SCIATORI D’EPOCA STORIA DELLA VALANGA AZZURRA 1970: Esplode Gustavo Thoeni

VOLUME 3, NUMERO 10 Concorso del Lauberhorn a Piste in condizioni critiche per il «foehn»

Wengen 9 gennaio 1970 - Sulla terribi- no-stop. Il tempo migliore è stato ottenu- ancora in ombra: Heini Messner ha fatto le pista che ha visto le imprese dei più to da un australiano, Malcom Milne, già 3’12.40 tre decimi in più di un altro com- grandi discesisti del mondo, domani trionfatore a Val d’Isere, nella gara di pagno, Zwilling. Degli azzurri, che sono alle 13.00 scatta la seconda libera della apertura, che partirà con il n° 26, una piuttosto tesi per l’insoluto problema del stagione. Il Lauberhorn attende con i posizione certamente non favorevole. «pool» con gli industriali, cioè con la suoi massacranti 4260 metri di lunghez- Comunque dipenderà molto dalle condi- questione che riguarda gli equipaggia- za e i 1012 metri di dislivello il nuovo zioni della pista che oggi era morbida menti, il migliore, come era da aspettarsi re da incoronare dopo i Sailer (4 volte), per il caldo che ha investito la regione, in questa specialità (Gustavo Thoeni pare gli Schranz (4 volte), i Bogner, i Peril- ma che domani potrebbe essere ancora che non voglia insistere almeno per ora, lat, i Killy, i Sodat e i Nenning. Karl più molle, visto che il termometro non nella libera) è stato Helmuth Schmalzl, Schranz ne detiene il primato ad una accennava a scendere nemmeno questa che ha fermato i cronometri sui 3’15’’40, media spaventosa: 3’01.60. Riuscirà il sera. I big si sono mantenuti su un livello qualche decimo in meno di Schranz. leggendario Karl a conquistare il record di prudenza, senza esagerare, perché se Naturalmente si tratta di tempi non uffi- solitario del maggior numero di vittorie, Milne ha segnato 3’11.50, Schranz, Or- ciali, perché il cronometro della no-stop detenuto da lui e Sailer?. E’ quanto cel e Daetwyler sono stati al di sotto di 3 è segreto. vedremo domani, perché la situazione è -4 secondi. Non disprezzabile, invece il Aldo Pacor - Il Corriere dello Sport 10 gen- più incerta che mai. Oggi si è corsa la tempo di un altro austriaco, quest’anno naio 1970

Cadute nella no-stop Coppa Europa Juniores a Thyon La discesa di allenamento no-stop, Il foehn, «malefico» vento caldo che che partito con il pettorale 35, ha disputata su una pista molle a causa colpisce talvolta il versante nord delle approfittato di un momentaneo raf- delle alte temperature riscontrate Alpi sta liquefacendo le nevi svizzere. freddamento della neve per issarsi in questi giorni, è stata caratterizzata da Condizioni estremamente mutevoli testa alla gara sopravanzando l’au- numerose cadute. Particolarmente della neve hanno caratterizzato la di- striaco Aschaber e il nostro Giancarlo grave quella dello svedese Benkt-Erik sputa della prima manche dello slalom Bruseghini. Grahn che si è fratturato la gamba gigante della «Seconda Coppa Europa destra e pone fine alla carriera. Sono Juniores» disputatasi a Thyon. In vetta caduti anche lo svizzero Michel alla classifica vi è infatti il semi- Daetwyler, il canadese Rod Hebron e sconosciuto svedese Manni Thoefte, l’americano Mike Lafferty, tutti senza conseguenze. Ordine di partenza Wengen: Cronache e Tre azzurri saranno al via nella disce- classifiche all’interno sa del Lauberhorn partendo nei primi due gruppi di merito. L’unico a scen- Sommario dere fra i migliori 15 sarà Helmuth Schmalzl cui è toccato in sorte il pet- Henri Duvillard vince la libera di Wengen 2 torale n° 11. Per il gardenese sarà una L’austriaco Grissmann europeo di gigante 3 delle ultime volte che partirà nel pri- mo gruppo se non otterrà risultati Lo svizzero Fleutry vince lo speciale 3 nelle prossime gare. Gli altri due az- Russel vince lo speciale 4/5 zurri sono Stefano Anzi che aprirà la serie di partenze del secondo gruppo Trionfo francese, debacle austriaca 5 e Marcello Varallo con il n° 23. Le Combinata a Duvillard 6 polemiche degli ultimi giorni che hanno scosso gli azzurri e una neve Interviste 7 poco amata dagli italiani fanno preve- Proidigi della tecnica: la neve-cemento 7 dere un risultato poco brillante per i 8 discesisti italiani. Manifesto d’epoca VOLUME 3, NUMERO 10 PAGINA 2 40° concorso del Lauberhorn dominato dai francesi Henri Duvillard vince la libera Il francese Henri Duvillard, 23enne di Megeve vince la discesa libera del 40° concorso del Lauberhorn bat- tendo nettamente di 70 centesimi l’austriaco Karl Cordin e di 90 cen- tesimi il «veterano» Heini Messner. Furi dal podio, al quarto posto, il tedesco Vogler e il detentore della Coppa del Mondo, . Netta battuta d’arresto per gli sviz- zeri padroni di casa con Jean Daniel Daetwyler, gran favorito della vigi- lia, che si deve accontentare di un settimo posto. Minsch, Huggler, Bruggmann e i giovani Roesti e Ber- gamin sono caduti, Schnider e Mi- chel Daetwyler non sono partiti per pregressi infortuni, per gli svizzeri resta ben poco nell’alta classifica. Da segnalare tuttavia il decimo po- sto conquistato da Bernard Russi partito con il pettorale n° 73. Fa capolino fra i classificati (al 30° posto) anche un altro giovane sviz- zero di belle speranze: Roland Col- Henri Duvillard in azione a Wengen (Agence France Presse) lombin. Deludente la prestazione di Malcolm Milne, vincitore in Val d’Isere e accreditato di uno dei mi- con dislivello di 730 mt. rispetto alla zare il podio e il 5° posto con Schranz gliori tempi della no-stop e degli classica distanza di 4.260 metri. Nono- aggiungono l’8° posto di Rudi Sailer. Il americani, nessuno dei quali si stante ciò la gara è stata del tutto regola- trio di testa in Coppa del Mondo com- piazza in classifica. Anche Gli italia- re e ha fornito una classifica attendibile posto da Patrick Russel (65 di pettorale ni, come prevedibile, non disputano che rispecchia le gerarchie in campo con ha chiuso in 1’54’’86), Gustavo Thoeni discese degne di menzione, se si un duello franco-austriaco risoltosi a (71 di pettorale 1’57’’70)) e Jean Noel eccettua Stefano Anzi che acciuffa favore dei «galletti». Oltre al vincitore Augert (48° a partire chiude in un discreto dodicesimo posto. La Duvillard i francesi piazzano Orcel (6°), 1’56’’47) ha corso per onor di firma e in grande classica dell’Oberland ber- Roger Rossat Mignod (9°), Bernard previsione della combinata ma visti i nese va quindi in archivio con la Charvin (11°) e Jean Luc Pinel (14°) risultati e i distacchi i favoriti sono Du- vittoria francese di Duvillard, facili- mentre gli austriaci oltre a monopoliz- villard, Schranz e Messner. [1] tata dal notevole accorciamento rispetto alla distanza abituale. Il maltempo - nella fattispecie le alte temperature, fino a sei gradi sopra lo zero, - hanno costretto gli orga- nizzatori ad abbassare la partenza riducendo la libera a 2840 metri

Karl Cordin (2°) - Henri Duvillard (1°) Heini Messner (3°) (Agence France Presse) PAGINA 3 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

Coppa Europa Juniores a Thyon A Grissmann (Austria) il Gigante Buona prova degli azzurri: 3° Bruseghini 4° Plank 11° Radici

Thyon 10 gennaio 1970 - Sabato sulle juniores ( 1960 mt di lunghezza, 420 di ha così ha risposto ad un fotografo: alture di Thyon si è disptata la secon- dislivello con 56 porte direzionali) ha «La mia foto non ha un gran valore da manche delllo slalom gigante vale- visto stravolgere completamente la oggi ma fra qualche anno varrà oro». vole per il titolo di campione europeo classifica della prima manche. L’au- Non resta che attendere...Per quanto juniore. L’austriaco Werner Griss- striaco Grissmann, lo svizzero Fleutry e riguarda gli azzurri, detto dell’ottima mann, apprendista spazzacamino, con il nostro Plank, i tedeschi Bartl e Stei- prova di Bruseghini, ha impressiona- questa vittoria avrà in futuro poche ner, lo svizzero Odermatt e il ceco So- to la seconda manche e il quarto po- occasioni di «sporcarsi la faccia» du- chor, assenti in classifica nella prima sto complessivo del sedicenne Her- rante l’inverno. Classificato al secondo manche hanno monopolizzato i primi bert Plank, classe 1954, che rende ben posto anno scorso alle spalle di Roland posti di questa seconda manche con un due anni di etò e di esperienza ai pri- Collombin in discesa libera ( terzo recupero prodigioso in classifica per mi in classifica: se son rose... Gustavo Thoeni) il forte austriaco farà Grissmann, che ha vinto, Plank che parlare di sé in futuro. Dopo una pri- recupera fino al quarto posto e lo sviz- ma manche caratterizzata da condizio- zero Fleutry che risale fino al quinto. ni atmosferiche che non hanno favori- Con una seconda manche sui loro livelli to le discese dei migliori, questa se- mantengono le posizioni l’austriaco conda manche con una migliore orga- Aschaber che si classifica al secondo nizzazione ha dato la possibilità agli posto finale e il nostro Giancarlo Bruse- sciatori più tecnici di esprimersi al ghini che coglie il terzo gradino del po- meglio. Disputata su un percorso piut- dio. Il contraccolpo della seconda man- tosto impegnativo per la categoria che è stato fatale allo svedese Manni Thoefte - in testa dopo la prima man- che - all’austriaco Renner (4°) e al fran- cese Couttet (6°). L’avvenire dirà se, sull’esempio di Gustavo Thoeni, l’au- striaco Grissmann raggiungerà i suoi risultati. Non ha dubbi il nuovo cam- pione europeo juniores di gigante che Le Nouvelliste 12 gennaio 1970

Lo svizzero Fleutry campione europeo di slalom speciale Ancora terzo Giancarlo Bruseghini, quinto Fausto Radici

Thyon 11 gennaio 1970 - A Giancarlo riusciva a contenere in un distacco francesi stanno attualmente domi- Bruseghini non è stato sufficiente irrisorio la rimonta di Bruseghini - nando la coppa del mondo nello vincere la seconda manche dello spe- vincitore di manche - ma soprattutto slalom speciale ma, a giudicare dai ciale per rimontare il distacco accu- distanziava di poco meno di un se- risultati di queste gare juniores, mulato nella prima e si è dovuto condo l’austriaco Aschaber soffian- pare che il «serbatoio» di speranze «accontentare» di un altro, pur pre- dogli la vittoria. Della rimonta di non sia inesauribile. Questi euro- gevole, piazzamento. Fra i favoriti Bruseghini faceva invece le spese il pei juniores si chiudono per noi della gara assieme agli austriaci Gris- tedesco Rummer, che nonostante sia con risultati incoraggianti, pur smann e Aschaber, il compagno di arrivato terzo in entrambe le man- senza vittorie. squadra Radici e il tedesco Rummer, che, viene spinto giù dal podio. Bruseghini e gli altri favoriti hanno Dopo i primi quattro, che si sono dovuto cedere il passo allo svizzero giocati la vittoria, i distacchi si fanno Eric Fleutry che ha vinto meritata- mente la gara con due manche rego- lari. Al termine della prima manche, tracciata da Alby Pitteloud (450 mt. di lunghezza, 200 mt. di dislivello e 64 porte) si presentava questa classi- fica con Aschaber e Fleutry netta- più pesanti. Fausto Radici autore di mente in testa: una gara molto regolare si piazza onorevolmente quinto e data l’età - 16 anni - anche lui come Plank ha ampi margini di miglioramento. Fa una certa impressione, guardando la clas- sifica, notare come il primo francese Nella seconda manche, tracciata da sia soltanto 16° ed il secondo 18° e Ivo Mahlknecht, lo svizzero Fleutry per di più con distacchi abissali. I Le Nouvelliste 12 gennaio 1970 VOLUME 3, NUMERO 10 PAGINA 4 Russel vince lo slalom speciale Buona prova degli italiani: Thoeni 4° De Nicolò 7°

engen 11 gennaio 1970 - striaco ventunenne David Zwilling, venu- ciale ( a parte il mondiale di Portillo di Patrick Russel consolida la to giù con diabolica precisione con il nu- Senoner) gli azzurri non piazzavano W sua posizione nella Coppa mero 29. due uomini nei primi sette? Chissà? del Mondo, Gustavo Thoeni si confer- Sicuramente parecchio. Perciò ricono- l cielo era gravido di nubi grigie, sof- ma slalomista di indiscusso valore sciamo che pur contrastato da contrat- fiava un vento lieve e caldo. Scirocco mondiale e conserva la seconda posi- tempi psicologici - stamane gli italiani fastidioso, soffocante. La neve cedeva zione nella classifica mondiale. Tutte I non erano nelle condizioni ideali per ovunque, con il cemento bluastro distri- le riserve sono ormai cadute sul giova- una gara, sopo i provvedimenti punitivi buito sul tracciato di 69 porte, ideato ne di Trafoi. Oggi al Lauberhorn, è presi ieri da Vuarnet - questo dall’elvetico Gruenefelder, ha resistito stato uno «speciale» fitto di emozioni «speciale» ci ha regalato una formazio- magnificamente. Insomma, nella prima con due manche straordinariamente ne confortante. Gustavo Thoeni portava manche il vantaggio dei numeri di parten- diverse: tanto fluida, scorrevole, armo- nel sorriso forzato e in quel modo svel- za è stato quasi insignificante. Lo sci do- nica, ritmata la prima, tanto irsuta, spi- to di mangiucchiarsi le unghie il segno vrebbe essere sempre così: i giovani nosa, strappata, singhiozzante e male- dei tormenti di ieri. Non ha potuto avrebbero modo di farsi giustamente lar- detta la seconda. Quarantasette concor- sfoggiare la consueta concentrazione. go. L’americano Sabich, numero sei, pie- renti buttati fuori dalla graduatoria su Lo si è visto nella prima manche quan- no di mordente, deciso e scattante, ha te- novantotto, o per aver saltato qualche do ha preso un’imbarcata sullo stra- nuto il record fino a che non è sceso Zwil- porta o per cadute. Una selezione mici- piombo che precede il piano, avviando- ling dallo stile ondulato ed efficace. I no- diale, che ha contribuito a tenera a gal- si sulla metà del percorso, e un’altra stri esistevano nei nomi di Thoeni e De la la suspence fino all’ultimo, anche subito dopo, ad una ventina di porte dal Nicolò. Ed è stato un successo significati- perché la bontà del «cemento» che traguardo. In entrambi i casi è stato lì lì vo quello del ragazzino che esplode e aveva fissato la neve della prima ser- per rovinare tra i paletti. Lo ha salvato quello del «nonnino» che vuol concludere pentina, aveva consentito a giovanotti la classe e l’istintivo sangue freddo. E una carriera non disprezzabile e spesso come Hemmi, partito con il numero 85, il suo quarto posto è totalmente merita- anche sfortunata. Tresch con il 78, Michaelsson con il 66 to, anche perché il numero 22 di petto- e Bob Cochran con il 65 di riportarsi a bbiamo un quarto posto con rale lo ha frenato nella seconda man- ridosso dei primi davanti ai quali si era Thoeni e un settimo con De Nico- che, quando il sole, finalmente spunta- sistemato con notevoli chanches l’au- A lò. Da quanto tempo in uno spe- to, ha mollemente (continua a pag. 5) PAGINA 5 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA

(continua da pagina 4)macinato il dise- ossessiva, in cui ha messo in vetrina una gno rischioso dello jugoslavo Magusar. spaventosa padronanza di mezzi. e Nicolò ha tenuto invece la hoeni ha fatto l’impossibile, ma correttezza che gli è nota, preci- il sole aveva già scavato la trac- D pitando leggero, conservando il T cia. Il suo quarto posto dimostra- filo dolce dello slalom. Al termine della va potenza e autorità: ha risalito otto prima manche conduceva Zwilling, se- posizioni. De Nicolò ha mantenuto uno guito da Sabich, Hemmi, Tresch, Jean standard eccellente; da nono è passato Noel Augert, Brechu, Russel, Kidd, De settimo. Duvillard ha controllato la si- Nicolò, Giovanoli, Michaelsson, Co- tuazione, è arrivato diciottesimo e la chran, Chaffee e Thoeni. La pista bellis- combinata non gli è sfuggita. Alle som- sima ha permesso prestazioni di alto me, ancora un trionfo francese e nuova, livello. Zwilling ha salvato gli austriaci i e più frustrante batosta per gli austriaci, quali meditavano furibonde rivincite sui il primo è Huber giunto undicesimo. Si francesi, che ieri con Duvillard gli ave- è visto di rado un ordine di arrivo così vano soffiato la vittoria nella libera ac- umiliante per gli austriaci in una classi- corciata. Il prossimo austriaco, dopo ca internazionale. Degli azzuri si è det- Zwilling, era Huber ventesimo. Messner to: Thoeni e De Nicolò fra i migliori del e Schranz che miravano alla combinata mondo. I tre puniti da Vuarnet, Eberar- erano ventitresimo e ventottesimo. Un do Schmalzl, Di Bona e Zandegiacomo tracollo vero e proprio. La seconda man- sono stati squalificati. La classifica de- che ha operato una carneficina nei quar- gli altri italiani: 24. Pierlorenzo Clataud tieri alti della classifica. Zwilling, Sa- (It.) a 5"95; 28. Helmut Schmalz (It.) a bich e Jean Noel Augert sono stati in- 6"82; 35. Stefano Anzi (It.) a 7"78; 36. goiati negli angoli frenanti del tracciato Michele Stefani (It.) a 7"81. di Magusar. E’ arretrato Tresch e Russel ha colto al volo l’occasione che gli si presentava. Da settimo che era è passato Aldo Pacor - Corriere dello Sport 12 gennaio 1970 al comando con una manche tagliente e Wengen: trionfo francese, debacle austriaca, bene azzurri e svizzeri

con Russel in combinata. La formazione trico- lore ha conquistato l'en-plein nella settimana sciistica svizzera, un fatto assolutamente inedi- to. Così come è inedito il tracollo austriaco sen- za uomini a punti nello speciale. Del week end svizzero si sono salvato solo Cordin in libera e Heini Messner terzo in libera e con il secondo posto in combinata. Gli austriaci, in questa spe- cialità risentono pesantemente della assenza - per gravi infortuni - di Matt e Tritscher. Assen- ze certamente importanti e fondamentali per giudicare i risultati austriaci nella specialità, cui si aggiunge il rendimento altalenante di Her- bert Huber che appare l’ombra del campione che fu. Schranz e Messner non sono più in gra- do di reggere il ritmo e la gioventù dei nuovi assi dello slalom e faticano a ottenere risultati in linea con quelli di un passato neanche troppo lontano. A parziale consolazione, resta la prima manche di Zwilling, l’unico «giovane» fra gli Patrick Russel e Henry Duvillard Telephoto Agence France Presse slalomisti austriaci che merita una menzione e attenzione futura poiché fra i rincalzi non si intravedono figure capaci di sostituire gli anzia- ni e gli infortunati. Rincalzi che invece ha offer- Patrick Russell, lo sciatore venti- è stato completato per i tricolori to in quantità la squadra svizzera, a partire dal duenne dominatore con l'azzurro dalla vittoria in combinata di quinto posto di partito nel sesto Thoeni di tutte le gare d'inizio di Henry Duvillard primo sabato gruppo, Walter Tresch, Mario Bergamin che stagione, ha vinto ieri a Wengen nella discesa libera. I francesi stava correndo la prima manche a livello dei lo slalom speciale del concorso hanno conquistato anche il terzo primi ma soprattutto Bernard Russi. Il poliva- internazionale del Lauberhorn. Il gradino del podio con il giovane e lente svizzero, vincitore del gigante FIS B di successo dello studente francese sorprendente Brechu in slalom e Hindelang una settimana fa, si è piazzato deci- VOLUME 3, NUMERO 10 PAGINA 6

malz, quando rientrerà dopo la squalifi- ca, è uno slalomista su cui si potrà pun- tare per il futuro ma al momento resta ancora una incogni- ta. Dagli altri atleti Festeggiano gli elvetici: classificati a Wen- Heini Hemmi (n° 85) gen non ci si poteva rivelazione svizzera nello aspettare altro poi- ché si trattava essen- slalom di Wengen assieme zialmente di liberisti al compagno di squadra (continua a pag 7) giunto ( Anzi, Schmalzl e secondo. Stefani). In attesa della maturazione degli juniores che hanno offerto buone prestazioni ai cam- pionati europei di categoria, Vuarnet dovrà «pescare» fra i migliori della na- zionale B per rinforzare un settore anco- ra in «sofferenza» nonostante l’esplosio- mo in libera e ventesimo in slalom. Gli Detto degli italiano Thoeni e De Ni- ne di Gustavo Thoeni. Proprio da Thoeni americani si reggono ancora sui risul- colò in sede di cronaca, il resto della ci si attende un fondamentale «traino», tati del veterano Bill Kidd ma avanzano «truppa» mostra ancora una certa soprattutto in allenamento perché final- giovani interessanti , oltre agli speri- distanza dai primi. Perso De Tassis mente, avendo un atleta ai vertici mon- mentati Sabich e Chaffee, come Bob per infortunio, Clataud non riesce diali, i compagni avranno un sicuro rife- Cochran ed Eric Poulsen che si sono ancora a replicare in slalom i buoni rimento cronometrico che attesti lo stato messi in luce proprio in questo slalom. risultati del gigante, Eberhard Sch- del loro valore internazionale. (M.G.)

Trofeo del Lauberhorn a Duvillard Successo pieno per i francesi nel Laube- mantiene ancora un suo fascino e resta sel e Tresch, favoriti invece dall’accorcia- rhorn 1970 con la conquista dell’ambito molto ambita. Il francese che ha co- mento della discesa libera (libera più bre- trofeo che premia il vincitore della com- struito la sua vittoria nella libera, ha ve= minore distacco da rendere ai liberisti binata. Seppur fuori classifica dalla Cop- battuto leterno piazzato Heini Messner nello slalom). Al quinto posto il sempre pa del Mondo la combinata, specie dei che si è dovuto accontentare, come in più dorprendente velocista Bernard Russi, tre classici concorsi internazionali del libera, di un piazzamento. Al terzo e abile nelle discipline più veloci come libe- Lauberhorn, Hannenkamm e Kandahar quarto posto due slalomisti come Rus- ra e slalom gigante ma a suo agio anche fra i pali stretti. Da tenere d’occhio in chiave combinata per i mondiali in (ammesso che possa essere sele- zionato in tutte le discipline poiché in gigante e speciale sarebbe ancora il quinto o sesto fra i migliori svizzeri). Seguono nomi noti delle combinate come Huber, Giovanoli e Kidd un po’ sottotono in que- sto concorso. Il primo degli italiani è Gu- stavo Thoeni giunto 14° che paga il risul- tato a causa di una discesa libera piuttosto deludente (al netto delle note vicissitudi- ni). Il distacco non è tuttavia drammatico e in Val Gardena potrebbe fare un notevo- le balzo in avanti considerando che nella gran combinata si corre anche il gigante dove il nostro atleta primeggia. (M.G.)

Francesi in festa: in triondo Patrick Russel (primo nello speciale) ed Henri Duvillard (vincitore di disces e combinata. Con il pettorale 25 Henri Brechu giunto terzo nello speciale. Photo Agence France Press

PAGINA 7 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA Interviste all’arrivo

uvillard, il vicitore preso le curve troppo largo. della discesa libe- Sono tuttavia soddisfatto D ra : Ho avuto diver- della mia prestazione che si momenti di difficoltà e dimostra che sto ritrovan- alla fine della gara stavo do la forma» per finire contro una balla di paglia. La pista era peri- arl Schranz: « Ho colosa a causa del disgelo perso la gara della neve. Alla fine però K nell’ultimo curvone ho vinto e questa è la cosa che ho preso male, curvan- principale. do un po’ troppo all’ester- no». arl Cordin era fu- rioso dopo l’arrivo ernard Orcel: « Ho K perché il suo petto- sciato male e ho fat- rale si era staccato e lo ave- B to troppi errori. De- va ostacolato. : «Ho perso vo fare meglio nelle prossi- del tempo non riuscendo me gare.» sempre a mantenere la po- alcom Milne, il sizione di ricerca di veloci- vincitore della tà a causa di questo inci- Coppa Orellier in dente. M Val d’Isere, è terminato ranz Vogler : «Non solo sedicesimo: «Ho fatto riuscivo a tenere la Henri Duvillard ( a dx) chiacchiera all’arrivo con Jean Daniel Daetvyler una fatica enorme fin F linea migliore su dall’inizio e mi sono presto tutto il percorso, a volte ho arreso.»

Prodigi della tecnica: la neve «cemento»

Lauberhorn bersagliato dal foehn, il giorni nostri vengono utilizzati pre- nevi molto fredde e polverose, che vento caldo che scioglie la neve anche parati più ecocompatibili ( a parte come nel caso di nevi molli e ba- ad alta quota. Anzi, provenendo l’urea che è un fertilizzante, i sali di gnate, non consente di avere piste dall’alto le quote più elevate sono sodio e cloruro che impregnano la da gara con un «fondo» solido che quelle che risentono maggiormente neve, con il disgelo arrivano a con- si mantenga tale per buona parte delle alte temperature provocate tatto con il suolo e «bruciano» il ter- della gara. La «barratura», anche dall’inusuale fenomeno. E proprio reno). La possibilità di preparare le per condizioni metereologiche par- per questo motivo la discesa di Wen- piste con sale, quando necessario per ticolari, fu poi utilizzata piuttosto gen è stata «mutilata» non a caso dei le particolari condizioni di neve, è frequentemente per preparare pi- primi mille metri di gara per neve stato un grosso passo in avanti che ste da allenamento dai francesi troppo bagnata e cedevole e perciò ha permesso anche ai numeri di par- prima e dagli italiani nella prima pericolosa. Lo slalom è stato invece tenza più alti ( a Wengen addirittura metà degli anni settanta. La lunga regolarmente disputato grazie al fino al sesto gruppo) di usufruire di abitudine ad allenarsi su fondo «trattamento» a base di sale cui è una pista ancora agibile e funzionale duro, quando non addirittura a stata sottoposta la pista. Le sostanze all’ottenimento di buoni tempi. Sono tipo «ghiaccio verde», ha modifi- che vengono utilizzate per compat- così destinati a ridursi i distacchi fra cato anche la tecnica di discesa e tare/indurire la neve provocano i primi a scendere e gli ultimi e di dato a i francesi prima e agli italia- una reazione, cosiddetta endotermi- conseguenza è più facile migliorare i ni poi un indubbio vantaggio sugli ca, che assorbe calore dalla neve. I punti FIS. In un recente passato an- avversari rendendoli pressochè reagenti endotermici togliendo alla che per i più tecnicamente dotati fra imbattibili su questo tipo di nevi. neve calore e umidità compattano i le giovani leve occorreva almeno una Per converso austriaci e svizzeri, cristalli di ghiaccio, i quali si riconge- intera stagione per rimontare dagli abituati ad allenarsi su nevi più lano e creano una base più solida. I ultimi gruppi verso il primo gruppo «calde» e meno veloci, hanno svi- sali utilizzati ai primordi di questa (per esempio, Gustavo Thoeni che luppato una tecnica di discesa che innovativa preparazione delle piste ha già vinto uno slalom speciale, favorendo la scorrevolezza a scapi- da gara erano a base di comune sale parte ancora nel secondo gruppo). to dell’aggressività li avvantaggiava da cucina, successivamente è stato Non ha invece ancora preso piede la sui percorsi meno ripidi e sulle impiegato cloruro di potassio e urea cosiddetta «barratura» ( cioè innaf- nevi «molli». (M.G.) (fertilizzante usato in agricoltura). Ai fiare la pista con acqua) in caso di PAGINA 8 STORIA DELLA VALANGA AZZURRA SCIATORI D’EPOCA Quelli che amano la Valanga Azzurra, quelli che amano gli sci "diritti", quelli che curvano usan- do i loro piedi, quelli che amano la montagna, S IAMO SU INTERNET QUELLI CHE AMANO LO SCI. WWW. SCIATORIDEPOCA. IT

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Fonti bibliografiche consultate

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