Uno Sguardo Sulla Letteratura Italiana Contemporanea
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Paulina Matusz Università di Breslavia Uno sguardo sulla letteratura italiana contemporanea Literatura włoska w toku 2, a cura di Hanna Serkowska, Wydawnictwo Uniwersytetu Warszawskiego, Warszawa 2011, 298 pp. Quando nel 2006 uscì in Polonia il volume Literatura włoska w toku (Let- teratura italiana in corso), si diceva che fosse una monografia speciale, una vera e propria rarità. I critici e recensori del libro sottolineavano che mai prima d’allora la letteratura italiana contemporanea fosse presentata al pubblico letterario polacco in maniera così dettagliata e ponderata. Si trattava infatti di un’interessante raccolta di articoli e saggi, scritti con l’ambizione di mostrare e descrivere il panorama letterario italiano nel modo più ampio possibile, presentando così i testi degli scrittori con- temporanei italiani anche ai lettori polacchi che fino allora solo sporadi- camente avevano avuto l’occasione di conoscere i libri più recenti degli autori provenienti dalla penisola italica . “Il fattore più importante che ha fatto nascere questa raccolta è stata la convinzione che della letteratura italiana in Polonia se ne scrive sem- pre troppo poco e troppo raramente”1 scriveva nell’introduzione al libro la curatrice del volume, professoressa Hanna Serkowska, giustifican- 1 H. Serkowska, Wprowadzenie, [in:] Literatura włoska w toku. O wybranych współczesnych pisarzach Italii, a cura di H. Serkowska, Zakład Narodowy im. Osso- lińskich, Wrocław 2006, p. 5. 164 Paulina Matusz do e spiegando così in qualche modo l’idea che aveva spinto l’intero gruppo di autori a scrivere e a raccogliere i loro testi in un unico libro. Sempre nella stessa introduzione era stato annunciato anche il volume successivo che avrebbe dovuto di lì a poco continuare l’opera di divul- gazione della moderna letteratura italiana in Polonia – che però è uscito solo alla fine del 2011, quindi ben cinque anni dopo la pubblicazione del primo libro. L’uscita di Literatura włoska w toku 2 (Letteratura italiana in cor- so 2) ha suscitato tra gli italianisti polacchi alcune nuove domande sulla fortuna degli scrittori italiani in Polonia. Che cosa è cambiato in questo campo negli ultimi cinque anni? Come si è sviluppata in Polonia la ri- flessione accademica sulla letteratura italiana contemporanea? Lo status degli scrittori italiani è cambiato? La popolarità dei loro libri in Polonia è cresciuta? Oppure si tratta sempre di una letteratura poco conosciuta al lettore polacco, quasi esotica, raramente tradotta e ancora più spora- dicamente presentata o analizzata nei testi accademici? Hanna Serkowska, che ha curato anche questo volume, prova a dare una risposta a queste domande nell’introduzione al libro – tuttavia l’ana- lisi che ci presenta all’inizio della raccolta è in realtà molto più profonda e dettagliata di una semplice prefazione. Basta osservare che l’introdu- zione è quasi sei volte più lunga in confronto a quella del primo volu- me: è un segno evidente che con il passare del tempo la necessità della riflessione metaletteraria concentrata su questo argomento è diventata più urgente. Per gli studiosi della letteratura, ma anche per i lettori inte- ressati alla letteratura italiana moderna, questa prefazione può essere un buon punto di partenza per capire non solo com’è il panorama lettera- rio italiano contemporaneo, ma anche che cosa è cambiato negli ultimi cinque anni nella ricezione delle opere letterarie italiane in Polonia. La speranza espressa nell’introduzione al primo volume sembra purtroppo delusa: la riflessione accademica e critica sulle opere degli scrittori ita- liani in Polonia resta sempre discontinua – e le recensioni o testi critici sui singoli libri italiani tradotti in polacco rimangono episodi piuttosto rari e isolati . Prima di dare la parola agli autori dei singoli saggi, Serkowska dà ancora un’occhiata sulla fortuna di alcuni scrittori italiani presentati nel Uno sguardo sulla letteratura italiana contemporanea 165 primo volume, uscito cinque anni prima. Alcuni di loro non ci sono più (come la poetessa Alda Merini che è venuta a mancare nel 2009 o, mol- to più conosciuta fuori dall’Italia, Oriana Fallaci, morta nel 2006); altri invece pubblicano poco (Paola Capriolo, Fleur Jaeggy) o indirizzano le loro opere solo ai particolari (e piuttosto limitati) gruppi di lettori (Marta Morazzoni, Gianni Celati) – per questo la loro popolarità anche in Italia è sempre più contenuta e non aumenta nemmeno all’estero. Ci sono però anche alcuni esempi di autori italiani che con il passare del tempo sono riusciti a mantenere la loro popolarità in Polonia: i loro libri (anche se non sempre quelli più recenti) vengono tradotti in polacco e a volte anche commentati o presentati nelle riviste letterarie polacche (soprattutto nei numeri a carattere monografico), come Literatura na Świecie (Letteratura mondiale) o Zeszyty Literackie (Quaderni lettera- ri). Un buon esempio può essere Niccolò Ammaniti: dopo ...zabiorę cię ze sobą (Ti prendo e ti porto via, edizione polacca 2002) e Nie boję się (Io non ho paura, ed. pol. 2003), nel 2008 è uscito in Polonia Jak Bóg przykazał, traduzione polacca del romanzo Come Dio comanda, vincitore del Premio Strega 20072. Non si può nemmeno non prendere in considerazione il gran successo di Andrea Camilleri. I suoi romanzi polizieschi godono sempre di tanta popolarità in Polonia, ultimamen- te sono stati tradotti anche quelli che non fanno più parte della “Serie del Commissario Montalbano”: Pensjonat “Ewa” (La pensione Eva, ed. pol. 2010) e Szary kostium (Il tailleur grigio, ed. pol. 2011). Grazie all’enorme lavoro traduttologico di Joanna Ugniewska vengono anche regolarmente pubblicate in Polonia le traduzioni delle opere di Claudio Magris e Antonio Tabucchi. Di quest’ultimo è uscita recentemente in Polonia la raccolta dei racconti Czas szybko się starzeje (Il tempo in- vecchia in fretta, ed. pol. 2010); per quanto riguarda Magris invece – in Polonia vengono apprezzate quasi tutte le sue opere: romanzi, racconti e altri testi, anche quelli più impegnativi e magari anche più difficili. Solo negli ultimi tre anni sono state pubblicate in Polonia alcune opere 2 Osserviamo comunque anche che i due romanzi più recenti di Ammaniti, Che la festa cominci e Io e te, pubblicati rispettivamente nel 2009 e nel 2010, purtroppo non sono (ancora?) stati tradotti in polacco. 166 Paulina Matusz di Magris che dal punto di vista del genere letterario non potrebbero essere più diverse tra di loro: una raccolta di cronache di viaggi Podróż bez końca3 (L’infinito viaggiare, ed. pol. 2009), un mini-romanzo stori- co Domysły na temat pewnej szabli (Illazioni su una sciabola, ed . pol . 2009) e alla fine ancora una raccolta di diversi testi e racconti che creano una sorta di un coerente monologo intitolato Głosy. Monologi (ed . pol . 2010 – in realtà si tratta di un’antologia di diversi testi, pubblicati in Italia separatamente: Essere già stati, Il Conde, Le Voci e Lei dunque capirà). Torniamo però a Literatura włoska w toku 2. Visto che la formula del libro è rimasta la stessa, la seconda parte della serie conserva tutti i valori, ma anche gli svantaggi del volume precedente. Non si tratta di sicuro di un libro monumentale, scritto con l’ambizione di presentare in maniera ordinata e esauriente la letteratura italiana degli ultimi anni, i trend letterari più importanti o l’influsso dei diversi fattori culturali, sociologici, politici o economici sull’attività letteraria. Non è un ma- nuale della storia della letteratura italiana, ma non era questo l’obiettivo degli autori del volume. Anzi, il libro sembra completare in un certo modo informazioni fornite dai tradizionali manuali della storia della let- teratura che per ovvi motivi rimangono attuali solo per un breve tempo e richiedono aggiornamenti frequenti, soprattutto per quanto riguarda la letteratura contemporanea. Il volume fornisce al lettore proprio questo tipo di aggiornamento, portando con sé elementi di attualità e offrendo al pubblico letterario anche altri valori, per esempio la polifonia narra- tiva, dovuta alla partecipazione di ben dieci autori, che ci dà la possibi- lità di analizzare e osservare da vari punti di vista l’attività artistica dei singoli scrittori. Grazie alla collaborazione di più autori, la stilistica del volume diventa molto diversificata, rendendo la lettura ancora più inte- ressante e piacevole, anche al lettore non accademico. 3 Le famose parole di Magris: “Correre, vivere, scrivere”, citate in questo volu- me, sono state fonte d’ispirazione anche per la traduttrice polacca dello scrittore. Nel 2011 è uscita in Polonia una raccolta di saggi di Joanna Ugniewska, intitolata appunto Podróżować, pisać e concentrata interamente sulla letteratura di viaggio in Italia. Uno sguardo sulla letteratura italiana contemporanea 167 Literatura włoska w toku 2 è sempre, come nel caso del primo volu- me, una raccolta di articoli scritti da diversi studiosi italiani e polacchi. In generale ogni testo è concentrato su uno scrittore. L’aspetto interes- sante del secondo volume della serie è che stavolta la definizione dello scrittore italiano contemporaneo è stata un po’ “allargata” – nella rac- colta vengono infatti esaminati non solo gli autori nati in Italia o di ori- gini italiane, ma anche quelli provenienti dall’estero che però, una volta arrivati in Italia, ci abitano da anni e scrivono i loro libri in italiano. Così è per esempio nel caso di Edith Bruck, un’ebrea ungherese, o Marina Jarre nata in Lettonia da padre lettone e madre italiana. Come scrive Serkowska nell’introduzione