Introduzione Tentativo
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i Travel to Encounter: viaggi e alterità nella letteratura italiana sull’Africa tra diciannovesimo e ventesimo secolo. Cristiana Furlan, Department of Italian Studies McGill University, Montr»al May 2009 A thesis submitted to McGill University in partial fulfillment of the requirements of the degree of Ph.D Copyright © 2009 of Cristiana Furlan ii Abstract Travel as a primary human activity has long been examined in all its different facets and functions: exploration, discovery, conquest, quest for the unknown. It has been considered a means of self-discovery and self- determination. The scholarly literature on this topic has revealed that far from corresponding simply to a physical displacement, traveling represents above all a cognitive moment. Building on travel as a privileged moment to acquire knowledge, this dissertation focuses on how physical displacement to non-familiar places and the encounter with a different civilization can change the mental structures and cultural categories of the traveler. Particular attention is devoted to the relationship between the traveler and the Other, in this specific case the populations of Africa. My discussion takes into consideration the writings of three Italian authors who traveled to Africa at three very different but equally important moments in African history. Gaetano Casati was an explorer and witnessed the first phases of European colonization in North Africa. Alberto Moravia visited Africa after the sixties and witnessed the decolonization process. Finally, Gianni Celati traveled to the continent at the end of the 20th century and experienced the profound contradictions besetting contemporary post-colonial and neo-colonial Africa. Although the historical context is necessary to understand the relational dynamics into play, the main argument of this thesis, i.e., the encounter with the Other, is explored within the post-colonial and cultural studies framework. This approach sheds new light on the texts, making new and different critical interpretations possible. Within this distinctive perspective, travel becomes the moment in which the encounter with the Other takes place. This framework, along with the phenomenological approach developed by Emmanuel Lévinas, has allowed me to emphasize the dialectical relationship between the Self and the Other. A very contradictory reality has emerged, which continues to be problematic in recent years in spite of the fact that today people can travel more often and faster. In the final analysis, the nature of the traveler‟s relationship with the Other emerges ever more clearly as the result of a fundamental ethical choice. iii Résumé Le voyage est, depuis toujours, une des plus importantes activités auxquelles l‟humain s‟adonne: qu‟il s‟agisse d‟exploration, de découverte, de conquête, d‟une recherche de l‟inconnu ou d‟une quête d‟identité, les fonctions symboliques et métaphoriques du voyage ont fait déjà l‟objet de nombreuses études. Ces dernières se sont d‟ailleurs toutes attardées à un aspect primordial: le voyage ne signifie pas seulement un déplacement physique, il est avant tout un moment cognitif. La présente thèse se penche précisément sur cet aspect pour en mieux faire ressortir les différents enjeux. Partant de la prémisse que le voyage constitue un moment propice à l‟acquisition de nouvelles connaissances, nous démontrons comment le déplacement physique vers et à l‟intérieur de lieux étrangers ainsi que la rencontre avec l‟Autre – dans le cas qui nous préoccupe ici, les différentes populations de l‟Afrique – influencent et modifient les structures culturelles du voyageur. Le corpus analysé est formé des récits de voyage de trois auteurs qui ont visité l‟Afrique à trois moments historiques différents mais tous aussi significatifs: l‟exploration et la colonisation, la décolonisation, et enfin l‟Afrique contemporaine aux prises avec la néo-colonisation et la pauvreté. Bien qu‟une mise en contexte historique s‟avère importante pour comprendre les récits de Gaetano Casati, Alberto Moravia et Gianni Celati, l‟axe principal autour duquel tourne la présente thèse – la relation à l‟Autre – sera abordé à partir d‟un cadre théorique inspiré de la critique post-coloniale et des études culturelles. Ces approches combinées nous permettent de lire ces textes d‟un point de vue différent et, par conséquent, d‟en livrer une nouvelle interprétation. Ce cadre critique, uni à l‟approche phénoménologique d‟Emmanuel Lévinas, nous permet ainsi de considérer la rencontre avec l‟Autre qui émerge de l‟expérience du voyage comme un moment charnière de la relation entre le soi et l‟autre, une relation dont la réalité vécue s‟avère hautement complexe et contradictoire, dans toutes les époques prises en considérations, et donc aussi dans la contemporanéité. En effet, bien que les voyages soient beaucoup plus fréquents aujourd‟hui, et bien que les possibilités de rencontre avec l‟Autre s‟en trouvent multipliées, cette relation reste encore difficile à définir. Les termes à partir desquels la relation à l‟Autre se développe demeurent, ultimement, le choix éthique du voyageur. iv Abstract italiano Il viaggio come fondamentale attività umana è da sempre oggetto di studio. Lo si è esaminato in tutte le sue diverse funzioni: esplorazione, scoperta, conquista, definizione geografica del globo terrestre, ricerca dell‟ignoto, strumento di crescita e di definizione dell‟identità. Nel passato ne è stato spesso sottolineato il valore simbolico e metaforico. Dagli studi effettuati sulla letteratura odeporica emerge un elemento ricorrente e che rimanda ad una funzione quasi primordiale: il viaggio oltre ad essere uno spostamento fisico è anche un momento cognitivo. Questa tesi sviluppa il proprio argomento muovendo da questo assunto. Considerando il viaggio come un momento grazie al quale si acquisisce conoscenza, si dimostrerà come lo spostamento fisico in luoghi non familiari, e l‟incontro/scontro con il diverso da sé, agiscano sulle strutture culturali del viaggiatore. In questa sede, una specifica attenzione è dedicata al rapporto con l‟Altro, in questo caso le diverse popolazioni africane incontrate, e a come questo rapporto si è sviluppato nei diversi scrittori analizzati. Vengono presi in considerazione gli scritti di viaggio di tre scrittori italiani che hanno visitato l‟Africa in tre momenti differenti, ma ugualmente significativi, della storia del continente: la fase di esplorazione e colonizzazione, il periodo di decolonizzazione ed infine l‟epoca contemporanea in cui l‟Africa è divisa fra neocolonialismo e povertà. La contestualizzazione storica è necessaria per la comprensione degli scritti di Gaetano Casati, Alberto Moravia e Gianni Celati; tuttavia il motivo principale di questo studio, l‟incontro/scontro con l‟alterità, viene sviluppato attraverso l‟apporto teorico dei cultural studies e della critica post-colonial. Questa cornice critica, di sviluppo relativamente recente, permette di affrontare i testi da una diversa prospettiva, fornendo, quindi, nuove possibilità interpretative. Essa, affiancata all‟approccio fenomenologico suggerito da Emmanuel Lévinas, mi ha permesso di considerare il viaggio come il momento in cui avviene l‟incontro con il diverso da sé, e di analizzare i termini della dialettica relazionale fra il sé e l‟altro. Ne è emersa una realtà estremamente complessa ed anche contraddittoria, che continua a contraddistinguere l‟esperienza del viaggio anche nella contemporaneità, nonostante la facilità e la frequenza con cui oggi l‟incontro con l‟altro può avvenire. In ultima analisi, i termini in cui il rapporto con l‟altro può svilupparsi emergono sempre più chiaramente come collegati ad una scelta etica del viaggiatore. v Acknowledgments Anche scrivere una tesi è un viaggio. Nel mio caso è stato un vero e proprio percorso di vita che mi ha portato a vivere in un altro continente. Fra tutte le persone che mi hanno accompagnata in questo viaggio voglio in primo luogo ringraziare il mio supervisor Eugenio Bolongaro, senza dubbio l‟uomo più intelligente che io abbia conosciuto. Le lunghe chiacchierate nel suo ufficio erano sempre dei viaggi in nuove direzioni della conoscenza. La sua capacità di dare ad ogni argomento una luce nuova, di rendere unico ogni concetto e di organizzare in modo assurdamente lucido anche le astrazioni più ineffabili, rimarranno per me il modello intellettuale da seguire. Lo ringrazio per avermi guidata dalla prima pagina all‟ultimo modulo da compilare, per i suoi preziosissimi suggerimenti, la sua concretezza e la pazienza nell‟effettuare le correzioni. Voglio inoltre ringraziare tutti i professori del Dipartimento di Italiano a McGill, in particolare Lucienne Kroha e Maria Predelli. Grazie anche allo staff, soprattutto a Lynda Bastien, la gradute coordinator che tutti dovrebbero avere. È inoltre doveroso ricordare e ringraziare la generosità della McGill Graduate Studies Faculty e di Mr. Ray Sutterthwaite, donatore della McGill Major Fellowship. Grazie a tutti quelli che erano con me quando questo viaggio è iniziato, e a tutti coloro che sono ancora con me ora che è giunto a termine. Daisy, Nancy, Marco, Monica, Antonella, Eduardo, Elena, Lucia, Tania, Serena e Genevieve. Fra tutti coloro che hanno condiviso i miei anni canadesi un grazie tutto speciale va certamente a Yvonne e alla mia famiglia canadese, i Bissonnette, che mi hanno fatto conoscere ed amare il Quebec. Nel corso di questi anni Robert Bissonnette ha avuto un ruolo mutevole ma sempre determinante: grazie per avermi sostenuto nei momenti più difficili