30 commenti giovedì 25 luglio 2002

Enrico Manera tazione scomposta. Di lì in poi si susse- guivano le riunioni in cui si affacciava, più o meno chiaramente, l’ipotesi di pro- el tardo pomeriggio del 24 lu- porre a Mussolini di «mettersi da parte». glio 1943 si apre la lunga riunio- Mentre Roma subiva un pesante Nne del Gran Consiglio del fasci- bombardamento, Mussolini incontrava smo protrattasi fino a notte fonda, che Hitler a Feltre, il 19 luglio. L'intenzione decreta la caduta di . È del di convincere l’alleato tedesco a un crollo impietoso, l’atto definitivo di sciogliere il patto di alleanza per condur- un sistema di potere durato vent’anni le re l’Italia fuori dal conflitto, non veniva cui fondamenta, pregne del sangue degli nemmeno prospettata. Il Führer, deciso oppositori, della violenza delle guerre co- a mantenere fino all’ultimo la sua linea loniali, della vergo- politico-militare, gna delle leggi raz- si impegnava a in- ziali e del sostegno viare in Italia altre dei poteri forti, truppe: una minac- hanno incomincia- cia - appena velata to a sgretolarsi da - di occupazione. tempo, dall’inter- A questo pun- no. to, allo stallo del- Dalla fine del l’iniziativa di Mus- 1942 le condizioni solini si contrappo- della popolazione ne l’azione cospira- erano state messe toria dei gerarchi. a dura prova dalla Il 22 luglio Dino guerra e dai bom- Grandi, presidente bardamenti; svaria- della Camera dei ti segnali indicava- fasci e delle corpo- no che la rottura razioni, incontra di un legame di fi- Mussolini e gli pro- ducia con il regi- spetta i contenuti me si era ormai dell’ordine del completamente giorno che segnerà consumata. Sotto la fine del fascimo. l’intensificarsi dei Si susseguono le bombardamenti al- riunioni tra gerar- leati sulle grandi chi fascisti e mem- città, tra marzo e bri di casa Savoia. aprile 1943, il mal- Mussolini, consa- contento popolare pevole del tramon- era sfociato in una to del suo potere vasta ondata di agi- personale, è stret- tazioni. Nelle prin- to tra le posizioni cipali città e nei del fascismo mode- più importanti im- rato patrocinate pianti industriali da Grandi, appog- del Nord, gli ope- giate dalla Chiesa, rai erano entrati in dalla Corona e dai sciopero al grido poteri economici, di «Pane e pace», e quelle dell’ala in- mentre nel paese transigente del si estendeva l’in- Pnf, che trova Ro- fluenza della pro- berto Farinacci e paganda antifasci- deci- sta e antitedesca si a rimanere fede- condotta attraver- li alla Germania, so le emittenze di L’ultima notte: agonia e crollo di un regime nell’intenzione di Radio Londra, Ra- rimodellare il fasci- dio Mosca e Radio smo sul modello Milano Libertà. La guerra è perduta ma Mussolini temporeggia, mentre il re e gli industriali si defilano nazionalsocialista. Negli ambienti La fine è nota. vicini alla Corona La sera del 24 lu- e all'esercito erano iniziate manovre se- Badoglio glio il Gran Consiglio del fascismo inizia grete per un rovesciamento del regime 26 luglio 1943 dal gran consiglio la sua riunione: Mussolini, accusato di fascista: prima il generale Badoglio ave- durante aver condotto il paese in una guerra disa- va condotto sondaggi in Svizzera presso le manifestazioni strosa, è invitato a lasciare l’esecutivo; la gli Alleati per chiarire i termini di popolari, vengono sua autodifesa appare stanca e dimessa. un’eventuale resa separata dell’Italia. distrutti i simboli L’ordine del giorno Grandi chiede che il capo del governo Poi, dopo anni di complicità e silenzi, del regime fascista affidi al re Vittorio Emanuele III il co- era stato lo stesso re Vittorio Emanuele In alto mando delle forze armate e la «suprema III, a scrivere al duce prospettando l’op- una seduta di iniziativa di decisione», secondo il detta- portunità di «sganciare le sorti d’Italia del Gran Consiglio to costituzionale. Nella notte l’ordine IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO da quelle della Germania», mentre con- del Fascismo del giorno Grandi viene approvato con riunendosi in queste ore di supremo cimento, volge innanzi tutto il suo temporaneamente, prendeva contatti a Palazzo Venezia 19 voti a favore su 28. pensiero agli eroici combattenti d'ogni arma che, fianco a fianco con la con esponenti dell'esercito, del Vatica- Come ha sostenuto Pier Giorgio Zu- fiera gente di Sicilia in cui più risplende l'univoca fede del popolo italiano, no, dell’antifascismo liberale e del fasci- nino ne L’ideologia del fascismo,(Bolo- rinnovando le nobili tradizioni di strenuo valore e d'indomito spirito di smo moderato. Nello stesso periodo il gna, Mulino, 1985) «la crisi del fascismo sacrificio delle nostre gloriose Forze Armate esaminata la situazione inter- mondo industriale (tra cui spiccano Gio- nasce dalle viscere del regime», nel mo- na e internazionale e la condotta politica e militare della guerra: vanni Agnelli, Alberto Pirelli e Giorgio mento in cui la dittatura non è più gra- proclama Enrico Falck), attraverso i legami con il do di assimilare il «rutilante amalgama» il dovere sacro per tutti gli italiani di difendere ad ogni costo l'unità, grande capitalismo angloamericano, si costituito dai vari elementi ideologici l'indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli sforzi di inseriva nel complesso di iniziative volte dell’Italia fascista «che non le si mettono quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del a porre fine al dominio di Mussolini contro o ai suoi margini». Il compromes- popolo italiano; sull'Italia. afferma so continuo tra elementi diversi, quel- A fronte delle vittorie degli Alleati e la necessità dell'unione morale e materiale di tutti gli italiani in questa l’eclettismo di cui parlava Togliatti, non al crescente sentimento di sfiducia che ora grave e decisiva per i destini della Nazione; è più una pratica possibile. La dittatura circondava il regime, Mussolini tentava dichiara personale di Mussolini, già perno del la carta di un rimaneggiamento, l’ennesi- che a tale scopo è necessario l'immediato ripristino di tutte le funzioni sistema, diventa allora la causa prima mo, delle sfere militari e politiche di statali, attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parla- del suo crollo: la scelta della guerra a fronte. Quasi tutti i ministri, tra cui Cia- mento, alle Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle fianco di Hitler e soprattutto il suo anda- no, Grandi e Bottai, venivano allontana- nostre leggi statutarie e costituzionali; mento mettono a nudo le tronfie pac- ti dal governo, mentre continuava la va- invita chianate di regime e incrinano il consen- sta opera di epurazione tra le file del il Governo a pregare la Maestà del Re, verso il quale si rivolge fedele e so che solo pochi anni prima, durante Partito nazionale fascista, condotta dallo fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché, Egli voglia per l'onore e l’impresa coloniale, sembrava essere alle squadrismo più intransigente per «mora- per la salvezza della Patria assumere con l'effettivo comando delle Forze stelle. Gerarchi, militari, industriali, e ve- lizzare» in senso estremistico del partito. Armate di terra, di mare, dell'aria secondo l'articolo 5 dello Statuto del scovi hanno acconsentito, per obbedien- Quando il 10 luglio gli angloamericani Regno, quella suprema iniziativa di decisione che le nostre istituzioni a za e per tornaconto, senza opporre resi- sbarcavano in Sicilia, tra le gerarchie fa- Lui attribuiscono e che sono sempre state in tutta la nostra storia stenza, all’entrata in guerra. Saranno lo- sciste si diffondeva un sentimento di pro- nazionale il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia. ro le prime tessere a saltare del mosaico fonda prostrazione, di confusione, di agi- Seguono le firme fascista che si frantuma.

LE ORE DELLA DECISIONE

24 luglio, sabato Confederazione fascista lavoratori agricoltura); i membri di creare un'insanabile frattura tra gli italiani e il fascismo. della delega dei poteri militari, questo significa che debbo zione (…) gli ordini del giorno saranno messi in votazione I gerarchi convocati per il Gran Consiglio arrivano alla nominati per un triennio: , , Segue l'intervento di Ciano, il genero del duce, che si essere decapitato. È meglio parlarsi chiaro, io ho ormai secondo l'ordine della presentazione. Apro perciò la votazio- spicciolata a Palazzo Venezia. La giornata è caldissima, il , , schiera con gli oppositori del suocero e prende posizione sessant'anni e so cosa vogliono dire queste cose». ne sul primo, l'ordine del giorno di Grandi». clima che si respira è di evidente tensione. La riunione è (sottosegretario ministero degli Affari esteri), Umberto Albi- per una rottura dell'alleanza con i tedeschi. Grandi cerca di alleggerire la tensione sostenendo l'in- La votazione è rapida. Il segretario del partito legge i stata convocata nella sala del Pappagallo, adiacente a quella ni (sottosegretario al ministero dell'Interno), Farinacci, esponente del fascismo più intransigente ed giudicabilità del duce. Gli si affiancano Cianetti e Suardo. risultati: del Mappamondo dove abitualmente lavora Mussolini. All' (capo di Stato maggiore della Milizia), Guido Buffarini Gui- estremista, propone un suo ordine del giorno e dichiara: Mussolini dà la parola a Scorza che attacca con veemenza A favore: Grandi, De Bono, De Vecchi, De Marsico, ingresso montano la guardia gli uomini della Milizia. Grandi di, Alberto de Stefani, , e «Io le critiche le faccio da vent'anni, al regime, ai meto- l'ordine del giorno Grandi e ne propone uno nuovo incentra- Acerbo, Pareschi, Cianetti, Federzoni, Balella, Gottardi, Bi- si presenta con due bombe a mano nascoste sotto la divisa il segretario del partito Carlo Scorza. Quest'ultimo ordina di del partito, alla persona stessa del Duce. Non ho mai to su due punti: la resistenza a oltranza con appelli alla gnardi, De Stefani, Bottai, Rossoni, Marinelli, Alfieri, Ciano, e così altri gerarchi. «Saluto al duce!». «A noi!» rispondono i gerarchi. nascosto il mio pensiero al Capo, sia a voce che per iscritto. nazione, al re e al papa e la riforma immediata dei comandi Bastianini, Albini. Contrari: Biggini, Polverelli, Scorza, Trin- 17,00: La riunione ha inizio . Il duce si presenta con la La seduta comincia con l'esposizione di Mussolini sul- (…) Ma non posso nascondere la mia sorpresa nel sentire militari e degli organismi costituzionali. gali Casanuova, Frattari, Buffarini Guidi e Galbiati. Si astiene divisa di capo della Milizia, i 28 membri del Gran Consiglio la situazione militare. Seguono gli interventi di De Bono e stasera le stesse critiche mosse da coloro che sono rimasti Interviene De Stefani, poi ancora Farinacci a difesa del Suardo. sono in sahariana nera. Sono presenti: il presidente della De Vecchi che espongono alcune precisazioni sull'analisi ininterrottamente ai posti di comando e di governo e che proprio ordine del giorno. Frattari si esprime contro Grandi. Mussolini con voce indifferente annuncia: Camera Dino Grandi, del Senato Giacomo Suardo; i quadriu- esposta dal duce. Bottai entra nel vivo e sostiene che le mai ebbero una parola di solidarietà per me quando la mia Alfieri al contrario esprime il proprio assenso. «L’ordine del giorno Grandi è approvato, possiamo mviri della marcia su Roma e Cesare Maria parole del duce sono «una ben dura mazzata sulle nostre posizione di critico veniva apertamente disapprovata dalle andare. Voi avete provocato la caduta del regime. La seduta de Vecchi; i ministri Alfredo de Marsico (Grazia e Giustizia), ultime illusioni o speranze». Termina asserendo che l'Italia alte gerarchie». 25 luglio, domenica è tolta». (Finanze), (Educazio- oppone all'invasore «un apparecchio di comando inefficien- Scorza propone di rinviare la discussione; Grandi si 1,30: Suardo, in lacrime, dichiara che toglierà la sua 4,00: Grandi incontra il ministro della Real Casa Pietro ne nazionale), Carlo Pareschi (Agricoltura e foreste), Tullio te». oppone. Si opta per una breve pausa nel corso della quale firma dal documento Grandi e chiede un accordo sul docu- Acquarone e propone come successore di Mussolini il ma- Cianetti (Corporazioni) e Gaetano Polverelli (Cultura popola- È l'ora di Grandi, il quale esordisce dando lettura dell'or- Grandi, che ha ormai la maggioranza, cerca di convincere mento Scorza. Cianetti esita. Polverelli dichiara che voterà resciallo , sconsigliando invece Badoglio per- re); altri membri a causa delle loro funzioni: dine del giorno che porta la sua firma e nel quale si invita il altri gerarchi. contro. Interviene Bottai: ché troppo coinvolto con il fascismo. E prega il ministro di (presidente dell'Accademia d'Italia), Antonino Tringali Casa- re a riprendere pieno possesso delle prerogative che gli Alla ripresa della discussione, dopo 45 minuti, prendo- Bisogna francamente riconoscere come il tempo della riportare al sovrano il suo punto di vista: nuova (presidente del Tribunale speciale), Giovanni Balella sono riconosciute dallo Statuto, vale a dire il comando delle no la parola Bastianini e Alfieri, Tringali Casanuova, Galbia- dittatura è finito almeno nelle forme e con la mentalità che «Il nostro scopo è stato quello di fornire al sovrano un (presidente della Confederazione fascista industriali), Ettore forze armate e la guida delle istituzioni. Poi Grandi accusa il ti, Cianetti, Biggini, Frattari, Gottardi e De Stefani. l'hanno guidata finora. mezzo costituzionale atto a determinare una crisi di gover- Frattari (presidente della Confederazione fascista agricolto- capo del governo di aver portato l'Italia alla sconfitta con la Segue la replica, dura e irritata, di Mussolini: A questo punto riprende la parola Mussolini: no. Il Gran Consiglio (…) ha dichiarato la dittatura caduta ri), Luciano Gottardi (presidente della Confederazione fasci- formula ristretta della «guerra fascista» che, tentando l'iden- «Quest'ordine del giorno Grandi pone problemi molto «Se nessuno chiede di aggiungere qualcosa, ritengo si (…) e fa appello al sovrano perché egli si avvalga di tutte le sta lavoratori industria), Annio Bignardi (presidente della tificazione tra regime e paese, ha ottenuto invece il risultato gravi di dignità personale. Se il re accetta la restituzione possa dichiarare chiusa la discussione e passare alla vota- prerogative che lo Statuto attribuisce al capo dello Stato.