Nel 1992 il sacrificio dei due giudici ha cambiato la coscienza del Paese diventando il simbolo della legalità UNA MEMORIA LUNGA VENTI ANNI newCOLLEGE La memoria NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 La memoria newCOLLEGE Intervista alla professoressa “La situazione attuale MariaFalcone:leintuizioni è soddisfacente: magistrati di Giovanni in questi anni e Forze dell’ordine sono servite per portare hanno lavorato molto bene avanti le indagini di mafia arrestando quasi tutti con maggiore incisività i latitanti di Cosa nostra”

un’analisi lucida, precisa, con- speciale’ in cui praticamente si venne a creta. La professoressa Maria trovare Giovanni mi tolse la possibilità di Falcone, sorella del giudice ucci- potere uscire con lui e poter vivere quei so a Capaci, tira un bilancio a piccoli ma importanti momenti di svago Èventi anni dalle stragi di Capaci e necessari alla vita di ogni giorno”. via D’Amelio. E sottolinea quanti passi avanti sono stati compiuti da magistrati e Dopo la strage di Capaci, ha notato forze dell’ordine nelle indagini che hanno una reazione, una presa di posizione portato all’arresto di centinaia di mafiosi e decisa da parte dei cittadini? soprattutto di pericolosi latitanti. Successi “Sicuramente la società civile ha risposto In alto a sinistra, scaturiti anche grazie alle intuizioni del con grande coinvolgimento alle stragi del Giovanni giudice Falcone. La sorella del magistrato ’92. Ricordo la solidarietà di tutta la gente Falcone racconta il rapporto di grande affetto e perbene, la catena umana e le lenzuola pensieroso comprensione con il fratello, quando as- bianche esposte sui balconi per gridare durante sieme alla sorella, lo accompagnavano a basta alla mafia. Una reazione che conti- una conferenza scuola al Convitto Nazionale dove Gio- nua ancora oggi coinvolgendo soprattut- Sopra, il giorno vanni frequentava le elementari. E poi an- to i giovani e i professori. Sono aumentate della laurea in cora il momento in cui a Falcone venne in maniera esponenziale le scuole che par- giurisprudenza rafforzata la scorta per motivi di sicurezza tecipano alle manifestazioni organizzate nel 1961 e contestualmente il cambiamento radica- ogni anno il 23 maggio. E questo mi rin- A fianco, le di piccole abitudini come quella di po- cuora. In tutti questi anni ho visitato tan- con la moglie ter fare una passeggiata insieme. La profes- te scuole perché invitata dai ragazzi. E tut- Francesca soresa Falcone in tutti questi anni si è de- te le volte ho potuto constatare la grande Morvillo dicata con grande passione ed entusiasmo consapevolezza dell’importanza di cono- e più a sinistra, all’educazione alla legalità nelle scuole scere non solo i fatti che hanno sconvolto una bella d’Italia perché “non si perdesse la memo- la nostra terra, ma anche gli atteggiamen- immagine ria di Giovanni”. Ed ha potuto così con- ti da assumere per contrastare la mafia. Sia di Giovanni statare la grande attenzione mostrata da io che mia sorella non volevamo che Gio- da bambino ragazzi e docenti al problema della mafia. vanni fosse ricordato dai giovani come un accanto, superman. Giovanni è stato un grande all’ Accademia Professoressa Falcone, a vent’anni da magistrato che ha compiuto fino in fondo di Livorno quelle due stragi, come è cambiata la il proprio dovere ed i ragazzi devono guar- Nell’altra pagina, lotta alla mafia? dare a lui come ad un uomo normale, con la professoressa “È cambiata anche perché il metodo di le sue paure, i suoi entusiasmi, la sua vo- Maria Falcone indagine, la legislazione specifica e l’or- glia di riuscire a compiere qualcosa di im- ganizzazione giudiziaria volute da Gio- portante per la società. Un uomo quindi di me è scattata la voglia che non si per- “Anche la società civile sa che possa migliorare i processi? “I giovani non devono vanni Falcone sono servite ai magistrati da potere imitare”. desse la memoria di Giovanni ma soprat- ha reagito bene mostrando “Non sono un magistrato né una studiosa ritenere mio fratello per avere gli strumenti per portare avanti Quando si saprà tutto venissero sempre ricordati i valori di diritto processuale ma come cittadina le indagini con maggiore incisività ed ef- Cosa ha pensato vedendo questa rea- nei quali lui aveva sempre creduto, cioè gli attenzione ai problemi comune, non posso non constatare che la un superman, è stato un ficacia. La situazione attuale, soprattutto zione della società civile? ideali di giustizia, rispetto delle regole, de- della mafia e scrollandosi situazione processuale in Italia sia a livello grande servitore dello Stato in Sicilia, è soddisfacente perché i magi- “Mi sono commossa. Questa reazione mi mocrazia e libertà”. in parte la cultura penale che civile lascia molto a desiderare, che ha compiuto fino strati e le Forze dell’Ordine in questi an- tutto sulle stragi? ha fatto comprendere quanto Giovanni soprattutto per quel che riguarda la lun- ni hanno lavorato in modo ottimale, ar- fosse stato amato e come il suo lavoro era Secondo lei si scoprirà mai tutta la ve- dell’omertà e indifferenza” ghezza dei processi. Pensare ad una rifor- in fondo il proprio dovere” restando quasi tutti i latitanti di Cosa stato importante per il riscatto della socie- rità su quelle due stragi di mafia in cui ma della giustizia credo sia necessario ma nostra. Anche la società civile ha reagito tà palermitana”. morirono Giovanni e sua moglie, Paolo quella riforma presentata non mi sembra- bene cercando di mostrare molta atten- “Spero presto” Borsellino e otto agenti di scorta? cepito in maniera uguale in tutti questi va che si muovesse in tale direzione. Per ranno a da ogni parte d’Italia zione ai problemi della mafia e scrollan- In questi anni ha sentito vicine le Istitu- “Questa risposta ce la dovranno dare i anni che ci separano dalla strage di Capa- quanto riguarda la separazione delle car- per ricordare le due stragi? dosi in parte la cultura dell’omertà e del- tava le elementari al Convitto Nazionale, cambiando radicalmente nella vita di zioni? magistrati quando troveranno quei ri- ci, certamente è stato altalenante in par- riere anche era d’accor- “Mi piacerebbe rispondere a tutti loro l’indifferenza. Credo quindi che il mes- l’istituto che si trova in piazza Sett’Angeli. Giovanni quando un giorno l’ho visto “Anche le Istituzioni hanno mostrato at- scontri giudiziari tali da potere fornire ticolare per quanto riguarda le Istituzio- do su tale separazione che scaturiva dallo con le parole di Giovanni pubblicate pe- saggio di Giovanni Falcone sia stato in Portava un cappello con la scritta CN, ap- tornare a casa con la scorta rafforzata. tenzione anche se in diversi modi nel cor- prove inconfutabili. Mi auguro che ciò ni”. stesso processo accusatorio per garantire raltro nel libro La posta in gioco edizione parte recepito”. punto Convitto Nazionale, e lui si arrab- Scorta che da quel momento non lo lasciò so dei vari anni”. possa avvenire presto”. la parità assoluta delle parti. Tale sua idea Bur: “Adesso, fortificati dalle esperienze biava tantissimo quando gli dicevamo, sino alla fine”. Lei ritiene che sia necessaria una ri- non prescindeva comunque dalla necessi- nel bene e nel male acquisite, è tempo di Che rapporto aveva con suo fratello? per scherzare, cretino nazionale”. La morte di suo fratello, ha cambiato il Come vede la situazione attuale sul forma della giustiza? Il Governo pre- tà di mantenere il magistrato libero e indi- andare avanti, non con sterili declamazio- “Un rapporto di grande affetto e di com- Quel periodo ha avuto conseguenze suo modo di vivere e di comportarsi? fronte dell’antimafia? Crede che il cedente aveva presentato alla stampa pendente da qualsiasi condizionamento ni e non più confidando sull’impegno prensione reciproca. Ci capivamo e agiva- Quando avvertì che le cose nella vita di anche sulla sua vita? “Sicuramente sì, perché da quel giorno mi messaggio di suo fratello ed il suo sa- la riforma sulla giustizia penale in cui governativo”. straordinario di pochi, ma con il dovero- mo in sintonia. Ricordo quando era pic- suo fratello stavano cambiando? “È facile comprendere che ci fu un cam- sono dedicata completamente al lavoro, crificio siano stati adeguatamente re- si parlava peraltro di separazione del- so impegno ordinario di tutti in una bat- colo e ogni mattina assieme a mia sorella “È un particolare che non dimenticherò biamento radicale di certe piccole abitu- come ho detto prima, di educazione alla cepiti? le carriere dei magistrati e due Consi- Qual è il messaggio che intende rivol- taglia che è anzitutto di civiltà e che può e lo accompagavamo a scuola, lui frequen- mai. Mi sono accorta che qualcosa stava dini. Proprio la situazione di ‘sorvegliato legalità nelle scuole di tutta Italia. Dentro “ll messaggio di Giovanni non è stato re- gli Superiori della Magistratura. Pen- gere ai tanti ragazzi che oggi arrive- deve essere vinta”. 2 3 newCOLLEGE La memoria NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 La memoria newCOLLEGE

Sopra, con Leonardo Sciascia A destra, in un momento di allegria con i colleghi Giovanni Falcone, Antonino Capponetto e Ignazio De Francisci Nelle altre foto, due espressioni del giudice Nella pagina a fianco, L’impegno quotidiano alla scrivania della procura di Marsala

aolo Borsellino ha sempre par- È normale ma una persona come tante altre. Temo la “Sono ottimista perché al loro interno di tutti coloro che sono “Mi uccideranno, lato in modo diretto. Del- La paura è normale che ci sia in ogni fine perché la vedo come una cosa miste- vedo che verso la mafia raggiunti comunque da episodi o da fatti ma non sarà una vendetta l’amore per la sua città, della uomo, l’importante è che sia accompa- riosa, non so quello che succederà nell’al- inquietanti anche se non costituenti reati. mafia, del lavoro di magistrato Il pensiero gnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi dilà. Ma l’importante è che sia il coraggio i giovani hanno oggi della mafia, la mafia non Pe della necessità di avere un sopraffare dalla paura, sennò la paura di- a prendere il sopravvento. attenzione ben diversa Stipendio si vendica, ma quelli dialogo costante con i giovani. Le sue venta un ostacolo che ti impedisce di an- da quella indifferenza A fine mese, quando ricevo lo stipen- che avranno voluto la mia idee sono rimaste, in questi anni, un au- dare avanti. Lavoro dio, faccio l’esame di coscienza e mi chie- ••• torevole sottofondo che ha scandito la di Borsellino Il giovane deve crescere in modo che dei miei quarant’anni” do se me lo sono guadagnato. morte saranno altri” nostra vita. Le sue coraggiose denunce Falcone nel futuro, quando sarà cittadino a pieno contro chi lavorava per sabotare l’azione La vita di Falcone è stata un atto titolo, non sia soggetto alla tentazione Tifo dei magistrati o degli investigatori anti- d’amore verso questa città, verso questa avuta da un gruppo di disoccupati di gri- sino ai quarant’anni. Quando questi gio- Un giorno Falcone mi disse “La gen- essi dovevo esclusivamente occuparmi. mafia hanno scosso le coscienze di molti. dalla A alla Z terra che lo ha generato. Perché se l’amore dare “Viva Vito Ciancimino” oppure vani saranno adulti avranno più forza di te fa il tifo per noi”. Con ciò non inten- Le sue parole in difesa dei più deboli è soprattutto ed essenzialmente dare, per “La mafia dà lavoro”. Quasi che l’istitu- reagire di quanto io e la mia generazione deva riferirsi soltanto al conforto che Vendetta hanno sempre colpito nel segno. Ecco un movimento culturale e morale che fin dall’inizio che dovevo correre questi lui, amare Palermo e la sua gente ha avuto zione mafiosa possa assolvere quelle fun- ne abbiamo avuta. l’appoggio morale della popolazione dà Mi uccideranno, ma non sarà una ven- perché conoscere il pensiero di Paolo coinvolgesse tutti e specialmente le giova- pericoli. Io credo profondamente nel la- e ha il significato di dare a questa terra zioni di giustizia, di ridistribuzione delle al lavoro del giudice. Significava soprat- detta della mafia, la mafia non si vendica. Borsellino… dalla A alla Z può essere un ni generazioni, le più adatte a sentire subi- voro che faccio, so che è necessario che lo qualcosa, tutto ciò che era possibile dare ricchezze, di tutela degli interessi sociali Politica e mafia tutto che il nostro lavoro, il suo lavoro, Forse saranno mafiosi quelli che material- bel modo per onorarlo. to la bellezza del fresco profumo di libertà faccia, so che è necessario che lo facciano delle nostre forze morali, intellettuali e che invece solo le Istituzioni possono I rapporti tra mafia e politica? Sono stava sommovendo le coscienze, rom- mente mi uccideranno, ma quelli che che fa rifiutare il puzzo del compromesso tanti altri insieme a me. professionali per rendere migliore questa proteggere. convinto che ci siano. E ne sono convinto pendo i sentimenti di accettazione della avranno voluto la mia morte saranno altri. morale, dell'indifferenza, della contiguità città e la patria a cui essa appartiene. non per gli esempi processuali, che sono convivenza con la mafia, che costituisco- e quindi della complicità. Debito Mafia pochissimi, ma per un assunto logico: è no la sua vera forza. Zio Paolo Sono morti per tutti noi. Abbiamo un Giustizia Parlate della mafia. Parlatene alla ra- l’essenza stessa della mafia che costringe Le ‘mie’ testimoni di giustizia, Rita Cadaveri grande debito verso di loro e dobbiamo La giustizia per essere giusta deve an- dio, in televisione, sui giornali. Però par- l’organizzazione a cercare il contatto con Uccisi Atria e Piera Aiello, due ragazze di Partan- Convinciamoci che siamo dei cadave- pagarlo gioiosamente, continuando la lo- che essere veloce. latene. il mondo politico. Il 4 maggio 1980 uccisero il capitano na, mi chiamano zio Paolo… ri che camminano, mi disse Ninni Cassa- ro opera. Facendo il nostro dovere, rispet- Emanuele Basile ed il Rocco Amore rà allorché ci stavamo recando insieme sul tando le leggi, anche quelle che ci impon- Invidia Non ho chiesto Queste vittime Chinnici volle che mi occupassi io del- Palermo non mi piaceva, per questo luogo dove era stato ucciso il dottor gono sacrifici; rifiutando di trarre dal si- Io sono vissuto in una società in cui, Non ho mai chiesto di occuparmi di La mafia dovrà essere chiamata a ri- l'istruzione del relativo procedimento. ho imparato ad amarla. Perché il vero Montana, alla fine di luglio del 1985. stema mafioso i benefici che possiamo quando avevo 15 anni, un mio compagno mafia. Ci sono entrato per caso. E poi ci spondere anche del sacrificio di queste Nel mio stesso ufficio frattanto era appro- amore consiste nell’amare ciò che non L’espressione io potrei anche ripeterla ora trarne, collaborando con la giustizia, te- di scuola si vantava di essere figlio del ca- sono rimasto per un problema morale. La vittime innocenti. dato, provenendo anche egli dal civile, il piace per poterlo cambiare. ma in modo più ottimistico. Io accetto, stimoniando i valori in cui crediamo e in pomafia del paese e io lo invidiavo. Oggi gente mi moriva attorno. mio amico di infanzia Giovani Falcone e ho sempre accettato più che il rischio, cui dobbiamo credere anche dentro le au- probabilmente non ci sono più, a Paler- sin dall’ora capii che il mio lavoro doveva Bellissima quali sono le conseguenze del lavoro che le di giustizia. Troncando immediata- mo, giovani come me che a 15 anni invi- Ottimismo Reati essere un altro. Avevo scelto di rimanere La lotta alla mafia, il primo problema faccio, del luogo dove lo faccio e vorrei di- mente ogni legame di interesse, anche diavano il compagno di classe. Oggi sono ottimista perché vedo che Il sospetto dovrebbe indurre soprat- in Sicilia ed a questa scelta dovevo dare un Umberto Lucentini da risolvere nella nostra terra bellissima e re anche di come lo faccio. Lo accetto quelli che ci sembrano più innocui, con verso la mafia i giovani, siciliani e non, tutto i partiti politici quantomeno a fare senso. I nostri problemi erano quelli dei autore del libro Paolo Borsellino disgraziata,“ non doveva essere soltanto perché ho scelto a un certo punto della qualsiasi persona portatrice di interessi Kamikaze hanno un’attenzione ben diversa da quel- grossa pulizia, devono non soltanto essere quali avevo preso ad occuparmi quasi ca- (edizioni San Paolo) scritto con Agnese, una distaccata opera di repressione, ma mia vita di farlo, e potrei dire che sapevo mafiosi, grossi o piccoli. Non sono né un eroe né un kamikaze, la colpevole indifferenza che io mantenni onesti, ma apparire onesti facendo pulizia sualmente, ma se amavo questa terra di Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino 4 5 ” newCOLLEGE Le Istituzioni NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Le Istituzioni newCOLLEGE

Alcune immagini del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo durante la sua visita a febbraio scorso alla scuola Falcone allo Zen presa di mira più volte dai vandali

inistro Profumo la scuola un veicolo di trasmissione dei messaggi an- cosa, che sono molto vicino a loro e alle Intervista al Ministro che si sia impegnato in questi anni in que- “Quel tragico 23 maggio per quanto riguarda la che nelle situazioni meno ricettive”. famiglie. Ma vorrei aggiungere pure che Francesco Profumo sta meritoria opera educativa”. provai sconcerto lotta alla criminalità or- simili incidenti devono insegnare a tutti ganizzata ogni giorno fa La scuola fucina Ministro non pensa che sarebbe bene noi, docenti, genitori, personale scolasti- “Ringrazio i professori Cosa ricorda lei di quel terribile 23 per la violenza e la protervia la propria parte cercan- inserire nei programmi ministeriali di co, ad essere maggiormente attenti e vigili per le numerose iniziative maggio del ’92? di un simile attacco al cuore Mdo di formare i giovani al rispetto delle educazione civica la storia della lotta per poter cogliere i primi segnali di disa- in memoria dei magistrati “Ricordo bene quel giorno. Ero a casa di delle istituzioni, colpite regole. Secondo lei, svolge bene que- alla mafia? gio o di violenza, e intervenire decisi. Lo amici, alcuni dei quali sono giornalisti sto ruolo? E la società civile, secondo di educazione “Oggi le modalità per insegnare ai nostri voglio ribadire ancora proprio in questa uccisi dalla mafia” con cui poi, in questi anni, sono tornato a nei suoi simboli più forti” lei, cosa fa per trasmettere ai giovani i studenti possono essere non solo quelle occasione: non dobbiamo recedere in al- parlare di quel terribile 23 maggio. Mi valori della legalità? tradizionali. In questo, come in altri casi, cun modo dal nostro impegno per la co- rammento molto bene l’ondata di emo- “La scuola italiana è certamente un buon si possono usare forme di comunicazione struzione, sin dai primi anni di vita dei Non dimentichiamoci che le scuole sono zioni e la concitazione alla notizia di biamo potuto constatare che era un esempio di educazione alla legalità attra- alla legalità e insegnamento diverse e più vicine ai lin- nostri ragazzi, di una cittadinanza rispet- il primo biglietto da visita dello Stato con quanto avvenuto. Gli sguardi attoniti tra alunno modello. Ministro Profumo ci verso un processo avviato negli anni, con guaggi degli studenti, oltre che al loro tosa della legalità e degli altri. La nostra è i suoi nuovi cittadini. E sono sempre le tutti noi, lo sgomento dipinto sui volti, il piacerebbe incontrarla per potergliele la partecipazione attenta di studenti e do- le, che tutti vogliamo credere refrattaria galità e l’impegno a non arrendersi di fron- cuore. Certamente video, ma anche ricer- una grande responsabilità”. scuole le istituzioni primarie deputate al- silenzio prima, e il bisogno di parlare poi mostrare. centi ed estremamente radicato nel Paese. all’illegalità e alla violenza della criminali- te alla criminalità organizzata. Dunque che usando la rete internet, mostre, rap- l’educazione e alla formazione dei giovani, per provare a noi stessi che eravamo vivi “Sicuramente un plauso va a questa ex Anche per gli insegnanti, pur non essen- tà organizzata. Per quanto attiene alla so- anche all’usura, che distrugge la vita di in- presentazioni artistiche, inchieste giorna- A vent’anni dalle stragi di Capaci e di i luoghi in cui si coltiva la formazione di nonostante quella ferita mortale al corpo alunna che è riuscita a trovare le pagelle di doci un percorso formativo predetermi- cietà civile, in Italia esistono moltissime tere famiglie e che, specie in momenti eco- listiche e, non ultima, la possibilità di via D’Amelio, cosa può fare il ministero una cittadinanza responsabile e consape- dello Stato. Personalmente, provai scon- Falcone. Grazie a lei si sono potuti recu- nato, esistono momenti di formazione a occasioni di partecipazione e coinvolgi- nomicamente difficili come quello che coinvolgerli in lavori e progetti multidi- e la scuola per alimentare la memoria vole. Là, dove ci si confronta con gli altri e certo e un profondo senso di vuoto per la perare questi importanti documenti, che livello più o meno informale, per cui il te- mento, a livello nazionale e locale, in cui stiamo vivendo, rappresenta un pericolo sciplinari in cui i ragazzi si sentano attori di Falcone e Borsellino? con ciò che non è più la propria famiglia, violenza e la protervia di un simile attacco sono un patrimonio per la scuola italiana. ma della legalità è ormai proprio di tutta confluiscono le esperienze di associazioni ancor più insidioso e letale. A tale proposi- diretti del loro apprendimento”. “La maggior parte dei ragazzi che oggi fre- si impara quella coscienza civile che si so- al cuore del Paese e delle istituzioni, colpi- È un modo molto bello per ricordare un la comunità scolastica. Posso testimoniare e istituzioni. Tra tutte, le prime che mi to, la presenza di magistrati nelle scuole di- quentano le scuole non era ancora nata stanzia nel rispetto della legge e dei valori ti nei suoi simboli più forti, più rispettati. cittadino che ha dato tanto al nostro Pae- che in questi mesi, nel corso delle mie nu- vengono in mente sono la Giornata della mostra agli studenti la vicinanza dello Sta- Non crede che il bullismo, soprattutto quando, tra la primavera e l’estate del sociali. Le iniziative per alimentare la me- Ricordo il sentimento di umana commo- se. Per quanto riguarda l’invito nella vo- merose visite alle scuole di ogni angolo del legalità e la Biennale della democrazia. to e permette ai giovani di beneficiare di in Sicilia, possa essere l’anticamera 1992, si consumarono le stragi di mafia moria dei magistrati uccisi dalla criminali- zione e vicinanza nei confronti delle fami- stra scuola ringrazio di cuore tutta la vo- Paese, ho sempre trovato una comunità di Ma gli esempi sono moltissimi”. contributi qualificati per comprendere della mafia? Che cosa direbbe ad un contro Giovanni Falcone e Paolo Borselli- tà organizzata, in tutta Italia, si sono suc- glie di tutte le vittime di quel vile attenta- stra comunità: ragazzi, docenti e il rettore insegnanti, studenti e personale ammini- questo fenomeno in tutta la sua pericolosi- ragazzo vittima del bullismo o di pre- no. A distanza di tanto tempo, oggi senza cedute con successo in questi anni. Solo to. A perire in quell’esplosione, infatti, ol- dell’istituto. Mi auguro che ci possa essere strativo di grandissimo valore e professio- Che cosa potrebbe fare la scuola per tà. Il passo necessario per estirparlo”. varicazioni per invogliarlo a reagire a dubbio il pericolo maggiore è rappresen- quella della Nave della legalità porta ogni tre a Giovani Falcone e a sua moglie Fran- al più presto un’occasione per potervi in- nalità. Anche in situazioni difficili dal estirpare la cultura di chi si arrende al comportamenti di tipo mafioso? tato dal rischio di dimenticare quanto av- anno a Palermo, da ogni angolo di Italia, cesca Morvillo vanno ricordati i tre agenti contrare. Sono già venuto a Palermo a punto di vista ambientale, come è avve- ? Pensa che sia un bene che i ma- Abbiamo scoperto che in qualche “Il bullismo è un fenomeno purtroppo venuto o di restare anestetizzati dal passa- migliaia di studenti. Ma le iniziative più o della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo febbraio scorso, come di certo saprete, ho nuto proprio a Palermo quando sono an- gistrati e le forze dell’ordine siano invi- scuola di Palermo, la data del 23 mag- crescente, non soltanto in Italia o in Sici- re del tempo rispetto a quella grave ferita meno grandi riguardano spesso istituti di e Antonio Montinaro”. visitato una scuola allo Zen che porta pro- dato alla scuola del quartiere Zen. La co- tati regolarmente nelle scuole a parla- gio passa inosservata. Come è possi- lia, e va estirpato sul nascere. E la scuola, all’Italia democratica. Per evitare che ciò ogni ordine e grado. Spesso coinvolgendo prio il nome del magistrato ucciso dalla munità della scuola è viva e capace di in- re di legalità? bile che accada ciò? dove non di rado si manifesta, è sicura- avvenga, senza dubbio la scuola, così co- bambini e ragazzi in progetti e iniziative Nella nostra scuola Giovanni Falcone mafia. Una scuola eccezionale, purtroppo fondere nei ragazzi proprio quei principi “Nella politica generale della scuola italia- “Non lo sapevo e me ne dispiaccio. Per evi- mente uno dei luoghi più indicati per me le altre istituzioni, è chiamata a dare il altamente educativi, che si aggiungono al- ha frequentato le elementari, questo spesso vittima di vili atti di vandalismo. di legalità, rispetto delle regole e degli altri na ha molto senso affermare che ogni gior- tare che ciò si ripeta nel futuro è necessaria creare gli anticorpi necessari a raggiungere proprio contributo alla memoria. Ciò può l’insegnamento di ‘Cittadinanza e Costi- per noi è un onore. Nel 1999 è stato in- Voglio tornarci e, con l’occasione potrei che sono il presupposto per la formazione no dell’anno rappresenta una giornata in un’azione ancora più radicale sui territori, il contenimento del fenomeno. Ai giovani avvenire in varie forme, coinvolgendo tuzione’. Per questa ragione voglio perso- titolato proprio a lui. Una ex alunna, ha anche visitare la scuola di Falcone. Sareb- di una cittadinanza matura e responsabi- cui si possono insegnare la cultura della le- in modo che il passaparola possa diventare vittime di bullismo voglio dire, per prima bambini e ragazzi, oltre alle loro famiglie. nalmente ringraziare ogni singolo docente ritrovato negli archivi le pagelle e ab- be bellissimo”. 6 7 newCOLLEGE I due tragici pomeriggi NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 I due tragici pomeriggi newCOLLEGE

Sabato 23 maggio 1992, cinquecento chili di tritolo per uccidere il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani Domenica 19 luglio 1992, esplode una 126 imbottita di eplosivo. Muoiono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina

l mio battesimo fu a Capaci. Il mio d’esperienza come Cavallaro era lo stesso vita, e la cambiano per sempre. Scrissi ve- Francesco Massaro, fatta, rimasi impressionato dagli squarci “Quel giorno a Capaci vidi battesimo di cronista in mezzo a di un cronista che muoveva i primi passi locemente, dopo la riunione nella stanza nel 1992, era un giovane nei palazzi circostanti, i vetri delle finestre l’autostrada trasformata un’autostrada squarciata, a una voragi- nel grande romanzo della nera di Paler- del vicedirettore assieme ai colleghi che in frantumi. Gli edifici avevano fatto da ne larga e profonda, al fumo che si per- Ancora oggi mo. via via rientravano dai vari ospedali e che cronista del Giornale cassa di risonanza, per questo gli effetti in un inferno di fuoco Ideva nel cielo, allo sgomento nelle fac- Ci sono volte in cui un giornalista non portavano nei loro appunti le storie dei di Sicilia. Fu uno dei primi del tritolo furono, se possibile, più deva- Il 19 luglio in via D’Amelio ce di quelli che c’erano e che sarebbero di- ha bisogno di taccuini. Ricordo che non morti e dei feriti, la disperazione dei pa- giornalisti ad arrivare stanti di quelli provocati a Capaci. Non rimasi impressionato ventati i testimoni di uno dei più orrendi presi appunti, non ce n’era bisogno. Ogni renti, delle vedove, dei figli appena nati e poteva esserci scampo per il giudice e per e sanguinari attacchi allo Stato. inorridisco secondo di quel pomeriggio mi restava dei figli ragazzini. Conoscevo Antonio nei luoghi dei due attentati gli uomini della scorta. Nei mesi successi- dagli squarci nei palazzi” Vent’anni fa ero un giovane cronista appiccicato sulla pelle e nella testa e sareb- Montinaro, uno dei ragazzi della scorta. vi, quando mi misi al lavoro per scrivere del Giornale di Sicilia con le orecchie be stato così per molto tempo ancora. Sa- Lo conoscevano tutti, a Palermo. Era stra- un libro sugli agenti morti a Capaci e via sempre incollate allo scanner gracchiante pevo che una volta tornato al giornale bordante nel fisico e nei modi. tenni buona due mesi dopo, quando i D’Amelio, entrai nelle vite di Emanuela parlando con loro, mesi dopo. Un viaggio collegato con le frequenze di polizia e ca- a quel ricordo avrei dovuto soltanto calmare il cuore e Falcone e la moglie erano morti, la no- mafiosi fecero saltare in aria Paolo Borsel- Loi, Walter Eddie Cosina, Agostino Cata- nella memoria che mi aiutò a capire quale rabinieri. Avevo vissuto da collaboratore, mettere in ordine i fatti e i pensieri. tizia arrivò al giornale mentre scrivevo. lino e i cinque agenti di scorta in via lano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli. fosse la percezione della Sicilia al di là del- ma sempre sul campo, gli omicidi di Sal- un certo punto posteggiai l’auto per pro- Non poteva essere sopravvissuto nessuno, Falcone e la moglie Francesca Morvil- Scrivevo e scorrevo le agenzie che arriva- D’Amelio, nel cuore della città. Lo uccise- L’unico a salvare la pelle fu Antonio Vullo: lo Stretto, la percezione di una città dan- vo Lima e di Libero Grassi. Le stragi Fal- seguire a piedi. Sentivo le ambulanze che questo era abbastanza chiaro. Quando vi- lo erano stati portati in ospedale, così co- vano. Era il mio primo pezzo importante, ro sotto casa della madre, in un caldo po- quando si scatenò l’inferno stava posteg- nata e senza possibilità di riscatto, stran- cone e Borsellino furono i primi grossi sfrecciavano in autostrada, vedevo gli eli- di la faccia dell’inviato del Corriere della me l’autista Giuseppe Costanza. Ricordo, stavo attento a calibrare il tono, a evitare meriggio di domenica. L’auto col tritolo giando una delle auto di scorta. Emanue- golata dalla mafia e abbandonata da uno eventi che seguìi da titolare di nera. Potrei cotteri volteggiare sopra la mia testa. Mi Sera Felice Cavallaro, anche lui affacciato mentre andavo a fatica verso l’auto per inutili sensazionalismi, a evitare la perico- era posteggiata assieme alle altre. Il teleco- la era poco più che una ragazzina, arrivava Stato distratto e incapace. dirvi ogni cosa di quei giorni, come di dirigevo verso quella colonna di fumo ne- su quell’inferno di fuoco e fiamme, capìi tornare in redazione, i vestiti impregnati losa strada della retorica. “Scrivi quello mando entrò in azione quando il giudice, da un piccolo paese alle porte di Cagliari. La domanda più frequente che i po- quei giorni che nell’arco della vita di ro che vedevo da lontano. Il silenzio irrea- che il mio sgomento non era figlio del- di fumo e la sensazione di essere stato ap- che hai visto”, mi disse Giuseppe Sottile, circondato dai suoi angeli custodi, citofo- I suoi genitori non sapevano che proteg- veri genitori di Emanuela mi rivolsero in ognuno di noi restano impressi a fuoco le era interrotto solo dalle sirene che anda- l’inesperienza. Il mio sgomento era anche pena testimone di una pagina storica, una il vicedirettore del giornale, coi suoi me- nò per l’abituale visita domenicale. gesse Borsellino, gliel’aveva nascosto per quei tre giorni di permanenza in Sarde- fin nei minimi dettagli e che ci portiamo vano e venivano dal punto verso il quale il suo. Lo stordimento di un giornalista di quelle svolte epocali che cambiano la todi spicci. Una raccomandazione che Quando arrivai l’aria era ancora rare- non metterli in angoscia. L’avrei scoperto gna riguardava il fatto che malgrado la appresso per sempre. stavo andando. Senza sapere, ancora, cosa strage di maggio i mafiosi Il 23 maggio del 1992 era un sabato. fosse accaduto. A un certo punto mi ritro- avevano potuto uccidere Che fosse successo qualcosa di grave lo ca- vai esattamente sotto il punto in cui l’au- GLI ANGELI DI GIOVANNI FALCONE... E DI PAOLO BORSELLINO agevolmente anche Bor- pimmo subito dalla concitazione delle co- tostrada era esplosa. Scavalcai una recin- sellino. “Com’è stato pos- municazioni fra la sala operativa della po- zione di filo spinato e mi ritrovai davanti a sibile?”, mi chiedeva an- lizia e le pattuglie dislocate nello scacchie- quel cratere che aveva inghiottito macchi- che la sorella Claudia. La re della città. Si parlava vagamente di un ne e uomini. Vidi poliziotti che avevo co- domanda, l’unica vera boato nella zona di Capaci: pensammo a minciato a conoscere in quei primi mesi domanda che aveva e ha un incidente alle Cementerie siciliane. di cronaca nera. Io guardavo loro, loro ancora un senso, conti- Una volta in macchina non sapevo verso guardavano me. Non ci dicevamo una pa- nua a non avere risposta. cosa stavo andando incontro. Né dove. rola. “Falcone”, mi sussurrò dopo un po’ Virgilio e Berta, i genitori L’ingresso dell’autostrada era già sbarrato, qualcuno. I pezzi andavano incastrandosi. della ragazza, sono morti inutile chiedere informazioni, né sperare Falcone. La moglie. L’autista. I tre uomini senza conoscere la verità. che ti facessero passare mostrando il tesse- della scorta. Scavalcai il guard rail. L’auto Nessuno di noi, vent’anni rino. Aggirai l’ostacolo imboccando una dei ragazzi che proteggevano il giudice - dopo, la conosce fino in delle strade laterali. Andai a intuito. En- Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito ROCCO DICILLO ANTONIO MONTINARO VITO SCHIFANI AGOSTINO CATALANO WALTER EDDIE COSINA VINCENZO LI MULI EMANUELA LOI CLAUDIO TRAINA fondo. trai in trazzere e sterrati impraticabili. A Schifani - era stata scaraventata lontano. 30 ANNI 30 ANNI 27 ANNI 43 ANNI 31 ANNI 22 ANNI 24 ANNI 27 ANNI Francesco Massaro 8 9 newCOLLEGE Le pagelle ritrovate NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 La svolta di Spatuzza newCOLLEGE

Da sinistra, Riccardo Perniciaro, il rettore Marco Mantione, Valeria Giarrusso e Pietro D’Agostino La deposizione del di mafia , celato alla vista dietro il paravento bianco, il 4 dicembre 2009 al palazzo di Giustizia di Torino

alle stragi del ’92, al ritrova- con College ho trovato la mia strada nella ultimo permesso per andare in un uomo che ha compiuto una quaranti- mento del 1998, fino ad oggi vita. È l’importanza della scuola e dello ritiro spirituale in convento ri- na di omicidi e ha partecipato all’organiz- con la presa di coscienza del studio. La tenacia, lo studio e l’impegno sale ad aprile di quest’anno: per zazione ed esecuzione delle stragi di mafia fatto che la mafia si può com- Falcone, per me, alla fine pagano sempre”. due giorni Gaspare Spatuzza ha Da efferato killer più efferate: “È stato lui a cercarmi – dice Dbattere ogni giorno, con i pic- L’potuto pregare in pace. –. Aveva già iniziato un suo percorso, con coli gesti quotidiani. Valeria Giarrusso, Come combatti la tua battaglia contro La metamorfosi del killer di Brancac- il cappellano del carcere di Ascoli Piceno giornalista palermitana con la passione Cosa nostra? cio è definitiva (e irreversibile): da spieta- da cui proveniva. Mi ha voluto raccontare per la cronaca, racconta della esperienza è la stella polare “Fare onestamente il proprio lavoro, non to esecutore degli ordini dei fratelli Giu- della mafia tutta la sua vita. Colloqui lunghi, ogni che ha segnato in modo importante la scendere a compromessi con certa gente, seppe e Filippo Graviano, i boss indiscus- volta tre ore. Un giorno sì e un giorno no. sua vita. Da ragazzina, diciassettenne, per e non parlo necessariamente dei mafiosi, è si del quartiere palermitano oggi all’erga- Dialoghi intensi, spesso interrotti dal un lavoro destinato al giornale della un modo per dire no, un modo per cam- stolo, a uomo di fede e di giustizia. I dub- pianto. Ho visto con i miei occhi il ram- scuola, si mise sulle tracce lasciate cin- in ogni mio gesto biare questa città”. bi su Cosa nostra e sulla liceità (dal pun- alla redenzione marico e la vergogna di Spatuzza mentre quant’anni prima da Giovanni Falcone, to di vista delle regole criminali, ovvia- raccontava tutto il male compiuto nella allievo di quello stesso Convitto naziona- qualcosa per poterlo conoscere più da vi- trovai alcune vecchie pagelle degli anni Come è cambiata la tua città rispetto al mente) delle azioni delle cosche sono ar- za è riuscito a guardare le cose con l’oc- Brancaccio aveva motivato la sua collabo- sua lunga carriera criminale”. le in cui Valeria ha trascorso gli anni del cino. Chiesi l’autorizzazione per consulta- Quaranta. C’erano anche quelle di Gio- ’92 o al ’98? rivati molti anni fa. Ma ogni frase disso- chio delle vittime, dimostrando di avere razione nei colloqui che aveva avuto con il Certo fa impressione ascoltare Spatuz- liceo classico. re gli archivi storici della scuola prima al vanni Falcone, ero emozionata. Una sen- “Innanzitutto sono cambiata io. È cam- nante, qualsiasi perplessità, qualsiasi in- più intelligenza di quanta gliene attribuis- Procuratore nazionale antimafia Piero za che si impietosisce per i morti nella stra- Tra i corridoi del Convitto, che oggi si direttore e poi al preside”. sazione indescrivibile. Nel ’92, sei anni biato il mio modo di osservare la realtà. certezza nel cammino violento e sangui- sero i suoi capi, e ciò è avvenuto quando si Grasso, con un “sincero pentimento basa- ge dei Georgofili a Firenze oppure per la chiama Giovanni Falcone, si intrecciano prima di quella scoperta, avevo undici an- Alcune cose non le comprendevo, ora ca- nario della veniva stoppata dai Gra- è distaccato da Filippo Graviano. Una to su una autentica conversione religiosa e morte del piccolo Giuseppe Di Matteo e le vite del magistrato palermitano e di Va- Come sono stati quei giorni trascorsi ni, avevo vissuto intensamente le due stra- pisco che la mafia non è solo il tritolo, viano di cui Spatuzza era assolutamente presa di coscienza che avviene nel 2000: a morale, oltre che sul desiderio di riscatto”. prova a cercare comprensione, fino a chie- leria Giarrusso, che all’istituto di piazza in archivio? gi, andai in via D’Amelio subito dopo la non ci sono i buoni da una parte e i catti- succube. Per rintuzzare qualunque sua un certo punto Spatuzza decide di stare Il pentimento di Spatuzza, secondo Mas- dere perdono: “Chiedo perdono a tutti, al- Sett’Angeli ha conosciuto Giuseppe Ca- “C’era un’enorme stanza piena di faldoni bomba del 19 luglio. Mi sembrava come vi dall’altra. La mafia è anche nei ‘colletti obiezione gli dicevano: “Siamo tutti in- da solo, di non condividere più spazi con i similiano De Simone, il cappellano del la famiglia del piccolo Giuseppe e alla so- dili. Una storia condita di passione per il grossi e polverosi ma la mia curiosità su- se la città fosse stata bombardata, pensavo bianchi sporchi’, negli uffici, ma c’è anche sieme e questa è la nostra strada”. Un per- suoi ex amici. Viene messo in isolamento. carcere del L’Aquila che tra il 2008 e il cietà civile, che abbiamo violentato e ol- giornalismo e coscienza civile che, nel perava le difficoltà ‘fisiche’. Avevo dicias- ai Paesi dove c’è la guerra”. chi non si lascia sottomettere. In questi corso umano che viene raccontato dal E comincia a pensare a se stesso a quelle 2009 ne ha raccolto le confidenze, ha alla traggiato. Noi siamo veramente responsa- 1998, spinsero la Giarrusso ad avviare sette anni e molta voglia di andare a fon- anni un passo avanti è stato fatto, parlo suo avvocato Valeria Maffei e supportato cose che poi ripeterà in varie occasioni: a base un episodio preciso: l’omicidio di bili della fine di quel bellissimo angelo a una ricerca di documenti che raccontasse- do a quella vicenda. Passavo delle ore tra Che voti c’erano sulle pagelle di Falco- delle nostre coscienze. Di buono c’è una dalle analisi dei magistrati di varie procu- tutti ha spiegato che non condivideva la don , da lui compiuto insieme cui abbiamo stroncato la vita. Anche se ro degli anni passati da Falcone in quella quei carpettoni, la mattina e il pomerig- ne? maggiore consapevolezza di quegli ex di- re antimafia del nostro paese che hanno follia delle stragi terroristiche né colpire i a Salvatore Grigoli, il 15 settembre del non l’abbiamo ucciso, io e i miei coimpu- scuola. gio, appena avevo un attimo a disposizio- “Era molto bravo, aveva tutti otto e nove ciassettenni nei confronti della mafia”. raccolto i racconti del pentito che hanno bambini. “A un certo punto – dice l’avvo- 1991. “Don Puglisi lo ha cambiato den- tati siamo colpevoli del sequestro, quanto ne mi precipitavo in archivio. Il tempo era uno dei più bravi della classe. Ho tro- consentito di riaprire, tra l’altro, l’inchie- cato – ha realizzato: mio Dio cosa ho fat- tro” ha raccontato don Massimiliano. È della morte del ragazzino e ne daremo con- Come nasce questa storia? sembrava fermarsi, avevo l’impressione di vato la pagella di prima, quarta e quinta Quali sono i valori che trasmetti oggi a sta sulla strage di Via D’Amelio in quel to? Sono un mostro”. stato lo stesso Spatuzza a parlarne: “Mi ha to, non solo in questa vita ma anche doma- “Era la fine del 1998, facevo parte della fare un salto all’indietro. Nello stanzone, elementare. Successivamente fu trovata tuo figlio? maledetto 19 luglio 1992 in cui moriro- Spatuzza è un uomo nuovo, secondo il raccontato – ha detto don Massimiliano – ni dove troveremo qualcuno ad aspettarci”. redazione di College, il giornale della neppure troppo luminoso, c’erano libri, anche quella della seconda”. “Innanzitutto voglio trasmettergli il valo- no Paolo Borsellino e gli uomini della racconto che ne fa il procuratore di Calta- che qualche giorno prima era stato man- Ora si è in attesa del nuovo processo ai veri scuola diretto da Giuseppe Cadili, poi di- materiale di cancelleria, un disordine che re dello studio e della cultura. Andare scorta. Oggi quell’inchiesta è chiusa e ci nissetta Sergio Lari che lo ha incontrato dato a fare un sopralluogo per preparare responsabili della strage di Via D’Amelio: ventato mio marito, avevo saputo per ca- però aveva un certo fascino perché conte- Nasce allora la voglia di fare giornali- avanti per la propria strada, senza lasciarsi si avvia verso la revisione del processo che decine di volte a partire da quel giugno del l’esecuzione. Ed era rimasto colpito dal saranno mesi duri e difficili. Spatuzza, che so che negli anni Quaranta Falcone aveva neva tanti pezzi di storia”. smo? intimorire. Deve imparare che la legalità è aveva sancito con condanne definitive la 2008 quando diventa ufficiale la collabo- sorriso mite di quel piccolo prete indifeso. studia Teologia (ha già dato 12 esami) frequentato le elementari al Convitto na- “Avevo già cominciato l’anno prima e so- tutto: dal parcheggiare in modo corretto a colpevolezza di altre persone. Ma questo razione. Il procuratore ha avuto modo di Poi quello stesso sorriso lo rivide il giorno aspetta che tutta questa storia finisca per zionale, dove io ho fatto il liceo da ester- Poi un giorno… no felicissima della scelta che ho fatto. non sottostare a chi cerca di intimorirti”. è un altro discorso. constatarne la sofferenza, del resto l’ex dell’omicidio”. Don Massimiliano ha po- laurearsi. E voltare pagina definitivamente. na, e mi venne in mente di rispolverare “Un giorno, tra registri e vecchi verbali, Grazie al Convitto e alla collaborazione Marco Volpe C’è stato un momento in cui Spatuz- reggente del mandamento mafioso di tuto cogliere l’aspetto della sofferenza di Nino Amadore 10 11 newCOLLEGE Il libro NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Il film newCOLLEGE IL MIO OMAGGIO A FALCONE

L’atrio del Convitto Nazionale Giovanni Falcone a Palermo con il grande orologio che sovrasta il nome del magistrato. Sotto, Giuseppe Cadili con la copertina del libro da cui è stato tratto il film Sopra, il regista Pasquale Scimeca durante le riprese di Convitto Falcone - la mia partita. Nella foto piccola, la produttrice di Arbash, Linda Di Dio

na storia in una storia che com- ma di maturità classica, al Convitto. Ed è Una telefonata tra l’autore del Il regista Pasquale Scimeca all’attualità. Così Antonio, il protagoni- LA PRODUTTRICE muove, emoziona e ti indica il proprio la catena montuosa che caratteriz- racconto Giuseppe Cadili e il si è ispirato a Rossellini sta, è intenzionato a truccare una partita solco fra chi va avanti a testa al- za il panorama palermitano a fare da colle- regista Pasquale Scimeca: è sta- di calcio, ma grazie all’insegnamento mo- ta e chi si perde nei mille rivoli Così Antonio gamento fra l’autore e altri protagonisti del ta questa la posa della prima Sul set attori siciliani rale dell’educatore si troverà a fare una Una bella storia Udella vita. In questa storia c’è cast: il regista Pasquale Scimeca è nato ad Upietra per la realizzazione del e studenti del Convitto scelta di onestà”. Il film, in realtà, ha an- senza retorica: un giudice ucciso vent’anni fa, un giorna- Aliminusa, mentre l’attore Vincenzo Alba- cortometraggio Convitto Falcone - la mia La colonna sonora che un secondo protagonista: si tratta del lista-docente, le Madonie, un racconto e nese (Luciano Liggio nel film su Placido partita, film che celebrerà il ventennale Convitto Falcone: “Un luogo maestoso, arriva al cuore la voglia di lanciare un sassolino in pieno vince Rizzotto) e l’aiuto regista Maurizio Qua- della strage di Capaci, avvenuta il 23 realizzata da Battiato ma anche vivo. Un edificio che seppur an- volto contro Cosa nostra. Ecco, questo gliana sono originari di Caltavuturo. maggio nel 1992, nella quale persero la vi- tico pullula di voci ed è ripieno della viva- pezzo è dedicato ai tanti di noi che ogni La trama del cortometraggio, cha an- ta Giovanni Falcone, la moglie Francesca cità degli studenti”, sottolinea Scimeca. giorno voltano le spalle alla lotta quoti- drà al Festival del cinema di Venezia, è Morvillo e tre uomini della scorta. Un Rai Cinema che ha acquistato in anticipo Una scuola che diventa luogo del mito diana contro la mafia, a chi dimentica che la sua partita quella del tentativo di truccare una partita film sulla memoria, ma non commemo- i diritti di trasmissione televisiva”. Infine, per il fatto di essere intitolata a Giovanni non è indispensabile andare in giro scor- di calcio fra ragazzini da giocare al Convit- rativo: non sarà Falcone il protagonista anche la società di produzione Arbash Falcone: “Un nome – spiega Scimeca – tati ed entrare nelle aule di tribunale per gista siciliano Pasquale Scimeca, che si è gi lo sono le immagini, in particolare il ci- to nazionale dove, negli anni Quaranta, della pellicola, ma Antonio, un bambino dello stesso Scimeca ha investito nell’ope- che può essere raccontato in tre modi. Il fare della nostra una società libera dai subito innamorato dell’idea. nema. Da qui l’idea del racconto e poi di frequentò le elementari Falcone. Sullo ‘difficile’ che si troverà di fronte a una ra. “Abbiamo raggruppato un piccolo primo è quello della storia: Falcone e Bor- boss. Basta molto meno. “Quest’anno è il ventennale delle stragi fare in modo che diventasse un cortome- sfondo proprio il giudice e i suoi ideali. scelta che gli cambierà la vita. Una scelta budget, circa 110 mila euro, ed è partita sellino sono due personaggi storici, che Giuseppe Cadili ha unito le passioni di Palermo – racconta Cadili –, ho pensato traggio”. Un racconto in parte autobiogra- “In questo racconto ci sono i pilastri su tra la strada del malaffare e quella della le- l’organizzazione del lavoro”, dice il regi- hanno segnato il corso degli eventi, e per della sua vita: il giornalismo e la docenza di portare avanti un progetto che restasse fico. Anche Cadili viene da un paese, Cal- cui ognuno di noi dovrebbe costruire la galità. sta. Il passo successivo, infatti, è stato il questo possono essere oggetto di studio e al Convitto nazionale di Palermo. Due nel tempo. Mi ha sempre colpito ciò che tavuturo, nelle Madonie ed ha studiato per propria casa della legalità: la famiglia, Il film è stato voluto dalla scuola, il casting: “Non sono stati dei veri e propri di racconto da parte degli storici. Il secon- passioni che sono diventate un racconto diceva Foscolo: la poesia è eternatrice. Og- otto anni, dalla prima media sino al diplo- l’istruzione e i veri modelli, come Falcone, Convitto Falcone di Palermo, e dalla provini – racconta Scimeca - ma abbiamo do è quello della cronaca: un compito an- “Questa esperienza mi rimarrà per sem- (adesso anche un libro edito da Iride Edi- Borsellino e tutte le altre vittime di mafia Fondazione Falcone (presieduta da Ma- coinvolto tutti gli studenti della scuola, cora nelle mani dei giornalisti e dei magi- pre nel cuore. Sul set c’è stata una siner- zioni, gruppo Rubbettino) destinato alla che hanno svolto fino in fondo il proprio ria, sorella del magistrato) che ha visto cercando di capire chi tra loro fosse più strati perché sono rimasti ancora irrisolti gia perfetta fra maestranze, attori e ra- messinscena cinematografica. La prefa- dovere per affermare i principi di giustizia, collaborare con entusiasmo tanta gente. idoneo per ricoprire il ruolo del protago- alcuni misteri legati alla strage. Il terzo gazzi. Tutti hanno lavorato in armonia e zione è stata scritta dalla professoressa democrazia e libertà”. “Le nostre idee Così a fine 2011 è stato dato il via al pro- nista. Alla fine la scelta è ricaduta su Pie- modo per raccontare Falcone è quello del grande entusiasmo”. Linda Di Dio, pro- Maria Falcone, il disegno che campeggia cammineranno sulle vostre gambe” diceva getto: Scimeca e il giornalista Francesco tro D’Agostino, uno studente di prima mito, della leggenda: una modalità che duttrice di Arbash, ricorda con un pizzico sulla copertina è stato realizzato da Giu- il giudice. Una frase che diventa concreta La Licata (amico di Falcone) hanno tirato media A”. Sono stati coinvolti importan- diventa compito dell’arte e, nel mio caso, di emozione quei giorni in cui sono state seppe Franzella, palermitano, docente in questa bella storia. fuori la sceneggiatura dal soggetto di Ca- ti attori siciliani, e come aiuto regista del cinema. Compito del cinema (e del- effettuate le riprese del film Convitto Fal- presso la scuola del Fumetto del capoluo- “Ho voluto dare un esempio a mio fi- dili ed è iniziata anche la ricerca dei mez- Maurizio Quagliana. Franco Battiato, in- l’arte), infatti, è quello di costruire una cone – la mia partita all’interno dell’istitu- go siciliano e componente dello staff di glio cedendo tutti i diritti per l’utilizzo ci- zi finanziari per la realizzazione: “In poco vece, ha contribuito alla realizzazione del- mitologia che vada oltre la cronaca e oltre to di piazza Sett’Angeli. “Quando io e il disegnatori per Brendon. I disegni che al- nematografico affinché vadano in benefi- tempo – racconta Scimeca – ci siamo la colonna sonora. la storia perché questo nome, Giovanni regista Scimeca abbiamo letto questa l’interno del libro illustrano invece alcuni cienza per la costruzione di un college in messi a bussare alle porte delle istituzioni Le riprese del film sono iniziate il 31 Falcone, sia eterno simbolo del bene. Far storia nata dall’intuizione letteraria di momenti del racconto sono stati realizzati Ecuador destinato ai bambini di strada. Si prima e poi anche a quelle di sponsor pri- marzo e si sono concluse il 7 aprile: un rivivere la sua leggenda e quella di Borsel- Giuseppe Cadili – prosegue la produttrice da un altro fumettista palermitano, Giu- chiamerà Falcone. Quando ho firmato il vati. Così abbiamo trovato la collabora- ‘corto’ dalla trama semplice, ma dal forte lino, attraverso l’arte significa far rivivere Arbash – c’è sembrata bella, senza retori- seppe Morici. contratto di rinuncia ad ogni guadagno zione dell’assessorato allo Sport, Turismo contenuto educativo: “Mi sono inspirato la loro presenza e significa insegnare qual- ca e che arriva al cuore. E così abbiamo Un sogno che è cominciato nell’otto- c’era scritto che così davo il mio contributo e Spettacolo - Film Commission - della molto ai film pedagogici dell’ultimo Ro- cosa, perché nel nome di questa leggenda accolto l’invito della professoressa Maria bre del 2011 e che in breve tempo è di- nella lotta a Cosa nostra. Questa è l’eredità Regione Sicilia, di Unicredit Sicilia, della berto Rossellini – spiega il regista di Placi- si possano fare scelte di legalità”. Falcone e del rettore del Convitto Falco- ventato realtà grazie al contributo del re- che lascio a mio figlio”. [M.V.] Camera di Commercio di Caltanissetta e do Rizzotto – ma agganciando la trama Salvo Butera ne per trasformarla in un film”. 12 13 newCOLLEGE Il film NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Il film newCOLLEGE Quando il set diventa scuola di vita L’importanza di quei piccoli gesti

amicizia nel film si è trasforma- na questione d’onore”: co- ta in amicizia nella vita: Pietro sì Marcello Mazzarella de- D’Agostino e Riccardo Perni- finisce la sua partecipazio- ciaro, entrambi undicenni e ne, ma anche quella dei L’alunni del Convitto, interpre- “U suoi colleghi impegnati, tano rispettivamente Antonio, protagoni- nel cortometraggio di Pasquale Scimeca sta del film di Scimeca, e Salvatore, il suo per celebrare il ventennale della Strage di migliore amico. Ma Salvatore è anche l’ar- Capaci. “Mi sento un uomo d’onore – di- bitro della partita che Antonio prova a ce Mazzarella, giocando con le parole – truccare e così capisce che la via più sem- perché è veramente un onore poter far plice è quella di corrompere il suo amico parte di questo grande progetto. Un’ini- per indirizzare il risultato. Ma il lieto fine ziativa che arriva in un momento impor- è dietro l’angolo: Antonio sceglierà la via tante della mia vita. Io ho una visione della legalità. Per Pietro, alias Antonio, fa- molto etica della professione. Fare l’attore re l’attore è stato il coronamento di un so- ha una grande dignità, perché ci si con- gno: “È stata una bellissima occasione – fronta col pubblico e ad esso occorre dare dice – perché ho sempre voluto fare l’atto- risposte. Bisogna avere rispetto per chi ci re”. Lui è di San Giuseppe Jato, gli piace guarda. Fare un film come questo, allora, studiare, soprattutto la storia, e il destino diventa un impegno sociale forte che mi ha voluto che frequentasse due scuole riporta al cinema che più amo”. Secondo (quella al suo paese fino all’anno scorso e Mazzarella un attore può dare un grande adesso il Convitto) entrambe dedicate a esempio al proprio pubblico “facendo be- Falcone. “Purtroppo tra gli assassini di ne il proprio lavoro: questa è già una gran- Falcone c’era anche un mio compaesano. Sopra, il protagonista del film, Pietro D’Agostino e Riccardo Perniciaro durante le riprese del film de rivoluzione. Falcone e Borsellino, oltre L’attore Marcello Mazzarella, che interpreta il ruolo dell’educatore, mentre spiega ai suoi piccoli cronisti come va scritto un articolo per il giornale Per me Falcone è un eroe: una persona a fare bene il loro lavoro, hanno dovuto che tutti dovremmo prendere come esem- di tutto il cast del film: “Erano tutti simpa- della sua adolescenza quando era un alun- affrontare ostacoli così grandi che il loro agisce con forza, anzi spinge sul piano che si è creata al Convitto durante la rea- pio se vogliamo un mondo migliore”. An- Pietro D’Agostino tici e gentili con noi. Ci siamo trovati benis- no del Convitto. Un salto nel passato che impegno si è trasformato in eroismo”. “Fare l’attore ha emotivo per far capire al protagonista co- lizzazione del film. È bello poter mettere che Riccardo (alias Salvatore) ammira e Riccardo Perniciaro, simo e siamo stati aiutati molto a interpre- gli fa ricordare come sia possibile superare il Mazzarella nel film di Scimeca è un una grande dignità, perché sa è giusto fare e cosa non lo è. È capace di la propria anima di uomo e di attore nel- l’eroicità di Falcone: “Ha lottato per mi- tare le nostre parti”. Nel film Antonio da confine della legalità se non si hanno forti educatore, figura autobiografica di Giu- infondere un cambiamento nella sua co- le mani di artisti come Scimeca sapendo gliorare la sua terra, anche se sapeva che alunni del Convitto, aduto, diventa un giornalista e viene invia- punti di riferimento e esempi concreti da seppe Cadili, l’autore del racconto da cui ci si confronta col pubblico scienza che diventa capacità di scelta”. che ne faranno un buon uso”. Poi un sarebbe stato ucciso. Eppure ha avuto un interpretano Antonio, to dal suo caporedattore al Convitto perché seguire. “È quello che capita a tanti giovani è stata tratta la storia. Si ritrova a dover e ad esso occorre dare Mazzarella, che ha interpretato Placido pensiero al sacrificio di Falcone: “Grazie a grande coraggio e non si è tirato indietro”. il protagonista, e Salvatore, una studentessa ha trovato le pagelle di Fal- siciliani che vivono in quartieri degradati e infondere fiducia al protagonista, un ra- risposte. Bisogna avere Rizzotto e ha lavorato in diversi film lui in questi ultimi 20 anni la Sicilia è Entrambi i giovani attori si porteranno cone. A interpretare il ruolo è Salvatore non hanno avuto la fortuna di legarsi ad un gazzo difficile che rischia di commettere d’impegno sociale tra cui recentemente cambiata molto. Spero che il suo conti- dietro questa esperienza ricordando anche il suo migliore amico Sclafani, un giovane attore palermitano. professore e non potere studiare in una un grave errore. “Ma l’educatore – spiega rispetto per chi ci guarda” Fortapàsc sul giornalista Giancarlo Siani, nui ad essere un esempio seguito per mol- il calore e le coccole del regista, degli attori e Un incarico che gli fa rivivere i momenti scuola come il Convitto”. [S.B.] Mazzarella – non impartisce ordini, non ricorda anche la “bellissima atmosfera to tempo ancora”. [S.B.]

1992 23 MAGGIO 19 LUGLIO 1993 15 GENNAIO MAGGIO-SETTEMBRE 1994 27 GENNAIO 1995 13 FEBBRAIO

3 Riccardo Arena Riccardo di di 20 ANNI DI STORIA DI ANNI 20

LA STRAGE DI CAPACI MORTE IN VIA D’AMELIO L’ORA DI TOTÒ RIINA STATO E CHIESA NEL MIRINO CATTURATI PURE I GRAVIANO I GRANDI PROCESSI Alle 17.58 aziona il telecomando che Nemmeno due mesi dopo tocca a Paolo Borsellino: Riconosciuto dal pentito Balduccio Di Maggio, dopo Il 9 maggio Papa Wojtyla tuona contro la mafia ad Agri- In un ristorante di Milano i carabinieri arrestano i fratelli Arrestato Calogero Mannino. Il 2 marzo a giudizio Giu- fa saltare in aria un pezzo dell’A29, nei pressi di Capa- una 126 imbottita di tritolo esplode sotto casa della ma- che i carabinieri del Ros ne avevano individuato il rifu- gento. Il 14 autobomba a Roma contro Maurizio Co- latitanti e stragisti Filippo (foto) e Giuseppe Graviano: i lio Andreotti e l’8 novembre sarà arrestato Francesco ci: l’obiettivo è il giudice Giovanni Falcone. Muoiono dre del procuratore aggiunto, in via D’Amelio. Il giudice gio, viene catturato il capo di Cosa Nostra Totò Riina stanzo: illeso. Il 27 maggio attentato in via de’ Georgo- capi di Brancaccio, molto vicini a Riina, sono con le fi- Musotto, presidente della Provincia di Palermo. Già in sul colpo gli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco salta in aria assieme agli agenti Agostino Catalano, (foto), latitante da 24 anni. Con lui il boss Salvatore fili, a Firenze: 5 vittime. Il 28 luglio a Milano altri 5 mor- danzate e due amici. Pochi giorni prima era fallito un at- corso il giudizio contro lo 007 Bruno Contrada: sarà Dicillo e Vito Schifani. Falcone e la moglie, Francesca Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vin- Biondino. Il 18 maggio, a Caltagirone, la polizia prende ti. La stessa notte bombe contro la Chiesa a Roma. Il 15 tentato allo stadio Olimpico: obiettivo sarebbero dovuti l’unico dei grandi processi istruiti dal pm Giancarlo Ca- Morvillo, muoiono al Civico di Palermo. cenzo Li Muli. Disordini ai funerali della scorta. il boss della mafia catanese Nitto Santapaola. settembre, a Palermo, ucciso don Pino Puglisi (foto). essere almeno 100 carabinieri. selli (foto) a chiudersi con una condanna. 14 15 newCOLLEGE Il film NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Il film newCOLLEGE Tutto in quella carezza di madre Famiglia e scuola contro la mafia

n lungo affettuoso e coinvol- tai attento e comportati gente abbraccio precede un sempre bene”. È questa la viaggio dalle Madonie a Paler- frase che Enrico Lo Verso, mo. Dal piccolo centro alla padre del protagonista An- Ugrande città dove Antonio si re- “S tonio nel film di Pasquale ca per studiare al Convitto nazionale e for- Scimeca, dice al figlio poco prima di par- marsi uomo di giustizia. A sorreggere que- tire per Palermo per andare a studiare al sto suo cammino non senza un filo di tri- Convitto Nazionale. Una frase che tutti i stezza è la mamma di Antonio. Orgogliosa padri dicono ai propri figli: “ma è una fra- e malinconica per la conquistata borsa di se che adesso non basta più da sola – ri- studio che consente al figlio di studiare e flette Lo Verso –. Oggi la famiglia pur- tentare di sovvertire quella lotteria sociale troppo ha un ruolo sempre meno impor- che lo aveva fatto nascere in un piccolo tante nell’educazione dei figli, perché modesto centro agricolo. La mamma del spesso questi non ascoltano quello che protagonista del cortometraggio è inter- viene detto dai padri. O per lo meno i pretata da Donatella Finocchiaro, grande buoni insegnamenti devono essere ripetu- attrice siciliana di cinema e teatro, inter- ti più volte, in famiglia come a scuola”. Se prete di svariati personaggi in film come da un lato, però, è più difficile educare i Baarìa di Tornatore, I baci mai dati di Ro- figli, dall’altro Lo Verso evidenzia come berta Torre, Manuale d’amore 3 di Giovan- oggi le nuove tecnologie offrano un aiuto ni Veronesi, Terraferma di Emanuele Cria- inaspettato: “Far circolare le idee adesso è lese. “Quell’abbraccio tra me e Antonio è molto più semplice e questo agevola sicu- molto intenso, toccante – racconta Dona- ramente il lavoro degli insegnanti che tella Finocchiaro –. Dice tante cose senza Donatella Finocchiaro, che interprea il ruolo della mamma del piccolo protagonista, accarezza il figlio Antonio durante il viaggio verso Palermo possono attingere anche dal web per spie- Enrico Lo Verso, padre di Antonio, nella scena della colazione prima della partenza del figlio per andare a studiare al Convitto di Palermo bisogno di parole. È l’affetto della madre gare agli allievi fenomeni complessi come per il proprio figlio maschio costretto ad per l’alto senso di giustizia – aggiunge Da- va. “È un modo per non dimenticare il la mafia e raccontare di esempi che questo strumenti potenti per combattere la crimi- fuori dal Convitto e fuori dal capoluogo andare via da casa piccino per studiare. “In una terra di mafia niela Finocchiaro –. Ricordare le tante vit- martirio di un grande uomo catanese che fenomeno lo hanno combattuto come il “Far circolare le idee ora nalità organizzata: “Un film di appena due siciliano: la location è, infatti, quella che Una bella scena davvero”. Per l’attrice si come la Sicilia è bene time non è retorica, è una testimonianza ha sacrificato la vita per lottare contro la giornalista Pippo Fava, il sindacalista di è molto più semplice ore riesce a vanificare anni di persuasione Lo Verso definisce “una splendida Sclafa- tratta di un bel cortometraggio dalla storia per i tanti giovani che devono crescere nel- mafia”. L’attrice confessa di essere molto Placido Rizzotto, Peppino Im- violenta della mafia – sottolinea Lo Verso ni Bagni”, un piccolo centro delle Mado- semplice scritta da un giornalista ed edu- trovare ogni spunto la perenne ricerca della legalità”. L’inter- legata a quella rappresentazione teatrale pastato. Ma un grande aiuto in questi an- e agevola sicuramente –. Il fatto stesso che si parli della mafia, nie in provincia di Palermo. La seconda è catore del Convitto Giuseppe Cadili, dal per parlare dei nostri eroi prete, di origini catanesi, ricorda, oltre a perché è una testimonianza viva per ricor- ni è stato dato proprio dal cinema: chi il lavoro degli insegnanti questo la rende più debole. E allora parlia- che “nonostante la nostra lunga amicizia messaggio efficace. “In terra di mafia come sacrificati per l’alto senso Falcone, un altro eroe, il giornalista Giu- dare quelli che non si sono piegati a Cosa avrebbe mai conosciuto la storia di questi che possono attingere mone!”. – dice Lo Verso – io e Donatella Finoc- la Sicilia è bene trovare ogni spunto, ogni seppe Fava. Per anni infatti, insieme con nostra e il loro martirio resterà sempre nel eroi se il cinema non avesse trasformato le Legate alla scena di questa iniziale co- chiaro (che nel film intrepreta la moglie di occasione per parlare dei nostri eroi. Degli di giustizia” Claudio Gioé, ha portato in giro nei teatri ricordo della società civile, soprattutto, dei loro vicende in un film?”. anche dal web” lazione ci sono due curiosità: la prima è Lo Verso) non avevamo mai recitato in- eroi contemporanei che si sono sacrificati L’Istruttoria, scritto dal figlio Claudio Fa- giovani. Ignazio Marchese Quindi famiglia, scuola e arte sono che è praticamente l’unica scena girata sieme, questa è la prima volta”. [S.B.]

1995 24 GIUGNO 1996 27 GENNAIO 20 MAGGIO 1997 6 GIUGNO 1998 APRILE 1999 23 OTTOBRE 3 Riccardo Arena Riccardo di di 20 ANNI DI STORIA DI ANNI 20

SUPERKILLER IN GALERA STRAGI, PRIMI ERGASTOLI BRUSCA, GLI AGENTI ESULTANO IL BOSS E LA RELIGIONE ANCHE I GIUDICI NEI GUAI ANDREOTTI ASSOLTO Tradito dal pentito Pasquale Di Filippo, cade nella rete Nonostante le sue ripetute ritrattazioni, la Corte d’assise Gli agenti esultano nel rientrare nella sede della Squa- Pietro Aglieri (foto), latitante di Santa Maria di Gesù, Il 7 va a giudizio Corrado Carnevale (foto), detto “il giu- Il senatore a vita viene scagionato dalle accuse in tribu- della Dia il killer (foto), cognato di di Caltanissetta crede a Vincenzo Scarantino (foto), dra mobile: a Cannatello () hanno preso Gio- catturato a , dove aveva un rifugio con altari e dice ammazzasentenze”. Il 28 a Caltanissetta condan- nale. La sentenza scatena polemiche interminabili, che Riina ed esponente dell’ala dura. Il suo autista, Tony che si autoaccusa del furto della 126 imbottita di tritolo vanni Brusca (foto) e il fratello Enzo Salvatore. Pochi immagini sacre. Era visitato da un confessore, padre nato a 10 anni Giuseppe Prinzivalli, ex presidente del si acuiranno quando, il 2 maggio 2003, la Corte d’ap- Calvaruso, si pente quasi subito e racconta la tragica fi- per l’attentato Borsellino. Il primo processo per la stra- mesi prima, il boss di San Giuseppe Jato aveva ordi- Mario Frittitta, che sarà arrestato e assolto. Il boss ac- maxiter. Carnevale sarà assolto e una legge ad perso- pello dichiarerà la prescrizione per una parte delle ac- ne della moglie del boss, Vincenzina Marchese, morta ge di via D’Amelio si chiude con tre ergastoli e la con- nato l’omicidio di Giuseppe Di Matteo, figlio del pentito cenna una dissociazione, ma intanto l’emorragia dei nam gli consentirà di rientrare in servizio. Prinzivalli se cuse. Nell’ottobre del 2004 la sentenza diventerà defi- suicida dopo avere perso il figlio che aspettava. danna dello stesso Scarantino a 18 anni. Santino, rapito nel ‘93 e tenuto 26 mesi prigioniero. pentimenti non risparmia nemmeno i fratelli Brusca. la caverà con la prescrizione. Morirà nel 2011. nitiva e chiuderà il ‘processo del secolo’. 16 17 newCOLLEGE Il film NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Il film newCOLLEGE Quell’orribile silenzio delle stragi La mia scommessa è nei giovani

a ancora un ricordo indelebile. pera nel futuro. Nelle nuove Un fotogramma della sua vita generazioni. E così, parte più che torna spesso. Il 3 settem- azzeccata non avrebbe potuto bre del 1982. Di venerdì. Quel interpretare Guja Jelo nel film Hgiorno era in una piazza festo- Sdiretto da Pasquale Scimeca sa e piena di gente a Zafferana Etnea, in dal titolo Convitto Falcone - la mia parti- una serata con un clima ancora mite. Ave- ta. Lei, infatti, è una professoressa. Un va 10 anni. D’un tratto il silenzio piombò ruolo fondamentale proprio per educare in quel luogo, come in ogni parte della Si- alla legalità i ragazzi. “Se le nuove genera- cilia e poi dell’Italia. La mafia aveva ucciso zioni – dice l’attrice catanese – e, in parti- a Palermo il generale Carlo Alberto Dalla colare, le nuove leve della magistratura e Chiesa. “Il vocio della piazza di botto si delle forze dell’ordine seguiranno l’esem- trasformò in un silenzio quasi irreale. Leg- pio di Falcone e si comporteranno come gevo nelle facce delle persone un profondo lui la mafia sarà sconfitta, perché insieme sgomento. Sebbene io fossi piccolo com- sarebbero una forza invincibile. Di fronte presi immediatamente che era successo a tanti giovani coraggiosi i mafiosi non qualcosa di grave. Quei silenzi, che si sono potrebbero comportarsi come Erode ed ripetuti dopo ogni omicidio, dopo le stra- Erodiade ordinando una strage, ma sa- gi, sono la prova che c’è tanta gente che ha rebbero sconfitti”. sensibilità e che prende coscienza di come È grande l’onore di Guja nell’aver la mafia sia terribile. Io spero che questa preso parte al film realizzato in occasione maggioranza silenziosa un giorno preval- del ventennale delle stragi di mafia di Ca- ga”. Perché di mafia si deve parlare per paci e via D’Amelio dove morirono Gio- onore a Giovanni Falcone, che definisce David Coco nel ruolo del rettore del Convitto Nazionale di Palermo mentre accoglie Antonio al suo arrivo in istituto vanni Falcone, la moglie Francesca Mor- Guja Jelo, la professoressa del Convitto, mentre spiega una lezione ai suoi ragazzi della prima media, classe della quale fa parte anche Antonio un ‘santo laico’. David Coco, anche lui si- villo, Paolo Borsellino e otto agenti di ciliano di Acireale, famoso attore, ha ac- propria vita. “Credo che uomini come non fare dimenticare soprattutto alle gio- scorta. “Si tratta di un impegno morale gno”. Secondo l’attrice il regista ha realiz- ap Agrodolce e il cinema con La scomparsa cettato con gioia la partecipazione al corto “C’è tanta gente sensibile Falcone e Borsellino che si sono ritrovati vani generazioni che devono molto a uo- che investe il mio essere siciliana, in un “Se le nuove generazioni zato ancora una volta una ‘storia verista’ e di Patò di Rocco Mortelliti (da un ro- di Scimeca. Interpreta il rettore del Con- e cosciente di come ad essere vittime di questa guerra avevano mini come Giovanni Falcone”. E detto da momento in cui la Sicilia torna a soffrire e le nuove leve della lei si ritrova perfettamente in queste at- manzo di Camilleri) e L’erede di Michel vitto Nazionale di Palermo che accoglie il uno spirito di forte ottimismo. Non si può chi, tra i tanti personaggi nei numerosi come una volta”. Un impegno, però, an- mosfere verghiane: non a caso in questi Zampino (sceneggiatore Ugo Chiti): in piccolo Antonio al momento del suo arri- la mafia sia terribile sfidare la morte, come hanno fatto i tantis- film ha interpretato Ninni Cassarà, nel che di grande rilievo culturale: “Io amo – magistratura e delle forze giorni mette in scena in teatro La Lupa, quest’ultimo è la protagonista. Nel mez- vo in istituto. “Gli do il benvenuto dicen- Io spero che questa simi poliziotti, carabinieri, magistrati, me- film Giovanni Falcone, Bernardo Proven- dice la Jelo – la dualità di Pasquale Scime- dell’ordine seguiranno “vinta e piegata dall’amore”. E, non a ca- zo questa breve, ma intensissima espe- do che in questa prestigiosa scuola si viene maggioranza silenziosa dici, senza pensare che la mafia si può zano ne L’Ultimo dei Corleonesi e Leonar- ca che riesce a unire narrazione e descri- l’esempio di Falcone so, interpreta un’insegnante appassionata rienza, dove ha potuto esprimere il suo per imparare, ma soprattutto per diventa- sconfiggere”. Certo si tende all’oblio in do Vitale ne L’Uomo di Vetro (con il quale zione, a creare emozioni senza togliere e coinvolgente, come Guja sa essere, che amore per il giudice Falcone: “A volte re uomini onesti e corretti”. Un monito un giorno prevalga” questa nostra terra. “Ma questi momenti ha ottenuto anche premi e riconoscimenti nulla alla trama. E lavorare con lui in la mafia sarà sconfitta” spiega Verga e le sue tematiche. pensandolo – confessa Guja – mi metto a che non si dovrebbe mai smarrire nella non sono retorici. Sono importanti per importanti). C’è da credergli. [S.B.] un’occasione così speciale è come un so- Un ritorno al teatro per lei dopo la so- piangere”. [S.B.]

2000 4 APRILE 2001 GENNAIO-FEBBRAIO 2002 19 NOVEMBRE 2003 5 NOVEMBRE 2004 4 APRILE 2005 25 GENNAIO

3 Riccardo Arena Riccardo di di 20 ANNI DI STORIA DI ANNI 20

MORTE DEL SUPERPENTITO VICINI A PROVENZANO DON VITO E I SUOI MISTERI LE TALPE IN PROCURA ECCO I RAGAZZI DI IL CERCHIO SI STRINGE Muore a New York Tommaso Buscetta (foto), primo Cadono nella rete prima Benedetto Spera (foto) e poi Muore Vito Ciancimino (foto), ex sindaco mafioso di In carcere due investigatori antimafia, Pippo Ciuro e “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza L’operazione Grande Mandamento decima la rete di pro- grande collaboratore di giustizia nella storia della lotta , boss di . I poliziotti erano con- Palermo. Aveva accumulato un immenso patrimonio Giorgio Riolo, e il manager della sanità privata Michele dignità”. Nella notte compaiono a Palermo una serie di tezione di . In cella anche Nicola alla mafia. Arrestato in Brasile nel 1984, tornò in Italia, vinti che nel covo di Spera, a , ci fosse Ber- grazie alle tangenti del ‘sacco di Palermo’. Su di lui Aiello (foto): una rete di talpe avrebbe dato informazioni manifestini listati a lutto contro il racket delle estorsioni. Mandalà e Francesco Pastoia, che si suiciderà tre accettò di rispondere alle domande del giudice Giovanni nardo Provenzano, in realtà nascosto poco distante: avevano indagato Falcone e il pm Pignatone. Nel 1992, riservate dall’interno della Procura di Palermo. Coinvolti È l’esordio di Addiopizzo, un gruppo di ragazzi che si giorni dopo. Era già stato tagliato un altro canale, quello Falcone e diede vita al maxiprocesso contro Cosa no- nel rifugio del capomafia di Belmonte c’erano infatti le nel periodo delle stragi, era stato contattato dal Ros, anche il presidente della Regione, Totò Cuffaro, e il boss propongono di combattere Cosa nostra partendo dal- rappresentato da Pino Lipari (foto) e dalla cerchia dei stra, convincendo a parlare anche Totuccio Contorno. lettere dei familiari al superlatitante corleonese. guidato da Mario Mori. Un dialogo dai contorni oscuri. di Brancaccio . l’esempio di Libero Grassi (foto), ucciso nel ’91. suoi familiari. Provenzano, lo “Zio”, sempre più solo. 18 19 newCOLLEGE Il film NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Il film newCOLLEGE La lunga strada verso la legalità La disciplina e il senso del dovere

a interpretato Luciano Liggio ilippo Luna nel corto di Scimeca nel film Placido Rizzotto di Pa- è il portiere del Convitto. Un squale Scimeca. L’ha reso così ruolo simbolico, in quanto rap- simile al terribile boss mafioso, presenta l’accoglienza nei con- Hche la sorella del sindacalista Ffronti del giovane protagonista corleonese, ucciso e gettato a Rocca Bu- che arriva all’istituto accompagnato dalla sambra, alla fine della prima a Venezia, ac- madre. “Quello che ho provato a trasmet- cese le luci della sala, gli ha mollato uno tere al mio personaggio – spiega l’attore – schiaffo. Vincenzo Albanese racconta ri- è il senso del dovere, il rigore morale, la dendo questo episodio. “Poi si è scusata. disciplina”. Un ruolo per il quale si è ispi- Ma era tale il ricordo che l’è venuto natu- rato a una scena reale che ha vissuto in rale. Difficilmente mi rivedo nei film. Ma passato. “Sono stato al Convitto – raccon- quella volta guardando il film mi sono ta – una volta perché dovevo prendere sembrato terribile anch’io. Davvero fero- mio figlioccio che studiava in questo isti- ce. E dire che io sono una persona mite e tuto e dissi al portiere il nome del ragazzo gentile”. Nel cortometraggio in onore a prese un grosso registro e iniziò a sfogliar- Falcone diretto dall’inseparabile Scimeca, lo per accertare quale classe frequentava. Albanese, attore di 58 anni, nato a Calta- Quel gesto così naturale e semplice mi è vuturo, in provincia di Palermo, è il capo- rimasto impresso nella mente ed è diven- redattore di un giornale che un giorno, ri- tato il gesto che ho ripetuto nel film”. cevuta un’agenzia Ansa, manda il suo cro- Luna si identifica anche con il perso- nista di punta Antonio Conti al Convitto naggio protagonista del corto diretto da Nazionale per scrivere un pezzo sul ritro- Pasquale Scimeca: “Come lui – dice – an- vamento da parte di una studentessa del Vincenzo Albanese, nel ruolo di caporedattore, che invia il suo cronista al Convitto perchè una studentessa ha ritrovato le pagelle del giudice Falcone che io ho dovuto lasciare il mio paese, San Filippo Luna, che interpreta il ruolo del portiere del Convitto, accoglie Antonio e sua madre al loro arrivo nella scuola liceo delle pagelle scolastiche di Giovanni Giuseppe Jato, per studiare e diventare un Falcone che, in quell’istituto, aveva fre- di successo come La Squadra e Montalbano su uomini che sembravano al di sopra di attore. Un paese storicamente difficile il biata e questo grazie al sacrificio di leali sentito immerso in un’atmosfera che allo quentato le elementari negli anni Qua- “La zona grigia si è (la prima serie), la mafia non è sconfitta. E ogni sospetto. Su medici come Navarra, su mio che però in questi anni è molto cam- “Conoscevo gran parte servitori dello Stato come Falcone e Bor- stesso tempo era di grande emozione, ma ranta. “L’ho mandato al Convitto poiché allargata. Boss come questi momenti di riflessione, non solo ser- politici, carabinieri e poliziotti che erano biato in meglio. Chissà quale sarebbe stata del cast, mi sentivo sellino. E se dopo vent’anni la memoria anche di grande familiarità: “Conoscevo sapevo che Antonio aveva studiato lì – sot- vono ma sono pure importanti per ricorda- corrotti. Su una rete di connivenze che la mia vita se fossi rimasto lì. A volte, infat- non è ancora sbiadita vuol dire che il cam- gran parte del cast tecnico e degli attori, tolinea il ‘caporedattore’ Albanese –. Una Riina, Provenzano re a tutti che eroi come Falcone e Borsellino hanno garantito loro pr tanto tempo l’im- ti, in questi piccoli centri ci si imbatte in- in famiglia, ma allo stesso biamento è entrato nelle nostre coscienze. mi sentivo dentro a una famiglia, ma allo scuola dove aveva imparato il senso della e Liggio hanno potuto non vanno dimenticati. “Purtroppo oggi la punità. Fino a quando non si tagliano que- consapevolmente nella mafia e nella cri- tempo ero orgoglioso Ricordo che ai funerali il giudice Capon- stesso tempo sentivo il grande orgoglio per legalità e della giustizia”. contare su uomini al zona grigia si è allargata – dice Albanese – sti legami, le manifestazioni contro la mafia minalità e poi è difficile venirne fuori”. per aver preso parte netto disse che tutto era perduto e, in ef- aver preso parte a questo progetto così im- Per l’attore che ha interpretato numero- Non dobbiamo dimenticare che uomini non sono mai poche. E senza retorica e con Ma Luna vuole sottolineare proprio fetti, la Sicilia sembrava senza speranze. portante”. Un progetto realizzato proprio si personaggi nei film di Scimeca, da I Ma- di sopra di ogni sospetto” come Riina, Provenzano, lo stesso Liggio tanta consapevolezza bisogna dire che di l’aspetto del cambiamento: “Come San a questo progetto” Invece, sta trovando la forza di riscattarsi”. in occasione del ventennale delle stragi di lavoglia a Rosso Malpelo, ma anche fiction che ho interpretato, hanno potuto contare strada se ne deve fare ancora tanta”. [I.M.] Giuseppe Jato, anche tutta la Sicilia è cam- Recitando in questo film l’attore si è Capaci e via D’Amelio. [S.B.]

2006 11 APRILE 2007 2008 2009 16 LUGLIO 2011 27 OTTOBRE 2012 8 MARZO

Riccardo Arena Riccardo . di di 20 ANNI DI STORIA DI ANNI 20

ECCO LO “ZIO BINU” I GUAI DEGLI 007 IL LATO OSCURO DELLE STRAGI BATOSTA AI LO PICCOLO VIA D’AMELIO, TUTTO DA RIFARE LA NUOVA VERITÀ Un anziano anonimo, con una smorfia indecifrabile di- La Cassazione conferma i 10 anni per l’ex numero 3 del Massimo Ciancimino (foto), condannato per il riciclag- Il primo processo denominato Addiopizzo si chiude con Otto dei condannati per la strage di via D’Amelio vengo- La Procura di Caltanissetta ottiene 5 arresti: Spatuzza pinta sul volto: è la prima immagine di Bernardo Pro- Sisde Bruno Contrada (foto), la cui vicenda giudiziaria gio del tesoro del padre Vito, comincia a fare dichiara- la condanna di 50 mafiosi e con pene che ammontano, no scarcerati su richiesta del pg di Caltanissetta Rober- (foto) svela la vera dinamica della strage di via D’Ame- venzano (foto), latitante da 43 anni, catturato dalla po- era iniziata nel ‘92. Andrà in detenzione domiciliare per zioni sulla trattativa Stato-mafia. Tre anni dopo verrà ar- nel complesso, a 400 anni di carcere. Un colpo durissi- to Scarpinato (foto). Li ha scagionati il pentito Gaspare lio, vengono individuati altri responsabili, tra cui Salvo lizia a Montagna dei Cavalli, Corleone. “Binu” passa tra motivi di età e di salute. Guai pure per Mario Mori, ex di- restato per calunnia. In aprile parla Gaspare Spatuzza: mo, per il clan capeggiato da (fo- Spatuzza, che ha smentito la versione del falso collabo- Madonia. Borsellino fu ucciso perché avrebbe scoperto una folla di giornalisti e curiosi. I ragazzi di Addiopizzo rettore dello stesso Sisde, accusato di favoreggiamento racconta la sua verità sulla strage di via D’Amelio, to), arrestato col figlio Sandro nel novembre 2007. Con ratore Scarantino. Alcuni di loro erano in cella dal ’94, la trattativa. Messo da parte Massimo Ciancimino, si in- lo fischiano e gli cantano “la Sicilia siamo noi”. a Provenzano e di un ruolo nella trattativa. smentendo il falso pentito Vincenzo Scarantino. sé avevano un libro mastro con le cifre del racket. poi erano usciti per qualche anno. daga su ben altri depistaggi istituzionali. 20 21 newCOLLEGE Le iniziative NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 NUMERO UNICO 23 MAGGIO 2012 Lezioni di legalità newCOLLEGE L’esempio, una forza che trascina Tre magistrati docenti d’eccezione

n questo scorcio di tempo stiamo at- Il rettore PIETRO GRASSO traversando certamente uno dei mo- del Convitto menti più critici degli equilibri econo- Marco Mantione mici, sociali e politici dal dopoguerra. stringe la mano Il ricordo degli agenti uccisi ILa parola che ricorre con più frequen- al ‘collega’ za sulla bocca di tutti è crisi. In questo David Coco n applauso caloroso mentre ricorda i nomi degli otto agenti morti negli attentati di momento sentiamo in crisi i nostri con- durante Capaci e di via D’Amelio. Questo uno dei momenti più emozionanti dell’incon- vincimenti più profondi: è in crisi la fami- una pausa Utro del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso con i ragazzi del Convitto. glia, è in crisi la scuola, è in crisi la società delle riprese L’iniziativa conclude il progetto La mafia, vissuta, narrata e superata, organizzato dalle occidentale, sono in crisi i modelli econo- del film Paoline. Il procuratore ha raccontato alcuni episodi. Come quello dell’accendino d’ar- mici e le ideologie politiche. Si espando- all’interno gento che gli donò Giovanni Falcone: “Non è un regalo, mi disse, ho deciso di smettere no sempre più il non rispetto delle norme dell’istituto di fumare e di darlo a te perché sono sicuro che se dovessi servirmi, me lo ridaresti. Con- e la cultura della derogabilità. Sono in cri- servo sempre quell’accendino, nei momenti di scoramento, lo stringo fra le mani e mi dà si dunque i valori fondanti della nostra so- la forza di andare avanti”. In un altro episodio protagonista è stata la moglie. “Insegnava cietà. Crisi, infatti, vuol dire passaggio da in un paese della Sicilia. Un giorno un suo studente l’avvertì che essendo i suoi fratelli una condizione ad un’altra, perché sono maggiori latitanti, ed essendo rimasto l’unico maschio in famiglia, era costretto a lascia- ormai mutati i presupposti ed i contesti. re gli studi anche se era a un passo del diploma. Questo giovane, quindi pur volendo, Sono mutati i comportamenti cui siamo non ha potuto sottrarsi al suo destino. Un altro studente, invece, riuscì a diplomarsi e stati abituati e non trovano più riscontro sfuggire dai suoi che lo volevano al servizio della mafia. Si recò al Nord, si è laureato in in- molti dei valori posti a base della condi- Il procuratore Pietro Grasso con i protagonisti Riccardo E Pietro e Marcello Mazzarella gegneria scegliendo di stare dalla parte dello Stato. E ce l’ha fatta”. Fernanda Di Monte zione precedente. Crisi vuol dire dunque si gioca la partita della vita. Il giovane portanza e responsabilità il ruolo dei buo- forza della legalità, dell’uguaglianza socia- cambiamento e come tale ci destabilizza, chiamato ad essere protagonista del cam- ni educatori. Il messaggio educativo viag- le e della democrazia. Per tale ragione ci disorienta, a volte ci spaventa. Da sem- biamento e del proprio futuro scende in- gia infatti sul filo dell’esempio. È dunque questo Convitto Nazionale ha dato nella SERGIO LARI pre i giovani hanno vissuto e talvolta de- fatti in campo confuso e disorientato, fa- determinante che i giovani incontrino sul propria scelta educativa grandissimo peso terminato il cambiamento sotto la forza cile preda di forti illusioni e pesanti disil- loro cammino l’esempio illuminante e alla Educazione alla legalità, ritenendo di forti spinte economiche e culturali, lusioni. Non è facile per i giovani gestire salvifico di buoni educatori che sappiano che essa sia il denominatore comune e La mafia si può sconfiggere spesso rompendo con gli schemi del pas- in positivo il cambiamento, né lo è per gli essere per loro bussola nel dubbio e che fondante di tutte le azioni educative e sato alla ricerca di nuovi valori, di nuovi adulti chiamati a sostenerli ed ad orientar- scolpiscano nella loro mente e nel loro propone ai propri studenti Giovanni Fal- o ricevuto parecchie minacce dalla mafia, croci sul videocitofono o su fotogra- orizzonti culturali e sociali, in particolar li nella loro crescita sociale e culturale, ad cuore principi sani e valori profondi, qua- cone come esempio e modello educativo fie. Nell’ultimo anno e mezzo mi hanno fatto recapitare almeno sei buste con modo quando più evidente è stato il falli- essere guida autorevole nelle scelte impor- li il rispetto di sé e degli altri, il rispetto illuminante e trascinante. “H proiettili. Lo Stato però mi protegge, sta facendo il massimo”. Così risponde mento dei vecchi. È su questo fronte che tanti. Emerge dunque in tutta la sua im- della legge e delle istituzioni, il credo nella Marco Mantione Sergio Lari, procuratore della repubblica di Caltanissetta alla domanda di uno studen- te durante l’inconttro al Convitto. “La mafia – ha sottolineato Lari – è un tumore che cerca di inserirsi all’interno dello Stato e, attraverso il controllo dell’economia e della NAZIONALI CANTANTI E MAGISTRATI IL CORO DEL CONVITTO politica, di subentrare allo Stato stesso nel controllo del territorio”. Con i ragazzi Lari ha dialogato per più di un ora, con semplicità e chiarezza. Ha ribadito che la mafia si potrà sconfiggere davvero “con l’impegno di tutti e che capire, riflettere su questa triste realtà fin dai primi anni di scuola è fondamentale”. Ha esortato i giovani a impegnarsi nello studio, nel credere che il loro futuro è già iniziato tra i banchi di scuola, cercando di pensare e scoprire ognuno la propria vocazione. “Dopo il diploma di liceo classico ero indeciso se fare il magistrato o il medico, era affascinato da entrambe le professioni perché così avrei potuto fare qualcosa per gli altri. Alla fine ho scelto la toga”. Da sinistra, Suor Fernanda Di Monte, Alberto Giglio, Sergio Lari ed Emanuele De Pasquale

LAURA VACCARO Mai chiedere lavoro ai boss a mafia ha bisogno continuo di manovalanza. Non bisogna mai rivolgersi per un posto di lavoro ai boss, prima o poi il favore lo si dovrà rendere”. A parlare “L è il magistrato Laura Vaccaro durante l’incontro con i ragazzi del Convitto Na- zionale Falcone . “Una volta un ragazzo di 18 anni – ha raccontato – aveva ottenuto un Al ‘Barbera’ la Partita del cuore Intonerà l’inno ai giudici eroi lavoro in un supermercato da una famiglia mafiosa. Un giorno gli chiesero la fotocopia del documento per intestare a lui i cellulari di un latitante e un contratto di affitto. E al- a strage di Capaci è stato uno dei strati, su Rai Uno. Il ricavato in beneficen- i esibiranno prima all’aula bunker Calcutta, diretto dal maestro Marcello la fine quel giovane è finito in carcere per favoreggiamento”. “Sono entrata in magistra- momenti più dolorosi della storia za.“La piaga mafiosa ha bisogno di tutti davanti al Presidente Giorgio Napo- Biondolillo. “Sarà una grande emozione – tura – ha ricordato – il 28 maggio del ’92, pochi giorni dopo la strage di Capaci. E del- “Ldi questo Paese. Falcone e Borsel- noi per essere sanata e scomparire definiti- Slitano, e dopo, all’Albero Falcone: confessa la professoressa Natoli – cantare la commissione faceva parte Francesco Morvillo. Oggi siamo lontani dal chiudere la lino, due eroi del nostro tempo, non sono vamente. L’importante è non abbassare la canteranno per la prima volta l’inno dedi- davanti al Capo dello Stato in un’occasio- partita con Cosa nostra e credo che ci possano essere altre stragi di mafia. Al liceo non morti invano: questo deve essere il propo- guardia e continuare a parlarne, soprattut- cato a Giovanni Falcone e Paolo Borselli- ne così importate come il ventennale della ero proprio una studentessa modello – ha confessato – ero brava nelle materie lettera- sito di tutti gli uomini di buona volontà”. to alle nuove generazioni, con il coraggio no. Giornata intensa oggi per il coro poli- strage di Capaci. Ne siamo orgogliosi. Il rie e in particolare nella storia, in matematica, invece, ho preso quattro, ma non sono Enrico Ruggeri, presidente della nazionale di guardarla in faccia. Anche un pallone fonico di voci bianche del Convitto, diret- testo dell’inno è il frutto della collabora- mai stata rimandata. Poi mi sono iscritta in giurisprudenza e all’università sono andata italiana cantanti, stasera sarà in campo per può servire se sappiamo farlo volare più in to dalla professoressa Maria Natoli, e per zione con Agata Barbagallo. La musica è in maniera spedita. Ho vinto il concorso in magistratura con le mie forze come mi han- la Partita del Cuore con la nazionale Magi- alto della nostra stessa speranza”. quello della scuola media Madre Teresa di stata composta dallo stesso Biondolillo”. Da sinistra, Pedro Malucin, Laura Vaccaro, Salvo Incontrera e Alberto Spurio no sempre insegnato i miei genitori. 22 23 NEW COLLEGE: NUMERO UNICO PER LE MANIFESTAZIONI DEL 20° ANNIVERSARIO DELLE STRAGI DI CAPACI E VIA D’AMELIO CONVITTO NAZIONALE DI STATO GIOVANNI FALCONE - PALERMO • RETTORE PRESIDE: MARCO MANTIONE DIRETTORE: GIUSEPPE CADILI HANNO COLLABORATO: NINO AMADORE, RICCARDO ARENA, SALVO BUTERA, FERNANDA DI MONTE, UMBERTO LUCENTINI, IGNAZIO MARCHESE, FRANCESCO MASSARO, MARCO VOLPE FOTO: GIULIO AZZARELLO, GIOVANNI CIANCIOLO, MARCO DI MEO, STUDIO CAMERA PROGETTO ED ELABORAZIONE GRAFICA: GIOVANNI GRECO SCRIBANI FINITO DI STAMPARE NEL MAGGIO 2012 DALLA TIPOGRAFIA DIGITAL SERVICE XSEROMANIA • ROMA