Filmografia Sulla Shoah Copie Di Magazzino
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Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Filmografia italiana sulla Shoah a cura di Ansano Giannarelli Titolo Attribuito: Filmografia sulla Shoah Copie di magazzino: Titolo Attribuito: Film per la sala Abstract: Film riguardanti la Shoah e destinati alla diffusione prioritaria nella sala cinematografica. Copie di magazzino: Titolo Proprio: 16 ottobre 1943 Regia: Piperno, Marina Anno di produzione: 1960 Altre responsabilità - persone: Giannarelli, Ansano (regia) Argentieri, Mino (sceneggiatura) Giannarelli, Ansano (sceneggiatura) Liberovici, Sergio (musica) Gatti, Marcello (fotografia) Foà, Arnoldo (suono) Abstract: Ispirato al racconto omonimo di Giacomo De Benedetti, è la densa, suggestiva rievocazione della ricattatoria raccolta di 50 kg d’oro (26-09-’43) e della successiva razzia del 16 ottobre 1943, eseguita dalle SS, di 1024 ebrei residenti nel ghetto e in altri quartieri di Roma, inviati nei lager di sterminio in Germania Notizie storico-critiche: film per la sala Copie di magazzino: Titolo Proprio: A luci spente Regia: Di Palma, Giuseppe Anno di produzione: 2004 Altre responsabilità - persone: Ponzi, Maurizio (regia) Spila, Pietro (soggetto) Tummolini, Stefano (soggetto) Ponzi, Maurizio (soggetto) Verga, Luigi (fotografia) Montanari, Luca (montaggio) Ceraolo, Franco (scenografia) Abstract: Nell’Italia del 1943, le riprese del film “Redenzione”, prodotto con il sostegno del Vaticano da Ettore Benedetti, diretto dall’antifascista Giovanni Forti e con protagonista la diva dei ‘telefoni bianchi’ Elena Monti, fanno da sfondo alle storie d’amore e di politica che coinvolgono la troupe. Il film si ispira a un episodio reale, la lavorazione del film “La porta del cielo”, girato a Roma da Vittorio De Sica con il sostegno del Vaticano (il delegato alla produzione era il giovane monsignor Montini), su un gruppo di malati che partono per il santuario di Loreto. Durante la lavorazione del film, furono scritturate come finte comparse molte persone in situazione di pericolo, tra cui numerosi ebrei di Roma Cinematografico LUCE Pagina 1 Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Filmografia italiana sulla Shoah a cura di Ansano Giannarelli Personaggi ed interpreti: Nigro, Filippo Andriano, Damiano Perini, Francesca Scarpati, Giulio Bertorelli, Toni Notizie storico-critiche: film per la sala Copie di magazzino: Titolo Proprio: Andremo in città Regia: Cancellieri, Francesco Casa di produzione: ADATTAMENTO DI EDITH BRUCK, FABIO CARPI E VASCO PRATOLINI. PRESENTATO AL XIV FESTIVAL DI SAN SEBASTIAN (1966). Anno di produzione: 1966 Altre responsabilità - persone: Risi, Nelo (regia) Risi, Nelo (soggetto) Zavattini, Cesare (soggetto) Carpi, Fabio (soggetto) Bruck, Edith (soggetto) Delli Colli, Tonino (fotografia) Solito, Giacinto (montaggio) Shore, Ivan (musica) Fontana, Franco (scenografia) Paroo, Brancko Catovic (scenografia) Dreville, Dragolijub (scenografia) Abstract: Lenka vive insieme al fratellino Miscia, un bambino cieco di cinque anni, in un paese di provincia in Iugoslavia. La madre ortodossa è morta; il padre, un maestro elementare ebreo, è stato arrestato al momento dell’occupazione tedesca, internato in un campo di concentramento e dato ufficialmente per morto. Ma Ratko Vitas, il padre di Lenka in realtà non è morto, e, ritornato improvvisamente a casa, è costretto a nascondersi. Ivan, un giovane studente del quale Lenka è innamorata e che vive con i partigiani nel bosco, venuto per consegnare a Vitas documenti falsi, viene individuato da alcuni soldati tedeschi e Ratko, per salvargli la vita, esce all’aperto attirando su di sé l’attenzione dei nemici che lo accerchiano e lo uccidono a colpi di mitra. Mentre Ivan ferito si nasconde nella soffitta, giungono le SS per condurre i due fratelli in un lager: Lenka raccoglie mestamente i pochi effetti personali e si consegna docilmente ai nazisti. Nel treno che li conduce verso il lager, Lenka descrive a Miscia un invisibile paesaggio e lo culla nell’illusione di un tranquillo futuro in città. Personaggi ed interpreti: Simic, Slavko Careddu, Stefania Gavric, Aca Castelnuovo, Nino Chaplin, Geraldine Milisavljievic, Mirko Panic, Milan Scatruglia, Giovanni Ivan Cinematografico LUCE Pagina 2 Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Filmografia italiana sulla Shoah a cura di Ansano Giannarelli Notizie storico-critiche: film per la sala Copie di magazzino: Titolo Proprio: 18.000 giorni fa Casa di produzione: Maximago per Istituto Luce, Rai1 Anno di produzione: 1993 Altre responsabilità - persone: Gabrielli, Gabriella (regia) Gabrielli, Gabriella (soggetto) Leoni, Roberto (soggetto) Menczer, Enrico (fotografia) Amicucci Rolla, Gianfranco (montaggio) Formica, Nino (scenografia) Abstract: Evaso dal lager di Treblinka all’inizio del 1943, l’ebreo polacco Moshe è ripreso al Brennero e portato nel piccolo campo di concentramento di Ferramonti (Calabria) in mezzo a italiani, brava gente (quasi tutti). Storia vera, come attesta Simon Wiesenthal in una breve apparizione. Il film utilizza gli studi sul campo di Ferramonti dello storico Carlo Spartaco Capogreco.Capogreco, “La vita e gli uomini del più grande campo d’internamento fascista, 1940-1945”, Giuntina, 1987. Personaggi ed interpreti: Barra, Gianfranco Berger, William Brandon, David Cohen, Silvia Diogene, Franco Donadoni, Maurizio Foschi, Massimo Interlenghi, Franco Notizie storico-critiche: film per la sala Copie di magazzino: Titolo Proprio: Le vicaire Complemento del Titolo: Amen Casa di produzione: Katharina Anno di produzione: 2002 Altre responsabilità - persone: Costa-Gravas, Constantin (regia) Costa-Gravas, Constantin (soggetto) Grumberg, Jean-Claude (soggetto) Blossier, Patrick (fotografia) Vagnon, François (videografica) Kergoat, Yannick (montaggio) Amar, Armand (musica) Abstract: Dai cinque atti di “Il Vicario”(1963) di Rolf Hochhunt. È un film sull’indifferenza che non accusa soltanto il silenzio, la sordità, la smodata prudenza di Papa Pio XII e delle alte gerarchie ecclesiastiche (cattoliche e non) sulla Shoah, ma anche l’omertà, il disinteresse, Cinematografico LUCE Pagina 3 Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Filmografia italiana sulla Shoah a cura di Ansano Giannarelli l’ipocrisia diplomatica dei potenti della comunità internazionale. Affida a due uomini isolati (il protestante evangelico Kurt Gerstein, chimico e ufficiale delle SS, realmente esistito, e Riccardo Fontana, gesuita italiano con aderenza in Vaticano, figura di fantasia) l’impossibile compito di avvertire il mondo e fermare l’industria della morte. Personaggi ed interpreti: Danetti, Odor Koch, Sebastian Zischler, Hanns Schmidt, Antje Iures, Marcel Hansen, Nilsen Mendl, Michael Berti, Marina Alexandrov, Constantin Notizie storico-critiche: film per la sala Copie di magazzino: Titolo Proprio: The Assisi Underground Complemento del Titolo: Assisi Underground Regia: Golan, Menahem Globus, Yoram Anno di produzione: 1984 Altre responsabilità - persone: Ramati, Alexander (regia) Ramati, Alexander (soggetto) Spadaro, Adriana (costumi) Rolla, Giovanni (videografica) Rotunno, Giuseppe (fotografia) Dreville, Michael (montaggio) Seltzer, Dov (musica) Spadoni, Luciano (scenografia) Abstract: Assisi, 1943. Stante la situazione determinatasi in Italia a seguito dell’armistizio, il vescovo della città, incarica Rufino, padre guardiano del locale convento di San Francesco, di fare il possibile in favore di ebrei e di profughi. Rufino è giovane ed attivo; fa accogliere dalle Clarisse un gruppo di israeliti, tra i quali è anche il prof. Rieti, uno scienziato per la cui cattura esiste una forte taglia e, al momento di una irruzione dei tedeschi, comandati dal capitano delle SS von Verden, i rifugiati saranno trasferiti nel recinto di clausura. Per salvare gli sbandati che continuano ad affluire, padre Rufino fa stampare da Brizi, un tipografo suo amico, una quantità di false carte di identità. Il vescovo, sempre fidando in lui, lo invia in Abruzzo, a Pescocostanzo, per accompagnare altri sfortunati da sottrarre alle ricerche e razzie tedesche. L’operazione si compie, grazie alle buone intese stabilitesi nel frattempo tra il padre guardiano ed il colonnello Muller, un ufficiale medico cattolico (e assai sensibile al fascino della tradizione francescana), che è la massima autorità militare germanica ad Assisi. Ciò irrita il capitano von Verden, che da molto diffida di padre Rufino, e che è sempre in caccia dell’irreperibile prof. Rieti. Purtroppo, quattro dei rifugiati commettono l’imprudenza di fare una gita a Perugia: tre di essi sono arrestati, von Verden ferma il francescano, che naturalmente non parla, e lo include in un gruppo di ebrei e disertori Cinematografico LUCE Pagina 4 Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico Filmografia italiana sulla Shoah a cura di Ansano Giannarelli italiani destinati alla fucilazione. Ma è stato solo per spaventarlo e piegarlo: e, infatti, lo si lascia in vita. Tuttavia, Rufino non desisterà mai dall’adoperarsi e dal correre gravi rischi, per salvare quanta più gente possibile. Mentre gli Alleati risalgono la Penisola, due dei rifugiati arrestati vengono ingaggiati come interpreti presso il Comando perugino del Generale Bremer; con uno stratagemma, uno di essi sottrae una carta intestata, firmata in bianco dall’ufficiale e ne dattiloscrive il testo: è l’ordine con cui Assisi viene proclamata “Città aperta”. Il colonnello Muller, prima di partire alla volta della Germania, fa dono ad Assisi di tutto il materiale