Glossario di Gomorra

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[A] affiliato

m. ‘chi entra a far parte dell’organizzazione della ; chi è iscritto all’organizzazione della camorra’

G 55 «per ogni affiliato siciliano ce ne sono cinque campani».

G 256 «Mario Santoro invece accettò, ma con la compagnia di Giuseppe Dell Medaglia, affiliato al clan Ranucci di Sant’Antimo».

G 266 «Un centro organizzato in una villa sequestrata a un affiliato al clan dei Casalesi, Egidio Coppola».

it. affiliato ‘chi è iscritto a un’associazione, una società o sim.’

GRADIT s.v. affiliato §2a parola del lessico comune.

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agente

m. ‘chi tratta gli affari commerciali per conto dei clan camorristici’

G 61 «Gala si vantava della sua qualità di agente».

G 63 «Pensionati, impiegati, piccoli imprenditori davano danaro ad alcuni agenti che poi lo reinvestivano per l’acquisto di partite di droga».

it. agente ‘chi tratta affari e stipula contratti per conto di terzi’

GRADIT s.v. agente §2 parola del lessico tecnico- specialistico dir. comm.

Alleanza

f. ‘struttura federativa di clan camorristici; unione di diverse famiglie di camorra’

G 50 «facevano parte del Direttorio i clan afferenti all’Alleanza di ».

it. alleanza ‘unione, coalizione fra più persone, gruppi o partiti, per il raggiungimento di scopi comuni’

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GRADIT s.v. alleanza §2 parola del lessico di alto uso.

alleato

m. ‘chi è stretto da vincolo di alleanza ai clan camorristici’

G 79 «è necessario essere presentati da affiliati e alleati al clan».

G 93 «Solo dopo si creeranno d’intorno le parti, gli alleati, i nemici».

it. alleato ‘chi è unito da un patto di alleanza’

GRADIT s.v. alleato §2a parola del lessico comune.

ananassi

m. pl. ‘bombe a mano’

G 117 «Nervosi, tesi, e con un personaggio che aveva “gli ananassi” al collo. Gli ananassi sono

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le bombe a mano che gli uomini delle paranze portano addosso».

G 117 «Pikachu raccontò che c’era un cesto vicino a una finestra, pieno di ananassi».

Ferrero s.v. ananasso ‘bomba a mano a scaglie dirompenti, nel gergo dei mafiosi italo-americani’.

GRADIT s.v. ananasso §1a [dal 1980] parola del lessico tecnico- specialistico arm. ‘bomba a mano’.

azienda

f. ‘organismo economico composto dai diversi affari di cui una famiglia di camorra si occupa’

G 69 «Ma a Secondigliano l’enorme azienda dei Di Lauro scricchiolava».

G 55 «La Nuova Camorra Organizzata di degli anni ′80 era una sorta di azienda enorme, un agglomerato centralizzato».

G 57 «Le aziende dei clan hanno determinati piani regolatori, si sono infiltrate nelle ASL».

G 72 «Il clan Di Lauro è stato sempre un’impresa perfettamente organizzata. Il boss lo ha strutturato con un disegno d’azienda multilevel».

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it. azienda ‘insieme di persone e di beni organizzato per raggiungere un fine economico attraverso lo svolgimento di attività di vario genere’

GRADIT s.v azienda §1 parola del lessico di alta disponibilità.

[B] baby-spacciatore

m. (ingl.+it.) ‘bambino che vende la droga per conto dei clan camorristici’

G 119 «I gruppi di baby-spacciatori sono fondamentali nell’economia flessibile dello spaccio perché danno meno nell’occhio, vendono droga tra un tiro di pallone e una corsa in motorino e spesso vanno direttamente al domicilio del cliente»

GRADIT s.v. baby-spacciatore [dal 1989 in “”] parola del lessico comune ‘bambino utilizzato per spacciare stupefacenti perché non punibile data la giovanissima età’.

banda

f. ‘gruppo più o meno numeroso di persone, appartenenti ad un clan camorristico, che fanno

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lega per contrapporsi ad altri gruppi di clan avversari’ .

G 105 «Dicono che la guerra di camorra sia tra bande, che si ammazzano tra loro»

Ferrero s.v. banda: voce gergale banda ‘brigata, compagnia di amici’

GRADIT s.v. banda1 §3a parola del lessico di alto uso ‘gruppo organizzato di malviventi’

batteria di fuoco

f. ‘gruppo di persone armate, affiliate ai clan di camorra, costituito allo scopo di commettere delitti’

G 213 «il fratello Walter coordinava le batterie di fuoco».

G 224 «I Bidognetti dispongono di potenti batterie di fuoco».

G. 225 «Le batterie di fuoco si stavano preparando e i erano pronti a raccogliere i cadaveri della mattanza».

Ferrero s.v. batteria di fuoco ‘gruppo organizzato, banda di ladri. La camorra usa con lo stesso significato anche paranza’

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it. batteria ‘unità d’artiglieria costituita da quattro o più bocche da fuoco e dai mezzi e dagli uomini necessari per renderla operativa’.

GRADIT s.v. batteria parola del lessico tecnico – specialistico milit.

it. fuoco ‘fitta rete di spari’

GRADIT s.v. fuoco §7 parola del lessico comune.

boss

inv. (ingl.)‘chi esercita ampio potere di controllo sulle attività della camorra e una certa autorità sulle persone appartenenti ad essa.

G 50 «un boss di Secondigliano era stato assunto in un negozio di abbigliamento».

G 58 «, ″′a scigna″: è stato lui il primo boss che ha determinato la metamorfosi di Secondigliano».

G 267 «Al suo architetto, raccontano in paese, il boss consegnò direttamente il vhs del film».

G 267 «Questa mi pare una di quelle storie che addobbano l’ascesa al potere di ogni boss, un’aura che si impasta di leggenda, di veri e propri miti metropolitani»

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Ferrero s.v. bosso ‘padrone; capo, principale, nel gergo degli italo-americani del Centro-sud; dall’inglese boss’

GRADIT s.v. boss [dal 1913; dall'inglese boss 1822] parola del lessico comune ‘capo di una banda di malviventi’.

[C] camorra

f. ‘associazione della malavita napoletana’

G 48 «Camorra è una parola inesistente, da sbirro».

G 55 «Nonostante la ristrutturazione dei clan, per numero di affiliati la camorra è l’organizzazione criminale più corposa d’Europa».

G 99 «La camorra del passato è sempre migliore rispetto a quella che ora è o che sarà».

G 135 «La camorra ha ucciso più di tutti».

G 136 «Da ogni luogo, d’improvviso la camorra era tornata a esistere nella regione dove si credeva esistessero ormai solo bande e scippatori».

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G 159 «Ma la camorra non è un’organizzazione indipendentista, un nucleo armato, e le sue armi non sono il suo reale potere».

G 182 «La camorra ha una memoria lunghissima e capace di pazienza infinita».

G 245 «La camorra oggi è una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana»

D’Ambra s.v. camorra ‘setta, combriccola di soverchiatori, buriassi, ladri, che esigono taglie ed imposte arbitrarie a lor nome nelle carceri, nè quartieri di soldati, nelle case di giuoco, e nè mercati diminuto traffico di industrie rurali ed urbane’.

Andreoli s.v. camorra ‘nota setta di malviventi; il guadagno o la parte del camorrista’.

Ferrero s.v. camorra ‘associazione segreta criminale sorta a Napoli, e diffusa soprattutto a partire dall’Ottocento’.

D’Ascoli s.v. camorra ‘camorra, associazione segreta con leggi proprie, che ricava da atti delinquenziali favori e guadagni; il guadagno del camorrista’.

GRADIT s.v. camorra §1a [dal 1861] parola del lessico comune ‘organizzazione criminale di stampo mafioso, costituitasi con leggi e codici propri già durante il ’600, e che attualmente esercita il controllo su attività illecite spec. nell’area napoletana’.

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camorrista

m. ‘chi appartiene alla camorra’

G 96 «se fai ecco cosa ti succede».

G 98 «Sarà andato da qualche amico camorrista, si sarà fatto presentare e poi avrà iniziato a faticare per Di Lauro»

G 113 «Quel camorrista ne aveva presi talmente tanti che il corpo si era capovolto».

G 294 «Era riuscito a diventare un uomo di potere vero, un camorrista».

Ferrero s.v. camorrista ‘un composto di galeotto, ladro, pugnalatore, vagabondo e proletario’.

GRADIT s.v. camorrista [1861] parola del lessico comune ‘chi appartiene alla camorra’.

capo carismatico

m. ‘persona che dirige, che è posta al comando di una fazione di camorra’.

G 140 «Amato era il capo carismatico degli Spagnoli».

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it. capo ‘chi dirige l’attività di altre persone; che esercita una funzione direttiva, un comando, un’autorità’

GRADIT s.v. capo §2a parola del lessico fondamentale.

carismatico ‘che si fonda su un forte carisma personale’

GRADIT s.v. carismatico §2 parola del lessico comune, agg..

capopiazza

m. ‘membro del clan camorristico che coordina e gestisce le attività relative allo spaccio di droga’.

G 73 «Il terzo livello è rappresentato dai capipiazza».

G 149 «I carabinieri hanno intercettato un SMS che una ragazzina ha mandato a un capopiazza giovanissimo arrestato durante il periodo della faida e tornato a spacciare appena uscito di galera».

it. piazza ‘luogo in cui si svolgono operazioni economiche, finanziarie o commerciali’

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GRADIT s.v. piazza §6a parola del lessico tecnico - specialistico.

capozona

m. ‘chi dirige e controlla le attività di un determinato territorio che è sotto l’autorità di un clan camorristico’

G 88 «Bizzarro aveva smesso di essere un diligente capozona dei Di Lauro».

G 104 «In un’intercettazione telefonica, Rosario Fusco, accusato di essere un capozona dei Di Lauro, ha la voce molto tesa e cerca di essere convincente rivolgendosi al figlio».

G 207 «Ciascuno con il suo capozona, ciascuno inquadrato nella rete dei Casalesi».

GRADIT s.v. capozona [dal 1982 in “Il Corriere della Sera”] parola del lessico comune ‘chi dirige le attività, i servizi e sim. in una zona, anche con riferimento ad attività della criminalità organizzata’.

caramella

f. ‘pasticca di ecstasy’.

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G 77 «Eroina, kobret, le droghe leggere e poi le pasticche, quelle che qualcuno chiama ancora ecstasy quando in realtà dell’ecstasy esistono centosettantanove varianti. Qui a Secondigliano sono stravendute, le chiamano X file, o il gettone o la caramella».

Ferrero s.v. caramella ‘la cocaina; adattamento di una voce dello slang americano’

it. caramella ‘grossa pastiglia a base di zucchero cotto variamente colorato e aromatizzato’

GRADIT s.v. caramella §1 parola del lessico di alto uso.

cartello

m. ‘lega, unione di diverse famiglie camorristiche’

G 50 «il cartello camorristico che raccoglieva diverse famiglie».

G 214 «Sandokan divenne l’emblema della vittoria del suo cartello sulle altre famiglie».

G 214 «L’intera potenza economica del cartello delle famiglie».

G 218 «Il più grande processo contro un cartello criminale per numero di imputati e condanne proposte era stato completamente ignoto ai media».

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G 260 «Aveva messo su un potente cartello criminale assieme a uomini della ′ndrangheta e alcuni sbandati di Cosa Nostra».

it. cartello ‘alleanza, coalizione di gruppi o di organizzazioni che perseguono un fine comune’.

GRADIT s.v. cartello1 §2 [dal 1697] parola del lessico comune.

cassiere

m. ‘chi riscuote, per conto di un clan camorristico, le somme di denaro raccolte dagli spacciatori’

G 76 «cinquecento al coordinatore e cassiere degli spacciatori».

G 230 «Venne arrestato anni fa per associazione camorristica, accusato di essere il cassiere del clan dei Casalesi, l’accusa propose la condanna a otto anni di reclusione per 416 bis».

it. cassiere ‘in una banca o in un'azienda, chi ha in consegna la cassa e ne ha la responsabilità’

GRADIT s.v. cassiere parola del lessico di alto uso.

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cavallaro

m. ‘chi cura i rapporti di una famiglia di camorra con l’esterno, il portavoce ufficiale’.

G 72 «Non manda il “cavallaro”, Giovanni Cortese il portavoce ufficiale, colui che ha sempre curato i rapporti della famiglia Di Lauro con l’esterno».

it. cavallaio ‘messo che recapitava a cavallo le citazioni dei tribunali’ , dial. e reg. cavallaro.

ceppi

m. pl. ‘termine usato, dai camorristi, per definire un tipo di manette’.

G 143 « era in jeans e polo scura. Ai piedi le Paciotti, le scarpe che indossano tutti i dirigenti dei clan da queste parti. I secondini gli liberarono i polsi togliendogli i ceppi, le manette».

it. ceppi ‘grossi arnesi di legno con cui un tempo si bloccavano i piedi ai prigionieri; catene’

GRADIT s.v. ceppo §7 parola del lessico comune.

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chiachiello

m. (nap.) ‘chi non è affiliato alla camorra’.

G 136 «Ti squadrano dall’alluce alla fronte per cercare di soppesare il tuo peso specifico e intuire se sei un chiachiello o uno bbuono. Un fallito o un camorrista».

nap. chiachiello ‘Uomo debole, di poco animo. Inabile, inetto’ (D’Ambra, Andreoli, D’Ascoli s.v. chiachiello ).

clan

inv.(ingl.) ‘gruppo chiuso ed esclusivo di persone che fanno parte dell’organizzazione della camorra’.

G 60 «Il clan è sempre stato particolarmente vendicativo».

G 72 «Il clan di Di Lauro è stato sempre un’impresa perfettamente organizzata».

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G 92 «Una libertà quella del clan Di Lauro che viene concessa e non si può pretendere di possedere».

G 48 «L’organizzazione criminale coincide direttamente con l’economia, la dialettica commerciale è l’ossatura del clan».

G 98 «E poi se hai bisogno di togliere le tende perchè i carabinieri ti stanno beccando, il clan ti paga un mese al nord Italia o all’estero».

GRADIT s.v. clan §2 [dal 1915] parola del lessico di alto uso ‘gruppo ristretto, comunità chiusa, con sfumatura negativa, cricca, consorteria’.

colonnello

m. ‘grado più elevato degli affiliati di camorra; chi è inferiore soltanto al boss reggente’.

G 132 «un colonnello di Di Lauro, uno di quelli che gli si erano messi contro».

it. colonnello ‘tra gli ufficiali superiori dell'esercito, dell’aeronautica e dei corpi armati dello Stato quello di grado intermedio tra il ten. colon. e il generale’

GRADIT s.v. colonnello parola del lessico tecnico-specialistico, milit.

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commando

inv. (ingl.) ‘gruppo di persone armate, appartenenti a clan camorristici, che agiscono di sorpresa a scopo delittuoso’

G 225 «Allora il commando li aveva rincorsi in strada e aveva iniziato a sparare una decina di colpi».

it. commando ‘pattuglia d’assalto specializzata in azioni di sorpresa’

GRADIT s.v. commando parola del lessico comune.

compare

m. ‘capofamiglia o affiliato di camorra’ .

G 273 «il termine usato per indicare un capofamiglia o un affiliato è sempre stato compare».

G 46 «Mentre mangiavamo si alzò per andare a salutare qualche suo compare».

it. compare ‘socio, complice in azioni disoneste o poco pulite’.

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GRADIT s.v. compare §2 [dal XIII sec.] parola del lessico comune.

Nap. ‘chi tiene a battesimo o alla cresima, ma anche figliocci, congiunti” D’Ambra, Andreoli, D’Ascoli.

confederazione

f. ‘unione di famiglie di camorra finalizzata alla formazione di un cartello camorristico’

G 158 «furono i Moccia la famiglia della grande confederazione che prese su di sè l’incarico di farlo tacere per sempre».

G 211 «All’inizio degli anni ′80 Cicciotto di Mezzanotte e Sandokan erano responsabili militari, ma anche imprenditori con interessi in ogni ambito, avevano ormai maturato la possibilità di dirigere l’enorme multicefalo della confederazione».

G 213 «Dopo questa morte ci fu una spaccatura tra tutte le famiglie della confederazione dei Casalesi».

it. confederazione ‘associazione nazionale o internazionale tra enti e organizzazioni’

GRADIT s.v. confederazione §3 parola del lessico comune.

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consorzio

m. ‘associazione di persone, legate ad un clan camorristico, costituita per controllare e coordinare le attività economiche e gli appalti nella propria zona di competenza’

G 288 «dall’ordinanza emergeva che il consorzio guadagnava ingenti somme dalle estorsioni»

it. consorzio ‘associazione di più soggetti, costituita per coordinare e regolamentare le attività comuni, spec. economiche e finanziarie’

GRADIT s.v. consorzio §2 parola del lessico tecnico – specialistico economico.

contrabbando

m. ‘attività illecita consistente nell’importare o esportare merci in violazione delle leggi doganali’

G 24 «il contrabbando innescò la guerra di camorra dei primi anni ′80»

GRADIT s.v. contrabbando §1 [dal 1291] parola del lessico di alto uso ‘attività illecita consistente nell’importare, esportare o far circolare nel territorio di uno stato merci vietate o soggette a tributo’.

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contronome

m. (nap.) ‘soprannome, che può essere ereditato dagli avi oppure nascere sulla scorta di particolari tratti fisici, col quale viene identificato il boss di camorra’

G 67 «Quasi tutti i boss hanno un contronome: è in assoluto il tratto unico, identificatore».

G 65 «Ma il florilegio dei contronomi è infinito».

coordinatore

m. ‘chi coordina la piazza dello spaccio di droga’

G.77 «il coordinatore della piazza riesce, ascoltandoli tutti in viva voce con dinanzi la cartina, ad avere sotto gli occhi in tempo reale gli spostamenti della polizia e i movimenti dei clienti»

it. coordinatore ‘che, chi coordina’

GRADIT s.v. coordinatore parola del lessico comune comune.

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corriere

m. ‘chi riceve l’incarico, da parte dei clan camorristici, di trasportare la droga da una città all’altra’

G 31 «Molti fanno i corrieri».

G 169 «I Giuliano quindi, anche se con il marchio dell’infamia, continuavano a essere gli unici in grado di mantenere rapporti con i grandi corrieri del narcotraffico e imporre la legge della protezione»

it. corriere ‘persona addetta al trasporto di corrispondenza, dispacci e sim.’

GRADIT s.v. corriere parola del lessico comune.

[D] delfino

m. ‘chi, essendo il prediletto del boss, è destinato a succedergli’

G 70 «Si racconta che Gennaro Marino, detto Mckay, delfino di Paolo Di Lauro, andò in ospedale dove si trovava il ragazzo morente, per confortare il boss».

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G 70 «Il boss si era accorto della volontà del suo delfino di rendersi autonomo ma lo volle perdonare»

it. delfino ‘successore designato o probabile di un importante personaggio’

GRADIT s.v. delfino2 [dal 1958] parola del lessico comune.

dipendente

m. ‘persona che, per il lavoro che compie, dipende dall’autorità di un clan camorristico; si dice dell’imprenditore che è soggetto ad un gruppo camorristico e che percepisce da quest’ultimo uno stipendio’

G 88 «Non più liberi livelli autonomi all’interno di un’impresa multilevel, ma dipendenti»

it. dipendente ‘lavoratore dipendente’

GRADIT s.v. dipendente §4 parola del lessico di alto uso.

direttorio

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m. ‘struttura economica, finanziaria e operativa composta da imprenditori e boss rappresentanti di diverse famiglie camorristiche dell’area nord di Napoli’

G 49 «Tutto era coordinato e gestito dal Direttorio».

G 50 «Il Direttorio – come l’organo collegiale del Termidoro francese – rappresentava il reale potere dell’organizzazione più delle batterie di fuoco e dei settori militari».

it. Direttorio ‘comitato costituito da cinque membri che esercitò il potere esecutivo in Francia tra il 1795 e il 1799’

GRADIT s.v. Direttorio §1a parola del lessico tecnico- specialistico, storico.

dirigente

m. ‘che dirige, che si trova ai vertici di un clan camorristico ed è a capo delle attività di traffico e spaccio di droga’

G. 71 «Volevano incontrare Paolo, il padre, il dirigente massimo, il vertice, il referente primo del sodalizio».

G 86 «il responsabile delle piazze spagnole, un dirigente del secondo livello del clan, era fuggito a Barcellona con i soldi della cassa dei Di Lauro».

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G 102 «In via Fratelli Cervi, al tredicesimo piano del palazzo, si erano riuniti tutti i dirigenti degli scissionisti rimasti ancora in zona».

G 143 «Ai piedi le Paciotti, le scarpe che indossano tutti i dirigenti dei clan da queste parti».

G 157 «Una figura storica di dirigente camorrista è sicuramente Anna Mazza».

it. dirigente ‘chi ha funzioni direttive in un determinato settore o per determinati servizi’

GRADIT s.v. dirigente §3 parola del lessico comune.

dissociazione

f. ‘l’azione e l’effetto del dissociarsi dei militanti nelle organizzazioni armate, i quali si dissociavano senza pentirsi, senza svelare nomi e accusare mandanti ed esecutori’

G 159 «intervenne Anna Mazza che intuì esser giunto il momento di una nuova strategia. Proporre la dissociazione».

G 159 «La dissociazione poteva essere la soluzione al letale potere dei pentiti, che seppur gonfio di contraddizioni è il vero fulcro dell’attacco al potere della camorra».

'it. dissociazione ‘il dissociare, il dissociarsi e il loro risultato’

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GRADIT s.v. dissociazione §1 parola del lessico comune.

[E] esecutore

m. ‘chi, all’interno di un clan camorristico, ha il compito di eseguire materialmente un delitto commissionatogli da un mandante’

G 159 «I militanti delle organizzazioni armate si dissociavano senza pentirsi, senza svelare nomi e accusare mandanti ed esecutori».

G 116 «Anche secondo le indagini gli esecutori erano tornati sul luogo del delitto».

it. esecutore ‘chi esegue, che mette in pratica un compito conferitogli da qualcun altro’

GRADIT s.v. esecutore §1 parola del lessico comune.

estorsione

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f. ‘atto col quale i clan camorristici, mediante violenza o minaccia, ottengono somme di denaro’ (tot. 6).

G 60 «Il Sistema era riuscito anche a trasformare la classica estorsione e le logiche d’usura».

G 216 «Era ricercato per dieci omicidi, tre sequestri di persona, nove tentativi di omicidio e numerose violazioni delle leggi in materia di armi, oltre che per estorsione».

G 288 «Dall’ordinanza emergeva che il consorzio criminale guadagnava ingenti somme di danaro attraverso le estorsioni».

GRADIT s.v. estorsione parola del lessico tecnico-specialistico, giuridico. ‘reato di chi con la violenza o le minacce ottiene da altri un profitto o un vantaggio’.

estorsore

m. ‘chi, all’interno del clan di camorra, ha l’incarico di riscuotere somme di denaro attraverso violenza o minaccia’.

G 237 «Dopo che si fa una carriera da killer, da estorsore o da palo, si finisce nell’edilizia o a raccogliere spazzatura».

GRADIT s.v. estorsore [dal 1800] parola del lessico di basso uso ‘chi commette un'estorsione’.

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[F] faida

f. ‘lotta tra gruppi camorristici a scopo di vendetta o per la conquista del potere’ .

G 95 «Per seguire la faida ero riuscito a procurarmi una radio capace di sintonizzarsi sulle frequenze della polizia».

G 104 «Ma l’arresto del gruppo degli Spagnoli non riuscì a tamponare l’emorragia della faida».

G 163 «non solo uno scontro tra fazioni, ma una faida familiare che nel corso degli anni fa registrare una quarantina di agguati feroci che seminano lutti tra i due nuclei contendenti».

G 255 «Quadrano inserì l’omicidio all’interno della faida che stava avvenendo tra il suo gruppo e gli Schiavone».

GRADIT s.v. faida §2 [dal 1750] parola del lessico comune ‘lotta fra due famiglie della criminalità organizzata, tipica della , della camorra e della ′ndrangheta, praticata con l'eliminazione dei componenti dell'una o dell'altra, per motivi di vendetta, di supremazia, di controllo del territorio o di attività illecite’.

falco

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m. ‘chi, in un’organizzazione o associazione, assume posizioni intransigenti o aggressive’.

G 223 «Alcuni pentiti avevano addirittura segnalato tentativi di agguato da parte di “falchi” dell’organizzazione contro il senatore».

it. falco ‘spec. nelle controversie internazionali, sostenitore della linea drastica e intransigente’

GRADIT s.v. falco §3 [dal 1966] parola del lessico tecnico-specialistico politico.

famiglia

f. ‘insieme di persone, unite a scopo delittuoso, costituito da componenti di una stessa famiglia’

G 249 «La camorra chiama “famiglia” un clan organizzato a scopi delittuosi».

G 146 «La famiglia dove Paolo Di Lauro aveva mosso i primi passi».

G 55 «Poi venne la di e Antonio Bardellino, strutturata in maniera federativa con famiglie economicamente autonome unite da interessi operativi congiunti».

G 58 «La famiglia Licciardi aveva trasformato un luogo che era serbatoio di manovalanza in una macchina per narcotraffico».

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G 62 «I Nuvoletta sono l’unica famiglia esterna alla Sicilia che siede nella cupola di Cosa Nostra».

G 158 «Furono i Moccia la famiglia della grande confederazione che prese su di sè l’incarico di farlo tacere per sempre».

Ferrero s.v. famiglia ‘consorteria, primo grado dell'associazione mafiosa. Essa è costituita quasi sempre da parenti ed affini alla stessa famiglia, o comunque da “amici” ad essa legati’.

GRADIT s.v. famiglia §5 [dalla 2° metà del XIII sec.] parola del lessico fondamentale gergale ‘nel gergo mafioso, raggruppamento immediatamente inferiore alla ’.

fazione

f. ‘raggruppamento di camorristi, particolarmente settario, che si trova in lotta con un altro raggruppamento camorristico’.

G 258 «Entrambe le fazioni, pur non conoscendo l’una le intenzioni dell’altra, erano giunte alla medesima soluzione».

it. fazione ‘gruppo, partito spec. caratterizzato da intolleranza e settarismo’

GRADIT s.v. fazione §1 parola del lessico comune.

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ferro

m. ‘pistola’

G 121 «Sempre più spesso tutto ciò che i ragazzini del Sistema vogliono cercano di ottenerlo con il “ferro”, così come chiamano la pistola».

G 123 «Li avevano armati, gli avevano dato il ferro, la pistola, e un territorio limitatissimo in cui lavorare».

Ferrero s.v. ferro ‘la rivoltella, arma da fuoco, ferro per eccellenza. E' voce largamente diffusa e usata soprattutto nelle regioni centro-meridionali, e nel gergo dei mafiosi italo-americani’.

fiancheggiatore

m. ‘chi, all’interno del clan camorristico, sostiene e favorisce le attività del clan stesso’

G 59 «Non lontano, a Portogruaro, venne arrestato Vincenzo Pernice, il cognato di Pietro Licciardi e con lui alcuni fiancheggiatori del clan».

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G 74 «Tutto l’assetto economico finanziario ha il suo team militare: un feroce gruppo di fuoco e una capillare rete di fiancheggiatori».

it. fiancheggiatore ‘chi appoggia, favorisce in modo modo dissimulato, l'azione di gruppi politici eversivi o clandestini’

GRADIT s.v. fiancheggiatore parola del lessico comune.

figurante

m. ‘chi, in determinate azioni camorristiche, finge di non far parte dell’organizzazione ed interviene solo in caso di necessità’.

G 254 «Nunzio De Falco li aspettava, non nella sua villa a Santa Fe, ma in un ristorante dove con grande probabilità la maggior parte dei clienti erano figuranti pronti a intervenire in caso i poliziotti avessero commesso qualche imprudenza».

it. figurante ‘comparsa’

GRADIT s.v. figurante §2 parola del lessico comune.

filiera

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f. ‘zona nella quale viene articolata la distribuzione delle merci che si trovano sotto il controllo dei clan camorristici’ .

G 49 «I clan secondiglianesi avevano creato una rete commerciale diffusa in tutto il mondo, in grado di acquistare intere filiere di negozi e così di dominare il mercato dell’abbigliamento».

franchising

inv. (ingl.) ‘sistema mediante il quale un boss di camorra cede ad un suo uomo di fiducia la facoltà di sfruttare, a determinate condizioni e dietro pagamento di una somma stabilita, una delle piazze di spaccio di droga’.

G 80 «Non solo referente; il boss Paolo Di Lauro, che stima la sua gestione, gli ha dato la piazza in franchising».

franchising ‘contratto in base a cui un’impresa concede a un'altra i propri prodotti e il diritto di avvalersi del proprio marchio, dietro il pagamento di un canone’

GRADIT s.v. franchising (1975) parola del lessico tecnico specialistico commerciale.

[G]

GAD

33 / 81 Glossario di Gomorra

Inv. ‘sigla del gruppo antidroga che il clan camorristico di ha istituito per evitare lo spaccio di droga a Mondragone e sulla costa domizia’.

G 299 «Il clan creò un gruppo con tanto di rivendicazioni formali ai centralini della polizia, una sigla: il GAD, il gruppo antidroga».

G 299 «Se ti beccavano con uno spinello in bocca ti spaccavano il setto nasale, se qualche moglie scopriva una bustina di coca, bastava facesse arrivare voce a qualcuno del GAD che gli avrebbe fatto passare la voglia di tirare a calci e pugni in faccia e vietando ai benzinai di fare benzina per arrivare a Roma».

gettone

m. ‘pasticca di ecstasy!

G 77 «Eroina, kobret, le droghe leggere e poi le pasticche, quelle che qualcuno chiama ancora ecstasy quando in realtà dell’ecstasy esistono centosettantanove varianti. Qui a Secondigliano sono stravendute, le chiamano X file, o il gettone o la caramella».

m.: cfr. caramella, X file.

it. gettone piccolo disco metallico, corrispondente a un determinato valore monetario, utilizzato per il funzionamento di macchine automatiche’

GRADIT s.v. gettone parola del lessico di alto uso.

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gregario

m. ‘chi fa parte di un clan camorristico senza un grado e senza alcuna funzione direttiva; chi dipende in tutto dal boss’ .

G 218 «Molti dirigenti e gregari del clan dei Casalesi erano finiti dentro in vent’anni di potere e aide».

G 280 «generalissimo di un clan tra i più potenti d’Europa in cui era entrato come gregario».

G 93 «uno, due agguati al giorno, prima i gregari dei due clan, poi i parenti, l’incendio delle case, i pestaggi, i sospetti».

G 91 «Fedeli a Di Lauro rimangono i De Lucia, Giovanni Cortese, Enrico D’Avanzo e un nutrito gruppo di gregari».

it. gregario ‘in una collettività, in un’organizzazione, membro privo di incombenze o responsabilità dirigenziali’.

GRADIT s.v. gregario §2 parola del lessico comune.

guaglione

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m. (nap.) ‘ragazzo’; termine del dialetto napoletano col quale gli affiliati di camorra chiamano i ragazzini che vengono reclutati, con varie mansioni, all’interno dell’organizzazione camorristica’

G 92 «Sono tutti guaglioni... tutti guaglioni...mo ti faccio vedere che combina quello».

G 103 «E allora niente e nessuno avrebbe potuto impedire a Gennaro Marino di far costruire nel cuore di Secondigliano una dacia, simbolo della forza dei suoi affari e ancor più promessa di successo per i suoi guaglioni che se sapevano come comportarsi prima o poi avrebbero potuto raggiungere quel lusso, anche alla periferia di Napoli, anche nel margine più cupo del Mediterraneo».

D’Ambra s.v. guaglione ‘Giovanetto. Garzone. Fattorino. Monello’.

Andreoli s.v. guaglione ‘fanciullo, ragazzo – per ragazzo destinato a piccoli servigi di bottega, fattorino; ragazzo di strada, monello’.

D’Ascoli s.v. guaglione ‘ragazzo, giovanottino’.

GRADIT s.v. guaglione [dal 1857] parola del lessico dialettale, napol. ‘ragazzo’.

m. (nap.) ‘camorrista; termine del dialetto napoletano col quale originariamente veniva chiamato l’affiliato di camorra’.

36 / 81 Glossario di Gomorra

G 273 «Le nuove generazioni di boss non hanno un percorso squisitamente criminale, non trascorrono le giornate per strada avendo come riferimento il guappo di zona, non hanno il coltello in tasca, né sfregi sul volto».

D’Ambra s.v. guappo ‘bravo, valente, smargiasso’.

D’Ascoli s.v. guappo ‘camorrista, bravaccio, gradasso; valente, di buona qualità, eccellente’.

Ferrero s.v. guappo ‘bravaccio, gradasso, uomo che è sulla via di diventare camorrista’.

GRADIT s.v. guappo §1a [dal 1651] parola del lessico dialettale, napol. ‘camorrista, bravaccio, teppista’.

guardaspalle

m. e f. ‘chi è addetto alla protezione del boss di camorra; guardia del corpo del boss’.

G 74 «Giuseppe Prezioso, guardaspalle personale di Cosimo».

G 160 «Donne le dirigenti, donne le loro guardaspalle, donne li imprenditrici del clan».

G 161 «Le sue guardaspalle erano due ragazze».

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G 274 «Le guardaspalle delle donne boss sono vestite come Uma Thurman in Kill Bill: caschetto biondo e tute giallo fosforescente».

G 276 «Romeo faceva il suo guardaspalle, la parte del braccio destro, l’uomo fedele».

GRADIT s.v. guardaspalle §1 [dal 1631] parola del lessico di basso uso ‘guardia del corpo’.

guerra di camorra

f. ‘situazione di conflitto armato fra due o più fazioni camorristiche’

G 96 «Da quando è scoppiata la guerra di camorra molti hanno smesso di porre limite alla propria sopportazione».

G 105 «Dicono che la guerra di camorra sia tra bande, che si ammazzano tra loro».

G 106 «Nelle guerre di camorra la Croce Rossa non è riconosciuta, nessun clan ha firmato il trattato di Ginevra».

G 139 «Le guerre di camorra mettono i paesi dominati dalle famiglie sulla cartina geografica, l’entroterra campano, le terre dell’osso, territori che qualcuno chiama il Far West d’Italia, che una violenta leggenda vuole più ricchi di mitra che di forchette».

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gruppo di fuoco

m. ‘gruppo armato di un clan camorristico’

G 110 «I gruppi di fuoco li chiamano paranze».

vedi paranza

[H] holding

inv. (ing.). ‘clan camorristico che controlla e gestisce l’attività dello spaccio di droga di un gruppo di clan’.

G 72 «La più grande holding imprenditoriale del narcotraffico, una delle più forti sul piano nazionale e internazionale, sta per attraversare la più letale delle crisi, dopo decenni di perfetto funzionamento».

holding ‘società capogruppo; società finanziaria che controlla una o più banche’

GRADIT s.v. holding ingl., tecnico-specialistico economico.

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[I] imprenditore

1. m. ‘camorrista, capo i camorra’.

G. 210 «Imprenditori. Così si definiscono i camorristi del casertano: null’altro che imprenditori».

G 230 «Passarelli era l’Imprenditore in assoluto, il numero uno, il più vicino, il più fidato».

2. imprenditore del clan, di Sistema, di camorra: m. ‘chi, all’interno del clan di camorra, esercita un’attività economica organizzata, al fine della produzione o dello scambio di merci, soprattutto droga, o di servizi’.

G 87 «Non più imprenditori consorziati, liberi di decidere le quantità di denaro da investire, le qualità e i tipi di droghe da immettere nel mercato».

G 108 «Gli imprenditori dei clan sono gli unici ad averne un vantaggio esponenziale».

G 127 «Cosimo rappresenta chiaramente il nuovo imprenditore di Sistema».

G 127 «Lo stesso ripeterebbero i boss, gli imprenditori di camorra».

G 205 «In cambio aziende, imprese, negozi, masserie, allevamenti furono acquistati dagli imprenditori del clan a ottimo prezzo e l’impresa italiana si disseminò in mezza Serbia».

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G 295 «Augusto aveva imposto un nome al consiglio d’amministrazione della clinica, il nome di un suo delfino anch’esso imprenditore del clan, arricchitosi con la gestione di una discarica».

it. imprenditore ‘chi avvia ed esercita professionalmente una attività economica per la produzione o la distribuzione di beni o servizi’

GRADIT s.v. imprenditore §1 parola del lessico comune.

[L] leader

inv. (ingl). ‘capo assoluto di un gruppo camorristico’ .

G 210 «I nuovi leader, le nuove guerre, tutto era avvenuto dopo l’esplosione del clan Bardellino, origine del potere imprenditoriale della camorra di queste terre».

G 212 «Sandokan doveva mostrare a tutti i boss che lui era l’erede, che lui per diritto di ferocia era il nuovo leader dei Casalesi».

G 283 «Il boss psicanalista era stato tra i prediletti di Antonio Bardellino: aveva da ragazzo preso il posto del padre divenendo il leader assoluto del clan dei ″Chiuovi″, come li chiamavano a Mondragone».

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leader ‘capo, guida di un partito, di un gruppo, spec. un'organizzazione’

GRADIT s.v. leader §1 parola del lessico comune.

legionario

m. ‘chi appartiene al gruppo degli uomini più fidati del boss di camorra’.

G 300 «Dietro di lui, dietro ogni sua azione dovevano stare tutti i suoi legionari, i legionari di camorra».

G 301 «I legionari avrebbero fatto di tutto per Augusto: anche quando il boss si è l’hanno seguito».

it. legionario ‘ appartenente a corpi militari spec. volontari’

GRADIT s.v. legionario §3 parola del lessico tecnico-specialistico, militare.

livello

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m. ‘uno dei piani in cui il Sistema camorristico può essere suddiviso, con riferimento alla posizione del dipendente di camorra ai fini della determinazione dello stipendio’ .

G 73 «L’organizzazione è composta da un primo livello di promotori e finanziatori, costituito dai dirigenti del clan».

G 73 «Il secondo livello comprende chi materialmente tratta la droga».

G 73 «Il terzo livello è rappresentato dai capipiazza».

G 73 «Il quarto livello, il più esposto, è costituito dagli spacciatori».

G 88 «Non più liberi livelli autonomi all’interno di una impresa multilevel, ma dipendenti».

it. livello ‘posizione occupata in una gerarchia civile o militare’

GRADIT s.v. livello §3 parola del lessico fondamentale.

luogotenente

m. ‘chi, all’interno del clan di camorra, ha un grado subalterno a quello del boss e ne fa, all’occorrenza, le veci’.

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G 58 «Licciardi, alla fine degli anni ′80, era luogotenente a Secondigliano di , il boss di Forcella, nel cuore di Napoli».

G 64 «Paolo Di Lauro veniva dalla scuola dei maranesi, la sua carriera criminale iniziò come loro luogotenente».

G 140 «Prima che i poliziotti in passamontagna lo sbattessero con la faccia per terra, aveva già avuto una battuta d’arresto: quando venne arrestato in un hotel a Casandrino insieme a un altro luogotenente del gruppo e a un grosso trafficante albanese».

it. luogotenente ‘ufficiale che fa le veci di un superiore’

GRADIT s.v. luogotenente §2 parola del lessico tecnico-specialistico, militare.

[M] magazzino

m. ‘centro di smistamento di uomini e merci in cui gli agenti dei clan vanno a prelevare le merci da distribuire ai negozi dei clan oppure ad altri commercianti’.

G 52 «Il meccanismo di distribuzione che il Direttorio attuava era quello dei magazzini. Così li chiamavano nelle intercettazioni telefoniche: sono veri e propri centri di smistamento di uomini e merci».

44 / 81 Glossario di Gomorra

G 52 «I magazzini erano il centro della raggiera commerciale dove giungevano gli agenti che prelevavano la merce da distribuire ai negozi dei clan o ad altri dettaglianti».

it. magazzino ‘locale o insieme di locali, spec. annessi ad abitazioni, fabbricati rurali, impianti industriali e simili, adibiti al ricovero, al deposito e alla conservazione di merci e materiali vari’

GRADIT s.v. magazzino §1a parola del lessico di alto uso.

mandante

m. ‘colui che, all’interno del clan di camorra, incarica altri dell’esecuzione di un delitto’.

G 157 «Fu accusata subito dopo la morte del marito di aver armato la mano del figlio non ancora tredicenne per uccidere il mandante dell’omicidio del padre».

G 159 «I militanti delle organizzazioni armate si dissociavano senza pentirsi, senza svelare nomi e accusare mandanti ed esecutori».

GRADIT s.v. mandante §2 parola del lessico comune ‘chi incarica un altro di compiere un delitto’.

manovalanza

45 / 81 Glossario di Gomorra

f. ‘l’insieme di coloro che, nell’organizzazione camorristica, hanno il compito di eseguire materialmente un crimine, in contrapposizione ai capi o ai mandanti che lo hanno progettato e organizzato’.

G 31 «Parco Verde è una miniera per la manovalanza camorristica».

G 31 «Qui tutti quelli che vogliono raccolgono le leve più basse, la manovalanza da pagare persino meno dei pusher nigeriani o albanesi».

G 32 «Non avrebbe fatto di Parco Verde il serbatoio d’emergenza da cui attingere sempre manovalanza a prezzo bassissimo».

G 58 «La famiglia Licciardi aveva trasformato un luogo che era soltanto serbatoio di manovalanza in una macchina per narcotraffico: in imprenditoria criminale internazionale».

GRADIT s.v. manovalanza §2 [dal 1937] parola del lessico comune

‘in un'organizzazione, l'insieme di coloro che svolgono semplici compiti esecutivi: la manovalanza del crimine’.

mattone

m. ‘lingotto di hashish’.

46 / 81 Glossario di Gomorra

G 122 «Nel Sistema prendo trecento euro a settimana, ma se vendo bene prendo anche una percentuale su ogni mattone (il lingotto di hashish) e posso arrivare a trecentocinquanta-quattrocento euro»

it. mattone ‘prodotto laterizio usato come materiale per costruzioni edilizie’

GRADIT s.v. mattone §1 parola del lessico di alto uso.

mazziatone

m. (nap.) ‘aggressione fisica a scopo punitivo; richiamo all’ordine per chi non si attiene alle regole di camorra’.

G 225 «Dopo il mazziatone dovette correre in ospedale a farsi suturare la testa».

G 278 «I boss vogliono parlare direttamente con loro, il clan non può sopportare più questi atteggiamenti in paese, la tolleranza paternalistica, solita in questi territori, si muta in dovere di punizione, e così un ″mazziatone″ devono averlo, una violenta sculacciata pubblica per farli rigare dritto».

Nap. mazziatone ‘pesante bastonatura, legnatura’ (D’Ascoli, Andreoli s.v. mazziatone).

47 / 81 Glossario di Gomorra

mediatore

m. ‘persona che, all’interno del clan di camorra, esplica attività di mediazione nella stipulazione di un contratto; che contribuisce al raggiungimento di un accordo’

G 51 «I negozianti americani, i proprietari dei centri commerciali volevano trattare esclusivamente con mediatori secondiglianesi».

G 63 «Non c’erano garanzie oltre la parola dei mediatori, ma l’investimento era sistematicamente vantaggioso».

G 317 «Laureati, bella presenza, divenivano mediatori dopo qualche anno passato negli USA o in Inghilterra a specializzarsi in politiche dell’ambiente».

it. mediatore ‘chi svolge opera di mediazione o interviene fra due o più parti per facilitare il raggiungimento di un accordo’

GRADIT s.v. mediatore §1a parola del lessico comune.

mesata

f. ‘salario mensile che i clan danno alle famiglie degli affiliati che si trovano in carcere’ .

48 / 81 Glossario di Gomorra

G 153 «La mesata. Questo il primo successo della ragazza».

G 153 «La mesata è il salario mensile che i clan danno alle famiglie degli affiliati».

G 153 «Fidanzandosi, la mesata viene girata alla fidanzata anche se conviene, per essere certi della reversibilità, essere incinta».

G 154 «Quasi sempre insieme alla mesata portano anche un po’ di spesa»

nap. mesata ‘paga di un mese, mesata’ Andreoli, D’Ascoli s.v. mesata.

it. mesata ‘paga, stipendio mensile’

GRADIT s.v. mesata §2 [dal 1500] parola del lessico comune.

[N] narcotraffico

m. ‘commercio internazionale illecito di stupefacenti ’ .

G 54 «Attraverso i canali dello smercio di abiti in molti casi si muovevano anche i percorsi del narcotraffico».

49 / 81 Glossario di Gomorra

G 63 «I Nuvoletta, federati con i sottoclan dei Nettuno e dei Polverino, avevano anche rinnovato il meccanismo degli investimenti del narcotraffico, creando un vero e proprio sistema di azionariato popolare della cocaina».

G 73 «Il clan Di Lauro solo col narcotraffico fattura cinquecentomila euro al giorno».

G 290 «Roma, per tutte le famiglie imprenditorial-camorristiche casertane, è il riferimento primo per il narcotraffico e per gli investimenti in beni immobiliari».

GRADIT s.v. narcotraffico [dal 1986] parola del lessico comune ‘nel linguaggio giornalistico, traffico di droga a livello internazionale’.

[P] palo

m. ‘chi ha il compito di sorvegliare proprietà e attività dei clan camorristici e di controllare i territori dello spaccio di droga per avvertire di eventuali interventi da parte della polizia’.

G 31 «E poi autisti e pali, a presidiare territori anche a chilometri di distanza da casa loro».

G 77 «Prima della loro gestione come organizzatori di piazze, i pali proteggevano solo i pusher da arresti e identificazioni».

50 / 81 Glossario di Gomorra

G 77 «Di Lauro invece ha messo i pali per proteggere anche gli acquirenti, così chiunque avrebbe potuto accedere con sicurezza alle piazze gestite dai suoi uomini».

G 120 «Anche nella copertura dei cantieri è fondamentale la presenza dei ″pali″».

G 272 «Se qualche palo del clan che ancora presidiava la villa mi avesse sorpreso mi avrebbe riempito di mazzate e avrei potuto anche strillare come un maiale sgozzato; nessuno avrebbe sentito».

Ferrero s.v.: voce gergale ‘complice che sta di guardia, pronto a dare l'allarme con un segnale convenuto in caso di pericolo’

nap. palo ‘palo; complice in un furto che ha l’incarico di fissarsi in un dato posto per spiare’ D’A scoli s.v.

it. palo ‘persona che vigila mentre i complici stanno compiendo un furto, una rapina e sim.’

GRADIT s.v. palo §2 parola del lessico comune, gergale.

paranza

f. (nap.) ‘gruppo di cinque persone armate, appartenenti ad un clan di camorra, che si nasconde in case sicure e che viene chiamato solo allo scopo di uccidere’.

51 / 81 Glossario di Gomorra

G 110 «I gruppi di fuoco li chiamano paranze».

G 111 «Prima di organizzarsi in paranze iniziano subito iniziano subito a colpire».

G 117 «Nella casa dove un’intera paranza era nascosta».

G 117 «Parlava veloce Pikachu, gesticolando forte e disegnandomi posizioni, movimenti dei membri della paranza».

Nap. paranza ‘quantità pari di uomini e di cose, come un quattro, un otto. Detto di uomini. Mano, brigata, drappello’ D’Ambra s.v.

Ferrero s.v.: ‘classica unità di misura della camorra napoletana: gruppo di ladri, borsaioli e truffatori che lavorano in equipe’

GRADIT s.v. paranza §2 parola del lessico comune gergale ‘nel gergo della camorra napoletana, gruppo di camorristi’.

Vedi gruppo di fuoco

partita di droga

f. ‘quantità ingente di droga comprata o venduta in blocco’

52 / 81 Glossario di Gomorra

G 55 «Decine di operazioni di polizia negli ultimi anni hanno dimostrato che sia la mafia siciliana che la ′ndrangheta hanno avuto necessità di mediare con i clan napoletani per l’acquisto di grandi partite di droga».

G 63 «Pensionati, impiegati, piccoli imprenditori davano danaro ad alcuni agenti che poi lo reinvestivano per l’acquisto di partite di droga».

G 87 «Le puntate sono gli investimenti che ogni dirigente fa nell’acquisto di una partita di droga».

G 210 «La forza del cartello dei Casalesi è sempre stata quella di trattare grandi partite di droga senza avere necessità di alimentare un mercato interno».

GRADIT s.v. partita §2 parola del lessico tecnico-specialistico commerciale ‘quantità di merce omogenea che viene comprata o venduta in blocco’.

pentito

m. ‘appartenente all’organizzazione criminale della camorra che si dichiara disposto a collaborare con la giustizia allo scopo di ottenere una riduzione della pena’

G 65 «Tra i primi a svelare l’organigramma della sua Organizzazione c’era stato il pentito Gaetano Conte. Un pentito dalla storia particolarmente interessante.».

53 / 81 Glossario di Gomorra

G 71 «E così – secondo le dichiarazioni del pentito Pietro Esposito – mandarono il messaggio a Cosimo Di Lauro, il reggente del cartello».

G 117 «Ciò che racconta il pentito Pietro Esposito detto “Kojak” invece non sembra essere una leggenda».

G 211 «Come racconta il pentito , i due boss pressarono Antonio Bardellino per farlo ritornare in Italia e spingerlo a eliminare Mimì Iovine».

G 223 «Alcuni pentiti avevano addirittura segnalato tentativi di agguato da parte di “falchi” dell’organizzazione contro il senatore».

GRADIT s.v. pentito §1 parola del lessico comune ‘imputato di reati di terrorismo o appartenente alla criminalità organizzata che si impegna a collaborare con la giustizia fornendo informazioni utili alle indagini, per godere dei particolari benefici previsti dalla legge, spec. relativi alla riduzione della pena’.

pezzo

m. ‘omicidio’.

G 118 «Ciò che però mi aveva colpito di più era il termine “pezzo”. Pezzo era il nuovo modo per definire un omicidio».

G 118 «“Fare un pezzo”: un’espressione mutuata dal lavoro a cottimo, l’uccisione di un uomo equiparata alla fabbricazione di una cosa, non importa quale. Un pezzo.».

54 / 81 Glossario di Gomorra

G 118 «Anche Pikachu quando parlava dei morti della guerra di Secondigliano parlava dei pezzi fatti dai Di Lauro e dei pezzi fatti dagli scissionisti».

it. pezzo ‘oggetto che fa parte di una serie di altri simili’

(GRADIT s.v. pezzo1 §1a parola del lessico fondamentale).

piazza di spaccio

f. ‘zona nella quale vengono venduti gli stupefacenti’ .

G 64 «Il suo progetto era quello di poter coordinare le piazze di spaccio con la stessa logica con cui aveva gestito le catene di negozi e le fabbriche di giacche».

G 75 «Le piazze di spaccio mi hanno sempre affascinato per la perfetta organizzazione che contraddice una lettura di puro degrado».

G 76 «Tutti hanno un giorno di riposo e se si presentano in ritardo sulla piazza di spaccio per ogni ora gli vengono sottratti cinquanta euro dalla paga settimanale».

G 81 «L’organizzazione delle piazze di spaccio poteva avvenire a , ai Parioli, a Brera, ma è avvenuta a Secondigliano».

55 / 81 Glossario di Gomorra

G 305 «Vaga somiglianza con Stallone, corpo pompato in palestra, stava mettendo su una piazza di spaccio che in breve l’avrebbe portato a essere un riferimento importante, e da lì a poco poteva scalciare i vecchi boss ormai con un carisma in frantumi dopo il pentimento».

it. piazza ‘luogo in cui si svolgono operazioni economiche, finanziarie o commerciali’

GRADIT s.v. piazza §6a parola del lessico tecnico-specialistico commerciale.

it. spaccio ‘messa in circolazione, commercializzazione di sostanze, di prodotti vietati dalla legge’

GRADIT s.v. spaccio §2 parola del lessico di alto uso.

m. ‘forma di tangente estorta a negozianti e imprenditori dalle organizzazioni mafiose e camorristiche’.

G 227 «I Casalesi prima imponevano il pizzo agli imprenditori campani al nord adesso gestiscono direttamente il mercato».

Ferrero s.v. pizzo ‘la tangente mafiosa; il pagamento di una taglia su qualsiasi attività commerciale, industriale e professionale’.

56 / 81 Glossario di Gomorra

GRADIT s.v. pizzo §5 parola del lessico comune gergale. ‘somma estorta da organizzazioni mafiose, specialmente a commercianti e imprenditori’.

prestanome

m. ‘chi, alleato ad un clan di camorra, permette l’uso del proprio nome per firmare contratti di acquisto di attività in luogo del boss il cui nome rimane incognito’.

G.50 «In realtà il negozio, intestato a un prestanome, era di sua proprietà. Seguendo questa traccia venne fuori l’intera rete produttiva e commerciale dei clan secondiglianesi».

G 63 «I profitti del narcotraffico venivano poi reinvestiti, attraverso alcuni prestanome, nell’acquisto di appartamenti, alberghi, quote di società di servizi, scuole private e perfino galleria d’arte».

G 215 «Le aziende del latte erano intestate a prestanome che agivano per conto dei Casalesi».

it. prestanome ‘chi apparentemente partecipa a un affare in nome proprio e per proprio conto mentre in realtà agisce per conto di un altro che non può o non vuole comparire’

GRADIT s.v. prestanome parola del lessico comune.

57 / 81 Glossario di Gomorra

pungitura

f. ‘rituale di affiliazione alla camorra, consistente nel pungere con uno spillo il polpastrello destro dell’aspirante’.

G 247 «A San Cipriano d’Aversa Antonio Bardellino affiliava ancora con il rituale della pungitura, usato anche da Cosa Nostra: una modalità che apparteneva a rituali che progressivamente sono andati scomparendo. Il polpastrello destro dell’aspirante veniva punto con uno spillo e il sangue fatto colare sull’immagine della Madonna di . Poi questa veniva fatta bruciare su una candela e passata di mano in mano a tutti i dirigenti del clan che erano disposti in piedi lungo il perimetro di una tavola. Se tutti gli affiliati baciavano la Madonna, il nuovo presentato diveniva ufficialmente parte del clan».

it. pungitura ‘ferita superficiale provocata dalla penetrazione nella pelle di un oggetto sottile e acuminato, da un pungiglione e sim.’

GRADIT s.v. pungitura §1 parola del lessico di alta disponibilità.

puntata

f. ‘investimento che ogni dirigente di un clan camorristico fa nell’acquisto di una partita di droga con il capitale del clan stesso’

G 87 «Le puntate erano state fatte con capitale dei Di Lauro, ma una grossa parte del profitto che doveva essere ripartito era stato trattenuto».

58 / 81 Glossario di Gomorra

G 87 «Le puntate sono gli investimenti che ogni dirigente fa nell’acquisto di una partita di droga con capitale dei Di Lauro».

G 87 «Puntata. Il nome deriva dall’economia irregolare e iperliberista della coca e delle pasticche per cui non c’è elemento di certezza e calibro. Si punta, anche in questo caso, come su una roulette».

G 140 «Amato era diventato un dirigente di spessore da quando mediava sui traffici di droga e gestiva le puntate d’investimento».

it. puntata ‘arrischiare una certa somma in un gioco d'azzardo o, anche, una scommessa relativa a un fatto qualsiasi; la somma di denaro puntata’

GRADIT s.v. puntata §5 parola del lessico comune.

pusher

inv. (ingl.). ‘spacciatore di droga; chi, all’interno del clan di camorra, ha il compito di vendere la droga’

G 76 «E allora da altre piazze vengono dislocati nuovi pusher in questa zona».

G 76 «Per un pusher arrestato un altro viene avvertito e si farà trovare sul posto».

59 / 81 Glossario di Gomorra

G 76 «Qui i pusher sono tutti ragazzi giovanissimi».

G 79 «Nessun pusher in tuta acetata schiattato agli angoli delle piazze per intere giornate difeso dai pali».

Ferrero s.v. pusher ‘grosso spacciatore di droga. E' voce importata dallo slang anglo-americano, dove letteralmente significa «colui che spinge»’.

GRADIT s.v. pusher ingl., esotismo gerg. [dal 1974] ‘spacciatore di droga’

[R] racket

inv. (ingl) ‘attività criminosa della camorra, consistente nell’imporre, con la violenza, controllo e estorsioni a attività commerciali, imprenditoriali e professionali’ .

G 61 «I Nuvoletta di Marano, periferia a nord di Napoli, avevano innescato un meccanismo più articolato ed efficiente di racket fondato sul vantaggio reciproco e sull’imposizione delle forniture».

G 62 «Le aziende rappresentate da Gala dichiaravano di essere state vittime del racket della camorra, di aver subìto il diktat dei clan».

G 215 «La nuova borghesia camorrista casalese ha trasformato il rapporto estorsivo in una sorta di servizio aggiuntivo, il racket in una partecipazione all’impresa di camorra».

60 / 81 Glossario di Gomorra

G 215 «Il racket come un acquisto imposto di servizi. Questa nuova concezione del racket emerge da un’indagine del del 2004 della Questura di conclusasi con l’arresto di diciotto persone».

GRADIT s.v. racket dall’ingl., parola del lessico comune [dal 1959] ‘organizzazione criminosa che controlla determinati settori dell’attività economica, estorcendo denaro con l’intimidazione’.

ragazzo di Sistema

G 124 «I camerieri della pizzeria avevano la stessa età dei ragazzi di Sistema e li guardavano ammirati, senza neanche avere il coraggio di servirli».

1. ragazzino di Sistema ‘giovanissimo affiliato all’organizzazione della camorra’.

G 118 «Pikachu lo adorava, lo descriveva come una sorta di boss, era un riferimento tra i ragazzini di Sistema perchè aveva avuto il compito di rifocillare i latitanti e, a suo dire, fare la spesa direttamente alla famiglia Di Lauro».

G 121 «Sempre più spesso tutto ciò che i ragazzini di Sistema vogliono cercano di ottenerlo con il “ferro”, così come chiamano la pistola, e il desiderio di un cellulare o di uno stereo, di un’auto o di un motorino, facilmente si tramuta in un omicidio».

G 121 «Pikachu e Kit Kat mi portarono da Nello, un pizzaiolo della zona che aveva l’incarico di dare da mangiare ai ragazzini di Sistema, quando finivano il turno».

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G. 129 «I ragazzini di Sistema avevano iniziato a chiamarli persino “morti parlanti”».

GRADIT s.v. ragazzo §1b parola del lessico fondamentale.

Cfr. sistema

ras

m. ‘chi, all’interno del clan di camorra, possiede un’autorità forte ma non totale ed è un sottoposto del boss, pur esercitando localmente il suo potere’.

G 88 «Bizzarro era il ras di Melito».

G 88 «Ras è espressione che intende definire chi possiede un’autorità forte ma non totale, pur sempre sottoposta al boss, alla massima carica».

GRADIT s.v. ras §2 [dal 1885] parola del lessico comune fig. ‘capo della malavita che esercita localmente il suo potere’.

referente

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m. ‘persona che costituisce un punto di riferimento del clan di camorra nell’ambito di un determinato territorio’.

G 71 «Volevano incontrare Paolo, il padre, il dirigente massimo, il vertice, il referente primo del sodalizio».

G 80 «A rendere questa piazza così conveniente è stato, secondo le indagini, Gennaro Marino Mckay. E’ lui il referente del clan in questo territorio».

it. referente ‘nel linguaggio giornalistico o politico, persona o cosa che costituisce o può costituire un punto di riferimento’

GRADIT s.v. referente §2 parola del lessico comune.

reggente

m. ‘chi, all’interno del clan di camorra, esercita il potere nel caso di assenza del boss; si dice, di solito, del figlio del boss che prende il posto del padre latitante o detenuto’.

G 71 «E così – secondo le dichiarazioni del pentito Pietro Esposito – mandarono il messaggio a Cosimo Di Lauro, il reggente del cartello».

G 124 «Cosimo Di Lauro è stato arrestato. Il reggente della cosca, il leader della mattanza, secondo le accuse della Procura Antimafia di Napoli, il comandante del clan secondo i pentiti».

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G 125 «La guerra non aveva permesso che la villa fosse ultimata, che fosse riempita di mobili e quadri, che divenisse la reggia del reggente, il cuore d’oro del corpo marcescente dell’edilizia di Secondigliano».

G 298 «Secondo le indagini, a volerlo eliminare fu il reggente del clan, Giuseppe Fragnoli, che senza neanche chiedere l’autorizzazione decise di togliere di mezzo la malalingua che tanto stava infangando l’immagine del boss».

Ferrero s.v. reggente ‘sostituto di un capofamiglia, nel gergo della nuova mafia’.

it. reggente ‘chi detiene temporaneamente un ufficio o una carica pubblica, sostituendo il titolare assente o mancante’

GRADIT s.v. reggente §4 parola del lessico comune.

[S] scissione

f. ‘divisione di un gruppo camorristico in due o più nuovi gruppi, per divergenze insorte sui principi, sui metodi, sulle finalità oppure per la conquista dell’indipendenza e del potere in un determinato territorio’ .

G 86 «In realtà non aveva versato la sua quota al clan mostrando in tal modo di non avere più alcun tipo di sudditanza con chi lo voleva mettere a stipendio. Aveva ufficializzato la scissione».

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G 88 «Quando i gruppi di fuoco secondiglianesi iniziarono a mostrare la propria forza militare, la scissione non era ancora avvenuta».

G 92 «Nel 1992 il vecchio gruppo dirigente risolse la scissione di Antonio Rocco, capozona di Mugnano, al bar Fulmine, entrando armato di mitra e bombe a mano».

G 97 «Se qualcuno rimane impunito è un rischio troppo grande che legittima la possibilità di tradimento, nuove ipotesi di scissioni».

it. scissione ‘divisione di un gruppo conseguente a un contrasto politico, sociale o privato’

GRADIT s.v. scissione §1b parola del lessico comune.

scissionista

m. ‘chi aderisce ad un movimento scissionistico all’interno di un clan di camorra; questo è il nome dato agli uomini del clan Di Lauro che si sono allontanati da esso’ .

G 86 «In Andalusia i Casalesi del casertano, sulle isole i Nuvoletta di Marano, e a Barcellona gli ″scissionisti″. Questo il nome che qualcuno comincia a dare agli uomini dei Di Lauro che si sono allontanati».

G 94 «Il 30 ottobre 2004 si presentano a casa di Salvatore de Magistris: un signore sessantenne che ha sposato la madre di Biagio Esposito, uno scissionista, uno Spagnolo».

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G 101 «Il giovanissimo scissionista è terrorizzato dal fatto che i Di Lauro possano prendersela con lei, ma la rassicura dicendo che lui aveva molte ragazze, quindi nessuno può associare Anna con lui».

G 111 «Il 15 gennaio sparano in pieno viso a Carmela Attrice, madre dello scissionista Francesco Barone, “ ′o russo”, indicato nelle indagini come uomo stretto dei Mckay».

G 141 «La provincia agli scissionisti, Napoli ai Di Lauro».

it. scissionista ‘chi dà origine o partecipa a una scissione politica o ideologica’

GRADIT s.v. scissionista parola del lessico comune tecnico-specialistico politico.

sentinella

f. ‘persona armata che, all’interno del clan di camorra, è addetta alla vigilanza e alla protezione degli affiliati del clan’ .

G 72 «Osservano le vie di fuga preparate, la sentinelle appostate, senza dare nell’occhio».

G 106 «Gli infermieri denunciarono che prima di entrare per andare a soccorrere qualcuno, chiunque, non soltanto feriti d’arma da fuoco, ma anche una vecchietta con una frattura al femore o un infartuato, dovevano scendere, farsi perquisire, far entrare nell’autoambulanza una sentinella che controllava se fosse davvero un trasporto sanitario o invece nascondeva armi,

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killer o persone da far fuggire».

G 116 «Mi fece vedere come era posizionata la sentinella che gli aveva ammazzato il cane. Sentinella sempre dietro la porta. Seduta, con dietro un cuscino e le piante dei piedi appoggiate ai lati della porta».

G 275 «Soltanto qualche anno prima avvicinarsi a questo luogo avrebbe significato essere identificato da decine di sentinelle».

it. sentinella ‘soldato armato incaricato di un turno di guardia per la custodia e la protezione di persone o cose militari’

GRADIT s.v. sentinella §1 parola del lessico di alto uso.

servizio

m. ‘particolare incarico cui è comandato un gruppo scelto di camorristi’.

G 97 «I camorristi mandati a fare il “servizio” forse erano carichi di coca o forse dovevano essere sobri per cercare di intuire il più microscopico dettaglio. Ma è risaputo quali metodi usano per eliminare ogni resistenza, per annullare il più minuto afflato di umanità. Il fatto che il corpo fosse bruciato mi è sembrato un modo per cancellare le torture».

it. servizio ‘ogni singolo incarico a cui è tenuto un militare’

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GRADIT s.v. servizio §3 parola del lessico fondamentale.

sgarrare

intr. ‘commettere uno sgarro; non attenersi alle regole e agli ordini della camorra’.

G 120 «I clan per scoprire se i cantieri subappaltano i lavori a ditte “esterne” hanno bisogno di un monitoraggio continuo e insospettabile. Il lavoro è affidato ai ragazzini che osservano, controllano, portano voce al capozona e da questi prendono ordini su come agire in caso il cantiere abbia “sgarrato”».

nap. sgarrare ‘sbagliare, sgarrare’ Andreoli s.v. sgarrare.

Ferrero s.v. ‘sottrarre parte della refurtiva ai complici, nel gergo dei camorristi coatti; non rispettare gli ordini, i regolamenti del gruppo’ .

GRADIT s.v. sgarrare §1a parola del lessico comune ‘nel linguaggio della malavita, commettere uno sgarro’.

Sistema

m. ‘termine, usato dagli affiliati, in luogo della parola “camorra”, per definire l’organizzazione

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camorristica e che indica il complesso delle attività commerciali che caratterizzano il meccanismo dell’economia criminale’ .

G 48 «Era il Sistema ad aver alimentato il grande mercato internazionale dei vestiti, l’enorme arcipelago dell’eleganza italiana».

G 48 «Sistema, un termine qui a tutti noto, ma che altrove resta ancora da decifrare, uno sconosciuto riferimento per chi non conosce le dinamiche del potere dell’economia criminale. Camorra è una parola inesistente, da sbirro».

G 53 «Il Sistema aveva in qualche modo sostenuto l’impero della moda legale, nonostante l’impennata dei prezzi, anzi sfruttando la crisi del mercato».

G 54 «Il Sistema camorra ha unito le due cose risultando vincente su ogni mercato».

G 57 «Il Sistema è cresciuto come una pasta messa a lievitare nei cassoni di legno della periferia».

G 58 «Migliaia di persone vennero cooptate, affiliate, stritolate nel Sistema».

G 60 «Il Sistema era riuscito anche a trasformare la classica estorsione e le logiche d’usura».

G 153 «Questo Angelo era da poco entrato nel Sistema e non sembrava ricoprire cariche poco importanti».

G 249 «Il Sistema camorra è un potere che non coinvolge soltanto i corpi, né dispone soltanto della vita di tutti, ma pretende di artigliare anche le anime».

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Sistema2

m. ‘clan di camorra’.

G 48 «Il termine con cui si definiscono gli appartenenti a un clan di camorra è Sistema: «Appartengo al Sistema di Secondigliano».

G 121 «Nella Napoli dei bambini-soldato non è raro sentire vicino alla cassa dei negozi, nelle botteghe o nei supermarket affermazioni del tipo: «Appartengo al Sistema di Secondigliano» oppure «Appartengo al Sistema dei Quartieri». Parole magiche attraverso cui i ragazzini prendono ciò che vogliono e dinanzi alle quali nessun commerciante chiederà mai di pagare il dovuto».

it. sistema ‘modo in cui è organizzato un settore della vita di una collettività, di uno stato, o di una sua struttura o istituzione’

GRADIT s.v. sistema §3 parola del lessico fondamentale.

soldato di camorra

‘chi, all’interno di un clan di camorra, affronta gli scontri a fuoco che avvengono tra gruppi camorristici rivali’.

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Saviano 2006 p. 130 «Aveva capito forse che quei due erano soldati di camorra, della guerra voluta dai Di Lauro».

Saviano 2006 p. 133 «E allora il corpo di Attilio Romanò rischia di venire sommato a quello dei soldati di camorra ammazzati in questi mesi».

Saviano 2006 p. 190 «Mio padre non ce la faceva. Insomma, anche la morte ha i suoi tempi. E diciotto anni non gli sembrava il tempo per morire, neanche per un soldato di camorra. Lo caricò, lo portò all’ospedale e fu salvato».

Ferrero s.v. soldato ‘gregario di primo livello che fa parte di una famiglia mafiosa’

it. soldato ‘chi combatte in un esercito, chi è parte delle truppe militari, senza distinzione di grado o arma, sia volontariamente, sia per obbligo di leva’

GRADIT s.v. soldato parola del lessico fondamentale.

sottomarino

m. ‘persona che viene incaricata di distribuire le mensilità alle famiglie degli affiliati morti o che si trovano in carcere’ .

G 154 «I soldi vengono portati quasi sempre a mano, evitando così di lasciare troppe tracce sui conti correnti. Vengono portati dai ″sottomarini″.».

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G 154 «Il sottomarino è la persona che viene incaricata di distribuire le mensilità. Li chiamano così perchè strisciano sul fondo delle strade».

G 154 «Il sottomarino cura gli stipendi dei livelli più bassi del clan».

G 154 «I sottomarini non sono parte del Sistema, non vengono affiliati».

G 154 «Quello struscio continuo, i piedi pesanti, quello è il campanello del sottomarino».

G 155 «Quelle scarpe erano davvero l’emblema del sottomarino e simboli autentici dei chilometri macinati a piedi per vicoli e salite, di percorsi resi più lunghi nelle strade del corpo di Napoli, assaliti dalla paranoia di inseguimento o rapine».

G 155 «I sottomarini danno la mesata anche agli uomini delle donne finite dentro».

it. sottomarino ‘mezzo navale in grado di navigare in completa immersione’

GRADIT s.v. sottomarino §1 parola del lessico di alto uso.

Spagnoli

‘gli uomini del clan Di Lauro che si sono allontanati da esso; a Secondigliano vengono chiamati in questo modo perché il loro leader si trova in Spagna’ .

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G 86 «Per tutti a Secondigliano sono invece gli Spagnoli. Così chiamati perché in Spagna hanno il loro leader e hanno iniziato a controllare non solo le piazze ma anche i traffici».

G 104 «Ma l’arresto del gruppo degli Spagnoli non riuscì a tamponare l’emorragia della faida».

G 109 «Il 30 dicembre ammazzano gli Spagnoli: uccidono Antonio Scafuro, ventisei anni e colpiscono alla gamba suo figlio».

G 111 «Carmela Attrice non era scappata. L’avevano avvertita, sapeva che il figlio stava con gli Spagnoli, ma l’incertezza della guerra di camorra è questa».

G 140 «Amato, secondo le accuse della magistratura napoletana, era il capo carismatico degli Spagnoli».

G 148 «Gli Spagnoli e i Di Lauro avevano tutti i dirigenti in galera».

G 149 «Gli Spagnoli hanno perso la battaglia, ma pare abbiano raggiunto il loro obiettivo di rendersi autonomi, con un cartello proprio ed egemone comandato da giovanissimi».

Ferrero s.v. spagnolo ‘pitocco, miserabile’ (ma qui con altro significato)

it. spagnolo ‘nativo o abitante della Spagna’

GRADIT s.v. spagnolo §1b parola del lessico di alto uso.

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staffetta

f. ‘corriere incaricato di portare lettere, messaggi e ordini scritti’.

G 73 «Spacciatori, gestori dei magazzini, staffette, spesso non sono parte dell’organizzazione ma semplici stipendiati».

GRADIT s.v. staffetta §1 [dal 1498] parola del lessico comune ‘corriere, messaggero, che un tempo si spostava a cavallo, e oggi, solo in attività militari, in motocicletta o su automezzi veloci, incaricato di portare ordini o dispacci’.

stakeholder

inv. (ingl) ‘mediatore, coinvolto nell’imprenditoria dello smaltimento illegale dei rifiuti tossici, che ha il compito di mettere in contatto le industrie con gli smaltitori dei clan di camorra e di coordinare i passaggi dello smaltimento’ .

G 317 «I veri artefici della mediazione però sono gli stakeholder. Sono loro i veri geni criminali dell’imprenditoria dello smaltimento illegale dei rifiuti pericolosi».

G 317 «Per stakeholder si intende – nel gergo aziendale – quelle figure d’impresa che sono coinvolte nel progetto economico e che con la loro attività sono direttamente, o indirettamente, in grado di influenzarne gli esiti».

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G 318 «Gli stakeholder dei rifiuti si presentano dai proprietari delle imprese chimiche, dalle concerie, dalle fabbriche di plastica e propongono il loro listino dei prezzi».

G 318 «Gli stakeholder mettono in contatto le industrie con gli smaltitori dei clan e, seppure da lontano, coordinano ogni passaggio dello smaltimento».

G 319 «La reale forza dei mediatori, degli stakeholder che lavorano con la camorra, è la capacità di garantire un servizio in ogni sua parte, mentre i mediatori delle imprese legali propongono prezzi maggiorati, esenti dal trasporto».

G. 320 «Eppure gli stakeholder non vengono quasi mai affiliati nei clan».

G 320 «Gli stakeholder possono lavorare per diverse famiglie, come battitori liberi, senza dover subire obblighi militari, particolari imposizioni, senza divenire pedine da battaglia» + 23.

[T] tagliatore

m. ‘chi, all’interno di un clan di camorra, ha il compito di tagliare, cioè mescolare la droga pura con altre sostanze usate come eccipienti e di verificarne la pericolosità servendosi di tossicodipendenti come cavie’.

G. 82 «Quando i “tagliatori” hanno bisogno di molte cavie, abbassano i prezzi».

G 82 «I “tagliatori” dei clan raccolgono i Visitors, gli regalano una dose e poi attendono».

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it. tagliatore ‘chi è addetto a operazioni o lavori di taglio’

GRADIT s.v. tagliatore §1 parola del lessico tecnico-specialistico, industriale, artigianale.

Terzo Mondo

‘zona che comprende i quartieri di Napoli, quali , , Piscinola, San Pietro a Paterno, Secondigliano’.

G 99 «Spesso le ragazze, le mogli devono da sole mantenere le famiglie perché moltissimi uomini cadono in depressione per anni. Anche chi vive a Secondigliano, anche chi vive nel “Terzo Mondo” riesce ad avere una psiche».

G 107 «Il rione Terzo Mondo è circondato da mille uomini tra poliziotti e carabinieri. Un rione enorme, il cui soprannome rende chiara l’immagine della sua situazione, così come la scritta su un muro all’imbocco della sua strada principale: “Rione Terzo Mondo, non entrate” ».

G 117 «Ciò che racconta il pentito Pietro Esposito detto “Kojak” invece non sembra essere una leggenda. Era entrato in una casa dove Ugo De Lucia stava disteso sul letto davanti alla televisione commentando le notizie: «Abbiamo fatto altri due pezzi! E quegli altri hanno fatto un pezzo nel Terzo Mondo».

it. Terzo Mondo ‘il complesso dei paesi sottosviluppati o in via di sviluppo dell' o dell'Asia’

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GRADIT s.v. Terzo Mondo §1 locuzione del lessico comune tecnico-specialistico politico.

tubo

m. ‘fucile progettato dai clan di camorra; viene chiamato così perché formato da un incastro di due tubi e, una volta smontato, diviene un tubo spezzato in due, innocuo a ogni eventuale perquisizione’.

G 202 «Il fucile dei clan è formato da un incastro di due tubi che possono viaggiare separati, un volta assemblati però divengono un micidiale fucile a canne mozze caricato a cartucce o a pallettoni. Progettato sul modello di un vecchio fucile giocattolo degli anni ′80 che sparava palline da ping pong se si tirava violentemente il calcio e lasciava scattare una molla all’interno. Ma da lì, proprio da quei fucili proviene quello che qui chiamano solo “ ′o tubo”».

it. tubo ‘elemento cavo a sezione spec. circolare, di lunghezza variabile, usato per trasportare fluidi o gas o nelle costruzioni meccaniche, nell’edilizia, etc.’

GRADIT s.v. tubo §1 parola del lessico fondamentale.

[V] vedetta

f. ‘chi, all’interno del clan di camorra, ha il compito di sorvegliare al fine di evitare un pericolo’.

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G 106 «Mi fermavano i poliziotti, poi i carabinieri, a volte la Finanza, e poi le vedette dei Di Lauro, poi quelle degli Spagnoli».

G 106 «Le vedette durante i giorni di massimo conflitto perquisivano tutti».

G 147 «La strategia dei servizi segreti nell’arresto di Di Lauro potrebbe essere stata quella di individuare i responsabili tecnici delle vedette, assoldarli così da poter far dislocare tutti i pali e le sentinelle in altre zone impedendo di dare l’allarme per far fuggire il boss».

G 150 «Quella notte Secondigliano era silenziosa e stremata. Senza giornalisti ed elicotteri. Senza vedette e pali.».

it. vedetta ‘chi, spec. marinaio o soldato, sta in un punto elevato o in una struttura appositamente costruita con scopi di sorveglianza e segnalazione’

GRADIT s.v. vedetta §2 parola del lessico comune.

Vietnam

‘faida di camorra’.

G 149 «La parola faida nel corso dei mesi è scomparsa e si iniziato a definirla “Vietnam”».

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G 149 «Quello.. ha fatto il Vietnam... quindi mo deve stare tranquillo.»

«Dopo il Vietnam qua hanno tutti paura...»

«Il Vietnam è finito o no?» Sono frammenti di frasi pronunciate ai cellulari dalle nuove leve del clan».

Cfr. la guerra del Vietnam, combattuta tra il 1964 e il 1975 sul territorio del Vietnam del sud e sulle aree confinanti di Cambogia e Laos.

Visitors

‘gli eroinomani usati, dai clan camorristici, per sperimentare i tagli di eroina e cocaina’ .

G 81 «Anche qui i clan di Secondigliano sono in anticipo su tutti e il vantaggio è prezioso. Qui ci sono i Visitors: gli eroinomani. Li chiamano come i personaggi del telefilm degli anni ′80 che divoravano topi e sotto un’apparente epidermide umana nascondevano squame verdastre e viscide».

G 81 «I Visitors li usano come cavie, cavie umane, per poter sperimentare i tagli».

G 82 «I “tagliatori” dei clan raccolgono i Visitors, gli regalano una dose e poi attendono».

ingl. Visitor ‘alieno, extraterrestre’; pl. Visitors ,‘dall'omonimo titolo di un famoso serial

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televisivo’.

GRADIT s.v. Visitor §1 [dal 1987] forestierismo, dall’ ingl..

vivandiera

f. ‘colei che acquista il cibo per il boss di camorra’.

G. 147 «In conferenza stampa gli ufficiali dei ROS dichiararono che l’arresto era avvenuto individuando la vivandiera che acquistava il pesce preferito da Di Lauro, la pezzogna».

it. vivandiera ‘chi, un tempo, nelle caserme, negli accampamenti, ecc., vendeva ai soldati cibo, bevande e altre cose necessarie’.

GRADIT s.v. vivandiera parola del lessico tecnico-specialistico militare.

[X]

X file

inv.,( ingl.) ‘pasticca di ecstasy’

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G 77 «Eroina, kobret, le droghe leggere e poi le pasticche, quelle che qualcuno chiama ancora ecstasy quando in realtà dell’ecstasy esistono centosettantanove varianti. Qui a Secondigliano sono stravendute, le chiamano X file, o il gettone o la caramella».

dalla serie televisiva di fantascienza nata nel 1993, i cui temi erano le teorie sul paranormale, gli UFO, le mutazioni genetiche e gli alieni.

cfr. gettone, caramella.

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