Rivista Patriziale Ticinese Organo Dell’ALPA, Alleanza Patriziale Ticinese
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RIV ISTA Organo dell’Alleanza Patriziale PATRIZIALE Ticinese No. 282 settembre 2011 Anno LXV Fascicolo 3 TICINESE Pieve Già dal 1098, i Capriaschesi si erano dati degli Statuti, dopo Capriaschese essersi liberati dalla nobiltà feudale Milanese, (e qui entra in 16 gioco la leggenda)… Considerazioni L’inizio anticipato della stagione calda, caratterizzata quest'an - sull’alpeggiatura no da una primavera insolitamente «estiva» - mentre le indi - 14 spensabili piogge sono giunte solo tra la fine di maggio… La storia della sua Il simbolo monumentale eretto sul Motto della Croce costruzione - in territorio di Daro - ha compiuto 110 anni. 24 È stata un’opera realizzata dalla Parrocchia e dal Patriziato Rivista Patriziale Ticinese Organo dell’ALPA, Alleanza Patriziale Ticinese Anno LXV - Fascicolo 3 No. 282 - settembre 2011 Redattore responsabile: Armando Besomi Cappella del Marco 1 6517 Arbedo Tel. 091 - 829 33 66 Fax 091 - 829 17 66 E-mail: [email protected] Termine redazionale Il giorno 25 dei mesi di Febbraio, Maggio, Agosto, Novembre Tiratura: 2500 copie Stampa: Tipo-offset Jam SA 6526 Prosito tel. 091 - 863 19 19 fax 091 - 863 27 64 E-mail: [email protected] Cambiamento d’indirizzo: Casella postale 16 6826 Riva San Vitale ALPA www.alleanzapatriziale.ch Presidente ALPA: Tiziano Zanetti Via Campagna 3b 6503 Bellinzona tel. 091 - 825 82 50 E-mail: [email protected] Segretario: Gianfranco Poli 6826 Riva San Vitale tel. 091 - 996 16 79 E-mail: [email protected] Corrispondenza Casella postale 16 6826 Riva San Vitale Rivista Patriziale Ticinese 2 N. 3/2011 – N. 282 Editoriale Rivista L’orgoglio di Patriziale esporre la bandiera Ticinese No. 282 - settembre 2011 Anno LXV - Fascicolo 3 di Armando Besomi SOMMARIO: 3 Editoriale La nostra rivista, grazie all’impegno del vicepresidente L’orgoglio di esporre la bandiera dell’Alpa Giovanni Maria Staffieri, ha descritto, nei suoi nu - meri 279 e 280, la storia delle bandiere ticinesi dai Volon - 5 Pieve Capriaschese tari luganesi (1797) a quella dell’Alleanza patriziale ticine - se, (1942). 14 Considerazioni sull’alpeggiatura Un simbolo, un orgoglio patriottico sincero e devoto, volto ad esprimere l’appartenenza a una Comunità che nei se - 16 Seduta Consiglio Direttivo ALPA all’Alpe di Piora - Cadagno coli ha segnato la storia, radicata in un contesto impregna - to da gioie, sacrifici, tragedie e da uno stretto legame soli - 20 «Concetto per la protezione, dale fra gli uomini, le famiglie e i nuclei sparsi in modo par - la promozione e la valorizzazione ticolare sulle Alpi. della biodiversità nel bosco ticinese». Il parere del’ALPA 21 Buona stagione e prodotti di qualità 22 Una risorsa da valorizzare 23 Energia dal legno: no roads, no wood 24 La storia della sua costruzione 25 Costa dell'Albera: 21. Incontro 26 Protezione dei funghi in Svizzera 31 SAB Rapporto mensile del SAB Segnalazioni culturali 33 Cento anni di silenzio 33 ANL - Sala Capriasca Dai patriziati 34 Patriziato di Ravecchia 36 Patriziato di Robasacco 36 Patriziato di Peccia In copertina: Cantonal tree, Swiss Court, London uno spiccato amor di Patria Rivista Patriziale Ticinese 3 N. 3/2011 – N. 282 Negli ultimi tempi è stato posto in risalto il bandiera. E questa fierezza repressa la vor - fatto che persone venute da lontano abbia - rebbero condividere con coloro che hanno no esposto la bandiera della propria Na - offerto aiuto e ospitalità. In quelle case, ma - zione sui balconi delle case o nel giardino gari nascosta, una bandiera c’è. senza ossequiare un preciso regolamento che vuole, sopra quella bandiera, l’esposi - E nelle nostre case? zione del vessillo rossocrociato, di uguale Lo scorso 1 agosto, ho fatto un giro in diversi grandezza o più grande. Quel regolamen - comuni. Bandiere svizzere o ticinesi pochis - to esiste da molti anni ma forse la benevo - sime, a volte mancanti anche in stabili pub - lenza e la grande ospitalità del Popolo sviz - blici, oppure arricciate e appese senza con - zero non ne chiedevano l’applicazione, vinzione a qualche balcone, come asciuga memore di quel simbolo portato lontano piatti messi al vento. dagli emigranti svizzeri giunti in tutte le Su una grande terrazza, sopra i gerani fiori - parti del mondo e piantato con il solo spiri - ti, i simboli dei cantoni della Confederazio - to di ricordare la Patria lontana, senza voler ne, uniti e solidali nella storia di un Paese li - mancare di rispetto agli stati che li ospita - bero e glorioso, fin dal 1291. vano. A vegliare sopra di loro la bandiera fiamma - ta della Svizzera, quell’Elvezia a cui ognuno Questa malcelata irritazione, è a mio modo si vanta di appartenere ma che nemmeno di vedere riconducibile al fatto che molti nel giorno a Lei dedicato, quel1 di agosto, emigrati, anche se fuggiti da situazioni disa - non esterna la propria riconoscenza. strose, amano il loro Paese e lo vedono, lo ri - In quel balcone, c’era uno spiccato amor di cordano con commozione guardando una Patria. Il primo stendardo dell’ALPA (1942) conservato La ricostruzione della prima bandiera del Cantone presso il Patriziato di Riva San Vitale. Ticino, pubblicata da Aldo Crivelli sulla copertina della Rivista Storica Ticinese, fascicolo 29 dell’otto - bre 1942. Rivista Patriziale Ticinese 4 N. 3/2011 – N. 282 Pieve Capriaschese Nel 1191 menzionata come Cresci(h)asca, nel Medioevo ad essa corrispondente comprendeva tutti i comuni della Valle(i) di Lugano. La suddivisione nei diversi comuni fu compiuta prima del XV secolo visto che nel 1476 questi comuni formavano un consorzio fiscale. Con San Carlo Borromeo avvenne poi la suddivisione nelle diverse parrocchie. Già dal 1098, i Capriaschesi si erano dati degli Statuti, dopo essersi liberati dalla nobiltà feudale Milanese, (e qui entra in gioco la leggenda). Un «Judicatum» del 1078 fa infatti stato, delle volontà di una nobildonna milanese la «Contessa», detta anche «Contessa Grassa» di legge longobarda, che donò i suoi beni nel territorio di Bigorio, Sala e i monti indivisi in Valle, alla chiesa di St. Stefano di Tesserete, in remissione dell’assassinio compiuto dai suoi figli Amolfo e Azzone, sulla persona del Sacerdote Fedele, che era anche Console della comunità Capriaschese. Essa cedette, alla detta Chiesa, tutti i proventi che percepiva dalla Valle, che si sarebbe li - berata e costituita in Comunità. Una trascrizione del documento si può trovare in: MORONI STAMPA - Codex paleograficus Helvetiae subalpinae. Lugano Burstein 1957. Il Patriziato di Bidogno agitato nel quale le ingiustizie e le prevari - cazioni diventano legge ed ingenerano Fra storia e leggenda scontri rudi e sovente cruenti. Le origini del Patriziato di Bi - I due fratelli, figli del loro tempo, al colmo dogno, a somiglianza degli della cupidigia arrivano al punto di pugna - altri della Capriasca, affon - lare il sacerdote della Pieve, tale don Fedele, dano le loro radici nel lonta - in quanto, si racconta, aveva avuto il corag - no Medioevo, precisamente nell'11.esimo gio di pubblicamente parteggiare per i di - secolo. Storia e leggenda si completano a ritti della popolazione contadina locale. vicenda, generando una sintesi con tutti i re - La Contessa Grassa, con testamento del quisiti classici per diventare fonte di studi 1078, per espiare il grave sacrilegio che « specialistici corredati da dovizia di partico - ha macchiato per l'eternità l'anima dei fi - lari, improponibili in questa sede ma di si - gli», decide di rinunciare ai diritti feudali e curo interesse. di lasciare l'intera sua proprietà alla Chiesa Tutti sono comunque a conoscenza della vi - di Santo Stefano. Con questo gesto la Ca - cenda, drammatica e triste, della Contessa priasca diventa a tutti gli effetti dei Capria - Grassa, madre inferma di Arnoldo e Azzo - schesi. ne, nobili longobardi di Milano animati da Il Patriziato di Bidogno potrebbe esser nato ambiziosi progetti feudali a scapito della anche a seguito dei fatti citati e dei beni rice - popolazione capriaschese. vuti dalla Contessa Grassa, suddivisi poi fra Corruzioni di ogni tipo, miseria e pestilenze le comunità della regione. Bidogno ottenne fanno da fosco sfondo ad un periodo storico un territorio piuttosto vasto in considerazio - Rivista Patriziale Ticinese 5 N. 3/2011 – N. 282 ne del fatto che, con i suoi 54 fuochi, era una In primis si è trattato di riattare i due immo - delle comunità più grandi. bili (Grotto al Mulino e Alpe di Musgatina) Intanto, tra il 1100 e il 1300, Bidogno edifica che, purtroppo, palesavano l'usura del tem - la sua chiesa (una mole notevole con un im - po e che perciò non soddisfacevano più le ponente campanile) e proclama S. Barnaba attuali esigenze dell'Ente. patrono del villaggio: è il 26 febbraio 1487! Nel contempo andava salvaguardato il suo Nel 1615, Bidogno si stacca spiritualmente stupendo patrimonio forestale e ambientale . da Tesserete e diventa parrocchia autono - La posta in palio era epocale, urgente ed ma. esigente. Per quanto concerne i secoli successivi non All'Ufficio patriziale si è presentata una esistono documenti di rilievo che possano grossa mole di lavoro, intrisa di ostacoli bu - chiarire situazioni, condizioni sociali e vi - rocratici di ogni genere e costellata da pro - cende notevoli; si presume, secondo logica, spettive onerose da affrontare a brevi sca - che la vita dei patrizi di Bidogno sia trascor - denze. sa in modo semplice e rude, legata alle Portare a termine un programma tanto ar - scarse risorse, che l'agricoltura di monta - duo è stata una vera e propria impresa, sia gna e la pastorizia potevano offrire. dal profilo tecnico, sia soprattutto dal profilo Fatte queste premesse è pure lecito pensa - finanziario. re ad una forte coesione fra i patrizi a salva - Per quanto attiene la riuscita di queste im - guardia, per impellenti necessità vitali, dei portanti opere è risultata determinante la beni comuni: è l'avvio vero e proprio del - competenza e la disponibilità del presiden - l'amministrazione patriziale.