SCIATORI D’EPOCA STORIA DELLA VALANGA AZZURRA 1970: Esplode Gustavo Thoeni

VOLUME 3, NUMERO 12

Gustavo Thoeni

Ed eccoci allo slalom. E’ domenica, è ancora il suo. Per tredici centesimi. conservazione della pista) con i tempi come tradizione vuole. Domenica è Si conclude così con in testa Thòni migliori stabilizzati intorno ai 58/59 se- un giorno di festa. E per gli italiani di (54"09) seguito dai francesi Russel condi, parte Thòni. Silenzio. Tutti attendo- grande festa. Qui a Kitzbuhel, dove (54"22) e Jean Noel Augert (54”78). no che l’annunciatore scandisca il tempo nessun italiano è mai riuscito ad E’ chiaro che la vittoria è ormai un intermedio. Thoni scende sicuro, efficace, emergere in modo particolare, Gustav fatto riservato a questi tre. Semmai si vede che fila. Ecco il tempo: a metà Thòni, pur battuto sul filo di lana dal può dire ancora la sua il magnifico pista è in vantaggio sul francese. La folla tradizionale «nemico» Patrick Russel, vincitore dello slalom gigante, Giova- impazzisce. Ma intanto Gustav si infila corre certamente la migliore gara noli, al traguardo in 55"88. Per gli altri nella parte più accidentata del percorso. della sua carriera. Ecco come vanno — a meno di clamorosi colpi di scena Tratti scalinati dai passaggi e fosse tradi- le cose. C'è la prima manche e tutti —il discorso è limitato solo alle piazze trici, in un susseguirsi continuo di cambia- stanno a guardare i francesi — che d'onore. Si ricomincia, con il clan menti di neve. L'italiano, nel tentativo di sono due: Russel e Jean Noel Augert italiano in grande attesa. Sono in po- stringere il più possibile le curve, urta con — che danno lezione di sci a tutti gli chi a credere veramente che Thòni, il braccio destro contro un palo: il colpo lo altri. Gli austriaci quasi non esistono venticinquesimo a partire per via dei sbilancia; impiega due porte per tornare in e se non fosse per un secondo percor- gruppi rovesciati, possa, su quella ne- linea. Questo incidente, più qualche incer- so ineccepibile del vecchio Schranz ve, mantenere l’esiguo margine. E tezza nella parte finale, nella foga dello non figurerebbero nemmeno nei pri- infatti, non appena scende Russel (ha il sprint, gli costano il mezzo secondo che mi dieci. I due francesi sono gli unici numero 5, lo stesso di Giovanoli nel lascia - insieme alla vittoria - a Russel. E a scendere sotto i 55 secondi. Sotto i gigante di venerdì e sabato) si capisce cosi il francese fa il bis di e di 56" c'è il solo Giovanoli, che, sceso subito che vincere sarebbe quasi un Kitzbuhel (dove aveva vinto anche la scor- prudente ma sempre efficace, mira miracolo. Prima di Russel è venuto sa stagione). Anche la combinata è sua. chiaramente alla combinata. Tutti gli giù, sbagliando molto e deludendo, Secondo è Thòni. Se avesse vinto avrebbe altri sono oltre i 56 secondi. Si aspet- Jean Noel Augert: malgrado la rincor- iscritto il suo nome anche in questo albo ta solo Thòni. L'italiano è in pista con sa di Giovanoli il terzo posto sarà co- d'oro. Un vero peccato.(continua a pag. 2) il numero 18 — un pettorale molto munque suo. Lo svizzero, che ha per il ingrato — e non sono solo i suoi con- momento il secondo tempo, perde più nazionali a tifare. Tutto il pubblico è di un secondo da Russel. Se si tiene Sommario per lui: gli austriaci, visto che i loro conto che questa volta Giovanoli è uomini lasciano alquanto a desidera- venuto giù senza troppo calcolo (dopo Davanti a Thoeni c’è solo Russel 2/3 re, sperano che il prodigio italiano i distacchi della prima manche ha visto Combinata a Russel 3 possa spezzare l'egemonia degli « svanire il sogno di vincere la combina- Gustavo ora riposa 3 odiati» francesi. E Gustav alimenta le ta), non è facile dare « chances» al pur Protagonisti di Kitzbuhel 4 speranze. Già all'intertempo è in anti- bravo Thoeni. E invece l'italiano anco- Thoeni terrorizza la squadra francese 5 cipo su Russel; poi, sulla neve rovi- ra una volta si dimostra campione di Brevi e commenti 6 nata dai precedenti passaggi, per una tutto rispetto: un vero campione. Do- Chi è Patrick Russel 7 manciata di centesimi di secondo. Sul po una serie di discese incolori (molte traguardo, comunque, il tempo limite sono addirittura disastrose ai fini della Pubblicità 8 VOLUME 3, NUMERO 12 PAGINA 2

(continua da pag. 1) Il rimpianto, comunque, è addolcito da una considerazione: se Thòni in que- sto slalom che affronta per l'ulti- ma volta dalle retrovie del secon- do gruppo è riuscito a fare quello che ha fatto (una corsa quasi per- fetta), cosà potrà offrire agli spor- tivi italiani dopo la revisione delle liste FIS, prevista in questi giorni? - A 19 armi (quasi) il ragazzo di Trafoi non ha più molto da impa- rare: la sintassi sciistica la possie- de tutta. Quando sarà nel primo gruppo sarà molto duro non farlo salire sul podio. Buona fortuna splendido Gustav.

A. Costa - Nevesport 22 gennaio 1970

Gustavo Thoeni e Patrick Russel posa- no all’arrivo dello slalom di Kitzbuhel

itzbuhel 18 gennaio oi siamo accanto a sel partito con il numero 5 Formidabile! Thoeni non 1970 - Gustav aveva Patrick Russel. Il aveva strabiliato: una discesa forniva l’impressione di com- K già in mano la corsa, N francese spazza il perfetta, amortizzata nei punti piere exploit straordinari. veniva giù come nella prima sudore dalla fronte col dorso giusti con eccezionale abilità. Piombava sul traguardo con manche: lieve e impalpabile, della mano. Tiene con la sini- Patrick ha scansato gli ostaco- tempi impressionanti. La sollevando boati di gioia. stra i suoi Rossignol Strato, si li con il piglio del campione gente gli tributava un evviva L’Austria ha due debolezze, è slacciato gli scarponi, ha lo consumato: uno spettacolo poderoso: 54’’09. Primo con il calcio - che sopravvive nel sguardo in su, ansioso. «Come questo campione ventiquat- tredici centesimi in meno di ricordo del Wunderteam - e va Patrick?», «Bene. Ho dato trenne di Chamonix. Simpati- Russel. Sarebbe bastato con- lo sci. Il football conosce tutto, ma Thoeni va forte, co e semplice come lo è il trollare la corsa. Trovammo momenti opachi, lo sci susci- troppo forte, non so come padre, uno dei più alti dirigen- Thoeni con De Nicolò poco ta fremiti e slanci comunque abbia potuto fare meglio di ti della Rossignol. dopo, all’albergo mentre but- vada. Il tempo balordo ha me nella prima manche, sem- tava giù un boccone. Tran- l 54’’22’ aveva tutta l’a- tenuto lontano molte persone, bra incredibile». Lo speaker quillo. Qualche perplessità ria di essere insormonta- per fortuna non nevicava, e il della TV austriaca aveva già per la seconda manche, alme- bile, tanto più che le va- cielo si è degnato di qualche definito l’impresa di Gustav I no da parte nostra. Gustav rie lamine scavavano senza schiarita. Non di meno tre- «sensational». Lo aveva ripe- sarebbe partito per ventisette- pietà e il tracciato si appesan- quattromila persone affonda- tuto tre volte. simo. «No - diceva De Nico- vano nella neve sulle falde tiva. C’era solo Giovanoli, il a prima manche è stata lò - per Gustav il numero non della Streif. Con Karli vincitore del gigante, ad avvi- entusiasmante. La neve conta». Schranz è già mitizzato anche cinarsi a Russel e a Jean Noel non era ideale. Qualche Thoeni, nel quale il tirolese L Augert, secondo con 53’’78. i tornava in trincea. placca di ghiaccio resisteva individua l’arcangelo con la Lo svizzero registrava un fol- Russel era più che mai sulle curve, ma poi era pasta spada vendicatrice: i francesi gorante 55’’88. Thoeni aveva S ringhioso sulle porte, che cedeva via via che ci si sono accolti con gelo, mentre il pettorale n° 18, nel secondo con il suo stile aggressivo, un avvicinava allo striscione. il rombo esplodeva in alto, gruppo. Questo non accadrà po’ arretrato in posizione ma Tracciata dall’allenatore tede- molto in alto, si coglie la più perché da domani entre- di estrema efficacia e compo- sco Fritz Huber, la manche figura minuscola di Gustav ranno in funzione le nuove stezza. Il 56’’55 aveva l’a- aveva 75 porte: veloce, senza che si fa strada tra le porte tabelle dei punti FIS e trove- spetto di un miraggio per difficoltà durissime, assai con disinvoltura e sfacciata remo Thoeni tra i primissimi tutti. Jean Noel Augert si armonica nello sviluppo. Rus- prepotenza. sia in gigante che in speciale. disuniva (continua a pag. 3) PAGINA 3 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

(continua da pag. 2) e impiegava quasi principe per il quale le ragazzine impaz- grandissimo campione: in Val Garde- due secondi in più. Schranz veniva giù ziscono, come usano per i Beatles. Il na non deve sbagliare. Ha solo 19 con volontà ma ormai gli anni pesano duello Russel-Thoeni è appena comin- anni, ma sa conservare una lucidissi- anche per lui e ha perduto il guizzo del ciato, vive di episodi palpitanti. Un duel- ma freddezza nelle operazioni più vincente. I battimani, ad ogni modo, lo maestoso, dicono i vecchi lupi dello complicate: il cambio degli spigoli erano tutti per «Karli». Ci diceva: sci e si fregano le mani perché lo show è nelle sterzate per mantenere gli sci il «Thoeni non può vincere. Il suo numero assicurato per parecchie annate. più possibilmente piatti sulla base di di partenza è troppo alto, nella parte bas- scivolamento. Se non commette erro- desso Thoeni torna a casa con sa della pista troverà una neve che frena. ri madornali, può conquistare due mamma e papà. Va a riposare. Fa troppo caldo». Ermanno Nogler, ex medaglie d’oro: il gigante e lo spe- E’ scappato via subito. Rinuncia tecnico degli azzurri, osservava le stesse A ciale. Non è una esagerazione. Scia a Megeve, dice Vuarnet, perché è me- cose. con una facilità esplosiva. Gli esperti glio che si disintossichi. Lo rivedremo a si guardano negli occhio. Come scia ustav aveva davvero in mano la Madonna di Campiglio, alla fine del Thoeni? Come si deve. Rispondono. corsa. A metà della seconda mese, una settimana prima del via dei A Pacor - Corriere dello Sport 19 gennaio G manche aveva un tempo stupefa- mondiali in . Gustav è un 1970 cente: 32’’49 contro i 32’’57 di Russel. Come avrebbe potuto perdere? Il batti- cuore dilagava, la folla aveva continui e tormentosi sussulti. L’immagine di Gu- stav si avvicinava sempre di più alla spianata dell’arrivo. Un lieve sbanda- mento, poco dopo il raccordo a metà tracciato. Stavolta le porte (70) le aveva inventate Sulpice, trainer dei francesi; porte convulse, un percorso tecnico, irto di gomiti e trabocchetti. Su 112 partiti 77 sono stati messi fuori classifica. hoeni non poteva vincere. La gente - era tutta per l’italiano che T avrebbe stracciato il francese - guardava il gigantesco cronometro elet- tronico in cifre. Una autentica suspence. Ancora un urlo selvaggio nell’istante in cui superava il palo dell’arrivo. Tempo: 57’’18. Il secondo miglior tempo. Ma non era sufficiente. Come? Sì, Thoeni aveva perso il duello con Russel, Patrick aveva vinto. Gustav era stato bravissimo, portentoso, ma il numero di partenza e due errori (una imbarcata e un colpo di spalla su un palo) nella parte conclusiva Combinata a Russel Gustavo ora si riposa della manche avevano congiurato contro di lui. La prestigiosa combinata dell’Hahnen- Gustavo Thoeni non parteciperà alle kamm, per quanto anomala trattando- gare francesi di Megeve: lo ha deciso il iamo rimasti un po’ delusi. Il pre- si della somma dei punteggi di gigante direttore tecnico Vuarnet nell'intento sidente Conci diceva che si dove- e slalom, va al francese Russel di misu- di non caricare il ragazzo con una se- S va essere felicissimi, perché un ra su Gustavo Thoeni. Il vantaggio rie troppo gravosa di impegni agoni- secondo posto era sempre un successone acquisito dall’italiano in gigante su stici. La decisione non ha fatto molto per noi che nello sci fino a quest’anno Russel non è stato sufficiente a conqui- piacere agli organizzatori del concorso per tanto tempo non avevamo conosciuto stare l’ambito trofeo. Ma Gustavo avrà francese e dopo un'ora soltanto modo di rifarsi in seguito vincendo il dall'annuncio di Vuarnet, René Sulpi- che amarezze. Peccato. Che rabbia! Il «vero» Hahnenkam, cioè la combinata ce direttore tecnico dei transalpini ha primo posto non doveva sfuggire e Gu- discesa/slalom. Al terzo posto di que- detto che alla « 3-tre» italiana verrà stav. Sarà per un’altra volta, dice anche sta strana combinata Dumeng Giova- schierata soltanto la squadra B tricolo- Vuarnet, il quale rileva che «Gustav ha noli vincitore del gigante. Solo quarto re. E' la prima volta che all'Italia acca- sbagliato due volte, per due volte è usci- Karl Schanz, peraltro a pari merito con de di dover subire una simile rappre- to dal filo ideale dello slalom, e questi la sorpresa polacca Bachleda, che salva saglia: è il rovescio della medaglia errori costano cari.» l’onore austriaco uscito piuttosto mal- delle soddisfazioni che Thoeni sa dare. concio da questa sfortunata edizione Gustavo salterà anche il concorso di nsomma possiamo salutare con sod- dell’Hahnenkamm Kraniska Gora dove si disputerà un disfazione anche questo secondo gigante (valido per la Coppa del Mon- posto, perché vale ugualmente un do) e uno speciale. A differenza di I Thoeni, la maggior parte degli sciatori trionfo. Thoeni è una strepitosa realtà del presenti a Kitzbuhel sta già preparan- discesismo mondiale. I giornalisti stra- do le valigie per trasferirsi in Yugosla- nieri se lo disputano, nel tipo austriaco è via dove già martedì si svolgerà la pri- secondo solo a Schranz, che quassù è un ma gara. VOLUME 3, NUMERO 12 PAGINA 4 Protagonisti di Kitzbuhel

Henri Brechu è entrato a far parte della squadra nazionale francese solo poche settima- ne fa e subito ha cominciato a far sentire il peso della sua presenza in gara, special- mente negli slalom dove si è dimostrato un forte specialista. Quest'anno Brechu è già arrivato quinto nello speciale in Val d'Isère e secondo nel gigante di Hindelang. Il suo miglior risultato lo ha comunque conquistato dieci giorni a Wengen nello «speciale»: è arrivato terzo alle spalle di Patrick Russel e dello svizzero Dumeng Glovanoii, lascian- (sopra): Il francese Jean Noel Augert. Si tratta di do nella sua immediata scia anche campioni di valore come il nostro Gustavo Thoeni. un ragazzo puntiglioso, a caccia di grandi soddi- Col nono posto. di Kitzbuhel nello slalom ha dimostrato di essere un elemento pericolo- sfazioni. Ha vinto molto in passato, ma quest’anno so per chiunque, con buone probabilità di successo anche a in Valgardena. è ancora alla ricerca da un successo. Mira soprat- tutto al titolo mondiale dello speciale, ma potreb- be riuscire anche in gigante.

Karl Sehranz: In piena azione nello slalom speciale del 30° Hahnenkamm. , che ha 31 anni, è ancora un cam- pione molto temuto specialmente nelle libere. Nelle gare che si sono svolte in dicembre e in gennaio Schranz si è sempre inserito nei primi posti della classifica e ad Adel- boden ha vinto il «gigante ». lnserito nel quadro dal prossi- mi campionati del mondo potrebbe ancora far suo, e di prepotenza, qualcuno dei titoli in palio.

Andrzei Bachleda (Polonia) sta attraversando un periodo di forma eccezionale. A Kitzbuhel si è classificato secondo nello slalom gigante, ottavo nello speciale e quarto in combinata; Con queste performances, Andrzei Bachleda, che è studente universitario, si inserisce nella rosa dei migliori gigantisti e slalomi- Foto e testo da Nevesport 22 gennaio 1970 sti dei mondo. PAGINA 5 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

Thoeni terrorizza la squadra francese

emmeno un’ombra sopravvive sensazionale, lavorando con gli sci co- mente dopo Russel. sul talento di di Gustav Thoeni. me su una lama di rasoio. Non è mai on si sa ancora se Russel verrà Se qualcuno aveva dei dubbi, uscito dalla linea ideale dello slalom, N a Madonna di Campiglio. E’ lo speciale di Kitzbuhel li ha totalmente cioè su tracciato più breve. Alla dicias- probabile che vada al Kandahar cancellati. Thoeni ha fatto una corsa settesima porta, dopo sette o otto con- N di Garmisch di fine mese, concomitante memorabile che ha stupito anche i tecni- correnti, si è andata formando una fossa con la gara trentina. Perciò quasi sicura- ci. Nella prima manche è partito con il insidiosa, ai piedi di una lastra di ghiac- mente il duello è rinviato ai mondiali di numero diciotto e ha stabilito il miglior cio che contornava la base del paletto. val Gardena, perché Thoeni è andato a tempo. Per fare ciò, cioè per segnare Non ci voleva molto a finire nella buca: casa a riposare su consiglio di Conci e una misura migliore di quella già ritenu- quasi tutti dopo l’ottavo ci sono affon- Vuarnet e si ripresenterà alla «3-TRE». ta straordinaria di Patrick Russel, sceso dati. Thoeni ha mostrato proprio in quel Il ragazzo ha bisogno di un po’ di ripo- con il numero cinque, bisognava essere punto la sua bravura. E’ rimasto splen- so. E’ diventato un’idolo tutto ad un un campionissimo. Thoeni lo è. Nella didamente in alto, a pochi centimetri dal tratto, forse non si aspettava una popola- seconda manche è scattato ventiquattre- palo, con uno scatto quasi impossibile. simo, ancora peggio come numero di rità così vivace e rumorosa. E’ ancora giovane, viene da un paesetto di monta- partenza. hi era in quella zona ha puntato gli occhi su quel fatto: solo un gna. Certe cose lo possono ancora scuo- ra i tecnici c’è chi afferma che se C vero fuoriclasse poteva compie- tere, anche se sa conservare la necessa- Gustav avesse avuto la ventura re un prodigio del genere. Un passaggio ria disinvoltura. Per noi adesso la cosa T di avere il numero dopo o prima così voleva dire una manciata di cente- più importante è che i francesi lo tema- di Russel, cioè fosse stato a parità di simi in meno e la continuità della coor- no più di quanto non si possa immagina- chances, avrebbe vinto con almeno un dinazione. Ora Thoeni non partirà più re. Sono terrorizzati, vedono in Thoeni secondo di distacco. Naturalmente non nel secondo gruppo per lo slalom spe- l’uomo che può sottrargli due medaglie esiste la controprova, ma i tempi ottenu- ciale. E’ entrato di prepotenza nel pri- d’oro in val Gardena ti dall’azzurro parlano abbastanza chia- mo, anzi in base ai nuovi punteggi FIS, ro. Thoeni ha infilato una prima manche si trova al secondo posto immediata- Aldo Pacor Corriere dello Sport - 20 gennaio 1970 VOLUME 3, NUMERO 12 PAGINA 6 Brevi e commenti

«Kleine Katastrophe» Accorato appello della Federazione austriaca

Un giornale di Innsbruck da torcere ai vari Russel e Il presidente della Federa- attacchi della stampa verso parlava stamane di «Kleine Augert, il preoccupante sta- zione austriaca di sci, Karl la sua persona così che la Katastrophe», piccola cata- to psicologico di Herbert Heinz Klee, ha lanciato un sua autorevolezza nella strofe per lo sci austriaco. Huber, anch’esso in grado accorato appello ai giorna- squadra femminile risulta Nello speciale di ieri si è sal- di competere per la vittoria, listi austriaci riuniti a Kitz- minacciata.» Dopo la cocen- vato solo Karl Schranz, a 32 e il mancato recupero di buhel: «La nostra situazio- te disfatta femminile a Bad- anni, poi si trova Rofner Nenning dopo l’infortuno ne è critica - ha detto in gastein e l’altrettanto delu- quindicesimo. Nel gigante, dello scorso anno. Matt e sostanza - ma, vi supplico, dente prova maschile a Ki- disputato in due manche Tritscher sono «rotti» e non rivedete le vostre critiche tzbuhel c’è aria di disfatta in venerdì e sabato, ancora si sa se e quando riusciran- agli atleti e soprattutto agli casa austriaca e i giornalisti galla Schranz e qundi si ri- no a ritornare alle gare e, allenatori fatte a pochi si sono scatenati nella trova undicesimo Bleiner. cosa più importante, se riu- giorni dall’inizio dei mon- «caccia» al colpevole, sport Perduti Matt e Tritscher per sciranno a ripetersi ad alto diali. Abbiamo fatto degli evidentemente praticato infortuni, l’Austria si è risco- livello. Herbert Huber soffre errori, prenderemo le mi- non solo in Italia. Situazio- perta senza rincalzi nell’anno di alti e bassi psicologici e il sure necessarie, ma un ne tanto tesa da rendere dei mondiali. Il professor suo rendimento attiene più cambiamento radicale del- necessario l’intervento fede- Hopplicher è nei guai. Nes- a considerazioni di caratte- le nostra struttura tecnica rale per far cessare gli suno ricorda un Hahnen- re medico piuttosto che tec- alla vigilia dei mondiali «attacchi» di stampa verso kamm più disastroso per gli nico. Infine, Gerhard Nen- sarebbe fatale. L’allenatore atleti e allenatori che prepa- austriaci. Se non ci fosse il ning sembra destinato alla femminile Karl Kahr, è rano i difficili Campionati fenomeno Schranz, in questo conclusione di una lunga duramente provato dagli del Mondo.[2] momento l’Austria contereb- carriera. E’ indubbio che be assai poco nelle discipline rinunciare a due atleti del Gare «open» a Kitzbuhel nel 1971? alpine, sicuramente meno calibro di Matt e Tritscher dell’Italia, che ha il suo Thoe- metterebbe in ginocchio «Il concorso dell’Hahnen- razione di una competizio- ni e se lo tiene ben stretto, se qualsiasi nazionale. Provia- kamm 1971 potrebbe essere ne aperta ai dilettanti e ai lo cura proprio sperando che mo a togliere dalle classifi- “open” se la Federazione professionisti sarà diffici- in val Gardena possa piazza- che Augert e Russel per i Internazionale sarà d’ac- le, ma sono favorevole a re quella botta clamorosa francesi o Giovanoli e cordo» ha dichiarato nel questa nuova formula». che, ad esempio, gli è manca- Bruggmann agli svizzeri e corso di una conferenza Appoggiato dall’americano ta ieri per un soffio. [1] vediamo cosa resta. Tutta- stampa l’olimpionico Toni Bob Beatty, organizzatore via non si può sottacere, e Sailer, attuale presidente delle corse «pro» e dal Piccola catastrofe per gli non lo fanno i giornalisti dello Sci Club Kitzbuhel giornalista svizzero Serge austriaci, titolano i quotidia- austriaci, che il vivaio au- che organizza l’Hahnen- Lang [ideatore e promoto- ni locali. In effetti si tratta di striaco è piuttosto scarno. I kamm. «Mi rendo conto - re della Coppa del Mondo uno dei risultati più disa- giovani che si erano messi ha aggiunto Sailer - che nda], Sailer ha concluso:« strosi degli ultimi anni, per in luce nelle stagioni prece- numerosi problemi sono Nessuno può pretendere di più accusato a Kitzbuhel, denti, Rofner e Zwillig in ancora da risolvere da par- di possedere lo sci che nel «tempio» dello sci au- primis, per il momento han- te della FIS e che la prepa- appartiene a tutti».[3] striaco. A scusante del risul- no arrestato il loro poten- tato men che mediocre c’è da ziale di crescita e arrancano Perillat Europeo PRO a La Clusaz considerare l’assenza per nelle posizioni fuori da die- infortunio dei due slalomisti ci. La «caccia al colpevole» Guy Perillat, che corre Guy Perillat(Fra) b. Pe- Matt e Tritscher che l’anno di questa situazione è aper- per il primo anno nel ter Rohr (Svi), Gerhard precedente avevano dato filo ta. (M.G.) circuito professionistico, Hopfensberger (Aut) b. ha vinto a La Clusaz (suo Mike Schwaiger (Aut), Dominio tedesco a Tarvisio paese natale) il Primo Bruno Piazzalunga (Ita) Torneo europeo di sci b. Jeanlou Moris (Fra), Secondo Berthod in gigante professionistico. Dopo Egon Zimmermann prove di qualificazione (Aut) b. Ivo Mahlknecht che hanno selezionato (Ita). Semifinali: Guy La Coppa Duca d’Aosta - alla thod, secondo classificato. Il otto partecipanti alle Perillat b. Egon Zim- sua ventiduesima edizione - percorso, tracciato da Dino finali su un lotto com- mermann, Gerhard Ho- disputata sulla nevi di Tarvi- Pompanin, era lungo 2100 plessivo di 31 concorren- pfensberger b. Bruno sio è stato assegnata alla Ger- metri per un dislivello dt ti, il francese ha battuto Piazzalunga. Nella finale mania Ovest, grazia al miglior 480.la classifica: 1. Binder in finale l'austriaco Ge- l’esperto Perillat è co- tempo dei suoi primi due (Ger)) 3’47”31; 2. Barthod rard Hopfensberger. stretto alla terza prova atleti, Binger a Schalber. La (Italia) 3.48”42; 3. Fiegl Questo l'andamento del- dal più giovane austria- gara, che prevedeva due pro- (Aut) 3'49"34; 4. Pechtl (Aut) la gara. Quarti di finale: co per poter vincere. 3’49”87; 5. Ambroise (Fran- ve di statom gigante, ha avu- [1]A. Pacor Corriere dello Sport 20 gennaio 1970 to uno del maggiori protago- cia) 3'49"88; 6. Schaiber nisti nel nostro Franco Bar- (Ger).3’51”21, [2]Feuille d’Avis de Neuchatel 19 gennaio 1970 [3]Corriere dello Sport 20 gennaio 1970 PAGINA 7 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

Patrick Russel ed Henri Duvillard so- in un libro dallo stesso Joubert. Come il interessi, divenendo, con l'italiano Gu- no incontestabilmente (il primo più del suo celebre predecessore, Patrick Russel, stav Thòni, uno dei migliori slalomisti secondo), in questa stagione i due con dei movimenti estremamente vivi, trae del mondo. Slalom speciale e slalom capiclasse della squadra francese. Sia vantaggio dall’ «appoggio supplementare» gigante, dunque. Non resta allora a Rus- l'uno che l'altro, d'altra parte, hanno in dei bastoncini, al fine di anticipare al mas- sel che l'affermazione anche nella libera, comune la particolarità di essersi im- simo la curva rispetto alla successiva, fer- per potersi veramente definire un cam- posti all'attenzione generale in modo mando al più presto i suoi movimenti pione completo. Le doti per riuscire non folgorante. La loro a brutale » gli mancano, anche se per ora i suoi ascensione si delineò soprattutto risultati non sono stati molto soddisfa- nella scorsa stagione, quando centi. Tuttavia il giovane campione Henri piombo vittorioso dalle non si lascia smontare e ha la certezza retrovie alla vittoria in tre grandi che potrà fare molto di più. «Perché discese libere (Val d'Isère, non in occasione della libera della Megève e Vail) e Patrick Russel Valgardena? - dice con uno sma- vinse lo slalom dell’Hanhen- gliante sorriso - Sulla pista italia- kamm a Kitzbuhel. Per entrambi, na bisognerà saper dare ai propri dunque, si tratta della prima sta- sci la spinta più efficace. E io non gione completa in qualità di tito- sono forse un eccellente scivolato- lari effettivi. E veniamo a Pa- re?» Russel, molto probabilmente, trick Russel, il « nemico» per avrebbe già raggiunto i suoi scopi se eccellenza dell'italiano Thòni, non fosse stato vittima, quattro anni che per il momento batte per tre or sono, di una grave caduta durante vittorie a due. La nota più carat- la disputa di una gara sul chilometro teristica di Patrick è che questo lanciato, al ghiacciaio di Serennes, giovanotto, nato 23 anni fa a all’Alpe d'Huez. «Una caduta terri- Chamonix, non ha seguito la bile - ricorda Russel - che ha lascia- trafila normalmente intrapresa da to il suo segno. In seguito, ogni vol- chi aspira a divenire campione di ta che abbordavo uno schuss, mi sci. Tanto per cominciare non immaginavo sempre di vedere il abbandonò gli studi, quando era mio sci destro uscire dalla traccia e adolescente, per seguire il classi- andarsene per suo conto. Esatta- co tirocinio del vivaio francese, mente come capitò nel corso del che sarebbe questo: squadra mio incidente. Proprio non ci vole- «speranze», poi squadra « riserve va. Quella caduta mi fece perdere lo ». Sono le anticamere della squa- stato d'animo del liberista, che allo- dra «A». In pratica Russel, il cui all'uscita di una porta, per meglio ra avevo. Questo spirito particolare, padre ricopre una importante carica - «aggredire» la seconda. «Tengo sempre questo entusiasmo per la velocità pu- direttore responsabile delle esportazio- gli sci più piatti possibile sulla neve - ra, ora li sto ritrovando». Patrick Rus- ni alla Rossignol - fu in un primo precisa l'interessato -alterno il peso ora sel è uno dei campioni più aggressivi del tempo uno sciatore « cittadino». Resi- sul- l'uno ora sull'altro, facendo in mo- momento. Egli non si afferma solo per le dente a Grenoble, Patrick intelligente- do di avere un appoggio più frequente sue in- discusse qualità tecniche e per le mente preferì terminare dei buoni studi su quello esterno». Patrick Russel scia, sue doti atletiche, veramente notevoli commerciali, prima di consacrarsi alla in un certo senso, alla maniera di Jean per un soggetto dalla costituzione fisica pratica esclusiva dello sci. Fra i 15 e i Claude Killy, degradando cioè, in mezza niente affatto eccezionale (è alto uno e 20 anni, una età che le giovani pro- costa, praticamente con passo da pattinag- settantaquattro e pesa 68 chili). La verità messe dello sci dedicano essenzial- gio. Ma per emulare completamente le è che possiede una agilità innata e una mente allo sport preferito, l’atleta del imprese del dominatore di Grenoble, man- potenza muscolare formidabile. Delfinato continuò invece i suoi studi, ca a Patrick, come d'altra parte a Duvil- «Avendo iniziato a far gare relativa- accontentandosi di seguire le gare or- lard, ancora qualcosa. La completezza. « mente tardi, non mi sono logorato e ganizzate dalla propria società, il Diventare uno sciatore polivalente, ecco adesso, a ventitrè anni, ho ancora in- «Grenoble Université Club», durante cosa vorrei - afferma Russel - L’aureo- tatto tutto il mio entusiasmo» precisa le vacanze scolastiche. La fortuna di la del campione perfetto in tutte le disci- Patrick. Il fatto che abbia programma- Patrick fu quella di trovare nel club pline, come Killy o Schranz, mi spinge a to in questo modo la sua carriera testi- universitario un istruttore di grande cercare di far sempre meglio». Russel monia della sua intelligenza, la quale valore: Georges Joubert, uno dei più approdò alla prima squadra, dopo i ripetuti scaturisce anche nelle discussioni, quan- brillanti tecnici di sci. Grazie alle sue successi in slalom speciale nelle corse do tratta i numerosi argomenti che lo qualità naturali, Russel assimilò rapi- minori dello inverno ‘68-69. Nella stagio- interessano. Un ragazzo intelligente: damente la famosa a tecnica serpente, ne scorsa ebbe una vera esplosione e que- nello sport vuol dire molto. inspirata allo stile di Killy e descritta st'anno ha ampliato il campo dei suoi Paul Zilbertin - Nevesport 22 gennaio 1970 VOLUME 3, NUMERO 12 PAGINA 8 SCIATORI D’EPOCA Quelli che amano la Valanga Azzurra, quelli che amano gli sci "diritti", quelli che curvano usan- do i loro piedi, quelli che amano la montagna, S IAMO SU INTERNET QUELLI CHE AMANO LO SCI. WWW. SCIATORIDEPOCA. IT

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Fonti bibliografiche consultate

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