Benito Mussolini Realizzazione Ebook - 08 Maggio 2015
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VENETICA Rivista degli Istituti per la storia della Resistenza di Belluno, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza 23/2011, a. XXV VENETICA rivista degli Istituti per la storia della Resistenza di Belluno, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza Direttore Mario Isnenghi Direttore responsabile Ferruccio Vendramini Segreteria di redazione Alfiero Boschiero, Renato Camurri, Alessandro Casellato (coord.), Eva Cecchinato, Daniele Ceschin, Maria Cristina Cristante, Marco Fincardi, Giovanni Favero Consulenti scientifici Ilvo Diamanti, Emilio Franzina, Silvio Lanaro, Luisa Mangoni, Rolf Petri, Gianni Riccamboni, Giorgio Roverato, Livio Vanzetto Registrazione n. 814 Tribunale di Padova del 16 marzo 1984 In copertina: Omaggio ai caduti della Grande Guerra nel dodicesimo anniversario della Marcia su Roma (Biblioteca comunale di Treviso). © Copyright 2011 Cierre edizioni Progetto grafico: fuoriMargine, Verona Stampa: Cierre Grafica Abbonamenti L’abbonamento per i due numeri annuali della rivista è di euro 28,00. L’importo va versato sul ccp. n. 11080371 intestato a Cierre edizioni, via Ciro Ferrari 5, Caselle di Sommacampagna (VR) con causale: Abbonamento “Venetica”. Questo numero è stato realizzato grazie al contributo delle Camere del Lavoro territoriali del Veneto, della CGIL e dello SPI regionali fascismi locali a cura di Renato Camurri Rettifica Nel saggio di Anna Clelia Guidotto 1971: ceramisti di Nove in lotta, apparso sul numero di «Venetica» Rivoluzioni di paese. Gli anni settanta in piccola scala (n. 1/2010, a cura di A. Boschiero, G. Favero e G. Zazzara), a pagina 132 è riportata l’opinione personale di un testimone degli eventi circa le ragioni politiche che avrebbero causato le dimissioni del- l’allora sindaco di Nove, Vito Dalla Gassa. -
La Guerra È Perduta Ma Mussolini Temporeggia, Mentre Il Re E Gli Industriali Si Defilano Nazionalsocialista
30 commenti giovedì 25 luglio 2002 Enrico Manera tazione scomposta. Di lì in poi si susse- guivano le riunioni in cui si affacciava, più o meno chiaramente, l’ipotesi di pro- el tardo pomeriggio del 24 lu- porre a Mussolini di «mettersi da parte». glio 1943 si apre la lunga riunio- Mentre Roma subiva un pesante Nne del Gran Consiglio del fasci- bombardamento, Mussolini incontrava smo protrattasi fino a notte fonda, che Hitler a Feltre, il 19 luglio. L'intenzione decreta la caduta di Benito Mussolini. È del duce di convincere l’alleato tedesco a un crollo impietoso, l’atto definitivo di sciogliere il patto di alleanza per condur- un sistema di potere durato vent’anni le re l’Italia fuori dal conflitto, non veniva cui fondamenta, pregne del sangue degli nemmeno prospettata. Il Führer, deciso oppositori, della violenza delle guerre co- a mantenere fino all’ultimo la sua linea loniali, della vergo- politico-militare, gna delle leggi raz- si impegnava a in- ziali e del sostegno viare in Italia altre dei poteri forti, truppe: una minac- hanno incomincia- cia - appena velata to a sgretolarsi da - di occupazione. tempo, dall’inter- A questo pun- no. to, allo stallo del- Dalla fine del l’iniziativa di Mus- 1942 le condizioni solini si contrappo- della popolazione ne l’azione cospira- erano state messe toria dei gerarchi. a dura prova dalla Il 22 luglio Dino guerra e dai bom- Grandi, presidente bardamenti; svaria- della Camera dei ti segnali indicava- fasci e delle corpo- no che la rottura razioni, incontra di un legame di fi- Mussolini e gli pro- ducia con il regi- spetta i contenuti me si era ormai dell’ordine del completamente giorno che segnerà consumata. -
Mistero Morte Mussolini. Il Lungo Cammino Verso La Verità
Maurizio Barozzi MORTE MUSSOLINI: IL LUNGO CAMMINO VERSO LA VERITÀ Testo non in commercio– Ai soli fini di studio - Roma 2018 1 MORTE MUSSOLINI: IL LUNGO CAMMINO VERSO LA VERITÀ di Maurizio Barozzi «Oltre settanta anni di bugie, mezze verità, inchieste da rotocalco e telenovele, ma passo dopo passo, qualcosa è pur venuta fuori» 1945 – 1947: NASCE LA “VULGATA” Il 30 aprile del 1945, lunedì, il foglio del partito comunista l’Unità pubblicò uno stringato racconto, “L’esecuzione di Mussolini” dove si diceva che il precedente sabato 28 aprile, un misterioso e anonimo “giustiziere” aveva fucilato Benito Mussolini e Claretta Petacci in località Giulino di Mezzegra nella Tremezzina. Era la prima “storica versione” sulla fucilazione del Duce e da quelle poche righe ci si capiva poco e niente per la scarsità delle notizie fornite dalle quali appariva che questo “giustiziere” aveva agito da solo, accompagnato da un autista, in quel di Bonzanigo e Giulino di Mezzegra (Tremezzina). Sette mesi dopo, a novembre del ’45, quel misterioso giustiziere, che ora scrisse di chiamarsi “colonnello Valerio” presentò, una lunga ed esaustiva relazione, pubblicata in 24 articoli sempre su l’Unità, avallata da un autografo di presentazione di Luigi Longo già comandante delle Brigate Garibaldi che ne garantiva la veridicità. Era la seconda “storica versione” di quella fucilazione. 2 [Per brevi note biografiche dei comandanti di questa Brigata vedere l’’Appendice] Ed infine, ancora due anni dopo, nel marzo del 1947, con altri 6 articoli sull’ Unità, questo colonnello Valerio, che ora si firmò anche con il suo nome di battesimo, Walter Audisio, fornì una terza versione di quella sua impresa. -
Brunello Mantelli
Brunello Mantelli L’Italia fascista 1922-1945 Facci dunque uno principe di vincere e mantenere lo stato: e mezzi saranno sempre iudicati onorevoli, e da ciascuno laudati. Niccolò Machiavelli, Il Principe ORCHESTRA. Immagine della società.Ognuno fa la sua parte e c’è un capo. Gustave Flaubert, Dizionario dei luoghi comuni Dedico questo libro a Bruno Vasari, antifascista, deportato nel Lager di Mauthausen, militante della memoria e della giustizia. A lui, ed ai suoi compagni di deportazione, devo l’aver appreso cosa, concretamente, abbia voluto dire vivere sotto il tallone di ferro del fascismo. 1 Indice: Capitolo I: Autoritarismo ed irreggimentazione: la via italiana alla modernità p. 3 In guerra in difesa dell’ordine sociale: p. 3 Un futuro dai contorni confusi p. 7 La resistibile ascesa di Benito M. p. 12 Attrazioni balcaniche p. 16 Fascismo agrario p. 19 Sovversivi conservatori e conservatori sovversivi p. 22 Il primo governo Mussolini: parlamentare nella forma, extralegale nella sostanza p. 27 Liberismo e squadrismo p. 30 Capitolo II: La faccia oscura della società di massa p. 32 Italia docet: il fascino del modello politico fascista p. 32 Razzismo, antisemitismo, cultura scientifica e decisioni politiche p. 36 Normalizzare magistratura e stampa, privatizzare, licenziare, confinare: il consolidamento del regime p. 38 Ambizioni imperiali, organizzazione del consenso, clericalizzazione p. 43 Deflazione, Grande crisi, controllo statale del commercio estero e legami sempre più stretti con la Germania p. 46 In patria fiorisce il culto del “DUCE”, e fuori si riaffacciano aspirazioni egemoniche p. 49 Berlino, Vienna e… Marsiglia p. 51 Capitolo III: Fascismo uguale guerra!!! p. -
Morte Di Mussolini: La Spy-Story Di B. G. Lonati
MAURIZIO BAROZZI MORTE DI MUSSOLINI LA SPY STORY DI BRUNO G. LONATI La definitiva confutazione di un incredibile, fantasioso e assurdo racconto-testimonianza tenuto in vita da una editoria speculatrice Testo non in commercio - ai soli fini di studio - Roma 2017 1 LA SPY STORY di Bruno Giovani Lonati di Maurizio Barozzi a lato Bruno Giovanni Lonati PREMESSA. In questa contro inchiesta o confutazione di un fantasioso racconto, non si vuol sostenere che gli inglesi e le “carte segrete” di Mussolini non entrarono nelle vicende della morte di Mussolini, anzi, tutt’altro, vi ebbero una parte importante, eccome. Ma il fatto che gli inglesi o l’Oss americano, magari dietro le quinte, entrarono in qualche modo in quella vicenda, non autorizza a dare credito a storielle fantasiose e non comprovate. Ancora oggi, la versione di Bruno G. Lonati, il partigiano “Giacomo”, è tra le più citate in articoli e servizi televisivi, spesso storicamente superficiali, tanto per aumentare l’audience. C’è anche un DVD con la registrazione di un servizio di RAI Tre, “La Grande Storia - Mussolini l’ultima verità”, trasmissione del 2004, che gli dà un eccessivo spazio. Una inchiesta su la morte di Mussolini, per altro ben fatta anche se con molte imprecisioni, che però nel tentativo di avallare la versione di Lonati, presentato con un documentario – intervista, arriva al punto di assemblare alcune interviste a Dorina Mazzola (la celebre testimone di Bonzanigo), opportunamente tagliate per farle combaciare con i racconti di Lonati, quando invece si tratta di due versioni -
Roma, Allarme Bambini Poveri Giornale Fondato Novant'anni Fa Da An- Tonio Gramsci
È arrivato il momento di realizzare un’idea che da tempo circola nella Ue: un grande piano di investimenti in strade, ospedali, trasporti e scuole che l’austerità ha gravemente corroso. Luciano Gallino 2,30 l'Unità+Left (non vendibili separatamente - l'Unità 1,30 euro - Left 1,00 euro) Anno 91 n. 169 - Sabato 28 Giugno 2014 Vincent Piazza Le donne Nazionale «Io, Clint tra Allegri e Scorsese» con la cinepresa e Guidolin U: Pasquini pag. 20 Alina Marazzi pag. 17 Pag. 22-23 Ue: più riforme più flessibilità ● Il Consiglio europeo designa Juncker alla guida della Commissione e avvia il dopo austerity ● Renzi: «Vertice tosto ma è un successo» ● E sulle nomine: «Nessuno ha fatto il nome di Letta» Il Consiglio europeo designa Juncker alla presidenza della Commissione e approva un documento che apre alla flessibilità in cambio di riforme. Con- trari il premier britannico Cameron e quello ungherese Orban. A PAG. 2-5 Ma ora serve un «new deal» SIAMO IN UN DÉJÀ VU. Gli sherpa la- ● vorano tutta la notte per mettere a punto un documento scritto in modo abbastanza vago perché ciascuno pos- sa dire di averla spuntata. Come succe- de sempre o quasi, da anni, quando nei vertici europei vanno prese decisioni Il Cdr ai lettori contrastate. Matteo Renzi si dice con- Vogliamo riaffermarlo con orgoglio. tento perché «abbiamo raggiunto un ac- Se il valore della testata l’Unità non si è cordo politico ben preciso, focalizzato depauperato nel corso di questi mesi è sulla crescita e la flessibilità». Ma am- solo grazie al nostro impegno, alla no- mette che la formuletta magica scritta stra professionalità, al nostro attacca- sul documento finale del vertice, «fare mento a un giornale che per tutti noi, miglior uso della flessibilità», da sola giornalisti e poligrafici, rappresenta non produce miracoli. -
Benito Mussolini 1 Benito Mussolini
Benito Mussolini 1 Benito Mussolini Ministro dell'Interno Coalizione PNF PPI (fino al 27 aprile 1923) PLI (fino al 5 luglio 1923) PDS (fino al 1º luglio 1924) Mandato I 31 ottobre 1922 - 17 giugno 1924 II 6 novembre 1926 - 25 luglio 1943 Predecessore I Paolino Taddei II Luigi Federzoni Successore I Luigi Federzoni II Bruno Fornaciari Parlamento italiano Camera dei deputati Partito Partito Nazionale Fascista Legislatura XXV, XXVI, XXVII, XVIII, XXIX Benito Amilcare Andrea Mussolini (Predappio, 29 luglio 1883 – Giulino di Mezzegra, 28 aprile 1945) è stato un politico, giornalista e dittatore italiano. Fondatore del fascismo, fu capo del Governo del Regno d'Italia - prima Firma di Mussolini come Presidente del Consiglio dei ministri, poi come Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato - dal 31 ottobre 1922 (con poteri dittatoriali dal gennaio 1925) al 25 luglio 1943.[1] Divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938, e fu capo (Duce) della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 27 aprile 1945. Fu esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, e direttore del quotidiano socialista Avanti! dal 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra di Libia e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò radicalmente opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione dell'Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal PSI. Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la «vittoria mutilata», fondò i Fasci Italiani di Combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista, autoritario e radicale, che gli valse l'appoggio della piccola borghesia e dei ceti industriali e agrari. -
Piano Dell'opera
Piano dell'opera: STORIA D'ITALIA Voi. I 476-1250 STORIA D'ITALIA Voi. II 1250-1600 STORIA D'ITALIA Voi. Ili 1600-1789 STORIA D'ITALIA Voi. IV 1789-1831 STORIA D'ITALIA Voi. V 1831-1861 STORIA D'ITALIA Voi. VI 1861-1919 STORIA D'ITALIA Voi. VII 1919-1936 STORIA D'ITALIA Voi. Vili 1936-1943 STORIA D'ITALIA Voi. IX 1943-1948 STORIA D'ITALIA Voi. X 1948-1965 STORIA D'ITALIA Voi. XI 1965-1993 STORIA D'ITALIA Voi. XII 1993-1997 MONTANELLI CERVI STORIA D'ITALIA 1943 1948 INDRO MONTANELLI I MARIO CERVI L'ITALIA DELLA GUERRA CIVILE Dall' 8 settembre 1943 al 9 maggio 194.6 INDRO MONTANELLI | MARIO CERVI L'ITALIA DELLA REPUBBLICA Dal 2 giugno 1946 al 18 aprile 1948 STORIA D'ITALIA Voi. IX EDIZIONE PER OGGI pubblicata su licenza di RCS Libri S.p.A., Milano © 2006 RCS Libri S.p.A., Milano Questo volume è formato da: Indro Montanelli - Mario Cervi Eltalia della guerra civile © 1983 Rizzoli Editore, Milano © 2000 RCS Libri S.p.A., Milano Indro Montanelli - Mario Cervi Eltalia della Repubblica © 1985 Rizzoli Editore, Milano © 2000 RCS Libri S.p.A., Milano Progetto grafico Studio Wise Coordinamento redazionale: Elvira Modugno Fotocomposizione: Compos 90 S.r.L, Milano Allegato a OGGI di questa settimana NON VENDIBILE SEPARATAMENTE Direttore responsabile: Pino Belleri RCS Periodici S.p.A. Via Rizzoli 2 - 20132 Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 145 del 12/7/1948 Tutti i diritti di copyright sono riservati settembre 1943, 2 giugno 1946, 18 aprile 1948: tre giorni cruciali per la storia del nostro Paese. -
25 Luglio 1943, De Marsico.Pdf
Francesco Lamendola 25 luglio 1943, fu tradimento? a) De Marsico Gran Consiglio del Fascismo, notte fra il 24 e il 25 luglio 1943, due settimane dopo l’inizio dell’Operazione Husky, ossia lo sbarco angloamericano in Sicilia del 10 luglio: si votano, per appello nominale, tre distinti ordini del giorno: quello di Dino Grandi, quello di Carlo Scorza, segretario del Partito nazionale Fascista, e quello di Roberto Farinacci. Ma il primo ad essere messo ai voti è quello di Grandi, che raccoglie 19 adesioni su 28 votanti, con 7 contrari, un astenuto e un membro che esce senza aver votato (Farinacci); per cui Mussolini, ritenendo inutile far votare le altre mozioni, decide di sciogliere la seduta, non senza avere osservato: Signori, voi avete aperto la crisi del regime. I voti favorevoli, come è noto, furono, oltre a quello di Grandi, quelli di Giuseppe Bottai, Luigi Federzoni, Galeazzo Ciano, Cesare Maria De Vecchi, Alfredo De Marsico, Umberto Albini, Giacomo Acerbo, Dino Alfieri, Giovanni Marinelli, Carluccio Pareschi, Emilio De Bono, Edmondo Rossoni, Giuseppe Bastianini, Annio Bignardi, Alberto De Stefani, Luciano Gottardi, Giovanni Balella e Tullio Cianetti, che nella mattina del 26 luglio scrisse a Mussolini dichiarando di ritrattare il proprio voto, con la motivazione che non si era reso conto delle sue reali implicazioni; cosa che più tardi, al processo di Verona, gli avrebbe salvato la vita. I sette voti contrari furono quelli di Carlo Scorza, Guido Buffarini-Guidi, Enzo Galbiati, Carlo Alberto Biggini, Gaetano Polverelli, Antonio Tringali Casanova, Ettore Frattari; il voto astenuto fu quello di Giacomo Suardo. Il ventottesimo membro, Farinacci, era uscito prima della votazione. -
Comunicato Stampa 25 Luglio 1943 Caduta Del Fascismo
Il Presidente del Consiglio Bologna, 25 luglio 2011 COMUNICATO STAMPA 25 LUGLIO 1943 CADUTA DEL FASCISMO Il 24 luglio 1943 nel Corso del gran Consiglio del Fascismo -che per altro non si teneva dal 1939- fù presentato un O.d.G. proposto da Dino Grandi -allora Presidente della Camera- L’approvazione dell’ODG provocò la caduta legale di Benito Mussolini aprendo l'ultima fase del regime fascista, caratterizzata dalla Repubblica Sociale Italiana. L’O.D.G: ripristinò i poteri costituzionali del Re; il quale poi avrebbe tolto le deleghe del comando militare a Mussolini e le avrebbe assegnate ad altri. I 28 componenti del Gran Consiglio furono chiamati a votare per appello nominale. La votazione sull'ordine del giorno Grandi si concluse con: • 19 voti a favore (,Giuseppe Bottai, Luigi Federzoni, Galeazzo Ciano, Cesare Maria De Vecchi, Alfredo De Marsico, Umberto Albini, Giacomo Acerbo, Dino Alfieri, Giovanni Marinelli,Dino Grandi Carluccio Pareschi, Emilio De Bono, Edmondo Rossoni, Giuseppe Bastianini, Annio Bignardi, Alberto De Stefani, Luciano Gottardi, Giovanni Balella e Tullio Cianetti che il giorno dopo scrisse a Mussolini ritrattando il suo voto); • 8 voti contrari (Carlo Scorza, Roberto Farinacci, Guido Buffarini-Guidi, Enzo Galbiati, Carlo Alberto Biggini, Gaetano Polverelli, Antonino Tringali Casanova, Ettore Frattari); • un astenuto (Giacomo Suardo). PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Via Zamboni, 13 - 40126 Bologna - Tel. 051 6598625 - Fax 051 6599203 - [email protected] La Provincia di Bologna è registrata Emas - Reg. n. 1-000432 - www.provincia.bologna.it Il Re comunicò a Mussolini la sua sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e lo fece arrestare all'uscita di Villa Savoia. -
Privato Del Grande Capo «Se Il Re Accetta La Restituzione Della Delega
Giorni di Storia 25 Luglio 1943 20.12 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 25 - 25/07/01 mercoledì 25 luglio 2001 25 24 luglio sione e passare alla votazione… gli ordini del 16.30 giorno saranno messi in votazione secondo I gerarchi, convocati per il Gran consi- l'ordine della presentazione. Apro perciò la glio, arrivano alla spicciolata a Palazzo Vene- votazione sul primo, l'ordine del giorno di zia. La giornata è caldissima, il clima che si Grandi». respira è di evidente tensione e di paura. La La votazione è rapida. Il segretario del Le ultime ore del regime partito legge i risultati: «A favore: Grandi, De riunione è stata convocata nella sala del Pap- pagallo, adiacente a quella del Mappamondo Bono, De Vecchi, De Marsico, Acerbo, Pare- dove abitualmente lavora Mussolini. All'in- schi, Cianetti, Federzoni, Balella, Gottardi, gresso montano la guardia gli uomini della «Se il Re accetta la restituzione della delega dei poteri, debbo essere decapitato» Bignardi, De Stefani, Bottai, Rossoni, Mari- Milizia. Grandi si presenta con due bombe a nelli, Alfieri, Ciano, Bastianini, Albini. Con- mano nascoste sotto la divisa, così altri gerar- trari: Bigini, Polverelli, Scorza, Trincali Casa- chi, forse anche Ciano, che nella mattinata nova, Frattari, Buffarini Guidi e Galbiati. Si aveva detto ai congiurati: «Si ha un bel dire. astiene Suardo». Si ha tutti una gran paura: va a finire che ci fa Mussolini con voce indifferente annun- metter dentro». cia: «L'ordine del giorno Grandi è approva- 17.00 to… possiamo andare. Voi avete provocato La riunione ha inizio. la caduta del regime. -
Pdfaccedi All'inventario Digitale: "Fondi Giulio Seniga E Anita
QAS N. 17 INVENTARIO DEI FONDI GIULIO SENIGA E ANITA GALLIUSSI DEI FONDI GIULIO SENIGA E ANITA INVENTARIO QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO, N. 17 INVENTARIO DEI FONDI GIULIO SENIGA E ANITA GALLIUSSI CAMERA DEI DEPUTATI 2017 e 7,50 QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO QUADERNI DELL’ARCHIVIO STORICO, N. 17 INVENTARIO DEI FONDI GIULIO SENIGA E ANITA GALLIUSSI a cura di Maria Antonietta Serci CAMERA DEI DEPUTATI 2016 ISBN 9788892001954 Copyright © Camera dei deputati Segreteria generale – Ufficio pubblicazioni e relazioni con il pubblico Roma, 2016 INDICE Giulio Seniga e Anita Galliussi, una storia del Novecento di Elena Dundovich ix INVENTARIO DEL FONDO GIULIO SENIGA Nota biografica di Giulio Seniga 3 Introduzione archivistica 9 Bibliografia 14 Carte personali e corrispondenza familiare 16 Corrispondenza 18 Anni Cinquanta 18 Anni Sessanta 21 Anni Settanta 29 Anni Ottanta 37 Anni Novanta 42 Documenti senza data 48 Articoli, interventi e appunti 49 Articoli pubblicati 50 Bozze e stralci di articoli 50 Interventi, note e relazioni 51 Appunti 53 VI Indice Autobiografie 56 “Io credevo” 57 “L’altro Pci” 57 Note autobiografiche diverse 58 Diari 59 “Il diario di Nino” 60 Pagine di diario 60 Partito comunista italiano 63 Documenti di partito 63 Documento segreto del Pcus trascritto da Secchia 64 Altri documenti 65 Partito socialista italiano 66 Resistenza 67 Documenti 67 Documentazione per libri e articoli 68 Azione comunista 70 Corrispondenza 71 Amministrazione 73 Attività e documenti 74 «Lettera ai compagni» 75 Appunti 75 Materiale a stampa 76 Editrice Azione comune 77 Corrispondenza 77 Amministrazione 82 Fiere e mostre librarie 83 Produzione editoriale. Documentazione 84 Indice VII Materiali ricevuti 85 Materiale a stampa 86 Recensioni e rassegne stampa 86 Opuscoli, catologhi e volantino 87 Unione Democratica Amici d’Israele, UDAI 89 Corrispondenza 89 Scritti e appunti 93 Verbali di riunione 93 Iniziative.