Privato Del Grande Capo «Se Il Re Accetta La Restituzione Della Delega
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Giorni di Storia 25 Luglio 1943 20.12 ----- Pagina: UNITA - NAZIONALE - 25 - 25/07/01 mercoledì 25 luglio 2001 25 24 luglio sione e passare alla votazione… gli ordini del 16.30 giorno saranno messi in votazione secondo I gerarchi, convocati per il Gran consi- l'ordine della presentazione. Apro perciò la glio, arrivano alla spicciolata a Palazzo Vene- votazione sul primo, l'ordine del giorno di zia. La giornata è caldissima, il clima che si Grandi». respira è di evidente tensione e di paura. La La votazione è rapida. Il segretario del Le ultime ore del regime partito legge i risultati: «A favore: Grandi, De riunione è stata convocata nella sala del Pap- pagallo, adiacente a quella del Mappamondo Bono, De Vecchi, De Marsico, Acerbo, Pare- dove abitualmente lavora Mussolini. All'in- schi, Cianetti, Federzoni, Balella, Gottardi, gresso montano la guardia gli uomini della «Se il Re accetta la restituzione della delega dei poteri, debbo essere decapitato» Bignardi, De Stefani, Bottai, Rossoni, Mari- Milizia. Grandi si presenta con due bombe a nelli, Alfieri, Ciano, Bastianini, Albini. Con- mano nascoste sotto la divisa, così altri gerar- trari: Bigini, Polverelli, Scorza, Trincali Casa- chi, forse anche Ciano, che nella mattinata nova, Frattari, Buffarini Guidi e Galbiati. Si aveva detto ai congiurati: «Si ha un bel dire. astiene Suardo». Si ha tutti una gran paura: va a finire che ci fa Mussolini con voce indifferente annun- metter dentro». cia: «L'ordine del giorno Grandi è approva- 17.00 to… possiamo andare. Voi avete provocato La riunione ha inizio. la caduta del regime. La seduta è tolta». Il duce si presenta con la divisa di capo A margine un piccolo screzio: Ciano avvi- della Milizia, i 28 membri del Gran Consiglio cinandosi a Farinacci gli dice: «Roberto, sia- sono tutti in sahariana nera. mo in due campi opposti, ma devi credermi. Sono presenti: il presidente della Camera Agisco per il bene dell'Italia come credi di Dino Grandi, del Senato Giacomo Suardo; i fare tu». È Tringali Casanova a replicare a quadrunviri della Marcia su Roma Emilio De Ciano al posto del gerarca apostrofato: «Gio- Bono e Cesare Maria De Vecchi di Val Ci- vinotto, ciò che è accaduto qui stasera è un smon; i ministri: Alfredo de Marsico (Grazia delitto che si paga col sangue. Io le desidero e giustizia), Giacomo Acerbo (Finanze), Car- molta fortuna; però credo che i suoi giorni lo Alberto Bigini (Educazione nazionale), siano contati». Ciano, accompagnando la ri- Carlo Pareschi (Agricoltura e foreste), Tullio sposta con un ironico inchino: «Sono dolen- Cianetti (Corporazioni) e Gaetano Polverelli te di aver dovuto votare così, ma io non (Cultura popolare); altri membri a causa del- potevo tradire il mio Paese come lo state le loro funzioni: Luigi Federzoni (presidente tradendo voi che siete degli irriducibili fazio- dell'Accademia d'Italia), Antonino Tringa- si». li-Casanuova (presidente del Tribunale spe- Il conte Galeazzo Ciano verrà consegna- ciale), Giovanni Balella (presidente della Con- to alla Repubblica Sociale dai tedeschi, pres- federazione fascista industriali), Ettore Fratta- so i quali si sarebbe imprudentemente rifugia- ri (presidente della Confederazione fascista to nel settembre del '43. Sarà processato a agricoltori), Luciano Gottardi (presidente Verona, condannato, e giustiziato mediante della Confederazione fascista lavoratori indu- fucilazione alla schiena il giorno 11 gennaio stria), Annio Bignardi (presidente della Con- 1944. Con lui, altri "traditori" della notte del federazione fascista lavoratori agricoltura); i 24-25 luglio: Pareschi, Gottardi, De Bono e membri nominati per un triennio: Roberto Marinelli. Farinacci, Dino Alfieri, Giuseppe Bottai, Gio- 4.00 vanni Marinelli, Giuseppe Bastianini (sottose- Grandi incontra il ministro della real ca- gretario ministero degli Affari Esteri), Um- sa Piero Acquarone e propone come succes- berto Albini (sottosegretario al ministero dell' sore di Mussolini il maresciallo Enrico Cavi- Interno), Enzo Galbiati (capo di stato mag- glia, sconsigliando invece Badoglio perché giore della Milizia), Guido Buffarini-Guidi, troppo coinvolto con il fascismo. E prega il Alberto De Stefani, Edmondo Rossoni, Gale- ministro di riportare al sovrano il suo punto azzo Ciano e il segretario del partito Carlo di vista. Scorza. Quest'ultimo ordina «Saluto al du- 7.00 ce!». «A noi!» rispondono i gerarchi. Il ministro Acquarone riferisce a Vittorio La seduta comincia con l'esposizione di Emanuele III l'andamento della seduta del Mussolini della situazione militare. Gran Consiglio, portando «il punto di vista» Seguono gli interventi di De Bono e De di Grandi: «Il nostro scopo è stato quello di Vecchi entrambi fanno alcune precisazioni fornire al sovrano un mezzo costituzionale sull'analisi esposta dal duce. atto a determinare una crisi di governo. Il Bottai entra nel vivo, sostiene che le paro- L’organo supremo Gran Consiglio (…) ha dichiarato la dittatu- le del duce sono una: «Ben dura mazzata ra caduta, ha privato il dittatore dei suoi pote- sulle nostre ultime illusioni o speranze», e ri, ha deliberato il ripristino della Costituzio- che «non v'è organica connessione, non v'è ne e fa appello al sovrano perché egli si avval- accordo, non v'è armonia… la parte politica ga di tutte le prerogative che lo Statuto attri- del comando non ha sulla parte tecnica Il «parlamento» privato buisce al capo dello stato. Il sovrano, nella l'ascendente necessario a imporre le sue deci- sua responsabilità e saggezza, deciderà. Se il sioni»; termina asserendo che l'Italia oppone sovrano deciderà di licenziare Mussolini e di all'invasore «un apparecchio di comando del grande capo assumere il comando della restaurazione co- inefficiente». stituzionale, egli avrà attorno a sé tutto il È l'ora di Grandi, il quale esordisce dan- popolo e la maggioranza dei fascisti medesi- do lettura dell'ordine del giorno che porta la l Gran consiglio del fasci- funzioni e solo per la durata mi. Crollato Mussolini, il regime totalitario sua firma e nel quale si invita il re a riprende- smo, voluto da Mussolini delle cariche: i presidenti di Ca- crollerà con lui. Non vi è tuttavia una sola re pieno possesso delle prerogative che gli Isubito dopo la presa del po- mera e Senato, i ministri, il sot- ora di tempo da perdere: occorre prevenire sono riconosciute dallo Statuto, vale a dire il tere (la prima riunione si ten- tosegretario alla presidenza un eventuale colpo di forza da parte di Mus- comando delle Forze armate e la guida delle ne il 15 dicembre 1922 a poco del Consiglio, il comandante solini, cui non mancherebbe certo l'aiuto del- istituzioni. Successivamente Grandi accusa il più di un mese dalla Marcia su della Milizia volontaria per la le baionette tedesche. Questo colpo di forza è Capo del governo di aver portato l'Italia alla Roma), restò a lungo un orga- sicurezza nazionale, i compo- probabile e possibile. La discussione in Gran sconfitta con la formula ristretta della «guer- nismo «di fatto», privo di qual- nenti del direttorio del partito, Consiglio ha rivelato che questo è il piano e ra fascista», che tentando l'identificazione tra siasi riconoscimento giuridi- il presidente del Tribunale spe- programma di Mussolini, di Farinacci, di regime e paese ha ottenuto invece il risultato co, disciplinato soltanto dalle ciale, i presidenti delle confede- Scorza e dei tedeschi. Mussolini, battuto ina- di creare un'insanabile frattura tra gli italiani disposizioni del duce. razioni imprenditoriali e sinda- spettatamente dal voto dell'assemblea, non e il fascismo. Puntando l'indice verso Musso- Nato come organo supre- cali, i dirigenti di altri enti e tarderà a rimettersi dalla sorpresa, cercando lini dice: «Fra le molte frasi vacue o ridicole mo del fascismo, venne defini- istituti. di immobilizzare, forse per sempre, qualun- che hai fatto scrivere sui muri di tutta Italia tivamente inserito nel nuovo Il duce poteva nominare a que azione del sovrano. Le prossime ore deci- ce n'è una che hai pronunciato dal balcone di ordinamento costituzionale di- far parte del Gran consiglio i deranno delle sorti della nazione e della mo- Palazzo Chigi nel'24: “Periscano le fazioni, segnato dal regime il 9 dicem- «benemeriti della nazione» e narchia stessa». perisca anche la nostra, purché viva la nazio- bre 1928. A presiederlo Benito «della rivoluzione fascista». Questa la situazione interna. Per quanto ne”. È venuto il momento di far perire la Mussolini, in quanto Capo del Tra le prerogative del Gran riguarda quella militare e internazionale, oc- fazione». governo. Segretario era il segre- consiglio vi era il diritto esclu- corre risolvere con altrettanta rapidità il pro- A seguire l'intervento di Ciano, il genero tario del Partito fascista. sivo di avanzare proposte di blema della guerra, «sincronizzando» l'even- del duce, che si schiera con gli oppositori del Membri di diritto: i qua- legge riguardanti la composi- tuale decisione del Re con una nostra doman- suocero e prende posizione per una rottura drunviri della Marcia su Ro- zione e il funzionamento della da di armistizio alle nazioni Alleate e in pari dell'alleanza con i tedeschi. ma, i membri del governo che Camera e del Senato, le attribu- tempo preparando le nostre forze armate e la Farinacci, esponente del fascismo più in- avevano fatto parte del Gran zioni del capo del governo, nazione a resistere a quella che sarà immanca- transigente ed estremista, propone un suo consiglio ininterrottamente l'ordinamento sindacale, i rap- bilmente la reazione da parte tedesca. Non ordine del giorno e dichiara: «Io le critiche le per tre anni, i segretari del porti tra Stato e Chiesa cattoli- credo, è impossibile, che Hitler ed i suoi uo- faccio da vent'anni, al regime, ai metodi del PNF dal 1922 in poi. Membri ca, i trattati internazionali im- mini accettino senza combattere l'uscita dell' partito, alla persona stessa del Duce.