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Maleficent 2, annunciati cast e trama del film sequel

L’adattamento de La bella addormentata nel bosco avrà un seguito. Nel cast ancora Angelina Jolie e Elle Fanning, ma anche Michelle Pfeiffer. È iniziata ufficialmente in queste ore la produzione di Maleficent 2, il film che farà da seguito alla pellicola del 2014 con Angelica Jolie. Proprio con questo titolo, infatti, Disney riscriveva i propri canoni e iniziava l’avventura degli adattamenti live-action dei suoi classici d’animazione: in questo caso veniva narrata la vera origin story della strega malvagia de La bella addormentata nel bosco. Tale fu il successo, seguito da altri adattamenti simili, che presto ne vedremo la continuazione.

Il nuovo sequel sarà diretto da Joachim Rønning, già alla guida dell’ultimo Pirati dei Caraibi, e proprio in queste ore, in concomitanza con l’annuncio dei lavori, ne è stata rivelata anche la sinossi ufficiale: alcuni anni dopo la prima avventura, si continua a indagare la complicata relazione fra la strega Malefica, il cui cuore è stato indurito dai tradimenti degli uomini, e la principessa Aurora, che presto sarà regina. Le due dovranno affrontare nuove alleanze e nuove minacce nel tentativo di proteggere la brughiera e le sue creature magiche.

Nel ruolo delle due protagoniste sono state confermate rispettivamente Angelina Jolie ed Elle Fanning. Confermati anche Harris Dickinson, ovvero il principe Filippo, Sam Riley (la forma umana del corvo Fosco) e Imelda Staunton, Juno Temple e Lesley Manville nelle vesti magiche delle fate Fiorina, Giuggiola e Verdelia. A fianco a loro si aggiungerà invece Michelle Pfeiffer, nei panni della regina Ingrith.

Tratto da: WIRED Che valore darà la neo giurata Asia Argento a X Factor?

La sua inclusione in giuria ha sollevato reazioni contrastanti nel web. E forse questo è il primo risultato calcolato di una scelta che ha poco a che fare con la musica. Asia Argento farà parte della giuria della dodicesima edizione di X Factor. Apriti cielo! Dopo pochi minuti dall’annuncio, la pagina Facebook del talent di Sky Uno è stata presa di mira dai fan del programma delusi, anzi addirittura indignati, per la scelta dell’attrice e su Twitter la situazione non è certo stata diversa con l’hashtag #AsiaArgento entrato subito nei trending topic. Sdegnati e arrabbiati hanno iniziato tutti a muovere la più terribile delle minacce: la disdetta dell’abbonamento a Sky. Ma veramente pensate che dietro un programma di successo come X Factor ci siano degli sprovveduti che non avevano previsto tutto questo? Asia Argento è stata scelta proprio per fare scalpore, perché l’importante, nel bene o nel male, è che se ne parli. Ed è proprio quello che è successo.

Anche perché, siamo sinceri, esistono altri fondati motivi per giustificare la presenza di Asia Argento in giuria? Nonostante da X Factor ci tengano a sottolineare l’impegno in campo musicale della new entry, alzi la mano conosce anche solo una canzone di Asia Argento.

Insomma, pure Alvaro Soler, che aveva un curriculum lungo quanto un bigliettino dei Baci Perugina, poteva almeno vantare un tormentone.

Certo, essere esperti di musica non è mai stata una condizione necessaria per i giudici di X Factor, infatti dietro al bancone si sono alternate anche figure legate al mondo televisivo come e . Vogliamo parlare dell’esperienza televisiva di Asia Argento? Con la sua conduzione di Amore criminale è riuscita a far perdere a uno dei programmi di punta di Rai Tre così tanti spettatori da attestarsi attorno al 3%, a tal punto che gli stessi vertici dell’azienda hanno deciso di correre ai ripari richiamando la storica conduttrice di Amore criminale, Camila Raznovich.

Meglio non parlare neanche del super flop di Forte forte forte, il talent di Rai Due in cui Asia Argento era stata chiamata a fare la giurata: un programma così noioso e privo di qualunque senso da riuscire a oscurare anche sua maestà Raffaella Carrà. È evidente, quindi, che il motivo della presenza di Asia Argento ad X Factor non è da ricercare nella sua esperienza professionale, bensì nella sua vicenda personale. Dopo il caso Weinstein e il recente discorso tenuto dall’attrice a Cannes, Asia Argento è sulla cresta dell’onda. Tra chi la esalta come il nuovo modello della lotta contro le molestie e chi l’accusa di essere la vergogna del genere femminile, certamente non passa inosservata.

Ma un programma di successo come X Factor ha veramente bisogno di Asia Argento? L’inserimento della Argento in giuria è, come la definirebbe Simona Ventura, una “scelta gigiona”, un modo semplice per far sì che tutti puntino gli occhi sulla “donna dello scandalo” e di conseguenza sul talent. Eppure, da un programma come X Factor ci si poteva aspettare qualcosa di più. Certo, gli ascolti sono sempre il primo obiettivo, però, visto che il talent ha ormai uno zoccolo duro di pubblico consolidato su cui può contare, sarebbe stato bello che avessero puntato sulla qualità e non semplicemente sul clamore.

Tratto da: WIRED RICETTA SICILIANA: TONNO A SFINCIONE

Il tonno a sfincione è un piatto tradizionale della cucina palermitana. È uno dei tantissimi modi, molto gradevole, per preparare il tonno fresco.

Nella cucina siciliana viene utilizzata qualunque parte del tonno, adoperando per ogni pietanza il pezzo più adatto. Nella ricetta che vi proponiamo, che è un classico piatto dalle tradizioni antiche, utilizzeremo la parte del “cozzu” (nuca) che è la parte alta della schiena. È un suggerimento che un anziano competente di cucina siciliana vi darebbe per la buona riuscita di questo piatto e che noi condividiamo.

INGREDIENTI 1 kg di tonno tagliato a fette 700 grammi polpa di pomodoro pelato finissima olio e.v.o. q.b. 250 grammi caciocavallo semistagionato grattugiato Sale e pepe q.b Origano q.b. zucchero due cucchiaini da caffè 3 cipolle bianche di stagione qualche cucchiaio di pangrattato

PROCEDIMENTO Contrariamente alla tradizione, nella nostra famiglia, quando si prepara lo sfincione usiamo soffriggere la cipolla nel modo che vi descriverò. Questa procedura renderà la cipolla più digeribile. Tagliare la cipolla a filetti e soffriggerla con poco olio emulsionato con qualche cucchiaio d’acqua e una spolverata di sale. La cipolla dovrà soltanto ammorbidirsi e non imbiondire. Mettere la polpa di pomodoro in una ciotola e condirla con sale, pepe, la cipolla appena preparata, olio abbondante, origano e, se volete, due cucchiaini di zucchero. Amalgamare e mettere da parte il condimento. Ungere il tonno con poco olio e adagiarlo in una teglia ben oliata e spolverata di pangrattato. Adesso, con un cucchiaio depositate il condimento in modo da ricoprire tutte e fette di tonno e anche le parti vuote. Spolverare con il caciocavallo grattugiato e infine con il pangrattato. Irrorare con un filo d’olio la superficie e mettere in forno statico preriscaldato a 180° per venti minuti. Servire tiepido o freddo e innaffiare con un filo d’olio.

Tratto da: Ricette di Sicilia PASTA CON FIORI DI ZUCCA

Nella pasta con fiori di zucca l’unione di questo ortaggio di stagione con la fragranza dello zafferano creano un connubio di profumi inebrianti dal gusto molto delicato e gradevole al palato.

Ogni volta che preparo questo semplicissimo piatto e socchiudendo gli occhi, una particolare percezione mi fa sentire il caratteristico profumo che emana la pasta con le vongole. Fateci caso, forse anche voi proverete questa piacevole emozione.

INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE 350 grammi linguine 500 grammi fiori di zucca due spicchi d’aglio una bustina di zafferano sale e pepe q.b. olio extravergine d’oliva caciocavallo semistagionato grattugiato q.b. PROCEDIMENTO Pulire i fiori di zucca eliminando i piccioli e metterli per circa venti minuti in abbondante acqua con una manciata di sale. Sciacquarli, scolarli e tagliarli grossolanamente. In una padella capiente soffriggere l’aglio tritato facendo attenzione a non farlo bruciare. Adesso adagiarvi i fiori di zucca e farli cucinare per qualche minuto fin quando i fiori rilasciano l’acqua di vegetazione. Se necessario aggiungere altra acqua (poco per volta). A metà cottura aggiungere lo zafferano sciolto in poca acqua calda, aggiustare di sale e pepe, completare la cottura in modo che i iori di zucca rimangano umidi. Lessare la linguine al dente, scolare la pasta e unirla in padella ai fiori di zucca cotti. Aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta, spadellare per qualche minuto e servire irrorando con un filo d’olio. Spolverare con pepe macinato al momento e una manciata di caciocavallo.

Tratto da: Ricette di Sicilia “Imperfetta, curvy e senza censure”: Comagatte, la ribelle del rap

Pugliese, 26 anni, il suo stile guarda a Cardi B. e Nicki Minaj. Nel disco d’esordio “Serena variabile” mescola trap, house ed electro Sostiene di essere il contrario di quello che l’Italia pretende. Comagatte, all’anagrafe Serena Maria S., pugliese, 26 anni, si definisce “imperfetta, curvy, esplicita”. Di certo, nel suo disco d’esordio Serena variabile non mancano le rime con riferimenti sessuali. Nulla di sconvolgente, almeno per chi è abituato al mercato americano. Nelle sedici tracce la rapper di Molfetta (che ora abita a Milano) trascina chi ascolta in un viaggio tra i pensieri e le aspettative di una ragazza che rincorre il sogno di vivere di musica. A livello di sound, nelle varie canzoni confluiscono tanti mood diversi: si va dalle sonorità trap fino ad house ed electro.

Come ti sei avvicinata alla musica? «Sono cresciuta con la musica, mio padre era un chitarrista. Lo ascoltavo quando provava in garage. Mi faceva sentire tanto funk. Adoravo la break dance anche se ero una piccola cicciona che non riusciva a fare le capriole. Mi piaceva moltissimo anche la dance Anni Novanta. Da bimba improvvisavo dei video musicali con una finta videocamera costruita con la scatola delle scarpe e un rotolo di carta da cucina».

Nella canzone Serena variabile canti “non sono come vogliono loro” «Il pubblico italiano è abituato alle ragazze sobrie, che non fanno allusioni sessuali. Da noi le donne sono più pop che rap. In questo album mi sento variabile perché passo dal parlare del mio ex su una base house a parlare di legalizzazione su una beat trap».

In America Cardi B. o Nicki Minaj usano lo stesso linguaggio dei colleghi uomini, da noi non è così «Perché in Italia domina l’immagine della donna carina, composta. Da noi non esiste una Cardi B.»

Sotto i tuoi video ci sono spesso commenti sessisti «Non do peso a certe frasi. Evidentemente il maschio medio italiano è stato educato così. Ma se ci fossero più Comagatte, artiste che parlano di argomenti legati al sesso, non ci sarebbero ragazzini che si creano profili falsi per insultarmi in rete. Se si parlasse di più di uguaglianza sessuale tra uomo e donna, i più giovani non reagirebbero con dei commenti sessisti, ma sarebbero abituati alla libertà sessuale. Purtroppo nel nostro paese ci sono ancora troppi tabù».

Nel pezzo Facebook citi Baby K «Non sono una di quelle rapper che dissano. Anzi adoro Baby K, è stata la prima in Italia a essere classificata come rapper. Sono semplicemente diversa da lei».

Nelle canzoni del disco ci sono molti riferimenti alla tua fisicità. Che rapporto hai con il tuo corpo? «Sono sicura di me stessa. Su internet tantissime donne mi hanno detto di tutto: da obesa a cicciona. Ma io adoro il mio corpo perché ha le forme del Sud, cerco di mantenerlo al meglio. Amo le ragazze curvy. Comunque le donne sono tutte belle, magre e in carne».

Mamy e Figlia d’arte sono due brani che parlano dei tuoi genitori «Dopo la separazione dei miei, la situazione si è complicata. Diciamo che mio padre mi ha fatto vedere il suo lato da musicista, ma non mi ha cresciuta. Ha lasciato la famiglia per la musica. Mia madre si è ritrovata sola, con due figlie, e si è dovuta rimboccare le maniche».

Che cosa pensi dei tuoi colleghi? «Nella scena maschile ci sono artisti che amo e altri che non considero proprio. Mi piacerebbe collaborare con Achille Lauro, perché è il più vero».

I tuoi punti di riferimento femminili? «Bahamadia, Foxy Brown, Queen Latifah e Gillette».

Oggi la trap è sinonimo di superficialità. Tu, invece, rivendichi di fare musica con contenuti «In Limbo Calipso parlo di legalizzazione e integrazione, molti però hanno travisato il significato di alcune rime. Non è vero che tutta la trap è superficiale, bisogna essere bravi a capire il significato delle parole e non fermarsi al primo ascolto».

Tratto da: LaStampa.it