Travo (Piacenza): Aggiornamento Epigrafico
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Travo (Piacenza): aggiornamento epigrafico. Nicola Criniti ["Ager Veleias", 7.06 (2012)] Alcuni reperti – pur ritrovati fuori dall' ager Veleias [vd. CRINITI 2013, 1.C-D] – testimoniano probabilmente due distretti piacentini presenti nella Tabula alimentaria di Veleia [CRINITI 2007, p. 56; CRINITI -SCOPELLITI 2007, pp. 139, 230 e 2012, pp. 45, 106]: il pagus Farraticanus , nella media Val Nure (?) ( TAV , III, 48); e, con qualche esitazione, il pagus Vercellensis , nella bassa Val Trébbia, bassa Val Luretta e Val Tidone ( TAV , II, 80, 82; III, 40, 43, 45; IV, 49, 52; V, 68, 87; VI, 81, 89 [Vergellensis: IV, 44, 46, 48; V, 95]: e vd. più avanti, CIL , XI, 1306). Parrebbero testimoniare il primo pagus : la tegula di Clastidium, nell' ager Placentinus (Casteggio [PV], nell'Oltrepò Pavese: oggi nella sezione archeologica dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia), CIL , V, 7356 = BOFFO 1979, pp. 199-200 (ed EAD ., Suppl. It ., 22 [Forum Iulii Iriensium], p. 36) = TARPIN 2002, p. 399 = EDCS/Clastidium [e vd. MARINI CALVANI 1990a, p. 101]; e l'iscrizione votiva tardorepubblicana di Pedergnaga (San Paolo [BS]), al confine tra Bresciano e Cremonese, oggi nel Capitolium di Brescia, CIL , V, 4148 = ILS , 6703 = I.It. , X.V, 980 = TARPIN 2002, pp. 401-402 = TODISCO 2004, pp. 189-196 [= AE , 2004, 617] = EDCS/San Paolo (e vd. SANTANGELO 2006, pp. 624-625). Al secondo pagus potrebbe riferirsi CIL , XI, 1306 (vd. più sotto), la discussa, quanto introvabile fin dai primi dell'Ottocento, stele votiva di San Giorgio Piacentino (PC), dedicata da Valeria Sammonia Vercellens(is) a Minerva Medica Cabardiac(ensis): a Vercellae, invece, preferiscono pensare, con altri, BOLLINI 1969, p. 349; LURASCHI 1998, p. 202; RODA 2000, pp. 261, 262; S. GIORCELLI BERSANI , in Suppl. It ., 19 (Vercellae), pp. 262-263; DALL 'A GLIO -MARCHETTI 2006, p. 175; CARINI 2008, p. 17. Proprio in riferimento a quest'ultima citazione, del resto, appare tuttavia assai controverso, e poco plausibile, che appartenesse al Veleiate anche il ricco santuario terapeutico-oracolare di Minerva Medica / Memor, di eredità celtica [SUSINI 1966, p. 112, 1975, p. 337; BOLLINI 1969, p. 350; TOZZI 1983, p. 511; CRINITI 1990, p. 250; MARINI CALVANI 1990, p. 806 ss.; RODA 2000, p. 260 ss.; DALL 'A GLIO -MARCHETTI 2006, p. 173 ss.; ORTALLI 2007, p. 19; CARINI 2008, p. 15 ss.; CRINITI 2013, 1.D], sviluppatosi sul medio corso del fiume Trébbia, nei dintorni dell’attuale Caverzago, 4 km a sud del comune piacentino di Travo [DALL 'A GLIO -MARCHETTI 2006 (= AE , 2007, 150); CRINITI 2007, pp. 16-17, 56: e BOLLINI 1969; CENERINI 1992, p. 99 ss.; DESTEFANIS 2002, p. 112; Minerva Medica 2008; RIGATO 2008, p. 238 ss.]. Il suo ambito forse dovette competere economicamente a Piacenza, pur trovandosi entro la pertica veleiate, segno si è detto – non così evidente, tuttavia, se si tiene conto della Tabula alimentaria – dell'incapacità progressiva 1 di Veleia «di esercitare una fattiva giurisdizione su tutto il suo vasto territorio» (MENNELLA 1999, pp. 93-94: «ab antiquo» secondo CARINI 2008, p. 19, poco plausibilmente). Al municipium , del resto, già in età triumvirale e augustea sarebbero stati sottratti, o acquistati?, in misura limitata appezzamenti a favore di Piacenza e Parma, dei veterani in esse stanziati e pure, forse, di antichi possessores . In quest'ottica, quindi, si potrebbe probabilmente intendere l'assegnazione a Piacenza – forse attraverso il noto processo dell'esproprio di terre ai centri non coinvolti in deduzioni e loro attribuzione a quanti invece ne avevano sofferto («agri sumpti») – della gestione del ricco sacrarium . L'epiteto della divinità «Cabardiacensis» su due disperse epigrafi indigene [ CIL , XI, 1301, 1306: infra ] si ricollega inequivocabilmente a Cabardiacus [TAV , II, 65-66 e 48: vd. CENERINI 1992, p. 99; DALL 'A GLIO - MARCHETTI 2006; CRINITI 1990, p. 950; CRINITI 1991, p. 202; CRINITI -SCOPELLITI 2007, p. 110; CARINI 2008, pp. 11-19; RIGATO 2008, pp. 238-239; CRINITI - SCOPELLITI 2012, p. 27], toponimo fondiario 'celtico' della Tabula alimentaria , proprio del distretto veleiate Ambitrebio, nella parte inferiore della Val Trébbia [CRINITI 1990, p. 946 ss. e 1991, p. 234; CRINITI -SCOPELLITI 2007, p. 83 e 2012, p. 8]. Eugen Bormann, che visitò il territorio nel 1874, propendeva a collocare l'area del sacrarium nel distretto piacentino Minervio della Tabula alimentaria [TAV , V, 90: vd. CRINITI 1990, p. 948 e 1991, p. 241; CRINITI -SCOPELLITI 2007, p. 170 e 2012, p. 66]: altri studiosi la riferirono – pur con una qualche prudenza – al Veleiate [vd. DONATI 1967, p. 121; DALL 'A GLIO -MARCHETTI 2006]; altri ancora oscillarono curiosamente tra l'una e l'altra attribuzione [vd. MARINI CALVANI 1990a, pp. 69-73]. Preferisco però qui [come già in CRINITI -SCOPELLITI 2007 e 2012 e nella mia Mantissa Veleiate (CRINITI 2013), dove è stato registrato solo il discusso CIL , XI, 1303, vd. più sotto] seguire la scelta finale dello studioso prussiano [BORMANN 1888, p. 254], condivisa da molti, e considerarla un'entità a parte, al confine dei territori piacentino e veleiate, mantenendo distinte le sue iscrizioni, CIL , XI, 1292-1314 [CRINITI 2007, pp. 16-17, 56; CRINITI 2013, 1.D: e CARINI 2008 (= AE , 2008, 537)]. Qualche indicazione supplementare di dettaglio sul suo patrimonio iscritto, interessante anche l' ager Veleias , è però utile (quello conservato ai Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza è stato studiato accuratamente dalla mia allieva Rosanna Cricchini [CRICCHINI 1988: vd. in «Bollettino Storico Piacentino», LXXXIV, 1989, pp. 141-142]): — 1292 = EDCS/Travo , dispersa: vd. ARISI 1960, p. 73; MARINI CALVANI 1990a, p. 68; — 1294 = EDCS/Travo (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. ARISI 1960, pp. 72-73; MARINI CALVANI 1990a, pp. 70, 71; DESTEFANIS 2002, p. 112; CARINI 2008, p. 25; — 1295 = ILS , 3136 = EDCS/Travo , dispersa: vd. MARINI CALVANI 1990a, p. 31 – sulle Aures (argentee) di Minerva Aug(usta), donate ex voto dal brescellese L. Callidius Primus, vd. CENERINI 1986, pp. 101, 111-112; — 1296 = EDCS/Travo (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. ARISI 1960, pp. 102-103; MARINI CALVANI 1990a, p. 72; DESTEFANIS 2002, p. 112; CARINI 2008, p. 22; 2 — 1297 = ILS , 3134 (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. CIL , XIV, 295*; ARISI 1960, p. 127; MARINI CALVANI 1990a, p. 70; CENERINI 1992, pp. 99-100; DESTEFANIS 2002, p. 112; CARINI 2008, p. 23 – proveniente dalla chiesa di S. Maria delle Grazie di Travo (PC) – collocata da Johann Kaspar Orelli [ORELLI 1828, p. 289, nr. 1428] tra le iscrizioni veleiati, «neglegenter» [BORMANN 1888, p. 255] – nell'Ottocento, altresì, fittiziamente posta tra gli Ernici (MARTELLI 1835, p. 138, nr. 88, vd. CIL , XIV, 295*: e così anche Theodor Mommsen [MOMMSEN 1883, pp. 388-389]); [CIL , XI, 1297 = ILS , 3134] — 1298 = EDCS/Travo (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. ARISI 1960, pp. 74-75; MARINI CALVANI 1990a, p. 72; DESTEFANIS 2002, p. 112; CARINI 2008, p. 25; — 1299 = EDCS/Travo (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. ARISI 1960, p. 128; MARINI CALVANI 1990a, p. 70; DESTEFANIS 2002, p. 112; — 1300 = EDCS/Travo (Musei Civici di Palazzo Farnese, Piacenza): vd. ARISI 1960, p. 101; MARINI CALVANI 1990a, p. 72; DESTEFANIS 2002, p. 108; CARINI 2008, p. 24; — 1301 = EDCS/Travo , dispersa: vd. DESJARDINS 1854, p. 52 ss.; DE PACHTERE 1920, p. 61; BOLLINI 1969, p. 348 (la segnala [1965] presente nei Musei Civici di Palazzo Farnese di Piacenza, errore ); MARINI CALVANI 1990a, p. 71; CARINI 2008, p. 13; CRINITI 2009, p. 32 – l'epiteto Cabardiacensis, riferito a Minerva, cui era dedicato il santuario terapeutico-oracolare sul medio corso del Trébbia, nella zona dell'attuale Caverzago (Travo, PC), qui e in 1306 è indubbiamente collegato ai fundi Cabardiaci della Tabula alimentaria [TAV , II, 65-66 e 48: vd. CRINITI 1990, p. 950 e 1991, p. 202; CRINITI -SCOPELLITI 2007, p. 110 e 2012, p. 27]; — 1302 = EDCS/Travo , vd. CIL , V, 673* (Civiche Raccolte Archeologiche, Milano): vd. MARINI CALVANI 1990a, p. 71; CARINI 2008, p. 13; — 1303 = ILS , 2603 = EDCS/Travo [testo incompleto], già nel muro della sagrestia della chiesa di S. Maria delle Grazie a Travo (PC), nell'ambito del santuario di Minerva Medica, dispersa dalla fine del XVIII secolo: vd. BOLLINI 1969, p. 354 ss.; CENERINI 1989 [= AE , 1989, 318, che lo colloca erroneamente nella Regio IX (e si corregga: CIL , XI): e vd. CARINI 2008, p. 13]; MARINI CALVANI 1990a, p. 70; CENERINI 1992, p. 99 ss.; DESTEFANIS 2002, p. 112; CRINITI -SCOPELLITI 2007 e 2012, passim ; CRINITI 2009, pp. 19, 33, 38, 3 75 – l'iscrizione votiva, incisa su supporto per donarium , fu dedicata da L. Naevius Verus Roscianus, prefetto della cohors II Gallorum equitata , di stanza in Britannia nel 138/161 d.C., personaggio di discussa origine, piacentina o veleiate [DEVIJVER 1993, p. 2179 (si corregga: Regio VIII) e 1999, p. 77; CRINITI 2004, p. 522; CRINITI -SCOPELLITI 2007, p. 177 e 2012, p. 71] – ardita, e decisamente rigettata anche da John Scheid [SCHEID 2008, p. 91], l'ipotesi di un collegamento del santuario di Minerva Memor col santuario britannico di Aquae Sulis / Bath [BOLLINI 1969, p. 353 ss.; CENERINI 1989, p. 230 ss.: e RIGATO 2008, p. 238] – il secondo cognomen latino Roscianus (derivato dal gentilizio Roscius, presente in CIL , XI, ma nella Regio VIII solo a Parma, CIL , XI, 1104 = EDR/Parma , 61, metà II secolo d.C.) non è altrove attestato nella Regio VIII; — 1305 = ILS , 3135 = EDCS/Travo , dispersa: vd. MARINI CALVANI 1990a, p. 38; CARINI 2008, p. 14; — 1306 = ILS , 3137 = EDCS/Travo , proveniente da San Giorgio Piacentino (PC) in Val Nure, dispersa ai primi dell'Ottocento: vd. DESJARDINS 1854, p. 52 ss.; DE PACHTERE 1920, p. 61; MARINI CALVANI 1990a, p. 33; CRINITI 2009, pp. 32, 59 – l'epiteto Cabardiac(ensis) è presente anche in nr.