NEWS N\2600.Pub
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GRUPPO SCARPONI “ESCURSIONISMO E NON SOLO” Supplemento online del giornale sociale E’ iniziato il nuovo anno sociale ed ecco le prime Prima novità: Gennaio 2014 - la redazione esce con un nuovo Notiziario solo onli Gruppo Scarponi. --- Numero 0 In questo modo riusciamo ad offrire ai soci più notnovità in arrivo! zero. Resta il problema per chi non utilizza sistem a.questo potrebbe essere il momento per avvicinars ne, che potremo trovare nel sito del b.utilizzare parenti e amici per socializzare il c izie, con relativa documentazione fotografica, a co i informatici, ma... c. (ed è la cosa che consigliamo) a disposizione i alla tecnologia sto Seconda novità: venire in sedeomputer al venerdì e ecommentare consultare la insieme copia car il notiziario ⇒ GRUPPO CIASPOLATORI si sono costituiti 3 GRUPPI di lavoro ⇒ GRUPPO GIOVANI tacea che teniamo ⇒ GRUPPO FERRATE Questi gruppi sono già in attività: i “Ciaspolatori impegnativa) e, neve permettendo, hanno intenzione Abbiamo dedicato loro una serata in sede proiettand della Liguria, della Valle d’Aosta e del Trentino a ” sono riusciti a organizzare due gite (una facile, zione preparata da Mauro F. sul come ci si deve com di scatenarsi in altre avventure. te nevoso spesso incantevole, ma che può nascondereo “Ciaspolate” che si sono tenute in varie localit Una serata piacevole ed istruttiva. cura di Enrico e Paola a cui è seguita un’interess una più portare andando in gita con le ciaspole, in un ambi I “Giovani” stanno timidamente avvicinandosi e form pericoli che è bene conoscere. à mero di oltre sessantenni. Non devono preoccuparsi: ate rela- amano l’escursionismo e la natura indipendentemen- en- te dall’età!!! E le loro proposte, chissà, potrebb ando il gruppo, un po’ perplessi forse per l’alto n portare una ventata di rinnovamento! nel Gruppo Scarponi sono benvenuti tutti coloro ch Il “Gruppo ferrate” sta organizzando una serata ana ero u- loga a quella dei “Ciaspolatori”: proporranno una s rata di foto e brevi filmati di gite già fatte da a e nostri soci con una chiacchierata conclusiva su co - procedere in sicurezza sulle vie attrezzate dei nos e- monti. lcuni me Da tempo è in corso il TESSERAMENTO Questo ed altro ci proponiamo nei prossimi mesi!! tri per l’anno sociale 2014. Seguiteci online: http://www.grupposcarponi.it/ Un caldo invito a mettersi in regola in particolare perché l’Assicurazione Maria Luisa Cassano contro gli infortuni è scaduta il 31 dicembre 2013 Serata revival 18 Ottobre ‘13 In occasione della proiezione offerta da Piero Sibono “ARCHIVIO STORICO FOTOGRAFICO GRUPPO SCARPONI 1962/1967 realiz- zato con foto di PIERO S. e di MARIO Orengo, il Gruppo Scarponi ha avuto l’opportunità di premiare e ringraziare Piero per il suo agonismo sano, mai esasperato, per la sua pratica di escursionismo tesa a co- noscere e a rispettare gli altri e l’ambiente della mon- tagna e per i suoi contributi offerti al Gruppo in tante occasioni: insomma per il suo stile di vita e il suo at- taccamento al Gruppo Scarponi che andrebbero riproposti, oggi più che mai, alle nuove generazioni. La FIE regionale a sua volta nella persona del vicepresi- dente regionale Fulvio Massobrio ha consegnato una targa a Piero quale ringraziamento per l’attività da lui svolta all’interno della FIE. Nota simpatica: la presenza di un folto gruppo di “giovani” escursioni- sti degli anni sessanta: una vera e propria rimpatriata! Il rinfresco offerto dai fratelli Armando e Piero ha degnamente con- cluso una serata speciale! Maria Luisa Cassano I giovani escursionisti del Gruppo Scarponi degli anni ’60 SERATA MUSICALE 8 novembre ‘13 Serata in Concerto con Irene Celle 19 anni - soprano, Renzo Dellepiane - tenore, Irene Dotti - al piano Nello spirito delle “attività culturali-ricreative” del Gruppo Scarponi, una serata di “buona musica” con la partecipazione del tenore Renzo Dellepiane, la soprano Irene Celle accompagnati al piano dalla pianista Irene Dotti. Questo evento musicale si è integrato benissi- mo con le nostre attività di intrattenimento in sede, unendo, al piacere di stare insieme, il regalo di po- ter ascoltare dei brani indimenticabili di “bel canto” offerto anche dalla fresca e giovane (e bella) so- prano Irene, che insieme con la sua voce ci ha ral- legrato anche con la grazia del suo portamento. Il pubblico di “scarpinatori” ha ben gradito que- sto fuori program- ma anche se il salo- ne a no- stra dispo- sizione non è cer- to, dal punto di vista acu- stico, ciò che può valorizzare al meglio le voci e la musica di tali artisti. Un plauso ed un ringraziamento da tutti noi in particolare a Renzo Dellepiane e Maria Grazia Canepa che oltre ad aver allietato in- sieme a Virginia Guarino ed Emilio Noli i “dopocena” durante la settimana verde di quest’estate, hanno accettato l’invito ad orga- nizzare una serata nella nostra sede. La speranza, da parte nostra, è di rivederci e di risentirci ancora in questo nuovo anno. La Redazione Anello S. Martino di Struppa, Canate, Monte Lago, Alpesisa 17/11/’13 L’arrivo chiassoso, eravamo 24, sul piazzale- capolinea dietro la Chiesa di San Martino deve aver stupito le poche persone già intente alla pre- parazione della raviolata, preludio al concerto po- meridiano di campane, eseguito con l’antica tecni- ca a corde tramandata da generazioni di Maestri campanari: una festa di paese. La nostra gita era stata preparata con cura da una ispezione di Giovanni B. ed Enrico R. poiché il Gruppo Scarponi non aveva mai fatto questo itine- rario. Ci siamo incamminati compatti a levante, dapprima sull’asfalto poi su una larga mulattiera lastricata di pietre fino alla dorsale dell’Alpesisa. Da qui la mulattiera, più stretta e in discesa, ci ha portati verso il borgo di Canate, una di quelle località liguri che la modernità e la mancanza di ogni forma di comodità hanno contribuito allo spopo- lamento e di conseguenza all’isolamento. Da semplici ricerche fatte risulta che gli ultimi abitanti se ne sono andati definitivamente intorno all’anno 1951. Ora il cammino si fa più difficoltoso, sia per il fondo scivoloso che per lo sporgere da ogni parte di ginestre e rovi. La mulattiera finisce ed il sentiero, benché stretto, ci sembra più solido e sicuro. Si procede così per circa due ore, in un saliscendi continuo con l’attraversamento di ripidi canali scavati dalle acque che scendono dai boschi soprastanti. La vegetazione è fitta, mista di castagni sel- vatici, carpini, frassini, querce sotto le quali c’è abbondanza di pastura per i cinghiali. I rovi, sia a monte che a valle ormai la fanno da padroni. Nonostante ciò ci rendiamo conto di camminare su un percorso a semicerchio che forma un grande anfiteatro naturale. Davanti a noi solo boschi nel loro colore autunnale e in lontananza borghi com- patti o case isolate sotto al monte Capenardo. Man mano che ci avviciniamo a Canate si nota dove l’uomo nel tempo ha messo mano; possenti mu- ri a secco che resistono ancora al tempo, qualche cascina scoperchiata e in una zona che doveva es- sere coltivata, le Case Tigui, delle quali resiste il perimetro assalito dall’edera e l’interno dove ora crescono degli alberi. Ecco, finalmente si intravedono le prima case di Canate. I muri a secco delimitano le zone ricoper- te di rovi, una volta coltivate a patate e vigna. Stranamente, intorno notiamo gli alberi curati ed il sottobosco pulito. Entriamo nel borgo e incontriamo l’unico abitante di questo posto che, proprio per il suo isolamento ha un fascino particolare. Un personaggio interessante, né giovane né vec- chio, molto cortese e con un parlare curato. Ha un viso sereno incorniciato negli occhiali da vista e al collo porta appesa una grossa roncola che gli ser- ve per la pulizia del bosco. Gli fa compagnia un asinello grigio, di quelli con la croce scura sulla schiena che gli sta perennemente attaccato. “E’ geloso” di- ce, “dovrei trovargli una femminuccia, così si stacca un po’ da me”. Intorno, sparsi nelle fasce sopra la casa ci sono altri animali: delle galline con un gallo nero, due oche chiassose e, in alto sulle pendici del monte, numerose capre. “Lei è il Sindaco di questo paese?” gli chiedo in maniera scherzosa; lui mi ri- sponde che non ha nessuna autorità, che anzi l’autorità non lo interessa proprio, che la rifugge, che gli animali non sono i suoi, che è lui degli animali. Qualcuno di noi porta il discorso sulla scelta di vivere lì; risponde che la sua non è una scelta ma un percorso… Giriamo un poco per il borgo. Alcune ca- se sono senza tetto, le porte aperte fanno vedere cose lasciate lì come se si fosse andati via da un momento all’altro. Tanti solai di legno sono marcescenti ed è peri- coloso avventurarsi. I pali della luce nella strada sono ancora in piedi con i fili di rame tagliati. Una stele marmorea, a ricordo, recita: “Memori, i Partigiani della Brigata Volante Severino, Di- visione Garibaldina Cichero, dedicano con animo grato alla generosa partecipe gente di Canate Da- vagna, che ha sfidato l’arroganza e la violenza Nazifascista, subendo con coraggio la feroce rappre- saglia nemica che ha dato alle fiamme il villaggio. 1944-1945”. Vicino a questa sul muro di una casa, c’è l’indicazione in vernice rossa per andare a Marsiglia o, in discesa a Cavassolo, con una scalinata di oltre mille gradini. Noi invece imbocchiamo il sentiero in salita verso la Colla del Monte Lago. Il sentiero è ben segnato, comunque sarebbe difficile perderlo poiché al di fuori dello stretto trac- ciato la vegetazione è impenetrabile. Arranchiamo sbuffando e rallentando l’andatura a causa del fiatone.