Indice
CAPITOLO I - SVOLGIMENTO DEL PROCESSO …………………… pag. 31
CAPITOLO II - I CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI
DEI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA
1) La particolare disciplina probatoria delle dichiarazioni dei
collaboratori di giustizia: ambito operativo e qualifiche dei dichiaranti
...... …………… pag. 67
2) L’introduzione della regolamentazione dettata dall’art. 192 commi 3 e
4 c.p.p. tra modello accusatorio e principio del libero
convincimento……………………………………………………… pag. 68
3) La natura di prova della “chiamata di correo” e la sua “triplice
verifica”………………………………………………………….. pag. 73
4) La credibilità soggettiva del dichiarante…………………………. pag. 77
5) L’attendibilità intrinseca delle dichiarazioni …………………… pag. 80
6) I riscontri estrinseci……………………………………………….. pag. 84
7) Le dichiarazioni dei testimoni assistiti………………………….. pag. 94
8) Le dichiarazioni indirette………………………………………… pag. 97
CAPITOLO III - LA STRAGE DI VIA D’AMELIO …………………… pag. 103
CAPITOLO IV - I PRECEDENTI PROGETTI DI ATTENTATO CONTRO
PAOLO BORSELLINO
1) L’esternazione dei primi propositi omicidiari nei confronti del Giudice
Borsellino all’inizio degli anni ’80 e il diretto interesse dei Madonia
all’impresa delittuosa………………………………………………… pag. 141
2) I progetti omicidiari contro Paolo Borsellino nella seconda metà degli anni
’80 a Marina Longa e a Palermo presso l’abitazione di Via Cilea……. pag.145
CAPITOLO V - LA DELIBERAZIONE DELLA STRAGE DI VIA D’AMELIO
DA PARTE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE DI "COSA NOSTRA"
CON LA PARTECIPAZIONE DI SALVATORE MADONIA
1) La responsabilità dei vertici associativi per i delitti eccellenti: i principi fissati
dalla giurisprudenza di legittimità…………………………………….. pag. 165
2) I fatti accertati con sentenza passata in giudicato sulla deliberazione del piano
stragista in cui si inseriva l’uccisione di Paolo Borsellino…………… pag. 189
3) I fatti accertati con sentenza passata in giudicato sulla riunione della
Commissione provinciale di Palermo di "Cosa Nostra" svoltasi prima del
Natale del 1991…………………………………………………………... pag. 205
4) I fatti accertati con sentenze passate in giudicato sulla vigenza della regola
della competenza della Commissione provinciale di Palermo al momento
della deliberazione sull’uccisione del Dott. Borsellino………………... pag. 231
5) Le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè
nell’incidente probatorio del presente procedimento………………… pag. 245
6) Le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Antonino Giuffrè nel
presente dibattimento…………………………………………………… pag. 408 7) La credibilità soggettiva e l’attendibilità intrinseca di Antonino
Giuffrè………………………………………………………………… pag. 506
8) Il riscontro individualizzante costituito dalle dichiarazioni di Salvatore
Cancemi………………………………………………………………... pag. 513
9) Il riscontro individualizzante offerto dalle dichiarazioni di Francesco
Onorato e Mario Santo Di Matteo…………………………………… pag. 571
10) Il riscontro individualizzante costituito dall’accertata partecipazione del
Madonia ad una ulteriore riunione della Commissione provinciale di "Cosa
Nostra" nel 1991………………………………………………………… pag. 596
11) La impossibilità di trarre un riscontro sulla partecipazione del Madonia
alla riunione dalle dichiarazioni di Giovanni Brusca…………………. pag. 642
CAPITOLO VI – IL CONTESTO E LE MOTIVAZIONI DELLA STRAGE DI
VIA D’AMELIO: I RISCONTRI ALLE DICHIARAZIONI DI ANTONINO
GIUFFRÈ
1) Le conclusioni raggiunte dalla sentenza n. 24/2006 della Corte di Assise di
Appello di Catania e le ulteriori indicazioni del collaboratore di giustizia
Antonino Giuffrè sui moventi della strategia stragista e sull’accelerazione del
progetto omicidiario contro Paolo Borsellino………………………… pag. 649
2) I riscontri attinenti al previsto esito del “maxiprocesso” in senso sfavorevole a
"Cosa Nostra" al momento della riunione della Commissione
provinciale……………………………………………………………….. pag. 658
3) I riscontri attinenti al pericolo per l’organizzazione mafiosa rappresentato
dall’attività svolta da Paolo Borsellino nel periodo immediatamente precedente la strage di Via D’Amelio; la collaborazione con la giustizia di
Gaspare Mutolo, le indagini su mafia e appalti, la ricerca della verità sulla
strage di Capaci ………………………………………………………… pag. 681
4) I riscontri riguardanti il clima di isolamento creatosi attorno al Dott.
Borsellino e le collusioni tra "Cosa Nostra" e centri di potere
esterni…………………………………………………………………… pag. 712
CAPITOLO VII - CONCLUSIONI SULLA RESPONSABILITÀ PENALE DI
SALVATORE MADONIA
1) Il concorso di Salvatore Madonia nella strage di Via D’Amelio……... pag. 723
2) Le circostanze (in particolare, l’aggravante della finalità di
terrorismo)………………………………………………………………. pag. 759
3) Le sanzioni penali e le ulteriori conseguenze dei
reati………………………………………………………………………. pag. 766
CAPITOLO VIII - LA POSIZIONE DELL’IMPUTATO VITTORIO TUTINO
E LA RICOSTRUZIONE DELLA FASE ESECUTIVA DELLA STRAGE DI
VIA D’AMELIO, ALLA LUCE DELLE DICHIARAZIONI DI GASPARE
SPATUZZA.
1) Premessa: l’utilizzo, come autobomba, della Fiat 126 di Pietrina Valenti. Le
risultanze dei precedenti processi (con la consulenza tecnica esplosivistica) e
le conferme del presente processo (con le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, le consulenze tecniche sui mozzi posteriori dei freni e sul disco frizione, le
dichiarazioni di Agostino Trombetta sulla sistemazione dei freni e la
consulenza tecnica sulla presenza del blocco motore, sul luogo della strage,
già nel pomeriggio del 19 luglio 1992)…………………………………. pag. 768
2) Alcuni punti oscuri ed incongruenze. La presenza di appartenenti ai servizi di
sicurezza, in via D’Amelio, nell’immediatezza della strage, alla ricerca della
borsa di Paolo Borsellino. L’anomala cronologia del sopralluogo nella
carrozzeria di Giuseppe Orofino il 20 luglio 1992 (prima del rinvenimento del
blocco motore della Fiat 126, in via D’Amelio). La presenza del terzo estraneo
al momento della consegna della Fiat 126, sabato 18 luglio 1992, nel garage di
via Villasevaglios. La collaborazione mancata di Mario Santo Di Matteo e
l’intercettazione del suo dialogo con la moglie, sugli infiltrati in via D’Amelio.
La partecipazione del Sisde alle prime indagini sulla strage di via D’Amelio,
orientate sulla falsa pista di Vincenzo Scarantino ..………………….. pag. 782
3) Segue: la vicenda della scomparsa dell’agenda rossa di Paolo
Borsellino……………………………………………………………..… pag. 824
4) Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza sulla preparazione della strage:
l’incarico di Giuseppe Graviano, tramite Cristofaro Cannella, di rubare una
Fiat 126. L’adempimento del compito, da parte di Spatuzza, assieme a
Vittorio Tutino. Il ricovero dell’automobile nel magazzino di Brancaccio (via
Gaspare Ciprì n. 19)…………………………………………………….. pag. 966
5) La cronologia di questa prima fase, alla luce degli altri elementi
istruttori………………………………………………………………… pag. 982
6) Lo spostamento della Fiat 126 in un altro magazzino, a Roccella. L’incontro
con Giuseppe Graviano, nella casa del padre di Fabio Tranchina, e le direttive del capo mandamento, in particolare, quella di sistemare l’impianto
frenante. La sistemazione dell’impianto frenante, da parte di Maurizio
Costa…………………………………………………………………… pag. 1004
7) L’incontro con Giuseppe Graviano, nella settimana precedente la strage e le
direttive per il furto delle targhe. La vigilia della strage (sabato 18 luglio
1992): le due batterie e l’antennino consegnati da Vittorio Tutino a Gaspare
Spatuzza; lo spostamento della Fiat 126, nel garage di via Villasevaglios; la
consegna dell’automobile a Lorenzo Tinnirello ed a Francesco Tagliavia (in
presenza di un terzo estraneo a Cosa nostra). Il furto delle targhe di un’altra
Fiat 126, nella carrozzeria di Giuseppe Orofino, da parte di Spatuzza e
Tutino e la successiva consegna delle stesse, a Giuseppe Graviano, presso il
maneggio dei fratelli Vitale. La raccomandazione del capo mandamento di
Brancaccio, per l’indomani 19 luglio 1992, di stare ‘il più lontano possibile’
da Palermo …………………………………………………………… pag. 1035
8) La cronologia di questa fase, anche alla luce degli altri elementi istruttori: in
particolare, l’incontro con Giuseppe Graviano, nella settimana precedente
alla strage, con le direttive per il furto delle targhe………………… pag. 1102
9) Segue: la consegna della Fiat 126 nel garage di via Villasevaglios … pag. 1121
10) La credibilità soggettiva delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, in
relazione al ruolo criminale in Cosa nostra, al percorso di rescissione del
vincolo d’appartenenza al sodalizio mafioso ed alle motivazioni della
collaborazione, nonché – per la chiamata in correità di Vittorio Tutino – al
suo rapporto d’amicizia fraterna con l’imputato……………………. pag. 1126
11) L’attendibilità delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza sulla strage di via
D’Amelio, anche in relazione alle ulteriori risultanze istruttorie…... pag. 1150 12) Le consulenze tecniche sui reperti meccanici della Fiat 126 di Pietrina
Valenti, rinvenuti in via D’Amelio (mozzi posteriori dei freni e disco frizione).
Le dichiarazioni di Agostino Trombetta (de relato da Maurizio Costa) sulla
sistemazione dei freni. Le ulteriori risultanze istruttorie, sui problemi
meccanici dell’automobile…………………………………………….. pag. 1154
13) Il sopralluogo con Gaspare Spatuzza dove questi rubava la Fiat 126, a
Brancaccio (via Bartolomeo Sirillo n. 5). L’indicazione, da parte del
collaboratore, del punto esatto dove era posteggiata la Fiat 126 di Pietrina
Valenti (l’indicazione errata, invece, di Salvatore Candura); le ulteriori
risultanze istruttorie sul punto………………………………………... pag. 1184
14) Le modalità di esecuzione del furto della Fiat 126 con la rottura del
bloccasterzo e l’impossibilità di rubarla con lo ‘spadino’. Le ulteriori
risultanze istruttorie sul punto………………………………………... pag. 1209
15) I due sopralluoghi con Gaspare Spatuzza per l’individuazione del garage
di Brancaccio (via Gaspare Ciprì n. 19) dove ricoverava la Fiat 126, subito
dopo averla rubata…………………………………………………….. pag. 1241
16) Il sopralluogo con Gaspare Spatuzza nel garage di Roccella (via S 81 n.
15), dove Maurizio Costa riparava i freni della Fiat 126…………… pag. 1253
17) L’individuazione ed il sopralluogo nel garage di via Pietro Villasevaglios,
dove Spatuzza consegnava la Fiat 126; gli accertamenti sulla riconducibilità
del garage a Giovanni Scardamaglia e la figura di quest’ultimo…… pag. 1260
18) Le conferme della partecipazione di Francesco Tagliavia e Lorenzo
Tinnirello alla fase esecutiva della strage di via D’Amelio, derivanti dalle
acquisizioni del processo c.d. Borsellino bis………………………….. pag. 1275
19) I sopralluoghi ed i riscontri per l’individuazione dei tre luoghi dove Spatuzza e Tutino facevano ingresso abusivo, sabato 18 luglio 1992, per
rubare le targhe da apporre sull’autobomba. In particolare, la carrozzeria di
via Messina Marine n. 94……………………………………………… pag. 1299
20) Le dichiarazioni di Fabio Tranchina sulla fase esecutiva della strage di via
D’Amelio……………………………………………………………….. pag. 1324
21) Segue: la credibilità soggettiva di Fabio Tranchina……………… pag. 1373
22) I riscontri estrinseci ed individualizzanti alla chiamata in correità di
Gaspare Spatuzza, nei confronti di Vittorio Tutino: le dichiarazioni di Vito
Galatolo………………………………………………………………… pag. 1408
23) Segue: i riscontri estrinseci ed individualizzanti alla chiamata in correità
di Gaspare Spatuzza contro Vittorio Tutino. Le dichiarazioni di Francesco
Raimo……………………………………………………………… pag. 1440
24) Segue: i riscontri estrinseci ed individualizzanti alla chiamata in correità
di Gaspare Spatuzza contro Vittorio Tutino. Le dichiarazioni di Tullio
Cannella……………………………………………………………… pag. 1464
25) L’inattendibilità della versione fornita da Vittorio Tutino: il suo esame
dibattimentale ed i confronti con Gaspare Spatuzza e Vito Galatolo
………………………………………………………………………….. pag. 1498
26) Segue: l’inattendibilità delle dichiarazioni di Giuseppe
Graviano...... pag. 1509
27) Considerazioni conclusive sulla posizione di Vittorio Tutino…… pag. 1516
CAPITOLO IX - LA POSIZIONE DELL’IMPUTATO FRANCESCO
ANDRIOTTA
1) Breve premessa sulla confessione dell’imputato e sulla linea difensiva
della parte……………………………………………………… pag. 1529
2) Le false dichiarazioni del ‘collaboratore di giustizia’ Andriotta
Francesco nei precedenti processi per la strage di via
D’Amelio……………………………………………………… pag. 1531
3) Segue: le diverse valutazioni di attendibilità delle predette
dichiarazioni di Andriotta, secondo le varie sentenze dei precedenti
processi per la strage di via D’Amelio……………………….. pag. 1541
4) Le dichiarazioni dell’imputato Francesco Andriotta in questo
procedimento (nel dibattimento e nelle indagini preliminari): la piena
ammissione della falsità della propria ‘collaborazione’ con la giustizia
e delle confidenze carcerarie di Vincenzo Scarantino. La contestuale
affermazione dell’imputato della propria convinzione circa la
colpevolezza dei soggetti falsamente accusati……………..... pag. 1564
5) La responsabilità penale dell’imputato per la calunnia continuata ed
aggravata, ai danni di Vincenzo Scarantino, Salvatore Profeta,
Cosimo Vernengo, Gaetano Scotto…………………………… pag. 1654
6) Il trattamento sanzionatorio………………………………….. pag. 1669
CAPITOLO X - LA POSIZIONE DELL’IMPUTATO VINCENZO
SCARANTINO
1) Le false dichiarazioni accusatorie rese da Vincenzo Scarantino
……………………………………………………………….… pag. 1672
2) Le conseguenze delle condotte di calunnia: la condanna all’ergastolo di Profeta Salvatore, Scotto Gaetano, Vernengo Cosimo, Gambino
Natale, La Mattina Giuseppe, Murana Gaetano ed Urso
Giuseppe……………………………………………………… pag. 1735
3) La configurabilità degli estremi della calunnia aggravata nelle
condotte dello Scarantino…………………………………… pag. 1763
4) La determinazione dello Scarantino al reato ad opera di altri
soggetti………………………………………………………….. pag. 1769
CAPITOLO XI - LA POSIZIONE DELL’IMPUTATO CALOGERO PULCI.
1) Premessa: la condanna all’ergastolo di Gaetano Murana nel processo
c.d. Borsellino bis. Gli elementi d’accusa a suo carico: la chiamata in
correità di Vincenzo Scarantino, per concorso nella strage, ed il
riscontro estrinseco fornito dalle dichiarazioni di Calogero
Pulci…………………………………………………………….. pag. 1797
2) La valutazione delle dichiarazioni rese da Calogero Pulci nel
dibattimento del processo c.d. Borsellino bis. La falsità delle stesse,
anche alla luce di quanto emerso nel presente procedimento. Il
peculiare percorso di collaborazione con la giustizia e la forte
oscillazione delle dichiarazioni di Pulci su questi fatti. La natura
contraddittoria ed illogica delle dichiarazioni dell’imputato nell’esame
dibattimentale. L’elemento soggettivo della calunnia. La sussistenza
della contestata aggravante speciale………………………… pag. 1812
3) Il trattamento sanzionatorio………………………………….. pag. 1848
CAPITOLO XII - LE QUESTIONI CIVILI …………………………. pag. 1851
DISPOSITIVO ………………………………………………………….. pag. 1854