RIV ISTA

Organo dell’Alleanza Patriziale PATRIZIALE Ticinese No. 282 settembre 2011 Anno LXV Fascicolo 3 TICINESE

Pieve Già dal 1098, i Capriaschesi si erano dati degli Statuti, dopo Capriaschese essersi liberati dalla nobiltà feudale Milanese, (e qui entra in 16 gioco la leggenda)…

Considerazioni L’inizio anticipato della stagione calda, caratterizzata quest'an - sull’alpeggiatura no da una primavera insolitamente «estiva» - mentre le indi - 14 spensabili piogge sono giunte solo tra la fine di maggio…

La storia della sua Il simbolo monumentale eretto sul Motto della Croce costruzione - in territorio di Daro - ha compiuto 110 anni. 24 È stata un’opera realizzata dalla Parrocchia e dal Patriziato Rivista Patriziale Ticinese Organo dell’ALPA, Alleanza Patriziale Ticinese

Anno LXV - Fascicolo 3 No. 282 - settembre 2011

Redattore responsabile: Armando Besomi Cappella del Marco 1 6517 Arbedo Tel. 091 - 829 33 66 Fax 091 - 829 17 66 E-mail: [email protected]

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Rivista Patriziale Ticinese 2 N. 3/2011 – N. 282 Editoriale Rivista L’orgoglio di Patriziale esporre la bandiera Ticinese No. 282 - settembre 2011 Anno LXV - Fascicolo 3

di Armando Besomi SOMMARIO:

3 Editoriale La nostra rivista, grazie all’impegno del vicepresidente L’orgoglio di esporre la bandiera dell’Alpa Giovanni Maria Staffieri, ha descritto, nei suoi nu - meri 279 e 280, la storia delle bandiere ticinesi dai Volon - 5 Pieve Capriaschese tari luganesi (1797) a quella dell’Alleanza patriziale ticine - se, (1942). 14 Considerazioni sull’alpeggiatura Un simbolo, un orgoglio patriottico sincero e devoto, volto ad esprimere l’appartenenza a una Comunità che nei se - 16 Seduta Consiglio Direttivo ALPA all’Alpe di Piora - Cadagno coli ha segnato la storia, radicata in un contesto impregna - to da gioie, sacrifici, tragedie e da uno stretto legame soli - 20 «Concetto per la protezione, dale fra gli uomini, le famiglie e i nuclei sparsi in modo par - la promozione e la valorizzazione ticolare sulle Alpi. della biodiversità nel bosco ticinese». Il parere del’ALPA

21 Buona stagione e prodotti di qualità

22 Una risorsa da valorizzare

23 Energia dal legno: no roads, no wood

24 La storia della sua costruzione

25 Costa dell'Albera: 21. Incontro

26 Protezione dei funghi in Svizzera

31 SAB Rapporto mensile del SAB

Segnalazioni culturali 33 Cento anni di silenzio 33 ANL - Sala

Dai patriziati 34 Patriziato di Ravecchia 36 Patriziato di Robasacco 36 Patriziato di Peccia

In copertina: Cantonal tree, Swiss Court, London uno spiccato amor di Patria

Rivista Patriziale Ticinese 3 N. 3/2011 – N. 282 Negli ultimi tempi è stato posto in risalto il bandiera. E questa fierezza repressa la vor - fatto che persone venute da lontano abbia - rebbero condividere con coloro che hanno no esposto la bandiera della propria Na - offerto aiuto e ospitalità. In quelle case, ma - zione sui balconi delle case o nel giardino gari nascosta, una bandiera c’è. senza ossequiare un preciso regolamento che vuole, sopra quella bandiera, l’esposi - E nelle nostre case? zione del vessillo rossocrociato, di uguale Lo scorso 1 agosto, ho fatto un giro in diversi grandezza o più grande. Quel regolamen - comuni. Bandiere svizzere o ticinesi pochis - to esiste da molti anni ma forse la benevo - sime, a volte mancanti anche in stabili pub - lenza e la grande ospitalità del Popolo sviz - blici, oppure arricciate e appese senza con - zero non ne chiedevano l’applicazione, vinzione a qualche balcone, come asciuga memore di quel simbolo portato lontano piatti messi al vento. dagli emigranti svizzeri giunti in tutte le Su una grande terrazza, sopra i gerani fiori - parti del mondo e piantato con il solo spiri - ti, i simboli dei cantoni della Confederazio - to di ricordare la Patria lontana, senza voler ne, uniti e solidali nella storia di un Paese li - mancare di rispetto agli stati che li ospita - bero e glorioso, fin dal 1291. vano. A vegliare sopra di loro la bandiera fiamma - ta della Svizzera, quell’Elvezia a cui ognuno Questa malcelata irritazione, è a mio modo si vanta di appartenere ma che nemmeno di vedere riconducibile al fatto che molti nel giorno a Lei dedicato, quel1 di agosto, emigrati, anche se fuggiti da situazioni disa - non esterna la propria riconoscenza. strose, amano il loro Paese e lo vedono, lo ri - In quel balcone, c’era uno spiccato amor di cordano con commozione guardando una Patria.

Il primo stendardo dell’ALPA (1942) conservato La ricostruzione della prima bandiera del Cantone presso il Patriziato di Riva San Vitale. , pubblicata da Aldo Crivelli sulla copertina della Rivista Storica Ticinese, fascicolo 29 dell’otto - bre 1942.

Rivista Patriziale Ticinese 4 N. 3/2011 – N. 282 Pieve Capriaschese

Nel 1191 menzionata come Cresci(h)asca, nel Medioevo ad essa corrispondente comprendeva tutti i comuni della Valle(i) di .

La suddivisione nei diversi comuni fu compiuta prima del XV secolo visto che nel 1476 questi comuni formavano un consorzio fiscale.

Con San Carlo Borromeo avvenne poi la suddivisione nelle diverse parrocchie.

Già dal 1098, i Capriaschesi si erano dati degli Statuti, dopo essersi liberati dalla nobiltà feudale Milanese, (e qui entra in gioco la leggenda).

Un «Judicatum» del 1078 fa infatti stato, delle volontà di una nobildonna milanese la «Contessa», detta anche «Contessa Grassa» di legge longobarda, che donò i suoi beni nel territorio di Bigorio, Sala e i monti indivisi in Valle, alla chiesa di St. Stefano di , in remissione dell’assassinio compiuto dai suoi figli Amolfo e Azzone, sulla persona del Sacerdote Fedele, che era anche Console della comunità Capriaschese.

Essa cedette, alla detta Chiesa, tutti i proventi che percepiva dalla Valle, che si sarebbe li - berata e costituita in Comunità. Una trascrizione del documento si può trovare in: MORONI STAMPA - Codex paleograficus Helvetiae subalpinae. Lugano Burstein 1957.

Il Patriziato di Bidogno agitato nel quale le ingiustizie e le prevari - cazioni diventano legge ed ingenerano Fra storia e leggenda scontri rudi e sovente cruenti. Le origini del Patriziato di Bi - I due fratelli, figli del loro tempo, al colmo dogno, a somiglianza degli della cupidigia arrivano al punto di pugna - altri della Capriasca, affon - lare il sacerdote della Pieve, tale don Fedele, dano le loro radici nel lonta - in quanto, si racconta, aveva avuto il corag - no Medioevo, precisamente nell'11.esimo gio di pubblicamente parteggiare per i di - secolo. Storia e leggenda si completano a ritti della popolazione contadina locale. vicenda, generando una sintesi con tutti i re - La Contessa Grassa, con testamento del quisiti classici per diventare fonte di studi 1078, per espiare il grave sacrilegio che « specialistici corredati da dovizia di partico - ha macchiato per l'eternità l'anima dei fi - lari, improponibili in questa sede ma di si - gli», decide di rinunciare ai diritti feudali e curo interesse. di lasciare l'intera sua proprietà alla Chiesa Tutti sono comunque a conoscenza della vi - di Santo Stefano. Con questo gesto la Ca - cenda, drammatica e triste, della Contessa priasca diventa a tutti gli effetti dei Capria - Grassa, madre inferma di Arnoldo e Azzo - schesi. ne, nobili longobardi di Milano animati da Il Patriziato di Bidogno potrebbe esser nato ambiziosi progetti feudali a scapito della anche a seguito dei fatti citati e dei beni rice - popolazione capriaschese. vuti dalla Contessa Grassa, suddivisi poi fra Corruzioni di ogni tipo, miseria e pestilenze le comunità della regione. Bidogno ottenne fanno da fosco sfondo ad un periodo storico un territorio piuttosto vasto in considerazio -

Rivista Patriziale Ticinese 5 N. 3/2011 – N. 282 ne del fatto che, con i suoi 54 fuochi, era una In primis si è trattato di riattare i due immo - delle comunità più grandi. bili (Grotto al Mulino e Alpe di Musgatina) Intanto, tra il 1100 e il 1300, Bidogno edifica che, purtroppo, palesavano l'usura del tem - la sua chiesa (una mole notevole con un im - po e che perciò non soddisfacevano più le ponente campanile) e proclama S. Barnaba attuali esigenze dell'Ente. patrono del villaggio: è il 26 febbraio 1487! Nel contempo andava salvaguardato il suo Nel 1615, Bidogno si stacca spiritualmente stupendo patrimonio forestale e ambientale . da Tesserete e diventa parrocchia autono - La posta in palio era epocale, urgente ed ma. esigente. Per quanto concerne i secoli successivi non All'Ufficio patriziale si è presentata una esistono documenti di rilievo che possano grossa mole di lavoro, intrisa di ostacoli bu - chiarire situazioni, condizioni sociali e vi - rocratici di ogni genere e costellata da pro - cende notevoli; si presume, secondo logica, spettive onerose da affrontare a brevi sca - che la vita dei patrizi di Bidogno sia trascor - denze. sa in modo semplice e rude, legata alle Portare a termine un programma tanto ar - scarse risorse, che l'agricoltura di monta - duo è stata una vera e propria impresa, sia gna e la pastorizia potevano offrire. dal profilo tecnico, sia soprattutto dal profilo Fatte queste premesse è pure lecito pensa - finanziario. re ad una forte coesione fra i patrizi a salva - Per quanto attiene la riuscita di queste im - guardia, per impellenti necessità vitali, dei portanti opere è risultata determinante la beni comuni: è l'avvio vero e proprio del - competenza e la disponibilità del presiden - l'amministrazione patriziale. te Ruggero Canonica; il suo fattivo contribu - to è stato determinante nella realizzazione L’odierno Patriziato e le sue realizzazioni dei vari interventi, oggi visibili a tutti, oltre Il Patriziato di Bidogno è povero: non possie - che apprezzati dalle autorità cantonali e pa - de beni che gli permettono di ottenere en - triziali. trate finanziarie cospicue e regolari. In pas - Il Presidente ha trovato nel vicepresidente sato doveva aggrapparsi alla misera impo - Daniele Bindella il tecnico ideale, nel se - sta patriziale, da decenni ormai fuori corso, gretario Giorgio Domeniconi un solerte e visto l'abbandono dell'attività agricola da coscienzioso contabile e in tutti i membri e parte dei suoi patrizi. supplenti dell'Ufficio patriziale dei preziosi Resta, è vero, il ricavo dalla vendita del le - collaboratori sempre pronti ad offrire il lo - gname, ma anche da questo punto di vista ro contributo nelle più disparate mansioni. gli importi non sono tali da permettere una Riguardo al profilo finanziario, va segnalato facile prospettiva nell'ambito degli investi - e ringraziato il Canton Ticino per i sussidi menti. pubblici ottenuti per il tramite dei suoi uffici Questi dati di fatto, poco rassicuranti, non preposti e pure lodata la generosità di alcu - hanno comunque mai scoraggiato i suoi ne Associazioni benefiche, Enti pubblici e amministratori, i quali con dedizione, tena - privati (Patenshaft, Consiglio di Stato del cia e amore per quanto ricevuto in eredità Canton Zurigo e Comune di Meilen, alcuni dai loro predecessori si sono sempre impe - facoltosi e generosi cittadini abitanti sulla gnati in opere che solo chi ha sperimentato sponda sinistra del lago di Zurigo) sensibili le autentiche fatiche della vita rurale è in alle sincere intenzioni di Enti in difficoltà fi - grado di apprezzare nella loro reale portata. nanziaria. Nell'ultimo ventennio il Patriziato di Bidogno I loro contributi sono stati provvidenziali; si è impegnato con entusiasmo e dinami - senza il loro altruismo il Patriziato di Bido - smo nella realizzazione di opere di fonda - gno non avrebbe potuto dotarsi di quelle mentale importanza. opere che allo stato attuale gli garantiscono

Rivista Patriziale Ticinese 6 N. 3/2011 – N. 282 un decoroso futuro negli ambiti che gli sono ra gratuita dell'acqua potabile). specifici. L'edificio è situato in centro paese; riattato Come patrizi ci è doveroso esternare nei lo - dal Comune nel 1995, con una spesa di CHF ro confronti il più sentito ringraziamento. 150'000.00, si presenta in ottime condizioni La buona riuscita delle opere ci deve onora - e perfetta funzionalità. Alcune migliorie, che re come patrizi, sia al cospetto dell'opinione il Patriziato si è premurato di attuare, gli han - pubblica sia nel ricordo di chi ha retto, in no conferito un aspetto estetico assai deco - passato e in tempi non certo agevoli, le sorti roso e in sintonia con il nucleo di centro pae - del Patriziato. se. Sul terreno circostante si sono pure rica - vati tre nuovi posteggi. In sintesi le realizzazioni più evidenti sono Strutturalmente è suddiviso in tre parti; nella tre: parte centrale trova posto l'Ufficio patriziale, 1. La modernizzazione e l'ampliamento al primo piano è disponibile una saletta per dell' Alpe di Musgatina (situato alle falde riunioni (saletta che il Patriziato ben volen - del Monte Bar a quota 1390 m s.l.m), pas - tieri concede a enti o associazioni che ne fa - sato da semplice rifugio per animali a ef - cessero richiesta), mentre il pianterreno ficiente caseificio fornito dei più moder - sarà utilizzato per le assemblee patriziali. ni e igienici impianti per la lavorazione Finalmente si sta risolvendo positivamente del latte. Non va pure dimenticata la di - un altro problema che assilla l'Amministra - sponibilità di 15 posti letto creata a usu - zione da tempo: la presenza di costruzioni frutto di piccole comitive o di famiglie. private sorte, in passato, sul territorio giuri - sdizionale del Patriziato . 2. La costruzione della strada carrozzabile Il Patriziato di Bidogno aveva concesso que - asfaltata che conduce direttamente al - sto «privilegio» ai suoi patrizi, ma non solo, l'Alpe, un intervento di grande utilità pra - considerandolo un concreto aiuto all'attività tica che ha evitato al Patriziato i periodici che essi, per necessità di sopravvivenza, e costosi lavori di sistemazione del fondo dovevano esercitare. stradale dopo i temporali estivi. Così facendo il nostro ente patriziale aveva espletato il suo ruolo nel suo significato mi - 3. Il completo rifacimento della Casa al gliore per almeno una generazione ed ave - Mulino, oggi trasformata in Grotto al Mu - va assicurato a molti patrizi, e non, un prov - lino . L'intervento ha permesso di esibi - videnziale apporto dal profilo economico re, in un ambiente fresco e rilassante, un locale. ritrovo dotato di tutte le infrastrutture atte L'Ufficio ha presentato quanto necessario ad assicurare un perfetto servizio ga - all'Assemblea il 3 dicembre 2008, ottenen - stronomico e soddisfare con decoro e do dalla stessa la facoltà di indurre i proprie - funzionalità qualsiasi incontro pubblico. tari privati all'acquisto dei sedimi dei loro stabili rustici. Nel 2008 il Patriziato è entrato in possesso Con lo stile che sempre lo ha contraddistin - gratuito (donazione da parte del Comune di to, il Patriziato di Bidogno non intende in al - Bidogno) di una sede stabile ( Casa patrizia - cun modo adottare un atteggiamento spe - le ) nella quale svolgere la propria attività culativo nei confronti dei privati, ai quali gestionale. verrà inoltre data ampia facoltà di scelta per Il Comune, con sensibilità, si è fatto autore di quanto attiene l'usufrutto di una ragionevole un gesto altamente civile: un atto di ricono - zona di terreno adiacente l'edificio. scenza spontaneo, in considerazione degli aiuti concreti ricevuti dal nostro Ente in pas - Una posizione stupenda sato ma soprattutto in tempi recenti (fornitu - Il territorio patriziale di Bidogno è formato

Rivista Patriziale Ticinese 7 N. 3/2011 – N. 282 da prati, boschi e stabili ed ha una superfi - vallesane e bernesi, dai Denti della Vecchia, cie di ca. 2,25 milioni di m 2 . La sua ubicazio - dal Monte Boglia, e giù giù verso il Genero - ne è fra le più suggestive che si possano im - so, dalla pianura padana e, in lontananza, dal maginare. Dal profilo paesaggistico e scien - Monviso. tifico merita l'attenzione di tutti, botanici, zoologi e geologi compresi. Il sigillo patriziale Agli escursionisti offre percorsi variati, salu - Il sigillo comunale, in auge prima della fu - tari e realizzabili da chiunque in ogni stagio - sione con Capriasca, si presentava con fon - ne: un motivo in più per conoscerli da vicino do rosso sul quale campeggiava un capro - e apprezzarli. ne nero (Capriasca) che sovrastava due spi - Lo splendido panorama sulla vicina plaga di ghe dorate ( Biad ogno, da «biada» = Bido - Lugano e sulla Val Colla cattura l'attenzione gno). anche dei più sbadati in quanto offre lo Quello patriziale gli è simile, con un paio di spunto per ammirare uno scenario d'in - differenze: sul fondo giallo non è più rappre - comparabile bellezza costituito dalle alpi sentato un caprone bensì una capra.

Il Patriziato di di Pianscuro (valle di Isone), che fu tra l'al - tro all'origine di interminabili liti, come da Menzionato dal XIII° secolo, esempio ancora nel 1862. Cagiallo evidentemente fi - Alla comunità spettavano nel 1593 gli alpi di gura negli Statuti di Valle nel Zalto, Crevia, Crono (per metà), Fontana 1358, ma la formazione del - Bella, Ladrimo e Croce. le vicinanze autonome era Parti di questi beni venne poi acquistata dal cominciata già nel 1191. Dipartimento Federale Militare verso la Con la spartizione del 1500, Cagiallo si ga - metà del secolo scorso per la realizzazione rantiva diversi beni, mantenuti in comune della piazza di tiro e caserma di Isone. con le altre vicinanze. L'attuale patriziato è risultato dalla scissione Beni. dell’antico patriziato dei tre comuni, che esi - Tutt'ora il Patriziato è proprietario di beni ste (seppur con un nome diverso) sin dall'e - sparsi tra la sponda destra del Cassarate e il poca di quelle spartizioni. Capriasca, e in particolare dell'alpe di Rom - Sopravvissuto alle lotte ottocentesche, è sta - piago. Mensione merita una servitù istituita to sciolto nel 1935 (decreto legislativo del nel 1078. Detta ancora «Latte di San Giovan - Gran Consiglio, 27 giugno 1935), o meglio ni» a favore della chiesa plebana di Santo definitivamente nel 1938 allorquando entrò Stefano Tesserete, tutt'ora riconosciuta in vigore il pubblico rogito del notaio Borella . (Contessa Grassa 1078). Una precedente divisione tra i patriziati Nel 2004 è stato rinnovato l'alpe di Rompia - aveva costituito una comproprietà fra i tre go regolarmente caricato con vacche e ca - enti distinti, gestita secolarmente per 2/5 pre (lattifere); gestito dai Signori Rezzonico- da Cagiallo, 1/5 Campestro e 2/5 da Lopa - Mariani che producono del formaggio e al - gno; questo ci dà un'idea dell'entità nume - tri prodotti caseari i quali si sono fregiati di - rica dei diversi abitati. (Cagiallo contava 79 verse volte del marchio DOP, esso è pure at - fuochi nel 1583). Questa grande compro - trezzato come Agriturismo ben frequentato prietà consisteva in un fondo che si esten - e apprezzato. Sempre nel medesimo anno il deva dall’Vallone di Bidogno sino alla Valle patriziato è entrato in possesso del rifugio

Rivista Patriziale Ticinese 8 N. 3/2011 – N. 282 forestale della Tassèra costruito dal Consor - Famiglie Patrizie di Cagiallo con relativi zio Alto Cassarate ora riattato e affittabile sopranomi: Bettini, PiraBètt - Cattaneo, Ca - per lo svago . tanèi, Bernardon, Prevodon, Mògg - Cattola. Nell'anno 1980-81 (con il provento vendita De Luigi, Polè - Ferrari, Bosciorin, Béròla, terreni per la piazza d'armi di Isone), è sta - Monèghina, Petégian - Giani - Lepori - Mog - ta costruita nella zona al Ciòss in Cagiallo, gi, Brògg - Morandi, Magnàn - Morosoli, una palazzina di quattro appartamenti di Codèe, Marioo, Coaròsa - Motta - Orsi - Pel - abitazioni primarie e un ufficio locato a una legrinelli ditta operante nel settore edile e l'Ufficio Patriziale. Famiglie estinte nel comprensorio Patri - Siamo in procinto di effettuare una bonifica ziale: Battaglini - Meneghelli per risparmio energetico di detto stabile.

Patriziato di Nel 1947 avvennero diverse transazioni di Campestro terreni con , che poi furono acqui - stati dal DMF. Menzionato relativamente Il Patriziato attuale è comunque proprietario tardi rispetto alle altre co - dei due Alpi di Davrosio (in territorio di Lo - munità circostanti, Campe - pagno) e Zalto (per un totale di circa 136 et - stro figura comunque nell'e - tari), oltre ai diversi diritti di pascolazione lenco dei comuni che dovevano fornire sol - sugli altri terreni di proprietà della Confe - dati e materiali alle truppe ducali, redatto in derazione, dopo le burrascose vicende le - data imprecisata nella prima metà del’400 1. gali degli anni '40 e '50, dovute alle combat - Allora Campestro doveva contribuire con tute transazioni con il DMF ed il Patriziato di ben 21 soldati (!) alla causa ducale (nel 1574 Lopagno. Il Patriziato ha anche contribuito contava 96 abitanti, suddivisi in 17 fuochi, e negli anni scorsi, tra le altre cose, all'approv - doveva quindi esserci stata una forte dimi - vigionamento idrico di Tesserete. nuzione di popolazione, visto che i contin - genti erano calcolati proporzionalmente). Famiglie patrizie esistenti con relativi so - Campestro era la sede centrale del suddet - prannomi: Arelia, Tolat, Gatt - Bettini - Betto - to antico Patriziato dei tre comuni, che com - li, Romanin, Bettö - De-Luigi, Carle, Sciavattin prendeva oltre a Campestro anche Cagiallo - De lu igi, Lübia, Marton - De Luigi, Jeef - Fer - e Lopagno, e affonda le sue origini nelle se - rari - Nobile - Quadri, Bregugnin - Rovelli, parazioni cinquecentesche (vedi anche le Rovela - Savi, Gialdin, Mosca, Toni schede di Cagiallo e Lopagno). La scissione dell'antica comunanza, avve - Famiglie patrizie estinte nel comprenso - nuta tra il 1935 ed il 1938, ha dato origine al - rio del patriziato: Lepori l'attuale Patriziato. Campestro, a livello comunale, si è fuso con 1.Per una trascrizione di questo elenco vedi ad Tesserete nel 1976 cui in pratica ha portato esempio: NORSA, P.: Cademario. L'antico comune. nuovi terreni, ed in particolare l'enclave di Lugano, Rezzonico Pedrini, 1945, pp. 92-93. Zalto e diversi monti.

Rivista Patriziale Ticinese 9 N. 3/2011 – N. 282 Patriziato di Lopagno terza nel 1593. Quando furono costruiti i pri - mi ripari per le bestie e le baite sugli alpi Menzionato nel XV° secolo non si sa precisamente. Comunque in un come «Lopanio», allorquan - istrumento del 1615 si stabiliva che in ogni do doveva fornire 15 soldati alpe non si potevano caricare più di «venti ai contingenti ducali, Lopa - mucche cadauno» il che induce a pensare gno compare nei documenti che esistessero già delle costruzioni. sin dal 1335 (registri comaschi). Il 20 settembre 1649 i tre patriziati di Cagial - In un altro documento, del 17 febbraio 1348, lo, Campestro e Lopagno permutarono gli viene menzionato un Albertolo del fu Do - alpi di Ladrim, Fontanabella e Croce rice - menico, da «Lopagnio», che vendeva al co - vendo in cambio la metà di Davrosio e di mune di Sonvico un mulino situato sul piano Rompiago che allora erano di proprietà di della Stampa 1. e Lugaggia. L'attuale Patriziato è il risultato della scissio - La comunanza dei tre patriziati continuò a ri - ne del Patriziato dei tre comuni, il cui ante - manere unita per quasi trecento anni. nato è menzionato in un Istromento del Nel frattempo con la nascita dei Comuni po - 1.5.1615 come segue 2; «...li omeni dei tre litici, ognuno delle tre comunità iniziò a ge - comuni hanno ordinato e concluso et ferma - stire praticamente in proprio l'alpe sito sul mente et perpetuamente stabilito che tutte relativo territorio comunale, pur mantenen - le entrate che si ricavavano dagli alpi s'ab - do un Ufficio patriziale in comune e l'assem - biano a partire nelli tri comuni per fochi che blea che si riuniva per tradizione secolare al presente si trovano ed all'avvenire si tro - nella Chiesa di San Matteo a Cagiallo indi - veranno...». In seguito questa ripartizione cata come chiesa vicinale. venne modificata in quinti, come abbiamo visto per Cagiallo, a seguito di una decisio - La, proposta formale di divisione del territo - ne di cui si sono perse le tracce 3… rio patriziale venne espressa al signor Mari Ma i problemi relativi alla suddivisione dei Giovanni nel corso dell'assemblea del 26 redditi derivanti dalle proprietà comuni, le dicembre 1921 e si vede che il progetto do - contestazioni con le comunità vicine per le veva essere in discussione da parecchio varie servitù e diritti (segnaliamo ad esem - tempo perché già nell'assemblea straordi - pio dispute con Tesserete, Roveredo, Lugag - naria del 26 marzo 1922 venne accettato il gia e Isone...), imposero un cambiamento. principio della divisione con 33 favorevoli, 8 contrari e 15 astenuti. Il Patriziato di Lopagno nel 1951 aveva ven - I tre rispettivi Comuni espressero il loro pa - duto le sue proprietà alla Confederazione. rere favorevole e sostennero questa deci - Il Patriziato di Lopagno è attualmente pro - sione. La divisione non avvenne quindi per prietario di due particelle site a Treggia ed litigi interni od incomprensioni, ma piuttosto a Oggio. come ratifica di una situazione che in pratica Il Patriziato di Lopagno è stato riconosciuto era già acquisita. Infatti dai documenti risul - definitivamente dal Dipartimento delle Isti - ta che coesisteva una Commissione patri - tuzioni il 25 ottobre 2006. ziale dei tre Comuni che convocava le as - Con il testamento del 1078 la Contessa semblee patriziali della comunanza a San Grassa donava gli alpi della Capriasca alla Matteo e tre uffici patriziali nei rispettivi Co - Chiesa Santo Stefano di Tesserete. Più tardi muni che convocavano separatamente al - gli alpi passarono ai Comuni rustici che si trettante assemblee che si occupavano di erano formati verso la fine del XII secolo. La amministrare i beni siti sul proprio territorio. prima divisione degli alpi fra i Comuni av - Iniziò quindi un lungo processo di prepara - venne nel 1577, una seconda nel 1583 e una zione, in particolare con la ricostruzione

Rivista Patriziale Ticinese 10 N. 3/2011 – N. 282 completa, prima della divisione, dei tre ri - parte esterna del territorio di Lopagno, così pari per il bestiame dei tre alpi, che risulta - che l'alpe di Davrosio passò nelle sue mani. rono pressoché identici a parte qualche Si dovette però abbandonare l'alpe vecchio dettaglio. e costruirne uno nuovo più a valle in posizio - La decisione del Gran Consiglio favorevole ne meno favorevole. Il 14 novembre 1953 le alla divisione è datata 27 giungo 1935, men - autorità militari consegnarono al Patriziato i tre l'atto notarile definitivo che stabiliva i nuovi stabili. contenuti della divisione, steso dall'Avv. A partire da quegli anni l'alpe di Zalto dove - Francesco Borella di Chiasso, è stato firmato va essere evacuato durante le esercitazioni la domenica 9 ottobre 1938 a Tesserete. dell'artiglieria, trovandosi sulla linea di tiro e questo inconveniente lo rese meno attrattivo Campestro riceveva e a partire da quegli anni venne affittato con L'Alpe di Zalto con i relativi rustici subalterni Davrosio allo stesso alpigiano e per molti e il territorio sito nel proprio comprensorio anni ebbe la funzione di corte bassa di Da - comunale di mq. 1.541.420 . vrosio. Lopagno riceveva Nel 1977 una valanga rase al suolo la sosta L'Alpe di Davrosio con i relativi subalterni e di Davrosio e fu necessario ricostruirla; l'i - un territorio di mq. 1'565.543. Tutto il territo - naugurazione della ricostruzione ebbe luo - rio denominato alpe di Screzia con una su - go nel 1980. Da quel momento iniziarono di - perficie di mq. 1’365.285 sul quale sorgeva - verse opere di miglioria per entrambi gli al - no parecchi subalterni tutti però rustici di pi. Nel 1984, grazie al contributo del Diparti - proprietà privata che godevano di un diritto mento Militare, fu possibile costruire la stra - di superficie sul terreno coperto dalla co - da carrozzabile fino a Davrosio. struzione. Iniziò pure un recupero dei pascoli di Zalto, Cagiallo riceveva alpe che a partire dagli anni settanta era sta - L'Alpe di Rompiago, i relativi subalterni per to praticamente abbandonato. Nel 1990 si una superficie complessiva di mq. procedette all'ampliamento della cascina di 1'702.040. Tutto il territorio denominato al - Zalto e nel 1995 si provvide al rifacimento pe di Crono e di Pianscuro, pure coperto di del tetto della sosta e alla costruzione di un numerosi rustici di privati per una superfi - nuovo acquedotto. Nel frattempo lo sposta - cie globale di mq. 2.291.325. mento della linea di tiro dell'artiglieria ave - va reso meno severe le disposizioni militari L'entrata in possesso definitiva era stata fis - nei riguardi dell'evacuazione e Zalto ha po - sata per il 1° gennaio 1940. tuto di nuovo essere affittato singolarmente. Ma già nel gennaio del 1946 la Confedera - Con la soppressione della scuola di artiglie - zione Svizzera che intendeva ampliare la ria del Monte Ceneri il problema dell'eva - piazza di tiro di artiglieria del Monte Ceneri cuazione non esiste più. situata nella regione del Monte Baro, si face - va avanti per acquistare una buona parte 1) Documento LXVII, in: BRENTANI, L op.cit. Volume l, dei territori patriziali. Iniziarono le trattative pp. 218 e ssg. 2) Citazione tratta da un manoscritto curato dal Si - tra la Confederazione e i due patriziati di Lo - gnor Mario Maggi, che abbiamo potuto visionare a pagno e di Campestro. Il patriziato i Lopa - Lopagno. Una copia di questa Convenzione del 1615 gno cedette alle pressioni della Confedera - si trovava nell'archivio di Campestro. zione e fu d'accordo di vendere il proprio 3) Non figura neppure negli atti consegnati dagli ere - territorio, ma Campestro non’voleva vende - di dell'avvocato Battaglini, che si era occupato di al - cune dispute ottocentesche, raccogliendo meticolo - re e riuscì ad ottenere una permuta ceden - samente buona parte degli atti pertinenti alle suc - do alla Confederazione la parte interna del cessive spartizioni, che abbiamo potuto in parte con - territorio di Zalto e ricevendo in cambio la sultare presso il Signor Carlo Storni.

Rivista Patriziale Ticinese 11 N. 3/2011 – N. 282 Patriziato di Lugaggia zioni a partire dal 1893. Il comune compren - de anche la frazione di Sureggio,che antica - Dopo essere passati verso mente costituiva vicinanza a sé con relative l'estremo limite a nord-est autonomie, come risulta dai registri coma - dell'antica Pieve, ritorniamo schi del 1335 2 A testimonianza del fatto che nei dintorni di Tesserete, il Sureggio dovette essere un abitato impor - cui patriziato è stato sciolto tante in epoca remota, possiamo citare la (l'origine della sua scomparsa deve essere sua Chiesa di San Pietro, che fu eretta intor - cercata negli avvenimenti ottocenteschi), e no al 1000. precisamente a Lugaggia, nel 1467 «Luga - tia». Nel XV° secolo è già menzionato come Famiglie patrizie esistenti con relativi so - Comune, e forniva 16 soldati alle truppe du - prannomi : Anselmini, Züprian, i Gatt - Anto - cali (nel 1583 Lugaggia contava 38 fuochi). nini, Profesor, Pepin, Cocc, Pédron, Cecon, All'epoca delle violente lotte tra guelfi e ghi - Avocat - Bettoli, Borgnin - Demartini - Moroso - bellini (1500), per la sua posizione, Lugag - li - Nesa, Pa Cec, Didögna, dra Posta - Quadri, gia si trovò disgraziatamente al centro dei Porin, dra Cà Nova, i Scescia, dro Vitor - Storni* flussi e riflussi dei vari contendenti, suben - do diversi saccheggi e incendi, di cui ci par - Famiglie patrizie estinte nel comprensorio la ad esempio Rovelli 1. del patriziato: Griffi * - Insermini - Magna * - Dal 1583 Lugaggia, con Sala, Vaglio e Ori - Moggi - Motta - Quadri * - Trona * - Tannaga glio. era uscito dall'antica comunità alpestre (Rannaga) * della Pieve capriaschese, e una successiva divisione assegnò le rispettive pertinenze * Antiche famiglie di Sureggio. 1) Vedi: ROVELLf, G.: La Castellanza di Sonvico. Mas - di questi quattro comuni, l'8 marzo 1611, in sagno, S. Agostino, 1927. (231 p.) termini di Alpi. 2) Viedi: BRENTANI, L: Codice diplomatico ticinese. L'attuale Patriziato possiede delle registra - Volume l, pp. 192-208.

Patriziato di definizione dei confini tra Sala e i sette comu - ni rimasti uniti avvenne l'11 luglio 1588. Di quella divisione, al Patriziato di Sala è perve - Già menzionato nel 1078, al - nuto ancora l'Alpe di Moschèra, che è tuttora l'epoca della famosa «Con - caricato, mentre complessivamente è pro - tessa», Sala dovette essere prietario di 164,0772 ettari, suddivisi in pa - un centro importante per scolo e boschi diversi. Alcune delle antiche tutta la Pieve, ed anche il nome ne testimonia pertinenze sono invece passate al Consor - le origini longobarde, come anche le fami - zio Alto Cassarate all'inizio di questo secolo. glie che ne sono derivate… Già nella prima metà del XV° secolo formava 1) Nello Stato d'anime del 1574 sono menzionati come un comune con la piccola frazione (decania) pertinenti a Sala Capriasca sia Bigorio che Pezzolo, di Bigorio 1, ed era un Comune importante, per un totale di 98 fuochi (484 anime), con queste fra - che forniva ben 51 soldati alle truppe ducali. zioni. Si trattava quindi della comunità numericamente più importante (per fare un confronto Tesserete, che Invaso e saccheggiato dagli svizzeri nel era il centro geografico della Pieve, contava allora 12 1478, Sala si separò anche dalla comunanza nuclei per 64 anime!). Vedi ad esempio: ZAPPA, F.: Val - delle alpi della Pieve nel 1583, e una prima li di Lugano. Locamo, Dadò, 1990, pp. 263-279.

Rivista Patriziale Ticinese 12 N. 3/2011 – N. 282 Famiglie patrizie esistenti: Famiglie patrizie estinte nel comprenso - Deluigi - De Luigi - Giovannini - Lepori - Ma - rio del patriziato: - Moncrini - Sala - Tala - netti - Menghetti - Quadri - Rovelli - Stampa - mona noni - Storni - Tartaglia

Patriziato di Vaglio Rompiago, che successivamente passarono rispettivamente ai tre comuni (Cagiallo, Nel 1241 «Valio» e «Vallio», Campestro e Lopagno) e a Bidogno, tra il Vaglio è già menzionato co - 1610 e il 1649. me Comune nel 1289, e do - veva essere centro impor - Famiglie patrizie esistenti con relativi so - tante, anche in funzione di - prannomi: Airoldi, Bias, Fuga, Gianao, Beton fensiva. I resti della torre di Redde, risalenti - Ferrari, Tonin, feree - Fumasoli, Müiscim, al XII°-XIII° secolo, siti sul suo territorio, do - Scacc, Büratt, Gürt, Ciött, Bocia, Pocc - Moro - vevano infatti fare parte di un complesso di - soli, Chi de Bè, Pezzora - Quadri, Gambin, fensivo di avvistamento, infeudato ai Rusca. Ratt - Tarilli, Tarii Redde era una frazione menzionata ancora con certe autonomie nei registri comaschi Famiglie patrizie estinte nel comprenso - del 1335, successivamente scomparsa, do - rio del patriziato: Lanfranchi - Lepori po che la sua popolazione era stata decima - ta dalla peste, nel XVI° secolo 1. 1) Vedi ad esempio: MEYER, Werner: Castelli del Ti - Vaglio, con Sala, Lugaggia e Origlio, tenne cino e del Grigioni Italiano. Zurigo, Silva, 1982, pp. 58 in comunione con questi ultimi il lotto di Alpi e ssg. Emilio Clemente invece situa a Redde un ramo della famiglia Canonica, mentre la torre sarebbe che era risultato dalla prima spartizione del menzionata sin dal 1310. Vedi: CLEMENTE, E.: Ca - 1583, e questo fino al 1611, allorquando ri - stelli e Torri della Svizzera italiana. Bellinzona. Salvio - cevette una metà degli Alpi di Davrosio e ni. 1974. pp. 106 e ssg.

Rivista Patriziale Ticinese 13 N. 3/2011 – N. 282 Considerazioni sull’alpeggiatura

L’nizio anticipato della stagione calda, caratterizzata quest'anno da una primavera insolita - mente «estiva» - mentre le indispensabili piogge sono giunte solo tra la fine di maggio e i primi giorni di giugno, dunque con almeno un mese di ritardo rispetto alla norma - ha de - terminato un inizio precoce anche della stagione alpestre.

di Franco Celio, deputato al Gran Consiglio e presidente della CoReTI

Differenze fra ieri e oggi lore. Non a caso, in parecchi luoghi si usava La salita all'alpe, nelle comunità agricole di abbinarvi delle cerimonie religiose (come un tempo, era un giorno di festa, abbinata al - la benedizione del sale, o altro), nella spe - la speranza. ranza che ciò servisse a proteggere gli ani - Anche se nelle nostre valli questa transu - mali e, più in generale, propiziasse una manza non è mai stata accompagnata da fe - buona stagione. steggiamenti particolari, com'era invece Oggi le cose sono cambiate non poco. Le fa - usanza altrove, la salita all'alpe, per le fami - miglie contadine sono sempre meno, men - glie contadine di allora, significava almeno tre le aziende agricole sono considerate due cose. sempre più alla stregua di iniziative impren - La prima era la possibilità di liberarsi per ditoriali. Lo spazio per quel rapporto quasi qualche mese dalla cura quotidiana del affettivo con i propri animali, che un tempo bestiame, affidato al personale del l'alpe; il era di prammatica, è quindi pressoché che permetteva di dedicare le maggiori scomparso, e d'altra parte le assicurazioni energie alla fienagione. La seconda risie - attenuano alquanto il rischio economico di deva invece nella speranza che il bestiame brutte sorprese. Tuttavia, ciò non toglie che alpeggiato producesse formaggio di buo - l'alpeggiatura rivesta tuttora un'importanza na qualità, e al tempo stesso, specie man - notevole, sia dal punto di vista prettamente ze, manzette e vitelli, aumentassero di va - economico sia da quello ambientale.

L’economia alpestre è un settore importante dell’agricoltura ticinese (Alpe Porcaresc)

Rivista Patriziale Ticinese 14 N. 3/2011 – N. 282 Vantaggi economici e ambientali Si trattava davvero di poveri campanacci, Per quanto riguarda l'aspetto economico, è con un suono triste, privo di quella sonorità da rilevare che soprattutto la produzione di che sapeva dargli ad esempio dalla pregia - formaggio d'alpe - sia di solo latte di vacca, ta ditta «Tenconi», oppure da vecchi artigia - sia abbinato a quello di capra - rappresenta ni del ferro, quali (mi riferisco alla Leventi - ancora un elemento importante del sog - na) il famoso «Mentu» di Giornico o, più di giorno estivo del bestiame in alta quota. An - recente, il colorito «Pincia» di Rodi-Fiesso. che le abitudini alimentari di parte della po - Sui nostri alpi la tradizione di mettere un polazione, influenzata talvolta anche da «ciochìn» al collare degli animali resiste, an - preoccupazioni magari diffuse irrazional - che per una ragione pratica. Questi oggetti mente, tendono ad escludere, o comunque permettono infatti di localizzare facilmente a ridurre drasticamente, il consumo di for - la mandria, e anche di ritrovare senza trop - maggio, questo prelibato prodotto («così pe difficoltà qualche capo un po' «anarchi - buono, quando è buono», potremmo dire co», appartatosi per conto suo. Purtroppo, parafrasando il Poeta che parlava del cielo appena gli animali scendono al piano, i pro - di Lombardia) ha pur sempre un suo indi - prietari hanno ormai l'abitudine di levar - scutibile valore e - a giudizio unanime delle glieli subito, per timore di disturbare un papille di chi sa gustarlo - batte largamente pubblico sempre più urbanizzato, che tolle - qualunque concorrenza. ra - e spesso produce - anche i rumori più Per quanto riguarda invece l'aspetto am - infernali (talvolta chiamandoli «musica»), bientale, giova sottolineare che la pascola - ma non la musica dei «ciuchitt»! Perfino alle zione serve da un lato a mantenere vasti esposizioni di bestiame, gli animali sono spazi aperti in regioni che altrimenti sareb - condannati... al silenzio. Per poco che possa bero destinate a lasciare incontrastato l'a - valere questo mio appello, vorrei veramen - vanzare del bosco, e dall'altro consente ai te invitare i proprietari a non inchinarsi a responsabili e ai proprietari dei pascoli di questa moda, e a riproporre con orgoglio tenere sotto controllo lo «stato di salute» di «ciuchitt» e «campanelle»! quest'ultimi, e di intervenire laddove neces - sario con operazioni di pulizia, così da evita - re (o perlomeno limitare) i danni causati da frane o valanghe.

Una tradizione da mantenere Una delle componenti più caratteristiche, e a mio giudizio irrinunciabili, dell'alpeggia - tura è lo scampanio delle mandrie al pasco - lo. I cosiddetti «campanacci» - definizione che, con quella desinenza che sa di spregia - tivo non apprezzo affatto, preferendovi di gran lunga il dialettale «ciuchìn» (plurale «ciuchitt») - sono, credo, un elemento distin - tivo della Svizzera, e più particolarmente dello spazio alpino. All'estero, specialmente in zone di pianura, mi è capitato più volte di vedere centinaia e forse migliaia di mucche al pascolo, senza mai sentire un campano. E quando, mi è ca - È un peccato che alcuni agricoltori decidano di non pitato di sentirne, è stata una delusione. mettere più i campanacci ai propri animali (Celio)

Rivista Patriziale Ticinese 15 N. 3/2011 – N. 282 Mercoledì 27 luglio 2011 Seduta Consiglio Direttivo ALPA all’Alpe di Piora-Cadagno

Giovane casaro presenta orgoglioso il panetto di burro appena sfornato.

CD ALPA attento alle informazioni della biologa Lorena Ferrari-Casanova che introduce la visita al Centro di ricerca di Biologia alpina (http://www.piora.org/). Rivista Patriziale Ticinese 16 N. 3/2011 – N. 282 Panoramica dell’Alpe Piora con il nuovo caseificio: tradizione e modernità ben si sposano in questo magnifico scenario alpino.

Il prodotto: il prelibato formaggio, migliaia di forme da ca. 6 / 7 chilogrammi)

Rivista Patriziale Ticinese 17 N. 3/2011 – N. 282 Cantina del formaggio.

Il CD alpestre con i dati significativi.

Rivista Patriziale Ticinese 18 N. 3/2011 – N. 282 Il sig. Adriano Dolfini dei Boggesi di Piora presenta la cantina del formaggio

L’economia alpestre è un settore importante dell’agricoltura ticinese (Alpe Porcaresc)

Rivista Patriziale Ticinese 19 N. 3/2011 – N. 282 Lettera inviata all’Ingegnere Roland David, Caposezione forestale il 15 agosto 2011 Parere del CD ALPA in merito al documento: «Concetto per la protezione, la promozione e la valorizzazione della biodiversità nel bosco ticinese» Sig. Ing. Roland David, diverse iniziative; in effetti sarà importante nel corso dell’ultimo incontro del CD ALPA poter sostenere adeguatamente i proprie - vi è stata l’occasione per discutere in merito tari nei diversi interventi in particolare im - al documento citato. piegando la tassa e il contributo di compen - Riteniamo importante far conoscere il no - sazione (o altri tipi di sussidiamento) per le stro parere in merito alla proposta, essendo proposte di misure operative contenute nel - la nostra associazione attenta e sensibile in la relazione. questo ambito. I Patriziati proprietari di una grande mag - Il concetto per la protezione, la promozione gioranza dei boschi ticinesi, sia nella loro e la valorizzazione della biodiversità nel bo - gestione e anche in parte nella non gestione sco ticinese è un testo importante e ben fat - (rinuncia sul lungo termine - Riserve fore - to, oltre che informare i proprietari di bosco, stali ) contribuiscono a portare un prezioso permette loro di adeguare se necessario la contributo alla biodiversità complessiva del gestione del patrimonio forestale con una cantone. particolare sensibilità alla biodiversità. Approfitto di questa occasione per porgerle Significative sono le visioni esposte e gli i miei migliori saluti obiettivi prefissati a medio e a lungo termine. Non da ultimo riteniamo occorrerà attenta - mente valutare l’aspetto economico delle per il CD ALPA, il Presidente, Tiziano Zanetti

Foto: A. Taddei

Rivista Patriziale Ticinese 20 N. 3/2011 – N. 282 Sull'alpe Giumello in cima alla Valle Morobbia sono stati lavorati 40 quintali di formaggio Buona stagione e prodotti di qualità di Frediano Zanetti

Il carico su questo alpeggio è avvenuto l'8 tore - dura sessanta giorni ed è conforme al - giugno: cinquantadue mucche lattifere, una le direttive impartite dai servizi cantonali. Il trentina fra manzette e vitelli e una quindici - nostro prodotto non si trova in commercio na di maiali. Giumello - doveroso ribadirlo - poiché è praticamente destinato ad una è di proprietà dell'Istituto Agrario Cantonale clientela privata che lo prenota di anno in di Mezzana. Lo scarico è avvenuto sabato 3 anno presso l'istituto di Mezzana». settembre. In questa regione molto ricca di Il formaggio di Giumello si è meritato distin - sentieri escursionistici transitano giornal - zioni di assoluto prestigio in occasione di mente parecchi appassionati di montagna: manifestazioni agricole. Ancora Mauro Cal - da Carena infatti ci si può recare nella zona derari: «È proprio così. Nel 2010 ci siamo del Gesero, oppure dal Passo del San Jorio si classificati al primo posto alla rassegna ca - può giungere dalle parti di Garzeno sul La - searia di Neuchâtel e nel mese di ottobre go di Como. Un altro sentiero molto frequen - abbiamo ottenuto la medaglia d'oro al con - tato è quello che raggiunge il valico di San corso organizzato nell'ambito della Fiera Lucio con le possibilità di scendere nella Val Svizzera OLMA di San Gallo». Cavargna poco sopra la località di Porlezza. Noi possiamo ancora aggiungere di aver La produzione di formaggio è coordinata curiosato nei vari locali: la sala di lavorazio - dall'ing. Agronomo Aldo D'Alessandri che ne che assomiglia ad una sala operatoria può contare sulla preziosa collaborazione per la lucentezza e la pulizia che traspare in dei casari diplomati Mauro Calderari, Gian - ogni angolo. Il personale è sempre attivo carlo Crivelli, Riccardo Beller, Mario Ponzio con abiti di lavoro bianchi e questo confer - e Marcel Korp regolarmente presenti e attivi ma in tutto e per tutto la grande professiona - sull'alpe. Arrivano anche visitatori speciali, lità presente nell'ambiente. come lo è stato con i partecipanti del recen - Anche dopo la conclusione di questa sta - te Corso di Lingue & Sport che hanno fatta gione i responsabili di Giumello si sono di - tappa a Giumello sotto la direzione dei do - chiarati pienamente consapevoli di aver centi Tiziano Zanetti e Desi Delcò. portato a termine un’annata positiva sotto Le informazioni riguardanti le varie attività tutti gli aspetti. Giumello e Mezzana, nomi alpestri ci sono state fornite dal casaro Mau - che consegnano al Ticino alpestre tantissi - ro Calderari. Sentiamolo: «A partire da giu - me soddisfazioni! gno abbiamo potuto lavorare a pieno regi - me con una media sempre superiore alle venti forme giornaliere. Anche in luglio, sebbene la meteo sia stata decisamente sfa - vorevole si è potuto mantenere una produ - zione tradizionale. In agosto una piccola di - minuzione, che comunque non penalizza proprio perché arriveremo ai giorni dello scarico con nelle capaci cantine circa un mi - gliaio di forme Giumello DOP, per comples - sivi quaranta quintali di formaggio. La giusta maturazione - prosegue il nostro interlocu -

Rivista Patriziale Ticinese 21 N. 3/2011 – N. 282 Una risorsa da valorizzare di Franco Celio, deputato al Gran Consiglio

Sono stato recentemente in Carinzia, la re - d’abitazione. Trova invece larga applicazio - gione più meridionale dell’Austria, ai confini ne per quanto concerne la copertura delle con il Friuli e la Slovenia. Due sono le cose altre costruzioni citate. Ad esempio i tetti che mi hanno colpito, soprattutto in riferi - delle chiese, in parecchi casi, sono costituiti mento alle almeno potenziali affinità con il proprio di questo materiale. Quello che da nostro Cantone: l’accorto sfruttamento turi - noi è solo reminiscenza storica, in Corinzia stico delle caratteristiche locali e l’accentua - è insomma «moneta corrente». ta valorizzazione del patrimonio forestale. Ebbene, prendere esempio da quanto si fa Sul primo punto, rilevo soltanto la fitta rete di in Austria sarebbe più che opportuno anche comodi sentieri e di numerosi impianti di ri - alle nostre latitudini. Ovviamente nessuno si salita, con un ampio corollario di altre infra - illude che - nonostante l’abbondanza di le - strutture, quali campi da tennis e da golf, pi - gname che esiste anche da noi, - sia possi - scine, terme e impianti «fitness», parchi-gio - bile un impiego di questa materia prima su co ecc. (oltre naturalmente a innumerevoli così ampia scala. Almeno un po’ in questa alberghi, pensioni e affini). Il tutto molto cura - direzione si dovrebbe comunque andare. to anche dal punto di vista architettonico. Se non altro, per le abbondanti possibilità di A colpire maggiormente è però soprattutto lavoro che la valorizzazione di questa mate - l’impiego su vastissima scala del legname, ria prima permette! prodotto dalle ampie superfici boschive della regione. Lo testimoniano i depositi di tronchi e le segherie che si incontrano un po’ ovunque e lo confermano le innumere - voli costruzioni di legno che si vedono dap - pertutto. Non si tratta solo dei tradizionali châlets (pure assai numerosi, anche nel - l’ambito degli alberghi), ma anche di molte costruzioni di stile moderno. Si va dalle case d’abitazione, ai negozi, alle banche e ad al - tri edifici, per non parlare di svariati manu - fatti di dimensioni minori: autorimesse, lo - cali per il deposito di attrezzi, stazioni alle fermate dei bus, cappelle, albi comunali, parapetti su ponti e terrazze, staccionate per la delimitazione di giardini o per la re - cinzione del bestiame, e via dicendo. La fa - migliarità con l’impiego di questo materiale consente pure numerose «variazioni sul te - ma», cosicché i manufatti risultano spesso pregevoli anche alla vista. La cosa più ina - spettata che balza all’occhio è il largo utiliz - zo del legno sottoforma di scandole, per la copertura dei tetti. Per ovvie ragioni di lotta contro gli incendi, ciò avviene in misura li - mitata (seppure non inesistente) sulle case

Rivista Patriziale Ticinese 22 N. 3/2011 – N. 282 Energia dal legno: no roads, no wood di Francesco Ryf, ing. forestale ETH

La tragedia di Fukushima segna probabil - ma porterà anche verso la gestione e l’utiliz - mente la fine dell’energia nucleare. Tutto il zazione di questa energia rinnovabile. Non settore innovativo legato alle energie rinnova - sarà più ammissibile lasciarla marcire in po - bili riceverà giocoforza un’incredibile spinta sto o peggio ancora lasciarla incenerire du - in avanti che, soprattutto unita alle misure di ri - rante gli incendi di bosco. Per poter utilizzare sparmio (isolazione delle case, minergie, ap - questa preziosa materia prima (ricordiamo parecchi innovativi, ecc.), potrà portarci su un che ca. 2.5 kg di legno=1 l di petrolio: abbia - percorso diverso dall’attuale. mo delle vallate che sono dei veri « pozzi di Resteranno alcuni importanti nodi da scoglie - petrolio »!) occorrono delle premesse indi - re. Il primo è l’aumento del consumo di ener - spensabili. La prima, che viene spesso di - gia elettrica. È sotto gli occhi di tutti che, negli menticata, anche da chi propugna le rinnova - ultimi anni, è inarrestabile il trend verso l’au - bili, è che per l’estrazione di questa preziosa mento del consumo di energia elettrica, per la (ma pesante ed ingombrante) materia prima sostituzione del gasolio, per il riscaldamento occorrono delle reti stradali di base. Per il tra - (pensiamo p.e. all’introduzione a tappeto del - sporto basso-alto bastano le teleferiche, ma le termopompe), oppure semplicemente per per accedere ai versanti da gestire, sono indi - l’uso continuo ed esponenziale di apparecchi spensabili piste e strade forestali. Senza le energivori (che non sembra ancora aver rag - medesime, qualsiasi discorso di gestione fo - giunto il suo punto di massima). Il secondo è restale e utilizzazione della materia prima le - la fame di energia dei paesi emergenti. gno, cade. È un assioma: anche semplice - Pensando al nostro paese, ogni regione dovrà mente pensando che l’alternativa per il tra - cercare di dare il massimo in funzione delle sporto senza strade è l’elicottero: ma il bilan - sue possibilità: solare (è anche il caso del Tici - cio energetico globale del trasporto di legna - no), eolico, energia dalle biomasse e dal le - me con l’elicottero è praticamente negativo gno. Per queste ultime energie rinnovabili, il (trasporto estremamente energivoro). Ticino ha veramente molti «pozzi di petrolio»: In prospettiva futura, ogni e qualsiasi energia il nostro cantone è infatti per oltre il 50% rico - rinnovabile va sfruttata; in Ticino, soprattutto perto da boschi, che producono in continua - la legna. Dobbiamo quindi potenziare razio - zione la materia prima rinnovabile legna. In nalmente e coerentemente le vie di traspor - ampi settori del territorio, da oltre 50-70 anni to, anche delle nostre energie rinnovabili, se non si procede più all’utilizzazione del capita - ci poniamo, come sembra razionalmente le e della crescita legnosa, si sono accumulate possibile, l’uscita dal nucleare come obietti - importanti riserve di materia prima. La sezio - vo lontano. ne forestale ha svolto finora un ottimo lavoro Occorrerà fare qualche piccolo sacrificio: per preparatorio e di pianificazione, istituendo tutte le rinnovabili, vi sono alcuni modesti dei comparti di protezione della natura, gran - svantaggi che dobbiamo accettare, con pa - di riserve naturali dove non si procede più al - zienza e comprensione. l’estrazione di legna, zone protette lungo cor - Per il solare, a volte l’impatto paesaggistico, si d’acqua, ecc. Resta quindi una vasta super - per l’eolico, paesaggio e rumore, per il bio - ficie del nostro cantone ricoperta da boschi a gas, gli eventuali odori e i trasporti, per la le - vocazione produttiva e che ora producono gna, le strade forestali: no roads, no wood , è preziosa energia rinnovabile, da utilizzare nel un assioma a cui dobbiamo abituarci; voglia - prossimo futuro. mo ora veramente abbandonare l’opzione di Il cambiamento di paradigma dopo Fukushi - comodo, quella del nucleare.

Rivista Patriziale Ticinese 23 N. 3/2011 – N. 282 Il simbolo monumentale eretto sul Motto della Croce - in territorio di Daro - ha compiuto 110 anni. È stata un’opera realizzata dalla Parrocchia e dal Patriziato. La storia della sua costruzione di Frediano Zanetti

Sui monti che sovrastano parecchie località del nostro cantone è un susseguirsi in questi tempi, di manifestazioni intese a celebrare gli anniversari della posa delle croci monumentali. Presso l’archivio storico del Patriziato di Daro è custodito un documento portante la data del 18 maggio 1901 in cui il teologo canonico Carlo Luoni coa - diuvato dal segretario don Giovanni Montalbetti a nome della Commissione Vescovile fanno appello ai cattolici del Bellinzonese e della Riviera - sollecitando offerte - per l’erezione di una Croce Monumentale, sul Motto della Croce sopra Daro, in omaggio a Cristo Redentore. In questo importante proclama viene anche evidenziato come al chiudersi del secolo 1800 e al sorgere del nuovo (ossia il 1900) fu una gara fra i cattolici di tutto il mondo nel rendere que - sti omaggi ed uno in particolare raccomandato anche dal Sommo Pontefice Leone XIII è quel - lo della Santificazione dei Monti. Sulla montagna che sovrasta Daro già molto tempo prima del 1900 esisteva - non si sa preci - samente da quando - una croce in legno più a monte di quella attuale: da questa prese il nome Motto. All’inizio del 1901 all’appello citato sopra risposero positivamente le comunità parroc - chiali di Daro, Artore, Bellinzona, Arbedo, Castione, Lumino, Claro, Cresciano, Gnosca, Gor - duno, Carasso, Sementina, Montecarasso, Gudo, Ravecchia, Giubiasco, Pianezzo, Camorino, S. Antonio, Cadenazzo e S. Antonino. La croce monumentale alta metri 8,20 zoccolo compreso venne inaugurata nel mese di giugno del 1901. Già nel 1981 il Patriziato di Daro dovette intervenire con la preziosa collaborazione del gruppo pompieri di montagna di Artore, in quanto la croce presentava danni alla corona ed anche il ba - samento probabilmente colpito da un fulmine era ridotto assai male. Nel corso dei lavori di ri - sanamento venne trovato un bauletto in cui erano riposti documenti, monete, medaglie risa - lenti alla posa della croce d’inizio secolo. Tutto questo è stato depositato in un nuovo bauletto in rame offerto dal presidente onorario del patriziato Osvaldo Barenco. Il bauletto si trova oggi nel nuovo zoccolo e assieme ai vecchi documenti contiene notizie e dati dei tempi moderni. Nel corso dell’estate del 1995 un nuovo fulmine ha gravemente danneggiato sia la croce che lo zoccolo, per cui il Patriziato questa volta con l’ufficio tecnico della città di Bellinzona, con i soliti devoti pompieri di Artore e con il generoso intervento dell’ ing. Mauro Rezzonico, ha provveduto a rimettere in sesto la croce monumentale e a procedere alla messa a dimora di uno zoccolo in cemento armato. Così nel mese di giugno 2011 il Motto della Croce ha compiuto il suo 110esimo compleanno: in prossimità del simbolo monumentale si trova un tavolo e alcune panchine in granito della Ri - viera offerti dal Gruppo Giovani di Artore in occasione del 20esimo di fondazione. Sotto al ta - volo, custodito in un bidoncino, c’è il libro d’oro nel quale appongono la firma gli escursionisti: a metà del mese di agosto, per quanto concerne il 2011, erano registrati quasi ottocento pas - saggi. Questo suona a conferma che il Motto della Croce è meta preferita di tanti appassiona - ti della montagna.

Rivista Patriziale Ticinese 24 N. 3/2011 – N. 282 Costa dell'Albera: 21. incontro Anche il 21. incontro di Costa dell'Albera, Bar Motto e con il relativo pranzo in comune. che si è svolto il 23 luglio scorso ha avuto un L'incontro è stato allietato dal Gruppo folclo - grande successo. ristico e canoro della Val Cavargna, diretto Malgrado che il mattino presto il tempo de - dall'instancabile Lino Mancassola,dal como stava forti preoccupazioni, in seguito tutto si delle alpi di Goffredo Milller, dal duo Gatti normalizzò nel corso della prima mattinata. (marito e moglie), canto e chitarra, e dal fi - Una novantina i presenti, tra i quali coloro sarmonicista Silvano Solari. che erano già sui monti, altri arrivati con l'e - Fra gli altri presenti anche il Cdt della briga - licottero e altri ancora con «il cavallo di San ta di fanteria montagna 9, nonché Municipa - Francesco». le di Giubiasco Stefano Mossi, il già Cancel - Subito dopo il caffè sono seguite due rela - liere dello Stato e già Cdt. della brigata di zioni, di Mauro Chinotti, assistente di dire - frontiera 9 Achille Crivelli, il già Presidente zione della Divisione delle costruzioni, ri - del Gran Consiglio Oviedo Marzolini, il già guardante la strada della Valle Morobbia e deputato al Gran Consiglio Fabio Ragazzi, il poi quella dello storico Pierfranco Mastalli già Municipale di Giubiasco e Bellinzona sulle strade del versante italiano, confinante Didio Bassetti, il Col. Carlo Gavazzini, il Di - con la Valle Morobbia; la discussione che è rettore dell'Ufficio beni culturali Giuseppe sorta è poi stata moderata dal giornalista Chiesi, l'ing.Giorgio Balestra, il Direttore di Ruben Rossello. Popolo e Libertà Marco Romano, lo storico Successivamente è stata celebrata la Santa militare di Varese Franco Gazzotti, la segre - messa da Don Patrizio Foletti, rettore del taria dell'On Borradori Cinzia Peduzzi Ta - Collegio Papio. magni e il rappresentante della Regione La parte ricreativa è iniziata con l'aperitivo al Lombardia Dante Manzi di Cremia.

Rivista Patriziale Ticinese 25 N. 3/2011 – N. 282 Protezione dei funghi in Svizzera (parte 1)

L'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio di Birmensdorf, ha sti - lato nel 1995, alcune regole indispensabili alla protezione della flora micologica che arrischia l'impoverimento. La nostra rivista, in considerazione anche delle polemiche regionali che di tanto in tanto scoppiano in merito alla loro raccolta, ritiene utile pro - porre le considerazioni a cui sono giunti gli autori di questa guida.

Guida per autorità e cerchie di interessati S. Egli, F. Ayer, FNP, settore ecologia del bosco S. Lussi, UFAFP, Divisione Protezione della natura B. Senn-Irlet, Università di Berna, Istituto sistematico-geobotanico P. Baumann, Unione Svizzera delle Società micologiche USSM

Introduzione nessuna limitazione di raccolta; una situa - I funghi affascinano l'uomo per diversi moti - zione questa che stimola il turismo dei cer - vi, non da ultimo per il loro aspetto culinario. catori tra i Cantoni e causa situazioni confu - Il 10% dei ca. 5000 macromiceti presenti in sione). Svizzera sono commestibili. Questo Memorandum si prefigge di, (i) rias - Durante la guerra i funghi venivano raccol - sumere lo stato di conoscenze sulla minac - ti come prelibato alimento complementa - cia della flora micologica e (ii) stimolare re, oggi invece la raccolta di funghi è in pri - mo luogo un piacevole e diffuso passatem - po. Negli ultimi anni la raccolta di funghi commestibili è aumentata notevolmente e, soprattutto dalle cerchie di raccoglitori di funghi, sono giunte comunicazioni di una diminuzione delle specie di funghi com - mestibili e di un impoverimento della flora micologica. Mutazioni nelle associazioni fungine sono da prendere seriamente in considerazione in quanto i funghi svolgono in natura funzio - ni importanti sotto molteplici aspetti: come simbionti delle specie arboree, come de - compositori, come parassiti o come impor - tante elemento nella catena alimentare di in - setti e micromammiferi. Questi motivi sono sufficienti per cercare di mantenere la molteplicità delle specie fungine e proteggere dall'estinzione le specie rare. La protezione dei funghi in Svizzera è rego - lata cantonalmente e tra i Cantoni solo mal coordinata. In 17 Cantoni sono in vigore dif - ferenti leggi che limitano la raccolta dei fun - ghi, i restanti 9 Cantoni non riconoscono

Rivista Patriziale Ticinese 26 N. 3/2011 – N. 282 l'entrata in vigore in Svizzera di leggi sulla piante, filtrano determinate sostanze danno - protezione dei funghi unitarie, che permet - se e proteggono le radici da determinati tano la conservazione di una flora micologi - agenti patogeni . ca ricca di specie. I funghi micorrizici e le piante instaurano Importanza dei funghi per il bosco uno stretto e reciproco rapporto di dipen - Nell'ecosistema bosco i funghi assumono denza. Ne consegue che disturbi di un part - diverse funzioni importanti: ca. 1600 delle ner si possono riflettere sulle condizioni specie che crescono nei nostri boschi sono dell'altro. Dei ca. 500 funghi commestibili cosiddetti funghi micorrizici (Fig. 1). Questi che crescono da noi, 2/3 sono partner-mi - migliorano, soprattutto su terreni magri, corrizici delle piante boschive. Per questo l'approvvigionamento in nutrienti delle motivo si cercano i funghi commestibili so -

Fig. 1. Ruolo dei funghi nell'ecosistema bosco.

1. Funghi saprofiti decompongono le sostanze or - pianta e proteggono le radici da agenti patogeni. ganiche morte, come ad esempio foglie e aghi. Per - mettono il ritorno di queste sostanze nel ciclo delle 4. Quello che noi comunemente definiamo fungo, sostanze nutritive. non è altro che il corpo fruttifero. Il cosiddetto mi - celio vive sottoterra e sfugge al nostro occhio. 2. Funghi parassiti vivono a spese di altri organismi viventi. Tolgono alla pianta ospite il nutrimento dan - 5. Micorrize sono radici sottili che vengono coloniz - neggiandola. zate dai funghi micorrizici (dal greco mykes: fungo, rhiza: radice). 3. Funghi micorrizici vivono in associazione (sim - biosi) con le piante superiori. Si nutrono di idrati di 6. Per i micromammiferi i funghi costituiscono una carbonio che la pianta produce e mette loro a dispo - fonte alimentare importante. Essi espellono le spo - sizione attraverso le radici. D'altro canto migliorano re con le feci e permettono quindi la diffusione dei l'assorbimento di acqua e sostanze nutritive della funghi ipogei.

Rivista Patriziale Ticinese 27 N. 3/2011 – N. 282 prattutto nel bosco. Europa Molti funghi micorrizici sono strettamente Esempi da i paesi dell'Europa occidentale legati a determinate specie di piante, ad mostrano che in luoghi con forti immissioni esempio il laricino (Suillus grevillei) al la - di anidride solforosa (SO) non si constata rice (Larix sp.), il boleto lacrimante (Suil - solo una moria di piante, ma pure una forte lus plorans) al pino cembro (Pinus cem - diminuzione delle specie fungine, soprattut - bra) o lo scorzone (Tuber aestivum) alle to dei funghi micorrizici. Nei Paesi Bassi è latifoglie. stata registrata dagli anni '60 una chiara di - minuzione dei funghi micorrizici. I funghi I funghi saprofiti decompongono le sostan - saprofiti e parassiti nello stesso lasso di tem - ze organiche e partecipano notevolmente, po sono invece aumentati. Questi fenomeni insieme ad altri microrganismi e animali ter - sono da mettere in relazione con le immis - ricoli, alla loro trasformazione. Particolar - sioni di azoto. mente importanti sono i Poli pori in grado di La scomparsa del Cantarello violetto scomporre la lignina, preparando così la via (Gomphus clavatus) nella Repubblica Ceca ad altri decompositori. è da attribuire probabilmente alla diminu - I funghi svolgono importanti funzioni non zione dell'abete bianco. solo nel bosco ma anche in altri ambienti Segnalazioni della diminuzione o scompar - come le paludi, i prati e gli arbusteti nani si - sa di specie fungine nei diversi Lander tede - tuati sopra il limite del bosco. schi, portarono alla redazione di una Lista rossa dei macromiceti minacciati in Germa - Impoverimento della flora micologica nia, pubblicata nel 1992. Per inventariare i funghi e constatare cam - Oggi queste Liste rosse sono presenti in 8 biamenti nelle associazioni fungine, occor - Stati europei a dimostrazione che questo rono lassi di tempo più lunghi rispetto alle problema viene considerato seriamente in piante superiori in quanto la maggior par - tutto il nostro Continente. te dei funghi fruttificano irregolarmente e non tutti gli anni. Questo è il motivo per cui Svizzera oggi la diminuzione dei funghi è dimostra - In Svizzera la questione della diminuzione ta solo per poche specie e geograficamen - delle specie e della protezione dei funghi te solo localmente. viene discussa dagli anni '70.

Tab. 2. Specie di funghi in cui la produttività dei corpi fruttiferi nella riserva fungina La Chanéaz 1975-1994 tende a diminuire (+ leggera diminuzione; ++ marcata diminuzione).

Specie Diminuzione

«Cantarello giallo e viola» Cantharellus ianthinoxanthus ++ Boleto pepato Chalciporus piperatus ++ Steccherino dorato Hydnum repandum ++ Agarico pepato Lactarius pergamenus ++ Peveraccio giallo Lactarius volemus ++ Ovolo malefico Amanita muscaria + Tignosa bianca Amanita virosa + «Lattario acre» Lactarius acris + Foliota grinzosa Rozites caperata +

Rivista Patriziale Ticinese 28 N. 3/2011 – N. 282 Annunci di diminuzione di alcune specie di dati della raccolta di funghi non sono da funghi commestibili da parte delle cerchie escludere, soprattutto se si pensa che i mi - di raccoglitori, hanno spinto sempre più celi possano raggiungere notevoli età e cantoni a introdurre leggi che limitano la eventuali mutazioni vengono quindi rece - raccolta. pite solo più tardi. L'FNP dal 1975 nel la riserva di funghi «La Negli ultimi 20 anni nella riserva fungina «La Chanéaz» (FR) e dal 1990 nella riserva di Chanéaz» si è registrata per singole specie funghi «Moosboden» (FR) conduce un di funghi una diminuzione della produttività progetto di studio prolungato nel tempo. dei corpi fruttiferi (v. tab. 2). Ciò interessa Queste ricerche eco-micologiche hanno soprattutto i funghi micorrizici. lo scopo di chiarire l'influsso della raccol - Nello stesso periodo di tempo invece, la ta, dei metodi di raccolta e di altri impor - produttività delle specie saprofite è aumen - tanti fattori (selvicoltura, mutazioni dell'ha - tata. bitat, microclima) sullo sviluppo dei funghi Altrimenti, dati documentativi dalla Svizzera e quindi di fornire basi scientifiche per la mancano totalmente. Una diminuzione nella loro protezione. La valutazione dei dati fi - diversità delle specie non è quindi docu - nora ottenuti ha dimostrato che la raccolta mentabile. Compito del UFAFP sarà quello e il metodo di raccolta dei funghi non eser - di allestire, sotto la direzione dell' Istituto si - citano nessun influsso significativo sulla stematico-geobotanico dell'Università di produttività dei corpi fruttiferi o sulla di - Berna, una Lista rossa provvisoria dei funghi versità di specie. La domanda se il micelio superiori minacciati in Svizzera. Finora so - sotterraneo venga influenzato o meno, ri - no state computerizzate ca. 80000 segnala - mane ancora senza risposta. Effetti ritar - zioni di funghi, essenziali per meglio cono -

Rivista Patriziale Ticinese 29 N. 3/2011 – N. 282 scere la distribuzione delle specie in Sviz - ludi e i prati magri gestiti in modo estensivo a zera (v. fig. 3). ospitare queste specie minacciate. I dati finora ottenuti indicano che le specie Per le specie molto rare o che fruttificano più sensibili e quindi più minacciate sono solo sporadicamente, non è possibile espri - nella maggior parte dei casi specie piuttosto mere un giudizio. rare. Sono soprattutto i boschi golenali, le pa - (Segue sul prossimo numero)

Fig. 3. Carta della distribuzione del «Poliporo bianco e nero» (Boletopsis leucomelaena).

Rivista Patriziale Ticinese 30 N. 3/2011 – N. 282 Gruppo Svizzero per le regioni di montagna

Rapporto mensile del SAB

Maggior flessibilità nella politica forestale lazioni che producano dell’energia. Le nuo - Durante la sessione estiva federale, il Consi - ve misure del debito residuo ci fanno per - glio degli Stati ha optato per una maggiore dere 10% della produzione proveniente flessibilità nella politica forestale. Nelle re - dalle infrastrutture idrauliche. Con una legi - gioni confrontate con un accrescimento na - slazione adeguata, sarebbe possibile ritro - turale delle foreste, non dovrebbe essere vare questo 10%. Le linee direttrici della necessario sostituire ciascun albero taglia - Confederazione, in materia di costruzione to. Attualmente, l’estensione delle foreste per le piccole opere idrauliche, sono troppo tocca prima di tutto lo spazio alpino. Malgra - restrittive. Di conseguenza, il potenziale a do questa realtà, il diritto attuale obbliga ad disposizione non può essere pienamente applicare il principio di compensazione in sfruttato. Nel corso degli anni passati, abbia - natura. È quindi in questo contesto che il mo introdotto troppe restrizioni. Se si vuole SAB si è adoperato per lanciare un’iniziativa veramente fare a meno del nucleare, biso - parlamentare, che miri a rendere più flessi - gna uscire da questo vicolo cieco ed allon - bile la politica forestale. Questa disposizio - tanarsi da queste legislazioni limitative. (TE) ne rappresenta un passo importante per re - golare i conflitti tra i bisogni dell’agricoltura, della selvicoltura e dell’ambiente. La nuova regolamentazione emanata per il sistema dei pagamenti agricoli diretti rappresenta un’altra possibilità. Il SAB s’impegna anche affinché questa sia affrontata nel quadro del - la revisione della legge sul la pianificazione del territorio. (TE)

Transizione energetica Dopo Fukushima si pone una questione centrale: è possibile uscire dal nucleare e se è possibile a quali condizioni? La risposta è chiara: è possibile fare a meno dell’energia atomica ed una tale decisine rappresenta una possibilità per le regioni di montagna. Resta tuttavia da sapere se gli ambienti eco - logisti siano pronti a fare delle concessioni. Tutte le coperture delle case potrebbero accogliere dei pannelli solari. Anche le ope - re contro le valanghe e gli impianti di risalita hanno la possibilità di integrare delle instal -

Rivista Patriziale Ticinese 31 N. 3/2011 – N. 282 territorio hanno attualizzato la loro agenda territoriale. Hanno così fissato per i prossimi anni lo sviluppo territoriale dell’UE. Mentre il documento precedente (2007) era centra - to soprattutto sugli spazi urbani, questa ver - sione revisionata è molto più equilibrata. L’obiettivo di sviluppo policentrico è com - pletato dalla nozione di sviluppo equilibra - to. Si tratta d’incoraggiare gli spazi rurali, lo spirito d’impresa, di migliorare l’accessibi - lità e di rafforzare le attitudini locali. Deve essere rinforzata la cooperazione tra le città e gli spazi urbani, oltre alla collaborazione transnazionale. Le differenti politiche setto - riali devono maggiormente prendere in considerazione il loro impatto sul territorio e ciascun decreto dovrà essere esaminato in rapporto al proprio impatto territoriale. La Svizzera, benché non sia membro del - l’UE, era presente durante l’elaborazione Ordinanza sui prodotti di montagna e de - dell’agenda territoriale dell’UE, in qualità di gli alpeggi collaboratore. www.eu2011.hu/ (TE) Nel corso della primavera del 2011, il Con - siglio federale ha adattato l’ordinanza sulle Una macro regione alpina? designazioni «montagna» ed «alpeggio». Il In Europa si stanno costituendo diverse ma - SAB condivide i cambiamenti riguardanti il cro regioni. Nello spazio Baltico e del Danu - concetto di certificazione, oltre alle restri - bio, alcune autorità pubbliche si sono già zioni riguardanti l’impiego dei termini schierate a favore di questo progetto, allo «montagna» ed «d’alpeggio». Grazie a ciò, i scopo di creare le due prime macro regioni. prodotti provenienti dalle regioni di monta - Queste nuove strutture devono migliorare la gna e dagli alpeggi saranno meglio protetti. cooperazione orizzontale e verticale, oltre a Il SAB è tuttavia dispiaciuto che numerose promuovere una più efficace utilizzazione rivendicazioni centrali non siano state inte - dei mezzi finanziari a disposizione. grate nell’ordinanza. Per esempio, l’impie - Nell’ambito dello spazio alpino, diverse di - go di queste designazioni non è legato ad scussioni sono in corso sul tema. Sia il Pro - alcuna esigenza minima di qualità. Inoltre, gramma Spazio Alpino (Interreg IVB) che la questa revisione non ha permesso di raffor - Convenzione delle Alpi si considerano co - zare la valorizzazione di questi prodotti al - me dei partner importanti, nel quadro di l’interno delle regioni di montagna. La ma - questi accordi. teria prima proveniente dalle regioni di Per il SAB, è indispensabile che le macro re - montagna e dalle zone di estivazione può gioni rispondano principalmente ai bisogni essere sempre trasformata al di fuori di delle popolazioni alpine (ad esempio salva - questi spazi. Dal punto di vista del SAB, la guardia dei posti di lavoro nell’arco alpino). credibilità dell’ordinanza non è veramente Una tale macro regione deve essere auspi - soddisfacente. (AG) cata e sostenuta dalle autorità locali (canto - ni, comuni). Le macro regioni non devono, Agenda territoriale dell’UE come è stato il caso con la Convenzione al - I ministri europei della pianificazione del pina, essere create dall’alto. (TE)

Rivista Patriziale Ticinese 32 N. 3/2011 – N. 282 SEGNALAZIONI CULTURALI

Daniela Calastri-Winzenried na dell'autrice, la cui esistenza cadde inspie - Cento anni gabilmente nel silenzio nel lontano 1903. Il di silenzio racconto si svolge tra il 1892, anno della mor - te del primo marito di Rosa, e il 1932, anno Armando Dadò editore, della morte della protagonista, nei luoghi in Locarno cui trascorse la sua vita: Aeschau, Eggiwil, Bremgarten, Marsiglia, Marrakech, Monaco In una fredda notte d'inverno, e Zurigo. tra la neve che cade e imbianca il paesaggio, Il libro racconta usi e costumi della società una carrozza avanza lenta e si ferma davanti svizzera del primo Novecento, mentalità e ad una casa. Il medico che viaggia sulla car - convinzioni per noi oggi incomprensibili e rozza, chiamato a visitare un malato, non può lontani. La storia di Rosa colpisce e resta im - che constatarne le gravi condizioni: infatti di lì pressa perché caratterizzata da un sentimen - a poco il giovane, che giace nel letto colpito to di profonda partecipazione dell'autrice a da una grave infezione, muore, lasciando la una dolorosa vicenda umana che il racconto moglie Rosa con un figlio neonato... suscita abilmente senza nulla concedere a to - Si tratta di una storia vera, quella della bisnon - ni e descrizioni drammatiche.

ANL - Archivio dei nomi di luogo gio nativo. Il testo non ha evidentemente in - Sala Capriasca tenti esaustivi, e gli approfondimenti possono essere accostati con agio ricorrendo alla bi - Archivio di Stato del Cantone bliografia indicata. Ticino, Bellinzona Come nel caso di Roveredo, anche il volume Fratelli Jam editori, Prosito dedicato a Sala porta un notevole apparato fo - tografico, che illustra alcune delle realtà terri - Un ricco bottino di nomi di luogo toriali trattate nel testo e allieta anche il volume Con la raccolta di Sala Capriasca continua la con alcune immagini d’epoca suggestive, ol - serie di pubblicazioni toponomastiche dedi - tre a fotografie della realtà attuale, realizzate cate ai villaggi che formano l’attuale comune espressamente per la presente ricerca. Parte di Capriasca, inaugurata lo scorso anno con delle fotografie storiche sono state gentilmen - l’«Archivio dei nomi di luogo» di Roveredo. Il te messe a disposizione dall’«Archivio Audio - ‘bottino’ di nomi di luogo è in questo caso par - visivo di Capriasca e Val Colla», con il quale il ticolarmente ricco, anche perché l’ex comune «Repertorio toponomastico ticinese» ha così di Sala ha un territorio relativamente vasto ri - avviato una bella e proficua collaborazione . spetto ai comprensori comunali circostanti. Consegnando (o meglio ri-consegnando) il Nei prossimi anni seguiranno ulteriori raccol - patrimonio di nomi di luogo storici alla comu - te, nell’intento di ottenere entro un numero ra - nità di Sala Capriasca, si ringraziano qui le gionevole di anni la copertura dell’intero at - persone che, puntualmente e con notevole tuale territorio comunale. entusiasmo, si sono messe a disposizione per L’ormai consueto piccolo contributo introdut - il recupero dei nomi e delle informazioni le - tivo alla storia locale del villaggio preso in gate ai luoghi designati. Senza di loro, come è considerazione riguarda in questo caso la di regola, la rivalutazione di questo prezioso poetessa argentina-capriaschese Alfonsina patrimonio sarebbe stata certamente molto Storni, della quale si fornisce qui un profilo meno ricca e incisiva. riassuntivo e una scelta di tre poesie signifi - cative in quanto riferite alla realtà del villag - Stafano Vassere

Rivista Patriziale Ticinese 33 N. 3/2011 – N. 282 DAI PATRIZIATI ta ad una regione del nostro Ticino e che grazie anche ad architetti ticinesi operanti Patriziato di Ravecchia all’estero nei secoli scorsi, hanno fatto cono - scere questo materiale in tutto il mondo, un Domenica 28 agosto 2011, esempio su tutti l’utilizzo del marmo di Arzo raduno patrizi di Ravecchia nella costruzione del duomo di Milano. Allio ci ha poi parlato del futuro delle cave e Riuscitissimo raduno dei patrizi di Ravec - delle intenzioni di rivitalizzarle quale bene chia, domenica 28 agosto 2011 grazie all’ot - culturale della Regione. tima organizzazione ma soprattutto ad una Dopo questa prima tappa culturale, siamo giornata splendida di piena estate come saliti a Tremona per la visita con degustazio - poche viste quest’anno. ne della Cantina Latini, di recente costruzio - Un’ottantina i presenti che hanno raccolto ne con interni in marmo di Arzo, ubicata su l’invito proposto dall’Ufficio patriziale per di un colle con vista sulla Campagna adorna passare una giornata in compagnia nella e che produce diverse qualità di vino da viti - magnifica Regione del Monte San Giorgio, e gni della zona. Considerato che buona par - meglio come qui di seguito descriviamo. te dei patrizi sono par-time viticoltori e/o vi - Ritrovo a Giubiasco e trasferta con comodi nificatori, le informazioni ricevute dal titola - torpedoni ad Arzo per visita delle conosciu - re signor Latini e la possibilità di degustare te cave di marmo. pregiati nettari di Bacco sono stati partico - Sul posto ci ha ricevuto il proprietario delle larmente apprezzati. cave, ossia il Patriziato di Arzo nelle persone Meta successiva il Serpiano dove dalla ter - del Presidente signor Aldo Allio e del mem - razza dell’omonima struttura alberghiera e bro dell’Ufficio patriziale, ravecchiese d’a - ristoratrice abbiamo potuto apprezzare pri - dozione Gianaurelio Rossi. ma la vista sul Ceresio e successivamente La visita guidata, accompagnata da impor - un succulento pranzo preparato con cura tanti spiegazioni dei Ciceroni Allio e Rossi ci dai competenti chef del ristorante. ha permesso di capire l’importanza di que - Osserviamo che il Presidente del Patriziato ste testimonianze che hanno saputo dare vi - di Ravecchia, nel suo breve intervento, ha ri -

Rivista Patriziale Ticinese 34 N. 3/2011 – N. 282 cordato che la famiglia Ulrich, presente al partecipare al raduno gratuitamente per i raduno in 14, è stata quella numericamente nati nel 1992 e 1993 (18-19.enni) è stato rac - più numerosa, seguita dai Bomio-Pacciorini colto da un solo giovane che ha ricevuto la in 11. Il Presidente ha poi chiamato per una pubblicazione di civica «Voglio fare il citta - foto ricordo il più anziano patrizio presente dino» di Eros Ratti. (Laffranchini Antonio, classe 1922) nonché il Le note del conosciuto duo Muttoni-Gregori più giovane, nuovo virgulto Alessandro Bo - hanno allietato i presenti in attesa del rientro mio-Pacciorini, (settembre 2010). L’invito di in serata nella Capitale.

Rivista Patriziale Ticinese 35 N. 3/2011 – N. 282 di sentieri e selve nel territorio di Robasacco. Patriziato di Robasacco Al termine dei lavori, un'allegra compagnia di 25 persone si sono riunite per gustare un Pulizia di sentieri e selve pranzo squisito preparato e servito da Giu - liano e Romano. Sabato 23 luglio 2011, in una giornata soliva, Verso le ore 16, il rumore di un tuono prove - patrizi ed amici si sono dati appuntamento di niente dalla regione del Camoghè, avverti - buon mattino. Le varie squadre munite di ra - va l'imminente arrivo di un temporale. La strelli, decespugliatori, motoseghe e tanta compagnia si è sciolta, dandosi appunta - buona volontà, hanno provveduto alla pulizia mento per il prossimo anno.

per la sede del Consiglio Patriziale, ufficio Patriziato di Peccia per l’amministrazione, locale archivio, sede votazione Cantonali, locale al piano terra Inaugurazione Casa per qualsiasi manifestazione culturale, tea - Patriziale trale o altro sono stati molto apprezzati per la loro ben riuscita sistemazione, il tutto re - Sabato 4 giugno 2011 giornata di festa nel stando ben sotto la spesa preventivata in Fr. cuore del villaggio di Peccia per l’inaugura - 650'000.--. zione a lavori ultimati della casa patriziale. Festeggiavano con noi anche la Parrocchia La nuova trasformazione dello stabile, sale di Sant’Antonio, per la recente sostituzione

Rivista Patriziale Ticinese 36 N. 3/2011 – N. 282 del tetto in piode, la ristrutturazione del Ringraziamenti sono stati espressi a chi fi - campanile e la posa di un nuovo orologio nanziando generosamente, ha reso possibi - con relativo suono delle campane; il Comu - le queste opere. Il Cantone, la Patenschaft ne di Lavizzara per la sistemazione della Berggemeinden, il Comune di Lavizzara, le piazza con la relativa fontana, ringhiere e Fondazioni Ecopolis a Eschen, Sophie e Karl contributi vari; la Scuola di Scultura di Pec - Binding a Basilea, Ulricho Hoepli presso il cia per la consegna e posa di 4 rilievi sulla CS Zurigo, diversi contributi privati e agli facciata della Casa Parrocchiale, opere par - amici della Scuola di Scultura di Peccia per zialmente offerte dalla nota artista svizzera la donazione dell’opera murale «Gente» di Mariann Grunder. Germano Simona posata all’interno della Presenti per l’occasione circa 200 persone, casa patriziale. autorità locali e cantonali. Dopo la presenta - zione dei lavori da parte dei responsabili, accorate parole sono state pronunciate dal Presidente dell’ALPA Signor Tiziano Zanetti ringraziando e incoraggiando a continuare questa collaborazione tra enti pubblici e pri - vati, parole ribadite pure da Elio Genazzi, re - sponsabile della Sezione Enti Locali che ve - de in questa collaborazione il segno di ag - gregazione per poter concretizzare opere con più consensi, nel migliore dei modi.

Rivista Patriziale Ticinese 37 N. 3/2011 – N. 282 Rivista Patriziale Ticinese 38 N. 3/2011 – N. 282

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