Acronimi E Altre Forme Di Abbreviazione Nel DDR-Deutsch

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Acronimi E Altre Forme Di Abbreviazione Nel DDR-Deutsch Il segno e le lettere Collana del Dipartimento di Studi Comparati e Comunicazione Interculturale dell’Università degli Studi G. d’Annunzio Saggi - 3 Barbara Delli Castelli Acronimi e altre forme di abbreviazione nel DDR-Deutsch Delli-Castelli-511-2-fronte.indd 1 17/07/12 13.35 Edizione a stampa 2012 ISBN 978-88-7916-511-2 Copyright © 2012 Via Cervignano 4 - 20137 Milano www.lededizioni.com - www.ledonline.it - E-mail: [email protected] I diritti di riproduzione, memorizzazione e archiviazione elettronica, pubblicazione con qualsiasi mezzo analogico o digitale (comprese le copie fotostatiche, i supporti digitali e l’inserimento in banche dati) e i diritti di traduzione e di adattamento totale o parziale sono riservati per tutti i paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da: AIDRO, Corso di Porta Romana n. 108 - 20122 Milano E-mail [email protected] <mailto:[email protected]> sito web www.aidro.org <http://www.aidro.org/> Volume stampato con il contributo del Dipartimento di Studi Comparati e Comunicazione Interculturale Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti - Pescara Stampa: Digital Print Service INDICE Premessa 7 PARTE PRIMA 1. La Germania del dopoguerra fra divisione politica e 13 sviluppo linguistico 1.1. Riflessioni storiche (p. 13) – 1.2. La questione della lingua (p. 19) – 1.3. La Wende e il suo impatto lingui- stico (p. 21) 2. Il DDR-Typischer Wortschatz 27 2.1. Caratteristiche lessicali (p. 27) – 2.2. L’influenza del russo (p. 33) – 2.3. Tedesco orientale vs. tedesco occi- dentale (p. 36) – 2.4. Forme abbreviate e Kurz- wortbildung (p. 38) Riferimenti bibliografici 45 PARTE SECONDA 3. Premessa metodologica 53 3.1 Selezione delle voci e loro definizione (p. 53) – 3.2. Fonti e riferimenti bibliografici (p. 54) – 3.3. Struttura (p. 56) – 3.4. Elenco dei simboli e delle abbreviazioni (p. 58) 4. Corpus terminologico 61 5 PREMESSA Con la fine del Secondo Conflitto Mondiale (fine aprile – inizio mag- gio 1945) e la conseguente istituzione sul territorio tedesco di quattro zone di occupazione e di quattro settori a Berlino, iniziò per la Ger- mania un processo di divisione che, solo qualche anno più tardi, a- vrebbe condotto alla nascita di due Stati contrapposti per quanto concerne le scelte in ambito politico, economico e culturale. La netta separazione fra Ovest ed Est di quello che fino al 1945 era stato un unico Paese, portò con sé anche ripercussioni in campo linguistico. Soprattutto in seguito alla nascita della BRD (Bundesrepublik Deutschland) e della DDR (Deutsche Demokratische Republik), la tan- to temuta sprachliche Spaltung divenne oggetto di numerosi studi cri- tici apparsi dall’una e dall’altra parte del confine: materiali attestanti la diffusione di peculiarità stilistiche, neologismi, Neuprägungen, cal- chi e prestiti da altre lingue vennero sin da subito raccolti, documen- tati e analizzati da linguisti tedeschi (da ambo le parti) e non solo. In realtà, la naturale tendenza all’evoluzione linguistica si era manifesta- ta in modo uniforme a Est come a Ovest. Ciò che si era rivelato in- gannevole era piuttosto la propensione, da una parte e dall’altra, a considerare il proprio uso linguistico come metro di misurazione e valutazione oggettiva degli Spezifika linguistici dell’altro Paese, in quanto da nessuna delle due parti la lingua si era arrestata al punto di partenza comune del 1945. Solo fra gli anni Settanta e Ottanta del se- colo scorso una seria riflessione scientifica portò a riconoscere che nelle due Germanie si erano sviluppate piuttosto due distinte Kom- munikationsgemeinschaften, ciascuna legata al rispettivo contesto so- cio-politico, i cui condizionamenti si riflettono in parte ancora oggi sulla comunicazione fra tedeschi dell’Est e dell’Ovest. Superati, dunque, i timori che alla divisione politica potesse se- guire una scissione linguistica «so daß sich der Deutsche in Ost und 7 Premessa der Deutsche in West eines […] Tages kaum oder gar nicht mehr verstehen würden» (Kinne, Strube-Edelmann 1980, p. 6), la discus- sione si spostò sulla possibilità per la lingua in uso nella DDR di as- surgere al ruolo di variante standard della lingua tedesca al pari del BRD-Deutsch, dello svizzero tedesco e dell’austriaco. Oggi, a oltre vent’anni dalla riunificazione della Germania, si può sostenere, senza timore di smentita, che proprio la lingua aveva rappresentato il trait d’union fra i due Stati. Il systemrelevanter Wort- schatz della DDR è stato sin da subito destinato a soccombere, men- tre alcune altre differenze lessicali con il tedesco occidentale sono ri- maste nell’uso comune e compaiono nei dizionari come regionalismi. Tuttavia, a chi si accosti, per qualsivoglia ragione, ai testi pro- dotti nella DDR, non sfuggiranno le caratteristiche stilistiche e lessi- cali, frutto della particolare situazione politica, economica e culturale del Paese, nonché della manipolazione linguistica operata dalla SED: infatti, mentre le strutture morfo-sintattiche erano rimaste pressoché immutate, il lessico era stato esposto a un’evoluzione indipendente ri- spetto a quanto accadeva oltre confine con le conseguenti difficoltà di comprensione. Il problema comunicativo fra i tedeschi dell’Est e quelli dell’Ovest emergeva, dunque, laddove le parole «dell’Altro» erano sconosciute (neologismi nati dalla necessità di denominare nuove figure e istituzioni nei campi più disparati della vita pubblica e forestierismi in uso da una sola parte), non comuni (Neuprägungen, frutto di calchi semantici e strutturali da altre lingue) o difficilmente riconoscibili nel loro significato (adeguamenti semantici dovuti all’ideologia dominante o al contatto con altre lingue). Fra gli aspetti che contraddistinguono il DDR-Deutsch spicca, tra l’altro, l’uso di forme abbreviate, acronimi e sigle presenti in ogni tipo di testo (dalla propaganda politica alla letteratura, dalla stampa agli slogan pubblicitari, passando per i documenti ufficiali e gli inevi- tabili documenti «riservati»). Un Abkürzungsfimmel che è conse- guenza diretta di un’altra propensione dei burocrati: quella a creare Komposita e sintagmi lessicali sempre più lunghi (a livello esemplifi- cativo: Armeesportvereinigung, abbreviato ASV, oppure ökonomisch- kultureller Leistungsvergleich, abbreviato Ökulei). Alcuni di questi Kurzwörter non rappresentavano un ostacolo per la comprensione anche al di fuori dei confini nazionali (es.: DDR, SED, FDGB, FDJ), altri erano ovvi per i soli parlanti orientali (es.: ABV = Abschnittsbe- vollmächtigter, HG = Hausgemeinschaft, LPG = Landwirtschaftliche 8 Premessa Produktionsgenossenschaft, WB = Wohnbezirk), alcuni rappresentava- no un problema per gli stessi DDR-Bürger (es.: Bdl = Bahnhofsdispat- cherleitung, DWBO = Deutscher Verband für Wandern, Bergsteigen und Orientierungslauf, GGG = Gesetz über die gesellschaftlichen Ge- richte, LaSK = Landstreitkräfte) e altri ancora sono riscontrabili preva- lentemente nei linguaggi specialistici (OBL = Oberbauleitung, SHD = Seehydrographischer Dienst, THI = Technische Hauptinspektion, WSGP = Wasserschutzgruppenposten), nonché nelle migliaia di «do- cumenti riservati» presenti negli archivi della SED, della Stasi, ecc. ai quali si è avuto accesso solo dopo la caduta del Muro di Berlino (es.: AKV = Arbeitskartei Verkehrmittel, HZE = Hinweis zur Einschätzung, MF = Mikrofilm, NdT = Nichteinhalten der Transitwege). Il presente studio si rivolge anzitutto ai docenti e agli studenti di lingua, traduzione e mediazione tedesca di livello universitario che abbiano la necessità di lavorare con testi burocratico-istituzionali, giornalistici o letterari prodotti nella Germania orientale dal 1945 al 1989-90. Ulteriori destinatari del volume sono gli studiosi di altri in- dirizzi (storico, economico, giuridico, politico e quant’altro) che ab- biano un interesse legato alla quarantennale divisione della Germania e allo sviluppo dei due Stati, nonché i docenti d’istruzione secondaria interessati a inserire l’aspetto storico-linguistico nei loro corsi di tede- sco e di Landeskunde. Il volume è articolato in due parti. La prima è dedicata alla de- scrizione degli aspetti distintivi del DDR-typischer Wortschatz in raf- fronto con il coevo sviluppo lessicale nella Repubblica Federale (Standortbestimmung per lo studioso, il professionista e lo studente in comunicazione interlinguistico-culturale). La seconda parte presenta, invece, il corpus relativo alle abbreviazioni in uso nella Repubblica Democratica Tedesca strutturato in ordine alfabetico. Desidero ringraziare sentitamente il Prof. Roberto Bertozzi, il Prof. Demeter Michael Ikonomu e la Dott.ssa Jana Walther per i suggerimenti pragmatici e per l’aiuto offerto in fase di revisione del lavoro. Ringrazio, inoltre, il Direttore della Collana Il segno e le lette- re, Prof. Carlo Consani, per aver voluto accogliere il presente studio e il Dipartimento di Studi Comparati e Comunicazione Interculturale che ne ha finanziato la pubblicazione. Barbara Delli Castelli 9 PARTE PRIMA 1. LA GERMANIA DEL DOPOGUERRA FRA DIVISIONE POLITICA E SVILUPPO LINGUISITCO 1.1. RIFLESSIONI STORICHE Il 1945 (fine aprile - inizio maggio) aveva sancito per la Germania
Recommended publications
  • November 2004
    7. Jahrgang, Nr. 82 November 2004 ROTFUCHS T RIBÜNE FÜR K OMMUNISTEN UND SOZIALISTEN IN DEUTSCHLAND Trendwende Das Wort Trendwende gehört zu den ausgeht, dürfte dann konkretere Gestalt Lieblingsvokabeln bundesdeutscher Po- annehmen. litiker. Nach Wahlen wird es von Siegern, Von einer Trendwende muß auch in der Besiegten und jenen, die sich trotz ihrer deutschen Innenpolitik gesprochen wer- Schlappe für Gewinner halten, gleicher- den. Sie hat dazu geführt, daß Nazis aus maßen strapaziert. Doch mit dem Einzug NPD und DVU unterdessen in zwei Lan- des forschen CSU-Mannes Horst Köhler in desparlamenten sitzen. Noch wird man das Bundespräsidentenamt und der fast sich, da die Macht des Kapitals durch gleichzeitig durch Schröders Außenmini- keine entsprechende Gegenkraft bedroht ster Joseph Fischer vor der UNO erhobe- ist, mit offener oder schleichender Faschi- nen Forderung nach einem deutschen Sitz sierung begnügen und die Hunde nicht im Weltsicherheitsrat ist in der Tat eine vollends von der Kette lassen. I NHALT Trendwende in der BRD-Politik eingetre- Eine echte Trendwende war der massive ten. Der deutsche Imperialismus versucht Einbruch der CDU bei den jüngsten Land- Nach Brandenburg und Sachsen: PDS contra „Hartzburger Front“ S. 2 jetzt einen „Grand mit Vieren“ zu spielen. tags- und Kommunalwahlen. Frau Mer- Zur Rolle G. Schabowskis am Bevor der mit ostdeutschen Angelegen- kels Rechnung, ihre Partei werde 2006 9. November 1989 S. 3 heiten genauestens vertraute Herr Köhler gewissermaßen im Durchmarsch zum Nicht Demarkationslinie, sondern seinen hohen Posten hierzulande antrat, Sieg schreiten, da in Massen abwandern- völkerrechtliche Staatsgrenze S. 4 hatten wir in einem Leitartikel des RF de SPD-Wähler dann zu den Schwarzen ÜberÜber diedie RussenRussen undund überüber unsuns S.
    [Show full text]
  • Das Österreichische Gendarmeriegesetz 1850 Vor Dem Hintergrund Der Damals Geltenden Militärischen Vorschriften
    Michael Matthias Esterle DAS ÖSTERREICHISCHE GENDARMERIEGESETZ 1850 VOR DEM HINTERGRUND DER DAMALS GELTENDEN MILITÄRISCHEN VORSCHRIFTEN Diplomarbeit zur Erlangung des akademischen Grades Magister iuris an der Rechtswissenschaftlichen Fakultät der Karl-Franzens-Universität Graz vorgelegt bei: Ao. Univ.Prof. Dr.iur. Helmut Gebhardt Graz, 3. Oktober 2013 Ehrenwörtliche Erklärung Hiermit erkläre ich, die vorliegende Arbeit selbstständig und ohne fremde Hilfe ver- fasst zu haben, sowie alle wörtlich oder inhaltlich übernommenen Passagen als solche gekennzeichnet, und keine anderen Quellen, als die angeführten verwen- det zu haben. Ich versichere ferner, dass ich diese Diplomarbeit bisher weder im In- noch im Ausland in irgendeiner Form als wissenschaftliche Arbeit vorgelegt habe. Datum: ………………… Unterschrift: ……………………………... 2 Inhaltsverzeichnis Abkürzungsverzeichnis 5 Einleitung 6 1. Die Gründung der österreichischen Gendarmerie 10 1.1 Das Sicherheitswesen in Österreich vor 1848 10 1.2 Die historischen Wurzeln der Gendarmerie 12 1.3 Die verfassungs- und verwaltungsrechtliche Situation ab 1848 14 1.4 Die Einführung der Gendarmerie in Österreich 19 2. Das Gendarmeriegesetz und die Dienstinstruktion 23 2.1 Das Gendarmeriegesetz 1850 23 2.2 Die Dienstinstruktion 1850 27 3. Die Organisation der k.k. Armee zur Mitte des 19. Jahrhunderts 29 3.1 Das Militär in Österreich bis zur Krise 1848 29 3.2 Das Regiment 31 3.3 Das Kriegsministerium 32 3.4 Taktische und territoriale Gliederung 34 3.5 Das Dienstreglement für die k.k. Infanterie 35 3.5.1 Erster Teil 1807 36 3.5.2 Zweiter Teil 1808 37 4. Die Dienstränge und deren militärischer Bezug 39 3 5. Dienstverrichtungen der Gendarmerie 42 5.1 Die Militärassistenz 42 5.2 Allgemeine militärbezogene Dienstverrichtungen 45 5.3 Selbstständige Dienstverrichtungen und Dienstverrichtungen über besondere Aufforderung 46 6.
    [Show full text]
  • Die Nationale Volksarmee (NVA)
    www.ssoar.info Die Nationale Volksarmee (NVA) - eine Arbeiter- und Angestelltenarmee? Empirische Befunde zur Rekrutierung von Offizieren in der DDR Gebauer, Ronald; Remy, Dietmar; Salheiser, Axel Veröffentlichungsversion / Published Version Zeitschriftenartikel / journal article Zur Verfügung gestellt in Kooperation mit / provided in cooperation with: GESIS - Leibniz-Institut für Sozialwissenschaften Empfohlene Zitierung / Suggested Citation: Gebauer, R., Remy, D., & Salheiser, A. (2007). Die Nationale Volksarmee (NVA) - eine Arbeiter- und Angestelltenarmee? Empirische Befunde zur Rekrutierung von Offizieren in der DDR. Historical Social Research, 32(3), 299-318. https://doi.org/10.12759/hsr.32.2007.3.299-318 Nutzungsbedingungen: Terms of use: Dieser Text wird unter einer CC BY Lizenz (Namensnennung) zur This document is made available under a CC BY Licence Verfügung gestellt. Nähere Auskünfte zu den CC-Lizenzen finden (Attribution). For more Information see: Sie hier: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/deed.de Diese Version ist zitierbar unter / This version is citable under: https://nbn-resolving.org/urn:nbn:de:0168-ssoar-62803 Historical Social Research, Vol. 32 — 2007 — No. 3, 299-318 Die Nationale Volksarmee (NVA) – eine Arbeiter- und Angestelltenarmee? Empirische Befunde zur Rekrutierung von Offizieren in der DDR Ronald Gebauer & Dietmar Remy & Axel Salheiser ∗ Abstract: »The Officers of the National People’s Army. An Empirical Analysis of Social Background, Communist Party Affiliation and Education«. One of the pecularities of the German Democratic Republic was the systematic collection of electronic data of their functional elites (cadres). Also in the case of the National People’s Army (Nationale Volks- armee, NVA) there existed a data set of officers of all ranks.
    [Show full text]
  • Militärische Grundbegriffe
    Militärische Grundbegriffe Objekttyp: Group Zeitschrift: Schweizer Soldat : Monatszeitschrift für Armee und Kader mit FHD-Zeitung Band (Jahr): 40 (1964-1965) Heft 9 PDF erstellt am: 28.09.2021 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch dert sich in die laufenden Ausgaben rakter, der von einer Periode zur andern Militärische Grundbegriffe (ordentliche Ausgaben) und die Rüstungs- wechseln kann. Die Rüstungsmaßnahmen ausgaben (außerordentliche Ausgaben). werden in eigenen Programmen — meist Bei diesen beiden Kategorien handelt es eigentlichen «Rüstungsprogrammen» — Das Militärbudget sich um folgendes: zusammengefaßt, die von den eidgenös- Der Begriff «laufenden Ausgaben» um- sischen Räten grundsätzlich genehmigt Das Budget der Eidgenossenschaft schließt die jährlich wiederkehrenden, werden.
    [Show full text]
  • Inhaltsverzeichnis
    Inhaltsverzeichnis Einleitung 5 Von den schweren Anfängen 7 Vom Leben und Kämpfen 8 (Genosse Hauptmann der VP Erwin Arndt) Mein Parteiauftrag 9 (Erinnerung des Genossen Generalmajor a. D. Fritz Eikemeier) Vom Sandformer zum Volkspolizisten 13 (Erinnerung des Genossen Oberst der VP a. D. Willi Salden) Die Bildung einer demokratischen Polizei 17 (Erinnerung des ersten Kommandanten der Kommandantur der Sowjetarmee im Kreis Prenzlau, Genossen Oberstleutnant der Sowjetarmee i. R. Nikolai Staroselski, • aufgezeichnet durch Genossen Hauptmann der VP Bruno Scholz) Für ein besseres Leben 21 (Erinnerung des Genossen Robert Siewert) Unvergeßliche Tage 24 (Erinnerung des Genossen Hauptmann der K Werner Schmidt) Ein Kommunist kann alles 27 (Erinnerung des Genossen Major der K a. D. Kurt Schöps) Die Leipziger Volkszeitung berichtet 33 Vom Schlosser zum Schriftsachverständigen 38 (Erinnerung des Genossen Major der K.a. D. Kurt Müller) Meine erste Hausdurchsuchung und ihr Ergebnis 45 (Erinnerung des Genossen Major der VP Fritz Rödel) Mein erster Schulbesuch 48 (Erinnerung des Genossen Oberstleutnant der VP a. D. Helmut KSnig) Der Wasserschutz von Anfang an dabei 51 (Erinnerung des Genossen Kurt Herer) 283 http://d-nb.info/369284216 Auf Schule 55 (Erinnerung des Genossen Major der VP a. D. Hans Fischer) Wie ich Bahnpolizist wurde 57 (Erinnerung des Genossen Oberleutnant der VP a. D. AdolfWolschke, aufgezeichnet von Genossen Hauptmann der K Wolfgang Mittmann) Im Auftrag der Partei 61 (Erinnerung des Genossen Major der VP a. D. Oswald Grenz) • Der lange Transport 65 (Erinnerung des Genossen Oberleutnant der VP a. D. Richard Zeitsch) Das 6. Polizeirevier der Stadt Halle im Winter 1946/47 68 (Erinnerung des Genossen Oberstleutnant des SVa.
    [Show full text]
  • Bild SS8: Landwehr-Jnf.-Regt
    Unter den meisten Bilder« konnte« wir Hinweise auf die vorhergehenden Alben bringen, in denen der bttreffende Truppenteil schon einmal »ur Darstellung gelangte. E« bedeutet deshalb: Dgl. A. F. G. --- Album Zeitalter Friedrich de« Großen; Vgl. I. d. F. -- Album Zeitalter Deutsche Freiheitskriege; Vgl I. d. E. --- Album Zeitalter der Deutschen Einigung, Band » Seriell: Preußen: Generalität und Generalstab. Bild 280: Maadebg. Jnf.-Regt. Nr. 27. Gefreiter. Serie S4: Preußische Dragoner-Regimenter. „ 281: 3. Maadebg. Jnf.-Regt. Nr. 66. Hautboist. Bild 241: General. „ 282: 4. Thuring. Jnf.-Regt. Nr. 72. Fahne. Bild 319: 1. Brandenbg. Drag.-Regt. Nr. 2. Sergeant. „ 242: Generaladjutant. „ 320t Neumärk. Drag.-Regt. Nr. 3. Rittmeister. „ 243: Flügeladjutant. „ 321: Rhein. Drag.-Regt. Nr. 6. Kapitulant. „ 244: Adjutant eine« königlichen Prinzen. Serie 48: Preußische Infanterie: V. und VI. Korps. „ 322: 2. Brandenbg. Drag.-Regt. Nr. 12. Dragoner. „ 246: Major im Generalstabe. Bild 283: 1. Westpr. Grenadier-Regt. Nr. 6. Grenadier. „ 323i 3. Schles. Drag.-Regt. Rr. 16. Standarte. „ 324: 2. Hannov. Drag.-Regt. Nr. 1<i. Stabstrompeter. „ 246: Oberstleutnant im .Kriegsministerium. „ 284: 2. Pos. Jnf.-Regt. Nr. 1!). Premier-Leutnant. „ 286: 2. Niederschles. Jnf.-Regt. Nr. 47. Major. Serie 42: Preußisch« Garde-Fußtruppen. „ 286: 2. Schles.Grenadier-Regt.Nr. I!.Schellmbaumträger. Serie SS: Preußische Husaren-Regimenter. Bild 247: 1. Garde-Regt. z. F. Füsilier. „ 287: 1. Oberschles. Znf.-Regt. Rr. 22. Musketier. Bild 323: 2. Leib-Hus.-Regt. Nr. 2. Premier-Leutnant. „ 248: 2. Garde-Regt. z. F. BataillonS-Tambour. „ 288: 4. Oberschles. Jnf.-Regt. Nr. 63. Unteroffizier. „ 326: Brandenbg. Hus.-Regt.(ZietenscheHus.) Nr.3. Ei»j.- „ 249: 3. Garde-Regt.
    [Show full text]
  • Major; HA I/Grenzkommando Berlin, Aufklärung; 6
    Günter Förster Bibliographie der Diplomarbeiten und Abschlußarbeiten an der Hochschule des MfS Bitte zitieren Sie diese Online-Publikation wie folgt: Günter Förster: Bibliographie der Diplomarbeiten und Abschlußarbeiten an der Hochschu- le des MfS (Reihe A: Dokumente Nr. 1/1998). Hg. BStU. Berlin 1998. http://www.nbn-resolving.org/urn:nbn:de:0292-97839421303708 Mehr Informationen zur Nutzung von URNs erhalten Sie unter http://www.persistent-identifier.de/ einem Portal der Deutschen Nationalbibliothek. Reihe A: Dokumente Nr. 1/1998 Inhalt Vorbemerkung 3 Das Hochschulstudium 4 Externer Studienabschluß 12 Das postgraduale Studium 13 Studium an "zivilen" Universitäten und Hochschulen 16 Statistische Übersicht 18 Bewertung der Arbeiten 22 Hinweise zur Nutzung der Bibliographie 25 Bibliographie der Diplom- und Abschlußarbeiten im postgradualen Studium 29 Stichwortverzeichnis 519 Ortsverzeichnis 566 Abkürzungsverzeichnis 556 Angaben zum Autor 566 3 Vorbemerkung Mit der vorliegenden Bibliographie von insgesamt 4.537 Diplomarbeiten und Abschlußar- beiten im postgradualen Studium (von 5.253 Autoren), die an der Juristischen Hochschule (JHS) Potsdam1 des Ministeriums für Staatssicherheit und von Angehörigen des MfS an "zivilen" Universitäten und Hochschulen verfaßt wurden, wird für die Forschung ein wichtiger Quellenbestand erschlossen. Damit werden Texte zugänglich, in denen die Ab- solventen ihre geheimdienstlichen bzw. geheimpolizeilichen Erfahrungen verarbeiteten und zugleich Vorschläge für die operative Praxis unterbreiteten. Die Diplomarbeiten sind nicht wegen ihres (bescheidenen) wissenschaftlichen Niveaus von Interesse, sondern auf- grund ihres – ideologisch stark beeinflußten – empirischen Gehalts. In ihnen kommt in weitaus stärkerem Maße als in den ebenfalls an der JHS verfaßten Dissertationen2 die Pra- xis der Staatssicherheit zum Ausdruck. Es handelt sich im einzelnen um 3.721 Diplomarbeiten (von 4.240 Autoren), die als Abschluß eines Direkt- oder Fernstudiums bzw.
    [Show full text]
  • Abkürzungsverzeichnis 11. Auflage Barrierefrei
    Abkürzungsverzeichnis Häufig verwendete Abkürzungen und Begriffe des Ministeriums für Staatssicherheit Bitte zitieren Sie diese Online-Publikation wie folgt: Abkürzungsverzeichnis. Häufig verwendete Abkürzungen und Begriffe des Ministeriums für Staatssicherheit. Hg. BStU. Berlin 2015 http://www.nbn-resolving.org/urn:nbn:de:0292-97839421309670 Mehr Informationen zur Nutzung von URNs erhalten Sie unter http://www.persistent-identifier.de/ einem Portal der Deutschen Nationalbibliothek. Zusammengestellt und bearbeitet: Ralf Blum Rainer Eiselt (verantwortlicher Redakteur) Frank Joestel Klaus Richter (Leiter) Stephan Wolf Hans-Jürgen Zeidler Ein Gesamtverzeichnis und weitere lieferbare Publikationen erhalten Sie beim Bundesbeauftragten für die Un- terlagen des Staatssicherheitsdienstes der ehemaligen Deutschen Demokratischen Republik, Abteilung Bildung und Forschung, 10106 Berlin E-Mail: [email protected] Tel.: 030 2324-8803 Fax: 030 2324-8809 Bestellungen und kostenlose Downloads vieler Publikationen auch unter: www.bstu.bund.de Der Bundesbeauftragte für die Unterlagen des Staatssicherheitsdienstes der ehemaligen Deutschen Demokratischen Republik Abteilung Bildung und Forschung 10106 Berlin E-mail: [email protected] Abdruck und publizistische Nutzung sind nur mit Angabe des Verfassers und der Quelle sowie unter Beachtung der Bestimmungen des Urheberrechtsgesetzes gestattet. 11., ergänzte und korrigierte Auflage Redaktion: Ralf Trinks Berlin 2015 ISBN 978-3-942130-96-7 Eine PDF-Version dieser Publikation ist unter der folgenden URN kostenlos
    [Show full text]
  • University Microfilms
    INFORMATION TO USERS This dissertation w s s produced from a microfilm copy of the original document. While the most advanced technological means to photograph and reproduce this document have been used, the quality is heavily dependent upon the quality of the original submitted. The following explanation of techniques is provided to help you understand marki!^ or patterns which may appear on this reproduction. 1. The sign or "target" for pages apparently lacking from the document phorographed is "Missing Page(s)". If it was posable to obtain the missing page(s) or section, they are spliced into the film along with adjacent pages. This may have necessitated cutting tiiru an image and duplicating adjacent pages to insure you complete continuity. 2. When an image on the film is obliterated with a large round black mark, it is an indication that the photographer suspected that the copy may have moved during exposure and thus cause a blurred image. You will find a good image of the page in the adjacent frame. 3. When a map, drawing or chart, etc., was part of the material being photographed the photographer followed a definite method in "sectioning" the material. It is customary to begin phoroing at the upper left hand comer of a large sheet and to continue photoing from left to right in equal sections with a small overlap. If necessary, sectioning is continued again — beginning below the first row and continuing on until complete. 4. The majority of users indicate that the textual content is of greatest value, however, a somewhat higher quality reproduction could be made from "photographs" if essential to the understanding of the dissertation.
    [Show full text]
  • The Austrian Imperial-Royal Army
    Enrico Acerbi The Austrian Imperial-Royal Army 1805-1809 Placed on the Napoleon Series: February-September 2010 Oberoesterreicher Regimente: IR 3 - IR 4 - IR 14 - IR 45 - IR 49 - IR 59 - Garnison - Inner Oesterreicher Regiment IR 43 Inner Oersterreicher Regiment IR 13 - IR 16 - IR 26 - IR 27 - IR 43 Mahren un Schlesische Regiment IR 1 - IR 7 - IR 8 - IR 10 Mahren und Schlesischge Regiment IR 12 - IR 15 - IR 20 - IR 22 Mahren und Schlesische Regiment IR 29 - IR 40 - IR 56 - IR 57 Galician Regiments IR 9 - IR 23 - IR 24 - IR 30 Galician Regiments IR 38 - IR 41 - IR 44 - IR 46 Galician Regiments IR 50 - IR 55 - IR 58 - IR 63 Bohmisches IR 11 - IR 54 - IR 21 - IR 28 Bohmisches IR 17 - IR 18 - IR 36 - IR 42 Bohmisches IR 35 - IR 25 - IR 47 Austrian Cavalry - Cuirassiers in 1809 Dragoner - Chevauxlégers 1809 K.K. Stabs-Dragoner abteilungen, 1-5 DR, 1-6 Chevauxlégers Vienna Buergerkorps The Austrian Imperial-Royal Army (Kaiserliche-Königliche Heer) 1805 – 1809: Introduction By Enrico Acerbi The following table explains why the year 1809 (Anno Neun in Austria) was chosen in order to present one of the most powerful armies of the Napoleonic Era. In that disgraceful year (for Austria) the Habsburg Empire launched a campaign with the greatest military contingent, of about 630.000 men. This powerful army, however, was stopped by one of the more brilliant and hazardous campaign of Napoléon, was battered and weakened till the following years. Year Emperor Event Contingent (men) 1650 Thirty Years War 150000 1673 60000 Leopold I 1690 97000 1706 Joseph
    [Show full text]
  • Gebäude Des Ehemaligen Bezirksgerichtes Saaz in Der Schönfeldgasse, Heute Sonderschule in Der Dvořáková (Foto: Förderverein Saaz)
    Gebäude des ehemaligen Bezirksgerichtes Saaz in der Schönfeldgasse, heute Sonderschule in der Dvořáková (Foto: Förderverein Saaz) 54 Die Verhöre der parlamentarischen Untersuchungskommission Saaz 30./ 31. Juli 1947 AUS DEM TSCHECHISCHEN VON HERBERT VOITL Eine Woche nach dem Ministeriumsbericht vom 2. Juli 1947 beschloss auf Vorschlag des Innenministers Václav Nosek der Sicherheitsausschuss der Verfassunggebenden Nationalversammlung (ÚNS) die Gründung einer parlamentarischen Unter- suchungskommission, die sich aus fünf Abgeordneten aus den Fraktionen der Volksfrontregierung, sechs Beratern aus den Ministerien und von der Volkspolizei sowie drei Geheimdienstleuten zusammensetzte 1. Den Vorsitz hatte der Abgeordnete Dr. Bohuslav Bunža 2 von der Volkspartei (Lidová strana). Von den Verhören dieser Kommission am 30. und 31. Juli 1947 in Saaz gibt es im Archiv des Innenministeriums zwei unterschiedliche Protokolle: ein stenografisches Protokoll, in dem das gesamte Verhör wortwörtlich wiedergegeben wird, und eine kürzere Zusammenfassung 3. Im Folgenden wird die Langfas- sung wiedergegeben, die in vollem Umfang bisher nur auf Deutsch gedruckt wurde 4. [Titelblatt, gestempelte Seitennummer 1, maschinenschriftlicher Titel, handschriftliches Aktenzeichen 300-27-5] Stenografisches Protokoll über das Verfahren der Untersuchungskommission des Sicherheitsausschusses der ÚNS 5 in den Räumen des Bezirksgerichtes in Saaz in den Tagen 30. bis 31. Juli 1947 [Maschinenschriftlicher Text, maschinenschriftliche Seiten 1-138, gestempelte Seiten 2-139] [30. Juli
    [Show full text]
  • Bstu / Abkürzungsverzeichnis
    Abkürzungsverzeichnis Häufig verwendete Abkürzungen und Begriffe des Ministeriums für Staatssicherheit Zusammengestellt und bearbeitet: Ralf Blum Rainer Eiselt (verantwortlicher Redakteur) Frank Joestel Klaus Richter (Leiter) Stephan Wolf Hans-Jürgen Zeidler Ein Gesamtverzeichnis und weitere lieferbare Publikationen erhalten Sie beim Bundesbeauftragten für die Un- terlagen des Staatssicherheitsdienstes der ehemaligen Deutschen Demokratischen Republik, Abteilung Kommu- nikation und Wissen, 10106 Berlin E-Mail: [email protected] Tel.: 030 2324-8803 Fax: 030 2324-8809 Bestellungen und kostenlose Downloads vieler Publikationen auch unter: www.bstu.de Der Bundesbeauftragte für die Unterlagen des Staatssicherheitsdienstes der ehemaligen Deutschen Demokratischen Republik Abteilung Kommunikation und Wissen 10106 Berlin E-mail: [email protected] Abdruck und publizistische Nutzung sind nur mit Angabe des Verfassers und der Quelle sowie unter Beachtung der Bestimmungen des Urheberrechtsgesetzes gestattet. 12., geringfügig korrigierte Auflage Redaktion: Ralf Trinks Berlin 2020 ISBN 978-3-946572-47-3 Eine PDF-Version dieser Publikation ist unter der folgenden URN kostenlos abrufbar: urn:nbn:de: 0292-97839465724730 Inhalt Vorbemerkung zur 12. Auflage 5 Welche Abkürzungen wurden aufgenommen? 5 Zu den Anhängen 5 Hinweise für die Nutzung 6 1 Abkürzungen von A–Z 9 2 Anhänge 89 2.1 Römische Ziffern und Zahlen 90 2.2 Arabische Ziffern und Zahlen 94 2.3 Rechtsnormen mit Strafandrohungen 95 2.4 Allgemeine MfS-Vordrucke 106 2.5 Grundstrukturen des Ministeriums für Staatssicherheit 110 2.5.1 MfS-Zentrale (1989) 110 2.5.2 Bezirksverwaltung (1989) 112 2.5.3 Kreisdienststelle (1989) 113 2.6 Erfassen, Registrieren, Speichern 114 2.6.1 Einleitung 114 2.6.2 Erfassungen und Registrierungen 114 2.6.3 Übersicht über die Entwicklung wesentlicher Erfassungen und Registrierungen des MfS 117 2.6.4 Informationsspeicher der Abteilung XII 122 2.6.5 Informationsspeicher der operativen Diensteinheiten 125 Literaturauswahl 129 Vorbemerkung zur 12.
    [Show full text]