Editori • periodicità: semestrale Trittico Zanzottiano (a cura di Michele Bordin) editore: Longo, Ravenna • MICHELE BORDIN, Zanzotto: “Sovrim- Paradosso sede della redazione: c/o Longo - via Paolo pressioni” dalla colonia penale • S ANDRA B OR- annuario di filosofia Costa, 33 - 48100 Ravenna - tel. 0544/217026 TOLAZZO, “Temporalità” e “Località” negli - fax 0544/217554 - e-mail: [email protected] incipit di “Dietro il paesaggio” e “Sovrim- direttore resp.: Margherita Petranzan pressioni” • GIOVANNI TURRA, Gli aforismi comitato direttivo: , Um- n. 34, dicembre 2001 improbabili di Zanzotto. Per una lettura di berto Curi, Sergio Givone, Giacomo Marra- FRANCESCO B RUNI, Premessa • S ILVANA T AMIOZ- “Meteo” e “Sovrimpressioni” • Recensioni. mao, Carlo Sini, Vincenzo Vitiello ZO GOLDMANN - EUGENIO BURGIO, Bibliografia periodicità: annuale degli scritti di Pietro Spezzani • A NGELA C ARAC- editore: Il Poligrafo, Padova (dal 1997) CIOLO A RICÒ, Nel gran mare delle cronache: la sede della redazione: c/o Il Poligrafo - piazza “Cronicha dela nobil cità de Venetia et dela Eremitani - via Cassan, 34 - 35121 Padova - sua Provintia et Destreto” di Giorgio Dolfin tel. 049/8360887 - fax 049/8360864 • RENATA FABBRI, Rimini (e la Romagna) e la dominazione della Serenissima in scritture L’ultimo fascicolo uscito è l’annata 2002, di veneziane coeve • EMILIO LIPPI, 1517: l’ottava cui si è dato lo spoglio sul n. 40 del “Notiziario al servizio del Sultano • EUGENIO BURGIO, Bibliografico”. Arnaldo Segarizzi e le relazioni degli amba- 77 RIVISTERIA VENETA

Simplegadi ca buzzatina 1999 (e integrazioni per gli anni Rivista di filosofia orientale comparata precedenti) • AUGUSTO MACCHETTO, Buzzati critico d’arte del “Coriere della sera”, biblio- direttore resp.: Silvia Voltolina grafia 1967-1971 • Recensioni • Abstract. redazione: Renato Andolfato, Edoardo Beato, Roberta Bozza, Marcello Ghilardi, Emanuela a. VII, 2002 Magno (redattore capo), Caterina Mengotti, Saggi e note: DANIELE BARBIERI, Il viaggio del Andrea Napolitano, Giovanni Panno lettore. Una lettura di “Qualcosa era succes- periodicità: quadrimestrale so” • EMANUELA S ACCONAGO, Storia del Buzzati editore: Paolo Vicentini pittore • PAUL D’AGOSTINO, Buzzati’s Spiral: sede della redazione: corso del Popolo 70 - Judgement, Solitude and the Absurd • PATRI- 30172 Mestre-Venezia - tel 041/972379 ZIA DALLA ROSA, Arg-e-Bam: viaggio alla Fortezza Bastiani • MOHSEN EBRAHIM, Rifles- a. 7, n. 2, giugno 2002 sioni su alcuni aspetti della ricezione di Buzzati DAVIDE SUSANETTI, Quel che Narciso vide • in Iran • ALESSANDRO SCARSELLA, Questioni FRANÇOISE CHAMPAULT, Imparare col corpo. comparatistiche intorno a “Il grande ritrat- Implicazioni psicologiche e morali dell’ap- to” di Buzzati • JOHN BUTCHER, “L’artista dal prendimento nelle arti di combattimento giap- cuore buono”: Montale on Buzzati • Notizie ponesi • DEBORA RIENZI, Caos e conflitto nel storico-biografiche: SERGIO CLAUT, Barto- Mahabharata • EDOARDO BEATO, Gnosi e libe- lomeo e Francesco Buzzati e l’oratorio di San Studi Buzzatiani razione in Alan Watts • N ICOLETTA A NTONELLO, Nicolò a Bribano • Testimonianze e intervi- Recensioni. Rivista del Centro Studi Buzzati ste: CINZIA MARES, Conversazione con Alme- rina Buzzati • E MILIO P OZZI, Con Buzzati a “La a. 7, n. 3, ottobre 2002 direttore: Nella Giannetto Domenica del Corriere”: storie di vita quoti- RENATO ANDOLFATO, Il concetto di “azione direttore resp.: Eldo Candeago diana e cultura della notizia • Esperienze della coscienza quale autodeterminazione del comitato direttivo: Alvaro Biondi, Marie- didattiche: LUCIANA GIROTTO, Lettura in clas- luogo” nella filosofia di Nishida Kitaro • Hélène Caspar, Paolo Conte, Anna Rita De se di “Barnabò delle montagne”. L’esperien- MARIA TASINATO, Marco Aurelio: vane spe- Nale, Mariateresa Ferrari, Eva Vöhringer za di una terza media bellunese • LA REDAZIO- ranze per un’estetica • OIDA YOSHI, Il vuoto redazione: Patrizia Dalla Rosa, Cinzia Mares, NE, A Macerata un liceo “incontra Buzzati” • nel teatro no • FRANCESCO DONADEL, Per una Isabella Pilo, Mariangela Polesana Bibliografie: ISABELLA PILO - CINZIA MARES, comparazione come modus philosophandi • periodicità: annuale Bibliografia della critica buzzatiana 2000 • PAOLO VICENTINI, Recensioni. editore: Istituti Editoriali e Poligrafici Inter- Recensioni • Abstract. nazionali, Pisa - Roma a. 8, n. 1, febbraio 2003 sede della redazione: Centro studi Buzzati - GIANGIORGIO PASQUALOTTO, Filosofia inter- via Luzzo, 13 - 32032 Feltre (BL) - tel. 0439/ culturale, perché? • EMANUELE ALLOA, Il pen- 888202 - fax 0439/840194 - e-mail: siero andino come apporto alla filosofia inter- [email protected] culturale • C ARMELA CRESCENTI, Islâm interio- Studi duemilleschi VI re e dottrina in Ibn ‘Arabî • A LYETTE D EGRACES- a. , 2001 Rivista annuale di storia della letteratura FAHD, La lingua delle upanishad in Simone Saggi e note: GIUSEPPE SANDRINI, Presenza di italiana contemporanea Weil. Un’ermeneutica ritrovata secondo Leopardi nel primo Buzzati • I LARIA G ALLINARO, l’esperienza interiore • SILVIA VOLTOLINA, Ma “Ho idea di andarmene prima”: la percezio- direttore: Cesare De Michelis ciò è meravigliosamente strano! ne del tempo nella Montagna incantata e nel condirettori: Armando Balduino, Saveria Che- Deserto dei Tartari • LAURA LUSINI, “Le fine- motti, Silvio Lanaro, Anco Marzio Mutterle, a. 8, n. 2, giugno 2003 stre”: l’esperienza di Buzzati drammaturgo Giorgio Tinazzi MARIA T ASINATO, Sulle tracce d’un antico duel- in un breve flash di teatro • R EMI L ANZONI, The redazione: Beatrice Bartolomeo lo: le Baccanti di Euripide a tenzone con le function of Memory in Buzzati’s “Congedo periodicità: annuale Rane di Aristofane • MARCELLO GHILARDI, Lo dalla nave” • A SSUMPTA C AMPS, Per una storia editore: Istituti Editoriali e Poligrafici Inter- sguardo dell’altro. Per un’estetica della re- della fortuna di Dino Buzzati in Spagna • nazionali, Pisa - Roma lazione • MADDALENA SCHIAVO, Introduzione SILVIA ZANGRANDI, Sovrapposizioni e incroci sede della redazione: c/o Dipartimento di al pensiero di Sri Nisargadatta Maharaj • B EN- di comunicazione e creatività nella lingua di Italianistica - Università di Padova - via Beato AMI S CHARFSTEIN, La cecità occidentale di fronte Dino Buzzati al Giro d’Italia • Inediti e rari: Pellegrino, 1 - 35137 Padova alle filosofie non occidentali • Recensioni. NELLA GIANNETTO, “Sono arrivato all’ ultimo capitolo”: una preziosa lettera di Dino Buzzati L’ultimo fascicolo pervenuto in redazione è il a. 8, n. 3, ottobre 2003 a Franco Mendelli a proposito di “Un amo- n. 1, 2001, di cui si è dato lo spoglio sul n. 40 GIANGIORGIO PASQUALOTTO, Suiseki • PAOLO re” • Testimonianze e interviste: EMILIO POZ- del “Notiziario Bibliografico”. VICENTINI, Conoscenza e ignoranza come meta- ZI, Dino Buzzati a Radio Lugano: l’ultima fore dell’esperienza suprema. Una nota com- intervista • Dal magnetofono: MAURIZIO T REVI- parativa • GIANCARLO VIANELLO, Il tema della SAN, Dino Buzzati e la Schiara • Esperienze morte in Tanabe Hajime • LAURA ZAGO, Il didattiche: MARIA R OSARIA M AGNA, “Il Colom- concetto di ≤∞nya nello Hrdaya S∞tra • RAIMON bre” messo in scena dagli studenti di una PANNIKAR, Sol levante e sol calante • SONIA scuola milanese • Bibliografie: ANNA RITA DE CALZA, Recensioni. NALE - ISABELLA PILO, Bibliografia della criti- 78 RIVISTERIA VENETA

Studi novecenteschi a. XXIX, n. 63-64, giugno-dicembre 2002 ca: Bernat Metge • ALBERTO BRAMBILLA, Pe- Rivista di storia della letteratura Scrittori del Novecento: DAVIDE P UCCINI, Renzo trarca tra Aleardi e Carducci. Appunti sulle italiana contemporanea Gherardini • Letterati al cinema: SAVERIA celebrazioni padovane del 1874 • Miscella- CHEMOTTI, Giuseppe Berto e lo spettatore me- nea: JOSEPH ALLENSPACH, I Metrelli nel Trion- direttore: Cesare De Michelis dio • Saggi e note: GUIDO BALDASSARRI, Nel- fo della Fama e nei primi commenti ai Trionfi condirettori: Armando Balduino, Saveria Che- l’officina dei “Conviviali”: “I vecchi di Ceo” • CARLA MARIA MONTI, Quicquid libet licet. motti, Silvio Lanaro, Anco Marzio Mutterle, • MARCO V IANELLO, Le fate e gli gnomi: Perrault Diffrazioni di un proverbio • Recensioni • Giorgio Tinazzi e Gozzano • MARCHERITA ANGELINI, Grande CARLA MARIA MONTI (a cura di), Indice dei redazione: Beatrice Bartolomeo guerra e fascismo nelle voci dell’Enciclopedia nomi • CARLA MARIA MONTI (a cura di), Indice periodicità: semestrale italiana • ANDERA CELLI, Eteronimie. Contini dei manoscritti. editore: Istituti Editoriali e Poligrafici Inter- su Serra • STEFANO LAZZARIN, Dissipatio Ph G. nazionali, Pisa - Roma Landolfi, o l’anacronismo del fantastico • sede della redazione: c/o Dipartimento di ANDREA RONDINI, La scrittura e la sfida. Una Italianistica - Università di Padova - via Beato lettura di “Lilít” di Primo Levi • OMAR CERET- Pellegrino, 1 - 35137 Padova TA, Dalla fabbrica al salotto mondano. L’effi- mero Olimpo dei semidei ottierani • ADRIANA DA RIN, La lingua della “Finzione di Maria” a. XXVIII, n. 61, giugno 2001 ALTRE RIVISTE SEGNALATE di Fulvio Tomizza • RODOLFO ZUCCO, Per uno Premesse • GIORGIO TINAZZI, Cinema e lettera- studio della rima in De Signoribus: “Principio tura • A. A PRÀ, Moravia al cinema • L. M AZZEI, Papini, Orvieto e Thovez (1907-1908): il cine- del giorno” • SANDRA BORTOLAZZO, I “Versi giovanili” (1938-1942) di Andrea Zanzotto: il ma entra in terza pagina • A. COSTA, “Prospet- La nuova Tribuna Letteraria tive” (1937, n. 2): le verità sul cinema di paesaggio come allegoria dell’ambito poetico Periodico di lettere e arte • GIUSEPPE IANNACCONE, Carlo Mazzantini e Curzio Malaparte • G. N UVOLI, Corrado Alvaro l’espressionismo dell’“altra” memoria • e l’amoroso sdegno del letterato • M.C. PAPINI, direttore: Stefano Valentini ATTILIO MOTTA, Alba e tramonto di un mondo Palazzeschi al cinema • B. TORRI, Letterati al periodicità: trimestrale nuovo. Da Asor Rosa alle memorie dei saggisti cinema • G. BARBERI SQUAROTTI, La sfida di editore: Associazione Culturale “Amici di • RENATO NISTICÒ, Arcaicità del postmoderno: Serafino Gubbio operatore • S. SCHRADER, Un Venilia” l’opera poetica di Nino De Vita • Errata corrige. dilettante al cinema: Alberto Savinio • L. PEL- sede della redazione: via Gattamelata, 130 - LIZZARI, Lunatici, lunardi e stralunati: quattro 35128 Padova - tel. 049-8087402 fax 049- intellettuali al cinema • R. VERZINI, “Il cinema 8078961 è vivo”. “No, è morto!”. Natalia Ginzburg e Pier Vittorio Tondelli davanti allo schermo • M. LODOLI, Uno scrittore al cinema • CESARE Studi Petrarcheschi DE M ICHELIS, Scrittori al cinema • P IER V INCEN- Inverso ZO M ENGALDO, Debenedetti al cinema • A. Z AC- Quadrimestrale di Poesia rivista promossa dall’Accademia Petrarca di CURI, “Hollywood non è sul Tevere”: avventu- re e sventure del romanzo cinematografico in Lettere Arti e Scienze di Arezzo redazione: Raffaello Conti, Francesco Man- direttore resp.: Giovanni Berti Italia • ENZA DEL TEDESCO, Goffredo Parise. na, Beppe Mosconi, Roberto Segala Negrini a cura di: Gino Belloni, Giuseppe Billanovich, Il cinema è una “confiserie” • V. ZAGARRO, periodicità: quadrimestrale “La moviola della memoria”. Il caso Bufalino Giuseppe Frasso, Giuseppe Velli editore: Imprimitur, Padova segretari di redazione: Saverio Bellomo, Car- • G. CALZOLARI, I Bertolucci: letterati, poeti e sede della redazione: c/o Francesco Manna, la Maria Monti gente di cinema • M. PIVA, P.M. Pasinetti: via Eulero, 11 - 35143 Padova alcune immagini di repertorio. periodicità: annuale editore: Antenore, Roma - Padova sede della redazione: c/o Antenore - Via a. XXVIII, n. 62, dicembre 2001 Valadier, 52 - 00193 Roma Scrittori del Novecento: ANNA ZAMBONI, Lea Quaretti (1912-1981) • Saggi e note: LAURA XV, 2002 CERASI, Fiorentinità. Percorsi di un’ideolo- GIORGIO BERNARDI PERINI, Un ricordo di Giu- gia identitaria fra Otto e Novecento • S TEFANO seppe Billanovich (1913-2000) • GIUSEPPE PASTORE, Appunti su una coordinata ritmica VELLI, Giuseppe Billanovich filologo e storico novecentesca • MARIO BARENGHI, Tutti i nomi della cultura • GIUSEPPE RAMIRES, Il testo delle di Useppe. Saggio sui personaggi della “Sto- aggiunte danieline nel Servio Ambrosiano di ria” di Elsa Morante • PIERO LUXARDO, Per Petrarca • P IETRO B. ROSSI, Postille di Petrarca una casistica dell’“auto-antologia”. Antonio alla traduzione di Grossatesta dei commenti Baldini e Carlo Emilio Gadda • GIORGIO PUL- greci all’Ethica Nicomachea • GIUSEPPE VEL- LINI, L’autobiografismo di Neri Pozza • PIER LI, Petrarca, Dante, la poesia classica: “Ne la VINCENZO MENGALDO, Per Edoardo Zuccato • stagion che ’l ciel rapido inchina” (RVF, L) “Io Recensioni • ENZA DEL TEDESCO (a cura di), son venuto al punto de la rota” (Rime C) • Rassegna bibliografica 1999-2000 • Indice CARLA MARIA MONTI, Per la Senile v 2 di dell’annata. Francesco Petrarca • D ANIELE P ICCINI, France- schino degli Albizzi, uno e due • STEFANO MARIA C INGOLANI, Un geniale lettore di petrar- 79 periodicità: quadrimestrale Giunta regionale del Veneto - Centro Culturale di Villa Settembrini 30171 Mestre Venezia - Via Carducci 32 spedizione in abb. postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 taxe perçue - tassa riscossa - Filiale di Padova in caso di mancato recapito restituire al mittente

In copertina Matteo evangelista, seconda metà secolo XV San Pietroburgo, Museo Statale Russo ISSN 1593-2869