ANNO 3 - NUMERO 39/40 - 15 AGO./15 SETT. 2004-Quindicinale-Testata fondata dall’Assemblea regionale siciliana nel 1962-Fondazione Federico II editore 1,00 1,00 € € Ago. - 15 Sett. 2004 NUMERO DOPPIO Ago. - 15 Sett. 2004 NUMERO DOPPIO

SPECIALE:SPECIALE: ii padripadri dell’Autonomiadell’Autonomia Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Cronache Parlamentari Siciliane-Agenda della Sicilia 15 Spedizione in a.p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Palermo Cronache Parlamentari Siciliane-Agenda della Sicilia 15 Agenda della Sicilia

CRONACHE PARLAMENTARI SICILIANE Direttore Responsabile FONDAZIONE FEDERICO II AGENDA DELLA SICILIA Vito Orlando Consiglio di amministrazione Presidente: Guido Lo Porto. e.mail [email protected] NUOVA SERIE, ANNO 3, NUMERO DOPPIO 39/40 Direttore generale: Carlo Dominici. 15 AGOSTO - 15 SETTEMBRE 2004 Componenti: Salvatore Fleres, Periodico edito Vladimiro Crisafulli, Francesco Catania, dalla Fondazione Federico II Andrea Zangara, Girolamo Turano, Sebastiano Burgaretta Aparo, Cadenza: quindicinale Francesco Scoma, Giuseppe Basile, Prezzo di copertina € 1,00 Angelo Paffumi, Giuseppe Galletti, Salvatore Cintola, Giovanni Tranchina, Abbonamento annuo € 10,00 (N° 24 uscite) Redazione e amministrazione Giuseppe Silvestri, Gaetano Silvestri, Registrazione presso Via Nicolò Garzilli, 36 - Palermo Ferdinando Latteri il Tribunale di Palermo tel. 091.6262833 - 091.6262445 fax 091.6262962 Sindaci revisori: Francesco Faraci, n. 39 del 23 ottobre 1997 e.mail [email protected] Filippo Mannone, Salvatore Quattrocchi.

3I QUINDICI “PADRI” DELL’AUTONOMIA 4 LA LOTTA ALLO STATALISMO DI 6GIUSEPPE ALESSI, IL VALORE CRISTIANO DELLA POLITICA 9 GASPARE AMBROSINI: DIEDE ALLO STATUTO IL RANGO COSTITUZIONALE 10 ANTONIO CANEPA: DA SPIA PER GLI INGLESI ALL’EVIS 12 IL SEPARATISMO DI ATTILIO CASTROGIOVANNI 14 ETTORE CIPOLLA: IL MONARCHICO PRIMO PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 16 POMPEO COLAJANNI, IL COMUNISTA GENTILUOMO 18 IL SICILIANISMO DI FINOCCHIARO APRILE Impaginazione: Rosa Ingrassia 20 GUARINO AMELLA: DAI FASCI ALLA CONSULTA

Fotografie Publifoto 22 I PRESIDENTI DELL’ASSEMBLEA Via Mariano Stabile 273, Palermo 23 I PRESIDENTI DEI 55 GOVERNI DELLA REGIONE Distribuzione Promoeditor Via Generale Giuseppe Sirtori 25, Palermo 24 FU LA LOGGIA A VOLERE L’ARTICOLO 38 DELLO STATUTO

Stampa Eurografica Srl 26 L’AUTONOMISMO DI LI CAUSI Via Saladino 1, Palermo 28 LARIO MINEO, IL MARXISTA AUTONOMISTA Questo numero è stato chiuso in redazione il 10 Agosto 2004 29 FRANCESCO MUSOTTO, PRIMO ALTO COMMISSARIO PER LA SICILIA www.ars.sicilia.it 31 L’AZIONISMO DI VINCENZO PURPURA La Fondazione Federico II si dichiara pienamente disponibile 32 IL REGIONALISMO CATTOLICO DI DON LUIGI STURZO a regolare eventuali pendenze, relative a testi e illustrazioni, con gli aventi diritto •COMMISSIONI PARLAMENTARI che non sia stato possibile reperire. •I DEPUTATI REGIONALI PER GRUPPO PARLAMENTARE Il giornale dà ampia libertà •IL GOVERNO REGIONALE ai propri collaboratori; le opinioni espresse non impegnano la linea editoriale della testata. •Avvisi di gara a pagina 34, 35, 36 e 37 I QUINDICI “PADRI” DELL’AUTONOMIA

Salvatore Aldisio, , Gaspare Ambrosini, Antonio Canepa, Attilio Castrogiovanni, Ettore Cipolla, Pompeo Colajanni, Andrea Finocchiaro Aprile, Giovanni Guarino Amella, , , Mario Mineo, Francesco Musotto, Vincenzo Purpura, Luigi Sturzo. In questo numero speciale di “Cronache” vengono tracciati dei brevi profili di quindici siciliani che in qualche misura contribuirono alla nascita dell’Autonomia speciale della nostra Regione. Sono personaggi politicamente e idealmente molto diversi tra loro, dai comunisti Li Causi e Colajanni, ai cattolici Luigi Sturzo, Alessi, Aldisio, ai socialisti Mineo e Musotto, al “qualunquista” Cipolla, ma tutti hanno operato in quei convulsi anni ’40 per il miglioramento delle condizioni economico sociali dell’Isola. Anche i separatisti Castrogiovanni, Finocchiaro Aprile e Canepa. Senza infatti quel fenomeno così variegato che vide insieme agrari come il principe Alliata e comunisti come Varvaro, e per molti versi discutibile per i suoi legami con mafia e banditismo, forse la Sicilia non avrebbe raggiunto l’Autonomia. I profili sono curati da Pasquale Hamel, cultore della storia dell’Autonomia siciliana, già vice segretario generale dell’Ars. In questo numero si è inserito anche l’elenco dei presidenti dei 55 governi che si sono succeduti in questi 57 anni di autonomia (sebbene lo Statuto sia del 1946, è con la prima seduta dell’Assemblea, il 25 maggio 1947, che si realizzano i principi autonomistici) e dei presidenti dell’Assemblea regionale siciliana. A presiedere il parlamento regionale sono stati otto democristiani (Bonfiglio, La Loggia, Alessi, Stagno D’Alcontres, Lanza, Bonfiglio, Fasino e Capitummino) due comunisti (De Pasquale e Russo) due socialisti (Lauricella e Piccione) e tre esponenti della destra (Cipolla, Cristaldi, Lo Porto). Lanza e Lauricella hanno guidato l’Ars per due legislature, ma Lauricella per più tempo (dall’81 al ‘91) visto che dal 1971 le legislature passarono da quattro a cinque anni. La Loggia invece solo un anno e quattro mesi, dal luglio ’55 al 20 novembre ’56, quando si dimise per assumere la carica di presidente della Regione. Dei presidenti di Regione è stato D’Angelo a guidare più governi, mentre Restivo con sei anni, sei mesi e 16 giorni ha governato più a lungo (battendo per 5 giorni Nicolosi con sei anni, sei mesi e 11 giorni). Restivo ha anche al momento la durata maggiore di un governo (un’intera legislatura, quattro anni e sette giorni), ma quando si concluderà questa legislatura Cuffaro avrà governato per cinque anni con un solo governo. Giummarra ha guidato una giunta meno a lungo (48 giorni). Nicolosi e Fasino sono stati i presidenti a guidare più governi (cinque). Altri personaggi meritano una vetrina tra i “Padri dell’Autonomia”: Francesco Restivo, Paola Verducci Tocco, prima donna assessore e nel primo governo della Regione, Giuseppe D’Angelo, Paolo D’Antoni, il principe Giovanni Alliata, Concetto Gallo. L’avranno. V.O.

Cronache parlamentari siciliane 3 I Padri dell’Autonomia LA LOTTA ALLO STATALISMO DI SALVATORE ALDISIO

L’ a llora Ministro dei Lavori Pubblici Fra le figure che più hanno contribuito Aldisio, nativo di , fu eletto al Salvatore Aldisio alla nascita dell’Autonomia regionale parlamento nazionale nel 1921, ad appena (al centro) siciliana e che, per uno strano gioco del trent’anni, e da quello scranno portò avanti destino, non hanno trovato il risalto e non solo le tematiche che interessavano lo l’evidenza che avrebbero meritato, c’è sviluppo dell’Isola ma anche le sicuramente quella di Salvatore Aldisio, rivendicazioni autonomistiche siciliane uomo politico di prima grandezza che era contro il centralismo che la vecchia classe stato uno dei fondatori del Partito popolare politica nazionale continuava a manifestare. e stretto collaboratore di Sturzo fin dal Rieletto nel 1923, cioè in un momento di primo dopoguerra. grande difficoltà per i partiti politici causata Il problema del regionalismo costituiva, dall’affermarsi del fascismo, condivise come è noto, uno dei cavalli di battaglia del l’esperienza dell’ “Aventino” cui seguì, progetto del movimento cattolico e, quindi, destino che lo accomunò a gran parte non poteva che motivare il percorso politico dell’opposizione al regime, la dichiarazione di questo protagonista della vita pubblica di decadenza dalla carica di deputato siciliana. nazionale.

4 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

Uomo di grandi principi, pur nel ritiro governo perché l’opposizione dei leader del nella sua città natale, continuò a seguire le nord, ma soprattutto lo scontro tacito fra vicende politiche manifestando il suo De Gasperi e Sturzo, espropria il nostro dai aperto dissenso rispetto al fascismo ma, ruoli di governo. soprattutto, rispetto a quelle frange del Per compensarlo dell’emarginazione, popolarismo che erano state sedotte dalle Aldisio viene nominato Alto Commissario sirene del potere e che avevano aderito alla governativo della Sicilia, in sostituzione del formazione clerico fascista.. filoseparatista Francesco Musotto. L’orgogliosa posizione assunta e, La gestione dell’Alto Commissariato, nel soprattutto, l’onestà dei comportamenti – periodo che vede Aldisio al vertice più volte denunciò quanti approfittavano dell’organo, è tutta mirata a favorire i lavori del nuovo regime per consolidare posizioni della Consulta regionale siciliana che economiche e di potere - gli valsero il elabora lo Statuto regionale ed a rispetto degli avversari. contrastare le schegge impazzite del Quando ancora la guerra non era finita, separatismo siciliano. nel ’42, iniziò il lavoro di riorganizzazione Alla sua saggia gestione si deve la della compagine cattolica ispirandosi, riuscita del grande progetto politico che spesso in contrasto con i leader cattolici del porterà all’approvazione, il 15 maggio del nord fra i quali De Gasperi, alle posizioni 1946, dello Statuto regionale siciliano. sturziane. La posizione di Aldisio diveniva, a livello Nel 1943, quando la Sicilia viene nazionale, intanto sempre più antitetica conquistata dagli angloamericani, con rispetto a quella di De Gasperi e questo non l’aiuto di Giuseppe Alessi e di Bernardo avrebbe giovato alla sua carriera politica. Mattarella da vita alla Democrazia Cristiana Fu Aldisio che, sfidando la dirigenza siciliana della quale viene riconosciuto democristiana, si recò da Papa Pio XII a leader indiscusso. perorare la causa del ritorno in patria di Ma proprio allora, cioè nel momento in don Sturzo, ritorno che era osteggiato da cui avrebbe dovuto cogliere i frutti di quella una parte del partito cattolico. che fu definita la “resistenza fredda “ al Lentamente viene relegato al ruolo di fascismo, si trova di fronte a due grandi notabile senza cioè capacità vera di incidere problemi: l’ansia di vendetta contro gli ex sulle grandi scelte politiche. fascisti e l’emergente separatismo. Nonostante ciò ricopre incarichi Con Giuseppe Alessi si batte contro ministeriali dal ’47 al ’48 e dal ’50 al ’53, ma quanti, e fra essi gli occupanti, perseguono proprio De Gasperi si opporrà alla sua disegni contro gli ex fascisti, nomina a ministro dell’agricoltura nel auspicando invece il disegno di una governo Scelba. conciliazione nazionale. La sua lotta allo statalismo sarà uno dei Con Alessi, Mattarella e altri, fa muro punti di forza della sua azione politica. contro il movimento separatista creato da Celebre è il suo attacco alla neo-istituita Finocchiaro Aprile, al quale aderirono ex Cassa per il Mezzogiorno ch’egli considerò popolari come Luigi La Rosa ed in un strumento di corruzione piuttosto che di primo tempo, lo stesso . agevolazione per le aree meridionali. La lotta appare impari, anche perché, in Nel ’54, nel primo governo Fanfani, sarà un primo tempo, gli occupanti sembrano ancora ministro, riceve l’incarico favorire il separatisti, ma la fiducia di dell’Industria, ma è una brevissima Aldisio non viene meno ed è sua la richiesta apparizione, ben presto l’emergere di un di un’ immediata concessione nuovo corso politico lo confinerà dell’Autonomia regionale come antidoto al definitivamente ai margini della politica. separatismo. Salvatore Aldisio, che aveva con la Con la svolta di Salerno ed il varo del propria azione politica testimoniato una secondo governo Badoglio, Aldisio viene coerenza encomiabile nel coniugare chiamato a ricoprire l’incarico di ministro cristianesimo e democrazia, concluderà la dell’Interno. Una brevissima esperienza di sua vicenda terrena nel 1964. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 5 I Padri dell’Autonomia GIUSEPPE ALESSI, IL VALORE CRISTIANO DELLA POLITICA

La storia di Giuseppe Alessi s’identifica propensione verso gli studi e con gran con la storia stessa dell’Autonomia sacrificio – lui stesso ama raccontare regionale siciliana della quale continua ad interessanti aneddoti sulle difficoltà che essere la coscienza critica ed il riferimento ebbe ad incontrare nella sua infanzia e nella ideale. Quella di Alessi è, sicuramente, una sua giovinezza – affronta gli studi classici e vicenda rappresentativa, la storia di un riesce poi a laurearsi con lode in uomo, di solidissima cultura, d’altissimi giurisprudenza con una tesi sul tema valori morali che ha cercato di testimoniare “L’arbitrio del giudice nell’applicazione della in una terra, la sua Sicilia così carica di legge”. contraddizioni, la fede Chiusa la fase degli studi inizia l’attività, nei valori della persona quella d’avvocato, che insieme alla politica è umana fatta ad stato il riferimento della sua vita. immagine e somiglianza L’impegno nello studio non lo sottrae a di Dio. quello sociale, il suo riferimento è la “ La sua concezione Rerum novarum” di Leone XIII che ha della politica, politica in aperto gli orizzonti dell’impegno per i senso alto, si carica cattolici e, sul piano personale, don Luigi dunque di valori e Sturzo che, proprio in quegli anni, è il riferimenti che non è febbraio del 1919, da vita al Partito facile riscontrare in altre popolare italiano. pur significative figure Giuseppe Alessi infatti aderisce con che si sono spese numerosi altri giovani alla nuova nell’agone pubblico per formazione politica e si ritaglia, non ancora portare, ma purtroppo maggiorenne, uno spazio significativo nella non sempre, il proprio locale sezione del partito popolare. contributo alla Nel 1924, quando ormai il fascismo ha costruzione di un messo salde radici, fonda a Caltanissetta la Giuseppe Alessi avvenire migliore per l’Isola e le sue genti. Federazione universitaria cattolica, non Alessi nasce il 29 novembre 1905 a San temendo le rappresaglie che ne sarebbero Cataldo, una cittadina densa di fermenti potuto derivare. salesiani, una cittadina che si è sempre Durante il periodo fascista, pur distinta – scrive Cataldo Naro, studioso del occupandosi della sua attività professionale, movimento cattolico e arcivescovo di non rinuncia a proseguire la sua attività di Monreale – “ per la religiosità di chiaro e organizzatore sociale, lo fa nell’Azione saldo impianto controriformista (amante Cattolica, ma anche continuando a delle celebrazioni commoventi ed un po’ mantenere rapporti con gli ex popolari. La teatrali ma capace anche di grande serietà e sua coerenza lo porta a rifiutare lusinghe vera profondità) e ancora la passione per la che gli provenivano dal regime così da politica (alimentata, negli ultimi cento anni potersi vantare, nel dopoguerra, di essere dalla tradizione del cattolicesimo sociale e stato uno dei due professionisti di fonte di aspri contrasti personali e di Caltanissetta (l’altro fu il comunista gruppo)”. Pompeo Colajanni) ad avere rifiutato la L’infanzia di Giuseppe Alessi è stata tessera del partito. difficile considerata la sua estrazione E nel 1942 – ancora il fascismo non era sociale, il padre faceva l’artigiano, mentre la crollato, ma la sua politica di potenza non madre, casalinga, era analfabeta. era più così solida – si ritrova con Aldisio e Il piccolo Giuseppe, d’intelligenza Mattarella a discutere del futuro italiano. vivacissima, manifesta ben presto una forte L’autorevolezza guadagnatasi

6 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia nell’ambiente politico cattolico, fin dall’inizio tentato di dare giustificano, il 16 dicembre 1943, la scelta un’interpretazione restrittiva della stessa del suo studio per il primo convegno della Autonomia. neonata Democrazia Cristiana. L’entusiasmo di Alessi coinvolse un po’ Ma Alessi è uomo di grandi passioni ma tutti e quella prima legislatura divenne soprattutto un cristiano a 360 gradi. La sua modello per il quadro di iniziative che coerenza cristiana lo porta, infatti, a sfidare chi avrebbe voluto lasciare spazio alle vendette ed alle rappresaglie nei confronti degli esponenti del passato regime e, nello stesso tempo, a tenere, da uomo impregnato di valori risorgimentali, un atteggiamento dignitoso nei confronti degli angloamericani che, anche se per giuste ragioni, considerava tuttavia forze occupanti il sacro suolo italiano. Ma ancor più significativa fu la sua posizione nei confronti della mafia, egli cercò di arginare le infiltrazioni mafiose e, addirittura nel 1946 rinunciò a candidarsi alla Costituente per non trovarsi legato agli elementi mafiosi che facevano il bello ed il cattivo tempo nella sua circoscrizione elettorale. Stesso atteggiamento riservò ai separatisti, la sua battaglia di unitario lo portò infatti a sfidare quanti attentavano all’unità del Paese. L’essere unitario non lo sottrae alla permisero di consolidare l’Autonomia riflessione, che era poi il nucleo centrale del regionale. pensiero dei cattolici siciliani e di don In questa prima fase, la stagione di Sturzo in particolare, sulla opportunità che Giuseppe Alessi alla presidenza della la Sicilia potesse godere di un regime Regione terminò nel febbraio del 1949, speciale di autonomia. quando, di fronte al tentativo di Anche alla Consulta regionale, alla quale soppressione dell’Alta Corte formulata dal fu chiamato come esperto, portò il suo Consiglio dei ministri nella seduta del 6 contributo di cattolico e di grande giurista. gennaio 1949, egli, per protesta, rassegnava Nell’aprile del ’47 venne eletto deputato le sue dimissioni irrevocabili. all’Assemblea regionale siciliana nelle file Nel governo successivo, presieduto da della democrazia Cristiana con 14.008 voti. , Alessi tornava al governo Ma, nonostante la sua giovane età, assumendo l’incarico di assessore per gli proprio per la saggezza maturata nel corso enti locali. di un lungo praticantato politico e per la Proprio il regime degli enti locali sua non indifferente cultura giuridica, in costituiva uno dei punti qualificanti del quel difficile frangente accettò di essere il contenuto del disegno autonomistico e non primo governo della Regione alla guida di abbiamo dubbi a credere che Alessi avesse un sofferto governo monocolore. scelto quella delega per potere, ancora una Un impegno esaltante ma che doveva volta, imprimere una svolta al sistema dei svolgersi in un contesto estremamente poteri nel territorio isolano. Al suo impegno complesso sia per i problemi che la Sicilia si deve una riforma di grande significato presentava – arretratezza economica, che era tesa a ridimensionare il potere dei criminalità organizzata, banditismo – sia prefetti e a rafforzare il sistema di per il tentativo che i poteri centrali avevano democrazia locale, una riforma che per il

Cronache parlamentari siciliane 7 I Padri dell’Autonomia

suo carattere innovativo fu oggetto di sicilianista di Milazzo si nascondessero gli censura da parte dell’organo di controllo e interessi più retrivi della società siciliana. che subì la scure dell’organo di giustizia Nel 1959, infatti, ripropose la propria costituzionale. candidatura nella Democrazia cristiana e, Nel 1955, chiusa la parentesi Restivo e nella crisi che investe il partito, vide invece dopo una lunga crisi del partito di la conferma del suo carisma con la maggioranza relativa, Alessi torna alla rielezione quasi plebiscitaria. Presidenza della Regione in un momento in La quarta legislatura è l’ultima che lo cui il potere dei partiti diventa sempre più vede fra i banchi dell’Assemblea regionale prevalente rispetto a quello delle legittime siciliana ad assistere alla decadenza istituzioni. dell’istituto autonomistico divorato dalle Nonostante queste obiettive difficoltà, lotte intestine del periodo del centrosinistra. Alessi tentò di lanciare in Sicilia, in una Nel 1963, si candidò al Senato, nel realtà che coniuga il tempo al presente, collegio di Piazza Armerina e, nonostante i

L’ allora Presidente Alessi insieme a Francesco Restivo

l’azione programmatoria annunciando il 13 pronostici non favorevoli e la feroce lotta gennaio 1956 il “piano quinquennale per lo dei potentati locali legati ad ambienti sviluppo economico della Regione”. Un mafiosi, è eletto con ben 33.459 voti. tentativo che abortì per la forte Al Senato il suo equilibrio, il senso dello conflittualità fra e all’interno dei partiti e Stato e la sapienza giuridica lo fanno il che costrinse lo stesso Alessi alle candidato ideale alla presidenza della dimissioni. Commissione bicamerale sulle deviazioni La sua autorevolezza e la capacità di dei servizi segreti, compito che assolve guardare di là dagli interessi di piccolo egregiamente. momento lo portarono, nel 1956 alla Nel ’68 pose fine alla sua carriera Presidenza dell’Assemblea regionale parlamentare per dedicarsi completamente siciliana a gestire uno dei periodi più all’attività forense. difficili della storia dell’Autonomia Il suo ritiro non significò tuttavia regionale siciliana. disimpegno, continuerà, infatti, Sotto la presidenza Alessi nasce il testimoniare, ed ancor oggi, ormai fenomeno milazzista al quale, lo stesso centenario testimonia, in modo esemplare, presidente, guarda inizialmente con il valore cristiano della politica come simpatia per poi, quasi subito, prenderne le impegno al servizio della gente e l’affezione distanze accorgendosi come dietro la rivolta all’Autonomia regionale siciliana. P.H.

8 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia GASPARE AMBROSINI: DIEDE ALLO STATUTO IL RANGO COSTITUZIONALE

Il contributo di Gaspare Ambrosini, il Stesso impegno Ambrosini giurista nato a Favara nel 1886, spiegò anche per gli altri statuti all’elaborazione teorica dell’Autonomia speciali. regionale siciliana ma anche al regionalismo Ad Ambrosini si deve italiano, non fu indifferente, si può dire che l’emendamento che concedeva proprio i suoi studi sono stati alla base del allo Statuto un rango progetto di autonomismo disegnato dallo costituzionale in quanto “fa statuto regionale siciliano del 1946. parte delle leggi costituzionali Nel 1933 infatti, l’illustre giurista della Repubblica ai sensi e per pubblicava un saggio fondamentale dal gli effetti dell’articolo 116 della titolo “Autonomia regionale e federalismo” Costituzione”. nel quale enunciava lo schema teorico di “[…] abbiamo sempre detto uno Stato autonomistico regionale che – dichiarava in Aula Ambrosini aveva come modello l’esperimento della nel suo brillante intervento – Catalogna del 1931. L’idea forte di non stiamo qui a barattare, non Ambrosini era quella di una regione che vogliamo prendere lo Stato in fosse entità politico-giuridica autonoma nel un momento di debolezza per quadro dell’unità dello Stato. attribuirci delle prerogative e Erano, naturalmente, idee rivoluzionarie dei privilegi, ma vogliamo che invertivano la tendenza centralizzatrice onestamente, in base alla situazione Gaspare Ambrosini che ispirava il fascismo allora al potere. preesistente e alle esigenze attuali, avere Con la fine del fascismo, l’attività di quello che è giusto che alla Sicilia si dia, Ambrosini si accentuò e ben presto si non solo e non soltanto nell’interesse dei prolungò nell’azione politica. Ambrosini, siciliani, quanto nell’interesse della Patria infatti, aderì alla nuova formazione politica comune”. di De Gasperi divenendo uno dei teorici Nel 1948 si candidava ed era eletto alla della Democrazia cristiana. Camera dei deputati nelle fila della Durante l’elaborazione dello Statuto Democrazia Cristiana successo che si regionale non fece mancare il suo ripeteva nel 1953. autorevole contributo pur non facendo Il clima politico tuttavia cambiava ed parte né della Consulta né del ristretto una nuova classe dirigente, troppo spesso gruppo di studio incaricato di scrivere il non adeguatamente motivata e qualche testo dello stesso Statuto. volta carica di spregiudicatezza, si Eletto all’Assemblea Costituente nel affermava a scapito di uomini come 1946, fece parte della Commissione dei 75 Ambrosini che veniva lentamente e incaricata di scrivere materialmente il testo sistematicamente emarginato. della Costituzione facendo parte della La nomina a giudice costituzionale lo sottocommissione a cui era stato sottrae all’agone politico e lo riporta in un demandato il compito di disegnare il nuovo contesto più consono alle sue qualità. Nel ordinamento costituzionale dello Stato. 1962 diviene presidente della Corte In sede di Costituente fu fra i più tenaci costituzionale, carica che regge fino alla difensori dello Statuto regionale siciliano fine del suo mandato nel 1967. che una parte consistente dello Chiusa la parentesi costituzionale schieramento politico di maggioranza, Ambrosini si ritira continuando a coltivare i guidata da Luigi Einaudi, aveva cercato di suoi studi e non facendo mancare comprimere è sua la frase che “del progetto suggerimenti tecnici di altissimo rilievo. di Statuto non dovesse essere modificato Muore a Roma nel 1982 quasi neppure una virgola”. centenario. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 9 I Padri dell’Autonomia ANTONIO CANEPA: DA SPIA PER GLI INGLESI ALL’EVIS

Il separatismo, l’esaltante stagione pericolo del totalitarismo fascista. vissuta da una minoranza che, in parte in Il progetto, velleitario, viene scoperto e buona fede, credeva nella nazione siciliana Canepa viene arrestato insieme al gruppetto e, per questo motivo, sognava di giovani antifascisti che l’avevano seguito. l’indipendenza isolana, ha avuto in Antonio Condannato per attività sovversiva, Canepa, il suo eroe ed il suo martire. sconta appena un anno di carcere. Il giovane professore di storia delle Dopo la scarcerazione sembra che il “ dottrine politiche - era nato nel 1908 - suo spirto ribelle” si sia placato, rientra nei all’apparenza timido e riservato fu infatti ranghi a tal punto che si pensa che colui che interpretò in termini più estremi l’avventura di cui era stato protagonista la scelta di fosse stata solo un colpo di testa giovanile. contrapposizione allo Nel 1937 infatti diviene professore di Stato unitario, una storia e dottrina del fascismo presso scelta che, peraltro, l’università di Catania. Tutto sembra essere sostanziò di contenuti e tornato nella normalità ma, in realtà, nel istanze sociali maturate segreto del cuore, Canepa continua a nel corso di studi coltivare la sua vocazione rivoluzionaria. approfonditi sulla Infatti, con il nome di battaglia di Mario vicenda risorgimentale Turri organizza la resistenza al fascismo e sulla storia dell’Isola. attraverso l’indottrinamento di quanti D’altra parte la sua giovani gli stanno attorno e si prepara robusta formazione all’azione. culturale di natura Pare, fra l’altro, che in quegli anni avesse giuspubblicistica - si era preso clandestinamente i primi contatti con laureato in l’intelligence inglese. giurisprudenza con il Con la caduta del fascismo, da Catania si massimo dei voti con sposta a Firenze dove partecipa ad azione di una tesi dal significativo guerra partigiana. I tedeschi lo individuano Antonio Canepa titolo” Unità e pluralità degli ordinamenti e mettono una taglia sulla sua testa. giuridici” - lo spingeva naturalmente a delle Nel ’43 torna in Sicilia per un opera di riflessioni di alto profilo sul diritto naturale supporto all’intelligence degli alleati e si di libertà degli uomini e delle nazioni. collega ai gruppi indipendentisti di Catania: In Antonio Canepa, assurto ben presto A lui si deve il sabotaggio dell’aeroporto di agli onori dell’accademia dopo la Gerbini che era utilizzato dalle forze armate pubblicazione del ponderoso studio sul “ tedesche. sistema di dottrina del fascismo”, convivevano due personalità che solo a tratti, e soprattutto nella vicenda siciliana, riuscivano a conciliarsi. Il pacifico uomo di studio, dedito all’approfondimento nascondeva infatti un’altra faccia, quella dell’uomo impegnato, del rivoluzionario che cerca nell’azione la sua piena realizzazione. Già nel 1933, all’età di venticinque anni, passa all’azione, progetta infatti l’insurrezione della Repubblica di San Marino per attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sul

10 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

Il ceppo che ricorda Antonio Canepa a Catania In basso, Teresa Canepa durante i funerali

Il rapporto con gli indipendentisti, con i capace si sanare le contraddizioni del suo quali era entrato in contatto, non fu tuttavia sviluppo storico. semplice o lineare, la sua visione politica La sua capacità organizzativa lo portò ben presto ai vertici dell’E.V.I.S, l’esercito volontario che avrebbe dovuto costituire il braccio armato del separatismo. In questo ruolo si diede a reclutare quadri per la nuova formazione militare, in poco tempo, con l’aiuto del suo vice Concetto Gallo, riuscì a radunare un gruppo di giovani votati alla causa della libertà della Sicilia. Ma la crescita di un esercito guerrigliero preoccupò le autorità di Roma ed il governo Parri decise di usare il pugno di ferro contro gli indipendentisti la cui azione superava i limiti di guardia. Il 17 giugno 1945, presso Randazzo, in uno scontro a fuoco con un reparto dei progressiva lo rendeva sospetto alla carabinieri che gli avevano teso un’imboscata, maggioranza della leadership separatista Antonio Canepa perdeva la vita. che, com’è noto, aveva tendenze e vocazioni Si concludeva così la vicenda terrena di conservatrici. Il suo separatismo era un uomo carico di contraddizioni ma del soprattutto sociale, egli credeva in una vera quale non si può negare la generosità e il e propria rivoluzione sociale dell’Isola grande coraggio. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 11 I Padri dell’Autonomia IL SEPARATISMO DI ATTILIO CASTROGIOVANNI

Comizio separatista da sinistra, Andrea Finocchiaro Aprile, Attilio Castrogiovanni e Concetto Gallo

“Vae victis”, guai ai vinti: in poche autonomistico per la Sicilia. occasioni il terribile monito di Brenno Fra i personaggi più significativi del risultò profetico come nel caso della separatismo, anche per la sua statura complessa vicenda del separatismo intellettuale, si annovera Attilio siciliano, la sconfitta del progetto Castrogiovanni, avvocato catanese, indipendentista ha, infatti, oscurato la originario di Linguaglossa dove era nato nel memoria di idee e personaggi alcuni dei 1908, di profonda cultura giuridica. quali motivati da forti passioni e da Le insofferenze verso lo Stato autentica fede in principi e progetti risultati centralizzato, cui si addebitava il degrado perdenti. dell’isola e il disastro bellico, e il romantico Sulla vicenda separatista è stato steso il riferimento ad un ideale di nazione siciliana velo dell’oblio che, come ricorda Milan aveva portato un gruppo di intellettuali Kundera, è la condanna più radicale che un catanesi, fra i quali lo stesso Attilio uomo o un popolo possa subire. Castrogiovanni, il duca di Carcaci e Antonio Il separatismo, pur inquinato dalla Canepa, a riprendere la bandiera di una presenza di personalità di non limpido Sicilia che potesse autogovernarsi curricolo e di forti legami con un passato riscattando la secolare oppressione seguita non glorioso della nostra terra, tuttavia non alla conquista regia. meritava tale condanna, perché esso ebbe il Una fioritura spontanea che nasceva merito di costringere lo Stato centrale a indipendentemente da quanto, nello stesso prendere atto della non più rinviabile periodo, avveniva a Palermo. decisione dell’adozione di uno Statuto Ricordava, a questo proposito, lo stesso

12 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

Castrogiovanni: “Non sapevamo neppure congresso semiclandestino a stabilire la […] che esistesse Finocchiaro Aprile e solo data del 27 settembre 1945 per successivamente apprendemmo che era a l’insurrezione armata. L’episodio decisivo capo delle rivendicazioni isolane a Salerno”. avveniva il 17 giugno del 1945, sull’Etna, al Ma il collegamento di questa che bivio Randazzo-Cesarò, in uno scontro possiamo considerare l’ala ideologica armato periva il prof. Antonio Canepa, il dell’indipendentismo siciliano con l’ala che più ardimentoso del movimento separatista. definiamo più pragmatica di Finocchiaro Nell’ottobre del 1945 l’azione dello Stato Aprile avviene ben presto ed il nostro si si faceva più forte e, uno dopo l’altro, trova coinvolto in prima persona in venivano arrestati i capi del separatismo a un’avventura che, soprattutto nella prima cominciare da Finocchiaro Aprile e fase e per l’ambiguo comportamento del Varvaro. L’azione decisa dello Stato governo d’occupazione, sembrava potesse sconvolgeva ancor di più il movimento che, realizzarsi. fra l’altro, si divideva in due fazioni una più Castrogiovanni, come gran parte del legata ai problemi sociali ed una più vicina gruppo catanese, appunto perché mosso da alle forze della conservazione. una forte carica motivazionale, rappresentò In questo contesto Castrogiovanni la parte più intransigente del separatismo, tentava di riproporre un discorso unitario e che rifiutava qualsiasi compromesso con lo nelle elezioni per la Costituente, dove il MIS Stato italiano e che reagiva all’isolamento raccoglieva oltre 170.000 e conquistava nel quale ben presto si era venuto a trovare quattro seggi, veniva eletto. il separatismo dopo la riconsegna della L’approvazione dello Statuto regionale Sicilia al governo regio, con una sempre più nel maggio del 1946 decideva il destino del accentuata deriva avventurista. Movimento, seppure i dirigenti, e fra essi Attilio Castrogiovanni Castrogiovanni, si illudessero di avere un sentendosi, come evidenzia seguito maggioritario, nelle elezioni per Giuseppe Carlo Marino nel suo la prima Assemblea regionale siciliana, volume sul separatismo, nel 1947, gli indipendentisti non “investito della missione di andarono oltre i consensi raccolti attivatore di energie di l’anno precedente, la loro consistenza rivolta” fu fra quelli che non superava il 10%. Castrogiovanni maggiormente spinse per fu il primo eletto nella lista del MIS passare dalla protesta alla via nel collegio di Catania. armata attraverso la costituzione Nella successiva legislatura, nel di un vero e proprio 1951, il focoso avvocato esercito, l’EVIS, alla catanese ripropose la sua cui testa si ponevano candidatura ma non Antonio Canepa e riuscì nemmeno ad Concetto Gallo. essere eletto. L’EVIS non andava Ormai l’avventura per il sottile e dell’indipendentismo reclutava fra le siciliano era finita, sue fila anche una pagina dolorosa personaggi della storia si come chiudeva e si Salvatore chiudeva nel modo Giuliano che, più indolore, lo stesso appunto la coltre Castrogiovanni dell’oblio copriva definiva “un tutto. perseguitato per Attilio Castrogiovanni fini di giustizia”. Si sarebbe morto a Catania nel arrivò così, in un 1978. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 13 I Padri dell’Autonomia ETTORE CIPOLLA: Il “qualunquista” primo Presidente dell’Assemblea regionale siciliana

Figura austera di notabile, Ettore turbolente province siciliane. Proprio quei Cipolla, primo presidente dell’Assemblea provvedimenti sarebbero stati una delle regionale siciliana, nacque a Villalba, nel cause della caduta della destra storica a cui cuore di una delle zone più depresse della contribuì, in modo determinante, il voto Sicilia, il primo luglio 1875. siciliano.

La prima seduta Un mese prima erano stati discussi al Villalba, al centro del cosiddetto Vallone, dell’Ars, il 25 maggio Parlamento provvedimenti eccezionali per sarebbe stata la patria e il regno di Calogero 1947, presieduta far fronte alla grave situazione dell’ordine Vizzini, capo storico della mafia siciliana, da Ettore Cipolla (al centro in abito pubblico che, senza esplicitarlo in maniera protagonista anche lui, nel caso in specie scuro) chiara, certamente si riferivano alle negativo, del primo tempo dell’autonomia. I Padri dell’Autonomia

Un luogo dunque carico di regionale nelle fila del Blocco contraddizione, specchio dei problemi Liberaldemocratico Qualunquista, il tradizionali della realtà siciliana, una realtà movimento politico di destra fondato da difficile, con evidenti contraddizioni fra Amedeo Giannini, per il collegio di masse che sopravvivevano nell’indigenza e Caltanissetta. ceti dominanti che vivevano nel lusso più L’autorevolezza di cui gode Cipolla è pari sfrenato, una realtà dove l’arbitrio molto al consenso: ne sono spia evidente i ben spesso diveniva legge. 10.989 voti con i quali è eletto al Cipolla scelse la strada difficile parlamento regionale. dell’uomo di legge, dopo la laurea in Proprio la stessa riconosciuta giurisprudenza diviene, infatti, magistrato, autorevolezza lo porta, con il voto del un magistrato integerrimo che raggiunge i centrodestra, alla Presidenza dell’ARS. più alti gradi della carriera, fu di Ma la sua non fu, almeno sulle prime, Corte di Cassazione in un tempo in cui le una presidenza facile, nonostante nelle sue carriere dei magistrati non erano governate dichiarazioni programmatiche Ettore da automatismi che ne Cipolla avesse promesso di “essere facilitano lo sviluppo. imparziale dimenticando di avere fatto I suoi riferimenti parte di alcuna frazione o partito”. Fu, furono Santi Romano e infatti violentemente contestato dalle Vittorio Emanuele sinistre che, come si è anticipato, gli Orlando, i più grandi rimproverarono le sue simpatie fasciste e, giuristi italiani del secolo soprattutto, uno scritto nel quale sosteneva XIX, dei quali ammira le che bisognasse premettere a qualunque elaborazioni teoriche in giudizio l’obiettivo interesse dello Stato. merito allo stato di Dopo queste prime schermaglie, che diritto. amareggiarono il vecchio servitore dello Nel periodo fascista è Stato quale egli si definiva, il clima si assiduo collaboratore alleggerì grazie soprattutto alla conduzione della Rivista penale, dove obiettiva dell’Aula che distinse sempre la sostiene alcune tesi che sua presidenza. Lo riconobbe un esponente coincidono con la visione autorevole del vecchio Partito Comunista, dello Stato che il fascismo quel Giuseppe Montalbano, professore di aveva elaborato, fatto che procedura penale, che in quegli anni aveva gli verrà rimproverato un ruolo di primo piano nella guida delle allorquando verrà opposizioni. L’impegno di Cipolla, in un prescelto per il più alto momento in cui le certezze sembravano scranno di Sala d’Ercole. travolte dalle passioni di parte, si indirizzò La lunga attività di a richiamare il rispetto e la sacralità delle studioso e il suo istituzioni le quali, come affermava, attaccamento alla terra dovevano essere preservate da attacchi natia saranno alla base irresponsabili o da ogni del suo impegno politico strumentalizzazione. maturato in un’età in cui, Cipolla concluse, infatti, il suo mandato normalmente, si con grande decoro e con generale rispetto. preferisce stare ad Pur invitato a ripresentarsi per un osservare gli eventi più successivo mandato declinò ogni offerta che esserne protagonista. tornando alle sue riflessioni di giurista. La Il monarchico, nel 1947, a sua lunga vita (morì nel 1963, a 88 anni) gli oltre settant’anni, invece permise di assistere alla degenerazione che godere del meritato dell’istituto autonomistico, nel quale come riposo, accetta, nell’ottica tanti altri aveva fermamente creduto, ed il del servizio, la cui momento più significativo fu la candidatura a deputato “maleodorante” vicenda milazzista. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 15 I Padri dell’Autonomia POMPEO COLAJANNI, IL COMUNISTA GENTILUOMO

Pompeo Colajanni in compagnia della moglie “…un uomo che ha rivelato doti di dell’ultimo dei cavalieri antichi, quelli cultura, di simpatia, di calda umanità che senza macchia e senza paura.” non possono essere taciuti nemmeno da Pompeo Colajanni nasce a Caltanissetta una parte politica che si è contrapposta a nel 1906 da una famiglia i cui figli hanno quella dell’onorevole Colajanni “. illustrato la storia dell’Italia post- Queste parole, pronunciate da Nino risorgimentale, per tutti Napoleone Buttafuoco, esponente di spicco del Colajanni protagonista indiscusso della vita Movimento sociale italiano, un partito che politica nazionale della fine del secolo si contrapponeva in modo radicale al diciannovesimo. partito comunista nel quale Colajanni Nutrito da questa cultura laico militava, danno il senso ed il valore della repubblicana, nonostante la madre fosse figura di questo personaggio d’altri tempi, un’aristocratica, ben presto viene attratto un coraggioso che, rubo il paragone al dalla passione politica. Nel ’21, la lettura di saggio di Maurizio Rizza, “ era l’immagine testi marxisti, lo spingono ad aderire al

16 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

P.C.I. del quale, però, respinge il settarismo minatori e dei contadini delle aree più di matrice bordighiana e si adopera per arretrate della Sicilia. Negli anni in cui realizzare un fronte unitario antifascista. l’ENI individua la Sicilia come area delle Dopo un’esperienza alla scuola di proprie iniziative, si impegna a sostenere il cavalleria di Pinerolo della quale sarà suo presidente Mattei nonostante qualche sempre orgoglioso, torna nella sua Caltanissetta per intraprendere la professione di avvocato nello studio di famiglia. La sua presenza a Caltanissetta non si chiude nell’ambito professionale ma continua a mantenere un livello di presenza politica favorendo la nascita di cellule comuniste locali. Con la guerra, viene richiamato alle armi e nelle fila dell’esercito, soprattutto fra gli ufficiali si fa promotore di organizzazioni antifasciste. Tornato in Piemonte, riprende il suo impegno cercando di creare una rete di cospirazione antifascista fra gli ufficiali dell’esercito. Nel 1943, dopo la caduta del regime, Pompeo Colajanni è già uno dei più prestigiosi capi partigiani, con il nome di battaglia di “comandante Barbato”, dà vita al reparto “ Carlo Pisacane” nel quale militano ufficiali e soldati in gran parte di origine siciliana. A capo della IV brigata Garibaldi organizza le azioni di guerriglia dando filo riserva all’interno del suo partito. da torcere ai reparti della repubblica La sua lotta politica, pur ferma, è sociale ed ai tedeschi. condotta con garbo ed estremo rispetto per Il 28 aprile del 1945, nonostante il le altrui posizioni divieto del comando inglese, entra Nel ’69, con una decisione sorprendente, trionfalmente a Torino al comando delle lascia l’Assemblea regionale siciliana della sue formazioni. quale era vicepresidente per tornare a stare Chiusa la parentesi militare, inizia per fra la gente, com’egli affermava. Colajanni un cursus honorum che lo vede Negli anni che seguirono la sua sottosegretario di Stato alla guerra nel attenzione è attratta dai problemi della governo Parri e nel primo governo De pace, dello sviluppo e dell’emancipazione Gasperi. sociale. Nel 1946 torna, però, a Palermo e si Sempre in prima linea con il suo tratto impegna nella riorganizzazione del partito da gentiluomo ma con la fermezza dei suoi e nelle battaglie democratiche per la principi partecipa alle manifestazioni che concessione ed attuazione dello Statuto agitano in quel periodo il mondo autonomistico. solidarizzando con i movimenti di Segretario delle Federazione del P.C.I. di emancipazione sociale e politica. Palermo viene eletto nel ’47 deputato L’ultimo grande comizio al quale dell’Assemblea regionale siciliana dove è partecipa è del 1981 all’indomani del riconfermato nel ’51, nel ’55, nel ’59, nel ’63 tentativo del colpo di stato in Spagna. e nel ’67). Pompeo Colajanni, muore a Palermo nel In questi lunghi anni si impegna 1987, all’età di ’82, coerente fino all’ultimo soprattutto a favore delle zone interne, dei istante. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 17 I Padri dell’Autonomia IL SICILIANISMO DI FINOCCHIARO APRILE

La retorica sicilianista, che è stata una ombre di un conflitto che avrebbe compro- delle cause principali del mancato sviluppo messo in modo quasi definitivo la centralità della Sicilia in quanto, attorno alla stessa, si egemonica dell’Europa, andò consolidando il sono mimetizzate le forze della conservazio- proprio radicamento come rappresentante ne e dell’antimodernizzazione, trova, alla della borghesia agraria siciliana. fine del 1942, nuove spinte e nuovi apostoli Il neutralismo, che abbracciò con grande in alcuni intellettuali e notabili siciliani generosità, lo portò sulle posizioni di Giolitti prima e di Nitti, successivamente, dimostrando una certa instabilità, che sarà una costante nella vicenda di Finocchiaro Aprile, alla cui base stava la ricerca di spazi di protagoni- smo politico a cui si sentiva quasi predestinato. Con Nitti fu sottosegretario alla Guerra e, poi, sottosegretario al Tesoro. Dal 1921 cominciò a prendere in considerazione la cosiddetta “ que- stione siciliana “ che sarebbe stata il suo cavallo di battaglia. Con l’avvento del fascismo, Fi- nocchiaro Aprile fu al principio tra gli avversari più risoluti del movimento, denunciandone “la natura reazionaria espressione degli interessi settentrio- nali contro il mezzogiorno d’Italia”. La sua opposizione, come nella natura dell’uomo, cominciò ben pre- sto ad ammorbidirsi e già nel ’25 dava il suo contributo - da tecnico e da Un ritratto massone - alle modifiche della legisla- di Finocchiaro Aprile zione ecclesiastica a cui era stato emarginati dal fascismo. Fra questi, quello chiamato come componente della commis- che sicuramente ne ha incarnato nel modo sione di riforma. Nel ’36 esprime ormai con- più pieno e plateale, l’ideologia di fondo è senso al fascismo manifestando in favore certamente Andrea Finocchiaro Aprile. della guerra d’Etiopia e, successivamente, a Figlio di Camillo Finocchiaro Aprile, un ex favore dell’annessione dell’Albania. garibaldino ch’era stato più volte ministro del Ma, nel ’42, lascia Roma dove si era stabi- regno, era nato a Lercara Freddi, nel 1878. lito e scende in Sicilia per iniziare la diffusio- Seguendo le orme paterne, fu attratto ne del suo progetto rivoluzionario di indi- dagli studi giuridici e, giovanissimo, ottenne pendenza siciliana. l’incarico di docente di storia del diritto e Gli storici si sono interrogati su questa avvocato di chiara fama. Ma il demone che strana e improvvisa iniziativa e, non pochi, lo perseguitava era la politica e, già nel 1913 ne hanno dedotto che dietro l’iniziativa di varcava la soglia della Camera dei deputati Finocchiaro Aprile ci fossero i servizi segreti eletto grazie alla base elettorale del padre.. alleati che lavoravano per minare dall’interno In quegli anni, mentre si addensavano le la compattezza del regime.

18 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

Nel giugno del ’43, quando ormai gli Un nuovo scontro fra l’EVIS e l’esercito alleati si preparavano a sbarcare in Sicilia, il italiano avvenuto a S. Mauro di Caltagirone comitato d’azione, del quale Finocchiaro il 29 dicembre del ’45, costrinse il governo Aprile era il membro più autorevole, diffuse centrale, guidato da ad inter- un appello alla resistenza passiva contro il venire con decisione. fascismo. Finocchiaro Aprile e Varvaro furono arre- Con l’occupazione della Sicilia, l’attività stati e confinati all’isola di Ponza. politica di Finocchiaro Aprile si intensifica, il Ormai il movimento indipendentista, pri- comitato d’azione si trasforma in “ Comitato vato dei suoi leader più prestigiosi e sottopo- per l’indipendenza della Sicilia” approfittan- sto a spinte contrapposte non era più in do di una certa apertura di credito che le grado di esprimere un opposizione coerente. autorità occupanti manifestano nei confron- Se ne rese conto Finocchiaro Aprile che ti della causa indipendentista. abbandonò il terreno dello scontro sperando Proprio la mancata percezione del grado di rifarsi sul piano elettorale. di quest’apertura di credito e l’instabilità del Candidato alla Costituente, fu eletto ma personaggio, determinano in Finocchiaro portando un piccolissimo drappello incapace Aprile tentazioni contraddittorie sul progetto di incidere sugli eventi in corso. politico che avrebbe dovuto portare alla indi- Una mossa a sorpresa, in sede di pendenza della Sicilia. Nel carrozzone sepa- Costituente, gli cancellò le simpatie che ratista prendono posto realtà contraddittorie aveva goduto nella parte moderata. Infatti in e difficilmente componibili ma, soprattutto, un discorso, nel quale denunciava la situa- personaggi di dubbia fama e, fra essi, molti zione drammatica della Sicilia, concludeva esponenti della mafia. auspicando l’affermazione del comunismo. Di fronte a questa sostanziale incertezza Eletto nel ’47 alla prima Assemblea regio- progettuale, all’ondivago comportamento nale siciliana, dove non si candidò nel colle- sulla questione istituzionale e sulla scelta fra gio unico regionale ma in quello di Palermo oriente e occidente, ben presto gli alleati pren- ottenendo 26.953 preferenze, si dimise il dono le distanze. Gli inglesi, come riporta G. marzo successivo per candidarsi alla Camera Carlo Marino nel suo volume sul separatismo, nel ’48, ma senza successo. consideravano Finocchiaro Aprile “ uomo Nel gennaio 1948 a Trento, insieme al Par- completamente mancante di equilibrio”. tito Popolare Trentino Tirolese ed ai partiti al- A questo giudizio, estremamente pesante, pini, si ritrovano rappresentanti della Con- seguono atti decisivi come la restituzione centrazione Autonomista Meridionale e Fi- della Sicilia alla sovranità italiana nel feb- nocchiaro Aprile, per l’indipendentismo sici- braio del ’44. liano. L’indipendentista sardo Emilio Lussu Da quel momento il destino dell’indipen- con l’Union Valdôtaine, non sono del tutto dentismo era segnato. convinti della positività di questo connubio Ma Finocchiaro Aprile e quanti gli stavano con il separatismo siciliano, ritenendo che attorno, non si rassegnarono passando dal contenga elementi e valori politici contraddit- confronto politico allo scontro con lo Stato. tori, ma aderiscono ugualmente all’iniziativa. Finocchiaro Aprile ed i suoi cercavano di I tempi non erano maturi per il federalismo. suscitare l’insurrezione popolare mentre Dopo la sconfitta alle Politiche ondeggiò tempestavano di memorandum ai vincitori fra il comunismo ed il liberalismo dando poi della guerra perché intervenissero a favore vita nel ’53 insieme ai liberali Corbino, e dell’indipendenza siciliana. Giuseppe Nitti e al democristiano Terranova, In uno di questi scontri, nel giugno del fondò l’Alleanza democratica nazionale, che ’45, perdette la vita il comandante dell’ EVIS, contribuì con il suo risultato a non far pas- l’esercito volontario dell’indipendenza della sare la legge maggioritaria. Sicilia, braccio armato del separatismo. Le ultime sue presenze di rilievo prima Fra l’altro nelle file dei separatisti erano che si ritirasse a Palermo dove morì nel stati arruolati anche banditi sanguinari 1964, furono in organismi tecnico-giuridici come a cui erano stati come l’Alta corte siciliana della quale fu giu- concessi i gradi di colonnello. dice componente. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 19 I Padri dell’Autonomia GUARINO AMELLA: DAI FASCI ALLA CONSULTA

zione di autonomista, tematica e fede che andrà via via affinando nel corso degli anni. La sua scelta di campo in politica lo porta verso il socialismo democratico, sul modello laburista, in cui, secondo il suo pensiero “il binomio di democrazia e lavoro” doveva esse- re a fondamento di uno stato moderno. Nel 1902 viene eletto consigliere comunale a Canicattì e, successivamente, consigliere provinciale per la provincia di , sconfiggendo il diretto rivale, il conservatore Cesare Gangitano, spendendosi su un proget- to politico che puntava “sul risveglio delle plebi siciliane e sul miglioramento della situa- Giovanni Guarino zione economica e sociale della regione”. Amella “Intorno al Guarino si era coagulato – evi- Giovanni Guarino Amella è stato uno degli denzia la Portalone – un gruppo di democrati- apostoli della causa dell’Autonomia regionale ci intransigenti e decisi a condurre la lotta al siciliana, causa alla quale dedicò gran parte latifondo, contro la delinquenza e per lo svi- del suo impegno politico soprattutto nel luppo dell’istruzione elementare”. secondo dopoguerra; ma è anche stato il uno Divenuto pro-sindaco di Canicattì nel degli uomini più attenti al problema dell’ele- periodo bellico, s’impegnò, com’era nel suo vazione delle classi meno abbienti rivaleg- stile, in un vasto programma di opere pubbli- giando, in questa battaglia, con il ben più che e di realizzazioni sociali. famoso Enrico La Loggia. Quest’attivismo lo portò a contrapporsi Dalla piccola S. Angelo Muxaro, dove nac- all’altro attivismo che faceva capo ai clericali que nel 1872, si trasferì, per ragioni di studio, guidati da don Michele Sclafani e dal deputa- nel popoloso centro agricolo di Canicattì dove to Gregorio Gallo, figlio del ben più famoso ebbe la fortuna di entrare nelle grazie di un Nicolò Gallo. illuminato aristocratico quale fu il barone Nelle elezioni politiche del 1919, le prime Francesco Lombardo. Proprio Francesco dopo l’adozione del sistema proporzionale, Lombardo, caso più unico che raro per la Guarino Amella venne eletto – dopo un viva- gente del suo ceto che, come è noto, viveva cissimo scontro con Enrico La Loggia, che con uno sprezzante distacco il rapporto con i sarebbe stato il suo tradizionale avversario – ceti subalterni, manifestava invece “un tenace con un consenso plebiscitario, deputato nazio- impegno per il miglioramento delle plebi loca- nale. li”, come evidenzia nel suo interessante saggio Nella crisi che investiva il regno nel primo Gabriella Portalone, e quest’impegno non dopoguerra e che sarebbe sfociata nel fasci- poteva che riflettersi positivamente nella for- smo, in Parlamento, Guarino Amella portò mazione “spirituale e politica” del giovane avanti con coerenza, nelle fila dei democratici- Guarino. sociali, il suo impegno di laico attento alle pro- Nel 1894, com’era naturale per un giovane blematiche sociali e di irriducibile democrati- universitario di spirito così aperto, fu coinvol- co non amante dei compromessi. to nella vicenda dei Fasci siciliani e dovette, Confermato nelle successive elezioni del per sfuggire all’arresto, con l’aiuto del barone 1921 e in quelle del 1924, rifiutò di entrare nel Lombardo, nascondersi almeno fino a quan- governo Mussolini come avevano fatto alcuni do non cessò lo stato d’assedio. suoi compagni di partito fra i quali il leader Proprio in quegli anni maturò la sua voca- del suo partito, duca Colonna di Cesarò.

20 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

La sua avversione al fascismo, un’avver- Alla Consulta nazionale, della quale era sione che non fu, però, preconcetta, e l’auto- stato chiamato dal governo Bonomi, revolezza che conseguì con questo suo Guarino Amella poneva, in modo chiaro, il atteggiamento nel mondo degli antifascisti tema dell’autonomia regionale redigendo lo portarono a ricoprire l’incarico di segreta- una risoluzione, firmata da tutti i consultori rio degli aventiniani, cioè l’opposizione siciliani, nella quale si chiedeva, fra l’altro democratica che aveva deciso di non parte- “la sollecita attuazione della tanto invocata cipare ai lavori della Camera per protesta autonomia nel quadro dell’unità nazionale”. contro il regime. Chiamato come componente della Ma l’opposizione che Guarino Amella Consulta regionale, nella qualità di esperto praticò, fu un’opposizione leale, che lo ren- di diritto amministrativo, assunse una posi- deva capace di esprimere apprezzamento zione estremamente radicale che gli addossò anche per quelle iniziative del regime, e ve l’accusa di volere, in realtà, piuttosto che ne furono molte, che lui stesso giudicava l’autonomia, la separazione della Sicilia dal utili alla crescita della società italiana. resto del Paese. Come molti altri uomini politici ed intel- lettuali che avevano, nel primo dopoguerra, creduto nella democrazia, dopo il ’25 preferì ritirarsi dall’impegno politico diretto e, nella sua Canicattì, praticare la professione di avvocato nella quale aveva ben pochi rivali. Con la conquista angloamericana della Sicilia e la quasi concomitante caduta del fascismo, quanti erano stati protagonisti della vita politica del primo dopoguerra e si erano ritirati a seguito dell’affermarsi del regime, fra questi anche il nostro, tornarono alla vita pubblica cercando di riallacciarsi alla loro vicenda passata. Ma fu soprattutto l’emergere del fenome- no separatista, che aveva trovato un eccezio- Nonostante queste accuse e certe subdole Una panoramica di Sant’Angelo nale portavoce in Andrea Finocchiaro maldicenze delle quali fu fatto segno, conti- Muxaro, cittadina Aprile, a spingere chi non considerava vel- nuò a seguire con passione i lavori della natale di Giovanni leitario il progetto di una Sicilia indipenden- Consulta suscitando un animato dibattito Guarino Amella te a scendere in campo. attorno alle sue proposte e battendosi per Così, nel ’43 sottoscrisse, insieme ad altri impedire che un certo atteggiamento dilato- ex parlamentari un appello al governo milita- rio, di cui si era fatto paladino il liberale Luigi re alleato per chiedere che “fosse risparmiata Einaudi, potesse compromettere la rapida alla Sicilia la sciagura di essere consegnata al approvazione dello Statuto regionale. cosiddetto governo Badoglio”. Approvato lo Statuto, Guarino Amella Dopo questo primo sbandamento indipen- avrebbe voluto dare il suo contributo attivo ai dentista, la sua scelta si indirizzò decisamen- lavori della prima Assemblea ma, nel 1947, te sulla via di un’autonomia regionale che non creando l’Unione siciliana del lavoro, presen- si limitasse, come sembrava emergere dai tò la lista solo nel collegio di Agrigento. Pur provvedimenti adottati dai primi governi essendo stato ancora una volta plebiscitaria- democratici, ad un semplice decentramento mente votato, – ebbe 9.714 preferenze – a amministrativo. La proposta che formulava causa di una legge elettorale penalizzante per l’uomo politico agrigentino, peraltro fissata in i piccoli partiti non riuscì ad essere eletto. un progetto di Statuto regionale, mirava, La delusione per la sconfitta non compro- infatti, ad un’autonomia carica di contenuti mise il suo rapporto con l’Autonomia, conti- politici che desse ai siciliani, attraverso l’auto- nuò a seguire infatti con passione l’attività governo, un’opportunità in più per uscire della stessa fino al 1949, anno in cui cessò la dalle secche del sottosviluppo. sua esistenza terrena. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 21 I Padri dell’Autonomia I PRESIDENTI DELL’ASSEMBLEA

I LEGISLATURA 1947 – 1951 Ettore Cipolla (Blocco Liberal-qualunquista)

II LEGISLATURA 1951 – 1955 Giulio Bonfiglio (DC)

III LEGISLATURA 1955 – 1959 Giuseppe La Loggia (DC) Ferdinando Giuseppe Alessi (DC ) dal 29/11/56 Stagno D’Alcontres

IV LEGISLATURA 1959 – 1963 Ferdinando Stagno D’Alcontres (DC)

V LEGISLATURA 1963 – 1967 Rosario Lanza (DC)

VI LEGISLATURA 1967 – 1971 Rosario Lanza (DC)

VII LEGISLATURA 1971 – 1976 Pancrazio De Pasquale Angelo Bonfiglio (DC) (DC) dal 10/4/74

VIII LEGISLATURA 1976 – 1981 Pancrazio De Pasquale (Pci) Michelangelo Russo (Pci) dal 03/5/79

IX LEGISLATURA 1981 – 1986 Salvatore Lauricella (Psi)

X LEGISLATURA 1986 - 1991 Salvatore Lauricella Salvatore Lauricella (Psi)

XI LEGISLATURA 1991 – 1996 Paolo Piccione (Psi) Angelo Capitummino (DC ) dal 10/12/93

XII LEGISLATURA 1996 – 2001 Nicola Cristaldi (AN)

XIII LEGISLATURA 2001 – 2006 Guido Lo Porto (AN) Nicola Cristaldi

22 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia I PRESIDENTI DEI 55 GOVERNI DELLA REGIONE

ALESSI Alberto (5/47-3/48) GIUMMARRA (12/72-3/74) ALESSI II (3/48-1/49) BONFIGLIO Angelo (3/74-8/76) RESTIVO Francesco (1/49-7/51) BONFIGLIO II (8/76-3/78) RESTIVO II (7/51-7/55) MATTARELLA Santi (3/78-3/79) ALESSI III (7/55-9/56) MATTARELLA II (3/79-5/80)* LA LOGGIA Giuseppe D’ACQUISTO Mario (5/80-8/81) (9/56-11/57) D’ACQUISTO II (8/81-12/82) LA LOGGIA II (11/57-10/58) LO GIUDICE Calogero MILAZZO Silvio (10/58-8/59) (12/82-10/83) MILAZZO II (8/59-12/59) NICITA Santi (10/83-3/84) MILAZZO III 12/59-2/60) SARDO INFIRRI Aldo (3/84-2/85) MAJORANA DELLA NICCHIARA NICOLOSI Rosario (2/85-8/86) Benedetto (2/60-6/61) NICOLOSI II (8/86-8/87) CORALLO Salvatore (6/61-9/61) NICOLOSI III (8/87-1/88) D’ANGELO Giuseppe (9/61-8/62) NICOLOSI IV (1/88-12/89) D’ANGELO II 8(/62-10/62) NICOLOSI V (12/89-8/91) D’ANGELO III (10/62-7/63) LEANZA Vincenzo (8/91-7/92) D’ANGELO IV (7/63-8/63) CAMPIONE Giuseppe (7/92-5/93) D’ANGELO V (8/63-1/64) CAMPIONE II (5/93-12/93) D’ANGELO VI (1/64-8/64) MARTINO Francesco (12/93-5/95) CONIGLIO Francesco (8/64-3/66) GRAZIANO Matteo (5/95-7/96) CONIGLIO II (3/66-1/67) PROVENZANO Giuseppe CONIGLIO III (1/67-8/67) (7/96-1/98) GIUMMARRA Vincenzo (8/67-9/67) DRAGO Giuseppe (1/98-11/98) CAROLLO Vincenzo (9/67-4/68) CAPODICASA Angelo CAROLLO II (4/68-2/69) (11/98-11/99) FASINO Mario (2/69-4/70) CAPODICASA II (11/99-7/00) FASINO II (4/70-2/71) LEANZA II (7/00-6/01) FASINO III (2/71-8/71) CUFFARO Salvatore (dal 6/01) FASINO IV (8/71-10/71) * Assassinato Mattarella il 6 gennaio 1980, le sue funzioni furono assunte dal vice presidente FASINO V (10/71- 12/72) Gaetano Giuliano

Cronache parlamentari siciliane 23 I Padri dell’Autonomia FU LA LOGGIA A VOLERE L’ARTICOLO 38 DELLO STATUTO

Enrico La Loggia nasce a Cattolica Era- dei paesi dell’Intesa contro gli imperi clea, allora comune agricolo ma anche centrali, giudicando che la guerra con la importante centro solfifero, nel febbraio del sconfitta dell’Austria-Ungheria avrebbe 1872. La sua era una famiglia di proprietari completato l’architettura risorgimentale. terrieri ma, anche, di uomini impegnati nel Cambiate le regole elettorali, con sociale, il padre Giuseppe era stato l’introduzione del sistema proporzionale, garibaldino e lo zio Gaetano, grande stu- Enrico La Loggia è eletto nel 1919 deputato dioso di diritto, era stato ministro con lo della circoscrizione di Agrigento. stesso Garibaldi. La sua presenza in Parlamento, è molto La vocazione sociale era, dunque, “di fa- vivace, non solo diviene relatore miglia” e non può sorprendere se, a lato del d’importanti proposte di legge, fra l’altro la suo impegno di studioso, iniziò una riforma del codice civile, ma è anche esperienza giornalistica con la quale animatore di progetti che concretizza in fiancheggiò, anche se da un versante proposte di legge come un abbozzo di moderato, le istanze popolari che riforma agraria o l’importante testo sulla culminarono nella repressione Crispina dei regionalizzazione delle opere pubbliche in fasci dei lavoratori. Sicilia. Proprio quest’ultimo testo può Enrico La Loggia, nei suoi scritti, essere considerato, in nuce, un primo elaborava un’idea moderna di socialismo, vale tentativo di riproporre un sistema di a dire un socialismo liberale ed individualista, autonomia per la Sicilia. da concretizzarsi in istituti giuridico-sociali Nel 1921, dopo lo scioglimento della Ca- quali la cooperazione assistita mera dei deputati, è rieletto deputato e Enrico La Loggia pubblicisticamente, la piccola proprietà viene gratificato con l’ingresso nel governo A destra, contadina, l’industrialismo artigianale, i come sottosegretario di Stato alle finanze. durante un comizio borghi rurali autosufficienti e, soprattutto, un Erano quelli anni difficili, la crisi a Cattolica Eraclea nel 1921 solido ordinamento democratico. generale del Paese aveva portato Temi estremamente delicati che lo all’emergere della reazione fascista che, porranno all’attenzione nell’ottobre del 1922, dopo la marcia su dell’opinione pubblica Roma, aveva preso le redini del governo. regionale e che tuttavia C’era una grande difficoltà a difendere i non lo distolsero da principi della democrazia, ma questa quell’attività scientifica e difficoltà non frena La Loggia che prosegue professionale nella quale, le sue battaglie politiche. come pochi altri, Nonostante le “violenze inaudite e… i raggiunse i vertici più alti. brogli “, così denuncia La Loggia, nel 1924 Nel 1913, candidato viene ancora una volta eletto. alla Camera dei deputati Nel 1925, come un gentiluomo dell’Otto- nel collegio di Licata per il cento, ritenutosi ingiuriato da alcune frasi Movimento cooperativo, non del gerarca Achille Storace, lo sfida a duello. riuscì ad essere eletto per un Un duello che si trasforma in beffa, il differenziale di pochi voti. giovane Storace non si presenta Leader del partito socialista all’appuntamento e gli manda a dire di non riformista, La Loggia si schierò avere mai avuto con La Loggia contrasti nel 1914, data tragica personali. Il fascismo tuttavia non perdona dell’inizio della prima guerra umiliazioni e La Loggia, reo di averlo mondiale, a favore sfidato, viene sempre nello stesso anno dell’intervento a fianco dichiarato decaduto. I Padri dell’Autonomia

Gli anni che vanno dal 1925 fino rendesse giustizia di un’antica e sempre all’occupazione della Sicilia, sono anni presente aspirazione dell’Isola. Lo Statuto d’orgogliosa resistenza. La Loggia si chiude regionale siciliano, approvato nel maggio del nel suo studio agrigentino, con brevi 1946, porta la sua impronta personale puntate a Palermo, esercitando la soprattutto nella redazione del famoso professione di avvocato e dedicandosi ai articolo 38 – quello che impegna lo Stato a tanto amati studi giuridici. versare una somma alla Regione a titolo di Poi, nel 1943 si stabilisce solidarietà nazionale – e che dà, alla carta definitivamente a Palermo dove, nonostante fondamentale siciliana, una funzione la non più giovane età, con l’occupazione riparatoria nei confronti dello Stato unitario. della Sicilia da parte delle truppe alleate, Questa visione riparazionista, oggi, col sente il bisogno di fare udire la propria voce senno del poi è stata considerata da molti autorevole. Nonostante i pressanti inviti studiosi una palla al piede dello sviluppo non volle, però far parte del C.L.N. isolano in quanto ha dato spazio ad una siciliano; voleva dare il suo contributo da visione isolazionista della realtà siciliana studioso autorevole e da politico esperiente. che non ha giovato molto al suo sviluppo. Fu decisivo il suo contributo per Ma queste sono tesi che non potevano contrastare il Movimento indipendentista essere avvistate in un periodo di così forti siciliano che, in quel frangente storico tensioni quale fu quello del dopoguerra. sembrava che potesse averla vinta anche Chiusa la parentesi statutaria, Enrico la grazie a millantati sostegni delle autorità Loggia, tornò al silenzio dei suoi studi non occupanti. In quel frangente La Loggia, che mancando di far sentire la sua voce autorevole era stato sempre fedele al disegno nelle occasioni in cui la sua creatura, risorgimentale, fu tra quelli che chiesero per l’Autonomia regionale siciliana, subiva attacchi la Sicilia un’ Autonomia speciale che ingiustificati e pretestuosi. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 25 I Padri dell’Autonomia L’AUTONOMISMO DI LI CAUSI

Fra i padri dell’Autonomia regionale secolo rischiando, in molte occasioni, la siciliana non può essere certamente stessa vita per un’utopia di liberazione che dimenticato il comunista Girolamo Li Causi sarebbe stata clamorosamente smentita che rappresentò l’esecutore materiale della dalla storia. sofferta scelta politica del P.C.I. a favore del Nato nel 1896 a Termini Imerese da una riconoscimento alla Sicilia di uno status modestissima famiglia, il padre era particolare nel contesto dell’ordinamento ciabattino, il suo avvenire politico fu costituzionale del Paese. Lo stesso Togliatti segnato quando nel 1909 scelse di in un celebre discorso, ribaltando la appoggiare, nella sua città, un candidato tradizionale avversione dei comunisti nei progressista contro quello clericale. confronti dell’autonomismo regionale Nel 1913, a soli diciassette anni, era affermava che “ la Sicilia è…, nella nazione iscritto al partito socialista e partecipava italiana unita, qualche cosa che noi non attivamente alle iniziative dello stesso possiamo non riconoscere come una entità partito. particolare la quale deve essere di diritto e Trasferitosi per motivi di studio a non soltanto di fatto riconosciuta Venezia, nella città lagunare seguì gli studi nell’ordinamento di uno Stato di economia, prendeva contatti con il vivace democratico”. mondo socialista del nord in un periodo di Li Causi, esponente di primo piano del grandi fermenti rivoluzionari e di grandi partito comunista apparteneva a quella trasformazioni politiche. La sua adesione al generazione di generosi combattenti politici neonato partito comunista avvenne con due che, carichi della fede rivoluzionaria, anni di ritardo rispetto al famoso congresso avevano attraversato la prima metà del di Livorno anche perché l’egemonia

Girolamo Li Causi durante un comizio Nella pagina accanto, una foto del dirigente in età avanzata

26 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia bordighiana che contraddistingueva la Contro il separatismo la scelta non prima fase della nascita del partito non poteva che essere quella dell’autonomismo convinceva il giovane intellettuale e Li Causi si sforzò di portare la base rivoluzionario. Nel partito fece il suo siciliana del partito a condividerne il ingresso nel 1923, cioè quando il fascismo progetto. Un autonomismo che, a giudizio era andato al potere, grazie anche del leader comunista, non avrebbe dovuto all’amicizia che lo legava ad Antonio collegarsi alla Gramsci del quale condivideva il progetto tradizione che ne aveva politico. sempre fatto uno Nella difficile situazione in cui versava il strumento delle classi Paese, assunse la segreteria del partito per il dominanti, ma che Piemonte e la Liguria. Il suo attivismo, la doveva essere capacità organizzativa non comune e strumento per l’irriducibilità del carattere, gli attirarono l’elevazioni delle classi ben presto le reazioni dei fascisti. Nel 1928 contadine. venne arrestato e condannato dal tribunale La condivisione del speciale a vent’anni di reclusione. progetto autonomistico La condanna fu ben presto fu mutata in viene legittimata confino che dovette scontare a Ponza ed a attraverso la Ventotene e solo nell’agosto del 1943 partecipazione di Li riacquista la libertà buttandosi a capofitto Causi ai lavori della nella lotta partigiana. Consulta regionale della Il suo coraggio ma anche la sua grande quale fu autorevole motivazione lo portava ad azioni al limite componente. dell’irresponsabilità come quando, dopo l’8 Eletto all’Assemblea settembre, si recò dal generale comandante regionale nel 1947 nel della piazza di Milano che aveva firmato collegio di Catania, l’atto di resa ai tedeschi e, senza timore, gli lasciò ben presto il gridò in faccia che si era comportato come parlamento siciliano un traditore nei confronti del re e del per la Camera dei governo per non avere rispettato l’ordine di deputati. resistere. La scelta di spostarlo Nel ’44 viene inviato dal partito in Sicilia dalla Sicilia per per applicare la linea togliattiana che sostituirlo con un uomo scartava il federalismo e si attestava sulla d’apparato come Paolo Bufalini, fu linea autonomistica. Assunte le redini del motivata dalla posizione dell’uomo politico partito, Li Causi si impegna siciliano, che per le sue simpatie nell’organizzazione delle masse e nella lotta gramsciane non stava nel cuore di Togliatti, aperta alla mafia nei confronti della quale, accusato di essersi troppo esposto a favore fino ad allora, i comunisti siciliani erano dell’Istituto autonomistico. stati poco chiari. Memorabile è l’episodio Da Roma continuò tuttavia a seguire le avvenuto a Villalba patria di don Calogero vicende siciliane impegnandosi per una Vizzini capo riconosciuto della mafia della riforma agraria che consentisse l’elevazione mafia siciliana. Mommo Li Causi con la sua delle classi contadine. focosa oratoria provocò il vecchio Nel 1962 fu eletto alla vicepresidenza capomafia che diede l’ordine di sparare, della prima Commissione antimafia nella nella sparatoria lo stesso Li Causi rimase quale vide un’occasione storica per la ferito. Li Causi fu il grande avversario del liberazione dell’isola. separatismo nel quale vedeva un Autorevole componente del Comitato concorrente sul piano dei consensi centrale del partito continuò ad essere, fino elettorali, il separatismo infatti godeva alla morte avvenuta nel 1977, un molte simpatie nel proletariato siciliano ma riferimento essenziale per il popolo anche di qualche esponente comunista. comunista siciliano. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 27 I Padri dell’Autonomia MARIO MINEO, IL MARXISTA AUTONOMISTA

Uno dei maggiori protagonisti della vita culturale e nelle fila del partito comunista e nel 1947 veniva eletto politica di Palermo è stato Mario Mineo, un vero pen- deputato regionale, con 21.824 voti nelle liste del satore profondamente impregnato di cultura marxia- Blocco del popolo nel collegio di Palermo. na alla quale lui stesso ha offerto contributi originali In Assemblea non fa mancare il suo contributo al di elaborazione teorica. Mineo fu soprattutto un gene- dibattito politico anche se, ben presto, constata la dif- roso intellettuale che, nel panorama siciliano, non ficoltà di coniugare la sua visione ideologica con la sempre edificante, dimostrò di non soffrire di arrivi- prassi politica. Nel 1951 non viene ripresentato chiu- smo e protagonismo e di non esser disposto a scende- dendo la sua parentesi assembleare. re a compromessi con nessuno. Mineo era figlio di un grande matematico siciliano, Corradino Mineo, che era stato anche accademico dei Lincei e si era formato in un ambiente culturale particolarmente sti- molante. Nel 1939, appena diciannovenne, entrava nell’agone politico partecipando, da protagonista, ad un gruppo di giovani antifa- scisti, intellettuali di sinistra senza, però, una precisa collocazione politica. Il gruppo era riuscito a collegarsi con gli azionisti milanesi, i quali avevano fornito mezzi per acquistare un ciclostile, ed a svolgere nella clandestinità un’attiva propaganda antifascista. L’attività politica non sottrae tuttavia Mineo dagli studi: si laurea infatti in giuri- sprudenza nel 1940 con una tesi sperimentale sul debito pubblico che gli apre le porte della carriera universitaria, sarà assistente ordinario della Da allora inizia un percorso difficile, di intellettuale cattedra di economia politica dal 1949 al 1956. irrequieto che non trova nemmeno nel luogo di lavoro Nel 1943 diviene segretario del Fronte del Lavoro e le proprie soddisfazioni. Clamorosa è la sua bocciatura, nel ’44 approda alla spiagge del Partito comunista. Ma in parte dovuta alle sue posizioni politiche, nel 1959, al l’esperienza comunista è brevissima perché già nel ’45 concorso per la libera docenza che lo porta ad abban- migra fra le fila del partito socialista. donare l’università per la scuola media superiore. Proprio in quegli anni inizia ad interessarsi dell’au- Nel 1956 rompe definitivamente con il partito tonomismo regionale in questo spinto dall’emergenza comunista e si dà ad un’intensa attività politica al di là separatista nella quale individua un nemico di classe. dei partiti della sinistra tradizionale praticando espe- Il partito lo designa a far parte della Commissio- rienze, come quella della sinistra comunista e del ne di studio per l’elaborazione dello statuto regiona- Manifesto, dal quale peraltro viene espulso, che nasco- le siciliano. no in critica con la burocratizzazione del partito. Nella commissione porta il suo bagaglio culturale, Intanto la sua attività di intellettuale e di organiz- Mineo è infatti l’autore di uno dei quattro progetti di zatore non si arresta, fonda infatti diversi circoli d’i- statuto speciale siciliano. Il suo testo, come ricorda spirazione marxista – si ricorda per tutti il circolo Massimo Ganci “rifletteva, almeno in parte, le aten- Labriola e successivamente il circolo Lenin – e si impe- denze del partito socialista […] [e] recepiva le preoc- gna nella elaborazione teorica fondando riviste come cupazioni di una possibile degenerazione di esso in un Praxis. separatismo mascherato”. Come antidoto, Mineo pro- Nel 1986 ritorna alla politica attraverso la rivista poneva di limitarne i poteri e di accentuarne l’inter- Teoria Critica nella quale portava avanti un “ riesame pretazione economicistica. In pratica, per lui globale e spregiudicato degli schemi ideologici e teori- l’Autonomia regionale siciliana doveva essere lo stru- ci tradizionali della sinistra di classe.” mento per lo sviluppo dell’Isola. Quest’ultima iniziativa fu interrotta dalla sua morte Chiusa la parentesi costituente, Mineo ritornava improvvisa avvenuta il 3 giugno del 1987. P.H.

28 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia FRANCESCO MUSOTTO, PRIMO ALTO COMMISSARIO PER LA SICILIA

Uno dei primi atti del primo governo Badoglio nel 1943 fu quello di dar luogo ad un vasto movimento di prefetti che coinvolse, fra l’altro, tutte le province siciliane. Stranamente l’esito di questo vasto movimento, giustificato dall’interesse a collocare personale che non si fosse compromesso con il fascismo, lasciò la sede di Palermo vacante. Solo con l’arrivo degli alleati quella sede fu, infatti, coperta, vi provvide il capo dell’AMGOT, il colonnello Charles Poletti che scelse l’on. Francesco Musotto, un noto esponente politico del periodo prefascista. Questo fatto, come alcuni altri, che segnarono la vicenda politica di Musotto destarono e destano ancora perplessità in chi si è cimentato ad esaminare questa figura importante del dopoguerra siciliano. Fra le tante illazioni si ricorda quella che ricollegava la nomina estemporanea di Musotto al suo legame con la massoneria internazionale. Musotto, nato a Pollina, era stato magistrato e quindi noto avvocato, vicino alla massoneria, poi deputato prefascista eletto nella lista dei “riformisti”, una Dichiarato decaduto, si ritirò dalla politica formazione d’ispirazione radical socialista. dedicandosi, negli anni che precedettero lo Con l’avvento del fascismo aveva attenuato scoppio della guerra, alla sua professione di il proprio impegno politico caratterizzato avvocato. da una forte avversione al moderatismo. E Un curriculum, dunque, molto quest’attenuazione aveva avuto un significativo che gli apriva legittimamente passaggio importante. Addirittura, nel un futuro nel momento in cui il regime 1925, nelle elezioni seguite alla riforma veniva abbattuto il 25 luglio del 1943, un Acerbo, fu candidato, eletto, nel “listone” curriculum che, tuttavia, non gli conciliò la ispirato dal fascismo in compagnia, tra gli simpatia dei componenti del CLN siciliano altri, di Vittorio Emanuele Orlando e di che non gradirono la nomina di Musotto a Alfredo Cucco. prefetto. Con Cucco, anche lui uomo delle Nei mesi che Musotto occupò la Madonie, si trovò ben presto in contrasto poltrona di prefetto di Palermo si diede da anche perché Musotto, eroico combattente fare per ristabilire la vita normale per i della prima guerra mondiale, era leader di cittadini della provincia; si impegnò infatti un gruppo di combattenti e reduci non per la ripresa delle attività scolastiche, delle fascisti. La polemica con Cucco lo mise in attività creditizie della Cassa di Risparmio contrasto con il fascismo ufficiale. Dopo il e per lo sgombero della città dalle macerie delitto Matteotti Musotto votò contro i dei bombardamenti. provvedimenti eccezionali proposti da Ma proprio nel corso della sua Mussolini e finì nelle fila degli aventiniani. prefettura si verificarono alcuni fatti che,

Cronache parlamentari siciliane 29 I Padri dell’Autonomia

subdolamente amplificati, contribuirono ad opposizione del ministro Jung, anche lui lo offrire un’immagine poco chiara del accusava di filoseparatismo e di avere deputato prefascista. favorito la ripresa del fenomeno mafioso, fu L’immagine che si diede fu infatti quella nominato Alto Commissario per la Sicilia. di un prefetto che cospirava con i In pratica fu posto al vertice dell’organismo separatisti. che avrebbe avuto il controllo di tutte le amministrazioni civili nella Regione e di coordinare l’azione dei prefetti dell’isola al fine di assicurarne l’unità di indirizzo. L’azione di Musotto come Alto commissario fu estremamente concreta ed ebbe l’effetto di rimettere in moto l’amministrazione civile scaricando le tensioni suscitate dal movimento separatista. In quell’occasione, come in molte altre, nonostante il suo evidente atteggiamento non ostile nei confronti del separatismo, non si prestò al gioco che i separatisti gli avrebbero voluto assegnare. Proprio queste prese di posizioni gli alienarono, ben presto, il consenso dei separatisti che videro cadere nel vuoto alcune loro precise richieste. Sempre più isolato, dopo meno di un anno, Musotto veniva dimissionato e sostituito con Salvatore Aldisio. Finocchiaro Aprile, leader dei Francesco Musotto “La Sicilia è un pezzo d’Italia, senza separatisti, uno dei suoi maggiori sponsor durante un comizio Italia.”, questa frase infelice, pronunciata politici, riferendosi a Musotto, dal neonominato prefetto all’insediamento manifestando l’evidente insoddisfazione per del conte Tasca a sindaco di Palermo, ciò che l’Alto Commissario aveva realizzato, alimentò la nomea di questa sua complicità ebbe a definirlo “ un galantuomo, ma con i separatisti. assolutamente impari alla bisogna”. Altro episodio che destò qualche Chiusa la parentesi regionale, Francesco perplessità sulla persona di Musotto fu Musotto nel 1946 veniva eletto, nelle fila quello relativo alla nomina di alcuni socialiste, alla Costituente. professori universitari voluta, con Nel 1948 torna alla Camera nelle file del provvedimento autoritativo, partito socialista e riconfermato nelle dall’amministrazione alleata. Gli Alleati, successive elezioni del 1953 e del 1958. per venire incontro alla carenza di docenti La mole degli impegni politici non universitari, ne nominarono senza impedirono a Musotto di proseguire la sua concorso diciassette, il diciassettesimo dei brillante attività professionale. quali fu aggiunto, all’ultimo momento dallo Moriva nel 1961. Nella stesso prefetto Musotto che era venuto a commemorazione ufficiale il presidente conoscenza di quanto gli occupanti stavano della camera Giovanni Leone, concludeva il facendo. Quel diciassettesimo era Giovanni suo intervento sottolineneando come Musotto, il figlio dello stesso prefetto. Francesco Musotto “esprimesse – Nel marzo del 1944, quando già la nonostante l’età – qualità di alta vivacità, Sicilia era stata restituita al legittimo prontezza e diligenza tali da oscurare il governo, Musotto, nonostante la ferma peso degli anni”. P.H.

30 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia L’AZIONISMO DI VINCENZO PURPURA

L’azionismo, quel movimento politico che si ampiamente a favore della guerra a fianco delle ispirava al Mazzini e che propugnava la dottrina potenze dell’Intesa. liberalsocialista come terza forza fra socialismo e A conclusione della guerra, nel corso della quale liberalismo, ebbe in Sicilia in Vincenzo Purpura il suo aveva cercato di essere inviato in prima linea, Purpura massimo esponente. Purpura, che è stato anche riprende la sua attività politica che incrocia quella componente della consulta regionale incaricata di dello stesso Mussolini. Fra le carte del Purpura è stata tracciare le ritrovata una lettera autografa di del linee per 15 settembre 1919, che elogia l’attività di Purpura. l’autonomia Ben presto però le strade fra i fascisti ufficiali e regionale Purpura si separano, l’uomo politico siciliano si siciliana, che riavvicina ai socialisti e per un certo tempo anche ai insieme con comunisti per poi tornare verso i gruppi di “giustizia e l’avv. Antonio libertà”. Ramirez tentò Addirittura la sua attività antifascista diviene più di orientare le evidente, una lettera del questore di Caltanissetta, del decisione della 21 aprile del 1943, informa che l’avv. Purpura sarebbe Consulta verso il capo degli antifascisti locali e che si dichiarerebbe una maggiore pronto a divenire capo del governo siciliano in caso di garanzia delle occupazione dell’isola. libertà L’autorevolezza acquisita lo pone fra i firmatari del repubblicane e documento del Fronte unico della libertà il quale verso il pieno inneggia alle truppe liberatrici. rispetto della Purpura è ormai uno dei capi del partito d’Azione laicità, fu tra ed i tale veste partecipa a tutte le attività delle forze quelli che politiche regionali per riaffermare la vocazione insistettero per unitaria e la necessità di una autonomia della Sicilia un’autonomia capace di rappresentare strumento di crescita civile e che non sociale. significasse in nessuna maniera allentamento dei La sua lotta al separatismo è uno dei passaggi vincoli dello Stato unitario. fondamentali dell’azione del Purpura. Vincenzo Purpura era nato a (TP) il 2 Al congresso del 1944 del partito d’Azione settembre del 1885, inizia fin da giovane ad occuparsi tenutosi a Cosenza Purpura presenta una relazione sul di problemi sociali e si avvicina al movimento tema della “ necessità di una radicale trasformazione socialista collaborando al “ Germe” un giornale della struttura dello Stato italiano onde alle Regioni d’ispirazione socialista di Palermo. Nel 1906 si del Mezzogiorno ed alle isole sia assicurata trasferisce a Roma dove scrive sul giornale “ La l’autonomia con istituti politici economici e sociali gioventù socialista” seguendo una linea antimilitarista garantiti dalla stessa Costituzione repubblicana.” che lo pone all’attenzione delle autorità di pubblica Nominato membro della Consulta regionale in sicurezza. Un rapporto del Ministero del 12 agosto rappresentanza del partito d’Azione fece parte della 1908 evidenzia “ Si tratta di giovane capacissimo a commissione d’indagine sulla dilagante criminalità tenere conferenze e molte ne ha tenute alla locale siciliana tema al quale si dedicò negli anni seguenti. Camera del lavoro e durante le agitazioni ed i comizi Dopo la formulazione dello Statuto da parte di una studenteschi….si ritiene pericoloso specialmente per commissione tecnica, Purpura fu tra quelli che ne la propaganda.” chiese il rinvio dell’approvazione perché la stessa fosse L’attività politica di Vincenzo Purpura si fa via via demandata all’Assemblea costituente. più intensa, la sua militanza socialista, come viene Conclusa la stagione costituente, Purpura, deluso fuori dalle relazioni che il ministero degli interni dall’azionismo ritorna al partito socialista e nel 1951, elabora con continuità, è frenetica. nel corso della seconda legislatura all’età di 66 anni Nel 1915 si avvicina all’interventismo, nel diviene deputato del Blocco del Popolo del collegio di congresso del partito socialista di Palermo si dichiara Caltanissetta. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 31 I Padri dell’Autonomia IL REGIONALISMO CATTOLICO DI DON LUIGI STURZO

dell’Appello ai liberi e ai forti del 1919, don Sturzo dedicava la relazione introduttiva del congresso del partito popolare, tenutosi a Venezia, nel 1921 al tema “il decentramento amministrativo, le autonomie locali e la costituzione della Regione” offrendo un’elaborazione sistematica a quell’idea di regione che da tempo maturava. Proprio sull’idea di regione don Sturzo impegnò il gruppo parlamentare popolare eletto alla Camera dei deputati, un impegno che, tuttavia, non ebbe un esito felice per il rapido mutamento della situazione politica italiana determinato, soprattutto, a causa dell’avvento del fascismo. Negli anni dell’esilio - don Sturzo Padre nobile dell’Autonomia regionale dovette, su sollecitazione delle autorità siciliana è sicuramente don Luigi Sturzo il ecclesiastiche interessate a non inimicarsi il quale, com’egli stesso ricordava, aveva “ fin regime, lasciare la guida del partito e l’Italia dal 1899 lottato per la Regione, come – il fondatore del partito popolare italiano istituto, e per il riconoscimento continuò a coltivare il progetto dell’autonomia regionale siciliana come regionalistico nel quale vedeva lo strumento coronamento della adesione data dalla mia per il rinnovamento istituzionale del Paese. isola all’unità della patria, rinunziando, nel Peraltro, don Sturzo collegava il 1860, alla propria personalità politica.” regionalismo alla questione meridionale D’altra parte la visione sturziana, fondata vedendo nello stesso il rimedio unico ed sulla concezione organica della società, non efficace per risolvere l’annosa piaga del poteva prescindere da un’attenzione sottosviluppo del mezzogiorno d’Italia. particolare al regionalismo ed a quello Con il crollo del fascismo e l’occupazione siciliano in modo specifico. Il regionalismo, alleata, un nuovo pericolo si profilava o regionismo come allora si diceva, minaccioso, il separatismo siciliano che apparteneva alla tradizione della cultura dei sembrava trovare favore presso gli alleati. cattolici siciliani basta, per tutti, ricordare Sturzo non ebbe esitazioni e da New Gioacchino Ventura o Vito d’Ondes Reggio. York dove viveva , nel ’44, pronunciò un Il regionalismo espresso dal mondo famoso discorso alla radio dal significativo cattolico aveva tuttavia un limite che don titolo “ autonomia sì, separatismo no.” Ma Luigi Sturzo denunciava a chiare lettere, l’autonomia della quale don Sturzo si faceva esso era infatti un “regionalismo… portavoce doveva essere, com’egli stesso retorico… [inteso] come correttivo del affermava “senza equivoci né attenuazioni”. centralismo statale”, il regionalismo che il Questa presa di posizione gli attirò le futuro fondatore del partito popolare pesanti critiche dei separatisti che, come italiano andava oltre, superava il mero sottolinea Eugenio Guccione, “ lo decentramento per dare vita ad un accostarono ai Piemontesi e sostennero che organismo politico dotato di competenze egli, eremita abituato a vivere di ascetismo, proprie nei settori di specifico interesse non era in grado di conoscere gli effettivi regionale. bisogni e i problemi dell’Isola.” Dopo aver fatto dell’istituzione delle Dagli Stati Uniti, dove continuarono a regioni uno dei punti fondamentali volerlo in esilio i nuovi dirigenti del rinato

32 Cronache parlamentari siciliane I Padri dell’Autonomia

partito cattolico, sostenne gli ex popolari L’unica soddisfazione, nei suoi ultimi Don Luigi Strurzo nel suo studio nella loro battaglia per l’autonomia anni, fu la nomina a componente dell’Alta insieme regionale siciliana anche se, con lucida Corte, un ruolo che assolse con puntiglio e a Benedetto Croce preveggenza, manifestava loro il timore che competenza nell’interesse dell’autonomia “ partiti improvvisati, formati da gruppi regionale siciliana contro il tentativo di personalistici e locali, [contribuissero] a Roma di mortificarne le competenze. disperdere voti e a sminuzzare la Chiusa la parentesi Alta Corte non rappresentanza elettiva” e che, la Regione, mancò di seguire la politica regionale, a lui trascurando il proprio ruolo si potesse facevano infatti riferimento quei trasformare in “ focolai d’infezione politica” democristiani d’origine popolare che . L’eccessiva politicizzazione avrebbe, vennero bollati come notabili. infatti, certamente favorito il gioco dei L’ultima vicenda che lo riguardò fu il comunisti lasciando loro spazio per tentativo che la secessione milazzista fece un’azione quanto più alternativa a Roma. per farlo suo autorevole riferimento. Il suo ritorno in Italia, a parte la nomina Don Sturzo, in quell’occasione, pur a senatore a vita, non gli restituì il ruolo di condividendo gran parte delle critiche che leader che aveva avuto negli anni precedenti Milazzo ed i suoi rivolgevano alle classi la guerra: fu relegato infatti ad un ruolo di dirigenti siciliane di quel momento, rifiutò padre nobile, totalmente ininfluente nelle qualsiasi coinvolgimento e, meno che mai, gran parte delle decisioni politiche di quello di divenire leader degli scissionisti rilievo. Esempio di questa marginalità è democristiani. l’episodio della lista unitaria per elezioni Don Sturzo muore nel 1960 con un comunali a Roma, suggerita dagli ambienti grande rammarico nel constatare che la sua di curia e da lui stesso sponsorizzata nel creatura, la Regione siciliana, piuttosto che tentativo di bloccare una non gradita realizzare nuovi spazi di democrazia vittoria del Blocco del popolo nella capitale. contribuendo allo sviluppo dell’Isola, si era In quell’occasione don Sturzo, che si era trasformata in un elefantiaco apparato impegnato spendendo la sua credibilità ed amministrativo che, come lui la definiva, autorevolezza, fu clamorosamente smentito era una vera e propria “pantomima dal suo partito. dell’amministrazione centrale”. P.H.

Cronache parlamentari siciliane 33 GLI AVVISI DI GARA (Ai sensi della Legge regionale 2 agosto 2002 n. 7, Art. 23)

COMUNE DI SANTA MARGHERITA DI BELICE UNIONE ITALIANA CIECHI (ONLUS) PROVINCIA REGIONALE DI AGRIGENTO STAMPERIA REGIONALE BRAILLE 95125 CATANIA – Via Aurelio Nicolodi, 4 AVVISO ESITO DI GARA Tel. 095-551697, Fax. 095-509811 (codice fiscale 93116920872) Si rende noto che in data 22 Aprile 2004 e seguenti, è stato Ufficio Responsabile per l’Istruttoria esperito pubblico incanto per i lavori di “Recupero della ex II DIPARTIMENTO – SERVIZIO APPALTI E CONTRATTI Chiesa Madre di Santa Margherita di Belice e relativa frui- PROVINCIA REGINALE DI CATANIA zione culturale a corredo del Parco Letterario G. T. di Lampedusa”. Aggiudicataria dei lavori è risultata l’Impresa Via Prefettura n. 14, tel. 095 – 4011111, fax. 095 – 321009 Consorzio Ravennate delle Cooperative di Produzione e ESITO DI GARA ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 della Lavoro di Ravenna con il ribasso offerto del 20,20%. legge 50/90 e dell’art. 23 della legge regionale n. 7/2002: Maggiori informazioni possono essere acquisite presso il Aggiudicazione del 21.07.2004 – Lavori di manutenzione Settore Tecnico LL.PP. del Comune di Santa Margherita di straordinaria e miglioramento statico con parziale cambio Belice – Piazza Matteotti – tel. 0925/30244 – Fax. di destinazione d’uso di un edificio sito in Via Etnea nn. 0925/30212 – e-mail www.comune.santa-margherita-di- 592, 598, 600, 602 604, 606 e realizzazione di un’autori- belice.ag.it messa seminterrata ai sensi della legge 122/89 art. 9. Importo omnicomprensivo € 1.130.000,00. Ditta aggiudi- Il Dirigente del Settore Tecnico LL.PP.: cataria Russo Mario con sede in S. Venerina Via G. Galilei, Ing. Aurelio Lovoy 18 – Ribasso offerto 20,89%. Ditte partecipanti n. 88, esclu- se n. 0.

Il Dirigente della Provincia Regionale di Catania AZIENDA UNITA’ SANITARIA LOCALE N. 9 Dott. A. Basile

Si rende noto, ai sensi dell’art. 20 della Legge n. 55/90, che il pubblico incanto per l’appalto dei lavori per la realizza- zione di un Distretto Socio Sanitario nell’area dell’ex REGIONE SICILIANA Ospedale Psichiatrico di Trapani, indetto con delibera n. AZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE 461/2004 – importo a base d’asta € 3.505.677,58, oltre a € DI ALTA SPECIALIZZAZIONE 88.536,81 quali oneri per la sicurezza non soggetti a ribas- GARIBALDI – S. LUIGI – CURRO’ – ASCOLI – TOMASELLI so, è stata aggiudicata all’A.T.I. tra le Imprese “Giusylenia” CATANIA di Agrigento (capo gruppo) e “Marsala Residence” di AVVISO DI GARA Marsala (mandante), che ha offerto il ribasso del 20,53% sull’importo a base d’asta. Si rende noto, che questa Azienda Ospedaliera ha indetto Alla gara d’appalto hanno partecipato n. 59 concorrenti, dei gara mediante pubblico incanto per l’appalto del servizio quali n. 14 sono stati esclusi. globale della manutenzione ordinaria degli impianti adibi- L’elenco completo dei concorrenti è stato spedita alla ti alla distribuzione dei gas medicali, del vuoto e degli G.U.R.S. per la pubblicazione. impianti per l’evacuazione dei gas anestetici installati nel Trapani, 29 lug 2004 Presidio “Garibaldi” di Nesima, per l’importo a base d’asta annuo di € 110.000,00 Iva esclusa e per la durata di anni IL DIRETTORE GENERALE tre. Avv. Fulvio Manno Il relativo bando è stato inviato alla GUCE IL 21/07/2004 ed è stato pubblicato sulla GURS n.31 del 30.07.2004 e sul sito internet www.aziendaospedalieragaribaldi.it. La documen- tazione necessaria per la partecipazione alla gara deve esse- re richiesta al Settore Provveditorato, via Paolo Gaifami n.18 Catania, tel. 095/7594954/32 – Fax 095/7597908. La gara sarà esperita il 31/08/04 alla ore 9,30.

IL DIRETTORE GENERALE (Dr. Francesco POLI)

34 Cronache parlamentari siciliane COMUNE DI PIRAINO PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (PROVINCIA DI MESSINA) AVVISO SELEZIONE SOCIO PRIVATO AVVISO DI GARA PER PUBBLICO INCANTO DI MINORANZA PER LA COSTITUENDA SOCIETÀ MISTA DI GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO Il Comune di Piraino (ME) ha indetto per il giorno INTEGRATO NELL’A.T.O. RAGUSA 08/09/2004 pubblico incanto per l’appalto dei lavori di CONSOLIDAMENTO DEL CENTRO URBANO: ZONA La Provincia Regionale di Ragusa in attuazione della dele- GUARDIOLA, SOTTO MATRICE E TORRE SARACENA. ga conferita dagli Enti Locali della ATO, mediante conven- Importo complessivo dell’appalto (compresi oneri per la zione di cooperazione, comunica che con nota prot. 45457 sicurezza): € 3.925.424,83; oneri per l’attuazione dei piani del 30.06.2004 è stato trasmesso in data 30 giugno 2004 della sicurezza non soggetti a ribasso: € 77.727,05. della GUCE il Bando di gara, relativo al presente avviso. E’ richiesta la categoria OS21, classifica V. Il Bando di gara e il Disciplinare sono consultabili sul sito Le ditte interessate potranno consultare il relativo bando di internt: www.Provincia.Ragusa.it e possono essere richiesti gara pubblicato all’Albo Pretorio del Comune di Piraino e con gli atti integrativi di gara, presso la Sede della ATO sul sito del Comune di Piraino all’indirizzo www.comu- (idrico) Ragusa, C/o Provincia Regionale di Ragusa, Via ne.piraino.me.it Giordano Bruno, n°1, tel: 0932-675810 e 0923-675808, fax: Il bando di gara è stato pubblicato per estratto sulla 0932-675860, previo apposito versamento della somma for- G.U.R.S. n. 32 del 6 Agosto 2004. fetaria di € 300,00 (EURO TRECENTO) sul C.C.P. n°10501971. La gara pubblica per la scelta del socio priva- IL RESPONSABILE DELL’AREA to sarà esperita secondo la procedura aperta con il sistema INFRASTRUTTURE E MANUTENZIONE dell’offerta e economicamente più vantaggiosa. (Geom. Nunzio Catrini) L’affidamento del S.I.I. attiene ai dodici Comuni dell’Ambito, per una popolazione 295264 abitanti. Gestore unico nella forma giuridica di Società per Azioni con capi- REGIONE SICILIANA tale iniziale di € 100.000 (EURO CENTOMILA) da suddivi- AZIENDA OSPEDALIERA dere tra i soci: pubblico 51% e privato 49%. E’ ammessa la DI RILIEVO NAZIONALE E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE presentazione di varianti migliorative al Piano d’Ambito. “GARIBALDI – S. LUIGI – CURRO’ – ASCOLI – TOMASELLI” Durata prevista della gestione: anni 30. Tariffa quale corri- CATANIA spettivi S.I.I.. Possono presentare offerta soggetti gestori di Avviso di gara servizi idrici con sedi in Italia o all’estero, rappresentanti di Deliberazione n. 1624 del 27/07/2004 singole società di capitali, con sedi in Italia o all’estero, di raggruppamenti di scopo o di consorzi, nei modi indicati Questa Azienda ha indetto gara a pubblico incanto per il nel Disciplinare di Gara. Termine ultimo per la presenta- giorno 09/09/2004 ore 10.00 per i lavori di completamento zione della documentazione: 15 settembre 2004 ore 12,00. delle Sale Operatorie del P. O. G. Garibaldi di Nesima, per un importo a base d’asta di € 1.025.657,21 Categoria pre- IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO valente: Opere edili importo € 532.083,89 Categoria OG1 Dr. Francesco Frasca classifica II; Opere non subappaltabili: Impianto elettrico importo € 274.479,54 Categoria OS30 Classifica I; Impianto meccanico importo € 174.901,76 Categoria OS28 Classifica I; Opere subappaltabili: Impianto Gas Medicali importo € 44.192,02. Termine ultimo per la presentazione delle offerte 09/09/2004 ore 9.00. Il bando è disponibile sul sito www.aziendaospedalieraga- ribaldi.it ed è stato pubblicato sulla G.U.R.S. n. 32 del 06/08/2004. Ulteriori informazioni potranno essere richieste al Settore Tecnico dell’Azienda, tel. 095/7594666. Catania, 27/07/2004

Il Direttore Generale Dott. Francesco Poli

Cronache parlamentari siciliane 35 GLI AVVISI DI GARA

COMUNE DI PARTANNA COMUNE DI SAN CATALDO Provincia di Trapani (Provincia di Caltanissetta) Esito di gara PUBBLICAZIONE AVVISO DI GARA PER ESTRATTO Si rende noto che il giorno 15 aprile 2004 è stata esperita la gara di pubblico incanto dei lavori di costruzione “centro Stazione appaltante: Comune di San Cataldo, (Prov. CL). comunale di raccolta (C.C.R.) a servizio della raccolta dif- Piazza Papa Giovanni XXIII CAP 93017 – Tel. 0934/571211 ferenziata” per un importo a base d’asta di €uro – 571221 – 511312, Telefax 0934/571588 – 511281. 1.038.919,56 Iva esclusa, con il criterio di aggiudicazione di Procedura di gara pubblico incanto ai sensi dell’art. 21, cui all’art. 20 della L. 109/94, come recepita in Sicilia dalla comma 1, della legge 11/02/1994 n.109, come sostituito dal- L.R. 7/2002 e s.m.i. l’art. 17 della L.R. 02/08/2002 n.7 e s.m.i; Hanno partecipato n. 107 ditte, di cui 11 escluse, aggiudi- Luogo di esecuzione: Comune di San Cataldo (CL) C.da cando l’appalto alla ditta ATI composta da MA.GI. S.r.l. di Mimiani; Gravina di Catania (Capogruppo) e la ISAP S.r.l. di Gela Descrizione: lavori di costruzione del complesso parroc- (Mandante) che ha offerto Il ribasso del 20,20% e quindi, chiale di San Domenico Savio 1° Stralcio; per l’importo contrattuale netto di €uro 829.057,81. Importo complessivo dell’appalto (compresi oneri per la Il verbale è stato pubblicato all’Albo Pretorio del Comune, sicurezza): €uro 351.887,75 (trecentocinquantunomilaot- l’estratto dell’esito di gara è stato pubblicato nella GURS n° tocentottantasette/75); 22 del 2£-maggio 2004 parte IIª. Categoria prevalente: OG1 Classifica I^; importo: fino ad Patanna lì 05/08/2004 €uro 258.228,00 Oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza non sogget- Il Resposabile Unico del Procedimento ti a ribasso: €uro 4.773,70; Arch. Federico Accardo Importo a base d’asta soggetto a ribasso: €uro 347.114,05; Classificazione, ai sensi dell’art. 3 comma 4 DPR 25 gen- naio 2000 n° 34 e la I^ fino ad €uro 258.228,00; COMUNE DI BURGIO Opere scorporabili, subappaltabili o affidabili a cottimo: PROVINCIA DI AGRIGENTO nessuna; C.A.P. 92010 Termine, indirizzo di ricezione, modalità di presentazione CODICE FISCALE 83001570841 e data di apertura delle offerte: il bando di gara sarà Pubblicato all’Albo Pretorio dell’Ente Si rende noto che il pubblico incanto esperito il 06 Maggio e nella G.U.R.S.. 2004 per l’appalto dei lavori “Recupero del convento di Termine: giorno 14.09.2004 ore 9,00 – Indirizzo: Comune di Santa Maria delle Grazie a centro di servizi per la città e il San Cataldo, (Prov. CL) – Ufficio Contratti – Piazza Papa territorio” è stata aggiudicata alla ditta A.T.I. ELIRESTAU- Giovanni XXIII CAP 93017; RI S.R.L. (CAPOGRUPPO) CON SEDE IN AGRIGENTO, Apertura delle offerte: prima seduta pubblica presso i loca- I.A. C.B.C. di C. Cimino e c. di Castrofilippo, per l’importo li Settore LL.PP. alle ore 10,00 del giorno 14.09.2004. al netto del ribasso del 20,24% di euro 1.577.057,87 oltre a Il disciplinare di gara e il bando di gara integrale sono euro 71.713,87 per oneri di sicurezza. visionabili e/o possono essere ritirati o richiesti presso Ditte partecipanti: n°39, Ditte escluse: n°2. l’Ufficio Contratti di questo Comune dalle ore 8,30 alle ore 12,30, escluso il sabato e inoltre sono disponibili presso il Il Dirigente sito internet comunale www.sancataldonline.it. Geom. Maniscalco Antonino Il Dirigente dell’Area Tecnica Comunale Dott. Ing. Paolo Iannello

36 Cronache parlamentari siciliane ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI COMUNE DI SAN CATALDO DELLA PROVINCIA DI TRAPANI (Provincia di Caltanissetta) PUBBLIUCAZIONE AVVISO DI GARA PER ESTRATTO Ai sensi dell’art.20 della legge 55/90, si rende noto che que- sto I.A.C.P. ha proceduto, in data 23/06/2004, all’espleta- Stazione appaltante:Comune di San Cataldo, (Prov. CL). mento di pubblico incanto per l’appalto dei lavori per la Piazza Papa Giovanni XXIII CAP 93017 – Tel. costruzione in MARSALA di n.18 alloggi popolari e n.2 0934/5711211 – 571221 – 511312, Telefax 0934/571588 – locali commerciali in località “Amabilina” e n.9 alloggi 511281. popolari e un locale commerciale in località “Ciancio” per Procedura di gara: pubblico incanto ai sensi dell’art.21, l’importo a base d’asta di € 1.383.725,53. comma 1, della legge 11/02/1994 n. 109, come sostituito Sono pervenute n.12 offerte. Sono state escluse n.4 offerte. dall’art.17 della L.R. 02/08/2002 n. 7 e s.m.i.; I lavori sono stati aggiudicati all’impresa C.G.F. s.r.l., con Luogo di esecuzione: Comune di San Cataldo (CL); sede in S. Caterina Villarmosa (CL) Via Silvio Pellico 47, Descrizione: lavori di rifacimento di alcuni tratti dell’esi- con il ribasso del 20,59%. stente rete idrica del centro abitato in condizioni fatiscenti Elenco completo partecipanti all’Albo IACP o sul sito finalizzati alla eliminazione delle perdite idriche; www.iacptrapani.it Importo complessivo dell’appalto (compreso oneri per la sicurezza): €euro 267.184,96 (Duecentosessantasettemila- IL DIRIGENTE AMM.vo: Dr.Antonino Piacentino centottantaquattro/96); Categoria prevalente: OG6; classifica I^; Importo: fino ad €uro 258.228,00 Oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza non sogget- ti a ribasso: €uro 2.671,85 Importo a base d’asta soggetto a ribasso: 264.513,11; Classificazione, ai sensi dell’art.3 comma 4 DPR 25 gennaio COMUNE DI RACALMUTO 2000 n°34 è la I^ fino ad €uro 258.228,00; Prov. di Agrigento Opere scorporabili, subappaltabili o affidabili a cottimo: RISULTANZA GARA PROVVISORIA nessuna; PER PUBBLICO INCANTO Il bando di gara sarà pubblicato all’Albo Pretorio dell’Ente e nella G.U.R.S. Si rende noto che in data 05/07/2004 sono stati appaltati, ai Termine: giorno 22/09/2004 ore 9,00 – Indirizzo: Comune di sensi dell’art. 21 comma 1 e 1 bis della L. 109/94 coordina- San Cataldo (Prov. CL) – Ufficio Contratti – Piazza Papa to con la L.R. 07/02 e s.m.i., lavori di “Costruzione di n. 20 Giovanni XXIII CAP 93017; alloggi L.R. 12/52” Importo a base d’asta €. 1.359.011,38 di Apertura delle offerte: prima seduta pubblica presso i loca- cui 1.327.233,23 soggetti a ribasso d’asta ed €. 31.778,15 li Settore LL.PP. alle ore 10,00 del giorno 22/09/2004. per costi per la sicurezza non soggetti a ribasso. È risultata Il disciplinare di gara ed il bando di gara integrale sono aggiudicataria l’impresa Agricola Giarrese S.r.l. con sede in visionabili e/o possono essere ritirati o richiesti presso C/so Umberto n° 144 Acireale (CT) per un importo al netto l’Ufficio Contratti di questo Comune dalle ore 8,30 alle ore del ribasso offerto del 20,88%. Le risultanze sono state spe- 12,30, escluso il sabato e inoltre sono disponibili presso il dite alla G.U.R.S. e sono pubblicate all’Albo Pretorio di que- sito internet comunale www.sancataldonline.it sto Ente. Il Dirigente dell’Area Tecnica Comunale Il Responsabile del Settore III°- LL.PP. Dott. Ing. Paolo Iannello Ing. Puma Francesco

Cronache parlamentari siciliane 37 GLI AVVISI DI GARA

CITTÀ DI CARINI IL SIDACO DI CATANIA Provincia di Palermo COMMISSARIO DELEGATO RIPARTIZIONE LAVORI PUBBLICI ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO AVVISO DI GARA DEI MINISTRI N. 3259 DEL 20 DICEMBRE 2002 Si rende noto che in data 23/09/04 alle ore 10.00 sarà cele- UFFICIO ESPECIALE PER L’EMERGENZA brata la gara a pubblico incanto per la realizzazione dei TRAFFICO E LA SICUREZZA SISMICA lavori di completamento e recupero del castello di Carini. AVVISO DI GARA Importo complessivo appalto € 1.292.064,91 comprensivo oneri per la sicurezza (€ 52.181,11). Categoria prevalente: Lavori per la riqualificazione della Circonvallazione di OG2 classifica III°. Altre Categorie: OG11 classifica I° e Catania mediante la riorganizzazione dei nodi viari: OS18 classifica I° non subappaltabile. Tondo Gioieni (eliminazione del cavalcavia), via Fleming, Pubblicazioni: Albo Pretorio, G.U.R.S. n. 32 del 06/08/04, via S. Nullo e la realizzazione dell’inversione fra via sito www.comune.carini.pa.it, quotidiani. Fleming e via S. Sofia, della doppia inversione fra via S. Termine presentazione offerte entro le ore 13.30 del giorno Sofia e via S. Giovanni Galermo e dei collegamenti in sot- lavorativo antecedente quello fissato per la gara. topasso tra: via Caronda - via Grassi e via Fleming - Informazioni Ripartizione LL.PP. 091/8611430. Circonvallazione; Lavori per la salvaguardia idraulica dei quartieri Il Capo Ripartizione Ing. V. Cacioppo Trappeto Nord, Trappeto Sud, Cibali e delle vie S. Sofia, S. G. Galermo, S. Catania, S. Nullo e della Circonvallazione nel tratto via S. Sofia - S. Nullo median- te la realizzazione del collettore pluviale bb-b18. Il Sindaco di Catania - Commissario Delegato indice, per il giorno 16/09/2004 ore 10.00, pubblico incanto per l’ap- COMUNE DI SCICLI palto dei lavori sopra descritti. Importo a b. a. inclusi PROVINCIA DI RAGUSA oneri per la sicurezza € 17.145.538,61 - Categoria preva- AVVISO DI PUBBLICO INCANTO le OG 3 classifica VI; altre categorie OG 6 classifica V scorporabile/subappaltabile, OS 13 classifica II, OS 21 È indetta il giorno 28/09/2004 ore 10.00 pubblico incanto classifica IV scorporabili:non subappaltabili. Gli elabora- per i lavori di consolidamento Colle San Matteo e Collina ti progettuali sono visionabili presso l’Ufficio Speciale Croce. Categoria prevalente e relativa classifica: OS 21 – 5^, per l’emergenza traffico e la sicurezza sismica, via Etna per l’importo complessivo di € 3.202.040,09. L’Estratto del 28 - Catania. bando è stato pubblicato sulla G.U.R.S. ed è visionabile col Per informazioni rivolgersi presso il Servizio Contratti, progetto presso l’Ufficio LL.PP. e sul sito del comune via De Felice 57 - Catania. L’estratto del Bando è stato www.comune.scicli.rg.it pubblicato sulla G.U.R.S. del 16/07/2004 ed inviato alla G.U.C.E. il 14/07/2004. IL CAPO SETTORE Ing. Calvo Salvatore IL SINDACO - COMMISSARIO DELEGATO ON. PROF. UMBERTO SCAPAGNINI

IL DIRETTORE DELL’UFFICIO SPECIALE ING. SALVATORE D’URSO

38 Cronache parlamentari siciliane REGIONE SICILIANA AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE N. 5 - MESSINA AZIENDA UNITÀ SANITARIA LOCALE N. 9 AVVISO DI GARA TRAPANI AVVISO DI GARA Si rende noto che questa Azienda ha indetto per il giorno 16 Settembre 2004 alle ore 10.30 il pubblico incanto per Questa Azienda ha indetto gara a pubblico incanto per l’af- l’affidamento dei lavori di un lotto di completamento fidamento dei lavori per la riconversione di una parte del dell’Ospedale di Lipari. vecchio ospedale di Castelvetrano in residenza L’importo complessivo dell’appalto è di €.5.375.638,00 così Assistenziale Sanitaria per anziani. Importo dei lavori € suddiviso: Categoria prevalente OG11 per un importo di €. 1.488.973,62 compresi oneri per la sicurezza. Categoria 2.712.270,00 e Categoria OG1 scorporabile e non subappal- prevalente OG1 (classificaIII) - categoria scorporabile e tabile per un importo di €. 2.663.368,00. non subappaltabile OG11 (classificaII). Il bando di gara è L’estratto del bando di gara è stato trasmesso alla G.U.R.S. stato pubblicato sulla G.U.R.S. n. 33 del 13/08/2004 e sul il 2 Agosto 2004. Presso il Servizio Tecnico dell’AUSL 5 di sito internet www.asltrapani.it. Per informazione rivolger- Messina sito in Via S. Alemanna 49 possono essere richie- si, nelle ore d’ufficio, all’Azienda U.S.L. n.9 - Area Risorse sti copie del bando di gara con allegato disciplinare nonché Patrimoniali (tel. 0923/805231 - 0923/805232 fax. copie elaborati progettuali. Il bando di gara con allegato 0923/21123). disciplinare è pubblicato, altresì, sul sito Internet www.ausl5.messina.it F.TO IL DIRETTORE GENERALE Avv. Fulvio Manno IL DIRETTORE GENERALE Dott. Giuseppe Stancanelli

COMUNE DI ROCCAPALUMBA CONSORZIO PIRAINO – BROLO PROV. DI PALERMO S. ANGELO DI BROLO AVVISO ESITO DI GARA PER IMPIANTO DEPURAZIONE LIQUAMI PROV. MESSINA Si rende noto che dal giorno 29.06.04 al 13.07.04 è stato AVVISO DI GARA esperita la gara di pubblico incanto relativa alle opere di urbanizzazione primaria della zona artigianale P.I.P. E’ E’ indetto per il giorno 01.09.2004, pubblico incanto per i risultata aggiudicataria l’Impresa Umbria Cantieri con sede lavori di realizzazione del depuratore consortile e della in Pozzillo Acireale (CT), per l’importo di € 876.600,07 al condotta sottomarina 1° lotto funzionale. Importo a base netto del ribasso del 20,91%. d’asta €3.472.000,00. L’estratto del bando sarà pubblicato Roccapalumba, lì 20.07.2004 sulla G.U.R.S. n°32 del 06.08.04.

Il Dirigente del Settore II° Il Responsabile del Procedimento (Geom. Rosa Guglielmo) (Geom. Nunzio Catrami)

LEGGE REGIONALE 2 AGOSTO 2002 N. 7 Art. 23 Pubblicità [...] 3. Per i lavori di importo pari o superiore a un milione di euro ed inferiore alla soglia comunitaria, gli avvisi ed i bandi di gara sono pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e, per estratto, su uno dei prin- cipali quotidiani nazionali con particolare diffusione nella regione e su almeno tre quotidiani regionali, non- ché su almeno un periodico a diffusione regionale e su un periodico edito dalla Fondazione Federico II per conto dell’Assemblea regionale siciliana. [...]

Cronache parlamentari siciliane 39 I SERVIZI AMMINISTRATIVI DELL’ASSEMBLEA

L’Amministrazione dell’Assem- Lavori d’Aula Ragioneria blea dipende dal Segretario Assiste la Presidenza durante le Predispone gli elementi per la reda- generale, che ne risponde al sedute dell’Assemblea. zione dei progetti di bilancio e dei Presidente dell’Assemblea. Svolge gli adempimenti necessari rendiconti consuntivi dell’Assemblea. Due Vice Segretari generali, dei per la convocazione dell’Assemblea Esercita il controllo delle spese su quali uno Vicario, provvedono, e per la predisposizione dell’ordine tutti gli atti che abbiano effetti finan- su delega del Segretario ge- del giorno. ziari o patrimoniali. Sovrintende al nerale, al coordinamento di Assiste la Conferenza dei Pre- servizio di tesoreria e di cassa. ampi settori operativi. sidenti dei Gruppi parlamentari. Cura la corresponsione dell’indennità L’apparato amministrativo è Cura le operazioni relative alle parlamentare, nonché dei contributi articolato in servizi e incarichi mozioni, interpellanze, interrogazio- ai gruppi parlamentari e l’applicazio- speciali, alla cui direzione ni e agli altri atti parlamentari man- ne, l’aggiornamento e la pubblicazio- sono preposti consiglieri par- tenendo i contatti con i Deputati pro- ne del Regolamento di amministra- lamentari. I Servizi coordinano ponenti e con i competenti organi zione e contabilità dell’Assemblea. diversi uffici, secondo specifi- del Governo regionale. ci ambiti di competenze. Provvede alla Segreteria delle Personale Commissioni per la verifica dei Cura l’attuazione delle direttive gene- SERVIZI poteri e del regolamento interno. rali dei competenti organi della Presi- Segretariato generale Cura la redazione del processo ver- denza e dell’amministrazione dell’As- Il Segretario generale, in collabora- bale delle sedute dell’Assemblea semblea concernenti il personale. zione con i singoli direttori, indirizza regionale siciliana e provvede alla Dà attuazione alle norme riguardanti e coordina l’attività dei Servizi e redazione e alla pubblicazione del lo stato giuridico e il trattamento eco- degli uffici e per la migliore utilizza- resoconto stenografico delle sedute nomico del personale. zione del personale. dell’Assemblea. Cura gli atti preparatori per le riunioni Assiste il Presidente dell’Assem- Assicura, quando richiesto, il ser- del Consiglio dell’amministrazione, blea durante le sedute pubbliche e vizio stenografico per le riunioni della rappresentanza permanente sovrintende alla preparazione dei delle commissioni parlamentari. per i problemi del personale, del Col- lavori parlamentari. legio di conciliazione e del Collegio È il capo dell’Amministrazione: ne Biblioteca e documentazione arbitrale e ne registra le decisioni. dirige l’attività e ne risponde al Pre- Cura la raccolta del materiale biblio- Cura gli adempimenti relativi ai con- sidente. Cura la realizzazione degli grafico mettendolo a disposizione corsi e al collocamento a riposo del indirizzi stabiliti dai competenti dei Deputati e dei servizi dell’As- personale. organi dell’Assemblea. semblea. Detto materiale, in parti- Conserva ed aggiorna gli atti e i do- Rappresenta l’Amministrazione del- colare, concerne le pubblicazioni cumenti dell’Amministrazione e tutta l’Assemblea nella stipula dei con- materialmente connesse con l’attivi- la documentazione riguardante i rap- tratti ed esercita le funzioni che gli tà dell’Assemblea, nonché i testi porti dell’Amministrazione con le or- sono attribuite dal Regolamento di ufficiali delle leggi e degli atti parla- ganizzazioni sindacali dei dipendenti. amministrazione e di contabilità. mentari. Sovrintende alla procedura di valuta- é sostituito, in caso di assenza o di zione delle prestazioni individuali del impedimento, dal Vice Segretario Servizio legislativo e studi personale. generale vicario. Collabora agli studi e alle indagini connessi ad altri Servizi dell’Assem- Questura Commissioni blea e fornisce l’assistenza docu- Cura tutti gli atti preparatori del colle- Fornisce l’assistenza tecnico-buro- mentale nelle varie fasi del procedi- gio dei questori e gli atti esecutivi ine- cratica in ordine a tutto l’iter formati- mento legislativo renti alle delibere adottate. vo dei disegni di legge. Appresta la consulenza alla Pre- Cura la manutenzione degli immobili Studia le questioni di ricevibilità dei sidenza dell’Assemblea e agli altri facenti parte del patrimonio dell’As- disegni di legge presentati e ne cu- organi assembleari per i problemi semblea e di quelli demaniali di cui ra, secondo le direttive del Presi- inerenti lo svolgimento delle loro l’Assemblea usufruisce e dei relativi dente, l’assegnazione alle compe- funzioni istituzionali. impianti tecnologici. tenti commissioni legislative. Cura l’assistenza tecnico-documen- Provvede alla predisposizione e alla Cura la redazione e la stampa dei taria ai lavori delle commissioni e gestione degli adempimenti relativi testi nelle varie fasi procedurali ed svolge il lavoro preparatorio in ordi- all’acquisto dei beni e dei servizi e assiste l’attività delle Commissioni ne ai disegni di legge e le pubblica- all’affidamento dei lavori, curando l’e- e ‘attività legislativa in Assemblea zioni dell’Assemblea relative alle spletamento delle gare pubbliche. plenaria. tematiche di natura istituzionale. Provvede a predisporre gli impegni di

40 Cronache parlamentari siciliane spesa secondo le norme del regola- Controllo parlamentare Rapporti istituzionali mento interno di amministrazione e Verifica l’attuazione delle leggi e l’a- Cura i rapporti istituzionali con gli contabilità nei limiti dei fondi asse- dempimento, da parte del Governo e organi Costituzionali, con i Consigli gnati in bilancio. delle Amministrazioni ed Enti regio- regionali e con gli organismi rappre- Provvede alla gestione dei beni mobi- nali, degli obblighi che scaturiscono sentativi delle regioni italiane ed li e alla tenuta dell’inventario genera- da leggi o altri atti approvati dal- europee, acquisendone la documen- le del patrimonio l’Assemblea. Predispone, con l’ausi- tazione a supporto dell’attività degli apparati dell’Assemblea. lio di altri Servizi od organismi inte- Informatica Cura l’organizzazione e il funziona- ressati, la documentazione necessa- Cura l’operatività, la manutenzione mento delle sedi decentrate dell’As- ria per la redazione di testi unici e e la sicurezza di tutti gli apparati di semblea ed espleta attraverso esse testi coordinati. rete e coordina la gestione di tutti gli l’attività di informazione istituzionale apparati hardware. sulle funzioni e sulle iniziative dell’As- Cura la progettazione, l’analisi e Rapporti Ue semblea. coordina lo sviluppo, la manutenzio- Coordina l’ufficio di rappresentanza ne e la documentazione delle proce- per i rapporti con le Istituzioni del- Formazione e aggiornamento dure informatizzate. l’Unione europea acquisendo la Cura la formazione e l’aggiornamen- Coordina lo sviluppo di applicazioni documentazione dalle stesse prodot- to professionale del personale, pro- ponendo le iniziative necessarie in per l’integrazione tra le banche dati e ta e verificando le procedure di con- rapporto ai diversi profili formativi e l’interscambio delle informazioni, trollo comunitario dei disegni di legge tenendo conto anche delle esigenze curandone i criteri di sicurezza e le regionali. rappresentate dai Servizi. limitazioni di accesso. Segue la legislazione dell’Unione Mantiene i necessari contatti con le Europea ai fini delle refluenze le- istituzioni esterne di alta formazione, Servizio Informazione gislative nell’ambito della regione. promuovendo iniziative di studio sul e Comunicazione Espleta, relativamente alla sede di ruolo degli apparati interni dell’As- Redige e diffonde le informazioni Bruxelles, attività di informazione isti- semblea e delle altre Istituzioni legis- riguardanti l’attività dell’Assemblea e tuzionale sulle funzioni e sulle iniziati- lative e sull’evoluzione dei compiti tiene i rapporti con gli organi d’infor- ve dell’Assemblea. affidati alla burocrazia parlamentare. mazione esterni. Cura la rassegna stampa, un’agenzia di stampa quotidiana (Sala d’Ercole) LA FONDAZIONE FEDERICO II e il Televideo. È stata istituita nel dicembre del 1996, con la legge regiona- le n. 44, “al fine della più ampia conoscenza e della diffusione INCARICHI SPECIALI dell’attività degli organi istituzionali della Regione e dell’As- Ufficio di Gabinetto semblea in particolare, e dei valori e del patrimonio culturale della Sicilia”. della Presidenza È un ente di diritto privato la cui personalità giuridica è stata ricono- Ufficio alle dirette dipendenze del sciuta nell’agosto 1997 con un decreto del Presidente della Regione Presidente dell’Assemblea. Cura il Siciliana. raccordo tra il Presidente e i servizi e La Fondazione Federico II ha il compito di valorizzare la tradizione gli uffici dell’Amministrazione e tutte le attività di carattere istituzionale del politica e culturale della Sicilia promuovendo iniziative finalizzate alla Presidente, compresi i rapporti con più ampia conoscenza del retaggio storico del Parlamento e delle istitu- gli organi esterni. zioni giuridiche siciliane, dando una puntuale informazione sull’attività degli organi istituzionali della Regione, in particolare dell’Assemblea, Bilancio attraverso “la pubblicazione e diffusione di volumi, di riviste e notizie Cura l’analisi, la raccolta e la classifi- sull’autonomia e le sue istituzioni; la promozione di convegni di studio, cazione dei dati relativi ai flussi finan- di ricerche giuridiche e storiche sull’autonomia e le sue istituzioni, di ziari comunitari e nazionali ed alla borse di studio e la collaborazione con istituti universitari e di ricerca loro utilizzazione. italiani ed esteri e con i provveditorati agli studi siciliani; la conserva- Cura la raccolta degli elementi zione e l’ordinamento dell’archivio storico dell’autonomia e dell’attività necessari per la quantificazione delle dell’Assemblea”. Tra le sue finalità anche “la promozione di iniziative entrate e delle spese della regione e volte alla valorizzazione del patrimonio culturale della Sicilia e delle per la verifica delle stime sottostanti opere di artisti siciliani”. le previsioni di bilancio. La Fondazione è presieduta dal Presidente dell’Assemblea regionale Provvede al monitoraggio dei prin- siciliana. Il suo Consiglio di amministrazione è composto dai membri del- cipali flussi di finanza pubblica anche l’ufficio di Presidenza dell’Ars, dai rettori delle tre attraverso la predisposizione di un Università siciliane e da tre componenti nominati dal archivio informatizzato. presidente dell’Assemblea, scelti fra i deputati in carica e/o tra rappresentanti del mondo della cultura.

Cronache parlamentari siciliane 41 ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA XIII LEGISLATURA I DEPUTATI PER GRUPPO PARLAMENTARE

Forza Italia (18) Virzì Gioacchino (Palermo). UFFICIO DI PRESIDENZA Presidente: Leontini Innocenzo (Ragusa) Beninati Antonino Angelo (Messina); Margherita per l’Ulivo (6) Cascio Francesco (Palermo); Presidente: Ortisi Egidio (Siracusa) Presidente Castiglione Giuseppe (Catania); Galletti Giuseppe (Caltanissetta); Guido Lo Porto Catania Giuseppe (Regionale); Manzullo Giovanni (Agrigento); Cimino Michele (Agrigento); Papania Antonino (Trapani); Vice Presidenti Confalone Giancarlo (Siracusa); Spampinato Giuseppe (Catania), Salvatore Fleres D’Aquino Antonino (Messina); Vitrano Gaspare (Palermo). Vladimiro Crisafulli Fleres Salvatore Eugenio (Regionale); Giambrone Vincenzo (Agrigento); La Margherita Democrazia è Deputati Questori Leanza Edoardo (Enna); Libertà (5) Franco Catania Maurici Giuseppe (Trapani); Presidente: Barbagallo Giovanni Andrea Zangara Mercadante Giovanni (Palermo); (Catania) Misuraca Salvatore (Palermo); Genovese Francantonio (Messina); Girolamo Turano Moschetto Angelo (Catania); Gurrieri Sebastiano (Ragusa); Deputati Segretari Pagano Alessandro (Caltanissetta); Tumino Carmelo (Enna); Scoma Francesco (Palermo); Zangara Andrea (Palermo). Sebastiano Burgaretta Aparo Vicari Simona (Palermo). Francesco Scoma Sicilia 2010 (5) Unione Democratica Cristiana Giuseppe Basile Presidente: Ferro Giovanni (Palermo) e di Centro (16) Angelo Paffumi Morinello Salvatore (Caltanissetta); Presidente: Cintola Salvatore (Palermo) Giuseppe Galletti Ardizzone Giovanni (Messina); Orlando Leoluca (Regionale); Brandara Maria Grazia Elena (Palermo); Raiti Salvatore (Catania); Miccichè Calogero (Agrigento). Burgaretta Aparo Sebastiano (Siracusa); 55¡ GOVERNO DELLA REGIONE Costa David Salvatore (Regionale); Nuova Sicilia (4) Cuffaro Salvatore (Regionale); Presidente: Rotella Domenico Presidente Di Mauro Giovanni (Palermo); (Regionale) Dina Antonino (Palermo); Acierno Alberto (Palermo); Franchina Giuseppe (Messina); Baldari Nicola (Messina); Fratello Onofrio (Trapani); Assessori Lo Curto Eleonora (Trapani). Leanza Nicola (Catania); Giuseppe Castiglione (Agricoltura Mancuso Fabio Maria (Catania); Sicilia Democratica (4) e Foreste vice pres.) Pistorio Giovanni (Catania); Savarino Giuseppa (Agrigento); Presidente: Lo Monte Carmelo Fabio Granata Savona Riccardo (Palermo); (Messina) (Beni culturali e Pubblica istruzione) Turano Girolamo (Trapani). Acanto Giuseppe (Palermo); Basile Giuseppe Mario (Catania); Alessandro Pagano Democratici di Sinistra (10) Sbona Sebastiano (Siracusa). (Bilancio e Finanze) Presidente: Speziale Calogero Arturo Michele Cimino Nuovo PSI (3) (Caltanissetta) (Cooperazione, Commercio, Capodicasa Angelo (Agrigento); Presidente: Segreto Giuseppe (Agrigento) Cracolici Antonino (Palermo); Amendolia Antonino (Catania); Artigianato, Pesca) Crisafulli Vladimiro Adolfo (Enna); Nicotra Raffaele Giuseppe (Catania). Antonio D’Aquino (Famiglia De Benedictis Roberto (Siracusa); e Autonomie Locali) Giannopolo Domenico (Palermo); Riformisti e Liberali Democratici Oddo Camillo (Trapani); per la Sicilia (2) Marina Noè (Industria) Panarello Filippo (Messina); Presidente: Antinoro Antonio (Palermo); Guglielmo Scammacca Della Villari Giovanni (Catania); Paffumi Angelo (Messina). Bruca (Lavori Pubblici e Presidenza) Zago Salvatore (Ragusa). Rifondazione Comunista (2) (Lavoro, Alleanza Nazionale (10) Presidente: Forgione Francesco Previdenza sociale, Presidente: Formica Santi (Messina) (Palermo) Formazione professionale, Granata Benedetto Fabio (Siracusa); Liotta Santo (Catania). Emigrazione ed Immigrazione) Incardona Carmelo (Ragusa); Infurna Giuseppe (Agrigento); Misto (5) Ettore Cittadini (Sanità) Ioppolo Giovanni (Catania); Presidente: Garofalo Ottavio (Catania), Mario Parlavecchio Lo Porto Guido Giacomo (Regionale); Catania Franco (Catania); (Territorio e Ambiente) Neri Sebastiano (Regionale); Cristaudo Giovanni (Catania); Sammartino Bartolo (Palermo); D’Antoni Sergio Antonio (Palermo); Francesco Cascio Stancanelli Raffaele (Catania); Sanzeri Salvatore (Agrigento). (Turismo, Comunicazioni e Trasporti)

42 Cronache parlamentari siciliane ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA XIII LEGISLATURA LE COMMISSIONI PARLAMENTARI

COMMISSIONE I COMMISSIONE IV COMMISSIONE CEE AFFARI ISTITUZIONALI AMBIENTE E TERRITORIO COMMISSIONE PARLAMENTARE Presidente Vicari Simona D’INCHIESTA E VIGILANZA Presidente Ardizzone Giovanni Presidente Beninati Antonino Angelo Vice PresidenteIoppolo Giovanni SUL FENOMENO Vice Presidente Leanza Edoardo Vice Presidente Sbona Sebastiano Vice Presidente Spampinato Giuseppe DELLA MAFIA IN SICILIA Vice Presidente Miccichè Calogero Vice Presidente Zago Salvatore Segretario Amendolia Antonino Segretario Moschetto Angelo Segretario Confalone Giancarlo Componenti Presidente Incardona Carmelo Componenti Componenti Burgaretta Aparo Sebastiano Vice Presidente Catania Giuseppe Barbagallo Giovanni Acierno Alberto Crisafulli Vladimiro Adolfo Vice Presidente Mancuso Fabio Crisafulli Vladimiro Adolfo De Benedictis Roberto Fratello Onofrio Maria Franchina Giuseppe Incardona Carmelo Gurrieri Sebastiano Vice Presidente Barbagallo Ioppolo Giovanni Leanza Edoardo Infurna Giuseppe Lo Monte Carmelo Manzullo Giovanni Giovanni Lo Curto Eleonora Ortisi Egidio Misuraca Salvatore Segretario Segreto Giuseppe Maurici Giuseppe Sanzeri Salvatore Paffumi Angelo Raiti Salvatore Savarino Giuseppa Spampinato Giuseppe Componenti Scoma Francesco COMMISSIONE Vicari Simona Amendolia Antonino PER IL REGOLAMENTO Burgaretta Aparo Sebastiano COMMISSIONE II (DPA n. 8 dell’1/8/2001) BILANCIO E PROGRAMMAZIONE COMMISSIONE V Forgione Francesco CULTURA FORMAZIONE E LAVORO Presidente Lo Porto Guido Pres. ARS Formica Santi Presidente ...... Garofalo Ottavio Presidente Antinoro Antonio Vice Pres. Vicario Savona Riccardo Componenti Maurici Giuseppe Vice Presidente Baldari Nicola Acierno Alberto Vice Presidente Papania Antonino Papania Antonino Segretario Leontini Innocenzo Vice Presidente Villari Giovanni Capodicasa Angelo Segretario Leanza Nicola Cintola Salvatore Rotella Domenico Componenti Cristaudo Giovanni Savarino Giuseppa Capodicasa Angelo Componenti Formica Santi Speziale Calogero Arturo Cintola Salvatore Catania Franco Liotta Santo D’Antoni Sergio Antonio Ferro Giovanni Lo Monte Carmelo Fleres Salvatore Fratello Onofrio Spampinato Giuseppe COMMISSIONE SPECIALE Formica Santi Giambrone Vincenzo PER LA REVISIONE Genovese Francantonio COMMISSIONE Giannopolo Domenico DELLO STATUTO REGIONALE Liotta Santo Sammartino Bartolo PER LA VERIFICA DEI POTERI Mancuso Fabio Segreto Giuseppe (DPA n. 9 dell’1/8/2001) Presidente ..... Mercadante Giovanni Tumino Carmelo Rotella Domenico Vitrano Gaspare Presidente Lo Porto Guido Pres. ARS Vice Presidente Capodicasa Speziale Calogero Arturo Vice presidente Cintola Salvatore Angelo Segretario Tulino Carmelo COMMISSIONE VI Vice Presidente Pistorio Giovanni COMMISSIONE III SERVIZI SOCIALI E SANITARI Segretario Cristaudo Giovanni ATTIVITÀ PRODUTTIVE Componenti Antinoro Antonio Presidente ...... Presidente Infurna Giuseppe Ioppolo Giovanni Componenti Vice Pres. vicario Formica Santi Vice Presidente Nicotra Raffaele Misuraca Salvatore Acierno Alberto Segretario Dina Antonino Vice Presidente Oddo Camillo Morinello Salvatore Baldari Nicola Segretario Borzacchelli Antonio Nicotra Raffaele Giuseppe Cintola Salvatore Componenti Panarello Filippo D’Antoni Sergio Antonio Componenti Basile Giuseppe Mario Virzì Gioacchino Catania Giuseppe Confalone Giancarlo Fleres Salvatore Eugenio Galletti Giuseppe Cracolici Antonino COMMISSIONE PER Forgione Francesco Garofalo Ottavio Cristaudo Giovanni LA VIGILANZA SULLA BIBLIOTECA Formica Santi Giambrone Vincenzo Manzullo Giovanni (DPA n. 11 dell’1/8/2001) Gurrieri Sebastiano Mercadante Giovanni Lo Curto Eleonora Leontini Innocenzo Miccichè Calogero Morinello Salvatore Componenti Orlando Leoluca Panarello Filippo Moschetto Angelo Leontini Innocenzo Turano Girolamo Pistorio Giovanni Liotta Santo Ortisi Egidio Virzì Giocchino Zangara Andrea Savarino Giuseppa Virzì Gioacchino

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