Retata Di Giudici E Politici Per Smantellare Il «Teorema Alemi», Poi Ritenuto Valido Da Una Sentenza Della Corte Di Appello

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Retata Di Giudici E Politici Per Smantellare Il «Teorema Alemi», Poi Ritenuto Valido Da Una Sentenza Della Corte Di Appello Martedì 8 marzo 1994 il Fatto J'Unitàpaginaj 4!««lwWAIA**iw*™(*ì'^-! ;C>U^Wi'f^V» * ^»^* '&A •> * * * w* <•>-•• CAMORRA E POLITICA. Due magistrati in carcere, altri che si ritrovano la casa perquisita Coinvolti imprenditori e giornalisti. Le confessioni del pentito Galasso «Toghe sporche» in galera per mafia Sono quattro I magistrati finiti dietro le sbarre perché sospettati di aver fatto parte di clan mafiosi o Il magistrato comunque di averli favoriti aggiustando processi o fornendo Informazioni su Inchieste In corso. Un'altra decina sono I magistrati raggiunti da avvisi di garanzia e il cronista (anche II direttore degli affari giudiziari del ministero della giustizia, Adriano Testi, Indagato per falsa testimonianza nell'Inchiesta sull'omicidio Pecorelli). Le toghe sospettate di collusione sulle quali indagano in carriera diverse procure della repubblica sarebbero complessivamente una trentina, sparse per gli uffici DAL NOSTRO INVIATO giudiziari di un pò tutt'ltalla. Detenuti, rispettivamente dal maggio e dal luglio '93, sono II magistrato napoletano Alfonso Lamberti e II suo collega ~ • NAPOLI Armando Cono Lancuba è stato per venti messinese Giuseppe Recupero. Sospesi dalle funzioni anni sostituto procuratore a Napoli. Si è occupato di e dallo stipendio, per decisione del Csm, In attesa casi importanti. Il suo debutto nelle grandi inchieste fu delle conclusioni delle Inchieste penali In corso, l'ex il caso De Martino, quando una banda di balordi rapi presidente della prima sezione della corte di Guido, figlio del professor Francesco. Gli esecutori Cassazione Corrado Carnevale e II procuratore di Vallo materiali del rapimento vennero arrestati e condanna­ della Lucania Nicola Bocassini. Diversamente ha - ti. Lancuba, negli anni successivi si occupò di altri ca­ deciso il Csm per il procuratore della repubblica di Bari, De Marini», sul quale stanno indagando I colleglli si, ma nessuno tanto eclatante. Aveva la stanza all'in- di Potenza. Mentre hanno ormai lasciato la '. zio del corridorio e lavorava con altri giudici fra cui magistratura diversi altri magistrati sospettati di aver Miller. Poi passò all'ufficio denunce, quando il giudice favorito la mafia mentre erano In servizio In uffici Felice Di Persia venne eletto nel Csm. L'urricio denun­ giudiziari siciliani. Restano le Indagini penali In corso ce della procura di Napoli era una «mostruosità» nel su una decina di magistrati di Messina, sul senso che tutto passava per quella struttura che poi procuratore di Termini Imerese, Prinztvalll, e sul provvedeva a smistare le pratiche. Una organizzazio­ presidente di sezione di corte d'appello di Palermo ' ne del lavoro che non aveva precedenti negli altri tri- D'Antoni. Cosi come restano aperti gli Incartamenti bunali.come ha sempre lamentato Magistratura De­ relativi a due magistrati milanesi chiamati In causa da mocratica. Lancuba in questo ufficio diventa titolare un collaboratore di giustizia nell ambito dell 'Inchiesta di importanti inchieste, come quella sulla «strage di sull'autoparco e altri loro colleghi ed ex colleglli che Torre Annunziata» e sull'omicidio del giovane cronista prestarono servizio nella stessa città ed a Torino, • del Mattino, Giancarlo Siani. chiamati In causa da altri collaboratori nell'Inchieste 'nord-sud'sulla mafia a Milano. Anche due magistrati sono coinvolti nell'Inchiesta della Procura di Napoli sulla camorra S Ferraris Il teorema Alemi Il caso Cirillo. Fino a quando si parla di Br non ci so­ no problemi. Il pool antiterrorismo è affidato a Gerar­ do Arcese, ma quando si parla dello stralcio nel quale si deve indagare sulla trattiva tra Br, camorra, servizi segreti deviati ed esponenti di primo piano della De. entra in scena Lancuba. E con lui c'è anche Geppino Calise, cronista giudiziario del Mattino, uomo di punta Retata di giudici e politici per smantellare il «Teorema Alemi», poi ritenuto valido da una sentenza della corte di Appello. Calise è amico di Lancuba. Memorabile un suo articolo su un quoti­ diano romano del quale era corrispondente nel quale, dopo un interrogatorio di Carlo Alemi al boss Cutolo ' A Napoli una cupola al di sopra di ogni sospetto durato 10 ore, titolava: «Cutolo pentito». Ed il boss di Ottaviano non parlò più. Dopo le richieste Due magistrati, Lancuba e Masi, in carcere. Altri (tra cui momento in cui è entrata nel suo consulente giuridico del clan Alfie­ di Carmine Alfieri, accusato della del Pm stravolte da Alemi, Lancu- • Miller, l'inquirente del caso Poggiolini, e il gip Sapienza, maggiore e incisivo sviluppo». ri»), e il procedimento disciplinare strage, avvenuta nell'84, nel circolo ba fa camera, viene inviate a diri­ Le ordinanze di custodia caute­ avviato nei suoi confronti dal Csm, "Pescatori" di Torre Annunziata, gere la procura di Melfi. Calise in­ candidato di «Forza Italia»), che si ritrovano la casa per­ lare, emesse dal gip Claudio larin­ è rimasto al suo posto fino a vener­ costata otto morti. Favori che il ma­ vece diventa il capo della cronaca gali su richiesta dei pm Izzo e Bo­ dì pomeriggio. 11 nome del magi- gistrato vedeva ricambiarsi con napoletana. L'abbandonerà solo quisita. Imprenditori arrestati. Deputati e giornalisti in­ nadies, sono diciassette • sette i la­ , strato, che si è sempre detto estra­ parte dei proventi delle attività ille­ quisiti. I giudici hanno scoperto che al Palazzo di giusti­ titanti -, mentre gli avvisi di garan­ neo ad ogni illecito, compare infi­ cito del clan. Pasquale Galasso ha quando viene intercettata la sua te­ zia di Napoli era.attiva una «cupola» per addomesticare zia, con contestuali perquisizioni, nite volte nei verbali degli interro­ poi ricordato che Alfieri gli disse lefonata con il questore di Napoli. sono dodici. Oltre a Lancuba, Bar­ gatori di Pasquale Galasso,.l'im­ . che. Lancuba era democristiano Vito Matterà, nella quale* chiaro I le sentenze e orientare le inchieste. Lancuè accusato di ai, Masi e Alfieri (quest'ultimo già prenditore della camorra. , ••, «legatissimo a Gava e Scotti». • tentativo di proteggere l'allora sin­ essere stato un «consulente giuridico delle cosche». detenuto), sono finiti in carcere gli Vito Masi, attualmente consiglie­ daco socialista di Napoli Nello Po- avvocati Alfredo Bottino e Silvio - I deputati campani re della terza sezione penale, deve lese. Fulgeri, gli imprenditori-faccendie­ Dalle confessioni di quest'ultimo rispondere solo di corruzione. Il OAL NOSTRO CORRISPONDENTE ri Elio Della Corte, Domenico sono scaturite una serie di inchie­ magistrato, chiamato a giudicare Un solo inquisito per tangento­ . ' MARIO RICCIO . Esposito, Vincenzo Petirro e Luigi ste avviate dalla procura di Napoli, lo stesso Galasso ed altn imputati poli in questi anni: Armando De Pizzella. La chiave di tutta l'inchie­ Rosa, ma è avvenuto perchè un sa NAPOLI. Quando avevano un mente è candidato per "l'Unione che portarono tra l'altro alle richie­ dei reati di associazione camorri­ sta, iniziata un anno fa, è Pasquale ste di autorizzazione a procedere stica, avrebbe incassato 30 milioni, magistrato veneziano lo fece sor­ problema con qualche processo Cristiano-democratica), i pm Izzo Galasso, ex luogotenente di Carmi­ prendere con una mazzetta di 150 pericolso o qualche istruttoria deli- ' e Bonadies hanno chiesto l'arresto per associazione camorristica nei sui cento pattuiti, dal clan Alfieri, u ne Alfieri. Alcuni "filoni" delle in­ confronti di ben cinque deputati quale corrispettivo del suo impe­ milioni in mano. Si parlava di rico­ cata, convocavano una riunione alla Camera dei Deputati. Molte le dagini su presunte collusioni tra plenaria. Attorno al tavolo si ritro- - perquisizioni e gli avvisi di garan­ campani, i democristiani Antonio gno, mantenuto, a rivelare i conte­ struzione, c'era la prova che si pa­ magistrati, politici e camorra, sono Gava, Vinvenzo Scotti, Paolo Cirino nuti delle discussioni in Camera di gavano tangenti. «Mani pulite» po­ vavano in tanti, e a presiedere era < zia, anche all'ex capocronista del stati, infatti, affidati alla Procura di­ quasi sempre lui, il sostituto procu­ «Mattino», Giuseppe Calise (già in­ Pomicino e Vincenzo Meo ed il so­ Consiglio tra i componenti dell'uffi­ teva cominciare con anni di antici­ strettuale antimafia di Salerno. Le cialista Raffaele Mastrantuono. Per cio giudicante, «suggerendo in re­ po, invece il processo per direttissi­ ratore Cono Armando Lancuba, < guaiato per una vecchia storia di rivelazioni del boss, che ha fatto i ora procuratore di Melfi, finito in malcostume politico), al quale1 molti anni sostituto procuratore a lazione ad esse ai difensori degli ma, con condanna a sei anni, era nomi di politici, giornalisti e giudi­ Napoli, dove è stato anche capo inquisiti». Il processo di primo gra­ viziato all'origine. Chi segui quel manette, ieri, con l'accusa di asso­ ' hanno frugato pure i cassetti della ci, sarebbero state confermate da ciazione per delinquere e corruzio­ scrivania al giornale, per aver pub­ dell'ufficio denunce del Tnbunale, do (la terza sezione era costituita caso fu proprio l'ufficio denunce una ventina di pentiti, tra cui lo Armando Cono Lancuba è accusa­ da Leonardo Colaminè, presiden­ ne. I giudici di Salerno, grazie alle blicato «esclusivamente», sul quoti­ stesso Carmine Alfieri. Non solo. con Lancuba. De Rosa, fedelissimo rivelazioni del camorrista pentito ' diano di via Chiatamone, la requi­ to di concorso in associazione per. te, e dai giudici Marco Occhiofino di Gava, solo due settimane fa è Anche Raffaele Cutolo, l'ex capo delinquere di stampo mafioso e e Vito Masi) si concluse con
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