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Gennaio 2014 --- Numero 0

E’ iniziato il nuovo anno sociale ed ecco le prime novità in arrivo! Prima novità: la redazione esce con un nuovo Notiziario solo online, che potremo trovare nel sito del Gruppo Scarponi. In questo modo riusciamo ad offrire ai soci più notizie, con relativa documentazione fotografica, a costo zero. Resta il problema per chi non utilizza sistemi informatici, ma... a. questo potrebbe essere il momento per avvicinarsi alla tecnologia b. utilizzare parenti e amici per socializzare il computer e commentare insieme il notiziario c. (ed è la cosa che consigliamo) venire in sede al venerdì e consultare la copia cartacea che teniamo a disposizione

Seconda novità: si sono costituiti 3 GRUPPI di lavoro ⇒ GRUPPO CIASPOLATORI ⇒ GRUPPO GIOVANI ⇒ GRUPPO FERRATE

Questi gruppi sono già in attività: i “Ciaspolatori” sono riusciti a organizzare due gite (una facile, una più impegnativa) e, neve permettendo, hanno intenzione di scatenarsi in altre avventure. Abbiamo dedicato loro una serata in sede proiettando “Ciaspolate” che si sono tenute in varie località della , della Valle d’Aosta e del Trentino a cura di Enrico e Paola a cui è seguita un’interessate rela- zione preparata da Mauro F. sul come ci si deve comportare andando in gita con le ciaspole, in un ambien- te nevoso spesso incantevole, ma che può nascondere pericoli che è bene conoscere. Una serata piacevole ed istruttiva.

I “Giovani” stanno timidamente avvicinandosi e formando il gruppo, un po’ perplessi forse per l’alto nu- mero di oltre sessantenni. Non devono preoccuparsi: nel Gruppo Scarponi sono benvenuti tutti coloro che amano l’escursionismo e la natura indipendentemen- te dall’età!!! E le loro proposte, chissà, potrebbero portare una ventata di rinnovamento!

Il “Gruppo ferrate” sta organizzando una serata ana- loga a quella dei “Ciaspolatori”: proporranno una se- rata di foto e brevi filmati di gite già fatte da alcuni Da tempo è in corso il TESSERAMENTO nostri soci con una chiacchierata conclusiva su come per l’anno sociale 2014. procedere in sicurezza sulle vie attrezzate dei nostri Un caldo invito a mettersi in regola monti. in particolare perché l’Assicurazione Questo ed altro ci proponiamo nei prossimi mesi!! contro gli infortuni è scaduta Seguiteci online: http://www.grupposcarponi.it/ il 31 dicembre 2013 Maria Luisa Cassano Serata revival 18 Ottobre ‘13

In occasione della proiezione offerta da Piero Sibono “ARCHIVIO STORICO FOTOGRAFICO GRUPPO SCARPONI 1962/1967 realiz- zato con foto di PIERO S. e di MARIO Orengo, il Gruppo Scarponi ha avuto l’opportunità di premiare e ringraziare Piero per il suo agonismo sano, mai esasperato, per la sua pratica di escursionismo tesa a co- noscere e a rispettare gli altri e l’ambiente della mon- tagna e per i suoi contributi offerti al Gruppo in tante occasioni: insomma per il suo stile di vita e il suo at- taccamento al Gruppo Scarponi che andrebbero riproposti, oggi più che mai, alle nuove generazioni. La FIE regionale a sua volta nella persona del vicepresi- dente regionale Fulvio Massobrio ha consegnato una targa a Piero quale ringraziamento per l’attività da lui svolta all’interno della FIE. Nota simpatica: la presenza di un folto gruppo di “giovani” escursioni- sti degli anni sessanta: una vera e propria rimpatriata! Il rinfresco offerto dai fratelli Armando e Piero ha degnamente con- cluso una serata speciale! Maria Luisa Cassano

I giovani escursionisti del Gruppo Scarponi degli anni ’60 SERATA MUSICALE 8 novembre ‘13 Serata in Concerto con Irene Celle 19 anni - soprano, Renzo Dellepiane - tenore, Irene Dotti - al piano

Nello spirito delle “attività culturali-ricreative” del Gruppo Scarponi, una serata di “buona musica” con la partecipazione del tenore Renzo Dellepiane, la soprano Irene Celle accompagnati al piano dalla pianista Irene Dotti. Questo evento musicale si è integrato benissi- mo con le nostre attività di intrattenimento in sede, unendo, al piacere di stare insieme, il regalo di po- ter ascoltare dei brani indimenticabili di “bel canto” offerto anche dalla fresca e giovane (e bella) so- prano Irene, che insieme con la sua voce ci ha ral- legrato anche con la grazia del suo portamento. Il pubblico di “scarpinatori” ha ben gradito que- sto fuori program- ma anche se il salo- ne a no- stra dispo- sizione non è cer- to, dal punto di vista acu- stico, ciò che può valorizzare al meglio le voci e la musica di tali artisti. Un plauso ed un ringraziamento da tutti noi in particolare a Renzo Dellepiane e Maria Grazia Canepa che oltre ad aver allietato in- sieme a Virginia Guarino ed Emilio Noli i “dopocena” durante la settimana verde di quest’estate, hanno accettato l’invito ad orga- nizzare una serata nella nostra sede. La speranza, da parte nostra, è di rivederci e di risentirci ancora in questo nuovo anno. La Redazione

Anello S. Martino di Struppa, Canate, Monte Lago, Alpesisa 17/11/’13

L’arrivo chiassoso, eravamo 24, sul piazzale- capolinea dietro la Chiesa di San Martino deve aver stupito le poche persone già intente alla pre- parazione della raviolata, preludio al concerto po- meridiano di campane, eseguito con l’antica tecni- ca a corde tramandata da generazioni di Maestri campanari: una festa di paese. La nostra gita era stata preparata con cura da una ispezione di Giovanni B. ed Enrico R. poiché il Gruppo Scarponi non aveva mai fatto questo itine- rario. Ci siamo incamminati compatti a levante, dapprima sull’asfalto poi su una larga mulattiera lastricata di pietre fino alla dorsale dell’Alpesisa. Da qui la mulattiera, più stretta e in discesa, ci ha portati verso il borgo di Canate, una di quelle località liguri che la modernità e la mancanza di ogni forma di comodità hanno contribuito allo spopo- lamento e di conseguenza all’isolamento. Da semplici ricerche fatte risulta che gli ultimi abitanti se ne sono andati definitivamente intorno all’anno 1951. Ora il cammino si fa più difficoltoso, sia per il fondo scivoloso che per lo sporgere da ogni parte di ginestre e rovi. La mulattiera finisce ed il sentiero, benché stretto, ci sembra più solido e sicuro. Si procede così per circa due ore, in un saliscendi continuo con l’attraversamento di ripidi canali scavati dalle acque che scendono dai boschi soprastanti. La vegetazione è fitta, mista di castagni sel- vatici, carpini, frassini, querce sotto le quali c’è abbondanza di pastura per i cinghiali. I rovi, sia a monte che a valle ormai la fanno da padroni. Nonostante ciò ci rendiamo conto di camminare su un percorso a semicerchio che forma un grande anfiteatro naturale. Davanti a noi solo boschi nel loro colore autunnale e in lontananza borghi com- patti o case isolate sotto al monte Capenardo. Man mano che ci avviciniamo a Canate si nota dove l’uomo nel tempo ha messo mano; possenti mu- ri a secco che resistono ancora al tempo, qualche cascina scoperchiata e in una zona che doveva es- sere coltivata, le Case Tigui, delle quali resiste il perimetro assalito dall’edera e l’interno dove ora crescono degli alberi. Ecco, finalmente si intravedono le prima case di Canate. I muri a secco delimitano le zone ricoper- te di rovi, una volta coltivate a patate e vigna. Stranamente, intorno notiamo gli alberi curati ed il sottobosco pulito. Entriamo nel borgo e incontriamo l’unico abitante di questo posto che, proprio per il suo isolamento ha un fascino particolare. Un personaggio interessante, né giovane né vec- chio, molto cortese e con un parlare curato. Ha un viso sereno incorniciato negli occhiali da vista e al collo porta appesa una grossa roncola che gli ser- ve per la pulizia del bosco. Gli fa compagnia un asinello grigio, di quelli con

la croce scura sulla schiena che gli sta perennemente attaccato. “E’ geloso” di- ce, “dovrei trovargli una femminuccia, così si stacca un po’ da me”. Intorno, sparsi nelle fasce sopra la casa ci sono altri animali: delle galline con un gallo nero, due oche chiassose e, in alto sulle pendici del monte, numerose capre. “Lei è il Sindaco di questo paese?” gli chiedo in maniera scherzosa; lui mi ri- sponde che non ha nessuna autorità, che anzi l’autorità non lo interessa proprio, che la rifugge, che gli animali non sono i suoi, che è lui degli animali. Qualcuno di noi porta il discorso sulla scelta di vivere lì; risponde che la sua non è una scelta ma un percorso… Giriamo un poco per il borgo. Alcune ca- se sono senza tetto, le porte aperte fanno vedere cose lasciate lì come se si fosse andati via da un momento all’altro. Tanti solai di legno sono marcescenti ed è peri- coloso avventurarsi. I pali della luce nella strada sono ancora in piedi con i fili di rame tagliati. Una stele marmorea, a ricordo, recita: “Memori, i Partigiani della Brigata Volante Severino, Di- visione Garibaldina Cichero, dedicano con animo grato alla generosa partecipe gente di Canate Da- vagna, che ha sfidato l’arroganza e la violenza Nazifascista, subendo con coraggio la feroce rappre- saglia nemica che ha dato alle fiamme il villaggio. 1944-1945”. Vicino a questa sul muro di una casa, c’è l’indicazione in vernice rossa per andare a Marsiglia o, in discesa a Cavassolo, con una scalinata di oltre mille gradini. Noi invece imbocchiamo il sentiero in salita verso la Colla del Monte Lago. Il sentiero è ben segnato, comunque sarebbe difficile perderlo poiché al di fuori dello stretto trac- ciato la vegetazione è impenetrabile. Arranchiamo sbuffando e rallentando l’andatura a causa del fiatone. È un percorso davvero impegnativo. Una scarica di fucilate di cacciatori, ben visibili in lontananza con i gilè aran- cione, ha interrotto per poco la nostra concentrazione sull’evento di arrivare alla fine della salita. Pian piano, in ordine sparso siamo arrivati alla Colla dove con sollievo ab- biamo potuto riposare a- spettando quelli rimasti un po’ indietro. La vista ora spaziava dal Monte Cande- lozzo, Marsiglia, Calvari, Maggiolo, Fontanegli, Ba- vari, San Desiderio, Prema- nico, Apparizione, fino al mare.

L’aria di tramontana nel frattempo s’era fatta gelida e sferzante. Ripresa la salita, questa volta meno aspra, verso la cima del Monte Lago, in un continuo saliscendi fin- ché, arrivati sulla vetta ci è apparso il Lago Valnoci e anche qui, una ampia vista verso il con le località ormai abban- donate di Noci, Casa Teitin, Brugosecco, case Veixe. Si riprende ancora in discesa per affrontare poi l’ultimo tratto impegnativo che ci ha portati alla vetta dell’Alpesisa. A metà salita incominciava a piovere co- stringendoci ad indossare le mantelle. Sulla sommità si è stati per poco tempo a causa del freddo. Nello scendere ci siamo fermati sottovento a pranzare, graziati dalla pioggia che si era fermata. Sotto di noi, nel verde intenso dei prati una mandria pascolava ignorandoci. Rifocillati abbiamo ripreso la discesa lunghissima fino ad un pianoro dove stazionava un cacciatore della squadra “cinghialesca”. Mi sono avvicinato per chiedere informazioni sulla sparatoria che ave- vamo udito. Si è girato verso me e con un sorriso di contentezza mi ha detto che avevano abbattuto cinque grossi cinghiali; probabilmente grazie alla nostra presenza alla base del bosco e al chiacchie- riccio, li avevamo disturbati e spinti verso l’alto dove loro stazionavano. Riprendendo la ripida e lunga discesa abbiamo seguito il tracciato dello scavo del metanodotto sul- la dorsale del monte; il vecchio sentiero non è più praticabile perché ricoperto di vegetazione. Arrivati alla congiunzione del sentiero colla mulattiera percorsa al mattino abbiamo assistito al trasporto di due grossi cinghiali su una carriola meccanica. La chiusura dell’escursione è avvenuta in paese con vino, focaccette e concerto di campane … Bel- lo, no? bias

PRANZO SOCIALE 24 Novembre alla Trattoria “LA CAMPORA” di Serra Riccò Piacevole incontro conviviale tra chiacchiere, programmazione di gite, e ...tante “portate” tutte da gustare! E’ bello incontrarsi ogni tanto anche per raccontarci le escursioni fatte e quelle che si vorrebbero fare, comodamente seduti intorno ad una tavola imbandita.

In 28, fasciati da una nebbia intensa. Giro del Lago Badana La Cappelletta dell’Assunta, al nostro arrivo, è sta- 1 dicembre 2013 ta una “apparizione”. Tutto intorno c’era la sceno- grafia fiabesca disegnata dalla galaverna. Ci siamo incamminati con molta circospezione per non scivolare sull’asfalto gelato, coperto da una spolverata di neve. lla Cascina Salieri tutto sembrava dormire, nonostante fossero già le 10. Un cane nero si è aggregato; ci accompagnerà, assieme ad un altro proveniente dalle altre cascine intorno, per tutto il giorno nel no- stro tragitto. Scendiamo per la sterrata verso le Case Porassa, poi le Case Men- ta e giù giù verso lo sbocco del Rio della Sella nell’invaso vuoto del Lago Badana. Attraversiamo, non senza qual- che difficoltà e, superato un arti- stico ponte a tre arcate, continuia- mo ora in piano su un sentiero tracciato sulla condotta in disuso di una “presa” d’acqua più a monte. Fa freddo. C’è vento, che ci tira contro pezzi di ghiaccio staccati dalla cima degli alberi. È un contesto molto bello. L’invaso del lago, ampio, è solcato nel fondo dal ruscello non più sbarrato dalla diga; intorno la vegetazione di giovani pini, prepotente, riprende possesso degli spazi una volta sommersi. Arrivati alla diga l’abbiamo attraversata per guadagnarci un posto al sole, sottovento, dove consumare il pranzo. Tornati sulla parte opposta, ancora in ombra, abbiamo iniziato con decisione la salita al Monte Moro. Sullo spartiacque potevamo gustare la vista del Lago Badana a destra e del Lago Bruno sul lato oppo- sto. Qui il vento ora era forte, tanto da farci a tratti perdere l’equilibrio. La vista intorno molto bella e ampia. Le Figne, il Taccone, il Leco, lontano la catena dell’Antola molto innevata, il Ramaceto, il Fasce, fino al mare. Dal lato opposto l’ampio scenario del Lavezzara, con i suoi pini color grigio ghiaccio, avvolti in nuvole velo- ci. Lasciato lo spartiacque al Colle del Monte Moro siamo tornati sulla via del ritorno sul sentiero quasi piano, gelato, scivoloso e a tratti con numerosi acquitrini ricchi di torba. Alla Cascina Salieri ora c’era attività; il cane nero e il suo a- mico si sono dileguati. Noi abbiamo acquistato i pro- dotti della fattoria. Stanchi e contenti. Una bellissima giornata. bias

MONTE REALE 15 dicembre 2013

15 dicembre 2013 Tutti al Monte Reale Come ormai pluridecennale tradizione, il Gruppo Scarponi si ritrova insieme, prima del Natale, su qualche vetta dei nostri monti per uno scambio di Auguri . Per molti anni è stato il Monte Tobbio ad accogliere i gitanti che, partiti di buon ora, hanno scarpinato su quel sentiero sassoso e scoperto che risale a zig zag il fianco del Tob- bio. Il piccolo rifugio composto da due esigue stanzette, negli ultimi anni meta ambita di diversi Gruppi e quindi quasi sempre super affollato, ha lasciato spazio alla scelta di un altro rifugio molto più attrezzato e molto più ampio: quello del Monte Reale. Quest’anno eravamo in buona compagnia: il CAI ULE di Sestri ed il CAI di Rapallo...

Il Gruppo Scarponi sceso alla stazione di si è incamminato di buona lena per rag- giungere la vetta, già preavvisato che erano partiti prima di noi gli altri due gruppi di escur- sionisti che avevano preso un treno prima... E allora via per una “passeggiata” tutta in sali- ta, ma gestita con discernimento dai nostri Capi Gita Angelo Cogni e Franco Bias “sulpostonominato” (sostituto del forzatamente assente Luciano Parodi) che hanno condotto la gita secondo manuale, con le dovute soste e mantenendo il Gruppo compatto ed unito! (rarità rarità...) Chi da tempo non si cimentava nell’uso delle ginocchia e nella fatica del risalire, ha potuto, grazie all’andatura accorta ben gestita rag- giungere la cima non troppo affaticato, gustan- do nel contempo la bellezza del sentiero e della natura circostante. Arrivati lassù quasi all’ora di pranzo, una parte ha trovato posto all’interno del rifugio (con relativa cottura della tradizionale mostar- della..!), altri hanno preferito rifocillarsi all’aperto, vista la tiepida giornata di sole e di assenza vento. All’interno, tutti insieme, oltre al brindisi augurale, la bella e buona notizia di Luisa ed Aldo convolati a nozze in segreto per una que- stione di privacy e per il desiderio di una ceri- monia intima e raccolta. Evviva, urrà, applausi non sono mancati. Fuori altre cerimonie augurali tra i Gruppi del CAI con brindisi e panettoni e poi, con al- cuni dei nostri, invitati a gran voce, cori e canti di montagna in una fantastica cornice di monti

QUALCHE DATO

Il Monte Reale (902 m s.l.m. ) è una montagna dell'Appennino Ligure. Si trova in provincia di Ge- nova lungo lo spartiacque tra il bacino del Torrente Scrivia e quello del , suo affluente di destra. È situato nella parte più occidentale del Parco Naturale Regionale dell'Antola e ricade nei territori comunali di Ronco Scrivia e di Isola del Cantone. La salita alla vetta è una bella escursione nella na- tura, facile incontrare daini, caprioli, scoiattoli e il falco pellegrino. Dalla vetta si gode di uno splendido panorama, lo sguardo spazia a 360°: dai monti e mare di Genova alle Alpi marittime, Monviso, Monte Bianco, Cer- vino, fino alle dolomiti dell'Adamello e del Brenta. Nei giorni particolarmente limpidi si possono scor- gere i monti della Corsica.

lontani innevati. Beh.. Cosa si può desiderare di più da una giornata escursionistica: tempo buono, buon cammino, compagnia impagabile, allegria e gio- ia di stare insieme: CAI ULE, CAI Rapal- lo,Gruppo Scarponi...senza “premeditazione” si sono trovati al Monte Reale per gli Auguri di Natale e fine anno. Nel chiacchiericcio del ritorno, con percorso un poco più lungo ma tutto in discesa, si sentiva aria di tanta serenità. Giac

Il percorso della gita visto dal TRACCIATO GPS di Paolo Muscarà PREMIAZIONI E SCAMBIO AUGURI DI NATALE Venerdì 20 Dicembre

Una serata “particolare” ha riunito il Gruppo… Intanto si è iniziato con il riconoscimento di una lunga attività sia di partecipazione alle gite che quella molto importante della gestione delle logistiche societarie. Quaranta anni che queste tre socie hanno dedicato, in modalità diverse, ma sempre importanti, parte del loro Mira, Luisa e Carla : 40 anni di... tempo al Gruppo Scarponi. Tempo rubato al loro privato e regalato sotto varie forme a tutti noi: chi ha gestito la società anche come Presiden- te e come consigliere, chi ha “dato una mano” nel sotto- bosco delle organizzazioni di feste e riunioni conviviali, tutte loro comunque attive nella vita del Gruppo. Un grazie di cuore da parte di tutti i soci, presenti e no.

L’estrazione della tradizionale lotteria di Natale ha con- tornato la festa di una aspettativa di vincita tra i presenti che ha reso la serata intrigante ed allegra: le ovazioni ai fortunati non sono mancate e le battute spiritose nem- meno. … vita societaria nel Gruppo ... I premi, nella forma di vari cesti regalo, sono stati accolti con gioia e gradimento dai fortunati vincitori.

Alla fine della serata un allegro brindisi con spumante spumeggiante e vino corposo per i “rudi maschi” Scarpo- ni, ha accompagnato fette di panettone ed altri Auguri di Buone Feste per tutti.

Ci sia permesso un ringraziamento agli organizzatori per avere come sempre fatto in modo che tutto si svolgesse in ordine e gioia per tutti. La Redazione … premiate con medaglia d’oro !!!

IL PUBBLICO

IL PUBBLICO

SORTEGGIO !!!

Con un po’ di commozione Luisa ed Aldo hanno ricevuto gli auguri dal Gruppo Scarponi con rela- tivo biglietto e tutte le firme dei soci: la serata si è conclusa con fiori, confetti e una bella torta of- ferta dai neo sposini. Buon cammino!!!

AUGURI INFINE ANCHE AI NEO SPOSINI

ESCURSIONE NOTTURNA a Livellato S. Messa di Natale ore 22,30 e Presepe vivente Martedi 24 Dicembre

Il tempo era minaccioso, ma non abbiamo voluto annullare la gita. Per tutto il giorno ab- biamo scrutato il cielo e con- sultato le previsioni meteo sul sito “ilmeteo.it”, infine, abbia- mo deciso di recarci al ritrovo e vedere. Sorpresa! Oltre a noi due (Aldo e Luisa) c’erano al- tri dieci Scarponi pronti a par- tire. Il sentiero all’andata è stato sufficientemente comodo, al ritorno la parte nel bosco era un po’ scivolosa, ma con un po’ di attenzione siamo arriva- ti alle auto tutti sani e salvi e senza bagnarci.

Ci siamo invece bagnati abbondantemente all’arrivo al presepe: un mezzo diluvio che ci ha costretti a ripari di fortuna ed infine in chiesa. Questo per ciò che riguarda il meteo e il per- corso, per quanto riguarda il Presepe Vivente non vi so descrivere l’atmosfera che i “Livelloi” hanno saputo creare: bellissimo! Potete farvene un’idea attraverso le foto. Prima di scendere a valle si è proceduto al tradizionale taglio del panettone con brindisi di BUON NATALE presso la S.O.C. di Li- vellato. Vi consiglio di andarci il prossimo anno.

Visita al Presepe di Pentema Domenica 29 Dicembre

Dopo diversi giorni di pioggia e frane in varie località liguri e non, pur con le ottimistiche previsioni del tempo che indicavano una giornata passabile, solo la mattina del 29 Dicembre c.a. (domenica), superata ogni incertezza, un gruppetto abbastanza numeroso di Scarponi, (per la precisione 30 persone), ha deciso di tentare l’avventura in quel di Pentema, decidendo l’avvicinamento a Carsi (m. 852) in auto ed ivi posteg- giare. Giunti colà, dopo un breve percorso di strada asfaltata, si sono inoltrati nel bosco immerso nella nebbia (guide: Giuliano Pittaluga, Parodi Luisa e, come rinforzo, Luciano Parodi) percorrendo sentieri in leggera

salita e gua- dando alcuni ruscelli, ric- chi d’acqua delle recenti piogge. La scarsa pa- noramicità dovuta al percorso a mezza costa, all’alberatura laterale ed alla nebbia, è stata in parte dissolta quando, giunti nel pia- noro del M. Penzo (m.1065) si sono trovati sovrastanti un banco di nebbia dal quale spuntavano, come isole nel mare, le cime dei monti e gli alberi delle colline attorno e, sopra di loro, il cielo sereno ed un caldo sole; dopodiché sentiero pianeggiante sino alla cappelletta della Madonna della Guardia (m.1036) ove, dopo una breve sosta, proseguivano il cammino in discesa su antico “risseu”. Poco più avanti, l’ambiente ha rivelato la secolare attività dell’uomo: nume- rosi muri a secco, a sostegno sia delle fasce un tempo coltivate ed attualmente invase dall’incolta vegetazio- ne, sia anche a sostegno dei sentieri sino a Pentema (m. 838). Prima di procedere alla visita del paese e del famoso Presepio è stato deciso di consumare un piccolo spuntino al sacco e quindi... libertà di visita.

Pentema è un paese, le cui prime notizie storiche datano dal 1453 e, come tutti i paesi della zona a vo- cazione agricola, pastorizia, pascolo ed artigianato, considerata la conformazione montuosa della zona in questione, con carenza e difficoltose vie di comunicazione nonché, per diversi secoli l’inesistenza dei mezzi di trasporto, un paese, in pratica, completamente autonomo. Tale autonomia è messa in evidenza dalla conformazione delle abitazioni ubicate nella parte centrale del paese rimaste e mantenute pressoché allo stato primitivo ed adattate a Presepe; i numerosi manichini ad altezza d’uomo raffigurano realisticamente gli abitanti (intenti nelle loro varie attività lavorative e/o di sva- go, nel tipico abbigliamento del tempo: foulard, scialli, gonne lunghe, "scoosà" per le donne; calzo- ni, gipponetti, camicie per gli uomini ed i bambini, per tutti calzature chiodate) e gli animali (ovini, bovini, avicoli, leporini, ecc.) del Paese nel tempo che fu. Nei pressi delle predette abitazioni e ad esse ap- poggiate sono rappresentati i vari laboratori ove si svolgevano le più diverse attività e/o mestieri: fab- bro, arrotino, falegname, calzolaio, ecc.; l’interno delle abitazioni, a soffitto basso, ma cannicciato, utile al duplice scopo di sfruttare al meglio il calore durante il periodo invernale e nel contempo favori- re l’essicazione delle castagne poste tra questo ed il tetto solitamente di paglia. Dette abitazioni erano necessariamente prive di canna fumaria per cui nelle cucine restano in evidenza sulle pareti gli effetti della combustione libera del legno. Il pavimento solitamente di legno nei locali atti al riposo e di pietra nei locali di lavoro: cucine, ecc. Negli ambienti sono posti in bella mostra gli arredi, gli indumenti, gli attrezzi, gli utensili, le apparecchiature uti- li al vivere quotidiano dai quali poi sono stati ricavati, con concetti moderni, gli attuali; di qualche dispositivo se ne ignora l’uso o l’impiego, di altri si può intuire, ma da tutti si evince comunque la fantasia, l’ingegno dell’uomo, il susseguirsi delle esperienze ere- ditate od acquisite nell’affrontare e risolvere i problemi che si presentavano e si presentano nel vivere quotidiano, con lo scopo di conse- guire una migliore comodità e/o una minor fatica. Terminata la visita abbiamo preso a ritro- so la strada per Carsi sotto un caldo sole che

ci ha fatto gioire della bella giornata trascorsa. Guardando quelle vallate e meditando sull’ubicazione dei diversi paesini pre- senti nelle vallate adiacenti, le distanze intercorrenti tra di loro (Cerviasca, Tonno, Pareto ed altri) nonché dalla limitata distanza delle singole case o addirittura il loro stesso reciproco ap- poggio le une alle altre si evince la ne- cessità e/o la volontà di vivere, in con- creto, nella reciproca assistenza, nella vicendevole collaborazione, nell’aiuto reciproco, in ogni caso, il bisogno di vicinanza, contrariamente a quanto av- viene oggigiorno in cui tendiamo a di- staccarci gli uni dagli altri

Parte del territorio di Pentema è inserito nel Parco naturale dell’Antola. Luogo d’interesse è l’ottocentesca Chiesa dedicata a S. Pietro Apostolo (curiosamente grande in rela- zione alla dimensioni del paese). In essa è ospitata una statua lignea della Madonna della Neve attribuita al Maragliano nonché un organo corale ligneo opera dei fratelli Paganini. In agosto la 2° domenica del mese è festa del paese ed il 29 presso la cappelletta della Madonna della Guardia si svolge una festa campestre con canti e balli tradizionali. Franco e Luisa

Capodanno a Valleregia 31 Dicembre

Preparativi per il Cenone

IL CENONE BUON 2014 !!!

02/02/’14 – “SENTIERO VERDE-AZZURRO” DA SORI A NERVI (E.F.) Ritrovo: staz. FF.SS. Genova Brignole ore 08.35 - treno per Sori ore 08.49 itinerario escursionistico: Sori m. 5 – Pieve alta m.169 – San Ber- nardo m. 269 – Bogliasco m. 5 - S.Ilario m.200 – Nervi m 5 Dislivello: S m 500 - D m 500 Colazione al sacco - Ore di cammino : 4 PRO GRA Capogita : Giovanni Bagnasco 320 22 33 725 - Enrico Rovere F MM A EBB A G 338 97 78 919 NTE RA ITE Note: PR IO a parte un breve tratto su sentiero, la gita si svolte con un IME e saliscendi quasi continuo tra MA RZO vecchie “croese”, per la maggior parte mattonate al centro e con i “rissoe” ai lati. Il percorso passa accanto a vecchie costruzioni (tutt’al più ristrutturate) che con le “fasce” e gli orti, fanno da sfondo ad un panorama della costa ligure tra Portofino e la riviera di Po- nente comprese le Alpi Liguri e Marittime. Per una idea più precisa vedere il “trailer” nel sito www.grupposcarponi.it

09/02/’14 - Traversata BONASSOLA – SCERNI - M.te ROSSOLA – LEVANTO- (E.M) Ritrovo: Stazione F.S. Ge-Brignole Ore 7,10- (treno ore 7,41) arrivo a Bonassola ore 9,10 Itinerario Escursionistico: Bonassola- Scerni – C.Rimessa- Colletto 475 m.- Monte Rossola 563m- Colletto 475 m.- Levanto Dislivello: S/D. 563 m.- Colazione al sacco – Ore di cammino 5,00 Capogita: Derio Dessì 3772071195 - Bias 3496665303

16/02/’14 - POLENTATA al RIFUGIO LOREFICE (E.M.) Caparra di 5 € entro venerdì 14 febbraio (si offre solo polenta al sugo e formaggio, e caffè) Capogita: Angelo Cogni 3405330467 - Luciano Parodi 3487687703

23/02/’14 – RAPALLO – Monte PEGGE – (E.M.) Gita con trasferimento in treno. Per il ritrovo e l’orario, telefonare in sede il venerdì antecedente la gita Itinerario escursionistico: andata per Pian dei Merli (sentiero FIE) ritorno per passo Crocetta e Santuario Montallegro possibilità di riparo al Rifugio Margherita Dislivello: 770 m –Km 17 - Ore di cammino: 6 ore Capogita : Pittaluga Giuliano 3492600942 - Pino Bruzzi 3494372935

ANTEPRIME MARZO: 02/03/’14 - FINALESE ARCHEOLOGICO parte 3° (E.M) Per prenotarsi, per la località del ritrovo, l’orario e la formazione equipaggi auto, rivolgersi in sede il venerdì precedente la gita. Itinerario Escursionistico: Varigotti - Pino - Isasco Arma delle Manie - P.te delle Voze - P.te dell’Acqua - Colla di Magnone 324 m - Pra Antonino - Bric dei Monti 437 m - Bric dei Corvi 382 m - Piano delle Stre- ghe 266 m -Territorio Indiano - Chiesa di S. Lorenzo 105 m -Varigotti Dislivello: S/D. 430 m.- Ore di cammino 5,30 Capogita : Fulvio Massobrio 3401060186 - Milli Parodi 3385416583 Nota: itinerario escursionistico ed archeologico di grande interesse: necropoli romana di Isasco, l’arma delle Manie , una parte dei Ponti romani, la chiesa di San Lorenzo e splendido panorama sulla riviera.

VENERDÌ 7 MARZO ‘14 - FESTA DELLA DONNA In sede

09 /03/ ‘14 - MONTE DRAGNONE (EM) Per prenotarsi, per la località del ritrovo, l’orario e la formazione equipaggi auto, rivolgersi in sede il vener- dì precedente la gita. Itinerario Auto : Ge-Bolzaneto - Brugnato - Borghetto di Vara - Rocchetta di Vara - Pieve di Zignago Itinerario Escursionistico: Pieve di Zignago - Monte Dragnone 1010 m Dislivello: S/D. 458 m. Ore di cammino 4,00 Colazione al sacco Capogita: Luciano Parodi 348 7687703 - Ezio Marzi3382457991