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la festa di l’intervista a leonardo agueci di Sandra Figliuolo

«La mafia non è più Debole di prima È lo stato

che oggi è più forte» Primo giorno a della festa di Addiopizzo

alermo è cambiata», non è più quella dimostrato più forte rispetto al passato e perché le isti- che isolava un imprenditore coraggio- tuzioni hanno iniziato a contrastarla seriamente. Si interrogazione ad alfano so come Libero Grassi, che pagò con la pensi al fenomeno del pentitismo, il fatto che ne sono vita la sua ribellione al racket e a Cosa stati partecipi anche personaggi che una volta mai nostra. «Anche i segnali che arrivano avrebbero lontanamente pensare di potere parlare dalla«P provincia, da come dalle Madonie –ri - “con gli sbirri”dipende anche dalla forza e dall’autore - marca il procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Leo- volezza acquisite dallo Stato. Dunque c’è un rapporto nardo Agueci –lo dimostrano, ma la strada da percorrere diretto tra la capacità di espansione e di infiltrazione Lumia: il nipote è ancora lunga». Il magistrato sottolinea come non sia della mafia e la forza dello Stato che, se è credibile, se si tanto il potere di Cosa nostra ad essere diminuito nel muove con la giusta capacità organizzativa e morale, tempo, ma piuttosto «la capacità organizzativa e anche costringe necessariamente Cosa nostra ad un arretra- di Riina non torni morale dello Stato di contrastarlo» ad essere aumentata, mento». in particolari dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Non a Corleone esistono infine per Agueci categorie più virtuose di altre OOO Lei parla –giustamente –di credibilità dello Sta- nel sottrarsi al pizzo, ma il percorso di denuncia dipende to. È innegabile però che alcuni episodi hanno con- invece «dalla vicinanza fisica tra l’estorsore e la vittima»: tribuito a screditare agli occhi dei cittadini le istitu- più è elevata e più complesso diventa ribellarsi. zioni, basta pensare allo scandalo, ancora la vaglio della Procura di Caltanissetta, legato alla precedente OOO Nel 2006 gli imprenditori che decisero di aderire gestione della sezione delle Misure di prevenzione alla rete di consumo critico di Addiopizzo erano cen- del tribunale di Palermo… to. Oggi, dopo dieci anni, sono più di un migliaio. «Uno dei metodi classici utilizzato dai mafiosi per ri- Possiamo parlare di una svolta storica per Palermo o spondere a chi li accusa è di dire “tanto sunnu tutti i è eccessivo? stissi”, secondo una logica per cui gli uomini che com- «Che Palermo sia cambiata da questo punto di vista è battono Cosa nostra e i suoi affiliati starebbero tutti un dato certo. Basta ripercorrere la storia per accorger- nella stessa melma. Ma non è affatto così. Ci sono sem- sene, partendo da quella, tragica, di Libero Grassi, che pre stati episodi che potremo definire di tradimento era visto all’epoca come un rompiscatole, che era iso- delle istituzioni, così come c’è sempre il pericolo che lato, additato come portatore di chissà quali interessi qualcuno tenti di approfittare per interessi personali personali e politici, e ignorato dalla sua stessa catego- Il procuratore aggiunto Leonardo Agueci delle tutele dello Stato, ma non dimentichiamo che ria. Palermo oggi non è più questo, è fuori dubbio. Tut- questi episodi sono stati scoperti dagli stessi organi Giuseppe Lumia tavia non è neppure Ginevra, sia chiaro. Certamente è dello Stato. Qualcuno, di fronte a questi casi poco edi- stato avviato un importante percorso nella lotta al rac- a ficanti, cerca di alimentare la sfiducia verso le istituzio- roma ket delle estorsioni e un pezzo di strada è stato com- ni, sostenendo che “era meglio prima”, cioè quando OOO «Falliti i tentativi dei Lo Bue di mantenere in piuto, ma ne resta ancora tanta da fare. L’importante è Il procuratore aggiunto della Dda c’era la mafia, ma è una trappola evidente e strumen- piedi i vecchi equilibri, falliti anche i vari tentativi che questo processo non si blocchi». tale nella quale non bisogna cadere». della famiglia mafiosa dei Di Marco di scalare il ver- di Palermo: chi denuncia affronta tice dell’organizzazione, così anche quello del nipo- OOO I segnali che arrivano dalla provincia di Paler- grandi difficoltà. È essenziale che OOO Il sostituto procuratore della Dna Maurizio de te di Provenzano, Carmelo Gariffo, di costruire una mo, al centro peraltro dell’ultima operazione anti- Lucia, in occasione dell’anniversario dell’omicidio nuova leadership, i riflettori si devono accendere su mafia, dalla quale è emerso che diversi imprenditori funzionino gli strumenti di tutela di Libero Grassi, ha sostenuto che se tutti si rifiutas- un altro personaggio eccellente. Si tratta Giovanni di Corleone hanno deciso di denunciare i loro estor- vista? sero di pagare il pizzo si sconfiggerebbe definitiva- Grizaffi, nipote di Totò Riina, designato nuovo lea- sori, sono una conferma di questo clima nuovo? «Non direi che esistano delle differenze tra quartieri. mente la mafia. Cosa ne pensa? der del mandamento di Corleone. Il popolo di Cosa «La provincia di Palermo è sempre stata più refrattaria Capita a volte, però, che nelle zone della città dove sul- «Sono d’accordo, non pagare il pizzo è la primo modo nostra attende la sua scarcerazione, come fosse un rispetto alla città a questo fenomeno di ribellione, an- la carta dovrebbe esserci maggiore collaborazione di contrapporsi a Cosa nostra, colpendola non soltan- messia, per superare le difficoltà e riprendere l’anti - che perché si tratta spesso di zone in cui c’è una mafia non riceviamo invece l’appoggio che ci si aspettereb- to da un punto di vista economico, ma anche e soprat- co ruolo che questo mandamento ha avuto negli molto più radicata nel contesto sociale. Eppure qual- be». tutto nella “sovranità”che tende ad esercitare sul terri- equilibri regionali di Cosa nostra». Lo scrive il sena- cosa è cambiato anche lì, a dimostrazione che si tratta torio». tore del Partito democratico Giuseppe Lumia, com- di meccanismi lenti, di segnali timidi, ma che qualcosa OOO Prima dicevamo del cambiamento che sta coin- ponente della commissione antimafia, sul suo blog, senz’altro si muove. Non solo a Corleone: denunce so- volgendo una parte del mondo dell’imprenditoria ri- OOO Oggi, rispetto a dieci anni fa, o addirittura a ven- www.giuseppelumia.it. A tal proposito l’esponente no già arrivate dalle Madonie e da Misilmeri, per esem- spetto al racket, ma come è cambiata Cosa nostra in ticinque anni fa, quando Libero Grassi venne assas- del Pd, componente della Commissione parlamen- pio». questi anni? Il 2006, l’anno in cui venne presentata la sinato, denunciare il pizzo non dovrebbe essere or- tare antimafia, ha presentato un’interrogazione al lista dei cento imprenditori aderenti ad Addiopizzo, mai un gesto quasi naturale? ministro dell’Interno Angelino Alfano. OOO Esistono categorie più propense di altre a de- è anche l’anno in cui venne catturato Bernardo Pro- «Non è così semplice, purtroppo. Chi denuncia i suoi «Abbiamo voluto tratteggiare il percorso di que- nunciare il pizzo? venzano, che peraltro è morto in carcere proprio estorsori affronta delle grandi difficoltà. I rischi per sto mandamento - aggiunge - l’attuale crisi e le pos- «Non ho elementi per sostenere una distinzione in ba- quest’estate, per esempio. In quel periodo, inoltre, i l’imprenditore che denuncia sono di diverso genere, sibili evoluzioni per provare a spostare la positiva se alle categorie. Esistono delle differenze, invece, da boss di San Lorenzo, Salvatore e Sandro Lo Piccolo, non solo quelli fisici che possono colpire con atti di azione dello Stato dall’«antimafia del giorno dopo» un punto di vista geografico: dove il rapporto fisico tra erano ancora latitanti, il clima era molto diverso an- violenza la sua persona e la sua attività, ma anche quel- all’«antimafia del giorno prima», per anticipare le l’estorsore e la vittima è più stretto il percorso di de- che da questo punto di vista o no? li più silenti e subdoli che consistono semplicemente mosse della mafia, colpire per tempo le nuove lea- nuncia è molto più difficile, perché in questi casi le «Non minimizzerei così il potere di Cosa nostra e, se- nel mettere in atto efficaci forme di concorrenza sleale dership e provare a costruire un percorso sano di pressioni sono particolarmente pesanti, a volte basta condo me, il punto di vista è un altro, ovvero quello dei e di ostruzionismo, in modo da fargli perdere tutta la crescita che Corleone ha già conosciuto a partire dal un semplice sguardo del mafioso per soggiogare il rapporti di forza tra lo Stato e la mafia. Sappiamo che clientela. Rispetto a questi pericoli, quanto mai con- dopo stragi. Un percorso che deve essere ripreso commerciante. Non esistono comunque delle catego- Cosa nostra approfitta per espandersi delle paure dei creti e prevedibili, diviene essenziale, proprio per la coinvolgendo gli operatori agricoli, gli artigiani, i rie buone e delle categorie cattive, ma piuttosto delle cittadini e delle debolezze delle istituzioni, fin quando credibilità dello Stato, che siano messi in opera e fun- commercianti imprenditori che per la prima volta situazioni. Il fatto che tra i professionisti si stia regi- non c’è stata una reazione forte da parte dello Stato, ha zionino realmente adeguati strumenti di tutela per gli hanno avuto il coraggio di denunciare, il mondo strando un forte risveglio etico è però un dato molto continuato ad agire indisturbata. Dopo le stragi di Ca- imprenditori. Per questo scopo è stato ormai da tempo dell’associazionismo, del volontariato, della scuola. importante». paci e via D’Amelio, invece, la mafia ha iniziato a pren- introdotta e perfezionata un’imponente normativa di Sono loro un patrimonio straordinario capace di dere incessantemente delle batoste, è stata costretta a sostegno alle vittime del racket e dell’usura, occorre promuovere nel territorio quel rapporto tra legalità OOO E ragionando in termini geografici, esistono zo- diventare meno aggressiva, ma solo perché lo Stato si è che ne venga fatta un’applicazione sempre più effi- e sviluppo di cui Corleone ha bisogno». ne di Palermo più virtuose di altre da questo punto di ciente ed oculata». (*SAFI*) ANNUNCI

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