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SUGGERIMENTI TURISTICI PER I NOSTRI GRADITI OSPITI

TOURIST TIPS FOR OUR WELCOME GUESTS

Gianluca, Germana e Antonio Pio porgono il loro più caldo benvenuto agli ospiti della “Dimora Stendardo” offer their warmest welcome to the guests of “Dimora Stendardo” *****

ITALIANO ENGLISH Cari ospiti, benvenuti nella nostra “domus”. Dear guests, welcome to our "domus". Dimora Stendardo vuole essere un omaggio alla Città di Cava Dimora Stendardo wants to be a tribute to the city of dè Tirreni, ed in particolare, alla sua parte più antica e Cava Dè Tirreni, and in particular, to its most ancient suggestiva, il Borgo Scacciaventi. Unico esempio and suggestive part, the “Borgo Scacciaventi”. The only architettonico del Sud-Italia di città con i porticati, Cava dè architectural example of South-Italy of the city with its Tirreni affascina per le sue case “palazziate” e per i suoi porticos, Cava dè Tirreni fascinates for its houses borghi. Da sempre aperta al commercio, all’incontro di "palazziate" and its villages. Always open to trade, the culture e al passaggio di frequenti forestieri, questa cittadina, meeting of cultures and the passage of frequent nata sulla sella dei Monti Lattari ed alle porte della Costiera foreigners, this town, born on the saddle of “Monti Amalfitana, offre innumerevoli spunti per un soggiorno ricco Lattari” and the doors of the Coast, offers many di inaspettate scoperte tra i suoi secolari porticati e i suoi ideas for a stay full of unexpected discoveries among vicoli nascosti. the its secular porticos and its hidden alleys. Di questa domus risalente al XVIII secolo, abbiamo voluto Of this domus, dating back to the XVIII century, we farne un esempio di prezioso ed illuminato recupero wanted to make an example of precious and architettonico. enlightened architectural recovery. From the main floor of Dimora Stendardo, you can admire, several times a Dal piano nobile di Dimora Stendardo, si possono ammirare, year, the refined and elegant parades of ladies and più volte l’anno, le raffinate ed eleganti sfilate di dame e knights, arquebugians, flag-throwers and “trombonieri” cavalieri, archibugi, sbandieratori e trombonieri dei quattro of the four aragonese districts. Its porticos, as well as distretti aragonesi. Il suo porticato, come del resto tutto all of the Borgo Scacciaventi offer many shops, quello del Borgo Scacciaventi offre una innumerevole serie di restaurants, pubs and taverns, ideal for an unexpected negozi, ristoranti, pub ed osterie, ideali per una inaspettata stop during the day, and then welcome in the evening sosta di giorno, per poi accogliere di sera una festosa movida. a festive movida. Praticamente tutto l’anno, questa dimora, dotata di ogni Practically all the year round, this dimora, endowed confort, permette di approfittare di tutti gli eventi, oramai di with every comfort, allows to live all the events, now of fama nazionale, come le “Luci d’Artista” nel periodo natalizio national fame, like the “Luci d’Artista” during the nell’adiacente Città di Salerno o “A tutto tonno” nel borgo di Christmas time in the adjacent city of Salerno or “A Cetara in Costiera Amalfitana, tra i mesi di Giugno e tutto tonno” in the village of Cetara in , Settembre. between the months of June and September. All the Tutti i più bei monumenti storici, siti tra Napoli e Salerno, most beautiful historical monuments, sites between come gli scavi di Pompei, i templi di Paestum ed Ercolano, Naples and Salerno, such as the excavations of Pompei, sono a portata di mano grazie alla sua baricentrica posizione. the temples of Paestum and Ercolano, are at your Ogni cosa in Dimora Stendardo è nato per il gusto fingertips thanks to its barycentric position. dell’ospitalità e della convivialità, all’insegna della qualità, Everything into the Dimora Stendardo was born for the dell’eleganza, della ricercatezza e dell’attenzione all’ospite. taste of hospitality and conviviality, in the name of Buona permanenza! quality, elegance, refinement and attention to the guest. Germana, Gianluca e Antonio Pio Good stay!

Germana, Gianluca and Antonio Pio Luoghi di Interesse places of interests

VIETRI SUL MARE Una delle capitali italiane della ceramica, famosa in tutto il mondo per la 4 Km precisione e il rispetto per la tradizione dei suoi artigiani. è considerata la porta della Costiera Amalfitana. Città della (SS 18 Tirrena ceramica, conosciuta in tutto il mondo, offre ai turisti centinaia di Inferiore) botteghe artigianali in cui fare shopping, ottima gastronomia, sole e mare quasi tutto l’anno. I vicoletti del centro storico, affacciati sul mare, sono un vero e proprio museo all’aperto, dove fanno bella mostra le mattonelle incastonate nei muri delle case e le opere dei ceramisti. Le origini di Vietri sono da rintracciare nell’antica città etrusca di “Marcina”, che aveva un ruolo prevalentemente mercantile. La spiaggia dove si reca la maggior parte dei turisti è quella dei “Due fratelli”, caratterizzata dalla presenza di due piccoli faraglioni, molto ben attrezzata e ricca di bar e ristoranti in cui fare una pausa e deliziarsi con le specialità a base di pesce, tipiche della gastronomia amalfitana. Sin dal tempo degli etruschi questa cittadina è una delle capitali italiane della ceramica. Famosa per la precisione della sua lavorazione e per il rispetto delle più antiche tradizioni, la ceramica artigianale vietrese, che è costituita da servizi di piatti, lampadari, fioriere, vasi e tanto altro ancora, si associa perfettamente sia ad un arredamento classico che moderno. Tutte le meravigliose sfumature della “tavolozza” vietrese come il giallo abbagliante del sole e dei suoi limoni profumati, il verde intenso del mare e le tinte delicate delle sue case, sono riprese dai maestri ceramisti e rese magnificamente nelle loro opere d’arte. Non solo passeggiando tra le numerose e caratteristiche botteghe potrete ammirare tutti questi bellissimi capolavori, ma anche visitando il Museo della Ceramica, posto nella Villa Guariglia a (frazione) – che ospita anche la rassegna “Concerti d’estate a Villa Guariglia” - e il Museo Cargaleiro. Vietri accoglie molti monumenti storici, tra cui la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, eretta nel XVII secolo in stile tardo-rinascimentale napoletano.

CETARA L'incantevole borgo di pescatori famoso per la colatura di alici, la torre 9 Km angioina e la festa del santo patrono San Pietro Apostolo. Tra le bellezze della Costiera Amalfitana, Cetara è un suggestivo borgo (SS163) marinaro ancora illeso dal turismo di massa, tutelato come Patrimonio dell’Unesco. Il suo nome latino, Cetaria, significa tonnara e deve la sua origine ai Cetari, cacciatori di tonno di provenienza etrusca. Ancora oggi potrete osservare i pescatori che alle prime luci dell’alba si dirigono speranzosi verso il mare sulle loro tonnare. Passeggiando per questo paesino, fatto di piccole stradine e case strette l’una all’altra, si resta incantati, soprattutto quando sul delizioso borgo cala la sera, illuminata dalle tiepide luci delle abitazioni e dei ristoranti. La cultura gastronomica delle specialità di mare, in particolar modo del tonno, è molto sviluppata in questo borgo. Si possono gustare specialissimi piatti conditi con la “colatura di alici” di Cetara, che è il risultato di un particolare trattamento di salatura delle alici, il pesce azzurro per antonomasia pescato nel Golfo di Salerno. Anche i limoni, da sempre ottimo ingrediente per dolci locali e per il limoncello, lasciano a stupefatti per il sapore, la consistenza e la forma. Ad incrementare la bellezza di questo posto concorrono le testimonianze artistico-storiche come l’imponente Torre saracena, edificata per ostacolare gli attacchi dei Turchi, la Chiesa di S. Francesco, con l’adiacente

convento e la Chiesa Romanica di S. Pietro (Santo patrono che viene festeggiato con una suggestiva festa il 29 giugno). Cetara è luogo di tradizioni, manifestazioni e feste che vi coinvolgeranno con le loro luci e un’atmosfera di piacevole allegria. Tra le più particolari ricordiamo il 29 giugno la Processione del Santo Patrono S. Pietro Apostolo, nel corso della quale le vie principali del paese sono completamente impreziosite da luminarie e la statua del santo è portata in giro sulle spalle dei pescatori. La statua viene portata vicino alla riva del mare fino a sfiorarlo per benedirlo. Nel mese di Agosto si tiene la sagra “A tutto tonno” dove ci si dedica, oltre che a spettacoli musicali e canti popolari, alla degustazione di molte ricette a base di tonno sul molo del porto, che sembra trasformarsi in un suggestivo ristorante all’aperto. Nel mese di dicembre si svolge la manifestazione “Alla riscoperta degli antichi sapori” nel corso della quale si tengono numerosi congressi in cui si presentano nuove ricette a base di colatura di alici o di altri prodotti tipici del paesino.

MAIORI La spiaggia più estesa della Costiera (1km) e percorsi naturalistici tutti da 19 Km scoprire. Vi sono anche spiaggette minori (200m). (SS163) Questa indimenticabile cittadina di origine etrusca, ha la curiosa forma di un ventaglio rovesciato che protende verso il mare, passando per quella che possiamo definire la spiaggia più estesa della Costiera Amalfitana. In questo angolo di paradiso potrete dedicarvi all’esplorazione degli itinerari che più vi interessano, da quelli naturalistici, dove scoprirete insenature e spiagge bellissime, a quelli religiosi, fino a quelli eno-gastronomici, dove potrete deliziarvi con i sapori genuini di questa terra. Chi ama l’avventura, il trekking e camminare a contatto con la natura, non può perdersi l’affascinante percorso che va dalla settecentesca Chiesetta della Madonna della Libera fino al panorama meraviglioso che si gode dal Santuario dell’Avvocata, passando per un delizioso boschetto dove resterete inebriati dai profumi intensi delle piante e dall’acqua che fluida sgorga dalle sorgenti. Ma offre ai suoi visitatori anche uno splendido mare cristallino in cui immergersi anche con un pizzico di curiosità grazie ai diversi siti speleologici da visitare, come le grotte millenarie solcate dall’impeto del mare, raggiungibili unicamente con le barche, tra cui evidenziamo quella di Pandora e la Grotta Sulfurea. Ci sono degli angoli veramente idilliaci in cui rilassarsi e trovare un po’ di pace come la baia di Salicerchie e Cala Bellavaia, famosa come spiaggia “del Cavallo Morto”, e anche la zona “Badia” e Capo d’orso, contraddistinta da gole e rocce dalle figure particolari. Molti i posti da visitare, tra cui: La Collegiata di S. Maria a mare, il Castello di S. Nicola (IX Sec.). A Maiori, poi, vi aspettano tanti eventi da non perdere, come il Premio Rossellini che, nel mese di ottobre, celebra il mondo del grande regista che in questa cittadina girò tanti dei suoi film. Interessante e allo stesso tempo divertente anche il Wine and Music, una manifestazione che si tiene a giungo e luglio nel corso della quale scoprirete l’arte e i sapori dei luoghi più belli della . Sempre a luglio con il Jazz on the Coast, la rassegna internazionale di jazz, potrete godere di buona musica tra le strade della cittadina animate di allegria.

MINORI Soprannominata il "Narciso della Costiera", eterna nemica di Amalfi, è uno 19,5 Km splendido borgo marinaro sospeso in un'atmosfera senza tempo. Un territorio molto particolare, campi fertili, colmi di agrumi, melarance e (SS163) agrumi, grande ricchezza di elementi naturali, sono queste le caratteristiche che regalano a Minori un soprannome così celebrativo: “Il Narciso della Costiera”. Questa incantevole località, meta rinomata e ambita da molti turisti, sorge al centro di un’estesa insenatura della Costiera Amalfitana. Passeggiate per le viuzze colorate, sentite il forte odore di zagare, osservate le sfumature del mare che variano dal verde

all’azzurro con la luce del sole ed innamoratevi della magica atmosfera che avvolge questo posto. Grazie alla sua posizione privilegiata e al clima temperato, Minori è uno dei comuni della Costiera più ricco di eventi storici, basti pensare che in passato è stata la meta prediletta dai ceti privilegiati della società romana come luogo di vacanza elitario, da qui il nome “Antica Rheginna Minor”, in cui trascorrere momenti di piacevole rilassatezza. Tra i luoghi di interesse da visitare annoveriamo: la Villa Marittima Romana (I Sec. d.c.) e la Basilica di Santa Trofimena (di gusto tardo settecentesco) che accoglie le spoglia della Santa. La gastronomia di Minori è stata molto influenzata dalla sua posizione geografica, adagiata com’è nei pressi del torrente Farinola. I numerosi mulini e pastifici che si trovano nel borgo marinaio hanno dato vita ad una ricca tradizione pastaia. La specialità di pasta più caratteristica è quella degli “ndunderi”, enormi gnocchi fatti a mano con ricotta, parmigiano e uova, conditi solo con il pomodoro. Passeggiando tra le stradine di Minori potrete fermarvi ad assaporare, nei graziosi ristorantini della zona, le specialità tipiche della Costiera Amalfitana, come i tagliolini al limone, il risotto con agrumi e gamberetti, ma anche il limoncello, le delizie al limone e la torta ricotta e pera Le prelibatezze gastronomiche di Minori nel mese di Settembre si mettono in bella mostra nel corso della manifestazione Gusta Minori, l’evento in cui i turisti possono assaporare non solo diversi piatti genuini e succulenti, elaborati secondo delle antiche ricette, ma anche divertirsi con spettacoli teatrali e musica all’aperto. Non potete non visitare il grazioso borgo di Atrani in Costiera Amalfitana, 23 Km la sua pittoresca piazzetta e i suoi vicoli colorati dal fascino senza tempo. (SS163) Atrani è una delle più piccole città d’Italia, seconda soltanto a Fiera di Primiero. Atrani è l’unico comune della Costiera Amalfitana ad aver conservato realmente intatto il tipico aspetto del piccolo borgo di pescatori. Il paese ha il suo centro nella bella piazza, sulla quale capeggia la Chiesa di San Salvatore. Da qui un dedalo di piccole viuzze conduce verso la parte alta del borgo, dalla quale si può godere un panorama naturale dai colori mozzafiato. Il mare che abbraccia la piccola spiaggia di Atrani, soprattutto nei colori caldi del tramonto, è uno spettacolo da non perdere per chi decide di trascorrere qualche giorno in Costiera Amalfitana. La piazza di Atrani è divenuta, negli anni, un punto di ritrovo per giovani e meno giovani. Il paese, costruito in un incavo della Costiera Amalfitana, è protetto dai rumori e dal traffico delle vicine località. Per questo è diventato una meta insostituibile per chi ha voglia di rilassarsi difronte ad uno spettacolo naturale senza eguali, magari sorseggiando un caffè o un limoncello in assoluta tranquillità, mentre il sole, che raramente manca da queste parti, accarezza i colori del mare. Originariamente creata come area di sosta per le barche nei giorni di mareggiate, la piazza di Atrani deve la sua conformazione proprio al suo originale utilizzo. La piazza infatti, si apre solo verso le spiaggia e il mare, come un teatro all’interno del quale è stata montata una scenografia secolare. Tra i monumenti da visitare, vi è la Chiesa di San Salvatore de’ Bireto, che si erge sulla piazzetta Umberto I, lungo Via dei Dogi, dove si svolgeva la tradizionale manifestazione di investitura alla quale si sottoponeva il doge della Repubblica Amalfitana. Durante la manifestazione, il doge riceveva il particolare copricapo che ne contrassegnava il ruolo, chiamato “bireto”. Il borgo si è sviluppato intorno alle numerose Chiese che popolano la città come la Collegiata di S. Maria Maddalena, (1274), oppure la Chiesa- Monastero francescana di S Rosalia, alla Chiesa di S. Maria del Bando (1100), la Chiesa di S. Maria Immacolata e, poco più in là, la Cappella di S. Gertrude. Una particolare citazione merita la Chiesa del Carmine, al cui interno è custodito un bellissimo presepe del 1600, allestito durante il periodo natalizio.

AMALFI Capoluogo della Costiera Amalfitana, famosa per la sua pregiatissima 23,8 Km Charta Bambagina e per il suo glorioso passato da Repubblica Marinara. La leggenda racconta che la fondazione di Amalfi fu un tributo d’amore (SS163) che Ercole, figlio di Giove, volle dedicare alla sua amata. La fanciulla che infiammò il cuore di Ercole, si chiamava Amalfi e aveva gli occhi dello stesso colore del mare. Fu per questo che alla sua prematura morte, l’addolorato compagno volle seppellirla in un luogo bellissimo, in cui il mare avrebbe per sempre abbracciato le spoglie mortali della sua donna. Sulla tomba della sua amata, Ercole fondò Amalfi, e la sua forza fu una qualità sempre evidenziata nella storia della città. Questa forse è solo leggenda, mentre la storia reale di Amalfi è così antica che le sue origini vanno ricercate al tempo della lotta dei romani contro le popolazione barbare. La particolare posizione della città, ha fatto dell’attività marittima la principale fonte di guadagno di Amalfi, permettendole inoltre, di stringere importanti rapporti commerciali con Bisanzio e l’Egitto. Delle quattro Repubbliche marinare, fu probabilmente la prima a riuscire ad ottenere l’indipendenza, a dotarsi di una propria struttura politica e darsi un codice giuridico, conosciuto come “Tavole amalfitane”. Oggi Amalfi è il “capoluogo” della bellissima Costiera Amalfitana, dichiarata “Patrimonio dell’umanità in Italia” dall’UNESCO. La cittadina non è molto grande e si gira a piedi in poco tempo. Dopo la visita d’obbligo al Duomo, le pause più frequenti sono quelle che riguardano le botteghe con souvenir e prodotti tipici di cui è piena la cittadina. Una sosta per una delizia al limone o per le altre squisitezze della Costiera Amalfitana, è d’obbligo. Partendo dalla parte bassa della città, che costeggia il mare, un arco conduce alla zona del centro storico e poi alla piazza principale da cui parte una leggera salita che porta verso la parte alta della città. Ristoranti e trattorie accompagnano il cammino dei turisti, richiamandoli come le mitiche sirene che vivevano nelle acque della vicina . I monumenti e gli eventi da non perdere ad Amalfi sono principalmente: Il Duomo (che unisce due Chiese originariamente separate. I lavori di ristrutturazione alla quale è stata sottoposta la struttura, ne hanno alterato in modo significativo il disegno originale) e la Regata Storica (manifestazione durante la quale si sfidano le città delle ex Repubbliche marinare, e si svolge tutti gli anni in un giorno compreso tra la fine di maggio e l’inizio di luglio). Infine c’è da dire che Amalfi è famosa anche per la produzione della sua “Carta” (Carta d’Amalfi) chiamata anche “Charta Bambagina”, molto usata per pubblicazioni particolari quali edizioni editoriali di pregio, carta da lettera, inviti, biglietti da visita e importanti attestati. La sua pregiata fattura ha origini molto antiche e viene ottenuta con un procedimento molto particolare, perché oltre alla normale cellulosa utilizzata per qualunque tipo di carta, viene mescolata con stracci di lino, canapa e cotone macerati. La preziosa carta viene prodotta ancora oggi, con lo stesso procedimento che l’ha resa così famosa in passato. Conca dei Marini è un incantevole borgo marinaro, ma anche un luogo 27,5 Km elitario, dove non molto tempo fa, si raggruppavano le ville dei più importanti Vip della scena internazionale come quella degli Agnelli, dei (SS163) Moet et Chandon e di Sofia Loren, tanto per citarne qualcuno. Innamorarsi di questo piccolo gioiello che appartiene al grande tesoro della Costiera Amalfitana è fin troppo semplice, come dimostrano le migliaia di turisti che arrivano qui ogni anno. La grotta dello smeraldo è un luogo incantevole da non perdere, in cui la natura pare aver concentrato tutti i suoi colori più spettacolari. E’ un’insenatura della costa, raggiungibile con una barca a remi, all’interno della quale il mare ha tonalità di colore sorprendenti e bellissime.

L’arcobaleno sembra essere nato in questa grotta: dal turchese, al blu cobalto, dall’azzurro intenso al verde smeraldo, il mare all’interno della grotta cambia colore ogni pochi metri, ed è impossibile non farsi rapire dalle bellezze cromatiche e dai simpatici racconti dei barcaioli. Le particolari forme geometriche dei resti calcarei che sedimentano qui da millenni, hanno preso sembianze di animali, sirene e personaggi fantastici. Come spiega il barcaiolo durante il tragitto, quando si arriva nelle vicinanze di un particolare spuntone, ognuno ci vede quel che vuole. Ed è così che l’ombra che si staglia sulla parete quando lo spuntone viene illuminato, somiglia molto a Garibaldi a cavallo, quando a bordo ci sono turisti italiani, a Napoleone quando ci sono i francesi e a Washington quando ci sono americani. La Grotta è raggiungibile via mare, con il battello che da Amalfi arriva al Molo Pennello, attivo dalle 9.30 alle 16.00 al prezzo di € 10. Via terra, invece, percorrendo l'”Amalfitana”, si trovano le scale e l’ascensore che portano al molo. L’ingresso alla Grotta dello Smeraldo è di € 5 a persona. Conca non merita di essere esplorata e visitata solo per le sue bellezze naturali ma anche per il suo interessante patrimonio architettonico. Il Convento di Santa Rosa è una meravigliosa struttura che risale al 1539 donata al Comune di Conca dei Marini dall’allora arcivescovo di Amalfi. Fu tra le mura di questo convento che nacque la rinomata Sfogliatella Santa Rosa, conosciuta in tutto il mondo (prodotto creato dalle monache di clausura nel 1681). La chiesa di Sant’Antonio di Padova, dal meraviglioso campanile maiolicato, fu restaurata nel 1909. Infine sulla penisoletta della marina, Capo di Conca, è possibile apprezzare la Torre Costiera, detta anche Torre Bianca, che un tempo era un cimitero e definita per questo la “Torre del silenzio”. Attualmente la torre accoglie e al suo interno il Museo del Mare e dell’Arte Marinara. Tra i prodotti culinari d’eccellenza di Conca, oltre la rinomata sfogliatella (con la relativa sagra del mese di Agosto), vi segnaliamo le pennette al pomodoro “piennolo”, il coniglio alla foglia di limone, la parmigiana di melanzane e zucchine e, per pochi eletti, l’ortica di mare che si può gustare solo da giungo a settembre, ovvero quando le condizioni del mare ne consentono la pesca. Il paradiso che ha incantato gli artisti di tutto il mondo. 27,8 Km Ravello è definito da tutti uno dei luoghi più belli del mondo. La sua (SS163) storia, legata a doppio filo alle vicissitudini della Repubblica marinara di Amalfi, racconta di una bellezza sempre verde, che ha sempre affascinato chi si trovava a passare da queste parti. Intorno all’anno mille, la città costruita sull’alto di un contrafforte che divide il vallone del torrente Reginna da quello del Dragone, sotto i Monti Lattari, accolse diversi nobili dissidenti della Repubblica di Amalfi. Nel corso dei secoli, Ravello ha accolto nelle sue strade i più grandi artisti europei, che qui venivano a cercare ispirazione, affascinati dalla bellezza incontaminata della città. Per citarne solo alcuni, basta dire che Richard Wagner compose qui una parte del suo “Parsifal”, e Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi italiani di tutti i tempi, trovò tra queste strade, l’ispirazione per girare alcuni dei suoi film. Tre sono i principali luoghi da visitare a Ravello:

(1) . La costruzione originale di questa splendida villa risale al 1200, ed ha ospitato le famiglie più potenti di Ravello, dai Rufolo, ai Confalone, per poi passare ai Muscettola e ai D’Afflitto. Successivamente fu acquistata dallo scozzese Francis Neville Reid. Lo stile della villa risente della grande influenza che in questi luoghi ha avuto la cultura araba. La cappella, e la bellissima sala da pranzo, divisa da colonne, costituiscono l’edificio principale che si sviluppa su ben tre piani. Sulla sinistra di questa struttura, si trova la possente torre maggiore, alta 30 metri e abbellita da due bifore. Ma il vero gioiello architettonico della Villa è il chiostro moresco, sul quale poggiano le logge di chiaro stile orientale che si affacciano sul panorama mozzafiato della Costiera. Il

giardino di Villa Rufolo è il luogo più suggestivo, emozionante e avvolgente di tutta Ravello. Fu qui che Richard Wagner diede sfogo al suo estro. In questo scenario fiabesco, in cui le culture si fondono per offrire allo sguardo uno spettacolo indimenticabile, si svolge il rinomato Festival Wagneriano. La Villa Rufolo è aperta al pubblico dalle 9 alle 20 in estate e dalle 9 al tramonto in inverno. Il biglietto costa € 5, € 4 per i gruppi superiori alle 15 persone, e €3 per i bambini e gli anziani. (2) Villa Cimbrone è il frutto della visionaria personalità del lord inglese William Beckett. Entrato in possesso dell’antica costruzione, si fece aiutare da Nicola Mansi, che di mestiere faceva il sarto, nella progettazione di una delle Ville più belle e suggestive di tutti i tempi. La riuscita perfetta della fusione di culture, stili ed epoche, dona a Villa Cimbrone un carattere museale straordinario, come se Beckett avesse voluto concentrare all’interno dell’abitazione l’intera storia del mondo. Il chiostrino, con al centro una vera da pozzo, è stato realizzato, come molte altre aree del complesso, sullo stile dei principali edifici e monumenti di Ravello. Il chiostro, ad esempio, si ispira chiaramente alla Chiesa di San Francesco. Anche qui, come nella Villa Rufolo, il giardino rappresenta il punto più alto della bellezza del complesso. Fontane, grotte naturali, piccoli tempi e statue bellissime ornano la distesa di vegetazione che conduce allo spettacolare belvedere dell'”Infinito”, che offre un panorama senza eguali in tutto il mondo. Villa Cimbrone è aperta al pubblico dalle 9 alle 20 in estate e dalle 9 al tramonto in inverno. Il biglietto costa € 7. (3) Il Duomo Il Duomo di Ravello fu eretto nel 1087 sulla centrale piazza del Vescovado. I tre antichissimi portali marmorei che ne delineavano l’entrata, sottolineavano la bellezza e l’imponenza del Duomo. Il portale marmoreo centrale fu chiuso circa cento anni dopo la sua edificazione. Davanti ad esso fu installata una porta in bronzo, realizzata da Barisano da Trani, nel 1179. Decorata con ben 54 formelle rettangolari, la porta in bronzo è una delle poche opere di questo genere presenti in Italia. L’interno del Duomo ha un accorgimento architettonico molto singolare per dare a chi entra, una sensazione di maggiore profondità. Il pavimento, infatti, ha una forte inclinazione verso la piazza, in modo da rendere la struttura, all’occhio di chi guarda, più profonda di quanto sia in realtà. I tesori custoditi all’interno del Duomo, raccontano della grande storia che Ravello, e tutti i paesi che facevano parte della Repubblica Marinara di Amalfi, hanno avuto. Sotto la navata destra si può ammirare la bellissima tavola che raffigura San Michele Arcangelo mentre lotta e vince contro Satana, opera del pittore Giovan Angelo d’Amato di Maiori. La navata di sinistra, invece, ospita la reliquia più importante del Duomo. Qui è conservatavl’ampolla costruita con oro, argento e vetro, all’interno del quale è custodito il sangue solidificato di San Pantaleone, santo protettore di Ravello che, proprio come quello di San Gennaro a Napoli, si liquefa ogni anno. E’ possibile visitare il Duomo tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 17.30 alle 19.

FURORE Un fiordo nel bel mezzo della Costiera Amalfitana, acque cristalline e 32 Km un'atmosfera magica e sognante. (e il suo fiordo) Percorrendo la Costiera Amalfitana non troverete questa cittadina (SS163) disposta ordinatamente lungo la costa, come tutte le altre, perché il Fiordo di si nasconde e si lascia scoprire solo dai visitatori che sanno e vogliono cercarlo. Nascosto tra le montagne, Furore ha l’aspetto rigido della roccia e quello fluido del mare. E’ un borgo lacerato in due: da un lato c’è la sua marina, ovvero il Fiordo, dall’altro il paese, con le sue case sparse lungo il costone, praticamente invisibili agli occhi di chi viaggia lungo l’amalfitana! Potrete incamminarvi tra i sentieri e i vicoletti avidamente strappati alla roccia per ammirare giardini colorati e vigne, pergolati e terrazze a strapiombo sul mare, chiese, campanili e cupole arabeggianti. Il panorama che offre questa terra è disarmante, con il maestoso fiordo che avanza impavido sul mare e la cittadina tutta che sembra voler fare un tuffo in quelle acque cristalline. La tranquillità che avvolge le strade sinuose di Furore, vi immergerà in un’atmosfera magica e sognante. Le rocce a strapiombo, la vegetazione che mendica un po’ di spazio nelle fessure delle pareti aride, i gruppi di case che lottano contro la ribellione del territorio, l’ammaliante suono delle onde che si infrangono sulla costa, Furore è tutto questo e anche molto di più se si presta attenzione ai suoi silenzi. Il Fiordo di Furore è come una ferita nella roccia, una spaccatura dovuta ad un torrente quasi sempre secco, lo Schiato, che scende a picco dal bordo dell’altopiano di . E’ stravagante pensare ad un fiordo nel bel mezzo della Costiera Amalfitana, poiché nell’immaginario collettivo queste rocce a strapiombo sul mare sono peculiarità tipicamente nordiche. Eppure questo fiordo esiste, in tutta la sua straordinaria bellezza, uno splendore che dà quasi un senso di vertigine, capace di far esplodere dentro “l’assorta meraviglia dell’essere” tanto cara ad Alfonso Gatto, che gli dedicò una poesia. Un’immagine seducente da contemplare almeno una volta nella vita. Un antico borgo marinaro famoso per la sua splendida spiaggia che gode 34 Km del caldo abbraccio del sole fino al suo tramonto. Praiano abbraccia i due lati di Capo Sottile ed è uno dei posti più belli (SS163) della Costiera Amalfitana. Situata tra e Conca dei Marini, Praiano è molto famosa per le strade che si trasformano in irte scale, a volte lunghe e faticose da percorrere. Ma lo sforzo da compiere viene ripagato quando si raggiungono le splendide mete protette dalle lunghe gradinate. L’altra caratteristica di Praiano è data dalle tantissime edicole votive, presenti quasi ad ogni angolo di strada. Pare che questi piccolissimi altarini venissero costruiti dalle famiglie quando prendevano ad abitare un proprietà. L’immagine sacra aveva la doppia funzione di proteggere gli abitanti della casa e testimoniare il diritto ad abitare un determinato luogo da una certa famiglia. Praiano ha al suo centro la Chiesa di San Luca Evangelista, edificata nel 1588 su un santuario del 1123. La fondazione di Praiano ha origini molto antiche. Il suo nome significa “mare aperto” ed è probabile che i primi mercanti greci approdassero qui con le loro navi per dar vita a scambi di mercanzie. Uno degli scorci più caratteristici di Praiano è quello che guarda alla Marina di Praia, corrispondente alla parte bassa della città. Per osservare meglio questa baia scavata nella roccia, bisogna raggiungere la Torre a Mare, posta sul promontorio e costruita per fare da guardia alla spiaggia. A Paraino c’è l’unica spiaggia della Costiera Amalfitana che gode del caldo abbraccio del sole fino al suo tramonto. La spiaggia della Gavitella “guarda” Positano e , offrendo agli occhi del turista un panorama che spiega perché ogni popolo passato da queste parti, ha creduto di trovare il paradiso in queste terre. Passeggiando un po’ nei pressi della cala della

Gavitella, è facile notare la Fontana dell’Altare, la particolarissima piscina naturale ricavata nell’apertura di una grotta. In questa insenatura si trova anche la Spiaggia della Praia, la distesa di sabbia raggiungibile soltanto via mare, che sembra davvero un angolo di paradiso concesso agli abitanti della terra. Passeggiare per Praiano è il modo migliore per lasciarsi sorprendere continuamente da scorci, profumi, costruzioni e stupendi paesaggi che abbracciano lo sguardo. Arrampicarsi lungo le innumerevoli scale che collegano le varie zone di Praiano, oltre a richiedere una dose di determinazione e pazienza, è sicuramente il modo migliore per non perdere nessuna delle zone di questo bellissimo paese della Costiera Amalfitana.

POSITANO Un acquerello tutto da scoprire, con le sue case dalle tinte pastello e i 42 Km suggestivi vicoletti. Questo borgo è la perla splendente della Costiera Amalfitana. “L’unico paese al mondo concepito su un asse verticale invece (SS163) che orizzontale”, come affermò il pittore Paul Klee. Positano ha, infatti, una struttura territoriale molto particolare: incastonata nella montagna, in una meravigliosa posizione panoramica sul mare limpido, con le sue case dalle tinte pastello e i suggestivi vicoletti, affascinerà immediatamente i suoi visitatori immergendoli in un’atmosfera che potremmo definire magica. Quando verso sera la luce del tramonto accarezza le case per poi dileguarsi del tutto, il borgo marinaro si illumina dando la sensazione di essere una sorta di presepe naturale. Positano è la meta ideale per chi vuole trascorrere una vacanza piacevole e rilassante, all’insegna delle passeggiate e del mare. C’è la spiaggia di Marina grande, dominata dalla mole della chiesa di Santa Maria Assunta, con la sua splendida cupola maiolicata. Tra le altre spiagge vi sono anche quelle di Arienzo e Fiumicello. Ma la vera sorpresa si ha volgendo lo sguardo verso il mare dove la Costiera Amalfitana esibisce uno dei suoi gioielli più preziosi: l’arcipelago de Li Galli, o “”, tre isolotti considerati nell’antichità il rifugio delle sirene che incantarono Ulisse. Chi ama dedicarsi alle escursioni e al trekking troverà pane per i suoi denti in questo delizioso paesino, con le affascinanti passeggiate fino a Montepertuso o fino alla frazione di Nocelle, o anche lasciandosi sedurre da quello che non a caso è stato definito il “Sentiero degli Dei”, dal quale si gode una meravigliosa vista della Costiera Amalfitana. Ma Positano è anche moda che si snoda tra i vicoli e che affolla le vivacissime e coloratissime boutique che esibiscono capi di abbigliamento, ormai conosciuti in tutto il mondo, che sembrano rimarcare nei tessuti e nelle tinte l’ambiente che li circonda: l’azzurro del mare cristallino, il verde della macchia mediterranea e il giallo dei profumatissimi limoni amalfitani. La moda positanese cominciò a essere molto conosciuta grazie al lancio sul mercato del bikini, ma anche dei parei, delle borse, dei copricostume e dei bermuda. Sulle piccole stradine si affacciano anche numerose botteghe artigiane delle calzature in cuoio fatte a mano, anche seduta stante su richiesta del cliente! Calzolai esperti realizzano i tipici sandali positanesi come il “ragno”, gli infradito, il “fratino”, gli zoccoli di legno o di sughero e le comodissime ciabatte di tela, fatte con suole di corda e abbelliti spesso con perline, strass o pietre dure. Dal punto di vista gastronomico, Positano è famosa, oltre che per il limoncello, le delizie al limone, anche per gli sfusati, la torta positanese, la

sfogliatella senza ricotta e la “babarese”, ovvero una sfoglia di babà ripiena di panna e fragoline. Da assaggiare anche la mozzarella arrostita su foglie di limone, secondo una ricetta tipica del posto. La chiesa che domina la famosa Spiaggia Grande, è senz’altro la più importante di Positano ed è dedicata alla sua patrona, ovvero Santa Maria Teresa dell’Assunta. Rinomata in tutto il mondo per la grande ed incantevole cupola maiolicata con i colori del giallo e del verde, per richiamare le sfumature del sole e della vegetazione circostante, questa chiesa del 1200, deve la sua origine alla presenza di un’immagine bizantina, che raffigurava la Madonna Nera col Bambino in grembo, giunta a Positano approssimativamente nel XII secolo ad opera dei monaci benedettini. Sono numerose le opere presenti in questa Chiesa come il busto- reliquiario di San Vito, una delle più prestigiose opere d’arte orafa napoletana e, nella cappella di Santo Stefano, vi è la statua lignea settecentesca della Madonna con Bambino.

SALERNO Conosciuta per molto tempo solo come porta di accesso alla Costiera 8 Km Amalfitana, Salerno ha conosciuto negli ultimi anni una crescita turistica (SS 18 Tirrena imponente. La manifestazione Luci D’Artista che abbellisce la città a Natale attira ogni anno circa 1 milione di turisti insieme al nuovo porto turistico Inferiore) con le navi da crociera hanno fatto conoscere Salerno al di fuori dei confini della Campania. Ma sarebbe un errore pensare a Salerno come la “città delle luci di Natale” senza nient’altro da vedere. E’ stata capitale del regno longobardo minore, di cui restano il Castello di Arechi e il Complesso di San Pietro a Corte. Ha un Duomo magnifico e un centro storico medievale praticamente intatto. Un lungomare panoramico e una cucina straordinaria. Insomma, ci sono molti motivi per visitare Salerno e potete scoprirlo partendo dalle principali 10 cose da fare e vedere assolutamente a Salerno: (1) Duomo, dalla facciata barocca, quasi banale, ma dalla bellezza interna dove Vi accoglie subito un quadriportico, unico esempio italiano insieme a quello di Sant’Ambrogio a Milano. La sensazione è quella di essere stati trasportati in un paese arabo o in Andalusia: il colonnato con le colonne provenienti dall’antico Foro Romano, gli archi decorati con intarsi di pietra vulcanica, il loggiato con le bifore. La sensazione è quella di trovarsi in un luogo molto raro, soprattutto al Sud. Non a caso questo portico è considerato come il primo esempio di Architettura Mediterranea. All’interno ed è di grande interesse soprattutto la Cripta che custodisce le spoglie di San Matteo, uno dei quattro evangelisti, patrono di Salerno. Il Campanile arabo-normanno è alto quasi 52 metri con una base di circa dieci metri per lato (2) Centro Storico e Via Mercanti, costellato di negozi, bar, ristoranti e botteghe artigianali che la rendono un luogo ideale per chi ama passeggiare e guardare le vetrine. Si parte dalla stazione e ci si incammina lungo Corso Vittorio Emanuele che corre parallela al Lungomare (3) Giardino della Minerva e Scuola Medica Salernitana, la prima università di Medicina d’Europa (4) Lungomare Trieste che negli anni ’50 era considerato il più bello d’Italia. Una bellezza che non ha perso questo viale lungo quasi 2 km che costeggia il mare e dà uno sguardo che va dal Cilento alla Costiera Amalfitana. (5) Castello Arechi in onore di Arechi II, principe longobardo, che trasferì la capitale del ducato da Benevento a Salerno (6) Complesso di S. Pietro a Corte sito nell’omonimo larghetto dove si giunge attraversando Via dei Mercanti. Uno dei luoghi più importanti della storia di Salerno, che nel corso dei secoli ha svolto diverse funzioni (7) Luci d’Artista, la cui kermesse natalizia ha portato alla scoperta (o riscoperta) di Salerno come metà turistica. Ogni anno questo evento (“le luminarie”) illumina il natale salernitano con luci spettacolari, che attira milioni di visitatori. (8) Costiera Amalfitana tutelata dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità (9) Degustazioni tipiche. Salerno e il mare sono una cosa sola, quindi è normale che la cucina locale sia prevalentemente basata sul pesce fresco

del Mediterraneo. La ristorazione locale prevede quasi sempre il pesce nei menu, anche nella forma del più semplice ed economico “cibo di strada”. I ristoranti si trovano prevalentemente a ridosso del Lungomare o nella parallela via Roma. Nel centro storico è più facile trovare piccole friggitorie, pizzerie o caffetterie per un pranzo veloce. Tra i piatti sono da provare i classici della tradizione campana (spaghetti con le vongole, scialatielli ai frutti di mare), senza dimenticare che dalla vicinissima Cetara arrivano alici e tonno in tutte le varianti (colatura, sotto olio). Da provare, poi, la genovese di tonno. Ma non c’è solo il mare: a ridosso di Salerno c’è la Piana del Sele con la sua “mozzarella di bufala Dop”. Tra i dolci da assaggiare la “Scazzetta” di Pantaleone in Via dei Mercanti e farsi raccontare la storia dal proprietario! (10) Ruota panoramica. E’ la più grande d’Europa, anche rispetto alla più famosa della City londinese, eretta a Piazza della Concordia.

PAESTUM L’area archeologica di Paestum è una dei principali siti archeologici del 50 Km mondo ed è riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’Umanità. La (SP 175) (Area Archeologica) città fu fondata nella Piana del Sele (soprannominata la Piana degli Dei) dai coloni greci agli inizi del VI sec. a.C. con il nome di Poseidonia, la città di Nettuno. In seguito fu occupata dai lucani che la ribattezzarono Paistom, nel 273 a.c. Roma vi fondò la colonia latina di Paestum dotandola di terme, foro e anfiteatro. Nel V sec. d.c. Paestum assunse a rango di diocesi per essere successivamente abbandonata a cause delle incursioni saracene e dell’estendersi delle paludi. Completamente caduta nell’oblio bisognerà aspettare fino alla metà del ‘700 per scoprire i suoi resti. La città antica è circondata da circa 5 km di mura, considerate uno dei sistemi di fortificazione meglio conservati della Magna Grecia, su cui si aprono le 4 porte principali di accesso (Porta Aurea, Porta Giustizia, Porta Sirena e Porta Marina). Al suo interno si distinguono tre aree: due sacre (il santuario settentrionale e quello meridionale) ed una pubblica al centro (prima Agora greca e poi Foro Romano) Nei due santuari si possono ammirare tre splendidi esempi di architettura templare di ordine dorico perfettamente conservati, vale a dire: il tempio di Cerere, dedicato ad Athena, il grandioso tempio di Hera (impropriamente detta basilica), consacrato alla dea della fertilità e, il tempio di Nettuno sacro forse ad Apollo. Nell’area pubblica trovano posto edifici di età greca, come l’ekklesiasterion (edifico assembleare) e l’heroon (edificio consacrato al fondatore della città) e costruzioni romane come, il foro circondato da un portico di ordine dorico, il tempio della pace, l’anfiteatro in cui avevano luogo i combattimenti tra gladiatori e, i quartieri abitativi. Merita una visita anche il Museo Archeologico in cui sono esposti i numerosi reperti rinvenuti all’interno dell’area, tra cui i famosi dipinti della tomba del Tuffatore, uno dei pochi esemplari superstiti di pittura classica. Un altro territorio che vi suggeriamo è la Costiera del Cilento (SUD di 60 Km + COSTIERA CILENTANA Salerno) Terra ospitale d innegabile bellezza, ricca di eccezionali testimonianze (E45 / SS18 Tirrenia storiche ed archeologiche, aree verdi e coste affacciate su un mare tra i Inferiore) più puliti d’Italia. Il Cilento è considerata una tra le aree più belle della regione campana, con un litorale in parte ancora selvaggio segnato da spiagge dorate, calette e scogliere; paesi caratteristici annidati tra colline e montagne; affascinanti borghi che profumano di mare e un rigoglioso Parco Nazionale, vero e proprio “santuario della natura” e “paesaggio vivente” protetto dall’Unesco. In questi luoghi la Magna Grecia incontra la dieta mediterranea, i miti antichi si intrecciano a quelli moderni, l’azzurro del cielo si confonde con

quello del mare in un susseguirsi di splendide vedute scenografiche. Dai templi di Paestum alle fortezze costiere, dalle rovine di Velia al monastero di San Lorenzo, dal mito di Palinuro ad Hemingway, da Punta Licosa alle Dolomiti del Sud, il Cilento riserva sorprese stupefacenti. Si fa presto a restare affascinati da questo territorio magico, così viLariegato e allo stesso modo autentico, straordinario luogo di vacanza e relax che ammalia il visitatore come la sirena Leucosia ammaliò Ulisse. Le principali attrazioni da non perdere nel Cilento: (1) l’Area Archeologica di Paestum (2) l’Area Archeologica di Velia, che prende il nome dalla sorgente locale Hyele, che fu un’importante città della Magna Grecia fondata intorno al 540 a.C. da esuli di Focea sulla sommità di un promontorio. (3) Punta Licosa, uno dei luoghi più incantevoli del Cilento il cui nome è legato alla leggenda della sirena Leucosia (in greco significa “bianca”), la quale si diede la morte da una rupe della costa per un amore non corrisposto, e il suo corpo prese le forme di uno scoglio, l’isola di Licosa per l’appunto (4) Castellabate, paesino arroccato sulla cima di una collina, il paese – roccaforte di Castellabate - domina le sue 5 frazioni marine (Santa Maria, San Marco, Lago, Ogliastro Marina, Licosa), passato alla cronaca e diventato ancora più famoso per essere riferimento per set cinematografici (come per il famosissimo “Benvenuti al SUD”) (5) Acciaroli, Pioppi e Pollica. Acciaroli è un caratteristico borgo di pescatori diventato in pochi anni una rinomata località balneare potendo vantare un mare tra i più puliti d’Italia. La chiesa dell’Annunziata (1187) e i resti della torre angioina dominano il porticciolo alle cui spalle si estende il centro storico, piccolo e accogliente, con i suoi vicoli, le piazzette, i negozietti, dove ancora si respira l’atmosfera dell’antico villaggio marinaro (6) Palinuro, terra di antichi miti e grande bellezza, è un importante centro turistico della costa cilentana. Panorami straordinari, acque incontaminate, distese di spiagge, insenature e grotte marine attraggono estimatori e amanti della natura e del mare (7) Parco Nazionale del Cilento, che comprende un territorio di circa 180.000 ettari (è il secondo parco Nazionale più esteso d’Italia) delimitato a nord dalla piana di Paestum, a est dal Vallo di Diano, a ovest e a sud dal mar Tirreno (8) La Certosa di Padula, dedicata a San Lorenzo, è il maggior monumento monastico dell’Italia meridionale, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. I lavori per la sua costruzione ebbero inizio nel 1306 per volere di Tommaso Sanseverino e si protrassero fino alla fine del XVIII sec. Il Cilento è famosissimo anche per la sua cucina. Se vi siete mai chiesti dove è nata la tanto decantata “Dieta mediterranea” ora avete la risposta: a Pioppi, nel Cilento! Fu qui che il medico americano Ancel Keys studiò gli effetti dell’alimentazione tipica del Sud d’Italia scoprendone i benefici, soprattutto per la riduzione delle malattie cardiovascolari. Pane, pasta, riso, molto pesce, frutta e verdura, legumi e tanto buon olio di oliva, insomma un’alimentazione ricca e varia con pochi grassi animali, aiuta a vivere meglio e di più. Ancora oggi questi sono gli ingredienti tipici della cucina locale: protagonisti dei piatti sono ilpesce azzurro, soprattutto le alici cucinate in molti modi (arrecanate, in tortiera, speciali quelle imbottite con il caprino), il tonno, il pesce spada, spigole e orate, cernie, i prodotti del Parco regionale e degli orti locali, melenzane, carciofi, asparagi, pomodorini, molti legumi (fagioli, lenticchie, cicerchie, fave, ceci). Tra i dolci, tipici del Natale sono le pasticelle e gli scauratielli mentre nel resto dell’anno trionfa il sapore e l’odore del limone (delizie, babà). COSTIERA Un altro luogo incantato della nostra Campania è sicuramente 40 Km + rappresentato anche dalla “Penisola Sorrentina”. SORRENTINA La costiera sorrentina è il tratto di costa campana, che si affaccia sul golfo (A3)/E45) di Napoli. È un tratto di costa famoso in tutto il mondo per la sua bellezza naturalistica, paesaggistica e gastronomica, nonché sede di importanti insediamenti turistici. Il tratto prende il nome dalla città di Sorrento, la città più rilevante della zona e nucleo centrale della costiera. Alle spalle dalla costiera insistono i monti Lattari e subito dopo di essa vi è invece la costiera amalfitana. La costiera sorrentina è nota anche per alcuni prodotti

tipici, come il limoncello, liquore ottenuto dai limoni della zona di Sorrento o Capri, che si affaccia dirimpetto a , il provolone del Monaco DOP, la mozzarella di bufala campana DOP e tanti altri prodotti tipici. Sulla punta della costiera, infine, è presente l'area naturale Baia di Ieranto e l'area naturale marina protetta Punta Campanella. I Paesi che fanno parte di questa bellissima costa: (1) Massa Lubrense (2) Meta di Sorrento (3) (4) Sant’Angelo (5) Sorrento (6) .

POMPEI Pompei è stata una delle città più grandi e splendenti dell’epoca romana, 22 Km come testimoniano i resti che spuntano ovunque. La grande produzione ed esportazione di olii e vini fece di Pompei una città molto ricca, che (A3/E45) divenne meta turistica per i patrizi romani, quando fu assorbita dall’espansione della futura Capitale dell’Italia. Chissà come sarebbe diventata Pompei se nel ‘79 d.C. il Vesuvio, che nessuno sapeva ancora essere un vulcano – dato che aveva le stesse sembianze di una comune montagna – non avesse distrutto la città con la sua violentissima eruzione. Gli scavi di Pompei sono un’agghiacciante testimonianza dello stile di vita della città dell’epoca, che sembra serenamente addormentata sotto la polvere vulcanica. La città attira milioni di turisti all’anno anche per la presenza del Santuario della Beata Vergine dei Santo Rosario, una Basilica che raccoglie migliaia di ex-voto e che gode di una particolare venerazione da parte dei cattolici di tutto il mondo. Nei giorni in cui si svolgono le suppliche alla Madonna (8 maggio e prima domenica di ottobre), la città accoglie circa sei milioni di pellegrini che raggiungono Pompei con mezzi propri e bus organizzati. Tra gli scavi ed il Santuario, Pompei nasconde altre bellezze che meritano di esser viste: (1) Il Santuario (2) Il Foro (3) Il Lupanare (4) La Casa del Fauno (5) l’Anfiteatro (6) La Villa dei Misteri (7) il Mosaico del Cave Canem (8) L’Orto dei fuggiaschi. Pompei non ha una tradizione culinaria tipica e la sua cucina raccoglie le principali ricette della gastronomia campana. I ristoranti e le trattorie sono sparsi un po’ ovunque, ma le migliori si trovano nella zona degli scavi archeologici e nei pressi del Santuario della Beata Vergine di Pompei. L’antica tradizione (produzione di vino e olio), è un po’ passata di moda e la gastronomia di Pompei si basa più sulla soddisfazione della clientela internazionale che sulla valorizzazione e l’utilizzo dei prodotti tipici. Nei locali che si trovano nei pressi dei centri di maggiore attrazione turistica di Pompei, potete trovare persone provenienti da tutto il mondo. NAPOLI Napoli deve le sue origini alla sirena Partenope. Non a caso il suo 45 Km carattere ha la bizzarria dell’ibrido: bene e male, gioia e tristezza, bellezza (E45 / A3) e degrado. Anime contrastanti che si scontrano e convivono l’una di fianco all’altro, come si comprende non appena si mette piede in città. Le splendide memorie storiche del Museo di Capodimonte e del Palazzo Reale insieme ai peggiori segni della modernità, traffico e caos. La devozione religiosa per San Gennaro che convive con l’anima pagana della città, conservata e tramandata nella Napoli Sotterranea e nella Cappella San Severo, tra le “capuzzelle” dei morti e l’alchimia del Cristo Velato. E poi scorci di un panorama senza eguali, regole di vita che valgono soltanto qui e in nessun altro posto della terra. C’è tanto da vedere, e non è facile scegliere. Napoli è un vero teatro della vita, a cielo aperto, gratis ed accessibile a tutti. Ma non aspettatevi solo scenette divertenti e sfondi da cartolina. Per scoprire la città può bastare semplicemente andarsene in giro, ma se non volete perdervi il meglio, iniziate dai principali luoghi di interesse. Ecco cosa consigliamo di visitare a Napoli: (1) La famosa strada Spaccanapoli, la strada che va dai Quartieri Spagnoli al quartiere di

Forcella, tagliando in linea retta la città di Napoli (2) il Cristo velato, una delle opere più affascinanti e misteriose che si possono vedere a Napoli (3) il Museo Archeologico, prima scuola di equitazione poi sede dell’Università, inaugurato nel 1816 e ad oggi è uno dei più importanti nel mondo per la qualità e la quantità delle opere che custodisce. (4) Piazza Plebiscito ed il Palazzo Reale (5) Napoli Sotterranea e la Galleria Borbonica, ricavate dal profondo ventre di Napoli da dove per secoli è stato estratto il tufo per costruire la città di sopra. La città di sotto, quindi, nasconde un fitto intrigo di anfratti, grotte e cunicoli che raccontano una storia parallela alla vita della Napoli in superficie (6) il Museo di Capodimonte nato nel 1738 da Carlo di Borbone che decise di trasformare il suo casino di caccia nel bosco di “Capo di monte”, trasformandolo in una Reggia – Museo dove ospitare la Collezione Farnese ricevuta da sua madre (7) il nuovo Metro dell’Arte. Può sembrare davvero singolare che in una città ricca di storia come Napoli le stazioni della metro siano inserite nella lista delle cose imperdibili. Si pensa questo fino a quando non si mette piede in una delle stazioni delle Linee 1 e 6, un vero museo di arte contemporanea, non a caso definite Metro dell’Arte. (8) il Duomo ed il Tesoro di San Gennaro. Per quanto riguarda la gastronomia, che dire? La Pizza! Se avete assaggiato la pizza in altri posti d’Italia e siete rimasti delusi, ve la siete cercata! La pizza è un bene esclusivamente napoletano. In molti spacciano improponibili torte tonde, basse e salate come pizza napoletana. Ma quella vera è fatta con pochi ingredienti e rispetta leggi quasi divine. Acqua, farina, sale e lievito per un impasto sottile dai bordi alti e saporiti. Nonostante le varianti, tutte rigorosamente ipercaloriche, la pizza originale è la “Margherita“, inventata dal pizzaiolo Raffaele Esposito in onore della Regina. Esposito la condì con pomodoro, mozzarella, olio e basilico, inventando uno dei piatti più buoni, patriottici e invidiati in tutto il mondo. A Napoli la pizza è ottima dappertutto: se volete cercare un posto dove si mangia male, non sarà facile trovarlo. Ovviamente la cucina napoletana non è solo pizza: è qualcosa di straordinario, una vera sinfonia di sapori, colori e calorie. Pensate ad un piatto: ecco, quasi sicuramente è nato a Napoli. Spaghetti, ragù, lasagne, pasta con frutti di mare, fritture di pesce, braciole e soffritto, torte dolci e salate, dolci, babà, struffoli, pastiere, ecc. CASERTA Caserta, capoluogo dell’omonima Provincia campana, è famosissima 66 Km principalmente per la sua Reggia, detta la Versailles d'Italia, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, è inserita dal 1997 (A30) nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco. La bellezza della Reggia di Caserta si intravede già dal viale che dall’autostrada porta verso il centro. La si vede comparire all’improvviso, prima indistinta e poi sempre più definita. Se ne percepisce la grandiosità già dalla facciata, ma non ci si aspetta di trovare tutto quello splendore quando si varcano i cancelli e si sale verso gli appartamenti o si entra nel parco. E’ innegabile che Caserta e la Reggia siano quasi la stessa cosa: la città non ha molto da offrire nonostante sia ordinata e pulita, quindi la si visita quasi esclusivamente per ammirare questo palazzo che non ha nulla da invidiare a reggie reali molto più famose come quelle di Versailles o Vienna. Ma c’è qualcosa di interessante da vedere anche al di fuori del palazzo, a pochi minuti di auto: il borgo medievale di Casertavecchia e il Belvedere di San Leucio. Un pezzo di Medioevo rimasto intatto la prima e un sogno utopistico dei Borbone la seconda. Soprattutto San Leucio merita una visita perché è una città-industria ideale che per molti secoli è stata un riferimento per architetti, urbanisti e sociologi. Famoso per la produzione delle migliori sete del mondo, quindi perfetta per portarsi a casa un souvenir esclusivo. Dunque, consigliamo di visitare (1) Il Palazzo della Reggia e la Cappella Palatina (2) La Quadreria e la Volta Ellittica della Reggia (3) Gli appartamenti storici della Reggia (4) La collezione Terrae Motus della Reggia (5) Il parco della Reggia (6) L’Acquedotto Carolino (7) Il

Borgo di Casertavecchia (8) San Leucio.