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Destrutturando • .statr / New York • Robbe-Grillet: pornografia, gadget e Grand Guignol nella società di massa • di Donata Meneghelli

D'Amico: musica contro il pressappoco Alberto Papuzzi Giorgio PestelliGoffredo Petrassi, Alberto Rizzati Cinquanta romanzi in due righe di Mario ]ue esordi italiani fra espressionismo e noir ]eanette Winterson tra favola e fantascienza• POLI- Cuba maschilista di Zoe Valdés KAPUSCINSKI

L'Africa com'è, senza cinismo «fi II a IflCtM Ri a Miti Un bacio sul muro da Francesca Mambro 1M B/AVJ I llfJill Slmili MPensieri disutili e nazisti ANCIEN RÉGIME Le Roy Ladurie: Re Sole e quei corrotti illuministi PREMI 1 bandi del Calvino e del Biocca • SEGNALI: Lintelligenza come virtù mafiosa • Mario Martone e i suoi nemici • La guerra degli intel- lettuali e l'ecologia dei pubblicitari • Documenti sui massacri algeri-

ni • MARTIN EDEN: Il poeta, l'età, il merca-• to • EFFETTO FILM: Mal d'Asia • LE SCHEDE DEI LIBRI DEL cMESE MENSILE D'INFORMAZIONE - SPED. IN ABB. POST. COMMA 20/b ART. 2, LEGGE 662/96 - ROMA - ISSN 03933903 - I.P. -delle curiosità e delle Abbiamo chiesto ai mem- una fase di riflusso, ma non è il caso Narrativelnvaders. Narratori di "Ri- bri del nostro comitato di passioni. La lista che di fare finta che non serva a nulla. cercare" 1993-1999, Testo & Im- scorrerete contiene tito- La letteratura è un oggetto sfug- magine. Scelti da Nanni Balestrini, redazione e ad alcuni no- gente anche o soprattutto perché Renato Barilli, Ivano Burani, Giu- stri collaboratori abi- , li che forse ritorneranno non è un terreno destinato agli spe- seppe Caliceti. Due esponenti del tuali di scegliere tra i recensiti e citati, e altri di lontano "Gruppo 63" assieme a cialisti: per questo per ripensarne la libri usciti di recente, cui forse non parleremo teoria è necessario confrontarsi, due figure nuove e locali, con la mai, ma offre uno collaborazione del Comune di Reg- che stanno leggen- come fa Compagnon, con le nozio- gio Emilia e di Patrizia Paterlini, cu- do o che intendono sguardo in anticipo sui ni base del "senso comune" dei let- tori: l'autore, il mondo, lo stile, la ratrice dell'ufficio stampa, propon- leggere, quelli che lavori in corso dell'In- gono un'antologia di testi presen- storia, il giudizio di valore. consiglierebbero ai dice. (G.T.) tati e recitati nei celebri incontri an- I consigli di questo nuali. Trentatré autori, da Ammaniti lettori deW'lndice". a Voltolini, seguiti da un regesto Troverete di tutto, tra mese sono di Lidia De completo, nomi e argomenti, dei abbinamenti arditi e Federicis, Michela di RAFFAELLO BALDINI, La nàiva - Furi- stìr - Ciacri, Einaudi. Straordinari sette incontri. Il volume si pubblica competenze bizzarre. E ci piace che Macco, Angelo Morino, Pao- con una piccola sigla editoriale tori- monologhi di personaggi ordinari e nese nella collana "Controsegni" sia così perché abbiamo volu- la Splendore, Gianni nevrotici, tra mimetismo, grottesco destinata a "testi che corrodono le to che le scelte fossero domi- s,ef Ve e sondaggio di conoscenza. convenzioni" e anche a "spazi in- nate soltanto dai principi CANTIERI sr* ""° " LUCETTA FRISA e MARCO ERCOLANI, classificabili di pensiero". Nodi del cuore, Greco & Greco. RENATO BARILLI, È arrivata la terza Raccolta di lettere apocrife di celebri ondata. Dalla neo alla neo-neoa- coppie (Tasso e Lucrezia Bendidio, ziativa davvero intelligente della di- deve trattarsi di uno scrittore che ni. Il processo per l'assassinio di un vanguardia, Testo & Immagine. Nietzsche e sua sorella, Rita rettrice del Museo Hendrik Chri- mi piaccia, come in questo caso. bambino per mano di altri due Nella stessa collana esce questo Hayworth e Orson Welles). stian Andersen, che si è aperto a ALESSANDRO PERISSINOTTO, La nell'inquietante e appassionata saggio su un percorso letterario cronaca/testimonianza di un poeta. GIOVANNI ANSALDO, Il giornalista di Roma il 10 dicembre 1999 nella canzone di Colombano, Sellerio. Ciano. Diari 1932-1943, il Mulino. dagli anni settanta a oggi. LUISA MURARO, La folla nel cuore, casa studio dello scultore. Il pubbli- Perché, sfogliandolo, ho notato Un grande giornalista, in contro- Pratiche. "La cronaca non è mai (L.D.F.) co può infatti dotarsi di uno stru- molti nomi di luogo familiari alla mia canto privato con il regime che ce- noiosa né stupida né saccente": mento fragrante per comprendere infanzia e alla mia adolescenza: lebra pubblicamente. l'artista e la sua arte: "e l'idea e la Chiomonte, Ramat, Exilles, Oulx, una filosofa riflette sulla violenza (S.V.) La nuova disciplina dei Beni Cultu- composizione della tua fontana cir- Gravere, Susa. del quotidiano attraverso la crona- rali e Ambientali. Testo unico ap- condata dal gruppo è evidente- PABLO DE SANTIS, Lettere e filoso- ca dei giornali. (P.S.) provato con il decreto legislativo 29 mente qualcosa di grandioso. Ma fia, Sellerio. Perché inevitabilmen- mi sembra che tutto sia lanciato te mi attrae la prospettiva di un po- GEORGE GISSING, Un presenti- ottobre 1999, commento a cura di mento e altri racconti vittoriani, M. Cammelli, il Mulino. Strumento nello spazio come una cometa in- liziesco accademico, con profes- fuocata - con te appeso penzoloni ALBERTO GIORGIO CASSANI, Le Bar- Abramo. La rediviva casa editrice utilissimo per a vario titolo si oc- sori dediti a ricerche maniacali e a penzoloni alla coda (...) i miei ner- cellone perdute di Pepe Carvalho, e propone uno degli autori meno cupa di beni culturali. studiose esponenti della corrente vi vengono meno alla troppo lunga MARCO VITALE, Parigi nell'occhio di conosciuti di tarda epoca vittoria- PAOLO D'ALCONZO, L'anello del re. letteraria del depressionismo. tensione del tuo sforzo" (da una let- Maigret, Unicopli. Con due volu- na. Storie di fallimenti e tragedie Tutela del patrimonio storico-arti- (A.M.) tera di James, da Lamb House, metti densi e agili, s'inaugura "Le umane ambientate in una Londra stico nel regno di Napoli (1734- Rye, del 10 agosto 1904). città letterarie", un nuova collana avviata verso lo stereotipo. 1824), Edifir. Vi si trova ricostruito, dedicata ai percorsi, al tempo stes- MARINA CVETAEVA, Il lato oscuro da documenti e fonti, il vivacissimo (M.d.M.) L'India nell'anima, a cura di Andrea dell'amore, Panozzo. Scelte e tra- Sirotti, Le Lettere. Si deve sempre so letterari e urbanistici, in luoghi ce- intreccio tra storia della cultura, lebri della letteratura: per verificare dotte da Haisa Pessina Longo. Mol- della civiltà figurativa e della prote- tornare alle poesie per avere notizie te delle liriche presentate - vanno dal mondo... Dodici poetesse in- fino a che punto la fantasia degli zione legislativa a partire dagli scavi MARCELLO SORGI, La testa ci fa di- scrittori ci fa conoscere la realtà. dal 1909 al 1941 - sono inedite in delle antiche città vesuviane pro- re. Dialogo con Andrea Carni/Ieri, diane contemporanee scelte e tra- Italia. L'antologia rispetta i cicli della dotte dall'originale inglese con ANTOINE COMPAGNON, Il demone mossi da Carlo di Borbone. Sellerio. Perché mi affascina leg- della teoria. Letteratura e senso co- produzione della Cvetaeva, fornen- amore e sensibilità. HENRY JAMES, Amato ragazzo. Let- gere libri che permettano di intra- mune, Einaudi. La teoria della lette- do così un'utile chiave di lettura. BLAKE MORRISON, Come se, Fan- tere a Hendrik C. Andersen 1899- vedere qualcosa della vita privata ratura vive da anni (come la politica) LA REDAZIONE 1915, Marsilio. Si tratta di una ini- di uno scrittore. Ma, naturalmente, dango. Traduzione di Luca Scarli-

chisciottesco: Viano si costruisce un nemico in più della Postilla: Ho ripristinato il titolo tedesco originale nella tra- Lettere scienza che esiste unicamente nella sua immaginazione. duzione italiana per ragioni che ho segnalato in apertura, ma Con Jonas si potrà dissentire su tutto o quasi (in effetti vorrei qui far notare a Viano che l'originale inglese (The Phe- nomenon ofLife) non era comunque paragonabile a Das Prtn- Viano/Jonas. Ognuno ha le sue spesso inconfessate sim- sono molte le critiche che gli si possono muovere ed in pri- mis quella di aver preteso di fondare un'etica su una conce- zip Leben scelto dagli editori tedeschi per la recente ristampa. patie e le sue idiosincrasie, che vanno pure almeno in una Fenomeno/principio: possibile che al filosofo Viano sia sfug- certa misura rispettate. Che a Viano Jonas non andasse zione finalistica della natura); ma accusarlo (1) di aver vo- luto costruire una filosofia della vita contro la scienza è un gita anche questa differenza? proprio giù lo avevamo capito dal silenzio che su di lui ave- Paolo Becchi va steso agli inizi degli anni novanta, quando in una raccol- grossolano fraintendimento, rimproverarlo (2) poi di esse- re un piagnucoloso epigono di Heidegger è, alla luce del ta di saggi da lui curata, Teorie etiche contemporanee, la Carlo Augusto Viano ha preferito non rispondere. Ci limi- quale si proponeva di offrire un "quadro vivo [!] del dibat- suo lungo percorso intellettuale, falso e profondamente in- tiamo a precisare che il titolo dell'articolo era come sempre a tito che si svolge in relazione all'etica contemporanea", giusto. non aveva mai ritenuto opportuno, neppure in una notici- (1) Organismo e libertà non è una filosofia della vita, ma cura della redazione. na, menzionare un libro, Il principio responsabilità, che al- una filosofia della biologia: un tentativo certo criticabile lora aveva già venduto 150.000 copie. Forse sperava che al- (ma, per favore, non con discorsi da trattoria) di entrare da filosofo, quale Jonas indubbiamente è stato - uno dei pro- meno in Italia questo autore non avrebbe incontrato fortu- Integrazione. Per effetto di inevitabili tagli redazionali na e invece, nonostante la scarsa attenzione che la cultura tagonisti del secolo, in un dialogo fecondo con la scienza. apportati al dattiloscritto della mia risposta alla recensione accademica tuttora gli riserva, le opere di Jonas per tutti Quanto all'antiriduzionismo, argomento utilizzato da Via- di Tabucchi ai Racconti di E?a de Queiroz, o forse per me- gli anni novanta hanno avuto un crescente successo di pub- no per mostrare la posizione del tutto superata da cui Jonas ro trascorso tipografico, sono state escluse dalla stampa an- blico; tanto che la casa editrice Einaudi si è decisa recente- prenderebbe le mosse, si può facilmente ribattergli di esse- che un paio di righe la cui omissione rende incoerente il mente a presentare anche l'opera filosofica jonasiana più re rimasto lui fermo ad una visione antiquata della scienza: complessa: Organismo e libertà (e ancor più recentemente la "nuova biologia" di Humberto Maturana e Francisco passo a cui appartengono. A p. 35 dello scorso numero, ri- la raccolta di interviste Sull'orlo dell'abisso). Varela e la "nuova alleanza" di cui parla Ilya Prigogine van- ga 28 della prima colonna, alla citazione "era rimasta rat- trappita dalla paura" dovevano seguire queste due frasi: Viano non se l'è sentita più di tacere e con uno stile pole- no nella stessa direzione di Jonas. Magari a Viano staranno antipatici anche questi autori, ma si tratta comunque di Nel Battaglia sotto Rattrappire: "intirizzire per il freddo e mico inconfondibile ha scritto due pagine mettendo all'(e anche per la paura". Nella medesima lista: "i guaiti degli sull')Indice (proprio lui, neoilluminista!) Jonas che non ca- scienziati e non di ciarlatani. Jonas è tanto poco retrogrado dall'aver semmai anticipato con le sue riflessioni filosofiche isterismi". pisce la scienza (nel numero di maggio). Questo è infatti il ti- Davide Conrieri tolo di copertina, e qui è racchiuso il leitmotiv della sua posizioni che oggi sono sostenute da scienziati affermati. stroncatura: Organismo e libertà sarebbe pervaso da una ra- (2) Organismo e libertà non è un libro scritto in Germa- nia e basato sulla letteratura filosofica tedesca, bensì in dicale negazione del sapere scientifico a cui verrebbe con- Errata corrige. La scheda erroneamente firmata Guil- trapposta una filosofia della vita che Jonas avrebbe elabora- America e nutritosi di quella cultura angloamericana che ha costretto il suo autore a fare i conti con il periodo della lermo Carrascón comparsa a pagina 42 dello scorso nu- to attingendo "a piene mani e con candore ai luoghi comuni mero era in realtà di Daniela Capra. Ce ne scusiamo con della letteratura filosofica corrente nelle università tedesche sua formazione avvenuta in Germania e a prendere le di- l'autrice. della prima metà del Novecento". Rispetto alla "piagnuco- stanze dai suoi maestri: da Heidegger, ma pure da Husserl, losa" filosofia della vita di Jonas risulta perfino apprezzabi- entrambi rimproverati per il loro "idealismo", per non aver mai adeguatamente tematizzato la natura: "Nessuno le il da sempre odiato Heidegger: almeno lui ignorando Le immagini. Le immagini di questo numero sono tratte completamente la scienza non se l'è presa con il riduzioni- dei nostri maestri - scrive Jonas - ci aveva spinto a cono- da Diego Mormorio, Vestiti. Lo stile degli italiani in un se- smo. E con ciò Jonas è liquidato. scere lo stato delle scienze naturali". E da questo atteggia- mento critico nei confronti dell'eredità filosofica tedesca colo di fotografie, pp. 216, Lit 45.000, Laterza, Roma-Bari Leggendo queste pagine mi sono ritornate in mente le che nasce Organismo e libertà (altro che heideggerismo an- 1999. critiche che negli anni ottanta Viano aveva mosso nei con- nacquato!). fronti dei cantori del pensiero debole, e come non notare che si tratta dello stesso "cavolo rifritto": la difesa della Delle due luna: o Viano non ha letto il libro, limitandosi e-mail: [email protected] a sfogliarlo, o lo ha letto, ma a tal punto prevenuto da non scienza moderna e della civiltà tecnologica di contro ai po- http://www.lindice.com/ stmodernisti di tutte le risme. Ma la riproposizione contro capirlo. In entrambi i casi il risultato non cambia: Viano ha Jonas di quello schema d'attacco assume un carattere don- preso una terribile cantonata. SommariO

TESTO & CONTESTO MEDIOEVO ARTE 4 Vent'anni di musica sull'Espresso" 19 Il Medioevo volgare. Voi. I, di Roberta Manetti 32 Su Goya, di Chiara Gauna e Maria Beatrice Failla FEDELE D'AMICO Tutte le cronache musicali, 20 ELISA OCCHIPINTI L'Italia dei comuni, di Alberto Rizzuti con un ricordo di di Antonella Faloppa Goffredo Petrassi raccolto da Giorgio Pestelli ARCHITETTURA CHRISTOPHER TYERMAN L'invenzione delle crociate, e un intervento di Alberto Papuzzi di Luigi Russo 32 DANIELA STROFFOLINO La città misurata, di Lucia Nuti

MUSICA STORIA SEGNALI 5 ARNOLD SCHÒNBERG Leggere il cielo. Diari 1912, 1914, 1923 e GIOVANNI GUANTI Estetica musicale, 20 RAFFAELLA SARTI Vita di casa, di Renato Monteleone 33 Minima civilia. Sprechi di intelligenza, di Franco Rositi di Carlo Migliaccio 21 EMMANUEL LE ROY LADURIE L'Ancien Regime e 34 Il sogno di un teatro disgustato dai fasti. Un anno LUCIEN FEBVRE L'Europa, di Dino Carpanetto all'Argentina diMartone, di Ferdinando Taviani NARRATORI ITALIANI 22 Russia in the age of wars, di Francesco Benvenuti 35 Uscite di sicurezza da uno sporco mondo. Giacopini, Max e la politica, di Norman Gobetti PIER LUIGI BASSIGNANA Fascisti nel paese dei Soviet, 6 FLAVIO SANTI Diario di bordo della rosa e 36 Ambiguità, sospetti e strane coincidenze. FRANCESCO FICARRA e FRANCESCA RIMONDI di Bruno Bongiovanni La domenica non si lavora, di Giuseppe Antonelli 23 Italia e Iugoslavia tra guerra e dopoguerra, Un 'inchiesta sui massacri in Algeria, di Cristina Artoni ALDO DIECI Route 66, di Andrea Bajani di Giampaolo Valdevit Babele: Socialismo, di Bruno Bongiovanni 7 Variazione sul vuoto, di Andrea Cortellessa ÉDOUARD CONTE e CORNELIA ESSNER Culti di sangue, 37 Il potere algerino non vuole la pace, di Francesco Cassata intervista a Selima Ghezali di Cristina Artoni 8 A Trieste: di follia, di guerra, di fisica teoretica e 38 Le barricate misteriose. Su un romanzo di Bernard Simeone, PIETRO SPIRITO Le indemoniate di Verzegnis, di Delia Frigessi di Lucette Finas POLITICA Trieste, Lisbona, di Alessandro Fo 24 ALBERTO PREDIERI Schmitt. Un nazista senza coraggio, 9 Intellettuali e guerra nel Settecento, di Luisa Ricaldone di Fabio Fiore EFFETTO FILM 10 ANTONELLA ANEDDA La luce delle cose e 25 NORBERTO BOBBIO Teoria generale della politica, 3 9 ASIA ARGENTO Scarlet Diva, di Norman Gobetti Notti di pace occidentale, di Silvio Perrella di Luigi Ferrajoli 40 ROBERT L. CARRINGER Come Welles ha realizzato ANTONIO PRETE L'imperfezione della luna, "Quarto potere", di Giulia Carluccio, di Stefano Verdino Robert Siodmak, di Sara Cortellazzo LORENZO MONDO II messia è stanco, di Vittorio Coletti FILOSOFIA 41 Storie dislocate, di Dario Tornasi 11 Cinquanta romanzi, di Mario Barenghi 26 SANDRO NANNINI II Fanatico e l'Arcangelo, GLEN O. e KRIN GABBARD Cinema e psichiatria, di Sergio Cremaschi di Massimo Quaglia CHIARA GUIDELLI Dall'ordine alla vita, Schede di Stefano Boni e Alberto Corsani LETTERATURE di Maria Bettetini 12 JEANETTE WINTERSON II mondo e altri luoghi, di Paola Splendore MARTIN EDEN GEORGE GORDON BYRON Manfredi, di Viola Papetti PREMIO PAOLA BIOCCA 42 Mai prima dei trent'anni, di Franco Marenco 13 CATHERINE DUNNE II viaggio verso casa, di Anna Nadotti 26 Ubando delc SEAMUS HEANEY La riparazione della poesia, di Francesco Rognoni PSICOANALISI SCHEDE 14 ZOÉ VALDÉS CaféNostalgia, di Eva Milano con un'intervista di Silvia Feliziani 43 NARRATORI ITALIANI 27 RAYMOND CAHN L'adolescente nella psicoanalisi, di Sara Marconi, Antonio Pane, Marosia Castaldi 15 HANS-ULRICH TREICHEL II fratello perduto, di Roberta Guarnieri e Andrea Bajani di Anna Chiarloni II sé e i sistemi motivazionali e SANDRO MONTANARI I colori dell'adolescenza, di Alberto Vito 44 SAGGISTICA LETTERARIA 16 ALAIN ROBBE-GRILLET Progetto per una rivoluzione di Stefano Verdino, Cosma Siani, Antonella Cilento, a New York, di Donata Meneghelli Sara Marconi, Monica Bardi, Corrado Piana, Lidia De Federicis e Mauro Novelli ANTROPOLOGIA PREMIO ITALO CALVINO 46 GIALLI E NERI 28 MARTINO NICOLETTI La foresta ancestrale, di Mariolina Bertini, Camilla Valletti e Franco Pezzini di Roberto Beneduce 13 II nuovo bando 48 LETTERATURA ANGLOINDIANA di Carmen Concilio, Shaul Bassi e Andrea Sirotti 1 SOCIETÀ 49 STORIA POESIA di Francesca Rocci, Dino Carpanetto 17 ANTONIO PORTA Poemetto con la madre e altri versi, 28 FRANCESCA MAMBRO II bacio sul muro, ed Enrico Predazzi di Clara Sereni ROBERTO ROSSI PRECERUTTI Una meccanica celeste e 50 INFANZIA ROBERTO MUSSAPI Antartide, di Giorgio Luzzi 29 RYSZARD KAPuScitiSKl II cinico non è adatto di Fernando Rotondo e Gabriella Ferruggia a questo mestiere e Ebano, di Guido Piccoli ETOLOGIA di Carlo Rondinini TEATRO I SCIENZE 51 FUMETTI 18 ANNAMARIA CASCETTA II tragico e l'umorismo. di Angelo Locogliano, Paolo Vingon, Studio sulla drammaturgia diSamuelBeckett, 30 FELICE CIMATTI La scimmia che si parla, Chiara Bongiovanni e Ivana Bosso di Franco Ruffini di Elisabetta Visalberghi SANDRO PIGNATTI e BRUNO TREZZA Assalto al pianeta, di Consolata Siniscalco STRUMENTI MONDO ANTICO 31 EDOARDO BONCINELLI e UMBERTO GALIMBERTI, 52 Schede di Lidia De Federicis, Eliana Bouchard, 19 OVIDIO Fasti e frammenti, di Simone Beta E ora? di Giovanni Jervis Cosma Siani, Cesare Pianciola e Vittorio Coletti Tutti i libri che cerchi. • Oltre 250.000 titoli in catalogo 1 J. • Offerte speciali e sconti fino al 25%

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chestra (1932), D'Amico ha ap- I eslo e co ni est\J la musica stessa in quanto ha di Musica pena individuato il mestiere di proprio. una vita, quello del critico musi- In Italia, negli anni in cui ho da vivere cale. Due anni scarsi di lavoro al Lele raccontato a Giorgio Pestelli esordito, la musica non era con- "Tevere" (1931-32, in parallelo siderata un'attività propria- con gli studi giuridici) gli sono mente intellettuale; la sua sfera Alberto Rizzuti sufficienti per capire che la sua Formavamo un bel quartetto era sopra tutto sensoria, qual- ribalta non è però il giornale; in- Goffredo Petrassi cosa di più di un passatempo, FEDELE D'AMICO, Tutte le cronache fatti, finita quella collaborazio- Qualche giorno dopo l'uscita profondo durato tutta la vita comunque non degna di acce- musicali. "L'Espresso" 1967-1989, a ne, risponderà sempre picche al- delle Cronache musicali Gior- malgrado la disparità della no- dere alle alte proposte del pen- cura di Luigi Bellingardi con la col- le offerte dei quotidiani. Nei gio Pestelli è andato a trovare stra formazione culturale: la siero. Tutta l'attività di Lele, laborazione di Suso Cecchi D'Ami- trentacinque anni che ancora lo Goffredo Petrassi nella sua casa sua cultura umanistica, oltre a come critico e insegnante, era co e Caterina D'Amico de Carvalho, separano dall'esordio sull'"E- romana. Sistemati su uno scaffa- essere vastissima, poggiava su invece rivolta a indagare il lega- prefaz. di Giorgio Pestelli, 3 voli., spresso" compone colonne so- le a portata di mano, i volumi basi tecnicamente agguerrite, me tra musica e significati cul- pp. XXVII-2307, Lit 300.000, Bul- nore, esercita la critica su vari degli scritti di D'Amico mostra- che provocavano in lui un vero turali in essa coinvolti; ma in zoni, Roma 2000 periodici, scrive libri (negli anni vano già i segni dell'uso. Quella culto per la precisione e l'accu- questa battaglia va ricordato e di guerra una monografia su che segue è la trascrizione del ri- ratezza; anche di particolari mi- inserito da un altro grande lot- La pubblicazione degli articoli Rossini, una su Musorgskij e una cordo di una vita passata fianco nimi, che poi in realtà erano tatore, Massimo Mila (con cui scritti da D'Amico sull'"Espres- su Petrassi) e lavora, ricoprendo a fianco. spiragli decisivi andava di pari so" è un'impresa editoriale me- vari incarichi in organizzazioni su prospettive di passo, pur fra morabile, destinata a rimanere a concertistiche e in case editrici, Ricordare Lele ("posso chia- ampio respiro. "Ci univa l'idea che continue pole- lungo unica in Italia. Il motivo, a all'obiettivo perseguito con la marlo Lele?", chiede il Maestro, Ci univa, oltre miche e umori parte la vivacità dello stile e l'ef- determinazione più viva: la sen- quasi temendo di mettere subito la passione per la la musica dovesse personali su sin- fervescenza della stagione di cui sibilizzazione della cultura italia- qualcosa di familiare in primo musica, anche difendere dagli assalti goli punti); e non va separato l'autore fu testimone, è riconduci- na a quei Casi della musica che piano) è ripercorrere un lungo questa idea: che del pressapoco, del bile a due dati tecnici: l'ampio forniranno il titolo al suo libro periodo della vita culturale ita- la musica stessa neanche da Gia- spazio allora a disposizione della più famoso (1962). Nel 1963 ot- liana, con i suoi personaggi, le si dovesse difen- provinciale, del banale" nandrea Gavaz- critica, e la scadenza settimanale. tiene il primo incarico alla "Sa- sue avventure, le sue polemiche; dere dagli assalti zeni, che in al- Ossia, le condizioni ideali per an- pienza", dove insegnerà per vita italiana, ma collegata a tutto perennemente in tro campo colle- dare a concerto preparati, farsi vent'anni a vivere la musica, co- quanto c'era di vivo nella cultu- agguato del pressappoco, del gava musica e cultura, sopra un'idea della serata, sondare gli me lui farà fino al termine dei ra internazionale; questi tre vo- provinciale, del banale, si doves- tutto letteraria, con grande fi- umori in sala, tornare a casa, ab- suoi giorni (1990). lumi non li ho certo tutti già let- se difendere dallo sfruttamento nezza; in fondo, me compreso, bozzare il pezzo, rifinirlo smus- D'Amico non ha mai fatto mi- ti, anche se regolarmente legge- mercantile della musica di con- formavamo un bel quartetto sando le asperità, limare le imper- stero della propria idiosincrasia vo gli articoli sull'"Espresso" da sumo; che a quell'epoca poi non perché tutti partecipavamo del- fezioni e portarlo in redazione. per la musica riprodotta, e ha cui provengono; ma, servendomi era ancora così invadente e oc- le stesse idee, pur avendo ognu- Per raccontare un modo ormai sempre chiesto alla musica dal vi- degli utilissimi indici, vado a cu- cupatrice di spazi com'è ora. no le sue predilezioni; l'unica remoto d'intendere il servizio vo emozioni e stimoli (altra circo- riosare in questa selva di pagine, Questa invadenza, entro limiti cosa che ci univa era l'accorda- culturale abbiamo ritenuto utile stanza strana e dunque in linea cercando nomi o titoli, e risalgo determinati, può anche essere tura per quinte uguale per tutti un lavoro a più mani. Alberto col personaggio: la curatela dei a scritti che mi fanno rivivere degna di considerazione, mette- gli strumenti del quartetto. Ora Papuzzi traccia un profilo suoi scritti se l'è sobbarcata Luigi episodi, sensazioni, direzioni di re in moto interessi e avvicinare sono rimasto solo io, ma in que- dell'"Espresso" anni sessanta, Bellingardi, il maggior critico di- ricerca con la vivacità di allora. un pubblico diverso; ma lo sfrut- ste Cronache musicali mi sem- quello formato lenzuolo, su cui scografico della sua generazione). Lele e io eravamo non solo tamento inconsulto della musica bra di riascoltare le loro voci; e - colosso per colosso - D'Amico Infatti nelle sue cronache si trova amici; eravamo legati da una considerata merce condiziona e quelle idee continuano a vivere esordì recensendo un'esecuzio- sempre il riferimento all'attualità fratellanza, da un affetto impoverisce la cultura e annulla dentro di me. • ne del Ballo Excelsior, Goffredo culturale, l'accenno al motivo per Petrassi, compositore la cui pro- cui di un certo fatto vai la pena di duzione fu per D'Amico oggetto discutere, la digressione rivelatri- di attenzioni costanti, affida a ce di verità nascoste. Giorgio Pestelli il ricordo di un Per dare un'idea dello scetti- L'Espresso moschettiere compagno comune ma tutt'altro cismo salvifico di D'Amico ba- che "comune"; oltre a fornire sta smontare un suo paragrafo. Alberto Papuzzi una biografia in Esempio: crona- pillole, chi scrive ca n. 224; argo- cerca di mettere "Nelle sue cronache mento: il rincor- Quella di Fedele D'Amico era una di quelle dei cinquanta e la fine dei sessanta fu un pe- a fuoco il taglio rersi di interro- firme per le quali negli anni sessanta andavi riodo denso di novità che tendevano a dissa- delle oltre sette- si trova sempre gativi sul futuro all'edicola a comprare "L'Espresso" di Scalfa- crare i canoni tradizionali (vedi il new journa- cento cronache la digressione di un soprano di ri, fondato nel 1955 sulla scia del celebrato ma lism). senza togliere a rivelatrice di nome Katia Ric- elitario (e invenduto) "Mondo" di Pannunzio. Ma Nello Ajello, in un bel saggio sui setti- chi vorrà inven- ciarelli, ascolta- Nel suo libro di memorie La sera andavamo in manali di attualità (in La Stampa italiana tarsi un percorso verità nascoste" to nella Giovan- via Veneto (Mondadori, 1990), Eugenio Seal- nell'età del capitalismo, a cura di Valerio Ca- autonomo fra di na d'Arco di fari ricorda la famiglia D'Amico fra i caposti- stronovo e Nicola Tranfaglia, Laterza, 1975), esse il privilegio Verdi. Dopo piti della cultura liberale che partorì i due set- ha giustamente messo in luce un'altra caratte- di scovare i mille spunti geniali l'esordio da bravo giornalista timanali d'opinione. L'idea di fondo era una ristica dell'"Espresso": era il frutto di che le popolano. - chi-come-cosa-dove-quando scommessa sulla possibilità di passare "da un un'epoca decisamente "più leggera", rispetto Quando, all'età di sette anni, in cinque-righe-cinque - ecco il giornale di gruppo a un giornale per il merca- agli anni della ricostruzione economica, ed Petrassi parte da Zagarolo diret- "caso": "Nessuno che faccia il to, da un club politico ad un'azienda editoria- era il foglio di una capitale "mezza nostalgica to a Roma, lo fa a bordo di un mio mestiere incontra un cono- le". In questo progetto, le grandi firme aveva- e mezza cosmopolita", di levantina vivacità, carro dell'uva. Arrivando in via scente che non gli chieda: ma no la funzione precisa di favorire un rapporto Così mescolava il radicalismo politico con del Corso, la trova invasa da un davvero questa Ricciarelli? Cosa duraturo con un largo pubblico, che poteva una passione per lo stile, esplorando le nuove gregge di pecore. E il 1911: vale? Avremo presto una secón- anche non condividere le posizioni ideologi- mode della ringiovanita società italiana, con D'Amico nascerà l'anno dopo, e da Callas? O comunque, un'al- che e politiche del nuovo settimanale, ma si il compiacimento di rispecchiarvisi. quello sarà lo scenario in cui lui, tra 'grande cantante'?". Risposta presupponeva attratto da collaboratori capaci "Nell'esuberanza del settimanale - scrive figlio di un grande storico del per il lettore che non sa bene, di rinnovare l'atmosfera spesso nobile ma un Ajello - c'è anche questo dover descrivere un teatro, aprirà gli occhi. Quando proprio il target di D'Amico: po' stagnante del giornalismo italiano. modo di vita in cui ogni cosa appare mesco- Petrassi scrive la sua prima ope- "Difficile far capire che la voglia Si trattava di andare oltre la notizia, per in- lata con cento altre in modi disordinati e qua- ra importante, la Partita per or- d'un'altra Callas è altrettanto fu- quadrarla nel suo contesto, per metterne a si irriverenti". tile quanto lo sarebbe quella fuoco i retroscena, per vagliarne gli elementi In questo quadro, non solo la politica e so- d'un secondo inventore della ta- problematici, non rifiutando di mescolare ero- prattutto l'economia, ma anche la cultura e la vola pitagorica, o della lampadi- Paolo Milano naca e commento. D'altronde "L'Espresso" critica erano oggetto di un trattamento sia se- na elettrica"; approfondimento nacque con un direttore, Arrigo Benedetti, che condo le regole del reportage giornalistico sia È uscito Lettore di profes- con boutade: "E così la voglia possedeva la personalità e l'esperienza per ga- all'interno d'una concezione militante del sione fra Italia e Stati Uniti di d'una 'grande cantante': come se rantire che un progetto così impegnativo sul giornalismo. Con Fedele D'Amico, che aveva Lino Belleggia (pp. 266, Lit di grandi cantanti non ce ne fos- piano del rinnovamento e della partigianeria sostituito Massimo Mila nella critica musicale, 38.000, Bulzoni, Roma sero oggi anche troppe"; quindi, venisse realizzato nel rispetto delle regole del fra i collaboratori più noti si ricordano Alber- 2000), un saggio su Paolo goccia d'antidoto contro even- t0 buon giornalismo. Moravia, Sandro De Feo, Bruno Zevi, Ca- Milano (1904-1988). Critico tuali istinti campanilistici: "poco Come "Il Mondo" anche "L'Espresso" si milla Cederna. Nel conformismo che sembra- letterario e studioso di lette- importa se così di rado italiane (i collocava nel filone del giornalismo di batta- va dominare quegli anni (in realtà più inquieti ratura nordamericana, dal soprani di qualità si possono pur glia, o giornalismo moschettiere, soprattutto di quanto non si immagini) "L'Espresso" rap- 1957 al 1986 ogni settimana sempre pendolarmente importa- dal 1963 con la direzione Scalfari, enucleando presentava senza dubbio una voce trasgressi- Milano recensisce uno o più re...)". In cauda... focus, ovvia- il modello del giornale-partito che sarà esplici- va, o meglio ancora, per citare di nuovo il sag- libri per "L'Espresso". Una mente d'artificio: "diversamente tato nel 1976 con "la Repubblica". Bisogna ag- gio di Ajello, "una specie di spina nel fianco scelta di suoi articoli è pub- dai tromboni d'orchestra (...), giungere che il decennio che corse tra la fine del benessere". blicata nel 1960 da Feltrinelli una bella covata dei quali, tra con il titolo Un lettore di pro- noi, sarebbe fortuna assai più fessione. preziosa". • ARNOLD SCHÒNBERG, Leggere il cie- lo. Diari 1912, 1914, 1923, a cura di Diari e saggi critici del padre dell'avanguardia questo sia il vero cruccio del Anna Maria Morazzoni, pp. 140, pensiero musicale schònber- Lit 36.000, il Saggiatore, Milano ghiano, ma anche un importan- 1999 Tanto raffinato, tanto austero te snodo teorico di tutta la ri- Schònberg, a cura di Gianmario Bo- flessione musicologica contem- rio, pp. 240, Lit 38.000, il Mulino, Carlo Migliaccio poranea. L'analisi del Moses Bologna 1999 und Aron condotta da David Lewin, poi, è molto significati- "atonali", fino alla stesura della meteorologico, anche se ci vie- ne nell'ampia silloge del Muli- Alla fine del ventesimo seco- va, perché si rivolge a un'opera prima opera dodecafonica, la ne presentato come sintomo no, nella quale vengono tradot- veramente sui generis: in essa, lo gli appassionati di musica Suite op. 25 per pianoforte. della raffinata sensibilità visiva ti dodici importanti saggi, alcu- contemporanea possono usu- infatti, Schònberg concentra Proprio a questi anni appar- del musicista, nonché come ni inediti, di musicologi preva- mirabilmente problematiche fruire della pubblicazione qua- tengono gli scritti che ci vengo- "una maniera di esorcizzare la lentemente austriaci e tedeschi. si simultanea di due interessan- estetiche, religiose, autobiogra- no proposti nel volume, curato possibilità di morire a causa Essi coprono l'ampio raggio fiche, musicali e persino socio- ti volumi dedicati al padre del- da Anna Maria Morazzoni, in- della guerra". In generale que- delle variegate sfaccettature in le avanguardie musicali nove- logiche, essendo basata sulla titolato Leggere il cielo: si tratta sti scritti ci forniscono comun- cui Schònberg può essere stu- corrispondenza simbolica tra la centesche: i diari del periodo di appunti, annotazioni sparse, que il ritratto di uno Schòn- diato: innanzi tutto le relazioni 1912-23 e una raccolta di vari proporzione Dio: Mosè: Aron- qualche breve articolo e consi- berg nella sua più intima uma- interdisciplinari che la sua mu- ne: popolo e quella pensiero: contributi critici. Se all'inizio derazioni soggettive varie, che nità, ossessionato da incubi e sica intrattiene con la poesia, del secolo il fondatore della compositore: esecutore: pub- presumibilmente vanno inter- visioni della moglie defun- sia nel senso di un'ascendenza blico. "Seconda scuola di Vienna" ve- pretati come schizzi di un'ipo- ta, amareggiato dagli insucces- letteraria sia come testo da mu- Non meno interessanti sono, niva vilipeso dalla critica e deri- tetica autobiografia, o anche si delle esecuzioni dei suoi pez- sicare. Scrittori come George, infine, i saggi dedicati all'in- so dal pubblico borghese, oggi come liberi "monologhi inte- zi e dalle conse- Strindberg, fluenza della cultura ebraica invece lo si riconosce unanime- riori", frutto di un lavorio au- guenti polemi- Werfel e Deh- (Ringer), al sistema armonico mente come un "classico" e so- toanalitico molto congeniale che con i criti- mel (su cui si delle tarde composizioni tonali prattutto come il compositore all'introverso carattere del "Si dovevano evitare ci, e soprattutto sofferma il sag- (Martin Schmidt), allo Schòn- che ha segnato tutta la storia compositore. Il lettore si tro- fervidamente applausi ed elogi gio di Walter berg trascrittore di Brahms della musica del Novecento. A verà forse nell'imbarazzo animato da e si disdegnava Frisch) furono (Gulke), teorico dell'interpre- lui si deve la più radicale rivo- voyeuristico tipico di chi legge un'ansia di ri- le letture prefe- tazione (Danuser), pedagogo luzione del linguaggio musicale diari e memorie tanto sincere. ogni sorta cerca che lo rite del giovane (Kràmer) e animatore culturale mai verificatasi, quella che ha Certo, dovrà faticare a trovare spingeva a co- di blandizia" Schònberg, e (Szmolyan): infatti, oltre a esse- portato il sistema tonale alle frasi interessanti e illuminanti niugare in mo- compongono il re un instancabile educatore e estreme conseguenze del suo in mezzo a cose del tipo "ieri do sempre più quadro di riferi- didatta, egli aveva fondato, nel sfaldamento e quindi alla defi- sera ho disdetto il concerto", stretto musica e pittura, azione mento culturale cui il musicista 1918, l'"Associazione per le nizione di un sistema alternati- "domani l'editore mi pagherà" e riflessione, teoria e pratica attinse. Ma ugualmente fonda- esecuzioni musicali private", in vo, il dodecafonico, che doveva oppure "ho pranzato con quel compositiva. mentali sono i rapporti con la cui venivano eseguite le opere utopisticamente riformulare le tale" - spesso un illustre scono- Ma per ricostruire i moltepli- pittura, in particolare con quel- più significative del momento; regole e le prescrizioni su cui si sciuto - eccetera. E il Diario ci aspetti della complessa per- la di Kandinskij (su cui scrive secondo quanto lo stesso fon- basa il lavoro compositivo. Gli delle nuvole di guerra, da cui è sonalità artistica del composi- Klaus Kropfinger); all'artista datore prescriveva, nelle sedute anni cruciali che vedono l'ela- tratto il titolo, scritto negli an- tore viennese occorreva in ef- russo egli era legato, oltre che si dovevano evitare applausi ed borazione di questa svolta van- ni del conflitto mondiale - nel fetti una ricognizione dei più da un cordiale rapporto di ami- elogi e si disdegnava delibera- no dal 1911 al 1923, ossia dalla quale Schònberg si arruolò vo- significativi contributi critici cizia, da quelle numerose affi- tamente ogni sorta di cerimonia pubblicazione del Manuale lontario - non si distingue mol- scritti negli ultimi anni; è ciò nità estetiche che si concretiz- e blandizia borghese: un'istitu- d'armonia, coeva alle opere to da un semplice bollettino che Gianmario Borio ci propo- zarono nei rispettivi scritti, zione un po' elitaria, ma estre- pressoché contemporanei, Lo mamente coerente, rigorosa e spirituale nell'arte e Harmonie- selettiva, come d'altronde era- lehre. no lo stesso Schònberg e la sua Comprendere la relazione tra arte tanto raffinata quanto per- Da Pit agora ai neoromantici Schònberg e Kandinskij vuol vicacemente austera. • dire non solo ricostruire la cul- tura espressionista di inizio se- GIOVANNI GUANTI, Estetica musica le. La storia e neoromantici e le avanguardie; e persino di com- colo, ma anche entrare nel vivo le fonti, pp. 538, Lit 62.000, La Imuov a Italia, positori-teorici come Boulez, Messiaen, Màche, MII^UIHV Milano 1999 del problema teorico del rap- Grisey non c'è praticamente traccia; dell'esisten- porto tra musica e pittura, e za dell'Imam di Parigi o di altre simili istituzioni, quindi dell'autonomia dell'ar- ASTROLABIO Dopo i fondamentali manuali di Enrico Fubi- che tanto merito hanno tutt'oggi nel fungere da te: mettendo entrambi come ni sull'argomento, esce oggi una nitov a ricogni- catalizzatori della riflessione musicologica e filo- istanza primaria della creazione Toni Packer zione in quel campo così compless o e variegato sofico-musicale novecentesca, non si fa neppure artistica la "necessità interiore" che è l'estetica musicale. L'autore , come d'ai- cenno. Un po' troppo disinvoltamente l'autore dell'opera, e grazie alle loro ri- LA LUCE DELLA SCOPERTA tronde lo stesso Fubini aveva fatto, ntende il ter- sembra poi inserire nella categoria "neoromanti- flessioni incrociate su tempora- Un libro da meditare mine in un'accezione ampliata, rigt ardante cioè co" sia il minimalismo sia la nuova semplicità, il lità dell'immagine e spazialità per interrogarsi in silenzio le "idee sulla musica" che filosofi, musicologi e postmodernismo e tutte quelle esperienze che, dei suoni, i due artisti sono riu- e cercare nell'intimo del cuore compositori hanno espresso nella st oria del pen- per quanto contraddittorie e problematiche, co- sciti a dare una risposta equili- il vero senso siero occidentale, da Pitagora al Novecento . Pur stituiscono l'oggetto del contendere estetico-mu- brata e approfondita a queste delle cose di sempre pagando il prezzo di una mancati definizione sicale più recente, e di cui sarebbe utile per tutti fondamentali questioni. • epistemologica dell'ambito disciplin are e dell'as- avere un pur minimo ragguaglio. senza di un necessario inquadrar™:nt o teorico, Si ha allora l'impressione che su tematiche e ri- Se per capire la musica di l'impresa di Giovanni Guanti è tutt avia general- flessioni appartenenti all'arco degli ultimi decen- Schònberg, anche nella sua au- Krishnamurti mente lodevole, non solo per l'util ta didattica, ni l'autore, che si dimostra ferrato nell'estetica tonomia, non si possono elude- SUL RAPPORTO ma anche per l'opportuna individ uazione dei ottocentesca e romantica, abbia troppo sorvola- re gli agganci interdisciplinari, Vivere è essere in rapporto punti di riferimento storici e di am titi tematici to o troppo tralasciato, incurante del fatto che da così non si può trascurare il suo col partner, con gli altri indispensabile a qualsiasi livello si a ffronti la di- sempre la riflessione filosofica è andata di pari pensiero estetico, che d'altron- e risanare i propri rapporti sciplina. L'andamento della trattazicm e segue in- passo con le coeve ricerche musicali, e che que- de è sempre congiunto con significa risanare fatti l'ordine cronologico, con chian- zza esP°- ste ultime oggi hanno ormai storicizzato la dia- problematiche di ordine tecni- tutta la società sizione e puntuale e onesto riferimer ìto alle fonti, lettica delle avanguardie, anche di quelle post- co e materiale: in tal senso i • saggi di Martina Sichardt, Ru- —ir.mr,....VTr;^, belliche e "darmstadtiane". Fa In un'opera così meritoria si sa- dolph Stephan e Cari Dahlhaus rebbe portati a perdonare le lacune specie infine che la bibliografia, ol- Howard Sasportas tre oc chiarificano in modo sintetico e o le omissioni, in questi casi quasi P ° aggiornata, risulti im- GLI DEI DEL CAMBIAMENTO BBHMft precisa e poco nutrita in rapporto con opportuni riferimenti ana- sempre inevitabili. Tuttavia alcune Urano, Nettuno, Plutone •HIP' «É||j|Hg all'amplissimo oggetto e alle ambi- litici la non facile questione appaiono troppo vistose per essere dell'origine del metodo dode- Le problematiche astrologiche sottaciute: per esempio l'estetica T-. •ITÌUM zioni del lavoro. cafonico, delle sue motivazioni e psicologiche fenomenologica meritava a nostro ••/^zr' 'mmm ... Uff g; • " Per queste ragioni il libro di estetiche, legate sia alla defini- dei pianeti della crisi avviso un capitolo autonomo, anzi- • ^^Ki '*%» jÉGU^Hll ^uanti nasce già vecchio, datato e zione del "pensiero musicale" ché essere limitata al pensiero di - cioè dell'"idea" o della Ge- Ingarden; e peggior sorte è toccata HH MttM ^potente a fornire stimoli alla ri- stalt motivica - sia al problema all'estetica idealista e crociana, |M|jM|k cerca e alla riflessione estetica del Dona Witten tecnico della "variazione in svi- Akong Tulku Rinpoche praticamente ignorata nonostante • • AH nuovo millennio; certo esso dovreb- luppo", ossia di quel particola- IL MANAGER ILLUMINATO il suo ruolo certo non secondario be comparire ugualmente nella bi- re procedimento compositivo Come applicare creativamente nella cultura italiana. Si rimane poi HpX \j blioteca di ogni serio studioso di che - per essere estremamente ,v i principi buddhisti alquanto perplessi a vedere il di- > if Ì^MwUj musicologia: ma purtroppo ci sem- sommari - unisce la pratica battito più attuale tanto sacrificato, W il 4 4 } bra destinato a riempirsi ben presto alla logica contrappuntistica con quella del lavoro di gruppo e ridotto alla sterile polemica tra i r scJVj 1 di polvere. sonatistica, al fine di garantire 1 SlM ir M I la consequenzialità degli eventi sonori e la coesione strutturale del pezzo. Si può affermare che ISTMI AMA Due esordi tra espressionismo e noir

Amhardcore La mossa del giullare Giuseppe Antonelli Andrea Bajani

FLAVIO SANTI, Diario di bordo , te le malattie che si possono rosa, pp. 151, Lit 20.000, Pequod, contrarre seguendo una simile ALDO DIECI, Route 66, pp. 237, Lit 18.000, Ca- obiettivo di conoscere la cassiera di una libreria, si Ancona 1999 condotta, la gozzaniana tabe let- stelvecchi, Roma 1999 nasconde una scaltra operazione editoriale. Se in- FRANCESCO FICARRA, FRANCESCA teraria non è certo la più grave; fatti le prime cento pagine del romanzo racconta- RIMONDI, La domenica non si lavo- eppure - stando alle indicazioni Bill Gates non l'avrebbe mai fatto. Non no la "vocazione erotica (abbordante) alla scrittu- ra, pp. 167, Lit 18.000, DeriveAp- che il protagonista ci fornisce - avrebbe mai lanciato un Windows 2000 radical- ra" di Aldo Dieci, la seconda metà del libro è la prodi, Roma 1999 sembra che proprio lì vada ri- mente diverso dalla precedente versione datata cronaca quasi cinica del progetto Route 66, l'idea cercata l'eziologia di questa pa- '98. Ma Castelvecchi, si sa, ha politiche editoria- cioè, di Alberto Castelvecchi, di dare in lettura a Nel suo Occhi sulla graticola, tologica morbosità. Il trauma li un po' diverse da quelle dell'imperatore della giornalisti e critici romani il romanzo in fieri tar- Tiziano Scarpa scrive che originario scaturisce infatti Microsoft, e dopo un Aldo Nove di grande suc- gato Aldo Dieci. "l'area sessuale è il luogo cultu- dall'incontro di Ghienio con la cesso ( Woohinda e altre storie senza lieto fine, Il risultato è un libro a due cuori, con una pri- rale per eccellenza, in essa può biblioteca del fu professor Ore- 1996), ha da poco dato alle stampe Route 66, fir- ma metà fresca e divertente, a tratti buffonesca- accadere qualsiasi sorta di ste, dalla sua identificazione col mato Aldo in versione Dieci e distante anni luce mente provocatrice e irriverente (allo "scrivere eventi linguistici". Il principio superuomo di Niezze e dall'in- dal suo illustre predecessore. non è importante ma non si può fare altro" di Da- è applicato alla lettera da Fla- gorda lettura di una collana di Dal momento che il dubbio amletico di molti niele Del Giudice, Aldo Dieci replica così: "ho vio Santi, che in questo roman- libri erotici ("una lettura osé aficionados dei libri è "sarà lo stesso Aldo, o no?", scritto un libro di merda perché non si può fare zo d'esordio lo porta anzi alle oinc oinc"). E d'ascendente è bene da subito precisare che no, l'autore di Puer- altro") e una seconda parte integralmente pro- estreme conseguenze, "tanto la freudiano e letterario è anche il to piata market (Einaudi, 1998) e il misterioso ar- grammatica. Dalla metà in poi, infatti, l'epopea sua prosa rotola folenghiana- finale del libro: una truculenta tefice di Route 66 hanno poco a che vedere l'uno tutt'altro che epica e piuttosto stralunata del pro- mente sul versante della viru- autoevirazione che fa culminare con l'altro. Aldo Dieci, "ultima release della serie tagonista è contrappuntata nientemeno che dagli lenza, cioè dell'osceno" (come la storia in un trasgender case- Aldo", "vive a lavora nella mente dei suoi lettori, interventi di giornalisti e critici come Filippo La afferma Mari nella bandella). Il reccio e chiude in perfetta cli- nelle pagine dei libri e dei gior- Porta, Roberto Cotroneo e Mi- cenno alla rosa appare più che max l'orgia scatologica e san- nali". Data e luogo di nascita, rella Appiotti, con tanto di con- altro antifrastico: il personag- guinolenta con una scena molto Roma, 1999: come dire che non Generazioni sigli (poi in parte seguiti) sul- gio che dice "io" è un giovanot- simile a quella descritta da Aldo esiste, o quantomeno che non è Andrea Bajani è il più giovane l'evoluzione della vicenda. to di un paesino del Friuli, Eu- Nove nel suo racconto per Gio- uno. Che forse (e si direbbe: dei recensori che compaiono in Aldo atto II, dunque, e nuovo genio Coos (per tutti Ghienio), ventù cannibale. "secondo indiscrezioni") è queste pagine. Nato a Roma nel sberleffo di Castelvecchi al gior- falegname specializzato in casse Quello di Santi è, d'altra un'équipe di lavoro intema alla 1975, vive a Torino, dove si è nalismo e all'editoria nostrani, da morto. Il suo diario è un parte, un amarcord - amhard- casa editrice. laureato nel 1999 con una tesi su sempre più, questo sembra esse- elenco di "cose dure e porche", core? - rustico e ostentatamen- Ecco che allora da dietro il Daniele Del Giudice. Attual- re il messaggio, imprenditori, riportate con te provinciale; romanzo spunta lo zampino di mente lavora sulla metanarrati- creatori a tavolino di romanzieri sguardo allucina- preindustriale Alberto Castelvecchi, il corag- vità nel Tristram Shandy di Ster- che sono in realtà prodotti per il to e puntiglio no- in un'epoca di gioso editore romano che ha mercato e niente più. Farlo alla "Un idioletto ne e in Jacques il fatalista di Di- tomizzante ("ho narrativa post- dato voce, tra gli altri, a Tom- derot. Ha pubblicato due rac- luce del sole ("procreando", fatto una descri- alienato, (forse più che maso Labranca e Filippo Scòz- conti per antologie letterarie manipolando Route 66) equiva- zione fisiologica" nel senso duplice postumo, po- zari. E alla base della storia di edite da Addictions e Rubbetti- le, in qualche modo, a smasche- dice a un certo sticcio). Quan- Route 66 e del suo personaggio, no (entrambe del 1999) e un rare questo atteggiamento. E al- punto, da appas- di straniato e di passato do, sette anni un aspirante teologo e commes- contributo critico su Daniele lora non c'era niente di più az- sionato lettore di di proprietà" fa, ha comin- so in un supermercato che di- Del Giudice edito da Gribaudo. zeccato che far sghignazzare un Vesalio e dell' en- ciato a scrivere venta scrittore con l'unico pagliaccio in copertina. ciclomedica). A il romanzo era ogni capitolo corrisponde - di ancora un under 25, ma il suo solito - una diversa perversione raggrumato impasto linguistico sessuale, quasi sempre speri- risulta attestato sulla retroguar- mentata in prima persona: ne- dia: come scrive ancora Mari, golosa, come della soda: saltel- quiali ("dentro 'sta cella mono- simo dei film (...) che incastra il crofilia (L'amore dei morti), "solo un ingenuo può includere lante, sfrigolante, fisicamente posto", "mi stava alle costole co- criminale e lo costringe a con- zoofilia (L'amore in stalla), co- Flavio Santi nel novero degli fastidiosa, quasi solida"), a loro me un cataplasma, mi stava"), fessare"). E di genere sono an- profilia (La carriera della mer- sperimentalisti". Non si può di- volta basate spesso su figure eti- regionali ("il rusco", l'immondi- da), pedofilia (L'amore dei bam- che i personaggi: da un lato il ra- menticare, infatti, che linea-Fo- mologiche ("Era una bella vac- zia), giovanili ("un pacco", una bini), gerontofilia (La madre del gazzo difficile (e idealista) per lengo è sinonimo di linea-Gad- cazza, vaccosa, figlia di bella fregatura). Tuttavia, è proprio professore), incesto (La mamma cui il rifiuto della realtà familia- da, ovvero di quel filone espres- vacca, vaccuta con vacche di questo elemento giovanilistico Dora). re piccolo borghese e della pro- sionista e dialettale della nostra poppe, tettone, vacche di vac- che finisce col prevalere, dando spettiva modaiola dei tipi da Il catalogo è questo, integrato tradizione letteraria messo in ri- che e tette") e disposte in una vita a esiti che ricordano troppo aperitivo si traduce in una scelta da buone dosi di sadismo e ma- salto da Contini. Un filone che sintassi elencatoria. Oltre a il ginnasialismo alla Brizzi (non a nichilista: "Tutto mi verrà a sochismo, da un'insana passio- oggi - stando alle stimolanti let- sfruttare tutta la carica blasfe- caso i due sono bolognesi): "il noia, perché il tedio non è in ciò ne per la tonaca (L'amore dei ture di Ottonieri (La plastica ma e disfemistica del dialetto e leggendario Zoom, eroe di mille che fai, ma nella forma che assu- preti) e dall'onnipresente onani- della lingua) e di Pezzarossa della lingua, Santi neologizza battaglie", "reclutammo un con- me quando diventa lavoro. For- smo (il cinquedita non è il gim- (C'era una volta il pulp) - sem- ("era tutto un sussopra di con- gruo numero di giovani pirati e se bisognerebbe darsi al crimi- me five di Jovanotti...). Tra tut- bra trovare nuova linfa nella seguenze"), più spesso univerba fanciulle in fiore". Il gioco lin- ne". Dall'altro l'avvocato in pie- produzione di cannibali e din- due parole (tra gli altri casi guistico è a volte un po' ingenuo na crisi di mezza età, costretto a torni. Ma il pulp di Santi è ar- - pour cause - "suggiù" e "van- ("Così è la sorte, mi dicevo, a riflettere sulla propria profes- I libri citati caico e archetipico; la sua scrit- tindietro"). E insomma uno uno arride, un altro lo irride"), sione e sulla propria vita: "non tura quella di un epigono; il suo "stressaparaule" che ha letto così come l'ostentazione scher- si può rimanere ragazzi in eter- Tiziano Scarpa, Occhi sulla stile - ivi compreso il massiccio bene le auctoritates: quando de- zosa di alcune facili marche di no" gli dice a un certo punto un ricorso al dialetto - un idioletto graticola, Einaudi, 1996; cfr. ve descrivere cieli e nuvole rie- letterarietà, da ricondursi in collega, che sta sgobbando per alienato, nel senso duplice di gran parte alla "vocazione poeti- "L'Indice", 1996, n. 4. cheggia le note cromatiche di pagarsi una casetta in campagna "straniato" e di "passato di pro- un'alba del Pasticciaccio-, quan- ca" del protagonista: varianti au- Aldo Nove, Il mondo del- dove passare i fine settimana, prietà". do gioca sul nome della rosa ri- liche ("ero ancor giovine e ine- l'amore, in Gioventù canniba- "che non si lavora mica, di do- chiama l'attacco di Retahlo-, a sperto"), qualche rima ("bastava le, Einaudi, 1996. L'impressione è quella di uno menica". Così, quando quel col- tratti segue l'andamento classi- che anch'io, come il german Tommaso Ottonieri, La scrittore che, tramite un attento lega muore d'infarto, un cerchio ficatorio di un'Hilarotragoedia mio, mi trovassi un lavoro"), il plastica della lingua, Bollati studio della tradizione, abbia o riprende il gusto per l'etimo- vezzo di posporre il verbo un po' troppo perfetto si chiu- Boringhieri, 2000; cfr. "L'In- approntato a proprio uso e con- logia popolare alla Libera nos a ("questa gente che tante doman- de, saldando le insopportabili dice", 2000, n. 5. sumo una sorta di manuale del- malo ("A l'è un omosessuàl, tò: de mi fa", "molte canzoni sentii domeniche fuori porta dell'in- Fulvio Pezzarossa, C'era la lingua degli espressionisti. om osessuà, è un om osèss"). cantare, e qualcuna forse cantai fanzia con le lunghe ore del car- Gli ingredienti ci sono tutti: i una volta il pulp, Clueb, anch'io"). cere, in cui tutto il tempo assu- 1999. verbi parasintetici ("spupillar- Rivolti ad altri numi e lonta- me "la forma di una intermina- Carlo Emilio Gadda, Quer gliele a pelle nuda", "questo nissimi da questa rimozione del- Su tutto questo s'innesta bile domenica pomeriggio". La pasticciaccio brutto de via Me- brodo che sento insughire"). I la modernità sono invece Ficarra l'elemento di genere, piuttosto domenica della vita, insomma, rulana, Garzanti, 1957. nomi astratti in "-io" ("un urlìo, e Rimondi (rispettivamente clas- invadente, sia pure giocato sul non è cosa da uomini e bisogna Vincenzo Consolo, Reta- un vibrillìo a inzuccherare la se '72 e '74). Il loro esordio - un filo dell'ironia metaespressiva lasciarla a chi, dal settimo gior- blo, Sellerio, 1987; cfr. "L'In- gola") e gli aggettivi in "-oso" racconto piacevole, costruito su ("Non c'era dubbio, io preferi- no "non fece più nulla per il re- dice", 1987, n. 10. ("attacatoso", "celeroso" "gri- un'accorta sequenza di flash- vo i noir"), insistendo sul con- sto dell'eternità, né aveva fatto Giorgio Manganelli, Hila- doso"). E poi ancora le onoma- back e sul gioco a due voci dei fronto codificato realtà-finzione nulla nell'eternità precedente", ro tragoedia, Feltrinelli, 1964. topee ("un gnegné era un pan- protagonisti, il giovane accusato (l'avvocato che dichiara di non perché, scritture alla mano, "è Luigi Meneghello, Libera no gnaulante"), che contribui- d'omicidio e il suo avvocato - è aver mai visto i telefilm di Perry chiaro che Dio lavora sei giorni nos a malo, Feltrinelli, 1963. scono a creare figure di suono immerso nella realtà metropoli- Mason, il presunto assassino che in tutto, sei soli giorni in tutto il ("L'aria diventa arrossata, spi- tana e imbevuto di modi collo- evoca il "poliziotto intelligentis- tempo infinito". • N7 8 L'INDICE ••DEI LIBRI DEL MESEBH

nienta è l'essere ormai giunti a zione di una Descrizione; men- toccare con mano il Niente che tre l'anelata Realtà si allontana ci abita - il "solido Nulla" di indefinitamente nella copia della Leopardi. Lo spazio è sfinito, in- copia di se stessa. Penso ai re- fatti, perché abitato dal Vuoto. centi romanzi "vuoti" di autori Strutturalmente insidiato, in come il Romolo Bugaro del Ven- ogni sua minima parte, dal Nul- ditore di libri usati di fantascien- la. Quello che al Kerouac di Pin- za, o il Simone Battig dell'emble- cio - turbato dall'assoluta assen- matico Sul nulla (cfr. "L'Indi- za di stelle nel "piano neroco- ce", 2000, n. 4): per i quali vale smo specchiante" di là dal- la definizione (di Marco Belpoli- l'oblò - si manifesta con imo ti, su "Alias" dello scorso 18 strano rumore, "il Mugolio del marzo) di "scrittori a bassissima Tutto". Il lamento interminabile definizione", "che ottengono il di ciò che non esiste. In 2001 massimo del potenziale narrati- l'altro astronauta - quello che vo ricorrendo al minimo, sino al prosegue la sua Odissea - alla fi- limite dell'elisione, dell'atonale ne incontrerà Qualcosa. Ma io o del silenzio". sto con l'astronauta malinconico C'è una trappola, naturalmen- - quello che corre in circolo, te. Tutto questo rammenta l'e- quello al quale viene spietata- stetica sentimentale del primo mente negata ogni Trascenden- Romanticismo: il vuoto ci addo- za. Se non c'è nessuna Meta è lora, sì, ma questo dolore si può perché Dio - contrariamente a capovolgere in piacere algola- quanto diceva Einstein - è pro- gnico, in funzione di un nuovo prio Colui Che Gioca A Dadi. incanto, di una nuova stupefa- Uno dei motti ironicamente zione (ciò che farebbe il gioco gnomici che punteggiano Lo della Scimmia). E la capriola ca- spazio sfinito recita così: "Le ra ai mistici del Nulla, ai virtuosi donne sono portate alla spari- della teologia negativa: dove zione". Si veda la Teoria delle Yannihilatio è premessa e condi- aureole, doloroso punctum nel zione dello spossessamento ri- recente Cos'è questo fracasso? di tuale. A questo pericolo lo scrit- Tiziano Scarpa (cfr. "L'Indice", tore può rispondere nel modo 2000, n. 6). Come in un vecchio più antico, e insieme sempre Hitchcock, The Lady è, sempli- nuovo: cioè inventando una lin- cemente, colei che Vanishes: la gua - che vuol dire un pezzo di donna che non si trova di Leo- realtà, seppur personale. Come pardi - quella con cui si sogna fa Pincio esponendo la sua lin- di "fare all'amore col telesco- gua "bianca" e senza alcuna pio" (nell'autocommento alla marca contrastiva (al punto che canzone Alla sua Donna): la Ro- qualcuno, al suo apparire, disse sina perduta di Delfini o la Bas- malevolmente - senza capire che sotuba - che naturalmente non aveva colto la vera novità di que- c'è - del suo nipotino Paolo No- sto scrittore - che sembrava la ri (cfr. "L'Indice", 2000, n. 5). lingua di una traduzione: certo, Neoplatonismo? Esistenziali- la traduzione di un testo anterio- smo, forse (nuovo désir d'ètre re che però non c'è) "al gelo del- sartriano)? Solo in negativo. La l'inverno, così che un sottile nostra epoca - ce l'hanno inse- strato di ghiaccio composto di gnato il Baudrillard dello Scam- minutissimi granuli biancastri, la bio simbolico e la morte e il Viri- galaverna, coprisse tutto". Den- Variazione sul vuoto reazione pavloviana che rende lio dell'Estetica della sparizio- tro quel freddo scorre inappa- difficile spiegare cosa ci sia di ne -è quella della derealizzazio- rente un brivido caldo, "sempre tanto struggente . C'è la solitu- ne. Le vicende della Storia han- sul punto di liquefare il raccon- Il lamento di ciò che non c'è dine, certo; la fredda e insieme no decretato la Morte della to". E proprio così: lo sa chiun- pungente abolizione della feli- Realtà. Ma, più che di un "delit- que abbia- sentito almeno in Andrea Cortellessa cità, e della stessa aspirazione to perfetto" (Baudrillard), si ha un'occasione la pelle del volto alla felicità, che ogni missione il sospetto che si sia trattato di indurirsi a bassissima tempera- che ci accolliamo comporta. Ma un suicidio. Le Cose, Sfinite, tura. Viene da piangere; e se so- Come mai lo spazio è sfinito? con una certa scena del 2001 di il punto è un altro. L'uomo non ce l'hanno fatta più a Esse- lo si osa farlo la pelle fa male fi- C'è una generazione di scrittori Stanley Kubrick. Da mesi è in sull'astronave è diviso dal Vuo- re. A noi restano solo i loro si- no a che sembra volersi spacca- che negli ultimi anni ha preso a volo verso Giove l'astronave in- to assoluto solo da un sottile mulacri: gli specchi con i quali re, addirittura. Quel dolore è il tematizzare una dimensione, viata per indagare sui misterio- diaframma metallico. Ma pen- ci confonde e ci inganna la segno che è venuto il momento quella del Vuoto, certo non nuo- si messaggi giunti sulla Luna. sare quel Vuoto in silenziosa at- Scimmia di Dio, cattivo demiur- di volare. Finalmente liberi nel va all'immaginario letterario; ma La abitano, vigili, solo due co- tesa all'esterno non può che ri- go gnostico che macchina sa- Vuoto. • che oggi è come se si fosse deciso smonauti, sempre assistiti dal chiamare l'infinitamente più piente le leve della falsificazione di affrontare di petto (nulla con- finora fedele computer di bor- piccolo Vuoto interno alla nave: mediale. In quest'estinzione del ta, naturalmente, do HAL 9000. quello che lui insensatamente reale, ultima e postrema forma I libri citati che sia per defi- Gli altri membri percorre di corsa - senza mai di realismo è allora, forse, quel- dell'equipaggio la che rappresenta le superfici nizione impossi- "L'inganno arrivare da Nessuna Parte. Tommaso Pincio, Lo spa- bile). Come dice sono in anima- Quella scatola, poi, ne contiene specchianti (come la bocca di zio sfinito, Fanucci, Roma "Neal Cassady" più irridente, zione sospesa. un'altra: perché il Vuoto della Marylin nello Spazio sfinito): gli 2000, pp. 154, Lit 16.000. a "Jack Ke- la più intollerabile Uno dei due nave da qualcuno è abitato, in Schermi lucenti che, nell'awol- Gabriele Frasca, Lime, Ei- rouac" - due dei astronauti è ri- realtà - da lui stesso, cioè. Ma gere il Nulla, ci rimandano inso- naudi, Torino 1995, pp. 158, personaggi dello delle immagmi: preso mentre fa allora è dato sospettare che sia lenti l'inganno più irridente, la Lit 16.000. Spazio sfinito, di la nostra" jogging lungo la Vuota pure quell'altra, minu- più intollerabile delle immagini. Tiziano Scarpa, Cos'è que- Tommaso Pin- rampa del cor- scola scatola: e che siano tre i La nostra. sto fracasso? Alfabeto e in- cio, uscito nella po centrale del- Vuoti (quello dello Spazio, temperanze, Einaudi, Torino Di questo Realismo della De- collana "AvantPop" di Fanuc- l'astronave: un grande anello la quello della Nave, quello del 2000, pp. 181, Lit 16.000. realizzazione si capisce come pa- ci -, quando questi ha accettato cui rotazione simula la gravità. Corpo), separati l'uno dall'altro Paolo Nori, Bassotuba non rametri fondanti non possano Corre in avanti ma in realtà il da insignificanti diaframmi. c'è, Einaudi, Torino 2000, l'impiego in orbita solitaria per la essere né il Rispecchiamento suo percorso è ciclico, anulare pp. 150, Lit 14.000. Coca Cola Inc.: "tu e il Vuoto fi- Il suo motto, questa genera- lukàcsiano né la Negazione nalmente soli, uno di fronte all'al- - teoricamente infinito. E il Gabriele Frasca, La scim- giorno del suo compleanno: co- zione lo può rubare a una poesia adorniana. Il nitore figurale tro per mettere in chiaro ogni co- di Gabriele Frasca: "giunto al dell'immagine (come nell'appa- mia di Dio. L'emozione della sa". Fortunatamente, ben poco si si HAL proietta per lui su uno guerra mediale, Costa & No- schermo gli auguri preregistrati frigo l'aprì, non c'era molto, / rente quotidianità di certo Ma- metterà in chiaro; ma le réveries solo l'austerità delle lamiere / gritte tardo, o di tanta parte del- lan, Genova 1996, pp. 283, del personaggio di Kerouac - iso- dalla famiglia a mesi, e miliardi Lit 32.000. di chilometri, di distanza. Nes- d'alluminio, riempì d'acqua un la produzione di Hopper) si spo- lato nella sua cellula di miele lan- Romolo Bugaro, Il vendito- suna parola. Solo la musica dol- bicchiere, / restò a guardarlo, ed sa alla coscienza acuta di un ele- ciata nello spazio - si iscrivono re di libri usati di fantascien- cemente kitsch di un adagio di insipido il volto / galleggiò un mento sfuggente, e al limite con forza, d'ora in poi, in una po', poi si mise in ascolto, / nien- enigmatico, della Realtà rappre- za, Rizzoli, Milano 2000, pp. 193, Lit 26.000. storia della figurazione malinco- Khacaturjan. te, ovviamente, poteva sedere / sentata. Ossia precisamente alla Simone Battig, Sul nulla, nica di fine millennio. Quando arriva questa scena, ora, tranquillo, frugarsi, vedere / sua qualità residuale, fantasmati- Theoria, Milano 1999, Piace farla iniziare, questa ogni volta che si rivede 2001, si dentro, più dentro, ecco, non ca, irrigidita in calco di se stessa. pp. 190, Lit 24.000. storia, una trentina d'anni fa: stringe tutto il rattrappibile: c'era molto". Quello che ci an- Ogni Descrizione sarà Descri- L'INDICE s ••DEI LIBRI DEL MESEBI

facoltà austriache di Vienna e di decennio e più aveva dato in Ita- Di follia, di guerra, di fisica teoretica Graz alle numerose versioni ita- La fede positiva lia impulso alla fondazione e alla liane di opere scientifiche tede- istituzionalizzazione di nuovi sa- Con occhi seri sche: uno stuolo di tecnici, di in- e l'isteria peri, tra i quali la psichiatria e la ventori, di studiosi, poco noti o sociologia criminale. dimenticati, passa per la ricerca Per raccontare l'episodio delle Delia Frigessi dello storico sullo sfondo dina- PIETRO SPIRITO, Le indemoniate di indemoniate di Verzegnis - che mico di una cultura laica e bor- Verzegnis, pp. 144, Lit 20.000, allora riscosse attenzione gran- FABRIZIA RAMONDINO, Passaggio a tadino squarcia la sua "cecità", ghese. Con il nuovo secolo, di cui Guanda, Parma 2000 dissima e sembra oggi dimentica- Trieste, pp. 311, Lit 30.000, Einaudi, scoppia la guerra, la Jugoslavia si addensano intense le ombre, la to - Pietro Spirito si è documen- Torino 2000 viene occupata, il paese si riem- "religione della patria" sembra Sul finire del 1878, al governo tato con rigore sui testi d'epoca e DELIA BIASI, I fiori azzurri, pp. 158, pie di gente sbandata, compaio- relegare in un angolo la cultura Cairoli-Zanardelli, che era cadu- ha scelto una prospettiva origi- Lit 25.000, Lint, Trieste 1999 no i partigiani e i tedeschi occu- scientifica. Pogliano ripercorre il to anche per il peso delle critiche nale. Il suo non è un romanzo CLAUDIO POGLIANO, Città dell'arti- pano il villaggio e la sua casa; do- primo dopoguerra triestino, il so- alla sua incapacità di tutelare storico, e neppure una fiction in ficio. Scienze e cultura a Trieste, pp. po l'armistizio, sotto le finestre vrastare dell'idea di nazione che l'ordine pubblico, succedeva il senso stretto, ma un affresco di 131, "Archivio trentino", n. 1,1999 della bambina che cresce scorre la presenza della forza lavoro slo- ministero di Agostino Depretis. ampio respiro che fa rivivere nei un esercito di gente in rotta. vena rafforza e ci narra i danni Il nuovo governo avrebbe adot- personaggi la disputa dei saperi, "Un ragazzaccio aspro e vora- In mezzo a questo tumulto, a gravi operati dalla "cultura in or- tato la linea del "prevenire per e che tenta di ridare, attraverso ce, / con gli occhi azzurri e mani questa storia che passa per le bace", le parole d'ordine fasciste non reprimere" di fronte alle una scrittura elaborata e ricca di troppo grandi" per Saba, ma per strade del paese, l'occhio della che indirizzavano Trieste a essere tensioni sociali di quegli anni, dialettismi, l'eco confuso e stra- Fabrizia Ramondino, che nel suo narratrice resta limpido e fresco. la fiaccola della civiltà nazionale mosse anche da aspirazioni egua- nito delle vicende politiche na- libro cita versi di Saba in esergo Contraddizioni etniche rotte dal- nelle aree del Levante. litarie e religiose. Proprio nel- zionali nelle menti del popolo e ad ogni capitolo, Trieste è don- la violenza e confusioni sangui- Con il secondo dopoguerra ri- l'agosto una repressione durissi- in quelle dei notabili locali. na. Donna traghettatrice, che nose segnano la sorte delle città nasce faticosamente l'idea della ma, che si ispirava al principio Nell'antica povertà della Car- apre il varco alle madri e alle istriane, dove la difesa della na- funzione europea della città che, della sicurezza interna dello Sta- nia, dimenticata dall'Italia a cui compagne nelle peripezie del vi- zionalità è intesa come sopravvi- in campo scientifico, sembra rea- to, si era scatenata sui contadini da poco appartiene, giungono a vere. Assunta Signorelli, "dea venza, dove il contrasto tra città e lizzarsi nei primi anni sessanta, dell'Amiata che seguivano Davi- fatica le suggestioni della mo- salvifica" che ha lavorato con contado può finire nelle foibe grazie ai progetti dei fisici. Diretto de Lazzaretti, provocandone la dernità. Gli ùomini sceglievano Franco Basaglia nel manicomio mentre la gente attende la fine da Abdus Salam, futuro premio fine. Intorno al "santo" di Arci- la via dell'emigrazione, le donne di San Giovanni, invita la scrit- del mondo e vede sbucare dalle Nobel, nasce il centro internazio- dosso avrebbero discusso e di- lavoravano quasi sole nelle cam- trice a soggiornare nel Centro nuvole prodigiosi cavalieri del- nale di fisica teoretica (Ictp): Trie- scettato psichiatri, antropologi e pagne, ridotte a uno stato di in- triestino di salute mentale duran- l'apocalisse. I soldati che andava- ste diventa una meta nota e ambi- giornalisti, in nome di quei detta- feriorità sociale, di diffuso anal- te l'estate del 1968, e nasce così no incontro al crollo finale ta per scienziati di tutto il mondo. mi della scienza che ormai erano fabetismo - la scuola femminile un racconto di intensa collabora- "guardavano con gli occhi seri Poi, nel 1971, Franco Basaglia diventati anche un alibi per il sarebbe stata aperta solo nel zione e identificazione dove si dei bambini", la scrittrice ricor- porta avanti la sua lotta per una comportamento della classe diri- 1876. Fedele al clero, la comu- mescolano liberamente le forme da i serbi, i cosacchi vicino a riforma del sistema psichiatrico gente. A muoversi tuttavia non nità parrocchiale partecipava al- del romanzo, dell'autobiografia, Trieste, i cetnici, ma non dimen- italiano. Un altro volto, un altro era solo l'Italia contadina e ope- le inevitabili lotte di campanile della testimonianza, legate dalla tica i tratti di umanità che bale- profilo di Trieste si aggiunge fi- raia: tra le valli e le montagne del che riguardavano soprattutto la riflessione sulla follia e sulla mor- nano nelle storie di vita dei tede- nalmente a quello della sua parti- nord-est parevano prendere cor- gestione della vita comunitaria te. In questo diario di bordo do- schi e degli Alpenjdger che occu- colare civiltà letteraria - autobio- po fermenti inattesi e comporta- religiosa. In questo paesaggio, ve si incontrano, si incrociano pano la sua casa. A Trieste, dove grafismo, introspezione, antilette- menti enigmatici che chiedevano dove solo gli emigrati ritornando tante voci di donne, il femmini- la famiglia ha trovato alla fine un rarietà - e alla riflessione intorno di essere delucidati dalle analisi agitavano qualche idea nuova, smo si cala nella "esperienza im- rifugio, entrano i neozelandesi, ai ai suoi destini inquieti di città al della scienza. Scienza positivisti- maginativa ed emotiva della di- soldati di Tito che percorreran- crocevia. • ca, s'intende, che ormai da un • scesa", nella scoperta della sin- no da vincitori la città vengono golarità del genere. Il Centro, in consegnati i tedeschi, questa vol- cui quasi tutte le porte sono ta è la marea balcanica e slava a aperte, rappresenta l'essenza del passare sotto le finestre. Le vi- pensiero e delle pratiche basa- cende si mescolano tutte, resta gliane, sopra ogni cosa parla il solo il profumo della natura e la Trieste, Lisbona corpo - scrive Paola, psichiatra - giovinezza selvatica che chiama. che dà forma alla follia delle don- Un respiro quasi epico anima in Alessandro Fo ne, il solo che potrebbe parlare Delia Biasi la descrizione del- del mondo femminile di fronte l'universo babelico, dell'umanità che ad occhio e croce, senza tanto pensarci, col- alle maglie della psichiatria e del disperata che la guerra lascia die- Vi sono alcune città che paiono rispecchiarsi locheresti fra Otto e Novecento, e magari sono controllo. Stare vicini alla soffe- tro a sé, dell'ingiustizia e della una nell'altra. A poli opposti d'Europa, l'una su renza, abbracciarla nella sua ir- menzogna che annebbiano ogni un fiume che ormai è già oceano, l'altra su un invece lì da chissà quanto. Può capitare siano pu- raggiungibilità, è questo il "fragi- cosa, ma la pietas prevale. La mare interno che scamhieresti agevolmente per re striate dalle secanti di graziose scalinate, pio- le legame d'amore" che Trieste stessa pietas che ha condotto Fa- quel fiume, stanno Lisbona e Trieste. vute da un qualche sperso paese di campagna, offre a chi ne scrive. brizia Ramondino a vivere con le E si può dire subito della grande piazza sull'ac- mimetizzate da rampe di città. Come in Lisbona donne del Centro triestino, ma qua. Per Lisbona è Praga do Comércio, sul fiume la scala che mette a capo al Rossio. Non c'è in apparenza legame con un vincolo terragno e "bar- un tempo leggendario per le sabbie aurifere: il C'è questo loro starsene adagiate lungo i versan- tra il diario-romanzo di Fabrizia barico", con una sua forza liber- Tago. Piazza che prende in prestito il da ti di un colle. Per sette colli, forse, o forse più (e Ramondino e il Bildungsroman taria quasi slataperiana. un'altra piazza, "continentale" questa volta, ma quando appuntavo questa frase nella penombra di Delia Biasi, eppure qualcosa ancora su un fiume: Piazza Vittorio a Torino, sul della discoteca non sapevo che per Lisbona si par- avvicina le due scrittrici, napole- Le sorti di Trieste si sono pre- Po. Per Trieste è Piazza dell'Unità d'Italia, che si la proprio, in tradizioni locali, dei sette celebri col- tana l'una, l'altra di madre slava e state da sempre a letture diver- distingue dall'altra per le araldiche alabarde ap- li di altri miti). Ma di Trieste ricordo un panorama di padre italiano. Da sempre De- genti, a mitizzazioni e a manipo- puntate nel cielo, e per un tono più grigio, forse, di case diradate, quasi come camini, lungo un co- lia si è abituata a vivere "incastra- lazioni di cui impossibile e pre- e un assetto più sgombro. stone, numerose, svarianti fra il bianco e tetti ros- ta in mezzo a due razze", e questa tenzioso sarebbe qui dare conto, Dietro la Praga do Comércio sta, in alto, il Ca- si, forse una punta di azzurro. Un po', diresti, co- singolarità che marca le sue terre ma hanno continuato e continua- stelo de Sào Jorge. E ora che, accompagnando me avviene a Smirne, per certi scorci che però vi- è vissuta intera dalla bambina no a esercitare un fascino, a susci- un gruppo di ragazzi in gita scolastica, le ritraggo rano al rosa. Invece, di Lisbona, dall'autobus che che cresce in un paese del Carso tare domande. Uno storico della a memoria dal divano notturno di una discoteca, all'arrivo ci accolse (lo conduceva Zé Russo, moto- triestino. La sua è una finestra scienza come Claudio Pogliano si non mi ricordo alla perfezione la posizione della rista de turismo) e ci guidò in un primo sguardo, spalancata sul mondo, sull'apo- è trovato di fronte a questa "città collina di San Giusto rispetto alla marina e la re- resta nella memoria un costone contrapposto (a calisse degli scontri etnici e delle di carta" durante alcuni anni di cisa irruzione o meno del suo castello nello skyli- Trieste svettava, per chi salisse, a sinistra; e qui in- guerre. Il paese è abitato da con- insegnamento universitario, e ha ne di Trieste. Ma ricordo che c'è, e vi individuo vece si trova sulla destra), articolato in vecchie file tadini slavi, la bambina parla ita- cercato di aprire una prospettiva un segmento dell'insistito procedere a coppie di case sullo sfondo e tappeti di detriti sul davanti: liano per volontà del padre. Un nuova, che conduce alla Trieste delle due capitali. stavano demolendo interi vecchi quartieri senza padre che vive le tante contrad- scientifica e naturalistica, legata Capitale di che, Trieste? Chiunque vi abbia che neanche una tegola o un mattone restassero al dizioni del suo paese e dei tempi allo spirito borghese e soprattutto vissuto o vi sia passato per un qualche tempo loro posto. Mutavano in monte di cocci e con la (la grande guerra, un periodo ai caratteri cosmopoliti dei triesti- (Italo Svevo e Joyce, per esempio) conosce la stessa precisa progressione con cui viceversa in un nella Russia scossa dalla rivolu- ni. Ne risulta qualcosa di più im- campo del cimitero (come quello da lì non lonta- zione, il fascismo al rientro in pa- risposta. Trieste è una città-mondo, capitale a portante e intrigante di quel sem- no dos Prazeres) si colmano fosse e compaiono fi- tria), una madre che mantiene vi- se stessa, irripetibile. E tanto più curioso dun- plice - e troppo modesto - "indi- le sistematiche di croci: modi paralleli di svanire, e va la curiosità della gioventù, la ce dei lavori" che Pogliano scrive que che questa irripetibilità si rifletta, all'altro di lasciare nuove realtà al proprio posto. vita dei campi e del contrabban- di voler fornire ai suoi lettori. Dai capo d'Europa, in quella della capitale porto- Dovrò poi ricordarmi, da domani, da che avre- do nel villaggio, i viaggi di vacan- primi indizi settecenteschi alle Ri- ghese, senza che si possa stabilire quale abbia mo - pioggia permettendo - visitato il quartiere za nella terra rossa dell'Istria e fi- flessioni politiche di stampo natu- "iniziato per prima" e innescato il gioco delle no a Parenzo, gli amici serbi del ralistico di un filosofo della storia emulazioni. di Alfama, di comparare i minuscoli vecchi tram Kordun. L'amore per la terra come Antonio De Giuliani, dalla Porti di sud-ovest e nord-est in cui il porto a qui di Lisbona e il tram di Opcina (parente, poi a "che accoglie e che nasconde le fondazione del "Giornale del tutta prima sembra incidere poco, sono città sco- sua volta, del suggestivo tram che s'inerpica a cose degli uomini" segna la bam- Lloyd" (1835) e del settimanale scese e rampicanti, con improvvise salite fian- bina, che continua a sentirsi di- "Favilla", che unisce mercanti e cheggiate da grossi stabili sul vecchiotto andante versa. Un primo incontro con la imprenditori di cultura, dall'ac- violenza fascista contro un con- correre dei giovani triestini nelle gira nottetempo fra le strade rate, per concludere a "un'inci- strette del paese per cercare i se- piente degenerazione della razza Il pacifismo degli intellettuali settecenteschi scoppia l'epidemia isterica del gni e scoprire i segreti delle inde- dovuta ai secoli di isolamento e 1878-79, che ha per protagonisti moniate. Quando l'intervento alla frequente consanguineità Flagello de' popoli i soggetti più deboli, le donne. della Curia apre la strada degli dei matrimoni". Bell'esempio L'isteria le colpisce una dopo esorcismi, i liberali locali e il sin- della diffusione che il concetto e l'altra e si manifesta con impres- daco cercano di ignorarli, intan- il linguaggio della dégénérescen- Luisa Ricaldone sionante regolarità: le isteriche to il paese ribocca di guaritori ce conobbero in Italia. perdono coscienza, parlano con più o meno patentati, ormai più La bravura di Spirito non sta MARCO CERRUTI, La guerra e i Lumi contraria alla felicità privata e la voce del demonio, pronuncia- di quaranta donne vivono nelle solo nel tentativo riuscito di far nel Settecento italiano, cura di Bian- pubblica e, per la sua distrutti- no parole in latino, inveiscono smanie, e al crepuscolo appare rivivere le figure del potere, ma ca Danna, pp. 152, Lit 23.000, vità, anche antieconomica, dal contro le autorità ecclesiastiche, con sembianze estranee il demo- anche nella sua lettura dell'ani- Thélème, Torino 2000 momento che, in regime di eco- manifestano doti strabilianti di nio. Arriva trafelato un cronista mo popolare. Dicono quelli di CARLO GOLDONI, L'amante milita- nomia agricola, lungi dal pro- chiaroveggenza. Si comportano e riferirà di aver assistito al "ter- Verzegnis: "ciò che conta, che re, a cura di Piero Del Negro, durre ricchezza, essa annulla il insomma nei loro episodi di ma- ribile trattenimento" del paros- importa davvero, (...) è quanto pp. 291, Lit 28.000, Marsilio, Vene- lavoro del "villan sollecito": "E lattia come se volessero rappre- sismo, in breve gh episodi di vediamo ogni giorno con i nostri zia 1999 gir mille fatiche / col tetro fumo sentare un'insubordinazione al- possessione diventano di pub- occhi: questa terra, queste brac- CARLO GOLDONI, La guerra, a cura al voi" - scrive nella Vita rusti- l'autorità. Un'atmosfera d'inaf- blico dominio, il Consiglio sani- cia, questa fatica, questo sudore, di Bianca Danna, introd. di Luigi ca Parini. Tuttavia il "flagello ferrabile spavento coglie la gente tario provinciale, riunito in se- questo dolore". Le scene delle Squarzina, pp. 207, Lit 25.000, Mar- de' popoli" si giustifica quando del paese, l'evento coinvolge tut- duta straordinaria, ordina final- indemoniate, gli esorcismi, sono silio, Venezia 1999 da guerra di conquista e di at- ti gh abitanti e scuote le fonda- mente una missione medica e la narrati come recite di un teatro tacco diventa guerra di difesa: menta del vivere comune. Scop- notizia dell'epidemia dilaga sui popolare di grande emozione, in Tra la fine del 1999 e i primi "Natura in prima, e poi Ragion pia una sorta di guerra civile, da giornali di tutta Italia. Entra in chiaroscuro. Le sue donne di- mesi del 2000 sono stati pub- ne appella / le patrie mura a so- una parte il popolo, dall'altra i scena Fernando Franzolini, ventano le voci del disagio popo- blicati tre volumi che ripropon- stener pugnando" - dice il poe- notabili, da una parte le donne "l'uomo di fede positiva", a lui lare di Verzegnis attraverso il gono il tema della guerra al- ta negli Sciolti sopra la guerra. possedute e le famiglie, dall'altra dobbiamo una dotta relazione - linguaggio della possessione, nel l'epoca dei Lu- Anche il coeta- il medico, il prete, il sindaco. Al- L'epidemia di istero-demopatie tentativo di proteggere la comu- mi. Stesso og- neo Pietro Ver- la fine interviene la forza pubbli in Verzegnis - che coniuga le mi- nità. L'azione "progressista" dei getto di discus- ri, negli anni in ca mentre la popolazione tenta "Cloaca re egemoniche della moderna medici, come quella dei rappre- sione ha scelto cui la Francia di opporsi al trasporto coatto a scienza medica alle misure re- sentanti del governo, tende in- la Società italia- che raduna tutt'i vizi sta per entrare Udine in ospedale delle donne pressive dello Stato. Scrive il me- fatti a sopprimere l'alterità, a na di studi sul più deformi in conflitto con colpite dal male. dico friulano: "qui gli spiriti soffocare una cultura ancora ar- secolo XVIII e tutt'i rifiuti le potenze del- Nelle pagine di Spirito hanno malvagi sono la rozzezza e la vil- caica ed emarginata. All'alieni- per il proprio l'Antico Regi- grande spessore i rappresentanti lania, l'indottrina e l'insipienza". stica del positivismo l'isteria ap- incontro annua- della società" me, concorda delle autorità, della legge e del- E poco prima: "le condizioni di pare un luogo enigmatico di ri- le. Difficile sot- con l'esercizio la scienza. Belfiore, sindaco di isolamento e di poca scienza sposta: e non solo alle pulsioni trarsi all'attua- delle armi in fa- Verzegnis, è un mangiapreti li- conducono le anime alla perdi- arcaiche che hanno radici nel- lizzazione: "guardando certi vore di "libertà" e "giustizia", berale, un "senza dio" disamato zione, alla superstizione e infine l'inconscio, ma anche ai proble- agghiaccianti fotogrammi [re- mentre anni prima, dell'e- dagli abitanti del paese e in guer- all''autoinganno" . Elogiato da mi della storia collettiva. E tale, lativi alla guerra in Cecenia], sperienza di capitano arruolato- ra costante con il più popolare esimi psichiatri quali Andrea quando si produce, resta ancora non si può non pensare ai versi si volontario nell'esercito a- parroco don Floriano. Insieme Verga e Tamburini, Franzolini oggi, nelle nostre società che di Giovan Battista Casti sulla sburgico, aveva riportato un di- allo slavo friulano Dusan Varich, esegue la "metodica craniome- continuano a cercare risposte repressione della rivolta cosac- sgusto viscerale per l'armata, sacerdote scismatico e figura trica", analizza organi, funzioni nella magia. ca compiuta oltre duecento an- "cloaca che raduna tutt'i vizj storica di anticlericale, Belfiore e fisionomie delle donne ricove- (D.F.) ni fa dalle truppe di Cate- più deformi e tutt'i rifiuti della rina II" - scrive Cerruti nella società". premessa, giustificando la tra- La descrizione dell'esercito sformazione dell'agile volume dal basso si riscontra anche nel Segretamente, afflitte da spiacevoli ricordi da dispensa universitaria a li- Goldoni dell'Amante militare mantenuti nascosti (la dittatura di Salazar, le foi- bro rivolto a un pubblico più (1751), dove il bersaglio pole- Capri). O quello più pertinente sarà il confronto be, la Risiera), così si guardano e si specchiano esteso. E, d'altra parte, dai testi mico, più che la guerra, sono i con l'Elevador de Glòria al Bairro Alto, saindo l'una nell'altra queste due antiche dame, nelle loro antologizzati (di Muratori, Pie- militari, che approfittano della da rua de S. Pedro de Alcantara, intravisto in una rughe e in ferite ancora aperte, mentre già si profi- tro e Alessandro Verri, Franci, situazione particolare e dei po- cartolina? lano rigenerazioni genetiche e restauri plastici. Goldoni, Casti, Compagnoni, teri di cui sono investiti per ar- Per ora posso tracciare altri raccordi, e pren- Viste dall'acqua, all'estrema sinistra hanno Gasparo Gozzi e Parini) ci si ricchirsi, sedurre le donne, derò spunto proprio dai ruderi. ciascuna la sua torre di guardia: in discrepanza. accorge immediatamente che oziare e sopraffare gli altri. E non da molto che sulla fermata della locale La Torre de Belém di Lisbona è una colonna non sono solo gli orrori de- Mentre La guerra (1760), consi- metropolitana recante nome Colégio Militar/Luz d'Ercole all'incontrario: perché è un punto di fu- scritti a renderne attuale la ri- derata dallo stesso commedio- (cose incongrue) è concresciuto un centro com- ga. Da qui salpavano le caravelle e, in tempi più lettura, bensì anche, soprattut- grafo un remake della comme- merciale di proporzioni enormi, che si chiama recenti, l'aeroplano giocattolo della prima tra- to, le riflessioni sulla guerra e dia precedente, punta sulla de- Colombo, e che possiede fomiti di vanità in mi- svolata oceanica ora fermato nel bronzo dal mo- la pace, sulla giustezza o ini- scrizione dell'umanità che si in- sura estrema e proporzionale a quelli d'inauten- numento che, cento metri prima della storica quità dell'intervento armato.- contra sui campi di battaglia. tico che lo materiano. In merito, sul piano arti- torre, lo riproduce. Sono vettori di proiezione, Gli intellettuali che si sono Del Negro dimostra che il noto stico-architettonico, c'è lì una zona di ristorazio- braccia tese verso una conquista lontana, trovati a operare come sudditi "antimilitarismo" di Goldoni ne travestita da finta pianta con finte foglie e fin- all'orizzonte glorioso del navigatore, dell'esplo- di regimi illuminati e tutta- ("Non ero uomo di spada, ma ti rami, in cui si trova anche un finto spaccato di ratore, dell'oculato procuratore di espansione via non sempre "beati" (anche sempre lo fui di penna") è cosa casa lisbonese, con tanto di cornici e ornamenti territoriale, economica, commerciale. Muratori, dopo l'avvio del- ben più complessa del semplice di azulejos, le piastrelle in ceramica multicolore La città dei commerci, Trieste, invece sembra la guerra di Successione Au- riflesso caratteriale, di un "Dna che qui per tradizione rivestono le facciate. trovare nel castello di Miramare, se contemplato striaca, mitigherà il proprio ot- pacifico e bonario", o del tribu- Questo finto spaccato è un finto rudere. Come da Bàrcola, un malinconico avamposto, un fiabe- timismo e, non potendo più to che egli paga alla neutralità se perfino l'imitazione, attingendo all'idea ar- sco confine post quem non, piazzato lì da un mo- chiamare "beata l'età nostra", di Venezia, non foss'altro che chetipica, la registrasse sfatta e sgretolata "in sé" narca d'operetta o da un qualche principe della si interrogherà su "qual felicità per il fatto che traccia un qua- - come i referti contingenti che la inverano. fantasia che ha inteso segnalare come tutto abbia può mai trovarsi dove danzano dro deontologico e dei valori Gran parte infatti dell'odierna città è tramata di un limite, l'universa contingenza, la vita. C'è un l'arme e il furor militare"), han- che ineriscono al mestiere di scrostature e degrado, calcinacci a cielo aperto e orizzonte dal quale in poi si tratta solo di segni. E no dovuto ri- soldato, anche sampietrini divelti, cantiere congelato, culto di Miramare lo chiude e lo sigilla. chiamarsi al se poi la barba- un decadere. "gius naturale" rie prodotta Per chi giunga a Trieste dal nord, in auto lun- "Non ero Ed anche questo fa molto Trieste. Fino agli ini- go la costa, memore ancora di tragitti tortuosi, per tracciare la dalla guerra in- zi di quest'ultimo decennio la "città vecchia" del di un monumento ai caduti e di strapiombi sul linea di demar- uomo terviene a modi- capoluogo giuliano era una dama in rovina: ag- mare, il castello incantato (stessa pasta di favo- cazione etica di spada, ficare i caratteri glomerati di grande suggestione buttati giù dal le del Palacio de Pena sopra Sintra) è invece un che distingue degli uomini pugno di un qualche dio malvagio, e poi cosparsi barbacane, il simbolo - all'inverso - della città tra guerra giu- ma sempre lo anche in tempo di orine di gatto, come s'una Cartagine, perché che da lì dispone le sue mura. E distende l'arco sta e guerra in- fui di penna" di pace. Le pa- più non risorgesse. Però pian piano hanno ripre- della successiva baia come se fosse un progetto giusta, e l'han- gine che i ri- so vigore. Dapprima intorno al teatro romano; della sua propria città ideale e metafisica, e nel no fatto in ter- spettivi curatori piazzette e snodi hanno ritrovato i colori, i tenui contempo l'abbraccio concreto a quella città, mini che sono risultati fondan- dedicano alla fortuna delle due rosa, rossi, azzurri, ocra, violetti, verdi pastello tramite l'insenatura. Così la torre che mette ca- ti della moderna linea interven- commedie, e le considerazioni che ne facevano un sospiro di Mozart e, pur fra po a Trieste è introspettiva, e sul suo rovescio tista. di Squarzina sulle rappresenta- zioni novecentesche della Guel- poveri gatti parenti di ratti e loro resti di pasti piuttosto "onirica", laddove quella di Lisbona Presso intellettuali irenici, fa, mostrano come le messe in inevasi, pur fra quei ratti celesti che piovono ad- è concreta, estroflessa, estroversa se pure tu la come Parini, e in un contesto scena di queste opere minori di dosso in forma di piccioni, un'antica malia fatta conosca, al tuo primo incontro, corrucciata da complessivamente pacifista, co- Goldoni siano state legate a mo- d'incanto ha ricominciato a svilupparsi, a farsi un cielo plumbeo e dal minio di una nave sul me è stato il pensiero di quegli menti cruciali della nostra sto- poco a poco sempre più valere. Tago: che se ne va. anni nelle sue tendenze filan- ria (le guerre mondiali, il Viet- tropiche, cristiano-evangeliche, nam), di cui hanno espresso le utopiche o fisiocratiche, la tendenze pacifiste. • • guerra è assurda, irrazionale, marmo e laguna in una rarefa- Notti di pace occidentale s'in- dibile, che riprende il "Che fai Dal balcone zione che va dalla riva al campo titola l'ultimo suo libro di ver- Sul ronzio tu luna in ciel?" nei termini affi- alla calle per restringersi in un si, e un felice destino editoriale ni e diversi di un "erramento" del buio soffio che è la stanza di una ca- ha permesso che si potesse in- dell'insetto contemporaneo. sa arretrata, il silenzio che di trecciare con la sua prosa. Biso- E questo un po' il motore del notte diventa respiro e scende gnerebbe dunque leggere un li- libro, che si dirama in tre parti: Silvio Perrella fino al mare buio, al nero dei bro sul rovescio dell'altro, ma Stefano Verdino L'aria è piena di simulacri è un pali e delle alghe". sento di non esserne ancora ca- rendiconto di occasionale e par- ANTONELLA ANEDDA, La luce delle E bisogna dire che Antonella pace. E non perché voglia chiu- ANTONIO PRETE, L'imperfezione ziale memoria autobiografica, cose. Immagini e parole nella notte, Anedda dà il meglio di sé quan- dere Antonella Anedda "nella della luna, pp. 174, Lit 25.000, Fel- del Salento dell'immediato do- pp. 178, Lit 30.000, Feltrinelli, Mi- do parla delle opere figurative prosa - come da bambina / mi trinelli, Milano 2000 poguerra, ma dove lo snodo me- lano 2000 che ama, e si capisce che per lei chiudevano nello stanzino / moriale non ha alcuna motiva- ANTONELLA ANEDDA, Notti di pace quelle immagini non sono sem- perché volevano che stessi Il nuovo libro di Antonio Pre- zione di autoritratto dell'io, ben- occidentale, pp. 72, Lit 16.000, Don- plicemente citazioni, ma uno dei tranquilla" (sono versi di Emily te, comparatista e uno dei più sì tende a un'osmosi, a volte fla- zelli, Roma 2000 maggiori nutrimenti della sua Dickinson, e figurano come se- acuti critici letterari dell'oggi, è grante, a volte ipotetica, tra un sensibilità. E spesso nella sua condo esergo in La luce delle un volume decisamente sorpren- occhio, dalla traccia infantile e "Sì, la luce stessa / così bella, mente scattano paragoni fulmi- cose). dente: non solo perché è la pri- adolescente, che esplora il con- così cangiante, / la luce stessa è testo attorno a sé, e il fulgore del oscura...", sillaba Philippe Jac- paesaggio e i vari modi del con- cottet, nell'esergo scelto da An- sorzio umano, dell'"amante tonella Anedda per il suo più re- compagnia". Il tutto accade sot- cente libro in prosa. Titolo: La to la luce di un magismo lieve e luce delle cose; sottotitolo: Im- Poveri devianti di montagna smagante, ma non di meno at- magini e parole nella notte. tento a dare una cifra puntualis- Bastano il titolo, il sottotitolo e Vittorio Coletti sima sia di un vissuto sia di un quell'esergo (uno dei due da lei osservato, nonché della rovescia- scelti) per entrare nel mondo bilità del nesso uomo-terra. espressivo di Antonella Anedda. LORENZO MONDO, Il Messia è stanco, pp. 104, teressante del libro è quella che punta a situare il Di Carte celesti si è già detto, Ma anche per ricordare, a chi Lit 19.000, Garzanti, Milano 2000 piccolo movimento religioso all'interno del sot- ma giova insistere sul suo più deve adesso scriverne, la sua in- terraneo ma mai del tutto sopito profetismo dei clamoroso connotato: dipanare sufficienza; l'insufficienza che Lorenzo Mondo riesuma dai polverosi archivi tanti apocalittici che, dalla Rivoluzione francese una serie di sequenze meditative sempre si prova a parlare di libri del passato una vicenda di passioni religiose in giù, avevano tratto dalla secolarizzazione trion- e interrogative sul mondo astrale sedimentati e necessari, che cer- estreme che aveva agitato, nella seconda metà fante motivo per riattizzare gli ardori escatologici che innestano una nostalgia del- cano la luce, ma non rimuovono dell'Ottocento, l'alto Novarese, rievocando i più sempre accesi nel cattolicesimo. Don Grignaschi lo sguardo universale del roman- le ombre; di libri che chiedono vecchi fantasmi dell'eresia dolciniana. È la storia risulta così una figura non secondaria di quella ticismo sulla consapevole inopia riletture silenziose e scritture di un sacerdote di campagna, don Grignaschi, mal nota folla di predicatori, vandeani recidivi, della modernità. In particolare oscurate. che dal suo ardore mistico e dalla lettura ingenua spiritualisti ingenui che ha singolarmente popola- opera un principio di perenne ma non sprovveduta dei testi sacri elabora l'idea to Francia e Italia nell'Ottocento, facendo il con- Se non potete fare a meno mutazione e rovesciamento, tan- di un'imminente renovatio mundi, che dovrebbe trocanto mistico e religioso ai grandi turbamenti dell'ironia o del sarcasmo o del to dell'osservazione, quanto del passare attraverso una nuova incarnazione, mor- politici e militari che sconvolsero l'Europa. cinismo quando siete di fronte ragionamento; pertanto si tra- te e resurrezione di un Cristo, in cui lui stesso fi- al mondo e a voi stessi, passate Lorenzo Mondo guarda a questo prete sprov- scorre dal sentimento febbrici- nisce ambiguamente per identificarsi. L'umile oltre. Ma se invece cercate uno veduto ed esaltato con simpatia; ne rievoca con tante della umana "malattia ma impavido millenarista trova prontamente se- sguardo che si fa forte delle pro- affetto e rispetto le mortificazioni, le sofferenze, dell'infinito" all'ostinazione in- guaci, in particolare due donne, che si identifica- prie debolezze e che cerca con- i sogni e le delusioni. Non c'è in questo libro la versa di "poter dimostrare che lo no a loro volta in una specie di nuova Madonna, tinue e possibili relazioni tra le distanza laica dagli esaltati della religione che spazio non è infinito", ovvero dispensando grazie e guarigioni tra i poveri e cose e i pensieri e i corpi, cor- aveva spinto Eugenio Montale a guardare so- balugina "un segreto spavento- creduli fedeli. La reazione delle teggiando i tanti e misteriosi spettoso alla "rissa cristiana" su- so" nell'ambigua soglia tra notte autorità ecclesiastiche non tarda nessi tra il visibile e l'invisibile, scitata da un altro apocalittico e giorno, se ci si pone nella pro- e, col sostegno del braccio seco- allora credo che la prosa di An- contemporaneo del Grignaschi, spettiva del vastissimo movi- lare del Regno di Sardegna pri- tonella Anedda vi terrà una frut- Davide Lazzaretti, giustamente mento stellare, tra divenienti e ma e di quello d'Italia poi, spe- tuosa e non invadente compa- ricordato alla fine del Messia è periture. gne il focolaio ereticale. Don gnia. stanco. Quello che, sessant'anni Dall'astronomia passiamo infi- Grignaschi finisce in carcere e fa, a Montale appariva il "vano ne al Bestiario familiare, sottile Devo ammettere di essere sta- poi esule; i suoi pochi seguaci di- farnetico" di una superstizione collezione di meditazioni incen- to conquistato da questo libro. spersi e pentiti. popolare, sembra oggi a Mondo trate sul destino di solitudine del Perché? Perché mi sembra che un capitolo di dolore e di passio- l'autrice riesca a mettere in atto Mondo ricostruisce gli eventi linguaggio, che è motivata dalla adottando prospettive e chiavi di ne che chiede il risarcimento del distanza che la lingua umana vie- un saggismo arioso e conosciti- ricordo, quasi riparando, con la vamente cospicuo che si rivela scrittura diverse, impossibilitato, ne a operare con il mondo crea- lo dice lui stesso, ad accontentarsi tardiva ricostruzione dei fatti e turale, il quale per la sua neces- un bel punto di riferimento per dei personaggi che li vissero, il quelli che in questi anni si sono di una sola: il libro ora ha un ta- sità di vita non ha assolutamente glio cronachistico, da giornali- torto compiuto dalla Chiesa uffi- bisogno di farsi linguaggio. Ed avviati su una strada analoga ciale, che aveva stroncato con (basti pensare, per fare un solo smo sapiente, ora ha l'andamento ecco allora, attraverso il coatto riflessivo del romanzo che cerca implacabile durezza la forte, an- destino della lingua, le varie oc- esempio, al Veglia d'armi di corché rozza e torbida, ansia re- Eraldo Affinati, Marietti, 1992); di entrare persino nell'anima del- casioni dell'uomo di misurare e l'infelice protagonista della sto- ligiosa dei poveri devianti di misurarsi con le diverse forme la strada di chi, attraverso i libri montagna. degli altri e la propria quotidia- ria. La pista di gran lunga più in- del consorzio animale, dai cani, nità, va alla ricerca di "costella- reali e domestici, agli insetti agli zioni interiori". animali fantastici, in un'esplicita derivazione da Borges. E per far questo, Antonella Anedda sogna "un linguaggio nei tra le immagini e i versi: "Il No, semplicemente ho ancora ma prova frontalmente narrativa La scrittura di Prete, accesa e capace di dire io senza l'inva- quadro veglia l'enigma dello bisogno che la "voce muta" di e creativa dell'autore, ma anche animosa, è di intimus animo ba- denza dell'io". E ha ragione a spazio, il libro lo rode". questa poetessa si faccia ascolta- perché appartiene a un filone rocco, in genere impiantata su non volere "parlare 'di', ma par- Ma dicevo del mio sentimento re, ben sapendo che la voce del quello della "prosa breve", di un procedimento di tipo micro- lare 'a'", prediligendo alla "in- di inadeguatezza. Sono infatti a poeta è nulla "se non esiste antica tradizione ma che si cre- megalico, ovvero di dilatazione nocenza della forma", "la re- tre quarti del mio scritto e non vi l'ascolto di se stessi e non del- deva estinto da anni, finita da macroscopica della più esile e sponsabilità della forma". ho ancora detto che La luce del- la poesia, di se stessi e non della gran tempo - da oltre mezzo se- sottile particella di visto e vissu- E per questa ragione che i le cose ha una piccola cornice voce. Un incontro nel buio del- colo - la stagione della prosa to: si leggano le pagine sul ron- quadri e i versi da lei citati o narrativa, data dal fatto che chi la gola quando tutto è ancora d'arte. zio dell'insetto (Monodia) o le evocati (Caravaggio e Lotto, scrive si trova su un'isola, la Cor- inespresso, un incontro che con- Il libro prende il suo titolo diverse osservazioni-riflessioni- Pontormo e Piero Della Fran- sica, con una sua bambina. Ed è templa un rischio: capire che dalla celebre scoperta delle mac- divagazioni dietro un vetro, da cesca, Celan e Ortese, Man- proprio la presenza di questo quanto abbiamo scritto è lonta- chie lunari di Galileo, qui tra- quella in un corridoio di treno di del'stam e Cvetaeva...) spesso piccolo corpo, spesso ritratto no da ciò che siamo. Ogni volta scritta all'apertura della seconda emigranti (Punto acerbo) al si animano e lasciano spazio ai mentre è abitato dal sonno, a su- davanti a questo pericolo prova- sezione, Carte celesti: "l'imperfe- quanto visibile e ipotetico si in- tuisce dal vetro di casa tra i tetti luoghi: "Il libro inaspettata- scitare la creaturalità - ma anche re a non mentire, riconoscere la zione lunare è benefica perché di Siena (Stanze). Questa sottilis- mente schiude un bagliore, ri- la carnalità disincarnata - che cupa diversità che può esistere cancella l'alibi di un altrove per- sima scrittura con la sua cauta vela, con il suo diseguale respi- pervade questo libro. tra il foglio e il suono che dal fo- fetto, di un perfetto compimen- delicatezza cerca di lambire ro, la possibilità di un luogo". glio si solleva". to che compensi le mancanze. E ancora dovrei dirvi che An- margini del visto e del vissuto in Così le immagini dei quadri Cara Anedda, è un esercizio Inoltre rende più vera l'idea che tonella Anedda è innanzitutto modo da suggerircene innanzi perdono la loro apparente stati- nell'anima nostra ci sia un qual- un poeta. Davvero non c'è da difficile quello che chiedi a chi ti tutto la flagranza (simile alle epi- cità e si mettono in movimento, che riflesso del cielo esteriore, stupirsene, perché, come ci han- legge, ma un esercizio sempre fanie joyciane), e, con essa, an- rivelando città e volti e atmo- no insegnato il giovane Lukàcs e più urgente e necessario; e fai con le sue profondità inesplora- sfere: "...e forse l'aria e non che la radicale fragilità e l'enig- Adorno tra gli altri, le figure del davvero bene a ricordalo con la te, con i suoi moti irregolari, im- ma, che per Prete è sempre al l'acqua è la vera terra di Vene- poeta e del saggista non sono al- tua presenza. Continua a vedere prevedibili". Dal cielo alla no- zia e Venezia stessa è aria crol- centro di ogni scrittura e di ogni tro che le due facce di una stessa "dal buio / come dal più radioso stra anima dunque, all'insegna vita. • lata e condensata in pietra e medaglia. dei balconi". • di un filo misterioso e impreve- N.7/8 il |DEI LIBRI DEL MESE

• Cinquanta romanzi Mario Barenghi

1 La marchesa uscì alle cinque. L'esplosione si verificò dopo nove minu- 26 La marchesa uscì alle cinque. "Non ne posso più, non ne posso più", ti esatti, quando gli altri, spazientiti per il ritardo del notaio, erano tutti singhiozzò Marie accasciandosi sulla sedia. riuniti nello studio. 27 La marchesa uscì alle cinque. Si guardò attorno e trasalì: dov'erano 2 La marchesa uscì alle cinque. Di noi quattro, ovviamente, solo quel finiti i cammelli? fesso di Jules era stato lì ad aspettarla fino a quell'ora. 28 La marchesa uscì alle cinque. Quando comparve sulla soglia del pa- 3 La marchesa uscì alle cinque. Albeggiava appena: dal suo giaciglio, lazzo, ai due giovani sembrò che per un istante l'intero faubourg Saint- nella stanzetta accanto al portone, solo il servo più anziano avvertì il ru- Germain fosse percorso da un fremito. more del battente sommessamente richiuso. 29 La marchesa uscì alle cinque. Un po' svalvolata, come al solito. 4 La marchesa uscì alle cinque (no). La marchesa era uscita alle cinque (nemmeno). La marchesa fu uscita alle cinque (fu uscita?!?). La marchesa 30 La marchesa uscì alle cinque. E ancora adesso, a distanza di trenta- aveva intenzione di uscire alle cinque, senonché (merda). La cuoca uscì al- due anni, mi domando per quale motivo l'abbia fatto. le cinque. (Evvai!). 31 La marchesa uscì alle cinque. Il granduca, che l'aspettava dietro 5 La marchesa uscì alle cinque. Ora di Rio, s'intende. l'angolo, l'accolse con un sorriso radioso: "Roba finissima oggi, roba di prima scelta", disse. 6 La marchesa uscì alle cinque. Il tassista non fece caso al suo aspet- • to, né mentre saliva in macchina, né quando pagò; e in questo modo 32 La marchesa uscì alle cinque. Guardò con disprezzo i quattro che buttò via l'unica grande occasione della sua vita. l'attendevano con il cappello calato sugli occhi: "Vediamo di salvare alme- no le apparenze", bisbigliò. 7 La marchesa uscì alle cinque. Chiuse ^ gli occhi e respirò profondamente; della 33 La marchesa uscì alle cinque. Come commozione che l'aveva colta d'improv- Autobiografia le mie gentili lettrici avranno indovinato, viso mentre salutava le guardie non rima- Noto, e citatissimo, è il brano in cui Paul Valéry, deplorando non era la prima volta che ciò succedeva. neva più traccia. il romanzo come genere, propone quale esempio di irrisarcibi- le banalità l'incipit "La marchesa uscì alle cinque". Questa 34 La marchesa uscì alle cinque. "Mio 8 La marchesa uscì alle cinque. Più pre- frase ha sempre affascinato Mario Barenghi, che a un certo Dio, questa volta monsieur Hersant mi cisamente: alle quattro e cinquantasette punto s'è messo d'impegno a confezionare ipotesi di continua- ucciderà sul serio", disse fra sé. minuti. zione. Critico letterario e italianista, Barenghi (Milano 1956) 35 La marchesa uscì alle cinque. Dietro 9 La marchesa uscì alle cinque. Il caldo si è occupato finora soprattutto di Italo Calvino (di cui fra l'al- di lei, il solito codazzo di vagheggini, cici- del sole pomeridiano, tornato finalmente tro ha curato, insieme a Claudio Milanini e Bruno Falcetto, sbei, androidi, lemuri. a inondare il grande viale, faceva splen- l'edizione delle opere nei "Meridiani" Mondadori), Alessan- dere le corazze degli armadilli ammassati dro Manzoni (Ragionare alla carlona. Studi sui "Promessi 36 La marchesa uscì alle cinque. Esat- lungo lo spartitraffico. Sposi", Marcos y Marcos, 1994), Giuseppe Ungaretti (Unga- tamente nell'istante in cui, già da novan- retti. Un ritratto e cinque studi, Mucchi, 1999). L'ultimo suo tatré anni - cioè dal giorno che il terre- 10 La marchesa uscì alle cinque. Rinca- volume apparso è Oltre il Novecento. Appunti su un decen- moto aveva coperto crepe profonde in sò verso le sei e mezzo, uscì di nuovo po- nio di narrativa, 1988-1998 (Marcos y Marcos, 1999);presso tutte le case che circondavano palazzo co prima delle undici, ricomparve intor- le edizioni Unicopli è in corso di pubblicazione un saggio di Zerrilli Merimò - il cornicione del por- no alle tre di notte, e nessuno la vide più teoria letteraria, che ha per oggetto ì caratteri e la funzione tale aveva deciso che si sarebbe buttato fino al mattino successivo, quando la dell 'autore. Già collaboratore deW'Unità" e di "Linea d'om- di sotto. maggior parte dei lettori aveva già cam- bra", scrive sull'Indice" e sull'annuario Tirature. Dopo aver biato romanzo. trascorso nove anni all'università di Udine, attualmente inse- 37 La marchesa uscì alle cinque. E gna letteratura italiana moderna e contemporanea nella nuo- quando, sennò? 11 La marchesa uscì alle cinque. Ma so- va sede universitaria di Milano Bicocca, che egli raggiunge in 38 La marchesa uscì alle cinque. Cer- lo secondo alcuni. bicicletta, seminando irritazione fra gli automobilisti e panico cando nella borsetta le chiavi della Ja- fra i pedoni. D'estate no, ma nelle altre stagioni dell'anno, di 12 La marchesa uscì alle cinque. Af- guar, tentò con l'indice il filo del taglia- solito, esce di casa alle otto e un quarto, per accompagnare la franto, Robert si strinse le tempie fra le carte. • i figlia a scuola: circostanza senza dubbio non molto romanze- • mani: dunque era vero, era proprio vero. sca, ma tutt'altro che priva di poesia, specie se si considera che 39 La marchesa uscì alle cinque. La il tragitto è sovente dedicato alla composizione estemporanea temperatura era salita ancora: quelli che 13 La marchesa uscì alle cinque. Ok, di filastrocche. j| " camminavano a piedi nudi adesso ri- fece l'uomo con la cicatrice, a destra in HHHHHHHi schiavano seriamente di rimanere invi- fondo, la porta verde. schiati nell'asfalto.

; 14 La marchesa uscì alle cinque. Come previsto, dietro le transenne 40 La marchesa uscì alle cinque. "Non credi, Anatole, che in questa sta- s'era adunata una piccola folla di cronisti e fotografi: ma lui non c'era. gione sarebbe meglio se uscissimo un pochino più presto? 15 La marchesa uscì alle cinque. Mille sguardi carichi di odio cercarono 41 La marchesa uscì alle cinque. Ansante, lacera, piena di sangue, ma vi- invano di intravedere i suoi lineamenti attraverso le tendine del brougham. va. 16 La marchesa uscì alle cinque. "Puntuale come un orologio", sogghi- 42 La marchesa uscì alle cinque. O entrò, se preferite: è solo questione gnò Moses. di punti divista. 17 La marchesa uscì alle cinque. Lo spesso odore della casseruola attirò 43 La marchesa uscì alle cinque. "Sorridete a tutti", sussurrò il principi- in un baleno tutti i gatti del vicinato. no baciandole la mano, "e lasciate parlare me". 18 La marchesa uscì alle cinque. Ma da dove, questo è il problema. 44 La marchesa uscì alle cinque. Mi rendo conto che questo non cambierà le vostre vite, ma io non so che farci, del resto cosa vi aspetta- 19 La marchesa uscì alle cinque. «Mira bene stavolta, imbecille", sibilai vate dalla prima frase? nel microfono. 45 La marchesa uscì alle cinque. "Bingo! Chiama la centrale, Judy". 20 La marchesa uscì alle cinque. Mi venne incontro e sorrise: "Spero che tu sia un po' più in forma, oggi, tesoro". 46 La marchesa usci alle cinque. "Mi venga un colpo se mi ricordo dove dovevo andare", pensò. 21 La marchesa uscì alle cinque. Cazzo! Di nuovo? 47 La marchesa uscì alle cinque. Il campiello fu subito invaso da un feto- 22 La marchesa uscì alle cinque. "Oddio il gas" fece, e tornò dentro. re insopportabile. 23 La marchesa uscì alle cinque. "Non si è neanche rifatta il trucco, 48 La marchesa uscì alle cinque. Nell'uomo che le dava il braccio qual- quella troia", pensò Christine. cuno riconobbe Paul Valéry.

24 La marchesa uscì alle cinque. Minuto più minuto meno, neh. 49 La marchesa uscì alle cinque. Immediatamente le cornacchie ammu- tolirono. 25 La marchesa uscì alle cinque. Sulle prime stentai perfino a ricono- scerla: quegli abiti sgargianti, i tacchi a spillo, tutti quei cani. 50 La marchesa uscì alle cinque. Ma di due giorni dopo. abitare il mondo. Il viaggio inter- pito divenuto obsoleto, ridon- minabile dovrebbe tradursi nella dante, inutile (forse pericolo- possibilità di cercare se stesso o so?). Riflettendo sul futuro della di inventarsi. Anche il narratore letteratura nella raccolta di saggi Baccano all'Inferno di Un riquadro verde è angoscia- Art Objects (del 1995, non anco- to dal desiderio di capire se stes- ra tradotta in italiano), Winter- Viola Papetti so in un mondo dove ogni cosa è son individua nello sperimenta- documentata e identificata. E lismo l'unica possibilità di so- mentre medita sulla quantità di pravvivenza del romanzo, e indi- GEORGE GORDON BYRON, Manfredi, trad. dal- sorta di violenza fisica, una pressione massiccia, spazzatura che si produce sulla ca il percorso nel solco tracciato l'inglese di Giorgio Manganelli, a cura di Luca una grandezza anche vanitosa e minatoria; vio- terra, sui tubi di scarico intasati da Virginia Woolf e da Gertrude Scarlini, pp. 45, Lit 16.000, Einaudi, Torino lenza non di rado ripetitiva e torbida; bruciante di casa sua, sul destino dei liqua- Stein. La letteratura deve espri- 2000 di esclamazioni, di vocativi, di perorazioni. E tut- mi delle fogne, verso i quali sen- mere il dono di una visione, non tavia noi avvertiamo la pressione fonetica con cui te una qualche affinità, capisce imitare se stessa o, peggio anco- Nel 1817, ancora incerto nella scelta del mito investe l'ascoltatore. Agisce, insomma, come un che dovrebbe darsi una direzio- ra, replicare il romanzo dell'Ot- da indossare, Byron abbozzò un Manfredi sata- gesto cui l'imprecisione non toglie la qualità di ne, trovare una via d'uscita. Pri- tocento e la fiction televisiva. nico, incestuoso, maledetto, quasi un Heathcliff ira, rancore o disperazione." vo di punti di ancoraggio - non Deve sapere usare le parole in ma troppo insistito e al tempo stesso troppo ap- Quell'imprecisione, quella "differenza da se crede nella religione né nella nuove combinazioni. E nell'uso prossimativo per esserne sedotti o spaventati. È stesso" (Blanchot), insita nel testo, permette la scienza -, incapace di trovare la della parola, il più possibile libe- stata trovata una posa, che ha avuto la sua fortu- traduzione ottimale: da quella apertura a un al- pace in vent'anni di silenzioso ti- ra e spiazzante, il tratto più ca- na epocale, non è nato un personaggio. "Inutile tro orizzonte linguistico viene alla luce il Man- ro con l'arco o galleggiando in ratteristico della scrittura di cercare in questo testo il facile commercio con il fredi italiano, sfrondato da ridondanze e vaghez- una barca sull'acqua, l'unica co- Winterson: una ricetta non sem- personaggio", avvisa Giorgio Manganelli nelle ze, preciso e elastico nell'arcatura sintattica, più sa che riesce a fare è colorare di pre riuscita ma che dice molto tre preziose paginette che introducono la tradu- raccolto in sé e più limpido. La traduzione era verde il riquadro del giorno sul- sul mondo di valori dell'autrice, zione. Questa eccitata larva di eroe faustiano, na- stata commissionata nel 1966 dal Teatro l'agenda: "Tanto il mondo è co- sul rifiuto ad ogni costo della turalmente gnostico, dovrà completarsi nel suc- dell'Opera di Roma per la messa in scena del munque un manicomio". L'inca- "normalità borghese" come del- cessivo Caino, del dramma eponimo scritto nel Manfredi di Schumann. Carmelo Bene la lesse al pacità di liberarsi della norma- le convenzioni letterarie, e sulla 1821. In Cain si placa e si giustifica anche la per- Terzo Programma nel 1979. "Nella mia erra- lità, di riuscire a vivere la propria fede incrollabile nella forza della sonale angoscia di Byron, il rimorso per il rap- bonda giovinezza, rammento, in una notte come follia, lo accomuna alla protago- narrazione. • porto incestuoso con la sorellastra Augusta. questa, sostai entro la cerchia del Colosseo, tra nista del racconto II cane di un "L'amai e la distrussi", dirà Manfredi di Astarte le alte reliquie di Roma onnipotente; nella mez- giorno, che riporta al canile un - una sentenza quasi auto-assolutoria che zanotte azzurra gli alberi cupi ondeggiavano cucciolo dopo solo un giorno BRIAN MOORE, La moglie del mago, l'amante maudit si compiace di ripetere. La ma- lungo gli archi frantumati e oltre gli squarci dei perché ha paura di non riuscire a ed. orig. 1997, trad. dall'inglese di ga gli domanda: "Con le tue mani?". Manfredi: ruderi splendevano le stelle; lontano, oltre il Te- tenere a bada i propri sentimen- Lucia Olivieri, pp. 254, Lit 28.000, "Non la mano: il cuore spezzò il suo cuore: il suo vere, latravano i cani, e più da presso, dal palaz- ti, per poi subito scoprire che il Fazi, Roma 2000 fissò il mio, si disseccò. Ho versato il sangue, ma zo dei Cesari, veniva il grido lungo della civetta cane è ineliminabile: "io non non di lei; e tuttavia si sparse il suo sangue; io vi- e il richiamo intermittente di lontane sentinelle posso perderlo e lui non può mo- Poche sono le opere di Moore di e non seppi arrestarlo". Byron-Manfredi non si levava e disperdeva a tratti col tenue vento". rire. Rimane per sempre parte (cittadino canadese dal 1953, resi- ha cuore per estirpare il cuore di Augusta-Astar- Manganelli è preso dalla logica notturna, so- dello schema, della danza, e cor- dente in California dal '65 fino alla te, come fece Giovanni Florio, il fratello ince- gnante, illusionistica di Schumann; poco si fida re al mio fianco, pieno di gioia". morte, avvenuta nel 1998, ma nato stuoso di John Ford che teorizza il superuomo invece di Byron. A irritarlo è l'io autoriale e au- Sono questi, a me pare, i raccon- a Belfast nel 1921) di matrice uni- barocco, di illimitati desideri e colpe. Manganel- toritario, che nel suo Inferno fa troppo baccano, ti migliori: quelli che parlano camente nordamericana; molte so- li osserva che l'intensità verbale del Manfredi dispiega troppa angusta e acre concettosità, svil- della condizione dell'uomo con- no quelle con doppia ambientazio- non è dovuta a "arguta concentrazione" o "sotti- laneggia. E non vuole declinarsi in quella defini- temporaneo in un mondo che ne che si librano tra vecchio e nuo- le aggressione del linguaggio, che, anzi, in Byron tiva figura dello scrittore che, secondo Manga- non dà certezze. Privo di grandi vo mondo. In La moglie del mago è di limitata articolazione, ma piuttosto in una nelli, è lo Scrittore Inesistente. ambizioni, pavido, diffidente gli spazi geografici sono due: la della forza dei sentimenti ma ca- Francia ai tempi di Napoleone III, e pace di una disperazione cosmi- l'Algeria alla vigilia della colonizza- ca. Non è un caso se i racconti zione. Qui il realismo, tratto caratte- hanno spesso il linguaggio della ristico della scrittura di Moore, ben bi solo dall'alto. Ma Aeros è il favola e i personaggi cercano nel- si addice alla ricostruzione storica Racconti tra favola e fantascienza ve o della musica e della parola, la creazione di universi paralleli degli ambienti. Dapprima è la corte da cui provengono tutte le storie consolazioni alla piattezza e al- parigina dell'imperatore Luigi Na- Il diritto al sogno del mondo, dove tutti sono gran- l'infelicità del mondo. poleone III ad affascinare la bella di narratori e si viaggia sulle ali di La necessità di credere in Emmeline. Emmeline, abituata alla Paola Splendore una storia, dove una donna si ad- mondi alternativi, l'esplorazione monotona vita di provincia, non dormenta su un letto di storie divertita di altre possibilità del può che cedere alio sfarzo e al lus- "con una storia rimboccata fin reale, il diritto al sogno, espri- so della vita a corte, scandita da JEANETTE WINTERSON, Il mondo e immagine di copertina di un volo sul mento", dove un uomo "si mono anche la componente ri- feste, balli e battute di caccia, alle altri luoghi, trad. dall'inglese di umano - una donna in tuta e clo- siede, si cuoce una storia e la flessiva della scrittura di Winter- quali per la verità Emmeline non Chiara Spallino Rocca, pp. 228, Lit che bianca, diretta oltre i confini mangia" e dove i viaggiatori sono son, che risolve alcuni racconti partecipa, cominciando a caratte- 28.000, Milano, Mondadori 2000 della pagina non importa dove, destinati a diventare anch'essi con l'intervento soprannaturale, rizzarsi quale personaggio che di- un'immagine che sta lì ad affer- parte della storia. La vena fanta- come se alla letteratura - come ce "no". In seguito sarà l'Algeria ad Tutti i luoghi, le visioni, le biz- mare che il viaggio conta nell'esi- stica e surreale di Winterson, che alla fiaba - spettasse una funzio- ammaliarla. Terra in cui lei e suo zarrie e la retorica di Jeanette stenza di un individuo come ricorda a tratti Julio Cortàzar, ne consolatoria. Nel Primo Nata- marito si recano quando al famoso Winterson sono presenti nel vo- esperienza autosufficiente, non Italo Calvino e Angela Carter, fa le di O'Brien, ad esempio, la mago Henri Lambert viene asse- lume Il mondo e altri luoghi, di- necessariamente legata a una me- parte del suo repertorio più ge- commessa di un grande magaz- gnato, dal Bureau Arabe, il compi- ciassette racconti scritti in un ar- ta. Può restare a volte un deside- nuino, che in ogni opera ha offer- zino esclusa dall'intossicazione to di impressionare gli Arabi con i co di tempo lungo quanto tutta la rio sospeso, una possibilità, un to in maniera più o meno pro- consumistica del Natale perché suoi giochi di prestigio e indurli a ri- carriera letteraria dell'ex enfant sogno, ma non per questo meno grammatica parodie e profana- irrimediabilmente sola e priva di nunciare alla jihad contro la Fran- terrible delle lettere inglesi con- rilevante. zioni, contaminazioni di generi e aspettative trova alla fine, grazie cia, che è invece pronta a sferrare temporanee, racconti che in vario Nella geografia inventata di linguaggi. all'intervento di una fata, il suo l'attacco definitivo per la conquista modo echeggiano il suo compat- questi racconti il mondo è un Ma c'è un'altra vena, altrettan- Babbo Natale. In uno dei rac- dell'intero paese. Qui, Emmeline to universo narrativo. Frequenti i luogo tra tanti, una "pergamena to caratteristica dell'autrice - de- conti centrali della raccolta, Spa- conosce la profonda religiosità de- rimandi intertestuali: ci sono rac- arrotolata su se finiamola "ma- rizioni I, si rappresenta un incu- gli arabi e comprende finalmente conti che si leggono quasi come stessa" in cui ' linconico-specu- bo futuristico non molto lontano gli intrighi diplomatici degli uomini pagine aggiunte, frammenti, filia- tempo e spazio si "L'unica cosa che lativa" -, che si da certe angosce del presente: in di corte, di cui lei e suo marito so- zioni di romanzi precedenti; è il annullano. Op- esprime in uno un mondo in cui è vietato dor- no strumento. E pur divenendo, caso di La poetica del sesso, che pure il mondo è riesce a fare stato d'essere dei mire e quindi sognare, tali fun- suo malgrado, complice del marito richiama in maniera esplicita l'in- una nave che at- è colorare di verde personaggi ricor- zioni antigieniche sono consenti- durante i suoi giochi illusionistici, tensa materia erotico-didascalica traversa l'Atlan- il riquadro del rente nei raccon- te soltanto a impiegati statali che Emmeline ne tradisce il segreto, e di Scritto sul corpo e di Salmi, che tico, il cui corpo ti, il desiderio di agiscono da "sognatori pubbli- così facendo tradisce la Francia, a sua volta rinvia all'atmosfera invisibile diventa giorno sull'agenda" lasciare tutto e ci", i cui sogni, censurati e tele- ma salva se stessa dalia complicità evangelica di Non ci sono solo le la vera meta del tutti, sottraendo- trasmessi in vari Punti-sogno più vergognosa con l'impresa colo- arance, il suo fortunato romanzo viaggio. Nel rac- si alla trappola della città, possono essere visio- niale. Il "no" di Emmeline, il suo di esordio del 1985, due tra le sue conto Agli albori del mondo esi- dei sentimenti, per poter vivere nati a pagamento dai non-dor- passare dalla passività all'azione, opere migliori. Ma è soprattutto stono quattro isole, Fyr, Hydor, un sogno in totale libertà. Nel mienti in locali come La Caverna priva il marito simbolicamente del il linguaggio inconfondibile, ve- Erde, Àeros, dominate dai quat- racconto che dà il titolo alla rac- di Morfeo e la Bella Addormen- suo braccio destro; infatti egli non loce, brillante, di Jeanette Win- tro elementi primordiali fuoco colta, ad esempio, il protagonista tata. Nello scenario iperattivo solo ha già perduto il suo assisten- terson a dare unità alla raccolta. acqua terra aria, in cui si aggirano manifesta fin dall'infanzia chiari del ventunesimo secolo, in "un te, ma, dopo la moglie, perde an- La prosa è leggera e scorrevole, alieni visitatori che ne registrano segni di una vocazione al volo, mondo che ha smarrito la tra- che l'uso dei braccio destro a cau- per lo più priva dei preziosismi e caratteri e stranezze, come il fatto confermata più tardi nel mestiere ma", questa favola potrebbe leg- sa di una ferita d'arma da fuoco, dell'assertività che appesantisco- che a Erde si bruciano diamanti di pilota e di istruttore, una pas- gersi come pessimista metafora che gli impedirà di praticare l'arte no i suoi romanzi più recenti; come combustibile e che Aeros sione che si rivela via via come dello scrittore, o dell'artista, il dell'inganno. spazi e figure ariose come la bella sia un'isola sospesa nell'aria, visi- incapacità di vivere la vita, di solo abilitato a svolgere un com- CARMEN CONCILIO parte della loro, a figli e nipoti. Memoria Sceglie con cura i dettagli, i to- ni, decide di non tacere nulla: a lieto fine "Quelle erano le sue lettere, i suoi ricordi", ci avrebbe scritto Il nuovo bando del Premio Calvino Anna Nadotti ciò che voleva lei. E nel ripercorrere la propria Quattordicesima edizione vita, Alice, l'anziana autrice del- CATHERINE DUNNE, Il viaggio verso le lettere, la racconta anche a chi casa, ed. orig. 2000, trad. dall'ingle- legge. Felice artificio letterario 1) L'Associazione per il Premio Italo Calvino in collaborazione con la rivista "L'Indice" bandisce la se di Eva Kampmann, pp. 260, con cui Dunne ci pone di fronte quattordicesima edizione del Premio Italo Calvino. Lit 26.000, Guanda, Parma 2000 alla stessa storia famigliare vista 2) Si concorre inviando un'opera di narrativa (romanzo oppure raccolta di racconti) che sia opera da due generazioni diverse - e se prima inedita (l'autore non deve aver pubblicato nessun libro di narrativa, neppure in edizione fuori Nel giro di pochi anni la ne affaccia una terza -, facendo commercio) in lingua italiana e che non sia stata premiata o segnalata ad altri concorsi. scrittrice irlandese Catherine scorrere davanti a noi per suc- 3) Le opere devono pervenire alla segreteria del Premio presso la sede dell'Associazione (c/o "L'In- Dunne (nata a Dublino nel cessivi flashback - le lettere - un dice", via Madama Cristina 16,10125 Torino) entro e non oltre il 30 settembre 2000 (fa fede la data del 1954) ci ha dato tre romanzi passato pieno di vita. Vita che timbro postale) in plico raccomandato, in duplice copia, dattiloscritto, ben leggibile, con indicazione molto riusciti: La metà di nien- non si spegne quando, tornando di nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e data di nascita dell'autore. te e La moglie che dorme, usciti al presente, al racconto in terza Per partecipare si richiede di inviare per mezzo di vaglia postale (intestato a "Associazione per il Pre- in Italia rispettivamente nel persona, assistiamo Alice nella mio Italo Calvino", Via Madama Cristina 16,10125 Torino, e con la dicitura "pagabile presso l'ufficio 1997 e 1998, cui ora si aggiun- sua quieta agonia con gli occhi Torino 18") lire 50.000 che serviranno a coprire le spese di segreteria del premio. ge Il viaggio verso casa. Tutti dei suoi figli, James e Beth. Sap- I manoscritti non verranno restituiti. editi da Guanda. I tre romanzi piamo infatti che ora hanno in Per ulteriori informazioni si può telefonare il giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 e il venerdì dalle ore 13 hanno in comune una narrazio- mano il bandolo di quella intri- alle ore 17 al numero 011.6693934 (e-mail: premio ,calvino@tin. it). ne classica e una sapiente mes- cata matassa che è un'intera esi- 4) Saranno ammesse al giudizio finale della giuria quelle opere che siano state segnalate come ido- sa in scena dei giochi di potere stenza. nee dai promotori del premio oppure dal comitato di let- nei rapporti affettivi. Al centro Le porte si aprono e si chiu- tura scelto dall'Associazione per il Premio Italo Calvino. di ognuno dei suoi romanzi dono nella vecchia casa, un ve- Saranno resi pubblici i nomi degli autori e delle opere Dunne colloca un conflitto fa- ro palcoscenico grazie all'intui- segnalate dal comitato di lettura. migliare, di cui indaga le cause zione narrativa della donna che 5) La giuria è composta da 5 membri, scelti dai promo- e i risvolti spesso crudeli e di- l'ha abitata da sempre, sulla tori del premio. La giuria designerà l'opera vincitrice, alla struttivi, descrivendone i prota- scala che porta al piano di so- quale sarà attribuito un premio di lire 2.000.000 (due mi- gonisti, non sempre consapevo- pra si sente un fruscio di passi lioni). "L'Indice" si riserva il diritto di pubblicare - in par- li, e le vittime, non necessaria- destinato a durare, perché i ri- te o integralmente - l'opera premiata. mente destinate a restare tali. cordi sono tanti, "Mia carissi- L'esito del concorso sarà reso noto entro il mese di giu- In questa possibilità di rove- ma Elizabeth, sento di nuovo il gno 2001 mediante un comunicato stampa e la pubblica- sciamento, mi pare, sta la sua bisogno di scriverti, questa vol- zione sull'"L'Indice". originalità. Dunne trae eviden- ta alla piccola scrivania di quel- 6) Le opere dei finalisti sono sottoposte ai lettori italiani temente ispirazione da storie la che era la tua camera. (...) del Festival du Premier Roman di Chambéry, i quali attri- comuni, dalle molte infelicità Ultimamente c'è qualcosa, den- buiscono a una di esse il Prix Calvino au Festival du Pre- di una società sempre più fran- V tro di me, che mi sprona ad af- mier Roman. Il vincitore sarà invitato a presentare il suo te- tumata, affettivamente distrat- frontare i miei ricordi". A poco sto al Festival. ta, sentimentalmente pigra qual a poco scrivere diventa un'abi- ! A è quella in cui viviamo. E rac- La partecipazione al premio comporta l'accettazione e tudine, ai ricordi si mescolano i l'osservanza di tutte le norme del presente regolamento. Il conta la solitudine, gli smarri- sogni, il rimpianto per tutto ciò menti improvvisi, la disgrega- premio si finanzia attraverso la sottoscrizione dei singoli, che non ci si è dette lascia il po- di enti e di società. zione. Ma non si limita a que- sto alla gioia di parlare final- sto, scava nel passato, va in cer- mente di tutto. E chi legge sa ca delle energie nascoste, delle che alla gioia della madre risorse interiori che consentono - "Ho l'impressione di avvici- a singoli/e individui/e di ritro- narmi a te sempre di più" - Stevens), acquistano una risonan- vare se stessi e la voglia di vive- corrisponde la gioia della figlia: un poeta gaelico del Settecento, Piacere za anche politica quasi del tutto re, di ricostruire legami. "Beth si vide davanti la giorna- la cui opera si direbbe provincia inedita: pur non rinunciando mai Un marito può andarsene ta di cui scriveva la madre. Riu- solo degli specialisti. Perché una al loro discorso innanzittutto sbattendo una porta - come fa- sciva quasi a sentirsi di nuovo a se stessa delle scommesse della Riparazio- "estetico", sulla "poesia in quan- ceva Ben in La metà di niente - quella bimba di tre anni (...). ne della poesia è quella di riven- to poesia", "piacere a se stessa", e sua moglie ritrovarsi a un trat- Prese la mano di Alice e comin- dicare il valore esemplare - e, di- Francesco Rognoni gioia della lingua. to metà, per l'appunto, di nien- ciò a parlarle, alzando a poco a rei, "centrale" - di esperienze te. Ma nell'imprevista emergen- poco la voce, passando dal bi- Il che, del resto, è già implicito letterarie e linguistiche che sem- SEAMUS HEANEY, La riparazione del- nel gioco di parole del titolo, do- brerebbero molto marginali: co- za, nell'inatteso disagio quoti- sbiglio al tono di una normale la poesia. Lezioni di Oxford, ed. orig. diano, nell'esplicito faccia a fac- conversazione. Chi l'aveva det- ve "riparazione", "redress", va in- me quella del poeta contadino 1995, a cura di Massimo Bacigalupo, teso sia in senso transitivo (per- John Clare (1793-1864), in ma- cia con i figli può riscoprire se to che la madre non poteva sen- pp. 264, Lit 30.000, Fazi, Roma 1999 stessa, e rendersi conto che c'è tirla?". Le lettere recuperano il ché, per dirla con lo spesso citato nicomio per quasi metà della sua stato un guadagno. Addirittura, Seferis, la poesia "è abbastanza vita, o dell'esuberante poeta e tempo delle parole non dette, La miglior critica letteraria è e forse per tutti, un recupero di forte per aiutare"), sia in senso in- critico scozzese Hugh MacDiar- c'è in esse una straordinaria "la sola forma civile di autobio- vita. energia. Comunicando la pro- transitivo, o autoriflessivo: come mid (1892-1978). Del resto, an- grafia", ha scritto Oscar Wilde, restituzione della poesia a se stes- che di autori d'interesse più ge- L'ipotesi che possa esserci un pria vita, Alice dà memoria e con quel suo gusto inconfondibi- sa - sua classica difesa, nella gran- nerale, come Marlowe o Wilde, "guadagno di vita" in situazioni senso di sé a quelli che vengono le del paradosso, che di primo ac- de tradizione rinascimentale e ro- vengono commentati testi appa- che si presentano invece come dopo: "Le lettere avevano co- chito si direbbe del tutto estraneo mantica di Sidney e Shelley. "I rentemente secondari. Mentre di morte è al centro anche di minciato a formare il quadro allo stile per niente aforistico del poeti sono i non riconosciuti legi- l'ormai riconosciuta "centralità" questo nuovo romanzo. Ro- più completo che Beth avesse suo connazionale Seamus Hea- slatori del mondo", aveva di- di Elizabeth Bishop (1911-79), manzo di memoria a lieto fine, mai avuto di se stessa, come fi- ney (Belfast, 1939), premio No- chiarato quest'ultimo, esponen- forse la voce più significativa del bello e dolente. Memoria di af- glia, come sorella (...). Nel be- bel nel '95. Eppure, fra le tante dosi fin troppo alle ironie secondo Novecento americano, fetti e inutili lacerazioni che ri- ne e nel male aveva cominciato chiavi di lettura di queste splen- novecentesche (macché!, ribatte- è frutto d'un esercizio continuo fiuta di farsi zittire dall'incom- a conoscersi, a capire che cosa dide lezioni oxoniensi, La ripara- va W.H. Auden, maliziosamente: di dislocazione, spaesamento. bere della malattia. Ne sono l'aveva fatta diventare la donna zione della poesia - ma il discorso '"i non riconosciuti legislatori del Alle lezioni dedicate a questi au- protagoniste una madre e una che era". vale anche per i saggi e le prose mondo' sono i servizi segreti, non tori si aggiungono pagine su figlia, affiancate nel passato co- Arrivata all'ultima pagina raccolti in Attenzioni e nel Go- i poeti"...). Ma Seamus Heaney, Frost e Herbert, Hardy e John me nel presente da robusti del libro, riflettevo ancora una verno della lingua (Fazi, 1996 e la cui retorica rifugge l'altisonan- Hewitt; nonché momenti di illu- comprimari. Tra loro si è insi- volta sulla straordinaria vitalità 1998) -, quella autobiografica è za romantica - e che, come tutti i minante (e niente affatto narcisi- nuato negli anni un silenzio che della letteratura irlandese, sul- certo fra le più suggestive. Lo maggiori poeti del secondo Nove- stica) esegesi della poesia dello ha fatto soffrire entrambe, e la capacità di scrittori e scrit- stesso Heaney riconosce che il te- cento, non solo in lingua inglese, stesso Heaney. Vi si trovano an- che la madre - nel momento in trici di quell'isola di racconta- ma della "riparazione" è "un è un po' anche figlio di Auden -, che un saggio vigoroso, ma piut- cui sente l'aggravarsi della ma- re storie, di individuare quanto aspetto o una consequenza della dice davvero, Heaney, qualcosa tosto limitativo, sugli "eccessi" lattia che potrebbe intaccare la di romanzesco c'è in ogni vita mia biografia", e se anche i poeti di molto diverso da Shelley, quan- di Dylan Thomas; e un altro in sua lucidità - decide di spezza- comune, e di farne materia di cui scrive appartengono per lo do afferma che "il poeta deve in cui la gioia "sublime" di Yeats è re. E lo fa con uno strumento narrativa. Disegnando figure a più al "canone" inglese o ameri- un certo senso restituire al mondo contrapposta e "vince" sul sedu- antico e delicato, un plico se- tutto tondo, la cui sola eccezio- cano, "lo sfondo implicito è rima- la libertà di affrontare le proprie cente disfattismo di Larkin - un greto di lettere per la figlia (ma nalità consiste nell'essere indi- sto nordirlandese". Ed effettiva- faccende ex novo", o allude a confronto, questo, ad armi deci- ce n'è uno anche per il figlio). vidui come tanti/e altri/e, che mente, ripetute in queste pagine, "quella civiltà totale che i poeti al- samente impari, e però che ci ri- Sceglie la parola scritta non per diventano personaggi in quan- certe celebri definizioni della la loro maniera non-messianica corda come la grande critica let- sconfiggere la propria morte, lo to oggetto della particolarissi- poesia, come "stasi momentanea sono sempre riusciti a immagina- teraria che davvero voglia allear- sa bene, ma per proteggere i ma sensibilità psicologica, so- contro la confusione" (Frost), re o accrescere"? si all'opera di "riparazione" del- propri ricordi e comunicare la ciale e letteraria di quegli scrit- "violenza interna che si oppone a la poesia talvolta debba essere propria storia, ma anche una tori. • una violenza esterna" (Wallace Quest'ultima citazione è tratta tendenziosa. • dal saggio su Brian Marriman, Cuba è maschilista Intervista a Zoé Valdés di Silvia Feliziani

Alcuni critici hanno definito le " Questo dovrebbe chiederlo gi. Prima della rivoluzione, e di oggi o è un'immagine che na- sue opere narrative dei panphlet direttamente ad Abilio Estévez. soprattutto durante, furono le sce da un fantasma personale? ACQUE, RIFIUTI politici. Cosa ne pensa? Comunque, credo che la miglio- Mujeres Martianas ad appog- "La maggior parte degli uomi- E TUTELA PENALE "Lei parla di 'alcuni critici', re letteratura cubana, quella au- giare con la loro presenza intel- ni a Cuba è molto maschilista, fa non di tutti. Questi 'alcuni' pro- tentica, sia stata scritta tutta in lettuale, operaia e contadina, e figli in modo incosciente e non PASQUALE FIMIANI babilmente non hanno letto tut- esilio, dal secolo scorso a oggi, a con molto denaro, i rivoluzio- se ne occupa. Questo è stato il p. XIV-650, L. 85.000 (€ 43,90) te le mie pubblicazioni, due ro- parte rarissime eccezioni. Può nari. Legga la biografia della fi- mio caso personale durante l'in- manzi lirici e tre raccolte di darsi che Abilio sia una di que- glia di Castro: sua madre con- fanzia e l'adolescenza, ma oggi le poesia. Oltre tutto spesso i criti- ste eccezioni. Ma Abilio Estévez segnò a Fidel tutti i propri cose sono cambiate e posso dire ci non sono i lettori migliori, non vive sempre a Cuba, anzi ad gioielli e il proprio denaro per di avere un buon rapporto con sicché dipende dal tipo di criti- esempio trascorre lunghi perio- la causa rivoluzionaria". mio padre. Quella cubana è una EUROPA, MIGRAZIONE società militarizzata, e la voce E LAVORO dell'uomo è quella che vince Atti del Congresso sempre, disgraziatamente. Cio- nonostante, la letteratura nasce internazionale. anche dai fantasmi personali, o Stresa, 22-23 Ottobre 1999 Lacrime e fuochi d'artificio soprattutto da quelli". p. XIII-196, L. 34.000 (€ 17,56) Eva Milano Crede però che oggi una don- na cubana possa avere qualche possibilità di emanciparsi senza ZOÉ VALDÉS, Café Nostalgia, ed. orig. 1997, lo per la forza del ricordo, è comunque un sa- dover necessariamente lasciare LA FORNITURA trad. dallo spagnolo di Barbara Bertoni, pore dolce e amaro ad accompagnare il raccon- il suo paese? pp. 307, Lit 28.500, Frassinella Milano 2000 to di Marcela. Ma qualunque cosa sia l'identità, DI LAVORO ALTRUI ammesso che la sua materia non sia solo pura il- "Ho vissuto a Cuba fino all'età di 35 anni, cioè per tutta l'infan- MARIA TERESA CARINCI Nostalgia è un gioco struggente di dolcezza. lusione, Zoé Valdés non è fatta per macinare ri- zia, l'adolescenza, la giovinezza e Un modo di aggrapparsi con tenacia al filo del- flessioni. Marcela sente i bisogni e li comunica, p. XVI-640, L. 85.000 (€ 43,90) le prime tappe dell'età matura. A la memoria, per sentirsi più vicini a ciò che si è vaga tra luoghi ed emozioni sospinta dalla cor- Cuba non ci sono opportunità stati ed è perso. Ricordo da spartire con chi ha rente delle sensazioni, che non sempre la con- per le donne, salvo quella di pro- condiviso i luoghi e i tempi, capace di unire per- ducono verso la serenità, condizionate all'origi- stituirsi, o letteralmente o appog- sone disperse, di far consumare in pianto sulla ne da un dolore grande come l'isola che ha la- giando la dittatura. Ciononostan- GIUDICE UNICO Rive Gauche un gruppo di sconosciuti che han- sciato, violento come un omicidio o il terrore di te non tutti hanno i mezzi per an- no solo in comune due cose: Cuba e l'averla ab- esserne responsabile. Questo rischia di far sbia- E GARANZIE DIFENSIVE darsene da Cuba. Io non ho deci- bandonata. E per la grande forza dell'amore per dire lo spirito frizzante del personaggio, la viva- ENNIO AMODIO so volontariamente di vivere in quel lembo di terra le distanze si accorciano, il cità scanzonata e pulita in cui sta, a mio giudi- NOVELLA GALANTI NI esilio. Ho lottato a Cuba e, a mo- resto del mondo è un po' più piccolo. Miami, zio, anche la forza narrativa dell'autrice, vitalità FRANCESCA RUGGIERI do mio, pensavo di poter cambia- Tenerife e Parigi, se lì c'è un amico cubano, so- dirompente che si svincola dalle pagine e crea re le cose. Solo quando mi sono MASSIMO BASSI no solo quartieri diversi di una grande periferia, un contatto vivo tra lei e il lettore. Legame di davvero resa conto che tutto ciò ANNA MARIA CAPUTA indifferenziato altrove che accoglie senza chie- spirito, dunque, più che non dovuto ad abilità non era possibile ho deciso di esi- GABRIELE CASARTELLI dere troppo e senza troppo concedere, spazio letteraria, di cui comunque Zoé Valdés dà pro- liarmi. Ero partita da Cuba con ELENA MARIA CATALANO che mai può essere casa. Né può esserlo va di essere dotata. Le suggestioni attraverso cui l'intenzione di tornare, ma quan- "Quell'Isola", dove neppure il ritorno restitui- l'autrice ci riporta alle pagine dei suoi maestri La procedura penale riformata do il mio romanzo II nulla quoti- sce l'incontro. L'unica via di salvezza è la comu- - Lezama Lima e Cabrera Infante soprattutto - diano uscì in Francia, un ufficiale p.X-304,L. 32.000 (€16,53) nione della memoria, il passato che vive in chi lo evocano il ricordo di altre levature, ma, rispetto del governo cubano fece irruzio- racconta per non perderlo, e in chi ascolta per a tante opere di modesto calibro che ci giungo- ne nella casa dove abitavo per ritrovare nella cadenza famigliare della lingua, no oggi da oltreoceano, i suoi slanci impertinen- informarmi che non avrei più po- nei luoghi e nelle avventure la matrice comune ti sono acqua fresca. È quando, in questo ro- tuto tornare nel mio paese". IL GIURAMENTO alla sua stessa vita. manzo più che negli altri già pubblicati in Italia E come al solito il titolo diceva già tutto: Café (Il nulla quotidiano, 1995; Giunti, 1998; e La vi- NEL MONDO GIURIDICO ta intera ti ho dato, 1996; Frassinella 1997), in Alcuni dei suoi personaggi di Nostalgia, dove riunirsi significa condividere la finzione trasmigrano da un ro- E RELIGIOSO ANTICO memoria, cantuccio del mondo dove per un at- un momento di bonaccia narrativa la carica vita- le che sostiene la struttura viene a mancare, l'at- manzo all'altro. Ad esempio FERDINANDO ZUCCOTTI timo si realizza la tregua. Qualcosa che è più di Yocandra, la protagonista di II una fantasia, perché un locale con quel nome a tenzione rischia di perdersi, nel momento in cui Elementi per uno studio i giochi della trama sono ormai chiari e si intra- nulla quotidiano, appare anche Miami c'è veramente, e appartiene a un amico di in La vita intera ti ho dato e in comparatistico vede già per il finale la soluzione che deve solo Zoé Valdés. Café Nostalgia sul filo dell'ambi- Café Nostalgia, in cui è una del- guità. Se siano queste due parole la formula che più realizzarsi. Se vi dovesse capitare, il mio p. XI-132, L. 22.000 (€ 11,36) consiglio è quello di tenere duro e continuare a le migliori amiche della protago- esprime la malattia e la sua cura di gruppo op- nista Marcela. Quale finalità ha pure la dose che placa e conferma la dipenden- leggere, perché i fuochi artificiali, forse partico- larmente vividi ed energici proprio a causa della questo intreccio di rapporti fra za da un passato che non può conferire identità personaggi? se non come briciole di pane vecchio, buone so- quiete precedente, sorprendono sul finale. PSICOLOGIA PENITENZIARIA "Il mio primo romanzo si inti- tola Sangre azul, è un romanzo li- CARLO SERRA rico in cui non appare nessuno di Sviluppo storico e contesti questi personaggi, anche se alcu- psicologico-sociali e clinici co al quale ci si riferisce. Rispet- di in Spagna. Ammiro le sue Le donne protagoniste dei ni vi sono in un certo senso ab- suoi romanzi vivono amori pas- bozzati. Il nulla quotidiano, La p. XI-276.L. 38.000 (€19,63) to molto i critici, sempre che lo- opere, anche perché ha avuto ro rispettino me e che mi consi- un grande maestro come Virgi- sionali, ma alla fine restano vita intera ti ho dato, Café No- derino come essere umano, e lio Pinera". sempre sole: è questa, secondo stalgia e La hija del embajador co- soprattutto come scrittrice cu- lei, l'immagine stituiscono una bana. E comunque sempre che, Qual è stato il ruolo delle don- della donna cu- tetralogia, quat- RISCHI E SFIDE bana di oggi? tro romanzi sulla nelle loro critiche, non tentino a ne della sua generazione nella "A Cuba non IL LAVORO DI COMUNITÀ' tutti i costi di difendere l'indi- società postrivoluzionaria? "E l'immagine vita di quattro fendibile, cioè la dittatura ca- "La rivoluzione cubana ha della donna cu- ci sono opportunità diverse donne DI TIPO FAMILIARE strista. Io sono offerto alla don- bana, ma po- perle donne, cubane. Yocan- trebbe rappre- dra è l'intellet- a cura di una vittima del na una falsa li- salvo quella GAETANO DE LEO castrismo a Cu- bertà. Oggi la sentare qualsiasi tuale o la pseudo "Non mi piace intellettuale, Cu- BARBARA BUSSOTTI ba e al di fuori donna è la più donna di qual- di prostituirsi" di Cuba. Ma abbandonare del tutto sacrificata nella siasi parte del ca Martìnez è ELISABETTA JOSI l'operaia e la ra- non mi importa, i miei personaggi, società cubana. mondo. Poche Esperienze di progettazione, la mia vita è la Basta visitare donne, oggi, sono realmente gazza madre, Marcela è la foto- metodologie dell'intervento e letteratura, fra mi angoscia l'idea Cuba per aver- comprese, c'è una differenza grafa in esilio, Daniela è una pri- supervisione le altre cose". di non vederli più" ne una prova. troppo grande tra la realtà fem- vilegiata che prende coscienza Prima della ri- minile e quella maschile. Biso- del dolore degli altri. Non ho p. XII-188, L. 28.000 (€ 14,46) voluzione, c'e- gnerebbe riuscire a trovare un una finalità particolare, ma non Pensa che gli mi piace abbandonare del tutto i intellettuali che sono rimasti a rano donne che avevano studia- equilibrio". to e che lavoravano. Negli anni miei personaggi, mi angoscia Cuba nonostante la dittatura, l'idea di non vederli più. Li amo trenta, anticipando gli Stati Nei suoi romanzi i padri ab- (,lt H Iti: EDITORE come Abilio Estévez, per esem- al punto da sentire la necessità di Via Busio Amiti». Uniti, Cuba aveva già un im- bandonano i figli o li sottometto- pio, possano dare vita a opere farli rivivere e di donare loro tut- 20151 MILANO portante movimento femmini- no al proprio potere maschilista. http://www.9h1flre.jt importanti senza costrizioni to il mio affetto". ideologiche? sta, il cui inno esiste ancora og- E lo specchio della realtà cubana Racconto di un poeta inquieto Bewàltigung Superamento Als ich Quando meinen Vater fragte, chiesi a mio padre In equilibrio sulle macerie ob er ein Nazi gewesen tei, se fosse stato nazista, antwortete er: Ich war Soldat. lui rispose: Io ero un soldato. Anna Chiarloni Als ich Quando meinen Vater fragte, chiesi a mio padre HANS-ULRICH TREICHEL, II fratello marca puntuale con le insegne tico che gradualmente rivela un ob er einen Menschen getótet habe, se avesse ucciso un uomo, perduto, ed. orig. 1998, trad. dal te- sociali degli anni cinquanta, suo macabro sostrato. La minu- antwortete er: Ich habe Panzer lui rispose: Ho abbattuto panzer. desco di Silvia Bortoli, p. 98, dalla casa coi doppi vetri alla ziosa schedatura operata da un [zerstórt. Lit 8.000, Einaudi, Torino 2000 Opel Admiral, l'auto per anda- Istituto di patologia criminale e Ah ich Quando re in gita la domenica con mo- il lenticolare rilevamento di im- meinen Vater fragte, chiesi a mio padre Venezia, Biennale 1993. Sul- glie e figlio, naturalmente nel pronte digitali e ossa mascella- was er von den Russen dachte, cosa ne pensasse dei russi, la facciata del padiglione "Ger- più germanico dei luoghi: la ri, di lobi nasali e auricolari antwortete er: Es war Krieg. lui rispose: C'era la guerra. mania" allestito da Hans selva di Teutoburgo. Tutto be- - per non citare che alcuni dei Haacke luccica un gigantesco ne, dunque, dati da incro- Als ich Quando marco tedesco, mentre nell'in- nell'ottica del ciare con quelli meinen Vater fragte, chiesi a mio padre gresso ammicca una giganto- rampollo che ci "Nella Germania del "trovatello ob er Hitler geglaubt habe, se avesse creduto a Hitler, grafia di Hitler. All'interno il racconta la sto- no. 2307" nella antwortete er: Ich habe diesen lui rispose: Non ho mai visto pavimento è una spianata di ria. Se nell'al- del benessere ricerca dei "ca- [Mann nie gesehen [quest'uomo. detriti, camminando si produ- bum di famiglia ratteri eredita- ogni passo non può (da Ein Restposten Zukunft. ce un cupo fragore. Esplicito il non ci fosse ri" - richiama- che richiamare Gedichte) corto circuito istituito dall'arti- quella foto di no infatti il les- sta di Colonia: la Germania del Arnold, il fra- la memoria del passato" sico della Erb- benessere è in bilico sulle ma- tellino maggio- biologie, la bio- cerie della storia e ogni passo re disperso lun- logia genetica non può che richiamare la me- go la fuga dall'Est del Reich, cui attinse molta scienza di sini- Neues Programm Nuovo Programma moria del passato. Una visione una vicenda che evoca spettri stra memoria. che investe l'identità nazionale, lontani di russi e polacchi, di E se il lettore, dai Hier sind wir: Eccoci qui: e che ho qui rievocato perché "colpa e vergogna". E quel tre- sapidi tratti grotteschi di que- Scheu bis in den Tod, Timidi fino alla morte, Haacke, uso a queste indagini mito della madre, quel suo sta millimetrica ispezione cor- wirklich wach nur im Schlaf realmente desti solo nel sonno, dell'anima tedesca, non è un sguardo mesto e poi - ancor porale di famiglia, non si fosse und nicht einmal das. ma nemmeno questo. caso isolato. Colpisce infatti peggio per il reuccio di casa accorto del corto circuito inne- Wir werden unsere Wtisten Attraverseremo il nostro deserto nella produzione artistica della che teme di venir spodestato - scato dall'autore, ecco emerge- im Tanzschritt durchstreifen. a passo di danza. Germania riunificata un dato l'improvviso accendersi nei ge- re dai vani sotterranei della Wir werden mit rosigen Impallidiremo con rosee costante: a differenza degli ita- nitori di una speranza. Già, mensa dell'Istituto di medicina Wangen erbleichen. guance. liani, gli autori tedeschi - an- perché intanto si è messo in legale di Heidelberg un becchi- che quelli più giovani - torna- moto l'alacre macchinario del- no in camice nero, che si Wir werden uns treu sein, Resteremo fedeli a noi stessi, no a interrogarsi sul passato. Il la Croce Rossa e, vagliati con profonde nell'elogio della iiber alle Lehmgruben, iiber al di là di ogni cava d'argilla, oltre racconto in parte autobiografi- minuzia tutti i dati somatici del straordinaria efficienza e puli- jeden Kalkhaufen hinweg. ogni mucchio di calce. co di Hans-Ulrich Treichel, un bimbo perduto, ecco saltar zia dei "nuovi forni crematori". Un carico di piombo per poeta recentemente approdato fuori dagli schedari degli orfa- E accanto a lui la figura del lu- Ein Fuder Blei fùr coloro che vengono con noi. alla prosa, si colloca in natrofi tedeschi il "trovatello minare revanchista, un aristo- die, die mit uns ziehen. Due sacchi di cemento su quest'area tematica. La pro- no. 2307", che minaccia ora cratico nostalgico dell'antico Zwei Sack Zement auf ogni nuovo uomo. spettiva - collaudatissima, si d'irrompere nell'esistenza del ordine teutonico che regnava jeden neuen Mann. pensi ai Tamburi di latta di nostro narratore. nelle perdute terre di famiglia, (da Liebe Not. Gedichte) Gùnter Grass - è quella infan- Nulla dirò sul geniale - e a oriente del Reich. tile, cosa che - diciamolo subi- kleistiano - finale a sorpresa. Scabra e limpida è la scrittu- to - conferisce al testo uno Piuttosto vorrei sottolineare ra di Treichel, e senza esibizio- straniamento non privo di una come la storia non sia limitata, ne alcuna di quella trascorsa grata vena iro- come vorrebbe violenza che resta tuttavia pal- Requiem Requiem nica. Sigrid Lòffler pabile nelle simmetrie della Una famiglia "Il lenticolare ("Die Zeit", 26 memoria. "In me non si placa- Mit zwei Fingern Con due dita prussiana in fu- rilevamento di impronte marzo 1998), no i morti", si legge in una del- zàhle ich euch vi conto ga nel 1945 da- all'analisi se pur le sue poesie, finora inedite in meine Toten morti miei vanti all'incal- digitali e ossa mascellari, sottile di una italiano, che Roberta Menti- ihr ruht nicht voi non avete pace zare dell'Arma- di lobi nasali psiche infantile gazzi ha tradotto per "L'Indi- ihr schlaft nicht voi non riposate ta Rossa rag- attanagliata dal- ce" e che pubblichiamo qui a auch bei mir anche in me giunge la Ger- e auricolari" la gelosia. Nel fianco. Con questo racconto, seid ihr nicht non siete mania Occiden- nucleo centrale, l'autore - nato nel 1952 in Ve- meine Toten i miei morti tale. Il padre, tra le pieghe stfalia da genitori provenienti Fremde seid ihr ma estranei commerciante di salsicce - e spesso comiche del testo, c'è dalla Prussia orientale - mette wie Vater und Mutter come padre e madre parente di certi parvenu ritrat- dell'altro. Per rintracciare Ar- in scena una generazione in- nirgendwo sagt ihr in nessun luogo dite ti da Grosz - trotta lesto nel nold, infatti, l'intera famigliola quieta, che avanza nel mondo ist Friede c'è pace. decollo economico post-belli- si consegna ai tentacoli di un con alle spalle le macerie della co, un successo che Treichel apparato scientifico e burocra- storia. • (da Der einzige Gasi) (trad. di Roberta Mentigazzi)

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Tagli non cicatrizzati sul corpo del testo L'immaginario sessuale maschile nell'epoca della riproducibilità tecnica Donata Meneghelli

ALAIN ROBBE-GRILLET, Progetto apertamente convenzionale, la- ge, che è quella del discorso e del racconto, spezzata, dilania- li da riviste di moda, cartelloni per una rivoluzione a New York, bile, sotto la quale si raccolgo- che funziona per associazioni, ta, deturpata dalle continue ag- pubblicitari, fumetti, gadgets ed. orig. 1970, trad. dal francese di no descrizioni che non perse- per analogie, per continui slit- gressioni a cui viene sottopo- che riproducono la Statua della Roberto Marro, pp. 184, Lit 24.000, guono più un disegno coerente. tamenti semantici. Le scene si sta: una strategia che ha lo sco- Libertà o la Venere di Milo, og- Testo & Immagine, Torino 2000 In Progetto per una rivoluzione susseguono lungo una linea a- po non tanto di dissolvere o getti e miti di cui, in quegli a New York Laura ha diciasset- temporale, si dispongono in cancellare "l'aneddoto", ma di stessi anni, anche la pop art si Riassumere un romanzo di te anni e vive sigillata in un ap- una rete piuttosto che in una fargli perdere, per riprendere sarebbe servita; una violenza Alain Robbe-Grillet - secondo partamento con il narratore, il traiettoria, sembrano ripeter- le parole dello stesso Robbe- da grand-guignol continua- quanto prescriverebbe una sor- quale dovrebbe proteggerla si uguali a se Grillet in un mente sottoposta a un regime ta di decalogo implicito della dall' organizzazione rivoluzio- stesse a inter- saggio famoso ironico-grottesco, come nel buona recensione - è certamen- naria che l'ha condannata a valli irregolari "Portano la stessa (Di alcune no- cartellone pubblicitario che te un'impresa votata allo scacco morte; ma ha anche tredici an- senza mai riu- zioni scadute), raffigura una ragazza immersa o al ridicolo. Si rischierebbe di ni e vive con un ricco zio che scire davvero a maschera, acquistata "il suo caratte- nel proprio sangue su una mo- fare la figura dei cretini, dei let- cerca per lei una governante; compiersi, se presso lo stesso re di certezza, quette bianca, sotto il quale tori non solo ingenui ma in- ed è anche una giovane teppista non nel parossi- la sua tranquil- negoziante allo stesso leggiamo questo slogan: "Ieri, competenti: un po' come se si in giubbotto di pelle nera che smo delle ulti- lità, la sua inno- era un dramma... Oggi, un piz- dicesse che II processo di Kafka di notte compie scorribande me pagine, in scopo: ispirare fiducia" zico di detersivo Johnson e la è la storia di un signore che fi- nel metrò di New York. Molti cui la voce ano- In Progetto moquette è come nuova". Ma nisce in tribunale per ragioni dei personaggi indossano ma- nima interroga per una rivolu- soprattutto, bambole gonfiabi- che non si riescono a capire. La schere che conferiscono loro aggressivamente il narratore e zione a New York, la materia li, biancheria intima, i luoghi difficoltà del riassunto si ripre- una seconda identità, o posseg- sembra volerlo obbligare a narrativa presa nelle maglie di deputati del sadismo sessuale, senta puntuale, addirittura ra- gono nomi instabili. Così, a chiudere, in un modo o nel- tale strategia non consiste nelle Cavalletti, tavoli, anelli di ferro, dicalizzata, nel caso di Progetto compiere sinistri esperimenti di l'altro, tutte le sequenze. Jean storie sospese, immobili, che corde, catene, seghe, tenaglie e, per una rivoluzione a New inseminazione su una donna Ricardou, il maggior teorico caratterizzano il periodo "clas- ovviamente, il fuoco, a metà York, settimo romanzo di Rob- prigioniera non è il dottor Mor- del Nouveau Roman, a propo- sico" dell'esperienza di Robbe- strada tra Historie d'O. e una be-Grillet, forse l'autore più gan, come fino a un certo pun- sito di Progetto per una rivolu- Grillet - Il voyeur, La gelosia, visione fumettistica dell'inqui- noto, per lo meno in Italia, di to abbiamo creduto, ma "un zione a New York ha parlato di Nel labirinto. Qui materia del sizione: tutto il repertorio di quel gruppo che agli inizi degli certo dottor M". E il narratore "tagli non cicatrizzati". La pa- racconto è un grande carnevale immagini dei film pornografici anni cinquanta diede vita in commenta: "Del resto, è diffici- rola "taglio", in effetti, assume dei miti sottoculturali della so- e delle riviste hard-core che ri- Francia alla stagione del Nou- lissimo distinguere l'uno dal- nel romanzo una funzione- cietà dei consumi, degli stereo- mandano allo stupro come a veau Roman. l'altro, perché portano la stessa chiave. I tagli sono quelli infer- tipi e degli oggetti massificati una sorta di scena primaria Si può dire invece come è fat- maschera, acquistata presso lo ri ai corpi delle prigioniere dal- che avvolgono la nostra quoti- di cui la società dei media mol- to il testo, descriverne il funzio- stesso negoziante allo stesso le corde che le legano, dagli dianità metropolitana (New tiplica i simulacri. L'immagi- namento paradossale e insieme scopo: ispirare fiducia. Il vero strumenti di tortura che ne York e l'America sono, in que- nario sessuale maschile nel- appassionante. Fin dalle prime nome di quell'M è qualcosa co- straziano le carni; ma anche sto senso, assolutamente fun- l'epoca della sua riproducibi- pagine ci troviamo di fronte a me Mahler o Muller; gestisce quelli inferti alla progressione zionali). Corpi e volti femmini- lità tecnica. • un narratore che esercita sul un laboratorio di psicoterapia suo racconto un controllo solo nelle gallerie sotterranee della parziale: un narratore a cui i Quarantaduesima strada" (che personaggi, apparentemente è esattamente l'attività svolta insofferenti all'"egli" loro im- dal dottor Morgan). L'identità posto, strappano continuamen- dei personaggi tende a sgreto- Robbe-Grillet in italiano te la parola diventando essi larsi sotto i nostri occhi anche stessi "io"; o, ancora, a cui a perché la sequenza temporale, Un regicidio (1949) Testo & Immagine, 1999; inedito fino al 1978. tratti una voce anonima pone, la successione cronologica, i con tono inquisitorio, domande rapporti di causa-effetto che Le gomme (1953) Einaudi, 1961. incalzanti sulla vicenda facen- dovrebbero fondarla sono si- dolo inciampare in contraddi- stematicamente destrutturati. Il voyeur ( 1955) Einaudi, 1962. zioni, imprecisioni, omissioni. I La destrutturazione è opera- La gelosia (1957) Einaudi, 1958. personaggi che popolano il ro- ta almeno in due modi. Attra- manzo, del resto, non esibisco- verso l'abolizione dei confini e Nel labirinto (1959) Einaudi, 1960; Se, 1987. no maggiore solidità del narra- delle differenze tra ciò che ac- Hanno scorso a Marienbad (1961) Einaudi, 1961. tore: sono personaggi dall'iden- cade in un determinato mo- tità incerta, non più detentori mento e ciò che viene sognato, Istantanee (1962) Einaudi, 1963. di una personalità, di un carat- immaginato, desiderato, temu- La maison de rendez-vous (1965) Einaudi, 1961; Es, 1996, con il titolo Casa d'appuntamenti. tere, né tanto meno di un desti- to o semplicemente anticipato no univoco. "Quello che oggi è dal narratore; ma anche attra- Progetto per una rivoluzione a New York (1970) Einaudi, 1972; Testo & Immagine, 2000. caduco nel romanzo — scriveva verso un processo più inquie- Roland Barthes nel 1970, lo tante: l'aprirsi di una sequenza Slittamenti progressivi del piacere (1973) Einaudi, 1974. stesso anno in cui esce Progetto - la descrizione di un'azione, Topologia di una città fantasma (1976) Guanda, 1983. per una rivoluzione a New di un evento, di un segmento York - non è il romanzesco, è il della storia - non offre alcuna Ricordi del triangolo d'oro (1978) Spirali, 1987. personaggio; quello che non garanzia della sua chiusura. La può più essere scritto è il Nome fine, la conclusione, il legame Djinn (1981) Guanda, 1986. Proprio". O, se lo si scrive, è logico-temporale con la se- Lo specchio che ritorna (1985) Spirali, 1985. solo al prezzo di negare a quel quenza successiva vengono nome ogni sicura capacità di continuamente sospesi, riman- Angelica o l'incanto (1987) Spirali, 1989. designazione, di farne una sigla dati, interrotti da un'altra leg-

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da luglio 2000 è in edicola, in libreria e nei negozi musicali

Periodico bimestrale: una copia (con CD) L. 19.500 abbonamento (6 numeri con CD e un libro in omaggio) L. 95.000 per informazioni: EDT, 19 via Alfieri -10121 Torino tel. 0115591811 - fax 0115591824 - e-mail: [email protected] J L'INDICE ••DEI LIBRI DEL MESEBI

Rese dei conti vimento. La poesia di Porta non zazione del fantasma poetico di corso la presenza di endecasilla- ha finito di produrre indicazioni un rapporto simbiotico-ince- Dissanguamento bi ad accenti trasgrediti che, in- e come tale non rappresenta un stuoso con la madre ("penetro in troducendo quantità di prosa in psicoaffettive modello congelato e storicizzato, un ventre che non è il tuo / eppu- e conservazione quella musica compatta, rendo- quanto piuttosto un assieme di re ti ricorda e celebra e nutre") è no riconoscibile la volontà di Giorgio Luzzi fenomeni congregati che, anche appunto un modo per "celebra- identificarsi nella finzione: "qui sul piano delle soluzioni tecnico- re" la perdita e per attraversare il ROBERTO ROSSI PRECERUTTI, lina vorrà / il giorno il suo gelido stilistiche adottate, non ha esau- lutto. Incluso in una tradizione meccanica celeste, pp. 102, Lit vento, sparse / schiume il tuo re- ANTONIO PORTA, Poemetto con la rito la sua possibilità di prestarsi poetica particolarmente popola- 25.000, Crocetti, Milano 2000 cinto occupano d'ansia"; quan- madre e altri versi, a cura di Niva Lo- a essere fonte di consultazione ta, il tema viene affrontato con tità di prosa, come si vede, pe- renzini, pp. 59, Lit 18.000, Book, per i poeti al lavoro oggi. Insom- una spregiudicatezza "innocen- In un panorama della poesia raltro di natura puramente rit- Bologna 2000 ma, se mai l'espressione possa es- temente" cruda e costituisce, si segnato dai sintomi di una crisi mica e non semantica. sere sottratta al rischio del senti- può dire, qualcosa come una su- d'identità di ordine soprattutto Veniamo introdotti in uno Non poteva che essere la pre- mentalismo, si prema prova di esterno - crisi da panico di estin- spazio nel quale si ingaggia un stigiosa dedizione critica di Niva può letteralmen- verità. Sotto altri zione cui si cerca di far fronte nei conflitto tra aperto e chiuso, tra Lorenzini a prendersi cura di te dire che Anto- "Una avanguardia aspetti, i due modi più disparati e anche oppo- senso e suono, tra presentifica- queste scritture postume di An- nio Porta è anco- poemetti sono sti tra loro -, il lavoro del torine- zione delle emozioni e carattere tonio Porta. I due poemetti sono ra tra noi, se non non dissipatoria, perfettamente se Roberto Rossi Precerutti sce- sepolcrale della temporalità dei passati in questi anni in circuiti altro perché de- una sperimentazione inclusi nel secon- glie la direzione più rigorosa, modelli. Questo campo di dua- occasionali, contribuendo a te- terminati nodi do tempo della non svagata, una quella dell'accentuazione del ca- lità può funzionare di per sé, ner alto il dignitosissimo mito della pragmatica sperimentazio- rattere di specificità e di separa- proprio in quanto tale, da refe- anche tragico del poeta milanese, testuale manife- provocazione di stile" ne portiana, che tezza del testo, della sua diversi- rente. Il conflitto compositivo che l'accortezza di chi ne ha stati dal suo la- va moderando ficazione pressoché radicale da diviene esso stesso la cosa da di- amorosamente garantita l'eredità voro sembrano l'ambiguità dei ogni altra forma della tradizione re. Non si tratta più di ricorrere letteraria (Lorenzini compresa) continuare a vantare una forte at- posizionamenti semantici in fa- istituzionale dei generi. Un'ope- alla ormai abusata nozione di au- ha impedito di vedere congiunto tualità ogni volta che si tratti di vore di una nuova e più traspa- razione di questo tipo ha spesso toreferenzialità, ma di spostarsi ad aspetti di orfanità e postumità meditare sul volto di una avan- rente relazionalità. Il secondo nella riadozione delle forme me- verso la riattivazione delle forme un po' teatrali e non di rado stru- guardia non dissipatoria, di una poemetto è una sorta di resa dei triche della tradizione un pro- come vera e propria illusione mentali, come è accaduto, per fa- sperimentazione non svagata, di conti con la figura paterna, vista prio segnale immediato. Non u- formativa dell'Io poetico. Per re degli esempi, con Pasolini e una permanenza etica, di una nel suo declino come forma nico della sua generazione a pra- questo tramite il discorso di Ros- Bellezza. provocazione di stile sensibile ai dell'approssimarsi alla pacifica- ticare la forma chiusa - prevalen- si Precerutti è di natura esisten- Il mito di Porta è di ben altra mutamenti del gusto sotto la zione regressiva (La posizione fe- temente il sonetto ma anche altri ziale, l'oltranza metrica rispec- natura, soprattutto perché non è spinta del dato eteronomo. tale), ma vissuta anche nella cru- fenomeni metrici più o meno vi- chia l'autocoscienza in rapporto mai stato messo a disposizione di Il volumetto (un gioiello la co- deltà di un osservatorio diagno- stosamente defigurati e allusi -, al sentirsi vivere, l'incompatibi- speculazioni editoriali. Direi che pertina di Tadini) contiene due stico di tipo ravvicinato cui la ric- Rossi Precerutti è però, a diffe- lità della struttura comunicativa è un mito fisiologico, o per me- brevi sequenze poematiche, la chezza di simboli (l'uovo, il feto, renza di altri neometricisti (la de- con le forme rappresentative glio dire un percorso della fama seconda delle quali ultimata po- lo spazio curvo come microsomo finizione è di Raboni) di questi dell'oggi finisce per essere il post mortem legato alla naturale che settimane prima della morte. della struttura dell'universo) sot- anni, profondamente radicato frutto di una insanabile inconci- verifica del tempo, mito non in- Già a partire dai titoli si può ca- trae il senso estemporaneo di nel gusto esistenziale per la riso- liabilità con l'esistente. cronaca di una fine. Come osser- dotto, non enfatizzato, ma riso- pire quanto di convenzione nanza del lontano, di ciò che riaf- Rimane aperto il discorso re- va la curatrice, "la fine e l'inizio si nanza di anche potenti effetti po- sconvolta venga trascinato entro fiora da un panorama cerimonia- lativo all'orizzonte di destina- ricongiungono, come si sovrap- stumi verificata nella connessio- queste due vere e proprie rese le e rituale reso postumo dal tem- zione di questa poesia. Giunto pongono fino a fondersi il nasce- ne perdurante di quel lavoro con dei conti psicoaffettive condotte po e come tale carico di insospet- al suo libro più maturo, eccel- re e il morire. • direzioni precise dell'oggi in mo- sui rapporti primari. La organiz- tati risvolti anche tragici. lente traduttore di poeti france- Esiste insomma un impiego si, l'autore vanta ormai una pro- del sonetto disinibito, esercitato pria riconoscibilità nel panora- con funzioni di rottura e di pro- ma della poesia italiana e come vocazione culturale, e c'è un suo tale ha in qualche misura un suo Racconto prosaico di eroiche imprese uso antiquariale e nobilmente pubblico, nonostante la severa regressivo, tecnicamente eufo- coerenza nel perseguire livelli rizzante e contemporaneamente alti e ardui del dire. E perciò in- ROBERTO MUSSAPI, Antartide, pp. 91, Lit zione di traino anche pedagogico. Il tema è flou per forza di distanziamenti teressante riflettere sulle pro- 18.000, Guanda, Parma 2000 l'eroismo umano, la gara a distanza per il pri- critici interni. C'è un uso della porzioni sussistenti tra una base mato della bandiera nazionale sui ghiacci del- provocazione e un uso della no- vocazionale e un evidente pro- Se dobbiamo credere - e non c'è motivo per l'estremo sud del pianeta. Vincerà, come sap- stalgia per una unità che forse getto di resistenza alla deriva del dubitarne - alla onesta nota dell'autore, questa piamo, la bandiera norvegese di Amundsen, era già perduta ai tempi della linguaggio poetico praticata nel Antartide di Mussapi non è uno dei tanti istant precedendo di poco quella britannica di Scott. funzionalità sociale del modello. cuore dei suoi elementi più du- books grandinati copiosamente in prossimità Ma è su un'altra impresa, occorsa alcuni anni La scelta cui l'autore ci pone di ramente identitari. E una rispo- della (falsa) svolta del secolo-millennio dentro dopo, che l'emozione di Mussapi si sofferma: fronte è di questo secondo tipo, sta possibile alla crisi, forse non le ben guidate spire evenemenziali del serpente quella di Shackleton e della sua sventurata na- anche per la pressione sistemati- priva di una punta di dispera- editoriale. Non lo è proprio in virtù del suo ac- ve Endurance (cfr. "L'Indice", 2000, n. 4), ca che la finezza filologica e acu- zione. Il lettore più attento sa vi- corto e prolungato stato di incubazione e di at- stretta in una irrimediabile, eroica bara di stica esercita sulla gabbia metri- vere questa disperazione all'in- tenzione documentaria. E questa è una cosa ra- ghiaccio. Ci sono tutti gli ingredienti della tra- ca, al punto da creare inquietu- terno dei tratti euforici dello ra, che cioè i poeti si documentino coscienzio- gedia, di cui Mussapi, buon esperto anche di dini di decodificazione quasi si scontro formale compreso nella samente sulla storia. Ma, appunto, a me questa scritture teatrali, sa fare uso: voce narrante, trattasse di veri e propri falsi doppia forza di dissanguamento pare piuttosto un'opera di prosa che un'opera colpi di scena, fase agonica, dissoluzione, ca- d'autore. E una condizione ma- e conservazione. novrata, cui viene spesso in soc- in versi, e cercherò di dimostrare il perché. tarsi, e persino una forma moderna e masche- (G.L.) Esagera comunque un po' le cose Giuseppe rata di apoteosi. Conte, il quale, firmando la bandella, convoca Insomma non si tratta di un libro noioso. Si ciò che l'autore non ha avuto presumibilmente tratta, al contrario, di un racconto istruttivo, Bclfagor l'intenzione di imporre, e cioè un progetto al- ben congegnato. Racconto? Eccone un esem- 328 legorico-ideologico secondo cui, dietro una pio, filato da una allure assai diffusa: "Fu poi Un arcidiavolo anomalo e grintoso MARIO ISNENGHI delle nobili tragedie attraverso le quali si è co- Francis Drake, il pirata, / a dimostrare che la 9 ronata la conquista del Polo sud, si celerebbe Terra del Fuoco / non è un lembo del conti- appunto l'allegoria del Novecento, che "si è nente antartico, / ma solamente un gruppo di La letteratura narrativa della nuova Itdlia trovato stretto nella morsa del nichilismo e isole". E non si tratta di una eccezione, giacché I narratori a banchetto LUIGI RUSSO della propria idea di crisi". Sarebbe meglio, mi tale è propriamente il costante tono medio di ADRIANO PROSPERI Storici e teologi pare, lasciare queste verità, che so, a un Hobs- questa "poesia": sostanzialmente povera di L'apocalisse del cristianesimo BRUNO PISCHEDDA bawm. Di fatto il discorso di Mussapi è molto energia interna, discorso che scivola via senza meno ambizioso, e ciò va messo sul conto dei destare stupori linguistici, appagato della pro- Le Carnaval du "Meridiano" Giordano Bruno pregi: che cioè non si sia voluto unire al coro di pria deperibile transitività. Non è un linguag- ou la philologie du coucou ALAIN SEGONDS alcuni poeti per così dire sbigottiti e spodesta- gio sgradevole, tutt'altro. Ma è, irrimediabil- Austria austriacante FRANZ HAAS ti, tentati di fornire qualche veloce lezioncina mente, un linguaggio che non incide, che si di- di filosofia della storia, naturalmente di stam- mentica: si ricorda la storia e si dimentica facil- * • - Giovanni Raboni uno e trino: Leonardo Sciascia po schiettamente spiritualistico (si sa che il mente in quale lingua letteraria sia scritta. corpo diviene raramente attrazione tematica L'opera di poesia nell'epoca della sua riprodu- De la poire au parapluie. Physiologies politiques per poeti maschi). cibilità prosastica: ecco forse il nuovo Benja- Fascicolo 327 Dunque questo racconto in versi che Mussa- min da comodino, a maggior gloria della Minima personalia, le donne nella scuola LIDIA DE FEDERICIS pi ci propone si potrebbe inscrivere nel genere "comprensibilità" e della inesorabile omologa- enciclopedico-didascalico, genere che potreb- zione che ne deriva. be tornare a vantare (perché no?) una sua fun- (G.L.) Casa editrice Leo S. Olscbki c.p.66,50100 Firenze - fax 055-65.30.214 Abbonamento: sei fascicoli dì 772 pagine, lire 75.000, estero lire 128.(XX) c.c.p. 21920509 "Belfagor" - Firenze L'INDICE ••DEI LIBRI DEL MESE••

neille di infrangere le unità ari- aveva cercato l'antieroe e il rove- mente: ma come se la sua azione Saggio appassionato sul teatro di Beckett stoteliche di tempo, luogo e sciamento delle convenzioni fa- esprimesse una millimetrica leg- azione, e di peccare contro la ve- cendo metateatro. Con Aspet- ge della natura, e non i vaghi ac- Pura presenza rosimiglianza: di fatto, contro la tando Godot trovò che, come cidenti - persona e psiche - di "giustizia eroica", che vuole gli ogni altra cosa in scena, anche le un vagabondo. Perché, alla resa eroi al di fuori dei sentimenti polemiche devono essere realiz- dei conti, la sfida posta da Franco Ruffini umani. Dovettero passare più di zate, non basta enunciarle. Di si- Beckett consiste proprio nell'an- vent'anni prima che Corneille curo ne aveva avuto il presagio, nullamento della rappresenta- ANNAMARIA CASCETTA, Il tragico e lume, introdotta da una postfa- riuscisse ad aver ragione delle con quel salotto fatto crollare zione, in favore della pura pre- l'umorismo. Studio sulla drammatur- zione di Stanley E. Gontarski, accuse, rivendicando l'uomo letteralmente, per realizzare la senza. gia di Samuel Beckett, pp. 404, propone un documentato capi- prima dell'eroe, e dimostrando metafora del teatro tradizionale Qui sta il paradosso, che lad- Lit 60.000, Le Lettere, Firenze 2000 tolo sulla fortuna scenica di che le unità aristoteliche sono in rovina. dove raccontiamo di spettacolo, Beckett in Italia, un'appendice solo strumenti per la vera unità Difficile comprendere la rot- lì non c'è il teatro di Beckett; e Aspettando Godot andò in sce- iconografica non ristretta alle fo- drammaturgica, che è l'unità di tura di Godot, se se ne cancella laddove indichiamo il teatro di na il 3 gennaio 1953 al Théàtre to di scena, un'accurata teatro- attenzione. Il testo di Le Kid è la continuità con il prima. Prima Beckett, non c'è più spettacolo. de Babylone, a Parigi, con la re- grafia, divisa nei vari generi fre- andato perduto ma, da quel che di Godot: manifesti per un nuo- Niente racconto, niente perso- gia di Roger Blin. Si sa che quentati da Beckett, dalla radio ne sappiamo, Beckett vi aveva vo teatro. Con Godot: diretta- naggi; e parole che non stanno lì Beckett aveva proposto a Blin alla televisione al cinema. Della incorporato, ben oltre le vicende mente il nuovo teatro degli an- per conversare ma per conten- anche un'altra commedia in tre premessa metodologica ho già del Cid, soprattutto quel "pro- tieroi Didi e Gogo, dove l'unità dere ad azioni assolute l'atten- atti, scritta contemporaneamen- detto. cesso" che era stata la querelle di attenzione è portata solo e zione dello spettatore. Un alter- te, Eleutheria. Anzi, all'inizio La tesi sostenuta dalla Cascet- del Cid. tutta dall'intransigente precisio- narsi organico di danza pura su Blin era orientato a preferirla: in ta è che l'opera di Beckett non La battaglia contro la tradizio- ne delle loro azioni. fondo di silenzio, e di visioni Godot non ci sono parti femmi- può essere costretta dentro la di- ne del teatro continuò con Si parla spesso di Aspettando mentali su fondo di poesia: que- nili, il che è poco teatrale. Poi ri- mensione tragica, ma include Eleutheria. Una commedia vera- Godot come di una pièce in cui sto sarebbe lo spettacolo di piegò su Aspettando Godot, dato anche l'umorismo, come con- mente singolare, nella quale per non ci sono azioni ma solo incon- Beckett, se mai si potesse tradur- che vi compaiono solo cinque trappeso, e a volte sovrappeso, i primi due atti si confrontano la sistente conversazione. E certo, le re in scena il teatro di Beckett personaggi, contro i diciassette del tragico. Dentro i riferimenti famiglia Krap col suo entourage azioni dei protagonisti non sono Si può assumere una prospet- di Eleutheria, e dati della ricer- e il figlio Victor, un Gogo ante grandi. Però sono assolutamente tiva tutta interna ai testi, e lasciar le esigenze di ca, l'autrice si litteram, che si lascia vivere in precise. Già nel testo, incidono il da parte D'attesa" di Beckett costumi e sceno- "A decidere le scelte muove con sicu- una misera stanzetta, scenografi- loro diagramma dinamico come con quel che ne consegue. Ma grafia sono dav- ra competenza, camente a fianco del salotto in un ralenti della muscolatura allora le parole si fanno solo dia- vero modeste. del teatro, anche quelle e con rigore lo- buono di casa Krap. All'inizio del cosmo. Sfidano l'attore che logo o citazione. Parlano con Roger Blin era che segnano svolte gico. Con sotto dell'ultimo atto, il salotto dovrà compierle in scena a non l'altro o riportano dal mondo. povero, e a deci- epocali, sono spesso il basso conti- sprofonda nella fossa d'orche- dissipare niente di quella preci- Libri, memorie, opere, medita- dere le scelte del nuo di una par- stra; uno spettatore piomba in sione in astrusi simbolismi o in zioni. Poi, un po' di chiacchiera teatro - anche questioni di soldi" tecipata chiave scena, e con l'aiuto di un tortu- pantomime narrative o in manie- a passar tempo, carote scarpe e quelle che se- di lettura: che è ratore cinese celebra un vero rismi o in citazioni di genere, o in suicidi tanto per levarsi il pensie- gnano svolte la presenza del processo: a Victor, per fargli richieste di complicità. ro. Dissolvenza, e di nuovo mes- epocali - sono spesso questioni divino, non solo per ciò che confessare il suo progetto di non Altro che metateatro! È teatro saggi dal mondo... E se ci pen- di soldi. Comunque, anche vo- Beckett ne lascia trasparire in ci- vita; e a un portaparola di allo stato puro, quello che tissimo? Di cosa? Di essere nati? lendo, Blin non avrebbe potuto tazioni, ma di più, quasi per una Beckett, per costringerlo a spie- Beckett aveva trovato con Aspet- Che voglia di citare e citarci da rappresentare Eleutheria, perché spinta segreta, nascosta perfino gare che sorta di teatro si stia tando Godot. Non è facile imma- quei grandi testi! nel frattempo Beckett l'aveva ri- all'autore, in mano a un disegno rappresentando. ginare un attore capace di guar- Uno spettacolo squisito. Dov'è tirata dalla scena, e anche dalla superiore che lo porta anche lui Aspettando Godot, Beckett dare in una scarpa, semplice- il teatro di Beckett? • stampa. Nel destinarla al casset- uomo tra gli uomini e gli dà vo- to (ma inutilmente: la commedia ce. Sono davvero note appassio- è stata pubblicata postuma, nel nate, quelle che la Cascetta riser- 1995), vi scrisse sopra "Prima di va a questa vena del suo studio. Godot". I testi di Beckett vengono Non si può non sentire nel ti- scandagliati parola per parola, tolo Aspettando Godot la doppia per ciò che di tragico e comico indicazione: interna al testo, rife- contengono e implicano, sco- rita a Didi e Gogo in attesa del prendo rimandi eruditi e conte- "personaggio Godot"; ma anche sti pertinenti, anche se a volte esterna, riferita allo stesso sovradimensionati, come nel ca- Beckett in attesa dell'"opera so di Decroux per Atti senza pa- Godot". role. L'imponente bibliografia è Anna Maria Cascetta adotta la un ulteriore elemento che fa del prima prospettiva, dentro il te- libro di Annamaria Cascetta un sto (i testi, in generale), e lo fa in riferimento d'obbligo per stu- modo perentorio e totale. Io mi diare i testi di Beckett a partire propongo di gettare uno sguar- da Aspettando Godot. do nell'altra prospettiva, e di II "prima di Godot" veniva trarne qualche conseguenza. da molto lontano. Nel 1931 Non prima di aver illustrato il li- Beckett aveva scritto per il Tri- bro che me ne offre l'occasione. nity College, del quale era stato Si tratta di uno studio impor- allievo, un burlesque in francese tante, che prende in esame tutti i dal titolo Le Kid, in cui, ammic- testi drammatici di Beckett. Do- cando anche al film di Chaplin, po Aspettando Godot, seguono parodiava Le Cid di Corneille. Finale di partita, L'ultimo nastro Tre secoli prima, la tragedia di di Krapp e Giorni felici. Poi gli Corneille era stata l'occasione Atti senza parole e gli "Shorter per una delle più aspre polemi- Plays", da Commedia [Play] a che della storia del teatro. Quella volta [That Time] a L'"istituzione", con a capo Ri- Quad. La seconda parte del vo- chelieu, aveva imputato a Cor-

Martin Buber La modernità della Parola

Lettere scelte 1918 1938

Teo Ducei Un tallèt ad Auschwitz 10.2.1944 - 5.5.1945

Editrice La Giuntina - Via Ricasoli 26, Firenze www.giuntina.it Lo spazio letterario del Medioevo. 2. Il Medioevo volgare, diretto da Pie- La letteratura della performance della letteratura in volgare del ro Boitani, Mario Mancini e Alber- Medioevo, si afferma piuttosto to Varvaro, Voi. I: La produzione del tardi: gli autori erano ben co- testo, t. I, pp. 653 , 26 taw. f.t., Eruditi e giullari scienti che le loro opere sarebbe- Lit 175.000, Salerno, Roma 1999 ro presumibilmente state ogget- to di manipolazioni, e talvolta le Roberta Manetti incoraggiavano addirittura essi Dopo i volumi dedicati alla stessi con inviti ai lettori affinché letteratura in latino, è ora acces- che, con fitti e continui inter- provenienti da aree linguistiche preminenza che soltanto nel correggessero e migliorassero il sibile il primo dei volumi dedi- scambi fra l'uno e l'altro. In ge- e culturali diverse: germaniche, XIV secolo, dopo Dante, Petrar- dettato. Il primo autore che rac- cati alla letteratura in volgare nerale, difatti, un testo letterario celtiche, greche, orientali... Del ca e Boccaccio, lascerà il posto a comanda esplicitamente il ri- dello Spazio letterario del Me- medievale nasce alla confluenza resto una certa compattezza era un nuovo modello culturale, che spetto della sua opera e prende dioevo. Uno spazio che, rispetto di varie tradizioni culturali, in assicurata appunto dal legame avrà come centro l'Italia, ed è provvedimenti in proposito (del a quello della letteratura latina, una situazione di ibridismo più ancora molto forte con la tradi- questo appunto il punto d'arrivo resto vanificati dalla sorte, essen- riservata sostanzialmente a o meno marcato a seconda dei zione latina e mediolatina (carat- obbligato del Medioevo occi- do andato perduto il codice da un'élite di letterati, è ancora più generi, ma in qualche misura terizzante anche le letterature dentale, prescelto dai curatori lui confezionato e additato come ampio e articolato, in quanto la sempre presente, risultando nordiche), cui largamente le let- per delimitare lo spazio cronolo- unico modello dal quale trarre le letteratura in volgare si rivolgeva spesso riconoscibili in contem- terature volgari attingevano, con gico in esame. successive copie) è Juan Manuel, a un pubblico assai più numero- poranea gli apporti della prece- traduzioni o rifacimenti adegua- Le tradizioni culturali è co- ma siamo già nella prima metà so e variegato, non necessaria- dente tradizione dotta, classica e ti ai gusti del nuovo pubblico, munque soltanto una delle se- del XIV secolo. Del resto la con- mente alfabetizzato: dato impor- cristiana, della coeva letteratura mentre da parte sua la stessa let- zioni in cui si articola il volume. fezione di un codice avveniva tantissimo, questo, in una so- volgare e della cultura tradizio- teratura medio- quasi sempre su commissione, e cietà nella quale anche all'inter- Data l'ampiezza nale e orale. latina poteva del ventaglio il gusto del committente doveva no delle classi più alte era piut- L'opera è progettata proprio prelevare dalla incidere pesantemente, deciden- tosto esiguo il numero degli in- "Anche all'interno delle realizza- col fine di gettare uno sguardo cultura etnica zioni letterarie e do non solo la selezione dei testi, dividui in grado di scrivere o al- d'insieme sui vari livelli letterari (paradigmatico delle classi più alte ma talvolta anche il loro rimpa- meno di leggere - operazioni la loro fruizione, e sulle loro relazioni, e allo stes- il caso della Le- era esiguo il numero da parte del sto e aggiornamento, con un'ela- non necessariamente congiunte, so tempo di considerare la plu- genda aurea, a sticità dell'idea di quali fossero i anzi distinte piuttosto nettamen- degli individui pubblico, attra- ralità di culture compresenti in sua volta poi verso la perfor- doveri di un editore inconcepi- te, restando la scrittura appan- tutto il territorio già coperto dal- volgarizzata e in grado di leggere" bile ai giorni nostri, nell'epoca naggio quasi esclusivo di profes- mance — che si. la cultura latina, vale a dire in divenuta popo- trattasse dell'e- del copyright. Procedimenti nor- sionisti fino al XIII secolo. Ri- tutta l'Europa cristiana, evitan- larissimo best mali erano considerati pure la volgersi a un pubblico nuovo, sibizione di un do il tradizionale approccio per seller). Ulteriore fattore di coe- giullare sulla pubblica piazza o continuazione di opere lasciate eterogeneo, significa dunque da- letterature nazionali, tutt'al più sione fu poi la precoce premi- interrotte dagli autori che le ave- re avvio a un nuovo tipo di pro- della lettura collettiva nella sala corredato di un capitolo sugli nenza, universalmente ricono- di un palazzo (tardiva è la prati- vano iniziate (magari col loro duzione letteraria, o piuttosto a "influssi" delle letterature ester- sciuta, della letteratura in lingua consenso, se ancora viventi ma un complesso di letterature che, ca della lettura personale e si- ne. Vengono così osservate, nel- francese, fin dall'inizio grande lenziosa) - è ineludibile, in ormai impegnati in altro) o la fu- pur accomunate dall'uso del vol- le loro stratificazioni diatopiche esportatrice di testi confezionati sione in opere unitarie di testi gare, coprono una vastissima un'opera di questo tipo, la con- e diacroniche e nelle loro reci- e solo in misura minore importa- cessione di un ampio spazio al originariamente indipendenti: è gamma di realizzazioni, distri- proche relazioni, un po' tutte le trice, per lo più di materia prima così che traggono origine da una buendosi su vari livelli, dal più problema del rapporto tra cul- tradizioni culturali; non soltanto (ad esempio di temi folklorici tura scritta e cultura orale: Cul- parte opere come il Roman de la "colto" e vicino alla cultura quelle il cui mezzo espressivo dalle tradizioni celtiche e germa- Rose, dall'altra i grandi cicli scritta, al più "popolare" e com- tura orale e cultura scritta è ap- fosse rappresentato da una par- niche, che innerveranno i grandi punto il titolo di un'altra sezio- dell'epica e del romanzo. promesso con le tradizioni etni- lata neolatina, ma anche quelle cicli tristaniani e arturiani). Una ne, benché il tema ricorra capil- Parlare di letteratura volgare larmente in tutto il volume, non del Medioevo vuol dire eminen- senza qualche contrasto, peral- temente parlare di letteratura in tro insanabile date le inevitabili versi: questa la forma espressiva divergenze di opinione tra gli propria, almeno fino a tutto il Un calendario alle soglie del primo millennio specialisti che compongono il XII secolo, anche dei testi a ca- team, appartenenti a scuole filo- rattere narrativo. Pure nel secolo Simone Beta logiche diverse. Così, da una successivo, quando prese piede parte Joseph J. Duggan, facen- la prassi di scrivere (o di riscri- do aggio sull'assenza di docu- vere, come nel caso delle prosifi- PUBLIO OVIDIO NASONE, Opere. Voi. IV: Fasti e della collana; preceduta da una rapida introdu- menti superstiti e forzando un cazioni dei grandi cicli romanze- frammenti, a cura di Fabio Stok, pp. 496, Lit zione e da una ricca bibliografia, la traduzione tantino i dati dell'iconografia, schi del secolo precedente) in 65.000, Utet, Torino 1999 in prosa di Stok rende con fedeltà il testo di estremizza la tesi dell'oralità e prosa, ritenuta forma più conso- Ovidio, privilegiando soprattutto la chiarezza. parla di probabile "composizio- na all'espressione della verità, Perfino gli spiriti più agnostici non possono Peccato davvero che i Fasti siano incompiuti: ne orale" (che è cosa ben diver- non era affatto inusuale che i fare a meno di collegare automaticamente alcu- dei dodici mesi progettati dal poeta, ci restano in- sa dalla "tradizione orale", che trattati enciclopedici avessero ne date del nostro calendario con altrettante fe- fatti soltanto i primi sei, dal primo gennaio al non esclude un preesistente sta- un pendant in versi rimati, più stività religiose. La stessa compenetrazione tra il trenta giugno. Ci fu chi, nel Medioevo e nel pri- dio scritto) non solo per la facilmente fruibili e memorizza- ciclico ripetersi del calendario e le antiche tradi- mo Rinascimento (ma anche nella tarda anti- chanson de geste, ma anche per bili da parte del grande pubbli- zioni religiose esisteva anche nel mondo roma- chità), cercò di completare l'opera contraffacen- le canzoni trobadoriche, suppo- co. Così tre capitoli del volume no. Se poi pensiamo ai primi anni del I secolo do i libri mancanti; nacque anche la leggenda ste passibili di composizione a sono riservati alla metrica dei tre d.C., quando Ovidio cominciò la stesura dei - priva di fondamento - che i libri in questione mente, e attacca la teoria (for- principali "blocchi" linguistici suoi Fasti, le analogie diventano ancora più for- fossero stati bruciati da san Gerolamo per il loro mulata in prima istanza da Gu- presenti nell'Europa del Me- ti: come in questo anno giubilare la Chiesa invi- contenuto pagano. stav Gròber sin dal 1877) dioevo: romanzo, germanico e ta i credenti alla riconquista di un rapporto più Forse, se pensiamo alla grazia maliziosa con dell' esistenza di fogli volanti e celtico. Trattazioni forzatamente diretto con la religione, così durante tutto il re- la quale Ovidio descrive i due tentativi di se- piccoli canzonieri individuali sintetiche, ma per nulla superfi- gno di Ottaviano Augusto si moltiplicarono i ri- duzione di Priapo, rivolti prima alla ninfa Loti- "d'occasione", antecedenti i ciali, e utili fonti di informazione chiami all'antica moralità del popolo romano, a de (I 391 sgg.) e poi addirittura alla dea Vesta grandi canzonieri antologici di base per studenti e non spe- difesa della religione ufficiale che doveva lottare (VI 319 sgg.), il nostro rimpianto maggiore è giunti fino a noi, il cui più anti- cialisti (ma, almeno per quanto contro le ammalianti seduzioni dei nuovi culti quello per la perdita del dodicesimo libro, che co esemplare conservato risale riguarda il capitolo di Paolo Ca- religiosi che penetravano dall'Oriente. avrebbe contenuto la descrizione della festa alla metà del Duecento, circa nettieri sulla metrica romanza, Come Properzio, seguendo le orme di Callima- dei Saturnalia: dal 17 al 23 dicembre si cele- centocinquant'anni dopo l'atti- anche per gli studiosi, dati la ric- co, aveva cantato nel quarto libro delle sue Elegie brava infatti il Carnevale romano, che era vità del primo trovatore noto. chezza e l'aggiornamento dei ri- i miti della tradizione romana, allo stesso modo l'apoteosi del mondo alla rovescia, i sette folli Dall'altra parte, invece, all'in- ferimenti bibliografici). A essi Ovidio, seguendo lo scandire dei giorni, riper- giorni nei quali i padroni diventavano servi e terno della sezione riservata a segue, concludendo l'opera, un corre le più note leggende di Roma antica. I Fasti viceversa, come ci racconta Marziale nell'un- L'autore, Alberto Varvaro, nel capitolo riservato alla descrizio- altro non sono che un vero e proprio calendario dicesimo libro dei suoi Epigrammi. ripercorrere le origini dei me- ne delle modalità e interpreta- desimi canzonieri, dà per certa in versi, dove i distici elegiaci del poeta di Sul- Tutto sommato, però, vale la pena acconten- zione delle finalità della vasta mona rivestono con eleganza una materia poetica l'esistenza di precedenti piccoli opera di mise en prose, iniziata tarsi di quello che Ovidio racconta nei sei libri canzonieri individuali, anche se che non fa distinzioni fra astronomia e astrologia, rimasti, come per esempio le favole che si cela- sul crinale tra il XII e il XIII se- mescolando assieme storia e mitologia. ne abbiamo tracce limitate e colo, di una larga porzione della no dietro alla costellazione dell'Orsa Maggiore quasi sempre indirette. L'edizione più recente dei Fasti, curata da Fa- (II 155 sgg.) e a quella di Orione il cacciatore (V letteratura in versi precedente, bio Stok, professore di letteratura latina all'Uni- 493 sgg.), la leggenda della fondazione di Roma opera che continuerà fino all'au- Questione di punti di vista, tunno del Medioevo (il secolo versità di Salerno, segue di un anno la traduzio- (IV 806 sgg.), le feste dedicate a Bacco (a marzo certo, ma quello di Varvaro pare ne di Luca Canali, pubblicata nella "Bur" con le i Liberalia, con la storia della scoperta del miele; più prolifico di prosificazioni in razionalmente più condivisibile, Francia è addirittura il XV) e note di Marco Fucecchi (cfr. "L'Indice", 1999, ad aprile i Vinalia priora, collegati alla degusta- inserito in una convincente argo- n. 2). Integrata da un'appendice che contiene gli zione del vino nuovo), le due cerimonie in ono- che implica non soltanto un mentazione che, almeno per cer- cambio di forma, ma anche una scarsi frammenti dell'opera ovidiana, questa re dei defunti (a febbraio i Parentalia, a maggio to tipo di testi, delimita l'impor- edizione torinese rispetta i canoni tradizionali i Lemuria). profonda reinterpretazione, tanza dell'oralità in favore di un spesso in chiave cristiano-edifi- concetto "debole" di testo e di cante, in conformità del nuovo testualità. Difatti la nozione di assetto sociale. • testo ne varietur, in tutti i generi |DEI LIBRI DEL MESE!

Poco igienici i bei tempi andati Puzzi aborrevoli e polsini smembrabili Un ambiguo emblema Renato Monteleone Luigi Russo

RAFFAELLA SARTI, Vita di casa. Abi- indossavano gli abiti lasciati in tare, mangiare, vestire nell'Europa retaggio dal padrone incadaveri- CHRISTOPHER TYERMAN, L'invenzione delle elenca l'ampio ventaglio di termini adoperati Moderna, pp. 352, Lit 38.000, Later- to; i popolani indossavano la ve- crociate, ed. orig. 1998, trad. dall'inglese di An- nelle fonti tardomedievali per etichettare l'im- za, Roma-Bari 1999 ste dismessa dai nobili o dai bor- tonella Faloppa, pp. X-221, Lit 26.000, Einaudi, presa, senza che risultasse possibile giungere a ghesi, ormai strapanata o caduta Torino 2000 un minimo punto di sintesi. A questa vaghezza "Attenti all'acqua!" Così si fuori moda. concettuale si aggiunse poi a partire dal secolo sentiva urlare dalle finestre delle Come già ci hanno insegnato Autore di un'importante monografia incen- XIII un ampliamento geografico degli obiettivi città, in tempi andati, fino a tutta Lawrence Stone e Norbert Elias trata sui rapporti tra l'Inghilterra medievale e le della stessa (Baltico, Linguadoca, Grecia, Italia) l'età moderna, e forse anche ol- coi loro celeberrimi studi, crociate, Christopher Tyerman presenta al letto- che condusse a una progressiva politicizzazione tre. Prego di credere: non si trat- sull'uso della biancheria intima, re in questo libro un'ampia sintesi che ripercor- da parte del papato, che usò la crociata come tava di un cortese preavviso di come sarebbero mutande, calze re novecento anni di interpretazione della cro- un'arma da volgere contro i propri nemici. infauste imminenze meteorologi- e camicie, le notizie sono tali che ciata. La tesi fondamentale dell'autore è che sin Il terzo capitolo ricostruisce una storia meno che, ma di un monito al faccen- la decenza suggerirebbe di non dalle origini il negotium crucis si sia continua- nota ma non meno rilevante nell'economia del doso viandante di mettersi re- soffermarsi troppo a rimestar mente stratificato sotto forma di mutevoli rap- discorso dello studioso inglese, quella cioè della pentinamente al riparo dallo l'argomento, se non per sape- presentazioni. Il volume è strutturato in tre ca- produzione storiografica che in età moderna si scroscio dei liquami versati, d'un re almeno che la si cambiava di pitoli: il primo, già apparso nell'"English Histo- dedicò allo studio del movimento crociato. An- solo bòtto, da rado, quasi sem- rical Review", analizza le pratiche crociate che in questo caso appare chiaro che il movi- catini e pitali. pre solo da un dall'origine fino alla terza crociata, giungendo mento in questione fu interpretato più che de- Questo, tanto all'affermazione, apparentemente paradossale, "La biancheria intima mese all'altro - scritto, notazione che permette a Tyerman di ri- per cominciare a scrive la Sarti. che nel secolo XII non esistettero "crociate" nel tornare sulla tesi principale del libro, che cioè tacitare certi pe- si cambiava di rado, Erano capi mol- vero senso della parola. Solo retrospettivamente buona parte delle fonti debba considerarsi auto- tulanti lodatori quasi sempre to costosi, inac- infatti il movimento crociato assunse una pro- referenziale piuttosto che tesa alla ricostruzione del passato, co- cessibili ai po- pria coerenza fornendo parimenti un'istituzio- dell'accaduto. Ai secoli XVI e XVII dominati me se vi si vives- solo da un mese veri, che se ne nalizzazione prima della quale la distinzione ri- dalle rinnovate preoccupazioni per l'espansioni- se assai meglio all'altro" andavano in giro spetto al pellegrinaggio era stata spesso difficol- smo ottomano e minati dalla riforma luterana che nel presente. ignudi sot- tosa. che funzionò tuttavia da stimolo per la ricerca Ed è ancor poco. to l'abbiglio tra- Il secondo corposo capitolo, che copre all'in- storica, fece seguito la critica serrata dei vari Di- A volerne sapere di più s'invitino sandato, di tessuto rozzo e grop- circa il resto dell'età medievale, registra una per- derot, Voltaire, Gibbon e Hume, che condan- i succitati lodatori a leggersi que- poso. Per le nostre abitudini raf- durante flessibilità: la crociata è un emblema narono, seppur in vario modo, il fanatismo reli- sto libro, dove l'autrice ha messo finate farà raggricciare l'idea che che riassume in sé un largo raggio di pratiche gioso dei crociati. Nel secolo XIX la crociata fu insieme in proposito, con dottri- la biancheria cambiata era messa eterogenee, e nemmeno gli sforzi dei teorici del invece letta alla luce dell'ascesa politico-cultura- na e non senza un filo d'arguzia, a bucato in un'efficace combina- secolo XIII, e in particolare di papa Innocen- le dell'Occidente, divenendo quindi l'antefatto una doviziosa raccolta di fonti, zione di acqua e orina, facendo zo III (1198-1216), riuscirono a creare nient'al- da cui ricostruire le radici della corrente supe- documenti e testimonianze. affidamento sul suo alchimico tro che un fragile guscio dentro cui ambiguità e riorità europea, per giungere all'opera del von Quel che si sa sullo stato igie- potere disgrassante. Dio sa se ce diversità si perpetuarono. A dare una qualche Sybel che indicò nell'analisi critica del testo il nico delle città del tempo è a dir n'era bisogno, considerando il unitarietà al movimento crociato fu quindi solo fondamento per ogni successiva interpretazio- poco raccapricciante. Niente fo- malvezzo di pulirsi addosso, spe- la prassi. Spia dell'incertezza fu la perdurante ne, pur nella persistenza dei tanti miti nazionali gnature, niente latrine, niente cie sui polsini, resi genialmente uniformità terminologica: in proposito l'autore che hanno segnato la crociatistica fino a oggi. bagni, fuorché raramente; nes- smembrabili dagli abiti per esse- suno si curava di rimuovere i ri- re al bisogno prontamente sosti- fiuti umani e animali e tutto sta- tuiti. gnava per strade, vicoli e piazze Forse, per distrarre da altre emanando puzzi aborrevoli che sgradevolezze, l'abbigliamento storia comunale trovano così col- governo durante la fase podesta- si inanellavano con quelli esalan- era fantasiosamente colorato, e il Il Medioevo locazione coerente entro quadri rile. La seconda parte del saggio ti dalle botteghe artigiane. Le blu risulta sia stato il colore pre- istituzionali anche molto diversi pone infine l'accento sulla fun- case, a parte castelli, manieri e ferito e più diffuso anche tra il delle città fra loro. zione centrale del rapporto co- palazzi di ricchi mercanti, erano contadiname. Ma poi il colore La città altomedievale, punto mune-territorio. Qui si defini- povere, fatte di paglia e fango, s'impreziosiva dei ricami e delle di partenza dell'indagine, racco- scono i caratteri di un mondo ru- tra le quali si insinuavano ser- decorazioni dei tessuti pregiati, e Antonella Faloppa glie l'eredità romana e la trasfor- rale che li muta profondamente pentinamente rivoli di acque pu- allora, come rileva l'autrice, il ve- ma via via adattandosi a nuovi sotto la spinta del ridimensiona- trefatte. Le città erano ben lon- stire diventava un segno di di- ELISA OCCHIPINTI, L'Italia dei co- modelli istituzionali e politici, mento dei poteri signorili e della tane delle odierne megalopoli, stinzione sociale. Quanto poi al- muni. Secoli XI-XIII, pp. 160, senza mai creare una rottura ri- volontà dei comuni di assogget- ma per quel tempo erano addi- la brutaglia di mendicanti, pro- Lit 28.000, Carocci, Roma 1999 spetto alla tradizione, ma arric- tare il contado, manifestata pre- rittura più affollate, e la gente si stitute ed ebrei, la società impo- chendola di elementi nuovi. La cocemente in tutte le comunità ammassava sotto un tetto, fino a neva un abito coatto, di color La collana "Le Italie medieva- persistenza di una funzione geo- urbane. stabbiare un'intera famiglia in giallo o scarlatto o rosso. li" ha affidato a questo volume di grafico-economica della città ita- Pervengono a completamenti un solo locale. E chiaro che in La distanza di quei tempi dai Elisa Occhipinti il compito di ag- liana, la sua capacità di assimilare preziosi alcuni affondi su temi queste condizioni rispettare le nostri usi diventa meno astrale giornare i lettori su un tema al elementi mutuati dalla distret- specifici: le affrancazioni servili norme igieniche era davvero se si bada al come e cosa si man- tempo stesso classico e tormen- tuazione diocesana, il peso deter- promosse dai comuni italiani, il problematico: quanto più popo- giava, un tema a cui il libro dedi- tato: centrale per la medievistica minante del governo vescovile e diritto di cittadinanza come esito lo s'inurbava, tanto più ardua di- ca un'altra specifica sezione. di primo Novecento, trascurato il rapporto città-contado, costi- di una progressiva definizione ventava l'impresa di smaltire i ri- Anche qui pare rilevante la di- nel secondo dopoguerra, poi ri- tuiscono insieme la peculiarità del territorio extraurbano, e infi- fiuti o di trovare acqua sufficien- stinzione sociale, tra ricchi ban- preso negli ultimi decenni so- italiana e la premessa per la na- ne il comune inteso come "ci- te a proteggere chetti e mense prattutto con dibattiti specialisti. scita dei comuni maggiori. Il vo- viltà", che si qualifica come uni- la salute pubbli- povere, tra con- Dosando con equilibrio tesi for- lume si articola quindi in quattro co vero elemento costante in un ca. Ci si lavava sumi di élite e mulate dalla migliore storiogra- capitoli che corrispondono quadro altrimenti composito e assai poco allo- "Anche negli ambienti consumi popo- fia e rielaborazioni originali, l'au- idealmente alle quattro fasi del variegato. La civiltà dei comuni ra, se non in ri- aristocratici pulci trice ha confezionato un prodot- comune: governo consolare, go- risulta pertanto frutto di una dia- correnze fatidi- lari e di massa. e pidocchi succhiavano Le culture ali- to di notevole qualità, reso più verno podestarile, comune po- lettica, mai venuta meno in ogni che; e non solo fruibile da una forma espositiva polare e città-Stato. La fase con- sua fase, di componenti politico- tra la plebe, ma sangue e diffondevano mentari si so- no distinte, tra cronologica e da uno stile chiaro solare è, non a caso, definita istituzionali accanto a cui si affer- anche negli am- mortifere epidemie" ed efficace. Grande teatro in cui dall'autrice "l'esperimento co- mano progressivamente la co- bienti aristocra- quella carnivora del nord e quel- si muovono i protagonisti della munale": qui la varietà di ap- scienza di un'identità propria e tici e perfino di storia comunale sono i secoli suc- procci nega la possibilità di un una specifica cultura urbana ma- corte, pulci e pidocchi succhia- la vegetariana del sud, e poi infine combinate cessivi al Mille, caratterizzati da unico paradigma. Le tesi troppo turata nel solco dell'ideologia vano sangue e diffondevano quella crescita demografica e da rigide sulle origini comunali dell'antica civitas. A comporre mortifere epidemie. con vantaggio comune. Raffael- la Sarti segue bene l'evoluzione quel dinamismo economico che (quella tutta feudale riproposta questa civiltà concorsero ele- Se poi ci si addentra in questo delle diete lungo la stessa linea sono terreno di coltura per uno da Philip Jones o la più diffusa menti diversi, messi in rilievo libro fino a gettar l'occhio su co- evolutiva dei gusti: certi conte- sviluppo generalizzato delle tesi mercantile) sono quindi dall'autrice: accanto al ruolo del- me ci si vestiva, si capisce facil- nuti, odori e sapori della cosid- città: nel contesto europeo l'Ita- egualmente parziali. Il comune è l'intellettuale cittadino vanno mente come anche dagli abiti tra- detta "cucina grassa" trovarono lia segue percorsi propri, noti in primis luogo deputato alla spe- definendosi spirito civico e pa- sparissero i segni della trascura- in età moderna un favore cre- per la loro originalità. Occhipinti rimentazione - tesi più volte ri- triottismo cittadino, invenzioni tezza igienica e del discrimine scente, allietata come fu, oltre insiste sul fatto che i percorsi ori- badita dall'autrice -, una militari e architettura municipa- sociale. L'abbigliamento era sog- tutto, dal sopravvento dei dolci, ginali sono in qualche modo tutti sperimentazione che non carat- le. Elementi diversi, uniti nello getto a una sorta di trapasso ere- che nella gastronomia settecen- collocabili entro uno stesso mi- terizza esclusivamente gli esordi, spirito di una consapevolezza ditario, dai morti ai vivi, dai ric- tesca hanno trovato la loro tripu- lieu, quello della "ideologia" del ma prosegue con la progressiva collettiva: l'appartenenza al co- chi ai poveri. Servi e domestici diarne affermazione. • comune: le tappe salienti della complicazione degli organismi di mune. • L'INDICE •IDEI LIBRI DEL MESE|^H

al 1610, il Mulino, 1999), Le Roy proprie dello Stato-Chiesa, qui Ladurie sembra prediligere una gallicana, là anglicana, della storia narrativa, condotta secon- Chiesa-Stato, gelido mostro, do un filo sostanzialmente crono- rullo compressore pronto a Contro l'alibi Europa logico che, mettendo in primo schiacciare le differenze": il che piano l'opera dei sovrani e dei sembra francamente un modo ministri, il ruolo della corte e del- sommario e sbrigativo per li- LUCIEN FEBVRE, L'Europa. Storia di una civiltà, genere umano - la guarderei come un delitto". le fazioni nobiliari, prende le di- quidare il tema della tolleranza a cura di Thérèse Charmasson e Brigitte Ma- Non poteva né voleva essere un'ordinata sto- stanze dall'impianto strutturale in tutte le implicazioni ideolo- zon, postfaz. di Marc Ferro, trad. dal francese ria positiva dell'Europa: Febvre aveva in mente del fondamentale e tuttora im- giche e politiche che differen- di Adelina Galeotti, pp. 340, Lit 55.000, Don- un disegno più ambizioso, affrontare il concet- prescindibile Ancien Regime di ziano profondamente il caso in- zelli, Roma 1999 to depurandolo di miti e di falsificazioni per Pierre Goubert (1973; Jaca Book, glese da quello francese. passarlo al vaglio di quelle stesse categorie che 1974). L'efficacia dell'azione po- Allorché il racconto avanza "L'Europa è un concetto sorpassato - o una lo avevano sino ad allora orientato nella sua ri- litica, misurata soprattutto nelle nel cuore del Settecento, si ma- necessità vitale per il progresso del mondo?". cerca, tutte inscritte nell'idea-cornice di civiltà, relazioni internazionali, risulta nifesta apertamente il proposito Non era affatto di circostanza questa domanda termine, questo, che mostrava le sue proficue essere il motivo ispiratore che Le Roy Ladurie ha coltivato che si poneva Lucien Febvre nell'atto di pre- ambivalenze. Quello che la guerra aveva demo- dell'ampia e, va sottolineato, non in tutta l'opera, ossia quello di sentare il corso di storia al Collège de France lito andava ricostruito: ossia la nozione di Eu- sempre ordinata ricostruzione di identificare una corrente mo- per l'anno 1944-45, iniziato pochi giorni dopo ropa come patria della libertà, D'Europa rifu- due secoli di storia francese, dal- narchica, moderata e al tempo la liberazione di Parigi. In quei momenti il tor- gio che tanto è servita da alibi, nell'ultimo mez- la quale emergono inattese riabi- stesso liberale, intesa come nu- mentato epilogo della guerra si consumava nel zo secolo, agli uomini stanchi di conflitti e di ri- litazioni. In primo luogo quella cleo permanente di una lunga dolore personale: "A uno a uno i reduci ricom- valità nazionali". Occorreva tornare all'amico e del Seicento, che non appare tan- marcia della Francia verso il co- paiono: ma molti mancano all'appello. In parti- maestro Henri Pirenne, alla sua storia d'Euro- to un'epoca di crisi, bensì un stituzionalismo moderato. Ec- colare M. B. [Marc Bloch]. Che peccato! Penu- pa anch'essa concepita e scritta in condizioni tempo di sviluppo economico cola finalmente schiudersi nel ria d'uomini spaventosa", scriveva 0 15 novem- speciali, al confino in Turingia durante il primo testimoniato da grandi imprese partito patriottico (un po' in- bre del '44 in un biglietto forzatamente laconi- conflitto; occorreva appellarsi all'arte retorica industriali e da lungimiranti pro- ventato dallo storico, a dire il co all'allievo Fernand Braudel, che era detenu- di Michelet, per trarre le energie con cui porge- getti commerciali ad ampio rag- vero), di carattere filoparlamen- to a Lubecca. Il concetto d'Europa richiamava re all'uditorio in qui giorni difficili una lezione gio. In secondo luogo quella del- tare, moderatamente riformato- allora alla mente più un'idealità drammatica- etica ancor più che storiografica. Le venticin- la Fronda, intesa come evento re, erede del giansenismo, ma mente sconfitta che non il luminoso progetto di que lezioni al Collège nel 1944-45 offrirono a destinato a influenzare positiva- anche influenzato dai Lumi, che una civiltà di uomini liberi appartenuto alla tra- Febvre l'opportunità di riflettere in forma più mente la Francia in quanto espe- avrebbe agito sulla scena politi- dizione democratica e illuminista della cultura distesa su un tema a lui caro, già indicato come rimento di "secolarizzazione dei ca francese tra il 1750 e la fine occidentale. Peggio ancora: appariva, come ri- progetto editoriale nel 1925 per la collana di comportamenti collettivi" e ten- del regno di Luigi XV. Gli uo- corda Marc Ferro nella postfazione, un riferi- Henri Berr. Del corso al Collège, che Febvre la- tativo di temperare l'assolutismo mini di questo partito, il cui ca- mento proibito perché connesso con l'ideologia sciò in una versione manoscritta e incompiuta regio. Proprio il te ma dei limiti pofila è considerato Malesher- collaborazionista della "Nouvelle Europe" su cui pensava di ritornare per trasformarlo dell'assolutismo ritorna con bes, sono gli unici ad avere uno franco-hitleriana di Pierre Lavai. Insomma, la presumibilmente in opera a stampa (come fece maggiore frequenza nell'opera, sguardo proiettato in avanti, a realtà delle circostanze sfidava il nucleo forte per le lezioni su Margherita di Navarra del limiti identificati tanto nell'agire detta di Le Roy Ladurie, il qua- dell'idea democratica d'Europa, che Febvre 1940-41), Thérèse Charmasson ha curato un'e- delle grandi istituzioni quanto le in questo modo sbroglia i trovava magistralmente fissata in un passo di dizione critica ora depositata presso le Archives nei giochi complessi delle cama- tanti nodi di quel complesso e Montesquieu: "Se venissi a sapere qualcosa che Nationales di Parigi: di quest'ultima il testo, rille nobiliari, dei gruppi di corte, tormentato ventennio che fosse utile alla mia famiglia, e non lo fosse alla pubblicato a cura della stessa Charmasson e di dei circoli politici, argomenti sui precede la morte nel 1774 di mia Patria, cercherei di dimenticarla. Se venissi Brigitte Mazon, offre al pubblico una versione quali Le Roy Ladurie si dilunga Luigi XV: un ciclo che con ben a sapere qualcosa che fosse utile alla mia Patria alleggerita e corredata di note bibliografiche abbondantemente: anzi, più del altra maestria e probità avevano e fosse pregiudizievole per l'Europa - o che fos- che completano quelle abbozzate da Febvre. dovuto, in rapporto ai brevissimi analizzato Furio Diaz e Paolo se utile per l'Europa ma pregiudizievole per il (D.C.) cenni riservati agli intellettuali, Alatri, per citare due storici ita- all'economia, all'articolazioni dei liani le cui opere a noi risultano ceti. tuttora fondamentali ma che Le Un altro punto di forza di Roy Ladurie ignora, preferendo questa sintesi ricca di umori sciogliere i nodi di avvenimenti le del Medioevo e dell'età mo- polemici, espressi spesso con complessi e controversi con Dna sintesi polemica e un po' capziosa derna, fino ad allora sostanzial- empito retorico più che con sbrigative semplificazioni. La mente trascurato come oggetto persuasiva enucleazione di pro- più irritante, la più iterata e la Il bravo Luigi XIV e il corrotto Voltaire di ricerca. ve e di ragionamenti, consiste più deformante si palesa nei di- La collaborazione a grandi nella rivalutazione del Re Sole, scorsi sull'Illuminismo, ridotto rogetti editoriali portò poi Le spinta fino al punto di conside- a macchiettistica compagnia di Dino Carpanetto oy Ladurie a cimentarsi con rare gli esiti della guerra di suc- scriteriati. Senza voler infierire, ricostruzioni generali di storia cessione spagnola come del tut- si possono citare alcune perle. EMMANUEL LE ROY LADURIE, tifico, che ha restituito, con esi- rurale e urbana, per approdare to positivi sia per il regno sia Voltaire fu favorevole all'asso- L'Ancien Regime Voi. I.: Il trionfo ti non tutti di eguale livello, mo- a un'impegnativa analisi d'insie- per l'Europa, uscita stabilizzata lutismo perché "corrotto dall'a- dell'assolutismo: da Luigi XIII a Lui- menti e problemi della storia me dedicata alla storia moderna in un equilibrio che, secondo michevolezza mostratagli dai gi XIV (1610-1715); Voi. II.: Il decli- francese attraverso indagini di della Francia. I tre volumi, pub- l'autore, avrebbe retto fino al poteri francesi che aiutavano in no dell'assolutismo: l'epoca di Luigi multiforme ispirazione metodo- blicati nella collana "Histoire 1792. Sempre a proposito del quel periodo le manifatture per XV (171X1770), ed. orig. 1991, logica condotte con impegnativi de France" del- regno di Luigi la fabbricazione di orologi con- trad. dal francese di Maria Grazia lavori archivistici su fonti locali. l'editore Ha- XIV, Le Roy La- trollate dal filosofo-imprendi- Meriggi, pp. 428 e 376, Lit 40.000 e tore". D'Alembert, difendendo Dopo I contadini di Linguadoca, chette, si affian- "La più irritante durie non ha 35.000, il Mulino, Bologna 2000 del 1966 (Laterza, 1970), carono a quelli avuto esitazioni la libertà di stampa, manifestò espressione della storia econo- di George Duby semplificazione riguarda nel dissipare una "mentalità rigida che si Pochi altri storici francesi han- mica, la storia delle mentalità si sul Medioevo, di l'Illuminismo, ridotto l'ombra che la diffonderà negli anni rivoluzio- no percorso i più differenti ter- affacciava nella Storia di un pae- Francois Furet revoca dell'E- nari con conseguenze talvolta reni di ricerca e sono stati con- se: Montaillou, edita nel 1975 sul periodo tra a macchiettistica ditto di Nantes impreviste e pericolose, che ci temporaneamente attivi nelle (Rizzoli, 1977), affascinante il 1770 e il 1884, compagnia di scriteriati" nel 1685, sop- sono ben note". E ancora: sotto più prestigiose istituzioni cultu- viaggio nei meandri di un villag- e di Maurice primendo le re- la bandiera della sovranità po- rali della Francia come Emma- gio medievale sperduto nella Agulhon sul trat- sidue libertà de- polare militarono indifferenzia- nuel Le Roy Ladurie. Nei pas- contea occitana di Foix, mentre to successivo. Il dato caratteriz- gli ugonotti, fa calare sul sovra- tamente Diderot, Mercier, Mo- saggi della sua carriera si scorge la storia totale, con una predile- zante di quel progetto consiste- no e sulla sua lungimirante po- rellet, Condorcet, Mably e ad il compimento di un cursus ho- zione per gli aspetti del folclore, va nel ridare piena cittadinanza litica. Qui l'argomentazione ahundantiam anche Turgot. In- norum di prim'ordine. Nato nel trionfava nel Carnevale di Ro- alla storia politica, umiliata dal sfiora la capziosità là dove si af- fine la ragione per cui gli illu- 1929 in un paese del Calvados, mans (Rizzoli, 1981), ambienta- successo della Nouvelle histoire, ferma che la repressione reli- ministi misero sotto accusa gen- Le Roy Ladurie esordisce come to ai tempi di Caterina de' Me- di cui diversi collaboratori era- giosa fu un male necessario tiluomini e preti è presto detta: assistente nell'Università di dici, che affrontava l'universo no stati paladini, ritrovando un perché pacificò la Francia e li ritenevano "compromessi con Montpellier, diventa quindi di- globale della città del Delfinato, tempo lungo nel passato della rafforzò la coesione del regno e l'assolutismo pur indebolito ed rettore presso l'Ecole des Hau- presentata nei suoi riti, nelle sue Francia, dal X secolo fino al dello Stato; un male che appar- 'evirato' rispetto al suo vigore e tes Etudes di Parigi, professore feste, nelle sue quotidiane ma- Novecento, che privilegiava teneva all'ordine naturale delle alla sua iniziativa dei tempi lo- alla Sorbona, titolare della catte- nifestazioni di violenza. Tra i l'ipotesi formulata da Tocque- cose, come dimostra - secondo doviciani". Ciò non toglie tutta- dra di storia della civiltà moder- più persuasivi esiti delle sue ville di una sostanziale conti- lo storico - il fatto che i con- via che alcune parti dell'opera, na al Collège de France e, tra il molteplici ricerche resta a nuità dello Stato nelle sue di- temporanei non lo registrarono ad esempio quelle sulla Fronda, 1987 e il 1994, ricopre l'incarico tutt'oggi la Storia del clima verse espressioni storiche. né con sdegno né con inquietu- sulla Reggenza di Filippo d'Or- di amministratore generale della dall'anno Mille (1967, 1983; Ei- dine. Ancora più forzato appa- léans e sulla politica estera nel Nei due tomi unificati dal tito- Bibliothèque Nationale, legando naudi, 1982), frutto dell'origi- re il confronto con l'Inghilterra XVIII secolo, forniscano utili e lo L'Ancien Regime, che comple- la sua attività alla realizzazione nale idea di una storia, insieme della gloriosa rivoluzione, ves- dettagliate informazioni che, tano la trattazione precedente del progetto di Mitterrand per la naturale, biologica e umana, satrice dei cattolici così come la usate con discernimento, posso- nella quale era stato ricostruito il nuova sede della biblioteca. volta ad afferrare uno degli ele- Francia lo fu dei calvinisti: in no servire a cogliere risvolti si- ciclo racchiuso tra il regno Luigi ' Altrettanto coronato di risul- menti maggiormente condizio- entrambi i paesi, scrive l'auto- gnificativi dell'antico regime XI e l'assassinio di Enrico LV (Lo tati è stato il suo impegno scien- nanti la vita economica e socia- re, "sono all'opera le logiche francese. • Stato del re. La Francia dal 1460 N.7/8 I •• T^ivr 22 | DEI LIBRI DEL MESER

Russia in the age ofwars, 1914-1945, grazie alle nuove disponibilità a cura di Silvio Pons e Andrea Ro- La politica estera sovietica al tempo dello stalinismo archivistiche, molti di essi non mano, "Annali" della Fondazione fanno che aprire nuovi interro- Giangiacomo Feltrinelli, XXXIV, Possibilismo sistematico gativi e compromettere e com- 1998, pp. XXIII-322, Lit 130.000, plicare interpretazioni già esi- Feltrinelli, Milano 2000 stenti, più che suggerirne delle Francesco Benvenuti nuove, più soddisfacenti. Ma la Il libro raccoglie gli atti di un via per cercare di rispondere al- convegno internazionale tenuto cazione economico-militare so- po affrontato dal volume. Un al- sostanzialmente isolazionista. la domanda di fondo - quali sia- a Cortona nell'ottobre 1997. La vietica in previsione di una nuo- tro modo di porre la domanda è Forse, tuttavia, ciò che maggior- no stati gli elementi determinan- sua ispirazione era duplice: dare va guerra e il posto di Tucha- se tale politica possa essere defi- mente colpisce il lettore è l'in- ti della presenza internazionale un saggio, in primo luogo, del chevsky in essa). nita senz'altro come fondamen- certezza sulle concrete prospet- sovietica - comincia probabil- grado di utilizzazione delle nuo- Altri partecipanti si sono oc- talmente espansionista; o se non tive future e sulle tattiche mi- mente ad essere indicata da que- ve fonti archivistiche da parte cupati del rapporto tra politica sia stata piuttosto di carattere gliori per affrontarle che trava- sti lavori d'archivio pionieristici: della comunità internazionale interna e politica estera in fran- difensivo: per quanto in uno gliò, volta per volta, il gruppo di tali elementi erano assai nume- degli studiosi della politica estera genti altrettanto cruciali, come spirito proporzionale all'ingen- comando bolscevico finché, al- rosi ed erano di natura sia inter- sovietica nel periodo tra le due la collettivizzazione e le Grandi te dimensione/esposizione in- meno, la politica estera appare na, sia propriamente internazio- guerre; e, in secondo luogo, ten- purghe (Andrea Romano: come ternazionale del paese e alla sua essere stata il risultato di un in- nale; sia di tipo "nazionale" tare una nuova sistemazione in- le rivolte contadine del 1929-30 grande instabilità e fragilità po- terscambio di analisi e opinioni (russo-tradizionale), sia "ideolo- terpretativa degli studi più e me- ispirarono al regime il senso del- litica interna. Sullo sfondo dei di tipo pluralistico, anche se gici". Ma il regime sovietico non no recenti ormai disponibili. la propria debolezza inter- contributi qui presentati questa non propriamente collegiale: teneva, propriamente, né del- L'ambizione degli organizzatori, na e della pro- domanda suona ciò che non appare essere stata l'una né dell'altra natura: e i suoi che li ha guidati nella scelta dei pria esposizione malposta, oppu- negli anni 1936-42. In alcuni "interessi" potevano essere cal- temi e dei relatori, era quella di internazionale; re irrisolvibile momenti al di fuori di questo colati e tutelati secondo criteri giungere a delineare, dopo Oleg Chlevnjuk: "La convinzione che, (il che, proba- arco temporale il peso dell'opi- notevolmente diversi, in base a l'apertura degli archivi sovietici come agì nel dopo la prima guerra bilmente è la nione di Stalin appare, certo, es- un numero di variabili eccezio- poco più di dieci anni or sono, piano staliniano mondiale, una nuova stessa cosa). Si- sere stato decisivo, come al mo- nalmente alto. E grazie a una pa- una prima ipotesi fondata non delle Grandi curamente, la mento della definizione della noplia di strumenti di intervento solo sugli indirizzi della politica purghe la sugge- grande guerra vicenda è domi- "sfera di influenza" sovietica in altrettanto ampia. Questa for- estera di questo paese negli anni stione della lotta fosse inevitabile" nata da una Europa orientale, nel 1944-45; mazione statale, al tempo stesso venti e trenta ma anche sulla for- alla "quinta co- grande ipostasi ma in altri no (la definizione dei neo-imperiale e proiettata verso ma del processo decisionale a es- lonna" nella Re- teorica, che può nuovi imperativi della sicurezza una specie di ultramodernismo, si sotteso e sulla struttura stessa pubblica durante la guerra di forse definirsi "ideologica": la nazionale, dalla "psicosi di occupava una posizione unica della mentalità politica del grup- Spagna); mentre alcuni hanno convinzione di ascendenza leni- guerra" del 1927 alI'"istituzio- nelle relazioni mondiali, si muo- po dirigente bolscevico in questo senz'altro affrontato di petto il niana che, dopo la prima guerra nalizzazione" dell'Armata rossa veva in un tentativo continuo e periodo (si veda l'introduzione problema del mix di politica e mondiale, una nuova grande nel febbraio-marzo 1930, con la senza posa di riorganizzare i dei curatori del volume). Il tema ideologia nella presenza interna- guerra tra gli Stati capitalistici, decisione di non coinvolgerla suoi ordinamenti interni e di ri- dell'incontro può essere anche zionale sovietica, disponendosi 0 tra di essi e l'Urss, o una qual- nelle operazioni di collettivizza- posizionarsi nel quadro planeta- individuato nell'intento di de- lungo un arco nettamente pola- che combinazione di entrambe, zione). rio, ciò che di per sé non poteva scrivere per diverse vie di ricerca rizzato di opinioni (Gabriel Go- fosse "inevitabile". Inoltre, tutti Naturalmente, tutti i parteci- non generare un sistematico (e e di riflessione storiche gli ele- rodetsky: il prevalere della 1 relatori che si sono occupati panti al Convegno si sono detti sconcertante, per lo studioso) menti costitutivi del concetto so- geopolitica più tradizionale dei caratteri più generali della consapevoli che, per quanto possibilismo degli scenari po- vietico di sicurezza all'epoca del- nelle preoccupazioni di sicurez- politica estera sovietica concor- materiali di straordinario inte- litici contemplati al vertice del lo stalinismo, la loro articolazio- za di Stalin nel 1939-42; Vladi- dano nell'affermare che essa fu resse siano stati da essi utilizzati regime. • ne logica e il loro movimento mir Nevezhin: lo spostamento complessivo. Il motivo condutto- della propaganda sovietica in re più generale dei lavori del senso antinazista, dalla caduta Convegno è stato, così, il tema della Francia all'aggressione te- della proporzione nella quale en- desca; Silvio Pons: i progetti di trarono nella politica estera del- sistemazione politica e politico- L'epico corporativismo dei bolscevichi l'Urss e nel suo atteggiamento territoriale dell'Europa alla fine verso il resto del mondo conside- della seconda guerra mondiale Bruno Bongiovanni razioni, da una parte, di natura presso i sovietici, divisi tra reali- più propriamente ascrivibile alle sti moderati, realisti intransigen- attese politico-ideali, agli scenari ti e "ideologi"; Geoffrey Ro- PIER LUIGI BASSIGNANA, Fascisti nel paese dei clinare. Il macchinismo esasperato e senz'anima e all'ideologia originari del bol- berts: la manipolazione stalinia- Soviet, pp. 252, Lit 45.000, Bollati Boringhieri, appariva infatti un'aberrazione, cui il fascismo scevismo; dall'altra, più spregiu- na della minaccia del fascismo Torino 2000 ruralistico, cattolico e tradizionalista, doveva, dicate ed empiriche, di "interes- internazionale ai fini del raffor- senza rinunciare alla potenza industriale, sottrar- se nazionale" e di "ragion di Sta- zamento militare e territoriale Per un quinquennio - 1929-1934 - i rapporti si. Le merci americane, come denunciava il tede- to", confliggenti con le prime del paese e dell'irrigidimento tra il regime fascista e l'Urss, grazie anche agli sco Fried nel 1931, sembravano linde ed esatte, oppure, almeno, connesse a esse del suo regime politico; Ro- interessi concreti di settori dell'industria italia- ma "senza amore". L'estremo Occidente era in- in modo solo mediato, o parziale. bert Service: la costante sugge- na, furono contrassegnati da una tiepida, e pur somma senza valori e stanco. E il fascismo ne era stione ideologica esercitata sui innegabile, "intesa cordiale". Viaggiatori e gior- l'alternativa da privilegiare. Ma, oltre il fascismo, Un gruppo di contributi pre- bolscevichi dalla Germania, in nalisti, di cultura più o meno fascista, si recaro- vi era a oriente un'altra alternativa, a sua volta senta, in tal modo, il modus ope- quanto paese-guida del capitali- no allora in Urss e inviarono réportages o scris- non dominata dal demone del guadagno. Nel randi dei vari organi e strumenti smo internazionale). Un gruppo sero resoconti al loro ritorno. Questo libro ci bolscevismo, d'altra parte, si coglievano aspetti organizzativi, politici e istituzio- di relazioni, infine, lumeggia racconta nella prima parte la storia interessan- assai prossimi, pur nella loro inefficienza, all'ame- nali responsabili della tutela del- l'impatto storico decisivo che il tissima di un'immagine "positiva" (o comunque ricanismo, responsabile di quella crisi mondiale la posizione internazionale del- coinvolgimento in successive mai in toto negativa) dell'Urss, e cerca in modo che, grazie al piano quinquennale, non aveva toc- l'Urss e della sua sicurezza: l'Ar- guerre ha avuto sul paese: dalla convincente, senza movenze scandalistiche (Dio cato l'Urss. In quest'ultima, peraltro, vi erano mata rossa, il controspionaggio partecipazione dell'impero zari- 10 benedica!), di spiegarci le ragioni che concor- un'ansia di futuro, un'attesa messianica, una di- militare, il Commissariato agli sta alla prima guerra mondiale sero a costruire una tale immagine. Nella secon- sposizione eroica, un'attitudine collettiva ed epi- affari esteri e il Komintern (An- (che generò la stessa rivoluzio- da parte si trova un'utile antologia di scritti. ca al lavoro, che seducevano i fascisti. E che in- na Di Biagio: i dissensi interni e ne bolscevica); all'influsso di Non vi sono qui gli ideologi alla Rossoni, rac- cutevano rispetto e ammirazione. Anche gli inge- le riserve politiche e ideologiche questa guerra e di quello della colti intorno a "Critica Fascista", o alla Spirito, il gneri, come Gaetano Ciocca, uomo dai giudizi che impedirono al regime sovie- guerra civile, che a essa subito teorico della "corporazione proprietaria", vale a acutissimi, scorgevano nella Russia e nell'Ameri- tico di "subordinare" uniforme- seguì, sulla politica economica e dire coloro che scorgevano nel bolscevismo una ca, sospinte dalla concentrazione e dalla mecca- mente e funzionalmente l'Inter- sociale del bolscevismo al pote- sintesi primitiva, ma organica, di capitale e lavo- nizzazione, i più genuini rappresentanti del capi- nazionale comunista alle pro- re; agli stati d'animo della po- ro. Né vi sono, sul lato opposto, gli antibolscevi- talismo novecentesco "di classe" che si stava so- prie esigenze di sicurezza; Sabi- polazione civile al tempo del- chi di professione, terrorizzati, soprattutto dopo stituendo al capitalismo ottocentesco "di casta". ne Dullin: gli scontri e le riserve la guerra di liberazione anti-na- 11 Concordato, dalle sorti della ci- Nessuno, e questo è straordina- reciproche del commissariato zista (Mark von Hagen, Pe- viltà cristiana minacciata. Vi so- rio, intravedeva comunismo nel agli Esteri e del commissariato ter Gatrell, Antonella Salomoni, no, appunto, i viaggiatori: inge- "comunismo". Tutti, o quasi, vi per il Commercio estero, le ten- John Barber). gneri, tecnici, giornalisti (ivi com- individuavano un laboratorio so- sioni tra il primo e il Komintern presi Alvaro, Barzini, Malaparte), ciale che avrebbe potuto diventa- al tempo della guerra di Spagna, Come esemplifica Pons nel avventurosi avventurieri (Balbo), re o americano o fascista. Ma il le purghe nel commissariato agli suo intervento, il quadro che si personaggi intrigati dalla civiltà fatto di aver voltato risolutamen- Esteri; Steven J. Main: il ruolo trae dalla lettura dell'opera è delle macchine e, nel contempo, te le spalle al liberalismo, scrive- decisivo delle purghe nell'eser- straordinariamente mosso e ric- dal destino della società. Nel va Renzo Bertoni in un libro del cito ai fini della preparazione co di sfumature, ed è lungi dal 1929, del resto, era esplosa la 1933 dal titolo Russia trionfo del teorica dell'Armata rossa; Vladi- fornire una risposta definita alla grande crisi. E se, fino a quell'an- fascismo, rendeva praticamente mir Poznjakov: l'evoluzione del- domanda se fu un moderato no, il mito americano era stato certa la "corporativizzazione" del le previsioni dello spionaggio so- empirismo o invece l'intransi- debordante, ora cominciava a de- collettivismo. vietico sull'identità dei nemici genza ideologica a dettare i militari dell'Urss; Lennart Sa- principali passi della politica muelson: il lavorio della pianifi- estera sovietica nell'arco di tem- r••DEiNDII LIBRI DEL CMESE|F|

lo, ma lo si è detto soprattutto a d'occhio i rapporti fra l'Italia e il lismo, antislavismo e alla fine Italia e ]ugoslavia tra guerra e dopoguerraTrieste , con frustrazioni a non fi- mondo jugoslavo. La storia volge "collaborazionismo municipali - nire; ora è bene che lo si dica di al tragico nel corso della guerra, sta" nei confronti degli occupan- Il nemico è come noi fronte a una platea nazionale. Pe- nella quale - afferma Petacco - ti nazisti. raltro, quanto alla dimenticanza, "tutti hanno le mani sporche". E dunque una storiografia che Giampaolo Valdevit non so se lo si possa definire atto Non è il preludio di un'assoluzio- ha voluto e vuole sottolineare deliberato, se è vero che, mentre ne collettiva. Sull'esodo degli ita- l'altra faccia di Trieste. Eppure, triestini e istriani pagavano ap- liani dall'Istria il giudizio dell'au- se per alcuni le ossessioni del ARRIGO PETACCO, L'esodo. La tra- Non voghamo parlare dei luoghi punto il conto, il resto della na- tore è molto netto, e viene desun- passato si chiamano foibe ed eso- gedia negata degli italiani d'Istria, comuni che presentano Trieste zione pensava ad altro: a rico- to dalle attuali vicende balcani- do, anche in Fogar è ben perce- Dalmazia e Venezia Giulia, pp. 202, come esempio di convivenza di struire la democrazia, le istituzio- che: si tratta di pulizia etnica. pibile un'ansia: l'ansia di scrolla- Lit 29.000, Mondadori, Milano 1999 culture e nazioni, nuova versione ni e l'economia. Un discorso di- E una tesi semplificata, non re dal Cln di Trieste l'accusa, più GLORIA NEMEC, Un paese perfetto. di quel particolarismo che è stato verso va fatto per il Pei, il quale fosse altro per il fatto che la Jugo- volte risuonata nel dopoguerra, Storia e memoria di una comunità in a lungo un carattere dominante capì prima degli altri che foibe ed slavia del dopoguerra non è stata di tradimento dell'interesse na- esilio: Grisignana d'Istria 1930-1960, della cultura, soprattutto politi- esodo erano tragedie che andava- la mera anticipazione della Bo- zionale, dimostrando, al contra- pp. 354, Lit 36.000, Libreria Editri- ca, triestina. no messe in conto al comunismo, snia o del Kosovo degli anni no- rio, che un valore è stato difeso, il ce Goriziana, Gorizia 1999 Parliamo piuttosto di inter- e che quindi era vanta. Per spie- valore dell'antifascismo, o me- GALLIANO FOGAR, Trieste in guerra pretazioni che vengono tra- meglio lasciarle gare l'esodo va glio dell'unità antifascista. Fogar 1940-1945. Società e Resistenza, smesse da libri, da autori che si stare. "Penso che certo tenuta ne segue fino all'estate 1945, "Quaderni dell'Istituto regionale per cimentano con momenti ed epi- A questa tesi di realtà fatte presente l'idea meandro per meandro, il tortuo- la storia del movimento di liberazio- sodi cruciali del recente passato Petacco aggiun- di una colpa col- so percorso, di continuo deviato ne nel Friuli - Venezia Giulia", n. 10, di Trieste e di quella regione ge un corollario: di carta lettiva (italiana) dal nazionalismo degli uni e da pp. 290, Lit 30.000,1999 che si chiamava Venezia Giulia di fronte alla co- non abbiamo che permeava quello degli altri. Eppure alla fi- MI [.ICA KACIN WOHINZ, JOZE PIRJE- (e che dopo il trattato di pace scienza naziona- profondamente ne, per dirla con Primo Levi, ci VEC, Storia degli sloveni in Italia del 1947 è stata ridotta ai mini- le, a una vicenda ulteriore bisogno" le menti dei par- sono i sommersi e i salvati: rispet- 1866-1998, pp. 149, Lit 30.000, Mar- mi termini). A dire il vero, sul oscurata ha fatto tigiani e dei mili- tivamente il nazionalismo italia- silio, Venezia 1999 tema dell'esodo degli italiani da contraltare tanti comunisti no (che inquina un po' anche il dall'Istria fra il 1947 e la fine de- una vicenda enfatizzata, la Risie- sloveni e croati. Ma non basta: Cln) e quello sloveno, "salvato" Negli ultimi tempi dalla so- gli anni cinquanta Petacco non ra di San Sabba. Vero? Direi di c'è di mezzo anche un regime co- perché contiene un'esperienza di cietà italiana sembra provenire è il primo a intervenire per un sì. Bisogna cercare di spiegarlo munista che si installa rapida- internazionalismo proletario e di una domanda di informazione editore nazionale; lo ha già fatto però. La Risiera è diventata uno mente e fa piazza pulita di chiun- liberazione nazionale. sulle vicende passate dell'Italia un paio d'anni fa un altro gior- dei luoghi della memoria antifa- que non lo accetti come guida o Al centro sta il tema dell'ap- nord-orientale, di quella società nalista, Fulvio Molinari, con scista, e l'Italia del dopoguerra unica fonte di autorità. partenenza territoriale, ovvero nella quale la realtà nazionale si è Istria contesa. La guerra, le foi- ha voluto fare dell'antifascismo Ad accentuarne i limiti, la tesi - com'è stata definita - la que- incontrata (e scontrata, contrap- be, l'esodo, Mursia. Ma quello una sorta di religione civile. Che di Petacco viene proposta in un stione nazionale. Eppure, par- posta) con altre realtà nazionali. di Petacco è un libro a tesi mol- sia riuscita a farlo è un altro paio contesto di storia a forti tinte, di tendo dalla premessa antifascista Un paio di anni fa Violante e Fini to schiette. di maniche; in ogni caso la so- storia teatralizzata. E storia non si riesce a cogliere quello che sono venuti a Trieste anche per L'esodo - egli afferma - è stata vraesposizione della Risiera ne è che eccita la memoria degli istria- è l'autentico filo rosso della sto- sottolineare che la società italia- una questione "colpevolmente stata una mera conseguenza. ni. Perché? A causa dell'inter- ria triestina e giuliana a partire na ha bisogno di far proprie sto- dimenticata": la società della Ve- In realtà questo libro aspira ad pretazione. Oggi - è la conclu- dal 1918, cioè il fatto che tutti i rie a lungo dimenticate. Ma va nezia Giulia, e in particolare essere qualcosa di più che non sione implicita del ragionamento nuovi arrivati (dall'esterno) si subito aggiunto che il modo in quella istriana, ha "pagato per una storia dell'esodo. E infatti una - nell'ex Jugoslavia la pulizia et- pongono lo stesso problema: il cui si risponde a tale domanda tutti il costo della seconda guerra storia che inizia col 1918 e che si nica si cerca di bloccarla ; cin- controllo del territorio. E questo non sempre lascia soddisfatti. mondiale". Non è il primo a dir- sviluppa tenendo soprattutto quantanni fa no. Ciò contribui- che dalla tarda estate 1944 sta in sce alla vittimizzazione dell'esule cima ai progetti jugoslavi e slove- istriano, che oggi è un po' auto- ni: non dove collocare la linea di commiserazione ma, per alcuni, confine, ma la presa del potere. anche bisogno di rivalsa. In que- Non è una recente scoperta degli Profilassi della razza sto modo non si contribuisce a storici, anche se le recenti fonti costruire un rapporto pacificato slovene permettono oggi di avere Francesco Cassata con il passato, che a cinquantan- quella che si dice l'hard evidence. ni di distanza da quelle vicende Anche allora, in tempo di guerra, sarebbe legittimo attendersi. Ma se ne accorsero in parecchi, e sta- EDOUARD CONTE, CORNELIA ESSNER, Culti di politica matrimoniale, come campo di applica- non lo si costruisce neppure, vor- vano fra l'altro su posizioni ben sangue. Antropologia del nazismo, pp. 290, zione ideale delle tre linee di forza della politi- rei aggiungere, riverniciando la diverse: il podestà di Trieste (di Lit 38.000, Carocci, Roma 2000 ca razziale nazista: eugenetica, antisemitismo e memoria istriana, come viene fat- nomina nazista) Pagnini, il ve- anticristianesimo. Da un lato, il matrimonio è to nel saggio di Gloria Nemec: scovo di Trieste, Santin, e i co- Il titolo originale del saggio di Édouard "comunità di riproduzione", cerniera del lega- un istriano, che non è più fiera- mandi militari anglo-americani Conte e Cornelia Essner, La Quète de la race, me Sippe-Stamm-Volk. La formalizzazione mente antislavo e anticomunista, del Mediterraneo, oltre allo stes- ha il merito di illustrare, in modo suggestivo, il dell'utopia socio-biologica della purezza e ma che idealizza la terra che ha so Churchill. volto principale del testo: un percorso nel la- dell'eternità del popolo si esplica nella ricerca abbandonato e ne fa appunto, Chi sono dunque - ultima do- birinto della logica razziale, un'analisi del raz- genealogica dei lignaggi, mentre il concetto di come dice il titolo, un paese per- manda - questi sloveni? Come zismo nazionalsocialista nella sua dinamica "plasma degli antenati" (Weismann) salda il fetto. Non vorrei che si costruis- si può desumere dal saggio di specifica, all'interno della quale la razza non è nuovo paradigma genetico con la vecchia cre- se in tal modo un'Istria di carta. Kacin e Pirjevec, vien da dire un presupposto dato e monolitico, ma è un denza popolare negli avi. In secondo luogo, la Già parecchi anni fa Claudio che noi italiani li abbiamo visti magmatico terreno, in cui s'intrecciano elabo- rivendicazione della riproduzione tra simili su- Magris ci ha spiegato che Trieste sempre in maniera distorta. Per razione ideologica, codificazione legislativa e pera i confini di vita e morte e culmina nelle è stata rappresentata come una l'Italia che entra nel 1918 nella pratica politica. Gli autori ricostruiscono la macabre "nozze del cadavere", il matrimonio città di carta. Penso che di realtà Venezia Giulia sono stati fonda- molteplicità e la contradditorietà delle teorie postumo del soldato caduto con la donna aria- fatte di carta non abbiamo ulte- mentalmente una nazione con- razziali e delle rappresentazioni identitarie per na. Di fronte alla perdita di tedeschi sul fron- riore bisogno. tadina. Mussolini partirà da rivelarne il carattere di strumento di legittima- te e l'arrivo in Germania dei "lavoratori allo- Alla fine, del libro di Petacco si questa premessa per condurre zione della politica di genocidio. La competi- geni", la sposa-vedova viene così biologica- può dire che sa illustrare gli una politica di italianizzazione: zione, all'interno della Nsdap, tra i due scogli mente congelata, messa al riparo dall'inquina- eventi, riesce a coinvolgere emo- se si toglie a questa comunità antropologico-razziali della "razza tedesca" mento del sangue. tivamente la platea; ma non spie- - come in effetti vien fatto du- (Gradmann, Schmidt) e della "razza nordica" Per quanto riguarda, infine, lo studio dell'an- ga, parla poco alla ragione. Chi rante il ventennio - il suo ceto (Gùnther, Fischer, Lenz), con l'affermazione tisemitismo, il contributo più significativo del invece si propone di farlo è Gal- dirigente (maestri, giornalisti, finale di quest'ultima nel 1934, diviene così, saggio consiste non tanto nell'analisi del mito liano Fogar, che si sofferma so- avvocati, preti, vescovi e così nell'ottica di Conte ed Essner, il presupposto del Cristo ariano, quanto nell'esposizione del prattutto su un altro momento via), il resto scomparirà in quan- della politica di conquista e di pulizia etnica in modello telegonico (Dinter, Streicher), teoria in cruciale della storia triestina: il to entità nazionale visibile. Do- Europa centrale e orientale. Il "laboratorio base alla quale, in virtù della potenza del san- biennio 1943-45. Il suo testo è po il 1945 quella slovena diven- speciale di Zamosc" in Polonia, descritto am- gue, un solo rapporto sessuale tra un ebreo e una sorta di distillato della cosid- ta invece la nazione comunista, piamente dagli autori, con la sua miscela un'ariana produrrebbe un'"impregnazione" in- detta storiografia antifascista, in quanto tale oggetto di conte- esplosiva di rovesciamento dei valori religiosi, delebile, un eterno inquinamento razziale. Se le che discende da quello che al nimento. Ci vorrà parecchio per fantasie razziali contraddittorie e sfruttamento leggi di Norimberga, con i loro limiti genealogi- momento della pubblicazione accorgersi che essa pure è stata economico, costituisce un perfetto esempio ci, tenteranno di arginare l'ossessione telegoni- (1964, Feltrinelli) era un bel sag- ed è una comunità politicamen- del nesso esistente tra sperimentazione ideolo- ca, tale fobia - sostengono gli autori - soprav- gio: Confine orientale di Mario te articolata. Oggi, al suo inter- gica e gerachizzazione razziale, da un lato, e viverà come fondamentale strumento della pro- Pacor. E una storiografia squisi- no, ci sono, per così dire, il cen- operazione di sterminio dall'altro. paganda antisemita ufficiale, tanto all'interno, tamente politica, e, nonostante tro-destra, il centro-sinistra, gli Un secondo aspetto importante del saggio nel processo per infamia razziale, quanto quanto prometta nel titolo, Fo- estremismi marginali, forse an- va ricercato nella sintesi metodologica di all'esterno, nella battaglia del Deutschtum con- gar non fa affatto vedere la so- che qualcosa che assomiglia alla scienza storica e di antropologia sociale, che tro le masse slave e asiatiche, contaminate dallo cietà, limitandosi a riproporne Lega, e dentro ogni raggrup- consegue i risultati migliori nell'analisi della "spirito ebraico". tutti i tòpoi: il patriottismo dei pamento ancora ulteriori divi- ceti medi, fatto di "un'italianità sioni. Toh, che sorpresa: non ossificata e impaurita", e che in sono il nemico, sono proprio tempo di guerra diventa naziona- come noi. • Inutilità di un pensatore pavido Non era Gentile Fabio Fiore

ALBERTO PREDIERI, Schmitt, un na- ma anche deliberatamente aper- zista senza coraggio, 2 voli., ta a influenze esogene di ogni ti- pp. 1267, Lit 95.000, La Nuova Ita- po: dalle scienze sociali alla poli- lia, Firenze 1999 tologia, dalla filosofia alla storia, dall'architettura alla fisica con- Sono ormai trent'anni, dalla temporanea. Il che rende questo pubblicazione della silloge Le libro una sorta di ipertesto, in categorie del "politico" a cura di cui l'autore ci rende minuziosa- Gianfranco Miglio e Pierangelo mente partecipi, oltreché delle Schiera (il Mulino, 1972), che sue riflessioni e ricerche, delle in Italia Cari Schmitt è al centro sue sterminate letture. Sotto di un dibattito teorico che ha molti profili si tratta di un tenta- visto la partecipazione di filoso- tivo di confrontarsi a tutto ton- fi, storici, politologi delle più do con il secolo appena trascor- diverse famiglie politiche ma si so, piuttosto che di una semplice è anche segnalato per un certo riflessione sull'opera di Schmitt. silenzio da parte della cerchia Il lettore che pretenda di trovare degli specialisti a cui Schmitt di qui nuove proposte interpretati- fatto appartiene, quei giuristi ve non potrà non esserne deluso, che pure ne hanno tenuto co- avverte subito l'autore, aggiun- stantemente presente l'opera (si gendo ironicamente che proprio pensi per tutti al Costantino per questo la sua ricerca "sarà di Mortati di La costituzione in certo considerata rétro". senso materiale. Ora, questi due La tesi di partenza, da cui ponderosi volumi di Alberto muovono le numerose piste Predieri, studioso di diritto battute dal testo, è che l'adesio- pubblico, di diritto dell'econo- ne di Schmitt al nazismo nel '33 mia, di diritto europeo, nonché non sia frutto di una scelta oc- importante "operatore giuridi- casionale od opportunistica, di co", sembrano colmare tale la- un voltafaccia improvviso e im- cuna e proporsi come la prima previsto, ma sia pienamente grande monografia di un giuri- coerente con tutto il suo per- sta italiano su Schmitt. corso intellettuale: "Schmitt L'angolatura del saggio è sì era un nazista; non un teorico fondamentalmente giuridica, generico dell'autoritarismo o della rivoluzione conservatri- ce". Anche opere tarde come La condizione della scienza giu- ridica europea a cui l'autore de- dica nel secondo volume un saggio assai denso e pratica- mente autonomo, vero corpo centrale dell'intero libro) o po- amico-nemico, la serrata critica dall'esaurirlo. In conclusione, strutturazione", dall'ambiguità NOVITÀ stbelliche come la Teoria del di stampo autoritario della Re- non potendo riassumere qui gli e dalla spregiudicatezza concet- partigiano (1964; il Saggiatore, pubblica di Weimar sfociassero innumerevoli motivi del saggio, tuale di un pensiero brillante 1981) e 7/ Nomos della terra nel nella "dittatura politica struttu- ci limiteremo a dire che il libro ma povero di determinatezze. E VIAGGI DI ANDATA diritto internazionale dello "jus rale" e nella risoluzione del di- di Predieri è attraversato da una vi è ancora e soprattutto la pas- E RITORNO puhlicum europaeum" (1950; ritto nella volontà del Fuhrer, passione molteplice. Vi è la pas- sione scientifica di chi non ha ZERO-TRE ANNI Adelphi, 1990; cfr. "L'Indice", per concludersi nel bellici- sione personale di chi ha soffer- dubbi sugli errori cognitivi del- e 1992, n. 1) - ritenute però im- SVILUPPO i EMATOLOGIA smo politico della Teoria del to sulla propria pelle la tragedia lo schmittismo, sulla sua incapa- meritevoli di analisi approfon- partigiano. Se ciò che non era del conflitto mondiale e non cità di comprendere la lezione a cura di dite - vengono lette da Predie- necessario ma poteva accadere vuole dimenticare, senza tutta- della società industriale e delle ri nel segno di una obiettiva via cessare di rispettare chi sue istituzioni, il suo essere ca- Fiorella Monti è di fatto accaduto, è perché continuità, come il teatro di un Schmitt, via via che "i sentieri si dall'altra parte abbia rischiato tallattica, come si esprime Pre- atteggiamento di mera "desi- di persona con coerenza e buo- dieri con Hayek, cioè insieme pp. 336, L. 45.000 biforcavano", ha deciso sempre stenza" ma non certo di abban- in un'unica direzione, salvo poi na fede (non a caso il libro è de- conflittuale e integrata. Ne vie- Il testo "narra", attraverso dono del nazismo. Il filo con- rivendicare, a dicato a un folto ne fuori un'immagine comples- il legame tra congetture duttore, che per l'autore lega catastrofe avve- numero di cadu- siva del presente che rovescia razionali, modelli teorici saldamente al nazismo le vicen- nuta, la propria ti su fronti oppo- radicalmente le posizioni sch- psicoanalitici, e congetture de apparentemente occasionali estraneità. Sto- "Schmitt, via via sti); vi è la pas- mittiane: l'autore afferma la na- immaginative, osservazioni e frammentarie dell'opera di ricamente, c'è che i sentieri sione civile di chi tura inclusiva e ordinatrice dei partecipi, le escursioni Schmitt, è la sua stessa conce- stata cioè "coe- si biforcavano, si impegna a te- conflitti ("formante di ogni so- tra normalità e patologia zione del politico: ai suoi occhi renza di pas- cietà che accetti una moltepli- nei primi tre anni di vita, ha deciso sempre ner vivo il ricor- la contrapposizione amico- saggi, pur sen- do di quel be- cità"), il carattere pattizio e ne- a partire da una matrice nemico è oggettivamente coe- goziale della politica e della de- relazionale za coerenza di un'unica direzione" stiale "Minotau- rente con la logica totalitaria. mocrazia intesa come "negozia- e transgenerazionale. dignità perso- ro divoratore di Dal luogo delle origini, Ossia di un ordine fondato nale". A questa uomini" che è il zione continua e diffusa"; pren- come scrive Winnicott, sull'eliminazione fisica dell'av- continuità di "propensioni" del totalitarismo nazifascista per de atto del carattere caotico, la casa da cui si parte, versario, sulla sistematica e- pensatore politico e del giurista preservare le nuove generazioni flessibile, pluralistico del diritto ai dintorni con contrappunti sclusione dell'altro, sulla istitu- non ha fatto seguito una coe- dall'"oblio o disprezzo per la contemporaneo, della sua ricer- di luci e ombre: zionalizzazione della guerra ci- renza personale e morale storia"; vi è la passione intellet- ca costante di "equilibrio, stabi- La nascita prematura, vile estesa agli altri Stati, su dell'uomo, "apparso spesso in- tuale di chi sostiene una polemi- lità, ponderazione, bilancia- "un mondo a parte", un'interna pulsione di guerra coerente per quella mancanza ca puntigliosa e graffiante con- mento fra valori e interessi con- che ci obbliga, eticamente vista come unica via di uscita; di coraggio che gli ha impedito tro quella "sinistra" ("per quel trapposti", del ruolo culturale e scientificamente, la stessa "soluzione finale", lo di essere se stesso di fronte a che valgono queste etichette") della giurisprudenza e dei giuri- a un lavoro di rete, attento "sterminio pianificato", viene scelte decisive" e di affrontare che ha contribuito al recupero sti; formula una teoria dei dirit- e rispettoso, capillare vista, se non come il prodotto fino in fondo le conseguenze ti come "solidarietà", come va- e continuo, e che ci aiuta universale di Schmitt (e dell'"ir- necessario, come "una conse- dei suoi scritti. La catastrofe te- razionalismo politico"), contro lori fermi di una società in per- a comprendere guenza logica" della ricostru- petua trasformazione, strumenti il funzionamento desca è stata terribile per gli al- quella generazione post-sessan- zione del mondo in termini di di "inclusione sociale, non di mentale precoce: tri ma non per lui, "che si finse tottina sedotta da una prosa raf- soma —> psiche -» mente ostilità assoluta, di odio totale. lontano, ridotto al silenzio con- finata e incantatrice, dal fascino esclusione". Valori quali plura- e il necessario rifornimento tro ogni verità". In altri termini, maudit di una "auctoritas so- lismo, solidarietà, tolleranza ap- Sottolineare la coerenza del ambientale. "Schmitt non era Giovanni spetta ai padri e perciò grata ai paiono a Predieri come "for- percorso schmittiano non signi- Gentile". figli nella sua prosa di afferma- manti di civiltà, come ragione di fica però affermarne la neces- zioni drastiche (...) di rottura", vita in una sofferta lunga lezio- sità: era "non necessario, ma Tutto questo non fa però che dalla "protesta nichilistica, che ne. Quella che non abbiamo im- Via Dini16,61029 URBINO eventuale" che il decisionismo restituire il punto di partenza FAX 0722/320998 si esaurisce in sé e diventa de- parato da Cari Schmitt". • E-mail: quattrovBntieinto-nat.it della Teologia politica, il criterio del testo, ma è ben lontano ciascuno in tre sezioni: le prime alla teoria normativa della politi- due parti, meta-teoriche, sulla fi- ca. Ma ha sempre messo in guar- losofia politica e sui rapporti tra dia contro le cadute ideologiche politica, morale e diritto; la terza che provengono dalle loro spes- dedicata ai valori politici della li- so inconsapevoli confusioni. bertà, dell'uguaglianza e della L'attitudine alla distinzione è giustizia e alle ideologie politi- del resto il tratto caratteristico che, antiche e moderne, liberal- del metodo bobbiano, non solo socialiste e comuniste; la quarta a livello meta-teorico ma anche a ai fondamenti e alle tecniche livello teorico, sia descrittivo sia della democrazia; la quinta ai di- normativo. È ovviamente impos- ritti umani e alla pace; la sesta al- sibile elencare tutti i grandi temi le forme del mutamento politico della filosofia politica con ri- e alla filosofia della storia. Entro guardo ai quali le categorie e le questa architettura Bovero ha distinzioni elaborate da Bobbio collocato ben quaranta saggi, sono divenute un patrimonio ac scegliendoli in base a un duplice quisito della cultura giuridica e criterio: la loro "esemplarità", politologica. Mi limiterò a ricor- perché compiutamente significa- dare, perché emblematico del tivi in relazione all'argomento metodo analitico-storiografico a trattato, e la loro "novità", per- esso applicato, il tema della li- ché poco noti o difficilmente re- bertà, in ordine al quale si deve a peribili, non essendo stati ri- Bobbio la classica distinzione stampati nelle diverse raccolte - risalente a Benjarhin Constant tematiche curate da Bobbio. quale contrapposizione tra "li- La pubblica- bertà dei mo- zione di questo derni" e "libertà volume offre "L'attitudine degli antichi", perciò l'occasio- ma da lui rifor- ne per una rifles alla distinzione mulata con cri- sione - agevolata è il tratto caratteristico stallina chiarez- dalla lucida in- del metodo za fin dal saggio troduzione pre- del 1956 in pole- messa da Bovero bobbiano" mica con Galva- e dal prezioso no Della Vol- indice analiti- pe - tra libertà co - sugli straordinari contributi negativa quale "non impedimen- teorici e meta-teorici recati da to", che è un predicato dell'azio- Bobbio, con la sua infaticabile ne, e libertà positiva quale "au- opera di studioso, alla filosofia tonomia", che è un predicato politica e alla teoria della demo- della volontà: che sono poi le crazia. due libertà associate rispettiva- Il primo contributo è rappre- mente da Bobbio al filone della sentato proprio dal metodo, al dottrina liberale, da Locke a tempo stesso empirico-analitico Montesquieu, il quale definisce e storico-analitico, proposto e la prima come "diritto di fare sperimentato da Bobbio nel- tutto ciò che le leggi permetto- l'elaborazione, tramite l'anali- no", e a quello del pensiero de- si linguistica delle sue categorie mocratico espresso da Rousseau, fondamentali, di una teoria del- che definisce invece la seconda la politica informata, al pari del- come "obbedienza alla legge che Categorie di un pensatore sistematico la teoria del diritto, a finalità ci si è prescritta". Ma un discor- conoscitive e descrittive anziché so analogo può farsi per le altre La libertà, l'uguaglianza, la democrazia propositive. In opposizione a grandi categorie della politica quello che nella sua introduzio- - l'uguaglianza, la giustizia, la le- ne Bovero chiama il "modello galità, la pace, i diritti, la demo- Luigi Ferrajoli egemone" dell'odierna filosofia crazia - analizzate e ridefinite politica, inaugurato trent'anni volta a volta da Bobbio con il NORBERTO BOBBIO, Teoria generale teorie e istituzioni nelle quali so- che pure ha elaborato organica- fa dalla Theory of Justice di metodo analitico delle distinzio- della politica, a cura di Michelange- no state messe alla prova. mente soprattutto negli anni John Rawls - che è una teoria ti- ni e delle comparazioni tra i di- lo Bovero, pp. LXX-684, Lit 50.000, Il fascino dell'insegnamento di cinquanta e sessanta. Né l'ha picamente normativa sui princi- versi significati a esse associati Einaudi, Torino 1999 Bobbio è in questa sostanziale fatto per la teoria della politica. pi che devono informare una nelle opere dei classici. unitarietà del suo pensiero, pur Dobbiamo ora a Michelangelo giusta società -, Bobbio ha ri- C'è infine un ultimo insegna- Norberto Bobbio è sicura- nella straordinaria molteplicità Bovero il merito di aver orga- vendicato lo spazio per una teo- mento del pensiero di Bobbio, mente, come filosofo e teorico dei temi affrontati, derivante da nizzato in sistema una selezione ria analitica della politica, es- sottolineato da Bovero come la del diritto e della politica, un questo intreccio fecondo non so- ragionata dei suoi scritti nel senziale non solo per le sue au- migliore espressione della sua pensatore sistematico. Nella sua lo tra teoria giuridica e teoria e grosso volume Teoria generale tonome finalità conoscitive, ma intera filosofia politica e oggi sterminata produzione è facile filosofia politica, ma anche tra della Politica. anche quale presupposto delle più che mai fecondo. La dico- rintracciare l'unità, la coerenza e approccio teorico e approccio Non era facile superare "l'im- stesse teorie o filosofie politiche tomia meta-teorica tra fatti e la completezza così di una teoria storico, tra teoria analitica e sto- barazzo della scelta", come scri- normative: innanzitutto per la valori viene da Bobbio applica- del diritto come di ima teoria ria analitica delle idee. "La ve Bovero, nel "labirinto della costruzione e il controllo razio- ta - nella forma dell'opposizio- della pohtica e della democrazia. teoria politica senza storia è bibliografia bobbiana", per nale dei concetti e dei giudizi di ne tra "gli ideali e la rozza ma- Questa sistematicità è il frutto di vuota, la storia senza teoria è cie- comporre in sistema gli innume- valore da queste impiegati; in teria", secondo il titolo di un due aspetti in- ca", scrive Bob- revoli saggi che lo stesso Bobbio secondo luogo per l'analisi teo- suo celebre saggio - quale chia- confondibili del bio, giacché i te- ha chiamato "i frammenti di una rica e l'indagine empirica in or- ve interpretativa dei due divari dine alle tecniche e alle proce- suo stile di pen- "La teoria politica mi della prima teoria generale della politica, an- che hanno segnato la storia del siero: da un lato sono i "temi ri- cora da scrivere". Bovero vi è dure richieste per raggiungere nostro secolo: quello vistoso e il metodo empi- senza storia correnti" nella riuscito utilizzando da un lato le gli scopi da queste prefissati. radicale tra i valori e le speran- rico-analitico è vuota, seconda, e la lo- mappe metodologiche e temati- Il secondo contributo, an- ze suscitate dal pensiero marxi- delle distinzioni che della filosofia politica che lo sta e i fallimenti dei socialismi la storia senza teoria ro identificazio- ch'esso epistemologico, è costi- concettuali e ne serve da un stesso Bobbio ha ripetutamente tuito dalla costante distinzione reali, ma anche quello, certa- delle ridefinizio- è cieca" lato a individua- disegnato e precisato nei suoi sostenuta da Bobbio, a scanso di mente meno profondo, "tra gli ni delle princi- re le "grandi ca- scritti meta-teorici, dall'altro ap- indebite fallacie naturalistiche, ideali democratici e la demo- pali categorie tegorie che per- plicando ai suoi scritti teorici un tra fatti e valori, e perciò tra ap- crazia reale"; D'utopia capo- teoriche, sperimentato prima mettono di fissare in concetti ge- metodo tipicamente bobbiano: proccio descrittivo e approccio volta" realizzata dai regimi co- nella teoria del diritto e poi in nerali i fenomeni che entrano a quello delle simmetrie nelle par- prescrittivo o valutativo: il pri- munisti, ma anche le "promesse quella della pohtica; dall'altro la far parte dell'universo politico" tizioni e nelle connessioni - ora mo proprio della scienza e della non mantenute della democra- "storia 'analitica' del pensiero e, dall'altro, a "stabilire fra le di- per opposizione, ora per affinità teoria, delle quali Bobbio riven- zia". Anche per questo, in tem- politico", come l'ha chiamata lo verse teorie politiche, sostenute o complementarità - tra i tantis- dica l'avalutatività quale costu- pi di crisi e di disorientamento stesso Bobbio, cioè il metodo in tempi diversi, affinità e diffe- simi temi e problemi trattati da me intellettuale e morale, il se- della cultura politica democra- storiografico dell'analisi delle renze". Bobbio nell'arco di oltre qua- condo proprio della filosofia tica, la pubblicazione di questa medesime categorie nel pensiero Bobbio, tuttavia, non ha mai rant'anni. Ne è risultata una teo- della giustizia e della pratica po- grande opera bobbiana rappre- dei classici, nonché delle loro voluto raccogliere in opere si- ria generale della politica strut- litica. Bobbio ha ovviamente re- senta un contributo prezioso molteplici connessioni e opposi- stematiche le sue teorie. Non lo turata in sei parti, articolate cia- cato contributi decisivi non solo sul.quale tutti siamo chiamati a zioni entro le diverse concezioni, ha fatto per la teoria del diritto, scuna in due capitoli, distinti alla teoria descrittiva ma anche riflettere. • l'INDICE ••DEI LIBRI DEL MESE^HI

Scelte mativo non può essere comple- no è solo l'intelligibile. I corpi flessa. E "sinolo" aristotelico ha in tamente "puro" e quindi "indif- Bello belli, i pensieri belli, le leggi giuste sé il suo essere, la sua forma, la sua ferente ai fatti". Sarebbe da e pertanto belle, sono soltanto bellezza, e Plotino non è sordo al- di principio chiedersi se ciò non crei diffi- quindi vivo gradini, sempre più ricchi di mi- la lezione dello Stagirita. Non può coltà al non-cognitivismo. Vi è sura e proporzione, sempre più invece accettare la definizione Sergio Cremaschi infine un saggio breve su libertà Maria Bettetini poveri di molteplicità e materia, stoica di bello come proporzione e eguaglianza. che conducono all'idea del bello. delle parti unita alla gradevolezza Nell'argomentazione che Nan- La via erotica (ove Eros è il de- del colore. E certo: come dire al- SANDRO NANNINI, Il Fanatico e l'Ar- nini un punto decisivo è la di- CHIARA GUIDELLI, Dall'ordine alla mone figlio di Povertà ed Espe- lora bello un pensiero, una virtù, cangelo. Saggi di filosofia analitica stinzione fra relativismo etico e vita. Mutamenti del bello nel plato- diente, privo di tutto e capace di ma anche un volto, bello da vivo e pratica, pp. 127, Lit 20.000, Prota- relativismo metaetico. E a soste- nismo antico, pp. 215, Lit 28.000, ottenere ogni cosa, desiderio in- brutto da morto, che pur mantie- gon, Siena 1999 gno di questa distinzione che il Clueb, Bologna 1999 telligente) che conclude il Simpo- ne le medesime proporzioni? E saggio principale del volume cri- sio è aperta ai pochi in grado di come poter parlare del vero bello, Il non-cognitivismo, cioè la te- tica la tesi di Hare secondo la Le concezioni del bello nel pen- elevarsi dal sensibile all'intelligibi- l'intelligibile, e della fonte di ogni si che gli asserti etici non descri- quale il non-cognitivismo impli- siero antico non godono di gran- le e di contemplare con gli occhi bellezza, quell'Uno che è oltre vono fatti ma enunciano coman- cherebbe un "utilitarismo delle de fortuna tra gli uomini colti della mente l'idea del bene, bella ogni bello? Interessantissima qui di, implica il relativismo? Vi è preferenze". La tesi che i princi- contemporanei, che facilmente si e fonte di ogni bellezza, semplice la posizione di Plotino soprattutto stata a questo proposito una lun- pi ultimi sono oggetto di scelta è accontentano delle tradizionali pertanto proporzionata e misura- per i risvolti storiografici successi- ga discussione nell'etica del no- una particolare tesi metaetica storie dell'estetica o di qualche ci- ta fino all'estremo dell'unità. vi: sarà la definizione stoica, e non stro secolo. I cognitivisti hanno (quella che era sostenuta dai tazione dall'abusato Simposio pla- Ora, i trattati di Plotino sul bel- quella plotiniana, a essere raccolta per lo più accusato i non-cogni- non-cognitivisti prima del 1981 e tonico. Per questo ve da essere lo, e i numerosi altri passi sull'ar- dai medievali. tivisti di finire nel relativismo, confusamente presupposta da grati a Chiara Guidelli che con gomento di cui sono costellate le La bellezza è dunque, per Plo- mentre i non-cognitivisti si sono tutti gli esistenzialisti). Questa chiarezza e linearità conduce deli- Enneadi, in parte riprendono tino, la luce della semplicità che difesi negando che il non-cogni- discende da un'altra tesi metaeti- catamente ad affrontare pagine quasi alla lettera il dettato plato- permette a tutte le realtà, anche tivismo implichi il relativismo. ca, la negazione che vi sia sempre altrimenti complesse, certo poco nico, ma in parte lo trasformano quelle materiali, di brillare di lu- Nannini propone di ribaltare i una sola valutazione morale cor- intelligibili a non esperti. Platone, profondamente, come ben mo- ce propria: l'universo che vive è termini della questione soste- retta. Quest'ultima è la definizio- il confuso periodo del medio e stra Guidelli, anche se forse non "immagine visibile e bella degli nendo che "l'implicazione esiste, ne corrente di relativismo metae- neo-platonismo, Plotino hanno ne decretano la consumazione, dei intelligibili" (Enn. II 9, 8, ma che non c'è niente di male tico. espresso un pensiero sul bello che come pure sostiene Guidelli. 16), e proprio la vita consente nell'essere relativisti, perché il Nannini confuta nel primo a torto si potrebbe considerare In poche parole: la materia di questa partecipazione insieme relativismo in questione è quello saggio il passaggio dalla metaeti- omogeneo e privo di elementi in- Plotino è una materia "cattiva", platonica e aristotelica del bello. metaetico". Infatti si può distin- ca non-cognitivista a una parti- novativi. L'influenza aristotelica e "brutta", principio del male; ma è Come un carillon cui si girasse la guere un relativismo descrittivo, colare etica normativa proposto la contrapposizione al materiali- anche l'ultima propaggine della chiavetta, i mondi separati di che afferma che di fatto non vi è da Hare. Resterebbero due altri smo stoico hanno reso infatti la processione che dall'Uno produ- Platone nell'universo vivente di un nucleo comune fra i codici passaggi da fare: il primo è difen- dottrina di Plotino qualcosa di di- ce il Nous e poi l'Anima. E le Plotino acquistano vita e sono morali accettati in società diver- dere la metaetica non-cognitivi- verso rispetto ad una semplice ri- realtà materiali non sono solo pla- tra loro connessi grazie alla vita, se; un relativismo etico che con- sta, e in particolare difendere la presa, se pur in chiave neoplato- toniche ombre degli intelligibili fino a fare della contemplazione siste nella prescrizione di adat- distinzione fra cognitivismo e nica, delle pagine del Eilebo, della contenuti nel Nous, ma forme che del bello in sé non più solo un tarsi alla morale corrente, che non-cognitivismo; il secondo è Repubblica, del Simposio, dell'/p- si uniscono alla materia dando co- atto dell'intelletto, sublime ma non è implicato dal non-cogniti- difendere la nozione di "scelta" pia Maggiore. I dialoghi di Plato- sì vita alla "forma nel corpo", che astratto, quanto piuttosto un mi- vismo in quanto questo si limita dei principi primi contro quelle ne infatti presentano una chiara è di grado inferiore, ma è pur stico lasciarsi prendere e illumi- a dirci che abbiamo una prescri- argomentazioni (ricordiamo, fra linea di pensiero: bello è misura e sempre eidos, se pur eidos visibile. nare da ciò che non è bello, per- zione ultima non derivabile da le altre, quella di Nagel) che so- proporzione; bello è il bene che si Le "cose" sono dunque belle, di ché oltre ogni bellezza, ma di altro, non che vadano accettate stengono che i principi primi so- rende visibile; bello in senso pie- bellezza acquisita, ma non solo ri- ogni bellezza è fonte. • le prescrizioni prevalenti domi- no condizioni-quadro del discor- nanti; e infine un relativismo me- so morale con le quale siamo già taetico. Quest'ultimo - secondo da sempre compromessi. la definizione di Nannini - affer- Il primo dei due passaggi vie- ma che "la validità di ogni giudi- ne trattato nel libro, ma in mo- Il bando del Premio Paola Biocca zio morale è inevitabilmente re- do più divulgativo: è l'oggetto lativa ad una scelta personale, del secondo saggio, Filosofia quella del principio supremo, analitica e linguaggio morale. 1. L'Associazione per il Premio Italo Calvino in collaborazione con la rivista "L'Indice dei libri che non è ulteriormente giustifi- Una difesa della legge di Fiume. del mese", e il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.), bandisce il Pre- cabile in termini obiettivi e uni- L'autore riconosce che la difesa mio Paola Biocca. Al Premio possono concorrere storie, inchieste, interviste, testimonianze e versali". della legge di Hume può sem- reportage che illuminino aspetti delle guerre e delle paci e testimonino le volontà di raccontare Il motivo che Nannini ha di brare "decisamente anacronisti- il mondo attraverso le frontiere, attraverso i conflitti. cercare il punto debole della me- ca" perché le discussioni sul te- Il Premio è dedicato alla memoria di Paola Biocca, tragicamente scomparsa nei cieli del Kos- taetica di Hare è proprio il desi- ma risalgono agli anni cinquan- sovo il 12 novembre 1999 mentre compiva una missione umanitaria. derio di difendere la necessità di ta, ma obietta che "non neces- Nel 1998 la scrittrice aveva vinto il Premio Calvino con un romanzo, pubblicato nel 1999 con una "scelta" fra principi morali. sariamente ciò che è passato di Infatti vi sarebbe un motivo "eti- moda è anche privo di valore". il titolo Buio a Gerusalemme. co" che, a sua volta, rende at- Ci si sarebbe aspettata a questo 2. Si concorre al Premio Paola Biocca inviando un testo - inedito oppure edito non in forma traente questa tesi metaetica: se punto una discussione di quegli di libro commerciabile - che si riferisca a realtà attuali (non anteriori al 1998). lo statuto dei principi etici è sviluppi della metaetica che a 3. Il testo deve essere di ampiezza non inferiore a 10 e non superiore a 50 cartelle di 3000 bat- quello che si è detto, sarebbe en- partire dagli anni sessanta han- tute ciascuna. fatizzato il valore della responsa- no messo in ombra la legge di 4. Si chiede all'autore di indicare nome e cognome, età, indirizzo, numero di telefono ed bilità morale del singolo. Hume a favore, per esempio, eventuale e-mail. Il volume raccoglie, oltre al del tema delle "ragioni per agi- 5. Occorre inviare del testo una copia cartacea, in plico raccomandato, e una digitale per saggio su Hare che gli dà il tito- re" (si veda ha moralità di Ber- e-mail a uno dei due indirizzi seguenti: lo, altri quattro brevi saggi su ar- nard Williams, Einaudi, 2000) e Segreteria del Premio Paola Biocca c/o L'Indice, via Madama Cristina 16, 10125 Torino; gomenti relativamente disparati, soprattutto gli sviluppi della lo- e-mail: premio. biocca@tin. it. seppure rientranti nell'ambito gica deontica che hanno reso Segreteria del Premio Paola Biocca c/o C.N.C.A., Presidenza Nazionale, via Vallescura 47, dell'etica e della filosofia del di- molto più complesso il quadro 63010 Capodarco diFermo (AP); e-mail: enea. segreteria@sapienza . i t entro cui la "legge di Hume" si ritto. Il secondo - su cui si tor- 6. Il testo, nelle due forme, deve essere inviato entro e non oltre il 30 novembre del 2000 (per colloca, mostrando (come ha nerà - verte sulla legge di Hume, l'invio del plico fa fede la data del timbro postale). La copia manoscritta non verrà restituita. cioè la legge che vieta il passag- fatto Prior) che le tesi filosofi- 7. Per partecipare si richiede di inviare per mezzo di vaglia postale (intestato ad "Associa- gio dall'essere al dover essere. che a favore del non-cognitivi- Un altro consiste in una critica smo non sono così strettamente zione per il Premio Italo Calvino", via Madama Cristina 16, 10125 Torino, e con la dicitura di Kelsen intorno alla natura legate alle tesi logico-sintattiche "pagabile presso l'ufficio Torino 18") Lit 50.000, che serviranno a coprire le spese di segrete- della filosofia del diritto, dove si sul passaggio dall'essere al do- ria del Premio. difende una concezione della fi- ver essere e alle tesi semantiche 8. Il Premio si finanzia attraverso la sottoscrizione dei singoli, di enti e di società. losofia del diritto come discorso sulla traduzione di "buono" in 9. La giuria, composta da Vinicio Albanesi, Maurizio Chierici, Delia Frigessi, Filippo La Por- "normativo" nello stesso senso aggettivi che denotano pro- ta, Gad Lerner, Maria Nadotti, Francesca Sancitale e Clara Sereni designerà l'opera vincitrice, in cui lo è la metaetica o la logi- prietà osservabili. Nannini stes- alla quale sarà attribuito un premio di Lit 1.000.000 (un milione). ca, negando che del diritto si so cita un articolo di Claudio 10. L'esito del concorso sarà reso noto entro il mese di giugno 2001 mediante un comunicato possa parlare in modo totalmen- Pizzi (Essere e dover essere: una stampa e la comunicazione sulla rivista "L'Indice". te descrittivo. Vi è poi un saggio nota sulla logica deontica, "Rivi- 11. "L'Indice" e il "C.N.C.A. Informazioni" si riservano il diritto di pubblicare - in parte o sta di filosofia", LXVII, 1976) su norme e metanorme la cui integralmente - l'opera premiata. che sostiene che la legge di Hu- conclusione è che un sistema 12. La partecipazione al premio comporta l'accettazione e l'osservanza di tutte le norme del me vale, ma soltanto "entro de- normativo per potersi applicare presente regolamento. ai fatti non può contenere solo terminate stipulazioni", e quin- Per ulteriori informazioni si può telefonare allo 011-6693934 (ogni venerdì dalle ore 13.00 alle norme particolari ma deve con- di non è poi un "dogma intoc- tenere anche metanorme che di- cabile". Il che mi sembra una ore 17.00) oppure allo 0734-672504/672120 cono quale rilevanza dare ai fat- conclusione che sposta i termini ti; di conseguenza il sistema nor- della questione. • |DEI LIBRI DEL MESE|

sta sullo sfondo in tanto lavoro genza di sviluppo di un pensie- Diventare teorico, contemporaneo e non. ro proprio, dall'appropriazione Cinque Il soggetto della psicoanalisi del corpo sessuato, dall'utiliz- grandi non appare d'improvviso, dice zazione delle capacità creative buoni motivi Cahn, armato del suo apparato del soggetto in un percorso "di psichico. Esso è il risultato di un disalienazione del potere del- Roberta Guarnieri lungo processo di soggettivazio- l'altro". Alberto Vito ne, e l'adolescenza - in quanto ri- In termini clinici, Cahn ci fa RAYMOND CAHN, L'adolescente nel- prende, rielabora, modifica le capire quanto scarsa sia la pro- JOSEPH D. LICHTENBERG, FRANK la psicoanalisi. L'avventura della sog- modalità di lavoro psichico - è gnosticabilità di una evoluzione M. LACHMANN, JAMES L. FOSS- gettivazione, ed. orig. 1998, trad. dal un momento essenziale di questo totalmente fallimentare su que- HAGE, Il sé e i sistemi motivazionali. francese di Arnaldo Novelletto, processo. Sono le manifestazioni sto piano, e quanto grande deb- Verso una teoria della tecnica psico- pp. 198, Lit 30.000, Boria, Roma psicopatologiche che si rendono ba essere la nostra capacità di analitica, ed. orig. 1992, a cura di 2000 evidenti a quest'età che hanno individuare possibilità di ripre- Gianni Nebbioso e Susanna Federi- sollecitato la riflessione teorica a sa di un processo evolutivo an- ci, pp. 312, Lit 52.000, Astrolabio, Mi pare di poter dire che con muoversi nei vasti territori delle che a fronte di espressioni psi- Roma 2000 questo testo Cahn si sia collocato neo-patologie, che vengono qui cologiche decisamente gravi. in un punto di osservazione deli- ripensate nei termini di "patolo- Mi piace qui riportare una frase Nel suo precedente volume mitato, il lavoro clinico con gli gie della soggettivazione": pato- che ci può fornire uno spaccato Psicoanalisi e sistemi motivazio- Bollati Boringhieri adolescenti, per poter ripensare logie nelle quali, come sappiamo, dell'atteggiamento di fondo di nali (1989; Cortina, 1995) Lich- a molte delle problematiche del è il registro dell'"agito" che pre- fronte alla clinica di questo psi- tenberg presentava la teoria dei Umberto Curi pensiero psicoanalitico contem- vale su quello del "pensato", che coanalista: "troppo spesso si ar- cinque sistemi motivazionali. In Polemos poraneo. Egli propone, come as- si tratti sia di condotte agite che riva al punto che la cura (anali- questo lavoro più recente, insie- Filosofia come guerra se organizzatore della riflessione coinvolgono la realtà esterna sia tica) arriva alla constatazione me a Lachmann e Fosshage, de- Temi 101 teorica, quel "processo di sog- di quella particolare realtà ester- dell'assenza o insufficienza di scrive l'applicazione nel campo pp. 184, lire 30.000 gettivazione" che, nel sottotitolo na che può essere il corpo stesso questa 'funzione soggetto'. Un clinico di questo tentativo di in- del libro, viene associato all'idea del soggetto. soggetto che tuttavia si rivelerà tegrare la teoria psicoanalitica Daniela Daniele dell'avventura: un processo del I rimaneggiamenti che hanno a colui che saprà cercarlo tra il classica con la nuova prospettiva Scrittori e finzioni quale è difficile sapere prima luogo durante l'adolescenza ri- ventaglio dei diversi procedi- della psicologia del sé. d'America quello che succederà poi, nel guardano da un lato le questio- menti ai quali si vede costretta Secondo gli autori, la teoria, Incontri 1989-99 quale nulla è prevedibile, ma che ni identitarie e dall'altro l'im- la psiche per dissimulare il suo psicoanalitica è una teoria della Saggi. Arte e letteratura pp. 165, lire 35.000 è possibile comprendere nel suo patto con le qualità ipereccitan- sprofondamento o la sua subor- motivazione strutturata. Essi in- farsi stesso. In questo consiste, di ti e minaccianti dell'oggetto. dinazione: la perspicabilità del- dividuano cinque sistemi conce- Mircea Eliade fatto, la novità: poter lavorare La patologia si sviluppa, se- lo psicoanalista consisterà nel piti per promuovere l'appaga- L'isola di Euthanasius analiticamente con gli adolescen- guendo questa prospettiva, nel ritrovarli dietro a ciò che lo dis- mento e la regolazione dei biso- ti ed entrare insieme a loro in margine più o meno ampio che simula o lo ha fatto, apparente- Scritti letterari gni di base, la cui autoorganizza- Saggi. Arte e letteratura quel territorio, in gran parte ine- si può creare tra una apertura mente, sparire". Quanto lonta- zione ha avuto origine nelle pri- pp. 304, lire 45.000 splorato, senza fare e dire troppo possibile verso l'ignoto e il ri- ni siamo dal nichilismo implici- me settimane di vita e che sono né troppo poco. manere nell'identico. Il proces- to della prospettiva lacaniana, basati su comportamenti chiara- Giorgio Agamben Sul piano teorico la rilevanza so di soggettivazione è dunque ma anche dell'assolutizzazione mente osservabili. I bisogni di Il tempo che resta forte, in quanto si tratta di far en- più un processo di differenzia- dell'hic et nunc di derivazione base sono: (1) regolazione psi- Un commento alla Lettera ai Romani trare a pieno titolo nel laborato- zione piuttosto che un processo kleiniana, e quanto vicini alle chica delle esigenze fisiologiche; Saggi. Storia, filosofia e scienze sociali rio concettuale psicoanalitico la di individuazione-separazione. questioni sull'"essere" aperte (2) attaccamento e, successiva- pp. 177, lire 35.000 nozione di soggetto, che è rima- Esso è caratterizzato dall'esi- da Winnicott. • mente, affiliazione; (3) esplora- zione e assertività; (4) reazione Giacomo Marramao awersiva mediante l'antagoni- Dopo il Leviatano smo o il ritiro; (5) piacere sen- Individuo e comunità suale ed eccitazione sessuale. I Gli Archi Giovani impegnati cinque sistemi funzionano per pp. 448, lire 60.000 sviluppare, mantenere e reinte- Fabrizio Mori grare la coesione del sé. Essi so- Le grandi civiltà SANDRO MONTANARI, I colori dell'adolescenza, mondo degli adulti, a temi quali l'amore, la fede, no in relazione tra loro, vi è tra pp. 251, Lit 26.000, Edizioni Scientifiche Magi, la famiglia, l'amicizia, i valori. essi tensione dialettica e si alter- del Sahara antico Roma 1999 Il contributo di Montanari e Ramaccini si in- nano nell'assumere la dominan- Il distacco dell'uomo za gerarchica. dalla natura e la nascita serisce in un filone di pensiero che intende la ri- delle religioni antropomorfe Sandro Montanari descrive le visioni del mon- cerca clinica come un'esperienza di ascolto atti- In tale prospettiva il conflitto Nuova Cultura 77 do, le attese, le paure, le inquietudini adolescen- vo che lascia agli adolescenti stessi il compito di è inteso come un'esperienza di pp. 349, con 237 illustrazioni a colori, ziali quali emergono da un gruppo d'incontro dare conto di sé e rinvenire le risorse per un au- tensione e dissonanza conse- ril., lire 150.000 che si è tenuto presso un centro socioculturale tonomo percorso di sviluppo. Quello che emer- guente alla competizione tra si- Ivan Cavicchi della periferia sud-est di Roma. Il gruppo era ge non è né semplice né scontato. In particolare, stemi motivazionali, o all'inter- La medicina della scelta costituito da un nucleo di una decina di parteci- il gruppo in questione sembra caratterizzato da no dello stesso sistema, mentre i panti d'età compresa tra i quattordici e i grandi slanci ideali, forte spinta alla solidarietà, Nuova Didattica. Scienze meccanismi di difesa del lin- pp. 453, lire 45.000 vent'anni, che si è incontrato con cadenza setti- valorizzazione dell'introspezione e della ricerca guaggio psicoanalitico classico manale per oltre tre anni, e nel testo viene con- di percorsi spirituali. Si tratta di giovani che non sono considerati componenti Paul L. Wachtel dotta una riflessione che utilizza il materiale temono di affrontare questioni sociali ed esi- del sistema motivazionale av- La comunicazione emerso nei primi due anni dell'esperienza. L'au- stenziali fondamentali, riuscendo a esprimere versivo. Poiché gli autori consi- terapeutica tore del volume e Cesarina Ramaccini hanno un punto di vista che non sempre è originale, ma derano lo sviluppo intrapsichi- Programma di Psicologia Psichiatria condotto il gruppo identificando il proprio ruo- che è assolutamente sincero e in grado di garan- co intimamente connesso con Psicoterapia lo sia nell'opera di stimolazione della discussio- tire un forte impegno nella collettività. Da que- una prospettiva intersoggettiva, pp. 291, lire 65.000 ne e di eventuali momenti di riflessione sulle di- sto punto di vista, il fatto che il gruppo sia sorto ne consegue una diretta ricadu- namiche di gruppo emer- all'interno della comunità ta sull'esperienza terapeutica. A cura di Stefano Bolognini genti, sia nell'analisi delle giovani di una parrocchia Essa viene presentata mettendo motivazioni e delle fanta- può spiegare alcune con- in risalto l'alternarsi degli scam- Il sogno sie al fine di individuare la notazioni specifiche nei bi comunicativi, piuttosto che cento anni dopo "domanda implicita" di contenuti dei giovani par- le associazioni dell'analizzando Manuali di Psicologia Psichiatria ciascun partecipante con tecipanti e lo rende stati- o le interpretazioni dell'anali- Psicoterapia pp. 448, lire 60.000 cui si componevano le re- sticamente non rappre- sta. Particolare attenzione viene lazioni e che guidavano la sentativo della popolazio- data alle "scene modello", con A cura di partecipazione al gruppo. ne adolescenziale in gene- una modalità di guardare al ma- Giovanni Pietro Lombardo Nel libro viene dato rale; cosa, peraltro, che teriale clinico che integra fanta- Renato Foschi ampio spazio al resoconto non rientra fra gli scopi sie consce e inconsce, convin- I fondamenti storici dell'autore. A cui spetta il dei contributi emersi nel zioni e messe in atto, in virtù della psicologia merito di aver contribuito dell'interscambio che avviene gruppo di discussione. È della personalità presentata, trascrivendo a far meglio conoscere un tra le menti di analizzando e frammento di un mondo Tra clinica, soggettività fedelmente ciò che si di- analista all'interno di una con- e classificazione adolescenziale vitale e di ceva nelle riunioni, l'opi- cezione sistemica. Tali scene so- Manuali di Psicologia Psichiatria nione degli adolescenti ri- grande interesse. Agli no costruite nel corso del tratta- Psicoterapia guardo a istanze sociali adulti tocca il compito di mento terapeutico per organiz- pp. 363, lire 55.000 - quali la politica, l'am- osservare da vicino, senza zare informazioni altrimenti biente, il progresso tecno- giudicare aprioristica- sconnesse, per integrare ulte- logico -, alla descrizione mente. riormente ciò che era stato già Bollati Boringhieri editore compreso, per dare inizio a 10121 Torino dell'immagine di sé e del (A.V.) nuove esplorazioni riguardo corso Vittorio Emanuele II, 86 l'esperienza e le motivazioni del tel. 011.5591711 fax 011.543024 paziente. • e-mail: [email protected] Etnografia di un popolo del Nepal A caccia di anime Racconto di cibi impervi Roberto Beneduce Clara Sereni

MARTINO NICOLETTI, La foresta an- i luoghi dove disporre il focola- FRANCESCA MAMBRO, Il bacio sul muro, pp. 209, tro che univoche. Per quanto mi concerne, fanta- cestrale. Memoria, spazio e rito tra i re, le "pietre-guardiano" o l'alta- Lit 15.000, Sperling & Kupfer, Milano 2000 stico che un'immaginaria (ma utile) ipotesi di Kulunge Rai del Nepal, pp. 294, re domestico. La casa kulunge si "lingua perduta delle donne", di uno stile e di Lit 50.000, Angeli, Milano 1999 offre ora al nostro sguardo non Se qualcuno mi avesse pronosticato, venti o an- un'espressività connotati dal genere femminile e come un insieme di spazi e og- cora dieci anni fa, che avrei letto non solo per do- in buona misura ancora da inventare, vadano ri- Chi si accinge alla conoscenza getti giustapposti a caso ma co- cumentarmi, e recensito favorevolmente, un libro cercati sul terreno dei linguaggi non verbali di di una cultura e intende farlo in me l'espressione compiuta di di Francesca Mambro, forse mi sarei messa a ri- cui le donne - talvolta inconsapevolmente, più modo rigoroso, contribuendo al- una raffinata architettura mitica V- dere, o più probabilmente me la sarei presa a ma- spesso e sempre più con consapevolezza - sono la costruzione della relativa et- che si sovrappone come per mi- le: la distanza fra le nostre vite e fra i nostri mondi competenti. Con l'abbigliamento, il maquillage, nografia, sperimenta presto racolo al tempo e alle attività del mi sarebbe apparsa, con buona ragione, incolma- il cibo, le donne narrano storie e descrivono rap- quanto sia difficile questa espe- vivere quotidiano: un'architettu- bile. E, soprattutto, non mi sarebbe neanche pas- porti di potere: quelli in cui sono più forti, in ter- rienza. Presto egli si sentirà im- ra che vede la sua ciclica presen- sato per la testa di immaginare di colmarla. ritori dove il genere maschile si muove fra bal- merso in una rete di riferimenti tificazione nei riti officiati agli Molte cose sono accadute e si sono trasformate bettamenti e approssimazioni. fra i quali è facile perdersi. La spiriti degli antenati, i nagi, volti da lì a qui. Compreso il raccontarsi di Francesca In questo senso, mi sembra che II bacio sul mu- "foresta dei simboli" ndembu di a preservare la salute e la pro- Mambro, insieme a Laura Braghetti, in Nel cer- ro si inscriva in una genealogia femminile ormai cui scriveva Turner, quella "di sperità o rimediare alle conse- chio della prigione (Sperling & Kupfer, 1995). Ed visibile, costruita dalle ignare autrici di antichi ri- piume" sui sistemi di conoscen- guenze di trasgressioni. Fra le ora è successo che ho letto II bacio sul muro, mi cettari famigliari come da Isabel Allende, da Ali- za alla cui esplorazione ci aveva più gravi quella costituita dal- ha emozionato e turbato, mi ha posto interroga- ce Toklas e da Ada Boni, da Nora Ephron e da condotti Raimondo Cardona, l'oblio dei propri antenati: am- tivi talvolta scomodi, mi ha regalato un po' d'in- Doris Lessing, e da tante tante altre. Una genealo- quella "iniziatica" di Nathan e nesia culturale che il rituale cura sonnia, mi ha dato voglia di parlarne. Dunque, il gia del ciò in cui - da Artusi a Montalbàn a Camil- Hounkpatin, o quella "delle al- alla stregua di una malattia, e primo pregio del libro è già nel fatto di continua- leri - entrano anche alcuni uomini: ma sempre leanze" di cui ha scritto di re- dove il farmaco è la rimemora- re a proporre un rimescolamento di idee, posi- con un'aria un po' goffa, con pretese di norma- cente Stefano Allovio, sono im- zione, il rinnovarsi dell'antica al- zioni, vissuti diversi. Un risultato derivante, cer- zione, con la prosopopea di chi non è abituato a magini che il lettore riconosce leanza. to, dalle cose che vi vengono raccontate, che nutrire ma tutt'al più a nutrirsi. Come ben ha come metafore eccellenti e quasi Il lettore riesce a cogliere agil- obbligate di quella peculiare av- però in sé e per sé potrebbero magari prendere scritto Lidia Ravera, "un uomo è uno che mangia, mente anche i problemi teorici e allo stomaco, ma non necessariamente turbare. la sua vita non è scandita dal cibo degli altri ma ventura conoscitiva che si realiz- metodologici che affiorano nel • za nel viaggio antropologico. Accanto, insieme, c'è un talento di scrittura che dal suo. (...) Può anche saper cucinare, ma lo farà corso della ricerca, alcuni dei permette a Mambro di raccontare il carcere e le come una donna che abbia scelto di pilotare aero- Come questi compagni di me- quali è utile ricordare. Le analo- relazioni che lì si intrecciano dal punto di vista plani, vantandosi un po' e con un gusto tutto esi- tafora, La foresta ancestrale di gie presenti nei corpus mitici e le della vita: di quella vita che neanche il carcere bitorio dell'eccezionalità del gesto": una donna è Nicoletti rappresenta una map- prossimità semantiche sottoli- può uccidere, e che trova nel cibo e nel suo lin- un'altra cosa, nutrice anche suo malgrado. pa accurata della cultura e della neate nelle culture vicine offro- guaggio la modalità di espressione più diretta e Così, con scrittura di donna, il racconto dei ci- vita quotidiana dei Kulunge Rai, no ad esempio una conferma insieme più raffinata e allusiva. E questo talento bi impervi del carcere è narrazione di relazioni uno fra i molti gruppi kiràti che empirica di quanto l'antropolo- che mi ha preso, turbato, interrogato: un talento fra donne e delle trame che si intessono fra le lo- si distribuiscono lungo le valli gia contemporanea afferma con di scrittura femminile. ro diversità etniche, politiche, di storie; ma è an- dell'Hongu e delle vicine regioni forza: le "culture" non sono si- Da anni ci si chiede se esista o no uno specifico nel Nepal orientale, dove il gio- stemi chiusi ma sono attraversa- femminile nella scrittura: le risposte sono tutt'al- vane autore ha effettuato nume- te da dinamiche di contamina- rose missioni. Il suo interesse zione, rimescolamenti, prestiti, e per le culture della regione tibe- persino nei loro miti di fonda- to-himalayana lo aveva condotto zione la presenza costante e co- .'SI SS MSA ^^rnsmm^mmm^msm in passato a occuparsi del rap- stitutiva dell'Altro (di volta in porto fra religione bon e sciama- volta lo Straniero, una divinità, gio, presente anche in altri "sistemi di ragionamento" di- nunciare anche nel caso deEo nismo (un suo contributo com- 10 Sposo o la Sposa provenienti gruppi del Nepal; tale chiusura versi (l'espressione è di Allan sciamanismo a ogni "tentazione pare nel volume collettivo Tre- dal mondo metaempirico, come si rende necessaria per rigenera- Young). tipologica" (Augé). Ma sono le more e potere. La condizione nel caso degli stessi kulunge) te- re la "forza vitale", assicurare Fra i molti temi che la ricerca ultime pagine queEe che, con estatica nello sciamanismo hima- stimonia la consapevolezza solo prosperità al gruppo, ristabilire percorre dobbiamo almeno ritmo serrato, presentano E sin- layano, Angeli, 1995), e alcune in apparenza paradossale che l'antico patto con gli antenati. menzionare quello dello sciama- golare intreccio fra le attività di tracce di quella riflessione le ri- l'alterità è a fondamento del- Quello delle classificazioni co- nismo e delle cure. Sullo sfondo caccia neEa foresta, i relativi troviamo nel lavoro ora pubbli- l'identità culturale, dei suoi stra- stituisce un altro fra i problemi della peculiare rappresentazio- culti e lo sciamanismo kulunge: cato: il significato e la struttura ti più sommersi, più originari: più critici della ricerca etnogra- ne della persona e delle sue intreccio che Nicoletti riprende simbolica dei rituali funerari e una necessità che viene qui come fica, risolto dall'autore con un istanze (forza vitale, soffi, ecc.), in parte da Hamayon (studiosa terapeutici, il complesso dello conficcata alla radice stessa dei rinvio deciso (forse troppo) a dei rapporti fra queste e E mon- deflo sciamanismo asiatico) svi- sciamanismo nepalese nelle sue racconti cosmogonici. La dialet- Hallpike. Secondo quest'ultimo do, di ciò senza la cui conoscen- luppando in modo originale i evoluzioni e nelle sue espressio- tica fra villaggio e foresta, fra le classificazioni primitive, lega- za non si potrebbe comprende- nessi fra sapere iniziatico, con- ni, il continuum di tempi e di sti- spazio selvaggio, abitato da forze te unicamente alle proprietà fe- re sino in fondo la pragmatica e tatto fra distinti mondi dell'e- li narrativi fra personaggi del mi- o entità indomate, e spazio nor- nomeniche delle cose, si distin- il senso dello sciamanismo nel sperienza e memoria culturale: to e vicende storiche che giunge mato, culturalizzato, oltre a indi- guerebbero da quelle scientifi- contesto kulunge, si delinea an- la foresta, proprio perché luogo a incarnarsi sin nella voce del- viduare una dicotomia ben nota che, che diversamente dalle pri- che una precisa concezione del- non addomesticato, diventa così l'informatore e nel suo stesso agli etnografi, suggella il princi- me sono in grado di cogliere re- le strategie terapeutiche. E se E crogiolo solo in apparenza pa- presente. pio di uno scambio incessante lazioni soggiacenti alle apparen- nel leggere che un trauma o uno radossale che "fonda il civEe e Che il mito non sia soltanto fra queste oppo- ze: le prime si spavento possono indurre la lo mantiene in vita". mnemotecnica ma anche strate- ste realtà, neces- definirebbero fuoriuscita dei "soffi vitali" E Il libro, corredato di foto e di- gia classificatoria lo avevano già sario al benesse- dunque secondo lettore sarà sospinto a cogliere segni, ci permette di penetrare un secolo fa osservato Durkheim re dei singoli co- "Una raffinata modalità di pen- analogie con altre nozioni (come dentro una realtà culturale com- e Mauss, e nel lavoro di Nicolet- me della comu- architettura mitica siero pre-opera- quella andina di susto), nel mo- plessa quanto affascinante, e in- ti cogliamo per intero la portata nità. Ma, sottoli- che si sovrappone torie. Lasciando vimento del ramosceEo sul cor- sieme mostra E faticoso (quanto di quella notazione: sottoposto nea Nicoletti, la irrisolta la que- po del paziente ritroviamo tratti infinito) lavoro che sta dietro ad approfondita esegesi, il mito foresta si conno- alle attività stione della sta- simEi a quella geografia mitica ogni tentativo di cogliere E sen- e i racconti kulunge si presenta- ta anche come lo del vivere quotidiano" ticità, a mio av- deUa cura disegnata dal canto so profondo di una forma di vi- no infatti come un ordito che in spazio mitico e, viso presente deUo sciamano cuna (nella re- ta, dei suoi precetti, dei suoi riti, modo sottile connette gli aspetti nominarla opera anche in talune gione di Panama) e reso famoso del suo tempo. Forse la sensa- della vita materiale, le attività nel pensiero kulunge uno sbalzo classificazioni scientifiche, ri- da Lévi-Strauss. E profEo guer- zione di coerenza della cultura domestiche, le genealogie e il "indietro nel tempo (...) in cui la mane problematico il riferimen- resco e la violenza che connota- kulunge che se ne ricava è ec- mondo degli antenati, i luoghi selva era lo scenario prediletto to all'opposizione pensiero ope- no le danze rituali kulunge ri- cessiva, prodotta al prezzo di ri- circostanti. La struttura abitativa per lo svolgimento degli episodi ratorio vs pensiero preoperato- cordano inoltre queUa insoppri- muovere i non meno significati- rivela ad esempio l'intreccio che avevano per protagonisti gli rio o primitivo, che rievoca di- mibile dimensione agonistica vi conflitti, i mutamenti e le zo- profondo fra dimensione simbo- antenati". scussi modelli di tipo evoluzio- che oppone demoni e divinità, e ne d'ombra che approcci diversi nistico. Piuttosto, sullo sfondo che, rivolta a rigenerare E co- lica, divisione degli ambienti e Il passato di questo popolo, e cercano invece di mettere in pri- di attitudini classificatorie certo smo, caratterizza i culti di pos- oggetti quotidiani: alla loro col- 11 suo viaggio dalle giungle del mo piano nello studio deEe cul- peculiari e nutrite da un denso sessione analizzati da Jackie As- locazione, al loro uso regolato Nepal meridionale alle aree ture e nel rapporto che si in- humus simbolico, noi cogliamo sayag nel sud del subcontinente secondo l'età e il sesso dei mem- montagnose del nord, trova staura fra l'etnologo e i suoi non tanto mere attività pragma- indiano. L'ordine terapeutico si bri della famiglia, presiede una dunque eco e memoria nei gesti "informatori". Ciò detto, l'ope- ticamente orientate, quanto stili sovrappone dunque senza solu- logica minuziosa che prescrive dell'importante rito del Dedam ra di Nicoletti rimane un contri- cognitivi più o meno adattati ai zione di continuità a quello sim- gli assi lungo i quali costruire o Mayam, che prevede fra l'altro buto prezioso e denso, assai ben particolari ambienti di vita, bolico e religioso e, come per la abitare la casa (alto/basso, anche la cosiddetta claustrazio- scritto, aEa conoscenza di un estetiche differenti o, meglio: possessione, dobbiamo forse ri- nord/sud, maschile/femminile), ne (clausura rituale) del villag- popolo del Nepal. • IDEI LIBRI DEL MESE|

Ed è quanto dimostra in tutte sco (Komm der Krieg ins Land / le pagine di Ebano, una fotogra- Dann gibt's Lugenwie Sand), fia dell'Africa, anzi della sua quando in un paese arriva la buon libro, e questo mi pare che lo sia. Ma l'in- Africa di giornalista polacco. guerra, arrivano a valanga le terrogativo resta nell'aria, viene da più parti. Mi Racconti mirabili di colpi di Sta- bugie. che un atto di restituzione a chi ti ha nutrito di ci- domando allora se la risposta possibile non im- to visti dal basso, in Kenya, Tan- Che avrebbe fatto Kapusciriski, bo e di risentimenti, un imbandire un banchetto ponga una riflessione collettiva che consenta an- ganika, Zanzibar e Uganda, ma o il giornalista-modello che lui di- di parole accurate, apparecchiate con precisione, che ad altre di tornare a pensare e a scrivere di vi- anche diari di viaggi, scomodi, pinge, durante la guerra del in cui gli ingredienti - l'ironia e il dolore, la me- ta, e non solo di pena e del passato. Mi chiedo in- avventurosi e infiniti tra le capi- Golfo, quando tutti i tg e giorna- moria e il futuro - sono dosati in maniera accor- somma se, per quel "fine pena: mai" che sigilla tari africane, da Accra a Rampa- li presero per buoni dei veri e ta, perché non stucchino né uccidano per over- l'esistenza di "cattive ragazze" per tanti versi si- la, da Lagos a Dar es Salaam. E propri falsi? Come la favola del dose altri sapori. mili alla nostra giovinezza, non sia finalmente ar- poi testimonianze di malattie sof- cormorano morente, ricoperto Ma è pressoché impossibile, parlando di Fran- rivata l'ora di quell'interlocuzione che ancora ferte, dalla malaria cerebrale alla del petrolio con cui Saddam cesca Mambro, evitare la porta stretta del com- non si è riusciti a costruire. Un'interlocuzione tubercolosi. E agili pagine di sto- Hussein aveva inondato il Golfo mento storico-politico, della considerazione sul- che ricollochi finalmente nella nostra vita e nel ria, raccontata con maestria. E Persico, e che dopo qualche set- la sua vicenda umana e giudiziaria. Come si è vi- presente loro e le sue storie, un dialogo a più voci spiegazioni chiare e godibili del- timana si rivelò un povero uccel- sto sopra, non sono fra coloro che leggono que- che ponga fine a una inesausta, ossessiva richie- le leggende e dei miti. Sfogliando lo prelevato da uno zoo di Atlan- sto libro per capire se Mambro sia meritevole di sta di raccontare la colpa per discolparsi che uc- Ebano si scoprono le priorità del ta e riempito di pece nera. O perdono oppure no, se si sia davvero "ravvedu- cide il tempo, inchiodandolo e inchiodandole e viaggiatore in carne e ossa. Ad quella, tragica, della "fanciulla ta" oppure no: ad un libro credo si debba chie- inchiodandoci a una sterile e univoca reiterazio- esempio, gli insetti che rendono kuwaitiana sfuggita allo stermi- dere, innanzitutto se non esclusivamente, se è un ne delle accuse. così difficile qualunque immer- nio", che raccontò che i soldati sione dai tropici irakeni avevano in giù. E gli odo- staccato la cor- ri che assalgono "Non potrà mai fare rente negli ospe- chiunque appe- dali di Kuwait na scende dalla il corrispondente di chi ha City per uccide- scaletta dell'ae- paura della mosca tse-tse, re i neonati, e reo, e i rumori. che si scoprì es- E la luce, "la pri- del cobra nero, sere la figlia ma cosa che col- dei cannibali" dell'ambasciato- pisce". re kuwaitiano Solo vivendo presso l'Onu, con e come gli africani, condi- assente da anni dal suo paese. videndone disagi e allegrie, si Avrebbe dubitato, protestato o riesce a spiegare la loro vita. E si sarebbe unito al coro su spar- a capire anche quella che sem- tito della maggiore agenzia sta- bra un'apatica rassegnazione. tunitense di pubbliche relazio- "L'europeo e l'africano hanno ni, la Hill & Knowlton, respon- un'idea del tempo completa- sabile di analoghi episodi nella mente diversa, lo concepiscono guerra dei Balcani dell'anno e vi si rapportano in modo op- scorso? posto", scrive Kapusciriski. Per Pochi cantano fuori dal coro. l'europeo il tempo è autonomo Uno di questi, quasi l'eccezione e assoluto, un'entità con la qua- che conferma la regola, Giuliet- le fare continuamente i conti in to Chiesa, il corrispondente un conflitto perduto in parten- della "Stampa" da Mosca, so- za. Per l'africano il tempo è stiene che "non si deve mai, un'entità inerte, passiva e con- proprio mai, credere alla prima dizionabile. Da qui la sua capa- versione dei fatti presentata dal cità di immobilizzarsi, di farsi Potere, quale che esso sia. Di terra, di apparire incurante alle solito è falsa". Ma gli altri, qua- Trentanni di viaggi di un reporter inusuale catastrofi come alle mosche. E si tutti gli altri, sono pronti ad di attendere: il destino, un aiuto abbandonare coscienza, etica o più banalmente la partenza professionale e spesso anche la In Africa si sta scomodi del bus. "Che succede intanto ragione e la faccia, per farsi nella testa di queste persone? complici delle grandi bugie, Guido Piccoli Lo ignoro. Pensano? Sognano? delle censure e delle montature. Ricordano? Fanno progetti? Per codismo, paura, pigrizia o Meditano? Viaggiano nell'al- per arruolamento convinto ai RYSZARD KAPUSCINSKI, Il cinico migliori, e anche i più famosi, mi gari rivolto la parola, ma certo dilà? Difficile dirlo" ammette poteri forti. non è adatto a questo mestiere, a cu- sono apparsi prigionieri del mi- non si sarebbe lasciata andare Kapusciriski. A proposito di E qualcuno ha anche il corag- ra di Maria Nadotti, pp. 128, to che si sono costruiti girando con la stessa libertà a commenti Ebano, Kapusciriski sostiene gio di difendere le bugie. Lit 20.000, e/o, Roma 2000 come trottole per il mondo. e osservazioni sincere", racconta che il libro non parla dell'Afri- Il 3 novembre 1999 l'inviato RYSZARD KAPUSCINSKI, Ebano, ed. Molti altri, prigionieri delle hall Kapusciriski. ca, ma di alcune persone che vi della "Repubblica", Guido orig. 1998, trad. dal polacco di Vera dei grandi alberghi, dove ritro- La sua diversità, prima di ha incontrato: "L'Africa è un Rampoldi, in un'inchiesta del Verdiani, pp. 320, Lit 30.000, Feltri- vano i loro simili, dei giorni emergere dalla scrittura, nasce continente troppo grande per suo giornale intitolata Kosovo, il nelli, Milano 2000 scanditi dai cocktail ufficiali, tal- dalle scelte di vita. Dai disagi che poterlo descrivere. È un ocea- mistero delle fosse comuni (che volta persino delle fatture da si procura, o dai quali non scap- no, un pianeta a sé stante, un non si trovavano), confessava: Quando mi è arrivato a casa il raccogliere per le note spese. O pa, Kapusciriski trae fotografie cosmo vario e ricchissimo. È so- "Le allusioni a Milosevic-Hitler, libro con le conversazioni con dei fuoristrada noleggiati, e gui- della realtà, altrimenti inafferra- lo per semplificare e per pura un gingillarsi disinvolto con la Kapusciriski "sul buon giornali- dati da un autista che talvolta si bili, arrivando al generale e alla comodità che lo chiamiamo parola genocidio, le foto di fosse smo", l'ho guardato e messo da rivela l'unico "umile" da intervi- visione d'insieme dai particolari Africa. A parte la sua denomi- comuni scattate dai satelliti che parte in attesa di terminare la stare, in mezzo a di un personale nazione geografica, in realtà corrispondevano a scavi qualun- lettura di Ebano. Qualche gior- tanta gente che che non è mai l'Africa non esiste". que, gli annunci di massacri mai no dopo, sfogliando un quoti- conta e decide. "Un povero uccello noioso. Condivi- Nonostante questa consape- avvenuti: tutto questo non corri- diano, ho visto una recensione Di inviati co- de la vita dei po- volezza impietosa, Ebano fa ca- spondeva alla realtà, anche se sul libro della e/o e ho creduto me Ryszard Ka- prelevato veri perché sono pire più dell'Africa di qualun- spesso vi si avvicinava. Come in- di scoprire un grossolano errore pusciriski, inve- da uno zoo di Atlanta i poveri, che for- que altro libro, perché trasuda tuivamo anche durante la guer- di stampa, proprio nel titolo del ce, non ne ho e riempito mano la gran immediatezza, sincerità, capa- ra". Nonostante le intuizioni, libro: "Il cinico non è adatto a mai visti e co- parte dell'uma- cità di indagine. E soprattutto però, lui e il suo giornale, e la questo mestiere". Hanno ag- nosciuti. Uno di pece nera" nità, a interes- umiltà e rispetto, che sono l'esat- gran parte dei giornali italiani, giunto un "non", ho pensato. che ha comin- sarlo. "Non po- to contrario del cinismo. continuarono a raccontare bu- Ma il libro in vista sullo scaffale ciato la sua car- trà mai fare il Certo tutti i direttori di gior- gie. Perché? Rampoldi lo spiega- è pronto a smentirmi. Il "non" riera giornalistica coprendo da corrispondente chi ha paura del- nale vorrebbero Kapusciriski va con grande candore: "possia- l'avevo eliminato io. solo per la stampa polacca l'inte- la mosca tse-tse, del cobra nero, tra i collaboratori delle pagine mo immaginare con quale spiri- Com'è possibile un abbaglio ra Àfrica della fine degli anni degli elefanti, dei cannibali... chi della cultura, ma quanti digeri- to le società occidentali avrebbe- del genere? Sarà che Kapusciriski cinquanta, sulla soglia dell'indi- trema al solo pensiero dell'ame- rebbero un tipo del genere agli ro accettato il conflitto, se i go- non frequenta le redazioni dei pendenza. Che rincorreva senza ' ba e delle malattie veneree, o Esteri, un giornalista che non sa verni avessero raccontato la ve- giornali occidentali, e italiani? soldi guerre, rivoluzioni e colpi dell'idea di essere derubato e pic- stare ai tempi dell'informazione rità". Sarà che io sono stato così sfortu- di Stato. E che amava "sparire chiato, chi mette da parte i dolla- e soprattutto che stonerebbe Non c'è da vergognarsi? Di- nato da non trovarvi nessuno che tra la gente", riuscendo, lui bian- ri per farsi una casetta in patria, nei cori su spartito durante i spiace dirlo, caro Kapusciriski, gli assomigli almeno un po'? co slavato in mezzo ai neri, a far- chi non sa dormire in una casetta grandi eventi: elezioni e cata- ma, per quello che vediamo ogni Di inviati speciali ne ho incro- si accettare. "Se mi avessero in- africana e chi disprezza la gente strofi, rivoluzioni e guerre. So- giorno in questa parte del mon ciati vari, da Beirut a Gerusa- dividuato come straniero, come di cui scrive", afferma categori- prattutto guerre, visto che, co- do, solo "il cinico è adatto a que- lemme, da Managua a Bogotà. I diverso, la gente mi avrebbe ma- camente Kapusciriski. me sostiene un proverbio tede- sto mestiere". • Solo l'uomo è morale

Elisabette Visalberghi

FELICE CIMATTI, La scimmia che si parla. Lin- Dopo una breve introduzione, il volume si guaggio autocoscienza e libertà nell'animale articola in tre parti. Nella prima l'autore ana- umano, pp. 282, Lit 30.000, Bollati Boringhieri, lizza le capacità percettive e cognitive della TEATRO REGIO Torino 2000 mente degli animali non umani, capaci di ado- EDIZIONI D'OPERA perare il linguaggio per comunicare ma non Questo libro riprende la teoria esposta negli per pensare. La seconda parte illustra le diffe- anni trenta dallo psicologo sovietico Lev Vy- renti capacità percettive e cognitive della men- gotskij in Pensiero e Linguaggio, secondo la te degli animali umani rispetto a quella degli quale la mente umana è una "mente linguisti- animali non umani. Viene infine preso in esa- ca", e la interpreta alla luce degli allora recenti me il rapporto fra linguaggio, autocoscienza e studi di psicologia comparata ed etologia. Se- libertà nell'uomo. condo Vygotskij, la mente umana si differenzia La trattazione è piacevole e la tesi sostenuta da quelle degli altri animali nel particolare uso minuziosamente argomentata e motivata. Ci- I Libretti del Teatro Regio che gli esseri umani fanno appunto del lin1 matti ha il merito di effettuare un'analisi pun- guaggio. Infatti, pur non essendo l'unica specie tuale, oggettiva e scevra da pregiudizi e da in- Una collana di monografie sui grandi titoli del a possedere un linguaggio, l'uomo è l'unica terpretazioni azzardate di un argomento così repertorio operistico: saggi, rubriche, il libretto specie ad adoperarlo non solo per comunicare attuale, ma anche così spinoso e controverso, come le differenze fra la mente dell'uomo .e dell'opera con eventuale traduzione a fronte, un con i propri simili, come gli altri animali, ma anche e soprattutto per comunicare con se quelle delle altre specie animali. Immediata- nutrito apparato iconografico, le fonti letterarie, stesso e, quindi, per pensare. Grazie a questa mente emerge la sua volontà di adottare inter- documenti inediti. capacità, l'uomo è in grado di formulare pen- pretazioni dei fenomeni il più parsimoniose Hanno collaborato: sieri e di svincolare la formazione di concetti e possibile, senza necessariamente ricorrere a Lorenzo Arruga, Jennifer Barnes, I.concita Bentivoglio, ricordi da una sfera esclusivamente percettiva quella "teoria della mente" di cui, specialmen- Virgilio Bernardoni, Sergio Bestente, Carlo Boccadoro, basata su associazioni tipica degli animali non te negli ultimi anni, nell'interpretazione del Nicola Campogrande, Paolo Occhi, Ernaldo Data, Angela umani. Il linguaggio consente alla mente uma- comportamento dei primati tanto si è parlato e Ida De Bcnedictis, Cilles ile Van, Carmelo Di Gennaro, na di "pensare l'invisibile trattandolo (...) co- troppo si è abusato. Inoltre, nonostante la Vittoria Doglio, Nicholas Dromgoole, Sergio Durante, Mar- me se fosse visibile". Pertanto, la differenza stringente logicità delle argomentazioni, e no- co Emanuele, Elisabetta Fava, Enrico M. Eerrando, Lorenzo fondamentale è che gli animali non umani sono nostante la forza degli esempi riportati a sup- Ferrerò, Susanna Franchi, Denis Gaita, Paolo Gallarati, Gio- guidati esclusivamente dalla percezione, gli porto della tesi sostenuta lasci poco spazio a vanni Gavazzeni, Luciana Galliano, Nicola Gallino, Pier animali umani da percezione e linguaggio. Ed è eventuali critiche, l'autore è costantemente at- Giuseppe Gillio, Enrico Girardi, Michele Girardi, Arthur proprio il fatto di "pensare con il linguaggio" tento a non mostrarsi categorico nelle sue af- Groos, Giorgio Gualerzi, Hors! Koegler, Andrea Ganza, Gian- che rende l'animale umano più creativo e fan- fermazioni e, almeno nelle modalità di esposi- ni Legger, Danilo Manci a, Franco Marenco, John Mauceri, tasioso degli altri animali, più abile nella riso- zione, lascia sempre una porta aperta al dub- Fiamma Nicolodi, Vittoria Ottolenghi, Guido Patinano, Gior- luzione dei problemi, e che soprattutto gli con- bio. La cautela delle sue interpretazioni rag- gio Pagannone. Giorgio Pestelli, Michele Porzio, Giorgio Rampone, Domenico Bigotti, Veniero Bizzardi, Gianni Ruf- ferisce l'autocoscienza, una caratteristica esclu- giunge livelli particolarmente encomiabili fin, Emilio Sala, Giangiorgio Satragni, Emanuele Sellici, siva della specie umana, requisito essenziale Carlida Steffan, Sergio Trombetta, Elisa Vaccarino, Marco per essere liberi. Vallora, Franca Valeri, Gianfranco Vinay, Luca Zoppelli.

Catalogo la critica della cultura scientifi- sensibilizzazione ai problemi Don Giovanni The Rake's Progress Lo sviluppo ca di origine galileiano-newto- ambientali. Il divario tra paesi di Wolfgang A. Mozart ili Igor Stravinskij niana e all'affermazione che, industrializzati e paesi del ter- è sostenibile? per poter affrontare un qual- zo mondo interessa le differen- Il Trionfo del Tempo Madama Butterfly siasi problema complesso, l'ap- ze demografiche, e poi, a cate- e del Disinganno di Giacomo Puccini plicazione del metodo riduzio- na, quelle economiche e cultu- di Georg F. Hàndel Consolata Siniscalco nista non è adeguata ma è, an- rali, che mettono in relazione Merce Cunningham zi, fuorviarne. Di qui deriva la situazioni talmente differen- Le Comte Ory Dance Company SANDRO PIGNATTE BRUNO TREZZA, necessità di tentare, per quanto ti da risultare impossibili da dì Gioachino Rossini confrontare. E si citi soltanto, Die Teufel von Loudun Assalto al pianeta. Attività produtti- ciò sia complesso e difficile, come esempio, il differente tas- La bisbetica domata di Krzysztof Penderecki va e crollo della biosfera, pp. 304, un'analisi della questione am- so di natalità dei paesi indu- di John Cranko Lit 58.000, Bollati Boringhieri, Tori- bientale in termini integrati Lucia no 2000 ecologico-economici. La neces- strializzati, primo tra tutti l'Ita- Maria Stuarda di Lammermoor sità di questa integrazione sor- lia, e di alcuni paesi- in via di di Gaetano Donizetti di Gaetano Donizetti L'impressionante sorpasso ge quando diviene evidente sviluppo. dell'energia della biosfera da l'esistenza di un limite ai pro- La globalizzazione economi- Cruel Garden Assassinio parte dell'energia "tecnologi- grammi economici di sviluppo ca, analizzata da Trezza nella di Lindsay Kemp nella cattedrale ca" è il punto di partenza di della produttività e dei livelli seconda parte del libro, impli- e Christopher Bruce di Ildebrando Pizzetti un'attenta critica alla scienza di consumo. A partire dal ca una diffusione generalizzata meccanicista e alla concezione 1972, anno del- del sistema ca- La Voix humaine/ Fedora riduzionista della natura che, la pubblicazio- pitalistico, nel The Medium di Umberto Giordano secondo gli autori, traggono ne dei Limiti "Le istituzioni quale il fine del di Francis Poulene/ origine dall'uso distorto della dello sviluppo, processo pro- Rigoletto democratiche Gian Carlo Menotti tecnologia e dall'illusione di il dibattito sulla duttivo è il pro- di Giuseppe Verdi poter in tal modo uscire dalla questione am- non sono adeguate fitto, e che si La traviata bientale infatti basa quindi sul- Wozzeck condizione umana del "dolo- per affrontare di Giuseppe Verdi si articola e si lo scambio di di Manfred Gurlitt re", retaggio biblico della no- stra specie. Questa impostazio- approfondisce la questione ambientale" moneta contro Die lustige Witwe non solo tra gli L'italiana in Algeri ne scorretta, essendo sostan- beni per ottene- di Franz Eehàr ecologi ma an- di Gioachino Rossini zialmente antropocentrica, re più moneta, che tra alcuni economisti. I Der fliegende porta alla distruzione dell'e- e non - come dice Keynes ci- Holldnder Orfeo all'inferno cosistema Terra perché non tie- problemi più attentamente tando Marx - come sequenza di Richard Wagner di Jacques Offenbach ne conto della sua complessità analizzati, a partire dai cambia- di beni che vengono ottenuti e dei suoi equilibri. menti climatici, denunciano attraverso lo scambio di mone- uno stato.di alterazione della Le conseguenze del sorpasso ta come avviene nelle econo- I volumi si possono acquistare a lire 15.000 presso la capacità di auto-organizzazio- energetico vengono analizzate mie cooperative. Il sistema ca- Biglietteria del Teatro Regio o tramite vaglia postale di ne del sistema Terra, alterazio- in primo luogo in termini eco- pitalistico si cala quindi in uno Lire 20.000 comprensive delle spese di spedizione a favo- ne che risulta in gran parte le- spazio esclusivamente econo- re del Teatro Regio di Torino. logici da Pignatti, come effetti gata, anche se in modo estre- mico in cui l'ambiente non Informazioni: tel. 0118815252. Una selezione dei saggi è sull'ecosistema Terra - defini- mamente complesso, all'au- rientra se non come valore eco- consultabile sul sito internet www.teatroregio.torino.it to "sistema auto-organizzan- mento demografico, con ritardi i te". Questa analisi, affrontata nomico. I due autori criticano negli assestamenti temporali di I anche in termini termodinami- in particolare i concetti di valu- risposta tra aumento delle na- | ci ed evolutivi, è particolar- tazione di impatto ambientale scite e calo della mortalità in- | mente affascinante e porta con fantile, aumento dei consumi, e iLuna sconcertante semplicità al- • Il conduttore, Giovanni Maria no gli chiederà mai di motivare Pace, non si trattiene dal porre né di precisare alcunché. loro domande che alcuni formu- Dei due, Boncinelli è quello "è come me", sono cioè capaci di "autoricono- lerebbero con mille cautele e un che meno si abbandona all'im- scimento percettivo". po' di pudore, e altri invece ri- provvisazione, e ciò va a suo me- quando affronta temi, come l'autocoscienza o Cimatti anticipa inoltre le critiche di molti terrebbero, a dirla in breve, sem- rito: ma è anche il meno scusabi- la moralità, sui quali è appena iniziato un di- scienziati (ad esempio il "Journal of Consciou- plicemente insensate. Per esem- le quando lo fa, considerando la battito molto acceso fra psicologi comparati, sness Studies", 2000, n. 1/2) alla concezione di pio: "Scopriremo da dove ven- sua formazione scientifica. Così, giuristi e filosofi della morale. moralità esposta dal primatologo Frans de gono le forme a priori care alla ci si chiede che bisogno abbia di In particolare, viene criticata l'interpretazione Waal nel libro del 1996 Good natured (tradot- filosofia?" (p. 134); oppure: sostenere che esiste una diffe- che lo psicologo comparatista americano Gor- to in italiano con il titolo Naturalmente buoni, "Chi dobbiamo dunque ascolta- renza non solo fra corpo e men- don Gallup offre dei risultati di una serie di Garzanti, 1997). De Waal sostiene che fra gli re: la scienza, la psicologia, la te ma anche fra corpo, mente e esperimenti condotti negli anni sessanta, in cui scimpanzé siano presenti comportamenti che, chiesa?" (p. 154); o anche: "Ein- psiche, secondo una tripartizio- mirava a indagare la capacità di autoriconosci- secondo la nostra ottica, è possibile definire stein è rimesso periodicamente ne bislacca che ha qualche mento in varie specie di primati. Si tratta "morali". Ad esempio, Cimatti discute le os- in discussione, l'età dell'univer- ascendenza aristotelica ma non dell'ormai classico "test dello specchio", in cui servazioni di de Waal relative a una serie di so viene allungata o accorciata, il ha alcun corso nel dibattito - dopo un periodo di familiarizzazione con lo comportamenti positivi di una femmina di darwinismo revocato in dubbio. odierno (p. 98). (E l'anima allo- specchio - un individuo veniva leggermente scimpanzé nei confronti di un'altra, sua "ami- A chi credere?" (p. 153). E natu- ra? Già che ci siamo ci mettiamo anestetizzato e macchiato di rosso in una parte ca", che aveva da poco partorito. Ma interpre- ralmente a quest'ultima doman- anche quella e arriviamo alla del corpo non visibile se non grazie a uno spec- tare come "morali" episodi di questo tipo pre- da, che ricalca stereotipi relativi- quadripartizione della persona?) chio. Delle tante specie di mammiferi studiate senta un vizio sostanziale, in quanto non è af- stici, Boncinelli ha buon gioco Qppure ci si chiede perché mai (scimmie antropomorfe, scimmie non antropo- fatto detto che l'ottica umana e quella dello nel rispondere che qui si spac- egli debba cedere a un vezzo in- morfe, elefanti, cani e così via) solo gli scim- scimpanzé coincidano, e darlo per scontato ciano per veri presupposti falsi, flazionato da intellettuali di mi- panzé e altre antropomorfe hanno superato il può essere un grave errore. Inoltre, al contra- perché le scoperte di Einstein nor statura, citando senza neces- "test dello specchio". Gallup ha interpretato rio di quanto traspare dagli episodi discussi da sono state confermate e mai sità i libri di Alice scritti da questi risultati come indicativi della capacità di de Waal e da quanto lui sostiene, secondo Ci- smentite, la teoria di Darwin Lewis Carroll. Nulla di male, autoriconoscimento in queste specie, e ha ipo- matti "una caratteristica saliente della nostra non è mai stata così robusta e vi- diamine, a citarli bene! ma il no- tizzato che tale capacità permetta la consapevo- moralità (...) sta nel fatto che un'azione mora- tale, e sull'età dell'universo non stro poteva evitare di precisare lezza dei propri stati mentali e di quelli altrui. le non si deve applicare solo a coloro a cui sia- esiste alcuna particolare contro- (p. 132) che nel secondo Alice L'opinione di Cimatti differisce da quella di mo legati emotivamente, al contrario, un'azio- versia. dialoga con la regina delle carte, Gallup ed è in accordo con un'ipotesi alternati- ne sarà tanto più moralmente adeguata quanto Forse il conduttore credeva quando invece tutta la storia è va sostenuta, fra gli altri, anche dal suo allievo più si applica indifferentemente all'amico co- che bastasse evocare in tono incentrata su una partita a scac- Daniel Povinelli. Questi, pur ammettendo che me al nemico". Inoltre, la moralità di un'azio- dubbioso i massimi problemi, chi.... O ancora, subito dopo gli animali che superano il "test dello specchio" ne non dipende dagli effetti che produce, ma affinché un filosofo e un biolo- Boncinelli avrebbe dovuto trat- possiedano un concetto di sé, ha un'opinione piuttosto dai meccanismi attraverso i quali go ne cavassero subito, magari tenersi dall'informarci che ha diversa sulla natura e sulle implicazioni di tale quell'azione è stata pianificata. In una confe- litigando fra loro, qualcosa di l'intenzione di scrivere un libro concetto. Povinelli fornisce un'interpretazione renza tenuta all'Accademia dei Lincei nel istruttivo. Ma è dal titolo Kant più parsimoniosa di questi risultati, e sostiene maggio 2000 e intitolata Evolution and foun- ovvio che non è che ti passa-, il come il superamento del "test dello specchio" dation of ethics il biologo evoluzionista Franci- così. Per otte- lettore prega in dimostri un concetto di sé di tipo fisico/motorio sco Ayala ha sostenuto che la capacità che sta nere risultati cuor suo che si e non necessariamente psicologico - come so- alla base della moralità è l'autoconsapevolez- sensati da posi- faccia venire in stenuto da Gallup. Gli scimpanzé non si autori- za, che permette di comprendere gli stati men- zioni contrap- mente, per favo- conoscono, ma imparano a notare un'equivalen- tali altrui e di prevedere le conseguenze delle poste occorre- re, un titolo di- za fra il proprio comportamento e quello che ve- nostre azioni. In questa prospettiva, anche la rebbe evitare le verso. dono allo specchio. Se potessero parlare, proba- moralità risulta una prerogativa esclusivamen- vaghezze e di- Nei confronti bilmente non direbbero "sono io", ma piuttosto te umana. scutere su temi di Galimber- ben identificati: ti sarebbe fin nulla a che fare con ciò che ac- troppo facile essere assai più cade in queste pagine. Infatti il puntigliosi, se non altro perché libretto diviene interessante so- egli ama procedere per genera- lo quando i due autori scopro- lizzazioni, moralismi e manife- Dialogo nostalgico su tutto e su niente no un'area in cui hanno posi- stazioni di rimpianto. Il suo e di sviluppo sostenibile: in zioni simili, e quindi mettono a sguardo è rivolto alla saggezza una situazione in cui l'ecosiste- Con gran cipiglio e poco pudore fuoco un tema: ciò accade ver- del passato, e un piccolo lapsus ma Terra è incapace di auto- so la fine, quando elaborano un ne mostra in modo esemplare le organizzarsi, ogni ulteriore Giovanni Jervis intelligente discorso critico cir- nostalgie: a pagina 141, a pro- consumo non può essere soste- ca le posizioni della chiesa cat- posito della fisica moderna, nibile e, di conseguenza non lo tolica. chiama la teoria atomica "teoria è neppure ogni ulteriore svi- EDOARDO BONCINELLI, UMBERTO go di tipo giornalistico - e di un La loro conversazione verte atomistica", usando un termine luppo. Il sistema produttivo di- GALIMBERTI con GIOVANNI MARIA giornalismo incline alle larghe spesso su argomenti di psicolo- pertinente a Democrito ma cer- venta, per definizione, non so- PACE, E ora? La dimensione umana pennellate più che alle precisa- gia. Nulla di strano, a prima vi- to non a Niels Bohr o Enrico stenibile. Le esigenze dell'at- e le sfide della scienza, pp. 120, zioni. sta. Galimberti, pur essendo fi- Fermi. Così, il lettore frettoloso tuale sistema produttivo e la Lit 20.000, Einaudi, Torino 2000 I nostri due intellettuali risul- losofo di formazione e menta- può anche prendere per buono salvaguardia della biosfera ri- tano a loro agio, e sono vivaci e lità, è infatti autore di un noto un altro suo discorso, secondo sulterebbero quindi tra loro in- La tematica non potrebbe es- acuti. Galimberti intende vola- dizionario di psicologia, viene cui si tratta di capire il nesso fra compatibili. sere più impegnativa ma l'edito- re alto, e preferisce le grandi formalmente qualificato "psico- "due entità", che sarebbero la L'ultima parte del libro re ha voluto mostrarsi coraggio- sintesi (soprattutto ne predilige logo" quando è intervistato al mente e il cervello (p. 41): ma prende in considerazione le so. Oltre a sottotitolare questo una, la sua, secondo la quale telegiornale Rai per spiegare un Galimberti non può non sapere nuove possibili filosofie inte- smilzo volumetto con una frase l'uomo è oggi asservito alla ra- fatto di cronaca nera, e infine si che il dibattito attuale riguarda grate, quali l'ecoliberalismo, di apparenza massiccia e che si zionalità tecnica), mentre Bon- pone più da psicologo che da fi- precisamente il sospetto che la basate su una nuova etica e pone come un motto inciso nel- cinelli è più aderente a fatti do- losofo ogni volta che, tutti i mente non sia affatto una "en- supportate necessariamente, la storia dei secoli (La dimensio- cumentabili - fra l'altro trovan- martedì, scrivendo sotto a una tità". E evidente, peraltro, che secondo gli autori, dal corag- ne umana e le sfide della scienza) do l'occasione per polemizzare sua fotografia che opportuna- queste sottigliezze non lo inte- gio dell'utopia. Grossi dubbi ha voluto corredarlo con una fa- con buona pertinenza contro mente ne valorizza lo sguardo ressano: i problemi, a suo pare- restano sulle condizioni politi- scetta che aggiunge ulteriore l'analfabetismo scientifico do- intenso, risponde alle lettrici in re, sono altri. Per lui, il Nove- che in tali nuovi contesti: Dah- carne di gravi argomenti offerti minante in Italia. Boncinelli un noto rotocalco femminile. E cento è caratterizzato dal "desi- rendorf sostiene che le istitu- al fuoco del lettore: "La mente, preferisce dunque le analisi alle però uno psicologo sui generis. derio di annichilimento" (p. 4), zioni democratiche non sono l'anima, il corpo e le frontiere sintesi, il che lo fa risultare più Infatti egli non ama gli psicolo- nel mondo in cui viviamo non ci adeguate per affrontare la que- della scienza". attendibile ma rende i suoi ar- gi: e ritenendo - quando gli tor- sono ormai più, purtroppo, "un stione ambientale e che la scel- Può darsi che il lettore acqui- gomenti più dispersivi e meno na comodo - di non essere uno ordine etico, una politica che ta può essere se perire nella de- sti il libriccino con animo inge- accattivanti. Del resto la diffe- di loro, nei loro confronti ci va decide" (p. 26), oggi "la storia mocrazia o sopravvivere nella nuo: ma dal canto loro Bonci- renza era prevedibile: Galim- giù pesante. Così, per esempio, non è più fatta dall'uomo ma dittatura. Il dilemma, posto in nelli e Galimberti, che lo firma- berti è un filosofo-psicologo di "la psiche è trattata dagli psico- dalla razionalità tecnico-scienti- questi termini è a dir poco fru- no, ingenui non sono. Fin dalle tradizione metafisica che si po- logi in modo patetico", "è me- fica" (p. 71), "la democrazia è strante, e non sembra condivi- prime pagine mostrano di sape- ne esplicitamente nell'ombra di glio tenersi lontani da un sapere finita" (p. 120), e così via con sibile neanche ai due autori, re benissimo che, collocati dal Heidegger, come si addice a un custodito da personaggi poveri grande velocità e altrettanto ci- che, con questo libro, hanno conduttore-intervistatore Gio- devoto allievo di Severino (que- culturalmente"; e addirittura piglio. voluto indurre alla riflessione e vanni Maria Pace davanti a un st'ultimo è da lui considerato "le loro competenze sono ridi- Boncinelli e Galimberti sono alla comprensione di un pro- registratore per una chiacchie- pensatore "all'altezza di He- cole" (p. 72). persone colte e intelligentissime: blema così complesso come la rata, e con l'impegno evidente a gel", p. 78); Boncinelli è invece Qui si apprezza la situazione e quindi dovrebbero sapere che i questione ambientale sensibi- non dire mai nulla che possa un biologo, e più precisamente di grande vantaggio, per un in- libri, anche piccoli, affinché ab- lizzando chiunque abbia inte- scoraggiare un lettore non par- un ricercatore di genetica, an- tellettuale fiero delle sue idee, biano un senso vanno pensati. resse a una visione integrata ticolarmente preparato a temi che se dimostra una vivace cul- nel partecipare a una conversa- C'è da chiedersi se ii colloquio a . dei rapporti tra uomo e am- così seri, ciò che viene chiesto tura filosofica e significativi in- zione del genere: egli può dire cui si sono prestati abbia reso lo- biente. • loro è di stare al gioco del dialo- teressi psicologici. tutto ciò che vuole perché nessu- ro un buon servizio. • N.7/8••DE rlNDICI LIBRI DEL MESEBFI

Mengs. Il gran ritratto di gruppo L'Ultima comunione di San Il catalogo della mostra riper- gine al computer. Sono accluse Un Goya della Famiglia dell'infante don Giuseppe Calasanzio, datata 1819, corre le tappe della vicenda di inoltre due appendici. La prima, Luis, proveniente dalla Fonda- è uno dei più tardi dipinti religio- Goya: il viaggio in Italia, il con- funzionale al capitolo I, raccoglie non così nero zione Magnani Rocca di Parma, si di Goya: in una scena quasi fronto con il pittore neoclassico schede contenenti la descrizione datato 1783, è un affresco cora- monocroma, la figura del santo Anton Raphael Mengs, la ricer- e l'immagine dei principali stru- le, di personaggi indagati nella morente è immersa in una luce li- ca di uno status di pittore colto menti di misura; la seconda offre Chiara Gauna loro verità psicologica e sociale, vida, sfavillano in primo piano il e raffinato, in grado di dialoga- un'antologia dei cinque trattati giocato su colori bruni e punti di giallo dei paramenti e il rosso del- re con nobili e intellettuali, la sottoposti a esegesi critica. Goya, a cura di Lorenza Mochi luce. Allo scadere degli anni ot- la stola, veri e propri grumi di co- sperimentazione di generi di- Lo studio muove da un proble- Onori, pp. 176, Lit 80.000, De Lu- tanta Goya dipinse i ritratti reali lore impastato con sabbia. versi, il confronto con la tradi- ma di fondo che è posto dalla ca, Roma 2000 di Carlo IV e Maria Luisa di Par- Discorso a parte meritano i zione, la riflessione sulla pittura stessa struttura del prodotto più ma per la Fabbrica di Tabacchi "Disparates" (termine dalle mol- e sulla libertà creativa. Offre al originale del sedicesimo secolo Questo catalogo è uno stru- di Siviglia, di altissima qualità. teplici valenze, che significa fuo- pubblico italiano un'agile guida nel campo della rappresentazio- mento valido per conoscere le Bellissimo il piccolo autoritratto ri di ragione e di regola, a metà di riferimento per una lettura ne della città: la cosiddetta "ve- ultime ricerche relative a Goya, del 1794-95: Goya a quarantotto strada tra follia e fantasia), più aggiornata e consapevole duta a volo d'uccello", definizio- che vanno in direzione opposta anni si raffigura in controluce, splendide variazioni sul tema dei della complessa personalità di ne assolutamente impropria e rispetto al mito di un Goya nero, elegante e capellone, con un co- vizi, delle paure e delle fantasie Goya. • ambigua, ma, purtroppo, ancora artista isolato nella sua arte. For- l'unica immediatamente com- se per scelta precisa, non è pre- prensibile nella babele termino- sente a Roma nessuna delle "pit- logica creata dai numerosi tenta- ture nere" del Prado. I dipinti, tivi di classificazione per tipi. che coprono un arco cronologi- Il fatto che quest'immagine si co ampio, compreso tra il 1771 e Il carnevale e la Rivoluzione proponga come una emulazione il 1819, bene rappresentano i di- della visione divina, uno sguardo versi generi interpretati da Maria Beatrice Failla aereo e onnicomprensivo sulla Goya: cartoni per arazzi, ritratti, città, e che non fosse sperimenta- allegorie, temi religiosi. La di- bile in quell'epoca dall'occhio stribuzione cronologica dei di- VICTOR I. STOICHITA, ANNA MARIA CODERCH, zionari, la sua personalissima anti etica contro la umano, porta in primo piano la pinti permette di valutare la Goya, The Last Carnival, pp. 323, Reaktion, falsa moralità del Terrore e del Direttorio, met- questione tecnica: attraverso qua- combinazione alterna, nel per- London 1999 tendo in scena il suo mondo alla rovescia, a par- li strumenti e procedure si potè corso di Goya, tra crescita quali- tire dalla distorsione e violazione del corpo. arrivare a un simile risultato? Victor Stoichita e Anna Coderch ripercorro- tativa, invenzioni iconografiche Nel soffermarsi sull'opera di Goya a cavallo Abbastanza sorprendentemen- no dunque i temi ricorrenti nell'iconografia dei e compositive, e continue speri- tra XVIII e XIX secolo, gli autori di questo di- te infatti le procedure complete Capricci e delle opere pittoriche di Goya, rivisi- mentazioni tecniche. Gli esordi vertente e stimolante testo ripercorrono in realtà non sono mai state compiuta- tandoli in chiave carnevalesca e individuandoli, del pittore sono da collocarsi a la storia della nascita del pensiero moderno, o, mente definite, nonostante la va- a loro dire, come volontà di una "perpetua car- ridosso del viaggio in Italia, meglio, del moderno mondo dell'immaginario stissima produzione di "vedute a nevalizzazione della società". compiuto tra il 1771 e il 1772, nella cultura occidentale. volo d'uccello", alcune delle qua- oggi meglio noto grazie al repe- La loro analisi prende avvio dai processi cul- Ecco quindi i riferimenti all'ambiguità dei ses- li di grande valore estetico e com- rimento del Quaderno italiano. turali innescati dalla Rivoluzione Francese, che, si in una continuità iconografica da Ribera a Ru- merciale, e soprattutto nonostan- L'Annibale vincitore, presentato modificando la concezione del tempo con un bens, il rapporto tra figure antropo- e zoomorfe, te un'altrettanto vasta letteratura a un concorso indetto dall'Acca- nuovo calendario e vietando le manifestazioni al limite tra travestimento e metamorfosi, o la sul rilevamento topografico dove demia di Parma, non convinse carnevalesche, intendeva evitare il momento in sottile dialettica fra gioco e violenza, che porta si trovano allusioni all'utilità de- per le tonalità fredde di azzurri, cui l'ordine della società veniva temporanea- alle riflessioni sui Terribili effetti della guerra. gli strumenti di misura nella co- grigi e gialli lunari. Dal 1774, e mente e ciclicamente sovvertito, ma apriva nello La decisione di Goya di mettere in vendita le struzione dei ritratti di città. per i vent'anni successivi, Goya stesso tempo nuove vie per l'estrinsecarsi delle grandi serie dei suoi Capricci proprio nel Mer- Daniela Stroffolino ricerca que- lavorò alla composizione di car- tematiche dell'ironia, del sogno e dell'utopia. coledì delle Ceneri del 1799, l'ultimo giorno sto segreto tra le pagine dei tratta- toni per arazzi per la Fabbrica Gli aspetti carnevaleschi dell'opera di Goya, fi- dell'ultimo carnevale del secolo, infrangeva la ti sul rilevamento e ci introduce Reale di Santa Barbara, sotto la nora interpretati dalla critica come sintomo di un dialettica tra carnevale e quaresima, creando un nel mondo della misura, così co- supervisione di Anton Raphael forte legame con le tradizioni popolari iberiche, linguaggio alternativo per un carnevale perpe- me fu vissuto nel secolo sedicesi- Mengs. Il celebre Ombrellino, il vengono analizzati in questa occasione come una tuo e inaugurando un nuovo mondo, nel quale, mo nella convinzione di poter as- Venditore di vasellame, il Fantoc- proiezione e un'allegoria del processo culturale, ormai, solo el sueno de la Razón produce mon- soggettare al controllo umano lo cio rivelano un uso complesso del desengaho, con cui si assistette agli avveni- struos. spazio dell'universo e quello della della stesura cromatica, piatta e menti tra il 1788 e il 1792, quando l'ordine socia- Un testo ricco, come le precedenti opere di tavola dipinta. Testi, tecniche e con poco colore nei paesaggi di le del mondo occidentale, ma non solo, venne Victor Stoichita, di argomentazioni metastori- strumenti sono accuratamente sfondo, corposa e materica inve- messo a soqquadro e risovvertito nuovamente. che su momenti ritenuti cruciali nell'ambito del- esaminati e selezionati in base alla ce nei punti di luce. Si immagina Così, se Goya incarna un momento di passag- la riflessione storico artistica, ma caratterizzato effettiva possibilità di impiego nel la disperazione di Goya nel ve- gio tra due secoli, è comprensibile il paralleli- per la prima volta, forse grazie al contributo di rilevamento. Passo dopo passo, dere questi preziosi dipinti rele- smo con la letteratura del Marchese De Sade, Anna Maria Coderch, da un'indagine iconogra- con l'aiuto di altre fonti documen- gati nei magazzini della Fabbri- che pubblicava, proprio nei primi anni rivolu- fica incentrata sull'opera di un singolo artista. tarie, sono ricostruite le procedu- ca, una volta avvenuta la tradu- re messe in atto per approdare al- zione in arazzo. la realizzazione dell'immagine. Il gruppo di dipinti religiosi ri- All'enigma di questo segreto serva alcune sorprese. Vi si legge pricapo rigido su cui venivano umane. La serie di 22 stampe, non rivelato l'autrice fornisce la il confronto con la tecnica della montate delle candele che gli probabilmente eseguita tra il Al volo propria risposta nel capitolo pittura a olio e con la tradizione consentivano di dare al buio gli 1815 e il 1819, rimase inedita. La quarto, sottoponendo infine al pittorica spagnola e italiana. ultimi tocchi di luce. Sono que- leggerezza e poeticità dell'uomo d'uccello vaglio del computer alcune im- LI Annunciazione del 1775, in sti gli anni di maggiore afferma- che prova a volare travestito da magini campione per verificare le origiqe collocata sull'altare mag- zione dell'illuminismo in Spa- uccello, dell'acrobata in bilico proprie conclusioni. L'approccio giore della cappella di Sant'An- gna, nel 1799 Goya poteva scri- sul cavallo, della ridda di torelli Lucia Nuti tecnico si rivela prezioso nel for- tonio del Pardo, è di effetto stu- vere, o far scrivere, a commento che nuotano nell'aria sono tra i nire conferme a ipotesi che erano pefacente per le proporzioni gi- della serie dei " Caprichos" una risultati più alti raggiunti da DANIELA STROFFOLINO, La città mi- state formulate intuitivamente, gantesche delle figure e per la dichiarazione di fede nei con- Goya. E importante il confronto surata. Tecniche e strumenti di rile- percorrendo altre strade. Che per scelta di un colore largo e lumi- fronti della pittura: "nella con- proposto in mostra tra i disegni vamento nei trattati a, stampa del realizzare questo tipo di immagi- noso. A partire da questo dipin- vinzione dell'autore la censura preparatori a sanguigna e acque- Cinquecento, pp. 275, Lit 130.000, ne non vista si ricorse a un artifi- to si può verificare quanto Goya degli sbagli e dei rello, e le incisio- Salerno, Roma 1999 cio che ebbe come base il rileva- guardasse a Giovan Battista Tie- vizi umani (an- ni, eseguite con mento metrico della città. Che nell'immagine finita le regole, polo (morto in Spagna nel che se pare più "La censura una raffinata Il territorio dell'iconografia ur- 1770), quanto a Giaquinto e a propria dell'elo- tecnica mista, e bana è stato negli ultimi anni dettate da trattati e strumenti, so- Luca Giordano, ma forse anche quenza e della degli sbagli giocate su forti molto affollato da frequentazioni no continuamente alternate alle al "gusto coloniale, drogato" di poesia) può es- e dei vizi umani contrasti chiaro- di diverso tipo e qualità, ma, co- deroghe - nella scala, nell'orien- Andrea Pozzo, secondo le intui- sere oggetto del- scurali. tamento, nell'angolo prospet- può essere me dimostra quest'ultimo contri- zioni di Longhi. Negli anni set- la pittura". L'in- La libertà con- buto, può essere ancora fertile. tico - in base a esigenze specifi- tanta Goya è ancora alla ricerca vasione francese oggetto della pittura" cessa da una mo- La struttura del libro è artico- che. E poiché non c'è neppure di un'identità artistica coerente, del 1808 deter- stra monografica lata in cinque capitoli, i cui titoli una regola nella deroga, nessun sul filo di un equilibrio comples- minò una crisi di questo tipo, sono sufficientemente chiari manuale può insegnarla. E l'abi- so tra innovazione e tradizione. profonda dell'intellettualità spa- per definizione selettiva, poteva nell'esplicitare i rispettivi conte- lità del disegnatore che trasgredi- Nel decennio successivo i ritrat- gnola e dello stesso Goya. Forse forse far evitare alcune scelte di- nuti: I. Tecniche e strumenti di sce e maschera, che deforma e ri- ti testimoniano di un'identità a questa data risale il Colosso, scutibili. La sgraziata Sacra Fami- rilevamento nei trattati a stampa compone. Si apre a questo punto ben più solida, sia sociale sia sti- uno dei dipinti allegorici di glia e alcuni brutti ritratti, posti del Cinquecento; II. Esegesi cri- un quesito ancora più stimolante listica. Nel genere del ritratto il Goya, dal significato oggi enig- acriticamente accanto a pezzi tica di cinque trattati, III. Del per la storia della cultura visuale. confronto con il Neoclassicismo matico: il Colosso potrebbe rap- splendidi, ostacolano la compren- modo di levare e torre in disegno Che cos'è il vero nella rappresen- di Batoni e Mengs è serrato. E si- presentare il popolo spagnolo in sione, anziché favorirla. Si poteva le piante delle città; IV. "Il vero tazione? E aderenza a un codice gnificativo che almeno un ritrat- armi, oppure Napoleone "Co- forse puntare più decisamente ritratto della città"; V. Nuove metrico o arbitrio individuale? E to tradizionalmente attribuito a losso d'Europa", oppure la sulla qualità per mostrare davvero proposte per la lettura dell'imma- fedeltà al modello o inganno per Goya sia invece di mano di guerra. la grandezza di Goya. gine urbana. Un metodo di inda- l'occhio? • i N 4 • G k. a I

Nel 1950, Luciano Liggio aveva appena venticin- Lorse l'apologia dell'intelligenza come dote che que anni ed era già il killer più lucido di cui Cosa MINIMA CIVILTÀ fonda un ordine gerarchico è fra i vizi peggiori del- Nostra disponesse in Sicilia (già a vent'anni, ruban- la modernità. Comunque il tema meriterebbe qual- do camion, aveva mostrato di essere anche "svelto di Sprechi di intelligenza che ricerca storica e sociologica. Non mi risulta che testa" e poi avanti negli anni, sempre più, si rivelerà qualcosa di analogo alle performances saggistiche di "fra le intelligenze più brillanti nella storia della ma- di Franco Rositi Robert Musil (Sulla stupidità, 1937; Mondadori, fia"). Intelligenza, lucidità, cervello sono da molti 1986) e di Carlo M. Cipolla (Le leggi fondamentali decenni gli attributi più ambiti per i capi della ma- della stupidità umana, 1988) sia stato scritto anche fia. Vito Guarrasi, "emblema di quella grande bor- sul problema di quando, come, dove si sia diffusa ghesia isolana che ha fatto lo struscio alla mafia l'abitudine di elogiare qualcuno come intelligente e nell'illusione di governarla", poco prima della sua di offendere qualcun altro come stupido. Certa- morte (1999) aveva predetto che lo avrebbero ricor- mente c'è oggi a questo riguardo una grande va- dato con due parole "molto siciliane": come un uo- rietà fra i gruppi sociali (perfino fra le diverse tra- mo "intelligente e chiacchierato". Nel 1978 un epi- dizioni accademiche) e fra le stesse nazioni. E c'è taffio poetico distribuito al funerale di don Ciccio anche grande varietà in quel che potremmo chia- Di Cristina, capo mafioso di Riesi, diceva, fra l'altro: mare la "posa" dell'intelligenza (esibire ingegno "in lui virtù e intelligenza si sposarono felicemente". acuto, mettersi in posa nello strenuo atto di pensa- Ecco solo poche citazioni estratte a caso dal gros- re ecc. Ci sono per esempio tradizioni accademiche so volume di Alfio Caruso, Da cosa nasce cosa. Storia che ostentano più intelligenza di altre; forse i più della mafia dal 1943 a oggi (Longanesi, 2000). Altre umili e i più assennati sono gli storici). Dovremmo se ne potrebbero aggiungere a mostrare non solo co- anche capire da cosa traggono origine queste diffe- me i capi della mafia siano stati e siano abitualmen- renze. Lin da ora potremmo porre qualche ipoteti- te elogiati per il possesso di una mente lucida, ma della verità. Una specie di schiavitù da cui la vera ca relazione fra una civiltà che chiama tutti ad ave- anche come gli stessi cerimoniali di cortesia nell'in- intelligenza non può sottrarsi": una definizione che re successo e questo vizio moderno di trovare gli contro fra capi includano il reciproco riconoscimen- merita di essere seriamente considerata e che certa- uomini diseguali soprattutto per intelligenza (co- to di intelligenza. Lo stesso Caruso, il quale mantie- mente non sarebbe appropriata per i membri di sicché anche i più ricchi sono da considerare più ne il vezzo di manifestare esecrazione una associazione di delinquenti. intelligenti). per la mafia nello stesso tempo in cui Ma in tutti i casi, si acceda o non Chiamo comunque "vizio" questa attitudine per- la dipinge come abilissima e pratica- "Intelligenza, lucidità, si acceda allo stereotipo del capo- ché alcune sue conseguenze sono davvero incre- mente invincibile, è incline ad attri- cervello sono da molti mafia intelligente, la circostanza di sciose. Lorse a molti è capitato di sperimentare buire normalmente più testa ai capi questa particolare fortuna del termi- persone o ambienti (talora non dotati di particola- mafiosi che ai loro oppositori, e perfi- decenni gli attributi ne nello squallido ambiente della re vis intellettiva) per i quali perfino eccessi di mal- no a correggere le opinioni diverse di più ambiti per i capi furberia criminale dovrebbe far ri- vagità, propria o altrui, non sono degni di destare chi si sia lasciato ingannare su questo della mafia" flettere. Lorse si nasconde un vizio neppure meraviglia, mentre il peggiore e più ese- punto: per esempio non si dovrebbe del tutto moderno nel riferirsi alla crabile nemico è la stupidità. Oppure si rifletta sul vedere pochezza di cervello nella roz- "quantità" di intelligenza per diffe- caso, tutto nostrano, dei due ultimi presidenti del zezza e nell'ignoranza di un boss come "Binnu" ("la renziare i propri simili. Una volta l'intelligenza era consiglio del Parlamento italiano: per entrambi la vera mente della DC in Sicilia"). innanzitutto una qualità della specie, o un dono di lode più diffusa, anche se con alcune variazioni, è Al termine di settecento pagine il lettore di que- Dio riservato a tutti gli uomini. Si era diversi per quella di essere intelligenti. Probabilmente D'Ale- sta storia della mafia avrà forse accettato l'idea che saggezza, per esperienza, per mora- ma e Amato sono molto intelligenti. al vertice di Cosa Nostra ci sia, se non una intelli- lità, per audacia ecc., ma non per in- Ma cosa c'è di sensato nel pensarli da ghènzia, una sorta di cupola degli ingegni. Ciò è telligenza. Nella stessa figura dello "L'intelligenza questo punto di vista? conforme a una diffusa mitologia (romanzi, film, sciocco doveva entrare, a fini di ri- è una dote naturale Nel testo di Musil, che tratta la fiction televisiva). Del resto, se "l'egoismo aguzza sarcimento, il sospetto di una furbe- stupidità con una indulgenza che è diffusissima, l'ingegno" (Vladimir Jankélévic, La menzogna e il ria segreta, se non volutamente oc- purtroppo del tutto ignota al testo malinteso, Cortina, 2000 ), a maggior ragione il cultata. Ancora nel Settecento nel- e un po' sospetta, di Cipolla, così, fra l'altro, si legge: crimine organizzato dovrebbe richiedere enormi l'aristocrazia inglese era abituale il volgare a volte" "Chiunque voglia dire oppure ascol- quantità di materia grigia. sospetto per una dote, quella di es- tare con profitto una cosa qualunque Oppure, qualora si sia inclini a riservare al termi- sere più intelligenti, che sembra as- a proposito della stupidità, deve pre- ne "intelligenza" un significato più alto, si potrà sociata a inopportuni eccessi di attivismo (forse ci supporre di non essere egli stesso stupido. Perciò cercare di capire in che senso questo termine è usa- sono echi di tale diffidenza aristocratica ancora egli ostenta la sua intelligenza, benché generalmen- to. Una consultazione di Internet ci farebbe sco- nella letteratura umoristica inglese del Novecento, te ciò sia considerato un segno di stupidità". Ma a prire, accanto al centinaio di definizioni presenti in per esempio in Georges Mikes. Penso anche, co- questa sorta di paradosso rovesciato del mentitore psicologia cognitiva, nozioni curiose del termine, me esempio di una diffidenza non aristocratica, a la nostra proposta di riflessione è capace di sfuggi- per esempio in un articolo di Adriano Celentano in un passo del nostro Beniamino Placido: "L'intelli- re: non ci siamo chiesti cosa sia l'intelligenza (o co- difesa di Adriano Soffi ("Il Corriere della Sera", 25 genza è una dote naturale diffusissima, e un po' sa sia la stupidità), ma perché sia proprio questa gennaio 1997): "L'intelligenza, quella vera, rag- sospetta, volgare a volte: come l'abilità dello spa- dote a occupare così tanto la moderna, reale o im- giunge il suo culmine quando non può fare a meno daccino"). maginata, ricerca del valore. cura nemici, rischia di sma- Poiché funziona, immagi- Un anno scherare l'impalcatura di si- no che avrà vita dura. Si di- mulazioni che nasconde il ce che le istituzioni finisco- vuoto culturale sovvenzio- no per fagocitare l'indipen- all'Argentina nato. denza. Ma è pur vero che Gli spettatori di questa un'istituzione teatrale, per diMartone prima stagione del nuovo importante che sia, resta co- E Teatro di Roma si rendono munque defilata rispetto al- G le grandi manovre di pote- s conto che in realtà essa non Mi è stato chiesto un parere sul nuovo Teatro di propone solo spettacoli che possono piacere o non re. Non è il carattere istituzionale delle istituzioni Roma, che a partire dal 1999-2000 è diretto da Ma- piacere, ma un modo di pensare i mutamenti e le po- teatrali, mi pare, a rendere difficili le avventure del rio Martone. Questo teatro fa molto parlare di sé. tenzialità del teatro. Anche fisicamente il Teatro Ar- buon senso. Semmai le fa pericolanti, per chi vi la- Non ho lo spazio per dilungarmi in quell'esercizio gentina, con il suo rosso e il suo oro, viene messo in vori con la voglia di spingerle oltre i propri limiti, il retorico d'un colpo al cerchio e un colpo alla botte azione. Nel Tartufo di Molière, regia di Toni Servil- fatto d'essere facilmente appetibili, conquistabili con che pare dia ai lettori l'effetto di imparzialità, e quin- lo, per esempio, attori e spettatori stanno chiusi in colpi di mano la cui risonanza è tutto sommato fie- di per essere imparziale debbo tenermi a ciò che a palcoscenico, e la grande sala con i palchi e i lampa- vole. Non le minaccia la prepotenza, ma l'indifferen- me pare essenziale. L'essenziale è che al Teatro di dari funziona, nella scena finale, da sfondo regale e za dei responsabili della cosiddetta politica cultura- Roma sta succedendo qualcosa di strano e perciò vuoto. Neil 'Edipo Re, regia di Mario Martone, la pla- le, e quindi la facilità con cui a essi conviene farsi in- d'arrischiato: il prevalere del buon senso. tea è occupata dal bivacco d'un coro extracomunita- fluenzare da quei clienti spesso artisticamente disa- Non si vendono quasi più abbonamenti, ma tesse- rio, gli spettatori si affacciano dalle gallerie dei pal- strati, indifendibili ma non indifesi, che diventano re che permettono di acquistare, secondo diverse chi e i grandi e solenni vuoti del palcoscenico sono forti proprio a causa di ciò che li fa deboli: la loro prezzature, un numero prestabilito di biglietti forte- la reggia di Tebe. Non è la prima volta che il Teatro pugnace presenza tra i funzionari e gli uffici stampa mente scontati, che non impongono scelte obbligate. invece che tra gli spettatori. Sono andate a ruba. Si ottengono prezzi molto con- Martone e i suoi collaboratori credo si stiano fa- tenuti e contemporaneamente gli incassi aumentano. Il sogno di un teatro cendo molti nemici. La loro prima stagione è ancora Non ci sono più programmi di sala per i singoli in corso e hanno già raggiunto alcuni dei più impor- spettacoli, ma una seria rivista bimestrale di cultura tanti obiettivi sempre sbandierati dai teatri stabili e ("La porta aperta", poco meno di 150 pagine, disgustato dai fasti quasi mai concretizzati: rinnovamento del pubblico, 12.000 lire, a maggio è già uscito il quinto numero) aumento degli spettatori e degli incassi, contenimen- che comprime in poco spazio tutte le informazioni di Ferdinando Taviani to dei prezzi, presenza e diffusione sul territorio, necessarie, e per il resto usa bene la propria carta, al- apertura di nuovi spazi. Questi obiettivi, il nuovo terna interviste e documenti, costruisce attorno al Teatro di Roma, più che raggiungerli, li attraversa, cartellone un contesto in cui la città, i quartieri, puntando a qualcosa d'altro. Non sono fini a se stes- frammenti del passato restituiscono il senso di una si. Al di là si intravede il sogno d'un teatro disgusta- continuità basata sulla concretezza dei luoghi e delle to dai fasti, capace di tenere i piedi per terra e di spa- persone. La rivista grava sul bilancio meno dell'in- ziare con lo sguardo. Un teatro non "civico", sem- sieme dei programmi di sala, e in compenso sostitui- plicemente civile. Non so se lo lasceranno durare. sce la normale eleganza di propaganda con un po' di buona qualità. on di parola Nella programmazione non si fanno "scambi" (è un'infrazione grave rispetto agli usi correnti), cioè non vengono ospitate le produzioni di altri teatri af- finché garantiscano in cambio una tournée alle pro- La Nuova scena italiana a cui Stefania Chinzari e duzioni del Teatro di Roma. Paolo Ruffini intitolano un loro utile libro di recente L'istituzione teatrale viene messa al servizio di so- uscita (pp. 234, Lit 24.000, Castelvecchi, Roma lide e preesistenti relazioni di lavoro, dando per 2000) è il "teatro non di parola" sviluppatosi verso scontato che non sono le produzioni dei singoli la fine degli anni ottanta a partire dall'esperienza di gruppi come Magazzini, Compagnia teatrale spettacoli, ma la continuità d'esperienza e di ricerca Giorgio Barberio Corsetti, Teatro Valdoca, Le Al- delle personalità e delle aggregazioni artistiche a co- Argentina viene usato in maniera anticonvenzionale, be, Laboratorio Teatrale Settimo, Marcido Marci- stituire il fondamento dell'arte e della cultura della sfruttando le sue molteplici potenzialità. Così come dorjs e Famosa Mimosa, Teatri Uniti, ecc., in un scena. non è la prima volta che un teatro stabile apre nuovi percorso che, a parere dei due autori, ha trovato il Analizzando il cartellone si scopre che i diversi spazi in zone della città lontane dalla sua sede istitu- suo coronamento nell'attività delia Socìetas Raf- spettacoli e le differenti iniziative non hanno in co- zionale. Ma ora accade che vengano erosi i confini di faello Sanzio. È infatti proprio in un suo spettaco- mune una tendenza di genere o di stile, ma il fatto genere e gerarchia, fra spettacoli sperimentali e spet- lo, Amleto. La veemente esteriorità della morte di tacoli "tradizionali", fra spazi centrali un mollusco, presentato il 10 gennaio del 1992 al d'essere frutto di esperienze artisti- Comandini di Cesena, che viene individuato "il che, alcune celeberrime, altre meno e decentrati. All'Argentina vanno, per fulcro, la fonte" del teatro a venire: un teatro che note, nazionali o internazionali, tutte "Martone esempio, la Raffaello Sanzio, Giorgio pone al centro una messa in scena estrema dei caratterizzate dall'indipendenza ri- e i suoi collaboratori Barberio Corsetti, Carmelo Bene, corpi e la radicalità della ricerca drammaturgica, spetto ai sistemi teatrali d'apparte- Marco Baliani, Pina Bausch, Eimun- in un'ipercoscienza teorica del proprio lavoro fon- credo si stiano nenza. Esperienze, cioè, che han sa- tas Nekrosius, l'Amore delle tre mela- data sull'assiduità con autori come Artaud e Ba- puto crearsi un mondo, guadagnan- facendo rance del Laboratorio teatrale integra- taille, Bacon e Beckett, Foucault e Deleuze, Bau- drillard e Virilio. dosi il diritto all'esistenza per forza molti nemici to "Piero Gabrielli", nel quale lavora- propria, attraverso un modo persona- no ragazzi "normali" e ragazzi porta- Chinzari e Ruffini raccontano la storia di questo teatro con una ricca serie di schede monografi- le di legarsi agli spettatori. tori di handicap. Intanto, nel vasto che, alcune considerazioni generali, alcune "tea- terreno del "Teatro India" (zona del gasometro, ai Alcuni spettacoli sono piaciuti a tutti o quasi. Altri trografie" e "videografie" (non di tutti i gruppi pre- hanno diviso il pubblico e le opinioni. Alcuni posso- bordi del Tevere, vicino alla stazione Ostiense, ma- si in esame), e un elenco di festival e rassegne, no essere registrati dalle cronache come successi, al- gazzini che appartennero un tempo alla Mira Lanza, tratteggiando così un vero e proprio canone del tri come insuccessi. Ma gli insuccessi sono organici velocemente acquisiti dal Comune, velocemente teatro contemporaneo: Lenz Rifrazioni, :riflessi, alla cultura teatrale, alla sua vita e alla sua continuità. adattati ad accogliere il teatro) c'è Shakespeare e Teatro Reon, Infidi lumi, Teatro del Lemming, Mo- tus, Teatro Clandestino, Accademia degli Artefat- Si può persino affermare che essa è sempre dipesa Marivaux; vi lavorano Carlo Cecchi, Peter Sellars, Marco Bellocchio, Claudio Morganti. Ed è stato abi- ti, Gruppo di Lavoro Masque Teatro, Fanny & anche dal buon uso degli insuccessi. Il problema Alexander, Teatro Aperto, Terzadecade, Tanti tato, per più di un mese, dalla fine d'aprile a tutto centrale, infatti, non sta nelle polemiche dei gusti, Così Progetti, Segnalemosso, Compagnia il Pudo- ma nella sotterranea lotta fra il teatro che tenta di re- maggio, dall'Odin Teatret, con l'intera rosa dei suoi re Bene in Vista, Laminarie, La Nuova Complesso sistere e persistere e il teatro asservito alla sua condi- spettacoli, i seminari e le dimostrazioni di lavoro, i Camerata, Daria De Florian, Aura Teatro... zione effimera. Oggi, in particolare, non si può far baratti culturali con le associazioni del luogo. L'Odin Nella prefazione Goffredo Fofi individua ancora finta di non sapere che convivono, in Italia, due eco- è stato lo strumento per trasformare il Teatro India una volta nel teatro (e nel fumetto) la parte più viva e stimolante della cultura italiana (gli altri sono de- sistemi teatrali: quello di coloro che accedono alle in un villaggio del teatro, con sale piene dalla matti- finiti "tutti figli di mamma, di televisione, di Stato sovvenzioni per riuscire a fare il proprio teatro; e na alla sera, gremite da un pubblico internazionale e di quartiere. assistenziale, di degradato codice universitario, quello di coloro che invece fanno teatro per accede- solo capaci di imitazione e di riporto"), e lamenta re alle proprie sovvenzioni. Sembra un gioco di pa- Non intendo ricapitolare l'intera attività del Teatro in questo libro una certa manica larga: role, e invece definisce il sottotesto sordo delle con- di Roma, desidero solo mostrare come esso realizzi "L'operazione successiva dovrà essere correnze teatrali. Per questo sottolineo "buon sen- concretamente l'idea di una civiltà teatrale che reagi- quella di scelta di certi percorsi su altri, an- so", perché nella cerchia dei teatri, forse più che al- sce con la forza del suo artigianato alle solennità del- che, perché no?, contro altri". trove, il buon senso si oppone al senso comune, pro- la cultura celebrata. (N.G.) N.7/8 L" Wl>r 35 •IDEI LIBRI DEL MESEBI

Bocca: " Quelle guerre così di- Giacopim\ verse è un pezzo da duro, un articolo tosto, molto macho"); a volte invece sembra un po' Max troppo facile: rischia di rical- care gli stessi stilemi del gior- e la politica nalismo deteriore su cui inten- N A derebbe puntare il dito accu- I satore. Il numero di giugno di "Max", quello con Asia Ar- Giacopini cammina in equilibrio su una corda. Sot- co mondo indossata per il giornale da un buon numero gento in copertina, è dedicato all'ecologia. E il "nume- to di lui si estende il paludoso oceano della comunica- di testimonial d'eccezione (il testo sulla maglietta recita: ro tradizionalmente dedicato a un tema sociale", si di- zione postmoderna, in cui vale tutto e il contrario di "discariche razzismo doping cibi transgenici intolleran- ce nell'editoriale sotto la fotografia di un bambino ne- tutto. L'intellettuale critico tenta, solitario, con sforzo za ecomafie nucleare corruzione integralismo violenza ro dal ventre dilatato e il corpo devastato. Intanto, da titanico, di librarsi al di sopra della massa degli altri vivisezione petrolio smog deforestazione - sporco mon- qualche tempo è uscito Una guerra di carta. Il Kosovo e intellettuali. Di pensarsi diverso. In quell'oceano in- do io non inquino"), finanziare il Wwf o Greenpeace, gli intellettuali (pp. 154, Lit 20.000, elèuthera, Milano vece "Max" si tuffa ogni volta con inesausto entusia- diventare un rainbow warrior, fotografare come Salgado 2000) di Vittorio Giacopini. Sia l'uno che l'altro parla- smo. "Max" si presenta anzi come l'incarnazione stes- "il mondo degli sfruttati e degli oppressi" (o almeno an- no di etica e comunicazione, di cosa fare di fronte al sa del pensiero orgoglioso di essere in contraddizione dare a vedere la sua mostra al Quirinale dal 29 giugno al male politico che ci circonda. Sono esercitazioni intor- con se stesso. La logica di "Max" è semplice e inattac- 3 settembre), denunciare come Wes Craven le aberra- no allo stesso tema, si potrebbe addirittura dire che se cabile. "Max" non è il diavolo, perché "Max" ne sa zioni della scienza attraverso i film dell'orrore (o almeno esistesse una barricata sarebbero schierati dalla stessa sempre una più del diavolo. Impossibile sorprenderlo andare a vedere i suoi film), indagare su Ustica (o alme- parte, ma propongono approcci agli antipodi tra loro. in una posizione, "Max" è in perenne movimento. Al no farci uno spettacolo su come Paolini e Del Giudice, o Una guerra di carta è un libro disgustato, nato da un almeno andare a vedere lo spettacolo a Bologna il 27 giu- rabbioso senso di impotenza e animato da una ripu- gno), lavorare per l'Unicef come Julia Roberts (o almeno gnanza ossessiva e metodica. Giacopini ritorna sui due Uscite di sicurezza non sottovalutarla, dato che ha "il carisma della diva e mesi e mezzo di guerra della Nato in Serbia nella prima- l'impegno dell'ecologa"), tenersi informati via Internet vera del 1999. Sembrano già molto lontani. Le sensazio- (e, naturalmente, via "Max") su nucleare traffico ecoma- ni provate allora sbiadiscono, e si perde facilmente la da uno sporco mondo fia integralismo cibi transgenici rifiuti uomini & cani memoria delle parole dette e ascoltate in quei cento razzismo elettrosmog vivisezione doping armi. Ma so- giorni. Eppure, ricorda Giacopini, per molti è stato un di Norman Gobetti prattutto, se si ha la fortuna di essere un pubblicitario, periodo tormentato. Si sentiva il bisogno di prendere produrre pubblicità "verdi" come quelle a cui sono de- una posizione, e spesso non era facile sentirsi dalla parte dicate le pagine centrali del giornale. giusta. In un certo senso non era mai stato così difficile; Ed è proprio in queste tredici pubblicità che, grazie toc forse per la prima volta in modo così eclatante si prova- A-W* >h> . alle straordinarie doti di sintesi e di intensità del lin- va la sensazione che le parole della politica non facesse- GV 1 guaggio dei creativi, il confliggere e consustanziarsi ro presa, cambiassero di segno a vista d'occhio, si rivol- dei piani raggiunge, nello stile delle campagne Benet- tassero contro chi le usava mostrando un volto ambi- ton curate da Toscani, un apice vertiginoso: dalla sem- guo e imprevisto. Naturale che siano stati soprattutto plice scritta nera in campo bianco "Campagna ecoillo- gh intellettuali a patirne, a fare male e poco il proprio la- gica (questo giornale non usa carta riciclata)" ai tre voro (che, dice Giacopini, consiste in una sola cosa: "di- chirurghi che mostrano un bambolotto appena estrat- re la verità al momento giusto"), talvolta a dare di sé to dal ventre materno (con scritto: "Ninna nanna nin- imo spettacolo indecente. In fondo però - è questa na o / Questo bimbo a chi lo do / Lo darò agli esperi- l'idea intorno a cui si costruisce il libro - non rischia poi menti / Dei vitelli con tre denti / Lo darò ai pesticidi / molto l'intellettuale che scrive sulle effimere pagine di Lo darò alle clonazioni...", e in basso: "Se non siamo quotidiani e settimanali. Può spararle grosse, tanto il ancora quello che mangiamo, lo saremo presto"). tempo passa, e chi se ne ricorda più. Ma, così ragiona Questo cuore pulsante di "Max" riesce davvero a farci meditando vendetta Giacopini, forse basterebbe racco- provare nello stesso tempo l'estasi del giusto e la mo- gliere con pazienza articoli e trafiletti, conservarli, e poi destia del reo confesso. Tanto più che, a seguire, arriva montarli in un libro con sguardo ironico e feroce, e que- gioco delle belle statuine praticato da Giacopini "la penna più arrabbiata della stampa quotidiana ita- sto sarebbe di nuovo un atto politico, un gesto di resi- "Max" non ci sta. liana", cioè Mario Giordano, a dire appunto il contra- stenza. "Esiste qualche detersivo (ecologico, naturalmente) rio di tutto quanto detto fino a quel momento. Gli Questo gesto di resistenza è appunto Una guerra di in grado di pulirci la coscienza? No, purtroppo. C'è tut- "ecocatastrofisti" esagerano sempre, non fanno che carta, antologia maligna in cui dà quasi sempre pessima tavia un'altra possibilità: quella di impe- prendere cantonate e si impegnano so- mostra di sé un impressionante numero di scrittori e gnarsi in qualcosa che sia al tempo stes- lo per farsi belli di fronte a se stessi. E giornalisti, politici e filosofi, professori e maitres à pen- so un segnale e un'azione concreta. "Max riesce a farci se avesse ragione lui? ser. In ordine di apparizione: Walter Veltroni, Valerio Quest'anno aiutiamo il Wwf', così l'edi- provare nello stesso Mentre ci si medita si può passare ai toriale. E più avanti: "Ma il fatto di sen- Magrelli, Maurizio Maggiani, Mario Luzi, Francesco tempo l'estasi del giusto successivi, più tradizionali servizi dedi- Biamonti, Gustaw Herling, Dario Fo, Enzo Biagi, Euge- tirsi più buoni non cambia il carattere di cati a divi e dive: David Duchovny, Na- nio Scalfari, Susanna Tamaro, Pietro Citati, Erri De Lu- Max. Anche questo mese siamo qui per e la modestia talie Kriz, Richard Ashcroft e France- ca, Giorgio Bocca, Alberto Arbasino, Guido Ceronetti, sorprendervi (...) scoprirete (speriamo) del reo confesso" sco Priori. Si conclude con le rubriche. Ferdinando Camon, Nicola Matteucci, Daniel Goldha- che anche un numero dedicato a un te- Restano le pubblicità vere, quelle gen, Barbara Spinelli, Daniel Cohn-Bendit, Enrico Dea- ma scomodo e difficile può essere diver- che pagano, quelle di vestiti, bianche- glio, Paolo Flutter, Enzo Bettiza, Mario Pirani, Angelo tente". Seguono il servizio su Asia Argento (un suo rac- ria intima, occhiali, scarpe, profumi, orologi, carte di Bolaffi, Angelo Panebianco, Ernesto Galli della Loggia, conto inedito, un'intervista e un servizio fotografico), la credito, liquori, costumi da bagno, dentifrici, cellulari, Paolo Guzzanti, Marcos, Luciano Canfora, Alberto sezione musicale e quella cinematografica, e poi le 150 vacanze, prodotti di bellezza, caramelle, stazioni ra- Asor Rosa, Rossana Rossanda, Pietro Ingrao, Norman pagine dello speciale Sporco mondo. "Max" e il Wwf in- dio, rimedi per la "disfunzione erettile", birre, siti in- Mailer, Lucio Caracciolo, Massimo Cacciari, Norberto nanzitutto invitano i lettori a partecipare di persona l'8 ternet, ma anche compagnie aeree (Alitalia, British Bobbio, Carlo Frutterò e Franco Lucentini, Alberto luglio al blocco navale delle Bocche di Bonifacio per im- Airways), pneumatici (Yokohama, BFGoodrich), mo- Abruzzese, Marino Niola, Carlo Bo, Gianni Vattimo, pedire un passaggio di petroliere. Due articoli spiegano to (Aprilia, Ducati, Yamaha, Malaguti, Piaggio, Hon- Umberto Eco, Vittorino Andreoli, Luigi Cancrini, Um- il perché: Giorgio Levi racconta le conseguenze da, Peugeot) e automobili (Bmw, Honda, Renault, Al- berto Galimberti, Massimo Ammaniti, dell'affondamento della petroliera fa Romeo, Mazda, Chrysler, Hyundai). Michele Serra e, ultimo ma principalis- Erika al largo della costa Bretone, e Ma- Giacopini e "Max" rispondono alle stesse domande, simo accusato, Adriano Sofri. Le parole "L'incarnazione stessa nuela Florio descrive il "paradiso natu- ma con strategie opposte. Giacopini è tristemente iro- scritte da ognuno di loro nei giorni di del pensiero orgoglioso rale" da salvare. nico, "Max" è euforicamente indignato. Giacopini ve- guerra vengono soppesate e analizzate di essere Il tono è già chiaro: tenere insieme de trabocchetti dappertutto, "Max" non ha paura di al microscopio con fare impietoso e con in contraddizione spettacolo (belle fotografie, frasi a effet- niente. Giacopini cerca di inchiodare l'interlocutore una massiccia dose di ironia. Un'ironia to), informazione e azione. U azione poli- alle sue responsabilità, per "Max" il gesto che conta, con se stesso" di anarchica memoria ("Una risata vi tica. A questo proposito "Max" non si quello che fonda tutto e in cui tutto ritrova un suo insi- seppellirà") in cui l'autore individua la lascia prendere dal disfattismo dell'in- gnificante senso, è uno solo e sempre identico: "Volta- sua "uscita di sicurezza", il centro di gravità intorno a tellettuale rassegnato (ma neanche te pagina". Giacopini non si stanca di domandarsi che cui costruire un discorso di critica radicale che appare dall'ideologia dell'impegnato; l'editoriale avverte: "Sap- cos'è l'impegno, e nel frattempo è incerto sul daffarsi, sempre più arduo. E l'ironia di Giacopini a tratti è dav- piamo bene che la verità e la ragione non stanno mai da Max non ha dubbi: bisogna lottare. L'8 luglio alle Boc- vero efficace, specie quando esaspera i toni con un fal- una sola parte"). Le possibilità per uscire dal senso di che di Bonifacio ci sarete anche voi, "con barche, pe- setto isterico e irresistibile (parlando di un articolo di impotenza sono molteplici: comprarsi la maglietta Spor- dalò e gommoni"? IDEI LIBRI DEL MESE|

se e arrestati. La televisione questo conflitto. Finora i de- Un'inchiesta nazionale, in mano alle co- saparecidos algerini sono die- lombe del regime, seguì con cimila, per almeno quattro- attenzione la vicenda, e nu- mila dei quali è stata presen- sui massacri merosi osservatori interna- tata regolare denuncia alla zionali interpretarono questi autorità giudiziaria. La mag- in Algeria avvenimenti come un riflesso gior parte degli scomparsi è E delle lotte di potere tra i con- costituita da uomini di età s ciliatori, disposti a un dialo- G compresa tra i diciassette e i Ari inquiry into the algerian massacres, pubblicato go con gli islamici, e gli éradicateurs, in grado di con- sessanta anni, prelevati nel cuore della notte dalle pro- dalle edizioni Hoggar di Ginevra, è un viaggio doloro- trollare milizie le cui forze erano stimate in quegli anni prie abitazioni e caduti nell'oblio. Tuttavia il regime si so al fondo della notte cupa e tragica in cui l'Algeria e in almeno duecentomila uomini. Fu l'inizio per l'Al- rifiuta di riconoscere la gravità del fenomeno, impe- la sua ville bianche sono sprofondate dopo il 1992. geria di uno scontro aperto attraverso i media fra le dendo qualsivoglia inchiesta internazionale. 1470 pagine, con una lunga prefazione di Noam due anime del governo. Interi quartieri di Algeri, dalla Casbah a Bah el- Chomsky, in cui sono raccolte con minuzia le testimo- Molte delle testimonianze contenute nel volume Oued, sono stati svuotati sistematicamente della po- nianze sulle violazioni dei diritti umani che in questi provengono dalla viva voce di chi è scampato a carne- polazione maschile. I testi qui raccolti delle denunce otto anni di conflitto hanno investito gran parte della ficine come quella del 22 settembre del 1997 a sporte dai famigliari dei desaparecidos sono uno spac- popolazione civile. Benthala, un piccolo centro alla periferia sud di Alge- cato della tragedia di un intero popolo. Leggendoli Il libro, curato da un gruppo di giuristi svizzeri, è di- ri, posizionato nella tristemente famosa piana della sembra di sentire le loro voci, come un urlo soffocato. viso in sei capitoli, che affrontano, oltre al tema dei di- Mitidjia, dove i gruppi dei Già hanno trovato rifugio Chi vuole intraprendere questo viaggio è avvertito, è ritti umani articolato attraverso le denunce dei so- per colpire con rapide azioni la capitale. Dalla lettura un percorso difficile. pravvissuti e una cronologia dei massacri, anche il del libro emerge chiaramente come in quel caso l'eser- modo in cui la comunità internazionale ha gestito la crisi algerina. Le capitali europee si sono distinte per abele: Osservatorio sulla vari e successivi esercizi di equilibrismo per evitare di Ambiguità, sospetti, proliferazione semantica inimicarsi il regime di Algeri, sempre pronto ad accu- sare di "ignobile ingerenza" chiunque proponesse Socialismo, s.m. È anche grazie agli studi di uno sbocco negoziale alla guerra in corso nel paese. strane coincidenze Franco Venturi prima (anni sessanta), e di Giorgio Un ampio settore del volume, che raccoglie testi in in- Spini poi, che sappiamo molte cose, quasi tutto glese e francese, è dedicato al diritto algerino, in cui non di Cristina Artoni credo, sulle origini della parola "socialismo". Di esiste alcuna specificazione giuridica che permetta di Spini si veda, tra altri interventi, il gran libro su Le condurre efficacemente le inchieste sulle stragi. In Alge- origini del socialismo, Einaudi, 1992 (cfr. "L'Indi- ria il termine "massacro" trova purtroppo spazio nel lin- ce", .1993, n. 2). La faccenda, a quel che pare, eb- guaggio comune, ma non vi è di esso una definizione be inizio nel 1753 con uno scritto teologico-apolo- getico noiosissimo, pubblicato in latino, a Regen- giuridica rigorosa, e lo Stato si accontenta di imputare sburg, dal monaco benedettino Anselm Desing. Il piuttosto genericamente le stragi al "terrorismo". titolo era uggiosamente interminabile: Juris naturae L'obiettivo principale di questo lavoro monumenta- larva detracta compluribus libris, ecc. ecc. L'o- le è puntato sulle violenze compiute dal regime di Al- biettivo polemico del brav'uomo erano appunto j geri, con la spietata guerre à la guerre condotta dagli "socialisti" ("socialistae"), vale a dire i sostenitori éradicateurs falciando con violenza i civili sospettati di dell'immanenza di una legge di natura che rende- simpatizzare per i movimenti islamici. E certo questo va possibile un volontario e iucìferino contratto po- litico tra gli uomini, i quali, dunque, vivevano in so- il limite del libro, che si occupa solo di una delle due cietà non perché ispirati dalia Christiana religio e parti di un conflitto lungo e ancora ben lontano da dal conseguente diritto divino, ma perché si consi- una soluzione. Il testo tuttavia rimane prezioso perché deravano blasfemi fabbri del proprio destino. Nei in esso per la prima volta trovano voce in maniera or- 1764, un altro buon frate, tale Ferdinando Facchi- ganica le tragedie che i civili algerini hanno dovuto nei, usò la parola in questione ("socialista"), in lin- sopportare, e il dito è chiaramente puntato sulle re- gua italiana, come sinonimo di "rousseauiano", per sponsabilità di una classe dirigente composta in mas- denunciare, a Venezia, un libretto appena uscito anonimo a Livorno e destinato ad avere qualche sima parte dai membri di un apparato militare capil- cito abbia fiancheggiato i gruppi islamici nel compiere eco, oltre che a dare in seguito una certa notorietà larmente diffuso nella società algerina e desideroso di la strage, creando posti di blocco per impedire agli ai suo autore: Dei delitti e delle pene. non perdere i propri privilegi. abitanti dei villaggi vicini di soccorrere gli abitanti La parola nacque così con un significato negati- La pubblicistica internazionale, in primo luogo fran- della cittadina aggredita. Una caserma dell'esercito vo. Le cose cambiarono a partire dal 1822, in In- cese e britannica, ha cominciato anni fa a porre la que- regolare si trovava in effetti a meno di cinquecento ghilterra, dove il termine "socialisf, collegato agii stione nei termini di "Chi uccide chi?". Troppe coinci- metri dal luogo del massacro, e molte testimonianze effetti della rivoluzione industriale, cominciò a esse- denze, troppe ambiguità seguite poi da ammissioni di concordano sul fatto che un elicottero volteggiasse re usato, nell'ambiente dei seguaci di Robert Owen, collusioni con la guerriglia armata hanno creato un'au- sull'area in piena notte. Il regime di Algeri non ha mai per definire, il militante della questione sociale. Nel ra di sospetto intorno ad alcuni settori degli apparati di fornito spiegazioni sulla vicenda, limitandosi a fornire 1831, per merito di Alexandre Vinet, teologo prote- stante di Losanna che flirtava con i sansimoniani, fu sicurezza e dell'esercito algerino. Nel libro hanno am- il bilancio ufficiale delle vittime: 85 civili, tra cui don- la volta, in lingua francese, del sostantivo "sociali- pio spazio le inchieste condotte da Amnesty Interna- ne e bambini. Le cifre riportate nel libro, basate sulle smo ". L'invenzione lessicale passò allora quasi tional, che mettono in rilievo come la maggior parte denunce degli abitanti di Benthala, sono però molto inosservata, tanto è vero che un altro personaggio, dei massacri sia avvenuta intorno alla capitale, in una più alte: almeno 417 vittime, finite per la maggior par- che era stato anch'esso sansimoniano, il più cele- delle aree più militarizzate del paese e te in fosse comuni. bre e più radicale Pierre Leroux, credette di esser- in prossimità di caserme dell'esercito e Oltre a costituire un documento in- ne stato il fabbricatore per avere proposto la paro- sedi delle forze di sicurezza. la nel 1833 come sinonimo di quel principio coope- "Alcuni magistrati sostituibile sulle violazioni dei diritti rativo che doveva redimere una società diventata Per chiarire l'escalation dell'orrore è passeranno umani, il testo esprime una condanna "una mischia paurosa, dove i più soccombono". opportuno analizzare le dinamiche ri- alla storia politica assai netta contro la magistra- Attenuatasi la presenza negli anni cinquanta del correnti di questo tipo di violenza, e il tura, che ha troppo spesso chiuso gli come macellai, XIX secolo, sin quasi all'eclisse, del termine "co- libro lo fa distinguendo, nel caso alge- occhi sulle enormi contraddizioni di munismo", diffusissimo negli anni quaranta, il "so- rino, due tipi di massacri. Da un lato non come giudici" questa guerra. "Sono stati commessi cialismo" dilagò rapidamente in tutto il mondo. quelli che colpiscono un preciso nu- crimini giudiziari - scrive l'avvocato Consociatosi con "operaio", e ancor più con "de- cleo di insediamento, e che sono un Ali Yahia -, gente innocente è stata mocratico" (trasformandosi in "socialdemocrati- modo per incidere specificamente, anche a livello po- condannata con severe sentenze, e molte sono state le co"), il termine "socialista", nell'ultimo scorcio del secolo, divenne l'aggettivo qualificativo preminen- litico, su un territorio. Dall'altro quelli che colpiscono condanne a morte. Questa rimarrà una macchia inde- te all'interno dei nomi che si davano, in Europa e alla cieca, allo scopo di produrre uno stato di ansietà e lebile nella storia della giustizia del paese. Alcuni ma- nei mondo, i partiti del proletariato. Nel XX secolo, disorientamento generale. gistrati passeranno alla storia come macellai, non co- che vide anche un fascismo "nazionalsocialista", si Lo spaesamento, in Algeria, è stato alimentato dalla me giudici". pretese, nell'Urss, che il "socialismo" fosse diven- comparsa di nuovi attori nella macabra commedia in Negli ultimi sette anni nel paese migliaia persone so- tato una realtà. In età brezneviana, tuttavia, ci si ac- contentò di aver conseguito quel che veniva defi- corso. A metà aprile del 1998 due quotidiani schierati no state internate in centri di detenzione senza aver nito "socialismo reale", l'unico cioè possibile. Non con gli éradicateurs, "Liberté" e "E1 Watan", rivelaro- avuto la possibilità di difendersi davanti a una Corte restò molto tempo per elaborare altre variazioni sul no in una serie di articoli che le milizie di Relizane e di Giustizia. Finora si è a conoscenza di almeno dicias- tema. Né sembra oggi, nel lessico giornali- Jdioua, armate dal regime, erano responsabili di mas- settemila arresti, ma il Fis ha parlato di trentaquattro- stico corrente, che il termine alluda a qual- sacri e ricatti alla popolazione locale. Poco dopo i sin- mila persone deportate e incarcerate nei campi del cosa che non sia la mera presenza dei par- daci delle due cittadine, leader delle rispettive milizie, Sahara, nel sud del paese. I casi di sparizione di civili titi che ne portano il nome. furono accusati di complicità con le violenze commes- rappresentano uno degli aspetti più inquietanti di BRUNO BONGIOVANNÌ IDEI LIBRI DEL MESE|

Scrittrice e giornalista, Seli- islamici quanto anti-islami- ma Ghezali è stata direttrice ci, che praticano la violenza del settimanale algerino di contro la popolazione. Io opposizione "La Nation", ora credo che il potere algerino costretto alla chiusura. Nel non voglia la pace". 1997 le è stato assegnato il premio Sacharov per la pace. Che cosa pensa dell'amni- Il suo ultimo libro è Les A stia? L I N Amants de Shahrazad (Edi- "In queste condizioni non tions de l'Aube, Paris 1999). può servire, perché non esiste alcuna garanzia per za l'accordo di Roma con la piattaforma di chi si consegna, e alcun metodo di arbitrato. Sant'Egidio del 1995, che per la prima volta chie- Les Amants de Shahrazad è stato scritto nel corso Lo stesso presidente Bouteflika non ha fatto che deva di integrare nel dialogo tutti i partiti politici. del 1998, a cinque anni dall'inizio della guerra civile contraddirsi nei discorsi che ha tenuto da quando E chiaro che trattative segrete consentono di non in Algeria e a ridosso del biennio 1997-98, quello che è salito alla guida dello Stato. Il dramma in Algeria fornire alcuna garanzia agli interlocutori, pongono fece registrare i più gravi massacri... è che il paese si regola in base a singoli discorsi in una posizione di vantaggio da cui non è necessa- "E stato uno degli anni più duri della mia vita, in di gente che parla a nome del potere, ma non ha la rio accettare l'agenda dei negoziati proposta da effetti. Dopo quello che abbiamo vissuto non sia- voce delle istituzioni, di chi, cioè, rispetta e garan- qualcun altro. La cosa curiosa è che i dirigenti del mo più gli stessi. È come se dentro di noi fossimo tisce il rispetto delle regole e del diritto. In que- Fis accettano tutte le volte di negoziare con il pote- divisi tra una vita precedente ai massacri e una po- ste condizioni decretare l'amnistia non significa re senza avere alcuna garanzia di trasparenza, di steriore. In quel libro ho voluto parlare di una fa- niente. Sono solo parole, senza alcun supporto credibilità e di reale applicazione delle promesse miglia catturata dalla nostra storia di oggi, dentro concreto". fatte". questa guerra. Una famiglia normale algerina, in cui ci sono islamici e anti-islamici, ci sono dei mili- E i Gruppi islamici armati? tari e ci sono soprattutto esseri umani che hanno "E difficile parlare di argomenti che riguardano la differenti convinzioni intellettuali, filosofiche e po- Il potere algerino sicurezza, prima di tutto perché in materia vige una litiche". censura totale e un divieto assoluto di diffondere le informazioni raccolte sul terreno. Le sole notizie a di- Si può dire che il romanzo risponda alla necessità non vuole la pace sposizione dei giornalisti, stranieri o algerini che sia- di raccontare la situazione nel suo paese? no, sono quelle ufficiali. È molto difficile sapere che "Precisamente. Nell'ambito del discorso politico le Intervista a Selima Ghezali cosa realmente stia accadendo e chi siano gli attori. parole possono essere scippate, svuotate del loro sen- Attualmente anche i giornali che finora avevano so- so, ribaltate nei significati. Basta guardare la gente stenuto la tesi secondo cui esisterebbe un solo Già che partecipa alla guerra e la alimenta, o che parla di utilizzano il nome al plurale: in effetti ci sono nume- pace senza preoccuparsi di che cosa significhi. I poli- rosi gruppi armati, che hanno diversi capi. Inoltre, A"V Dh> t tici sono sempre meno vincolati alle parole che usano, JJi -, 1 * non sappiamo più se questi terroristi hanno una linea gdToVV 4 non sentono obblighi nei confronti del senso delle pa- 0 politica o se si tratti solo di banditi". role. La letteratura rimane invece uno spazio dove è possibile restituire il più onestamente possibile valore Vedremo a breve la fine del conflitto? al pensiero, e dove è ancora possibile descrivere l'u- "Purtroppo no. Non sembra che le cose siano de- manità della gente". stinate a sistemarsi, e niente viene fatto perché mi- gliorino. La situazione diventa più complicata a mano In che senso D'umanità"? a mano che gli anni passano, i gruppi armati si molti- "Ciò che viene prima delle identità acquisite, poli- plicano e aumenta il numero delle persone implicate tiche o nazionali o religiose, che hanno invece sempre nella guerra e colpite dalla violenza, tanto quella del- più spesso la priorità nel linguaggio politico. Gli uo- lo Stato quanto quella delle milizie e dei gruppi ar- mini diventano degli 'islamisti' oppure dei 'democra- mati. Il regime tende ad accreditarsi come la parte tici', e ci si dimentica che questa necessità di catalo- che ricerca una soluzione per il conflitto, ma è fin gare è una deformazione della natura umana. Non è troppo evidente che non è questa la sua reale inten- solo un'operazione letteraria. In realtà è quanto sta Che forza ha attualmente il Fronte islamico di sal- zione. La crisi è ormai diventata uno strumento per accadendo anche in Algeria: la lotta dell'essere uma- vezza? trarre il massimo profitto in termini di conservazione no con i suoi limiti, i suoi errori e le sue ferite per cer- "Il Fis, bisogna ricordarlo, è un partito fuori leg- del potere". care di riconquistare la dignità". ge. Esiste poi tutta una serie di gruppi e di indivi- (C.A.) dui che a diverso titolo si richiamano al Trasformare l'attualità in parola letteraria le è Fis. I due capi storici, Abbassi Madani e servito per comprendere meglio la situazione poli- Ali Benhadji, rimangono in prigione. Ffeltrinelli tica? Non si può più parlare del Fis come di "Certamente. Scrivere ha a che fare con la neces- un partito politico: oggi non è che una sità di ricordare ciò che i media, ovviamente con- nebulosa di personalità che si esprimono centrati sul quotidiano, fanno dimenticare. Ricor- in maniera contraddittoria. Quindi non dare, per esempio, che dietro i massacri, dietro le possiamo parlare della forza del Fis. Pos- ideologie, così come dietro i discorsi, ci sono uomi- siamo parlare invece della debolezza po- ni e donne. In situazioni di conflitto molto violen- litica del Fis, prima di tutto perché i suoi DARIO to, come nel caso algerino, si tende a farsi sommer- dirigenti sono stati imprigionati, poi per- gere dall'impazienza, dalle parole. Invece quando si ché il potere rende pubblico solo ciò che scrive un romanzo si prende il tempo per dar forma vuole, e infine perché gli stessi islamici a ogni parola, ogni descrizione, ogni avvenimento. del Fis non sono trasparenti nelle loro di- VOLTOLINI Ecco: credo che questo sia un forte esercizio di re- chiarazioni e nella loro linea politica, ed sponsabilità". è facile rendersi conto, come cittadini al- gerini, che il Fis ha accettato ogni volta il Qual è il suo giudizio sulla classe di potere alge- tète-à-tète con il potere, benché questi in- 10 rina e sulle prospettive di soluzione del conflitto? contri abbiano finito per andare a disca- "La classe politica è divisa tra coloro che su que- pito della democrazia e di ogni ipotesi di Dieci sono gli anni di un decennio, sto conflitto ci vivono - siano essi islamici o anti- cambiamento politico. Non si può non dieci i decenni di un secolo, islamici, tutta gente che ha tratto grande guadagno avere la sensazione che il Fis sia compli- dall'essere vicina al potere da quando sono state an- ce del potere". dieci per squadra i calciatori nullate le elezioni del 1992 - e l'opposizione - che che corrono dietro la palla. cerca di presentare proposte serie per uscire dalla I sospetti sui negoziati tra i due sono crisi. La radice del problema algerino è all'interno quindi fondati? Il libro sul calcio meno sul calcio del potere, un potere che non esita a utilizzare la "I negoziati tra i militari e i rappresen- che sia mai stato scritto. frode, il divieto di manifestare e la repressione sel- tanti del Fis non sono mai cessati. Quel- vaggia, con violazioni inimmaginabili dei diritti lo che il potere rifiuta sono trattative al- dell'uomo. Le scelte politiche di questa classe al po- la luce del sole, trasparenti e democrati- tere hanno favorito la nascita di gruppi armati, ri- camente controllabili. E per questo che il '.feltiinelli.it spondenti a obbedienze politiche differenti, tanto governo algerino ha rifiutato con violen- L'INDICE s ••DEI LIBRI DEL MESE|| NI Al LI I Le barricate quartetto: "È così fisico il modo in cui s'incarna, che to allo stupro amoroso del narratore, così come que- un altro corpo pare scaturire dall'oscurità, il corpo di st'ultimo, inseguendo, con un improvviso desiderio lei, finalmente presente". omicida, un presunto spacciatore, si riapre alla violen- misteriose Mai, credo, nonostante il "malinteso della poesia, za e alla colpa. Quella Fughetta che canticchiava sem- attraverso la quale ci si immagina di poter dire la mu- pre l'aria di Couperin Les Barricades mystérieuses era di Lucette Finas sica", mai si è parlato della musica, sommersa e pene- a sua volta irta di barricate che non permetteva a nes- trante, con una così stridente precisione; si veda suno di superare. Il narratore, un giorno in cui lei gli "quell'accordo imprevisto tra la musica e il cemento si rifiuta ("una parete verticale, una battuta d'arre- BERNARD SIMEONE, Cavatine, pp. 124, FF15, Verdier, del garage dove brilla l'acciaio scuro dell'amplificato- sto"), vuole prenderla con la forza. E uno scontro Lagrasse 2000 re, l'odore di benzina nonostante il sughero alle pare- frontale, anticipazione dell'incidente concreto. Sepa- ti, tutto quello che la musica è, tutto quello che non razione mortale e morte effettiva anticipate simbolica- Raggiungere: potrebbe essere il sottotitolo di questo è...". C'è di che dimenticare il motivo - il pretesto? - mente dal suicidio di Pavese, un giorno d'agosto del racconto, di lacerante, esaltante bellezza. Raggiungere del racconto, la decisione del narratore, critico musi- 1950, in un albergo della vicina piazza Carlo Felice. la musica, desiderata sino ad assimilarne l'essenza cale, di ascoltare in una notte tutti i quartetti di Torino è a sua volta una droga - un pharmakonì un ("Ho creduto d'impazzire perché non ero la musica"); Beethoven, per un articolo che deve scrivere. filtro? - che il lettore assume avidamente. Un "ab- raggiungere una donna, quella che il narratore chiama Torna da Torino, dove ha vissuto vent'anni prima. E braccio antichissimo", più forte dell'abbraccio uma- Fughetta, donna amata, fuggita, morta tre anni prima; la donna, ecco, appare nel racconto insieme ali 'Arte no: "Malgrado i nostri legami così forti, così antichi, i raggiungere una città, Torino, "emblema dello spos- della fuga, che ascoltavano in auto in quell'altra vita, miei amici dileguavano in quel dedalo di portici, in sessamento", "città della vertigine" e, perduto il pos- "con la cassetta cacciata nell'autoradio a tutto volu- quelle prospettive di pietra, o piuttosto diventavano sesso di sé, identificarsi con lei al punto di confessare: me". Perché il racconto retrospettivo scava una dupli- semplici variazioni su un tema". In agosto, poi, "Quando sono qui, io sono Torino". ce trincea: la vita del narratore a Torino vent'anni pri- nell'angoscia, la città vuota, prossima alla pietra. Il la- Scavare per raggiungere. "Cavatine" si dispiega tra ma, con la donna oggi scomparsa, e il suo viaggio a To- birinto. O, "Torino come non mai", "l'odore di metal- due significati contraddittori: per primo, "cavare" o rino due settimane prima, quando quella morte acci- lo caldo, di sole lattiginoso, di ruggine". E quando "scavare", da cui "togliere, strappare". Il testo di Si- dentale ("scontro frontale"), avvenuta tre anni prima, rappresenta il peggio: rifiuti, aghi luccicanti, foto di meone non è tutto un succedersi di strappi? Ma la "ca- gli è stata rivelata. Ai tre "personaggi" in primo piano corpi scarificati, "alfabeto illeggibile di una lingua sot- vata" concerne anche l'emissione della voce, il fatto di che sono la musica, la donna e Torino, si aggiunge, in terranea, che minacciava tutte le parole". "trarre con arte suoni da uno strumento" (Dizionario contrappunto con il narratore, il prete di cui Fughetta In un finale placato, vediamo Torino che si allonta- Robert). E "cavatina" designa "un piccolo arioso è stata inquilina, prete dei tempi del compromesso na, per la prima volta "senza perdita", e lei, la donna d'ispirazione dolce". In questo caso, la cavatina è storico e della teologia della liberazione, non privo amata, che si allontana, "nel varco di una distanza che quella del Quartetto per archi n. 13 di Beethoven. De- d'ombre. Accompagnato da un drogato in crisi d'asti- non è quella della morte". L'ultima parola resta alla siderata in se stessa, la musica è anche il medium in cui nenza, è più psicopompo che taumaturgo. Perché non musica, "per ognuno un'illusione di verità, in se stes- diviene possibile la comunicazione della memoria con ha potuto né voluto impedire a Fughetta di drogarsi? sa una verità del tempo". la donna scomparsa. Accade con il quattordicesimo Il suo peccato d'omissione è una sorta di contrappun- (trad. dal francese di Mariolina Bertini)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO UN'UNIVERSITÀ PER L'EUROPA

Il sistema universitario italiano è in una fase di profondo cambiamento e l'Università degli Studi di Torino sta lavorando per adeguarvisi prontamente. La tradizionale struttura della nostra istruzione superiore, che fino a pcjgptonpofa comprendeva un solo livello di laurea, prevalentemente quadriennale o quin- quennale, viene drasticamente trasformata secondo il seguente schemi: - un livello triennale (laurea); . - un livello quinquennale (laurea specialistica); * " : ' • - ulteriori livelli (master, specializzazione, dottorato di ricerca). "^'"NNV In questo modo si passerà ad un ordinamento univ li tipo p % ohe dovrebbe ridurne 1 inefficienza a conseguente dispersione di iscritti, ren- dendolo più adeguato alle attuali necessità sociali.

La triste storia della donna visibile e dell'uomo invisibile Norman Gobetti

'intreccio del Bildungsro- Scarlet Diva di di Asia Argento, con Asia Argento, onde del destino era in fondo una man classico," scrive Franco fantasia erotico-spirituale rac- Moretti in II romanzo di for- Jean Shephard, Francesca D'Aloja, , Italia 2000 contata da un uomo, Scarlet Diva / mazione (Einaudi, 1999), è in tutto e per tutto il film di una "propone come valore supremo sta scopando in roulotte con un tanto di carrellata circolare; l'ir- nista. Alle prese con un ulteriore donna. Anna Battista non si limi- la 'felicità', ma nel far questo av- negro forzuto; viene riconosciuta ruente ammiratrice è accolta con stereotipo, l'artista maledetto al- ta ad essere vittima di un destino, vilisce e annulla il valore della 'li- in autogrill da fan importuni perplessa disponibilità, e quando colizzato e tossico che le getta in è anche in prima persona autrice bertà'". L'eroe in formazione ("Ma è vero quel tatuaggio che se ne va, Anna, ancora accovac- faccia la sua disperazione ("Chi è della propria storia. E un'attrice "afferma una forma inedita di hai lì sulla passera?" "No, non è ciata sul divano con la sua vesta- il più forte?" le urla aggredendo- che cerca di diventare una regi- soggettività: quotidiana, terrena, vero. Me lo applico ogni mattina, ghetta e i suoi calzini blu, fa ciao la, "Tu che cominci a vivere o io sta, e le tappe della sua discesa duttile - 'normale'". Un ragazzo è un trasferello"); risponde con con la manina. che sto morendo?"), la protago- agli inferi coincidono con l'iter sprovveduto e non ancora socia- atteggiamento sfrontato alle do- Fin qui le avventure della pro- nista si copre gli occhi: il disagio è produttivo di un film chiamato lizzato si trasforma in un giovane mande di un intervistatore sulla tagonista hanno qualche cosa di diventato insostenibile. Ma sarà Scarlet Diva, un film che la prota- uomo capace di convivere con il sua vita sentimentale; libera da leggero, di picaresco. La vita di proprio quando l'annichilimento gonista vuole a ogni costo realiz- dissidio tra identità e mutamen- un bondage di due giorni un'ami- Anna è movimentata ma in fon- avrà raggiunto il culmine che zare, e la cui sceneggiatura si con- to, tra sicurezza e metamorfosi, ca masochista innamorata persa do sotto controllo. La ragazza ci un'apparizione mistica e inonda- clude con le parole: "Inizia a ca- in grado di trasformare la con- del suo violento partner; va a sa fare, si gode la vita e sa quello ta di luce capovolgerà di nuovo i dere una neve leggera, come di traddizione "in strumento di vi- comprare il fumo da spacciatori che vuole. Poco a poco però i to- toni: il dipinto di una Madonna zucchero filato" (che è un'imma- ta". In questo film Asia Argento africani che improvvisano rap; si ni cambiano, affiorano tormen- col bambino dai tratti tanto simili gine appropriata anche per lo sti- racconta la storia opposta: una innamora a un concerto di un tati ricordi di infanzia, l'ironia si a quelli di Anna e la lontana le di regia di Asia Argento: una giovane donna a proprio agio nel cantante bello e impossibile; è ag- fa gelida (in uno dei flashback la silhouette dell'amato rappresen- lievità dolce e agghiacciante). mondo e consapevole dei propri gredita da una lesbica vampiresca madre muore di overdose, e An- tano alla lettera un barlume di Sta forse qui il centro propulsi- desideri si trasforma in una ra- e molestata da un produttore lai- na e il fratello sembrano porsi un speranza. vo di Scarlet Diva, in questo cor- gazza dispersa e straziata: Scarlet do, e così via. Ogni stereotipo unico problema: a chi si telefona Questa Anna Battista annichi- to circuito tra storia e racconto, Diva è il contrario di un romanzo però prende vita come illuminato in questi casi?) e con un moto ir- lita e miracolata può far pensare tra sguardo attoriale e sguardo di formazione, è un romanzo di da una luce strana, da una messa refrenabile si fa strada un ro- alla Bess di Le onde del destino. autoriale, tra corpo e macchina destrutturazione radicale. in scena intensa e non banale, da manticismo angosciato ed estre- Come la protagonista del film di da presa. In una delle scene più Anna Battista / Asia Argento - uno sguardo attonito, ironico, lu- mo. Anna fa l'amore e rimane in- Lars von Trier, infatti, anche An- intense del film, Anna, nuda di "È la migliore attrice dell'anno", cido e passionale insieme. Così cinta. Si trova ora su quella che na non sembra trovare altra via fronte allo specchio, si trucca, dice una voce nella prima del bat- ad esempio l'intervistatore finisce potrebbe essere la soglia di una radicale alla definizione della poi si passa la mano sul volto di- tuta del film; "Sono una putta- per ottenere un goffo abbraccio a maturazione e si rivela invece propria identità femminile che sfacendosi la maschera e con- na", dice lei - si getta a capofitto compensazione delle proprie ca- l'ingresso in una crisi infernale: non sia quella di una dedizione templando le proprie lacrime. In in una successione serrata e pla- renze affettive; lo spacciatore si sempre più il sesso diventa nau- assoluta e sacrificale all'amore, al poche inquadrature c'è in nuce netaria (Roma / Locamo / Parigi sente e vede appellare in inglese seabondo, la violenza non ha più di là di ogni ragionevolezza. So- tutto Scarlet Diva: fotografia agi- / Roma / Milano / Londra / Ro- dalla protagonista in un perfetto niente di giocato, anche la droga no entrambi percorsi di martirio, le e intima, recitazione disinvolta ma / Los Angeles / Amsterdam / e manierato stile hip hop, come in diventa cattiva. e come tali si concludono con e spudorata, musica struggente e Roma / Parigi) di situazioni ste- un film di Spike Lee, e poi si Così dal picaresco si vira al go- una sorta di sanzione divina, un implacabile: una messa in scena reotipe: è in ritardo sul set perché prende un bacio romantico con tico, e lo sguardo si fa autolesio- abbozzo di miracolo. Se però Le scorticata e preziosa'. FFETTO FILM1

In questa prospettiva anche la nema, quel La scala a chiocciola ALESSANDRO PIROLINI, Rouben Ma- Quarto potere famosa (e oggi superata) que- Siodmak che si dimostra ancor oggi "un ca- moulian, pp. 170, Lit 16.000, il Casto- stione sollevata dal critico ameri- polavoro di concentrazione nar- ro, Milano 1999 Giulia Carluccio cano Pauline Kael all'inizio degli Sara Cortellazzo rativa, di equilibrio visivo, di su- anni settanta sulla paternità del- spense (secondo molti, intollera- Gli scaffali delle librerie specia- la sceneggiatura (a favore di bile)". lizzate sono stipati di volumi dedi- ROBERT L. CARRINGER, Come Mankiewicz contro Welles) non Robert Siodmak. Il re del noir, a cu- Dopo aver indagato le costanti cati ai grandi registi della storia Welles ha realizzato "Quarto potere", interessa tanto nel senso di stabi- ra di Emanuela Martini, pp. 128, tematiche e stilistiche della poe- del cinema, ma ci sono autori che ed. orig. 1996, trad. dall'inglese di lire chi sia il vero autore di Quar- s.i.p., Bergamo Film Meeting, Ber- tica siodmakiana, la curatrice la- nessuno ha mai pensato di affron- Manuela Bizzarri, introd. di Elena to potere., quanto piuttosto perché gamo 2000 scia la parola a critici e studiosi tare, artisti straordinari che il tem- Dagrada, pp. 230, Lit 32.000, il Ca- pone in discussione la monoliti- che affrontano di volta in volta po e la memoria hanno rinchiuso storo, Milano 2000 cità e compattezza di un'opera L'ultima edizione del Bergamo periodi specifici della produzio- in una stanza buia. Alessandro Pi- concepita come il risultato coe- Film Meeting, mostra internazio- ne del regista, analizzano singoli rolini, con passione e coraggio, La prima edizione del libro di rente e naturale di una personalità nale del cinema d'essai, ha dedica- film scelti per la loro esemplarità, ha scelto di colmare una grave la- Carringer uscì nel 1985, un mese artistica che si afferma idealistica- to una personale a Robert Siod- si concentrano sulle caratteristi- cuna e ha dato alle stampe il pri- prima della morte di Welles, av- mente e prepotentemente al di so- mak, cineasta tedesco emigrato che narrative della sua opera. mo libro italiano dedicato a Rou- venuta il 10 ottobre di quell'an- pra della tecnica e delle regole negli anni trenta a Hollywood, au- Giovanni Spagnoletti si occupa ben Mamoulian. Sono in pochi a no. Se Carringer si era preoccu- dell'industria hollywoodiana. tore di noir e gangster film di al- del periodo antecedente e suc- ricordarsi di lui, forse qualcuno ha pato di sottoporre allo stesso La posizione di Carringer ri- tissimo valore, ma nel contempo, cessivo all'esilio a Hollywood; visto II dottor Jekyll (1931), re- Welles il manoscritto del suo sulta quindi lontana, se non ad- come si è potuto apprezzare a Leonardo Gandini focalizza l'at- staurato all'inizio degli anni no- Making of "Citizen Kane", in cui vanta, o La regina Cristina (1934) cercava di ricostruire le com- che, grazie alla presenza della plesse vicende produttive del Garbo, passa ogni tanto in televi- film (compresa la nota querelle sione, o ancora II segno di Zorro sulla paternità effettiva della sce- (1940). Il resto della sua opera è neggiatura), il regista non aveva stato dimenticato, e riaffiora sal- peraltro mai restituito il testo né tuariamente solo nell'ambito di espresso critiche o fornito ele- qualche retrospettiva. Mamoulian, menti nuovi. Il libro che esce ora nato nel 1897 a Tbilisi (capitale in traduzione italiana corrispon- dell'attuale Georgia), trasferitosi de all'edizione successiva del giovanissimo a Londra per lavora- 1996, in cui Carringer tiene con- re in teatro e passato ben presto to delle molte informazioni sulla in America, ha vissuto fino a no- produzione di Quarto potere vant'anni, eppure tutta ia sua car- raccolte dopo la morte di Welles riera cinematografica si dispiega da biografi e studiosi del regista nel periodo 1929-1957, meno di (come Barbara Leaming, Frank trent'anni durante i quali realizza Brady e Simon Callow), oltre al- solo sedici film. Era molto attivo in la documentazione già utilizzata teatro - nel 1935 portò al succes- per la prima edizione, corrispon- so Porgy and Bess di George dente in gran parte alla oggi di- Gershwin -, ma anche in spersa Welles Collection, prove- quest'ambito la sua fortuna si in- niente dagli archivi Rko, arric- terruppe nel corso degli anni cin- chita da disegni, bozzetti, foto di quanta. La sua storia è simile a scena presenti pure nell'edizione quella di tanti altri grandi del cine- del Castoro. ma americano, chiamati a Hol- Il lavoro di Carringer è co- lywood per il loro talento, costretti munque qualcosa di più e di di- a un costante braccio di ferro con verso da una meticolosa (e ap- i produttori per ottenere il control- passionante) ricostruzione della lo sulle loro opere, scaricati dagli genesi di un film considerato da studios per la loro intransigenza. molti come il più importante Mamoulian, in effetti, pretendeva della storia del cinema. di supervisionare ogni aspetto Il libro non solo chiarisce le della produzione, dalla sceneg- tappe della realizzazione del film giatura alle luci, dalle scenografie e i rapporti tra Welles e le mae- e i costumi fino al montaggio. Un stranze Rko, stabilendo con pa- regista "demiurgo", un intellettua- catezza e obiettività il ruolo degli le europeo colto e sensibile che apporti di ciascuno, dal diretto- seppe istintivamente cogliere la re Rko George J. Schaefer, che modernità del cinema e sfruttarne offre all'esordiente regista venti- tutte le possibilità linguistiche. Girò Applause (1929), il suo pri- quattrenne (già enfant prodige dirittura opposta, alla politique Bergamo, personalità eclettica, tenzione sull'organizzazione del- mo film, quando il cinema sonoro del teatro e star della radio) un des auteurs promossa dalla Nou- che ha attraversato con versatilità la messa in scena, mettendo in era appena nato, e riuscì, a diffe- contratto senza precedenti -a velle Vague francese, o alla sua e maestria un po' tutti i generi ci- evidenza come l'autore abbia la renza di molti altri registi più affer- Hollywood, allo sceneggiatore versione americana, sostenuta nematografici, dalla commedia al rara capacità di tener d'occhio mati di lui, a utilizzare il parlato in Herman J. Mankiewicz, al diret- dal critico Andrew Sarris, come melodramma, dal film di cappa e contemporaneamente l'effetto funzione espressiva, prendendo tore della fotografia Gregg To- sottolinea con chiarezza l'intro- spada a quello di impianto reali- particolare e quello complessivo, ie distanze sia dall'estetica del land e così via; ma pure, e pro- duzione di Elena Dagrada sta, dal thriller all'horror. Nel bel il dettaglio formale e la costru- muto sia dalla tradizione teatrale. prio a partire da un caso eclatan- all'edizione italiana del libro. volume curato da Emanuela Mar- zione narrativa del film, dimo- Becky Sharp (1935) fu il primo ve- te di film d'autore (e per molti, a tini, l'attenzione è rivolta in parti- strando pari attenzione "alla Ma se dalle pagine di Carrin- ro film in Technicolor e, anche in cominciare da Bazin e dai critici colar modo alla produzione noir messinscena e all'approfondi- ger, a partire dal caso in questio- quest'occasione, Mamoulian uti- francesi dei "Cahiers du Ciné- del regista, che ha firmato alcuni mento psicologico dei personag- ne, emerge quindi una concezio- lizzò la tecnica con straordinari ri- ma", dell'autore per eccellenza), dei capolavori del genere: da La gi". Francesco Pitassio analizza, ne del cinema che ristabilisce il sultati semantici, non limitandosi solleva più in generale la que- scala a chiocciola (1945) a Lo spec- dal canto suo, l'incontestabile ruolo dell'industria e della crea- a un uso "realistico" dell'elemento stione dell'autorialità nel cine- chio scuro (1946), da La donna contributo al genere noir da par- tività collettiva degli studios hol- cromatico. Pirolini, oltre a fornire ma, e nel cinema hollywoodiano fantasma (1944) a I gangsters te di molti cineasti mitteleuropei lywodiani, al di là della leggenda preziose indicazioni biografiche, in particolare, mettendola so- (1946). costretti all'esilio, come Siod- e del mito Welles, è tuttavia si- conduce la sua analisi tanto sul stanzialmente in discussione. mak, Lang, Wilder, Ulmer, Pre- gnificativo che questo resoconto Nel saggio introduttivo, Ema- piano linguistico quanto su quello minger, Ophuls, Dieterle ecc. A La ricostruzione di Carringer, obiettivo e preciso della genesi nuela Martini evidenzia come una narratologico con spunti di gran- Paola Malanga il compito di sof- infatti, più che a esaltare il ruo- del film non riesca a ridimensio- delle caratteristiche peculiari del de interesse. lo dell'autore-Welles, punta a nare di alcunché il fascino e la noir (categoria critica oscura e fermarsi sulle figure femminili siodmakiane, dark ladies a tutto cogliere ed evidenziare quella ricchezza della personalità wel- inafferrabile, difficile da definire, STEFANO BONI che in termini moderni potreb- lesiana. Anzi, paradossalmente, ma semplice da riconoscere per le tondo, anche se mai veramente be definirsi la sinergia di un la- entrando nella bottega di Quarto sue atmosfere, stati d'animo, co- perfide come vorrebbe il genere. voro d'équipe, fortemente orga- potere, la complessità della rea- stanti stilistiche, motivi iconogra- Merita di essere segnalato l'inter- Le immagini nizzato e distribuito secondo lizzazione e la pluralità degli ap- fici ecc.) è quella di far vivere e vento, in chiusura, di Gianni Amelio, grande estimatore di La competenze tecniche e profes- porti sembrano rilanciare il gio- provare paure "che non scom- A pagina 39, Asia Argento donna fantasma, "forse il film più sionali intorno alla personalità co e, visti dall'interno, fornire paiono con il sobbalzo del terrore e Jean Shepherd in Scarlet 'moderno' di Siodmak, più vici- di un artista che a un certo pun- ulteriori spunti o chiavi di lettu- e non si acquietano dopo l'esorci- Diva; in questa pagina, Burt no al taglio inquieto di un Truf- to risulta funzionale a una certa ra a un'opera che continua a ri- smo del mostro (come nell'hor- Lancaster e Ava Gardner in faut a venire (La sposa in nero) strategia industriale, e che viene sultare eccessiva, eccezionale e, ror)". Con il noir ci addentriamo I gangsters di Robert Siod- anche in relazione ai film succes- che non ai contemporanei John comunque costantemente soste- in terrori ben più temibili, che re- mak; a pagina 41, un'inqua- sivi ed extrahollywoodiani del Farrow (La notte ha mille occhi) nuto e nutrito dai saperi (e dal- stano con noi, che corrodono dratura di Quarto potere di regista, estremamente e propria- o Jacques Tourneur (L'uomo leo- la creatività) degli altri impiega- dentro, come accade in uno dei Orson Welles. ti di studio. mente wellesiana. film più paurosi della storia del ri- pardo)". n 8 LPPo^E 1

trasposizione di Madame Bovary perciò avuto rare occasioni di UMBERTO CURI, Lo schermo del pen- Disadattamenti in cui il romanzo di Flaubert Psichiatria gioire nel vedere l'immagine di siero. Cinema e filosofia, pp. 170, non solo viene dislocato spazial- sé rimandata dal grande scher- Lit 22.000, Cortina, Milano 2000 Dario Tornasi mente e temporalmente, ma, so- Massimo Quaglia mo. Gli autori hanno quindi prattutto, "non è tanto, rispetto cercato di collegare i cambia- Non da oggi scopriamo il fascino al film, il testo di partenza, ma menti di tali immagini all'evolu- dei libri che intrecciano cinema e Storie dislocate, a cura di Sandro l'oggetto del discorso del film GLEN O. GABBARD, KRIN GAB- zione della storia culturale ame- filosofia. Se sono stati acquisiti co- Bernardi, pp. 152, Lit 20.000, Ets, stesso". Guido Fink si (e ci) di- BARD, Cinema e psichiatria, ed. orig. ricana. Ampio spazio rispetto me classici, fin dalla loro uscita, i Pisa 1999 verte nel prendere in esame al- 1999, trad. dall'inglese di Davide all'edizione precedente viene ri- due libri di Deleuze - Cinema 1. cuni casi di dislocazione cinema- Zoletto, pp. 478, Lit 45.000, Corti- servato alle terapeute nei film, L'immagine-movimento (1983; Che piaccia o no lo studio dei tografica del famoso quarto mo- na, Milano 2000 un esempio eclatante di come Ubulibri, 1989) e Cinema 2. L'im- rapporti tra cinema e letteratura nologo dell 'Amleto (citando a l'ideologia patriarcale domini magine-tempo (1985; Ubulibri, continua a manifestare una note- proposito anche il divertente ro- I fratelli Gabbard - Glen, di- anche in ambito scientifico, e al- 1989) -, è stato assai interessante vole vivacità e, evidentemente, a manzo di Angela Carter, Biglie rettore dell'Istituto di psicoana- le implicazioni cliniche della anche il tentativo di Mario Pezzella suscitare un certo interesse. Non sagge, in cui Nora e Dora, vesti- lisi di Topeka e docente di psi- rappresentazione degli psichia- - Estetica del cinema (il Mulino, passa infatti anno senza che si or- te da fattorini delle poste, si do- chiatria presso la Facoltà di me- tri, soprattutto in merito all'im- 1996) - di riconoscere sistematica- ganizzi, sull'argomento, almeno mandano, cantando e sgambet- dicina dell'Università del Kansas patto che i miti cinematografici mente, basandosi sui concetti indi- un importante convegno o sia tando, se il pacco che hanno fra a Wichita; Krin, insegnante di della psichiatria hanno avuto e viduati già dai classici dellg teoria, pubblicata una significativa rac- le mani vada o no consegnato al cinema, letteratura e cultural stu- possono avere sul rapporto fra gli elementi del linguaggio cinema- colta di saggi. Questo volta tocca numero 2B di quella strada, dies alla State University di New medico e paziente. tografico. Il proposito di Umberto al Centro cinema "Paolo e Vitto- Curi, che insegna storia della filo- rio Taviani" che inaugura, con sofia all'Università di Padova, è di- questo volume, una collana, diret- verso; si tratta per lui di rinvenire, in ta da Lorenzo Cuccu, dedicata una serie di opere degli ultimi ven- "ad opere e figure del grande ci- ti-venticinque anni e seguendo nema". Storie dislocate non vuole l'impianto della Poetica di Aristote- però confondersi con le numerose le, i moventi narrativi e drammatici, altre opere dedicate al rapporto le problematiche che muovono uo- fra cinema e letteratura, bensì cer- mini e donne nelle loro ingarbuglia- ca di individuare un particolare te relazioni: sentimenti, aspirazioni, campo d'indagine, che lo stesso ti- poteri, presupposti, cioè indagan- tolo della raccolta indica brillante- do, come afferma l'autore citando il mente. Si è voluto infatti - come filosofo, "come si debbono com- sottolinea Sandro Bernardi nella porre le trame, affinché la poesia ri- sua introduzione - porre in parti- sulti ben costituita"; il senso quindi colare l'accento su quei casi di della mimesis, prima forma di co- adattamento di "storie che, pas- noscenza che ebbe di se stessa sando dalla letteratura al cinema, l'umanità. In base a un tale approc- subiscono trasformazioni radicali cio, che, ammette Curi, farebbe nella messa in scena, giungono da inorridire i teorici dello "specifico un'epoca all'altra, da una parte filmico", finiscono per apparire due del mondo all'altra (...). In questi verità: intanto le persone, la società spostamenti le storie e i personag- (le società) a noi contemporanee gi si trovano ad essere fuori di ca- continuano a vivere sotto il segno sa, ospiti di un'altra famiglia, disa- della tragedia classica così come il dattati, spaesati e la difficoltà di teatro greco ce l'aveva consegna- ambientarsi è la lente attraverso ta; e poi, sulla scia di Bazin e dei cui si possono studiare i contesti "Cahiers du cinéma", è proprio il culturali che hanno attraversato cinema ("tesoro di identificazioni" per giungere fino a noi". per Serge Daney) a farsi carico, nel Tocca a Francesco Casetti far- secolo appena concluso, di questa si carico di definire alcuni possi- raffigurazione classica, come nel bili nodi teorici intorno ai quali XIX lo era stato il romanzo. Nella provare a ragionare sulla nozio- carrellata organizzata per temi ne di dislocazione. Innanzi tutto (Eclissi d'amore; Il volto del potere. Casetti parla di "disadattamen- Il racconto della guerra sono i primi to" intendendo con questo ter- capitoli), che analizza film sull'amo- mine quei casi di adattamento re come Adele H. di Truffaut e sul- che, piuttosto che far rinascere la solitudine come Paris Texas di l'opera di partenza, ne creano Wenders, fino a Eyes Wide Shut, una nuova, vuoi perché troppo non mancano certo i rischi: da una fedeli all'originale, vuoi perché TwoB or not TwoB). Antonio York a Stony Brook - hanno Nella seconda parte, dopo parte quello di affrontare i film ca- troppo audaci nei suoi confron- Costa, in un saggio documenta- unito le proprie differenti com- una rassegna dei principali svi- dendo in una rinnovata distinzione ti. Un secondo aspetto preso in rissimo, affronta la questione dei petenze professionali per fare lu- luppi della critica cinematogra- "poesia / non-poesia"; dall'altra esame è quello relativo a un di- rapporti non solo letterari ma ce sui frequenti e complessi rap- fica dagli anni settanta a oggi, quello di considerare un film, indi- verso punto di vista da utilizzare anche iconografici tra Le avven- porti tra cinema e psichiatria. In- vengono presentati esempi illu- pendentemente dal suo linguag- nello studio dell'adattamento: ture straordinarie di Saturnino serita nella collana "Saggi", que- minanti dei metodi interpretati- gio, come portatore, comunque, di non si tratta più, o soltanto, di Farandola (Marcel Fabre, Am- sta seconda edizione del loro li- vi portati dagli psicanalisti nello un valore informativo. Il rischio, occuparsi della riscrittura di un brosio 1914) e il celebre roman- bro, riveduta e ampliata rispetto studio dei film. Al tentativo di cioè, del "documento significativo" testo ma anche, e soprattutto, zo di Albert Robida, Voyages a quella del 1987, si divide in comprendere il fascino e la for- (cito da un passo riferito a The Day della sua ricontestualizzazione, très extraordinaires de Saturnin due sezioni, una intitolata Lo psi- za dell'immagine in movimento After). Perciò non sarà sufficiente della diversa situazione comuni- Barandovi, che a sua volta si rifa chiatra nei film, l'altra Lo psi- come mezzo in se stesso, a pre- che il film documenti una realtà og- cativa in cui si collocano l'opera esplicitamente all'universo im- chiatra al cinema. scindere dal contenuto specifi- gettiva, piuttosto l'opera dovrà pla- smare una finzione che sia non "un adattata e quella che adatta. Co- maginario di Jules Verne. In Nella prima parte del libro i co di ogni singola opera, che ca- episodio semplicemente apparte- sì "la seconda vita del testo coin- questo stesso saggio, Costa di- due studiosi riflettono su come ratterizzava l'inizio della storia nente alla storia", ma "evento prov- cide con una seconda vita della mostra, date alla mano, come a il cinema americano ha raffigu- del cinema, si è sostituito l'inte- visto di un significato paradigmati- sua fruizione". Una fruizione in volte sia la letteratura a saccheg- rato nel corso della sua storia la resse per i messaggi nascosti nei co", che inoltre non trasferisca la cui un ruolo essenziale è assunto giare il cinema e non viceversa: psichiatria. Nel loro lavoro il diversi film o generi cinemato- vicenda al livello del solo mito, poi- dal "tipo di sguardo del medium Marinetti, infatti, ha pescato a termine "psichiatra" viene uti- grafici. Film e generi il cui fun- ché ciò la sottrarrebbe alla storia: che adotta", uno sguardo che piene mani dai primi comici del- lizzato in generale per designare zionamento è messo diretta- in questo senso per Curi riesce Ti- non è solo quello proprio al me- la storia del cinema. Lucilla Al- tutti i professionisti nell'ambito mente in relazione con quello tanio più di Schindler's List. Rie- dium in questione ma anche alle bano si occupa di messa in abis- della salute mentale, dal mo- dell'inconscio individuale. Ai scono i film che traducono in con- diverse fasi storiche da esso at- so, autocitazione e riflessività a mento che i film statunitensi nuovi capitoli sul mito della catenazioni necessarie di eventi il traversate: "questo vuol dire partire da alcune immagini di non sono mai riusciti del tutto a donna "fallica" e su Casablanca piano delle percezioni individuali e che, ad esempio, adattare un film di Stroheim, Renoir e Berto- distinguere tra psichiatri, psica- si affiancano, per ricchezza di il modo in cui si vivono le relazioni racconto nel cinema delle origini lucci. Gli altri saggi di Storie di- nalisti, psicologi, assistenti so- spunti, quelli su Tre donne di con gli altri uomini e le altre donne: significa operare un trasferimen- slocate prendono in esame Pi- ciali e altri terapeuti. L'analisi di Robert Altman e su Alien di si veda il bel discorso sull'enuclea- to con modalità ben diverse ri- randello e Kaos dei fratelli Ta- un corpus filmografico di circa Ridley Scott. La lettura di que- zione della figura del "commiato" in spetto a quelle che saranno in viani (Gavriel Moses), ancora lo quattrocentocinquanta titoli di ste pagine fa emergere, tra le al- Schindler's List ma anche in E T.. uso nel cinema classico". scrittore siciliano e la trasposi- livello cinematografico medio, tre cose, il fatto che psichiatria zione hollywoodiana di Come tu e cinema si sono entrambi con- Si tratta, come si vede, di un ap- A queste premesse di ordine con la rilevante eccezione delle mi vuoi (Marco Pistoia), Sher- centrati sul pensiero, sulle emo- proccio al film decisamente inat- teorico seguono una serie di ca- opere di Alfred Hitchcock, ha lock Holmes (Alessandra Calan- zioni, sul comportamento del- tuale e proprio per questo affasci- se-studies. Lorenzo Cuccu pren- consentito d'individuare una chi) e Max Ophuls (Chiara To- l'uomo e, soprattutto, sulle sue nante. de in esame La valle del peccato gamma piuttosto limitata di ste- gnolotti). reotipi. Gli psichiatri hanno motivazioni. di Manoel de Oliveira, singolare ALBERTO CORSANI L'INDICE

"•MARTIMai prima Nde i EDEtrent'annN i ^ Franco Marenco

VIRGINIA WOOLF, Lettera a un giovane poeta, ed. orig. le", che esercita la sua insaziabile voracità sui gene- colpi di scena con cui l'autrice ha il vezzo di co- 1932, trad. dall'inglese di Marina Premoli, pp. 57, ri limitrofi - il saggio filosofico e l'affresco sociolo- stellare la pagina -, ma approfondita rivela Lit 10.000, Archinto, Milano 2000 gico, la poesia e la storia, l'articolo di cronaca e la un'esatta percezione di come e dove l'intellettuale- predica in chiesa - per rappresentare ancora l'uni- letterato si collocasse nella società inglese degli an- Perché una scrittrice affermata scrive una lettera ca occasione che all'arte sia offerta nell'oggi di ricu- ni trenta: "La maggior parte dei difetti delle poe- a un poeta esordiente, e si preoccupa di pubblicar- perare la sua antica funzione, di ridare alla vita un sie che ho letto può essere spiegata, penso, col fat- la? La ragione più evidente per noi oggi è che la senso universale, di raffigurare l'integrità in un to che sono state esposte alla luce violenta della scrittrice vuol parlare del proprio mestiere, come mondo che si va disfacendo. Così, senza preambo- pubblicità quando erano ancora troppo giovani ha fatto fin dai suoi esordi, assecondando la prati- li, dall'alto di un ben munito piedistallo Virginia per sostenere tale sforzo (...). Il poeta scrive mol- ca della scrittura con le più lucide riflessioni teori- mette lo scalpitante John di fronte alle esigenze e to bene: scrive per un pubblico severo e intelli- che del Novecento inglese. Ma c'è anche un'altra agli obblighi di un genere altro, da tempo lontano gente; ma avrebbe scritto molto meglio se per die- ragione, che la lettera non dice ma che noi sappia- dalla poesia, ma su di essa incombente, diciamo co- ci anni avesse scritto solo per il proprio occhio! ". mo: il giovane poeta è John Lehmann, collaborato- sì, per logica commerciale non meno che per pre- Ecco come vengono sconvolte e smentite tutte le re della casa editrice fondata da Virginia stessa e stigio estetico (e John se ne ricorderà al momento di accuse di colpevole solipsismo prima rivolte a quel- dal marito Léonard, la Hogarth Press. John e Léo- lanciare il più riuscito progetto di diffusione di mas- lo stesso poeta; e come viene impostato un discorso nard non vanno d'accordo sulla politica editoriale, sa della letteratura nel dopoguerra, la serie "Pen- tutto nuovo: in Woolf come in molti altri suoi con- e nel 1932 c'è bisogno di piantare in terra temporanei, fra cui Ivor A. Richards, l'ostilità qualche paletto, come diremmo noi (scriverà contro la dimensione pubblica della poesia non John più tardi: "la presenza di Virginia contri- è certo rivolta a negare il carattere dialogico buì a raffreddare i nostri spiriti e a riportarci a della parola, ma a mettere in guardia contro quella comprensione che in realtà stava sotto l'invadenza di quello stesso mercato che tanto alle nostre divergenze"). Virginia parla dun- si vorrebbe amico, e al riparo del quale tanto si que da indiscusso totem letterario ma anche vuole pontificare, ma del quale si scopre inve- da socia in affari - ciò che rende lei più coin- ce, proprio prima che la lettera si concluda, volta di quanto non appaia, e il suo tono più l'enorme potere di falsificazione: "Se pubbli- supponente di quanto non si aspetti il lettore chi, la tua libertà verrà incrinata; penserai a innocente. Alla Hogarth Press John ha pro- quello che dirà la gente; scriverai per gli altri mosso la pubblicazione dei poeti della sua ge- mentre dovresti scrivere soltanto per te (...). nerazione - Auden, Spender, C.D. Lewis -, ra- [Cerca] anche un solo esempio di un qualsiasi gazzi appena laureati, e una loro antologia cu- scrittore inglese moderno che sia sopravvissuto rata da Michael Roberts, New Signatures, sta ai discepoli e agli ammiratori, ai cacciatori di per diventare la più influente del decennio per autografi e ai critici, alle cene e ai pranzi, alle la sua spavalda sostituzione del valore estetico celebrazioni e alle commemorazioni con cui la col valore politico - "Qui la poesia si volge in società inglese chiude così efficacemente alla bocca ai suoi cantori e zittisce i loro canti". propaganda", scrive Roberts nell'introduzio- ne. Virginia, nemica dei proclami a tutta voce, Ecco dunque cosa resta alla fine dei rimpro- si propone di scoprire le carte: il suo scritto veri, la roba vecchia con cui la lettera inco- esce come ottava delle Hogarth Letters, una mincia: fin che può, il poeta deve sfuggire a serie di opuscoli "economici". Un testo bre- una dimensione pubblica che snatura i suoi vissimo con un sottotesto illimitato. poteri. Se questo è uno strale rivolto all'impe- Che cosa si propone di insegnare la scrittri- gno politico dei giovani amici di John Leh- ce/editrice al "ragazzo serio, aquilino, e roseo, mann non importa, il problema veramente con gli adorabili riccioli della gioventù, sì, ma non sta lì (né Virginia poteva sapere, all'inizio ostinato, intelligente" che la aiuta a tenere in del 1932, quanto immediata e quanto fugace piedi la baracca? Si propone di insegnare alcu- Martin Eden. Il mestiere di scrivere sarebbe stata la fortuna di quei giovani belli- ni principi interessanti, e un po' di roba vec- cosi). Il problema sta piuttosto nell'assedio chia - e contraddittoria, come vedremo. La ro- Rubrica a cura di Dario Voltolini che la vicenda culturale di tutto il Novecento ba vecchia proviene dal lavoro aziendale, do- ha posto intorno al valore letterario, per pie- minato dal sospetto nei confronti della poesia che guin New Writing"). Naturalmente la predica non garlo al conformismo, per cancellarne l'autonomia l'editoria inglese nutre lungo tutto il Novecento, manca di travestirsi nei panni più appropriati, quel- e assoggettarlo ai poteri esterni; per fargli riman- giare gerarchie costruite in esatta antitesi rispetto al nella foga di adeguarsi a un mercato vigorosissimo li dell'essenzialità: "darci di nuovo la tragedia e la valore commerciale. E proprio in nome di questa per quanto riguarda la narrativa, e inerte per quan- commedia attraverso personaggi concentrati e sin- autonomia che Virginia Woolf, con la maggior par- to riguarda la lirica. Nel suo ruolo di editrice, dun- tetizzati come fanno i poeti, non tirati per le lunghe te degli scrittori del tempo, ritiene pericoloso iden- que, Virginia assume l'aria un po' distratta e un po' nello stile del romanzo - è questo che ci aspettiamo tificarsi con un pubblico che non ha il gusto della saccente - e molto snob - di un'effimera causerie, e da te oggi", ma il discorso di fondo è sempre lo stes- lettura, non una tradizione cui rifarsi, e che si può spara le sue verità con la recisione di chi non può so: per essere un bravo poeta uno deve sapere come conquistare solo rinunciando all'"arte di avere a di- si concentrano e sintetizzano i personaggi, deve fare a meno di piegarsi a un dovere scomodo: la sposizione ogni parola della lingua, di conoscerne cioè essere prima un bravo romanziere. poesia è un genere astratto, condannato all'autore- il peso, i colori, i suoni, le associa- ferenzialità, mentre il romanzo è un genere realisti- Tutto ciò non è che ripetizione, zioni, e quindi di riuscire a fare co e "per tutti": "Il poeta cerca di descrivere con un po' stanca mi pare, di cose che la evocare alle parole più di quanto sincerità e precisione un mondo che forse non esi- grande Virginia aveva detto tanto esse possano affermare". ste se non per una persona particolare in un parti- più puntualmente e risolutivamente "Per essere colare momento. E quanto più è sincero nel ripro- anni prima, nel momento di forgia- un bravo poeta Mi sono rifatto, parlando del- durre i contorni del proprio universo privato, tanto re e eli rivendicare l'inimitabile stile uno deve essere l'autonomia dell'arte e dell'artista, più ci sconcerta, noi che abbiamo convenuto, con della sua prosa, e che ora forse le agli ultimi studi di Pierre Bourdieu indolente spirito di compromesso, di vedere le rose servono per fare abbassare la cresta prima sull'argomento. E chiaro che per il e i cavoli come li vedono, su per giù, i ventisei pas- a un giovane "ostinato, intelligente" un bravo romanziere" sociologo francese la nostra cultura seggeri dal piano superiore dell'omnibus...". e mettere pace in famiglia, ma non a è ora a un bivio - se non lo ha già Dietro queste parole c'è la teoria che la stessa molto di più. Eppure c'è qualcosa superato - non diverso da quello Woolf è andata magistralmente elaborando attra- di nuovo e di più interessante nella sua lettera, che che divide il testo dal sottotesto di questa lettera, e verso gli anni, e che ha messo tutta intera nelle ma- sfugge alle ansie della doppia fedeltà alla teoria let- che consiste nella scelta fra un vecchio antagoni- ni del genere da lei praticato, una versione aggior- teraria e alle leggi del mercato - anzi che finisce per smo e un nuova sottomissione a tutto ciò che pos- nata della poetica romantica, e cioè il compito di contraddire queste ultime totalmente, e con esse il siamo riassumere nel termine "mercato". Chissà conciliare l'esperienza della frammentazione che è sottotesto segreto della lettera. La formula woolfia- che la paternale rivolta dalla vecchia Virginia al propria della modernità con l'aspirazione alla tota- na è facile e sbrigativa: "per l'amor del cielo, non giovane John in anni lontani del secolo scorso non lità che è propria dell'uomo nella sua atemporale e pubblicare niente prima dei trent'anni" - che det- serva addirittura anche a qualche giovane poeta inqualificata essenza. E il romanzo, "quel canniba- ta così appare una boutade, uno dei tanti piccoli nel nostro. In. 7/8 43

è bandito in quarta di copertina, i sei racconti di Angelo sangue della carne, dell'esperienza spa- Narratori italiani vogliono introdurre, partendo da "situazioni assolutamen- ziale e temporale. Plastica è perciò la te reali", a una "imprevedibile dimensione altra". L'assun- straordinaria lingua di Ottonieri: plasma la ALESSANDRO CANALE, Razza canata, pp. 122, to sarebbe persino ovvio, nell'affliggente inflazione new merce e ne è plasmata. In Le cose sono se- Lit 20.000, Fernandel, Ravenna 2000 age, se il corpo vile dei testi non si incaricasse di smentir- rene c'è una mammina che conduce il figlio lo. Un corpo robusto e sanguigno, tutto meno che metafi- al supermercato tra i grana la nutella i pento- Roma, giorni nostri. Suona il telefono di un sico; il cui pregio risiede nella concretezza tangibile delle ioni le banane "... ed io bevevo il tuo buon lat- avvocato, una ragazza trova una strana cas- descrizioni, nella presa dei dialoghi, nell'orchestrazione te...". La mammina finisce per essere il su- setta nell'autoradio, un prete apre il confes- verbale. Il vero motore di queste narrazioni è infatti un sa- permercato che viene bevuto e da cui ci si fa sionale, un uomo è fermato per strada, i gior- no realismo (quello, ad esempio, che inscena l'esilarante bere "come se fossimo noi il liquido vivente". nali ricevono una videocassetta. E partono banchetto cui prendono parte, osservati da uno stranito In Washing machine l'io narrante, intrappolato cinque monologhi di cinque assassini ragio- scrittore d'oggi, quei buontemponi di Mozart, Salteri, Ca- in un rullo di lavatrice, diventa la lavatrice, di- nevoli, persone che spiegano con sufficiente sanova, Da Ponte, von Wetzeler e perfino Giuseppe Bal- venta quel vortice dal fondo del quale chiama pazienza le cause dei loro delitti: come non samo, sorpreso a divinare il titolo stesso del racconto, l'amore perduto: "Quando cerco di fissare nel- sentirsi esasperati dal vicino violento e irrefre- Passaggio notturno, in cui transita), un'istanza veristica la mente qualcosa del mio amore, allora io non nabile, dalla professoressa inacidita che tortura associata a un gusto goloso della parola, che si esalta nel vedo nient'altro che un vortice. Questo vortice. i suoi allievi, da chi si ostina a mettere l'auto di piacere della citazione nell'intarsio di varie lingue e dialet- Inox, nei chiuso. Fangoso. Muggito". Questa fronte al passo carrabile? Come non trovare in- ti, nell'adozione di linguaggi specialistici e storici. Un gu- scrittura plasmatica fa rivivere l'io-cosa in una sostenibile il tradimento di un marito o l'abban- sto che non a caso ha il suo più felice esito nell'unico rac- placenta Inox, come l'action painter tirava fuori dono di una fidanzata? Resistere è impossibile. conto privo di suggestioni esoteriche, Lo scorsone, fresca dalle vernici industriali la forma della tela, la sua Uccidere è l'unico modo di liberarsi dalla tortura. fantasia in cui le avventure dell'infanzia siciliana hanno il "anima". Alessandro Canale, copywriter in una grande loro correlativo nella tavolozza lessicale, ricca di idiotismi MAROSIA CASTALDI agenzia pubblicitaria, modula il suo romanesco e arcaismi.

secondo registri diversi, mostrando la sua con- ANTONIO PANE suetudine con la lingua detta, la lingua del teatro per il quale scrive per passione, e creando perso- naggi e mondi solo apparentemente inverosimili, EVELINA SANTANGELO, L'occhio cieco del mondo, frutti maturi delle docce cinesi cui siamo esposti pp. 150, Lit 18.000, Einaudi, Torino 2000 tutti quotidianamente, casi insoluti la cui chiave sta TOMMASO OTTONIERI, L'Album crèmisi, pp. 118, Lit 22.000, nella normalità degli assassini, sacri esecutori di Empirìa, Roma 2000 Lasciano perplessi i racconti di Evelina Santan- condanne studiate con calma, eterni innocenti, mo- gelo, trentacinquenne scrittrice palermitana. L'oc- stri scatenati da cose tanto piccole da restare invi- Anche in LAIbum crèmisi, costituito da 23 "pezzi facili" chio cieco del cielo riunisce undici storie brevi dal sibili alle indagini. "Lettura dura", come da sottotito- di narrativa, scritti per la radio o per riviste o per festival mu- tono doloroso e velato d'angoscia, dove i perso- lo - ma d'altra parte '"A cattiveria è 'n muscolo... 'a sicali a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, Tom- naggi sembrano parti, spurghi di una coscienza de- devi d'allena'. 'A prima vòlta càa usi 'r giorno dopo maso Ottonieri mette in scena il mondo della merce, che stabilizzata e febbrile. Forse è proprio il timbro sur- te vie' e' rimorso. Taleqquàle come dopo 'r primo coinvolge tutto il contesto della comunicazione e della per- reale quello che convince di più, soprattutto quan- ggiorno che ffai pesi te vie' l'acido lattico. E 'a cura cezione contemporanea. Se la tradizione marxista parla di do, come nel primo racconto (La "carriola", come la pe' 'sto rimorso è pprecìsa quella pe' ll'acido lattico... reificazione, di un atteggiamento passivo del soggetto nei costruì mamma Mattia), è supportato da un senso di nun devi da smette. Si continui, dopo ta passa...". confronti dell'oggetto-merce, qui avviene il contrario: si dà disperazione che bracca i gesti dei personaggi e li I monologhi sono cinque. I muscoli si allenano. forma a un corpo, a un linguaggio, a un'esperienza menta- rende in qualche modo incomprensibili agli altri. Gli SARA MARCONI le e carnale in cui la cosa ci divora mentre noi, attivamente, altri racconti sono storie esemplari di perdite e ritrova- la divoriamo. Tutto il mondo "supermercatale" tende a un menti, di uomini soli che fanno i conti, spesso, con la vortice plasmatico per cui la materia (corpo, lingua, ogget- morte, con la scomparsa di persone o con lo svanire to) sì decompone, si fa liquida, diventa Crema acida (Lu- di un "se stesso" passato. L'esordiente Evelina San- petti e Manni, 1997), come nel romanzo successivo a que- tangelo gioca carte alte, puntando a esplorare r reces- si degli animi dei suoi personaggi, mirando all'Uomo Angelo, pp. 208, sti 23 pezzi facili. Non a caso Plastica della lingua (Bollati FRANCO PAPPALARDO LA ROSA, con la U maiuscola, universalizzando il suo discorso. Il Lit 22.000, Ananke, Torino 1999 Boringhieri, 2000; cfr. "L'Indice", 2000, n. 5) è il titolo che che può essere un grande pregio. O forse non lo è se Ottonieri ha dato a un suo saggio sulla letteratura recente, l'impressione che se ne ricava, a fine lettura, è quella di Meglio noto come cultore di letteratura italiana con- perché questo è quel che gli interessa: il punto di innesto, un libro con poche storie da raccontare. Di una sfida lan- di metamorfosi, per cui ie cose e i corpi non esistono come temporanea (con saggi su Cataffi, Piccolo, Gatto, Ripel- ciata dalla contemporaneità e non raccolta dalla scrittu- separati ma si plasmano a vicenda. L'oggetto merce non è lino, Erba, Caproni, Pavese), Franco Pappalardo La Ro- ra. Schivata. E, fondamentalmente, persa. sa è al suo secondo libro narrativo, dopo II vero Antonel- più qualcosa che si possa usare manipolare utilizzare com- lo e altri racconti (Lunarionuovo, 1985). Secondo quanto prare vendere, è qualcosa che fa parte delle viscere del ANDREA BAJANI |DEI LIBRI DEL MESE| Saggistica letteraria

EN- s o ANTONIO SPADARO, Pier Vittorio Tondelli. Attraversare l'attesa, RICO FENZI, La cui, appunto, pp. 229, s.i.p., Diabasis, Reggio Emilia 1999 canzone d'amore di "ebbe disdegno", Guido Cavalcanti, pp. 300, come Dante dirà a chia- Antonio Spadaro, messinese, è un giovane padre gesuita Lit 30.000, il melangolo, Ge- re lettere nella sua decisiva che opera in qualità di critico letterario da ormai diversi anni, nova 1999 replica postuma, incontrando collaborando alle pagine di "Civiltà cattolica" e rivolgendo nell'inferno tra gli eretici il padre particolare attenzione ai temi del viaggio e alla letteratura Nell'anno centenario (settimo) di Guido. contemporanea e al cinema (suo è un recente saggio su Kie- della morte di Guido Cavalcanti giun- Fenzi ha ricostruito in modo mirabi- slowski): non deve perciò meravigliare che suo speciale in- ge in libreria un nuovo e prezioso volu- le la vasta e sottile polemica tra i due pa- teresse sia l'autore ormai da più parti considerato come una me. Il recentissimo libro di Enrico Fenzi dri della lirica italiana, nel loro reciproco pietra miliare della scrittura in Italia negli anni ottanta, Pier Vit- consente di mettere pienamente a fuoco misurarsi e sottile polemizzare anche attra- torio Tondelli. Ed è infatti all'opera del giovane autore cor- l'importanza e l'originalità di Cavalcanti, at- verso le rime di corrispondenza tra Guido e reggesse, prematuramente scomparso nel '91 (fra i suoi tito- traverso una nuova e serrata analisi della Dante: la proposizione toccò a Dante con il li ricordiamo Altri libertini, PAO PAO, Rimini, Un weekend post- complessa sua canzone manifesto (Donna suo celebre sonetto Guido io vorrei, lineare e moderno, Camere separate), che è dedicato questo libro- me prega) e la raccolta della varia e ricca do- leggero ma catturato dal sortilegio di quell'In- consuntivo che fa il punto sull'ormai nutrita bibliografia dedi- cumentazione degli antichi commenti di quella cantamento", primo e ingenuo connotatore di cata a Tondelli. Come il titolo suggerisce, Spadaro sceglie da canzone: dal celebre scriptum latino del medico una dislocazione dal reale che in seguito Dante un lato un percorso cronologico, fornendo letture, interpreta- filosofo Dino Del Garbo (qui offerto con nuova orchestrerà con ben altri e complessi registri; ma traduzione e ricche note) al commento volgare è significativa la risposta di Guido, che si ritrae dal zioni e informazioni indispensabili a chi si accosti ora a que- dello Pseudo Egidio (per ia prima volta integra- gioco elitario dell'amico e da queH"'amoroso regno" st'autore come a chi da anni lo legge o lo studia, e dall'altro mente presentato in edizione critica), fino alle da cui "nasce speranza"; con distacco e autoironia fornisce un taglio suggestivo ed emotivo della scrittura e dei fuorviami chiose neoplatoniche di Ficino. egli esibisce invece il "gioco" distruttivo dell'amore, temi cari a Tondelli: l'attesa, oppure la perdita, temi del Ton- Sulla scorta delle più recenti interpretazioni vissuto dal proprio "spirito fedito" fino al proprio con- delli maturo, particolarmente presenti in Camere separate e (Ciccuto, Malato, Pasero) Fenzi ribadisce come senziente struggimento, certo lontano da ogni pos- nella raccolta postuma L'abbandono, sono la traccia sensi- Donna me prega (di cui tra l'altro offre un'efficace sibile "incantamento". bile che Spadaro segue e disvela, collocando lo speciale e moderna parafrasi) si motivi come polemica Nel libro vi è un'argomentata polemica con l'in- percorso del narratore di provincia in un'ottica europea, dal- contro la concezione dell'amore della Vita nova: terpretazione cavalcantiana di Gianfranco Contini, le prime prove dai toni giovanili e cariche di un linguaggio "Dante afferma nella Vita nova che l'amore può che non credeva al realismo filosofico del secon- sperimentale ed effervescente, per arrivare alle ultime co- essere considerato veicolo di perfezione solo se do Guido, considerato invece un puro nominalista struzioni sapienti. Un libro indispensabile, dunque, per co- "presupponiamo un'unità dinamica entro la qua- "ai fini di euristica linguistica". D'altra parte, ac- gliere le sfumature di un autore le cui storie sembrano rifiu- le tout se tient (...). Per Cavalcanti, al contrario, . canto a un'immagine forte della sottigliezza spe- tarsi d'invecchiare, al contrario di tanta produzione successi- l'amore è una passione nel senso tecnico- culativa dei versi cavalcantiani, Fenzi valorizza va (cui pure Spadaro dedica un successivo libro, sempre a medico del termine, una accidentale affezio- altresì molto il tratto ironico e autoironico (indi- cura di Diabasis, tutto incentrato sui "tondelliani", intitolato ne dell'animo al pari di ogni altra. viduato per l'appunto da Contini) capace di Laboratorio Under 25. Tondelli e la nuova narrativa italiana), La differenza deriva dal pieno laicismo uno sguardo di pieno disincanto verso e capace di costruire una seria riflessione sull'atto dello scri- deil'averroista Guido, che non riconosce l'oscurità dell'amore e il proprio irrevocabi- vere e sulla propria personale produzione senza mai perde- istanza salvifica all'amore, osservato in- le dolore. Fenzi così ci restituisce un Ca- re di vista un'ottica editoriale più estesa. Ricordiamo che vece nella sua forza oscura (rispetto valcanti ancora più grande, e il suo me- Tondelli fu infatti il promotore del progetto Under 25, dedica- all'intelletto) e nella sua potenzialità todo esegetico di indagine, articolato to agli autori esordienti di età inferiore ai 25 anni, progetto pi- distruttiva dell'individuo, o comun- tra fronteggiamento di testi e loro mi- lota di tante successive sperimentazioni centrali nella lettera- que traumatica, tutto incìso e in- nuziose parafrasi ed annotazioni, tura degli anni novanta. volto nell'io, senza alcuna for- risulta infine anche un modello za catartica attribuibile davvero notevole della più ANTONELLA CILENTO all'oggetto amato, a corretta e stimolante er- quella Beatrice ver- meneutica letteraria.

STEFANO VERDINO

PAOLO BARBARO, Con gli occhi bianchi e neri, pp. 169, Lit 25.000, Marsilio, Venezia 2000

Un libro del prima, questo di Barbaro - o, meglio, del su- bito prima. Negli anni settanta il Sudafrica, quel paese che GIOSE RIMANELLI, Biglietto di terza, pp. 240, Soleil, do considera, Rimanelli rende in modo indelebile "non è più Africa e non è ancora qualcos'altro... bisogna in- Welland (Ontario) 1999 certe pieghe del sistema americano quando le in- ventare un nome...", sta per saltare in aria, è sull'orlo di un Rimanelliana. Studi su Giose Rimanelli, a cura di corpora in descrizioni (per esempio, il colossale ap- precipizio, alla deriva, provvisorio, sospeso tra vecchie e Sebastiano Martelli, pp. 354, Forum Italicum Pu- parato lucrativo che si cela dietro una raccolta di nuove violenze. In questo "luogo incerto" fervono i lavori di- blishing, Stony Brook (NY) 2000 fondi per beneficenza). Lo stile - alieno da qualun- retti dai diversi paesi europei - e non può non esserci il can- que prolissità - e la fantasia narrativa e descrittiva tiere italiano (il "Bella Italia", naturalmente), un cantiere per Due volumi, uno di, uno su Giose Rimanelli. A chi ne fanno un prodotto letterario ricadente nel patri- costruire "strade e ponti, ponti e strade, di tutte le forme e di- quest'ultimo e più recente destasse sospetti di cele- monio italiano. Ma l'opera appartiene anche al mensioni, il lavoro del secolo". Nei ritagli di tempo, un "sotto- brazione amicale in un ambiente in cui Rimanelli è mondo dell'emigrazione italo-americana. E sor- capo" del cantiere riflette, scrive, mette insieme appunti pre- molto popolare, la (ri)lettura del primo fornirà forse prende come tutto ciò che l'autore dice in proposito si man mano, sul campo, come facevano i personaggi dei giustificazioni o ricorderà nella giusta misura il profi- gli fosse già chiaro allora, in tempi in cui gli studi primi libri di Barbaro, quasi come un giornale dei lavori. E co- lo dell'autore trattato. Quando uscì, nel 1958, Bi- "etnici" erano ben lontani dal loro sviluppo attua- sì racconta "il più inconoscibile dei paesi", abitato da coloni glietto di terza completava la trilogia mondadoriana le, non diciamo in Italia, dove semplicemente non boeri bianchi e rosa, inglesi severi e poi "tutte le razze e tut- di Rimanelli, dopo Tiro al piccione (1953) e Peccato esistevano, ma anche oltreoceano, dove hanno pre- ti gli impasti: neri, grigi, viola, ruggine, ramati, "colorati", xho- originale (1954). Tra quella edizione italiana e questa so impulso dagli anni settanta. Sorprende anche per canadese, che rende il romanzo nuovamente disponi- le snebbiate e obiettive idee sul versante sociologi- sa, sotho, tswana, tsonga, ndebele, pedi e non pedi, namibi bile in versione integrale, Rimanelli è divenuto italo- co. Se alla visione critica della società borghese e e ottentotti, shona e ci-shona". La terra confonde, è vastissi- americano. Lasciava l'Italia nei primi anni sessanta del consumismo - atteggiamento d'epoca, beat - ma, paradisiaca e labirintica insieme; gli uomini divisi in due per eleggere a sua residenza gli Stati Uniti; vi inse- aggiungiamo la totale immersione nell'esperienza, grandi famiglie: i bianchi - pochi, ricchi, visibili - e i "colora- gnava fino a divenire emeritus alla State Univeristy quel tanto insomma che fa on the road (e qui non ti" - molti, diversi, nascosti, praticamente sommersi. Il giova- ofNew York di Albany, aggiungeva l'inglese alla sua manca il viaggio da costa a costa), abbiamo altresì ne italiano, capitato senza quasi preavviso in un mondo che scrittura creativa, estendeva la sua produzione con un anticipo italiano non proprio di contestazione gli sfugge continuamente, con come unica guida un ispetto- poesia, drammi, critica letteraria, versi nel nativo dia- ma di disposizione sessantottesca. Ciò che caratte- re statale il cui sogno segreto è dedicarsi alla scultura, l'arte letto molisano. Sempre con l'estro, l'esuberanza fan- rizza il romanzo è in ultima analisi il suo resistere che non ha colore, è diviso tra i due mondi, affascinato da tastica ed emotiva, l'anticonformismo, la profusione al tempo, senza essersi appannato né in plausibilità una donna "alta, bionda, pronta, la figlia dei pionieri" ma an- di scrittura che sono suoi, e possono lasciare interdet- né in leggibilità. che e forse più dalla vietatissima Marhu, "dell'etnia più negra e più bella". Finalmente i lavori finiscono. Si torna a casa, si to il lettore attuale. Quando scrisse questo romanzo, Rimanelliana è in primo luogo la sistemazione di Rimanelli non era ancora bilingue e transculturale, un'opera vasta, dispersa fra Italia e Stati Uniti, in par- riparte per altri paesi lontani. Il Sudafrica resta alla televisio- ma conosceva bene l'argomento di cui parlava, il Ca- te ancora inedita. La bibliografia, compilata da Paolo ne, nell'elenco di guerre e di morti. In confini più noti, tra Mi- nada, attraverso il filtro della madre, canadese ap- Giordano, supera le trenta pagine. I contributi esplo- lano e la campagna d'origine, Barbaro ripensa all'Africa punto. Era già italo-americano prima di diventarlo. rano le sfaccettature dell'esperienza di Rimanelli (ben - non l'Africa di cui aveva scritto nell'Impresa senza fine Biglietto di terza sembrerebbe il reportage di un più che curiosità suscita il ricordo degli interventi al (Marsilio, 1998), il Kenya invaso dai rifiuti dell'Occidente ric- viaggio compiuto oltreoceano dal dicembre 1953 al vetriolo intorno alla società delle lettere apparsi su "Lo co; neanche esattamente il Sudafrica di Maialali (Spirali, settembre '54, e lo è in gran parte. L'autore dice: specchio" negli anni cinquanta, "un suicidio annuncia- 1984), di cui peraltro riprende pagine e temi - ma un luogo "Molte storie che qui ho raccontato non sono vere"; to", come qui dice Eugenio Ragni). Unifica il tutto la più simile ai Ronchi nel Veneto di quanto si possa credere, altre dunque lo sono. Sono infatti appunti di viag- presentazione critico-biografica di Sebastiano Martelli, dato che - dopo tutto - "quel che conta è come uno ci sta in gio arricchiti da considerazioni di ordine sociale, ben addentro alla materia trattata. un posto, se è contento con gli altri...". sociologico, economico. Ma meglio ancora di quan- COSMA SIANI SARA MARCONI MONICA LANZILLOTTA, Bibliografia pavesiana, pp. 212, Lit 20.000, Centro editoriale e librario Università degli For- quella Studi della Calabria, Rende (Cs) 1999 nendo una che l'autrice rassegna gio Italo Calvino in un suo famoso intervento. Gli studi et- definisce, in modo fica esaustiva dell'opera nologici hanno una parte importante nell'atteggiamento un po' enfatico, "la più e degli scritti critici su Pave- contemplativo dello scrittore, che giudica metastoricamen- autentica novità del dopo- se, Monica Lanzillotta cerca an- te gli eventi e pone sempre in atto - anche a costo di met- guerra", la "Collana viola", che che, in un breve saggio introduttivo, tere a nudo le sue contraddizioni - il "rispetto dell'altro" immette in un ambiente ostile inte- di indicare una strada per sanare i mol- (che, nella Casa in collina, si traduce nella drammatica do- ressi etno-antropologici e testi di Fro- ti torti fatti allo scrittore a cui ha dedicato manda sul senso della morte dei nemici, di coloro che ca- henius, Kerényi, Eliade e Jung, allora bol- anni di studi. Quasi a realizzare il timore dono dalla parte sbagliata, condannata dalla storia). lati di irrazionalismo pseudoscientifico. Ora espresso da Pavese stesso nell'ultimo messag- che si è giustamente spostata l'attenzione gio scritto a mano sulla prima pagina dei Dialo- sull'opera, stornandola dai pettegolezzi, si at- ghi con Leucò ("Non fate troppi petegolezzi"), lo tende anche una nuova biografia, magari sulla scrittore è stato innanzitutto, secondo l'autrice, scorta della definizione di "vita recitata" formulata scrutato negli aspetti biografici piuttosto che in quel- da Tibor Wlassics in un saggio pubblicato nel 1985. li relativi alla sua opera - concepita come un monoli- Dietro le argomentazioni di Monica Lazillotta si to - e poi "troppo interpretato alla luce di due Vangeli: sente l'ansia di comporre un diverso ritratto dell'auto- il Mestiere di vivere, che è stato letto, analizzato, rilet- re, ormai considerato un classico anche all'estero, e si av- to in ogni senso, e la biografia scritta da Lajolo, Il 'vizio verte lo spessore di una lunga ricognizione. Certo resta il assurdo'". L'edizione delle lettere è giunta troppo tardi senso di uno sconcertante viluppo di idee e di pensieri, di per correggere l'immagine dell'uomo del disimpegno e dei una difficile mediazione (vissuta anche da Pasolini) fra complessi di colpa nei confronti dei compagni morti negli cultura e vita, fra interno ed esterno, fra vita propria e al- anni della Resistenza. Inoltre la pubblicazione, nell'ago- trui ("Sempre letterato. Piovono tuttora le bombe e tu sto del 1990, del Taccuino pavesiano degli anni della pensi già a farne un racconto", scrive Pavese nel famige- guerra - in cui lo scrittore giustificava il fascismo e Salò, rato Taccuino). Il lavoro di distinguere e capire va com- manifestando ammirazione per i tedeschi e il loro corag- piuto, è vero, ma anche a dispetto del continuo tentati- gio - ha provocato un nuovo scandalo, sollevando rea- vo, da parte dello scrittore stesso, di attirare il lettore zioni di isterismo e costernazione. nel gorgo fatale della confusione fra arte e vita. Si pen- Monica Lanzillotta parte da questo drastico ridi- si, per concludere con un esempio, a questo consunti- mensionamento del mito dello scrittore organica- vo con cui si apre l'anno 1946: "Anche questa è fini- mente impegnato cucito addosso a Pavese dai criti- ta. Le colline, Torino, Roma. Bruciato quattro don- ci di sinistra, per affrontare da una diversa ango- ne, stampato un libro, scritte poesie belle, scoper- lazione i dibattuti temi del disimpegno e ta una nuova forma che sintetizza molti filoni dell'isolamento dello scrittore nelle vicende (il dialogo di Circe). Sei felice? Sì, sei felice. '?/ suo tempo. Alla tiepidezza politica Hai la forza, hai il genio, hai da fare. Sei so- dell' antifascismo di Pavese e della sua lo. Hai due volte sfiorato il suicidio que- militanza comunista, fa da contrappe- st'anno. Tutti ti ammirano, ti compli- so l'impegno intellettuale svolto mentano, ti ballano intorno. Eb- sul doppio fronte della produ- Il coraggio dello scrittore e dell' organizzatore di cultu- bene? Non hai mai combattu- zione poetica e di quel feb- ra si provano fin dall'inizio, nella sfida alla censura fasci- to, ricordalo. Non combat- brile ed energico lavo- sta e poi a quella comunista: si tratta, secondo Monica terai mai. Conti qual- ro editoriale a cui Lanzillotta, di un impegno morale, della strenua difesa di cosa per qualcu- rese omag- una concezione antidogmatica di cultura, che sfocia in no?".

MONICA BARDI

PAOLO SANNA, Cesare Pavese. Un "misfatto" non solo letterario,MARC O CERRUTI, Il piacer di pensare. Solitudini, rare amicizie,ca" , ovvero la parte di "ceto dei colti" di pp. 144, Lit 23.000, Delfino, Sassari 2000 corrispondenze intorno al 1800, pp. 149, Lit 28.000, Mucchi, cui si sostanzia in Italia la cultura dei Modena 2000 lumi distinguendosi dal cattolico Questo volume del giornalista sassarese Paolo Sanna pessimismo antropologico propone un'inedita interpretazione della personalità lette- Marco Cerruti continua a scavare nel Settecento, il cam- di un Alfonso di Vara- raria e artistica di Pavese, giungendo a esiti che - come po che più appartiene al suo mestiere di studioso, con no. E, in contro- osserva Del Boca, presidente della Federazione naziona- speciale attenzione alla procellosa svolta verso l'Otto. In tendenza .„ w IANNACCONE, le stampa italiana, nella prefazione al libro - "aprono sce- questo libriccino dal bel titolo raccoglie studi, già usciti nel con il F fascismo "sinte- nari imprevedibili sulla vita di un grande che, come molti '98 in sedi sparse e varie, tutti centrati su figure e motivi for- fico". Letteratura e ideo- grandi, stenta ad essere riconosciuto". Oggetto di una vio- della cultura letteraria italiana che vanno emergendo dagli logia negli anni Trenta, lenta opera di demistificazione che ne ha reiteratamente archivi negli ultimi anni. Sono quattro studi che, attraver- pp. 231, Lit 22.000, Greco & dimenticato, ignorato e misconosciuto ii valore, Pavese è so epistole diari carteggi, trattano di paesaggi e di Greco, Milano 1999 stato - secondo Sanna - "relegato, da critici e storici, in un amori, amicizie, montagne e del mutare di purgatorio umano e letterario". Con un approccio giornali- mentalità e sensibilità; con un primo capi- li nodo cruciale della migrazione di molti gio- stico alla materia e una forte cura per le fonti e documen- tolo che li introduce e raccorda, e vani intellettuali fascisti verso il fronte comunista è tazioni apportate (alcune, ancor oggi inedite, saranno og- che s'intitola (bel titolo, anzi bel- stato sciolto più volte, e in diversi modi. Il saggio di lan- getto di una raccolta di saggi la cui pubblicazione è pre- lissimo) Fra il mal di vivere naccone, giovane studioso irpino, appoggia la tesi del- vista per il prossimo anno), Sanna riabilita con grande ef- e i suoi rimedi. Qui sfug- la continuità: dietro il mutato atteggiamento dei vari Pra- ficacia la figura dello scrittore, evidenziandone (apparen- Cerruti definisce ge al con- tolini, Bilenchi, Vittorini non ci fu affatto furbo opportuni- ti) contraddizioni umane e (verosimili) debolezze fisiche e l"'intelligen- trollo mentale e smo; il loro fascismo non va letto come un errore di gio- mentali: "ne fecero - ricorda Del Boca - un ghettizzato za lai- si fa rivoluzionaria; o ventù; quanto ne seguì nei dopoguerra non fu altro che nell'ottica del 'con noi o contro di noi' che, non solo allora, di una natura che appare il logico sviluppo di un coerente sistema ideologico. Un segnava in larga misura i rapporti tra l'intellighentzia e il ora da contemplare estetica- sistema, questo, ben a fuoco già nei primi anni trenta potere". L'opera, di piacevole lettura, è destinata ad ali- mente ora da (materialmente) te- suH"'Universale" di Berto Ricci, e incardinato in sostan- mentare il dibattito, attualmente in auge, sulla figu- mere. Spiccano perciò, anche nel mon- za sulla fede nell'esperimento corporativo, nella missio- ra e l'opera dello scrittore piemontese. do intellettuale minore (ma Rousseau e Vol- ne sociale del letterato e nel carattere rivoluzionario di CORRADO PIANA taire e Diderot sono a portata di mano), i percor- un fascismo populista e anticapitalista. La "borghesità", si antinomici della solitudine e della socievolezza; e odiato campione della quale è l'ebreo, viene però indi- quello ben noto dell'eudemonismo affiancato o contrappo- viduata su un piano puramente morale, in relazione a sto al riconoscimento del male radicale. La riflessione set- dei valori, e non già in base a parametri socioeconomi- m u - tecentesca su felicità pubblica e privata s'incupisce (sen- ci. Proprio il diffuso afflato spiritualista, convergente per lario ideo- za rimedio?) nei suicidi di Werther e Ortis. Ma bisogna es- di più con vistose propensioni autoritarie e imperialiste, logico corren- ser grati a Cerruti per l'arte con cui sceglie ie citazioni. E secondo lannaccone incrina alla base la formula - "fa- te sul deprecato il- consolarci con il riformismo di Pietro Verri, secondo il qua- scismo di sinistra" - in cui si è soliti rapprendere questa luminismo, ce ne resti- le da una società razionalmente organizzata ci si può temperie. Si tratterebbe invece di un fascismo "sinteti- tuisce il ricco tessuto relazio- aspettare non che sia felice, ma che sia tale da "rendere co", Mecca utopica dei fedeli in una "terza via" littoria: nale, percorso da strappi e ten- più piccola la nostra infelicità". né parlamentare, né bolscevica. sioni, sullo sfondo di una storia che LIDIA DE FEDERICIS MAURO NOVELLI Gialli e neri

a S - ^^^^^ LUCA DELLA BIANCA, Brignonard, pp. 187, Lit 25.000, Alfa, Milano TA FRANCESCHI- soluta, il mio ^^^^ 1999 (ma 2000) ^R NI, La discesa nella pau- primo compito di ^^^^ ra, pp. 111. Lit 15.000, Sel- questa esistenza". La ^^^ Normandia, fine de! secolo XIX: il filantropo e pensatore Nastur- lerio, Palermo 2000 paura è la sua legge assolu- ce Martin organizza nel solitario castello di Brignonard, ereditato ta che le impedisce di godere ^^ da una nobildonna locale, la scuola del futuro per forgiare le nuo- Questo piccolo giallo d'esordio dei piaceri della vita, delle pas- ^^ ve coscienze - operazione che si rivelerà pirotecnicamente de- B della bolognese Marta Franceschini seggiate che rifugge, dell'ammira- ^k menziale e condurrà, tra cecità e truffe, alla catastrofe pedagogi- B è più di un gioco, più di un esercizio zione dei passanti. La paura è anche la ^k ca, all'improbabile rivolta (anzi, rivoluzione) dei ragazzi, alle vi- B d'abilità. Pur nella sua programmatica sua unica forma di lucidità, a tal punto ^k cende bassoimperiali del regime da loro instaurato. Se è piuttosto B modestia, il libro è organizzato secondo perseguita da guidarla nell'analisi dei fatti raro che romanzi d ambientazione scolastica — in senso lato — B uno schema classico: l'elenco dei perso- fino a scoprire il colpevole. Ma prima che ^ coinvolgano il lettore estraneo a splendori e furori di quel mondo, B naggi ad aprire la vicenda, il luogo, il delitto, questo accada Lucia descrive il mondo che • Brignonard rappresenta una felice sorpresa, una metafora amara W le indagini, la le ruota intorno 1 e un irresistibile divertimento nero: dove, intessuti in punta di pen- ' scoperta dell'as- con una sorta di ' na, gli ammiccamenti si susseguono a ritmo incalzante, e la scuo- sassino. Solo che stejgv accorata parteci- la - una scuola deformata fino al delirio, riciclata in impero - si la storia si sdoppia pazione che salva mostra specchio allarmante dei peggiori passato e futuro. Come coinvolgendo an- uomini e cani, nel potrebbe aver scritto Émile Zola in quarta di copertina: "Una tragi- che i cani accom- /f \ turbinare delle loro cità immensa. Eppure, la vicenda del grottesco inferno di Brigno- pagnati dai propri / rO\ passioni, nella mor- nard è una delle storie più divertenti che io conosca". L'autore, padroni. Cani che / / \Y\ V\i \\ bosità delle loro re- milanese, nato nel 1962, ha curato edizioni critiche di Dossi e Tar- sono personaggi al / / M \ \ ciproche relazioni. chetti; in campo narrativo, il romanzo storico II Rosso di Santa pari dei loro umani, / ' \\ Tutti sconfitti dall'i- Barbara (Ipl, 1995 - un'avventura di Torquato Tasso in linguag- tenerissimi proprie- / 9 nesauribilità dei gio manzoniano) e due romanzi per ragazzi. Brignonard è fresco tari. Lucia, "un set- / propri desideri - di di stampa (aprile 2000, come rammenta l'indicazione imposta dal ter inglese tricolore / sesso, di denaro, legislatore), ma il rifiuto del nuovo millennio da parte dell'autore di circa sei anni" è / d'amore, di bellez- spiega il copyright 1999. la voce narrante / , \ za -, uomini e ca- FRANCO PEZZINI i che vive con / \ ni, indissolubil- i fe Marta e la sua mente legati, È % bambina e trovano il prò- B che frequen- prio riscatto B Ik ta come tutti gli altri, almeno una volta al ricomponendosi dentro la nicchia di nuo- B FEDERICO ANDAHAZI, Le care sorelle, ed. orig. 1998, trad. dallo spagno- m giorno, lo stesso parco. Lucia è osses- ve abitudini. Lucia, infine, non riesce, B lo di Alessandra Riccio, pp, 184, Lit 26.500, Frassinelli, Milano 1999 sionata dal suo passato - dove si na- nonostante il ruolo fondamentale avu- B sconde un dolorosissimo lutto - e to nelle indagini, a trasformarsi in I fatti di Villa Diodati, 1816, che condussero a vita inquietante la prova, sopra tutti gli altri senti- un cane coraggioso, ma, questo spaventosa creatura del dottor Frankenstein e (in modo meno di- Nfk menti, un'insuperabile paura. sì, Lucia riesce ad allearsi al- retto di quanto generalmente si pensi), il capostipite dei vampiri "La paura è il mio unico ta- la propria paura con una letterari, il fascinoso Lord Ruthwen, offrono spunto ancora una lento, la mia specialità diversa coscienza. volta per un'opera di finzione nel secondo romanzo, dopo L'ana- tomista, dell'argentino di origine ungherese Federico Andahazi. CAMILLA VALLETTI L'entusiasmo del critico del "New York Times" - "Un'opera inno- vatrice nel campo della narrativa. Uno dei rari libri che ci sorpren- dono e provocano" - pare eccessivo, ma la metafora sulla pater- nità letteraria, vibrante di citazioni (non solo Polidori, Byron, gli Shelley, ma Poe, Puskin e parecchi altri, oltre a probabili memorie cinematografiche, dal vecchio horror a Ken Russell ali'exploita- RUFUS KING, Il fantasma e Miriam Lake, ed. orig. diamo la Genova degradata degli spacciatori e tiorì) e condotta sul filo del divertimento nero - a tratti nerissimo, 1942, trad. dall'inglese di Alberto Tedeschi, pp. 203, delle prostitute, e veniamo a conoscere - è la co- fino al disgusto fisico - è degna d'interesse. La sorpresa della vi- Lit 6.500, Mondadori, Milano 2000 sa di gran lunga più interessante - ii gruppo de- cenda non sta tanto, ovviamente, nell'allarmante rapporto, epi- gli amici di un tempo, di cui Fabio è stato il mito stolare e alimentare, tra Polidori e la più orrenda delle tre sorelle Senz'altro il giallo meno femminista della storia: e il modello: trentenni che hanno avuto vent'anni Legrand (dove i termini del patto richiamano simbolicamente i la graziosissima e brillante protagonista, segreta- nell'anfetaminica Italia craxiana e che continuano concetti di paternità e di generazione - vampire divoratrici di li- ria di una rivista di moda newyorkese, invece di a ciondolare, neghittosi e strafatti, tra locali e te- quore maschile sono note, del resto, dalle antiche mitologie a godersi la vita da single e i corteggiatori, ha un tal lefonini, murati in un gergo afasico da giovani Erotikiller ó\ Jess Franco). Ma le torbide memorie del terzetto Le- terror panico dello zitellaggio da sentirsi l'ultima Holden fuori tempo massimo. Il peggiore di tutti, grand nel decomporsi del libertino secolo XVIII, le feste d'orrori delle derelitte, e da cacciarsi in un tenebroso pa- diventato giornalista in odore di razzismo leghi- delle lezioni di medicina e gli indicibili circhi di freaks, i demenzia- sticcio, finendo nelle reti di un'ambigua famiglia di sta, avrà quel che si merita nelle ultime pagine, li frenetici delitti delle ex-bellezze ormai cadenti per nutrire la so- miliardari apparentemente decisa a farla passare con grande soddisfazione dei lettore. rella nascosta (è un caso che la prima vittima, il gallese Talbot, per un'ereditiera scomparsa. La vicenda si snoda (M.B.) rievochi il destino segreto dell'omonimo Uomo-lupo di Lon Cha- in gran parte a bordo di uno yacht, senza grandi ney jr.?), i richiami a un erotismo degradante nel delirio e nella de- sorprese: ma un intreccio carico di romanticismo, vastazione fisica preludono soltanto alla rivelazione finale sul la figuretta marginale di un patriarca della psico- grottesco spettacolo - come sotto al tendone d'un teatro di mostri analisi un po' svanito e uno smagliante dialogo da - del mondo letterario quale grande, squallida mistificazione. commedia hollywoodiana fanno di questo mode- LUCA DI FULVIO, L'impagliatore, pp. 342, Lit 25.000, (F.P.) sto giallo Mondadori una vera chicca per le si- Mursia, Milano 2000 gnore nostalgiche della serie dell'Uomo ombra e per tutte le adepte del giallo-rosa in generale. È difficile da descrivere, questo giallo sospeso

MARIOLINA BERTINI tra il grottesco e il macabro, con la sua trama ric- chissima e i suoi protagonisti cui ci si affeziona Picatrix - Ghayat al-hakim, "Il fine del saggio" dello pseudo Maslama al- subito, il melanconico commissario Arnaldi, inca- Magriti, a cura di Paolo Aldo Rossi, pp, 273, Lit 40.000, Mimesis, Mila- pace di dimenticare la tragedia lontana del suo no 1999 primo amore, e Giuditta, l'infermiera volontaria MARCO BERISSO, Il verbale, pp. 238, Lit 20.000, Deri- generosa e gentile, amica dei gatti randagi, su cui In un recente romanzo della felice, documentatissima saga veApprodi, Roma 2000 si allunga l'ombra di un serial killer dalia doppia, dell'Inquisitore Eymerich, Picatrix-La scala per l'inferno, edito da imprevedibile personalità. Siamo in un romanzo Mondadori nel 1998 per "Urania" e oggi raccolto nel volume I Per chi volesse leggerlo come un giallo, la de- realistico - ce lo ricorda lo squallore della città in sentieri perduti di Eymerich (Mondadori, 2000), Valerio Evangeli- lusione è assicurata: lo spunto iniziale che appa- cui la storia si svolge, un porto mediterraneo de- sti faceva confrontare il suo inesorabile domenicano con orrori e renta Il verbale al poliziesco - il suicidio inespli- vastato da uno sciopero infinito degli spazzini, e misteri del più celebre e temuto testo di magia araba, appunto il cato del giovane Fabio, nel 1991, e la sparizione ce lo ricorda il personaggio di Ajaccio, un sotto- Picatrix, la cui prima versione integrale in italiano, a cura d'un ag- della misteriosa Alice che era apparsa da poco posto di Arnaldi inchiodato a un letto d'ospedale guerrito gruppo di studiosi (oltre a Paolo Aldo Rossi, Davide Arec- nella sua vita - resta privo di sviluppi, anzi dile- dalla malattia che lo uccide lentamente. Ma siamo co, Ida Li Vigni, Stefano Zuffi), è stata finalmente affidata alle gua come una bolla di sapone ben prima del fi- anche in un feuilleton d'altri tempi, traboccante di stampe nell'ottobre 1999. Nel 1897, J. Wood Brown esprimeva la nale della storia, che ha altri motivi d'interesse. È fatti ben connessi tra loro, perché dal remoto pas- speranza che il testo maledetto, virtuale prototipo del Necronomi- la storia di una resurrezione e di una ricerca: Lau- sato di Ajaccio emerge la storia a forti tinte del mi- con lovecraftiano, non fosse mai tradotto in alcuna lingua moder- drian, il protagonista-narratore all'incirca trenten- sterioso incendio di un orfanotrofio; siamo in un na: ma già dal 1933 edizioni critiche hanno affrontato l'opera, una ne, che dopo la morte dell'amico Fabio si era ab- remake particolarmente sinistro di Psyco, che un summa di magia composta originariamente in arabo (pare in bandonato all'inerzia e alla bulimia, emerge dopo Pupi Avati in gran forma sembra aver ambientato Spagna tra il 1047 e il 1051, forse sulla base d'un più antico testo anni dalla sua passività autodistruttiva e si butta incongruamente nella città vecchia di Bari, e sia- ermetico), poi tradotta in spagnolo e quindi in latino - e l'introdu- alla ricerca della verità e della sfuggentissima mo, soprattutto, in uno dei più bei gialli della re- zione dei curatori rende ben conto dell'avventura e dei problemi Alice, fantasma ossessivo che arriva a dominare cente produzione italiana. la sua vita intera. Sullo sfondo della ricerca, ve- (M.B.) • un'edizio- ne che, attraverso una scelta del materiale dell'impo- nente compilazione del 1376, continuamente riproposta e per ristampata (il canonista Francisco Pena la riediterà con ogni ap- della traduzio- chiose nel XVI secolo), e un'esaustiva introduzione del cu- profondimento o ne, oltre che della ratore, offre al lettore italiano un quadro di atroce chiarezza controllo; e al contem- straordinaria fortuna del sulla procedura inquisitoriale (delazione, processo, tortura, po ben inquadra la dram- testo in Occidente, in partico- maticità della testimonianza lare in età umanistica e rinasci- documentaria contro ogni rigurgito mentale (Marsilio Ficìno, Pico della revisionistico sulla "leggenda nera" Mirandola, Leonardo, Filarete, Rabelais, dell'Inquisizione, meglio o peggio argo- Campanella...). Picatrix (dal nome dell'au- mentato (è inevitabile rammentare le com- tore/compilatore: una corruzione del nome moventi preoccupazioni di non offendere chi "Ippocrate"?) consta di quattro libri - nel primo agiva in buona fede, con cui s'è motivata certa "si tratta l'essere del cielo e i suoi influssi sulla pelosa resistenza al recente Atto di dolore della Terra tramite le immagini o configurazióni che si tro- Chiesa cattolica per i delitti commessi nei secoli, e vano in esso", nel secondo "delle figure del cielo, del quelle, parallele, di sottolineare a sufficienza il dolore moto dell'ottava sfera e dei loro influssi su questo degli inquisitori nello svolgimento dei loro compiti). Co- mondo", nel terzo delle proprietà dei pianeti, di come si me nota Evangelisti nell'introduzione: "Il Directorium di possa parlare con i relativi spiriti e "di molte altre opera- Eymerich, nell'edizione di Louis Sala-Molins, aiuterà il let- zioni di natura negromantica", nel quarto e ultimo delle tore (...) a comprendere che l'espressione 'leggenda ne- proprietà degli spiriti, di simulacri, talismani ecc.; e va ra' è in effetti impropria. Il colore era quello, ma non si ascritto a merito dei curatori che il taglio dell'edizione, filo- trattò affatto di una leggenda". Un'operazione editoriale, logicamente rigorosa e ricca d'informazioni, la renda ac- quella della Fanucci, in cui si sottolinea la coraggiosa di- cessibile non solo al cultore di esoterismo ma al più ampio gnità a fronte della recente pubblicazione e ampia diffusio- pubblico dei curiosi. ne per i tipi di Piemme (1998) di un Manuale dell'Inquisitore (F.P.) a cura di Rino Camilleri: l'autore, sfruttando la selezione ra- gionata di Sala-Molins, che cita di sfuggita quale "com- pendio" ("L'opera nonè affatto tenera con l'Inquisizione... ma è una delle più recenti sull'argomento" - si noti il "ma") riesce poi a liquidarla con un accenno sospetto- NICOLAU EYMERICH, FRANCISCO PENA, Il manuale dell'in- so, rammentando che John Tedeschi (li giudice e quisitore, ed. orig. 1973, a cura di Louis Sala-Molins, in- l'eretico, Vita e pensiero, 1997) "consiglia 'cautela' trod. di Valerio Evangelisti, pp. 266, Lit 20.000, Fanucci, nell'uso del compendio.di cui sopra". Camilleri pre- Roma 2000 senta il testo di Eymerich e Pena glossato da frasi del tenore: "Insomma, l'Inquisizione? (Forse) Un'operazione coraggiosa offre oggi in tra- molto rumore per nulla" - dove la sagacia dei duzione italiana la rigorosa edizione di commenti dovrebbe costituire, si ritiene, il Louis Saia-Molins - notissima in Francia e valore aggiunto, originale, della propo- Spagna agli storici dell'Inquisizione - sta. Si rimanda alla lucida risposta di del Directorium Inquisitorum di Ni- Evangelisti e alla vigorosa nota colau Eymerich (1320-1399), il dello stesso Sala-Molins al- domenicano spagnolo sulla l'edizione Fanucci. confessione, supplizio). Dove il rigore di storico di Sala- cui figura Evangelisti Molins, professore alla Sorbona e quindi a Tolosa, rende (F.P.) intesse il suo ciclo conto delle scelte testuali compiute - l'essenziale della fantastico: parte procedurale del testo latino, circa duecento pagine in quarto contro le mille in folio dalla fitta scrittura dell'origi- nale - e rimanda gli interessati al testo latino

Il grande libro di Bracala, a cura di Stephen Jones, ed. un cenno merita almeno II "Dracula" di Coppola KAROLY KOS, La Transilvania. Storia e cultura dei popoli della Tran- orig. 1997, trad. dall'inglese di Gianni Pilo, pp. 480, del critico cinematografico e narratore britanni- silvania, ed. orig. 1934, a cura di Roberto Ruspanti, prefaz. di Cin- Lit 22.900, Newton & Compton, Roma2000 co Kim Newman quale ulteriore puntata della ge- zia Franchi, trad. dall'ungherese di Ilaria Antoniali, pp. 232, Lit niale saga di Anno Dracula (tradotto in Italia, co- 28.000, Rubbettino, Soveria Mannelli (Cz) 2000 Di antologie vampiriche il mercato è abba- me il suo seguito II Barone sanguinario, per i tipi stanza ricco anche in Italia, e lo stesso Jones di Fanucci): nell'ormai innumerevole selva di epi- L'attenzione alla geografia fantastica postula, in ultima analisi, può vantare al suo attivo una precedente raccol- goni di Stoker, il ciclo di Newman - con il suo un più rigoroso rispetto di quella reale: e il richiamo all'Altrove ta di successo (Vampiri!, Newton & Compton, mondo misto di vampiri e di "caldi" a seguito del- d'una Terra-di-là-dalla-foresta (cfr. ad esempio le osservazioni 1997): ma il "grande libro" in questione, edito a la vittoria del Conte su Van Helsing e del suo im- dell'australiano Ken Gelder, Incontri col vampiro, Red, 1998, cir- Londra per il centenario del romanzo di Stoker, probabile matrimonio con la regina Vittoria - rap- ca le suggestioni mitiche della "Transilvania tasmana", chiamata più che per il grosso dei trentadue racconti com- presenta uno dei pochissimi tentativi davvero così da Thomas Scott per una mappa del 1830), banalizzata nel lin- presivi (Ramsey Campbell, Brian Lumley e Brian riusciti di riportare sulle scene narrative il temibi- guaggio corrente per terra di mostri e vampiri dal successo del ro- Stableford, per citare solo qualche nome), meri- le Voivoda, sia pure nel segno del grottesco e manzo di Stoker, deve salutarmente confrontarsi con il provocato- ta l'attenzione dei cultori del gotico per la pubbli- d'un pirotecnico, ineguagliato gioco di citazioni. rio titolo dell'introduzione di Roberto Ruspanti al saggio di Kos cazione, ahimè parziale, del testo teatrale del Dopo il mondo vittoriano in Anno Dracula e oggi riproposto in italiano: "La Transilvania non è la terra di Dra- Dracula adattato dallo stesso Bram Stoker per l'espressionismo tedesco nel Barone sanguina- cula, ma una storica regione multietnica d'Europa". La drammati- rio, ci troviamo qui nel mondo del cinema con- un'unica rappresentazione al Royal Lyceum nel ca, e in Italia poco nota, epopea delle "tre nazioni storiche" - Ma- temporaneo: "cosa sarebbe venuto fuori se West End di Londra (martedì 18 maggio 1897 - giari, Magiaro-Secleri e Sassoni - e della "quarta nazione", i Rume- Francis Ford Coppola avesse fatto Dracula co- cioè alcune settimane prima della pubblicazione ni, viene evocata da Karoly Kos (1883-1977), architetto di fama me uno dei suoi film buoni", in un mondo multi- del volume). Dracula o II Morto Vivente, tale il tito- mondiale, grafico e scrittore magiaro-transilvano, con rigore ap- culturale di vivi e non-morti? (A proposito di Dra- lo, non rende che in parte l'atmosfera del roman- passionato: da protostoria e dominio romano, attraverso i mille an- cula, un motivo di rammarico e una proposta: nel zo, e fu composto con fretta un po' brutale (su ni dalla conquista magiara fino all'assemblea di Gyulafehérvàr più di cento pagine ventennale della (Alba Julia) del 1918 che sancì l'unione con la Romania, l'autore di copione, solo morte di Furio Je- evidenzia la peculiarità storico-culturale della Erdély ("terra co- mezza pagina è si, perché non si perta dalle foreste", antico nome ungherese del titolo originale del dedicata alla fine pensa di ristampa- saggio) rispetto alle nazioni cui si trovò accorpata - la conservazio- del Conte): nondi- re il suo straordi- ne orgogliosa nel tempo dei caratteri propri di ciascuna etnia della meno, nella tor- nario L'ultima not- regione e la partecipazione di tutte a una natura comune, appunto mentata genesi del te nelle due ver- specificamente "transilvana". Oltre all'introduzione di Ruspanti e testo più diffuso al sioni tanto diverse alla prefazione di Cinzia Franchi, un saggio introduttivo di Péter mondo dopo la ch'egli lasciò, e Egyed sulla dimensione culturale della minoranza ungherese nella Bibbia-così alme- delle quali una so- Transilvania odierna soccorre il lettore nostrano; il volume è inol- no si dice, - esso la giunse ai lettori rappresenta un in- edita da Marietti tre arricchito da sessanta immagini (nell'originale, incisioni su li- teressante docu- nell'ormai introva- noleum stampate a colori) con edifici e figure-tipo del paesaggio, e mento d'epoca. bile volume del da una postfazione diZsuzsa Ordasi sul rapporto tra Kos architetto Tra gli altri testi del- 1987?). e la tradizione popolare transilvana in architettura. la raccolta, inoltre, (F.P.) (F.P.) |DEI LIBRI DEL MESE

Letteratura angloindiana

SU- man- CHITRA BANERJEE DRVAKARUNI, Sorella del mio cuore, ed. orig. 1999, NETRA GUPTA, zo dedicato alla trad. dall'inglese di Federica Oddera, pp. 352, Lit 28.000, Einaudi, La casa dei giorni dora- figura dello zio scom- Torino 2000 ti, ed. orig. 1999, trad. parso nelle acque del dall'inglese di Maria Carla Paset- Cherwell. Ma la scrittura re- Due cugine vivono come se fossero sorelle gemelle con tre ma- ti, pp. 253, Lit 30.000, Piemme, Mi- suscita i morti e lo zio si materia- dri e nessun padre. I padri sono morti poco prima della loro na- lano 2000 lizza nella dimora dell'infanzia e scita. L'ingenuità che caratterizza il loro infantile reciproco amore dell'amore. Ormai quasi cieco, De- ben presto si scontra con le differenze adolescenziali. Anju riceve Sette, come i giorni della settimana, bendranath, è tornato per trovare soste- dalla madre regali costosi; Sudha, più modesta, è però bellissima. come i colori di un arcobaleno privato e gno fra le amate mura di un tempo, ma Entrambe ambiscono a continuare gli studi, a frequentare l'univer- prezioso - ametista, indaco, azzurro, gia- Jennifer viene a riprenderlo e lo riporta con sità. L'una s'invaghisce delle istanze libertarie contenute nelle da, zafferano, ocra, cremisi - sono i capitoli sé a Oxford. Niharika li accompagna e là... opere di Virginia Woolf, l'altra sarà costretta a sposarsi presto. En- che compongono il romanzo di Sunetra Gup- Di amori mai spenti, di colori inconsueti, del- trambe spiriti ribelli, devono però soccombere alle necessità del ta. Dal violazzurro al verde all'oro purpureo si le arti tutte - canto, musica, recitazione -, del- fato. Matrimoni combinati, precoci, allontaneranno le due cugine- spiega la tavolozza di un tormento d'amore la magica capacità di narrare, di intrecciare i sorelle, combattute fra il vero amore per colui che non si potrà spo- senza fine, che coinvolge in una girandola di molti fili del racconto in un finale sorprendente; sare e il dovere di moglie verso un uomo non amato, nonché da viaggi di andata e ritorno tra Calcutta, Oxford e capacità tutta indiana, va detto, quella che Su- una gelosia condita di citazioni shakespeariane, dalla Commedia New York uno zio e sua nipote. Il primo, Deben- netra Gupta condivide con la protagonista del ro- degli errori al fazzoletto lasciato cadere da Sudha e raccolto dal dranath Roy, crede di poter sfuggire all'amore per manzo; di viaggi, di spionaggio, di romanzo e me- marito di Anju. Le due protagoniste si ritroveranno in America, la moglie del fratello maggiore rifugiandosi, a taromanzo, di romance parlano le storie di questo l'una madre di una bambina, l'altra con una maternità negata; l'una Oxford, nel matrimonio con una memsahib, Jenni- romanzo che è anche saga familiare, di donne au- con un padre ritornato vivo dal regno dei morti, che ha vissuto si- fer. Tuttavia l'ossessione per la regale e inavvici- daci o remissive, di uomini e tradimenti, perché lenziosamente in disparte, come autista di famiglia, osservando nabile cognata, musicista e cantante di struggen- "non è sempre possibile sposare l'uomo che ami, da lontano il lento diventare donna di sua figlia, l'altra con l'imma- ti poesie d'amore del massimo poeta bengalese, o anche amare l'uomo che sposi"; di morti che ri- gine di un prezioso rubino negli occhi. Troppo lungo questo ro- Rabindranath Tagore, non si affievolisce. Il viag- tornano vivi, di poveri contadini indiani e di nobili manzo, e appesantito da tante cose poco credibili che rendono le gio di nozze a Calcutta, nella casa dell'infanzia e bengalesi. E tuttavia indiana, soprattutto indiana due protagoniste personaggi di una favola moderna sì, ma co- della passione struggente, non lenisce il dolore è la scrittura di Sunetra Gupta, e non woolfiana, struita su stereotipi un po' consunti: i matrimoni combinati, donne per un amore impossibile e, di ritorno a Oxford, aggettivo consunto ormai per essere stato trop- limitate nella propria libertà di scelta, madri moderne eppure co- Debendranath affitta una barca per fare un gi- pe volte attribuito a scrittrici indiane, magari strette ad accettare i compromessi imposti dalla tradizione, tra ro sul fiume, ma la barca torna vuota. Dodici diasporiche, da Anita Desai (che ora risiede Calcutta e gli Stati Uniti, dove Divakaruni vive sin dagli anni set- anni dopo, arriva a Oxford sua nipote, Niha- in America) a Sunetra Gupta (che, nata a tanta. Forse, ci piacerebbe immaginare scelte più coraggiose. rika, che della madre ha ereditato la bel- Calcutta, vive ora a Oxford). E se il suo ro- (C.C.) lezza; solo che alla musica e al canto ha manzo vive, brilla, respira anche in italia- preferito la Storia e l'arte del narrare. Le no, non possiamo che augurarci la tra- due donne ricordano il defunto con duzione degli altri suoi romanzi, non gli amici comuni e fra questi Niha- solo per la fortuna che gli scrittori rika incontra l'amore nel foto- indiani incontrano oggi nell'edi- RAJ KAMAL JHA, La coperta azzurra, ed. orig. 1999, trad. dall'inglese di grafo Daniel Faraday. Torna- toria italiana, ma perché nei Federica Oddera, pp. 216, Lit 25.000, Guanda, Milano 2000 ta a Calcutta, nella casa loro romanzi si dispiega- avita scrive un ro- no mondi. Il romanzo d'esordio di Raj Kamal Jha non è stato accolto be- nevolmente in India. Le molte ripetizioni, una cronologia sgan- CARMEN CONCIUO gherata e l'imprecisione che deforma la topografia di Calcutta so- no i punti deboli di una narrazione per altri versi interessante. Le slogature topografiche passano inosservate a un lettore occiden- tale che non conosca Calcutta, e così pure le dissonanze crono- logiche non disturbano il lettore europeo, abituato alle forzature della moderna sperimentazione romanzesca. Forse il giudizio dei VLKRAM CHANDRA, Amore e nostalgia a Bombay, ed. SHAUNA SINGH BALDWIN, Quel che il corpo ricorda, ed. critici indiani, a cui sono care forme di realismo più tradizionale, orig. 1997, trad. dall'inglese di Marina Manfredi, orig. 1999, trad. dall'inglese di Katia Bagnoli, pp. 565, oppure accondiscendenti verso forme di esuberanza à la Rush- pp. 326, Lit 32.000, Instar Libri, Torino 1999 Lit 33.000, Mondadori, Milano 2000 die o à la Roy, è un po' troppo severo se applicato alla lettera. Che il romanzo risulterebbe migliore se le singole microstorie che Gli ammiratori di Terra rossa e pioggia scro- Shauna Singh Baldwin è una giovane scrittrice lo compongono fossero rimaste tali, è probabilmente vero, per- sciante (cfr. "L'Indice", 1998, n. 3) troveranno in canadese di nascita, ma cresciuta in India e resi- ché presa singolarmente ciascuna di esse risulta efficace. Ama- questo secondo libro di Vikram Chandra uno scrit- dente negli Stati Uniti. Questo suo primo romanzo è ro è certo il quadro che l'anonimo narratore offre di violenze do- tore sorprendentemente diverso. L'epopea otto- la saga di una famiglia sikh negli anni precedenti e mestiche soffocate nel silenzio dell'omertà. Un padre ubriacone centesca del romanzo lascia il posto a cinque sto- coevi alla Spartizione, in un'epoca in cui le singole che provoca la morte della moglie, che violenta i figli; mariti che rie di piccole e grandi sfide quotidiane ambienta- storie personali si intrecciano fatalmente e indisso- picchiano le mogli e suocere consenzienti. Un fratello e una so- te nella Bombay dei giorni nostri. I titoli dei rac- lubilmente con la Storia. La vicenda ruota intorno a rella che trovano conforto l'uno nell'altra contro il caos familiare, conti rimandano ad altrettanti princìpi chiave tre personaggi felicemente ritratti: Sardarji, inge- sotto una coperta azzurra di cielo. Una bambina nata da una col- dell'induismo e il lettore potrà dilettarsi nell'imma- gnere laureato al Balliol College di Oxford, con mo- pa confessata solo nell'ultimo racconto-climax, che avrà in ere- ginare come ad esempio il concetto di Dharma (il di e pretese da intellettuale, che costruisce canali dità storie scritte da chi, balbuziente da bambino, preferisce la dovere dell'uomo verso l'ordine socio-cosmico) si di irrigazione attraverso il Punjab e lascia la gestio- scrittura alla parola detta. Come una grave confessione, piena di traduca nella vicenda di Jago Antia, il coraggioso ne dei suoi vasti possedimenti nelle decise mani reticenze, rimozioni, fino al transfert finale, si snocciola la se- generale mutilato che deve affrontare un fanta- della bella ma sterile moglie Satya. Desiderando un quenza di frammenti, sogni, allegria e tristezza quale risposta al- sma che infesta la sua casa avita; o quale sia in erede maschio, all'età di 42 anni Sardarji prende la futura domanda di una neonata dormiente: "Chi sono io?". Kama l'amore che ha portato all'efferato omicidio come seconda moglie Roop, una povera paesana (C.C.) su cui indaga l'ispettore Singh (preannunciato sedicenne, facendo detonare un'aspra battaglia di protagonista del prossimo romanzo di Chandra). supremazia fra le due donne, di cui egli sarà pres- Tema di Shakti è la scalata sociale di una donna soché ignaro, e che culminerà nel tragico epilogo, al jet set cittadino, mentre in Artha il programma- in cui una delle due dovrà soccombere. Sullo sfon- Altre recenti uscite tore di computer Iqbal si mette sulle tracce del do di questa coinvolgente vicenda individuale, il ro- Tehmina Durrani, Empietà, ed. orig. 1998, trad. dall'inglese di suo amante scomparso, scoprendo i suoi oscuri manzo ci offre la visione empatica e sofferta della Francesca Diano, pp. 251, Lit 25.000, Neri Pozza, Vicenza 2000. legami con la mala. In Shanti, infine, una donna degenerazione di una società un tempo prospera e Sudhir Kakar, L'ascesi del desiderio, ed. orig. 1998, trad. cerca caparbiamente notizie del marito disperso pluralistica in un sanguinoso campo di battaglia di dall'inglese di Francesca Diano, pp. 300, Lit 28.000, Neri Pozza, in guerra. Un'India urbana e di personaggi insoli- opposte fazioni. In questa prima prova di ampio e Vicenza 2000. tamente isolati dalle tradizionali famiglie allargate, ambizioso respiro (precedentemente l'autrice ave- Shumpa Lahiri, L'interprete dei malanni, ed. orig. 1999, trad. attraverso cui Chandra ha voluto contribuire alla va scritto solo l'interessante raccolta di racconti dall'inglese di Claudia Tiralo, pp. 230, Lit 24.000, Marcos y Mar- creazione del mito della città che oggi si chiama English Lessons and Other Stories), Baldwin si ri- cos, Milano 2000. Mumbai. vela narratrice sicura e potente Manjula Padmanabhan, Zuppa fredda, morte calda, ed. orig. SHAUL BASSI ANDREA SIROTTI 1994, trad. dall'inglese di Elisabetta Valdré, pp. 222, Lit 26.000, Castelvecchi, Roma 2000. Shyam Salvadurai, Funny Boy, ed. orig. 1994, trad. dall'ingle- se di Alessandro Galinelli, pp. 281, Lit 32.000, il Saggiatore, Mi- lano 2000. Kamala Markandaya, Nettare in un setaccio, ed. orig. 1954, trad. dall'inglese di Luciano Bianciardi rivista da Luciana Bian- ciardi, pp. 194, Lit 14.000, Feltrinelli, Milano 2000. India segreta, introd. di Lakhsmi Holmstròm, ed. orig. 1990, trad. dall'inglese di Francesca Orsini, pp. 230, Lit 24.000, La Tar- taruga, Milano 2000. GERHARD RITTER, Federico il Grande, ed. FEDERICA AMBROSINI, Storie di patrizi e di ere- narrazione unitaria, assai poco nuoce alla LODOVICA BRAIDA, Stampa e cultura in Europa sia nella Venezia del '500, pp. 352, Lit 48.000, compattezza del volume, che segue un tra XV e XVI secolo, pp. 162, Lit 16.000, orig. 1954, trad. dal tedesco di Flora Negri Te- Angeli, Milano 1999 coerente sviluppo cronologico e nel quale Laterza, Roma-Bari 2000 deschi, pp. 274, Lit 32.000, il Mulino, Bologna STEFANO ANDRETTA, La Repubblica inquieta. ben emergono gli assi portanti, primo fra 2000 Venezia nel Seicento tra Italia ed Europa, tutti quello dei rapporti (più spesso dei In questo libro Lodovica Braida utilizza pp. 260, Lit 39.000, Carocci, Roma 2000 contrasti) dottrinali e politici con la Chiesa, le sue competenze di storica del libro e Apparso in prima edizione nel 1936, in un'epoca in cui Roma e Venezia costitui- delle pratiche di lettura per presentare le successivamente rielaborato fino alla Solo una città, Venezia, lega questi due vano le due maggiori realtà istituzionali del- origini del libro a stampa e i primi muta- terza e definitiva edizione dei 1954, tra- volumi assai differenti, l'uno dedicato a un la Penisola. Accanto a questo tema vi è menti che l'invenzione di Gutenberg in- dotto per le edizioni del Mulino nel 1970, aspetto della storia religiosa nel XVI seco- l'attenzione - della Serenissima e dell'auto- dusse nella cultura e nella trasmissione il Friedrich der GroBe di Gerhard Ritter si lo, l'altro che, caratterizzato da un forte im- re - per la politica estera, fuori degli spazi del sapere, nell'organizzazione dei me- è stabilmente insediato nella cultura te- pianto politico-istituzionale, si occupa della italiani, cui si aggiunge ancora l'esame di stieri correlati e nell'uso politico che della desca acquisendo la fama di opera ca- città nel Seicento. Federica Ambrosini so- alcuni momenti particolarmente significati- stampa fu fatto tra il tardo Quattrocento e pace di coniugare la serietà scientifica stiene in premessa al suo libro che esso vi, come la crisi della Valtellina o le trattati- l'età della Controriforma. Il tema è da con l'impianto divulgativo o, per meglio tratta di personaggi non affascinanti, con ve diplomatiche per giungere alla pace di qualche tempo oggetto di un interesse dire, educativo, della sua esposizione. storie prive di passione, forse per ciò, sup- Carlowitz. Originariamente costruiti soprat- crescente. Ciò si spiega certamente con Chiarisce questi e altri aspetti della for- pone, sinora non studiate. Sono, in realtà, tutto su fonti d'archivio, ora integrate con la la sensibilità particolare che oggi si nutre tuna del libro la presentazione curata da le vicende di nobili veneziani vicini alla bibliografia recente, i saggi conservano un per le domande che sorgono dalle incerte Edoardo Tortarolo, un autentico breve Riforma, ma ambiguamente intrisi di un apparato critico non esorbitante, tale da prospettive del futuro del libro in un'epoca saggio sulla figura intellettuale e politica (cattolicissimo?) senso di colpa verso scel- orientare il lettore senza opprimerlo; scelta come la nostra di slittamento, di sovrap- di Ritter. Alla luce delle affermazioni di te che li allontanavano dall"'ortodossia", discutibile, invece, quella di raggruppare posizione e di sostituzione tra vecchi e Tortarolo, Federico il Grande merita di ma soprattutto dal loro ceto, e pronti perciò tutte le note a fine capitolo. Se gli argo- nuovi media. Ma si spiega ancora meglio essere letto, o riletto, come "il documen- a ritrattare o, almeno, a mediare quando menti affrontati possono forse non apparire se si tiene conto dei risultati conoscitivi to trasparente di un'epoca della cultura giungevano di fronte al Sant'Uffizio. Il volu- come di grande interesse per un pubblico che derivano da un'impostazione che ag- storico-politica tedesca", nella quale Rit- me, basato quasi esclusivamente su una vasto, è bene sottolineare che Andretta sa grega proficuamente differenti tensioni ter operò con sofferte posizioni antinazi- monumentale ricerca archivistica, descrive ricostruire in pochi tratti il retroterra di que- conoscitive. Il libro di Lodovica Braida of- ste che traducevano il difficile impegno, passo passo i fatti - ma anche i comporta- stioni complesse, rendendole comprensi- fre una lucida analisi che riporta i risultati non immune da aspetti nicodemitici, in menti, gli atteggiamenti, i legami, le rispo- bili anche al lettore non specialista: ne met- di una bibliografia in crescita. Fa inoltre il difesa dei valori liberal-conservatori di ste e le titubanze - dei non molti uomini e te in luce gli snodi fondamentali e trae con punto sulle conoscenze storiografiche e il- cui si fece strenuo sostenitore. Al tempo delle poche donne vicini alla religione rifor- chiarezza le conclusioni. lumina il quadro generale in cui sono di- stesso, essendo oggi mutate le prospet- tive di interpretazione del sovrano prus- mata o sospetti d'esserlo. Attenta soprat- FRANCESCA ROCCI sposte le differenti figure sociali e profes- tutto a restituire il contenuto delle fonti, l'au- sionali, le molteplici realtà culturali e istitu- siano e della società in cui visse, il libro trice si sofferma invece solo in più brevi zionali che operarono nel mondo del libro, documenta un fondamentale punto di vi- tratti su alcuni interessanti confronti fra ele- analizzato nelle sue interferenze con l'an- sta storiografico caratterizzato dalla cen- menti che accomunarono le vicende dei di- tica pratica della scrittura, alla quale il li- tralità del sovrano e dalla identità tra la versi personaggi. Il libro di Stefano Andret- bro rimase legato per molti aspetti e per sua politica e la natura storica della ta è una raccolta di saggi già pubblicati, un tempo più lungo di quanto comune- Prussia, affermatasi a quel tempo come ora rivisti e aggiornati. Il fatto che si tratti di mente non si pensi. grande Stato europeo. una serie di scritti autonomi, e non di una DINO CARPANETTO (D.C.)

DAVA SOBEL, La figlia di Galileo, ed. orig. 1999, pp. 414, Lit 32.000, L'uo- l'epo- Rizzoli, Milano 1999 mo dell'Otto- ca. Il "lungo" cento, a cura di Ute XIX secolo - che si Peccato che in questo volume non compaia alcuna nota del Frevert e Heinz- estende concettualmente traduttore (peraltro nemmeno menzionato): sarebbe infatti stato Gerhard Haupt, ed. orig. dalla Rivoluzione francese interessante sapere come fossero presentate, nella versione in- 1999, traduttori vari dal tede- alla prima guerra mondiale - glese originale, le bellissime lettere della figlia maggiore di Gali- sco, pp. 396, Lit 38.000, Laterza, viene considerato in primo luogo leo (Suor Maria Celeste) che nella versione italiana vengono ri- Roma-Bari 2000 alla luce delle grandi trasformazio- portate integralmente nell'italiano dell'epoca. È intorno a queste ni che lo segnarono: industrializzazio- lettere, prima ancora che alla vicenda dei problemi avuti da Ga- ne, progresso scientifico e tecnologico, Un titolo ulteriore, e ultimo, secondo lileo con l'Inquisizione, che ruota tutto il libro. Sono lettere tene- urbanesimo e lotta di classe, fenomeni gli editori, si aggiunge alla cospicua e re, di una figlia che chiaramente soffre per la mancanza del pa- letti attraverso le figure umane o gli status fortunata collana dedicata all"'Uomo" nel- dre e che, oltre ad ammirarne le qualità riconosciute da tutti, lo che li incarnarono, vale a dire capitani d'in- le varie epoche storiche; questo è però in vede con occhi di profonda devozione figliale. Nel corso del li- dustria e operai, medici e ingegneri, lavora- parte diverso dai precedenti, poiché non è bro la mancanza la si percepisce sempre più acuta. Dapprima a tori domestici, emigranti e altri ancora. Non stato pensato e realizzato in Italia, ma viene causa della sporadicità e superficialità dei rapporti che una suo- si trascura però di dare spazio anche ai resti di ora tradotto dal tedesco, su proposta della casa ra di clausura poteva intrattenere con un uomo (fosse pure il pa- un passato che, al di là delle utopie progressi- editrice Campus, con cui la Laterza collabora. dre); in seguito, durante gli ultimi, travagliati anni, quando Gali- ste, rimase a lungo tutt'altro che morto, come Tranne che per un unico saggio, totalmente ger- leo era alle prese, a Roma, con l'Inquisizione e poi "agli arresti dimostrano, ad esempio, i rigurgiti di religiosità manocentrico (cui fa da contraltare quello riser- domiciliari" (diremmo oggi) presso l'arcivescovo Piccolomini mistica, la persistenza dei contadini come fascia vato soltanto alla nobiltà italiana), il libro non (dove in realtà Galileo è protetto e schermato da ogni problema di popolazione più numerosa, anche se in calo, risente delle sue origini e può essere letto con e da ogni difficoltà); infine, al suo ritorno a Firenze, che avviene nonché il ruolo ancora giuocato da ceti che po- soddisfazione anche nel nostro paese. Si tratta in- poco prima della prematura scomparsa di Suor Maria Celeste. Il trebbero apparire tutt'al più come relitti di epo- fatti di un esempio di storia fatta su base europea. rapporto di stima e di affetto che queste lettere lasciano intuire è che trascorse. Pur nell'accessibilità di un volume In alcuni saggi la Germania è sì il punto di par- allo stesso tempo di estrema semplicità e di grande intensità e rivolto non ai soli specialisti, gli autori sono at- tenza, ma solo in quanto termine di paragone per tenerezza. Lei si sforza di fare tutte le cose che può per il padre tenti a discutere alcune radicate convinzioni sul ciò che avveniva ne+ll'intero Continente, men- (dal preparargli le conserve che sa piacergli al riparargli la bian- secolo, a mettere in luce le sue contraddizioni tra tre nella maggior parte dei contributi sono de- cheria), e lui, da parte sua, ogni volta che ne viene richiesto, si modernità e arcaismi, a sottolineare le articola- scritte e messe a confronto le varie situazioni na- affretta a mandare i soldi di cui la figlia può avere bisogno, o a zioni all'interno di ogni gruppo descritto. In zionali. Si tratta, d'altronde, di un libro frutto spedirle vivande, pezze di stoffa ecc. Peccato che non ci siano questo Uomo ottocentesco vi sono poi molte del lavoro di studiosi di diverse parti d'Europa, pervenute le lettere che Galileo scriveva alla figlia; sarebbero donne, cui sono riservati singoli capitoli (la costruito soprattutto fra le università di Biele- state di grandissimo interesse. Un'altra figlia, anche lei suora di domestica, la fedele estatica, l'insegnante feld e Lione (dove anche i due curatori inse- clausura nello stesso Convento di San Matteo ad Arcetri, resta ...), ma che trovano pure un loro specifico gnano), ma con apporti provenienti da altri sempre sullo sfondo e non compare se non sporadicamente; al spazio nei saggi "maschili" (con, ad esem- atenei francesi, dal Belgio e dall'Italia. La pari del figlio, che sembra farsi vivo solo quando ha bisogno di pio, le difficoltà di accedere a pari diritti storia che qui viene ricostruita va inoltre qualcosa dal padre. Triste epoca se una figlia, per il fatto di es- o alle nuove professioni). Tra uomini e al di là dei soli sviluppi sociali, di norma sere nata fuori del matrimonio, doveva farsi monaca di clausura donne, non mancano infine gli "dei" nota dominante dei volumi di questo o rassegnarsi, con molta probabilità, a una sorte anche peggio- dell'epoca, gli artisti, non più soltan- genere, per offrire anche una base di re. Il libro è di gradevolissima lettura, e presenta la figura di Ga- to malinconici romantici, ma spes- avvenimenti politici e grandi mu- lileo in tutta la sua grandezza sostanziale ma anche in qualcuna so "superuomini", alla Wagner, tamenti strutturali, sebbene delle debolezze che, notoriamente, caratterizzavano il suo per- per i quali il favore del pub- non ci si soffermi, come ov- sonaggio. In aggiunta, lo spaccato della società dell'epoca ap- blico si trasformava talora vio, a ripetere l'intera tra- pare assai bene da molti quadretti e da svariati particolari. L'au- in pura adorazione. ma delle vicende del- tore, semmai, pecca di una chiara simpatia a favore dei prota- gonisti principali, cosa che è però difficile rimproverargli. FRANCESCA ROCCI ENRICO PREDAZZI SLLSAN GATES, Lupo non perdona, ed. orig. 1999, trad. dall'inglese di MARCELLO ARGILLI, Ciao, Andrea, pp. 111, Lit 15.000, fantastico mondo di desideri e sogni, vola sulla Luna Elisabetta Frezza, pp. 159, Lit 12.900, Piemme, Casale Monferrato (Al) Salani, Milano 2000 e su Marte, viaggia nel deserto, incontra alieni e dra- 2000 ghi, costruisce tutto un suo mondo ludico e onirico, "Questo tra i miei libri - scrive Argilli in una nota ma ai tempo stesso di esplorazioni e scoperte della I genitori spesso non sanno nulla della vita dei figli, non ne capi- introduttiva - è quello che ho amato di più". Dopo realtà. La matita viola è la chiave che mette in moto il scono i desideri e le paure, equivocano sui loro comportamenti, si trent'anni lo ha ripreso in mano per ripensarlo e riela- meccanismo del processo immaginativo e creativo creano un mondo fittizio nel quale collocano ombre di ragazzi che borarlo perché da testimonianza diventasse un "rac- che sta alla base del racconto per l'infanzia. Il libret- non hanno la minima corrispondenza con quelli in carne e ossa. È conto simbolico". Anzi doppiamente emblematico. to è consigliato a partire dai tre anni, basta un adulto ciò che succede alla madre di Danny, ossessionata dalla paura Andrea rappresenta i coetanei che in tutto il mondo volenteroso e disponibile a leggere le poche righe che il figlio frequenti cattive compagnie e si metta nei guai. E soffrono, sono oppressi e lottano per la libertà e la di testo che accompagnano i disegni. Danny reagisce inanellando un bugia dietro l'altra per sottrarsi giustizia, dai lager nazisti al Vietnam, nelle bidon- (F.R.) all'occhiuto controllo. Chi rischia di mettersi veramente nei pastic- villese negli slums, ed esprime l'utopia e lo slancio ci, invece, è il fratello minore Tid, che si è imbrancato in una ban- verso un mondo diverso. Al tempo stesso, il protago- da il cui capo, soprannominato "Lupo", è una figura carismatica e nista, non più bambino e non ancora adolescente, terrorizzante che perseguita Danny, un mostro dai scintillanti den- incarna il difficile rapporto dei giovani con gli adulti, ti d'argento e dagli occhi gialli (almeno così lo descrive Tid). Il tutto da costruire: paradossalmente, i padri devono ROBERTO PIUMINI, In fuga con Peter, pp. 159, pregio del racconto, oltre che nell'intreccio, ben costituito e cali- sapersi far scegliere dai figli. I giovani scrittori po- Lit 12.000, Disney, Milano 2000 brato, risiede soprattutto nella creazione di un'atmosfera di incer- trebbero trarre ispirazione narrativa dal coraggio tezza, mistero e angoscia progressiva circa la natura del pericolo con cui Argilli affronta le sue tematiche civili: oggi La Disney ha varato una nuova collana, "Avventu- che incombe: realtà o mitomania? Alla fine i ragazzi sbrogliano la non ci sono più piccoli solfatari e bambini bruciati ra", affidata ad autori italiani, la cui caratteristica è matassa; chi continua a non capirci niente è la mamma, a ulterio- dal napalm, ma esistono ancora piccoli tessitori di rappresentata dal protagonista, un Topolino che si re conferma del carattere di ineguatezza e inaffidabilità con cui la tappeti, cucitori di palloni e baby-prostitute, meninos muove come un uomo normale in mezzo a perso- letteratura per l'infanzia sempre più di frequente tratteggia gli de rua, bambini soldato, giovani vittime di pulizie et- naggi in carne e ossa. Nel primo volumetto, Roberto adulti. niche, minori che mendicano ai nostri semafori. Piumini, che ormai ha superato i trecento titoli, rac- FERNANDO ROTONDO (F.R.) conta la tuga di Peter, un dodicenne inglese, da un centro giovanile di calcio dove vengono addestrate le promesse del futuro. Il ragazzo è un piccolo cam- pione in erba, soprannominato "Piede di platino", sul quale adulti senza scrupoli sognano grandi affa- KAREN HESSE, Oltre la polvere. Romanzo in versi, ed. orig. 1997, trad. CROCKET JOHNSON, Harold e la matita viola, ed. orig. ri, ma che non sopporta i metodi autoritari e sporchi dall'inglese di Roberto Piumini, a cura di Ziliotto, pp. 207, 1995 e 1997, trad. dal'inglese di Giulio Lughi, pp. 132, della scuola di calcio. Nella fuga viene aiutato da Lit 20.000, Salani, Milano 1999 Lit 15.000, Einaudi Ragazzi, Trieste 2000 Topolino, un turista americano di spirito avventuro- so, attraverso Francia Germania Italia, in auto treno La reputazione di Karen Hesse nel campo della letteratura per Crocket Johnson (1906-1975), nome d'arte di Da- barca bicicletta, mentre loschi figuri lo inseguono ragazzi è legata a una capacità particolare. La scrittrice, nata a vid Johnson Heisk, è autore di una sola storia a fu- per rimettere le mani sulla gallina dalle uova d'oro. Baltimore, nel Maryland, nel 1952, è nota negli Stati Uniti per metti, molto popolare in America, quella del piccolo Un interessante esperimento editoriale che conta- l'abilità con la quale ha saputo introdurre, in un ambito che privi- Barnaby, dove rivela un raffinato humor e uno spic- mina un archetipo dell'immaginario moderno con legia di norma l'usuale e il quotidiano, epoche e ambientazioni cato senso per la fiaba moderna. Queste caratteri- una letteratura per ragazzi modulata secondo le distanti. Hesse ha conquistato il suo pubblico spingendo i gio- stiche compaiono anche nei libri per bambini che convenzioni del genere giallo. Gli altri primi titoli del- vani lettori a rispecchiarsi ora nelle avventure di Amelia Martin, ha scritto (spesso in collaborazione con la moglie la serie sono: La musica del diavolo di Chiara Ra- aiutante del guardiano del faro nel Delaware della Guerra Civile, Ruth Krauss) e illustrato, in particolare nelle due sto- paccini, La Stella di Chandrapur di Lia Celi e Una ora in quelle dei piccoli Faulstich, figli di un minatore dei monti rie comprese in Harold e la matita viola. Harold è un notte troppo nera di Gianfranco Nerozzi. Appalachi, o ancora nelle traversie di Rifka Nebrot, bambina bambino che con un segno di matita dà vita a un (F.R.) sfuggita all'antisemitismo della Russia postrivoluzionaria per ap- prodare con la sua famiglia negli Stati Uniti. Utilizzando una plu- ralità di forme narrative, il diario come il romanzo epistolare, Hesse offre una galleria di protagonisti, bambini o adolescenti, che invariabilmente intrecciano la propria individuale tenacia a quella della comunità. Nel 1998, la scrittrice si è aggiudicata, con Oltre la polvere, il Newbery Award, il più importante ricono- scimento nell'ambito della letteratura per l'infanzia. Sorta di dia- A# MICHAEL MIERSCH, chi nei campi di gra- rio in versi, il libro ci racconta due anni della vita della quattordi- ^B^ La bizzarra vita sessuale no altro non sono che il ^^^ cenne Billie Jo in una fattoria dell'Oklahoma, dall'inverno dei ^B degli animali, ed. orig. 1998, frutto delle frenesie d'amore 1934 all'autunno del 1935. Sono anni di stenti e di fatiche, se- AB trad. dal tedesco di Loredana dei caprioli, pochi si esimeranno ^^^ gnati dalla siccità e dalla scarsità dei raccolti, scanditi dalle spie- B Battaglia e Maria Elena Benemeri- dal cercare paragoni tra qualche lo- ^^ tate tempeste di vento che si lasciano dietro solo onde di polve- B to, pp. 128, Lit 26.000, Newton & ro conoscenza e le femmine di istrice ^k re. È l'America rurale della Grande Depressione, quella stessa B Compton, Roma 1999 americano, che aizzano i maschi gli uni ^k America che il nostro immaginario è abituato a collegare alle bal- contro gli altri per accoppiarsi alfine col late di Woody Guthrie e dei New Lost City Ramblers, ai romanzi B Sebbene l'attraente e irriverente veste gra- meno malconcio. Ancor più interessante, ^k di John Steinbeck, ai volti impietriti delle donne e degli uomini B fica possa lasciar intendere il contrario La seppur sintetica, è l'esposizione di teorie che colti dalle fotografie di Walker Evans. Hesse non avrebbe potuto B bizzarra vita sessuale degli animali non è solo spiegano l'esistenza di determinati comporta- m trovare traduttore più congeniale di Roberto Piumini, che sa re- W un libro leggero e divertente da spulciare, at- menti e caratteri sessuali. Alcune di queste sono • stituire abilmente al lettore italiano il suono di una poesia precisa ' tratti da una curiosità inconfessata e un po' pru- decisamente anticonvenzionali, altre forse errate, \ e raffinata, nella sua semplicità apparente. riginosa. Tra le righe dei suoi lemmi, scritte e ben comunque aprono una finestra sul modo in cui i tradotte in stile asciutto, svelto, mai lezioso, emer- biologi osservano e interpretano il mondo circo- GABRIELLA FERRUGGIA ge un divertito ma non per questo poco serio attac- stante. Scopriamo così che l'omosessualità femmi- co all'antropocentrismo di chi ritiene alcuni com- nile può talvolta essere vantaggiosa: in alcune spe- portamenti precipui della nostra specie. Michael cie di gabbiani, quando i maschi sono pochi, coppie Miersch si dimostra autore più smaliziato di quanto di femmine nidificano insieme, si fanno fecondare non pretenda di apparire dalla premessa del libro, e dai maschi e poi allevano insieme le due covate. Nel- ANDREW CLEMENTS, Il Giornale di Landry, ed. orig. 1999, trad. dall'in- raggiunge l'obiettivo di rendere fruibili a un pubbli- la lunga disputa tra adattazionisti estremi (che ri- glese di Beatrice Masini, ili. di Salvatore Murdocca, postfaz. di Antonio co vasto un gran numero di teorie scientifiche e tengono ogni carattere di un organismo funzionale Faeti, pp. 155, Lit 12.500, Fabbri, Milano 2000 semplici racconti la cui circolazione è solitamente alla sua lotta per la sopravvivenza) e sostenitori del- ristretta agli specialisti. Alcuni aneddoti narrati nel la contingenza (secondo i quali molti caratteri sono Il giornale scolastico è sempre stato un elemento importante libro libereranno forse il lettore da ingombranti e come li vediamo per una serie di coincidenze sto- della didattica americana, e per questo compare spesso nei libri imbarazzanti tabù legati alla sessualità umana. riche) l'autore sembra propendere per i primi, l per ragazzi, e ha una funzione centrale anche in questo romanzo k Non siamo infatti unici nella ricerca del piacere tentando di fornire spiegazioni anche a compor- A di Clements, che racconta la storia di una ragazzina che fonda, k solitario, ma in compagnia di iene, canguri, ba- tamenti, come l'autoerotismo, la cui valenza M dirige e scrive, inizialmente da sola, un giornale di classe. Viene ^k lene e giraffe; le femmine dei pinguini diAde- positiva dal punto di vista della selezione ap- B ripercorsa in piccolo quasi l'intera storia del giornalismo e della li- ^k lia non esitano a prostituirsi per una banale pare oscura. Al di là di alcune imprecisioni e B bertà di stampa, compresa la censura, qui esercitata da un diret- ^k pietra, prezioso mattone per elevare il pro- di una certa ridondanza, il libro contiene B tore di scuola scandalizzato per un articolo sul divorzio. La vicen- ^k prio nido dal fango; persino comporta- una quantità di informazioni ben docu- B da si intreccia con quella di un insegnante deluso e demotivato ^k menti come lo stupro non sono una no- mentate derivate da ricerche bibliogra- B che ha dimenticato mestiere, vocazione ed etica e non insegna stra prerogativa se anche gli eleganti fiche accurate e, colloqui con zoologi B più, ma si limita a leggere le pagine di sport in classe (ce ne sono germani reali lo praticano, finan- esperti, nonché una bibliografia ^B purtroppo), e che la undicenne protagonista denuncia in un vee- che in gruppo. E se gli ufologi interessante, sebbene in parte ^B mente editoriale. Nella semplice ed essenziale postfazione, Anto- resteranno delusi scopren- disponibile solo in lingua ^B nio Faeti attribuisce a questo libro un ruolo propedeutico e pro- ^^^ do che i misteriosi cer- tedesca. mozionale per l'introduzione nella scuola di importanti strumenti didattici: il giornale di classe e il quotidiano. CARLO RONDININI (F.R.) MAR- Ro- ENKI BLLAL, Magma, pp. 78, Lit 40.000, Hazard, Milano 2000 CO PELLITTERI, botech, scelte Mazinga nostalgia, tra quelle che più Trenta tavole a colori e nove schizzi a matita sono il materiale pp. 476, Lit 24.000, Castel- hanno influenzato la for- raccolto nel catalogo della mostra di Enki Bilal, tenutasi a Napoli vecchi, Roma 2000 mazione dell'immaginario dal 4 maggio al 4 giugno di quest'anno. Illustrazioni per coperti- collettivo dei ventenni di oggi. ne di romanzi e riviste, tavole tratte da fumetti, affiches, e infine Non è facile recensire un libro Attraversano diagonalmente que- gli splendidi disegni preparatori per II sonno del mostro, l'ultima quando ci si sente coinvolti, e in que- ste tre sezioni le roventi polemiche fatica del disegnatore franco-serbo; tutto il necessario, insomma sto caso chi scrive fa proprio parte del- che gli anime hanno suscitato negli an- per soddisfare i numerosi estimatori dell'arte austera e visionaria la "Goldrake-generation" di cui tratta ni. Anche in questo spinoso ambito Pel- di Bilal. Osservando le tavole isolate dal contesto narrativo salta- l'autore: la generazione di quelli nati tra il litteri si è ben documentato e cita spesso no ancora più agli occhi le mirabolanti capacità tecniche dell'au- '68 e i primi anni ottanta, per cui Mazinga, gli articoli che denunciavano e denunciano tore, che, nei lavori di questi ultimi dieci anni, stratifica all'interno Lady Oscar o Capitan Harlock sono stati i i presunti effetti nefasti dei cartoni giappone- di ogni tavola il colore acrilico, la china e il pastello, con risultati di forte impatto pittorico. "Non c'è solo uno stile Bilal, - scrive An- primi amori o gli amici d'infanzia; e anche si sulle giovani menti (accusati di violenza, tonio Faeti nella densa introduzione al catalogo - c'è un mondo l'autore, Marco Pellitteri, è del resto cresciuto bellicismo e, nel caso di Sailor Moon, perfino di Bilal". Un mondo popolato da uomini dai lineamenti forti, scol- affidato alle benevole cure di mamma tv, e ora di provocare negli spettatori maschi una sorta piti, che siano gelidi militari post-sovietici o variazioni futuribili del che è diventato grande ha deciso di ripagare il di omosessualità indotta!). A questo punto la tradizionale eroe romantico (perfetta in questo senso l'attiche del debito con una dichiarazione d'amore agli eroi documentazione dovrebbe comunque essere 1990 per il balletto di Prokofiev Giulietta e Romeo), e da donne al- della sua infanzia lunga quasi cinquecento pa- sufficiente, mentre Pellitteri non resiste e si get- trettanto solide e decise che nessuno oserebbe definire, come un gine. Naturalmente non c'è solo questo in Ma- ta nella polemica finendo talvolta nella vecchia tempo usava per altri autori, le "donnine di Bilal". "Donne - è an- zinga-nostalgia, Pellitteri nel suo campo si muo- trappola del confronto generazionale. Questi cora Faeti che parla - che hanno orgasmi in un'astronave, che ve con straordinaria sicurezza e il libro è co- lunghi tira e molla tra "padri", "figli" e "zii" fini- conquistano l'acme del piacere su un macchinario di cui cono- scono con l'appesantire il libro, mentre forse, struito con cura e ricco d'informazioni. Dopo scono ogni componente". Il catalogo pubblicato da Hazard è per chiudere l'inutile ed estenuante dibattito, una prima parte - forse un po' scolastica - de- dunque non solo un oggetto di pregio (anche se il rigore degli ap- sarebbe bastata la bella citazione di Rodari dicata agli eroi delle due generazioni prece- passionati condannerà probabilmente la scelta di pubblicare nu- denti, quelle che l'autore definisce dei "padri" scovata dall'autore su un numero di "Rinasci- merose tavole sulla doppia pagina con inevitabili distorsioni e degli "zii", si passa all'analisi, appassiona- ta" del 1980: "invece di polemizzare con Gol- dell'immagine e perdita dei dettagli) ma anche un utile strumen- ta e filologicamente ineccepibile, delle serie drake, cerchiamo di far parlare i bambini di to per osservare l'evoluzione di un universo visuale che, influen- animate giapponesi che nella seconda Goldrake, questa specie di Ercole moder- do su cinema, moda e costume, ha contribuito non poco a for- metà degli anni settanta sconvolsero la no. Il vecchio Ercole era metà uomo e giare la nostra immagine della modernità e dell'immediato futuro. sonnolenta quiete televisiva suscitando metà dio, questo in pratica è metà uo- l'adorazione stupefatta dei "figli" e mo e metà macchina spaziale, ma è CHIARA BONGIOVANNI l'orrificata indignazione dei "padri". lo stesso, ogni volta ha una grande L'ultima parte, infine, è compo- impresa da affrontare, la affronta sta da belle ed esaurienti e la supera. Cosa c'è di mo- schede di quaranta serie ralmente degenere rispet- nipponiche, da Heidi a to ai miti di Ercole?". ANNE SLBRAN, EMMANUEL LEPAGE, La terra senza male, trad. dal fran- cese di Marina Chiossi, pp. 64, Lit 29.000, Alessandro, Bologna 2000

ANGELO Lo COGLIANO Ispirata ai testi di antropologia di Pierre e Hélène Clastres, la storia narrata e disegnata da Anne Sibran ed Emmanuel Lepage si svolge in Paraguay nel 1940. Eliane Goldsmit, giovane antropo- loga francese di origine ebrea, va a trascorrere un periodo con gli indios Mbya "per raccogliere le loro parole come un cacciatore di farfalle e incollarle ancora vive sui fogli già freddi di libri e dizionari CHARLES BUROWSKI, Il capitano è fuori a pranzo e i ma- svincolata dalle esigenze di una stringente logi- rinai prendono il comando, ili. di Robert Crumb, ed. ca narrativa può insinuarsi nelle pieghe più inti- che comunque nessuno leggerà mai". Mentre in Europa infuria la orig. 1998, trad. dall'inglese di Andrea Buzzi, pp. 138, me e luminose della scrittura di Bukowski. guerra e i suoi familiari e amici partono su treni misteriosi che non faranno ritorno, anche Eliane affronta un viaggio verso l'ignoto, ma Lit 22.000, Feltrinelli, Milano 2000 PAOLO VINCON di segno opposto, seguendo insieme agli indios un carismatico CHARLES BUKOWSRI, Non c'è niente da fare. Portami il tuo amore, ili. di Robert Crumb, ed. orig. 1983 e 1984, sciamano che promette di condurli alla "terra senza male". La trad. dall'inglese di Giovanni Peritore, pp. 17 e 15, commistione tra antropologia e fumetto è indubbiamente interes- sante, e il lavoro appare realizzato con precisione e grande abilità Lit 8.000, Topolin, Milano 2000 SERGIO TOPPI, LO scettro di Muiredeagh, pp. 52 tecnica. La terra senza male è un testo da consigliare a insegnanti e studenti che vogliano affrontare in modo soft le basi, gli scopi e Non c'è dubbio che andasse consumato, l'in- Lit 12.000, King Comics, Roma 2000 contro tra Robert Crumb e Charles Bukowski. le metodologie della ricerca antropologica, anche se forse una Perché gli sporchi disegni del primo sono l'esat- "Il collezionista", protagonista di questa vicen- maggiore originalità, tanto nel segno grafico, elegante ma molto to equivalente della sporca scrittura del secon- da, è un personaggio già noto da tempo agli tradizionale, quanto nella narrazione, lineare e un po' monocorde, do. Perché i temi delle loro opere sono in gran amanti del fumetto. Creato nel 1984 per la rivista sarebbe stata la benvenuta. parte gli stessi: sesso degrado e disperazione, "Orient Express" da Sergio Toppi, illustratore e fu- (C.B.) ma visti attraverso la lente deformante di una co- mettista tra i più originali del panorama italiano, è micità grottesca. E in fondo perché Crumb e uno strano individuo che, di avventura in avventu- Bukowski - nei rispettivi campi del fumetto e del- ra, recupera diversi oggetti carichi di storia e di ia letteratura - rivestono nell'ambito della cultura mistero. L'oggetto del desiderio in questo caso è americana io stesso identico ruolo: quello di mo- un bastone magico, "che vale più di un'intera fore- DINO BATTAGLIA, Racconti, pp. 92, Lit 30.000, Edizioni Di, Castiglio- stri sacri dell'underground. Non c'è niente da fa- sta incantata", cantato da un'antica leggenda ir- ne del Lago (Pg) 2000 re e Portami il tuo amore sono due racconti dei landese e caduto nelle mani di un malvagio bandi- primi anni ottanta, acco- to che tenta di usarlo per i Il porere evocativo del tratto a china di Dino Battaglia, basato munati da una sottile pa- suoi misfatti. Dall'Irlanda su un particolare gioco di ombre sfumate, ben si adatta al rac- rentela: l'essere incentrati alla Nuova Zelanda il col- conto fantastico ottocentesco. Nelle tavole dei disegnatore ve- su personaggi che - pur lezionista lo braccherà neziano - lasciate in questo volume rigorosamente in bianco e risultando perdenti - la con flemma implacabile, nero - ci si addentra da subito in un territorio onirico e inquie- sanno più lunga dei vinci- fino a raggiungerlo nel bel tante. I cinque racconti proposti in questa raccolta appartengo- tori. La cosa, insomma, è mezzo del deserto austra- no a quella produzione di Dino Battaglia cominciata sul finire de- estremamente seria, an- liano. Il roccioso bianco e gli anni sessanta e ispirata ad autori quali Hoffmann, Poe, Ste- che quando ci si piega in nero di Toppi campeggia venson e Lovecraft, lavori che gli valsero la qualifica di "maestro due dalle risate. Il capita- a tutta pagina, quasi inci- delle tenebre". Infatti, le nebbie di china da cui emergono i per- no è fuori a pranzo, inve- dendo la carta con la sua sonaggi rivisitati da Battaglia sembrano appartenere alle visioni ce, è il diario degli ultimi elaboratissima monumen- cinematografiche di uno Sjòstròm, di un Murnau o di un Dreyer. anni di vita di Bukowski. talità. E l'antica leggenda, Le scenografie distorte delle ambientazioni alla Caligari ispirano Ma anche qui... Se è vero mescolata al cupo esoti- le città e i villaggi dove agiscono Peter Schlemihl, Woyzeck o che il tema dominante è smo di un'Australia primi- Jeckyl. Al contrario, il bianco dei cammei femminili risalta tra la morte, è anche vero tiva e feroce, si addice in conturbanti geometrie floreali che ricordano le illustrazioni di un che c'è da ridere a crepa- particolar modo ai vigoro- Beardsley. Vincenzo Mollica, nella breve introduzione alla rac- pelle. E se per quanto ri- si arabeschi di Toppi, ina- colta, paragona l'opera di Dino Battaglia a un valzer, "il ballo guarda i disegni si tratta datti alle nevrosi delle me- dell'apparente serietà e dell'intrigo, della memoria e della rifles- degli inconfondibili dise- tropoli contemporanee, sione. del sogno e della realtà spietata". È da lodare l'accurata gni di Crumb, la cosa più ma perfetti in atmosfere edizione di questo volume, che non dimentica di fornire, per cia- notevole è la scelta dei cariche di arcaica cru- scuno di questi racconti, l'indicazione della prima edizione e una passi da illustrare, che dezza. breve nota biografica sull'autore. essendo in questo caso CHIARA BONGIOVANNI IVANA Bosso L'INDICE ^STRUMENTI^ CLAUDIA SEBASTIANA NOBILI, Il lavo- to. Ma subito si chiariscono nelle assertive. Pixie va a scuola volen- "in tono" che lo rendono molto spe- LILIANA LANDOLFI, MARESA SANNITI ro della scrittura. Analisi e retorica del specifiche prove di De Amicis e tieri, lo si capisce dalla tensione ciale. Chi non capisce prova disa- DI BAJA, I bambini e la lingua stranie- testo, pp. 293, Lit 28.000, Sansoni, Mi- Collodi, Manzoni e Fenoglio, o Ver- che lega l'insieme delle sue giorna- gio, forse vergogna, qualcuno pian- ra. Percorsi didattici nella scuola italia- lano 1999 ga, Marinetti, Eco, Celati. La cosid- te: dentro e fuori la scuola pensa ge, ma il maestro, è, come diceva- na, prefaz. di Renzo Titone, pp. 251, detta "analisi del testo", spesso al- ininterrottamente e soprattutto par- mo, un mago, e grazie a lui il gusto Lit 37.000, Liguori, Napoli 1999 Questo manuale di Sebastiana trove banalmente standardizzata, la. Torrenti di parole trasformano il per la difficoltà spiana il percorso Nobili - giovane studiosa che vi ritrova dunque una precisa funzio- pensiero in comunicazione, alla ri- accidentato. Svelare un significato, Le autrici, docenti universitarie a mette a frutto le sue particolari nalità, puntando di volta in volta al- cerca di spiegazioni che soddisfino comprendere un concetto difficile, Salerno e a Napoli, hanno conden- competenze e l'esperienza didatti- le procedure che generano, metti, il pensiero primo. Il torto e la ragio- equivale a moltiplicare le energie sato in questo libro una lunga ca con gli studenti dell'Università l'intonazione enfatica (in una lettera ne, le buone e le cattive ragioni, le che alimentano il pensiero. Il ci- esperienza di studio e di aggiorna- di Bologna - interessa a chiunque della Storia di una capinera) o relazioni, le analogie, le proporzio- mento è irresistibile, e persino Bru- mento degli insegnanti in fatto di voglia imparare a scrivere o, sem- quella didascalica (in una lettera ni, le similitudini e le metafore, le re- no si troverà a parlare, insospetta- lingua straniera impartita ai giova- plicemente, a leggere. Non asso- del padre di Enrico), il ritmo fluente gole e i principi, rappresentano un tamente, allo zoo con una giraffa nissimi. Prendono le mosse dai miglia a una grammatica, perché (nella fuga di Renzo) o quello ser- piccolo campionario degli argo- prima ancora che con la sua amica nuovi programmi per la scuola ele- (spiega l'autrice) è assai poco rato (nella fuga di Milton). menti di conversazione. Il maestro Pixie, come per sottolineare la non mentare del 1985, che sanciscono "prescrittivo"; e neppure a un clas- LIDIA DE FEDERICIS è un po' mago perché non lascia essenzialità della parola parlata. In l'ingresso delle lingue estere e sico manuale di retorica, perché si nessuno fuori dal gioco, neppure definitiva la forza del rapporto pen- dell'informatica a questo livello muove dentro il testo e fuori, dal te- Bruno che da tanto tempo non par- siero-parola sta nel legame attivo d'istruzione, e delineano il retroter- sto al libro che ne fa il corpo. È la più con nessuno, che ascolta ma fra i due. Che Bruno e Pixie non esi- ra teorico di tale atto amministrati- suddiviso in due parti, di cui la pri- soprattutto pensa e qualche volta stano è fuori di dubbio, ma quel vo in vari studi di linguistica. Ferme ma riguarda il testo in sé e descri- MATTHEW LIPMAN, Pixie, ed. orig scrive alla lavagna piccole sintesi che interessa è la possibilità di nell'idea-guida che l'impegno qui ve gli elementi che lo definiscono; 1981, a cura di An- identificazione che richiesto è di natura trans- e inter- la seconda è rivolta alla scrittura e tonio Cosentino, il lettore può opera- disciplinare si diffondono su aspet- ne passa in rassegna le variabili: pp. 98, Lit 11.900, Li- re nel leggere il li- ti didattico-educativi, anche minuti dalla tipologia dei testi fino al para- guori, Napoli 1999 bro. In questa edu- - spie di consapevolezza operativa testo in un capitolo conclusivo che cazione del pensie- e pragmatica che talora si fa desi- insegna a padroneggiare l'appara- Filosofare a dieci ro c'è spazio per derare negli accademici (sezioni di to di note, indici, citazioni, biblio- anni fa sorridere, tutti quelli che vo- capitolo sono dedicate alPorganiz- grafie, titoli e sottotitoli. Fino dun- ancor più se a filo- gliono provare: ap- zazione della classe e la disposi- que alla materialità della pagina. sofare è una classe punto per questo il zione dei banchi", alla scelta del li- Nobili lavora infatti su una scrittura intera delle scuole progetto educativo bro di testo, all'articolazione che lascia intravedere il supporto elementari. C'è un Philosophy for Chil- dell'unità didattica, e a fasi operati- cartaceo e ne presuppone la tradi- maestro in quella dren ha prodotto ve tipiche come la presentazione zione. Di qui desume l'idea guida classe che non cor- una serie di libri, al- del materiale, l'esercitazione, il fis- del suo laboratorio: percorrere risponde per nulla cuni per bambini, saggio, la produzione). La tratta- un'antologia di passi, campioni, all'immagine cor- altri per adulti, che zione è articolata intorno a quei della letteratura integrandola nella rente dell'insegnan- li aiutino ad affron- grandi nuclei, controversi per alcu- trattazione stessa. Ottiene così che te: la sua presenza tare la complessità ni ma comodi per gli insegnanti, le forme scrittorie prendano con- è poco ingombran- della conoscenza, che sono le quattro abilità del capi- crete movenze, anche storiche, e te, spunta qua e ià, a svelarne i mecca- re, parlare, leggere e scrivere. Per un'evidenza immediata, anche ne- facilita la comunica- nismi. I volumi usci- ciascuna viene rapidamente illu- gli argomenti che sembrano sfug- zione, preferisce ti fino ad ora riguar- strato il processo cognitivo sotto- gire a esatte formule. Come il tono domandare piutto- dano la fascia di stante, e presentata una campio- e il ritmo, dove possono sorgere sto che rispondere, età compresa fra i natura di mezzi e metodi e attività problemi di sottile distinzione, o compone brevi frasi tre e i dodici anni. direttamente spendibili in classe. ELIANA BOUCHARD contaminazione, fra scritto e parla- chiarificatrici e poco COSMA SIANI

NICOLA ABBAGNANO, GIOVANNI FORNERO, Protago- di testi scelti dei filosofi. Alla fine divenne Protagoni- Heidegger e il nazismo, di "percorsi" che sono in realtà nisti e testi della filosofia. Voi. IV, t. 1: Da Nietzsche sti e testi della filosofia, di cui ora l'ultimo volume - si letture di approfondimento tratte dalla letteratura se- all'esistenzialismo, pp. 525, Lit 29.900, Paravia, Tori- noti, non il terzo, che va dal romanticismo al positivi- condaria, di "glossari" di riepilogo, che talvolta sono no 1999; t. 2: Dal secondo Heidegger al dibattito filo- smo, ma il quarto, da Nietzsche ad oggi - è composto un po' troppo schematici (come quello sulla Scuola di sofico contemporaneo, pp. 652, Lit 32.000, Paravia, da due ampi tomi. Abbagnano è l'architetto progetti- Francoforte) ma spesso sono invece precise chiarifica- Torino 2000 sta, ormai scomparso (di lui sopravvivono poco più di zioni in breve dei concetti e delle parole fondamentali quattro capitoli e mezzo), Fornero è l'ingegnere capo dei principali autori. Resta dubbia l'effettiva utilizza- bilità, oggi, a scuola, di un impianto storico articolato Habent sua fata libelli. Il fatum delle opere scola- dei lavori, che ha scritto gran parte del primo tomo e così minutamente fino ai giorni nostri. Si potrebbe ri- stiche di grande successo, com'è il caso del manuale di firma da solo il secondo, poi c'è una squadra di colla- tenere più adatta e produttiva una trattazione per filosofia per i licei di Abbagnano, sembra quello di tra- boratori, tra cui Mauro Sacchetto, Giancarlo Galeazzi, grandi temi e problemi. Ma nel vasto cantiere Paravia sformarsi in un perenne cantiere di lavori. Quando ero Gaetano Chiurazzi. La vera novità è il secondo tomo, c'è anche un Fare filosofia (1998) con volumi dedicati studente, negli anni cinquanta, e poi quando un po' dalla cui copertina ci fissa magneticamente il "piccolo parte agli autori e parte a Temi, testi, laboratorio, in più tardi ho cominciato a insegnare, il corso era com- mago di Messkirch", come Lowith chiamava Heideg- cui Fornero, in collaborazione con Domenico Massaro, posto da tre agili volumetti di 250 pagine ciascuno. ger. Non si tratta di una semplice riduzione dei volumi ha scavato in questa direzione, mi sembra con risultati Poi, nel 1986, diventò "l'Abbagnano-Fornero": stesso di aggiornamento dell'"Abbagnano grande" usciti pres- didatticamente più fruibili di quelli offerti dall'im- impianto storico, stessa attenzione alla chiarezza espo- so la Utet (su cui cfr. "L'Indice", 1992, n. 1, e 1994, pianto tradizionale. sitiva, divulgazione in senso alto, ma era triplicato n. 2), ma di un'apposita riscrittura per le scuole, di cui quanto alla mole. Poi venne affiancato da una silloge si segnala l'utilità di bilanci su questioni spinose, come CESARE PIANCIOLA

la lingua. Quando parliamo o scri- ANGELA FERRARI, LUCIANO ZAMPESE "ella" come pronome soggetto è che non è direttamente collegabile ne alla lingua nella sua concretez- viamo, infatti, a qualsiasi titolo e in Dalla frase al testo. Dna grammatica per come dire "giovine" invece di "gio- alla produzione di significati e ri- za d'impiego impone poi speciale qualsiasi circostanza, noi produ- l'italiano, pp. 505, Lit 39.000, Zani- vane" o "deggio" invece di "devo", chiede quindi, per essere studiata attenzione all'ordine della parole, ciamo testi, cioè entità comunicati- chelli, Bologna 2000 e non sa che una frase come "soldi non mnemonicamente e per essere alla prosodia (e nello scritto alla non ce ne sono" o "non ce riè" è insegnata come si deve (e cioè fa- punteggiatura), ai tratti che inqua- ve complesse che in parte propon- gono direttamente in parte recupe- Angela Ferrari, bravissima lingui- correttissima e comunque non so- cendone oggetto di discorso ragio- drano l'evento comunicativo in una rano implicitamente dalla situazio- sta svizzera, ha curato (con la col- stituibile da "i soldi non sono qui" e, nato, non puramente schematico), situazione reale. Nell'analisi della ne le informazioni necessarie a laborazione, per le sezioni di eser- a ben guardare, neppure da "non una capacità di astrazione e di for- frase complessa, poi, l'autrice di- completare la comunicazione. Non cizi, di Luciano Zampese) una ci sono i soldi"). Il libro di Angela malizzazione improponibile ai livelli stingue le'subordinate tanto secon- si comincia dunque dai fonemi e grammatica di italiano per la scuo- Ferrari prende intanto un primo, im- medio-bassi dell'apprendimento. do la loro forma quanto secondo il dai morfemi, e neppure, a ben ve- la che è, mi sembra, il manuale più portante provvedimento: cancella Angela Ferrari punta invece deci- loro significato, seguendo criteri dere, dalle parole (anche se il testo la fonetica-fonologia (quella com- samente sulla frase e sul testo, cioè persuasivi e stringenti. Il lungo mo- innovativo e intelligente oggi di- può coincidere con una parola) né plessa, difficile sezione dell'italiano sui punti in cui la lingua produce dulo dedicato al testo e alle sue ti- sponibile sul mercato scolastico. In dalle frasi (anche se il testo può che tutti i parlanti conoscono be- espressioni sensate, e ne propone pologie mette al centro l'organizza- un momento di riflusso di troppa coincidere con una frase); l'uso nissimo da soli e cominciano a un'analisi metodologicamente ag- zione testuale dell'informazione, parte della scuola verso la gram- della lingua parte dalla cima, dai maticografia più tradizionale (il li- sbagliare quando la studiano), giornatissima, basata sulla valenza sia quella logica, sia quella gerar- quindi riduce al minimo essenziale piani alti della sua complessa orga- bro di mio figlio, Educazione lingui- dei verbi, sui processi che investo- chica, sia quella tematica, e mostra la morfologia; in sostanza pota tut- nizzazione. stica, della Signorelli, non si è an- no ed espandono il nucleo della come da questo livello più alto dav- ta quella zona della grammatica cora del tutto accorto che usare frase e i suoi circostanti. L'attenzio- vero comincia la nostra pratica del- VITTORIO COLETTI AgendA estivo residenziale sulla questione Zero Sul principio za, a Chianciano e a Pienza, dal 'Conscientia' e i neoprotestanti"; 17 al 20 luglio, il convegno "Il sa- Saverio Festa, "Gangale e gli intel- del canone. Nei giorni 28, 29 e 30 di corresponsabilità cro nel Rinascimento" al quale lettuali meridionalisti"; Anna Stru- luglio studiose appartenenti o me- Venezia, Isola di San Giorgio partecipano, fra gli altri: Alla Va- mia, "Il mito della mancata Rifor- no alla Società delle letterate di- AMaggiore, la Fondazione Berlino, nella settimana fra lentinovna Romantciuck, "Amore ma in Italia"; Vito Barresi, "Ganga- scutono su temi relativi all'analisi, Giorgio Cini organizza il 42° corso Al'il e il 16 luglio, si svolge, sacro e profano nei Trionfi del Pe- le linguista"; Paolo Bagnoli, alla destrutturazione e alla revisio- internazionale di alta cultura, de- presso l'Università Libera, sotto la trarca"; Yvonne Bellenger, "Profe- "Doxa: una piccola Enciclopedia ne del canone letterario alla luce dicato al tempo, col titolo "Anno direzione di Dietrich Bòhler, un zie e profeti: la parola profetica e protestante"; Giorgio Tourn, "Il degli studi delle donne, delle prati- zero - Grado zero". Fra le lezioni congresso internazionale dedicato la parola sacra"; Jean Claude Mar- Calvino di Gangale". che di scrittura, comunicazione e segnaliamo: Jean Dhombres, a "Aspetti del principio della corre- golin, "Retorica e poesia sacra Btel. 0121-932179 trasmissione. "Les multiples fonctions d'un sponsabilità", nel corso del quale con una meditazione di Charles de fax 0121-932566 Btel. 06-5885924 symbole d'absence: le zèro en viene conferita a Karl Otto Apel la Bovelles"; Eva Kushner, "Frontie- e-mail: [email protected] mathématiques"; Brian Stock, laurea honoris causa. Al congres- re del poetico e del sacro presso "'In principio'. La creazione nella so, dedicato in gran parte alla rice- qualche scrittore del Rinascimen- Scuole estive prima tradizione cristiana"; Yves zione del pensiero e dell'opera di to"; Giovanni Ponte, "La sacralità Premi Bonnefoy, "Le degré zèro de Hans Jonas e aperto da Eleonore in Leon Battista Alberti"; Klaus l'écriture"; Francisco Jarauta, a Società italiana delle stori- Jonas, partecipano studiosi ed Wagner, "Letteratura a lo divino che, l'Università degli studi li Archivi uniti delle donne, la "Prima scena: il Paradiso"; Luigi esperti di tutto il mondo, fra i quali nel siglo de oro spagnolo"; Mark L Radicati di Brozolo, "Anno zero di Siena e i dottorati in storia GLibera Università delle donne Vittorio Hòsle, Wolfgang Kuhl- Davie, "Pulci e Ficino: verità reli- delle scritture femminili (Univer- e l'Unione femminile nazionale ma non grado zero"; Claude mann, Albrecht Wellmer, Adela giosa per sola fede"; Agnes Ri- Cohen-Tannoudji, "Matière et lu- sità di Roma, Padova, Siena e bandiscono un premio intitolato a Cortina, Emidio Spinelli, Paolo took Szalay, "Enea Silvio Piccolo- Torino) organizzano a Pontigna- Maria Attanasio, giornalista, con- mière"; Krzysztof Pomian, "L'or- Becchi, Giulio Busi. mini come un modello della con- dine del tempo nella storia"; Pao- no (Si) - dal 21 agosto al 2 set- sulente editoriale e redattrice di Btel. 010-2512186 versione degli umanisti"; Salvato- tembre - per l'undicesimo anno, "Lapis", con lo scopo di offrire un lo Zellini, "Le origini del numero, re Camporeale, "Le origini della tra oblio e rivoluzione"; Armando una scuola estiva di storia e cul- riconoscimento alle donne che 'teologia umanistica' nel primo ture delle donne. Questi i corsi: hanno fatto della scrittura lettera- Torno, "La battaglia dei calendari Quattrocento"; Franco Cardini, e Luigi Lilio"; Enrico Bellone, Idolatria e sapienza Graziella Bonansea, "Gli immagi- ria femminile l'oggetto dei loro "Sacro e menzogna: crociata e nari dell'assenza: il paradosso studi. Il premio, consistente in "Molti tempi". propaganda antimusulmana nel- l Centro studi Itinerari e incontri del corpo-metafora e i silenzi del- Lit 5.000.000, viene assegnato a Btel. 041-2710229 l'età di Pio II"; Alessandro Ghisal- la parola"; Marisa Fiumano, una ricerca inedita sulla produzio- e-mail: [email protected] Idell'Eremo di Montegiove (Fa- berti, "Itinerari religiosi tra Me- no, Pesaro) organizza, nei giorni "Sessualità e infertilità. Tra psi- ne letteraria italiana. Quest'anno dioevo e Rinascimento: la devotio coanalisi e tecno-medicina"; Lea l'argomento proposto è "L'opera 14, 15 e 16 luglio, presso la sua moderna". sede, una serie di incontri sul te- Melandri, "Le passioni del cor- di Dolores Prato": le opere vanno Festival di poesia Btel. e fax 02-6709044 ma "Idoli e idolatrie", con Maria po. Le vicende dei sessi tra origi- inviate, in sette copie, entro il 30 Luisa Boccia, Franco Cassano, ne e storia"; Anna Scattigno, '"I novembre, a: Unione femminile Parma, dal 2 all'8 luglio, Stefano Levi Della Torre, Salvatore desideri ardenti'. Corpo ed espe- nazionale, corso di Porta Nuova all'Arena estiva del cinema A Frigerio, Mario Tronti, Rosanna Vir- rienza religiosa in età moderna"; 32, 20121 Milano. Astra, a Medesano, alla Corale gili, Adriana Zarri, coordinati da Su Gangale Paola Azzolini, "Profumi d'Orien- Btel. 02-6599190 Verdi, si svolge la rassegna di Maurizio Ciampa. Il 27, 28 e 29 te. Viaggiatrici senza esotismo poesia "Stanze aperte", che in- a Fondazione centro culturale agosto, invece, Enzo Bianchi, tra Otto e Novecento"; Elena tende valorizzare le più diverse valdese, con il Centro Piero Go- Giannarelli, "Per antiche strade. Amos Luzzatto, Ivan Nicoletto, Ri- L L'Accademia di musica antica di forme dell'arte di far versi, met- betti e con gli Amici della bibliote- Viaggi nell'antichità classica e naldo Ottone, Paolo Ricca, Fabio Rovereto (Tn) - con il patrocinio tendo a confronto soprattutto ca Piero Guicciardini di Firenze pro- cristiana"; Anna Rossi Doria, Scialpi e Mario Tronti - cordinati della Presidenza del Consiglio dei teatro, musica, poesia comica e muove nella sua sede di Torre Pel- "Un'esperienza estrema: le me- da Gabriella Caramore - discutono ministri - indice un concorso inter- poesia dialettale. Peppe Barra lice, via Beckwith 3, nei giorni 27 e morie delle deportate"; Alessan- su "La sapienza dell'uomo, la sa- nazionale di musica da camera su propone sperimentazioni di nuo- 28 agosto, il convegno dedicato a dra Lorini, "Identità in viaggio: pienza di Dio". strumenti originali - sull'intero re- ve sonorità nell'uso della voce. "Gangale e la cultura europea del antropologhe americane tra Otto Btel. 0721-809496 Novecento". Giorgio Bouchard, pertorio dal primo Rinascimento al Pier Luigi Bacchini legge una se- e Novecento". "Gangale chi era?"; Alberto Cabel- primo Classicismo - per gruppi lezione della sua opera, insieme Btel. 0575-926503 ad attori e musicisti. Il milanese la, "Rivoluzione liberale e rivoluzio- strumentali, vocali e misti che uti- ne protestante. Un confronto Go- Franco Loi (presentato da Paolo lizzino strumenti originali (o copie), betti-Gangale"; Angela Graziano, Lagazzi), il napoletano Mariano Sacro e Rinascimento formati da un minimo di due a un "Gobetti collaboratore di 'Con- Baino (presentato da Andrea Cor- A Trevignano (Roma), a cura della massimo di sette componenti, di 'Istituto di studi umanistici scientia'"; Alberto Cavaglion, "La Società italiana delle letterate, età non superiore ai trentacinque tellessa), la sirmionese Franca polemica di Claudio Treves contro Grisoni (presentata da Francesca L"Francesco Petrarca" organiz- viene organizzato un seminario anni. Entro il 18 settembre vanno Avanzini) e il toscano Carlo Mon- inviati alia segreteria del concorso ni (presentato da Mauro Chechi) (Accademia di musica antica, Pre- mettono in luce le complessità e mio Bonporti, Palazzo Balista, cor- le varie connessioni della poesia so Rosmini 13, 38068 Rovereto, dialettale. Il compito di illustrare Tn): la descrizione del programma la poesia comica è affidato inve- presentato (autore, titolo, organi- ce ai poeti Eros Drusiani, Ales- co utilizzato, durata); curriculum vi- sandra Berardi, Gianni Micheloni tae dei gruppo e 7 copie delle par- e Antonio Pezzinga in serate di titure. Il concorso si svolgerà dal recitazione al Bar Cluny. 19 al 22 ottobre. Il 1° premio con- atei. 0521-218041, siste in Lit 8.000.000 e 5 concer- 0521-218914, 0348-7352352 ti, il 2° in Lit 4.500.000 e il 3° in Lit 3.000.000. La giuria è compo- sta da Gustav Leonhardt, Gloria Banditeli! Sandro Boccardi, Enrico Sfida alle religioni Gatti, Pai Nemeth, Bernhard Tre- buch e Temenuschka Vesselinova. l Segretariato attività ecume- Btel. e fax 0464-437689 Iniche (movimento intercon- e-mail: [email protected] fessionale di laici per l'ecumeni- smo e il dialogo) promuove a Cina Chianciano Terme (Si), dal 22 al L'Associazione culturale La Notto- 29 luglio, la 31- sessione di for- La sezione di Lingua e Letteratura Cinese della Facoltà di Lingue dell'Università di Torino organizza, dal la, con la Libreria Fontana, la Città mazione ecumenica sul tema di Torino e l'Osservatorio letterario "Conflitti, violenza, pace. Sfida 30 agosto al 2 settembre 2000, a Torino, Villa Gualino, il 13° Convegno biennale della European Associa- giovanile, promuovono un concor- alle religioni". Fra gli interventi tion of Chinese Studies, che riunisce i maggiori studiosi del settore in tutte le Università Europee. Il conve- so letterario, intitolato Metropoli- segnaliamo: Massimo Cacciari, gno ha lo scopo di delineare lo "stato dell'arte" degli studi sinologici nelle Università europee, ed è aperto a tanie, riservato a giovani autori "Conflitto, verità, pace"; Giusep- tutte le discipline del settore, a ciascuna delle quali sono dedicate sezioni specifiche di discussione e con- (meno di trent'anni) . Entro il 30 pe Ruggieri, "Pluralismo religio- fronto. Le sezioni comprendono gli studi letterari, classici e moderni, gli studi storici, filosofici, religiosi, fi- settembre, vanno inviati (a La Not- so: da motivo di conflitto a spe- lologici, la storia dell'arte e l'archeologia, le discipline socio-antropologiche e politico-economiche, le arti tola, via Sant'Agostino 17/e, Tori- ranza di pace"; Hans Ucko, "Gli no, oppure www.dinamo2000.it) interventi del Consiglio Ecumeni- applicate e le applicazioni delle nuove tecnologie agli studi di settore. Il convegno ospiterà anche quattro testi - racconti, poesie, sceneg- co delle Chiese per la pace tra le workshop, dedicati rispettivamente al tema dell'espressione dei sentimenti e delle emozioni nella Cina clas- giature - di massimo cinque car- religioni"; André Birmelé e Ange- sica, alla letteratura di genere e alla cultura femminile, ai rapporti tra Cina e Europa, alla didattica del cine- telle, aventi come soggetto i muta- lo Maffeis, "La dichiarazione con- se come lingua straniera. menti che avvengono o si immagi- giunta luterano-cattolica: un Il Convegno sarà altresì occasione di confronto con studiosi cinesi, provenienti tanto da Taiwan che dalla nano in uno specifico luogo della cammino di pace tra chiese"; propria città. La giuria è composta Amos Luzzatto, Fouad Khaled Al- Cina continentale. Sono previsti complessivamente 160 interventi. Saranno organizzate inoltre alcune iniziative collaterali: nel corso della cerimonia di inaugurazione, pres- da: Gian Luigi Beccaria, Max Ca- iarti e Rasko Radovic, "Identità sacci, Paolo Collo, Luca laccarino, religiosa e convivenza"; Giovanni so il Teatro del Piccolo Regio nella mattinata del 30 agosto, verrà presentata al pubblico la copia restaurata Vincenzo Jacomuzzi, Giorgio Luzzi, Cereti, "L'impegno delle religioni dal Museo del Cinema di Torino, in collaborazione con la Fondazione Sella e con il comitato organizzatore Alessandra Montrucchio, Dalia Og- per la pace"; Bruno Segre, "Edu- del convegno, di un filmato amatoriale di eccezionale interesse. Nel 1925, Venanzio Sella, rampollo del fon- gero, Emanuele Rebuffini, Graziel- care alla pace in situazioni di datore deSomonimo istituto bancario, compiva un lungo viaggio in Giappone e Cina, realizzando a Pechi- la Ruggiero, Giovanni Tesio, Camil- conflitto"; Domenico Maselli, "Li- no una lunga pellicola intitolata Tra i figli del cielo, documento prezioso di una Pechino in gran parte scom- la Valletti, Paolo Verri. bertà e pluralismo religioso in B tel. e fax 011-5216285 Italia"; Paolo Ricca e Piero Stefa- parsa e testimonianza tra l'altro dei grandiosi funerali riservati a Sun Yat-sen. ni, "Fate agli altri ciò che volete essi facciano a voi". 0 e-mail: eacs . con@cisi .unito. it Btel. 02-878569 http://hai9000.cisi.unito.it/eacs.c con fax 02-86465294 tel. 011-- 6703759 ogni martedì dalle 9,30 alle 12,30 e-mail: [email protected] di Elide La Rosa DEI LIBRI DEL MESE Tutti i titoli di questo numerO

BBAGNANO, NICOLA / FORNERO, GIOVANNI - Protago- FREVERT, UTE / HAUPT, HEINZ-GERHARD (A CURA DI) CCHIPINTI, ELISA - L'Italia dei comuni. Secoli XI-XIII - Anisti e testi della filosofia - Paravia - p. 52 L'uomo dell'Ottocento - Laterza - p. 49 OCarocci - p. 20 ALDO DIECI - Route 66 - Castelvecchi - p. 6 OTTONIERI, TOMMASO - L'Album crèmisi - Empirìa - p. 43 AMBROSINI, FEDERICA - Storie di patrizi e di eresia nella OVIDIO NASONE, PUBLIO - Opere. Voi. IV: Fasti e fram- Venezia del '500 - Angeli - p. 49 menti - Utet - p. 19 ANDAHAZI, FEDERICO - Le care sorelle - Frassinelli - p. 46 ABBARD GLEN O. / GABBARD KRIN - Cinema e psi- ANDRETTA, STEFANO - La Repubblica inquieta. Venezia Gchiatria - Cortina - p. 41 nel Seicento tra Italia ed Europa - Carocci - p. 49 GATES, SUSAN - Lupo non perdona - Piemme - p. 50 ANEDDA, ANTONELLA - La luce delle cose. Immagini e pa- GIACOPINI, VITTORIO - Una guerra di carta. Il Kosovo e gli role nella notte - Feltrinelli - p. 10 intellettuali - elèuthera- p. 35 APPALARDO LA ROSA, FRANCO - Angelo - Ananke - p. 43 ANEDDA, ANTONELLA - Notti di pace occidentale - Don- GOLDONI, CARLO - L'amante militare - Marsilio - p. 9 PPELLITTERI, MARCO - Mazinga nostalgia - Castelvec- zelli-p. 10 GOLDONI, CARLO - La guerra - Marsilio - p. 9 chi - p. 51 L'esodo. La tragedia negata degli italia- ARGILLI, MARCELLO - Ciao, Andrea - Salani - p. 50 GUANTI, GIOVANNI - Estetica musicale. La storia e le fonti - PETACCO, ARRIGO - La Nuova Italia - p. 5 ni d'Istria, Dalmazia e Venezia Giulia - Mondadori - p. 23 PIGNATTI, SANDRO / TREZZA, BRUNO - Assalto al pianeta - GUIDELLI, CHIARA - Dall'ordine alla vita. Mutamenti del Bollati Boringhieri - p. 30 bello nel platonismo antico - Clueb - p. 26 PIROLINI, ALESSANDRO - Rouben Mamoulian - il Castoro - ANERJEE DI VAKARUNI, CHITRA - Sorella del mio cuore - GUPTA, SUNETRA - La casa dei giorni dorati - Piemme - p. 40 BEinaudi - p. 48 p. 48 BARBARO, PAOLO - Con gli occhi bianchi e neri - Marsilio - PIUMINI, ROBERTO - In fuga con Peter - Disney - p. 50 Città dell'artificio. Scienze e cultu- p. 44 POGLIANO, CLAUDIO - ra a Trieste - "Archivio trentino" - p. 8 BASSIGNANA, PIER LUIGI - Fascisti nel paese dei Soviet - Bollati Boringhieri - p. 22 PONS, SILVIO / ROMANO, ANDREA (A CURA DI) - Russia in EANEY, SEAMUS - La riparazione della poesia. Lezio- the age ofwars, 1914-1945 - Feltrinelli - p. 22 BATTAGLIA, DINO - Racconti - Edizioni Di - p. 51 Hni da Oxford - Fazi - p. 13 PORTA, ANTONIO - Poemetto con la madre e altri versi - BERISSO, MARCO - Il verbale - DeriveApprodi - p. 46 HESSE, KAREN - Oltre la polvere - Salani - p. 50 Book-p. 17 BERNARDI, SANDRO (A CURA DI) - Storie dislocate - Ets - p. 41 BIASI, DELIA -Ifiori azzurri - Lint - p. 8 PREDIERI, ALBERTO - Schmitt, un nazista senza coraggio - La Nuova Italia - p. 24 BILAL, ENKI - Magma - Hazard - p. 51 BOBBIO, NORBERTO - Teoria generale della politica - PRETE, ANTONIO - L'imperfezione della luna - Feltrinelli - ANNACCONE, GIUSEPPE - Il fascismo "sintetico". Lette- Einaudi - p. 25 p. 10 Iratura e ideologia negli anni Trenta - Greco & Greco - BONCINELLI, EDOARDO / GALIMBERTI, UMBERTO / PACE, p. 45 GIOVANNI MARIA - E ora? La dimensione umana e le sfide Il sé e i sistemi motivazionali - Astrolabio - p. 27 della scienza - Einaudi - p. 31 BORIO, GIANMARIO (A CURA DI) - Schonberg - il Mulino - p. 5 AMONDINO, FABRIZIA - Passaggio a Trieste - Einaudi - BRAIDA, LODOVICA - Stampa e cultura in Europa tra XV e Rp. 8 XVI secolo - Laterza - p. 49 RIMANELLI, GIOSE - Biglietto di terza - Soleil - p. 44 OHNSON, CROCKET - Harold e la matita viola - Einaudi BUKOWSKY, CHARLES - Il capitano è fuori a pranzo e i ma- RITTER, GERHARD - Federico il Grande - il Mulino - Ragazzi - p. 50 rinai prendono il comando - Feltrinelli - p. 51 J p. 49 JONES, STEPHEN (A CURA DI) - Il grande libro di Dracula - BUKOWSKY, CHARLES - Non c'è niente da fare. Portami il ROBBE-GRILLET, ALAIN - Progetto per una rivoluzione a Newton & Compton - p. 47 tuo amore - Topolin - p. 51 New York - Testo & Immagine - p. 16 B YRON, GEORGE GORDON - Manfredi - Einaudi - p. 12 ROSSI PRECERUTTI, ROBERTO - Una meccanica celeste - Crocetti - p. 17 ROSSI, PAOLO ALDO (A CURA DI) - Picatrix - Ghayat al- ACIN WOHINZ, MILICA / PIRJEVEC, JOZE - Storia degli hakim, "Il fine del saggio " dello pseudo Maslama al-Ma- AHN, RAYMOND - L'adolescente nella psicoanalisi - Ksloveni in Italia 1866-1998 - Marsilio - p. 23 griti - Mimesis - p. 46 CBoria - p. 27 KAMAL JHA, RAJ - La coperta azzurra - Guanda - p. 48 CANALE, ALESSANDRO - Razza canora - Fernandel - p. 43 KAPUS'CINSKI, RYSZARD - Ebano - Feltrinelli - p. 29 CARRINGER, ROBERT L. - Come Welles ha realizzato KAPUSCINSKI, RYSZARD - Il cinico non è adatto a questo "Quarto potere " - il Castoro - p. 40 mestiere - e/o - p. 29 CASCETTA, ANNAMARIA - Il tragico e l'umorismo. 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Attraversare CURI, UMBERTO - Lo schermo del pensiero - Cortina - p. 41 l'attesa - Diabasis - p. 44 SPIRITO, PIETRO - Le indemoniate di Verzegnis - Guanda - p.8 AMBRO, FRANCESCA - Il bacio sul muro - Sperling & STOICHITA, VICTOR J. / CODERCH, ANNA MARIA - Goya. Kupfer - p. 28 'AMICO, FEDELE - Tutte le cronache musicali. M The Last Carnival - Reaktion - p. 52 MARTELLI, SEBASTIANO (A CURA DI) - Rimanelliana. Studi "L'Espresso" 1967-1989 - Bulzoni - p. 4 STROFFOLINO, DANIELA - La città misurata. Tecniche e D su Giose Rimanelli - Forum Italicum Publishing - p. 44 DELLA BIANCA, LUCA - Brignonard - Alfa - p. 46 strumenti di rilevamento nei trattati a stampa del Cinque- MARTINI, EMANUELA (A CURA DI) - Robert Siodmak. Il re cento - Salerno - p. 32 DÌ FULVIO, LUCA - L'impagliatore - Mursia - p. 46 del noir - Bergamo Film Meeting - p. 40 Il viaggio verso casa - Guanda - p. 13 DUNNE, CATHERINE - MIERSCH, MICHAEL - La bizzarra vita sessuale degli ani- mali - Newton & Compton - p. 50 MOCHI ONORI, LORENZA (A CURA DI) - Goya - De Luca - p. 32 MONDO, LORENZO - Il messia è stanco - Garzanti - p. 10 OPPI, SERGIO - Lo scettro di Muiredeagh - King Co- I YMERICH, NICOLAU / PENA, FRANCISCO - Il manuale MONTANARI, SANDRO -1 colori dell'adolescenza - Edizio- mics -p. 51 i dell' inquisitore - Fanucci - p. 47 T ni Scientifiche Magi - p. 27 TREICHEL, HANS-ULRICH - Il fratello perduto - Einaudi - p. 15 MOORE, BRIAN - La moglie del mago - Fazi - p. 12 TYERMAN, CHRISTOPHER - L'invenzione delle crociate - MUSSAPI, ROBERTO - Antartide - Guanda - p. 17 Einaudi - p. 20 EBVRE, LUCIEN -L'Europa. Storia di una civiltà - Don- Fzelli-p. 21 FENZI, ENRICO - La canzone d'amore di Guido Cavalcanti - il melangolo - p. 44 ANNINI, SANDRO - Il Fanatico e l'Arcangelo. Saggi di ALDÉS, ZOÉ - Café Nostalgia - Frassinelli - p. 14 FERRARI, ANGELA / ZAMPESE, LUCIANO - Dalla frase al te- Nfilosofia analitica pratica - Protagon - p. 26 V sto. Una grammatica per l'italiano - Zanichelli - p. 52 NEMEC, GLORIA - Un paese perfetto. Storia e memoria di FICARRA, FRANCESCO / RIMONDI, FRANCESCA - La domeni- una comunità in esilio: Grisignana d'Istria 1930-1960 - ca non si lavora - DeriveApprodi - p. 6 Libreria Editrice Goriziana - p. 23 FOGAR, GALLIANO - Trieste in guerra 1940-1945 - Istituto NICOLETTI, MARTINO - La foresta ancestrale. Memo- Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel ria, spazio e rito tra i Kulunge Rai del Nepal - Angeli - INTERSON, JEANETTE - Il mondo e altri luoghi - Friuli - Venezia Giulia - p. 23 p. 28 WMondadori - p. 12 FRANCESCANI, MARTA - La discesa nella paura - Sellerio - NOBILI, CLAUDIA SEBASTIANA - Il lavoro della scrittura. WOOLF, VIRGINIA - Lettera a un giovane poeta - Archinto p. 46 Analisi e retorica del testo - Sansoni - p. 52 - p. 42 Hanno collaborato

GIUSEPPE ANTONELLI LUIGI FERRAJOLI SILVIO PERRELLA EDITRICE COMITATO DI REDAZIONE Ricercatore di storia della lingua Insegna filosofia del diritto e teoria Pubblicista, collabora alla "Rivi- "Lindice S.p.A." PRESIDENTE italiana all'Università di Cassino. generale del diritto all'Università sta dei Libri". Registrazione Tribunale di Roma Cesare Cases di Camerino (La cultura giuridica n. 369 del 17/10/1984 Enrico Alleva, Arnaldo Bagna- CRISTINA ARTONI nell'Italia del Novecento, Laterza, GOFFREDO PETRASSI sco, Elisabetta Bartuli, Gian Giornalista. 1999). Compositore. PRESIDENTE Luigi Beccaria, Cristina Bian- Gian Giacomo Migone chetti, Luca Bianco, Bruno Bon- ROBERTO BENEDUCE LUCETTA FINAS GUIDO PICCOLI giovanni, Guido Bonino, Eliana AMMINISTRATORE DELEGATO Etnopsichiatra, dirige il Centro Saggista e romanziera, ha inse- Giornalista. Maurizio Giletti Bouchard, Loris Campetti, Fran- "Frantz Fanon" a Torino e inse- gnato al Collège Internationale de co Carlini, Enrico Castelnuovo, gna medicina sociale all'Univer- Philosophie. MASSIMO QUAGLIA CONSIGLIERI Guido Castelnuovo, Anna sità di Venezia (Duss). Docente di cinema dell'Aiace di lidia De Federicis, Delia Friges- Chiarloni, Sergio Chiarloni, FABIO FIORE Torino. si, Gian Luigi Vaccarino Marina Colonna, Alberto Conte, FRANCESCO BENVENUTI Insegnante nei licei, ha tradot- Sara Cortellazzo, Piero Cresto- Insegna storia della Russia al- to dal tedesco varie opere di teo- LUISA RICALDONE DIRETTORE EDITORIALE Dina, Lidia De Federicis, Giu- l'Università di Bologna (Storia ria del diritto e della costituzio- Insegna letteratura italiana al- Piero de Gennaro seppe Dematteis, Michela di della Russia contemporanea ne e ha pubblicato saggi su Ha- l'Università di Torino. Macco, Giovanni Filoramo, De- 1853-1996, Laterza, 1999). bermas. REDAZIONE ALBERTO RIZZUTI lia Frigessi, Anna Elisabetta Ga- via Madama Cristina 16, 10125 Ricercatore all'Università di Udi- leotti, Gian Franco Gianotti, SIMONE BETA ALESSANDRO FO Torino Insegna letteratura latina all'U- ne (Fenomeni del baraccone. Il Claudio Gorlier, Martino Lo Ricercatore di filologia classica tel. Oli-6693934,fax6699082 all'Università di Siena. niversità di Siena. "Guarany" di Antonio Carlos Bue, Diego Marconi, Franco Ma- e-mail: lindice@tin. it Gomes fra le donne, cavaller, ar- renco, Luigi Mazza, Gian Giaco- http: www. lindice . com MARIA BETTETINI DELIA FRIGESSI mi ed orrori, Paravia - De Sono, mo Migone, Angelo Morino, Al- Insegna storia della filosofia me- Si occupa di cultura e storia socia- 1996). berto Papuzzi, Cesare Piandola, UFFICIO ABBONAMENTI dievale all'Università Coi Foscari le tra Ottocento e Novecento. Ha tel. 011-6689823 (orario 9-13). Tullio Regge, Marco Revelli, Lo- di Venezia. curato con L. Mangoni e F. Giaca- FRANCESCO ROGNONI renzo Riberi, Alberto Rizzuti, nelli Cesare Lombroso. Delitto Insegna letteratura angloameri- UFFICIO PUBBLICITÀ Gianni Rondolino, Franco Rosi- BRUNO BONGIOVANNI genio follia, Bollati Boringhieri, cana all'Università di Udine. tel. 011-6693934 ti, Giuseppe Sergi, Stefania Sta- Insegna storia contemporanea al- 2000. futti, Gian Luigi Vaccarino, FRANCO ROSITI PUBBLICITÀ CASE EDITRICI l'Università di Torino (Da Marx al- Maurizio Vaudagna, Anna Via- CHIARA GAUNA Insegna sociologia all'Università Argentovivo, via Bordighera 6, la catastrofe dei comunismi, Uni- cava, Paolo Vineis, Dario Volto- Dottoranda in storia dell'arte al- di Pavia e dirige la Scuola Univer- 20142 Milano copli, 2000). lini, Gustavo Zagrebelsky l'Università di Torino. sitaria Superiore di Pavia. tel. 02-89515424, fax 89515565 GIULIA CARLUCCIO e-mail: argentovivo@argento DIREZIONE Insegna storia del cinema italiano ROBERTA GUARNIERI FRANCO RUFFINI vivo.it Luca Rastello (direttore), Mario- all'Università di Torino. Psicoanalista Spi. Insegna storia dello spettacolo al- l'Università di Roma. DISTRIBUZIONE IN EDICOLA lina Bertini (condirettore), Aldo So.Di.P., di Angelo Patuzzi, via Fasolo (condirettore) DINO CARPANETTO GIOVANNI JERVIS Insegna storia degli Stati italiani Insegna psicologia dinamica LUIGI RUSSO Bettola 18,20092 Cinisello (Mi) REDAZIONE all'Università di Torino. all'Università "La Sapienza" di Dottorando di ricerca in storia tel. 02-660301 Camilla Valletti (redattore capo), Roma. medievale all'Università di Bolo- FRANCESCO CASSATA gna. DISTRIBUZIONE IN LIBRERIA Daniela Corsaro, Norman Go- Pde, via Tevere 54, Loc. Osmanno- betti, Daniela Innocenti, Elide La Laureato in storia contemporanea GIORGIO LUZZI Poeta, critico e traduttore (Preda- CLARA SERENI ro, 50019 Sesto Fiorentino (Fi) Rosa, Tiziana Magone all'Università di Torino. rio, Marsilio, 1997). Scrittrice (Il gioco dei regni, tel. 055-301371 RITRATTI ANNA CHIARLONI Giunti, 1993).

VlDEOlMPAGINAZIONE GRAFICA Tullio Pericoli Insegna letteratura tedesca all'U- ROBERTA MANETTI la fotocomposizione, via San niversità di Torino (La poesia te- Ricercatrice in filologia romanza CONSOLATA SINISCALCO DISEGNI Pio V15,10125 Torino desca dopo la caduta del muro, all'Università del Piemonte O- Ricercatrice in ecologia vegetale Franco Matticchio con G. Friedrich, Dell'Orso, rientale (Vercelli). all'Università di Torino. STAMPA 2000). presso So.Gra.Ro. (via Pettinen- MARTIN EDEN FRANCO MARENCO PAOLA SPLENDORE go 39, 00159 Roma) il 26 giugno a cura di Elide La Rosa, Dario VITTORIO COLETTI Insegna lingua e letteratura ingle- Insegna lingua e letteratura ingle- 2000 Voltolini Insegna storia della lingua italia- se all'Università di Torino. se all'Università di Roma Tre. Si occupa di narrativa contempora- STRUMENTI na all'Università di Genova. DONATA MENEGHELLI nea di lingua inglese. COPERTINA E RESTYLING GRAFICO a cura di Lidia De Federicis, Die- SARA CORTELLAZZO Ricercatrice all'Università di Bo- Rosi Berghelli go Marconi, Camilla Valetti Critico cinematografico, presi- logna (Una forma che include il FERDINANDO TAVIANI "Eindice" (USPS 0008884) is EFFETTO FILM dente dell'Aiace di Torino. tutto, il Mulino, 1997). Insegna storia del teatro e dello spettacolo all'Università dell'A- published monthly except Au- a cura di Sara Cortellazzo, Nor- quila (Contro il mal occhio. Po- gust for $ 99 per year by "Eindi- man Gobetti, Gianni Rondolino ANDREA CORTELLESSA CARLO MIGLIACCIO Dottore di ricerca in filosofia al- lemiche di teatro 1977-1997, ce S.p.A." - Turin, Italy. Periodi- con la collaborazione di Giulia Dottore di ricerca in italianistica presso l'Università "La Sapien- l'Università di Tolosa (Debussy, Textus, 1997). cals postage paid at L.I.C., NY Carluccio e Dario Tornasi 11101 Postamster: send address za" di Roma (Le notti chiare Mursia, 1997). DARIO TOMASI changes to "Eindice" c/o Spee- MENTE LOCALE erano tutte un'alba. Antologia Insegna storia del cinema all'Uni- dimpex Usa, Inc.-35-02 48th a cura di Norman Gobetti, Elide di poeti italiani nella Prima EVA MILANO guerra mondiale, Bruno Monda- Laureata in letteratura ispano- versità di Torino. Avenue, L.I.C., NY 11101-2421 La Rosa, Giuseppe Sergi dori, 1998). americana all'Università di To- GIAMPAOLO VALDEVIT SERGIO CREMASCHI Insegna storia delle relazioni in- ABBONAMENTO ANNUALE Insegna filosofia morale all'Uni- RENATO MONTELEONE ternazionali all'Università di (11 numeri corrispondenti a tutti i mesi, tranne agosto) versità del Piemonte Orientale Ha insegnato storia del movi- Trieste (Il dilemma triestino. Italia: Lit 88.000, €45,65. Europa: Lit 110.000, €57,07 (via super- (Vercelli). Ha curato Filosofia mento operaio all'Università di Guerra e dopoguerra in uno sce- ficie) eLit 121.000, €62,78 (viaaerea). Paesi extraeuropei (solo via analitica e filosofia continentale, Torino. nario europeo, Libreria Editrice aerea): Lit 147.000, €76,27. La Nuova Italia, 1997. Goriziana, 1999). ANNA NADOTTI MARIA BEATRICE FAILLA Traduttrice e consulente editoria- STEFANO VERDINO NUMERI ARRETRATI Specializzanda in storia dell'arte le. Si occupa di letteratura inglese Redattore di "Nuova Corrente". Lit 12.000, €6,22 a copia per l'Italia; Lit 14.000, €7,26 per l'estero. all'Università di Genova. e angloindiana. Gli abbonamenti-vengono messi in corso a partire dal mese successi- ELISABETTA VISALBERGHI vo a quello in cui perviene l'ordine. ANTONELLA FALOPPA LUCIA NUTI Etologa. Ricercatrice al Cnr di Si consiglia il versamento sul conto corrente postale n. 37827102 Dottore di ricerca di storia medie- Insegna storia dell'architettura Roma. intestato a Lindice dei libri del mese - Via Madama Cristina 16 - vale all'Università di Torino. moderna e storia dell'urbanistica 10125 Torino, oppure l'invio di un assegno bancario "non trasferibi- all'Università di Pisa. ALBERTO VITO le" all'Indice, Ufficio Abbonamenti, via Madama Cristina 16-10125 SILVIA FELIZIANI Laureato in psicologia e sociolo- Torino, oppure l'uso della carta di credito (comunicandone il numero Laureata in lingua e letteratura VIOLA PAPETTI gia. È giudice onorario presso il via fax o per telefono). spagnola all'Università del Pie- Insegna letteratura inglese all'U- Tribunale dei minorenni di Na- monte Orientale (Vercelli). niversità di Roma Tre. poli. Per lettori navigati www.lindice.com

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