«Ma Di Lauro Ha Già Perso La Guerra» Amato Ha Capito Che Avrebbe Fatto La Su Chi Puntare

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«Ma Di Lauro Ha Già Perso La Guerra» Amato Ha Capito Che Avrebbe Fatto La Su Chi Puntare lunedì 28 febbraio 2005 Italia 7 NAPOLI In manette nella sua latitanza dora- ro dell'organizzazione: «La scissione - dice ta come Ugo De Lucia, uno dei presunti un pentito rispondendo a un interrogato- assassini di Gelsomina Verde, arrestato in GUERRA di camorra rio nel novembre scorso - è avvenuta qual- un lussuoso albergo di una località turisti- che tempo fa - dice un pentito quando i di ca della Slovacchia. L’altra notte la polizia Lauro allontanarono dal clan ‘o Lello, Bia- spagnola e i Ros dei carabinieri hanno Sorpreso mentre usciva dal casinò L’operazione dei Ros a pochi giorni gino, Cesarino e Pierino, fratello di 'o Lel- bloccato al casinò di Barcellona Raffaele insieme a 5 fedelissimi uno dei leader dalla cattura di Ugo De Lucia, presunto lo, ed altri che si erano presi i soldi che Amato, latitante dallo scorso 7 dicembre, non dovevano intascare dalla compraven- allorché le forze dell’ordine fecero scattare degli «spagnoli», gruppo in lotta killer di Gelsomina Verde, in manette dita della droga da loro introdotta dalla un blitz anti camorra a Scampia e Secondi- contro il boss Paolo Di Lauro in un lussuoso albergo della Slovacchia Spagna in Italia. Queste persone si uniro- gliano. Amato, co- no tra loro...». Fu nosciuto nel colori- probabilmente il to linguaggio dei primo motivo di clan come «’o contrapposizione, Lell», «Lell ‘o ma anche la mic- chiatt» e «’a vec- cia, l'occasione per chierella», è uno far saltare gli equili- dei leader degli scis- Colpo agli «scissionisti»: preso il boss Amato bri della cosca Di sionisti che si sono Lauro, rivelando di- ribellati al boss Pao- vergenze più pro- lo Di Lauro e dallo fonde nella condu- scorso autunno so- Arrestato a Barcellona, dove si era rifugiato dopo esser scampato al blitz di Natale a Scampia zione delle attività no in guerra col malavitose. L'ulti- clan di «Ciruzzo ‘o mo colpo agli scis- milionario». sionisti era stato inferto il 19 febbraio, con Per la sua latitanza in terra iberica Raf- la scia di sangue l'arresto di sei esponenti del gruppo, rite- faele Amato - che è stato arrestato insieme nuti appunto vicini ad Amato. ad altre cinque persone - ha dato anche il · Due omicidi di camorra in poche ore il 24 febbraio, gli ultimi in ordine nello spaccio della droga senza legami con la criminalità organizzata. Secondo il ministro dell’Interno, Giusep- nomignolo di “spagnoli” ai luogotenenti di tempo a Napoli. Freddato con alcuni colpi di arma da fuoco Salvato- pe Pisanu, l'arresto del boss latitante Raffa- in lotta col capofamiglia dei quartieri a re Dello Ioio, 28 anni, ritenuto legato al clan degli scissionisti. Il · Due giorni prima invece era finito in manette un altro esponente del ele Amato è «un segnale alle popolazioni nord di Napoli. giovane è stato ucciso nella notte dai killer in via Falcone, al civico 55, clan degli scissionisti. Il 32enne Salvatore Chiariello è stato arrestato napoletane che la guerra contro la camor- Era scappato in Spagna subito dopo il a Qualiano, mentre era vicino alla propria vettura. Ad Ottaviano invece dai carabinieri all'interno di una casa di campagna di San Martino Valle ra verrà vinta». «Avevo promesso - ha ri- megablitz dell’Immacolata, operazione era stato ammazzato Raffaele Musa, 41 anni, pregiudicato considerato Caudina, nell'Avellinese, dove aveva trovato rifugio. Per questo motivo cordato il ministro - che polizia, carabinie- che portò al fermo di 67 persone; da allora in passato collegato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cuto- una cugina e due zii che lo avevano ospitato sono state denunciate per ri e guardia di finanza avrebbero risposto su di lui incombeva una ordinanza di cu- lo. I sicari hanno aperto il fuoco mentre la vittima era in auto. Al suo favoreggiamento. Chiariello era considerato il braccio destro di Federi- colpo su colpo agli assalti della camorra. stodia cautelare internazionale, eseguita la fianco c’era una donna ucraina trentaduenne che è rimasta gravemen- co Bizzarro, ex capozona del clan Di Lauro a Melito, fino a quando Stanno rispondendo con gli interessi. Sta- scorsa notte a Barcellona. La faida di Scam- te ferita. Gli inquirenti hanno ipotizzato per questo delitto uno sgarro quest'ultimo ucciso in un albergo il 26 aprile dell'anno scorso da sicari notte l'arresto del capo degli scissionisti pia nascerebbe infatti dal suo ritorno dalla negli ambienti del narcotraffico, pare che la vittima agisse in proprio travestiti da poliziotti. Raffele Amato, a Natale l'arresto del capo Spagna, come hanno rivelato intercettazio- della famiglia Di Lauro che operava sul ni degli inquirenti che risalgono al novem- campo. Le due fazioni che stanno insan- bre scorso: Amato, secondo le testimo- guinando Napoli sono decapitate. Decine nianze di alcuni pentiti, un tempo alle e decine di accoliti sono già in galera. Mi dipendenze del cognato di Di Lauro «Enri- pare che si tratti di un successo del quale cuccio», si era allontanato dall'Italia per- le nostro forze dell' ordine possano anda- ché accusato dai giovani figli del capo clan re legittimamente orgogliosi». di essersi impossessato di somme di dena- s.m.r. Conosciuto come «Lell ‘o I pentiti: Amato era chiatt», secondo gli accusato dai figli di ‘‘ ‘‘ inquirenti è stato tra i Di Lauro di aver sottratto protagonisti della rivolta al clan ingenti somme di che ha dato origine alla denaro frutto della vendita faida di Scampia di droga Salvatore Maria Righi tura milioni e stipendia migliaia di perso- ne. Ha costruito una rete militare e ope- rativa affidata in gran parte ad una deci- «Guardi, per darle un’idea: è come se la na di luogotenenti che però ad un certo Juventus giocasse contro una squadretta punto ha deciso di ridimensionare drasti- di quartiere». Calza benissimo il parago- camente, per assumere la gestione del ne di un investigatore in prima linea suo impero in proprio insieme al figlio contro la camorra, che preferisce per com- Cosimo. Insomma voleva fare tutto in prensibili ragioni rimanere anonimo. Il- casa, mettere da parte i suoi uomini. lumina a giorno i retroscena della faida Correva il 2002. Inevitabile la spaccatu- che dallo scorso autunno insanguina la Controlli della polizia a Napoli. In alto, Raffaele Amato, capo dei cosiddetti “scissionisti” catturato in Spagna dagli uomini del Ros ra che ha contrapposto Raffaele Amato e periferia a nord di Napoli. Il nostro sbir- gli altri colonnelli al loro boss. Ma la ro non ha dubbi: il boss Paolo Di Lauro è frattura è diventata faida solo alla fine spacciato contro gli scissionisti. La furi- dell’anno scorso. Quando Di Lauro ha bonda lotta scoppiata tra Scampia e Se- deciso di eliminare Aliberti, uno dei suoi condigliano è già segnata: «Se dovessi capi più fidati, ammazzato con sei colpi “bancare” questo scontro, cioè se dovessi in faccia sparati da due sicari in moto. giocarci dei soldi sopra, non avrei dubbi «Ma Di Lauro ha già perso la guerra» Amato ha capito che avrebbe fatto la su chi puntare. Di Lauro ha già perso». stessa fine, lui e gli altri vecchi luogote- Un boss braccato. Evidentemente L’investigatore: «Ciruzzo» ormai è braccato, la potenza di fuoco dei suoi rivali resisterà anche all’arresto di Amato nenti, e quindi li ha riuniti e armati non cambia una virgola nemmeno l’arre- contro il loro ex boss. sto di Raffaele Amato, tra i leader degli Cambio di potere. La rivolta dei «spagnoli» che sono stati così ribattezzati testimonia proprio questo. Coinvolgere gue e pallottole. Un regolamento di conti un bunker, mangiando scatolette e fissan- la Nuova Famiglia è stato dalla parte dei volta al mese si improvvisano corrieri: colonnelli ha svuotato del tutto il clan Di per via della latitanza iberica dell’ex luo- nella lotta anche innocenti, alzare il tiro interno che porterà, ha già portato, allo do pareti di cemento. Murati vivi nei vincitori. Ha aiutato l’Alleanza di Secon- vanno in Olanda e tornano carichi di Lauro, costretto ad arruolare ex spaccia- gotenente di Di Lauro. Il rapporto di quasi alla cieca. Infrangere ogni codice svuotamento di uno dei più forti gruppi loro fortini come capita per quelli di Co- digliano e si è meritato il rispetto delle roba, 3-4000 euro a viaggio. Una senti- tori per fronteggiare gli scissionisti. Una forze in campo tra i due schieramenti è della malavita organizzata. Tutto pur di della camorra napoletana e alla sua sosti- sa Nostra o della ‘ndrangheta che rara- famiglie che la compongono, i Licciardi, i nella, quei «muschilli» che fanno la guar- quindicina di ragazzi alle prime armi - tale da non lasciare scampo al boss che non soccombere. «È la prova della sua tuzione sulla scacchiera degli equilibri mente si allontanano dalla loro terra. «A Contini, i Mallardo e successivamente i dia sui muretti e urlano «Michele» - una già nel mirino, assicurano gli inquirenti ormai ha perso il suo trono: il nostro impotenza, e lui ne è consapevole» dice il mafiosi con un altro, guidato da un boss quel punto un camorrista preferisce la Bocchetti e i Lo Russo. Questo gli ha delle parole in codice - se arrivano gli - che colpiscono quasi alla cieca, da bran- Serpico ne parla già al passato. Il capofa- nostro investigatore. Questa non è pro- ancora da designare. La pace, prevede galera, a meno che non abbiano l’ergasto- permesso di fare un accordo con i cinque sbirri o c’è qualche faccia sospetta, pren- co selvaggio più che come criminali orga- miglia è rimasto solo coi suoi figli, pieno priamente una guerra di camorra, non qualcuno, scoppierà con qualche omici- lo. O che siano costretti a gestire le cose clan senza entrare nel cartello che si divi- de 100 euro al giorno.
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    Caserta, uccisi a Villa Literno i nipoti di Bardellino e Cutolo Scritto da Nazareno della Valle Venerdì 06 Marzo 2009 21:55 VILLA LITERNO (Caserta) - Antonio Salzillo, nipote di Antonio Bardellino, e un pregiudicato di Ottaviano, Clemente Prisco, di 45 anni, nipote del capo della Nco Raffaele Cutolo, attualmente in prigione, sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco a Santa Maria a Cubito, una zona periferica di Villa Literno, in provincia di Caserta, quasi ai confini con il comune di Giugliano, nel Napoletano. I due nipoti I due erano, come detto, i nipoti degli storici boss della camorra Antonio Bardellino, casertano, e Raffaele Cutolo, napoletano. Salzillo, pregiudicato cinquantenne, originario di SanCipriano d'Aversa, era nipote diretto di Antonio Bardellino, uno dei capi storici della camorra casertana, scomparso molti anni fa in Brasile (sarebbe stato ammazzato nel 1988 da Mario Iovine ma il suo corpo non è mai stato trovato) dove si era rifugiato. Antonio Salzillo Il fratello di Antonio Salzillo, Paride, fu ucciso alla fine degli anni '80 dal clan dei Casalesi, ritenuti responsabili anche dell'uccisione dello zio, Antonio Bardellino. Salzillo aveva precedenti per associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsioni e altri reati contro il patrimonio e la persona. Viveva da tempo a Gallarate, in provincia di Varese, ma spesso faceva ritorno in Campania, quasi sempre lontano però dall'Agro aversano. Clemente Prisco I carabinieri del comando provinciale di Caserta hanno anche verificato legami di parentela, per parte di madre, dell'altro ucciso, Clemente Prisco, con il fondatore della Nuova Camorra organizzata, Raffaele Cutolo. Prisco viveva nel Napoletano.
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