Studia Schnitzleriana
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Studia Schnitzleriana edidit Fausto Cercignani Edizioni dell'Orso STUDIA GERMANICA ______________________________________ Collana diretta da Fausto Cercignani STUDIA SCHNITZLERIANA edidit Fausto Cercignani EDIZIONI DELL'ORSO Proprietà letteraria originaria dell'Università degli Studi di Milano Istituto di Germanistica Copyright 1991 by Edizioni dell'Orso s.a.s. Via Piacenza 66 - 15100 Alessandria. Grafica di F. B. Hirschwan. E' vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. ISBN 88-7694-078-2 Premessa A circa sessant'anni dalla morte di Arthur Schnitzler (1862-1931) l'Istituto di Germanistica dell'Università Statale di Milano raccoglie in un volume i contributi schnitzleriani offerti da vari cultori di letteratura austriaca, e in par- ticolare dai partecipanti al convegno internazionale di studi sul grande scrittore viennese tenutosi a Milano il 22 novembre 1989 e organizzato in collabora- zione sia con l'Istituto per il Diritto allo Studio Universitario sia con il Conso- lato Generale d'Austria. Il lavoro redazionale è stato svolto con l'aiuto della Dott.ssa Eleonora dal Piaz, che desidero qui ringraziare soprattutto per la paziente opera di riordi- namento in alcuni dattiloscritti. F. C. Indice Fausto Cercignani - Arthur Schnitzler. La ragnatela dell'esi- stenza. p. 9 Parte prima - I contributi austriaci Alfred Doppler - Ästhetizismus und bürgerliche Moral. Zu Schnitzlers Schauspiel «Der einsame Weg». p. 59 Primus-Heinz Kucher - Ein dramatischer Abgesang auf eine ab- gelebte Welt. Zu Schnitzlers «Gang zum Weiher». p. 71 Reinhard Urbach - "Was war, ist". Das Problem des Historismus im Werk Arthur Schnitzlers. p. 97 Walter Zettl - Der politische und soziale Hintergrund für das Werk Schnitzlers. p. 107 Parte seconda - I contributi italiani Fausto Cercignani - Arthur Schnitzler. La ridda di Therese e l'inganno del vissuto. p. 123 Maria Teresa Dal Monte - Note e saggi giovanili di Arthur Schnitzler. p. 135 Giuseppe Farese - Situazioni e tipi 'fin de siècle' nel ciclo di atti unici «Lebendige Stunden» di Arthur Schnitzler. p. 155 Gabriella Rovagnati - "Relazioni e solitudini". Fortuna e sfor- tuna critico-teatrale del «Reigen» di Arthur Schnitzler. p. 169 Fausto Cercignani Arthur Schnitzler. La ragnatela dell'esistenza Caratterizzare l'opera di un autore che è vissuto per quasi settant'anni, e per giunta in epoche storiche dense di avvenimenti politici e culturali di enorme portata, non dovrebbe sembrare impresa di poco conto nemmeno a chi è abi- tuato a collocazioni storico-letterarie che ubbidiscono a collaudati criteri di comoda schematizzazione. Nel caso di Schnitzler il compito potrebbe essere in qualche misura facilitato se si accogliesse la tesi di chi preferisce considerare la sua arte come espressione ironica e amabile della frivola atmosfera della belle époque viennese, oppure come lucida ma tenera rappresentazione degli aspetti più esemplari di un mondo aristocratico e borghese in decadenza, o come riflesso, e al tempo stesso superamento, della crisi e della frantumazione della civiltà austro-ungarica. Anche adottando criticamente uno di questi punti di vista, resterebbe tuttavia sempre il problema di interpretare in modo ade- guato tutti quei testi che poco o nulla hanno a che vedere - se non per ovvie ragioni di ambientazione - con il declino del mondo asburgico o con il suo crollo definitivo. Se poi si considera che Schnitzler ci ha lasciato un corpus letterario di mole più che ragguardevole (versi, atti unici, drammi e commedie, schizzi, novelle e novellette, narrazioni epistolari e diaristiche, racconti lunghi e romanzi, ab- bozzi e frammenti), nonché un'autobiografia degli anni giovanili1 e tutta una serie di scritti di varia natura (annotazioni, aforismi, saggi, diagrammi, mi- gliaia di lettere e il diario di una vita)2, allora si dovrà riconoscere che la ca- 1 Therese Nickl e Heinrich Schnitzler (cur.), Arthur Schnitzler, Jugend in Wien. Eine Auto- biographie (postfazione di Friedrich Torberg), Francoforte, Fischer Tb., 1981 [Vienna, Molden, 1968] (abbr.: JiW). Sui problemi dell'autobiografia con particolare riferimento a Schnitzler si veda Hartmut Scheible, Diskretion und Verdrängung. Zu Schnitzlers Autobiographie, in H. Sch. (cur.), Arthur Schnitzler in neuer Sicht, Monaco, Fink, 1981 (abbr.: SNS), pp. 207-215. Si veda anche Barbara Melley, Teatro e narrativa di A. Schnitzler nella prospettiva autobiografica, in «Annali dell'Istituto di Lingue e Letterature Germaniche, Università di Parma» 5 (1980), pp. 63- 96. 2 Per le lettere: Therese Nickl e Heinrich Schnitzler (cur.), Arthur Schnitzler, Briefe 1875- 1912, Francoforte, S. Fischer, 1981, Th. N. e H. Sch. (cur.), Arthur Schnitzler, Briefe 1913- 1931, Francoforte, S. Fischer, 1984 (abbr.: ASB I-II). Per le parti finora pubblicate del diario _______________________________________________________________10 Fausto Cercignani ratterizzazione dell'autore richiede un ampliamento della gamma di testi da interpretare e una rilettura critica di quelli più noti. Il discorso rimane comun- que complesso, sia per le difficoltà che derivano dalla natura stessa delle opere schnitzleriane, sia per i luoghi comuni che i vari critici e le varie epoche hanno contribuito a creare intorno alla figura del 'medico viennese contemporaneo di Freud'3. Già nella prima fase dell'attività letteraria del medico scrittore è tuttavia possibile non solo riscontrare la presenza di quasi tutti i generi che ricorrono nell'insieme del corpus schnitzleriano, ma anche individuare una sorta di inte- resse di fondo che coinvolge tanto la produzione poetica e narrativa quanto i lavori teatrali. Lo stadio creativo collocabile tra il 1875 e il 1895 può essere suddiviso in tre periodi relativamente omogenei4 senza che ciò comprometta in alcun modo la sostanziale unitarietà di questo ventennio nell'ambito di una carriera letteraria che si sviluppa pienamente tra il 1896 e la Prima Guerra Mondiale, per poi continuare senza interruzioni fino alla morte dell'autore nel 1931. Il primo dei tre periodi, un quinquennio che rappresenta il momento pu- ramente dilettantistico, va dal 1875, l'anno a cui risale il più vecchio compo- nimento poetico di un qualche interesse letterario (Nacht im Gasteiner Tal)5, al 1880, che segna la comparsa delle prime pubblicazioni, il Liebeslied der Bal- (1879-1931): Werner Welzig et al. (cur.), Arthur Schnitzler. Tagebuch, Vienna, Österr. Akad. der Wissenschaft., 1981 (1909-1912), 1983 (1913-1916), 1985 (1917-1919), 1987 (1879-1892), 1989 (1893-1902) (abbr.: AST). Per il resto: GW/AB. 3 In questa sede è ovviamente impossibile affrontare, in maniera organica, i vari problemi posti dagli stereotipi di cui sopra, non ultimo quello che scaturisce da un'esasperazione della lettura in chiave sociale o storico-sociale. I seguenti tentativi di fare un bilancio critico della si- tuazione appartengono a prospettive e momenti diversi: Giuseppe Farese, Arthur Schnitzler alla luce della critica recente (1966-1970), in «Studi Germanici» NS 9/1-2 (1971), pp. 234-268, Herbert Seidler, Die Forschung zu Arthur Schnitzler seit 1945, in «Zeitschrift für deutsche Phi- lologie» 95/4 (1976), pp. 567-595, Herbert Knorr, Experiment und Spiel. Subjektivitätsstruktu- ren im Erzählen Arthur Schnitzlers, Francoforte, Lang, 1988, pp. 13-34. Si vedano anche Clau- dio Magris, Arthur Schnitzler, in C. M., Il mito absburgico nella letteratura austriaca moderna, Torino, Einaudi, 1976 [1963], pp. 221-235, Bianca Cetti Marinoni, Arthur Schnitzler scrittore della crisi [1982], in B. C. M., Le due realtà. Fortune dell'immaginario nella letteratura tede- sca, Milano, Shakespeare & Company, 1983, pp. 106-110 e Giuseppe Farese, Tramonto dell'Io e coscienza della fine in Arthur Schnitzler, in G. F. (cur.), Arthur Schnitzler e il suo tempo, Mi- lano, Shakespeare & Company, 1983 (abbr.: SST), pp. 24-33. 4 Per una diversa suddivisione si veda Reinhard Urbach, Schnitzler-Kommentar zu den er- zählenden Schriften und dramatischen Werken, Monaco, Winkler, 1974 (abbr.: SK), p. 22. 5 Nel 1875 Schnitzler aveva tredici anni, essendo nato il 15 maggio 1862. Il primissimo esercizio poetico conservato è Rom in Brand (giugno 1873), riprodotto come una specie di cu- riosità biografica in Herbert Lederer, Arthur Schnitzler before «Anatol», in «The Germanic Re- view» 36 (1961), pp. 272. Per altri componimenti di questo tipo si veda H. L., Arthur Schnitzler als Lyriker, in H. L. e Joachim Seyppel (cur.) Festschrift für Werner Neuse, Berlino, Die Dia- gonale, 1967, pp. 95-96. _______________________________________________________________La ragnatela dell'esistenza 11 lerine e il dialogo Über den Patriotismus6. Il secondo periodo, quasi un de- cennio di vero e proprio apprendistato, si estende dal 1881 al 1889, l'anno in cui la collaborazione a vari fogli letterari (primo fra tutti «An der schönen blauen Donau»)7 diventa pressoché regolare. Il terzo periodo, il quinquennio della svolta letteraria, inizia con il 1890, quando Schnitzler comincia a fre- quentare il «Café Griensteidl» (in seguito ritrovo preferito di coloro che aspi- ravano alla 'modernità' del cosiddetto «Jung Wien»)8, e termina nel 1895, con il successo del dramma Liebelei al Burgtheater di Vienna (9 ottobre) e con la pubblicazione del primo libro, Sterben, presso l'editore berlinese Samuel Fi- scher9. In questo arco di tempo, in cui il ginnasiale diventa studente universitario, poi assistente presso il Policlinico di Vienna e infine medico privato10, è già 6 Entrambi sul