Comunicato Stampa 25 Luglio 1943 Caduta Del Fascismo
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Il Presidente del Consiglio Bologna, 25 luglio 2011 COMUNICATO STAMPA 25 LUGLIO 1943 CADUTA DEL FASCISMO Il 24 luglio 1943 nel Corso del gran Consiglio del Fascismo -che per altro non si teneva dal 1939- fù presentato un O.d.G. proposto da Dino Grandi -allora Presidente della Camera- L’approvazione dell’ODG provocò la caduta legale di Benito Mussolini aprendo l'ultima fase del regime fascista, caratterizzata dalla Repubblica Sociale Italiana. L’O.D.G: ripristinò i poteri costituzionali del Re; il quale poi avrebbe tolto le deleghe del comando militare a Mussolini e le avrebbe assegnate ad altri. I 28 componenti del Gran Consiglio furono chiamati a votare per appello nominale. La votazione sull'ordine del giorno Grandi si concluse con: • 19 voti a favore (,Giuseppe Bottai, Luigi Federzoni, Galeazzo Ciano, Cesare Maria De Vecchi, Alfredo De Marsico, Umberto Albini, Giacomo Acerbo, Dino Alfieri, Giovanni Marinelli,Dino Grandi Carluccio Pareschi, Emilio De Bono, Edmondo Rossoni, Giuseppe Bastianini, Annio Bignardi, Alberto De Stefani, Luciano Gottardi, Giovanni Balella e Tullio Cianetti che il giorno dopo scrisse a Mussolini ritrattando il suo voto); • 8 voti contrari (Carlo Scorza, Roberto Farinacci, Guido Buffarini-Guidi, Enzo Galbiati, Carlo Alberto Biggini, Gaetano Polverelli, Antonino Tringali Casanova, Ettore Frattari); • un astenuto (Giacomo Suardo). PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Via Zamboni, 13 - 40126 Bologna - Tel. 051 6598625 - Fax 051 6599203 - [email protected] La Provincia di Bologna è registrata Emas - Reg. n. 1-000432 - www.provincia.bologna.it Il Re comunicò a Mussolini la sua sostituzione con il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e lo fece arrestare all'uscita di Villa Savoia. Tuttavia è utile ricordare che Badoglio, pronunciò, in un discorso radiofonico alla nazione, queste parole: « […] La guerra continua a fianco dell'alleato germanico. L'Italia mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni […]. Solo il 3 settembre, il governo firmò con gli Alleati l'armistizio di Cassibile, che venne reso noto l'8 settembre. Costituita la Repubblica Sociale Italiana il 28 settembre 1943 ad opera di Mussolini liberato dai paracadutisti tedeschi del Fallschirmjäger-Lehrbataillon, i membri del Gran Consiglio che avevano votato a favore dell'ordine del giorno Grandi furono condannati a morte come traditori nel processo di Verona, tenutosi dall'8 al 10 gennaio 1944; Cianetti, grazie alla sua ritrattazione, scampò alla pena capitale e venne condannato a 30 anni di reclusione. Tuttavia i fascisti repubblicani riuscirono ad arrestare solo 5 dei condannati a morte (Ciano, De Bono, Marinelli, Pareschi e Gottardi) che furono giustiziati mediante fucilazione l'11 gennaio 1944. L’annuncio della caduta del fascismo dato dalla radio il 25 luglio 1943 in tarda serata, dopo le 23.00, non fu ascoltato dai bolognesi, molti dei quali già dormivano. La mattina dopo, spontaneamente, molti cittadini scesero in piazza sventolando bandiere tricolore. Ezio Cesarini, giornalista de “il Resto del Carlino”, improvvisò un comizio salendo sul piedistallo della statua di Vittorio Emanuele II (che allora si trovava al centro della attuale Piazza Maggiore) e dopo di lui parlò lo scrittore Antonio Meluschi. A metà mattina la campana della torre dell’Arengo suonò a festa ed allo stadio (Littoriale) alcuni militari atterrarono la statua di Mussolini trascinando per la città la testa del dittatore, PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Via Zamboni, 13 - 40126 Bologna - Tel. 051 6598625 - Fax 051 6599203 - [email protected] La Provincia di Bologna è registrata Emas - Reg. n. 1-000432 - www.provincia.bologna.it poi abbandonata e recuperata da un fascista. In città non vi furono atti di violenza nei confronti dei fascisti, quasi tutti spariti, e la sede provinciale del fascio, in Via Manzoni, fu presidiata dalle forze dell’ordine. Nei quarantacinque giorni del governo Badoglio le manifestazioni furono proibite ed alcuni antifascisti e cittadini vennero arrestati. Il 25 luglio con il crollo del regime fascista segna la conclusione di un ventennio di sofferenze e l’avvio di un percorso che si presenta arduo e doloroso anzitutto per il tentativo posto in essere dalla Rsi., dalle forze armate naziste e dalla loro azione contro la volontà popolare e antifascista. Solo la Resistenza e la guerra di Liberazione nazionale consentirono all’Italia l’avvio della Democrazia e la successiva realizzazione della nostra Carta Costituzionale macchiata dal coraggioso sangue di oltre 200 mila Caduti per la Libertà e per la Patria!! PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Via Zamboni, 13 - 40126 Bologna - Tel. 051 6598625 - Fax 051 6599203 - [email protected] La Provincia di Bologna è registrata Emas - Reg. n. 1-000432 - www.provincia.bologna.it.