Le Case Della Salute
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pagina 1 LE CASE DELLA SALUTE pagina La normativa sulle Cure Primarie 2 Unione Europea – DG Sanco 2014 • risposta alla maggioranza dei problemi di salute della comunità • servizi universalmente accessibili, erogati da team di professionisti in partnership con i pazienti e i caregiver • ruolo centrale del coordinamento e della continuità dell’assistenza alle persone Italia – Legge 189/2012 e Patto per la Salute 2014-2016 Le Regioni hanno il compito di definire la organizzazione dei servizi di assistenza primaria promuovendo lo sviluppo di un modello multiprofessionale e interdisciplinare. Emilia Romagna La Casa della Salute (CdS) come traduzione ed espressione degli orientamenti europeo e nazionale. 1 pagina La CdS in RER: DGR 291/2010 3 DGR 291/2010 «[La Casa della Salute – CdS] è la sede di accesso e di erogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali rivolti alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento del NCP […] La CdS è un sistema integrato di servizi che si prende cura delle persone fin dal momento dell’accesso attraverso: l’accoglienza dei cittadini, la collaborazione tra i professionisti, la condivisione dei percorsi assistenziali, l’autonomia e la responsabilità professionale, la valorizzazione delle competenze. [E’ un sistema di] relazioni cliniche e organizzative strutturate che mettono in relazione i NCP (assistenza primaria) con gli altri nodi della rete (assistenza specialistica, ospedaliera, sanità pubblica, salute mentale).» «LaCasadellaSaluteèunpresidio del Distretto, la cui gestione complessiva è affidata al Dipartimento di Cure Primarie che cura le interfacce con gli altri dipartimenti.» pagina La CdS in RER: DGR 291/2010 4 TIPOLOGIE : - CdS Piccola: coincide con la sede del NCP (amb. Infermieristico, amb. MMG, continuità assistenziale H12, amb. Specialistico, assistenza sociale) + accoglienza/punto informativo e CUP. - CdS Media: CdS Piccola + Medicina di Gruppo, PdLS, amb. Ostetrico, guardia medica. Servizi sanitari: punto prelievi, diagnostica strumentale ecografica, coordinamento assistenza domiciliare, vaccinazioni, certificazioni monocratiche. - CdS Grande: CdS Media + consultorio familiare/pediatria di comunità, centro di salute mentale, neuropsichiatria infantile e SERT, pap-test, screening mammografico, colon retto. 2 pagina La CdS in RER: 291/2010 5 Aspetti cardine della DGR 291/2010: • Aspetti strutturali • Identificazione dei servizi presenti nella CdS • CdS basate sulla presenza fisica degli MMG • Importanza della continuità H12/H24, in particolare come funzione di filtro per l’Ospedale • CdS come elemento di comunità pagina La CdS in RER: stato dell’arte novembre 2015 6 Stato dell’arte – novembre 2015 . 72 CdS funzionanti: • 63 % (45) medie/grandi (19 Grandi + 26 Medie) • 38 % (27) piccole . 1 milione e 680 mila persone potenzialmente accedono (38% popolazione regionale) . 50 CdS programmate: • 52 % (26) medie/grandi (8 Grandi + 18 Medie) • 48 % (24) piccole 3 pagina Le CdS a Piacenza - Levante 7 Castel Calendasco San Giovanni Monticelli Sarmato Castelvetro Rottofreno di Piacenza Caorso Piacenza San Pietro Gragnano in Cerro Villanova Borgonovo d'Arda Ziano Pontenure Cortemaggiore Gossolengo Agazzano Podenzano Nibbiano Cadeo Besenzone Pianello Gazzola Rivergaro Caminata San Fiorenzuola Giorgio Piozzano Piacentino Pecorara Vigolzone Carpaneto Alseno Ponte Distretto di Travo Distretto di dell'Olio Levante Castell'Arquato Ponente Gropparello Lugagnano Bobbio Vernasca Bettola Coli Programmazione 2013 Distretto Levante: Morfasso Proposta attivazione 6 CdS Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere pagina Le CdS a Piacenza - Levante 8 Castel Calendasco San Giovanni Monticelli Sarmato Castelvetro Rottofreno di Piacenza Caorso Piacenza San Pietro Gragnano in Cerro Villanova Borgonovo d'Arda Ziano Pontenure Cortemaggiore Gossolengo Agazzano Podenzano Nibbiano Cadeo Besenzone Pianello Gazzola Rivergaro Caminata San Fiorenzuola Giorgio Piozzano Piacentino Pecorara Vigolzone Carpaneto Alseno Ponte Distretto di Travo Distretto di dell'Olio Levante Castell'Arquato Ponente Gropparello Lugagnano Bobbio Vernasca Bettola Coli Stato dell’arte Dicembre 2015 Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere 4 pagina Le CdS a Piacenza - Ponente 9 Castel Calendasco San Giovanni Monticelli Sarmato Castelvetro Rottofreno di Piacenza Caorso Piacenza San Pietro Gragnano in Cerro Villanova Borgonovo d'Arda Ziano Pontenure Cortemaggiore Gossolengo Agazzano Podenzano Nibbiano Cadeo Besenzone Pianello Gazzola Rivergaro Caminata San Fiorenzuola Giorgio Piozzano Piacentino Pecorara Vigolzone Carpaneto Alseno Ponte Distretto di Travo Distretto di dell'Olio Levante Castell'Arquato Ponente Gropparello Lugagnano Bobbio Vernasca Bettola Coli Programmazione 2013 Distretto Ponente: Morfasso Proposta attivazione 3 CdS Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere pagina Le CdS a Piacenza - Ponente 10 Castel Calendasco San Giovanni Monticelli Sarmato Castelvetro Rottofreno di Piacenza Caorso Piacenza San Pietro Gragnano in Cerro Villanova Borgonovo d'Arda Ziano Pontenure Cortemaggiore Gossolengo Agazzano Podenzano Nibbiano Cadeo Besenzone Pianello Gazzola Rivergaro Caminata San Fiorenzuola Giorgio Piozzano Piacentino Pecorara Vigolzone Carpaneto Alseno Ponte Distretto di Travo Distretto di dell'Olio Levante Castell'Arquato Ponente Gropparello Lugagnano Bobbio Vernasca Bettola Coli Stato dell’arte Dicembre 2015 Morfasso Cortebrugnatella Farini Zerba Cerignale Ottone Ferriere 5 pagina Le CdS a Piacenza: criticità 11 Nella programmazione delle CdS occorre presidiare alcune criticità fondamentali: • Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito a una forte evoluzione dei bisogni: EMERGENZA CRONICITA’. La programmazione delle CdS deve tenere in considerazione questo trend e determinare le modalità con cui le CdS intervengono su questo tema. • I dati empirici e il ritorno dagli incontri di Futuro in Salute evidenziano che le CdS non funzionano sulla limitazione dell’uso inappropriato dell’ospedale: a cosa serve l’assistenza H12/H24? • Garanzia dell’ equità di accesso in un contesto in cui: • i percorsi di cura sono sempre più complessi e avvengono in buona parte al di fuori dell’ospedale • la specializzazione degli ospedali comporta che non ci sia più un’unica struttura di riferimento, ma un sistema a rete in cui l’utente deve orientarsi • i dati dimostrano una forte disomogeneità di accesso pagina Le CdS a Piacenza: criticità 12 • Prossimità: è importante stabilire quanti e quali servizi devono necessariamente essere erogati il più vicino possibile agli utenti, per le diverse tipologie di target • Nonostante le disposizioni regionali considerino la CdS come una infrastruttura per tutti i professionisti del territorio, in realtà l’integrazione «fisica» sottolostessotettorisultadidifficile realizzazione:resistenza dei MMG e carenza di leve per incentivare la «fusione» • Integrazione Ospedale-Territorio: l’unico fallimento della D.lgs.502/92 • Non ci sono CdS, nemmeno programmate, nelle città sedi di presidio ospedaliero: a Piacenza ci sono 4 NCP, a Fiorenzuola la Medicina di Gruppo «Rose Selvatiche»: errore concettuale • Finora si è privilegiata una visione distrettuale: le riorganizzazioni degli ultimi 15 anni sono avvenute per «sovrapposizione», creando delle notevoli disomogeneità tra distretti 6 pagina 13 NUOVO MODELLO di CdS a PIACENZA pagina La CdS in RER: revisione delle linee guida 14 Obiettivi della CdS in RER Accesso all’assistenza sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale in un luogo visibile e facilmente raggiungibile dalla popolazione di riferimento. Valutazione del bisogno della persona e l’accompagnamento alla risposta maggiormente appropriata, programmabile e non programmabile. Risposta alla domanda di salute della popolazione almeno nelle 12 ore giornaliere (h24 livello distrettuale). Presa in carico della persona secondo il paradigma della medicina d’iniziativa. Attivazione di percorsi di cura multidisciplinari,cheprevedonola integrazione tra servizi sanitari, ospedalieri e territoriali, e tra servizi sanitari e sociali. Partecipazione della comunità, delle associazioni di cittadini, dei pazienti e caregiver. 7 pagina Nuovo modello di CdS a Piacenza 15 La Casa della Salute rappresenta un sistema in cui si realizza il disegno di assistenza sanitaria territoriale.Più specificamente, la CdS del territorio piacentino si caratterizza come luogo catalizzatore di integrazione professionale, logistica e istituzionale dell’offerta territoriale. Di seguito, vengono approfonditi: Ruolo Contenuti Relazione con i PDTA Infrastrutture Modelli organizzativi pagina Ruolo 16 La CdS è: • il “punto di riferimento”pertuttalapopolazionepertrovareilgiusto orientamento nel sistema, sia per prestazioni erogate nella CdS che per quelle erogate, fuori attraverso una presa in carico allargata e i PDTA per le cronicità e territoriali In particolare la CdS si rivolge a: Utenti con bisogni semplici e transitori: CUP, visita MMG, visita specialistica, prestazione diagnostica, prelievo, screening, etc. Ruolo di ACCOGLIENZA e ORIENTAMENTO Utenti con bisogni complessi e continui (pazienti cronici): presa in carico da parte del case manager, inserimento nel PDTA, stesura del PAI, consumo delle prestazioni previste nei piani terapeutici, continuità assistenziale, follow-up e monitoraggio Ruolo di PRESA IN CARICO e INTEGRAZIONE DEI SERVIZI, con un approccio di MEDICINA DI INIZIATIVA La collettività: promozione di stili di vita sani, attività di prevenzione Ruolo di PROMOZIONE