Inventario a Cura Di Luca Tosin Con Il Coordinamento Tecnico-Scientifico Di Paola Cagiano De Azevedo

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Inventario a Cura Di Luca Tosin Con Il Coordinamento Tecnico-Scientifico Di Paola Cagiano De Azevedo Accademia Nazionale dei Lincei ARCHIVIO VITO VOLTERRA Inventario a cura di Luca Tosin con il coordinamento tecnico-scientifico di Paola Cagiano de Azevedo Roma 2016 I L’Archivio Volterra all’Accademia dei Lincei. Premessa Per quanto indubbiamente non una delle figure più note a livello di cultura popolare, Vito Volterra ha nondimeno rivestito un ruolo di primaria importanza sulla scena scientifica internazionale a cavallo fra la fine del ‘800 e la prima metà del ‘900. Oggi ricordato principalmente per la sua opposizione al fascismo, che lo portò a essere uno dei pochi docenti che rifiutarono di prestare il giuramento richiesto nel 1931 e che come conseguenza furono dimissionati, egli fu tuttavia pioniere e innovatore nel campo della matematica, con contributi che gli ottennero il plauso dell’intera comunità scientifica internazionale e che tutt’oggi sono di primaria importanza.1 Dal suo interesse per le funzioni sviluppò una serie di studi che portarono alla nascita di una nuova branca della matematica, il calcolo funzionale; gli si devono inoltre contributi fondamentali nel campo delle equazioni a derivate parziali della fisica matematica, della teoria dell'elasticità, delle equazioni integrali e integro-differenziali. Dalla sua elaborazione del modello preda - predatore, portato avanti col genero, nacquero le equazioni che tutt’oggi sono note come come di Lotka - Volterra.2 Fu non solo un grande teorico, ma un convinto sostenitore della necessità di adattare la ricerca scientifica e le strutture che di esse si occupavano ai nuovi tempi, in cui sempre più la tecnologia si mostrava elemento in grado di influenzare in modo attivo la realtà; soprattutto, Volterra si dimostrò cosciente dell’importanza dei contatti internazionali all’interno della comunità scientifica. Impegnato nell’insegnamento universitario sin dal 1887, fu socio di molteplici accademie ed enti culturali italiani e stranieri; contribuì alla creazione o al rinnovamento del Politecnico di Torino, della Società italiana di fisica, dell'Ufficio Invenzioni e Ricerche di Roma, del Consiglio Nazionale delle Ricerche di cui divenne presidente. Pur avendo manifestato un convinto interventismo, ed avendo partecipato alla Prima Guerra Mondiale (durante la quale si occupò dell’impiego bellico dell’elio e di calcoli di balistica), la sua attività in tal senso sul territorio nazionale subì un brusco arresto a seguito delle note vicende relative al rifiuto di prestare giuramento al fascismo nel 1931; rimase tuttavia in attività sulla scena europea, restando fino alla morte presidente del Comitato internazionale pesi e misure. L’archivio L’archivio, originariamente conservato dalla famiglia Volterra, è giunto all’Accademia Nazionale dei Lincei nel 19823, a seguito di una donazione dei figli Edoardo Volterra e Luisa 1 L’importanza del lavoro scientifico di Volterra è evidenziato non solo dai numerosi riconoscimenti ricevuti in vita, ma anche dall’interesse che desta ancora oggi la sua figura. Basti ricordare come a lui siano stati intitolati un cratere lunare e un asteroide. 2 Lotka e Volterra svilupparono queste equazioni indipendentemente ma nello stesso periodo. Il nome ricorda ambedue gli scienziati. 3 Si veda in tal senso Giorgio Israel, Volterra Archive at the Accademia Nazionale dei Lincei, Historia Mathematica, Vol. 9, No. 2, 1982, pp. 229-238. II D’Ancona Volterra; il materiale si presentava già ordinato e dotato di una struttura coerente, e corredato da un inventario, non richiedendo quindi una estensiva opera di riorganizzazione. Un primo intervento di ricognizione del fondo e di risistemazione dello stesso risale a cinque anni dopo,4 durante la presidenza Amaldi ed è a opera di Giorgio Israel e Carlo Tarsitani. Successivamente il materiale è stato oggetto di ulteriori lavori ad opera di Giovanni Paoloni. La tipologia documentaria presente nell’archivio è sostanzialmente abbastanza omogenea, con un grande quantitativo di corrispondenza privata, che occupa metà dell’archivio, e documentazione relativa alla carriera universitaria ed agli incarichi pubblici di Volterra che permettono di seguirne l’attività nel corso di tutta la sua vita. Va fatto notare, nel confronto con l’archivio del relativamente più giovane Gugliemo Marconi, sempre conservato presso l’Accademia dei Lincei,5 come il materiale epistolare sia qua prevalentemente manoscritto ed il contenuto, quando esuli dagli argomenti specificamente scientifici, finisca per essere perlopiù di natura personale; laddove invece quello dell’archivio Marconi contiene una enorme quantità di telegrammi e bozze degli stessi, spediti non di rado da perfetti sconosciuti in cerca di finanziamenti, o desiderosi di comunicare con lo scienziato. L’archivio comprende anche molti diplomi, talvolta in pergamena, concessigli da molteplici enti culturali e autorità civili italiane ed europee. E’ presente inoltre una collezione di stampe e fotografie piuttosto nutrita: accanto a immagini dello stesso scienziato, da solo o in fotografie di gruppo (ritratto con colleghi, durante cerimonie o riunioni o in alcuni casi sul fronte della prima guerra mondiale), vi sono numerose raffigurazioni di matematici e studiosi del passato recente o remoto raccolte da Volterra a fine di collezione personale. Ben documentata la produzione scientifica, sia di carattere prettamente didattico che più specificamente destinata alla pubblicazione, grazie alla presenza di un grande quantitativo di manoscritti legati in quaderni o volumi; infine sono conservate tutte le fonti utilizzate per la preparazione della pubblicazione dei 5 tomi delle Opere Matematiche, curate dai Lincei nei primi anni ‘50, e le bozze di stampa degli stessi. Precedente sistemazione delle carte e attuale intervento Il materiale conservato presso l’Accademia era dunque già ordinato al momento della donazione all’Accademia, e sottoposto a successivi interventi dei primi dei quali (risalenti al 1987) si ha traccia nell’archivio stesso sotto forma di una relazione inviata al presidente Amaldi a firma di Giorgio Israel e Carlo Tarsitani. Il principale strumento di consultazione disponibile al momento dell’avvio dei lavori era il dattiloscritto conservato in sala di lettura e in copia digitalizzata, che fornisce una fotografia del fondo al momento della donazione.6 Sebbene esso non faccia uso di terminologia specificamente archivistica,7 permette tuttavia di identificare sostanzialmente otto serie: 4 ANL, fondo Volterra, Sezione II, s. 3 f. 9. 5 ANL, fondo Guglielmo Marconi. Lo scienziato ed inventore era di 10 anni più giovane di Volterra, sebbene sia prematuramente scomparso prima del matematico, nel 1937. 6 In mancanza di altre informazioni e basandosi sull’articolo di G. Israel, è probabile che questo strumento fosse stato compilato a cura della famiglia stessa in vista della donazione. III - “Scatole” (37) di manoscritti di carattere scientifico ordinati cronologicamente dal 1877 al 1940. - “Cartelle” (17) ciascuna con il proprio ordine cronologico interno, con documenti legati all’attività accademica e istituzionale di Volterra e compresi fra il 1882 e il 1940. - “Quaderni” (59) di appunti. - “Diplomi, attestati, decreti di nomina” (178) - “Onorificenze, medaglie ecc.” (27) - “Stampe, fotografie di matematici” (236) - “Volumi rilegati contenenti le pubblicazioni a stampa del prof. Vito Volterra nonché lezioni appunti e altro materiale mss.” (72) - “Carteggio” (34 “scatole di cartone” di cui 19 “piccole” e 15 “grandi”) E’ difficile dire quanto di tale organizzazione si debba a Volterra stesso, e quanto sia invece frutto del successivo periodo di permanenza in possesso della famiglia: la denominazione “Scatole” e “cartelle” fa pensare sicuramente a una denominazione ispirata dalla natura dei contenitori originari dei documenti. Il materiale in se si presentava comunque perlopiù in cartelle ordinate, il cui contenuto era descritto, sebbene con diverse lacune, sull’inventario. A correggere errori e colmare le mancanze diverse mani (non identificate di per se ma riconducibili ai successivi lavori degli anni 80 e 90) hanno lasciato indicazioni manoscritte, che tuttavia nell’accumularsi rendevano il testo (soprattutto nella versione digitale) di difficile lettura. L’insieme dunque, per quanto suscettibile di miglioramenti, aveva già con una sua coerenza interna fin dal momento della sua donazione ai Lincei, valorizzata dal lavoro successivamente effettuato in seno all’Accademia. Si è provveduto pertanto a intervenire per consolidare tale situazione, intervenendo laddove possibile a correggere eventuali errori o perfezionare la disposizione del materiale, sia fisicamente che a livello di struttura dell’archivio. Per quest’ultimo aspetto, pur riprendendo sostanzialmente le partizioni già esistenti nel materiale, si è deciso di adottare definitivamente una struttura archivistica coerente con le indicazioni dell’International Standard of Archival Description (ISAD) messo a punto dall'International Commission on Archives. Per quanto tale distinzione non esistesse in precedenza, si è voluto anzitutto evidenziare la distinzione fra il materiale prodotto durante la vita di Volterra e quello posteriore, creando due sezioni distinte; nella seconda si son fatti confluire sia parte delle carte presenti nella donazione originaria (necrologi, una parte di corrispondenza, le bozze di stampa relative alla pubblicazione delle Opere Matematiche) che anche alcuni documenti prodotti in seguito all’arrivo ai Lincei (materiale nato con la progressiva riorganizzazione del fondo e il suo utilizzo in sede di mostre).
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