39-40 Cronache

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39-40 Cronache Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Palermo - Cronache Parlamentari Siciliane-Agenda della Sicilia 15 Ago. - 15 Sett. 2004 - NUMERO DOPPIO € 1,00 ANNO 3 - NUMERO 39/40 - 15 AGO./15 SETT. 2004-Quindicinale- AGO./15 SETT. ANNO 3-NUMERO39/4015 SPECIALE: SPECIALE: i padridell’Autonomia i padridell’Autonomia T estata fondatadall’Assemblearegionalesiciliananel1962-FondazioneFedericoIIeditore Agenda della Sicilia CRONACHE PARLAMENTARI SICILIANE Direttore Responsabile FONDAZIONE FEDERICO II AGENDA DELLA SICILIA Vito Orlando Consiglio di amministrazione Presidente: Guido Lo Porto. e.mail [email protected] NUOVA SERIE, ANNO 3, NUMERO DOPPIO 39/40 Direttore generale: Carlo Dominici. 15 AGOSTO - 15 SETTEMBRE 2004 Componenti: Salvatore Fleres, Periodico edito Vladimiro Crisafulli, Francesco Catania, dalla Fondazione Federico II Andrea Zangara, Girolamo Turano, Sebastiano Burgaretta Aparo, Cadenza: quindicinale Francesco Scoma, Giuseppe Basile, Prezzo di copertina € 1,00 Angelo Paffumi, Giuseppe Galletti, Salvatore Cintola, Giovanni Tranchina, Abbonamento annuo € 10,00 (N° 24 uscite) Redazione e amministrazione Giuseppe Silvestri, Gaetano Silvestri, Registrazione presso Via Nicolò Garzilli, 36 - Palermo Ferdinando Latteri il Tribunale di Palermo tel. 091.6262833 - 091.6262445 fax 091.6262962 Sindaci revisori: Francesco Faraci, n. 39 del 23 ottobre 1997 e.mail [email protected] Filippo Mannone, Salvatore Quattrocchi. 3I QUINDICI “PADRI” DELL’AUTONOMIA 4 LA LOTTA ALLO STATALISMO DI SALVATORE ALDISIO 6GIUSEPPE ALESSI, IL VALORE CRISTIANO DELLA POLITICA 9 GASPARE AMBROSINI: DIEDE ALLO STATUTO IL RANGO COSTITUZIONALE 10 ANTONIO CANEPA: DA SPIA PER GLI INGLESI ALL’EVIS 12 IL SEPARATISMO DI ATTILIO CASTROGIOVANNI 14 ETTORE CIPOLLA: IL MONARCHICO PRIMO PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 16 POMPEO COLAJANNI, IL COMUNISTA GENTILUOMO 18 IL SICILIANISMO DI FINOCCHIARO APRILE Impaginazione: Rosa Ingrassia 20 GUARINO AMELLA: DAI FASCI ALLA CONSULTA Fotografie Publifoto 22 I PRESIDENTI DELL’ASSEMBLEA Via Mariano Stabile 273, Palermo 23 I PRESIDENTI DEI 55 GOVERNI DELLA REGIONE Distribuzione Promoeditor Via Generale Giuseppe Sirtori 25, Palermo 24 FU LA LOGGIA A VOLERE L’ARTICOLO 38 DELLO STATUTO Stampa Eurografica Srl 26 L’AUTONOMISMO DI LI CAUSI Via Saladino 1, Palermo 28 LARIO MINEO, IL MARXISTA AUTONOMISTA Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 Agosto 2004 29 FRANCESCO MUSOTTO, PRIMO ALTO COMMISSARIO PER LA SICILIA www.ars.sicilia.it 31 L’AZIONISMO DI VINCENZO PURPURA La Fondazione Federico II si dichiara pienamente disponibile 32 IL REGIONALISMO CATTOLICO DI DON LUIGI STURZO a regolare eventuali pendenze, relative a testi e illustrazioni, con gli aventi diritto •COMMISSIONI PARLAMENTARI che non sia stato possibile reperire. •I DEPUTATI REGIONALI PER GRUPPO PARLAMENTARE Il giornale dà ampia libertà •IL GOVERNO REGIONALE ai propri collaboratori; le opinioni espresse non impegnano la linea editoriale della testata. •Avvisi di gara a pagina 34, 35, 36 e 37 I QUINDICI “PADRI” DELL’AUTONOMIA Salvatore Aldisio, Giuseppe Alessi, Gaspare Ambrosini, Antonio Canepa, Attilio Castrogiovanni, Ettore Cipolla, Pompeo Colajanni, Andrea Finocchiaro Aprile, Giovanni Guarino Amella, Giuseppe La Loggia, Girolamo Li Causi, Mario Mineo, Francesco Musotto, Vincenzo Purpura, Luigi Sturzo. In questo numero speciale di “Cronache” vengono tracciati dei brevi profili di quindici siciliani che in qualche misura contribuirono alla nascita dell’Autonomia speciale della nostra Regione. Sono personaggi politicamente e idealmente molto diversi tra loro, dai comunisti Li Causi e Colajanni, ai cattolici Luigi Sturzo, Alessi, Aldisio, ai socialisti Mineo e Musotto, al “qualunquista” Cipolla, ma tutti hanno operato in quei convulsi anni ’40 per il miglioramento delle condizioni economico sociali dell’Isola. Anche i separatisti Castrogiovanni, Finocchiaro Aprile e Canepa. Senza infatti quel fenomeno così variegato che vide insieme agrari come il principe Alliata e comunisti come Varvaro, e per molti versi discutibile per i suoi legami con mafia e banditismo, forse la Sicilia non avrebbe raggiunto l’Autonomia. I profili sono curati da Pasquale Hamel, cultore della storia dell’Autonomia siciliana, già vice segretario generale dell’Ars. In questo numero si è inserito anche l’elenco dei presidenti dei 55 governi che si sono succeduti in questi 57 anni di autonomia (sebbene lo Statuto sia del 1946, è con la prima seduta dell’Assemblea, il 25 maggio 1947, che si realizzano i principi autonomistici) e dei presidenti dell’Assemblea regionale siciliana. A presiedere il parlamento regionale sono stati otto democristiani (Bonfiglio, La Loggia, Alessi, Stagno D’Alcontres, Lanza, Bonfiglio, Fasino e Capitummino) due comunisti (De Pasquale e Russo) due socialisti (Lauricella e Piccione) e tre esponenti della destra (Cipolla, Cristaldi, Lo Porto). Lanza e Lauricella hanno guidato l’Ars per due legislature, ma Lauricella per più tempo (dall’81 al ‘91) visto che dal 1971 le legislature passarono da quattro a cinque anni. La Loggia invece solo un anno e quattro mesi, dal luglio ’55 al 20 novembre ’56, quando si dimise per assumere la carica di presidente della Regione. Dei presidenti di Regione è stato D’Angelo a guidare più governi, mentre Restivo con sei anni, sei mesi e 16 giorni ha governato più a lungo (battendo per 5 giorni Nicolosi con sei anni, sei mesi e 11 giorni). Restivo ha anche al momento la durata maggiore di un governo (un’intera legislatura, quattro anni e sette giorni), ma quando si concluderà questa legislatura Cuffaro avrà governato per cinque anni con un solo governo. Giummarra ha guidato una giunta meno a lungo (48 giorni). Nicolosi e Fasino sono stati i presidenti a guidare più governi (cinque). Altri personaggi meritano una vetrina tra i “Padri dell’Autonomia”: Francesco Restivo, Paola Verducci Tocco, prima donna assessore e nel primo governo della Regione, Giuseppe D’Angelo, Paolo D’Antoni, il principe Giovanni Alliata, Concetto Gallo. L’avranno. V.O. Cronache parlamentari siciliane 3 I Padri dell’Autonomia LA LOTTA ALLO STATALISMO DI SALVATORE ALDISIO L’ a llora Ministro dei Lavori Pubblici Fra le figure che più hanno contribuito Aldisio, nativo di Gela, fu eletto al Salvatore Aldisio alla nascita dell’Autonomia regionale parlamento nazionale nel 1921, ad appena (al centro) siciliana e che, per uno strano gioco del trent’anni, e da quello scranno portò avanti destino, non hanno trovato il risalto e non solo le tematiche che interessavano lo l’evidenza che avrebbero meritato, c’è sviluppo dell’Isola ma anche le sicuramente quella di Salvatore Aldisio, rivendicazioni autonomistiche siciliane uomo politico di prima grandezza che era contro il centralismo che la vecchia classe stato uno dei fondatori del Partito popolare politica nazionale continuava a manifestare. e stretto collaboratore di Sturzo fin dal Rieletto nel 1923, cioè in un momento di primo dopoguerra. grande difficoltà per i partiti politici causata Il problema del regionalismo costituiva, dall’affermarsi del fascismo, condivise come è noto, uno dei cavalli di battaglia del l’esperienza dell’ “Aventino” cui seguì, progetto del movimento cattolico e, quindi, destino che lo accomunò a gran parte non poteva che motivare il percorso politico dell’opposizione al regime, la dichiarazione di questo protagonista della vita pubblica di decadenza dalla carica di deputato siciliana. nazionale. 4 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia Uomo di grandi principi, pur nel ritiro governo perché l’opposizione dei leader del nella sua città natale, continuò a seguire le nord, ma soprattutto lo scontro tacito fra vicende politiche manifestando il suo De Gasperi e Sturzo, espropria il nostro dai aperto dissenso rispetto al fascismo ma, ruoli di governo. soprattutto, rispetto a quelle frange del Per compensarlo dell’emarginazione, popolarismo che erano state sedotte dalle Aldisio viene nominato Alto Commissario sirene del potere e che avevano aderito alla governativo della Sicilia, in sostituzione del formazione clerico fascista.. filoseparatista Francesco Musotto. L’orgogliosa posizione assunta e, La gestione dell’Alto Commissariato, nel soprattutto, l’onestà dei comportamenti – periodo che vede Aldisio al vertice più volte denunciò quanti approfittavano dell’organo, è tutta mirata a favorire i lavori del nuovo regime per consolidare posizioni della Consulta regionale siciliana che economiche e di potere - gli valsero il elabora lo Statuto regionale ed a rispetto degli avversari. contrastare le schegge impazzite del Quando ancora la guerra non era finita, separatismo siciliano. nel ’42, iniziò il lavoro di riorganizzazione Alla sua saggia gestione si deve la della compagine cattolica ispirandosi, riuscita del grande progetto politico che spesso in contrasto con i leader cattolici del porterà all’approvazione, il 15 maggio del nord fra i quali De Gasperi, alle posizioni 1946, dello Statuto regionale siciliano. sturziane. La posizione di Aldisio diveniva, a livello Nel 1943, quando la Sicilia viene nazionale, intanto sempre più antitetica conquistata dagli angloamericani, con rispetto a quella di De Gasperi e questo non l’aiuto di Giuseppe Alessi e di Bernardo avrebbe giovato alla sua carriera politica. Mattarella da vita alla Democrazia Cristiana Fu Aldisio che, sfidando la dirigenza siciliana della quale viene riconosciuto democristiana, si recò da Papa Pio XII a leader indiscusso. perorare la causa del ritorno in patria di Ma proprio allora,
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