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“Cervo Riviera dei fiori”, volume omaggio al borgo del Ponente ligure

di Redazione – 21 Luglio 2021 – 11:59

Cervo. Foto e testi per raccontare Cervo con gli occhi di grandi autori: Cervo Riviera dei fiori è il titolo del recente volume pubblicato da edizioni Minerva nel maggio 2021. Un libro che è un emozionante omaggio al borgo del ponente ligure, e che tra le parole di Pietro Citati e le fotografie di Lorenzo Capellini restituisce il fascino antico di un paese da sempre fonte di ispirazione per scrittori e artisti.

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«Se vogliamo conoscere il senso dell’esistenza, dobbiamo aprire un libro: là in fondo, nell’angolo più oscuro del capitolo, c’è una frase scritta apposta per noi» scriveva Citati. Nel volume di parole e fotografie dedicato a Cervo le frasi si inseguono tra i carruggi e le

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suggestioni abbondano, tra ricordi personali, ricerca fotografica, bellezza e piacere della scoperta per il lettore che ancora non conosca un borgo medievale tra i più belli d’Italia, piccolo quanto prezioso e ricco di storia e cultura.

Meta prediletta per le vacanze estive, come attesta una recente indagine Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, Cervo è uno scrigno di tradizioni, come quella del corallo che dà il nome alla sua piazza più celebre, la piazza dei Corallini, e scorci liguri che tra un angolo e l’altro del borgo prendono forma attraverso i ricordi di Citati, che nel borgo visse con la famiglia durante l’infanzia. È sulla suggestione di quei ricordi, già condivisi in Elogio del pomodoro (2011) che Capellini, ligure di Genova, insegue con il suo obiettivo le parole di Citati, dalla casa di famiglia nella parte alta di Cervo fino all’Aurelia.

Cervo Riviera dei fiori fa parte della collana “I luoghi dei sentimenti”, una raccolta di pubblicazioni uniche e suggestive che vede il curatore Lorenzo Capellini accompagnare illustri scrittori nei loro luoghi del cuore. Tra le firme anche , , , , Giordano Bruno Guerri, Marina Valensize, Pier Luigi Pizzi, Amerigo Restucci, Alberto e Giancarlo Mazzuca.

Non potrebbe mancare Pietro Citati, tra i più noti intellettuali italiani, che condivide tra le pagine il suo ricordo intenso di Cervo. «Il luogo a cui sono più legato al mondo è un paese nella costa di ponente della Liguria, Cervo, a metà strada tra Alassio e Imperia –sono le sue parole – È un paese bellissimo: probabilmente il più bello della Liguria. È molto antico. E le rare volte in cui penso al mio passato, mi accorgo che Cervo è l’unico luogo che conservo, intero o quasi, nella mente».

Cervo Riviera dei Fiori è un originale reportage assemblato a quattro mani che rappresenta un’equilibrata fusione di immagini e letteratura, di scatti carpiti durante i vagabondaggi per le strade del paese e le illustrazioni letterarie composte in presa diretta dallo scrittore. Tra immagine e parola si crea una tensione che diventa comune sensibilità di inquadrature e identità d’occhio, d’amore, che tradisce più passione che mestiere.

Pietro Citati è cittadino onorario di Cervo e i ricordi delle sue lunghe estati dell’infanzia nel borgo, tra i vicoli e lo scoglio della “Ciappa” hanno fruttato al Comune una menzione speciale del Cepell – Centro per il libro e la lettura – con riferimento a Elogio del pomodoro: l’opera, presentata al concorso “Le parole e la città” 2019 è stata infatti segnalata per la rilevanza sua e del suo autore. La centralità della scrittura, dove si mescolano parole e ricordo, e l’importanza di un intellettuale del calibro di Citati, riporta al cenacolo culturale della casa di Henry Furst e Orsola Nemi a Cervo. Proprio in quel contesto, frequentato tra gli altri anche da Maria e Goffredo Bellonci, si muovevano idee e pensieri che, nel 2014, hanno permesso a Cervo di istituire Cervo ti Strega, l’incontro con i finalisti del premio letterario più prestigioso d’Italia ospitati sul sagrato dei Corallini.

A chiudere il cerchio ricordando l’affetto di Citati per Cervo, nonché il Premio Strega vinto dall’autore nel 1984 con il suo racconto-monografia su Tolstoj, arriva non solo il libro fotografico, ma anche la dedica speciale, in occasione della premiazione, rivolta dal vincitore dello Strega 2021 Emanuele Trevi al fotografo Lorenzo Capellini. Suoi gli scatti che popolano Cervo Riviera dei fiori, capaci di restituire un’emozione che si fa olfattiva e tattile – proprio come i pomodori di Citati – al ricordo dei luoghi e dei momenti evocati.

Autori e biografie

Lorenzo Capellini. Dal 1958 al 1964 vive a Londra dove inizia l’attività di fotografo.

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Collabora con il “Mondo” di Mario Pannunzio. In Inghilterra realizza servizi e documentari per la Rai, tra cui la serie Aria di Londra. Nel 1964 si trasferisce in Africa per alcuni anni. Alla fine del 1969 torna in Italia, a Milano, concentrando il suo lavoro soprattutto sugli artisti e nella fotografia industriale, nella moda, nell’architettura e nell’arredamento. Tra il 1969 e il 1972 è in Brasile, in Messico e a Cuba. Dal 1974 al 1986, su invito del presidente della Biennale di Venezia, ha l’incarico di fotografo ufficiale della prestigiosa istituzione. Nel 1979, e negli anni successivi, torna in Africa con Alberto Moravia per il “”. Dal 1984 al 1990 è fotografo ufficiale del Teatro Comunale di Bologna. Nel 1989 ha una sua personale al Beaubourg a Parigi. Per l’editore Umberto Allemandi & C., realizza la collana “Guide di architettura di città italiane”. Dal 1992 e per alcuni anni è invitato dall’International Fund for Animal Welfare, nei ghiacciai del nord del Canada e per due anni in Sud Africa. Nell’ottobre 1995, una mostra curata dalla Fondazione Italiana per la Fotografia, Fotografie dal 1954 al 1995. Per il Teatro alla Scala di Milano fotografa spettacoli di balletto e opere liriche. Del marzo 2002 è il volume Il Prato della Valle (ed. Umberto Allemandi & C.), e dello stesso anno il libro Giotto, vis-à-vis (ed. Umberto Allemandi & C.), sugli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni di Padova, dopo i restauri. Nel 2004 la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, per la rassegna “Il Nudo fra ideale e realtà”, lo invita per una personale sul tema del nudo. Nel 2008 pubblica La mano di Palladio con testo di Paolo Portoghesi e Il fascino dei Cavalli (ed. Umberto Allemandi & C.). Nel 2007, in occasione del centenario della nascita di Alberto Moravia, dedica al grande scrittore e amico la mostra e il catalogo La mia Africa con Alberto Moravia (Minerva Edizioni). A Milano cura la mostra e il catalogo Aldilà del muro (Minerva Edizioni) in occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino. Nello stesso anno, nel Museo della Zacheta a Varsavia, cura la mostra Il teatro di Jerzy Grotowsky, e a Roma, presso la Camera dei Deputati, la mostra e il catalogo Veneto Barbaro di muschi e nebbie (Minerva Edizioni). Del 2011 è la mostra Forme Nude, che è invitato a esporre alla Biennale di Venezia (ed. Skirà). Per i 150 anni dell’Unità d’Italia la mostra L’Italia per Garibaldi a Firenze e a Roma (cataloghi Minerva Edizioni). Nel 2014 la mostra Lorenzo Capellini. Fotografie dal 1954 a oggi, al Palazzo Ducale di Genova. Nel 2014 pubblica Vita e sguardi di un fotografo (ed. Rubbettino). Per Minerva pubblica inoltre Pantelleria luci e colori (2011), Garibaldi per l’Italia. L’Italia per Garibaldi (con Giovanna Portoghesi, 2011), Autunno in Calabria (con Marina Valensise, 2013), Con D’Annunzio al Vittoriale (2015) e In Africa (2016), L’isola il cui nome è iscritto nel mio (con Raffaele La Capria, 2016), La mia Sicilia (con Dacia Maraini, 2017).

Pietro Citati, scrittore saggista critico letterario, è nato a Firenze nel 1930. Da giovane si trasferisce a Torino dove compie gli studi. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, la sua famiglia decide di trasferirsi in Liguria a Cervo. Terminata la guerra, Citati si iscrive alla Scuola Normale Superiore di Pisa dove nel 1951 si laurea in Lettere Moderne. Dal 1954 al 1959 si dedica all’insegnamento. Durante gli anni Sessanta inizia a collaborare con i quotidiani come critico letterario prima a “il Giorno”, poi dal 1973 al 1988 al “Corriere della Sera” è critico letterario e dal 2011 al 2017 a “la Repubblica”. Dal 2011 al 2017 scrive di nuovo recensioni letterarie per il “Corriere della Sera”. Nel luglio 2017 riprende a scrivere per “la Repubblica” dov’è tuttora. Scrittore poliedrico, si è cimentato con successo nella saggistica e nella biografia letteraria di grandi scrittori: Omero, Manzoni, Kafka, Goethe che gli fece vincere il Premio Viareggio, Tolstoj che gli fece vincere il Premio Strega, Katherine Mansfield con cui vinse il Premio Bagutta, Leopardi, Proust e altri. Ha dedicato varie opere anche ai miti dei popoli antichi e della grecità, Omero innanzi tutto, alle dottrine religiose e filosofiche. È stato insignito di varie onorificenze in Italia e in Francia.

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