La Notte Di Alessandria
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Speciale Crociera ANMI - Costa Pacifica 2014 La rievocazione dell’azione di Alessandria costituisce uno degli La notte di Alessandria elementi più significativi della “Crociera ANMI 2014”, e queste brevi note potranno rappresentare un conciso – ma speriamo anche esaustivo – vademecum anche se la m/n Costa Pacifica 18/19 dicembre 1941 non farà sosta in quel porto egiziano il cui nome, ancora oggi, tanto rappresenta per la storia della Marina italiana e per l’ “im- I mezzi d’assalto della Regia Marina maginario colletivo” di quanti ne fanno o ne hanno fatto parte. e l’operazione “G.A.3” Le fasi preliminari 14/18 dicembre 1941 di Maurizio Brescia Nell’estate del 1941 il c.f. Ernesto Forza, appena destinato al co- mando della X Flottiglia MAS, iniziò a pianificare l’attacco con “S.L.C.” alla base di Alessandria d’Egitto, missione i cui dettagli el corso della seconda guerra mondiale, i mezzi d’assal- vennero studiati e messi a punto dal c.c. Junio Valerio Borghese. In una foto della ricognizione italo-tedesca, to - subacquei e di superficie - della Marina Italiana il porto di Alessandria d’Egitto L’operazione, denominata convenzionalmente “G.A.3” non era scrissero alcune delle pagine più gloriose e significati- nuova per la Regia Marina che, nell’estate del 1940, nel corso di Una stupenda immagine delle corazzate Valiant (in primo piano), N qualche tempo prima dell’azion “G.A.3”. Queen Elizabeth (al centro) e Barham (sullo sfondo), in navigazione ve dell’intero conflitto. Si noti, evidenziata da un circoletto bianco, analoghe missioni, aveva già perduto lungo le coste nordafrica- in linea di fila nel Mediterraneo orientale nell’autunno del 1941 una nave da battaglia ai lavori La notevole superiorità, numerica e tecnologica, delle marine al- ne i sommergibili avvicinatori Iride e Gondar. (Coll. A. Asta - Trapani) leate impedì ai “Siluri a lenta corsa”, ai “barchini” esplosivi e ai su un bacino galleggiante La preparazione dell’operazione “G.A.3” teneva quindi in gran nuotatori “Gamma” di influenzare le sorti strategiche delle ope- (USMM) conto le esperienze già acquisite. Quale battello avvicinatore fu Sottocapo palombaro Spartaco Schergat e dal capitano delle razioni nel Mediterraneo: ciò nondimeno, imprese sin da subito prescelto il sommergibile Scirè, comandato dal c.c. Borghese, il Armi Navali Vincenzo Martellotta col Capo palombaro Mario consegnate alla storia - se non alla leggenda - consentirono alla cui equipaggio poteva vantare una notevole esperienza in simili Marino. A bordo dello Scirè imbarcavano anche due equipag- Regia Marina di infliggere notevoli danni alle unità britanniche. azioni effettuate in precedenza (al battello è dedicato uno speci- gi di riserva composti, rispettivamente, dal ten. D.M. Luigi Fel- La Royal Navy si trovò costretta a fronteggiare imbarazzanti si- fico articolo a pag. 22 di questo stesso numero speciale); gran- trinelli col palombaro Luciano Favale e dal ten. medico Giorgio tuazioni derivanti tanto dal fatto che basi ritenute inviolabili era- de cura venne destinata alla preparazione degli stessi “maiali”, Spaccarelli col Sottocapo palombaro Armando Memoli. no state teatro di clamorose azioni dei mezzi d’assalto italiani, delle mute, degli apparecchi autorespiratori e di altri elementi Gli aerei del Comando dell’Egeo della Regia Aeronautica e del X quanto dalla perdita o dal grave danneggiamento di unità mag- dell’attrezzatura quali bussole portatili, orologi subacquei ecc. Fliegerkorps della Luftwaffe effettuarono, nelle prime due setti- giori della “Mediterranean Fleet” e di navi mercantili, ugualmen- Gli equipaggi prescelti, infine, rappresentavano il meglio della mane del dicembre 1941, numerose ricognizioni su Alessandria; te importanti per lo sforzo bellico inglese nel “Mare Nostrum”. specialità dei sommozzatori: i tre piloti - in particolare - prove- lo stesso com.te Forza, il 9 dicembre, si trasferì dalla Spezia al Pi- nivano da tre differenti corpi della Marina Italiana e la singo- reo per coordinare i compiti delle due aeronautiche con la mis- lare coincidenza sembrò rappresentare un presagio più che sione dello Scirè. Quest’ultimo battello lasciò La Spezia il 3 di- Due immagini prebelliche delle più “illustri” vittime dei mezzi d’assalto italiani della seconda guerra mondiale: dall’alto, le navi da battaglia favorevole. cembre imbarcando, nottetempo e in tutta segretezza, tre “maia- Valiant (a ottobre del 1931) e Queen Elizabeth (metà degli anni Trenta). Le tre coppie di operatori che, con altrettanti “Siluri a lenta cor- li” (contraddistinti dai numeri 221, 222 e 223) nei tre cilindri a te- Nell’imminenza del conflitto le due unità furono rimodernate, modificando sa”, avrebbero tentato il forzamento della base navale inglese nuta stagna appositamente installati in coperta per il trasporto estesamente le sovrastrutture e imbarcando più potenti artiglierie antiaerei erano composte dal t.v. Luigi Durand De la Penne (ufficiale di degli “S.L.C.”. Lo Scirè fece rotta per Lero, ormeggiandosi nella (Foto Wright & Logan [Valiant] e Valentine’s Postacrds Stato Maggiore e capogruppo) col Capo palombaro Emilio rada di Porto Lago nella giornata del 9, mentre gli operatori giun- [Queen Elizabeth] - coll. M. Brescia) Bianchi, dal capitano del Genio Navale Antonio Marceglia col sero in aereo sull’isola - via Rodi - tra l’11 e il 12 dicembre. Dopo aver atteso per alcuni giorni i risultati delle ricognizioni ae- Non è certo questa la sede per tracciare la storia dello sviluppo ree su Alessandria, lo Scirè prese il mare il 14 dicembre; la navi- Il forzamento del porto di Alessandria d’Egitto e dell’impiego operativo dei mezzi d’assalto – subacquei e di su- in una vista prospettica che permette di visualizzare il percorso gazione verso le coste egiziane procedette non senza difficoltà perficie – della Regia Marina, e i lettori potranno fare riferimen- dei tre “maiali” e le posizioni relative delle unità obiettivo dell’attacco a causa delle avverse condizioni meteorologiche e fu soltanto to alla vasta letteratura sull’argomento, i cui più importanti volu- (Da: E. Bagnasco e M. Spertini, I mezzi d’assalto della Decima Flottiglia Mas, nel pomeriggio del 17 che il com.te Forza, sulla base di un preci- mi disponibili sono indicati nella bibliografia. op. cit. in bibliografia) so rilievo di un ricognitore italiano, poté segnalare al com.te Bor- Come peraltro è ben noto, fu grazie alla realizzazione della pio- ghese. “ (…) Accertata presenza in porto di due navi da batta- nieristica “mignatta” di Rossetti e Paolucci del 1918, e al succes- glia. Probabile portaerei. Attaccate“. sivo sviluppo dell’ “S.L.C.” da parte di Tesei e Toschi dopo la metà degli anni Trenta che – la notte tra il 18 e il 19 dicembre 1941 - i mezzi d’assalto subacquei della Regia Marina colsero il L’avvicinamento loro successo più importante, con il forzamento del porto di Sera del 18 dicembre 1941 Alessandria d’Egitto e il grave danneggiamento delle navi da battaglia inglesi Queen Elizabeth e Valiant. Una volta ricevuto il messaggio del com.te Forza, lo Scirè iniziò Trasportati nelle vicinanze dell’imboccatura del porto dal som- la navigazione in immersione verso il punto previsto per il rila- mergibile Scirè, tre “maiali” (equipaggi: de La Penne/Bianchi, scio dei “maiali”, nelle vicinanze dell’imboccatura del porto di Marceglia/Schergat e Martellotta/Marino) superarono le Alessandria. Dalle prime ore del 18 dicembre il battello navigò ad ostruzioni portuali e i loro operatori riuscirono ad applicar le una profondità di 60 metri poiché il c.c. Borghese aveva corret- cariche esplosive alle carene delle unità assegnate come tamente ritenuto che le mine antisommergibili dei campi posti a obiettivo. difesa della base fossero ancorate ad una minore profondità. 42 Marinai d’Italia Agosto/Settembre 2014 Marinai d’Italia Agosto/Settembre 2014 43 Speciale Crociera ANMI - Costa Pacifica 2014 Il “Siluro a lenta corsa” (S.L.C.) Le navi da battaglia inglesi: HMS Queen Elizabeth e HMS Valiant attaccare l’equipaggio portava A sinistra, un S.L.C. l programma navale del 1912 portò alla co- miraglia. Gravemente danneggiata il 19 di- battaglia dello Jutland, nel corso della quale nuovamente il “maiale” in im- della serie “100” fotografato I struzione delle cinque “Queen Elizabeth”, cembre 1941 dall’esplosione della carica del impegnò in combattimento gli incrociatori da mersione e, dopo aver provvedu- nella “base operativa” probabilmente la classe di navi da battaglia “maiale” di De la Penne e Bianchi, restò in ba- battaglia germanici Seydlitz e Derfflinger. Nel to a fissare un cavo d’acciaio alle della X Flottiglia MAS a Bocca di Serchio, nel 1940: britanniche più famosa e conosciuta anche per cino ad Alessandria sino a giugno dell’anno periodo tra le due guerre operò a più riprese alette di rollio, dava inizio alle da prora, sono visibili il golfare il servizio lungamente prestato non soltanto successivo; trasferta poi nell’Arsenale di con la Home Fleet e con la Mediterranean motore elettrico azionante un’eli- operazioni di sospensione al ca- per la sospensione della carica durante la Grande Guerra, ma anche nel con- Norfolk (USA) rientrò in servizio a giugno del Fleet, e fu sottoposta a due cicli di lavori tra il ca singola dalla potenza di 1,6 hp vo della carica che, in tal modo, esplosiva, i posti di pilotaggio flitto 1939-1945. Le “Queen Elizabeth” stabili- 1943. Dal 1944 venne aggregata alla Eastern 1929 e il 1930 e tra il 1937 e il 1939. e, all’interno della sezione cen- veniva a trovarsi al di sotto della dei due operatori, l’elica e gli rono una serie di primati per l’epoca della loro Fleet della Royal Navy, operando sino alla fine Dall’agosto 1940 fece costantemente parte primi prototipi dei “Siluri a trale, trovavano sistemazione le chiglia dell’unità nemica. Una impennaggi direzionali poppieri. costruzione: furono le prime navi da battaglia del conflitto contro le forze giapponesi nel delle forze navali britanniche del Mediterra- lenta corsa” (o “a lunga cor- volta completata la procedura, I primi due prototipi erano dotati al mondo armate con pezzi da 381mm (su Mar di Giava e nell’Oceano Indiano.